Fauna - Progetto CALMe.
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Fauna - Progetto CALMe.
1 Introduzione Scopo dello studio è stato la conoscenza dell’avifauna acquatica nidificante che frequenta l'asta fluviale del Lambro Meridionale, e, in concomitanza con questo dato, è stata svolta anche una indagine sulla presenza e consistenza numerica di specie alloctone legate ai fiumi e alle zone umide. 1.1 Avifauna acquatica come indicatori L'avifauna acquatica svernante o nidificante, costituisce un buon indicatore della qualità di raccolte d'acqua e zone fluviali, perchè i diversi gruppi tassonomici che a tale categoria afferiscono (ardeidi, anatidi, rallidi, ecc..) selezionano una vasta serie di microhabitat e prediligono una altrettanto vasta serie di tipologie di invasi e acque. Pertanto, l'analisi delle biocenosi con un focus sull'avifauna, può fornire interessanti spunti di analisi e riflessione in merito alla qualità ambientale. Infine, per molte specie afferenti all'avifauna acquatica, le pratiche di censimento e di identificazione risultano piuttosto speditive e agevoli da condurre, per la notevole visibilità degli animali in questione e per la facilità di contattarli. 2 Metodi Congiuntamente con lo studio sulla vegetazione (si veda capitolo specifico), l’area di studio è stata analizzata preliminarmente, con il programma QGIS, attraverso le DUSAF 2012 e le ortofoto 2012, con le quali si sono rilevate le aree di potenziale interesse. In particolare ci si è soffermati sulle lanche, sui boschi, sui prati da sfalcio e sulle oasi e sui PLIS rientranti in un buffer di 500 m dal fiume; di queste sono stati selezionati 22 punti, dove è stato successivamente effettuato il rilievo mediante osservazione con binocolo da postazione prestabilita. Punti selezionati per il rilievo speditivo dell’avifauna acquatica lungo il corso d’acqua 3 Risultati 3.1 Nota sulle altre specie esotiche Per ogni punto monitorato è stato eseguito un rilievo della della consistenza numerica o di presenza/assenza di alcune specie esotiche particolarmente diffuse nel territorio: tartarughe del genere Trachemys, nutria Myocastor coypus, gambero rosso della Lousiana Procambarus clarckii. Nel caso di nutria e gambero rosso si è annotata la sola presenza/assenza delle specie, senza una stima dell’abbondanza, dal momento che si ritiene che, verosimilmente, laddove la specie sia presente, la sua presenza sia sempre significativa. Inoltre, per i loro pattern di attività crepuscolari e notturni e per la loro etologia, la stima numerica accurata di queste specie avrebbe richiesto attrezzature e tempi non congrui con le finalità del progetto. Di seguito la tabella con i risultati complessivi su tutti i siti di campionamento: Legenda: TSE= Trachemys scripta elegans TST= Trachemys scripta troosti GP= Graptemys pseudogeographica; PC=Pseudemys concinna PN=Pseudemys nelsoni PS=Pelodiscus sinensis TSE juv.=Individui immaturi di TSE 3.2 I risultati dei singoli siti di campionamento Rilievo 1 – Milano Gratosoglio Questo punto di campionamento ha rivelato la presenza della sola gallinella d'acqua tra le specie di avifauna, mancando completamente ogni altra specie. Questo punto di campionamento ha altresì rivelato la completa assenza di specie animali alloctone, comprese specie ubiquitarie e resistenti come il gambero rosso della Louisiana. Apparentemente questo potrebbe configurarsi come un dato di qualità ambientale, ma, se unito alla presenza di una sola specie di avifauna, rivela invece la scarsissima qualità del microhabitat, caratterizzato dalla concomitanza di diversi fattori tutti negativi, quale la cementificazione e il raddrizzamento della sponde, la fascia ripariale molto modesta e la corrente del fiume molto turbolenta. Rilievo 2 – San Giorgio Villalta TSE=4; TSS=2; nutria=1; Procamb.=1 Questo punto di campionamento presenta una avifauna a diversità assai limitata e ridotta a specie ubiquitarie e resistenti, specie che si ritrovano anche in contesti urbanizzati e degradati. Il corso del fiume appare non così turbolento, ma il letto raddrizzato, la scarsità di vegetazione acquatica e la copertura vegetale discontinua unita all'acclività della rive, restituisce un quadro non ottimale dell'area, colonizzata peraltro da diverse specie alloctone, tra cui la nutria, che peggiora la qualità spondale. Rilievo 3 – Ponte Sesto C.na Sovico TSE=5; PC=3; TSEjuv=3; nutria=1; Procamb.=1 Questo tratto del fiume appare in condizioni non certamente ottimali, ma nemmeno del tutto compromesse. la presenza di vegetazione di ripa e la presenza di pozze e piccole aree a corrente meno turbolenta, configura i microhabitat come idonei per una specie di pregio quale il martin pescatore (Alcedo atthis), che ne sfrutta la vegetazione arbustiva aggettante sulle pozze come siti di pesca. La presenza di alcune alloctone, tra cui giovani di tartarughe esotiche, presumibilmente nati in loco, conferma l'idoneità delle aree vicinali per la riproduzione di questi rettili, che depongon le uova sulle sponde e nei pressi della aree umide in cui vivono. Rilievo 4 – C.na Montalbano TSE=7; PS=1; nutria=1; Procamb.=1 Quest'area conferma una impressione di maggiore naturalità dell'insieme, data soprattutto dalle zone adiacenti al corso del Lambro, piùche dal tratto di fiume vero e proprio. Infatti è stata rilevata la presenza di un piccolo canneto, e di un network di aree umide e allagate adiacenti all'area golenale del Lambro, comprensive di un piccolo pioppeto. Tali microhabitat ospitano alcune specie di avifauna comuni, come Gallinella d'acqua e cormorano, assieme ad una nutrita popolazione di alloctone. Rilievo 5 – Oasi del Lamberin TSE=6; TSS=1; TST=3; GP=1; PC=2; PN=3; TSEjuv=2; TSSjuv=2; TSTjuv=3; TSE=7; PS=1; nutria=1; Procamb.=1 Rilievo 6 – C.na Castello TSS=3; PC=4; PN=2; TSSjuv=2; PCjuv=3; PNjuv=1; PSjuv=1; nutria=1; Procamb.=1 La presenza di un sistema di "morte" e lanche allagate, con una comunità vegetale di ripa ben strutturata qualifica quest'area come area di elevata qualità. Tale indicazione è fornita dalla numerosa comunità di uccelli acquatici presenti sia nel canneto, dove si è evidenziata la nidificazione dello svasso maggiore (Podiceps cristatus) e della folaga (Fulica atra), sia sulla vegetazione arborea che borda il sistema di lanche, che serve come posatoio per ardeidi ed altre specie di pregio. Anche le specie alloctone sono ben rappresentate, con la presenza di una colonia di nutrie numerosa e strutturata, grazie anche alla prossimità con i coltivi circostanti. Rilievo 7 – C.na Pizzabrasa TSE=10; TSS=3; PC=1; TSEjuv=2; PCjuv=2; nutria=1; Procamb.=1 Anche questo punto di rilievo è caratterizzato da una comunità ornitica di pregio, con la presenza di specie in riproduzione non così comuni ed ubiquitarie, quali il tuffetto, lo svasso maggiore e il mestolone. La ricca vegetazione spondale, il rigoglioso canneto e la corrente molto ridotta favoriscono in questo tratto le attività riproduttive di molte specie. Rilievo 8 – CASCINA LIBERIA TSE=15; TSS=8; PC=2; TSEjuv=6; PCjuv=3; nutria=1; Procamb.=1 Il punto in questione si rivela uno dei punti migliori dell'intero tratto del Lambro Meridionale, situato in prossimità di una grossa area di morta che ospita un saliceto con alberi di pioppo e robinieto, prospiciente un prato a sfalcio, l'intera area ospita infatti una grossa garzaia, con centinaia di nidi attivi di Airone cenerino (Ardea cinerea), garzetta (Egretta garzetta), Airone Guardabuoi (Bubulcus ibis) Airone bianco maggiore (Ardea alba) ed altre specie meno rappresentate, ma nondimeno presenti come Nitticora (Nyctycorax nyctycorax) e cormorano (Phalacrocorax carbo). Le acque della morta offrono altresì rifugio ed opportunità di nidificazione a tutte le più comuni specie di anatidi e rallidi e l'intero invaso è colonizzato anche da tutte le specie di alloctone censite. Tra le alloctone rilevate, interessante e degna di ulteriori studi è una piccola colonia di parrocchetto monaco (Myopsitta monachus) che ha costriuto il caratteristico nido a cluster, su uno degli alberi che ospita la garzaia. Rilievo 9 – Mulino Campagna nutria=1; Procamb.=1 Il tratto del fiume considerato si rivela non in condizioni ambientali particolarmente idonee per le comunità animali, ciò soprattuto a causa dell'elevata erosione spondale e della notevole presenza di rifiuti sulle ramaglie presenti nell'alveo. Il flusso turbolento delle acque nel tratto analizzato rende ragione della scarsa presenza di specie nel tratto studiato. Con la sola eccezione del germano reale, infatti, tutte le specie presenti nell'area, alcune di notevole pregio, come la cicogna bianca (Ciconia ciconia), sono state contattate nell'area buffer prospiciente al fiume. Anche l'assenza di tartarughe esotiche è ricollegabile a queste criticità. Rilievo 10 – Oasi Busa del Ratt TSE=13; TSS= 5; PS=2; TSEjuv=2; nutria=1; Procamb.=1 L'area umida prospiciente al corso del Lambro Meridionale si presenta, anche in questo caso, come assai più interessante del corso del fiume stesso, in quanto essa ospita alcune specie di pregio e vi si è rilevata anche la nidificazione di limicoli come la pavoncella (Vanellus vanellus) che non risulta specie legata ad aree fluviali ad elevata profondità. La presenza di alberi d'alto fusto e di un bosco e di una fascia arbustiva ben strutturata giustifica la presenza di ardeidi, mentre assai meno rappresentati sono gli anatidi. Anche le specie esotiche sono presenti, sebbene non con popolazioni numerose. Rilievo 11 – C.na Majera nutria=1; Procamb.=1 L'area sottoposta ad indagine risulta non particolarmente idonea per la comunità ornitica, sia per la estrema acclività delle sponde, sia per l'esiguità della fascia boscata adiacente, che per la velocità della corrente. Ciò giustifica anche l'assenza completa della comunità di tartarughe palustri alloctone. Presenti solo alcune specie ornitiche ubiquitarie e adattabili. Rilievo 12 – Vidigulfo Plis Ticinello TSE=15; TSS=10; PC=2; TSEjuv=3; nutria=1; Procamb.=1 L'area indagata, con la presenza della zona umida derivante dalla confluenza del Cavo Ticinello col Lambro Meridionale, si rivela area ricca di interesse con una interessante comunità ornitica nidificante, tra cui due specie di uccelli limicoli (pantana, pavoncella) che nidificano nei campi circostanti. Anche la presenza di una piccola colonia di gruccione (Merops apiaster) che sfrutta le pareti scoscese della riva del Lambro risulta molto interessante, così come la presenza di cicogna bianca in caccia nei campi circostanti. Ben rappresentata anche la comunità di specie alloctone. Rilievo 13 – Torrevecchia Pia TSE=15; TSS=10; PC=2; TSEjuv=3; nutria=1; Procamb.=1 L'area risulta abbastanza interessante dal punto di vista faunistico, sia pure non qualificandosi come area di eccellenza, per la presenza di un canneto che ospita una comunità di migliarino di palude e alcune presenze di specie comunque ubiquitarie e comuni. Anche le specie alloctone sono presenti con una colonia importante di tartarughe esotiche. Rilievo 14 – Zibido al Lambro Torrevecchia Pia Zero presenze di specie esotiche L'area risulta di scarso o nullo interesse faunistico per la sua posizione caratterizzata da elevato traffico veicolare, unitamente alla presenza di elementi artificiali posti nell'alveo al fine di limitare l'erosione (cemento e pietre). Sono presenti solo due specie, l'una molto comune e ad elevata resilienza ambientale, l'altra meno comune ma presente con un solo effettivo. Anche la totale assenza di specie esotiche conferma la scarsa idoneità ambientale del sito in questione. Rilievo 15 – Oasi Torrevecchia Pia TSE=3; PC=2; TSEjuv=1; nutria=1; Procamb.=1 L'area protetta si rivela ricca di specie di interesse, sia afferenti ai taxa più legati alla presenza di fasce boscate (ardeidi) sia tra quelli che prediligono le acque ferme e la vegetazione erbacea spondale (anatidi). Ciò è probabilmente collegato al mantenimento di un buon mosaico di habitat nell'intera area. Anche la presenza di un predatore come il falco di palude rivela una buona qualità ambientale del sito. Coerentemente con questo quadro d'insieme, anche la presenza di nutrite popolazioni di specie alloctone conferma la elevata qualità ambientale. Rilievo 16 – Marzano, Roggia Colombara nutria=1. L'area si rivela ad elevata potenzialità ambientale, soprattutto per il numero di habitat che assomma in un tratto di fiume relativamente ridotto. Nell'area sono presenti, aree umide, ormai parzialmente interrate, aree a canneto, aree a bosco di pioppi e arbusteto. La potenzialità dell'area è però compromessa dalla scarsità di acqua e dall'interramento della lanca. Questo si riflette in una presenza abbastanza ridotta di specie ornitiche, limitata perlopiù a specie ubiquitarie e comuni, con la notevole eccezione del martin pescatore (Alcedo atthis). Rilievo 17 – Marzano, zona cimitero Nutria=1; Procamb.=1 L'area si rivela di scarso interesse generale, a causa della carenza di vegetazione spondale, che nel punto in questione è sostituita essenzialmente dal roveto, il tratto di fiume appare raddrizzato e privo di anse e zone a flusso lento. Fa eccezione una piccola lanca che offre riparo ad alcune specie tra le più comuni ed ubiquitarie. Anche la scarsità di specie esotiche e l'assenza di specie appartenenti al genere Trachemys conferma la scarsa qualità ambientale. Rilievo 18 – Magherno Nutria=1; Procamb.=1 L'area si qualifica come area moderatamente interessante, soprattutto a causa della piccola colonia di gruccioni nidificante su una delle sponde del Lambro in uno dei punti in cui il corso è a maggior erosione. Il resto del popolamento ornitico non evidenzia specie di particolare rarità e anche i numeri di effettivi per ciascuna specie non sono alti, ciò collegato probabilmente all'acclività delle sponde e alla corrente turbolenta. Anche le specie esotiche non sono ben rappresentate, vi è presenza di nutria e gambero rosso della Louisiana, ma mancano del tutto le tartarughe esotiche, probabilmente a causa della velocità della corrente. Questo punto esemplifica in modo eclatante come alcune caratteristiche ambientali che favoriscono alcune specie (gruccione, martin pescatore, altre specie di uccelli nidificanti su pareti acclivi), possano risultare invece sfavorevoli ad altre. Rilievo 19 – Tra Magherno e Villanterio Zero presenza di specie esotiche L'area si trova in zona urbana, in prossimità del centro cittadino: il fiume, pur presentando una buona copertura arborea, evidenzia una notevole cementificazione spondale, il raddrizzamento del corso e la presenza di massicciate antierosione, che riducono drasticamente la presenza di fascia erbacea e arbustiva sulle sponde. In conseguenza di ciò. la presenza di avifauna e di specie esotiche risulta molto bassa e limitata a specie comuni. mentre la fauna esotica è totalmente assente. Rilievo 20 – Villanterio, vicino a Cavo Marocco Nutria=1; Procamb.=1 L'area risulta decisamente interessante per la presenza di una ricca vegetazione erbacea e arbustiva, per la presenza di un mosaico di habitat prospicienti al corso del Lambro Meridionale, nella fattispecie nelle aree golenali adiacenti. La componente faunistica, sebbene non con grandi numeri, presente un paio di specie di rilievo, martin pescatore nitticora. Assenti le tartarughe esotiche e poco strutturata la comunità di nutria e Procambarus clarkii. Rilievo 21 – Sant’Angelo Lodigiano TSE=5; TSEjuv=3; Nutria=1; Procamb.=1 L'area risulta di notevole interesse, non solo lungo il corso del Lambro Meridionale, per la presenza di una ricca fascia di vegetazione igrofila tra cui spicca l'equiseto, e per il bosco ripariale di robinie, ma anche per un impianto boschivo di piante da frutto e arbusteto che arricchiscono il mosaico di habitat. La presenza faunistica conferma la qualità del sito con una presenza di specie legate ad habitat disparati che spazia dai limicoli (pantana) agli ardeidi e agli anatidi. Infine, è stata rilevata anche una colonia di gruccione nidificante. Rilievo 22 – Sant’Angelo Lodigiano vicino alla foce Nessuna specie esotica L'area risulta di scarsa qualità ambientale, a causa dell'acclività delle sponde e dell'uso di massicciate artificiali al fine di limitare l'erosione. Tuttavia, la ricca copertura arborea, giustifica la presenza di alcune specie di pregio, tra cui il martin pescatore e la nitticora. Da notare l'assenza di tutte le specie esotiche e anche di tutte le specie di anatidi legate strettamente all'acqua, probabilmente da mettere in relazione con il flusso turbolento e con le sponde prive di vegetazione. 4 Conclusioni Si può concludere che, come valor medio, la qualità ambientale dell'intera asta fluviale non risulta omogenea, presentando alcuni tratti di scarsa o nulla qualità, prevalentemente concentrati nella zona compresa tra Milano e i Comuni di Corsico ed Opera. Nel tratto centrale, però, vi sono alcuni punti che sorprendono per l'elevata naturalità e per il mosaico di habitat che riescono a conservare, così come per la comunità di specie che ospitano. Tra i punti migliori vi sono certamente i punti numero 5 (Lanca del Lamberin), 6 (Cascina Castello), 7 (Cascina Pizzabrasa) 8 (Cascina Liberia), 12 (Confluenza Cavo Ticinello/Lambro Meridionale) e 15 (Oasi di Torrevecchia Pia). Altri punti risultano peraltro ricchi di potenzialità e con opportuni interventi di valorizzazione potrebbero restituire omogeneità all'intera asta fluviale. Tra le specie ornitiche rilevate, tra quelle di maggior interesse conservazionistico, è necessario citare anzitutto le specie incluse in Allegato I della Direttiva 2009/147/CE: il martin pescatore (Alcedo atthis), la cicogna bianca (Ciconia ciconia) la nitticora (Nyctycorax nyctycorax), il tarabuso (Botaurus stellaris), l'airone bianco maggiore (Ardea alba) ed il falco di palude (Circus aeruginosus). Altre specie ricche di fascino e dal grande impatto nei confronti dei visitatori dei siti possono essere anche i coloratissimi gruccioni (Merops apiaster) e svassi e folaghe, così come anche tutti gli altri ardeidi. Per quanto riguarda infine il popolamento di fauna esotica, si rileva come le aree a maggiore qualità ambientale risultano, non sorprendentemente, anche quelle in cui maggiore è la presenza di fauna esotica. La stessa asta fluviale e la rete idrica minore superficiale che la connette si rivela infatti un importante mezzo di dispersione di tali specie alloctone, le cui comunità attecchiscono laddove maggiore sia l'idoneità ambientale.
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