78° anno febbraio 2013 organo ufficiale dell`ordine dei
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78° anno febbraio 2013 organo ufficiale dell`ordine dei
copertina:Copert.TRIB.MED. 12.02.13 10:45 Pagina 1 7 8 TRIBUNA MEDICA TICINESE 2 ORGANO UFFICIALE DELL’ORDINE DEI MEDICI DEL CANTONE TICINO 78° ANNO FEBBRAIO 2013 AN NI sommario:sommario 12.02.13 10:47 Pagina 1 TRIBUNA MEDICA TICINESE TMT Mensile organo ufficiale Ordine dei medici del Cantone Ticino Corrispondenza OMCT, Via Cantonale, Stabile Qi – CH-6805 Mezzovico [email protected] Tel. +41 91 930 63 00 - fax +41 91 930 63 01 Direttore responsabile Dr. Med. Vincenzo Liguori Pian Scairolo 34 a 6915 Lugano-Noranco Tel + 041 091 993 21 10 Fax +41 091 993 21 32 [email protected] Redazione Scientifica Coordinatore Responsabile Prof. Dr. Med. Mario Bianchetti [email protected] Comitato Scientifico Prof. Dr. Med. Luca Mazzucchelli Prof. Dr. Med. Augusto Gallino Dr. Med. Christian Candrian Dr. Med. Mauro Capoferri Dr. Med. Fabio Cattaneo Dr. Med. Christian Garzoni Dr. Med. Curzio Solcà Fotocomposizione-stampa e spedizione Tipografia Poncioni SA, Via Mezzana 26 - CH-6616 Losone ([email protected]) Tel. +41 91 785 11 00 - fax +41 91 785 11 01 Ordine dei medici vicino alla natura Pubblicità Axel Springer Schweiz AG Fachmedien Yvette Guggenheim Postfach 3374, CH-8021 Zürich ([email protected]) Tel. +41 43 444 51 04 - fax +41 43 444 51 01 Abbonamento annuale Fr. 144.– (11 numeri) Medici Assistenti Fr. 48.– SOMMARIO EDITORIALE SEZIONE SCIENTIFICA Riabilitazione oncologica, una realtà nascente in Ticino S. Mauri, N. Bender Test prenatale non invasivo per aneuploidia. Cosa cambia nella pratica clinica?, S. Kardakis, F. Trento, G. Caccia La periartrite omero-scapolare non esiste più!, Chr. Candrian, N. Schiavone, F. Del Grande, G. Walch Revisione Cochrane: statine e insufficienza renale cronica: una buona combinazione?, F. Barazzoni Patologia in pillole, L. Mazzucchelli, D. Christoforidis 33 37 41 47 51 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT Date da ricordare Offerte e domande d’impiego Persone Oncolunches 2013 Corso di aggiornamento regionale IOSI - Conferenze formative Formazione servizio Radiologia ORL 2013 Allergie e inquinamento atmosferico Associazione Triangolo Sopraceneri - Conferenze 2013 Programma formativo Medici accreditati e Medici Assistenti Clinica Santa Chiara Simposio ticinese di immunologia clinica Premio letterario internazionale città di Arona RASSEGNA DELLA STAMPA 53 53 55 55 56 56 57 57 57 58 58 58 60 SEZIONE GIURIDICA Sulla revoca dell’autorizzazione di esercizio 78 FEBBRAIO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 65 taccuino:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 15:59 Pagina 31429 EDITORIALE Il Presidente OMCT dr. med. Franco Denti ha cortesemente messo a disposizione la pagina di questo numero ai Colleghi del Servizio Medico Regionale AI. Le “malattie non oggettivabili” Ecco come vengono considerate dall’Assicurazione Invalidità Il concetto di “patologia non oggettivabile”, nell’ambito della sesta revisione della LAI deve essere chiarito e delimitato con precisione, per evitare dei pericolosi fraintendimenti. Secondo l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), tale concetto si riferisce infatti a sindromi senza patogenesi o eziologia chiare e senza causa organica comprovata. Questa definizione resta tuttavia ancora troppo generica per avere un’utilità operativa in ambito medico-assicurativo. L’UFAS fornisce pertanto un elenco delle sindromi che ricadono sotto questo capitolo. Esse sono: i disturbi da dolore somatoforme, la sindrome da fatica cronica, la fibromialgia, la nevrastenia, l’anestesia e la perdita sensoriale dissociative, l’ipersonnia non organica, i disturbi dissociativi dell’attività motoria e il traumatismo cervicale da contraccolpo (colpo di frusta). L’UFAS precisa tuttavia che non vanno considerate “malattie non oggettivabili” altri disturbi psichiatrici, quali ad esempio le depressioni, la schizofrenia, i disturbi ossessivo-compulsivi, i disturbi dell’alimentazione, i disturbi ansioso-fobici o i disturbi della personalità, per i quali peraltro la ricerca sta accumulando sempre più evidenze di alterazioni neuro-morfologiche. Sulla base di un’ampia giurisprudenza, la quale a sua volta fa riferimento a studi epidemiologici, le patologie non oggettivabili sopra elencate non vengono “di principio” considerate invalidanti. L’eterogeneità delle ipotesi psicopatologiche che cercano di spiegare l’insorgenza delle diverse “malattie non oggettivabili” non permette una trattazione globale delle stesse, che peraltro esula da questo contesto. Tuttavia, quando il legislatore definisce non-invalidanti queste malattie, adotta il principio della cosiddetta “superabilità dei limiti”. Non si vuole dunque negare né la presenza della malattia, né la sofferenza che essa comporta per l’individuo. Si afferma invece che, al di là dei meccanismi patogenetici sottostanti, i limiti dettati dal processo morboso sono superabili attraverso un ragionevole sforzo di volontà da parte del paziente. Infatti, tutte queste patologie, pur avendo un’eziopatogenesi poco chiara ed eterogenea, presentano un comune denominatore: dei significativi meccanismi di vantaggio, più o meno consci, coagulano attorno al sintomo le tensioni psicosociali dell’individuo e mantengono l’omeostasi psichica entro la cornice del ruolo di malato. Da questa constatazione deriva l’importanza di attivare coloro che soffrono di queste patologie, spingendoli a rimettersi in gioco, sia nel lavoro che, di riflesso, nella società. Esigere dal paziente uno sforzo di volontà per superare i propri limiti, permette il recupero del funzionamento ed il contenimento della malattia stessa. Al contrario, un atteggiamento terapeutico poco esigente, così come ogni logica di risarcimento, mantenendo il soggetto fuori dal mondo del lavoro non fanno altro che peggiorare e cronicizzare la malattia. Un paziente rassegnato, focalizzato solo sul proprio dolore, perde progressivamente il proprio ruolo all’interno della società e della famiglia; si aggrappa al sintomo ed ai vantaggi primari e secondari che esso offre, per mantenere in equilibrio il proprio Sé e dare un nuovo senso, seppur precario e distorto, al proprio orizzonte umano. 78 FEBBRAIO 2013 Eccezionalmente, ma solo per casi di notevole gravità, si ammette che un soggetto con questi disturbi non sia più capace di mettere in atto lo sforzo di volontà necessario a superare i limiti della malattia. Tale gravità deve però essere comprovata secondo parametri specifici, i cosiddetti criteri di Foerster, dal nome del medico legale tedesco che li ha studiati. Secondo tali criteri l’impossibilità di riattivare un paziente affetto da malattia somatoforme è ammissibile solo di fronte a: una grave comorbidità psichiatrica o somatica, un isolamento sociale in tutti gli ambiti, una scarsa risposta terapeutica nonostante anni di cure condotte secondo la regola dell’arte, uno stato psichico cristallizzato che non è più suscettibile di evoluzione favorevole. Non esiste un modo univoco e standardizzato per quantificare la gravità della malattia desumendola dal cumulo di questi fattori. Il medico deve però descriverli nella loro complessità, giungendo a conclusioni coerenti e fondate. Compete infine all’amministrazione o, in ultima analisi, al giudice, decidere se sulla base degli argomenti portati lo sforzo di volontà del paziente non sia più esigibile. 6a revisione Assicurazione Invalidità: un cambiamento che offre nuove opportunità Negli ultimi anni, la Legge federale dell’assicurazione per l’invalidità ha subito numerose modifiche. La più significativa è stata la quinta revisione, entrata in vigore nel 2008, che ha segnato tangibili cambiamenti finalizzati a potenziare gli strumenti per la reintegrazione delle persone nel mercato del lavoro primario. A questo proposito si ricordano in particolare il rilevamento tempestivo e l’intervento tempestivo. Lo scopo finale era quello di contenere maggiormente la concessione delle nuove rendite grazie anche a provve- TRIBUNA MEDICA TICINESE 31 taccuino:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 15:59 Pagina 31430 EDITORIALE dimenti professionali che rappresentino una reale alternativa alla rendita. invalidità, eventualmente diminuendo o sopprimendo la quota di rendita. Avvocato Maestri, il 1° gennaio 2012 è entrata in vigore la 6a revisione dell’Assicurazione Invalidità dopo soli 4 anni dall’introduzione della 5a revisione. Come si spiega questo fermento legislativo? Vale senz’altro la pena ricordare come la 6a revisione, entrata in vigore nel 2012, costituisce una continuità a questo discorso reintegrativo. In particolare, con la 5a revisione. Infatti le misure di risanamento adottate sono indirizzate a permettere alle persone che già beneficiano di una rendita, di rimettersi in gioco a titolo lavorativo. ritrovando un ruolo attivo non solo a livello professionale, ma anche sociale. Un tale modo di procedere è un fattore di valorizzazione delle persone in rendita, mettendo in evidenza le loro capacità e competenze che possono produrre valore aggiunto. Quali vantaggi tangibili porterà secondo lei la 6a revisione AI? Da tutto questo si possono trarre effetti benefici: dare una seconda occasione ai nostri assicurati per rientrare nel mondo attivo del lavoro, migliorando la loro qualità di vita e rendendoli più autonomi a livello finanziario ed eliminare quella discrepanza che si è creata nel tempo in rapporto alle persone che oggi, per la prima volta, si rivolgono all’ufficio AI. La 6a revisione è dunque un mezzo di rilancio per persone che hanno perso parzialmente o totalmente la loro capacità di guadagno. Ma è sempre possibile applicare provvedimenti professionali a persone beneficiarie di rendita? È importante segnalare che prima di attuare provvedimenti professionali ad assicurati già beneficiari di rendita esiste una procedura di verifica per determinare dove è possibile o auspicabile intervenire. Una prima verifica interna viene svolta da un rappresentante del Servizio Medico Regionale in collaborazione con un responsabile integrazione dell’Assicurazione Invalidità. Questi, attraverso un colloquio preliminare con l’assicurato e il coinvolgimento attivo della rete dell’assicurato, valutano attentamente la situazione prima di applicare i provvedimenti professionali introdotti con la 6a revisione AI. Ed è solo dopo la buona riuscita dei provvedimenti messi in atto, che l’ufficio AI rivaluta il grado di 32 TRIBUNA MEDICA TICINESE Oltre a questo i risultati devono alla fine portare ad un risanamento finanziario di questa importante assicurazione sociale, sofferente di 15 miliardi di deficit. E il medico curante: quale può essere il suo apporto? Affinché l’obiettivo sia raggiunto con la soddisfazione di tutte le parti, il ruolo di sostegno del medico del progetto reintegrativo, messo in atto dall’ufficio AI, è fondamentale. L’esperienza di collaborazione, intensificatasi negli ultimi anni, con i curanti ci porta ad affermare che, anche se vista da due punti di vista diversi, vi è un punto in comune importante: il benessere della persona, raggiunto anche tramite l’interazione tra la situazione medica e quella lavorativa. L’assenza di un danno alla salute non è un presupposto necessario per l’esercizio di un’attività lavorativa. Tuttavia il medico curante può supportare il proprio paziente in modo tale che il problema non costituisca un ostacolo, mettendo in evidenza le risorse della persona e quindi permettendo all’ufficio AI di progettare insieme ad essa il reinserimento in un posto di lavoro. Alberto Bonzano, medico psichiatra FMH, Capo del Servizio Medico Regionale 77 DICEMBRE 2012 riabilitazione:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:51 Pagina 33 SEZIONE SCIENTIFICA RIABILITAZIONE ONCOLOGICA, UNA REALTÀ NASCENTE IN TICINO S. Mauri, N. Bender Introduzione La riabilitazione diventa sempre più importante nel processo di cura del paziente oncologico. In effetti la presa a carico con un trattamento multimodale e interdisciplinare ha aumentato il successo delle terapie e ha di conseguenza incrementato il tasso e la durata della sopravvivenza. Ma gli interventi terapeutici rimangono pur sempre traumatici, con compromissioni fisiche e/o psicologiche. Siamo quindi confrontati con l’insorgenza di nuove necessità, legate alle difficoltà che possono manifestarsi nella vita quotidiana, professionale, sociale e famigliare e nel cambiamento dell’immagine corporea sperimentati da chi sopravvive a un tumore o si trova comunque in fase di remissione. Vanno inoltre considerate altre problematiche che possono interferire nella progettazione del proprio futuro (fertilità, paura della recidiva, perdita del lavoro, mutilazioni...). Sinora la riabilitazione si incentrava sul recupero di una funzione o di un organo colpito. Le prime esperienze riabilitative sono state sviluppate in senologia (linfedema), dopo una colostomia o una tracheostomia, con riscontri molto positivi per la qualità di vita del paziente. Una presa a carico globale e preventiva non era però mai stata considerata uno standard. Nel 2009 la Lega ticinese contro il cancro e lo IOSI, accogliendo questo bisogno crescente della popolazione oncologica, si sono uniti alfine di proporre un programma di riabilitazione oncologica ambulatoriale. Dopo aver implementato nel 2008 un programma di riabilitazione oncologica stazionario alla clinica di Novaggio, che sin dal principio ha avuto un’apprezzabile successo presso i pazienti che hanno seguito un iter terapeutico impegnativo, si è deciso di estendere questa offerta a coloro che affrontano terapie ambulatoriali e che hanno, o possono avere, disagi o problematiche legati alla malattia o/e alle terapie oncologiche. Dopo una prima fase pilota, il programma di riabilitazione è stato offerto a tutti i nuovi pazienti dell’ambulatorio IOSI di Lugano. L’obiettivo principale è quello di una presa a carico del paziente sin dalla fase iniziale del suo percorso, alfine di anticipare e limitare le difficoltà potenziali e/o attuali che possono sorgere con la comparsa della malattia. I cambiamenti fisici e sociali ai quali so- no confrontati i pazienti oncologici sono considerevoli; con la riabilitazione ci siamo prefissati di aiutarli ad accettare ed eventualmente convivere con una situazione mutevole. Un ulteriore obiettivo è la creazione di una rete di cure e di sostegno, che viene attivata in funzione dei vari bisogni nelle differenti fasi della malattia. Questa rete permette di mantenere, là dove possibile, una stabilità socio-professionale e di valutare i bisogni riabilitativi e le risorse esistenti, così da consentire al paziente un ruolo attivo nella sua cura (self-empowerment). Materiale e metodi Indicazioni e obiettivi Dopo un percorso di cure oncologiche, l’obiettivo non è solo il recupero funzionale, ma anche un recupero sociale, psicologico e di qualità di vita. Tenendo conto di questi obiettivi, la riabilitazione oncologica diventa un processo dinamico che trova le sue indicazioni in tutte le fasi della malattia. Le indicazioni e gli obiettivi posti seguono le classificazioni secondo Dietz (vedi Tabella 1) e Cheville (vedi Tabella 2). “La riabilitazione è volta da un lato a I. Prevenzione: trattamento prima dell’insorgenza di un handicap potenziale, alfine di diminuire l’impatto o ridurre la durata II. Guarigione: il paziente può aspettarsi, grazie al trattamento, di riacquisire il suo stato funzionale, come prima della malattia sia dal punto sociale che professionale III. Sostegno: lo sviluppo della malattia può essere controllato e il paziente può, anche se con certe limitazioni, ritrovare il suo ambito socioculturale e, a certe condizioni, reintegrarsi professionalmente. IV. Palliativo: prospettiva di sviluppo della malattia. Un programma di terapia appropriato permette al paziente di mantenere una certa autonomia e qualità di vita e ridurre il rischio di complicanze Tab.1: classificazione secondo Dietz Stadio 1 Nuova diagnosi tumorale, dopo l’inizio della prima fase di terapia Stadio 2 Malattia tumorale conosciuta, dopo l’inizio della prima fase di terapia Stadio 3 Preparazione ad un trattamento oncologico impegnativo Stadio 4 Malattia tumorale conosciuta e stato dopo complicanze dovute alla malattia. Tab. 2: classificazione secondo Cheville 78 FEBBRAIO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 33 riabilitazione:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:51 Pagina 34 SEZIONE SCIENTIFICA prevenire e minimizzare gli effetti indesiderati «acuti», del tumore e dei trattamenti e dall’altro ad evitare – quando possibile – la tossicità tardiva che può manifestarsi a distanza di diversi anni dalla diagnosi e dalla guarigione.”1 Metodo Ogni anno allo IOSI vengono trattati circa 1000 nuovi pazienti affetti da tumore, di cui circa 300 seguiti presso l’ambulatorio di Lugano. Nel programma ambulatoriale implementato a Lugano, nella fase iniziale della malattia abbiamo puntato sulla prevenzione, l’informazione e il sostegno. Durante lo sviluppo del progetto abbiamo ampliato la rete dei professionisti in funzione dei bisogni dei pazienti e/o dei loro famigliari. La rete multidisciplinare si compone di infermiera, medico, fisioterapista, ergoterapista, logoterapista, dietista e nutrizionista, psicologo e psichiatra, assistente sociale, assistente spirituale, consulente sessuale, stomatoterapista, estetista, parrucchiera, consulente tabaccologia, volontarie. L’obiettivo è di informare tutti i pazienti sul programma di riabilitazione e di valutare insieme l’opportunità di aderire a questa offerta. I pazienti che non hanno voluto o potuto entrare in questo programma all’inizio dei trattamenti, avranno la possibilità di aderirvi in seguito. La selezione dei pazienti viene effettuata dall’infermiera coordinatrice, impiegata della Lega contro il cancro, che dopo aver consultato la lista delle nuove diagnosi e l’agenda dell’ambulatorio, in accordo con l’oncologo responsabile, consegna un questionario di auto-valutazione ai pazienti 1”libro bianco sulla riabilitazione oncologica” Progetto H.O. C.U.R.A. F.A.V.O. P.26 34 TRIBUNA MEDICA TICINESE e organizza un primo colloquio di assessment. Il colloquio con l’infermiera ha una durata di circa 90 minuti, si svolge in ambulatorio, in presenza dei famigliari se il paziente lo desidera. Durante questo incontro, oltre al sostegno e alle informazioni riguardanti la malattia, le terapie e le possibili incertezze legate a questa nuova situazione, vengono individuati eventuali bisogni a livello fisico, psicologico, sociale, nutrizionale, estetico, sessuale o altro. Il colloquio riveste un’importanza fondamentale, essendo un momento privilegiato per il paziente, che, sentendosi in un clima di fiducia e avendo tempo a disposizione, può esprimere i propri disagi e bisogni. L’infermiera coordinatrice organizza quindi i consulti dai vari specialisti e segue l’andamento delle proposte riabilitative. Queste proposte possono cambiare nell’arco del processo terapeutico, in funzione dell’evoluzione della situazione. Il colloquio può essere eseguito: • In visita ambulatoriale, poco dopo l’annuncio della diagnosi. È auspicabile valutare i vari impegni terapeutici del paziente, alfine di non causare ulteriori stress. • Prima della dimissione di un paziente ricoverato; • All’occorrenza di una nuova situazione; • Alla fine del percorso terapeutico oncologico Quando il programma giunge a termine, l’infermiera coordinatrice e il medico valutano i benefici e le eventuali ulteriori necessità. Se è necessario il programma viene modificato. Alla fine del percorso oncologico viene effettuata una valutazione con lo scopo di accompagnare il reinserimento socio-professionale del paziente. 78 FEBBRAIO 2013 Risultati Da gennaio 2011 a dicembre 2011 all’ambulatorio OIL sono stati visti 292 nuovi pazienti, 168 erano eleggibili per la riabilitazione oncologica, 69 sono effettivamente entrati nel programma riabilitativo. L’età media è di 64,5 anni. In 17 non hanno concluso il programma: 10 per decesso, 2 per peggioramento delle condizioni generali in seguito a progressione tumorale, 2 per rifiuto del paziente, 1 per trasferimento presso un altro centro e 2 per altri motivi. I consulti organizzati sono ripartiti nelle seguenti proporzioni: 25 dietista, 25 assistente sociale, 19 fisioterapia (14 Novaggio, 5 esterni), 6 psicologa (paziente o famigliari), 6 estetista (vedi Grafico 1). 28 pazienti presentano uno stato nutrizionale compromesso (secondo il Nutrition Risk Assessement di Kondrup) già alla diagnosi: 1° grado: 3 pazienti, 2° grado: 7, 3° grado: 9, 4° grado: 9 (vedi Grafico 2). L’intervento della dietista (documentazione completa solo per 6 pazienti) ha permesso una stabilizzazione del peso in 5 pazienti e una stabilità dell’albumina in 3. Gli interventi dell’assistente sociale sono stati soprattutto in ambito economico, organizzativo (aiuti a domicilio, trasferte) e aiuto al reinserimento professionale o AI. La fisioterapia (14 pazienti valutabili), ha ottenuto un chiaro miglioramento delle prestazioni fisiche (test della sedia, delle scale e dei 6 minuti effettuati a inizio e fine trattamento) e in 11 casi si è pure potuto dimostrare un miglioramento dei sintomi significativo secondo valutazione ESAS. L’astenia risulta uno dei sintomi più frequenti e spesso limitante anche nel percorso riabilitativo. Discussione e conclusioni Complessivamente i dati rilevati sono in linea con quanto sperimentato nel progetto pilota effettuato l’anno precedente e i bisogni rispecchiano l’età media elevata (64,5 anni) dei nostri riabilitazione:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:51 Pagina 35 SEZIONE SCIENTIFICA nia, il calo ponderale e muscolare, la labilità dell’umore. L’apprezzamento è stato molto elevato sia da parte dei pazienti e dei famigliari, sia da parte degli oncologi curanti. I punti di forza di questo programma sono la valutazione approfondita del paziente nella sua globalità, il coordinamento delle risorse multidisciplinari da parte di una persona di riferimento, il programma personalizzato. Il nostro obbiettivo a medio termine sarebbe l’estensione dell’offerta riabilitativa ambulatoriale a tutto il cantone, ma a tutt’ora non tutte le prestazione sono riconosciute dalla LAMAL, in particolare il lavoro di coordinamento. L’interesse per la riabilitazione oncologica sta maturando in tutta la Svizzera, tanto che si è costituito un‘associazione che raggruppa i vari professionisti interessati (www.oncoreha.ch), con l’obiettivo di sviluppare una filosofia e una strategia comune su tutto il territorio nazionale. Grafico 1 Simonetta Mauri, Noëlle Bender Corrispondenza: Dr.ssa Simonetta Mauri, Istituto Oncologico della Svizzera Italiana, Ospedale Regionale di Lugano, 6962 Viganello. e-mail: [email protected] Gli autori dichiarano di non avere conflitti d’interesse. Bibliografia Grafico 2 Bender Noëlle. Programme de réadaptation oncologique, dans quel but?. Schweizer Krebsbulletin. Nr.1/2010 ; p.49-51 pazienti. Si tratta tuttavia di un piccolo numero di pazienti e purtroppo non tutti i dati sono stati raccolti in modo completo. Inoltre per alcuni ambiti (psicologici, sociali,…), gli strumenti a disposizione sono limitati, trattandosi di scale di valutazione soggettive. Alcune conclusioni si pos- sono comunque trarre. Questo tipo di approccio multidisciplinare è sicuramente utile al paziente oncologico e permette un miglioramento della propria qualità di vita globale. L’informazione data al paziente durante il colloquio permette di influire positivamente su alcuni sintomi quali l’aste- 78 FEBBRAIO 2013 Chasen Martin. L’approche de réadaptation et de nutrition en oncologie… ça fonctionne. 1Ere journée romande de réadaptation oncologique, Clinique la Lignière, 19 juin 2008 Chasen Martin and Dippenaar A.P.. Cancer nutrition and rehabilitation - its time has come!. Current Oncology - Volume 15, Number 3. 2008 n2 TRIBUNA MEDICA TICINESE 35 riabilitazione:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:51 Pagina 36 SEZIONE SCIENTIFICA Cheville A.L. and all.. The detection and treatment of cancer-related functional problems in an outpatient setting. Support Care Cancer 2009 17:61-67 Cheville Andrea L.. Cancer Rehabilitation. Elsevier Seminars in Oncology; 10.1053/j 2005 Dietz JH.. Rehabilitation Oncology. NY: John Wiley & Sons; 1981. Dimeo C e all.. Effects of Physical Activity on the Fatigue and Psychologic Status of Cancer Patients during Chemotherapy., 2273-2277 CANCER May 15, 1999 / Volume 85 / Number 10 EBERHARD S..Rehabilitation. Nationales Krebsprogramm für di Schweiz, 2011-2015; p.148161 Gilchrist Laura S and all.. A Framework for Assessment in Oncology Rehabilitation. Physical Therapy, March 2009; volume 89, Number 3. Leonardi M.. Salute, disabilità, ICF e Politiche sociosanitarie. In Sociologia e politiche sociali, Franco Angeli Editore, Milano 2005. Libro bianco sulla riabilitazione oncologica. Progetto H.O. C.U.R.A. 2008 Marenzi Roberto. Le nuove frontiere della medicina riabilitativa in oncologia. Medicina riabilitativa e oncologia. Università degli Studi di Padova. Riccione 21-24 maggio 2007 McIntyre Peter. Living with the consequences. Cancer world n. luglio/agosto 2007 Muscaritoli Maurizio. La nutrizione nel malato oncologico. La collana del girasole N°13, 2010. O.M.S. ICF, Classificazione internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute. Ed. Erikson. 2004. Sanna Piero. Nutrizione-malnutrizione ospedaliera e riabilitazione oncologica. Simposio GIOTI, Cadempino, 25.11.2010 Wannesson Luciano. Ruolo della riabilitazione in onco-ematologia: Evidenza Scientifica. Cadempino, 25.11.2010. Zampolini M.. La misura della condizione funzionale. Obiettivi e strategie dell’assistenza riabilitativa multidisciplinare al paziente oncologico. Roma, 2006. Zanolla R. e Pirovano C.. Medicina Oncologica, Principi di riabilitazione del paziente oncologico. cap.74. Buonadonna. Edi-ermes, 1998. Milano. Masson 36 TRIBUNA MEDICA TICINESE 78 FEBBRAIO 2013 test prenatale:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:56 Pagina 37 SEZIONE SCIENTIFICA TEST PRENATALE NON INVASIVO PER ANEUPLOIDIA. COSA CAMBIA NELLA PRATICA CLINICA? S. Kardakis, F. Trento, G. Caccia Introduzione La diagnosi prenatale della sindrome Down e di altre aneuploidie fetali viene effettuata con l’analisi dei cromosomi delle cellule ottenute tramite amniocentesi o prelievo dei villi coriali. Entrambe queste procedure sono legate ad un rischio di aborto di circa 1 su 3001. Per evitare di sottoporre inutilmente tutte le pazienti ad una diagnosi invasiva, diverse forme di screening sono state sviluppate in modo tale che per ogni donna sia calcolato un rischio personale di aneuploidia. In questo modo un test invasivo viene offerto a quelle pazienti che sono classificate ad alto rischio secondo un cutoff predefinito. A differenza di molti paesi Europei dove un screening precede la diagnosi prenatale, in America un test diagnostico invasivo viene offerto a tutte le pazienti, indipendentemente se preceduto da un screening del primo trimestre. Negli anni 1970 e 1980, il metodo di screening usato, era basato solo sull’età materna. Era posto un limite di 35 anni di età il quale rappresentava il cutoff per definire il gruppo di alto rischio. In questo modo il detection rate per trisomia 21 era 30% con un tasso positivo allo screening di 5%. Negli anni 1990, è stato introdotto un screening basato sulla combinazione dell’età materna e di certi ormoni nel sangue materno nel secondo trimestre, con un detection rate di 5070%, con lo stesso tasso positivo allo screening, cioè di 5%. Negli ultimi 15 anni, c’è stato un importante progresso in questo ambito. Lo screening è stato spostato al primo trimestre permettendo una diagnosi precoce di anomalie cromosomiche e dando la possibilità di interrompere la gravidanza prima. È stata usata la combinazione di età materna, spessore della translucenza nucale e valori sierici di b-hCG e PAPP-A nel sangue materno, identificando il 90% dei feti con trisomia 21, 18 e 13. Aggiungendo altri markers ecografici come osso nasale, doppler del dotto venoso, della valvola tricuspide, si è raggiunto un tasso di detection di aneuploidia >95% con un tasso positivo allo screening <3%2. Anche se nettamente migliorato, rimane sempre un 2-3% di falsi positivi e 5% di falsi negativi 3,4. Durante la gravidanza, cellule fetali sono liberate nella circolazione materna. Queste cellule sono estremamente rare, circa 1 cellula per ml di sangue materno, e questo limita il loro valore diagnostico. Negli anni precedenti, numerose ricerche hanno ampiamente investigato la possibilità di sviluppare dei test diagnostici prenatali non invasivi cercando di isolare delle cellule fetali (eritrociti, leucociti) con dei risultati non incoraggianti 5,6,7. Lo sviluppo di test non invasivi basati sulla presenza di acidi nucleici fetali liberi nel plasma materno offre nuove opportunità di migliorare lo screening prenatale. Studi recenti mostrano che in popolazioni ad alto rischio il test su DNA fetale libero (MPS, massively parallel squencing e DANSR Digital Analysis of selected regions) è in grado di identificare feti con trisomia, con un basso tasso di falsi positivi8,9,10,11,12. Il nostro obiettivo è stato quello di fornire dati sull’efficacia di 78 FEBBRAIO 2013 questo nuovo metodo e le sue eventuali applicazioni cliniche. A tale scopo abbiamo eseguito una revisione della letteratura sul database di PUBMED. Tecniche non invasive di diagnosi prenatale Il DNA libero fetale (cfDNA, cell-free DNA) e quello materno vengono esaminati con la tecnica MPS nel sangue della gravida. Con questa tecnica viene determinata la sequenza di tutti i fragmenti di cfDNA e così si identifica la loro origine cromosomale specifica. Una percentuale superiore di cromosoma 21 rispetto a quella aspettata indica che il feto ha un terzo cromosoma12. Con la MPS sono identificati e quantificati milioni di fragmenti di DNA. Nonostante i buoni risultati ottenuti tramite questo metodo ci sono delle limitazioni13,14. Con la MPS tutto il genoma viene analizzato e questo è un esame complesso con costi elevati, rendendo l’applicazione nella pratica clinica difficile. Diverse altre tecniche come l’approccio di dosaggio epigenetico-genetico chromosomico, il PLAC4 SNP(RNA) con spettrometria di massa e digitale PCR, il PLAC4 SNP (RNA) RT-MLPA, il Tandem SNP e il metodo di immunoprecipitazione del DNA metilato, sono state usate in vari studi15-19. Recenti studi riportano i risultati ottenuti tramite il metodo DANSR (Digital Analysis of selected regions). Con questa tecnica vengono esaminati solo dei fragmenti specifici di cfDNA. Si esegue l’identificazione di sequenze di DNA di loci derivanti solo dal cromosoma che viene esaminato riducendo così i costi. Questo metodo è stato applicato con successo per la trisomia 21 e 1812. Sparks et. al12, in una pubblicazione recente, ha esteso il metodo DANS per esaminare contemporaneamente loci polimorfici e non polimorfici e ha descritto un’analisi algoritmica (FORTE, fetal-fraction optimized risk of tri- TRIBUNA MEDICA TICINESE 37 test prenatale:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:56 Pagina 38 SEZIONE SCIENTIFICA somi evaluation) che usa le informazioni per calcolare un likelihood di trisomia fetale. Il FORTE risk score è determinato calcolando odds ratio per trisomia applicandolo al likelihood ratio di rischio a priori di trisomia basato sull’età materna e settimana gestazionale. Efficacia dei test prenatali non invasivi Diversi studi hanno valutato l’efficacia dei test prenatali non invasivi. In tutti gli studi, l’esame è stato effettuato solo in popolazioni ad alto rischio, in pazienti nelle quali c’è stata una indicazione al test invasivo. Un metodo ampiamente usato dagli studi è il MPS e recentemente il DANS. Il risultato ottenuto dall’analisi del DNA è paragonato con l’esame del cariotipo, con ibridazione con fluorescenza in situ o fluorescenza quantitativa con PCR, o amplificazione multipla legame-dipendente, su cellule fetali o placentari. La sensibilità e specificità nei vari studi è riportata nella Tabella 1. Chui et. al8, ha pubblicato i risultati di 753 pazienti con alto rischio di trisomia 21. L’analisi è stata eseguita con Metodo N totale N con Trisomia 21 Sensibilità (%) Specificità (%) Fan et al.14 ,2008 Massive parallel genomic sequencing 18 9 100 100 Chiu et al.13, 2008 Massive parallel genomic sequencing 28 14 100 100 Chui et al.8, 2011 Massive parallel genomic sequencing 232 86 100 97.9 Ehrich et al.9, 2011 Massive parallel genomic sequencing 480 39 100 99.7 Verweij et al 20, 2011 Massive parallel genomic sequencing 681 125 100 99.3 Norton et al.22, 2012 DANS/FORTE 2972 84 100 99.97 Ashoor et al.21, 2012 DANS/FORTE 350 50 100 100 Tsui et al.15,2010 PLAC4 SNP (RNA) by mass spectrometric and digital PCR methods 153 16 100 89.7 Tong et al 16 2010 Epigenetic-genetic chromosomedosage approach 24 5 100 95.8 Ghanta et al.17, 2010 Tandem SNP 40 7 100 100 Deng et al.18, 2011 PLAC4 SNP (RNA) RT-MLPA 121 23 92 100 Papageorgiou et al.19, 2011 Methylated DNA immunoprecipita 40 14 100 100 SNP = single-nucleotide polymorphisms; RT-MLPA = reverse transcriptase multiplex ligation-dependent probe amplification. Tab. 1: Dati sulla sensibilità e specificità di diversi studi sulla diagnosi prenatale non invasiva di trisomia 21. 38 TRIBUNA MEDICA TICINESE 78 FEBBRAIO 2013 test prenatale:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:56 Pagina 39 SEZIONE SCIENTIFICA la tecnica MPS. Due metodi sono stati usati, il 8-plex e il 2-plex. La procedura migliore è stata la 2-plex eseguita in 232 campioni tra i quali 86 con trisomia 21, con una sensibilità del 100% (86/86) e specificità del 99.7% (143/146). Nello studio erano incluse solo gravidanze singole e l’età gestazionale media era 13+1 settimane. Non è stato possibile ottenere un risultato nel 1.5% dei campioni. Ehrich et al9 riporta i risultati di 480 gravidanze singole a rischio alto, con 39 casi diagnosticati come trisomie 21 tramite esame del cariotipo. I campioni di sangue sono stati raccolti prospettivamente e analizzati tramite MPS, entro dieci mesi dal prelievo. La sensibilità era del 100% e la specificità del 99.7%. L’età media gestazionale era di 16 settimane con un range tra 8 e 36. In 3.8% dei casi il campione è stato escluso per diversi motivi come quantità di DNA fetale o totale bassa. Un review sistematico su 681 campioni analizzati con MPS, pubblicato da Verweij et al nel 201120, conferma i risultati eccellenti con una sensibilità del 100% (95% CI, 97.2-100) e specificità del 99.3% (95% CI 98.7-99.3). Nel 2012 Spark’s et. al12 pubblica i primi risultati, dove l’analisi dei campioni è stata fatta con il metodo DANS integrando l’analisi algoritmica FORTE. Segue una pubblicazione di Ashoor et. al21, del gruppo di lavoro del prof. Nicolaides che comprende 400 gravidanze singole, delle quali 300 euploide, 50 con trisomia 21 e 50 con trisomia 18. In tutti i casi il cariotipo è stato determinato tramite prelievo di villi coriali in pazienti con rischio di aneuploidia maggiore di 1 su 300. Dieci ml di sangue sono stati raccolti prima del prelievo dei villi. Il campione è stato processato entro 10 minuti dal prelievo e tenuto a -80°C fino al momento dell’esame, eseguito con la tecnica DANSR assay con algoritmo FORTE. La sensibilità del test per la trisomia 21 era del 100% e la sensibilità per trisomia 18 del 98% con una specificità del 100%. Norton et al. nel 201222, ha pubblicato i risultati di uno studio cohort prospettivo, multicentrico. Sono state incluse 4002 pazienti di età maggiore di 18 anni, con età media gestazionale di 16.9 (range 10-38). Per tutte le pazienti incluse era pianificato un esame diagnostico invasivo. Il metodo usato era il DANS assay. L’algoritmo FORTE è stato usato per stimare il rischio per trisomia 21 e 18. Nel 4.6% dei prelievi non è stato possibile ottenere un risultato per il basso contenuto di cfDNA nel sangue materno e per errore nell’assay. In totale, 3228 prelievi sono stati analizzati. Sono stati diagnosticati tramite amniocentesi o tramite esame dei villi, 84 casi di trisomia 21, 42 casi di trisomia 18 e 81 casi di diverse anomalie del cariotipo. In totale, la frazione fetale di cfDNA era 11% e non è stato trovato un suo aumento significativo tra le settimane 10-22, per cui sembra che non c’è beneficio di aspettare per effettuare il test. Applicando un cutoff di 1%, tutti i 81 casi di trisomia 21 erano classificati come ad alto rischio, con una sensibilità del 100%. Dai casi con cariotipo normale, i 2887/2888 sono stati classificati a basso rischio con specificità 99.97% e tasso di falsi positivi di 0.03%. Per la trisomia 18: la sensibilità era 97.4% con specificità di 99.93% e tasso di falsi positivi di 0.07%. Il valore predittivo positivo per la trisomia 21 era 98.8% e per la trisomia 18, 94.9% con un valore predittivo negativo per trisomia 21, 100% e per trisomia 18, 99.96%. Discussione Il test prenatale non invasivo, basato sulla presenza di DNA fetale libero nel plasma materno non è un test diagnostico ma costituisce un test di screening avanzato. In caso di un risultato positivo, un esame invasivo diagnostico deve essere eseguito. Un test negativo permette di escludere la 78 FEBBRAIO 2013 diagnosi di trisomia 21. In Svizzera, attualmente è disponibile soltanto il test per la sindrome di Down che rappresenta però solo il 50% delle anomalie cromosomiche identificate con la diagnosi invasiva dopo screening del primo trimestre. Infatti questo test non sostituisce l’abituale test di screening del primo trimestre, già ampiamente usato in tutto il mondo e molto efficace, che oltre a determinare un rischio per altre anomalie cromosomiche ci informa precocemente sulla morfologia del feto. Ricordiamo che il test cfDNA è stato studiato solo su popolazioni a rischio e che non esistono ancora studi che dimostrano la sua efficacia come test di screening in una popolazione a basso rischio. L’efficacia del test alle gravidanze gemellari non è ancora studiata. L’uso dello screening del primo trimestre associato al test di cfDNA deve permettere il calcolo combinato del rischio di trisomia 21. Al momento attuale, il test non invasivo può essere utile eseguirlo in pazienti che con un screening tradizionale di primo trimestre risultano a rischio elevato di trisomia10,23. Ogni volta si dovrà dare adeguata informazione sui benefici e limitazioni del test. Ricorderemo alla paziente che il test non è diagnostico e che rimane un test di calcolo di rischio, e che concerne solo la trisomia 21 per il momento. Una paziente che risulta positiva al cfDNA deve comunque essere sottoposta ad esame invasivo per avere la conferma diagnostica essendoci dei falsi positivi. In termine di tempi, la diagnosi viene ritardata di qualche settimana, prolungando il periodo di stress per la paziente. Inoltre nel 4% dei casi il test non è effettuabile per mancanza di una quantità sufficiente di DNA libero22. In conclusione, il test cfDNA non sostituisce il test invasivo ma può essere usato in modo complementare al test di primo trimestre in pazienti selezionate, ad alto rischio, dove si vuole evi- TRIBUNA MEDICA TICINESE 39 test prenatale:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:56 Pagina 40 SEZIONE SCIENTIFICA tare i rischi inerenti ad una procedura invasiva22. Studi a popolazioni ancora più grandi sono necessari per chiarire il ruolo e l’utilità del cfDNA test nella pratica clinica. S. Kardakis, F. Trento, G. Caccia Ospedale OBV di Mendrisio, Svizzera 9 Ehrich M, Deciu C, Zweifellhofer T, et al. 2011. Noninvasive detection of fetal trisomy 21 by sequencing of DNA in maternal blood: a study in a clinical setting. Am J Obstet Gynecol. 204;205.e201-205e211. 10 Palomaki GE, Kloza EM, Lambert-Messerlian GM et al. 2011. DNA sequencing of maternal plasma to detect Down syndrome: an international clinical validation study. Genet in Med eprint ahead of publication. http://journals.lww.com/geneticsinmedicine/ Bibliografia 1 American College of Obstetricians and Gynecologists. ACOG practice bulletin No. 88, December 2007: invasive prenatal testing for aneuploidy. Obstet Gynecol 2007;110:1459-67. 2 Kagan KO, Wright D, Baker A, Sahota D, Nicolaides KH. Screening for trisomy 21 by maternal age, fetal nuchal translucency thickness, free beta-human chorionic gonadotropin and pregnancy-associated plasma protein-A. Ultrasound Obstet Gynecol. 2008;31:618-24. 3 Nicolaides KH. Nuchal translucency and other first-trimester sonographic markers of chromosomal abnormalities. Am J Obstet Gynecol 2004;191:45-67. 4 Rozenberg P, Bussières L, Chevret S, et al. Screening for Down syndrome using firsttrimester combined screening followed by second-trimester ultrasound examination in an unselected population. Am J Obstet Gynecol 2006;195:1379-87. 5 Babochkina T, Mergenthaler S, De Napoli G, Hristoskova S, Tercanli S, Holzgreve W, et al. Numerous erythroblasts in maternal blood are impervious to fl uorescent in situ hybridization analysis, a feature related to a dense compact nucleus with apoptotic character. Haematologica. 2005;90:740-5. 6 Bianchi DW, Zickwolf GK, Weit GJ, Sylvester S, DeMaria MA. Male fetal progenitor cells persist in maternal blood for as long as 27 years postpartum. Proc Natl Acad Sci USA. 1996;93:705-8. 7 Bianchi DW, Williams JM, Sullivan LM, Hanson FW, Klinger KW, Shuber AP. PCR quantitation of fetal cells in maternal blood in normal and aneuploid pregnancies. Am J Hum Genet. 1997;61:822-9. 40 8 Chiu RW, Akolekar R, Zheng YW et al. 2011. Non-invasive prenatal assessment of trisomy 21 by multiplexed maternal plasma DNA sequencing: large scale validation study. Brit Med J 342:c7401. TRIBUNA MEDICA TICINESE 11 Sehnert AJ, Rhees B, Comstock D et al. 2011. Optimal detection of fetal chromosome abnormalities by massively parallel sequencing of cell-free fetal DNA from maternal blood. Clin Chem 57:1042-1049. 12 Sparks A, Wang E, Struble C, et al. Selective analysis of cell-free DNA in maternal blood for evaluation of fetal trisomy. Prenat Diagn 2012;32:1-7 13 Chiu RWK, Chan KCA, Gao Y, Lau VYM,, Zheng W, Lueng TY, et al: Noninvasive prenatal diagnosis of fetal chromosomal aneuploidy by massively parallel genomic sequencing of DNA in maternal plasma. Proc Natl Acad Sci USA 2008; 105: 20458–20463. 14 Fan HC, Blumenfeld YJ, Chitkara U, Hudgins L, Quake SR: Noninvasive diagnosis of fetal aneuploidy by shotgun sequencing DNA from maternal blood. Proc Natl Acad Sci USA 2008; 105: 16266-16271. 15 Tsui NBY, Akolekar R, Chiu RWK, Chow KCK, Leung TY, Lau TK, et al: Synergy of total PLAC4 RNA concentration and measurement of the RNA single-nucleotide polymorphism allelic ratio for the noninvasive prenatal detection of trisomy 21. Clin Chem 2010; 56: 173-181 16 Tong YK, Jin S, Chiu RWK, Ding C, Chan KCA, Leung TY, et al: Noninvasive prenatal detection of trisomy 21 by an epigeneticgenetic chromosome-dosage approach. Clinical Chemistry 2010; 56: 190-198. 17 Ghanta S, Mitchell ME, Ames M, Hidestrand M, Simpson P, Goetsch M: Non-invasive prenatal detection of trisomy 21 using tandem single nucleotide polymorphisms. PLoS One 2010; 8: 5:e13184. 78 FEBBRAIO 2013 18 Deng YH, Yin A, He Q, Chen J, He Y, Wang H, et al: Non-invasive prenatal diagnosis of trisomy 21 by reverse transcriptase multiplex ligation-dependent probe amplification. Clin Chem Lab Med 2011; 49: 641646. 19 Papageorgiou EA, Karagrigoriou A, Tsaliki E, Velissariou V, Carter NP, Patsalis PC: Fetalspecific DNA methylation ratio permits noninvasive prenatal diagnosis of trisomy 21. Nat Med 2011; 17: 510-513. 20 Verweij EJ, van den Oever JM, de Boer MA, Boon EM, Oepkes D. Diagnostic accuracy of noninvasive detection of fetal trisomy 21 in maternal blood: a systematic review. ] Fetal Diagn Ther. 2012;31(2):81-6. 21 Ashoor G, Syngelaki A, Wagner M, Birdir C, Nicolaides KH. Chromosome-selective sequencing of maternal plasma cell-free DNA for first-trimester detection of trisomy 21 and trisomy 18. Am J Obstet Gynecol. 2012 Apr;206(4):322.e1-5. 22 Norton ME, Brar H, Weiss J, Karimi A, Laurent LC, Caughey AB, Rodriguez MH, Williams J 3rd, Mitchell ME, Adair CD, Lee H, Jacobsson B, Tomlinson MW, Oepkes D, Hollemon D, Sparks AB, Oliphant A, Song K. Non-Invasive Chromosomal Evaluation (NICE) Study: results of a multicenter prospective cohort study for detection of fetal trisomy 21 and trisomy 18. Am J Obstet Gynecol. 2012 Aug;207(2):137.e1-8. 23 Benn, PA, Borrell A, Crossley, J et al. 2011. Aneuploidy screening: a position statement on behalf of the Board of the International Society for Prenatal Diagnosis. Prenat Diagn 31:519-522. periatrite:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:58 Pagina 41 SEZIONE SCIENTIFICA LA PERIARTRITE OMERO-SCAPOLARE NON ESISTE PIÙ! Saranno illustrate in modo coinciso per 7 edizioni con cadenza mensile le patologie che più frequentemente interessano la spalla, questo potrebbe essere utile per i colleghi curanti ma an- che per i medici di pronto soccorso, mentre per i medici specialisti possono significare un breve ripasso, senza avere la pretesa evidentemente di essere esaustivi. Chr. Candrian, N. Schiavone, F. Del Grande, G. Walch Frequente 1. Sindrome da conflitto sotto-acromiale 2. Lesioni della cuffia dei rotatori 3. Artrosi /artropatia della cuffia dei rotatori 4. Lesioni del caput longum del tendine bicipite 5. Patologie dell’articolazione acromio-clavicolare 6. Tendinite calcarea 7. Spalla rigida/congelata Introduzione Per molti medici la sintomatologia dolorosa riferita a livello della spalla spesso associata ad impotenza funzionale risultano di difficile interpretazione. La periartrite scapolo-omerale è stata per molti anni una definizione sintetica di un insieme di problematiche, in un continuum patogenetico, a carico di tutte le strutture dello spazio sottoacromiale. Con l’introduzione delle moderne metodiche di imaging come la RM, soprattutto la Arto-RMN e l’artroscopia, è stato possibile migliorare significativamente la diagnosi delle patologie di spalla e di conseguenza una decisione terapeutica conservativa o chirurgica più adeguata. Alla base quindi “della vecchia terminologia”, vi è tutta una diagnosi differenziale strettamente legata alla spalla, elencata nella Tabella 1. Oltre alle patologie strettamente legate alla spalla, vi sono tutta una serie di malattie che possono procurare una sintomatologia algica alla spalla e quindi devono, anche se poco frequenti, essere prese in considerazione soprattutto quando la terapia instaurata non porta all’obiettivo desiderato (Tabella 2). Poco frequente Sindrome da compressione del nervo soprascapolare Spalla instabile dolorosa Discinesia scapolo-toracale Osteocondromatosi della spalla Sinovialite villo-nodulosa Lesioni cartilagine/osteocondrali Impingement sottocoraidale e postero-superiore Tumori primari e secondari Affezioni dell’osso: M. Paget, osteomielite Artropatia da cristalli della spalla (artrite urica, condrocalcinosi) Tab.1: Diagnosi differenziale del dolore alla spalla suddivisa per frequenza di patologie legate strettamente alla spalla Dolori mio-fasciali Sindrome cervico-radicolare (C4/C5) Neurite plesso (amiotrofia nevralgica, sindrome di Parsonage-Turner) Sindrome compressivi dei nervi periferici (N. subscapolare, accessorio, thoracic outlet) Malattie reumatiche (polimiositi, collagenosi, polimialgia reumatica) Sindrome dolorosa regionale complessa (CRPS) Fibromialgia Patologia vascolare (arterioso, venoso) Dolori riferito organi interni (torace, aorta, cuore ecc.) Dolore “psicogeno” Tab. 2: Diagnosi differenziale del dolore alla spalla di patologie non legate alla spalla 78 FEBBRAIO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 41 periatrite:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:58 Pagina 42 SEZIONE SCIENTIFICA Argomento di questa edizione sarà un breve ripasso anatomico della spalla e la diagnosi differenziale delle principali patologie. Questa breve ripetizione sarà poi utile per i prossimi articoli. Breve ripetizione di anatomia della spalla La base ossea della spalla è composta dalla scapola, clavicola e dall’omero (Figura 3). Quest’unità è appoggiata alla gabbia toracica, mediante giunzioni muscolari e legamentose. Tra la clavicola e la scapola abbiamo l’articolazione acromioclavicolare, congiunta da ligamenti e capsula, all’interno si trova un disco fibrocartilagineo simile a un menisco nel ginocchio. La mobilità dell’articolazione acromio-clavicolare è relativamente modesta. Dalla scapola parte verso anteriore il processo coracoideo, al quale inseriscono come chiamati nella letteratura anglosassone i “conjoint tendon”- i tendini congiunti: il caput breve del muscolo bicipite e il coracobrachiale. Fig. 3: Rappresentata la parte ossea della spalla con l’articolazione gleno-omerale e dell’articolazione acromio-clavicolare 42 TRIBUNA MEDICA TICINESE Fig. 4: La figura rappresenta una visione direttamente sulla glena della scapola (glenoid) con il labbro circolare (labrum). L’articolazione gleno-omerale è l’articolazione più mobile del corpo umano. Per permettere una mobilità così ampia, vi è una testa dell’omero relativamente grande rispetto a una piccola cavità articolare (glena). Il labbro glenoideo, circolare attorno alla aiuta a “stabilizzare” quest’articolazione, ampliando il diametro della cavità articolare ossea. Fig. 5: Rappresenta tutti i ligamenti importanti della spalla: SGHL: superiorgleno-humeral ligament, MGHL: medialglenohumeral ligament, IGHL: inferiorglenohumeral ligament, CAL: coraco-acromial ligament, CCL: coraco-clavicularligament. 78 FEBBRAIO 2013 Da quest’anello si estende la capsula articolare. Alcuni ispessimenti di questa capsula articolare sono chiamati ligamenti gleno-omerali, superiore, medio e inferiore (legamenti glenoomerali, Figura 5) e sono dei legamenti fondamentali con funzione di stabilizzazione. Inoltre da quest’anello parte anche il caput longum del muscolo bicipite (vedi spiegazioni più precise nell’articolo sul bicipite). Tra il coracoide e il bordo anteriore dell’acromion si estende un importante ligamento, il ligamento coraco-acromiale (CAL). Insieme all’acromio, forma il cosiddetto tetto della spalla, nella letteratura chiamato anche arco coraco-acromiale. Inoltre si estende un ligamento tra la clavicola e il coracoide (CCL), il ligamento coracoclavicolare e tra il coracoide e la testa dell’omero, il ligamento coraco-omerale (Figura 5). Tra il processo coracoide e la clavicola vi sono i ligamenti coraco-clavicolari. La parte anteriore/laterale si chiama il ligamento trapezoideum, la parte posteriore/mediale il lig. conoideum. Dal processo coracoide si estende inoltre un ligamento verso la capsula articolare e il tubercolo maggiore e minore, il ligamento coraco-omerale. L’articolazione inoltre è in contatto con diverse borse: borsa subcoracoidea, subtendinea e subscapularis. Lo strato successivo è rappresentato dalla cuffia dei rotatori, che è composta di quattro unità muscolo-tendinee (muscoli sottoscapolare, sovraspinoso, sottospinoso e piccolo rotondo), posti fra la testa dell’omero e la scapola (Figura 6). Questi muscoli mantengono centrata la testa dell’omero durante i movimenti dell’omero stesso, in modo molto più importante rispetto le altre articolazioni del corpo umano. I tendini dei muscoli piccolo rotondo e infraspinoso inseriscono al tuberco- periatrite:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:58 Pagina 43 SEZIONE SCIENTIFICA lo maggiore insieme al sovra spinoso, mentre il tendine del muscolo sottoscapolare inserisce al tubercolo minore. La funzione inoltre più specifica di ogni muscolo sono: M. sottoscapolare: rotazione interna M. sovraspinoso: elevazione/abduzione M. infraspinoso/teres minor: rotazione esterna Inoltre i muscoli anteriori (sottoscapolare) e posteriore della spalla (infraspinoso e teres minor hanno la funzione di distalizzare la testa omerale, contrastando alla direzione di prossimalizzazione del M. deltoideo (Figura 7). In questo contesto anche il M. latissimus dorsi e il m. teres major hanno una funzione importante. Una spalla può muoversi normalmente in assenza del tendine sovra spinoso, ma in assenza dell’infraspinoso e del sottoscapolare subentrano degli squilibri importanti! Fig. 6: Rappresenta i muscoli della cuffia dei rotatori. Questi muscoli e il lungo tendine bicipite circondano la testa dell’omero, come le cinque dita di una mano tengono una sfera. Come ultimo strato vi è il muscolo deltoide, innervato dal N. ascellare. Tra il tendine sottoscapolare e il tendine sovra spinoso si forma il cosiddetta intervallo (Figura 8), una zona non coperta dalla cuffia dei rotatori ma solo da capsula articolare. È una zona che permette al chirurgo un accesso all’articolazione senza ledere la cuffia, per esempio durante l’artroscopia. Fig. 7: Rappresenta i vettori di forza esercitati dai vari muscoli della cuffia dei rotatori e del muscolo deltoide. Sia il muscolo sottoscapolare (anteriore) che il muscolo infraspinoso e piccolo rotondo (posteriore) hanno un vettore di forza verso il basso, contribuendo cosi a contrastare il vettore di forza del vettore del muscolo deltoide (verso l’alto). 78 FEBBRAIO 2013 I movimenti della spalla sono l’abduzione, di cui è responsabile l’articolazione gleno-omerale sino a circa 90°, quindi subentra il cingolo scapoloomerale con il movimento a campana della scapola ed il movimento di rotazione longitudinale della clavicola in corrispondenza della sterno-co- TRIBUNA MEDICA TICINESE 43 periatrite:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:58 Pagina 44 SEZIONE SCIENTIFICA È importante che la tecnica di esecuzione sia corretta per consentirne un’adeguata interpretazione. La RM mostrerà dettagli dei tessuti molli mentre la radiografia concede informazioni sulle caratteristiche ossee. Fig. 8: La figura rappresenta l’intervallo tra il sovraspinoso e il sottoscapolare, una zona “senza cuffia dei rotatori”. stoclaveare e acromio-claveare che contribuiscono per circa 60° e successivamente l’inclinazione laterale del rachide che completa la manovra sino a 180°. La flessione suddivisa anch’essa in tre tempi, da 0 a 60° interviene l’articolazione gleno-omerale, da 60° a 120° subentra il cingolo scapolare con i medesimi attori dell’abduzione, infine per arrivare a fine escursione di 180° interviene il rachide sempre mediante inclinazione laterale. Adduzione, estensione e rotazioni, anche in questo caso vi è un’azione sinergica in quanto in rotazione esterna interviene un’adduzione della scapola mentre nella rotazione esterna un’abduzione della scapola. Un muscolo chiave nelle strategie di stabilizzazione scapolare è il serrato anteriore, una lesione a carico del nervo toracico lungo può provocare una sofferenza del muscolo con atteggiamento di scapola alata, anche l’insufficienza dei romboidei può determinare tale postura scapolare ma senza interferenze biomeccaniche significate con i movimenti attivi di elevazione e di abduzione. 44 TRIBUNA MEDICA TICINESE Fig. 9: Scapula alata. La causa può essere una lesione del nervo toracico longus che innerva il M. serrato anteriore o una lesione dei nervi dorsalis scapulae che innervano i muscoli rombodei o del nervo accessorio (M. trapezio), oppure anche una loro semplice disfunzione muscolare. Clinica e esami radiologici Clinica Senza entrare troppo in dettaglio, la maggior parte dei test clinici per le patologie della spalla, hanno una sensitività e specificità molto basse. Questi dati non ne ridimensionano l’importanza e la necessità di esecuzione ma i risultati vanno interpretati con riferimento ai dati anamnestici e alle immagini radiologiche. I vari test clinici saranno discussi nei rispettivi testi. Imaging Radiografia convenzionale Alla base di ogni imaging vi è la radiografia convenzionale, la quale va eseguita sempre in due proiezioni, ossia una radiografia antero-posteriore e secondo Neer. 78 FEBBRAIO 2013 Sonografia È operatore-dipendente e richiede una conoscenza dedicata alla spalla. Visualizza le rotture massiccie e le parziali con una sensibilità rispettivamente del 95% versus il 67%1. In queste ultime il suo significato è quindi molto basso. Esamina bene le strutture che si riferiscono alla cuffia dei rotatori, i tessuti molli adiacenti, consente inoltre un esame dinamico, cosa non possibile con le altre metodiche, ovviamente è meno dettagliata della RM e dell’artro-tac pertanto è difficoltosa la differenziazione tra lesione del pulley e lesione del cercine piuttosto che le lesioni del cercine. Artro-Tac La artro-TAC (quindi la Tac eseguita dopo una infiltrazioni di mezzo di contrasto nell’articolazione) può rappresentare un alternativa alla ArtroRM, nel caso di controindicazioni alla RM. Il problema è l’esposizione del paziente alle radiazioni ed il minor contrasto dei tessuti molli che diminuisce nettamente la portata diagnostica per lesioni borsali ed intratendinee della cuffia dei rotatori. La struttura ossea è ben visibile ma non è possibile riconoscere lesioni del midollo non sostitutive come le contusioni ossee o l edema osseo di altra natura. RM/Artro-RM La risonanza magnetica/Artro-RM con mezzo di contrasto intra-articolare è oramai il Gold Standard della diagnostica della spalla. È in grado di mostrare un’elevata sensitività e specificità per lesioni della cuffia dei rotatori, lesioni del labbro, lesioni del ten- periatrite:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:58 Pagina 45 SEZIONE SCIENTIFICA dine del bicipite, atrofia muscolare ed una valutazione delle strutture ossee in particolar modo per la presenza di Bone Bruise (contusioni ossee) che non sono visibili alle immagini di radiologia convenzionale ed alla TAC. In particolare le lesioni parziali della cuffia dei rotatori, le lesioni del labbro sono visibili con una significativa maggior sensibilità e specificità all’artro-RM rispetto all’ecografia. Ci sembra importante sottolineare che la RM/Artro-RM non sostituisce una radiografia convenzionale che in ogni caso deve essere il primo passo nell’iter della diagnostica per immagini nelle patologie della spalla. Conclusioni La diagnosi periartropatia omero-scapolare quindi non esiste più ed è sostituita con delle diagnosi più precise per definire le patologie della spalla. Nei seguenti articoli saranno discusse le patologie più frequenti che si celano dietro il dolore della spalla con particolare attenzione per i medici curanti. Dr. med. Chr. Candrian1 Dr. med. N. Schiavone2 Dr. med. F. Del Grande3 Dr. med. G. Walch4 1 2 3 4 Viceprimario del Servizio di Chirurgia e Ortopedia, Ospedale Regionale di Lugano, Svizzera Primario della Clinica di Riabilitazione Novaggio, Svizzera Primario del Servizio di Radiologia, Ospedale Regionale di Lugano, Svizzera Clinique Santy, Unità della chirurgia della spalla, Lione, Francia Bibliografia 1 De Jesus JO, Parker L, Frangos AJ, Nazarian LN. Accuracy of MRI, MR arthrography, and ultrasound in the diagnosis of rotator cuff tears: a meta-analysis. AJR Am J Roentgenol. 2009 Jun;192(6):1701-7. 78 FEBBRAIO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 45 Cochrane febbraio 2013 :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:59 Pagina 47 SEZIONE SCIENTIFICA - Revisione Cochrane per il medico di famiglia STATINE E INSUFFICIENZA RENALE CRONICA: UNA BUONA COMBINAZIONE? Fonte: Rev Med Suisse 2010; 6: 1984 Questa rubrica presenta i risultati di una revisione sistematica pubblicata dalla Cochrane Collaboration nella Cochrane Library (www.cochrane.org). Volutamente limitato a un campo di ricerca circoscritto, quest’articolo rispecchia lo stato attuale delle conoscenze in quest’ambito. Non si tratta dunque di raccomandazioni per orientare la presa a carico di una problematica clinica vista nella sua interezza (linee guida). Scenario Seguite una paziente di 50 anni a cui avete diagnosticato un’insufficienza renale cronica (IRC) moderata di stadio 3 (TGF 35 ml/min) avvenuta a seguito di una glomerulonefrite cronica idiopatica. La paziente non ha antecedenti cardiovascolari, ma ha un’ipertensione arteriosa controllata (128/76 mmHg) con un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (enalapril 10 mg/die) e con un diuretico (idroclorotiazide 12.5 mg/die). La proteinuria è di 0.3 g/die e il colesterolo totale di 7 mmol/l. Quale potrebbe essere il beneficio di una prescrizione di un trattamento ipolipemizzante? Quesito Qual è l’efficacia clinica e quali sono i rischi legati all’assunzione quotidiana di statine in caso di IRC da moderata a severa? 78 FEBBRAIO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 47 Cochrane febbraio 2013 :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:59 Pagina 48 SEZIONE SCIENTIFICA - Revisione Cochrane per il medico di famiglia L’IRC è frequente a causa dell’invecchiamento della popolazione. Le complicazioni cardiovascolari (CV) sono la principale causa di mortalità nei pazienti affetti da IRC. In circa il 60% dei pazienti in IRC (stadi 3-4; TFG<60 ml/min = predialisi) è presente un’ipercolesterolemia, responsabile delle complicazioni CV e fattore di rischio nella progressione della malattia renale. Benché le statine siano frequentemente prescritte per il trattamento dell’ipercolesterolemia in pazienti affetti da IRC, pochi sono i dati sulla loro efficacia clinica. Questa revisione sistematica mira a determinare i benefici ed i rischi dell’assunzione quotidiana delle statine nei pazienti pre-dializzati, con o senza comorbidità CV 1) sul profilo lipidico; 2) sulla mortalità (totale e CV); 3) sulla progressione dell’insufficienza renale e 4) sugli effetti secondari. Sono stati identificati ventisei studi (25’017 pazienti affetti da IRC) che confrontano l’assunzione di statine al placebo. L’assunzione quotidiana di statine: 1. riduce il colesterolo totale di -1,1 mmol/l (IC 95%: -1,3 a -0,9) e il colesterolo LDL di -1,1 mmol/l (IC 95%: -1,3 a -0,9) 2. diminuisce il rischio di mortalità totale (RR: 0,8; IC 95%: 0,7-0,9) e di mortalità CV (RR: 0,8; IC 95%: 0,7-0,9) 3. diminuisce l’escrezione urinaria di proteine (-0,7 g/24h; IC 95%: -0,95 a -0,5) ma non aumenta la clearance della creatinina (1,5 ml/min, IC 95%: -2,3 a 5,3) 4. non aumenta il rischio di effetti secondari (rabdomiolisi, diminuzione della funzione renale). • Soltanto le statine sono considerate in questa revisione. • Pochi studi di elevata qualità (informazioni mancanti relative alla randomizzazione, alla cecità ed al metodo di analisi dell’“intention to treat”), numero limitato di pazienti e breve periodo di follow up. • Lo studio Pravastatine pooling project ha un’influenza maggiore sui risultati. • Per certi risultati (clearance della creatinina e proteinuria) pochi sono gli studi inclusi nella metanalisi. • I dati inclusi in questa revisione provengono spesso da analisi di sottogruppi inclusi in grandi studi clinici. D Le statine diminuiscono il rischio di mortalità totale e di mortalità CV e permettono un migliore controllo lipidico nei pazienti affetti da IRC. Malgrado le statine non abbiamo impatto sulla filtrazione glomerulare, sembrano diminuire l’escrezione urinaria di proteine ed avere così un potenziale effetto nefroprotettivo. Le statine causano pochi effetti secondari. A fronte di questi risultati, gli autori concludono che le statine possono essere prescritte nei pazienti affetti da IRC. Risposta al quesito clinico 48 TRIBUNA MEDICA TICINESE Questa paziente potrebbe beneficiare di un trattamento con statine per diminuire il suo rischio di malattia CV. Tale trattamento potrebbe pertanto contribuire a diminuire l’escrezione urinaria di proteine senza accrescere il rischio di tossicità. L’elevato rischio CV dei pazienti affetti da IRC necessita una prevenzione precoce. In effetti, il rischio di morire di una complicazione CV è più elevato nei pazienti affetti da IRC che non il rischio di un’evoluzione in insufficienza renale terminale. Questa prevenzione precoce è oltremodo importante poiché un 78 FEBBRAIO 2013 Cochrane febbraio 2013 :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 12.02.13 10:59 Pagina 49 SEZIONE SCIENTIFICA - Revisione Cochrane per il medico di famiglia recente studio randomizzato controllato (AURORA) ed una recente revisione Cochrane dimostrano che le statine migliorano il profilo lipidico dei pazienti in dialisi senza ridurne la mortalità. Abbreviazioni: TGF: tasso di filtrazione glomerulare; CV: cardiovascolare; IC 95%: intervallo di confidenza al 95%; RR: rischio relativo. Redazione Dottori V. Santschi1, M. Burnier 2, I. Peytremann-Bridevaux3 1 Department of epidemiology, biostatistics, and occupational health, McGill University, 1020 Pine Avenue, West Montreal, Canada 2 Service de néphrologie et consultation d’hypertension, CHUV, 1011 Lausanne 3 Institut de médecine sociale et préventive CHUV et Université de Lausanne et Réseau francophone Cochrane, Bugnon 17, 1005 Lausanne Corrispondenza [email protected] Traduzione in italiano Dr med. Fabrizio Barazzoni, MPH, FMH Prevenzione e salute pubblica Capo Area medica Direzione generale EOC [email protected] Stefania Pelli, MBA, Collaboratrice scientifica Area medica Direzione generale EOC [email protected] Bibliografia Navaneethan SD, Pansini F, Perkovic V, et al. HMG CoA reductase inhibitors (statins) for people with chronic kidney disease not requiring dialysis. Cochrane Database Systeme Review 2009, Issue 2. Art. No.: CD007784. DOI: 10.1002/14651858.CD007784. Patologia 79:Patologia 4.qxd 12.02.13 11:02 Pagina 51 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole PATOLOGIA IN PILLOLE Nr. 79 L. Mazzucchelli, D. Christoforidis Fig. 1 Storia clinica Donna di 47 anni operata per adenomi sessili del colon. Durante l’intervento si osserva sulla sierosa del colon sigmoideo una lesione di aspetto papillare di circa 1 cm che viene asportata completamente. L’ispezione dell’addome non rivela altre alterazioni. L’esame isologico mostra lesione di aspetto papillare rivestita da elementi epiteliomorfi con minime atipie. Fig. 2 Fig. 3 Indica la diagnosi corretta: a b c d e Carcinosi peritoneale Mesotelioma papillare ben differenziato Mesotelioma diffuso maligno Iperplasia mesoteliale papillare Tumore borderline sieroso del peritoneo 78 FEBBRAIO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 51 Patologia 79:Patologia 4.qxd 12.02.13 11:02 Pagina 52 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Diagnosi Mesotelioma papillare ben differenziato Commento Il mesotelioma papillare ben differenziato è una neoplasia tipicamente del peritoneo femminile ma che occasionalmente può essere osservata in soggetti maschili nonché in altre membrane sierose quali pleura, pericardio oppure tunica vaginalis testis. Nella più parte dei casi, il riscontro è incidentale nel corso di interventi chirurgici per altri motivi. Raramente, il mesotelioma papillare ben differenziato può manifestarsi con dolori addominali oppure toracici, o può venire diagnosticato a seguito di accertamenti per ascite o versamento pleurico. L’aspetto macroscopico è caratterizzato da molteplici noduli biancastri della sierosa, di grandezza variabile da pochi millimetri fino a circa due centimetri. Nella cavità addominale i noduli possono insorgere nel peritoneo viscerale e parietale come pure sulla superficie ovarica oppure nelle fimbrie tubariche. In circa la metà dei pazienti, la neoplasia si presenta con un nodo solitario. L’eziologia rimane sconosciuta ed un’associazione con esposizione all’asbesto, benché raramente riportata, è dubbia. Istologicamente, si osservano papille ben formate e ramificate rivestite da un unico strato di cellule mesoteliali senza atipie significative, a volte di aspetto appiattito ed atrofico. La natura mesoteliale della neoplasia è ben riconoscibile dagli aspetti citomorfologici e può facilmente essere confermata da esami immunoistochimici. Focolai di crescita invasiva e distruttiva sono per definizione assenti anche se occasionalmente dei fenomeni di pseudoinvasione possono essere osservati nella regione dell’asse fibro-vascolare delle papille. La diagnosi differenziale può essere difficile in biopsie peritoneali piccole e superficiali. L’iperplasia papillare mesotelia- 52 TRIBUNA MEDICA TICINESE le è generalmente associata ad un processo flogistico mentre il mesotelioma papillare ben differenziato non induce significativa flogosi oppure desmoplasia. Il mesotelioma maligno può mostrare solo minime atipie citologiche ma tipicamente presenta fenomeni di crescita invasiva nel tessuto adiposo sottosieroso. Le neoplasie di origine mülleriana, quali ad esempio il tumore sieroso borderline ovarico possono mostrare strutture papillari molto simili al mesotelioma papillare ben differenziato le quali tuttavia sono rivestite da epitelio pluristratificato, con atipie marcate e fenomeni di sfaldamento. In casi particolari, esami immunoistochimici possono essere molto utili per dirimere tra mesotelioma ben differenziato e neoplasia epiteliale ovarica. Il decorso di pazienti con riscontro di mesotelioma papillare ben differenziato è favorevole. L’exeresi di nodi singoli è in genere curativa. Lesioni multiple possono recidivare ma, in base ai dati pubblicati, la recidiva non influisce sulla sopravvivenza dei pazienti. Si sottolinea che la recidiva viene spesso riscontrata incidentalmente nel contesto di un secondo intervento chirurgico per altri motivi. In letteratura vengono riportati alcuni casi con apparente progressione in mesotelioma maligno che tuttavia vanno interpretati con cautela in quanto non è possibile escludere un errore diagnostico al momento della prima diagnosi, dovuto a campionamento insufficiente del materiale bioptico a seguito del quale un mesotelioma maligno viene erroneamente interpretato come mesotelioma papillare ben differenziato. In sintesi, il mesotelioma papillare ben differenziato è una neoplasia caratterizzata da decorso estremamente favorevole. La comunicazione e la corretta interpretazione della diagnosi sono fondamentali per evitare 78 FEBBRIAO 2013 stress psicologico ai pazienti nonché procedure di follow-up o addirittura trattamenti inadeguati. L. Mazzucchelli Istituto Cantonale di patologia D. Christoforidis Servizio di Chirurgia, Ospedale Regionale di Lugano Bibliografia Malpica A et al: Well differentiated papillary mesotelioma of the female peritoneum: a clinical study of 26 cases. Am J Surg Pathol 2012, 36:117-127 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT DATE DA RICORDARE Consultare anche www.aggiornati.ch 9.03.2013 Simposio Donna Salute Conferenze: cardiologia, osteoporosi, nutrizione, chirurgia estetica, oncologia Lugano – Ospedale Civico – aula magna – 8.30-12.30 Info: [email protected] – Hooraygroup 091 966 80 50 14.03.2013 Allergie e inquinamento atmosferico Mendrisio – Scuole Canavee – Aula Magna – 17.30 Info: Segretariato Dr. Fontana, tel. 091 811 34 38 [email protected] 16-22.03.2013 Corso di medicina di montagna – Modulo di base “inverno” Andermatt Costo, inclusa pensione completa fr. 1’700, studenti fr. 1’400 Info: www.sggm.ch – [email protected] 17-22.03.2013 Corso di medicina di montagna – Modulo “inverno”, corso di aggiornamento Luogo da definire Costo, inclusa pensione completa fr. 1’400 Info: www.sggm.ch – [email protected] Corso di aggiornamento OMCT – Medicina 21.03.2013 Manno – Sala Aragonite – 14.00-17.30 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 21.03.2013 Assemblea generale straordinaria OMCT Manno – Sala Aragonite – 18.15 Info: segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 27.03.2013 Simposio ticinese d’immunologia clinica 13.30-17.30 Info: dr. med. Brenno Balestra, OBV, Mendrisio Tel. 091 811 32 27 – [email protected] Assemblea generale ordinaria primaverile OMCT 10.04.2013 Manno – Sala Aragonite – 20.00 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 17-18.04.2013 MMM – Mendrisio Medical Meeting Mendrisio - Hotel Coronado (Espocongressi) Info: Associazione MMM, Tel. 079 946 81 03 [email protected] 19.04.2013 New Advances in Mountain Medicine and Emergency 2nd International Congress Varese – Atahotel – Via F. Albani 73 – 8.30-18.30 Info: EOC, tel. 091 811 13 14 23.05.2013 Giornata di formazione 50° Lega Ticinese per la Lotta contro il Reumatismo Cadempino – Centro Sportivo Info: Stefania Lorenzi, Lega Ticinese per la lotta contro il Reumatismo, tel. 091 825 46 12 28.05.2013 Prima giornata cantonale delle cure palliative Lugano – Palazzo dei Congressi – 9.00-16.30 Info: [email protected] 6.06.2013 Simposio primaverile di chirurgia Lugano – Ospedale Civico – aula magna – 14.30-18.00 Info: Servizio di chirurgia, Prof. Rosso tel. 091 811 61 22 – [email protected] 26-30.06.2013 Höhenmedizin Kurs im Expeditionsstil Accreditato per l’ottenimento del certificato Wilderness and expedition medecine Engadina (Diavolezza) – Costo: fr. 1’600, studenti fr. 1’300 Info: www.sggm.ch – [email protected] 19.09.2013 Simposio autunnale di chirurgia Lugano – Ospedale Civico – aula magna – 14.30-18.00 Info: Servizio di chirurgia, Prof. Rosso tel. 091 811 61 22 – [email protected] 16-19.10.2013 11° Corso di aggiornamento per il medico di base Giubiasco – Mercato Coperto Info: Signora Luzzi, tel. 091 811 80 23 OFFERTE E DOMANDE D’IMPIEGO APPRENDISTA ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO 17enne, volenterosa, desiderosa d’imparare con una spiccata capacità comunicativa e di approccio attento verso i pazienti, cerca da subito un nuovo impiego presso studio medico, clinica o ospedale, possibilmente nel Luganese, che le dia la possibilità di proseguire l’apprendistato con successo. Disponibile anche per uno stage di osservazione. Interessati scrivere a cifra 21, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico APPRENDISTA ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO: Daniela Tacchella, 15 anni, disponibile da subito per stage presso studio medico, anche pediatrico, per poter iniziare la scuola di apprendista nel Settembre 2013, zona LuganoMendrisio-Chiasso, dato che quest’anno sono ferma e vorrei avere la possibilità di fare pratica. Volenterosa. Interessati contattare lo 079 256 85 37 o scrivere a [email protected] APPRENDISTA ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO Giais Fanetti: sono una ragazza di 16 anni e il prossimo mese di giugno termino la scuola di lingue e commercio presso l’Istituto Villa Erica a Locarno. Cerco per il prossimo anno scolastico 2013/2014 un posto di apprendistato come ASM. Interessati contattare lo 079 540 15 07 oppure scrivere a [email protected] ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO diplomata con certificato di radioprotezione. Diplomata anche come estetista. Esperienza nel campo gastroenterologico, medicina interna e generale cerca impiego nel Locarnese e Luganese (80-100%). Persona seria e affidabile. Interessati scrivere a [email protected] o al numero 078 754 90 01 ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO, pluriennale esperienza di lavoro, diploma di radioprotezione, conoscenza del Tarmed ed uso del Winmed e del programma della cassa dei medici, cerca lavoro al 40% da subito presso studio medico nel Luganese o Mendrisiotto. Interessati scrivere a cifra 26, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO con pluriennale esperienza, cerca impiego a tempo parziale (40-50% giornate intere) zona Luganese. Cordiali, precisa, dinamica, attitudine al lavoro autonomo e in team. Fatturazione Winmed, Cassa dei Medici, mansioni di segretariato, laboratorio, assistenza interventi. I/F/E. Libera da marzo. Interessati contattare lo 076 321 23 82 78 FEBBRAIO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 53 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO con attuale esperienza di 8 anni in pediatria e precedentemente anche in ginecologia e ostetricia, cerca nuova sfida lavorativa nel 2013 al 70-80% (da definire). Cordiale e disponibile, esperienza anche nell’avvio di uno studio medico nuovo. Conoscenza dei programmi per Cassa dei Medici e WinMed, stesura lettere e rapporti, gestione agenda e appuntamenti, oltre alle consuete mansioni richieste della professione. Interessati scrivere a cifra 22, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico SEGRETARIA AFC con maturità professionale, 24enne, buon uso del PC, contabilità, fatturazione e segretariato in generale (gestione agenda, gestione ordini, ecc.). Affidabile, ordinata e cordiale. Ottime capacità organizzative e di lavoro autonomo e/o in team. Cerco impiego al 100% per data da convenire presso studio medico/clinica/ospedale/casa anziani con possibilità di formazione come Assistente di Studio Medico. Contatto: [email protected] ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO diplomata, con certificato di radioprotezione, ma con poca esperienza, soprattutto in laboratorio e fatturazione. Ho 40 anni, sono svizzera, ho buone conoscenze delle lingue nazionali, sono aperta e socievole, gentile e predisposta al contatto con i pazienti e alle loro necessità. Cerco da subito nel Mendrisiotto e/o basso Luganese uno studio medico che sia disposto a darmi la possibilità di ricominciare a lavorare in questo ambito. Inoltre sono anche disponibile come sostituta di colleghe assenti per malattia, vacanze o maternità. Interessati scrivere a: [email protected] SEGRETARIA 42enne con esperienza di 8 anni in uno studio chiropratico, cerca nuova sfida presso studio medico, ospedale o clinica (ev. anche dal proprio domicilio). Buone conoscenze linguistiche + inglese, piccola contabilità, fatturazione e segretariato in generale. Mi piace il contatto con i pazienti, sono cordiale e affidabile e lavoro sia in team che in modo indipendente. Resto volentieri a disposizione per un gradito colloquio: tel. 079 640 40 93 ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO con radioprotezione cerca impiego all’80-100% nel Sottoceneri. Formazione all’EOC. Esperienze in ambulatori specialistici quali ginecologia, ORL, dermatologia e medicina interna. Attualmente impiegata in reparto di radiologia in Clinica Privata. Mi occupo volentieri dall’accoglienza pazienti, gestione agenda, laboratorio e assistenza medica. Rapidità nella stesura rapporti medici, fatturazione Tarmed. Cordiale e solare, volenterosa, mi piace la collaborazione. Libera da aprile prossimo. Disponibile per colloquio senza impegno prego scrivere a [email protected] ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO diplomata, con diploma anche in arte-terapia cerca impiego al 50-60%. Cordiale, disponibile, con ottime capacità relazionali. Attitudine al lavoro celere, autonomo e in team. Disponibile dal 1.03.2013 o data da convenire. Interessati scrivere a cifra 27, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico STUDIO MEDICO specialistico ben avviato a Lugano offre impiego per medico specialista (cardiologia, reumatologia, dermatologia e altro) da subito o data da convenire. Requisiti: FMH nella specialità e numero di concordato svizzero. Candidatura completa di CV e referenze da inviare a cifra 10, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico MEDICO CHIRURGO ITALIANO, specialista microbiologia e virologia cerca lavoro come laboratorista o generico disponibilità immediata, esperienza 14 anni, lingue parlate inglese, spagnolo. Tel +39349.660.92.69, [email protected]. SPECIALISTA IN IPNOSI per la Terapia del dolore e Psicologa Clinica, Psicoterapeuta in formazione indirizzo neo-Ericksoniano, offre/cerca disponibilità presso Ospedali, Cliniche, Studi Medici Polispecialistici, Associazioni per attività di consulenza per il trattamento antalgico per pazienti con dolore acuto, dolore cronico non-oncologico e oncologico. Efficace nel controllo del dolore e nel ripristinare le risorse del paziente in fase di riabilitazione, per le determinanti cognitive, per la componente motivazionale-affettiva, per gli effetti psicologici del dolore e della malattia cronica in generale. Se interessati inviare e-mail a [email protected] VARIE STUDIO MEDICO specialistico nel Bellinzonese cerca per il 1.03.2013 assistente di studio medico al 50% (solo pomeriggio). Richiesta destrezza informatica per conduzione cartella paziente completamente informatizzata e contabilità. Verranno prese in considerazione solo candidature che corrispondono alle esigenze richieste. Inviare CV e foto a cifra 23, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico AFFITTASI a Lumino dal 1.9.2013 studio medico di ca. 117 mq e con posteggi, occupato da 20 anni da un medico che esce in questa data. Interessati possono contattare il Sig. A. Piccinali, Lumino allo 079 240 100 STUDIO MEDICO di medicina generale a Bellinzona cerca da maggio 2013 a settembre 2013 assistente di studio medico all’80-90% per supplenza. Eventualmente in seguito prosecuzione della collaborazione al 4050%. Richieste conoscenza di fatturazione con Tarmed e uso PC. Inviare documentazione usuale a: Dr. Med. Marco Marcolli, Via Parco 3, 6500 Bellinzona. Telefono per informazioni: 091 835 53 43 (orari ufficio) Breganzona, adiacente fermata bus, parcheggio, servizi, affitto ufficio mq 20 in studio per due persone (l’altro ufficio è occupato da un’attività di psicoterapia). In comune: sala d’attesa, bagno, saletta-caffè. Possibilità di parcheggio privato. Interessati scrivere a [email protected] STUDIO MEDICO internistico (due medici) a Dongio cerca per il 1.05.2013 o 1.06.2013 assistente di studio medico al 50-60%. Apprezzata la conoscenza di Winmed e della fatturazione elettronica, come pure la conoscenza orale delle lingue nazionali. Inviare CV a cifra 28, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico SEGRETARIA di studio medico con esperienza cerca impiego presso studio medico o struttura sanitaria. Buone conoscenze di fatturazione Tarmed, stesura rapporti, accoglienza e gestione pazienti, agenda elettronica e programma WinMed, ottima organizzazione del lavoro, capace di lavorare in modo preciso e affidabile. Interessati scrivere a cifra 24, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico 54 BIOLOGA SPECIALIZZATA: cerca impiego presso laboratori di analisi cliniche e biomolecolare. Esperienza in tutti i settori specialistici e di gestione amministrativa di laboratorio. 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CERCASI per aprile 2013 o data da concordare fisioterapista, osteopata, medici in agopuntura, o professionisti nel ramo, per condividere spazioso, luminoso e moderno appartamento a Rivera (zona vicino TCS e SPLASH), suddiviso in 3 stanze, una già occupata da una massaggiatrice, una visagista, ed il terzo spazio libero. Grande ricezione, cucina abitabile, doppi servizi con doccia. 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Andreas Baghy, FMH in medicina interna, e la dr.sa med. Gabriella Baghy, FMH in medicina generale, annunciano di aver ripreso lo studio medico del dr. med. Gino Simoni in viale Cassone, 3, 6900 Pregassona. Tel. 091 942 63 22 Fax 091 966 91 32 Lugano Il dr. med. Lorenzo Franscini, FMH in oftalmologia ed oftalmochirurgia, annuncia l’apertura del proprio studio medico in via Torricelli 38, 6900 Lugano. Tel. 091 973 10 87, Fax 091 973 10 85 Matteo Magni, psicologo specialista in psicoterapia FSF, annuncia di aver trasferito il proprio studio in via Motta 15, 6900 Lugano. Tel. 079 357 08 06, [email protected] ch.linkelin.com/in/matteomagnich NOMINE Brissago Il dr. med. Graziano Ruggeri, è stato nominato primario della Clinica Hildebrand. Subentra al dr. med. Fabio Conti che beneficia della pensione. Bellinzona Il PD dr. med. Andreas Perren, primario di Medicina Intensiva, è stato nominato direttore sanitario dell’ Ospedale San Giovanni di Bellinzona in sostituzione del Prof. Dr. med. Mario Bianchetti che è stato chiamato a far parte del gruppo di lavoro che si occupa di sviluppare il progetto di Medical Master School Oncolunches 2013 Luogo: IOSI Bellinzona, sala conferenze 3° piano – Orario: 12.00 - 13.00 – Sarà offerto uno spuntino a partire dalle 11.30 6 MARZO Prof. Dr. med. Pietro Majno, Chirurgia Viscerale e Unità di Trapianto, Hôpitaux Universitaires – Genève Dr. med. Ruben Balzarotti, Chirurgia, ORBV – Bellinzona, “Nuovi concetti nel trattamento chirurgico delle metastasi epatiche di origine colorettale” 3 APRILE Dr. med. Renato Piantanida, Otorinolaringoiatria, Ospedale Alessandro Manzoni – Lecco, “I tumori maligni della ghiandola parotide” 8 MAGGIO Dr. med. Giovanni Palladini, Centro per lo Studio e la Cura delle Amiloidosi Sistemiche – Pavia, “Aggiornamenti sull’amiloidosi” 5 GIUGNO Prof. Dr. med. Stephan Bodis, Radioterapia, Kantonsspital – Aarau, “Clinical hyperthermia: current role and potential development” 3 LUGLIO Dr. med. Steffen Eychmüller, Cure Palliative, Universitätsspital – Bern, “Medication appropriateness in the final weeks of life” 4 SETTEMBRE Dr. med. Luciano Wannesson, Oncologia Medica, IOSI – Locarno, “Terapie a bersaglio molecolare nei tumori polmonari” 2 OTTOBRE Mario Hubeli, Swiss Aviation – Zürich - Dr. med. Mario Lazzaro, Servizio Qualità, ORBV – Bellinzona “La cultura dell’errore: dall’aeronautica…alla medicina” 6 NOVEMBRE Dr. med. Piercarlo Saletti, Oncologia Medica, IOSI – Lugano, “Carcinoma colorettale e aspirina: da prevenzione a terapia a bersaglio molecolare?” 4 DICEMBRE Dr. med. Enrico Roggero, Oncologia Medica, IOSI – Bellinzona, “Aggiornamenti su aspetti prognostici e trattamento medico del carcinoma prostatico” Info: IOSI, tel. 091 811 89 65 78 FEBBRAIO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 55 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT CORSO DI AGGIORNAMENTO REGIONALE TICINESE ORGANIZZATO DALL’OMCT – Semestre invernale 2012/2013 Medicina: perché... Data: Giovedì, 21 marzo 2013 Ore:14.00 Luogo: Sala Aragonite di Manno PROGRAMMA Moderatori: Dr. med. F. Quadri – Prof. dr. med. L. Mazzucchelli 14.00 - 14.05 Introduzione 14.05 - 14.40 Perché faccio il medico di base? Dr. med. G. Mossi, Maggia SI RINGRAZIANO LE SEGUENTI DITTE: Alere AG Cassa dei Medici Doetsch Grether AG Leo Pharmaceuticals Products Lohmann & Rauscher AG Medidata MediService AG Mundipharma Medical Company Permamed AG Roche-Diagnostics (Schweiz) AG Synlab Ticino B. Mamet-Saladin, Brione S/Minusio M. Togninalli, Manno C. Herby, Basel G. Vasquez, Montagnola R. Kaiser, Vacallo T. Martinelli, Flawil G. Solari, Lugano E. Busch, Zuchwil L. Gentile, Comano E. Spinelli, Giubiasco G. Iafelice, Lamone E. Togni, Gordola C. Zingg, Minusio P. Guglielmetti, Locarno L. Lardi Coccia, Savosa che hanno dato un generoso contributo per l’organizzazione dei nostri corsi di aggiornamento professionale. A nome di tutti i medici partecipanti, il Consiglio Direttivo dell’OMCT esprime loro i più vivi ringraziamenti. 14.40 - 15.20 Perché faccio lo specialista? Dr. med. C. Gaia, Bellinzona 15.20 - 15.50 Pausa CONSIGLIO DIRETTIVO OMCT 15.50 - 16.30 Perché faccio il ricercatore? Prof. Dr. med. C. Rüegg, Friborgo 16.30 - 17.10 Perché faccio il medico ospedaliero? Prof. Dr. med. S. Bassetti, Olten 17.10 - 17.20 Discussione Accreditamenti per aggiornamento continuo: – AMITI, Label Q SGAM, endocrinologia-diabetologia, chirurgia (CME/SSC): 3 credits IOSI – CONFERENZE FORMATIVE Inizio: ore 12.00 – Luogo: IOSI, Ospedale Regionale Bellinzona e Valli, Stabile E, sala conferenze, 3° piano 20.03.2013 Somatic cells can be used as drugs for haematological malignancies? First results of the Bergamo Hospital experience Dr. Martino Introna, Haematology and Bone Marrow Transplant Unit, Ospedali Riuniti di Bergamo 24.04.2013 Preclinical models for the rational development of molecule targeted agents Dr. Massimo Broggini, Molecular Pharmacology Lab., Mario Negri Institute, Milano 22.05.2013 The evolution of lymphoma understanding and treatment from 1-ICML Prof. Franco Cavalli, Oncology Institute of Southern Switzerland 26.06.2013 New therapeutic approaches to myeloproliferative diseases: from JAK2 inhibitors to allogeneic stem cells Prof. Alessandro Rambaldi, Haematology and Bone Marrow Transplant Unit, Ospedali Riuniti di Bergamo Informazioni: IOSI, tel. 091 811 82 33 56 TRIBUNA MEDICA TICINESE 78 FEBBRAIO 2013 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT FORMAZIONE SERVIZIO RADIOLOGIA ORL 2013 – 1° semestre 28.02 12.30-13.30 QUALITY ASSURANCE: medicina SALA RAPPORTI RADIOLOGIA 1 14.03 17.00-18.00 PRESENTAZIONE: Noduli e addensamenti polmonari dalla A-Z SALA RAPPORTI RADIOLOGIA 1 21.03 17.00-18.00 JOURNAL CLUB: Breast lesion incidentally detected with CT: what the general Radiologist need to know SALA RAPPORTI RADIOLOGIA 1 28.03 17.00-18.00 SALA RAPPORTI RADIOLOGIA 1 QUALITY ASSURANCE: chirurgia 11.04 17.00-18.00 PRESENTAZIONE: patologia vascolare toracica dalla diagnostica all’interventistica SALA RAPPORTI RADIOLOGIA 1 18.04 17.00-18.00 PRESENTAZIONE: Beyond the lungs,a new view of COPD SALA RAPPORTI RADIOLOGIA 1 25.04 17.00-18.00 QUALITY ASSURANCE: medicina SALA RAPPORTI RADIOLOGIA 1 16.05 17.00-18.00 INCONTRO CON I MEDICI DI CITTÀ: casi clinici dei medici SALA RAPPORTI RADIOLOGIA 1 23.05 17.00-18.00 PRESENTAZIONE: La patologia toracica dall’infiammazione al tumore visione dello Pneumologo, del Medico Nucleare e dell’Anatomo Patologo SALA RAPPORTI RADIOLOGIA 1 13.06 17.00-18.00 20.06 17.00-18.00 JOURNAL CLUB: Tumeurs endobronchiques dans le cadre d’une campagne de détection précoce du cancer bronchique : tomodensitométrie versus endoscopie SALA RAPPORTI RADIOLOGIA 1 27.06 17.00-18.00 PRESENTAZIONE: nozioni di dosimetria in Radiologia SALA RAPPORTI RADIOLOGIA 1 QUALITY ASSURANCE: chirurgia SALA RAPPORTI RADIOLOGIA 1 Info: Segretariato radiologia ORLugano, Signora S. Borlandelli – tel. 091 811 63 03 Allergie e inquinamento atmosferico Conferenze scientifiche, aperte anche al pubblico interessato Aula magna delle Scuole Canavee, Mendrisio – Giovedì, 14 marzo 2013 17.30 Saluto ai partecipanti e introduzione Dr. med. M. Fontana, Servizio di Allergologia e Immunologia clinica, Ospedale Regionale di Mendrisio 17.40 Inquinamento da polveri fini: uno sguardo sulle nano particelle Dr. med. F. Guarneri, Scienze forestali e ambientali, Associazione Traffico e Ambiente 18.20 Clima, inquinamento atmosferico e pollinosi – Prof. em. B. Wütrich, Zurigo Discussione generale e aperitivo Info: tel. 091 811 34 38 – [email protected] ASSOCIAZIONE TRIANGOLO SOPRACENERI Conferenze 2013 26.03.2013 ore 20.30 “Il valore terapeutico del Silenzo” Biblioteca cantonale 23.04.2013 ore 20.30 “Lo stress nella malattia oncologica” Biblioteca cantonale 28.05.2013 ore 20.30 Presentazione dei lavori eseguiti negli Atelier Centro Triangolo Informazioni: tel. 091 751 82 41 – www.triangolo.ch 76 OTTOBRE 2011 TRIBUNA MEDICA TICINESE 57 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT CLINICA SANTA CHIARA – PROGRAMMA FORMATIVO - Medici accreditati e medici assistenti 05.03 PATOLOGIA DELLE ERNIE INGUINALI Dr. M. Toderi, Chirurgia generale FMH, Chirurgia vascolare FEBVS UP TO DATE 2 crediti AMITI/STIMEG, Q-label Inf. P. Tiraboschi, Medicina trasfusionale ed emovigilanza 26.03IMMUNOEMATOLOGIA ANALISI PRE-TRASFUSIONALI 2 crediti AMITI/STIMEG, Q-label Dr. P. Matthias, Pneumologia FMH, Medicina interna ABIM 09.04 INTERPRETAZIONE DELLE GASOMETRIE ESERCIZI CLINICI 2 crediti AMITI/STIMEG, Q-label Prof. Dr. A. Cerny, Medicina interna e farmaceutica, malattie infettive, epatologia FMH 2 crediti 23.04 FEGATO GRASSO, UN’EPIDEMIA SILENZIOSA AMITI/STIMEG, Q-label Dr. Adrian Sury, Medicina interna generale FMH, Medicina aziendale SSML 07.05 Scusi, come ha detto??? RUMORE E LESIONI UDITIVE 28.05 IL MIELOMA MULTIPLO Dr. A. Pedrazzini, Medicina interna, oncologia ed ematologia FMH 11.06 PRESA A CARICO DEL PAZIENTE CON SCOMPENSO ASCITICO Dr. S. Balestra, Medicina interna FMH 2 crediti AMITI/STIMEG, Q-label 2 crediti AMITI/STIMEG, Q-label 2 crediti AMITI/STIMEG, Q-label Le formazioni si tengono principalmente di martedì con inizio alle ore 18.30 presso la Sala Riunioni al pianterreno della Clinica Santa Chiara. Info: Servizio formazione, Clinica Santa Chiara, tel. 091 756 44 10 – [email protected] Simposio ticinese di immunologia clinica 2013 Mendrisio - Auditorio OBV, mercoledì 27 marzo 2013 PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE CITTÀ DI ARONA Programma: “Gian Vincenzo Omodei Zorini” medico scrittore XV edizione 2013 Moderatori: Dr med. B. Balestra - Dr med. J. P. Lantin dalle 13.00 Spuntino di benvenuto 13.45 Inizio del corso 13.50 - 14.35 Nuova classificazione delle vasculiti Prof. Dr med. A. Tyndall, Basilea 14.35 - 15.05 Caso clinico gastroenterologico Dr.ssa med. C. Quattropani Cicalissi, Chiasso 15.05 - 15.15 “Caso Quiz” Dr med. C. Mainetti, Bellinzona-Mendrisio 15.15 - 15.30 Pausa caffé 15.30 - 16.15 Epigenetica spiegata da un beota Dr med. J. P. Lantin, Lugano 16.15 - 16.45 Caso clinico di mosaicità autoimmune Dr med. S. Györik, Bellinzona 16.45 - 17.00 Soluzione “Caso Quiz” Dr med. C. Mainetti, Bellinzona-Mendrisio 17.00 1) SEZIONE MEDICI SCRITTORI NEL MONDO Racconto breve inedito a tema libero – in lingua italiana oppure inglese, francese, spagnola. Dovrà essere indicata la sezione “medici” 2) SEZIONE EDITI Volume a stampa di narrativa – tema libero – in lingua italiana – aperta a tutti 3) SEZIONE GIOVANI (nati tra il 1998 e il 1995) da una a quattro poesie inedite – tema libero – in lingua italiana PREMI: Ai primi classificati di ogni sezione una targa e una pergamena con la motivazione della giuria. Ai secondi e terzi classificati una targa. Il Circolo si riserva di attribuire eventuali segnalazioni al merito, riconoscimenti e premi speciali. Discussione - Fine corso Formazione accreditata dalle Società Svizzere FMH di medicina interna generale, reumatologia, immunologia-allergologia (3 crediti) e dermatologia (2 crediti) Dal 15 ottobre 2013 i risultati del concorso saranno reperibili sul sito: http://premiogvoz.altervista.org. Regolamento: http://premiogvoz.altervista.org. Info: Tommasini-Felappi Raffaella [email protected] 58 TRIBUNA MEDICA TICINESE Informazioni: [email protected] 76 OTTOBRE 2011 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT Dall’invio di medicinali all’offerta di servizi altamente qualificati. MediService opera da 15 anni. Un buon motivo per festeggiare. Dall’implementazione di una nuova idea commerciale da parte di alcuni creativi 15 anni fa, MediService SA, con sede a Zuchwil nel Cantone di Soletta, è riuscita a trasformarsi in un offerente di servizi validi e affidabili per il sistema sanitario svizzero. Soddisfazione giustificata: il CEO di MediService Dr. Jürg Th. Gasser e Felix Burkhard (a sinistra), Consegna a domicilio rapida e sicura di medicinali ai pazienti: per molti malati cronici e per chi non ha il tempo di recarsi in una farmacia a causa dei tanti impegni professionali o familiari oppure ha problemi di deambulazione, di guida o è limitato nella sua mobilità, MediService è il servizio ideale. Direzione generale Galenica, Responsabile Retail. I medicinali giungono ai destinatari per posta, dopo essere stati esaminati con cura da farmacisti. Questo l’inizio. Oggi l’azienda è caratterizzata da una grande diversificazione, che spazia dall’invio di medicinali all’assistenza domiciliare di persone gravemente malate, un compito molto importante, data la scarsità di medici di famiglia. Informazioni per i medici: Materiale informativo gratuito può essere richiesto a: MediService SA, Ausserfeldweg 1, 4528 Zuchwil Telefono: 032 686 20 20 [email protected] www.mediservice.ch Gli ambiti operativi di MediService. MediService SA consegna a domicilio i medicinali con obbligo di prescrizione in modo rapido, comodo e discreto . In stretta collaborazione con diverse organizzazioni partner, l’azienda offre inoltre ai pazienti cronici gravemente malati anche altri servizi, compreso l’assistenza e il supporto attivo domiciliare. Pharma Direct Service (PDS) Consegna diretta di prodotti farmaceutici • Servizio rivolto a malati cronici che assumono farmaci soggetti a prescrizione medica in tutti gli ambiti terapeutici, per lo più pazienti con una polimedicazione • Questo gruppo di pazienti è in crescita per motivi demografici, in tutta la Svizzera meno del 3% del mercato dei medicinali con obbligo di ricetta • Il paziente tipo ha più di cinquant’anni e necessità diverse medicinali • Stretta collaborazione con casse malattia ed esperti di economia della salute • Promuove l’utilizzo di farmaci generici con il consenso dei medici prescriventi Garanzia della qualità e della terapia ai massimi livelli dicinali con obbligo di ricetta e allo stesso tempo assiste malati cronici e persone affette da gravi patologie nel loro ambiente familiare, deve e vuole contribuire alla riduzione dei costi in ambito sanitario. E per farlo, i responsabili definiscono soluzioni ottimali per i pazienti facendo leva su idee innovative, una vasta rete di contatti e un dialogo costante con tutte le parti coinvolte, siano esse medici specialisti o industrie farmaceutiche. Per il Dr. Jürg Th. Gasser, CEO di MediService, una cosa è certa: «La garanzia della qualità e della terapia ai massimi livelli e un servizio di distribuzione in linea con le esigenze del paziente sono le massime priorità, sia personali sia dell’intero team». Altrettanta importanza riveste il miglioramento costante e il continuo ampliamento della gamma di servizi e la contestuale ottimizzazione dei prezzi. L’azienda che, quale farmacia specializzata, fornisce me Società: MediService SA Forma giuridica: società per azioni Rapporti proprietari, fine 2007: 100% in possesso di Galenica SA, Gruppo Galenica, Settore operativo Retail CEO: Dr. Jürg Th. Gasser (dal 2004) Numero di collaboratori: 100, personale farmaceutico specializzato / (50%) Linee di ricetta elaborate: oltre 6 milioni. Ogni singola prescrizione di ricetta è valutata e controllata più volte Fondazione: 1996 come affiliata di MediCentrix AG Numero di consegne dal 1997: oltre 2 milioni di consegne singole; in media oltre 1000 al giorno Pazienti assistiti: oltre 100’000, di cui oltre 10’000 pazienti malati di lunga durata Pharma Care (PhC): Supporto alle terapie per malattie rare • Per pazienti di lunga durata gravemente malati, affetti da patologie rare • Piccoli gruppi di pazienti, per lo più terapie molto specialistiche, numero piuttosto ridotto di pazienti (meno di 10 - 1000) in Svizzera • Sono rappresentate tutte le fasce di età • Il trattamento e la prescrizione sono affidati a medici e/o ospedali specializzati • L’assistenza di questo gruppo di pazienti richiede conoscenze mediche e farmaceutiche di alto livello associata ad una specializzazione ed esperienza pluriennali • Stretta collaborazione con medici e organizzazioni di pazienti Grazie al modello MediService il settore sanitario svizzero ha potuto finora risparmiare costi diretti (prestazioni delle casse malati) per un importo milionario a tre cifre e somme decisamente più elevate nei costi indiretti PhC con Home Care (HC): Accompagnamento terapeutico per malattie rare • Per pazienti lungodegenti gravemente malati affetti da patologie rare o molto rare che vengono trattate con farmaci altamente tecnologici o biotecnologici nonché con applicazioni complesse come pompe, pompe per infusioni o a siringa • I pazienti sono affetti da malattie ad alto rischio e/o permanenti • Gruppi di pazienti ristretti • Terapie e prescrizioni su richiesta di medici specialistici; oggi le terapie si svolgono sempre più spesso a domicilio che corrisponde ad una tendenza volta a ottimizzare i costi dopo l’introduzione di Swiss DRG • L’assistenza e la cura di questo gruppo di pazienti richiedono conoscenze mediche e farmaceutiche specialistiche • Stretta collaborazione con i medici 78 FEBBRAIO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 59 RASSEGNA DELLA STAMPA Premi eccessivi, impasse sui rimborsi Ridotte al lumicino le chance delle proposte di compensazione al vaglio della Commissione sanità degli Stati Sembrano destinate a naufragare alla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (Csss-S) le proposte elaborate da governo e direttori cantonali della Sanità per compensare parzialmente i premi di cassa malati troppo elevati (in nove cantoni, Ticino compreso) o troppo bassi (negli altri 17) pagati dagli assicurati tra il 1996 e il 2011. La discussione è in agenda alla seduta di lunedì prossimo ma – pur ammettendo che la commissione entri in materia, cosa non scontata allo stadio attuale – la sorte dei due progetti appare già sin d’ora segnata. La presidente della Csss-S è scettica soprattutto riguardo alla “soluzione” (a questo punto è poco più che un eufemismo trasmessa lo scorso settembre ai commissari dalla Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della Sanità (Cds). La proposta dei cantoni “sarà trattata, ma sarà difficile da realizzare: ho molti dubbi che ce la faccia”, dice alla Regione la “senatrice” argoviese Christine EgerszegiObrist (Pr). La Cds vorrebbe attingere alle abbondanti riserve (in molti casi ben oltre il minimo legale) che le casse hanno accumulato in alcuni cantoni a partire dal 1996 quando è entrata in vigore la Legge federale sulle assicurazioni malattie (Lamal). Il meccanismo di rimborso tiene conto della situazione finanziaria degli assicuratori (“se la situazione finanziaria dell’assicurazione lo permette”, viene precisato) e prevede dei versamenti unicamente a coloro che sono assicurati presso la cassa in questione da almeno tre anni al momento dell’entrata in vigore della nuova legge. L’idea è da subito risultata indigesta oltre che alle casse anche ai commissari, reticenti a voler prendere in considerazione una compensazione che vada oltre gli ultimi due, tre anni (vedi laRegioneTicino, 7 dicembre 2012). Nel frattempo le cose non sono cambiate. “Abbiamo fatto delle audizioni sia con le casse che con i rappresentanti dei cantoni, e in dicembre ne ho parlato con Carlo Conti [presidente della Cds, ndr]. Mi ha detto che ci avrebbe riflettuto, ma da allora non ho più sentito nulla”, dice Christine EgerszegiObrist, aggiungendo che “se i cantoni non riescono a mettersi d‘accordo, per la Commissione è difficile”. Il tempo stringe: la Csss-S terminerà la discussione la prossima settimana. “Forse i cantoni potranno trovare una buona soluzione per il Consiglio nazionale: hanno ancora una chance”, dice la “senatrice” argoviese. Per i cantoni, tuttavia, non c’è una soluzione di riserva. “La soluzione di riserva per noi è già quella che abbiamo presentato in settembre. Non ne elaboriamo un’altra, afferma Paolo Beltraminelli, direttore del Dipartimento sanità e socialità (Dss) ticinese e membro del comitato della Cds. 60 TRIBUNA MEDICA TICINESE 78 FEBBRAIO 2013 “I cantoni – gli fa eco Michael Jordi, segretario generale della Cds – una soluzione l’hanno trovata: è consensuale e facile da mettere in pratica, almeno quanto la proposta del Consiglio federale”. Una proposta, quella governativa, sgradita sia ai senatori sia a buona parte dei cantoni, e basata su una compensazione limitata a sei anni tramite la restituzione dei proventi della tassa sul CO2 agli assicurati dei cantoni “creditori” (il meccanismo di correzione dovrebbe portare a un riequilibrio pari a un miliardo di franchi su un totale ora stimato a 1,7 miliardi). Di soluzioni, dichiara Jordi alla Regione, “non ce ne sono a decine: o pagano i cantoni nei quail gli assicurati finora hanno versato meno di quanto avrebbero dovuto; oppure pagano le casse malati. Se nella commissione non riescono a mettersi d’accordo, allora che ci dicano quale altra soluzione dovremmo trovare”. Se sulla possibilità di sanare a posteriori le distorsioni del passato l’impasse è totale; più agevole sembra il cammino parlamentare della nuova Legge sulla vigilanza sull’assicurazione malattie. La nuova regolamentazione, anch’essa al vaglio della Csss-S, intende arginare in futuro la propensione delle casse malati a fissare premi troppo elevati in relazione ai costi in alcuni cantoni e troppo bassi in altri. “Sarebbe buona cosa trovare una soluzione transitoria per i due-tre anni precedenti l’entrata in vigore della nuova legge. Ma ciò che mi sta veramente a cuore è trovare una soluzione per il futuro”, afferma Christine Egerszegi-Obrist. Stefano Guerra (“La Regione” 15.01.2013) Lamal, no al rimborso dei premi Commissione degli Stati non entra il materia I premi dell’assicurazione malattia troppo alti pagati dagli assicurati tra il 1996 e il 2011 in sette cantoni (tra cui il Ticino) non saranno verosimilmente rimborsati: è quanto propone, con 10 voti a 3, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consigilo degli Stati (Csss-S) al plenum. Per mesi la commissione ha tentato di trovare una soluzione alla questione, ha affermato la sua presidente Christine Egerszegi (Plr/Argovia) ai media, ma come previsto (vedi laRegioneTicino, 15.1.2013) non è stata individuata alcuna modalità. Ne quella presentata dal Consiglio federale – che prevede di far pagare gli assicurati di quei cantoni dove i premi erano troppo bassi – ne quella della Conferenza dei direttori cantonali della Sanità, che propone di mettere mano alle riserve degli assicuratori. I cantoni non sono unanimi nella loro posizione, ha aggiunto la Egerszegi. Inoltre la loro situazione è evoluta negli ultimi anni e quelli che oggi hanno premi troppo alti non sono gli stessi di una volta. Il sempre più frequente cambia- RASSEGNA DELLA STAMPA mento di domicillo e di cassa rende poi l’operazione molto complicata, a parere della presidente della commissione e si finirebbe col penalizzare un assicurato che ha già pagato premi troppo alti. Meglio premunirsi da subito per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro, ritiene la commissione che con 10 voti a 2 ha approvato la legge sulla sorveglianza dell’assicurazione malattia, volta a rafforzare il ruolo dell’Ufficio federale della sanità pubblica. ATS Le reazioni Beltraminelli: inaccettabile e incomprensibile Maillard: l’ha spuntata la lobby degli assicuratori Una decisione “inaccettabile, incomprensibile e contraria ai principi di solidarietà federale”. Il direttore del Dipartimento della sanità e sociailtà (Dss) ticinese Paolo Beltraminelli scarica in una nota stampa la sua “insoddisfazione” dopo che la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (Csss-S) ha affossato ieri le “soluzioni di compromesso” per compensare parzialmente i premi di cassa malati pagati in eccesso o in difetto dal 1996 al 2011. Per il consigliere di Stato vodese Pierre-Yves Maillard, rinunciare a restituire i premi dell’assicurazione malattia troppo alti versati per anni dagli assicurati di sette cantoni costituisce un “grave segno di disprezzo nei riguardi di due milioni di assicurati”. “Scioccato” dalla decisione della commissione del Consigio degli Stati, il presidente del governo vodese ribadisce che i cantoni erano giunti ad un compromesso: “Disgraziatamente, ancora una volta, quando 26 cantoni sono d’accordo e gli assicuratori no, è in definitiva la lobby degli assicuratori che la spunta”, aggiunge il socialista. Ginevra dal canto suo insiste sulla necessità di “trovare una soluzione”. In una nota, il Dipartimento degli affari regionali, dell’economia e della salute esorta il plenum della Camera dei cantoni a contrastare la decisione della sua commissione. Seccato anche il consigliere federale Alain Berset. Ai microfoni della Rsi ha parlato di una questione di “coesione nazionale e giustizia sociale”. Il Consiglio federale continuerà ATS/RED a impegnarsi”, ha aggiunto. (“La Regione” 23.01.2013) Premi malattia L’ira dei Cantoni: eccedenze da rimborsare Ai Cantoni non è piaciuta la decisione della Commissione della sicurezza sociale e della sanità (CSSS) del Consiglio degli Stati di non rimborsare i premi troppo alti pagati dagli assicurati tra 1996 e 2011. Esigono quindi dal Parlamento che trovi un “compromesso accettabile”. La conclusione a cui è giunta la Commissione degli Stati “è incomprensibile”, indica in una nota la Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) al termine di una riunione tenutasi ieri a Berna. La CDS deplora che la sua proposta non sia stata accolta dalla commissione. Con essa gli assicurati che in passato hanno pagato troppo, avrebbero potuto essere rimborsati nel giro di tre anni, senza che altri assicurati fossero passati alla cassa. Per i Cantoni spetta al Parlamento trovare un compromesso accettabile sulla compensazione dei premi. Da rilevare che gli assicurati dei cantoni latini e di Zurigo sono stati quelli maggiormente penalizzati. Da Ginevra nel frattempo è arrivata una proposta choc: sospendere fino a quando non sarà stata trovata una soluzione il contributo del Cantone alla perequazione finanziaria. Questo è per lo meno il contenuto di una mozione lanciata in segno di protesta su cui il Gran Consiglio si esprimerà prima possibile. Da notare che ieri, ai microfoni di TeleTicino, il consigliere di Stato Paolo Beltraminelli ha escluso che il Ticino possa eventualmente seguire l’esempio ginevrino. ATS/RED (“Corriere del Ticino” 25.01.2013) Bloccare la quota di perequazione? “Si può fare, ma...” Per Beltraminelli potrebbe rafforzare la presa di posizione di Ginevra, ma avrebbe effetti minimi “Quando si compie un’azione sbagliata ci si può attendere una reazione. E non di quelle necessariamente giuste”. Prima su Facebook e poi davanti ai giornalisti il direttore del Dipartimento sanità e socialità Paolo Beltraminelli è tornato ieri sulla decisione della Commissione della sicurezza sociale e della sanità degli Stati di non entrare in materia sulla proposta di rimborsare i premi pagati in eccesso dagli assicurati di nove cantoni, tra cui iI Ticino. II commento del consigliere di Stato era rivolto in particolare alla concreta possibilità che iI Canton Ginevra sospenda, a mo’ di protesta, quanto dovrebbe versare al fondo di 78 FEBBRAIO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 61 RASSEGNA DELLA STAMPA perequazione intercantonale, ovvero oltre 200 mlioni. “Il gesto ginevrino, a cui potrebbe ispirarsi anche il Canton Vaud, ha avuto il pregio di sollevare il tema a livello nazionale”, ha proseguito Beltraminelli, che ha detto di essere tendenzialmente favorevole ad una decisione simile da parte del Ticino, ben cosciente però che, dal punto di vista quantitativo (si parla di 15 milioni), si tratterebbe di una mossa poco incisiva. “L’effetto pratico sarebbe minimo, ma se è un modo per rafforzare la manifestazione di disagio dei cantoni che hanno pagato troppo, allora si può fare”, ha chiosato iI ministro della Sanità, dicendo di essere allora più d’accordo sul fatto che iI Gran Consigilo invii a Berna una risoluzione sul tema. Beltraminelli ha poi proseguito: “La decisione della commissione degli Stati è francamente incomprensibile”; in fondo la restituzione di quanto pagato in più “è una questione di giustizia” e di “solidarietà federale”. Concetti che “non possono essere strapazzati”, tanto più se la solidarietà è pure alla base di una “già traballante” perequazione intercantonale, da cui cantoni come Berna, i cui assicurati “hanno pagato premi inferiori ai costi della salute per 800 milioni” e che tutt’ora versano premi tra i più bassi della Svizzera, ricevono soldi. Quindi, secondo Beltraminelli, “o funziona il sistema confederale di rispetto delle minoranze, o salta il banco”. Il direttore del Dss si è inoltre augurato che sulla questione “la delegazione ticinese alle Camere federali sia compattissima”. Sempre ieri intanto il Gruppo parlamentare della Lega dei Ticinesi ha inviato un vero e proprio appello alla Presidenza del Gran Consiglio tradotto in una risoluzione da sottoporre all’attenzione del plenum – che si riunirà lunedì prossimo – dove si chiede di studiare tutte le soluzioni possibili al fine di garantire il rimborso dei premi delle casse malati agli assicurati ticinesi. E la stessa Lega ha contemporaneamente inoltrato una mozione dove s’invita iI Consiglio di Stato a seguire l’esempio ginevrino e congelare iI proprio contributo della perequazione intercantonale. Non solo. Da segnalare, infine, l’interrogazione dei Verdi (firmata da Michela Delcò Petralli e Greta Gysin) che chiede al governo se sia fattibile “convogliare in un conto bloccato tutti i premi dei cittadini ticinesi”, che verranno sbloccati solo dopo garanzia del RED rimborso. (“La Regione” 24.01.2013) 62 TRIBUNA MEDICA TICINESE 78 FEBBRAIO 2013 BERNA – Alain Berset presenta la strategia “Sanità2020” “Il potenziale di risparmio potrebbe essere del 20%” Lo scopo del Consiglio federale è di assicurare la qualità della vita, rafforzare le pari opportunità, migliorare le cure e la trasparenza. I premi sono troppi e il sistema attuale è troppo complesso Il consigliere federale Alain Berset vuole affrontare le sfide future nella politica sanitaria con una strategia globale, denominata “Sanità2020”. Non meno di 36 misure, sovente già annunciate, saranno attuate nei prossimi anni d’intesa con gli ambienti interessati. Nei prossimi anni, il settore dovrà affrontare diverse sfide. Con l’evoluzione demografica e i progressi tecnici della medicina cresceranno i costi della salute, che già oggi si ripercuotono fortemente sui premi delle casse malati e sono avvertiti da molti come un fardello finanziario. “Ci sono molte persone che non possono permettersi di avere una franchigia di 2.500 franchi”, ha spiegato il consigliere federale, aggiungendo che una famiglia di quattro persone, di cui due necessitano una prestazione sanitaria all’anno, non riesce a pagare, oltre ai premi, anche 5.000 franchi. Inoltre il sistema dei premi dovrà subire una ristrutturazione. “Esistono molti premi che non sono usati assolutamente da nessuno”, spiega Berset. Altra questione delicata: lo spostamento continuo delle cure stazionarie dall’ospedale (in parte finanziate dai Cantoni) all’ambulatoriale (unicamente coperte dall’assicurazione malattia). Questa evoluzione ha quale conseguenza di fare aumentare i premi. Le strutture in materia di cure di lunga durata dovranno essere adattate ai bisogni. I punti chiave I punti fondamentali di “Sanità2020” sono quattro. In primo luogo il miglioramento della qualità di vita, che potrebbe riuscire attraverso la prevenzione e le precauzioni giuste. Inoltre si tratterebbe di rafforzare le pari opportunità, aumentando le aspettative di vita e migliorando la salute. L’accesso alla sanità deve quindi essere migliorato. Concretamente iI Consigilo federale vorrebbe dare più importanza alla situazione economica dell’assicurato, soprattutto per quanto riguarda la parte dei costi che l’assicurato deve pagare di tasca propria. I bambini invece potrebbero essere liberati completamente dal peso economico. Bisognerebbe anche migliorare la qualità delle cure, così da evitare servizi inutili. Il direttore dell’Ufficio federale della sanità pubblica Pascal Strupler ha evidenziato questo punto spiegando: “Se un paziente si reca dal dottore, verrà sottoposto a dei controlli. Quando, in seguito, si presenta per RASSEGNA DELLA STAMPA una visita medica all’ospedale, vengono spesso effettuate le stesse analisi. Si tratta di un mancato passaggio d’informazioni”. Questo spreco di risorse potrebbe essere evitato con una cartella del paziente informatizzata. Quest’uItima sarebbe già pronta per la fase di attuazione politica. È infine necessario migliorare la trasparenza. “La sanità pubblica deve diventare più semplicex”, ribadisce il consigliere federale. Il sistema dei premi è, secondo iI ministro della sanità, troppo complesso e per niente trasparente. Inoltre i premi offerti sono troppi (287.000 varianti). Risparmiare Secondo un recente studio il potenziale di risparmio potrebbe essere del 20%, mantenendo comunque l’attuale qualità del sistema. Questo evitando prestazioni inutili e ottimizzando il sistema. “Abbiamo visto che con alcuni programmi nazionali abbiamo una possibilità di risparmio molto alta, senza comunque dover intervenire direttamente sul modello”, spiega il direttore dell’Ufficio federale della sanità pubblica Pascal Strupler. Su alcuni modelli si potrebbe quindi risparmiare senza perdere la qualità. Inoltre si interverrà sui prezzi dei medicinali. Alcuni provvedimenti sono già pronti per la fase di attuazione politica, altri sono in fase di pianificazione. Alessia WYttenbach (“Giornale del Popolo” 24.01.2013) La viscerale complessa resta in Ticino Chirurgia di punta, mandato per due anni. L’Eoc propone: fegato, pancreas, obesità a Bellinzona; retto a Lugano Tre per San Giovanni, una per il Civico. Non è iI risultato di una partita di calcio tra colleghi, ma l’assegnazione delle specialità della chirurgia viscerale complessa. A Bellinzona si faranno gli interventi per pancreas, fegato e obesità (chirurgia bariatrica); a Lugano quelli al retto. È iI “traguardo” di un percorso non privo di colpi di scena che soddisfa iI Ticino, che riesce così a mantenere questa parte di Medicina altamente specializzata (Mas). Ad autorizzarne la pratica è la Conferenza svizzera dei direttori della sanità pubblica tramite iI proprio organo scientifico che dà al Ticino tutte le chirurgie viscerali complesse per le quali l’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) aveva chiesto l’autorizzazione. Tra queste, dato il numero troppo esiguo, non c’era quella per l’esofago. Nel comunicarne all’Eoc la decisione, presa prima di Natale, l’organo proponeva l’assegnazione al San Giovanni di tutte e quattro le specialità di punta: pancreas, fegato, obesità e retto. Un’assegnazione comunque provvisoria, per la durata di due anni. Su questa proposta l’Eoc era chiamato a prendere posizione entro l’inizio di questa settimana. L’Ente conferma le prime tre specialità al San Giovanni; mentre chiede di fissare quella del retto al Civico. Anche in virtù del fatto che le operazioni di chirurgia altamente specializzata al retto dal 2012 si eseguono già all’ospedale luganese. Uno scenario, questo, che per certi versi ha del clamoroso; vista la storia recente della chirurgia viscerale complessa, in Ticino ma non solo, che si può definire turbolenta. Il primo grosso scossone lo aveva dato la stessa Conferenza quando – era la metà dell’anno scorso – aveva presentato iI frutto della sua riflessione allo scopo di ripensare e soprattutto concentrare la Medicina altamente specializzata in tutta la Svizzera. Una riorganizzazione in base alla quale molti ospedali avrebbero perso iI diritto a esercitarla. La falce si era abbattuta anche sul Ticino, che avrebbe mantenuto solo la possibilità di fare la chirurgia altamente specializzata per il retto; che a quel momento l’Eoc aveva già portato dal San Giovanni al Civico. Fatto un semplice calcolo, Bellinzona si sarebbe trovata priva di qualsiasi chirurgia viscerale complessa, per la prima volta da metà del Duemila. Una notizia apparentemente per soli addetti ai lavori, ma che in breve aveva assunto grandi proporzioni, facendo nel contempo conoscere al grande pubblico, a chi cioè, proprio del ramo non è, l’esistenza stessa della Mas. Una medicina che, dal punto di vista puramente numerico, è una minima parte dell’attività della chirurgia; in Ticino come in Svizzera. Eppure la prospettiva di non poterla più praticare ha fatto reagire non solo il settore sanitario. La questione si era fatta anche, se non soprattutto, politica ed era stata oggetto di diversi atti parlamentari. Non aveva mancato di sollevare un polverone, nel Cantone, il quesito su quale sarebbe stato l’ospedale su cui il vertice dell’Eoc avrebbe puntato per avere più chance di vedersi assegnare la viscerale complessa. L’ipotesi, che era sembrata via via assumere più credito, che fosse il Civico aveva fatto temere per le sorti del San Giovanni, di cui si temeva un declassamento o uno smantellamento. I direttori della sanità decideranno probabilmente entro primavera se approvare lo scenario dell’Eoc (pancreas, fegato e obesità a Bellinzona, retto a Lugano). Di Mas in generale e di chirurgia viscerale complessa in particolare, si era parlato anche alla seduta di fine dicembre in Gran Consiglio. Rispondendo a tre interrogazioni, iI direttore del Dipartimento sanità e socialità Paolo Beltraminelli (cfr. laRegione del 18 dicembre) aveva affermato che, qualora l’Eoc fosse riuscito a (ri)ottenere il mandato, che con tutta probabilità sarebbe stato provvisorio, “occorrerà raccogliere la sfida per trasformarli in definitivi, unendo tutte le forze mediche presenti nel Cantone, per disporre del numero minimo di casi, ostacolo da superare per ottenere il mandato in maniera definitiva. Sabrina Melchionda (“La Regione” 24.01.2013) 78 FEBBRAIO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 63 RASSEGNA DELLA STAMPA Oncologia, si concentra. È polemica Tumori rari in 7 “Cancer center”. Anche lo Iosi di Bellinzona. Critico il privato: “Una medicina dirigistica di Stato” Oncologia complessa, si concentra. Ed esplode lo scontro tra chi vince e chi perde, tra pubblico e privato. Ma il treno ormai è partito. Per abbassare i costi della medicina specialistica e alzare la qualità delle cure, si stanno concentrando varie discipline in selezionati nosocomi svizzeri. Dopo trapianti e chirurgia viscerale, ora è il turno dell’oncologia complessa. Tecnici e politici stanno valutando dove sarà possibile curare 12 tumori “rari”. Quelli che necessitano trattamenti multidisciplinari e costosi. Come iI cancro alI’esofago, cervello, fegato, vie biliari, linfomi extranodali... Promossi sette centri elvetici, tra questi anche l’Istituto oncologico della Svizzera itallana di Bellinzona. “Abbiamo le carte per essere nella rosa dei futuri Cancer center elvetici. Per questi tunori rari, la terapia sarà decisa dal nostro Istituto, dovremo quindi collaborare di più con il privato”, spiega iI primario Michele Ghielmini, direttore dello losi. Un tasto dolente per l’oncologia privata che rischia un’emorragia di pazienti. “Questa pianificazione sta distruggendo un servizio che funziona capillarmente. Ci vogliono obbligare a portare alcuni pazienti allo losi, che avrà la competenza di scegliere la terapia. Altrimenti la cassa malati non paga. È contro la libera scelta del medico e dell’ospedale”, reagisce Marco Varini, responsabile del reparto di oncologia alla Clinica Santa Chiara. È anche consulente a Moncucco e precisa: “Andiamo verso una medicina dirigistica di Stato. Hanno fatto tutto di corsa, tra Natale e Capodanno, snobbando la Società svizzera di oncologia medica che da anni lavora ad una rete svizzera”, conclude. Ma non è finita. Dopo aver selezionato i Cancer center elvetici, ci sarà una seconda concentrazione: non tutti faranno tutto. Che cosa resterà allo losi, in Ticino? “È vero, la direzione è quella. Ma già ora alcuni tumori, come ad esempio i sarcomi o l’esofago, vengono curati in altri centri svizzeri più specializzati”, conclude Ghielmini. Il suo team allo losi segue mille nuovi pazienti oncologici l’anno, altri 500 circa sono in cura da oncologi privati. I tumori rari rappresentano circa iI 5%. Chi ne sarà affetto dovrà obbligatoriamente in futuro consultare lo losi. Una forma di “tutela” che al privato non piace. Ma dovrà digerire. “L’oncologia è sempre più complessa, nessuno sa più tutto, si lavora in team tra specialisti. Concentrare i tumori rari in alcune strutture permette di garantire a tutti i pazienti lo stesso standard di cure di qualità, spiega iI dottor Franco Cavalli. 64 TRIBUNA MEDICA TICINESE 78 FEBBRAIO 2013 L’oncologo è nel gruppo di consulenti che sta mettendo a fuoco la nuova razionalizzazione. Che dovrà essere avallata da un gremio politico. Capisce le resistenze del privato e spiega: “Non dovrà essere un regime dittatoriale, ma un lavoro tra Cancer center e oncologi. Nessuno dovrà inviare i pazienti, ma rispettare l’obbligo di consultare lo losi per i tumori rari”, conclude. Da Berna “I sette centri oncologici selezionati sono una base di discussione, ora ci sarà l’audit con ospedali, pazienti, cantoni... Ci aspettavamo questa reazione del privato. Ora bisogna sedersi attorno ad un tavolo e discutere” dice Georg von Below, capoprogetto per la concentrazione della medicina specialistica. Lavora per la conferenza dei ministri della Sanità a Berna. “Dovremo arrivare ad un approccio più pragmatico per ottimizzare i trattamenti sui tumori e avere Simonetta Caratti più qualità”. (“La Regione” 26.01.2013) sezione giuridica:sezione giuridica 12.02.13 11:05 Pagina 259 SEZIONE GIURIDICA Nota a sentenza SULLA REVOCA DELL’AUTORIZZAZIONE DI ESERCIZIO 1. Nello scorso novembre il TF, II Corte di diritto pubblico, ha emanato due sentenze in tema di revoca dell’autorizzazione di esercizio. Le due decisioni meritano attenzione sia perché sono fra le prime in applicazione della Legge sulle professioni mediche universitarie, LPMed, entrata in vigore nel 2007, sia perché manifestano un approccio differenziato sulla materia. 2. Il primo caso (sentenza del 12.11.2012, n. 2C_389/2012, consultabile integralmente, come la successiva, sul sito www.bger.ch) riguarda una psichiatra quasi settantenne ma attiva a titolo indipendente nel cantone Berna soltanto da una decina di anni. a) L’autorità cantonale aveva accertato una serie di violazioni degli obblighi professionali statuiti dall’art. 40 lett. a LPMed (“esercitare la professione in modo accurato e coscienzioso”). Singolarmente gli episodi non appaiono gravissimi (la distruzione anticipata di un incarto; un dossier lasciato nella sala d’attesa; commenti su altri pazienti durante le visite) e sicuramente non avrebbero portato a un provvedimento sanzionatorio così rilevante. b) L’autorità bernese ha però applicato l’art. 36 cpv. 1 lett. b LPMed, secondo cui il medico “è degno di fiducia e offre garanzia, dal profilo psicofisico, di un esercizio ineccepibile della professione”. Sono stati da un lato accertate, peritalmente ma anche in base al comportamento durante la procedura, le debolezze psichiche del medico. E dall’altro lato l’inaffidabilità di suoi comportamenti e metodi terapeutici, non conformi alle regole dell’arte. Gli episodi vanno dall’assenza di documentazione sui pazienti e di concetto terapeutico; all’assenza di distanza; all’accettazione di servizi di messaggeria; alla consultazione urgente al buffet della stazione; all’incitare un coniuge, nella terapia di coppia, a raccontare bugie all’altro; fino all’interruzione della cura di una paziente con rischio elevato senza preoccuparsi della presa a carico da parte di un collega. c) Contro la sanzione della revoca definitiva dell’autorizzazione di esercizio inflittale dall’autorità cantonale, la psichiatra ha invocato soprattutto la sproporzione del provvedimento, sia per il tempo trascorso dagli episodi sia per la prevalenza da dare al suo interesse privato di poter ancora esercitare e concludere dignitosamente la propria carriera. d) Il TF ha dapprima fatto presente che la revoca serve a proteggere i pazienti da ulteriori trattamenti sbagliati. Ha aggiunto che, a differenza dei provvedimenti disciplinari dell’art. 43 LPMed (su cui si tornerà sub. 3), che permettono di limitare temporalmente la revoca oppure a singoli settori, quando vengono meno i presupposti di esercizio a protezione della salute pubblica (l’essere degno di fiducia e la garanzia psicofisica di esercizio ineccepibile), non vi può essere misura meno forte della revoca definitiva, che è allora da considerare obbligatoria. Il TF ha infine considerato irrilevante che, dopo l’inizio della procedura, la psichiatra non sia più stata oggetto di segnalazioni. 3. Il secondo caso (sentenza 22.11.2012, n. 2C_500/2012) riguarda un medico sessantenne (manca l’indicazione della disciplina) che solo da un lustro esercitava a titolo indipendente in Vallese. a) Contro il medico e un farmacista era stata aperta nel 2007 (e non è ancora conclusa) una procedura per truffa e falsi certificati, legata a prescrizioni di medicamenti per ottenere altri prodotti. Il medico era stato incarcerato per oltre due mesi. Era stato inoltre accertato che egli aveva prescritto medicamenti destinati a parenti all’estero di suoi pazienti. L’autorità cantonale ha pronunciato la revoca definitiva, nonostante il perito avesse proposto la ripresa dell’attività indipendente subordinata a misure di controllo. b) Il medico ha fatto valere la durata eccessiva della procedura con conseguente sospensione dell’esercizio; la mancata condivisione della proposta del perito; e la violazione del principio di proporzionalità. c) Il TF ha giudicato in base all’art. 40 lett. a LPMed (obblighi professionali: “esercitare la professione in modo accurato e coscienzioso”) e in relazione alle misure disciplinari dell’art. 43 LPMed (dall’avvertimento fino al divieto definitivo di esercizio). Ha rilevato che lo scopo di queste misure è di mantenere l’ordine nella professione, assicurarne il corretto funzionamento, salvaguardare la fiducia e proteggere il pubblico. Ha aggiunto che esse non mirano principalmente a punire il destinatario “mais à l’amener à adopter à l’avenir 78 FEBBRAIO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 65 sezione giuridica:sezione giuridica 12.02.13 11:05 Pagina 260 SEZIONE GIURIDICA un comportement conforme aux exigences de la profession et à rétablir le fonctionnement correct de celleci” (consid. 3.3). In questo senso i provvedimenti disciplinari si distinguono dalle sanzioni penali. Il TF ha concluso rilevando che una revoca definitiva deve essere pronunciata di principio solo “si, au regard de l’ensemble de l’activité professionnelle exercée par l’intéressé, une autre sanction apparaît insuffisante pour assurer un comportement correct à l’avenir”. d) Il TF ha ritenuto le ripetute mancanze professionali del medico (comprese le lacune constatate in molti dossier) dei pazienti gravi e atte a mettere in discussione la sicurezza dei pazienti. Dall’altro lato il TF ha tenuto conto del fatto che la revoca durava già da quasi cinque anni; che secondo il perito il medico non presenta problemi psicofisici; che non vi erano precedenti; che con il suo comportamento egli non intendeva lucrare o creare pregiudizio ai suoi pazienti. La revoca definitiva è stata perciò annullata e il medico riammesso all’esercizio indipendente della professione, con l’invito alle autorità cantonali a esercitare una vigilanza accresciuta sulla sua attività. 4. Al di là di una certa forzatura nell’interpretazione di due concetti simili (l’essere degno di fiducia dell’art. 36 rispettivamente l’esercizio accurato e coscienzioso dell’art. 40 LPMed, la diversa conclusione dei due procedimenti appare giustificata. Le mancanze del medico vallesano, di carattere essenzialmente economico, pur sé di rilevanza anche penale, non hanno compromesso la sicurezza dei pazienti. E la durata della sospensione di fatto dall’esercizio (quasi 5 anni) risulta misura disciplinare adeguata e sufficiente. Per contro la psichiatra bernese rappresenta sia dal profilo personale psicologico sia da quello terapeutico, un rischio per i suoi pazienti, evitabile soltanto con il divieto dell’esercizio. avv. Pierpaolo Caldelari 66 TRIBUNA MEDICA TICINESE 78 FEBBRAIO 2013
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