TURIDDO MADAMI... questo sconosciuto XXII
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TURIDDO MADAMI... questo sconosciuto XXII
DANIELA DEL PRIORE nel nuovo film della Comencini XXII EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA CANZONE ROMANA TURIDDO MADAMI... questo sconosciuto Campo de’ fiori 2 SOMMARIO Editoriale: Tarallucci e vino? No, champagne ed ostriche! E poi e poi e poi...............................3 L’intervista: Daniela Del Priore da parrucchiera delle dive a diva.............4-5 XXII FESTIVAL DELLA CANZONE ROMANA........6-7 “Chiara e Francesco il musical, l’amore quello vero” ..............................................9 Roma che se n’è andata: Giulia Farnese: una bellissima perla della collezione Borgia...................................10-11 Suonare Suonare: “BIFF” BYFORD.....................................12-13 Idee per viaggiare “in camper”..............14 I Cloud.....................................................15 Cine Parade: Bella addormentata...............................16-17 Ecologia e ambiente: Politica e Ambiente... vere priorità ...............18 Il nuovo lavoro dei Sailor Free...............20 I nuovi modelli degli apparecchi acustici...............................................................21 Dal molteplice all’unità ..........................22 Commissione legge 104/92....................24 Come eravamo: TURIDDO MADAMI ... questo sconosciuto....25 Giovanni Francesco Tenderini...........26-27 Yoga.........................................................27 Sotto la toga cuori d’arte contemporanea illuminati dal fascio di luce della passione e del dono della fede..............................28 La morte verrà all’improvviso................29 Alcune chiese e le famiglie nobili di Civita Castellana................................................30 Trucco d’epoca: Gli anni ‘’50 ...............................................31 1° Happening Nazionale degli Oratori...32 La rubrica dei cognomi...........................33 Nel cuore.................................................33 Il Fumetto: Limit..........................................................34 Due chiacchiere con... Deejay OcraMix al secolo Marco Giorgetti..35 Un favola bellissima................................36 Intervista a Laura Scanu autrice del libro sulla pedofilia Prima che cali il silenzio..........37 Una “Fabrica di ricordi”: ‘A velegna............................................38-39 Ancora grandi successi per “Donna... l’altra metà del cielo”.................................39 News.......................................40-41-42-43 Alla scoperta di Magliano Sabina...........44 Le proposte editoriali di Campo de’ fiori..........................................................46 I nostri amici...........................................47 Agenda...............................................48-49 Messaggi............................................50-51 Angolo del poeta.....................................52 Concorso fotografico..............................53 Album dei ricordi..............54-55-56-57-58 Roma com’era.........................................59 Annunci gratuiti................................60-61 Oroscopo.................................................62 Selezione offerte immobiliari ..........63-64 Foto di copertina di Paolo Mancinelli I NOSTRI RECAPITI UTILI SEDE OPERATIVA: PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT) TEL/FAX 0761.513117 - [email protected] SEDE RAPPRESENTATIVA : VIALE MAZZINI, 140 - ROMA Campo de’ fiori 3 Tarallucci e vino? No, champagne ed ostriche! E poi e poi e poi.. A spetto sempre fino all’ultimo per poter scrivere questo fondo, con la speranza che l’attesa possa portare qualcosa di nuovo, magari di buono, da poter commentare e raccontare. Ma le mie speranze sono quasi sempre vane e, anche questa volta, sono state puntualmente disattese. Ho seguito quotidianamente le vicende economico-politiche nazionali ed europee, come tutti, penso, in questo periodo, ma si sono arricchite, ahimè , sempre più di soli casi gravissimi ed incredibili: FIORITO… TRIBUTI ITALIA… Taralluccci e vino? No, champagne ed ostriche! Non c’è più limite a nulla! E mentre i “vampiri” hanno succhiato copiosamente ed incessantemente il nostro sangue, avendo portato la pressione fiscale sul lavoro fino all’84,4% (fonte Confartigianato) ed il popolo italiano a di Sandro Anselmi morire letteralmente di fame, in seno alla Comunità europea ci sono Paesi che hanno ottenuto grossi finanziamenti pur avendo già un costo del lavoro che è , al massimo, di 200,00 mensili ed esentasse per i primi cinque anni. Che giustizia, che uguaglianza?! Un’Europa sempre meno unita, sempre meno credibile, sempre più indebitata ed in mano all’unico padrone comune: LE BANCHE. Si veda l’istituzione del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità ) fondo illimitato costituito dal contributo economico versato da diciassette stati europei. L’ITALIA contribuirà con 125 miliardi di euro tolti ancora una volta dalle tasche dei cittadini. Bisogna tener conto del fatto che quando gli stati costitutori chiederanno, per necessità , aiuti al fondo sotto forma di prestito, pagheranno paradossalmente interessi (da determinare) sui soldi da loro stessi versati. Vorrei fare una proposta provocatoria: perché non organizzare una nuova campagna salva stato, forse risolutiva, e donare “spontaneamente” il sangue e le fedi alla patria? E’ un po’ come bere la cicuta prima che qualcuno ci giustizi! Se ci penso a fondo sembra vivere un incubo. Sembra tutto irreale. Come è possibile che l’ITALIA tra le prime potenze industriali al mondo, con le altissime riserve auree, con il più grande patrimonio artistico, con le più invidiabili bellezze naturali, culla della cultura… sia finita così ? Ma che le hanno fatto? Chi è stato? Di chi le colpe? Il mio è un grido accorato, è il grido di tutti coloro che, impotenti, temono lo sfacelo. Ma dove siete giovani, più volte esortati? Vi invito, ancora una volta, a far sentire la vostra voce! Questa società è nelle mani di pochi, ma enormi speculatori che, come piovre, avviluppano tutti nei loro tentacoli! Sta finendo la democrazia! Opponetevi anche con attività passiva (Gandhi), ma alzate la testa, sfidate con il vostro sguardo pulito gli occhi di chi ha tradito promesse e aspettative, urlate le ragioni della vostra rabbia! E’ per il vostro futuro, non potete più aspettare. La nostra è diventata un’ITALIA di disoccupati, esodati, cassaintegrati, mobilitati… La Regione Lazio ha ritenuto opportuno organizzare per loro dei corsi antistress e di cartomanzia!!!(???) La stessa Regione Lazio che si è mangiata l’inimmaginabile e, mentre chiudeva gli ospedali, si aumentava a dismisura gli stipendi ed intanto partecipava ad un programma spaziale con la Francia. E poi e poi e poi… Allora non c’erano solo festini e bunga bunga! Quant’altro c’è che non conosciamo e non conosceremo mai? Campo de’ fiori 4 Daniela Del Priore da parrucchiera delle dive a diva! Voluta dall’amica Francesca Comencini per interpretare il suo ultimo film Un giorno speciale, candidato a sorpresa al Festival di Venezia L a storia di Daniela Del Priore sembra veramente la sceneggiatura di un film dal titolo Attrice per caso, perché è proprio questo quello che le è accaduto. Daniela, che da quasi vent’anni è a contatto con attrici, registe, show girl, presentatrici, giornaliste, modelle, grazie al suo lavoro di parrucchiera, è stata scelta proprio da una di loro per il suo ultimo film. Più precisamente le stato proposto da Francesca Comencini di far parte del cast del suo ultimo lavoro Un giorno speciale. La pellicola, in uscita il 4 ottobre in tutte le sale cinematografiche italiane, è stata inaspettatamente candidata all’ultimo Festival del Cinema di Venezia. Daniela, figlia d’arte per quanto riguarda il suo lavoro di parrucchiera, non è comunque nuova alle macchine da presa. Sempre la Comencini, infatti, l’aveva voluta lo scorso inverno per uno spot pubblicitario girato in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Noi abbiamo avuto il piacere di incontrarla proprio presso la nostra redazione. Daniela, tu sei originaria di Civita Castellana, ma da quasi venti anni abiti a Roma. Cosa ricordi del periodo prima di trasferirti nella capitale? Ho frequentato le scuole elementari presso l’istituto delle suore e le medie alla Dante Alighieri. Mi ricordo bene di quando correvo con il mio cane per i campi e mio padre mi gridava di stare attenta. Avevamo un piccolo casale in campagna e le domeniche andavamo a pranzo là con la mia famiglia, i parenti, gli amici. Sei rimasta in contatto con alcuni tuoi ex compagni? Sì , con qualcuno, soprattutto grazie a Facebook. Ti piace tornare a Civita? Appena posso scappo qui, perché rispetto a Roma è molto più tranquilla e posso riposarmi. Certo, sono sempre in giro dato che seguo anche la cantante Giorgia. Abbiamo appena terminato la tournè e e concluso la stagione estiva dei concerti con l’appuntamento al Campo volo di Bologna. Come sei approdata nel mondo del cinema? Grazie al mio lavoro. Sono quindici anni che pettino donne dello spettacolo, tra cui Francesca Comencini con cui sono diventata molto amica. Con molte, infatti, ci vediamo anche fuori del lavoro, alle feste di compleanno o con i figli. Francesca è una di queste. Da un po’ mi diceva di esse- re interessata al mio volto, che lo riteneva un volto particolare ed avrebbe voluto farmi interpretare qualche ruolo. Io mi facevo una bella risata e finiva lì . Questo inverno, invece, la vedevo guardarmi in modo più interessato, forse perché aveva già un’idea in mente. Mi ha voluta, infatti, per un video girato in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, molto d’effetto. Poi mi ha chiesto se me la sentivo di girare questo film e le ho risposto che se pensava potevo esserle utile, per me andava bene. Ma tu hai mai fatto corsi o scuole di recitazione, dizione o altro? No, assolutamente, ma credo che la scelta di attori alla prima esperienza, sia stata una cosa voluta. Non le sarebbero certo mancate le attrici! Ce ne sono veramente tante. Campo de’ fiori Tornando al tuo vero lavoro di parrucchiera. Sei mai andata sui set? Poche volte perché noi ci occupiamo dello studio della figura del personaggio, che avviene prima, e poi delle occasioni personali dei vips: ospitate in trasmissioni, servizi fotografici, video o feste private. Ricordo con piacere, però , le esperienze sui set di videoclips musicali, anche perché mi piace la musica. Meglio dietro o davanti la macchina da presa? E’ diverso. Ogni cosa ha il suo fascino, io sono abituata a stare dietro. Davanti è un po’ più difficile, perché ti esponi in prima persona. La tua famiglia come ha preso questo avvenimento? All’inizio nemmeno ci credevano (sorride). Poi hanno iniziato a farmi le classiche tremila domanda che fanno tutti. Mi chiedevano se mi divertivo. Ma posso dire che mi diverto più adesso, perché il set è una cosa seria, non si può fare quel che si vuole, si deve rimanere concentrati. E’ una prova dura perché ci si confronta con se stessi. Lo rifaresti? Sì , perché no! In Un giorno speciale interpreti una mamma alle prese con la propria figlia. So che anche tu hai una figlia nella vita reale. Ti ritrovi nel personaggio? Marta è una madre particolare perchè vuole a tutti i costi che sua figlia lavori nel cinema. La regista dice di non giudicarla perché , fondamentalmente, una madre vuole sempre il bene dei propri figli. Marta è un’estetista e non vorrebbe che sua figlia avesse una vita pesante come la sua, ma più semplice ed agiata. Così le procura un appuntamento con un onorevole, che potrebbe aiutarla in cambio di qualche altra cosa. Mi ritrovo in lei negli scontri adolescenziali che ho con mia figlia, ma non la spingerei mai a fare qualcosa in questo modo insistente, non sono così di carattere. Quali sono le ambizioni di tua figlia? Ma, ha quattordici anni e cambiano in continuazione: prima voleva fare la stilista, poi la modella, ora la veterinaria oppure vorrebbe aprire un bar. Ha tanta fantasia! Ma se volesse fare l’attrice la asseconderesti? Se proprio avesse questa passione e si trasformasse in qualcosa di più serio, sì . E’ molto più esuberante di me. Io sono timi- da e ti garantisco che espormi così tanto non è stato facile. Però mi piacciono le sfide ed è questo quello che più mi intriga di questo lavoro, non il mettermi in mostra. C’è stata qualche scena particolare che avete dovuto rifare più volte? A sentire chi ci ha diretto, per essere alle prime armi, siamo stati piuttosto bravi. C’è stata, però , ad esempio una scena all’inizio molto buffa. Io mi trovavo in cucina e dovevo preparare la colazione. Ero nervosa perché quello era il giorno dell’appuntamento e mi dovevo muovere bruscamente fino a far cadere la macchinetta del caffè . Istintivamente mi sono abbassata a raccoglierla ed è partito subito lo stop perché , in pratica, la macchinetta sarebbe dovuta essere bollente. Più forte, invece, è stato quando abbiamo girato la scena del faccia a faccia tra me e mia figlia al suo rientro a casa, quando niente era, ormai, più uguale. E’ stato difficile immedesimarti in quella situazione? Giulia è stata brava. Mi diceva le battute ed io sentivo di soffrire davvero perché , giorno dopo giorno, qualcosa, vuoi o non vuoi, ti rimane addosso. Anche quando torni a casa ci ripensi, non stacchi mentalmente. Finisci per vivere davvero il tuo ruolo. Non pensavo. Quando lo sentivo dire dalle attrici mi chiedevo se fosse vero o meno. Ora lo so. Dove avete girato il film? Principalmente a Ponte di Nona, una zona piuttosto periferica di Roma. Questo anche ad indicare la situazione certamente non agiata della famiglia. Lì si trova l’appartamento che fungeva da casa nostra. Anche gli esterni sono stati girati sotto casa, in strada e nella piazzetta accanto, fino all’arrivo dell’autista dell’onorevole. Se potessi interpretare un nuovo ruolo, cosa ti piacerebbe fare? Non ci ho mai pensato, ma forse mi piacerebbe girare qualcosa in costume d’epoca, anche non troppo lontana. E’ cambiata la tua vita? Non tantissimo perché , in fondo, sono sempre stata in questo mondo. Tutti i registi e gli attori che conosco mi hanno chia- mato per complimentarsi. A me piace essere quella di sempre. Qualcuno forse se la sarà presa con te?! Sì , come no e lo capisco pure. Anche il cinema non vive un periodo florido. Come è stato partecipare al Festival di Venezia? Il red carpet l’ho fatto molto di corsa. Me ne sono scappata. Non amo molto queste cose (ride). Però è stato bello. Com’è Brad Pitt? Bello, ma preferisco Jonny Deep. Chissà quante sarebbero volute essere al suo posto! Quante avrebbero voluto avere la sua fortuna! Non capita certo tutti i giorni di essere scelta per girare un film, pur non essendo quello il proprio mestiere! D’altro canto ci sono persone che provano per una vita intera a fare gli attori senza riuscirci mai veramente! Siamo propri felici per Daniela, vista anche la grande semplicità e spontaneità con la quale si è concessa alle pagine della nostra rivista. Non possiamo che augurarle buona fortuna sia che prosegua nel lavoro di attrice, sia in quello suo storico di parrucchiera! Ermelinda Benedetti 6 Campo de’ fiori Venerdì 28 Settembre al Teatro Olimp XXII EDIZIONE DEL FESTIVAL Campo de’ fiori assegna il Premio Stampa a Ileana Pozzi e il Progetto Pinelli. Premi Da sx: Giulia Cencioni, Ermelinda Benedetti, Elena Bonelli, Ileana Pozzi, Lino Fabrizi, Stefano Raucci, Martyna e Loretta Rossi Stuart V enerdì 28 Settembre si è svolta a Roma la XXII edizione del Festival della Canzone Romana, con un Teatro Olimpico gremito in tutti i suoi posti, ed un pubblico pronto ad applaudire ogni esibizione riguardante Roma e la Romanità . Numerosi gli artisti che ogni anno, invitati dal patron Lino Fabrizi, si esibiscono in alcuni dei più famosi successi, ospiti e giovani concorrenti. Artisti come Franco Califano, Lando Fiorini, Edoardo Vianello, Elena Bonelli, Edoardo De Angelis, Luciano Rossi, Giorgio Onorato, Paolo Gatti, Alberto Laurenti, Avio Focolari, il balletto della Crazy Gang, Simone Avincola, Gli stornellatori (gruppo folkloristico romano diretto dal M° Fabrizio Masci) e tanti altri, hanno letteralmente incantato la platea, offrendo uno spettacolo nello spettacolo. Durante la serata i due presentatori, Stefano Raucci e Loretta Rossi Stuart, hanno invitato anche a parlare della città eterna, il noto giornalista Franco Melli ed il critico musicale Dario Salvatori, che hanno scherzato con Franco Califano interagendo e facendo divertire il pubblico. La manifesta- zione fin dalla sua nascita nel 1991 propone un concorso aperto a compositori, autori ed interpreti. I brani non devono necessariamente essere in dialetto ma il tema deve essere la romanità . Quest’anno, selezionati da una esperta giuria, sono stati premiati tre giovani talenti: Martyna con il brano Dritto ar core di Roberto Giovannoni (premiata per la sezione classica); Giulia Cencioni con il brano Ario arie aria di Longo – Tamborelli – Signorino (premio per la sezione moderna); infine Ileana Pozzi e il Progetto Pinelli (Primiano De Biase, Fisarmonica; Fabrizio Guarino, Chitarra Acustica; Manuela Manzi, Clarinetto; Bacciali Andrea, Flicorno con il brano Ninna nanna de bona speranza di Edoardo De Angelis e Checco Fusco (Premio Stampa – Campo dei fiori, consegnato direttamente da Ermelinda Benedetti). Le tre vincitrici sono state tenute a battesimo dalla madrina della manifestazione Elena Bonelli, ambasciatrice della canzone romana nel mondo. Nel corso degli anni ricordiamo che il Festival ha visto succedersi artisti come Renato Zero, Nino Manfredi, Carlo Verdone, Franco Califano, Giancarlo Magalli, Michele Mirabella, Lando Fiorini, Enrico Brignano, Mario Scaccia, Fiorenzo Fiorentini, Stefano Rosso, Gigi Sabani, Luciano Rossi, Rodolfo Laganà , I Vianella, I Cugini di Campagna, Bobby Solo, Stefano Masciarelli, il Maestro Stelvio Cipriani, Manuela Villa, Mal, Giorgio Onorato, La Schola Cantorum e tanti altri. I testi, anche quest’anno, sono stati curati da Silvestro Longo, le coreografie firmate da Marco e Stefano Stopponi e le musiche dal M° Fabrizio Masci. Ricordiamo che il Festival della Canzone Romana vede il patrocinio dell’ Assessorato alla cultura e centro storico del Comune di Roma, dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio. Una motivazione importante alla fine vogliamo ricordare: al di là degli interpreti che il Festival riesce a richiamare, l’importanza della manifestazione è l’essere sopravvissuta consecutivamente per 22 anni nonostante l’indifferenza delle Istituzioni. Ma l’ Associazione Roman Millenium non demorde ed ogni anno di più ci evidenzia come sia necessario diffondere e proseguire un percorso storico, attraverso un’antologia di brani, dedicati o ambientati a Roma, che spaziano dal 1800 ai giorni nostri, per noi e per i nostri figli. Insomma, non dimentichiamoci mai di come Roma era, è e sarà ! Sandro Alessi Le tre vincitrici della XXII edizione del Festival della Canzone Romana. Da sx: Martyna, sez. classica, Ileana Pozzi e il Progetto Pinelli, Premio Stampa Campo de’ fiori, Giulia Cencioni sez. moderna. Campo de’ fiori 7 mpico davanti ad oltre 1.400 persone AL DELLA CANZONE ROMANA emiate anche Martyna per la sezione classica e Giulia Cencioni per quella moderna Lando Fiorini Edoardo Vianello Da sx: il critico musicale Dario Salvatori, Franco Califano, Stefano Raucci ed il giornalista Franco Meli Alberto Laurenti Avio Focolari Luciano Rossi La Crazy Gang Paolo Gatti Simone Avincola 9 Campo de’ fiori “Chiara e Francesco il musical, l’amore quello vero” Tornano Castellacci e Castagna a trent’anni dal successo di “Forze venite gente” D opo 30 anni dall’uscita di Forza Venite Gente, primissimo musical ispirato alla vita di San Francesco, arriva in scena, grazie agli stessi autori Piero Castellacci ed Oreste Castagna con la collaborazione di Achille Oliva e Giampaolo Belardinelli, “Chiara e Francesco il musical, l’amore quello vero“ interpretato da Massimiliano Varrese e Marina Murari. Nell’ottavo centenario della consacrazione di Santa Chiara, il 29 settembre è stato presentato in anteprima al Festival Francescano di Rimini e successivamente al Teatro Lyrick di Assisi. Sicuramente nei primi mesi del 2013 sarà a Roma. “Dopo tanti anni - afferma Giampaolo Belardinelli - non potevamo fare un Forza Venite Gente n. 2 e, quindi, abbiamo cercato di raccontare la storia di Chiara e Francesco con la presenza più importante di Chiara rispetto al precedente, e nello stesso tempo abbiamo cercato di trattare quei temi attualizzandoli e toccandone altri che non erano stati trattati in precedenza, tipo il rapporto con i lebbrosi, il tema della povertà , il tema della libertà e quello della sofferenza. Infatti noi facciamo partire l’opera dalla guerra, dalla sofferenza di Francesco e dalla sua delusione perché lui voleva diventare un cavaliere e combattere nella guerra tra Perugia ed Assisi. Tutte le motivazioni di Francesco nascono da questo periodo di crisi, di grande sofferenza: tematiche eluse o appena sfiorate in precedenza. Il tutto in un discorso più moderno, più intensionale e musicalmente più ricco...mentre il precedente racconta- va del rapporto tra Francesco ed il padre quindi rivolto più alla famiglia, ora invece ci siamo concentrati su Chiara e Francesco e sulla grande scelta emozionale di questi due giovani che potrebbero essere due giovani dell’epoca nostra“. E lo stesso Achille Oliva ci racconta come “il lungo lavoro fatto ha ripercorso i luoghi di 30 anni fa. Siamo partiti da Roma per andare in Umbria e scegliere lo studio di registrazione a Nepi dove eravamo già stati, insomma si è ricongiunta tutta questa occasionalità che ha portato il nuovo musical sulle orme del vecchio”. Chiara e Francesco sono due giovani del 1200 ma potrebbero appartenere alla nostra epoca. L’amore, quello vero, è ciò che spinge Francesco a dare voce ad un suo preciso bisogno: un netto ritorno al messaggio del Vangelo che nel tempo si era perso. Così invece ci descrive Francesco Massimiliano Varrese: “Di lui mettiamo in scena non la sofferenza che esiste alla fine del suo percorso, ma tutto ciò che è stato prima... Francesco era uno gagliardo, con una forza pazzesca; uno che non aveva paura dei giudizi e credo che da questo punto di vista sia molto moderno e che, soprattutto, sia un bel messaggio per i ragazzi d’oggi. Nel rapporto tra Chiara e Francesco, il lato maschile ed il femminile è sullo stesso livello e si capisce l’appoggio che Francesco ha avuto da Chiara, nel senso che alla fine lui era partito per fare quello che pensava giusto, ma la sua insicurezza è stata sempre superata dal sostegno di Chiara: il loro rapporto è fondamentale e va oltre...” Una bellissima conferenza stampa orchestrata dalla magica Mara Fux che ci ha sollevato per un po’ di tempo dagli affanni terreni, per trovarci al fianco di due dei più grandi eroi della cristianità moderna e, con questo, ci diamo appuntamento appena il musical arriva dalle nostre parti per parlarne più approfonditamente. Sandro Alessi Campo de’ fiori 10 Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi G iulia Farnese: una bellissima perla della collezione Borgia D i origini oscure i Farnese, nel corso del XIII e XIV secolo, costituirono un ampio dominio intorno al lago di Bolsena. Il principale artefice dell’espansione politica ed di Riccardo economica della famiConsoli glia fu Ranuccio “il Vecchio” vissuto tra il 1375 e il 1460: uomo d’arme, difensore dello Stato Pontificio, e dal 1417 Senatore di Roma. Dal matrimonio del figlio Pier Luigi con Giovannella Caetani dei Duchi di Sermoneta, discendente da Bonifacio VIII, nacquero: Bartolomeo, capostipite del ramo dei Duchi di Latera, Alessandro, asceso al Soglio Pontificio con il nome di Paolo III e Giulia detta “la Bella”. Nessun personaggio femminile della famiglia ha mai suscitato tanto interesse quanto Giulia, amante di Alessandro VI e principale artefice delle fortune del fratello Alessandro e, più in generale, dell’intero Casato. Le donne della famiglia Farnese, pur avendo contribuito all’affermazione di questa, unendosi in matrimonio con i rampolli dell’aristocrazia dell’epoca, non hanno mai goduto di particolare considerazione, si è trattato, infatti, di un contributo per così dire “passivo”, in quanto frutto della prevaricazione della loro volontà con matrimoni combinati fin dalla più tenera età . Giulia, per esempio, che non ebbe il destino glorioso di Elisabetta Farnese divenuta regina di Spagna e madre di Carlo III di Borbone, consumò la sua vita tra Capodimonte, dove nacque, Bassanello, attuale Vasanello, dove seguì il marito Orsino Orsini, Gradoli, luogo di svago feriale e Carbognano, il suo “buen retiro”, dove visse con il secondo marito una volta abbandonata la Corte Papale. Questa in estrema sintesi la storia, ma perché , ancora oggi, Giulia Farnese è un personaggio che suscita tanto interesse? Per la semplice ragione che era bella, straordinariamente bella, al punto che chiunque la conoscesse ne restava incantato; una bellezza persistente e duratura che non sfiorì con la prima giovinezza, ma che l’accompagnò durante tutto il periodo della sua maturità di donna. Una bellezza straordinaria che fu sempre oggetto di invidia e gelosia perchè era semplicemente la più bella. Di Giulia non esiste alcuna effigie ed è proprio per questo che in molti si sono affannati a ricercare il suo volto ritenendo poterlo individuare fra le varie dame che la pittura rinascimentale ci ha tramandato. Secondo un’antica tradizione sarebbe la donna sdraiata ai piedi della statua di Paolo III nel monumento funebre di quest’ultimo in Vaticano; stando poi a una fonte storica potrebbe essere identificata nella Madonna con Bambino dipinta dal Pinturicchio nella “Sala dei Santi” dell’appartamento Borgia in Vaticano e questa, potrebbe verosimilmente essere l’ipotesi più credibile essendo la fanciulla la favorita del committente Papa Borgia, ipotesi avvalorata dal fatto che nel medesimo dipinto è raffigurata anche Lucrezia Borgia, figlia di Alessandro VI e sua grande amica. Luca Longhi La dama e l’unicorno (probabile ritratto di Giulia Farnese) Giulia ha dieci anni resta orfana di padre; a quel punto, la madre decide di dare seguito all’accordo, preso anni prima, tra il Cardinale Rodrigo Borgia e il marito circa il fidanzamento della ragazza con Orso Orsini, detto Orsino, figlio di Ludovico Orsini, Duca di Bassanello e di Adriana de Mila, oltre che nipote dello stesso Cardinale. Il 21 maggio 1489, la fanciulla, appena quindicenne, sposa Orsino; il matrimonio è celebrato a Roma alla presenza del Cardinale Borgia nella sua dimora di Via del Governo Vecchio. Divenuta moglie di Orsino, appartenente ad una delle famiglie più potenti del Lazio, un uomo sgradevole nell’aspetto e privo di un occhio, da qui il soprannome ”monoculus Orsinus”, Giulia fa il suo ingresso nel bel mondo dell’aristocrazia romana. Rodrigo Borgia, come noto, è un uomo molto incline alla sensualità , all’epoca del matrimonio di Giulia aveva già avuto quattro figli dalla sua riconosciuta amante Vannozza Cattanei e, verosimilmente, ancora altri figli da donne rimaste scono- sciute. Innumerevoli le citazioni che riguardano questo Pontefice, qui ricordiamo ciò che scriveva Francesco Guicciardini: “ … un serpente che con la sua ambizione, la sua perfidia, la sua orribile crudeltà , la sua inaudita avarizia e la mostruosa libidine, aveva intossicato il mondo … “; e Niccolò Machiavelli: “ … non fece mai altro, non pensò mai ad altro che ad ingannare uomini e, sempre, trovò la possibilità di poterlo fare e, benché l’intento suo non fussi fare grande la Chiesa, ma il Valentino, nondimeno ciò che fece tornò a grandezza della stessa … “; Ludwig von Pastor sosteneva che: “ … con una disinvoltura e una mancanza di scrupoli senza esempio, Alessandro VI in undici anni di pontificato ha secondato le proprie tendenze ed aspirazioni, spesso detestabili, abusando in modo inaudito, senza minimamente badare alla scelta dei mezzi, della sua elevata posizione per innalzare la potenza ed il lustro della sua famiglia e per favorirne gli ambiziosi disegni … ”; per finire a Roberto Gervaso che, pur riconoscendogli un eccezionale energia e un fiuto politico infallibile, scrive: “ … un pessimo Papa … ”, ma al tempo stesso ” … un grandioso Monarca … “ e, con giudizio categorico, lo indica come: “ … uomo senza scrupoli, senza fede, senza morale … ” Raffaello Sanzio Dama col liocorno (probabile ritratto di Giulia Farnese) Giulia segue Orsino nel feudo di Bassanello, ma ben presto ogni pretesto è buono per allontanarsene con sempre maggiore frequenza, approfittando delle assenze del marito, ella si reca nella residenza romana degli Orsini per far visita alla suocera o nel palazzo poco distante dalla Basilica di San Pietro dove vive Adriana de Mila insieme alla giovane figlia del cugino Cardinale. Campo de’ fiori Presa dimora a Santa Maria in Portico, stringe una forte amicizia con Lucrezia nipote di Adriana, alla quale era stata affidata affinché fosse educata come una vera principessa di sangue reale. Fra le due fanciulle nasce un legame di reciproca simpatia, anche per la loro diversa estrazione: Giulia era cresciuta in campagna, educata in maniera semplice e frugale, Lucrezia era figlia della Roma di quegli anni, avvezza ai costumi poco edificanti della città , inserita negli ambienti corrotti della nobiltà e della gerarchia ecclesiastica ma, con ogni probabilità , a saldare l’amicizia fu proprio la loro condizione di sudditanza al volere di Rodrigo Borgia. L’incontro fra quest’ultimo e Giulia costituì una sorta di folgorazione per il cinquantottenne prelato che, a tutti i costi, desidera far sua quella fanciulla così bella, cosa non molto difficile, infatti, la fanciulla gli viene praticamente offerta dalla madre Giovannella e dalla suocera Adriana che, in forza di un “patto scellerato”, la spingono tra le braccia del futuro Pontefice. Le due donne, entrambe vedove, decidono di compiere quell’ignobile gesto nella speranza di ricavare grandi benefici dall’allora ricco e potente Cardinale, oltre che vantaggi per i propri figli. Non si sbagliavano! Alessandro Farnese, giovane scapestrato e gaudente che aveva fatto la sua parte in una vita spregiudicata mettendo al mondo numerosi figli, ma legittimandone soltanto tre, ottiene la porpora Cardinalizia e Orsino Orsini, sgraziato rampollo del signore di Bassanello, in un primo momento marito ignaro, ma successivamente consapevole, ottiene innumerevoli onori e notevoli benefici economici. Per parte sua, Rodrigo Borgia, aggiunge una nuova bellissima perla alla sua già ricca collezione. Giulia costituisce un’autentica ossessione amorosa per colui che sarà eletto al Soglio Pontificio con il nome di Alessandro VI, 1492 - 1503, la fanciulla ha appena quindici anni e quella che avrebbe dovuto essere una semplice storia fra amanti, ben presto, si trasforma in una devastante e ossessiva passione senile, la cui fiamma brillò a lungo, alimentata da un desiderio accecante oltre che da una gelosia morbosa, più volte, infatti, il Borgia la minacciò di scomunica se fosse rimasta col marito anziché con lui. Giulia, da parte sua, si adattò con “spirito di sacrificio” . Quando, nel 1492, nasce Laura Orsini, a Roma sorgono molti sospetti circa l’identità del vero padre naturale che, pare, potesse essere non Orsino ma lo stesso Papa. Probabilmente ciò risponde a verità a giudicare dallo zelo con cui il Pontefice, tramite i suoi funzionari, tra i quali Alessandro Farnese, si impegna a contrarre i più vantaggiosi trattati di matrimonio per la neonata Laura. Già nel 1493. quando aveva appena un anno, Laura era stata destinata a sposare Astorgio Manfredi, signore di Faenza; in un secondo momento le trattative nuziali coinvolsero Giuliano de Medici, in vista della creazione di un baluardo territoriale e politico contro l’avanzata dì Milano e Venezia; fallita anche questa trattativa, Laura venne poi promessa a Federico Farnese, ma l’esito finale di questa intricata vicenda, come vedremo, sarà del tutto diverso. Ma torniamo a Giulia che nel 1494 si allontana da Roma per recarsi, insieme a Lucrezia e Adriana, che fungeva da “guardiana” per entrambe, a Pesaro, a testimonianza di ciò alcune lettere quanto mai affettuose tra Giulia e il Papa, tuttavia proprio da quest’ anno la relazione comincerà ad incrinarsi; Giulia rifiuta di far ritorno a Roma e decide di recarsi dal marito a Bassanello. Insistenti e furiose le sollecitazioni del Papa, il quale non si fa scrupolo di coinvolgere sia Adriana de Mila sia, fatto particolarmente rilevante, lo stesso Cardinale Alessandro Farnese al quale fa comprendere che i suoi benefici si moltiplicheranno con il ritorno di Giulia a Roma. L’intimidazione ha successo, Giulia e la suocera si mettono in viaggio verso Roma ma, all’altezza di Viterbo, il corteo scortato da trenta cavalieri appositamente inviati dal Papa, è intercettato da un’avanguardia dell’esercito francese; nessuna resistenza, i cavalieri sono soltanto “da parata” . I francesi cercano di trarre il massimo profitto, sequestrano le dame, le rinchiudono nella Rocca di Montefiascone, chiedendo un riscatto di tremila ducati, che Alessandro VI prontamente fa pervenire. Dopo qualche giorno trascorso a Montefiascone, più come ospiti che come prigioniere, le dame riprendono il viaggio verso Roma questa volta scortate da un vero e proprio esercito. E’ questo l’ultimo atto della relazione fra Rodrigo Borgia e Giulia “la Bella”. A Roma, ben presto, si diffonde una crescente paura per le notizie provenienti sull’avanzata di Carlo VIII. Il Papa, per quanto diversamente consigliato, non ha alcuna intenzione di lasciare la Santa Sede. Giulia, tornata da pochi giorni, a Roma, teme per la propria incolumità e per quella della figlia e, non desiderando altro che abbandonare la città il più presto possibile, si rivolse al fratello Alessandro chiedendogli di aiutarla ad organizzare la sua rapida partenza. Due settimane prima dell’arrivo di Carlo VIII e del suo esercito, Giulia lascia Roma all’insaputa del Papa, da quel momento, Alessandro VI non avrebbe mai più rivisto la sua amata. Dopo quella fuga non è certa la destinazione di Giulia, è possibile che abbia raggiunto il marito a Bassanello, o che si sia 11 rifugiata nel Castello di Carbognano, dove la si ritrova qualche anno dopo; di certo è che nell’anno 1500, proprio a Bassanello, muore Orsino. I suoi possedimenti sono ereditati da Laura, su cui continuava ad aleggiare il sospetto della paternità del Borgia. Il 18 agosto 1503 muore Alessandro VI e la rovina comincia ad abbattersi sui Borgia; di Giulia non c’è traccia, ma per i Farnese è tempo di affidare ad altri la propria fortuna ed è proprio questo il momento in cui, ancora una volta, Giulia è la protagonista dell’ascesa. Dopo il breve Pontificato di Pio III, Francesco Todeschini Piccolomini, ottobre 1503, che muore dopo un mese dall’elezione, viene eletto Giuliano della Rovere, che assunse il nome di Giulio II, 1503 1513. Giulia “la Bella”, ormai trentenne, ritorna a Roma per combinare le nozze della figlia; i della Rovere hanno conquistato il potere e Giulia intravede l’opportunità di un matrimonio con questa potente Casata. Le trattative vanno a buon fine e il 15 Novembre 1505 la tredicenne Laura Orsini sposa Niccolò della Rovere, figlio di una sorella del nuovo Papa. Per parte sua Giulia Farnese, nel 1506, prende dimora nel Castello assumendo il governo di Carbognano, ossia di quel feudo che Alessandro VI aveva donato ad Orsino Orsini; le cronache dell’epoca riferiscono di una donna abile ed energica amministratrice che seppe ben tenere il governo delle sue terre; a Roma, intanto Alessandro Farnese prosegue nella sua brillante carriera ecclesiastica fino ad essere elevato al Soglio Pontificio. Per Giulia il tempo degli amori non era finito. Nel 1509 sposa Giovanni Capece Bozzuto, esponente della piccola nobiltà napoletana ma nel1517, all’età di 43 anni, resta vedova per la seconda volta. Raffaello Sanzio, La trasfigurazione (Giulia Farnese in ginocchio in primo piano) Campo de’ fiori 12 di Carlo Cattani “BIFF” BYFORD SAXON “ Coast to…. “ <Negli anni ci sono stati dei momenti fantastici e delle fottute difficoltà ….ma alla lunga ne è valsa la pena> L a considerazione che mi precede è tratta dalle pagine conclusive di “Never Surrender” - l’autobiografia di Peter Rodney Byford, più semplicemente noto al grande popolo dei “metal kids “come ”Biff”, il cantante dei Saxon, una gloriosa heavy metal band Inglese presente sulle scene dalla fine dei ’70 e tuttora in attività . Il libro, per la verità , è uscito originariamente nel 2007 ed è stato tradotto e pubblicato nel nostro Paese a cura delle attivissime edizioni Tsunami nel 2010. Da qualche tempo lo si ritrova in libreria ed allora, sfuggitomi a quell’epoca, non me lo sono fatto mancare alla lettura in occasione della sua ristampa. Nel 1980, per qualche motivo che ancora oggi non sono riuscito a recuperare dalla mia memoria come valido giustificativo (ma deve essere stato davvero importante ….voglio ancora sperare!), disertai (grunch grunch …ancora mi mordo le mani dopo 32 anni…) il concerto romano degli Iron Maiden presso le “fosse” di Castel Sant’Angelo. Scesi in Italia, per la prima volta, portandosi nel “canestrello” il loro primo album omonimo, i “Maiden”, parteciparono ad un tour nel nostro Paese (il primo di una fortuna serie…) al seguito degli già stranoti Kiss, surclassandoli nella data di Roma e altrove, a detta di gran parte dei fortunati spettatori! Fortemente deluso per quella mia assenza, qualche mese dopo, era marzo dell’ ‘81, non mancai all’esibizione romana di un’altra band, i “Saxon”, di cui già seguivo le gesta dai resoconti della stampa musicale dell’epoca e ne avevo visto un videoclip sulla Rai qualche settimana prima (forse “Strong arms of the law”). Così quella sera di metà marzo di 31 uno anni fa confluimmo in tanti al mitico teatro Tenda a Strisce che, se la memoria non mi inganna, era vicino alla vecchia Fiera di Roma sulla Cristoforo Colombo. All’interno di un classico tendone da circo i cinque ragazzi della band, circondati da un muro di amplificatori Marshall, incitati da un paio di migliaia di ardenti metallari, sotto le ali protettrici di una gigantesca aquila (il loro logo) costruita con laminati e tubolari metallici e una miriade di abbaglianti fari bianchi accesi nei momenti topici dell’esibizione, tra fiammate a fil di palco e improvvisi botti (tanto forti che ancora oggi se penso ai Saxon vi associo la davvero tremenda detonazione del petardo brillato alla fine definitiva del concerto …quella del bis per intenderci), “eruttarono”, quasi senza soluzione di continuità, riffs coinvolgenti e pesanti potendo contare su di una micidiale selezione di brani dai primi tre dischi (Saxon-Wheels of Steel-Strong Arm of the Law) che, sinceramente, restano, ad oggi, insieme al quarto lp del 1981, “Denim and Leather”, i migliori in assoluto della loro discografia e tra le opere più rappresentative della New Wave Of British Heavy Metal (acronimo “N.W.O.B.H.M.”), movimento musicale la cui genesi è ricondotta alla fine degli anni ’70, caratterizzato dalla musica di bands heavy metal esclusivamente provenienti dal Regno Unito, con una manciata di gruppi che riuscirono ad arrivare alla grande notorietà internazionale (Saxon per l’appunto, Iron Maiden, Samson, Diamond Head e pochi altri) e un foltissimo sottobosco di formazioni che si esaurirono nel tempo di uno/due dischi. Figura carismatica e leader nonché fondatore dei Saxon era e resta “Biff”, oggigiorno dai lunghi capelli bianchi e profonde rughe che gli solcano il volto, segni dell’erosione di oltre tre decenni di una “vita spericolata”, che ancora oggi, intabbaratto “on stage” da un lungo cappottone di pelle stile “bounty killer “del vecchio west, Campo de’ fiori I “ giovani” SAXON (1979) sostiene con entusiasmo concerti sui palchi di mezzo mondo insieme al suo fedele chitarrista delle origini Paul Quinn. Dopo aver pubblicato una trentina tra albums di inediti, live e greatest hits, con “Never Surrender” - la sua autobiografia (è anche il titolo di un brano storico del gruppo), “apre” le stanze segrete della sua vita e del dietro le quinte della vita della band, raccontandoci con dovizia di particolari, senza badar troppo a finezze linguistiche, “fatti & misfatti” della sua giovinezza e delle origini dei Saxon. In principio fu un flautista (!!!) poi si convertì al basso e quindi per necessità di organico della band del momento, passò alla voce. Nato in un paesello dello Yorkshire nel ’51 e figlio unico di genitori entrambi coniugati in seconde nozze con dei figli dai rispettivi precedenti matrimoni, conosce, giovanissimo, il lavoro in fabbrica e nelle miniere dove continua a coltivare la sua passione per la musica, solitario nelle profondità della terra, esercitandosi al basso tra un carico di carbone e l’altro: <da dove venivo, o lavoravi nelle miniere di carbone o nell’industria tessile: essere un musicista non era proprio un opzione>. Sposatosi molto presto, è molto presto messo alla porta dalla sua “piccola” consorte già “figli-munita”, vista l’inconciliabilità della vita familiare con i suoi continui allontanamenti dal focolare domestico, così tutto completamento preso, insieme ai suoi compari delle diverse compagini giovanili, ad onorare impegni musicali qui e là per 13 I SAXON più recenti i pubs e le sale dopolavoristiche della contea e zone limitrofe. Di band in band, dagli Iron Mad Wickinson passando attraverso le esperienze con i Coast e Son Of Bitch per approdare al gruppo definitivo e all’affermazione internazionale, non facile, con i Saxon, la vita rocambolesca di un ragazzo che pur da “minore in miniera” vola ancora molto alto nel firmamento del rock ”metallizzato”… L’AQUILA NON E’ ANCORA ATTERRATA! <…l’unica strada che abbia mai voluto percorre era quella della musica, ho una passione, l’ho sempre avuta, per la musica rock;anzi,una passione per la musica, punto.> Da “NEVER SURRENDER” - Biff Byford & John Tucker – Tsunami edizioni. (Carlo Cattani ©Ottobre ‘12) 14 Campo de’ fiori Idee per viaggiare “in camper” INGHILTERRA e SCOZIA agosto 2011 ... continua dal numero 95 11° giorno Loch Ness Per sapere tutto sul mostro si puo’ visitare a Drumnadrochit lo spettacolare Loch ness monster exibition centre, oppure il Loch ness 2000, storia e misteri con effetti speciali. Non lontano sorge l’Urqhuart Castle, uno dei piu’ fotografati angoli di Scozia. 12° giorno Elgin - Keith Scotland’s Malt Whisky Trail, itinerario alla scoperta delle distillerie dello speyside, fasi di produzione, degustazione e shop aziendale, visita della distilleria Strathisla dove viene prodotto anche il famoso Chivas Regal. 13° 14° giorno Edimburgo L’intero centro storico è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità , da visitare la Old Town e l’Edimburg Castle, ma soprattutto il Royal Mile, una delle più famose e scenografice strade d’Europa. Presso il castello si può visitare lo Scotch Whisky Heritage Centre, spettacolare presentazione che introduce il visitatore ai segreti della magica bevanda, più avanti la Gladstone’s Land, stretta casa del 1600 arredata come doveva esserlo una casa borghese della old town; notevoli sono i soffitti dipinti. Sul lato opposto il Brodie’s Close, accoglie un esposizione su William Brodie, la cui storia ha ispirato la figura del dottor Jekyll. Our Dynamic Earth, museo dedicato alla storia della terra attraverso spettacolari rappresentazioni e ricostruzioni di ambienti e climi, macchina del tempo, vulcani, terremoti, regioni polari, oceani e foreste tropicali. 15° giorno Durham Iscritta nella lista del patrimonio dell’umanità (castello e cattedrale), la città è tra le più belle e preziose del regno. Bailey, la via più suggestiva della città , quasi tutta di edifici del ‘700. Beamish Museum, territorio fuori dal tempo formato da complessi residenziali e lavorativi fermi al 1825 ed altri al 1913, dove personaggi in costume popolano questi luoghi fingendo di vivere la vita del tempo. 16° giorno Blenheim Palace Uno dei piu’ grandi palazzi d’Europa, definita da alcuni la Versailles d’Inghilterra, il piu’ bell’esempio di barocco inglese, tanto da essere riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità , vi nacque nel 1874 Winston Churchill. 17° giorno Oxford Sinonimo di studio e cultura e’ sede dell’universita’ piu’ prestigiosa del regno, l’eccezionale storia dell’ateneo e della citta’ stessa contribuiscono a creare un’atmosfera di grande fascino. La hall del piu’ prestigioso college della citta’, il Christ Church e’ stata usata come scena della sala di Hogwart, nei films di Harry Potter. 18° giorno Canterbury E’ tra le località più visitate d’Inghilterra, grazie alla cattedrale, alla chiesa di S. Martin ed all’abbazia di S. Augustine, tutte riconosciute patrimonio dell’umanità . San Peter Street, animata strada pedonale dove si trovano le Old Weaves Houses, bellissime case a graticcio del primo ‘500. Cattedrale, chiesa madre dove risiede l’arcivescovo di Canterbury, primate della chiesa Anglicana, dove nel 1170 L’arcivescovo Thomas Bechet fu pugnalato. (Una pietra nel transetto ne segna il punto dell’uccisione). Da vedere la cripta (la più vasta ed elaborata d’Inghilterra), il coro (tra i più lunghi) e il tesoro. 19° giorno Inizia il viaggio di ritorno attraversando, Francia, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Italia. ”VALORE AGGIUNTO”, quindi, come si accennava nel numero precedente, significa: VACANZE TRASCORSE IN ASSOLUTA LIBERTA’, senza vincoli di orario e di prenotazioni, con il proprio “MINIAPPARTAMENTO” al seguito, che permette di scoprire angoli di Europa conosciuti e non, ma così assolutamente accessibili. (Lo stesso viaggio, effettuato secondo schemi tradizionali: volo+hotel+noleggio auto, avrebbe avuto costi sicuramente suoperiori ai 10.000, 00 euro, anzichè 3.200,00 euro già citati. Campo de’ fiori 15 I Cloud! Il sogno di adagiare con sicurezza i nostri dati su di una nuvola … I l termine Cloud Computing sta ad indicare un insieme di tecnologie che vengono messe a disposizione di un provider (una società che offre servizi informatici) ad un cliente per di Patrizia conservare tutti i dati Caprioli di quest’ultimo su di uno spazio messo a disposizione gratuitamente o a pagamento. In parole semplici è arrivata l’ora di mettere da parte dispostivi come CD, DVD, pennette, dischi fissi od esterni per archiviare tutti i nostri file. D’ora in poi saranno salvati e messi a disposizione su piattaforme che sono in rete, in modo che l’utente possa accedervi in qualunque posto si trovi, basta che abbia a portata di mano un computer oppure uno smartphone ed una connessione! Questo nuovo modo di conservare i propri dati prende il nome di Cloud che in inglese è ben tradotto come Nuvola. La sua comodità sta nel fatto che possiamo condividere in rete i nostri file anche con 40 utenti contemporaneamente; è logico che per accedere a tali dati vi è bisogno di un’autorizzazione di condivisione da parte nostra. Per la privacy e la sicurezza dei nostri dati non vi dovrebbero essere problemi considerevoli, dato che questo spazio che ci viene messo a disposizione è sempre protetto da misure informatiche, messe in atto dallo stesso Provider che ci offre il servizio. Per incominciare ad usufruire di questa nuova tecnologia vi suggeriamo tre importanti Provider che offrono tale servizio. Incominciamo da SkyDrive offerto da Microsoft. Lo spazio gratuito che vi mette a disposizione è pari a ben 7 Gb, ma se ne volete di più dovete pagare una piccola quota all’anno per vedervi aumentare lo spazio di archiviazione. La procedura per iniziare richiede una previa registrazione all’indirizzo in rete http://live.com e poi per le connessioni successive basta andare su https://skydrive.live.com! Di seguito troviamo il servizio di storage (immagazzinamento) online offerto da Google, Google Drive, che come spazio gratuito offre 5 Gb. Colleghiamoci all’indirizzo https://www.google.com/intl/it/ drive/start/download.html, da qui si apre una finestra che ci chiederà di autenticarci con il nostro indirizzo e-mail di Google, Gmail, se non ne abbiamo uno basta effettuare una registrazione. La terza piattaforma che ci offre 2 Gb di spazio gratuito è Dropbox, per accedervi dovete prima registrarvi all’indirizzo https://www.dropbox.com/, troverete la scritta Sign in in alto a destra, aprite il menù a tendina dove c’è la freccetta e scegliere l’opzione Create an account , in seguito scaricare il software dal sito https://www.dropbox.com/install, si formerà sul vostro Desktop un’icona che all’interno ha due cartelle iniziali, una aperta alla condivisione pubblica ed una privata, basta eliminare quella pubblica per non avere problemi di sicurezza di dati. In seguito potete accedere alla vostra cartella principale da qualsiasi computer solamente loggandovi all’indirizzo https://www.dropbox.com/m/login?cont= https%3A//www.dropbox.com/m/ Glossario di Informatika Moderna!! A cura di Patrizia Caprioli. Mini-spazio dedicato ai termini più in uso nel mondo della Tecnologia e della Rete! Iphone vs Galaxy: i due telefonini cellulari sono ben conosciuti sul mercato e sono anche arrivati a varie versioni nel tempo! Hanno in comune il fatto di essere due piccoli mini computer dai quali è possibile collegarsi alla rete con abbonamenti telefonici ad hoc, scaricare voto e video, vederle ad alta risoluzione ed usufruire di un ottima telecamera per foto e video personali. Hanno due sistemi operativi differenti: sull’Iphone (prodotto dall’Apple) troviamo l’iOs e sul Galaxy (prodotto dalla Samsung) vi è l’Android! Quali dei due scegliere? A voi l’ardua sentenza! Campo de’ fiori 16 BELLA ADDORMENTATA TITOLO: BELLA ADDORMENTATA REGIA: Marco Bellocchio INTERPRETI PRINCIPALI: I talia, nei giorni immediatamente precedenti al 9 febbraio 2009 - giorno in cui è deceduta Eluana Englaro - in coma vegetativo per 17 anni: si svolgono alcune storie di persone che a vario titolo sono a cura di legate alla vicenda, Catello Masullo anche se solo indirettamente e/o a livello emotivo. Il senatore del PDL, Uliano Beffardi, ex socialista, è in profonda crisi di coscienza nel votare a favore della legge di emergenza, fortemente voluta dal suo partito, che, nell’intento di impedire di staccare i supporti vitali ad Eluana, toglierebbe di fatto, per sempre ed a tutti la libertà di poter scegliere le proprie cure e di rifiutare eventuali accanimenti terapeutici. Sua figlia Maria si batte invece in modo militante per il cosiddetto partito della vita, che vorrebbe mantenere in vita Eluana a tutti i costi, e va ad Udine a manifestare di fronte alla clinica in cui è ricoverata. Contro ogni ragionevolezza e probabilità , Maria ha un colpo di fulmine per Roberto, che incontra per la prima volta in quanto schierato dall’altro lato della strada della manifestazione, cioè dalla parte di chi è a favore della sentenza del giudice, che ha riconosciuto che la volontà di Eluana fosse quella di contrarietà agli accanimenti terapeutici, ed ha quindi autorizzato il padre della stessa ad interrompere alimentazione ed idratazione. Contemporaneamente, una grande attrice, Divina Madre, di grande fede, ha come unica ragione di vita la speranza che sua figlia Rosa, da anni in coma irreversibile, possa un giorno risvegliarsi. Infine, una tossicodipendente, Rossa, tenta nuovamente il suicidio, e viene salvata da un giovane medico, di nome Pallido, che la veglia giorno e notte…. PREMIO BRIAN ALLA 69° MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2012). FABRIZIO FALCO HA OTTENUTO IL PREMIO MARCELLO MASTROIANNI QUALE GIOVANE ATTORE EMERGENTE (ANCHE PER “È STATO IL FIGLIO” DI DANIELE CIPRÌ ). Toni Servillo ... Isabelle Huppert ... Alba Rohrwacher ... Michele Riondino ... Maya Sansa ... Pier Giorgio Bellocchio ... Gianmarco Tognazzi ... Brenno Placido ... Fabrizio Falco ... Gigio Morra ... Federica Fracassi ... Roberto Herlitzka ... Carlotta Cimador ... Antonio De Matteo ... Vanessa Scalera ... Sara Alzetta ... Simona Nobili ... Giacomo Tarsi ... Vittoria Piancastelli ... Bruno Cariello ... Giorgio Basile ... Paola Bonesi ... Maurizio Fanin Angela Favella Alessandro Federico ... Francesca Golia ... Diana Hobel ... Ruth Morandini ... Cristina Odasso ... Diego Pagotto ... Antonio Pauletta ... Francesco Roder ... Fabrice Scott ... Carla Stella Silvio Berlusconi ... Emma Bonino ... The Dalai Lama ... Giorgio Napolitano ... Uliano Beffardi Divina Madre Maria Roberto Rossa Dr. Pallido Marito della Divina Madre Federico Pipino Il persuasore Madre Lo psichiatra Rosa Medico Scommettitore Deputato PD Madre Roberto Figlia donna in barella Infermiere 1 Moglie che cerca il parente Marito che cerca il parente Deputato depresso Infermiera Suora Infermiere Rabbonitore Amica di Maria 1 Infermiera Suora Segretaria Amica di Maria 2 Prete Prete Giovane cattolico Prete Divina Le possibili chiavi di lettura di questo splendido Himself (archive footage) (uncredited) film di Marco Bellocchio Herself (archive footage) (uncredited) sono l’amore ed i risvegli. Himself (archive footage) (uncredited) L’amore per la figlia Rosa Himself (archive footage) (uncredited) è l’unica ragione di vita ORIGINE: ITALIA, FRANCIA per il personaggio inter- DISTRIBUZIONE: 01 DISTRIBUTION pretato strepitosamente DURATA: 110’ da Isabelle Huppert; l’a- SOGGETTO: DRAMMATICO / SARCASTICO / GROTTESCO more apre gli occhi ad Alba Rohrwacher; l’amo- 69esima Mostra Internazionale d’Arte re salva la vita a Maya Cinematografica di Venezia: 2012 Sansa, che ricambia il gesto d’amore togliendo le scarpe al medigrande onestà intellettuale e di grande co, spossato e crollato nel sonno, che l’ha equilibrio. Un film su un tema delicatissimo, assistita per giorni e notti, nel finale più che ha fatto discutere ancora prima di essebello visto al lido. Brenno si risveglia separe stato visto. Deluderà i tifosi integralisti di randosi dalla madre. Alba si risveglia dalla entrambi le parti contrapposte. Piacerà cieca militanza. Rossa si risveglia a nuova invece a chi è abituato a ragionare con la vita e decide di non suicidarsi più, anche propria testa. Ha momenti di grande visioquando potrebbe farlo agevolmente, quasi narietà. Impreziositi dalla fotografia virtuoa compensare la bontà e la generosità del sa di Daniele Ciprì. Come il favolistico locamedico che la veglia. Nel risveglio sperano i le di bagno turco nei sotterranei del Senato. tanti fan del partito della vita e la madre di Una vera bolgia dantesca, dove i nostri parRossa, Isabelle Huppert. Più in generale, lamentari vengono, sì , sferzati dalle battucon una potente metafora, l’Italia si risvete taglientissime di Roberto Herlitzka, le più glia dal torpore. Bellocchio azzecca ancora belle e gustose del film, da antologia, ma un grande film. Conferma la sua straordinaanche compatiti per il loro smarrimento. Se ria capacità di lettura della società italiana proprio si volesse trovare qualche pelo nelnelle sue molteplici evoluzioni. Un film di l’uovo, qualche dettaglio secondario non mi Campo de’ fiori convince in sceneggiatura, uno dei punti solitamente molto forti nei film di Bellocchio, che ha scritto a sei mani, con la complicità di Veronica Raimo e dell’espertissimo Stefano Rulli. Faccio un paio di esempi. Nella scena al commissariato, Alba Rohrwacher percorre un corridoio con porte chiuse, alla ricerca della stanza dove si trovava il fratello irrequieto, Fabrizio Falco, e quando ci passa avanti, proprio e solo quella porta, magicamente, si apre. Cosa poco probabile, ma ci può anche stare. Torna indietro, Riondino le dice che sta per arrivare sua madre e, proprio in quell’istante, si apre l’ascensore con la madre. Due coincidenze così ravvicinate sono forse una rottura di credibilità un po’ forte. Toni Servillo sente la moglie che lo supplica, con l’ultimo anelito, di liberarla dalla sofferenza, e, nella stessa scena, dopo un solo istante di titubanza, spegne la macchina che la tiene in vita. Che va in allarme e non arriva alcun soccorso, pur trovandosi in ospedale. Quasi come se, in fase di scrittura, gli sceneggiatori siano stati colti da improvvisa fretta di chiudere, sommariamente, queste scene. A Venezia ho fatto notare a Bellocchio queste presunte incongruenze. La risposta che mi ha dato, circa la esigenza della sintesi cinematografica, che non è quella della vita reale, non mi ha soddisfatto del tutto. Ma mi inchino al maestro. Sono ben altre le cose che rendono un film degno di essere visto, e questo lo è . E come. 17 FRASI DAL CINEMA “una delle domande che si fanno è se Eluana soffrirà. Eluana non soffrirà, perché è morta 17 anni fa!”. (Intervistatore televisivo e medico anestesista). “professore, mi sento una nullità. Sei un deputato della Repubblica, ci sarà pure un motivo! Ma mi sento male! La vita è una condanna a morte, non c’è tempo da perdere, questa è la verità!”. (il deputato depresso Giorgio Basile e lo psichiatra Roberto Herlitzka). “Una volta mi sono inventato di averti sognato e che mi avevi chiesto di dire a mamma di tornare a teatro, dove tutti gli ammiratori la bramano, e le ho detto della parabola dei talenti, che è un peccato mortale sprecarli!”. (Brenno Placido alla sorella in coma Carlotta Cimador). “Ma tu, sei uno psichiatra? Si, uno psichiatra che da le medicine. I malati di mente sono di una noia mortale. Mortale nel senso letterale del termine!”. (Toni Servillo e lo psichiatra Roberto Herlitzka). “Questa legge è un’ignominia! Anche il Papa, quello di prima, ha detto lasciatemi tornare al padre!”. È una battuta! Tutta da interpretare!”. (Toni Servillo e lo psichiatra Roberto Herlitzka). “Io trovo che la sofferenza non nobilita l’uomo, lo umilia, lo spezza!”. (Toni Servillo prova il discorso che ha scritto per l sua dichiarazione di voto il giorno successivo). “Sai come si chiama la clinica dove c’è il diritto di ammazzarsi? Dignitas!”. (Maya Sansa a Piergiorgio Bellocchio). VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 7.5 Leggenda: CAPOLAVORO**** quattro stelle: equivalente in decimi: 10 DA NON PERDERE*** tre stelle: equivalente in decimi: 8 DISCRETO** due stelle: equivalente in decimi: 6 EVITARE* una stella: equivalente in decimi: insufficiente: meno di 6 “Pensavo che tu la stessi soffocando…, ma poi, questa mattina, ieri, non lo so…, ho visto…, non la stavi soffocando, la stavi abbracciando. Non è vero che l’amore acceca, l’amore fa vedere meglio! Ti sei innamorata?”. (Alba Rohrwacher a proposito della madre e Toni Servillo). ANCHE CAMPO DE’ FIORI E’ SU FACEBOOK!!! RICHIEDETE LA NOSTRA AMICIZIA E SARETE AGGIORNATI SU TUTTE LE NOVITA’ DELLA RIVISTA CHE AMATE DI PIU’! Anche tramite il nostro sito www.campodefiori.biz Campo de’ fiori 18 Ecologia e Ambiente Politica e Ambiente… vere priorità C redo che in Italia si sta vivendo un periodo di “non democrazia”, un momento dove la politica esprime il peggio di sè , dove per non aver fatto in passato vere politiche sociali e di Giovanni ambientali, non si ha Francola nessuna prospettiva di futuro per tanti giovani. Dove per questo vuoto di politiche, il diritto al lavoro e alla salute, è sempre più compromesso. Per farsi un’idea basta guardare cosa succede all’Ilva di Taranto o ai lavoratori della Sardegna e di tanti altri distretti industriali presenti sul nostro territorio nazionale. Piccole imprese e famiglie che quotidianamente lottano per sopravvivere. In questo frangente di tempo il governo Monti “non eletto democraticamente da noi cittadini”, racimola soldi là dove è sicuro di trovarli, nelle tasche dei pensionati e dei pochi lavoratori rimasti. Si lanciano proclami ogni giorno e intanto si assiste a suicidi in ogni angolo del nostro Paese. Non provano nessuna vergogna per quel poco di attenzione che dedicano alle persone sole, a quelle meno fortunate, alle famiglie che quotidianamente soffocano la loro rabbia e le loro sofferenze dentro a quattro mura “anch’esse tassate in un modo inaccettabile”. Abbiamo una moneta che ogni giorno che passa diventa sempre più povera, sminuita, carta straccia. Interessi su interessi, parole vuote di ogni significato, per far credere che il mondo globalizzato si evolve e quindi guai a chi non sta al passo con i tempi. Ma al passo di quale tempo! Per fare cosa! Salire ogni giorno su una giostra che gira al contrario, facendoci credere che a fine corsa quando tutto è fermo, noi siamo i veri vincitori! La sfrontatezza nel dire che tutto è necessa- rio, che occorre rigore, sangue e sacrifici, perché i mercati ci guardano. Ma quali mercati! Quelli che producono beni di consumo utilizzando lo sfruttamento minorile, o scippando tutto quello che si può scippare a Madre Terra, in termini di risorse naturali per poi affliggergli i peggiori colpi mortali, spesso nel più totale silenzio! Ma in questa politica surreale tutto è possibile, anche far credere che è necessario il sacrificio di tutti, perché tutti sono coinvolti, in parte colpevoli di questo disastro causato principalmente dalle banche, dalle lobby dei poteri forti, che non guardano in faccia a nessuno; a loro fa comodo un popolo oppresso e disperato, meno pensante e più obbediente. La parola più pronunciata nei tanti salotti televisivi è “responsabilità ”, difficilmente si usa la parola “coerenza - buon senso”. Ci si interroga a fondo per riformare la politica, restituire al popolo la soddisfazione di essere rappresentati, allora si cercano forme, figure, programmi e persone, che siano all’altezza di farlo. I fatti mi suggeriscono che forse è arrivato il momento di ascoltare con più attenzione le vere prospettive dell’uomo, quelle semplici, sostenibili e durevoli. Per decenni sono state manipolate, alterate, modificate a favore di pochi e a discapito di tanti, al fine di rendere un popolo molto più confuso e debole, quindi più ricattabile, in un contesto altrettanto incomprensibile. Le persone non hanno più una loro idea, non sono più in grado di fare delle scelte, distinguere, avere dei riferimenti, si sono diluiti i valori, disperso il senso di condivisione, è in corso una sorta di appannaggio di massa. In questo marasma la semplicità , il buon senso avrà il meglio su qualsiasi altra forma di comunicazione, è in questo a cui credo. Nel mio piccolo, come persona e Consigliere provinciale, opero ogni giorno per dare una testimonianza diretta di quello che ho appena detto; mi attivo per portare i bambini delle scuole elementari dentro alle Istituzioni, entro nelle scuole superiori per riaccendere i sogni dei giovani, cerco di dare quel che posso con piccole proposte e gesti. Credo che sia l’unica possibilità per risanare la società e la stessa politica e vivere in un ambiente più accettabile, consapevole che ogni cosa si può fare ed è nostro dovere farla. 20 Campo de’ fiori IL NUOVO LAVORO DEI SAILOR FREE SPIRITUAL REVOLUTION Domenica 21 ottobre 2012 alle ore 21.00 presso Lettere Caffè , Via S. Francesco a Ripa 100 (Roma) ritornano sulle scene i SAILOR FREE, gruppo di rock progressive, con l’uscita e la presentazione del nuovo lavoro. David Petrosino (voce, piano, tastiere), Stefano “The Hook” Barelli (chitarre), Alphonso Nini (basso), Stefano Tony (batteria) e Nik Redian (scrittore e messaggero SRP) incontrano il pubblico per evidenziare i significati e le applicazioni del loro nuovo concept-album “SPIRITUAL REVOLUTION”, dal vivo. Il nuovo Cd è un racconto che si sviluppa attraverso un’originale storia fantastica, ambientata nel prossimo futuro e liberamente ispirata al “Silmarillion” di J.R.R.Tolkien, ma concettualmente riferita al movimento Spiritual Revolution People (SRP). Forti del loro nuovo lavoro rispondono a tutte le curiosità del numeroso pubblico intervenuto. I Sailor Free nascono, nell’autunno del ’91, dall’incontro tra quattro musicisti, già attivi negli anni ‘80 nella scena rock indipendente romana: il batterista Stefano Toni, il bassista Alfonso Nini, il chitarrista Stefano Barelli (già membri della band romana “Scarlet”) e David Petrosino, compositore, cantante e tastierista, già fondatore del gruppo di world-music “Handala”. Dopo varie esperienze all’estero, per un periodo ognuno dei componenti si dedica ad attività personali ma finalmente quest’anno il ritorno che i numerosi fan aspettavano e la pubblicazione di questo cd straordinario in vendita dal mese di Ottobre. Sandro Alessi Campo de’ fiori 21 I nuovi modelli degli Apparecchi Acustici Con controlli avanzati per il rumore ed amplificatori diversi, e praticamente invisibili! Q uando si ha un problema di udito e non ci sono né cure che possono aiutare a ripristinare il corretto ascolto, né patologie in corso, allora è necessario pensare ad un apparecchio acustico. del Dott. Da quando si istaura il proStefano blema di udito, mediamenTomassetti te passano dai 3 ai 5 anni prima che una persona decida per questa soluzione. Un tempo troppo lungo nel quale si istaurano fenomeni di deprivazione uditiva (mancanza di stimoli acustici adeUna ricerca del guati) che rendono poi il recupero molto più CENSIS del 2012 complicato. ricerca del CENSIS del 2012 ha stabilito che tra Dobbiamo immaginaha stabilito che tra coloro che re, infatti, come se i coloro che portano gli portano gli apparecchi acustisuoni fossero dei ci ben l’87,5% dichiara di apparecchi acustici nutrienti fondamentali aver migliorato la propria per il nostro cervello qualità di vita. ben l’87,5% senza i quali il lavoro E in questo 87,5% c’è da dichiara di aver di quest’ultimo sarebscommetterci che ci sono be privato di importanmigliorato la casi difficilissimi e sordità ti impulsi. molto profonde. propria qualità Più a lungo mancano Il lavoro di ricerca del Censis gli stimoli acustici più il di vita. viene svolto prevalentemente nostro organo princiattraverso incarichi da parte pale per le decisioni è debilitato nelle sue di ministeri, amministrazioni regionali, profunzioni. vinciali, comunali, camere di commercio, Non si tratta quindi solo di ascoltare bene associazioni imprenditoriali e professionali, ma di un’insufficienza che nel tempo porta istituti di credito, aziende private, gestori ad ansia, insicurezza, irascibilità , difficoltà di reti, organismi internazionali, nonché di relazioni, ritardo mentale ecc.. nell’ambito dei programmi dell’Unione Le ricerche per cercare di capire come mai europea, quindi la sua credibilità non può le persone che hanno difficoltà di udito essere messa in discussione. non intervengono prima sono molte. Oggi nuovi modelli sono tecnicamente Tra le maggiori cause identificate e ricorrenti ci sono la mancanza di informazione adeguata e i problemi estetici che riguardano l’adozione di un apparecchio acustico. Per quanto riguarda l’informazione sarebbe importante che tutti gli organi di informazione, il comparto sanitario e medico, gli specialisti dell’udito, le associazioni sociali e anche il Ministero della Sanità e della Salute si facessero carico di informare più correttamente e adeguatamente. Per le persone che sono avanti con l’età troppo spesso un difetto di udito viene liquidato con la solita frase “è normale con l’età che lei non senta più bene…” e ciò può accadere giustamente. Ciò che però non è normale è non consigliare l’utilizzo di una soluzione per l’udito e spiegare le conseguenze di un tardivo adattamento. E’ importante poi evidenziare che una molto avanzati. Sono automatici e per questo non hanno bisogno di regolazioni. Sanno adattarsi ai diversi ambienti cercando sempre di amplificare i suoni e consentono un confortevole ascolto. E’ molto importante la scelta dell’esperto, il dottore Audioprotesista, che sappia scegliere la soluzione uditiva giusta per la persona con difficoltà uditive e sappia poi lavorare nel tempo per sfruttare l’udito rimasto con la tecnologia dell’apparecchio acustico scelto e raggiungere la migliore soddisfazione del paziente. Ad esempio i nuovi apparecchi acustici hanno controlli avanzati per il rumore, amplificatori diversi che lavorano insieme e microfoni che possono lavorare come direzionali o omnidirezionali. Questo implica che ci vuole una profonda conoscenza dei prodotti e una grande esperienza per raggiungere degli ottimi risultati e tornare a sentire con molto piacere. E per l’estetica cosa dire? Oggi i nuovi apparecchi sono raffinati e praticamente invisibili. Gli ultimi prodotti come potete vedere nell’immagine accanto sono ancora più discreti e piccoli. Grazie infatti alla nuova miniaturizzazione si è potuto creare un apparecchio che va a scomparire nel condotto uditivo. Se avete quindi un abbassamento uditivo non aspettate ancora e agite. Prendete un appuntamento. Sentire bene è possibile e dipende dalla vostra volontà . Campo de’ fiori 22 Dal molteplice all’unità L’uomo muove dal finito all’infinito Coloro che criticano la “realtà della metafisica” sono i medesimi che vorrebbero vedere con i loro occhi quella realtà che normalmente, e per definizione, è situata oltre il mondo fisico. Ciò non potrà del Prof. mai accadere per il Massimo semplice fatto che l’inMarsicola finito non può travasare nel finito. E’ dunque necessario che costoro cambino il loro punto di vista. Alla sfera metafisica attiene l’intero. Lo si potrebbe chiamare alla maniera platonica idea, o archè ; lo si potrebbe chiamare logos ma anche Dio. Nel nostro modo di intendere e di vedere le cose, quest’intero lo conosciamo nella sua fondamentale articolazione trinitaria: Padre, Figlio, Spirito Santo. L’intero, pur essendo trino, è fondamentalmente uno. L’unità dunque, si trova specialmente al di là della sfera fisica, in quella metafisica. Quest’uno si manifesta a noi per mezzo della “Parola”. La Parola è l’incarnazione del Pensiero. Dal Pensiero la Parola è generata. E per mezzo di essa vengono “nominate” tutte le cose che sono. Ora, bisogna considerare che la condizione nella quale si trova l’uomo è la condizione di chi viene all’esistenza con la possibilità di accedere alla verità . Ma dalla possibilità di accedervi all’accedervi effettivo intercorre un cammino; cammino che potremmo genericamente indicare con il termine di esperienza. Quest’esperienza implica un cammino di edificazione che va dal concreto all’astratto, dal molteplice all’unità , dall’apparente all’essente, dal caduco all’eterno. Gli strumenti sono il pensiero e la parola, ma anche l’intelletto e la ragione, la memoria e la fede, i sensi e la volontà . Tale cammino avviene mediante la conoscenza che, altro non è se non l’edificio spirituale che ciascuno, secondo le proprie intenzioni, i propri limiti e mezzi costruisce. L’esperienza la fa nel mondo, dove trova il molteplice e dove si esperisce lui stesso fin dall’inizio come una unità disarticolata in se stessa e disunita rispetto agli altri suoi simili. Solo costruendo il proprio edificio spirituale (questa è la sua opera) mediante la parola e il pensiero, può passare dalla disarticolazione del molteplice all’unità . Quella unità che altrove abbiamo chiamato integrazione. A ben guardare l’uomo può edificare il suo proprio spirito a partire dall’esercizio di quelle facoltà che, seppur distinte, costituiscono la sua anima unitaria che è già presso di lui. Mediante la parola (appresa dai genitori), l’uomo costruisce il pensiero sicchè , si potrebbe dire nell’umano, che il figlio “genera” il padre. La singola esistenza si configura dapprima come possibilità di ricostruire l’unità del logos. Da questo risultato si edifica il logos stesso secondo il terreno della verità . Logos che, è bene ribadirlo per coloro che non sono avvezzi a questo tipo di linguag- gio, significa parola, linguaggio, ragione, intelletto, conoscenza. L’uomo muove dal finito all’infinito, nella direzione opposta cioè , al movimento che compie Dio incarnandosi: dall’infinito al finito. La parola è il principale mezzo che l’uomo ha a disposizione per poter risalire alla sua origine metafisica. Per poter approdare all’unità a partire dal molteplice. La parola, per dare i suoi frutti, deve poter contare su di un’anima che sa apprezzarla ed utilizzarla al meglio considerandola per quello che è . L’uomo si deve formare. Deve diventare uomo. E ciò che avviene nel corpo è il segno visibile di ciò che avviene nell’anima. Al mutare del corpo corrisponde un mutamento dell’anima e viceversa. Passa da una condizione ad un’altra finchè non trova la sua identità e non si assesta in essa. Questo assestamento, che in psicologia è conosciuto con il nome di personalità , è figura del raggiungimento nella persona dell’unità in se stessa. Campo de’ fiori 24 Commissione legge 104/92 (handicap e sordomuti) Non prevede benefici economici diretti, ma parecchie facilitazioni Mantenendo fede alla promessa fatta, parliamo della legge 104/92. la procedura per chiederne la concessione è identica a quella dell’invalidità civile con la sola differenza che andrà barrata, da sola o con l’invalidità , la voce ga, ma che la mobilizzazione stessa potrebbe essere pericolosa. Idem dicasi per il distacco da apparecchiature o quant’altro il curante ritenga opportuno. Certamente otterranno, secondo il nostro modus agendi, la legge 104/92 art. 3 comma 3 i dializzati, i pazienti oncologici in chemioterapia, coloro gravemente lesi nella del Dott. Sergio vista o sordomuti, amputati, affetFunicello ti da gravi patologie psichiatriche HANDICAP. o genetiche, i politraumatizzati seri Non prevede benefici economici diretti, ma ed i trapiantati. Per alcune di queparecchie facilitazioni su IVA, la concessioste patologie (la maggioranza) si ne, ad esempio, di tutor universitari o avrà il beneficio a tempo determinasostegno scolastico, tre giorni di permesso to. Allo scadere di questa limitazione, retribuito il mese per il paziente o una percome anche per l’invalidità civile, non sona (parente o affine) dallo stesso indicasarà necessario ripresentare certificato to o entrare un’ora dopo ecc. curante, ma solo la domanda di revisione. Essa non è direttamente proporzionale al Ovvio che patologie che riguardino bambigrado d’invalidità , anzi quando la situazioni saranno avvantaggiate nel giudizio stesne è irreversibile, anche usando presidi, so e non, per come dico io scherzando, sia per le speranze di vita sia per una perché “i bambini sono tutti raccomandamigliore qualità della stessa, l’utente ti”, ma perché alla loro necessità di essepotrebbe non riceverla. re accuditi per la patoloOtterranno, secondo il Sarà , invece, concessa gia, si accomuna la loro sempre a chi è obbiettidipendenza legata all’età nostro modus agendi, vamente costretto a free non parlo, in questi la legge 104/92 art. 3 quenti controlli medici, a casi, solo di quella anacomma 3, i dializzati, chemioterapie, a spostagrafica. menti medi lunghi per Ho scritto dell’art. 3 i pazienti oncologici in curarsi (ad esempio una comma 3 che è l’unica chemioterapia, coloro visita al mese allo IEO di voce importante della gravemente lesi nella Milano o al Gaslini di legge perché esiste Genova o Ist. Roissy di anche l’art. 3 comma 1 i vista o sordomuti, Parigi ecc.) nei limiti temcui vantaggi sono quasi amputati, affetti da porali necessari a risolveinesistenti (uno è la congravi patologie psichia- cessione presso alcuni re con guarigione o stabilizzazione la patologia comuni del sostegno triche o genetiche, i stessa. politraumatizzati seri ed scolastico). Come detto l’associazioL’altra voce sarà NON i trapiantati. ne all’assegno di HANDICAP con cui lo si “accompagnamento” nega del tutto. non è una regola, ma può accadere. Ritengo la legge in questione più indirizzaAnche per la legge 104/92 la convocaziota ad un’utenza giovane, da 0 a 70 anni, ne avviene tramite INPS e, per la VT 5, la ma anche questo non è un dogma. visita è fatta in Via Petrarca snc a Civita La legge 104 art. 3/3 sarà propedeutica Castellana (cittadella della salute civitoniper il parcheggio invalidi tranne che riporca). terà la dicitura che indica gravemente infiHo dimenticato, nel precedente articolo, di ciata la capacità deambulatoria da non segnalare come per ottenere la visita confondersi con le ridotte capacità motodomiciliare da parte della commissione, rie, che è altra cosa. valga anche per la 104/92, il dovere preLa legge 104 art. 3/3 crea vantaggi anche sente nel certificato medico la dizione con nelle graduatorie per la concessione di cui si evidenzia che “il trasporto potrebbe sedi di lavoro e favorisce i trasferimenti. mettere in pericolo la vita del periziando o Questo almeno a tutt’oggi. quella della persona che lo trasporti”. Anche per questa visita il giudizio della mia Spieghiamoci bene, questo non vuol dire commissione, e di tutte quelle della ASL che chi non è trasportabile in macchina VT, avrà carattere provvisorio dovendo possa ricevere questo vantaggio essendo passare al vaglio della CMV (Commissione possibile anche il trasporto con autolettiMedica di Verifica) dell’INPS viterbese che emetterà il giudizio definitivo. Un piccolo accenno alla commissione SORDOMUTI di cui sono presidente in Viterbo. La definizione di sordomuto è motivo di concessione di pensione cumulabile con quella d’invalido civile se, quest’ultima, sia ottenibile orfana della patologia sensoriale (udito e vista). La definizione, oggetto di questa seconda parte dell’articolo, deve essere riferita ad una sordità acquisita dalla nascita che abbia causato mutismo. Devo affermare che l’85 % dei casi che giungono alla mia visione sono di persone sorde o sordastre con patologia sopraggiunta in età adulta e perfettamente in grado di colloquiare. Costoro sono sordi e non sordomuti per cui non avranno diritto a nessun beneficio specifico (non si può valutare la stessa patologia in commissioni diverse) tranne che ad un riconoscimento in commissione invalidi civili dove potranno ottenere anche l’assegno d’accompagnamento, ma per cause, ripeto, non inerenti a sordomutismo o cecità . Queste condizioni patologiche potranno, invece, essere sommate nella valutazione della legge 104/92. Ho risposto a tutti i quesiti postimi, via email, e continuerò a farlo su tutti e tre gli argomenti fin qui trattati. Se giungeranno domande di pubblico interesse, sulla mia e-mail, saranno riportate, garantendo la privacy. Questa volta ho ricevuto solo richieste molto personalistiche. Il prossimo articolo tratterà sulla CONCESSIONE DEL PARCHEGGIO INVALIDI ED ESONERO CINTURE DI SICUREZZA. [email protected] Campo de’ fiori 25 Come eravamo Turiddo Madami... questo sconosciuto U na piccola targa in travertino, posta all’ingresso dello stadio di Civita Castellana, ricorda l’uomo al quale questa struttura è intitolata. Il nome è solo puntato T. e questo ha dato negli anni adito a dispute e di Alessandro Soli incomprensioni, specialmente per i non “civitonici”; è stato chiamato infatti dalla stampa spesso e volentieri Turiddu, ma non essendo né sardo, tanto meno siciliano, bensì civitonico doc, sono riuscito, facendo correggere i files della carta stampata a farlo conoscere col suo vero nome: Turiddo. Ciò premesso mi accingo a raccontarvi la storia della sua breve vita, coadiuvato dal copioso materiale epistolare che la nipote diretta, Sig.ra Sandra Gradassai vedova Baldassini, figlia di Teresa Madami, sorella di Turiddo, ha messo a mia disposizione. Turiddo nacque a Civita Castellana il 28.10.1914 e come ricorda il suo necrologio morì “sul treno diretto per la Siberia il 25.05.1943”. Partiamo proprio da qui, perché purtroppo, come tanti suoi commilitoni, colti da epidemia di tifo petecchiale, venne caricato sul treno che lo avrebbe trasportato in luoghi lontani dal fronte, per finire seppellito in fosse comuni. Infatti di lui restano pochissimi effetti personali, fatti recapitare difficoltosamente alla famiglia, ma le sue lettere dal fronte sono la testimonianza e, nello stesso tempo, un incredibile “spaccato di vita”, di anni di sofferenza Turiddo, giovane calciatore vissuti da tanti giovani, chiaperché dovendo scegliere tra mati a combattere quella guerra assurda. il materiale che ho a dispoTuriddo giocava a pallone, era una mezzasizione, andrò incontro ad la, ed era anche bravo; mi dicono che fece inesattezze e contraddizioni. un “provino” con la S.S. Lazio, comunque Ma questo è un progetto che indossò la maglia della squadra locale, e avevo in mente da tanto forse il suo soprannome “Squadrò ”, che lo tempo, e finalmente, grazie identificava tra gli amici, trovava origini alla mia rubrica, posso far “pallonare”. In questo mio lavoro di ricerca conoscere, specialmente ai proverò a farvelo conoscere in modo giovani, l’uomo che ha dato il Cartolina postale scritta da Turiddo - fronte russo 13.4.1942 approfondito, pubblicando qualche sua letnome al Campo Sportivo tera, e trascrivendola, perché la grafia Comunale Turiddo Madami. purtroppo non è delle migliori. So già che ... continua sto per affrontare una piccola impresa, 26 Campo de’ fiori GIOVANNI FRANCESCO TENDERINI 1688-1739 VESCOVO DELLA DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA, ORTE E GALLESE del Prof. Architetto Enea Cisbani ...continua dal numero 95 el 1739 scompare, dunque, il vescovo Tenderini, ma non l’eco e l’importanza delle sue opere, per cui subito dopo la sua morte venne avviato presso la Sacra Congregazione dei Santi il processo di beatificazione che andremo ad analizzare compiutamente. La I sessione, che fu aperta con decreto Diocesano dal Vescovo Sante Lanucci, si svolse dal 27 gennaio al 22 aprile 1750, raccogliendo le prime testimonianze sulla santità del Tenderini, ma bisognerà attendere l’11 settembre 1751 quando il Pontefice Benedetto XIV con lettera apostolica ordina l’apertura ufficiale del processo di beatificazione, con la successiva nomina l’8 agosto 1754 del Cardinale Tamburini, Prefetto della Sacra Congregazione dè Sacri Riti, a postulatore della causa di Santità . La II sessione si celebra il 10 febbraio 1755, nel palazzo vescovile di Civita Castellana, alla presenza del vescovo Sante Lanucci, del vescovo di Sutri Filippo Mornati e dei consiglieri del capitolo della cattedrale, Arcangelo Antonisi e Guglielmo Paglia, con la presenza del notaio Francesco Iannoni. La commissione diocesana ha il compito di vagliare i resoconti dei vari cittadini invitati a testimoniare sulla santità del vescovo: venerdì 30 marzo 1755, il sacerdote Antonio Lepore, anni 36, figlio di Gioacchino e Lucia Cherubini; sabato 31 marzo 1755, Salvatore Ranieri, sacerdote e sacrestano della cattedrale, anni 42, figlio di Giovanni e Alessandra Fiorani; lunedì 2 giugno 1755, Clemente Curiola, sacerdote, anni 43, figlio di Angelo e Rosa N Serdomenici; Martedì 3 giugno 1755, Claudio Grotti, nobile cittadino, anni 37, figlio di Giuseppe e Anna Maria Ciotti; mercoledì 4 giugno 1755, Domenico Eusebi, sacerdote della fortezza pontificia di Civita Castellana, anni 49, figlio di Vespasiano e Susanna Nardocci; giovedì 5 giugno 1755, Domenico Boccapesce, sacerdote, anni 56, figlio di Fiorenzo e Margherita Armellini; venerdì 6 giugno 1755, Giuseppe Midossi, commerciante, anni 49, figlio di Filippo e Ludovica Gai; lunedì 9 giugno 1755, Fabio Petti, capitano della milizia pontificia cittadina, anni 50. Il ciclo si conclude il 10 giugno 1755, con Carlo Antonio Cipriani, nativo di Castello di Legogna, vicino Norcia, figlio di Carlo Antonio e Maria Costantina Clavi. Il 16 giugno 1755, si tiene l’assemblea capitolare per la ratifica degli interrogatori e l’ispezione della tomba del vescovo posta nella cripta sotterranea della cattedrale volta a constatarne soltanto l’integrità senza ispezionare il corpo, presenti il vescovo Sante Lanucci, e i sacerdoti del capitolo Giuseppe Antonisi, Filippo Ercolani, Domenico Marciano, Marco Sacchi e Paolo Rosa, con l’assistenza del notaio Francesco Iannoni e del capomastro Carlo Leoni: la lastra tombale viene rimossa, accertate e verificate le casse lignee e si verifica l’integrità del sacello. In questa fase si stabilisce la traslazione della tomba nell’area compresa tra la balaustra e l’altare della Luce, a destra del transetto. La II sessione si conclude formalmente il 9 settembre 1755 e gli atti inviati al Santa Congregazione per la Causa dei Santi in Roma. Congregazione che il 15 settembre 1756, dopo un anno di lavoro trascorso sull’attento esame della documentazione e gli scritti del Tenderini giudicati dai teologi conformi alla Dottrina Cristiana, esprime il positivo nulla-osta al processo in corso. Il 23 dicembre 1756, il Pontefice Benedetto XIV, approva l’operato della commissione e autorizza l’invio delle lettere remissoriali con la licenza di iniziare i processi apostolici sulle virtù e i miracoli compiuti dal Tenderini, nominando come assistenti della causa i Vescovi delle Diocesi di Sutri e Nepi e della Sabina, imponendo, inoltre, come durata il termine di sette anni, fino al 17 settembre 1763, prorogati fino al 1766 dal successore Clemente XIII. La III sessione si celebra dal 21 marzo al 21 giugno 1759, presieduta da Forlani, Filippo Mornati vescovo di Sutri, Francesco Rosci canonico e notaio Francesco Iannoni. 10 marzo 1759, Crispiniano Midossi, sacerdote; 13 marzo 1759, Domenico Eusebi, sacerdote; Mercoledì 21 marzo 1759, Domenico Boccapesce, sacerdote; mercoledì 13 giugno 1759, Nicola Nucci, sacerdote e priore della cattedrale di Orte; sabato 16 giugno 1759, Antonio Ceppetelli, anni 63; lunedì 18 e martedì 19 giugno 1759, deposizione di Famiano Antonio Celli, anni 60, sacerdote di Soriano; mercoledì 20 giugno 1759, Francesco Maria Bernardi di Orte. Giovedì 21 e venerdì 22 giugno 1759, conclusione e ratifica. La IV sessione si celebra il 25 maggio 1764, presenti il vescovo Sante Lanucci, il vescovo di Sutri Filippo Mornati, Domenico Guglielmi Paglia segretario fiscale della diocesi, Ambrogio Sperandio presidente del Capitolo della Cattedrale e i componenti dello stesso: Filippo Ercolani, Carlo Paradisi, Crispiniano Midossi, Domenico Boccapesce, Antonio Lepore, Cesare Germani, Prudenzio Buttarelli, Salvatore Ranieri, Sebastiano Coluzzi e Francesco Corradi. La commissione si riunisce il 25 giugno 1764, per stabilire l’ordine degli interrogatori. Le testimonianze hanno formalmente inizio venerdì 6 luglio 1764, con Carlo Paradisi, anni 58, figlio di Antonio e Giulia Cerbelli; sabato 7 luglio 1764, Domenico Boccapesce, anni 75, sacerdote; lunedì 9 luglio 1764, Pio Ciotti, anni 70, sacerdote in Orte; martedì 10 luglio 1764 Paolo Samirina, sacerdote e Crispiniano Midossi, anni 62, sacerdote della Cattedrale; giovedì 12 luglio 1764, Marciano Crocola, sacrestano della Cattedrale e Giovanni Francesco Corradi, anni 55, canonico; Giovedì 15 luglio 1764, Serafina Curiola, anni 78. L’8 maggio 1765 in Roma, la congregazione ordinaria della Sacra Congregazione per la Causa dè Santi, ordina al Vescovo di Civita Castellana di terminare i processi apostolici sulla Santità , le Virtù e i miracoli, di ascoltare i resoconti di nuovi testimoni e di riconoscere il corpo e il cuore, rispettivamente tumulati nella Cattedrale di Civita Castellana e di Orte. La V sessione, in osservanza delle predette disposizioni, si celebra il 15 novembre 1765 nel palazzo Vescovile di Civita Castellana alla presenza dei Vescovi Forlani, Mornati di Sutri e Filippo Bruni di Rieti. Campo de’ fiori Martedì 19 novembre 1765 si ascoltano gli ultimi testimoni: Clemente Curiola; venerdì 22 novembre 1765, Domenico Petrangola; sabato 23 novembre 1765 Giuseppe Ciotti; Lunedì 25 novembre 1765, Francesco Lepori. La Ratifica e conclusione ufficiale il 26 e 27 novembre 1765. Il 18 aprile 1766, nel palazzo vescovile di Civita Castellana si riuniscono in assemblea, Francesco Forlani, Vescovo della Diocesi, Filippo Mornati, Vescovo di Sutri, Filippo Bruni, Vescovo di Rieti, Silvestro Petti, capitano della comunità di Civita Castellana, Domenico Paglia testimone, i medici condotti Domenico Torelli e Filippo Pizzamiglia, i mastri muratori Cristoforo Mossi e Domenico Paolelli, Paolo Samirrina, Carlo Paradisi e Filippo Ercolani, sacerdoti del Capitolo della Cattedrale, per stabilire le modalità dell’ispezione della tomba del Tenderini nella Cripta dei SS. Gratiliano e Felicissima. Il 19 aprile 1766, la commissione al completo si reca nella cripta, nella tomba posta dinanzi all’altare dei Santi Gratiliano e Felicissima; venne rimossa la lastra tombale e accertata che la fossa scendeva di due gradini ove fu rinvenuta una prima cassetta lignea, ormai consunta, contenente gli organi principali del corpo, ormai decomposti. Venne rinvenuta la seconda cassa, ove era adagiato il corpo del Tenderini coperto con un velo di seta, vestito dell’abito talare e con la croce argentea vescovile e una di legno del SS.mo Sacramento; tutto corroso dall’umidità . La contessa Giulia Massimi Petroni, il 15 aprile 1766, chiede alla commissione, ma la richiesta non venne accettata, di poter partecipare all’ispezione. I lavori si concludono il 29 aprile 1766. Il 13 giugno 1769, il Pontefice Clemente XIV ordina al Vescovo Forlani di trasportare il corpo e la tomba del Tenderini dalla Cripta in altro luogo meno angusto ed umido. Il 9 maggio 1770, venne tumulato nell’area antistante l’altare della Luce collocato nel transetto della Cattedrale di Santa Maria Maggiore. Il 21 novembre 1774, si ispeziona la tomba del Tenderini nella Cattedrale di Orte, ove nel 1739 venne collocata l’urna contenente il cuore. 27 La commissione è composta dai vescovi di Civita Castellana e Sutri, dai medici Filippo Pizzamiglia e Bartolomeo Gai, dai sacerdoti della cattedrale di Orte, Francesco Rosci e Nicola Nucci, Paolo Salamoni mastro, Antonio Ceppetelli e Domenico Coccagnini, testimoni e, infine, il notaio Francesco Iannoni. La tomba è posta nel presbiterio e dista palmi 24 dall’altare maggiore. La lastra tombale misura palmi 6/3 per palmi 2 di larghezza. All’interno della fossa, venne trovata una cassetta di legno, corrosa dall’umidità , con all’interno un vaso in ceramica bianca perfettamente sigillato e rimosso il sigillo venne trovato il cuore in ottimo stato. La sera del 21 novembre la tomba con l’urna del cuore, venne sigillata e chiusa. Il processo si chiude ufficialmente il 9 agosto 1794, con il decreto apostolico di Pio VI che riconosce ufficialmente le virtù eroiche del Tenderini, anche se non vi è stato il riconoscimento ufficiale dei miracoli compiuti. FINE Yoga La disciplina che unisce il corpo allo Spirito Il Benessere dello Yoga Abbiamo detto nel nostro scorso articolo che lo yoga ha un effetto benefico a più livelli: fisico, emotivo, mentale. Questi effetti benefici sono oramai universalmente riconosciuti tanto che molti medici consigliano ai propri pazienti di praticare lo yoga in caso di insonnia, palpitazioni nervose, difetti di postura o anche, come preparazione al parto delle gestanti che hanno superato il terzo mese di gravidanza. Uno dei benefici più grandi che dona lo yoga è quello dell’equilibrio. Raggiungere un equilibrio nella vita di tutti i giorni è davvero l’oggetto più ambito di coloro che sono decisamente stressati dal tran tran quotidiano. Ecco perché , simbolicamente, vogliamo proporvi in questo numero una posizione emblematica, la posizione dell’albero, che nell’aiutare a trovare un equilibrio fisico aiuta anche a viverne uno di tipo psicologico. La posizione dell’albero serve a: Migliorare ed aumentare l’equilibrio e la coordinazione; Irrobustire i muscoli delle gambe e migliorare la postura. Si pratica in piedi, concentrandosi su un punto di focalizzazione davanti a sé . Si inizia la posizione sul piede destro, piegando il ginocchio sinistro ed appoggiando il relativo piede sull’interno della coscia destra, con il tallone vicino all’inguine; si rimane quindi in equilibrio sul piede destro, con le mani unite sul petto o sopra la testa, torace aperto, e si effettuano quattro lunghe e profonde respirazioni. Poi si inverte la posizione poggiandosi sul piede sinistro, e ripetendo le sequenze con l’altra gamba sopra descritte. Praticato a lungo, questo esercizio migliora l’equilibrio psicologico, ad esempio per prendere decisioni o per relazionarsi con gli altri o ancora per affrontare più serenamente le difficoltà quotidiane. Campo de’ fiori 28 Associazione Artistica Ivna SOTTO LA TOGA CUORI D’ARTE CONTEMPORANEA ILLUMINATI DAL FASCIO DI LUCE DELLA PASSIONE E DEL DONO DELLA FEDE. l l giorno 27 settembre 2012 presso la Chiesa del Gesù di Roma, l’Accademia di San Lazzaro e San Ignazio di Loyola accoglie artisti di spicco nel panorama dell’Arte Contemporanea della Prof.ssa Maria Cristina di origine diversa. La prestigiosa e autorevole Bigarelli sede ha accolto la consegna dei diplomi e delle medaglie attestanti il Titolo di Accademici e Benemeriti. Suggestiva la Cerimonia, nella sua semplicità e nella sua profondità di significato legato all’idea dell’Arte sentita, concepita e vissuta come incarnazione di un Dono e di uno slancio verso il futuro. Tutti i membri hanno dimostrato nella loro carriera artistica riconoscimenti di pubblico, di critica e un trascorso espositivo d’insigne rilievo. Il concetto di contribuire con il proprio talento artistico a rendere i cuori più miti, le menti più raffinate in uno slancio che unisce la creatura al Creatore per eccellenza. La location ha accolto l’animo artistico della nobiltà , della creatività eccelsa e della fede umile e semplice, caratteristiche che insieme danno vita a un mix di emozioni e di sentimenti che animano l’Opera d’Arte e la Vita di ogni Maestro. Atmosfera di persone di raffinata sensibilità che si sono distinte nell’unire l’Arte a Opere umanitarie di grande importanza. Tra gli Accademici risultano gli artisti Flora Torrisi, Antonella Scaglione, Marco Bordieri, Alessio Serpetti, Ivana Castelliti, Adriana Montalto. I Cultori sono Maria Carletti, Antonio Ricci, Stefania Cappelletti, Maria Rita Ridolfi, Adriana di Dario, Michele Giardina, Giovanni Iovene, Dario Ferrante, Barbara Pazzaglia, Jucci Ugolotti, Gabriela Costachè , Silvana Abram, Fabio Giocondo, Francesco Siclari. Sono stati nominati Benemeriti Eraldo Bigarelli insieme a Nazzareno Tomassetti, Eugenio Cenani e Roberto Ranno. Le nomine e le medaglie vengono consegnate solennemente dalla Dott.ssa Stefania Pieralice, Presidente, e dal Nobile dell’Arte Italiana Conte Daniele Radini Tedeschi, curatore di rilevanti mostre d’arte contemporanea, profondo conoscitore ed esperto a livello internazionale del pittore Giovanni Antonio Bazzi artista detto il Sodoma. Il Radini Tedeschi ha pubblicato libri monografici e scientifici inerenti i grandi artisti del passato, saggi, articoli di giornale e cataloghi di arte contemporanea. Gli ingredienti dell’Accademia sono pochi, intensi, semplici, profondi e affondano le loro radici, oltre che in un illustre e ricco passato, anche nell’intimo spazio creativo tratteggiato da sfumature cromatiche e spruzzi di tecniche variegate che mostrano la musicalità armonica e intonata dell’ARTE contemporanea. Campo de’ fiori 29 La morte verrà all’improvviso... L’appuntamento con la Commare Secca non si può annullare, perché non affrontarlo con un sorriso? N on vado spesso al cimitero, ma quando mi capita di passare con mia moglie dalle parti di Prima Porta, dove sono sepolti i miei e mio suocero, dopo la spolveratiPaolo Balzamo na di rito, non manco mai di dare un’occhiatina alle altre lapidi. Quasi tuttte rispecchiano in sincero dolore, ma leggendo gli epitaffi vari, mi tornano sempre in mente le parole di Marcello Marchesi: “L’uomo migliora sempre nella vita. Migliora, migliora e quando ha raggiunto la perezione, muore. Basta vedere le lapidi sui cimiteri: “Padre esemplare”, “lavoratore indefesso”, “visse solo per i suoi cari”, “luminoso esempio”. Non è mai morto nessun disonesto, o egoista, o mediocre. Quelli vivono in eterno!”. Il dolore per la perdita di una persona cara, o a volte, la sola necessità di mostrarlo, porta tutti a lasciare frasi lusinghiere (anche se talvolta ipocrite o esagerate) sulla coperta di pietra del “de cuius”. Eppure qualche epitaffio carino esiste. Pietro l’Aretino, il licenzioso poeta del “300 ha voluto sulla sua tomba “Qui giace l’Aretin, poeta Tosco / di tutti parlò mal, fuorché di Cristo/scusandosi col dir: non lo conosco”. Il grande Trilussa dettò : “La strada è lunga, ma er deppiù l’ho fatto/ So indove arivo, e nun me pijo pena / c’ho er core in pace e l’anima serena / der savio che s’ammaschera da matto” Il più famoso pastasciuttarologo, Aldo Fabrizi, volle fosse scritto: “Tolto da questo mondo troppo al dente”. L’ineffabile Gianranco Funari fece mettere: “Ho smesso di fumare”. Quanto mi piacerebbe tanto vedere una tomba con incise sotto la foto “Che cacchio guardi?”, oppure l’immagine di un fazzoletto annodato con sotto scritto “in memoriam”, o anche semplicemente “scusate la polvere”. E invece no. Nessuno si concede un sorriso. Tutti buoni i morti. Tutti tristi gli altri. Ma visto che l’appuntamento con la Commare Secca non si può annullare, perché non affrontarlo da subito con un sorriso? Facciamo un giro per una Spoon River degna di Zelig e immaginiamo un po’ di epitaffi originali: L’ipocondriaco: “Ve l’avevo detto che non mi sentivo bene! “ Il prof di geometria: “Uomo retto, dopo una vita lineare, morì in curva”. Il precisino: “Pace alle mie ceneri: si prega di non starnutire”. Il malato di insonnia: “Finalmente guarito!”. Il bancario: “L’ultima scadenza gli fu fatale.” Il postino: “Partito senza lasciare il recapito.” L’ateo: “Qui giace uno vestito di tutto punto e senza un posto dove andare!” L’ascensorista: “Ha guardato verso l’alto dal pozzo dell’ascensore per vedere / se la cabina stesse scendendo. / Si’, lo stava facendo.” L’incompresa: “Diceva che i dolori ai piedi l’uccidevano. Nessuno le credette.” L’amante della privacy: “Ero qualcuno. / Chi, non è affare tuo. Il formalista educato: “Grazie per la visita / perdonatemi / se non mi alzo.” Il buddista: “Torno subito!” Il matematico: “Tantissimo aggiunse, parecchio moltiplicò , mai nulla sottrasse, i figli grati divisero”. L’attore: “Sono morto tante volte, ma così mai.” Il rappresentante della Folletto: “polvere sei e polvere ritornerai.” E per finire quello che reputo il più bello degli epitaffi, vergato da Lord Byron per il suo fedele Boatswain, un Terranova di cnque anni: Qui sono sepolti i resti / di chi possedeva / bellezza ma non vanità / forza ma non insolenza / coraggio ma non ferocia. / Tutte le virtù dell’uomo, ma non i suoi vizi. P.S. “La mia morte non mi riguarda né mi spaventa: finché vivo, lei non c’è , e quando lei verrà , non ci sarò io!” Epicuro Hasta la vista! Campo de’ fiori 30 Alcune chiese e le famiglie nobili di Civita Castellana I l Duomo ovvero Santa Maria Maggiore fu costruito a partire dal 1185 circa, edificato sopra un precedente edificio sacro, fu completato con la costruzione del portico nel 1210: in esso aveva di Francesca lavorato la valente Pelinga famiglia di architetti e marmorari romani dei Cosmati, così chiamati per il nome Cosma ricorrente nel gruppo familiare. Divenuto fatiscente, fu restaurato dal vescovo Mons. Tenderini in forme barocche e, da chiesa a tre navate, fu trasformato in una unica navata con cappelle comunicanti fra loro. S. Maria delle Grazie, la chiesa dell’ospedale, un tempo S. Chiara poiché vi erano le suore Francescane, ha subito diversi rimaneggiamenti nel corso dei secoli; la facciata appartiene al periodo rinascimentale mentre l’interno è barocco. Durante il Medioevo esistevano due chiese con lo stesso nome S. Gregorio a Capo, perché esisteva a capo della città attorniata da varie torri, infatti nel 1724 risulta che fu unita alla cattedrale, altra detta S. Gregorio di Corte perché , al centro della città , fu costruita fra il 1100 e il 1200 in stile romanico. La chiesa di San Giorgio, oggi annessa all’Istituto d’arte e sede del museo della ceramica, si trovava nel cimitero cittadino, officiata sino alla fine dell’Ottocento quando lo stesso fu trasferito, per ragioni igieniche, presso la chiesa abbandonata dei Cappuccini. La chiesa di San Benedetto faceva parte del gruppo delle chiese edificate a sud di Civita, il cui campanile si può ancora vedere in Largo Iannoni. In piazza San Clemente è ancora visibile la facciata dell’ononima chiesa che nel 1833 venne interdetta come indecente per le sacre funzioni, era stata restaurata nel 1815 e restituita al culto ma purtroppo versava in condizioni pietose. Mons. Domenicis la soppresse trasformandola in abitazioni ed unì i suoi beni alla cattedrale. La chiesa del Vinciolino, i cui beni erano costituiti da una stanza e una stalla, officiò sino ai primi del Novecento, fu poi venduta nel 1914 al Municipio di Civita per la somma di L. 2790 per la costruzione dell’edificio scolastico. Nell’Ottocento esisteva un albo d’oro in cui erano censiti tutti gli appartenenti al ceto nobile e civico. Questo era un elenco con i capi di famiglia della nostra cittadina, stilato nel 1837, poiché la deputazione araldica con Motu Proprio di Leone XII del 1827, prevedeva oltre alla trasformazione della gestione delle città con reggenza, anche la trasformazione in due soli ceti: nobile e civico, abolendo la distinzione fra nobile e patrizio. I nobili, in quasi tutte le città pontificie, assunsero il titolo di conte, ed erano possibili nuove ammissioni; il ceto civico aveva il diritto esclusivo di accedere alle cariche civiche locali e spesso anche a certe cariche ecclesiastiche. Furono così compilati gli elenchi ufficiali della nobiltà nello Stato Pontificio: Marchese Angelo Andosilla e Duchessa Benedetti M. Teresa (Baronessa di Borghetto), famiglia estinta nel 1835, il cui lascito permise la realizzazione dell’ospedale ed il cui palazzo si trova a piazza Martiri delle Fosse Ardeatine (già piazza di Massa). Conte Commendatore Bonaccorso Bonaccorsi, famiglia estinta; Don Emanuele Govoy, Principe di Bassano, famiglia estinta; Conti Domenico e Luigi Rosa, successori di Cesare e Paolo Rosa Antonini (il Conte Cesare fu nominato Cav. dell’ordine S. Silvestro e sperone d’oro con Breve Pont. nel 1843). Contessa Imelda Antonini Rosa, sposò il conte Ugo Feroldi, ed essendo la famiglia Antonini Rosa un casato in via d’estin- zione i due coniugi adottarono tutti e due i cognomi. Giovanni Petti e Pietro Ciotti avevano i palazzi in piazza del Duomo. Edmondo Morelli aveva eretto il suo palazzo nel XVIII secolo in piazza Matteotti. Paolo e Luigi Petti. Domenico Lepori, famiglia estinta nel 1896, proprietaria del più famoso palazzo Lepori (ex orfanotrofio). Midossi Filippo Cicuti, Cav. dell’ordine dello sperone, con breve pont. 1841, la cui famiglia proprietari del palazzo in piazza del Duomo, si estinse il 1 ottobre 1870, con la morte del marchese. Giuseppe Cav. Quatrini dell’ordine di San Giorgio, il cui palazzo era in via Rosa. Augusto, Ortenzio, Angelo Paglia famiglie estinte; Ortenzio Paglia Guglielmi famiglia estinta, Calisto Ciotti famiglia estinta nel 1897; Domenico e Carlo Coluzzi, nominato Cav. dell’ordine d’Italia nel 1877, famiglia estinta. Pio Germani, Mario De Carolis famiglie estinte; Marciano Ettorre, famiglia estinta; Don Marcellino Sacchi. Ceto civico: Angelo Paradisi, Bartolomeo Vergaschi, Nicola Giubilei, Carlo Cazzanica famiglie estinte. Francesco Tarquini, Sebastiano Cantini, Francesco Arrigoni, Pio Germani, Gaetano Donagani, Pietro Valeri, Pier Luigi Gori, Egidio De Carolis. Si possono ancora notare su alcuni portoni del centro storico gli stemmi di queste famiglie. Molti di questi, però, furono distrutti durante il periodo napoleonico. Campo de’ fiori 31 Trucco depoca Trend degli ultimi sessantanni... Make-up,outfit,acconciatura,manicure,figura della donna di Ilaria Palanga Anni ‘50: La donna del secondo dopoguerra Figura della donna: Sono gli anni del secondo dopoguerra, della ripresa economica mondiale, e dell’influenza americana nel modo di vivere, c’è voglia di divertimento. L’icona della donna è quella della diva sexy e provocante. La nuova tecnologia, che facilita il lavoro domestico, permetterà a molte donne di dedicarsi totalmente alla propria casa con meno fatica. In questo periodo nasce il rock & Roll con Elvis Presley, e il mito di James Dean. Gli anni ’50 riportano ricchezza e colore nella vita di molte donne, che possono nuovamente viziarsi e coccolarsi. La moda celebra le forme femminili con vita sottile e fianchi e petto procaci; la bellezza è incentrata sul glamour audace. Out fit: Era fondamentale mettere in risalto il punto vita con pantaloni, gonne e cinture a vita alta che strizzavano il punto vita, per dare l’effetto ottico di sembrare più magre. Questo era uno dei segreti della moda anni ‘50. Le donne di allora erano formose e prorompenti, ma avevano un punto vita “da vespa”, messo in risalto per slanciare il corpo. Cambia la moda, tornano i corsetti con il punto vita strettissimo e decolletè generosi. Tra le stampe moda di quel periodo è sicuramente quella pois a farla da padrone. Mi riferisco ai maxi pois bianchi su sfondo blu, rosso e nero, ma anche quella floreale. Le gonne non dovevano mai essere troppo corte, ma rigorosamente cadere sul ginocchio ed essere ampie. Si preferivano le gonne, ma a volte anche i pantaloni: must del periodo erano i jeans strettissimi e super avvitati, a vita alta. Per quanto riguarda le calzature era di moda il tacco medio, e per le fantasie ancora i pois; inoltre si usavano anche le scarpe alte col tacco a punta. Era importante non essere mai eccessive in quell’epoca. Le donne erano candidamente dolci ma maliziose nelle loro forme e non avevano bisogno di svettare su trampoli. È negli accessori che la moda anni ‘50 trova il suo punto forte. Il foulard è l’elemento principale ma si indossava rigorosamente in testa per proteggersi dal sole e per tenere in piega i capelli. Un must di questo periodo sono i gioielli maxi e le borse colorate. Inoltre erano di moda i guanti lunghi e tutto ciò che fosse impreziosito da pizzi e merletti. Fondamentali anche gli occhiali da sole stile gatta per essere sempre diva. Vige l’uso dei fiocchi in testa per le ragazze per bene e delle pin up (burlesque). Gli stilisti di spicco sono: Givenchy, con il suo senso dell’eleganza e del buon gusto (il tubino nero di Audrey Hepburn), Ives Saint Laurent, che prende il posto di Dior nella sua Maison. Nello scenario italiano vediamo Cappucci con i suoi tessuti pregiati: raso e seta. DIVE/ ICONE: É il periodo delle maggiorate, delle donne floride come Sofia Loren (nome d’arte di Sofia Villani Scicolone, la diva italiana per eccellenza, riconosciuta universalmente come una delle più celebri attrici della storia del cinema italiano e mondiale). Audrey Hepburn (attrice britannica cresciuta nei Paesi Bassi sotto il regime nazista, icona di stile e bellezza ancora oggi, che si differenziava per la sua finezza, sofistificatezza e signorilità ). Doris Day (nome d’arte di Doris Mary Anne Kappelhoff attice e cantante statunitense, prototipo della ragazza della porta accanto). Così anche Grace Kelly (Grace Patricia Kelly, in Grimaldi attrice statunitense, divenuta principessa Audrey Hepburn Marylin Monroe di Monaco dopo aver sposato il principe Ranieri. Madre del principe regnante Alberto oltre che delle principesse Carolina e Stefania di Monaco, era divenuta negli anni, per gli abitanti del principato, la principessa Grace). Elizabeth Taylor (Elizabeth Rosemond Taylor, deceduta nel marzo 2011, attrice inglese considerata l’ultima grande diva dell’era d’oro di Hollywood per le sue doti recitative e la singolare avvenenza con vita sottilissima e seni prosperosi). Marylin Monroe (nome d’arte di Norma Jean Baker, è stata un’attrice e modella statunitense, mito vivente ancora oggi; famosissime sono oggi le sue frasi celebri e citazioni). Sofia Loren Elizabeth Taylor Copia il look (trucco acconciatura e manicure ) Avviene un cambiamento nel mondo della bellezza: si producono i primi smalti per unghie come lo conosciamo noi oggi. È l’epoca di Audrey Hepburn e del suo trucco stile gatta (eyeliner allungato e alto, con sopracciglia più spesse in assoluto rispetto alle sue contemporanee), mentre per le labbra il colore del rossetto poteva essere in questo caso il rosso passione. Il look del momento imponeva occhi in primo piano con eyeliner nero, ombretti dai colori opachi, ciglia finte e molto mascara. Il Make up da pin up è quello tipico degli anni ‘50 per quanto riguardava le soubrette e le donne di avanspettacolo e varietà . Un primo cambiamento avviene nelle sopracciglia che diventano importanti: ad ala di gabbiano con forma concava e non verticale come si potrebbe pensare, che ancora oggi influenza il nostro gusto estetico. Parte ascendente spessa e massiccia con la parte alta concava e la parte bassa convessa, e il tratto ascendente più corto; occhi con colori più caldi sulla piega, ad esempio marrone sulla palpebra mobile molto chiara (bianco rosato), con il punto luce molto grande ed evidente, e bordatura inferiore appena accennata, infine l’eyeliner steso a “coda di rondine” con una gobbetta al centro per alzare l’occhio. C’era l’uso di ciglia finte folte ed intense; era presente una leggera ombreggiatura ai lati del naso, e lo zigomo era messo in evidenza da un’ombreggiatura sottostante e un punto luce sotto al mento. La forma delle labbra molto rotonde, una bocca voluttuosa, morbida, piena, con la cuspide quasi annullata. Il colore del rossetto si schiarisce diventa aranciato-corallo. Dagli anni ‘50 in poi le donne iniziano a laccarsi le unghie, e l’unico colore che si trovava in commercio era il rosso fuoco. Campo de’ fiori 32 1° Happening Nazionale degli Oratori Verso nuovi orizzonti tecnologici per attirare tanti giovani L a notizia è rimItalia, di questi almeno 4500 sono dislocati balzata sulle magal Nord, ma anche da noi non si scherza, giori testate prova ne sia che è stato proprio il nazionali e nelle televiPresidente del FOI, Don Marco Mori, ad sioni: a Brescia e a aver evidenziato che in Lazio e in Umbria, Bergamo si è tenuto il le cose stanno andando davvero bene. Ma “1° Happening Don Marco ha soprattutto cercato di illusNazionale degli trare le linee programmatiche della sua Oratori”, organizzato azione: “nuove sfide, nuove tecnologie, di Secondiano dal FOI (Forum nuove frontiere. Per sfide intendo l’inteZeroli nazionale degli grazione, tema sul quale noi adulti abOratori). Ora l’Oratorio, biamo tantissimo da imparare dai bambini, ed è qui la sorpresa dell’avvenimento, nelche, è probabile, ci aiuteranno a superare l’immaginario collettivo degli italiani, era pregiudizi e blocchi mentali. L’Oratorio è quel luogo della lontana infanzia, in cui, uno straordinario, privilegiato punto di sotto l’attenta vigilanza di un giovane saosservazione”. Ed è proprio così. cerdote, si giocava a biliardino, a biliardo, All’Oratorio, e non altrove, si faceva grupa ping-pong o a calcio, in spazi perlopiù po, si maturava il senso dell’appartenenza, posticci, dove magari le porte venivano nel gioco si rispettavano le regole, anche delimitate da grosse pietre e dove i tiri alti perché c’era un “adulto” tanto autorevole erano invariabilmente oggetto di accese quanto bonario, che sapeva intervenire al discussioni tra la squadra che voleva il gol momento giusto. Nella mia personale (il pallone è passato tra le mani protese infanzia e prima giovinezza c’è molto del portiere) e chi non si Oratorio. Ed è proprio lì sognava nemmeno lonll’Oratorio e non che sono nate le mie amitanamente di accordarlo più vere. Con Don altrove si faceva cizie (il pallone è sibilato Raffaele e tanti miei gruppo, altissimo ben oltre coetanei, fondammo l’ipotetica traversa). anche un giornale, un vero si maturava il senso Tutto ciò veniva ricordastampato e poi un dell’appartenenza, nel giornale to come un qualcosa di Movimento aperto agli unidatato, di appartenente gioco si rispettavano le versitari (ancora pochi) e ad una certa epoca, ai lavoratori. L’integrazione regole, anche perché d’una cosa, come ad riuscì . Ora le basi su cui c’era un “adulto”, esempio il mangiadischi agire sono logicamente tanto autorevole a pile, che tanto furore diverse. Nell’era digitale aveva fatto ad un certo tutto è sicuramente più quanto bonario, che punto della nostra vita difficile, ma il cammino da sapeva intervenire al (forse il primo ballo percorrere è sempre quelmomento giusto birichino…) ma che ora lo. Don Giovanni Bosco ad veniva rammentato per un bimbetto timidissimo, fissare una certa data e nulla più. Ed che non osava entrare in oratorio, disse: invece no, il convegno tenutosi a Brescia e ”chi sa fischiare può entrare e anche tu lo a Bergamo ci ha voluto dire che i ragazzi, sai fare”. Oggi magari lo stesso risultato si i nostri ragazzi, quelli tecnologici, stanno potrebbe raggiungere dicendo: “chi ha un tornando all’oratorio, lo stanno riscoprencellulare può entrare”. L’Oratorio tecnodo. In un anno l’incremento è stato del logico potrà così cominciare a muovere i 10%. Un vero “boom”. Numeri da fare primi passi. impressione. 6500 sono gli Oratori in Buon lavoro! A Verona - luglio 1968. Don Raffaele Ponziani, Secondiano Zeroli e Domenico Ponziani Verona luglio 1968 don Raffaele Ponziani Secondiano Zeroli e Domenico Ponziani 33 Campo de’ fiori La rubrica dei cognomi C di Arnaldo Ricci [email protected] ome appare nella lista, il cognome più diffuso a Orte è Proietti. Adesso vediamo la diffusione e la dislocazione a livello nazionale. Proietti: (presente in 682 comuni d’Italia) questo cognome è presente in tutta Italia esclusa la Basilicata, dove è completamente assente; nel Lazio ed in Umbria è notevolmente più diffuso che in altre regioni. L’origine è da attribuirsi alla zona centrale del Lazio e più precisamente a quella di Roma. Tofone: (presente in soli 6 comuni d’Italia) questo cognome è da mettere in evidenza perché esso è prettamente ortano; presenta le stesse caratteristiche del cognome Francola di Fabrica di Roma. Senza dubbi, il cognome ha le sue origini proprio ad Orte dove è maggiormente diffuso; esiste anche qualche altra presenza ma sempre all’interno della regione Lazio; in tutte le altre regioni del territorio nazionale esso è assente e completamente sconosciuto. Riccardi: (presente in ben 1076 I cinque Cognomi più diffusi a Orte Tali cognomi in ordine di diffusione sono i seguenti: 1° 2° 3° 4° 5° Proietti Tofone Riccardi Paggi Petrarca comuni d’Italia) sebbene è diffuso in tutta l’Italia, esso presenta maggior concentrazione in Lombardia, Lazio e Campania; nelle altre regioni, anche se uniformemente distribuito, è meno presente; nelle isole è sporadico. La sua origine è sicuramente da attribuirsi all’interno del territorio lombardo. Paggi: (presente in soli 216 comuni d’Italia) esso è uniformemente distribuito in tutta l’Italia del centro – nord; è scarsamente presente in quella del sud, dove in particolare in Molise, Calabria e Sardegna è completamente assente. Nel cuore IN MEMORIA DI FRANCESCA CANCILLA Civita Castellana 14 maggio 1929 – 27 settembre 2012 Il 27 settembre 2012 nella sua abitazione in corso Bruno Buozzi, attigua alla chiesa di San Francesco, si è spenta Francesca Cancilla, dal 1948 al 1993 insostituibile e mai dimenticata componente della segreteria didattica ed amministrativa del glorioso Istituto Statale d’Arte per la Ceramica, negli anni d’oro della Presidenza del prof. Alfredo Crestoni e nel momento del passaggio epocale da semplice scuola professionale ad Istituto d’Arte. Diplomi, lettere, registri, schede degli alunni: tutto era redatto a mano con grafia chiara e leggibile dalla signora Francesca, sempre garbata e sorridente nel rapporto quotidiano con alunni e docenti. Precisa e puntuale nell’impegno lavorativo, con il passare degli anni divenne un punto di riferimento della scuola, sempre disponibile ad ogni incombenza professionale. Figure mito che oggi nella nuova organizzazione amministrativa delle scuole superiori vanno sempre più scomparendo e dove il personale cambia continuamente ad ogni anno scolastico. Purtroppo per questo cognome non si riesce ad individuare il territorio di origine che è con molta probabilità nel centro – nord. Petrarca: (presente in 172 comuni d’Italia) anche se presente in quasi tutta l’Italia, esso è maggiormente diffuso in quella meridionale; è completamente assente in Val d’Aosta, Trentino e Marche. La maggior concentrazione di presenze è al confine fra Lazio/Campania/Molise, dove si presume abbia origine. Credendo di aver fatto cosa gradita ai lettori di Campo de’ fiori e dopo aver descritto i 5 cognomi più diffusi di ben 17 comuni della bassa Tuscia, iniziando dal Comune di Civita Castellana, con questa puntata termina la pubblicazione “La Rubrica dei cognomi”. 34 Campo de’ fiori “Il Fumetto” LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA LIMIT di Keiko Suenobu edito da Panini Comics – 6 volumi, conclusa E mozionante e coinvolgente! La corriera su cui viaggia una classe composta di ragazze in gita scolastica precipita in un dirupo. Le superstiti, impossibilitate a tornare sulla strada, completamente isolate, si organizzano per sopravvivere in attesa di soccorsi che non arrivano mai. E quando delle persone si trovano ad affrontare una situazione al limite, può emergere il loro lato migliore o quello peggiore. I conflitti già presenti inizieranno a ingigantirsi in un crescendo di tensione! Teso, psicologico, adrenalinico (trama tratta dal sito dell’editore). Anche questa volta, l’autrice punta tutto sulla psicologia dei perdi sonaggi, fallendo alcuni passaggi e perdendosi nel finale. La caratDaniele Vessella terizzazione è buona solo di due ragazze, il resto del gruppo è piatto e non ha le motivazioni per compiere determinate azioni. Situazioni risolte forzando troppo la mano, questo fa sì che alcuni passaggi risultino innaturali e illogici. Ma la cosa peggiore è stato il finale: troppo buonista, visti i drammi precedenti. Sembra quasi che l’autrice non abbia potuto calcare la mano fino in fondo come forse avrebbe voluto. Un peccato, visto le premesse interessanti… Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/ Campo de’ fiori è la rivista più letta ed amata e per questo è anche la migliore vetrina pubblicitaria! Unica ed inimitabile, non esitate a sceglierla per far conoscere la vostra attività, i prodotti e le offerte! La pubblicità su Campo de’ fiori arriva a tutti e porta bene!!! 0761.513117 - [email protected] Campo de’ fiori 35 Due chiacchiere con…. DeeJay OcraMix al secolo Marco Giorgetti Incontrare DeeJay OcraMix, al secolo Marco Giorgetti, classe 1991, è stato per me come respirare una boccata di aria fresca. Non ci si aspetta, infatti, che un ragazzo così di Letizia Chilelli giovane sia nello stesso tempo, anche così maturo, deciso e consapevole di quello che la professione del deejay possa rappresentare nella cultura dei nostri giorni. Ho incontrato Marco a casa mia in un pomeriggio dell’Agosto scorso, accompagnato dalla sua dolcissima ragazza, Melissa. Ho deciso di intervistarlo perché credo sia giustissimo parlare di un giovane civitonico che merita e che ha saputo reinventarsi soprattutto in questo periodo di crisi. Marco, prima di tutto, com’è nato questo tuo nome: OcraMix DeeJay? «Ho avuto diversi nomi, prima di arrivare a questo: DeeJay Marco, DeeJay Marc, DeeJay Mark, DeeJay Mark 500 (mio numero preferito), fino ad arrivare a DeeJay Ocram, cambiato poi in OcraMix DeeJay, dove Ocram sta per Marco “al contrario” e mix, perché mixo!!!» Come è nata questa tua passione? «In tutta sincerità non volevo fare il deejay ma una domenica in cui ricordo c’era brutto tempo ho scaricato “Virtual Deejay” e da lì è iniziato tutto». Che genere di musica fai? «Suono “House”, “balli di gruppo” e la Dance degli anni ‘90 per ragazzi meno giovani, anche se ultimamente produco “basi Rap”. Per quanto riguarda la musica House per il mio inizio mi sono ispirato a Gabry Ponte di cui ammiro la tecnica e i remix e Gigi D’Agostino, ora ammiro Bob Sinclair ma il mito, per me, rimarrà sempre Gabry Ponte ». Che rapporto hai con i ragazzi quando sei in discoteca dietro la consolle? «Partecipano al mio lavoro, grazie anche ad Emanuele, mio amico, vocalist e Vice Presidente di Radio Raga». Parlaci, allora, di Radio Raga, dove possiamo ascoltarti? «Siamo su Facebook, l’idea di Radio Raga nasce in una sera d’estate, in macchina mentre ascoltavamo con i miei amici musica a volume molto alto, ed Emanuele ha cominciato a citare, scherzando: “Radio Giorgetti”, da lì , l’idea si è concretizzata e io ed Emanuele, appunto, abbiamo cominciato questo cammino». Immaginavi di arrivare a questo punto? «In tutta sincerità in questi sei anni non mi aspettavo proprio di arrivare fino a qui, mi riferisco alle serate, alla radio e al Beat Maker, da bambino sognavo di diventare il chitarrista di Ligabue!» Come hai cominciato a fare il “beatmaking”? «E’ nato tutto per gioco, il Rap mi è sempre piaciuto, pensa che già da piccolo, mentre tutti di solito ascoltano le canzoni dei cartoni animati, io avevo una particolare attenzione verso il Rap. Ora faccio il Rap, soprattutto a Roma e sono molto soddisfatto di questi miei lavori, anche perché mi sento spesso dire che i miei beat sono molto più belli e danno quel tocco in più alla canzone!». Mi sembra di capire che la musica accompagna la tua vita da sempre, immagino, quindi, che tu abbia coltivato lo studio di questa tua “grande amica”, vero? «Verissimo, suono chitarra e pianoforte, ho studiato musica alla “Muzio Clementi” qui, a Civita Castellana, per circa 8 anni, inoltre mi piace suonare la chitarra elettrica anche se con la classica non nascondo che si “rimorchia” di più!!!» La tecnologia, ormai, è entrata anche nel tuo lavoro, sei favorevole? «Si, sono favorevole anche se per me un vero deejay è quello che mixa a tempo due canzoni con i due vinili e senza l’aiuto della tecnologia, oggi, infatti basta un computerino e si fa tutto. Io vedo il mestiere del deejay come un’arte nobile, molto spesso inquinata dai falsi deejay. Essere in tanti ed avere quindi tanta concorrenza deve far uscire fuori il deejay più bravo, non quello ormai famoso che per di più usa il computer». Cosa ne pensi, quindi, dei vip che si spacciano per deejay? « Mi spiace dirlo, ma non li sopporto… Un personaggio magari uscito da qualche reality, che si spaccia per un professionista e che viene ingaggiato dai locali solo per far soldi, è la rovina per i veri dj. Questo è un mestiere che si sa fare o non si sa fare, non si improvvisa. Bisogna, quindi, investire sui giovani che hanno passione e talento». Cosa ne pensa la tua famiglia di questa tua passione ormai sfociata in un vero e proprio lavoro? «Sono fortunato ad essere nato in una famiglia come la mia, i miei genitori sono i miei primi fans, mi hanno sempre aiutato e hanno sempre creduto in me». Anche Melissa prende la parola e dice:« Sono contenta per Marco, è bravo e deve andare avanti e deve crederci!!!». Come vedi il tuo futuro? «Spero di laurearmi in Infermieristica, anche se il mio più grande sogno è quello di diventare uno dei più grandi Beatmaker (colui che produce i beat)». Cosa consigli a chi, leggendo questa intervista vorrebbe intraprendere la tua strada? «Studiare, prepararsi e non pensare troppo ai giudizi che spesso ti piombano addosso.. se sei bravo prima o poi arrivi, con le chiacchiere la strada è molto corta!» Un ultimo pensiero, prima di salutarci, sul mondo della notte, mi farebbe piacere con te, lanciare un messaggio contro le droghe e l’alcol che sempre di più girano fra i giovani. «Io, ormai faccio più Beat che serate, ma quello che posso dire, a mio modestissimo parere, è che il mestiere del deejay è cambiato molto: i ragazzi ballano sempre di più sotto l’effetto della droga o dell’alcol, e la musica che ascoltano in discoteca, spesso, non è delle migliori, siamo ormai arrivati al punto che la gente beve per poter ballare e divertirsi di più, quindi si potrebbe paradossalmente dire che se la musica è bella la gente balla e non si sballa.Il coinvolgimento, secondo me, è l’arma per vincere lo sballo, bisogna far divertire la gente per evitare che si rifugi nella droga e nell’alcol tutte le volte che va a ballare. Drogarsi e bere, oltre che rovinare la serata, rovina la vita. Quindi ragazzi, non drogatevi e non bevete. Cito una frase di Billie Holiday “E’ da pazzi pensare che per suonare o cantare ci voglia la droga. Perché la droga può sistemarvi in una maniera tale che non ce la farete più, né a cantare né a suonare”». Sul finire di questo incontro concedetemi una piccola riflessione. Come avevo detto all’inizio del nostro incontro, intervistare Marco è stato un bellissimo viaggio attraverso le idee e la cultura di un ventenne di oggi, di una Italia che c’è e che vogliamo a tutti costi mantenere, l’Italia pulita, piena di speranza e voglia di fare alla quale facciamo i nostri migliori “in bocca al lupo”!!!!! Grazie mille Marco, davvero! Campo de’ fiori 36 Una favola bellissima Storia di una piccola società diventata poi una delle più grandi della nostra provincia ... continua dal numero 95 Con la nascita del Fabrica Carbognano ci fu così l’ingresso anche di nuovi dirigenti, che andarono a rafforzare lo staff dirigenziale di Sergio Piano della neonata società . Il primo problema che dovevano affrontare era quello di potenziare il settore giovanile, che era poi la linfa vitale della società . Così dopo una riunione fiume, che durò più di 3 ore, decidemmo che a formare lo staff tecnico ci avrebbe pensato l’allora allenatore della nostra prima squadra, che militava nel campionato di 2° categoria: un certo Enrico Adelli, uomo che viveva di calcio e per il calcio, uomo vincente in tutti i sensi, nella sua vita era stato prima un grande calciatore e poi aveva appeso le scarpe al chiodo. Aveva intrapreso la carriera di allenatore dimostrandosi subito vincente, prima con le Grafiche Dover a Roma e poi con la Sorianese nel Viterbese. Detto fatto Adelli si mise subito al lavoro e nel giro di una settimana mise insieme uno staff tecnico di primordine, portando in società tre dei migliori tecnici di settore giovanile in circolazione e cioè : Emanuele Cianchi, Giulio di Biagio e Marco Agostini, che insieme a Sergio Colella e a tutti gli altri iniziarono, così, ad insegnare calcio ai nostri bambini e ragazzi. Correva l’anno 1997 ed in quegli anni si svolgeva a Viterbo il torneo “città dei Papi”, che era appunto il più prestigioso torneo della nostra provincia, riservato alle scuole di calcio ed in particolare alle categorie esordienti-pulcini e piccolo amici. Non potendo partecipare alla categoria esordienti per via dello scarso numero di ragazzi di quella fascia di età, decidemmo di partecipare alle altre due categorie, e dopo aver disputato delle bellissime gare riuscimmo a vincere entrambi i tornei. Vincere alla prima partecipazione il più grande torneo della provincia in due categorie su tre, ci fece capire che avevamo imboccato la strada giusta, tanto che in quell’anno ci fu un vero e proprio boom di iscrizioni alla nostra scuola calcio, e passammo da circa 40 a quasi 80 bambini. Era quella la dimostrazione che le nostre teorie erano giuste e che dovevamo continuare a lavorare in quella direzione. Eravamo entrati di diritto nell’elite del Calcio Provinciale Giovanile. Campo de’ fiori 37 Laura Scanu, autrice del libro sulla pedofilia Prima che cali il silenzio Intervista a C i sono argomenti di cui è davvero difficile parlare, forse perché sono stati, e in parte lo sono ancora, dei tabù, o forse perché ci fanno così rabbrividire che vorremmo non ascoltarli. Uno di questi è quello che ha deciso di affrontare Laura Scanu nel suo libro Prima che cali il silenzio. Insegnante di italiano ed inglese alle scuole elementari, Laura, mamma di due figlie ormai grandi, anche proprio per il suo lavoro, ha particolarmente a cuore l’età della fanciullezza ed è per questo che ha scelto di parlare ai suoi lettori di pedofilia. Decisamente singolare è il modo in cui lo fa. Nel suo libro, infatti, non è la vittima a parlare né qualcuno a lei vicino, ma il pedofilo in prima persona: un uomo qualunque con la sua ossessione, impossibile da sconfiggere. La pedofilia, qui, ed ecco l’altro tratto singolare, si personifica nella figura mitica del drago, quel mostro che ha acquisito due valenze completamente opposte tra loro: il male ed il bene! Tutto il libro, del resto, è pervaso da un forte simbolismo, ma non vogliamo svelare altro al suo riguardo e passiamo invece all’intervista che la scrittrice ci ha concesso. Laura, questo non è il tuo primo libro, vero? Sì , infatti, ne ho già pubblicato un altro nel 2007, con la casa editrice “Il filo”, oggi “Albatros”, che per me però è stato un mezzo fallimento, non per il libro in sé che è andato benissimo, ma per la distribuzione, piuttosto fallace. Dopo questa delusione mi ero ripromessa di non pubblicare più nulla se non avessi trovato una casa editrice vera. Ed ecco che tramite facebook ho conosciuto Laura Capone, che ha creduto in me, e dopo cinque anni sono tornata sulla scena editoriale. Di cosa parla il tuo primo libro? Ho tratto spunto da un articolo di giornale ed ha a che fare con la mafia. Conduco un’analisi psicologica nell’animo di un padre che deve prendere delle decisioni per la figlia, fino ad arrivare al punto di farle uccidere il fidanzato. In questo tuo secondo libro, invece, ti sei calata nei panni di un pedofilo. Come ci sei riuscita? Innanzitutto ho portato avanti un grande studio sulla figura del pedofilo, mi sono documentata a fondo, perché il libro non poteva sbagliare, soprattutto su un argo- mento tanto delicato. La scelta di questo argomento da cosa è stata dettata? Come insegnante ho incontrato spesso casi di pedofilia. Non ha nulla di personale, non sono stata mai vittima, né tanto meno pedofilo. Quindi i tuoi libri non hanno nulla di autobiografico? No, né l’uno né l’altro. Forse in quest’ultimo gli unici richiami alla mia vita personale sono la scalinata della casa di mia nonna e la cravatta gialla che indossa il protagonista, uguale a quella che ho regalato a mio marito. Dei flash che addolciscono la storia. E questo titolo, Prima che cali il silenzio? Tutti siamo pronti ad odiare il pedofilo se si tratta di un estraneo, nel momento in cui, invece, diventa un amico, un familiare, cala il silenzio, si cerca di nasconderlo immediatamente, anzi si cerca di dare la colpa alla vittima arrivando all’effetto contrario. Quanto tempo hai impiegato per scriverlo? Questo libro nasce da quando ho avuto la consapevolezza che qualcosa con i bambini poteva non essere giusto, da quando, praticamente, sono diventata educatrice. Poi nel momento in cui mi sono sentita pronta a dare un messaggio ho deciso di tirarlo fuori, ma un messaggio non condizionante. Infatti non esprimo mai giudizi. Io non giustifico il pedofilo ma dico di guardarlo da un punto di vista diverso, non solamente come un mostro, perché è facile farlo, ma con la sua storia, e qui c’è . Vivetela! Sei soddisfatta del tuo libro? Sì , molto, ma sono ancora più soddisfatta dei miei lettori, perché non me l’aspettavo. “Prima che cali il silenzio” sta girando per l’Italia; su facebook c’è una pagina con molti bei commenti lasciati da persone di ogni età , livello culturale e classe sociale. Come hai scoperto la tua passione per lo scrivere? L’ho scoperta per caso, quando sono andata ad un corso di scrittura creativa, tenuto da Vincenzo Cerami, a Villa Mazzanti, a Roma. Ci hanno fatto scrivere e leggere ad alta voce un breve racconto composto da noi, e tutti sono rimasti colpiti dalla storia che in quattro e quattr’otto ero riuscita ad inventare. Tra leggere e scrivere cosa preferisci? Sicuramente leggere, perché scrivere significa esporsi in prima persona, anche se ha volte è necessario farlo. Sono un’er- metica, non mi dilungo mai, perché lo sento come una grande responsabilità . Quello che scrivo contiene messaggi ed ho paura di condizionare gli altri. Nomino le cose senza fare troppi riferimenti perché il resto per me è superfluo. Chi legge ha il diritto di vedere quello che vuole. I miei finali sono aperti perchè il lettore deve interagire. Hai già qualche altra cosa in cantiere? Sì . Ho iniziato, ma sono ferma perchè sto studiando. Anche questa nuova storia ha un risvolto psicologico: tratta di maltrattamenti familiari, un altro argomento molto delicato. Devo inquadrare bene il personaggio del maltrattatore. Laura ha scelto di devolvere i propri diritti d’autore all’associazione “La caramella buona onlus” che si occupa di processi contro i pedofili, grazie all’avvocato Buongiorno. Laura è una donna forte, decisa, come forti sono le pagine del suo libro. Laura centra perfettamente il suo obbiettivo: far vivere al lettore la sofferenza del pedofilo, consapevole del male che procura, un male per lui necessario ad alleviargli il dolore, nonostante il disprezzo che prova per lui. Compassione, rabbia e desiderio di aiutarlo, per salvarlo, per evitare che semini ancora orrore, questi sono i sentimenti che ha suscitato in me Prima che cali il silenzio. Parlarne serve! Il libro, editato da Laura Campone Editore, è disponibile anche in formato e-book, da scaricare e leggere gratuitamente. La versione a stampa può essere acquistata, invece, nelle librerie al costo di 7,99 . Ermelinda Benedetti Una “Fabrica ” di ricordi Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma di Sandro Anselmi Mi sono cimentato in questo racconto, con il nostro dialetto ormai scomparso, ed ho provato, con fatica, a ricordare come parlavano i nostri vecchi. La sua lettura sarà più facile per i fabrichesi di una certa età, perchè, probabilmente, avranno ancora riminiscenze del loro dialetto. Non c’è futuro senza passato, e se noi incentiviamo la passione per la ricerca delle nostre origini con racconti, storie, foto e quant’altro, è perchè crediamo nella necessità dell’identificazione, specialmente in questo momento! Buona lettura... A Velegna Fabrica di Roma - For de Porta. 15 Ottobre 1955, ore 18:30. In piedi, accanto al fontanile, Pippo e Peppe discutono, aiutandosi eloquentemente con gesti delle mani, ed intervallano ogni frase con sonore sbattute di piedi sul selciato, e con tanta veemenza, che sembrano spingere sulla staffa della vanga. Gli scarponi, di vacchetta naturale, senza vernice, hanno il fondo protetto dai martajati o dalle bollette di ferro acciaioso ed i ferretti in punta ed ai tacchi per proteg- gerne il fondo. Sono ben grassi di assogna e chiusi negli occhielli con i curioli. I due amici hanno vestiti simili e portano pantaloni di fustagno, giacche di panno e le camice senza colletto e berrette in testa. Pippo, il più alto dei due, la porta un po’ sbiega sulla testa da farci la maffia. E’ già un po’ che stanno là e prima di lasciarsi per cena, finiscono di accordarsi per la vendemmia. - Compa’ hai preparato pe’ velegnà ? Dimà ha da essa ‘na bella giornata e tocca ‘profittà . Oggi ho sistemato ‘a cantina, ho sciacquato ‘e botte e l’ho levati tutta ‘a rasìna co’ ‘a brusca, e po’ i bigonzi, ‘a tina, ‘ mottatore, o trocchio e o boccaletto ‘ncò pe’ pote’ saggià ‘ mosto. L’uva ha da essa tanta, ho visto certi rumpazzi! C’ho quasi tutta Marvasia e po’ c’ho un par de filoni de Trebbiano, cun quarche vita de Greco e de Tinturè pe’ tegne un po’ o vino. C’hanno da essa pure du’ vite de Zibibbo e de uva Cornetta, ma quelle se le so’ già magnate tutte ‘e vespe, perché se fanno prima. Sì tu dimà veni a ‘iutamme, po’ famo i cagni e dopodimà te ‘iuto a ti, e ce porto pure mòjma ch’edè sverta parecchio. Ce vorrebbe che tu me portassi ‘a barella pe’ i bigonzi che ‘a mea s’è scavicchiata, sinnò come facemo a cariggià ? Te chiedo si c’hai quarche sicchio bono perché i méa so’ quasi tutti sponnati e pure o Campo de’ fiori budello che me s’è stuccato. A miccia co’ carretto so’ pronti, l’ho ferrata giù da Frastoppino e ho fatto centrà ‘e rote do compare Romolo de Vallerano, che l’ha dati pure ‘na mano de migno. ‘A fune pe’ legà i bigonzi dopramo quella lunga che c’ho llegato ‘e gregne do grano, tanto tu si bravo a fa’ i nnodi. Speriamo nun me scappe fora sorima che tocche ‘iutalla perchè l’antranno m’ha fatto perda un frego de tempo pe’ un leppo d’uva, nun tanto essa, quanto o marito ch’edè propo redicolo, meticoloso e te llazzisce, ‘sto ‘mpiastro! Po’ si propo nun posso fanne a meno li dico de spettà , che prima tocche a ti. C’ava da venì pure Giuvanni, cica l’hai veduto? Ha vorsuto fasse avanti ‘sto scempriciotto, ma è mejo che nun ce vene, sinnò sta sempre ‘ttaccato l’ o barlozzo dell’acquato e po’ o portemo a casa ‘mbriaco ‘sto scarfagnò. Dimattina passime a pijà 10 Arfa da Rigo e pija pure du’ sarraghe e un pezzetto de cacio da Giuvannina, che mojma porte e cicerchie e o pa’ ch’ha fatto oggi, ho visto ‘a mattara piena. ‘Ntanto te spetto giù ‘a grotta che ‘ttacco o carretto, po’ passemo a pijà l’attrezzi là cantina e jàmo giù a Prata Fossa. Fenito lì magnemo e po’, doppo pranzo, levemo quello pezzetto de Cerveno. Doppo ‘namo a macinà . - Ah Pe’ va be’, ‘namo a magnà che ce se fa tardi, ce vedemo dimattina che ce spette propo ‘na bella bardella. - Bona compà ... - Bona! Versione in italiano. - Compare hai preparato per vendemmiare? Domani dovrebbe essere una bella giornata e bisogna approfittare. Oggi ho sistemato la cantina, ho lavato le botti ed ho tolto loro tutta la “rasì na” (patina che si formava sulle pareti interne con i sedimenti del vino) con la “brusca” (spazzola con denti di ferro), e poi i bigonci, la tina, l’imbuto, il torchio ed anche il boccale per poter assaggiare il mosto. L’uva deve essere tanta, ho visto dei bei grappoli! Ho quasi tutta Malvasia e poi un paio di filari di Trebbiano, con qualche vite di Greco e di Tinturè per tingere un po’ il vino. Ci devono essere anche due viti di Zibibbo e di uva Cornetta, ma quelle se le sono già mangiate tutte le vespe perchè si maturano prima. Se tu domani vieni ad aiutarmi poi faremo a cambio e dopodomani io aiuto te, e porto pure mia moglie che è molta svelta. Ci vorrebbe che mi prestassi la barella perchè la mia si è rotta, altrimenti come facciamo a trasportare i bigonci pieni? Ti chiedo se hai qualche secchio buono perchè i miei sono quasi tutti sfondati e dovresti prestarmi pure il tubo perchè il mio mi si è spezzato. La somara con il carretto sono pronti, l’ho fatta ferrare da 39 Frastoppino ed ho fatto centrare le ruote dal compare Romolo di Vallerano, che gli ha dato anche una mano di minio. Per legare i bigonci adoperiamo la fune lunga con la quale ho già legato le fascine di grano, tanto tu sei bravo a fare i nodi. Speriamo non mi chiami mia sorella per aiutarla, perchè lo scorso anno mi ha fatto perdere un sacco di tempo per pochissima uva, non tanto lei quanto il marito che è proprio ridicolo, preciso, ti sfinisce, questo stupido! Poi se proprio non posso fare a meno di aiutarla, le dico di aspettare perchè prima ci sei tu. Ci doveva venire anche Giovanni, per caso l’hai visto? Ha voluto farsi avanti questo sempliciotto, ma è meglio che non viene, altrimenti sta sempre attaccato al fiaschetto dell’acqua e vino e poi lo portiamo a casa ubriaco, questo scansafatiche. Domani mattina passami a prendere dieci Alfa (sigarette) da Rigo e prendi anche un po’ di sarraghe (pesce sotto sale) ed un pezzetto di formaggio da Giovannina, mia moglie porta le cicerchie ed il pane che ha fatto oggi, ho visto la madia piena. Intanto ti aspetto giù alla stalla che attacco il carretto, poi passiamo a prendere gli attrezzi alla cantina e andiamo giù a Prata Fossa (località ). Finito lì mangiamo e poi, dopo pranzo, vendemmiamo quel pezzo di terreno a Cerveno (località ). Dopo andiamo a macinare. - Va bene Peppe, andiamo a mangiare che ci si fa tardi, ci vediamo domani mattina che ci aspetta proprio una bella faticata. - Buonanotte compare... -Buonanotte! Ancora grandi successi per “Donna…l’altra metà del cielo” lo spettacolo presentato dall’a.s.d. W.W.W. FITNESS in collaborazione con “La Compagnia dei Sogni” Il 20/09/2012, in occasione dei festeggiamenti delle feste patronali di Fabrica di Roma, l’a.s.d. W.W.W. FITNESS in collaborazione con “La Compagnia dei Sogni”, ha presentato lo spettacolo di danza “Donna…l’altra metà del cielo” sulle musiche di Vasco Rossi, prodotto dalla Moonlight eventi. La regia e le coreografie dello spettacolo sono state curate da Gilberto Nati (consulente coreografo Sony Film, collaborazioni artistiche con lo IALS, come coreografo nelle tournèe di Luca Carboni, Lucio Dalla, Scialpi e coreografo del flash mob per la presentazione del film di Michael Jackson “This Is It”). Il 9 giugno 2012 lo spettacolo è stato presentato in anteprima al Teatro Palarte di Fabrica di Roma e successivamente è partito per un tour di 40 date in Toscana e Calabria, tutte “sold out”. Il 28/09/2012, a Stintino (Sardegna), “La Compagnia dei Sogni” ha ricevuto il premio nazionale come “Anno da ricordare” per “Miglior spettacolo di danza”. Nel mese di dicembre ripartirà il tour nei teatri italiani. L’a.s.d. W.W.W. FITNESS e “La Compagnia dei Sogni” vi aspettano nella nuova “Accademia di danza” in via Falerina km 5,600 presso il Centro Commerciale di Faleri per una prova gratuita dei corsi (danza classica, moderna, hip hop e contemporaneo). 40 Campo de’ fiori NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE La prestigiosa Banda della Marina Militare a Fabrica di Roma Il giorno 23 settembre 2012, nell’ambito delle feste patronali, Fabrica di Roma ha avuto l’onore di ospitare al Teatro Tenda (palarte) una delle più prestigiose bande musicali Militari del Mondo: la banda della Marina Militare Italiana. Alle ore 16.00 si è svolta la sfilata lungo la centrale via Roma, dopodiché alle ore 17.00 al Teatro Tenda è iniziato il concerto previsto dal programma. E’ da ricordare che la banda della Marina Militare è stata insignita nel 2004 della onorificenza “Cavalierato della Pace” dal Centro Internazionale per la Pace di Assisi. Questa banda, nell’organico completo, è composta da 102 professori d’orchestra, ed è diretta dal Capitano di Fregata Maestro Antonio Barbagallo, nonchè comandata dal Capitano di Vascello Giacomo Polimeni. Il gruppo bandistico della Marina Militare è conosciutissimo in tutto il mondo ed ha ottenuto numerosi successi; i più importanti da annoverare sono: nel 2002 un’importante tournè e in Egitto presso El Alamein ed Alessandria; sempre nel 2002 in Nuova Zelanda ad Auckland nell’evento della coppa America di vela; nel 2003 nonché nel 2006 durante le celebrazioni a New York del Colombus Day; nel 2001 e nel 2009 in Belgio presso la NATO, al comando supremo; nel 2010 a Madrid; nel 2011 in Svezia ad una manifestazione di bande militari di varie nazioni. Ovviamente la nostra banda ha tenuto anche concerti in tutti i più importanti teatri ed Auditorium italiani. Il Teatro Tenda di Fabrica di Roma era pienamente gremito di spettatori e conoscendo la sua capacità di posti a sedere, presumo che vi fossero oltre 500 presenze, considerando le tante persone in piedi. Sono stati eseguiti una decina di brani musicali e come è tradizione, il primo brano ascoltato è stato l’Inno di Mameli, seguito poi da importanti opere e colonne sonore di film che hanno fatto la storia del cinema, non potendo mancare quella del film “Il ponte sul fiume Kwai”. La platea ha accompagnato con battiti di mani quasi tutti i brani; alla fine del concerto è stato suonato un brano che tradizionalmente questa banda posiziona al termine delle sue esibizioni: “La ritirata“. Il direttore di banda ha opportunamente spiegato che questa musica, viene suonata per avvertire i marinai che sono in franchigia (libera uscita) di rientrare o in caserma o sulle navi. Infine, un forte ed interminabile applauso è stato rivolto ai due fucilieri di Marina Massimiliano La Torre e Salvatore Girone; dopodiché l’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore alla cultura Gianni Celeste (ex militare di marina in pensione), ha scambiato un presente di cortesia con il comandante della Banda. Come di consueto il Dott. Claudio Ricci di Fabrica di Roma ha presentato magistralmente lo spettacolo; ormai la sua bravura ed esperienza poliennale, in qualità di presentatore, è conosciuta da tutti ed è indiscutibile. Ebbene, come cittadino di Fabrica di Roma, chiudo questo breve articolo, ringraziando l’amministrazione comunale per averci fatto godere, nell’accogliente e comodo ambiente del Teatro Tenda, questo importante show musicale eseguito magistralmente dai nostri bravissimi Marinai. Arnaldo Ricci Banda della Marina Militare - una foto durante lo spettacolo musicale al Teatro Tenda di Fabrica di Roma il 23 settembre 2012 L’ ARTE DI SARANDREA RISCALDA Una nuova idea del geniale artista Pietro Sarandrea che ha presentato alla Galleria Evangelisti di Frosinone, oltre alle sue ultime opere su tela, una novità compositiva che ha anche un utilizzo pratico: il termo quadro, un pannello dipinto che si riscalda elettricamente capace di climatizzare un ambiente di circa 15 mq. Trovarsi di fronte ai termo quadri si ha un’impressione piacevole perché, oltre ad ammirare l’ opera, ci si sente invasi dal calore prodotto. Questa mostra, inaugurata l’8 settembre e conclusa il 20, ha fatto riscontrare un notevole interesse di pubblico. Il Maestro Sarandrea ci sorprende sempre con delle iniziative artistiche particolari che vanno dalle performance di pittura telepatica, alla pittura estemporanea presso le mura ciclopiche di Alatri (Fr), alla pittura su tessuti. Insomma, un artista completo e poliedrico che non smette mai di sorprenderci. Dott. Paola Lamonica Il Maestro Pietro Sarandrea (al centro), con i titolari della Galleria Mario e Riccardo Evangelisti RONCIGLIONE – CONCORSO NAZIONALE DI TROMBA ‘SANDRO VERZARI’. CONCLUSA LA 5^ EDIZIONE In un mondo in cui la televisione è il punto di riferimento più comune, e la musica e i concerti sono concepiti come grandi adunanze negli stadi saturi di decibel elettronici, certamente poco interesse suscita nel grosso pubblico l’annunzio dell’annuale Concorso Nazionale di Tromba Sandro Verzari a Ronciglione, sua città natale: avvenimento atteso invece dai veri intenditori. Considerato una delle migliori trombe del mondo della sua epoca, fu Prima Tromba nell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, poi della Sachsische Staatkapelle Dresden, nonché docente presso il Conservatorio Alfredo Casella de L’Aquila. Ricordiamo la sua esecuzione dei maestri della musica barocca, da Alessandro Stradella a Giuseppe Torelli, a Carlo Tessarini, oltre alla collaborazione con il Maestro Ennio Morricone. Prematuramente scomparso, di lui ci rimangono alcuni testi di tecnica ed esercizi giornalieri per lo studio della tromba. Merita quindi maggior risonanza il Concorso Nazionale a lui intitolato, che quest’anno ha visto la 5^ edizione, felicemente conclusa pochi giorni fa, e che ha registrato una folta partecipazione di musicisti da tutta Italia. Nella sez. B – 19/30 anni - l’ex aequo per il primo posto ha visto affiancati Francesco Crivello, siciliano, a Serena Basandella, dal Friuli. Il secondo posto è andato a Lorenzo Bertozzo, il terzo a Nausica Breda. Per gli under 18 Luca Betti ha riconfermato il primo posto conquistato nel 2011, mentre la piazza d’onore è andata al promettente Carlo Alberto Muschietti, appena quattordicenne. Roberto Ragone Campo de’ fiori 41 NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE PREMIO NAZIONALE dei COMUNI A 5 STELLE Promosso dall’Associazione dei Comuni virtuosi, a Corchiano la premiazione di Massorasa, vincitore assoluto per l’anno 2012. Massarosa, in provincia di Lucca, è il Comune vincitore assoluto della sesta edizione del Premio Comuni a 5 stelle. Promosso dall’Associazione dei Comuni virtuosi con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, della Regione Lazio e della Provincia di Viterbo, il Premio rappresenta una straordinaria occasione di confronto sui temi della sostenibilità e per diffondere proposte e misure concrete attuate dai Comuni della Penisola. Con i suoi 22.500 abitanti, il Comune di Massarosa si è aggiudicato l’ambito riconoscimento promuovendo una molteplicità di progetti e dimostrando di portare avanti, nell’ambito delle politiche locali, “una strategia d’insieme – come si legge nelle motivazioni della Giuria – volta a perseguire la sostenibilità del territorio”. E sono davvero tanti i progetti, le idee e le iniziative promosse e sperimentate dal comune lucchese. Da quelle più impegnative e significative, come la riqualificazione dell’ex oleificio Sais ove insistevano da tempo capannoni, ciminiere, silos e serbatoi interrati, che ha visto sorgere una piazza e un parco giochi, all’introduzione di criteri EDIZIONE 2012 di bioedilizia nel Regolamento edilizio comunale. Vincitore assoluto: MASSAROSA (Lucca) Oltre al vincitore assoluto, ci sono i Comuni di Povegliano Veronese I vincitori nelle cinque categorie: (Verona), che vince nella categoria “Gestione del territorio”, di gestione del territorio: POVEGLIANO VERONESE (Verona) Montechiarugolo (Parma), primo nella categoria “Impronta ecologiimpronta ecologica: MONTECHIARUGOLO (Parma) ca”, di Oriolo Romano (Viterbo), che vince nella categoria “Rifiuti”, di rifiuti: ORIOLO ROMANO (Viterbo) Lodi e di San Vito di Leguzzano (Vicenza) che vincono, rispettivamobilità sostenibile: LODI mente, nella categoria “Mobilità sostenibile” e “Nuovi stili di vita”. nuovi stili di vita: SAN VITO DI LEGUZZANO (Vicenza) La cerimonia di premiazione si è svolta il 22 settembre alle ore 17.00, presso la Sala consiliare del Municipio di Corchiano (Viterbo), alla preI vincitori assoluti dal 2007 a oggi senza di Bengasi Battisti (Sindaco di Corchiano), Luca Fioretti (Presidente dei 2007 - MEZZAGO (Milano) e AVIGLIANA (Torino) Comuni virtuosi), Marco Boschini (Coordinatore dei Comuni virtuosi), Fulco Pratesi 2008 - PONTE NELLE ALPI (Belluno) (Presidente onorario WWF), Nicola Piovani (pianista e compositore). 2009 - BRA (Cuneo) Oltre a una targa di riconoscimento, consegnata a ogni Comune vincitore per cate2010 - CORCHIANO (Viterbo) goria, Massarosa si è porta a casa una diagnosi energetica del valore di tremila euro 2011 - CASTELLARANO (Reggio Emilia) su un edificio a scelta del proprio patrimonio pubblico. L’audit energetico è offerto 2012 - MASSAROSA (Lucca) dallo sponsor del Premio, il Polo Tecnologico per l’Energia di Trento. 18° MOTOGIRO FRANCO DRAGONI Domenica 9 settembre si è tenuto, a Gallese (VT), il 18° motogiro in memoria di Franco Dragoni. Colgo l’occasione per salutare gli Amici in moto, il gruppo che ha organizzato il modo raduno: Giuseppe e Diego Quadracci, Fabrizio e Francesco Paiella, Leonello Di Giovenale, Costantino ed i suoi figli. Più di duecento i partecipanti che hanno completamente riempito Piazza della Liberazione, dove era prevista la partenza del gruppo. Questo vuol dire che ci sono molti amici in moto! E’ stata veramente una bella festa e l’appuntamento è per i prossimi motoraduni che verranno organizzati nei diversi paesi della provincia di Viterbo. Vi aspettiamo! Mary T. CORSI DI INGLESE E SPAGNOLO ALLA BIBLIOTECA DI RONCIGLIONE Come ogni anno la biblioteca di Ronciglione offre a tutti la possibilità di seguire corsi di lingua inglese e spagnola con insegnante madrelingua e corsi di computer, tutti articolati su più livelli. La riunione preliminare dei corsi di lingua inglese si è tenuta giovedì 11 ottobre dalle 17.30 alle 19.30 presso i locali della biblioteca. Le informazioni per gli orari, i giorni e il costo possono essere chieste al personale della biblioteca al numero 0761627537. L’Istituzione biblioteca “R. Bellatreccia” di Ronciglione, dispone di 15.000 volumi circa, compresi gli audiovisivi; la consultazione dei documenti è libera e gratuita per tutti, è necessario presentare un documento d’identità per effettuare l’iscrizione, che da la possibilità di accedere a tutti i servizi offerti. Presso la biblioteca è possibile usufruire dei seguenti servizi: prestito gratuito di libri e DVD, prestito interbibliotecario (ILL); reference (servizio rivolto a tutti coloro che necessitano di aiuto e consulenza nella ricerca bibliografica); lettura in sede, consultazione quotidiani e riviste, postazioni internet. E’ possibile anche utilizzare pc portatili personali e collegarli alla rete elettrica della biblioteca. Numerose sono le attività di collaborazione con l’Istituto Comprensivo M.Virgili, con il quale ogni anno si organizzano visite guidate al fine di far conoscere ai piccoli alunni il funzionamento della biblioteca ed i servizi offerti. A breve verrà realizzato un grande progetto di utilità sociale, verrà creata infatti, una sezione di audiolibri, per aiutare lettori con disabilità visive. 42 Campo de’ fiori NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS N Puliamo il Mondo, Roma e Lazio tirate a lucido Con Legambiente 12mila volontari in azione nel Lazio, 45 tonnellate di immondizia raccolte,110 iniziative in 35 Comuni A ROMA 50 INIZIATIVE, IN CAMPO ANCHE 1.600 STUDENTI DI 80 CLASSI Dodicimila volontari hanno tirato a lucido Roma e il Lazio con Legambiente per Puliamo il Mondo, la grande campagna giunta alla ventesima edizione, inserita nell’iniziativa mondiale Clean up the world, realizzata nel Lazio anche grazie alla collaborazione del Tgr Lazio della RAI e nella Capitale di Ama. Ricco bottino di 45 tonnellate di immondizia, raccolte nelle 110 iniziative in 35 Comuni, da associazioni, comitati, scout e scuole che si sono dati da fare per recuperare luoghi abbandonati al degrado e alla sporcizia, rendendoli nuovamente vivibili e puliti. Nella Capitale appuntamento per i volontari nell’area del Colosseo, dove Legambiente ha rilanciato la raccolta firme per la proposta di delibera popolare per la pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali. Altre iniziative nella zona di Sacco Pastore, Via ValSolda, e di Casal Boccone dove hanno partecipato diversi migranti, nelle aree verdi presso Via Casale Ferranti e Via Burri. A Via del Risaro speciale intervento per la rimozione di rifiuti ingombranti. Al Parco Capoprati, oltre alla pulizia attività sulla raccolta differenziata. A Villa Ada bonifica della foresta di cedri dell’Himalya e del fossato del Forte, con 20 copertoni, 30 batterie di auto e due frigoriferi recuperati; ripuliti anche il Parco Somaini, via Gallodoro, il parco archeologico Tor Vergata, Via delle Sette Chiese a Garbatella. La Scuola Acqua Rossa ha ripulito la pineta, la strada e tutta la scuola mettendo assieme genitori, alunni e nonni. Solo a Roma nella quattro giorni, sono state ben 50 le iniziative di pulizia, dieci delle quali hanno visto la partecipazione di 1.600 studenti di 80 classi. Molte le iniziative nel resto del Lazio: a Frosinone raccolta di rifiuti RAAE e rifiuti ingombranti; altre iniziative anche a Morolo e Sgurgola (Fr), dove i volontari hanno ripulito un viadotto da numerosi manifesti abusivi trovando anche due TV e batterie per auto. Coinvolti anche il giardino “Bella Farnia Mare” a Sabaudia (Lt) con la partecipazione della comunità indiana Sikh, a Farnese pulizia della via “Dietro Monache” da plastica, tetrapack ed anche eternit. A Soriano nel Cimino (Vt) nella zona del “bucone”, Piazza Dante e Piazza Mancini a Castel Madama (Rm), con una campagna di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata porta a porta. Altre iniziative in provincia di Roma a Marino, lungo il basolato dell’Appia Antica, a Montecelio (via Percile), Riano (Largo Montechiara) e San Cesareo (Fontana della Pidocchiosa). Puliamo il Mondo è patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero della Pubblica Istruzione dell’Università e della Ricerca, dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dall’UPI (Unione Provincie Italiane), Federparchi, Uncem (Unione Nazionale Comuni, Comunità , Enti Montani), Unep (Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite). Con il contributo di Snam, Coop, Federambiente e Ikea sono partner tecnici. In collaborazione con Fiseassoambiente e Anci (Associazione Comuni Italiani). La Nuova Ecologia e RDS (Radio Dimensione Suono) sono i media partner. Cersaie 2012: 50 studenti di Civita in visita al salone Per il terzo anno consecutivo l’amministrazione comunale di Civita Castellana ha portato gli studenti delle scuole superiori in visita al Salone internazionale della ceramica per l’edilizia e l’ arredobagno di Bologna. La visita si è svolta giovedì 27 settembre con 50 studenti in rappresentanza degli istituti scolastici della città accompagnati dal sindaco, Gianluca Angelelli, e dall’assessore all’Istruzione, Giancarlo Contessa. La visita è stata rivolta in particolare alle aziende di produzione di ceramica sanitaria del distretto civitonico, ma molti ragazzi si sono poi mossi all’interno del salone confrontandosi con altre realtà aziendali. “L’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di far conoscere con queste visite la realtà della produzione ceramica locale inserita in un contesto internazionale, come quello della fiera diBologna – ha dichiarato l’assessore Contessa abbiamo verificato che è un’iniziativa che riscuote ottimi consensi sia tra i ragazzi che tra gli operatori e sicuramente verrà ripetuta per il prossimo anno”. Porta a porta: entro ottobre al via la parte nuova di Civita Castellana. Emesse già diverse sansioni per chi getta i rifiuti in modo scorretto E’ in arrivo la rivoluzione del porta a porta in tutta la parte nuova di Civita Castellana. Entro ottobre infatti prenderà il via il sistema di raccolta differenziata nelle zone 2 e 3 in cui è stato diviso il territorio comunale, in pratica in tutta la zona nuova della città fino al ponte Clementino. Presso il punto informativo predisposto dalla Sate in via Palmiro Togliatti, di fronte alla scuola media Dante Alighieri, saranno in distribuzione i kit gratuiti per il porta a porta, per il cui ritiro è necessario presentarsi con un documento d’identità e l’ultima bolletta Tarsu pagata. Si susseguono le sanzioni amministrative verso coloro che gettano i rifiuti in modo non corretto, vale a dire in una zona diversa da quella in cui risiedono, se lì è partito il porta a porta, oppure fuori dai cassonetti, oppure abbandonano i rifiuti ingombranti. L’amministrazione sta inoltre controllando i cittadini che risiedono nelle zone già servite dal porta a porta ma che non hanno ancora ritirato i kit, anche per loro sono previste sanzioni da 300 euro. 43 Campo de’ fiori WS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS Inaugurata ufficialmente la Cittadella della Salute e la farmacia comunale Uno stuolo di autorità civili e militari hanno salutato a Civita Castellana l’inaugurazione della Cittadella della Salute e della nuova farmacia comunale di sabato 22 settembre. Dopo la visita ai locali della Ausl e del centro il sindaco di Civita Castellana, Gianluca Angelelli, ha voluto ringraziare i presenti. “Finalmente diamo ai cittadini non solo di Civita Castellana ma di tutti i comuni del distretto sanitario – ha detto Angelelli - una struttura unica a cui fare riferimento per tutti i loro bisogni di salute. A questo polo abbiamo voluto aggiungere, come amministrazione comunale, una farmacia, per completare l’offerta dei servizi. Oggi è solo il giorno dei ringraziamenti e delle spiegazioni, per questo ringrazio il dott. Canonici, per aver pensato un luogo come questo da dedicare alle cure dei cittadini e la direzione della Asl, in particole il dottor Adolfo Pipino, per aver creduto in questo progetto e averlo saputo portare a termine. Ringrazio il prefetto, la dottoressa Antonella Scolamiero, per le sue parole che mi hanno rincuorato, evidenziando il ruolo attivo e positivo della politica al servizio dei cittadini. Ringrazio infine i sindaci presenti perché l’essere uniti, come stamattina, ci dà una forza maggiore per raggiungere i nostri obbiettivi. Settecentosettantamila euro, questo il costo dei nuovi locali, sono già ripagati in parte dal risparmio sull’affitto di una porzione della vecchia farmacia. Qualora decidessimo di affittare gli spazi comunali lasciati vuoti in via santa felicissima, saremmo in pareggio. Oggi Fontana Matuccia, il quartiere che ospita questo centro della salute, si propone come un nuovo centro cittadino, completamente riqualificato, anche grazie alle opere di urbanizzazione dei privati che ci hanno consentito di prendere in gestione le strade limitrofe. E’ con grande soddisfazione e orgoglio, quindi, che mettiamo queste strutture al servizio di tutti i nostri concittadini”. Concorso “Costanzelli”: premiati i vincitori a Civita Castellana “La geometria della mia vita” di Walter Luciano Ferrari è la poesia che si è aggiudicata la settima edizione del Concorso nazionale di poesia “Maestro Roberto Costanzelli”. Sabato 22 settembre alle 18,00 presso la sala conferenze della Telligraf di Civita Castellana ha avuto luogo, infatti, la premiazione del concorso, che quest’anno ha visto la partecipazione di più di 100 componimenti poetici da tutta Italia. Insieme al vincitore della sezione adulti, il bresciano Ferrari, sono stati premiati anche il civitonico Jacopo Cimarra, con la poesia “Irlanda”, e Giuseppe Mandia per “Dall’Ucraina”, mentre la sezione giovani ha visto la premiazione di Marta Chiatti con “I giardini del mondo” e Francesca Rossi con “Il nostro mondo”. Alla cerimonia di premiazione, oltre ai molti intervenuti, erano presenti anche il sindaco di Civita Castellana, Gianluca Angelelli, e l’assessore Paola Amicucci, alla quale vanno i ringraziamenti della famiglia Costanzelli per avere sostenuto il concorso fin dalla sua nascita, sette anni fa. Durante la premiazione le poesie vincitrici sono state declamate da Fabio Galadini, direttore artistico di Civitafestival, con interventi musicali curati da Alessio Nelli. Il presidente della commissione di valutazione, il giornalista Michele Gulinucci, ha spiegato al pubblico le motivazioni che hanno condotto alla scelta dei primi tre classificati per le due sezioni, adulti e giovani, mentre lo scrittore Sandro Santori, vincitore dell’edizione 2011 del concorso, ha eseguito una performance sulla poesia e sulla canzone. Il 6. 7. 8. 9. settembre il Groupe in Art'è ha partecipato ad un grande manifestazione a Cantalupo in Sabina "A.R.T.E. r.i.e. 2012", riscuotendo un enorme sucesso! Speriamo di poter vedere questi artisti civitonici presto anche dalle nostre parti! 44 Campo de’ fiori ALLA SCOPERTA DI MAGLIANO SABINA Una “città ” dalle mille stranezze. mente arroccato, il centro abitato, produce una sensazione di quiete, di sereno approdo, confortato da un ampio panorama che spazia dal Monte Soratte, attraverso i Monti Cimini e Sabatini, fino alla “gola” di Orte. Dall’alto i meandri del Tevere si delineano ancora più marcati, alla ricerca forse di quell’antico Magliano Sabina - Chiesa di San Giovenale, ora non più esistente, nelle due letto, che Sisto V versioni con diversa scalinata d'accesso. Foto archivio Lorenzo Ballanti volle far abbandonare al fiume per immettere le sue he Magliano Sabina si fregi del titolo acque sotto le quattro arcate del ponte di città , grazie a Papa Alessandro VI Felice, costruito a secco nella zona verso Borgia e che il «maglianese» sia un Borghetto. susino selvatico dell’omonima zona agricoA Magliano Sabina si giunge, dunque, la, come si legge sul “Grande dizionario dalla Flaminia e dall’Autostrada in pochi della lingua italiana” dell’UTET, forse non minuti. Un ampio viale, Via Roma, fra l’alè a tutti noto. Come non tutti sanno che le tro abbellito da eleganti negozi e da quattro chiese di Magliano Sabina nasconPalazzo Solimani-Mariotti, accoglie il visitadono, ognuna, stranezze piuttosto singolatore e lo conduce in Piazza Garibaldi, dove, ri. sulla sinistra, Palazzo Vannicelli - sede La chiesa di S. Pietro, un gioiello di archimunicipale - si impone alla vista per le sue tettura romanica del XII sec. di scuola linee architettoniche, che si attribuiscono lombardeggiante, è sorretta all’interno da al Vignola, mentre, per la sua monumendieci colonne tutte diverse per fattura e talità , il Palazzo del Seminario Vescovile stile; la cripta della Madonna delle Grazie uno dei primi costruito in Italia dopo il un delicato monumento architettonico che Concilio di Trento - partecipa a chiudere vale la pena di visitare - riporta su di un sulla destra il lato della piazza rivolto ad affresco un autografo graffito di Alfonso occidente. Da qui si dipartono le vie che d’Aragona, re di Napoli, di passaggio a conducono nel centro storico. Al quartiere Magliano Sabina nel 1447, mentre la chiedi San Giovenale, nel punto più alto della sa di S. Michele presenta al suo ingresso “città ”, il Palazzo Orsolini-Cencelli domina due are romane di età flavia, che fungono le sequenze di vicoli ed archi di chiara orida acquasantiere. La Cattedrale dei Sabini, gine medievale. E’ in questi paraggi che San Liberatore, nell’abside centrale consorgeva l’antichissima chiesa di San serva un arazzo cinese del ‘700, residuo di Giovenale (testimonianza questa ormai una serie di “cineserie”, tutte della stessa cancellata), intorno alla quale iniziò per epoca, purtroppo scomparse. opera dei Longobardi, poi dei monaci E tutto sembra circondato da stranezze. La dell’Abbazia di Farfa, l’espansione di quelstessa ubicazione del territorio maglianese la che è l’odierna Magliano Sabina. si disegna sulla carta geografica in posizioLo sviluppo della “città ”, già subito dopo il ne anomala rispetto alla provincia reatina: Mille, trovò il suo sostegno economico fra l’Alto Lazio e il sud dell’Umbria, crocenell’importante porto fluviale sul Tevere via di più province (Terni, Viterbo, Rieti e (fonte di ricchezza derivatale da pedaggi Roma), esso sviluppa un sistema collinare portuali), per cui la maglia urbana si andò di altitudine variabile fra i 200 - 250 m., allargando fino a comprendere la monuche scende verso la media valle del mentale chiesa di S. Pietro (XII sec.), per Tevere, dove un intenso traffico convoglia raggiungere la cattedrale dei Sabini, San sull’Autostrada del Sole A-1 e la Flaminia Liberatore, assurta agli onori della cronaca un notevole flusso turistico. dell’epoca, quando divenne sede della Di lì salire sul colle e scoprire, piacevol- C Diocesi Suburbicaria di Sabina (XV sec.). Ma anche in questo episodio ritroviamo qualcosa di curioso. A parte le dispute e le lotte “armate” con l’Antica Cattedrale di Vescovio, che era stata esautorata da questo privilegio da Alessandro VI Borgia, il curioso è che non si è mai ben compreso se questa chiesa fosse dedicata a San Liberato o a San Liberatore, che fra l’altro è il patrono della “città ”. La disputa, fra chi doveva essere l’assegnatario della chiesa e il Santo Protettore, si protrasse per ben 150 anni, fin quando il Tribunale Ecclesiastico non decise di assegnare la palma a San Liberatore. Tuttavia, ancor oggi, i Maglianesi “sanno” che il protettore è rimasto San Liberato! Alle spalle della chiesa di San Liberatore, integrata nella struttura del vecchio ospedale si trova Porta Santa Croce. E’ piacevole da questo punto di vista ritrovarsi inseriti in una struttura medievale ed osservare un animato per quanto vasto panorama, dove il traffico autostradale, che transita ai piedi della collina, si contrappone al quieto e verdeggiante bosco del Giglio, appena sulla sinistra. E sul piano paesaggistico le scoperte e le sorprese iniziano proprio da Porta Santa Croce. Basta prendere la circonvallazione in senso antiorario che subito appaiono in lontananza, appollaiati sulle cime delle colline, paesi e borghi antichi della Sabina: sino ad arrivare presso l’omonima Porta, perché poi il paesaggio varca il confine e già il Monte San Pancrazio annuncia che l’Umbria è molto vicina. Infatti, nel versante nord occidentale Otricoli - i ruderi dell’antico municipium romano si incontrano sulla Flaminia appena superato il confine maglianese - conferma che si è ormai in una ragione diversa. Se ciò non bastasse, spostandosi verso ovest, la visionepanoramica cambia del tutto: da Orte a Civita Castellana, la rossa terra vulcanica del viterbese accoglie i Comuni di Gallese, di Vasanello, di Vignanello, di Corchiano (forse antica Fescenium) e così via sino a chiudersi all’orizzonte con la catena dei Monti Cimini e Sabatini, e l’isolato cono del Monte Soratte. Un panorama vario e a tutto tondo, quindi che vale la pena di “guardare”; un giro d’intorno che poi riconduce presso Porta Romana, da cui si era entrati. E qui, sulle colonne della Porta, Manlio Torquato a cavallo - l’eroico condottiero romano, che la “storia” dice essere il fondatore della “città ”, e che perpetua la sua memoria sul gonfalone del Comune - è effigiato su di uno scudo in terracotta, sorretto da due cani, forse a guardia di tante curiose stranezze. Guido Poeta 46 Campo de’ fiori LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI L’Associazione Accademia Internazionale d’Italia Editore presenta il nuovo libro del Prof. Massimo Marsicola “RE PER UN ANNO” opo il successo editoriale de “IL BULLISMO. COME RICONOSCERLO E COMBATTERLO” del Prof. Massimo Marsicola, edito dall’Associazione Accademia Internazionale d’Italia nel 2010, l’A.I.D.I. Editore presenta la nuova pubblicazione dell’autore: “RE PER UN ANNO”. Il volume di appena una quarantina di pagine, da leggere tutto d’un fiato, verrà distribuito gratuitamente. Chiunque fosse interessato può ritirarlo anche presso la nostra redazione in Piazza della Liberazione, 2 a Civita Castellana o può riceverlo direttamente a casa con spese di spedizione postale a proprio carico. Il progetto prevede la realizzazione di una trilogia a carattere filosofico-politico di grande utilità comune, che verrà pubblicata via via nel tempo. D Un dialogo filosofico-politico sulla crisi, che può anche essere rappresentato a teatro (commedia in atto unico). Il primo di una serie di discorsi volti a dare un nuovo impulso al dibattito culturale nel nostro Paese, giusto viatico per una ripresa in ogni campo e settore produttivo. Utile per chi avesse a cuore un reale rinnovamento della Politica e delle Istituzioni. Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo è un libro unico nel suo genere. Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante! E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole o presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di 10.00, sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia. E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche per i genitori e per tutti gli educatori sociali. L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro con un giovane che racconta di essere quello che non è , stravolgerà , almeno temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo ed ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita di uno nuovo e non ricambiato, spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di un suo desiderio morboso. La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione coinvolgente ed intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi come spettatori di una rappresentazione teatrale, i lettori possono immaginare i personaggi muoversi su di un palcoscenico ben allestito. Una storia ambientata in un Ermelinda Benedetti tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni di campagna. NOTA DELL’EDITORE In questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale di un personaggio fantastico della sua Fabrica di altri tempi. La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato, che fa ineluttabilmente scivolare nella disperazione e nel dramma il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma Sandro Anselmi soprattutto amor fatale! AVETE UN VOSTRO SCRITTO NEL CASSETTO E VORRESTE VEDERLO PUBBLICATO??? CHIAMATECI SUBITO!!!! REALIZZEREMO IL VOSTRO DESIDERIO! 0761.513117 - [email protected] Campo de’ fiori 47 Civita Castellana ospita la 1° Edizione del “Dog Pride”! Civita Castellana, sabato 15 settembre – In un caldo pomeriggio settembrino si è svolta presso il Dog Park di Via Marinai D’Italia, la Prima Manifestazione “Dog Pride”, dedicata ai nostri migliori amici: cani e cagnette che da sempre fanno compagnia all’uomo con tutto l’affetto che possono dimostrarci! “Un concorso semi-serio!”, come lo ha annunciato la stessa presentatrice dell’evento, Barbara Marchand, socia dell’Associazione Incrociamolezampe, una Onlus che ha sede a Civita Castellana che da anni si occupa di varie tematiche e problematiche legate al mondo canino! Il concorso è stato patrocinato dall’Assessorato Ambiente ed Ecologia del Comune di Civita Castellana e Presidente di giuria è stato nominato proprio l’Assessore all’Ambiente, nonché vicesindaco, Antonio Innocenzi. La restante composizione della giuria era formata dal dott. Pierfrancesco Ruggeri, veterinario a Civita Castellana, Patrizia Massoli, collaboratore ASL di Rieti Sez. Veterinaria, Maurizio Marzo e Alessandro Marcucci, entrambi Campioni italiani di bocce, Patrizia Caprioli, la sottoscritta, in rappresentanza della rivista Campo de’ fiori che da tempo ospita gli appelli e gli annunci dell’Associazione Incrociamolezampe! Si è aggiunto durante la premiazione, anche il Sindaco Gianluca Angeletti che ha espresso il suo entusiasmo per la manifestazione così ben riuscita ed organizzata ed ha premiato lui stesso uno dei cani in concorso! Le categorie premiate sono state le seguenti: - Al più ciccione è stato assegnato il Premio Panzerotto, vinto da Coro di Luca Cimarra (Civita Castellana), un simpatico bouledogue inglese 7 anni. - Al cane con le orecchie più lunghe è stato assegnato il Premio Dumbo, vinto da Carmelina di Rosella Rossetti (Canale Monterano), un dolcissimo segugio di taglia media di un anno e mezzo. - Al cane più anzianotto è stato assegnato il Premio Fedeltà , vinto da Plutone di Manrica Ajo’ (Fabrica di Roma), un nonostante pimpante simil volpino di 14 anni e mezzo. - Alla cagnetta più snob è stato assegnato il Premio Miss Inzampissima, vinto da Lilli di Gianluca PArroccini (Civita Castellana) , un’elegante meticcia di 5 anni. - Al cane più snob è stato assegnato il Premio Mister Inzampissima, vinto da Rudy di Enzo Morbidelli (Civita Castellana) , un imponente meticcio di taglia grande di 4 anni. - Alla cagnetta più vivace è stato assegnato il Premio Miss Caciara, vinto da Stella di Gianni Gatti (Civita Castellana), un acrobatico simil yorkshire 2 anni. - Al cane più vivace è stato assegnato il Premio Mister Caciara, vinto da Rocky di Franco Sartoretto (Civita Castellana), un allegro jack russel di 5 anni. Il pomeriggio si è concluso con una promessa da parte dell’Assessorato all’Ambiente ed Ecologia di ripetere a breve questi piacevolissimi momenti che lasciano nel cuore delle persone solo tanta felicità ed Cell: 339/1123663 – allegria! Recapiti dell’Associazione: Email: [email protected] 331/3265516. Patrizia Caprioli. Questi meravigliosi cuccioli sono cinque (due maschi e tre femmine). Sono nati il 14 di agosto e sono a Sutri, disponibili da subito. Vivono sul pianerottolo esterno di una casa, alla mercè delle insidie della strada. Facciamo presto.... 0761.635616- 339.3403875 Siamo rimasti in 2 cuccioli di circa tre mesi, maschi, nati da mamma Labrador e papà Pluto. Cerchiamo urgentemente una famiglia, vogliamo crescere fuori da questo recinto troppo piccolo. Siamo a Civita Castellana. Chiamate Silvia 338.7357799 La storia di questi cani è tragica in quanto, purtroppo, la signora che se ne occupava è deceduta a metà settembre e ben 25 cani sono rimasti incustoditi per giorni in un terreno... Ora un gruppo di ragazzi attraverso delle collette è riuscito a racimolare cibo ma i cani sono denutriti..CHIEDIAMO AIUTO A TUTTE LE ASSOCIAZIONI DELLA PROVINCIA DI VITERBO E DEL LAZIO...SERVONO COLLETTE PER IL CIBO, STALLI, COPERTE, FORZA LAVORO...TUTTO CIO’ CHE POTETE DARE A QUESTE POVERE CREATURE E’ BEN ACCETTO! Da soli non ce la facciamo... I cani vanno rimessi in forma prima di poterli far adottare...Si trovano a Barbarano (VT). SERVE TUTTO (Antiparassitari, coperte, coperture per box e soprattutto volontari che aiutino)!!!!! 328.1783715 [email protected] [email protected] 331.5609118 Sollecitati da diversi nostri lettori, lanciamo un appello a tutti i possessori di cani, affinchè li tengano al giunzaglio quando si trovano a passeggiare in luoghi pubblici, per evitare spiacevoli, imprevedibili incidenti. 48 Campo de’ fiori AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti UN PROGETTO PER L’UOMO, CORSO DI LAUREA PER EDUCATORE SOCIALE Termine iscrizioni il 31 ottobre. Da oltre 15 anni l’istituto forma nella provincia di Viterbo operatori professionali da tutta Italia! C’è tempo fino al 31 ottobre per iscriversi al corso di laurea dell’Istituto di scienzepsicopedagogiche e sociali “Progetto Uomo”, grazie al quale l’offerta formativa universitaria presente nella provincia di Viterbo si amplia alle Scienze della formazione e dell’educazione attraverso l’affiliazione all’Università ontificia Salesiana. La laurea di educatore sociale dell’Istituto Progetto Uomo, prepara ad una figura di educatore capace di promuovere lo sviluppo delle potenzialità di crescita personale attraverso appropriati progetti educativi e con competenze socio-pedagogiche nel settore dell’educazione e della rieducazione. Info: Istituto Progetto Uomo, Strada Ortana n. 19 (loc. Pallone) - c/o Piccola Opera - Vitorchiano (VT) / tel. 0761.371045 www.istitutoprogettouomo.it. “Settimana della Cultura CiviTONICA”: dal 19 ottobre all’11 novembre iniziative per i giovani Torna a Civita Castellana la seconda edizione della “Settimana della Cultura CiviTONICA”, organizzata dall’assessorato all’Istruzione, con la direzione artistica di Alessio Nelli. Dal 19 ottobre all’11 novembre si susseguiranno iniziative rivolte a tutti gli studenti delle scuole di Civita Castellana, per dare loro l’opportunità di entrare in contatto con proposte culturali generalmente non presenti all’interno dell’offerta didattica. La presentazione della Settimana della Cultura CiviTONICA avverrrà il 19 ottobre alle 17,30 in Libroteca, la libreria del centro storico cittadino. Campo de’ fiori 49 AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti Teatro Palarte – Fabrica di Roma (VT) TEATRO D’AUTUNNO Domenica 4 Novembre - Teatro Armathan di Verona: BUON COMPLEANNO di Massimo Meneghini Dominica 11 Novembre – Compagnia Colpo di Maschera di Fasano (Brindisi): IL MISTERO DEI WORTHINGTON di Lillo & Greg Domenica 18 Novembre – Compagnia La Trappola di Vicenza: IL VIAGGIATORE SENZA BAGAGLIO di Jeau Anouilh Domenica 25 Novembre – Compagnia Luci della Ribalta di Bolzano: REGALO DI NOZZE di Valerio Di Piramo Domenica 2 Dicembre - Compagnia Estravagario Teatro di Verona: UOMINI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI di Alessandro Caponi e Rosario Galli Domenica 9 Dicembre - Compagnia Teatro Club di Torre del Greco (NA): NATALE IN CASA CUPIELLO di Eduardo De Filippo Inizio spettacoli ORE 17,30 - INGRESSO 5,00 - Ragazzi 3,00 Teatro Bianconi – Carbognano (VT) Stagione teatrale 2012/2013 19-21 Ottobre – Nuova Compagnia di Prosa: TROTE di Edoardo Malerba, regia Nicola Pistoia - Paolo Triestino, con Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Elisabetta De Vito 3-4 Novembre – Compagnia “Colpi di scena”: MONSIEUR MASURE, di Claude Magnier, regia Michele Mindicini, con Sergio Casareale, Elisabetta Rubini, Michele Mindicini 17-18 Novembre – Il Gruppo G.I.A.D. Teatro: IO, ALFREDO E VALENTINA di Oreste de Santis, regia Giuseppe Magagnini, con Andrea Baldoffei, Carolina Coramusi, Roberto Di Loreto, Isabella Lipperi, Simone Narduzzi, Patrizia Pascale 1-2 Dicembre – Gli Ignoti: CASA DI FRONTIERA di Gianfelice Imparato, regia Guglielmo Marino, con Mariella Avellone, Marino Gennarelli, Guglielmo Marino, Patrizia Pozzi 15-16 Dicembre – Ratmataz: MI PIACI PERCHE’ SEI COSI’! di Gabriele Pignotta, regia Gabriele Pignotta, con Gabriele Pignotta, Fabio Avaro 12-13 Gennaio - Luci della Ribalta: PROFUMO DI MISTERO di Leo Lenz, regia Alessandro Di Spazio, con Antonio Perrone, Claudia Beatrice, Laura Barocco, Enrico Matrella, Stefano Piazzi, Tiziana Barbin 26-27 Gennaio - Nuova compagnia di prosa: NEMICI COME PRIMA di Gianni Clementi, regia Ennio Coltorti, con Ennio Coltorti, Pietro De Silva, Adriana Ortolani, Giulia Ricciardi, Loredana Piedimonte 23-24 Febbraio - Piccolo Teatro di Terracina: UOMINI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI di Rosario Galli e Alessandro Capone, regia Roberto Percoco, con Bruno Perroni, Roberto Percoco, Stefano Percoco, Emilio Di Mauro, Darina Rossi 2-3 Marzo – Diaghilev: DONNACCE di Gianni Clementi, regia Ennio Coltorti, con Alessandra Costanzo, Paola Tiziana Cruciani, Giancarlo Ratti 16-17 Marzo - Andrea Maia Teatro Golden - Teatro 7: C’ERAVAMO TROPPO AMATI di Pierre Palmade e Muriel Robin, regia Roberto Marafante, con Michele La Ginestra, Michela Andreozzi 6-7 Aprile - La Compagnia Partenope: NAPOLI MILIONARIA di Eduardo De Filippo, regia Carmine Ferrara - Fausto Cassi, con Carmine Ferrara, Tiziana Pagano, Nunzia Luciano, Raffaele Romano, Giuseppe Pagano, Fausto Cassi, Franco Spatarella, Dino Dacuzio, Diana Astore, Anna Piscitelli, Anna Sibilio, Lucio Ciardi, Josè Charpentier, Massimo Cerreti 20-21 Aprile - Ass. Culturale Tetrahedru: SENZA INCROCIAZIONI di Francesco Stella, regia Michela Cangi, con Francesco Stella, Giuliano Calandra Dal 13 Novembre ha inizio la stagione teatrale con “45 volte Puff. Ieri, oggi e... Romani” SONO APERTE LE PRENOTAZIONI Per info e contatti 06.5810721 Campo de’ fiori 50 La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri 30.09.1962 – 30.09.2012 Rina Di Giovenale e Aldo Paolini hanno festeggiato 50 anni di matrimonio, con i migliori auguri per altrettanti anni felici insieme da tutti i parenti e gli amici. Un mondo di auguri alla piccola Chiara Arcangeli che il 28 Ottobre riceverà il sacramento del Battesimo, da papà Daniele, mamma Francesca, i nonni e gli zii. Buon compleanno a Dario Malatesta che il 12 Ottobre compie 4 anni, dalla mamma il papà e il fratellino Matteo Tantissimi auguri di buon compleanno al piccolo Nicu Jiulian Merticaru che il 31 Ottobre compie il suo primo anno! Dai nonni Nicoletta e Valentin. Aladino Aladino, ma che bel vestitino, chi è lo stilista, Valentino? No!!! E’ la tua mogliettina Giannina, che ti augura buon compleanno e tanti auguri dalla tua cognatina che ti ha messo in copertina. Ma mancano i guanti? Va be’!!! Ancora auguri da tutti quanti: Luigi, Simonetta, Palmira, Michel, Patrizia, Matteo, Sara, Sofia e Rebecca. L’8 Settembre si sono uniti per la vita Alessandro Belli e Dina Fava. Gli auguri più sinceri e calorosi per una vita serena e felice da mamma Graziella, papà Gianfranco, il fratello Vittorio e la cognata Julia Ancora tanti auguri a Vittoria e Giuseppe che il 4 Giugno 2012 hanno festeggiato 50 anni di matrimonio, da parenti ed amici Tantissimi auguri alle gemelline Silvia e Sofia Piacitelli che il 16 Ottobre festeggiano il loro nono compleanno, da papà, mamma, i nonni e gli zii. Campo de’ fiori 51 Tantissimi auguri a Tanti auguri Remigio Ceccani e Alina papà Marco, Basili che il 1 ottobre per il tuo hanno festeggiamo i loro compleanno… splendidi 50 anni di il tuo piccolo matrimonio! Dai nipoti Filippo Mirko e Alice. RONCIGLIONE. Il 22 ottobre prossimo festeggiano il loro cinquantesimo anno di matrimonio i coniugi Stefano Vettori e Annunziata Congratulazioni alla (Edda) Bruno di Ronciglione. Agli auguri Dottoressa Valeria del figlio Maurizio, della nuora Caterina , Colamedici per la dell’ adorato nipotino Edoardo, dei parenti laurea in Economia tutti e degli amici aggiungiamo anche quele Commercio, con li della nostra rivista. l’augurio di una proTanti auguri ad Umberto Accettone che il spera carriera da 15 Ottobre compie 51 anni da Francesca ed Alessandro Maria Tullo. Tantissimi auguri di buon compleanno a Simone che compie gli anni l’11 Ottobre. GLI “ACCIAIO INOSSIDABILE”, NATI NEL 1962, A CORCHIANO. OTTOBRE 1968: un anno fortunato, per me! Sì , perché ci siamo conosciuti tra coetanei del mio paesino. Teneri “pulcini”, all’età di sei anni varcavamo, per la prima volta, la porta d’entrata della scuola primaria (allora elementare). Tutti indossavamo gli ineccepibili grembiulini cuciti dalle mamme… Con quanto timore e quanta emozione abbiamo conosciuto la nostra cara maestra! L’odore dei pastelli invadeva le piccole aule in cui trascorrevamo il periodo più spensierato della nostra vita. Eravamo distinti in sezione femminile e maschile, ma i nostri cuori no, quelli erano comunque uniti. I legami e gli affetti si sono manifestati fin dai primi giorni e crescendo nascevano, tra noi, i primi innamoramenti. Avevamo la meravigliosa abitudine di incontrarci anche al di fuori dell’ambiente scolastico per creare infinite situazioni di giochi, allegria, sfoghi e confidenze. Che bello non sentirci mai soli e sapere di avere tanti “fratelli” e “sorelle” con i quali condividere gioie e piccoli problemi da risolvere!... Poi, si sa, tutto cambia…Si presentano nuove realtà , i percorsi delle vite si separano e così è stato anche per noi…ma solo fisicamente, per fortuna!!! Ora siamo “grandi”; ognuno con il proprio bagaglio contenente tanti e tanti ricordi ed esperienze, quelle che tatuano l’anima positivamente e non, quelle che si vorrebbero cancellare, quelle che “se tornassi indietro lo rifarei”. L’odore nostalgico dei pastelli si è tramutato in altri odori dati dal ruolo lavorativo che rivestiamo; tra noi ci sono impiegati di banca, casalinghe, avvocati, geometri, docenti, commercianti e…volontari!... Ognuno assorbito dalla quotidianità , dal godere per le proprie conquiste, dall’elaborare dolori e vuoti incolmabili, dal seguire nel miglior modo possibile la vita dei propri figli, dal concentrarsi sulle scelte più svariate, ma tutti con un comune denominatore: 50! 50 è il numero che indica la nostra età . “Un traguardo importante”, sostiene qualcuno, ed è vero perché rappresenta il momento in cui si tirano le prime somme, si fanno i bilanci personali, isolandosi nella sfera intima, privata, riservata del proprio IO. Senza più quei graziosi grembiulini ci siamo ritrovati ancora una volta, Sabato 29 Settembre, noi del ’62 e, banchettando insieme, abbiamo scherzato, riso e ci siamo confrontati proprio come facevamo durante la nostra infanzia; è stato un viaggio a ritroso fantastico: ci siamo sentiti felici degli obiettivi raggiunti, allegri, belli, e…ancora bambini!!! Grazie, amici miei; vi voglio tanto, tanto bene perché appartenete al mio passato e al mio presente, motivo per cui vi porterò sempre dentro di me! Semplicemente Lorella Nenci, per voi…LORY. www.campodefiori.biz 52 Campo de’ fiori L’angolo del poeta Me ggiro e guardo Me ggiro e me metto a guardà i ricordi de tando tembo fà, ricordi belli de regazzina quanno me sendivo ‘na reggina cò i sogni stretti dendro a mano cercanno d’aprilla piano piano. Nun li volevo fà volà via e lavoravo de fandasia, ma più strignevo quella mano e più scappavino londano. Me rivordo a riguardà quarcuno ce ne deve stà, perchè i sogni quelli veri pure se sò de ieri, nun morino manco se passino mill’anni e se corro posso ricchjappalli. Ma io vo piano piano e guardo quella mano che mò strigne ‘n gran tesoro che vale più dell’oro, co esso me risendo ‘na reggina e ritorno regazzina. Lo guardo dendro l’occhi o sogno mio e je dico ‘’ GRAZZIE FIJJO MIO!’’. Continu ate ad inviarci i vostri compon imenti poetici all’indir izzo e-mail info@c ampode Maria Antonietta Dobboloni fiori.biz SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 I miei dati Nome___ ____ __________________________________ Cognome______________________________________________ data di nascita_______________________Città ________________________________________________________Prov._______ ______________________________________________________________Telefono____________________________________ Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 Il regalo è per: Nome_______________________________Cognome________________________________________________________________ _data di nascita_________________________Città ____________________________________________________Prov.________ Via_________________________________________________________________Telefono________________________________ effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za della Liberazione n. 2 - Civita Castellana Data______________Firma__________________________________ Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita Castellana (VT) Data______________Firma__________________________________ Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117 Campo de’ fiori 53 Civita Castellana. Anno 1977. Classe V elementare. Enza Luce, Stefano Censi, Mauro Compagni, Stefano Proietti, Danilo Cingolani, Luigina..., Roberta..., Roberta Midossi, Marina Antonelli, Roberta Peruzzi, Maria Pia Prato, ... Fusaro, Rosalba Prezzavento, Maurizio Catalani, Dimitri Vitali, Angelo Angelelli, Francesco Urbanetti, Maurizio Ceccani, Daniela Cimarra. Campo de’ fiori 54 Campo de’ fiori Album de Campo de’ fiori 55 dei ricordi Campo de’ fiori Civita Castellana. Anni ‘70. Piazza Matteotti. Da sinistra: Empo Meloni, ... Crestoni, Paris Mossi, Andrea “o guardiano dei bagni pubblici (dietro), Alfredo Roscioli, ... Ricci, ... Manoni. Campo de’ fiori Civita Castellana. Anno 1946. Famiglia Vittorio Belli. In piedi da sx: Maria Pia, Augusta Sebastiani, Vittorio Belli, Iolanda. Seduti: Bruno (Tarzan), Angelo ed Eraldo. In piedi da sx: Pino Balzerano, Gianni Accarino, Carla Fossicelli, Rosanna Ascenzi, Angela Patriarca, Carla Giaquinto, Silvana Berto, Rosanna Ippoliti, Rita Quintiliani, Fausto Capitoni, Santino Giacchi. In basso da sx: Rosalba Tabacchini, Maria Marignoli, Angela Cantagalli, Marta Santoro, Pina Monfeli, Luciana Porcheddu, Doriana Anselmi. Maestra Maria Teresa Durastante De Angelis. Fabrica di Roma. 1960 - ‘61. Classe II elementare. Campo de’ fiori 56 Campo de’ fiori Album de Campo de’ fiori 57 dei ricordi Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Anno 1939. Prima fila da sx: Francesco Pancotti, Vittorio Fortuna, Otello Mignoni, Giuseppe Marcelli. Campo de’ fiori Roma. 4 Maggio 1968. Ragazzi carbognanesi in gita scolastica al Giardino Zoologico. In basso da sx: Antonella, Lella, Grazia, Lorena, Rosella. In alto da sx: Tonino, Fiorella, Sira. 58 Campo de’ fiori Album dei ricordi Campo de’ fiori Corchiano. 2 Ottobre 1954. Le cuoche che solitamente si rendevano disponibili per pranzi di matrimoni, battesimi, comunioni, cresime e quant’altro. Da sx: Peppina, Ines, Stenele, Elia, Mimma, Maria, Xenia, Chiara, Derna e Bruno. Campo de’ fiori Corchiano. Fine anni ‘70. “Lo spicchio”. Ada, Alberto e Maria. Campo de’ fiori Roma. Fine Ottocento. Panoramica delle campagne che si estendevano ai lati del Tevere presso Ponte Milvio, viste da dove oggi sorge il Foro di Mussolini, ora Foro Italico, inaugurato nel 1932. Campo de’ fiori 59 Roma com’era 60 LAVORO CERCO - CERCO LAVORO COME IMPIEGATA, commessa, baby-sitter. Zona Civita Castellana e limitrofe. Disponibile qualsiasi orario (escluso notte). Tel. 339.7069529. - RAGAZZA 26ENNE belle presenza cerca lavoro come baby-sitter, colf o altro. Max serietà . Tel. 329.3973464 - DONNA 50enne italiana cerca lavoro come domestica nella provincia di Viterbo. Pulisco, lavo, stiro e cucino. Tel. 338.6227425 - RAGAZZA 25 ANNI cerca lavoro come baby sitter, assistenza anziani diurna lungo orario. Aiuto cuoco, cameriera e altro. Max serietà . Tel. 388.9230479 - 0761.518199 - SIGNORA 41ENNE RUMENA cerca lavoro come baby sitter, pulizie e lavori domestici, assistenza per persone anziane. Con referenze. Patentata e automunita. Tel. 388.8300290 - CERCO LAVORO ad ore, per orario pomeridiano, come baby sitter, collaboratrice domestica ed altro. Automunita. Tel. 388.9314500 - RAGAZZA ITALIANA 29 anni, con esperienza in animazione per bambini, centri estivi con assistenza notturna, cerca lavoro come babysitter, barista, cameriera fine settimana (disponibile anche la domenica), commessa e altro. Tel. 329.5671830. - TRENTADUENNE ITALIANA cerca lavoro come stiratrice, pulizie, baby sitter... Zona Civita Castellana. Tel. 327.6193755 - ISTRUTTRICE di equitazione e messa in sella di bambini per maneggio di Fabrica di Roma. Michele 329 0494441. - RAGAZZO 19 ENNE cerca lavoro come commesso, cameriere o altro. Serio ed onesto. Zona Roma Nord. Tel. 393.5548562 - 06.90109011. - CERCO LAVORO come badante giorno e anche notte, pulizie e lavori domestici. Con esperienza, automunita e referenziata soprattutto per persone disabili e anziane. Zona Fabrica di Roma e dintorni.Tel. 389.1669762. - CERCO LAVORO come pulizia case e lavori domestici di qualsiasi genere, anche di cucina. Giuseppa 340.8759762. - SIGNORA 50ENNE ITALIANA di bella presenza, cerca lavoro come compagnia per signore anziane sole o come baby sitter. Zona Civita Castellana e paesi vicini. Tel. 347.4016708. - RAGAZZO 21ENNE diplomato, cerca lavoro come apprendista meccanico, idraulico, falegname, operaio, barista. Automunito. Tel. 0761.517882. - CERCO LAVORO COME BADANTE giorno e notte, baby-sitter, con referenze, 46 anni. Tel. 328.5699510. - CERCO LAVORO COME BADANTE, ad ore o lungo orario. Zona Faleria, Rignano, Civita Castellana. Tel. 0761.587979 o.p. - RAGAZZA AITALIANA, 25 ANNI, cerca lavoro dalle ore 9.00 alle 15.00, come commessa, assistente domiciliare e mansioni varie. Zona Anguillara, Bracciano, Cesano, Olgiata. Tel. 349.5466366 - RAGAZZA ITALIANA, cerca lavoro per pulizie, stiratura etc. Massimo due volte a settimana. Disponibilità per Viterbo e provincia. Max serietà . Francesca 328.8084740. - CERCO LAVORO COME BABY SITTER, badante, commessa ed altro. Part-time, automunita. Tel. 329.7318375. Campo de’ fiori Annunci - CERCO LAVORO COME STIRATRICE a casa o tintoria ad ore, pulizie per la casa o aiuto domestico. Tel. 339.7069630, ore pomeridiane - INFORMATORI ALIMENTARI per attività autonoma di presentazione e prima informazione aziendale mediante distribuzione di cataloghi ed omaggi. (NO VENDITA) Requisiti: ambosessi di buona presenza, capacità di public relation, auto propria e connessione internet. 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Città ......................................................Tel...................................Firma................................................................ 62 Campo de’ fiori Oroscopo di Ottobre ARIETE 21 marzo - 20 aprile Netti miglioramenti in campo lavorativo: chi deciderà che è il momento di avviare un’attività in proprio o di concretizzare un progetto, si accorgerà che la situazione generale è sicuramente favorevole. Dal punto di vista affettivo avanza la serenità , anche se sono evidenti momenti di disagio in famiglia. Il momento è fortunato e propizio per iniziare nuove storie d’amore, o cercare di riprendere quelle lasciate in sospeso. TORO 21 aprile - 20 maggio I guadagni consolidati durante l’anno continuano a materializzarsi, ma sopraggiungeranno spese per diverse esigenze, soprattutto familiari, che vi renderanno nervosi. Tenete a bada la vostra tensione per evitare che si riverberi su chi vi sta vicino, compromettendo anche l’equilibrio e la stabilità di coppia che caratterizzano il vostro segno. GEMELLI 21 Maggio - 21 giugno Ottobre è un mese rallentato. Dovrete fare molta attenzione: ci sono giorni in cui la tensione potrebbe essere alle stelle da cui potrebbe scaturire qualche drastica decisione, come licenziarsi, chiudere un rapporto di coppia, separarsi o anche più semplicemente chiudere un’amicizia. Non prendete decisioni dunque avventate. CANCRO 22 giugno - 22 luglio Un mese eccellente: conferme sul lavoro, chiamate improvvise, colloqui che fanno da battistrada a lavori sicuri e duraturi. Approfittate di questa ondata di novità positive, mostrandovi molto energici. In amore chi attende un ritorno dovrebbe essere accontentato. I single faranno bene invece a uscire e sfruttare ogni minima occasione. LEONE 23 luglio - 22 agosto Le tensioni finalmente vi abbandonano. Dal punto di vista lavorativo sarà un mese impegnativo per poi raccogliere in seguito i frutti. In amore non mancherà il romanticismo ma questo cederà volentieri il passo alla praticità e alla soluzione dei piccoli problemi di coppia. Anche i single impareranno che saper attendere porta i suoi frutti. VERGINE 23 agosto - 22 settembre Sul lavoro non ci sono miglioramenti netti, ma per chi è alla ricerca di una nuova occupazione potrebbe trovare giovamento dalla fitta rete di relazioni intessute in primavera. L’amore sarà avaro di novità : le coppie di lunga durata potrebbero entrare in una fase monotona. I single non troveranno facili risposte. BILANCIA 23 settembre - 22 ottobre Potreste assistere a dei veri trionfi della fortuna anche attraverso vincite al gioco. Prosperoso, anche dal punto di vista lavorativo, questo mese: tuttavia non confondete vita privata e lavoro. Dal punto di vista sentimentale ci saranno ritorni inattesi, o la formazioni di coppie che risulteranno molto solide. I single dovranno penare un po’. SCORPIONE 23 ottobre - 21 novembre Inizia un periodo positivo che porterà gradualmente questo segno a una grande svolta, soprattutto in campo lavorativo. Per chi è in cerca di un occupazione questi saranno mesi proficui. L’amore porta un po’ i segni delle bufere precedenti: quelli che hanno resistito riusciranno a ritagliarsi storie importanti. Nuovi incontri per i single. by Cosmo SAGITTARIO 22 novembre – 21 dicembre Molte energie nuove vi pervaderanno. Ottobre e quello seguente possono apparire due mesi di solo spinta, ma potrebbero essere fondamentali per raccogliere frutti all’inizio del nuovo anno. In amore ci sarà una certa discontinuità : nei mesi scorsi siete stati chiamati a scelte importanti e sarete chiamati ancora a farlo. CAPRICORNO 22 dicembre - 19 gennaio Adesso è il momento della ricostruzione sotto tutti i profili, ma dovrete rimboccarvi le maniche: nulla vi sarà regalato. L’amore non sarà da meno successo: chi ha messo in cantiere l’idea di un figlio potrebbe scoprirsi a fine mese incinta, o chi ha pensato ad una convivenza riuscirà a concretizzarla gettando le basi. ACQUARIO 20 gennaio 18 febbraio Il mese di ottobre sarà il mese della realizzazione professionale: non dovrete far altro che il minimo sforzo per ottenerlo. Anche per chi aspetta gratifiche o aumenti, o per una nuova occupazione questo mese potrebbe essere quello giusto, a patto che allarghiate i vostri orizzonti. L’amore vi troverà preparati a chiarimenti con i vostri ex-partner. Buone opportunità anche per chi è alla ricerca di nuove storie. PESCI 19 febbraio - 20 marzo Sul lavoro avvertirete il disagio di sentirvi fuori posto o trascurato dai colleghi e superiori. I giovani in cerca della prima occupazione troveranno chi cercherà di metterli in difficoltà . Non caricatevi troppo di impegni di lavoro, potrebbero mettere a repentagli la vostra salute. L’amore sarà travagliato: ci sarà tantissima nostalgia di vecchi amori, ma forse è meglio guardare al futuro. Campo de’ fiori CEDO 63 VENDO Patrocinio Civita Castellana Fabrica di Roma Avviatissimo negozio di bomboniere ed articoli da regalo. Affare. Cod. At46 Lavanderia zona centrale. Avviatissima. Cod. At45 Terreno di mq 7000 con fabbricato condonato di mq 50, campo sportivo, spogliatoio, acqua, luce, noccioleto, uliveto, trattrice, gazebo di mq Cod. V67 90, recintato Centro lavanderia self-service. Avviatissimo. Ottimo affare Parco Falisco ultimo lotto edificabile ca. 1000 mq. Ottimo investimento Cod. V19 Cod. At41 Fabrica di Roma Chiosco di fiori 4x3 mt con tettoia esterna. Cod. At44 Centro Commerciale Falerii Novi Negozio di 50 mq completo di arredamento per attività di profumeria. 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Mazzini 140 Abbonamenti Rimborso spese spedizione Italia: 12 numeri 25,00 Estero: 12 numeri 60,00 Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 42315580 intestato all’Associazione Accademia Cristina Internazionale Evangelisti D’Italia. L’abbonamento andrà Sonia Bonamin in corso dal primo numero raggiungibile e Ermelinda può avere inizio in Benedetti qualsiasi momento dell’anno ed avrà , WebMaster www.sistibruno.it comunque, validità per 12 numeri. Garanzia di Stampa: riservatezza per gli abbonati Segreteria di Redazione Coordinamento Impaginazione e Grafica: La realizzazione di questo giornale e la stesura degli articoli sono liberi e gratuiti ed impegnano esclusivamente chi li firma. Testi, foto, lettere e disegni, anche se non pubblicati, non saranno restituiti se non dopo preventiva ed esplicita richiesta da parte di chi li fornisce. I diritti di riproduzione e di pubblicazione, anche parziale, sono riservati in tutti i paesi. 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