Trichinellosi
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Trichinellosi
Trichinellosi (trichinosi) Caratteristiche della patologia E.1 E.1.1 E.1.2 E.1.3 1 1.1/2 1.1/2.1 1.1/2.2 1.1/2.3 1.1/2.4 1.1/2.5 Informazioni Malattia Nome patologia Trichinellosi o Trichinosi Agente/i eziologico/i Trichinella (spiralis, britovi, nativa, nelsoni, pseudospiralis) Breve descrizione Malattia parassitaria sostenuta da nematodi del genere Trichinella un parassita che inizialmente si localizza a livello intestinale per poi dare origine a una nuova generazione di larve che migrano nei muscoli, dove poi si incistano. Il parassita è in grado di infettare i mammiferi, gli uccelli e i rettili, soprattutto quelli carnivori e onnivori (maiale, volpe, cinghiale, cane, gatto, uomo). L’uomo può essere colpito da quest’infestazione tramite l’ingestione di carni parassitate poco cotte o crude. La Trichinosi non si trasmette da persona a persona. Rilevanza della patologia Presenza e frequenza dell’agente eziologico sul territorio regionale / extraregionale Presenza e frequenza della Assente negli allevamenti di suini e cavalli malattia in Regione Lombardia Presenza e frequenza della Al secondo semestre 2010 presente in Francia, Svizzera, malattia in regioni / Stati Slovenia, in Italia rara, non sono stati riscontrati casi positivi sui 10.945.357 suini da ingrasso macellati e saggiati per confinanti Trichinella nel 2010. Per i cavalli nel 2010 nessun caso positivo sui 78483 cavalli macellati e testati per Trichinella, 2 casi positivi sui 2372 cinhiali allevati macellati e testati nel 2010. Per i cinghiali selvatici sui 60229 cinghiali saggiati per Trichinella è stato riscontrato un solo caso positivo. Nel gennaio 2010 i laboratori della sezione di Bologna dell'IZSLER hanno rinvenuto larve di Trichinella in un cinghiale che in seguito alla tipizzazione eseguita dall'Istituto Superiore di Sanità, sono risultate appartenere alla specie Trichinella pseudospiralis. L'interesse scientifico dell'osservazione è notevole, in quanto si tratta del primo caso documentato in Italia della presenza di Trichinella pseudospiralis nel cinghiale. Fino ad oggi l'unica specie di Trichinella presente nella fauna selvatica in Italia risultava essere T. britovi. In passato sono stati documentati focolai umani, legati al consumo di carni equine e suine di importazione, causati da altre specie di Trichinella tra cui T. spiralis. Frequenza eventuali epidemie Nessuna epidemia presente (specificare aree) Animali / Vettori / Ambiente Rara, praticamente scomparsa negli animali di allevamento come suino e cavallo, rimane presente a livello di ciclo silvestre in specie come cinghiale e volpe. L’ambiente può essere una fonte di rischio proprio per queste specie. Eventuali cicli stagionali / focolai Non applicabile influenzati da anomalie climatiche Scheda trichinellosi Pag. 1 1.1/2.6 Fattori che favoriscono la presenza La presenza dell’agente eziologico è legata alla diffusione del dell'agente (scarse misure igieniche, biosicurezza, management, ecc.) 1.1/2.7 1.1/2.8 1.3 1.3.1 1.4 1.4.1 1.4.2 1.4.3 1.5 1.5.1 1.5.2 1.5.3 1.5.4 1.6 1.6.1 1.6.2 1.6.3 1.7 1.7.1 1.7.2 1.7.3 reservoir tra le specie selvatiche rappresentato dal cinghiale e dall’attività venatoria, tra i cavalli di importazione dai paesi dell’est il possibile consumo da parte di questi di farine di carne, usate per aumentare lo sviluppo dei cavalli. Stabilità nell'ambiente dell'agente Resistenti al calore, le larve vengono uccise con una cottura a eziologico 65°C per un minuto sono tenacemente resistenti al freddo infatti per l’uccisione delle larve nella carne è necessario un congelamento a -15°C per un mese. Va ricordato che la T. pseudospiralis, non essendo incapsulata (non ha una membrana protettiva che la avvolga), è molto più sensibile al congelamento rispetto alle altre specie. Possibilità di eliminare l'agente Legato alle carcasse di animali selvatici infestati e la possibile ingestione da parte di altri selvatici di tali carni. dall'ambiente Numero di specie domestiche colpite Numero di specie domestiche Due: cavallo, suino. colpite (indicare anche quali) Velocità di diffusione Rapidità di diffusione Non applicabile. nell'allevamento Rapidità di diffusione tra Non applicabile. allevamenti Capacità di diffondersi senza Nessuna. movimentazione di animali Vettori come reservoir e potenziali fonti di contagio Ciclo della patologia influenzato da Non applicabile. vettori Presenza del vettore sul territorio Non applicabile. regionale / nazionale Presenza del vettore legata a Non applicabile. determinate aree / condizioni climatiche Capacità del vettore di Non applicabile. sopravvivere, riprodursi, trasmettere l'infezione, fungere da reservoir Rischio di contagio nelle specie sensibili Probabilità di trasmissione Bassa. Modalità di trasmissione Per via alimentare. Particolari condizioni che Ingestione di carni crude o poco cotte infestate dal parassita. favoriscono la trasmissione Specie selvatiche reservoir e potenziali fonti di contagio Specie colpite Principalmente il cinghiale, riscontrata anche in volpi ed uccelli. Interazioni selvatici / domestici / Moderate. uomo Eventuali specie in pericolo colpite Non applicabile. Scheda trichinellosi Pag. 2 1.8 Potenziale diffusione silente Bassa. A 3-10 giorni dall’infestazione compaiono diarrea, attraverso i segni clinici nausea, coliche. Nel suino possono essere anche asenti o attenuate. A 7-14 giorni dall’infestazione compaiono difficoltà di deambulazione, mialgie e una sindrome simil-reumatica. Diffusione attraverso soggetti sub- Nessuna. clinici / asintomatici Periodo d'incubazione Circa 8-15 giorni ma può essere variabile. Variabilità dell’agente Specie / Tipi conosciuti Trichinella (spiralis, britovi, nativa, nelsoni, pseudospiralis) suddivise a loro volta in 8 genotipi. Mutazioni Non applicabile. Specie - specificità Bassa. Conoscenza dell’interazione ospite-patogeno Grado di conoscenza scientifica Completa conoscenza. sulla patogenesi Conoscenza della risposta immunitaria Totale / parziale / nessuna Totale conoscenza. conoscenza dell'immunità umorale Totale / parziale / nessuna Totale conoscenza. conoscenza dell'immunità cellulomediata Impatto socio-economico Impatto della patologia sulle produzioni nella realtà lombarda Perdite produttive (mortalità / Regione Lombardia scarti) Riduzione della qualità dei prodotti Regione Lombardia Minacce alla sopravvivenza Regione Lombardia dell'industria Impatto economico del piano di controllo Presenza e obbligatorietà del piano Per la registrazione di aziende di aziende esenti da Trichinella: il regolamento (CE) 2075/2005 prevede che sia effettuato il controllo al macello di tutte le carcasse di suini. E’ possibile applicare la deroga al campionamento sistematico al macello in caso di: 1.8.1 Riconoscibilità della patologia 1.8.2 1.8.3 1.9 1.9.1 1.9.2 1.9.3 1.10 1.10.1 1.11 1.11.1 1.11.2 2 2.1 2.1.1 2.1.2 2.1.3 2.2 2.2.1 1. riconoscimento di territorio a rischio trascurabile per trichinella 2. per particolari categorie di aziende 3. per specifiche aziende riconosciute indenni da trichinella. Nelle aziende riconosciute indenni sono previsti almeno 2 controlli annuali per la vigilanza dell’applicazione delle norme di biosicurezza e controllo sui selvatici nelle aziende. È’ previsto un piano di monitoraggio della fauna selvatica da applicare sul territorio nazionale. Le aziende suinicole devono essere sottoposte a controllo almeno due volte all’anno, al fine del mantenimento della qualifica di “indenne”. Scheda trichinellosi Pag. 3 L’autorità territorialmente competente, per il tramite delle ASL effettua attività di controllo e sorveglianza circa l’applicazione delle norme di Biosicurezza, verifica che l’introduzione di animali avvenga da aziende di pari qualifica sanitaria, negli allevamenti che hanno richiesto il riconoscimento di “azienda indenne da trichienelle o intendono richiederla, effettuano attività di controllo e monitoraggio della fauna selvatica considerata serbatoio del parassita, secondo un piano di controllo regionale. Il riconoscimento di azienda indenne viene rilasciato dalla autorità territorialmente competente per il tramite delle asl che registano in BDN la qualifica sanitaria. Le ASL eseguono il controllo e la vigilanza sulle aziende indenni o in fase di riconoscimento e detengono la documentazione inerente, lasciata a disposizione dell’autorità centrale. L’autorità centrale prevede di esercitare il controllo sulle attività delle regioni, pianificando un piano di ispezioni ed audit nelle regioni del territorio nazionale nel periodo 2010-2014. Controlli ufficiali per la ricerca di Trichinella spp. nelle carni: Il regolamento (CE) 2075/2005 prevede che al macello, in maniera sistematica, sia effettuato il controllo di tutte le carcasse di suini, a meno che l’azienda o la categoria di aziende di provenienza dei suini non siano riconosciute esenti da Trichinella oppure se il territorio in cui i suini sono stati allevati non sia considerato a rischio trascurabile per la presenza di Trichinella. Pur se esclusi dal campo di applicazione del regolamento (CE) 2075/2005, con l’Intesa del 10 maggio 2007 è stato previsto che anche i suini e i cinghiali destinati al consumo domestico privato vengano campionati per la ricerca di Trichinella, in quanto considerati appartenenti a categorie a rischio non trascurabile. Il regolamento (CE) 2075/2005 prevede il controllo sistematico di tutti i suini al macello. E’ possibile applicare la deroga al campionamento sistematico al macello in caso di: 1. riconoscimento di territorio a rischio trascurabile per trichinella 2. per particolari categorie di aziende 3. per specifiche aziende riconosciute indenni da trichinella. In caso di applicazione della deroga devono comunque essere controllati il 10 % delle carcasse e tutti i riproduttori. Il luogo di controllo è al macello nell,ambito della visita postmortem, dove si effettua il campionamento per le analisi. La rendicontazione ufficiale dallo stabilimento di macellazione verso l’ASL è effettuata mediane l’utilizzo del modello di cui all’allegato I all’Intesa del 10 maggio2007. La rendicontazione dall’ASL alla Regione è effettuata mediane l’utilizzo del modello di cui all’allegato II all’Intesa del 10 maggio2007. La rendicontazione dalla Regione al Ministero è effettuata mediane l’utilizzo del modello di cui all’allegato III all’Intesa del 10 maggio2007. Scheda trichinellosi Pag. 4 2.2.2 Costo delle misure di monitoraggio Regione Lombardia in atto 2.2.3 Presenza di focolai sul territorio 2.2.4 Tipologia e costo delle misure di controllo in atto. 2.3 2.3.1 2.3.2 2.3.3 2.3.4 2.4 2.4.1 2.4.2 2.4.3 2.4.4 2.4.5 2.4.6 3 3.1 3.1.1 3.2 3.2.1 3.2.2 3.2.3 3.2.4 3.2.5 3.2.6 3.3 3.3.1 Non sono presenti focolai. Regione Lombardia Potenziale Impatto economico diretto (costi cumulativi inclusi) Limitazioni e divieti alla produzione Nessuno. e alla movimentazione animale Potenziale costo economico Regione Lombardia Possibili mezzi di controllo Obbligo dell’esame trichinoscopico per le carni suine ed (vaccinazione e terapia medica / equine. Bollatura con la lettera T per le carni sottoposte a Test-and-cull / Stamping out) esame trichinoscopico. Come descritto dall’ OIE se la trichinellosi è confermata si attua lo stamping-out e il controllo della popolazione di roditori. Costi degli eventuali interventi Regione Lombardia richiesti (monitoraggio e controllo) Potenziale Impatto economico indiretto (sociale, commerciale) Conseguenze sulla distribuzione dei Regione Lombardia prodotti Riduzione del prezzo di mercato Regione Lombardia Divieto di distribuzione a livello Non assegnate al consumo umano le carni con trichinelle, nazionale trattamento con il freddo per le carni suine ed equine non sottoposte a ricerca di trichine. Costi dei trattamenti e del controllo Regione Lombardia della patologia negli esseri umani Riduzioni del turismo e della Non applicabile. biodiversità Restrizioni sul sistema produttivo Nessuna. Impatto sulla salute pubblica Presente in normativa Se presente ambito territoriale Internazionale. interessato Potenziale zoonosico Possibilità di trasmissione agli Medio. esseri umani Frequenza di trasmissione agli Bassa, legata al consumo di carni crude o poco cotte, anche esseri umani insaccati, soprattutto di selvatici. Modalità di trasmissione agli esseri Attraverso la via alimentare con l’ingestione di carni infestate crude o poco cotte. umani (diretto, indiretto, vettori, alimenti, aerogena) Barriere di specie Praticamente nulle, l’infestazione si trasmette tra numerose specie diverse. Fattori di patogenicità Non applicabile. Eventuale sottostima dei casi Non applicabile. umani Probabilità di contagio Probabilità di contagio Scarsa, legata al consumo di carni di suini, cinghiali e cavalli crude e poco cotte. Scheda trichinellosi Pag. 5 3.4 3.4.1 Probabilità di trasmissione tra esseri umani Trasmissibilità tra esseri umani Nessuna. 3.4.2 Modalità di trasmissione tra esseri umani (diretta / indiretta) 3.5 3.5.1 3.5.2 3.5.3 3.5.4 3.6 3.6.1 3.6.2 3.6.3 Non applicabile. Impatto sulla salute umana Gravità della sintomatologia clinica Grave anche mortale, il quadro clinico varia dalle infezioni dei soggetti colpiti asintomatiche a casi particolarmente gravi. La sintomatologia classica è caratterizzata da diarrea (che è presente in circa il 40% degli individui infetti), dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle palpebre superiori, fotofobia e febbre. La diagnosi viene suggerita dalla presenza di marcata eosinofilia (fino al 70%), leucocitosi, aumento degli enzimi muscolari (Cpk) e confermata attraverso esami sierologici, o biopsia muscolare positiva per Trichinella. La malattia nell'uomo si manifesta in due fasi: una enterica con sintomi a carico dell'apparato gastrointestinale (diarrea), legata alla presenza dei parassiti adulti a livello intestinale ed una parenterale, dovuta al passaggio in circolo delle larve, ed è caratterizzata da infiammazioni del tessuto muscolare (che causano dolori muscolari e debolezza), edemi localizzati soprattutto al volto (palpebre) e manifestazioni orticarioidi (pomfi e prurito). Durata della sintomatologia e Sintomatologia gastroenterica da poche ore a 2-4 giorni, i dell'eventuale interruzione danni per migrazione delle larve compaiono dopo 1-3 dell'attività lavorativa settimane e la febbre elevata e persistente anche per 5 settimane . Danni permanenti Calcificazioni delle cisti muscolari nelle infestazioni modeste, esiti di miocarditi o meningo-encefaliti nelle infestazioni massive dovute alla migrazione delle larve. Esiti di localizzazioni anche oculari e diaframmatiche. Mortalità Le infestazioni massive possono avere esito letale per disseminazione delle larve a livello cardiaco e del sistema nervoso centrale causando miocarditi e meningoencefaliti. Una frequente causa di morte sono le polmoniti da localizzazione diaframmatica delle larve. Impatto sulla sicurezza alimentare Probabilità d'infezione / Alto, infestazione tramite l’ingestione di carni infestate poco tossinfezione / intossicazione cotte o crude. attraverso gli alimenti Dosi necessarie per causare Le infestazioni più gravi si distinguono in moderate e massive, infezione / tossinfezione / queste ultime ad esito anche letale. intossicazione Precauzioni richieste A livello domestico cottura delle carni prima del consumo, a livello ispettivo per le carni di cavallo e suino non sottoposte a ricerca di trichine trattamento con il freddo. Scheda trichinellosi Pag. 6 3.7 3.7.1 Potenziale dannoso dell'agente Potenziale bioterroristico Non applicabile. 3.7.2 Reperibilità dell'agente 3.7.3 Facilità d’impiego e conservazione Non applicabile. Non applicabile. sull'uomo dell'agente (laboratori / personale specializzato / singoli individui) Impatto sugli scambi commerciali 4 4.1 Impatto scambi regionali legato alle normative vigenti 4.1.1 Blocco / limitazione al commercio Dal 1 gennaio 2006, è entrata in vigore una nuova normativa (singolo animale, mandria, area europea di immediata attuazione sul controllo di questa delimitata, totale) zoonosi (Regolamento Ce n. 2075/2005 Commissione del 5 dicembre 2005, che definisce norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di Trichinella nelle carni). Le novità degne di nota di questa nuova legislazione sono: − − − − − 4.1.2 Lista di prodotti vietati 4.1.3 Perdita di indennità la possibilità per un’azienda di produzione suinicola di essere riconosciuta libera da Trichinella se viene rispettata una serie di parametri la possibilità per una Regione, Paese o altro territorio di ricevere lo status di “libero da Trichinella” se viene rispettata una serie di parametri e nessuno degli Stati membri si oppone a questo riconoscimento il divieto di utilizzo del sistema del trichinoscopio per la ricerca delle larve di Trichinella nei suini, nei macelli dove vengono macellati più di 15 suini/giorno o più di 75 suini/settimana, dove va invece utilizzato il metodo della digestione artificiale la deroga a utilizzare il trichinoscopio nei piccoli macelli (con i limiti sopra riportati) fino al 2009 il personale preposto all’esame per la ricerca di Trichinella deve ricevere periodicamente un adeguato addestramento che preveda sia un programma di controllo della qualità delle analisi utilizzate per individuare la presenza di Trichinella, sia una valutazione regolare delle procedure di valutazione, registrazione e analisi utilizzate nel laboratorio. Non assegnate al consumo umano le carni con trichinelle. Normative legate al Piano Nazionale Integrato 2011-2014, per la Registrazione di aziende esenti da Trichinella. (Reg. (CE) n. 2075/2005). 4.1.4 Difficoltà e tempistica del recupero Normative legate al Piano Nazionale Integrato 2011-2014, per di eventuali indennità perse Scheda trichinellosi la Registrazione di aziende esenti da Trichinella. (Reg. (CE) n. 2075/2005). Pag. 7 4.2 Impatto scambi nazionali / comunitari legato alle normative vigenti Dal 1 gennaio 2006, è entrata in vigore una nuova normativa (singolo animale, mandria, area europea di immediata attuazione sul controllo di questa delimitata, totale) zoonosi (Regolamento Ce n. 2075/2005 Commissione del 5 dicembre 2005, che definisce norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di Trichinella nelle carni). 4.2.1 Blocco / limitazione al commercio Le novità degne di nota di questa nuova legislazione sono: − − − − − la possibilità per un’azienda di produzione suinicola di essere riconosciuta libera da Trichinella se viene rispettata una serie di parametri la possibilità per una Regione, Paese o altro territorio di ricevere lo status di “libero da Trichinella” se viene rispettata una serie di parametri e nessuno degli Stati membri si oppone a questo riconoscimento il divieto di utilizzo del sistema del trichinoscopio per la ricerca delle larve di Trichinella nei suini, nei macelli dove vengono macellati più di 15 suini/giorno o più di 75 suini/settimana, dove va invece utilizzato il metodo della digestione artificiale la deroga a utilizzare il trichinoscopio nei piccoli macelli (con i limiti sopra riportati) fino al 2009 il personale preposto all’esame per la ricerca di Trichinella deve ricevere periodicamente un adeguato addestramento che preveda sia un programma di controllo della qualità delle analisi utilizzate per individuare la presenza di Trichinella, sia una valutazione regolare delle procedure di valutazione, registrazione e analisi utilizzate nel laboratorio. Secondo l’OIE si può considerare Trichinellosi free un paese o una zona nei suini domestici quando: 1. Per la trichinellosi vi è l’obbligo di notifica nel paese; 2. E’ in vigore un efficace sistema di reporting per la malattia che dimostri di essere in grado di catturare all'occorrenza i casi; 3. è stato accertato che l'infestazione da Trichinella non sia presente nella popolazione suina nazionale del paese o della zona in esame, questo è stabilito dal controllo regolare della popolazione suina utilizzando una procedura di controllo autorizzato, che ha fornito risultati negativi quando: a) in un periodo di cinque anni, un'indagine sierologica è stata condotta su un campione statisticamente significativo all'interno della popolazione sufficiente a fornire almeno il 95% di confidenza per rilevare la trichinellosi se fosse presente con una prevalenza superiore a 0,02%, e durante questo periodo di cinque anni continui test sono stati condotti su un campione statisticamente significativo all'interno della popolazione annuale suina macellata sufficiente a fornire almeno il 95% di confidenza Scheda trichinellosi Pag. 8 per l'individuazione di trichinellosi se è presente con una prevalenza superiore allo 0,01%, a seguito della quale: b) un'indagine sierologica si svolge ogni tre anni sulla popolazione suina macellata sufficiente per fornire almeno il 95% di confidenza per l’individuazione della trichinellosi se è presente con una prevalenza superiore allo 0,2%, durante questo periodo il numero di campioni nella popolazione suina macellata potrebbe essere ridotto per rilevare a livello di 0,5% su base annuale; 4. se nel Paese o zona in esame sono raggiunte le seguenti condizioni: a) la trichinellosi non è stata riportata nella popolazione suina nazionale per almeno cinque anni; b) i selvatici come specie sensibili sono sottoposti a un programma di sorveglianza regolare, e nessuna prova clinica, sierologica o epidemiologica della trichinellosi è stata riscontrata positiva. 4.2.2 Lista di prodotti vietati 4.2.3 Perdita di indennità 5. la sorveglianza regolare descritta al punto 3 si svolge e dovrebbe essere concentrata dove l’infestazione è stata recentemente identificata; 6. qualsiasi sospetto di malattia è seguita a livello di campo da traceback, controlli di quarantena e di laboratorio; 7. Se la trichinellosi è confermata, i locali infestati rimangono nell'ambito del programma di controllo ufficiale con lo stamping out e controllo dei roditori. Non assegnate al consumo umano le carni con trichinelle. Normative legate al Piano Nazionale Integrato 2011-2014, per la Registrazione di aziende esenti da Trichinella. (Reg. (CE) n. 2075/2005). 4.3 Impatto scambi internazionali legato alle normative vigenti 4.3.1 Blocco / limitazione al commercio Secondo l’OIE si può considerare Trichinellosi free un paese o (singolo animale, mandria, area una zona nei suini domestici quando: delimitata, totale) 1. Per la trichinellosi vi è l’obbligo di notifica nel paese; 2. E’ in vigore un efficace sistema di reporting per la malattia che dimostri di essere in grado di catturare all'occorrenza i casi; 3. è stato accertato che l'infestazione da Trichinella non sia presente nella popolazione suina nazionale del paese o della zona in esame, questo è stabilito dal controllo regolare della popolazione suina utilizzando una procedura di controllo autorizzato, che ha fornito risultati negativi quando: a) in un periodo di cinque anni, un'indagine sierologica è stata condotta su un campione statisticamente significativo all'interno della popolazione sufficiente a fornire almeno il 95% di confidenza per rilevare la trichinellosi se fosse presente con una prevalenza superiore a 0,02%, e durante questo periodo di cinque anni continui test sono stati condotti su un campione statisticamente significativo all'interno della popolazione annuale suina macellata sufficiente a fornire almeno il 95% di confidenza per Scheda trichinellosi Pag. 9 4.3.2 Lista di prodotti vietati 4.3.3 Perdita di indennità 4.3.5 Paesi con legislazioni particolarmente restrittive 4.4 4.4.1 5 5.1 5.1.1 5.2 5.2.1 5.3 5.3.1 5.3.2 5.4 5.4.1 l'individuazione di trichinellosi se è presente con una prevalenza superiore allo 0,01%, a seguito della quale: b) un'indagine sierologica si svolge ogni tre anni sulla popolazione suina macellata sufficiente per fornire almeno il 95% di confidenza per l’individuazione della trichinellosi se è presente con una prevalenza superiore allo 0,2%, durante questo periodo il numero di campioni nella popolazione suina macellata potrebbe essere ridotto per rilevare a livello di 0,5% su base annuale; 4. se nel Paese o zona in esame sono raggiunte le seguenti condizioni: a) la trichinellosi non è stata riportata nella popolazione suina nazionale per almeno cinque anni; b) i selvatici come specie sensibili sono sottoposti a un programma di sorveglianza regolare, e nessuna prova clinica, sierologica o epidemiologica della trichinellosi è stata riscontrata positiva. 5. la sorveglianza regolare descritta al punto 3 si svolge e dovrebbe essere concentrata dove l’infestazione è stata recentemente identificata; 6. qualsiasi sospetto di malattia è seguita a livello di campo da traceback, controlli di quarantena e di laboratorio; 7. Se la trichinellosi è confermata, i locali infestati rimangono nell'ambito del programma di controllo ufficiale con lo stamping out e controllo dei roditori. Non assegnate al consumo umano le carni con trichinelle. Normative legate al Piano Nazionale Integrato 2011-2014, per la Registrazione di aziende esenti da Trichinella. (Reg. (CE) n. 2075/2005). Regione Lombardia. Possibilità di creare aree di controllo Estensione dell'area Sorveglianza per gli animali domestici possibile anche a livello di allevamento. Per i selvatici possibile usando ampi confini amministrativi. Benessere animale Impatto sul benessere animale (durata) Presenza e durata dei danni al Breve termine, a 3-10 giorni dall’infestazione compaiono benessere animale diarrea, nausea, coliche, sintomatologia che nel suino può essere assente o attenuata. A 7-14 giorni compaiono difficoltà di deambulazione, mialgie e una sindrome similreumatica. Frequenza di animali sofferenti/feriti/stressati a causa della patologia Se presenti indicare la percentuale Molto bassa. Severità / reversibilità della malattia Gravità clinica / reversibilità della Forme cliniche lievi. malattia Interventi terapeutici e loro Nessuno. efficacia Impatto sulle Libertà Animali Libertà animali impedite Impedimento di una libertà. Scheda trichinellosi Pag. 10 6 6.1 6.1.1 6.1.2 6.1.3 6.1.4 6.1.5 6.2 6.2.1 6.2.2 Strumenti di controllo Adeguatezza degli strumenti per la diagnosi Kit validati disponibili in Italia Kit ELISA Normative che regolano la Legge (DPR 192/88) che regola l’esame trichinoscopico diagnostica classico e con digestione artificiale, Regolamento (CE) 2075/2005 Vedi punto 2.2.1 Metodologie diagnostiche descritte Descritti: da enti internazionali (OIE, UE) identificazione diretta dell’agente eziologico con esame trichinoscopico classico e con digestione artificiale, PCR, IFAT test sierologici con kit ELISA Possibilità / Obbligo di effettuare Non applicabile. test DIVA (vaccini marker) Giudizio complessivo Molto validi, confermato dai risultati dell’incidenza della dell’adeguatezza degli strumenti di patologia. controllo Adeguatezza degli strumenti per la prevenzione Ostacoli / incentivi alla prevenzione La presenza di selvatici portatori praticamente ubiquitaria sul territorio regionale e nazionale deve essere un incentivo alla prevenzione e allo stesso tempo un ostacolo. Tra i fattori che contribuiscono alla diffusione della Trichinella vi è senza dubbio l’elevato numero di specie che possono ospitare il parassita. Possibili mezzi di prevenzione e loro Controllo della popolazione di roditori in azienda. efficacia Inoltre la trichinellosi può essere prevenuta osservando le seguenti misure igienico-sanitarie: − − − − − − la carne va consumata ben cotta, in modo che le eventuali larve presenti vengano inattivate o distrutte dal calore (è sufficiente 1 minuto a 65°C). Il colore della carne deve virare dal rosa al bruno la selvaggina e i maiali macellati a domicilio devono essere esaminati da un veterinario per determinare l'eventuale presenza delle larve del parassita nelle carni se non è noto se la carne è stata sottoposta a esame trichinoscopico, è bene congelarla per almeno 1 mese a -15°C: un congelamento prolungato, infatti, uccide le larve nel caso si allevino maiali, impedire che mangino la carne cruda di animali, anche ratti, che potrebbero essere stati infestati dal parassita quando si macella la propria carne in casa, pulire bene gli strumenti salatura, essiccamento, affumicamento e cottura nel forno a microonde della carne non assicurano l'uccisione del parassita. 6.2.3 Disponibilità di vaccini commerciali Non applicabile. a livello Europeo / Internazionale 6.2.4 Disponibilità di vaccini marker a livello Europeo / Internazionale Scheda trichinellosi Non applicabile. Pag. 11 6.2.5 Efficacia della vaccinazione 6.2.6 Normative che regolano gli interventi vaccinali Non applicabile. Non applicabile. 6.3 Adeguatezza degli strumenti per il controllo 6.3.1 Ostacoli / incentivi al controllo I dati dei controlli effettuati nei macelli ci suggeriscono che i mezzi di controlli sono adeguati e sono un incentivo nel proseguire l’attività di controllo nonostante la bassa incidenza della patologia. 6.3.2 Possibili mezzi di controllo e loro Stamping-out, secondo quanto descritto dall’OIE. efficacia 6.3.3 Normative che regolano i mezzi di Regolate dal Reg. (CE) n.2075/2005; linee guida Intesa 10 controllo maggio 2007) relativo al Piano Nazionale Integrato 20112014. Vedi punto 2.2.1 6.4 Adeguatezza degli strumenti per la terapia 6.4.1 Sistemi terapeutici in uso (cura e Uso di antielmintici e antinfiammatori. prevenzione) 6.4.2 Normative che regolano la terapia Non applicabile. medica 6.4.3 Eventuali residui / tempi di Non applicabile. sospensione Scheda trichinellosi Pag. 12
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