Ale Brider - Teatro Lirico di Magenta
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Ale Brider - Teatro Lirico di Magenta
Manifestazioni per la Giornata della Memoria 2010 Sabato 23 Gennaio 2010 Teatro lirico ore 21:00 Associazione Culturale “Maxentia Big Band” presenta Ale Brider (?) – Tutti Fratelli (?) - – Un percorso tra Musica Klezmer, Yiddish Songs, Gipsy Jazz e Parole sul filo della Memoria Musiche, Arrangiamenti e Direzione a cura di Fiorenzo Gualandris Testi scelti a cura di Sara Cicenia e Fiorenzo Gualandris Musicisti: Sara Cicenia: Olga Losa: Alice Gualandris : Lucia Zanoni: Canto e Narrazioni Violino Violino Violino Fausto Oldani: Stefano Barbaglia: Massimo Losa: Pietro Sala: Clarinetto Clarinetto Sax Soprano Tromba Giorgio Tosatti: Fiorenzo Gualandris: Andrea Garanzini: Angelo Lovati: Chitarra Basso Tuba Rullante e Percussioni Gran Cassa e Percussioni Il titolo del concerto prende spunto da una delle Yddish Song che eseguiremo: Ale Brider che significa Tutti Fratelli. A questo titolo abbiamo aggiunto questo segno: (?), un punto interrogativo che in modo ironicamente amaro pone oggi a tutti noi la necessità di una profonda riflessione sulla realtà di questa affermazione, una affermazione che forse sarebbe meglio definire come auspicio, un auspicio quindi che la storia ha stracciato coi suoi orrori ma che rischia sempre di ripetersi. Non volendo ripercorrere i consueti stereotipi commemorativi, partendo dalla considerazione apparentemente banale che l' ignoranza sta alla base di ogni pregiudizio, e la conoscenza dell'altro è il presupposto per un percorso di convivente solidarietà, abbiamo pensato che il nostro unico modo per contribuire a combattere questa ignoranza e il pregiudizio che ne deriva sia quello di andare a conoscere un pochino meglio la cultura degli oppressi attraverso la loro musica, senza dimenticare ovviamente il contesto di quegli orrori. Non abbiamo la pretesa di poter esaurire tutto in una serata e, certi del molto che rimane da conoscere, abbiamo cucito questo percorso di musiche, canti e parole in convergenza con la nostra cultura e la nostra coscienza. Associazione Culturale Maxentia Big Band Glossario: Klezmer Il Klezmer è un genere musicale di tradizione ebraica. Il termine nasce dalla fusione delle parole kley e zemer, letteralmente “strumento del canto”. Questo genere musicale fonde in sé strutture melodiche, ritmiche ed espressive che provengono dalle differenti aree geografiche e culturali (i Balcani ,la Polonia e la Russia) con cui il popolo ebraico è venuto in contatto. Musica che accompagna feste di matrimonio, funerali o semplici episodi di vita quotidiana, il klezmer nasce all'interno delle comunità ebraiche dell'Europa orientale, in particolare delle comunità chassidiche . Questa musica esprime sia felicità e gioia che sofferenza e malinconia, tipica della musica ebraica. Lo strumento principale del mondo ebraico degli shtetl e dei ghetti è sicuramente il violino, ma nel klezmer acquisteranno crescente rilievo il clarinetto e gli ottoni, in particolare la tromba, gli strumenti percussivi, melodico percussivi come il cymbalon e altri strumenti come il cello, e la tuba. Il Klezmer contribuirà non poco alla formazione del jazz, quando gli ebrei che erano stati perseguitati si trasferirono in molti nelle americhe. Yiddish Lo yiddish ( ייִדישyidish o אידישidish, letteralmente: "giudeo/giudaico") o giudeo-tedesco è una lingua germanica del ramo germanico occidentale, parlata dagli ebrei originari dell' Europa orientale. È parlata da numerose comunità in tutto il mondo ed è scritta con i caratteri dell' alfabeto ebraico La lingua trae le sue origini dalla cultura degli ebrei ashkenaziti, sviluppatasi nel X° Secolo in Renania , e poi diffusasi nell'Europa centrale e orientale. Nell'uso comune, tale lingua era definita ( מאַמע־לשוןmame-loshn = "lingua madre"), per distinguerla dall' Ebraico biblico e dall' aramaico, generalmente definiti entrambi come ( לשון־קודשloshn-koydesh = "lingua sacra"). Il termine yiddish non fu molto usato per definire la lingua e la sua letteratura, per lo meno fino al XVIII° Secolo. Gipsy Jazz La manouche è quello stile musicale melodico cadenzato in cui trovano la massima espressione gli strumeni a corda (Chitarre, Violini...), tipico delle band tzigane. Il jazz manouche (o gipsy jazz) è uno degli stili del Jazz. Questo genere musicale trae la sua origine dall'irripetibile esperienza artistica del chitarrista Django Reinhardt, che ha reso possibile l'unione tra l'antica tradizione musicale zingara del ceppo dei Manouches e il Jazz americano. Il frutto di questa unione è un genere che coniuga la sonorità e la creatività espressiva dello swing degli anni trenta con il filone musicale del valzer Musette francese ed il virtuosismo eclettico tzigano. Il Gipsy Jazz ha continuato ad evolversi per tutto il corso del secolo scorso ed ancora oggi continua ad affascinare i tanti appassionati. Jean Baptiste "Django" Reinhardt Liberchies (B) 23/01/1910 – Fontainebleau (F) 16/05/1953 Chitarrista jazz belga di etnia Sinti. Quando aveva solo diciotto anni Reinhardt che aveva già iniziato una carriera da apprezzato banjoista subì un grave incidente. La roulotte della famiglia fu divorata da un incendio; Django riportò gravi ustioni, tanto da perdere l'uso della gamba destra e di parte della mano sinistra (l' anulare e il mignolo, distrutti dal fuoco, furono saldati insieme dalla cicatrizzazione). Questo incidente era destinato a cambiare la sua vita e la storia stessa della chitarra jazz. Infatti rifiutò fermamente l'amputazione di mano sinistra e piede destro e, superando fortunosamente il rischio di cancrena che gli si prospettava (lo stesso spirito che anni dopo gli costerà la vita), passò la lunga convalescenza a letto ad inventare una tecnica che gli consentisse di suonare non più il banjo ma la chitarra con l'uso di sole due dita della mano sinistra (indice e medio) con il pollice che afferrava il manico Nonostante le dita atrofizzate, o forse proprio grazie a queste, sviluppò una tecnica chitarristica rivoluzionaria e del tutto particolare che ancora oggi lascia di stucco e suscita ammirazione per la perizia virtuosistica, la vitalità e l'originalità espressiva. Riusci in questo modo a vincere la menomazione. In breve tempo era già in attività con diverse orchestre che giravano la Francia; da li a poco sarebbe diventato un chitarrista impareggiabile, senza rivali. A tutt'oggi la sua impressionante discografia stupisce e disorienta, in quanto a composizione, tecnica chitarrista, e per le soluzioni armoniche ricercate, all'avanguardia per quel tempo. Traduzione dei testi delle Yiddish Song Ale Brider – ( Tutti Fratelli ) Yiddish Song - Winchevsky-Morris (1856-1932) Siamo tutti Fratelli Un mir zainen ale brider, Oi, oi, ale brider, Un mir zingen freileche lider, Oi, oi, oi! Un mir haltn zich in einem Oi, oi, zich in einem, Azelches iz nito bai keinem, Oi, oi, oi Rit. E cantiamo canzoni felici Siamo legati l'un l' altro Come nessun altro Oi, oi, oi ecc ecc Siamo uniti Un mir zainen ale einik Oi, oi, ale einik Tzi mir zainen fl tzi veinik, Oi, oi, oi Un mir libn zich doch ale, Oi, oi zich doch ale, Vi a chosn mit a kale Oi, oi, oi! Rit. Che siamo molti o pochi Ci amiamo l'un l'altro Come la moglie e lo stalliere Oi, oi, oi ecc ecc Siamo felici e di buon umore Un mir zainen freilach munter, Oi, oi, freilach munter, Zingen lider tantsn unter Oi, oi, oi! Un mir zainen ale shvester, Oi, oi, ale shvester, Azoi vi Rochl, Ruth, un Ester Oi, oi, oi Rit. Cantando canzoni e ballando E siamo tutte sorelle come Rachel, Ruth ed Ester Oi, oi, oi ecc ecc Dem Ganefs Yiches ( L'albero genealogico del ladro) 1- Vos-zhe bistu Motkele b' roiges vos hostu aropghelozt di noz oy efsher vilstu visn dein yiches ken ich dir dertseln ver un vus. 1- Ma cos'hai da essere così arrabbiato Motkele? Ah ma se il problema è questo, se vuoi conoscere la tua genealogia ti posso spiegare io il come e il perché. 2- Dain tate iz a shmavaroznik dei mame ganvet fish in mark un dein bruder iz a kartyoznik un dein shvester leibt mit a kozak 2- Tu padre ingrassa le ruote dei vagoni e tua madre ruba il pesce al mercato. tuo fratello fa il gioco delle tre carte tua sorella vive con un cosacco Oi Oi Oi Oi io io io oi........ 3- Dein feter iz gheshtanen oif di rogn dein mume a handlerke in gass un dein bruder zizt in di oshtrogn un dein shvester...ai di da di da. 3- Tuo zio è un perdi giorno e tua zia un' ambulante. e tuo fratello sta in prigione e tua sorella......ai di da di da. 4- Dein zeide iz ghvein a shoichet dein bobe a turkeke in bod un alein bist du a momzer genumen bistu fun priyut. 4- Tuo nonno era un macellaio tua nonna un' inserviente in un bagno pubblico. E per quanto ti riguarda...sei un bastardo! Tirato fuori da un orfanotrofio. Oi Oi Oi Oi io io io oi........ Dona Dona Canto ebraico degli oppressi 1- Oi-fen furl light dos kel-bel ligt ge-bun-den mit a shtrik hoich in him-el flit dos shvel-bel frét zich drét zich hin un krik 1- Dentro un carro ben legato un capretto al macello va. Alto in cielo sopra i tetti vola un passero in libertà. Rit. Lach der vint in korn lach un lach un lachnel lach er op a tog a gan-tsen mit a hal-ber nachte Rit. Come ride il vento cielo dell'estate. Come son tristi le bestie incatenate. Dona dona dona dona Dona dona dona don Dona dona dona dona Dona dona dona don Dona dona dona dona Dona dona dona don Dona dona dona dona Dona dona dona don 2- Shrait dos kel-bel zogt der poi-er" ver zhe hést dich zain a kalb volst ge-kert tsu zain a foi-gel volst ge-kert tsu zain a shvalb 2- Su, non piangere", dice l'uomo, "tu ti devi rassegnar, non hai ali per volare, non puoi viver in libertà". Rit. Lach der vint in korn Rit. Come ride il vento..... Dona dona dona dona.... Dona dona dona dona.... 3- Kel-ber tut men bin-den un men shept zé un en shecht ver s'hot fli-gel flit a-roi-tsue iz bai ké-nem nit kain knecht 3- I capretti son legati, macellati con crudeltà, chi vuol viver libero farsi passero dovrà Rit. Lach der vint in korn.... Rit. Come ride il vento..... Dona dona dona dona.... Dona dona dona dona.... Un Az Der Rebbe Zingt ( Se il Rabbino Canta) 1- Un az der rebbe zingt, un az der rebbe zingt, zingen alle chassidim. zingen alle chassidim. 1- Se il Rebbe (rabbino) canta, tutti cantano con lui. 2- Un az der rebbe tantzt, un az der rebbe tantzt, tantzen alle chassidim. tantzen alle chassidim. 2- Se il Rebbe danza, tutti danzano con lui. 3- Un az der rebbe trinkt, un az der rebbe trinkt, trinken alle chassidim. trinken alle chassidim. 3- Se il Rebbe beve, tutti bevono con lui 4- Ober az der rebbe veynt, ober az der rebbe veynt, veynt er gantz aleyn. veynt er gantz aleyn. 4- Ma se il Rebbe piange, con lui piange tutto il mondo. Ballade von der Judenhure Marie Sanders Ballata della puttana ebrea Marie Sanders Testo in Tedesco di Bertold Brecht In Nürnberg machten sie ein Gesetz Darüber weinte manches Weib, das Mit dem falschen Mann im Bett lag. . Rit. „Das Fleisch schlägt auf in den Vorstädten Die Trommeln schlagen mit Macht Gott im Himmel, wenn sie etwas vorhätten Wäre es heute Nacht.“ Marie Sanders, dein Geliebter Hat zu schwarzes Haar. Besser, du bist heute zu ihm nicht mehr Wie du zu ihm gestern warst. Rit. „Das Fleisch schlägt....... A Norimberga si puniscono le donne che vanno a letto con un uomo che non sia di razza ariana Rit. ”La fame cresce, i tamburi rullano più forte che mai. Oh mio Dio, hanno già deciso e verranno qua.” Maria Sanders lascia perdere il tuo uomo che ha i capelli troppo neri ed un naso. che non va Rit. ”La fame cresce, …...... Mutter gib mir den Schlüssel Es ist alles halb so schlimm. Der Mond sieht aus wie immer. Rit. Traduzione d'arte (non letterale) di G. Strehler Mamma dammi la chiave, non c'è niente di grave e la luna splende in cielo come sempre, come sempre. „Das Fleisch schlägt....... Rit. ”La fame cresce, …...... Eines Morgens, früh um neun Uhr Fuhr sie durch die Stadt Im Hemd, um den Hals ein Schild, das Haare Geschoren. Die Gasse johlte. Sie Blickte kalt. Rit. Das Fleisch schlägt auf in den Vorstädten Der Streicher spricht heute nacht. Großer Gott, wenn wir ein Ohr hätten Wüßten wir, was man mit uns macht." Un bel giorno le han tagliato i capelli le han messo un cartello al collo ed una camicia. Rise la gente. E lei: niente. ”La carne rincara nei sobborghi e l'Imbianchino (*) sta là. Dio del cielo, chi ha occhi per vedere ha già capito che cosa accadrà.” (*) Ovviamente si riferisce ad Hitler Alicha L'Kesaria (Eli Eli) Preghiera di speranza nella vita e nel suo infinito ciclo Traduzione d'arte (non letterale) Eli shelo yigamèr l' olam Hachol v' hayam Rishrush shel hamayim B' rak hashamayim T' filat haadam O Signore mio Dio io prego che tutto questo non abbia mai fine le spiagge e il mare la schiuma delle onde, i lampi nel cielo e la preghiera che celiamo nel nostro cuore Un diagramma che illustra i contrassegni dei prigionieri utilizzati nei campi di concentramento, circa 1938 – 1942