NEWS N.1 2016 Sindacato SUSO news N.1 2016 PDF
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NEWS N.1 2016 Sindacato SUSO news N.1 2016 PDF
n. 1 Febbraio 2016 L A V O C E D E L L’ O R T O D O N Z I A I TA L I A N A LA LINGUA BATTE... Etica in Odontoiatria Basta silenzi, bisogna urlare Non si può rimanere in silenzio, bisogna urlare. Da tanto tempo si assiste al fenomeno del commercio nella professione odontoiatrica. Anche noi, in Ortodonzia, non ne siamo esenti. Girare per le città e leggere ovunque pubblicità di prestazioni odontoiatriche regalate o a prezzi non sostenibili, navigare su internet e trovarsi sempre in compagnia di romanzi e telenovele del sorriso del miracolo, è cosa cui siamo abituati, ma non per questo sostenitori. Anzi, da sempre denunciamo modelli pubblicitari aggressivi, in certi casi persino privi di verità scientifiche, contro gli interessi del paziente e della sua salute. Anche in questi giorni abbiamo letto e sentito di scandali odontoiatrici in Italia e Spagna. Un disagio d’immagine per la categoria, fatta comunque di colleghi, giovani laureati o adulti con esperienza, reduci da studi dismessi, perché schiacciati da costi insostenibili, obbligati a rapporti di lavoro non decorosi in strutture gestite talvolta da imprenditori spregiudicati. E’ un grande piacere accogliervi a Roma allo Spring International Meeting che la Società Italiana di Ortodonzia ha organizzato l’11 e 12 Marzo all’Auditorium della Conciliazione. Il focus dello Spring International Meeting Team work in Facial Aesthetics and patients’ quality of life è l’interazione tra i vari campi dell’Odontoiatria e della Chirurgia MaxilloFacciale ed Estetica: la correzione estetica e funzionale delle malocclusioni gravi nel paziente in crescita e nell’adulto sovente necessita di un piano di trattamento non solo ortodontico-chirurgico ma che prevede anche il coinvolgimento di altre branche della medicina. L’apporto fornito dalle nuove tecnologie diagnostiche bi e tridimensionali, inoltre, è diventato sempre più elemento indispensabile nella valutazione, impostazione e gestione dei casi complessi. E’ un evento che è stato costruito con il grande ed attivo contributo di tutti i relatori delle diverse specialità, per creare un programma coeso, pratico, altamente formativo, integrato e completato da una partecipazione interattiva del pubblico. I relatori, di elevato spessore clinico e scientifico, hanno accolto con molto entusiasmo la sfida loro proposta, e sono sicura vi offriranno due giornate di grande significato formativo.Seguendo lo schema introdotto nel 2015, lo Spring International Meeting si articola il venerdì ed il sabato mattina. Nel pomeriggio del sabato sono previsti un corso postcongressuale (di approfondimento rispetto al tema del congresso) e due sessioni aggiuntive, rivolte primariamente ai giovani, con un corso di introduzione al typodont e di nuovo la Talent Factory, che ha avuto molto successo nel 2014. L’evento sociale vi porterà alla Galleria Nazionale di Arte Moderna: la visita guidata della sezione “Secondo Ottocento-Primo Novecento” sarà seguita dalla cena sociale organizzata in maniera esclusiva per la prima volta nella sezione “Un altro tempo un altro spazio-1926-2000”. Il 2016 è l’anno del Giubileo Straordinario che Papa Francesco ha inaugurato l’8 Dicembre 2015. L’Auditorium della Conciliazione, tra Castel Sant’Angelo e Piazza San Pietro, è nella posizione perfetta per viverne il fascino e parteciparvi. Silvia Allegrini Presidente Sido Malaffare in Odontoiatria . Arresti a raffica 50 Crediti ECM in modalità FAD se ti associ o rinnovi l'iscrizione Corso FAD del SUSO La Responsabilità Odontoiatrica e i rapporti di attività professionale in Ortodonzia. 1) Etica, Deontologia e professione in Odontoiatria. 2) Informazione, Comunicazione e Consenso in Ortodonzia: Riflessioni cliniche e medico legali. Dichiarazione di avvenuta informazione e Consenso. La partecipazione al corso prevede lo studio dei 12 argomenti inseriti nel corso FAD e l’invio delle griglie di risposta alla piattaforma. Occorre rispondere correttamente, a 25 domande c on 4 risposte multiple di cui 1 esatta per uscita. L’accesso al corso è consentito solo esclusivamente ai soci in regola con la quota associativa al 29 febbraio 2016. Al sito della piattaforma formativa SUSO www.suso.it, si accede con password personalizzata in area riservata solo ai soci SUSO in regola. Info Segreteria sig.ra Angela Rosso tel. 011.502.820 Torino . 14 PAG. Una ampia carrellata a cura di William Manuzzi, sull’OSAS, prendendo le mosse dal divieto comminato dalla Comunità Europea di rilasciare la patente a chi ne soffre, in quanto causa di troppi incidenti A Modena 40ennale SUSO il Convegno Ortodonzia PAG. 3 7 9 12 L’ OSAS, una temibile sindrome, poco conosciuta La gomma da masticare e i piercing, comuni tra gli adolescenti, provocherebbero entrambi una maggior attività muscolare e sovraccarico. Almeno così risulta da una ricerca condotta in Svezia di cui dà notizia Dental Tribune International ENPAM: 100 milioni di mutui per i più giovani PAG. NOVITÀ 2016 IN QUESTO NUMERO La Fondazione ENPAM ha pubblicato online un bando da 100 milioni di euro per finanziare mutui riservati a medici e dentisti, sulla scorta di quanto già avvenne l’anno passato. Metà è riservata ai professionisti con meno di 45 anni, da destinarsi all’acquisto della prima casa. PAG. Raffica di arresti (21) in Lombardia nell’Odontoiatria pubblica, altri arresti eccellenti in Spagna nell’ambito della catena Vitaldent. In entrambi i casi accuse gravissime che vanno dalla associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d'asta e riciclaggio e reati fiscali. I due episodi non sembrano collegati ed è prematuro avanzare illazioni, ma la circostanza non può non gettare un’ombra sull’immagine dell’odontoiatria tutta, incidendo su quel rapporto di fiducia dentista/paziente già di per se difficile, specie in Italia. La magistratura e il tempo faranno (si spera) piena luce sulle due vicende non solo quella lombarda, ma anche sul caso Vitaldent, vista la presenza consistente della catena sul suolo italiano. Essendo in procinto di andare in stampa, abbiamo per dovere di cronaca dato una sintesi sommaria delle due notizie, a pag 12, sulle quali ci ripromettiamo di tornare per ulteriori approfondimenti. Come preannunciato nei precedenti numeri è in fase di realizzazione un volume storico sull’Ortodonzia italiana, che verrà presentata a Modena, in occasione del quarantennale di fondazione SUSO. Dai vari capitoli che compongono il libro, curato da Damaso Caprioglio e da Pietro di Michele, abbiamo tratto l’appassionante ed entusiastico ricordo di Kalliope Dadatsi, la prima donna in Italia a specializzarsi in Ortodonzia. Kalliope, prima ortodontista in Italia ricorda … Dentista in celluloide, spunto interminabile di gag PAG. IMA ULTR O A Unico obiettivo? Il profitto. Non l’interesse della salute orale del paziente. Imprenditori che non conoscono il termine “fidelizzazione del paziente”, ossia “fiducia”, termine spesso abusato. Più conosciuta, invece, e molto di moda, la parola “commerciale“ che fino a tempo fa pensavamo fosse appannaggio solo delle aziende. Occorre rivedere l’esercizio delle Società di capitali in attività sanitarie tutte, in particolar modo in Odontoiatria, controllando gli appalti mascherati da Aziende sanitarie o ospedaliere universitarie che erogano prestazioni con tariffari ridotti, costi non sostenibili. Occorre rivedere i modelli pubblicitari usati quotidianamente. L’attività odontoiatrica come professione medica, necessita di etica da esercitare nella professione a tutela della salute orale del paziente. Necessità di informazione chiara, sempre condivisa, sulle possibili alternative terapeutiche. In modo che la persona venga veramente trattata da paziente, e non da cliente . Pietro di Michele Presidente Nazionale SUSO Primavera SIDO a Roma Ha inizio con questo numero la rubrica del “Dentista nel cinema” a cura di Luca Buggio, che traccerà in varie puntate le vicende odontoiatriche in celluloide, partendo dalle celebri comiche. ...DALLA PRIMA Corsi universitari ad Enna Più Kafka che Pirandello 8/9 aprile Quarantennale del SUSO a Modena Quattro decenni spesi bene Avevo sempre saputo che la mia Sicilia era la terra di Pirandello e non di Kafka; eppure non potrei che definire kafkiano il "processo" svoltosi sulla questione dell'Università Romena di Enna che ha visto il Tribunale di Caltanissetta emanare un'ordinanza che in sostanza dà il via libera all'inizio dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi Kore di Enna. Da un punto di vista tecnico siamo in presenza di un'ordinanza di natura cautelare che respinge il ricorso presentato dal Ministero dell'Università, ex art. 700 cpc, che aveva chiesto di impedire l'inizio dei corsi stessi. La vicenda quindi non è certamente conclusa e lo stesso Tribunale di Caltanissetta riconosce che il MIUR ha il diritto di adottare, nell'ambito delle proprie attribuzioni, un formale provvedimento di diniego dell'efficacia dei diplomi di laurea rilasciati dall'Università Dunarea di Jos di Galati in collaborazione con l'Università di Enna nel nostro ordinamento didattico. Se questa è la situazione giuridica che, come troppo spesso accade, privilegia aspetti solamente formali, quanto si sta concretizzando dimostra ancora una volta la capacità da parte di soggetti privati di trasformare in business il delicato settore della formazione universitaria. Non è possibile nascondersi dietro un dito facendo finta di credere che questi eventuali nuovi laureati eserciteranno in Romania quando invece è di tutta evidenza che il vero scopo dell'iniziativa è quello di "irridere" il concetto del numero programmato come più volte dimostrato anche da similari iniziative. Basti ricordare la vicenda della "succursale" dell'Università Pessoa, dell'apertura del corso di laurea in odontoiatria in una "cattedrale nel deserto" a Salerno, Tirana ecc.ecc. Non è possibile accettare passivamente queste speculazioni ed occorre pertanto la conferma di risposte forti e chiare da parte sia del Ministero dell'Università sia del Ministero della Salute. Non basta difendersi nelle aule di Tribunale ma occorre dimostrare la capacità di attivare una vera programmazione degli accessi in un ambito europeo portando a compimento il progetto già attivato nell'ambito del Joint Action on Health Workforce Planning and Forecasting promosso dalla Commissione europea a cui partecipa il Ministero della Salute e in cui viene rappresentata anche la Federazione. Il Ministero Salute è da elogiare per questa iniziativa! Non è mai bello pronunciare la frase "io l'avevo detto" ma non posso dimenticare che questa idea della programmazione europea nasce dalla CAO Nazionale che l'aveva ipotizzata in tempi ormai lontani. Attendiamo, quindi, stessi atti concludenti anche dal MIUR per quanto riguarda la ferma negazione di qualsiasi validità del titolo di laurea rilasciato ad Enna e contestualmente rinnoviamo l'invito a tutte le persone di buona volontà di trovare soluzioni ad un problema che rischia solo di avvilire la formazione dei nostri professionisti a vantaggio di iniziative speculative che certamente non hanno a cuore una vera tutela della salute dei cittadini e la correttezza dei percorsi formativi. Giuseppe Renzo Presidente CAO Nazionale Fondato a Torino (dove ha tuttora sede) 40 anni fa da un gruppo di specialisti ortodontisti animati da entusiasmo, la celebrazione del “compleanno SUSO”, il Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia, il più antico nel panorama italiano, avviene a Modena l’8 e il 9 aprile, città più logisticamente più “centrale” rispetto alla storicasede di Torino. La manifestazione, che si tiene nel quadro del IX Convegno nazionale di Ortodonzia Legge e Medicina Legale sulla Responsabilità professionale del Team odontoiatrico, si articolerà in almeno due momenti: il primo riguarda gli aspetti giuridici del cosiddetto “Cambio passo”. Che cosa significhi, lo spiegheranno medici e giuristi di valore. Il secondo è costituito dalla presentazione di un libro dedicato alla storia dell’ortodonzia italiana. Quale modo migliore per festeggiare la nascita di 40 anni fa, infatti, se non ricordare i Grandi Vecchi e gli Eventi della specialità, che in spirito pionieristico hanno contribuito all’attuale grandezza? A pag. 7 Dentaurum made in Germany e Italy La storia si ripete, come si dice comunemente. Cosa che è puntualmente avvenuta anche nel caso della Dentaurum, Gruppo dentale tedesco “realtà unica al mondo” che quest’anno celebra il 130 anno di vita, e della sua filiale italiana di Bologna, nata nel dopoguerra come Azienda indipendente e entrata in società con la Casa teedesca una trentina di anni fa. Due storie di inventiva, coraggio imprenditoriale e passione. Made in Germany e in Italy: due storie parallele. A pag. 14 Il duomo di Modena Festa, un atleta dell'Ortodonzia Felice Festa: "La Maratona per me è lo yoga degli occidentali. Quando la mattina alle 4 -5 corro lungo il mare ci sono le stelle , la luna in quei momenti il ritmo del respiro e la tecnica di corsa,che è una tecnica di equilibrio posturale e mentale estremamente raffinata pongono l’individuo in una situazione di equilibrio con il Cosmo al fine di prepararlo al successivo incontro con la dura realtà quotidiana con l’ossigenazione e la carica vitale necessaria ad affrontare la foresta africana di ogni giorno, dalla quale ritengo non siamo mai realmente usciti da oltre sei milioni di anni". A pag. 15 Iscrizioni SUSO 2016 SUSO (Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia, 1976) Siamo l’unico puro Sindacato di categoria. Uniamo TUTTI gli Ortodontisti (specialisti, esclusivisti, prevalentisti) d’Italia. Siamo in crescita perchè riconosciuti, presenti ed attivi a livello intersindacale, Ordinistico e politico (locale e nazionale). Offriamo una serie di servizi fondamentali per la gestione quotidiana della professione: consulenza legale e fiscale, formule assicurative personalizzate [professionali RC, TFR, Investo nell’ORTO) e personali], analisi ed informazioni su tutte le varie normative (vecchie e nuove) che regolano la nostra professione, incontri regionali-provinciali-nazionali su tematiche di particolare interesse sindacale, consigli etici-gestionali-comportamentali, SUSO News, la nostra rivista che, nella nuova versione, è a cadenza ANNO XIV N. 1 - 2016 SUSO news Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia SUSO Largo Re Umberto, 104 10128 Torino Tel. 011.50 28 20 Fax 011.50 3153 [email protected] www.suso.it ORARI SEGRETERIA lunedì e giovedì 14:30 - 18:30 martedì e venerdì 09:00 - 13:00 mercoledì 9:30 - 13:00 / 13:30 - 18:00 COORDINAMENTO REDAZIONALE Patrizia Biancucci 02 bimestrale e raccoglie tutto il meglio delle notizie, serie e non solo, dell’Ortodonzia Italiana ed Internazionale. (per approfondimenti, vedi sito www.suso.it) € 20 neolaureati (nei 3 anni dalla laurea) € 20 specializzandi 1° anno di Specialità € 50 specializzandi 2°, 3° anno di Specialità o masterizzandi E tutto questo a sole € 130 annuali che diventano € 50 se sei specializzando al 2° o 3° anno o masterizzando e € 20 se sei specializzando al 1° anno o neolaureato. Soci Ordinari € 130.00 per rinnovo entro il 28 Febbraio Se lo ritieni necessario e utile, saremo felici di poterti accompagnare ed aiutare nell’affrontare le difficoltà Modalità di pagamento sempre crescenti della nostra professione. LA DOMANDA DI ISCRIZIONE È SCARICABILE DA WWW.SUSO.IT COMITATO DI REDAZIONE Direttore Responsabile Pietro di Michele Vicepresidente S.U.S.O. Umberto Garagiola Segretario S.U.S.O. Gianvito Chiarello Tesoriere S.U.S.O. William Manuzzi IN REDAZIONE Neolaureati e Specializzandi Pietro Bracco, Damaso Caprioglio, Gabriella Ceretti, Alessandra Leone, Roberto Longhin, Gianna Maria Nardi, Alberto Pezzini, Federico Picchioni, Maurizio Tonini, Claudia Tosi, Pasquale Venneri HANNO COLLABORATO Silvia Allerini, Fabrizio Anelli, Luca Buggio, Dadatsi Kalliope, Alberto Laino, Laura Antonia Marino, Giulia Michelini, Marco Pironi SEGRETERIA DI REDAZIONE Angela Rosso Chiuso il giornale l’11/01/2016 Finito di stampare nel mese di Gennaio 2016 presso le Industrie Grafiche della Pacini Editore spa Via A. Gherardesca • 56121 Ospedaletto • Pisa Telefono 050 313011 • Telefax 050 3130300 www.pacinimedicina.it dell’anno in corso o prima iscrizione € 150.00 per rinnovo oltre il 28 Febbraio Bonifico bancario: IBAN: IT 71 E 03359 01600 100000116255 Banca Prossima – Intesa Sanpaolo Assegno bancario Barrato “non trasferibile” intestato SUSO Rid - addebito automatico SEPA (richiedere modulo in segreteria) Contanti Pagamento on line tramite circuito PayPal o carta di credito NORME REDAZIONALI La Redazione si riserva la facoltà di apportare modifiche, se necessario. In mancanza di dichiarazione contraria, qualunque articolo sottoposto all’approvazione della Redazione presuppone la tacita conferma alla pubblicazione totale o parziale. Non si assumono responsabilità in merito a libri o manoscritti non citati. Gli articoli non a firma della Redazione rappresentano l’opinione dell’Autore, che può non corrispondere a quella dell’Editore. La Redazione non risponde inoltre degli annunci a carattere pubblicitario o equiparati e non assume responsabilità per quanto riguarda informazioni commerciali inerenti associazioni, aziende e mercati e per conseguenze derivanti da informazioni erronee. SCIENZA E TECNICA Niente patente per i pazienti OSAS: troppi incidenti con morti e feriti Il 13 gennaio è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge che, recependo le direttive europee, regola il rilascio ed il rinnovo delle patenti di guida a conducenti affetti da disturbi del sonno, causa di una grave ed incoercibile sonnolenza diurna, con accentuata riduzione delle capacità dell'attenzione non adeguatamente controllate con le cure prescritte. Recenti dati segnalano che ogni anno, in Italia, l' OSAS provoca oltre 17.300 incidenti stradali con più di 250 morti e 12.200 feriti, senza considerare gli enormi costi socio-sanitari conseguenti: 1.5 milioni di euro/anno, solo nel nostro Paese. Nella popolazione adulta l'OSAS di grado moderato e grave è pari a circa il 50% nell'uomo e circa il 23% nella donna. Per prevenire la comparsa o per arrivare ad un miglior controllo di questo disturbo sono utili la precocità della diagnosi e un trattamento ottimale, numerosi pazienti affetti da OSAS comunque non sanno di esserlo. Il decreto prevede che, con un adeguato trattamento sanitario che riesca a migliorare le condizioni dell'autista, si possa riconcedere l'idoneità alla guida. Ed è su questo fronte, come più volte detto su queste pagine, che può e DEVE entrare in gioco l'Ortodontista che, con dispositivi intra orali poco invasivi, può trattare questo invalidante e diffuso disturbo. Susonews Il ruolo dell'Ortodontista nel trattamento delle apnee ostruttive del sonno: cenni di terapia La scelta della terapia dell'OSAS dipende ovviamente dalla diagnosi e dagli obiettivi del trattamento. Sicuramente fondamentali sono la terapia medica e, soprattutto, le norme comportamentali: la perdita di peso, la riduzione del vizio del fumo e dell'assunzione di alcolici diventano un fattore chiave nel miglioramento del quadro patologico. La posizione supina, durante il sonno, aumenta la costrizione delle vie aeree superiori, favorendo fenomeni apnoici. In questi pazienti si possono utilizzare tecniche che contrastino il sonno in posizione supina: palline da tennis inserite in tasche applicate appositamente nella parte posteriore del pigiama, in regione interscapolare, o piccoli cuscini che costringono a dormire sul fianco. La terapia chirurgica può risultare risolutiva nei bambini (adenotonsillectomia) e negli adulti Fig. 1 Terapia ventilatoria (tracheotomia) oppure di aiuto, sempre negli adulti, mediante varie tipologie di interventi [tonsillectomia, setto, turbinoplastica, UPPP (Uvulo Palato Faringo Plastica)] e altri. Sicuramente più efficace risulta la chirurgia maxillo-facciale: l'avanzamento bimascellare raggiunge percentuali di successo dal 95 al 98% anche se, ovviamente, richiede una grandissima motivazione vista l'invasività dell' intervento. In ogni caso, la terapia ventilatoria (CPAP: Continuous Positive Airway Pressure) {fig. 1} rappresenta, ancor oggi, il trattamento più usato nei casi di OSAS anche se la scarsa collaborazione riscontrata ha spinto l' American Academy of Sleep Medicine a spostare le proprie linee guida a favore dell' uso di dispositivi intraorali (OA: Oral Appliance). Quest'ultima è sicuramente la metodica che ha avuto, negli ultimi anni, il maggior sviluppo con la nascita di una grande quantità di dispositivi, solo alcuni dei quali però sono stati riconosciuti validi dal FDA (Food and Drug Administration). Fig. 2 Lastra Lo scopo di tali apparecchi è di mantenere o aumentare la pervietà delle vie aeree posteriori avanzando e mantenendo chiusa la mandibola {fig. 2} con effetto principale sulla dimensione trasversale Individuate fibre muscolari uniche nell’apnea notturna e nel russamento Secondo una notizia pubblicata da Dental Tribune International e ripresa online il 24 novembre dal Journal of Anatomy in un articolo dal titolo "Unique expression of cytoskeletal proteins in human soft palate muscles", alcuni ricercatori svedesi di Umeå, per meglio conoscere il ruolo dei muscoli superiori delle vie aeree in caso di disturbo del sonno nell’apnea ostruttiva, del linguaggio e nella disfagia, hanno individuato fibre muscolari uniche nel palato molle della bocca, apparentemente presenti in maggior numero tra russatori e pazienti affetti da apnea notturna. Nell’indagine – continua l’articolo pubblicato on line - il team di ricercatori dell’Università di Umeå ha verificato che le vibrazioni del russamento e lo stiramento del tessuto possono causare danni neuromuscolari alle vie aeree superiori con effetti anche nell’apnea ostruttiva oltre a disfunzioni della deglutizione. Nella comparazione tra i muscoli di soggetti sani e di pazienti affetti da apnea ostruttiva, si è scoperto – continua - un gruppo di fibre muscolari uniche presente nei russatori e in coloro che soffrono di apnea. La loro ubicazione è nel palato molle della bocca sia dei neonati che degli adulti. "Queste fibre hanno uno speciale accumulo molecolare con assenza, o con struttura modificata, di alcune proteine chiave – dice Shah Farhan del Department of Integrative Medical Biology dell'Università di Umeå – Con nostra sorpresa l'assenza di tali proteine è stata riscontrata solo nelle malattie genetiche dei muscoli ". La scoperta porta ad una comprensione più profonda dell’evoluzione specialistica e della complessa anatomia e fisiologia delle vie aeree superiori. Secondo Shah, nell’analizzare la funzione e la patologia nei muscoli orofaringei, la futura ricerca dovrà tener conto delle caratteristiche biomeccaniche delle fibre e della loro particolare “citoarchitettura”. "Ci auguriamo che i nostri risultati, così significativi, conducano a strategie di trattamento nuove e di maggior successo. E’ solo un passo, ma importante, di un lungo cammino " ha concluso Per Stål, professore associato del Department of Integrative Medical Biology. Fig. 3 e sagittale della regione retro linguale e retro palatale. I dispositivi intraorali possono essere preformati {fig. 3} o individuali {fig. 4}, che garantiscono sicuramente una maggior stabilità in bocca. Confrontando i risultati ottenuti con tali dispositivi rispetto ai trattamenti alternativi sopra citati, si può affermare che gli OA sembrano essere diventati una scelta fondamentale nel trattamento dell' OSAS, più accettati della CPAP e decisamente meno invasivi della soluzione chirurgica. Fig. 4 Foto intraorale Ringrazio sinceramente il Prof. Luca Levrini ed il Dr. Federico Migliori dal cui lavoro ho tratto questo breve articolo, conclusivo, da parte mia, sull' argomento e che spero possa essere di ulteriore stimolo ad intraprendere, come Ortodontisti, questo interessante cammino. William Manuzzi Saltare il sonno raddoppia le possibilità di… firmare una dichiarazione falsa Una ricerca dell’Università del Michigan ha confermato che saltare ore di sonno raddoppia le possibilità di firmare una dichiarazione falsa. La deprivazione del sonno potrebbe portare a confessare crimini non commessi. Secondo una per certi versi inquietante ricerca, chi rimane sveglio per 24 ore di seguito, ha un rischio di rendere una falsa confessione di 4,5 volte più alto di quanto potrebbe succedere a una persona che ha riposato per otto ore durante la notte precedente. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università statale del Michigan prospettando implicazioni, per esempio, per le forze di polizia e le loro metodiche di interrogatorio delle persone sospettate. La ricerca, che è stata pubblicata su Pnas, è stata condotta da un team guidato da Kimberly M. Fenn e rappresenta la prima prova dell’esistenza di questa dinamica mentale.“Per la prima volta”, ha spiegato Fenn, “siamo stati in grado di certificare questa tendenza della mente umana. Si tratta di una pietra miliare nello studio del comportamento degli esseri umani privati del sonno”. Secondo quanto riportato da un comunicato dell’Università del Michigan, la false confessioni sarebbero alla base di una percentuale variabile tra il 15 il 25 per cento delle condanne ingiuste. Gli scienziati americani, per avere conferma sperimentale di questa ipotesi, hanno arruolato 88 persone che sono state impegnate per una settimana di seguito con varie attività al computer e test cognitivi eseguiti all’interno di un laboratorio. Il tutto è stato registrato su un modulo che ha riassunto in maniera dettagliata, punto per punto, gli “esercizi” svolti. L’ultimo giorno di test, a metà dei partecipanti è stato consentito dormire otto ore, mentre le altre persone sono rimaste sveglie tutta la notte. Prima di abbandonare il laboratorio, a tutte le persone è stato chiesto di firmare una dichiarazione falsa rispetto alle attività svolte durante la settimana.In maniera sconcertante, il 50 per cento delle persone sottoposte alla privazione del sonno ha firmato la falsa confessione, rispetto al solo 18 per cento dei soggetti che aveva riposato. Le persone che non avevano dormito, inoltre, hanno totalizzato un punteggio più basso nei test dei riflessi cognitivi, che sono legati al quoziente intellettivo. La raccomandazione degli scienziati americani, quindi, è quella di studiare con maggiore attenzione lo status cognitivo dei sospetti prima di sottoporgli una dichiarazione da firmare. La soluzione potrebbe essere somministrare alle persone da interrogare un semplice e rapido test, già esistente, in grado di stabilire l’eventuale influenza della mancanza di riposo sulla mente. (Da Galileo Giornale di scienza del 13 febbraio) 03 SCIENZA E TECNICA Terapia ortodontica, parodontopatia e recessioni gengivali: una questione di causa - effetto E’ ancora aperta la questione tra causa ed effetto tra terapia ortodontica, parodontopatia e recessioni gengivali. Riconosciuta nel linguaggio clinico di Dottori in Igiene Laura Antonia Marino dentale, di mediciodontoiatri ortodontisti la definizione di recessione così come definita “migrazione del margine gengivale in senso apicale oltre la giunzione smalto cemento con conseguente esposizione della superficie radicolare vestibolare, linguale ed interprossimale si evidenzia in molti studi la ricerca e la volontà di verificare possibili correlazioni. Il “consensus report - mucogingival therapy ann periodontol 1996; 1: 702 -706 the etiology and prevalence of gingival Recession Kassab M. Cohen R.J Am Dent Assoc 2003; 134: 220 – 225 ne enuncia tali intenzioni. Nello Studio di Castronovo g. et all gingival recession: epidemiological research. Università degli Studi di Trieste pubblicato sulla rivista italiana di igiene dentale 2006 mag-ag ; 2 (2): 24 sono riportati dati che consentono di visualizzare l’andamento della lesione per cause diverse come: lo spazzolamento 97%, malattia parodontale 47% , frenuli 46%, fattori traumatici 36,68%, malposizione 37% , placca batterica 13,02%, fattori fisiologici 3,30 % descritti per valore più rappresentativo che delineano la multifattorialità della questione. Da chi correla, associa a chi non intravvede nesso causale tra terapia ordonontica e recessioni. Risulta però che il dato riguardante le cause parodontali è confermato anche dall’America Accademy PeriodontologyPrevalence of gingival recession:“ Prevalence of Periodontitis in Adults in the United States: 2009 and 2010 Eke PI, Dye BA, Wei L, Thornton-Evans GO, Genco RJ -J Dent Res. 2012 Oct, 91 (10): 914 – 920. Epub. 2012 Aug 30 dove si rileva che il 47,2% degli adulti indagati soffre di parodontite e che il 47% ha evidenziato delle recessioni. La pubblicazione “The effects of orthodontic therapy on periodontal health: a systematic review of controlled evidence -AM Bollen, J Cunha-Cruz, DW Bakko, GJ Huang, and PP Hujoel. Review published: 2008, gli autori concludono che vi è una mancanza di prove attendibili sugli effetti del trattamento ortodontico per le malocclusioni sulla salute parodontale. Il Lavoro conclude che l’evidenza esistente però suggerisce che il trattamento ortodontico ha piccoli effetti dannosi sulla salute parodontale. E’ altresì utile ricordare al proposito alcuni importanti autori che hanno orientato molti professionisti e che mi hanno consentito di sintetizzare la sinergia tra terapia ortodontica e salute parodontale in quattro punti oggetto della Relazione “Ortodonzia ed Igiene Dentale: presupposti biologici e clinici” presentata all’Expo di Novembre 2010 Laura A.Marino) si rispettano tutte le componenti biologiche interessate. Più il parodonto è sano più risponde qualitativamente e quantitativamente e si realizzano spostamenti dentali con tutto il suo parodonto sano.”-situazione su parodonto ridotto (Boyd et all. 1989 - Artun, Urbye 1988) “Il movimento dentale con parodonto ridotto non causa ulteriore significativa perdita di attacco (max. 0,3 mm.)” -situazione su parodonto guarito prima della terapia (Nelsen , Artun 1997 - Re et All 2000) “La terapia ortodontica ben condotta, ripristinando l’occlusione, può rappresentare un fattore migliorativo non aumentando il rischio di recidiva della parodontopatia” -situazione su parodonto malato (Kessler 1976-) “La combinazione di flogosi, forze ortodontiche e trauma occlusale può produrre una distruzione più rapida di quella che si avrebbe con la sola parodontopatia”. Quattro punti dove gli autori tracciano e forniscono su basi scientifiche scelte ortodontico parodontali difficilmente scindibili e che potranno costituire un primo approccio predittivo del risultato della terapia limitando il più possibile fattori di rischio. Questi i presupposti base che possono guidare la nostra pratica clinica preventiva e di cura. -situazione su parodonto sano (Heitersay 1973 -Ingber 1974) “Se, nel movimento ortodontico, Laura Antonia Marino Ricerca svedese associa ai disordini temporomandibolari il piercing e la gomma da masticare La Rivista Dental Tribune International ha dato notizia di una ricerca fatta a Goteborg, in Svezia secondo la quale la gomma da masticare e i piercing, comuni tra gli adolescenti, provocherebbero entrambi una maggior attività muscolare e sovraccarico. Per approfondirne i legami, la ricerca si è soffermata sull'impatto che hanno le “parafunzioni” orali (tipo mordere le unghie, chewing gum o matita) sui sintomi presenti nei disordini temporomandibolari (TMD) di un gruppo di studenti delle superiori. I dati relativi alle parafunzioni orali e ai sintomi di TMD sono stati raccolti tramite un questionario. – riferisce Dental Tribune - Su 116 studenti delle Superiori svedesi, sonno stati condotti inoltre un esame clinico del sistema temporomandibolare e una valutazione dell’usura dentale. Le analisi hanno mostrato che l’86 per cento degli studenti ha masticato regolarmente la gomma e che il 14 per cento possedeva un piercing orale. Tra i “masticatori”, il 25 per cento ha riferito di farlo ogni giorno. Quanto ai sintomi della TMD, che fanno la loro comparsa almeno una volta alla settimana, il 39 per cento ha accusato mal 04 di testa, il 18 per cento un rumore secco, il 7 per cento un dolore facciale e il 6 per cento una difficoltà nell’aprire ampiamente la bocca. I risultati hanno inoltre dimostrato che le ragazze del gruppo analizzato – che avevano più piercing orali e masticavano la gomma più di frequente – hanno confermato mal di testa ricorrente, più dei ragazzi, e sintomi più gravi della TMD, nonché un maggior utilizzo di analgesici e di visite mediche rispetto ad essi. Nel complesso, nel gruppo esaminato, l'uso della gomma potrebbe essere associato a sintomi della TMD come mal di testa, difficoltà ad aprire bene la bocca, fragilità delle articolazioni temporo-mandibolari e dei muscoli. Inoltre, i piercing orali sono stati collegati al mal di testa e alla dolorosità muscolare; mentre il mangiarsi le unghie quotidianamente è stato associato al mal di testa e all’usura dei denti. Lo studio riferito da Dental Tribune ed intitolato "Oral parafunctions, piercing and signs and symptoms of temporomandibular disorders in high school students", è stato pubblicato il 30 novembre sulla rivista Acta Odontologica Scandinava. INCONTRI E CONGRESSI Memorial S. Martino “Francesca Miotti” visto da una giovane collega: “Un confronto da cui trarre validi insegnamenti San Martino di Castrozza immersa nella neve Un lungo viaggio, tante curve e una bella salita di montagna mi hanno consentito di raggiungere nell’ultimo week end di gennaio la splendida San Martino Di Castrozza, per partecipare al secondo convegno invernale “Memorial Prof. Francesca Ada Miotti” organizzato dal SUSO in collaborazione con la Società Italiana di Odontoiatria Forense e con il Sodalizio Triveneto degli Odontostomatologi e Chirurghi Maxillo Facciali ospedalieri. Un contesto meraviglioso, la cui unica pecca era la mancanza di neve, che pare fosse invece presente nella precedente edizione a completare il quadro dolomitico. Si trattava del primo evento a cui ho partecipato da quando sono Presidente Provinciale SUSO di Udine. Vorrei poter dire un evento organizzato da me, ma il merito va ad Antonio Miotti e a Franco Pittoritto, mio predecessore, che mi hanno aiutato e sostenuta dandomi indicazioni e recapiti per poter seguire la pratica ECM. Insomma hanno fatto tutto loro! Sono stata accolta da un'atmosfera rilassata e aperta al dialogo, ho apprezzato le esposizioni esaurienti dei relatori. Gli argomenti scelti si sono dimostrati quanto mai interessanti, fonte di riflessioni per la vita lavorativa di ogni giorno. Essendo presenti colleghi di tre branche diverse: Chirurghi Maxillo-facciali, Medici legali e Odontoiatri Specialisti in Ortognatodonzia è stata un'occasione per mettere a confronto esperienze diverse e trarre da ciascuna validi insegnamenti. Di particolare interesse, a parer mio, il tema trattato nella giornata di sabato 30 gennaio, del rispetto dell'etica tra medico e paziente: in un contesto come quello attuale, in cui le controversie legali e le cause sono in agguato e in cui si fa sempre più ricorso alla medicina difensiva, trovo molto utile potersi confrontare coi colleghi su strategie da adottare, protocolli e linee guida. Tali argomenti sono stati egregiamente trattati da Pierpaolo Di Lorenzo, Professore associato di Medicina Legale di Napoli, da Dario Betti, Docente di Medicina legale di Padova, da Carlo Moreschi, Docente di Medicina legale di Udine e da Giacomo Mario Flammini, medico legale, nel corso di una Tavola Rotonda condotta da Fulvio Campolongo, Primario Maxillo-facciale dell’Ospedale di Trento. Argomenti tutti di grande attualità, come l'ancoraggio scheletrico, di cui ha parlato Cosimo Napolitano, Consulente di Ortognatodonzia di Udine e la piezocision, trattata da Giovanni Freschi, Dirigente Medico della SOC di Chirurgia Maxillo-Facciale di Udine, da Franco Pittoritto, Consigliere Nazionale SUSO e SIOF, e da Gabriella Ceretti, anch'essa Consigliere Nazionale SUSO e SIOF. Certamente tecniche innovative e ancora poco diffuse, ma che potrebbero presentarsi come interessanti opportunità per ridurre i tempi di trattamento e risolvere casi complessi in pazienti adulti. Nella giornata di venerdì 29, sono invece stati trattati argomenti di interesse implantologico magistralmente esposti da Giuseppe Ferronato, Ordinario di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Università di Padova, mentre Alessandro Cucchi ha parlato della nuova frontiera degli ancoraggi implantari a livello della lamina pterigoidea, valida alternativa all’intervento di grande rialzo di seno mascellare. Le problematiche di carattere medico legale relative all’esercizio dell’implantologia sono poi state trattate nel corso della Tavola Rotonda condotta da Ceretti, Pittoritto, Betti e Di Lorenzo ed aperta a tutto l‘uditorio, nel corso della quale è emersa la necessità della presenza di un medico legale e di un odontoiatra per avere una corretta valutazione peritale in tema di responsabilità professionale. Giulia Michelini Presidente Provinciale SUSO Udine L'Italia con Marzia Segù al 151° Midwinter Meeting di Chicago Al 151° Midwinter Meeting di Chicago, in programma dal 25 al 27 febbraio al Mc Cormick Place West su iniziativa della Chicago Dental Society, relatrice Marzia Segù, Consigliere Culturale AIO e Presidente della Società Italiana di Odontoiatria nella Medicina del Sonno in un corso sul ruolo dell’odontoiatra nella gestione dell’apnea ostruttiva notturna (OSAS). Su questo tema l’’Italia sta vivendo un momento cruciale con la pubblicazione nel 2015 delle Linee Guida ministeriali per il paziente adulto e la prossima pubblicazione di quelle per il bambino oltre all’emanazione della legge sull’OSAS e la sicurezza stradale in tema di rilascio/rinnovo delle patenti. La Segù è tra i redattori esperti delle Linee guida: da anni tiene incontri per (in)formare i colleghi sulla materia. Con la Simso ogni settembre organizza gli Sleep Days, kermesse di una settimana che tocca, popolazione, medici e odontoiatri. «La Medicina del sonno –spiega la Segù - è una disciplina di team, che coinvolge medici di Medicina Generale, Pneumologi, Neurologi, Otorinolaringoiatri, Chirurghi Maxillo-Facciali e Odontoiatri. Le apnee ostruttive sono una patologia che se non trattata si ripercuote nella vita quotidiana, con importanti ripercussioni sul distretto cardiocircolatorio, in particolare. Insieme agli Sleep Days e a corsi “made in AIO”, le Linee guida nazionali cercano di dare un taglio pratico al contributo informativo, insostituibile che la professione può offrire al paziente. L’Odontoiatra infatti ha un ruolo importante nel conoscere le malocclusioni e nell’identificare i pazienti da trattare, da mandare al medico e allo specialista». Tra i vari incontri scientifici sul tema, il Congresso Nazionale SIMSO di Odontoiatria nella Medicina del Sonno,che si terrà l’11 settembre a Bologna. Aprirà una settimana tutta dedicata alle società scientifiche nazionali ed europee più importanti ( EADSM, AIMS e ESRS, società europea dei ricercatori sul sonno. «Oggi –continua la Segù– l’odontoiatra italiano può diventare esperto in disturbi respiratori del sonno seguendo il corso residenziale di Francesca Milano a Bertinoro (febbraio). Al termine si può accedere ad un esame con prova scritta a quiz e presentazione di casi clinici, che dà diritto ad un “Certificato da Esperto in disturbi respiratori nel sonno SIMSO” e che permette di accedere all’esame di certificazione europeo da esperto (Expert Level Accreditation della European Academy of Dental Sleep Medicine EADSM). Per Segù è indispensabile riprogettare l’odontoiatria in funzione della prevenzione e promuovere una rete di odontoiatri-sentinella. Partendo dai problemi odontoiatrici dei pazienti, gli Odontoiatri possono interfacciarsi con i medici per analizzare le relazioni con le malattie sistemiche dell’organismo e pianificare le migliori cure. Allo stesso modo però ci vogliono vere e proprie sentinelle anche per chi soffre o rischia di soffrire in età matura di apnee ostruttive. Bisogna innanzi tutto far capire alla gente, ma anche al sistema sanitario nazionale in cerca di operatori che mettano in pratica una sussidiarietà efficiente e accessibile per il paziente, che il dentista, con il suo lavoro quotidiano sulle arcate dentarie e sul cavo orale, è il primo a identificare i problemi di russamento e le possibili apnee notturne. Spesso – dice – è la figura più adeguata a indirizzare, con poche precise domande, chi soffre della patologia ». Susonews 05 INCONTRI E CONGRESSI Roma e Firenze: la presidenza Allegrini Due grandi appuntamenti SIDO 2016 Silvia Allegrini, eletta Presidente SIDO per il 2016, ha detto in un’intervista che la sua prima partecipazione alla vita diretta del Consiglio Direttivo SIDO risale alla Presidenza Giorgetti. Parlando dell’elezione aggiunge che si tratta di una “responsabilità enorme, accettata con spirito di servizio e umiltà” e che si inserisce nel lavoro di gruppo che il nuovo statuto esprime. Il primo momento pubblico sarà l’International Spring Meeting 2016. All'Auditorium della Conciliazione a Roma si coglierà un respiro di interdisciplinarietà (l'incontro sarà in collaborazione con AIOP): “In una giornata e mezza - dice - un’equipe di specialisti odontoiatri e chirurghi di eccellenza simuleranno il lavoro di pianificazione multidisciplinare 2 e 3-D, con la partecipazione in 3-D del pubblico”. Al centro dello Spring la costruzione del volto e del sorriso del paziente, per rispondere in modo adeguato alle sue aspettative estetiche, a seconda dell’età, delle richieste e finalità terapeutiche, con l’analisi dell’aspetto psicologico a complemento. Ad arricchire lo Spring il sabato pomeriggio sono in programma 3 corsi post-congressuali: quello principale in Auditorium sulla pianificazione 3-D ortodontico-chirurgica, mentre, nel nuovo ambiente Lounge-Restaurant una introduzione alla tecnica bidimensionale con la società SITEBI e la Talents’ Factory, che ritornerà quest’anno particolarmente interattiva con “Reading Orthodontics” ed il “Presentation wizard”. Nel sottolineare l’abnegazione e spirito di servizio con cui i presidenti SIDO hanno servito la società, “L'anno 2016 – dice - sarà l'anno della razionalizzazione e semplificazione”. Accenna alla modernizzazione nella forma e contenuti del sito www.sido.it, strumento importante di comunicazione che va ad aggiungersi ad una spending review che aumenti gli investimenti per l’immagine dell’Ortodonzia e del socio SIDO e le attività verso di lui, allo stimolo alla curiosità attraverso una programmazione culturale dall’indirizzo fortemente interattivo, guardando al futuro. Il tutto riassunto in quello che suona come uno slogan efficace: “Ciascuno di noi è "il socio SIDO" ed è al centro del mio interesse”. VI è poi l’altro evento scientifico del 2016, il Congresso Internazionale di Firenze, dal 13 al 15 Ottobre a Fortezza da Basso. Intitolato "Patient-important outcomes in Orthodontics" ha un grande respiro internazionale ed è focalizzato sull’'importanza clinica delle informazioni emergenti dall'evidencebased medicine. E’ anch’esso “il risultato della pazienza e collaborazione di tanti colleghi ed amici italiani e non”. Sono previste 4 sessioni parallele il venerdì ed il sabato, con una sessione SIDO-ORTEC ed una sessione in collaborazione con AIOP. Consentirà al socio di uscire già con 50 punti ECM per il 2016 ad un costo di pacchetto uguale al 2014. Il vantaggio per il socio nel 2016 è di avere due grandi eventi internazionali “a casa nostra”, in SIDO. Il programma conviviale del 2016 prevede eventi unici e tali da “farci godere: i contenuti scientifici, Roma, Firenze e l'incontro con tanti amici. Credo proprio che ogni socio apprezzerà”. A cura di Claudia Tosi Corso di Odontoiatria Forense ed Etica: ultimi giorni d'iscrizione Per informazioni sul nuovo corso di perfezionamento consultare il sito: www.siofonline.it e-mail: [email protected] Per iscrizioni: emmeduegroup Dott.ssa Marta Traversa - M 366 173 66 27 [email protected] - www.corsiecm. emmeduegroup.it 06 RILANCIO IN SUSO 8/9 aprile Modena, un appuntamento imperdibile IX Convegno Ortodonzia Legge e Medicina Legale Cari Amici, Modena e l’incontro di Ortodonzia Legge e Medicina Legale rappresentano l’appuntamento biennale ormai arrivato alla IX edizione a cui anche SIDO è invitata. In questo momento formativo, da noi ideato e realizzato, gli argomenti trattati hanno sempre un rapporto stretto con problematiche concrete professionali. Il ricco programma di questa edizione spazia su questioni che vedono al centrodell’ attenzione i rapporti della responsabilità professionale nel Team Ortodontico. focalizzando l’interesse anche sulle nuove modalità di collaborazione che abbiamo con i nostri consulenti. I collaboratori che interagiscono con noi quotidianamente sono gli Odontotecnici nella realizzazione del dispositivo, gli Igienisti dentali nella motivazione e controllo del parodontoe i logopedisti per le possibili terapie mio funzionali. Tutti in varia misura collaborano al piano terapeutico per ottenere il meglio del risultato clinico ortodontico. Gli scenariche si presentano, nel rispetto delle regole professionali delle collaborazioni, sonomolteplici sotto il profilo di responsabilità fiscale e legale, a tutela della salute orale dei nostri pazienti. Queste realtà sono molto complesse e gli Ortodontisti, soprattutto i più giovani, trovano a Modena gli strumenti più utili per migliorare la conoscenza dei problemi gestionali e legali delle varie forme di lavoro e consulenza nelle strutture che li ospitano. Tutte problematiche che richiedono un approfondimento costante e che rendono Modena un appuntamento imperdibile! Ci vediamo a Modena! Pietro di Michele Alberto Laino 07 NORME E PRASSI Tutto chiaro per il 730 precompilato? Molti ancora i chiarimenti attesi Trascorso ormai il termine del 9 febbraio 2016 (prorogato dal 31 gennnaio) nel quale doveva essere fatta la comunicazione per via telematica al Sistema Tessera Sanitaria vediamo quali sono ancora le zone d’ombra della complessa normativa con il consulente fiscale del Suso, Maurizio Tonini La trasmissione al Sistema Tessera Sanitaria dei dati relativi alle prestazioni sanitarie erogate nell’anno scaturisce dalla volontà di rendere disponibile ai soggetti interessati il modello 730 precompilato dall’Agenzia delle Entrate. E’ stata disposta dall’articolo 3, comma 3 del D. Lgs 21 novembre 2014, n. 175 proprio per questa finalità. In relazione al 2015, sono tenuti all’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria i seguenti soggetti: • iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri; • farmacie pubbliche e private; • aziende sanitarie locali (ASL); • aziende ospedaliere; • istituti di ricovero e cura a carattere scientifico; • policlinici universitari; • presidi di specialistica ambulatoriale; • strutture per l’erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa; • altri presidi e strutture accreditati per l’erogazione dei servizi sanitari. Tale elenco è tassativo e quindi, come chiarito dalle FAQ pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate, i soggetti non accreditati con il SSN e che non rientrano tra quelli citati non devono procedere, per le prestazioni sanitarie pagate nel 2015, ad alcuna comunicazione. Non risultano pertanto obbligati molti soggetti che di norma erogano prestazioni sanitarie detraibili ai fini IRPEF come gli ambulatori o i centri medici, costituiti sotto forma di snc, sas, srl e spa, non accreditati con il SSN; i fisioterapisti; i logopedisti; gli psicologi; le parafarmacie; i rivenditori di articoli sanitari; gli ottici. La L. 208/2015 (Legge di Stabilità 2016) ha esteso l’obbligo di comunicazione, a decorrere dal 1° gennaio 2016, anche alle strutture autorizzate per l’erogazione dei servizi sanitari e non accreditate, ma restano numerosi i soggetti non coinvolti in tale trasmissione. Quindi finchè non saranno tenuti all’obbligo di comunicazione tutti i soggetti che erogano prestazioni sanitarie detraibili ai fini IRPEF, il modello 730 precompilato sarà scarsamente affidabile e poco utilizzabile dai soggetti interessati. Devono essere inviati al Sistema Tessera Sanitaria i dati relativi alle prestazioni sanitarie pagate da privati cittadini nel periodo di riferimento, anche se la data della fattura è di un altro anno. Pertanto, nel caso di fattura emessa nell’anno 2015, per la quale il pagamento sia stato effettuato nel corso del 2016, la spesa sanitaria non va trasmessa tra quelle relative al 2015, ma tra quelle relative al 2016. Per ciascuna spesa sanitaria i dati da trasmettere sono: • codice fiscale del contribuente o del familiare a carico cui si riferisce la spesa; • partita IVA e cognome e nome o denominazione del soggetto obbligato alla comunicazione dei dati; • data e numero del documento fiscale che attesta la spesa; • data del pagamento; • tipologia della spesa • importo della spesa. Nel caso di studio associato, la comunicazione deve essere effettuata dal medico/odontoiatra rappresentante (anche tramite intermediario delegato) per conto dello studio, indicandone la Partita IVA. Come chiarito dalle FAQ nella comunicazione vanno riportati i dati indicati nel documento fiscale emesso dal medico o struttura sanitaria. Nel caso in cui la fattura sia stata intestata ad un minore, dovrà essere trasmesso il suo codice fiscale. Non devono essere comunicate le fatture non emesse nei confronti dei privati cittadini e non relative a prestazioni sanitarie(es. consulenze o prestazioni erogate ad altri professionisti o soggetti con partita IVA). Quindi l’odontoiatra che presta unicamente consulenze ad altre strutture o studi medici/odontoiatrici non è soggetto ad alcun obbligo e non è interessato dalla presente normativa. La comunicazione deve essere effettuata esclusivamente per via telematica al Sistema entro il 31 gennaio dell’anno successivo. Per il 2015, con il DM 26.1.2016 il termine del 31 gennaio 2016 è stato prorogato al 9 febbraio 2016. La trasmissione dei dati può avvenire tramite associazioni di categoria o soggetti terzi, che devono autenticarsi presso il Sistema. Tuttavia (vedi DM 31 luglio 2015) nel caso di documenti fiscali emessi in forma cartacea (praticamente al momento per la quasi totalità dei professionisti) i soggetti delegati possono essere individuati solo nell’ambito di coloro che già trattano per conto del medesimo delegante lo stesso documento fiscale per altre finalità previste dalla normativa (in altre parole il commercialista che tiene la contabilità per il medico/odontoiatra). Ciascun contribuente può esercitare opposizione a rendere disponibili all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle spese sanitarie sostenute. L’opposizione può avvenire: • in caso di scontrino parlante non comunicando il proprio codice fiscale; • chiedendo oralmente al medico o alla struttura sanitaria di annotare l’opposizione sul documento fiscale. L’informazione dell’opposizione deve essere conservata anche dal medico/struttura sanitaria. L’Agenzia delle Entrate nelle FAQ pubblicate sul proprio sito ha chiarito che avendo il cittadino diritto di opporsi oralmente, non si deve né si può chiedere di firmare dichiarazioni, comunicazioni o altro. Se il cittadino si oppone, l’erogatore deve annotare sulla propria copia e sull’originale della fattura da consegnare al cliente la frase: “Il paziente si oppone alla trasmissione al sistema TS ai sensi dell’art. 3 del DM 31.07.2015”. Inoltre il contribuente può opporsi all’utilizzo da parte dell’Agenzia delle Entrate delle spese sanitarie trasmesse, accedendo al sistema dal 1° al 28 febbraio dell’anno successivo al periodo di riferimento e chiedendo la cancellazione delle spese selezionate. Per le spese sanitarie del 2015, essendo il termine per la comunicazione al Sistema prorogato al 9 febbraio 2016, l’opposizione all’utilizzo dei dati da parte dell’Agenzia può avvenire entro il 9 marzo 2016. In relazione agli obblighi di trasmissione telematica dei dati relativi agli oneri deducibili e detraibili, è previsto che in caso di loro omessa, tardiva o errata trasmissione si applichi una sanzione di 100 euro per ogni comunicazione, con un massimo di 50.000. Nei casi di errata comunicazione la sanzione non si applica se la trasmissione dei dati corretti è effettuata entro i cinque giorni successivi. Se la comunicazione è correttamente trasmessa entro sessanta giorni dalla scadenza, la sanzione è ridotta ad un terzo con un massimo di euro 20.000. In fase di prima applicazione della normativa, per le spese relative al 2015, la Legge di stabilità 2016 ha stabilito che non si applicano le sanzioni in caso: • di “lieve tardività” nella trasmissione dei dati; • di loro errata trasmissione “se l’errore non determina un’indebita fruizione di detrazioni o deduzioni nella dichiarazione precompilata”. Non è ancora chiaro cosa si intenda per “lieve tardività” e quali siano i casi della seconda fattispecie. Sicuramente, comunque, in caso di omessa trasmissione la sanzione è dovuta. Infine per semplificare gli adempimenti, in via sperimentale, per l’anno 2016, l’obbligo di comunicare le operazioni rilevanti ai fini IVA (c.d. spesometro) è escluso per coloro i quali trasmettono i dati al Sistema. Si è tuttavia, in attesa di capire se l’esenzione riguardi tutti i documenti fiscali emessi o solo quelli per i quali è avvenuta la trasmissione. Se riguardasse solo quelli comunicati al Sistema più che una semplificazione si tratterebbe di una complicazione. In conclusione molti sono ancora i chiarimenti attesi, ma soprattutto appare indispensabile, per il raggiungimento della finalità attesa, che tutti i soggetti che erogano prestazioni sanitarie, la cui spesa è detraibile dall’IRPEF, siano obbligati alla trasmissione al Sistema Tessera Sanitaria. Maurizio TONINI Consulente fiscale SUSO Antitrust, il Consiglio di Stato accoglie il ricorso FNOMCeO sulla pubblicità Nel numero precedente avevamo comunicato l’avvenuta emanazione di un sentenza del CdS (Consiglio di Stato) con la quale il massimo organo giudiziario amministrativo aveva annullato la sanzione importa alla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCeO) per violazione delle leggi sulla concorrenza in tema pubblicità. Riportiamo ora come promesso il comunicato con la quale la FNOMCeO e la sua presidente Roberta Chersevani hanno dato l’annuncio della “assoluzione”. È stata depositata il 19 gennaio, nella Segreteria del Consiglio di Stato la sentenza che ha accolto l’appello della FNOMCeO, annullando il provvedimento dell’Antitrust che, nel settembre 2014, aveva sanzionato la Federazione per un ammontare di 831.816 euro, sanzione poi dimezzata dal Tar Lazio e successivamente sospesa. Il Consiglio di Stato ha accolto l’eccezione FNOMCeO, dichiarando prescritto l’illecito amministrativo. Sulla sentenza, che mette di fatto la parola “fine” a una vicenda che dura da un anno e mezzo, ecco il 08 commento del presidente FNOMCeO, Roberta Chersevani: “Uno dei primi problemi che ho dovuto affrontare all’inizio del mio mandato – dice - è stata proprio questa sentenza dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che andava a penalizzare gli articoli del nostro Codice Deontologico, equiparandoci a un’associazione di imprese. Ora, la sentenza del massimo organo di giustizia amministrativa ha accolto l’appello FNOMCeO, annullando il provvedimento di condanna del settembre 2014, che prevedeva in un primo momento una multa di oltre 800.000 euro. La sentenza è per noi una vittoria, anche se i giudici non sono entrati nel merito della questione. L’esito di questa vicenda ci consente, in ogni caso, di riaffermare ancora una volta la libertà e l’indipendenza della Deontologia professionale, e dei suoi principi etici e civili, con l’obiettivo della tutela dei diritti dei cittadini. Quando si parla di salute – sottolinea Chersevani - le persone devono essere messe nelle condizioni di poter scegliere in libertà e consapevolezza, senza subire danni da messaggi pubblicitari fuorvianti. Auspico – conclude -che questo momento positivo possa essere foriero di altre situazioni favorevoli, per il cui raggiungimento i medici e gli odontoiatri si dimostrino ancora compatti nella difesa della professione, che esiste o perché è a tutela della salute dei cittadini”. NORME E PRASSI DDL sul lavoro autonomo: professionisti parificati a piccoli imprenditori Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al disegno di legge sul lavoro autonomo. Confermati i fondi europei, formazione deducibile e più tutele di welfare per professionisti e partite iva Il Consiglio dei ministri ha approvato l'atteso disegno di legge per la tutela del "lavoro autonomo non imprenditoriale". In Italia come in Europa, i professionisti vengono parificati ai "piccoli imprenditori". Deducibilità dell'aggiornamento professionale e tutela del credito: Poletti: "Il rischio più grande di un professionista è che il clienti non paghi". Il provvedimento, riguarda tutti i prestatori d’opera materiali e intellettuali non imprenditori, quindi anche i liberi professionisti. Le principali misure sono state anticipate dallo stesso ministro Poletti che ha messo l'accento sulla novità della copertura assicurativa contro il rischio di insolvenza dei clienti, "il rischio più grande di un professionista". La manovra finananziaria ha già contemplato il diritto di accesso dei professionisti italiani ai fondi strutturali europei, ora questo DDL va a perfezionare la norma, introducendo definitivamente nell'ordinamento nazionale la parificazione giuridica del professionista allo status di "piccolo imprenditore". La parificazione dei lavoratori autonomi ai piccoli imprenditori vale ai fini dell’accesso ai PON (Programmi Operativi Nazionali) e ai POR (Programmi Operativi Regionali) a valere sui fondi strutturali europei (Fondo Sociale Europeo (FSE) - Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)- Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)- Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). Agevolazioni fiscali per l'aggiornamento e la tutela del credito professionale - Al riguardo il DDL introduce misure consistenti nella deducibilità: del 100%, delle spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità finalizzate all’inserimento o reinserimento del lavoratore autonomo nel mercato del lavoro; del 100% delle spese Ministro del Lavoro Giuliano Poletti per la partecipazione a convegni, congressi e corsi di aggiornamento professionale, e delle spese per gli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo fornita da forme assicurative o di solidarietà, per favorire la stipula di tali polizze, favorendo lo sviluppo del mercato assicurativo con abbattimento dei costi per il lavoratore autonomo. Maternità e malattia - Viene riconosciuto il diritto di percepire l’indennità di maternità spettante per i due mesi antecedenti la data del parto ed i tre mesi successivi, indipendentemente dalla effettiva astensione dall’attività lavorativa, l’estensione della durata e dell’arco temporale entro il quale tali lavoratori possano usufruire dei congedi parentali, prevedendo che l’indennità per congedo parentale sia corrisposta per max. 6 mesi entro i primi tre anni di vita del bambino. Prevista inoltre la sospensione, senza corrispettivo, del rapporto di lavoro dei lavoratori autonomi che prestano l'attività in via continuativa per il committente in caso di gravidanza, malattia e infortunio, per non oltre 150 giorni per anno solare, e la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi per la durata della malattia e dell’infortunio fino ad un massimo di 2 anni, in caso di malattia e infortunio di gravità tale da impedire lo svolgimento dell’attività lavorativa per oltre 60 giorni. Introdotta infine, una specifica tutela contro la malattia in base alla quale, i periodi di malattia certificata come conseguente a trattamenti terapeutici di malattie oncologiche, sono equiparati alla degenza ospedaliera. “Un atto di equità per rilanciare il Paese”- Battaglia vinta per Acta, Alta partecipazione, Confassociazioni e Confprofessioni che esprimono soddisfazione per l'approvazione del DDL del lavoro autonomo, varato il 28 gennaio dal Consiglio dei ministri, una norma attesa che mette la parola fine alle disparità nel mercato del lavoro. Secondo le associazioni professionali che più si sono battute per affermare i diritti fondamentali di oltre 2 milioni di lavoratori autonomi, misure quali la deducibilità integrale delle spese di formazione, il rispetto dei termini di pagamento e l'accesso agli appalti pubblici e la conferma dei fondi strutturali europei rappresentano una tappa fondamentale per competere sul mercato dei servizi professionali. Il rafforzamento di diritti fondamentali sulla maternità, malattia e infortuni sono il segno tangibile di un rinnovato interesse per una parte importante del tessuto economico del Paese. Il DDL rappresenta l'inizio di un nuovo percorso di crescita per l'intero Paese. Naturalmente, alcune parti del provvedimento sono perfettibili nella definizione delle misure di tutela e sul fronte previdenziale e fiscale, prima di arrivare in tempi rapidi all'approvazione finale in parlamento. Professionisti, studi di settore verso la pensione - Il viceministro Luigi Casero: «Strumento inutile per i professionisti, che hanno una contabilità di cassa» I professionisti potrebbero liberarsi degli studi di settore. Per contrastare l’evasione fiscale in modo efficace verranno potenziate la fatturazione elettronica e la trasmissione telematica delle operazioni soggette a Iva. Contenuto nell’atto di indirizzo sugli obiettivi di politica fiscale 2016–2018 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, l'intento è stato confermato dal ministro Pier Carlo Padoan, durante il question time alla Camera il 27 gennaio, e anche dal viceministro Casero, intervenuto l’indomani al convegno Telefisco de Il Sole 24 Ore. «Per favorire un sistema fiscale più semplice, durante l'anno interverremo subito sugli studi di settore. È uno strumento – ha sottolineato – da rivedere in relazione all'evoluzione dei tempi. Riteniamo che per i professionisti, che hanno una contabilità di cassa, ci sia la necessità di intervenire in solo modo: abolendoli. È inutile mantenere gli studi di settore per i professionisti. Comunque sia – ha concluso interverremo per una semplificazione generalizzata. È una richiesta avanzata dalle professioni che può essere accolta». Nell’atto di indirizzo si legge infatti che la revisione degli studi di settore verrà condotta “per renderli maggiormente efficaci e massimizzare l’attendibilità delle stime, assicurandone al contempo la semplificazione anche attraverso la riduzione del loro numero”. Secondo alcune anticipazioni, si dovrebbe scendere dagli attuali 204 modelli a 170, mentre i circa 2mila cluster, cioè i gruppi omogenei di ricavi e compensi, dovrebbero essere sostituiti dai “modelli organizzativi di business”(MOB). Fonte: Confprofessioni La Dental School di Torino nuovo centro low cost? Su "La Stampa" di giovedì 8 dicembre è stato pubblicato l'articolo intitolato "La Dental School della Città della Salute ora sfida i privati" nel quale viene segnalato il debutto del servizio odontoiatrico aperto al pubblico con prezzi concorrenziali rispetto a quelli applicati negli studi privati. Ma non è concorrenza leale? No di certo! Negli studi privati, tutti i costi (mutuo, affitto, attrezzature, leasing, dipendenti, collaboratori, materiali, laboratori, luce, telefono, tasse varie devono essere sostenuti dal titolare, in qualsiasi forma esso sia. E nelle strutture pubbliche? Tutti i costi sono a carico della Comunità ed in più viene utilizzato il lavoro di neolaureati e/o specializzandi "a costo zero". Forse che non si sapeva che l'idea "Dental School" sarebbe stata economicamente fallimentare? Quanto è costata ai cittadini in tutti questi anni? E adesso? Adedsso devono fare cassa "per coprire le spese". Il servizio pubblico dovrebbe dedicare i propri sforzi alle persone con grossi problemi economici e/o di salute che difficilmente si possono rivolgere alle strutture private e quindi, tra le due posizioni, non dovrebbe esserci concorrenza (sleale) ma collaborazione. Non bastavano le società di capitali, i franchising, i low cost privati. Adesso bisogna combattere anche i nuovi "centri low cost” universitari e/o ASL. Assurdo. William Manuzzi Mutui ENPAM: agevolazioni per gli Under 35 con Partita Iva Un bando da 100 milioni di euro per finanziare mutui riservati a medici e dentisti. La Fondazione Enpam ha pubblicato online il documento che anche per il 2016 mette a disposizione dei suoi iscritti l’importo, per metà riservato ai professionisti con meno di 45 anni, da destinarsi all’acquisto della prima casa. La novità di quest’anno riguarda i criteri d’accesso ai finanziamenti che, dopo il successo riscosso dall’operazione nel 2015, sono stati rivisti con l’obiettivo di allargare la platea dei potenziali beneficiari e favorire l’accesso ai fondi agli under 35 con partita Iva. PARTITE IVA UNDER 35 Il nuovo bando ha un occhio di riguardo per i giovani con meno di 35 anni che lavorano in partita Iva con il regime dei minimi. Per loro è più facile rientrare nei parametri richiesti, che vincolano la concessione del mutuo (tasso fisso del 2,55%) a un reddito superiore a 20mila euro. Per rientrarvi è infatti possibile considerare il solo reddito personale del 2014 o del 2015, oppure alternativamente la media annua del reddito del nucleo familiare degli ultimi due anni o tre anni (2013-2014 o 20122013-2014). “Per un giovane che inizia la sua avventura professionale – dice il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti - la casa di proprietà è un obiettivo importante, almeno quanto la famiglia e la sede lavorativa. La Fondazione continua il suo ruolo di facilitatore per una professione sicura riproponendo, migliorato dalla precedente iniziativa, il mutuo prima casa. Un altro tassello nel mosaico dell'assistenza strategica che stiamo realizzando in stretta collaborazione con le rappresentanze professionali”. WELFARE ENPAM L’accesso al credito agevolato rientra in un più ampio programma di welfare strategico con il quale l’Enpam punta a facilitare la vita lavorativa degli iscritti come garanzia di un futuro più sicuro e sostenibile. I mutui ipotecari, di importo fino a 300mila euro, saranno a tasso fisso e potranno durare fino a un massimo di 30 anni. Potranno servire a finanziare, fino all’80% del valore, l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione della prima casa. Il mutuo potrà essere chiesto anche per sostituirne un altro esistente. Chi ha meno di 45 anni potrà beneficiare di un tasso fisso del 2,55 per cento annuo. Per poter fare la domanda dovrà avere un reddito superiore a 26.046 euro (quattro volte il minimo Inps). I requisiti di reddito per gli iscritti con meno di 35 anni, che rappresentano la novità di quest’anno, sono illustrati sopra. I medici e i dentisti con più di 45 anni potranno invece contare su un tasso fisso annuo del 2,95 per cento. Il limite minimo di reddito è di 32.557 euro (cinque volte il minimo Inps). È stato invece annullato il limite per i redditi superiori a 65mila euro, purché siano già state soddisfatte le richieste degli iscritti con redditi inferiori. SCADENZA IL 15 APRILE Il bando è pubblicato online su www.enpam.it, all’interno dell’area riservata agli iscritti. Per fare richiesta e perfezionare la pratica, gli interessati hanno tempo sino alle 12 del 15 aprile. 09 ODONTOIATRIA LEGALE AdellacuraSIOF Carmilla, la “donna vampiro” di Venezia scoperta da un’indagine medico legale Matteo Borrini , antropologo forense della Liverpool John Moores University, ha presentato il 14 giugno a Venezia, alla cerimonia di apertura del 19° Congresso EOS, la scoperta del primo scheletro di “vampiro” mai attestato archeologicamente, dando spunto all’ emittente britannica Channel 4 di mandare in onda il successivo 29 ottobre un documentario sui vampiri medioevali. Vediamo . I vampiri esistono e di questo la scienza ne è al corrente. Sono gli insetti ematofagi, come zanzare e zecche, che si nutrono del nostro sangue, ma anche organismi più complessi (animali, mammiferi) che traggono fonte di sostentamento da quel liquido rosso che dà la vita. Durante gli anni la figura classica del vampiro è passata dal bene educato furfante, aristocratico dotato di fascino notevole e pericoloso che miete giovani vittime femminili, a quello con sembianze femminili non-morto, dormiente nella propria bara, immagine ampiamente usata nelle produzioni cinematografiche del XX secolo. La figura del vampiro si affermò prepotentemente nella storia europea dando luogo a vere e proprie epidemie di vampirismo e conseguenti cacce al non-morto che ebbero il loro acme nella prima metà del ’700. Per porre fine alla surreale catena alimentare inversa che permetteva ai vampiri, mantenuti in stato liminale da fenomeni magici o demoniaci, di masticare il proprio velo funebre ed alimentarsi dei cadaveri ottenuti dalle epidemie da loro provocate, era necessario sostituire il loro sudario con qualcosa di immasticabile come una pietra o una moneta ( rituale di devampirizzazione). La medicina legale, l’antropologia forense e la tanatologia, scienza che studia la modificazione dei corpi dopo la morte, sono state d’aiuto nel vedere quanto ci fosse di reale nella figura. Durante gli scavi condotti nel 2006 con la Sopraintendenza per i Beni Archeologici del Veneto-Nucleo Nausicaa all’isola del Lazzaretto Nuovo, l’equipe di Matteo Borrini portò alla luce i resti dello scheletro della cd. “vampira di Venezia”. Su tali studi effettuati col contributo della National Geographic Society venne poi realizzato il documentario Forensic Vampire e fanno ora parte integrante di un pluriennale progetto di ricerca condotto con l’Università di Firenze, Dipartimento di scienze dell’antichità “G.Pasquali”. Nell’isola del Lazzaretto Nuovo, nel camposanto che racchiudeva le fosse comuni di due pestilenze che colpirono Venezia nel 1567 e 1630, l’attenzione si concentrò su uno scheletro con un frammento di mattone all’interno della bocca. Lo studio della stratigrafia e della conservazione delle articolazioni permisero di escludere una caduta accidentale del reperto nel cavo orale. Accertarono invece che venne inserito nella cavità orale del cadavere prima che fosse totalmente ridotto a scheletro. Chi mise in atto questa pratica, ossia i becchini del tempo, dovettero provare una forte spinta a manipolare un cadavere considerato infetto dal “morbo”. La presenza di un’anomala posizione della clavicola sinistra dello scheletro permise di riconoscere come il corpo fosse stato originariamente deposto in un sudario. Unitamente alla presenza del mattone e al contesto della pestilenza, tale dettaglio consentì di riconoscere nello scheletro i resti di un soggetto vittima di un rituale di devampirizzazione. L’analisi della morfologia cranica e dei rapporti dimensionali dei singoli distretti anatomici preservati hanno consentito di riconoscere che il vampiro di Venezia era una donna, a dimostrare come nella realtà i vampiri non fossero solamente affascinanti gentiluomini in cerca di vergini. L’analisi degli elementi contenuti nelle ossa ( stronzio, zinco, magnesio e rame) ha rivelato che aveva una buona nutrizione , prevalentemente di tipo vegetariano o e ittico. Alcune degenerazioni articolari della scapola suggeriscono che la vampira in vita si fosse dedicata ad attività manuali piuttosto pesanti. Una popolana insomma.Grazie all’odontoiatria forense e ad una valutazione radiografica delle modificazioni accorse nella struttura dentaria, si è stimato che avesse un’età media di 61 anni. A conferma dell’età anche il generale stato della dentatura, discretamente buono a eccezione di alcune carie non curate, con tipici segni di usura funzionale e parodontopatia. Studiata sotto quest’ottica scientifica, la figura del vampiro e i resti della “vampira di Venezia”si chiariscono meglio: era una povera donna anziana che oltre ad essere stata falcidiata dalla peste, subì un macabro quanto inutile rituale. Ecco come la figura del non-morto si distacca notevolmente dalla patinata versione letteraria. Comunque in omaggio al richiamo letterario del racconto di Le Fanu, l’equipe di Borrini insieme alla troupe di National Geographic, in assonanza con il nome della sorella Camilla (che durante lo scavo del 2006 trovò lo scheletro del nachzehrer) ha deciso di battezzare “confidenzialmente” la vampira Carmilla. Che ora ci auguriamo possa finalmente riposare in pace. Claudia Tosi Consigliere Nazionale SUSO 10 11 UOMINI E TEMPI Tratto dal libro"La Cittadella, Storia dell'Ortodonzia Italiana" Il racconto di Kalliope prima Ortodonzista Italiana Come preannunciato nei precedenti numeri verrà presentato a Modena, l'8 e 9 aprile in occasione del quarantennale di fondazione SUSO e IX Convegno Ortodonzia Legge Medicina Legale, il libro " Storia dell'Ortodonzia Italiana". Provare a raccontare la mia bella e impegnatissima esperienza di vita accademica presso la prima Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia d’Italia in quel di Cagliari, non è cosa facile, perché è un misto tra favola, avventura e storia. Tutto comincia con una giornata formativa in un congresso di Ortodonzia , dove sento parlare il prof. Paolo Falconi, che descrive l’apertura prossima della scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia anche per l’Italia. Ricordo la folgorazione della notizia dentro di me, un entusiasmo mi avvolge, simile all’ansia di un bambino al quale brillano gli occhi, dinanzi a una scatola di cioccolatini profumati di cacao appena fatti. Affascinata dall’idea e senza pensare ai problemi e disagi che avrebbe comportato la scelta, partecipo al concorso per il biennio 1975-77. Dopo la mia ammissione, assieme ad altri nove medici specialisti in Odontoiatria (si perché allora eravamo solo medici/chirurghi) si forma così uno dei primi gruppi di allievi in specializzazione di Ortognatodonzia. Come si diceva allora: cinque isolani e cinque continentali. Miei compagni Kalliope con Damaso Caprioglio della nuova esperienza sono: Piero Anedda, Sergio Bassani, Salvatore Cotti, Giovanni Dessi, Attilio Ferrini, Adolfo Ferro, Franco Menesini, Roberto Martina, Efisio Ortu. per il resto studio, clinica e applicazione quotidiana . Affrontiamo tutte le tecniche ortodontiche, cefalometrie e piani di lavoro. Proviamo anche tutte le novità di Biomeccanica: Paolo Falconi incalza, è un vulcano di idee, di indicazioni. In breve diventiamo una famiglia, con Paolo e Franca Falconi che ci danno sempre il loro appoggio con incredibile spirito di ospitalità, al punto da non farci sentire lontani dalle nostre case ed affetti. Anche i colleghi di Cagliari diventano sempre disponibili, affettuosi e accoglienti . I nostri Docenti fissi, persone del calibro di Tenti, Magni ed altri locali e ancora Professionisti come Luzi, Genone, Delaire, Caprioglio sono sempre pronti a darci il loro conforto. Il Professore Paolo Falconi, detto “Paolo “ riesce a creare un gruppo di universitari e liberi professionisti amalgamati da un’idea comune: voler conoscere e approfondire, sempre di più, la nostra disciplina, l‘Ortodonzia. Così in un batter d’occhio passa il primo anno. Durante il secondo arriva una bella sorpresa, la più bella della mia vita: sono in attesa di Federica, la mia amatissima figlia . Le donne devono fare tutto, anche i figli, ma non va sempre tutto liscio; per precauzione il ginecologo mi proibisce di prendere l’aereo per Cagliari. E purtroppo non bastano tutti i certificati del mondo per giustificare le assenze. Le presenze non sono sufficienti e come dice allora, il Professore: ”Non posso creare un precedente, bisogna ripetere l’anno !". Quindi , per poter diminuire il disagio degli spostamenti, mi trovo iscritta nella seconda sede Italiana, la neo formata Scuola di Specializzazione di Padova, diretta da Benito Miotti. Comincia lì la mia esperienza veneta con un anno in più di corso. Un anno dopo eseguo gli ultimi esami a Cagliari, con un nuovo gruppo, anche questo composto di soli uomini. Ripensandoci e malgrado tutte le difficoltà, rifarei tutto da capo, non tralasciando nulla di tutto quello Il corso comincia con frequenza obbligatoria, impegno notevole. Vuol dire organizzare e conciliare lavoro, famiglia, voli aerei una volta al mese, una settimana di presenza scolastica, già impegnativa per un uomo, figuriamoci per una donna da poco sposata, sola in mezzo a gentili colleghi, che però in ogni discussione si comportano da clan maschile, con la ragione sempre in loro possesso. Nel perseguire una strada che ritengo giusta e affascinante, mi accorgo di avere da loro poca comprensione e collaborazione: amici e colleghi sì, ma in un periodo storico nel quale la donna ha pochi diritti , non si parla di quote rosa e tant’altro inesistente. Per descrivere il senso del momento , parliamo dell’epoca della strage di piazza della Loggia a Brescia, dell’Espresso Roma /Brennero (l’Italicus), del sequestro Moro Brigate Rosse, strage di Bologna: gli anni definiti “di piombo”. In quegli anni io supero grandi sfide, giocate con caparbietà femminile con quella forza di donna greca che è in me: questione di carattere, cultura e determinazione in una donna sola in mezzo a soli uomini, quasi uno scandalo in quel momento, ma decisa di andare avanti dimostrando la sua forza. Dopo qualche piccola scaramuccia iniziale diventiamo un bel gruppo affiatato. Io abito in una piccola città piena di pregiudizi, un po’ bigotta, criticona ma molto toscana: Livorno, città di mare, portuale. Costretta come sono alcune volte a portarmi mia madre, vengo criticata da qualche collega e questo inevitabilmente di tanto in tanto, crea qualche disguido, un pò di disagio nel gruppo. Ripensandoci ora, tutto ciò mi fa sorridere. Una sera, durante una pausa, sento che nella stanza accanto parlano di me dicendo: ”Ma cosa crede lei, che noi vogliamo importunarla e per questo, si porta sempre dietro sua madre?”. Il mio orgoglio da lontana discendente di Alessandro Magno va alle stelle e reagisco con impeto: ”Caro collega, se hai qualcosa da dire, me lo devi dire in faccia non alle spalle! ” Le scuse arrivano immediate. Da quel giorno in poi con mia grande soddisfazione (ed anche di mia madre!) si crea addirittura il gruppo dei “ Tre moschettieri e loro regina da difendere”“ Sin dall’inizio della mia esperienza capisco subito che non è facile tuttavia convivere con uomini, per lo più professionisti affermati, socialmente inseriti in una rete professionale diversa dalla mia. Tutti con alta autostima e a volte un pò arroganti. Per fortuna il mio entusiasmo e la voglia di fare parte del gruppo riesce a farmi superare tutto questo e a trovare il lato positivo. Già dall’inizio le nostre settimane, scorrono piene di lavoro. Dalla mattina alla sera, solo brevi intervalli: Insieme a docenti e colleghi della Scuola di Cagliari che la mia vita professionale mi ha dato. Grande il rapporto di amicizia e di affetto che si è creato fra di noi, tanto che continuiamo a frequentarci anche dopo, con le nostre famiglie. Mia figlia Federica divenne da subito “la mascotte della scuola” mentre i coniugi Falconi li porto sempre nel mio cuore: hanno saputo avere cura di noi, con un affetto e stima reciproci. Questa è la mia bellissima esperienza di vita dell’isola e di Cagliari come donna in carriera, inconsapevole di aver partecipato in piccola parte alla storia dell’Ortodonzia Italiana. Un’esperienza che ancora oggi mi consente di gioire nel restituire un sorriso a degli adolescenti, convinta come sono che la nostra è una delle più belle professioni mediche. E ringrazio anche Dio di avermi donato una figlia, che ha respirato il fascino di questa specializzazione, seguendo le mie orme. Kalliope Dadatsi Nell’ambito delle “catene”e dell’odontoiatria pubblica raffica di arresti in Spagna e in Lombardia Da sinistra: Mariapia Gosparini, Lorenzo Cigni e Ornella Assalì. 12 Ernesto Colman proprietario del marchio Vitaldent, Bartolomé Conde, Vice Presidente, Vicente Samper, direttore commerciale dal 2005, responsabile dell’espansione Vitaldent in Spagna Portogallo, Italia e Stati Uniti ed altre 11 persone sono state arrestate il 15 febbraio a Madrid dalla Policia Nacional. A monte dell’arresto vi sarebbe il fermo della compagna di Colman alla frontiera Svizzera con una grande quantità di contanti, la denuncia di alcuni imprenditori che aprendo strutture Vitaldent avrebbero dovuto versare in nero il 10% del costo dell'operazione ed infine il trasferimento in Svizzera e Lussemburgo di oltre 10 milioni di euro sottratti al fisco o "ripulito" in vari modi. Sarebbero oltre 450 le cliniche Vitaldent attive in Spagna, Italia, Portogallo e Polonia di cui circa 200 di proprietà, altre in franchising.La stampa spagnola ricorda per l’occasione un altro arresto per frode del 29 gennaio scorso di un altro imprenditore del dentale, Christopher Lee titolare del marchio Funnydent. Il 16 febbraio altra azione giudiziaria, stavolta in Italia, scollegata tuttavia a quella spagnola. Si chiama Operazione Smile" quella che ha portato a Milano all'arresto di 21 persone operanti nella Regione Lombardia per (presunte) tangenti legate all'odontoiatria pubblica. Secondo i carabinieri, un gruppo imprenditoriale avrebbe turbato l'aggiudicazione di una serie di appalti pubblici per la gestione, in outsourcing, di servizi odontoiatrici, corrompendo i funzionari preposti alle gare". Nel mandato di arresto del gip, si parla di elevata pericolosità sociale dei soggetti coinvolti, incuranti degli interessi pubblici sacrificabili, in ragione del proprio interesse a discapito della salute pubblica attraverso la fornitura di servizi e materiali scadenti o con costi superflui per la collettività". Tutto questo mentre da settimane era in corso un balletto di comunicati e controcomunicati sull’odontoiatria con o senza catene (dove “catene” sta quale sinonimo di “low cost”) e dove i concetti in ballo sono “ il libero mercato è male”, no, “è bene”, “il prezzo basso indica scarsa qualità”, mentre, frutto della concorrenza l’aiuta. TESI IERI, OGGI, DOMANI Saverio Padalino: "A 17 anni misi l’apparecchio e da allora capii che da grande volevo fare l’ortodontista" Dove, quando e con chi discusse la sua tesi di specializzazione? La discussi il 9 marzo 2012 presso l’Università di Pavia. Intitolata “Tracciato delle vertebre cervicali a mano vs utilizzo di un software dedicato” la tesi venne seguita dalla prof. Maria Francesca Sfondrini. Perché scelse proprio una tesi ortodontica? Perchè uno degli argomenti che mi hanno sempre affascinato è la crescita cranio-facciale e le modalità attraverso cui l’ortodontista ha la possibilità di prevedere il picco di crescita delle differenti ossa in modo da mettere in atto una terapia appropriata con il timing corretto. Come mai confermò la sua scelta anche per la specialità? A 17 anni misi per la prima volta l’apparecchio ortodontico fisso e da quel momento capii cosa avrei voluto fare da grande: l’ortognatodontista. Durante i miei cinque anni di università, il mio interesse è sempre stato rivolto all’ortodonzia e alla gnatologia ed ho frequentato sin da subito i rispettivi reparti presso il Policlinico di Modena, dove mi sono laureato. Il 10 gennaio 2009 tentai i test d’ingresso alla Scuola di specializzazione in ortognatodonzia e dopo circa un mese seppi di averli superati. Difficile crederci, ma la domanda del tema del test d’ingresso fu proprio a “La valutazione auxologica del paziente ortognatodontico”! Come andò la discussione? Durò a lungo? Fu particolarmente laboriosa? Andò molto bene, durò circa 15 minuti. L’emozione era tanta, soprattutto perché nella platea c’erano un centinaio di persone, anche se sapevo di essere “in famiglia”, perchè stavo discutendo la mia tesi dinanzi a coloro che per tre anni erano stati in effetti la mia seconda famiglia, ossia i professori della Scuola ed i miei compagni di università. Erano tante le ore passate in reparto o a vari corsi. Quindi più che dei compagni di specializzazione, avevo ormai 17 fratelli e sorelle! Di quel giorno ricordo ancora le parole della prof. “Complimenti per l’esposizione. Oggi sei riuscito a catturare la mia attenzione nonostante l’argomento estremamente ostico!” La tesi ieri rispecchiava una problematica. Oggi che ne è di quel tema? L’argomento è di fondamentale importanza in campo ortognatodontico, sempre molto attuale. Non si smetterà mai di studiare la crescita cranio-facciale in sé, ma soprattutto non si smetterà di cercare un saDK.Jsdvkjbnsdv vnvngv.zdbnòdlfbnzòdlfbknmdòlfkbmnzvlbm metodo più efficace possibile nell’individuare il picco di crescita. Durante la stesura ho collaborato con la Outside Format di Paullo (Mi) per la creazione di un software che permettesse all’ortodontista di individuare il picco di crescita mediante il metodo delle vertebre cervicali CVMS. Si sa che si tratta effettivamente di un metodo qualitativo piuttosto che Saverio Padalino con i colleghi in reparto quantitativo, ma il software da noi ideato risulta essere molto utile soprattutto nei casi border-line in cui la sola valutazione qualitativa non ci permette di discriminare tra due stadi CVM contigui. ... E un domani quali sviluppi crede avrà quest’argomento? Il domani secondo me è già arrivato. Dal 2016 si terranno fortunatamente anche in Italia degli “atelier di crescita cranio-facciale” tenuti dalla dott. Deshayes, che permetteranno anche agli ortodontisti italiani di conoscere meglio la crescita non solo dello splancnocranio ma del neurocranio, soprattutto della sincondrosi sfeno-basilare. Ovviamente io sarò in prima fila… Ho già frequentato un corso della Deshayes a Bruxelles, che per me è stato illuminante. Il suo modo di inquadrare le seconde e le terze classi scheletriche, come le asimmetrie, permette di comprendere come mai, nonostante tutti gli sforzi in fase diagnostica e terapeutica, alcuni casi purtroppo falliscono. Molto spesso non si è posta sufficiente attenzione alle modalità di crescita della sincondrosi sfeno-basilare ed alle conseguenti rotazioni delle ossa cranio-facciali. Se tornasse indietro sceglierebbe ancora ortodonzia o magari oggi è più attratto da altre specialità? Ho detto prima di aver frequentato il corso di laurea in odontoiatria non perché interessato all’odontoiatria generale, ma Saverio Padalino primo a sinistrai, con il diploma di specializzazione perché sin dall’inizio lo ero all’ortognatodonzia. Quindi sicuramente tornando indietro rifarei quello che ho fatto, soprattutto andare a terminare i miei studi all’estero, sempre in campo ortodontico. Ho avuto la fortuna di studiare all’Université Libre de Bruxelles, di Paris VII Diderot, di partecipare ad un progetto di ricerca presso la scuola di specializzazione in ortodonzia dell’Università di Malta. Esperienze da cui ho capito che in ogni Paese l’inquadramento diagnostico del paziente ortognatodontico e il piano terapeutico sono differenti: da ognuno ho cercato di prender spunto per arrivare a creare un mio inquadramento diagnostico e moodalità terapeutica. Il viaggio è ancora lungo, ma dalla mia ho ancora tanti anni di lavoro davanti… 13 V VARIE Dentaurum italiana e tedesca una convergenza di professionalità La storia si ripete, come si dice comunemente. Cosa che è puntualmente avvenuta anche nel caso della Dentaurum, Gruppo dentale tedesco “realtà unica al mondo” che quest’anno celebra il 130 anno di vita. Origine e nome dell’Azienda derivano da Arnold Biber, odontoiatra svizzero che da Horgen (Lago di Zurigo) aprì a 32 anni un laboratorio a Pforzheim (nel Baden Wurtemberg, Germania, ai piedi della Selva Nera) sviluppando sistemi di realizzazione di protesi dentarie con uso di materiali e leghe impiegate in Svizzera Artigiano abile capace di lavorazioni che altri non riescono a fare, Biber diventa punto di riferimento anche di colleghi che si affidano a lui per lavori più sofisticati. Quasi automatico quindi il passaggio dal laboratorio ad azienda: Arnold Biber nell’ottobre del 1886, con una inserzione sul quotidiano locale, Biber annuncia l’apertura del suo laboratorio a Pforzheim. Di qui, nel 2016, la ricorrenza di fondazione di un Gruppo che a 130 anni dalla nascita, è ancora a gestione famigliare, unico caso al mondo. A dispetto di quanti affermano che una azienda di solito nasce cresce e muore nel giro di tre generazioni. Alla morte di Biber nel 1900, la Dentaurum viene rilevata da Fritz Winkelstroeter, i cui nipoti, Axel e Petra (e suo marito Mark Stephen Pace) sono ancor oggi titolari, direttamente impegnati nell’amministrazione aziendale. Intatta è rimasta in 130 anni anche la denominazione di Dentaurum, dal termine latino aurum = oro, il metallo più usato allora, che l’Azienda adottò sin dalle origini, perché la sua lavorazione in quell’area era talmente diffusa che si arriverà a stabilire un gemellaggio tra Pforzheim e Vicenza, “aurea” città italiana. Nei decenni la denominazione Dentaurum perderà le iniziali del fondatore (AB), abbinate sin dall’origine. Ma la memoria diretta di Arnold Biber tuttavia, non si è persa perché sopravvive nell’omonimo Premio assegnato ogni anno ai migliori lavori in ambito ortodontico. La storia si ripete dicevamo, perché a qualche decennio di distanza, un altro odontotecnico di vaglia, Fritz Gerold, artigiano Da sinistra Axel Winkelstroeter, Mark Stephen Pace e sua moglie Petra austriaco abile e sofisticato, spinto da suo amore per l’Italia, decide nel dopoguerra di venire a lavorare nel Bel Paese, prendendovi addirittura la cittadinanza. Apre un laboratorio a Bologna, la città dove si stabilirà definitivamente e dove nasceranno i suoi due figli, Daniela e Claudio. “La scelta - confessano - non fu solo dovuta a motivi logistici, all’amore per l’Italia, ma anche al fatto che a Bologna… si mangiava bene”. Circostanza notoriamente fondamentale anch’essa. E contrariamente a quanto avviene di solito, gli inizi di Fritz (che nel 1946 apre con un socio) non sono così difficili perché le qualità artigianali gli conquistano subito fiducia: ne è riprova la collaborazione avviata con la prestigiosa Clinica Universitaria di Bologna, dalla quale usciranno nomi che renderanno illustre l’Ortodonzia italiana. Mentre la Dentaurum, rilevata nel 1900 dalla famiglia Winkelstroeter (attuale proprietaria) si riprende vigorosamente dalle distruzioni della guerra (il 21 gennaio 1945 lo stabilimento di Pforzheim venne distrutto dalle bombe), il laboratorio di Gerold cresce anch’esso (negli anni 50 conta già una ventina di dipendenti trasformandosi nel giro di qualche anno in azienda commerciale col nome di CIPD (Compagnia Internazionale Prodotti Dentali). Da abile artigiano divenuto imprenditore Fritz “persona meravigliosa, leale, padre stupendo” lo ricordano commossi i figli, si attiva per cercare all’estero nuovi sbocchi per la sua Claudio e Daniela Gerold azienda in sviluppo. Finché nel 1973 non avviene il “fatale” incontro tra la Dentaurum dei Winkelstroeter, Gruppo emergente del dentale internazionale e la CIPD di Gerold.Galeotta furono una conferenza e la comune madre lingua tedesca. Il contatto ravvicinato (“una felice circostanza” la definisce Claudio) sfocerà in un accordo societario (dove la maggioranza spetta agli italiani) grazie al quale la CIPD si trasforma in Dentaurum Italia, filiale di quello che ormai è divenuto un colosso con 500 dipendenti diretti, Filiali in 8 paesi, prodotti diffusi in 130, e rappresentanze disseminate nel mondo. A fare da collante, assai più forte della quota societaria, è un feeling mai venuto meno, grazie al quale, pur avendo la maggioranza, per ogni decisione importante i due fratelli Gerold sentono il bisogno e l’opportunità di consultarsi coi Partner tedeschi. Anche la consociata italiana, gestita dai due fratelli, impegnati nell’Azienda in ruoli diversi e complementari, mostra di credere nella unità familiare come plusvalore: non solo perché i figli di entrambi sono già impegnati in Azienda, ma perché hanno saputo creare un clima di fidelizzazione e di unità propri di una grande famiglia. Non si spiegherebbe altrimenti come a Funo, periferia di Bologna, dove la l’Azienda è dislocata nel cuore di un centro commerciale all’ingrosso, su una ventina di dipendenti, ve ne siano diversi che lavorano in Dentaurum da vari decenni. O forse una spiegazione c’è: “Nostro padre, questa figura meravigliosa – dicono Daniela e Claudio – è qui sempre presente”. E ne sono sinceramente convinti. Susonews Stabilimento Dentaurum in Germania 14 Col gas esilarante si facevano ridere i pazienti ... e il pubblico Ha inizio in questo numero la rubrica del “Dentista nel cinema”. Sono passati quasi cento e venti anni da quando i Fratelli Lumière proiettarono la prima pellicola a Parigi, spaventando a morte gli spettatori perché rappresentava un treno che sembrava stesse per travolgerli. Ma nel corso di questo lungo arco di tempo la figura del dentista non è venuta meno nella filmografia di vari Paesi. Il nostro collaboratore Luca Buggio ne traccia in varie puntate le vicende sulla celluloide, partendo dalle celebri comiche, dove il “gas esilarante” usato ai primi del ‘900 dai dentisti a scopo anestetico, se faceva ridere, stordendoli, i pazienti, era motivo di riso anche per gli spettatori, divertiti dalle disavventure odontoiatriche di Stallio e Ollio. Il dentista e le comiche: un mestiere che invece di curare procurava dolore Un tempo andare dal dentista non doveva essere molto piacevole. Il primo vero anestetico, la novocaina, fece la sua comparsa negli studi medici solo a partire dal 1909. Prima, per sedare un paziente si andava dalla somministrazione di alcool, oppio o hashish, fino alla botta in testa. A inizio secolo l’anestetico più diffuso era il protossido d’azoto, noto anche come gas esilarante le cui ambivalenti proprietà (provocare euforia e annullare la sensazione di dolore) furono fonte di ispirazione per le comiche dell’epoca. Nel 1914 Charlie Chaplin gira e interpreta un cortometraggio ambientato nello studio di un dentista, dal titolo “gas esilarante”. La difficoltà a rianimare un paziente dopo vari trattamenti anestetici scatena una serie di eventi che porteranno Charlot, assistente del medico, a prenderne il posto facendo uso (e abuso!) degli strumenti dentistici: dalla gag delle pinze con cui prende il naso della graziosa paziente per voltarla verso di lui e baciarla, a quella delle martellate con cui si difende da altri clienti che lui stesso ha reso bisognosi di un dentista dopo averci litigato poco prima, per strada. Analizzando con più attenzione il cortometraggio possiamo intuire una scarsa fiducia verso l’efficacia degli anestetici. Il dentista usa il gas addormentando il paziente, ma quando alla fine dell’operazione non riesce a risvegliarlo va nel panico, chiedendo al suo assistente di andare in farmacia a cercare una soluzione. E quando alla fine il paziente si risveglia, dopo aver sfogato la crisi di risate, non sembra né contento né soddisfatto della cura ricevuta. “Gas esilarante” ci permette di capire come Chaplin e i suoi contemporanei vedevano la professione del dentista, a partire dal nome del personaggio, Dr. Pain, dottor Dolore… non proprio un buon biglietto da visita! Che quello del dentista sia percepito come un mestiere benestante lo si intuisce dall’eleganza della sala d’aspetto, con tanto di chaise longue in pelle e libreria. Il Dottor Pain ricorda il dottor Balanzone della Commedia dell’Arte: gli eleganti abiti neri, il monocolo e la pancia prominente… tutti indizi di benessere. I suoi modi sono seri, autorevoli, e pare quasi di sentirlo, mentre si rivolge ai pazienti con lunghi discorsi, magari infarciti di citazioni colte in latino maccheronico. Di fronte all’incidente di percorso, tuttavia, l’aristocratico dentista reagisce come gli altri plebei: cade nel panico e risolve tutto a spinte e cazzotti. Il dentista è protagonista di altre due comiche, questa volta interpretate dalla coppia Stallio e Ollio. “Lasciali ridere” (1928) e “Muraglie” (1931). In entrambi i casi il povero Stallio soffre di un problema ai denti, in entrambi i casi a subire l’estrazione suo malgrado è Ollio, colpevole solo di aver cercato di tranquillizzare l’amico sedendosi sulla poltrona dentistica al posto suo per fargli vedere “che non c’è nulla da temere”. I dentisti in questione sono più professionali, in camice bianco, ma molto più brutali e spesso costretti a ingaggiare con i loro pazienti a veri e propri incontri di wrestling per costringerli a subire l’intervento. In comune con il corto di Charlot è la percezione di un mestiere che, più che curare, sembra voler procurare dolore. “Lasciali ridere” inizia con una didascalia che non lascia scampo: DAL DENTISTA, IL LUOGO DOVE ANCHE UN EROE SE LA FAREBBE SOTTO… Luca Buggio NON SOLO ORTODONZIA Felice Festa e la maratona come yoga momento di equilibrio con il Cosmo Ha corso 28 maratone, fra queste 2 volte New York, una volta Londra, Helsinki, Firenze, Padova e diverse volte a Roma e Napoli, città a lui più vicine. Il suo record è di 3h e 39 min. a New York nel 2006, ma attualmente corre intorno alle 4 ore e 30, ma l’età e gli impegni... avanzano. Da quando nasce la sua passione per la corsa? Se mi da il tu è meglio. Nella maratona i rapporti fra le persone sono diretti, soprattutto perché nella fatica e nella sofferenza non ci possono essere barriere fra le persone. La passione viene da lontano. Sono cresciuto a Formia, in un golfo dove nasce la Scuola nazionale di Atletica leggera “Bruno Zauli” fra i maggiori riferimenti come Scuola di Sport di questo Felice Festa Paese. L’esempio dei Mennea, Simeoni, Arese etc. è stato determinante, poiché si allenavano a Formia quando avevo fra i 10 e 15 anni. Hai ricordi di quei tempi? Si, ricordo l’odore dell’erba tagliata fresca del campo di atletica e la lunga falcata di Arese, come il rimbombo della pista sotto quella potente di Fiasconaro quando stabilì il record del mondo degli 800 metri. Ma soprattutto ricordo Pietro Mennea, quando stabilì il fantastico record di 19.72 a Città del Messico, imbattuto per 20 anni anche dai mostri americani di colore. Pietro era paziente di mio padre dentista e veniva allo studio assieme al mitico Vittori , direttore tecnico della nazionale di atletica leggera. Mi raccontava il suo fisioterapista che Mennea, nonostante una parte superiore del tronco non esattamente ben sviluppata aveva una muscolatura delle gambe come quella degli atleti di colore. Era tutto nervi! Come si è evoluta nel tempo questa tua passione? Durante l’università la corsa era la mia unica compagna delle ore di studio, perché bastava mettere due scarpette e un pantaloncino e scendere in strada a qualsiasi ora, mentre se volevo giocare a tennis dovevo prenotare il campo, pagare l’ora di tennis, trovare l’amico a quell’ora etc…Con l’andare del tempo, gli esami universitari, la frequenza ai reparti ospedalieri, poi l’attività professionale la cosa diventava sempre più difficile (da ragazzo ho praticato calcio, pallavolo, atletica 110 ostacoli, sci, tiro a volo e corsa di fondo nella quale ho specializzato una struttura muscolare più da velocista che non da fondista) . Per cui alla fine sono arrivato a correre da solo alle 5 del mattino, ritornare a casa alle 6.30, un po’ di stretching (mai rinunciarvi, si recuperano 2 cm in altezza), doccia e alle 7 sono pronto per andare a lavoro, spesso facendo 200 km in auto della distanza fra Roma o Formia e Chieti dove al reparto universitario mi aspettano mediamente 90-100 pazienti che controllo tutti personalmente per affidarli poi ai miei collaboratori. La corsa ha influito sulle tue tecniche terapeutiche in ortodonzia? Assolutamente si. Ho testato da 35 anni tutti le apparecchiature ortodontiche e le tecniche riabilitative dell’ATM prima su di me e poi sui miei pazienti. Ritengo che un buon medico debba sempre tenere ben a mente la raccomandazione di Ippocrate “medice cura te ipsum”, medico cura prima te stesso prima di provare a curare il prossimo. Cosa rappresenta per te la Maratona? Per me è lo yoga degli occidentali. Quando la mattina alle 4 -5 corro lungo il mare ci sono le stelle , la luna in quei momenti il ritmo del respiro e la tecnica di corsa, che è una tecnica di equilibrio posturale e mentale estremamente raffinata pongono l’individuo in una situazione di equilibrio con il Cosmo per prepararlo al successivo incontro con la dura realtà quotidiana, con l’ossigenazione e la carica vitale necessaria ad affrontare la foresta africana di ogni giorno, dalla quale ritengo non siamo mai realmente usciti da oltre sei milioni di anni! Brevi cenni biografici Presidente Collegio dei Docenti Ortognatodonzia 2000-2005, Direttore Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia all’ Università “G. d’Annunzio” Chieti e Pescara dal 2005 ad oggi, già Presidente SIDO (2013), il prof. Felice Festa è Co-Editor PIO (Progress in Orthodontics), EJCO (European Journal Clinical Orthodontics) ed Associate Editor PIO (Progress in Orthodontics) e EJCO (European Journal Clinical Orthodontics). Direttore del Dipartimento di Ortodonzia e Gnatologia e della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara, la sua ricerca è finalizzata al trattamento ortodontico dei pazienti con disfunzione dell’ATM, sulla diagnosi 3D in ortodonzia e in chirurgia orto gnatica e sulle applicazioni dell’Antropologia del Genoma all’ortodonzia. E’ autore di oltre 100 articoli su riviste internazionali con Impact Factor sulla correlazione cranio-vertebrale in soggetti sani e con disfunzione dell’ATM, sulla terapia con splint e con self-ligating low friction dei pazienti con disfunzione dell’ATM, sulla ricostruzione volumetrica del complesso cranio prima e dopo chirurgia orto gnatica, sugli studi antropologici della velocità di rimodellamento del complesso cranio-facciale durante l’Evoluzione e sulle applicazioni delle cellule staminali in ortodonzia. Professore onorario all’Università di Stato di Mosca è relatore a corsi e congressi in numerosi paesi D-fender, bellissima esperienza nata da due passioni, odontoiatria e sport SUSO NEWS ha intervistato l’Odt. Giorgio Vincenzi e il Dr Nicola Mobilio, ideatori del marchio di paradenti sportivi su misura D-fender. Come nasce D-fender? Vincenzi: Nel 2012 cominciammo a monitorare l’efficacia dei dispositivi di protezione individuali sugli sportivi che conoscevamo. Amici e pazienti della nostra città passavano dallo studio e correvano a giocare con paradenti colorati che, questa la novità, stavano fermi in bocca e durante le fasi agonistiche permettevano di parlare e respirare tranquillamente. Il motivo? Mobilio: Strano a dirsi, ma avevamo cominciato a produrre paradenti sportivi nell’unico modo in cui si possono fare con sicurezza, cioè su misura. Molti sportivi non hanno neanche idea che si possa avere un paradenti “su misura” dal proprio dentista! Mancanza di informazione?… V: Esatto. In realtà noi non stavamo facendo nulla di nuovo, tanti nostri colleghi già avevano fatto esperienze analoghe. Ma il limite è che rimaneva una cosa conosciuta da poche persone. Volevamo comunicarlo. Proprio per questo cominciammo subito a dotarci di un nuovo materiale informativo, anche questo, in un certo senso, “su misura”. Era nato D-fender. Raccontammo questa esperienza ai nostri amici colleghi odontotecnici, tecnici ortodontici e odontoiatri Un successo a macchia d’olio. V: Sì, basato sul passaparola e la condivisione di un’esperienza positiva. La “massa critica” che si generò permise di raggiungere velocemente oltre 40 laboratori odontotecnici e 150 studi odontoiatrici distribuiti in tutta Italia. All’iniziativa si aggiunsero anche società, testimonial e team sportivi locali e nazionali. Ci diede anche molta “carica” l’apprezzamento della comunità scientifica, riconoscendone il contributo alla sensibilizzazione sul tema della prevenzione e protezione dentale. Fu naturale nel 2014 aderire all’iniziativa nazionale denominata Poster Emergenza Traumi Dentali. Qual è la situazione oggi? V: Il sito internet supera 500mila contatti e compare al primo posto inserendo parole chiave come “paradenti sportivo”. Il materiale di comunicazione è in continuo aggiornamento. Abbiamo anche realizzato un’app di previsualizzazione del paradenti e chiusi accordi a livello federale, diventando i Fornitori Ufficiali della Nazionale Italiana di Pallacanestro e di Football Americano. Il Marchio D-fender è visibile su SKY ad ogni partita delle nazionali e analogamente sulla Gazzetta dello Sport. Abbiamo coach clinici e tecnici e un percorso di formazione specifico dedicato ai nostri dentisti e odontotecnici. Un vero e proprio network. M: Così ci piace chiamarlo, anche se c’è ancora molto da fare, ma è proprio su questo modello di condivisione abbiamo impostato il progetto. D-fender crescendo, farà crescere e conoscere ogni collega dentista e odontotecnico perché offriranno agli sportivi un servizio e un prodotto riconosciuto e di qualità. Potranno così ripetere la nostra bellissima esperienza, quella di unire due grandi passioni: odontoiatria e sport. 15 LA FINESTRA SUL LABORATORIO Il ruolo dell’imaging 3d nella “surgery first" La presenza di una malocclusione dento-scheletrica in un paziente adulto, specie se determina un’alterazione della normale armonia del viso, costituisce spesso un’indicazione alla chirurgia ortognatica. In questi casi infatti il solo trattamento ortodontico potrebbe garantire un buon compenso occlusale, ma non sarebbe in grado di correggere decompensare la posizione dei denti rispetto alle corrispondenti basi ossee; 2) l’intervento chirurgico con il periodo di stabilizzazione di circa 1 mese; 3) la fase ortodontica di rifinitura dell’occlusione, detta ortodonzia postchirurgica, che può durare dai 6 ai 12 mesi. Ne consegue che la durata media di questi trattamenti si aggira sui due anni. Va sottolineato migliorare da subito l’estetica del viso, e poi procedere con la decompensazione ortodontica fino al raggiungimento di una corretta occlusione. File dicom Questo approccio, denominato “Surgery First”, avrebbe anche il vantaggio di accorciare i tempi globali del trattamento: infatti i movimenti ortodontici dopo l’intervento sono generalmente più veloci grazie all’accelerato File stl Chirurgia Virtuale Inizio trattamento Splint chirurgico CAD/CAM Inizio trattamento il difetto estetico associato alla malocclusione, considerando anche che l’estetica in questi casi rappresenta spesso la principale motivazione del paziente. il fatto che durante l’ortodonzia prechirurgica generalmente, a causa della decompensazione dentale, si verifica un progressivo peggioramento dell’estetica facciale, che solo grazie all’intervento Fine trattamento Fine trattamento Il trattamento combinato ortodontico-chirurgico per la correzione di una malocclusione dento-scheletrica classicamente si svolge attraverso tre fasi : 1) una fase ortodontica di preparazione all’intervento, della durata variabile dai 6 ai 18 mesi, detta ortodonzia prechirurgica in cui l’ortodontista ha il compito di chirurgico troverà la sua armonizzazione. Questo peggioramento estetico prechirurgico non è affatto gradito dalla maggioranza dei pazienti. Per questo motivo nel corso degli anni si è pensato, a più riprese, di invertire le fasi terapeutiche, eseguendo inizialmente la chirurgia, in modo da Occlusione post-chirurgica 16 metabolismo osseo dovuto alla ferita chirurgica. Nonostante questi vantaggi la “Surgery First” non ha però ancora trovato ampia diffusione. Il motivo principale è dovuto al fatto che al momento dell’intervento, essendo i denti mal posizionati rispetto alle corrispondenti basi scheletriche, le arcate dentali non sono coordinate tra loro: ne consegue che, da una parte la programmazione degli spostamenti scheletrici ad opera del chirurgo risulta essere più difficile e meno accurata, dall’altra dopo l’intervento è spesso presente un’instabilità Volumi 3D occlusale, che potrebbe compromettere il buon esito del trattamento. L’avvento ed il progressivo sviluppo delle tecniche di imaging 3D con la conseguente digitalizzazione dei processi di diagnosi e di pianificazione del trattamento ortodontico-chirurgico permettono oggi di superare i questi limiti. In presenza di una malocclusione dento-scheletrica in cui trova indicazione l’approccio “Surgery First”, il protocollo da noi utilizzato al reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale del Policlinico Universitario Sant’Orsola di Bologna diretto dal Prof. Claudio Marchetti, prevede l’iniziale acquisizione di una TC cone beam del cranio con la creazione di un file dicom e la scansione delle arcate dentali attraverso uno scanner intraorale con la creazione di un file stl. Attraverso un procedimento software il file stl della scansione intraorale viene incorporato all’interno del file dicom della TC cone beam generando una rappresentazione virtuale tridimensionale dell’intero distretto dento-maxillofacciale del paziente, in cui sono rappresentati i tessuti molli del viso, i tessuti scheletrici ed i denti. Fusione dicom- stl Questi ultimi in particolare appaiono come oggetti tridimensionali individuali completi di corona e di radice, separati gli uni dagli altri e svincolati dalle rispettive basi ossee; in questo modo, sempre grazie ad una funzione software, è possibile eseguire un set-up ortodontico virtuale. E proprio il set-up ortodontico virtuale rappresenta la chiave per una programmazione accurata in caso di ”Surgery First”. Attraverso il set-up è infatti possibile prevedere e visualizzare l’occlusione finale desiderata, facilitando in questo modo la programmazione degli spostamenti scheletrici. Nell’esecuzione del set-up i denti di ciascuna arcata vengono posizionati correttamente rispetto alla corrispondente base scheletrica, e le due arcate dentali vengono coordinate tra loro; praticamente viene eseguita una decompensazione virtuale della componente dentale della malocclusione e di fatto il set-up ortodontico virtuale corrisponde all’ortodonzia prechirurgica della metodica tradizionale. La fase successiva è rappresentata dalla chirurgia virtuale: sempre utilizzando il software vengono simulati gli spostamenti tridimensionali delle basi ossee necessari a correggere la componente scheletrica della malocclusione. Questa programmazione avviene utilizzando come guida il set-up ortodontico virtuale. A questo punto il progetto virtuale dell’intervento viene esportato dal software in formato stl e viene Arcate virtuali Set-up ortodontico inviato al laboratorio per la realizzazione cad/cam degli splint chirurgici: l’odontotecnico attraverso un programma dedicato disegna al pc la forma dello splint e poi invia il file alla fresatrice per la realizzazione del manufatto, che sarà poi utilizzato dal chirurgo in sala operatoria. Con questo protocollo digitalizzato, reso possibile dalle nuove tecniche di imaging 3D, è possibile superare i limiti di programmazione in caso di “Surgery First”. Marco Pironi Fabrizio Anelli
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