RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE 21

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RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE 21
Dipartimento Internazionale
RASSEGNA STAMPA
INTERNAZIONALE
21 - 25 febbraio 2011
__________________________________________________________________________________
A cura di Maria Teresa Polico
Dipartimento Politiche Internazionali
Rassegna stampa internazionale
DIPARTIMENTO INTERNAZIONALE CGIL
RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE
13 – 18 febbraio 2011
INDICE
TITOLO
Unione Europea
Gran Bretagna
Il sistema sanitario nazionale perderà 50.000 posti di lavoro,
tra medici e infermieri
Grecia
La protesta in Grecia per la manovra di austerità esplode in
violenza
Africa
Washington e le Nazioni Unite si preparano per le sanzioni
contro la Libia
La mia visione per la prossima fase della rivoluzione
egiziana
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TESTATA
The Guardian
The New York Times
Le Monde
Financial Times
Dipartimento Politiche Internazionali
Rassegna stampa internazionale
The Guardian
23/01/2011
Il sistema sanitario nazionale perderà 50.000 posti di lavoro, tra
medici e infermieri
Il sito web del sindacato svela grandi perdite di posti di lavoro in tutto il sistema sanitario
nazionale, nonostante la campagna elettorale dei parlamentari della coalizione per
salvare i servizi
In base alle risposte date, oltre 50.000 posti di lavoro stanno scomparendo dal sistema
sanitario nazionale, il che svela per la prima volta la dimensione dei tagli da parte delle
amministrazioni sanitarie locali in lotta per salvare 20 miliardi di sterline dal loro bilancio.
L'indagine del sito web False Economy finanziato dal sindacato,rappresenta il quadro più
aggiornato degli effetti dell'efficienza dei risparmi nel sistema sanitario nazionale e svela
che nella sola Inghilterra si perderanno 24.000 posti di lavoro negli ospedali, altri 10.000
posti nei pronti soccorso e 6.000 scompariranno dai presidi sanitari.
Riguardano medici, infermieri, dentisti e posizioni amministrative, minando gli impegni del
governo a proteggere i servizi di prima linea.
Alcuni esempi di spicco riguardo le grandi perdite di posti di lavoro nel paese includono:
● East Lancashire Hospitals NHS Trust. Taglieranno 1,013 dipendenti a tempo pieno dal
2010 – 15, tra cui 50 medici e personale dentistico, 270 infermieri, ostetriche e
assistenti sanitari.
● Wirral University Teachin Hospital NHS Foundation Trust. Perderà 682 posti a tempo
pieno tra il 2010 e il 2013; 110 posti di lavoro sono già stati ridotti.
● University Hospital of North Staffordshire NHS Trust. Prevede una riduzione di 1.349 di
posti di lavoro a tempo pieno tra il 2011 e il 2015, il 22.5% del suo staff totale
● Fino a 1.600 posti di lavoro andranno persi alla Heart of England NHS Trust, che
gestisce ospedali nella parte orientale di Birminghan, Solihull a nel sud di
Staffordshire. Mark Newbold, il direttore generale, ha riferito a The Guardian di
essersi impegnato a consegnare “servizi di alta qualità” ma aveva bisogno di
realizzare risparmi efficienti del 4% l'anno.
“Il sistema sanitario nazionale, come altri settori, sta affrontando cambiamenti senza
precedenti”, ha detto.
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False Economy, che sta conducendo una campagna per fermare i tagli nel settore
pubblico, ha inviato le richieste di libertà di informazione nel sistema sanitario nazionale
per chiedere che la perdita di posti di lavoro nei prossimi quattro anni sia “confermata,
proposta o possibile”. Sebbene ammette che alcune risposte siano meramente delle
proposte, ci sono pochi dubbi riguardo la dimensione della perdita di posti di lavoro.
Alcune informazioni hanno riferito che il segretario liberal democratico dell'energia, Chris
Huhne, stia esercitando pressioni sul collega Tory al governo, Andrew Lansley contro la
chiusura a lungo proposta dell'unità di chirurgia pediatrica a Southampton che fa parte
del suo elettorato dello Hampshire. Ha detto alla stampa locale che avrebbe “seguito il
caso”.
La riduzione di posti di lavoro nel sistema sanitario nazionale potrebbe rilanciare la rabbia
degli elettori, dato che i parlamentari della coalizione avevano condotto una campagna
per salvare i servizi durante la campagna elettorale. Nick Clegg mise il futuro di Kingston
Hospital nel sud ovest di Londra al centro della sua campagna, visitando il reparto di
maternità con la moglie. La scorsa settimana, l'ospedale ha tagliato 500 posti di lavoro.
C'è una particolare preoccupazione in Inghilterra, dove il servizio sanitario nazionale sta
lottando per far fronte a 20 miliardi di euro mentre sta per essere riorganizzato dalle
proposte radicali del libero mercato per il servizio sanitario. Nonostante la promessa di
proteggere i bilanci sanitari, Lansley, segretario per la sanità, ha ottenuto solo lo 0.1% di
aumenti del bilancio del sistema sanitario nazionale e sta tagliando gli ospedali che
ricevono danaro per curare i pazienti.
Anche le regioni perderanno pesantemente con più di 2.200 posti di lavoro in corso
quest'anno nell'Irlanda del Nord e una previsione di altri 4.000 posti di lavoro nei prossimi
quattro anni. Belfast perderà quest'anno 620 infermieri.
Le organizzazioni di medici hanno detto che i tagli rappresentano un “falso risparmio”. La
British Medical Association ha sottolineato che “persino con i tagli i lavoratori delle cliniche
devono farsi carico degli oneri amministrativi”.
Il Royal College of Nursing ha detto che i dati hanno confermato i loro peggiori timori,
aggiungendo che a novembre sono stati persi 27.000 posti nel sistema sanitario nazionale
del Regno Unito. “Monitoriamo costantemente la situazione e vista la recente ondata di
perdite di posti di lavoro in tutto il servizio sanitario , appare evidente che questa cifra è
attualmente in aumento. Sappiamo che molti posti di lavoro stanno facendo fronte a
difficoltà finanziarie, ma la riduzione di posti di lavoro e servizi non è mai la risposta”, ha
detto Peter Carter, direttore della RCN.
Il partito laburista si è affrettato a sfruttare l'ampiezza dei tagli dicendo che “mettono in
discussione la gestione del servizio sanitario dei conservatori ”. John Healey, segretario alla
sanità del governo ombra, ha affermato: “Il governo sta accumulando una pressione
supplementare sul servizio sanitario con la sua enorme riorganizzazione e rompendo la
promessa del primo ministro di dare al servizio sanitario nazionale un aumento reale nei
finanziamenti del prossimo anno. Il governo guidato dai conservatori ha chiesto al
parlamento di votare un extra per pagare 1.8 miliardi di sterline alla grande ristrutturazione
della gestione del sistema sanitario nazionale. Si tratta di uno spreco di danaro che
potrebbe pagare quasi 15.000 infermieri nei prossimi tre anni”.
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Brendan Barber, segretario generale del TUC, che sostiene il sito web False Economy, ha
detto: “La nuova indagine di False Economy sui tagli di posti di lavoro nel sistema sanitario
nazionale smentisce che il sistema sanitario nazionale sia al sicuro nelle loro mani. Non solo
stanno ristrutturando il sistema sanitario nazionale in modo da farlo uscire dai suoi principi
fondativi, ma insiste anche su tagli immediati che sicuramente colpiranno i servizi
principali”.
Una fonte vicina al segretario per la sanità ha tuttavia respinto le critiche che dicono che
sotto la coalizione, ma prima dei tagli, il numero dei medici fosse aumentato ad oltre
2.000. “I sindacati sono allarmati. In realtà, il governo ha promesso di ridurre la burocrazia
nel sistema sanitario nazionale e di restituire questo danaro alla cura del paziente, e
questo è esattamente quello che stiamo ottenendo”.
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The New York Times
23/02/2011
La protesta in Grecia per la manovra di austerità esplode in
violenza
Louisa Gouliamaki/Agence France-Presse-Getty Images
Un manifestante tira con un calcio un gas lacrimogeno durante gli scontri con la polizia
ad Atene.
I manifestanti hanno calcolato che dai 20.000 ai 30.000 manifestanti hanno partecipato
alle due manifestazioni confluite fuori al parlamento nel primo pomeriggio. Il numero dei
partecipanti non era molto grande secondo gli standard in Grecia, ma la manifestazione
per lo più pacifica è stata disturbata quando gruppi di giovani si sono staccati dal corpo
della manifestazione e si sono scontrati con la polizia fuori al parlamento e all'università di
Atene. Decine di giovani hanno lanciato sassi e bombe incendiarie contro la polizia, che
ha risposto con gas lacrimogeni.
Zugla, un nuovo sito web, ha detto che due manifestanti sono stati colpiti e un funzionario
di polizia è stato bruciato quando sedicenti anarchici hanno gettato una bomba
incendiaria su di lui, facendolo andare a fuoco.
Un portavoce della polizia ha detto che 25 persone sono state fermate per essere
interrogate, tra cui un uomo che portava uno zaino contenente un arco e delle frecce,
un'ascia e volantini con slogan contro le istituzioni. Il portavoce ha detto che tre funzionari
di polizia sono stati feriti, tra cui uno con il volto bruciato quando è stato colpito da una
bomba incendiaria. Il portavoce ha detto che rimane da chiarire il numero di
manifestanti feriti.
Nonostante le schermaglie, la manifestazione ha avuto una buona affluenza, ha detto
Vassilis Xenakis, un alto funzionario del sindacato dei dipendenti pubblici. “Le persone
non hanno paura di uscire nelle strade nonostante il rischio di violenza”.
Xenakis ha detto di aver visto i funzionari di polizia in moto gridare ai manifestanti di
andare a casa. “Questo è il messaggio che la gente non vuole andare a casa”, ha
detto. “Sono esasperati dai tagli ai loro redditi, e non ce la fanno più”.
All'imbrunire gli elicotteri sorvolavano il centro della città sopra una nuvola di gas
lacrimogeni e i funzionari della polizia antisommossa rimanevano di fronte al parlamento
e nelle strade principali per contenere qualsiasi nuova violenza. I manifestanti,
arrotolando gli striscioni sui quali si leggeva “Stiamo morendo”, si sono ritirati dalla piazza
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in gruppi.
Lo sciopero di mercoledì ha lasciato chiuse le scuole, gli ospedali e tutti gli uffici
governativi. Anche molte piccole imprese sono rimaste richiuse per protestare contro gli
aumenti delle tasse e gli attacchi di sedicenti anarchici ai negozi.
Alcuni mezzi di trasporti hanno funzionato, consentendo ai manifestanti di unirsi alle
manifestazioni nel centro della città e i voli sono stati cancellati per quattro ore nel
pomeriggio.
Xenakis, funzionario sindacale, ha detto che gli scioperi si ripeteranno finché il governo
greco non rivedrà i suoi accordi con i creditori internazionali che si sono impegnati lo
scorso maggio per circa 150 miliardi di dollari in prestiti se il paese spingerà per una serie
di misure di austerità, per il settore pubblico, le pensioni e i sistemi fiscali.
“Non sono solo i sindacati e le persone che si oppongono, lo sono anche i politici, ha
detto Xenakis, riferendosi alle recenti obiezioni di alcuni membri del partito socialista al
governo per alcuni cambiamenti strutturali richiesti dai creditori greci.
Un'importante riforma mira ad aprire le cosiddette professioni chiuse, un gruppo che
include farmacisti e avvocati, è stata annacquata dopo che diversi membri socialisti del
parlamento, alcuni di loro avvocati, hanno minacciato di votare contro il disegno di
legge.
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Le Monde
25/02/2011
Washington e le Nazioni Unite si preparano per le sanzioni contro la
Libia
Il presidente Barack Obama e il segretario di stato Hillary Clnton il 23 febbraio a Washington. AP/Pablo
Martinez Monsivais
Dopo diversi giorni di riserve, che sono stati fortemente rimproverati al presidente
americano, gli Stati Uniti hanno inasprito il tono contro il regime di Muammar Qaddafi
giovedì 24 febbraio e consultato i loro alleati per trovare una risposta alle violenze nel
paese in crisi.
L'amministrazione non ha tagliato i legami con il regime libico e William Burns, direttore
politico del Dipartimento di Stato, ha parlato giovedì due volte al telefono con il ministro
libico Musa Kusa. Ma l'amministrazione conta molto sulla cooperazione con gli alleati.
Washington spera nell'espulsione della Libia dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni
Unite per condannare la violenza nel paese, ha detto il Dipartimento di Strato.
Questa decisione che sarà discussa venerdì a Ginevra sarà la prima misura concreta di
ritorsione sostenuta per l'amministrazione Obama.
NON CI SARA' L'ATTESO VOTO DI VENERDI'
Secondo i diplomatici è improbabile che venerdì si decideranno o saranno annunciate
delle misure. Tra le misure esaminate c'è la creazione di una zona no-fly, il divieto di
viaggiare e il congelamento dei beni del clan di Qaddafi, hanno detto i diplomatici.
Il portavoce della diplomazia americana, Philip Crowley, ha indicato che sarà presa
“rapidamente” una decisione sulle eventuali sanzioni dirette, bilaterali o multilaterali,
contro il regime del colonnello Qaddafi. L'esercito americano ha aggiunto, “è
pienamente coinvolto in queste discussioni”. Secondo un funzionario americano parlando
in condizioni di anonimato, Washington potrebbe anche sostenere la creazione di una
commissione d'inchiesta sulla Libia in seno al Consiglio dei diritti dell'uomo.
Il segretario di stato Hilary Clinton parteciperà lunedì 28 febbraio ad una riunione di tale
organismo a Ginevra. Sarà possibile che in questa occasione siano perse delle decisioni .
La Casa Bianca ha detto che gli Stati Uniti e il mondo potrebbero resistere ad
un'eventuale interruzione della fornitura di petrolio a causa della crisi in Libia.
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Coordinamento sulle sanzioni
A Parigi, la presidenza francese ha diffuso un comunicato nel quale Barack Obama e
Nicolas Sarkozy “esigono” la cessazione immediata dell'uso della forza” In Libia.
Obama ha contattato giovedì il leader italiano Silvio Berlusconi e il primo ministro
britannico David Camerun. Obama e Camerun hanno deciso di “coordinarsi su possibili
misure multilaterali sulla Libia”, ha detto l'ufficio di Camerun.
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Financial Times
23/02/2011
La mia visione per la prossima fase della rivoluzione egiziana
Di Mohammad El Baradei
Ogni mattina della scorsa settimana mi svegliavo con lo stesso pensiero: sono stato
testimone di un miracolo, abbiamo rovesciato un dittatore. Poi ho considerato le tappe
che ci attendono, con rinnovata determinazione: abbiamo gettato le basi per un nuovo
Egitto, ma non è sufficiente, dobbiamo coltivare e far crescere la pianta.
Il risveglio dell'Egitto ha diffuso la speranza in tutto il mondo arabo. Il coraggio mostrato
dal popolo libico, rischiando tutto per la loro libertà è solo l'ultimo incredibile esempio. Ma
per realizzare questa visione della Seconda Repubblica dell'Egitto, una democrazia
radicata nella giustizia sociale, nelle pari opportunità, nel rispetto dei diritti umani e in altri
valori universali, è un enorme e complessa impresa. L'Egitto sotto Mubarak era
degenerato alla condizione di stato fallito. Noi dobbiamo fare tabula rasa e ricominciare.
La transizione che abbiamo davanti è fondamentale. La democrazia è più di una scheda
elettorale. Per quanto noi egiziani ammiriamo i nostri militari, agendo con loro non
potremo fornire la legittimità per porre le basi democratiche.
Fino ad oggi l'esercito ha guidato la “transizione” in modo opaco ed esclusivo. Non ha
corteggiato nessuna fazione della società egiziana, oltre a soddisfare in modo mirato
alcuni giovani i cui nomi hanno ottenuto celebrità. Non ha delineato un piano o un
calendario su come la transizione porterà ad uno stato democratico.
Questo, come molti dei mie colleghi giovani, mi ha preoccupato. Stringendo le mani ad
una coppia di giovani uomini e presentando il risultato come una rivoluzione giovane è
ben lontano dall'essere sufficiente. Il cammino verso la democrazia deve essere inclusivo,
con l'obiettivo delle completa trasformazione dell'Egitto. Per avanzare in modo costruttivo
dai Giorni della Collera ai Giorni della Ricostruzione, abbiamo urgente bisogno di quattro
pilastri:
Primo, ci dovrebbe essere una costituzione provvisoria che garantisca parità di diritti e
libertà fondamentali, e che delinei le finalità e l'autorità del governo di transizione. Questo
dovrebbe essere progettato esplicitamente per portare il passato del paese a definire
una serie di pietre miliari. La Costituzione vigente è radicata nel vecchio regime, con
poteri imperiali per il presidente, un parlamento non rappresentativo, e un potere
giudiziario quasi indipendente. Per lo meno, il tentativo di ricucire la vecchia costituzione
deve mettere in chiaro che questa è un'azione temporanea finché non sarà redatta una
nuova costituzione democratica e adottata attraverso un'assemblea costituente.
In secondo luogo, dovrebbe essere formato un consiglio di tre presidenti per guidare la
transizione. Due dei suoi membri dovrebbero essere civili, nessuno di loro dovrebbe avere
legami con il vecchio regime. Il terzo membro dovrebbe provenire dai militari. Questo
consiglio sarà il primo passo perché ispiri fiducia collettiva verso un l'Egitto che si muove
verso la giusta direzione. Ma non dovrebbe essere al posto del conducente, per una
governance efficace, ha bisogno della collaborazione dei responsabili civili per garantire
che le aspirazioni del popolo siano equamente rappresentate e sostenute.
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In terzo luogo, ci dovrebbe essere un governo tecnico di persone altamente qualificate di
integrità indiscutibile, che fornisca la continuità dei servizi di base, in sostituzione degli
elementi del vecchio regime che hanno perso la credibilità. Questo governo dovrebbe
incentivare la formazione di istituzioni forti che costituiscono la spina dorsale della società
civile. Soprattutto, si devono far funzione le strutture per spianare la strada ad elezioni
libere ed eque.
Questo organismo di transizione dovrebbe durare per almeno un anno, non sei mesi
come è stato attualmente proposto. Dobbiamo dare ai nuovi partiti politici tempo per
organizzarsi e impegnarsi con la società. Da una transizione affrettata ne trarranno
beneficio soltanto i partiti esistenti e i gruppi, lasciando la maggioranza silenziosa ancora
assente dalla scena politica, portando ad elezioni non rappresentative.
In quarto luogo, dovrebbero essere aboliti tutti gli strumenti residui della dittatura uscente.
La legge di emergenza, che ha soffocato il paese per 30 anni, dovrebbe essere abrogata
immediatamente, come dovrebbero essere abrogate le disposizioni che limitano la
formazione di partiti politici, vietano il diritto di assemblea, o limitano la libertà di stampa. I
detenuti politici dovrebbero essere rilasciati.
Alcuni hanno espresso preoccupazione riguardo il ruolo dei Fratelli Musulmani in Egitto.
Questo equivoco deve essere affrontato direttamente. I Fratelli Musulmani in Egitto sono
un gruppo religioso conservatore ma non violento. Si è guadagnato la credibilità
fornendo servizi sociali dove il governo di Mubarak non è riuscito. Si è impegnato
pubblicamente a partecipare ad uno stato laico e non religioso basato su principi di
parità dei diritti a prescindere dalla religione. Mentre non condivido le opinioni religiose
dei Fratelli Musulmani, prevedo che essi facciano parte di un processo politico
democratico. E' sostenuto da una minoranza consistente, e dovrebbe essere
rappresentato con altri gruppi, socialisti, liberali, etc, in una costituzione che stabilisce la
natura civile dello Stato e garantisce il diritto di un governo rappresentativo.
Quello che ho descritto non è in sé la mia visione, è una visione condivisa da una solida
maggioranza di egiziani, tra cui i numerosi gruppi di giovani con i quali ho lavorato a
stretto contatto per più di una anno. La nostra visione di “Seconda Repubblica” è un
Egitto moderno e moderato. Le sue istituzioni democratiche devono essere equipaggiate
con strutture e una dirigenza che ci consenta di recuperare il ritardo con il resto del
mondo nei campi della scienza e della tecnologia, per fornire opportunità al 40% dei
nostri concittadini che vivono in condizioni di povertà e di dare istruzione al 30% che è
analfabeta. Ci vorrà tempo ma dobbiamo farlo.
Il sogno di democrazia è stato a lungo sancito nei cuori del popolo egiziano. Ci vuole solo
il risveglio. I nostri giovani hanno creato la scintilla e l'intero Egitto ha abbracciato la loro
dirigenza per costruire un faro che diffonda speranza in tutto il mondo arabo, e più di
recente in Libia. Questo è solo l'inizio.
Lo scrittore dell'articolo è stato a capo dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica,
ha vinto il Premio Nobel per la pace nel 2005. E' l'autore del prossimo libro, The Age of
Deception: Nuclear Diplomacy in Treacherous Times.
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