PDF: 23 web - Unindustria Bologna
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Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46)art. 1, comma 1, DCB Bologna n. 23 - marzo 2014 VERSO NUOVI ORIZZONTI HORIZON 2020: L’ INNOVAZIONE E’ UNA OCCASIONE Cosa sono i nuovi finanziamenti europei e come si accede. BOLOGNA CITTA’ METROPOLITANA Vacchi: ”L’ultima occasione per una riforma a costo zero” INDUSTRIAMOCI Scuola e imprese insieme per formare i ragazzi LAVORO FATTO DA CANI? Ritagliati un po’ di tem po per cont attarci e vi nci sule una con nza profe ssionale , senza im istingu pegno. D iti dai tu oi conco rrenti, co n ace ca una effic mpagna pubblici tari muov a per pro ere o serv prodotti izi della tua azie nd a ! 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Soluzioni flessibili e innovative per le esigenze dell’azienda 2 FARE www.unisalute.it numero verde 800 114444 RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA numero 23 marzo 2014 Direttore Responsabile Elena Boromeo 05 FOCUS Editore FARE S.r.l. via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 06 VITA INDUSTRIALE Direzione e Redazione UNINDUSTRIA BOLOGNA via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 Art Director Lorella Luccarini - Unindustria Bologna Stampa GRAFICA EDITORIALE PRINTING srl via Mattei 106 - 40138 Bologna tel. 0514592900 [email protected] www.poligraficiprinting.it Pubblicità FARE S.r.l. via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 PUBBLI’concessionaria editoriale S.r.l. corso Vittorio Emanuele 113 41100 Modena tel. 059212194 - fax 059226627 [email protected] Foto Archivio Unindustria Bologna Alberto Vacchi Elena Boromeo - Francesca Aufiero - Marco Taddei 36 ICT, motore per l’innovazione rubrica a cura di ReteICT 38 Iniziamo il cammino per innovare 40 In Europa per crescere e innovarsi con Horizon2020 Marco Taddei 44 “Ora le imprese scommettano sulle proprie capacità” MT 46 Città Metropolitana: quella sfida che non possiamo perdere Elena Boromeo 50 “Trasportiamo 400 mila passeggeri al giorno. E abbiamo nuove sfide” EB 52 “Siamo in tanti, e tutti con la voglia di fare” 55 Oltre 4.500 ospiti per la serata di auguri di fine anno 58 Scuola e impresa insieme per costruire il domani Francesca Aufiero Presidente Alberto Vacchi 62 NEWS UNINDUSTRIA Elena Boromeo - Francesca Aufiero - Marco Taddei Direttore Generale Tiziana Ferrari Sedi via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 piazzale Pertini 8 - 40026 Imola tel. 0542644044 - fax 0542643971 www.unindustria.bo.it Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26.11.1998 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB Bologna Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione FARE 3 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana TU vuoi più semplicità nella gestione del tuo business. 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Per le condizioni economiche e contrattuali dei prodotti/servizi/finanziamenti consultare i Fogli Informativi a disposizione in Filiale e sui siti internet delle Banche che commercializzano il conto. La concessione delle carte e dei finanziamenti è soggetta alla valutazione della Banca. FOCUS Cari lettori, da molti anni chiediamo alla classe politica di avere il coraggio di cambiare. Invochiamo di sfoltire le strutture, di semplificare i livelli di governance, di ridurre i costi di funzionamento. In altre parole, di svecchiare il sistema per adattarlo alle esigenze di oggi. Ma non saremmo coerenti, né di conseguenza credibili, se non fossimo noi per primi a dare l’esempio. È arrivato il momento che anche il nostro sistema di rappresentanza, che in più occasioni in passato ha dato prova di lungimiranza, si interroghi su quali siano i percorsi più virtuosi da intraprendere per affrontare al meglio le sfide di domani. Partendo da questa consapevolezza, abbiamo avviato un percorso di confronto che potrebbe portare, se ci saranno le condizioni, all’unificazione delle tre Associazioni di Bologna, Modena e Reggio Emilia. Questo significherebbe riunire sotto un unico grande tetto il distretto manifatturiero più grande d’Italia, dando vita ad un’Associazione di oltre 4.000 membri e 200.000 dipendenti, con presidi territoriali distinti, e un’offerta di servizi omogenea e di alto livello, coerenti con i bisogni che gli attori dell’economia reale, le imprese, manifestano. È una scelta che va nella direzione del contenimento dei costi e che consentirebbe al tempo stesso di accrescere il peso specifico delle imprese della via Emilia sullo scacchiere europeo. Che tradotto significherebbe dare più forza alle singole realtà, aumentando, per esempio, la capacità di fare massa critica per accedere ai finanziamenti europei. Sappiamo che non è un percorso semplice, né immediato. Fondere delle Associazioni implica una notevole capacità innovativa. Per questo lavoreremo insieme, senza lasciare nessuno indietro, perché l’Associazione che nascerà domani sarà ancor più la Casa di tutti gli industriali, piccoli e grandi, di uno dei territori più virtuosi d’Europa. Alberto Vacchi Presidente di Unindustria Bologna © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 5 ECOSOSTENIBILE E HI-TECH: É LA NUOVA SEDE DI ALBERICI vita industriale Elena Boromeo Francesca Aufiero Marco Taddei Invitiamo le aziende associate a segnalare notizie su attività, iniziative o avvenimenti che le riguardino, dandone comunicazione all’Ufficio Stampa di Unindustria Bologna (riferimento Elena Boromeo, [email protected]). La scelta sarà poi compiuta dalla redazione di FARE. 6 FARE Ecosostenibile e all’avanguardia: è il nuovo stabilimento dell’azienda Alberici di Castel San Pietro Terme, che viene inaugurato ufficialmente il prossimo 19 marzo. L’intero progetto è stato pensato per realizzare una sede confortevole e di design in grado di favorire le attività, la partecipazione e le prestazioni del personale. Si tratta di un complesso produttivo di 15.000 metri quadrati, sviluppato su una superficie di 24.000 metri quadrati, ed edificato utilizzando le più innovative tecniche di risparmio e di autoproduzione di energia da fonti ecosostenibili. A favorire il benessere dei dipendenti e la qualità del loro lavoro contribuiscono un corretto rapporto tra illuminazione artificiale e naturale, condizioni di temperatura e umidità adeguate, nonché spazi distribuiti ergonomicamente e acusticamente protetti. Il cuore pulsante del progetto risiede in una storia di quasi 70 anni, contraddistinta dall’attenzione verso tutti i suoi protagonisti (dipendenti, clienti, fornitori, stakeholders) tipica della conduzione familiare e dalla passione per la tecnologia e la ricerca per l’innovazione. L’azienda è stata fondata nel 1946 da Augusto Alberici, come piccola realtà imprenditoriale dedicata alla produzione di ricambi e accessori per le macchine da gioco. La prima importante affermazione sul mercato italiano si è avuta con l’introduzione dei joystick per home computer e consolle di giochi, a cui ha fatto seguito una cresci- ta costante, che ha portato l’azienda ad imporsi tra i leader internazionali nella produzione di sistemi di pagamento e della componentistica per i mercati del gaming, dell’autolavaggio e del vending. La dimensione internazionale su cui oggi Alberici può contare è il frutto di attenti investimenti nella ricerca e nelle risorse umane. Dopo aver conquistato un’interessante quota del mercato europeo, il prossimo obiettivo di medio-lungo termine sarà quello di ampliarla e al contempo di consolidare la propria presenza anche nelle Americhe e sugli altri mercati extra-europei. Ciò che contraddistingue Alberici oggi è il valore che contiene ciascun prodotto collocato sul mercato. Infatti, non solo l’azienda possiede il know-how, ma realizza all’interno anche le attività di ideazione e sviluppo di progetti, di prototipazione e di ingegnerizzazione dei prodotti e dei processi, nonché tutte le fasi della produzione e del collaudo. Tutto questo si traduce per il cliente in prodotti di qualità e in tempi rapidi di approntamento. ALSTOM POTENZIA IL NODO FERROVIARIO DI ROMA Alstom si è aggiudicata, in Associazione Temporanea di Impresa con Gemmo SpA, M. Pavani Segnalamento Ferroviario, Ricci e Politecnica, un contratto per il potenziamento tecnologico del nodo ferroviario di Roma, uno dei punti nevralgici del sistema ferroviario italiano dove l’Alta Velocità si incrocia con le linee nazionali e regionali. L’opera, commissionata dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, per un valore complessivo di 120 milioni di euro, di cui 80 per Alstom, prevede la progettazione, installazione e la messa in servizio di sistemi di segnalamento ferroviario che permetteranno di migliorare la fluidità della circolazione e l’efficienza di questo nodo che vede un traffico di 1.200 treni al giorno tra merci e passeggeri. La fine dei lavori è prevista per la primavera del 2017. In particolare ad Alstom è stata affidata la progettazione ed esecuzione degli Apparati Centrali computerizzati multistazione a servizio degli impianti di stazione e di linea, compresi nelle tratte Tiburtina-Orte, Ciampino-Colleferro, Roma CasilinaCampoleone-Nettuno e del Sistema di Comando e Controllo dell’intero nodo ferroviario di Roma. Sistemi computerizzati di nuova generazione che garantiscono, rispettivamente, la sicurezza e la gestione integrata dell’esercizio ferroviario in tutte le sue componenti: dalla circolazione dei treni, all’informazione ai passeggeri, all’infrastruttura, e permettono all’operatore di avere in tempo reale tutte le informazioni necessarie per interventi rapidi in caso di bisogno. La commessa prevede anche la realizzazione di sistemi di controllo della marcia del treno, delle telecomunicazioni, delle opere civili e degli altri interventi funzionali alla realizzazione del progetto. “L’aggiudicazione di questo importante progetto – spiega Pierre-Louis Bertina, presidente e amministratore delegato Alstom Ferroviaria Spa – rappresenta per le sedi italiane di Alstom un’opportunità per mettere al servizio di RFI l’elevata tecnologia dei prodotti del Gruppo e contribuire al potenziamento delle infrastrutture del Paese”. Alstom è presente in Italia dal 1998 e oggi opera nei mercati della produzione e trasmissione e di energia e del trasporto ferroviario, ha 13 sedi sul territorio nazionale e impiega circa 3.500 persone. Leader globale nella produzione e trasmissione di energia e nelle infrastrutture ferroviarie, rappresenta un riferimento per le tecnologie innovative e nel rispetto dell’ambiente. ASSA ABLOY FRA LE 100 IMPRESE PIÙ INNOVATIVE DEL MONDO SECONDO FORBES Assa Abloy, il gruppo svedese leader mondiale nel settore della sicurezza, si è classificata fra le cento imprese più innovative del mondo nell’elenco pubblicato da Forbes, il più autorevole magazine statunitense di economia e finanza (l’intera classifica su www. forbes.com/innovative-companies/list). Il sistema di accesso tramite dispositivo mobile “Sono orgoglioso di questo importante successo raggiunto dalla nostra divisione R&D”, afferma Johan Molin, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo. “Un risultato che va a premiare i notevoli investimenti fatti dal Gruppo negli ultimi sette anni per l’innovazione, investimenti che dal 2005 a oggi sono aumentati del 129%. La nostra ambizione è quella di diventare l’azienda più innovativa del settore: basti pensare che nel primo semestre del 2013 oltre il 26% dei nostri ricavi è stato prodotto da nuovi progetti avviati negli ultimi tre anni”. Costituita nel 1994, Assa Abloy è oggi un Gruppo internazionale con circa 43.000 dipendenti attivi in 150 aziende e oltre 70 paesi del mondo. Il Gruppo opera nei principali mercati mondiali con cinque divisioni e ha chiuso il 2013 con un fatturato di circa 47 miliardi di SEK e un utile operativo di 7,6 miliardi SEK. Assa Abloy è quindi riconosciuta a livello internazionale per competenza e professionalità e garantisce sistemi di sicurezza dalla tecnologia semplice, accessibile a tutti, ma sempre innovativa rispetto a qualsiasi altro competitor presente sul mercato. In rapida crescita nel settore elettro- FARE 7 AREM ITALIA: DA 35 ANNI LA FIRMA DI QUALITÀ SU RICAMI E PERSONALIZZAZIONI TESSILI Taglia un traguardo importante Arem Italia, realtà consolidata del mercato tessile italiano che nel 2014 festeggia 35 anni di attività. Era infatti il 1979 quando, a San Giovanni in Persiceto (BO), i laboratori Arem iniziavano a produrre ricami in conto terzi e personalizzazioni su tessile e abbigliamento per moda bimbi, firme della moda e maglieria, mettendo in piedi una struttura che, alla fine degli anni ’80, poteva contare su una quindicina di dipendenti. Passata la crisi del 1992, quando le produzioni hanno iniziato a spostarsi nei vicini Paesi dell’Est Europa, l’azienda ha saputo reagire con determinazione, grazie anche all’ingresso dei figli Monica e Riccardo. Le prime partecipazioni a eventi fieristici dei settori promozionale e sportivo hanno contribuito alla crescita di Arem il cui staff si è progressivamente allargato raggiungendo, nel 2008, quasi le 40 persone tra dipendenti e collaboratori. I ricami e le personalizzazioni rimangono tuttora un punto di forza dell’azienda che, negli ultimi anni, ha saputo convertire il lavoro conto terzi in forniture di capi di abbigliamento “personalizzati e finiti”, arrivando ad espandersi in tutta Europa. Oggi, Arem fornisce abbigliamento per il settore promozionale e dell’abbigliamento da lavoro e professionale per aziende, abbigliamento in microfibra e spugna per centri wellness, hotel e spa, nonché abbigliamento per sport e tem- meccanico, il Gruppo ha una posizione di leadership in campi come il controllo degli accessi, la tecnologia d’identificazione, le porte automatiche, la sicurezza negli alberghi, istituti di credito, aeroporti, strutture sanitarie/ospedaliere, istituti penitenziari e centri commerciali. 8 FARE po libero. Il tutto rigorosamente personalizzato con ricami in alta definizione, stampe digitali, brillantissimi strass cristal, borchie, Swarovski o anche patch in stile Abercrombie e vintage. L’azienda si propone sui mercati esteri, tramite la partecipazione a fiere del settore ed internet, anche con accessori come etichette tessute, scudetti sportivi in alta definizione, gagliardetti per lo sport e crest militari ricamati. Inoltre, per alcuni settori di nicchia, produce gonfaloni, labari e stendardini su preziosa seta con finiture di pregio che, grazie all’estrema cura del personale esperto, rendono questi prodotti artigianali unici e di grande valore, anche dal punto di vista storico. La continua ricerca dell’eccellenza tramandata dal fondatore Angelo Giovannini e dalla moglie Enza Braglia ai figli Riccardo e Monica ha permesso all’azienda di crescere costantemente e investire in tecnologie avanzate con macchinari innovativi, resistendo nei momenti di difficoltà dei mercati e mantenendo sempre tutte le produzioni ‘made in Italy’ con elevata qualità e ottimo servizio ai clienti, ingredienti dei quali Arem, anche dopo 35 anni, va orgogliosa. BOLOGNA FESTIVAL 2014 ALZA IL SIPARIO Il 16 marzo i riflettori si accendono sulla 33^ edizione di Bologna Festival. Fino alla fine dell’anno la città sarà teatro d’eccezione per orchestre, © RIPRODUZIONE RISERVATA direttori e solisti di richiamo internazionale scelti per l’originalità interpretativa. Philippe Herreweghe, Collegium Vocale Gent, Orchestre des Champs-Élysées e le voci soliste di Christina Landshamer, Maximilian Schmitt e Rudolf Rosen, inaugureranno, al Teatro Manzoni, la sezione Per la sezione Il Nuovo Il successo dell’iniziativa è testimol’Antico bisognerà aspettare niato dai numeri: oltre il 90% di l’autunno. Protagonisti indi- riconferme anno dopo anno, quasi scussi della rassegna saranno 3.500 appuntamenti complessivai progetti “La triade polacca: mente realizzati nelle edizioni preChopin- Szymanowski- Lu- cedenti e circa 400 nuove collaboratoslaski” e “Delizie e Te- zioni nate tra ricercatori ed aziende. nebre”, articolati in undici Risultati che si possono facilmente appuntamenti dedicati alla attribuire alla scelta di superare ogni musica antica e alla contem- tipo di intermediazione e favorire un contatto diretto tra il mondo accaOrchestre des Champs-Élysées ospite del Bologna Fe- poranea, con proposte di stival 2014 raro ascolto, rintracciate dal demico e quello produttivo. Per le medioevo ai nostri giorni, in imprese, questa iniziativa rappresenGrandi Interpreti. In programma La ta un’occasione concreta di scouting Creazione, maggior capolavoro sacro una ampia geografia musicale. Infine, tra centinaia di progetti di ricerca di Haydn, in una lettura che rispetta si riprende l’importante collaborazioche, già in molti casi, hanno offerto le prassi esecutive d’epoca. Sempre al ne con il Coro del Teatro Comunale l’opportunità di sviluppare prodotti Teatro Manzoni si potranno ascolta- di Bologna che esegue i Canti della nuovi o migliori rispetto al passato. re Vladimir Jurowski con la Mahler regione di Kurpie di Szymanowski, Per i ricercatori e le start up la BorChamber Orchestra, Yuri Temirka- quasi sconosciuti in Italia, e la Via sa rappresenta un momento in cui nov con la Filarmonica di San Pietro- Crucis per soli, coro e pianoforte, presentare idee, progetti o brevetti burgo, la Capella Savaria nei Concerti uno dei capolavori dell’ultimo Liszt. direttamente a potenziali acquirenti Brandenburghesi di Bach e tre grandi o sostenitori. pianisti: András Schiff, Mikhail PletIl Forum cerca, ad ogni edizione, di nev e Grigory Sokolov in un recital TORNA LA BORSA DELLA fornire anche degli spunti innovativi tutto dedicato a Chopin. RICERCA: MONDO ACCADE- sul tema della ricerca e, quest’anno, Il festival, come di consueto, prevede MICO E IMPRESE SI INCON- la sessione plenaria sarà dedicata al altre due sezioni, Talenti e Il Nuovo crowd funding, la nuova forma di col’Antico, oltre all’attività formativa TRANO finanziamento delle idee basata sulla per giovani e studenti. La rassegna loro condivisione sociale attraverso la Talenti, a partire dal 10 aprile, porta Gruppi di ricerca, spin off e responrichiesta di micro quote di sostegno. sulla scena bolognese giovani artisti sabili dell’innovazione delle imprese Alla tavola rotonda del 13 maggio, agli esordi di carriera. Come ogni si danno appuntamento dal 13 al 15 organizzata con il coordinamento anno ci sarà l’occasione di ascoltare maggio prossimi a Palazzo Re Enzo. il vincitore del Premio Venezia, as- Torna il Forum annuale della segnato nel 2013 al pianista dician- Borsa della Ricerca, giunto alla novenne Alexander Gadjiev. Un gio- sua quinta edizione. La manifevanissimo e italianissimo, Quartetto stazione si è ormai affermata nel Guadagnini, formatosi sotto la guida panorama nazionale per il suo del Quartetto di Cremona, spazia format originale che prevede, da Haydn e Beethoven a Janáček. nelle settimane precedenti, la Orazio Sciortino, uno dei più inte- possibilità per i delegati di conressanti pianisti italiani dell’ultima sultare i progetti di tutti gli enti generazione, accosta le Bagatelle di partecipanti, selezionare quelli Beethoven a quelle di Bartók, le Fan- di maggiore interesse e calentasie op.116 di Brahms alle Fantasia darizzare un’agenda di appunta- Un momento della Borsa della Ricerca nella Sala del Podestà a Palazzo Re Enzo op.28 di Skrjabin. menti one to one. FARE 9 conquistato il mondo. Organizzata da Carpigiani Gelato University e Sigep - Rimini Fiera, l’iniziativa sta trasformando in “capitali del gelato” otto città nei cinque continenti. Le prime tre tappe (Roma, Valencia e Melbourne) hanno coinvolto 340 mila persone. Quasi 18 mila i chili di gelato prodotti, serviti in 245 mila coppette e 160 mila miniconi. Ad oggi, il comitato del Gelato World Tour ha donato in beneficenza 13.700 euro e ha ottenuto una copertura mediatica di 857 tra articoli e reportage, realizzati dai più importanti media di ogni Paese. L’ultima tappa, in febbraio, si è svolta all’ombra del Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo, a Dubai, dove i visitatori hanno potuto seguire workshop per imparare a fare il gelato o per esplorare l’antica storia di questo alimento le cui origini risalgono a ben 14 mila anni fa. A ingresso libero, l’evento ha messo in campo 16 rinomati gelatieri CARPIGIANI: I GELATIERI SI del Medio Oriente, che si sono sfidaSFIDANO A DUBAI CON IL ti nella creazione del miglior gusto. Dopo Dubai sarà la volta di Austin, GELATO WORLD TOUR Shanghai/Singapore e Berlino, prima del gran finale di Rimini, il prossimo A quasi un anno dal lancio, il Gelato settembre. World Tour, la competizione interTra le novità di quest’anno, anche nazionale sul gelato artigianale, ha due sorprese tecnologiche danno vita a un nuovo modello di business per il gelatiere, permettendo di trarre vantaggio dalla straordinaria diffusione di smartphone e tablet presso il grande pubblico. Si tratta della App MyGelato e della piattaforma digitale MyGelato Shop, entrambe presenI gelatieri mediorientali che si sono sfidati a Dubai nel Gelato tate durante l’ultima ediWorld Tour di Carpigiani zione del Sigep, lo scorso scientifico dell’Università Sapienza di Roma, parteciperanno rappresentanti provenienti da istituzioni, mondo accademico, start up innovative e imprese specializzate nella gestione delle piattaforme necessarie per la diffusione di questi progetti. Altro tema al centro del Forum saranno i Poli di Innovazione e le reti in generale, ovvero l’importanza delle aggregazioni di imprese per la sostenibilità di progetti di innovazione. La Borsa della Ricerca vedrà la partecipazione di realtà accademiche e produttive provenienti da tutta Italia. È organizzata da Emblema, società bolognese che promuove anche la Borsa del Placement, l’iniziativa che favorisce la transizione dalla formazione al lavoro di neolaureati e di diplomati grazie all’interazione tra scuole e università italiane e straniere e HR manager delle imprese. 10 FARE gennaio. La prima è la App più innovativa nel settore della gelateria, grazie alla quale i consumatori possono trovare le gelaterie più vicine a loro in Italia, USA, Australia, Sud America ed Estremo Oriente. MyGelato App consente di regalare e ricevere gelati con pochi click sul proprio smartphone. Una mappa sempre aggiornata segnala tutte le gelaterie e quelle che lo desidereranno potranno ottenere maggiore visibilità chiedendo al proprio distributore Carpigiani di entrare nel network, gratuitamente. Aderire al network preferenziale di MyGelato App consentirà ai gelatieri di essere visibili sulla mappa con un’icona differenziata (in grandezza e colorazione) rispetto a quella delle gelaterie non aderenti e di far parte dell’operazione “regala e ricevi gelati”. MyGelato Shop è invece una piattaforma che permetterà alle gelaterie di costruire campagne di comunicazione targettizzate su Facebook, suscitare l’attenzione di chi si trova nella propria zona via smartphone, ampliare il business con servizi di ecommerce e consegne a domicilio. CENTRO SOFTWARE DA OLTRE 25 ANNI INNOVA L’INFORMATICA Centro Software, la storica società emiliana produttrice di software per la gestione aziendale che, grazie alla qualità e alla tecnologia dei suoi prodotti, compete con colossi multinazionali come SAP e Microsoft, ha tagliato il traguardo dei 25 anni. Con oltre il 30% del fatturato investito ogni anno in ricerca e sviluppo, NEI NEGOZI WIND DI IMOLA C.C. LEONARDO via Amendola, 129 CASTENASO CC CENTRO NOVA via Villanova,29 FARE 11 BOTTONIFICIO GIANNI: UN’ARTE CHE DURA DA 50 ANNI L’arte dei bottoni ha una storia antica quanto la sua etimologia (dal francese antico bouton: bocciolo, germoglio) e come tutti i mestieri artigiani, ha attraversato i secoli trasformandosi per adeguarsi alle esigenze e ai gusti delle epoche. “Fino ai primi anni ‘70 era un lavoro quasi interamente manuale. Realizzare dei bottoni era come creare dei gioielli. Poi è arrivata la tecnologia, la produzione è diventata più snella e veloce. Ma ancora oggi ci sono alcune finiture che vanno eseguite artigianalmente”. A raccontarlo è Massimo Tartarini, socio e amministratore dello storico Bottonificio Gianni, che nel 2014 taglia il traguardo del mezzo secolo. Il bottonificio fu fondato nel 1964 dal padre Gianni, “in una cantina della Bolognina”, racconta Tartarini, che dal padre ha ereditato l’arte di modellista, cioè di colui che cura l’intera creazione del bottone: dal disegno alla realizzazione. Nell’arco di questi 50 anni il Bottonificio Gianni ha lavorato con tutte le più importanti firme italiane. Oggi realizza bottoni per case del calibro di Liu Jo, Max Mara ed Elisabetta Franchi. Tra le creazioni più originali vanta pezzi in vero corno pensati per jeans in pelle, solo per citarne uno. La non riproducibilità è una delle carte vincenti Centro Software rappresenta una delle punte avanzate della tecnologia informatica, capace di attirare e valorizzare i talenti locali. Nata in un tessuto territoriale che ha fatto la storia della meccanica, dei motori e dell’automazione, Centro Software dimostra come lo sviluppo 12 FARE per un’azienda come quella della famiglia Tartarini, costretta a confrontarsi sul mercato con i giganti asiatici. “Un bottone può essere copiato: è inevitabile. Eppure la differenza tra un bottone italiano e uno cinese si vedrà sempre, anche se è un modello semplice. Il nostro prodotto ha una finitura inconfondibile che non può essere copiata”, aggiunge Massimo Tartarini. Il segreto per continuare a competere nell’epoca della globalizzazione è proprio questo: “Avere un’attenzione costante all’innovazione tecnologica, e al tempo stesso mantenersi su linee classiche ed eleganti con finiture di livello sempre alto”, spiega. “Anche il servizio è importante, sia nella fase di fornitura che post. Questo significa che bisogna essere sempre presenti e fornire idee nuove. Oggi ogni stagione ha il suo campionario (prima ne facevano uno ogni sei mesi)”. In conclusione, le carte vincenti sono due: “qualità e servizio”, afferma Tartarini. industriale possa fare emergere realtà produttive ad alta tecnologia e professionalità anche nel terzo settore. In un settore in cui la vita media di una società è di circa cinque anni, Centro Software ha dedicato 25 anni di crescita al continuo sviluppo del progetto denominato SAM (Softwa- © RIPRODUZIONE RISERVATA re Aziendale Modulare), oggi evoluto in SAM ERP2 (ERP di ultima generazione), garantendo continuità e affidabilità, in controtendenza con il resto del settore. L’azienda bolognese, inoltre, ha continuato ad assumere nuovi tecnici anche in questi anni di incertezza eco- oltre 2.500 clienti potranno ulteriormente incrementare la propria competitività sui mercati internazionali. DISMECO: IL “BELLO” DEI RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI nomica generale: un incremento del 20% di risorse che ha ulteriormente potenziato i reparti di sviluppo e consulenza applicativa. Con un prodotto multilingua che consente quindi di gestire agevolmente anche le imprese con filiali e unità produttive estere, con un target di mercato che spazia dalla grande alla piccola impresa, e con un focus prevalente orientato alle medie imprese che producono ed esportano, Centro Software può vantare oggi circa 30.000 persone che in Italia lavorano quotidianamente utilizzando i suoi prodotti, con un fatturato totale che contribuisce al PIL nazionale per una quota pari a 13,5 miliardi di euro. Coerente al suo stile caratterizzato da sobrietà e volontà di fare parlare i fatti, Centro Software non ha celebrato il suo 25° anno con eventi particolari, ma è oggi orgogliosa di poter presentare, proprio a ridosso di questa ricorrenza, qualcosa che contribuisce a dare il senso di ciò che l’ingegno italiano è capace di realizzare: è la versione 5.0 del suo prodotto di punta, SAM-ERP2, frutto di oltre due anni di analisi e sviluppo, con oltre 300 nuove funzioni e possibilità di accesso a tutti i processi aziendali anche da tablet e smartphone, e con cui gli Quando qualcosa destinato a morire cambia ed evolve, anziché scomparire si anima di nuova vita, prende nuovi e inaspettati significati. Succede alla Dismeco, azienda operante a Marzabotto dal 1977, tra le prime in Italia a specializzarsi in gestione, trattamento e avvio allo smaltimento di rifiuti elettrici ed elettronici urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi. É il luogo in cui la parola “recupero” assume valore non solo economico, scientifico e sociale, ma anche culturale e artistico. Già l’anno scorso, in occasione dell’apertura del Borgo Ecologico, impianto progettato da Dismeco su una superficie di 42.000 metri quadri acquisiti dall’area della ex Cartiera Burgo, l’azienda aveva donato a tutti i collaboratori un calendario realizzato espressamente dal pluripremiato artista bolognese Mattia Ruggeri. Un’opera d’arte stampata in sole 50 copie, numerate e firmate. Claudio Tedeschi, AD di Dismeco, spiega questa scelta: “Cerchiamo di avere un approccio diverso al tema della sostenibilità – dice – l’obiettivo è costruire un rapporto costante con il territorio. Il calendario, che ha seguito un percorso evolutivo in questi anni, è il primo prodotto del ‘Progetto Mecenarte’, con il quale vogliamo stimolare le imprese a tornare ad investire proponendosi come committente in campo artistico, magari puntando sui giovani talenti locali, ponendosi quindi in forma attiva, propositiva e non episodica”. Perfettamente in linea con questa concezione del rapporto tra imprese e arte, il Borgo Ecologico si propone come un sito dove gli artisti che usano metalli o apparecchiature connesse al riciclo e altro ancora potranno esporre le proprie opere. La realizzazione del calendario 2014 è stata infatti affidata ad un artista la cui produzione si basa soprattutto sull’uso di pezzi interi o parti di “Hardware” di recupero. Si tratta del giovane artista eritreo naturalizzato bolognese Adonai Sebhatu che, dopo il diploma alle Aldini Valeriani e una breve esperienza come progettista d’interni presso l’azienda Leikos ha intrapreso un percorso fatto di componenti elettronici (mouse, tv, grovigli di cavi) che caratterizzano la scenografia in cui esprime la sua ricerca concettuale. Nei suoi lavori si ritrovano planimetrie di città monocrome fatte rivivere sotto gettate di colore e figure che si propongono come ibridi tra corpo umano e materiale elettronico, in contrasto, oppure FARE 13 integrandosi in perfetta armonia, con l’intento di rappresentare la dialettica contemporanea che sussiste tra l’uomo e la macchina. PER I SUOI 130 ANNI EDISON PUNTA SULLE IDEE PER FAR CRESCERE L’ITALIA CON IL PREMIO “EDISON START” In occasione dell’Anniversario dei suoi 130 Anni, Edison punta sulle nuove idee, lanciando il premio Edison Start. In palio 300 mila euro per tre progetti nell’ambito dell’energia, sviluppo sociale e smart communities. A partire dal 13 gennaio scorso i candidati possono presentare il proprio progetto sulla piattaforma web www.edisonstart.it e seguire le diverse fasi del concorso che proclamerà i vincitori il 15 ottobre 2014. Per facilitare lo sviluppo dei progetti, Edison offrirà ai finalisti e ai vincitori Andrea Prandi, Direttore Relazione Esterne di Edison un’attività di supporto e consulenza da parte di un team dedicato, e finanzierà le migliori iniziative di ogni 14 FARE categoria con 100.000 euro, per un totale di 300.000 euro. L’iniziativa è stata presentata a livello locale lo scorso giovedì 6 febbraio, nella sede di Unindustria Bologna, da Andrea Prandi, Direttore Relazioni Esterne di Edison, e Massimo Cavazza, Vice Presidente Nazionale della Piccola Industria di Confindustria. “É un Premio che sicuramente stimolerà la creatività dei nostri imprenditori e degli startupper, e che magari darà l’opportunità a qualche giovane di tirare fuori dal cassetto la sua grande idea”, dichiara Cavazza. Edison Start è anche una community sul web dove tutti i progetti caricati sulla piattaforma (www.edisonstart.it) potranno essere condivisi, valutati e arricchiti dalla rete insieme al comitato Edison. Attiva dal 1883, Edison è la società energetica più antica di Europa e ha contribuito allo sviluppo del tessuto industriale del nostro Paese portando l’energia elettrica per la prima volta in Europa continentale: un’innovazione straordinaria che ha cambiato la vita degli italiani. Dopo 130 Anni, Edison continua a investire sul progresso del Paese e con Edison Start valorizza i progetti che favoriscono il cambiamento, la competitività e lo sviluppo di un futuro sostenibile. Il bando è aperto a team di persone fisiche (studenti e non), start up, micro e piccole imprese e organizzazioni non profit che svolgono la propria attività da almeno due anni. I principali criteri di valutazione dei progetti sono: innovazione, utilità rispetto al bisogno cui intendono rispondere, fattibilità, sostenibilità economica, sociale e ambientale, replicabilità e ricadute positive che il progetto è in grado di generare per la collettività. ELIOFOSSOLO: LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE PASSA PER LA STAMPA 3D C’è una nuova rivoluzione industriale in atto, condotta dalle nuove tecnologie e da una in particolare: la stampa 3D o a prototipazione rapi- Il team di Eliofossolo lancia il service specializzato nella stampa 3D da. Un procedimento solo apparentemente futuristico che garantisce notevoli vantaggi a costi contenuti. Protagonista di questa rivoluzione a Bologna è Eliofossolo Srl, un’azienda attiva da oltre vent’anni nel campo della stampa digitale in piccolo e grande formato, delle stampe offset bianco/nero e colore, plottaggi, scansioni, rilegature e plastificazioni. Di cosa si tratta? Una stampante 3D consente di ottenere un oggetto finito fornendo alla stampante i dati necessari, cioè con un disegno o un progetto tridimensionale. La tecnica usata è quella della manifattura additiva: da uno specifico file, l’oggetto viene modellato uno strato alla volta FARE 15 HERBOVITAL2: 30 ANNI DI EXPORT E MADE IN ITALY Compie 30 anni Herbovital2, partner commerciale per l’export delle più importanti realtà industriali dell’interior design made in Italy. In Russia è sbarcata nel 1990, quando il Muro di Berlino era appena crollato e ancora non era chiaro cosa sarebbe successo in quello sterminato territorio. Ma l’azienda bolognese ha deciso di scommetterci, aprendo un ufficio a Mosca per vendere prodotti di arredobagno made in Italy. Ed oggi, orgogliosamente, alla soglia dei trent’anni di attività, dopo avere vissuto per la seconda volta una grande crisi mondiale, ha deciso che questo è di nuovo il momento di investire, di stringere i denti e, addirittura, di ingrandirsi. Herbovital2, infatti, oggi ha uffici e logistica all’Interporto di Bologna e uffici di rappresentanza a Mosca e San Pietroburgo in Russia, a Kiev in Ucraina, a Vilnius in Lituania, a Tbilisi in Georgia, a Baku in Azerbaijan e a Nuova Delhi in India. “Ho cominciato la mia attività imprenditoriale nel 1978 – racconta il Presidente e fondatore Mario Beretta - quando lasciai un lavoro da dipendente di un’azienda mantovana per aprire la mia rappresentanza e vendere materiale termotecnico. Poi arrivarono la Jacuzzi pompe per piscine e la decisione di lavorare per Herbovital, azienda del settore della cosmesi che realizzava creme e lozioni per il corpo a per sovrapposizione o stratificazione di materiali plastici. Nella modellazione a deposizione fusa, cioè quella utilizzata da Eliofossolo, un ugello riscaldato fonde il materiale di fabbricazione e lo depone in modo da riprodurre il modello 3D. Inoltre, uno scanner speciale rileva i volumi degli oggetti, consentendo di ottenere una 16 FARE base di estratti naturali di erbe medicinali. Loro producevano creme e io dovevo progettare e costruire – continua Beretta – un centro estetico in cui utilizzarle. Erano gli anni ’80 e il settore dell’estetica non era sviluppato come oggi, ma mi permise di avvicinarmi al mondo dell’arredobagno, così creai Herbovital2 e cominciò un’altra avventura che ha portato l’azienda ad essere oggi un’importante realtà”, spiega Beretta. L’arrivo in Russia nel 1990, infatti, dà un nuovo impulso alla sua attività. Sono quelli gli anni dell’esplosione di una ricchezza senza pari nell’ex Unione Sovietica. E Herbovital2 è già ben radicata sul territorio e prende così il volo. “La ricerca dei migliori prodotti, dei materiali più belli, dei progetti più sofisticati, ci ha permesso di avere clienti del calibro di sceicchi, artisti o esponenti politici di livello internazionale”, conclude il Presidente Beretta. Ed è proprio grazie a tanta cura che Herbovital2 è diventata il punto di riferimento per le più grandi e prestigiose case produttrici italiane per tutta l’ex Unione Sovietica. Non solo per quanto riguarda l’arredobagno, ma anche per Spa&Wellness, pavimenti e rivestimenti, per progetti sia residenziali che alberghieri. riproduzione fedele e dettagliata perfino di una persona. Le opportunità offerte da questo sistema sono ovviamente innumerevoli, dal prototipo ad altissima definizione per l’oreficeria o la meccanica di precisione, alla riproduzione di particolari ormai introvabili per l’industria automobilistica e la ri- © RIPRODUZIONE RISERVATA cambistica; dai plastici per il mondo dell’edilizia alle protesi mediche; dai piccoli componenti per l’industria della moda fino alle riproduzioni per l’archeologia e la gestione museale; fino ad arrivare al modellismo o al semplice hobby. Analisi di casi complessi, test e simulazioni in campo medico o industriale con componen- ti che possiedano già le caratteristiche fisiche del prodotto finale non saranno più gravati dagli alti costi della prototipazione. Lo scorso 4 novembre, durante una puntata di Report, la giornalista Milena Gabanelli ha spiegato come la tecnologia di stampa 3D permetterà di abbattere i costi di produzione in modo da poter concentrare le risorse sulla valorizzazione dell’ideazione e del design del prodotto. “La stampa tradizionale non vive oggi un periodo favorevole – ammette Eliofossolo – ma si può reagire alla crisi anche lanciandosi in nuovi, rivoluzionari progetti”. DA ELSA SOLUTIONS BATTERIE PER LE ENERGIE RINNOVABILI La ELSA Solutions continua il percorso di innovazione con nuovi prodotti dedicati al mondo delle energie rinnovabili. La serie di batterie al litio Aliant stazionarie “EA”, pensata specificatamente per applicazioni che richiedano la massima durata, massima riserva di carica e una maggior profondità di scarica rispetto alle batterie al piombo acido tradizionali, è gestita in modo ottimale grazie all’elettronica integrata di protezione che garantisce sicurezza e longevità. Il modulo standard 12V 100Ah garantisce prestazioni energetiche equivalenti ad una batteria piombo da 200Ah, pur potendo contare su una durata nel tempo circa cinque volte superiore (vita utile di 2.000 cicli con 80% Dod). Le celle utilizzate sono basate sulla chimica al Litio Ferro Fosfato, una delle più sicure e durature nel tempo tra le varie tecnologie al litio oggi commercialmente disponibili. Grazie a queste caratteristiche, questa famiglia di prodotti è particolarmente indicata per soluzioni di accumulo fotovoltaico o da altre fonti rinnovabili, oltre ovviamente a soluzioni di piccola trazione elettrica ed applicazioni di energia e servizi per nautica e veicoli ricreazionali. Ulteriori informazioni disponibili sul sito www.go-aliant.com oppure info@ go-aliant.com. GAIT: OLTRE 60 ANNI DI STORIA SENZA MAI RINUNCIARE ALLA QUALITÀ “Manteniamo un livello di qualità e un’affidabilità che da sempre contraddistingue l’azienda. Riportare la clientela a riconoscere il giusto valore dei propri acquisti e garantire un adeguato servizio di vendita sono impegni costanti ai quali non vogliamo rinunciare”. A spiegarlo in un’intervista per la rivista specialistica “Macchine e Utensili” è Massimo Bonfiglioli, Marketing manager della Gait, azienda specializzata nella progettazione e produzione di portautensili, relativi ricambi e attrezzature per macchine utensili. Con oltre mezzo secolo di storia alle spalle e Massimo Bonfiglioli Marketing manager di Gait guidata sempre dalla stessa proprietà, la famiglia Ganzerla (giunta oggi alla terza generazione), Gait ha fatto della qualità di prodotto e di servizio due pedine fondamentali per la propria crescita. Nata nel 1960 costruendo ricambi e portautensili per torni automatici e semi-automatici, l’azienda negli ‘80 e ‘90 amplia la propria offerta di prodotto con l’inserimento del programma mandrini Iso. Dal 2000 ad oggi la continua crescita ha permesso il trasferimento nell’attuale sede dove, su una superficie di 3.000 metri quadrati, è stato completato lo sviluppo dell’importante gamma di produzione. Numerosi articoli a catalogo in cui convergono sia l’ampia scelta di pinze di serraggio e codoli di aggancio, sia la diversificata linea di coni e portautensili. “È impensabile oggi – dichiara Bonfiglioli – poter soddisfare le esigenze in ambito nazionale e internazionale senza puntare su un costante aggiornamento tecnologico, da affiancare necessariamente a supporto tecnico e innovazione; ciò con il preciso fine di mantenere un livello di qualità di prodotto e di servizio adeguato alle richieste del mercato”. La carta vincente, in un mercato estremamente complesso, è l’alta qualità del prodotto: una caratteristica spesso in controtendenza rispetto alle logiche FARE 17 che hanno dominato in questi anni di crisi economica. “Il settore nel quale operiamo raccoglie molteplici aziende che offrono il medesimo prodotto ad un range di qualità che può essere molto diversificato. In verità, il mercato ha visto scendere la qualità media in modo drastico negli ultimi anni, e per certi versi il consumatore ha cercato prezzi sempre più bassi perdendo qualsiasi riferimento di origine del prodotto e indebolendo qualunque logica di produzione”, osserva il Marketing manager di Gait. L’altra leva imprescindibile è l’innovazione. “Prestare attenzione all’aggiornamento tecnologico aiuta a mantenere un adeguato livello di competitività nell’ottica di fornire un prodotto proprio, innovativo e costruito con tecnologie all’avanguardia, autonomo, un prodotto che abbia quindi una identità ben definita e un preciso riferimento”, conclude Bonfiglioli. nuove eccellenze rilevanti in circa 70 settori informatici ogni anno. Gartner ha definito Gecod “cool” per il suo prodotto YouserCMS, piattaforma digitale che si propone come un middleware modulare per applicazioni web e mobile orientata a potenziare l’esperienza utente su più canali di interazione in parallelo, inclusi i Social Media, Smartphone e Tablet, OpenAPI, SmartTV, ecc. YouserCMS è un Content Management System che permette alle imprese, anche di dimensione multinazionale, di gestire contenuti su qualsiasi media digitale, garantendo la centralità del profilo utente, una integrazione costante con i sistemi legacy interni all’impresa (ERP, CRM, Business Intelligence), e di esporre i dati via web e mobile, abilitando una elevata qualità della user experience in senso multicanale, cross-mediale e convergente. Tra le raccomandazioni del rapporto GECOD ELETTA “COOL VENDOR” 2013 DA GARTNER La Digital Technology Company Gecod nel 2013 è stata giudicata da Gartner Inc. come l’unica impresa italiana, su cinque totali nel mondo, rilevante per la classificazione di “Cool Vendor” per il settore della gestione dei contenuti digitali con la sua Digital Platform: YouserCMS. Gartner è una società multinazionale leader mondiale nella consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo dell’Information Technology con oltre 60.000 clienti nel mondo. In ogni Cool Vendors List, composta da circa cinque partecipanti, Gartner segnala 18 FARE Luca Brunetti, uno dei soci fondatori di Gecod insieme a Luca Amendola e Marco Pirruccio “Cool Vendors in content Management 2013”, Gartner sottolinea l’importanza di distribuire una soluzione middleware per migliorare l’offerta web del cliente e la relativa attività nel mobile, anziché provvedere alla completa rielaborazione o alla sostituzione di un sito web esistente o di un portale. Un approccio, quello di YouserCMS, che può fornire un’implementazione più rapida e meno costosa. L’acronimo stesso di Gecod (gestione ecosistemi digitali) testimonia l’originale dedizione di tutta la società fondata dai tre soci Luca Amendola, Luca Brunetti e Marco Pirruccio nella realizzazione della piattaforma YouserCMS, sviluppata interamente in tecnologie open source su base Java Enterprise. “Per noi diventare Cool Vendors è motivo di grande orgoglio e di valorizzazione dello sforzo fatto in questi anni per sviluppare un prodotto capace di accelerare i processi di sviluppo di ecosistemi digitali articolati, con approccio pervasivo ma graduale, nel rispetto della esperienza utente e delle ultime tecnologie digitali” , affermano Luca Amendola, Luca Brunetti e Marco Pirruccio, soci fondatori di Gecod. “Il nostro obiettivo ora è di continuare lo sviluppo del prodotto espandendoci all’estero”. Anche grazie a YouserCMS, Gecod ha chiuso l’esercizio passato con un fatturato in crescita per oltre due milioni di euro. GRUPPO CIEMME: CINQUE ANNI ALL’INSEGNA DELLA CRESCITA Gruppo Ciemme, software house di Calderara di Reno, ha festeggiato a febbraio il primo significativo traguardo dei cinque anni di presenza sul mercato e sul territorio. “Cinque anni e ci siamo! Cinque DA 50 ANNI KOMSA PROTEGGE IL RESPIRO DI CHI LAVORA Un ambiente di lavoro sano lo si riconosce anzitutto dalla qualità dell’aria che vi si respira. Lo sanno bene gli imprenditori Luigia Pessina e Pier Giorgio Amati che da 50 anni hanno dedicato il loro impegno al miglioramento della salubrità nei luoghi di lavoro. Era il 1964 quando, in un piccolo ufficio del centro di Bologna, Giorgio e Pessina Amati fondano l’agenzia commerciale di impianti anti inquinamento aria, aspirazione fumi di saldatura, aspiratori e filtri industriali Komsa. Proprio grazie all’estro dei due fondatori, all’epoca pionieri nel settore anti inquinamento trattamento e depurazione dell’aria, ed all’incontro con Bill Nederman titolare dell’azienda AB PH Nederman Svedese (leader mondiale nel campo dell’aspirazione e filtrazione industriale), Komsa cresce e negli anni diventa leader italiano negli impianti e sistemi di aspirazione ed abbattimento polveri fumi di saldatura, gas di scarico e filtrazione dell’aria con un unico obiettivo: migliorare gli ambienti di lavoro e salvaguardare la salute dei lavoratori. Negli anni ‘70 la collaborazione con il gruppo Nederman si consolida con lo sviluppo di numerosi progetti in aziende italiane, mentre nel decennio successivo l’azienda si trasferisce a San Lazzaro di Savena nell’attuale sede più ampia. All’inizio degli anni ‘90 l’arch. Pier Giorgio Amati, figlio di Giorgio e Luigia Amati, sviluppa il progetto dello studio di consulenza Komsa. Negli anni 2000 lo studio, grazie a uno stretto lavoro di equipe di tecnici e consulenti altamente specializzati, cresce a vista d’occhio diventando leader italiano nella sicurezza degli impianti industriali di aspirazione e filtrazione aria polveri fumi gas e degli impianti di aspirazione Atex offrendo soluzioni a 360° per la sicurezza delle aziende. Nel 2010 Komsa si afferma a livello nazionale per la professionalità e competenza in materia Atex (ambienti potezialmente esplosivi) e di dispositivi di protezione dalle esplosioni. anni in cui l’azienda è cresciuta, è cambiata e si è consolidata sul mercato”, afferma Luca Ferri, Amministratore unico di Gruppo Ciemme. “Siamo nati l’11 febbraio 2009, da subito come partner IBM, di cui oggi “Noi crediamo che per dare risposte esaustive e soddisfacenti si debba guardare non solo al problema contingente ma alla problematica nel suo insieme, al fine di poter sviluppare una strategia globale risolutiva sì del problema contingente, ma anche duratura nel tempo, economicamente più vantaggiosa e nel rispetto delle norme vigenti. La sicurezza non ammette compromessi”, dichiara il Presidente di Komsa, Pier Giorgio Amati, che da dieci anni sostiene in prima persona un progetto sulla dislessia DSA. In particolare, l’impegno è rivolto alla divulgazione della conoscenza delle difficoltà dei disturbi specifici di apprendimento, al fine di creare le basi per un miglior ambiente di lavoro senza pre- giudizi per i dislessici che s’inseriscono nei mondi aziendali e di cui possono essere una risorsa preziosa ed importante (maggiori info su www.agostinomappe.com). sono fiero di essere Premier Business Partner. Questo grazie alla professionalità e all’esperienza dei miei collaboratori e al riconoscimento dei clienti. In questi anni abbiamo affiancato e aiutato più di 200 aziende, © RIPRODUZIONE RISERVATA principalmente in Emilia-Romagna, ma coprendo tutto il nord Italia, con clienti anche in Toscana e nelle Marche”, continua Ferri. “Un altro dato di cui vado fiero è quello relativo al fatturato che ab- FARE 19 territorio e la cultura. Gruppo Ciemme, infatti, da ormai 4 anni ha consolidato un’importante collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna, supportandola nell’implementazione dell’infrastruttura di collaborazione interna. “Sono davvero orgoglioso di questa collaborazione. Credo infatti che la ricchezza di una città non sia data solamente da un valore economico, ma anche dai valori culturali e sociali che riesce ad esprimere”, conclude Luca Ferri. Luca Ferri, Amministratore Unico di Gruppo Ciemme biamo raggiunto. Dopo cinque anni lo abbiamo incrementato di oltre il 50%, e non eravamo di certo partiti bassi”, sottolinea Ferri. “Dall’inizio la scelta è stata chiara: lavorare con IBM e diventare un punto di riferimento per competenza, esperienza e professionalità nel mondo Lotus Domino e Notes. Ci siamo sempre tenuti aggiornati sulle novità, abbiamo ottenuto certificazioni tecniche e commerciali e allacciato numerose partnership con aziende e produttori internazionali per offrire un portfolio di soluzioni e strumenti completo, che coprisse tutte le esigenze delle imprese che hanno impostato la loro infrastruttura di messaggistica, di comunicazione e, soprattutto, di collaborazione aziendale, sulla piattaforma Lotus di IBM. Solo per citarne alcune, siamo Elite Partner di Crossware (Nuova Zelanda), il primo partner italiano di Panagenda (Germania) e da sempre partner di Extracomm”, evidenzia il CEO di Gruppo Ciemme. Da non dimenticare l’interesse per il 20 FARE CON INLINGUA L’APPRENDIMENTO È ANCHE ONLINE Senza barriere linguistiche, il mondo è più vicino. Lo insegna inlingua, una delle organizzazioni leader a livello mondiale per l’apprendimento delle lingue, con i suoi 345 centri in 39 Paesi dell’Europa, Africa, Asia, America del Nord e del Sud, e con oltre 40 anni di esperienza nel campo dell’insegnamento delle lingue. La sede inlingua di Bologna è attiva sul territorio da ormai 25 anni: dal 2005 rinnova annualmente la propria Certificazione Qualità ISO 9001 (TUV Nord Cert. GmbH) per la progettazione e lo svolgimento di corsi di lingue ed è sede di esami internazionali di certificazione della lingua inglese (esami City&Guilds) e della lingua italiana (PLIDA – Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri). inlingua Bologna propone percorsi di formazione linguistica per aziende e privati, per tutte le età (adulti, bambini e ragazzi) e si occupa anche di progettazione e rendicontazione di percorsi linguistici finanziati dai maggiori fondi interprofessionali (Fondimpresa, Fondirigenti, Fondir, Fonarcom, Fondo For.te, ecc.). Inoltre, progetta formazione aziendale seguendo un percorso rigoroso: analisi dei bisogni formativi (Needs Analysis), analisi del patrimonio attuale di competenze linguistiche (anche con Placement Test online), identificazione e quantificazione del gap formativo, studio dell’intervento ottimale e definizione dei percorsi, monitoraggio della docenza e dei progressi tramite periodici Progress Report, valutazione dei risultati raggiunti dai singoli, certificazione delle competenze acquisite, validazione Lo stand inlingua a Farete 2013 del piano e relazione finale. Oltre ai vari servizi e tipologie di corsi in 14 lingue, diversificati per venire incontro a tutte le esigenze della propria clientela, inlingua propone anche novità in campo di formazione linguistica, con l’utilizzo di strumenti e tecniche sempre più all’avanguardia. Pur non dimenticando la formazione tradizionale in aula, con docenti madrelingua qualificati, selezionati e preparati dalla propria direzione didattica interna, inlingua propone oggi anche percorsi di apprendimen- MINERVA EDIZIONI: 25 ANNI SCRITTI CON PASSIONE “I libri sono come solide costruzioni. Durano per sempre”. Forte di questa idea, nel 1989, Roberto Mugavero fondò Minerva Edizioni, scegliendo un nome che fa subito pensare alla dea della saggezza, e che invece è dedicato al suo paese d’origine, Minerbio. La casa editrice tocca quest’anno il traguardo del primo quarto di secolo e porta avanti, come già ai propri esordi, lo slogan “Editori per passione” perché la forza dell’esperienza, Roberto Mugavero, fondatore di Minerva il valore delle Edizioni idee e la ricerca dell’eccellenza nella realizzazione dei progetti continuano ad essere la mission di questa “bottega”. Mugavero, infatti, si ispira al luogo d’incontro privilegiato per autori, committenza e lettori, che si ritrovano nella “bottega dell’editore” per trasformare in realtà sogni, progetti, storie di vita vissuta, studi accademici, reportage fotografici, narrativa e molto altro ancora. Specializzata nella pubblicazione di Varia, Minerva Edizioni oggi sfiora i 100 titoli l’anno, con un catalogo articolato in diverse collane: Narrativa; La Nottola di Minerva per la saggistica politica; Sul filo di lana per lo sport; I gialli Minerva e Profili criminali per i racconti noir; La criminologia; I misteri di Minerva nel medianico; le collane Clessidra e Ritratti per la storia e le biografie e, infine, la neonata collana di narra- to online, tramite la propria piattaforma iOL inlingua OnLine Learning e le lezioni Virtual WebClassroom, lezioni a distanza tramite web (infor- tiva Scintille, dedicata ai giovani scrittori italiani. Quando parla del proprio percorso, Mugavero mette sul tavolo le qualità che, nel tempo, gli hanno permesso di arrivare a competere con i giganti dell’editoria italiana, conquistando una solida fetta di mercato: “Ci sono volute caparbietà, passione, brillantezza e tanto entusiasmo”, racconta. “Il sacrificio dell’ape” è stato il primo romanzo pubblicato per la serie “Scintille” scritto dal giovanissimo romano Giovanni Sinapi che narra di due amici e di due vite parallele. Quella di Robert, fatta di ordine, raziocinio e corsa al successo, e quella di Peter, sognatore e sconclusionato bohémien. Due esistenze in fuga dal proprio passato, incapaci di vivere il presente. A breve poi uscirà il secondo titolo della medesima collana scritto da un altro ragazzo cremonese, Marco Fornasari, sulla tragedia dei nostri soldati in Grecia durante la Seconda Guerra Mondiale dal titolo “CEFALONIA. L’esercito fantasma”. Questo e molto altro ancora è la Minerva Edizioni, una casa editrice che nonostante la crisi economica che si ripercuote anche nell’editoria è una eccellenza bolognese, nota in tutta Italia, pronta a mille altre avventure editoriali con la qualità e la passione di sempre. mazioni su www.inlingua.it/bologna). Associata ad Unindustria Bologna dal 2012, inlingua Bologna ha già partecipato a due edizioni di “Fa- © RIPRODUZIONE RISERVATA rete” anche con Workshop dedicati alla formazione e riserva quotazioni speciali ed agevolate a tutte le aziende associate. FARE 21 MALOSSI, OLTRE 80 ANNI DI STORIA SOTTO LA BANDIERA DELLA QUALITÀ Passione per le moto e per l’impresa sono da sempre le vocazioni della famiglia Malossi, brand leader nella produzione di parti speciali per scooter e moto da ben tre generazioni. La storia dell’azienda, il cui motto si può riassumere nelle due parole “migliorare sempre!”, inizia infatti nel 1930, quando Armando Malossi fonda a Bologna la Cicli e Moto Malossi, attività rivolta alla costruzione di cicli e alla riparazione di moto. Alessandra, Ugo e Andrea Malossi davanti alla sede della storica azienda Nel 1946 il primogenito Ugo entra a far parte dell’azienda dove ormai si ripara di tutto, si costruiscono biciclette e anche qualche ciclomotore, si restaurano le moto militari, i residuati bellici e le vecchie moto scampate alle requisizioni. Ed è proprio grazie alla passione per i motori di Ugo che la Malossi, di cui nel 1957 assume la direzione, si dedica esclusivamente alle moto passando dalla semplice riparazione alla costruzione di parti speciali. Inizia così la produzione della prima delle oltre 70 linee di prodotti che oggi l’azienda può vantare: gli accessori per carburatori. 22 FARE La sfera d’azione si allarga in seguito alle auto e nel 1975 anche il fratello di Ugo, Sandro, oggi Responsabile marketing e manifestazioni sportive, entra a far parte della direzione aziendale con il ruolo di Responsabile commerciale e la direzione dello sviluppo informatico. È nel 1978 che si compie la vera svolta con il grande successo del primo kit di trasformazione per motore in scatola di montaggio che dà il via ad un nuovo filone di produzione e fa sì che la Malossi decida di puntare esclusivamente sugli impianti di carburatori per moto. Negli anni ‘80 l’azienda continua a consolidarsi, acquisendo un numero importante di nuovi clienti esteri e incrementando notevolmente il proprio volume di affari, e fanno il loro ingresso in azienda anche i figli di Ugo, Andrea e Alessandra, che assumono rispettivamente la Direzione tecnica e quella commerciale. Negli stessi anni inizia a prendere forma anche l’aspetto sportivo dell’attività Malossi e vengono disputati veri e propri Trofei ideati e organizzati direttamente dall’azienda, che oggi sono seguiti dal figlio di Sandro, Riccardo, entrato nella società con il ruolo di Responsabile della promozione dell’immagine Malossi nell’ambito delle manifestazioni sportive. Oggi, dopo oltre 80 anni di lavoro ininterrotto, Malossi si conferma leader mondiale nel settore ed è pronta alle nuove sfide del futuro, grazie ai suoi principali punti di forza: un prodotto completamente made in Italy e il cui intero ciclo di produzione, a partire dalla ricerca e dalla progettazione, fino alla costruzione degli stampi e alle lavorazioni robotizzate, per terminare con i collaudi in sala prova e nei laboratori chimici e di metrologia, è realizzato all’interno dei propri stabilimenti. INNOVAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE PER NUOVA TORNERIA ZANOTTI Dopo quasi cinquant’anni di attività, l’esperienza è solo uno dei tanti punti di forza della Nuova Torneria Zanotti. I continui investimenti in attrezzature moderne e all’avanguardia hanno permesso infatti a questa realtà imprenditoriale di porsi tra le eccellenze emiliane nell’ambito della produzione di particolari meccanici di alta precisione per industrie di svariati settori. Ad aumentarne ulteriormente l’efficienza i lavori di ammodernamento e riorganizzazione interna, finalizzati ad un accrescimento delle performance operative e logistiche, per rispondere in maniera sempre più efficace alle richieste del mercato mondiale. Nuova Torneria Zanotti ha infatti avviato un importante processo di internazionalizzazione, che la vede protagonista nel mercato nazionale ed europeo e oggetto di attenzione nel mercato mon- Una immagine storica degli impianti di produzione di Nuova Torneria Zanotti PHILIP MORRIS INTERNATIONAL ANNUNCIA INVESTIMENTO DA 500 MILIONI DI EURO Lo scorso 10 gennaio, Philip Morris International ha annunciato un investimento che ammonta a circa 500 milioni di euro per la costruzione, nell’area di Bologna, di uno stabilimento-pilota e della sua prima fabbrica nell’Unione Europea e nel mondo per la produzione di prodotti a potenziale rischio ridotto che sarà costruita nell’area industriale del Martignone a Crespellano. Una volta a regime, la capacità produttiva della fabbrica, combinata a quella dello stabilimento-pilota, sarà in grado di raggiungere i 30 miliardi di unità entro il 2016. “Lo sviluppo e la realizzazione di prodotti a rischio ridotto rappresenta un importante passo avanti per il raggiungimento dell’obiettivo di salute pubblica di riduzione del danno da fumo, un potenziale cambio di paradigma per l’intero settore e una grande opportunità di crescita per Philip Morris International. L’investimento in questa prima fabbrica è una tappa fondamentale nella nostra tabella di marcia per rendere questi prodotti disponibili per i fumatori adulti”, ha dichiarato André Calantzopoulos, Chief Executive Officer di Philip Morris International. “L’investimento dimostra il nostro forte impegno nei confronti dell’Italia ed in particolare nell’area di Bologna, che non solo è sede della nostra fabbrica per filtri all’avanguardia – Intertaba, sita a Zola Predosa – ma offre anche grandi infrastrutture e, soprattutto, l’accesso a eccezionali talenti”. Nella comunicazione ufficiale, Philip Morris International ha spiegato che la costruzione della nuova fabbrica comincerà da subito e durerà circa due anni. Una volta a pieno regime darà lavoro a circa 600 persone. Lo stabilimento-pilota in Intertaba a Zola Predosa (BO) è già in fase di ultimazione e servirà come impianto di formazione tecnica e di produzione per i primi test di mercato. È importante sottolineare che la maggior parte dei macchinari per la costruzione e la produzione saranno acquistati da aziende italiane, a ulteriore beneficio dell’economia del Paese. L’investimento di PMI nello sviluppo e nella rigorosa valutazione scientifica di prodotti con il potenziale di ridurre i rischi del fumo per la salute va avanti da più di un decennio. Comprende una vasta gamma di piattafor- André Calantzopoulos, Chief Executive Offime di prodotto, cer di Philip Morris International sia contenenti tabacco che non. Nel novembre 2013 PMI ha annunciato i suoi piani per accelerare la commercializzazione di una delle sue piattaforme di prodotto a potenziale rischio ridotto nella seconda metà del 2014 in alcune città selezionate, prima del lancio sul mercato nel 2015. © RIPRODUZIONE RISERVATA diale. Un risultato frutto della qualità dunque, testimoniata anche dalla certificazione ISO 9001 e garantita da strumentazioni di controllo e collaudo. Tutto questo, unitamente a un rigoroso metodo operativo per la verifica delle lavorazioni, ne fanno un interlocutore di riferimento per molti partner prestigiosi. Nuova Torneria Zanotti si pone come capo commessa e garante del risultato finale, ed è per questo che presta la massima attenzione al continuo aggiornamento delle apparecchiature e all’abbattimento totale del rischio, attraverso il controllo di ogni mini- mo particolare assemblato. I numerosi macchinari ad alta tecnologia e le personalizzazioni effettuate su specifica richiesta sono tra le espressioni più compiute di quel made in Italy così apprezzato nel mondo. Altro elemento distintivo è la piena sintonia dei vari comparti, con una FARE 23 RENNER FESTEGGIA DIECI ANNI E SOGNA IN GRANDE ALDROVANDI: COSTRUIRE FUTURO SU DIGNITÀ DEL LAVORO “Qualcuno sostiene che il futuro non esiste: il futuro va costruito. Il futuro che abbiamo costruito dieci anni fa l’abbiamo fondato sulla dignità del lavoro. Il nostro impegno, dieci anni dopo, rimane fedele a se stesso: guidare l’azienda con il fine di impedire che qualcuno assapori il gusto amaro della Il Salone del Podestà di Palazzo Re Enzo durante le celebrazioni per i Renner Italia disoccupazione e di instillare l’orgoglio di far parte di Renner Italia”. Parole dell’amministratore delegato di Renner Italia, Lindo Aldrovandi che, in occasione delle celebrazioni del decimo anniversario dell’azienda, lo scorso 20 dicembre a Palazzo Re Enzo, ha ripercorso le tappe e i traguardi di dieci anni di attività, durante i quali l’azienda è cresciuta a ritmi sorprendenti (nel 2013 l’incremento del fatturato è stato del 15%, cioè quasi 80 milioni di euro). Ma il successo dei numeri non può prescindere da un’etica del lavoro fondata sulla dignità della persona: “Le mie scelte sono sempre dettate da questo impegno che per me è un punto d’onore. Sento forte la responsabilità di difendere il progresso di Renner Italia e la certezza del lavoro di ciascuno. È il mio modo per dirvi dieci volte grazie. È il mio modo di far sì che la fiamma di dieci anni fa continui a illuminare il futuro di Renner Italia”, ha detto Aldrovandi in un passaggio del suo discorso di fronte alla platea di 650 invitati, tra dipendenti, buyers internazionali, giornalisti e altri ospiti, in un Salone del Podestà per l’occasione declinato in azzurro brillante. 24 FARE “Chi guida un’azienda, specie se ha la fortuna di vederla crescere, per quanto possa sforzarsi di evitarlo, rischia di allontanarsi dal punto di vista della gente con cui lavora ogni giorno. Io non ho mai dimenticato cosa significa vivere in una famiglia in cui si attende con trepidazione il giorno della paga, in cui bisogna quotidianamente stringere la cinghia e rimboccarsi le maniche”, ha ricordato l’ad dell’azienda di Minerbio, dove nel 2014 i dipendenti avranno un premio equivalente a due mensilità in più, derivanti dalla redistribuzione degli utili e dai proventi del risparmio energetico. “La nostra era ed è una fiamma folle, contagiosa e visionaria”, ha affermato Aldrovandi. È lo spirito libero e selvaggio di Pegaso, il cavallo alato della mitologia cui si ispira il marchio Renner (sulla volta del Salone del Podestà era riprodotta la costellazione con la tecnologia del mapping). Durante la serata, sul palco allestito nel Salone del Podestà sono intervenuti anche il presidente Renner Italia, Alexandre Cenacchi, il dg Renner dieci anni di Sayerlack, Marcelo Cenacchi, il vice presidente Renner Italia, Alberto Cocchi, che hanno voluto ribadire il sostegno, l’apprezzamento e la fiducia nei confronti dell’amministratore delegato, mentre il direttore generale di Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari, ha consegnato la targa per la celebrazione dell’anniversario. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Direttore Generale di Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari e l’Amministratore Delegato di Renner Italia, Lindo Aldrovandi ’ A ! IT L E O A L Z QU REZ IBI P TT VENDESI • AFFITTASI Granarolo dell’Emilia A B IM Superficie complessiva area m² 5.900 Località “Cadriano” Via Bruno Buozzi A soli km 4 uscita Bologna-Arcoveggio della A13 PD-BO g Unità al Piano Terra ideali per Esposizioni e attività Artigianali da m² 250 a m² 800 ca., altezza m. 5,20 ca. Ampio piazzale recintato ed illuminato. L’illuminazione di Palazzo Sassoli de’ Bianchi a Bologna realizzata da 3Fal Filippi per ArtePrimo Fiera Unità Piano g ideali per Uffici da m² 70 a m² 900 ca.. Immobile nuovo, con finiture personalizzabili. g C.E. B, Ipe 11,56 kW/m³ anno. Medicina Località “Fossatone” A pochi Km dalle uscite autostradali di: Castel S. Pietro Terme della A14 e Bologna Interporto della A13 Superficie complessiva area m² 74.000 h Superficie per attività Industriali-Logistica da m² 300 a m² 23.000 ca. h Altezza utile da m. 6,50 a m. 7,00 ca., struttura antisismica, con R 120' h Illuminazione a shed; possibilità di ribalte. Ampi piazzali per manovra. h Personalizzazione degli immobili, acquistando “chiavi in mano”. C.E. progetto, Ipe 21,37 kW/m³ a. FARE 25 Info: Pettenon S. Tel. 0422.299311 • lefim.it conseguente gestione efficiente e moderna, capace di rispondere alle esigenze di una larga e differenziata clientela, attraverso il coinvolgimento di tutte le figure. “Siamo un’azienda a carattere familiare - sostiene la Presidente Lalla Reschiglian Zanotti - fortemente radicata alle proprie origini, che opera per ottenere il miglior risultato coniugando ai saldi principi tradizionali una efficace utilizzazione dei moderni mezzi tecnologici. In un mercato in rapida evoluzione, in cui reattività, disponibilità, competenza e versatilità sono requisiti irrinunciabili, investiamo da sempre nel coinvolgimento, nella formazione e nella specializzazione del personale, considerando tutti gli operatori vero motore e risorsa strategica per il presente e il futuro aziendale”. DA PRIME BOLOGNA TOWER UN NUOVO MODELLO DI FITNESS Prime Bologna Tower, il terzo club recante l’insegna Prime Fitness & Beauty, dopo il capostipite, aperto nel 2009 nel cuore di Bologna, e il “satellite” di Castelmaggiore, è stato inaugurato lo scorso 28 giugno all’interno dell’avveniristico Complesso Torre Unipol. Il centro è composto da cinque macro aree: quattro sale destinate alle più attuali espressioni del fitness collettivo; circa 1.000 metri quadrati dedicati all’allenamento cardiovascolare e alla tonificazione muscolare; una piscina da 25 metri ideale per un ampio spettro di attività acquatiche; un’elegante area benessere con centro beauty, un salone di hair style e infine, la grande terrazza 26 FARE Prime Fitness nel complesso Bologna Tower – con vasche idro-massaggio e docce rinfrescanti – che funge da solarium estivo e zona relax. L’intervista a Francesco Iezzoni, direttore generale dei club bolognesi, chiarisce meglio l’idea imprenditoriale alla base del progetto. Com’è nato il progetto Prime Bologna? “Aprimmo il primo club, in via Albiroli, con l’intento di configurare un nuovo modello di centro per il fitness, dove i soci potessero sentirsi al centro dell’attenzione e potessero svolgere esercizio fisico e dedicarsi al benessere sentendosi a casa”. Come siete entrati nel settore fitness? “La nostra avventura in questo mondo è incominciata cinque anni fa a Milano proponendo a potenziali finanziatori la presentazione del nostro concept che è lo stesso di oggi, a dimostrazione che abbiamo, da sempre, una chiara idea del nostro modello di business”. Come vi posizionate sul mercato, quale strategia attuate e con quali risultati? “Proponiamo i nostri tre club a un prezzo accessibile che, mediamente, su base mensile, è pari a 100 euro nel club di Via Albiroli, 80 al Prime Bologna Tower e tra i 65 e i 70 a Castelmaggiore. Il tasso di fidelizzazione, su cui puntiamo più che sul turnover, talvolta supera il 60%”. In che cosa vi distinguete e vi sentite unici? “Qui il socio è una persona, non un numero e non a caso, sin dall’apertura, un membro dello staff si occupa di pubbliche relazioni. Prestiamo molta cura nella scelta del personale, che spesso selezioniamo tra gente che ha maturato un’esperienza in settori più evoluti del nostro, in special modo per la capacità di relazionarsi con i clienti. Inoltre tutti i nostri istruttori sono laureati in Scienze Motorie, requisito che rimane, seppur indispensabile, non sufficiente”. Perché avete scelto questa location per il terzo club Prime? “Abbiamo deciso di aprire il Prime Bologna Tower all’interno dell’avveniristico Complesso della Torre Unipol innanzitutto perché si trova in una zona nevralgica della città, nella quale transitano e lavorano molte persone. In secondo luogo, la bellezza della struttura parla da sola”. LA SICUREZZA È UN VANTAGGIO: LO INSEGNA PROLEVEN Migliorare la qualità della vita e del lavoro. È questa la mission di Proleven che già dal proprio nome (dall’unione del latino pro e dell’olandese leven: “per la vita”) descrive bene l’intento di valorizzare la qualità e l’affidabilità dei prodotti commercializzati, selezionandoli e testandoli periodicamente, e la professionalità nei servizi di consulenza e formazione, appunto per la vita. Realtà dinamica e creativa, Proleven è l’ideatrice del primo corso di aggiornamento per “FOOD IMMERSION” A BOLOGNA CON LA SCIENZA IN PIAZZA Sarà l’alimentazione il filo conduttore della nona edizione di “La Scienza in Piazza”, la manifestazione di diffusione della cultura scientifica organizzata dalla Fondazione Marino Golinelli in collaborazione con il Comune di Bologna, che torna sotto le Due Torri dal 28 marzo al 13 aprile 2014. Una vera e propria “Food Immersion” con oltre 100 eventi tra mostre, spettacoli, incontri e laboratori interattivi nel corso dei quali si parlerà di nutrizione e lotta allo spreco, esplorazione del gusto e cibo come opportunità di scambio culturale, consumo consapevole e sostenibilità. Il tema dell’edizione 2014 raccoglie idealmente il testimone della sfida lanciata dalla grande mostra “Gola, Arte e Scienza del gusto” organizzata dalla Fondazione Golinelli in partnership con la Triennale di Milano, in programma a Milano fino al 12 marzo, che indaga le molteplici implicazioni del rapporto tra cibo e piacere. Per 17 giornate il centro storico di Bologna (Palazzo d’Accursio, Biblioteca Sala Borsa, START-Laboratorio di Culture Creative, Manifattura delle Arti, Piazza Nettuno e Piazza Galvani) e i Quartieri Borgo Panigale, Porto, Santo Stefano, San Donato e Reno si trasformeranno in un grande Science Centre che coinvolgerà come sempre il pubblico di ogni età (da 2 a 99 anni), ma avrà una diffusione delle attività più estesa sul territorio metropolitano. I dialoghi, le tavole rotonde, i workshop, gli incontri con gli autori e gli spettacoli permetteranno di approfondire gli aspetti simbolici e culturali legati al consumo e alla produzione del cibo e di mettere in evidenza le sfide etiche e sociali che la società contemporanea si trova ad affrontare per garantire l’accesso al cibo alla popolazione mondiale in modo sostenibile. I laboratori hands-on, le mostre e le esposizioni, le attività interattive e gli eventi animati approfondiranno maggiormente il punto di vista scientifico e tec- RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) di quattro ore, il 10 marzo 2014 a Casalecchio di Reno, completamente gratuito. L’azienda con a capo un giovane amministratore, Matteo R. Milanesi, ha nel cuore un’idea di sicurezza a tutto tondo, nologico, valorizzando la ricerca dei laboratori internazionali e le applicazioni possibili in ambito agronomico, botanico, medico, sanitario. Il Children Center di La Scienza in Piazza, realizzato presso START-Laboratorio di Culture Creative e rivolto ad un pubblico dai 2 agli 11 anni, ospiterà animazioni, giochi, quiz e video, che faranno scoprire ai più piccoli quanta scienza c’è negli alimenti. La Scienza in Piazza è fulcro di sinergie e collaborazioni, con più di 70 partner tra Istituti di ricerca, enti culturali e Musei italiani e stranieri, e affronterà con una visione ampia e diversificata le tematiche collegate a EXPO 2015. Fa parte del programma pluriennale (2011-2015) di Fondazione Marino Golinelli dal titolo “La Cultura nutre il Pianeta” che si rivolge alla collettività e in particolare alle nuove generazioni. Informazioni: www.lascienzainpiazza.it che significa fornire alle imprese clienti un progetto di sicurezza che spazia dalla consulenza alla formazione, alla presenza in sede di un defibrillatore salvavita e di medicazioni di qualità. È proprio questa, infatti, la seconda divisione di Proleven, di- © RIPRODUZIONE RISERVATA venuta lo scorso anno distributrice dei defibrillatori Primedic, marchio di eccellenza nel campo della defibrillazione cardiaca. Lo conferma l’amministratore di Proleven: “La nostra forza sta nel fornire alle aziende un servizio completo, quell’idea FARE 27 Lo stand Proleven a Farete2013 di sicurezza che si traduce in una migliore gestione e, di riflesso, in un vantaggio competitivo. Nell’organizzare il corso per RLS gratuito del 10 marzo il nostro obiettivo è proprio quello di trasmettere questa idea di sicurezza, fornendo alle imprese l’enorme vantaggio di poter aggiornare la formazione dei loro RLS a costo zero, senza rinunciare però alla nostra qualità nella formazione”, spiega Milanesi. A tutte le aziende associate a Unindustria Bologna, inoltre, Proleven propone una convenzione con riduzioni del 20-30% sulle quote di partecipazione ai corsi, tra i quali, per citarne alcuni, il corso di formazione per dirigenti che prenderà avvio ad aprile e i corsi antincendio, primo soccorso e BLS-D per l’utilizzo del defibrillatore. DA SAECO NASCE “MOLTIO”, LA MACCHINA PER GLI AMANTI DEL CAFFÈ Le macchine Saeco sono progettate da veri “coffee lovers”, persone che amano il caffè e che trasmettono questa passione nelle proprie creazioni. Dalle loro mani esperte nascono grandi innovazioni, come Moltio, una macchina automatica pensata per offrire esperienze di gusto sem- 28 FARE pre nuove nella comodità di casa. Dal caffè espresso alle bevande a base di latte, dalle miscele più delicate a quelle più corpose e avvolgenti, la rivoluzione di Moltio è racchiusa nel suo nuovo contenitore di chicchi removibile grazie al quale gli intenditori possono passare da una combinazione all’altra con un semplice gesto. La magia del caffè sta infatti nei chicchi che compongono le diverse miscele e che creano diversi tipi di espresso: la possibilità di sostituire i contenitori di tali chicchi permette di scegliere ogni volta la miscela La nuova macchina del caffè Moltio, targata Saeco preferita. Arabica o robusta, con tostatura media o dark. Il contenitore removibile da 290 grammi è dotato di un sistema di bloccaggio che consente di rimuoverlo e inserirlo con la massima semplicità. Può essere riposto in frigorifero per garantire una migliore conservazione dei chicchi e, mentre il suo coperchio in silicio ne garantisce la freschezza, il materiale resistente ai raggi UV ne mantiene intatto l’aroma. Inoltre, le macine in ceramica brevettate assicurano una perfetta macinatura, senza rischio di surriscaldamento. Sono disponibili fino a cinque differenti impostazioni di macinatura per ogni preferenza. Infine, l’esclusivo “Saeco Adapting System” regola automaticamente la macinatura di ogni tipo di caffè. La funzione memo permette, grazie ad un’interfaccia intuitiva, di memorizzare facilmente le impostazioni di intensità, temperatura e lunghezza per avere sempre la propria bevanda con tutte le caratteristiche preferite. Il design esclusivo, con le finiture nero e silver, fanno di Moltio un oggetto da esibire nelle zone living della casa. Anche la pulizia e la manutenzione sono state pensate per essere estremamente semplici e veloci, e il ciclo di lavaggio e decalcificazione sono automatici. Infatti grazie al comodo accesso frontale, è possibile rimuovere con facilità il gruppo caffè per procedere con le operazioni di pulizia. La griglia raccogli gocce e i cassetto raccogli fondi, infine, possono essere lavati comodamente in lavastoviglie. SEGAFREDO ZANETTI FORNITORE UFFICIALE A SOCHI 2014 “Citius!, Altius!, Fortius!”. Il motto adottato dal Comitato Olimpico Internazionale fin dalla sua fondazione nel 1894, ben si addice allo spirito con cui Segafredo Zanetti affronta ogni giorno nuove sfide. In questo caso rinnovando e consolidando la propria presenza nei massimi eventi sportivi mondiali, in qualità di Fornitore Ufficiale di Casa Italia Coni ai Giochi Olimpici Invernali di Sochi. Dal 7 al 23 febbraio 2014 la Russia FARE 29 Segafredo fornitore ufficiale di Casa Italia ai Giochi Olimpici di Sochi ha ospitato infatti la XXII edizione delle Olimpiadi Invernali, nella quale i migliori atleti del mondo - insieme ad atleti provenienti da tutti e cinque i continenti che partecipano impegnandosi al meglio delle proprie possibilità in pieno spirito decoubertiniano - si sono sfidati nelle 15 discipline che costituiscono gli sport invernali. Il caffè Segafredo è stato degustato nelle due sedi di Casa Italia allestite all’interno del Parco Olimpico a Sochi (dove si sono svolti gli sport del ghiaccio) e a Rosa Khutor (dove hanno avuto luogo quelli della neve). Così come accade da tempo nel calcio, il miglior caffè accompagna dunque non soltanto gli atleti Azzurri, ma l’intera delegazione italiana: dai tecnici ai medici, dai dirigenti sportivi ai giornalisti, affinché possa puntare sempre “Più veloce! più in alto! più forte!”. SERMA, UTENSILI DIAMANTATI NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ FAMILIARE “Stiamo puntando in maniera importante verso mercati europei quali Svizzera, Germania, Svezia e Francia, dove la ripresa industriale è più forte”. È ottimista Gianni Giovannini, fondatore (insieme ad un altro ex-so- 30 FARE cio) e titolare della Serma Srl, azienda che dal 1982 commercializza prodotti abrasivi e che oggi, nel segno della continuità, prosegue nell’attività di famiglia con la presenza dei suoi tre figli. “I primi 30 anni sono serviti per il consolidamento di Serma sul mercato italiano, i prossimi 30 ci vedranno affrontare la sfida dell’internazionalizzazione con i nostri prodotti”, spiega orgoglioso Roberto, il maggiore dei fratelli, che ricopre il ruolo di direttore commerciale. Dal 1998, infatti, Serma produce utensili diamantati per tutti i processi di rettifica e dal 2010 ha iniziato la fabbricazione di utensili in diamante policristallino PCD. “Negli ultimi tre anni, nonostante la crisi del mercato italiano, abbiamo continuato ad Il team di Serma: il fondatore Gianni Giovannini e i figli Roberto, Andrea e Matteo investire in macchinari, ricerca e sviluppo e tecnologia”, commenta il fratello Andrea, responsabile di produzione. “Abbiamo da poco installato un nuovo tridimensionale della Zeiss per il collaudo dei nostri particolari e la sala metrologica all’avanguardia garantisce una precisione al millesimo di millimetro”, aggiunge. “I nostri processi sono codificati in base alla ISO 9001 con cui siamo certificati dal 2001, per garantire e offrire ai nostri clienti una qualità tra le più alte del settore”, sottolinea il titolare Gianni. Non è certamente un caso se Serma è codificata presso i più importanti gruppi industriali italiani come Fiat, Bosch, Gruppo Carraro piuttosto che SKF, solo per citarne alcuni: “Stiamo cominciando a fornire anche colossi esteri come Rolex, CW Bearing e Myonik”, precisa Matteo, il terzo figlio, che segue la rete di agenti rappresentanti. Il rapporto con il territorio bolognese, però, è fondamentale: “È qui che Serma è nata ed è qui che si trovano i nostri clienti storici. Abbiamo da poco ampliato l’area produttiva su altri 250 mq e abbiamo installato due nuove macchine per EDM con cui vogliamo proporci come nuovo riferimento per quei clienti del territorio che hanno necessità di eseguire lavorazioni conto/terzi”, evidenzia Gianni Giovannini. L’azienda oggi è composta da 15 dipendenti e può contare su una rete commerciale di 12 agenti plurimandatari. È Roberto a ribadire la filosofia di Serma: “La velocità nelle risposte al cliente, il supporto tecnico e la qualità che possiamo offrire sono il nostro tratto caratteristico: con questi valori in mente potremo raggiungere traguardi straordinari”, conclude. SOLAIR E CIRI ICT INSIEME PER INNOVARE A un anno dall’inizio della collaborazione tra Solair, società sviluppatrice di una piattaforma software “intelligente” per sviluppare applicazioni cloud e per il mondo dell’Internet of Things, e CIRI ICT, Centro di ricerca industriale sull’ICT dell’Università di Bologna, si segnalano già importanti risultati e nuove interessanti prospettive che premiano questo esempio concreto di collaborazione attiva tra azienda e Università. “Il gruppo di ricercatori del CIRI, particolarmente attivo sulle tematiche del cloud computing e della gestione delle reti – dice Valeria Naldi, Direttrice Sviluppo Soluzioni Solair – ha sviluppato il nostro motore di ricerca e ci ha sostenuto nella scelta dell’infrastruttura cloud, Microsoft Azure, grazie ad un’attenta analisi dei diversi fornitori. Oggi sta approfondendo l’analisi della sicurezza legata all’utilizzo del cloud e la gestione della ricerca di documenti/testi”. La collaborazione con il CIRI ICT è molto stretta e i suoi ricercatori sono considerati una parte integrante e organica dell’azienda. Inoltre, l’opportunità di confronto periodico con i vo prefissato, sia in termini di completezza del prototipo realizzato sia in termini di sua efficienza runtime”. “La mia massima aspirazione è arrivare a creare un centro di eccellenza informatica in Italia – conclude Tom Davis, CEO di Solair – ho lavorato in diversi Paesi negli anni passati e devo dire che qui ci sono grandissime competenze informatiche e tecnologiche, nulla da invidiare a US e Germania. Noi non solo scriviamo i prodotti in Italia, ma decidiamo qui anche le linee strategiche di marketing e vendita sia per l’Italia che per l’estero. Il CIRI ICT è sicuramente la prova delle competenze elevate su cui le aziende italiane possono contare per aumentare la loro competitività e promuovere innovazione”. TAGLIAVINI: OLTRE 50 ANNI ALL’AVANGUARDIA NEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Valeria Naldi, Direttrice R & S di Solair professori dell’Università facilita lo scambio e la condivisione di informazioni molto importanti. Spiega infatti Paolo Bellavista, Professore Associato del Dip. Informatica - Scienza e Ingegneria e responsabile scientifico della collaborazione con Solair, che “ogni progetto viene seguito con la massima cura possibile durante la sua evoluzione, dalle sue fasi embrionali, fino al raggiungimento dell’obbietti- “Il 26 luglio 1963, l’azienda artigiana Tagliavini Franco veniva iscritta alla Camera di Commercio con la qualifica di ‘Lavori da fontaniere’, che definiva l’ambito di attività idraulica. Com’è accaduto spesso a tanti imprenditori di questa regione, anche mio padre aveva incominciato l’attività in un garage di appena otto metri quadrati”. Lo racconta Claudio Tagliavini, facendo un bilancio dell’attività all’indomani dei 50 anni compiuti dall’azienda, che fu una delle prime a Bologna a realizzare impianti a energie rinnovabili utilizzando le risorse della natura. “Oggi, l’azienda ha una struttura di quasi 500 metri quadrati, con 15 collaboratori specializzati e un parco furgoni in viaggio per le strade dell’Emilia Romagna con il marchio Tagliavini. Il nostro core business rimane la realizzazione di impianti idrosanitari, ma abbiamo ampliato gli ambiti d’intervento ai lavori edili completi, avvalendoci di nostri professionisti di fiducia”, prosegue Tagliavini. Sempre più spesso, infatti, “i clienti chiedono lavori cosiddetti finiti, poiché è più complesso scegliere di volta in volta artigiani qualificati e puntuali e seguire l’organizzazione dei singoli lavori. Con il nostro intervento, il cliente può valutare e programmare uno scadenziario dei lavori con l’utilizzo delle tecnologie più aggiornate e con un miglioramento dell’efficienza dell’edificio grazie a un’offerta articolata, che ha anche il vantaggio di presentare preventivi più chiari e precisi”. Da venticinque anni, ad esempio, “montiamo pannelli solari per la produzione di acqua calda. Abbiamo così messo a punto un dispositivo per il suo recupero e per il ricambio dell’aria, che si traduce in un notevole risparmio di gas”, spiega ancora Claudio Tagliavini. “Abbiamo anche progettato una parabola termica, che concentra in sé i raggi solari muovendosi lungo due assi di rotazione per acquisire la maggiore quantità possibile di energia. In questo modo viene prodotta l’acqua Franco e Claudio Tagliavini FARE 31 calda che può essere utilizzata sia per il riscaldamento delle abitazioni sia per uso sanitario”. Ma in casa Tagliavini, l’attenzione verso l’innovazione da sempre va di pari passo con la formazione tecnica. “Ho sempre ritenuto essenziale trasmettere, in particolare ai giovani, l’esperienza che abbiamo acquisito negli anni, per questo è indispensabile la formazione tecnica nelle scuole, soprattutto professionali. Abbiamo sempre più bisogno di giovani tecnici qualificati”, prosegue Tagliavini. “Purtroppo, negli anni scorsi, è stato diffuso in Italia un grave pregiudizio sulla formazione tecnica, che derivava da una falsa contrapposizione con la formazione umanistica. Non può esserci lavoro senza scuola, senza sicurezza o senza preparazione tecnico-professionale. Apriamo la mente anche noi adulti, se vogliamo essere credibili e autorevoli con le nuove generazioni. La cultura dà un contributo essenziale alla stessa manualità e migliora qualsiasi progetto”, conclude Tagliavini. GLI OCCHI DI TELEIMPIANTI VIGILANO SULLE DUE TORRI Anche la Torre degli Asinelli dorme sonni più tranquilli, grazie a Teleimpianti. Nei mesi scorsi si sono infatti conclusi i lavori per la protezione del monumento simbolo di Bologna, sostenuti dalla Fondazione Enzo Hruby di Milano e realizzati da Teleimpianti SpA, società specializzata nella progettazione, installazione e manutenzione di sistemi di sicurezza. L’azienda bolognese interviene per la seconda volta in meno di un anno 32 FARE Giulia Barcelloni-Corte con il sindaco di Bologna, Virginio Merola nella nostra città, dove ha già realizzato il sistema di videosorveglianza nel Santuario della Beata Vergine di San Luca. La sicurezza della Torre degli Asinelli è garantita da una soluzione integrata in grado di rilevare ogni tentativo di intrusione, da un sistema antincendio di grande importanza considerato che la Torre è per forme e materiali molto esposta al pericolo incendio e da un avanzato sistema di videosorveglianza che permette di controllare i flussi di turisti e i passaggi più impervi, in grado di offrire, in caso di necessità, un valido supporto alle indagini delle Forze dell’Ordine. In particolare cinque sono le telecamere in esterno: due sulla sommità, per la ripresa del camminamento panoramico, una a piano terra che riprende l’ingresso, e due sulla prima cornice, a controllo delle strumentazioni che sorvegliano lo stato sia della Torre degli Asinelli che della Garisenda. L’intero sistema di videosorveglianza, costituito da telecamere antivandalo Day&Night che permettono la visione anche di notte tramite illuminatori a raggi infrarossi, è collegato a un videoregistratore a 8 canali che può essere collegato a internet. Tutte le immagini riprese sono registrate in modalità digitale ad alta definizione 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Già nei primi mesi si sono visti i risultati dell’aver installato le telecamere: i vandalismi opera dei writers si sono completamente annullati. Considerato il grande valore storico-artistico del contesto è stata posta la massima attenzione nel mimetizzare le apparecchiature di sicurezza nel rispetto della struttura architettonica. “L’intervento svolto sulla Torre Asinelli – ha dichiarato il sindaco di Bologna, Virginio Merola - è l’esempio di come una stretta e proficua collaborazione tra pubblico e privato possa portare dei benefici a vantaggio di tutta la cittadinanza”. TOUCHÉ PREMIATA AL CONCORSO “PAROLE D’IMPRESA” Quando in azienda si parla di sicurezza, meglio non fare troppe acrobazie. Nessun dirigente vorrebbe far correre ai propri dipendenti gli stessi rischi a cui è sottoposto un circense. Su questo concetto è basata l’idea pubblicitaria e di comunicazione realizzata da Touché e declinata in campagna stampa: brochure di 34 pagine tradotte in tre lingue, minisito internet dedicato e direct mailing inviato ad aziende in target. Con questo progetto l’agenzia di comunicazione nata a Bologna nel 2006 ha conquistato il primo posto di categoria alla prima edizione di “Parole d’Impresa”, il concorso che premia il miglior progetto di comunicazione pubblicitaria su carta stampata, promosso e organizzato da Piccola Industria Confindustria e UPA con il sostegno del Sole 24 Ore e in collaborazione con la rivista “L’imprenditore”. La campagna pubblicitaria è stata com- PRONTO INTERVENTO Tel. 051 731 110 r.a. ✆ 800-010815 numero verde Spurgo Pozzi Disotturazioni Pulizie colonne di scarico Pulizia canalizzazioni Lavaggio strade Pulizia cisterne Bonifiche ambientali Aspirazione fanghi Trasporti: A.D.R., Rifiuti speciali e pericolosi RELINING SISTEMA DI RISANAMENTO NON DISTRUTTIVO Reg. N. 2206 UNI EN ISO 9001:2008 UNI EN ISO 14001:2004 società attestata da DIVISIONE TELECAMERE E RISANAMENTO Servizio detector Geofono cercaperdite e localizzatore di tubazioni Spazzatrici per strada e piazzali Cestello elevatore Fognature da D 2,5 a D 150 cm con rilievi planimetrici Canne fumarie, colonne di scarico, condotte di aerazione Rilascio di VHS, DVD em su richiesta, relazione tecnica FARE 33 40011 ANZOLA EMILIA (BO) - Via Amedeo Zanini, 2-4 - Fax 051.731613 [email protected] UMANA, OCCHI PUNTATI SUL LEGAME TRA RETI D’IMPRESA E RISORSE UMANE Luca d’Alesio premiato da Lorenzo Sassoli de Bianchi e Vincenzo Boccia missionata da I.M.A. (Industria Metalmeccanica Adriatica) di Tortoreto, un’azienda leader nazionale e internazionale nella fabbricazione di scale in alluminio e piattaforme aeree che nel corso del 2013 ha lanciato “Elevah”, nuova linea di scale elettriche semoventi. Sono state inviate alle aziende interessate 20.000 buste contenenti un sacchetto di pop-corn da microonde, e dei biglietti del circo che invitano a non gustarsi mai spettacoli pericolosi per la propria azienda. Il primo premio è stato consegnato a Luca d’Alesio, direttore creativo e titolare di Touché, da Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente UPA, e Vincenzo Boccia, ex presidente Piccola Industria Confindustria, lo scorso 26 novembre nella sede del Sole 24 Ore a Milano. Touché è una “creative task force”, una nuova concezione di agenzia di pubblicità indipendente, snella e flessibile, dove un team di copywriter, art director, designer, planner e professionisti della comunicazione sono uniti dalla passione più maniacale per la creatività e lavorano ogni giorno per creare una nuova immagine di comunicazione concentrandosi sulle idee in grado di catturare l’attenzione del pubblico, il consumatore, il cliente finale delle aziende. 34 FARE Il fenomeno delle Reti d’Impresa ha vissuto una consistente crescita nell’ultimo anno, passando dalle 553 reti di ottobre 2012 alle 1.167 dello stesso mese del 2013. Un successo considerevole per uno strumento relativamente recente (la sua introduzione è datata 2009), capace di offrire a piccole e medie imprese la possibilità di affrontare sfide che prima erano fuori dalla loro portata, e che coinvolge anche il territorio di Bologna, attualmente la quarta provincia d’Italia per numero di contratti stipulati (106 contratti di rete, per un totale di 206 soggetti aderenti). Un fenomeno di grande interesse, come sa bene l’Agenzia per il Lavoro Umana che, a dicembre scorso, ha organizzato nella sede di Assolombarda a Milano il convegno “Reti d’impresa e gestione delle risorse umane”. L’evento ha ospitato gli interventi di diverse autorità del sistema Confindustria e del mondo imprenditoriale, tra le quali la testimonianza di Ivano Corsini, Presidente della rete Autebo, aggregazione di 11 imprese nata con il supporto di Unindustria Bologna e prima rete certificata d’Italia. Il convegno ha sottolineato come dalle opportunità offerte dalla normativa sul contratto di rete, quali il distacco e la codatorialità, siano emerse nuove esigenze: come ottimizzare la gestione del personale della rete, come formare i collaboratori, come gestirli e valorizzarli. A fronte di queste necessità, è stato evidenziato come la somministrazione sia un servizio molto utile al “mercato del lavoro all’interno della rete”: un mercato per il quale Umana ha elaborato una proposta costruita appositamente, candidandosi a diventare quasi l’ufficio del personale della rete. Una regia capace di garantire attraverso gli strumenti della buona flessibilità l’alta competitività delle imprese aderenti, che possono così dedicarsi allo scopo comune nella certezza di avere un supporto professionale e tutelante nella selezione, nella formazione, nell’inserimento ed in particolare nella gestione del personale. Umana ha chiuso positivamente il 2013 a Bologna, provincia nella quale è presente con tre filiali: Bologna, Casalecchio di Reno e Granarolo dell’Emilia. Attenzione al cliente e qualità del servizio offerto l’hanno portata ad essere interlocutore di riferimento non solo per un numero sempre maggiore di aziende, in particolare nel settore metalmeccanico, nell’alimentare, nel turismo e nell’ICT, ma anche per le stesse famiglie bolognesi, tramite la propria area specialistica servizi alla persona. È inoltre in essere un accordo con Unindustria Bologna per garantire alle imprese associate condizioni agevolate nell’utilizzo dei servizi di somministrazione, sia a tempo determinato che indeterminato (staff leasing), ricerca e selezione, formazione e outplacement. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 35 L’integrazione dei sistemi informativi e l’impatto sul controllo di gestione La turbolenta situazione ambientale, che già caratterizzava le opera, con il duplice scopo di influenzare il comportamento condizioni di vita aziendali tra il 1980 e il 2000, si è ulterior- degli individui e di verificare il raggiungimento degli obiettivi mente accentuata, con la crisi globale dei mercati finanziari aziendali. del 2008. Numerosi fallimenti di aziende, sia di grandi che di medie-piccole dimensioni, hanno dimostrato l’incapacità ma- Il nostro intento è quello di analizzare il fenomeno dell’integra- nageriale di rispondere a certi eventi di carattere globale. zione delle tecnologie informatiche (sistemi IT) e il suo impatto sulla contabilità direzionale, sul sistema di reporting e sul si- Solo le aziende dotate di maggiori livelli di liquidità e di efficaci stema di controllo nel suo insieme. sistemi di pianificazione, gestione e controllo sono sopravvissute, nonostante il perdurare dello stato di crisi. Queste ultime Il loro ruolo delle tecnologie informatiche all’interno dei siste- sono state comunque chiamate ad attuare politiche di ripen- mi di controllo manageriale è cresciuto esponenzialmente, ed samento dei loro modelli gestionali, per ripercorrere la strada oggi un’intera branca di ricerca, definita dell’Accounting In- della crescita e dello sviluppo economico. formation System (AIS) è dedita all’analisi delle problematiche inerenti l’impatto delle tecnologie informatiche sulla contabili- Sebbene gli effetti di una crisi globale siano poco prevedibili tà direzionale e sul controllo di gestione. per il management, il controllo di gestione, inteso come “guida”, dovrebbe facilitare il conseguimento degli obiettivi azien- Alcuni studi dimostrano che l’introduzione di strumenti IT, dali stabiliti attraverso i processi di pianificazione strategica e come ad esempio i software di Enterprise Resource Planning operativa, ed evitare che l’azienda si trovi in situazioni danno- (ERP), non hanno avuto un reale impatto sulle pratiche di con- se e pericolose. tabilità direzionale e di controllo, né tantomeno un effetto su Un efficace sistema di controllo di gestione, dovrebbe, cioè, altri tipi di controllo di carattere informale. aumentare la probabilità di sopravvivenza nel breve periodo, e di sviluppo e crescita nel medio-lungo periodo. Vero è che con il crescere della complessità e della competitività a livello globale, le aziende non possono più rinunciare La struttura organizzativa prevede l’assegnazione di ruoli, all’uso di sistemi e tecnologie IT per gestire i loro business. compiti ed organi, e la definizione dei centri di responsabilità, La delocalizzazione produttiva e commerciale e il ricorso delle linee di autorità e delle relazioni formalizzate. all’outsourcing presso differenti regioni geografiche non solo Mentre, la struttura informativa si compone della contabilità hanno ampliato le variabili da monitorare e controllare, ma direzionale, degli strumenti di Information Technologies (IT), e hanno anche contribuito al proliferare di nuove tecnologie in- del sistema di reporting necessari ad alimentare il processo di formatiche in grado di attuare modalità di controllo “remote”. gestione e il controllo (manageriale) delle attività operative e direzionali aziendali. L’utilizzo degli strumenti IT dovrebbe consentire una razionalizzazione dei processi operativi, un migliore coordinamento Il processo di controllo non è un processo meccanico: deve delle attività operative, un miglioramento nelle relazioni di essere in grado di rispondere alla complessità in cui l’azienda interdipendenza tra funzioni aziendali, una standardizzazione 36 FARE ICT, motore per l’innovazione rubrica a cura di ReteICT delle procedure e dei comportamenti desiderati. La letteratura dimostra, però, che non sempre ciò si verifica a causa delle forti resistenze che il cambiamento delle pratiche organizzative può generare nel comportamento degli individui. Le aziende moderne utilizzano un numero sempre crescente di tecnologie informatiche. Le soluzioni IT offrono senz’altro una serie di innumerevoli vantaggi, ma portano con sé altrettanti rischi e pericoli. Una mancata coerenza e una debole integrazione tra le differenti tecnologie informatiche e la contabilità operativa, l’errata valutazione delle rimanenze di magazzino e la conseguente inefficienza nella spedizione di prodotti al cliente, l’ambiguità negli obiettivi assegnati, l’insoddisfazione dei lavoratori, e così via. Inoltre, l’impossibilità di ottenere informazioni in tempo reale attraverso la diretta “interrogazione” del sistema informatico, rende il processo decisionale inefficiente, mettendo a repentaglio da un lato l’operatività aziendale, dall’altro la bontà delle decisioni di breve termine e di quelle strategiche. direzionale, può compromettere il livello di qualità e di tempestività dell’intero sistema di reporting direzionale. Il processo decisionale, sia a livello operativo che a livello manageriale, rischia di essere alimentato da informazioni che non sono coerenti, né con l’andamento del business, né con le esigenze organizzative, né tantomeno con le variabili chiave del controllo. In particolare, si è abituati a credere che l’uso dei sistemi ERP con un alto livello di integrazione dei processi transazionali, sia diffuso nella maggior parte delle aziende e che il corretto funzionamento di tali sistemi sia garantito nel tempo. In realtà, diversi casi di studio pubblicati su facoltose riviste accademiche dimostrano che la gran parte delle aziende opera con dei sistemi che sono spesse volte disintegrati. Sebbene, la “disintegrazione” in diversi casi sembra essere la soluzione migliore per lo svolgimento delle attività operative, una mancanza di integrazione comporta per diverse aziende una grande mole di lavoro in termini di immissione manuale dei dati e genera implicazioni negative di natura operativa ed organizzativa, quali la perdita dei dati, la verifica successiva dei valori immessi nel sistema, il rallentamento delle attività operative, errori nella pianificazione e nella programmazione Per questi motivi, l’integrazione informatico-informativa rappresenta un fattore critico per l’efficiente ed efficace funzionamento del sistema di controllo nel suo complesso. Come anticipato in premessa, oggi le aziende sono spesso chiamate a una revisione dell’intero sistema di controllo, per verificare quali problemi di natura organizzativa e/o informativa rendono il sistema inefficace a guidare l’azienda verso il raggiungimento degli obiettivi. Uno di questi problemi è la mancanza di integrazione informatica-informativa. Maurizio Bastelli Direzione Marketing Macro Group SpA FARE 37 38 FARE 1 Horizon2020 Iniziamo il cammino per innovare FARE 39 In Europa per crescere e innovarsi con Horizon 2020 di Marco Taddei L’importanza dell’innovazione come fattore di crescita, occupazione e competitività internazionale. È una delle priorità di Europa 2020, la strategia decennale per la crescita sviluppata dall’Unione europea, che punta a creare le condizioni per un diverso tipo di sviluppo economico: più in- 40 FARE telligente, sostenibile e inclusivo. In linea con tale approccio è anche Horizon 2020, il nuovo programma comunitario di finanziamento per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione, caratterizzato da alcuni elementi di fondo. Nel periodo 2014-2020, infatti, diverrà prioritario concentrarsi sulla realizzazione dei cinque obiettivi che l’UE ha definito per misurare i progressi compiuti da Europa 2020 e che riguardano temi centrali quali occupazione, ricerca e sviluppo e innovazione, cambiamenti climatici e energia, istruzione, povertà e emarginazione. Ciò significa che i nuovi programmi sono orientati a questo traguardo e che maggiori risorse vengono assegnate a quei settori che possono rivestire un ruolo decisivo in tal senso. Si punta inoltre ad un migliore utilizzo delle risorse, non solo attraverso la semplificazione degli strumenti di finanziamento e la definizione di procedure più snelle ed efficienti, ma anche ponendo una maggiore attenzione sui risultati. Nel dettaglio, l’obiettivo di Horizon 2020, i cui primi bandi sono stati pubblicati a dicembre 2013 e che per i prossimi sette anni potrà contare su un consistente budget di 70,2 miliardi di euro, è quello di contribuire a costruire un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione in tutta l’Ue, tramite finanziamenti a favore di ricerca, sviluppo e innovazione destinati a tre ambiti di intervento specifici, costituiti dai tre “pilastri” fondamentali del programma: eccellenza scientifica, leadership industriale e sfide per la società. Una delle più importanti novità è rappresentata dall’attenzione dedi- cata dal programma europeo alle piccole e medie imprese tramite una misura specifica (Strumento SME) destinata al supporto delle PMI che potranno ricevere contributi fino al 70% dei costi di sviluppo di progetti, contributi che coprono l’intero ciclo di innovazione (creazione, sviluppo e lancio sul mercato). Uno strumento, articolato in tre distinte fasi (ideazione, realizzazione e commercializzazione), che mira a favorire la partecipazione delle PMI in grado di sviluppare un progetto di ricerca particolarmente innovativo, di respiro europeo e di elevato impatto economico. Proprio per approfondire le modalità di accesso allo strumento dedicato alle piccole e medie imprese, Unindustria Bologna ha organizzato, il 29 e 30 gennaio scorsi, un’intensa due giorni di lavori per raccontare operativamente alle aziende come funziona l’accesso ai bandi di finanziamento europei, attraverso workshop ed incontri mirati per le realtà con un progetto innovativo nel cassetto. Un’iniziativa che ha riscosso vivo in- teresse da parte delle imprese e alla quale hanno partecipato associate appartenenti a diversi settori (dal metalmeccanico al biomedicale, dal chimico all’ICT). Molte le idee di qualità, innovative e sicuramente coerenti con le strategie di Europa 2020 messe sul tavolo dalle imprese. L’obiettivo, ora, è quello di valutare la fattibilità delle proposte per accompagnare le aziende e aiutarle a percorrere tutto l’iter presentando il maggior numero di progetti tramite lo Strumento SME di Horizon 2020. Un’occasione di crescita per le nostre imprese che intraprendendo il percorso dei bandi europei, al di là del finanziamento delle varie fasi di ricerca e sviluppo, ottengono grandi vantaggi anche dallo sfruttamento di idee innovative e, soprattutto, dalla rete di contatti di alto livello nella quale si viene immessi. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 41 “OTTENERE I FINANZIAMENTI EUROPEI È POSSIBILE” Accedere ai fondi europei gestiti dall’Unione Europea non è un miraggio. Lo sanno bene Wintrade srl, azienda di Bentivoglio del settore energia, e Hydro Italia srl, realtà del settore ambiente con sede a Medicina, due delle tre imprese bolognesi che hanno beneficiato di finanziamenti europei nell’ambito del Settimo Programma Quadro, lo strumento con cui l’UE ha sovvenzionato la ricerca e lo sviluppo tecnologico nel periodo 2007-2013. Wintrade. “Devo essere sincero, anche io pensavo che accedere a questi fondi fosse possibile solo per alcune realtà. Poi, stimolati da Unindustria Bologna, ci siamo detti che forse era il caso di provare: quando mi hanno telefonato per dirmi che avevamo vinto non ci credevo, ma ora sono davvero felice di averlo fatto”. Parole di Gabriele Guizzardi, Amministratore Delegato di Wintrade, l’azienda di Bentivoglio che ha aderito ad una cordata europea per lo sviluppo di nuove tipologie di pale eoliche, ottenendo il finanziamento europeo previsto dal Settimo Programma Quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Il progetto vincente, denominato “HPC-Blade”, ha origine dall’idea di un’azienda inglese e vede il coinvolgimento di due centri di ricerca e di altre cinque aziende europee, una delle quali è proprio Wintrade. “HPC-Blade nasce dall’esigenza, nel settore delle pale eoliche, di trasportare pale di grandi dimensioni, modificandole senza però incidere sulle caratteristiche meccaniche. È stato ideato e progettato per rendere le pale eoliche modulari e, allo stesso tempo, sfruttare un sistema di costruzione in tubi in alluminio e aumentare le caratteristiche meccaniche”, spiega Guizzardi. “Il sistema modulare permette di produrle in parti facilmente trasportabili e di assemblarle direttamente sul posto, consentendo così una progettazione di grandi dimensioni”, continua l’AD di Wintrade che fa poi il punto sullo stato del progetto. “A causa del ritiro di un’azienda, purtroppo, il progetto ha subito qualche ritardo nella fase iniziale, ma a breve saremo a pieno regime. I prossimi passi saranno la definizione del 42 FARE Consortium Agreement necessario per definire le responsabilità e le procedure operative. Una volta stabiliti questi parametri, si partirà con la realizzazione del progetto e la produzione vera e propria, che durerà massimo 24 mesi, per poi procedere con la vendita in grande scala, sperando di riuscire a soddisfare pienamente le esigenze del mercato”, conclude Guizzardi. Hydro Italia. Una soluzione tecnologica per ridurre i costi di gestione e smaltimento dei fanghi attraverso un’installazione che realizzi in loco la loro conversione in prodotti utili. È questo in sintesi lo scopo del progetto “Pyrochar”, vincitore di un finanziamento europeo nell’ambito del Settimo Programma Quadro dedicato alla Ricerca per le PMI, che vede tra le protagoniste Hydro Italia. L’azienda di Medicina, su proposta di Unindustria Bologna, si è infatti inserita nel progetto ed è partner del Consorzio come una delle 5 PMI che, insieme a 3 centri di ricerca, si occuperà dello sviluppo e dell’industrializzazione di questa tecnologia innovativa e conveniente per la gestione dei fanghi di depurazione prodotti negli impianti di trattamento delle acque reflue urbane di piccola taglia: un problema che riguarda più del 60% degli impianti esistenti in Europa. “Pyrochar permetterà il trattamento on-site mediante un sistema per la conversione termochimica (pirolisi) dei fanghi in due prodotti finali: il biochar riutilizzabile come compost (prodotto solido) e il syngas, gas sintetico utilizzato per la produzione di energia elettrica e termica”, afferma Lorenzo Amadori, Amministratore Unico di Hydro Italia. Molti i vantaggi derivanti dalla partecipazione ad un bando europeo: “Il progetto è cominciato da poco, ma l’esperienza è già molto positiva per molteplici ragioni, che rispecchiano le principali motivazioni che ci hanno spinto a partecipare. Da un lato, il gruppo di lavoro consente di dare al progetto un respiro europeo, portando a confronto esperienze e competenze in diversi ambiti; dall’altro, la definizione di obiettivi da perseguire e ruoli che ha permesso di pianificare per i prossimi due anni attività finalizzate ad acquisire nuove conoscenze tecniche e ampliare la propria rete commerciale”, conclude l’Amministratore Unico di Hydro Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 43 “Ora le imprese scommettano sulle proprie capacità” di M.T. Sonia Bonfiglioli, membro del Comitato di Presidenza di Unindustria Bologna con delega a ricerca e innovazione, spiega le novità del programma di ricerca europeo Horizon 2020 44 FARE “Horizon 2020 rappresenta una grande opportunità per le imprese italiane, che non dovranno perdere questa occasione, iniziando a credere e investire maggiormente in ricerca e innovazione per invertire il trend in materia di finanziamenti europei”. Sonia Bonfiglioli, componente del Comitato di Presidenza di Unindustria Bologna con delega a Ricerca e Innovazione e Amministratore Delegato di Bonfiglioli Riduttori Spa, presenta così Horizon 2020, il più grande programma di ricerca mai promosso dall’Unione Europea che gestirà fondi per oltre 70 miliardi di euro nel settennato 2014-2020. “Il nuovo programma comunitario a supporto delle attività di ricerca e innovazione, attivo da gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2020, indica una chiara volontà di discontinuità rispetto al precedente Settimo Programma Quadro. L’intento è quello di realizzare i profondi cambiamenti in corso e riconoscere l’importanza della ricerca e dell’innovazione come risposta ai bisogni delle persone e come elementi cardine per la competitività”, afferma Bonfiglioli. “In molti Paesi, tra cui l’Italia, c’è stata 2 fino ad oggi una grande difficoltà a trasformare la ricerca in risultati fruibili e prodotti, come emerge anche dal contenuto livello tecnologico di buona parte del nostro export – spiega il Consigliere delegato a Ricerca e Innovazione di Unindustria Bologna – ma questo nuovo programma può far invertire la rotta. I fondi di Horizon 2020 saranno allocati non più con una pre-allocazione per Paese, ma direttamente ai singoli progetti in base a un ranking di valutazione da parte di valutatori indipendenti. Il nuovo programma, poi, si presenta per le imprese come un unico sistema di regole e quindi prevede una semplificazione nell’accesso e nella gestione dei bandi, minore burocrazia e auspicabilmente un iter più breve”. Diversi gli scenari interessanti per le nostre aziende: “L’attenzione è rivolta a molti temi strategici quali nuove tecnologie, energia, materiali avanzati, biotecnologie, eco-sostenibilità e altri ancora. C’è la possibilità di finanziare l’insieme delle attività, partendo dalle stesse ricerche di mercato, servendosi di più strumenti finanziari a supporto, e sono particolarmente incentivate, nelle attività di ricerca, le collaborazioni tra imprese e imprese così come tra imprese e centri ricerca con la possibilità di coinvolgere direttamente dei ricercatori”, prosegue Bonfiglioli. La Commissione Europea si è concentrata in particolare sulle piccole e medie imprese. “Al fine di incentivare la capacità innovativa delle Small Medium Enterprise (SME), è stato definito per loro uno strumento dedicato in esclusiva, ‘Strumento SME’, che ha lo scopo anche di creare un contesto fertile per innovazione e crescita. È previsto un sostegno alle start-up, agli spin-off, a giovani imprese research-intensive, nonché la possibilità di supportare le aziende esistenti nelle attività di ricerca e innovazione anche attraverso azioni di mentoring e coaching”, osserva l’AD di Bonfiglioli Riduttori Spa. I primi bandi di Horizon 2020 sono stati pubblicati nel dicembre 2013 ed è difficile oggi stimare quale impatto sul sistema italiano della ricerca possa avere questo strumento. “L’Italia – sottolinea Bonfiglioli - è il Paese, tra quelli avanzati, con uno dei più bassi valori del rapporto tra investimenti in Ricerca/Innovazione e PIL (1,26% nel 2010). La media OCSE si attesta infatti al 2,4%, mentre Stati Uniti e Germania sfiorano il 3%. Quello che preoccupa è che il dato italiano è rimasto invariato per 20 anni. È auspicabile che un contesto di questo tipo Horizon 2020 ‘invogli’ le imprese italiane a credere di più e cominciare ad investire in ricerca e innovazione”. Un contesto nel quale Unindustria Bologna conferma il proprio ruolo al fianco delle imprese: “L’Associazione rappresenta un luogo d’incontro tra domanda e offerta d’innovazione eccellente, creando un ponte tra le aziende e i centri di ricerca e mettendole in contatto con i partner internazionali. Un sempre maggior numero di imprese, comprese quelle più piccole, stanno imparando a mettersi in rete e aprirsi alla ricerca coordinandosi con i centri d’eccellenza e questo è un grandissimo risultato”, conclude Bonfiglioli. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 45 Città Metropolitana: quella sfida che non possiamo perdere di Elena Boromeo Lo scorso 6 febbraio a Firenze si sono svolti gli “Stati generali” delle città metropolitane promossi dalle maggiori Associazioni industriali d’Italia. Il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, ha ribadito la necessità di “riorganizzare il territorio nel segno dell’efficienza”. “Parte l’Italia Metropolitana. Senza fermate”. Sotto quest’insegna, lo scorso 6 febbraio a Palazzo Vecchio, a Firenze, si è riunita la Rete delle Associazioni industriali metropolitane con l’obiettivo di chiedere unitamente l’avvio “contemporaneo e tempestivo” delle città metropolitane in tutta Italia. Bologna è uno dei dieci territori che secondo la riforma potrà riorganizzarsi superando l’ente Provincia a favore di un più snello ordinamento metropolitano. Le altre città sono Torino, Milano, Venezia, Genova, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria e Roma: si tratta di aree dove viene prodotto il 34,7% dell’intero PIL nazionale, e il 75% dell’innovazione e della creatività. La convention è stata aperta da Benjamin Barber della City University of New York, e dal Presidente del Con- 46 FARE siglio dei Ministri, Matteo Renzi (in qualità, allora, di Sindaco di Firenze) mentre le conclusioni sono state affidate al Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. “Viviamo in un mondo di interdipendenze in cui anche i grandi problemi e le sfide sono ormai intreccia- te tra le nazioni. Cerchiamo risposte e soluzioni nella politica e nelle istituzioni, ma la democrazia è in crisi: è affidata a Stati-nazione creati più di 400 anni fa, che rivendicano ognuno la propria capacità di soluzione. Siamo davvero certi che queste forme democratiche siano in grado di risolvere i problemi moderni? Le città sono multiculturali, aperte, partecipative, democratiche e capaci di lavorare insieme, di interagire per risolvere i problemi quotidiani”, ha spiegato Barber in un passaggio del- 1 Città Metropolitana la sua lectio magistralis nella Sala del Cinquecento. Le Associazioni industriali hanno sottoscritto un Manifesto in cui si ribadisce che “Le aree metropolitane sono il motore delle economie nazionali e hanno un ruolo sempre più rilevante negli scenari economici, sociali e istituzionali globali. Anche l’Italia ne deve riconoscere l’importanza fondamentale per le prospettive di sviluppo del sistema industriale e per la competitività del Paese nel suo complesso”. In particolare, le aree metropolitane italiane rivendicano un ruolo e una specialità non per se stesse, “ma nell’interesse dell’intero Paese”. Pertanto, scandisce il Manifesto, “riformare l’assetto della pubblica amministrazione locale, prevedendo forme di governo specifiche, è una priorità strategica per il Paese: è necessaria una geografia amministrativa coerente con la geografia economica e sociale del territorio”. La dimensione metropolitana rappresenta un’opportunità per le imprese nella misura in cui prevede uno snellimento della governance locale, ma soprattutto la semplificazione del sistema di norme. Lo spiega il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, che è intervenuto durante la tavola rotonda di Palazzo Vecchio: “Perché le imprese stiano sul mercato e generino ricchezza, e dunque gettito fiscale, ci vuole un contesto amichevole. Questo significa servizi, infrastrutture, eticità dei comportamenti pubblici, fiscalità sostenibile, semplificazione burocratica, ecc. Pensiamo che la città metropolitana possa e debba aiutare tutto questo, ed il 2014 è l’anno in cui avremo l’ultima opportunità di riorganizzare il nostro territorio, semplificandolo nel segno dell’efficienza”. Le imprese bolognesi, ricorda Vacchi, “chiedono da sempre semplificazione e omogeneità normativa, in modo FARE 47 che un’azienda con più sedi in Comuni limitrofi possa fare riferimento a un’unica regolamentazione urbanistica e fiscale”. Da un’indagine svolta da Unindustria Bologna, ad esempio, su 12 Comuni della provincia è emerso che la tariffa rifiuti per i capannoni industriali, al netto dei servizi indivisibili, varia da Comune a Comune da un minimo di 1.65 euro al metro quadro, ad un massimo di 4.68 al metro quadro, con percentuali di variazioni rispetto al 2012 che oscillano da +23 % a –11%. Anche per i regolamenti di gestione dei rifiuti le differenze da Comune a Comune sono notevoli in termine di agevolazioni e detassazioni concesse o non concesse. Sulla stessa linea anche il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, che ha partecipato alla convention di Firenze in rappresentanza della città delle Due Torri. “La nuova istituzione della città metropolitana di Bologna renderà la nostra comunità coesa e più forte: diventeremo con gli altri Comuni una città federata di un milione di abitanti. Questo nuovo assetto istituzionale porterà benefici in termini di semplificazione delle regole e riduzione dei tempi della burocrazia”, ha spiegato il primo cittadino. “Fondamentale in questa trasformazione sarà il Piano strategico metropolitano che abbiamo messo in campo all’inizio del mandato. Una decina dei 66 progetti selezionati con il Piano strategico saranno il cuore delle politiche di innovazione della nuova istituzione. Tra questi un progetto per la semplificazione amministrativa, uno per il trasporto pubblico integrato metropolitano, ed un patto metropolitano per il lavoro e per il welfare”, ha concluso Merola. © RIPRODUZIONE RISERVATA 48 FARE ? 5 1 0 2 O P X E n a l i M r R e a dy f o citi Cooperativa Italiana Traduttori & Interpreti Modena Viale Corassori, 54 +39 059 2928018 [email protected] www.cititraduzioni.it Traduzioni Qualificate e Certificate UNI EN ISO 9001:2000 - UNI 15038:2006 FARE 49 design: bread and jam Reggio Emilia Via Don Zafferino Jodi, 12 e-d +39 0522 453735 [email protected] “Trasportiamo 400 mila passeggeri al giorno. E abbiamo nuove sfide” di E.B. Giuseppina Gualtieri, Presidente di Tper, la più grande società di trasporti pubblici dell’Emilia-Romagna, racconta a “FARE” come sta cambiando (e come cambierà) la mobilità a Bologna. Parliamo di Tper: è un’azienda giovane, ma allo stesso tempo con una lunga storia alle spalle. Come è cambiata in questi anni? Si può dire che Tper è giovane… ma ha più di 130 anni di storia. Nata 50 FARE nel febbraio 2012, riassume in sé le competenze di tutte le aziende di trasporti nel tempo unitesi tra loro: nasce dalla fusione dei rami trasporto di Atc, azienda di trasporti di Bologna e Ferrara, e Fer, società ferroviaria regionale: si è unito un patrimonio di cultura dei trasporti che rappresenta una ricchezza e che dà l’idea di una realtà complessa e articolata che impiega oltre 2.450 persone: 1.200 bus percorrono annualmente circa 50 milioni di km; 5 milioni quelli effettuati su rotaia. Ogni giorno Tper trasporta oltre 350.000 passeggeri su bus e filobus, su un totale di circa 700.000 dell’intera regione, e 35.000 sui propri treni. Tper è la più grande azienda del settore del trasporto pubblico della regione ed è già anche azionista di Seta e Start (le altre principali aziende territoriali del TPL); inoltre, si posiziona al sesto posto in Italia ed è uno dei pochi gestori na- zionali ad operare sia su gomma che su rotaia. La mobilità è un tema strategico per qualunque città che voglia dirsi “smart”. Bologna parte già da un gradino alto rispetto alla media del Paese. Come rendere il sistema sempre più efficiente? Una città è “smart” se migliora le opportunità per le persone; vale non solo limitatamente all’information technology. Nel campo dell’innovazione mettiamo a disposizione dell’utenza strumenti sempre più affinati. Qualche mese fa abbiamo reso pubblici sul portale tper.it i nostri “open data”; ciò ha permesso ad alcuni sviluppatori di creare applicazioni utili: sul nostro sito si possono trovare già quattro “app”, molto apprezzate. Anche in tema di bigliettazione è in vista l’attivazione di sistemi con i cellulari di nuova generazione e si 1 sta migrando verso titoli di viaggio innovativi: l’abbonamento annuale è già a microchip, quindi ricaricabile via web o al bancomat senza file in biglietteria; presto anche altri tipi di abbonamento lo saranno. Il trasporto pubblico locale vive un periodo delicato in Italia per la riduzione progressiva dei trasferimenti. Quanto questo fatto ostacola l’operato dell’azienda? I tagli che da anni hanno interessato il TPL (circa 10 milioni di euro all’anno per il bacino bolognese), hanno colpito duro proprio quando la domanda di trasporto aumentava anche a causa della crisi. Sarebbe stato anche peggio se la Regione non fosse intervenuta con proprie risorse per continuare a garantire livelli di servizio adeguati, lo stesso anche gli Enti Locali. Tper, nata in un momento congiunturale critico, si è da subito impegnata nell’efficientamento in ottica intermodale, agendo su vari fronti. L’azienda ha già oggi parametri di copertura dei costi con ricavi da biglietti che sono ben superiori agli obiettivi di qualità fissati a livello nazionale ed è attiva nel recupero di risorse attraverso l’abbattimento dell’evasione tariffaria. Anche i cittadini-utenti hanno compreso l’impegno di Tper e sono parte importante di questo sforzo comune. Nel 2013 le vendite di titoli di viaggio sono aumentate: un segnale molto positivo. Non per questo mi considero soddisfatta, c’è tanto da fare ed è importante riprendere gli investimenti dopo anni in cui le imprese hanno decisamente rallentato di fronte a queste criticità. Quali novità ha in serbo Tper per il 2014? Il 2014 ci impegnerà su molti fronti. Tper ha vinto la gara della gestione della sosta a Bologna; stiamo lavorando sodo per il riavvio operativo del progetto ex-Civis che prevede nuovi mezzi dopo l’accordo siglato e il lungo iter burocratico; siamo il soggetto attuatore e gestore dei fondi ex-metrò che prevedono il comple- Mobilità tamento della filoviarizzazione e del Servizio Ferroviario Metropolitano. Il 2014 sarà anche l’anno dell’importante gara per il servizio ferroviario regionale. Tper si qualifica come operatore della mobilità sia sul fronte dei servizi, sia come soggetto attuatore di interventi complessi, un lavoro impegnativo che non può svolgere da sola ma sempre più in partnership con altri soggetti. Infine, la società è impegnata in un percorso di riequilibrio di bilancio che già nell’esercizio 2013 mostrerà risultati che consentono di guardare al futuro con fiducia, senza tuttavia dimenticare che il nostro è un Paese che non ha investito nel trasporto pubblico da molti anni e tutta la filiera ne ha risentito molto anche nel nostro territorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 51 “Siamo in tanti, e tutti con la voglia di fare” 52 FARE 1 Che 2014 vogliamo FARE 53 Con te e la tua impresa Conto Net Imprese ti consente di gestire l’operatività della tua impresa, in autonomia, a costi contenuti, senza file allo sportello. Scopri i dettagli sul sito www.bancadibologna.it 54 FARE Oltre 4.500 ospiti per la serata di auguri di fine anno Partecipazione da record per la serata di fine anno targata Unindustria Bologna: sono stati oltre 4.500 gli ospiti che hanno riempito, mercoledì 11 dicembre 2013, il PalaDozza di Bologna per assistere allo spettacolo di Auguri di Natale organizzato come ogni anno dall’Associazione. Una serata emozionante, aperta dal saluto del Presidente di Unindustria Bologna Alberto Vacchi, che ha poi lasciato spazio alla proiezione del video “C’è un’Italia che corre da sola”, dedicato alle imprese che continuano a crescere e vincere sui mercati di tutto il mondo. A seguire è andato in scena lo spettacolo con cui l’Associazione ha voluto augurare buone Feste agli imprenditori, alle loro famiglie e ai loro collaboratori. “Avrei voluto aprire questo evento con una serie di segni positivi più netti per la nostra economia e le nostre imprese, d’altronde sono mesi che ci viene annunciata una ripresa, un’uscita dal tunnel che tarda a manifestarsi soprattutto in Italia”, ha dichiarato Vacchi prendendo la parola sul palco. “In molte aree del nostro Paese abbiamo imprese forti e contiamo su lavoratori virtuosi e per contro non disponiamo di un sistema di governo, di amministrazione della cosa pubblica all’altezza dei tempi - ha proseguito il Presidente - certo, non possiamo generalizzare i giudizi, non mancano casi virtuosi, ma l’andamento generale dello Stato ci segnala il bisogno di nuove politiche, di un’amministrazione amica dell’impresa e dei cittadini e anche di una responsabilità civile più marcata da parte di tutti noi. Non è facile, anche in occasione della festa a noi più cara, dimenticare questo stato di cose”. Tuttavia, ha ricordato il numero uno degli industriali bolognesi, “siamo comunque un’associazione di industriali, abbiamo una missione da compiere al servizio dei nostri associati. Conosciamo lo stato di sofferenza di molti nostri colleghi, dei lavoratori che operano nelle loro imprese e dunque non possiamo permetterci il lusso di spegnere i riflettori sui problemi. Ogni occasione deve servirci per lanciare un messaggio chiaro a chi ci governa”. E dunque Vacchi ha rivolto alla platea FARE 55 “un augurio più forte del solito: un augurio non solo formale, ma che trovi sostanza nella nostra capacità di riprendere il lavoro dopo le feste, dopo il riposo, con la consapevolezza che siamo in tanti e tutti con voglia di fare, se ci lasceranno fare. E, pur nella nostra spiccata individualità, sta crescendo la nostra coscienza collettiva nell’affrontare le nuove sfide anche di natura istituzionale”. Infine, il Presidente ha voluto chiudere il suo intervento con un’immagine di speranza: “tra le luci che si stanno accendendo e che ci illuminano la via per un futuro più sereno, debbo ricordare che un grande esempio ci sta venendo dal nuovo Pontefice, da Papa Francesco, proprio perché sta dando ossigeno a valori certamente cristiani, ma di significato globale. E vorrei proprio che questa immagine accompagnasse i migliori auguri a tutti, alle famiglie e a tutte le donne e gli uomini che condividono con noi lo sforzo per dare certezza al futuro”. © RIPRODUZIONE RISERVATA 56 FARE FARE 57 1 Industriamoci Scuola e impresa insieme per costruire il domani di Francesca Aufiero Al via il progetto Industriamoci: sette classi gemellate con sette imprese. E Unindustria Bologna adotterà i futuri tecnici affiancandoli nella formazione per tutti i cinque anni delle scuole superiori. Il mondo dell’impresa e quello della scuola non sono mai stati così vicini. Lo scorso novembre infatti, in concomitanza con il Pmi day nazionale, la quarta giornata delle piccole e medie imprese italiane, Unindustria Bologna ha presentato il progetto “Industriamoci – percorsi di orientamento alla cultura tecnica d’impresa”. Durante un incontro che si è svolto nel Museo del Patrimonio Industriale, Massimo Cavazza, Rappresentante della Piccola Industria di Unindustria Bologna e Vice Presidente nazionale 58 FARE della Piccola Industria di Confindustria, e Sandra Samoggia, Consigliere delegato alla Formazione e Presidente della Fondazione Aldini Valeriani, hanno illustrato a studenti, genitori e docenti un programma di ampio respiro, articolato in diverse tappe, nell’arco dei prossimi cinque anni. Il progetto, avviato quattro mesi fa, coinvolge gli studenti di sette Istituti superiori secondari di primo grado del territorio bolognese (una classe per ogni scuola, per un totale di circa 200 ragazzi), e si avvale dell’impegno diretto delle imprese e dell’Associazione nella formazione degli studenti: ogni classe è stata “gemellata” con un’azienda per avviare una serie di attività in aula e negli stabilimenti. Da parte sua, Unindustria Bologna adotterà i ragazzi che dopo aver partecipato al progetto sceglieranno un Istituto Tecnico, e li accompagnerà per tutti i cinque anni delle scuole superiori. “Le nostre imprese hanno un bisogno vitale di tecnici – ha spiegato Cavazza – il paradosso è che, in un contesto generale di crescita della disoccupazione, le aziende non riescono facilmente a trovare i candidati con i requisiti giusti. È evidente che bisogna far comprendere ai ragazzi, fin da subito, le reali opportunità di realizzazione personale che il mondo delle imprese può offrire loro. Per questo l’Associazione ha ideato un percorso che prevede un accompagnamento anche durante i cinque anni di scuola superiore”. “Complice anche la crisi economica, il modello culturale sta cambiando, e il valore della formazione tecnica sta tornando al centro”, ha sottolineato Samoggia. “Tuttavia la strada è ancora lunga: i periti e gli ingegneri Vuoi che la tua azienda sia competitiva? Centro Software produce ERP multilingua di ultima generazione che contribuiscono al successo di migliaia di imprese con filiali in tutto il mondo. 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Ad aprile i ragazzi potranno sperimentare in prima persona le attività dei laboratori meccanici, chimici e grafici degli Istituti Tecnici del territorio e intanto cominciare a produrre un elaborato che contenga la descrizione dell’esperienza vissuta nelle precedenti fasi del progetto. Questo elaborato dovrà concludersi con l’individuazione di uno slogan che comunichi l’importanza e il valore della cultura tecnica e d’impresa; quello migliore sarà premiato durante Farete 2014. A gennaio 2015, infine, gli studenti delle classi che hanno partecipato e che sceglieranno un Istituto Tecnico verranno a far parte di una 60 FARE Gli studenti dell’I.C. di Rastignano durante una visita in azienda comunità adottata da Unindustria Bologna che si farà carico di curare, durante i cinque anni delle superiori, una serie di attività tese a raccordare il loro percorso formativo con le aziende anche attraverso iniziative di alternanza scuola lavoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA I PROTAGONISTI Le scuole che partecipano: I.C. Anzola S.M. Giovanni Pascoli; I.C. Bentivoglio S.M. Giuseppe Ungaretti; I.C.N. 16 Bologna S.M. Guido Reni; I.C. 8 Bologna S.M. Guinizzelli Carracci; I.C. Calderara di Reno S.M. Due Risorgimento; I.C. Crespellano S.M. Faustino Malaguti; I.C. Rastignano S.M. Secondaria. Le imprese coinvolte: Carpigiani, Gammarad Italia, G.D, Gea Refrigeration Italy, Ima, Lamborghini e Marchesini Group. FARE 61 TORNA LA BORSA DEL TURISMO DELLA TERZA ETÁ NEWS unindustria Elena Boromeo Francesca Aufiero Marco Taddei Il Settore turismo di Unindustria e Artù Bologna hanno ospitato nel capoluogo felsineo, dal 29 novembre al primo dicembre scorsi, la sesta edizione della Borsa del Turismo della terza età. In particolare, il 29 novembre si è svolto il convegno inaugurale nella Sala del Consiglio della Provincia di Bologna, alla presenza di 80 partecipanti. Il giorno seguente, 55 buyers tra cui dieci stranieri (europei e uno statunitense) e oltre 160 sellers, provenienti da tutta Italia e anche dalla Slovenia, hanno preso parte a un workshop durante il quale sono stati sviluppati oltre 1.500 contatti one to one. Nel pomeriggio, un educational tour ha condotto il gruppo in visita alle Terme di Porretta. L’organizzazione ha previsto l’ospitalità gratuita dei buyers, che hanno potuto conoscere e apprezzare anche la città: il terzo e ultimo giorno infatti è stato dedicato ad una visita guidata al centro storico di Bologna. La riuscita dell’evento è stata possibile grazie anche alla collaborazione di numerosi associati. Quello dedicato alla terza età è un segmento del mercato turistico in costante crescita e favorisce le attività pluristagionali, oltre che l’offerta di pacchetti turisti- 62 FARE ci con varie tipologie di contenuto: l’ambiente naturale, il benessere, l’enogastronomia, l’arte e la cultura. ASSE UNIMPIEGO-PROVINCIA PER TROVARE TECNICI Unimpiego Bologna, la società di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro del sistema Confindustria che offre un servizio di ricerca e selezione del personale, ha attivato un progetto di collaborazione con la Provincia di Bologna, al fine di reperire profili tecnici da inserire in produzione presso le Aziende associate a Unindustria che ne facciano richiesta. Il servizio viene svolto all’interno dell’Associazione e prevede la possibilità di poter usufruire delle candidature presentate dalla Provincia di Bologna tramite un’analisi mirata e specifica presso i sette Centri per l’Impiego di Bologna, in modo riservato e senza costi aggiuntivi. Già diverse aziende dei settori della meccanica e della gomma plastica hanno usufruito del servizio e hanno valutato positivamente le candidature al fine di una concreta opportunità di inserimento lavorativo. Nel 2013, Unimpiego ha mediato complessivamente 4.130 colloqui aziendali, per un totale di 198 aziende che hanno fatto richiesta del servizio. Le assunzioni complessive sono state 80, mentre le aziende che hanno assunto almeno una persona sono state 53. Unimpiego collabora attivamente con altri soggetti sul territorio come la Fondazione Aldini Valeriani nell’ambito dei profili tecnici e dei tirocini, e con l’Università di Bologna per diversi progetti, tra cui il Career Day, dove anche quest’anno il servizio è presen- FARE 63 te con un proprio stand. Per attivare la richiesta di selezione e ricerca del personale tramite la Provincia di Bologna è possibile inviare una mail a [email protected] o telefonare al numero 051/6317227. UNINDUSTRIA BOLOGNA CON ANTONIANO ONLUS Il pasto, l’accoglienza, l’ascolto e l’aiuto: tappe di un percorso che diventano la vita di ogni giorno. Proprio per questo, alcuni mesi fa, Antoniano Onlus insieme a Unindustria Bologna (Settore turismo, cultura, sport e wellness), Artù Bologna e AC Hotels Bologna by Marriott, si sono poste l’obiettivo di garantire 300 pasti agli ospiti della mensa Padre Ernesto Caroli e iniziare con loro un percorso verso l’autonomia. Hanno così organizzato un momento di incontro prima delle festività natalizie, una cena di beneficenza che si è svolta il 5 dicembre scorso e che è diventata occasione preziosa per lavorare insieme per la solidarietà. Ogni partecipante, infatti, ha offerto il proprio contributo per sostenere “Il pasto è il primo passo”, progetto di Antoniano Onlus a sostegno delle persone senza dimora. L’obiettivo fissato a 300 pasti è stato raggiunto e più che raddoppiato, arrivando a quota 608, grazie alla generosità di molti associati Unindustria che hanno donato beni e servizi, ciascuno per il proprio settore (cibo, catering, ospitalità, ecc.). “Garantire un pasto a tutti i nostri ospiti è un obiettivo importante, ma è solo l’inizio, – ha ricordato il Direttore dell’Antoniano Fr. Alessandro Caspoli – la mensa, il centro d’ascolto e l’accoglienza nelle nostre strutture sono passi in questo percorso di reinserimento sociale e lavorativo da compiere insieme. Ed è grazie all’aiuto delle persone che ci stanno vicine che i passi di questo percorso possono diventare la vita di ogni giorno per tante persone bisognose”. LA SOLIDARIETÁ DI FARETE PORTA IL CIBO IN BURUNDI Il Burundi è un piccolissimo Paese affacciato al Lago Tanganica, tra il Congo, il Ruanda e la Tanzania. Conta circa 8 milioni di abitanti, la cui aspettativa di vita non raggiunge i cinquant’anni d’età e la mortalità al di sotto dei cinque anni è quasi del 20%. La percentuale di alfabetizzazione negli adulti è inferiore al 60% e il guadagno annuo procapite si attesta attorno ai 700 dollari. È qui che, grazie al lavoro dell’associazione Stop Hunger Now, sono dirette 220 mila razioni di cibo, di cui 10 mila “TELECOM ITALIA ASCOLTA”: UN ACCORDO PER FAVORIRE LE IMPRESE Dal 1 febbraio 2014 è partito il progetto sperimentale, in collaborazione con la Direzione Business di Telecom Italia, che ha l’obiettivo di rafforzare la relazione tra gli Associati e Telecom Italia favorendo le imprese. Nel dettaglio, sono stati individuati alcuni negozi TIM nel territorio (a Bologna in via Indipendenza 19, in via Rizzoli 7/8, in via Irnerio 13, via Zanardi 23; a San Lazzaro di Savena in via Emilia 187; a Casalecchio di Reno in via Marconi 43) presso i quali gli Associati si potranno rivolgere con la certezza di incontrare personale preparato ad accoglierli ed in grado di attivare immediatamente i servizi previsti per la Clientela Business. Questo consentirà, ad esempio, di uscire dal ne- 64 FARE gozio con nuove SIM, magari urgenti, già attive. Il progetto, inoltre, prevede la realizzazione di un canale di contatto virtuale, “TELECOM ITALIA ASCOLTA”, riservato agli Associati, raggiungibile tramite il sito web di Unindustria Bologna, al quale l’Associato potrà rivolgersi per segnalare in escalation problematiche particolarmente complesse che i canali ufficiali preposti all’assistenza alla clientela, che restano comunque gli unici deputati ad intervenire operativamente, non hanno risolto. © RIPRODUZIONE RISERVATA AVERE o ESSERE? Due realtà specializzate: Tra avere un’auto ed essere libero di guidarla senza pensieri c’è una grande differenza. Se vuoi pianificare meglio le tue spese ed evitare ingenti investimenti iniziali, per la tua flotta o veicolo aziendale puoi scegliere tra due opzioni: Noleggio a lungo termine Leasing Per il Noleggio auto a lungo termine Leafin Rent [email protected] Per il Leasing Leafin - Agenzia in attività finanziaria Rivolgiti a Leafin per conoscere i vantaggi di queste soluzioni e per scoprire quanto “essere” sia più gratificante di “avere”. Servizio di consulenza dedicato Procedure burocratiche veloci Soluzioni personalizzate Un team di specialisti a disposizione [email protected] Via di Corticella, 181/4 40128 Bologna t. 051 4187015 f. 051 4187053 FARE 65 www.leafin.it una guida sicura 66 FARE offerte da Unindustria Bologna. Durante la seconda edizione di Farete, lo scorso settembre, si era infatti tenuta una “staffetta di solidarietà” in cui i pasti, 10 mila razioni appunto, erano stati assemblati e impacchettati. Un piccolo contributo ad un grande progetto. Partite da Bologna in una freddissima mattina di dicembre, le confezioni hanno raggiunto Londra il 16 dicembre per poi essere imbarcate a metà gennaio per la Tanzania, dove sono arrivate verso fine febbraio. Da li è iniziata la parte più avventurosa del viaggio: 1.500 chilometri su rotaia e nell’arco di un paio di settimane il cibo giungerà ai magazzini di Bujumbura per poi arrivare a destinazione entro fine marzo. L’obiettivo è quello di sostenere l’accoglienza dei ragazzi all’interno delle scuole fornendo cibo ed altri aiuti umanitari, affinché queste possano concentrare le loro scarse risorse nella crescita, nel consolidamento e nell’autosufficienza dell’intera comunità. La scelta di fornire cibo a supporto dei programmi di scolarizzazione salvaguarda soprattutto i più piccoli a cui sarebbe impossibile ‘insegnare a pescare’. È un compito ancor più arduo perché richiede continuità, tale almeno da portare i bambini all’età della loro indipendenza, e una gran quantità di pasti. Le realtà alle quali l’aiuto è rivolto sono infatti molto numerose e ciò perché solo nei grandi numeri c’è la speranza che un gruppo – e non un singolo – emerga e riesca a raggiungere un più alto livello di formazione scolastica. © RIPRODUZIONE RISERVATA SAVE THE DATE 8 - 9 SETTEMBRE BolognaFiere Torna la due giorni delle imprese organizzata da Unindustria Bologna. É possibile fin da ora prenotare il proprio stand espositivo scrivendo a [email protected] FARE 67
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fatti: Servizi Lame, azienda bolognese
attualmente a gestione artigianale, è
esclusivista per l’Italia di Kaltenbach
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