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Federazione Italiana Bancari e Assicurativi via Modena, 5 – 00184 Roma – tel. 06-4746351 / fax 06-4746136 e-mail: [email protected] sito web: www.fiba.it Aderente alla UNI (Union Network International), alla CES (Confederazione Europea dei Sindacati) e alla CISL Internazionale RASSEGNA STAMPA VENERDÌ 8 MAGGIO 2009 In questo numero (clicca sul numero di pagina per andare direttamente all’articolo): Î UN AFORISMA AL GIORNO _____________________ 2 La Bce taglia i tassi d’interesse all’1% ...................................... 3 Î Il manifesto di Tremonti per il G8 delle regole ..................... 4 Î Intesa: rispettati gli impegni Antitrust .................................... 5 Î Nagel: da Che Banca! il 10% della raccolta .............................. 6 Î «Banque Verte» e Sanpaolo, i conti delle quote ..................... 7 Î Taglio storico della Bce, tassi all’1% Trichet: “Il peggio è alle spalle” ............................................. 8 Î La Ue: “Lavorare meno per lavorare tutti” .............................. 9 Î Nessuna insolvenza per le banche Usa .................................... 10 Î “Operazione Trasparenza così l’America riparte” ................. 11 Î Altolà dell´Antitrust al patto su Intesa Sanpaolo .................. 13 Î Î Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.1 UN AFORISMA AL GIORNO by eater_communications se segui un altro, non arriverai mai primo! ((pprroovveerrbbiioo cciinneessee)) Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.2 CORRIERE DELLA SERA pag. 30 – sez. Economia VENERDÌ, 8 MAGGIO 2009. autore: Marika de Feo Costo del denaro Sì anche ai fondi alla Bei e ai prestiti a 12 mesi. Bank of England compra più debito di Stato La Bce taglia i tassi d’interesse all’1% Trichet: livello giusto, ma non è il minimo. Via all’operazione sui bond FRANCOFORTE — La Banca centrale europea, allʹunanimità, ha ridotto ieri per la settima volta il costo del denaro, portandolo dallʹ1,25% allʹ1%. E ha adottato nuovi provvedimenti per contenere la recessione globale, fra cui un aumento della durata delle operazioni di rifinanziamento bancario, e un programma di riacquisto di «covered bonds» (titoli garantiti, generalmente da immobili) dellʹordine di una sessantina di miliardi di euro. Per ora, secondo il presidente Jean‐Claude Trichet, i tassi di interesse sono «appropriati ». Una parola‐ chiave, interpretata dagli operatori come un primo segnale che la Bce non ha intenzione di ritoccarli ancora il 4 di giugno. Ma di fronte a un quadro economico ancora incerto, Trichet ha lasciato aperta la porta a un futuro taglio, dicendo che «non abbiamo deciso che il livello attuale dei tassi di interesse è il più basso». Un messaggio diretto ai «falchi» del Consiglio, come il capo della Bundesbank Axel Weber, convinto da tempo che lʹ1% sia un limite invalicabile. In seguito alle decisioni della Bce, lʹeuro si è apprezzato a quota 1,34 dollari, mentre le Borse europee, nel pomeriggio, hanno virato in negativo sulla scia di Wall Street: Milano ha perso lʹ1,11%, Parigi lʹ1,14%, Fran‐ coforte lʹ1,67% e Londra lo 0,27%. Sulla gravità della crisi economica è intervenuto ieri anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolita‐ no. E pur riconoscendo «che non risparmierà » lʹItalia, e comporterà «preoccupazioni per il futuro, sacrifici e scelte difficili», ha esortato gli italiani a superare le difficoltà, compiendo «un grande sforzo collettivo e solidale ». Sempre a proposito di crisi, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi invece si è detto convin‐ to che «il peggio sia alle spalle» e che «lʹItalia potrà uscire dallʹattuale crisi economica meglio di molti altri paesi europei». I timori della recessione hanno spinto la Bce a decidere allʹ unanimità anche altre misure: un prolungamen‐ to da 6 a 12 mesi della durata delle operazioni di rifinanziamento bancario, che dovrebbe avere un impatto importante anche in Italia, e contribuirà alla stabilizzazione del sistema. Aste alle quali anche alla Banca eu‐ ropea degli Investimenti, sarà concesso pieno accesso. Inoltre, i banchieri il 4 di giugno determineranno i dettagli del riacquisto di «covered bonds » (anche di quelli di nuova emissione). Si tratta di provvedimenti «straordinari», ha spiegato Trichet, non di misure di creazione monetaria su vasta scala come quelle adottate dalla Fed e dalla Banca dʹInghilterra, la quale ieri, visto lʹeffetto positivo, ha lasciato i tassi fermi allo 0,5% e aumentato il target di riacquisto dei titoli da 75 a 150 miliardi di sterline. Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.3 CORRIERE DELLA SERA pag. 30 – sez. Economia VENERDÌ, 8 MAGGIO 2009. autore: Roberto Bagnoli Vertici Martedì incontro preparatorio sui legal standard. Ipotesi sulla «nuova» social card Il manifesto di Tremonti per il G8 delle regole Il ministro: «Conti pubblici, non ci sarà nessuna manovra estiva» ROMA — «Un progetto ambizioso ma doveroso, che non è mai stato fatto finora». Il ministro del Tesoro Giulio Tremonti definisce così la stesura del «global legal standard» per riscrivere le regole che fanno fun‐ zionare la finanza globale. E precisa che il vertice internazionale di martedì prossimo a Villa Madama (pre‐ ceduto lunedì sera da una cena in via XX Settembre) «è la prima sede nella quale, con professori di diritto italiani e stranieri, cominciamo la discussione su alcuni temi partendo da materiale dell’Ocse ». La riunione di martedì è stata definita una sorta di pre‐G8 ma in realtà l’obiettivo del ministro, avviato con l’istituzione di una task force giuridica (composta da Giulio Napoletano, Gustavo Visentini, Guido Rossi, Enrico Letta, Alberto Santamaria, Gabriele Crespi Reghizzi, Silvia Cipollina, Vittorio Grilli e Carlo Baldocci) è quello di far atterrare al G20 di luglio all’Aquila una bozza il più condivisa possibile per ottenere un con‐ senso «politico » dai capi di Stato e di governo del mondo che conta. Sul tema ci sarà un altro G8 finanziario che si terrà a Lecce il 12‐13 giugno. «Non è mai stato fatto il tentativo di scrivere una carta dei diritti eco‐ nomici — continua il ministro — ora proviamo a farlo noi con un manifesto dei principi giuridici universali, una specie di tavola kantiana». Gli studiosi che martedì si riuniranno a Villa Madama sono per lo più giuristi (una quarantina provenienti da tutto il mondo, Cina e India comprese) ma non mancheranno economisti come il premio Nobel Eric S. Maskin (università di Princeton) e Alan Schwartz (Yale) esperto in procedure fallimentari. Il gruppo dei no‐ ve giuristi italiani finora si è riunito sette volte tra Milano e Roma con singole sedute di due ore ciascuna sempre coordinate dallo stesso Tremonti. Contestualmente gli sherpa del ministero hanno sviluppato una triangolazione operativa con la Germania (sul tema regolatorio la cancelliera Angela Merkel è stato il più sensibile lanciando il ʹGlobal Chapterʹ) e con l’Ocse (l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo eco‐ nomico) che a suo tempo ha elaborato una dozzina di capitoli di intervento per normare la finanza interna‐ zionale del dopo‐subprime, tra cui innovative norme per garantire un giusto rapporto tra patrimonio e in‐ debitamento dei titoli immessi sul mercato. Gli altri Paesi seguiranno: come è successo per i paradisi fiscali, importante è preparare il terreno del consenso. In serata il ministro ha inoltre smentito qualsiasi ipotesi di una manovra e‐ stiva per aggiustare i conti pubblici dopo il terremoto in Abruzzo mentre non ha commentato le indiscrezioni su una possibile modifica dei requisiti per aumentare la platea dei beneficiari della social card. Tavola kantiana Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha spiegato che l’obiettivo è «provare a scrivere una carta dei diritti economici, una specie di tavola kantiana» delle nuove regole Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.4 I giuristi Una pattuglia dei maggiori giuristi italiani scriverà una «carta dei diritti economici» per il summit dell’Aquila Il piano «È un progetto ambizioso ma doveroso che non è mai stato fatto», spiega il ministro dell’Economia Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.5 CORRIERE DELLA SERA pag. 31 – sez. Economia VENERDÌ, 8 MAGGIO 2009. autore: Sergio Bocconi Assetti Per il Garante nell’accordo tra i due soci c’è qualcosa di più. L’intervento Consob Intesa: rispettati gli impegni Antitrust Ma Catricalà annuncia per giovedì la decisione sul patto Agricole‐Generali MILANO — Intesa Sanpaolo osserva «scrupolosamente» gli impegni assunti con l’Antitrust in sede di fu‐ sione; «collabora» con l’authority per fornire «adeguate informazioni» sulla «compatibilità» del patto Gene‐ rali‐ Agricole con le misure del provvedimento; ritiene «di rinviare ogni valutazione all’esito degli accerta‐ menti in corso». Su richiesta della Consob ieri il gruppo presieduto da Giovanni Bazoli ha diffuso un comunicato sull’accordo di consultazione sottoscritto dal Leone e dall’istituto francese il 24 aprile sul 10,89% del capita‐ le della banca. Le precisazioni sono arrivate dopo alcune dichiarazioni di Corrado Passera e Antonio Catri‐ calà. L’amministratore delegato di Intesa ha detto che ciò che «fanno i soci è una cosa, l’azienda è un’altra. Sicuramente lʹAntitrust lo valuterà: è tutto aperto e tutti lavoreranno con la massima buona volontà ». Pas‐ sera ha poi aggiunto che la banca è soddisfatta «quando i soci dimostrano di credere e investire nel lungo periodo ». Poco dopo è intervenuto il presidente dell’Antitrust, rilevando che «il testo dell’accordo sembra avere qualche contenuto in più rispetto a quello tipico di un patto di consultazione ». L’authority ha perciò chiesto a Intesa «delucidazioni » attese in queste ore. «Gli uffici stanno raccogliendo ulteriori informazioni. Credo che giovedì assumeremo una posizione collegiale». Catricalà sembra aver preannunciato la presenza di qualche nodo non irrilevante. La Consob ha chiesto il comunicato a Intesa Sanpaolo perché sarebbe la banca, se giudicata «inottemperante» rispetto agli impegni presi con l’Antitrust, a dover far fronte a sanzioni che in teoria possono rivelarsi tutt’altro che leggere. Il provvedimento sulla fusione del dicembre 2006 prevede che l’Agricole, destinatario degli sportelli Cari‐ parma e Friuladria, sia concorrente e perciò non possa partecipare in modo diretto o indiretto alla go‐ vernance di Intesa Sanpaolo, né sottoscrivere patti di sindacato. L’Antitrust starebbe dunque valutando quale impatto abbia l’accordo sulla governance della banca, consen‐ tendo (nel caso di Agricole) o rafforzando (Generali) la rappresentatività dei soci partecipanti, e preveden‐ do una lista comune di 8 candidati per il consiglio di sorveglianza che sarà rinnovato nell’aprile 2010. Catri‐ calà poi sarà forse chiamato a un’ulteriore valutazione: l’Agricole deve scendere dal 5,9 al 2% di Intesa en‐ tro fine anno, ma ciò potrebbe far decadere l’accordo con il Leone; è possibile dunque venga richiesta una proroga. L’authority acconsentirà oppure la considererà un’istanza di revisione del provvedimento prevedendo la partecipazione della banca francese alla governance di Intesa? Nel frattempo il gruppo presieduto da René Car‐ ron ha raggiunto l’obiettivo dichiarato dell’accordo di consultazione: dal secondo trimestre 2009 consoliderà la quota in Intesa (tornata «strategica») a patrimonio netto e non in base al valore di Borsa, evitando una svalutazione di 2 miliardi. Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.6 Authority Da sinistra il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà e il numero uno della Consob, Lamberto Cardia Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.7 CORRIERE DELLA SERA pag. 32 – sez. Economia VENERDÌ, 8 MAGGIO 2009. autore: S. Bo. Il retail di Mediobanca Nagel: da Che Banca! il 10% della raccolta MILANO — In 10 mesi CheBanca!, l’istituto retail del gruppo Mediobanca, ha raccolto 5,5 miliardi di depo‐ siti, il doppio rispetto alle previsioni per l’intero esercizio che si chiude a fine giugno, e registra 170 mila conti aperti. Dal via ha aperto 51 filiali ed entro l’anno ne aggiungerà altre 20. «Risultati molto importanti, ben oltre le attese», ha detto Alberto Nagel, amministratore delegato di Piazzetta Cuccia, rilevando che la rete guidata da Christian Miccoli in un anno ha già «raggiunto il 10% del funding totale del gruppo» e l’obiettivo del 30% a fine triennio sarà a questi ritmi superato. Raccolta da utilizzare per le esigenze della stessa CheBanca! (come l’erogazione dei mutui), mentre il resto viene messo a disposizione del gruppo. An‐ che il funding istituzionale di Piazzetta Cuccia, ha comunque aggiunto Nagel, è «andato molto bene». I risultati «inaspettati, sorprendenti» sono stati illustrati ieri nella cornice insolita della Triennale di Milano fra qualche «effetto speciale» inconsueto per gli standard comunicativi di Mediobanca ma in linea con quel‐ li della struttura «retail». Le cifre, rese note per la prima volta, sono state ottenute in un contesto di mercato complicato. Ma, ha sottolineato Nagel, proprio la crisi finanziaria ha messo in luce «la lungimiranza» del progetto CheBanca! In primo luogo perché ha reso più evidente lʹimportanza di disporre di «una base di raccolta diretta stabile». E poi perché è diventato prioritario «proporre alla clientela prodotti più semplici, trasparenti e convenienti». «Il progetto», ha proseguito il top manager di Mediobanca, «non solo è sostenuto dai nostri azionisti, ma dopo il fallimento di Lehman c’è un invito da parte di tutti a renderlo anche più robusto». Mic‐ coli ha detto che la banca (che in un anno ha assunto 400 persone, giovani, a tempo indetermina‐ to) punta a «essere la prima banca per tutti i clienti». Per raggiungere l’obiettivo, l’istituto intro‐ durrà progressivamente nuovi prodotti. E ieri è stato presentato un mutuo «all’inglese» collega‐ to a uno o più conti con una riduzione della rata proporzionale ai risparmi depositati. I risultati inattesi, ha infine rilevato Nagel, non porteranno a una revisione dei target «in coerenza con la politica di gruppo». Alberto Nagel Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.8 CORRIERE DELLA SERA pag. ‐‐ – sez. Economia VENERDÌ, 8 MAGGIO 2009. autore: MASSIMO MUCCHETTI L’analisi «Banque Verte» e Sanpaolo, i conti delle quote Le manovre del Crédit Agricole e della Compagnia di San Paolo in Intesa Sanpaolo sono interessanti non solo perché toccano gli equilibri di potere in seno alla prima banca italiana, ma anche perché segnalano quanto sia oggi difficile conciliare le ragioni della trasparenza, della concorrenza e della tenuta dei bilanci. Cominciamo dai francesi, che hanno stipulato un patto di consultazione con le Generali aperto anche alla Fondazione Cariparma. Forte del lʹ11,9% oggi e forse del 13,3% domani, questo raggruppamento potrebbe sparigliare i giochi tra le fondazioni azioniste tra le quali spicca la Compagnia di Sanpaolo che, a sua volta, sta per passare dal 7,96% al 9,89%. Ma primʹancora che per un disegno politico tutto da capire, Agricole e Compagnia si sono mossi per tamponare gli effetti della crisi. La Banque Verte ha sottoscritto quellʹaccordo per convincere i revisori che il suo 5,8% di Intesa Sanpaolo non è una mera partecipazione finanziaria, per di più destinata a scendere sotto il 2%, ma una partecipazione finanziaria di carattere strategico. Una con‐ torsione semantica? Certo, ma necessaria per salvare il bilancio 2008, chiuso con un miliardo di utile. Grazie a tale riqualificazione della partecipazione, la sua svalutazione, pari a 1,5 miliardi al netto delle imposte, viene defalcata dal patrimonio netto e non impatta sul conto economico. Ma, secondo i principi contabili, le svalutazioni oltre il 30% del valore di carico e non recuperate entro sei mesi andrebbero portate a perdita. Ora, la soglia è ampiamente superata, essendo la partecipazione svalutata da 3,5 a 1,9 miliardi al lordo delle imposte. E il semestre di verifica è scaduto il 31 marzo 2009 senza alcun recupero delle quotazioni. Anzi. Il colosso bancario guidato da Renée Carron avrebbe dovuto segnare 2 miliardi di svalutazione nel conto e‐ conomico mandando in rosso il primo trimestre 2009 e iscrivendo unʹipoteca negativa sullʹintero esercizio. Di qui, lʹaccordo con le Generali per confermare lʹimpostazione precedente del bilancio. Colpita dalla crisi, sia pure in misura assai minore, anche la Compagnia di San Paolo. Nel marzo del 2008, aveva venduto unʹopzione put alla Barclays Bank con la quale la banca londinese avrebbe potuto vendere alla fondazione, e questa avrebbe dovuto comprare, lʹ1,93% di Intesa a un prezzo pari al 75% delle quota‐ zioni correnti. Barclays paga un premio di 18,7 milioni alla fondazione puntando sul ribasso. La fondazio‐ ne, pur vedendo il titolo in calo, non pensa che dai 4,3‐4,5 euro di quei tempi sarebbe sceso sotto i 3,21 euro del prezzo di esercizio della put, comprensivo della mancata erogazione del dividendo. La scommessa la stanno vincendo gli inglesi. La Compagnia poteva scegliere se pagare a Barclays la mera differenza tra i 3,21 euro e la quotazione di fine giugno, se prolungare la posizione rischiando di aggravarla o se acquistare il pacchetto e tenerlo sui libri al costo assieme alla partecipazione originaria. La prima opzione avrebbe comportato lʹiscrizione di una perdita potenziale di 260 milioni già sul bilancio 2008. La seconda opzione, quella effettiva, comporta un esborso di 733 milioni con una perdita che oggi, grazie alla ripresa delle quo‐ tazioni, si aggira sui 150 milioni. Insomma, la crisi impone salti mortali per tamponare la sfortuna e gli errori di previsione. Ma mette a dura prova anche lʹincisività dellʹAntitrust. Tra gli impegni post fusione figuravano quelli del Credit Agricole a ridursi sotto il 2% in Intesa Sanpaolo entro la fine del 2009 e a non partecipare più alla sua governance nel momento in cui da Intesa comprava le banche Cariparma e Friuladria. Ora Georges Pauget, direttore gene‐ rale dellʹAgricole, chiederà allʹAntitrust una proroga dei termini perché difficilmente potrebbe vendere sen‐ za materializzare la perdita fin qui congelata. Ma è probabile che il collegio presieduto da Antonio Catrica‐ là, pur concedendo più tempo, ribadisca la necessità di ridurre la quota e soprattutto il divieto di partecipa‐ re alle scelte del consiglio di sorveglianza. Eʹ lo scontro tra le ragioni di una banca estera, che in Italia ha Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.9 sempre tenuto un atteggiamento non aggressivo, e quelle di unʹistituzione che ha dettato analoghi impegni pro‐concorrenziali a Unicredit dopo lʹacquisizione di Capitalia. In altri tempi, si sarebbe invocato il rispetto del «fair value» e della concorrenza a dispetto di tutto, ma nellʹera dei salvataggi bancari è probabile che il rigore cartesiano ceda il passo a qualche Concorrenza La crisi mette a dura prova anche l’incisività dell’authority . Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.10 la Repubblica pag. 24 – sez. Economia VENERDÌ, 8 MAGGIO 2009. autore: VITTORIA PULEDDA Taglio storico della Bce, tassi all’1% Trichet: “Il peggio è alle spalle” La produttività Usa in aumento e frena la disoccupazione MILANO ‐ Un nuovo taglio dei tassi di riferimento ‐ il settimo consecutivo ‐ un nuovo minimo storico per i saggi dell´area euro ‐ portati all´1% ‐ e in aggiunta una batteria di misure straordinarie e non convenzionali per far fronte alla crisi. Stavolta, il fuoco di fila messo in piedi dalla Banca centrale europea è stato impo‐ nente (e deciso all´unanimità, ha precisato Jean‐Claude Trichet): segno della determinazione con cui la Bce vuole affrontare il difficile quadro congiunturale. Sperando che il peggio sia comunque alle spalle: «Gli ul‐ timi dati suggeriscono qualche primo segnale di stabilizzazione a livelli molto bassi» ha detto Trichet subito dopo la decisione di tagliare i tassi, e se il primo trimestre 2009 è stato «molto peggiore» di quanto era stato previsto, «ora è alle spalle», ha aggiunto il presidente della Bce, e soprattutto «il secondo trimestre sarà mol‐ to meno negativo», anche se ancora negativo. Abbastanza per lasciarsi andare ad un cauto ottimismo? «La situazione è complessa e dipenderà dalla nostra capacità di generare fiducia» far sì che «i primi germogli» di ripresa diventino «ancora più verdi». Dunque, via alle misure di sostegno a tutto campo: il pacchetto anticrisi prevede la possibilità di acquisto da parte della Bce di circa 60 miliardi di euro di covered bond (secondo modalità che verranno rese note in giugno): questi titoli, in genere emessi dalle banche e con elevato rating, rappresentano comunque per la Bce un rischio obbligazionario (in Europa questo comparto è coperto per il 50% da titoli tedeschi) che non si era mai assunta in precedenza. Inoltre la Bce ha dato pieno accesso alla Bei alla sua liquidità, come accade per le banche commerciali: in questo modo si stima che possano generarsi investimenti infrastrutturali ag‐ giuntivi per 40 miliardi. Infine, per venire ancora incontro alle esigenze di liquidità delle banche, la Bce ha allargato il ventaglio delle aste di pronti contro termine anche alla durata di 12 mesi (ora il massimo è a sei mesi). E comunque, ha ricordato ancora Trichet, il livello attuale dei tassi non deve essere considerato quello mi‐ nimo: per ora «si tratta del livello adeguato» alla luce di quanto si sa oggi e della «netta revisione che sarà apportata alle stime della Bce» in giugno. Ma se il quadro dovesse cambiare, non è detto che la soglia dell´1% sia da considerare inviolabile, insomma. Per quanto riguarda l´inflazione, non sembrano esserci pe‐ ricoli all´orizzonte, anzi i tassi «continueranno a scendere per situarsi a livelli temporaneamente negativi per alcuni mesi, a metà dell´anno». E se «l´Eurozona, come il resto del mondo, sta attraversando una fase di grave rallentamento economico», Trichet ha ricordato anche i timidi segnali di ripresa: ad esempio quelli giunti ieri dalla Germania (+3,3% gli ordini all´industria in marzo, anche se ‐26,7% su base annua). Altrettanto incoraggianti sembrano alcune note provenienti dagli Stati Uniti: a partire dalle domande di disoccupazione (diminuite di 34 mila unità ri‐ spetto alle attese di un nuovo incremento) alla produttività, salita dello 0,8% nel primo trimestre dell´anno. Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.11 la Repubblica pag. 24 – sez. Economia VENERDÌ, 8 MAGGIO 2009. autore: LUISA GRION L’Europa: fare il possibile per evitare i licenziamenti. Le stime Unioncamere: ‐220mila occupati nel 2009 La Ue: “Lavorare meno per lavorare tutti” I tagli maggiori riguarderanno soprattutto il tempo determinato e gli stagionali ROMA ‐ Lavorare meno, lavorare tutti: e questo lo slogan che l´Europa adotterà per uscire dalla crisi e dal crollo del lavoro. Dal mini summit di Praga (doveva essere un vertice fra i 27 governi, ma di fatto è stato un incontro fra la presidenza di turno, la Commissione Ue e le parti sociali) l´indicazione uscita per far fronte ad una disoccupazione che tocca l´8,9 per cento è quella di ridurre le ore, ma salvare i posti. La rete di pro‐ tezione che i paesi dovranno tessere comprenderà anche un abbassamento del cuneo fiscale, la promozione di corsi di riqualificazioni da finanziare con il Fondo sociale europeo e il ricorso alla flessibilità. Ricette an‐ cora generiche per un problema che rischia di esplodere, visto che il alcuni paesi ‐ Spagna in testa ‐ si teme una disoccupazione al 20 per cento. Per l´Italia, però, le cose sembrano decisamente meno tragiche, almeno da quanto si legge nel rapporto an‐ nuale dell´Unioncamere, che analizza lo stato delle cose nell´economia dando voce alle prospettive di 57 mila aziende. I segni della crisi ci sono tutti, a partire dai dati sull´occupazione, che calerà del 2 per cento. Ma dallo studio s´intuisce che il quadro è meno nero di quanto prospettato da Confindustria e sindacato. «I fondamentali restano solidi, a che se la congiuntura è difficile ‐ ha detto Andrea Mondello, presidente U‐ nioncamere ‐ il sistema delle imprese non è crollato». Certo, perderemo 220 mila posti di lavoro e a farne le spese saranno soprattutto i contratti a tempo determinato e il lavoro stagionale (dove il calo sfiorerà il 15 per cento). Ci sarà una caduta nella domanda di assunzioni di personale immigrato (le mansioni meno qua‐ lificate soffriranno di più), ma anche quelle degli operai diminuiranno del 45 per cento. Aumenterà invece la richiesta di figure d´alto profilo professionale: le imprese, sottolinea Unioncamere, cercano di non di‐ sperdere il patrimonio di risorse umane perché vedono la possibile salvezza dietro l´angolo. Dall´economia reale, precisa il rapporto, arrivano segnali di ripresa: la maggioranza delle aziende è convinto che nel se‐ condo trimestre le vendite aumenteranno. Ed è per questo che nel 48 per cento dei casi continuano ad inve‐ stire in ricerca e innovazione. Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.12 la Repubblica pag. 25 – sez. Economia VENERDÌ, 8 MAGGIO 2009. autore: ARTURO ZAMPAGLIONE Nessuna insolvenza per le banche Usa Il Tesoro: ma servono forti aumenti di capitale. Bernanke: più rigore contro i rischi Entro l´inizio di giugno il governo pretende i programmi di azione specifici NEW YORK ‐ Dopo mesi di attesa snervante, sia per i mercati finanziari che per gli executives degli istituti di credito, il governo americano ha reso noto ieri sera, alla chiusura di Wall Street, i risultati dello ʺstress testʺ, l´esame sotto sforzo cui ha sottoposto le 19 maggiori banche americane per determinarne lo stato di salute e l´esigenza di nuove iniezioni di capitale. La conclusione: la metà degli istituti ‐ tra cui Bank of Ame‐ rica, Citigroup, Wells Fargo, Regions Financial ‐ avranno bisogno di altri fondi (circa 75 miliardi di dollari), ma c´è anche una componente ormai sana, solida, rappresentata da realtà come JPMorganChase e Goldman Sachs. Più in generale il test ha dimostrato che nessuna delle 19 banche è «a rischio solvibilità», secondo quanto ha chiarito poco prima dell´annuncio il presidente della Federal reserve, Ben Bernanke. Il quale ha anche invi‐ tato le banche a rivedere la pratiche sui compensi e sulle prese di rischio. Avviato a febbraio nel quadro dei piani di risanamento di Barack Obama, lo ʺstress testʺ ‐ che è il primo del genere nella storia americana ‐ servirà anche a individuare le riforme dei regolamenti bancari, e in partico‐ lare della legge Gramm‐Leach‐Billey del 1999, la cui inadeguatezza è considerata una delle ragioni della tempesta finanziaria globale. Gli esperti del Tesoro, della Fed e degli altri organismi di controllo hanno valutato le prospettive delle 19 banche nei prossimi due anni alla luce di due scenari possibili: il primo in linea con le previsioni degli eco‐ nomisti, il secondo molto più pessimista: disoccupazione al 10,3, prezzi della casa giù di un altro 22%. Tra i promossi figurano anche American Express, Bank of New York Mellon, Metlife: non avranno bisogno di altri capitali e, per loro, si apre la prospettiva di una restituzione degli aiuti ricevuti dal governo in au‐ tunno, che in quella fase erano serviti a evitare il peggio, ma che ora rappresentano un fardello e frenano i bonus per gli executives. Diversa è la situazione per altri istituti: Bank of America ha bisogno di non meno di 34 miliardi di dollari, Wells Fargo di 15, la Gmac (il braccio finanziario della General motors) di 11,5. Da dove arriveranno questi miliardi freschi? Per il momento si esclude un ulteriore intervento pubblico e quindi aggravi per i contribuenti. Ogni azienda sotto‐capitalizzata dovrà invece cercare di raccoglierli sul mercato, di trovare partners privati o di studiare ‐ specie nel caso di banche regionali ‐ la fusione con istituti più robusti. Entro l´inizio di giugno il governo pretende di ricevere dei programmi di azione specifici. Una ipotesi aggiuntiva è quella di trasformare gli aiuti concessi in autunno sotto forma di prestiti converti‐ bili in azioni ordinarie delle banche meno solide. Una strada che Obama è restio a incoraggiare per non sol‐ levare altre critiche sull´eccessivo ruolo pubblico nell´economia americana. Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.13 la Repubblica pag. ‐‐ – sez. Economia VENERDÌ, 8 MAGGIO 2009. autore: TIMOTHY GEITHNER Segretario del Tesoro americano Copyright 2009 The New York Times (Distributed by The New York Times Syndicate) Traduzione di Anna Bissanti La prospettiva Il ministro del Tesoro Usa, Timothy Geithner, spiega i risultati dello stress test sulle banche “Sostituita l’incertezza con la trasparenza così il credito farà ripartire l’America” “Operazione Trasparenza così l´America riparte” I tassi sui mutui sono a un minimo storico e le aziende stanno trovando più facile finanziare i propri inve‐ stimenti Ci aspettiamo che le banche restituiscano qualcosa di più dei 25 miliardi di dollari inizialmente previsti I risultati diffusi ieri rappresentano un accertamento senza precedenti sulla posizione delle maggiori ban‐ che Usa dal punto di vista del capitale. Si tratta di un risultato di primo piano nell´ambito del programma varato dal presidente Obama.Il nostro Programma ha l´obiettivo di rimettere in sesto il sistema finanziario, ripristinare il flusso creditizio e mettere la nazione americana sulla via della ripresa economica. Il presidente si è insediato alla Casa Bianca con la prospettiva di dover affrontare una fase di profonda re‐ cessione e porre rimedio a un sistema finanziario allo sfascio. Senza un intervento decisivo, saremmo andati incontro alla prospettiva di una recessione più grave e più lunga. Obama ha affrontato i problemi con interventi drastici, finalizzati a risolvere la crisi immobiliare e a rimet‐ tere in moto i mercati creditizi, responsabili di circa la metà di tutti i prestiti concessi alle imprese e ai con‐ sumatori. L´Amministrazione ha altresì messo a punto un programma per creare un mercato per i legacy loans e i legacy securities (titoli giacenti legati a prestiti e mutui) per aiutare le banche a ripulire i loro bilan‐ ci. Questi programmi intendono concorrere a sistemare i canali di prestito non veicolati dalle banche e con‐ tribuiranno a correggere il sistema bancario stesso. Abbiamo pertanto convocato i supervisori delle banche per effettuare una valutazione straordinaria delle potenzialità dei nostri 19 istituti bancari più importanti, per effettuare una stima delle potenziali perdite fu‐ ture, e garantire che tali banche abbiano capitali sufficienti per continuare a erogare prestiti anche in una recessione più grave. Il risultato di questo accertamento del capitale disponibile consiste nel contribuire a sostituire la trasparen‐ za all´incertezza. Ciò farà chiarezza sulle risorse di cui dispongono le banche più importanti per assorbire le perdite future. Oltre a ciò, servirà a portare maggiori capitali privati nel sistema finanziario, aumentando la capacità di far fronte a prestiti futuri; consentirà agli investitori di operare chiare distinzioni tra le banche; e infine faciliterà alle banche il compito di mettere insieme capitali privati sufficienti a ripagare i finanzia‐ menti che hanno già ottenuto dal governo. I risultati dello ʺstress testʺ indicano che alcune banche dovranno procedere a un aumento di capitale per assicurare più solide risorse e migliorare la loro situazione attuale dal punto di vista del capitale. Queste banche avranno a disposizione varie opzioni nei prossimi sei mesi, comprese una nuova offerta di common equity e la conversione di altre forme di capitale in common equity. Nell´ambito di tale processo, le banche continueranno a ristrutturare e a vendere le loro attività non core business per aumentare il capitale. In real‐ tà abbiamo constatato che alcune banche, spronate dallo ʺstress testʺ, hanno intrapreso passi significativi nel primo trimestre dell´anno per procedere a un aumento di capitale, vendere asset e rafforzare la loro po‐ sizione dal punto di vista del capitale. Col passare del tempo, il nostro sistema finanziario emergerà raffor‐ Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.14 zato e meno propenso agli eccessi. Le banche avranno inoltre la possibilità di chiedere un aumento di capitale dal governo tramite il Pro‐ gramma di Assistenza per il capitale del Tesoro. Il Tesoro fornirà questo aiuto così che i mercati siano fidu‐ ciosi che noi manterremo sufficienti capitali nel sistema finanziario. Nel caso di istituti dei quali il governo federale diventa azionista comune, cercheremo di ottimizzare il valore per i contribuenti e consentire a que‐ ste società di attirare capitali privati, riducendo così l´intervento del governo il più rapidamente possibile. Alcune banche saranno in grado di restituire il capitale al governo, a patto di dimostrare di potersi finan‐ ziare autonomamente senza le garanzie della Federal Deposit Insurance Corporation. Noi ci aspettiamo an‐ zi che le banche restituiscano qualcosa di più dei 25 miliardi di dollari inizialmente previsti. Ciò renderà di‐ sponibili le risorse necessarie a contribuire al sostentamento di banche comunitarie, rimettere in moto i pic‐ coli istituti di prestito e sistemare e far ripartire il mercato dei titoli. Questa crisi è andata preparandosi nel corso di svariati anni e il sistema finanziario ha bisogno di tempi più lunghi per correggersi. Ma il programma del presidente, unitamente alle iniziative della Federal Reserve e della FDIC, sta già ora contribuendo ad abbassare i premi di rischio dei crediti. I tassi di interesse sui mutui sono a un minimo storico, e ciò lascia più soldi nelle tasche dei proprietari di casa e al contempo serve a ral‐ lentare il calo dei prezzi degli immobili. Le aziende stanno trovando più facile adesso finanziare i propri investimenti contraendo nuovi debiti. Le spese legate ai prestiti erogati dai governi municipali sono scese in modo considerevole. Sta aumentando l´emissione di titoli sostenuti da prestiti al consumo e per l´acquisto di automobili e i tassi di interesse su questi titoli stanno scendendo. La Federal Reserve riferisce che le con‐ dizioni del credito adesso stanno iniziando a migliorare leggermente. Questo è soltanto l´inizio. Il nostro lavoro è lungi dal potersi dire concluso. Non abbiamo raggiunto il fondo della recessione o della crisi finanziaria, ma gli stress test sulle banche dovrebbero accelerare il processo di ristrutturazione del nostro sistema finanziario e creare più solide premesse per la ripresa. Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.15 la Repubblica pag. ‐‐ – sez. Economia VENERDÌ, 8 MAGGIO 2009. autore: ANDREA GRECO Altolà dell’Antitrust al patto su Intesa Sanpaolo Catricalà: ʺL’accordo tra Generali e Agricole è atipicoʺ. Ma la banca: ʺImpegni rispettatiʺ L´authority sul sistema bancario: ʺSi migliora, ma restano pratiche contro i deboliʺ MILANO ‐ Si ingarbuglia il patto di consultazione tra Generali e Credit Agricole sul loro 11% di Intesa Sanpaolo. E dopo giorni di indiscrezioni entra in campo l´Antitrust, che ha ricevuto i primi incartamenti uf‐ ficiali e oggi dovrebbe averne altri. «Ho letto il patto, e mi sembra avere qualche contenuto in più rispetto a quelli tipici di un patto di consultazione», ha detto il presidente del Garante alla concorrenza, Antonio Ca‐ tricalà, dopo un´audizione sulle banche alla Camera. L´atipicità, si dice all´authority, andrebbe collegata al contenuto ʺdi governanceʺ dell´accordo Trieste‐Parigi. Tre anni fa, alla fusione tra le banche di Milano e Torino, i forti azionisti francesi misero nero su bianco che sarebbero divenuti estranei a Intesa, senza più partecipare «in modo diretto o indiretto» alla governance. E ora presentano una lista comune con Generali e l´Ente Cariparma, con otto candidati consiglieri per il rin‐ novo cariche del 2010. Questa mossa, che consente all´Agricole di porre il 5,8% di Intesa Sanpaolo tra le quote strategiche (e pertanto non svalutare di 2 miliardi circa la partecipazione) pare in aperta contraddi‐ zione con il dettato degli impegni presi per sbloccare la passata fusione. L´Antitrust esaminerà il tema col‐ legialmente il 14 maggio: «Abbiamo tutto il tempo di studiare le carte: giovedì credo assumeremo una posi‐ zione collegiale», ha detto il presidente. Manca una settimana e la situazione potrebbe modificarsi, per la produzione di nuovi documenti, o la moral suasion di altre istituzioni (per esempio Bankitalia, che vedreb‐ be con favore l´accordo, dato il carattere stabilizzante nell´azionariato della prima banca del paese; aziona‐ riato che proprio tutto stabile non è). Per ora, tuttavia, si scorge tra le righe lo scetticismo di Catricalà, commis che nella sua gestione non è mai andato in minoranza nel collegio Antitrust. Giovedì prossimo, quindi, si profilano due sviluppi: l´avvio di un procedimento di inottemperanza o nuovi approfondimenti, anche per ʺprendere tempoʺ. Tanto più che la materia si intreccia con l´altra, bancassicu‐ rativo, che ancora fa lavorare e discutere Ca´ de Sass e l´ex partner triestino. C´è comunque, per Intesa San‐ paolo – titolare del rapporto con il garante – il rischio di sanzioni fino al 10% dei ricavi. Soldi veri. Ieri la banca ha replicato per nota, vi si legge che «ha scrupolosamente osservato gli impegni» assunti con l´Antitrust; che ha avuto conoscenza del patto «contestualmente alla pubblicazione a stampa il 1° maggio» (ma il 24 aprile, assemblea Generali, Antoine Bernheim ha dichiarato di averne discusso con il presidente di Intesa, Giovanni Bazoli, che «non lo avrebbe sgradito»); di voler collaborare con l´Authority e di rinviare valutazioni e informazioni al mercato a tempo debito. Catricalà ha parlato anche del sistema creditizio. «I rapporti col cliente finale, specie consumatori e piccole imprese, cominciano a essere improntati a un maggiore equilibrio, ma ancora sono molto diffuse pratiche che sfruttano abusivamente la posizione di svantaggio dei soggetti più deboli». Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.16 La Fiba-Cisl Vi augura una fine settimana serena!! Arrivederci a lunedì 11 per una nuova rassegna stampa! Rassegna Stampa del giorno 8MAGGIO 2009 Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi Tribunale di Roma - Registro della stampa n. 73/2007 pag.17