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Adelaide A. Tomasi Dialoghi interrotti Poesie di amore e di attesa Adelaide A. Tomasi, Dialoghi interrotti Copyright© 2012 Edizioni del Faro Gruppo Editoriale Tangram Srl Via Verdi, 9/A – 38122 Trento www.edizionidelfaro.it – [email protected] Prima edizione: aprile 2012 – Printed in Italy ISBN 978-88-6537-101-5 Immagine di copertina e illustrazioni di Giacomo Tappainer Fotografia in quarta di copertina di Matteo Zanardi Dialoghi interrotti Poesie di amore e di attesa A Lester, il mio demone incarnato, alla mia famiglia e agli 8 ruminanti “vi voglio bene, ragazzi!” Lettera a te Stropiccio le pagine che mi hai lasciato. Non potevo restituirti qualcosa di convenzionale. La prima bozza è stata buttata, iniziava con un banale I suoi versi sono. Forse la paura di deluderti, la strega del confronto con i propri limiti. Sono passati tre mesi da quando me l’hai chiesto. Scrivere TE, come potevo? L’hai già fatto tu, a tuo modo e con grazia. Non si rompono le bambole di porcellana, specie se sono dell’amica con cui giochi da una vita. Ho pensato di scrivere A TE. Tu sei in queste pagine, con la follia quotidiana che t’accompagna, bé come tutti del resto. Ma tu l’hai fermata e impressa qui. A me non resta che scrivere del riflesso che una sera veronese mi hai regalato in quel piccolo appartamento che dava sul giardino interno. Solo io e te, ad aprire lo schermo segreto della tua anima. L’effetto che fa leggerne solo l’ombra ha un che di disarmante, un mistero bellissimo che spero di non capire mai! Voglio soltanto continuare a sentirlo, come quella sera, tra me e te, in mezzo al tavolo. 9 Tre frammenti ti compongono: AURORA che non vuoi essere, FANNY che non sei tu ma lo diventi ogni volta, MORGANA che lo sei più di quanto tu lo possa desiderare. E poi c’è l’altro: MUSO. Lui o tu non importa. Per tornare davanti allo SPECCHIO, di cui sola hai la CHIAVE, con delle ali di brillanti, puntini di stelle a popolare il tuo cielo limpido in cornice come pedine nella tua mano. Il fascino sta nell’avvolgente enigma della tua partita a scacchi con la vita. Anche tu senti la stessa frenesia nello scrivere. Quel pizzicore nello stomaco ti ha detto che avevi bisogno di ali, le avevi chieste, per volare davvero e te le sei costruite, fin dai tuoi tredici anni quando volevano fossi Aurora ma a te non importava. What’s in a name? That which we call a rose by any other name would smell as sweet… Call me but love, and I’ll be new baptized 1. Delle costanti tornano nei tuoi versi, fin da subito, ma la più grande è l’Amore, che è idea e non ancora carne; si fa così bene nei tuoi desideri da prendere corpo, ma senza volto. Ecco è Ygramul, Le Molte, che vuoi conoscere ma temi come Edipo davanti alla Sfinge: la sua forma è mutevole, mille sfaccettature al tuo pensiero e l’idea di riconoscerlo terrorizza. Sei certa che sarà lui a trovare te, forse ti 1 W. Shakespeare, Romeo and Juliet, atto II, scena II. 10 lascerai divorare mentre vaghi in silenzio per il suo deserto. Hai sete dell’Amore che non è qui, contempli un nuovo punto di vista e le nuvole ti cadono dentro, cerchio che ha perso il suo centro e che ha smarrito ogni senso. Lunga scala d’aria che sale dal deserto, non c’è confine tra l’occhio dentro e l’occhio fuori, Morgana; lenta processione all’alba nel deserto… ha già cambiato ogni profilo2. Hai vissuto nell’illusione tranquilla della famiglia e della tua terra, dalle cui ceneri sei tornata Fenice di sabbia. Anche tu ora mutevole, ti lasci plasmare dalle mani di Amore che è passione di sangue. Nella tua gola l’urlo si perde, mentre ricerchi chi sei negli occhi dei ricordi e la realtà ti travolge. Fanny. Prendi quindi in mano la tua idea di Lui: con acqua salata e creta ne modelli la testa, parti dal principio col tuo preciso calcolo, nel tentativo di riuscire a vederlo come lo vorresti. Ma sappiamo bene che è un processo sofferto, un contrastato atto creativo che ti lascia sola con la musica e la pietra immobile. Hanno provato a spiegarti l’Amore, a raccontartelo alla luce di un lampione mentre il tempo va avanti inaspettato, e tu torni a risorgere nuova Aurora. Sei davanti allo specchio. Il riflesso che mandi è luminoso, riverbera nei mille passi della tua strada che parte da Bergamo e attraP. Pelù – F. Renzulli, Fata Morgana, dall’album dei Litfiba Terremoto, etichetta CGD, 1993, prodotto da Alberto Pirelli. 2 11 versa le pagine di tuo padre. Continui a cercare il tuo custode, ma già sai che L’amour est un oiseau rebelle que nul ne peut apprivoiser, et c’est bien en vain qu’on l’appelle, s’il lui convient de refuser! L’oiseau que tu croyais surprendre battit de l’aile et s’envola; l’amour est loin, tu peux l’attendre, tu ne l’attends plus, il est là. Tout autour de toi, vite, vite, il vient, s’en va, puis il revient; tu crois le tenir, il t’évite, tu crois l’éviter, il te tient3. Credo per il momento sia tutto. Ho disseminato gli indizi che mi hai lasciato e distrutta la copia con gli appunti, come volevi. Spero mi perdonerai il peccato di averli toccati con le mani, ho lasciato sopra la mia pelle. Ma mentre ci passavo il palmo e l’indice, l’inchiostro ha disegnato per me una tua mappa. Ed ora continuiamo il viaggio, insieme a te voglio credere nel viaggio. Dalla Habanera L’amour est un oiseau rebelle, in G. Bizet, Carmen, atto I, scena V, libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, prima rappresentazione Parigi 1875. 3 12 Note per il lettore Dialoghi interrotti. Emittente e destinatario non importano, solo codice e canale. Poesie d’amore e d’attesa ci portano nella vita dell’autrice senza mezze misure: narratrice e ascoltatrice lei, interlocutrice della sua anima. La raccolta basata sulla tecnica dell’improvvisazione nasce da suggestioni, colori e profumi del momento che si fanno pensiero e sentimento, fino a imprimersi come parola immaginata, detta a bassa voce, che quasi mai s’impone. Se il lettore volesse dedicare qualche ora ai versi tutti di seguito, potrebbe trovare nei Dialoghi un certo vago sapore dei Canti Orfici di Campana o dei componimenti della Merini. Un lungo racconto in versi liberi, versi-frasi che riportano di un percorso ponderato a più riprese, interrotto e costantemente ricominciato, che va dall’adolescenza alla maturità con l’accettazione dell’inizio e della fine del viaggio. 13 Vorrei che anche voi vi avvicinaste con cuore aperto e sguardo laico a questa raccolta, per trovarvi personali suggestioni, come io ho trovato le mie, con la fortuna di poterle ogni giorno rimettere in gioco, nel mio personalissimo dialogo interrotto con l’autrice. Tania Cefis 14 Aurora I. Dammi due ali e ti insegnerò a volare. Dammi il tuo amore e volerò con te 17 II. Quale sia il mio nome ti chiedi. Che importa il mio nome, chiamami come colei che ami, al pronunciar quel nome potrò scorgere nei tuoi occhi la luce e portandola nel cuore fartene poi prezioso dono. 18
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