Macroeconomia di lungo periodo 1p
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Macroeconomia di lungo periodo 1p
L’economia di lungo periodo 1a p. La crescita: I modelli di Harrod e Domar; Il modello di Solow. Mario Sportelli Dipartimento di Matematica Università degli Studi di Bari Via E. Orabona, 4 I-70125 Bari (Italy) (Tel.: +39 (0)99 7720 626; fax: +39 (0)99 7763 295) E-mail: [email protected] URL: http://www.dm.uniba.it/~msportelli 1 I modelli di matrice keynesiana. • Il modello di Roy F. Harrod (1900 – 1978) La teoria Keynesiana1, affermatasi dopo la crisi del 1929, aveva mostrato che l’economia può permanere indefinitamente in un equilibrio di sotto-occupazione. Solo adeguati incrementi della spesa pubblica potevano stimolare la domanda aggregata e ridurre la disoccupazione e, teoricamente, consentire uno stabile equilibrio di piena occupazione. La teoria dinamica di Harrod, elaborata a partire dal 1939, pur condividendo l’ottica keynesiana, tendeva ad evidenziare l’instabilità dell’equilibrio di piena occupazione. J. M. Keynes “Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta” 1936. 2 I modelli di matrice keynesiana. Harrod non formalizzò mai il suo modello, pur continuando ad affinarlo fino al 1973. Le prime versioni formali del modello risalgono al 1948 ad opera di altri economisti. Tali versioni hanno condotto ad una interpretazione del modello di Harrod come un modello di crescita. In realtà, come recenti studi hanno dimostrato, la teoria dinamica di Harrod contiene gli ingredienti per sviluppare un modello di crescita ciclica. Le ipotesi di base del modello di Harrod sono finalizzate a fornire una versione dinamica della teoria keynesiana. 3 Il modello di Harrod. Il risparmio ex ante (desiderato) S= (t ) sY (t − 1) dove s = propensione media al risparmio (0 < s < 1). L’investimento ex ante (desiderato) al tempo t I (t= ) k (Y (t ) − Y (t − 1) ) dove k = acceleratore (k > 0). Affinché vi sia equilibrio è necessario che il risparmio e l’investimento ex ante coincidano. Pertanto, sY (t −= 1) k (Y (t ) − Y (t − 1) ) 4 Il modello di Harrod. Riordinando, si ottiene: s+k Y (t ) − Y (t − 1) = 0 k da cui, s+k Y (t ) = Y (0) k t Pertanto, in equilibrio, il reddito dovrebbe crescere al tasso costante Y (t ) − Y (t − 1) s = = Gw Y (t − 1) k dove Gw = tasso garantito di crescita. 5 Il modello di Harrod. In modo equivalente al tasso garantito di crescita, può essere determinato ex post, il tasso effettivo di crescita s' G= k' Se G = Gw il sistema cresce in equilibrio. Poiché G = Gw solo accidentalmente, allora: se G > Gw deve essere s’ > s o k’ < k. Ne consegue che il risparmio desiderato inferiore a quello effettivo indurrà una riduzione del risparmio, mentre il coefficiente desiderato di capitale maggiore del coefficiente di capitale effettivo indurrà un aumento dell’investimento. Pertanto, Gw si allontanerà ulteriormente da G. se G < Gw deve essere s’ < s o k’ > k. Ne consegue che il risparmio desiderato maggiore di quello effettivo indurrà un aumento del risparmio, mentre il coefficiente desiderato di capitale minore del coefficiente di capitale effettivo indurrà una riduzione dell’investimento. Pertanto, Gw si allontanerà ulteriormente da G. 6 Il modello di Harrod. La divergenza progressiva dei due tassi di crescita indotta da G ≠ Gw è nota in economia come principio d’instabilità di Harrod. Sull’instabilità del modello si fondano le maggiori critiche alla teoria dinamica di Harrod. 7 Il modello di Domar. Il modello di E. Domar (1914-1997) è spesso accomunato a quello di Harrod per la similarità del risultato. In realtà, questo modello parte da presupposti diversi ed ha un obiettivo diverso: determinare il tasso di crescita dell’investimento che consentirebbe ad un sistema economico, che ha raggiunto la piena utilizzazione della capacità produttiva e la piena occupazione, di permanere in tale equilibrio nel lungo periodo. La peculiarità del modello di Domar è nell’aver evidenziato il duplice ruolo dell’investimento: da un lato esso accresce la domanda aggregata nel breve periodo, dall’altro, aumenta la capacità produttiva nel lungo periodo. 8 Il modello di Domar. Siano P(t) la produzione potenziale realizzabile con la capacità produttiva disponibile e I(t) l’investimento (ossia, la variazione della capacità produttiva). Posto che la produttività media del capitale (σ) sia costante, la variazione della produzione potenziale è definita dalla seguente: P (t ) = σ I (t ) Affinché la capacità produttiva continui ad essere pienamente utilizzata, è necessario che la domanda aggregata cresca nelle stessa misura della produzione potenziale: Y = P ma Y = C + I = cY + I 9 Il modello di Domar. Pertanto, essendo = Y 1 1 = I I 1− c s dove 1 – c = s = propensione marginale al risparmio, dalla condizione di equilibrio otteniamo: 1 σ I = I ⇒ I = sσ I s da cui segue I (t ) = I 0 e sσ t 10 Il modello di Domar. Secondo Domar, l’equilibrio permane quando l’investimento cresce ad un tasso costante pari al prodotto tra la propensione marginale al risparmio e la produttività media del capitale. Osservazione – Quando l’investimento cresce al tasso costante sσ, anche il reddito cresce allo stesso tasso. Infatti, essendo 1 1 = Y = I I 1− c s integrando ambo i lati, otteniamo 1 = Y (t ) I 0 e sσ t + B ) ( s ma, se in t = 0 vi è equilibrio, deve essere Y0 = (1/s) I0 e, quindi B = 0. Pertanto, Y (t ) = Y0 e sσ t . 11 I modelli di Harrod e Domar (una osservazione critica) Questi due modelli, entrambi instabili, sono accomunati, perché sembra diano lo stesso risultato formale. Infatti, essendo σ = 1/k, il reddito e l’investimento crescono allo stesso tasso costante. In realtà, i due modelli non sono equivalenti. Supponiamo sussista l’equilibrio S = I. In tempo continuo, la funzione dell’investimento di Harrod è I = kY . Sostituendo nella condizione di equilibrio e dividendo ambo i lati per Y, otteniamo: S (Y ) Y =k Y Y S (Y ) Y Y da = cui = soluzione dinamica di Harrod. Y k 12 I modelli di Harrod e Domar (una osservazione critica) Differenziando la condizione di equilibrio, otteniamo : S ′Y = I Poiché = Y (1= k )I σ I segue che I S ′σ I = I ⇔ = S ′σ = soluzione dinamica di Domar. I E’ evidente che le due soluzioni coincidono se e solo se S/Y = S’. Se questa uguaglianza non sussiste, reddito e investimento crescono a tassi diversi, nonostante l’equilibrio. C’è tuttavia un legame tra i due tassi di crescita. 13 I modelli di Harrod e Domar (una osservazione critica) Dividendo la soluzione di Domar per quella di Harrod, otteniamo: I I S′ = = εS Y Y SY dove εS = elasticità del risparmio. Questo coefficiente di elasticità, come l’evidenza empirica dimostra, è positivo e maggiore di 1. Pertanto, Y 1 I = Y εS I Se il reddito cresce più lentamente dell’investimento, la crescita in condizioni di “Steady state” non esiste. 14 Il modello neoclassico di crescita. Questo modello si deve all’economista R. Solow (1924) e nasce come risposta al’instabilità dei modelli del tipo Harrod-Domar. Le equazioni del modello sono le seguenti: Y = = F (1, K= Y F ( L, K ) ⇔ L) F (1, r ) L = S sY 0 < s < 1 K= I= S L = L0 e nt dove F è la funzione di produzione aggregata, L la forza lavoro, che cresce ad un tasso costante ed esogeno, r = K/L. 15 Il modello neoclassico di crescita. Il modello si fonda sulle seguenti ipotesi: • piena occupazione in t = 0; • la funzione di produzione è di tipo neoclassico e, quindi, caratterizzata da rendimenti costanti di scala e tale che FL > 0; FLL < 0 FK > 0 FKK < 0 lim FL = lim FK = ∞ L →0 K →0 lim FL lim FK 0 = = L →∞ K →∞ Con le opportune sostituzioni, il modello genera un’equazione differenziale non lineare. 16 Il modello neoclassico di crescita. r = K L ⇒ K = rL = rL0 e nt nt nt e + rnL e = K= rL I= sY = sL e F (1, r ) nt 0 0 0 L’equazione dinamica risulta, pertanto, nt rL0 e nt + rnL0 e nt = sL0 e F (1, r ) da cui, r sF (1, r ) − nr 17 Il modello neoclassico di crescita. L’equilibrio sF (1, r ) = nr è stabile. Infatti: sF (1, r ) > nr ⇒ r > 0 mentre, sF (1, r ) < nr ⇒ r < 0 18 Il modello neoclassico di crescita. Il tasso di crescita del reddito nel modello di Solow. s r s K = ⇔ = n F (1, r ) n Y K Y = K Y K sY sLF (1, r ) = = = K K K L K = L Y sF (1, r ) = n r Y Quindi, = n. Y 19 Il modello neoclassico di crescita. Assumendo una funzione di produzione Cobb-Douglas a rendimenti costanti, possiamo determinare una soluzione specifica del modello. Sia Y L1−α K α (0 < α < 1) la funzione di produzione. = Essendo deduciamo Y Kα α = α= r= F (1, r ) L L = r sr α − nr 20 La trasformazione di Bernulli Poniamo z = r1-� . z z = (1 − α )r r ⇔ = r −α r (1 − α ) −α Moltiplicando ambo i lati dell’equazione dinamica di Solow per r -� , −α 1−α r r= s − nr otteniamo z = s − nz ⇔ z + n(1 − α ) z = (1 − α ) s 1−α 21 La soluzione analitica Segue che [ − n (1−α )]t z (t ) Ae = s + n La soluzione dinamica di Solow è, pertanto: 1 1−α dove [− n (1−α )]t s r (t ) Ae = + n 1−α 0 = A r s − n s L’equilibrio è stabile, perché t → ∞ ⇒ r (t ) → n 1 1−α . 22
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