Mag 2010 - Gente di Falchera

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Mag 2010 - Gente di Falchera
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ALCHERA
ANNO 18° - N° 5
P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE
ALL’INTERNO
Festa
dei
vicini
pag. 4
SOMMARIO
L’Unitre in gita
MUS-E “Falchera TVB”
Per differenziarci
Corsi gratuiti di computer
Il giornale della scuola
I lettori scrivono
PGS Conquista
Materna S. Pio X
Degusti Byke
Pag-Giovane
Garcia Lorca
L’angolo della poesia
Lo spazio dello psicologo
Sportelli del laboratorio
La Croce Rossa alla Falchera
Lettera ai giovani
La narrativa
Poter viaggaire senza bisogno.....
Fotovoltaico sui tetti
Il piacere di leggere
Astronomia /Briciole di storia
150° Anniversario Unità d’Italia
pag. 2
pag. 3
pag. 4
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pag. 5
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pag. 10
pag. 10
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pag. 12
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pag. 26
pag. 27
EDITORIALE
di
AMILCARE
DE LEO
Vorrei ricordare le ultime votazioni regionali
per esprimere alcune valutazioni in merito. In
Italia il voto è sacro, quasi ogni anno abbiamo
un appuntamento con le urne e, nonostante il
solito astensionismo più o meno accentuato,
la gente compie il proprio dovere, soprattutto al Nord. Quei
volti sorridenti “piaciosi” invitanti, un po’ come sono i divi in
questo caso della politica con vere pose da studio fotografico,
rimangono ormai sbiaditi e stracciati sulla carta ancora appiccicata per poco sui muri delle strade. Nessuno ormai li guarda
più, è acqua passata, come dicono a Napoli: “chi ha dato ha
dato chi ha avuto ha avuto!” Eppure dietro ciascuna maschera
di quei personaggi, appunto sereni ed ammiccanti, per un determinato o addirittura un lungo periodo di tempo, si sono celate lotte di ogni sorta e sopportate ansie di ogni tipo frammiste
a speranze, illusioni, delusioni, sconfitte e vittorie. Non siamo
ipocriti, non regge l’adagio che recita -l’importante è partecipare- A tutti piace vincere. E questa volta c’è chi ha veramente
vinto!
A questo punto, e sono convinto di rappresentare tutto lo staff
della redazione, liberamente e spassionatamente vorrei complimentarmi per la vittoria del nuovo e giovane governatore
del Piemonte al quale va il mio più sincero augurio di buon
lavoro; nel contempo, consentitemi di salutare e ringraziare l’ex
governatrice per quanto ha fatto per la nostra regione e alla
quale va tutta la mia solidarietà. E’ stata veramente una sfida
all’ultimo voto. Dispiace tuttavia, a mio parere, notare che quello
spirito “sportivo” un tempo forse esistente quasi non sussiste
più o non sussiste del tutto tra i signori politici che vincono e
quelli che perdono. Non so, ma ho notato molto raramente tra i
vari contendenti quel semplice segno di signorilità costituito
ad esempio da una stretta di mano, un simbolo di rispetto, di
riguardo, in merito a ciò che si è realizzato e si realizzerà in
futuro grazie a chi subentra al nuovo incarico politico. Almeno
in “democrazia” questa semplice forma di etica dovrebbe esseGente di Falchera 1
segue a pag. 2 in prima colonna
segue editoriale di Amilcare De Leo
re perseguita. Invece anche alla fine della lizza, come
in genere accade, chi ha vinto e chi ha perso si guarda in cagnesco.
Come sempre o quasi, dopo le elezioni, cambiano i
politici, ma restano i cittadini, i lavoratori, restano i
volontari come noi, che rimarremo al nostro posto
finché ce la sentiremo; continueremo, con l’ entusiasmo e la passione che ci contraddistinguono, il nostro lavoro sulle pagine di questo periodico, insieme
al contributo dei nostri lettori e collaboratori, comportandoci come sempre abbiamo fatto nel rispetto
delle nostre idee e di quelle degli altri, apprezzando,
a nostro giudizio, ciò che si fa di bene nel nostro
quartiere e criticando, naturalmente, ciò che si fa di
…meno bene. Ieri come oggi.
L’Unitre in gita
Sabato 13 marzo 2010: gita a Novara.
In una chiara, soleggiata, ancora fresca giornata di
fine inverno il Gruppo Unitre Falchera va in gita a
Novara. Appuntamento alle 8 a Falchera e 8,15 in
corso Giulio Cesare, ponte Stura.
Partenza in perfetto orario. Durante il viaggio la docente Lina Chianale anticipa i temi della visita in
quella città.
Il signor Giovanni Ferrero
ci intrattiene,
quindi, narrandoci alcune
barzellette e
freddure che
rallegrano l’ambiente e svelano un intrattenitore dalla
verve molto comunicativa e simpatica.
Giungiamo abbastanza presto sul posto e subito seguiamo la nostra guida, Lina Chianale, che illustra
le più importanti note storiche e artistiche che caratterizzano la cittadina. Scopriamo così che anche
Novara, come Torino, nasce da un primitivo accampamento romano (Castrum). Notiamo sulla cartina
della città le vie squadrate del centro storico, che
hanno mantenuto l’antica impostazione. Osserviamo
le antiche mura nel loro sito archeologico. Pensiamo: quanta strada fecero a piedi gli antichi romani.
Oltre ai monumenti, alle strade, ai ponti, agli acquedotti, lasciarono la loro civiltà, il loro diritto, la loro
impronta.
La passeggiata continua nelle vie e nel tempo. Il Cristianesimo e la sua storia ci parlano grazie ai monumenti e le chiese, e attraverso gli stili che passano e
si sovrappongono.
Ci rechiamo
presso la Basilica di San
Gaudenzio innalzata dentro
la cerchia delle mura urbane. All’interno
della Basilica è di grande interesse artistico la cappella della Natività dove è conservato un monumentale polittico di Gaudenzio Ferrari datato tra il 1514
e il 1516.
Sulla Basilica poggia la spettacolare cupola, che
domina la città, alta 121 metri, realizzata da Alessandro Antonelli e completata nel 1888. In vetta alla
cupola venne issata la statua in rame dorato del Salvatore, opera di Pietro Zucchi. Il campanile settecentesco della Basilica è opera di Benedetto Alfieri.
Visitando la Basilica il tempo scorre veloce e presto
giunge l’ora di pranzo. Ci rechiamo quindi al ristorante, che si trova poco lontano.
La scelta del locale da parte del signor Giovanni Ferrero, si è rivelata ottima; infatti si è mangiato molto
bene. Durante il pranzo il chiacchiericcio riempie la
sala, poiché i commensali subito socializzano scambiandosi pareri e amicizia. Subito dopo il passaggio
dei camerieri con le portate si avverte un improvviso
silenzio provocato dalle meditazioni.
“E dopo aver mangiato, mangiato e ben bevuto…” i
nostri riprendono di buona lena la passeggiata in città. La visita del Duomo e i musei della Canonica
occupano tutto il pomeriggio. Interessanti ambedue
le esperienze: notevoli le sensazioni provocate dalle
statue rappresentanti la passione del Cristo nel Museo della Canonica.
Nelle prime ore del pomeriggio le strade del centro
storico si riempiono di passanti che percorrono le vie
nei due sensi, osservando le belle vetrine dei negozi,
portando i bimbi a spasso in questa fresca giornata
di sole.
Verso le 18 si torna a casa; alcuni minuti vengono
dedicati al rilassamento degli arti inferiori, che tanto
sono stati impegnati durante la giornata. Poi un breve riepilogo della docente Lina Chianale e un saluto
a tutti i partecipanti.
Dalma, con la consueta efficienza, dà tutte le comunicazioni relative agli impegni futuri e, in modo specifico sottolinea le iniziative previste per festeggiare
“IL DECENNALE” della sezione UNITRE FALCHERA.
Arrivederci alla prossima avventura.
Gente di Falchera 2
Gaetano Donato
MUS-E PRESENTA LO SPETTACOLO
“FALCHERA TVB”
In poco più di mezzo
secolo il quartiere Falchera, “creato” negli
anni Cinquanta come
unità residenziale autonoma, ha visto crescere e mutare considerevolmente il proprio territorio, sia dal punto di
vista strettamente urbanistico sia da quello sociale, al
punto da costituire oggi un terreno privilegiato per accogliere attività e interventi finalizzati all’integrazione interculturale. Tra questi figura il Progetto Mus-e (MusicaEuropa), nato nel 1991 a Bruxelles per volontà del musicista Yehudi Menuhin e presente in Italia dal 1999.
Focalizzando la propria attenzione sull’arte quale linguaggio libero e spontaneo, esso
contribuisce allo sviluppo dell’espressività e della creatività e svolge un ruolo fondamentale nella formazione del
bambino.
Il progetto Mus-e propone alle
classi dalla prima alla terza
elementare un percorso di 6
laboratori artistici nel triennio.
A conclusione del triennio, i bambini avranno fatto esperienze artistiche diversificate incontrando musica, canto,
danza, pittura, teatro ed espressione corporea. I laboratori sono condotti da artisti professionisti in condivisione
con gli insegnanti di classe.
Dall’anno scolastico 200405 l’istituto Comprensivo
“Leonardo da Vinci” ha
aderito al Progetto Mus-e in
quanto le sue finalità di prevenzione dell’emarginazione sociale aderivano pienamente al Piano dell’Offerta
Formativa dell’istituto.
Il gruppo di lavoro Mus-e/
Falchera è composto da cinque artisti esperti nella didattica musicale, teatrale, delle
arti visive e della danza popolare (Roberta Billè, Luisa
Borio, Angelo Di Vito, Massimiliano Giai Bastè, Manuel Vennettilli), che operano da anni in varie realtà educative e in numerose altre scuole torinesi.
Come si vive all’alba del terzo millennio in una delle più
eccentriche periferie urbane, nata negli anni Cinquanta
come quartiere-giardino d’ illuminato respiro europeo, mal
cresciuta nei giorni del boom edilizio e oggi isolata in un
arcipelago di svincoli , accampamenti e centri commerciali, in attesa forse che le magnifiche sorti dell’ennesima speculazione la connettano all’asse padano nobilitandola a dormitorio verde di un pendolarismo maggiore?
Cosa significa appartenere alla terza generazione delle
famiglie che a Falchera giunsero allora dall’Istria o dal
Veneto, dalla Sicilia o dalla Puglia, nell’Italia dell’immigrazione interna e della ricostruzione dove l’antica miseria contadina si stemperava nei turni in fabbrica e la società tradizionale lasciava progressivamente il posto ai
miti industriali del confort e del consumo?
del Secolo Breve, la scuola, la cultura e in special modo
l’arte, “speranza dell’umanità” per l’ipotesi pedagogica
del Progetto Mus-e nelle parole del suo fondatore Yehudi
Menuhin?
A questi e altri interrogativi dà voce Falchera T.V.B.,
uno spettacolo pensato dagli allievi delle tre classi
quinte delle scuole Ambrosini-Neruda e dagli artisti
del Progetto Mus-e alla
conclusione di un percorso laboratoriale svolto lungo tutto l’arco del quinquennio elementare, in collaborazione con le insegnanti
e le istituzioni presenti sul territorio.
Aperto tanto al musical quanto al teatro di parola, lo spettacolo integra, in una complessa messinscena, le discipline oggetto dei laboratori e le approfondite indagini che i
bambini hanno condotto sul quartiere che ospita la loro
quotidianità di nativi o migranti e si offre come viatico
per il viaggio della loro esistenza, cominciata appena e
nello stesso tempo già quasi adulta.
Come location deputata, il capolinea della Linea 4, punto
di arrivo e di ogni partenza da Falchera verso il resto del
Mondo: qui, sul palcoscenico itinerante del Tram Teatro
del gruppo GTT, si terrà:
SABATO 22 MAGGIO ALLE ORE 20.30
LO SPETTACOLO “FALCHERA T.V.B.”
Con la preziosa collaborazione delle insegnanti Antonella Bertana, Paola Busto, Rita Pane, Franca Vicari,
Elena Candiloro, Lidia Forasacco, Elisa Pascarella,
Anna Potenza e del signor Rodolfo Grasso
L’Associazione Mus-e ringrazia l’Associazione “I tranvieri e la Città” che ha messo a disposizione il Tram Teatro e il Comitato per lo Sviluppo della Falchera per la
preziosa collaborazione nell’ organizzazione dell’evento.
Hanno contribuito alla realizzazione del progetto GTT
Gruppo Torinese Trasporti e la Circoscrizione 6.
Gente di Falchera 3
Per Differenziarci
Sono arrivate in redazione (e continuano ad arrivare), parecchie segnalazioni di protesta per il servizio
di (RD) “Raccolta Differenziata” dei rifiuti solidi
urbani della nostra zona. La maggior parte dei cittadini che si lamenta, pur comprendendo le difficoltà
oggettive degli addetti a tale servizio, fanno notare,
come sovente i contenitori sono stracolmi (forse di
dimensioni troppo piccoli in funzione del numero di
utenti e di passaggi periodici insufficienti per il loro
svuotamento) ed in particolare si segnala il disordine ed il degrado provocato dai sacchi per la raccolta
della plastica che sovente vengono sparpagliati sul
terreno circostante o dal vento o da persone che rovistano dentro.
Con la buona volontà
di tutti, si può migliorare la situazione (più
impegno da parte di
noi utenti, nel rispettare le regole della RD e
degli addetti AMIAT a
rispettare rigorosamente i giorni stabiliti per il ritiro). Qualche cittadino fa notare che se un giorno i
cassonetti non vengono svuotati (o perché il personale è assente o vi è una festività o per il mezzo indisponibile), come risultato si ha uno svuotamento dei
cassonetti dopo 15 giorni; troppo tempo e gli utenti
lasciano i rifiuti fuori dai contenitori e quindi prossimamente con la bella stagione le cose non andranno
meglio.
Altri cittadini ci
hanno segnalato
che in alcune
zone di Torino
sono state installate delle “ECOISOLE” ed in
quei luoghi si è
eliminato del tutto il problema di degrado dei cassonetti; tali isole ecologiche interrate e semi-interrate
sono progettate per la raccolta differenziata di rifiuti
solidi urbani, carta, vetro, plastica e organico; la grande capacità di carico sotterranea, non ha alcun impatto sull’area di allestimento esterna, essendovi
come unica interfaccia una torretta di conferimento
dei rifiuti (sulla parte superiore), la torretta è la parte
visibile dell’isola interrata e su di essa è possibile
installare eventualmente sistemi elettronici per l’identificazione degli utenti o per altri servizi. Sperando
che i responsabili AMIAT prendano in considerazione questa o altre soluzioni, confidiamo che tutti gli
utenti della RD continuino solerti e con impegno a
far rispettare i regolamenti per mantenere pulito e in
ordine il nostro quartiere.
Dal 2003 tale sistema ha già portato, nei quartieri
dove è attiva la Raccolta Differenziata, a risultati
superiori al 60%, noi vorremmo arrivare ad una
percentuale più alta in breve tempo.
D. p. R
Festa dei vicini 2010
Sabato 29 Maggio torna la
“Festa dei Vicini”. L’iniziativa nata a Parigi nel 1999,
festa che ha ottenuto un successo immediato e crescente, vi partecipano ogni anno
8 milioni di cittadini europei di 29 paesi e 725 città.
Torino (e Falchera) ha aderito per la prima volta nel
2006 e con l’edizione del
2010 vuole lanciare un messaggio che facciamo nostro, partire dalla festa per
instaurare nuove pratiche di vicinato basate sulla tolleranza, scambi interculturali e conoscenza reciproca utile a vincere la diffidenza e l’impoverimento
delle relazioni sociali.
La festa è aperta a tutti i condomini ed il laboratorio
di quartiere, aiuta logisticamente (sedie, tavoli, ecc..)
chi intende aderire alla festa.
Per informazioni: Tel. 011-443.26.21
E-mail: [email protected]
Corsi gratuiti di Computer
Sono aperte le iscrizioni per i corsi di computer, organizzati dalla redazione “Gente di
Falchera” e che inizieranno a settembre.
I corsi, tenuti dal docente Rocco De Pace,
sono rivolti a tutti i cittadini che desiderano
acquisire le nozioni di base del computer.
Oggi è un mezzo che sta diventando sempre
più prepotentemente indispensabile nella nostra vita quotidiana.
Le lezioni saranno 12 di 2 ore settimanali così
suddivise:
6 lezioni per principianti per acquisire le prime nozioni di base dell’utilizzo del computer, a proseguire 6 lezioni per acquisire le basi
della navigazione in Internet e gestione della
casella postale.
I corsi di base si svolgono presso la struttura
di via degli Abeti 16 e grazie all’interessamento
del Settore Biblioteche Civiche della città di
Torino, i corsi rivolti alle nozioni di Internet,
si svolgeranno presso il laboratorio di informatica della Biblioteca Civica Falchera.
I corsi sono gratuiti ed a numero chiuso.
Per informazioni rivolgersi presso la redazione “Gente di Falchera” in piazza Giovanni Astengo 10 - Tel. 011-22.47.387
Gente di Falchera 4
G..U.
IL GIORNALE DELLA SCUOLA
ISTITUTO COMPRENSIVO
“LEONARDO DA VINCI”
N° 5, anno 2°, inserto “Gente di
Falchera” Maggio 2010
dal 4 al 7 maggio 2010
Liberinbarriera3
IL VIAGGIO COMINCIA!
Come annunciato nel precedente numero di Gente di
Falchera, l’ICS Leonardo da Vinci ospiterà dal 4 al 7
Maggio Liberinbarriera, evento a cui tutte le classi
dell’istituto hanno lavorato fin dall’inizio dell’anno
scolastico. La manifestazione, giunta alla terza edizione, vedrà le scuole del quartiere aprirsi ai bambini,
ai ragazzi, ai giovani e agli adulti di tutta la Barriera di
Milano, in quanto fulcro di una serie di attività culturali che vertono intorno al tema “IL VIAGGIO”.
La palestra della LEONARDO DA
VINCI (Via degli Abeti 13) diverrà
in quei giorni una grande libreria,
curata dalla Libreria “Torre di Abele” in collaborazione con “La Casa
delle Note”, a cui studenti e genitori
potranno accedere ogni giorno dalle
9 alle 17 per guardare, sfogliare, comprare libri selezionati. Nei locali della Vinci, della scuola elementare
ANTONIO AMBROSINI (via dei
Pioppi 45) e della Media BERNARDO CHIARA (via Porta 6) saranno allestiti spazi
espositivi visitabili, con mostre grafico-pittoriche e i
prodotti multimediali realizzati dagli alunni, ma anche curati dal Tavolo Sociale e dal Comitato per lo
Sviluppo di Falchera, che fra l’altro in quest’occasione presenterà il volume “L’altra storia vent’anni
dopo Falchera nuova”.
Sono attesi numerosi autori: Quarzo, Del Ponte, Tesio, Pelanda, Badellino, Viviani, Robino ed altri ancora. Agli allievi delle scuole elementari e medie saranno destinati alcuni laboratori di lettura, teatro e
manualità creativa, condotti da docenti dell’istituto
e da esperti esterni.
Anche presso le altre scuole della Circoscrizione 6
si svolgeranno diverse iniziative.
La novità di questa edizione è il coinvolgimento dei
ragazzi dai 14 ai 18 anni delle scuole superiori di
zona, ma non solo, tutti quelli che vivono le numerose realtà aggregative di Barriera di Milano che, attraverso un’apposita cartolina, potranno votare le
letture che preferiscono ed eleggere il “libro del quartiere”.
Ci sarà spazio anche per lo sport, per le classi che
vorranno sfidarsi nelle Olimpiadi di Liberinbarriera,
il 7 Maggio in Ambrosini e per i giovani che incontreranno, all’Istituto Bodoni, Emiliano Poddi e il suo
romanzo d’esordio, storia di un giovane appassionato del basket.
Nemmeno i più piccoli saranno esclusi e grazie alla
disponibilità di due mamme, ai bambini della scuola
dell’infanzia Luxemburg sarà destinato un laboratorio di ascolto e drammatizzazione e la possibilità di
visitare la grande libreria.
Naturalmente anche la biblioteca Falchera attiverà
iniziative quali letture per famiglie, attività all’aperto e scambio di libri nelle giornate di martedì 4 e
venerdì 7.
Inoltre il piccolo teatro della scuola “L. da Vinci”
vedrà avvicendarsi giovanissimi artisti del nostro e
di altri istituti scolastici in una serie di attività teatrali e musicali aperte a tutti.
Martedì 4 maggio alle ore 10 una breve conferenza
stampa e l’esibizione di alcuni alunni apriranno le
porte della manifestazione.
L’iniziativa è stata possibile grazie alla collaborazione
ed il finanziamento della Circoscrizione 6^ attraverso la V Commissione.
L’IC Leonardo da Vinci invita la popolazione a vivere con i bambini e i ragazzi del quartiere l’avvenR.P.
tura di questo viaggio.
GLI EVENTI PERMANENTI
LEONARDO DA VINCI
(Via degli Abeti 13)
GRANDE LIBRERIA all’interno della PALESTRA. A cura delle librerie “Torre di Abele”e
“La casa delle note”Aperta ogni giorno dal 4 al 7
maggio in orario 9-17
MOSTRA di elaborati grafici e multimediali sul
tema “Il viaggio”. A cura dei plessi dell’ICS Leonardo da Vinci. Aperta a tutti
Mostra fotografica sulla storia della Falchera dal
1950 al 1999 realizzata da IRES Piemonte.
MOSTRA fotografica sulla storia della azione di
sviluppo locale partecipato di Falchera realizzata dalla Città di Torino. A cura del Comitato Sviluppo Falchera.
BERNARDO CHIARA
(Via C. Porta 6)
MOSTRA di elaborati grafici e multimediali prodotti dalle classi del plesso Chiara
Gente di Falchera 5
ANTONIO AMBROSINI
(Via dei Pioppi 45)
MOSTRA di elaborati grafico-pittorici delle
classi del plesso Ambrosini
ALTRE SCUOLE
partecipare a un soggiorno, nel mese di luglio, di una
settimana nella cittadina francese, offerto dalla
circoscrizione. Mi pare una iniziativa interessante.
In conclusione è stato un momento emozionante, nel
quale ci siamo sentiti particolarmente importanti.
UNA GIORNATA PER RICORDARE
Scuola GABELLI (Via Santià 25)
Esposizione di piccoli libri e cartelloni realizzati dagli alunnni
Scuola SALVO D’ACQUISTO (Via Tollegno 83)
Mostra e prodotti multimediali
Scuola “CENA” (Strada S. Mauro 32)
MOSTRA sulla storia della scuola
Liberinbarriera è in Falchera.
VI ASPETTIAMO!
CONSIGLIO DEI RAGAZZI
Ciao a tutti, sono Enrico Carraro della II H della
scuola Bernardo Chiara. Martedì 16 marzo tutti i
rappresentanti della nostra scuola, con i compagni
degli altri istituti, si sono riuniti per la prima volta
presso la sede della Circoscrizione. Il presidente della
circoscrizione, Vittorio Agliano, ha presentato, con
una brevissima introduzione, la struttura del consiglio
dei ragazzi e delle ragazze e i compiti a noi assegnati.
In seguito ha presentato, al pubblico, la giunta. La
nostra prima votazione riguardava l’approvazione per
l’insediamento del consiglio. Ci ha spiegato che nel
consiglio quando si vota è necessario esprimere la
propria opinione utilizzando una di queste tre
espressioni: “accetto, rifiuto, mi astengo”.
La coordinatrice della V commissione, Nadia
Conticelli, ha invitato i consiglieri ad attivarsi nelle
singole scuole, nell’ambito della rosa dei già eletti,
al fine di candidare nelle prossime elezioni un
presidente, un vice presidente ed un segretario.
Con molta sorpresa abbiamo saputo che in occasione
del trentesimo anniversario di gemellaggio fra la sesta
circoscrizione e Bagneux (comune francese nei pressi
di Parigi) sarà data la possibilità ad uno di noi di
Stamattina,15 aprile,
noi alunni
delle classi V
dell’Istituto
Comprensivo “Leonardo Da Vinci”
siamo andati alla lapide dei partigiani di Strada Cuorgnè per commemorare tre giovani partigiani. Eravamo accompagnati da rappresentanti della Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, del Tavolo sociale e
della VI Circoscrizione.
Dopo aver deposto i fiori davanti alla lapide, abbiamo osservato un minuto di silenzio per ricordare i
caduti morti nella lotta antifascista della Resistenza
e uno dei principali organizzatori dell’ANPI, il signor Albino Rossello, scomparso poco tempo fa.
Successivamente ogni classe ha recitato una poesia e
la cerimonia si è conclusa con il canto “Oh bella ciao”.
E’ stato molto commovente cantare insieme ai partigiani un brano significativo di quanto in gioventù,
coraggiosamente, hanno dovuto affrontare.
Questa cerimonia è stata molto importante ed è giusto che venga svolta ogni anno, perché tutti continuino a ricordare che molte persone hanno lottato per i
nostri diritti sanciti dalla Costituzione.
Gli alunni della VB
ANIMALI CHE PASSIONE!
Gli animali piacciono molto ai bambini che amano giocare con loro: a
volte li stuzzicano, a volte li coccolano e sempre li cercano.
Tra gli animali preferiti, all’interno
della classe IV A, c’è il CANE.
Una bambina parla del cane di suo cugino. “E’ un cane femmina di nome Regina. E’ nera,
alta, ha un anno ed è bravissima. Ogni volta che lancio qualcosa, Regina la prende e me la riporta, ma se
le butto un pallone diventa un fulmine e inizia a giocare a..calcio! Sposta la palla da una parte all’altra
con le zampe anteriori, evita gli ostacoli e infine tira
in porta!”
Un bambino è andato dai nonni per conoscere Palli-
Gente di Falchera 6
no, un cagnolino. “Con lui ho giocato a palla, gli ho
messo il guinzaglio e ho fatto una passeggiata fino al
parco.”
Un altro ha trovato sotto la neve un cane piccolo e
nero, con gli occhi azzurri. “L’ho chiamato Bobi, era
bravo, giocavamo a nascondino. Gli volevo tanto
bene, ma un giorno la mamma l’ha venduto”.
Dalle nonne due bambini hanno incontrato ognuno
il suo cane, compagno di giochi per un’estate: un cane
si chiama Max, è tutto nero con gli occhi castani;
l’altro è un cane lupo di nome Jack. “Una notte c’erano i tuoni, Max si è spaventato ed è corso da me, si è
rannicchiato nel mio letto e si è addormentato”. “Jack
mi ha aiutato a costruire la sua cuccia.”
Un bimbo ci presenta Balto, un cagnolino trovato
dalla sorella in un vicolo del centro di Torino. “Mi
sono affezionato a Balto perché mi fa tenerezza. Con
il suo pelo a macchie nere, bianche, grigie e marroni, corre saltellando e abbaia facendo un verso che
assomiglia al <qua qua> dell’oca. E’ un coccolone e
si fa sempre accarezzare”.
Una bambina desiderava tanto un cagnolino e finalmente la mamma gliel’ha regalato. “Era tutto color
nocciola con le orecchie lunghe e grosse come Dumbo. Era piccolo piccolo e aveva uno strano modo di
correre, appoggiandosi sulle zampe di sinistra e facendo sentire lo scalpiccio: <tin tin tin>. Un giorno i
miei genitori lo portarono via perché ero allergica al
pelo del cane”
A un bambino, quando era piccolo, è stato regalato
per il suo compleanno un cane di nome Stic. “L’avevo tanto desiderato che quasi non credevo ai miei
occhi! Poi purtroppo è morto travolto da un’auto”.
Anche il GATTO riscuote successo.
Un bambino ha una gattina che
ha chiamato Leoncina perché :
“Mi ricorda quella che ho visto
allo zoo. L’aveva trovata mamma in mezzo alla strada mentre
tornava dal lavoro; era nata solo
da qualche giorno perché non
aveva ancora aperto gli occhi”.
Un altro bambino d’estate ritrova al suo paese una
gatta di nome Mimì. “Ha le macchie nere e bianche,
le unghie lunghe, gli occhi azzurri. Quando mi avvicino a lei mi graffia e mi graffia anche quando le
metto i croccantini nella ciotola.”
Ad un bimbo piace il PAPPAGALLO. “Il mio pappagallo si chiama
Rosita e ha le piume un po’ verdi e
un po’ rosse. Quando mi siedo vicino a lei mi fa degli scherzi: me la
vedo comparire davanti agli occhi
all’improvviso con il becco spalancato e io mi spavento”.
Una CONIGLIETTA suscita la
simpatia di una bambina.
“D’estate in una fattoria ho visto
tanti conigli. Ho cercato di accarezzarli ma sono scappati tranne
una coniglietta piccola e bianca,
tenera e simpatica. L’ho accarezzata e lei stava lì a prendersi le
mie coccole. L’ho chiamata Titti e ogni tanto l’andavo a trovare”.
Ad una bambina piace il
CAVALLO che desidera
da quando era piccola.
“Quando avevo quattro
anni avevo visto un cavallo nero di cui mi sono subito innamorata e, col permesso di papà, l’avevo cavalcato; da lì è nata la mia
passione”.
I PESCI sono gli animali preferiti da un bambino.
“Sono i miei amici! I miei bellissimi pesci colorati! Sono
tanti, alcuni grandi altri piccoli. Quando gli metto il cibo
nell’acquario in cinque secondi lo mangiano tutto”.
Che teneri questi animali! Quante emozioni suscitano! Quante parole dolci fanno sussurrare ai
bambini della IV A!
E’ proprio vero: solo i bambini sanno rapportarsi
con gli animali con naturalezza e semplicità.
I poeti della Falchera
a Mappano
Nell’ambito del “Maggio Mappanese” il
C.I.M. (Centro Intercomunale Mappano),
dedica una serata ai “Poeti della Falchera”,
che collaborano alla rubrica “L’angolo della poesia” sul nostro giornale “Gente di
Falchera”. La serata è stata fissata per il
giorno 27 maggio alle ore 20,30 presso i
locali del C.I.M. in p.zza Amerano 1,
Mappano di Caselle.
Alla manifestazione, saranno presenti gli
autori delle poesie, le quali saranno accompagnate dalle musiche della prof.ssa Lina
Sorrentino.
Presenterà Antonio Zappia, animatore culturale e consigliere comunale di Caselle.
Gente di Falchera 7
I lettori scrivono
AVVISO PER CHI SCRIVE.
“Gente di Falchera” pubblica opinioni, repliche, consigli di interesse generale, sempre rispettosi delle persone e delle istituzioni. Possibilmente le lettere non
dovranno superare le 40 righe e potranno essere ridotte. La pubblicazione sarà a discrezione della redazione. Le lettere dovranno pervenire con nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico del mittente; su richiesta, potranno essere pubblicate con uno pseudonimo. Quelle anonime non saranno prese
in considerazione: saranno cestinate!!
Come siamo caduti in basso!!
Ieri 28 marzo una calda giornata di primavera finalmente esco anche se solo per andare a votare, (premetto sono disabile e un pò per il freddo, la pioggia e
il brutto tempo erano 4 mesi che non uscivo da casa),
dopo aver votato visto il bello decidiamo di fare un
giro per la Falchera; L’avessi mai fatto, tra le strade
rotte, rattoppate sopra i rattoppi e i marciapiedi con le
salite e le discese per i disabili fatti a mo di passo
carraio (inclinazioni pari al 20-30% passando poi per
la famosa piazza Falchera o piazza Astengo anche
questa inaugurata più volte ma mai finita specialmente in un pezzo fatto di mattonelle di pietre tutto dissestato e rotto, proseguendo saliamo dal giornalaio
sino ad arrivare in via sant’Elia, tutto buchi e dalla
disperazione e dal male alla schiena sono tornato a
casa.
Oggi riflettendo su ciò che ho visto ieri pongo delle
domande al sindaco in testa, poi alla giunta, agli assessori, alla circoscrizione e chi più ne ha più ne
metta.
1) perchè rattoppare le strade sopra i rattoppi e con
catrame che si sbriciola e dopo 2-3 giorni le strade
sono come prima se non peggio.
2) vorrei poi dire solo due parole all’architetto o al
geometra che ha proggettato gli scivoli “torna a scuola non fate sprecare soldi alla comunità”
3) non so chi ha proggettato la piazza ne chi ha eseguito i lavori ma il tutto è servito a farci capire in che
paese stiamo vivendo dove i soldi dei cittadini servono ad arricchire la gente ......
decidete voi come definirla
4)la pulizia poi lascia il tempo che trova dai cassonetti pieni perchè non vengono svuotati con una certa regolarità, buste per terra, plastica o altro, strade
che non hanno niente da invidiare a Napoli poi vengono a fare le multe per la raccolta differenziata
5)per non parlare della neve dove gli spazzaneve erano un sogno e la speranza la pioggia così scioglieva
la neve dalle strade. EPPURE HO VISSUTO TANTO ALLA FALCHERA ED ERA BELLA ANCHE
SE CON TANTI DIFETTI. Chiedo alla circoscrizio-
ne “organo inutile e deleterio” cosa ha fatto sino ad
oggi o cosa intende fare per dare un pò di lustro a un
quartiere che di colpe e tasse ne ha pagate tante invece al sindaco e alla giunta chiederei un incontro in
piazza onde rispondere a tutti questi quesiti ai concittadini così possono toccare con mano la realtà e
conoscere il volto delle persone da cui è governata.
Con una grande delusione e rammarico chiudo questa lettera che a volte non vorrei mai averla aperta
ma almeno mi sono tolto un sassolino dalla scarpa
anche se sono rimaste le pietre.
In attesa di un riscontro in merito da parte di chiunque sia interessato e non per fare polemica ironia.
Porgo i distinti saluti
Domenico Valente
Spettabile Redazione
Con grande stupore e rammarico vi segnalo cosa accade al parco di piazza Volgograd.
Si sono accampati dei Room con i loro camper e
quant’altro e tanta gente come me ha notato che fanno uso della fontana per sciacquarsi i loro attributi,
poi usano il prato come water, si fanno le loro grigliate e se si vuole fare una passeggiata, ti vengono
pure a dire che il cane non devi portarlo in questo
parco? E allora cosa bisogna fare secondo voi portargli un caffè macchiato magari?
Grazie per l’attenzione, con grande stima.
L G.
Gentile signora Chiara Vittorini
Gentile Signora; ho letto la Sua lettera che in alcuni punti
mi trovo d’accordo con il Suo pensiero. Lei scrive alcune
cose inerenti al Terzo Mondo, vede qui il discorso sarebbe
un po’ lungo, perché in parte è anche colpa dei Paesi
Europei, vedi colonialismo. Chi le scrive queste note non
fa vita mondana come suppongo Lei, visto che conosce
tutte le feste che si fanno qui da noi. Alla Falchera Nuova
in principio le porte dei box erano verdi poi una direttiva
Comunale ha ordinato a dipingerli di grigio. Sulla
differenziata Lei ha perfettamente ragione, infatti c’è
molta gente ammalata di menefreghismo, o non ha ancora
capito cosa vuol dire Differenziata, ma vedrà quando
arriveranno le multe, forse capiranno. La mia risposta alla
Sua lettera ha un risvolto. Nell suo scritto c’è, quasi in
fondo un pensiero che mi sconvolge, Le rivolgo una
richiesta, Signora venga in redazione le offriremo un buon
caffè (non corretto), e mi sveli chi sono il Peppone e don
Camillo locali. Sperando di una Sua disponibilità le porgo
distinti saluti.
Gente di Falchera 8
Franco Foppiani
Gentile redazione
Con questa mia vorrei raccontarvi cosa è successo
oggi pomeriggio (domenica 18 aprile) in P.zza G.
Astengo.
Con i miei bimbi ed i miei genitori ci trovavamo presso le panchine in granito della piazza quando a distanza di pochi minuti uno dall’altra sono caduti,
mettendo il piede dentro le canaline di scolo con le
grate divelte, prima mio figlio di quattro anni poi mia
madre con in braccio la bimba di un anno.
Non so come, visto che si può facilmente rovinare
sulle panche in granito e sbattervi magari il viso o la
testa, i bimbi alla fine se la sono cavata con delle
lievi escoriazioni, mentre mia madre con contusioni
più gravi ed una “bella” tachicardia. Non si è recata
in pronto soccorso poichè sarebbe stato solo un ulteriore disagio oltre al danno subito.
Ho comunque chiamato i Vigili Urbani che hanno
fatto transennare i buchi aperti in piazza. Sempre che
le transenne non vengano rimosse o spostate!
In ogni caso: come dobbiamo muoverci affinchè non
si ripetano altri incidenti? A parte ovviamente stare
lontani dalle zone in questione (non sarebbe giusto
però, e neanche fattibile dato che la piazza è utilizzata soprattutto da bimbi piccoli che non riescono
sempre ad evitare i vari buchi di cui è disseminata la
piazza).
E non mi dilungo sulla manutenzione della piscina, i
motorini che incuranti dei pedoni scorazzano a velocità pazzesche e le automobili che passano nella zona
pedonale...
Faccio presente che proprio qualche secondo prima
che cadesse mia madre stavo parlando con due conuigi che raccontavano proprio di aver a loro volta
sfiorato una caduta del genere.
Il nostro non è un caso isolato, come si può ben immaginare anche senza la mia attuale comunicazione.
Se volete pubblicare la mia lettera ben venga (vi chiedo cortesemente di omettere la firma però). In realtà
scrivo perchè vorrei sapere anche dal Tavolo Sociale
quali azioni sono state messe in atto in favore di chi
utilizza gli spazi della piazza nei modi più consoni.
Faccio presente che per il problema motorini ho personalmemte contattato più volte sia i Vigili di prossimità sia i Vigili di zona.
Propongo una raccolta firme sponsorizzata dal Giornale di quartiere, tenuta presso il Tavolo sociale e
inviata in seguito sia al Comando dei Vigili sia in
Circoscrizione: è una delle azioni che mi sono state
consigliate affinchè vi sia un intervento adeguato da
parte degli organi preposti. Personalmente non riesco a farmene carico ed in ogni caso credo che sia
auspicabile un’azione collettiva.
Grazie mille per l’attenzione e per la disponibilità.
Lettera firmata
Risposta all’articolo “Scuola fatiscente” sul
numero di aprile nella rubrica “I lettori
scrivono”
Mi rivolgo al sig. Mario Bonalberti e lo ringrazio
per l’interesse che rivolge all’insegna della nostra
scuola Ambrosini e, di riflesso, non solo ai suoi nipoti, ma a tutti i bambini della scuola. Avrei piacere
di conoscerlo e di parlare personalmente con lui, per
spiegargli quanto segue: i responsabili della scuola
hanno più volte segnalato al Comune, ente predisposto per tali interventi. La precarietà delle lettere “E”
e “N” dell’insegna, e anche i furti e le rotture delle
grondaie.
Non ricevendo risposta, i responsabili della scuola
hanno personalmente parlato con il geometra che si
occupa della ristrutturazione dell’ex ala Ambrosini
di via dei Pioppi, 43, futura biblioteca.
Il geometra ha assicurato che si occuperà della cosa.
Mi permetto di invitare il sig. Bonalberti a visitare la
scuola Ambrosini, così si potrà rendere conto personalmente che la nostra scuola, ristrutturata da pochi
anni, non è assolutamente fatiscente, ma rispettosa
delle norme di sicurezza, pulita ed accogliente.
Ringrazio ancora e saluto cordialmente.
Ins. Patrizia Sopetto
“Favola d’altri tempi letta oggi!”
C’era una volta un quartiere popolare, detto Villaggio, che, quando capitava qualcosa, era sempre per
strane coincidenze, (come in Falchera E/2! Nel decennio1975/85).
Sugli abitanti della zona, quasi tutti onesti lavoratori, credevano di emergere in modo positivo alcuni
personaggi, piuttosto seri anzi che no, di vario tipo.
Si atteggiavano come capo “mammasantissima”, pretendendo la “venerazione” a tutti i costi di solito,
oppure dei personaggi, che in quel momento di confusione, cercavano di fare il proprio comodo in modo
da “allettare” una loro migliore esistenza di vita.
Tutti questi attori, memori di personaggi d’avventura nelle favole raccontate dai loro avi, cercavano
d’imitarne le imprese di questi, però in modo distolto dalla realtà. Il popolo pertanto assisteva divertito
a queste interpretazioni di metafora.
“DON CHISCIOTTE”: con “Sancio Pancia” a fianco, anziché dare la carica ai mulini a vento, va contro di tutti quelli che gli danno una mano sicura, collezionando insuccessi, che lui stesso poi giustifica
con delle pubbliche scuse. Figuratevi la risata del
villaggio!
“DON CALOGERO”: nel chiuso del suo castello in-
Gente di Falchera 9
dirizza ed illumina la mente dei suoi “Picciotti”, i quali
richiamando l’attenzione del popolo sui grandi avvenimenti a tempo delle famose Udite!Udite! Fanno credere, che la verità arriva dal cielo e invece se ne accorgono poi a proprie spese, di avere sbagliato tutto.
“DON ABBONDIO”: anziché avere paura dei “Bravi” si associa e ne gestisce i profitti, giustificando
l’impresa di questi scalmanati come un momento di
sfogo necessario.
“D’ARTAGNAN”: con quei baffi, anziché andare
ai convegni amorosi, partecipa a tutte le riunioni della
zona, senza risolvere uno dei tanti problemi impellenti, che la popolazione spera da anni la soluzione.
“DON CAMILLO”: come antagonista anziché il
sindaco “Peppone” ha nei dintorni dei “Papponi”, che
approfittando di certi valori, realizzano i loro intenti
senza guardare le esigenze del quartiere.
“EX TRE MOSCHETTIERI”: al motto di “Tutti”
per uno e Uno! Divide! La sua colpa per tutti.
Gli aneddoti, simulazione di personaggi, comportamenti e fatti raccontati se raffrontati a delle circostanze di “Oggi” sono puramente casuali e non specifici a personaggi di attività esistente in zona. Ringrazio la sig.ra Vittorini per il suo articolo.
Francesco Traisci
P G S CONQUISTA
Non è raro sentir dire “i giovani d’oggi non valgono
niente” o “noi eravamo meglio”. Io stesso alcune volte ho commentato “ai miei tempi…” o “io facevo così”,
ma subito mi sarei voluto mordere la lingua, perché
non è possibile fare paragoni, bisogna prendere i ragazzi come sono e aiutarli a crescere, così come hanno fatto i nostri genitori e i nostri educatori.
I TEMPI CAMBIANO
Mi capita di ripensare alle
mie reazioni da adolescente, al mio modo di vedere
la vita in un’età in cui si
parte alla conquista del
mondo, ritrovando similitudini con i giovani d’oggi,
con loro azioni, con il loro
modo di pensare.
L’evoluzione tecnologica galoppante non deve farci
allontanare da ciò che riteniamo giusto per i nostri
ragazzi. Dobbiamo conoscere i mezzi che usano, dobbiamo portare la nostra razionalità nel loro mondo e
permettere che si esprimano come credono. La comunicazione è fondamentale e, giustamente, i giosegue a pag. 24
Materna S. Pio X
Salve a tutti!
Siamo sempre noi ad affacciarci alle pagine del
nostro giornale di quartiere per raccontarvi le
ultime novità.
Il 29 e 31 marzo si è concluso il laboratorio di
lettura dei Piccoli delle scuola dell’infanzia e dei
divezzi (che l’anno prossimo scenderanno al piano
terra, dai fratelli più grandi!) del nido.
È stato un bel successo: per noi, per le nostre
famiglie che ci hanno visti impegnati in tante attività, guidati dalle maestre Francesca e Sara, con
il contributo della cuoca Caterina per la realizzazione dei biscotti di panpepato.
Cosa c’entrano i biscotti? Perché non condividete
con noi la storiella che abbiamo commentato per
10 belle lezioni? Eccola:
IL CONIGLIOLO DI PAMPEPATO
C’era una volta una vecchina piccina piccina che
stava dentro la sua cucina e cucinava tanta roba
buona. Un giorno fece il pan pepato, che è una
torta, un dolce buono! Ma invece di farlo rotondo
oppure quadrato, il pan pepato lo fece a forma di
coniglio. Gli fece un bel musetto, due begli orecchi lunghi, gli zampini, il codino, poi lo mise nel
forno. Mentre aspettava che il pan pepato fosse
cucinato, ecco che alla porta del forno si sente un
rumore come di calci: tuppete tuppete tuppete.
La vecchina apre il forno e dal forno scappa… un
coniglio! Ma un coniglio vero!
Che scappa, scappa, in due salti è nell’orto, altri
due piglia lo stradello, e via come il vento, ma ogni
tanto si volta e le fa “Marameo”.
La vecchina ci rimane male, si affaccia alla finestra e grida:
“Piglialo, piglialo, il mio conigliolo, di pan pepato,
dal forno se n’è scappato”.
La vecchina si mette a correre dietro a quel coniglio Marameo, ma come fa a pigliarlo?
La vecchina chiede alla capra:
“Signora capra, per favore mi aiuti lei ch’è di buon
cuore!”.
(Capra) “Beeh! Ditemi voi, che debbo fare?”
(Vecchina) “Il mio coniglio s’ha d’acchiappare, no?”
(Capra) “Ed io lo piglio si, il tuo coniglio di pan pepato se dal forno t’è scappato!”
Capra e vecchina corrono dietro al coniglio, ma
quello va come il vento, ogni tanto si gira e fa “….
Marameo”. Allora la vecchina chiede al gatto
“Signor gatto, per favore mi aiuti lei ch’è di buon
cuore!”.
(Gatto) “Miaoo! Ditemi voi, che debbo fare?”
(Vecchina) “Il mio coniglio s’ha d’acchiappare, no?”
(Gatto) “Ed io lo piglio si, il tuo coniglio di pan pe-
Gente di Falchera 10
pato se dal forno t’è scappato!”
Corrono, intanto, gatto, capra e vecchina dietro
al coniglio quello, però, va come il vento, e quando
si gira e fa “… Marameo …”. Allora la vecchina chiede al cane: “Signor cane, per favore mi aiuti lei
ch’è di buon cuore!”.
(Cane) “Uoh, uoh, uoh! Ditemi voi, che debbo fare?”
(Vecchina) “Il mio coniglio s’ha d’acchiappare, ti
prego!”
(Cane) “Ed io lo piglio si, il tuo coniglio di panpepato se dal forno t’è scappato!”
Corrono capra, gatto, cane e vecchina dietro
al coniglio, ma quello “…Marameo…” va come il
vento!
Ora, dovete sapere, che c’era, infondo allo stradello, una volpe che pigliava il fresco.
E quando la volpe vede arrivare quel coniglio che
corre, corre come il vento e fa …“Marameo… “ spalanca la bocca e …ham!, ne fa un boccone solo. Era
ancora là che s’accarezzava la pancia, quando arrivano capra, gatto cane e vecchina che le dicono
“Signora volpe, per favore ci aiuti lei ch’è di buon
cuore!”.
(Volpe) “Ditemi voi, che debbo fare?”
(Vecchina) “Il mio coniglio, no? s’ha d’acchiappare!”
E la volpe rispose queste parole famose:
“Il tuo conigliolo di panpepato, l’ho già pigliato e
l’ho mangiato! E adesso …adesso piglialo, il tuo conigliolo di pan pepato, se dal forno t’è scappato!”
A sentire queste parole la vecchina si arrabbiò,
s’arrabbiò tanto, eh! Prese il mestolo e attaccò a
bastonare la volpe:
(Vecchina) “E piglia questo, questo e questo”
(Volpe) “Ahia, Ohio, Ahia, basta, aiuto! Ahia, Ahia!”
E sotto tutte quelle mestolate, la volpe sputò il
coniglio.
Il coniglio si ritrovò in mezzo al prato, drizzò le
orecchie, si asciugò il naso bagnato, poi si guardò
attorno e disse: “… Marameo…” E via di corsa! E
dietro tutti:
la vecchina, la volpe, la capra, il gatto, il cane e
sono ancora là, che corrono, corrono tutti e cantano:
Piglialo, piglialo, il mio conigliolo, di pan pepato,
dal forno se n’è scappato.
Speriamo sia piaciuta a voi come a noi questa bella storiella musicale.
I nostri prossimi appuntamenti sono:
11 maggio: gita scolastica della scuola dell’infanzia all’agrigelateria
27 maggio: saggio di fine anno
31 maggio: saggio di inglese
4 giugno: saggio di psicomotricità
Seguiteci con attenzione e perché no?
Passate a trovarci!!!
DegustiByke
“Se sei interessato a pedalare per conoscere ed assaggiare i prodotti tipici delle nostre zone, questa è
l’associazione che fa per te”.
Questo è lo slogan di Degustibyke, Associazione culturale-sportiva, nata per la valorizzazione del patrimonio eno-gastronomico Italiano.
Enogastronomico perché alla fine della pedalata ci
si ferma in un locale a degustare nei locali tipici.
E’ la seconda volta che ci aggreghiamo al gruppo
Degustibyke per una gita in bicicletta. A maggio 2009
avevamo “degustato” un percorso sul Ticino.
Sabato 27 marzo siamo partiti, un gruppo di circa 20
persone, alla scoperta della ciclostrada della Stura di
Lanzo, coprendo il percorso che va da Devesi (Ciriè) a Lanzo e ritorno a Devesi.
Il percorso, quasi completamente asfaltato, è costituito da un circuito ad anello di 30 km, che si sviluppa fra Ciriè e Lanzo, con un tracciato immerso nel
verde, tra la sponda sinistra della Stura e il Banna.
Una bellissima pedalata nel verde, molto apprezzata, forse perché, essendo la prima della stagione, aveva un sapore particolare.
Il pranzo che ci attendeva al Ristorante “Il Cantuccio di Devesi” non ha deluso: antipasti misti, agnolotti al sugo di salsiccia e barbaresco, arrosto alle
nocciole, un tris di dolci che ha ripristinato le calorie
perse durante la pedalata.
Che dire? Arrivederci alla prossima pedalata!!!
Adriana Scavello
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Gente di Falchera 11
oltre alla serata con un concerto di punta REGGAE
e ad una serata DJ SET con musica House, Techno,
Commerciale, Minimal. Per finire vi proponiamo altre due attività che poi nei prossimi numeri di gente
di Falchera approfondiremo meglio.
PAG - GIOVANE
A cura del Tavolo
Sociale Giovanile
Finalmente sembra che il tempo delle nevicate e del
freddo stiano abbandonando anche la nostra piccola
Falchera. Questo ci da l’opportunità di cominciare a
pensare ed organizzare le attività che svolgeremo
durante il periodo estivo. Ma andiamo con
ordine…Come ben sapete il Tavolo Sociale Giovanile è nato per dare voce alle esigenze di cui i giovani sentono il bisogno. Noi che ormai siamo attivi da
ben 6 anni sul territorio cerchiamo attraverso le attività e gli eventi culturali e di spettacolo che organizziamo di andare a risanare quella mancanza di
idee,considerazione, spazi e di partecipazione che
sappiamo che i ragazzi vivono all’interno del quartiere… Detto questo ecco la soluzione che speriamo
porti una ventata nuova e soprattutto prolungata nel
tempo nella nostra Falchera. In collaborazione con il
Settore Rigenerazione Urbana e Integrazione, con la
Circoscrizione 6 e il Comitato per lo Sviluppo della
Falchera stiamo per dare il via a delle attività che
coinvolgeranno non solo i ragazzi ed i cittadini del
quartiere ma anche speriamo tantissimi giovani di
tutta la città. Adesso arriviamo al programma delle
attività estive…
Cominceremo con il PROGETTO ESTADO’ che
si occuperà da metà Giugno a fine Luglio di organizzare momenti ricreativi e di aggregazione giovanile
( con fascia dai 14 ai 18 anni ) tutti i giorni dal lunedì
al venerdì dalle ore 14,00 alle 19,00 in due punti “strategici” del quartiere. Il primo è la piastra polivalente
situata in Viale Falchera ( vicino al campo da calcio
a 11 ) dove vi è il campetto in cemento per giocare a
calcetto, basket e dove attiveremo anche la pallavolo, il secondo punto è lo SKOOLSKATE (piccolo
Skate Park ) presente all’interno della scuola media
“Leonardo Da Vinci” in Via degli Abeti, dove noi
ragazzi del TAVOLO SOCIALE GIOVANI assieme
a degli operatori di Aria Viva organizzeremo delle
attività sportive e non solo… verranno organizzate
delle piccole gite, tramite iscrizione gratuita. Cominciate a spargere la voce gente!!!
Adesso passiamo all’EVENTO CLOU dell’estate falcherese… Durante la terza settimana di
giugno organizzeremo una
3 GIORNI DI MUSICA
dove nel fine settimana si
esibiranno in Piazza Giovanni Astengo gruppi
emergenti divisi in due categorie: rock ed hip hop
La prima attività che presenteremo presto in collaborazione con l’AUTOSCUOLA FALCHERA sarà
quella del CORSO PER IL PATENTINO GRATUITO, di cui vi faremo sapere i dettagli al più presto per tutte le informazioni rivolgersi presso l’ufficio del COMITATO DELLO SVULUPPO in Piazza
Giovanni Astengo tel. 011 4432621.
L’altra attività sarà quella del FALKLAB ITINERANTE, in pratica ci stiamo organizzando per avere una struttura mobile in modo tale da proporre e
realizzare attività, serate musicali e aggregazione nei
punti di maggiore presenza di giovani. Per riuscire
nell’impresa vogliamo rinnovare l’invito a tutti quei
ragazzi che hanno voglia di METTERSI IN GIOCO, di partecipare a queste iniziative…e soprattutto
DI ENTRARE A FAR PARTE DEL TAVOLO SOCIALE GIOVANILE…non fatevi scappare l’occasione gente..FATEVI SOTTO!!!
Come sempre vi ricordiamo che ci potete trovare tutti i
giovedì dalle ore 21.30 alle 23.30 presso il FALKLAB
in Via degli Abeti 13 ( cortile interno scuola media Leonardo Da Vinci ) oppure scriverci tramite mail
[email protected]. VI ASPETTIAMO NUMEROSI…
E’ ORA DI FARCI SENTIRE.
a.c.
IN BREVE dalla provincia
A cura di Ricciardetto
•
Il 12 aprile il T.A.R., per la seconda volta, ha bocciato l’iniziativa di quel Comitato Cittadini che voleva le elezioni del
Referendum, domenica 18 aprile, per
Mappano Comune.
•
Caselle. Mostra: “Rivelazioni la via della
carta. Da Caselle alla bibbia di Gutenberg.
Ecce homo. Il volto della Sindone”. Ingresso libero. C/o Ente Espositivo Multifunzionale, Via B. Bona,29. Per informazioni tel. 3393606820
•
Il C.I.M. dedica un omaggio ai “Poeti della
Falchera”, in seno alla manifestazione
“Maggio Mappanese”, alle ore 20,45 di
giovedì 27 maggio presso i locali di p.zza
Amerano 1- Mappano Caselle.
Presenta Antonio Zappia.
Gente di Falchera 12
Direttivo Garcia Lorca
Il mese di aprile, in occasione delle festività
Pasquali, si è riunito il direttivo della nostra società
ed ha riformato l’organigramma del nostro circolo.
Pertanto ne diamo visione alle istituzioni affinché
ne possano prendere atto.
Direttivo Società
Presidente Onorario: Ivo Manecchia
Presidente Circolo:
Ivo Cuniglio
Vice Presidente:
Ivo Manecchia
Direttore Artistico:
Pino Vasile
Consiglieri:
Domenico Raso, Arnaldo
Perna, Mauro Rossi, Franco Tavilla, Onnik
Halepliyan.
Direttivo Bocciofila
Presidente:
Ivo Cuniglio
Vice Presidente: Massimo Vendemmiati
Direttore di gara: Pino Clari
Consiglieri:
Pino Vasile, Antonio Piccioni,
Marcello Marangoni, Domenico Giolitto.
Ringraziamo quanti collaborano al nostro interno
per rendere sempre più efficiente la nostra società.
OFTALMICO
Nasce il primo centro per le maculopatie
All’ospedale Oftalmico è nato il primo centro per la
diagnosi e la cura delle maculopatie con attività medica e chirurgica, malattie degenerative della retina
che compromettono anatomia e funzione di quella
regione dell’occhio deputata alla visione di dettagli
e colori essenziale per la lettura e la guida. Così l’Oculistica B dell’Oftalmico con la Chirurgia 2 e la Medicina 4 delle Molinette ha avviato il progetto reso
possibile grazie al sostegno della Compagnia di San
Paolo di Torino che ha contribuito con una borsa di
studio e un assegno di ricerca.
“Cronaca qui” del 2 aprile 2010
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Hanno collaborato a questo numero:
Valentina Balangione, Tony Barilla, Lorenzo
Bertone, Severino Cagnin, Augusto Curcio. Rocco
De Pace, Gaetano Donato, Garcia Lorca, Fabrizio
Manca, Materna S. Pio X, Gioia Raro, Crocilio
Ricci, Adriana Scavello, Livio Scremin, Patrizia
Sopetto, Carlo Terraneo, Francesco Traisci,
Domenico Valente, Luigi Fabio Varesano.
Gli eventuali contributi potranno essere versati
volontariamente alle persone già conosciute oppure
presso la Redazione, in P.zza. G. Astengo 10.
Orario di Redazione dal lunedì al venerdì:
dalle ore 9,30-11,30 / 15,30 -17,30
Tel. Fax e Segr. 011 - 22.47.387
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Un ringraziamento particolare a tutti
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Gente di Falchera 13
L’angolo della poesia
a cura di
Mario Alba
UN GIORNO, UNA VITA
AL MIO DOTTO INCLITO
INQUISITORE
Il sentiero induce all’ignoto cammino
con un fascio di luce ed è già mattino.
E’ un richiamo vitale, primo passo incerto,
verso l’incognito destino di chi ancor non è
esperto.
Un percorso insidioso che ti mette alla prova,
dove si cerca l’acqua e quasi mai si trova.
Impetuose sfilano le illusioni irrealizzate,
c’è sempre un imprevisto e le ali son tarpate.
Di quelle immagini sei spettatore impotente,
tanto ribellarsi non servirebbe a niente.
Scorre il pensiero nella scia dei ricordi,
di cui prigioniero lentamente affondi.
E quando al tramonto il lume si fa fioco,
con tutte le tue forze ti rimetteresti in gioco.
Ma il torpore ti assale dopo tante lotte.
Si è fatto tardi e d’improvviso…è notte!
Se parlo con pacatezza
non é un pregio;
se scrivo con veemenza
é quasi sempre un difetto.
“Faccio della poesia”
ed è un male!
Ma tu, o mio dotto
inclito inquisitore,
con il Tuo indice di presuntuosità
juris et de jure, juris tantum
e che ostenti una altolocata
distinzione di classe,
impregnato da quell’attrattiva
che si chiama addottoramento
senza aver raggiunto
l’agognato apice;
o si che Tu, o mio dotto
inclito inquisitore,
in buona o cattiva fede
Tu fai più male di me.
C.D.
AL MIO PAPA’
Lorenzo Bertone
Papà , che sei così sicuro di te,
che mi vieni incontro,
e mi vuoi tutto il bene che c’è.
Papà, che a me sei tanto attento,
quando mi avvicino
il tuo amore sincero io sento.
Papà, che ti impegni per il mio bene,
ti sacrifichi
felici sono i momenti che passiamo insieme.
Papà, oggi è la tua festa che a te dedichiamo
Che stiamo aspettando ?!
Festeggiamo!
ANDANTE CON MOTO
Dolcezza, possibilità d’amare
e di non amare.
Non pensare. Non pensare.
Destarti e vedere il sole,
che illumina gli aspetti amati.
E poi tormentarti nel pensiero
delle ore, delle cose, delle azioni.
Mentre le cose t’avvolgono
la luce diminuisce,
il sole impallidisce,
la luce della sera si crea,
e la natura è pervasa dal buio.
Ma tu non t’accorgi
dei semi della terra
che respirano,
dei colori che s’imbrunano,
dei visi che s’adagiano nella sera.
La tortuosità del sistema umano
t’avvinghia.
Non esisti.
Non vivi,
ma azioni comandi
per una vita meccanizzata.
Leonardo De Venezia
FILASTROCCA IMPERTINENTE
Filastrocca impertinente,
chi sta zitto non dice niente;
chi sta fermo non cammina;
chi va lontano non s’avvicina
Chi va storto non va dritto;
e chi non parte, in verità,
in nessun posto arriverà
Lina Sorrentino
Gianni Rodari
A cura di franca Zito
Gente di Falchera 14
“Lo spazio dello psicologo”’
Sulla depressione.
Nota dell’autore: questo è un breve e sintetico articolo che descrive
la depressione da un punto di vista
psicologico. Ovviamente non è esaustivo dell’argomento, che è per sua natura molto complesso.
AVVERTENZA. Leggete questo articolo con la giusta distanza emotiva, con senso critico, senza immedesimarvi nelle descrizioni dei sintomi. Questo è solo
un articolo, il fatto che vi ritroviate in alcuni sintomi
non significa che siate depressi.
La depressione è una esperienza comune della vita
umana. E’ un disturbo che ha molte cause, e per alcuni aspetti è da considerarsi un normale stato emotivo. Oltre alla normale oscillazione degli stati emotivi, più marcata nelle donne per le variazioni nel sistema ormonale dovute anche al ciclo mestruale, tutte
le persone attraversano momenti di depressione, le
differenze tra le persone consistono nel modo con
cui reagiscono a questo stato, ed il tempo in cui rimangono nello stato depressivo. Alcuni eventi che
inducono uno stato depressivo sono tipici della vita
umana; per fare qualche esempio si possono citare i
lutti, le malattie, le separazioni, la depressione postparto, il pensionamento e in questi tempi, come ci
ricordava nel numero scorso l’editoriale di Amilcare
De Leo, la perdita del posto di lavoro.
Di fronte a questi eventi la persona prova emozioni
depressive, normali, che con le dovute differenze
vengono normalmente elaborate e superate. I lutti
richiedono circa un anno di elaborazione, la depressione post-parto alcune settimane, a volte mesi; ogni
evento depressivo ha le sue caratteristiche e ogni
persona ha i suoi tempi per elaborarlo. A volte questi
vissuti depressivi normali non vengono però superati, permangono e portano in luce una traccia, una
matrice di funzionamento depressivo.
Per la teoria psicoanalitica, la nascita ha un rilievo
particolare nella formazione della “matrice emotiva”
della depressione, legata alla sofferenza provata dal
bambino durante il parto.
Nella nascita c’è una separazione, un trauma, la perdita di un ambiente protettivo e confortevole. Anche
se le condizioni psico-fisiche e ambientali della mamma hanno un peso rilevante nella formazione delle
prime esperienze del figlio, la nascita costituisce sempre un passaggio traumatico tra ambienti del tutto
diversi; questo anche quando il parto è stato del tutto
normale.
Se successivamente avvengono altre precoci esperienze dolorose o di carenza di affetto e cure, si rinforza la matrice emotiva della depressione e si può
costituire una struttura depressiva. Di fronte ad intense e prolungate esperienze negative, con il bambino ancora poco maturo e privo di difese emotive
del dott.
Fabrizio
Manca
adeguate, si può verificare una degenerazione patologica.
Uno dei possibili esiti della carenza di cure nella prima infanzia è la strutturazione di un funzionamento
depressivo della personalità. La mancanza di amore
e affetto può indurre una sensazione di inferiorità
cronica, seguita da un vissuto di inadeguatezza che
può accompagnare la persona nel resto della sua vita,
portandola ad un atteggiamento dimesso e remissivo. Si forma così una personalità debole, insicura e
rinunciataria, che affronterà la vita con approcci fallimentari. E’ tipico di questo tipo di personalità il
costante rinvio al futuro delle proprie realizzazioni,
ma di fatto il momento di agire verso il raggiungimento di queste realizzazioni non arriva mai.
Nella situazione di scarsa autostima che vive costantemente, la persona depressa, seppur capace e competente, finisce per accettare i compromessi peggiori, i lavori più umili, le situazioni più pesanti, anche
se queste sono palesemente in contrasto con le proprie aspirazioni e desideri.
La persona depressa acquisisce gradualmente una
particolare dimestichezza con la sofferenza ed il dolore, che gli procura una sensibilità particolare per la
sofferenza ed il dolore altrui; a volte questo modello
di funzionamento depressivo si concretizza in una
scelta di vita, per cui la persona depressa adotta una
ideologia, organizzazione o partito in cui può mettersi al servizio degli altri.
La persona depressa ha dentro di sé, inconsapevolmente, una esperienza dolorosa di mancanza di amore, una sete incolmabile di affetto e cure, reclama il
soddisfacimento di un bisogno di attenzione.
Gli interventi di trattamento della depressione sono
in genere su più fronti. Con alcuni farmaci si può
ridurre l’intensità dei vissuti depressivi, mentre con
la psicoterapia si cerca di attivare la rielaborazione
dei ricordi traumatici.
Le probabilità di successo delle terapie, successo per
la verità per nulla scontato, sono determinate da fattori individuali, dall’età della persona e dal momento della diagnosi, ma anche dal funzionamento della
“rete sociale” attorno all’individuo. Una persona “socialmente ricca”, che frequenti parenti e amici ha
probabilità molto maggiori di uscire da un momento
depressivo rispetto a chi vive solitario il proprio disagio. Coltivare le relazioni affettive è quindi un ottimo “medicinale preventivo” per il disagio emotivo
e la depressione, anche in prospettiva dell’avanzare
dell’età. Così come i medici consigliano di mangiare sano e fare movimento, come psicologo mi sento
di consigliare di mantenere una vita mentalmente e
emotivamente attiva. Meglio uscire e vedere gente,
amici, parenti e possibilmente non stare sempre chiusi
in casa.
Gente di Falchera 15
Per chi ama il teatro
a cura di Vittorio Leode
Questo mese segnaliamo
Teatro Stabile di Torino
Teatro Limone
Via Pastrengo 88-Moncalieri (TO)
tel. 011537312
4-9 maggio 2010
“Tre storie di acqua” di G. Vacis e N. Balasso con
Laura Curino
Nel vagone di un treno ad alta velocità, che attraversa una pianura, si incontrano casualmente alcuni viaggiatori. Essi non lo sanno, ma hanno qualcosa in comune: sono in qualche modo dei reduci scoprendo
di essere scampati tutti alla furia dell’acqua.
Teatro Carignano
P.zza Carignano 6-Torino- tel. 011547048
4-16 maggio 2010
“Edipo re” di Sofocle con Franco Branciaroli e
Giancarlo Cortesi Regia di Antonio Calenda
Antonio Calenda e Franco Branciaroli tornano a lavorare insieme, dopo “Riccardo III” del 1997, con
un classico”Edipo Re”.
Teatro Alfa
Via Casalborgone 16/1 – Torino tel. 0118193529
Inizio spettacoli: feriali ore 20,45- festivi ore 16,00
7-8 maggio
“La bisbetica domata” di W.Shakespeare
Per chi ama l’Operetta
22-23 maggio 2010
“Al Cavallino Bianco”di Benatsky/ Stolz
AFFITTASI
In Falchera seminterrato
con servizi per attività varie
mq. 370
Tel. 011-26.21.639
VENDESI
Località Pessinea Viù
Casa indipendente su 4 lati.
Composta da: 2 camere da letto,
2 cucine, 2 cantine,
servizi e lavanderia, terrazza.
Ristrutturato e ammobiliato
Richiesta E 80.000 trattabili
Tel. 011-26.24.749
Gli Sportelli del
Laboratorio di Quartiere
- Sede di Via Degli Abeti 16 Il Laboratorio di Quartiere dall’anno scorso si svolge
presso la sede in Via degli Abeti 16, all’interno degli
edifici dell’A.S.L. Ad oggi i vari sportelli sono in fase
di ri-programmazione e osservano i seguenti orari:
SPORTELLO ATC: l’amministratore d’area
Geom. Domenico Reale riceve OGNI MARTEDÌ
DALLE ORE 10,30 ALLE ORE 12,30
SPORTELLO AMBIENTE: la distribuzione
dei sacchetti per la raccolta della plastica avviene
OGNI MERCOLEDÌ DALLE 15 ALLE 16 Si ricorda che ad ogni famiglia si consegna una sola confezione di sacchetti sufficiente per la durata di 6 mesi
circa (1 sacchetto alla settimana). Si raccomanda inoltre di depositare il sacchetto contenente la plastica
presso i cassonetti la sera precedente o durante le
primissime ore della giornata di raccolta della plastica, in base al calendario della propria zona. E’ possibile ritirare il calendario dei passaggi AMIAT
insieme ai sacchetti della plastica.
SPORTELLO DI
ORIENTAMENTO AL LAVORO
Finalmente riparte lo SPORTELLO DI ORIENTAMENTO AL LAVORO del Laboratorio di Quartiere. Da MERCOLEDI’ 27 GENNAIO presso la
sede di VIA DEGLI ABETI 16 (all’interno dell’edificio dell’A.S.L.) sarà presente un volontario del
Servizio Civile Nazionale che aiuterà i cittadini a:
redigere il curriculum,
a dare informazioni orientative
a dare sostegno alla ricerca del lavoro
ad individuare dei percorsi formativi.
I giorni di apertura saranno i seguenti:
ogni mercoledì dalle 9,30 - 12,30 / 14,30 - 16,15
ogni giovedì dalle ore 9,30 alle ore 12,30.
Lo sportello sarà dotato di connessione Internet per
la ricerca di informazioni in tempo reale
Inoltre al più presto, grazie alla collaborazione instaurata con l’Agenzia di Pietra Alta, lo sportello sarà
attivo anche in via Ivrea 47 con orari da definirsi.
Per il momento chi avesse bisogno di redigere il curriculum e di informazioni orientative alla ricerca del
lavoro o di corsi di formazione, potrà rivolgersi allo
sportello di via degli Abeti 16.
Per ulteriori informazioni telefonare allo 0114432621 o contattare [email protected].
“Comitato Sviluppo Falchera”
Piazza Giovanni Astengo 10
presso Biblioteca Civica Falchera
Tel. 011-443.26.21 / Fax 011-443.26.22
E mail: [email protected]
Gente di Falchera 16
DISTRIBUZIONE SACCHETTI PER
LA RACCOLTA PLASTICA PRESSO
GLI ECOCENTRI
LA CROCE ROSSA
ALLA FALCHERA
Si informa che, al fine di agevolare i cittadini, Amiat
ha aumentato la frequenza di distribuzione gratuita
dei sacchetti utilizzabili per il conferimento della
plastica.
I sacchetti verranno distribuiti in una quantità di 1
rotolo per ciascun utente richiedente, munito di documento che attesti la propria residenza nel comune
di Torino. Eccezionalmente, a fronte della presentazione di un secondo documento di persona residente
a Torino, sarà consentito il prelievo di un secondo
rotolo di sacchetti.
Sarà possibile ritirare i sacchetti tutto l’anno nelle
giornate di:
MERCOLEDÌ ORARIO 8.30 - 12.00
SABATO ORARIO 14.30 - 18.00
presso gli ecocentri siti in:
- Via Germagnano n. 48
- Via Zini n. 139
- Via Arbe n. 12
- C.so Brescia n. 113/A
Nei giorni festivi gli ecocentri rimarranno chiusi.
Si precisa inoltre che la distribuzione gratuita dei sacchetti, non prevista dal contratto di servizio con la
città, viene svolta comunque da parte di Amiat per
favorire e incentivare i cittadini alla raccolta differenziata.
Peraltro si ricorda che per il conferimento della plastica è possibile utilizzare comuni sacchetti semitrasparenti da 50 a 110 litri acquistabili nei supermercati.
PER INFORMAZIONI NUMERO VERDE AMIAT
Tel. 800-017277
CORSO DI PRIMO SOCCORSO
PER LA POPOLAZIONE
“Tutte le cose lecite,
non sempre
sono convenienti;
tutte le cose lecite
non sempre sono edificanti”
Paulo Coelho
Durata del Corso: 10 lezioni bisettimanali
-La condotta del primo soccorritore.
L’urgenza. La “catena della sopravvivenza”
L’autoprotezione. Esame dell’infortunato.
Le funzioni vitali (coscienza, respiro, circolo):
L’ABC del soccorso. Attivazione precoce del Sistema Emergenza-urgenza:come allertare il 118.
-Il B.L.S. (Easic Life Support): “sostegno di base delle
funzioni vitali”.
La Rianimazione Cardiopolmonare.
Esercitazioni pratiche su manichino.
-Cause di arresto respiratorio e cardiaco.
-Il sangue. La pressione arteriosa..
Le emorragie. Lo stato di shock.
-Le ferite: medicazioni, Il tetano (vaccinazione
e sieroprofilassi). Ustioni. Congelamento.
-Fratture, distorsioni, lussazioni, trauma cranico.
Sospetta frattura di colonna vertebrale.
-Perdita di sensi. Malori. Lipotimia (svenimento).
Convulsioni. Epilessia. isterismo.
Malori da cause ambientali (colpo di sole,
colpo di calore, assideramento).
-Ictus cerebrale, infarto del miocardo,
Angina pectoris.
-Avvelenamenti. Coliche.
-Aspetti urgenti della tossicodipendenze.
-Corpi estranei. Punture di insetti. Morsi d’animale.
Per ulteriori informazioni e iscrizioni:
* Ricci Crocilio al numero 3358026904
* Il martedì dalle 15 alle 17 presso:
Laboratorio di quartiere piazza Giovanni Astengo 10
Tel. 011-4432621 fax 011-4432622
* Il venerdì dalle 15 alle 17 presso:
Centro d’incontro Via delle Querce 23 bis
Tel. 011-2623417
E’ previsto un attestato di frequenza
Vi aspetto numerosissimi!
Un grazie anticipato al comitato CRI di Leinì.
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Gente di Falchera 17
CURIOSITA’ E CONSIDERAZIONI ECONOMICHE
Ora che sono in pensione, dopo aver lavorato per tanto tempo e fatto enormi sacrifici mangiando pane e
cicoria, come orgogliosamente amava dire l’onorevole Rutelli; ora posso anch’io, finalmente, permettetemi suntuose prelibatezze.
E’ proprio vero…non è mai troppo tardi; così almeno penso, ma stiamo a vedere.
L’altro giorno sfogliando un vecchio estinto giornale “LA FOLLA” del 26 ottobre 1902, direttore Paolo
Valera, ho letto quanto segue: “Considerazioni Economiche. Io sottoscritto dichiaro di aver ricevuto dal
signor Abramo Levi 25 lire, per le quali ritiene in
pegno una spada di mio padre, sei camice, quattro
lenzuoli e due tovaglie. Addì 2 di marzo 1570. Torquato Tasso”.
Mi è venuto in mente il Goffredo ossia La Gerusalemme Liberata e quindi le vicissitudini di questo
Grande, tutt’ora mi addolorano.
Ho cercato ne “LA STAMPA” altro tipo di lettura
tale da potermi rincorare, ed ecco che nell’amato
quotidiano torinese dell’otto settembre 1993 ho trovato una notizia esultante da leggere cantando:
“Roma. Carlo Azeglio Ciampi ha ottenuto di non
percepire lo stipendio destinato al Presidente del
Consiglio. Lo ha fatto per dare l’esempio; se lo Stato
deve risparmiare, si comincia con il Premier. Il trattamento economico riservato al Presidente del Consiglio è di circa 6.800.000 lire mensili, come stabilito dalla legge. Ciampi ha deciso che non aveva bisogno dell’appannaggio come primo ministro, visto che
dispone di un reddito sufficiente come pensionato
della Banca d’Italia” che bell’esempio! Rinunciare a
6.800.000 lire mensili è davvero un bell’esempio,
però…la maggioranza degl’italiani è ora convinta che
l’onorevole Berlusconi sotto sotto fa qualche cosina
in più per la sua bella Italia.
Chissà, invece, cosa hanno fatto all’epoca centinaia
di migliaia di pensionati Inps al minimo e al gorgo.
Ci è stato anche qualche ignoto eroe che pure ha rinunciato alla sudata pensione mentre anzi tempo
moriva di fame. Ma…acqua passata, ormai.
Si…l’acqua è passata ma i triboli e le privazioni son
rimasti e con essi anche i tanti Torquato Tasso.
I più fortunati fanno la spola da casa al Monte.
Auguri a tutti e attenti al lupo.
Lorenzo Bertone
Lettera ai giovani
C’è una strada tracciata per ciascuno
La strada è lunga. Ci vogliono tanti anni. Non fare
l’errore di vivere solo di attesa. Cammina.
Vivi intensamente questo momento di grazia. Un con-
siglio per il tuo futuro: donalo! Dieci anni sono come
dieci giorni per chi vive con amore. La cosa più utile
che tu possa fare è esser utile a te stesso e perché
questo avvenga incomincia a essere utile agli altri.
Se un giorno sarai chiamato a donare, impara a farlo
giorno per giorno. Se vorrai investire la tua vita come
amore, impara ad amare momento per momento.
Non attendere le grandi occasioni per misurarti con
il futuro, ma fidati della vita di tutti i giorni. Vivi il
presente, le tue ore di luce e di sole. Se fossi un fiume ti direi: disseta la terra. Se fossi il sole ti consiglierei: riscalda il fiore. Se fossi il tuo futuro ti farei
scoprire un segreto: sei già in parte quel che sarai,
perché sarai quello che già oggi vuoi essere. Un consiglio per il tuo passato: accettalo! Non avere rimpianti. Purificalo da tutte le scorie, disintossicati. Il
presentimento circa la tua scelta fa parte del tuo vissuto. La perla della tua vocazione era sepolta nel campo della precedente esperienza. Non vieni fuori dal
buio, dal caso. Il tuo passato è la terra che copre la
radice del tuo albero.
Non voglio esagerare dicendoti che il tempo della
tua interiorità è nell’esperienza che ti lasci alle spalle. Frequentalo e troverai il talento che ti è stato donato.
Il passato ti ha messo nella condizione di essere chiaroveggente, ti ha fatto intravedere, sentire una voce.
Lascia perdere dal tuo passato quello che non ti dà
forza e coraggio. Fatti consegnare l’entusiasmo del
sogno e la mappa del cammino. “E’ meglio sapere
dove andare e non sapere come, che sapere come
andare e non sapere dove”. E’ un proverbio latinoamericano che, tradotto, suona cosi: “sai dove andare, affidati ai tuoi compagni di viaggio”.
Un consiglio per il tuo presente: vivilo! I piccoli passi
rendono sicura la strada. Mi ripeto: se cammini, cammina con amore, perché stai percorrendo la via di
Emmaus. Se scegli le piccole cose, sceglile con amore, perché quando le piccole cose iniziano ad avere
importanza non sono più piccole; le hai trasformate
in grandi cose.
Non dare niente per scontato. Trasforma in oro tutto
quello che tocchi. La pietra filosofale è l’amore adesso e qui. Quando l’amore è presente tu non ci sei più:
sei gia nei giovani da soccorrere, nei poveri da aiutare, nel futuro da vivere. Se accanto all’amore ci metti una virtù che dipende solo da te, cioè l’umiltà, ti
accorgerai non solo di non essere più te stesso, ma di
sentirti vivo in chi ha fame, sete, in chi è nudo, in
carcere, terremotato sepolto vivo.
Ci sei? Ci sono
Essere sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda dà
benessere.
Grazie. Con affetto.
Carlo Terraneo
[email protected]
Gente di Falchera 18
La narrativa
7 Gennaio 1986 –Trasferta a Parigi–
L’aereo parte alle 8,00 da Caselle e dopo circa un’ora
atterra all’aeroporto Charles De Gaulle.
Con un taxi raggiungono la tipografia “A..Press” dove li
aspetta M.lle Madeleine Charonne, la titolare dell’azienda.
Alloggiano al solito albergo “Hotel Royal Navarin, In rue
de Navarin, dove si recano per portare i loro bagagli e
depositare in cassaforte il denaro affidatogli per la
trasferta. Alla reception c’è sempre Roselyne Gomez, una
ragazza peruviana che già da tempo lavora all’hotel.
Quando Romeo va a Parigi va
sempre a trovarla.
“Hola Roselyne, como estas?”
– “Muy bien, querido, y tu?”
– “Bastante bien, gracias,
estoy aquì por un trabajo de
acerca de un mes.”
“Roselyne, ricordati che hai
promesso di portarmi a vedere
il “Louvre” – “Non dimentico
le promesse, querido, anche a
me interessa visitarlo! E poi
adesso c’è un ristorante
peruviano molto interessante,
se vuoi possiamo andare con
Raffaele” – “Provo a dirglielo,
ma sai, lui è tradizionalista, come i friulani, e preferisce il
Merlot e le costate alla brace!” –
“Hasta la vista Roselyne, !” – “Hasta la vista, y suerte!”
“Good bye!” – “Good bye!”
La tipografia di M. lle Madeleine Charonne è in un locale
sito in rue Victor Meric, a Clichy.
Troviamo la macchina già schierata nella sala dove dovrà
poi operare. Sono cinque elementi stampa più un
mettifoglio ed una uscitafogli, per un totale di circa 12 –
15 metri ed un’altezza di tre.
Il suo valore si aggira intorno ai tre miliardi di lire.
Contrariamente a quanto succede a Torino, al mattino, gli
operai della tipografia, si ritrovano davanti alla macchina
del caffè e si salutano calorosamente stringendosi la mano.
Cosa per noi inusuale dal momento che ci si guarda a
mala pena in viso senza profferir parola.
“Bon jour à tout le monde” – Dice Pierre, il macchinista
della “Heidelberg”, e stringe una per una otto mani. “Bon
jour!” – Rispondono in coro gli astanti. Romeo e Raffaele
si guardano in viso con un’espressione divertita. “Questi
francesi ci insegnano le buone maniere.” Pensa Romeo
fra se. Dopo qualche battuta sulla “Juventus” e su Platini
si inizia il lavoro.
Per recarsi al lavoro, al mattino, prendono due metro,
attraversando la città in circa 20 minuti. Sul metro la gente
corre sempre, sulle scale, lungo i marciapiedi, nelle
stazioni. Nelle carrozze la gente in piedi, attaccata alle
maniglie, ad ogni fermata scende per agevolare chi lascia
la vettura, per poi risalire. “Raffaele, non ti sembra la
risacca delle onde del mare che salgono sulla rena per poi
ritirasi con un movimento che non finisce mai?” – Raffaele
ancora non completamente sveglio e vagamente
ascoltando l’amico, con voce fioca risponde: “Si mi
sembra la risacca …. ma come ti vengono certe idee a
questa ora? Sei proprio un poetastro!”
In fondo alla vettura alcuni artisti di strada improvvisano
veloci rappresentazioni di arte varia: burattini, mimi,
cantanti, poeti. Nelle gallerie sotterranee suonatori di
strumenti vari si possono incontrare.
E’ un’umanità che va veloce. Dove? Romeo pensa che la
destinazione sia sempre la stessa, in qualsiasi città del
mondo.
Il montaggio della macchina prosegue. Di giorno in giorno
la struttura prende forma. Sotto un certo punto di vista è
un’opera d’arte. Questa enorme mole di ghisa e acciaio è
così perfetta in ogni
particolare. Il foglio di carta
dopo aver percorso quasi venti
metri trascinato da molti
cilindri e curletti, alla fine del
suo percorso ha una precisione
di stampa con un massimo di
un centesimo di millimetro di
tolleranza. Il puntino
tipografico è il migliore del
mondo, anche se la velocità
lascia un po’ a desiderare.
La Nebiolo, fondata nei primi
del 900 da Giovanni Nebiolo
e dal genio imprenditoriale dei
fratelli Lazzaro e Giuseppe
Levi, amanti delle scienze e studiosi delle moderne
innovazioni, fu per molti anni un’importante azienda a
Torino.
La Fonderia Caratteri, dove per alcuni anni aveva lavorato
Romeo, vantava alcuni tra i più prestigiosi disegnatori
grafici e creatori di caratteri del mondo, come Alessandro
Butti e Aldo Novarese.
Con l’avvento delle leggi razziali, la famiglia Levi, di
origini ebraiche, fu colpita da questi vergognosi
provvedimenti ed in seguito iniziò per l’azienda un lento
ed inesorabile declino.
Un signore di origini italiane, nativo di Feltri, saputo della
presenza di italiani, veniva a trovarli in tipografia per
scambiare con loro qualche parola nella sua lingua madre.
Pierre, così si chiamava, era già in pensione e portava
molto bene i suoi 75 anni. Aveva lavorato per molti anni
alla Citroën come meccanico, ed in seguito aveva aiutato
Raffaele e Romeo a risolvere dei problemi tecnici.
“Allons boire un coup? Garcons?” – “andiamo a bere,
ragazzi?” – andavano a bere al bar vicino un bicchiere di
Pastis. Poi mentre Raffaele e Romeo lavoravano, Pierre
narrava episodi della sua vita a Parigi, dove viveva da
circa 50 anni e dove aveva conosciuto la moglie.
Una sera erano andati insieme dal “Bolognese” a mangiare
gli spaghetti, les escargots e a bere un vero caffè.
Una sua frase rimase loro impressa nella memoria: “Voi
italiani vivete per lavorare, mentre i francesi lavorano per
vivere…” sotto questo punto di vista, Pierre aveva
imparato molto bene dai francesi, infatti si concedeva un
vita intensa e attiva.
Gente di Falchera 19
A mezzogiorno andavano a mangiare a “Le Silex”, in rue
Victor Meric, da Katigia, soprannominata Madame Poulet
perché spesso cucinava il pollo. Era una signora
marocchina, corpulenta che intercalava il suo conversare
con bicchieroni di birra. Per questo era sempre di ottimo
umore.
Il marito era un ometto smilzo un po’ pelato che correva
tra i tavolini portando le vivande. Gustarono degli ottimi
couscous, falafel, kebab e altre ricette marocchine e
francesi.
Mustafà, così si chiamava, vista la loro assiduità, promise
loro che quando avrebbero finito il lavoro, avrebbe
cucinato in loro onore il pesce alla griglia.
Giunto il fatidico giorno, Mustafà aveva preparato i pesci
puliti sulla graticola. Quando a mezzogiorno arrivarono
Raffaele e Romeo, diede fuoco alla legna del focolare.
Di una cosa Mustafà si era dimenticato, che il camino
dove intendeva cucinare i pesci era stato da tempo otturato.
Passati cinque o dieci minuti, un fumo nero ed intenso si
levò nell’aria riempiendo i locali della taverna e anche
rue Meric.
Madame Katigia con una scopa in mano minacciò il
povero Mustafà correndo tra i tavoli. Questi subito trasferì
i pesci su un altro fornello e con l’aiuto di Romeo e
Raffaele spense il fuoco che aveva provocato quella
improvvisa e torbida nebbia. Quei pesci rimasero impressi
nella loro memoria e nei loro ricordi per lungo tempo.
Gaetano Donato
Non vedo non sento...
di Toni
Barilla
Come ben sanno tutti i nostri lettori ci siamo sempre occupati, nei nostri articoli, di argomenti relativi al quartiere.
Ma il quartiere non è una isola persa nel mare e le realtà
che ci sono nel nostro paese si ripercuotono verso tutti e
tutti noi penso che abbiamo spesso sentito parlare di cose
che non vanno e, per vari motivi, abbiamo deciso che
“NON VEDO NON SENTO”
Non vedo e non sento che tutti i politici parlano di lavoro
e questo lavoro è sempre più raro, specialmente se sei
giovane e se non hai santi in paradiso.
Non vedo e non sento che viviamo in un paese che non
potrà andare meglio, in quanto manca la ricerca lo sviluppo e si è sempre indietro rispetto all’Europa, vedasi nucleare alternative ecologiche di produzione energetica.
Non vedo e non sento che non abbiamo più, da tempo una
seria classe dirigente e politica; dove la carriera non è legata ai meriti personali, ma alle “amicizie importanti”.
Non vedo e non sento che viviamo in un paese dove esistono, come ai tempi di Dante Alighieri, lobby di potere
professionale, dove ci si trasmette la professione come
fosse un terreno agricolo, senza tenere conto delle intelligenze, che ha questo paese, a favore dei soliti “noti”.
Non vedo e non sento che viviamo in un paese che distrugge la cultura a favore di prodotti mediocri per imbambolare la poca gente che usa, ancora, il suo cervello;
che sostituisce valori coma famiglia e lavoro con modello tipo “Grande fratello” e simili.
Non vedo e non sento che c’è una televisione che tra-
smette solo miti finti e non sa, o meglio non vuole, essere
strumento di cultura ma trasmettitore di pensieri occulti,
di certi personaggi.
Non vedo e non sento di proteggere chi fabbrica in Italia, di
agevolare CHI ASSUME, di creare botteghe dell’artigianato e sussidi per le imprese per stage seri con le aziende.
Non vedo e non sento nessuna misura legale efficace contro imbroglioni, faccendieri e affini che ormai hanno preso piede in Italia e che hanno sostituito gli imprenditori
con i nuovi pirati dell’era moderna, i finanzieri.
Non vedo e non sento, da qualsiasi parte si guardi, parlare di programmi per il lavoro e non spacciare per “progresso” i lavori interinali “da caporalato moderno”
Non vedo e non sento come contrastare la corruzione, le
mafie e tutto quello che sappiamo che non dovrebbe essere accettati, e che invece vengono, a volte scandalosamente, presi a modello e mitizzati.
Non vedo e non sento alcuna riduzione dei privilegi parlamentari, che sarebbero ineccepibili se facessero il loro
lavoro e non fossero in combutta con elementi poco chiari (non tutti chiaramente)
Non vedo non sento parlare di ridurre il costo della politica, di cacciare i corrotti e i condannati per mafia e altro
e di limitare la permanenza, in Parlamento, al massimo
due legislature, insomma il politico come servizio e non
come casta di “intoccabili”.
Non vedo e non sento da nessuna parte politica voglia di
fare qualcosa di vero, che non vada oltre la solita retorica
da periodo elettorale.
Non vedo e non sento azioni per far pagare le tasse alle
BANCHE che le eludono da decenni, nonchè non vedo e
non sento provvedimenti contro il blocco dei mutui e prestiti delle banche.
Non vedo e non sento… Ci sono troppe cose e lascio ad
ognuno dei lettori la sua “aggiunta”
Sento solo che non cambia niente e che ci prendono in
giro, TUTTI.
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Gente di Falchera 20
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2 kg tritata di vitello
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1 kg rustichelle
1 kg tritata
1 kg fettine di vitello
1 kg braciole di maiale
1 kg di salsiccia
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Prossimità, che riceveranno i cittadini
dalle ore 10 alle ore 12 di ogni venerdì.
I Vigili di Prossimità, in questo orario, sono
a disposizione dei cittadini per dare informazioni e raccogliere segnalazioni riguardanti il territorio.
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Il 27 aprile 2010, 4a GIORNATA EUROPEA
DELLA SICUREZZA STRADALE.
La patente sì, ma chi guida è responsabile di sé e della
vita altrui. La piaga sociale delle troppe morti sulla strada pesa sulla coscienza di chi le provoca... e non c’è medicina in farmacia, che possa tacitare la coscienza.
La mancanza di sicurezza stradale è considerata una delle
massime piaghe sociali. Nell’analisi dei dati definitivi del
2007, quando a Parigi è stata istituita la Giornata, le vittime sono state 43.000, i feriti gravi 1.700.000 e i danni
economici attorno ai 200 miliardi di euro. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea, ha ribadito: “La Commissione si è fissata l’obiettivo ambizioso di
salvare ogni anno 25.000 vite a partire dal 2010".
E’ anche vero che negli ultimi cinque anni sono stati conseguiti risultati importanti riguardo alla sicurezza sulle
strade, ma ancora insufficienti. Occorre sensibilizzare sempre maggiormente i giovani sui pericoli della guida in stato
di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. La
Giornata fa pensare alle vere cause della strage quotidiana, soprattutto tra i giovani e di notte.
LA MEDICINA È LA SCUOLA
La medicina contro gli incidenti s’impara a scuola. Ecco
l’esempio nella provincia di Crotone, 61 mila abitanti.
L’Amministrazione della cittadina calabrese, capoluogo
dell’omonima provincia, ha organizzato, per prova, in sei
comuni “La settimana della Sicurezza Stradale”, e i giovani scout dell’Agesci sono stati per due domeniche i vigili urbani per un giorno, controllando i percorsi in bicicletta e assegnando la “Patente di buon cittadino” ai più
piccoli, ma comminando anche simboliche multe!
Grande successo ha ottenuto anche il Katedromos (Catechismo della Strada), per mille studenti delle scuole superiori, con dati statistici, messaggi forti e un incontro/
spettacolo su incidenti in moto e scooter, alternati da interventi comici.
GLI ERRORI SI PAGANO SPESSO CON LA VITA
Ha commosso un
filmato con immagini di errori mortali e testimonianze di chi ha perduto i figli sulla strada. Marisa, madre
di Marco, morto in un incidente, ha lanciato un messaggio
ai ragazzi presenti: “Alla vostra età si è padreterni, non
può succedere a sé, mai; sono sempre gli altri gli stupidotti
che fanno le imprudenze, che non sanno guidare. Mio figlio era uno di quelli, sapeva guidare, ma...”.
Anche su questo serio problema la risposta sembra stare
dalla parte delle radici: non alla superficie, non pratica e
facile, ma graduale, lunga e impegnativa. Oggi la patente
dell’anima costa molto: l’amore per la vita di ciascuno.
Una ricetta al mese
a cura
di
Mario Alba
Risotto di magro con seppie
TEMPO OCCORRENTE: 2 h
Ingredienti per 4 persone 500g di seppie; 300g di pomodori maturi; 350g di
riso; un litro di brodo di pesce; 20g di
funghi secchi; 1 cipolla; 1 costola di sedano 1 carota; 1
ciuffo di prezzemolo; 3 cucchiai di olio extravergine di
oliva; sale; pepe.
•Mettete i funghi a bagno in acqua tiepida per 30 minuti.
Sbucciate la cipolla, lavate e mondate il sedano, la carota e
il prezzemolo; tritate finemente gli odori.
•Pulite le seppie, togliete gli occhi, il dente e le interiora;
eliminate anche l’osso rovesciando la sacca. Staccate i tentacoli, lavate il tutto accuratamente e tagliatele a listarelle.
•Scottate i pomodori in una pentola con acqua a bollore,
toglieteli con un mestolo forato, pelateli, tagliateli a spicchi ed eliminate i semini: riducete la polpa a pezzetti.
•In una capace casseruola mettete l’olio e soffriggetevi
per una decina di minuti il trito, i funghi e i pomodori.
Aggiungete le seppie, mescolate con un cucchiaio di legno e lasciate cuocere per 45 minuti su fuoco basso.
•A questo punto versate il riso a pioggia, mescolate accuratamente, bagnate con un mestolo di brodo caldo e lasciate che venga assorbito. Portate il riso a cottura, unendo il
brodo caldo poco alla volta. Mettete il risotto su un piatto
di portata e servite ben caldo.
Per preparare il brodo di pesce fate bollire in una casseruola un pezzo di pesce (bastano anche la testa e la coda)
con un carota, un gambo di sedano e una cipolla.
Severino Cagnin
Gente di Falchera 22
Il vernacolo
a cura di
Livio Scremin
NO DIMENTICHEMO
Va per el ciel, de qua e de là girando,
un tochetin de luna e, tra le frasche,
fis’ceta un rosignol ‘na serenada.
S’colto in silenzio e guardo,
posà sula finestra, le stele lusigar
nel scuro mar de la note
e col pensier ghe mando
al tochetin de luna
‘na preghiera:
“Quando doman, in viagio,
ti rivarà sul mio paese,
carezime, te prego,
la cesa, el campanil,
la mia caseta.
Fermite un momentin,
solo un momento,
sora le tombe
del vecio cimitero e
basa una per una
le lapide e le crose
e dighe ai Morti, dighe
luna, te prego,
che no dimentichemo.”
Bepi Nider
Fotovoltaico sui tetti in cambio
di manutenzione straordinaria
Negli ultimi anni tutte le istituzioni hanno perseguito obiettivi di risparmio energetico e difesa dell’ambiente (Onu, Comunità Europea, Governo nazionale, Regione Piemonte, Provincia, Comuni). A tali
obiettivi ATC con il suo patrimonio immobiliare sta
offrendo e può ulteriormente offrire un notevole contributo, I pannelli fotovoltaici oltre a contribuire al
risparmio energetico e a produrre energia pulita, assicurano vantaggi economici.
ATC sta provando tulle le strade per raggiungere i
suddetti obiettivi. Purtroppo le procedure dell’Unione Europea favoriscono l’installazione del fotovoltaico negli edifici pubblici (è imminente ‘emanazione di un bando della Regione Piemonte), ma non
consentono di finanziare i condomini. ATC, quindi,
sfumata per motivi tecnici la strada delle banche (di
cui si era parlato nel 2009), caduta l’ipotesi dell’Unione Europea/Regione Piemonte, per i condomini sta
predisponendo una ricerca pubblica per individuare
operatori privati interessati a rifare i tetti, smaltire
l’eventuale amianto presente e installare il fotovoltaico, in cambio dell’utilizzo, per un certo periodo,
dei proventi ricavati dalla vendita dell’energia prodotta (c’è la concreta possibilità di trovare operatori
seri, poiché alcuni si sono già proposti ad ATC, ma
ATC, per presentarli ai condomini, è bene segua una
procedura pubblica). Quanto spiegato vale anche per
i condomini dove sia già stato rifatto il tetto o abbiano deliberato di rifarlo.
Questa operazione dovrebbe consentire un costo
vicino allo zero sia per i proprietari privati che
per ATC.
Ogni voce difforme da quanto dichiarato è falsa e
destituita da ogni fondamento.
Una giornata di mio Nonno alla mia età:
i nipoti raccontano
La persona che ho deciso di intervistare è la nonna
paterna. Si chiama Elda Picco, è nata il 21 Novembre del 1943 a Bibiana. Una sua giornata tipo iniziava dalla sveglia al mattino, al massimo alle ore 6,30.
Subito dopo, per lavarsi, scendevano, lei o una sorella, a prendere l’acqua fresca dal pozzo. Quest’acqua serviva per tutta la famiglia, sia per la pulizia
personale, sia per bere. Prima di spiegare il lavoro
che compiva durante il mattino, devo fare una premessa: più o meno alla mia età la nonna non andava
a scuola; infatti aveva solamente frequentato le scuole
elementari. Dopo la sveglia si recava con la famiglia
nella stalla, per occuparsi del bestiame. Il lavoro in
stalla durava dalle due alle tre ore. In una piccola
pausa, tra un lavoro e l’altro, si consumava la colazione. Il bestiame poi necessitava di essere portato
al pascolo. A questo doveva provvedere nonna Elda,
che portava al pascolo gli animali due volte al gior-
no d’estate, e una volta al giorno in inverno. Il suo
compito consisteva nel badare che le mucche non si
facessero male o non si perdessero.
A seconda delle stagioni, anche i lavori variavano. Ad esempio, in
primavera veniva seminato il mais e la nonna
aiutava molto. Infatti,
per dedicarsi a fondo in
questo lavoro, a volte
erano necessarie molte
giornate di intensa attività. Per questo motivo, durante il mattino, lei poteva anche arare una minima
parte del campo, con aratro in legno trainato dalle
mucche. Oppure facendo dei buchi, con un attrezzo
in legno, dove poi depositava dei semi, poteva piantare il mais.
Il pranzo non veniva consumato in un orario preciso,
perché prima occorreva terminare il lavoro. Il pranzo era composto da pochi alimenti e sempre uguali.
Nel pomeriggio si svolgevano molti lavori; ad esempio durante l’estate la nonna poteva lavorare il fieno,
o irrigare i campi, rigorosamente coi piedi scalzi.
Invece d’inverno poteva fare delle fascine di rami
che erano stati tagliati agli alberi da frutta. Queste
fascine venivano poi utilizzate per alimentare il fuoco che, in seguito, avrebbe cotto il pane. Infatti ogni
settimana si preparava il pane, e se ne andava a comperare dell’altro, soprattutto per i cani.
Il lavoro del pomeriggio era molto duro, lungo e faticoso. Infatti se lavoravano il fieno anche la nonna
prendeva degli attrezzi semplici e spostava, rastrellava tutto il fieno con quegli attrezzi e con la propria
e inevitabile forza, senza un minimo aiuto di una
qualsiasi macchina. Si lavorava ininterrottamente fino
quando si faceva sera e, tornata a casa, nonna doveva ancora portare gli animali al pascolo. Come per il
pranzo, anche per la cena c’erano orari precisi. Nonna Elda si ricorda che a volte, mangiando, si rimaneva addirittura addormentati. Di solito, dopo aver cenato si andava a letto molto affaticati, per il troppo
lavoro svolto durante il giorno, senza dedicarsi a
nessun passatempo. Nonna infatti usciva soltanto già
avanti negli anni, e soprattutto dopo aver compiuto
per bene tutti i lavori.
Da questo racconto ho potuto dedurre che una volta
si lavorava molto, senza distinzione di età e di persone. Anche le ragazze praticavano molteplici e faticosi lavori in campagna. Non avevano assolutamente nessuna delle comodità che ci sono al giorno d’oggi. Era tutto veramente molto più diverso e complicato.
La nonna crede che noi ragazzi del presente siamo
decisamente diversi da come erano i ragazzi di allora. Oggi siamo molto più comodi e agiati e a volte
persino troppo.
Gente di Falchera 23
Valentina Balangione - 111" media B
Unitre Falchera
Un grande vuoto ha
lasciato la scomparsa
di Francesco, in modo
particolare all’Unitre
di Falchera dove insegnava “Diritti Umani
e del Cittadino” sin
dal 1999 ad oggi.
Ci mancheranno la sua
umanità, la sua gentilezza, la sua capacità
di guardare con simpatia alle persone, caratteristiche che unite alla sua preparazione ed alla
sua cultura hanno fatto di lui un vero docente.
SILENT KEY
CI HANNO LASCIATO:
02/04/2010 Grivetto Foiaia Luigi
str. Molino 24 Villaretto
di anni 87
07/04/2010 Lust Aldo
via dei Pioppi 62
di anni 83
I familiari della Compianta
Mafalda Cossetto in Canzian
Sentitamente ringraziano quanti hanno
partecipato al profondo dolore
RICORDO
Il 7 aprile è mancato serenamente all’affetto dei
suoi cari Lust Aldo di
anni 83. Lo ricordano i
figli, le nuore e i nipoti.
Un grazie a tutti per l’affettuosa partecipazione.
segue da pag. 10
vani usano un linguaggio che li porta a distaccarsi da
quel mondo adulto che non li capisce.
Sta a noi non diventare come loro, ma comunicare sulla
loro stessa frequenza. Non dobbiamo vestirci o atteggiarci come adolescenti, non dobbiamo lasciarci ingannare dal distacco generazionale, perché non sono
ostacoli ma modi di educare. Non è facile, ma certo è
una sfida divertente e stimolante, che ci permette di
arrivare a fine giornata con la consapevolezza di aver
lavorato per un mondo migliore. E sì, l’unica cosa che
non dobbiamo dimenticare è proprio la voglia di cambiare il mondo, che ci permetteva di andare alla ricerca di cose nuove, di nuovi stimoli.
Assolutamente, però, devono essere evitate giustificazioni su atteggiamenti violenti ed eccessi, rappresentando noi l’esempio comportamentale. “Case”,
“isole” e “fattorie” rappresentano la scarsa maturità
di persone che fanno parte del mondo adulto; senza
voler offendere ritengo che i partecipanti ai reality
siano la sporcizia di quel mondo adulto che dovrebbe costruire attraverso l’educazione. La violenza,
l’ipersessualità, l’ipocrisia e quant’altro traspare dal
video sono la rappresentazione di ciò che viene scambiato per libertà d’espressione, ma che invece uccide la libertà altrui.
Non voglio fare un trattato sull’educazione, ma con
un Aprile scarso di episodi sportivi mi sono ritrovato
a voler commentare quello che vedo in giro. Un mio
pensiero liberamente espresso grazie a Gente di Falchera e al ruolo che mi sono ritagliato all’interno del
Conquista.
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Gente di Falchera 24
Il piacere di leggere
Il giallo venuto dal freddo
Avevo già parlato, mesi fa, di Stieg
Larsson, ormai da alcuni anni dominatore incontrastato della scena letteraria mondiale con 22 milioni di copie della
sua celeberrima Millennium Trilogy vendute in 44
paesi.
Ma, oltre a Larsson, secondo una recente ricerca condotta in sette paesi europei, tra i dieci autori più venduti in Europa nel 2009 altri due sono svedesi, tutti
editi da Marsilio: sono Camilla Läckberg e Henning
Mankell.
Camilla Läckberg ha ottenuto il maggior successo
internazionale con la sua serie di Erika Falck. Uscito
anche in Italia, il suo primo romanzo La principessa
di ghiaccio è già ai vertici delle classifiche. Il nuovo
fenomeno del thriller svedese, la giovane autrice
è considerata l’erede di Stieg Larsson.
Un libro che vi darà il batticuore, La principessa di
ghiaccio è un gioiello nella
letteratura scandinava di
genere.
La trama: Erica Falck è tornata nella casa dei genitori
a Fjällbacka, incantevole
località turistica sulla costa
occidentale della Svezia
che, come sempre d’inverno, sembra immersa nella
quiete più assoluta. Ma il
ritrovamento del corpo di
Alexandra, l’amica d’infanzia, in una vasca di ghiaccio riapre una misteriosa vicenda che aveva profondamente turbato il piccolo paese dell’arcipelago molti
anni prima.
Erica è convinta che non si tratti di suicidio, e in coppia con il poliziotto Patrik Hedström cerca di scoprire cosa si nasconde dietro la morte di una persona
che credeva di conoscere.
La principessa di ghiaccio sarà presto un film prodotto in Francia.
Camilla Läckberg (Eriksson, Svezia, 1974), prima di
diventare una delle più celebri e vendute autrici di polizieschi della Svezia, ha lavorato per diversi anni nel
marketing. Oggi, madre di due figli, vive a Stoccolma
dove continua a scrivere. Grazie ai suoi personaggi
così ricchi di sfumature e alle trame attente agli aspetti più oscuri della psicologia umana è stata definita
dalla critica la nuova Agatha Christie del Nord.
Altro autore svedese, Henning Mankell (Stoccolma, 3 febbraio 1948), è stato il primo giallista svedese ad affermarsi nel mondo intero, aprendo la strada
a tutti gli altri. Il suo commissario Wallander – ora
a cura di
Adriana
Scavello
anche una serie TV della
BBC interpretata da Kenneth Branagh – è ormai
entrato nel pantheon dei
più amati personaggi della letteratura poliziesca di
tutti i tempi.
Lo scrittore vive fra la
Svezia ed il Mozambico
e dal 1998 è sposato con
la regista teatrale e televisiva Eva Bergman, figlia di Ingmar Bergman.
La trama di Assassino senza volto, il suo primo romanzo: Una giornata di gennaio, in un paese della
Svezia, un contadino scopre che i suoi vicini, una
coppia di vecchi contadini, sono stati assaliti e picchiati barbaramente. Incredulo di fronte a tanto sangue, avverte la polizia. Kurt Wallander accorre subito alla chiamata della centrale e quello che vede è
peggio di quanto avesse immaginato. L’uomo è stato torturato e colpito fino alla morte, la donna è ancora viva e anche lei vittima di una violenza senza
ragione. Prima di morire sussurra le sue ultime parole: “Straniero, straniero”. Basta una fuga di notizie e i cittadini organizzano una caccia all’uomo.
Wallander deve arginare la loro determinazione a
farsi giustizia da soli, ma presto scoprirà anche che
l’uomo ucciso conduceva una doppia vita.
Altri suoi romanzi: La leonessa bianca, L’uomo che
sorrideva, La falsa pista, La quinta donna, Muro di
fuoco, Piramide Prima del gelo, Il figlio del vento,
Comédia infantil, Il segreto del fuoco, Il cane che
inseguiva le stelle, Nel cuore profondo, Il ritorno del
maestro di danza, Il cervello di Kenned, Scarpe Italiane, Il ragazzo che dormiva con la neve nel letto, Il
cinese.
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Gente di Falchera 25
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LA SCIENZA NELLO SPAZIO
Parliamo di due progetti
importanti e costosi, patrocinati dall’ESA e dalla
NASA. Il primo progetto
si chiama Swarm: la missione prevede il lancio di
tre satelliti che per 4 anni
orbiteranno intorno alla
Terra a una distanza fra i
400 e i 500 chilometri, monitorandone il campo magnetico con straordinaria precisione. Obiettivo della
missione Swarm è eseguire il miglior rilevamento
mai ottenuto del campo geomagnetico e della sua evoluzione nel tempo, al fine di raccogliere nuove informazioni sul sistema terrestre approfondendo la conoscenza del clima e della parte interna del nostro
pianeta. Uno dei motivi fondamentali di questo progetto riguarda proprio il campo magnetico della terra che, attualmente, sta attraversando una fase di grandi mutamenti. Il lancio dei satelliti è previsto proprio
quest’anno.
Il secondo progetto si
chiama Lisa (Laser Interferometer Space Antenna). Lisa, un’antenna spaziale costituita da tre satelliti orbitanti intorno al
Sole connessi da raggi laser e formanti un enorme
triangolo equilatero di
cinque milioni di chilometri di lato, sarà in grado di
cavalcare le onde gravitazionali dell’orbita intorno
al Sole e di rilevare le onde d’urto gravitazionali
emesse meno di un trilionesimo di secondo dopo il
Big Bang. Lo scopo di Lisa è quello di scoprire la
vera struttura dell’universo e capire l’origine di quelle
onde gravitazionali che sembrano essere emesse dal
nulla. Il lancio di Lisa è previsto per il 2011.
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La Torino grande e bellissima “madama”, conosciuta ed amata da uomini come Nostradamus, dal conte
di Saint Germain e dal conte di Cagliostro. Nell’oscurità della sera Torino mostra il suo volto più intrigante mentre il percorso si delinea piano piano mostrando spettrali dragoni e simboli esoterici sovente
ignorati. Ma anche storie maledette che resistono alle
inqurie del tempo lasciando tracce ovunque uno
sguardo attento si posi per indagare sotto il velo della storia la
Torino più
magica e misteriosa. Sorta alla confluenza di
due fiumi, il
Po e la Dora
e posta al
vertice di
due triangoli, quello della magia bianca e quello della magia nera. Torino vanta una tradizione esoterica
secolare. Un tour intrigante e curioso prende vita attraverso tutti questi elementi partendo da piazza Statuto, tradizionalmente centro della magia nera per
accompagnare i curiosi alla scoperta di una città segreta ed inquietante. Dalla fontana Angelica con la
sua simbologia massonica alla misteriosa leggenda
del portone del Diavolo e ai suoi delitti, una sorta di
filo “noir” si dipana lentamente nel centro storico
fino a scoprire i sinistri guardiani dei palazzi barocchi, per culminare nei misteri della Gran Madre di
Dio, la donna velata che regge in mano il calice del
Santo Graal. Per una sera, toglietevi di dosso la maschera dello scettico: una magica inesplicabile Torino vi aspetta.
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Gente di Falchera 26
150° Anniversario Unità d’Italia
L’ultima ora di Venezia
In Toscana, alla fine del
maggio 1849 il Granduca
era rientrato in Firenze con
un corpo di spedizione austriaco; un mese dopo era
caduta la Repubblica romana. Solo Venezia, ormai,
continuava la resistenza in
Italia. L’assedio austriaco
durò ventidue giorni. Cannoneggiati senza tregua, privi di viveri e colpiti da
un’epidemia di colera, i cittadini continuarono a lottare, finché non fu chiaro che dall’esterno non avrebbero più ricevuto alcun aiuto, perché il Piemonte
aveva ormai firmato la pace e la rivolta ungherese
era stata soffocata.
Il 14 agosto il Radetzky indirizzava ai Veneziani un
proclama con le sue condizioni di pace. La resa doveva essere “assoluta, piena ed intera”, tutte le armi dovevano essere consegnate e così i bastimenti, i pubblici stabilimenti, i forti e gli arsenali. In compenso
tutte le persone che lo avessero voluto avrebbero potuto lasciare Venezia entro quarantotto ore, mentre un
“perdono
generale”
sarebbe stato emanato
per i soldati.
Pochi giorni
dopo Venezia si arrese:
cadde così
l’ultimo
centro della rivoluzione europea”.
Il Piemonte costituzionale e il conte di Cavour
Vittorio Emanuele II, salito al trono dopo la sconfitta di Novara, in un momento molto difficile per la
monarchia di Savoia, resistette alle pressioni di Radetzky e dei principi italiani, che cercavano di indurlo ad abolire la Costituzione e a tornare ad un regime
di sovranità assoluta. Restò, invece, fedele allo Statuto che suo padre, Carlo Alberto, aveva concesso.
Nel Piemonte costituzionale, a partire, dal 1852, per
molti anni quasi senza interruzione, il conte di Cavour fu Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Cavour era un liberale moderato, contrario ad ogni sconvolgimento rivoluzionario. Era, tuttavia, convinto che
lo Stato piemontese, se voleva allontanare la minaccia della rivoluzione, doveva intraprendere con coraggio una politica di riforme, per eliminare o correggere tutto quello che di sbagliato o di vecchio c’era
nella società e nelle istituzioni, prima che il numero
degli scontenti crescesse ed imponesse il cambiamento con la violenza. Da giovane il Cavour (che era
di
Amilcare
De Leo
nato a Torino nel 1810) aveva compiuto lunghi viaggi all’estero, aveva soggiornato in Francia, in Svizzera, in Belgio, in Inghilterra, cioè nei paesi più progrediti d’Europa. Qui aveva osservato e studiato i
metodi con i quali gli agricoltori rendevano più fertili e produttivi i loro campi. Ritornato in Piemonte,
li aveva applicati nella coltivazione delle sue terre.
Nello stesso tempo il Cavour si era formato delle
chiare convinzioni politiche: il regime migliore era
la monarchia costituzionale; le istituzioni preferibili
erano quelle liberali. Il suo modello era l’Inghilterra. In questo paese, nel 1832, il sistema elettorale era
stato modificato da una
legge, che aveva portato
il numero degli elettori
da circa mezzo milione
a circa ottocentomila.
Dal voto restavano
esclusi i poveri e gli
analfabeti, cioè la grande maggioranza della
popolazione, ma questo
cambiamento aveva ridotto la superiorità eletIl conte Camillo Benso
torale degli aristocratici
di Cavour in età giovanile
e dei grandi proprietari
terrieri e aveva fatto eleggere deputati alla Camera
dei Comuni anche molti rappresentanti liberali della
borghesia industriale e commerciale. Successivamente, per molti anni, l’Inghilterra era stata governata da
ministri liberali.
Questi, con una serie di provvedimenti, avevano cercato di migliorare le condizioni dei lavoratori: per
esempio, avevano limitato, per legge, l’orario di lavoro dei bambini. Avevano istituito delle “case di lavoro”, nelle quali i disoccupati potevano essere impiegati in qualche attività produttiva e ricevere, come retribuzione, un piccolo sussidio in denaro da parte dello Stato. E tante altre utili iniziative inglesi destarono
sempre più la curiosità e l’ammirazione da parte del
Cavour, il quale divenuto poi ministro nel 1852, volle
fare del Piemonte una nazione moderna. Bisognava
creare industrie, dar vita ad una classe di capitalisti
piena di risorse, che investisse il suo denaro in macchine e ferrovie, che facesse circolare il denaro e conoscesse l’arte di moltiplicarlo rapidamente. Per impulso di Cavour il porto di Genova divenne il più importante d’Italia. In agricoltura, come in Inghilterra,
fu abolito anche in Piemonte il dazio sul grano e vaste
opere di irrigazione e di canalizzazione furono condotte a termine. Anche la rete ferroviaria si estese grandemente. Il traforo della prima galleria sotto le Alpi
(quella del Fréjus) ebbe inizio nel 1857, quando il
Cavour era primo ministro.
Gente di Falchera 27
Fine V puntata
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ASTRA
SOCIETA’ COOPERATIVA
TORINO
C.so Giulio Cesare, 99-tel. 011-280901
Via Monginevro, 161-tel. 011-3828558
Sostenitori “GENTE di FALCHERA”
Sig.ra Angela "Garcia Lorca"
E 25,00
Sig.ra Dalena Flavia
E 20,00
Sig.ra Lanzoni Gianna
E 20,00
Sig. Amprimo Enrico (Bussoleno)
E 20,00
Sig. Mastrorosa Enzo
E 20,00
Sig.ra Sciutto
E 10,00
Fam. Roccia
E 10,00
Tabaccheria Vassallo
E 10,00
Lettr. Anonima
E 10,00
Sig. Castelletti Vittorio
E 10,00
Fam. Cravero
E 10,00
Sig.ra Panno Gaetana Deon
E 10,00
Sig. D. G.
E 10.00
Sig.ra Ovale Lucia
E 10,00
Edicola di Cavallero Marco
E 10,00
Sig.ra Bosello Sabina
E 10,00
Sig. Migliasso Tommaso
E 10,00
Sig.ra Laiolo Angela
E 10,00
Sig. Lust Bruno
E 10,00
Lett. Anonimo
E 5,00
Sig.ra Cottari Giuliana
E 5,00
Sig. Capasso Pasquale
E 5,00
Lettr. Anonima
E 5,00
Gli articoli da pubblicare dovranno pervenire entro il 15 di ogni mese. La redazione si riserva la facoltà di
pubblicarli e/o modificarli secondo le esigenze del giornale. Gli articoli e le fotografie non verranno restituiti.
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Biblioteca Civica FALCHERA
Periodico fondato nel 1993
Direttore Responsabile
MASSIMO GIUSIO
Redazione:
M. Alba, A. De Leo, C. Elia,
F. Foppiani, R. Voyat, U. Grassi.
Capo redattore e grafica
Umberto Grassi
Associazione
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Presidente Mario Alba
Segretaria di redazione R. Voyat
Partecipazione
Redazione P.zza G. Astengo, 10
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