Notes 02/2003
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Notes 02/2003
il giornale degli architetti della provincia di lecco NOTES - n. 2 ottobre 2003 Spedizione in A.P. - 70% - Lecco - Iscr. Tribunale di Lecco n. 12/03 - Reg. Giorn. e Periodici del 1/10/2003 ottobre03 giornata mondiale dell’urbanesimo la casa digitale architettura e contesto: maestri a confronto architetture sensoriali e spazio relazionale due concorsi: una speranza intervista a Giosué Micheli criteri di valutazione paesistica n tes ottobre03 Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Lecco Via Roma, 28 23900 LECCO tel 0341 287130 fax 0341 287034 e-mail: [email protected] Gli articoli firmati esprimono solo l’opinione dell’autore. Non impegnano l’editore né la redazione. Stampato nel settembre 2003 da Tipografia Commerciale Via Ugo Bassi, 17 - Lecco il giornale degli architetti della provincia di lecco NOTES - n. 2 ottobre 2003 - Spedizione in A.P.-70% - Lecco; Iscr. Tribunale di Lecco n. 12/03 - Reg. Giorn. e Periodici del 1/10/2003 n tes direttore responsabile Ferruccio Favaron Presidente Ordine Architetti di Lecco direttore editoriale Arnaldo Rosini Segretario Ordine Architetti di Lecco coordinamento editoriale Tiziana Lorenzelli redazione Alfredo Combi Guido De Novellis Gerolamo Ferrario Tiziana Lorenzelli Arnaldo Rosini editore Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecco Presidente Ferruccio Favaron Segretario Arnaldo Rosini Tesoriere Carmen Carabús Alfredo Combi Consiglieri Davide Bergna Massimo Dell’Oro Gerolamo Ferrario Elio Mauri Massimo Mazzoleni segreteria editoriale Anna Acquistapace, Raffaella Oluic progetto grafico e impaginazione Daniela Fioroni indice 2 giornata mondiale dell’urbanesimo di Carmen Carabus 6 la casa digitale di Tiziana Lorenzelli 10 architettura e contesto: maestri a confronto di Guido De Novellis 12 architetture sensoriali e spazio relazionale di Giulio Ceppi 14 due concorsi: una speranza di Gerolamo Ferrario 18 intervista a Giosué Micheli a cura di Notes 20 criteri di valutazione paesistica di Elio Mauri 22 rubriche a cura della Segreteria dell’Ordine in copertina Educatorium - Università di Utrecht (NL) ARCH. REM KOOLHAAS foto archivio De Novellis Dalle testimonianze ricevute sembra proprio che il primo numero del giornale sia stato accolto con interesse, non solo dagli architetti lecchesi ma da tutti quanti hanno a cuore questo territorio, che pur con tutte le contraddizioni che esprime, rimane uno dei piú belli del nostro paese. Nel bel mezzo della prima manifestazione della calura estiva sono arrivati due provvedimenti destinati certamente a non passare inosservati: l'ultima versione del Piano Territoriale della Provincia e la Variante alle Norme di Attuazione del Piano Regolatore della cittá di Lecco. Ci eravamo resi disponibili a ripetere in sede locale l'esperienza fatta in Regione per la predisposizione della nuova legge urbanistica. Siamo stati invece chiamati in causa a giochi pressoché fatti. Lo spazio che ci viene offerto è quello delle osservazioni. Sinceramente visto l'impegno profuso in sede regionale e i risultati raggiunti si sperava in qualcosa di piú. Si è attivato un gruppo di lavoro esteso a tutte le professioni dell'area tecnica che aderiscono ad ALPL per formulare osservazioni che spero vengano prese in seria considerazione dai due enti interessati. Nel frattempo il 25 luglio il ministro Urbani ha fatto approvare dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge quadro sulla qualità dell'architettura, che dovrá ora affrontare i due rami del Parlamento. Gli architetti italiani sin dal Congresso di Firenze del 1998 hanno sollecitato una proposta di legge sull'architettura sul modello di quella francese. Questo provvedimento interviene finalmente per cercare di porre rimedio alla profonda crisi che ha caratterizzato gli ultimi trent'anni dell'architettura italiana, affrontando sul piano legislativo il problema essenzialmente culturale della promozione della qualitá architettonica e urbanistica del nostro paese. Con i suoi incentivi concreti e bene orientati, puó determinare condizioni favorevoli per il rilancio dell'architettura all'interno di un nuovo rapporto tra progettualità contemporanea e tutela dei beni culturali. E' lecito aspettarsi da una legge la risoluzione di una crisi le cui cause sono tanto diffuse? Quali risultati concreti possiamo aspettarci dalla proposta? Sará finalmente possibile tutelare e valorizzare, nel rispetto della memoria del passato come avviene nei paesi europei piú evoluti, anche l'architettura moderna e quella contemporanea? L'obiettivo di fondo presente nel testo del provvedimento è quello di rilanciare e sostenere nel paese la crescente domanda di buona architettura. Buona architettura a cui corrispondano una maggiore qualità urbana ed ambientale ma anche processi amministrativi veloci e trasparenti. Per questo viene incentivato il ricorso ai concorsi di progettazione, strumento poco utilizzato in Italia ma di cui vi è particolare bisogno soprattutto per le opere e i lavori che piu' direttamente hanno un impatto sul tessuto urbano. Auguro al progetto di legge del ministro Urbani una maggior fortuna di quelli dei suoi predecessori Veltroni e Melandri. Mi sembra peró importante sottolineare che l'auspicata inversione di tendenza proposta si possa attuare solo mediante il coinvolgimento degli operatori della cultura, della professionalità e dell'imprenditoria direttamente interessati nella realizzazione dell'opera architettonica, in stretta sinergia sia con le scuole di architettura e gli ordini professionali che con gli enti locali nell'ambito di specifici progetti o di accordi di programma quadro. Ferruccio Favaron 1 C PAESAGGIO ostruire l'anima della città. Significa sapere chi siamo, significa capire cosa vogliamo, risposte che provengono dallo "sfruttamento "delle risorse che abbiamo nel territorio e dalle caratteristiche comportamentali di chi la abita. Accettare il nostro patrimonio culturale come métissage e trasformarlo in testimonianza da tramandare ai nostri figli. Una città si può mostrare sia come stereotipo classico, turistico, pittoresco, etnico, oppure con l'altra faccia, quella della crudeltà e dell'emarginazione. foto ............................??????? L’applicazione delle nuove procedure burocratiche per la valorizzazione del territorio 8 novembre giornata mondiale de l’urbanesimo di Carmen Carabús Ricordare questa data significa coniugare memoria e riflessione sui temi urbanistici; "pensare" la città non più come luogo di potere di una società ma come luogo di svolgimento di interscambio di attività socio economiche dinamiche, flessibili ma integrate nel suo paesaggio urbano. Oggi il concetto di città è cambiato. Il sistema di informazioni immediato e la gestione delle stesse da parte di un qualsiasi utente, dà la possibilità ad ognuno di comunicare con il resto del mondo; ciò condiziona le nostre vecchie abitudini; si " naviga" con nuove energie e contraddizioni e la nostra vita si evolve in una città virtuale e invisibile che si sovrappone alla fisionomia della città che fisicamente abitiamo. La realtà e l'effimero si amalgamano in una unica dimensione, e il desiderio di progresso completa un percorso proveniente dall' origine stessa dell'uomo: per costruire l'anima delle nostre città è indispensabile capire le nostre esigenze nel vivere quotidiano e canalizzarle verso il futuro; bisogna anche rendersi conto che, in ogni città, c'è un dentro e un fuori; per esempio, Milano all'interno delle sue tangenziali ha 2 milioni di abitanti che raddoppiano se si considerano gli agglomerati urbani adiacenti; è evidente, quindi, che le esigenze di vita possono variare notevolmente se, in una metropoli, ci si limita ad esaminare il nucleo urbano e non la conurbazione complessiva. Lecco ha una dimensione ridotta di abitanti e può, quindi, vantare una gestione apparentemente più semplice; bisogna, comunque, prevedere la sua crescita e la sua trasformazione come fosse un processo inarrestabile; quindi, l'estensione che da Milano si verifica verso nord diventando una sola conurbazione, una megalopoli, potrebbe raggiungere Lecco? Lecco ne è al confine ? Prevedere e pianificare lo sviluppo della città rappresenta, quindi, un compito primario per addetti ai lavori ed amministratori; eventi occasionali potrebbero costituire lo spinta ideale per "ripensare" e "guidare" la crescita della città. Calando questo esercizio in una realtà conosciuta, possiamo prendere come esempio di evoluzione di città (valido per analisi e discussioni, non certo per aprire una discussione polemica) la prossima costruzione del polo universitario di Lecco. I sostenitori di questo insediamento hanno avuto questa visione di città estendibile; poiché la concentrazione di attività del Politecnico di Milano stava diventando una pressione negativa sulla città rispetto al raggio d'influenza, si è pensato di creare poli esterni così da rappresentare una garanzia per uno sviluppo equilibrato fra domanda e offerta. Gli studi possono avvicinarsi alle realtà locali, approfondendoli con ricerche focalizzate al territorio di appartenenza degli utenti e permettere al laureato l' inserimento più immediato nella realtà lavorativa. In questo momento, sono sul tavolo della Amministrazione locale decisioni importanti circa il progetto di costruzione del campus dell'università; un intervento molto importante per il rinnovo della nostra città; si realizzerà un concorso progettuale che per la città significherà un cambio non solo fisionomico ma provocherà un impatto importante nella vita quotidiana. Sarebbe stato interessante che il dibattito avesse dapprima privilegiato un'analisi circa l'ubicazione ideale di una così prestigiosa sede; l'urbanistica deve segnalare le strategie e creare le basi per una buona architettura. Ad esempio, (e qui parte l'esercizio, al limite della utopia) si sarebbe potuto rivedere la città nella sua complessità; immaginare una città universitaria ai piedi del Resegone, a Falghera o alla Bonacina; immersa nel verde, occasione per una valorizzazione della fascia pedemontana; infatti, "usurpando" uno spazio al bosco, si sarebbe però data una forte spinta alla città; avrebbe innescato un processo di vera riflessione per l'intera città e di revisione della sua viabilità, dei suoi accessi, dei rioni e delle loro connessioni, dei suoi fiumi come protagonisti del nuovo disegno urbano. Un bel progetto avrebbe eliminato la demonizzazione di costruire ex novo in una area nuova in quanto la costruzione di una sede universitaria è sempre un'occasione che impegna la intera collettività e la nobilita. Trasformare l'area dell'ex ospedale come un parco urbano, attrezzato con una biblioteca ed un centro ricerca di importanti dimensioni ? Realizzare un collegamento con una metropolitana sotterranea aiuterebbe la realizzazione di una vera città estendibile? Se è primario solo il vantaggio della centralità del luogo, la scelta dell'area dell'ex Ospedale si presenta senz'altro valida; dovrà essere l'architettura, quella microurbanistica delle composizioni e delle disponibilità a trasformare e gestire l'area in modo tale da giustificarne la scelta e lo sforzo che si deve affrontare per la realizzazione di una struttura di grande scala che nasce con poca possibilità di crescita. 3 4 L'area del vecchio ospedale è immersa nella città che pretende però che la vita di tutti gli altri cittadini possa seguire con le stesse garanzie; forse, sempre, rimarrà il dubbio dell'ubicazione ideale. La nuova sede universitaria sorgerà, dunque, nell'area del vecchio ospedale; ci si augura che la nuova progettazione non debba tener conto del vecchio manufatto; la demolizione è anch'essa un atto di coraggio progettuale. Passando da uno scenario locale ad uno più internazionalmente conosciuto si può sostenere che la giornata mondiale dell'urbanesimo, guardando dall'altra parte dell'oceano, può rappresentare un'occasione per fare un accenno sul concorso di progettazione, indetto per ricostruire l'area occupata, fino all'11 settembre 2001 delle Torri gemelle a NY; stato di fatto a due anni di distanza dalla tragedia che le ha distrutte, si sono conosciuti i risultati di un concorso cui hanno partecipato progettisti di livello internazionale; un progetto importante, nel cuore di Manhattan che riesce a far discutere sulla città. Si tratta, infatti, di ricostruire l'anima della città: quello che è, oggi, la memoria del dolore risorgerà dalle ceneri grazie a una costruzione con la quale Libeskind, progettista autorevole, riesce a coniugare la volontà di perdonare senza dover dimenticare. Nel suo linguaggio progettuale la forma si muove (e commuove) lasciando il segno del suo percorso,come la vita stessa; irregolare, sorprendente, imprevedibile, gesto di amore e sofferenza, inavvertitamente radicata in un sito che la storia e il destino le hanno assegnato; il nuovo progetto non sostituirà le Twin Towers, ma le accompagnerà. e progetto da CD TECNOLOGIE “L’ universo é infinito, ma é l'uomo con il suo sguardo che lo restringe o lo allarga. La differenza tra gli uomini é qui: ci sono approcci - idee, comportamenti - che restringono il campo visuale, altri che lo allargano” Albert Hoffman Viaggi Acidi, 1992 Paolo Bodega, Giulio Ceppi, Obelisco di luce 3M, Roma, 1999 - Progetto di una scultura ambientale per il Giubileo dell'anno 2000, capace di cogliere le qualitá cromatiche della luce e condensarle in effetti di colore ed intensitá, proiettandole a terra per il passaggio dei pellegrini. La sensibilitá odierna, irritata dall'eccesso di grigiore artificiale, sembra riscoprire le qualitá profonde dell'architettura, oltre gli stili e le accademie del gusto, verso spazi artificiali dotati di profonditá antropologica, occasione di esperienze sensoriali coscienti. architetture sensoriali e spazio relazionale di Giulio Ceppi Sistemi notazionali e disegno sensoriale del mondo Alle classiche qualitá hard del progetto, oggettive e misurabili per quantitá, integriamo per complementarietá il progetto delle qualitá soft, relative e soggettive, qualitative in senso profondo: la valorizzazione dell'aspetto sensoriale legato alla percezione soggettiva della luce e del colore di un determinato ambiente, delle sue proprietá acustiche, delle caratteristiche tattili e olfattive dei materiali e delle finiture che lo compongono. Non solo architetti e designer, ma anche artisti, psicologi e neurologi hanno recentemente indagato il tema delle qualitá sensoriali degli ambienti, evidenziando come la nostra cultura occidentale abbia ridotto, con l'avvento del Moderno, la ricchezza sensoriale del mondo. Ma il progetto delle qualitá sensoriali é legato inevitabilmente al problema della notazione delle qualitá sensoriali stesse: come quantifico, misuro, determino a monte ció che voglio poi ottenere a valle, in quanto qualitá experita? La difficoltá insita nel rispondere a questa domanda dichiara la totale insufficienza del nostro bagaglio strumentale di progettisti nel momento in cui affrontiamo il tema dell'aggettivazione delle qualitá sensoriali di un ambiente. Se noi tutti abbiamo un'esperienza diretta e incarnata della sensorialitá, nel progettare dobbiamo prevederne la restituzione attraverso dei mezzi di rappresentazione. Siamo quindi consapevoli che la rappresentazione dei sensi implica di necessitá e per sua natura una riduzione della complessitá del tutto, un processo di semplificazione rispetto alla percezione diretta e fenomenica: ma d'altro canto si dimostra cosí la volontá culturale di dilatare e ampliare l'iter di progetto con una maggiore riflessione sulle qualitá finali dell'architettura, sulla sua "produzione". Se i nostri sistemi di rappresentazione grafica, tramite prospettive, assonometrie, proiezioni e sezioni ci permettono un grandissimo e raffinato controllo formale della realtá, assai poco ci aiutano per tutto quanto coinvolge gli aspetti soft e soggettivi, le qualitá legate alla percezione energetica e sensoriale del mondo. Ma non saranno certo i sofisticatissimi programmi di simulazione illuminotecnica o di emulazione cromatica virtuale a dotarci di conoscenze progettuali specifiche: semmai il rischio dei nuovi media elettronici é di renderci sempre piú impotenti sul piano delle scelte, pur avendo ampliato il ventaglio delle opzioni. Serve invece progettare strumenti che siano la conseguenza di grammatiche consapevoli e incarnate, i filtri di esperienze corporali coscienti. 7 Nuove architetture sensoriali Occorre progettare grammatiche sensoriali, rimpossessarci di strumenti che abbiamo forse perduto, inventarne di nuovi, traslare da altri campi disciplinari, come la musica, la scenografia, la letteratura... Non si tratta di apparire nostalgici, dichiarando l'ennesima perdita di sensibilitá e di saperi passati, ma semmai di attrezzare il nostro bagaglio tecnico e culturale per affrontare quanto l'accelerazione tecnologica ci impone, contrastando la piattezza patinata e retinica di tanta architettura d'oggi. Ma non é il controllo sensoriale totale, inteso come iperconfezionamento estetico dell'architettura che si vuole raggiungere: per qualitá sensoriali intendiamo un percorso che gestisca differenze e discontinuitá, che lavori per eccesso e per difetto, ad alta e bassa definizione, capace di restituire all'uomo la consapevolezza di essere un sistema percipiente attivo e reattivo. L'architettura sensoriale non é la tecnica subliminale per il bagno nel gusto artificiale corrente, americanizzando l'ideale avanguardistico della GesamkunstWerk, dell'opera d'arte totale. Essa é semmai forma di esperienza di una realtá complessa, occasione di organizzazione aperta di modi e ritmi non usuali: attenzione ai processi, non alle strutture. Ricerca, non metodologia. Anche la cittá diventa allora un ambiente da leggere in termini di trasformitá (transformity), misurando Mensa Leuci, Lecco, 2001 - Riqualificazione di uno spazio produttivo con nuova destinazione a mensa aziendale: ampie partizioni in vetro colorato giocano sulle temperature della luce e sulle sue trasparenze, dotando lo spazio di profondità e dinamica percettiva. gerarchie energetiche, cogliendone le entropie e progettandone la compatibilitá reciproche. Compito nostro é fare proprio quanto elaborato da altri, da tutti, e restituirlo in forma spaziale, in un racconto ambientale che si produca attraversandolo: non interessa l'ammaestramento formale di tanta architettura, l'idea di rappresentazione come riduzione della complessitá. L'architettura é piuttosto ipotetigrafia, scrittura fenomenologica, proiezione che si fa ricezione: architettura non "per fare", ma "per organizzare". Il disegno sensoriale del mondo é quindi la gestione di un sistema aperto, fatto di interazione tra occasioni attive di ascolto, pratiche di notazione e scelte forse invisibili a piú, ma che alludono a memorie profonde che fanno di noi ció che siamo oggi, e che saremo forse domani. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO Paolo Bodega, Giulio Ceppi, Alberto Piancastelli, Grafiche Cola, Lecco, 1995 - Edificio industriale prefabbricato in cui gli elementi di copertura e i piani di calpestio poggiano su un doppio sistema di travi, aumentando la dinamica della percezione dello spazio e la libertá d'uso dei singoli ambienti. Lame di luce scendono dalla copertura per tutta la lunghezza della travatura. • Virginio Bettini, Elementi di ecologia urbana, Einaudi, Torino, 1996 • Pier Luigi Capucci (a cura di), Il corpo tecnologico, Baskerville, Bologna, 1994 • Giulio Ceppi, I sensi differiti, in Domus 785, Settembre 1996 • Giulio Ceppi, Michele Zini (a cura di), Bambini, spazi, relazioni Edizioni Reggio Children, 1998 • Derrick De Kerckhove, Brainframes-Technology, mind and business Bosch & Keuning, Utrecht, Olanda (trad. it. Brainframes-Mente, tecnologia, mercato, Baskerville, Bologna , 1993) • Steven Holl, Juhani Pallasmaa, Alberto Perez-Gomez Questions of perception Phenomenolgy of architecture A+U, special issue July 1994, Tokyo • Clino Trini Castelli, Antonio Petrillo, Il lingotto primario, Arcadia Edizioni, Milano, 1987 • Francisco Varela, Evan Thompson, Eleanor Rosch, The embodied mind. Cognitive science and human experience, Mit Press, 1991, (trad. it. La via di mezzo della conoscenza, Feltrinelli, Milano,1992) S TECNOLOGIE Alina Capellino, Sistema audiovisivo Politecnico di Milano, Laurea breve 2002/3, Laboratorio Molinari-Lorenzelli L’automazione domestica nel presente la casa digitale di Tiziana Lorenzelli e uno dei compiti del progettista è quello di perseguire l'innovazione intuendo precocemente le trasformazioni sociali e comportamentali degli individui per rispondere meglio ai bisogni, è proprio l'ambito domestico il luogo che maggiormente risente dei nostri mutamenti di stile di vita, in quanto cuscinetto di ammortamento tra l'uomo in evoluzione e il mondo esterno lavorativo e di interrelazione col prossimo. Le recenti innovazioni tecnologiche suggeriscono un ventaglio di idee quasi senza confini: alveolari con caratteristiche estetiche e strutturali eccezionali, tessuti luminosi a fibre ottiche, rivestimenti costituiti da polimeri sottili, schiume poliuretaniche ad alta densità che reagiscono al peso e alla temperatura corporea adattandosi perfettamente alla forma e alla posizione del corpo, pannelli compositi senza formaldeide, poliuretani saldati a radiofrequenza, inchiostri profumati, fibre di poliestere, maglie metalliche estensibili, gel a base poliuretanica, tessuti con pigmenti fotosensibili, che modificano il colore con la luce, pellicole in poliestere a controllo visivo, che cambiano da trasparente a traslucido a seconda del punto di osservazione, fibre di lega di titanio e nylon per tessuti che non si stirano, lampadine che riproducono quasi fedelmente la luce solare, pellicole da applicare sui vetri che sciolgono lo sporco grazie alla luce solare (in commercio in U.S.A. da quest'anno), robot per la pulizia che se non si adatteranno all'arredo costringeranno quest'ultimo ad adattarsi di conseguenza. Nel concepire le abitazioni del prossimo futuro ci si concentrerà maggiormente sul contenuto tecnologico di gestione, di controllo e di comfort che sull'espressione di nuovi linguaggi estetici; vivremo in abitazioni sempre più sotto l'egemonia informatica e ci troveremo nella necessità di progettare nuove tipologie di arredi che integrino le tecnologie o che siano di corollario ad esse. Climatizzazione, acustica, illuminazione, sicurezza, sono alcune delle componenti soggette al controllo e alla gestione intelligente, il cui punto focale è costituito da nuovi prodotti informatici, visti come elementi di connessione e di accesso per innumerevoli funzioni, legate alla casa, al lavoro, allo svago. La casa si arricchirà di radar, di telecamere, di monitor e il problema dei cavi rappresenterà il punto difficile del progetto delle abitazioni e dell'arredo, anche in presenza di alcune tecnologie senza fili. In sintesi l'arredo nell'immediato futuro, in parte già accessibile e collaudato, si concentrerà sull'individuazione di nuovi prodotti, compatibili con il network informatico. Il citofono diventerà un punto in cui ricevere e dare informazioni, sarà dotato di telecamere ed avrà un collegamento diretto con l'interfaccia portatile, da casa si potranno controllare i bambini all'asilo e da fuori si potrà controllare l'andamento domestico. Le porte di ingresso saranno dotate di comparti frigoriferi a chiusure digitali per il ricevimento della spesa ordinata on line. Si potranno progettare ad hoc i sistemi di sicurezza e di risparmio energetico, le case saranno dotate di interfacce programmate per il completo ed efficace monitoraggio di tutto l'ambito domestico interagibile da ogni luogo. Attraverso la nostra interfaccia portatile, che non sarà il telefono cellulare ma un nuovo prodotto, controlleremo i figli, l'illuminazione, l'oscuramento, gli elettrodomestici, l'impianto elettrico, l'irrigazione, il condizionamento, la pulizia. Centraline intelligenti saranno in grado di individuare, mostrare e riparare eventuali danni ai sistemi. Un esempio pratico di casa intelligente si trova nel quartiere in costruzione EuroMilano, con oltre 900 unità abitative realizzate con domotica My Home della Bticino messa a punto attraverso la collaborazione con un gruppo di aziende italiane che hanno lavorato insieme per superare la barriera dell'intercomunicabilità tra i propri sistemi. Lo stile di vita relativo ad una di queste abitazioni si può ipotizzare nel seguente modo: Avvicinati alla porta, dopo esserci assicurati che il citofono- segreteria non contenga messaggi, accediamo attraverso una serratura a lettura di impronta digitale. Contemporaneamente si accendono automaticamente le luci di benvenuto, si inseriscono lo stereo o il programma televisivo preferito, si alzano le tapparelle e si attivano i dispositivi secondo gli schemi di programmazione progettati a monte inseriti nella centralina, in modo che ogni operazione risulti semplificata e che non richieda più energia del semplice premere un bottone quando serve. Attraverso l'impostazione illuminotecnica che prevede diverse accensioni, possiamo cambiare scenari a seconda di umori e Silvia Bassani Antivari, Zoccolino multifunzionale Politecnico di Milano, Laurea breve 2002/3, Laboratorio Molinari-Lorenzelli Andrea Andreetta, Tappeto-divano acustico Politecnico di Milano, Laurea breve 2002/3, Laboratorio Molinari-Lorenzelli 9 10 funzioni, mentre nei locali ciechi la variazione luminosa è garantita dalle innovative plafoniere concepite secondo il sistema di illuminazione variabile a regolazione automatica Sivra, che consente di riprodurre intensità, colore e dinamismo della luce solare. Sempre con il proposito di raggiungere l'estremo benessere vengono distribuiti negli ambienti diffusori elettronici di oli essenziali per un'aromaterapia personalizzata in attesa che la vasca con idromassaggio a ultrasuoni inizi a riempirsi automaticamente alla temperatura ideale. è dotato di microtelecamere della dimensione di un pulsante di accensione, che permettono il controllo on line dall'esterno, oppure, attraverso i videocitofoni integrati che funzionano da terminale, telefono e sistema di automazione domestica, si possono monitorare le diverse stanze. gli elettrodomestici, che hanno perso la loro identità di prodotti per assumere Silvia Bernasconi, Totem da quella di terminali di servizi, ingresso con sistema di depu- saranno programmati per razione e ventilazione degli abiti Politecnico di Milano, Laurea funzionare alle ore desiderate breve 2002/3, e per trasmetterci, tramite sms, Laboratorio Molinari-Lorenzelli dati inerenti il loro funzionamento se siamo fuori, potranno inoltre essere collegati direttamente al centro assistenza della casa produttrice che provvederà a riparare il danno eventualmente anche on line. Ad esempio Bticino dispone di un vero web server attraverso il quale si accede a tutte le funzionalità di gestione e controllo in locale e remoto. Con il pagamento di un canone e dei soli costi vivi dell'invio dei messaggi, il sistema My Home prevede che attraverso il sito internet predisposto, si possa accedere al proprio sistema domestico da un computer o da un cellulare ed avere una mappa chiara e descrittiva della situazione reale di tutte le apparecchiature connesse, con la possibilità di intervenire, sempre on line, attivando o disattivando gli impianti (tranne il solo sistema d'allarme che per sicurezza può essere inserito solo dal telecomando) o monitorando le telecamere. Tutto questo ci semplifica davvero la vita? Senza dubbio sì, starà poi ai progettisti rendere le interfacce sempre più fruibili e friendly, compatibili con le necessità di utenza allargata in un contesto di popolazione in cui la terza età rappresenta una nicchia sempre più consistente. E il forno che scarica le ricette da internet? Il frigorifero che ordina direttamente il latte on line o che ci avverte tramite sms l'infausto messaggio che abbiamo lasciato la porta aperta mentre ci troviamo ai Caraibi? Se l'effettiva utilità di questi servizi ci fa sorridere, non dimentichiamoci che se non ci fosse qualcuno che vola, magari anche troppo alto, resteremmo tutti tragicamente ancorati al passato. Il due ottobre prossimo la Fiera di Milano ospita lo Smau, che anche quest'anno dedicherà ampio spazio al tema della casa intelligente. All'interno dell'attesa manifestazione sarà presente una mostra di progetti di laurea breve degli studenti di Disegno Industriale del Politecnico di Milano che hanno affrontato questo tema. Daniela Casagrande, Asciugabiancheria da bagno Politecnico di Milano, Laurea breve 2002/3, Laboratorio Molinari-Lorenzelli GRP engineering ITINERARI D’ARCHITETTURA 5 7 6 34 2 1 2 terra di confine tra Svizzera, Germania e Francia architettura e contesto: maestri a confronto di Guido De Novellis ei riguardi dell’architettura di Jean “N Nouvel, è d’obbligo rifarsi ai termini programmatici di una poetica più volte enunciata dall’autore come esplicazione di alcune perfomance divenute celebri: impossibile non vedere i tentativi di smaterializzare le superfici, o di ottenere una sorta di dissoluzione-fusione tra l’edificio e l’ambiente circostante, (…). E tuttavia, a Lucerna, tutti questi mezzi concorrono a un risultato fuori dal comune a causa di una componente concettuale per la quale, paradossalmente, questa architettura così ricca di dettagli, di tecnologia, di risorse ambientali sembra più pensata che disegnata” P. Nicolin (Lotus 107) Nell'area di confine tra Basilea (CH), Weil am Rhein (D) e Belfort (F), particolari condizioni culturali ed economiche hanno permesso il fiorire di numerose opere dei maggiori interpreti dell'architettura dell'ultimo decennio. Mostri sacri quali Piano, Tadao Ando fino a Zaha Hadid, hanno voluto lasciare il proprio segno in questo territorio. Sono edifici per la cultura, edifici per il lavoro, nuovi modi di concepire gli spazi. In ognimodo il dibattito tra edificio e contesto trova nuovi spunti di lettura in questo campionario di opere per molti versi uniche. 1 2 1. LUZERN CULTURE AND CONGRESS CENTER (KKL), Lucerna CH, Jean Nouvel 1999 Il Centro culturale e congressuale di Lucerna, si affaccia sull'omonimo lago in una zona centrale della città. Dal lago l'edificio domina lo skyline urbano ma il profilo orizzontale della copertura ne ingentiliscono l'inserimento, lasciando intatta la vista sulle montagne alle sue spalle. L'edificio comprende tre spazi funzionalmente e compositivamente caratterizzati, quasi tre navate che la lastra di copertura e l'ardita tettoia in facciata rendono uniformi. Le tre parti sono: una sofisticata sala concerti, uno spazio flessibile per varie attività ed infine una galleria d'arte con annessa caffetteria. Il tocco di Nouvel si percepisce anche nella cura dei dettagli e delle finiture interne, soprattutto nel foyer della sala concerti. 2 2. FONDAZIONE BEYELER, Basilea CH, Renzo Piano Per alloggiare la collezione Beyeler, Renzo Piano ha progettato un museo che pone come elemento principale il legame diretto tra la contemplazione delle opere e la quiete, anche visiva, dell'ambiente in cui è immerso. La struttura dell'edificio poggia su quattro muri rivestiti in pietra rossa e coperti da un tetto piatto trasparente che contribuisce a dosare in maniera perfetta la luce all'interno delle sale museali. 3 3. TINGUELY MUSEUM, Basilea CH, Mario Botta Collocata nella parte Est del parco "Solitude", a ridosso del tracciato autostradale e affacciata sul Reno, la costruzione si misura con gli elementi del luogo. Il corpo più alto con il volume cilindrico delle scale definisce una barriera verso l'autostrada, sul fronte opposto si aprono verso il verde cinque navate formate da lame in muratura. Su di esse poggiano le caratteristiche travi reticolari "a fuso" della copertura. 4 4. SCHAULAGER, Basilea CH, Herzog e De Mouron Gli architetti hanno voluto creare uno spazio assolutamente fuori dagli schemi canonici per il Schaulager. Il loro obbiettivo era di progettare un contenitore dove potessero trovare spazio magazzini per le opere d'arte moderna, ateliers di lavoro ed esibizioni pubbliche. Il tutto raccolto in un edificio all'apparenza brutale, con le pareti perimetrali in cemento a vista e pietre con spaccature che rivelano i serramenti. La facciata principale crea invece una piazza urbana coperta su cui si apre l'edificio. 5 5. VITRA FACTORY, Weil am Rhein D, AAVV 1993 Vitra, la fabbrica di mobili, ha proposto ad una varietà di grandi architetti di progettare i suoi edifici in un terreno vicino a Basilea, giusto al confine tra Germania, Francia e Svizzera. Il fatto che siano presenti opere di Tadao Ando, Alvaro Siza, Nicholas Grimshaw e Zaha Hadid fanno del posto un misto tra un distretto industriale ed un villaggio modello. L'edificio di Ando, primo lavoro fuori dal Giappone, l'austero ed elegante centro conferenze è in aperto e deliberato contrasto con le linee curve del museo del design di Gehry. All'interno della fabbrica si trova l'ardita stazione dei pompieri della Hadid e il rigoroso edificio industriale di Siza. 6 6. LF1, Weil am Rhein D, Zaha Hadid 1999 L'edificio è stato concepito più come elemento di paesaggio che seguendo un ordine geometrico preciso. La sinuosa struttura in cemento armato sorge come una geometria fluida dal terreno del parco che la accoglie, seguendo la rete dei sentieri circostanti: uno arriva da Sud, un altro sale dal retro e diventa esso stesso copertura, mentre il terzo taglia diagonalmente attraverso l'interno dell'edificio. Gli spazi principali, sala espositiva e caffetteria, nascono tra queste "linee di forza" e permettono alla luce di entrare attraverso larghe vetrate in facciata. Serramenti e arredi interni contribuiscono ad accentuare l'idea di movimento e di dinamicità. 7. NOTRE DAME DU HAUT, Ronchamp F, Le Corbusier 1950 "Il Surrealismo è la chiave di lettura di alcune opere tarde di Le Corbusier, soprattutto la chiesa di Ronchamp (1950-54). Pragmaticamente l'edificio è semplice - una unica navata, due entrate laterali, un altare principale in asse e tre cappelle in corrispondenza delle torri- costruito in "beton brut". Formalmente e simbolicamente, comunque, questo piccola costruzione situata in cima alla collina, è immensamente forte e complessa..." (M. Trachtenberg e I. Hyman, From Prehistory to PostModernism) 1 3 5 7 l’INTERVISTA Felix Claus & Kees Kaan, Amsterdam, quartiere di Haarlemmerbuurt Integrazione tra un edificio monumento nazionale e un intervento di nuova progettazione il conflitto tra il vincolo burocratico e l’architettura di qualità alla luce delle Linee Guida Regionali del D.R.G. 8/11/2002 n. 7/11045 per la valutazone paesistica intervista a Giosué Micheli N otes: Arch. Giosuè Micheli, Lei era presente agli incontri organizzati dall'Ordine degli Architetti sui nuovi criteri di valutazione paesistica ed è intervenuto con una sincera autocritica ma contemporaneamente con una precisa accusa all'apparato Burocratico-Legislativo. Ci vuoi chiarire il tuo pensiero? “Sono da sempre profondamente convinto che norme e vincoli non creano una buona architettura e tanto meno un bel paesaggio. Ritengo perciò che questo nuovo impegno burocratico non farà altro che produrre montagne di carta inutile con ulteriori ricadute vincolistiche e normative, creazione di nuovi "controllori" e altre commissioni che dall'alto del loro potere diranno ai progettisti cosa e come fare, con grande dispendio d'energia e di tempo. D'altra parte da trent'anni, se si escludono gli ultimi tre anni in cui, per qualche verso, si è verificata una certa inversione di tendenza, il peso normativo vincolistico è andato sempre crescendo a discapito naturalmente della creatività progettuale. E non mi pare che conseguentemente si sia verificato un miglioramento generalizzato del paesaggio, dell'ambiente e meno ancora del prodotto architettonico che risulta mediamente di basso livello rispetto ad altri paesi dove il peso di norme e vincoli è meno oppressivo”. notes: Perché, secondo te, il peso normativo-vincolistico ha influito negativamente sugli architetti? “Questa situazione normativo-vincolistica, propriamente italiana, che dura ormai da diversi anni, ha costretto i progettisti a muoversi in un campo dove l'impegno maggiore è rivolto a interventi di questo tipo: restauro conservativo di edifici vincolati spesso senza valide motivazioni; ristrutturazione di vecchi edifici di scarso o, a volte, nullo valore artistico-architet-tonico; demolizione e fedele ricostruzione dei vecchi edifici spesso con il recupero e riposizionamento dei vecchi elementi architettonici; nuova edificazione in ambiti vincolati, per la presenza di vecchi edifici o nuclei storici o elementi naturali di pregio, con l'obbligo di conformarsi ai criteri dell'architettura locale usando quindi materiali costruttivi e finiture esterne, tali da garantire un corretto inserimento paesistico-ambientale nel massimo rispetto dei connotati architettonici prevalenti del tessuto edilizio esistente; vale a dire edifici falso-antichi. Operando in questo modo anche quando un progettista si trova ad operare in zone senza vincolo, non sviluppa sufficiente conoscenza dei nuovi materiali e delle nuove tecnologie ed in generale di una nuova architettura, quindi finisce per partorire quegli edifici "falso-antichi falsomoderni" che piacciono al pubblico e al privato di cui è piena l'Italia. notes: Quali sono le conseguenze? “Semplicemente che: a) La maggior parte degli architetti dopo tentativi (tanti o pochi a secondo della capacità di sopportare richieste spesso umilianti degli Enti preposti, delle Commissioni Edilizie, degli Esperti ambientali, dei funzionari degli enti superiori e soprattutto della necessità di lavorare per vivere) scivolano lentamente e spesso inconsciamente in una progettazione rinunciataria in cui forme e tecnologie innovative sono messe da parte per lasciar posto a forme e tipologie del passato; b) La maggior parte dei progettisti rinuncia a conoscere e sperimentare forme, materiali e tecnologie nuove, perché difficilmente accettabili con conseguente mancanza di crescita culturale e professionale; c) La maggior parte degli architetti, privi di una completa libertà di pensiero e quindi di un'idea forte di partenza, condizionati da norme e vincoli, finiscono per partorire edifici già vecchi, di scarso valore architettonico e il più delle volte anche sgrammaticati rispetto al lessico del passato. d) La maggior parte dei tecnici comunali, dei membri delle Commissioni Edilizie, degli esperti ambientali, dei funzionari degli enti competenti in materia, nati e cresciuti in tale ambiente, sono completamente incapaci di valutare i nuovi progetti e le nuove tecnologie, costringendo i progettisti, che ancora nutrono desideri di nuovo, a partorire mostri di compromesso. e) Infine buona parte della gente e della committenza, da sempre abituata a vedere un'edilizia di tipo tradizionale, e non educata gradualmente a vedere cose nuove, non è in grado di capire, valutare e quindi di accettare l'architettura moderna. D'altra parte anche nelle altre sfere della politica e della burocrazia il più delle volte il nuovo è accettato come un male inevitabile”. notes: Secondo te cosa si potrebbe o dovrebbe fare per cambiare o migliorare la situazione attuale? Si dovrebbero verificare alcune condizioni favorevoli; prima di tutto ci devono essere bravi architetti, poi Amministratori e Pianificatori illuminati e lungimiranti coadiuvati da funzionari preparati che si muovano nel loro ambito di competenza, evitando, come spesso accade, di peccare di onnipotenza. Infine, cosa più importante, servono leggi chiare, certe e di facile applicazione. Solo a queste condizioni gli architetti potrebbero portare avanti la loro idea che è pur sempre l'essenza del progetto, senza doversi confrontare a più riprese con una miriade di tecnici, funzionari, esperti e commissioni, il più delle volte fortemente condizionati dal prodotto del passato e incapaci di valutare un'architettura con contenuti d'attualità e che per di più hanno il potere di schiaffeggiare, umiliare, calpestare l'idea progettuale con il triste risultato di produrre aborti edilizi di cui è pieno il paese. Solo così, poco per volta, si potrebbe produrre un'inversione di tendenza tale per cui gli architetti potrebbero riacquistare quella capacità e genialità, propria del nostro popolo, in modo di poter manifestare senza vergogna l'orgoglio di essere architetti del nostro tempo con l'impegno di lasciar tracce della nostra generazione e quelle che verranno! 15 G PAESAGGIO foto De Novellis L’applicazione delle nuove procedure burocratiche per la valorizzazione del territorio criteri di valutazione paesistica di Elio Mauri li incontri organizzati lo scorso maggio dall'Osservatorio dell'Ordine Architetti con il patrocinio ed il contributo della Provincia di Lecco, sul tema della valutazione paesistica dei progetti (d.g.r. 8/11/2002 n. 7/11045), sono stati presieduti dal presidente arch. Ferruccio Favaron, che ha illustrato l'attenzione che l'Ordine Architetti ha dedicato ed ancor più intende dedicare alle tematiche del Paesaggio. Durante il ciclo di incontri l'arch. Anna Rossi, responsabile dell'Unità Operativa Piani e Programmi per la Valorizzazione Paesistica, ha sottolineato il concetto base che relaziona paesaggio e democrazia, che intende i significati attribuiti non come casualità, ma quale conoscenza e consapevolezza. Lo spirito del provvedimento consiste anzitutto nella necessità di comprendere il paesaggio, sperimentando la collaborazione tra cittadini, amministratori e operatori. L'arch. Ernesto Crimella, Dirigente Settore Territorio della Provincia di Lecco, ha discusso del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, quale Piano Paesistico, individuandone caratteristiche e orientamenti. Egli ha precisato come l'applicazione della d.g.r. in discussione riguardi porzioni assai ridotte del territorio provinciale che si presenta per la massima parte (90%) vincolato con esclusione quindi dell'obbligatorietà applicativa. Crimella ha inoltre illustrato i caratteri identificativi delle varie parti del territorio provinciale. Riguardo alle linee guida del PTCP in corso di elaborazione, egli ha sottolineato l'esigenza di ottemperare ai criteri di redazione emanati dalla Regione in proposito. Per quanto riguarda invece l'obbligatorietà della carta dei vincoli per ogni comune, ha ricordato la ricerca in atto da parte dell'Amministrazione Provinciale per estendere la superficie soggetta a vincoli di tutela, con l'approfondimento dei contenuti dei vincoli a carattere sistemico quali quelli della Galasso, evidenziando il criterio della tutela paesaggistica prevista lungo le fasce stradali (300 m.). Ha sottolineato come il concetto di "perturbazione" dello stato di fatto porti ad un periodo di turbolenza, quindi ad un nuovo assetto. Ha poi concluso con l'auspicio che i criteri di valutazione si avvalgano preferibilmente di giudizi sintetici qualitativi, piuttosto che a quelli quantitativi espressi con coefficienti numerici. L'arch. Aldo Marchi ha parlato delle elaborazioni e delle procedure per acquisire la valenza paesistica dei PRG Comunali. Dalla relazione è emerso come il Piano Regolatore Comunale con valenza paesistica, essendo coerente con i piani sovraordinati, risulta di maggior definizione, e quindi per disposizione del Piano Paesistico Regionale il paesaggio risulta gestibile dal comune stesso. Gli esempi di analisi paesaggistica territoriale alle varie scale illustrati hanno mostrato la fattibilità del percorso di coerenza dai piani sovraordinati a quelli di dettaglio. L'intervento dell'arch. Silvio Delsante ha illustrato il quadro generale dei temi riguardanti il quadro della Valutazione Paesaggistica, che oggi trova un chiaro ed efficace supporto culturale ed operativo nella Convenzione Europea del Paesaggio presentata per la sottoscrizione degli stati membri del Consiglio di Europa il 20 ottobre 2000 a Firenze, sottolineando in particolare come per "Paesaggio si designi una determinata parte del territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni". Inoltre come "sia necessario garantire il governo del paesaggio al fine di orientare ed armonizzare le sue trasformazioni provocate dai processi di sviluppo sociali, economici ed ambientali". La modernità del concetto di paesaggio che ci perviene dalla convenzione europea, porta di conseguenza ad una profonda modifica dei ruoli degli attori che si occupano della materia, verso forme qualificate di buona progettualità delle qualità dei futuri paesaggi, mediante un processo che tenda a scelte aperte e condivisibili. Il seminario si è svolto con il coordinamento dell'arch. Elio Mauri, vicepresidente dell'Ordine Architetti il quale ha esposto a titolo esemplificativo la formulazione di indicazioni integrative per la metodologia di valutazione paesistica proposta dalla Regione, in particolare per le classificazioni della d.g.r. che considerano di fatto ogni intervento come evento perturbativo del paesaggio, senza permettere di considerare gli aspetti positivi e di valorizzazione quando presenti nelle proposte progettuali. L'assessore provinciale al Territorio, Pierfranco Mastalli, ha ribadito la necessità di perseguire studi e sperimentazioni sul paesaggio per giungere a valutazioni dello stesso condivisibili da parte degli operatori e dei cittadini in un quadro di crescita culturale generale. I presenti alla Tavola Rotonda, considerata la positività dei risultati emersi dal ciclo di seminari effettuati, hanno indicato l'utilità del coinvolgimento, nelle forme che si riterranno più opportune, dell'Osservatorio dell'Ordine Provinciale Architetti all'ulteriore processo di definizione del Piano Paesistico Regionale Da parte della Provincia, sempre con modalità da definirsi, la realizzazione di una concreta partecipazione dell'Ordine Architetti nella formulazione in itinere del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale in corso. A tal fine l'Ordine Architetti è stato sollecitato a proseguire nell'esame concreto delle situazioni sotto il profilo operativo che riguardano i temi del paesaggio e più in generale della sostenibilità delle trasformazioni legate al nostro territorio, con particolare attenzione ai compiti in essere e futuri della Pianificazione di livello comunale. 17 CONCORSI Due concorsi che si pongono come obiettivo centrale la rivalutazione del ruolo e dell’importanza che gli elementi naturali, nello specifico il lago e i corsi d’acqua, devono avere nelle ipotesi di trasformazioni urbane e territoriali due concorsi: una speranza di Gerolamo Ferrario L’ aspetto positivo di questi due concorsi che hanno come tema il "progetto di suolo" sta proprio nel fatto che considerano questi luoghi naturali privilegiati (il lago, i corsi d'acqua, la montagna) come veri e propri materiali dell'opera architettonica. Accomunati da una passata valenza di motori economici nello sviluppo della città, sottolineano che proprio nello scontro dialettico tra "natura" ed "artificio" si sono realizzati grandi capolavori della nostra disciplina. L'aspetto negativo è che, trattandosi di concorsi di idee che non prevedono come fine la effettiva realizzazione dell'opera, esiste la quasi certezza che tutto si esaurisca con la consegna dei premi e con le congratulazioni di rito per i vincitori, senza lasciare una traccia materiale e concreta sul territorio e sul suo aspetto. Allora l'auspicio, la speranza, la sollecitazione da parte nostra è che comunque tutto questo patrimonio di idee, questo sforzo intellettuale per affrontare due progetti difficili sia per il tema che per il contesto, non diventi solo qualcosa da archiviare e da dimenticare ma venga concretamente usato. Che quindi il contributo specialistico possa servire nella stesura di tutti quegli elaborati a corredo della nuova pianificazione urbana o almeno possa avere una larga divulgazione per coinvolgere la più vasta parte dell'opinione pubblica su argomenti delicati e che richiedono la massima concertazione come le trasformazioni del territorio e la valorizzazione dei suoi elementi naturali. In conclusione un ringraziamento alle Amministrazioni che hanno bandito questi concorsi per la loro iniziativa non consueta per la nostra Provincia e ai concorrenti per la generosità dell'impegno nel confrontarsi con due temi complessi che hanno richiesto uno sforzo preliminare fatto di analisi puntuali nonché di conoscenze storiche e culturali dei siti su cui intervenire con un progetto di trasformazione. Progetto segnalato - Gruppo Costa SCHEDA DEL CONCORSO titolo Concorso di Idee Vie d'acqua: dal lago alla montagna anno 2002 ente banditore Comune di Lecco, settore Ambiente e Pianificazione Territoriale P.za Diaz 1 – Lecco Progetto segnalato- Gruppo Muscogiuri tipo di intervento Riqualificazione urbanistica ed ambientale nell'ambito del processo di Agenda 21 locale finalizzato alla gestione sostenibile del territorio e alla crescita della qualità urbana. premi Primo classificato: Secondo classificato: Terzo classificato: E 12.000 E 7.000 E 4.500 partecipanti n.10 Progetto segnalato- Gruppo Rossi risultati Segnalate quattro proposte che, pur nella loro incompletezza, si sono rivelate più vicine agli obiettivi del concorso e quindi meritevoli di un particolare riconoscimento. •CAPOGRUPPO: Fezzi Giulio Componenti: arch. Michele Berutti, Silvia Cazzaniga naturalista •CAPOGRUPPO: Elisabetta Marta Rossi Componenti: arch: L. Milani Progetto segnalato - Gruppo Fezzi •CAPOGRUPPO: Emilia Amabile Costa Componenti: dott. F. Albani; arch. R. Anelli; ing. P. Biscotti; arch.M. Brambilla; arch.G.Cavalleri; A. Cipriani; arch. E.Dentis; arch. M. Ferraresi •CAPOGRUPPO: Marco Muscogiuri Componenti: Gruppo Infrastrutture Sociali Politecnico di Milano - Polo di Lecco; arch. prof. G. Fiorese 19 20 SCHEDA DEL CONCORSO titolo Concorso di Idee per la realizzazione di un attracco battelli con pontile e zona rimessaggio sul lago di Lecco, località Parè di Valmadrera anno 2002 ente banditore Gestione associata del Lario e dei Laghi Minori, con sede presso la Provincia di Lecco, P.za Lega Lombarda, 4 – Lecco Gruppo Gardella - 1° Classificato tipo di intervento Riqualificazione urbanistica ed ambientale della sponda lacuale in località Parè premi Primo classificato: Secondo classificato: Terzo classificato: E 5.000 E 2.000 E 1.000 partecipanti n.12 risultati •1 – CAPOGRUPPO: arch. Alfredo Gardella - Milano Componenti: Arch. Paolo Gardella, Ing. Adriano Alderighi Gruppo Locatelli - 2° Classificato •2 – CAPOGRUPPO: Ing. Piergiorgio Locatelli - Lecco Componenti: Arch. Giorgio Proserpio •3 – CAPOGRUPPO: Arch. Nicola Gibertini - Lecco Componenti: Arch. Daniele Borin, Arch. Martino Matika, Arch. Davide Luchetta Gruppo Gibertini - 3° Classificato letture di Gerolamo Ferrario musica di Gerolamo Ferrario Giancarlo Consonni Ry Cooder-Manuel Galban Edizioni Einaudi - 2003 genere: poesia Cgd East-West- 2003 LUÌ MAMBO SINUENDO oltre cinque anni di distanza dal mitico "Buena en noto a molti di coloro che stanno leggendo B Vista Social Club", Ry Coodrer ritorna sul luogo per la sua attività di eminente docente della A del delitto e sforna un altro album di musica cubana Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, Giancarlo Consonni è alla sua ennesima fatica letteraria. Dopo “Viridarium” e “Vùs” è uscita, sempre per i tipi dell'Einaudi, una sua nuova raccolta di poesie con il titolo di “Luì”. Il Luì è una creatura alata che popola i cieli della nostra terra (Consonni è nato a Merate nel 1943 e abita a Verderio ) nella nostra vita quotidiana e rappresenta simbolicamente tutti i temi di queste liriche che sono dedicate agli elementi elementari della natura e del lavoro: alberi, uccelli, macchine, colori. Le nuove poesie, scritte non più in dialetto milanese come in “Vùs” ma in un italiano essenziale e minimale, ci raccontano, in poche righe e con immagini fulminanti, la “geografia” e “l'urbanità” (in fondo i temi essenziali della sua materia di insegnamento e anche della nostra disciplina professionale) di un mondo passato: il mondo rurale e schietto della Lombardia della sua infanzia. Un mondo che, lo vediamo quotidianamente, sta fisicamente sparendo travolto dai ritmi odierni sempre più vorticosi e confusi verso mete (di progresso, ma sarà tale?) che neanche riconosciamo più e che ci spingono a voltarci indietro per assaporare, almeno per lo spazio di una poesia, quei "profumi" semplici di una vita con minore complessità dell'attuale. anni 50/60. Questa volta si avvale della collaborazione non di un gruppo di arzilli nonnetti, ma di un solo musicista, altrettanto stagionato per altro, e cioè il leggendario chitarrista Manuel Galbàn che, negli anni '60, militava nel gruppo cubano dei Los Zafiros. Il grande Ry, antesignano del genere ethno-music, ci ha ormai abituato a questi dischi di musica "non convenzionale": per tutti si segnala e si consiglia, per chi ama il genere, un memorabile album realizzato in collaborazione con il musicista hawaiano Gabby Pahinui, coadiuvato da un gruppo di altri musicisti locali, intitolato "The Gabby Pahinui Hawaiian Band-Vol. 1" pubblicato nel 1975 e ristampato su CD nel 2000, tutto basato, ovviamente, sulla musica tradizionale hawaiana. Per tornare a "Mambo Sinuendo", l'inevitabile paragone con il precedente "Buena Vista" è un po' ingeneroso e proporlo è probabilmente anche fuorviante. Sicuramente questo nuovo lavoro non sottende un grande progetto culturale e commerciale come il precedente ma rappresenta, comunque, un lavoro dai suoni deliziosamente vintage ricchi di un fascino elegante e a tratti irresistibile. In definitiva, un album di "musica leggera", ma di gran classe, gradevole e rilassante, ma anche ricco del calore e dei ritmi della musica cubana, con grandi duetti chitarristici interpretato con la spirito e la musicalità dell'epoca in una proposta di musica "latina" intelligente e lontana anni luce dalle insulse scimmiottature del genere che, purtroppo, prolificano in questi anni. TRACKLIST: Drume negrita • Monte Adentro • Los twangueros Patricia • Caballo viejo • Mambo sinuendo • Bodas de oro • Echale salsita • La luna en tu miriada • Secret love • Bolero sonnambulo • Maria la o 21 22 segnalazioni culturali di Tiziana Lorenzelli 50ª Biennale di Venezia 15 giugno / 2 novembre 2003 Giardini della Biennale - Arsenale www.labiennale.org L’opera con 18.000 pillole di Damien Hirst L Lo scorso 14 Giugno si è inaugurata la 50° Biennale di Venezia diretta da Francesco Bonami, in visione fino al 2 Novembre. Il titolo di questa Biennale "Sogni e Conflitti, la dittatura dello spettatore" invoca un momento di mediazione tra il sogno puramente estetico e i conflitti del mondo e del suo quotidiano e incita lo spettatore a creare il proprio percorso e a riappropriarsi del controllo dell'immaginazione nell'interpretazione delle opere esposte. La rassegna focalizza l'attenzione sulle diversità che compongono la realtà artistica contemporanea, restituendone però una visione frammentaria di difficile lettura, priva di quell'impatto che il visitatore si aspetterebbe, perdendo l'opportunità di costituirsi veicolo privilegiato per trasmettere le voci che più di altre riescono ad evocare l'attualità attraverso il messaggio artistico. L'affluenza internazionale dei visitatori, la posizione della manifestazione nel carismatico panorama veneziano, l'autorevolezza dei padiglioni, le suggestive architetture come l'arsenale auspicherebbero installazioni appositamente realizzate per contrastare e trarre dalla forza degli spazi potenza espres- siva. Fa soffrire invece i veterani il vedere lo spazio fortemente evocativo dell'arsenale frazionato attraverso la creazione di stand, dove l'assenza di opere di particolare impatto e di un filo conduttore restituisce una visione complessiva da centro sociale. Lo spazio istituzionale dei Giardini, reso più vivace dalle mostre all'aperto, si apre con un'installazione di tronchi d'albero su cui è appollaiata la setta artistica Cof, è rallegrato dall'apparizione fugace del clone su triciclo di Maurizio Cattelan e offre tra le esposizioni a tema nazionali opere di artisti già consacrati. Sebbene la visita dovrebbe essere capillare, oltre al Padiglione Italia, segnalo il Padiglione Islanda, con la mostra "Acque in pericolo" dell'artista Ruri, che a mio avviso riflette meglio di altri preoccupazioni, sogni e speranze del vivere contemporaneo usando la tecnologia come mezzo poetico di riflessione. Sempre ai Giardini, il Padiglione permanente dell'Uruguay è dedicato interamente all'artista naturalizzato lecchese Pablo Atchugarry che presenta l'opera "Sognando La Pace", una monumentale installazione di otto sculture in un'atmosfera metafisica che concilia la meditazione. l’esperto risponde novità di Gerolamo Ferrario DOMANDA: L’articolo (del numero precedente. Ndr) spiega che la superficie dei boxes, fino alla concorrenza di 1/10 del volume dell'abitazione di pertinenza, non è soggetta al contributo, ma la Circolare Regionale 21 aprile 2000,n.24 sostiene che "tutti i parcheggi, pertinenziali e non, anche quelli eccedenti la quota minima richiesta per legge, sono gratuiti" e precisa che "la gratuità dei parcheggi risulta rilevante anche ai fini del costo di costruzione, incidendo sulla classe dell'edificio e sul computo della superficie complessiva". Desidererei pertanto un chiarimento in merito. (arch. Roberto Spreafico) a domanda fa riferimento alla ormai famosa circolare della Regione Lombardia n.24 del 21 Laprile 2000 e intitolata "Seconda circolare dell'Assessore regionale all'Urbanistica per l'applicazione della Legge Regionale 19 novembre 1999 n.22, in tema di parcheggi,D.I.A., sottotetti e P.P.A." .Tale circolare ha sollevato molte speranze e illusioni e generato in pratica ulteriore confusione sull'argomento parcheggi ma ha il valore di un'interpretazione, anche se autorevole, un parere fornito dall'allora assessore regionale Avv. Giuliano Sala che poi è stato drasticamente smentito, ad esempio, da una sentenza del Consiglio di Stato del 2000. Il mio parere, ribadendo quanto espresso nel precedente articolo, è che fino alla concorrenza ella misura quantità minima obbligatoria per legge (1 mq. ogni 10 mc. di volume dell'unità immobiliare di pertinenza) la superficie destinata a parcheggio non è soggetta al pagamento del costo di costruzione e neppure deve essere inserita nel calcolo per la determinazione della classe dell'edificio. La parte eccedente può usufruire dello stesso trattamento solo con la presentazione da parte del concessionario di un atto di vincolo unilaterale da trascrivere nei registri immobiliari che garantisca la pertinenzialità del parcheggio con le relative unità immobiliari. Per chi volesse farsi una propria opinione addentrandosi nella giungla legislativa che riguarda i parcheggi, concludo con un elenco ,sicuramente non esaustivo, di leggi, sentenze, circolari sull'argomento: - Legge 24 marzo 1989, n.122 (c.d. Tognoli) - Legge Regionale 19 novembre 1999, n.22 - Circolare Regionale 6 dicembre 2999, n.60 - Seconda Circolare Regionale 21 aprile 2000, n.24 - Sentenza TAR Lombardia, Sez. II, 23 marzo 1999 n.914 - Sentenza Consiglio di Stato, sez. V, 24 ottobre 2000, n.5676 - Circolare ANCI n.2, prot. 20/01/GP/GT del 9 gennaio 2001 NOTIZIE INARCASSA cadenze Inarcassa connesse alle varie forme di condono. S Gli architetti che avessero aderito a talune forme di condono: integrativa semplice o concordato per gli anni pregressi (non il condono tombale che non aumenta gli imponibili) e che comportano incrementi del reddito o del volume d'affari professionale per gli anni dal 1997 al 2001, sono tenuti ad integrare anche i contributi previdenziali che scaturiscono dai maggiori imponibili con le percentuali di contribuzione in vigore negli anni interessati. La regolarizzazione deve avvenire entro 60 giorni dalle scadenze previste per le sanatorie fiscali. Per maggiori ragguagli, sul sito Inarcassa tra le news (Istruzioni per beneficiare delle sanatorie fiscali) sono indicati dettagliatamente gli adempimenti da eseguire. Scadenze Inarcassa ordinarie. Scade il 31 dicembre, il termine per effettuare i conguagli di contribuzione soggettiva ed integrativa sul reddito professionale e volume d'affari 2002. Chi avesse omesso la comunicazione del reddito professionale o del volume d'affari 2002 che doveva essere eseguita entro il 31.8.2003, potrà effettuarla entro il 31.1.2004 beneficiando di una sanzione ridotta (7,5% del contributo soggettivo minimo anziché 15%). Se la regolarizzazione avviene in breve termine, consente l'emissione dei MAV di conguaglio per il 31.12.2003 altrimenti dovrà provvedervi direttamente l'interessato. Convenzione per finanziamento agevolato. Sempre Inarcassa ha istituito un servizio di finanziamento convenzionato con Banca Popolare di Sondrio finalizzato all'anticipo su committenze su incarichi professionali ricevuti oppure all'avvio di studio professionale (con un massimo di E 15.000 per attività individuale e E 45.000 per studio associato). Anche in questo caso maggiori dettagli sono contenuti nel sito sotto Finanziamento On-line. 23 24 concorsi premi corsi bacheca L'Ordine degli Architetti di Lecco e Europaconcorsi, hanno stretto un accordo che consente a tutti gli iscritti che ne faranno richiesta di usufruire gratuitamente EC-PRO: un pacchetto servizi estremamente diversificato che oltre fornire i bandi integrali dei concorsi e delle gare di progettazione bandite in Italia e all'estero, informa su nuove possibilità di lavoro, nuovi corsi di formazione, risultati dei concorsi di progettazione. L'attivazione di EC-PRO è stata offerta all'Ordine gratuitamente fino alla fine di dicembre 2003. Dopo tale data l'Ordine, in base al riscontro ottenuto ed alla richiesta economica da parte di Europaconcorsi, deciderà se proseguire l'iniziativa. Per usufruire di questa opportunità sarà sufficiente collegarsi con l'indirizzo internet: http://www.europaconcorsi.com/OALC e compilare un semplice form d'iscrizione Offerti abbonamenti 2004 Sono in fase di definizione e di prossima pubblicazione due nuovi Concorsi di architettura, banditi dal Comune di Lecco: "CONCORSO DI IDEE: CITTA' DEL DIVENIRE: AREA EX PICCOLA VELOCITÁ" "CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI CINQUE PIAZZE DEL COMUNE DI LECCO" Per informazioni aggiornate e dettagliate sui bandi, relativi tempi e scadenze, gli interessati alla partecipazione possono contattare la Segreteria dell'Ordine o direttamente il Comune di Lecco. Agli iscritti all'Ordine Architetti di Lecco sono state riservate particolari condizioni di abbonamento alle riviste: • LOTUS Int. (4 numeri) o 76 anzichè o 86 (prezzo di copertina 27) • NAVIGATOR (3 numeri) o 34 anzichè o 39 (prezzo di copertina 17) • LOTUS + NAVIGATOR al prezzo di o 99 • ABITARE (11 numeri) o 48 anzichè o 73.70 • COSTRUIRE (12 numeri) o 43.70 anziché o 67.20 • CASE DA ABITARE (10 numeri) o 26 anziché o 37 • COSTRUIRE IMPIANTI (11 numeri) o 45 anziché o 68.20 Le richieste di sottoscrizioni possono essere trasmesse direttamente alla Segreteria dell'Ordine. AAA Cercasi Offresi Sono disponibili presso la Segreteria dell’Ordine numerosi Curriculum di persone che offrono collaborazione. IMPORTANTE: In riferimeto all'iniziativa della stampa del tesserino professionale si sollecitano gli iscritti che non l'avessero ancora fatto ad inviare la foto tessera Ulteriori aggiornamenti e notizie sono consultabili sul sito dell’Ordine www.lc.archiworld.it Valmadrera (Lecco) via xxv Aprile, 74 www.eluce.it - tel. 0341583150 fax 0341 583150 Milano via Borgonuovo, 5 - tel. 02 862721 fax 02862721 SHOW-ROOM ILLUMINAZIONE PROGETTAZIONE ILLUMINOTECNICA DA UN’IDEA DI È LUCE IL NUOVO SHOW-ROOM DI CORPI ILLUMINANTI A PREZZI ALTAMENTE COMPETITIVI EMPORIO della LAMPADA Valmadrera via della Pace tel. 0341 207000 Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Lecco
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