La collaborazione con i medici e le terapie innovative al centro del
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La collaborazione con i medici e le terapie innovative al centro del
PODOLOGO il N.165 in medicina RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI La collaborazione con i medici e le terapie innovative al centro del XXVI Congresso Nazionale gennaio/febbraio/marzo 2011 PODOLOGO il in medicina RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI Direttore Responsabile Mauro Montesi, Presidente A.I.P. Vice Direttore Giovanni Pepè, Presidente Onorario A.I.P. Direttore Scientifico Arcangelo Marseglia, Vice-Presidente A.I.P. Vice Direttore Scientifico Marco Cavallini, Presidente del corso di laurea in Podologia, II Facoltà di Medicina e Chirurgia Università Sapienza di Roma Vice Direttore Scientifico Antonio D’Amico, Consigliere A.I.P. Direttore Editoriale Benedetto Leone, Responsabile Comunicazione A.I.P. Coordinamento editoriale Rocco Menechella, Giornalista Comitato Scientifico Joseph B. Addante, Alberto D’Ari, Arcangelo Marseglia, Fabio Moro, Francesco Papa, Guglielmo Pranteda, Antonella Tammaro Abbonamento annuo: Euro 3,00 per gli associati Aip. I versamenti vanno effettuati tramite vaglia postale o assegno bancario non trasferibile, intestato all’Istituto Podologico Italiano. Via dei Berio 91, 00155 Roma. Prezzo di Copertina: Euro 0,60. È vietata la riproduzione anche parziale degli articoli senza autorizzazione. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati è esclusivamente degli autori. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 17397 del 26 settembre 1978. Iscrizione al R.O.C. n.10606/2004. Editore Associazione Italiana Podologi Direzione e redazione Via F. 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(0423) 301771 ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI PRESIDENTE Mauro Montesi VICEPRESIDENTE Arcangelo Marseglia CONSIGLIO DIRETTIVO Giovanni Antonacci, Takis Capitini, Bruno Cordazzu, Marco Costantini, Erica Forti, Mauro Montesi, Arcangelo Marseglia, Linda Passaro, Caterina Vajani, Edoardo Zucchi (Rapp. Studenti) COLLEGIO DEI PROBIVIRI Isabella Bianco, Carlo Bruziches, Catia Filippi, Stefano Mella, Gerardo Russo COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Valentina Mancini, Antonietta Meloni, Ferruccio Montesi, Francesco Picarazzi COMUNICAZIONE E RAPPORTI ISTITUZIONALI Benedetto Leone INDIRIZZO SITO AIP www.associazionepodologi.it e-mail: [email protected] SOMMARIO 6 7 13 Editoriale.....................................................................................................5 XXVI Congresso Lettera del Presidente............................................................................................6 XXVI Congresso Nazionale 2011. La novità dei corsi formativi.....................................7 Programma congressuale.....................................................................................13 Forum e Convegni Il piede e le sue espressioni dermatologiche............................................................15 Università Formazione post-laurea: II Master Universitario di I livello Gestione delle Lesioni Cutanee (Wound Care)..........................................................21 Medicina Osteocondrite di Server-Blenk...............................................................................23 La capsulite nell’articolazione metatarso-falangea: dalla diagnosi alla cura podologica....27 15 21 23 EDITORIALE Editoriale “ La figura del Podologo è certamente indispensabile nella filiera assistenziale e la si può ancora di più evidenziare attraverso la concretizzazione di appropriate sinergie multidisciplinari”. Questo è quanto ha dichiarato il Dott. Mario Falconi, Presidente dell’Ordine di Roma, in un’intervista rilasciata alla nostra Rivista nello scorso 2009. E proprio Mario Falconi svolge le funzioni di moderatore alla Tavola Rotonda di apertura del XXVI Congresso Nazionale di Principina Terra, in prossimità di Grosseto. Si tratta di un incontro di grande valore, al quale seguono veri e propri corsi di aggiornamento sulle cure innovative delle patologie podaliche. Questo numero della Rivista, ovviamente, è incentrato sulla presentazione del Congresso, del quale riporta il programma completo e le schede necessarie per l’iscrizione. Ma andiamo con ordine. La Tavola Rotonda, alla quale partecipano importanti personalità delle Istituzioni e della Medicina, vuol dare una risposta alla domanda “Medicina Generale e Podologia. Quale collaborazione?”. È un problema, questo, che spesso dibattiamo tra di noi, domandandoci se esista sinergia e interrelazione e soprattutto se il medico conosca a fondo le nostre competenze, le nostre esperienze, la nostra formazione. In merito a ciò, all’AIP sono pervenuti segnali preoccupanti, cosicché confidiamo di fare il punto e magari trarre dagli interventi dei partecipanti alcune conclusioni che costituiscano le linee guida di un rinnovato Protocollo d’Intesa. I corsi di formazione, così come sono stati organizzati, costituiscono sicura testimonianza di quanto l’AIP ritenga fondamentale l’aggiornamento professionale al fine di raggiungere la definitiva valorizzazione della nostra Professione. E di ciò devono tener conto sia la gente che a noi deve ricorrere, sia i medici che debbono considerarci un’utile interfaccia per l’assistenza ai loro pazienti che soffrano di patologie podaliche. D’altra parte, la lettura del programma pubblicato all’interno, non può che confermare questa riflessione. Ma questo numero non si ferma al nostro Congresso. Di grande interesse il Convegno su “Il piede e le sue espressioni dermatologiche”, al quale dedica un articolo Guglielmo Pranteda che, ne è anche il promotore e organizzatore. Da non perdere i due temi di carattere scientifico che Ferruccio Montesi ha trattato con la collaborazione degli studenti Emanuela Gemma e Simona Ficacci del terzo anno e Massimo Cristofaro, Chiara Barreca e Chiara Bucci del primo anno, che hanno dimostrato una profonda voglia di imparare e quanto sia utile un tirocinio che sia effettivamente professionalizzante. È per questo che contiamo proprio sui giovani per una loro massiccia presenza al Congresso, nella consapevolezza dello straordinario patrimonio che essi rappresentano per il futuro della Podologia. ■ 5 il PODOLOGO in medicina n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 XXVI CONGRESSO Lettera del Presidente Mauro Montesi Cari colleghi, cari studenti, desidero anticiparvi il più sincero e affettuoso benvenuto a Principina Terra, la località che ospita il XXVI Congresso Nazionale di Podologia, in una sede, “ Fattoria la Principina”, che si estende per cento ettari nel cuore della Maremma Toscana, vicinissima alle spiagge di Marina di Grosseto e di Castiglione della Pescaia. Questo per dirvi che la scelta della sede non è stata facile, ma è stata coronata da un successo, che mi auguro voi tutti possiate verificare, partecipando compatti all’evento. Ma ben altri debbono essere i motivi per venire a Principina. Innanzi tutto la consapevolezza di partecipare alla manifestazione più importante nel panorama delle iniziative dedicate alla nostra professione; in secondo luogo il piacere di ritrovarsi in questa grande famiglia che l’AIP ha realizzato e saputo mantenere unita, con l’opportunità di scambiare tra di voi pareri, esperienze, risultati conseguiti, difficoltà incontrate. Quest’anno, fra l’altro, abbiamo ritenuto di dedicare grande spazio a veri e propri corsi di formazione, che si terranno nelle giornate di venerdì 13 e sabato 14. Ciò nella convinzione che l’aggiornamento professionale risulti fondamentale per la vostra valorizzazione, nei confronti dei pazienti che debbono ricorrere a voi ed anche nei confronti dei medici di medicina generale, che debbono poter contare sulla vostra valida collaborazione. Non a caso, i corsi di formazione saranno preceduti da una tavola rotonda di apertura che si ripromette di dare risposte esaustive a questa domanda: “Medicina generale e Podologia. Quale collaborazione? “. Ritengo infatti che sia di grande interesse per tutti conoscere quali possano essere le linee guida per creare sinergia e interrelazione tra i podologi e i medici, ma anche, da parte di questi ultimi, conoscere a fondo le nostre competenze, la nostra formazione, le nostre esperienze, non sempre sufficientemente note e quindi utilizzate. Infine un invito speciale lo rivolgo ai giovani neolaureati e agli studenti affinchè partecipino compatti all’evento. L’AIP, infatti, è sempre più al loro fianco, nella consapevolezza dello straordinario patrimonio che essi rappresentano per la Podologia e in generale per la Sanità Italiana. Il nostro impegno è quello di migliorare la qualità della formazione e prendere ogni iniziativa utile ad assicurare una adeguata occupazione dopo la laurea. Per questo ed altro ancora invito tutti a partecipare al nostro ventiseiesimo appuntamento, consapevoli dei contenuti scientifici e professionali di esso ed anche dell’opportunità che vi è offerta di godere dei momenti di sereno relax in un contesto naturale che solo Principina vi può regalare. Arrivederci a presto e cordiali saluti. Il Presidente Mauro Montesi 6 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 il PODOLOGO in medicina XXVI CONGRESSO XXVI Congresso Nazionale 2011. La novità dei corsi formativi I n questo periodo lo sguardo di tutti noi è ovviamente rivolto alla XXVI edizione del Congresso Nazionale di Podologia che si svolgerà dal pomeriggio del 12 al mattino del 15 maggio 2011 presso la suggestiva location della “Fattoria La Principina” a Principina Terra. Cento ettari nel cuore della maremma toscana in un’incantevole struttura rustica arredata in raffinato stile toscano a soli 5 chilometri da Grosseto città. Un’edizione che si differenzierà da quelle precedenti portando in dote una grande novità vale a dire due interi giorni (13 e 14) di veri e propri corsi formativi che andranno ad integrare e sostituire i workshop degli anni scorsi con attività pratiche, eventualmente su pazienti, tenuti da docenti esperti, con la possibilità da parte dei partecipanti di scegliere i corsi di formazione a loro più congeniali. Uno sforzo ulteriore non indifferente dell’Associazione Italiana Podologi, presieduta dal prof. Mauro Montesi, verso la formazione e la preparazione soprattutto di giovani studenti che in maniera sempre più interessata si avvicinano a questa disciplina in continua ascesa tra i nuovi Rocco Menechella Coordinatore editoriale Corsi di Laurea. Temi scientifici e tecniche di pratica podologica non mancheranno nell’arco dei quattro giorni congressuali che si apriranno nell’elegante sala Sovana con un convegno dal titolo: “Medicina Generale e Podologia. Quale collaborazione?”. Un tema particolarmente importante che tende a creare una rete di collaborazione sempre più forte tra medici e podologi verificando tutti gli strumenti necessari al rilancio del protocollo d’intesa stipulato nel 2004 tra la Federazione Italiana Medici di Famiglia e l’Associazione Italiana Podologi, attraverso un’ampia e corretta collaborazione per la tutela della salute quale bene fondamentale dell’individuo. Moderatore della tavola rotonda sarà il dott. Mario Falconi, Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, parteciperanno anche il prof. Vincenzo Ziparo, Preside della II Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università La Sapienza di Roma, il dott. Francesco Bevere, Direttore Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, il dott. Giovanni Leonardi, Direttore Generale delle Risorse Umane e delle Professioni Sanitarie del Ministero della Fattoria La Principina 7 il PODOLOGO in medicina n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 XXVI CONGRESSO Salute, il dott. Giacomo Leopardi, componente comitato centrale della Federazione Ordini Farmacisti Italiani, il dott. Arcangelo Marseglia vice-presidente A.I.P., il prof. Mauro Montesi, presidente A.I.P ed il dott. Nicola Briganti Segretario Provinciale della FIMMG nonché Segretario dell’Ordine dei Medici di Grosseto, località che ospita la XXVI edizione del Congresso. A seguire in sessione plenaria alcune relazioni di particolare interesse a cominciare da quella del prof. Guglielmo Pranteda dal titolo: “patologie cutanee del piede in età pediatrica”, a cui subentrerà, sempre restando in tema dermatologico, la relazione del dott. Alberto D’Ari riguardante “il Podologo e le medicazioni avanzate: criteri per una scelta razionale”. Il tempo di un coffee break e nella sala Sovana sarà la volta del vicentino dott. Enrico Castaman con la sua relazione su: “calcaneo, stop e vizi torsionali vari“ per poi lasciare spazio alla dott.ssa Chiara Pisani che relazionerà sul tema: “la dermopatia diabetica: approccio preventivo e terapeutico”. Un team di esperti prenderà poi la parola per relazionare sulla “chirurgia percutanea nelle patologie dell’avampiede: esperienza italiana”. Ne fanno parte la dott.ssa Simona Montesi, il dott. Andrea Bianchi, il dott. Lorenzo Fonzone ed il dott. Nicola Del Bianco. Prima della chiusura dei lavori ci sarà tempo per ascoltare la relazione del dott. Gianni Messi dal titolo: “approccio alle patologie acute del piede in pronto soccorso pediatrico”. Spazio poi alla due giorni completamente dedicata alla formazione di cui parleremo ampiamente a parte. La mattinata di domenica 15 maggio, invece, sarà breve in termini di eventi ma ugualmente importante in quanto dopo il dibattito e la breve cerimonia di chiusura dei lavori si lascerà spazio all’assemblea dei soci A.I.P., un appuntamento fisso a conclusione di ogni Congresso che verrà inaugurata dalla consueta relazione del Presidente dell’A.I.P. Mauro Montesi. Oltre a fare il punto della situazione sulle attività svolte con l’approvazione del bilancio e la relazione del collegio dei revisori dei conti, ci si proietterà già al futuro illustrando a tutti i soci presenti le iniziative in programma sia per l’immediato che a lunga scadenza, ivi compreso il Congresso Internazionale di Podologia del 2013 che si terrà proprio in Italia a Roma. Al termine dell’annuale assemblea calerà il sipario sulla XXVI edizione di questo congresso che sarà sicuramente ricco di numerosi spunti innovativi e che porterà una ventata di sano entusiasmo tra quanti, addetti ai lavori e non, verranno a trovarci nel cuore della maremma toscana. Ma un cenno merita anche la Presidenza del Congresso affidata ad Antonio D’Amico. Quest’anno infatti si è voluto dare soprattutto ai giovani il segnale di come professionalità e serietà debbano sempre essere al centro di chi intende esercitare la nostra professione. Gli argomenti dei Corsi di Formazione Come dicevamo l’assoluta novità di questa edizione del Congresso Nazionale di Podologia riguarda l’introduzione di due giorni interamente dedicati a veri e propri corsi formativi, che occuperanno le giornate di venerdi 8 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 il PODOLOGO in medicina XXVI CONGRESSO Veduta dall’alto 13 e sabato 14 maggio. Un panorama quanto mai vasto per tutti i partecipanti che potranno scegliere tra ben tre diversi corsi al giorno che si articoleranno nelle tre sale messe a disposizione dall’Hotel Fattoria La Principina, (sala Scansano, sala Capalbio e sala Ansedonia) dalla mattina alle 9,00 fino alla pausa pranzo delle 13,00 per poi riprendere alle 14,00 fino alla chiusura dei lavori fissata per le 18,40. La prima giornata si apre con un interessante corso formativo in sala Scansano che occuperà l’intera giornata da parte del dott. Alessandro Totteri che avrà come titolo: “Il podologo fronteggia l’emergenza: Corso teorico-pratico di rianimazione cardiopolmonare BLSD (basic life support and defibrillation)” e “Corso teorico-pratico di retraining in rianimazione cardiopolmonare”. Nell’esposizione della parte teorica il dott. Totteri sarà coadiuvato dal dott. Antonio Cautilli per questa intensa giornata di formazione a cui farà da moderatore il dott. Giovanni Pepè. In contemporanea nella mattinata del 13 maggio nell’adiacente sala Capalbio ci sarà il corso di formazione tenuto dai dottori Ferruccio Montesi ed Alessandro Russo che avrà come argomento: “Comparazione tra plantare biomeccanico e soletta propriocettiva nell’atleta professionista mediante Gait Analysis su Treadmill baro podometro e EGM di superficie”. In questa occasione il moderatore sarà il dott. Bruno Cordazzu. La stessa sala Capalbio poi nel pomeriggio lascerà spazio ad un corso di Informatica dal titolo: “ambulatorio di podologia e nuovi sistemi informatici ineren- Centro benessere te i sistemi informatici dedicati alle strutture professionali per la salute ed il benessere”. Il corso stesso terminerà poi con una esercitazione pratica e vedrà come relatori la dott.ssa Tesera Sessa dell’Istituto Podologico Italiano di Roma ed il nostro Presidente Mauro Montesi. Altri due diversi corsi si alterneranno tra mattina e pomeriggio nella sala Ansedonia nella giornata di venerdì 13 maggio. Il primo, che prenderà il via alle ore 9.00, dal titolo: “corso pratico di ecografia del piede: fascite ed indagini su un campione di pazienti affetti da differenti patologie del piede” sarà moderato dalla dott.ssa Linda Passaro e vedrà come relatori i dottori Francesco Papa ed Alessandro Cribari insieme alle dottoresse Giovanna Monticone ed Alessandra Pausania. Il secondo invece, che comincerà alle 14,00 per terminare alle 18,30, sarà tenuto dal legale dell’A.I.P. l’avvocato Marco Croce e dalla ragioniera commercialista Maria Antonietta Codella e riguarderà: “gli aspetti giuridici e fiscali della gestione di un ambulatorio podologico e recenti modificazioni normative” a cui farà da moderatore il Presidente A.I.P. Mauro Montesi. Durante la giornata di corsi sono previsti due coffee break uno di mattina alle ore 11,00 e l’altro di pomeriggio alle 17,20. Neanche il tempo di godersi il meritato riposo dopo questa intensa giornata di lavoro che il giorno successivo sabato 14 maggio si replica con altrettanti interessanti corsi. A differenza di venerdi nella giornata di sabato saranno ben due i corsi di formazione che occuperanno due delle tre sale per l’intera giornata. Nella sala Scansano infatti l’intera giornata sarà occupata dal corso formativo tenuto dal dott. 9 il PODOLOGO in medicina n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 XXVI CONGRESSO Sala Sovana Fabio Moro e dalla dott.ssa Cristina Mazzoni dal titolo: “buon piede, buon occhio; correlazioni tra appoggio podalico ed efficienza oculomotoria”. Si alterneranno invece i moderatori di questo corso in quanto la mattina sarà seguito dal dott. Ferruccio Montesi mentre nel pomeriggio ci sarà il dott. Marco Costantini. Un corso che vedrà la mattinata dedicata alla parte teorica con “la riconsiderazione delle classificazioni posturali tipiche della posturologia e con le considerazioni sulle definizioni in optometria”. Pomeriggio invece interamente riservato alla pratica con l’applicazione di specifici materiali al metodo della valutazione visuo-percettiva. La sala Capalbio aprirà la mattinata di sabato 14 maggio con un corso teorico-pratico di formazione sempre di particolare interesse dal titolo: “patologia del piede e della caviglia nello sport”. Relatori i dottori Angelo De Carli, Federico Mo- relli e Marco Ferrelli, moderati dal dott. Marco Costantini per un aspetto quello dello sport che coinvolge tanti addetti ai lavori o semplici appassionati ottenendo sempre un gran seguito soprattutto per quanto riguarda nuovi aspetti curativi applicati alla podologia. Passaggio di testimone nel pomeriggio per il corso di formazione sulla: “prevenzione, diagnosi e cura delle ulcere cutanee” ad opera del dott. Giovanni Antonacci e del prof. Marco Cavallini. Moderatore del corso sarà in questa occasione il vice presidente dell’A.I.P. il dott. Arcangelo Marseglia. Come dicevamo nella giornata di sabato c’è anche un altro corso di formazione che occuperà l’intera giornata congressuale ed è quello che vedrà nella duplice veste di moderatori e relatori i dottori Valerio Ponti ed Arcangelo Marseglia dal titolo: “le ortesi plantari: progettazione, realizzazione, indicazioni”. In questo interessante corso diviso in una parte teorica di mattina ed una pratica di pomeriggio, interverranno come relatori anche i dottori Takis Capitini e Luca Rizzi e le dottoresse Teresa Sessa e Caterina Vajani. Un’offerta formativa senza precedenti che siamo sicuri attirerà un numero superiore al solito di colleghi associati e non associati, così da vedere gratificato lo sforzo dell’A.I.P. nella crescita formativa e nell’aggiornamento della disciplina podologica. ■ Hall 10 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 il PODOLOGO in medicina XXVI CONGRESSO Notizie Utili ■ SEDE CONGRESSUALE HOTEL FATTORIA LA PRINCIPINA S.P. 158 delle Collacchie, 465 58100 Principina Terra (GR) Telefono 0039 0564 44141Fax 0039 0564 400375 E-mail: [email protected] Sito: www.fattorialaprincipina.it ■ SISTEMAZIONE ALBERGHIERA Per i dettagli e le condizioni fare riferimento alla Scheda di prenotazione alberghiera inclusa in questa pubblicazione. ■ ISCRIZIONE AGLI EVENTI FORMATIVI Per i dettagli e le condizioni fare riferimento alla Scheda di prenotazione corsi di formazione inclusa in questa pubblicazione. ■ PROGRAMMA SOCIALE ACCOMPAGNATORI La segreteria dell’Hotel è a disposizione per le prenotazioni nella giornata di giovedì 12 in merito alle attività da svolgersi nelle giornate di venerdì 13 e sabato 14 maggio. ■ NOTE GENERALI La struttura congressuale è dotata di appositi spazi per attività sportive e ludiche (piscine, campi da calcetto, campi da tennis, palestra, ecc.), si suggerisce, qualora si voglia usufruirne, di dotarsi preventivamente dell’abbigliamento adatto. Come ulteriore iniziativa, è previsto un incontro di calcetto da svolgersi nella sera di venerdì 13 maggio presso il campetto in erba sintetica dell’Hotel. Chiunque intendesse partecipare è invitato a comunicare la propria adesione alla segreteria dell’AIP utilizzando l’indirizzo e-mail: [email protected] ■ POSTER Anche nell’edizione di quest’anno del Congresso è prevista la sessione poster. I poster di dimensioni massime 70x100 cm dovranno essere affissi dall’autore negli appositi spazi numerati dalle ore 9.00 alle ore 14.00 di giovedì 12 maggio. L’accettazione di ciascun lavoro è subordinata all’approvazione da parte del Comitato Scientifico dell’AIP e all’iscrizione all’associazione dell’autore che presenta il lavoro. I lavori dovranno preventivamente essere inviati via e-mail alla segreteria dell’AIP al seguente indirizzo: [email protected] ed in copia, alla segreteria organizzativa dell’evento: [email protected] (Termine di invio: 29 aprile 2011) ■ ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE A tutti i partecipanti regolarmente iscritti verrà rilasciato, al termine dei lavori, l’attestato di partecipazione. ■ ACCREDITAMENTO ECM Sono state attivate le procedure di accreditamento degli eventi formativi in programma per le seguenti figure: podologo, medico. Il rilascio della certificazione dei crediti formativi è subordinato alla partecipazione effettiva (100% di presenza) all’intero programma formativo scelto in fase di iscrizione e alla verifica dell’apprendimento (test a risposta multipla). ■ REGISTRAZIONE DEI PARTECIPANTI La segreteria sarà attiva dalle ore 11.00 di giovedì 12 maggio. ■ ESPOSIZIONE Nella sede congressuale, sarà allestita una esposizione di aziende di settore per portare all’attenzione dei presenti le ultime novità tecnico-scientifiche in ambito podologico. 11 il PODOLOGO in medicina n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 XXVI CONGRESSO Giuseppe Raffa Coordinatore editoriale Forum e convegni 12 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 il PODOLOGO in medicina Programma congressuale GIOVEDI 12 maGGIO è stato invitato il Ministro della Salute Dott. Ferruccio Fazio PRESIDENTE DEL CONGRESSO Dott. antonio D’aMico Ore 14.30 Cerimonia inaugurale e saluto delle autorità Mariapia GaravaGlia Senatrice, ceSare curSi Senatore Ore 15.00 tavola rotonda “Medicina Generale e Podologia. Quale collaborazione?” | M. Falconi v. ziparo, G. leonarDi, F. Bevere, G. leoparDi, n. BriGanti, a. MarSeGlia, M. MonteSi moderatore Ore 16.40 Patologie cutanee del piede in età pediatrica G. pranteDa Ore 17.00 Il Podologo e le medicazioni avanzate: criteri per una scelta razionale a. D’ari Ore 17.20 coffee Break Ore 17.40 Il calcaneo, stop e vizi torsionali vari e. caStaMan Ore 18.00 La dermopatia diabetica: approccio preventivo e terapeutico r. Sirna Ore 18.20 Chirurgia percutanea nelle patologie dell’avampiede: esperienza italiana a. Bianchi, l. Fonzone, n. Del Bianco, S. MonteSi Ore 18.40 Approccio alle patologie acute del piede in pronto soccorso pediatrico G. MeSSi Ore 19.00 chiusura dei lavori VEnErDì 13 maGGIO corsi di formazione sabatO 14 maGGIO corsi di formazione Ambulatorio di Podologia e nuovi sistemi informatici t. SeSSa, M. MonteSi Ore 9.00/ 13.00 | l. paSSaro Corso pratico di ecografia del piede: fascite ed indagini su un campione di pazienti affetti da differenti patologie del piede F. papa , G. Monticone, a. pauSania, a. criBari moderatore m o d e r a t o r e | M. MonteSi Aspetti giuridici e fiscali della gestione di un ambulatorio podologico e recenti modificazioni normative M. croce, a. coDella | G. pepè Corso teorico-pratico di rianimazione cardiopolmonare BLSD a. totteri, a. cautilli Ore 9.00/ 13.00 | B. corDazzu Comparazione tra plantare biomeccanico e soletta propriocettiva nell’atleta professionista mediante Gait Analysis su Treadmill baro podometro e EMG di superficie F. MonteSi, a. ruSSo moderatore Ore 9.00/13.00 | M. coStantini Patologia del piede e della caviglia nello sport a. De carli, F. Morelli, M. Ferrelli m o d e r ato r e m o d e r a t o r e | e. Forti Prevenzione, diagnosi e cura delle ulcere cutanee M. cavallini, G. antonacci | a. MarSeGlia Le ortesi plantari: progettazione, realizzazione ed indicazioni v. ponti, a. MarSeGlia, t. SeSSa, c. vajani, t. capitini, l. rizzi moderatore Ore 14.00/ 18.30 | G. antonacci Corso teorico-pratico di rianimazione cardiopolmonare BLSD a. totteri, a. cautilli moderatore Ore 11.00 coffee Break Ore 13.00 pauSa pranzo Ore 14.00/18.30 Ore 14.00/18.30 | B. corDazzu Comparazione tra plantare biomeccanico e soletta propriocettiva nell’atleta professionista mediante Gait Analysis su Treadmill baro podometro e EMG di superficie F. MonteSi, a. ruSSo Ambulatorio di Podologia e nuovi sistemi informatici t. SeSSa, M. MonteSi Ore 14.00/18.30 | l. paSSaro Corso pratico di ecografia del piede: fascite ed indagini su un campione di pazienti affetti da differenti patologie del piede F . papa , G. Monticone, a. pauSania, a. criBari moderatore Ore 9.00/13.00 moderatore | F. MonteSi Buon piede, buon occhio; Correlazioni tra appoggio podalico e efficienza oculomotoria F. Moro, c. Mazzoni moderatore Ore 9.00/13.00 Ore 11.00 coffee Break Ore 13.00 pauSa pranzo moderatore Ore 9.00/13.00 m o d e r a t o r e | M. MonteSi Aspetti giuridici e fiscali della gestione di un ambulatorio podologico e recenti modificazioni normative M. croce, a. coDella Ore 17.20 coffee Break Ore 18.40 chiusura dei lavori | a. ruSSo Buon piede, buon occhio; Correlazioni tra appoggio podalico e efficienza oculomotoria F. Moro, c. Mazzoni moderatore Ore 14.00/18.30 | M. coStantini Patologia del piede e della caviglia nello sport a. De carli, F. Morelli, M. Ferrelli moderatore | e. Forti Prevenzione, diagnosi e cura delle ulcere cutanee M. cavallini, G. antonacci moderatore Ore 14.00/18.30 | v. ponti Le ortesi plantari: progettazione, realizzazione ed indicazioni v. ponti, a. MarSeGlia, t. SeSSa, c. vajani, t. capitini, l. rizzi moderatore Ore 17.20 coffee Break Ore 18.40 chiusura dei lavori Ore 20.30 cena Di Gala DOmEnIca 15 maGGIO Ore 9.00 Dibattito e chiusura del congresso Ore 10.00 assemblea dei Soci a.i.p. COGNOME _____________________________________________________________ NOME ___________________________________________________________________ INdIrIzzO _____________________________________________________________ CAP ______________________________________________________________________ CITTà __________________________________________________________________ PrOvINCIA _______________________________________________________________ TEl.. FISSO _____________________________________________________________ CEll. _____________________________________________________________________ NATO/A A ______________________________________________________________ Il ________________________________________________________________________ COdICE FISCAlE ____________________________________________________________________________________________________________________________________ FAX ____________________________________________________________________ E-MAIl ___________________________________________________________________ lAvOrATOrE (barrare una casella): dIPENdENTE lIbErO PrOFESSIONISTA CONvENzIONATO iScrizione ai corSi di Formazione 13/14 maggio 2011 Quota soci AIP giornaliera per singolo corso Quota studenti giornaliera per singolo corso Quota non soci giornaliera per singolo corso 80 € Iva inc. 50 € Iva inc. 130 € Iva inc. La partecipazione al Congresso del 12 e 15 maggio è completamente gratuita. Selezionare i corSi di intereSSe tenendo però conto dei riSpettivi orari di Svolgimento [rMA/31E001] 13 MAGGIO 14 MAGGIO Corso teorico-pratico di rianimazione cardiopolmonare BLSD. (mattina) [RMA/34E001] Corso teorico-pratico di retrainig in rianimazione cardiopolmonare BLSD. (pomeriggio) A. ToTTeri, A. CAuTiLLi Buon piede, buon occhio; Correlazioni tra appoggio podalico e efficienza oculomotoria. (mattina e pomeriggio) F. Moro, C. MAzzoni Comparazione tra plantare biomeccanico e soletta propriocettiva nell’atleta professionista mediante Gait Analysis su Treadmill baro podometro e eMG di superficie. (mattina) F. MonTeSi, A. ruSSo [RMA/35E001] Ambulatorio di Podologia e nuovi sistemi informatici. (pomeriggio) T. SeSSA, M. MonTeSi Patologia del piede e della caviglia nello sport (mattina) A. De CArLi, F. MoreLLi, M. FerreLLi Corso pratico di ecografia del piede: fascite ed indagini su un campione di pazienti affetti da differenti patologie del piede. (mattina) F. PAPA, G. MonTiCone, A. PAuSAniA, A. CriBAri [RMA/36E001] Aspetti giuridici e fiscali della gestione di un ambulatorio podologico e recenti modificazioni normative. (pomeriggio) M. CroCe, A. CoDeLLA Le ortesi plantari: progettazione, realizzazione ed indicazioni. (mattina e pomeriggio) v. PonTi, A. MArSeGLiA, T. SeSSA, C. vAjAni, T. CAPiTini, L. rizzi [RMA/38E001] [RMA/37E001] [RMA/39E001] Prevenzione, diagnosi e cura delle ulcere cutanee. (pomeriggio) M. CAvALLini, G. AnTonACCi SCHEDA DI PRENOTAZIONE CORSI DI FORMAZIONE PrOFESSIONE ___________________________________________________________ dISCIPlINA (MEdICI)_______________________________________________________ inviare entro il 31/03/11 lA SCHEdA COMPIlATA AllA SEGrETErIA OrGANIzzATIvA UNITAMENTE AllA rICEvUTA dI vErSAMENTO dEllA QUOTA TOTAlE PEr lE ISCrIzIONI SElEzIONATE SOPrA COORDINATE BANCARIE: DEA formAzIonE E sErvIzI, BAncA UnIcrEDIt – fIlIAlE DI AlBAno lAzIAlE cAvoUr IBAn: It55Q0200838864000010725915 Attraverso la compilazione del presente modulo stai manifestando la tua disponibilità e rilasci il tuo consenso affinché i dati da te forniti vengano trattati in conformità alla Legge 196/03 e suc. mod. Dichiari, inoltre, di aver letto, accettandolo, il regolamento concernente l’erogazione dei corsi presente nella sede del Provider e sul sito www.deaschool.it, o sul retro di questo modulo. FIRMA/ ____________________________________________________________________ da inviare entro il 28/04/2011 all’hotel “Fattoria la principina” COGNOME _________________________________________________________ NOME _______________________________________________________________________ lUOGO dI NASCITA _________________________________________________ dATA dI NASCITA _____________________________________________________________ rESIdENzA ________________________________________________________________________________________________________________________________________ dOCUMENTO ______________________________________ N° _______________________________SCAdENzA _________________________________________________ conFermo TIPOlOGIA CAMErA PACCHETTO POdOlOGI DUs e 360,00 per persona DoPPIA ( 2 letti separati) e 280,00 per persona DoPPIA (mAtrImonIAlE) e 280,00 per persona Gli studenti che lo ritenessero opportuno potranno prenotare il pACChETTO sTuDENTI che comprende: - Pernottamento in residence in doppia; - colazione e pranzo (escluse cene; cena di gala) Euro 165 a persona in camera con (da compilare eventualmente sia per i podologi che per gli studenti) coGnomE nomE DAtA nAscItA comUnE E ProvIncIA DI rEsIDEnzA il pacchetto podologi comprende GIOvEdì / cena e pernottamento; vENErdì / colazione, pranzo, cena e pernottamento; SAbATO / colazione, pranzo, serata di gala e pernottamento; dOMENICA / colazione. modalità di pagamento ❏ bONIFICO di seguito le coordinate bancarie per il saldo della prenotazione - Bonifico intestato a: GEs-Im, IBAn: It44B0863614302000000341696, BAncA DEllA mArEmmA – sede di Grosseto – via Unione sovietica, 42 – 58100 Grosseto ❏ CArTA dI CrEdITO Intestata a/ ____________________________________________n° / _____________________________ scad / _______________________ Autorizzo al prelievo ❏ rICHIESTA FATTUrA ragione sociale / _____________________________________________________________________________________________________________________________ Indirizzo / ___________________________________________________________ cap / ___________________________ città / _________________________________ P.IvA / _____________________________________________________________________c.f. / ______________________________________________________________ cheK in – checK oUt ricordiamo ai Gentili ospiti che durante l’evento il check in (ritiro chiave) è previsto dalle ore 14.00 ed il check out (consegna chiave) entro le ore 10.00. modalità di prenotazione inviare entro il 28 Aprile 2011 la scheda di prenotazione compilata al fAx 0564/441443 o e-mail: [email protected] con in allegato copia del bonifico bancario a saldo della prenotazione oppure l’autorizzazione al prelievo dalla carta di credito. in caso di annullamento, è previsto una penale di euro 50,00 a persona per le spese di gestione pratica. SCHEDA DI PRENOTAZIONE AlbERgHIERA TEl. _____________________________________ FAX ___________________________________ E-MAIl __________________________________________________________ FORUM E CONVEGNI Guglielmo Pranteda Il piede e le sue espressioni dermatologiche L ’esperienza conseguita in circa 15 anni di insegnamento di dermatologia al corso di laurea di podologia, mi ha convinto dell’importanza della collaborazione tra queste due professioni. Seppur il dermatologo dovrebbe conoscere, meglio di chiunque altro, le patologie cutanee che insorgono a livello del piede, l’assistenza podologica, per la sua eterogenea preparazione sul piede, diviene importante soprattutto per la prevenzione e, in alcuni casi, per la risoluzione di tali affezioni. Sono stato spesso invitato ai congressi di podologia, organizzati annualmente dall’Associazione Italiana Podologi, presentando relazioni su argomenti dermatologici specifici, senza però aver mai notato una vera e propria interazione tra dermatologo e podologo. Solo grazie all’ idea del prof. Ugo Bottoni, Direttore dell’ Istituto di Dermatologia dell’Università ‘Magna Graecia’ di Catanzaro, sostenuta dal prof. Stefano Calvieri, Direttore della Clinica Dermatologica dell’ Università degli Studi “Sapienza”di Roma, è stato possibile realizzare ciò che già avevo anticipato scrivendo un libro sulle patologie cutanee del piede, nella stesura del quale i podologi hanno dato un importante contributo. Nel congresso di dermatologia tenutosi a Roma( 20-22 gennaio 2011), è stato realizzato il corso “Il piede e le sue espressioni patologiche: considerazioni preventive e terapeutiche”, cui hanno partecipato diversi specialisti: dermatologi, ortopedici, chirurghi generali, podologi e posturologi. Durante il congresso si è discusso di diversi aspetti, a Il tavolo della presidenza. Da sinistra Marco Cavallini, Guglielmo Pranteda, Mauro Montesi, Monica Grimaldi il PODOLOGO in medicina Professore Aggregato di Dermatologia, Corso di Laurea in Podologia, Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università “Sapienza”, Roma 15 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 FORUM E CONVEGNI L’intervento del prof. Mauro Montesi partire dalla relazione presentata dal Prof. Mauro Montesi, Presidente A.I.P e professore di podologia presso l’Università “Sapienza”. Questi ha illustrato i diversi trattamenti dell’ onicocriptosi, ponendo una maggiore attenzione alla fenolizzazione e sottolineando l’importanza di tale pratica chirurgica per la risoluzione permanente di questa invalidante affezione. A seguire la Dott.ssa Miriam Grimaldi, Dirigente dell’Unità Dermatologica di Matera ed esperta dermatologa per i suoi passati universitari e per le numerose pubblicazioni internazionali, ha scientificamente commentato le patologie ungueali sia in corso di affezioni prettamente cutanee che di malattie sistemiche. Il Prof. Marco Cavallini, chirurgo generale presso l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea e Direttore del corso di laurea in podologia, ha riportato la sua esperienza nell’ambito della prevenzione e cura delle ferite cutanee, soffermandosi sulle medicazioni delle ulcere cutanee con mancata regressione spontanea; inoltre il Prof. Cavallini ha sottolineato come l’ approfondimento di questi aspetti è così indispensabile da indurlo, annualmente, ad organizzare, insieme ad altri specialisti, un master universitario (Wound Care). Importante si è rivelato l’intervento del Prof. Angelo De Carli, professore aggregato di ortopedia presso l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea, il quale ha portato, dai campi di calcio all’uditorio, la sua esperienza coltivata negli anni come medico della nazionale giovanile di calcio, sulle alterazioni del piede che più frequentemente si riscontrano negli atleti, mettendo in relazione i differenti tipi di campi da gioco con le diverse calzature. Tale intervento è stato molto apprezzato per i contenuti al di fuori dei classici argomenti L’intervento del prof. Guglielmo Pranteda 16 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 il PODOLOGO in medicina FORUM E CONVEGNI La platea del convegno standard dermatologici. Delle ortesi plantari ha argomentato il Dott. Valerio Ponti, podologo presso l’ Istituto Podologico Italiano a Roma, che ha discusso del più valido strumento di prevenzione di cui il podologo quotidianamente si trova ad usufruire. Al termine, dopo la mia relazione sulle diagnosi differenziale delle patologie cutanee del piede (cui ha attivamente collaborato la studentessa in Podologia Sabrina De Micco), durante la quale si è sottolineata l’ importanza della valutazione clinica e gli eventuali esami complementari da eseguire in caso di sospetto diagnostico, il Dottore in podologia Alessandro Russo ha commentato gli aspetti propriocettivi della pelle, soffermandosi su come il piede, in quanto estremo terminale del corpo, ed essendo l’organo di contatto col suolo, sia deputato alla captazione dei segnali estrinseci ed alla effettuazione di relative risposte. Personalmente ritengo che la “XIX Giornata di Dermatologia Clinica” sia stata un’ ottima opportunità per en- trambe le professioni, offrendo uno stimolo all’incontro e alla reciproca collaborazione tra le due figure sanitarie. ■ RELATORI 1. G. Pranteda; S. De Micco; - Uoc Dermatologia, II Facoltà di Medicina e Chirurgia, Azienda Ospedaliera Sant’Andrea, “Sapienza” Università di Roma 2. M. Grimaldi; - Ospedale Angelina Lo Dico, Pisticci, ASL Matera 3. M. Montesi; S. Montesi; - Docenti Corso di Laurea in Podologia, II Facoltà di Medicina e Chirurgia, “Sapienza” Università di Roma 4. M. Cavallini; - II Facoltà di Medicina e Chirurgia, Azienda Ospedaliera Sant’Andrea, “Sapienza” Università di Roma 5. A. De Carli; - Centro di Traumatologia dello Sport “Kirk Kilgour”, II Facoltà di Medicina e Chirurgia, Azienda Ospedaliera Sant’Andrea, “Sapienza” Università di Roma 17 il PODOLOGO in medicina n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 FORUM E CONVEGNI Giuseppe Raffa Coordinatore editoriale Forum e convegni 18 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 il PODOLOGO in medicina UNIVERSITÀ 20 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 il PODOLOGO in medicina UNIVERSITÀ Formazione Post-Laurea: Il Master Universitario di I Livello Gestione delle Lesioni Cutanee (Wound Care) Marco Cavallini Professore Associato di Chirurgia, Presidente Corso di Laurea in Podologia, Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università “Sapienza”, Roma I l 2 Dicembre 2010 si è conclusa la seconda Edizioprivate, infatti, richiede del personale qualificato in grane (AA 2009/2010) del Master Universitario di I lido di svolgere una fondamentale funzione di prevenvello “Gestione delle Lesioni Cutanee (Wound Care)” zione, educazione, filtro e gestione diretta delle lesioni (http://www.uniroma1.it/studenti/laureati/master/schecutanee che possono affliggere la popolazione: lesioni da.php?cod=13508&fac=637) che ho avuto l’onore vascolari arteriose o venose, piaghe da decubito, lesiodi dirigere presso le strutture della Sapienza Università ni traumatiche, da patologie dermatologiche o sistemidi Roma, II Facoltà di Medicina e Chirurgia, Azienda che ed il piede diabetico tra le altre. Il collegamento tra Ospedaliera Sant’Andrea, con la discussione delle tesi operatori sul territorio e specialisti nelle strutture ospedi fine corso. Agli 8 studenti idonei che hanno concludaliere ed universitarie, poi, rappresenta un momento so il programma degli studi, che ha una durata di 12 fondamentale per la individuazione e la rapida gestione mesi, vanno le nostre più vive congratulazioni. L’AIP delle forme più gravi ed avanzate. Solo attraverso una ha contribuito con i propri docenti al completamento del programma didattico soprattutto per quanto riguarda la parte dedicata al piede diabetico e alle sue complicanze (http://w3.uniroma1.it/woundcare ). Molto interessante è risultato questo momento formativo e di specializzazione che ha fatto incontrare professionisti di differenti classi delle professioni sanitarie (6 infermieri professionali e 2 podologi) con esperienze e formazione professionale diversificate. Per informazioni l’e-mail: woundcare@ I partecipanti del master: i podologi AIP caterina vajani e luca rizzi con gli infermieri deborah uniroma1.it loiacono, ester franzese, maura malecore, simona fasciolo, gabriele coco e jiuliana gal Ma l’esperienza e l’offerta formativa continua. La terza edizione (AA 2010/2011) è da rete integrata di operatori qualificati tra territorio e centri poco iniziata con 16 iscritti tra cui 1 medico, 11 inferdi riferimento e viceversa possiamo concepire la possimieri professionali e 4 podologi a confermare la conbilità di decongestionare le strutture di ricovero e cura fluenza d’interesse da parte di diverse figure profese di fornire una reale assistenza ai pazienti portatori di sionali in un’area della medicina che vede sempre più queste affezioni, unici non responsabili ma vittime delle l’esigenza di formare operatori specializzati nel settore. interminabili liste di attesa e della paralisi operativa della L’assistenza sul territorio e nelle strutture pubbliche e sanità pubblica in questo settore. ■ 21 il PODOLOGO in medicina n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 MEDICINA Ferruccio Montesi Osteocondrite di Server-Blenk Cos’è l’osteocondrite: È l’infiammazione simultanea dell’osso e della cartilagine che costituisce l’articolazione, la cui causa – spesso traumatica – non è sempre individuabile. In alcuni casi un frammento di cartilagine infetta si distacca, e nuota come un corpo libero nel cavo articolare, rilevabile radiologicamente. Sussiste intenso dolore locale, gonfiore intermittente, e, se è presente un frammento, si ha blocco dell’articolazione. Talvolta la malattia esita in artrosi, essendo alterata l’intera dinamica e meccanica articolare. OSTEOCONDRITE DI SEVER-BLENK: E’ una forma di osteocondrite che riguarda l’insersione del tendine di Achille. Si manifesta principalmente nei bambini quando lo sviluppo della struttura scheletrica è ancora in corso (nella prima decade di età). Caratteristica del bambino sportivo (10-13 anni) con interessamento del nucleo di ossificazione secondario del calcagno. Dovuta ad iperattività sportiva con ipersollecitazione del sistema sureo-achilleo-calcaneo-plantare in occasione della corsa o del salto. Docente Corso di Laurea in Podologia, Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università “Sapienza”, Roma S. Ficacci E. Gemma Studentesse III° anno Corso di Laurea in Podologia, Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia Università “Sapienza”, Roma Cenni di anatomia e biomeccanica: Il Calcagno è l’osso più voluminoso e robusto del piede. Si articola con il Talo, ed insieme ad esso costituisce il retropiede. L’articolazione tra Calcagno e Talo prende il nome di articolazione sottoastragalica. Sulla tuberosità del calcagno si inserisce il tendine di Achille, mentre sulla faccia inferiore del calcagno si inserisce il legamento plantare lungo. Il calcagno è molto vulnerabile per due motivi, innanzitutto è il primo punto che prende contatto con il suolo ad ogni passo e quindi esposto a continui piccoli urti, inoltre si trova tra due tiranti, il tendine di Achille e la fascia plantare (due strutture fibrose e resistenti che durante il cammino, corsa, scaricano le loro forze sulla cartilagine calcaneare). Le osteocondriti che più frequentemente possiamo riscontrare presso studi podologici sono quelle riguardanti la gamba ed il piede, quindi rispettivamente l’osteocondrite di Osgood-Schlatter e l’osteocondrite di SeverBlenk. Oggi le osteocondriti sono molto più riscontrate rispetto agli anni passati, questo perché negli anni è cambiato il tipo di attività fisica, non inteso come tipo di sport ma come ore di attività! Infatti i ragazzi in età adolescenziale svolgono un’intensa attività fisica sia a livello agonistico che attraverso lo svago quotidiano. Oltre all’aumentata attività fisica causa di traumi, che possono determinare osteocondriti, possono essere anche fattori ambientali come terreni di gioco. L’O. di Osgood-Schlatter: si manifesta a livello del ginocchio, interessando il tendine rotuleo, più frequente nel sesso maschile. Naturalmente la più frequente è l’O. di Sever-Blenk, perché nel calcagno abbiamo una sollecitazione maggiore. Infatti durante la nostra attività di tirocinio la no23 il PODOLOGO in medicina n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 MEDICINA stra osservazione si è concentrata su di essa, proprio perché volevamo capire il motivo della sua maggiore insorgenza e della differenza fra i due sessi. L’O. di Sever-Blenk: dalle nostre osservazioni nei vari studi dove effettuiamo tirocinio abbiamo potuto notare che questo tipo di osteocondrite, come riportano tutti i testi, colpisce i bambini fino all’età adolescenziale, prevalentemente il sesso maschile. Così ci siamo domandate perché colpisce prettamente i bambini e meno le bambine, e da qui, analizzando i pazienti che si sono rivolti in questi studi, ci siamo rese conto della differenza nel tipo di attività fisica fra i sessi. Infatti le bambine che ne sono risultate affette svolgevano sport come la pallavolo che determina una predisposizione allo sviluppo di questo tipo di osteocondrite. Naturalmente ci siamo accorte che la patologia va vista nel globale, non ci si deve preoccupare e quindi concentrare solo sul dolore, ma andare a fondo, grazie anche all’ausilio di apparecchiature, per ricercare la causa, studiare gli eventuali atteggiamenti antalgici che il paziente adotta per non avvertire dolore, ma che potrebbero determinare altre problematiche. Come primo passo dobbiamo trattare il dolore e quindi ridurre l’infiammazione, se necessita ridurre anche l’attività sportiva. In base al tipo e momento del dolore abbiamo classificato la patologia in 3 stadi: non appena terminata l’attività sportiva, quando il calcagno riprende il contatto, inizia la fase di avvolgimento e svolgimento dell’ elica podalica dove il calcagno divenendo perno del contatto, genera dolore. Questo è individuabile con la seguente immagine). - stadio 2: il paziente avverte dolore sia dopo che durante l’attività fisica, anche con una minima sollecitazione all’inserzione achillea, come possiamo notare dalla sequenza delle immagini relative alla corsa. - stadio 1: il paziente prova dolore dopo l’attività fisica (abbiamo ipotizzato questo attraverso studi effettuati con pedana baropodometrica associata a tapis roulant, Zebris, osservando che durante la corsa il dolore è assente perché il calcagno non prende contatto con il terreno, 24 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 il PODOLOGO in medicina MEDICINA - stadio 3: il paziente avverte dolore anche durante la semplice deambulazione, con compromissione dell’attività. Fortunatamente non abbiamo mai osservato pazienti che presentano questo stadio grazie alla maggiore conoscenza del ruolo del podologo. Il 3°stadio non lo prendiamo in considerazione, in quanto molto raro. La nostra proposta è quella di cercare di trattare la patologia allo stadio 1 prevenendo gli stadi successivi, sperando di essere interpellati tempestivamente, grazie alla collaborazione che può svolgersi tra medico sportivo e podologo, e tra quest ultimo e gli allenatori sportivi, consigliandogli di differenziare l’attività del ragazzo con stretching ( cosa purtroppo trascurata in tutti gli sport). Sarebbe opportuno che la nostra figura sia presente all’interno di strutture I pazienti si possono trattare: a livello posturale con plantare che andrà a correggere le catene iperprogrammate a livello biomeccanico si utilizza un plantare che diminuisca le sollecitazioni utilizzando gli appropriati materiali. Plantare posturale per lo sport da rivestire con ARUbatik blau, 2 mm plantare posturale In conclusione, abbiamo inserito delle foto di risultati degli esami baropodometrici effettuati su pazienti con ortesi plantare e senza, per evidenziare la possibilità che ci offre la pedana di analizzare il cambiamento di appoggio plantare. ■ MATERIALI UTILIZZATI: EVAFLEX: materiale di rivestimento utilizzato per plantari sportivi, con azione ammortizzante. Giallo/grigio con Spessore da 1,5 mm EVAFLEX: semirigido, 10 mm, termomodellabile PPT: Spessore: 3mm, memoria di ritorno: veloce ARUPOD BLAU: spessore: 3mm, memoria di ritorno: Media BIBLIOGRAFIA 1. “Atlante di anatomia fisiopatologia e clinica”, volume 8. Autore: Frank Netter 2. Definizione Osteocondrite http://www.staibene. it/dizionario_medico_osteocondrite_y_1209_. html 25 il PODOLOGO in medicina n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 MEDICINA 26 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 il PODOLOGO in medicina MEDICINA La capsulite nell’articolazione metatarso-falangea: dalla diagnosi alla cura podologica Cenni di anatomo-fisiologia del piede Ossa del metatarso Sono cinque piccole ossa lunghe, poste tra la serie distale delle ossa tarsali e la serie delle falangi prossimali. In ciascun osso metatarsale si descrivono un corpo e due estremitá. Il corpo é di forma prismatica triangolare, con la base dorsale e descrive una curva a concavitá inferiore. Le estremitá prossimali o basi sono dotate di faccette piane, destinate ad articolarsi con le ossa della seconda serie tarsale (articolazioni tarsometatarsali) e con le ossa metatarsali vicine (articolazioni intermetatarsali ). Falangi Sono piccole ossa lunghe, omologhe, per numero e forma, a quelle corrispondenti della mano, ma assai meno sviluppate. Vanno decrescendo di volume dal I° al V° dito e di lunghezza dal II° al V°. Ciascun dito, pertanto, eccetto il I° (alluce) dotato di due sole falangi, possiede tre falangi, designate come prossimale, media e distale o 1a, 2a e 3a. Articolazioni tarsometatarsali Sono artrodie che connettono i tre cuneiformi e il cuboide alle basi delle cinque ossa metatarsali. I mezzi di unione sono rappresentati da una capsula articolare incompleta che consente comunicazioni fra Ferruccio Montesi Docente Corso di Laurea in Podologia, Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università “Sapienza”, Roma M. Cristofaro C. Barreca C. Bucci Studenti I°anno Corso di Laurea in Podologia Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università “La Sapienza”, Roma. le articolazioni tarsometatarsali e intermetatarsali. La capsula fibrosa é rinforzata dai seguenti legamenti: legamenti tarsometatarsali dorsali, in numero di otto, uno almeno per ogni articolazione. Legamenti tarsometatarsali plantari, costituiti da fasci superficiali e profondi. Legamenti interossei in numero di tre, vengono indicati come legamenti cuneometatarsali interossei. Articolazioni intermetatarsali Le ultime quattro ossa metatarsali si articolano con le loro basi o estremitá prossimali per mezzo di artrodie, mentre la base del I° metatarsale é connessa a quella del II° soltanto ad opera di un legamento interosseo. La parte fibrosa della capsula é in continuitá con quella delle articolazioni tarsometatarsali e presenta tre legamenti di rinforzo: i legamenti dorsali delle basi metatarsali, tesi dorsalmente tra una base e l’altra delle ossa vicine; i legamenti plantari delle basi dei metatarsali, analoghi ai precedenti ma piú robusti; i legamenti interossei, tesi fra le rugositá delle facce laterali delle basi dei metatarsali. Un legamento a distanza é il legamento trasverso dei capitelli metatarsali che tiene unite tra loro le ossa del metatarso. Escursione di movimento della prima articolazione metatarsofalangea L’escursione di movimento della prima articolazione metatarsofalangea nel cammino normale è di circa 65°-75°. La flessione plantare non è utilizzata durante il cammino e, clinicamente, limitazioni di tale movimento articolare non sembrano produrre alcuna sintomatologia. Il movimento di adduzione-abduzione della prima articolazione metatarsofalangea apparentemente, durante il cammino normale, non interviene e non sembra avere alcun significato funzionale. 27 il PODOLOGO in medicina n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 MEDICINA Figura 1-92. Movimento dell’alluce intorno all’asse trasversale della prima articolazione metatarsofalangea Figura 1-96. Questa figura rappresenta il piede al termine della propulsione. L’alluce è dorsiflesso di 75° rispetto al primo metatarso dopo che il sollevamento del tallone ha innalzato la base del primo raggio di 48° e il primo raggio si è flesso plantarmente rispetto al resto del piede di 10°. L’asse trasversale di movimento della prima articolazione metatarsofalangea (A.T.) si sposta per permettere alla falange prossimale dell’alluce di portarsi sulla superficie dorsale della prima testa metatarsale. Figura 1-93. Movimento dell’alluce intorno all’asse verticale della prima articolazione metatarsofalangea. Figura 1-94. Escursione massima in flessione dorsale dell’alluce che normalmente si può verificare senza una simultanea plantarflessione del primo raggio. L’alluce può dorsiflettere da 20° a 25° rispetto all’asse longitudinale del primo metatarso. Figura 1-95. La figura presenta la stessa ampiezza di flessione dorsale della Fig. 194, ma in questo caso è il sollevamento del tallone che causa la flessione dorsale mentre l’alluce è stabilizzato al suolo. Figura 1-97. Questa figura presenta la relazione che si stabilisce tra il tronco e l’intera estremità inferiore durante la fase finale della propulsione. Figura 1-94, 1-95, 1-96 e 197. L’alluce può flettere dorsalmente solo di circa 20°-25° rispetto al terreno quando il carico è sostenuto a livello dell’avampiede e del tallone. Ma a causa dell’angolo di declinazione del primo metatarso, la flessione dorsale, rispetto al metatarso stesso, risulta di entità maggiore. Durante la propulsione inoltre è necessaria un’ulteriore flessione dell’alluce tra i 20° a 25°. Prima del distacco delle dita, l’alluce deve dorsiflettere approssimativamente di 75° rispetto alprimo metatarso. Per raggiungere la massima escursione in flessione dorsale della prima articolazione metatarsofalangea, la base della falange prossimale dell’alluce deve spostarsi sull’aspetto dorsale della superficie anteriore della testa del primo metatarso. Questo tipo di scivolamento richiede uno spostamento dell’asse trasversale della prima articolazione metatarsofalangea. Quando, durante la propulsione, il tallone si solleva e il primo raggio flette plantarmente, l’asse trasversale della prima articolazione metatarsofalangea si sposta in una direzione dorsale posteriore, permettendo alla base della falange prossimale di ruotare più lontano sopra il dorso della prima testa metatarsale. La massima escursione in flessione dorsale dell’alluce non può essere raggiunta senza la flessione plantare del primo metatarso 28 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 il PODOLOGO in medicina MEDICINA Figura 1-98. Radiografia in proiezione laterale del piede nella fase della propulsione. Il secondo metatarso è più lungo del primo e sostiene il carico per permettere al primo raggio di flettere plantarmente. La flessione plantare del primo raggio è accompagnata dallo scivolamento della prima testa metatarsale in direzione posteriore sopra i sesamoidi. Si noti che i sesamoidi si posizionano sotto la superficie articolare distale e della prima testa del metatarso nella fase finale della propulsione, inoltre, si osservi la posizione supinata che l’avampiede presenta in questa fase, come è evidente dalla posizione plantarflessa dello scafoide e del cuboide rispetto all’avampiede. La base della falange prossimale dell’alluce si articola con la superficie dorsale della prima testa metatarsale. Ciclo completo del cammino Il ciclo completo del cammino corrisponde all’intervallo di tempo che intercorre dall’appoggio del tallone di un piede all’appoggio del tallone dello stesso piede nel passo successivo. Il ciclo del passo è diviso per ciascun piede in una fase di appoggio e una fase di oscillazione. La Fase di appoggio è quel periodo che inizia con l’appoggio del tallone e finisce con il distacco delle dita. Durante questa fase, che occupa circa il 62% del ciclo completo, il piede sostiene il peso del corpo. La fase di oscillazione, per ciascun piede, si verifica tra il distacco delle dita e l’appoggio del tallone. Durante questa fase, che occupa approssimativamente il 38% del ciclo completo, il piede oscilla da un passo al successivo e non sostiene il peso del corpo. La fase di appoggio del cammino si divide in tre periodi. Il periodo di contatto inizia con il contatto del tallone (C.T.) e termina con lo spostamento del carico sull’avampiede (C.A.). Al termine del periodo di contatto, tutti i metatarsi si trovano sotto carico. Il periodo di appoggio intermedio corrisponde all’intervallo di tempo dell’appoggio in cui tutto il piede è a contatto con il suolo e sostiene il peso corporeo. L’appoggio intermedio inizia con il carico dell’avampiede e si conclude con il sollevamento del tallone (D.T.). Il periodo propulsivo ha inizio al momento del sollevamento dal suolo del tallone e termina con il distacco delle dita (D.D.). Figura 8-106. Durante la propulsione, il primo raggio plantarflette e scivola indietro sui sesa¬moidi. Alla fine della propulsione, il primo meta¬tarso occupa una posizione in cui i sesamoidi si articolano con la superficie distale della prima testa metatarsale. Figura 8-107. Durante la propulsione, quando il tallone comincia a sollevarsi, i sesamoidi e la prima testa metatarsale contribuiscono a formare una puleggia per la funzione del flessore lungo e breve dell’alluce. La prima testa meta¬tarsale si muove posteriormente sui sesamoidi, e questi vengono posizionati sulla faccia ante¬riore di essa. I muscoli flessori esercitano una forza di flessione plantare sull’alluce (freccia c-a). Essi forniscono una debole forza poste¬riore che stabilizza I’alluce contro la prima testa metatarsale (freccia a-d). Figura 8-108. Quando il tallone e a contatto col suolo, d muscolo flessore breve oil muscolo fles¬sore lungo dell’alluce contraendosi esercita una forza posteriore (freccia a-d) che stabilizza I’alluce contro la testa metatarsale. La forza di flessione plantare esercitata da questi muscoli sull’alluce e insignificante (freccia c-a). 29 il PODOLOGO in medicina n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 MEDICINA Le metatarsalgie La regione metatarsale rappresenta la localizzazione più frequente del dolore nel piede Definizione Quadri sindromici ed eziopatogenesi multipla caratterizzati da dolore acuto o cronico in corrispondenza di una o più articolazioni metatarso-falangee provocato dalla compromissione, su base meccanica e non, delle strutture anatomiche che interagiscono con l’articolazione (osso, cartilagine, capsule e legamenti, vasi, nervi, tendini, borse, sottocute e cute) Classificazione • Metatarsalgie secondarie - Patologia Degenerativa - Infiammatoria (malattie reumatiche quali A.R., Psoriasi; etc.) - Neoplastica - Metaboliche (per es. Diabete) - Neurologiche • Metatarsalgie biomeccaniche Correlate alle alterazioni della funzione di carico del piede. Si realizzano quando una nota patogena trasforma il metatarsale da struttura a carico variabile in struttura a carico costante. Distribuzione del carico metatarso In Bipedestazione il 4º metatarsale è sottoposto al carico maggiore. In Monopedestazione il carico maggiore è sostenuto dal 1º metatarsale. Tra queste situazioni “estreme” esistono innumerevoli condizioni di carico: da ciò deriva il concetto di Metatarso Struttura a Carico Variabile Cause di metatarsalgie biomeccaniche • Iper ⁄ ipometria metatarsale • Lassità o rigidità di uno o più metatarsali alle articolazioni tarso-metatarsali • Disassetti del retropiede e conseguenti sovraccarichi metatarsali • Malattie neuromuscolari Caratteristiche cliniche: • Dolore plantare in corrispondenza della⁄e testa⁄e metatarsali sovraccaricate; • Metatarsalgie da malattie infiammatorie (per esempio: Artrite Reumatoide) • Esordio acuto in forma di artrite della⁄e M.F. con tutti i caratteri clinici delle flogosi articolari; • Esordio acuto in forma di artrite della⁄e M.F. con tutti i caratteri clinici delle flogosi articolari; • Fasi di remissione e di riesacerbazione; • Successiva evoluzione verso artropatie degenerative e deformità strutturali; • Le deformità sono favorite dalla rottura di capsula e legamenti, dalla dislocazione dei tendini; • Le deformità accentuano la sintomatologia dolorosa • Metatarsalgie da neuropatie In corso di lombosciatalgia o comunque per radicolopatia S1: si accompagna ai segni clinici tipici della patologia radicolare •Lasègue + • Punti di Valleix + Iporeflessia achillea Ipovalidità muscolare Ipoestesia metamerica Molto spesso il termine metatarsalgia è sintomo di un’infiammazione dei legamenti che circondano l’articolazione metatarso-falangea alla base delle dita che si presentano sotto forma di una capsula e servono a far funzionare correttamente l’articolazione stessa. Si ritiene generalmente che la metatarsalgia sia il risultato di una anormale meccanica del piede dove la testa metatarsale deve sopportare una quantità eccessiva di pressione durante il cammino o la stazione eretta. Alcune condizioni o caratteristiche del piede e/o della postura possono far aumentare la pressione sulle teste metatarsali; le cause possono essere diverse: alluce valgo, dito a martello, instabilità di un raggio, atc.In un contesto clinico del genere si inserisce la capsulite: malattia progressiva che tende a peggiorare se non riconosciuta e trattata in modo adeguato. Definizione: Per capsulite si intende l’infiammazione acuta della capsula articolare metatarso-falangea. 30 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 il PODOLOGO in medicina MEDICINA Sintomi: nelle fasi iniziali si può avere: • Dolore, in particolare sulla pianta del piede • Tumefazione nella zona di dolore • Difficoltà nell’indossare alcune calzature • Dolore quando si cammina a piedi nudi Nelle fasi più avanzate, i legamenti di supporto si indeboliscono ed inizia una deformità del dito con ulteriore aggravamento del quadro sintomatico. Diagnosi: Anamnesi, esame obiettivo del piede, esame strumentale (Ecografia del piede, RMN), diagnosi differenziale. La diagnosi differenziale è doverosa nei confronti di molteplici patologie del piede come il Neuroma di Morton, piattismo del piede con conseguente valgismo del calcagno e pronazione dell’avampiede con trasmissione del carico spostata sulla prima testa metatarsale e sull’alluce; Turf toe; Lussazione metatarso-falangea; sesamoidite. Neuroma di Morton E’una delle più frequenti cause di metatarsalgia; si tratta di una fibrosi della guaina di un nervo interdigitale (in genere del 3° o 4° spazio) dovuto ad uno stato infiammatorio cronico provocato da un appoggio scorretto, calzature non idonee, terreni troppo duri, allenamenti inadeguati, traumi. Sintomi: dolore da carico ai metatarsi esterni, a volte dolore anche fuori carico, sensazione di formicolio. Turf toe Lesione della capsula articolare plantare della metatarso-falangea dell’ alluce dovuta ad una brusca dorsiflessione del primo dito (turf è la superficie sintetica dei campi da gioco dove non si scivola ed il piede resta piantato a terra). Sintomi: dolore alla palpazione dell’articolazione ed alla dorsiflessione dell’ alluce, frequente ecchimosi. La capsulite si riscontra prevalentemente in soggetti di sesso femminile ( deleteria il tipo di calzatura indossata dalle donne) ma negli ultimi tempi risultano colpiti in buon numero i soggetti maschili che indossano calzature di tipo antinfortunistico. Tuttavia, si identificano fattori predisponenti e situazioni patologiche del piede che favoriscono l’insorgenza della sintomatologia. Esame obiettivo: alla visita podologica,a paziente sdraiato ed arto non in carico, si evidenzia tumefazione della parte anatomica interessata, dolore alla digitopressione. Con l’arto in carico, la sintomatologia si esacerba arrivando a dare limitazione funzionale. L’analisi degli esami strumentali eventualmente eseguiti dal paziente confermano la diagnosi: Rx piede: negativo, sia sotto carico metatarsale che in semplice proiezione dorso-plantare (gli esami radiologici evidenziano principalmente alterazioni o situazioni patologiche interessanti l’osso di per sé) Ecografia del piede: esame strumentale che meglio studia ed evidenzia anomalie dei tessuti molli e delle strutture tendino-legamentose. Rmn: per risultati diagnostici è simile all’ecografia, ma svantaggiosa dal punto di vista economico e di reperibilità dell’esame stesso. Prognosi: benigna, guarigione completa senza esiti in venti/trenta giorni( fondamentale l’eliminazione della causa). Trattamento: La diagnosi precoce e tempestiva della capsulite riduce l’impatto terapeutico e la prognosi. Oltre al riposo, laddove possibile,e rimozione della causa scatenante, si confezionano ortesi plantari (plantari) di scarico, utilizzo di calzature adeguate, taping. Si invia il paziente al proprio medico di medicina generale per la prescrizione di una eventuale terapia farmacologia antinfiammatoria (Fans, corticosteroidi). In particolare, il trattamento è personalizzato a seconda del genere di paziente. In un soggetto giovane, il confezionamento del plantare terrà conto di eventuali patologie sovraseg31 il PODOLOGO in medicina n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 MEDICINA mentarie e quindi sarà una ortesi di tipo posturale. Nel soggetto,invece, in età avanzata verrà tenuto in giusta considerazione il preservare il piede da future alterazioni strutturali per cui l’ortesi sarà di tipo biomeccanico. Al momento dell’esame obiettivo, a paziente disteso sul lettino visita, ( Fig. 1) la palpazione della seconda testa metatarsale con il II° dito in iperestensione evoca nel paziente un intenso dolore. Inoltre, all’osservazione diretta si nota lieve tumefazione a livello articolare.Successivamente, si effettua l’esame al podoscopio nonché l’esame baropodometrico.( Fig. 2 - 3 ) Quest’ultimo, in fase dinamica, evidenzia netto sovraccarico del II° metatarso interessato.A questo punto, il sospetto di capsulite metatarsale è avvalorato dai riscontri strumentali. Per la conferma del quesito diagnostico, si prescrive al paziente un rx piede in proiezione dorso – plantare sotto carico metatarsale.( Fig. 9-10-11-12 ) L’esame radiologico, mostra la traslazione dell’articolazione metatarso-falangea interessata. L’esame strumentale che, comunque ,pone diagnosi definitiva è l’ecografia del piede, in quanto studia in maniera diretta i tessuti molli. In ogni caso, essendo l’algia al di sotto della testa metatarsale tale da compromettere la deambulazione, si procede ad immobilizzazione passiva dell’articolazione in esame ( Fig.4a-4b) tramite lieve bendaggio funzionale con l’obiettivo di ridurre la sintomatologia dolorosa. Tutto ciò, in attesa del confezionamento dell’ortesi plantare idonea.( Fig. 5-6-78) Utile, in questa fase, indirizzare il paziente verso il proprio medico di medicina generale per la prescrizione di terapia antinfiammatoria mirata e l’esecuzione di tecar-terapia. Fig.1) La palpazione del II° metatarso con iperestensione del II° dito evoca intenso dolore. Fig. 2) Lo studio baropodometrico denota un netto sovraccarico del II° metatarso dx. Fig. 3) In questo report, si può notare come alcuni parametri (Rotazione del piede, Ampiezza del passo,Lunghezza del passo) siano in netta discrepanza tra piede dx e sx. Rimane, ovviamente, pressocchè uguale il valore della Fase statica tra piede dx e sx. Questo avviene perché in fase statica l’appoggio non sovraccarica i metatarsi. Fig. 4a – 4b) Nelle foto sovrastanti è mostrato il bendaggio funzionale temporaneo confezionato ad hoc al fine di alleviare la sintomatologia dolorosa in attesa che si perfezioni l’ortesi plantare. Nel caso non si decidesse per un bendaggio funzionale, si consiglia di posizionare dei tubolari atti a limitare la mobilità articolare ed il sovraccarico. 32 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 il PODOLOGO in medicina MEDICINA Di seguito, sono mostrati i vari passaggi nel confezionamento di ortesi plantari posturali: dalla preparazione della base all’aggiunta dei vari correttivi. Fig. 5 – 6 ) Nelle foto sovrastanti, viene mostrata la preparazione di una ortesi plantare posturale con scarico selettivo sul II° metatarso dx con materiale “shock-assorb” e goccia metatarsale. Fasi del confezionamento di ortesi plantari biomeccanici per calzatura comoda da casa predisposta: dalla preparazione della base, all’aggiunta dei correttivi indicati, al rivestimento. Fig. 7a – 7b) Le foto indicano la preparazione di una ortesi plantare biomeccanica con scarico selettivo sul II° metatarso dx e goccia metatarsale. Fig. 8a- 8b) Le foto mostrano il materiale occorrente per la preparazione dell’ortesi plantare. E’ stato confezionato un plantare adatto ad una calzatura comoda da casa, utilizzando (fig. 8a) “ARU Foam lachs Drylex da 3 mm, materiale bicomponente composto da un lato A di rivestimento in alcantara ed un lato B “ shock-assorb”. Ciò è facilmente osservabile alla digito-pressione (Foto 8b). Fasi del confezionamento di ortesi plantare per calzatura quotidiana. Dalla base (A) si passa alla foratura calcaneare con posizionamento di apposito velcro (B;C;D), al definitivo rivestimento sottile (3 mm) con “ARU Foam lachs shock-assorb ” (E;F). A B C D E F Diagnosi radiologica??? Fig. 9 33 il PODOLOGO in medicina n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 MEDICINA Fig. 10 Fig. 11 BIBLIOGRAFIA Fig. 12 Fig. 9-10-11-12) I radiogrammi raffigurati, riferiti tutti allo stesso piede affetto da capsulite del II° metatarso dx, mostrano in maniera evidente la traslazione dell’articolazione interessata. E’ opportuno,dunque, studiare le proiezioni radiologiche dorso-plantari sotto carico metatarsale, in quanto il semplice radiogramma con il piede a riposo non evidenzia quelle alterazioni che invece si verificano nel momento in cui si pone il metatarso sotto carico. 1. Chirurgia del piede - G. Pisani- ed. Minerva Medica 2. Cremaschi D. (1991) - “Fisiologia generale, principi”. Edi - Ermes, Milano 3. L.Root, P.Orien, H. Weed “ La funzionalità del piede normale e patologico”- Vol.II Piccin 4. L.Root, P.Orien, H. Weed, J.Hughes “ Valutazione biomeccanica del piede” - Vol.I Piccin 5. Materiale iconografico tratto, su gentile concessione, dall’archivio 6. “Studio podologico F. Montesi “ - Ladispoli Roma. ERRATA CORRIGE Nel precedente numero (164) di questa rivista a pag. 28 sono stati erroneamente riportati come autori dell’articolo: ”Corrispondenze del tono posturale e le stimolazioni plantari”, M. Rossi, N. Maltzeff, A. Rebonato, M. Citone, P. Aloisio, P. Venneri, G. Varano. Gli autori dell’articolo sono invece Ferruccio Montesi ed Alessandro Russo. Ce ne scusiamo con i lettori e naturalmente con i diretti interessati. 34 n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011 il PODOLOGO in medicina MEDICINA 35 il PODOLOGO in medicina n.165 gennaio/febbraio/marzo 2011
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