Gli studi di risonanza magnetica funzionale all`Università Politecnica
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Gli studi di risonanza magnetica funzionale all`Università Politecnica
Gli studi di risonanza magnetica funzionale all’Università Politecnica delle Marche, allora Università degli Studi di Ancona, iniziarono nel 1996, con una collaborazione tra la Cattedra di Neuroradiologia, l’Istituto di Fisiologia ed il Centro Epilessia della Clinica Neurologica. Le prime ricerche affrontarono il problema della rappresentazione dei recettori cutanei della mano nella corteccia cerebrale. In particolare l’attenzione era volta a rilevare un’attivazione corticale, evocata dalla stimolazione tattile del palmo della mano e delle dita, nell’area somatosensoriale secondaria (SII) dell’emisfero contralaterale, ma anche di quello ipsilaterale alla mano stimolata, per verificare se nell’uomo la situazione fosse paragonabile a quella descritta nei primati non umani da numerosi studi di elettrofisiologia e neuroanatomia, condotti anche nell’Istituto di Fisiologia. Per questa ricerca furono molto utili i pazienti che avevano subito un’intervento di resezione chirurgica, parziale o totale, del corpo calloso, per trattare forme di epilessia farmacoresistenti. Questi pazienti erano seguiti allora presso il Centro Epilessia dell’Ospedale Umberto I di Ancona dal Dott. Quattrini, il quale fu ben lieto di collaborare alla ricerca, invitando i suoi pazienti a sottoporsi ad una seduta di risonanza magnetica funzionale. Per tutte le ricerche è stato chiesto ed ottenuto il parere favorevole da parte del Comitato Etico dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Umberto I. Naturalmente prima di iniziare con i pazienti furono fatte sedute di verifica della validità della procedura sperimentale e del protocollo che avevamo messo a punto. Grazie alla collaborazione di alcuni volontari abbiamo prima cercato di riprodurre dati noti già pubblicati da altri gruppi di ricerca, ed abbiamo scelto di provare con un paradigma di attivazione da task motorio. Dopo aver constatato che i nostri risultati erano sovrapponibili con quelli ottenuti da altri gruppi di ricerca, abbiamo proceduto con il nostro studio. Abbiamo prima raccolto dati su un gruppo di soggetti volontari di controllo, e poi abbiamo proseguito lo studio con i pazienti callosotomizzati. Inizialmente abbiamo lavorato con un’apparecchiatura di risonanza magnetica General Electric Signa Horizon in grado di generare un capo magnetico da 1 tesla (T) e fornita di gradienti di 23 mT/m. Poi, dal 2001 è stata disponibile un’apparecchiatura General Electric Signa LX NV/i da 1,5 T fornita di gradienti da 50mT/m nelle tre dimensioni dello spazio e dotata di un pacchetto di sequenze di ricerca neurologica comprensivo di "Real time functional MR". I dati venivano inizialmente elaborati con il software Functool, General Electric, poi sono stati usati i pacchetti software BrainVoyager e SPM2. L 1 La pubblicazione dei primi studi sui pazienti callosotomizzati richiamò l’interessse di molti ricercatori da varie parti d’Italia e dall’estero, interessati a studiare il cervello di questi pazienti così particolari. Questi studiosi sono venuti ad Ancona, anche più volte, per sottoporre i pazienti a test neuropsicologici specifici. In particolare è nata una collaborazione con il Prof. Michael Corballis, del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Auckland, Nuova Zelanda, che è interessato a studiare il trasferimento interemisferico degli stimoli visivi nei pazienti split-brain, ed il ruolo e i meccanismi dell’attenzione selettiva nella percezione di tali stimoli. I Proff. Salvatore Aglioti, del Dipartimento di Psicologia, Università di Roma “La Sapienza”, e Giancarlo Tassinari, del Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione dell’Università di Verona, oltre a partecipare alle ricerche psicofisiche sulla sensibilità gustativa, hanno studiato, rispettivamente, i meccanismi di percezione della propria identità mediante la presentazione di facce chimeriche, e la modulazione dell’alessia sinistra da parte di parametri fisici dello stimolo visivo. Il Prof. Carlo Alberto Marzi, del Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione dell’Università di Verona, ha studiato il ruolo del collicolo superiore nel trasferimento interemisferico di alcune caratteristiche degli stimoli visivi. Il Dott. Markus Hausmann, del Dipartimento di Biopsicologia dell’Universitò di Bochum in Germania, ha studiato, nei pazienti split-brain, il trasferimento interemisferico delle informazioni uditive e la capacità di localizzare i suoni. Di seguito sono descritti brevemente gli argomenti delle ricerche svolte dal gruppo di Ancona. Attualmente sono in corso studi articolati in varie linee di ricerca: una ha lo scopo di determinare con maggior precisione l’organizzazione funzionale del corpo calloso, un’altra di definire una “mappa dei sapori” a livello della corteccia gustativa primaria, in un terzo filone viene affrontato lo studio funzionale della corteccia visiva in situazioni normali e patologiche. Questi studi vengono svolti in parte in collaborazione con alcuni ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze e della Visione dell’Università di Verona. Di recente è stata impostata una collaborazione con il Prof. E.A. Cabanis, del “Centre Hospitalier Nationale d’Ophtalmologie des XV-XX”, Università Pierre et Marie Curie, Parigi. Desideriamo ringraziare tutti i volontari, i pazienti ed il personale del Dipartimento di Neuroscienze e dell’Istituto di Radiologia che ha collaborato allo svolgimento delle ricerche descritte. Mara Fabri Tullio Manzoni Gabriele Polonara Ugo Salvolini 2 Argomenti delle ricerche 3. 1. Rappresentazione delle linee mediane del 1 somestesica prima dell'uomo (pubblicazioni 6, 7). corpo nella corteccia dei primi problemi affrontati nell’uomo mediantelalafMRI fMRIfu fu la la rappresentazione Unoaltro Un problema affrontato nell’uomo mediante corticale dei dei recettori recettori cutanei cutanei posti posti sulla sulla linea linea mediana mediana del del tronco. tronco. IlIl gruppo gruppo diretto diretto dal dal corticale Prof. Manzoni Manzoni aveva aveva a a lungo lungo studiato studiato questo questo tema tema nei nei mammiferi mammiferi (gatti (gatti e e scimmie), scimmie), sia sia con con Prof. tecniche elettrofisiologiche elettrofisiologiche che che neuroanatomiche. neuroanatomiche. Con Con la la fMRI fMRI si si voleva voleva verificare verificare se se la la tecniche rappresentazione dei dei recettori recettori tattili tattili in in prossimità prossimità della della linea linea mediana mediana seguisse seguisse un un pattern pattern rappresentazione bilaterale nell’area nell’area SI, SI, come come descritto descritto in in altri altri mammiferi, mammiferi, quale quale fosse fosse eventualmente eventualmente ilil bilaterale meccanismo nervoso nervoso alla alla base base di di tale tale rappresentazione, rappresentazione, e e se se nell’uomo nell’uomo ilil corpo corpo calloso calloso meccanismo abbia o o meno meno la la funzione funzione di di mediare mediare le le risposte risposte ipsilaterali ipsilaterali relative relative alla alla linea linea mediana mediana dello dello abbia spazio sensoriale. sensoriale. Dopo Dopo aver aver dimostrato dimostrato che che la la stimolazione stimolazione unilaterale unilaterale dei dei recettori recettori tattili tattili spazio posti sulla sulla superficie superficie ventrale ventrale del del tronco, tronco, in in prossimità prossimità della della linea linea mediana, mediana, attivava attivava l’area l’area posti SI di di entrambi entrambi gli gli emisferi, emisferi, si si è è applicato applicato lo lo stesso stesso protocollo protocollo sperimentale sperimentale ad ad un un gruppo gruppo di di SI pazienti sottoposti sottoposti in in passato passato a a sezione sezione chirurgica chirurgica del del corpo corpo calloso calloso a a scopo scopo terapeutico. terapeutico. pazienti Nei pazienti pazienti callosotomizzati, callosotomizzati, l’attivazione l’attivazione delle delle aree aree SI SI ed ed SII SII ipsilaterali ipsilaterali era era assente assente in in Nei seguito alla alla stimolazione stimolazione della della superficie superficie ventro-laterale ventro-laterale del del tronco, tronco, come come nei nei soggetti soggetti di di seguito controllo. La La stimolazione stimolazione della della superficie superficie ventro-mediale ventro-mediale del del tronco tronco (linea (linea mediana mediana controllo. ventrale) ha ha provocato provocato l’attivazione l’attivazione dell’area dell’area SI SI ipsilaterale ipsilaterale in in tutti tutti ii pazienti pazienti con con ventrale) callosotomia parziale, parziale, e e nella nella maggioranza maggioranza dei dei pazienti pazienti con con callosotomia callosotomia totale. totale. In In tutti tutti ii callosotomia casi, l’attivazione l’attivazione nell’area nell’area SI SI era era localizzata localizzata in in una una regione regione corrispondente corrispondente alla alla casi, rappresentazione della della zona zona del del tronco tronco nota nota da da altri altri studi studi sull’uomo sull’uomo e e sui sui primati primati non non rappresentazione umani. umani. risultati di di questo questo studio studio hanno hanno dimostrato dimostrato che che nell’uomo nell’uomo la la stimolazione stimolazione dei dei II risultati meccanocettori della della superficie superficie del del tronco tronco in in prossimità prossimità della della linea linea mediana mediana dello dello spazio spazio meccanocettori recettivo tattile tattile provoca provoca l’attivazione l’attivazione dell’area dell’area SI SI (e (e dell’area dell’area SII) SII) in in entrambi entrambi gli gli emisferi, emisferi, e e recettivo che l’attivazione l’attivazione delle delle aree aree somatosensoriali somatosensoriali ipsilaterali ipsilaterali è è almeno almeno in in parte parte indipendente indipendente che dal corpo corpo calloso. calloso. dal F 1. FIGURA 3 Attivazione nell’area SI evocata dalla stimolazione tattile della superficie ventrale del tronco in prossimità della linea mediana ventrale in un soggetto di controllo (A) ed in un paziente con sezione completa del corpo calloso (B). In entrambi i soggetti l’attivazione è presente nell’area SI dell’emisfero contralaterale (A, freccia verde) ed in quello ipsilaterale (freccia rossa). 3 1. Ruolo del corpo calloso nell’attivazione bilaterale dell’area SII: studio mediante 2. fMRI su pazienti con sezione chirurgica del corpo calloso (pubblicazioni 1-3, 5). La ricerca aveva lo scopo di verificare nell’uomo mediante fMRI se, in assenza del corpo calloso, la principale commessura interemisferica, la stimolazione unilaterale dei recettori tattili della mano attivasse solo l’area somestesica seconda (SII) dell’emisfero contralaterale, ovvero le aree SII di entrambi gli emisferi, come si verifica nei normali soggetti con nevrasse integro. Le indagini furono eseguite su un gruppo di soggetti normali volontari (gruppo di controllo) e su un gruppo di pazienti che erano stati sottoposti in precedenza a sezione chirurgica del corpo calloso per il trattamento dell’epilessia farmaco-resistente. La stimolazione tattile dei soggetti di controllo e dei pazienti operati di callosotomia era eseguita manualmente mediante la stimolazione meccanica della superficie volare della mano. I risultati relativi all’attivazione corticale venivano correlati con l’estensione della sezione del corpo calloso, valutata su immagini MR delle sezioni mediosagittali di tutti i pazienti, anche per identificare la regione callosale attraverso la quale decorrono le fibre callosali destinate all’area SII. Tutti i pazienti, inoltre, furono valutati per il livello del transfer interemisferico di informazioni tattili mediante un test di denominazione tattile (tactile naming test). L'identificazione degli oggetti presentati all'emisfero non dominante è considerato un buon indice del trasferimento interemisferico di informazioni tattili. E’ stato così possibile correlare i risultati ottenuti con la fMRI relativi all'attivazione corticale dell’area SII con quelli del tactile naming test. Uno studio analogo è stato eseguito poi su un paziente che doveva subire un secondo intervento di callosotomia. Dopo il primo intervento (callosotomia anteriore) questo paziente conservava intatta la parte centrale e posteriore del tronco del corpo calloso, dove, secondo quanto viene suggerito dallo studio precedentemente descritto, passano le fibre responsabili del trasferimento interemisferico delle informazioni tattili. A questo punto il paziente è stato studiato con la fMRI, per visualizzare l’attivazione corticale della corteccia parietale posteriore (PPC) e dell’area SII in seguito a stimolazione tattile unilaterale della mano, e con la presentazione di tests neuropsicologici specifici per verificare il trasferimento interemisferico delle informazioni tattili: Tactile Naming Test (TNT), Same-Different Recognition Test (SDRT), e Tactile Finger Localization Test (TFLT), sia nella modalità intramanuale che intermanuale. I risultati ottenuti da questo unico paziente hanno confermato le previsioni attese: prima dell’intervento l’attivazione delle aree PPC ed SII alla stimolazione tattile era presente sia nell’emisfero contralaterale alla mano stimolata che in quello ipsilaterale; in tutti i tests si otteneva una percentuale del 100% di risposte corrette. Dopo il secondo intervento di callosotomia, che ha interrotto le fibre callosali della regione posteriore della commessura, l’attivazione delle aree SII e PPC nell’emisfero ipsilaterale era assente; il test TNT era eseguito ancora senza errori con la mano destra; in tutti gli altri tests la risposta era scesa a valori di casualità. Successivamente è stato possibile completare lo studio neuropsicologico con la presentazione dei tests SDRT e TFLT ad altri 7 dei pazienti callosotomizzati, precedentemente studiati con la fMRI e con il test TNT. In generale è stata osservata una buona correlazione fra la percentuale di risposte corrette nei tests e l’estensione della parte posteriore del tronco del corpo calloso rimasta intatta. Anche questo studio conferma quindi che la parte posteriore del tronco del corpo calloso è essenziale per il trasferimento interemisferico delle informazioni tattili. L’originalità del contributo portato da questi studi sta nella dimostrazione che la parte posteriore del tronco del corpo calloso è necessaria per il trasferimento interemisferico delle informazioni tattili. 4 FIGURA 2 Attivazione nell’area SII evocata dalla stimolazione tattile della mano destra in un soggetto di controllo (A) ed in un paziente con sezione completa del corpo calloso (C). B e D rappresentano l’incremento del segnale che si verifica nelle regioni di interesse indicate in A e C, rispettivamente, durante le fasi di presentazione dello stimolo. Nel soggetto con corpo calloso integro l’attivazione è presente nell’area SII dell’emisfero contralaterale (A, freccia verde) ed in quello ipsilaterale (freccia rosa). Nel paziente l’attivazione si può osservare solo nell’emisfero contralaterale (C, freccia verde). Secondo la convenzione radiologica, l’emisfero sinistro è raffigurato a destra. SS, solco di Silvio. 5 4. 3. Studio della rappresentazione della periferia cutanea nella corteccia somatosensoriale primaria e secondaria dell'uomo mediante la risonanza magnetica funzionale (pubblicazione 8). La periferia cutanea è rappresentata nei mammiferi, inclusi i primati non umani, nelle aree corticali somestesiche prima (SI) e seconda (SII). Nell’uomo, l'area SI si trova nel giro postcentrale ed è suddivisa in 4 aree citoarchitettoniche. L’area SII si trova nell’opercolo parietale, nella profondità del solco di Silvio. Gli studi più recenti sono prevalentemente focalizzati sulla rappresentazione corticale della mano, talvolta del piede, della regione trigeminale e raramente del tronco. Attualmente è disponibile un solo studio completo della rappresentazione della periferia sensoriale cutanea nell’area SI, eseguito con la magnetoencefalografia, una tecnica che ha dei limiti per quanto riguarda la risoluzione spaziale. La metodica che permette di ottenere informazioni con la migliore risoluzione spaziale è attualmente la fMRI, ma i dati sulla rappresentazione della periferia sensoriale ottenuti con questa tecnica sono al momento incompleti. La ricerca ha avuto lo scopo di studiare nell'Uomo l’organizzazione somatotopica della rappresentazione della periferia cutanea nell’ area SI, e successivamente di verificare quali regioni della mappa del corpo siano rappresentate in entrambi gli emisferi ed in quali aree corticali. La ricerca è stata eseguita su un gruppo di soggetti normali volontari. L'attivazione corticale osservata nelle area SI è stata messa in relazione con la regione corporea stimolata, sia nell'emisfero contralaterale al lato stimolato che in quello ipsilaterale. La costruzione della mappa corporea somatosensoriale con la fMRI può costituire un utile strumento diagnostico nei casi di alterazioni della rappresentazione dovute a lesioni centrali o periferiche e qualora siano necessari interventi di neurochirurgia. 6 FIGURA 3 Mappa delle attivazioni evocate nell’area SI dalla stimolazione tattile di varie regioni della superficie corporea (aree colorate nella figurina) in soggetti di controllo, nell’emisfero contralaterale al lato del corpo stimolato (A) ed in quello ipsilaterale (B). Le attivazioni sono riportate sulla superficie corticale che è stata prima gonfiata, per evidenziare le zone di norma nascoste nella profondità dei solchi (regioni in grigio scuro), e poi appiattita, per rappresentare le regioni attivate in un sistema di coordinate in due dimensioni. Le regioni in grigio chiaro corrispondono alle parti corticali normalmente esposte. CS, solco centrale; PCS, solco postcentrale; SS, solco di Silvio. 7 2. 4. Studio della rappresentazione (pubblicazione 4). corticale della sensibilità nocicettiva La rappresentazione corticale della sensibilità nocicettiva è stata studiata in sei soggetti di controllo ed in tre pazienti con resezione completa del corpo calloso; in entrambi i gruppi inoltre la rappresentazione corticale degli stimoli nocivi è stata confrontata con quella di stimoli tattili innocui. La stimolazione tattile è stata eseguita manualmente mediante la stimolazione meccanica della superficie volare della mano destra (e successivamente della sinistra). La stimolazione nocicettiva era costituita da stimoli acuminati applicati sul palmo della mano (destra e sinistra), in grado di evocare una chiara sensazione dolorifica, riferita verbalmente dal soggetto. In entrambi i gruppi la stimolazione nocicettiva attivava l’area SI e la corteccia del giro del cingolo nell’emisfero contralaterale, e bilateralmente l’area SII e l’insula. In questo studio è stato osservato che l’attivazione bilaterale dell’area SII e dell’insula è, almeno in parte, indipendente dalla mediazione del corpo calloso, ed è probabilmente dovuta al coinvolgimento di vie sottocorticali. F FIGURA 4 Attivazione nell’area SII evocata dalla stimolazione tattile(A) e dolorifica (B) della mano destra in un paziente con sezione completa del corpo calloso. C e D rappresentano l’incremento del segnale che si verifica nelle regioni di interesse indicate in A e C, rispettivamente, durante le fasi di presentazione dello stimolo. La stimolazione tattile evoca attivazione solo nell’area SII dell’emisfero contralaterale (A, zona 1); la stimolazione dolorifica evoca attivazione sia nell’area SII dell’emisfero contralaterale (B, zona 2) che in quello ipsilaterale (B, zona 3). Secondo la convenzione radiologica, l’emisfero sinistro è raffigurato a destra. SS, solco di Silvio. 8 5. Studio delle basi nervose della percezione gustativa in pazienti callosotomizzati ed in soggetti di controllo (comunicazioni a congressi 33, 35, 37, 38). Lo scopo della ricerca era lo studio della rappresentazione corticale degli stimoli gustativi in soggetti di controllo ed in soggetti con resezione del corpo calloso. Un particolare interesse è stato posto nel verificare se la rappresentazione corticale degli stimoli gustativi sia localizzata nell'emisfero ipsilaterale, come è stato descritto nei primati non umani, o in quello contralaterale al lato stimolato. Lo studio è stato condotto su un gruppo di soggetti di controllo ed un gruppo di pazienti con sezione del corpo calloso. In una fase preliminare i soggetti hanno identificato verbalmente stimoli gustativi (sostanze che evocano i quattro sapori fondamentali: saccarosio 10% = dolce, cloruro di chinino 0,002 M = amaro, NaCl 1M = salato, succo di limone = acido) erogati in piccole gocce alternativamente sull'emilingua destra e sull'emilingua sinistra. Accertata la capacità dei soggetti di discriminare i singoli gusti, si è proceduto a studiare l'attivazione della corteccia cerebrale evocata dalla somministrazione diegli stimoli sapidi su una delle due emilingue, ed a confrontarla con l'attivazione evocata dall'applicazione di uno stimolo non sapido (controllo = acqua distillata). I risultati di questo studio hanno dimostrato che la stimolazione unilaterale dei recettori gustativi attiva la corteccia gustativa primaria (GI) in entrambi gli emisferi cerebrali nei soggetti con cervello integro, mentre nei pazienti callosotomizzati si è osservato un pattern di attivazione più complesso, che evidenzia comunque un possibile ruolo del corpo calloso. FIGURA 5 Attivazione nell’area GI evocata dalla stimolazione gustativa della metà sinistra della lingua con una soluzione satura di cloruro di sodio in un soggetto di controllo (A) ed in un paziente con sezione completa del corpo calloso (B). I grafici a e b rappresentano l’incremento del segnale che si verifica nelle regioni di interesse indicate in A e B (frecce gialle), rispettivamente, durante le fasi di presentazione dello stimolo. Nel soggetto con corpo calloso integro l’attivazione è presente nell’area GI dell’emisfero ipsilaterale (a, freccia) ed in quello contralaterale (a’). Nel paziente l’attivazione si può osservare solo nell’emisfero ipsilaterale (b). 9 6. Studio della topografia del corpo calloso dell’uomo mediante la risonanza magnetica funzionale (comunicazioni a congressi 39, 40). Il corpo calloso è la principale commessura interemisferica. Attua il trasferimento e l’integrazione interemisferica delle informazioni. Dagli studi eseguiti sui primati non umani mediante traccianti neuronali è stato dimostrato che il corpo calloso ha un’organizzazione topografica, e può essere suddiviso in regioni con specifica modalità: le fibre che decorrono nella regione anteriore (rostro, ginocchio e metà anteriore del tronco) connettono i lobi frontali e sono coinvolte nel trasferimento di informazioni motorie; le fibre della porzione posteriore (metà posteriore del tronco, istmo e splenio) connettono i lobi parietali, temporali ed occipitali e verosimilmente trasferiscono rispettivamente informazioni somatosensoriali, uditive e visive. Nell’uomo le attuali conoscenze derivano da studi post-mortem o dall’analisi di deficit mostrati da pazienti con lesioni focali del corpo calloso, ovvero con sezione chirurgica parziale della commessura eseguita a scopo terapeutico. L’organizzazione topografica delle fibre callosali messa in evidenza nei primati non umani sembra in linea generale confermata anche nell’uomo, ma i dati non sono conclusivi. La presente ricerca ha lo scopo di studiare nell'uomo, mediante la fMRI, l’organizzazione topografica delle fibre che attraversano il corpo calloso. I dati sono stati raccolti durante studi sulla rappresentazione corticale tattile, gustativa e visiva eseguiti su 22 soggetti normali volontari, ai quali sono stati presentati stimoli sensoriali di varia natura (tattili, visivi, gustativi), alternativamente al lato sinistro o destro della periferia sensoriale, oppure contemporaneamente ai due lati del corpo (alle mani, agli occhi, alle due metà della lingua). In questo caso, gli stimoli potevano essere uguali o diversi, ed al soggetto veniva richiesto di confrontarli mentalmente senza produrre risposta verbale. Poiché questa condizione implica il trasferimento interemisferico di informazioni sensoriali, si presumeva di poter osservare l'attivazione delle regioni callosali dove decorrono le fibre reclutate. La costruzione della mappa di attivazione del corpo calloso potrebbe risultare un utile strumento diagnostico nei casi di alterazioni del trasferimento dovute a lesioni centrali e qualora siano necessari interventi di neurochirurgia. I primi risultati ottenuti indicano che è possibile rilevare mediante la fMRI l’attività della sostanza bianca, oltre che della grigia, e che nel corpo calloso dell’uomo esiste una organizzazione topografica simile a quella descritta nei primati non umani. F FIGURA 6 Attivazione nel corpo calloso (frecce verdi) evocata dalla stimolazione gustativa della metà sinistra della lingua (a sinistra), dalla stimolazione tattile della mano sinistra (al centro) e dell’emicampo visivo sinistro (a destra) in soggetti di controllo. 10 7. Studio dell’ organizzazione anatomo-funzionale delle vie visive in condizioni normali e patologiche (comunicazionI a congressi 20, 41). L’avvento della RM ad alto campo in particolare ha permesso di ottenere immagini morfologiche ad alta risoluzione in vivo, e l’uso della RM-funzionale ha consentito di mappare le vie della visione, evidenziando la specializzazione funzionale e la reciproca interazione dei componenti corticali. Si è dimostrato che anche nell’uomo la corteccia occipitale è sede di diverse aree visive, ognuna delle quali presenta una rappresentazione del campo visivo. E’ stato quindi possibile identificare le singole aree visive mediante una procedura di mappaggio del campo visivo (mappaggio retinotopico). La fRMI consente inoltre di analizzare le strutture sottocorticali dedicate alla trasmissione ed alla elaborazione della informazione visiva, come il corpo genicolato laterale, e di identificare l’organizzazione gerarchica delle aree secondarie, che fanno parte delle vie visive dorsale e ventrale, e chiarire i loro aspetti funzionali e le loro interconnessioni. Un nuovo impulso agli studi della organizzazione sottocorticale e corticale deriva dalla applicazione di nuovi metodi di analisi RM-funzionale come il cosiddetto “imaging del tensore di diffusione”, che consente la dimostrazione delle connessioni della sostanza bianca proiettive (vie ottiche) ed associative (cortico-corticali), che collegano le singole strutture neurali dedicate alla visione. La ricerca descritta è stata effettuata in collaborazione con la Cattedra di Neuroradiologia della Università “Federico II°” di Napoli, con l’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo (FG) e con la Clinica di Oftalmologia dell’Università Politecnica delle Marche, diretta dal Prof. Giovannini. F FIGURA 7 A, attivazione della corteccia occipitale dell’emisfero sinistro (freccia) in seguito a presentazione di uno stimolo visivo (scacchiera) nella porzione laterale del campo visivo destro e, B, della corteccia occipitale di destra (freccia) in seguito a presentazione di uno stimolo visivo nella porzione laterale del campo visivo sinistro. 11 Ricerche inin corso: Ricerche corso 1. Studio delle strutture neurali attivate dalla presentazione di stimoli con diverso contenuto emotivo, in collaborazione con la Sezione di Psichiatria, Dipartimento di Neuroscienze (Dott. Bernardo Nardi, Dott.ssa Ilaria Capecci). Lo studio si propone di indagare, mediante la fMRI, le attivazioni di strutture del SNC prodotte in volontari sani da stimoli emozionali esterni standardizzati, e di verificare se, passando dall’esperienza in terza persona a quella in prima persona, si attivino o meno le stesse aree. Gli stimoli visivi utilizzati, facce umane con espressioni alterne di un’emozione chiaramente positiva (gioia), una chiaramente negativa (rabbia) ed una neutra, sono presentati tramite occhiali appositi, compatibili con l’ambiente della MRI, collegati ad un computer, al centro del campo visivo secondo un paradigma a blocchi. I dati ottenuti saranno confrontati con l’organizzazione di personalità del soggetto e, all’interno di questa, con la presenza di modalità di messa a fuoco dell’esperienza di tipo inward o outward (dall’interno o dall’esterno). Questa fase intende verificare le correlazioni tra le attivazioni emozionali osservate mediante fMRI e le organizzazione di personalità. Come documentato da recenti studi di fMRI, a modalità inward od outward corrispondono pattern di attivazioni emozionali differenziati: nei soggetti inward, rispetto a quelli outward, si è osservata una maggiore attivazione dell’amigdala e di altre strutture limbiche in conseguenza di stimoli emotivi. 2. Valutazione della riorganizzazione corticale in soggetti sottoposti a chirurgia ricostruttiva di lesione tendinea dell’arto superiore, in collaborazione con la Sezione di Neuroriabilitazione, Dipartimento di Neuroscienze (Prof.ssa Maria Gabriella Ceravolo, Dott.ssa Maria Elena Collina). Lo studio si propone di valutare nel tempo la riorganizzazione della corteccia sensorimotoria in soggetti che hanno subito un intervento di chirurgia ricostruttiva in seguito a lesione tendinea dell’arto superiore. A tale scopo, i pazienti saranno sottoposti a sedute di fMRI prima dell’inizio del trattamento di riabilitativo, dopo immobilizzazione dell’arto di circa un mese, dopo 4 mesi di trattamento ed al termine della terapia. Durante la seduta il paziente dovrà eseguire semplici compiti motori con la mano integra e con la mano lesionata, e sarà sottoposto a stimolazione tattile di entrambi gli arti, secondo un paradigma a blocchi. Saranno valutate l’attivazione corticale evocata nei due emisferi dalla stimolazione tattile e motoria dei due arti, e l’organizzazione delle fibre nervose che collegano le aree sensoriali e motorie tra loro e con la periferia. 3. Valutazione della connettività corticale in soggetti affetti da patologie delle vie ottiche, in collaborazione con la Sezione di Oftalmologia, Dipartimento di Neuroscienze (Prof. Alfonso Giovannini, Dott. Simone Salvolini). Un nuovo impulso agli studi della organizzazione sottocorticale e corticale deriva dalla applicazione del “tensore di diffusione”, che consente la dimostrazione delle connessioni della sostanza bianca proiettive (vie ottiche) ed associative (cortico-corticali), che collegano le singole strutture neurali dedicate alla visione. Con questo metodo sarà possibile visualizzare, in fase acuta, subacuta e cronica, le variazioni strutturali delle fibre retino-corticali e le corrispondenti alterazioni della attivazione corticale in soggetti che hanno subito lesioni a diversi livelli delle vie ottiche, e valutare l’evoluzione nel tempo anche in relazione con il trattamento. 12 Elencodelle delle pubblicazioni Elenco pubblicazioni 1. Polonara G., Fabri M., Manzoni T., Salvolini U. Localization of the first (SI) and second (SII) somatic sensory areas in human cerebral cortex with fMRI. AJNR Am. J. Neuroradiol., 20, 199-205, 1999. Abstract BACKGROUND AND PURPOSE: Our objective was to map by means of a conventional mid-field (1.0 T) MR imaging system the somatosensory areas activated by unilateral tactile stimulation of the hand, with particular attention to the areas of the ipsilateral hemisphere. METHODS: Singleshot echo-planar T2*-weighted imaging sequences were performed in 12 healthy volunteers to acquire 10 contiguous 7-mm-thick sections parallel to the coronal and axial planes during tactile stimulation of the hand. The stimulation paradigm consisted of brushing the subjects' palm and fingers with a rough sponge at a frequency of about 1 Hz. RESULTS: Stimulation provoked a signal increase (about 2% to 5%) that temporally corresponded to the stimulus in several cortical regions of both hemispheres. Contralaterally, activation foci were in the anterior parietal cortex in an area presumably corresponding to the hand representation zone of the first somatosensory cortex, in the posterior parietal cortex, and in the parietal opercular cortex forming the upper bank of the sylvian sulcus and probably corresponding to the second somatosensory cortex. Activation foci were also observed in the frontal cortex. Ipsilaterally, activated areas were in regions of the posterior parietal and opercular cortices roughly symmetrical to those activated in the contralateral hemisphere. The same activation pattern was observed in all subjects. CONCLUSION: The activated areas of the somatosensory cortex described in the present study corresponded to those reported in other studies with magnetoelectroencephalography, positron emission tomography, and higher-field functional MR imaging. An additional area of activation in the ipsilateral parietal operculum, unnoticed in other functional MR imaging studies, was also observed. Citato da Young J.P., Herath P., Eickhoff S., Choi J., Grefkes C., Zilles K., Roland P.E Somatotopy and attentional modulation of the human parietal and opercular regions. J. Neurosci., 24, 5391- 5399, 2004. Brody A.L., Mandelkern M.A., London E.D., Childress A.R., Lee G.S., Bota R.G., Ho M.L., Saxena S., Baxter L.R. Jr, Madsen D., Jarvik M.E. Brain metabolic changes during cigarette craving. Arch. Gen. Psychiatry, 59, 1162 – 1172, 2002. Carey L.M., Abbott D.F., Puce A., Jackson G.D., Syngeniotis A., Donnan G.A. Reemergence of activation with poststroke somatosensory recovery: A serial fMRI case study. Neurology, 59, 749 – 752, 2002. Ruben J., Schwiemann J., Deuchert M., Meyer R., Krause T., Curio G., Villringer K., Kurth R., Villringer A. Somatotopic organization of human secondary somatosensory cortex. Cereb Cortex, 11, 463 – 473, 2001. Olausson H., Ha B., Duncan G.H., Morin C., Ptito A., Ptito M., Marchand S., C. Bushnell M. Cortical activation by tactile and painful stimuli in hemispherectomized patients. Brain, 124, 916 – 927, 2001. 2 13 2. Fabri M., Polonara G., Quatttrini A., Salvolini U., Del Pesce M., Manzoni T. Role of the corpus callosum in the somatosensory activation of the ipsilateral cerebral cortex: an fMRI study of callosotomized patients. Eur. J. Neurosci. 11, 3983-3994, 1999. Abstract To verify whether the activation of the posterior parietal and parietal opercular cortices to tactile stimulation of the ipsilateral hand is mediated by the corpus callosum, a functional magnetic resonance imaging (fMRI, 1.0 tesla) study was performed in 12 control and 12 callosotomized subjects (three with total and nine with partial resection). Eleven patients were also submitted to the tactile naming test. In all subjects, unilateral tactile stimulation provoked a signal increase temporally correlated with the stimulus in three cortical regions of the contralateral hemisphere. One corresponded to the first somatosensory area, the second was in the posterior parietal cortex, and the third in the parietal opercular cortex. In controls, activation was also observed in the ipsilateral posterior parietal and parietal opercular cortices, in regions anatomically corresponding to those activated contralaterally. In callosotomized subjects, activation in the ipsilateral hemisphere was observed only in two patients with splenium and posterior body intact. These two patients and another four with the entire splenium and variable portions of the posterior body unsectioned named objects explored with the right and left hand without errors. This ability was impaired in the other patients. The present physiological and anatomical data indicate that in humans activation of the posterior parietal and parietal opercular cortices in the hemisphere ipsilateral to the stimulated hand is mediated by the corpus callosum, and that the commissural fibres involved probably cross the midline in the posterior third of its body. Citato da: Nefs H.T., Kappers A.M.L., Koenderink J.J. Intermanual and intramanual tactual grating discrimination. Experimental Brain Research, 163:1, 123, 2005. Current awareness in NMR in biomedicine NMR in Biomedicine, 13:3, 166-171, 2000. 3. Fabri M., Polonara G., Del Pesce M., Quatttrini A., Salvolini U., Manzoni T. Posterior corpus callosum and interhemispheric transfer of somatosensory information: an fMRI and neuropsychological study of a partially callosotomized patient. J Cogn Neurosci. 13, 1071-1079, 2001. Abstract Interhemispheric somatosensory transfer was studied by functional magnetic resonance imaging (fMRI) and neuropsychological tests in a patient who underwent resection of the corpus callosum (CC) for drug-resistant epilepsy in two stages. The first resection involved the anterior half of the body of CC and the second, its posterior half and the splenium. For the fMRI study, the hand was stimulated with a rough sponge. The neuropsychological tests included: Tactile Naming Test (TNT), Same-Different Recognition Test (SDRT), and Tactile Finger Localization Test (intra- and intermanual tasks, TFLT). The patient was studied 1 week before and then 6 months and 1 year after the second surgery. Before this operation, unilateral tactile stimulation of either hand activated contralaterally the first (SI) and second (SII) somatosensory areas and the posterior parietal (PP) cortex, and SII and PP cortex ipsilaterally. All three tests were performed without errors. In both postoperative sessions, somatosensory activation was observed in contralateral SI, SII, and PP cortex, but not in ipsilateral SII and PP cortex. Performance was 100% correct in the TNT for the right hand, but below chance for the left; in the other tests, it was below chance except for TFLT in the intramanual task. This case provides the direct demonstration that activation of SII and PP cortex to stimulation of the ipsilateral hand and normal interhemispheric transfer of tactile information require the integrity of the posterior body of the CC. 14 Citato da: Schulte T., Sullivan E.V., Muller-Oehring E.M., Adalsteinsson E., Pfefferbaum A. Corpus callosal microstructural integrity influences interhemispheric processing: a diffusion tensor imaging study. Cereb Cortex, 15:9, 1384 - 1392, 2005. Ferretti A., Babiloni C., Gratta C.D., Caulo M., Tartaro A., Bonomo L., Rossini P.M., Romani G.L. Functional topography of the secondary somatosensory cortex for nonpainful and painful stimuli: an fMRI study. Neuroimage, 20:3, 1625-38, 2003. Corballis M.C., Corballis P.M., Fabri M. Redundancy gain in simple reaction time following partial and complete callosotomy. Neuropsychologia, psychology.gatech.edu, 2003. 4. Fabri M., Polonara G., Quattrini A., Salvolini U. Mechanical noxious stimuli cause bilateral activation of parietal operculum in callosotomized subjects. Cerebral Cortex 12, 446-451, 2002. Abstract The patterns of cortical activation evoked by tactile and mechanical painful stimulation in six normal subjects and three patients with complete resection of the corpus callosum are described and compared, with emphasis on the parietal operculum. Stimulus-related cortical activation was investigated by functional magnetic resonance imaging. In both groups, painful stimulation activated the first somatosensory, insular and cingulate cortices in the contralateral hemisphere, and the parietal opercular cortex in both hemispheres. Comparison between the two patterns of cortical activation demonstrated that ipsilateral activation by unilateral painful stimulation is at least partially independent of the corpus callosum and suggests a different organization of the pain and touch systems. Citato da: Porro C.A. Functional Imaging and Pain: Behavior, Perception, and Modulation. Neuroscientist, 9:5, 354 – 369, 2003. Ferretti A., Babiloni C., Gratta C.D., Caulo M., Tartaro A., Bonomo L., Rossini P.M., Romani G.L. Functional topography of the secondary somatosensory cortex for nonpainful and painful stimuli: an fMRI study. Neuroimage, 20:3, 1625-38, 2003. Battaglia-Mayer A., Caminiti R., Lacquaniti F., Zago M. Multiple levels of representation of reaching in the parieto-frontal network. Cereb Cortex, 13:10, 1009 – 1022, 2003. 5. Fabri M., Del Pesce M., Paggi A., Polonara G., Bartolini M., Salvolini U., Manzoni T. Contribution of the posterior corpus callosum to interhemispheric transfer of tactile information. Cogn. Brain Res. 24, 73-80, 2005. Abstract Three total and three partial callosotomy patients underwent neuropsychological testing to evaluate interhemispheric transfer of tactile information. Tactile transfer is required to name objects presented to the left hand, to compare objects held in either hand, and to transfer topological information between hands. Tactile Naming, Same-Different Recognition, and Tactile Finger Localization Tests (intra- and intermanual tasks) were administered as specific tools. Results 15 were compared with previous fMRI data from the same subjects and with the performance of a control group (20 age-matched subjects). Total callosotomy patients performed modestly: mean correct responses were 93% and 30% (right and left hand, respectively) in Tactile Naming; 68% in Same-Different Recognition; 84% and 76% (right and left hand stimulation, respectively) in intermanual Tactile Finger Localization, and 100% in the intramanual task. Partial callosotomy patients achieved 93-100% accuracy: all have an intact splenium, and one, and possibly all, also an intact posterior callosal body. Controls scored 99% in Tactile Naming, both hands, and SameDifferent Recognition; 100% in intramanual Tactile Finger Localization; and 96% and 95%, with right and left hand stimulation, respectively, in the intermanual task. Differences between the two callosotomy groups were significant, as were those between total callosotomy patients and controls. The partial callosotomy group scored like the control subjects. Neuropsychological data agree with previous functional findings, further demonstrating that interhemispheric tactile transfer requires posterior corpus callosum integrity. 6. Fabri M., Polonara G., Salvolini U., Manzoni T. Bilateral cortical representation of the trunk midline in human fisrt somatic sensory area. Hum. Brain Mapp. 25, 287-296, 2005. Abstract The cortical representation of the trunk zone in the human first somatosensory area was studied with functional magnetic resonance imaging (fMRI) to establish whether the cutaneous regions close to the midline are represented in this area of both hemispheres. Cortical activation foci evoked by unilateral tactile stimulation of ventral trunk regions were detected in the postcentral gyrus of the contralateral hemisphere slightly medial to or just behind the omega-shaped region of the central sulcus and in the anterior bank of the postcentral sulcus. These regions probably correspond to the trunk ventral midline representation zones of areas 3a-3b and 1-2, respectively. Stimulation of cutaneous regions adjacent to the midline evoked activation foci also in the ipsilateral postcentral gyrus in regions symmetrical to those activated in the contralateral hemisphere. These data demonstrate that in humans, as in nonhuman primates, the cutaneous regions adjacent to the trunk midline are represented bilaterally in the first somatic sensory cortex. Whether the ipsilateral activation depends on callosal or extracallosal inputs remains to be elucidated. 7. Fabri M., Polonara G., Mascioli G., Paggi A., Salvolini U., Manzoni T. Contribution of the corpus callosum to bilateral representation of the trunk midline in the human brain: an fMRI study of callosotomized patients. Eur. J. Neurosci. 23, 3139-3148, 2006. Abstract Human brain studies have shown that the cutaneous receptors of trunk regions close to the midline are represented in the first somatosensory cortex (SI) of both hemispheres. The present study aims to establish whether in humans, as in non-human primates, the bilateral representation of the trunk midline in area SI depends on the corpus callosum. Data were obtained from eight callosotomized patients: three with complete callosal resection, one with a partial posterior resection including the splenium and the callosal trunk, and four with partial anterior resections sparing the splenium and in one case also the posterior part of the callosal trunk. The investigation was carried out with functional magnetic resonance imaging. Unilateral tactile stimulation was applied by rubbing ventral trunk regions close to the midline (about 20 x 10 cm in width) with a soft cotton pad (frequency 1 Hz). Cortical activation foci elicited by unilateral stimulation of cutaneous regions adjacent to the midline were detected in the contralateral postcentral gyrus (PCG), in a region corresponding to the trunk ventral midline representation zone of area SI, as described in a previous study of intact subjects. In most patients, activation foci were also found in the ipsilateral PCG, again as in subjects with an intact corpus callosum. The data confirm that the skin regions adjacent to the trunk midline are represented bilaterally in SI, and indicate that ipsilateral activation is at least partially independent of the corpus callosum. 16 8. Polonara G., Mascioli G., Salvolini U., Manzoni T., Fabri M. Representation of cutaneous skin receptors in the anterior parietal cortex of man: a functional imaging study, inviato per la pubblicazione. Abstract The present research aims at studying the cortical representation of the body in the first somatosensory area of the human brain, to verify if a non-invasive diagnostic technique as the functional magnetic resonance imaging, performed with a medium-strenght magnet currently used for diagnostic purpose, can be a useful preoperative tool. The study has been carried out using a General Electric Signa LX NV/i magnet (1.5 Tesla, gradients 50mT/m). The images of 10 contiguous 5-mm-thick encephalic sections parallel to the axial plane have been acquired using an echo planar sequence. Unilateral tactile stimulation was applied by rubbing cutaneous regions with a soft cotton pad (frequency 1 Hz). The paradigm lasted 5 minutes and consisted of alternating periods of rest and stimulation. Data have been obtained from fourteen volunteers. Stimulation of different body regions activated topographically different cortical regions: foci evoked by foot, leg, trunk, arm, hand and face stimulation were arranged, respectively, in a medial-to-lateral fashion throughout the post-central gyrus of resulting somatotopic map are in agreement with previous human functional (PET and MEG) and monkey recording studies. Proximal body and hand activation foci were also present in the ipsilateral post-central gyrus. Present results confirm that in man, as in non-human primates, the cutaneous periphery be represented in a somatotopically organized fashion in the first somatic sensory cortex of the contralateral hemisphere and partially also in the ipsilateral. Altre pubblicazioni Altre pubblicazioni 1. Aglioti S.M., Tassinari G., Fabri M., Del Pesce M., Quattrini A., Manzoni T., Berlucchi G. Taste laterality in the split brain. Eur. J. Neurosci. 13, 195-200, 2001. Citato da: Hausmann M., Corballis M.C., Fabri M. 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Role of the corpus callosum in the interhemispheric transfer in the tactile modality. A case report. 27th Spring Meeting of Società Italiana di Fisiologia, Firenze, 7-9 February 2000, Eur. J. Physol. 440, R32, 2000. 11. Polonara G., M. Fabri, T. Manzoni, U. Salvolini. Videoconference: “The corpus callosum”, Neuroradiology Master Tools, Programma Europeo Leonardo Da Vinci, University of Ancona connected to the Universities of Brussels (Prof B. Balériaux), Toulouse (Prof C. Manelfe), Marseille (Prof C. Raybaud), San Francisco (Prof J Barkovich), May 15th 2000. 12. Polonara G., Fabri M., Del Pesce M., Quattrini A., Manzoni T., Salvolini U. The interhemispheric transfer in the tactile modality: the role of fMRI. XXVI ESNR Congress, Oslo, 10-13 September 2000, Neuroradiology 42 Suppl 1, p. 90, 2000. 13. Quattrini A., Polonara G., Fabri M., DelPesce M., Salvolini U., Manzoni T. Role of the corpus callosum in the interhemispheric transfer in the tactile modality. I. 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Bilateral representation of the trunk midline in the first somatic sensory area of the human brain depends upon the corpus callosum. 10th National Congress of the Italian Society of Neurosciences, Pisa, September 26-29, 2003. 26. Fabri M, Del Pesce M, Paggi A, Polonara G, Bartolini M, Salvolini U, Manzoni T. Ruolo del corpo calloso nel trasferimento interemisferico delle informazioni tattili: uno studio fMRI in pazienti callosotomizzati. Relazione su invito al XI Congresso della Società italiana di Psicofisiologia, Pisa, 16 dicembre 2003. 27. Polonara G. Principi e Metodologia della fMR. XII Meeting di Scienze Neurologiche. Selva di Valgardena, 9-12 febbraio 2004. 28. Fabri M, Polonara G, Mabiglia C, Salvolini U, Manzoni T. Cortical representation of body cutaneous receptors in the first somatic sensory area of human brain studied with functional magnetic resonance imaging. 4 th Forum of Eur Soc Neurosciences, Lisbon, 10-14 July 2004. 29. Fabri M, Polonara G, Salvolini U, Manzoni T. 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La RM funzionale. VII Corso Itinerante di Neuroradiologia. Catania, 1-2 luglio 2005. 35. Polonara G, Fabri M, Mascioli G, Tassinari G, Berlucchi G, Manzoni T, Salvolini U. Cortical representation of taste: a human fMRI study. XXX Annual Meeting della Società Europea di NeuroRadiologia (ESNR), Barcellona 15-18 settembre 2005. 36. Polonara G, Fabri M, Mascioli G, Mabiglia C., Manzoni T, Salvolini U. Cortical activation map evoked in the first somatic sensory area of the human brain by tactile stimulation of different body regions: an fMRI study. XXX Annual Meeting della Società Europea di NeuroRadiologia (ESNR), Barcellona 15-18 settembre 2005. 37. Polonara G., Fabri M., Mascioli G., Tassinari G., Berlucchi G., Manzoni T., Salvolini U. The cortical representation of taste in the uman brain: an f MRI study. European Congress of Radiology, Vienna, 3-7- marzo 2006. 38. Polonara G., Mascioli G., Paggi A., Tassinari G., Berlucchi G., Salvolini U., Manzoni T., Fabri M. The cortical representation of taste in the human brain: an fMRI study on callosotomized patients. 12th Annual Meeting of Human Brain Mapping Organization, Firenze, 11-15 giugno 2006. 39. Fabri M., Polonara G., Mascioli G., Salvolini U., Manzoni T. Topographical organization of human corpus callosum as revealed by functional magnetic resonance imaging. 5th Forum of Eur. Soc. Neurosciences, Vienna, 8-12 luglio 2006. 40. Fabri M, Polonara G, Mascioli G., Salvolini U, Manzoni T. Topographical organization of human corpus callosum as revealed by functional magnetic resonance imaging. 57th Meeting of Soc. Ital. di Fisiologia, Ravenna, 25-27 September 2006. 41. Salvolini S., Polonara G., Mascioli G., Salvolini U., Giovannini A. Imaging delle vie ottiche. Risonanza magnetica funzionale. Corso di Aggiornamento - Retina 2007. La diagnostica per immagini. Roma, 2-3 marzo 2007. Capitoli Capitoli susu librilibri 1. Polonara G, Fabri M. Ruolo del corpo calloso nel trasferimento interemisferico delle informazioni somato-sensoriali: uno studio di risonanza magnetica funzionale. In: Progressi in RM: studio di diffusione, perfusione e imaging funzionale. Editori: T. Scarabino, G.M. Giannatempo, F. Di Salle, C. Pierpaoli, U. Salvolini. Idelson-Gnocchi, Napoli, 2001, pp 129-135. 2. Scarabino T., Salvolini U. in collaboration with Di Salle F., Duvernoy H., Rabishong P. Atlas of morphology and functional anatomy of the brain. Springer Berlin Heidelberg, 2006. T 22 Tesi Tesi 1. Gabriele Polonara. Studio con risonanza magnetica funzionale della attività corticale somatosensoriale e delle connessioni interemisferiche. Tesi di Specializzazione in Radiodiagnostica, relatore Prof. U. Salvolini, Anno Accademico 2000-2001. 2. Simone Salvolini. Anatomia funzionale delle vie della visione: possibilita’ della risonanza magnetica ad alto campo ed implicazioni cliniche. Tesi di Laurea in Medicina e Chirurgia, relatore Prof. A. Giovannini, Anno Accademico 2001-2002. 3. Marta Fagioli. Mappatura delle aree corticali cerebrali mediante risonanza magnetica funzionale: tecniche di studio ed esempi di applicazione. Tesi di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia. Relatore Dott. G. Polonara, Anno Accademico 2005-2006. Premi Premi Premio Bracchi 2000, assegnato al Dott. G. Polonara per il lavoro “Localization of the first (SI) and second (SII) somatic sensory areas in human cerebral cortex with fMRI”, in collaborazione con Fabri M, Manzoni T, Salvolini U, pubblicato su AJNR Am. J. Neuroradiol., 20, 199-205, 1999 (referenza 1). ESNR SCIENTIFIC AWARD 2001, assegnato al Dott. G. Polonara per il lavoro “Role of the corpus callosum in the somatosensory activation of the ipsilateral cerebral cortex: an fMRI study of callosotomized patients”, in collaborazione con Fabri M, Quatttrini A, Salvolini U, Del Pesce M, Manzoni T, pubblicato su Eur. J. Neurosci. 11, 3983-3994, 1999 (referenza 2). 23 Hanno partecipato alle ricerche: Marco Bartolini Dipartimento di Neuroscienze, Sezione di Neurologia, Università Politecnica delle Marche Gianluca Cavola Contrattista, Dipartimento di Neuroscienze Maria Del Pesce Divisione di Neurologia, Ospedale di Senigallia, già Clinica Neurologica, Università di Ancona Mara Fabri Dipartimento di Neuroscienze, Sezione di Fisiologia, Università Politecnica delle Marche Tullio Manzoni Dipartimento di Neuroscienze, Sezione di Fisiologia, Università Politecnica delle Marche Giulia Mascioli Dottorato di ricerca in Neuroscienze, Università Politecnica delle Marche Aldo Paggi Centro Epilessia – Clinica Neurologica, Azienda Ospedaliera-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona Gabriele Polonara Istituto di Radiologia, Università Politecnica delle Marche Angelo Quattrini Già Centro epilessia, Azienda Ospedaliera-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona Simone Salvolini Dottorato di ricerca in Neuroscienze, Università Politecnica delle Marche Ugo Salvolini Istituto di Radiologia, Università Politecnica delle Marche Gabriella Venanzi Caposala, Centro Epilessia - Clinica Neurologica Tiziana Bocci, Gianrico Conti, Splendora Di Domenicantonio, Jeffrey Dubbini, Luigi Imperiale, Felicita Ramella Tecnici sanitari di Radiologia Medica in servizio presso la risonanza magnetica del Dipartimento di Scienze Radiologiche, Azienda Ospedaliera-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona 24
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