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INFORMATIVA N. 156 – 26 MAGGIO 2015
11
ACCERTAMENTO
L’Ufficio non è legittimato a non attivare il contradditorio con il
contribuente in caso di accertamento basato sugli studi di
settore qualora lo stesso abbia risposto al questionario con cui
l’Amministrazione finanziaria ha richiesto l’esibizione delle
Sentenza CTR Lombardia
scritture contabili.
n. 10/06/15
Nell’accertamento effettuato tramite redditometro, in quanto
Redditometro e capacità
standardizzato e basato su presunzioni semplici, il contribuente
reddituale pregressa
può fornire “indizi gravi, precisi e concordanti di segno
contrario”. In particolare, la presunzione di maggior reddito può
essere superata provando il possesso di adeguate risorse
finanziarie, nell’anno precedente quello di contestazione, che
Sentenza CTR Lazio
possono giustificare gli acquisti / gestione di beni.
22.1.2015, n. 204/VI/15
È nullo per violazione dell’art. 12, comma 7, Legge n.
Controllo a tavolino
212/2000, l’avviso di accertamento emesso “a tavolino”, ossia
Sentenza CTR Emilia Romagna senza l’emissione di un PVC, non preceduto da un verbale di
chiusura delle indagini.
9.2.2015, n. 337/08/15
Avviso basato
L’avviso di accertamento basato sui dati acquisiti dalla DRE è
su dati della DRE
illegittimo qualora emesso nei confronti di un soggetto che non
Sentenza CTP Vicenza
riveste la qualifica di grande contribuente.
7.4.2015, n. 310/9/2015
Analogamente agli studi di settore, il redditometro rappresenta
Redditometro e
un accertamento di natura statistica, che “tende a determinare
presunzioni semplici
il reddito presunto del contribuente attraverso l’utilizzo di
presunzioni semplici …”, che necessitano di un contradditorio
con il soggetto interessato e di ulteriori elementi “idonei a
Sentenza CTP Roma
sostenerne le risultanze, così come stabilito in materia di
parametri e studi di settore”.
17.4.2015, n. 8208/36/15
Studi di settore
e contradditorio
RIPRODUZIONE VIETATA
38121 Trento – Via Solteri, 74 – Tel. 0461 805111 – Fax 0461 805161 – Internet: http://www.seac.it - E-mail: [email protected]
IF 26.05.2015 n. 156 - pagina 2 di 6
Termine decadenza
accertamento doganale
Nota Agenzia Dogane e
Monopoli 8.5.2015
Studi di settore
Sentenza Corte Cassazione
8.5.2015, n. 9359
Accertamento bancario e
c/c dei familiari
Sentenza Corte Cassazione
8.5.2015, n. 9362
Accertamento bancario
Sentenza Corte Cassazione
13.5.2015, n. 9721
Accertamento induttivo e
percentuale di ricarico
Sentenza Corte Cassazione
13.5.2015, n. 9722
Accertamento induttivo
società immobiliare
Sentenza Corte Cassazione
13.5.2015, n. 9732
Lista Falciani
Sentenza Corte Cassazione
13.5.2015, n. 9760
Accertamento induttivo e
crisi economica
Sentenza Corte Cassazione
15.5.2015, n. 9973
L’accertamento e il recupero dei diritti doganali deve
intervenire, a pena di decadenza, entro il termine di 3 anni
dall’insorgenza della relativa obbligazione.
Tuttavia in presenza di un procedimento giudiziario avviato in
ragione della rilevanza penale dell’obbligazione doganale
l’accertamento e il recupero può intervenire anche nel caso di
tardiva notifica della notizia di reato, “salvo che la parte
eccepisca l’intervenuta prescrizione dinnanzi al giudice
tributario presso il quale sia stata eventualmente impugnata la
pretesa erariale, e lo stesso giudice accerti tale circostanza
con la sentenza”.
L’accertamento standardizzato basato sui parametri / studi di
settore, caratterizzato dal contradditorio obbligatorio con il
contribuente, costituisce un sistema di presunzioni semplici.
Peraltro, è valido l’accertamento basato sugli studi di settore
effettuato nei confronti di un amministratore di condominio
qualora l’Ufficio ritenga che lo stesso percepisca compensi “in
nero” dai proprietari degli immobili gestiti.
L’accertamento bancario non è necessariamente limitato ai
conti intestati al soggetto sottoposto a verifica.
Infatti, l’accesso ai conti formalmente intestati a terzi può
essere giustificato da alcuni “elementi sintomatici”, come la
stretta contiguità familiare, l’ingiustificata capacità reddituale
dei congiunti, ecc. incombendo sul contribuente provare che le
somme dei c/c sono in tutto o in parte riferibili ai familiari stessi.
La presunzione ex art. 32, DPR n. 600/73 non richiede i
requisiti di gravità, precisione e concordanza e pertanto i
versamenti ed i prelevamenti bancari sono imputati a ricavi
conseguiti nell’attività d’impresa se il soggetto non dimostra
che gli stessi sono stati considerati ai fini della determinazione
del reddito ovvero che sono estranei all’esercizio dell’attività.
Per superare tale presunzione legale, pertanto, il contribuente
deve fornire la prova contraria.
L’accertamento induttivo ex art. 39, DPR n. 600/73, è
consentito, anche in presenza di contabilità formalmente
corretta, qualora sia rilevata l’antieconomicità della gestione
desumibile dalla ridotta percentuale di ricarico applicata che ha
determinato perdite / guadagni minimi. In tal caso sussiste la
situazione di “grave incongruenza” idonea a fondare
l’accertamento induttivo pur in presenza di contabilità
formalmente regolare.
È legittimo l’accertamento induttivo nei confronti di una società
immobiliare qualora le inserzioni pubblicitarie su riviste
specializzate testimonino un’intensa attività, confermata anche
dalle informazioni ricavate da agende e block notes, dalla quale
emerge un giro d’affari maggiore rispetto a quello dichiarato.
I dati rinvenuti nella c.d. “Lista Falciani” costituiscono
presunzioni sufficienti per fondare “un valido accertamento” nei
confronti del contribuente.
È nullo l’accertamento induttivo che non tiene conto delle
difficoltà collegate alla crisi economica del settore in cui opera
l’impresa; l’Ufficio non può, in tale ipotesi, basare
l’accertamento sull’incongruenza tra costi e ricavi.
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IF 26.05.2015 n. 156 - pagina 3 di 6
AGEVOLAZIONI
Agevolazioni “prima casa”:
cessione e riacquisto
Sentenza Corte Cassazione
30.4.2015, n. 8847
Sospensione adempimenti
alluvione Emilia Romagna
Decreto MEF 8.5.2015
Agevolazioni “prima casa”:
riacquisto a titolo gratuito
Risoluzione Agenzia Entrate
11.5.2015, n. 49/E
Agevolazioni “prima casa”:
trasferimento residenza
Sentenza Corte Cassazione
22.5.2015, n. 10586
Per evitare la decadenza dalle agevolazioni “prima casa” in
caso di vendita dell’immobile entro 5 anni dall’acquisto e
riacquisto entro 1 anno dalla cessione, non è sufficiente che il
contribuente dichiari nell’atto di voler destinare il nuovo
immobile ad abitazione principale, essendo necessario
l’effettivo trasferimento nello stesso della residenza.
È stato pubblicato sulla G.U. 15.5.2015, n. 111 il Decreto che
dispone la sospensione dei versamenti ed adempimenti tributari,
in scadenza tra il 4.2 e il 30.9.2015, nei confronti dei soggetti
con residenza o sede operativa / sede legale in Emilia Romagna
colpiti dall’alluvione verificatasi nel periodo 4.2 - 7.2.2015. Gli
adempimenti e i versamenti sospesi devono essere effettuati
entro il 16.10.2015 in un’unica soluzione. Per ottenere la
sospensione, il soggetto interessato deve presentare richiesta al
Comune, contenente la dichiarazione della inagibilità, anche
temporanea, certificata dall’autorità comunale, della casa di
abitazione / studio professionale / azienda.
In caso di vendita, entro 5 anni dall’acquisto, di un immobile per
il quale si è fruito delle agevolazioni “prima casa”, non si
determina la relativa decadenza anche qualora il riacquisto di un
immobile, entro 1 anno dalla cessione, avvenga a titolo gratuito.
Determina la perdita delle agevolazioni “prima casa” il mancato
trasferimento della residenza entro 18 mesi dall’acquisto
ancorché lo stesso sia stato determinato dalla sussistenza di
“gravi vizi della costruzione dell’immobile”.
CONTENZIOSO
Diniego istanza di autotutela
Sentenza CT II grado Bolzano
26.2.2015, n. 34/1/15
Ricorso contro il ruolo
Sentenza CTP Bari
16.4.2015, n. 1324/10/15
È legittima l’impugnazione, dinnanzi alla CTP, del diniego, da
parte
dell’Amministrazione
finanziaria,
dell’istanza
di
autotutela, ancorché penda in CTR il giudizio relativo
all’accertamento e l’appello del contribuente venga dichiarato
illegittimo in quanto presentato oltre il termine previsto.
In assenza della valida notificazione delle cartelle di
pagamento è ammissibile il ricorso in Commissione tributaria
avverso il ruolo, al fine di contestare la pretesa tributaria.
DICHIARAZIONI
Modifiche mod. UNICO PF
Provvedimento Agenzia
Entrate 14.5.2015
È stato pubblicato sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate il
Provvedimento che apporta alcune modifiche alle istruzioni di
compilazione del mod. UNICO 2015 PF. In particolare:
− a rigo RU9 è specificato che va indicato anche il credito
d’imposta per l’acquisto di mezzi antincendio e ambulanze
ex art. 20, Legge n. 269/2003 (codice credito “28”). Detto
credito va altresì riportato nel quadro RU, Sezione VI-A,
dall’acquirente dello stesso nonché nella sezione VI-B dal
cedente;
− nella “tabella addizionali regionali all’IRPEF 2014” in
corrispondenza della Regione Abruzzo, è prevista
l’applicazione dell’aliquota pari all’1,73% a prescindere
dell’ammontare del reddito.
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IF 26.05.2015 n. 156 - pagina 4 di 6
ENTI NON COMMERCIALI
Mancata iscrizione al CONI e
regime forfetario
Sentenza CTR Lombardia
9.3.2015, n. 873
Legale rappresentante di
associazione
Sentenza CTP Ancona
20.4.2015, n. 487/2/15
Ai fini dell’applicazione del regime forfetario ex Legge n.
398/91 non è sufficiente l’esercizio, di fatto, di attività sportive.
È, infatti, necessaria la sussistenza di alcuni requisiti formali,
quali l’iscrizione al CONI. La mancata iscrizione, infatti,
comporta la mancanza del requisito soggettivo, ossia dello
status di “ente sportivo dilettantistico”.
La responsabilità personale e solidale, ex art. 38, C.c., della
persona che agisce in nome e per conto di un’associazione
non riconosciuta non è collegata alla mera titolarità della carica
rivestita ma all’attività concretamente svolta per conto della
stessa, attraverso il compimento di rapporti obbligatori tra
l’associazione e i terzi.
IMPOSTE DIRETTE
Cedolare secca
Sentenza CTP Milano
17.4.2015, n. 3529/25/15
Regime di tassazione per
residenti a Taiwan / Taipei
Legge 7.5.2015, n. 62
La cedolare secca è usufruibile dalla persona fisica che
concede in locazione un’unità immobiliare a destinazione
abitativa ad una società.
È stata pubblicata sulla G.U. 16.5.2015, n. 112 la Legge che,
“in deroga alle vigenti disposizioni dell'ordinamento tributario
nazionale, laddove applicabili”, individua il regime fiscale
speciale applicabile alle persone fisiche / giuridiche residenti a
Taiwan / Tapei, relativamente ai redditi prodotti in Italia.
IMU
Terreni montani e
parzialmente montani
Nota IFEL 20.5.2015
Sono stati forniti chiarimenti in merito alla “nuova” disciplina
dell’IMU relativa ai terreni montani / parzialmente montani in
vigore dall’1.1.2015.
In particolare, per i terreni soggetti all’imposta, la detrazione di €
200 prevista per i terreni agricoli ex montani spetta al coltivatore
diretto / IAP indipendentemente dal numero di terreni condotti e
dalla percentuale di possesso.
IRAP
Autonoma organizzazione
Sentenza Corte Cassazione
22.5.2015, n. 10600
È soggetto ad IRAP il professionista che svolge l’attività (nel
caso di specie, fornitura di servizi professionali e tecnici nel
settore edile) nella forma di società di persone, ancorché utilizzi
“un corredo minimale di strumenti senza il quale l’attività non
sarebbe concepibile” e sia priva di dipendenti e collaboratori.
IVA
Affittacamere e spese
ristrutturazione immobile
Sentenza Corte Cassazione
29.4.2015, n. 8628
Reverse charge e
soggetto non residente
Sentenza Corte Cassazione
5.5.2015, n. 18518
È detraibile l’IVA relativa alle spese di ristrutturazione di un
immobile abitativo destinato all’attività di affittacamere.
Rileva, infatti, la strumentalità dello stesso all’esercizio
dell’attività d’impresa e non la relativa classificazione catastale.
Il soggetto passivo IVA non residente che effettua prestazioni
di servizi in Italia applica il reverse charge ai sensi dell’art. 17,
comma 2, DPR n. 633/72 e pertanto lo stesso non riveste la
qualifica di debitore d’imposta né è tenuto alla presentazione
della dichiarazione annuale IVA in Italia.
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Contributi pubblici
formazione professionale
Circolare Agenzia Entrate
11.5.2015, n. 20/E
Dichiarazioni d’intento
per più importazioni
Nota Agenzia Dogane e
Monopoli 20.5.2015, prot. n.
58510/RU
I contributi pubblici erogati a favore di enti che effettuano
formazione professionale sono:
− fuori campo IVA se concessi ai sensi dell’art. 12, Legge n.
241/90, in forma di sovvenzione o contributi;
− rilevanti ai fini IVA se collegati “ad uno schema negoziale
riconducibile al codice dei contratti pubblici” ex D.Lgs. n.
163/2006 (appalti / concessioni di servizi pubblici).
In mancanza di riferimenti normativi che consentano di
individuare la natura dell’erogazione la valutazione va
effettuata “caso per caso”.
Per il beneficiario, la detrazione dell’IVA sugli acquisti di beni /
servizi utilizzati nell’esercizio dell’attività non è influenzata dalla
natura contributiva delle somme percepite e pertanto spetta in
base alle ordinarie regole di cui al DPR n. 633/72.
È stata sbloccata la sospensione della possibilità di utilizzare in
Dogana la dichiarazione d’intento per più importazioni, fino
all’importo indicato.
Dal 25.5.2015, inoltre, gli operatori saranno dispensati dalla
consegna in Dogana della copia cartacea della dichiarazione
d’intento (Informativa SEAC 22.5.2015, n. 152).
REATI SOCIETARI / TRIBUTARI
Omesso versamento IVA e
crisi di liquidità
Sentenza Corte Cassazione
5.5.2015, n. 18501
Concorso del consulente
Sentenza Corte Cassazione
11.5.2015, n. 19335
L’omesso versamento IVA non è penalmente punibile ex art.
10-ter, D.Lgs. n. 74/2000 qualora il contribuente sia in grado di
dimostrare adeguatamente la crisi di liquidità della propria
impresa e che la stessa non poteva essere fronteggiata.
A tal fine non è sufficiente un generico richiamo alla crisi
economica mondiale.
Il consulente che assiste il cliente concorre nel reato di falsa
fatturazione qualora fornisca un contributo intenzionale e
consapevole alla realizzazione dello stesso, posto che l’aver
recepito nel bilancio della società documenti irregolari pur
risultando al corrente dell’intento fraudolento del cliente,
integra il dolo generico.
REDDITO D’IMPRESA
Costi “black list” e CFC
Decreti MEF
30.3.2015 e 27.4.2015
Sono stati pubblicati sulla G.U. 11.5.2015, n. 107 i Decreti che
modificano le c.d. “black list” ai fini della deducibilità dei costi
ex art. 110, TUIR e della disciplina delle CFC ex artt. 167 e
168, TUIR.
Le nuove disposizioni, come previsto dalla Finanziaria 2015,
sono applicabili “dal periodo d’imposta successivo a quello in
corso al 31 dicembre 2014”, ossia, generalmente, dal 2015.
RISCOSSIONE
Iscrizione a ruolo
Sentenza Corte Cassazione
13.5.2015, n. 9740
L’Amministrazione finanziaria, prima di effettuare l’iscrizione a
ruolo a seguito della liquidazione delle dichiarazioni, deve
invitare il contribuente a fornire chiarimenti entro 30 giorni dalla
richiesta. In mancanza, i provvedimenti conseguenti sono nulli.
Tale obbligo è tuttavia previsto soltanto qualora sussistano
incertezze circa aspetti rilevanti della dichiarazione.
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STUDI DI SETTORE
Approvazione modelli
studi di settore 2014
Provvedimento Agenzia
Entrate 22.5.2015
Correttivi
studi di settore 2014
Decreto MEF 15.5.2015
È stato pubblicato sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate il
Provvedimento di approvazione dei 204 modelli dei dati degli
studi di settore applicabili per il 2014.
È stato pubblicato sulla G.U. 21.5.2015, n. 116 il Decreto di
approvazione dei correttivi, relativi agli studi di settore
applicabili per il 2014, “al fine di tener conto degli effetti della
crisi economica e dei mercati”.
I contribuenti che dichiarano, anche a seguito di adeguamento,
ricavi / compensi di ammontare non inferiore a quello risultante
dall'applicazione degli studi di settore integrati con detti
correttivi non sono assoggettabili ad accertamento ex art. 10,
Legge n. 146/98.
VERSAMENTI
Codici tributo
violazioni catastali
Risoluzione Agenzia Entrate
13.5.2015, n. 50/E
Codici tributo IMIS
Risoluzione Agenzia Entrate
21.5.2015, n. 51/E
„
Per consentire il versamento, con il mod. F24, delle somme
accertate dall’Agenzia delle Entrate in esito all’inosservanza
della normativa catastale, sono stati istituiti i seguenti codici
tributo:
− “T009 - Tributi speciali catastali – accertamento catastale”;
− “T010 - Sanzioni per mancati adempimenti catastali –
accertamento catastale”;
− “T011 - Interessi sui tributi speciali catastali – accertamento
catastale”;
− “T012 - Imposta di bollo – accertamento catastale”;
− “T013 - Recupero spese per volture – accertamento
catastale”;
− “T014 - Oneri accessori per operazioni catastali –
accertamento catastale”;
− “T015 - Altre spese per operazioni catastali – accertamento
catastale”.
Sono stati istituiti i seguenti codici tributo per il versamento,
con il mod. F24, dell’imposta immobiliare semplice (c.d. IMIS)
prevista per la Provincia Autonoma di Trento:
− “3990 - IMIS - Imposta immobiliare semplice su abitazione
principale, fattispecie assimilate e pertinenze - art. 1, legge
Provincia Autonoma di Trento, n. 14/2014”;
− “3991 - IMIS- Imposta immobiliare semplice per altri
fabbricati abitativi - art. 1 …”;
− “3992 - IMIS - Imposta immobiliare semplice per altri
fabbricati - art. 1 …”;
− “3993 - IMIS - Imposta immobiliare semplice per aree
edificabili - art. 1 …”;
− “3994 - IMIS - Imposta immobiliare semplice per sanzioni da
accertamento - art. 1 …”;
− “3995 – IMIS - Imposta immobiliare semplice per interessi da
accertamento - art. 1 …”;
− “3996 - IMIS - Imposta immobiliare semplice per sanzioni ed
interessi da ravvedimento operoso - art. 1 …”.
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