Anno 3 - n° 21 - Il Santuario del Miracolo Eucaristico

Transcript

Anno 3 - n° 21 - Il Santuario del Miracolo Eucaristico
ANNO III
SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE
N.
21 - 2010
BOLLETTINO • SANTUARIO DEL MIRACOLO EUCARISTICO - 66034 LANCIANO (CHIETI)
L’Eucaristia banchetto sacrificale e fraterno
Dire Eucaristia è subito pensare e tornare all’ultima Cena, al momento dell’istituzione del
grande Sacramento dell’amore di Dio per noi.
L’ultima Cena è quella del Signore, che precede la sua passione e morte. E’ facile immaginare il profondo dolore e l’amarezza di Gesù in
quel contesto di tradimento di Giuda, di rinnegamento di Pietro, di abbandono degli altri
Apostoli. In Gesù c’è solitudine, amarezza, delusione, sconforto. Inizia così l’angoscia - terrore del Getsemani, con la notte di veglia. Poi
viene il venerdì santo: giorno della condanna,
della flagellazione, della coronazione di spine,
del viaggio al Calvario, della crocifissione, dell’atroce agonia e
morte. Tutto è
presente e vivo in
Lui. Nel momento della Cena quel pane benedetto e consacrato diventa il
suo corpo: “questo è il mio Corpo
offerto per voi”:
quel vino è il suo
Sangue: “questo è
il mio Sangue della
nuova Alleanza
versato per voi e per tutti in remissione dei peccati”.
Sono le parole divine che fanno l’Eucaristia sacramento - sacrificio. Corpo offerto, significa sacrificato, crocifisso, martoriato. Sangue versato
vuol dire effuso, sparso. Queste parole racchiudono tutto il dolore dell’immolazione di Gesù per la salvezza di tutti. Perciò ogni volta che
si celebra l’Eucaristia si rinnova, si riattualizza
la passione e morte del Signore per la redenzione dell’umanità. L’Eucaristia è un vero e
proprio sacrificio del Figlio di Dio che si offre
al Padre come testimonianza del suo amore
per gli uomini. E’ un banchetto sacrificale essenzialmente diverso da quello della prima Alleanza dove si sacrificavano animali a Dio come segno di offerta, di espiazione e di propi-
ziazione. Nella nuova Alleanza si offre il sacrificio del Figlio al Padre per ricordare e rivivere fino alla fine del mondo quello che Dio ha
compiuto per noi nel dono del suo Figlio.
L’altra dimensione dell’Eucaristia è la fraternità. Gesù celebra l’ultima Cena con i suoi Apostoli, segno di unità fraterna. L’Eucaristia unisce, chiama, stabilisce un rapporto di comunione tra i membri che vi partecipano. Gli
Apostoli sono intorno alla stessa mensa, condividono lo stesso pane, compiono gli stessi
gesti, credono alle stesse verità. Non conta più
il ceto sociale, la differenza di età, il grado di
cultura, l’appartenenza etnica, ma solo lo stare
insieme come figli di Dio, come
fratelli, a partecipare, a condividere lo stesso mistero, a compiere il
medesimo cammino per raggiungere la stessa
meta. Sacrificio e
fraternità, due segni incancellabili
dall’Eucar istia.
Tutto questo per
noi significa che
ogni volta che ci si raduna per celebrare nella
fede il mistero eucaristico ci si unisce alla passione e morte del Signore, come Lui si unisce
a noi per sostenerci e santificare le nostre molteplici croci e sofferenze umane. Ogni volta
che ci si ritrova nell’Eucaristia gli uni accanto agli altri ci si identifica nell’unità di figli di
Dio e fratelli tra noi. L’amore fraterno deve
aiutare a non sentirsi soli e isolati, ma ad essere solidali, ad amarsi, a perdonarsi, ad andare
insieme verso la salvezza. L’Eucaristia sarà allora la santa assemblea(ekklesia) dove il Signore
si manifesta ancora con la sua santità e misericordia per tenerci sempre più uniti come fratelli, per camminare insieme verso il futuro
che ci attende.
“Beati
gli invitati
alla Cena
del Signore,
ecco l’Agnello
di Dio
che toglie
i peccati
del mondo.
Gesù è il vero
Agnello
pasquale
che ha offerto
se stesso
in sacrificio
per noi,
realizzando
così
la nuova
ed eterna
Alleanza.
L’Eucaristia
contiene in sé
questa
radicale
novità.”
(Sacramentum caritatis, 9)
Quei volti
Alcuni Santi
e l’Eucaristia
Quali? Quelli dei pellegrini. Ne sono tanti per diversità di Continenti, di colori, di lineamenti: volti di
bambini, di ragazzi, di giovani, di adulti, di anziani. Quei volti esprimono l’identità della persona,
portano il sigillo dei problemi dell’esistenza. V olti
pieni di gioia, di fede, di speranza, di tristezza, di
sofferenza, volti anche solcati da lacrime. Ogni volto porta con sé la genesi della propria storia, i ricordi del passato, il peso del presente, i sogni del futuro. Dinanzi al Miracolo quei volti si illuminano di
stupore, fissano quella Carne e quel Sangue per im-
“Quando sono vicina al Tabernacolo,
non so dire che una sola cosa al Signore:
mio Dio tu sai che ti amo. Sento che la
mia preghiera è gradita a Gesù”
(S.Teresa del Bambino Gesù).
“Se comprendessimo l’amore di Gesù
nel Santissimo Sacramento, ci sarebbe da
morire di riconoscenza e gratitudine”
(S. Pier Giuliano Eymard).
“Il più bel Santuario è una chiesa con
Gesù nel Tabernacolo. Fra tutte le
devozioni, quella di adorare Gesù nel
Sacramento è la prima, la più cara a
Dio e la più utile per noi”
(S. Alfonso M. dé Liguori).
“La scuola del cristiano è nel
Tabernacolo, il Maestro è Gesù, la
dottrina da impararsi sono la sua Carne
e il suo Sangue”
(S. Gemma Galgani).
“E’ inconcepibile vivere accanto
all’Eucaristia e non esserle vicino il più
possibile con gioia, riconoscenza
appassionata e desiderio ardente”
(B. Charle de Foucauld).
“Il Signore non sta nel Tabernacolo per
sé, ma per noi, perché ama stare vicino
ai figli degli uomini e inoltre sa che
abbiamo bisogno della sua presenza”
(S. Edith Stein).
primerli negli occhi e nella memoria. I pellegrini sono consapevoli di trovarsi dinanzi ad un prodigio
che va oltre il tempo, la ragione e l’esperienza umana. Credono che quella Carne, quel Sangue sono del
Figlio di Dio, del Salvatore del mondo. Essere a Lanciano, dinanzi al Miracolo è un evento singolare di
fede. Solo qui, si ha la certezza assoluta che la Carne e il Sangue sono del Figlio di Dio. Ogni dubbio è
stato superato dall’evidenza della storia, dalla verifica della Chiesa, dalla certezza della scienza. E’ il
motivo per cui, pellegrini da tutte le parti del mondo giungono in questa città per vedere la vera Carne e il vero Sangue del Redentore del mondo. Le
parole dell’ultima Cena in questo Miracolo manifestano la potenza divina a testimoniare la verità del sacramento dell’Eucaristia, a comunicare la grazia e
la salvezza che
si ef fondono da
questo grande
segno della fede.
Preghiere di Pellegrini - Il tuo ritorno
Dopo il martirio subito da noi sei salito al cielo. Prima della tua partenza hai fatto una promessa: che non
ci avresti lasciato mai soli. Conoscevi la nostra solitudine e la povertà esistenziale
illimitata, sapevi che con le
nostre forze non avremmo
potuto convertirci e salvarci.
Sei rimasto nell’Eucaristia come pane di nutrimento spirituale, come vitalità e speranza
per noi, esposti ad ogni crisi.
Sei con noi in umiltà e silenzio, nel nascondimento impenetrabile, ma con presenza vera e reale. Sei con noi per
ascoltare i nostri problemi, per
raccogliere aspirazioni e propositi nel cumulo dei nostri progetti, nell’offerta di sogni e desideri ancora incompiuti. Il tuo ritorno continua nell’Eucaristia in ogni parte del mondo. Essa è
luce per il nostro cercare, è energia per i nostri passi,
è meta per il nostro cammino. Senza di te saremmo
ancora più inquieti e abbandonati a noi stessi. Il tuo
venire tra noi e in noi é dono di pace e consolazione,
è difesa contro le aggressioni avverse e disgregatrici
del male. Tu nel tuo ritorno sei memoriale di quello
che hai fatto per noi: dalla discesa dal cielo alla tua risurrezione. Il tuo ritorno ci accompagna per le strade
della vita alla ricerca di sentieri che portano a te. Nel
tempo viviamo il dramma
delle nostre scelte contro il
potere dei nostri idoli. Siamo
fragili come giganti di carta,
radicati al nostro pianeta nel
delirio di conflitti senza fine.
Il tuo ritorno spezzi le catene
che ci legano al muro del
cuore indurito, infondi luce
alla nostra mente, fortifica
l’argine della nostra volontà
illusa a trovare paradisi di
fantasmi fuori di te. Signore, ritorna, difendici contro
i venti avversi alla tua Parola. Confidiamo in te, presente nell’Eucaristia, sacramento di unità con noi, nel
lungo itinerario che porta a te. Quando per noi il
cielo sarà chiuso sulla terra, quando termina il nostro
esodo per sempre, tu torna ancora per l’ultima volta
per aprirci la porta dell’eternità.
Sandra Di Francesco
giornale che mi lega al Santuario, mi ricorda i
miei pellegrinaggi a Lanciano, mi ripresenta
agli occhi e alla memoria l’evento miracoloso
della Carne e del Sangue del Signore. E’ un
Bollettino prezioso: compie la sua missione evangelizzatrice, è un mezzo di istruzione religiosa e propagazione
del culto all’Eucaristia. Padre, grazie per il contenuto. Sono anche belli i colori, espressive le
foto, gradita l’impaginazione. LA
LAMPADA nella sua umiltà e semplicità compie un servizio prezioso
al vostro Santuario, alla Chiesa, al
grande sacramento eucaristico. Reverendo, termino con una parola di
incoraggiamento. Conosco il costo
della stampa, le difficoltà delle pubblicazioni, la carenza di collaboratori, ma non si arrenda. Farò propaganda per il Bollettino del Santuario
nella mia parrocchia e nella mia città. Spero che molti ricevendolo lo leggeranno. Invio cordiali saluti a lei e confratelli. Spero quanto prima di organizzare un pulman di pellegrini per Lanciano. In quell’occasione la saluterò e la ringrazierò personalmente
per il Bollettino che diffonde fede e speranza come riflesso di grazia che si irradia dal Miracolo eucaristico.
Di Florio G. (Taranto)
dà luce
Reverendo P. Direttore, dopo tanti ripensamenti mi sono
deciso a scrivere questa lettera per congratularmi con lei
per il Bollettino LA LAMPADA che ricevo puntualmente.
Lo attendo sempre con gioia, lo leggo dalla prima all’ultima parola. E’
sintetico, immediato. Quelle parole,
quei messaggi mi arrivano al cuore.
Un linguaggio semplice, esistenziale, incisivo, profondamente teologico – mistico. Mi è tanto gradito perché in poche pagine vengono esposti tanti insegnamenti di vita spirituale. Rileggo spesso i numeri arretrati. Ogni volta vi trovo pensieri
sempre nuovi, adatti alla mia formazione religiosa. Questo Bollettino,
pur in così pochi e brevi articoli, mi infonde tanta serenità e incoraggiamento. Per chi segue la pubblicazione vi
trova abbondante nutrimento spirituale. Medito molto
la catechesi della prima pagina: é un insegnamento
chiaro ed efficace sull’Eucaristia. Quelle parole, quei
pensieri così penetranti sono una fonte di meditazione.
Grazie Reverendo per la diffusione di questo piccolo
La Chiesa del Miracolo
Si parla non dell’Oratorio di s. Legonziano, ma dell’attuale chiesa che custodisce il Miracolo
eucaristico. La parte esterna corrisponde sommariamente alla struttura originale: sono ancora visibili larghe tracce dell’antica chiesa gotica del 1258. Il rifacimento in stile rococò
avvenne dopo il 1723, probabilmente tra il 1730 – 45. Per la trasformazione, oltre che per
lo stile corrente in quel tempo, molto influì l’evento di due grandi terremoti (1703 e 1726)
che danneggiarono gravemente la struttura esterna ed interna. La nuova linea architettonica risultò molto sobria ed elegante. Le opere presenti
nella chiesa sono molteplici. Le pitture della volta
sono di Donato Teodoro (sec. XVIII) pittore teatino, raffigurano tre donne bibliche (Giuditta, Rachele, Ester). La Cantoria - Organo di stile rococò:
sono dono del Papa francescano conventuale Clemente XIV al Santuario(1769). Il pulpito ligneo
della stesso periodo è opera di Modesto Salvini di
Orsogna “vero capolavoro di artigianato abruzzese”. Nei sei altari vi sono quadri del ‘700 con rappresentazioni diverse, ammirabili per i colori e la
trasparenza soffusa delle immagini. Infondo alla
chiesa alla destra di chi entra vi è un artistico Crocifisso ligneo del ‘700 di rara bellezza. La chiesa
custodisce due quadri del 1500 di grande rilievo
artistico del monaco dubbioso e quello del p. Giovanni Lerario del 1958. Il monumento marmoreo
del Miracolo(1902) contiene l’Ostensorio del 1713 e il calice del ‘500. Vi sono altre opere non
esposte: documenti, pergamene ed altro che sostituiscono il patrimonio del Santuario. Si
spera, fra non molto, di poter esporre al pubblico il tutto nel Museo del Miracolo in fase di
progettazione presso gli Organi costituzionali competenti.
Corrispondenza
CON I LETTORI
Reverendo p. Direttore, vivo in una grande città del nord (MI). Sono trapiantato
qui da poco tempo per motivi di lavoro.
Provengo da un piccolo paese della Basilicata. Lì vivevo tra parenti, amici e paesani. Qui, invece, con la mia famiglia ci sentiamo smarriti. Abitiamo in un grande
quartiere popolare, dove ognuno, non solo
è sconosciuto all’altro, ma è diffidente ed
ha paura dell’altro.Aspetto da lei una parola di incoraggiamento. (Vittorio – MI)
Gentilissimo Vittorio, la tua condizione
è il dramma di tante famiglie sradicate
dai propri paesi per perdersi negli agglomerati delle grandi città e vivere nell’isolamento e nell’anonimato. Prima di
tutto: non bisogna scoraggiarsi, combattere per non cadere nella depressione.
Siate uniti in famiglia, state insieme il
più possibile, non vi rinchiudete in voi
stessi. Uscite insieme per gli acquisti, per
le piccole passeggiate e i viaggi nei luoghi ameni più vicini. Se state insieme,
siete uniti e vi incoraggiate a vicenda
respingerete la noia e la malinconia. Un
altro consiglio importante è: frequentare la parrocchia del quartiere. Lì potrete
incontrare altri cristiani o famiglie che
vivono la vostra stessa situazione. La frequenza aiuta la conoscenza, il dialogo,
la solidarietà, la carità. La s. Messa domenicale è un punto di riferimento dei
figli di Dio. Ancora: se potete, frequentate qualche gruppo parrocchiale, è
un’occasione per incontrare e conoscere più facilmente altre persone e famiglie. Caro Vittorio credo che questo,
forse, è il metodo più valido ed efficace
per accettare l’ambiente in cui ora vivi
e dove dovrai restare per molto tempo o
per sempre.Vorrei sapere da te: se è accettabile questo mio consiglio, se risolvi
il tuo problema, se superi l’isolamento e
la solitudine, se la situazione migliora
nella nuova realtà di vita. In attesa di
buone notizie, ti saluto fraternamente
con l’augurio di ogni bene a te e alla tua
famiglia.
Autorizzazione Tribunale di Lanciano n. 28 - dicembre 1953
Direttore Responsabile: P. Ernesto Piacentini o.f.m. conv.
Grafica e stampa: Litografia Botolini srl - tel. 0872.714641
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2005 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, Roma Aut. 2008
NOTIZIE UTILI
Santuario
del
MIRACOLO EUCARISTICO
Corso Roma – 66034 – Lanciano (Ch)
Tel 0872.713189
www.miracoloeucaristico.eu
[email protected]
INFORMAZIONI
Orario Santuario
invernale - estivo:
mattino: 06.45 - 12.30
pomeriggio: 15.00 - 19.30
Orario Sante Messe
Festivo: 07.30 - 09.00 - 10.30 - 18.30
Feriale : 08.00 - 09.00 - 18.30
Sacramento della Riconciliazione:
Festivo: 06.45 - 12.15 - 15.00 - 19.30
Feriale : 08.00 - 12.15 - 15.00 - 19.30
Accoglienza pellegrini:
❖ Frate disponibile per la spiegazione
❖ Proiezione video storia del Miracolo
❖ Possibilità di celebrare Santa Messa
❖ Adorazione Eucaristica
❖ Confessioni
❖ Sale per giornate di ritiro spirituale
❖ Sala mostra sul Miracolo
❖ Cappella San Legonziano e Battistero
❖ Percorso archeologico
Attività del Santuario
Ospitalità:
“Casa San Francesco”
tel. 0872.40432 cell. 339.1612495
www.casasanfrancesco.com
[email protected]
Casa Editrice SMEL:
❖ Pubblicazioni sul Miracolo Eucaristico in varie lingue
❖ VHS e DVD in varie lingue
❖ Bollettino di collegamento La Lampada
UFFICIO ACCOGLIENZA PELLEGRINI
Tel 0872.713189
www.miracoloeucaristico.eu
[email protected]
Servizio Ristoro Gruppi:
TOURIST INFORMATION A LANCIANO
Tel. 0872.40670
e-mail: [email protected]
www.vptabruzzo.com
Da visitare oltre il Santuario:
❖ Cattedrale Madonna del Ponte
❖ Chiesa Santa Maria Maggiore
❖ Museo Diocesano
Conto Corrente Postale
n.14119663