Autorità Portuale della Spezia 01/09/2009 IL SECOLO XIX
Transcript
Autorità Portuale della Spezia 01/09/2009 IL SECOLO XIX
Autorità Portuale della Spezia IL SECOLO XIX 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia IL SECOLO XIX 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia LA NAZIONE Sicurezza: un vertice dell’Autorità portuale Finita la manifestazione che ha espresso ieri la protesta della Cgil contro gli incidenti in porto (con un presidio sotto la prefettura e due ore di sciopero per ogni turno), il sindacato prova a ricompattare il fronte nel settore dei trasporti. Messe in campo opposte posizioni, sulla necessità dell’astensione o meno dal lavoro, i sindacati si dichiarano pronti ora a tutelare insieme l’interesse dei portuali. Fabio Quaretti (Cgil) ha detto a sciopero concluso: «Siamo disposti a riprendere un percorso unitario con Cisl e Uil sul merito delle questioni inerenti la sicurezza e la difesa dei lavoratori». Gli hanno fatto eco a distanza i due segretari della Cisl e Uil del settore trasporti, Antonio Carro e Marco Furletti: «La sicurezza sul lavoro in porto ed in tutti i posti di lavoro rappresenta un problema che deve essere affrontato con l’impegno costante e giornaliero di tutti, a partire dal sindacato in maniera unitaria». Va anche in questa direzione la riunione che ha convocato per venerdì 4 settembre il presidente dell’Autorità portuale Lorenzo Forcieri, chiamando a raccolta imprese e organizzazioni dei lavoratori. Argomento: la sicurezza in porto. Obiettivo dell’incontro la definizione del protocollo applicativo sottoscritto a inizio anno dopo l’incidente mortale che è costato la vita a Giuliano Fenelli, padre cinquantenne. La CGIL ha giudicato positivo l’organizzazione dello sciopero. «Prima di tutto — ha sottolineato Quaretti — l’azienda Speter ha convocato gli rlss, i delegati alla sicurezza, aprendogli le porte a successivi incontri. Poi la prefettura ha messo in previsione un incontro per riprendere il cammino del protocollo sicurezza. Infine, possiamo dire che hanno incrociato le braccia l’80 per cento dei lavoratori operativi nello scalo nel turno dedicato al presidio». Presidio che si è svolto con un simbolico blocco del traffico in via Veneto e un incontro con il vice prefetto Annunziata Gallo. Rifondazione Comunista ha partecipato alla protesta, con una sua delegazione. Da parte loro le segreterie provinciali Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno ribadito che «un tema delicato come la sicurezza merita consapevolezza» e che «non si risolve sull’onda emotiva di incidenti gravi ma con l’attuazione di tutte le misure preventive per eliminare o limitare i fattori di rischio». Lo hanno detto chiedendo «il coinvolgimento degli enti e delle autorità preposte alla sicurezza». M.P. 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia LA NAZIONE PROSPETTIVE A Santo Stefano un complesso logistico per lo smistamento e la spedizione delle merci Il porto guarda ai traffici della Turchia e dell’Africa Settembre sarà un mese cruciale per dare un primo giudizio sui traffici del porto spezzino. Sulla scia della crisi, l’attività nella banchine è calata di circa il 20 per cento, con punte maggiori nel settore merci varie e minori in quello dei container. A cascata, il calo delle movimentazioni ha fatto diminuire le tariffe di trasporto selezionando le aziende sul mercato. Nell’ambito dello scalo del Golfo il rallentamento ha segnato spedizionieri, agenti marittimi e cooperative dai quali sono arrivate varie richieste di cassa integrazione. Di positivo, se così si può dire, c’è stata nei mesi estivi una stabilizzazione sul fronte delle perdite: i numeri sono sempre quelli da qualche tempo a questa parte. Prospettive? Il rilancio del porto passa anche attraverso le opere che verranno realizzate nell’ambito del piano regolatore. Gli operatori inoltre si sono lanciati alla ricerca di nuovi business che sembrano aver individuato nella zona est del Mediterraneo (la Turchia, ad esempio) e sulle coste dell’Africa (la Libia, prima di tutte). In un futuro prossimo il passaggio del Brennero potrebbe mettere lo scalo della Spezia in una posizione di vantaggio. Parecchie speranze sono rivolte inoltre all’area retro portuale di Santo Stefano Magra. Verrà trasformata in terminal ferroviario portuale, con infrastrutture che permetteranno arrivi e spedizioni di treni completi, con strutture dedicate alla movimentazione, alla manutenzione, al riempimento e svuotamento dei container. Si profila dunque la creazione di un unico ed efficiente complesso logistico dedicato allo smistamento e alla spedizione delle merci containerizzate. Lo scopo è quello di ridurre la presenza di contenitori vuoti, privilegiando la lavorazione e movimentazione dei pieni. «Un progetto che, oltre a costituire una opportunità per lo sviluppo economico del territorio, contribuirà alla valorizzazione urbanistico–commerciale e ad un miglior assetto infrastrutturale delle attuali aree. Un percorso che stiamo affrontando in collaborazione con il Comune di Santo Stefano Magra», afferma Lorenzo Forcieri, presidente dell’Autorità portuale. M.P. 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia LA NAZIONE Aree militari stretta finale sul piano di riconversione a cui sta lavorando il CRAMM. Giovedi’ confronto sul piano Brin Arsenale, in dirittura d’arrivo il piano di rilancio... aspettando La Russa TEMA CALDO della ripresa post feriale è il destino dell’Arsenale, tra riorganizzazione dello stabilimento e valorizzazione delle aree. Giovedì prossimo le organizzazioni sindacali avranno un incontro con il capitano di vascello Paolo Benedetti per approfondire i contenuti del piano Brin. Cresce intanto l’attesa per la presentazione del progetto di rilancio industriale da parte del Cramm (il Comitato per la riconversione degli arsenali della marina militare). Il progetto doveva essere ufficializzato il 31 luglio scorso. Ma, all’epoca, l’elaborazione era ancora in corso. Di qui la programmazione di ulteriori ’passaggi’ in questo mese, a cominciare da un nuovo confronto con le organizzazioni sindacali. Queste già stanno ragionando sulle ipotesi di modifica del contratto dei dipendenti civili della base navale annunciate dall’onorevole Giuseppe Cossiga poco più di un mese fa. Si è infatti aperta la strada da un contratto destinato ad assumereconnotazioni «industriali» conseguenti alla configurazione di un «ente pubblico non economico» per la gestione dello stabilimento militare. Fra le prospettive indicate dal Cramm per aumentare la produzione e far fronte ai «picchi» dei carichi di lavoro c’è quella del cottimo, sia individuale che collettivo: un’integrazione della retribuzione standard in relazione alla realizzazione di specifici interventi. Insomma, un incentivo a.. dare di più, all’interno di un inquadramento teso a superare le attuali rigidità. In questo contesto, l’altro tema da modulare è quello dell’orario di lavoro, per adeguarlo alla variabilità e alla periodicità dell’attività. Altro aspetto traguardato è quello della «valorizzazione del merito», con riconoscimento di meccanismi premiali per i singoli dipendenti sulla base dei risultati conseguiti». La formazione costituirebbe un altro dei capisaldi delle prospettive delineate del Cramm; ciò al fine di «favorire, da un canto, l’inserimento dei neo assunti e l’acquisizione di conoscenze diffuse relative al ciclo lavorativo di appartenenza, dall’altro la riconversione professionale per l’acquisizione di capacità e conoscenze sulle nuove tecnologie». Lo studio del Cramm, intanto, ha accertato, l’«iperdimensionamento dell’area amministrativa/servizi e supporti che contribuisce all’elevato ammontare delle spese generali». Di qui la prospettazione di percorsi di riconversione professionale dei dipendenti, anche nella prospettiva di «internalizzare» delle attività attualmente sviluppate dall’indotto. Si salda a questo obiettivo anche il «deciso orientamento a ricercare attività all’esterno, coerenti con le attività istituzionali, allo scopo di saturare le potenzialità disponibili». Della serie: i dipendenti dell’Arsenale potrebbero essere impiegati anche per svolgere attività a favore di terzi. Se ne potrà sicuramente sapere di più sulla rotta di avvicinamento al 22 settembre, data per la quale sono in programma le celebrazioni dei 140 anni dell’Arsenale. L’appuntamento è nell’agenda del ministro della Difesa Ignazio La Russa, atteso al varco anche per conoscere le reali prospettive del protocollo d’intesa col Ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola (firmato a luglio) per finanziare il rilancio industriale dell’Arsenale e i passi in avanti del protocollo d’intesa col Comune della Spezia (firmato a maggio) per la dismissione e valorizzazione di vari immobili della Marina e del Demanio militare fuori della cinta arsenalizia. Pesano sull’intera questione dei rapporti Marina-città il recente pronunciamento unanime del consiglio comunale (per la salvaguardia e sviluppo della base navale e il recupero alla città di aree non più strategiche per la Marina) e l’organizzazione di un evento, di alto contenuto artistico, sulla storia dell’Arsenale. 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia IL SECOLO XIX 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia IL SECOLO XIX 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia IL SECOLO XIX 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia IL SECOLO XIX 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia IL SECOLO XIX – SHIPPING ON LINE 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia L’AVVISATORE MARITTIMO 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia L’AVVISATORE MARITTIMO 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia L’AVVISATORE MARITTIMO 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia L’AVVISATORE MARITTIMO 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia INFORMARE Drastico calo delle merci trasportate via ferrovia in Germania Riduzione del 22,4% dei volumi nei primi sei mesi del 2009 Nel primo semestre del 2009 sulla rete ferroviaria tedesca sono state trasportate 147,3 milioni di tonnellate di merci, con un calo del 22,4% rispetto alla prima metà dello scorso anno. Una già consistente contrazione del traffico nazionale (-17,8%) - ha reso noto oggi l'Uffico Federale Statistico della Germania - è stata accompagnata da una drastica riduzione sia delle esportazioni (30,5%) sia delle importazioni (-29,7%) che del traffico di transito (-29,4%). Evergreen Marine Corporation chiude il primo semestre del 2009 in rosso La compagnia ha registrato una perdita netta di 4,71 miliardi di dollari di Taiwan Nella prima metà del 2009 la compagnia di navigazione Evergreen Marine Corporation è incorsa in un passivo netto di 4,71 miliardi di dollari di Taiwan (143 milioni di dollari) rispetto ad un utile netto di 1,20 miliardi di dollari di Taiwan nel primo semestre dello scorso anno. Il ricavo operativo è ammontato a 7,71 miliardi di dollari di Taiwan, in calo del 34,6% rispetto a 11,80 miliardi di dollari di Taiwan nei primi sei mesi del 2008. 01/09/2009 Autorità Portuale della Spezia INFORMARE ANITA, più controlli alle dogane sugli autotrasportatori stranieri In tal modo - ha sottolineato l'associazione - le imprese italiane opererebbero in parità concorrenziale con le imprese estere L'ANITA (Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici) sollecita un maggior controllo alle dogane sugli autotrasportatori esteri. Ricordando che una circolare del ministero dell'Interno ha reso note alle forze di polizia le istruzioni operative, unite ad una “lista di controllo” (in attuazione della direttiva 2006/22/CEE), che renderanno più agevole il monitoraggio dei flussi e la gestione informatica dei dati per contrastare l'illegalità nel trasporto merci su strada e che tale circolare consente l'attuazione operativa del protocollo d'intesa sottoscritto lo scorso 14 luglio tra ministero dei Trasporti e ministero dell'Interno per il potenziamento e la semplificazione dei controlli, il segretario generale dell'ANITA, Giuseppina Della Pepa, ha sottolineato che «l'impegno e l'intesa tra i due ministeri risulta fondamentale per contrastare il fenomeno dell'abusivismo ad opera dei vettori stranieri». «Tuttavia - ha aggiunto - i controlli andrebbero potenziati non solo su strada, dove si intercetta soltanto una minima parte di tali abusi, ma soprattutto alle dogane. Un controllo capillare sulle autorizzazioni, infatti, consentirebbe di stroncare ogni forma di illegalità commessa da vettori stranieri in uscita dall'Italia. In tal modo, le imprese italiane opererebbero in parità concorrenziale con le imprese estere, recuperando quote di traffico e rafforzando gli accordi bilaterali che l'Italia ha sottoscritto con gli altri Paesi». 01/09/2009 MARITIME TRANSPORT DAILY NEWSLETTER RELEASE 09.01 INTERNATIONAL PORTS & SHIPPING INFORMATION SERVICE Pubblicazione realizzata da Redivo SAS * Via San Giacomo 15 * 16128 Genova Tel. e Fax 010582939 Dir. 010584647 * e-mail: [email protected] Martedì 1 Settembre 2009 Sommario Somalia, i pirati attaccano nave italiana Slot charter agreement fra Maersk Line e UASC Msc, aumenti sull’Atlantico CKYH riorganizza i servizi fra Asia ed Europa… …e lancia nuovo servizio atlantico con Evergreen Schat-Harding apre service in Italia Savona, la frutta tiene Monfalcone -27% a Luglio UE, a Settembre negoziati su demolizione navi Maratea primo porto comandato da una donna SOMALIA, I PIRATI ATTACCANO NAVE ITALIANA La scorsa settimana pirati somali hanno attaccato la bulk carrier da 4.900 tonnellate ‘Southern Cross’ una costruzione del 1990 della compagnia italiana Rimorchiatori Laziali, in viaggio per l’Algeria con un carico di acciaio. L’attacco è stato sventato grazie all’intervento di elicotteri inviati in soccorso da navi da guerra norvegesi, coreane e tedesche presenti nell’area. L’intervento degli elicotteri sarebbe avvenuto a 20 minuti dalla notifica dell’attacco, un lasso di tempo considerato già oltre la9 soglia di sicurezza, considerata la rapidità con cui vengono effettuati gli attacchi. Al momento dell’incidente, la nave stava transitando nel Golfo di Aden, a circa 80 miglia a sud di Mukkala, con il bordo libero a meno di due metri dal mare. SWAP CHARTER AGREEMENT FRA MAERSK LINE E UASC Maersk Line ha concluso con UASC un accordo di swap charter sulla tratta westbound fra India e Mediterraneo nell’ambito del servizio Mina operato dalla compagnia degli Emirati e dalla coreana Hanjin Shipping, rispettivamente con cinque e tre navi. Al servizio, che già scala La Spezia, viene aggiunto uno scalo westbound al terminal VTE. La prima partenza eastbound è prevista per il 21 settembre con lo scalo a Voltri della portacontainer “Fowairet”, mentre la prima partenza westbound è prevista da Nhava Sheva il 19 Settembre con la portacontainer “Hanjin Rio de Janeiro”. La linea sarà commercializzata da Maersk Line con il nome ME2. MSC, AUMENTI SULL’ATLANTICO Con effetto dal 1°Ottobre, Mediterranean Shipping Co (Msc) applicherà un General Rate Increase a tutte le spedizioni dagli Stati Uniti e Messico al Mediterraneo occidentale. L’aumento sarà di $ 100 per container da 20’ e $ 200 per container da 40’. 1 CKYH RIORGANIZZA I SERVIZI FRA ASIA ED EUROPA… A fine mese l’alleanza asiatica CKYH riorganizzerà i servizi fra Asia, Mediterraneo e Nord Europa con una riduzione della capacità di stiva nell’ordine del 20%. La nuova configurazione dei servizi sarà la seguente: NE1 (North Europe 1) con otto portacontainer da 8.500 teus (Coscon, Hanjin) e rotazione: Ningbo, Shanghai, Hong Kong, Nansha, Rotterdam, Amburgo, Felixstowe, Anversa, Singapore e di nuovo Ningbo. NE2 (North Europe 2) navi con otto portacontainer da 7.700 - 8.000 teus (“K” Line, YML) e rotazione: Xiamen, Kaohsiung, Yantian, Singapore, Rotterdam, Felixstowe, Amburgo, Anversa, Jeddah, Hong Kong, Yantian e di nuovo Xiamen. NE3 (North Europe 3) con sei portacontainer da 8.000 teus e tre da 7.700 teus (Coscon, “K” Line, YML e Hanjin) e rotazione Xingang, Dalian, Qingdao, Ningbo, Yantian, Singapore, Port Said, Rotterdam, Amburgo, Felixstowe, Singapore e di nuovo Xingang. NE4 (North Europe 4) con tre portacontainer da 8.000 teus e cinque da 7.700 teus (“K” Line, YML, Hanjin) e rotazione Kwangyang, Pusan, Ningbo, Shanghai, Singapore, Amburgo, Rotterdam, Le Havre, Port Said, Singapore, Hong Kong e di nuovo Kwangyang MD1 (Mediterranean 1) con otto portacontainer da 5.000 teus (Coscon, “K” Line, YML e Hanjin) e rotazione Pusan, Shanghai, Ningbo, Yantian, Hong Kong, Singapore, Port Said, Ashdod, Malta, Napoli, Genova, Livorno, Fos, Port Said, Singapore e di nuovo Pusan. MD2 (Mediterranean 2) con otto portacontainer da 6.000 teu (Coscon, “K” Line, YML e Hanjin) rotazione: Shanghai, Ningbo, Xiamen, Kaohsiung, Shekou, Singapore, Port Said, Pireo, Genova, La Spezia, Barcellona, Valencia, Singapore e di nuovo Shanghai. …E LANCIA NUOVO SERVIZIO ATLANTICO CON EVERGREEN Le compagnie dell’alleanza CKYH (Coscon, “K” Line, Yang Ming ed Hanjin Shipping) ed Evergreen inaugureranno a fine mese un nuovo servizio transatlantico tra il Nord Europa e la costa orientale degli Stati Uniti, con la fusione degli attuali servizi TAS1 (Trans Atlantic Service Loop 1) della CKYH e NUE (North Asia - U.S. East Coast - European Pendulum) di Evergreen. Nel nuovo servizio TAE saranno impiegate quattro portacontainer da 2.400 teus, due di CKYH e due di Evergreen. Il nuovo servizio scalerà Anversa, Bremerhaven, Rotterdam, Le Havre, New York, Norfolk, Charleston e di nuovo Anversa. SCHAT–HARDING APRE SERVICE IN ITALIA La società Schat-Harding, leader internazionale per la fornitura e la manutenzione delle attrezzature di salvataggio, espande la sua rete in Italia con una nuova stazione di service a Livorno. Manager della stazione sarà Enrico Venezia, proveniente da Miami, che vanta una specifica competenza nel campo delle imbarcazioni di salvataggio, particolarmente sviluppata nel settore delle navi da crociera. “L’armamento italiano è molto coscienzioso in materia di sicurezza, e vi sono molte navi da crociera che 2 approdano regolarmente nei porti italiani. Queste due considerazioni ci hanno indotto a rinforzare la nostra presenza in Italia. Abbiamo in prospettiva di arrivare nel giro di pochi mesi ad impegnare fino a sette tecnici nella nostra nuova stazione.” ha dichiarato David Bradley, VicePresidente della Schat-Harding, responsabile del la divisione service della società. La stazione di servizio in Italia, Umoe Schat-Harding S.L, ha sede a Livorno. La società, leader mondiale per la fornitura e manutenzione di imbarcazioni di salvataggio e sistemi di evacuazione per navi e installazioni offshore, ha impianti ed uffici in numerosi Paesi del mondo, Norvegia, UK, Olanda, Germania, Italia, Singapore, Spagna, Canada, Repubblica Ceca, USA, Cina, oltre ad una rete di Agenti in altri 30 Paesi, che costituiscono una rete internazionale per la fornitura ed il service delle marche rappresentate. Marche di proprietà della Schat-Harding sono Watercraft, Viking Marine, Waterman, Fiskars, DavitCompany, MASECO, Watercraft America, William Mills Marine, Schat, Oltre che per questi marchi, SchatHarding è autorizzata da molti altri fabbricanti di imbarcazioni di salvataggio ad eseguire la manutenzione e revisione periodica come previsto dall’IMO. SAVONA, LA FRUTTA TIENE Il porto di Savona – Vado ha chiuso il primo semestre con la movimentazione di 7.200.000 tonnellate di merci, il 13,5% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A registrare un segnale positivo sono i traffici del terminal But (rinfuse specializzate) e dell’area frutta al Reefer Terminal di Vado Ligure, che con un incremento delle movimentazioni del 35% ha permesso di mantenere i valori occupazionali in porto. Più sofferente il comparto delle rinfuse solide, che fanno registrare una perdita di oltre 400mila tonnellate, per un valore percentuale del 21,3% in meno rispetto al primo semestre del 2008. Valori analoghi si registrano per le rinfuse liquide che calano del 10% (400 mila tonnellate in meno) mentre le merci a banchina fanno segnare una flessione di 284 mila tonnellate, corrispondente al 13%. Nel comparto contenitori si è verificata una contrazione di circa il 30%, con 40mila teus in meno rispetto ai primi sei mesi del 2008. Anche il traffico passeggeri mostra una flessione che ammonta, tra crociere e traghetti, a circa il 10% con 450.000 passeggeri transitati tra Savona e Vado. Nel mese di luglio una leggera inversione di tendenza ha permesso un recupero sul risultato complessivo gennaio – luglio passato da -13,5% a 11,7%, per un volume complessivo di merci di 8 milioni e 400 mila tonnellate. MONFALCONE -27% A LUGLIO È diminuito del 27,3 %, a luglio il volume dei traffici al porto di Monfalcone (Gorizia), rispetto allo stesso periodo del 2008. Nel periodo sono state sbarcate/imbarcate 286 mila tonnellate, di cui 196 mila di merci in colli, 89 mila di rinfuse solide varie e 298 teu di container. Il dato del mese di luglio porta a - 25,3 % il saldo negativo dei traffici 2009 al porto di Monfalcone rispetto ai primi sette mesi del 2008. 3 UE, A SETTEMBRE NEGOZIATI SU DEMOLIZIONE NAVI Saranno i prossimi mesi di settembre e ottobre a definire la posizione dei 27 paesi dell'Ue sulle regole per arrivare ad uno smantellamento delle navi `sostenibile´ dal punto di vista ambientale. È quanto ricorda la presidenza di turno svedese dell'Unione, che spiega come ogni anno, centinaia di grandi navi mercantili vengano demolite e smantellate in tutto il mondo, pezzo per pezzo. Il processo in genere avviene in Asia meridionale, in condizioni di lavoro pericolose e con relativo degrado ambientale. Approssimativamente, circa un quarto di queste imbarcazioni arriva dall'Europa: di qui la decisione di rilanciare i negoziati per stabilire quali misure debba prendere la Ue per migliorare la situazione. Secondo i dati della Commissione europea, centinaia di lavoratori di questa industria rimangono uccisi e feriti ogni anno in Bangladesh, India e Pakistan, dove si concentra la maggior parte dell'attività di smantellamento. Ma a rimetterci è anche l'ambiente: le navi da trattare contengono rifiuti pericolosi come l'amianto, policlorobifenili e fanghi di petrolio, che fuoriescono dalle imbarcazioni. «L'Unione europea ha il dovere di tentare di migliorare la situazione» ha affermato Ulf Bjornholm Ottosson, consigliere per l'Ambiente presso la rappresentanza permanente della Svezia all'Ue, alla guida dei negoziati dei gruppi di lavoro responsabili della materia. Dopo una proposta della Commissione dell'autunno scorso, che punta ad una maggiore cooperazione fra le autorità degli Stati membri, controllo ed elenco delle strutture di smantellamento amiche dell'ambiente e delle imbarcazioni da demolire, a dare una direzione in materia sarà il Consiglio dei ministri dell'Ambiente dei 27 Stati membri del 21 ottobre. «La presidenza svedese - ha aggiunto Bjornholm Ottosson - ha come obiettivo di arrivare a delle conclusioni che inviino un messaggio politico quanto più chiaro ed ambizioso possibile». La Commissione europea presenterà quindi proposte concrete di legislazione, basate sulla linea del Consiglio. Un divieto di esportazione di materiali pericolosi dal punto di vista ambientale in Europa esiste già, ma c'è uno scarso adeguamento, e per le navi diventa difficile, specialmente quando si tratta di definire esattamente quando debba essere demolita un'imbarcazione. Anche l'Organizzazione marittima internazionale (Imo) prevede una normativa specifica, ma potrebbero volerci anni prima che entri in vigore. Obiettivo generale per la Commissione europea invece è quello di assicurare uno smantellamento sicuro e amico dell'ambiente entro l'anno 2015. In ogni caso, quale che sia l'orientamento dell'Europa, l'importante sarà combinare considerazioni di tutela ambientale e di mercato, perché una legislazione unilaterale troppo dura da parte della Ue rischierebbe di far sì che le navi cambino semplicemente bandiera e porti di riferimento, al di fuori del territorio degli Stati membri. MARATEA PRIMO PORTO COMANDATO DA UNA DONNA Per la prima volta una donna sarà al comando di un porto italiano: è il tenente di vascello Tiziana Manca. Unico sbocco sul mar Tirreno della Basilicata, Maratea ha una grande importanza logistica in quanto meta d'obbligo per tutte le imbarcazioni dirette, ad esempio, alle isole Eolie. Romana, laureata in Giurisprudenza, Tiziana Manca è tenente di vascello dal settembre 2004, ed è stata in servizio alla capitaneria di Porto di Civitavecchia con incarichi operativi. Dal 4 settembre la Manca subentrerà a Gian Luca Traversa al comando dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Maratea, la cui competenza si estende da Sapri fino a Diamante. Il porto di Maratea dispone di 550 posti barca. 4 This document was created with Win2PDF available at http://www.win2pdf.com. The unregistered version of Win2PDF is for evaluation or non-commercial use only. This page will not be added after purchasing Win2PDF.
Documenti analoghi
RIMORCHIATORI RIUNITI PORTO DI GENOVA Srl
Ampliamento del terminal portuale
Riorganizzazione del sistema di accesso alle
aree operative del bacino di Voltri e potenziamento infrastrutture ferroviarie
25 Aprile 2011 - Terminal Intermodale Mortara
serio, corteggiando a lungo una società
dotata di un piccolo network di 8 filiali,
il complemento ideale della Gimax, che
sembrava sul punto di diventare nostra, ma