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sommario:sommario 14.03.12 09:58 Pagina 1 TRIBUNA MEDICA TICINESE TMT Mensile organo ufficiale Ordine dei medici del Cantone Ticino Corrispondenza OMCT, Via Cantonale, Stabile Qi – CH-6805 Mezzovico [email protected] Tel. +41 91 930 63 00 - fax +41 91 930 63 01 Direttore responsabile Dr. Med. Vincenzo Liguori 6915 Pambio-Noranco Tel. +41 91 993 21 10 - fax +41 91 993 21 32 [email protected] Comitato redazionale scientifico Sezione scientifica TMT Agnese Bonetti Pissarello, Segretaria Istituto cantonale di patologia, 6601 Locarno Tel. +41 91 816 07 16/11 [email protected] Responsabile Prof. Dr. Med. Luca Mazzucchelli [email protected] Dr. Med. Ignazio Cassis Dr. Med. Fabio Cattaneo Prof. Dr. Med. Augusto Gallino Dr. Med. Mauro Capoferri Fotocomposizione-stampa e spedizione Tipografia Poncioni SA, Via Mezzana 26 - CH-6616 Losone ([email protected]) Tel. +41 91 785 11 00 - fax +41 91 785 11 01 Ordine dei medici vicino alla natura Pubblicità Axel Springer Schweiz AG Fachmedien Yvette Guggenheim Postfach 3374, CH-8021 Zürich ([email protected]) Tel. +41 43 444 51 04 - fax +41 43 444 51 01 Abbonamento annuale Fr. 144.– (11 numeri) Medici Assistenti Fr. 48.– SOMMARIO TACCUINO SEZIONE SCIENTIFICA I tumori polmonari in Canton Ticino 2011, A. Spitale, A. Bordoni Gocce di storia dell’anatomia patologica, E. Pedrinis Il caso clinico in 1000 parole: una trombocitopenia inattesa M. Peruzzo, L. Kottanattu, P. Brazzola, M.G. Bianchetti Journal Club, A. Calderoni (Oncologia Varini&Calderoni) Arteria di Kugel: miti e fatti, M.G. de Baets Metamizolo (Novalgin®): uso corretto e sicurezza, R. Bertoli, M. Pironi, E. Bernasconi Patologia in pillole, J. Barizzi, F. Filippokos 93 101 109 113 115 119 121 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT Date da ricordare Offerte e domande d’impiego Attestato di formazione complementare per la pratica di laboratorio nello studio medico Clinica Santa Chiara: programma formativo medici accreditati e medici assistenti Convocazione Corso di aggiornamento regionale Persone Corso di alta formazione in riabilitazione RASSEGNA DELLA STAMPA 123 123 124 125 125 126 127 127 129 SEZIONE GIURIDICA Contestazione di posizioni Tarmed 77 MARZO 2012 134 TRIBUNA MEDICA TICINESE taccuino:taccuino 13.03.12 12:02 Pagina 149 TACCUINO EOC e medici sul territorio quale futuro? indispensabile all’ottimizzazione del processo di cure e al contenimento della spesa pubblica. coltà dovrà superare l’opposizione “campanilista” che contraddistingue le varie regioni del Ticino. Se il valore aggiunto attuale della struttura ospedaliera ticinese, con i suoi centri di riferimento e di prossimità è noto a tutti, non possiamo certo adagiarci sugli allori, ma dobbiamo cominciare sin d’ora a pensare al suo sviluppo futuro, in un’ottica di pianificazione che la renda adeguata alle necessità di un cantone come il nostro, marginale per rapporto al resto del Paese e che, sulla base delle indicazioni relative allo sviluppo demografico sarà, nel prossimo futuro, sempre più caratterizzato da centri con una forte concentrazione di abitanti e da aree discoste e poco popolate. Ai fini di questa pianificazione dobbiamo anche tenere ben presente l’aspetto dei costi di gestione di una struttura ospedaliera, che comprendono i costi di esercizio e di manutenzione della struttura stessa, i continui adeguamenti tecnologici e i costi del personale. Da questo punto di vista, una riflessione su più fronti è necessaria, in particolare se pensiamo ai ritmi di crescita dei costi del personale e ai doppioni tecnici e strutturali che l’attuale concetto di ospedale multisito causa. Dobbiamo cominciare sin d’ora a riflettere sulla necessità di un cambiamento di impostazione dell’EOC così come lo conosciamo: in poche parole chiederci se, nel medio termine, potremo ancora permetterci il tipo di struttura oggi in funzione. Se da un punto di vista puramente economico risulta evidente che, per far fronte all’evoluzione dei costi, saremo obbligati a praticare concretamente la razionalizzazione del sistema mediante il raggiungimento di adeguate masse critiche nelle attività, con un susseguente minor consumo di risorse materiali e un miglior impiego delle risorse umane, i vantaggi di un ospedale di riferimento risultano chiari anche dal punto di vista medico-scientifico. Sarà anche imperativo rivalutare la collaborazione con la rete di medici sul territorio, che sarà sempre di più quella della medicina di prossimità di qualità, In effetti, non si tratta certamente di sguarnire le aree periferiche di quelle strutture ospedaliere che possono praticare cure di prima necessità o di ordinaria amministrazione, ma di riunire sotto un unico tetto le specializzazioni di punta che, attualmente, fondandosi sul modello multisito, il Cantone ha sparpagliato un po’ ovunque più per ragioni di politica regionale che per l’ottimizzazione dei servizi. Come medici il nostro compito è anche quello di far sentire la nostra voce su temi, a volte scomodi, ma che sono di primaria importanza per il futuro della Sanità e della Socialità del nostro bel paese. Una situazione quella attuale che, non solo non risponde più alle necessità di contenimento dei costi e alle previsioni di sviluppo futuro della popolazione e dei suoi bisogni, ma neppure alle direttive pianificatorie stabilite dalla Confederazione. Stop al proliferare di quei servizi ambulatoriali superflui, che tolgono risorse umane alla cura dei pazienti degenti, ma maggior collaborazione e interazione con i medici sul territorio (medici di famiglia, altri specialisti, ecc.). La centralizzazione delle eccellenze mediche offre inoltre la possibilità di sfruttare sinergie scientifiche fra le diverse discipline, creando opportunità di incontro e scambio facilitato fra i professionisti dei vari settori e gli istituti di ricerca già presenti sul territorio, favorendo così, non solo la cura dei malati, ma anche l’immagine dell’ospedale che, conquistandosi una chiara fama, potrebbe posizionarsi al meglio in campo nazionale e internazionale, con tutti i vantaggi che ne derivano, non da ultimo l’attrattività per medici di fama internazionale, per studenti in medicina e per pazienti in provenienza da fuori cantone e oltreconfine. Questo a tutto vantaggio dei pazienti indigeni e, perché no, anche del mondo del lavoro e dell’intera economia cantonale. Sono perfettamente cosciente che questa idea implica un cambiamento concettuale radicale e che fra le altre diffi- 77 MARZO 2012 Noi medici liberi professionisti, abbiamo imparato nel corso degli ultimi anni, a tener conto della razionalità economica e a farla interagire con la nostra razionalità medica, che è volta a fare tutto quello che è ragionevolmente necessario per curare i nostri malati. Di questa razionalità dovrebbero sempre più farsi carico anche le strutture stazionarie, dove oggi prevale il punto di vista dell’economicismo e del profitto. Come medico e parlamentare, rappresentante dei medici ticinesi, sento la responsabilità di agire in un’ottica di progettualità orientata al futuro e alla salvaguardia del diritto alle cure di qualità di tutti i cittadini-pazienti e volgere lo sguardo a un domani che non si limiti unicamente al consenso politico immediato, che spesso ostacola scelte innovative e coraggiose, ingessando qualsiasi visione della pianificazione sanitaria nella ricerca del più prossimo consenso elettorale. Ricordo ai più che, senza una coraggiosa visione della Sanità non avremmo mai visto nascere, per esempio l’Ente Ospedaliero, l’Ars Medica, l’IRB, o il Cardiocentro e avremmo dovuto “continuare a prendere il treno per Zurigo”, come spesso dovettero fare le generazioni che ci hanno preceduto. Al nuovo CdA dell’EOC e al suo management, volgo la speranza che facciano propria questa mia suggestione, nell’interesse dei medici e dei cittadini-pazienti ticinesi. Franco Denti, Presidente Ordine dei Medici del Cantone Ticino TRIBUNA MEDICA TICINESE 91 Tumori :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:22 Pagina 93 SEZIONE SCIENTIFICA I TUMORI POLMONARI IN CANTON TICINO 2011 A. Spitale, A. Bordoni Fig. 1: Il tumore polmonare è la neoplasia più diffusa nel mondo e in particolare nei paesi industrializzati, rappresentando circa il 12% del complesso dei tumori. Si tratta purtroppo di un tumore ad alta letalità, con livelli di sopravvivenza molto bassi, intorno al 10-15% a 5 anni dalla diagnosi.1-3 Negli uomini, i tassi di incidenza più elevati si osservano in Europa (soprattutto Europa dell’Est) e in Nord America. Nelle donne, invece, i tassi di incidenza raggiungono i valori maggiori in Nord America e nell’Europa Nord-Occidentale (Figura 1).2-3 Recentemente è stato pubblicato l’Atlante del Cancro nelle Regioni Alpine con lo scopo di analizzare la distribuzione geografica dell’incidenza e della mortalità per le principali sedi tumorali in alcune regioni Alpine per il periodo 2001-2005.4 Al progetto hanno partecipato 14 Registri Tumori presenti in Austria, Slovenia, Nord Italia (Varese, Sondrio Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Sud Tirolo) e Svizzera (Cantoni Ticino, S.Gallo-Appenzello, Grigioni-Glarona). Le analisi hanno evidenziato per la popolazione maschile un significativo gradiente Nord-Sud del rischio di insorgenza dei tumori polmonari, con tassi più elevati in Slovenia e Nord Italia (Varese, Sondrio, Confronti internazionali di incidenza. Tassi standardizzati per età sulla popolazione mondiale (per 100'000 abitanti). Uomini e Donne. Fig. 2A: Confronti di incidenza in alcune Regioni Alpine. Tassi standardizzati per età sulla popolazione mondiale (per 100'000 abitanti). Uomini, 2001-2005. Fig. 2B: Confronti di incidenza in alcune Regioni Alpine. Tassi standardizzati per età sulla popolazione mondiale (per 100'000 abitanti). Donne, 2001-2005 Veneto) (Figura 2A). Nelle donne, invece, non emergono differenze significative tra il Nord e il Sud. È, tuttavia, possibile notare un rischio lievemente 77 marzo 2012 più elevato in alcune zone sporadiche, quali ad esempio alcuni distretti del Canton Ticino e il Grigioni italiano (Figura 2B). TRIBUNA MEDICA TICINESE 93 Tumori :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:22 Pagina 94 SEZIONE SCIENTIFICA L’incidenza dei tumori polmonari in Canton Ticino In Canton Ticino, si registrano mediamente ogni anno circa 200 nuove diagnosi di tumore polmonare (M=135; F=65), corrispondenti ad un tasso di incidenza standardizzato per età sulla popolazione mondiale pari a 44 e 17 casi ogni 100'000 abitanti, rispettivamente negli uomini e nelle donne.5 L’analisi dei trend di incidenza nella popolazione maschile evidenzia in Ticino, come negli altri paesi occidentali6, un’accentuata diminuzione dei tassi con un decremento percentuale medio annuo (APC) pari al -2.2% (Figura 3). Nella popolazione femminile, per contro, si evidenzia una continua tendenza all’aumento (Figura 3), pari al 3,6% annuo, conseguenza della tardiva diffusione dell'abitudine al fumo e del costante e significativo incremento degli adenocarcinomi, legato anche al parallelo cambiamento del tipo di tabagismo (sigarette con poco filtro verso sigarette con molto filtro)7 (Figura 4). Fig. 3: Trend di incidenza dei tumori polmonari in Canton Ticino. Tassi standardizzati per età sulla popolazione mondiale (per 100’000 abitanti). Uomini, donne, uomini e donne, 1996-2010. ISTOTIPO Adenocarcinoma Carcinoma Squamocellulare Carcinoma a piccole cellule Carcinoma a grandi cellule / Carcinoma non a piccole cellule APC - annual percentage change 10.4 * (IC95%: 6.2; 14.8) 5.2 * (IC95%: 0.9; 9.6) -0.7 (IC95%: -5.9; 4.9) -15.8 * (IC95%: -26.6; -3.3) nel 2003 * statisticamente significativo Fig. 4: 94 TRIBUNA MEDICA TICINESE Trend di incidenza dei tumori polmonari in Canton Ticino, secondo il sottotipo istologico. Tassi standardizzati per età sulla popolazione mondiale (per 100’000 abitanti). Donne, 1996-2010. 77 MARZO 2012 Tumori :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:22 Pagina 95 SEZIONE SCIENTIFICA L’analisi dei trend di incidenza per distretto di domicilio, evidenzia complessivamente per uomini e donne insieme una certa stabilità del rischio, sia nell’intera regione, sia nei singoli distretti (Figura 5). Tuttavia, dall’analisi divisa per i due sessi emerge un decremento del trend di incidenza negli uomini, statisticamente significativo sia in Ticino, sia nei distretti di Locarno e Mendrisio (Figura 6), accompagnato da un marcato aumento statisticamente significativo nelle donne sia in Ticino, sia nei distretti di Locarno, Bellinzona e Mendrisio (Figura 7). DISTRETTO di DOMICILIO APC - annual percentage change LOCARNO BELLINZONA LUGANO MENDRISIO TICINO -0.5 (IC95%: -2.6; 1.6) 0.1 (IC95%: -2.3; 2.5) -0.1 (IC95%: -2.1; 1.8) -0.8 (IC95%: -2.9; 1.4) -0.3 (IC95%: -1.4; 0.9) Fig. 5: Trend di incidenza dei tumori polmonari in Canton Ticino, per distretto. Tassi standardizzati per età sulla popolazione mondiale (per 100’000 abitanti). Uomini e Donne, 1996-2010. DISTRETTO di DOMICILIO APC - annual percentage change LOCARNO BELLINZONA LUGANO MENDRISIO TICINO -3.1 * (IC95%: -5.5; -0.6) -2.1 (IC95%: -4.8; 0.8) -1.5 (IC95%: -3.7; 0.8) -3.8 * (IC95%: -6.2; -1.3) -2.2 * (IC95%: -3.5; -0.9) * statisticamente significativo Fig. 6: Trend di incidenza dei tumori polmonari in Canton Ticino, per distretto. Tassi standardizzati per età sulla popolazione mondiale (per 100’000 abitanti). Uomini, 1996-2010. 77 MARZO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 95 Tumori :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:22 Pagina 96 SEZIONE SCIENTIFICA Eziologia dei tumori polmonari Il fumo di tabacco è la principale causa del tumore polmonare, oltre ad essere responsabile di numerose patologie del sistema cardio-circolatorio: si stima che circa l’80% dei tumori polmonari sia dovuto al tabagismo attivo o passivo. Stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indicano che circa un terzo della popolazione mondiale pratica l’abitudine al fumo.1 Come indicato in numerosi studi, l’adozione e l’applicazione di politiche efficaci per la riduzione dell’uso di tabacco rappresentano lo strumento più efficace per ridurre l’impatto di tale neoplasia (riducendo, allo stesso tempo, l’incidenza e la mortalità di altre malattie legate al fumo). Misure di dimostrata efficacia sono certamente l’incremento dell’accessibilità a terapie per smettere di fumare, la disseminazione di informazioni sui connessi rischi per la salute, il divieto di fumare nei luoghi pubblici, i divieti generalizzati sulla pubblicità e l’aumento della tassazione sul tabacco, misure queste già adottate, almeno in parte, nel nostro cantone. Secondo l'ultima indagine sulla salute in Svizzera realizzata nel 2007 dall’Ufficio Federale di Statistica, in Ticino la prevalenza di fumatori risulta minore (29.2%) rispetto a quella riferita all’intera popolazione maschile svizzera (32.3%).8-9 Per contro, nelle donne ticinesi la percentuale di fumatrici (25.8%) è più elevata di quella della popolazione femminile svizzera (23.6%). Questa situazione è confermata anche dal confronto tra le principali regioni dove la prevalenza di fumatrici in Ticino è leggermente superiore rispetto alla Svizzera romanda (24.1%) e alla Svizzera tedesca (23.4%). La Figura 8 mostra l’evoluzione del tabagismo in Svizzera e in Ticino dal 1997 al 2007, da cui emerge un costante trend decrescente, pattern confermato anche dall’analisi per distretto di domicilio (Figura 9). 96 TRIBUNA MEDICA TICINESE DISTRETTO di DOMICILIO APC - annual percentage change LOCARNO 4.5 * (IC95%: 0.8; 8.4) BELLINZONA 4.5 * (IC95%: 0.4; 8.7) LUGANO 1.6 (IC95%: -2.4; 5.8) MENDRISIO 6.9 * (IC95%: 1.6; 12.6) TICINO 3.6 * (IC95%: 1.1; 6.2) * statisticamente significativo Fig. 7: Trend di incidenza dei tumori polmonari in Canton Ticino, per distretto. Tassi standardizzati per età sulla popolazione mondiale (per 100’000 abitanti). Donne, 1996-2010. Fig. 8: Trend del tabagismo (% di fumatori) in Canton Ticino e Svizzera, 1997, 2002, 2007. Indagine sulla salute in Svizzera - Ufficio federale di statistica (UFS). Se si restringe l’osservazione alla fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni, emerge una diminuzione della percentuale di giovani fumatori: dal 1997 al 2007 passa dal 33.8 al 30.1% e dal 37.9 al 32.7% rispettivamente nei ragazzi e ragazze (Figura 10). Esiste, inoltre, una chiara relazione dose-risposta tra il rischio di insor- 77 MARZO 2012 genza delle neoplasie polmonari e il numero di sigarette fumate quotidianamente, il grado di inalazione e l’età in cui è cominciata l’abitudine al fumo.10 Un fumatore ha un rischio di ammalarsi pari a 20-30 volte quello di un non-fumatore. Va sottolineato che l’inalazione passiva del fumo da parte di soggetti non fumatori è as- Tumori :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:22 Pagina 97 SEZIONE SCIENTIFICA sociata a effetti deleteri proprio come per il “fumo attivo”, anche se con minori livelli di rischio. È noto, infatti, che il fumo passivo aumenta la probabilità di ammalarsi del 15-20%. Un altro fattore di rischio, causa di circa il 5-10% dei tumori polmonari, è rappresentato dall’esposizione occupazionale ad asbesto, fibra minerale di dimensioni considerevolmente piccole, che ha inoltre la capacità di potenziare enormemente l'effetto cancerogeno del fumo di sigarette.11 Un terzo fattore di rischio conosciuto, responsabile di circa il 5-15% dei tumori, è l’esposizione a radon, un gas nobile radioattivo che si forma in modo naturale nel suolo, in grado di fuoriuscire dal terreno ed entrare negli edifici attraverso le fessure anche microscopiche dei pavimenti o attraverso i passaggi dei servizi (idraulici, sanitari, elettrici). È noto che i fumatori abbiano un rischio maggiore di sviluppare un tumore polmonare se esposti al radon rispetto ai non-fumatori.12-13 La Figura 11 riporta la presenza del radon in Svizzera: i livelli maggiori sono registrati nei Cantoni Neuchâtel e Giura e in tutto l’arco alpino, in particolare in Ticino e in alcune zone dei Grigioni.14 Infine, anche l'esposizione a lungo termine ad alte concentrazioni ambientali di polveri sottili (PM 10 e PM 2.5 mg/m3), le cui fonti principali sono il traffico motorizzato, i cantieri edili e la combustione del legno, può portare ad un aumento della mortalità per tumore polmonare, oltre ai noti effetti sul sistema cardiovascolare e infiammazioni locali delle vie respiratorie (quali tosse, dispnea, bronchiti e attacchi di asma in bambini ed adulti), come dimostrato in alcuni studi epidemiologici condotti su vasta scala. Tuttavia, in nessun studio su grandi popolazioni è stata identificata una soglia di concentrazione di Fig. 9: Trend del tabagismo (% di fumatori) in Canton Ticino, per distretto di domicilio. Uomini e donne, 1997, 2002, 2007. Indagine sulla salute in Svizzera - Ufficio federale di statistica (UFS). Fig. 10: Trend del tabagismo (% di fumatori) in Canton Ticino nei giovani tra i 15 e 24 anni, 1997, 2002, 2007. Indagine sulla salute in Svizzera - Ufficio federale di statistica (UFS). polveri fini al di sotto della quale non si abbia alcun effetto sulla salute. Per quanto concerne l’incidenza dei tumori, i risultati degli studi epidemiologici presenti ad oggi in letteratura sono talvolta contraddittori, anche perché risulta impossibile separare l’effetto delle sole polveri sottili rispetto a tutti gli altri fattori di ri- 77 MARZO 2012 schio15-18; per tale motivo le polveri sottili non sono ancora state classificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in modo inequivocabile come “elemento cancerogeno”. Conclusioni Dall’analisi dei dati di incidenza in Canton Ticino, emerge un trend in TRIBUNA MEDICA TICINESE 97 Tumori :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:22 Pagina 98 SEZIONE SCIENTIFICA Fig. 11: Carta radon della Svizzera, febbraio 2011. Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) Infine, se analizziamo i trend di incidenza per distretto di domicilio, non si evidenziano particolarità rispetto al dato globale cantonale: in tutti i distretti (quindi anche nel Mendrisiotto dove l’inquinamento atmosferico è notoriamente più elevato), la diminuzione del rischio di insorgenza negli uomini è accompagnata da un parallelo aumento nelle donne, fatto questo difficilmente riconducibile a fattori di rischio ambientali il cui effetto dovrebbe essere visibile in entrambi i sessi. Quindi, anche in questo caso, possiamo affermare che il fattore di rischio che ha assunto un ruolo più marcato sui trend in Ticino e nei singoli distretti è certamente l’abitudine al fumo, che è e rimane il principale determinante delle neoplasie polmonari e oscura l’influenza di altri fattori di rischio, in particolare l’inquinamento atmosferico. Alessandra Spitale, Andrea Bordoni diminuzione del rischio di insorgenza dei tumori polmonari nella popolazione maschile, accompagnato da un aumento nelle donne. Il fattore eziologico che più di tutti può spiegare tale pattern è certamente l’abitudine al fumo, che nel corso del tempo è cambiata nei due sessi; in particolare, l’acquisizione di tale abitudine, comportamento ritenuto per molto tempo esclusivamente maschile, si è diffusa tardivamente tra le donne, con la conseguenza che l’effetto, ovvero l’aumento dell’incidenza dei tumori polmonari, si osserva solo in un secondo tempo rispetto agli uomini. Tuttavia, ci si può aspettare che col tempo anche nella popolazione femminile il trend di incidenza raggiunga un plateau, per poi cominciare a diminuire, conseguenza della diminuzione dei fumatori osservata e riportata in entrambi i sessi nell’ultima indagine sulla salute in Svizzera condotta dall’Ufficio Federale di Statistica (Figura 8). Parallelamente all’au- 98 TRIBUNA MEDICA TICINESE mento dell’incidenza dei tumori polmonari nelle donne e alla costante diminuzione dei fumatori in entrambi i sessi, si evidenzia anche un incremento significativo del tipo istologico degli adenocarcinomi soprattutto nella popolazione femminile, fenomeno questo legato al cambiamento del tipo di tabagismo. Negli ultimi decenni, infatti, le multinazionali del tabacco hanno offerto al mercato prodotti che potevano essere ritenuti meno “dannosi”, sia mediante l’uso di filtri, sia con l’uso di tabacco differente. Purtroppo, tali prodotti si sono rivelati buoni solo per i produttori. Infatti il passaggio da sigarette molto forti a sigarette definite “light” o “mild” comportava un maggior consumo da parte del fumatore per ricavare lo stesso quantitativo di nicotina.7 Inoltre, il fumatore ha anche aumentato la profondità di inalazione, abitudine che si è riflessa in un aumento dei tumori più periferici, ovvero gli adenocarcinomi.19 77 MARZO 2012 Bibliografia 1 Boyle P, Levin B. World Cancer Report 2008. Lyon: IARCPress, 2008. 2 Ferlay J, Bray F, Pisani P, Parkin DM. GLOBOCAN 2002. Cancer Incidence, Mortality and Prevalence Worldwide. IARC CancerBase No. 5, version 2.0. Lyon: IARCPress, 2004. 3 Ferlay J, Shin H, Bray F, Forman D, Mathers C, Parkin D. GLOBOCAN 2008, Cancer Incidence and Mortality Worldwide: IARC CancerBase No. 10. Lyon: International Agency for Research on Cancer, 2008. 4 Oberaigner W, Vittadello F, (eds.), Bellù F, Concin H, Spitale A, et al. Atlante del cancro nelle regioni Alpine, 2001-2005. Innsbruck: TILAK, 2010. 5 Bordoni A, Spitale A, Mazzola P, Registro cantonale dei tumori. http://www.ti.ch/cancer. 2011. 6 AIRTUM Working Group. Italian cancer figures - Report 2009. Cancer trend 19982005. Epidemiol Prev 2009;33(1). Tumori :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:22 Pagina 99 SEZIONE SCIENTIFICA 7 Djordjevic MV, Stellman SD, Zang E. Doses of nicotine and lung carcinogens delivered to cigarette smokers. J Natl Cancer Inst 2000;92(2):106-11. 8 Ufficio federale di statistica (UFS). http://www.bfs.admin.ch. 9 Ufficio di promozione e valutazione sanitaria (UPVS/DSS). http://www4.ti.ch/index.php?id=27948. 10 Tyczynski JE, Bray F, Parkin DM. Lung cancer in Europe in 2000: epidemiology, prevention, and early detection. Lancet Oncol 2003;4(1):45-55. 11 Rete InfoAmianto (DSS). http://www.ti.ch/DSS/DSP/SezS/UffPVS/temi/ReteInfoAmianto/. 12 Darby S. Residential radon, smoking and lung cancer. Radiat Res 2005;163(6):696. 13 Darby S, Hill D, Auvinen A, Barros-Dios JM, Baysson H, Bochicchio F, et al. Radon in homes and risk of lung cancer: collaborative analysis of individual data from 13 European case-control studies. BMJ 2005; 330(7485):223. 14 Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). http://www.bag.admin.ch/. 15 Pope CA, 3rd, Burnett RT, Thun MJ, Calle EE, Krewski D, Ito K, et al. Lung cancer, cardiopulmonary mortality, and long-term exposure to fine particulate air pollution. JAMA 2002;287(9):1132-41. 16 Richiardi L, Mirabelli D, Calisti R, Ottino A, Ferrando A, Boffetta P, et al. Occupational exposure to diesel exhausts and risk for lung cancer in a population-based casecontrol study in Italy. Ann Oncol 2006; 17(12):1842-7. 17 Boffetta P. Human cancer from environmental pollutants: the epidemiological evidence. Mutat Res 2006;608(2):157-62. 18 Vineis P, Hoek G, Krzyzanowski M, VignaTaglianti F, Veglia F, Airoldi L, et al. Lung cancers attributable to environmental tobacco smoke and air pollution in nonsmokers in different European countries: a prospective study. Environ Health 2007; 6:7. 19 Crosignani P, Piffer S. Respiratory tract cancers: lung and mesothelioma. Epidemiol Prev 2004;28(2 Suppl):48-56. 77 MARZO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 99 storia :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:23 Pagina 101 SEZIONE SCIENTIFICA - Storia della medicina GOCCE DI STORIA DELL’ANATOMIA PATOLOGICA E. Pedrinis Formazione OMCT 15 dicembre 2010, Manno L’anatomia patologica è disciplina del tutto ignota al grande pubblico, poco conosciuta pure in ambienti sanitari e addirittura, ahimè, nel contesto attuale non più materia d’esame per il conseguimento della laurea in medicina. I neolaureati, che sovente in passato ambivano a un assistentato in patologia, oggi largamente ignorano questa importante possibilità formativa. Eccovi qualche goccia di storia di alcuni straordinari personaggi che nel passato remoto e più recente costruirono le basi dell’attuale anatomia patologica e in generale della medicina dell’evo moderno. Il passato remoto Iniziamo dicendo che lo studio delle strutture corporee ha nel corso dei secoli assunto caratteristiche assai diverse, mantenendo agli albori, cioè nel primo millennio a.C., rapporti molto stretti con i riti religiosi e con le pratiche magiche. Le prime scoperte anatomiche sono correlate con il fiorire delle scuole filosofiche greche e alcune nozioni di “anatomia occasionale” si ritrovano negli antichi cosiddetti Papiri medici e nelle descrizioni sanitarie raccolte nel famoso Corpus hippocraticum. Rimane indiscutibile il fatto che era in quel tempo impensabile avvalersi della pratica dissettoria sul cadavere umano, condizionata e frenata da ancorate profonde concezioni religiose. Gli studiosi di allora si dovevano accontentare di indagare sugli animali, con evidente grave e palese nocumento per la validità dei risultati ottenuti. poteva zittire impedendogli “emettere gridi acuti”. Le conoscenze anatomiche attribuite a Ippocrate (V secolo a. C.), che è ancor oggi ritenuto il fondatore della medicina scientifica occidentale, trovarono qualche sviluppo di tipo più moderno presso la scuola di Alessandria e soprattutto nell’opera di due grandi del tempo, Erofilo ed Erasistrato nel III secolo a.C. L’anatomia poco umana di Galeno, che era monoteista e quindi approvata da cristiani, arabi ed ebrei, fu considerata per secoli l’opera perfetta di un infallibile saggio, non suscettibile quindi di alcun approfondimento o cambiamento, tanto da meritare la colpa di avere impedito ogni ricerca in tale campo fino al XVI secolo. Si dispone comunque di notizie secondo le quali alcuni personaggi dissidenti celatamente procedettero a vere vivisezioni umane approfittando di essere medici di condannati a morte. Ciò condusse inesorabilmente a un inasprimento del divieto alle necropsie sull’uomo. Galeno fece scoperte interessanti distinguendo ad esempio nel cervello dell’animale nervi motori e sensitivi. Descrisse, quale precursore della medicina legale, finti malati che si morsicavano venuzze nelle gengive tossendo, simulando di soffrire di emoptoe. Galeno (129-199 d.C.) Il punto più elevato dell’anatomia antica si ebbe con Galeno nel secondo secolo dopo Cristo. Galeno realizzò una Summa delle conoscenze di epoca classica con l’arricchimento di numerose osservazioni personali effettuate purtroppo sempre sugli animali e riportandole al campo umano senza alcuna correzione. Galeno approfittò comunque qualche volta di studiare l’anatomia umana quando era chiamato a sanare gravi ferite nel ruolo di medico dei gladiatori. Frequentò pure lui la scuola di Alessandria, ma ne rimase profondamente deluso, poiché a suo parere l’arte della medicina era insegnata da docenti ignoranti, per cui emigrò a Roma dove attirò l’attenzione su di sé facendo pubbliche dimostrazioni di vivisezioni sugli animali, riscuotendo nella Roma antica il plauso di una platea sempre più vasta di nobili e patrizi. Celebre la sua dimostrazione pubblica che recidendo il nervo laringeo ricorrente di un maiale grugnente lo 77 marzo 2012 di Il Medioevo Il pensiero e l’opera di Galeno ebbero un ruolo indiscutibilmente importante nel corso di tutto il Medioevo, attraversandolo in pratica intatto, anche perché in quel periodo storico la pratica delle dissezioni di cadaveri umani era quasi inesistente. Lasciando alle spalle il mondo e la dottrina di Galeno, agli inizi del secondo millennio è opinione generale che le conoscenze di anatomia siano un importante tassello del bagaglio culturale del medico, a tal punto che l’imperatore Federico II di Svevia (1194-1250) re di Napoli e di Sicilia dispose di non ammettersi alcun medico o tanto più chirurgo all’esercizio della professione se prima non avesse studiato anatomia. TRIBUNA MEDICA TICINESE 101 storia :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:23 Pagina 102 SEZIONE SCIENTIFICA - Storia della medicina Verso il Rinascimento La prima sezione anatomica umana, certificata da una dettagliata relazione nel mondo occidentale, risale invece al 1302 presso l’Università di Bologna. Fu eseguita a scopo medico-legale per stabilire le cause di una morte ritenuta sospetta. Da lì in poi (XIV sec.), la pratica delle dissezioni umane si estese gradualmente, addirittura con dimostrazioni pubbliche (1315). Ciò dimostra storicamente che le necropsie erano generalmente ritenute legali. Tuttavia viene pubblicata in quel periodo, (fine del XIII secolo) la famosa Bolla di Papa Bonifacio VIII (1299). Che cosa era capitato? Durante le crociate in Terra santa si era diffuso il costume di smembrare i nobili deceduti in battaglia, farli a pezzi, bollirli e recuperarne le ossa da riportare per una degna sepoltura nei luoghi natali, o ancor meglio per venderle quali reliquie. Bonifacio VIII bollò questa pratica, che ritenne ignobile vietando nel contempo l’eviscerazione, la dissezione e la cremazione dei corpi. Ciononostante, il culto delle reliquie era pratica comune e la cronaca racconta di Santa Chiara da Montefalco (1308), eviscerata, sezionata e imbalsamata da un gruppo di solerti suore dello stesso convento, le quali la ritennero Santa poiché il macabro rito aveva dimostrato tra le viscere della defunta la presenza di una croce, di una corona di spine e di altri simboli della flagellazione di Cristo. Ogni ambiguità sulla liceità delle pratiche dissettorie fu in seguito definitivamente spazzata via da Papa Sisto IV nel XV secolo (1482) il quale autorizzò l’esame autoptico dei corpi, soprattutto delle donne che in tempo di quaresima erano considerate prive di anima. Storicamente è un certo Antonio Benivieni (1443-1502) a essere considerato il pioniere delle regolari dissezioni in campo umano. 102 TRIBUNA MEDICA TICINESE E con questi timidi ma coraggiosi approcci in campo anatomico si giunge al Rinascimento (XV – XVI sec.) durante il quale, con il rinnovamento della concezione della vita e del mondo, si riscopre il classicismo e ci si allontana dalle riflessioni metafisiche e dagli ideali religiosi del Medioevo, prefigurando quindi il pensiero e la scienza moderni. dubbio la millenaria autorità di Galeno favorendo la “sensata veritas”, la verità basata sui sensi umani. Ebbe, come un po’ tutti gli uomini di valore in quel periodo, atroci nemici. Essi sostennero che se Vesalio ha ragione vuol dire che ”l’anatomia è cambiata da Galeno ad oggi” o che ”era preferibile aver torto con Galeno che aver ragione con Vesalio”. Fu personaggio incontrollabile È in questo periodo che si assiste a un rigoglioso sviluppo del sapere anatomico e anatomo-patologico, legato a nomi di personaggi straordinari, nomi che sono ancora vivi nella cultura e nella dottrina medica moderna. Cito ad esempio:, Vesalio, Eustachio, Wirsung, Wartung, Stenone, Malpighi, Harwey, Valsalva, Santorini, Morgagni, Leonardo da Vinci. Vediamone alcuni. Andrea Vesalio (1514-1564) È descritto uomo sanguigno, avido di preda come aquila rapace, impetuoso e polemico: era un belga che mise in Vesalio ed estratti dall’opera “De humani corporis fabrica”, edito a Basilea nel 1543 77 MARZO 2012 storia :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:23 Pagina 103 SEZIONE SCIENTIFICA - Storia della medicina che si appropriava di cadaveri di giovani impiccati, trafugandoli nottetempo tra torme di cani inferociti e affamati che si aggiravano selvaggi e aggressivi tra le forche, cadaveri che poi sezionava in privato addirittura nella sua stanza da letto. Le ossa, di cui era profondo conoscitore, le rubava invece con maggior scioltezza dal celebre Cimitero parigino degli Innocenti. Vesalio non mancò di inveire violentemente contro i medici il cui sapere si limitava alle sole parole, medici che, lui sosteneva, “abbassavano l’anatomista al rango di macellaio”. A Vesalio è riconosciuto il merito di esercitare la dissezione dei corpi umani di propria mano e non demandandola al barbiere di turno com’era pratica ricorrente per la maggior parte degli anatomisti del suo tempo. Un aneddoto racconta che Vesalio fu condannato dal tribunale dell’’Inquisizione a un pellegrinaggio in Terra Santa per aver sostenuto che, contrariamente alla comune credenza di biblica memoria, uomo e donna avessero lo stesso numero di costole. L’opera più celebre di Vesalio è il “De humani corporis fabrica”, edito a Basilea nel 1543, testo nel quale introduce numerose nuove nozioni anatomiche (forma dei nervi, decorso delle vene, anatomia del cuore, assenza della finestra ventricolare, forma dello sterno, numero delle ossa del sacro, descrizione menischi, corpo luteo ovarico). Nello stesso periodo, ossia nella prima metà del 1500, visse un certo Miguel Serveto il quale pensò bene di sostenere in un testo di teologia che il sangue è lo Spirito, mettendo così in dubbio il dogma della Trinità. Pur avendo scoperto, da abile anatomista, l’esistenza del circolo sanguigno polmonare, fu giudicato eretico e tradotto al rogo il quale fu alimentato dalle fiamme dei suoi stessi libri. Siamo nell’evo di Galileo Galilei che con enfasi promuove l’abbandono del ragionamento deduttivo per passare a quello induttivo-sperimentale. In questo periodo nasce e opera un grande anatomista: William Harvey (1578-1657) William Harvey – non era belga ma inglese – laureatosi a Padova poté sperimentare e accertare la rivoluzionaria teoria della grande circolazione del sangue, demolendo, de facto, il dogma galenico secondo cui il sangue si forma nel fegato partendo dagli alimenti assunti, per poi svanire a ogni battito nel nulla. Una nuova dottrina che suscitò feroci critiche. Il grande medico francese Patin la definì paradossale, inutile, falsa, impossibile, nociva e assurda. Harvey fu accusato di rovinare tanti lo stesso e non rinnovarsi quotidianamente attraverso abbuffate di cibo. Il sangue doveva forzatamente essere riciclato: Harwey fu un vero antesignano del pensiero ecologista. Si occupò pure (allievo di Fabrizio Acquapendente), quale sostenitore della fisiologia meccanica, del funzionamento della pompa muscolare cardiaca in particolare confermando la teoria valvolare già postulata da Leonardo da Vinci. Si dice che re Carlo I fosse entusiasta della nuova scoperta della grande circolazione sanguigna ma ahimè il suo sostegno durò poco perché anche lui finì decapitato. Il lume intuitivo di Harvey aveva però “dimenticato” di scoprire i capillari sanguigni tra arteriole e venule, cosa che nel secolo successivo, grazie all’introduzione del microscopio, toccò a Marcello Malpighi (1628-1694) La scoperta dei capillari sanguigni è ritenuta d’immenso valore per la scienza medica, scoperta che tuttavia i colleghi di quel tempo si affrettarono a bollare come di poco conto. La loro invidia era tale che essi tesero a smi- William Harvey dogmi del passato definiti “succulenti” e di voler distruggere tante magnifiche tesi! Eppure se la teoria di Galeno fosse stata vera, si sarebbe dovuta ingerire una quantità giornaliera di alimenti pari a parecchie tonnellate. Harwey, che non ragionava molto diversamente da noi oggi, concluse che tutto ciò fosse semplicemente assurdo e che quindi logicamente il sangue che scorreva nei vasi doveva sempre essere 77 MARZO 2012 Marcello Malpinghi TRIBUNA MEDICA TICINESE 103 storia :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:23 Pagina 104 SEZIONE SCIENTIFICA - Storia della medicina nuire pubblicamente anche altre scoperte geniali del grande anatomista, quali ad esempio gli alveoli polmonari che Galeno considerava essere costituiti di sangue coagulato. Gli stessi “cari colleghi” di Malpighi esortavano gli studenti a disertare le lezioni sul cadavere tenute dal grande Maestro, bollandole come inutili e fatte da “persona di poco cervello poiché consideravano che per l’apprendimento della medicina fosse più che sufficiente lo studio dei libri di Galeno”. Le scoperte di “anatomia subtilior”, quella raffinata come lui la definiva, furono ovviamente rese possibili dall’introduzione in quegli anni del primo microscopio per la ricerca scientifica. Malpighi nel suo pensiero sosteneva a spada tratta la priorità dell’osservazione diretta sulla speculazione filosofica, la validità dei dati obiettivi su quelli pedissequamente riportati dalla tradizione ippocratica. Per scoprire i capillari Malpighi annotò, ”sterminai quasi tutta la razza delle rane, ciò che non accadde neppure in quella feroce batracomiomachia descritta da Omero”. Malpighi s’interessò pure dei meccanismi d’azione dei farmaci, specie dei diuretici e dei purganti, ma fu acerrimo nemico dell’impiego dei medicamenti che considerava “degni dei contadini e dei facchini”, al punto tale che, nel testamento, minacciò di diseredare quei parenti che, in occasione di qualche malattia acuta, si fossero fatti applicare un vescicante. Il suo motto, più che valido oggi, era che i “medicamenti non devono essere somministrati senza indicazione”. Voi – diceva Malpighi ai galenisti – quando curate un malato di cervello, lo torturate con forti purganti di scammonio, o usate vescicanti o addirittura una padella rovente vicino 104 TRIBUNA MEDICA TICINESE Il microscopio In un passato dimenticato, con un cristallo trasparente, si potevano osservare oggetti ingrandendoli (Seneca, Plinio il Vecchio) ma la tecnica fu poco usata fino all’invenzione degli occhiali verso la fine del XIII secolo. (1590: microscopio semplice: tubo, piastra per l’oggetto e lente dall’altro capo: ingrandimento 10x, Zaccharia Janssen e figlio Hans). Il microscopio composto (precursori due costruttori olandesi di occhiali che usarono più lenti) fu perfezionato da Galileo Galilei con un dispositivo di focalizzazione (occhialino di Galileo,1625). 1674: Anton van Leewenhoek, olandese(16321723) è il vero padre della microscopia( lenti lucidate, ingrandimento: 300x).Fu il primo a vedere la circolazione dei corpuscoli sanguigni nei vasi capillari. 1903: ultramicroscopio. 1932: microscopio a contrasto di fase. (Nobel) 1931: microscopio elettronico (oggetti più piccoli di un atomo, ingrandimenti fino a un milione di volte). (Nobel) 1981: microscopio a scansione (Nobel). Microscopio del 1600 alla testa del disgraziato così da bruciargli i capelli: e tutto ciò nella speranza di fluidificare la pretesa “pituita” cioè il muco ippocratico, che dovrebbe essere nei ventricoli del cervello, per farlo uscire dall’intestino. Marcello Malpighi morì sereno sotto la protezione di papa Innocenzo XII, di cui era divenuto archiatra, dopo averle prese nottetempo di sana pianta nella sua abitazione in un complotto ordito da chi? dai “cari colleghi”, inferociti per la presunta eresia delle sue, ancor oggi valide, fondamentali scoperte. Ho detto che Malpighi introdusse il microscopio in medicina, microscopio che da Galileo attraverso 3 premi Nobel nel 900, è ancor oggi lo strumento per antonomasia nelle mani dell’anatomopatologo moderno. Senza microscopio e senza patologo oggi un certo numero di colleghi sarebbe costretto ad andare a timbrare. Penso ad esempio agli oncologi. 77 MARZO 2012 Antonio Maria Valsalva (1666-1732) Fu uno dei maggiori anatomisti della storia, allievo di Malpighi e a sua volta maestro di Morgagni, si dice che non fu mai attirato dalla vita goliardica ma fu spinto da incredibile bramosia di sapere e di sperimentare, specialmente su cadaveri putrefatti. Si apprese in seguito che ahimè soffriva di una tremenda anosmia che ovviamente lo avvantaggiava nelle sue ricerche. Riteneva importanti i sapori degli umori ed egli racconta che “avendo gustato il siero della gangrena lo sentì tanto acre da non solo provare disgusto estremo ma da mordergli le papille della lingua per un intero giorno”. L’anatomia patologica nell’accezione più moderna nasce con Giovanni Battista Morgagni (1682-1771) Il più grande anatomista del XVI-XVII secolo, che Wirchov più tardi definì il “Padre della patologia moderna”. Egli stranamente ritenne che l’uso del microscopio fosse fuorviante poiché, storia :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:23 Pagina 105 SEZIONE SCIENTIFICA - Storia della medicina gigantesco passo avanti nell’evoluzione del pensiero medico! Thomas Hodgkin (1798-1866) Un nome ben conosciuto anche ai giorni nostri. È considerato uno dei più eminenti patologi dell’800, pioniere della medicina preventiva e indiscusso sostenitore della collaborazione tra anatomo-patologi e clinici. Descrisse i sintomi dell’appendicite acuta (1840), riconosciuta solo 50 anni più tardi; studiò i tumori intratoracici e intraaddominali così come la diffusione del cancro. Giovanni Battista Morgagni e la sua opera “De sedibus et causis morborum” diceva, l’orizzonte che l’autopsia dischiude è così ampio da dover bastare. Fu scienziato geniale, ecclettico, moderno, umanista di vasta cultura, latinista, botanico, storico e abilissimo medico clinico. La Natio germanica lo definì il ”Principe anatomista dell’intera Europa” L’illuminismo, il razionalismo del 700 e il metodo sperimentale lo portarono a scrivere il primo vero trattato di anatomia patologica dal titolo ”De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis”. Sono raccolti e minuziosamente descritti 700 casi nei quali dimostra che a ogni alterazione d’organo corrisponde un’ alterazione della funzione, quindi una malattia. È il tramonto definitivo dell’umoralismo che aveva dominato la medicina dai tempi di Galeno e di Ippocrate. L’anatomia patologica viene finalmente modernamente collegata con la clinica della quale diventa parte integrante tanto da far considerare il reperto autoptico, l’ultimo atto della cartella clinica. Morgagni ritiene che nessuna autopsia possa essere utile se non eseguita da un clinico esperto che ben conosca l’anatomia normale. Descrive numerose entità cliniche quali l’aneurisma luetico, le gomme della sifilide, la meningite post otite, il cancro e l’ulcera gastrica, la stenosi mitralica e la sclerosi coronarica. Intuì, un secolo prima della scoperta dei batteri, che le malattie infettive si trasmettono per contagio, e per questa chiaroveggenza, si rifiutò sempre di sezionare i cadaveri di persone morte per tubercolosi o vaiolo. Oggi è indiscussa l’opinione che il pensiero, le scoperte e le attività di Morgagni abbiano rappresentato un 77 MARZO 2012 Thomas Hodgkin Il suo nome è legato al linfoma di Hodgkin . È interessante notare che, in una rivisitazione avvenuta 60 anni più tardi (1926), in 4 dei 7 casi di linfoma di Hodgkin da lui descritti la diagnosi non poté essere convalidata. Siamo ai primi dell’Ottocento, periodo in cui si concretano le basi per un indirizzo della medicina basato sull’anatomia patologica. Domina la scuola viennese fondata da Rokitansky (1804-1878) e ispirata a Morgagni. È TRIBUNA MEDICA TICINESE 105 storia :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:23 Pagina 106 SEZIONE SCIENTIFICA - Storia della medicina l’inizio del concetto delle diagnosi differenziali di numerose malattie che minuziosamente Rokitansky descrive nel celebre “Trattato di anatomia patologica”. Un grande maestro di questa scuola fu Rudolf Virchow (1821-1902) Patologo tedesco, scienziato, politico, antropologo”, testa calda” che rizzò barricate contro la polizia berlinese, fu considerato il medico più importante del XIX secolo. Pioniere dei moderni concetti della patologia cellulare, scoprì la replicabilità delle cellule e che in esse non era insita solo l’origine della vita ma anche della malattia. Camillo Golgi (1843-1926) È lo scopritore della ”reazione nera” (cromato d’argento) per la messa in evidenza delle fibre nervose che rivoluzionò la ricerca nel campo della neuroanatomia, aprendo inaspettati orizzonti alle conoscenze della fisiologia del sistema nervoso centrale. Ecco quindi un concetto assolutamente rivoluzionario: ”la malattia è una cellula o un aggregato di cellule modificate”. Wirchow ha descritto numerose entità quali le leucemie (il sangue bianco, 1845), infezioni da funghi, la degenerazione amiloide dei reni, le artriti, la leontiasi ossea. Non posso mancare di citare un altro straordinario anatomista Camillo Golgi Tale scoperta è considerata pari a quella dell’avvento del telescopio per l’astronomia. Golgi distinse nel midollo spinale le cellule motorie da quelle sensitive, individuò i corpuscoli sensitivi nei tendini muscolari, ma soprattutto scoprì l’organo del Golgi nel citoplasma delle cellule nervose che rappresenta un corpuscolo fondamentale nei processi metabolici. Golgi ricevette assieme al suo acerrimo nemico, pure grande studioso del sistema nervoso, lo spagnolo Ramon y Cajal, il premio Nobel per la medicina (1906). I due si odiavano a tal punto che durante la pomposa cerimonia della consegna del premio non solo non si degnarono di uno sguardo ma colsero l’occasione per insultarsi. Il XX secolo Il Novecento è il secolo degli enormi progressi tecnici e nozionistici in campo sanitario e l’anatomia patologica si conferma disciplina indispensabile per gli approfondimenti diagnostici. Innumerevoli gli uomini di gande valore che hanno contribuito con studi comparativi istopatologici e clinici a meglio inquadrare e definire entità nosologiche, alfine di migliorare le norme curative dell’ammalato. Rudolf Virchow durante una lezione tenuta il 12 ottobre 1901, in onore del suo ottantesimo compleanno 106 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 MARZO 2012 storia :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:23 Pagina 107 SEZIONE SCIENTIFICA - Storia della medicina Mi limito a indicare, tra una miriade di attori, tre nomi significativi di questo periodo: Georgius Papanicolaou (1883-1962) Di nazionalità greca, addottoratosi in Germania e operativo negli Stati Uniti, fu il primo a suggerire nel1928 che il cancro della cervice uterina poteva essere diagnosticato tramite il prelievo di cellule vaginali. E, come spesso capita nella scienza, la straordinaria scoperta rimase inascoltata per quasi un ventennio. Riconosciuta in seguito di alto valore, diventò pratica fondamentale per salvare la vita (Test di Papanicolaou) di migliaia di donne e in generale per prevenire la malattia cancerosa del collo uterino. Papanicolaou non ricevette il premio Nobel, ma gli Stati Uniti gli dedicarono un francobollo e il suo volto fu recentemente ritratto su una banconota greca. Premio Nobel che fu invece assegnato (2005) a due australiani Barry Marshall e Robin Warren, i quali scoprirono nello stomaco di pazienti affetti da gastrite o da ulcera, i famosi batteri Gram-negativi chiamati Helicobacter pylori. Comprensibile incredulità suscitò il fatto che detti batteri potessero vivere in un ambiente di estrema acidità. Ancor maggiormente sorprendente la constatazione che mai nessuno in passato avesse visto e descritto tali microorganismi sulla mucosa gastrica. E ancor più straordinario, dal punto di vista medico, la scoperta che ulcere gastriche e in parte certi linfomi dello stomaco potessero essere sanati con un approccio medicamentoso anziché chirurgico come la dottrina ci aveva fino a quel momento insegnato. Georgius Papanicolaou E per quanto riguarda il Ticino? L’Istituto ticinese presenta una storia infinita, paragonabile a quella dell’inceneritore di Giubiasco. Circa 800 documenti d’archivio ne testimoniano il parto difficile, postulato dai medici del Cantone che più volte sono intervenuti presso le competenti Autorità, sia con memoriali sia con ordini del giorno. Se ne è parlato nel 1929, nel 1934 e nel 1936 quando si trattava di riorganizzare il Laboratorio cantonale d’igiene. L’assenza di un Ospedale cantonale, i regionalismi e la mancanza di un medico specializzato e sperimentato disponibile, rese impossibile la sua realizzazione che fu concretata nel 1964 a Locarno, grazie alla disponibilità del prof. Paul Riniker, argoviese, che aveva nel 1952 inaugurato un laboratorio di anatomo-patologia per l’intero Ticino presso l’Ospedale La Carità di Locarno. ker. I sei dipendenti dell’Istituto di allora divennero gradatamente i 60 collaboratori di oggi. Il vento di modernità che soffiava nell’ultimo quarto del secolo scorso ha travolto e stravolto tecnica e nozioni. L’Istituto di Locarno si è adeguato a questa nuova situazione, introducendo nella pratica quotidiana le più moderne applicazioni professionali: istochimiche, immunologiche, ultrastrutturali, cellulari, biologiche-molecolari e informatiche Oggi l’Istituto di Locarno, accreditato per la sua qualità, dal 2005 è diretto dal Prof. Luca Mazzucchelli e rappresenta un piccolo fiore all’occhiello per il Ticino e per la Svizzera, anche se, e termino, malauguratamente tanti, troppi Ticinesi ancora non lo sanno. Peccato! Ennio Pedrinis Alla metà degli anni ’70 chi vi scrive fu chiamato dall’Autorità cantonale a sostituire, quale direttore, il prof. P. Rini- 77 MARZO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 107 caso clinico:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:25 Pagina 109 SEZIONE SCIENTIFICA - Il caso clinico in 1000 parole UNA TROMBOCITOPENIA INATTESA M. Peruzzo, L. Kottanattu, P. Brazzola, M. G. Bianchetti Il caso B. è un bambino di 5 anni abitualmente in buona salute, fatta eccezione per un’anamnesi di otiti ricorrenti. Una valutazione specialistica presso un otorinolaringoiatra mette in evidenza la presenza di catarro tubarico bilaterale associato ad una discreta riduzione dell’udito (circa 40 dB). Viene quindi deciso, in accordo con il pediatra e la famiglia del bambino, di eseguire un intervento di paracentesi timpanica con posizionamento di drenaggi trans-timpanici. Gli esami di laboratorio preoperatori mettono in evidenza valori normali per tempo di protrombina e tempo di tromboplastina parziale attivata. L'emocromo mostra: globuli bianchi 6.8 G/L (6’800/µL) con formula leucocitaria normale, emoglobina 112 g/L (11.2 g/dL) e una trombocitopenia di 17 G/L (17'000/ µL). L’emocromo viene dunque ripetuto a distanza di due giorni, e mostra risultati sostanzialmente invariati. L’anamnesi famigliare è negativa per diatesi emorragica. D’altra parte l’anamnesi personale del bambino si mostra negativa per sanguinamenti, ematomi e petecchie, così come per febbre, dolori articolari, anoressia, perdita di peso o altri sintomi sistemici. Anche l’anamnesi farmacologica è negativa: il bambino, infatti, non assume alcuna terapia cronica né ha assunto recentemente farmaci che possano interferire con l’emostasi, in particolare salicilati e altri anti-infiammatori non steroidei. Un trauma al ginocchio risalente a due settimane prima non ha portato alla formazione di ecchimosi o ematomi. L'esame obiettivo si mostra nella norma, in particolare con assenza di linfoadenopatie, organomegalie, ecchimosi o petecchie. Discussione La discussione del caso presentato si concentrerà sui punti seguenti: 1. gli accertamenti emocoagulativi appropriati prima di un intervento chirurgico; 2. possibili cause della significativa trombocitopenia. 1. Accertamenti emocoagulativi appropriati prima di un intervento chirurgico. Normalmente uno screening di base dell’emostasi include la conta piastrinica, il tempo di tromboplastina parziale attivata (detto aPTT; un risultato normale esclude un’emofilia) e il tempo di protrombina (detto Quick; un risultato normale esclude un deficit di vitamina K ed epatopatie). È tuttavia noto da 30 anni che la determinazione sistematica delle piastrine e la misurazione del tempo di tromboplastina parziale attivata e del tempo di protrombina prima di un intervento chirurgico (quasi tutti gli studi sono stati eseguiti in bambini candidati ad adeno-tonsillectomia) non prevedono con accuratezza il rischio di sanguinamento1,2. Infatti, la causa principale di un sanguinamento post-operatorio è, oltre all’intervento stesso, la malattia di von Willebrand che purtroppo non si associa necessariamente a anomalie dei test di screening dell’emostasi sopra descritti. Studi recenti hanno da una parte confermato l’inutilità dei test di screening dell’emostasi prima di un intervento e d’altra parte evi- 77 MARZO 2012 denziato l’utilità di un’accurata anamnesi2. Particolarmente utile nell’individuare pazienti ad alto rischio di sanguinamento peri-operatorio è il questionario di Licameli (Tabella 1). 2. Causa della trombocitopenia. A ben pensarci, dunque, il nostro bambino è stato sottoposto ad uno screening pre-operatorio dell’emostasi non necessario. Come suggerisce il questionario di Licameli, gli accertamenti emocoagulativi preoperatori trovano ragion d’essere solamente a seguito dell’individuazione del gruppo di rischio di appartenenza del paziente. Lo stesso questionario suggerisce che in molti casi anamnesi personale, familiare e farmacologica sono sufficienti a escludere un rischio di sanguinamento intra- o post-operatorio. Siamo dunque confrontati con un esame di laboratorio chiaramente (non trombocitopenia borderline ma trombocitopenia importante), ma anche sorprendentemente patologico. Più importante della domanda “quale è la causa della trombocitopenia?” è dunque la domanda “questa trombocitopenia non sarà una bufala? (il relativo terminus technicus è trombocitopenia spuria)”. La formazione in vitro di aggregati piastrinici è la causa più frequente di trombocitopenia spuria. Questo fenomeno si verifica unicamente in presenza di EDTA, un anticoagulante utilizzato routinariamente per la conta piastrinica. Nel caso del nostro bambino la conta piastrinica è risultata normale (325 G/L, ovverosia 325'000/µL) quando l’emocromo è stato eseguito con sodio citrato, un anticoagulante che non scatena tale fenomeno di aggregazione piastrinica3,4. Conclusione Questo semplice caso enfatizza l’importanza delle abilità cliniche elementari (anamnesi, esame obiettivo, capacità di valutazione). Il termine incidentaloma surrenalico TRIBUNA MEDICA TICINESE 109 caso clinico:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:25 Pagina 110 SEZIONE SCIENTIFICA - Il caso clinico in 1000 parole A. ANAMNESI PERSONALE 1 Suo figlio ha già subito interventi chirurgici, suture in seguito a traumi o fratture ossee? Si o No Se sì, ha sanguinato molto durante o dopo la procedura? Si o No Se sì, in che occasione? __________ Nel caso suo figlio fosse stato sottoposto a circoncisione, ha sanguinato? Si o No Vi è stato un sanguinamento in seguito alla caduta del moncone ombelicale? Si o No 2 Suo figlio tende a sviluppare ematomi più facilmente rispetto ad altri bambini? Si o No 3 Gli ematomi tendono a comparire in più parti del corpo? Si o No 4 Il diametro degli ematomi supera la grandezza della base di un bicchiere (ca. 5 cm)? Si o No 5 Gli ematomi tendono a presentare una tumefazione blu o nera sottostante? Si o No 6 Suo figlio presenta epistassi (sangue da naso) frequenti? Si o No Se sì, con che frequenza? 7 Nel caso di epistassi, sono necessari più di 10 minuti per bloccare il sanguinamento? Si o No 8 Suo figlio assume i farmaci sottoelencati? a Salicilati _________ b Ibuprofene (e altri anti-infiammatori non-steroidei) _________ B. ANAMNESI FAMILIARE 1 Ci sono dei componenti della sua famiglia che hanno necessitato di transfusioni sanguigne? Si o No Se sì, chi? __________ Se sì, per quale motivo? ___________ 2 Appartiene ad una religione che contesta le trasfusioni sanguigne? Si o No 3 Ci sono dei componenti della sua famiglia affetti da emofilia? Si o No 4 Ci sono dei componenti della sua famiglia che hanno sanguinato in seguito a adenotonsillectomia, parto, estrazioni dentarie (anche denti del giudizio) o altri interventi chirurgici? Si o No 5 Ci sono dei componenti della sua famiglia affetti da emofilia, Malattia di Von Willebrand, trombocitopenia (= livello di trombociti bassi) o porpora trombocitopenica idiopatica? Si o No C. ANAMNESI FARMACOLOGICA 1 Suo figlio segue una terapia con: a Acido valproico? Si o No b Qualsiasi altro farmaco? Nome ___________ Se sì, da quanto tempo? ___________ ESAMI DA EFFETTUARE - Si a due o più domande da A1-A7: richiedere “COAG PREOP” - Si a B4-B5 o C1a: richiedere “COAG PREOP” - Si a B1-B3: richiedere “COAG PREOP” a discrezione del medico - Si a A8: pianificare l’intervento 2 settimane dopo la sospensione della terapia - “COAG PREOP”: emocromo, tempo di tromboplastina parziale attivata e tempo di protrombina (in riserva materiale per l’eventuale determinazione del fattore di von Willebrand). Tab.1: Questionario preoperatorio2 per la determinazione del rischio emorragico (questionario di Licameli) 110 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 MARZO 2012 caso clinico:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:25 Pagina 111 SEZIONE SCIENTIFICA - Il caso clinico in 1000 parole è utilizzato in letteratura per descrivere una massa surrenalica, scoperta in maniera accidentale durante esami d’imaging eseguiti per motivi diversi dalla patologia surrenalica. Alcuni autori usano tuttavia il sostantivo incidentaloma anche per descrivere ogni esame di laboratorio o strumentale il cui esito è sorprendentemente anormale. Molto spesso un incidentaloma è seguito da un costoso percorso diagnostico-terapeutico ed è causa di apprensione sia per i genitori che per i medici. Mattia Peruzzo1, Lisa Kottanattu2, Pierluigi Brazzola1, Mario G. Bianchetti1 1 Servizio Integrato di Pediatria di Mendrisio e Bellinzona 2 Medizinische Universitätskinderklinik Bern Corrispondenza: Prof. Mario G. Bianchetti, Servizio di Pediatria Ospedale San Giovanni 6500 Bellinzona Email: [email protected] Bibliografia 1 Rapaport SI. Preoperative hemostatic evaluation: which tests, if any? Blood 1983; 61:229-31. 2 Licameli GR, Jones DT, Santosuosso J, Lapp C, Brugnara C, Kenna MA. Use of a preoperative bleeding questionnaire in pediatric patients who undergo adenotonsillectomy. Otolaryngol Head Neck Surg 2008;139: 546-550. 3 Zandecki M, Geneviève F, Gérard J, Godon A. Spurious counts and spurious results on haematology analysers: a review. Part I: platelets. Int J Lab Hematol 2007;29:4-20. 4 Zandecki M, Geneviève F, Gérard J, Godon A. Spurious counts and spurious results on haematology analysers: a review. Part II: white blood cells, red blood cells, haemoglobin, red cell indices and reticulocytes. Int J Lab Hematol 2007;29:21-41. 77 MARZO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 111 Journal club:Journal club GIUGNO.qxd 14.03.12 08:26 Pagina 113 SEZIONE SCIENTIFICA - JOURNAL CLUB IL CARCINOMA DELLA PROSTATA AVANZATO: NOVITÀ Riassunto/Adattamento Antonello Calderoni Oncologia Varini&Calderoni Il carcinoma della prostata ha un’incidenza molto variabile sia all’interno dei paesi europei che nel resto del mondo. In Svizzera l’incidenza è di ca. 80-90 nuovi casi per 100'000 abitanti all’anno, che per il Ticino rappresenta all’incirca 260 nuovi casi all’anno. Il tumore avanzato, rispettivamente metastatizzante, è rappresentato da ca. il 30% dei casi. Poiché questo tipo di malignoma presenta un alta sensibilità al trattamento ormonale antiandrogeno, questo rappresenta anche il trattamento di prima linea in presenza di tumore inoperabile, rispettivamente di un tumore metastatizzante. Il trattamento antiormonale si basa sulla somministrazione di LHRH-agonisti affiancati da antiandrogeni e porta ad una stabilità di malattia della durata tra i 12 e i 48 mesi, a dipendenza del volume tumorale iniziale, e della presenza o meno di metastasi extra-scheletriche e di altri fattori di interazione individuali che influiscono sul comportamento biologico della malattia. Contrariamente a ciò che si riteneva in passato, una progressione tumorale in uno stato di castrazione, non necessariamente implica che le cellule tumorali crescano in maniera indipendente dallo stimolo androgeno. In verità i recettori ormonali androgeni restano attivi e possono essere stimolati per vie alternative come ad esempio tramite un’iperespressione del citocromo p-450c17 (CYP17), un enzima chiave per la produzione extragonadica di androgeni (surreni, prostata e a livello intratumorale) Abiraterone acetato Abiraterone acetato è una sostanza inibitrice del CYP17, in grado quindi di ridurre la produzione androgena anche a livello extragonadico. Uno studio randomizzato a doppio cieco, ha valutato l’efficacia dell’abiraterone in 1195 pazienti con carcinoma prostatico metastatizzante pretrattati con chemioterapia, e al momento del nuovo trattamento sempre in terapia antiandrogena classica. I risultati hanno mostrato un beneficio di sopravvivenza significativo già dopo un periodo di osservazione di soli 18,8 mesi1 (14.8 verso 10.9 mesi, hazard ratio 0.65, p<0.001), ragione per la quale lo studio è stato interrotto così che i pazienti sottoposti a trattamento con Placebo potessero fruire del nuovo trattamento. Sulla base di questi dati, Abiraterone è stato quindi registrato quale nuovo farmaco nel carcinoma prostatico avanzato dopo trattamento chemioterapico. Tenendo conto del suo meccanismo d’azione, è comunque logico credere che sia attivo anche in pazienti non pretrattati con chemioterapia e che in futuro sarà usato più precocemente. Diverse altre molecole agenti sul sistema recettoriale androgeno, sono in fase di studio clinico e molto promettenti. Una di queste sostanze è MDV 3100, un bloccante della translocazione nucleare del recettore androgeno, che ha dimostrato in studi clinici una riduzione maggiore del 50% del valore del PSA in oltre la metà dei pazienti, e ri- 2012 MARZO 2012 sposte tumorali misurabili in oltre il 20%. Dati definitivi a riguardo saranno presto a disposizione.2 Sipuleucel-T Esistono trattamenti immunologici passivi, cioè che hanno un effetto antitumorale diretto, oppure attivi che quindi possono indurre un aumento della risposta immunitaria verso il tumore. Sipuleucel-T appartiene a quest’ultima categoria. Si tratta di prelevare monociti dal sangue periferico del paziente, stimolarle con GM-CSF (Granulocyte-Macrophage Colony Stimulating Factor) e coltivarle con un antigene tumorale in congiunzione con fosfatasi prostatica acida e poi reinfondere le cellule attivate nel paziente. Uno studio randomizzato in 512 pazienti con carcinoma prostatico ormonoresistente ad uno stadio iniziale di metastatizzazione, quindi in buono stato generale di salute e non sintomatici, ha mostrato un vantaggio di sopravvivenza rispetto al Placebo (25.8 contro 21.7 mesi, hazard-ratio 0.77, p<0, 02). Ciò che è sorprendente in questo studio, è che il trattamento non ha mostrato migliore efficacia rispetto al Placebo per ciò che riguarda la diminuzione del valore del PSA e nemmeno risposte tumorali misurabili. Questo fatto potrebbe indurre a pensare che altri fattori abbiano contribuito al risultato positivo dello studio. Il farmaco è attualmente in uso degli Stati Uniti al costo di USD 93'0003 per trattamento, il che rappresenta un ostacolo non indifferente per il suo uso. Un’altra sostanza simile nel campo immunologico, e con risultati paragonabili al precedente ma per ora solo in studi di fase 2, è il PROSTAVAC-VF, composta da vettori di virus di tipo vaccini a contenenti PSA e altre 3 molecole con costimolanti.4 Chemioterapia di seconda linea Docetaxel (Taxotere) è il primo citostatico ad avere dimostrato un bene- TRIBUNA MEDICA TICINESE 113 Journal club:Journal club GIUGNO.qxd 14.03.12 08:26 Pagina 114 SEZIONE SCIENTIFICA - JOURNAL CLUB ficio di sopravvivenza nel carcinoma prostatico ormonoresistente e rappresenta a tutt’ora la terapia di prima scelta in questa situazione, sostituendo quindi lo standard precedente e rappresentato da Mitoxantrone, una sostanza che aveva mostrato solo un beneficio a riguardo della qualità di vita. Un nuovo taxano, il Cabazitaxel, è ora a disposizione per pazienti che si trovano in progressione tumorale dopo un trattamento con Taxotere. Uno studio randomizzato con 755 pazienti in progressione dopo trattamento con Taxotere, sono stati trattati con Cabazitaxel rispetto a Mitoxantrone. Cabazitaxel ha mostrato un vantag- gio di sopravvivenza (15,1 contro 12,7 mesi) hazar-ratio 0.74 (p < 0,001).5 Conclusione Il trattamento del carcinoma prostatico avanzato è in continua e fervente evoluzione. Nuovi medicinali dimostrano un vantaggio di sopravvivenza (Tabella 1) e verranno senz’altro testati in futuro in situazione di tumore meno avanzato, o persino in situazione adiuvante/preventiva, alfine di evitare un’evoluzione metastatica della malattia. Bibliografia 1 The Bono JS et al. N. Engl. J. Med.2011; 364: 1995-2005 2 Share HI et al Lancet 2010, 375: 1437-1446 3 Kantoff PW.et al N. Engl. J. Med.2010; 363: 411-422 4 Kantoff PW et al. J. Clin. Oncol 2010; 28: 1099-1105 5 The Bono JS et al , Lancet 2010; 376: 11471154 Antonello Calderoni Oncologia Varini&Calderoni via Fogazzaro 3 6900 Lugano Tabella riassuntiva Trattamento No. Pazienti Survival Bibliografia Abiraterone verso Placebo 1195 14.8 verso 10.9 mesi 1 MDV 3100 non randomizzato 140 Sipuleucel-T verso Placebo 512 25.8 verso 21.7 mesi 3 Prostavac-VF verso Placebo 122 25.1 verso 16.6 mesi 4 Cabazitaxel verso Mitoxantrone 755 15.1 verso 12.7 mesi 5 Tab. 1 114 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 MARZO 2012 2 flash radiologia:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:26 Pagina 115 SEZIONE SCIENTIFICA - Flash di radiologia ARTERIA DI KUGEL: MITI E FATTI M. G. de Baets - decorso primordiale diretto posteriormente nel setto atriale - anastomosi diretta o indiretta con l’a. coronaria destra Nella prima variante (66%) la connessione si manifesta distalmente a livello del crux cordis (zona posteriore di intersezione atrio-ventricolare ove nascono l’a.PD e a.PL). Nella seconda variante (26%) sussiste una contiguità con l’a. coronaria destra prossimale dopo una ri-curvatura anteriore dell’a. sovra menzionata. Introduzione Negli anni 1926-1928 Kugel1 descriveva per la prima volta un’arteria anastomotica tra la circolazione cardiaca anteriore prossimale – segnatamente l’arteria coronaria circonflessa o una ramificazione della medesima – ed il circolo coronarico postero-distale. Quest’arteria identificata da Kugel presenta una costante peculiarità : uno suo decorso nella porzione inferiore del setto atriale, per cui la sua denominazione “arteria anastomotica auricularis magna”. Abbreviazioni a. = arteria Aa. = arterie a.SAN = arteria del nodo del seno atriale a.NAV = arteria del nodo atrio-ventricolare a.PD = arteria discendente posteriore (arteria interventricolare posteriore) a.PL = arteria postero-laterale Studi topografici / anatomici a. Kugel e Gross1 citano tre varianti di anastomosi con i seguenti punti comuni: - origine dell’a. circonflessa prossimale La terza variante (8%) è completamente diversa: un ramo principale si divide immediatamente dopo la sua origine e forma una rete di vasi interconnessi con l’a. coronaria destra prossimale oppure con vasi ascendenti nel setto atriale provenienti della regione del crux cordis. b. Nel suo famoso libro (1961) sull’anatomia delle Aa. coronariche Thomas James caratterizza l’a. di Kugel come un’arteria, la quale può emergere sia dall’a. circonflessa prossimale sia dall’a. coronaria destra . L’a. in merito decorre dietro il seno non-coronarico di Valsalva in direzione del bordo anteriore del setto interatriale. Essa penetra e attraversa l’intero setto da antero verso posteriore nel piano delle valvole atrio-ventricolari. Questo spazio anatomico corrisponde alla porzione inferiore del setto atriale. Nel suo decorso finale l’a. di Kugel rimane vicino al setto muscolare atrio-ventricolare (determinato dai foglietti settali delle valvole mitralica e tricuspidale) per arrivare al crux cordis. James menziona delle connessioni sul tragitto con l’a. SAN e l’a. AVN, con l’a. coronaria dominante cui rami PD/PL si profilano al crux cordis. c. Nel 1973 viene pubblicato uno studio angiografico di Soto13 su 100 77 marzo 2012 casi con prevalenza dell’a. di Kugel del 6%. In tutti questi casi l’origine era dell’a. coronaria destra: 50% con partenza diretta, l’altra metà tramite l’a. SAN. Gli autori segnalavano una maggiore difficoltà nella visualizzazione dell’a. di Kugel: l’a. sotto indagine era soltanto riconoscibile in condizioni di grave coronaropatia steno-occlusiva multi-segmentaria. Quindi si attribuisce all’a. Kugel la funzione di un potenziale e importante collaterale. d. Lo studio effettuato da McAlpin (1975)4 negava la presenza di un’a. ben individualizzabile a livello del setto atriale come descritto da Kugel e James. Invece le loro investigazioni portavano alla luce l’esistenza di un’estesa rete di vasi interconnetti nel setto atriale: una specie di plesso vascolare composto da ramificazioni terminali di entrambe le Aa. coronarie e l’a. AVN. e. Nel 2004 è apparso uno studio di Nerantzis4 sui cadaveri esaminati dopo iniezione di una sospensione di bariosulfato sotto pressione nelle Aa. coronarie seguito da un confronto dettagliato con delle sezioni anatomiche sottili però limitate al passaggio atrio (1cm) –ventricolare (0,5 cm) (ossia rami nel solco atrio-ventricolare e la porzione inferiore del setto inter-atriale). La prevalenza dell’a. di Kugel era di nuovo del 6%. Tutti i casi esaminati da Nerantzis e Co. hanno rilevato una rete anastomotica indiretta “da meandro” nel setto atriale inferiore (a livello della croce) irrorata da rami terminali da entrambi i territori coronarici principali. Talvolta anche con una partecipazione vascolare dall’a. AVN. Il tutto indipendentemente dal percorso o addirittura della presenza o meno dell’a. di Kugel. Nel concomitante editoriale del Texas Heart Institute Journal P. Angelini5 propone di abbandonare l’eponimo di Kugel perché mancano delle prove TRIBUNA MEDICA TICINESE 115 flash radiologia:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:26 Pagina 116 SEZIONE SCIENTIFICA - Flash di radiologia convincenti della sua utilità funzionale. Anche se dovesse saltuariamente manifestarsi un vaso atriale cosi largo come l’a. di Kugel raramente quest’arteria potrebbe contribuire in modo significativo alla circolazione basale del miocardio e la sua occlusione sarebbe quindi senza conseguenze cliniche. L’autore invece riconosce l’esistenza di una rete di piccoli vasi inferiore a un mm interconnessi al crux cordis (tipo III di Kugel) ma senza apparente funzionalità circolatoria anche in una situazione di ischemia miocardica. In contraddizione Angelini accetta la possibilità che un’arteria variante I di Kugel potrebbe fungere come collaterale nei casi di grave coronaropatia aterosclerotica. In quest’ultima ipotesi una progressione dell’ateromatosi che interesserebbe il tratto prossimale (suscettibile a questa malattia proprio il decorso epicardiale) di quest’arteria collaterale potrebbe portare a delle conseguenze ischemiche (estremamente rare). f. Letteratura recente: In una analisi retrospettiva di 2008 con TAC 64 detettori Saremi7 menziona la presenza di un’a. di Kugel singolare in condizione basale in sette pazienti su 102 casi elaborati. Due casi in origine dell’a. circonflessa, 5 casi emergono dell’a. coronaria destra (tratto prossimale / a. del cono / a. SAN). La topografia era identica a quella evocata da James ma il vaso terminale si ubicava a livello del nodo atrio-ventricolare. La risoluzione spaziale della TAC era insufficiente per evidenziare dei rami anastomotici distali. G. Abuin e Co. hanno esplorato la vascolarizzazione del sistema di conduzione elettrica del cuore tramite dissezione su cadaveri; nel 200014 nel contesto di interventi simulati e nel 200915 nel contesto di aritmie post-infarto miocardico. Essi hanno documentato la vascolarizzazione complessa del nodo atrio-ventricolare e confermato l’esistenza e il 116 TRIBUNA MEDICA TICINESE contributo fondamentale dell’a. di Kugel in 8 casi su 20. Un’altra pubblicazione ha illustrato un’origine dell’a. di Kugel di un’a. circonflessa ectopica6. Caso sotto esame Nel nostro caso si visualizza partendo del tratto prossimale dell’a. coronaria destra dopo l’emergenza regolare del- l’a. del cono una seconda ramificazione tipica per l’a. SAN (Figura 1). Questa arteria è ben riconoscibile a causa del suo decorso tipico verso la giunzione cavo-atriale superiore (Figura 2) per poi irrorare il nodo sino-atriale ed il fascicolo di Bachmann. L’arteria sotto discussione era particolarmente cospicua poiché in realtà consiste in un tronco comune con l’a. di Kugel. Infat- 1 1 6 6 3 3 2+7 5 5 2 7 4 Fig. 1: ricostruzione assiale: origine dell’a. SAN dall’a. coronaria destra 4 Fig. 2: ricostruzione assiale: biforcazione a. SAN – a. di Kugel 1 3 2 3 4 6 2 4 8 Fig. 3: ricostruzione semi-sagittale perpendicolare sul setto interatriale. Tratto intermedio epicardiale dell’a. di Kugel dietro il seno non-coronarico di Valsava. Numerazione sulle figure 1. origine dell’a. SAN dall’a. coronaria destra 2. a. di Kugel 3. valvole aortiche e tratto di efflusso dell’aorta 4. atrio sinistro 77 MARZO 2012 Fig. 4: ricostruzione semi-sagittale perpendicolare sul setto interatriale Tratto interatriale dell’a. di Kugel 5. 6. 7. 8. vena cava superiore atrio destro (+ auricola) a. SAN crux cordis flash radiologia:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:26 Pagina 117 SEZIONE SCIENTIFICA - Flash di radiologia ti la divisione tra l’a. SAN e l’a. Kugel viene illustrata nella Figura 2 come pure il suo tragitto prossimale in sede epicardiale (Figura 3) e dentro il setto atriale in direzione infero-posteriore (Figura 4). Tuttavia non è possibile seguire in contiguità l’arteria lungo tutto il suo percorso interatriale a causa di un riempimento variabile o insufficiente durante le diverse fasi cardiache. La porzione distale (Figura 4) è esile ma concepibile. Una finale connessione indiretta o diretta con le ramificazioni coronariche distale non viene messa in evidenzia. Discussione Per semplicità e accuratezza la denominazione dell’arteria di Kugel dovrebbe essere limitata ad un’arteria cospicua con un tratto – anche se esile – ben definito e quindi ben identificabile come descritto nelle varianti I e II di Kugel e la topografia di James. In tal modo l’a. di Kugel può essere stigmatizzata correttamente come “a. anastomotica auricularis magna”. La prevalenza dell’a. di Kugel è al massimo del 6% e soltanto nei casi di coronaropatia ostruttiva multisegmentale si sviluppa una ipertrofia vicariante da collaterale con sufficiente flusso per renderla percettibile sull’angiografia. La sua visualizzazione precisa durante la coronarografia era piuttosto l’eccezione nei tempi passati a causa di una topografia variabile offuscata da sovrapposizione delle ramificazioni coronariche predominanti. Soltanto certe incidenze – non di routine – permetteranno di individuare ripetitivamente l’iconografia tipica con la risoluzione attuale dell’angiografia. Rimane aperta la questione sulla vera funzione o la funzionalità dell’a. di Kugel. L’a. di Kugel sembra principalmente un’arteria “di lusso” che fornisce una doppia vascolarizzazione a livello del crux cordis e protegge i nodi e fascico- li di conduzione. Essa offre una irrorazione supplementare e quindi preventiva contro delle complicanze degli insulti vascolari riducendo eventuali zone di ostruzione micro-vascolare nell’infarto miocardico oppure evitando “stunning” del miocardio dopo ischemia o situazione di stress eccitatore. La sua funzione come collaterale nel contesto di grave coronaropatia è sufficientemente documentata. Essa appartiene ad un gruppo di potenziali collaterali come l’a. di Bonapace (ramo settale discendente)9, l’a. perforante destra superiore del setto10 o altre arterie perforanti settali11 o l’a. del cono8. Magari l’arteria di Kugel nasconde ancora qualche segreto, considerando che la natura non crea strutture inutili. 5 P. Angelini M.D., Kugel’s Artery : What’s in a name? Questions and Atrial Circulation, (Texas Heart Ins. Journal 2004; 31(3):271-272. 6 Kevin P. Theleman M.D., Kugel’s Artery Arising from an Anomalous Left Circumflex Coronary Artery (Invasive Cardiology Issue number 5 (May 2007) 7 Farhood Saremi M.D., Arterial Supply to Sinuatrial and Atrioventricular Nodes (Radiology:Volume 246: Number 1 – January 2008 – 99 – 106) 8 Tuvia Ben-Gal M.D., Importance of the Conal Branch of the Right Coronary Artery in Patients with Acute Anterior Wall Myocardial Infarction: electrocardiographic and Angiographic Correlation (Journal of the American College of Cardiology, Volume 29, Issue 3, 1 March 1997; Pages 506-511). 9 M. Said M.D., The Descending Septal Branch (Bonapace’s branch) (The European Heart Journal 1995, Volume 16, Issue 10, pag. 1443-1447). 10 Peter R. Bream M.D., Right Superior Septal Perforator Artery: It’s Angiographic Description and Clinical Significance (AJR 133:6773, July 1979). Dr. Med. Marc de Baets Istituto Radiologico Collegiata Viale Stazione 8A 6500 Bellinzona 11 Peter R. Bream M.D, The Anomalous Septal Perforating Artery (Radiology 138:301-307, February 1981) Sudio medico MdB presso CCT (MTRI 3T) Ringraziamenti L’autore ringrazia Sig. G. Giacomini e Sig. G. Mantillán per l’assistenza tecnica ed editoriale. 12 Sunil Kini M.D., Normal and Variant Coronary Arterial and Venous Anatomy on HighResolution CT Angiography (AJR2007; 188:1665-1674). 13 Soto B. M.D., Angiographic anatomy of the Kugel’s artery. (AJR1973;119:503-7). Bibliografia 1 Clyde Smith M.D., Kurt Amplatz M.D., Angiographic Demonstration of Kugel’s Artery (Radiology 106:113-118, January 1973) 2 Thomas N. James M.D., Anatomy of the Coronary Arteries (libro Paul B. Hoeber – 1961 pagina 133 - 134) 14 Abuin G. M.D., The Role of Atrial Vessels in Aortic Root and Mitral Valve Operations. ATS (American Thorac Surg.) 2000;70:12341237 15 Abuin G. M.D., Anatomical Reasons for the Discrepancies in Atrioventricular Block after Inferior Myocardial Infarction with and without Right Ventricular Involvement. Texas Heart Ins. J. 2009; 36(1): 8-11. 3 Farhood Saremi M.D., Cardiac Conduction System : Anatomic Landmarks Relevant to Interventional Electrophysiologic Techniques Demonstrated with 64-Detector CT (Radiographics 2007; 27:1539-1567). 4 Christos E. Nerantzis M.D., Kugel’s Artery : An Anatomical and Angiographic Study using new techniques (Texas Heart Ins. Journal 2004; 31(3):267-270. 77 MARZO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 117 flash farmacoterapia:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:27 Pagina 119 SEZIONE SCIENTIFICA - Flash di farmacoterapia Flash di farmacoterapia è una rubrica della TMT gestita sotto la responsabilità del Servizio di consulenza sui farmaci e Centro regionale di farmacovigilanza del Canton Ticino. L’informazione è indipendente dall’industria e mirata a migliorare le conoscenze sull’utilizzo di farmaci nella pratica quotidiana. METAMIZOLO (NOVALGIN®): USO CORRETTO E SICUREZZA R. Bertoli, M. Pironi, E. Bernasconi Il metamizolo, farmaco appartenente al gruppo dei pirazoloni, ha proprietà analgesiche, spasmolitiche e antipiretiche, ma non possiede, a dosaggi terapeutici, proprietà antiflogistiche. In Svizzera è commercializzato sotto forma di pastiglie, gocce, supposte o fiale per somministrazione parenterale. Fino agli anni 70 questo farmaco era venduto come farmaco da banco, poi in seguito all’emergente rischio di agranulocitosi in diversi paesi è stato tolto dal commercio. Per contro in Svizzera è rimasto sul mercato ma ne è stato limitato l’uso: il farmaco è ora ottenibile solo su ricetta medica. Negli ultimi anni in Svizzera e in altri paesi vi è una forte ripresa del suo utilizzo anche in situazioni off-label1,6,8. È importante sottolineare che il metamizolo non è un farmaco di prima scelta: è registrato in Svizzera unicamente per l’utilizzo in pazienti con forti dolori (post traumatici e postoperatori), febbre alta refrattaria ad altri trattamenti, coliche renali e biliari. L'uso di metamizolo è controindicato nei pazienti con precedente storia di reazioni d'ipersensibilità, anafilassi o agranulocitosi associate alla sommini- strazione di metamizolo o di altri derivati del pirazolone. È inoltre controindicato in caso di broncospasmo, orticaria o angioedemi dopo somministrazione di altri FANS (come diclofenac, salicilati, ibuprofen, indometacina), in caso di disfunzioni ematologiche, porfiria acuta intermittente, carenza congenita di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, nei lattanti al di sotto dei 3 mesi o con un peso inferiore ai 5 kg. La forma parenterale è controindicata nei pazienti con ipotensione o instabilità circolatoria e va prescritta solo in caso di forti dolori acuti nel caso in cui la forma perorale non sia somministrabile. Poiché sussiste il rischio di ipotensione e shock, l’iniezione parenterale deve essere somministrata lentamente ad una velocità massima di 1ml/min con il paziente sdraiato. I dati per l’adattamento della posologia in caso d’insufficienza renale o epatica sono scarsi: si raccomanda di evitare alti dosaggi di metamizolo poiché è noto che l’eliminazione dei suoi metaboliti è ridotta. Tuttavia, per il trattamento a corto termine, non è necessario ridurre il dosaggio. Il trattamento a lungo termine in pazienti con insufficienza epatica o renale severa è sconsigliata in quanto non vi sono sufficienti esperienze. Aspetti di sicurezza Agranulocitosi L’agranulocitosi è la reazione avversa severa più temuta del metamizolo poiché può aver esito letale. L’agranulocitosi è definita come grave neutropenia (granulociti circolanti < 0.5 x 109/l) ed è associata all’insorgenza improvvisa di segni e sintomi d’infezione batterica, quali febbre (persistente o ricorrente), malessere, mal di gola, prostrazione e manifestazione di lesioni infiammatorie alle mucose (orofaringee, genitali e anorettali)2. Tuttavia nei pazienti che ricevono una 77 MARZO 2012 terapia antibiotica i segni tipici dell'agranulocitosi possono essere minimi. La velocità di eritrosedimentazione risulta notevolmente aumentata, mentre il gonfiore linfonodale è generalmente lieve o assente. Se un paziente lamenta uno di questi segni il farmaco deve essere immediatamente sospeso e occorre avviare gli accertamenti del caso. Si distinguono 2 tipi di agranulocitosi: • Tipo I: tempo e dose-indipendente, dovuta ad un meccanismo allergico e con un danno selettivo dei granulociti. • Tipo II: tossica, tempo e dosedipendente che può portare a diversi danni ematologici non solo a livello dei granulociti3. Senza trattamento antibiotico circa 2/3 dei pazienti con agranulocitosi sviluppa una sepsi; la mortalità è circa del 10%4. Dopo l’introduzione sul mercato di fattori che stimolano la formazione di colonie di granulociti come il filgrastim (Neupogen®) e il pegfilgrastim (Neulasta®) è possibile trattare direttamente l’agranulocitosi e pertanto la mortalità è scesa a circa 5%4,5. L’agranulocitosi indotta dal metamizolo è molto rara (<0.01%) ma può essere fatale. Questa reazione è considerata di natura immunologica e si può verificare anche dopo un ripetuto utilizzo nel passato senza complicazioni6. In genere il tempo medio di latenza tra esposizione ad un farmaco responsabile di una neutropenia e l’inizio della problematica varia da 19 a 60 giorni7. Per il metamizolo è stata invece osservata un’esposizione media di soli 2 giorni prima della comparsa della neutropenia. Il tempo tra l’inizio dell’agranulocitosi e la normalizzazione della conta dei neutrofili è di circa 10 giorni. Il rischio di agranulocitosi aumenta in caso di terapie prolungate oltre una settimana8. TRIBUNA MEDICA TICINESE 119 flash farmacoterapia:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 14.03.12 08:27 Pagina 120 SEZIONE SCIENTIFICA - Flash di farmacoterapia Reazioni anafilattiche/anafilattoidi In casi rari il metamizolo può causare reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Le reazioni di natura più lieve si manifestano tipicamente con sintomi alla cute e mucose (quali prurito, bruciore, arrossamento, orticaria, gonfiore), dispnea e meno frequentemente sintomi gastrointestinali. Le reazioni lievi possono progredire a forme gravi con orticaria generalizzata, angioedema, broncospasmo, aritmie cardiache, calo della pressione arteriosa (a volte preceduto da un rialzo della pressione) e shock circolatorio. Tali reazioni possono comparire subito dopo la somministrazione di metamizolo o anche dopo alcune ore; tuttavia di regola si verificano entro la prima ora dalla somministrazione. Il rischio di shock anafilattico sembra essere più elevato con le forme a uso parenterale. Nei pazienti con sindrome asmatica da analgesici, queste reazioni si manifestano di regola sotto forma di attacchi asmatici. Altre reazioni cutanee e alle mucose Oltre alle manifestazioni cutanee e alle mucose di tipo anafilattico/anafilattoide, si possono verificare occasionalmente delle eruzioni fisse da farmaco, raramente rash diffuso e in casi isolati anche una sindrome di Stevens-Johnson o sindrome di Lyell. In caso d’insorgenza di lesioni cutanee bisogna interrompere immediatamente l'assunzione del farmaco, poiché queste reazioni possono mettere il paziente in pericolo di vita. Reazioni ipotensive isolate Occasionalmente dopo la somministrazione del metamizolo si possono verificare reazioni ipotensive acute isolate transitorie. Si tratta probabilmente di reazioni farmacologicamente mediate e non accompagnate da altri segni di reazioni anafilattiche o anafilattoidi. Il rischio aumenta con dosaggi elevati, in caso d’ipotensione preesistente, ipovolemia, shock e in caso di 120 TRIBUNA MEDICA TICINESE febbre alta. Poiché il rischio è più elevato con la forma parenterale, questa va somministrata solo qualora la modalità rettale o perorale non sia possibile. Altre reazioni In casi molto rari, soprattutto in pazienti con anamnesi di patologie renali, si può verificare un peggioramento acuto della funzionalità renale (insufficienza renale acuta), in alcuni casi con proteinuria, oliguria, anuria. In casi isolati è stata riportata una nefrite interstiziale acuta. Interazioni In caso di somministrazione contemporanea prolungata di ciclosporina e di metamizolo si può verificare una riduzione dei livelli plasmatici della ciclosporina; è necessario pertanto provvedere a regolari controlli della ciclosporinemia. Va inoltre evitata la prescrizione in concomitanza con altre sostanze aventi un effetto mielosopressivo (per esempio clozapina, carbamazepina). Altre interazioni clinicamente rilevanti non sono state documentate6. Il rischio relativo di effetti collaterali letali per il metamizolo in confronto ad altri analgesici è minore; questo in particolar modo per quanto concerne gli effetti gastrointestinali9. Il metamizolo ha, infatti, un profilo di tolleranza gastrointestinale migliore paragonato ai più comuni FANS9,10. Tuttavia mancano studi che mettono a diretto confronto le varie molecole. Per questo il ruolo del metamizolo, sia dal punto di vista della sicurezza che anche della sua efficacia terapeutica rispetto agli altri analgesici, rimane indefinito6,10. R. Bertoli1, M. Pironi2, E. Bernasconi1,3 1 Servizio di consulenza sui farmaci e Centro re- gionale di farmacovigilanza, Ospedale Regionale di Lugano, Lugano 2 Servizio centrale di farmacia EOFARM, Ospedale La Carità, Locarno 3 Dipartimento di medicina, Ospedale Regionale di Lugano, Lugano 77 MARZO 2012 Bibliografia 1 Ars Medici 7/10 Metamizol – des Teufels oder nützlich? 2 http://flexikon.doccheck.com/Agranulozytose 3 Verspohl, E. J., Analgetika mit antipyretischer und antiphlogistischer Wirkungskomponente. In: Arzneimittelneben- und -wechselwirkungen. Ammon, H.P.T., 4. Auflage, WVG: Stuttgart 2001, S. 420-424. 4 Andres, E., Maloisel, F., Idiosyncratic druginduced agranulocytosis or acute neutropenia. Curr. Opinion in Hematology, 15 (2008) 15 21. 5 http://www.pharmazeutische-zeitung.de/index.php?id=29407 6 Metamizol, E. Gysling, Pharma-Kritik, 2008, Nummer 11. 7 Andersohn F, Konzen C, Garbe E. Systematic review: agranulocytosis induced by nonchemotherapy drugs. Ann Intern Med. 2007 May 1;1 8 Metamizol (Novalgin, Berlosin, Novaminsulfon, etc.): BfArM weist auf richtige Indikationsstellung und Beachtung von Vorsichtsmaßnahmen und Warnhinweisen hin, http://www.bfarm.de/DE/Pharmakovigilanz/risikoinfo/2009/metamizol.html 9 Andrade, S. E., Martinez, C. Walker, A.M., Comparative safety evaluation of narcotic analgesics. J. Clin. Epidemiol. 51 (1998) 1357–1365. 10 Baumgartner, N., Metamizol: Gefahr erkannt- Gefahr gebannt? Pharma Journal 6, 2.2011. Patologia 69:Patologia 4.qxd 14.03.12 08:28 Pagina 121 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole PATOLOGIA IN PILLOLE Nr. 69 J. Barizzi, F. Filippokos Storia clinica Donna di 39 anni ricoverata per taglio cesareo elettivo a 36 e 6/7 settimane di gestazione. Durante la gravidanza la paziente giunge due volte al pronto soccorso per dolori addominali associati a stato febbrile e rialzo dei parametri infiammatori. Durante entrambe le degenze, gli esami specialistici escludono patologie ginecologiche o chirurgiche tra cui un appendicite acuta. La sintomatologia migliora sotto trattamento antibiotico. Al momento della chirurgia elettiva viene effettuata anche un'appendicectomia. L’appendice vermiforme mostra, all’esame macroscopico, una sierosa opaca a livello dell’apice. Microscopicamente, si repertano degli aggregati di grandi cellule poliedriche nella tonaca sottosierosa (Figura 1 e 2). Quest’ultime esprimono vimentina (Figura 3) come evidenziato da esami immunoistochimici. Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 Indica la diagnosi corretta: a b c d e appendicite subacuta con accumulo di macrofagi nella tonaca sottosierosa deciduosi dell’appendice vermiforme metastasi appendiceale di melanoma metastasi appendiceale di carcinoma a cellule ad anello con castone mesotelioma 77 MARZO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 121 Patologia 69:Patologia 4.qxd 14.03.12 08:28 Pagina 122 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Diagnosi Deciduosi dell’appendice vermiforme Commento La deciduosi o decidua ectopica è definita dalla presenza di gruppi di cellule deciduali in sede extra-endometriale. Questa patologia, rara e benigna, è stata descritta per la prima volta più di 120 anni fa. La deciduosi si localizza principalmente nell’ovaio, nella cervice, nella sierosa uterina, nella lamina propria della tuba uterina e più raramente nel peritoneo, nell’appendice vermiforme, nell’omento, nel diaframma, nel fegato, nella milza, nella pelvi renale e nei linfonodi para-aortici e pelvici. La patogenesi non è ancora del tutto chiara e non si può stabilire con certezza se si tratti di una reazione fisiologica alla gravidanza o di un processo patologico. Si ritiene che sia il risultato di una risposta esagerata dell’endometrio alla stimolazione progestinica durante la gravidanza. A tal proposito esistono due teorie. La prima cita una metaplasia delle cellule mesenchimali sub-celomiche pluripotenti sotto l’effetto progestinico. Questa tesi si avvale del fatto che la lesione regredisce in circa 4-6 settimane dall’arresto dello stimolo ormonale. La seconda teoria ipotizza uno sviluppo “de novo” di cellule peritoneali deciduali. È interessante notare che la deciduosi è anche stata descritta in donne non gravide sotto influenza ormonale progestinica; l’ormone era prodotto dalla ghiandola surrenale o da corpo luteo attivo e secretivo. La sintomatologia è molto variabile e dipende dalla localizzazione. Sovente è asintomatica. Nel caso specifico dell’appendice vermiforme, le manifestazioni più frequenti sono i dolori addominali che mimano un’appendicite acuta. In letteratura esistono dei casi descritti di emoperitoneo, di idronefrosi con ematuria e di compli- 122 TRIBUNA MEDICA TICINESE canze sotto forma di ileo meccanico. Macroscopicamente si repertano delle placche o noduli bianco-grigiastri che possono essere localizzati o diffusi, e che pongono la diagnosi differenziale di tubercolosi o di disseminazione neoplastica metastatica. All’esame microscopico si osservano degli aggregati di cellule grandi e poliedriche con citoplasma eosinofilo talvolta vacuolato. Nel caso dell’appendice vermiforme queste cellule si localizzano principalmente a livello della sierosa o esternamente rispetto alla lamina muscolaris mucosae; raramente si situano nella tonaca mucosa. Le cellule non presentano pleomorfismo nucleare, né ipercromasia, non formano ghiandole e non mostrano attività mitotica. Questi aspetti sono importanti per la diagnosi differenziale istologica che comprende principalmente: il mesotelioma, la metastasi di melanoma e la metastasi di un carcinoma (prevalentemente di tipo ad anello con castone). Un esame immunoistochimico è a volte necessario: le cellule deciduali esprimono vimentina (marcatura citoplasmatica), recettori progestinici (marcatura nucleare) e a volte anche actina muscolare liscia o desmina; non esprimono citocheratine (carcinoma), proteina S-100 e HMB-45 (melanoma) o calretinina (mesotelioma). In conclusione, la deciduosi, se pur rara, deve entrare in diagnosi differenziale a fronte di una paziente incinta con dolori addominali di natura non chiara. J. Barizzi Istituto cantonale di patologia, Locarno F. Filippokos Servizio di ginecologia ed ostetricia Ospedale regionale, Lugano 77 MARZO 2012 attività :attività 14.03.12 08:35 Pagina 123 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT DATE DA RICORDARE OFFERTE E DOMANDE D’IMPIEGO Consultare anche www.aggiornati.ch 22.03.2012 Corso di aggiornamento professionale OMCT – Dermatologia Manno – Sala Aragonite – 14.00 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 28.03.2012 Simposio Ticinese d’Immunologia Clinica Mendrisio – OBV – 13.00 Info: dr. med. B. Balestra, tel. 091 811 32 27 18.04.2012 Corso di aggiornamento professionale OMCT – Casistica Manno – Sala Aragonite – 14.00 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 19.04.2012 2° simposio interdisciplinare per la cura delle ferite SAfW nella Svizzera italiana Lugano – USI – aula magna – 14.00-18.00 Info: [email protected] – www.gesundheit.zhaw.ch tel. 058 934 65 14 19-20.04.2012 Primary Care Academy Fortbildungsveranstaltung Lugano – Hotel Bellvue au Lac Info: André Stauffer, tel. 079 652 34 02 [email protected] 9-10.05.2012 MMM – Mendrisio Medical Meeting Mendrisio – EspoCongressi / Hotel Coronado Info e iscrizioni: [email protected] tel. 079 946 81 03 – www.medical-meeting.ch 10.05.2012 Update in immunologia – Malattie Granulomatose Lugano – Ospedale Civico – 14-17.30 Info: [email protected] 10-11.05.2012 Antimicrobial Therapy in immunocompromised and Critically Ill patients: management and Perspectives Lugano – Palazzo dei Congressi Info: Segretariato dr. E. Bernasconi, Lugano tel. 091 811 60 22 / e-mail: [email protected] 21-25.05.2012 11° corso ticinese di medicina d’urgenza Lugano –Protezione Civile di Lugano – Cadro La Stampa Info e iscrizione: Segretariato FCTSA tel. 091 960 36 63 – e-mail: [email protected] 1.09.2012 Simposio Donna salute Cardiologia, Osteoporosi, Chirurgia estetica, tumori al seno, disturbi nutrizionali Lugano - Palazzo dei Congressi – 8.30-12.30 Info: dr. med. Cornelia Klauser, [email protected] Sabrina Princigalli [email protected] 10-13.10.2012 10° corso di aggiornamento per il medico di base Giubiasco – Mercato Coperto Info: Segretariato Gruppo Medico Formazione tel. 091 811 80 23 STUDIO MEDICO specialistico a Locarno cerca da subito o data da convenire laboratorista medica. Si richiede affidabilità e precisione, capacità di collaborazione in team. Percentuale di impiego attorno all’80%, orario da convenire. Interessate inviare lettera, CV con foto, diplomi e referenze a cifra 40, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico STUDIO MEDICO specialistico a Lugano cerca motivata assistente di studio medico con disponibilità 80-100% per aprile 2012 .L'attività comprende l'assistenza al medico, il segretariato (compresa stesura rapporti), i prelievi e la fatturazione. Interessate inviare lettera, CV con foto, diplomi e referenze a cifra 12, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico STUDIO MEDICO specialistico (ginecologia-ostetricia) del mendrisiotto cerca aiuto medico all' 80-100% per sostituzione da giugno a novembre 2012 per congedo maternità. Prego inviare curriculum alla cifra 39, segretariato OMCT, 6805 Mezzovico STUDIO MEDICO Capoferri, Via Motta 12, 6830 Chiasso (specialisti oftalmologia e cardiologia) cerca apprendista quale assistente di studio medico a partire da settembre 2012. Le interessate sono pregate di inviare il curriculum vitae o contattare lo studio telefonicamente al numero 091 682.92.22 MEDICO specialista FMH e Medicina Generale con studio a Lugano bene avviato ed attrezzato (laboratorio, radiologia) cerca collega interessato ad affiancare e in seguito a subentrare nella conduzione. Possibilità di ampliare conoscenze e attitudini anche in altre branche della medicina. Interessati scrivere a cifra 33, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico Assumiamo per subito o data da convenire ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO 80/100%, per studio ginecologico nel Luganese. Flessibile, intraprendente, volonterosa e disponibile al lavoro in team. Disponibilità a lavorare a turno il sabato e festivi. Gradita conoscenza del tedesco. Offriamo ambiente giovanile e molto dinamico. Interessati scrivere a cifra 32, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico STUDIO MEDICO specialistico a Lugano cerca aiuto medico con disponibilità 50-60%. Certificato di radioprotezione necessario. Preferenziale esperienza con gestione informatica Winmed. Offriamo attività interessante e variata con adulti e bambini. Interessate inoltrare l’offerta corredata da curriculum, foto personale, certificati di studio a cifra 122, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico STUDIO MEDICO specialistico nel Bellinzonese cerca per 1.4.2012 assistente di studio medico al 30% (pomeriggio) per i primi 6 mesi poi 7080% (5 pomeriggi, 2 mattine). Richiesta destrezza informatica per conduzione cartella paziente completamente informatizzata e contabilità. Inviare CV e foto a cifra 30, OMCT segretariato, via Cantonale, 6805 Mezzovico STUDIO MEDICO di medicina generale nel Luganese cerca assistente di studio medico diplomata (indispensabili RX, Labor, ecc.). Occupazione al 50% (giornate intere da stabilire in base alle esigenze dello studio) a partire dal 1.03.2012 o data da convenire. Candidate senza tali requisiti non verranno prese in considerazione. Interessate scrivere a cifra 31, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico Cerchiamo ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO al 100% (ev. 80%) per completare il nostro giovane e dinamico team. Lo studio impiega due medici (medicina interna e generale), tre aiuto medico a tempo parziale e due apprendiste. Cerchiamo a partire da marzo 2012 una collaboratrice motivata, con buone capacità organizzative e predisposizione al lavoro di gruppo. Sono richieste conoscenze di laboratorio, certificato di 77 MARZO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 123 attività :attività 14.03.12 08:35 Pagina 124 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT radioprotezione e gestione del segretariato. Conoscenze PC (Winmed) e maestria ricopriranno titolo preferenziale. Se abbiamo suscitato il suo interesse, ci contatti al numero tel. 091 869 13 78 durante le ore di ufficio. Siamo volentieri a disposizione per una visita dello studio e un colloquio anche durante il fine settimana Struttura sanitaria nel luganese cerca per data da convenire RICEZIONISTA al 100%, gradita, conoscenze delle lingue (inglese e tedesco), formazione alberghiera o commerciale, disponibilità a lavorare a turno i festivi, capacità a lavorare in team, di bell’aspetto, utilizzo del computer (pacchetto office). Si offre orari di lavoro regolari, senza turni serali o notturni, ambiente giovane e dinamico. Interessati scrivere a cifra 34, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico L’associazione Comunità Famigliare apre un concorso per l’assunzione di una segretaria al 50% presso l’Antenna Icaro di Muralto. Compiti di segretariato generale, supporto nelle gestioni amministrative rivolte all’utenza del servizio e fatturazione. Preferenza a candidate con esperienza WinMed/TarMed. Offriamo ambiente molto dinamico e lavoro in team. Riferimento Foglio ufficiale 10/2012. Informazioni allo 091 826 21 91 Assumiamo per subito o data da convenire IMPIEGATO/A AMMINISTRATIVO al 40% per studio ginecologico nel Luganese per servizio incassi e stesura lettere per medici. Flessibile, intraprendente, volonteroso e disponibile al lavoro in team. Disponibilità a lavorare a turno nei festivi. Gradita ottima conoscenza del tedesco. Offriamo ambiente giovanile e molto dinamico. Interessati scrivere a cifra 32A, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO diplomata cerca posto di lavoro a tempo parziale. Sono fortemente motivata a lavorare in un ambiente dove il contatto umano è all’ordine del giorno. Sono affidabile, precisa e cordiale, abituata a lavorare in un team ma anche in modo indipendente. Ho ottime conoscenze delle lingue tedesco e francese, buone in inglese. Conoscenze del sistema Winmed. Interessati contattare il nr. 078 601 66 52 ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO diplomata con pluriennale esperienza, cerca nuova sfida presso studio medico, ospedale o clinica all’80% a partire da aprile – maggio 2012. Mi piace il contatto con i pazienti, sono cordiale e affidabile e lavoro sia in team che in modo indipendente. Disponibile anche per sostituzioni. Interessati scrivere a cifra 36, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico APPRENDISTA, cerco posto di lavoro presso uno studio medico. A settembre 2012 vorrei cominciare la scuola medico tecnica per aiuto medico tecnica per aiuto medico di Locarno. Ho fatto varie esperienze in passato come stagista presso studi medici, studi veterinari e case anziani. Ho frequentato la Scuola Cantonale di Diploma e 1 anno e mezzo di Scuola Specializzata Superiore in Cure Infermieristiche di Lugano. Interessati: Debora Zocco,Via San Giorgio 17, 6834 Morbio Inferiore, tel. 079 734 10 52, e-mail: [email protected]/[email protected] APPRENDISTA ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO. Ho finito le scuole medie nell’anno scolastico 2010-2011, attualmente sto frequentando una scuola SIT in Germania per un buon apprendimento della lingua tedesca. Mi piacerebbe iniziare un apprendistato come assistente di studio medico, perché ho interesse per tutto ciò che riguarda questo campo. So organizzarmi bene quando mi viene affidato un compito. Ho eseguito uno stage presso uno studio pediatrico e sono rimasta molto affascinata da questo lavoro. Resto volentieri a disposizione per un colloquio e ringrazio anticipatamente per l’attenzione prestata. No. Tel. 091 943 73 12 Fax 091 943 73 11 Mi chiamo Elisa, ho 15 anni e mezzo e frequento la prima liceo a Bellinzona. Sono alla ricerca di un POSTO DI TIROCINIO COME ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO per l'anno 2012/2013 possibilmente nel Bellin- 124 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 MARZO 2012 zonese o Locarnese. Sono una ragazza gentile, paziente, affidabile e precisa. Se avete un posto disponibile potete contattarmi allo 079 466 81 41 o 091/ 857 30 10 ORTOTTISTA ASSISTENTE IN OFTALMOLOGIA con abilitazione alla pratica della professione (dal 2009) ricerca posizione lavorativa in Canton Ticino. Conoscenza dei seguenti strumenti: campo visivo computerizzato, topografia corneale, OCT, HRT, aberrometria, fluorangiografia, tonometria, microperimetria, lampada a fessura, pachimetria corneale, conta endoteliale, ecografia oculare, IOL Master. Per maggiori informazioni contattare [email protected] oppure +393474948540 COLLABORATRICE SANITARIA CROCE ROSSA cerca impiego a tempo parziale, ev. anche per sostituzioni, nel luganese. In caso di bisogno sono disponibile anche per mansioni d'ufficio (IT, FR, office, internet, sistemi aziendali). 079/245 65 74 - [email protected] INFERMIERA CRS cerca lavoro presso studio medico specialistico al 5060%. Ottime conoscenze delle lingue nazionali, più l'inglese, sia parlate che scritte. Buone conoscenze informatiche e del sistema di fatturazione Tarmed. Ottimo approcio coi pazienti, solare, disponibile ed inoltre precisa, affidale nell'operato. Se seriamente interessati scrivere a Cifra 35, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico SEGRETARIA: Sono alla ricerca di un lavoro di segretariato, ottima conoscenza nel recupero crediti (ho lavorato 10 anni presso l'ufficio Esecuzioni) buone conoscenze di francese, conoscenze basi di tedesco, italiano lingua-madre. Disponibile immediatamente, anche lavoro full-time. Ho svolto volontariato per la croce-verde. Ottima dattilografia, dipoloma con nota 6 finale in conoscenze professionali. interessati scrivere a Cifra 39, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico SEGRETARIA di studio medico, cerca a Chiasso o zone limitrofe. Cultura universitaria - Uso PC - contabilità ed eventuale fatturazione - Francese Inglese - Cordialità, gentilezza e predisposizione nei rapporti umani, bella presenza. Disponibilità immediata part-time o full-time +39 392 2462637 SEGRETARIA 25enne cerca lavoro al 100% in zona luganese-bellinzonese. Ottime conoscenze dei supporti informatici. Esperienza in ambito ospedaliero. Accoglienza pazienti, presa degli appuntamenti, convocazione pazienti, scrittura dei vari rapporti medici, archiviazione, ritiro posta, smistamento ed invio, lavori generali di ufficio e di amministrazione ecc. Amo i rapporti con le persone. Sono positiva e amo nuove sfide. Posso vantare doti personali quali affidabilità, responsabilità, cortesia e gentilezza, molto precisa nell'assolvere i compiti e flessibilità. Disponibile dal 1.3.2012. Interessati tel. al 076.396.28.08 oppure inviare eMail all'indirizzo [email protected] ATTESTATO DI FORMAZIONE COMPLEMENTARE PER LA PRATICA DI LABORATORIO NELLO STUDIO MEDICO !!! POSSIBILE ORGANIZZAZIONE CORSO IN TICINO !!! (n. minimo partecipanti: 18 medici) Interessati contattare: il Segretariato OMCT, Mezzovico Tel. 091 930 63 00 - [email protected] - dr.ssa Nadia Ancona, Bioggio – [email protected] attività :attività 14.03.12 08:35 Pagina 125 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT VARIE Affittasi appartamento per studio medico, situato al piano terra, mq 96, in palazzina di pregio, ristrutturata a nuovo, a 50 m dalla Piazza Principale di Riva San Vitale. 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Guisan 5, Bellinzona MUTAZIONI OMCT con il seguente ordine del giorno: 1) Approvazione del verbale dell’ultima assemblea Proposta del Consiglio: approvazione 2) Approvazione del rapporto annuale per l’esercizio conclusosi il 31 dicembre 2011 Proposta del Consiglio: approvazione 3) Approvazione del conto annuale (conto economico, bilancio e allegato) per l’esercizio conclusosi il 31 dicembre 2011 Proposta del Consiglio: approvazione 4) Discarico agli amministratori Proposta del Consiglio: nessuna 5) Nomina degli amministratori Proposta del Consiglio: nessuna 6) Nomina dell’ufficio di revisione Proposta del Consiglio: nomina dell’attuale ufficio di revisione Safin SA, Lugano, per l’esercizio 2012 7) Varie ed eventuali Proposta del Consiglio: nessuna Sono a disposizione degli azionisti presso la sede della società i seguenti documenti: il progetto del verbale dell’ultima assemblea; il rapporto annuale, il conto annuale, la proposta sull’impiego dell’utile e la relazione dell’ufficio di revisione per l’esercizio conclusosi il 31 dicembre 2011. Il Consiglio di Amministrazione Nuovi membri – – – – – – – – – – – – – – – Al-Muaid Abdul Jaleel, Locarno Corrao Giuseppa, Cureglia Dobler Thomas, Lugano Giuliani-Poncini Cristina, Bellinzona Manganiello Mario, Mendrisio Orsi Massimo, Cassarate Reggiani Giorgio, Lugano Rinawi Madhat, Muralto Rizza Alessandro, Chiasso Sürder Daniel, Magliaso Toderi Marco, Locarno Uslenghi Sabrina, Intragna Vitali Manuela, Savosa Weber Christophe, Curio Zafirovska-Kocovska Tatjana, Lugano Membri deceduti – Affolter Gabriele, Ranzo Effettivo membri OMCT al 15.03.2012: 1197 77 MARZO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 125 attività :attività 14.03.12 08:35 Pagina 126 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT CORSO DI AGGIORNAMENTO REGIONALE TICINESE ORGANIZZATO DALL’OMCT – Semestre invernale 2011/2012 Casistica Data: Ore: Luogo: Abbott AG Adropharm AG AstraZeneca Pharmaceutical AG Axis-Shield AG Axon Lab Biomed AG Cassa dei Medici Daiichi Sankyo Doetsch Grether AG Mercoledì, 18 aprile 2012 14.00 Sala Aragonite di Manno PROGRAMMA Moderatori: SI RINGRAZIANO LE SEGUENTI DITTE: PD Dott. Med. Luca Gabutti Dott. Med. Brenno Balestra Galderma AG GlaxoSmithKline AG 14.00 - 14.05 Introduzione e benvenuto Gebro Pharma AG GFP Mediconsul Ticino SA 14.05 - 14.45 Trombosi venosa profonda e il vaso di Pandora Dott.ssa Med. G. Giorgio – Dott. Med. A. Valenti – Dott. Med. M. Pons IBSA Janssen AG Labor Team W AG Laboratorio Bioanalitico SA Lagap SA Leo Pharmaceuticals Products Mepha Pharma AG MSD 14.45 - 15.25 Dottore sono stanco… PD Dott. Med. L. Gabutti 15.25 - 15.55 Pausa Mundipharma Medical Company Novartis Pharma Schweiz AG 15.55 - 16.35 Sincope Prof. Dott. Med. A. Gallino 16.35 - 17.15 Dottore mi brucia la bocca… Dott. Med. B. Balestra 17.15 Norgine AG Permamed AG Pfizer AG Robapharm AG Roche-Diagnostics (Schweiz) AG Note conclusive Accreditamenti per aggiornamento continuo: – AMITI, Label Q SGAM, chirurgia: 3 credits Sanofi Pasteur MSD AG Servier (Suisse) SA Spirig Pharma AG Takeda Pharma AG Unilabs Ticino Viollier AG Zambon Svizzera SA A. Valentini, Viganello S. Moser, Lugano G. Spinelli, Taverne P. van der Harg, Gordola B. Mamet-Saladin, Brione S/Minusio A. Ferber, Baden-Dättwil D. Mattai del Moro, Melano M. Togninalli, Manno A. Bardyguine, Agno C. Herby, Basel G. Vasquez, Montagnola J. Richina, Horw D. Binda, Ligornetto I. Carcano, Sessa D. Pedrazzini, Sessa M. Oesch, Sessa V. Belloni, Massagno G. Solari, Massagno C. Borioli, Pambio Noranco L. Ruggieri, Paradiso D. Isgrò, Mendrisio P. Guglielmetti, Locarno M. Blanc, Magliaso R. Kaiser, Vacallo E. Croci-Torti, Taverne R. Sestito, Caslano B. Salmina, Minusio L. Ceruti, Moghegno L. Gentile, Comano G. Ricciardi, Arbedo T. Schoos, Savosa U. Bolliger, Brusino Arsizio E. Spinelli, Giubiasco F. Brücker, Agno M. Durazzano, Minusio T. Günther, Castel San Pietro G. Iafelice, Lamone E. Togni, Gordola C. Zingg, Minusio S. Giangrasso, Baar C. Torrente, Porza M. Malinverno, Coldrerio A. Keller, Chiasso S. Pietroni, Lugano S. Maggi, Breganzona E. Santoro, Cresciano che hanno dato un generoso contributo per l’organizzazione dei nostri corsi di aggiornamento professionale. A nome di tutti i medici partecipanti, il Consiglio Direttivo dell’OMCT esprime loro i più vivi ringraziamenti. CONSIGLIO DIRETTIVO OMCT 126 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 MARZO 2012 attività :attività 14.03.12 08:35 Pagina 127 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT PERSONE In questa rubrica si dà spazio a notizie, profili, nomine, onorificenze, inizio e cessazione di attività, nonché a volti noti e meno noti di medici attivi nella Svizzera italiana. Gli interessati alla pubblicazione sono invitati a scrivere alla Redazione di TMT. APERTURA NUOVI STUDI Biasca La dr.sa med. Sabrina Guidicelli-Nicolosi, specialista FMH in medicina interna, si associa allo studio del dr. med. Moreno Guidicelli in via Pini 4 a, 6710 Biasca. Tel 091 862 32 26, Fax 091 862 43 80 Il dr. med. Tiziano Gastaldi, specialista FMH in reumatologia, annuncia l’apertura del proprio studio medico presso Fisiosport in via Tognola 6, 6710 Biasca. Tel 091 862 45 55 Fax 091 862 45 41 Gravesano Il dr. med. Peter Jenoure, specialista FMH in medicina generale, medicina dello sport SSMS, annuncia l’apertura della sua consulenza di traumatologia e medicina dello sport in collaborazione con il dr. med. Danilo Togninalli, Ars Medica Clinic, 6929 Gravesano. Tel. 079 126 02 73 – [email protected] Caslano La dr.ssa med. Elena Intzes, specialista FMH in medicina interna generale e medicina d’urgenza SSMUS, annuncia l’apertura del proprio studio in collaborazione con il dr. med. Johnny De Luigi, Via Stazione 23, 6987 Caslano, Tel. 091 606 46 46 NOMINE Lugano Il dr. med. Claudio Städler, specialista FMH in neurologia, è stato nominato Primario del servizio di neurologia del Neurocentro della Svizzera Italiana in sostituzione del prof. Claudio Bassetti Bellinzona Il dr. med. Mario Mendoza Sagaon, è stato nominato Primario del servizio di chirurgia pediatrica dell'Ospedale San Giovanni di Bellinzona in vista del pensionamento dal 1 luglio dell'attuale primario dr. med. Rudolf Leuthard LU.de.S - Libera Università degli Studi Lugano DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICO-RIABILITATIVE E DELLO SPORT “Bruno Combi” CORSO DI ALTA FORMAZIONE in RIABILITAZIONE-RIATLETIZZAZIONE e PERFEZIONAMENTO DEL RECUPERO SPORTIVO Scientific Faculty Franco Combi Dirett. Area Medica F.C. INTER Franco Benazzo Dir. Cattedra Traumatologia Università di Pavia Giorgio Panico Medico Sociale F.C.INTER Vincenzo Liguori Dir. Medico Poliambulatorio universitario L.U.de.S. Alberto Galbiati Fisioterapista F.C.INTER Andrea Galli Fisioterapista F.C.INTER Luigi Sessolo Massofisioterapista F.C.INTER Marco Dellacasa Massofisioterapista F.C.INTER Massimo Dellacasa Luigi Sammarchi Massofisioterapista F.C.INTER Università Pavia Massimo Locatelli Osp. San Raffaele, Milano Giuseppe Sansonetti Osp. Bassini, Milano Luigi Fiorella Università Bologna Andrea Scanavino Prep. atletico F.C.INTER Roberto Niccolai Prep.atletico F.C.INTER Maurizio Fanchino Prep.atletico F.C.INTER Stefano Rapetti Prep.atletico F.C.INTER Guido Brugnoni Giovanni Broggi Presid. Accademia Medic. manuale Ist. Neur. “Carlo Besta” Daniel Levi Università L.U.de.S. Fabio Gabrielli Università L.U.de.S. Mauro Franco Università L.U.de.S. Alfredo De Filippo Università L.U.de.S. Luca Susini Team manager FC Bellinzona Michele Bianchi Dir.Area medica FC Lugano e Lugano Tigers Basket Fabio Monichino Docente Educazione fisica Casale Monferrato Massimo Cocchi Fabrizio Cuzzocrea Univ.L.U.de.S. e Univ. Bologna Univ. Pavia Il corso, diretto dal prof. Franco Combi, direttore dell'area medica del FC Inter e coordinato dal dr.med. Vincenzo Liguori, direttore medico del Poliambulatorio universitario della LUdeS, è rivolto a medici, fisioterapisti, preparatori atletici. Per informazioni ed iscrizioni www.uniludes.ch 77 MARZO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 127 stampa:stampa 14.03.12 09:55 Pagina 129 RASSEGNA DELLA STAMPA Il referendum ha raccolto 133mila firme, ma il difficile arriva adesso Contro il “managed care” la battaglia sarà dura I problemi legati alla sanità tornano di prepotenza alla ribalta: ammesso e non concesso che se ne siano mai allontanati Dopo le mancate diminuzioni dei premi di cassa malati per il 2012, è arrivata la stangata sugli anziani e sugli invalidi a beneficio della prestazione complementare: chi paga più del forfait calcolato dalla Confederazione, ci mette la differenza di tasca propria. La città di Lugano è intervenuta per metterci una pezza, per quel che concerne i propri concittadini, rimediando al taglio effettuato dal Cantone. Si spera che altri Comuni, a partire da quelli con le casse piene, seguano l'esempio. In contemporanea alla stangata sugli anziani, è arrivato il nuovo sistema di calcolo dei sussidi di cassa malati, basati non più sul reddito imponibile ma sul reddito disponibile (o presunto tale). Ciò che a prima vista suonava bene, alla prova dei fatti si sta dimostrando estremamente problematico. Tanto più se si pensa che a venire pesantemente penalizzati sono i proprietari di una casetta. Fatto sta che l'anno 2012, che avrebbe dovuto essere l'anno dell'alleggerimento dei costi della salute, si sta invece dimostrando un annus particolarmente horribilis per i ticinesi. Il managed care Visto che tutto questo non bastava, ci si mette anche il famoso managed care, ossia quel sistema che prevede di costituire delle reti di cura integrate. Il risultato saranno delle ulteriori restrizioni per i pazienti, i quali vengono di fatto coattati ad aderire alla rete di cura, perdendo la libertà di scelta del medico. Se infatti lo specialista di cui il paziente si fida non fa parte della rete, il paziente che si rivolge a lui può sì farlo; ma pagherà di più, e di tasca propria. Altro aspetto problematico è la mercificazione del paziente, al quale viene attribuito un valore monetario annuale. Sicché, meno esami, farmaci, terapie prescrive il medico, più soldi la rete risparmia, e la differenza torna non già a vantaggio del paziente, ma finisce nelle tasche dei vari attori della rete: curanti e cassamalatari. Per il medico, lo stimolo a curare poco per incassare quanto risparmiato rispetto al forfait è tanto, come pure lo spauracchio di doverci mettere la differenza nel caso di una spesa eccessiva in cure. Malgrado l'ampia accettazione partitica di cui ha goduto il managed care nel parlamento federale (dove le lobby cassamalatare sono ottimamente rappresentate), la popolazione pare proprio pensarla in modo diverso. Referendum In effetti contro il “mannaggia care” è stato lanciato il referendum, che ha raccolto quasi 133mila firme in meno di tre mesi: una cifra decisamente importante. Tuttavia non bisogna farsi illusioni perché, come rileva Franco Denti, presidente dell'Ordine dei medici del Canton Ticino e strenuo oppositore del managed care, la guerra comincia adesso. “Nella campagna di votazione – osserva Denti – le casse malati metteranno in campo l'artiglieria pesante, spendendo centinaia di migliaia di franchi. E la campagna è già iniziata, visto che i media cominciano ad organizzare dibattiti... Noi come oppositori non disponiamo di questi mezzi finanziari, per cui combatteremo con gli argomenti. E quelli proprio non ci mancano”. Ma se i medici, come pure gli altri curanti, potrebbero beneficiare dei risparmi “di rete”, non è sorprendente che siano proprio loro ad opporsi al managed care (malgrado i vertici delle associazioni di categoria sostengano il nuovo sistema)? “Il medico deve guadagnare il giusto – risponde Denti – ma non incassare da risparmi effettuati sulla pelle dei pazienti. Inoltre, ritengo che il medico debba fare il medico e non l'economista”. Un altro aspetto da considerare sono i costi amministrativi delta rete, che andranno ad appesantire il sistema sanitario. Ovvero: ulteriori commensali – come ad esempio i gestori di rete, pagati 240mila Fr all'anno – che andranno a foraggiarsi alla greppia alimentata dai cittadini con i Lorenzo Quadri sempre più salati premi di cassa malati. (“Mattino della domenica” 05.02.2012) Spazio aperto Verso l’indigenza dei senza letto? Da pochi giorni è entrato in vigore in Svizzera un nuovo sistema di finanziamento degli ospedali e delle cliniche: cosa può interessare il cittadino-paziente? Assicurazioni malattia e Cantoni non rimborseranno più i costi dei nosocomi secondo il criterio della durata di degenza, ma finanzieranno le prestazioni con un sistema forfettario basato sulle diagnosi e gli interventi effettuati, avvalendosi del cosidetto Drg (Diagnosis Related Groups). L’attenzione dei media e le legittime preoccupazioni di amministratori, economisti e politici sono tutte rivolte al mancato accordo tariffale tra una parte delle casse malati e gli ospedali. In realtà dovremmo occuparci molto più delle implicazioni sanitarie e sociali di questo cambiamento. Swiss Drg vuol favorire concorrenza, efficienza e trasparenza degli ospe- 77 MARZO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 129 stampa:stampa 14.03.12 09:55 Pagina 130 RASSEGNA DELLA STAMPA dali e delle cliniche acute. Dietro questi obiettivi positivi si celano però per il paziente e per il personale curante diverse insidie, di cui si preferisce non parlare... La competizione tra i nosocomi sarà di natura prettamente economica e non si baserà sulla qualità delle cure erogate. A fronte di raffinati strumenti per il controllo e il confronto dei costi, sono infatti ancora piuttosto rudimentali e eterogenei i controlli di qualità delle prestazioni mediche ed infermieristiche. Sussiste così il pericolo concreto di giudicare più il prezzo del “prodotto” che la sua bontà. Quali strategie potrebbero quindi adottare cliniche e ospedali per contenere i costi ed essere “concorrenziali”? Ridurre al minimo i giorni di degenza, selezionare i pazienti e le attività più interessanti a livello rimunerativo e risparmiare sui costi del personale e della formazione. Più penalizzati in questo senso saranno gli ospedali pubblici, che non possono scegliere i pazienti da curare e che si occupano da sempre dei malati più complessi e gravi, così come di quelli in situazioni sociali precarie: questa casistica genera inevitabilmente degenze più protratte e quindi più costose, difficilmente sostenibili con le tariffe forfettarie del Drg. Nutro però soprattutto preoccupazione per i pazienti più anziani, specialmente per quelli più fragili e con scarsa rete sociale: anche loro saranno messi nella condizione di dover rapidamente rientrare al proprio domicilio, oppure di venir trasferiti in strutture post-acute, decisamente insufficienti in alcune regioni del nostro cantone. I tempi di guarigione di grandi anziani e di pazienti con polimorbidità sono più lenti e non rispettano quelli stabiliti da Swiss Drg... Da ospedale ad azienda, da paziente a cliente... Questi e altri strumenti di management sanitario cambiano lentamente anche la nostra mentalità, insinuandosi persino nel nostro linguaggio: l'ospedale si trasforma in azienda, il paziente diventa cliente, il successo terapeutico si misura in costo per paziente e la nostra missione si riduce a mandato di prestazione. Il valore della relazione col malato Vorrei, in conclusione, lanciare alcuni appelli per il nuovo anno. Agli amministratori di cliniche e ospedali. Non esercitate troppa pressione economica sul personale curante, non applicate rigidamente conteggi e regolamenti. La qualità delle cure e la soddisfazione del “cliente” valgono ben altro e dipendono soprattutto dalla relazione con il malato, dificilmente quantificabile in un ambito – come scriveva il filosofo Miguel Benasayag – dove un minuto può valere un'ora, un'ora una giornata e una giornata una vita. Non lasciateci soli al fronte Ai nostri politici. Informate i cittadini di questi cambiamenti incisivi, non lasciateci soli al fronte a dover gestire le 130 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 MARZO 2012 vostre scelte strategiche. Swiss Drg ci spingerà verso degenze decisamente più brevi. Per permettere questo processo di trasferimento precoce delle cure al domicilio bisogna investire risorse nella medicina di famiglia e nei servizi di aiuto domiciliare e creare rapidamente nuovi posti letto in strutture intermedie e nelle case per anziani, prima di essere travolti dall’”epidemia” di malati cronici e grandi anziani prevista nei prossimi anni. Vorremmo evitare tutti certe derive del Drg già sperimentate in Italia e in Germania: il marchio “Swiss”, anche qui, non sembra più dare sufficienti garanzie... Ai malati e ai loro familiari. Siate consapevoli di questo cambiamento nel mondo della sanità: non si tratta solo di forma ma di sostanza. Non piacerà neppure ai vostri curanti in ospedale, vittime a loro volta del sistema, invitarvi a liberare il letto prima di esservi completamente ristabiliti. Riflettiamo comunque sul fatto che noi ticinesi siamo grandi consumatori di farmaci, medici e ospedali: in questo senso vi è forse ancora spazio di miglioramento. Infine a noi medici. Una maggiore sensibilità per i costi della salute anche da parte nostra è indispensabile, senza però prevaricare l'etica professionale: il medico deve pensare e decidere da medico, non da economista. Continuiamo a difendere I'interesse del malato, soprattutto di quello più vulnerabile. Proprio in questi periodi di disagio sociale ed economico per larghe fasce della popolazione, riappropriamoci di quel ruolo che Rudolf Virchow nell'Ottocento ci attribuiva: “I medici sono gli avvocati naturali dei poveri”. Altrimenti – ad una società in grado di offrire ai più deboli solo un letto a ore (“day hospital”) – non resterà che invocare ssn Camillo de Lellis, patrono universale dei malati, Brenno Balestra del personale di cura e degli ospedali. Primario di medicina interna e dir. sanitario all'Obv di Mendrisio (“La Regione” 11.01.2012) LAMal Compensati i premi eccessivi Trasmesso il messaggio per la restituzione di un miliardo ai Cantoni che han pagato troppo. Nei prossimi sei anni gli assicurati ticinesi beneficieranno di riduzioni per 90-100 milioni Gli assicurati di quei Cantoni che nei primi 15 anni di vita della Legge sulI'assicurazione malattia (LAMal) hanno pagato premi troppo elevati, dovranno essere rimborsati con riduzioni sui premi neIl'arco dei prossimi sei anni. Complessivamente un miliardo di franchi, di cui beneficeranno stampa:stampa 14.03.12 09:55 Pagina 131 RASSEGNA DELLA STAMPA otto Cantoni, tra cui anche il Ticino, al quale toccheranno circa 90-100 milioni secondo quanto confermatoci ieri dall'Ufficio federale della sanità (UFSP), che si tradurranno in uno sconto medio annuo per assicurato di circa 50 franchi fino al 2019. È quanto prevede il messaggio del Consiglio federale sulIa revisione della LAMaI trasmesso ieri alle Camere per compensare le eccedenze sui premi pagati tra il 1996 e il 2011 in alcuni Cantoni con un forte tasso di riserve. Si tratta del primo messaggio firmato da Alain Berset dalla sua nomina in Governo lo scorso dicembre, anche se la paternità della revisione spetta comunque a Didier Burkhalter, che l'aveva messa in consultazione lo scorso giugno. La polemica in merito alle disparità cantonali delle riserve delle casse malati si trascina da anni: in alcuni Cantoni, soprattutto latini, in passato i premi pagati sono stati spesso superiori ai costi effettivi, favorendo così l'accumulo di riserve ben oltre il minimo legale, che gli assicuratori hanno provveduto a capitalizzare. La questione si è fatta cruciale a fine 2010, quando le casse Assura e Supra hanno annunciato di voler trasferire verso altri Cantoni una parte delle loro riserve costituite a Ginevra, Vaud e Neuchâtel. Il Parlamento allora era intervenuto per chiedere al Governo d'impedire tale prassi e di mettere mano ad una proposta di legge per compensare anche i disequilibri passati. Da qui il progetto di Burkhalter del giugno scorso di una compensazione spalmata su sei anni e solo parziale, in quanto il miliardo che sarà ridistribuito copre unicamente la metà della differenza tra i costi reali e i premi effettivamente versati in alcuni Cantoni dal 1996 ad oggi. “Si tratta di un compromesso politico che ha raccolto un'ampia maggioranza”, ha commentato Berset, “una compensazione totale non sarebbe stata possibile”. La fattura sarà pagata direttamente dagli assicurati di quei Cantoni che in passato hanno invece versato troppo poco. L'aumento dei premi per quest'ultimi non dovrà comunque superare l'importo annuo ridistribuito della tassa sul CO2 attraverso gli assicuratori, che non può andare oltre un tetto di 50 franchi. In testa ai Cantoni che conosceranno un aumento dei premi troviamo Berna e Lucerna, seguiti a ruota da Uri, Svitto, Obvaldo, Nidvaldo, Glarona, Zugo, Soletta, Sciaffusa, San Gallo, Argovia e Grigioni. A beneficiare della compensazione saranno invece, oltre al Ticino, anche Ginevra, Neuchâtel, Giura, Vaud, Zurigo, Basilea Città e Turgovia. Per prevenire in futuro l'accumulo di nuovi scompensi a livello cantonale tra premi incassati e costi effettivi, il Consiglio federale ieri ha trasmesso alle Camere anche una revisione della legge sulla vigilanza dell'assicurazione malattia, che prevede un nuovo sistema di calcolo delle riserve basato su di una valutazione dei rischi di solvibilità per ogni singolo assicuratore invece delle rigide prescrizioni generali oggi in vigore. La revisione prevede inoltre la possibilità di correggere successivamente i premi nel caso in cui in un Cantone le entrate generate dovessero risultare “inopportunamente superiori” ai costi effettivi. Il progetto di legge prevede anche nuove esigenze in materia di trasparenza, a partire dall'obbligo di pubblicazione delle indennità versate agli organi direttivi delle casse, come pure il divieto per i presidenti dei CdA di presiedere anche la direzione delle stesse. La revisione getta anche le basi per il disciplinamento e il contenimento dei costi per la pubblicità e le commissioni per le attività di mediazione. A seguito delle forti opposizioni emerse in consultazione, Berset ha però rinunciato alla creazione di un'autorità di vigilanza indipendente, optando invece per potenziare gli organi di sorveglianza interni all'UFSP. Se il Governo otterrà l'avallo delle Camere, entrambe le riforme dovrebbero enDavide Vignati trare in vigore nel gennaio del 2013. (“Corriere del Ticino” 17.02.2012) SANITÀ Sì, ma ai medici di famiglia La competente Commissione degli Stati ha respinto all’unanimità l’iniziativa e propone modifiche di legge per velocizzare l’iter. Denti: “Non han capito nulla” Anche se per ragioni parzialmente diverse, l'iniziativa popolare sulla medicina di famiglia decisamente non piace ai politici. Dopo che già il Governo l'aveva respinta la scorsa primavera, decidendo di opporle un controprogetto diretto, ieri anche la Commissione della sanità e della sicurezza sociale del Consiglio degli Stati ha deciso di bocciarla. All'unanimità, o meglio, stando a quanto ha dichiarato la sua presidente Christine Egerszegi (PLR), gli avvisi dei senatori erano talmente evidenti che non c'è stato neppure bisogno di votare. Gli è che, stando per lo meno a quanto comunicato, i commissari vogliono sì migliorare la situazione della medicina di famiglia, ma non intendono aspettare i tempi, giocoforza lunghi, di una revisione costituzionale; di conseguenza, risulta la necessità di agire a livello legislativo. La Commissione ha perciò incaricato il Dipartimento federale dell'interno (DFI) di elaborare una serie di misure per rafforzare la medicina di famiglia, applicabili ai diversi settori e a vari livelli, e di mettere inoltre a punto un piano direttore per una loro attuazione più veloce possibile. Fin qui la differenza col Governo. Vi sono poi le consonanze. Citata dall'ats, la presidente ha infatti affermato, come già in primavera e a settembre il consigliere federale DidierBurkhalter, che allora dirigeva il DFI, che certe richieste contenute nell'iniziativa sono già state realizzate. 77 MARZO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 131 stampa:stampa 14.03.12 09:55 Pagina 132 RASSEGNA DELLA STAMPA Al riguardo la Egerszegi ha citato il via libera del Parlamento a un intervento del Consiglio federale sul Tarmed in caso di disaccordo tra i partner tariffali o il controverso progetto sulle reti di cure integrate (managed care), contro cui però proprio i medici hanno lanciato il referendum, riuscito. Già allora il controprogetto diretto del Governo aveva sollevato più critiche che altro; ieri il vicepresidente del comitato di iniziativa Franco Denti, pur riservandosi la possibilità di analizzare nei dettagli le future proposte della Commissione, non ne ha risparmiate altrettante. “È la seconda volta che la Commissione si china sul nostro progetto – ci ha dichiarato – ed è la seconda volta che a mio avviso dimostra di non aver capito nulla di cos'è l'iniziativa sulla medicina di famiglia e di quali sono i problemi dei medici di famiglia in Svizzera”. L'idea di rimandare al Consiglio federale il progetto per cercare di metterlo in pratica il più velocemente possibile “può essere una buona idea”. I dubbi nascono dal fatto che l'esecutivo ha già elaborato un “controprogetto che abbiamo bocciato” e che a suo avviso “la competenza sui temi sanitari delle Camere, dove le lobby delle casse malati fanno e disfanno quello che vogliono, è praticamente pari a zero. L'unica soluzione dunque sarebbe “di andare a votare e/o mettere in vigore misure a salvaguardia della medicina di famiglia”. Depositata nell'aprile 2010 con oltre 200.000 firme, l'iniziativa “Sì alla medicina di famiglia” vuole obbligare Cantoni e Confederazione ad agire per far fronte all'annunciata penuria di medici di famiglia, incoraggiare nuove leve e l'accesso alle cure nelle regioni periferiche. Secondo Denti fra cinque anni la metà dei medici di famiglia, che oggi hanno un'età media di 57 anni, andrà in pensione senza aver trovato un successore, fra dieci solo un quarto di loro sarà ancora in attività. Cifre contestate da Burkhalter, che citando un rapporto commissionato dal Parlamento aveva affermato che non vi sarebbe alcun peRocco Bianchi ricolo di penuria immediata. (“Corriere del Ticino” 18.02.2012) SANITÀ – Fine della moratoria sull’apertura di studi privati Sempre più specialisti vogliono mettersi in proprio BERNA (ATS) Ciò che si temeva si sta avverando: da quando non è più in vigore la moratoria sull'apertura di studi medici, ossia da questo gennaio, molti specialisti hanno deciso di mettersi in proprio. Lo scrivono oggi i quotidiani 132 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 MARZO 2012 “Der Bund” e “Tages Anzeiger”, secondo i quali in gennaio 323 persone – 200 in più rispetto a un anno fa – hanno fatto richiesta all'associazione nazionale degli assicuratori Santé-suisse per ottenere un numero di fatturazione. Forte l'incremento nel Ticino e a Ginevra. “Le richieste per un numero di fatturazione sono un indicatore di quanti medici intendono rendersi indipendenti facendosi pagare le prestazioni dall'assicurazione di base”, ha detto la portavoce di Santé-suisse Silvia Schütz, confermando le cifre pubblicate dai quotidiani. “Da un anno all'altro si è passati da 123 a 323 domande; un incremento del 163%”, ha spiegato. Invariato invece su un anno il numero di domande – 57 – inoltrare da medici di famiglia, figure professionali di cui si lamenta tra l'altro una certa mancanza in Svizzera. Schütz mette tuttavia in guardia: la richiesta di un numero di fatturazione non significa per forza l'apertura di uno studio medico in proprio .Ad ogni modo, Santé-suisse teme un incremento dei costi – e quindi dei premi – qualora molti specialisti dovessero optare per uno studio proprio. “È tuttavia difficile stimare ora quanto tutto ciò costerà in più alle casse malattia”, ha ammesso la Schütz. II numero di medici – specialisti e no – stranieri che si è rivolto a Santé-suisse per un numero di fatturazione è del 40%. Le richieste di un numero di fatturazione sono state superiori alla media in Ticino e Ginevra. (“Giornale del Popolo” 06.02.2012) E intanto si penalizzano i proprietari di una casetta Sussidi di cassa malati: la carrozzeria da Ferrari sul motore da Smart Il passaggio dal calcolo dei sussidi per il pagamento dei premi di cassa malati basato sul reddito imponibile a quello basato sul reddito disponibile era stato venduto, e recepito, come un grande passo avanti nell’ottica di giungere ad aiuti più mirati. Che è poi quello che tutti vorrebbero: una società che vada a vantaggio di chi davvero ne ha bisogno, senza sprecare danaro pubblico facendo piovere sul bagnato. Purtroppo la realtà si sta dimostrando ben diversa dalle aspettative. Intanto la maggioranza dei beneficiari di sussidi quest’anno se Ii è visti ridurre. Col risultato che nel 2012, anno in cui i Ticinesi avrebbero dovuto addirittura beneficiare di una diminuzione dei premi di cassa malati(!) – ve Ii ricordate i dibattiti pre elettorali di aprile ed ottobre? – ci si ritrova invece con un aumento, anche rilevante, della fattura a carico dell’assicurato. stampa:stampa 14.03.12 09:55 Pagina 133 RASSEGNA DELLA STAMPA Sostanza immobiliare Particolarmente urtante è poi la penalizzazione dei proprietari di una casetta, che quest’anno si vedono annullare o decurtare il sussidio di cassa malati. Motivo? Presto detto: è stata abolita franchigia esistente sulla sostanza immobiliare, che ammontava a 150mila Fr per le persone singole e 200mila per le famiglie, riferita al valore imponibile. Una franchigia relativamente generosa quindi, et pour cause. Pensiamo in particolare al caso degli anziani proprietari della loro casetta o appartamento, frutto dei risparmi di una vita, che proprio per questo non beneficiano della complementare, ma vivono (tirando la cinghia) con la sola AVS. II sussidio di cassa malati si giustificava ampiamente poiché queste persone, se invece di risparmiare ed investire poi i risparmi in mattoni, si fossero “mangiate fuori tutto”, avrebbero avuto diritto alla complementare, oltre che al sussidio per il pagamento dei premi di cassa malati. Quindi avrebbero causato una spesa non indifferente al settore pubblico. A seguito della casetta, lo Stato riparmia: non versa la PC. Si lasci dunque almeno il sussidio di cassa malati. Questo il ragionamento che stava dietro alla franchigia, un ragionamento che non può certo dirsi obsoleto. Anzi, malgrado la franchigia fosse relativamente generosa, negli anni scorsi erano anche state avanzate delle proposte per estenderla ancora un po’. E invece la si è abolita tout court. Comuni chiamati ad intervenire Il problema dei sussidi di cassa malati è che, nel tentativo di voler fare “meglio”, si è sfasciato un sistema che tutto sommato funzionava. Si sarebbe fatto meglio ad aggiustarlo con qualche correttivo, invece di volerlo rivoluzionare. In tanti si sono lasciati abbaliare. Adesso ci si accorge che, per fare un paragone automobilistico, si è voluto montare una carrozzeria da Ferrari sul motore di una Smart. I Comuni, quelli le cui finanze lo consentono, dovrebbero a questo punto sentirsi moralmente obbligati a mettere dei cerotti dove possono. Lugano ha già cominciato, intervenendo sui tagli fatti ai sussidi di cui beneficiano gli anziani e gli invalidi titolari di PC (si tratta di un problema slegato da quello del passaggio dai sussidi basati sull’imponibile a quelli basati sul diponibiIe, ma comunque di una nuova penalizzazione a danno di persone economicamente fragiIi). Ce da sospettare che bisognera andare oltre. Assicurati da aiutare Mozione di Soldini e Locatelli Nella sua seduta del 14 dicembre 2011 il Parlamento cantonale ha deciso di cambiare le modalità di pagamento del premio di cassa malati per tutti i beneficiari di prestazione complementare (PC). Dal 10 gennaio è cambiata l’entità del pagamento del premio dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico sanitarie ai sensi della LAMaI. Infatti se, fino al 31 dicembre 2011, il pagamento del premio effettivo era garantito dal Cantone (cioè quello a cui lassicurato doveva al suo assicuratore malattie), dal 10 gennaio 2012 il premio annuo sarà pagato soltanto fino a concorrenza dell’importo forfettario stabilito dall’Ordinanza del Dipartimento federale dell’interno (DFI) del 25 ottobre 2011. Pertanto se il beneficiario di PC ha un premio più elevato del forfettario, la differenza è direttarnente a suo carico. Per questa ragione, osservato come la differenza a carico dell’assicurato possa variare sensibilmente a seconda della cassa malati sceIta, ritenuta I’impossibilità di cambiamento in tempo utile da parte dell’assicurato nei confronti del proprio assicuratore malattia (termine 30 giugno, con franchigia ordinaria di 300 franchi rispettivamente 31 dicembre 2012, con franchigie superiori) si propone: • di istituire una procedura comunale che permetta di individuare i beneficiari di PC domiciliati nel Comune; • di pagare la differenza scoperta tra il premio forfettario stabilito dal DFI e il premio effettivo richiesto dall’assicuratore limitatamente all’anno 2012. Giorgio SoIdini e Paolo Locatelli, consiglieri comunali Bellinzona ("Popolo e Libertà" 20.01.2012) Reintrodurre le fanchigie Intanto, però, almeno un provvedimento deve essere rivendicato chiaramente: la reintroduzione delle franchigie sulla sostanza. Una domanda nasce infine spontanea: è possibile che tra gli addetti ai lavori nessuno si sia accorto che dentro la scatola luccicante del reddito disponibile si nascondevano amare sorprese? Oppure gli avvertimenti ci sono stati, ma si è preferito fare orecchie da mercante? Lorenzo Quadri (“Mattino della domenica” 05.02.2012) 77 MARZO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 133 sezione giuridica:sezione giuridica 14.03.12 09:58 Pagina 382 SEZIONE GIURIDICA Nota a sentenza CONTESTAZIONE DI POSIZIONI TARMED 1. Una sentenza del 2011 del Tribunale cantonale delle assicurazioni (TCA, pubblicata in RDAT, II-2011, n. 59) offre l’occasione per attirare l’attenzione dei medici e dei loro pazienti su aspetti procedurali, poco evidenti e che a volte ci sfuggono, nel sistema del terzo garante (nel quale, vale la pena di ricordarlo, “terzo” è il paziente-assicurato e non l’assicuratore). 2. La fattispecie essenziale è classica: il paziente riceve una fattura LAMal; la trasmette per il rimborso all’assicuratore; quest’ultimo non accetta una delle posizioni esposte e, a richiesta esplicita del paziente-assicurato, emette una decisione formale di rifiuto; il paziente la impugna davanti al TCA (via di impugnazione che viene menzionata sulla decisione). 3. Il TCA, richiamandosi alla giurisprudenza del TF, ha rilevato che le liti fra assicuratori e fornitori di prestazioni sono decise dal Tribunale Arbitrale (TA); se l’assicurato è debitore della rimunerazione, l’assicuratore lo rappresenta a proprie spese davanti allo stesso TA. La competenza del TA dipende dalle parti toccate dall’oggetto litigioso: “la controversia deve concernere la posizione particolare dell’assicuratore o del fornitore di prestazioni nell’ambito della LAMal, per esempio per questioni riguardanti gli onorari e le tariffe”. Inoltre, sempre nel terzo garante, l’assicuratore “può intentare, anche contro la volontà della persona assicurata, a nome di quest’ultima, un’azione legale presso il TA nei confronti del fornitore di prestazioni, poiché non compete alla persona privata decidere se i fornitori di prestazioni hanno rispettato le disposizioni legali in materia di tariffe”. E ancora: “si tratta di una vertenza che porta sulla questione di sapere se un intervento, che viene coperto dalla LAMal, e i cui costi di principio sono a carico dell’assicuratore, è stato fatturato correttamente” e quindi, in definitiva, se deve essere rimborsato dalla cassa. Il TCA osserva che nella LAMal l’assicurato deve beneficiare di una protezione tariffale assoluta; “nel caso in cui il medico ha fatturato in maniera contraria al tariffario, le conseguenze economiche non devono essere sopportate dall’assicurato bensì dal fornitore di prestazioni”. 4. Queste premesse hanno conseguenze procedurali significative. L’assicuratore non deve e non può (come spesso si ritiene) emanare una decisione formale di rifiuto di rimbor- 134 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 MARZO 2012 so, obbligando così l’assicurato ad agire in giustizia contro lo stesso assicuratore. La cassa malati deve per contro, se rifiuta il rimborso, assumere la rappresentanza del paziente e agire contro il medico contestando l’esposizione della posizione che non intende riconoscere. La competenza allora è del Tribunale Arbitrale cantonale previsto dalla LAMal (e non del TCA). 5. Questa giurisprudenza aiuta il paziente assicurato, anche perché è principalmente compito dell’assicuratore informarlo sui suoi obblighi e soprattutto sui suoi diritti (segnatamente, di non doversi occupare direttamente di contestare la fattura davanti a un tribunale). A mio avviso è tuttavia importante, conoscendo le lacune informative delle casse malati, che già il medico orienti il paziente su questi aspetti. 6. Resta aperto un altro tema. Dalla sentenza non si deduce se il paziente avesse già onorato la fattura del medico; né, se lo avesse fatto, se la cassa sia obbligata a rimborsargliela immediatamente (e integralmente), con facoltà di chiedere poi al medico la restituzione se il TA accertasse la fatturazione non conforme (e accreditando poi all’assicurato la parte di franchigia e/o di partecipazione ai costi già dedottagli). Seguendo il concetto di “protezione tariffale assoluta” la risposta potrebbe essere affermativa. Ciò, fra l’altro, dovrebbe spingere gli assicuratori a prendere più rapidamente posizione e, se del caso, ad agire contro il medico. Più pragmaticamente, e se i tempi resteranno ragionevoli, mi sentirei di consigliare al medico di non sollecitare al paziente il pagamento (e tanto meno di agire in via civile contro di lui; la procedura verrebbe verosimilmente sospesa poiché l’oggetto della lite risulterebbe pendente davanti alle istanze amministrative); e di attendere l’esito dell’azione giudiziaria della cassa contro di lui. 7. Un’ultima osservazione. Il medico deve mettere in conto di trovarsi convenuto in un’azione giudiziaria promossa contro di lui dal suo paziente, rappresentato dalla cassa malati. Dovrà avere comprensione per quel paziente, che non può sottrarsi a questo ruolo (anche se completamente soddisfatto delle prestazioni del suo medico) a meno di rinunciare al rimborso della fattura. Avv. Pierpaolo Caldelari
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