redazionale - AAA Associazione Acquariofili Abruzzese
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redazionale - AAA Associazione Acquariofili Abruzzese
REDAZIONALE Eccoci qui al ritorno dallo Zoomark a tirare un po' le somme. Ho sempre detto e purtroppo continuo a ripeterlo anche in questa occasione, che i nostri soci sono sempre un po' troppo pigri, mostrano poca volontá di partecipare alle attivitá organizzate dall'Associazione. L'ultima assemblea é andata praticamente deserta. La cena sociale del 20 aprile é saltata per ..... scarsa partecipazione. La gita allo Zoomark alla fine é stata disertata da quasi tutti e ci siamo ritrovati in tre ("io mammete e tu" come direbbe Carosone). A questo punto vorrei sapere dai soci cosa vogliono, cosa si aspettano dall'Associazione. Noi del Direttivo cerchiamo di fare tutto il possibile per interessarli (come appena detto: riunioni, cene sociali, gite, corso di acquariofilia, conferenze e chi piú ne ha piú ne metta), ma se poi la partecipazione é sempre la stessa, beh vi diró che ci si sente un po' scoraggiati. Con queste quattro righe vorrei stimolare un po' tutti a farsi portavoce delle loro personali esigenze e aspettative. Vorrei capire dove sbagliamo nel programmare l'attivitá o meglio vorrei ricevere proposte nuove da sviluppare per fare dell'Associazione un qualcosa di veramente vivo, in cui ogni socio si riconosca ed alla quale ognuno voglia partecipare -nei limiti di tempo consentitigliin maniera attiva e non certo con grossi impegni operativi. Resto in attesa che almeno qualche socio mi dica la sua. Pescara lí 17 maggio 1997 IN QUESTO NUMERO Redazionale La posta Gita a Napoli Bollettino agli appassionati Assemblea dei soci Nuovi soci Lumache d'acqua dolce Dallo Zoomark pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 1 2 3 3 3 3 4 9 Lorenzo Marcucci Pantodon buchholzi Inchiesta: I laghetti da giardino Mediterraneo che passione! Graptemys konhii Discus Notiziario Brevissime sui nitrati Rassegna stampa pag. 12 pag. 14 pag. 15 pag. 17 pag. 18 pag. 18 pag. 19 Bollettino A.A.A. n.35 Pag . 1 LA POSTA LERNEA Nel mio acquario da 200 litri, ospito dei Trichogaster e dei Colisa. Sono tutti colpiti da un parassita esterno. Questo paraassita si presenta come un piccolo punto rosso dal quale esce un filamento bianco che termina a forma di Y. Penso si tratti di Lernea. Non ho trovato alcun rimedio efficace nei negozi di acquariofilia. Ho giá provato con bagni di acqua salata e con mercurocromo applicato sul posto, con General Tonic della Tetra e Oodinopur A della Sera, senza successo. Potete indicarmi un trattamento efficace contro questo parassita? R. Delbrassinne Non c’é alcun dubbio che il parassita che ha attaccato i vostri pesci sia Lernea. Le Y che voi avete potuto disgraziatamente osservare sono delle femmine adulte con uova. Anche se non é evidente a prima vista, si tratta di un crostaceo Copepode completamente trasformato ed adattato alla vita da parassita. Solo la sua forma larvare, un nauplio, é caratterstica dei Crostacei. Si nutre di sangue e di tessuti e provoca dunque un dimagrimento ed un’anemia (pallore delle branchie) nel pesce che lo ospita. In acquacoltura chiamano questo flagello “verme ancora” poiché l’estremità infilata nella muscolatura dorsale presenta una Pag . 2 Bollettino A.A.A. n. 35 muscolatura munita di quattro processi cefalici che formano una croce. Questo dispositivo permette loro di fissarsi molto saldamente nella muscolatura del loro ospite. Da questo ne deriva che é difficile, anzi dannoso, cercare di estirpare il parassita con la pinzetta finché resta vivo. Invece, dopo un trattamento, questo é possibile, se da una parte l’infestazione é limitata e dall’altra il manipolatore sa anestetizzare correttamente i pesci. Il trattamento di base di questa parassitosi é difficile e si fa con del Neguvon (0,4 mg/l) associato simultaneamente a del sale 1 g/l e a della formalina (2 ml/100 litri). Colisa e Trichogaster sopportano senza problemi questi prodotti se l’acqua non é troppo dolce e acida e non é troppo calda (temperature inferiori a 30 gradi). Il Neguvon é un prodotto particolarmente pericoloso e bisogna trattare i pesci in un acquario appostamente riservato allo scopo. Mai nell’acquario di comunitá! Ripetere il trattamento 3 volte ad intervallo di 2 giorni l’uno dall’altro, se possibile al mattino per poter sorvegliare i pesci nella giornata. Il vostro veterinario é in grado di procurarvi questo prodotto che va manipolato con precauzione: guanti, occhiali, mascherina sono di rigore. Capita spesso che le piaghe conseguenti alla presenza di Lernea si infettino. E’ dunque prudente prevedere un antibiotico di copertura con posologia classica (Bactrim per esempio) da utilizzare in caso di necessitá GITA A NAPOLI ASSEMBLEA SOCI Oramai siamo arrivati in primavera e possiamo iniziare a valutare l'eventuale gita all'Acquario di Napoli. Come giá preannunciato in queste p a g i n e , i l d r. Va l e r i o Z u p o s i é offerto di guidarci nella visita di uno degli acquari pubblici piú antichi d'Europa Sarebbe sciocco non approfittarne! Pertanto lo abbiamo contattato ed abbiamo fissato la data per la gita che si terrá sabato 21 giugno . Gli interessati possono dare la loro adesione a Luciano Di Tizio, Alberto Fasoli, Maurizio Della Marca o Maurizio Pavone entro e non oltre il giorno 14 giugno. E' indispensabile p r e n o ta r e p e r p o t e r d i n u o v o contattare Zupo e confermargli la gita. Come al solito per il periodo estivo sono sospese le assemblee dei soci che riprenderanno(solo se veramente desiderate dai soci) alla fine dell'estate. Infatti, vista la scarsa partecipazione dei soci alle riunioni, il CD ha deciso di indirizzare le proprie forze verso altre destinazioni. Si é deciso infatti di cercare di migliorare il nostro bollettino per renderlo sempre piú simile ad una piccola rivista. (Non dimenticare che a suo tempo la rivista francese Aquarama era nata proprio come bollettino di appassionati...) Certo non possiamo pretendere miracoli, ma fin dal prossimo numero dovrebbero vedersi le prime migliorie. Abbiamo costituito un Comitato di Redazione che si riunisce periodicamente e che lavora per migliorare sia la veste grafica che la qualitá del bollettino. Ovviamente l'apporto di tutti i soci é ben accetto, anzi auspicato. Quindi se hai del materiale oppure se hai delle valide proposte fatti avanti e segnalacele. Un bollettino migliore é un vantaggio anche per te, oltre che per gli altri soci. BOLLETTINO AGLI APPASSIONATI L'iniziativa di spedire il bollettino agli appssionati che ci spediscono il coupon distribuito presso i negozianti ha iniziato a fornire i suoi primi frutti. Alla data odierna sono 3 gli acquariofili che ci hanno risposto e che hanno ricevuto una copia del nostro bollettino. Certo non sono molti, ma bisogna anche considerare che l'operazione é iniziata da poco tempo. Sp e r i a m o m e g l i o i n f u t u r o , m a NUOVI SOCI Due nuovi soci sono entrati nella nostra associazione. Sono i signori Rabottini Massimo Savini Giuseppe a loro il piú cordiale benvenuto da parte del Presidente e del Direttivo tutto Bollettino A.A.A. n.35 Pag . 3 LUMACHE D'ACQUA DOLCE di Catherine David DELLE IMPIEGATE MODELLO Nulla si distrugge tutto si trasforma. Potrebbe essere il motto delle lumache d’acqua dolce. Temute da alcuni, adorate da altri, rendono grandi servizi all’acquariofilo che le conosce bene e non hanno pretese. Immaginiamo uno scenario che racconti le avventure di un acquariofilo neofita e del suo primo acquario. Installazione, riempimento con l’acqua, sistemazione piante... Poi, secondo i consigli di una persona esperta -o di un negoziante- lasciare che l’acquario giri un po’ di giorni prima di introdurvi i primi pesci. E qual é la sorpresa, dopo alcuni giorni, di scoprire una o piú lumache nell’acquario! Mistero della generazione spontanea? Niente di tutto questo. Questi piccoli Gasteropodi sono certamente stati introdotti con le piante sotto forma di uova, o se l’acquario é stato inseminato, con la sabbia proveniente da un altro acquario. COSA CREDERE? Incuriosito, il nostro acquarifilo neofita, chiede consigli ad un negoziante. Lí ha due possibilitá. O esce con il suo piccolo flacone di hydricida e pensando “Bisogna eliminarle, proliferano troppo, mangiano le piante, eccetera”: Scenario catastrofico. Sará compito dello stesso negoziante vendergli in seguito un prodotto antialghe per eliminare le alghe che avrebbero potuto mangiare le stesse lumache. Pag . 4 Bollettino A.A.A. n. 35 TUTTI I TIPI DI ACQUA Planorbe e Melanoidi sono quasi indispensabili all’igiene dell’acquario. E per contro, queste lumache accettano tutti i tipi di acqua dolce, da quelle piú dolci fino a quelle piú calcaree. Vivono anche nelle acque leggermente salmastre, costituite da 1 o 2 litri di acqua di mare per ogni 100 litri di acqua dolce. Solo le acque dolci molto acide (pH molto al di sotto del valore 6,0) possono essere fatali per loro. Attenzione in particolare alle brusche cadute di pH. I pesci adulti possono resistere a questi sbalzi, mentre le planorbe muoiono in massa, causando una grave forma di inquinamento organico. Per la temperatura, la situazione é differente. I melanoidi sono unicamente tropicali e non sopportano valori inferiori a 20-22 gradi. Le planorbe invece vivono bene sia in acqua tropicale che in acqua fredda, comprese quelle che in inverno scendono a circa 0 gradi. Cosí le planorbe prese in un acquario tropicale -di preferenza in primavera, al massimo in estate- si ambientano senza problemi in un acquario di acqua fredda. Le planorbe respirano con un polmone e le Melanoidi con le branchie. Le seconde sopportano quindi una temporanea permanenza fuori (Questo non perché abbia da ridire contro tali prodotti, ma perché ritengo che siano ottimi contro le Hydre, le planarie e contro certe lumache, non nocive, ma esteticamente invadenti come le physes). Oppure, secondo caso, il negoziante conosce bene questi impegati modello e quindi perde tempo per spiegare al suo interlocutore tutto il bene che egli pensa delle lumache. In nostro neofita quindi approfitta della cosa. Poiché é un amante della Natura, quasi un piccolo ecologo. Per lui l’acquario é un mezzo vivente il cui equilibrio non si ottiene aggiungendo prodotti chimici di cui -anche con le migliori intenzioni del mondo- non si conoscono gli effetti secondari. Allora quando la Natura gli offre dei piccoli aiuti nel mantenimento dell’acquario, lui non esita! Inoltre occorre che il negoziante sia sufficientemente convincente... PICCOLI ANIMALI CON LA GUALDRAPPA Due categorie di lumache si trovano principalmente nei nostri acquari. sono di colore marrone chiaro, ma ne Melanoides tuberculata Tratto da L'acquario di acqua dolce Bietti esistono specie di un bel rosso scuro e altre nettamente piú scure. Le seconde, i Melanoidi, si caratterizzano per una conchiglia di forma conica chiusa da un opercolo. Il colore varia dal grigio chiaro al marrone scuro. Impossibile confonderle. Detto ció va ricordato che la loro funzione é molto simile. Tra le une come tra le altre, il corpo si compone di un piede, o da una suola a forma di piede, che permette la locomozione. La conchiglia protegge gli organi vitali. La testa porta una coppia di antenne con funzione di organi sensoriali. La bocca é equipaggiata con un radula, una piccola raspa che permette di raschiare gli alimenti. E’ essenzialmente per questa particolaritá alimentare che sono interessanti in acquario. Esistono anche degli altri tipi di lumache d’acqua dolce, ma bisogna evitarle in Planorbis corneus Tratto da L'acquario di acqua dolce Bietti Entrambe sono di piccola taglia: raramente piú di 1 cm. Le prime, le planorbe, possiedono una conchiglia piatta, discoidale, piú o meno trasparente. Secondo le razze, Lymnea stagnalis Tratto da L'acquario di acqua dolce Bietti acquario, come le limnee, in quanto sono vettori di parassiti. Quanto alle ampullarie, di taglia Bollettino A.A.A. n. 35 Pag . 5 Ampullaris con proboscide estratta Tratto da L'acquario di acqua dolce Bietti nettamente maggiore, saranno soggetto di un articolo specifico. DEI GIARDINIERI INSAZIABILI. La loro piccola taglia e la loro leggerezza consentono alle nostre care lumache di andare dappertutto. Le planorbe scivolano d’altra parte sotto la superficie delle acque stagnanti. Insaziabilmente mangiano le alghe sulle piante e sull’arredamento. Sicuramente arrivano a raspare qualche foglia qui e lí. Ma non si attaccano che alle parti dei vegetali che ingialliscono e che deperiscono. Cosí impediscono la decomposizione degli scarti verdi e allegeriscono il lavoro dei batteri assicurando la degradazione delle materie organiche. I Melanoidi, molto spesso presenti nel fondo dell’acquario, lo rimuovono in continuazione. Prevengono cosí la formazione di una crosta e l’apparizione Pag . 6 Bollettino A.A.A. n. 35 delle alghe blu. Secondo le razze le lumache hanno certe particolaritá e preferenze. Certe si nutrono di alghe verdi, altre colonizzano il substrato e sono detritivore, eccetera. E’ per questa ragione che, nei club, gli acquariofili si scambiano le razze di lumache che hanno avuto modo di provare. Bisogna notare che molto poche apprezzano le alghe blu. In ogni caso, l’apparizione di queste alghe é segno di uno squilibrio profondo al quale la presenza di lumache da sola non puó porre rimedio. Giardiniere, le nostre lumache, non si limitano ad una sola specialitá. Sono ugualmente interessanti come produttrici di concime. Non si riesce ad immaginare la quantitá di escrementi prodotti da questi piccoli gasteropodi. E per questo, é molto importante e tangibile il vantaggio di fornire un concime ai vegetali superiori. Le piccole lumache sono un anello quasi indispensabili nel ciclo di depurazione dell’acquario. Benché per la maggior parte siano vegetariane, non disdegano nutrimento a base di carne. Senza preoccuparsi della qualitá, trovano i cadaveri e se ne nutrono, evitando un’altra fonte supplementare di inquinamento. Gli alimenti in fiocchi, o liofilizzati o congelati destinati ai pesci, piacciono loro ugualmente. Se siete un po’ di manica larga in occasione delle distribuzioni del mangime, sono loro ad incaricarsi del surplus. Evidentemente non fanno dei miracoli. In caso di ecatombi massicce o di sovralimentazione, non riusciranno a risolvere i problemi. Sono dei lavoratori discreti ed infaticabili, ma in ogni caso non sono veloci ... I BAROMETRI DEL VOSTO ACQUARIO Planorbe e Melanoidi hanno anche il compito di essere degli indicatori dello stato di salute del vostro acquario. In caso di invasione massiccia di piccoli Gasteropodi, bisogna rimettere in questione le proprie abitudini da acquariofilo. Infatti l’esplosione nella crescita del numero di lumache non ha altra causa che l’abbondanza di rifiuti. Se alimentate in eccesso i vostri pesci o se dimenticate le indispensabili operazioni di pulizia -eliminazione dei pesci morti e parte delle foglie decomposte, sifonamento regolarequesto produrrá alimenti per le vostre lumache. E, evidentemente, se ben nutrite invaderanno l’acquario nuocendo all’estetica. La nuvola delle conchiglie sui vetri non piace a nessuno, nemmeno agli acquariofili piú amanti della Natura! Al contrario, la morte improvvisa di tutte le lumache é un segnale d’allarme. All’origne di questo puó esserci una profonda modificazione delle caratteristiche fisico-chimiche dell’acqua della vasca. Conviene quindi controllarla. Un forte inquinamento puó essere ugualmente all’origine di questa mortalitá. Come l’utilizzo dei prodotti chimici nella stanza contenente il vostro acquario. Bombole di insetticida, antipolvere e solventi tra l’altro hanno degli effetti devastatrici. Certi medicinali di uso acquariofilo uccidono gli invertebrati, tra cui sicuramente anche le lumache. I prodotti contenenti del rame, per esempio, sono da evitare per ANCHE UN NUTRIMENTO VIVENTE? Alcuni pesci apprezzano le lumache come alimento. Le Botia, e piú particolarmente le B.macracantha, se ne cibano. Se il vostro acquario é veramente molto invaso dalle lumache, pensate alla possibilitá di introdurre un pesce clown. Attenzione alla grandezza della vasca, questo pesce ha bisogno di spazio. I rappresentanti della famiglia dei Tetraodontidi sono capaci di rompere il guscio della lumache mentre le Botia aspirano il loro contenuto. Se allevate delle tartarughe acquatiche in un altra vasca pensate ad alimentarle regolarmente con delle piccole lumache. Sono una fonte di calcio indispensabile alla loro crescita. E per catturare le Planorbe e le Melanoidi non ci sono problemi: esistono dei metodi naturali. Il buon vecchio trucco che consiste nel lasciare una foglia di insalata una notte in acquario é sempre di attualitá. salvaguadarle. Le lumache non hanno esigenze particolari. Colonizzano tutti gli acquari tropicali d’acqua dolce. In certi acquari, sono molto discrete, quasi inavvertibili, sopratutto i Melanoidi dalle abitudini notturne. L'ideale é di giungere a questo equilibrio con delle lumache attive, ma non A.A.A. invadenti. Allora se un amico acquariofilo vi propone un pugno della sua sabbia per Bollettino A.A.A. n. 35 Pag . 7 DALLO ZOOMARK Anche questa volta, come del resto avviene da diverse edizioni, ho preso parte alla più importante manifestazione che si svolge nel nostro paese. E' stata un'occasione unica per toccare con mano le novità che tutte le ditte del settore hanno presentato e non è stato, come qualcuno ha avuto modo di dire, un anticipare la pubblicità del settore di alcune settimane. Per alcuni versi è vero: quanto visto sarà presentato sulle pagine delle pubblicazione specializzate oppure nei depliants che verranno distribuiti presso i negozianti del settore. Ma non per tutto è valido questo discorso. Molte ditte non ricorrono a pubbliicità in modo massiccio e quindi solo contattandole in queste occasioni è possibile conoscerle. Ma passiamo ad una piccola rassegna di quanto abbiamo potuto vedere. NOVITA' Alcune ditte hanno presentato in occasione della manifestazione delle novità. La Primaris ha presentato il suo Discus notiziario. L'Euraquarium invece ha messo in mostra la nuova serie di vasche di produzione industriale realizzate con delle plancie abbastanza innovative (addirittura ne era esposta una con la plancia maculata alla "dalmata") ed anche la nuova serie di mangimi per pesci comprendente una gamma Pag . 8 Bollettino A.A.A. n. 35 completa di cibi. La Aquaristica invece ha presentato un nuovo complesso polivitaminico, alcuni filtri a 'letti fluidificati' ed ha mostrato come combinare il binomio acquario-computer esponendo due vasche collegabili al "cervellone" per ottimizzare la gestione dei vari parametri fisico chimici dell'acqua. Ma anche ditte 'minori' hanno presentato le loro novità che difficilmente avremo modo di vedere. La Tropical Farm ci ha illustrato il funzionamento di una vasca, anch'essa molto automatizzata, in cui era possibile creare l'effetto marea (abbassando e poi risollevando il livello di acqua in vasca) l'effetto correnti alternate, l'effetto alba/tramonto (anche utilizzando dei tubi fluorescenti), l'effetto onda, eccetera. Un vero gioiellino tecnologico! Un'altra ditta, di cui non ho annotato il nome, invece ha presentato acquari artistici (ad esempio nel più bello, in uno dei vetri laterali, della vasca era stato inciso un delfino) ovvero dei supporti per vasche in vetro veramente belli e "d'effetto". Finalmente una ditta, di cui purtroppo non ricordo il nome, si è preoccupata di laghetti ed ha provveduto ad importare "i filtri a cassetta" che si vedono spesso nelle pubblicazioni straniere. Per non parlare delle famose vasche di Amano che erano esposte dando finalmente la possibilità di vedere dal vivo cosa intende Amano per acquario naturale. Erano presenti due vasche funzionanti: una "bonsai" di 10x10x10 cm stracolma di piante che liberavano ossigeno nell'acqua, un'altra (di circa una ottantina di centimetri) dotata di uno stranissimo effetto speciale: l'effetto nebbia o per meglio dire l'effetto umidità sollevantesi dall'acqua. In un secondo momento abbiamo scoperto che lo stupendo effetto era ottenuto grazie ad una capsula ad ultrasuoni che provvedeva a "polverizzare" l'acqua trasformandola praticamente in fumo ovvero in particelle talmente sottili da consentir loro di sollevarsi dall'acqua con la stessa consistenza con cui si leva il fumo da una sigaretta. Ancora: prototipi di plance portalampade a sospensione in grado di simulare l'effetto alba e tramonto non solo con una variazione della potenza delle lampade (ai vari vapori metallici, di mercurio o altro,) ma anche con la temperatura di colore. In pratica nel corso della giornata nell'acquario si imitano anche le tonalitá rossastre dell'alba e del tramonto con lampade poste alle due estremità della plancia stessa, simulando in tal modo anche lo spostamento del sole da est verso ovest. Non sono comunque mancate le classiche cose kitch. In una parete era appeso un "acquario quadro" delle dimensioni di circa 90x90x20 cm che avrebbe voluto dimostrare la possibilità di realizzare un acquario (ma possiamo chiamarlo così?) da appendere alla parete per creare un effetto speciale, molto speciale. La vasca sebbene piena di acqua non era effetivamente funzionante e non conteneva pesci (meno male !!!). In un altro stand vicinissimo a quello della Primaris una serie di vasche mostravano tutte le cose di pessimo gusto che si possono introdurre in un acquario. A partire dal solito palombaro, passando per lo scheletro del pirata e per i vari sommergibilini fino a giungere a Topolino sub, Pippo pescatore, Paperino ..... insomma basta così, credo che ci siamo capiti. Per concludere la rassegna delle cose strane non posso non citare le varie fontane di sabbia prodotte da una ditta che esponeva degli splendidi sfondi tridimensionali e delle strutture simili a montagne di pietre che erano delle vere e proprie fontane di sabbia. Sebbene non naturali, si collocano senza dubbio ad un livello superiore ai vari addobbi appena citati (almeno secondo i miei gusti). Tra gli effetti spettacolari vanno menzionati quelli prodotti con dei giochi di luce dall'Aquaristica che faceva "roteare" il suo logo sui vari pannelli di stoffa che delimitavano il suo stand; una mega pompa della Askoll in grado di produrre una colonna di acqua di almeno 2,5 metri producendo il fragoroso rumore di una cascata; le stupende colonne di 'plexiglass' (?) piene di acqua e nelle quali areatori molto potenti (o forse turbine) producevano miriadi di bollicine d'aria ed altro ancora. CONCLUSIONI Unica pecca della manifestazione è stata la dispersione che ha reso abbastanza disagevole una visita organica dei vari stands. Per le A.A.A. Bollettino A.A.A. n. 35 Pag . 9 PANTODON BUCHHOLZI UNA FARFALLA IN ACQUARIO di Renato Di Loreto PREMESSA Alcune volte andando per negozi (di pesci, ovviamente) si possono incontrare alcune specie un po’ diverse da quelle solite. Sono sempre stato restio, pur essendo attratto dalle novità, ad acquistare pesci che esulavano da un certo ambiente acquatico che avevo creato nelle mie vasche, oppure ad andare oltre quelle determinate specie che allevavo da tempo e con le quali sono andato sempre “d’accordo” (per intenderci: resistenza alle malattie, rusticità, facilità di riproduzione). Però era un po’ di tempo che osservavo un certo pesce dalla forma molto bizzarra e dal comportamento altrettanto strano. Dopo una rapida consultazione su alcuni testi e una successiva occhiata ad uno dei miei acquari in cui sarebbero stati ospitati (per accertarmi dell’esistenza di posti liberi) decisi di lasciarmi convincere dalla mia curiosità e mi recai nel negozio dove li avevo ammirati l’ultima volta. Poco più tardi due coppie di Pantodon buchholzi (detto volgarmente pesce farfalla) nuotavano timide nel mio acquario in salotto. Da allora è passato quasi un anno e mi sono deciso a scrivere queste poche righe per parlarvi di una specie Pag . 10 Bollettino A.A.A. n. 35 veramente alla portata di tutti in quanto sono dei pesci molto robusti, discreti e di bocca buona. Inoltre sono soggetti che se ben tenuti possono raggiungere dimensioni ragguardevoli (fino a 15 cm) considerato anche il loro particolare aspetto. Tratto da Pesci d'acquario Editore Vallardi PROVENIENZA Pantodon buchholzi (PETERS, I876) è un pesce originario dell’Africa occidentale dove vive in acque stagnanti e ricche di vegetazione, soprattutto galleggiante, sulle quali si posano diversi insetti che sono il suo alimento principale. Esso è quindi due cose: un pesce tipicamente di superficie (nel senso più letterale della parola) e un predatore molto abile e veloce. MORFOLOGIA Queste due caratteristiche le notiamo subito allorquando ci soffermiamo ad osservarlo da vicino: testa e dorso appiattiti e ventre convesso, bocca grande (che si apre come la stiva di una nave), pinne pettorali trasformate in ali e, cosa curiosa, quattro raggi prolungati al posto delle pinne ventrali. Sarebbe bello se qualcuno si prendesse la briga di studiare in modo approfondito l’utilità, in un pesce, di siffatte strutture. Purtroppo, essendo poco allevato (e ancor meno riprodotto), mancano notizie precise riguardanti sia la sua biologia che lo studio del suo comportamento. La lacuna potrebbe essere colmata se, al di là del lavoro di qualche super esperto, diversi acquariofili cominciassero ad allevarlo, anche perché non è affatto un pesce costoso pur essendo stato introdotto sul mercato da non molto tempo (forse è la “bruttezza” che agli occhi di qualcuno lo ha un pochino discriminato). alimentazione si citano gli insetti e le loro larve, preferibilmente vive. Nessun timore: gli attuali Pantodon si cibano di qualsiasi mangime industriale, le prede vive sono indubbiamente molto salutari per questo pesce (specialmente se si vuole riprodurlo), ma non sono essenziali. Personalmente li ho sempre cibati con gli stessi prodotti destinati a tutti gli altri miei pesci e cioè mangime secco granulare (molto appetito) e vari liofilizzati (con una marcata preferenza per il mini krill). Invece il dare loro, in maniera indiscriminata, qualsiasi insetto che capiti a portata di mano può essere controproducente e la mia esperienza in merito potrebbe suggerire qualcosa. Poco tempo dopo il loro acquisto mi ero accorto di avere sul terrazzo, che si affaccia su un giardino, una colonia di simpatiche formiche e prima di darne notizia in famiglia (sarebbero state subito disinfestate) ebbi l’idea di usarne qualcuna come cibo vivo per i miei ALLEVAMENTO Nella letteratura specializzata l’allevamento del pesce farfalla è descritto nel seguente modo: ambiente sufficientemente erborato con acque tranquille, temperatura sui 25-3O C. (il valore più alto è per riprodurli),pH leggermente acido (filtraggio su torba),durezza dell’acqua molto contenuta, illuminazione moderata. ALIMENTAZIONE Per quanto riguarda la sua Tratto da abc dell'acquario ed. Kalesa Bollettino A.A.A. n. 35 Pag . 11 Pantodon. Dopo alcuni giorni di questo cibo una delle due femmine mostrò di avere una sofferenza epatica segnalata da un visibile rigonfiamento dell’addome con conseguente estroflessione delle squame, in seguito seguì il suo decesso. Da allora, rimpiazzata la defunta con un nuovo esemplare delle stesso sesso, ho smesso di fornire questi cibi alternativi limitandomi a quelli suddetti, tuttal più si potrebbe dare loro qualche mosca oppure impiantare in casa una piccola coltura di drosofile. Quasi dimenticavo: qualsiasi mangime si usi, affinché i Pantodon se ne cibino, deve galleggiare e non affondare (inutili quindi i congelati). Anche se un gruppo di larve di zanzara facesse una danza del ventre un poco più sotto del suo muso esso non li degnerebbe di un solo sguardo. COMPORTAMENTO Il comportamento dei pesci farfalla in acquario è davvero singolare sia per come trascorrono le giornate, che per il loro strano modo di alimentarsi. In genere un Pantodon è quasi sempre incollato alla superficie dell’acqua, qualsiasi cosa possa succedere più in basso. Addirittura il suo dorso sporge per alcuni punti fuori dall’acqua ed è sempre pronto a percepire qualsiasi cosa che increspi la superficie intorno a lui, nuotando verso la fonte della causa di tale disturbo (sembra dirsi: forse è caduto qualche insetto). Pag . 12 Bollettino A.A.A. n. 35 Le uniche volte che li vedo dirigersi più in profondità, è quando si impauriscono a causa delle periodiche operazioni di pulizia della vasca. In questo frangente la già non brillante livrea sbiadisce completamente ed essi nuotano in maniera precipitosa, non disdegnando di saltare spesso fuori dall’acqua. In più, anche dopo qualche ora, rimangono immobili negli angoli dell’acquario ad alcuni centimetri sotto la superficie respirando affannosamente e dando molto realisticamente l’idea di essere scampati, secondo loro, ad un pericolo tremendo. Questa loro attitudine al salto in lungo la esercitano anche durante la somministrazione del cibo quando li si vede tuffarsi sul medesimo spinti dalla competizione con gli altri pesci e non è raro osservarli mentre saltano a piè pari una lampada solo perché, nell’accaparrarsi una porzione di alimento, qualcuno è stato mordicchiato su una pinna da un altro pesce. Per questa ragione (e per gli urti anche notturni verso vetri di copertura o lampade che non arrecano loro comunque mai alcun danno evidente) è bene che vengano ospitati in vasche chiuse e con pesci pacifici altrimenti se ne potrebbe ritrovare qualcuno sul pavimento. Per il resto, anche se in qualche testo viene affermato il contrario, possono convivere con quasi tutti i pesci che normalmente si allevano e non sono neanche molto territoriali (almeno in relazione alla grandezza degli esemplari in mio possesso cioè circa 8/10 cm) perché da me dividono lo spazio in superficie con un folto gruppo di vivaci Trichogaster leeri. La cosa importante è realizzare in questa parte dell’acquario una vera e propria foresta. RIPRODUZIONE La riproduzione di questo pesce non è una cosa facilmente realizzabile perché, quanto al libro del Richter, i Pantodon buchholzi avrebbero bisogno di una alimentazione preparatoria a base di insetti vivi (grosse mosche, larve di Culex, drosofile) e di parecchio spazio a disposizione. In più, cosa ulteriormente discriminante la riproduzione di questo pesce, l’alimentazione degli avannotti risulta essere particolarmente laboriosa in quanto gli stessi, stazionando immobili sotto la superficie dell’acqua si nutrono solo del cibo che passa davanti al loro muso. Quindi immagino che si debba ricorrere a diverse pietre porose le cui bollicine d’aria mantengano in sospesione il cibo vivo occorrente per la loro nutrizione. concreto a voler tramandare i loro g e n i e s i l i m i ta n o a v i v e r e e a mangiare. Solo ultimamente, qualche sera fa, ho assistito forse a un timido t e n ta t i v o d i c o r t e g g i a m e n t o d i u n maschio verso una delle femmine con la sua tipica imposizione fatta di lievi speronamenti e girotondi intorno ad essa. Il giorno seguente era già tutto finito ma comunque è una situazione che terrò d’occhio per potervi riferire, se vi interesserà, eventuali accadimenti. Per ora cerco di alimentarli nel modo migliore. Ad ogni modo A.A.A. auguro un buon allevamento a chi desiderasse ospitarlo nelle sue vasche non dimenticando di allevarlo in contenitori capienti per gustare appieno la sua strana e affascinante presenza. Bibliografia: ACQUARIO Arnoldo Mondadori Editore RIPRODUZIONE DEI PESCI D’ACQUARIO SENZA PROBLEMI H. J. Richter (Ed. Primaris) DIMORFISMO SESSUALE La distinzione tra i due sessi è molto evidente nella conformazione della pinna anale perché nei maschi l’orlo inferiore è molto inciso e i raggi centrali formano una struttura tubolare. CONCLUSIONI Finora i miei esemplari non hanno mostrato nessun interesse Bollettino A.A.A. n. 35 Pag . 13 INCHIESTA I LAGHETTI DA GIARDINO La "nuova frontiera" dell'acquariofilia sembra rappresetnata dai laghetti da giardino, a giudicare almeno da quelle che sono le tendenze del mercato a livello nazionale: nell'ultimo Zoomark é aumentato il numero delle ditte che si occupano dei laghetti ed é aumentata l'offerta, con un miglioramento anche tecnico. Se infatti sino a poco tempo fa si trovavano essenzialmente teli, scocche preformate, pompe interne, mangimi e qualche prodotto chimico, vale a dire davvero il minimo indispensabile, oggi la situazione é ben diversa. Infinite qualitá e modelli di scocche, mangimi differenziati per stagioni e/o per tipi di pesci, prodotti chimici per tutte le esigenze (compreso qualcuno pobabilmente ... superfluo). Ma sopratutto -e questa é la novitá piú consistente registrata nell'appuntamento fieristico milanesefiltri per tutti i gusti: interni, esterni, a "botte", a cassetta e qual'altro: materiale sino a ieri reperibile solo all'estero e ora finalmente in Italia! Ma il laghetto non é solamente tecnologia, ma anche passione naturalistica in senso ampio, perché consente di avvicinarsi alla natura in mille modi: attraverso le piante esterne e sommerse, pesci e vita acquatica in generale. Laghetti in .... crescita, insomma. Pag . 14 Bollettino A.A.A. n. 35 Tratto da aquarium speciale POND Ma la nostra associazione? Non molto tempo fa abbiamo svolto un'inchiesta tra i soci per scoprirne le preferenze, chiedendo notizie circa i pesci e gli acquari. Non abbiamo pensato peró a ... guardare in giardino. Invece diversi dei nostri soci hanno giá abbracciato questa branca del nostro hobby e magari gradirebbero leggere notizie e informazioni anche sul bollettino. Sulle piante nostrane e non allevabili, sui pesci piú adatti, su eventuali "esperimenti" con altri animali, tartarughe in primis. Niente di piú facile: basta che ci comunichiate l'esistenza di un laghetto nel vostro giardino (ma anche quella di un eventuale vascone in terrazzo) o l'intenzione di realizzarne uno; potete scrivere due righe all' indirizzo del presidente o telefonargli. Un piccolo impegno, insomma. A.A.A. MEDITERRANEO C H E PA S S I O N E ! ! ! La bella stagione é alle porte (o meglio dovrebbe esserlo) e quindi si puó iniziare a pensare alla realizzazione di un acquario mediterraneo. LA TECNICA Benché io ne abbia allestiti anche di piccolissimi (a partire dai 20 litri) la dimensione ottimale per iniziare é di circa 80-100 litri. Come d'abitudine consiglierei di utilizzare un filtro interno di generosa capacitá (dal 15 al 20% della dimensione della vasca). Ovviamente ció non toglie che soluzioni diverse non producano buoni risultati, ma io sono un tradizionalista e quindi preferisco tale soluzione. L'utilizzo di un filtro sottosabbia, sebbene non indispensabile é certamente consigliabile. Se possibile occorre munire l'impianto anche di uno schiumatoio, certamente utile per migliorare le condizioni generali dell'acqua (ricordo infatti che serve per eliminare i prodotti albuminosi che si generano in vasca). Ho sempre cercato di farne uso nelle mie vasche ed ho notato i benefici apportati dallo stesso. Schema di funzionamento di uno schiumatoio Tratto da Guida illustrata di Pesci d'acquario ed. Vallardi Schema di funzionamento di un filtro sottosabbia tratto da Guida illustrata dei Pesci d'acquario Vallardi Per completare l'attrezzatura tecnica della vasca non occorre altro che un buon impianto di illuminazione. E' indispensabile che sia di buona qualitá in quanto la presenza di acqua salata rende piú facili eventuali dispersioni di energia elettrica in acqua e quindi rende piú probabili eventuali scosse in occasione di manutenzioni Bollettino A.A.A. n. 35 Pag . 15 L'elettrochoch Ricordo di aver posseduto, diversi anni fa, una vasca che dal punto di vista illuminazione era molto "insicura". Non era raro che avvicinando al coperchio di vetro un giravite cercafase si accendesse la spia indicante la presenza di rete. Non solo, addirittura a volte la lampada fluorescente che illuminava il tutto, di notte (quindi ad interruttore spento) rimaneva "semiaccesa" simulando un perfetto effetto luna. Bene, dopo questa premessa vi racconto un aneddoto che riguarda una stella marina. Passeggiando d'inverno sulla riva del mare scorgo uno di questi splendidi animali spiaggiato, ma non del tutto essiccato. Ritenendolo giá defunto, decido di portarlo a casa per utilizzarlo con scopi ornamentali. Per caso poi l'ho appoggiato sul coperchio della vasca e ... dopo alcuni minuti, completato "l'elettrochoch", ha ripreso a muoversi. Introdotta subito in vasca, e é vissuta per alcuni mesi. della vasca. PREPARIAMO LA VASCA Predisposta l'attrezzatura tecnica possiamo passare all'allestimento vero e proprio. Dopo aver disposto il filtro sottosabbia ed i materiali filtranti normalmente utilizzati per le vasche marine (lana di perlon o spugna per il prefiltro; cannolicchi ceramici, palline di plastica o spugna per il filtro biologico; eventuale carbone attivo per funzioni di adsorbimento, consigliate in fase di allestimento) possiamo disporre eventuali arredi. Quindi si passa alla sabbia per il fondo. Per quest'ultima si puó ricorrere a quella "corallina" in vendita nei negozi del settore oppure, come ho sempre fatto, prelevandola sulla spiaggia. Pag . 16 Bollettino A.A.A. n. 35 Ovviamente va scelta quella di granulometria maggiore e non quella impalpabile che intaserebbe ben presto il filtro sottosabbia e creando delle zone anaerobiche certamente dannose per l'ecosistema che vogliamo ricreare. Per trovarla basta farsi una passeggiata sulla riva del mare: ogni tanto si trovano dei banchi di sabbia adatta (della granulometria di 1-2 mm almeno). IL RIEMPIMENTO Passiamo infine all'acqua. Anche qui si puó ricorrere ai sali in vendita nei negozi del settore oppure al prelievo diretto in mare (ovviamente in zone non troppo inquinate e quindi lontano da fiumi, sbocchi di discariche, eccetera). La seconda ipotesi puó essere presa in considerazione solo da chi allestisce vasche non troppo grandi e da chi riesce in breve tempo a trasportare l'acqua in vasca. Se resta troppo tempo nelle taniche tutto il "vivo" presente muore e diventa fonte di inquinamento. Questo é molto grave specie se la vasca é di nuovo allestimento ed il filtro biologico non é ancora "partito" bene. Una volta messo il funzione l'acquario non ci resta che aspettare. Aspettare innanzitutto che maturi il filtro e poi ... che arrivi il bel tempo e con questo la possibilitá di andare a raccogliere in mare qualche organismo. I piú frettolosi, in questa fase potranno introdurre alcune alghe e qualche gruppetto di mitili che provvederanno a render vivo l'ambiente con un po' di anticipo. Per quanto riguarda gli A.A.A. T A R TA R U G H E Graptemys konhii L' "INDISTRUTTIBILE" d i L u c i a n o D i Ti z i o Merita di essere raccontata la mia esperienza con Graptemys Konhii, una testuggine d'acqua dolce che allevo da alcuni anni. Una premessa: la specie é originaria del bacino del Missisipi e andrebbe allevata, stando alla letteratura specializzata, con un minimo di cautele: acqua e ambiente circostante riscaldati ed eventualmente soggiorno all'aperto soltanto nei mesi piú caldi dell'anno, diciamo da giugno inoltrato e fino a settembre. Consiglio che, oltre a dare agli altri, ho puntualmente seguito anch'io per anni. Fino a quando, nel settembre del 1994, ho avuto una amara sorpresa: al momento di rientrare in casa le mie testuggini (allora allevavo, oltre alla Graptemys, anche tre Chrisemys concinna, una Chrisemys picta e due Trachemys scripta elegans) scoprii la scomparsa della Graptemys. Ricerche disperate, ma niente da fare. Smantellai allora la vasca provvisoria realizzata in estate con una grossa tinozza interrata e il giardino tornó al suo normale standard invernale, privo di qualsiasi pozza d'acqua. A quel punto sono stati avviati a casa mia i lavori di ristrutturazione, che hanno comportato qualche ovvio problema: le testuggini superstiti sono state cedute ad altri appassionati e nell'estate del 1995 il solito minilaghetto estivo pro-tartarughe non é stato realizzato. Lo spazio esterno infatti era ingombro di calcinacci, sabbia, cemento, mattonelle e quant'altro. Nell'aprile del 1996, quasi due anni dopo la scomparsa, Graptemys é improvvisamente ricomparsa. Un po' dimagrita, ma per il resto in buona forma. Benché avesse trascorso due inverni all'aperto, presumibilmente interrata, e benché nell'estate del 1995 sia stata costretta ad arrangiarsi senza acqua e con chi sa quali prede per la sua alimentazione. Non basta: sistemata una vaschetta di fortuna, la testuggine a fino agosto é "evasa" di nuovo ed é A.A.A. ricomparsa in novembre, col freddo, viva e vegeta ed in ottima salute. Bollettino A.A.A. n. 35 Pag . 17 DISCUS Notiziario E' con vero piacere che annunciamo ai nostri soci la nascita di una nuova rivista di acquariofilia. E' la specializzatissima Discus Notiziario, un nome che non lascia dubbi sugli argomenti trattati. E' in pratica l'edizione italiana della rivista tedesca "Discus Brief". La rivista apparsa per la prima volta in occasione dello Zoomark avrá una cadenza trimestrale e sará distribuita con i soliti canali di distribuzione. Una rapida sfogliata ai contenuti ci porta a concludere che si tratta di una rivista chiaramente non divulgativa, ma rivolta agli allevatori (professionisti e non) di Discus, anzi oserei dire ai "fanatici di Discus". In effetti ultimamente é scoppiata un po' dovunque la Discusmania. Libri specializzati, videocassette e, ovviamente, una grossa distribuzione di esemplari di sempre nuove specie presso i negozianti. E' in questo filone che si inserisce la nuova pubblicazione cui auguriamo un futuro pieno di successi. Nell'incorniciato troverete la solita rassegna stampa che, come avviene giá per le altre testate del nostro settore, apparirá su queste pagine. A.A.A. BREVISSIME SUI NITRATI normale in un acquario popolato dove si nutrono i pesci. Ma un tasso di 30 mg/l puó essere considerato come ragionevole per ciclidi del Malawi. I pesci producono degli scarti nei quali l’azoto é trasformato in nitrati dall’azione dei batteri buoni che si trovano nel filtro, sul decoro e su tutti i substrati. In un acquario quindi i nitrati sono prodotti in continuazione. Per mantenere il loro tasso ad un valore accettabile é necessario fare dei freuenti cambi d’acqua. Quel che fate dunque va Nel mio acquario di tipo Malawi, le caratteristiche dell’acqua sono le seguenti: pH 8, nitriti < 0,1mg, mitrati 30 mg/l, T,H, tra 20 e 27 gradi francesi, T.A.C. tra 12 e 18 gradi francesi. Effettuo cambiamenti di acqua due volte la settimana di un quarto di volume con acqua avente un tasso di nitrati di 2 mg/l. Come '[ possibile che il tasso sia tanto elevato? Adeline Bregnard. L’aumento del tasso di nitrati é Pag . 18 Bollettino A.A.A. n. 35 dalla rivista: Discus notiziario 1/97 -------------------------------------Basi di genetica, ovvero: il sogno di selezionare un nuovo Discus (I parte) -La misurazione del pH in acque a basso contenuto ionico -Casi di Protozoi Ciliati nei Discus di Penang -Epiteliocisti nei Discus: la nuova "peste del Discus"? -Esperienze con Discus acquistati a Penang -Un acquario con piante per i Discus RASSEGNA STAMPA dalla rivista americana: Tropical Fish hobbyist: dic/96 ---------------------------------Alla scoperta delle Botia -marino:A scuola di successi -marino:Il genere cephalopholis -marino:Blennidi bicolori -Dei perfetti echinodermati marini -Theraps (Cichlasoma) nicaraguensis -Il pesciolino spinoso:Cobitis taenia -Bellezze tracurate: Procatopus -Esplorando il mondo dei pesci elettrici -Allevare Hyphessobrycon copelandi -Protomelas fenestratus -Labirintici africani: Ctenopoma -Tropical fish farm a Singapore (I parte) -Un pesce da sogno:Aphyosemion k. dalla rivista: aquarium mar/97 -------------------------------------Qual é l'acqua giusta per un guppy? -Pesci vivipari: i Goodeidi (I parte) -Annuali o non annuali? -L'arte di sopravvivere (II parte) -Specchio, specchio.... -nostrano: Il vairone -Vogt: biologo a tutto campo -Gli animali "pericolosi" -marino:Quante uova fai? dalla rivista : HobbyZoo apr/97 ------------------------------------Anteprima Zoomark 97 -Una ventosa per amica -Lotta all'acaro rosso dalla rivista francese: Aquarium magazine mar/97 ------------------------------------Inpaichthys kerri -Sua maestá l'angelo dei pesci gatto: Synodontis angelicus -La coppia ideale"Chromidotilapia finleyi" -marino:Nemapterois biocellata -Betta: Il pesce dei concorsi -laghetto: La messa in opera -lagetto: Pesci di tutti i paesi... -marino: Diffidate dei fosfati -L'acquario a scuola dalla rivista francese: Aquarium magazine apr/97 ------------------------------------L'abito non fa il pesce:Copeina guttata -Capolavori anonimi:Parosphromenus -Un rubino tra i pesci:Hemichromis lifalili -marino:signigobius biocellatus -Lumache d'acqua dolce:impigati modello -Un soggetto spinoso:lo Spinarello -laghetto:Conservare l'acqua limpida -I melanochromis: tra sabbia e rocce -marino: La sabbia che cambia la vita -marino: i Gobiodon dalla rivista : HobbyZoo mar/97 ------------------------------------Zoomark: non solo prodotti -Un acquario per socializzare -I fiori del mare -King Cobra: Tanta voglia d'acquario -Expozoo '97 -Echinodorus osiris Bollettino A.A.A. n. 35 Pag . 19 dalla rivista: aquarium oggi 1/97 -------------------------------------L'acquario naturale -I pesci piú amati: il Guppy -Un gioiello in soggiorno:Megalamphodus -Crossocheilus siamensis e simili -Hemiodontichthys acipenserinus -L'acquario mediterraneo ottimale (VI) -Vita nella penombra:Laha Bay -L'acquario marino ottimale: I) la vasca -Piante a fusto dalle foglie rosse -Spettacolo di fiori sul laghetto -La tensione redox in acquariofilia -Preparati di batteri in acquariofilia -Paludario oggi: (VII parte) -Ras Mohammed:l'ideale per un immersione dalla rivista: aquarium apr/97 -------------------------------------Zoomark: elenco espositori -Le uova sotto terra:Cynolebias flammeus -Pesci vivipari: i Goodeidi (II parte) -Il mondo dell'acquario naturale -Dal Sud america:Megalamphosus m. -nostrano:Lo scazzone -Ressa nel Mar dei Caraibi -Costruiamo un'incubatrice dalla rivista: aquarium speciale POND (apr/97) -------------------------------------Il laghetto in giardino -Le koi, regine del laghetto -Il pesce rosso -Un laghetto "nostrano" -In vacanza nel laghetto -Le piante per il laghetto -Le libellule, "intrusi" meravigliosi -Guida agli acquisti -Il laghetto di ... carta Pag . 20 Bollettino A.A.A. n. 35 dalla rivista inglese: Aquarist & Pondkeeper mar/97 ---------------------------------Stravagante pesce rosso per laghetti? -Filtro sottosabbia -Vita nel torrente congelato -Allevando koi robusti -Il futuro del Shubunkin -Introduzione all'acquario geografico -Tetra Serpae -A caccia del pesce sparviero! -Haplochromis sp. "Argens" -L'importanza della genetica nell'allevamento dei Discus dalla rivista : HobbyZoo feb/97 ------------------------------------Ripensando alla giornata dell'acquariofilia -Barbus? Sí, grazie -Invito a Zoomark -Allegri compagni per i coralli -Carbone attivo: cosa consigliare? -La cabomba dalla rivista americana: Tropical Fish Hobbyst dic/96 --------------------------------- Paracyprichromis nigripinnis albini -Allevare Julidochromis ornatus albini -Apistogramma macmasteri -marino: Dascillus -Bellissimi dalla barriera -marino:Pesci pescatori -Il magico mondo dei microbi -Pesci arcobaleno -Allevamento di microvermi -Consigli per il neo acquariofilo -Passione per pirana -Propagazione di piante in acquario -Pesci in miniatura
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