DAVIDE COLTRO

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DAVIDE COLTRO
DAVIDE COLTRO
l’invenzione del quadro elettronico
Davide Coltro nasce a Verona. Vive e
lavora a Milano. Le sue opere fanno già
parte di prestigiose collezioni private e
museali. Partecipa alla XIV Quadriennale
di Roma nel 2004 e sempre nello stesso
anno viene selezionato per la finale del
Premio Cairo. Nel 2006 è invitato alla
mostra internazionale di Pechino e
Shanghai "Natura e Metamorfosi"
nell'ambito delle attività del Ministeri
degli Esteri in Cina. I suoi "Systems"
sono stati acquisiti sia nella collezione
permanente di Palazzo Forti a Verona
che nel patrimonio artistico del gruppo
b a n c a r i o U n i c re d i t c h e d a l l a
Fondazione VAF di Francoforte. Nel
2007 il CIMAC di Milano ne ha richiesto
l'acquisizione mentre nel 2008 entra a
far parte della Collezione Farnesina di
Roma. Nello stesso anno è invitato al
Premio Agenore Fabbri, partecipa ad
Art of Digital Show a San Diego e in
occasione della "Moscow International
Biennale for Yourg Art" presenta il suo
lavoro presso il Museum of Modern
Art. Espone sia in Europa che negli Stati
Uniti. Gagliardi Art System di Torino,
Mark Wolfe di San Francisco e La Giarina
Arte Contemporanea di Verona sono le
gallerie con le quali, collaborando
tuttora, espone nelle fiere nazionali ed
internazionali più impor tanti.
Attualmente le sue opere sono in
mostra presso lo ZKM di Karlsruhe, in
Germania, il museo più importante del
mondo per l'arte multimediale. Nel
2010 sarà impegnato a livello
internazionale con due mostre a Palma
de Majorca e San Francisco, oltre che
nelle consuete Fiere europee.
DAVIDE COLTRO
l’invenzione del quadro elettronico
a cura di Chiara Canali
Estetica del flusso
di Chiara Canali
Negli anni Ottanta e Novanta c'è una fitta e intesa espansione
dell'arte elettronica, sostenuta da un lato da importanti
avanzamenti e perfezionamenti tecnologici (la diffusione
dell'immagine video e l'utilizzo di strutture compiuterizzate)
dall'altro dal crescente interesse del sistema.
Si intuisce che i nuovi media possono cambiare la percezione
e trasformare i ruoli culturali, mutare il rapporto uomo-natura
e uomo-collettività ed estendere le conoscenze in spazi inediti
della visione.
In questo contesto vi sono artisti che non si confrontano
solamente con nuovi strumenti da utilizzare, ma con
procedimenti mentali legati a macchine complesse che aprono
inedite possibilità linguistiche e impongono strategie diverse.
Tra queste personalità, Davide Coltro è una figura nuova che
assume i dispositivi dei new media come dato fondamentale
della propria attività non solamente dal punto di vista linguistico,
bensì anche dal lato semantico, e può a ragione essere
considerato, con i suoi System, l'inventore del quadro elettronico.
Ciò che connota questo progetto è l'idea che l'artista sia autore
di un "potenziale estetico" che viene trasmesso all'umanità
attraverso una connessione, trasformandosi in un "flusso" che
alimenta le opere stesse all'interno di un rapporto di fruizione
totalmente innovativo. Artista della contemporaneità, Davide
Coltro considera come opera le icone digitali che crea utilizzando
tutte le tecniche della fotografia e della pittura digitale, il
software di trasmissione e ricezione che ne sincronizza la
visione sui quadri elettronici quanto la stessa architettura
generale del sistema.
Il System presuppone infatti un cambiamento radicale rispetto
al concetto di video-arte. Qui non si tratta più di rendere visibile
un'immagine digitale o una sequenza filmica su un supporto
elettronico di tipo tradizionale, quanto di ideare un nuovo sistema
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relazionale e iconico che unisce l'artista allo spettatore tramite
la fitta trama di contenuti e relazioni che il materiale estetico
è in grado di attivare.
L'artista infatti, con l'invenzione del quadro elettronico, si
inserisce in una pratica di potenziamento dell'esperienza visiva
che riguarda da sempre la storia del quadro in cornice: dai
primi giochi di prospettiva, ai tentativi di ampliare la dimensione
del quadro tramite l'inserimento di specchi o superfici lucide
che riflettono porzioni dell'opera altrimenti nascoste, fino alla
scoperta dei quadri meccanici del Settecento1.
Il System di Davide Coltro è formula totalmente nuova in quanto
non presuppone un ready-made delle immagini su supporto
elettronico, ma implica appunto la presenza di un artista che
come un viaggiatore cattura dal mondo suggestioni e immagini
per creare opere visive da trasmettere alle persone. Ciascuno
di questi lavori è infatti strutturato in maniera tale da poter
dialogare con l'artista e da lui ricevere "potenziale estetico"
tramite l'immissione di nuove pitture digitali.
Nuovo è il modello di questa relazione, diretta, spontanea e
ricercata in maniera bilaterale sia dall'artista che trasmette
che dal fruitore che riceve il "flusso"; nuova è la modalità di
questa relazione, che si attua secondo i tempi e le scansioni
di volta in volta definite dall'artista.
Questa trasformazione rivoluzionaria nella cultura dell'immagine
si può leggere nei termini di innovazione culturale e sociale
conseguente a una rivoluzione tecnologica.
Come afferma Steven Levy, le nuove tecnologie fanno esistere
un mondo nuovo e una realtà alternativa che ci regalano
"l'opportunità di ripensare la civiltà all'alba del nuovo millennio".
Si è presto reso necessario, infatti, trovare nuovi tipi di luogo,
di spazio e di frontiera rispondenti ai bisogni dell'immaginario
moderno.
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Il progresso in questa nuova architettura artistica viene
essenzialmente misurata come fattore del potere della
razionalità che si espande nel terreno della visione, per
elaborarsi nell'ottica di un'idea incorporea e trascendentale.
La radicalità di questa posizione individua l'elemento creativo
sia nel procedimento di flusso che nell'oggetto da esso derivato,
in rapporto con un impianto visivo che ha forti riferimenti con
l'estetica classica, in particolare con la pittura. Le potenzialità
creative del mezzo si realizzano secondo un'iconografia e uno
stile attinti dai generi classici della pittura - dal paesaggio al
ritratto - , interpretati alla luce di un'estetica nuova che usa,
senza esserne vincolata, le nuove tecnologie di visione.
Davide Coltro può dunque considerarsi il creatore-inventore di
una formula di "tecno-socialità" che unisce le proprietà
tecnologiche della trasmissione d'immagini all'istanza di
rapportarsi sempre e comunque con le esigenze esistenziali
dell'essere sociale. L'artista tesse relazioni tra la gente con
l'aiuto di segni, forme, azioni o gesti, nel tentativo di stabilire
uno scambio comunicativo tra partecipanti e osservatori. Egli
apre a nuove possibilità di formazione dell'opera, riferendosi
sia al soggetto individuale, che a gruppi sociali, intersezioni tra
persone che formano nuove ed estemporanee possibilità
relazionali, senza dimenticare i valori universali che si ammirano
nella grande arte di ogni tempo. Ed è forse per questo che
Davide Coltro può essere considerato, insieme a pochi altri
giovani suoi contemporanei, un'infaticabile sperimentatore, un
artista dalle molteplici possibilità di crescita, forse uno scienziato
dell'immagine ma, con certezza assoluta, soprattutto un pittore
del XXI secolo.
SYSTEM o quadro elettronico
Il "System" è un progetto di arte visiva che si realizza in un
quadro elettronico, della dimensione e dell'aspetto di un
tradizionale quadro bidimensionale, in grado di aggiornarsi
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ricevendo le nuove opere che l'artista produce e trasmette dal
suo studio digitale.
Il "System" è un sistema aperto, in connessione con lo "studio
digitale" dell'artista, da cui vengono quotidianamente prodotte
e irradiate nuove icone digitali, a loro stessi destinate.
Il "System" è un quadro elettronico dinamico, in costante
evoluzione, in grado di dilatare l'esperienza contemplativa,
presupponendo un'osservazione lunga, diluita in un preciso
arco temporale definito dall'artista.
Le tecnologie digitali del quadro elettronico pongono in
discussione sia la natura che la funzione dell'immagine come
rappresentazione. Attraverso la ripresa fotografica e la pittura
digitale, quelle che abbiamo creduto essere "rappresentazioni
della realtà" vengono alterate in prospettiva di una comunicazione
evocativa e visionaria.
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MEDIUM COLOR LANDSCAPE
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Come punto di partenza, Davide Coltro analizza
il paesaggio del nostro vivere quotidiano
attraverso la realizzazione della serie "Medium
Color Landscape", ripercorrendo luoghi e spazi
della natura - montagne, dai profili alti e
frastagliati, e scenari marini, con specchi
d'acqua limpidi e profondi - alla ricerca di
immagini fortemente contrastate, con zone in
ombra e parti segnate da accensioni
luministiche che puntano l'attenzione sulla
natura misteriosa e insondabile della realtà.
Sperimentando le possibilità percettive del
System, l'artista arriva alla scoperta del
cosiddetto "colore medio" del paesaggio,
risultante dalla media matematica di tutti gli
elementi cromatici all'interno di un'immagine.
Il "colore medio" è luce che non esiste in
natura, ma diventa pura astrazione, colore
simbolico che caratterizza cieli dal sapore
visionario.
Icone digitali di paesaggio trasmesse
a quadro elettronico DB-SYSTEM19
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TERRE PIANE
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Le immagini della pianura sono ingrandite ed
enfatizzate secondo un'intima metrica e un
ritmo spaziale, connotate trasversalmente
dall'elemento colore.
La semplificazione trasfigurante di scenari di
intatta bellezza rimanda alle suggestioni di un
passaggio di pianura lentissimo, che trapassa
dall'immobilità al movimento. L'interezza della
spazialità luminosa, fluida e continua, si
definisce ogni volta nell'ambito di un costante
rinnovamento dell'immagine che proclama una
sua temporalità. I paesaggi infatti si mescolano
tra loro in dissolvenza incrociata, perdendo la
fissità iniziale e recuperando una dialettica di
sovrapposizione che manifesta una diversa
modalità di funzione visiva. Unico punto di
continuità è la costante presenza di una linea
all'orizzonte, che rimane l'architettura fissa di
una successione vorticosa di colori e forme, a
testimoniare la vertigine dell'infinito delle "terre
piane".
Icone digitali di paesaggio trasmesse
a quadro elettronico Ps-SYSTEM46
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THE LIVING
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Il progetto è il risultato di un rapporto di
interazione dell'artista con la fisicità dell'individuo
per esplorare l'umanità nelle sue molteplici
identità fisionomiche.
Il processo recupera il genere classico del
ritratto tramite una tecnica contemporanea ed
apparentemente elementare come la
fotocopiatrice.
Ogni ritratto, stampato e autenticato dall'artista,
viene successivamente acquisito digitalmente
e modificato al fine di arricchire il suo database
con la comunità dei "viventi".
L'operazione artistica, assolutamente
orizzontale, permette di fissare l'unicità
dell'individuo in una impronta digitalizzata che
viene successivamente inserita nel sistema e
mescolata ad altre identità già presenti,
fondendosi con la fisionomica di tutte le altre
già in memoria e mutando incessantemente di
aspetto e colore.
Durante la sua evoluzione, il progetto ha già
raccolto centinaia di volti che vengono innestati
in forma randomatica nei quadri elettronici per
sovrapporsi in dissolvenza, in un magma di
identità che continua a cambiare e che genera
icone sempre diverse.
L'idea di un'opera d'arte aperta, non statica,
diventa testimonianza di un vissuto, di un "hic
et nunc" che si perpetua nel tempo nell'intreccio
con la pluralità delle altre identità iconografiche.
Icone digitali di ritratto trasmesse
a quadro elettronico MD-SYSTEM19
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STORY TELLERS
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Con "Story Tellers" il discorso di Davide Coltro
si concentra sulla pratica della visione,
riscoprendo il gesto della fotografia come atto
del guardare (un'azione, si badi, non pura ma
manipolata in funzione della pittura digitale).
È sempre il paesaggio della natura il filo
conduttore di questa ricerca, ma questa volta
l'immagine viene scissa in due parti da una
spessa linea nera che pone a confronto la
totalità dell'immagine con la totalità della
vista. Senza dimenticare un incitamento
costante a riunificare il tutto, sul piano della
percezione, nel senso di una strutturazionedestrutturazione degli elementi costitutivi
dell'insieme.
Si tratta di uno studio sulle potenzialità della
visione, una riflessione metalinguistica sull'atto
di guardare il mondo per aprire nuove
possibilità allo sguardo ed esplorarne i confini
con sintagmi fenomenologici che non
combaciano perfettamente.
Un'equazione nella quale le immagini spezzate,
incomplete, inserite in strutture equilibrate,
diventano un meccanismo per stimolare
l'occhio e al tempo stesso per far lavorare la
mente.
Icone digitali di paesaggio trasmesse
a quadro elettronico MD-SYSTEM19
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Con il patrocinio di
Assessorato alla Cultura
In collaborazione con
promossa da
Davide Coltro. L’invenzione del quadro elettronico.
A cura di Chiara Canali.
Dal 26 settembre al 13 ottobre
Tpalazzo, Palazzo Dalla Rosa Prati, strada al Duomo, 7, Parma.
Inaugurazione 26 settembre, ore 18.00.
Aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 19.
Ingresso libero.
Durante l’orario di apertura della mostra sarà aperto anche il Tcafè
all’interno del palazzo.
Per ricevere il programma degli eventi:
www.temporarypalazzo.it o [email protected]
Comunicazione e ufficio stampa
Lara Ampollini
Lampi. Comunicazione illuminata.
[email protected]
Temporary Palazzo
Strada al Duomo, 7 43121 Parma
+39 0521 1915805
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