novembre - Comune di Castelfranco Emilia
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novembre - Comune di Castelfranco Emilia
Disegno di Anita NOVEMBRE 2O1O Novità Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere. Daniel Pennac Narrativa Cecelia Ahern, Il libro del domani, Rizzoli 2010 (N.AHER Sentimenti, i.63058) Tamara Goodwin non ha mai dovuto preoccuparsi del futuro. La vita, finora, è stata molto generosa con lei: tanti soldi, una lussuosa villa sul mare, pomeriggi di shopping sfrenato con le amiche, un fidanzato diverso ogni settimana... Ma adesso suo padre se n'è andato per sempre, lasciando dietro di sé solo dolore, incredulità e una lunga lista di debiti. Tanto che lei e la madre sono costrette a trasferirsi da Dublino a casa degli zii di campagna, Rosaleen e Arthur, che Tamara ha sempre trovato ridicoli e imbarazzanti. Nella verde e sonnacchiosa contea di Meath sembra che non ci sia proprio nulla da fare, e Tamara per la prima volta ha il tempo di stare un po' sola con se stessa, e fare i conti con il vuoto che la sua vita di prima le ha lasciato dentro. Finché, durante una delle sue passeggiate al misterioso castello di Kilsaney, si imbatte in una bizzarra biblioteca ambulante. Affascinata dalle pile di vecchi libri, e da Marcus, il ragazzo molto carino che se ne occupa, Tamara scopre un piccolo tesoro: un libro diverso da tutti gli altri, senza autore né titolo, chiuso da un fermaglio dorato. Un libro capace di raccontare ciò che ancora non è stato scritto. Complice una magia che metterà a dura prova le certezze cui Tamara si è sempre affidata, quel libro cambierà la sua vita. E la ragazza che non aveva mai dovuto desiderare nulla troverà finalmente il coraggio di inventare i propri sogni. Niccolò Ammaniti, Io e te, Einaudi 2010 (N.AMMA, i.63049) Barricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua settimana bianca, Lorenzo, un quattordicenne introverso e un po' nevrotico, si prepara a vivere il suo sogno solipsistico di felicità: niente conflitti, niente fastidiosi compagni di scuola, niente commedie e finzioni. Il mondo con le sue regole incomprensibili fuori della porta e lui stravaccato su un divano, circondato di Coca-Cola, scatolette di tonno e romanzi horror. Sarà Olivia, che piomba all'improvviso nel bunker con la sua ruvida e cagionevole vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d'ombra, a fargli gettare la maschera di adolescente difficile e accettare il gioco caotico della vita là fuori. Con questo racconto di formazione Ammaniti aggiunge un nuovo, lancinante scorcio a quel paesaggio dell'adolescenza di cui è impareggiabile ritrattista. E ci dà con Olivia una figura femminile di fugace e struggente bellezza. Vittorino Andreoli, Vecchio mondo, BUR 2010 (N.ANDR, i.63184) Verona, piazza Dante. Sotto il monumento all'Alighieri quattro uomini si incontrano ogni giorno: sempre lo stesso bar, sempre lo stesso tavolino, sempre lo stesso caffè. Guardano la vita che scorre davanti ai loro occhi, seguono i passi veloci delle persone che attraversano la piazza e sembrano essere sempre di corsa, sempre in ritardo. Per loro invece il tempo è come se non esistesse, giunti al termine della loro vita lavorativa sono finalmente liberi. Ma sentono anche di allontanarsi ogni giorno di più da quel mondo che li circonda, un mondo fatto di violenza, ingiustizia, odio e rassegnazione, che non conoscono più e non sentono più loro. E allora proprio come il Sommo Poeta intraprendono un viaggio in un'altra realtà, quella della fantasia, in cui tessere delle storie che parlano di loro stessi e di un vecchio mondo dove vincono il bene, il coraggio e la speranza. Un mondo che ormai sembra non esistere più. Attraverso i racconti di questi quattro amici, Vittorino Andreoli ci porta a interrogarci sulle fasi della vita, sul presente e sul futuro, sulla nostra società e soprattutto sul ruolo dell'uomo. António Lobo Antunes, Spiegazione degli uccelli, Ferltrinelli 2010 (N.ANTU, i.63292) Un uomo e una donna decidono di passare insieme un lungo weekend fuori Lisbona. Ciò che lei non sa è l'intenzione del marito di abbandonarla. Rui S., uomo incapace di prendere decisioni, decide così di riprendere le redini della sua vita. Durante i quattro giorni nei quali trascorre l'azione, i dolorosi ricordi della prima moglie si confondono con le sarcastiche e sconvolgenti riflessioni sulla fallita relazione con la seconda moglie, Marília, comunista impegnata. Irrimediabile il finale, quando non restano più spiegazioni se non quelle degli uccelli. Il romanzo di un uomo che riflette sui fallimenti della sua vita, trasformata in un circo di cui lui rappresenta la principale e tragica attrazione finale. Sullo sfondo, spicca l'eccezionale resa di un Portogallo negli anni Settanta, appena uscito da una dittatura lunga cinquant'anni: il paesaggio, la sua intensa relazione con il mare, l'appartamento della coppia, la loro vita quotidiana che accumula carte e polvere. Inedito in Italia, il quarto romanzo di Lobo Antunes, Spiegazione degli uccelli, prefigura la poetica e lo stile del grande autore portoghese che il pubblico italiano conosce, ma in una narrativa più lineare rispetto a romanzi più recenti. Pupi Avati, Una sconfinata giovinezza, Garzanti 2010 (N. AVAT, i.63088) Sono passati molti anni dal momento in cui si sono innamorati, ma Lino Settembre e sua moglie Chicca continuano ad amarsi. Anche se in apparenza sono persone molto diverse: lei insegna Filologia medievale all'università, lui è un popolare giornalista sportivo che parla spesso di calcio in televisione. Non hanno avuto figli, ma proprio questa mancanza ha finito per rendere ancora più solido e sereno il loro legame. Finché un'ombra non inizia a offuscare la mente di Lino. All'inizio solo momentanei cali d'attenzione, poi vuoti di memoria sempre più ampi e preoccupanti. E a quel punto che comincia la seconda vita di Chicca e Lino, un nuovo amore. Con le sue storie e i suoi personaggi, Pupi Avati sta tracciando uno straordinario autoritratto del nostro paese e del nostro tempo, rivelatore e commovente, tra costume e sentimenti, tra attualità e memoria. Il protagonista di Una sconfinata giovinezza, Lino, perde il contatto con il mondo che lo circonda ma trova rifugio nel ricordo dell'infanzia, nelle sue emozioni e nei suoi profumi. E Pupi Avati, nel raccontare una vicenda che affronta temi di drammatica urgenza, ci sa emozionare e sorprendere. Andrea Bajani, Ogni promessa, Einaudi 2010 (N.BAJA, i.63159) Ogni sera Pietro si china sulla pancia di Sara per sapere se dentro c'è qualcosa che nasce, e ogni sera lei aspetta di poter dare un nome al loro futuro insieme. Ma la speranza rimane un'attesa, e l'attesa spacca tutto come una crepa nel muro. Fino a quando ogni cosa si sfalda e sul tavolo della cucina resta soltanto un foglio, o meglio una bomba che si prepara a esplodere. "Telefonato tua madre, è morto Mario". E poco sotto una domanda scritta di fretta: "Mario?" Mario è il nonno di Pietro, ma più che un parente è lo scheletro nell'armadio di una famiglia. Tornato folle dalla campagna di Russia, vissuto dentro una clinica eppure morto per tutti, per lui la guerra non è mai finita. Ora fa la sua comparsa morendo per davvero. L'estate si apre quel giorno con un duplice addio, spalancata come una casa vuota e piena di strade possibili. La prima è un viaggio a ritroso, con in tasca il peso di un segreto che Pietro e Sara si sono nascosti tanto a lungo da non poterlo dimenticare. La seconda è un viaggio sul Don, carico di tutte le storie che Mario non ha mai raccontato. Con una scrittura tesa e tersa fino alla poesia, Andrea Bajani ci racconta la responsabilità e la difficoltà di ricordare. La memoria è una trama forata, i fili si slacciano e si disperdono nell'ordito di una realtà vissuta al presente. Ma è proprio li, tra le omissioni e le mancanze, che forse si annida un senso. Lungo quelle strade deviate, dove si affacciano risposte impreviste a domande mal poste. Daria Bignardi, Un karma pesante, Mondadori 2010 (N.BIGN, i.63296) "Quando ha sentito che a novembre compio quarantadue anni mi ha guardata negli occhi e ha detto: 'Quarantadue è multiplo di sette. Sarà un anno di grandi cambiamenti: stai pronta, Eugenia'." Eugenia Viola non crede nei multipli di sette, ma è sempre stata fin troppo pronta a mettersi in gioco. Era un'adolescente segnata da un dolore prematuro e ossessionata dalla ricerca della propria identità: oggi è una donna spericolata eppure saggia. Ciò che sa fare meglio, quel che le toglie il sonno, è il suo lavoro di regista. Ma quando improvvisamente la vita la obbliga a fermarsi, il film che ci racconta è quello dei tanti pezzi di sé lasciati per strada. La tredicenne affascinata dall'oscuro protagonista di un romanzo russo, la ragazza che parte per Londra in fuga dalla malattia del padre, la ventenne inquieta che approda nella Milano dei profondi anni Ottanta e poi nella New York degli anni Novanta. Fino al presente rigoroso, assediato dalle nevrosi degli Anni Zero ma riempito dall'amore imperfetto per Pietro e per le figlie Rosa e Lucia, le uniche capaci di ancorarla a terra. "Un karma pesante" getta uno sguardo insolito e brillante sui nostri ultimi trent'anni ed è insieme la storia di una donna spietata con se stessa ma teneramente fragile, allegra, materna, tanto dolorosamente vicina all'autenticità della vita che abbiamo l'impressione di conoscerla almeno quanto conosciamo noi stessi. Aher Arop Bol, Il ragazzo perduto, Piemme 2010 (N.BOL Diari e Memorie, i.63048) Aher non è orfano. Aher in Sudan una famiglia ce l'ha. Ha una mamma e un papà, e dei nonni. Anche se di loro non si ricorda niente e non sa se li rivedrà di nuovo. Aveva tre anni, forse quattro, quando suo zio se l'è caricato in spalla e l'ha portato via. Non c'era altra possibilità per sottrarlo alla violenza della guerra civile. Dopo giorni e giorni di cammino, all'arrivo al campo profughi in Etiopia non trovano nessuno ad aspettarli. Niente cibo, né acqua, né medicine. C'è solo un lago con l'acqua ricoperta da una patina scintillante, che lo zio gli impedisce di bere. Ci sono fantasmi di uomini e donne che a stento si reggono in piedi. E tanti bambini e ragazzi, loro sì orfani, e senza qualcuno che se ne prenda cura. Vengono chiamati ragazzi perduti, ma nessuno li sta cercando. Quelli più piccoli a volte piangono, sentono ancora la mancanza della mamma, ma per poco, perché poi bisogna lottare per sopravvivere. Quando anche lo zio lo lascia solo, Aher diventa uno di loro. Saranno la sua famiglia, i suoi compagni di cammino, a volte di gioco, il suo sostegno. A cinque anni Aher ha già affrontato fame, sete e malattie. Ha già visto la morte da vicino, e camminato per giorni e giorni. Eppure il suo viaggio - seimila chilometri attraverso il continente africano deve ancora cominciare. Intensa e coinvolgente, la storia di un ragazzino coraggioso che non si è mai arreso alla follia degli uomini. Antonella Boralevi, Una vita in più, Rizzoli 2010 (N.BORA, i.63182) Lola è un'umile ragazzina di origine calabrese, piena di incantato stupore, ignorante eppure maestra nell'arte generosa di farsi coinvolgere da tutto ciò che la circonda, dando luce a ogni cosa che sfiora. Ernesto è un professore universitario cinquantenne, introverso, abitudinario, a suo agio soltanto nell'ordinato mondo dei numeri. La sua vita, deserta di affetti fin nei più lontani ricordi, è improvvisamente attraversata da una passione sorprendente, folgorante e vitale. Michele è un giovane studente universitario, bello di una bellezza consapevole, indolente e dispettoso, ribelle e allo stesso tempo conformista. Un ragazzo pieno di contraddizioni e alla ricerca di un'identità ancora tutta da scoprire. E poi c'è José, un figlio che nessuno sembra volere ma che scoprirà, inaspettato, l'amore vero, quello che nulla chiede e però sa dare. Perché, come dice Lola: "I figli sono di chi gli vuole bene". Attraverso le storie di questi personaggi, così veri, così profondi, Antonella Boralevi ci consegna una storia che sa parlare al cuore dei lettori, una vicenda che tocca i nervi scoperti del presente, e pone delle domande essenziali sull'amore, sull'essere genitori e sull'estenuante complessità dell'oggi. Barbara Taylor Bradford, Una donna contro, Sperling&Kupfer 2010 (N.BRAD Sentimenti, i.63299) Il giorno in cui si trasferisce a New York dall'Inghilterra, la misteriosa "M" decide di lasciarsi tutto alle spalle. Tutto, compreso il suo vero nome. Vuole dimenticare una traumatica esperienza che ha vissuto nella tranquilla campagna inglese e tagliare ogni legame con il passato. D'altronde, M è giovane, determinata e bellissima, e per una donna come lei non è certo difficile ricominciare da capo. Nella moda, per esempio: il suo eccezionale charme e la sua innata eleganza fanno di lei una top model perfetta. Così, in pochissimo tempo, diventa la musa del celebre stilista Jean-Louis Tremont, che la vuole con sé a Parigi come regina incontrastata delle passerelle. Anche Larry Vaughan, attraente divo del cinema, viene subito conquistato dal fascino di una donna tanto speciale. Ricchi, famosi e follemente innamorati, i due si sposano e diventano la coppia più ammirata del jet set internazionale, conquistando le copertine delle riviste più glamour. Finalmente M ha tutto ciò che ha sempre sognato ed è libera di seppellire gli antichi demoni. Almeno così crede, perché la sua ritrovata serenità viene presto turbata da una serie di strani incidenti, per nulla casuali. Qualcuno è deciso a distruggere il suo mondo, la sua felicità e il suo matrimonio. Ma M è pronta a tutto, pur di proteggere chi ama... Pino Cacucci, ¡Viva la vida!, Feltrinelli 2010 (N.CACU Diari e memorie, i.63055) Si tratta di un monologo che mette in scena l'appassionata esistenza di Frida Kahlo "detta" dalla protagonista dal vertice estremo dei suoi giorni. Mentre corre verso la morte, Frida torna ai patimenti della sua reclusione forzata (ripetutamente ingessata e condannata all'immobilità), ai suoi lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, alla sua relazione con Diego Rivera. In poche pagine c'è il Messico, c'è il risveglio dell'immaginazione, c'è la storia di una donna, c'è la rincorsa di una passione mai spenta per un uomo. La sintesi infuocata di un'esistenza. Andrea Camilleri, Il sorriso di Angelica, Sellerio 2010 (N. CAMI Giallo, i.63063) Gli anni non impediscono a Montalbano di riaccedere alle venture e agli incanti dell'esperienza adolescenziale: all'inadeguatezza emotiva, alle fantasticaggini, ai risalti del cuore, ai turbamenti, alla tenera e trepida lascivia; alle affezioni precipitose, anche: dagli scoppi d'ira, agli schianti di gelosia. Conosce a memoria la poesia "Adolescente" di Vincenzo Cardarelli. Recita a se stesso i versi sul "pescatore di spugne", che avrà la sua "perla rara". E sa, non senza diffidenza e discorde sospetto di decrepitezza, quando più e quando meno, tra il lepido e il drammatico, che "... il saggio non è che un fanciullo / che si duole di essere cresciuto". Non crede invece, alla sua "saggezza", la fidanzata Livia. E scambia per un tratto di guasconeria la confessione di un tradimento, fatta con la schiettezza propria dell'età men cauta. Montalbano è stato folgorato dalla bellezza, sensualmente sporca di vita, della giovane Angelica. Un misterioso personaggio, nascosto in un gomito d'ombra, confonde il commissario con una giostra di furti architettati geometricamente, secondo uno schema d'ordine di pedante e accanita astuzia. Quale sia la posta in gioco è da scoprire. La vicenda è aggrovigliata e ha punte d'asprezza. E intanto Montalbano si vede in sogno, costretto in un'armatura di cavaliere, e buttato dentro un torneo. Fuor di sogno, nel vivo delle indagini, irrompe, in questa "gara" similariostesca, la nuova Angelica. Raymond Carver, Da dove sto chiamando, Einaudi 2010 (N.CARV, i.63158) Da dove sto chiamando, l'"autoantologia" voluta da Carver nel 1988, poco prima della morte, presenta nella versione scelta e curata dall'autore racconti appartenenti a tutto l'arco della sua produzione, da quelli del libro d'esordio Vuoi star zitta per favore? ai sette "nuovi racconti" di Elephant. Permette così al lettore di scorgere forse nel modo più compiuto possibile gli orizzonti narrativi che si richiamano da un punto all'altro dell'ormai leggendaria "Carver Country". C'è ovviamente la coppia, fotografata nei suoi vari istanti, sovente nelle diverse fasi di una crisi: come in I chilometri sono effettivi; nel momento stesso di una separazione annunciata da una lettera dalla calligrafia "irriconoscibile", come in Pasticcio di merli. Le donne e gli uomini carveriani si trovano di fronte, all'improvviso e forse quasi senza accorgersene, alla resa dei conti con il sogno americano di provincia. Oppure a raggiungerli è un'eco di violenza: quella del reduce nero di Vitamine, che come amuleto porta con sé l'orecchio rinsecchito di un vietcong, l'esplosione di aggressività repressa di un padre mite in Biciclette, muscoli, sigarette o l'ottusità inquietante del protagonista di Con tanta di quell'acqua a due passi da casa. O ancora, è l'alcol a scandire le giornate di molti di loro, in racconti come Un'altra cosa, Attenti, Da dove sto chiamando. Caterina Cavina, La Merla, B.C.Dalai 2010 (N. CAVI Horror Umorismo, i.63177) A Nuovariva, nella Bassa emiliana, i delitti di prossimità sono una consuetudine, in particolare quelli che hanno come vittime le donne; i loro cadaveri spariscono per sempre nel verde scuro della palude. Ma un giorno accade che il corpo di una ragazzina assassinata nei "giorni della Merla", i giorni più freddi dell'anno, non affondi subito e rimanga fino a primavera sulla superficie ghiacciata dell'acqua. Nessuno si azzarda a raccoglierlo. Molti anni dopo la ragazzina riemerge e, protetta da una suora un po' bizzarra, Leonida, e da un simpatico carabiniere, il maresciallo Fringolesi, diventa una specie di "giustiziere" che ammazza i "maiali su due gambe". Per il resto la sua vita riprende dal punto in cui si era interrotta. Dopo un'adolescenza turbolenta, la giovane si inserisce nella sparuta comunità di Nuovariva come giornalista di cronaca nera. Sui suoi colleghi ha però un vantaggio: i cadaveri le raccontano le loro storie. Alternando di continuo i piani temporali, e passando con disinvoltura dal registro gotico a quello comico-picaresco, Caterina Cavina ha scritto un romanzo che, con l'efficacia imbattibile della leggerezza e senza mai cadere nella morbosità, si legge come una fiaba moderna. Guido Cervo, La croce perduta. Il Teutone, Piemme 2010 (N.CERV Storico, i.63253) È il 1241. Dalle steppe dell'Est un'ondata di uomini dilaga nel centro dell'Europa. Sono assetati di sangue e saccheggi, una fama di crudeltà ed efferatezza li precede. Sono Tartari, un nome che è ormai sinonimo di terrore. Le forze cristiane chiamate a raccolta dal duca di Slesia, Enrico il Pio, li considerano selvaggi. Pagheranno caro lo sprezzo. Nella battaglia di Liegnitz, l'esercito viene annientato. Le città che si trovano sulla strada dei nemici sono rase al suolo, le popolazioni disperse. La Cristianità non ha mai corso un pericolo più grande. Di ritorno dalla Terrasanta, Eustachius von Felben, monaco guerriero dell'Ordine dei Cavalieri Teutonici, sta attraversando con un pugno di compagni quelle terre devastate. È un uomo d'arme, animato però da una fede ardente, forgiata nel fuoco dei suoi tormenti interiori. In marcia verso il Nord, deve scortare un mercante veneziano, latore di un'importante missiva del Doge per il Gran Maestro dell'Ordine, e di un dono di valore inestimabile, prezioso quanto una reliquia: una croce tempestata di gemme, appartenuta a Sant'Elena, madre dell'imperatore Costantino. Dopo quasi vent'anni di battaglie in Terrasanta, Eustachius dovrà misurarsi con altri infedeli, più pericolosi di Turchi e Saraceni, perché molto più prossimi ai confini del mondo cristiano. I Tartari infatti sono ormai ovunque, tutto intorno al piccolo manipolo di uomini che viene assalito e depredato. Thomas Cobb, Crazy heart, Einaudi 2010 (N.COBB, i.63163) Dopo una rispettabile carriera come musicista country, Bad Blake si ritrova, a cinquantasette anni, semi-alcolizzato e con quattro matrimoni falliti alle spalle. Bad, con dieci dollari in tasca, gira il Paese a bordo del suo scassatissimo pick-up per esibirsi in locali che ormai non sono nulla piú che sale da bowling o piccoli bar di provincia. Quando sembra ormai che la sua discesa sia inarrestabile, ecco apparire sulla sua strada una giovane giornalista, Jean Craddock, intenzionatissima a intervistarlo e forse anche a dare ancora una chance al suo "crazy heart"... Neil Cross, I resti di lei, Rizzoli 2010 (N.CROS Giallo, i.63109) Cosa passa per la mente di un uomo, un uomo giovane, che scopre di avere poche settimane di vita? Quando lascia l'ospedale con quella spietata sentenza, Kenny decide di rintracciare le persone con cui si sente in debito, per chiudere i conti in sospeso con il passato. La prima della lista è la sua ex moglie, a cui lascia la casa in cui vive. L'ultima è Callie, una sua compagna che non vede dai tempi della scuola, che però è scomparsa in circostanze oscure. Il marito, Jonathan, era stato denunciato in passato per percosse, e sospettato a lungo di omicidio, ma contro di lui non erano mai emerse prove risolutive, e il corpo di Callie non è mai stato ritrovato. Kenny non ha nulla da perdere, e vuole sapere la verità. Anche a costo di avviare un'infernale sequenza di morte. Michael Cunningham, Al limite della notte, Bompiani 2010 (N.CUNN, i.63056) New York, oggi. Peter, quarantenne, mercante d'arte a Manhattan, ha tutto quello che un uomo potrebbe desiderare. Un lavoro che sta per dargli nuove opportunità, un bell'appartamento, una moglie affascinante, una figlia che è andata al college. Tutto. O forse no. Forse questo non può essere tutto. Forse alla vita di Peter manca qualcosa, il senso di un movimento, un'aspirazione, una tensione. Un pericolo. E quando nell'appartamento che Peter divide con Rebecca arriva Ethan, il fratello minore di sua moglie, un'attrazione misteriosa e inquietante sembra mettere a rischio qualsiasi parvenza di stabilità. L'autore di "Le Ore" ritorna con un romanzo seducente e sensuale, dalla scrittura densa e coinvolgente, che conduce il lettore sulle tracce di una Bellezza che tutto può salvare e tutto può distruggere. Clive Cussler e Paul Kemprecos, Medusa, Longanesi 2010 (N.CUSS, i.63053) La giovane e bellissima dottoressa Song Lee è un'esperta virologa, che ha pagato a caro prezzo il suo desiderio di trasparenza e verità durante l'epidemia di Sars. Non ha rispettato l'ordine di segretezza impartito dal governo di Pechino, e per questo è stata allontanata, segregata a fare il medico generico in una remota provincia della Repubblica Popolare. Ma un tragico evento la richiama al centro della scena: un virus ancora più terribile sta minacciando il mondo, e Cina e Usa hanno unito gli sforzi per trovare un vaccino. Condotta in Florida, la dottoressa Lee partecipa a ricerche febbrili che sono la sola speranza di evitare una pandemia: proprio dal mare, dai suoi abitanti più antichi e misteriosi, le meduse, potrebbe venire la salvezza, come sembrano testimoniare persino alcune leggende. Le fasi finali della ricerca si tengono in un laboratorio segretissimo, nascosto nelle profondità dell'oceano Pacifico. Un laboratorio che però scompare misteriosamente nel nulla, così come tutti i ricercatori che ci lavorano. Solo Kurt Austin e i suoi amici della numa possono, forse, rintracciarlo, mettere in salvo gli scienziati e impedire la catastrofe. La sfida, però, questa volta è quasi impossibile: il nemico da combattere ha molte facce, ed è molto, forse troppo pericoloso e difficile da scovare... Jeffery Deaver, La figlia sbagliata, Rizzoli 2010 (N.DEAV Giallo, i.63321) Megan Collier è una ragazzina "difficile": timida, solitaria, piena di rabbia. Rabbia soprattutto nei confronti dei genitori, Bett e Tate, divorziati da poco e troppo presi da se stessi per accorgersi di lei. Fortuna che ora c'è il dottor Peters, il suo nuovo psicanalista. Gli sono bastate poche sedute per stregare Megan: con il suo sguardo magnetico e la voce ferma e suadente, è il solo che riesca a far crollare le barriere della ragazza. Finché un giorno, all'improvviso, Megan scompare. Adesso i suoi genitori dovranno per forza accorgersi di quella figlia che non si erano mai preoccupati di conoscere, e che forse ha voluto fuggire proprio da loro. Ma Megan non è scappata: ben presto, infatti, dietro la sua sparizione si profila una lucida trama di ricatto e vendetta, ordita da qualcuno in grado di tenere in scacco Megan, e abilissimo a scavare nel passato della famiglia Collier. Se vogliono salvare la figlia, e scoprire chi li ricatta e perché, Tate e la sua ex moglie dovranno scendere negli inferi del proprio passato, camminando loro stessi, insieme al misterioso ricattatore, in bilico sul sottile confine tra realtà e follia. Andrea DeCarlo, Leielui, Bompiani 2010 (N.DECA, i.63073)ù “Leielui” è una storia d'amore. Si svolge tutta nel corso di un'estate caldissima, tra Milano, la costa della Liguria, il sud della Francia e Vancouver, in Canada. Lei è Clare Moletto, un'americana che vive in Italia da diversi anni e lavora al call center di una grande compagnia di assicurazioni. Lui è Daniel Deserti, autore del bestseller internazionale 'Lo sguardo della lepre' e di altri romanzi di minore successo. In un giorno di pioggia torrenziale, lui, ubriaco e in piena crisi creativa, con la sua macchina va addosso alla macchina in cui lei viaggia con il suo fidanzato. Da questo evento potenzialmente catastrofico, nasce un rapporto che passa dall'ostilità alla diffidenza alla curiosità, all'attrazione incontrollabile. Volevo raccontare le ragioni, i dubbi, le contraddizioni profonde che una donna e un uomo di oggi si trovano a fronteggiare quando gli capita di innamorarsi davvero. La scommessa era parlarne nel modo più onesto possibile, e dare ai due protagonisti, donna e uomo, lo stesso peso. Così a capitoli alterni la storia è raccontata dal punto di vista di lei e di lui: la prospettiva cambia, e cambiano le percezioni, i sentimenti in gioco, i pensieri, le domande senza risposta. Credo che per una lettrice o un lettore sia quasi inevitabile identificarsi in uno dei due personaggi, e che questo possa suscitare in certi casi una strana alternanza di partecipazione e rabbia. Emma Donoghue, Stanza, letto, armadio, specchio, Mondadori 2010 (N.DONO, i.63256) Jack ha cinque anni e la Stanza è l'unico mondo che conosce. È il posto dove è nato, cresciuto, e dove vive con Ma': con lei impara, legge, mangia, dorme e gioca. Di notte Ma' chiude al sicuro nel Guardaroba, e spera che lui dorma quando il Vecchio Nick va a fare loro visita. La Stanza è la casa di Jack, ma per Ma' è la prigione dove il Vecchio Nick li tiene rinchiusi da sette anni. Grazie alla determinazione, all'ingegnosità, e al suo intenso amore, Ma' ha creato per Jack una possibilità di vita. Però sa che questo non è abbastanza, né per lei né per lui. Escogita un piano per fuggire, contando sul coraggio di Jack e su una buona dose di fortuna, ma non sa quanto potrà essere difficile il passaggio da quell'universo chiuso al mondo là fuori... Roddy Doyle, Una vita da eroe, Guanda 2010 (N.DOYL, i.63294) Sono i primi anni '50, quando Henry Smart, volontario nella guerra d'indipendenza uomo di fiducia di Michael Collins, militante dell'IRA, fa ritorno al paese d'origine dopo un lungo esilio negli Stati Uniti. È un uomo solo, mutilato, soffre di perdite di memoria ed è certo della morte dell'amatissima moglie e dei figli. Ingaggiato dal regista John Ford come "consulente IRA", Smart prende parte alla stesura della sceneggiatura del film che Ford intende girare proprio sulla sua vita. Ma si tratta di un "polpettone" hollywoodiano, depurato da episodi cruenti. L'Irlanda di Ford è un artificio, dove la lotta per l'indipendenza e la Guerra Civile fanno solo da sfondo all'avventura sentimentale dei protagonisti. Conclusa dunque in maniera poco soddisfacente la parentesi cinematografica, Smart si trasferisce in un paese a nord di Dublino, dove conduce un'esistenza molto tranquilla, lavorando come bidello in una scuola e come giardiniere, finché per caso scoprirà che sua moglie e sua figlia sono ancora vive. La stampa nazionale però lo cerca e svela il suo passato rivoluzionario; la Provisional IRA inizia a interessarsi a questo "vecchio leone", vede in lui un eroe dimenticato e decide di farne il proprio simbolo. In un romanzo che abbraccia mezzo secolo di storia irlandese, Doyle racconta con grande sensibilità i profondi mutamenti di un paese alla ricerca di normalità dopo anni di conflitti. Kim Echlin, Il fiume delle cento candele, Einaudi 2010 (N.ECHL, i.63166) Tutto era cominciato con un ragazzo dalla maglietta bianca e i capelli lunghi che dal palco de L'air du temps incantava le ragazze con la forza giovane della sua musica e la musicalità antica della sua lingua. A quei tempi Serey sembrava vivere solo di rock e della matematica che studiava all'università, eppure molto altro impegnava il suo cuore: da sei anni era lontano dal suo paese, da quando i Khmer Rossi avevano chiuso le frontiere della Cambogia. E durante questo esilio forzato che incontra lei. Di qualche anno più giovane, anche Anne deve fare i conti con la solitudine: quella di essere cresciuta senza un genitore. Tra Anne e Serey l'amore è quello disperato e senza domani di chi si abbandona all'altro come a una patria ritrovata. Ma quando i Khmer vengono ricacciati sulle montagne e le frontiere riaperte, Serey deve tornare a casa e scoprire cosa è successo alla sua famiglia. Quando, dopo undici anni senza avere sue notizie, le sembra di intravedere il volto di Serey in un servizio al telegiornale, Anne decide di partire per la Cambogia. Il fiume delle cento candele è un romanzo scritto come una lunga, struggente lettera d'amore, un canto rivolto all'amato assente e al suo paese che diventa una meditazione sofferta sulla verità e la giustizia, su quali parole usare per onorare i morti e pacificare i vivi. Umberto Eco, Il cimitero di Praga, Bompiani 2010 (N.ECO Storico, i.63313) Trent'anni dopo "Il nome della rosa" Umberto Eco torna in libreria con un nuovo romanzo di ambientazione storica. Lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, il falso bordereau di Dreyfus per l'ambasciata tedesca, la crescita di quella falsificazione nota come "I protocolli dei Savi Anziani di Sion", che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che tramano contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano i preti con le loro stesse budella, un Garibaldi artritico dalle gambe storte, i piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi, le stragi nella Parigi della Comune, orrendi ritrovi per criminali che tra i fumi dell'assenzio pianificano esplosioni e rivolte di piazza, falsi notai, testamenti mendaci, confraternite diaboliche e messe nere. Ottimo materiale per un romanzo d'appendice di stile ottocentesco, tra l'altro illustrato come i feuilletons di quel tempo. Un particolare: eccetto il protagonista, tutti i personaggi di questo romanzo sono realmente esistiti e hanno fatto quello che hanno fatto. E anche il protagonista fa cose che sono state veramente fatte, tranne che ne fa molte, che probabilmente hanno avuto autori diversi. Accade però che, tra servizi segreti, agenti doppi, ufficiali felloni ed ecclesiastici peccatori, l'unico personaggio inventato di questa storia sia il più vero di tutti. Åke Edwardson, Il cielo è un posto sulla terra, B.C.Dalai 2010 (N.EDWA Giallo, i.63057) In una Goteborg autunnale, dove il rapido accorciarsi delle giornate prelude al lungo buio dell'inverno, tre stazioni di polizia ricevono le allarmate denunce di genitori i cui figli sono stati avvicinati da uno sconosciuto. All'apparenza, nessuno dei piccoli ha subito molestie di alcun genere: l'uomo si è limitato a farli salire sulla sua auto e a chiacchierare brevemente con loro. Ma dopo qualche tempo un quarto bambino viene ritrovato gravemente ferito e un quinto scompare, rapito dal passeggino in un centro commerciale durante un attimo di distrazione della madre. Il commissario Erik Winter, che già si sta occupando di una serie di singolari aggressioni a studenti universitari, si sente toccato personalmente, in quanto i bambini hanno grosso modo l'età di sua figlia Elsa. Mette così in campo tutta la sua competenza di poliziotto e il suo intuito di genitore. E a poco a poco comincia a ricostruire l'oscuro legame che unisce i due filoni di indagine. Bret Easton Ellis, Imperial Bedrooms, Einaudi 2010 (N.ELLI, 2010 i.63150) "Su di noi avevano fatto un film", dice Clay. Un film tratto dal libro che un loro amico aveva scritto ispirandosi alla sua storia e a quella di Blair, Trent, Julian e Rip. Il problema è che il loro amico, Bret Easton Ellis, ce l'aveva con Clay e per questo l'aveva trasformato nel narratore "bello e stordito, incapace d'amore e di bontà" di quel romanzo intitolato Meno di zero. Ma oggi, venticinque anni dopo, Clay è tornato in città e questa volta è pronto a raccontare la sua storia in prima persona. Diventato sceneggiatore di mediocre successo, Clay è a Los Angeles per scegliere il cast dell'ultimo film a cui sta lavorando. Qui incontra gli amici di gioventù: Blair, la sua ex ragazza, si è sposata con Trent che nel frattempo è diventato un potentissimo agente delle star di Hollywood, Julian ha messo in piedi una discreta agenzia di escort, mentre Rip... Rip ha sempre fatto storia a sé. Quando a una festa incontra la giovane, splendida Rain e se ne innamora Clay precipita in una dimensione in cui paranoia e terrore sono i muri di un labirinto da cui non riesce, o non vuole, uscire. Bastano questi accenni per far intuire al lettore il gioco di specchi, rimandi e false piste con cui Ellis, mai cosi disincantato e ironico, intesse il suo inquietante racconto. Disperazione e violenza, noia e glamour, autoindulgenza e degradazione sono gli atomi costitutivi del mondo (o dell'inferno) in cui Ellis, impeccabile come suo solito, ci fa da guida. Dianne Emley, Una ferita aperta, Piemme 2010 (N.EML Giallo, i.63300) Una lunga scia bruna collega la porta d'ingresso a una massa scomposta e scura, sul pavimento di marmo bianco. A una prima occhiata è difficile rendersi conto di che cosa si tratti; avvicinandosi lentamente, però, appaiono alcuni dettagli: un piede, un braccio, una spalla. Sono i corpi senza vita di un uomo e una donna, corpi su cui l'assassino, munito probabilmente di sega elettrica, si è accanito con ferocia e che poi ha ricomposto in un'orrenda danza macabra di carne e sangue. È questa l'immagine che Nan Vining, detective della polizia di Los Angeles, si trova di fronte appena varcata la soglia della scena del crimine. Per Nan, però, quello non è solo un massacro, un crimine efferato di ordinaria amministrazione, come per i suoi colleghi. Lei, quel dolore, lo ha provato in prima persona e ancora ne porta le cicatrici, nel corpo e nell'anima. Qualche mese prima è stata aggredita con violenza e quel giorno è inciso a fuoco sulla sua pelle, come la lunga cicatrice che le deturpa il collo dall'orecchio fino alla spalla sinistra. Vedendo quelle immagini orribili, Nan comprende che è giunto il momento di affrontare il proprio passato, quella ferita ancora aperta che le impedisce di guidare le indagini con la freddezza che richiederebbero. Deve trovare chi l'ha ridotta così, una creatura fragile e indifesa, e punirlo. Non c'è nessuno che possa aiutarla, nemmeno Jim Kissick, suo compagno da tanti anni. È un gioco a due a cui non può sottrarsi se vuole sopravvivere. Vittorio Foa, Scelte di vita, Einaudi 2010 (N.FOA Diari e Memorie, i.63162) Tra un bagno di mare e una cena sotto la pergola della casa di Sperlonga, Vittorio Foa avvia intense conversazioni con gli amici che gli sono più vicini (siamo negli anni Ottanta, ai tempi dell'"edonismo reaganiano"). Al centro, le vicende forti della politica: anche di quella che è ormai storia. Vittorio Foa ha da poco finito di scrivere, con travaglio, la sua "Gerusalemme rimandata". È assorto ma fuori campo. Da più di quattro anni ha scelto il ritiro dalla vita pubblica. I temi s'intrecciano con la sua storia (la scelta antifascista e i suoi dilemmi, la crisi delle ideologie e insieme la speranza): discussioni appassionate sulla filosofia del mondo, guardando ai deboli, agli esclusi e al loro riscatto, proprio attraverso la politica, di cui il movimento operaio, i partiti della sinistra, il sindacato sono parti essenziali. Temi cruciali: quasi che Vittorio Foa e coloro che dialogano con lui percepissero profeticamente i segni di una svolta che segnerà in profondità l'Italia del futuro. Senza conformismi né censure, si affrontano alla radice, rivisitandole, le parole chiave della sinistra: il progresso sociale, l'esperienza del socialismo, la questione ambigua dei fini e dei mezzi. E poi, su tutte, il tema antiretorico, del rapporto tra biografia e politica: nello sguardo incrociato tra un protagonista che ha fatto la storia e chi la storia la studia (ai massimi livelli), la interpreta. Introduzione di Sesa Tatò. Thaisa Frank, Gli occhiali di Heidegger, NeriPozza 2010 (N.FRAN, i.63284) Gli ultimi fuochi del secondo conflitto mondiale divampano nel cuore del territorio tedesco, quando Elie Schacten, al volante di una jeep, si arresta nella radura di una foresta della Germania del nord. Un uomo alto è in attesa, si chiama Gehrard Lodenstein. Lodenstein si accosta alla jeep e, con l'aiuto di Elie, comincia a scaricarla. Numerosi sacchi pieni di lettere sono messi su un montacarichi che si spinge fino a dieci metri sotto terra fino una grande porta con la scritta "Gleich Antworten Mogen""Rispondi allo stesso modo". Al di là di quella porta quaranta e più anime vivono, dormono e si arrabattano per una missione incredibile: rispondere alle lettere dei morti. Briefaktion, "Operazione Posta": rispondere, usando lo stesso tono e lo stesso stile, alle lettere che i deportati nei campi sono stati costretti a scrivere ai parenti prima di entrare nelle camere a gas. Lettere in cui le vittime lodano le condizioni di vita dei lager, e alle quali occorre dare riscontro perché la Soluzione finale resti ben celata sotto un cumulo di credibili menzogne. Sono scrivani abili ed esperti e, tuttavia, in gravi ambasce, poiché dal Ministero per l'Educazione del Popolo e per la Propaganda è appena giunto un ordine assurdo: rispondere a un vivo: il filosofo Martin Heidegger che è in attesa da tempo di un riscontro dal suo optometrista ebreo, al quale ha chiesto un nuovo paio di occhiali. Ariana Franklin, Le reliquie dei morti, Piemme 2010 (N.FRAN Giallo Storico, i.63193) Inghilterra, 1176. Dai resti dell'incendio appiccato all'abbazia di Glastonbury riemergono due scheletri: quello più grande, imponente per altezza e dal cranio sfondato, fa pensare a un grande condottiero ucciso in battaglia da un nemico spietato. Accanto a quello, un altro più piccolo, forse di donna, che porta traccia di un'orrenda mutilazione. Il ritrovamento dei due scheletri in un'unica bara accende la fantasia popolare: in molti ritengono che possa trattarsi delle spoglie di Artù e Ginevra. Se la voce si rivelasse vera, sarebbe la fine per le speranze dei ribelli gallesi, i quali, restii a riconoscere l'autorità dei dominatori inglesi, attendono ancora il ritorno di re Artù che, secondo il mito, non sarebbe morto ma riposerebbe ad Avalon, pronto a ricomparire per scacciare i nuovi invasori. Ovvio, quindi, che il re inglese Enrico II non veda l'ora di esporre pubblicamente la salma come prova della morte di Artù. Prima, però, deve accertarsi che le ossa appartengano davvero al suo lontano predecessore. E c'è solo una persona cui può affidare quel compito: Adelia Aguilar, signora dell'arte della morte. Tuttavia, questa volta le si prospetta una missione più ardua del solito: non solo perché non dispone di mezzi utili alla datazione degli scheletri, ma soprattutto perché quei resti potrebbero celare misteri ben più recenti e inconfessabili di quelli avvolti nella leggenda. E qualcuno potrebbe arrivare a uccidere pur di lasciare sepolta la verità. Chiara Gamberale, Le luci nelle case degli altri, Mondadori 2010 (N.GAMB, i.63046) Mandorla è la bambina felice di una ragazza madre piena di fantasia. Maria, la mamma, lavora come amministratrice d'immobili e ha lo speciale dono di trasformare ogni riunione condominiale in toccanti sedute di terapia di gruppo... Quando un tristissimo giorno Maria muore cadendo dal motorino, i condomini di via Grotta Perfetta 315, quelli che più le volevano bene, scoprono da una lettera che proprio nel loro stabile la piccola Mandorla è stata concepita... ma su chi sia il padre, la lettera tace. Proprio perché con tutti Maria sapeva instaurare un legame intenso, nessun uomo tra i condomini si sente sollevato agli occhi degli altri dal sospetto di essere il padre di Mandorla. È così che verrà presa la decisione di non fare il test del DNA su Mandorla, e stabiliscono di crescere la bambina tutti assieme. È questo il fatale presupposto di una commedia umana che, con l'alibi del paradosso, in realtà ci chiama in causa tutti. E mentre, di piano in piano, Mandorla cresce, s'innamora, cerca suo padre e se stessa, ci si avventura con lei verso rivelazioni luminose e rivelazioni scomode, si assiste a nuove unioni e a separazioni necessarie. Francisco González Ledesma, Cronaca sentimentale in rosso, Giano 2010 (N.GONZ Giallo, i.63246) Olvido Montal ha trovato casa a San Salvator, a Barcellona. Una casa con un cuore, come dice lei, con le pareti ocra e un piccolo cortile che si affaccia sulla sabbia della spiaggia e sui rumori del mare. Qualche volta Olvido si azzarda a esibire il seno nudo su quella spiaggia di famiglie dove anche gli ombelichi hanno il certificato matrimoniale. Tra i più esperti nell'osservazione di quelle grazie, c'è il vecchio poliziotto Méndez. Esiliato dal suo quartier generale in calle Nueva, espulso dal Quinto distretto di Barcellona, Méndez è stato assegnato alla sorveglianza dei lidi. Un lavoro da pensionati, qualche controllo di borseggiatori e piccoli spacciatori, qualche ispezione di alberghi e bar alla ricerca di scontate irregolarità. Per fortuna Méndez lo nobilita trascorrendo il suo tempo al bar Can 60, un locale che conserva l'aria di un rifugio di pescatori dediti a contemplare la vita che passa. In quel rifugio Méndez contempla la bella Olvido. Nell'istante in cui ha saputo che la donna è un giudice, Méndez è rimasto per un po' deluso, poi ha trascorso i successivi dieci minuti a pensare come sarebbe stato stupendo averla con addosso la toga. Quando è riuscito ad andare oltre queste delicatezze dello spirito, si è recato a porgerle i suoi rispetti. Strana casa quella del giudice. Porte nobili, ceramiche con marine, conchiglie, cofanetti di madreperla, specchi incorniciati di schiuma e su uno di quei tavoli di pescatori un seno tagliato di netto... M. R. Hall, Scomparsi, Sperling&Kupfer 2010 (N.HALL Giallo, i. 63087) Non c'è pace per Jenny Cooper, la determinata e coraggiosa coroner del distretto di Severn Vale. Recentemente incaricata di indagare su alcune morti avvenute in circostanze sospette, la donna sta cercando di svolgere al meglio il proprio complesso lavoro e di lasciarsi alle spalle i demoni del passato, quando l'ostinazione di una madre la costringe a scoperchiare un altro nido di serpenti. Sette anni fa Nazim Jamal, brillante studente di fisica di Bristol, è sparito con un amico senza lasciare traccia. Da tempo manifestava simpatie per gli estremismi religiosi e la polizia ha avanzato l'ipotesi di una fuga in Afghanistan, sulla pista del terrorismo. Ma Amira Jamal non ci ha mai creduto. E adesso che i termini di legge stanno per scadere, e il governo inglese è in procinto di dichiarare suo figlio ufficialmente deceduto, Amira si batte affinché siano riaperte le indagini e si faccia chiarezza sulla vicenda. Jenny Cooper è la sua ultima speranza. Ma quando la coroner comincia a ricostruire la pratica, il caso assume immediatamente contorni inquietanti, e l'odore della corruzione e del complotto diventa palese. Come mai sono coinvolti i servizi segreti? Perché continua a saltar fuori lo spettro di Maybury, una centrale nucleare dismessa? E in che modo è collegata a questa storia la sottrazione di un cadavere dall'ospedale? Mentre dall'alto crescono le pressioni perché sull'inchiesta venga mantenuto il silenzio, gli eventi prendono una piega inaspettata, e Jenny si ritrova in un vicolo cieco. Laurell K. Hamilton, Cerulean sins, Nord 2010 (N.HAMI Fantasy, i.63317) La traumatica rottura con Richard è ancora una ferita aperta per Anita Blake. Ed è quindi il bisogno di avere una vita sentimentale stabile che la spinge a impegnarsi in una relazione normale... anche se, per una negromante che di lavoro resuscita i morti, "normale" significa frequentare Micah, un leopardo mannaro, senza però rinunciare alle irresistibili tentazioni incarnate da Jean-Claude, il Master della Città, e dal suo bellissimo e seducente luogotenente, Asher. È inevitabile che un equilibrio così fragile sia destinato a spezzarsi e, infatti, l'inatteso arrivo dall'Europa di Musette, la temuta rappresentante del Consiglio dei Vampiri, trascina prima Jean-Claude e poi la stessa Anita in un vortice d'intrighi e lotte di potere dai risvolti imprevedibili. Inoltre, quando St. Louis viene scossa da una serie di brutali omicidi, la situazione diventa ancora più torbida: Anita capisce subito che le morti sono opera di una creatura della notte e gli indizi la portano ben presto a sospettare proprio di Musette. Tuttavia la cacciatrice deve agire con la massima cautela, se vuole evitare che le sue indagini abbiano conseguenze devastanti per lei e, soprattutto, per i suoi amanti: perché con le sue mosse si è conquistata l'attenzione della Madre di Tutte le Tenebre, l'essere oscuro che ha generato le stirpi dei licantropi e dei vampiri... Joanne Harris, Il ragazzo con gli occhi blu, Garzanti 2010 (N.HARR, i.63074) Blu non è più un bambino cattivo. Ora è un uomo di quarant'anni. Vive ancora insieme con la madre in un paese dello Yorkshire dove conduce una vita apparentemente normale. Un'esistenza ordinaria, molto diversa da quella che l'uomo conduce nel mondo virtuale. Sul web Blu ha fondato un blog dedicato a tutte le persone cattive in cui dà sfogo ai suoi desideri più nascosti, confessa pulsioni omicide, racconta la sua infanzia. Pensieri oscuri si agitano nella sua mente di bambino. Un bambino incompreso, dotato di una sensibilità straordinaria, e ossessionato da una terribile fantasia, quella di uccidere sua madre. Ma cosa è vero e cosa non lo è? Qual è il confine tra realtà e mondo virtuale? Forse l'inquietante amica Albertine lo sa. O forse no. Una cosa è certa: Blu non è quello che sembra. Di lui Albertine dice: loquace, affascinante, manipolatore. Ma allora chi è veramente? Non resta che scavare nel vero passato di Blu, un passato oscuro, un passato di rivalità e menzogne, segnato dalla presenza di Emily, bambina prodigio dotata di un dono unico e misterioso, quello di ascoltare i colori della musica... Nazim Hikmet, Gran bella cosa è vivere nei cari, Mondadori 2010 (N.HIKM, i.63091) Pubblicato nel 1962, un anno prima della sua morte in esilio a Mosca, Gran bella è cosa vivere, miei cari è un romanzo la cui gestazione ha accompagnato gran parte della vita di Hikmet. Pur trattandosi di un'opera di fiction, le vicende che Hikmet racconta sono attinte dalla sua biografia: sua è la voce del narratore, un uomo morso da un cane rabbioso che attende la fine del periodo di incubazione isolato in una capanna dell'Anatolia lasciandosi andare alle intermittenze della memoria e del cuore; suo è il "materiale di vita" che si accumula nelle pagine, gli squarci sull'infanzia, i momenti di attivismo politico, le sofferenze dell'esilio; suo l'incancellabile ricordo di un'amatissima donna, Anushka, sfuggente e contesa. Ma definire questo romanzo come semplicemente autobiografico sarebbe oltre modo riduttivo. Perché scorre nelle sue pagine una forza creativa che attinge alla poesia di Hikmet e a tutta la sua opera, in un singolare procedimento che si potrebbe semmai definire "autobiografico". Tara Hyland, Sorellastre, Mondadori 2010 (N.HYL, i.63192) Caitlin ha soltanto quindici anni quando la sua vita viene improvvisamente stravolta. Alla morte della madre, la ragazza si ritrova catapultata dal suo piccolo cottage in un tranquillo villaggio irlandese a una sfarzosa residenza nella campagna inglese. Lì vive con la sua famiglia William Melville, magnate della moda di cui Caitlin ha appena scoperto di essere la figlia illegittima. Inserirsi in un ambiente fatto di lusso e privilegi, anche a causa dell'aperta ostilità delle altre due figlie di William, Elizabeth e Amber, non sarà affatto semplice per lei. Elizabeth, brillante e ambiziosa, eccelle in tutti i campi e vede la sorellastra come una potenziale rivale nel cuore del padre, un uomo freddo e distaccato, abituato a imporre la propria volontà senza curarsi delle conseguenze. Amber, capricciosa e spregiudicata, è troppo presa da se stessa, dai suoi vizi e dal suo ruolo di party girl per preoccuparsi di qualcun altro. Tra Londra, Parigi, Tokyo, New York e Los Angeles, le tre sorelle, alle prese con le luci e le ombre del mondo dorato e insidioso della moda, incontreranno difficoltà e mieteranno successi, prendendo direzioni differenti. Ma nessuna di loro potrà mai sottrarsi al destino della grande dinastia cui appartengono. Bill James, Club, Sellerio 2010 (N.JAME Giallo, i.63305) È stato ucciso Ian Aston, forse a colpi di mazza forse in altro modo: nemmeno l'arma del delitto è definita. Era un uomo di raccordo della malavita. Era anche l'amante dell'inquieta Sarah, la moglie, da poco madre di una bambina, del tirannico Desmond Iles, numero due della polizia locale. L'omicidio, per lo stile e il luogo, sembra un regolamento di conti. Ma nessuno può fare a meno di sospettare di Iles, il quale, del resto, è così arrogante da non curarsene affatto. E a complicare il contesto, c'è la circostanza che l'oscuro omicidio piomba tra capo e collo mentre sia la polizia che la mafia stanno tentando un restyling di immagine pubblica. Intanto, l'organizzazione deve sostituire il suo uomo di raccordo e pensa di farlo con il più rispettabile Ralph Ember, proprietario del Monty, un club, una volta esclusivo, adesso incontro della malavita, frequentato anche da Sarah e da Ian Aston. Dal Monty dunque partono le due storie: l'inchiesta sull'assassinio, condotta, con un misto di reticenza e malizia, da Colin Harpur e Mark Lane, i due alti colleghi del sospetto Iles; l'ascesa entro l'organizzazione del prudente Ralph Ember, boss "suo malgrado". E al club Monty giungeranno entrambe, trovando un compromissorio accomodamento intorno al cadavere di Aston. Cos'è dunque il Club del titolo? È il Monty; ed è, simbolicamente, la cricca dei poliziotti e quella dei delinquenti, colte, in un parallelismo acidamente ironico, mentre tentano di mettersi in sintonia con i nuovi tempi politici che corrono. Sadie Jones, Piccole guerre, Mondadori 2010 (N.JONE, i.63173) Hal Treherne è un giovane militare inglese che, a metà degli anni Cinquanta, ha davanti a sé una brillante carriera. Trasferito a Cipro (allora colonia britannica) per contrastare la campagna militare-terroristica avviata dai greco-ciprioti in lotta per l'indipendenza, Hal parte senza esitare, portando con sé la moglie Clara e le due figlie. Ma Cipro si rivela un luogo più pericoloso del previsto, l'emergenza militare subisce in quei mesi un'accelerazione. Hal e Clara devono combattere ciascuno la propria guerra, uno in prima linea, assistendo a violenze inimmaginabili commesse anche dai suoi commilitoni, l'altra per tenere insieme la famiglia. Le atrocità della guerra si fanno via via più evidenti, Hal si ritrova impreparato ad affrontare quel pantano morale, perso in una crisi che sconvolge tutti gli ambiti della sua vita. Mentre Clara comincia ad avere paura di lui, fedeltà e devozione vengono messe a dura prova. Quel che ne esce è un'intensa e provocatoria riflessione sulle devastazioni meno apparenti ma non meno profonde della guerra, e sulla fragilità degli affetti. Lars Kepler, L'esecutore, Longanesi 2010 (N.KEPL Giallo, i.63328) Si chiama Joona Linna ed è di origini finlandesi, ma da anni ormai Stoccolma è la sua casa. Ma Joona Linna non è mai stato in quell'appartamento elegante e lussuoso, da cui proviene una musica struggente e rarefatta. Un brano di violino suonato da un esecutore impareggiabile. Joona Linna non è mai stato nel salottino dell'appartamento: è l'unica stanza totalmente spoglia, priva di arredamento, senza soprammobili, insolitamente vuota. A parte il corpo. L'uomo è come sospeso a pochi centimetri dal pavimento e sembra ondeggiare nell'aria seguendo il placido suono del violino, mescolato al ronzio indolente delle mosche. Aveva ragione il collega che l'ha chiamato sulla scena del delitto: c'è qualcosa di inspiegabile. Omicidio o suicidio? Da ispettore della squadra omicidi di Stoccolma, Joona Linna sa che le apparenze sono soltanto il velo ingannatore dietro cui si nascondono i crimini. E i crimini nascono da una cosa sola: i desideri. Ondine Khayat, Il paese senza adulti, Piemme 2010 (N. KHAY, i.63115) C'è qualcosa che non torna nel mondo degli adulti. Passano il tempo a sgridare noi bambini, a dirci che dobbiamo fare così e cosà, e poi basta vedere il telegiornale per capire che dovrebbero solo stare muti e lasciare comandare noi. Un giorno ho sentito in una trasmissione che lo Stato deve proteggere i bambini, ma quando sono arrivato a casa da scuola e mio padre, ubriaco come sempre, ha picchiato mia madre, Maxence e me, mi è proprio venuta voglia di telefonargli, allo Stato. Solo che non sapevo chi chiamare. Il mio nome è Slimane, Maxence è mio fratello, ha tredici anni, solo due più di me, ma sembra molto più grande. Lui è la mia roccia, mi protegge dal Demone, come chiamiamo nostro padre, e riesce sempre a rassicurarmi. Mi ha anche fatto delle ali d'angelo, e quando le cose si mettono proprio male, ne infiliamo una ciascuno e immaginiamo di volare via. La vita è davvero fatta male. Tutti lo sanno, ma nessuno sa dove fare denuncia. Dunque si fa finta che tutto sia normale. Ma io dico che non è affatto così. È solo una grande fregatura. Per questo Maxence un giorno ha deciso di andare nel paese senza adulti, e mi ha lasciato qui da solo. Io ho provato a raggiungerlo, ma devo aver sbagliato strada. O forse no. John LeCarrè, Il nostro traditore tipo, Mondadori 2010 (N.LECA, i.63076) Perry e Gail, lui insegnante idealista a Oxford, lei avvocato rampante: una coppia di fidanzati inglesi in vacanza nello scenario da sogno di Antigua, nei Caraibi. E un russo di nome Dima, rozzo eppure magnetico, che possiede una tenuta sull'isola. Un incontro destinato ad avere conseguenze inimmaginabili per i due giovani, quando il russo chiede a Perry di giocare a tennis con lui è solo una normale partita quella che si svolge alle sette di mattina davanti agli occhi stralunati di Gail e alla più strana accozzaglia di persone che le si sia mai parata davanti? Chi è veramente questo russo carismatico che ostenta amicizia e giovialità nei confronti della giovane coppia? E, soprattutto, cosa vuole da loro? L'esito della partita di tennis andrà ben oltre il risultato. Ha inizio un'avventura che vede i due fidanzati coinvolti dai servizi segreti inglesi e dal "riciclatore numero uno al mondo" di denaro, dapprima chiusi in un asfissiante seminterrato, poi spettatori della finale del Torneo del Roland Garros a Parigi e infine catapultati in uno chalet sulle Alpi svizzere. La posta in gioco è alta: volti nuovi della mafia russa cercano una propria "rispettabilità ufficiale" nei mercati di tutto il mondo, intrecciando i loro affari con quelli delle multinazionali e inevitabilmente con le politiche degli Stati sovrani. John le Carré reinventa il romanzo di spionaggio, strappandolo alle sue definizioni classiche. Siegfried Lenz, La compagnia dei teatranti, NeriPozza 2010 (N.LENZ, i.63114) Hannes è un artista delle false contravvenzioni. Nei giorni di pioggia, con una paletta della polizia rubata e un giaccone impermeabile addosso, si appostava sulle strade di Amburgo e fermava le auto che avevano commesso qualche infrazione. Gli automobilisti pagavano la contravvenzione in contanti senza batter ciglio. Clemens "il Professore" era un vero professore. Le studentesse più brillanti e carine si laureavano puntualmente con lui col massimo dei voti, finché un giorno un'allieva invidiosa non ha posto fine alla sua onorata carriera accademica, svelando che le avvenenti candidate erano state tutte a letto con lui. Hannes e il Professore dividono ora una cella nella casa circondariale di Isenbüttel. Una mattina, però, nel cortile della prigione fa il suo ingresso un pullman azzurro. Su un'intera fiancata reca la scritta Landesbuhne, Teatro nazionale. Durante una pausa della rappresentazione allestita nel refettorio della prigione, Hannes e una dozzina di detenuti scattano in piedi, trascinano il recalcitrante Professore fuori in cortile, sequestrano il mezzo e scappano a tutto gas da Isenbüttel. E quando raggiungono Grünau, una cittadina parata a festa, vengono subito accolti con tutti gli onori e coinvolti nei festeggiamenti. Romanzo che celebra la forza e il potere dell'immaginazione e il suo indissolubile legame con la privazione e la mancanza, La compagnia dei teatranti svela il lato picaresco e irresistibile della scrittura di Siegfried Lenz. Alexander Lernet-Holenia, Ero Jack Mortimer, Adelphi 2010 (N.LERN Giallo, i.63120) Chi è Jack Mortimer e perché, appena è salito su un taxi alla Westbahnhof di Vienna, qualcuno gli ha sparato uccidendolo sul colpo? E perché mai doveva salire proprio sul taxi del giovane Ferdinand Sponer, che ha già parecchi problemi - soprattutto quello di essersi perdutamente innamorato di una fanciulla troppo bella, troppo ricca e troppo aristocratica per lui? Anche lei, il giorno prima, era salita sul suo taxi, ed era stata come un'apparizione: "grandi occhi grigi sotto l'orlo di una veletta", "le spalle cinte da una stola di volpe" - e per di più, come aveva facilmente scoperto l'abbagliato tassista dopo averla accompagnata a casa, contessa. Nel corso di una sola notte, l'ignaro Ferdinand Sponer si trova preso in una girandola di peripezie iperbolicamente tragicomiche, nel corso delle quali, per liberarsi dell'ingombrante cadavere, sarà costretto ad assumere lui stesso l'identità del morto e ad affrontare, nella suite di un albergo di lusso, la donna che è stata la sua amante e il di lei furibondo marito. Ma questo è solo un minuscolo segmento della incontenibile trama. Rare volte il romanzo novecentesco è stato animato da un tale strepitoso ritmo, che obbliga il lettore a seguire passo per passo - e quasi attimo per attimo - una vicenda che è tanto più ossessiva quanto più imprevedibile. Amos Luzzatto, Hermann: un ebreo tedesco nella Roma del dopoguerra, Marsilio 2010 (N.LUZZ, i.63113) Hermann è un ebreo tedesco, di formazione rabbinica, un intellettuale, amante della musica e dell'arte italiana. Dopo una permanenza in America durante la Guerra, fa ritorno in Italia con l'illusione di ritrovare una fanciulla della quale si era invaghito. Deluso dall'incontro con la persona dei suoi sogni, incapace di adeguarsi a un'Italia sconfitta e impoverita, decide di dedicarsi all'istruzione delle classi povere degli ebrei romani. Nel corso di questi tentativi crede di aver trovato l'amore vero. Un'esistenza alla ricerca di una vita affettiva e intellettuale quasi sospesa fra un passato che non torna più e un futuro carico di valori nuovi nei quali il protagonista della storia non riesce a ritrovarsi. David Malouf, Io sono Achille, Frassinelli 2010 (N.MALO Storico, i.63081) Una scena di guerra impressa nella nostra memoria, il duello tra due giovani principi invincibili e possenti che Omero ci ha narrato con l'epica potenza ispirata dagli dèi, diventa con Malouf il racconto umanissimo e moderno dei sentimenti che muovono le loro anime. E tocca le nostre. Questa versione dell'Iliade si apre con Achille, fuori di sé dal dolore per la morte dell'amico Patroclo. Dalle mura di Troia Priamo lo osserva perpetrare lo strazio estremo del cadavere del figlio Ettore, trascinato inerme dietro il cocchio, nella polvere. Ma, pensa il padre affranto, deve esistere un modo per farsi restituire il suo corpo. Un modo grazie al quale le parole di un dialogo possano prevalere sulla furia sorda dell'eroe guerriero, per superare le regole ferree e immutabili della tradizione e per forzare la mano del fato. E allora Priamo, spogliatosi delle insegne regali e indossata una semplice tunica, sale su un carro tirato da muli e guidato da un vecchio come lui, e si avvia umile, ma fermamente deciso, verso l'accampamento greco. Non per incontrare il feroce nemico, l'assassino del suo stesso sangue, ma un altro giovane uomo. Che potrebbe essere suo figlio. Un guerriero che è anche padre e al cui senso paterno Priamo si appella. Ricordandogli che siamo tutti esseri umani e quindi mortali, una condizione che ci accomuna non solo nel dolore, ma soprattutto nella compassione. Nelson Mandela, Io, Nelson Mandela. Conversazioni con me stesso, Sperling&Kupfer 2010 (N.MAND Diari e Memorie, i.63095) Nelson Mandela è una delle figure più suggestive ed emblematiche della nostra epoca. Oggi, dopo una vita trascorsa ad annotare su carta pensieri e avvenimenti, sacrifici e vittorie, ha aperto il proprio archivio personale, che offre una visione senza precedenti della sua straordinaria esistenza. Io, Nelson Mandela svela ai lettori chi è l'uomo privato che si cela dietro il personaggio pubblico: dalle lettere scritte nelle ore più buie dei suoi ventisette anni di prigionia alla bozza del seguito incompiuto di Lungo cammino verso la libertà, la sua autobiografia. Lo vediamo prendere appunti e scarabocchiare durante le riunioni, trascrivere sogni tormentati sul calendario da tavolo nella sua cella a Robben Island, tenere un diario mentre è in fuga durante le lotte antiapartheid dei primi anni Sessanta, chiacchierare con gli amici in quasi settanta ore di conversazioni registrate. In queste pagine non è né un'icona né un santo: è uno di noi. Un viaggio intimo che spazia dalle prime agitazioni della sua coscienza politica al galvanizzante ruolo svolto sul palcoscenico mondiale, questo libro offre la rara possibilità di trascorrere del tempo con l'uomo Nelson Mandela, ascoltando in presa diretta la sua voce: schietta, limpida, privata. La prefazione è di Barack Obama. Sándor Márai, Il sangue di San Gennaro, Adelphi 2010 (N.MARA, i.63248) "A Pasqualino, perché aveva sei anni e ogni mattina portava giù l'immondizia, al pescatore monco, perché ammansiva il mare, a santo Strato, perché proteggeva il palazzo e i malati": a loro Màrai dedica il suo "romanzo napoletano", ambientato nella città dove visse dal '48 al '52, prima di partire per gli Stati Uniti. A formare il vasto coro, lacero e sgargiante, che commenta la vicenda intorno a cui è costruito il libro sono gli uomini, le donne e i bambini della città, con la loro miseria, il loro lerciume, la loro fatica di vivere e il loro orgoglio ancestrale di aristocratici; e le interminabili chiacchiere, le liti che scoppiano furibonde, teatrali, ritualizzate, da una finestra all'altra, i lutti non meno teatrali e urlati, i santi arcigni e polverosi dentro le teche di vetro - con la loro umanità piagata e ghignante. Un intero popolo che, fra tutte le possibilità, crede che "la più verosimile" sia il miracolo. Un giorno, dalle parti di Capo Posillipo, vanno ad abitare due stranieri, un uomo e una donna (inglesi? polacchi?): displaced persons, così li definiscono le autorità, profughi. Anche loro, almeno per un po', crederanno che lì possa avvenire il miracolo. Ma durante una violenta tromba d'aria si verificherà un evento che avrà il senso di una delusione assoluta, di una sconfitta inappellabile, poiché sancirà l'impossibilità di credere che ci sia un futuro per chi, in quanto esule, ha perso la propria identità. Dacia Maraini, La seduzione dell'altrove, Rizzoli 2010 (N.MARA Diari e memorie, i.63070) Sono articoli ma anche racconti questi itinerari di viaggio. Ci portano dall'Africa nera delle savane, ma anche delle baraccopoli offuscate dai fumi della diossina, all'Europa dei vecchi e recenti Stati, all'Oriente che distrugge le sue radici, ai ricchi campus degli Stati Uniti, alle città del Sudamerica che conservano memorie di un passato prezioso. Ci offrono acute analisi di società e culture filtrate talora dalle opinioni e dalle parole di scrittori che sanno fare conoscere l'anima del luogo al di là della maschera offerta al turista. L'esotismo, luogo evocato "che si carezza nella fantasia con i sensi abbagliati e un sottile godimento che tocca le viscere" è anche l'altra faccia dell'odio e della paura per il diverso, dice l'autrice, che del viaggiare ha fatto un destino, allenata dalla più tenera infanzia a girare il mondo coniugando libertà e ragione. Il suo costante spostarsi da un paese all'altro le ha permesso così di annotare conflitti, aspirazioni e sogni a volte crudeli, nuove forme di spiritualità, nuove filosofie di vita, nuovi progetti, di confrontare situazioni e problemi indagando i rapporti tra i paesi più lontani e quelli più vicini, illuminandoli di luce nuova, nei loro pregi e nei loro vizi. Charles Martin, Le parole tra di noi, Corbaccio 2010 (N.MART Sentimenti, i.63327) Un aereo da turismo cade sulle montagne innevate dello Utah. Ha solo due passeggeri: un ortopedico di trentanove anni, Ben Payne, e una giornalista di trentaquattro, Ashley Knox. Lui ha fretta di tornare a casa per rappacificarsi con la moglie con la quale aveva litigato, lei è in procinto di sposarsi. Il volo che avrebbero dovuto prendere a Salt Lake City per Denver è stato annullato per l'arrivo di una tempesta e Ben aveva noleggiato un aereo privato offrendo un passaggio alla ragazza conosciuta all'aeroporto. Ben, che ha delle costole rotte, e Ashley che ha una frattura al femore, devono affrontare una situazione al limite della sopravvivenza. Per fortuna lui è uno sportivo, un appassionato trekker e quindi in grado di organizzare riparo e di trovare cibo. Ben parla costantemente alla moglie in un piccolo registratore che lei gli ha regalato, rievocando la loro storia d'amore nel tentativo di riconciliarsi con lei. Ashley, che sente parti del monologo, incomincia a interrogarsi sulla reale natura del suo rapporto col fidanzato e si rende conto ogni giorno di più della forte attrazione che prova nei confronti di Ben. Finalmente, dopo un'odissea di settimane, i due raggiungono un punto abitato e vengono trasportati all'ospedale dove lei è raggiunta dal fidanzato. E Lui torna dalla moglie... La vita potrebbe riprendere come prima... ma niente è come appare e Ben e Ashley si troveranno di fronte a scelte del tutto inaspettate. W.Somerset Maugham, Honolulu e altri racconti, Adelphi 2010 (N.MAUGH, i.63185) È impossibile, leggendo i 'racconti orientali' qui raccolti, non finire irretiti negli scabri avamposti di un Impero britannico ormai presago della fine. Un mondo nostalgico e artificiale, in perenne contrappunto con una giungla evocata da rapidi tocchi eppure incombente e foriera di sciagura; un mondo che penetriamo con l'occhio disincantato ma insaziabilmente curioso di Maugham, sospinti ogni volta verso un inesorabile finale spesso tragico, ma quasi mai catartico. E nel frattempo avremo visto andare in pezzi le identità apparenti dei protagonisti, intrappolati in lividi e rovinosi rapporti gerarchici, furenti ricatti incrociati, colpevoli idilli lavati col sangue. Ancora una volta i sapienti congegni narrativi di Maugham, qui celati nell'evocativo scenario della Malesia, del Borneo o delle Hawaii, compongono intrecci perfetti e storie crudeli - che ci consentono di attraversare, rimanendo indenni, le passioni umane più fosche. Andy McNab, Plotone sette, Longanesi 2010 (N.MCNA Diri e Memorie, i.63324) Maggio 1998: Andy McNab inaugura finalmente la sua casa e invita i ragazzi del plotone Sette, gli Ice Cream Boys, per festeggiare. La gioia di ritrovarsi è però guastata dal recentissimo fatto di sangue che ha visto protagonista Thomas Shanks, vera leggenda del reggimento, in carcere per omicidio. Solo qualche anno prima era toccato a Nish Bruce, il giovane più scanzonato, colto e fragile del gruppo: in un raptus aveva aggredito a forbiciate la fidanzata... Ma cosa ha spinto Tommy, Nish e tanti altri fino a quel punto? Andy capisce che, per trovare le risposte, deve rivisitare i tanti teatri delle guerre di cui lui e i compagni sono stati protagonisti, spesso nell'ombra, di azioni estreme, ricostruendo la fittissima trama dei rapporti fra quei giovani, uniti dal dovere e dalla lealtà più assoluti, ma anche da rancori e sensi di colpa dilanianti. Sfilano così i giorni nella giungla della Malaysia; l'Irlanda del Nord, Belfast e Derry insanguinate dalla guerriglia; e infine la prigionia nel lager di Abu Ghraib, dove l'autore, nonostante le torture subite, è riuscito a mantenere l'unico bene che gli fosse rimasto: la propria mente. Un nuovo memoir, crudo e sconvolgente, dell'autore di Pattuglia Bravo Two Zero e Azione immediata. Un racconto che disegna la traiettoria di un destino fiero e tragico, quello che sembra accomunare gli uomini che hanno scelto di combattere contro un nemico per poi spesso scoprire che il vero nemico era la vita. Andrea Molesini, Non tutti i bastardi sono di Vienna, Sellerio 2010 (N. MOLE Storico, i.63111) Orgoglio, patriottismo, odio, amore: passioni pure e antiche si mescolano e si scontrano tra loro, intorbidate più che raffrenate dal senso, anch'esso antico, di reticenza e onore. Villa Spada, dimora signorile di un paesino a pochi chilometri dal Piave, nei giorni compresi tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918: siamo nell'area geografica e nell'arco temporale della disfatta di Caporetto e della conquista austriaca. Nella villa vivono i signori: il nonno Guglielmo Spada, un originale, e la nonna Nancy, colta e ardita; la zia Maria, che tiene in pugno l'andamento della casa; il giovane Paolo, diciassettenne, orfano, nel pieno dei furori dell'età; la giovane Giulia, procace e un po' folle, con la sua chioma fiammeggiante. E si muove in faccende la servitù: la cuoca Teresa, dura come legno di bosso e di saggezza stagionata; la figlia stolta Loretta, e il gigantesco custode Renato, da poco venuto alla villa. La storia, che il giovane Paolo racconta, inizia con l'insediamento nella grande casa del comando militare nemico. Un crudo episodio di violenza su fanciulle contadine e di dileggio del parroco del villaggio, accende il desiderio di rivalsa. Un conflitto in cui tutto si perde, una cospirazione patriottica in cui si insinua lo scontro di psicologie, reso degno o misero dall'impossibilità di perdonare, e di separare amore e odio, rispetto e vittoria. Patrick Modiano, Nel caffè della gioventù perduta, Einaudi 2010 (N.MODI, i.63155) Parigi, Quartiere Latino. Nei pressi dell'Odèon c'era un tempo Le Condé, un piccolo caffè dove ogni sera erano soliti ritrovarsi per caso, per noia o per abitudine, giovani studenti, aspiranti scrittori e misteriosi avventori accomunati dal sospetto di un passato indicibile o dallo stesso sghembo destino. Ogni giorno uno di loro annotava su un quaderno i nomi e i soprannomi di tutti quelli che passavano di li, scrivendo a fianco anche la data, l'ora e il tempo che ciascuno restava nel locale. Le Condé è una calamita che attrae tutti quelli che passano nelle sue vicinanze. Al centro di tutto c'è una ragazza misteriosa, chiamata Louki dagli altri avventori del locale. Louki è una di quelle donne che non appena entrano in una stanza e si siedono in un angolo catturano subito lo sguardo e l'attenzione di tutti. Per quattro volte si indaga la sua vita e quattro sono le voci che raccontano la sua storia. Alcuni degli uomini che parlano di lei semplicemente la cercano, altri la amano: per tutti la giovane incarna una stagione della vita e un desiderio irraggiungibile. Louki, come quelli che la affiancano nel suo vagabondare in una Parigi ipnotica ed enigmatica, è uno straordinario personaggio senza radici che vive momento per momento, inventandosi diverse identità, rinascendo continuamente e fuggendo (fino alle più estreme conseguenze) per inseguire un presente perpetuo o, meglio, un Eterno Ritorno. Bruno Morchio, Colpo di coda, Garzanti 2010 (N.MORC Giallo, i.63283) La scena è di quelle che tolgono il respiro. Nelle due misere stanze giacciono i cadaveri di quattro giovani maciullati dalle raffiche dei kalashnikov. Sono poco più che ragazzi, probabilmente arabi, senza nome e identità. Il luogo della strage è un piccolo appartamento al quarto piano di un palazzo nel cuore di Genova, appena dietro al vecchio porto. Una tragedia incomprensibile che, secondo il commissario Pertusiello, ricorda "il soffio dell'uragano", l'eco di qualcosa di terribile che viene da lontano. A chiedere a Bacci Pagano di indagare sul massacro e di tirar fuori dai guai Bashir, il giovane inquilino dell'appartamento, è l'imam Abdel Ghaffar, una personalità di primo piano della comunità islamica italiana. L'imam manda Bacci a Lisbona, dove incontra Rodney O'Flaherty, un giornalista freelance esperto di geopolitica e scenari di guerra. E l'indagine prende subito una piega pericolosa, che costringe Bacci a mandare la figlia Aglaja e l'ex moglie negli usa, al sicuro. "Colpi di coda" ha per protagonista un Bacci Pagano inquieto e malinconico, ma sempre determinato a cercare la verità. Il suo impasto di cinismo e idealismo, ironia e sentimento ha già fatto innamorare decine di migliaia di lettori. La nuova indagine lo obbliga a confrontarsi con avversari sconosciuti, ancora più temibili e potenti. L'esperienza, il coraggio e l'intuito non gli mancano, ma questa volta forse non gli basteranno. Kate Moss, La notte degli innocenti, Piemme 2010 (N.MOSS Giallo, i.63331) Tolosa, 1933. Sembra appena tornato alla vita il giovane che varca la soglia del negozio di libri antichi in rue des Pénitents Gris. Occhi sgranati e attenti, come a voler registrare ogni minimo dettaglio intorno a sé; andatura lenta e cauta, come a gustarsi ogni singolo passo, quasi non desse per scontata nemmeno la terra sotto i suoi piedi. Ha con sé una lettera preziosa, segnata dal tempo e dalla polvere: il motivo per cui è tornato in quei luoghi, nel sud della Francia, dopo cinque anni. Gli è stato detto che per tradurre quella pergamena, vergata in una lingua arcaica della zona, può essergli d'aiuto l'antiquario, Monsieur Saurat. Questi capisce subito di avere di fronte un documento di rilevanza storica, ma in cambio della sua consulenza chiede solo di sapere come quell'inglese dall'aria fragile e schiva - che dice di chiamarsi Freddie Watson - ne sia entrato in possesso. Inizia così il racconto di un'anima inquieta. Che parla di un viaggio in quelle terre occitane alla ricerca di pace e oblio. Parla dell'incontro con una fanciulla tanto bella quanto misteriosa, di nome Fabrissa, dai capelli corvini, la pelle di porcellana e una veste blu con sopra cucita una croce gialla. Parla della lunga notte in cui i due si erano confidati le reciproche storie: da una parte, il dolore inconsolabile di Freddie per la morte del fratello maggiore, disperso in battaglia durante la Prima guerra mondiale; dall'altra, il lutto di Fabrissa per la perdita del proprio fratello e di tutta la propria gente. Letizia Muratori, Sole senza nessuno, Adelphi 2010 (N.MURA, i.63112) Della sua lontana carriera di modella Emilia non ha conservato molto, tranne una nervosa tolleranza verso l'eccentricità. Eppure la proposta che le arriva all'improvviso da una sua vecchia conoscenza nel mondo della moda, l'ineffabile signor Morita, la lascia per un attimo interdetta: si tratterebbe infatti di curare nei minimi particolari, a partire dagli abiti ma arrivando alla coreografia e anche oltre, le settantadue ore che alcuni turisti giapponesi amano trascorrere a Roma per ricevere, in una cerimonia che al ritorno presenteranno come un matrimonio esotico, la benedizione della Chiesa cattolica. Essendo nata in sartoria, e dopo anni di passerella, Emilia ha visto ben altro: i capricci di Audrey Hepburn e Ava Gardner, ad esempio, o le bizze di vari stilisti. Ma la sua perplessità non è di carattere professionale. Accade infatti che il lavoro di Morita consista nella messinscena, e quindi nella parodia, di un matrimonio, e che al matrimonio Emilia non pensi volentieri: molto tardivamente quello con Paolo, tenuto in piedi a forza quasi dagli inizi, si sta sciogliendo, mentre sua figlia Sofia, risucchiata da una brillante carriera di fotografa, ha una vita sentimentale che la Chiesa non benedirebbe mai. Eppure alla fine Emilia accetta, innescando una catena di eventi lievemente surreali che punta dritto al cuore nero di una vita molto diversa dal suo book. Vicki Myron, Le nove vite di Dewey, sperling&Kupfer 2010 (N.MYRO Diari e Memorie, i.63175) La vita riserva sempre sorprese meravigliose: Vicki Myron l'ha scoperto tanti anni fa, in una gelida mattina d'inverno. Quel giorno, infatti, il destino ha messo sulla sua strada - o meglio, nella cassetta per la restituzione dei libri della biblioteca di Spencer, Iowa - un gattino semicongelato e lei se ne è immediatamente innamorata. Da quel momento, per diciannove anni, Dewey è stato il suo migliore amico, il suo compagno di viaggio, la sua anima gemella ed è diventato parte integrante della comunità. Perché quella buffa palla di pelo rosso ha sempre avuto la straordinaria capacità di donare amore incondizionato a chiunque ne avesse bisogno, con spontaneità e semplicità. Tanto che, in breve tempo, le sue gesta hanno superato gli stretti confini dell'Iowa per toccare il cuore di milioni di persone. Anche ora che non c'è più, Dewey continua a esercitare la propria magia. I suoi fan in tutto il mondo hanno seguito la sua lezione di generosità, dolcezza e dedizione e hanno sentito il bisogno di condividere con Vicki le loro esperienze. Così lei ha scoperto l'esistenza di tanti altri gattini speciali, e di altrettante storie toccanti e uniche. Questo volume raccoglie nove di queste storie, le più tenere e appassionanti. Due di esse svelano episodi inediti della vita di Dewey, mentre le altre hanno per protagonisti i nuovi amici di Vicki, a due e a quattro zampe. Irène Némirovsky, Il malinteso, Adelphi 2010 (N.NEMI, i.63051) "L'amore, mia cara, è un sentimento di lusso!": questo cerca di spiegare una madre che ha molto vissuto (e che dalla vita ha imparato una grande lezione: "Dare pochissimo e pretendere ancora meno") alla figlia innamorata e infelice. Ma lei, Denise, non lo capisce: quando suo marito glielo ha presentato sulla spiaggia di Hendaye, Yves le è apparso come un giovanotto elegante, raffinato, di bell'aspetto; e poiché alloggiava nel suo stesso albergo, ha creduto che fosse ricco quanto l'uomo che ha sposato, e a cui la lega un affetto tiepido e un po' annoiato. Poi il marito è stato richiamato a Londra da affari urgenti, e quelle giornate di settembre "piene e dorate " sono state come un sogno: la scoperta della reciproca attrazione, le passeggiate, le notti d'amore. Il ritorno a Parigi ha significato anche un brusco ritorno alla realtà: no, Yves non è ricco, tornato dal fronte si è reso conto di aver perduto tutto, ed è stato costretto (lui, cresciuto in un mondo in cui "c'erano ancora persone che potevano permettersi di non fare niente") a trovare un impiego che lo avvilisce e lo mortifica. In questa cronaca di un amore sghembo, in cui si fronteggiano due inconsapevoli egoismi, la giovanissima Irène Némirovsky sfodera già il suo sguardo acuminato e una perfetta padronanza della tecnica narrativa. Patrick O'Brian, L'ultimo viaggio di Jack Aubrey, Longanesi 2010 (N.OBRI, i.63071) Al momento della morte, Patrick O'Brian stava lavorando al seguito di "Blu oltre la prua". A grande richiesta dei suoi fan viene ora pubblicato il suo vero (e incompiuto) ultimo romanzo. Una perla per tutti i cultori del grande scrittore inglese. Jack Aubrey e Stephen Maturin sono in Cile, dove vengono raggiunti dalla moglie e dalle figlie di Aubrey e da un'affascinante amica. È in programma un viaggio in Sudafrica, ma potrebbe anche essere che la meta diventi Sant'Elena, dove si trova in esilio Napoleone... L'inedito è accompagnato da un corposo saggio storicoletterario di Gastone Breccia sulla Royal Navy dei primi anni del XIX secolo, dove vengono illustrati l'organizzazione della flotta, la tipologia e l'armamento dei vascelli, le attrezzature e gli strumenti della navigazione a vela, la vita di bordo e altre curiosità. Silvina Ocampo, Un'innocente crudeltà, LaNuovaFrontiera 2010 (N.OCAM, i.63288) È impossibile, leggendo i racconti di Silvina Ocampo, non concordare con Borges che li definiva di una "innocente crudeltà" soprattutto quando riguardano l'infanzia, tema prediletto dall'autrice che lo coniugava alla morte, a un sotterraneo erotismo, a un umorismo lieve e sinistro e al repertorio di tabù, paure, segreti e sospetti racchiusi nel cerchio in apparenza protettivo della famiglia. Il filo conduttore di questa antologia è appunto rappresentato da bambini e bambine narrati senza concessioni al mito dell'infanzia come "età d'oro" e intenti a spiare il mondo dietro porte socchiuse, a decifrarlo, a commettere serafici delitti quanto a esserne vittime. Il tutto illuminato da uno sguardo di straordinaria originalità e dalla splendida scrittura della più grande autrice argentina del '900. Anna Maria Ortese, Mistero doloroso, Adelphi 2010 (N.ORTE Storico. i.63198) Basta leggere le prime righe di questo racconto - dove si staglia la Napoli di fine Settecento, "raccolta entro un silenzio incantato" e simile a uno "squisito villaggio" - per respirare l'aria lieve ed esaltante del "Cardillo". E l'impressione di una stretta affinità fra i due testi diventa certezza non appena facciamo conoscenza con la tredicenne Florida, che nel "diamante doloroso" del volto, di lunare bianchezza, reca le stimmate degli esseri appartenenti a un mondo celeste e inviolabile, che forse vivono qui sulla terra solo "per scommessa o per scherzo". Per di più Florida, così preziosa da sembrare irreale o sovrumana, è il frutto della triste unione dello scultore belga De Gourriex con la fredda figlia del guantaio don Mariano Civile, Ferrantina, che dopo la morte del marito e la rovina della prospera azienda paterna si è ritirata in due stanzette sui fioriti gradoni di Chiaia. L'indubbia parentela col "Cardillo", tuttavia, non deve trarre in inganno: benché rimasta inedita, la storia "un po' magica" di Fiorì e del suo sconfinato amore per il pallido e assorto principe Cirillo, nipote del re storia, insieme, di un'intesa che precede i loro incontri e la loro stessa nascita -, non è né un abbozzo né un semplice incunabolo del romanzo: è un'opera compiuta, di fulgida bellezza. E il dolore che la pervade - "antico" e "caro" come ciò che amiamo ed è già, da sempre, perduto - è destinato, non diversamente dalla voce del Cardillo, a non lasciarci mai più. Arturo Pérez-Reverte, Il giocatore occulto, Tropea 2010 (N.PERE Storico, i.63062) Cadice, 1811. Mentre la Spagna combatte per l'indipendenza contro le truppe di Napoleone, le Americhe si battono per la loro, contro la Spagna. Ma nella città più aperta d'Europa, eterno crocevia di uomini e merci, si svolge una battaglia di ben altra natura. Da settimane compaiono corpi di giovani donne dilaniati a colpi di frusta. E c'è una strana combinazione: i luoghi di ritrovamento coincidono con i punti d'impatto dell'artiglieria francese. Chi è il colpevole? Perché tanta ferocia? Come spiegare il nesso con le bombe? Con il tempo, Cadice si trasforma in un'immensa scacchiera sulla quale ha luogo una partita tesa, sinistra, dove la mano di un giocatore occulto muove i pezzi segnando in maniera indelebile i destini dei protagonisti: un poliziotto corrotto, una prestigiosa armatrice, un capitano corsaro, un imbalsamatore misantropo e un eccentrico artigliere, per il quale la guerra serve soltanto a migliorare la gittata dei suoi obici. Gin Phillips, La notte ha occhi curiosi, Piemme 2010 (N.PHIL Giallo, i.63204) Dopo cena, quando il resto della famiglia si mette a chiacchierare davanti a casa, la piccola Tess preferisce starsene per conto suo nella veranda sul retro. Quella sera d'agosto, lo spicchio di luna ritagliato nel cielo non basta a farle luce. Eppure, nel nero, Tess scorge una figura femminile che si avvicina furtiva con un fagottino in braccio: lo culla come se fosse un bambino, poi lo getta nel pozzo. Infine si allontana, credendo di non essere stata vista. Nessuno da ascolto a Tess, finché il corpo privo di vita di un neonato viene davvero ripescato dal pozzo. Ma il mondo degli adulti non può permettersi di abbandonarsi allo sconcerto. È il 1931 e bisogna ancora fare i conti con la grave crisi economica che ha colpito Carbon Hill, cittadina mineraria dell'Alabama, così come tutta l'America. Anche a casa di Tess si lotta contro la povertà. La bambina però non riesce a togliersi dalla testa quel tonfo nell'acqua: quasi un grido con cui il pozzo implorava il suo aiuto. Decide allora di scoprire chi sia la donna misteriosa. Insieme alla sorella, comincia a indagare nel vicinato, alimentando sospetti e scovando segreti. Ma se l'enigma del pozzo svelerà i lati più oscuri di quella comunità, ne metterà soprattutto in luce l'onestà e la solidarietà con cui affronta, unita, quei tempi così duri. E sarà per Tess un'indimenticabile lezione di vita. Francesco Piccolo, Momenti di treascurabile felicità, Einaudi 2010 (N.PICC, i.63154) Possono esistere felicità trascurabili? Come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio? Sei in coda al supermercato in attesa del tuo turno, magari sei bloccato nel traffico, oppure aspetti che la tua ragazza esca dal camerino di un negozio d'abbigliamento. Quando all'improvviso la realtà intorno a te sembra convergere in un solo punto, e lo fa brillare. E allora capisci di averne appena incontrato uno. I momenti di trascurabile felicità funzionano così: possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e farti aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non avevi considerato. Per farti scoprire, ad esempio, quant'è preziosa quella manciata di giorni d'agosto in cui tutti vanno in vacanza e tu rimani da solo in città. Quale interesse morboso ti spinge a chiuderti a chiave nei bagni delle case in cui non sei mai stato e curiosare su tutti i prodotti che usano. A metà strada tra "Mi ricordo" di Perec e le implacabili leggi di Murphy, Francesco Piccolo mette a nudo i piaceri più inconfessabili, i tic, le debolezze con le quali tutti noi dobbiamo fare i conti. Pagina dopo pagina, momento dopo momento, si finisce col venire travolti da un'ondata di divertimento, intelligenza e stupore. L'autore raccoglie, cataloga e fa sue le mille epifanie che sbocciano a ogni angolo di strada. Perché solo riducendo a spicchi la realtà si riesce ad afferrare per la coda il senso profondo della vita. Alessandro Piperno, Persecuzione. Il fuoco amico dei ricordi, Mondadori 2010 (N.PIPE, i.63075) Luglio 1986. Una villa immersa nel verde, alle porte di Roma. Raccolta intorno alla cena, una bellissima famiglia: Leo è un quarantaottenne oncologo infantile di fama internazionale, Rachel un medico e una madre dedita e rigorosa, Filippo e Samuel due figli alle soglie dell'adolescenza. Il tg delle otto lambisce in sottofondo questo momento di intimità quasi perfetta, fino a che, proprio dalla tv, giunge la notizia che cambierà per sempre la vita di ciascun membro della famiglia Pontecorvo. Leo è accusato di un reato ripugnante. L'attività di primario, la correttezza di professore, ogni dettaglio della sua vita intima e civile sta per essere messo in discussione dai nemici e dagli amici di un tempo, da giornalisti ingolositi e puntigliosi magistrati, assistenti truffaldini e scaltri avvocati, truci galeotti e secondini brutali... Così, dalla sera alla mattina, il professor Pontecorvo si ritrova trasformato nell'oggetto privilegiato del pubblico biasimo: vittima inerme di odio, pettegolezzo, delazione, calunnie, intimidazioni. Leo sarebbe forse in grado di sopportare tutto questo: ciò che lo annienta è il silenzio della moglie e dei figli. Che siano loro i primi a non credere alla sua innocenza? Questo romanzo, affollato di personaggi memorabili eppure percorso dalla linea monodica di un solo lamento, mette in scena su un palcoscenico angosciosamente simile alle nostre case il dramma senza tempo e senza riscatto della giustizia umana e dei suoi (inevitabili?) errori. Sharon Pomerantz, Ragazzo ricco, Frassinelli 2010 (N.POME, i.63257) Robert Vishniak cresce in una zona popolare della periferia di Filadelfia, dove si mescolano proletari ebrei e proletari italiani. Tutti, inesorabilmente, poveri. A un ragazzino qualsiasi l'orizzonte potrebbe sembrare limitato; ma sono gli anni Cinquanta, e il Sogno Americano è una concreta possibilità di riscatto sociale per chi crede nel mito del selfmade man. Robert sembra nato per incarnarlo: è bello, intelligente, seducente. E inconsapevole del proprio fascino: simpatico e affidabile, conquista i parenti e gli amici di famiglia; sexy e riservato, diventa l'oggetto del desiderio delle ragazze del quartiere; serio e svelto, ottiene quei lavoretti che gli permettono di mantenersi agli studi. Solo la mamma non è mai contenta, perché quello che vuole è un ragazzo ricco. Allora Robert s'impegna e si concentra sulla borsa di studio della Tufts University, dove vuole laurearsi a tutti i costi. E dove divide la stanza con Tracey, il rampollo di una delle dinastie più facoltose d'America: il mondo dei ricchi gli apre le porte. Mentre il sogno diventa realtà, sullo sfondo della rivoluzione psichedelica degli anni Sessanta, Robert incontra la ragazza più bella che abbia mai visto e si innamora per la prima volta, l'unica. L'amore per Gwen è la sola cosa che non può controllare, e Gwen è l'unica donna che non può rendere felice. Qual è il prezzo di un sogno? Douglas Preston, Lincoln Child, L'isola della follia, Rizzoli 2010 (N.CHIL Giallo, i.63059) Il tempo della verità è arrivato, per l'agente Aloysius Pendergast. Sono passati dodici lunghi anni da quel tragico incidente in Africa, quando lui e Helen, giovani sposi, stavano dando la caccia al Dabu Gor, un gigantesco leone dalla criniera rosso sangue mangiatore di uomini. Di fronte all'animale, però, Helen aveva mancato il colpo, e in un attimo da predatrice si era trasformata in preda. Impotente e disperato, Aloysius l'aveva vista morire davanti ai suoi occhi. Ma quando, a distanza di anni, nella dimora di famiglia in Louisiana, Pendergast imbraccia il fucile con cui Helen aveva sparato quel maledetto giorno, viene alla luce un dettaglio inquietante: l'unico proiettile rimasto è caricato a salve. Sua moglie non aveva sbagliato il colpo: non aveva mai sparato davvero. È chiaro che Helen è stata assassinata. Inizia così per il geniale agente dell'FBI, in coppia con il tenente del NYPD Vincent D'Agosta, l'indagine più difficile che abbia mai affrontato. Perché questa volta la posta in gioco è una sola: la vera identità di sua "moglie. A guidare Pedergast in un vorticoso e inquietante viaggio nel suo passato, la misteriosa ossessione che Helen gli ha sempre tenuto nascosto: un virus sconosciuto e mortale che precipita le sue vittime nel cuore oscuro della follia. Con "L'isola della follia" ritorna l'agente Aloysius Pendergast in un thriller teso e appassionante che si muove sull'ambiguo confine tra giustizia e vendetta. Michael Robotham, Il manipolatore, Fanucci 2010 (N.ROBO Giallo, i.63203) Nuda sotto una pioggia torrenziale, una donna è aggrappata al parapetto di un ponte, sospesa sul vuoto, in bilico sui tacchi delle sue scarpe rosse. Sulla pancia ha una scritta fatta col rossetto "Puttana", e all'orecchio un cellulare. Piange e supplica. Ma quando il noto psicologo Joseph O'Loughlin le si avvicina per parlarle e salvarla, la donna gli sussurra solo una cosa: "Lei non capisce." Poi, si lascia cadere. Un drammatico suicidio, una brutta storia finita male. Ma a poche ore di distanza, la figlia della donna si presenta alla porta del professor O'Loughlin sostenendo che non si è trattato di suicidio. A dispetto delle apparenze, lo psicologo le crede e inizia a chiedersi chi ci fosse all'altro capo del telefono mentre la donna sceglieva di gettarsi nel vuoto. Chi è penetrato nella mente della donna, manipolandola e plagiandola fino a spezzarne la vita per sempre? Barbara Samuel, Il profumo delle ore, sperling&Kupfer 2010 (N.SAMU Sentimenti, i.63209) Per la quarantenne-e-qualcosa Nicole Bridges il divorzio segna l'inizio di una vera crisi esistenziale. La villa di famiglia ottenuta come "liquidazione" è rimasta distrutta nell'esplosione della caldaia, la figlia è andata a vivere con il padre in California e lei vaga disorientata in una sorta di limbo sociale. Ma presto si rimbocca le maniche: deve trovare una nuova casa, un lavoro per mantenersi e, tutto sommato, un'inedita identità come donna indipendente. In fondo, non tutto il male viene per nuocere. Qual è la sua grande passione? I profumi, che adora creare sin da piccola aspirando i più diversi aromi che la circondano e ricombinandoli per suscitare ricordi, atmosfere, sensazioni. Il primo impiego sarà allora in un ristorante dove aleggiano note di coriandolo, pesca e cannella. E pazienza se le sue vecchie amiche dei quartieri alti arricciano il naso. Ormai lei ha scoperto tutto un mondo di persone originali e intriganti. Come Madame Mirabou, la sua nuova vicina, che legge il futuro sui tarocchi. O come Niraj, affascinante informatico dalla pelle ambrata che sa di zenzero e aghi di pino. Piano piano, Nikki riscopre tanti piccoli piaceri, e acquista quella sicurezza che la spinge a realizzare il suo sogno di sempre: inventare profumi per professione. Fragranze complesse, inebrianti e speziate, ricche di promesse e speranze come la vita... Giorgio Scianna, Diciotto secondi prima dell'alba, Einaudi 2010 (N.SCIA, i.63147) A Edo Gregotti la vita non costa fatica. Ha trent'anni a Milano, ha un bell'aspetto ed è appena diventato avvocato, anche se in fondo non gliene importa poi molto. Il mondo accogliente che ha intorno gli basta per non farsi troppe domande: il padre è uno dei soci dello studio, il collega Mauro è un buon amico, le sere nei locali sono un'abitudine, come i saluti notturni su Facebook prima di prendere sonno. E poi ama i Coldplay e ama Marta. Ma quando incontra Ksenja, seduta sul gradino di un locale, niente gli sembra più naturale che passare la notte con lei. È una storia qualsiasi, clandestina e casuale, che cambierà drammaticamente di segno la vita di Edo. Quel che lo aspetta è un risveglio tragico, un fraintendimento gigantesco, un viaggio fino a Novgorod. Solo dopo che avrà accettato di seguire fino in fondo un destino che non gli appartiene, Edo potrà tornare a casa per affrontare i misteri di un'altra vita: la sua. Luis Sepúlveda, Ritratto di gruppo con assenza, Guanda 2010 (N.SEOU, i.63068) La vita, come dice Luis Sepùlveda, è piena di storie. E per raccontare la magia della realtà in tutte le sue sfaccettature - meschinità, tormenti, gioie, peripezie - questa raccolta prende il via dai ricordi, dal vissuto recente e passato, per offrirci un Ritratto di gruppo con assenza: quello di alcuni ragazzini sorridenti immortalati in una fotografia che induce l'autore, dopo quattordici anni di esilio, a ritornare per la prima volta in Cile, sulle tracce dei loro destini personali, ma anche del destino di un paese appena uscito dalla dittatura. Da vero cosmopolita, di quelli che hanno vissuto nel Nord e nel Sud del mondo, Sepùlveda tratteggia con uguale partecipazione vicende lontane fra loro nel tempo e nello spazio: racconta di combattenti valorosi e di bambini senza futuro, di una Miss colombiana che muore durante un intervento di chirurgia plastica, di una signora sovietica. Ma non manca l'ironia: nei ritratti degli amici, nel mettere alla berlina certa intellighenzia, o nel descrivere un'esperienza di lavoro per la televisione ecuadoriana. E la preoccupazione per l'ambiente. Quello di Sepùlveda resta un mondo di purezza e bellezza ferite, raccontato con uno sguardo essenzialmente e modernamente etico. Si riscopre, leggendolo, un sentimento troppo spesso sopito: la giusta indignazione, la stessa dei suoi eroi teneri e fragili, ma duri e solidissimi nel loro proposito di non dimenticare né perdonare la barbarie. Walter Siti, Autopsia dell'ossessione, Mondadori 2010 (N.SITI, i.63061) Danilo Pulvirenti è un uomo che ha fatto della sobrietà e dell'intransigenza una regola di vita. Nel chiuso di questo recinto, Danilo è divorato dall'ossessione erotica; "racconto fondatore e stupido, narrato mille volte ma irrecuperabile e irripetibile", l'ossessione travolge la realtà sottomettendola a una dimensione mitica. Una "malattia sacra" che resta a lungo in incubazione, priva di un soggetto che le permetta di deflagrare: solo quando Danilo è ormai un ricco e maturo antiquario romano, con una vita rassegnata e rispettabile, l'ossessione si incarna. Usando la fotografia come strumento privilegiato, l'ossessione rivendica i propri rudimentali diritti; spezza la fragile unità dell'io e introduce nel mito la figura di un Doppio; un professore con pretese di scrittore, di cui il protagonista pensa di potersi sbarazzare facilmente. Ma questo vecchio calvo dall'aspetto inoffensivo ha dalla sua una diabolica tenacia, sicché il gioco sfugge di mano a Danilo, che finisce per approdare a un'orribile soluzione. Giocando a rimpiattino con l'autobiografia, Walter Siti ci consegna un romanzo nel quale l'ossessione erotica trasmigra dalla fiction per condensarsi in proposizioni teoriche che, tracciando i lineamenti fondamentali degli impulsi più oscuri, ci riguardano tutti. "Autopsia dell'ossessione" è l'ultimo atto della trilogia aperta da "Troppi paradisi" e da "Il contagio". Maj Sjöwall, Per Wahlöö, La camera chiusa, Sellerio 2010 (N SJOW Giallo, i. 63110) È una giornata assolata a Stoccolma e in una banca del centro riesce una rapina solitaria. Autore, sembra, una donna giovane. Questa, in fuga con il ricco bottino, ha fulminato con un colpo di pistola il solito che cercava di fare l'eroe. "Bulldozer" Olsson, entusiasta ed accanito procuratore, è sicuro che il colpo sia parte di un elaborato piano criminoso. Dietro questa ipotesi sguinzaglia la squadra speciale. Lo stesso giorno, Martin Beck, appena uscito da una lunga convalescenza e moralmente a pezzi come il suo matrimonio, da solo, senza i suoi, inizia a indagare su uno strano fatto. Un cadavere è stato rinvenuto in un monolocale: un anziano indigente, una pallottola gli ha spaccato il cuore. La camera è internamente chiusa, e il caso si avvia ad essere frettolosamente archiviato come suicidio; ma allora, dov'è l'arma? Metodico, implacabile e triste, mentre gli altri elaborano trappole clamorose, Martin affronta l'enigma da camera chiusa. Nessuno crederebbe che la rapina e il cadavere misterioso siano le due facce dello stesso imbroglio. Solo lui e forse perché si sente anch'egli dentro una camera chiusa. Per chi volesse conoscere cosa sia davvero «il poliziesco procedurale» e perché Sjòwall e Wahlòò ne sono considerati il re e la regina, questo nuovo romanzo della serie è la lettura adatta. C'è il coro rumoroso dei poliziotti, con le loro capricciose personalità; c'è la galleria variegata dei personaggi; e c'è la razionalità di un'indagine dalla logica metodica. Lisa Jane Smith, Il diario del vampiro: L'ombra del male, Newton Compton 2010 (N.SMIT Horror, i.63067) Dopo mille battaglie, anni di scontri e rivalità, qualcosa sta cambiando nell'eterna lotta tra Damon e Stefan. I due fratelli vampiro sono ancora innamorati di Elena, ma Stefan è stato rapito e confinato nella Dimensione Oscura: rinchiuso in una cella buia, imprigionato in un mondo ostile e crudele, solo il ricordo del suo amore gli permette di sopravvivere. Elena è disposta a tutto pur di salvarlo, e al suo fianco c'è anche Damon, finalmente libero dal peso del suo passato. Elena e Damon devono affrontare i kitsu-ne, i nemici di sempre, e sconfiggere le folli, potenti creature che ostacolano la loro missione nella Dimensione Oscura: vampiri sadici, mercanti di schiavi, diaboliche mutanti. Ma la passione che lega Elena a Damon, l'attrazione che la spinge inesorabilmente tra le sue braccia, rischia di farle dimenticare Stefan. Il momento decisivo si avvicina, tutti devono scegliere da che parte stare. La ragazza deve capire finalmente cosa vuole il suo cuore. E Damon, dopo aver imparato a piangere e ad amare come un umano, deve portare a termine la sua trasformazione. Lisa Jane Smith, Il gioco proibito: L'inseguiemnto, Newton Compton 2010 (N.SMIT Horror, i.63250) Jenny e i suoi amici hanno accettato la sfida di Julian, l'Uomo Ombra, e sono riusciti a confinarlo nel suo mondo di ghiaccio. Hanno vinto il Gioco Proibito, e sperano di essere usciti per sempre dall'incubo. Ma Julian non si arrenderà finché non avrà soddisfatto il suo folle, malato desiderio. Vuole che Jenny sia sua, ed è disposto a tutto per averla: rapisce i suoi amici e scatena terribili creature soprannaturali. Quando si trova davanti a un lupo gigantesco e un serpente dalle mille spire, Jenny capisce che non può più scappare. Deve giocare un'altra partita. Le regole sono semplici: chi non supera le prove di Julian, muore. Chi è abbastanza forte e determinato da sopravvivere, vince. E la posta in palio è sempre la stessa: il cuore e la vita di Jenny. Shane Stevens, Io ti troverò, Fazi 2010 (N.STEV Giallo, i.63314) A dieci anni Thomas Bishop viene internato in una clinica psichiatrica dopo aver ucciso la madre che lo seviziava da sempre. Quindici anni dopo, evade dall'istituto e dà inizio a una fuga sanguinaria sul cui cammino sono ancora le donne a cadere. Un omicidio, due, poi saranno decine; Bishop tortura e uccide spostandosi da Las Vegas a Chicago, a New York. Un personaggio infero ma straordinariamente umano, del quale Shane Stevens è cronista implacabile raccontandone nel dettaglio l'infanzia e gli anni di reclusione, le quotidiane strategie di sopravvivenza e la ferocia omicida. Ne emerge un indimenticabile ritratto della follia, di quel concatenarsi di storie, incontri o mancati incontri che conducono un uomo a cedere alla violenza, all'orrore, alla distruzione dell'altro e di sé. E accanto a questa ombra che ferisce a morte le grandi metropoli del continente, emerge il volto oscuro dell'America degli anni Settanta, restituito attraverso il racconto di una caccia all'uomo che coinvolgerà tutti, poliziotti e giudici, politici e giornalisti, beffati dall'astuzia dell'assassino e incatenati, loro malgrado, alla sua testarda, deviata umanità. Cinzia Tani, Charleston, Mondadori 2010 (N.TANI Storico, i.63065) È una domenica dell'estate del '29 quando, nel giardino della sua villa di Cannes, Claire inganna la noia esercitandosi nel tiro a segno. Il colpo che parte dal suo fucile, però, manca il bersaglio centrando una macchia gialla fra gli oleandri. Claire si convince di aver ucciso Stella, la sua bella e misteriosa maestra di danza, ed è così terrorizzata che solo molto più tardi riesce a spingersi in fondo al giardino per scoprire la verità. Del cadavere che temeva di trovare non c'è traccia, ma da quel giorno Stella scompare e ogni tentativo di rintracciarla risulta vano. Non è che il primo strappo nella vita spensierata di Claire: qualche mese più tardi, il giovedì nero di Wall Street riduce sul lastrico il padre, facoltoso uomo d'affari americano, inducendolo al suicidio. Eppure è proprio quando il suo mondo dorato va in pezzi e lei si trasferisce nel quartiere più popolare di Marsiglia che Claire inizia un grande viaggio: da Sanremo, sulle tracce di Stella, a Damasco, patria dell'affascinante Michel, e attraverso il tempo, dagli anni bui della guerra alla lotta per l'indipendenza in Siria fino a quel novembre del '63, a Dallas, quando JFK viene ucciso... Andrés Trapiello, Cara sorella, NeriPozza 2010 (N.TRAP, i.63117) Maximo Fernàndez-Leal è sempre stato una persona seria e introspettiva, estroverso al punto giusto con gli altri e rigorosamente riservato con se stesso. Un ingegnere civile, un giovane professionista dall'esistenza tranquilla e abitudinaria, e nient'affatto male: un buon lavoro, una bella famiglia, una moglie meravigliosa, due figli sani, felici. Eppure la vita di Max è diventata da qualche tempo un dramma. Proprio quando era più convinto di amare sua moglie è apparsa... un'altra. Sua sorella. Tutto ha avuto inizio a Constanza, l'antica città coloniale dove Max si era spinto da Madrid con nella tasca un buon contratto per la costruzione del ponte della Quebrada, e che Claudia, sua sorella, aveva raggiunto durante un'occasionale gita in compagnia delle sue più care amiche. Sarà stata colpa delle charangas, del ritmo ammaliante della loro musica, o dell'euforia per averla fatta franca dopo essere stato sequestrato e rilasciato nel quartiere malfamato del Trago Alto. Fatto sta che in una sera ebbra di alcol e felicità Max è finito a letto insieme con Claudia. Sulle prime nulla è mutato, ma col trascorrere del tempo, tuttavia, quella notte all'hotel di Constanza si è rivelata l'inizio di incessanti sotterfugi e incontri clandestini. John Updike, Le lacrime di mio padre, Guanda 2010 (N.UPDI, i.63176) Hanno nomi e professioni diversi gli uomini che popolano questi racconti di John Updike, ma condividono una storia comune: l'infanzia da figli unici in una cittadina di campagna della Pennsylvania, al centro degli affetti e delle tensioni di una famiglia travolta dalla Grande depressione, la fuga verso un'università della costa orientale, il matrimonio, i figli, la vita nei quartieri borghesi, tra feste e tradimenti, il divorzio, un nuovo matrimonio, una vecchiaia fatta di viaggi all'estero e goffi tentativi di mantenere i rapporti con figli di mezza età molto indaffarati e nipoti che oppongono loro una cortese indifferenza. Tormentati dal crescente isolamento, persi nei luoghi stessi in cui sono nati e cresciuti, ossessionati dal pensiero della morte imminente ma ancora percorsi dal desiderio e divisi tra voglia di libertà e doveri familiari, i protagonisti di questo libro bramano un ultimo contatto con la vita, come Fairchild in "L'espansione accelerata dell'universo", stranamente rivitalizzato da uno scippo subito durante un viaggio in Spagna, o inseguono occasioni perdute, come Les in "Mogli delicate", ossessionato da un amore ormai finito. Dal loro punto di vista distante e straniato, accumulando i racconti come strati di una meticolosa indagine archeologica, Updike disegna un'ultima mappa di quella fetta di mondo che ha saputo descrivere e raccontare come nessun altro, affidando alle proprie parole il compito di preservare ciò che ormai è cancellato. Antonella Vandelli, Il Rossetto, Matarrese 2010 (N.VAND, i.62936) La giovinezza non è eterna. Al ragazzo segue l'uomo maturo ed alla mezza età subentra il periodo della quiescenza. La natura ce lo insegna col suo divenire: alla bellezza di un albero in fiore ne succede uno con le foglie prossime alla caducità ed infine uno spoglio. All'irruenza degli anni così esigui da poter essere racchiusi in una tasca, fa seguito la pacatezza delle tante primavere il cui contenimento richiede, invece, una sacca capiente. È la stagione delle rughe, delle ortesi, delle protesi, ma, soprattutto dei neuroni che se ne vanno in pensione. È proprio da questo periodo della vita che ha inizio il racconto, mettendo in luce la tenerezza di due mani, una liscia e l'altra rugosa, che si intrecciano per poter gioire ancora, nonostante la malattia. Ogni mattina, le protagoniste attendono l'aurora che dissolve le tenebre della notte. “Chi sa vedere le cose belle è sempre giovane!” affermava con convinzione lo scrittore Kafka. Questa filosofia, positiva e vitale, permea il cammino dell'uomo i cui occhi sanno ancora aprirsi alla speranza. Valerio Varesi, È solo l'inizio commissario Soneri, Frassinelli 2010 (N.VARE Giallo, i.63291) È una brutta giornata d'inverno. Dal suo ufficio in questura il commissario Soneri osserva innervosito la pioggia che cade a rovesci su Parma. Ma a distoglierlo da quello spettacolo deprimente arrivano, nel giro di poche ore, due drammatici annunci: il primo riguarda il suicidio di un giovane. Che si è impiccato in un vecchio albergo in abbandono, preparando con cura il proprio addio. Ha infatti una valigia di lusso accanto a sé ed è vestito con eleganza, però addosso non ha soldi né documenti. Soneri avvia l'indagine, mentre gli piomba addosso il secondo, tragico caso della giornata: un morto accoltellato. La vittima, per giunta, era un personaggio piuttosto noto in città: Elmo Boselli, leader del Sessantotto parmigiano, all'epoca grande agitatore di folle e seduttore impenitente. Il commissario intuisce che il movente politico non è la pista giusta e comincia a scavare nella vita di Boselli, inseguendo il filo di un suo antico, mai dimenticato amore, che lo conduce dall'Appennino emiliano fino al mare, nei borghi delle Cinque Terre. Dove, stranamente, approdano anche le ricerche sul misterioso suicida, un rumeno appartenente a un gruppo fascista di ultras della tifoseria spezzina. E lì, mentre riflette con amarezza sulle speranze e gli ideali di una generazione che sognava di trasformare il mondo ma ha lasciato una ben misera eredità ai suoi figli, Soneri riesce a ricomporre le tessere del complicato puzzle, identificando alla fine il colpevole. Jorge Volpi, Non sarà la terra, Mondadori 2010 (N.VOLP, i.63285) A dieci anni dall'uscita di "In cerca di Klingsor", Jorge Volpi ritorna per coronare la sua indagine sul XX secolo con un romanzo di suspense sulla caduta del comunismo e sulle nuove relazioni Est-Ovest. Nel vortice della Storia, tre donne intrecciano i loro destini. La biologa Irina Nikolaevna Granina assiste al crollo dell'impero sovietico e di tutto il suo passato, confrontandosi con l'istinto di ribellione della figlia adolescente, prima vittima del trionfo del capitalismo. Dall'altra parte del mondo, negli Stati Uniti, Jennifer Moore, alto funzionario del Fondo monetario internazionale, lotta contro l'ambizioso marito e contro la sorella, il suo esatto opposto, un'attivista del movimento antiglobalizzazione. Infine Eva Halàsz, genio dell'informatica di origine ungherese, si impegna a indagare i segreti dell'intelligenza umana, tormentata dai propri sbalzi di umore e dai troppi e sempre più gelosi amanti. "Non sarà la Terra" è un romanzo che gioca su più registri - narrazione scientifica, detective-story, ricostruzione storica - per raccontarci quasi in diretta le grandi trasformazioni che hanno sconvolto l'Est europeo nella seconda metà del Novecento, dall'invasione dell'Ungheria all'ascesa di Eltsin, mentre ci guida negli affascinanti meandri del Progetto genoma umano. Susan Vreeland, Una ragazza da Tiffany, NeriPozza 2010 (N.VREE Storico, i.63254) Nel 1892, a Manhattan, un'elaborata insegna in bronzo fa bella mostra di sé. Tiffany Glass & Decorating Company declama la scritta che campeggia sopra una solida porta di vetro molato. Oltre quella porta, si schiude un grande salone con enormi vetrate appese al soffitto e imponenti mosaici poggiati alle pareti. E poi vasi dalle linee morbide, pendole, candelabri Art Nouveau, lampade con paralumi di vetro soffiato in mille splendidi colori. È il regno di Louis Comfort Tiffany, pittore di quadri orientalisti raffiguranti minareti, moschee e beduini, secondo il gusto del tempo. La Tiffany Glass & Decorating Company è, tuttavia, anche il regno delle Tiffany girls, le ragazze di Tiffany, come sono chiamate a Manhattan le donne che l'artista ha riunito attorno a sé. Vi è Wilhelmina, impertinente diciassettenne dall'alta statura, Mary diciottenne dai capelli rossi, Cornelia, riservata e taciturna, Agnes, l'altera, la prima donna cui Tiffany ha accordato l'onore di dipingere i soggetti delle sue vetrate. E, infine, Clara Wolcott Driscoll. Giovane vedova in un laboratorio dove vige la regola, imposta dal padre di Louis, di impiegare solo fanciulle non maritate, Clara è l'artefice autentica delle creazioni Tiffany. "Una ragazza da Tiffany" è, soprattutto, la sua storia. Una storia in cui l'autrice non celebra soltanto un talento misconosciuto, ma illumina anche gli slanci, i desideri e le ambizioni di una giovane donna nella città americana pronta a tuffarsi nella grande avventura del Novecento. Joseph Wambaugh, Hollywood crows, Einaudi 2010 (N.WAMB Giallo, i.63164) Quando i due sbirri di Los Angeles "Hollywood" Nate e Bix Ramstead si trovano entrambi coinvolti in una storia con Margot Aziz, ballerina esotica, sposata con un equivoco proprietario di night-club ma in odore di divorzio, sono convinti di potersela spassare senza troppe complicazioni. A Hollywood, però, niente è come sembra: a Margot i panni della fanciulla abbandonata e bisognosa di affetto stanno decisamente stretti. L'affascinante signora Aziz ha in mente un piano, ed è pronta a tutto per portarlo a compimento; soprattutto, non è l'unica a giocare sporco, e forse neanche la più cattiva e determinata. Tra night-club pieni di glamour e locali equivoci, chiacchiere fumose ed esplosioni di violenza, Wambaugh torna a raccontarci la città dei sogni e a svelarcene i dettagli più strani e imprevedibili. Anne Wiazemsky, La ragazza di Berlino, E/O 2010 (N.Wiaz Diri e Memorie, i.63195) Una grande storia d'amore tra le rovine di Berlino, tra un mondo che scompare e una nuova vita che si affaccia. Mossa dalla voglia di sentirsi utile, di aiutare gli altri la giovane Claire, figlia del grande scrittore François Mauriac, durante la Seconda Guerra Mondiale presta servizio come autista della Croce Rossa nel sud della Francia. Impavida percorre le strade a notte fonda, trasportando feriti, agonizzanti, assistendo a scene dolorose, di sangue e morte, mentre aiuta contemporaneamente la Resistenza francese. E quando la guerra finisce la giovane decide, contro il volere dei suoi, di spingersi fino nel cuore della Germania sconfitta: Berlino, distrutta e occupata dalle forze alleate. Le rovine di Berlino diventano così scenario di una grande storia d'amore. La scrittura di Anne Wiazemsky accoglie il lettore, trasportandolo in una realtà a un tempo cruda e fiabesca, dove la freschezza e l'entusiasmo giovanili si accompagnano alla drammaticità degli episodi narrati in un racconto di grande sincerità. CONFINE Il nuovo spazio dedicato ai giovani: libri e film capaci di raccontare le sfide di chi sta crescendo; storie rivolte in avanti, per varcare il confine con l'eta' adulta Sofia Gallo, Diritto di volare, Giunti 2010 (N.GALL, i.63118) Elena ha poco più di 18 anni, un ragazzo che si occupa attivamente di politica e che la rende partecipe, una sorella più giovane ancora più attratta dagli aspetti più superficiali della vita e un fratello minore a cui è legatissima. La sua vita si intreccia con gli avvenimenti che hanno cambiato l'Italia agli inizi degli anni Settanta. Contestazione, scioperi, ciclostili e manifestazioni convivono con le prime esperienze d'amore, la ricerca dell'approvazione di genitori troppo distanti e il tentativo di trovare il proprio posto e un futuro. Età di lettura: da 14 anni. Jean Kwok, La strada dei desideri segreti, Piemme 2010 (CONFINE KWOK, i.63119) Quando la piccola Ah-Kim emigra a New York con la madre, dopo la morte del padre, il suo nome si trasforma in Kimberly, molto più adatto a un contesto occidentale e meno ostico da pronunciare per le persone con cui viene in contatto: gli insegnanti, i compagni di scuola e anche la zia, che ha cancellato dalla memoria il fatto di essere nata in Cina e si sente più americana dello zio Sam. Ma non è questo l'unico cambiamento nella vita di Kim. Il sogno americano si realizza per lei in un appartamento, garbatamente messo a disposizione, a pagamento, dalla sua ricca parente. Un luogo infernale, abitato da topi e scarafaggi, che ha il dubbio vantaggio di permetterle una vita all'aria aperta, visto che i vetri delle finestre sono rotti e nessuno ha intenzione di cambiarli. Tutto intorno a lei è estraneo e ostile, ma Kim ha un innegabile talento: le piace studiare, impara in fretta e ha un'incredibile resistenza nei confronti delle avversità che sembrano abbattersi con particolare ostinazione su di lei e sulla madre. E così, pian piano, riesce a superare le difficoltà che incontra a scuola, la fatica di lavorare nelle ore libere in una di quelle sartorie dove la gente sta china giorno e notte sulle macchine da cucire, per aiutare la madre, assai più fragile di lei, a svolgere il suo compito quotidiano. Finché la vita cambia e Kim, con la sua adorabile lievità e il senso dell'ironia che la accompagna anche nei momenti più tragici, potrà finalmente emergere alla luce. Justine Larbalestier, Bugiarda, Salani 2010 (CONFINE LARB Giallo, i.63116) "Sono nata con un leggero strato di pelo sul corpo. Tre giorni dopo il pelo è caduto, ma ormai il danno era fatto. Da quel giorno mia madre non si è più fidata di mio padre poiché si trattava di una malattia di famiglia, e lui non gliene aveva mai parlato. Una delle sue tante omissioni e bugie. Mio padre è un bugiardo, e anch'io lo sono. Ma voglio smettere di raccontare bugie. Devo smettere". Essere una bugiarda non è facile. Soprattutto quando cominci a credere alle tue stesse bugie. Micah ha diciassette anni e ha sempre mentito a tutti. Ma quando il ragazzo con cui ha una relazione, Zach, viene trovato morto in un parco, lei rischia di restare intrappolata nella sua stessa rete di bugie. Queste bugie però le servono per proteggersi, per nascondersi. Per coprire un terribile segreto... Età di lettura: da 14 anni. Michèle Lesbre, Nina per caso, sellerio 2010 (N.LESB, i.63183) "Capelli rossi, occhi verdi, piuttosto sexy, forse un po' ingrassata dopo l'ultima delusione d'amore. Domenica avrà quarantun'anni. È uno strano tipo, mia madre". Nina ha tre giorni per pensare a cosa regalare a sua madre Suzy. Tutto è cambiato in quest'anno. Ha finito la scuola; adesso ha un triste impiego di apprendista parrucchiera; Ricco, l'ultimo compagno di Suzy, se n'è andato, lasciandole sole. Non che si vedano più di prima, per colpa dei turni di Suzy in una delle superstiti manifatture tessili di Roubaix. Qui al nord, erano venute da Parigi dopo il fallimento del matrimonio. Oggi, venerdì, primo giorno di ferie, piove e indugiando tra la Brasserie du Nord e il negozio di uccelli, le balena un'idea: sarà una gita al mare, il regalo che farà alla mamma con il primo salario. In questo fluttuare tra l'ideazione suggestiva e l'incerta realizzazione, a Nina, per caso, accadono una miriade di eventi ordinari ma per lei fatali. Un dramma clandestino, che scivola confuso e oppressivo, con il laido padrone della fabbrica; le prepotenze del caporeparto; gli incontri con il fidanzatino da cui l'età la sta allontanando; una sosta sognante con Arnold, l'amico degli uccelli che l'ha condotta a teatro a incontrare un'altra Nina (quella del Gabbiano di Cechov) che come lei "sogna qualcosa di diverso, di lontano, qualcosa che possa dare un senso alla sua vita". Nel suo sguardo si rispecchia il mondo degli adulti, mentre in lei appassiscono ideali e illusioni di ieri. Francesca Longo, Mojito, EL 2010 (CONFINE LONG, i. 62996) Di nuovo, vacanze al mare con genitori e sorellina o coi nonni, mentre si vorrebbe girare il mondo o almeno restare in città con gli amici. Mojito e Margarita, a sedici anni, si aspettano qualcosa di più dalla vita e assieme sfidano le notti bevendo. Molto, fino alle estreme conseguenze. Ad accompagnarli sulla strada del piacere e della non distruzione saranno una nonna e una bambina. Mojito è la storia di un amore che si costruisce pian piano, attraversando la noia, il dolore, la paura, l'angoscia del tempo e dello spazio che caratterizzano tanti problemi delle nuove generazioni. È la nascita del desiderio dell'altro che emerge dal senso di nullità della vita. È uno spaccato di vite familiari comuni a tanti ragazzi. Ed è anche un romanzo "duro" che affronta senza moralismi il tema del dilagare dell'alcol tra i giovani, alcol spesso di cattiva qualità e usato per sballare e non per essere un piacere da centellinare. Mojito e Margarita scopriranno quanto quella vacanza che sembrava destinata a una noia infinita, rimarrà impressa nelle loro vite. Clancy Martin, Come si vende, Adelphi 2010 (CONFINE MART, i.63169) Bobby Clark ha sedici anni, l'incoercibile abitudine di marinare la scuola e una discreta inclinazione alla cleptomania: tanto che il furto di un astuccio pieno di anelli per diplomandi - che si riveleranno patacche di ferro e ottone appena bagnate d'oro e argento - gli è valso l'espulsione da scuola. Decide allora di lasciare il Canada per il Texas, raggiungere il fratello maggiore e aderire alla sua versione del sogno americano. Già, perché Jim, il fratello, ha un lucroso impiego presso un grande negozio di preziosi, una Porsche, una bella moglie, un'amante ancora più bella, e una manifesta dipendenza dalla cocaina. Sotto la sua ala, Bobby imparerà che si può comprare e vendere qualsiasi cosa: basta conformarsi a un'unica regola, l'inganno - verso i clienti, verso i familiari e, soprattutto, verso se stessi. "Come si vende" è una storia di formazione, quanto meno per ciò che riguarda alcune tra le più antiche passioni umane: il sesso e la ricchezza, ma anche l'amore. La vivida descrizione della volgarità e della fraudolenza imperanti nel mercato del lusso e lo sguardo candido e brutale del protagonista si compongono in una commedia nera che è anche manuale di raggiro. Lauren McLaughlin, Quattro giorni per liberarmi di Jack, Einaudi 2010 (CONFINE MCLA, i.63148) Jill ha diciassette anni, frequenta il liceo e la sua migliore amica è la compagna di banco Ramie. Il fatto è che durante il ciclo mestruale Jill si trasforma inspiegabilmente in un maschio, l'inquieto e sessualmente vispo adolescente, Jack. E Ramie, all'oscuro di tutto, si innamora di Jack. Bellissimi e comici i capitoli narrati dal punto di vista di Jack, e in particolare lo scarto che si crea tra le due voci narranti ogni volta che irrompe Jack, con la sua irriverenza, il suo avere da ridire su Jill e sulla sua esistenza "noiosa", con le sue riviste porno e la sua istintività che si contrappone alla razionalità di Jill. Manuela Salvi, E sarà bello morire insieme, Mondadori 2010 (CONFINE SALV, i.63093) Bianca è la figlia di un giudice antimafia. Il padre di Manuel era un boss ucciso da un clan rivale. Nello zaino di Bianca c'è un album da disegno. Dai jeans di Manuel sbuca una pistola. Quando si incontrano all'ultimo anno del Liceo Artistico, Bianca e Manuel hanno una sola cosa in comune: la passione per l'arte. Qualcosa in quel ragazzo scostante e bellissimo risveglia i sentimenti di Bianca, soffocati da tempo a causa di una tragedia familiare. Ma anche se Manuel prova lo stesso per lei, non può lasciarsi andare: i suoi doveri all'interno del clan prevedono che vendichi la morte di suo padre e segua un destino che è stato scritto per lui da tempo. Ma la passione, l'amore e la voglia di una vita diversa li uniscono sempre di più, finché Bianca metterà Manuel davanti alla scelta più difficile: tradire la sua famiglia o la ragazza che ama? Età di lettura: da 14 anni. Rebecca Stead, Quando mi troverai, Feltrinelli Kids 2010 (CONFINE STEA, i.63179) 1979. Miranda ha dodici anni e vive con la madre a New York. Deve uscire dal guscio, trovare nuovi amici, imparare a conoscerli per quello che sono realmente. Intanto però riceve misteriosi messaggi anonimi: parlano di cose che puntualmente la vedranno protagonista. Sotto casa "the laughin' man", un barbone apparentemente privo di senno, mormora frasi incomprensibili e anche quelle riguardano Miranda. Tutto sembra girare a spirale intorno a lei, fra segnali inquietanti e lugubri apparizioni. In fondo alla strada, in questa New York minore che rimanda a certe atmosfere de "Il buio oltre la siepe", c'è la scoperta della paura ma forse anche la porta aperta verso il suo superamento. Juan Villoro, Il libro selvaggio, Salani 2010 (CONFINE VILL, i.63200) Ci sono libri con una forte personalità. Libri che si scelgono i lettori, e non viceversa. E libri che rifiutano di farsi leggere. Juan, quattordici anni, trascorre le vacanze dallo zio Tito, il bibliofilo più pazzo del mondo. Nel labirinto della sua biblioteca Juan scopre che i libri hanno una vita propria. Alcuni addirittura cambiano contenuto a seconda di chi li legge. Altri, invece, si nascondono. Come "II libro selvaggio", che si lascerà leggere da una sola persona, da un lettore speciale. Perché leggere è un atto creativo. I libri sono magici. I libri sono vivi. E sono tutti diversi, come noi. FUMETTI Tuono Pettinato, Garibaldi, Rizzoli Lizard 2010 (FUMETTI 741,5 PAGG, i.63239) Marco Vichi, Werther Dell'Edera, Morto due volte, Guanda Graphic 2010 (FUMETTI 741,5 VICH, i.63174) GENITORI Carmela Cipriani, Pappe magiche. Ricette, favole e altri incantesimi per stuzzicare l'appetito dei piccoli, Sperling&Kupfer 2010 (GENITORI 641,562 CIPR, i.63334) Jesper Juul, La famiglia è competente, Feltrinelli 2010 (GENITORI 649,7 JUUL, i.63011) CUCINA Lisa Casali, Tommaso Fara, La cucina a impatto (quasi) zero, Gribaudo 2010 (CUCINA 641,5 CASA Ricette, i.63340) FAI DA TE Pam Allen, Tracy L. Barr e Shannon Okey, Lavorare a maglia per negati, Mondadori 2010 (FAI DA TE 746 ALLE, i.63079) VIAGGI Tiziano Terzani, Un mondo che non esiste più, Longanesi 2010 (VIAGGI 915 ASIA Viaggiatori, i.63293) SAGGISTICA Metafisica (110) Tzvetan Todorov, La bellezza salverà il mondo. Wilde, Rilke, Cvetaeva, Garzanti 2010 (D.111,85 TODO, i.63318) Psicologia (150) Michela Schenetti, Comprendere il dolore bambino, Alberto Perdisa Editore 2010 (D.155,4 SCHE, i.62958) Donata Francescato, Amarsi da grandi. Vivere con gioia anni preziosi, Mondadori 2010 (D.155,67 FRAN, i.63069) Raffaele Morelli, L'unica cosa che conta, Mondadori 2010 (D.158,2 MORE, i.63326) Scienze sociali (300) Ada Sereni, I clandestini del mare, Mursia 2010 (D.301,45 SERE, i.63210) Alain Ehrenberg, La società del disagio, Einaudi 2010 (D.302,5 EHRE, i.63141) Irene Bernardini, Elogio di una donna normale, Mondadori 2010 (D.305,4 BERN, i.63090) Paul Ginsborg, salviamo l'Italia, Einaudi 2010 (D.320,9645 GINS, i.63156 Beppe Severgnini, La pancia degli italiani. Berlusconi spiegato ai posteri, Rizzoli 2010 (D.324,2092 SEVE) Joseph E. Stiglitz, Bancarotta. L'economia globale in caduta libera, Einaudi 2010 (D.338,542 STIG, i.63151) Ken Auletta, Effetto Google, Garzanti 2010 (D.338,761 AULE, i.63251) Giovanni Floris, Zona retrocessione: perchè l'Italia rischia di finire in serie B, Rizzoli 2010 (D.338,945 FLOR, i.63047) Fabio Caffarena, Dal fango al vento. Gli aviatori dalle origini alla Grande Guerra, Einaudi 2010 (D.358,4 CAFF, i.63149) Nando Dalla Chiesa, Contro la Mafia, Einaudi 2010 (D.364,106 DALL, i.63146) Pino Nicotri, Cronaca criminale. La storia definitiva della Banda della Magliana, B.C.Dalai 2010 (D.364,106 NICO, i.63191) Armando Spataro, Ne vale la pena: storie di terrorismi e mafie, di segreti di stato e di giustizia offesa (D.364,106 SPAT, i.63089) Carlo Alberto Brioschi, Il malaffare. Breve storia della corruzione, Longanesi 2010 (D.364,1323, i.63858) Mila Spicola, La scuola si è rotta, Einaudi 2010 (D.373,22 SPIC, i.63165) Marjore Hillis, Chic. Vivere con eleganza ai tempi della crisi, B.C.Dalai 2010 (D.391 HILL, i.63161) Carlo Petrini, Terra madre: come non farci mangiare dal cibo, Giunti 2010 (D.394.12 PETR, i.63010) Fisica (500) Frank Close, Antimateria, Einaudi 2010 (D.530 CLOS, i.63169) Fotografia (770) Charlotte Cotton, La fotografia come arte contemporanea, Einaudi 2010(D.770,9 COTT, i.63160) Letteratura (800) Dario Fo, L'osceno è sacro, Guanda 2010 (D.809,93 FO, i.63252) Letteratura italiana (850) Gianrico Carofiglio, La manomissione delle parole, Rizzoli 2010 (D.854.92 CARO, i.63315) Storia d'Europa (940) Arrigo Petacco, O Roma o morte, Mondadori 2010 (D.945,08 PETA, i.63052) Aldo Cazzullo, Viva l'Italia, Mobndadori 2010 (D.945,083 CAZZ, i.63181) Antonio Caprarica, C'era una volta l'Italia, Sperling&Kupfer 2010 (D.945,083 CAPR) GianLuca Formichi, Italia Unita. Il Risorgimento e le sue storie, Giunti 2010 (D.945,083 FORM) Bruno Vespa, Il cuore e la spada, Mondadori 2010 (D.945,09 VESP, i.63295) Giorgio Bocca, Fratelli coltelli: 1943-2010 L'Italia che ho conosciuto, Feltrinelli 2010 (D.945.092 BOCC, i.63066) Concita De Gregorio, Un paese senza tempo, Il Saggiatore 2010 (D.945,092 DEGR, i.63297) Giordano Bruno Guerri, Il sangue del Sud, Mondadori 2010 (D.945,708 GUER, i.63180) Per informazioni: Biblioteca comunale di Castelfranco Emilia P.zza della Liberazione, 5 Tel. 059/959376 e-mail: : [email protected] ORARIO DI APERTURA Lunedì chiuso 14.30-18.30 Martedì 10.00-13.00 14.30-18.30 Mercoledì 10.00-13.00 14.30-18.30 Giovedì chiuso 14.30-18.30 Venerdì 10.00-13.00 14.30-18.30 Sabato 9.00-13.00 chiuso Piumateca – Punto di lettura di Piumazzo Via dei Mille, tel 059/935156 e-mail [email protected] ORARIO DI APERTURA lunedì e giovedì: 16.15 - 18.15 sabato: 9.30 - 11.30 Si può consultare il catalogo on-line della biblioteca ed effettuare la prenotazione dei libri in prestito utilizzando l’OPAC http://sebinaweb.cedoc.mo.it
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