Numero 74 - Collegio Plinio Fraccaro
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Numero 74 - Collegio Plinio Fraccaro
Voci Corridoio di Numero 62—Anno IV settimanale fraccarotto 28 febbraio 2008 POKER D’ASSI ANNO IV DELL’ERA FRACCARO di Pampanatale Siamo campioni. Ancora una volta, la quarta consecutiva. Un’egemonia nel volley che dura da quattro lunghi anni, in cui una squadra operaia prima ed una sempre più sublime poi hanno sciorinato spettacolo e collezionato vittorie. Tante, forse troppe: agli intercollegiali di pallavolo ci si diverte quasi come nei mondiali di formula uno ai tempi di Schumacher. Non sembri azzardato il paragone: colori a parte, la compagine pliniana, rulla i suoi avversari. Questi ultimi remissivamente si presentano al palacus pronti ad inscenare il solito siparietto autocelebrativo dei fraccarotti. Come in un regime, la squadra che sembra debba vincere, chiede a turno vittime sacrificali contro cui sfoggiare la propria classe sublime, intensa, sopraffina. Anno IV dell’era Fraccaro. Tornei noiosi, vittorie scontate: che delusione questo torneo, direte da fuori. Sareste dovuti essere in Brigata ieri sera se pensate così: l’impressione che veniva dai tifosi non era affatto quella che si intravede su sguardi annoiati. Un boato biancorosso, frutto di passione mista alla frivolezza, ha gonfiato il palazzetto per una finale degna di nota. Finalmente sulle gradinate non si scorgevano più Fraccarotti travestiti da avversari , non più teneri visi con occhi increduli di chi riesce a studiare otto ore al dì ed è abituato a bere acqua in bottiglie di vetro. Non si sentivano nemmeno ululati sguaiati di chi si vede travolto dall’onda anomala pliniana. C’erano tifosi e tifose, studenti che credevano nei loro compagni aggrappandosi all’unica finale della stagione, che per un collegio diverso dal nostro è manna dal cielo. Ci hanno creduto, è stato meglio così anche per noi. Infine la squadra, volti noti e giovani promesse, che hanno saputo mantener fede alla promessa del quarto trofeo consecutivo. Squadra di campioni e gregari, capaci di fare gruppo, quasi ignorando le differenze tra atleti ed amatori. Ma più che amatori, appassionati: e dentro questo termine ci stanno tutti, in campo, in panchina, sulle tribune. Vince il Collegio con la maiuscola, quello che si sente unito in ogni partita. Unito come una squadra che si raduna in cerchio e urla “Plinio”, unito come quell’immagine della tifoseria che si rifletteva sugli occhi increduli di Adolfino, unito come il popolo biancorosso che festeggia. Ancora una volta. Dopo la finale più sofferta degli ultimi quattro anni, il Fraccaro la spunta ancora! Grande prova dei Bianco Rossi che, sostenuti da un tifo appassionato, battono il cardano 2 set a 1. CAMPIONI Finale Fraccaro - Cardano 2 -1 Verbanico : 9 Carica i suoi, grida ed esulta in mezzo al campo, mette giù autentiche bombe che scardinano l'organizzata difesa del Cardano, salta a muro con la cattiveria di un gladiatore. Era teso prima della partita, perchè lui è davvero uno che ci tiene, sente la competizione e vuole dare sempre il massimo in mezzo all'arena. Da vero trascinatore prende a schiaffi la palla come solo lui sa fare. Dirompente. Sgarja: 9 L'uomo che ha iniziato il Fraccaro volley a questo ciclo d'oro è presente e gioca da grande. Quando l'attacco è in difficoltà ci pensa lui, sa sempre cosa fare e lo fa con precisione chirurgica. E' letteralmente l'intelligenza fatta pallavolista, lui si che se la sgarja e giocando al massimo tra un tocco di fino ed un potente diagonale si diverte come al solito. Maestro Zen. Perellino: 8 Il piccolo Perelli è uno che le partite non vuo- Cronaca della vittoria Sotto i riflettori di un Palacus infiammato da grida e tamburi s'è svolta ieri sera la finale del torneo intercollegiale di volley. In campo per il Fraccaro la solida ossatura che ha permesso di vincere ininterrottamente dall'edizione di tre anni fa, Perelli D, Macchi e Tonucci, affiancata agli innesti dell'anno successivo Perelli S, Uberti, Magnani e Pradella. Dal lato dei pretendenti una squadra che già aveva dato buoni segnali nella scorsa edizione e che, con gli innesti della stagione attuale si è dimostrata la più valida da quelle incontrate dai bianco-rossi: il Cardano. E' forse questo che blocca per un set il sestetto fraccarotto. Al buon gioco degli avversari la squadra non riesce a rispondere a tono commettendo errori (su battuta e non) e distrazioni che la tengono sotto di pochi punti fino al 20 pari. Il 21 -20 per i bianco-rossi sembra segnare una ripresa ma gli avversari non vogliono lasciare il set condotto e riescono a chiudere 25-23. Nell'intervallo il mister Draghi sembra riuscire 2 le perderle mai, dimostra di aver appreso la tranquillità in campo da suo fratello e la stessa fiducia nei propri mezzi. Non perde mai la calma e serve gli attaccanti bene per tutto il match. In battuta segue anche le indicazioni del Mister e fa benissimo. Precisino. Juanita: 8 Il capitano Lole rimane in campo fino alla fine. E meno male. Sfodera la sua miglior partita in attacco, prendendo sempre più confidenza col pallone punto dopo punto. Rincuorato dal mister dopo il primo set non sbaglia nulla e mette in atto tutto quello che gli viene detto grazie anche alle sue doti da ragno. Super eroe. Franz: 7 Ci mette un po' ad entrare in partita il nostro cyborg atleta ma quando le sue braccia eseguono perfettamente gli ordini del cervellone che si ritrova gli attaccanti del Cardano no riescono a passare più. Riesce a trovare punti importanti in battuta ed esegue anche un paio di difese che, aggiunte alle alzate in secondo tocco che un centrale deve eseguire in caso di ricezione del palleggiatore, incorniciano la sua buona partita. The Wall Toz: 7 Insomma, Tonucci lo conosciamo tutti. Vuole a tutti i costi conquistare questo quarto intercollegiale e nonostante qualche incertezza iniziale si carica sempre più fino ad esplodere nel finale. Ci crede e incita tutti i compagni ad ogni punto. Oggi ha comprato quintalate di birra per la tifoseria perchè sapeva che ce ne sarebbe stato bisogno. Previdente. Gugu: 7,5 Anche per lui grande prestazione. Non era facile contenere le manate di Zito e le innumerevoli palle che cadevano nel nostro campo dopo la spizzata del muro. Anche lui cresce durante la partita. Grandi difese nel secondo set e ricezione quasi perfertta. Si lamenta perchè la sua nuova maglietta è in realtà uguale a quella vecchia, ma non si può avere tutto. Piagnucolone. Panchina: 8 La migliore panchina del torneo segue la finale con attenzione tifando nei momenti giusti della gara e incitando i compagni ad ogni time out. Le nuove magliette calzano a pennello su questi ragazzoni che sono anche belli oltre che bravi. Splendidume. Mister Riky: 10 Il massimo per il nostro Mister. Grande visione della partita e grande capacità di motivare gli uomini in campo. Trova sempre le parole e la soluzione. Ci porta a vincere ancora il torneo intercollegiale, in più stasera aveva anche la cravatta del collegio. Fraccarotto mancato. Giovanni Ferrari a riaccendere l'attenzione del Fraccaro che entra in campo e si fa subito sentire. Ingnora l'errata segnalazione del giudice di linea, per un fallo di formazione che regala l'1-1 ai cardani, e si portando subito avanti con un +5 al punteggio di 11-6. Questo è il vantaggio attorno al quale si oscilla fino alla fine del set vinto dai fraccarotti per 25-19. I segnali di ripresa sono le botte secche di Uberti, le solite intelligenti palle piazzate di Perelli D e le ricezioni e muri su quello che nel set precedente s'era dimostrato l'implacabile Zito. Anche i colpi dal centro di Pradella e Tonucci scendono secchi a far punto. La prima frazione del tie-break inizia con una palla cardana che non riesce a toccare il campo avversario grazie alla fredda e agile risposta in tuffo di Perelli S ma che l'arbitro purtroppo non coglie assegnando l'10 ai giallo-blu. Poco importa all'ormai caldo motore fraccarotto che appoggia in continuo palle sul terreno avversario, col capitano Magnani in primis, arrivando al cambio campo sull'83. La seconda frazione è uguale ma a campi invertiti; altri soli 3 punti al Cardano e la vittoria del Fraccaro arriva con altri 7 punti che portano sul 15-6 e il definitivo 2-1. Ecco quindi l'onore del quarto titolo pallavolistico in quattro per i portabandiera delle torri e La seconda finale vinta delle tre conquistate in questo anno accademico. Domani è la volta dei calciatori. Forza ragazzi!!! Adriano Oda Legittima offesa Avrei deciso di esporvi le motivazione per cui ho fatto delle scelte “di stile” per la tifoseria. Il concetto è quello sopra esposto: la legittima offesa. Lo stile che vorrei mantenere è quello più adeguato, cioè l’incitamento per i nostri colori, il canto continuo con il più ritmo possibile. Insomma siamo lì soprattutto per sostenere i ragazzi, e così cercherò di fare il più possibile. Quindi lo stile vorrà essere quello… PERO’. Perché nella vita c’è sempre un però. Però mi son stancato di prendermi insulti da tutte le parti, sentirmi dare dei “froci”, “sfigati”, ecc. Nel senso: a me sta benissimo, ognuno è libero di insultarmi come gli pare, fa parte del gioco. Ma se poi non ho la stessa libertà, le cose non mi stanno più così bene. Ogni offesa è legittima poiché si sa che è fine a se stessa, senza fondo di verità (quasi sempre). Quindi offendersi vuol dire dare un peso eccessivo a certe cose, e darlo a quelli che si ricevono e non a quelli che si fanno mi pare Torneo di scacchi Raccontiamo come è andata. Questa è stata la seconda volta che io e davidino abbiamo lavorato all'organizzazione del torneo di scacchi del Fraccaro college. Quest'anno è andata decisamente meglio: per chi si fosse scordato, l'anno scorso ci presentammo, alterati dall'euforia e dall'alcol, di ritorno dalla partita di calcio. Quest'anno il tutto è andato alla perfezione e per questo devo ringraziare allavena, moreno morello e citterio. Per iniziare parliamo delle due nostre matricole che ho scelto come collaboratori. Adolfino, che strazio, difficile fargli capire che non ci vuole molto per mostrare un briciolo di voglia di partecipare, le ho provate tutte, niente da fare, sempre occupato; si studia medicina, devo ammettere a sua discolpa che ogni volta che gli chiedevo un aiuto lo prendevo sempre nei momenti di maggior impegno, di ritorno dalla palestra, nei pochi momenti di pausa che si prendeva. Non è facile trovare 10 minuti per accompagnarmi CAMPIONI un comportamento decisamente scorretto. E così, ispirandomi alla maglie del frociazzo, ho coniato questa nuova direzione da seguire: legittima offesa. La Brigata Plinio canterà per i ragazzi e per i nostri colori, ma nel momento in cui una tifoseria avversaria passasse alle offese personali, noi risponderemo in maniera uguale e contraria. Non vado alle partite per impartire lezioni di vita, ma se c’è gente così ignorante e animale da offendersi per dei cori fatti da sconosciuti allo stadio, beh mi fan solo che tanta tristezza. E anche un po’ ridere sinceramente. Quindi niente paura, niente paranoie e tentennamenti. Se siamo lì per essere una Brigata, saremo una Brigata, e come andrà, andrà. Alle armi dunque, e boia chi all' EdIsu o per imparare ad usare un programmino che solo io non capiro mai come funziona. Alla fine però mi ha dimostrato di tenerci un pò e questo subito dopo averlo esonerato, peccato pochi secondi e magari l'avrei tenuto nello staf, ogni modo avrà l'opportunità di riscattarsi l'anno prossimo. Parliamo ora di moreno: ha sbagliato tutto nella vita. Economista p e r h o b b y , chef,cameriere, lavapiatti per vocazione. Bisognava esserci per rendersi conto con quanta cura e abnegazione prestasse attenzione sia alla preparazione che all'esposizione delle prelibatezze da lui ideate. Oltre ad essersi impegnato con le altre matricole nella pubblicità. Passimo ora a parlare delle serate in cui si è effettivamente svolto il torneo che come ho detto è stato perfetto. L'unico inconveniente è stato causato da me: mi sono dimenticato degli scacchi. panico! Dopo aver risolto il problema con cibo e bevande si è dato inizio al vero e proprio torneo, il tutto in clima cordiale e pacato, fraccarotti, cairolotti e spallanzanotti tutti a contendersi la bassa classifica; studenti amatori, Semiprofessionisti ed esperti in competizione nella parte alta. Devo ammetere la mia preoccupazione al presentarsi di alcuni soggetti sicuramente piu preparati che avrebbero monopolizzato la classifica. La sorpresa è stata grande invece nel vedere studenti non professionisti capaci di farsi valere e classificarsi molto bene. Il tutto si è trasformato in un incontro -scontro, un torneo pieno di sorprese. Bello. Riuscito anche il tentativo di creare un pò di agonismo nei bassifondi della classifica, stimolato dalle rivalita goliardiche dei collegiali. Infine un brindisi ha coronato le due giornate di gioco, e dopo aver salutato i nostri amati giocatori, il compito più difficile: un cairolotto, forse accortosi della grave sfortuna di appartenere a quel collegio, e affascinato dalla realtà fraccarotta, con comunicazione non verbale chiarissima, ci ha spinti a un ulteriore prolungamento della serata fino al radio out, forse intento ad affogare il suo dispiacere nell'alcol se non che a metà strada, l'incontro con una massa informe di cairolotti, l'ha di colpo catapultato da un sogno alla cruda realtà. Al primo classificato è andata una cenetta alla "Osteria della Madonna del Peo" lui un non giovane fidanzato, lei una paziente ragazza, la serata sarà sicuramente culminata in una notte focosa in pieno spirito fraccarotto. Al secondo e al terzo due CD prontamente consigliati da un esperto del settore, mister montolivo, loro due studenti, uno dei quali tendente all'alcolismo pur essendo un ingenere, l'altro un nostro affezionato. Daniele Dantuono 3 CAMPIONI Eccomi al Fraccaro !!! Ottobre 1995. Sono circa le 14 di una classica giornata padana: umido, cielo grigio che sembra promettere pioggia da un momenteo all’altro, poca gente per le strade della città. Percorro il tratto di strada che va dalla stazione alla Piazza Leonardo da Vinci pensando a cosa mi troverò di fronte una volta varcato il cancello del collegio Plinio Fraccaro; il cuore mi batte un po’ più forte del solito, sia perchè porto il mio borsone con il necessario per una settimana sia perchè sono un po’ teso. E’ la prima volta che rimango fuori di casa in un periodo diverso dalla vacanza con gli amici. Mi presento alla portineria e il buon Emilio Tinivella, con fare tipicamente oxfordiano, mi fa compilare gli incartamenti per i nuovi arrivati nella comunità e mi comunica il numero della mia stanza: 90 al secondo piano. Prima di consegnarmi la chiave mi sottopone ad un breve interrogatorio stile FBI, manca solo la lampada puntata in faccia, con poche domande ma molto precise: città di provenienza (....”ah alura te set no un terun” è l’esclamazione che ricorre più volte quando scopre che sono di Cremona), fede calcistica e facoltà che andrò a frequentare....con altalenanti risultati. Non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello di fargli la classica domanda: “scusi come la raggiungo?” perchè già mi immagino la risposta..... e quindi mi avvio verso la prima porta che vedo e mi metto alla ricerca della mia nuova dimora. 4 Sto salendo le scale e penso a come potrò rompere il ghiaccio per iniziare a parlare con qualcuno; farò leva sul calcio. Si, lo sport nazionale, anche perchè mi è stato detto da amici concittadini che è lo sport principe praticato in collegio e mi trovo abbastanza avvantaggiato perchè lo pratico da anni. Lungo il corridoio che mi porta alle scale per salire al secondo piano incrocio 2 collegiali che mi guardano come se fossi la futura vittima sacrificale per qualche rito; scoprirò nel seguito che si tratta di Michele De Angelis e del suo fido scudiero Nico “il Griso” Farina (da Lecco, da cui il soprannome). Sono informato della cosidetta “Matricolatio” ma sentirne parlare non è come provarla sulla propria pelle..... Il tempo di entrare in camera che già si presenta alla porta il mio vicino di stanza, Andrea Dominici di Imperia, che mi invita in camera sua a bere una tazza di caffè appena preparato. Beh se sono tutti così gentili non sarà poi cosi male la mia permanenza in collegio......in bocca al lupo!!!!!! “Sbaracco” il borsone e scendo in sala comune, dovrò pur conoscere qualcuno, magari nelle mie stesse condizioni; eccomi accontentato, il primo anziano che mi blocca è Simone Foti, grandissimo personaggio e rappresentante di spicco della squadra di calcio del collegio: esordisco con le mie prime flessioni fatte in cortile vicino alla fontana.; mamma mia quante ne farò nei mesi successivi!!! Mi chiede: nomecognome-scuola-facoltà che voglio frequentareprovenienza e quando sente che sono di Cremona strabuzza gli occhi. In collegio ci sono altri di Cremona e lui è molto amico di un ex , Marcello Gagliardi, vero talento del poker....., e mi chiede se lo conosco. Qualche do- mandina trabocchetto a cui riesco ad evitare di rispondere per non incorrere in problemi e poi la fatidica domanda che aspettavo: “ ma tu M.Q.M. giochi a calcio e in che ruolo?”. L’assist che aspettavo mi si presenta subito e lo sfrutto al meglio; il risultato è che vengo convocato alle 15.30 in portineria per la mia prima partita al fiume con buona parte della squadra del collegio e sarà il battesimo del fuoco. Ci sono Walter “Buypeace” Acquistapace, Michele “il Principe” Gasparetti, Fabrizio Tancredi, Simone Foti, Tullio Facchinetti, Guido Cantamesse, Stefano “Rizzo” Rizzolo e altri, ma sono l’unica matricola.....un bene o un m a le.....mah, lo scoprirò di sicuro. Gioco nel mio ruolo, evi- dentemente faccio una bella impressione anche perchè sono reclutato per la partita del giorno successivo; rientro soddisfatto in camera e penso che il primo momento di vita biancorossa non è poi andato male. L’idea di poter stare rilassato un po’ in camera dopo la doccia svanisce repentinamente quando il “Comitato d’accoglienza” del Collegio Plinio Fraccaro al gran completo viene a farmi visita. Dopo aver quasi demolito la porta di compensato che mi isola dal corridoio ed averla tolta successivamente dai cardini, si schierano in camera diversi anziani di alto rango: Nicola Borsella (tra l’altro ex alunno di mio padre....in bocca al lupo a cosa non mi farà.....), Andrea Bonali, Michele De Angelis e Nico Farina, Michele Gasparetti, Ivan Belotti e una manciata di “fagioli”. Ciò che succede negli istanti successivi fa parte di ciò che tutti, o quasi, noi fraccarotti conosciamo molto bene e che subiamo e facciamo subire nella convizione che serva per fortificare i rapporti personali senza ledere la dignità delle persone, e che forse vi racconterò nelle prossime occasioni. Idem Velle Paolo Agosti Quando ti piace un ragazzo. Lo vedi e pensi: “Questo sarà mio!”. Lo guardi: sguardo da donna in carriera, super impegnata….ma che forse…una speranza c’è… Lui si avvicina (e come poteva non farlo, dopo uno sguardo così…). Tu sorridi e sbatti le palpebre; fai la simpatica, la donna aperta e allo stesso tempo misteriosa. Dallo sguardo è chiaro che lui pensa: “ma questa…forse…ce sta”. E allora lì vai via: “Scusa, devo andare”, ma non prima di aver fissato il luogo del prossimo incontro, che dovrà essere del tutto casuale. A questo punto si studia la preda. Prendi informazioni dagli amici/conoscenti. Per prima cosa chiedi: “è libero?” e se la risposta è no, “è di larghe vedute”? (chiaramente il tutto con non-chalance!) Quindi passi alle informazioni generali: studia? Lavora? È eventualmente benestante? E allora passi all’attacco. Il Arriva il Chicca Cari amici,all’alba dell’ultima finale della stagione,è ora di informarvi che sta per tornare il mitico torneo “intra nos” o più comunemente il “memorial chicca”.Poco è cambiato dall’anno scorso:stesso campo,stesse regole,stesso periodo e stessa squadra di m.q.m. gentilmente obbligata a partecipare e ovviamente a perdere. Come l’anno scorso ognuno è libero di iscrivere la propria squadra,versando la quota di 5 euro a persona a me(Messina) o a Marcone.E’ ovvio che il capitano si CAMPIONI giorno seguente (dopo aver lasciato il tuo centone dal parrucchiere e dall’estetista) CASUALMENTE ti ritrovi nel suo stesso corso di lezioni (“Storia della Lingua Tedesca medioevale”…guarda cosa mi tocca fare!). Con stupore sincero lo saluti e gli dici “Oh, ma cosa ci fai qui?”e dunque ti siedi accanto a lui. Quindi sorridi. Fai l’interessata (“Ma come stiamo bene insieme!”). Alla fine della lezione scopri, sempre in modo del tutto casuale, che per tornare a casa devi fare il suo stesso percorso. Si chiacchiera, ma soprattutto tu RIDI e con lo sguardo gli fai capire “sono irresistibile!”. Davanti casa sua lo saluti con un cenno della mano e ti accordi per un aperitivo il venerdì (“ci siamo!”). Arrivi. Lui e seduto lì e ti aspetta (“mamma mia, quanto è figo!”). Sorseggiate il Martini tanto atteso. Lui ne ordina un altro (“stasera si festeggia…”). Finalmente vi alzate e lui ti dice: “Vieni che saluto una persona” (“Ecco, vuol fare il grande”). Si avvicina al bancone. Il cameriere (un pochettino dolce) vi saluta e poi conclude rivolgendosi a lui: “Non fare tardi amore, ti aspetto a casa!”. preoccuperà di raccogliere le quote di tutta la squadra prima di presentarsi al mio cospetto! Ogni team potrà essere composto da un minimo di 9 ad un massimo di 11 giocatori. Ad ognuno è assegnato un valore da 1 a 10 e il valore totale della squadra non dovrà superare i 55 punti portiere escluso. I portieri sono considerati tutti allo stesso livello,quindi chiunque può fare il portiere.Si possono avere solo 1-2 giocatori della fascia di valore 10-9,da 3 a 5 giocatori della fascia 8-7-6 e 3 o 4 giocatori di fascia 54.Per non demoralizzare nessuno i valori vanno da 4 in su,cosi si spera che sarete invogliati ad iscrivervi. Ultima cosa per tutti gli ex che vogliono iscriversi,siete pregati di comunicarmelo il più presto possibile perché devo darvi un valore. Maggiori informazioni vi verranno date nei prossimi numeri.. Messina PALLANUOTO TRA LE TORRI di Italo Aurucci “Tutti quelli che tifavano Pavia e che erano presenti ieri sera a Crema sono stati testimoni di qualcosa di fantastico”. Così commenta il capitano di sempre Alessandro Conte. Ha proprio ragione. La folla sugli spalti in delirio, l’arbitro teso perché era osservato da due esponenti della Federazione Arbitri, gli allenatori che non riuscivano a parlare con i giocatori in acqua tant’era il casino dei tifosi. Venerdì sera alla piscina comunale di Crema il Pavia ha perso dignitosamente contro i padroni di casa. Purtroppo a beffare i pavesi è stata l’emozione nel primo tempo, poi sfumata. Immancabile un mio goal. La trasferta cremasca è terminata 9-5. Per 1 goal di vantaggio, considerando la differenza reti (8-3 dell’andata a Bareguardo) passa in serie C il Pavia Pallanuoto. Ora tocca al NC Milano scontrarsi contro di noi. Sarà una partita (formale) all’insegna della sportività, anche se farebbe gola a tutti arrivare in testa al proprio campionato. In piedi (da sinistra verso destra): Giuseppe attaccante), Grandis Claudio (portiere), AurucDallara (centroboa), Uomo Gianluca ci Italo (attaccante), Zago Diego (attaccante). (difensore), Valtorta Alessandro (difensore), Cavallini Stefano (centroboa), Iovino Federico (difensore), Butte Riccardo (attaccante), Carmagnola Carlo (portiere), Alberto Pastorelli (Allenatore/ Presidente Pavia PN); accosciati (da destra verso sinistra): Cavallini Diego (attaccante), Capettini Stefano (difensore), Duò Luca (attaccante), Conte Alessandro (capitano, 5 CAMPIONI QUESTA SERA ALLE ORE 20.30 AL CAMPO SPORTIVO SANT’ALESSIO Finale del torneo intercollegiale di calcio 2008 FRACCARO MI vs Residenza Golgi E ZAR N A Z NE SSI O Le zanzazare????? Ora, forse ora se ne vede qualc'una in giro, non proprio tante.... Sarà magari l'anno non troppo proficuo per la loro riproduzione, o magari il mio buon odore da uomo che non si lava da settimane che le tiene lontane, ma ancora l'allarme zanzare non sembra aver raggiunto i terribili livelli quali mi è stato narrato da tanti. Comunque oggi proviamo a trovare un rimedio alle bestiacce.... Le dannate, come risaputo da molti, volano, molto spesso dritte, e soprattutto riescono a capire il gusto del sangue con il solo tatto. Dunque è ovvio che se quando avranno voglia di pungerci noi abbiamo nel sangue qualcosa che le disgusta, una qualsiasi cosa, esse ci si poggeranno addosso sentiranno lo schifo e non ci pungeranno di certo... L'unico problema è trovare qualcosa che le disgusti tutte: poniamo per esempio che una sera ci ubriachiamo, di certo molte zanzare sono ripugnate da questa sostanza divina, ma magari alcune se ne deliziano il “palato” e continuano a infastidirci perpetuamen- Una navetta partirà da piazza Emanuele Filiberto intorno alle 19.30. TUTTA LA BRIGATA PLINIO è sollecitata a partecipare alla terza fite....dannate.... Comunque è difficile che a una zanzara piacia nale strameritata dell’anno. Siete il'alcol...mica si ubriacano loro...volano dirit- noltre tutti pregati di invitare tutti i te... vostri amici per sostenere massicciamente la squadra e poter cantare ancora una volta: AMMIRATE QUESTO E’ UN COLLEGIO! Qui A FIANCO il nostro reporter chesi camuffa per sfuggire alle zanzare...basterà una tosata del Toz? LA CUCINA PER TUTTI LA SCHIACCIATA. Come per tradizione vi presento una ricetta cara al nostro collegio. Ne sono piovute migliaia sui malcapitati cardanini, ne abbiamo dispensate a tutti noi benevoli fraccarotti. Ingredienti: 800 g farina 00 Lievito di birra Sale Acqua calda Olio extravergine d’oliva Cipolle 450g carne di maiale tritata 400 g di pomodori in scatola sgocciolati 1 patata 1 broccolo Olive nere Formaggio tipo galbanino Pepe 6 di Giuliano Macchi Preparazione: Si impasta la farina con il lievito, l'olio d'oliva, il sale e si fa lievitare. Una parte dell'impasto si stende con il mattarello per ottenere la base della schiacciata. Quindi si pongono a strati la cipolla tagliata finemente, la carne di maiale, il pomodoro, la patata tagliata molto fine, i broccoli (precedentemente fatti leggermente lessare) le olive nere, il formaggio galbanino tagliato a dadini e infine una spruzzata di sale e pepe e olio d'oliva. Stendere con il mattarello la pasta rimanente che servirà a coprire il ripieno e che andrà unita molto bene con la pasta della base. Infine fare sulla pasta della copertura un paio di buchi (ognuno di circa 4 cm di diametro) che serviranno a fare uscire il vapore di cottura. Cuocere in forno. (Consigliato: in forno elettrico a 170 gradi per 50 minuti circa) Non appena sfornata, spennellare la pasta con dell'olio d'oliva, e coprire la schiacciata con delle tovaglie per farla ammorbidire. L’ANTRO DEL VIDEOGIOCO a cura di Alex Incidenti di percorso. Capitano. Salve, videogiocatori del Fraccaro. Eccoci. Ho scassato le balle per due intere settimane riguardo GTA... e ci sono ricaduto! Sto parlando di una droga. Una droga infausta e molto, molto, molto potente. Uno stramaledetto concentrato di purissimo hardcore gaming che alla minima occasione, anche dopo averci giocato per un quantitativo di tempo rilevante, ti azzanna dietro la schiena e ti riporta nel suo mondo fatto di demoni, sprite e inusitata difficoltà. Ma al cuore non si comanda... e tanto meno alle mani, soprattutto quando queste afferrano i controlli del gioco infischiandosene di orari, luoghi e contesti. Shit! Insomma, la recensione di GTAIV che avevo in mente di scrivere per questo nostro appuntamento viene irrimediabilmente rimandata di almeno una settimana. Date la colpa a lui, il mostro: Disgaea! Non anticipo nulla qua di questo gioco, e rimando per la sua completa analisi (a proposito, alzi la mano chi lo conosca!) alla review sotto riportata. Già, “Perchè non approffittare dell’occasione per non divulgare il dolce verbo del tactic-rpg (genere a cui il titolo in esame appartiene) anche tra le mura del collegio?” mi sono così domandato tra un level-up e l’altro. Poche altre le soluzioni che a dire il vero mi restavano in canna... Ma vabbè, si guardi perlomeno il lato positivo: non si parla per la terza settimana di fila del “caso Rockstar” (il termine “videogioco” ormai gli va stretto), e si diversifica l’offerta proposta, tornando indietro nel tempo. Un tempo in cui la terza dimensione era il male, la generosità della cpu a rendere le cose facili al giocatore satana in persona, e la trattazione di argomenti seriosi e adulti un cancro da sanare. Mmmhh, più che altri tempi forse erano altre dimensioni... Ci penserò su. Voi intanto assaporatevi questa parentesi “For-Very-Very- Very-Hardcore-Gamers-Only”. Dood! In game! DISGAEA Siete Laharl, figlio di un potente signore dei demoni, il re Krichevskoy. Mentre dormite un sonno di una manciata d’anni, al vostro risveglio scoprite che il genitore è nel frattempo deceduto, soffocato da un pretzel di troppo nel gargarozzo. I sudditi del suo regno si combattono così con la forza l’ambito posto al trono rimasto vacante, ignari del proprio legittimo successore. Starà allora a voi, accompagnati dalla vostra fedele serva Etna e dall’esercito di pinguini esplosivi al suo comando (i prinny) riportare il dovuto ordine nel regno in subbuglio, riappropriandovi del titolo di Overlord. Questo il folle prologo che apre le danze a uno degli rpg tattici più belli (se non IL più bello) mai esistiti. Un opening che inquadra subito molto bene le atmosfere deliranti e dementi (solo saltuariamente accompagnate da tematiche più mature) del prodotto, pregnanti ogni centimetro cubo del suo plot. Elementi di ben espressa scanzonata leggerezza, sapientemente usata per edulcolorare una struttura di gioco fortemente e immensamente vasta, profonda, complessa, difficile e spietata. Sì, perchè del resto il prodotto appartiene sempre a quella tutt’altro che folta schiera di giochi di ruolo nipponici ad alto contenuto tattico, contraddistinti da una pletora inverosimile di meù, azioni, opzioni, rigide regole da seguire per non capitombolare ignobilmente in un Game Over prematuro, e una curva di difficoltà molto accentuata, in grado di toccare punte di pura e semplice bastardaggine e cattiveria anche fin troppo spesso e volentieri. Insomma, NON un gioco per tutti. Ma era da anni che non usciva sul suolo europeo un degno contendente a quel mitologico Final Fantasy Tactics, l’esponente del genere probabilmente più eccelso mai apparso (poi anche approdato recentemente, come è successo allo stesso Disgaea, sulla psp Sony via porting), capace di rivaleggiare con i suoi personaggi, il suo completissimo e funzionalissimo gameplay, la sua bellezza magnetica e irresistibile calamitante il giocatore per ore e ore davanti alle proprie schermate. Nippon Ichi, piccola software house giapponese, ci ha provato. E il resto è solo storia. Il perchè Disgaea sia stato presto considerato il nuovo Final Fantasy Tactics è presto detto. Attraverso un certosino lavoro di taratura e artigianale dedizione è riuscito a semplificare le meccaniche del Tactics accentuandone contemporaneamente la profondità, e misturando il prodotto così plasmato con un’abbondante dose di vivace cultura otaku, manciate generose di comicità giapponese e un design artistico frizzante e pulsante di vita. Un cocktail mai tanto ben realizzato. L’azione di gioco si dipana su scenari poligonali divisi virtualmente in tante piccole caselle a scacchiera, su cui i nostri personaggi potranno muoversi rispettando turni, capacità di movimento e conformazioni geografiche assortite. Le regole basilari rimangono quelle di un gdr di stampo classico, tra magie, abilità peculiari, parametri (Hp, Sp, attacco, difesa...), livellamenti, e denaro ed esperienza raccimolabili. Ci si mettono certo a complicare l’insieme quell’iniezione (per molti) letale di menù stratificati, e opzioni eminentemente strategiche di cui fruire. Perchè per arrivare all’epilogo del gioco è necessario costruirsi da zero una propria squadra di personaggi, o pescabili tra la rosa di apparizioni che il gioco offre, oppure costruibili attraverso un editor apposito, che offre al giocatore decine e decine di classi e specializzazioni diverse: dal comune ladro al mago, dal semplice esploratore all’arcangelo, dal risibile chierico al mostruoso Majin (in giapponese, letteralmente “demone”). Possibilità già vaste che ulteriormente si ampliano con lo sblocaggio di classi speciali previo livellamento minimo di altre, o l’arruolamento delle creature ostili catturate o abbattute nell’avventura, tra draghi, divinità nordiche, chimere, titani e succubi. E si calcoli quanto ognuna delle unità poi disponibili potrà sbloccare al suo interno vari livelli ed evoluzioni della stessa, di potenza mano a mano crescente. Nel gioco ci sono ovviamente armi, armature e ammenicoli variegati in grandissime quantità. Ognuno di essi potenzialmente livellabile entrando dentro lo stesso (!) e superando gli stage (generati casualmente) che il suo universo propone, così come assoggettandone i “funzionari” che ne regolano gli attributi. Potranno essere prese un gran numero di decisioni relativamente alla stessa direzione del mondo di gioco (voi del resto ne siete il padrone!), presenziando nientepocodimeno che al senato infernale, tra proposte da indire, senatori da corrompere e un ventaglio di opzioni che anche solo citare tra queste righe risulterebbe troppo esteso. Graficamente non stiamo parlando di nulla d’epocale. I personaggi sono in 2D (un ottimo 2D), con ogni arma diversa equipaggiata ben visualizzata su schermo. Gli sfondi interamente disegnati a mano con gran stile, così come le figure dei personaggi durante i dialoghi (un applauso alla direzione artistica ci deve stare!), e gli scenari su cui si deambula costruiti con poligoni. Gli effetti particellari di esplosioni e coreografiche “special moves” sono poi comunque molto valevoli. Come si è già accennato ripetutamente la difficoltà e proibitiva. E come non potrebbe esserlo quando il livello massimo raggiungibile non è il canonico 99, bensì un incredibile 9,999 (999,999 per i parametri!)! Sì, un’autentica impresa toccarlo con mano! Anche perchè impossessarsi degli equipaggiamenti più imponenti si fa altra grande sfida, inestricabilmente legata alla prima (più alto è il proprio livello, maggiori sono naturalmente le possibilità di recupero di certuni artefatti). Il gioco è uscito nel 2003 per Play Station 2 e pochi mesi fa anche per la console portatile Sony (versione tralaltro praticamente introvabile!). E una menzione d’onore, e quindi conseguentemente una netta distinzione di valutazione tra le due differenti edizioni, intendo farla proprio per quest’ultimo porting, che a mio dire valorizza esponenzialmente ogni singolo aspetto del prodotto. Su psp i colori sembrano brillare di più, e il mondo del gioco pulsare meglio, così come la stessa longevità pare raddoppiare i propri valori. Poi ogni cosa è stata rifinita, aggiungendo all’esperienza anche nuove graditissime aggiunte (una modalità segreta addizionale, nuovi stage, nuovi avversari...) e un’inedita funzionalità AdHoc. Ottima, insomma, l’edizione “casalinga”, superba la controparte portatile (lo conferma il miserabile stato in cui lascia versare il sottoscritto in treno). VOTO VERSIONE PLAY2: 9 VOTO VERSIONE PSP: 10 7 CAMPIONI I BIGLIETTI SONO IN VENDITA!! 14 € solo fino al 10 giugno, prenotateli sul sito: www.collegiofraccaro.it A TUTTI I COLLEGIALI: Pagate 10€ a Pampa per assicurarvi la vostra partecipazione al SummerParty Sarà un fatto di ignoranza? Eppure a noi la lonza ci pare ganza. Ed è di notevole importanza il fattore aggiunto di questa prelibata pietanza. Voi non potete capirlo, perchè anche la patonza gira intorno alla lonza. Tutte quelle che vanno in mensa prima o poi prendono parte alla danza. E' un fattore di fragranza che si mischia alla flatulenza. Con l'oscillare della pansa la pulzella rimane manza e il fraccarotto se la porta in stanza. Ma attenzione! Che non sia una stronza. Agite sempre con lungimiranza, altrimenti riluttanza ma soprattutto con costanza, la costanza della lonza!!! Forza lonza!!! E forza Brianza!!! Voci di Corridoio Direttore responsabile Simone Pellegrin Vice Direttori Elia Ferrari Giovanni Ferrari Art Director Giovanni Mason Redattore Andrea Violetto ...e alla sera CINEMA! a cura di Cazza Braveheart Regista: Mel Gibson Interpreti principali: Mel Gibson, Sophie Marceau Genere: Avventura Durata: 177 minuti circa Anno di produzione: 1995 Certo è che il coraggio non gli manca… Il coraggio delle proprie azioni, di sostenere il proprio pensiero, anche in mezzo a mille difficoltà… Disposto a sacrificare la propria persona, la propria immagine, in nome di qualcosa più alto, a sfidare il giudizio e lo scherno degli altri… “Sarà anche, ma insomma, Caminiti, che cazzo hai fatto hai capelli????” “Li hò tagliati!” “Cazzo, sembri quasi 8 una persona normale, un bravo ragazzo….” “Davvero?! Allòra mi sa che me li faccio ricrescere!” In realtà, il film in questione è una versione cinematografica romanzata della vita di William Wallace, capo della rivolta scozzese contro gli inglesi avvenuta nel XIII secolo. Indovina chi viene a cena? Regista: Stanley Kramer Interpreti principali: Sidney Poitier, Katherine Hepburn, Spencer Tracy Genere: Drammatico Durata: 108 minuti circa Anno di produzione: 1967 “Francamente non me ne frega niente, piuttosto dove andiamo a mangiare?” “Direi che un bel MAC ci sta sempre!” “Ma lo vedi che me le tiri proprio fuori le bestemmie? Vacci tu al MAC, piuttosto io non mangio!” “Dai Igor, piantala di fare l’asociale, vieni con noi! Andiamo tutti assieme, siamo matricole!” “Sì, ma l’altra volta ho cagato tre volte in un giorno, mangiatela tu quella roba! Se non bestemmio guarda! Me ne vado in mensa!” “Ostis, ho capito come funziona lo spin dell’elettrone. Praticamente…” “Senti Krasty, sta’ un po’ zitto, ok? E va a cagare!” Lungi dall’essere così banale, questo film tratta di una tematica profonda, ossia la discriminazione dei matrimoni misti negli Stati Uniti. La figlia di un noto editore (Spencer Tracy), di ritorno da un viaggio, annuncia l’intenzione di sposarsi con un medico di colore (Sidney Poitier) e lo invita a cena a casa propria. Di lì a poco giungeranno anche i genitori di lui. Ne nasce una profonda discussione, tuttavia le due madri riusciranno a strappare il consenso ai mariti. Ma chi è che contrasta l’emancipazione femminile? L’emancipazione femminile è una questione estremamente vasta. Per questo motivi cercherò di esporre solo alcuni aspetti che ci riguardano più da vicino. Questo complesso processo, oltre che variare nel tempo, varia molto anche nello spazio. Infatti esistono enormi differenze tra i livelli di emancipazione raggiunti nei i diversi paesi del mondo. Molto dipende anche dalla grandezza della comunità che si considera. E’ evidente come nelle grandi città vi sia una forte evoluzione in questo senso, mentre nei piccoli centri si possono trovare situazioni anche molto gravi. Queste considerazioni generiche trovano ampia conferma nel nostro paese, dove oltre alle differenze tra nord e sud, sono molto più lampanti le differenze tra le città e i paesi di provincia. In Italia il livello di emancipazione femminile si è innalzato moltissimo nell’ultimo secolo, questo oltre che alle battaglie per la conquista dei diritti umani in generale, è dovuto a situazioni particolari, in cui le donne si sono trovate nei periodi in cui gli uomini erano stati mandati a morire nelle guerre mondiali. Proprio in questi periodi infatti è emersa la straordinarietà della natura femminile, che in quanto portatrice di vita, rende le donne biologicamente più resistenti e quindi più facilmente adattabili alle difficili condizioni di vita. A queste triste situazioni sono seguiti i movimenti del 68, l’introduzione del divorzio e il referendum sull’aborto che hanno segnato le altre tappe più importanti del riscatto femminile. Nonostante il raggiungimento di risultati così importanti, molto resta ancora da fare, sia per quanto riguarda il raggiungimento di traguardi futuri, sia il resistere al tentativo di regressione, che mai come negli ultimi mesi, mettono a rischio i risultati ottenuti. Il nostro paese purtroppo non vanta ottimi livelli di emancipazione, basta pensare che da noi solo il 2% dei ruoli dirigenziali è ricoperto da donne. Questo passa in secondo piano se si pensa alle violenze tra le mura domestiche, infatti circa il 90% degli stupri denunciati nel nostro paese avviene ad opera dei partner. A questo bisogna aggiungere tutti i casi di violenza domestica non denunciati, che riguardano soprattutto violenze fisiche, troppo spesso accettate in quanto non se ne afferra la gravità. Questi sono problemi culturali di difficile soluzione, soprattutto perché molte volte, la paura di ritorsioni o di rimanere da sole, porta le donne ad accettare situazioni di questo tipo. Sicuramente un’intensificazione delle campagne di sensibilizzazione, un rafforzamento dei servizi sociali e perché no, un inasprimento delle pene per queste tipologie di reato, potrebbero far diminuire il numero di tali soprusi. Grossi passi avanti in questa direzione sono stati fatti da quando è possibile divorziare e non si può non sottolineare il fatto che, in passato, qualcuno si sia opposto contro questa conquista. Mi riferisco in particolare alla chiesa cattolica, la stessa che oggi si propone di portare avanti, il tentativo molto invasivo, di imporre una moratoria contro l’aborto. Quello che mi chiedo è come queste persone possano arrogarsi il diritto di decidere anche per chi non è credente, e soprattutto che ne sanno loro dello sforzo sovraumano che una donna dovrebbe accollarsi per allevare una creatura non potendo provvedere, come si deve, nemmeno alla propria esistenza. Ma la cosa che da più fastidio è il fatto che queste teorie prendono forza grazie al supporto di leccaculi di professione, al servizio del potente di turno, i cui affari dipendono molto dalle loro incomprensibili posizioni. Parlo di individui del calibro di Buttiglione, Mastella, Casini ( la cui moralità lascia molto a desiderare) e dei loro vassalli. Tra i vassalli in prima linea per la moratoria troviamo Giuliano Ferrara, il cui mestiere è rifilare propaganda mascherandola d’ informazione. Oggi quest’uomo si presenta come un sostenitore della vita, dimenticando la propaganda proguerra fatta negli anni scorsi finanche su temi come i diritti delle donne Afghane. In Italia purtroppo le ingerenze della chiesa, troppo spesso, si sono contrapposte al processo di emancipazione femminile e la cosa più grave è che grazie ai loro introiti lobbystici-politici spesso riescono nel loro intento. Basti pensare al fatto che da noi non è ancora possibile effettuare la diagnosi pre-impianto, il che costringe le donne a farsi impiantare nell’utero un embrione malato per poi poter abortire dopo qualche mese di gravidanza. Contraddizioni di questo tipo ne esistono di altre, ma la cosa più ripugnante è che come al solito a pagare il prezzo più alto sono sempre i poveracci, quelli che non si possono permettere di andare fuori dal loro feudo (l’Italia) per accedere a queste pratiche, in paesi che mettono al primo posto i diritti della persona associati a un minimo di coerenza. Un’ultima considerazione che mi sento di fare è che ci vuole davvero tanto coraggio, potrei dire cinismo per contrapporvi la fredda sterilità di un’ideologia che proviene da tempi in cui l’emancipazione femminile non era ancora concepibile. MATRICOLA: SEI MESI DOPO C a r l o 16 Aprile 2008 D e G r a z i a , c l . CONJUPO DOCET 1 ^ B Tema di Itagliano: Il Mio Nuovo Collegio Nel Colegio mi trovo tanto tanto bene, perché è pieno di tanti nuovi amici tanto simpatici che mi fanno ridere tanto. Però nel Colleggio ci è un bambino biondo di Verbania che fa tanto il prepotente e che mi obbliga a scrivergli i compiti anche quando non ho proprio volia. A me mi stanno simpatichi tutti, però lui lo odio, volio darli un pugno sul naso, però io sono piccolo e sono lo ultimo arrivato e ci ho paura che poi lui si arrabbia. Allora mi sa' che vado a dirglielo a suo fratello, che è il bambino più grosso di tutti nel Collegio, così forse il bambino biondo la smette di farmigli fare i suoi compiti! Sicuramente i più coraggiosi sono coloro che hanno la visione più chiara di ciò che li aspetta, così della gioia come del pericolo… e tuttavia la affrontano! 9
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