Legalità da ripristinare tra i primari del Cardarelli. Se ne occupa la
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Legalità da ripristinare tra i primari del Cardarelli. Se ne occupa la
www.il nuovomolise.it In abbinamento obbligatorio con € 1,00 Anno 1 - n. 49 del 27 ottobre 2010 TRUFFAVA LʼASREM, PATTEGGIA LA PENA MA NON VIENE LICENZIATO. SOLO SOSPESO MA... Condannato, ora il premio? Legalità da ripristinare tra i primari del Cardarelli. Se ne occupa la Procura LA DENUNCIA Costretto dai medici a far partorire la moglie a Campobasso Servizio ■ A PAGINA 17 AGNONE Punto nascita, Iorio sapeva già tutto Servizio ■ A PAGINA 14 VENAFRO Ss Rosario: prima i tagli, poi il ripensamento Servizio ■ A PAGINA 15 D ue pesi e due misure: questo viene da pensare leggendo la strana vicenda del dottor Savino Berardi, primario chirurgo al Cardarelli di Campobasso. Il medico nello scorso mese di maggio ha patteggiato la pena per truffa aggravata. Per lui nessun licenziamento, come invece è accaduto al dottor Cristiano Huscher. Non solo: visto che le due Chirurgie del nosocomio campobassano saranno accorpate causa Piano di Rientro dal deficit, il chirurgo sarebbe sul punto di tornare a fare il primario. Chiede il ripristino della legalità il collega Cecere che ha presentato venerdì scorso un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Campobasso. Servizio ■ A pagina 3 ( IL FATTO I fatti ) -2MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010 Il consigliere regionale del Partito Democratico aveva già sollecitato indagini mirate Dirigenti medici, piovono accuse cuse E Petraroia corre in Procura ura Accuse circostanziate ma anonime: nel mirino quattro sanitari che per dieci anni non avrebbero mai ottemperato ai loro compiti N on c’è pace per la sanità molisana. Mentre la mannaia del commissariamento del commissario tiene con il fiato sospeso il presidente e gli uomini del suo Esecutivo (anche se non si hanno notizie di particolari atti disperati da parte degli assessori), i disservizi, i ritardi e le difficoltà organizzative del Pronto Soccorso del Cardarelli diventano oggetto di un’altra missiva di Michele Petraroia, indomito consigliere regionale del Pd. Già aveva segnalato alcune anomalie nel luglio scorso e ieri ha proceduto ad inoltrare alla Procura della Repubblica (che lo ha già sentito come persona informata dei fatti in merito all’esposto estivo) una lettera rigorosamente anonima nella quale si fanno accuse troppo precise. Il consigliere Petraroia si augura che questa missiva sia priva di fondamento e demanda la ricerca della verità alle autorità preposte. Il sedicente “sanitario” si chiede come mai i dirigenti medici ospedalieri di primo livello del 118 non sarebbero utilizzati al Pronto Soccorso Ospedaliero di Campobasso che sarebbe carente di personale medico. Secondo la denuncia inviata al manager Percopo e al subcommissario Mastrobuono, i dirigenti medici sarebbero già in soprannumero nella Centrale Operativa del 118 e non effettuerebbero nemmeno i turni di notte delegando i medici convenzionati e ve- nendo meno ai loro compiti istituzionali. Dovrebbero per contratto lavorare sul territorio ma questo non accadrebbe quasi mai. Nella missiva si legge che il vertice dell’Asrem sarebbe a conoscenza del fatto che i quattro dirigenti medici da più di dieci anni non svolgerebbero alcun servizio avendo delegato il loro compito ai medici convenzionati. Certo, si tratta di accuse tutte da provare. E la Procura di certo farà il suo lavoro egregiamente. i fatti LʼESPOSTO MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010 3 La scorsa settimana la questione è finita sul tavolo del Procuratore della Repubblica Cardarelli, primario condannato e premiato? L a Sanità dei miracoli e quella dei miracolati. Un distinguo opportuno vista la storia - vera - che sta capitando nel più grande ospedale (almeno fino ad oggi) della regione. Il Cardarelli di Campobasso. La situazione rischia di diventare esplosiva e non è colpa del Piano di Rientro, questa volta. Colpa del primo miracolo, cioè quello che ha consentito, qualche anno fa, al reparto di Chirurgia di essere sdoppiato (con i conseguenti 2 primari) e del miracolato, nella fattispecie il dottor Savino Berardi la cui posizione è attualmente al vaglio della Procura di Campobasso. Venerdì scorso, infatti, il dottor Giuseppe Cecere (anche lui primario di Chirurgia) ha presentato una richiesta di riesame del provvedimento disciplinare nei confronti del collega e/o l’attivazione delle procedure di risoluzione del rapporto di lavoro per insussistenza dei requisiti di legge. Che cosa è successo è ormai fatto noto da tempo. Anche Il Nuovo Molise si è occupato del caso: il primario in questione, il 27 maggio scorso, ha patteggiato la pena per truffa aggravata. Ma lo stesso primario, nonostante la condanna per un reato commesso ai danni della stessa azienda per la quale lavora, l’Asrem, invece di essere licenziato così come sarebbe dovuto accadere (è successo a Cristiano Huscher, colpevole secondo l’Azienda sanitaria regionale di aver fatto entrare Truffa aggravata, per questo alla fine di maggio il medico ha patteggiato la pena. Adesso qualcuno fa finta di nulla... in sala operatoria un giornalista di Panorama) non è stato nemmeno sospeso (così come invece l’Asrem stessa aveva deciso di fare). Macché: con un pedegree di questo livello, i dirigenti della Sanità molisana vorrebbero che tornasse a fare... il primario!. E così, visto che i due reparti di Chirurgia - con conseguenti due primari - adesso dovranno essere accorpati alla luce delle evidenze dei conti della sanità molisana, si starebbe pensando di fare fuori (professionalmente) il dottor Cecere per far rientrare (dalla finestra) Berardi. Un’altra magia, certo. Ma questa volta la questione è passata in mano alla Procura di Campobasso che dovrà occuparsi del caso. Intanto occorre spiegare che non si tratta di una “ripicca” professionale: il ritorno del primario accusato di truffa aggravata e condannato (per patteggiamento) nello scorso mese di maggio ha mandato in tilt gran parte del personale medico e infermieristico che lavora nel nosocomio. E, seconda questione, si tratta solo di evidenziare il mancato rispetto delle leggi posto che oggi, allo stato dei fatti, con la condanna divenuta irrevocabile il 16 giugno 2010, il dottor Berardi non potrebbe nemmeno partecipare ad un concorso. E’ preciso e circostanziato il racconto che il dottor Cecere ha inoltrato in Tribunale. Il primario Cecere ricorda l’articolo 10 del codice disciplinare per il personale dirigenziale del Servizio Sanitario Nazionale dove si prevede che il licenziamento si applica a causa del mancato rispetto delle norme di legge contrattuali e dei regolamenti aziendali in materia di espletamento di attività libero professionale ove ne sia seguito grave conflitto d’interessi o una forma di concorrenza sleale nei confronti dell’azienda. Il caso di specie, quindi. Va sottolineata anche la stranezza del comportamento dell’Asrem che, riposizionando Berardi al vertice del reparto di Chirurgia, non terrebbe affatto in conto la motivazione della condanna: in effetti, la truffa si è consumata in danno dell’Asrem e dei pazienti del Cardarelli. Si legge nell’esposto: il dipendente in questione ha violato le norme del codice di comportamento in materia di espletamento d e l l ’ a t t iv i t à libero professionale avendo occultato lo svolgimen- to di visite ambulatoriali a pagamento eseguite presso il proprio studio privato senza alcuna autorizzazione preventiva dell’Asrem e senza riversarne alcuna percentuale all’Azienda di appartenenza in dispregio del regolamento aziendale in vigore. Il dottor Giuseppe Cecere invita e diffida l’Asrem a voler procedere ad un ulteriore accertamento dei fatti e delle circostanze e alla conseguente applicazione, nel caso in cui l’esposto sia fondato, alle connesse sanzioni, cioè al licenziamento, nel rispetto dei principi e delle scelte fatti propri dall’amm i n i s t ra z i o n e in sede di risoluzione di analoghe questioni. Insomma, invita l’Asrem a ripristinare la legalità. Chiara Spina 4 MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010 La politica LA NOTA Michele Iorio, gradimento in caduta? Non per l’artificiere Camillo Di Pasquale C hi sale e chi scende: la classifica del gradimento dei governatore non ha premiato il presidente della Regione Molise. Scende di posti in classifica ma arriva in soccorso, come sempre ormai, l’artificiere. Nel silenzio generale della maggioranza e soprattutto dell’Esecutivo, l’unico a difendere l’operatpo di Michele Iorio è Camillo Di Pasquale, il consigliere che salvò il presidente dalla crisi politica del 2005. “E’ un dato che va letto nella giusta maniera, senza quelle strumentalizzazioni che vorrebbero far passare il concetto che i molisani non hanno più fiducia nell’operato del presidente della Regione” dice Di Pasquale. Dalla ricerca emerge che il 48% dei molisani ha fiducia nell’operato del presidente Iorio. “Se qualcuno, a questo punto, dovesse parlare di una bocciatura del presidente Iorio – afferma Di Pasquale – commetterebbe un grosso errore in quanto il governatore è alle prese con la delicatissima questione del riassetto della sanità. Una spina del fianco del governatore del Molise che in questi ultimi mesi ha dovuto parare colpi da ogni parte, evitando però di essere travolto e stritolato da giochini che nulla hanno a che vedere con gli interessi primari dei cittadini. Val bene dunque evidenziare questo dato – dice ancora Di Pasquale – leggendolo però nella prospettiva giusta, ponendosi innanzitutto una domanda fondamentale: quale soglia di fiducia i molisani avrebbero riposto nel presidente Iorio qualora non ci fosse stata la problematica delicatissima della sanità? Credo – conclude l’esponente della PdL – che il presidente avrebbe raggiunto soglie di fiducia elevatissima nella popolazione amministrata, quelle che raggiungerà alla prossima rilevazione statistica, quando avrà risolto positivamente la questione del riassetto complessivo di una sanità che Iorio vuol continuare a mantenere agganciata e rispondente ai bisogni di tutto il territorio regionale”. ( ) Le città del Molise Campobasso Una sentenza che fa giurisprudenza, in primo grado il giudice aveva già obbligato l’Asl al risarcimento R andagismo: condannati il comune di Campobasso e l’Asrem. Una sentenza che farà giurisprudenza, soprattutto alla luce dell’aumento del fenomeno del randagismo. La Corte d’appello di Campobasso ha condannato il comune e la ex Asl al risarcimento del danno perché un cittadino campobassano, difeso dagli avvocati Mario Davì e Marco Angiolillo, è stato aggredito nel marzo 2005 da un branco di cani randagi, in pieno centro cittadino, tra piazza Andrea D’Isernia e via Conte Rosso. In primo grado il giudice di pace aveva dato ragione al cittadino campobassano ritenendo l’Asl n. 3 di Campobasso unico soggetto responsabile per l’accaduto e condannandola a un IL FATTO -6- MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010 La Corte dʼappello dà ragione al campobassano aggredito in via Conte Rosso I morsi dei randagi pagati dal Comune risarcimento di 1.300 euro. L’Asl ha presentato appello contro tale decisione e nel secondo grado di giudizio la Corte d’appello ha condannato anche il Comune al risarcimento insieme all’organo sanitario. Nella sentenza emessa dal giudice Stefano Calabria viene spiegato chiaramente che nella gestione dei canili “le competenze delle Asl sono ben più ampie e generali dovendosi ricomprendere nel controllo sulla popolazione dei cani non solo il censimento tramite l’anagrafe canina, ma anche il controllo sulla presenza dei cani sul territorio, compresi i cani ran- dagi”. La sentenza prosegue spiegando che l’Asrem, in base alla legge regionale, ha compiti più ampi, “tra i quali spicca la gestione dell’anangrafe canina, strumento che non ha solo una funzione di mera registrazione e contabilità, ma implica e porta con sé, a carico di chi la gestisce, una responsabilità complessiva sulla presenza dei cani nel territorio”. Inoltre, la Corte d’appello stabilisce anche che sono particolarmente rilevanti i compiti delle guardie zoofile volontarie: “esse sono competenti per la vigilanza e l’osservanza delle disposizioni della legge, sono nominate dal presidente della giunta regionale e svolgono le loro funzioni in collegamento con i servizi veterinari delle Asl: spetta a loro, quindi, occuparsi anche del controllo sulla presenza nel territorio dei cani randagi, compreso l’esercizio del ruolo di accalappiacani. Il fenomeno del randagismo è potenzialmente pericoloso per la salute umana,attese le patologie di cui i cani randagi sono frequentemente portatori”. La sentenza conclude affermando che spetta alle Asl la competenza a vigilare sui cani randagi. Il Comune è, invece, responsabile per la mancata istituzione di canili o per la loro inadeguata tenuta. MaFin CAMPOBASSO MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010 9 Un po’ di Molise alla corte di Obama con Luigi De Socio Il medico ha contribuito alla campagna elettorale del Presidente. Ora il suo impegno si è spostato sulla riforma sanitaria statunitense A tu per tu con Lu- Qualcosa di profondamen- cui mettere la mia firma igi De Socio, un te diverso da quanto vedo oppure da scrivere dimolisano doc, accadere qui da noi, dove rettamente con pensieri, ma con trascorsi di stu- la percezione da parte del suggerimenti, storie, opidio negli States, la sen- cittadino medio è quella di nioni. Il tutto è culminato sazione è di avere a che una politica e di una clas- di recente con la consegna fare con una persona che se politica sempre più fine di un attestato, per aver mette l’ interlocutore su- a se stessa e sempre più dato anch’io un apporto bito a proprio agio. Dottor avulsa dalla realtà”. In che alla messa a fuoco della riforma sanitaria De Socio, Barack americana”. Pensa Obama: come che la sanità sia mai una scelta dunque imporcosì particolare? tante? “Senz’altro “Sono italiano, ma sì. Era una riforma anche americano che mancava agli nel cuore. Mio nonStati Uniti, e di cui no trascorse negli una nazione come Stati Uniti 25 anni gli Stati uniti, apdella sua vita e punto, ormai non questo ha lasciato poteva più fare a in me un profondo meno. Grazie a essa, segno”. Come mai 32 milioni di ameriproprio gli Stacani potranno usuti Uniti? “Perché fruire di una sanità negli Stati Uniti, affidabile e a basso nonostante la pur costo. Mi stupisco, presente crisi e le dunque, quando tante contraddizioni, prevale ed Il dottor Luigi De Socio. Sopra il riconoscimento vedo che qui da noi, invece, si tende ad è ben strutturato siglato dal presidente Barack Obama andare al contrario nella società il concetto di meritocrazia; per senso lei si sente vicino facendo tagli importanti fortuna ancora presente e a Obama? “ Innanzitut- alla sanità, alla ricerca ed l’ho constatato di persona to perché si pone prima anche all’istruzione”. Tali da anni, da quando sono come persona e poi come tagli sono stati definiti stato accolto a braccia personaggio politico. Sa necessari. Lei cosa ne aperte da colleghi e docen- essere colto, semplice, pensa? “Penso che il debiti universitari. Ben diverso senza essere mai arrogan- to pubblico in Italia, purda altri posti, tipo la no- te, né volgare senza mai troppo, sia elevato. Penstra Italia, dove purtrop- prevaricare l’interlocuto- so che questo sia uno dei po imperano tuttora baro- re. Nell’ascoltarlo e nel momenti più controversi e nie, nepotismi, familismi vederlo all’azione è come contraddittori della nostra e feudalesimi vari. E dico se ci si accorgesse subito storia, di noi intesi come tuttora: in pieno 2010. E il di avere a che fare con una umanità, come italiani e tutto in un sistema che nel persona che si comporta come cittadini della Renostro Paese pone l’ istru- abbastanza diversamente pubblica Italiana.; al conzione, la scuola, l’universi- da quanto mediamente si tempo penso che l’Italia, tà, la didattica, in secondo vede in giro dalle nostre che geograficamente e piano, facendo tagli in- parti. Basta guardarlo on- per altri aspetti rimane un concepibili. Quella stessa line, o sulla Cnn. E poi di bel paese, dovrebbe tuttaistruzione, considerata in- Obama mi piace anche il via riflettere su una cosa. vece da Obama (discorso realismo, vale a dire il non Ci rendiamo conto che tra agli Americani del 9 otto- promettere in maniera numero di parlamentari, bre 2010) e da organismi gratuita solo cambiamen- indennità e privilegi già a tipo l’Onu (Irina Boskova, ti; il vero cambiamento livello centrale, nonché ai Direttore Generale dell’ deve scattare, innanzitut- vari livelli locali, con ReUnesco, 5 ottobre 2010) to in noi, come persone e gioni, Province ed altri come cardine fondamen- come cittadini”. Come si è enti, qui abbiamo proportale di una società in tut- svolta questa sua attivi- zionalmente tante più perto il mondo”. Come mai tà di affiancamento? “In sone da mantenere rispetla scelta di affiancare primis, come le dicevo pri- to agli Stati Uniti? Eppure Barack Obama? “E’ una ma, sono stato un volon- qui lo Stato è uno solo, scelta ideologica, ma an- tario. Sin dai tempi della oltre oceano invece gli che d’empatia spontanea. prima campagna elettora- Stati federati sono 50. Ci Sono volontario di Obama le di Obama, appunto, mi rendiamo conto di quanto sin dai tempi della sua pri- sono iscritto da spontane- queste persone costano ma campagna elettorale. amente e con estremo en- all’Italia, e di quanto poco Obama rappresenta il nuo- tusiasmo all’ associazione talora facciano? I primi vo, sia rispetto all’ Ameri- Organizing for America, tagli netti, rapidi, immeca del passato ma anche adoperandomi a fare qual diati e decisi andrebbero come modi di fare. Soprat- che potevo fare o che, di fatti lì a monte, e non su tutto rappresenta un nuo- volta in volta, mi veniva sanità, istruzione e ricervo modo di fare politica e richiesto: dalle telefonate ca ritenuti, appunto, da d’interagire coi cittadini. agli elettori alle emails su organismi mondiali, tipo l’Onu, come fondamenti basilari all’ interno di una società”. Pensa che la situazione in Italia e nel mondo possa migliorare? “Solo quando i cittadini e le persone prenderanno coscienza che possono migliorare prima se stessi come individui e come cittadini. E’ un po’ anche il pensiero che traspare da Obama: piccoli cambiamenti individuali, che portano poi gradualmente a cambiamenti maggiori. Se il comunismo come ideologia negli anni ha lasciato forse adito a perplessità in più parti del mondo, anche il sistema capitalistico -spinto all’ esasperazione- alla fine è autoimploso. Penso andrebbero d bb studiati nuove strategie e soprattutto nuovi sistemi comportamentalichesappiano ridare, non solo al cittadino, ma anche all’uomo in senso lato, la sua centralità in quanto essere vivente. Il tutto in una economia di ripresa più lenta ma che dia il necessario spazio alle persone rispettose di se stesse degli altri, della terra e dell’ ambiente. Nel fare ciò, penso che le persone potrebbero iniziare a riscoprire il piacere e la necessità di saper guardarsi negli occhi, ricomin- ciando a dialogare; con le famiglie che riscoprano l’importanza d di ffare lle fal’ f miglie, gli insegnanti che sappiano e siano messi in grado di educare. Inoltre, le persone potrebbero iniziare a ritrovarsi di tanto in tanto nelle proprie case a turno, come si fa anche nella nuova America di Obama, su suggerimento dello stesso Obama, discutendo del più e del meno, ma anche di programmi sociali comuni. Un piccolo, possibile segno iniziale di cambiamento anche in questo. Adottato in America, attuabile anche qua”. Monica Fusco Isernia MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010 13 IN EVIDENZA Tagli alla sanità, Giannini denuncia Fazio e Tremonti L o aveva promesso e lo ha fatto. Ernesto Giannini, presidente dell’associazione Altiero Spinelli, ha presentato un esposto presso la Procura della Repubblica di Isernia contro i ministri Fazio e Tremonti. In questo modo Giannini dà seguito alla denuncia fatta alcune settimane fa sui tagli alla sanità molisana, a suo dire colpa del governo nazionale. A dare il la alle accuse, il dato raccolto dal presidente della “Spinelli” riguardante 98 pazienti che «tra luglio e settembre scorsi non hanno trovato posto nel pronto soccorso dell’ospedale Veneziale di Isernia a causa dei tagli imposti». Giannini ha spiegato che dunque «la battaglia in campo sanitario va combattuta contro il Governo centrale», nelle persone del ministri Fazio e Tremonti. Un Governo che secondo il presidente «non riconosce all’ammalato molisano i livelli essenziali di assistenza che la Repubblica deve garantire a tutta la collettività, pena la violazione dell’articolo 32 della Costituzione italiana». Daci ( ) Le città del Molise Alto Molise MAURIZIO DʼOTTAVIO “A Ospedale, chiude il punto nascita Cacciavillani: «Iorio sapeva» Michele Iorio durante lʼinaugurazione della casa per disabili “ Durante l’inaugurazione della casa per disabili il Governatore ha mentito sapendo di mentire rettifica. Pesante, micidiale, oseremo definirla, che butta nubi cupe sul futuro dell’intero territorio altomolisano. La smentita a quelle promesse fatte con enfasi da Iorio portano la firma del direttore sanitario dell’Asrem di Isernia, Fulvio Manfredi Selvaggi “ LE REAZIONI MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010 LA VERITAʼ IN UN DECRETO DATATO 10 MAGGIO 2010 AGNONE Roma mi sto battendo affinché strutture ospedaliere come quelle di Agnone, Venafro e Larino, che il Governo centrale vorrebbe chiudere definitivamente, possano continuare ad erogare servizi indispensabili alla popolazione. Nello specifico per quanto concerne Agnone vi dico che la struttura sarà riconvertita in una Rsa in linea con le esigenze di un territorio abitato prevalentemente da una popolazione anziana, ma allo stesso tempo manterrà tutti i servizi fondamentali, compreso il Punto nascita”. Lo diceva Michele Iorio il 26 giugno scorso in occasione dell’inaugurazione della casa per disabili “Dopo di Noi” alla presenza degli assessori regionali Fusco Perrella, Franco Giorgio Marinelli, del presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto, del vescovo di Trivento, Domenico Angelo Scotti, del sindaco di Agnone, Gelsomino De Vita e di numerosi amministratori della zona. Dichiarazioni prontamente riportate dal sito online Altomolise.net e mai smentite. Purtroppo a distanza di quattro mesi è arrivata la - 14 - che senza troppi fronzoli o giri di parole, venerdì scorso, ha detto davanti i primari del Caracciolo che il punto nascita di Agnone chiuderà i battenti dal primo novembre. Non ci saranno nè santi nè madonne a scongiurare questa ennesima tegola che si abbatte sulla testa di popolazioni già fortemente penalizzate sia sotto l’aspetto sociale che economico. In alto Molise, in sostanza, non si nascerà più. Ma a quanto pare Iorio sapeva tutto ma al contrario ha fatto finta di niente, almeno a detta del consigliere di minoranza al Comune di Agnone, Maurizio Cacciavillani. “Iorio in occasione dell’inaugurazione della casa per disabili sapeva di mentire spudoratamente – dichiara l’esponente di Nuovo Sogno Agnonese visto che l’atto che preve- deva la chiusura del punto nascita del Caracciolo era stato da lui firmato un mese prima, con decreto n. 19 del 10.05.2010 ‘Ristrutturazione della rete ospedaliera’”. Iorio sbugiardato? A detta di carte e decreti sembrerebbe proprio così. Ma Cacciavillani non si ferma al Governatore della Regione Molise e chiama in causa anche il primo cittadino di Agnone, De Vita invitandolo “a dare comunicazione ufficiale sulla chiusura del punto nascita, evitando, per meri interessi politici, di mettere a repentaglio la salute di quanti inconsapevolmente, fanno ancora affidamento sulla struttura”. Infine contro questo piano infausto, frutto delle politiche irresponsabili del centro-destra, - conclude Cacciavillani - il Gruppo consiliare “Nuovo Sogno Agnonese” organizzerà un sit-in di protesta sabato prossimo alle ore 10 nei pressi della casa per disabili di Agnone in località “Secolare”. Inaugurata in pompa magna e ad oggi ancora chiusa. «DE VITA? UN SINDACO ASSENTE CHE NON HA AVUTO IL CORAGGIO DI DIMETTERSI» «Basta votare chi ha ucciso Agnone» Attademo dell’Idv: «Hanno scambiato l’attività politica per pratiche clientelari» “O spedale S.F. Caracciolo ultimo atto: dal 1° novembre partirà la riduzione drastica delle strutture chirurgiche ed ostetrico-ginecologiche con la scomparsa del punto nascita e della pediatria. Il Pronto Soccorso sarà declassato a “Punto di primo soccorso” (?). Rimarrà solo il reparto di Medicina con annessa lungo-degenza. Praticamente è lo “smantellamento” dell’ospedale S.F. Caracciolo anche se nessuno lo vuole ammettere”. E’ la dichiarazione di Giuseppe Attademo, componente del coordinamento provinciale dell’Italia dei Valori. “In questi ultimi 10 mesi di annunci e notizie tra loro contrastanti circa la sorte dell’ospedale l’unica certezza è stato che il personale medico ed infermieristico ha continuato la sua attività anche se con difficoltà organizzative crescenti ed in assenza di indicazioni precise da parte della Direzione generale – prosegue Attademo - I cittadini agnonesi non sembrano avvedersene. Perché tutto questo? perché ancora una volta la politica ha fallito. Pur in presenza di esponenti di primo piano in loco della politica regionale non si è saputo (o po- tuto) fare nulla”. Attademo poi conclude con la famosa richiesta di dimissioni del primo cittadino che dovevano servire a scuotere le acque. “La richiesta, fatta dall’ Italia dei Valori, di dimissioni del sindaco di Agnone era rivolta a dare una scossa all’ambiente politico locale creando un ‘caso politico’ che illuminasse la gravissima situazione. Ma tutto ciò non è avvenuto: le istituzioni si sono isolate (del resto coinvolte in sterili beghe interne) ed i politici responsabili di tale sfascio sono restati assenti. L’ Italia dei Valori – conclude Attademo - ancora una volta indirizza un appello a tutti i cittadini che prendano coscienza della gravissima situazione in cui versa la nostra comunità affinché non deleghino più il loro futuro a gente che, scambiando il clientelismo con l’attività politica, ha distrutto irrimediabilmente un territorio”. ( ) Le città del Molise - 15 - MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010 Venafro Clamoroso dietrofront Ss. Rosario sospeso il provvedimento dei tagli e Santilli nominato al posto di Selvaggi Il sindaco Cotugno: «Quella sull’ospedale è una battaglia che vinceremo insieme a tutta la città» NINO VOLPI A vanti tutta, dietro front. Sembra questa la politica sull’ospedale cittadino. Ieri l’altro il Comitato “SS Rosario” aveva annunciato fuoco e fiamme per la chiusura soprattutto di Medicina che sarebbe dovuta scattare con la Festa di Ognissanti (1 novembre), subito dopo (ieri) si diffondeva una nuova notizia: il provvedimento è stato sospeso. L’altra sera veniva anche annunciata l’occupazione dell’ospedale e ribadita anche quella del Comune, con la convocazione di un’assemblea plenaria per giovedì mattina (domani) presso il SS Rosario, ieri invece la convocazione rientrava. Sospesa anche la protesta , organizzata dal Comitato. Almeno quella più eclatante e dirompente. Tutto a posto. Ma la novità delle novità è anche un’altra: il dottor Fulvio Manfredi Selvaggi, il funzionario che aveva firmato il Decreto che attuava il taglio dei Reparti, è stato LʼAsrem fa retromarcia sui tagli allʼospedale Santissimo Rosario di Venafro. Ecco le nuove carte sostituito dal dottor Raimondo Santilli. Quest’ultimo diventa così una sorta di direttore del Distretto Sanitario di Venafro. A lui, che occupa un posto “difficile” in un momento cruciale per la sanità, il compito di agire. Di essere una sorta di fiduciario in loco di tutte le scelte che verranno fatte per il SS Rosario. Il giallo delle “carte” Il giallo dei provvedi- menti ed atti attuativi. Sempre riguardanti il “SS Rosario”. Ieri è stato emesso un breve comunicato dal Comune, che recita così: «In seguito al provvedimento adottato dal Manfredi Selvaggi, il Sindaco Nicandro Cotugno ha incontrato il sub commissario Michele Iorio e i vertici della Asrem chiedendo la sospensione del provvedimento stesso. Il sub commissario e i dirigenti con disposizione del 25 ottobre, accogliendo le istanze del Sindaco, hanno provveduto alla sospensione del provvedimento in attesa di inquadrare la riorganizzazione dell’ospedale SS.Rosario nell’ambito del piano di rientro sanitario». Subito Il Nuovo Molise ha voluto ascoltare direttamente il sindaco Nicandro Cotugno: «Sto lavorando da tempo in difesa dell’ospedale cittadino, che mi sta particolarmente a cuore. Qualche giorno fa nell’apprendere del provvedimento del dottor Selvaggi ho ascoltato il governatore Iorio ed i vertici della Asrem. Recandomi personalmente a Campobasso. Tutti mi hanno rassicurato che quel provvedimento sarebbe stato sospeso. Anche perché non era in linea con quanto concordato persino in Consiglio comunale». Che cosa è successo? «Il provvedimento di sospensione materialmente non era ancora arrivato. Io ho insistito per avere in mano i documenti scritti, anche per rassicurare tutti. In particolare gli addetti ai lavori, che sono soprattutto i medici dell’ospedale ed i nostri concittadini. Io continuerò sempre a difendere il SS Rosario con fatti ed atti che contano più delle parole. Comunque mi auguro che tutti quanti uniti, insieme, possiamo vincere questa grande battaglia sociale». E poi? «Nel frattempo faccio gli auguri a Raimondo Santilli per l’alto incarico che ha ricevuto». Una brutta gatta da pelare? «Non credo che sarà così. Credo invece che sia un alto incarico, una figura che mancava da tempo ed era fondamentale. Raimondo saprà farsi certamente valere. Anche perché nel SS Rosario ci sono primari che hanno grandi capacità professionali e sono animati da un grande spirito di collaborazione». ( ) Le città del Molise - 17 - MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010 Termoli LA DENUNCIA ORA SI RIVOLGERAʼ AI CARABINIERI LA TESTIMONIANZA SONIA FASULO “Hanno voltato le spalle a mia moglie che doveva partorire in ospedale” “A Cristiano Cistullo è pronto a presentare una denuncia “ Non ci hanno messo a disposizione un’ambulanza per andare a Campobasso al telefono. Il dottor Flocco ha solo detto: ‘Andrà tutto bene’ ed è andato via, il dottor Bifernino invece ci ha detto: “Noi non ci prendiamo la responsabilità del parto e non diamo nessuna garanzia”, stessa frase che ha confermato la dottoressa Zizza”. La responsabilità di una piccola vita che vorreb- “ Termoli nessuno si è preso la responsabilità di far nascere mio figlio”. Questa la dura affermazione di Cristiano Cistullo, operaio termolese di 37 anni che ha deciso di raccontarci la sua terribile storia al San Timoteo di Termoli: “Accompagnai mia moglie nel reparto di ginecologia alla 34esima settimana con delle minacce d’aborto. Il medico curante, Occhionero non c’era e tantomeno ha risposto al telefono. Si avvicinò il dottor Bifernino che ha deciso di trasferire mia moglie a Campobasso. Lì hanno strutture più avanzate per far nascere i bambini alla 34esima settimana. Nel capoluogo, dopo tutte le cure alla 36esima settimana è stata dimessa e siamo tornati a casa. Fino a qui nulla di strano. Il giorno seguente purtroppo mia moglie ha rotto le acque. Da questo momento è iniziato il nostro incubo al San Timoteo. Ancora ricordo la rabbia e la paura che ho provato in quei momenti. Mentre mia moglie piangeva disperata nessuno dei tre dottori presenti ha voluto ricoverarla perché Occhionero, suo medico, era in ferie e non rispondeva be solo venire al mondo. Al San Timoteo è possibile nascere alla 36esima settimana ed allora cosa è successo in quel caso? “Eravamo nel panico. Mia moglie aveva perso le acque e nessuno si decideva a ricoverarla. Può accadere che un bambino durante il parto abbia conseguenze, ma non può accadere che 3 dottori si rifiutino di prendersi cura di una donna che deve partorire. In tutto questo il tempo scorreva. Si è avvicinato Bifernino ed ha detto: “Noi la responsabilità non c’è la prendiamo, cosa vuole fare? Non le consiglio di andare a Vasto perché le ostetriche non sono un granché, a Campobasso ci sono stati casi di morte, faccia lei”. Cosa dovevamo fare? Far nascere nostro figlio e basta. Occhionero, raggiunto telefonicamente conosceva la situazione della gravidanza travagliata di mia moglie, ma nonostante qualche parola di conforto non si è presentato in ospedale. Ci stavano costringendo ad andare via; Campobasso è l’ospedale più vicino ed abbiamo deciso di andare lì. Ma non ci hanno nemmeno messo a disposizione l’ambulanza. Prima di andare via però ci hanno detto: “Non dite a Campobasso che siete stati qui” e se ne sono lavati le mani. Io, mia moglie con le doglie e mia suocera siamo partiti con la mia auto per Campobasso. Un viaggio terribile dove un dosso avrebbe potuto uccidere nostro figlio e mettere in pericolo la vita di mia moglie. Però siamo arrivati e dopo 12 ore mio figlio è venuto alla luce grazie ai dottori di Campobasso. Ora mi rivolgerò ai carabinieri perché voglio denunciare questo episodio e coloro che hanno voltato le spalle a mia moglie”. Chi si può prendere la ‘responsabilità’ di far nascere un bambino? E chi soprattutto può non farlo? In queste ore Cristiano si sta dirigendo dai carabinieri che indagheranno sulla questione. Sta di fatto però che nelle menti dei due neo genitori la nascita del loro pargolo resterà uno dei ricordi, purtroppo, più brutti.
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LUNEDÌ 22 AGOSTO 2016 - ANNO XIX - N. 231 - EURO 1,20*
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