giornalino MAGGIO 2008
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giornalino MAGGIO 2008
Il mondo in una scuola Scuola Media “Umberto I” Lanciano GIORNALE D’ISTITUTO - Anno scolastico 2007/2008 SCUOLA MEDIA STATALE “UMBERTO I” Lanciano e Sezione di Frisa - Centro Territoriale Educazione Permanente Buon Compleanno Studenti in redazione Pensate che sia noioso scrivere un giornale? Noi ragazzi della redazione possiamo rispondervi essendo stati protagonisti di questa esperienza. Per noi scrivere un giornale è stato molto divertente e stimolante perché abbiamo scoperto anche i vostri e i nostri pensieri riguardo la scuola ed il mondo esterno. Lavorando insieme abbiamo dato una risposta concreta al desiderio dʼincontrarci, di socializzare e di comunicare tra di noi e con gli adulti. Nella nostra scuola è ormai diversi anni che viene redatto il giornale “Il Mondo in una Scuola” con sezioni dedicate allʼattualità, allʼadolescenza, a cinema, sport e musica, alla vita nella scuola, alla creatività. La redazione è formata dai rappresentanti di tutte le classi seconde e di una classe terza, rappresentanti che si sono incontrati ed hanno lavorato insieme dividendosi i ruoli e le responsabilità, raccogliendo, selezionando, correggendo e riscrivendo al computer gli articoli. È stata unʼesperienza fantastica che ha creato comunità, unione tra le classi, corresponsabilità nel fare meglio e bene, un forte senso di appartenenza alla scuola e alla vita sociale e culturale del nostro Paese. Questʼanno la redazione ha deciso di integrare il giornale dʼistituto con un “inserto speciale”, Buon Compleanno Costituzione, per ricordare i 60 anni della Costituzione repubblicana. Per noi, infatti, essa non rappresenta un documento del passato, ma un punto di riferimento del nostro presente con i valori e le idee sempre attuali di libertà, di uguaglianza e di democrazia. La Redazione Scuola Media “Umberto I” Lanciano Costituzione A 60 anni dalla “Costituzione Repubblicana” la Scuola Media “Umberto I” vuole ricordare lʼevento attraverso una serie di manifestazioni che troveranno nella Mostra nella nostra scuola, nellʼinserto speciale del giornale e nella festa del 31 Maggio 2008 presso il “Teatro Fenaroli” di Lanciano, i momenti più significativi. La Costituzione caratterizzata da una forte tensione innovativa e riformistica, da una costante ricerca di un giusto compromesso tra valori, da un equilibrio tra gli ideali della tradizione cattolica, socialista, comunista e liberale è ancora un punto fermo per noi ragazzi del 2000 che ne apprezziamo il suo carattere aperto pluralista e tollerante. Cara Prof., grazie !! Cara Professoressa... ... dicono che non basti una vita intera per conoscere davvero una persona... abbiamo sempre pensato che non fosse una cosa vera, uno dei soliti proverbi senza fondamenta.. Solo due anni sono passati e non ancora riusciamo a renderci conto che sono già finiti. Ostacoli, incomprensioni hanno reso il nostro cammino sempre più lungo e difficile. L'ansia e la paura per i lunghi compiti in classe, e poi il sorriso sapendo che era andato bene. Le lunghe lezioni di storia e geografia, i forti discorsi ed i rimproveri per le volte che i compiti non erano stati svolti, e pagine intere di fastidiosi esercizi da fare. Ed ora... Fin dal primo giorno è stata una vera e propria guida per noi. Ci ha insegnato a non cadere alle prime difficoltà, a non rimanere delusi dopo aver perso, a non mollare e a continuare ad andare avanti senza preoccuparsi del pensiero degli altri. Saranno troppe le cose che ci mancheranno quando lei andrà via: i suoi grandi occhi scuri perlati che ci esaminano, il suo sguardo eloquente, il tic-tic della sua penna per richiamare il silenzio, le sue parole di conforto su un compito andato male e le pagine dei nostri diari non saranno più piene dei suoi inesorabili compiti... Ma resteremo sempre in piedi, come lei ci ha insegnato, supereremo anche questa difficoltà che la vita ci propone, rimarremo uniti ed andremo avanti. Conserveremo per sempre il suo ricordo, perché per conoscere davvero una persona non c'è bisogno di aver condiviso con lei una vita intera, basta aprirle il cuore per entrare, ed essa rimarrà sempre dentro di te, a sostenerti, a guidarti, ed a proteggerti... quindi: GRAZIE... Grazie per averci aiutato... Grazie per averci portato in alto... Grazie per averci fatto ridere... Grazie per non aver mai mollato... Grazie per averci fatto trascorrere questi anni... Grazie per tutto ciò che ci ha dato da custodire... Grazie per i suoi dolci sorrisi... Grazie per i suoi sguardi fugaci... Grazie per i mille compiti... (beh forse, per quelli, un po' meno) Grazie per essere entrata nei nostri cuori... Grazie... grazie... ... per tutto!!! Per la prof.ssa Stante, la sua, per sempre, 2°B ('07-'08) 1a Fiera del Libro per Ragazzi Premio Regionale ENERGIOCHI 4-5 Giugno 2008 Lanciano Scuola Media Umberto I 2007/2008 a Incontro con la scrittrice Angela Nanetti 5 Giugno, ore 9.00 “Un pianeta che soffre” di Flavia Fioretti 1a E “NOTIZIE DALL' INTERNO” - La comunità scolastica dell’UMBERTO I ringrazia e saluta con affetto 2 docenti che quest’anno lasciano la scuola: la Prof.ssa Wanda Sciorilli e la Prof.ssa Rosanna Stante. Come non ricordare dell’una il benevole sorriso verso ogni alunno e la capacità di vedere in tutti qualcosa di buono e bello, GRAZIE WANDA! Della Prof.ssa Stante, l’autorevolezza e l’amabilità verso i “suoi” ragazzi, l’entusiasmo profuso in progetti, teatro, concorsi, la sua idea di scuola come laboratorio creativo che apre la mente e il cuore. GRAZIE ROSANNA. 2 • Il mondo in una scuola • LA CONVENZIONE DEI DIRITTI DELLʼ INFANZIA Il giorno 20 novembre, la Convenzione dei Diritti per lʼ Infanzia ha compiuto ben 18 anni. Il giorno seguente ne abbiamo parlato in Attualità classe con la nostra insegnante, la professoressa Moretti, che ha portato un poster cui sono scritti gli articoli della Convenzione . Lo abbiamo letto e commentato insieme, si tratta del primo vero trattato che contiene i diritti dei minori che, proprio grazie alla convenzione internazionale, sono universalmente riconosciuti dagli stati. Essa è un documento forte e valido, uno strumento giuridico di notevole importanza a cui si può fare riferimento per garantire a tutti i bambini del mondo uguaglianza di opportunità e un futuro migliore. Eʼ stata approvata il 20 novembre 1989 dellʼ Assemblea Generale dellʼ ONU e ratificata da 191 stati (ad esclusione di Stati Uniti e Svizzera) Si è affiancata a due trattati già esistenti: i Patti sui diritti umani del 1966 e la Convenzione delle discriminazioni contro la donna del 1979. Vengono sanciti in vari articoli i diritti dei bambini e i doveri degli stati a garantire tali diritti. Viene affermato che un bambino ha diritto alla vita e a crescere; ad essere protetto; a ricevere le cure necessarie per il suo benessere; ha diritto alla famiglia, al proprio nome e alla nazionalità. Inoltre si afferma che un bambino non può essere separato dai propri genitori, a meno che non venga maltrattato da essi. Ha diritto di potersi esprimere liberamente e poter dire la propria opinione su tutte le cose che lo riguardano. Viene ribadita lʼ importanza dellʼ istruzione, della salute, il rispetto della diversità, lʼimportanza del gioco. Gli stati devono tutelare tutto questo e far conoscere i diritti dei bambini sia agli stessi bambini che agli adulti. Si tratta senza dubbio di un documento che esprime grande senso di civiltà, cultura e rispetto dellʼessere umano. Flavia Fioretti 1°E L A T R A G E D I A D I G R AV I N A Francesco e Salvatore Pappalardi come sono morti? Due ragazzini sono morti senza sapere come e da chi sono stati uccisi. Chiedo, sia stata una casualità che sono caduti in quel pozzo? Sarà stato il padre? Incarcerato e ora rilasciato. Ciccio è morto prima e Tore dopo. Questi ragazzini sono morti di fame e di sete dopo una lunga agonia, lʼuno ha visto soffrire lʼaltro. Dobbiamo credere che il padre li abbia buttati giù? Oppure stavano fuggendo da una punizione inflitta sempre dal padre? Dato di fatto che questi fratellini sono morti, e nemmeno la giustizia potrà placare il dolore dei famigliari, spero che non si verificheranno più fatti del genere. Graziana Bomba 2°D SOMMARIO Attualità Adolescenza Vita della scuola Costituzione (inserto) pag. 2 pag. 4 pag. 7 I-IV Creatività Musica Cinema e TV Sport pag. 14 pag. 16 pag. 18 pag. 19 VOGLIAMO UNA TV INTELLIGENTE La televisione, così come qualsiasi altro strumento tecnologico, può presentare aspetti negativi e positivi. Oggi esistono numerosissime reti televisive, pubbliche e private, per cui occorre una gestione corretta dei programmi affinchè essa eserciti in modo democratico il suo ruolo di mediazione culturale e politica. La televisione è entrata in ogni casa, spesso, la nostra vita è ritmata sugli orari dei programmi televisivi. Questo moderno mezzo di comunicazione di massa , insieme ad altri strumenti non e negativo, ma negativo può essere lʼuso che se ne fa. Per esempio, lʼautomobile è un mezzo molto utile per le persone per raggiungere il posto di lavoro, per viaggiare, per casi di emergenza, ma la stessa automobile può diventare fonte di disagio perché inquina, è pericolosa e dannosa per lʼambiente. La stessa cosa si può dire della televisione. Oggi essa rappresenta uno dei più importanti canali di accesso della cultura ufficiale: non è un paradosso affermare che insegna di quanto faccia la scuola dellʼ obbligo: è innegabile che essa, raggiungendo ed informando più persone le sensibilizzi sui problemi, sugli avvenimenti e risvegli, a volte, le loro coscienze assopite, li istruisce anche attraverso gli spettacoli leggeri. Il merito più grande della televisione, soprattutto quella italiana, resta comunque lʼavvenuta unificazione linguistica: lo spettacolo televisivo giunge in ogni casa, in ogni luogo, spesso è lʼunico mezzo di contatto con lʼesterno perché favorisce la comunicazione tra amici e compagni. Le immagini della tv, infatti diventano poi oggetto di discussionecommento con i coetanei, dal momento esse vengono vissute in modo diretto e, quindi ricco emotivamente. Alla televisione però si muovono diverse accuse: innanzitutto che contribuisce alla disgregazione del nucleo famigliare, nel senso che ci si concentra sul video , rinunciando al dialogo e allo scambio di idee Un altro aspetto negativo è legato alla dipendenza, soprattutto, da parte dei bambini e dei ragazzi, per non parlare poi dei programmi a carattere demenziale, piuttosto che culturali; molti documentari hanno lasciato il posto ai cosiddetti “reality show”, dove persone più o meno famose mettono la loro vita e la loro privacy sotto i riflettori in cambio di un poʼ di fama. Questo rapido declino della tv “intelligente” porta ad una involuzione del lessico usato nelle trasmissioni, fino allʼutilizzo dei termini rozzi e poco consoni, che possono essere ascoltati anche dai bambini, i quali sono, spesso, portati ad utilizzare questi termini o frasi volgari. Tutto ciò credo sia inevitabile perché al pubblico piacciono di più la trasmissioni “spazzatura” , piuttosto che quelle intelligenti. Vi è tutta una corsa per creare il programma più stupido possibile…sembra quasi che più un programma sia volgare più ottenga successo, come ad esempi : il Grande Fratello. Quasi tutti questi programmi sono trasmessi su Mediaset, una televisione molto più commerciale rispetto alla RAI che, purtroppo, anchʼessa si sta portando a livelli culturali più bassi, per far fronte al calo degli ascolti. Anche la pubblicità ultimamente tende ad essere molto più volgare rispetto al passato; infatti negli spot odierni cʼè un abbondante uso di immagini al limite del pudore, accompagnate da doppi sensi e allusioni implicite. La tv viene anche influenzata dalla società , ma è anche vero che essa ci impone cosa dobbiamo vedere e noi ci lasciamo coinvolgere. Siamo passivi e il rischio è che diventiamo acritici , ovvero, non più in grado di giudicare ciò che è bello e ciò che è brutto, ciò che è interessante e ciò che è utile. In conclusione penso che sia importante e necessario porre attenzione alla scelta dei programmi , specie per quanto riguarda i film particolarmente violenti e diseducativi. Quello che però va considerato come lʼaspetto più pericoloso è lʼenorme potenzialità che ha la televisione di indirizzare lʼutente verso le scelte ed opinioni politiche attraverso la manipolazione delle notizie: la televisione diviene così uno strumento di potere politico ed economico nelle mani delle classi democratiche. Probabilmente, la tv continuerà a decadere fino a quando gli ascolti non inizieranno a vedere programmi più colti. Lorenzo Fattore 3°B • Il mondo in una scuola • L O S F R U T TA M E N TO M I N O R I L E Ciao , mi chiamo Cristiano. Sono un ragazzino di 12 anni . Come tutti i bambini normali vado a scuola, studio, torno a casa, e dopo aver fatto i compiti mi rilasso. Una vita normale, anzi, normalissima direi. La vita che ogni bambino o bambina dovrebbe avere. “Dovrebbe” perché non tutti ce lʼhanno. Intendo dire che parecchi bambini, sia in Africa, che in Europa o in qualsiasi altro stato del mon- do vengono sfruttati lavorando al posto dei maggiorenni. Quello dello sfruttamento è un atto da persone incivili… non sono dʼaccordo con queste azioni soprattutto per le leggi stabilite che vietano il lavoro ai ragazzi di età inferiore ai 16 anni, ma anche per il fatto (che io penso sia vero) che la gioventù è il momento più bello della nostra vita. Noi ragazzini dobbiamo godere questi momenti giocan- do, divertendoci, facendo amicizie e accumulando energie per altre nuove attività. Se questi si sfruttano in questo modo, in futuro si potranno avere ricordi bellissimi dellʼinfanzia. Al contrario, se si lavora, in futuro non si potrà riuscire nemmeno a ricordare e sarà meglio cercare di dimenticare questi brutti ricordi. Perdere lʼinfanzia e lʼadolescenza può influire comportamenti maneschi alla per- sona. Si accumula tanta rabbia per non aver avuto, come tutti, momenti ammirevoli. Si può anche diventare violenti, ribelli e ci si rifugia in realtà immaginarie. Mi dispiace per quei bambini. So che è dura , ma non posso immaginare quanto lo è. Quindi lʼunica cosa che posso fare è sperare che io non possa avere questa vita e che nessuno la possa avere. Cristiano Marfisi 1°B TIBET INQUIETO Gli eventi in Tibet di questi giorni riportano alla luce una tragedia che si consuma da oltre 50 anni sotto gli occhi indifferenti e talora complici della comunità internazionale. Il Tibet ha una storia secolare di indipendenza che risale al 127 a.C. ed è durata fino al 1950, anno in cui fu incluso dalla Repubblica Popolare Cinese. Questo effetto fu una chiara violazione delle leggi internazionali. A tuttʼoggi il Tibet è represso dallʼ occupazione cinese, illegale e repressiva. Inizialmente il Dalai Lama , capo di stato e guida spirituale del Tibet, fermo sostenitore della non-violenza, tentò per 8 anni di coesistere pacificamente con i cinesi , ma il 10 marzo del 1959 la resistenza tibetana sfociò in una insurrezione nazionale , contro i cinesi. Lʼ esercito cinese schiaccio lʼinsurrezione , uccidendo in quella data più di 87.000 tibetani, nel solo Tibet centrale. Il Dalai Lama, i membri del suo governo e circa 80.000 tibetani fuggirono dal Tibet cercando asilo politico in India, in Nepal e in Bhutan. Oggi vi sono più di 120.000 tibetani in esilio, inclusi 5.000 che vivono al di fuori del subcontinente indiano. Per sfuggire alle persecuzioni cinesi, dal Tibet continuano ad arrivare moltissimi profughi. Le Nazioni Unite più volte, a proposito del Tibet, hanno espresso serie preoccupazione per la violazione dei diritti umani e hanno invocato la cessazione di pratiche che privano il popolo tibetano della propria libertà compreso il proprio diritto allʼautodeterminazione. Nellʼarco di un cinquantennio, per vincere il radicato spirito di indipendenza dei tibetani, il governo cinese ha messo in atto un programma sistematico di eliminazione di tutti i punti di riferimento culturale e religioso che ha portato alla distruzione totale di scuole, biblioteche, luoghi di culto e opere dʼarte sacra. Uno degli aspetti più penosi della dominazione cinese è stato il “thamzing” : pratica che li costringeva ad autoaccusarsi di crimini non commessi. I bambini erano costretti ad accusare i genitori e a lapidarli. Tanti sono stati costretti a pagare i proiettili usati per ucciderli e a ringraziare i cinesi per aver eliminato “elementi anti sociali”prima di essere uccisi. Le donne tibetane sono soggette tuttora a sterilizzazioni forzate e aborti: il potere cinese vuole che i cinesi in Tibet siano sempre più numerosi e i tibetani sempre meno. Le donne tibetane vengono spesso sterilizzate in condizioni spaventose. Tutte le donne in età fertile del paese vengono radunate a forza davanti a una tenda montata allo scopo. Sono costrette ad attendere il loro turno ascoltando le grida della donna ope- rata allʼinterno. Non ci sono anestesie, altissima è la percentuale delle donne morte per infezione. Le donne tibetane si rifiutano di partorire negli ospedali perché in molti casi il bimbo viene sottratto e dichiarato “morto durante il parto”. Si calcola che in questi quattro decenni 1.200.000 tibetani siano morti a causa della repressione e degli sconvolgimenti sociali ed economici che ne sono derivati. In questa tragedia non cʼè solo la sofferenza umana, ma anche il rischio della scomparsa di una autentica cultura di pace basata sugli insegnamenti buddhisti di non violenza e di rispetto degli altri , lʼ esempio concreto che un popolo oppresso può lottare per i propri diritti senza perdere la propria umanità. Inoltre il Tibet è diventata une vasta base militare che ospita buona parte della forza missilistica cinese, con 350 testate nucleari. Esistono numerose ci sono numerose miniere di uranio dove la manodopera è quasi esclusivamente tibetana; parecchie persone vivono nei villaggi vicini alle basi atomiche, ai luoghi di interramento della scorie e alle miniere di uranio, e quindi continuano a nascere bambini deformi, i campi non danno più colture, gli animali muoiono e le acque dei fiumi sono contaminate da materiale radioattivo. Le risorse naturali e la fragile economia del Tibet stanno per essere irrimediabilmente distrutte. Gli animali selvatici sono stati sterminati, le foreste abbattute e il terreno eroso. La deforestazione procede dal 1963. Più di 6.000 monasteri, templi ed edifici sono stati razziati e distrutti. Migliaia di statue dʼoro sono state fuse e trasformate in lingotti dʼoro e trasportate a Pechino. La Cina proibisce al Tibet lʼinsegnamento lo studio e il buddhismo. Lʼodierna appartenenza di libertà religiosa è stata proclamata unicamente per fini di propaganda e turismo. Finti monaci, finti monasteri, i veri invece vengono cacciati, maltrattati e imprigionati. In Tibet vi era unʼ antica civiltà non tecnologica, ma estremamente progredita nella conoscenza dellʼuomo: infatti il buddhismo è una scienza della mente e una filosofia di vita oltre che una religione. Da tutto il mondo si eleva in questi giorni piena condanna di quello che sta accadendo in Tibet e si chiede alla Cina la cessazione della sanguinosa repressione , invitando alla soluzione pacifica della questione. La Cina deve fare passi concreti per il rispetto dei diritti umani in cambio dellʼopportunità economica e mediatica rappresentata appunto dalle prossime Olimpiadi. Lorenzo Marini 3°D IL DIDITI, O DROGATO DEL TELEFONINO Creatura recentemente apparsa ma ormai tristemente nota. Il suo dramma non è il cellulare, ma la dipendenza, cioè il non saper rinunciare al telefonino nei luoghi più improbabili e nelle situazioni più scomode. Per questa ragione è detto DDT , ovvero Drogato Da Telefonino. Ad esempio il DDT è appena entrato nel bar e il cellulare trilla mentre sta bevendo il cappuccino. Il DDT continua a bere con la destra e risponde con la sinistra, oppure intinge il cellulare nella tazza e si attacca la brioche allʼorecchio. Il DDT risponde in qualsiasi occasione , situazione o posizione. La sua prerogativa è infatti “ lʼ effetto colt”: non si può sentire un trillo senza estrarre di tasca lʼ arma, vive sempre allʼerta come un pistolero, risponde velocissimo non solo al trillo del suo cellulare, ma anche a quello del vicino, al trillo della cassa, ai trilli dei telefonini in tv e, in campagna, anche al canto dei grilli. Il telefonino è diventato il mezzo di comunicazione per eccellenza di una schiera sempre più ampia di giovanissimi che sono tra i più preparati nellʼutilizzare tutte le funzioni multimediali. Sono certamente loro quelli che passano più tempo sulle tastiere e sono certamente loro che attribuiscono un grande valore al possesso del telefonino come una questione di immagine. Questo ha fatto si che il telefonino diventasse uno strumento utile al proprio riconoscimento, necessario affinché ci si senta integrati nel gruppo, delle nuove tribù urbane, tutte ben integrate nella postmodernità grazie appunto alla tecnologia. Roberta Fattore 2°B 3 4 • Il mondo in una scuola • I G I O VA N I E L A T V Adolescenza UN PERIODO IMPORTANTE Adolescenza una parola che racchiude un periodo di vite che va dallʼinfanzia allʼetà adulta, in cui avvengono continui cambiamenti fisici e psicologici. Questi cambiamenti disorientano, preoccupano e rendono insicuro lʼadolescente che si vede in modo diverso. Uno dei problemi quotidiani è il litigio con i genitori che avviene per un semplice fraintendimento o perché lʼadolescente è nervoso e risponde bruscamente. Visti talvolta i difficili rapporti con i genitori lʼadolescente trascorre molto tempo con i suoi coetanei. È molto importante scegliere la giusta compagnia perché nei momenti di crisi viene appoggiato dalla loro comprensione. Lʼadolescenza è anche un periodo in cui il/la ragazzo/a non riesce a staccarsi dai ricordi dellʼ infanzia. In questa difficile fase il giovane si sente, in un certo modo, già grande e, a volte, fa qualche “pazzia” per attirare lʼattenzione di genitori e professori. Durante lʼadolescenza il ragazzo sviluppa anche una logica e un pensiero formale, inizia a parlare come un vero e proprio adulto. Molti adolescenti, in questo periodo, hanno poca voglia di studiare e il rapporto con i professori non è sempre positivo. In classe alcuni ragazzi si divertono a creare situazioni di imbarazzo, di scompiglio e di nervosismo durante le varie ore di lezione. In questa fase le ragazze curano molto lʼ aspetto estetico e si interessano, sempre di più, al modo in cui si vestono, se sono alla moda o no. Un altro aspetto importante sono i capelli sempre in ordine, con la piega ben fatta. In questo periodo iniziano a truccarsi per apparire più belle. In pratica man mano che crescono acquisiscono sempre di più un look perfetto! ADOLESCENZA LA BASE DI UNA VITA FUTURA. Collini Erika 2°E Al giorno dʼoggi lʼinformazione viene trasmessa ovunque grazie a grandi canali di comunicazione di massa: I MASS MEDIA. Invenzione dellʼultimo secolo,la televisione è il più potente strumento di informazione facilmente comprensibile a tutti,che offre immagini reali più chiare ed incisive di qualsiasi articolo di stampa. Essa presenta però numerosi aspetti negativi di cui un normale utente non si cura. Io credo,come molti,che la televisione sia stata una delle più grandi invenzioni ed è molto piacevole guardarla nel tempo libero,ma ormai non è possibile perché si trasmettono solo propagande,pubblicità e film senza senso e per niente educativi. Innanzitutto la televisione ha la capacità di distorcere le notizie in vario modo; fornisce le cosiddette “pseudo-notizie”,creando delle informazioni esagerate sulla base di fatti che comunemente resterebbero inosservati; farcisce le notizie di false statistiche per aver un maggior numero di ascolti. Per non parlare delle interviste “casuali”,in cui lʼintervistatore si aggira per la strade fermando i passanti per chiedere la loro opinione,come se lʼopinione di un povero malcapitato preso a “caso” possa rappresentare lʼopinione di tutta la nazione. La televisione può essere anche strumento di propaganda politica. Ma non è tutto qui. La televisione di oggi privilegia lʼattacco,la trasgressione e lʼaggressività per colpire lo spettatore e trattenerlo col fiato sospeso fino alla fine della trasmissione. La trasmissione-spezzatura diventa un sorta di “droga” e genera gli stessi effetti di una vera astinenza:nervoso,irritabilità,agitazione. Nellʼadolescente le conseguenze sono ancora più serie. Lʼetà che va dai 13 ai 16 anni è contraddistinta dal cambiamento,dalla ricerca di unʼidentità,dal confronto che si cerca tramite “modelli”,che purtroppo sono anche i “vip” della tv,quelle statuine perfette dalla vita simile ad un invidiabile fiaba. Il problema è che non è accettabile un paragone tra una ragazzina e una velina,ma purtroppo le adolescenti cadono nellʼerrore di mettersi a confronto con personaggi esteticamente perfetti,finendo per deprimersi vedendo le differenze. Entra così,nelle case,anche la violenza,modelli brutali e diseducativo per bambini e adulti. I bambini e gli adolescenti dʼoggi trascorrono in un anno più ore di fronte alla TV,che nelle aule scolastiche assimilando modelli di scarso valore qualitativo che penalizzano la cultura e la loro crescita civile ed in particolare lo spirito critico. La televisione dʼoggi non si preoccupa di trasmettere informazioni e programmi culturali ma solo slogan per vedere di più. Qualsiasi programma,TG compresi,è infarcito di spot che a mio avviso,ne riducono la credibilità. Al contrario,molti dicono che la televisione sia un ottimo modello da seguire e che potrebbe essere sostituito alla scuola. Dicono che la televisione non ha mai fatto male a nessuno anzi,ha sempre contribuito alla crescita di tutti i bambini e ha rivoluzionato la comunicazione. Infatti prima, quando non cʼera la televisione,non si poteva sapere quello che succedeva mentre adesso si possono conoscere le condizioni di tutto il mondo. La televisione ci fa anche rivivere avvenimenti del passato come ad esempio dei Festival che si sono svolti molti anni prima. La televisione sotto questo punto di vista è molto utile e nessuno lo mette in dubbio;lʼunico vero aspetto negativo che ha portato è la mancanza di dialogo nelle famiglie perché prima,quando la sera quando ci si ritrovava tutti riuniti a tavola,non essendoci la televisione,la famiglia parlava e dialogava dei fatti che erano allʼindice del giorno o semplicemente del più o del meno,mentre adesso si è così presi dalle trasmissioni in corso che di dialogare non se ne perla più. Si deve tuttavia constatare che le emittenti televisive continuano a programmare anche durante le fasce protette,trasmissioni ad alto contenuto di violenza e a consentire un notevole affollamento di interruzioni pubblicitarie. In conclusione io penso che la televisione sia utile per tenerci informati sui fatti e sugli avvenimenti ma allo stesso tempo sia uno strumento che porta problemi e porta dipendenza quindi evitiamo di farci influenzare per il nostro bene e per il bene degli altri. Bellisario Lorenza 3°B Lʼ A M I C I Z I A Con lʼamicizia si indica un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone dello stesso o di differente sesso,e in genere le amicizie nascono anche dallʼuomo allʼanimale o viceversa. Il tema dellʼamicizia è al centro di innumerevoli opere dellʼarte e dellʼingegno; fu tratto già da “ARISTOTELE” e “CICERONE”ed è oggetto di canzoni,testi letterari,opere filmiche ecc… solitamente,si distinguono diversi gradi di amicizia,dallʼamicizia casuale legata a una simpatia che emerge in una certa circostanza magari in modo temporaneo. Lʼamicizia è stata considerata in ogni epoca una delle esperienze umane fondamentali,ed è stata santificata da tutte le religioni. Ad esempio i Greci portavano come esempio lʼamicizia portata alle estreme conseguenze quella fra “ORESTE” e “PILADE”. Per gli antichi romani,popolo,almeno alle origini,molto pratico e poco portato a enfatizzare i sentimenti umani,equivaleva alla “SODALITAS”,cioè alla solidarietà fra gruppi di individui,accomunati da uno stesso scopo pratico da raggiungere,come ad esempio i legionari impegnati nelle campagne di conquista. Le amicizie vengono dopo il rapporto con i genitori. Nel periodo che interrompe fra la fine dellʼinfanzia e lʼinizio dellʼetà adulta,gli amici sono spesso la componente più importante nella vita emotiva dellʼadolescente,e spesso raggiungono un livello di intensità mai più eguagliato in seguito. Le prime forme dʼamicizia si possono avere anche nei primi anni di vita quando i bambini condividono gli stessi giochi e le stesse esperienze ludiche e di crescita. I bimbi piccoli incontrano i loro coetanei allʼinterno del nido e con loro instaurano delle semplici relazioni che ancora non si possono definire amicizia. Due bambini che giocano insieme entrano in relazione e si conoscono a vicenda. Con lʼingresso nella scuola materna,i bambini imparano le abilità fondamentali che servono per lo sviluppo e la nascita di nuove amicizie. Ma le amicizie che sono destinate a durare più a lungo e a rimanere impresse nella memoria di ogni bambino,sono quelle che nascono tra i banchi di scuola. Nella scuola elementare i bambini trascorrono molte ore con i loro compagni e cercano punti di riferimento allʼinterno della classe. Solitamente il punto di riferimento è un compagno dello stesso sesso,ma può anche accadere che nascono amicizie tra coetanei di sesso differente. Le amicizie alla fine della scuola elementare sono ormai consolidate e solitamente destinate a cambiare con lʼingresso alla scuola media. Ad esempio io e la mia migliore amica Martina DʼUrbano siamo molto unite e così continueremo ad essere in seguito nella nostra vita. De Luca Alice 2°B • Il mondo in una scuola • NOI ADOLESCENTI 19 Febbraio Ciao diario,come va? A me abbastanza male. Oggi prima di uscire,la solita discussione con mia madre: “Ma dove hai la testa? Sei troppo distratta! Ma che ti appendi il muso,non sai quali sono davvero le cose brutte della vita!”. Crede di sapere tutto della mia vita,invece non sa come mi sento,non sa che inseguo sogni impossibili da realizzare…. E allora guardo alla finestra e penso: sarebbe bello avere un ascensore per le stelle (“stelle” inteso come “sogni”),premere un bottone e ritrovarsi in cima. Invece no,per raggiungere le nostre stelle abbiamo a disposizione solo una vecchia e traballante scala di legno,che proviamo a salire pian piano… Ma ecco che basta un passo azzardato e cadiamo giù. A noi non importa,riprendiamo a salire,perché vogliamo arrivare a quella stella. Allora ricominciamo dal primo gradino mentre da sotto ci gridano: “scendi ti farai male!”. Ma noi andiamo sempre più su,i pezzi di legno ci feriscono e lasciano profonde ferite. E quando ci sembra di essere quasi arrivati… bhoom!! Ricadiamo giù,ed allora ci arrendiamo,lasciamo a qualcun altro quella stella,pensando che forze non ne siamo allʼaltezza. Caro diario vorrei tanto scappare da tutto e da tutti. Qualcuno dice: “è lʼetà che fa pensare queste cose.” Ma no,non è lʼetà,sono io che penso questo,è la mia vita. Poi ripenso ad una frase che ho sentito tante volte,che ho letto su tanti diari; di tutte le frasi che ho letto è quella che ha più significato: “Non può piovere per sempre…” Vabbè,diario,si è fatto tardi,ora devo andare. De Juliis Francesca 2°D RIFLESSIONI DOPO LA LETTURA DELLA POESIA “A SILVIA” DI LEOPARDI Io ho sempre pensato che della vita bisogna considerare sia gli aspetti positivi che negativi. Lʼottimismo è una delle qualità migliori che possa avere una persona, ma a volte lʼessere sicuri che tutto andrà per il meglio porta ad avere una mancanza di giudizio nelle proprie azioni, di capacità di saper riflettere e gestire le situazioni. I momenti difficili, le delusioni servono proprio a far maturare una persona e saper riconoscere un proprio errore è anche segno di umiltà e lealtà. Per me lʼottimismo è la capacità di non arrendersi, di trovare un sorriso nei momenti difficili non solo per te stesso ma anche per gli altri. Trovo invece che il pessimismo sia una delle peggiori qualità, sinonimo di debolezza pigrizia e non riconoscenza verso i valori della vita. A volte si è talmente fortunati che non ci se ne rende conto, siamo offuscati da tutta questa fortuna che pretendiamo sempre di più fino a dove non possiamo ottenere de è lì che di colpo ci si butta giù, non si riesce a trovare una spiegazione, una soluzione, e ci dimentichiamo di tutto quello che abbiamo avuto e che avremo in futuro. Leopardi ha invece una visione così pessimistica della vita perché si sente tradita da essa, da tutte le ingiustizie e le cattiverie. Io credo che a volte la vita metta alla prova ognuno di noi anche se non ce ne rendiamo conto. Ma è proprio la forza di non arrendersi di fronte alla morte di un amico o di un parente che ci rende liberi da tutto ciò che può ostacolarci. Credo che tutto questo si possa combattere con la speranza, un valore molto importante che purtroppo non tutti riescono a rendere propria. La speranza si può trovare in qualunque cosa a cui credi fermamente, per la quale dai la vita e che quindi diventa una sorta di ragione per vivere. Può essere uno sport, il proprio lavoro, la famiglia, la musica o la fede. Sono le cose che ci piacciono che rendono felice la nostra vita, bisogna dedicarsi soprattutto a queste, coltivarle e usarle come medicina nei momenti di crisi. Lʼimportante è anche non cadere nella trappola dellʼillusione. Eʼ qualcosa di astratto lʼillusione, che tu non puoi vedere,constatare ma puoi im- maginare, Si può paragonare alla droga, perché in un primo momento ti rende felice, sicura di te, ma nel momento della verità ti delude, ti inganna, e senti che il mondo ti sia crollato addosso, che gli altri ti abbiano voltato le spalle quando magari è solo una tua impressione. Quando si tratta di qualcosa di veramente serio uscirne è difficile e complicato ed è proprio in questi momenti che entra in gioco la speranza. A me personalmente è capitato alcune volte di illudermi ma per cose futili e leggere nelle quali si può uscire facilmente. Mi rendo conto che crescendo anche i problemi si ingrandiscono forse perché a volte sei anche tu stesso a volerlo. Ciò che conta però è guardarsi intorno, ripercorrere la tua vita, mettendola a confronto anche con quelle degli altri rendendosi conto dei bei momenti passati in cui avevi tanta voglia di andare avanti e ritrovare questa voglia non nelle illusione e nei sogni ma nelle cose concrete per le quali vale veramente la pena di vivere. 20 Febbraio Caro diario,oggi è stata una giornata qualunque,ma a suo modo fantastica. Mi sono svegliata e subito lʼidea di uscire allʼaria aperta,a godere del meraviglioso mondo,mi ha reso felice. Appena ho aperto gli occhi ho sorriso. Sono uscita a fare una passeggiata sotto il cielo azzurro,di fronte a me vedevo le montagne piene di neve: era la prima nevicata della stagione,che le rendeva bellissime. Gli uccelli cantavano e mi sentivo libera,proprio come loro. Mentre ascoltavo della musica,ripensavo ai giorni più belli della mia vita,alle persone più care,che mi hanno dato tanto e alle quali devo la mia felicità. Ora sono qui,diario,a raccontarti di questa mia giornata “qualunque” non è successo niente dʼimportante,eppure sono stata semplicemente felice! Di Sipio Raffaella 2°D Il significato del Parkour Immagina di essere rincorso da una persona che potrebbe mettere a rischio la tua vita… E di stare sfuggendo usando solamente la abilità del tuo corpo. Ogni movimento, salto, arrampicata che fai per sfuggire è “Parkour”. Immagina di dover andare, sempre e unicamente con le capacità che il tuo corpo ti offre, da un punto A ad un punto B nel modo più veloce e fluido possibile. Il metodo con il quale ottenere questo risultato è il “Parkour”. Spesso il Parkour viene confuso con il Freerunning, atra disciplina ti tipo urbano nella quale lʼobiettivo è eseguire movimenti spettacolari. Basti ragionare sullʼetimologia della parola stessa per comprenderne lʼobiettivo: free=libera, running=corsa. Nel freerunning quindi ogni movimento è libero; al contrario del Parkour che ha come obbiettivo lʼefficacia, ma soprattutto lʼefficienza del movimento stesso. Questa errata concezione deriva da molti video presenti in rete ed a siti che promuovono il Freerunning etichettandolo Parkour. Altra errata concezione deriva dai media e da genitori IMHO irresponsabili , che non essendo in grado di tenere i loro figli lontani dai guai, accusano il parkour per i danni che i bambini stessi fanno si fanno giocando: mi spiego. Alcuni video che si trovano in rete, ed alcuni pezzi di film, promuovono il Parkour come “quello sport nel quale ci si butta dai palazzi e si salta tra i tetti delle case”. Alcuni giornalisti, in mancanza di notizie da pubblicare. Ogni tanto scrivono articoli nei quali, noi traceurs veniamo definiti delinquenti. Personalmente non abbiamo problemi se ci danno dei pazzi (scusate per il pluralis maiestatis), vedendoci saltare in giro per la città, ma non posso tollerare di essere delinquente. Non lo posso tollerare perché noi traceurs in primis teniamo pulite, non rompiamo parti di proprietà pubblica in quanto reputate la nostra “sala giochi”. Inoltre evitiamo di praticare parkour in presenza di bambini per paura della sicura emulazione che otterremmo. Io pratico Parkour da 2 mesi e poco tempo ma basta per farti capire quanto è bello essere un traceurs. Ho scelto di praticare parkour perché ne sono rimasto subito affascinato guardando dei ragazzi più grandi di me mentre si allenavano. Considerata la mia età 13 anni posso e devo ancore migliorare e spero un giorno di incontrare David Belle, la persona che ha inventato il Parkour negli anni ʼ90 Gabriele Iacovella IIB Claudia Calabrese 3°C L A TA L PA 0 7 Questʼanno,io ed i miei amici,abbiamo fondato una banda che abbiamo soprannominato “LA TALPA 07”. La talpa perché abbiamo cercato di costruire una casetta sottoterra,e 07,lʼanno in cui è stata fondata la banda. Questa è costituita da sei persone. Siamo di tre età diverse. Siamo organizzati: cʼè un capo, un vicecapo, io, ed altri quattro ragazzi che eseguono gli ordini o, se non si è dʼaccordo su qualcosa, si vota. Abbiamo cercato di costruire una capanna sotterranea. Abbiamo dovuto zappare e scavare per due giorni finchè non è diventato buio. Scappavamo perché avevamo paura degli animali che di solito uscivano di notte. Ma ad un certo punto,ci siamo stancati,e siamo rimasti solo io e Giulio a scavare. Io però mi sono ferito con un attrezzo. È gocciolato sangue finchè ha fatto buio ed ognuno è tornato a casa sua. Io sono andato a casa di Giulio e mi sono disinfettato la ferita. Poi abbiamo pasticciato un poʼ. Abbiamo capito che,costruire quella capanna,è un poʼ troppo complicato,impegnativo e pericoloso. Perciò,niente più capannina sotterranea. Ma la banda è rimasta unita. Ci vediamo tutti,ogni giorno,sullʼautobus. Dobbiamo cambiare solo stile di capanna, una meno impegnativa e pericolosa,fatta con le canne. Il nome può rimanere lo stesso. In fondo,è simpatico. La banda si scioglierà quando penseremo di essere già troppo grandi per andare a costruire capanne in giro per Rizzacorno. Martelli Andrea 2°A 5 6 • Il mondo in una scuola • TV: VIZIO O DROGA? La televisione si presenta come uno dei beni a cui non si può rinunciare,e non può essere altrimenti, dato che ogni giorno,almeno per 2-3 ore, ognuno di noi non ne può fare a meno nonostante i lamenti dei genitori. Ecco dove i ragazzi apprendono il loro modo di parlare, il loro comportamento scorretto e maleducato,per questo la tv è stata definita la droga dei giovani. Più che droga la chiamerei vizio, un vizio vero e proprio visto che i giovani, a volte, ritengono che la televisione sia più importante del dialogo, dello studio e di altri valori pur sempre rilevanti. Perché siamo così attratti dalla televisione? Si può togliere questo vizio? Quali sono le ragioni per cui ci interessa tanto? Guardando la televisione ci si può distrarre, divertirsi ma al tempo stesso apprendere informazioni; se si vede in compagnia si possono fare battute per ridere,scambiarsi idee. Da questa drogavizio è facile uscire,basta soltanto passare il tempo facendo unʼattività, incontrandosi con gli amici,.... Se proprio non ne potete far a meno di vedere programmi comici e sentire barzellette, accendete la radio mentre fa- Gli adolescenti e le mode Il periodo dellʼadolescenza,è il periodo più critico per la vita di noi ragazzi,un periodo di transizione,in cui non siamo più bambini,ma non possiamo reputarci nemmeno adulti. In questo periodo si è pieni di dubbi,paure,incertezze sul nostro futuro e sul resto. Si cresce,si cambia,si ha paura di mostrarsi come si è veramente,paura di un rifiuto da parte del “gruppo”; la fragilità incombe su di noi,esitiamo,a volte,in quello che facciamo o in quello che vogliamo fare,oppure ci buttiamo senza pensare alle conseguenze, belle o brutte (soprattutto). Il primo pensiero che occupa la mente e lascia poco spazio al resto è lʼAmicizia, trovare amici, anche diventando altre persone, cambiando, vivendo una vita non tua; ci sono anche altri pensieri che ci sollevano da terra e ci fanno dimenticare tutto,come se non esistesse nulla di più importante,uno di questi è lʼAmore; alla nostra età non si potrebbe definire proprio amore,è un sentimento troppo enorme,ma chi lo dice che non si riesca a provarlo?!? Comunque, come dicevo prima,in questo periodo quello che conta di più è lʼAmicizia,ma anche seguire la moda; è normale che i teenager seguano le mode viste in giro dai ragazzi della stessa età,per farsi notare, per potersi unire al gruppo; a chi non piacerebbe entrare nel gruppo dei più “conosciuti”,quelli vestiti meglio,che hanno amicizia in ogni angolo della città?!? Certo,tutti vorrebbero,ma perché CAMBIARE per questo?!? Voglio dire,se sei un ragazzo che non fuma,non beve,non fa il bulletto,insomma un ragazzo come tutti,ma più educato di alcuni,che rispetta gli altri,perché devi diventare quello che non ti piace essere?!? Non entrerai in quel gruppo se sei te stesso,pazienza,vuol dire che non ti meritano loro,non il contrario. È dura si sa,trovare persone che ti apprezzano per come sei,che non vogliono che tu cambi,che accettano ogni tuo difetto; la vita non sarebbe così dura,”tragica”,se tutto quello che cerchi e che vorresti ti cadesse dal cielo,purtroppo. La cosa più importante per far vedere a tutti chi sei veramente è non farsi t r a s c i n a re,condizionare dal resto dei ragazzi,da quello che dicono,che pensano,se sai che non sei come ti descrivono,tu certo puoi dirlo,ma senza farti condizionare,se pensi a quello che dicono gli altri non vivrai mai bene con te stesso. Anchʼio mi trovo in questo periodo, bello o brutto che sia, dalle mille SFACCETTATTURE; ho conosciuto ragazze che si sono trovate in questa situazione,che sono state condizionate,purtroppo da quello che dicevano alcuni ragazzi si sono complicate la vita. In poche parole non ci si deve far condizionare da niente e nessuno, per la moda, il carattere,per tutto. Ogni persona è diversa ed è bello appunto per questo: il mondo è bello perché è vario!! Che sia chiaro,seguire gli altri e la moda,può anche essere una propria scelta,ma non si deve mai tradire la pro- te un disegno o giocando,ad esempio a basket. Nonostante tutto ciò la televisione continua a persistere nella giornata tipo di uno scolaro perché diverte,informa ed appassiona,a volte in modo tale che non si riesce a staccare lo sguardo,lʼattenzione da quella scatola misteriosa. Noi con tutto il cuore vorremmo allontanarla,aiutateci a farlo. La scuola potrebbe farci capire come utilizzarla,come decodificare i suoi massaggi,come diventare dei fruitori attenti e critici. Perché non organizzate qualche attività finalizzata a questo? ADOLESCENZA Sentire che il mondo è meraviglioso. Sentire il vento che accarezza il nostro viso anche quando non c'è. Sentire che si ha ancora una vita intera davanti. Sentire che non c'è una vera fine. L'adolescenza è questa. Questo è il sentirsi liberi, pieni di vita. Quella vita che a volte è presa sottomano, quella vita che facciamo finta di non capire. Perché, nelle nostre menti, c'è spazio solo per le cose peggiori e dannose? Nelle nostre menti, che dovrebbero essere spaziose solo per l'amore, l'affetto, la solidarietà, l'amicizia, e invece dovrebbero essere completamente restrittive per l'odio, la presunzione, la falsità. Spesso non ci accorgiamo che ci allontaniamo sempre più dalla vera meta, sa quello che è veramente l'obiettivo del nostro percorso. Sono parole che pesano e che sono difficili da digerire e da accettare, ma io sono convita che rispecchino al verità. Molti di noi ragazzini perdono la loro personalità man mano che vanno avanti, lasciando il posto a persone che non si rendono conto di ciò che valgono loro, ma soprattutto gli altri. Ormai è diventata surreale la situazione della nostra società. Ragazzini che picchiano, che distruggono moralmente compagni e coetanei al loro parere “diversi”. Ma diversi dove? In che cosa? Diversi perché amano lo studio, amano la conoscenza? Diversi perché non frequentano le persone “giuste” e si limitano alla vita che desiderano, alle soddisfazioni che cercano? Diversi perché amano le persone che vogliono, e che non socializzano con quelle “del gruppo”? Penso che la vera diversità non sia questa. Essere diversi gli uni agli altri è una cosa bellissima, la cosa che rende meraviglioso questo mondo. Tutti abbiamo il diritto di vivere come lo desideriamo noi. E se abbiamo intenzione di vivere una vita negligente e trasandata e, priva di obbiettivi e principi, non rientra nelle nostre possibilità distruggere gli altri. Si, sono le solite, vecchie prediche. Ma perché nessuno le ascolta? Io non riesco a capacitarmi della superficialità che aleggia nell'animo di ognuno di noi. E' come una piccola lama pungente, pronta a colpire chiunque. Un'arma che diventa sempre più presente in noi. Sentire la televisione tutti quegli episodi su ragazzi che si chiudono in casa, diventano anoressici e che si riempiono di complessi è terribile. Ma non ci sentiamo neanche un po' in colpa? Non proviamo neanche ad impersonarci in queste persone? Sento una rabbia che mi scoppia dentro, quando vedo interviste a ragazzi che hanno subito il bullismo, e che hanno paura di farsi vedere in faccia dagli spettatori e che parlano girati. E tutto questo per non essere picchiati o maltratti dai compagni che li fanno sentire così inferiori. Più spregevole ancora, è l'atteggiamento che spesso si assume nei confronti dei nostri coetanei diversamente abili.. Quelle creature che non hanno la possibilità di godersi la vita, e che non hanno la possibilità di esprimere i loro sentimenti nel miglior modo possibile a tutti coloro che li circondano. Loro però dentro loro provano amore per tutti e avversione per nessuno. Ecco, sono loro il vero orgoglio di questo mondo. Sentire che il mondo è meraviglioso. Questo è quello che dovremmo pensare tutti noi. Perché l'adolescenza è bella, quel periodo in cui ti senti più libero, più tranquillo di vivere. L'adolescenza non è quella che viviamo noi oggi. Per alcuni di noi il mondo sembra meraviglioso ... per altri non lo è per niente. Benedetta Marfisi 3°B • Il mondo in una scuola • Vita nella scuola Telecronaca partita della solidarietà Buongiorno telespettatori, si disputerà oggi 17 Gennaio 2008, dopo il rinvio causa neve della seconda edizione della partita della solidarietà, organizzata dalla Scuola Media Statale “Umberto I” di Lanciano. La partita sarà disputata presso il campo mal ridotto “Guido Rosato”. Arbitrerà lʼincontro il giovane debuttante Livio Di Battista della sezione di Lanciano, si sfideranno la “Sezione F” vs “Il resto della scuola”. Le squadre saranno rispettivamente capitate da Di Santo Alessio e da Abbonizio Simone. -Sandro, sono appena arrivate le formazioni attraverso la nostra inviata in campo Monica Vanali. Le due formazioni si schiereranno così: “Sezione F”: Bomba, Marfisi, Giancristofaro, Valentini, Piarulli, Celardo, Falcone, Di Santo, Morena, Di Lorenzo, Tenaglia; “Resto della squadra”: Sorrentino, Brasile, Fioretti, Di Marco, Rapino, Abbonizio, Cancellier, Vitullo, Valentini, Di Campli, Di Marco. - Secondo me Aldo, la “ Seconda F” avrà il suo baricentro in avanti e sfrutterà molto le fasce e le verticalizzazioni su Falcone per far salire la squadra, invece il “Resto della scuola” andrà sicuramente allʼuno contro uno con i suoi uomini più tecnici, come: Cancellier, Vitullo e Valentini. Le due formazioni sono appena entrate in campo per effettuare il riscaldamento. Le due squadre sono molto concentrate, dopo il fischio dellʼarbitro si stanno recando negli spogliatoi per svolgere lʼappello. -Sandro, come andrà a finire la gara?I pronostici dicono che la coppa sarà vinta unʼaltra volta dal “Resto della scuola”, ma mai attendersi troppo ad essi! -Aldo, devo ammettere che su gli spalti cʼè un pubblico caloroso e si intravedono striscioni per ambedue le squadre. Si sentono già i cori. Si inizia, “Sezione F” manovra molto bene la palla, Di Santo verticalizza su Falcone, grande stop, si gira, attenzione, rigore, rigore. Falcone viene atterrato in area e lʼarbitro Di Battista decreta il rigore. Falcone sul dischetto, sistema con cura la palla, guarda il portiere, lʼarbitro fischia, breve saltello, piccola rincorsa, goal, goal, goal!!! Fallllllllllcone!!!!! 1-0. Falcone trafigge il portiere spiazzandolo. -Bel rigore, Sandro, grande precisione. Si riparte a centrocampo, belle triangolazioni del “Resto della scuola” attenzione, tiro Valentini ribattuto irregolarmente da Piarulli con la mano. Il pubblico non ci sta e ci sono fischi per il direttore di gara. Valentini vs Bomba, tiro, grande parata di Bomba, il baby portiere si esalta e respinge il tiro. 10 minuti più recupero alla fine della prima frazione di gioco. Progressione di Falcone, tiro e para in due tempi, lʼestremo difensore avversario. Si conclude così la prima parte di gioco con il risultato di 1-0 a favore della “Sezione F”. Dopo aver preso una tazza di tè caldo, le squadre rientrano in campo con le stesse formazioni. Subito la “Sezione F” si rende pericolosa, bel fraseggio tra Falcone e Morena e questʼultimo colpisce in pieno il palo. Contropiede, il “Resto della scuola” si reca in avanti, Valentini dribbla due persone e viene “falciato” vistosamente in area ancora una volta da Piarulli. -Aldo, il rigore ci sta tutto, gli ha tolto il piede dallʼ appoggio! Sul dischetto cʼè Vitullo, Valentini non se la sente, è pronto. Tiro! Attenzione, miracolo di Bomba la palla va a finire sulla traversa mischia in area e Vitullo non ci pensa due volte e realizza la rete del 1-1. -Sandro, ha prevalso la regola del goal sbagliato, goal subito. I tempi regolamentari si chiudono con il punteggio fissato sullʼ1-1. Si passa ai tempi supplementari. Terzo minuto di gioco, ancora un rigore a favore del “Resto della scuola”. Le proteste sono abissali. - Aldo, controlliamo il tutto con lʼaiuto della moviola, il rigore come si notava non cʼera e questo penalizza il resto della gara. Grande svista arbitrale del neo fischietto lancianese. Vitullo sul dischetto tiro: rete, rete, rete. Vitullo cʼè, porta in avanti i suoi. Lʼ allenatrice della “Sezione F”, Paola Bosco decide di effettuare un cambio esce Valentini entra Spadano, la stessa cosa fa il mister della squadra il “Resto della scuola” esce il deludente Di Campli entra lo scalpitante Corvettiero. “La sezione F” riparte con caparbietà si porta in avanti, mancano quattro minuti più recupero al termine della partita. Corner di Celardo mischia in area,tiro di Spadano, respinto, ancora lui ci prova ed è ancora respinto, arriva Di Santo dalle retrovie che infila la palla in rete e festeggia con la sua squadra sotto la gradinata. Siamo giunti alla fine, sta per iniziare la lotteria dei rigori! Inizia il “ Resto della scuola”. Valentini: rete! Celardo: rete! Vitullo: rete! Piarulli: rete! Abbonizio: rete! Di Lorenzo: tiro…ottima parata del portiere avversario, Cancellier: rete! Di Santo. rete! Le speranze della “Sezione F” stanno svanendo e lʼentusiasmo prevale nella squadra avversaria. Intanto si prosegue con i rigori sugli undici metri ora cʼè Fioretti. Lui ha il rigore decisivo per far vincere la sua squadra, va sul dischetto tiro…palo, palo clamoroso!!! Ultimo tiro dagli undici metri di Falcone per ristabilire la parità. Il “Resto della scuola” spera in uno sbaglio di questʼultimo. Eccolo, va al tiro che castiga Sorrentino, il risultato torna in parità 4-4. Ora si va ad oltranza: Corvettiero tiro e il piccolo portiere fenomeno respinge di pugno. Marfisi ora potrebbe regalare la gioia della vittoria, tutti i suoi compagni gli danno indicazioni… tiro rete, rete, rete, rete!!! I due baby giocatori fanno vincere alla “Sezione F” la coppa della seconda edizione della partita della Solidarietà. Scusate dimenticavo nellʼesultanza, i soldi di questa partita saranno devoluti in beneficenza per lʼAssociazione umanitaria Unicef. Arrivederci al prossimo anno, per la terza edizione, e grazie per lʼ attenzione!!! Marco Falcone 3°F COME IMMAGINI IL TUO DAIMON? Eʼ la domanda a cui hanno risposto molti ragazzi della nostra scuola partecipando ad un concorso indetto da “ALBO SCUOLA” Stella Io penso che il mio daimon sia una cagna dal nome Stella. Eʼ marrone, con qualche macchiolina nera sotto il mento e intorno la bocca. Ha una coda più o meno corta. Eʼ bellissima: quando cʼè sole i suoi peli diventano brillanti come i raggi del sole e dove ci sono le macchioline nere diventano più chiare. La cagna è fedele, giocosa, e quando vede il padrone gli gira intorno e ogni tanto lo rincorre perché vuole da mangiare… e così sono io. Quando stiamo insieme facciamo lunghe passeggiate, vediamo film bellissimi e ci raccontiamo i nostri segreti. Questo è il mio daimon. Lorenzo Cavacini - 1A Frisa La cicala Il mio daimon è una simpatica cicala di 11 anni con un cappello e una collana. Se è arrabbiata si trasforma in una ferocissima tigre con ali e quando, invece, è tranquilla e rilassata in un unicorno con una criniera dʼoro e il corpo bianco con una macchia argentata. Eʼ simpatica, quando racconta tante barzellette, io mi diverto in sua compagnia, certe volte, però, è antipatica. Il mio daimon è una melodiosa cicala perché io sono sfaticato, canta tutto il giorno e la notte viene sempre a rallegrarmi con qualche canzone. Quando torno da scuola mi fermo sotto un albero di pino, lui si mette su un ramo e inizia a cantare le mie canzoni preferite. Dopo saliamo sullʼ autobus e, tornati a casa, mangiamo. Loris Cocco - 1A Frisa 7 8 • Il mondo in una scuola • La farfalla Eʼ la farfalla la manifestazione della mia anima, si chiama Andrea, è maschio. Per me è come la leggerezza, lʼeleganza e la finezza. Me lo immagino bello come il sole, grande, con due antenne color rosa e rosso. Le sue ali di tutti i colori sfumati come lʼarcobaleno. Lui mi incontra prima delle gare, ma anche quando sono triste. Certe volte me lo sento volare basso quando sono giù di morale, invece nei momenti più gioiosi, lo vedo arrivare al cielo, vicino al sole, dove i suoi occhi luccicanti emanano allegria e felicità. Siamo sempre insieme: giochiamo, cantiamo, ci divertiamo un mondo, facciamo lunghe passeggiate sui prati dove io immagino di volare insieme a lui. Sono contenta di avere questo daimon così splendido e unico. Chiara Di Battista - 1A Frisa Il topolino Nel mondo di Lyra ogni persona ha un magico esserino che rappresenta la materializzazione della propria personalità. Il mio magico esserino è un topolino. Il suo nome è Ratatouille ed è un maschietto. Questo topolino rappresenta la timidezza, che è un aspetto importante del mio carattere. Io me lo immagino così: lungo circa 5 cm, ha una coda sottile e lunga, il suo corpo è molto grande e di color grigio con le orecchie rosa e il naso che diventa rosso ogni volta che sente freddo.(Ratatouille) Si nutre di vari tipi di formaggio. Dʼestate lo tengo libero fuori al balcone, invece dʼinverno lo rientro dentro casa. Quando mi arrabbio il mio daimon si trasforma in un gigantesco orco e va su tutte le furie, invece quando sono di buon umore ritorna nelle sue sembianze, cioè un topolino, corre incontro a me e mi abbraccia. Per fortuna Ratatouille prende queste sembianze solo per alcuni giorni. Io e lui facciamo lunghe passeggiate, giochiamo sempre insieme e ci divertiamo. Fabiana Fattore - 1A Frisa Canaine, il mio daimon Non sapevo chi fosse realmente, non me lo sono mai chiesta fino ad ora, devo dire la verità. Ma ora il caro Canaine lo conosco e so chi è... il mio daimon ! viviamo lontano lontano in un paesino sperduto fra le montagne dove tutti ci rispettano e vogliono bene a Canaine;è un dolce cagnolino, amorevole e fedele, che vuole sempre stare con me e non si stanca mai di giocare. È amorevole perché mi vuole bene come io ne voglio a lui e mi coccola sempre, poi standomi vicino con quel morbido pelo è come stare accanto a un peluche; con la sua pallina che si illumina di mille colori, dal giallo allʼazzurro, al verde al bianco; quando però non gioca con la sua pallina essa rimane sempre nera. Io lo adoro perché se per qualche tempo non ci divertiamo insieme,Canaine è sempre lì ad aspettarmi e quando vado da lui è gioioso più che mai. Gli occhi sono marroni, ma ogni volta che è un poʼ triste cambiano colore assumendo sfumature grigie come il suo cuoricino. Le sue orecchie e la sua coda, con cui gioca continuamente, sono bianche come la neve. Il suo mantello è nero con sfumature bianche. Ogni volta che vuole proteggermi perché crede che io sia in pericolo, improvvisamente diventa il doppio di se stesso. Qualche volta, però, Canaine da simpatico e fedele cane si trasforma in un piccolo e dolce coniglio. Forse perché in alcuni momenti diventa timoroso di qualsiasi cosa, anche di me. Non si muove più, rimane immobile e a volte addirittura non mangia e ha bisogno di tante coccole per sentirsi sicuro e tranquillo. Ora con sembianze di un pauroso ed indifeso coniglio è diventato più piccolo, quasi da entrare in un palmo di mano. Il suo è ancora più morbido grazie alla sua folta pelliccia, che , dʼinverno, si trasforma diventando lunga otto centimetri. Il mio daimon ha sempre molta fame,infatti ha continuamente qualcosa sotto i denti da rosicchiare;con quei dentini che sembrano innocui ma non lo sono affatto... Canaine ha anche la capacità riascoltarmi e di capirmi quando ho qualche problema, lui rimane in silenzio ma se lo”Ascolto” con il cuore è in grado di aiutarmi parlandomi attraverso la”mente”. DʼEttorre Assunta, classe 3° Frisa White, un daimon per me Tanti sono i Daimon: il cane, lʼorso, il gatto, lʼuccellino, lʼaquila, la farfalla, il cavallo, lʼunicorno, la tartaruga, il koala, la formica, la volpe, il lupo, il panda… … … Ma nessuno di questi animali è adatto a me. Il mio daimon è il coniglio perché è morbido, dolce, carino, ma anche veloce ed astuto come me. Si chiama White perché il suo pelo è bianco, le zampette sono rosa, la coda è una “pallotta” grigia, gli occhi sono di un trasparente colore azzurro chiaro. Porta sempre al collo un fiocchetto rosso che lo rende più carino e sbarazzino. A lui piace tanto correre allʼaperto, in ambienti liberi e in grandi spazi, ma soprattutto non gli piace il buio perché lo rende inquieto, pieno di angoscia e di rabbia. Il mio Daimon mi insegna ad essere gentile con tutti, e a non essere presuntuosa con i miei amici, mia sorella, la famiglia e con tutte le persone che conosco; mi insegna anche ad essere altruista e non egoista, rispettosa verso gli adulti: genitori, professori, nonni, carissimi nonni… … Tutte le volte che commetto un errore: urlo, litigo con mia sorella, sono scortese, antipatica, non ubbidisco ai miei genitori, si trasforma in un mostro orrendo che spaventa anche me. Ha sempre la forma di coniglio, ma le sue orecchie diventano grandi, nere con peli lunghi e pungenti, gli occhi opachi, vitrei, profondi, oscuri, il muso disfatto dalla rabbia, la bocca infuocata, le zampe lunghe, marroni con artigli potenti. Il suo fiocchetto rosso sparisce. Ama stare in ambienti tenebrosi e secchi, di notte scorrazza nel profondo del bosco correndo da una parte allʼaltra. Odia la luce del sole. Silvia Martelli 1°F Cosa abbiamo imparato alla discarica? Questʼanno il nostro programma di scienze prevede lo studio dellʼenergia, così abbiamo pensato di fare unʼuscita didattica alla discarica di Cerratina, in ,località Serre di Lanciano. Per prima cosa siamo arrivati alla discarica vera e propria , dove si buttano i rifiuti indistinti e non differenziati. Lì un impiegato ci ha spiegato varie cose: prima di finire nella discarica i rifiuti vengono pressati per ridurre il volume; la discarica è stata costruita su un terreno argilloso e quindi impermeabile per evitare che i gas dannosi prodotti dai rifiuti penetrino nel terreno inquinando le falde acquifere del sottosuolo e per maggior precauzione sul terreno sono disposti dei teli. Inoltre la discarica è anche una centrale elettrica poiché viene prodotta energia attraverso la combustione dei gas emessi dalla fermentazione dei rifiuti in mancanza di ossigeno, raccolti attraverso dei tubi. Poi siamo andati al Consorzio , dove si raccolgono, invece, i rifiuti differenziati, divisi in varie categorie: carta, vetro, vari tipi di plastica. I rifiuti organici vengono usati spesso per farne dei concimi naturali o fertilizzanti. Da questa uscita, molto istruttiva, abbiamo imparato che anche dai rifiuti ( in classe avevamo riflettuto molto sul concetto di “rifiuto”), si può fabbricare energia pulita , che non dobbiamo trasformare il mondo in una discarica e che riciclare può servire a fabbricare oggetti senza consumare ulteriormente le risorse che il pianeta ci offre. Federica Baglivo 3 H Il primo giorno di scuola media Questo è il primo anno di scuola media. LʼUmberto I mi è sembrata subito unʼottima scuola ben tenuta e ben controllata. Il primo giorno non lo dimenticherò mai. Erano le 8:30 unʼimmensa folla riempiva lʼaula magna, genitori e ragazzi, che aspettavano impazienti lʼelenco delle classi. Così il preside salì sul palchetto richiamando il silenzio, e lesse lʼelenco di ogni classe. Passate la I A e la I B, il preside lesse lʼe- • Il mondo in una scuola • lenco della I C. La professoressa Pallini aspettava verso lʼuscita per portarci in classe, e una volta che, pian piano,arrivarono tutti, la professoressa ci portò in aula. Ero un poʼ spaventata (ma allo stesso tempo felice) perché lʼaula era buia e non cʼera nessuno nel corridoio. Poco dopo arrivò una bidella che alzò la tapparella che subito si ruppe. Il primo giorno conoscemmo la professoressa Pallini, la professoressa Sulli, Ciampoli, Cotellessa e una supplente per storia e geografia. Non sapevo cosa fare, ero impietrita, conoscevo solo due persone della classe e per tutta la ricreazione rimasi seduta al mio banco salutando quelli della 3°, ovvero i compagni di mio fratello. Il giorno passò in un baleno e, cosa positiva dei primi giorni di scuola, nessun compito per il pomeriggio. Mi sentivo a mio agio, come se era il 6° anno di scuola elementare sempre con i soliti compagni. Mi sentivo come una estranea in un corridoio: in una porta, dietro di me, vedevo le mie maestre salutarmi e dirmi “ci rivediamo”, mentre davanti a me vedevo i 10 professori che mi dicevano “coraggio,entra!”. Ero un poʼ titubante, ma poi mi accorsi che dovevo andare avanti, allora chiusi la porta delle elementari e mʼincamminai verso quella delle medie. Ora mi trovo qui, a scuola, dopo aver passato un anno bellissimo. Ringrazio quindi tutti i miei professori le mie professoresse e il professore, i miei compagni di classe a cui voglio tantissimo bene. Allʼanno prossimo!! Candeloro Valeria 1°C Alla ricerca della storia Nella mattinata scolastica dellʼ8 Febbraio abbiamo assistito ad una rappresentazione teatrale molto interessante: il diario di Anna Frank e ciò che lei ha scritto sul suo diario. Antonio Tucci è stato lo scenografo attento e creativo. La recita è stata affidata a una sola attrice, una giovane donna in un monologo appassionato e intenso ci ha comunicato sentimenti profondi e struggenti. Nella prima parte quasi immobile riesce a farci rivivere, nel viaggio in treno, le sensazioni: di paura, di attesa e di speranza che crollano allʼarrivo nel campo di concentramento e con un gesto solenne rappresentazione della scritta: “IL LAVORO RENDE LIBERI” la voce unica, tagliente e dura che sovrasta sulle persone annichilite quasi annullate dal terrore: maschi a destra donne a sinistra, il taglio dei capelli, le cuccette maleodoranti, sporche, la divisa, la coperta. Rendono il clima grave al momento. Margot e Anna in una sola cuccetta Margot al lato esterno quasi per proteggere la sorellina. Il giorno dopo il lavoro inutile e massacrante trasportare le pietre da un lato allʼaltro come sola e unica punizione, il fumo nero dalla ciminiera dei corpi bruciati dei loro stessi parenti, la sera un pezzo di pane e un bicchiere dʼacqua. Senza pietà; solo terrore e violenza! Ci è facile immagina- re. Margot caduta dalla cuccetta, uccisa nel caminetto pietroso e crudele e, Anna, sfinita, addolorata, triste, muore il giorno dopo. Nella seconda parte la giovane-attrice rappresenta la sorella di 13 anni che bada al fratellino Simone e in modo paradossale lo richiama e predice tutti i suoi guai. Quando Simone si addormenta si addormenta, cerca di fare tante cose, ma alla fine guarda i libri e ne sceglie alcuni, infine, si sofferma sul diario di Anna Frank; a rendere il tutto così avvincente, commovente per una storia individuale e di tutta lʼumanità da non dimenticare! Legge, legge… ma soprattutto rappresenta le situazioni vissute dalle persone della famiglia fino al momento in cui si accorgono che i soldati sono arrivati negli uffici sottostante. Quando Simone una volta svegliato chiede cosa sta facendo,lei gli racconta la storia di Anna Frank. Brava veramente brava lʼattrice; bella veramente bella la rappresentazione teatrale Universale. Gabriella Cericola 2°B Visita guidata allʼazienda casearia “DEL GIUDICE” Il 25 Febbraio noi alunni della III E ci siamo recati a Termoli (CB), allʼazienda casearia “Gel Giudice”. Arrivati ci hanno fatti riunire nella sala delle conferenze per illustrarci, prima della visita guidata, i procedimenti della riproduzione di latte e latticini (cioè il processo produttivo). Il Molise è una regione dovʼè rimasta intatta la tradizione della lavorazione del latte. Già dal 1898 Nicola Del Giudice, con i suoi figli, produceva in modo tradizionale e a livello famigliare latte e latticini. Poi nel 1957 Michele Del Giudice costruisce, con lʼaiuto dei suoi figli, la prima industria casearia che porta ancora il suo cognome. Lʼazienda Del Giudice ha anche altri stabilimenti, non solo in Abruzzo, ma anche in Puglia. Negli ultimi decenni del Novecento nasce lo stabilimento moderno con nuove macchine per i controlli sul latte e il processo produttivo. Allo stabilimento il latte arriva poche ore dopo lʼapertura, che ha luogo alle 23.00, fino alla chiusura, la sera successiva. In base al prodotto da produrre ci sono dei tecnici che controllano la sua idoneità e le sue caratteristiche. Viene controllata la freschezza, il grado di acidità e lʼintegrità. Si controllano, per il latte alimentare, anche i valori organolettici (sapore, colore e odore). Vi è in seguito una divisione in latte alimentare e latte per trasformazione. Il primo tipo viene prima risanato, con la pastorizzazione, a 63°C per distinguere i microrganismi e i microbi patogeni, viene successivamente refrigerato. Viene quindi pre-riscaldato a temperatura più bassa e dopo essere stato degassato viene racchiuso nei contenitori e infine viene racchiuso nei contenitori e infine portato nelle celle frigorifere per poi essere inviata a 3.000 punti vendita con camion refrigerati. Il secondo gruppo viene pastorizzato poi, dopo essere stato mischiato con il caglio (con lui si ottiene la cagliata) viene diviso in vari tipi di lavorazioni per vari tipi di prodotti. Le mozzarelle provengono dalla cagliata che inizialmente viene tagliata e portata alle vasche di maturazione. In seguito viene messa nelle macchine per la pasta filata; una volta raggiunta la forma e la grandezza voluta viene calata negli stampi, per poi essere messa in vasche tiepide, in vasche fredde e infine in salamoia. Prima di essere inviata, viene messa nei contenitori con acqua pastorizzata e nelle celle frigorifero a 4-8°C. Anche i formaggi a pasta semi- dura (come il caciocavallo) partono dalla cagliata tagliata che viene riscaldata per essere poi maturata; una volta diventata una volta diventata una pasta morbida e rassodata essa viene messa in salamoia per due giorni. Questa pasta viene quindi messa a stagionare (il caciocavallo prende il nome dal fatto che veniva trasportato, un tempo, a cavalcioni del cavallo). Infine dopo un certo periodo viene distribuito nei numerosi punti di vendita. Invece la ricotta e il burro vengono prodotti con il siero delle vasche di coagulazioni e con il latte. Il liquido ricavato viene solidificato facendo scolare dalle schiumarole. Poi viene messo nelle forme, e infine viene distribuito. Il burro viene ottenuto facendo scremare il siero che viene messo in seguito nei serbatoi di maturazione. Una volta ottenuta una pasta chiamata “zangola” la si confeziona, la si mette nelle celle frigorifero per poi essere distribuita. I formaggi freschi vengono ottenuti dalla cagliata, che viene messa nelle forme per poi subire un fenomeno di stufatura. Successivamente viene massa a maturare e in seguito nella salamoia. Una volta salata la cagliata viene stagionata e infine confezionata per essere distribuita. Lo stabilimento oltre a questi prodotti di base, ne produce anche altri. In esso tutto il processo è seguito da un computer centrale che controlla il lavoro delle macchine. Il lavoro degli operai si svolge in condizioni igieniche soddisfacenti. Gli operai indossano sempre tute e i guanti, poi utilizzano le sale di depurazione e ogni mese sono sottoposti a controlli sanitari per prevenire lʼinsorgere di qualsiasi malattia. Dopo aver visitato i due reparti dove sono prodotti e confezionati i latticini e il latte siamo ritornati nella sala conferenze per vedere un video sullʼutilità del latte. Il latte possiede le vitamine .A,62 ,B12tD,E,PP. Esso è quindi essenziale al nostro organismo soprattutto perché è fonte di calcio che si trova per il 99% nelle ossa e nei denti e per lʼ1% contribuisce alla coagulazione del sangue e agli impulsi elettrici. In base allʼetà e allo stato di una persona lʼassunzione di calcio è diversa. Una donna, in stato di gravidanza, dovrebbe rifornirsi di molto calcio perché il bambino “ruba2 dal suo scheletro il calcio che lei accumula e quindi se la donna ne assume poco il bambino nascerà con carenze ma anche nella fase della crescita è indispensabile assumerne molto. Se una donna prima dei 40 anni non si è nutrita di molto calcio quando sarà in menopausa avrà una massa ossea molto ridotta e potrebbe anche essere colpita dalla osteoporosi, una malattia molto seria che porta alla frattura delle ossa rese porose dalla mancanza di calcio. Nel latte inoltre, oltre ad esserci grassi “cattivi” ci sono anche grassi “buoni” che fanno bene a anziani e bambini. Il latte infine contribuisce alla creazione della flora batterica per la protezione dellʼorganismo. È stata unʼesperienza molto istruttiva per noi, abituati al prodotto finito e confezionato, scoprire il processo che sta dietro a ciò che mangiamo ma soprattutto perché abbiamo la conferma che quello che arriva sulla nostra tavola è un prodotto sano e nutriente, frutto di controlli accurati che ne garantiscono la qualità . Ragazzi della III E Scuola si, scuola no… Qual è lʼ ultima cosa che vorrebbero fare i ragazzi di oggi? Sicuramente andare a scuola. La parola scuola deriva dal latino “ scola” e dal greco “ schole”, che significava ozio; la scuola, quindi, era una sorta di passatempo da fare quando si era liberi. Essa nasce nel 1700- 1400 a.C., ad Atene, in Grecia, con lo scopo di sviluppare la per- 9 10 • Il mondo in una scuola • sonalità. Nel IV secolo, a Roma, dove già esistevano le scuole private, nascevano quelle statali. Ma possiamo considerare il vero padre della scuola Carlo Magno, che fondò la Scuola Palatina, per preparare i funzionari per il governo dello Stato. Ma, come era la scuola ai tempi dei nostri nonni? Vi erano professori dalle lunghe bacchette pronte a picchiare duro gli alunni. Ma, nella maggior parte dei casi, non servivano perché nella società di allora gli alunni prendevano con serietà lo studio aspirando a professioni importanti. Oggi, la scuola torna ad essere una specie di passatempo come lo era per i greci. Alcuni professori fanno fatica ad essere rispettati dagli alunni maleducati e irresponsabili e i ragazzi sottovalutano lo studio e la sua importanza. Ma la scuola non è solo un dovere per gli alunni ed i professori, è anche un diritto! I professori hanno il dovere di insegnare e il diritto di essere rispettati e salariati; gli alunni hanno il dovere di studiare e il diritto di andare a scuola, come anche precisano gli articoli 33 e 34 della Costituzione Italiana. Spesso, però, noi dimentichiamo che siamo fortunati ad andare a scuola poiché ci sono bambini, nei Paesi sottosviluppati, che non conoscono la scuola perché sono costretti ad andare a lavorare o perché non hanno soldi per pagare le spese annuali dei libri. Quando è che gli alunni si ammalano di più? … quando è periodo di compiti in classe! I compiti in classe sono, da sempre, le paure degli alunni di ogni età…anche se alcuni alunni li prendono per gioco così da avere esiti negativi. Come sulla terra, anche a scuola ci sono due poli: bulli e secchioni! I bulli prendono la scuola come un fastidioso gioco obbligatorio di cui loro sono i protagonisti, ma a volte ricorrono a mezzi estremi solo per attirare lʼ attenzione e prendono in giro i secchioni perché sono invidiosi dei loro successi. I secchioni sono, invece, quelli che hanno deciso di dedicare tutta la loro vita allo studio, rinunciando alle gioie ed ai divertimenti. Fortunatamente non esistono solo bulli e secchioni, ci sono anche alunni che vanno bene a scuola senza stare chini sui libri per tutto il giorno. Ad esempio, ci sono quelli più sportivi che corrono per la pista di atletica con un libro in mano, oppure i musicisti che ascoltano, con le cuffie, lezioni di storia o di inglese per migliorare la pronuncia! Così in fondo anche lo studio diventa piacevole e la scuola velocemente < Schole>. Ranieri Antonia e Di Nunzio Miriam 2°B età doveva badare al suo fratellino che era un poʼ vivace. Nel poco tempo che aveva, scriveva un diario in cui raccontava le sue giornate, i suoi pensieri e le sue paure. Nel racconto narrava delle persone che partivano per recarsi ad Auschwitz per essere ammazzate dai nazisti. Il viaggio era lungo e, siccome la gente stava zitta per la paura, si sentivano chiare e forti le rotaie del treno, che viaggia. Arrivati sul posto veniva fatto lʼappello e se si sbagliava si ricominciava daccapo. La colazione era striminzita e non ci si poteva lavare facilmente e comodamente. Quando veniva fatto lʼappello, coloro che venivano chiamati, uno alla volta, per numerazione, andavano nei forni crematori : sono morti circa 6.000.000 di ebrei, messi nelle fosse comuni. Un giorno purtroppo, anche Anna Frank è stata trovata e arrestata, portata nei campi di concentramento e, purtroppo, uccisa. Deborah Di Campli 2°E EUROPA SENZA CONFINI Noi, ragazzi della IID, abbiamo realizzato con le professoresse Attanasio e Marino il laboratorio “Europa senza confini “. Ci siamo divisi in due gruppi, perché ogni lezione si svolgeva parallelamente in classe e nel laboratorio dʼinformatica. In questʼultimo abbiamo organizzato Powerpoint e schemi animati molto simpatici e facili da interpretare. In classe abbiamo realizzato diverse cartine tematiche a colori. Siamo partiti da una cartina politica che rappresentava tutti gli stati europei. Successivamente abbiamo cominciato a modificare ed “abbattere” i confini dei singoli stati. Ci siamo, infatti, accorti che, colorando con lo stesso colore gruppi di stati accomunati da una stessa caratteristica, lʼEuropa si stava pian piano unendo. Finora abbiamo lavorato sui principali gruppi linguistici, sulle religioni ed infine sulle tappe che hanno portato alla costituzione dellʼUnione europea. Per ogni tematica abbiamo inoltre scritto un breve testo a spiegazione delle mappe. Tutto questo lavoro ci ha portato alla consapevolezza che i confini dei singoli stati europei oggi esistono solo sulla carta e che tante invece sono le caratteristiche che ci uniscono. Vi invitiamo a ripetere la nostra esperienza, arricchendo il lavoro con altre tematiche (arte, tradizioni, economia, ecc.). Evviva le diversità che ci uniscono !!! Tutto il materiale prodotto per questo progetto potrai trovarlo nel nostro blog di classe. Karen Di Cicco 2°D ANNA FRANK Le streghe Oggi abbiamo assistito allo spettacolo teatrale su Anna Frank . Lei era una ragazza di 13 anni, di origine ebrea , e per tanto, era ricercata dai nazisti. Era costretta a vivere in una soffitta nascosta per non farsi trovare. Nonostante la sua giovanissima Il libro “Le streghe”scritto da Roald Dahl, casa editrice Salani, racconta di unʼavventura pazzesca che va oltre i limiti della fantasia. I personaggi sono le streghe, una nonna e un bimbo; le vicende si svolgono in Norvegia e in Inghilterra. Lʼautore Roald Dahl racconta di un bambino che a causa della morte dei suoi genitori vive a casa della nonna, una persona fantastica anche se un poʼ anziana,che insegna al suo adorato nipotino che le streghe sono persone comuni, che assumono atteggiamenti particolari quasi non riconoscibili; come ad esempio portare i guanti o la parrucca; ma, il ragazzino non voleva credere a tutto ciò che la nonna gli raccontava, ma ben presto dovette cominciarci a riflettere. La nonna era una narratrice bravissima e diceva che una vera strega odia i bambini talmente tanto da trasformarli in qualunque cosa le venisse in mente. Nel testamento si diceva che la nonna doveva tenere in “custodia” suo nipote in Inghilterra. Durante le vacanze il ragazzino era in compagnia di due simpaticissimi topolini che la nonna gli aveva regalato per non farlo sentir solo. Un giorno questo bambino per la curiosità entrò in una sala, ma si dovette nascondere dietro un paravento perché cominciarono ad entrare unʼottantina di signore, e lui si accorse che erano streghe; mentre osservava la Strega Suprema, che salita sul palco indossava una maschera con la quale somigliava ad una donna completamente normale, ella mostrò a tutte le streghe una pozione: Formula 86, Pozione Fabbricatopo a scoppio ritardato, che aveva il potere di trasformare chiunque lʼavesse bevuta in un topo, prodotta con lo scopo di trasformare tutti i bambini. Allʼimprovviso le streghe si accorsero della presenza di un ragazzino e lo trasformarono in un topo. Il bambino-topo, quando finì la riunione, filò nella camera della nonna per spiegarle tutto ciò che era successo, la nonna fu molto comprensiva tanto da escogitare un piano eccezionale: rubare la pozione nella camera della Strega Suprema e versarla nel loro cibo. Quindi il bambino-topo chiamato così, perché aveva solo subito un mutamento al suo aspetto e non nel cervello, si avventurò per rubare la pozione , e ci riuscì. La sera, quando andarono a cena nel ristorante dellʼalbergo, la nonna fece entrare suo nipote in cucina, e mentre lei era seduta, il suo piccolo eroe versò la pozione nelle pietanze delle streghe. Compiuta la missione, tentò di scappare, affrontando chi lo aveva scoperto e ferendosi alla coda; quando tornò in sala le streghe cominciarono trasformarsi in topi e i camerieri le uccisero colpendole con tutto ciò che possedevano. La vacanza era finita ed i protagonisti tornarono in Norvegia, ma li aspettava unʼaltra missione: sconfiggere tutte le streghe del mondo. Così la nonna finse di essere il ministro e contattò la polizia per chiedere qualche informazione più dettagliata su ciò che era successo nellʼhotel, e riuscì ad avere lʼindirizzo della Strega Suprema,che viveva in un castello. A quel punto il bimbo-topo e la nonna idearono un secondo piano per lʼeliminazione delle streghe e decisero di mettersi subito al lavoro! Le mie impressioni a riguardo sono totalmente positive e tra tutti i libri che ho letto questo è stato senzʼaltro il migliore, il più di- • Il mondo in una scuola • I N S E R T O S P E C I A L E Buon Compleanno I valori morali della costituzione italiana Questo anniversario, come ha affermato nel suo messaggio di fine anno il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, deve essere unʼ occasione «per rivederne alcune regole relative allʼordinamento della Repubblica», ma che, nello stesso tempo, «dobbiamo risolutamente ancorarci ai suoi princìpi, anche e non da ultimo ai suoi valori morali, e in special modo a quei suoi indirizzi che non vediamo abbastanza perseguiti e tradotti in atto» BUON COMPLEANNO COSTITUZIONE!!! Dal quel 1948 sono passate tante cose: il boom economico, gli “anni di piombo”, “Mani Pulite”, per citarne alcuni, e si sono succeduti tanti Governi, di qualunque tendenza politica, ma tutti sostenuti dai valori di un unico documento: la Costituzione Repubblicana. Noi adolescenti non ancora ci rendiamo conto del peso e dello spessore che ha ogni articolo di questo incredi- dove poter pubblicare i nostri articoli, è di per sé straordinario, perché significa che dopo tanto lottare gli effetti della Costituzione finalmente possono essere riscontrati nella realtà di tutti i giorni. La Costituzione è stato un passo avanti fondamentale anche per le donne, perché, dopo il suffragio universale femminile nel 1946, le donne si sentono trattate alla pari degli uomini. Le donne ancora oggi si battono per perseguire la piena uguaglianza, ma molti passi di questo cammino sono stati compiuti: la Magistratura è accessibile alle donne, le quote rosa in politica sono aumentate. In poche parole, la Costituzione è il sogno perfetto dei politici di una volta che, avendo vissuto in prima persona lʼesperienza delle due guerre mondiali, hanno voluto assicurare un futuro migliore ai propri figli. Oggi la politica ha perso ogni briciolo dei valori che la Costituzione insegna, che sono la libertà, lʼuguaglianza senza discriminazioni davanti alla legge, il lavoro e così via... La Costituzione Italiana è una delle più moderne del mondo ancora oggi perché afferma cose che gli altri Stati hanno capito solo do- valutano lʼesigenza primaria di un lavoro, o svolgono il loro lavoro pensando allo stipendio. I giovani manifestano un malcontento a partire dalle scuole superiori, considerate un peso ed un impedimento alla voglia di divertimento... In realtà dopo le superiori, cʼè chi tando mozioni al Parlamento Italiano nel 1877 e nel 1906. Quando i tempi sembravano maturi le note vicende politiche interruppero questo processo. Nel 1925 Mussolini le incluse nellʼelettorato amministrativo ma lʼanno dopo con lʼabolizione degli organismi vuole prepararsi al meglio per affrontare il mondo spietato del lavoro, e si iscrive allʼUniversità, mentre cʼè chi invece si sente finalmente “libero” e decide di stare sul divano di casa fino a quando il lavoro che cerca non gli si presenta davanti.... Ricordo a queste persone che chi cerca trova! Unʼaltra cosa che si è persa, e che la Costituzione ha largamente sottolineato, è lʼimpegno civile per il bene della società e dellʼeconomia italiana, cosa che se recuperata, gioverebbe allʼintera società ed allʼeconomia italiana stessa. Nonostante tutti questi problemi, però, la Costituzione Italiana è stata unʼoccasione per conoscere meglio il nostro Paese, la sua politica, e per porre le basi alle idee politiche di noi giovani, che siamo il futuro della società. rappresentativi locali si chiuse ogni discussione sui diritti politici per tutti. Appena instaurato il Governo di Liberazione Nazionale, le donne si attivarono per far parte del corpo elettorale: la richiesta era trasversale a tutti i partiti. Finalmente il decreto legislativo del 31-1-1945, sancì definitivamente il suffragio universale e la consulta con il decreto del 10-5-1946 incluse anche le donne tra gli eleggibili nellʼAssemblea Nazionale. Per le donne, dunque, quel giugno 1946 fu veramente una primavera: votano e possono essere votate “Stringevano Simone Candeloro 3°C bile documento, a cominciare dal primo, anche se può sembrare banale: che significa dire che lʼItalia è un Repubblica? Per molti di noi, niente, per i nostri nonni, tutto. Noi siamo fortunati a poter vivere essendo liberi di agire, di parlare e di esprimerci, e non riusciamo a capire, se non minimamente, grazie alla storia, il significato concreto di democrazia. Democrazia significa poter vivere liberamente, a scuola, in famiglia, nella società, ed è uno dei valori morali più importanti che traspare dalla Costituzione... Il fatto stesso di avere un giornalino a scuola po. Lʼuguaglianza è un passo importante verso la modernità, perché lʼItalia usciva da unʼalleanza devastante con il razzista più grande del mondo: Adolf Hitler. Uguaglianza, una parola troppo pesante che grava sulla politica degli anni 80, 90 e 2000: una politica che si è infiltrata dappertutto, nella sanità pubblica, nella scuola, nella televisione, nel mondo del lavoro in genere, e che si basa su clientelismi e corruzione, senza pensare al bene degli italiani. Il lavoro, invece, è un valore che si sta perdendo fin dalla generazione dei nostri genitori: oggi molti giovani sotto- Il giorno che le donne si presero la storia… Memena e le altre…. IL CONTRIBUTO DELLE DONNE ALLA COSTITUZIONE Quel giugno del ʼ46 le donne votarono per la prima volta. Un diritto,unʼ ovvietà per noi che viviamo in democrazia, una conquista difficile, paziente, inseguita fin dai primi anni del 900, dai primi movimenti femministi. In Italia è Annamaria Mozzoni a battersi per tutta la vita per la concessione del voto alle donne, presen- I II • Il mondo in una scuola • manga a casa a guardare attraverso una finestra la vita che va avanti. Siamo convinti che tutti abbiamo gli stessi diritti e che nessuno debba soffrire per i limiti che ingiustamente la natura gli ha dato. In merito la Costituzione, documento fondamentale del nostro Stato, dedica lʼarticolo n. 39 alla salute. Ci sono anche decreti legislativi a favore delle persone diversamente abili che riguardano in particolare la pratica sportiva e le vacanze. Fabiana Gaeta, Erika Collini - Luca Bomba 2°E le schede come biglietti dʼamore” raccontava una giornalista nella cronaca di quel giorno. Hanno votato 10 milioni di donne, sono state elette solo 21 su 556 deputati, poco meno del 4% ;eppure grazie a loro siamo riuscite ad entrare nella storia, perché siamo riuscite a cambiare una situazione giuridica, sociale, morale completamente squilibrata. Quel famoso 2 giugno in cui le donne non solo ascoltano ed obbediscono ma vivono direttamente (e segretamente, anche il voto segreto significa sottrarsi al controllo) la loro partecipazione politica, segna una tappa fondamentale sia per le donne italiane, sia per la Costituzione. Per le donne, perché erano donne quelle del ʼ46, che non solo non avevano i diritti politici, ma anche quelli sociali ed economici; non potevano accedere ai ruoli della pubblica amministrazione, erano sempre sotto la podestà di qualcuno (padre o marito), non avevano la parità in famiglia, rischiavano il licenziamento solo perché incinte, avevano un salario inferiore. Le 21 donne della costituente sono riuscite in maniera trasversale (perché i diritti sono trasversali) a modificare la situazione ed a portare sul tavolo la parità dei diritti, malgrado una certa “incertezza” (chiamiamola così) maschile. Un caso emblematico: lʼarticolo 33 del progetto (che è diventato lʼarticolo 37 della Costituzione) concernente il lavoro parla di “condizioni di lavoro che alla donna devono consentire lʼadempimento della sua missione familiare”. Giorgio La Pira, per esempio, uno dei padri della Costituzione, proponeva di inserire lʼaggettivo “prevalente” a familiare: non fu accettato con dure contestazioni. Importanti furono i contributi delle donne al diritto di accesso a tutte le carriere, soprattutto quelle della Magistratura, sul tema della famiglia e dellʼuguaglianza dei coniugi, sulle misure riguardanti la maternità, ed i figli nati fuori dal matrimonio, la parità dei salari. Le donne nella Costituzione intervennero anche in altri dibattiti, in particolare sulla scuola, sulle regioni, sullʼemigrazione. Le richieste delle donne sono fondamentali anche perché la nostra Costituzione fosse aperta, moderna, completa, anche se di fatto ebbe il suo compimento 10 e 20 anni dopo: con il nuovo diritto di famiglia nel ʼ75, con lʼabolizione del reato di adulterio nel 1968, con lʼabolizione della discriminazione delle assunzioni e dei licenziamenti, con la ret- ribuzione paritaria, con lʼabolizione delle barriere di accesso alla Magistratura nel 1963 Alle “madri” della Costituzione va riconosciuto però soprattutto un merito: il riconoscimento dei diritti delle donne è una conquista non delle donne, ma di un paese democratico. Le ragazze della 3°C Costituzione e disabilità Quanti bei posti esistono nel mondo! Peccato che alcune persone non possono vederli! Tutti i giorni osserviamo, negli orari scolastici, il percorso di vita di un ragazzo disabile. La sua giornata è uguale a quella di tutti gli adolescenti: viene regolarmente a scuola e studia ma, soprattutto, per attirare lʼattenzione di compagni e professori, urla battute scherzose. Visto che si trova nella fase con i maschi di calcio, soprattutto del MILAN, la sua squadra del cuore. Come ogni anno, nel mese di aprile, è prevista la gita scolastica. Dopo aver gioito per questa splendida notizia ci siamo rattristati per una negativa: le barriere architettoniche non permettevano al nostro amico di partecipare, perché le località da visitare presentavano difficoltà di percorso, ostiche per lui. A fine maggio, per fortuna, i professori hanno organizzato unʼaltra gita, in cui potrà venire anche il nostro compagno. Eʼ stato scelto questo luogo, con strutture adatte a tutti, poiché nessuno deve rinunciare a visitare le bellezze del nostro Paese. Passeremo una giornata, allʼinsegna dellʼestate, scherzando e giocando, rendendo felice anche lui, un amico veramente speciale che trasmette emozioni fortissime. Noi siamo una classe molto unita e per nulla al mondo lasceremo che questo ragazzo ri- Il Compleanno della Costituzione In onore del sessantesimo anniversario della nascita della Costituzione italiana la nostra scuola -Umberto I sezione di Frisa- ha organizzato una manifestazione alla quale hanno partecipato: le tre classi; i genitori; Giovanni Orecchioni (dirigente scolastico dellʼIstituto professionale “de Giorgio”); Renato Monteferrante (preside della nostra scuola) e il dottor Luciano Conti (commissario prefettizio del comune di Frisa).Questa particolare giornata era programmata per il giorno 6 marzo 2008.Nei giorni precedenti noi alunni, con lʼaiuto delle insegnanti abbiamo letto e commentato parte del nostro statuto costituzionale soffermandoci su alcuni articoli che in un certo senso ci avevano incuriosito. Da questo lavoro abbiamo realizzato diversi cartelloni e formulato delle domande che abbiamo poi rivolto ai relatori durante lʼincontro. Il 6 marzo verso la 11.00 siamo scesi nellʼaula di educazione fisica e preso posto nelle prime file. Sono così arrivati i genitori e i tre “ospiti”. Il professor Monteferrante ha iniziato la conferenza presentando il dirigente Orecchioni e il dottor Conti. Il preside ha cercato di farci capire attraverso esempi e racconti lʼimportanza dei diritti ma anche dei doveri. Il preside Orecchioni nel suo discorso ha approfondito alcune tematiche come: la libertà e la convivenza civile il tutto in modo semplice, ma molto efficace, ha catturato la nostra attenzione facendoci sentire a nostro agio .In seguito ha cercato il coinvolgimento di tutti i presenti ed in particolare di noi alunni, sempre in riferimento alla costituzione e di alcuni articoli. Anche il dottor Conti ha cercato di chiarirci le idee, con spiegazioni riguardanti lʼamministrazione pubblica e sul funzionamento dello Stato. Infine ogni alunno ha cercato dei chiarimenti su alcuni articoli della Costituzione e spiegazione su alcune incongruenze che spesso viviamo da cittadini. A fine giornata eravamo tutti soddisfatti della mattinata che ci ha visto protagonisti di un dibattito veramente proficuo per il sapere e per il nostro futuro da cittadini. Davide L., Damiano L., 2°A Frisa IL DIRITTO ALLA SALUTE Al giorno dʼoggi tutti gli Stati civili riconoscono che vi sono dei diritti fondamentali dellʼuomo che nessuno può negare, offendere, violare. Fra questi, i più importanti sono: il diritto alla vita, il diritto alla salute, il diritto alla libertà dal bisogno, dalla paura, dallʼignoranza; alla libertà di pensiero, di fede politica, di fede religiosa, il diritto alla riservatezza (privacy). Ci rendiamo subito conto però che questi diritti non sempre sono salvaguardati. Ad esempio la nostra privacy è sempre più esposta al pericolo dai virus sul computer, tramite dati strettamente personali.... intercettazioni e così via. Un altro diritto sul quale mi vorrei soffermare, è quello della salute. Quasi ogni giorno sentiamo infatti notizie di persone che muoiono e sempre più frequentemente, si aprono delle inchieste per sapere i motivi di tanto ritardo da parte dei soccorsi; a questo si aggiunge anche il problema crudele di strutture ospedaliere non adeguate ed altro fattore a dir poco preoccupante è che non ci si più tanto fidare del personale autorizzato. Più di una volta ho avuto modo di sentire scandali su medici, che per trarre profitti economici, hanno • Il mondo in una scuola • addirittura messo a rischio la vita dei propri pazienti. La domanda che viene spontaneo fare, è sicuramente questa: si può andare avanti così, senza po- terci fidare più di nessuno? Per rispondere a questo interrogativo, dobbiamo considerare diversi elementi. LʼItalia infatti si impegna nella Costituzione a rispettare questi diritti non solo quando si tratta di cittadini italiani, ma nel caso di qualsiasi uomo o donna. Questo è importante e bisogna riflettere. Sicuramente coloro che si trasferiscono nel nostro Paese, si informano delle condizioni a cui sono sottoposti e ai diritti di cui possono godere. Non possiamo però fare lʼesempio del classico dei famosi “vucumprà” che si aggirano soprattutto nelle nostre spiagge. Facile è sentire la gente che alza la voce, e questi mercenari possono offendersi, credendo che noi non rispettiamo loro. Abbiamo anche unʼaggravante su questa situazione: loro come scuse possono portarne avanti parecchie, ad esempio la loro etnia non viene rispettata, o si contesta la loro religione... sono fattori per così dire “insidiosi”!! La Costituzione di qualsiasi stato civile afferma e protegge questi principi, ma è inutile nascondere che non tutte le persone li rispettano. Cʼè sempre chi agisce di testa propria, spesso senza tener conto delle conseguenze delle proprie azioni. A tutti questi problemi, si sta cercando di porre rimedio. A questo punto non mi resta che suggerirvi che, per sperare di vivere a pari diritti, serve soprattutto la collaborazione e la consapevolezza di agire per il meglio e per il bene comune. La storia ha dimo- strato che qualsiasi uomo, che governasse in modo autoritario non è stato capace di vivere sempre in gloria. Per tutti cʼè stata una disfatta. Perciò cer- chiamo di trarre profitto da questo insegnamento. Gianluca Mango 3°B Il diritto alla vita Lʼarticolo 2 della Costituzione italiana afferma: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dellʼuomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede lʼadempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Oggi tutti gli Stati civili riconoscono e garantiscono allʼuomo dei diritti molto importanti così da vivere serenamente. Secondo me il diritti più rilevanti che si trovano nellʼarticolo 2 della Costituzione sono il diritto alla vita ed il diritto alla libertà. LʼItalia si impegna a rispettare questi diritti nella Costituzione, sia per quanto riguarda i cittadini italiani, che per gli uomini e le donne di tutto il mondo. Il diritto alla vita è la garanzia più importante che lʼuomo può avere in assoluto, alcune volte però non viene rispettata, come nel caso dellʼaborto. Io sono completamente sfavorevole allʼaborto, perché impedire la nascita di una creatura umana, secondo me, è come uccidere una persona così da non rispettarne il diritto alla vita. Unʼaltra violazione del diritto alla vita è la pena di morte, che per fortuna in Italia è stata abolita, ma che in altri Paesi vige ancora. Io mi chiedo chi siamo noi per decidere di porre fine alla vita di una persona umana, come noi. Il diritto alla libertà è anchʼesso di grande rilievo, perché lʼab- biamo acquisito nel corso degli anni con molta fatica: questo diritto comprende la libertà del bisogno, dalla paura, dallʼignoranza e la libertà di pensiero, di fede religiosa e di fede politica. La libertà di pensiero è una conquista molto importante, però ci sono dei casi in cui questa viene sfruttata da persone “potenti” che vogliono imporre agli altri ciò che pensano. Per quanto riguarda, invece, la libertà di fede religiosa ancora oggi molti uomini sono perseguitati, maltrattati ed umiliati a causa della propria religione e di quello in cui credono. Ogni persona è uguale allʼaltra, quindi non possiamo permetterci di giudicare il prossimo perché ci crediamo superiori. In Italia tutto sommato questi diritti vengono rispettati, ma in altri stati no. È qui che dobbiamo intervenire, aiutando quelle persone che non possono vivere una vita serena perché non ne hanno i diritti. Lʼarticolo 2 è di estrema importanza e secondo me dobbiamo essere fieri di questi diritti. Molte volte non ci rendiamo conto di quello che abbiamo, come il diritto di studio, il diritto alla salute ed il diritto alla riservatezza. Ci lamentiamo sempre di non avere un buon governo e di non poter fare quel che si vuole a causa di determinate leggi, ma basta pensare a quelle popolazioni che non possono neanche esprimere il proprio pensiero, per capire quanto siamo fortunati. Ciccocioppo Cinzia 3°B LA COSTITUZIONE Nel nostro Parlamento cʼè un grande movimento. I capi dei partiti si lanciano aeroplani, però il Presidente se ne lava le mani. Tutti litigano e parlano, che brutta confusione, meno male che in Italia cʼè la Costituzione! Quei cento e più articoli scritti nel librone, danno una regolata allʼintera popolazione. Nel passato cʼerano i re, che facevano il comodo loro, e seduti sul trono delegavano agli altri il lavoro. Invece adesso per fortuna cʼè la democrazia, speriamo che il Paese resti sulla retta via! Per aver la libertà, i patrioti hanno lottato: il nostro Stato libero ce lo siamo meritato! E adesso, per favore, comportiamoci bene che a fare i malandrini non conviene. Cʼè però qualche furbo che la legge non rispetta, ma se lo scopre la polizia va in prigione a tutta fretta! Viva la nostra Costituzione, viva i tre colori, che fanno battere insieme 57 milioni di cuori!! Federica Baglivo 3°H CANZONE SULLA COSTITUZIONE Questa è la storia di alcune donne che volevano lavorare, ma gli uomini glielo hanno impedito. Noi vogliamo lavorar, ma voi non ce lo fate far Voi a casa dovete stare, e a noi la cena preparare. E così le donne lottarono, ed agli uomini si ribellarono. Oh, comʼè bello lavorare cʼè una legge da rispettare. Oh, comʼè bello lavorare, anche noi lo vogliamo fare. Gli uomini ci sottomettevano, ma noi pian piano risaliremo. Oh, voi ingenue non capite, questa cosa è solo per noi. Noi lotteremo e vinceremo, la Costituzione ci favorisce. Lʼarticolo 37 è importante dice che possiamo lavorare (x4) E così la storia si conclude con la vittoria delle donne La classe 3°G SENTIAMO NOSTRA LA COSTITUZIONE!... La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato. Essa regola i diritti e i doveri di tutti i cittadini e stabilisce i diversi poteri dello Stato e chi li esercita. La nostra Costituzione garantisce lʼuguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge senza distinzione di razza, religione, sesso, lingua, opinioni politiche; garantisce la libera manifestazione dei propri pensieri, il diritto di associazione , lʼesaltazione dellʼautonomia e della partecipazione, la sovranità del popolo che è finalmente cittadino e non suddito. Molto spesso noi giovani vediamo la Costituzione come un pezzo di carta che non ha nessun valore nella nostra vita, senza renderci conto del fatto che essa ci permette di vivere nei migliori dei modi possibile la realtà che ci circonda. Sono convinta infatti che la Costituzione rappresenti le speranze in un mondo migliore ed un impegno che i nostri padri ci hanno tramandato. Sono convinta che i valori III IV • Il mondo in una scuola • e per noi anche fuori lʼAbruzzo, in questo campo. Eʼ lui che ci ha introdotto in questo meraviglioso mondo attraverso la storia del francobollo e il famosissimo Penny Blach, le tecniche di stampa, le collezioni, le tirature, gli annulli speciali, le cartoline postali, “la lettura” di un francobollo e tanto altro che si- della costituzione non sono antiquati, ma che sotto moltissimi aspetti, attualissimi, perché sono il simbolo della voglia di superare i problemi che la società moderna deve affrontare ogni giorno. Sono convinta infine che la costituzione sia rivolta in particolar modo a noi giovani affinché riusciremo a creare un mondo libero dal razzismo e dalle ingiustizie che i nostri predecessori hanno dovuto subire e vivere. Per fare in modo che questo accada , però, noi tutti dovremmo sentire “nostra” la Costituzione, facendola vivere ogni giorno, anche nel nostro piccolo. Spesso noi ragazzi vediamo il mondo della politica come qualcosa che non vere in un regime totalitario? I principi fondamentali e i valori che li animano sono ancora validissimi. Il rifiuto della guerra, per esempio, è un principio sacrosanto del nostro testo costituzionale eppure nel nostro secolo sono centinaia i conflitti che nascono e che causano seri problemi a intere popolazioni. Ancora, ultimamente si sta sviluppando lʼintegralismo religioso, il quale invece viene assolutamente bandito dalla costituzione, la quale va contro ogni forma di razzismo e difende i diritti di tutti gli uomini. Non si può dire che essa non rispetti le esigenze del mondo attuale perché tratta di temi che sono sempre attuali, come il tema della pace, della giustizia, della libertà. Inoltre grazie ai suoi valori noi possiamo affermarci come uomini e donne senza incontrare insormontabili ostacoli o problemi, e realizzare i nostri sogni e le nostre speranze. Credo che la Costituzione italiana rappresenti la storia vera del nostro Paese e di tutti coloro che hanno combattuto per fare in modo che lʼItalia sia la nazione che oggi è e anche noi potremmo entrare a farne parte se ci rendiamo conto del fatto che ci rappresenti e che, quindi, bisogna condividere ed attuare tutti i principi in essa contenuti. curamente ci ha permesso di entrare nella vita filatelica con passione sempre crescente. E proprio quando lʼAvvocato ci ha parlato di collezioni tematiche che ci è venuta lʼidea di scegliere proprio i francobolli per raccontare gli avvenimenti storici riguardanti la Costituzione perché tramite essi si possono ricordare eventi storici, sociali, economici, culturali, grazie ad immagini spettacolari che sono in grado di far pensare e conoscere tutto ciò di importante che è accaduto negli anni passati e presenti. I francobolli sono come un libro di storia ( o forse meglio di certi libri!): illustrano gli avvenimenti principali ma anche eventi semplici di vita quotidiana attraverso immagini, ri- I valori della Costituzione Lʼanno 1948 segna una tappa fondamentale e significativa dello Stato italiano: viene finalmente promulgata una “vera” Costituzione. Un grande passo in avanti dello Stato italiano che sta a significare il progresso e la matu- rità di una nazione che finalmente mette per iscritto quello che per tanti anni si era ribadito e per cui si era lottato fino alla fine, ma non invano. Molti ragazzi, soprattutto, non si rendono conto dellʼimportanza di questo documento che racchiude in sé tutto: libertà e divieto, diritti e doveri, il poter essere liberi di fare questo e il non poter fare questʼaltro. Si riesce finalmente a dare un valore allʼessere umano e non solo, anche allʼintera società che poi forma lo Stato, che acquisisce, a sua volta, un valore positivo e diventa un punto di riferimento per il cittadino. La Costituzione, infatti, è un punto di riferimento per tutti , una certezza attraverso la quale si possono constatare le Elena Ricciuti 3C ci appartiene ed è forse questo il nostro più grave errore, perché ciò ci porta a vivere nella società senza conoscere i problemi che la e ci riguardano. La nostra Costituzione è stata scritta poco dopo la caduta del regime fascista e forse, per questo, potrebbe sembrare a qualcuno poco attuale. Ma chi non ci dice che se la costituzione fosse diversa da come è oggi, lʼItalia si sarebbe potuta di nuovo trovare a vi- FILATELIA E COSTITUZIONE: che binomio…e che passione! Volevamo trovare un modo originale per raccontare cosa rappresentasse per noi i primi 12 articoli della COSTITUZIONE ITALIANA. Siamo stati fortunati! Proprio questʼanno, infatti, abbiamo iniziato a scuola un interessante e nuovo percorso: “ PROGETTO FILATELIA” con lʼAvv. Franco Fanci, sicuramente il massimo esperto a Lanciano, tratti, disegni; trasmettendo sì il sapere ma facendo anche camminare la nostra fantasia e creatività. Abbiamo perciò pensato di realizzare un “componimento filatelico” frutto del nostro studio storico sui “principi fondamentali” della nostra Costituzione e della ricerca paziente, minuziosa, fantasiosa, di ogni francobollo, o annullo, o cartolina che potesse, in qualche modo, fare riferimento al nostro tema. Questa esperienza, per noi esaltante, ci ha permesso di coniugare la nostra preparazione storica con il gusto estetico , creativo e grafico facendoci soprattutto capire che anche la storia non è scritta solo sui libri… I ragazzi della IC proprie libertà che ognuno di noi vede più vicine e più concrete. Io però credo che non si sia dato un giusto valore a questo importante documento, non tanto per quanto riguarda i diritti individuali del cittadino quanto ai doveri dello stato. Penso ad esempio allʼart. IX che riguarda la ricerca e la cultura molte volte umiliate nel nostro Paese per mancanza di fondi. Anche i politici,allora, forse, dovrebbero applicarla di più. Credo che ognuno di noi debba riflettere su ciò che rappresenta la costituzione italiana essendo un mezzo che riconosce ( e non concede) e mette al sicuro i nostri diritti e le nostre libertà; ma anche lo Stato metta in atto ciò che è scritto in questi 139 articoli! Claudia Calabrese III C • Il mondo in una scuola • vertente e soprattutto il più avvincente. Mi è piaciuto, oltre che per lʼavventura che viene narrata e la fantasia, specialmente per i sentimenti tra la nonna ed il nipote. Lo nominerei “ il libro medaglia dʼoro”. Di Battista Morena 1°F GITA A CASTEL DEL MONTE Ad un certo punto mi sono accorta che non lʼavevo più. Ho corso verso lʼautobus, ho guardato nello zaino bordeaux, non cʼè, ho corso subito dai miei amici chiedendo del prezioso portamonete azzurro. Nessuno mi sapeva dire niente, allora sono corsa allʼautogrill e ho cercato dappertutto, non cʼera traccia di quel piccolo oggetto. Così sono tornata allʼautobus, dispiaciuta, arrabbiata con me stessa, e pensavo che se non era per il mio distrarmi continuo non avrei perso nulla. Ho ripreso lo zaino, e mentre rovistavo nella tasca più grande ho intravisto una perlina blu, annodata ad un cordoncino celeste. Lʼho tirato, ed ecco che è uscito il mio prezioso portamonete azzurro. Arrabbiata ma felice, lʼho infilata in tasca, ho chiuso lo zaino e sono salita nellʼautobus. Una grande commedia invadeva tutto il corridoio, cʼera chi mangiava patatine e caramelle, chi beveva a grandissimi sorsi una bottiglia di coca-cola, ed i più timidi che giocavano con tutto ciò che avevano. Era stata una bellissima giornata, ma ci aspettavano ancora tre ore di viaggio, pronte, per toglierci tutta lʼenergia che avevamo e sostituirla con stanchezza. Ho ripensato a tutta la giornata, da quando mi sono alzata a quanto mi sono divertita nel parco... bellissima, una giornata bellissima, spensierata, piena di sorprese. Dormivo ancora, non pensando che mi dovevo svegliare alle cinque. Ho sentito dei passi lungo il corridoio, mi sono svegliata: ladri? Immaginazione? Così ho fatto finta di chiudere gli occhi. Un sospiro di stanchezza ed una voce, che mi diceva di alzarmi. Non volevo ascoltare, volevo rimanere lì, a dormire. Quando finalmente ho aperto gli occhi, ho visto il volto di mia madre. Così mi sono alzata, ricordandomi della gita. Ho fatto colazione, mi sono preparata, ho ricontrollato lo zaino e sono uscita di casa insieme a mia madre. Il cielo era violetto, sgombro, brillava ancora qualche stella che stava lì per spegnersi. La città era immersa nelle ultime tenebre della notte, che pian piano hanno lasciato spazio al sole. Alle sei e venticinque è arrivato lʼautobus, i fari gialli illuminavano il viale e la scuola, che non avrei visto quella mattina. Così sono salita, e ho cercato dʼingannare il tempo giocando, disegnando, parlando ed immaginando come sarebbe stata la gita. Ero impaziente, mi spazientiva solo il pensiero di dover fare quattro ore di viaggio allʼandata, per arrivare fino ad Andria. La strada era liscia e dritta, anche se mi sono sentita male comunque, e non so dirvi il perché. Masticavo la gomma da troppo tempo? Mi muovevo troppo? Boh, non lo so. Finalmente siamo arrivati, dopo la sosta in Autogrill, alla fattoria. Siamo entrati in un ambiente dove cʼerano dei tavoli, ed una ragazza ci ha spiegato come veniva lavorato il grano. Un signore anziano ci ha fatto vedere la lavorazione del pane, e poi lʼ abbiamo preparato noi. Io ho preso il mio pezzo e ne ho fatto una piccola treccia, che poi ho posato sulla teglia nera. Poi abbiamo visitato la fattoria, cʼerano dei cavalli bellissimi, dei maiali, dei volatili come galline, colombe, anatre, pavoni, dei conigli, Dopo siamo entrati nel recinto delle capre; sono scappate tutte e si sono arrampicate sul muretto. Dopo esserci sfrenati nel quadratino verde, siamo andati a mangiare. Il menù del giorno era pasta, cotoletta, patatine e dolcetto... Purtroppo doveva arrivare anche lʼora di andare, e così a malincuore ci siamo avviati verso lʼautobus. Ci aspettava Castel Del Monte, lì, imponente sulla sua collinetta. Dopo aver preso la navetta, abbiamo fatto un tratto di strada a piedi e siamo entrati nel castello. Non si hanno tante informazioni sul perché è stato costruito Castel Del Monte, si ha solamente una lettera del 1240 in cui Federico II chiede di costruire in fretta il castello. Il castello però non si può dire castello di difesa, perché non ha il fossato né il ponte levatoio, e in Puglia e Basilicata erano presenti molti castelli: con questo si pensa che questi castelli fossero in collegamento fra loro. Castel Del Monte ha una forma ottagonale. Lʼ8 è il numero di transizione, ovvero il quadrato ed il cerchio sovrapposti, tra ciò che è umano e ciò che è divino. Il castello è fatto di pietra calcarea, breccia corallina, tufo e marmo. Nel cortile interno e al di fuori del castello ci sono due cisterne. Nel cortile cʼè una specie di riassunto dei materiali e delle architetture: il portone a capanna è romanico, sulle pareti ci sono archi cechi, che sono arabi e i portoni a sesto acuto sono gotici. Servendosi dei punti cardinali, notiamo che lo stile romano pugliese è verso sud, lo stile gotico è verso nord, lo stile arabo è verso lʼoriente e lo stile romano classico è verso occidente. Il castello ha 16 stanze (non a caso il doppio di 8). Le stanze sono a forma di trapezio, e scomponendolo si ha un quadrato e due triangoli. Nel centro del soffitto cʼè una chiave che può essere di diverso tipo. Salendo le scale composte da 44 scalini (4+4=8) si vedono delle finestre chiamate “stronbarre”, che hanno una cornice molto grande rispetto alla finestra. Nel Castello si sentono spesso i numeri 3 e 5: il tre è il numero della perfezione, mentre il 5 è il numero del pentagono stellato, inoltre 3+5=8. I sedili delle stanze sono la dimostrazione che il castello è stato costruito dai circencensi. Nel piano superiore cʼè una stanza interamente dedicata a Federico II. Eʼ la stanza posta verso Nord, dove fa più freddo e cʼè una grande finestra. A Nord cʼera Andria, dove sono state seppellite due delle tre mogli di Federico II. Nonostante tutto lʼimperatore è stato in questa stanza solo una volta. Questo è tutto quello che la guida ci ha spiegato. Il resto ce lʼaveva illustrato una prof. di storia, amica della nostra prof.ssa, a scuola. La cosa che mi ha colpita di più è stato il collegamento tra Castel del Monte e Lanciano. Lo sapevate? Gli stessi artigiani della Puglia, infatti, hanno costruito lʼabside ottagonale di Santa Maria Maggiore a Lanciano. Forse è proprio per questo che la prima gita della scuola media non la dimenticherò mai. Valeria Candeloro 1°C Lʼimportance des langues étrangères Arrivés en quatrième, nous avons compris quʼil est important de connaitre une troisième langue dans ce cas le Français. Cette langue nous a permis de mieux connaitre plusieurs parties du monde. Apprendre le Français nʼest pas seulement étudier la grammaire, mais aussi comparer la culture Italienne avec la culture Française. En fait à lʼécole avec notre prof. nous avons affronté beaucoup dʼarguments de civilisation. Nous avons approfondi surtout les differences quʼil y a entre lʼécole Italienne et lʼécole Française,et nous avons aussi etudié dʼautres aspects de la société française. Cette langue nous a tellement passionné que nous avons décidé de continuer a lʼétudier au lycée linguistique qui nous permettra dʼapprofondir le Français encore plus. Maintenant nous voudrions remercier notre prof. qui a su interésser toute la classe. Nicla Zulli, Valentina Pagnotta, Giorgia Volpe 3°C RELAZIONE “LE STREGHE” DI ROALD DAHL: LIBRO E FILM A CONFRONTO Nei mesi scorsi, la professoressa Moretti ha letto in classe un libro dello scrittore Roald Dahl intitolato le “streghe”, che avevo già letto con gusto ma che con gran piacere ho riascoltato. Successivamente abbiamo anche visto il film ispirato alla storia. Il libro racconta di un bambino a cui muoiono i genitori in un incidente stradale e va a vivere con la nonna in Norvegia. Al termine dellʼanno scolastico,i due si concedono una vacanza in Inghilterra, in un hotel sul mare, perché la nonna ne ha bisogno per la sua salute. Lʼ hotel in questione è il luogo in cui si svolge lʼ annuale ritrovo della Reale Società per la Protezione dellʼInfanzia Maltrattata. In realtà, si tratta del convegno che riunisce tutte le streghe dʼ Inghilterra, presieduto dalla grande Strega Suprema. Il protagonista, casualmente, si trova dietro un paravento posto nel salone che ospita lʼassemblea perché sta addestrando i suoi topolini, William e Mary, nascondendosi dal direttore dellʼalbergo che gli ha impedito di tenerli fuori dalla gabbia. Ascoltando da dietro al paravento il congresso, scopre che le streghe hanno lʼ obiettivo di sterminare i bambini, usando la magia che è in loro potere. Quellʼanno, la Strega Suprema presenta una nuova pozione, la formula 86, Pozione Fabbricatopo a Scoppio Ritardato, che trasforma i bambini in topi. Per dimostrare lʼ efficacia della pozione alle sue colleghe, dà una tavoletta di cioccolato trattata con la stessa ad un bambino che alloggia nellʼalbergo, Bruno, che, stupidamente, si lascia abbindolare. Bruno diventa topo e, dopo essere stato scoperto, anche il protagonista segue la stessa sorte. Alla fine, però, neppure alle streghe capiterà una fine migliore, perché il bambino-topo riesce a rubare unʼ ampollina di pozione e a versarla nel cibo destinato alle streghe. Il finale del libro è diverso dal film. Nella trasposizione cinematografica, il protagonista e la nonna acquistano dei nomi: Luke ed Helga. I genitori del bambino, poi ,non muoiono in sua presenza, come nel libro, ma dopo essere usciti, una sera, lasciando Luke dalla nonna. Lʼ hotel che dà sul mare nel libro si chiama Hotel Magnificent, mentre nel film è lʼ Hotel Excelsior. La Strega Suprema nel film parla normalmente, mentre nel libro possiede una sorta di accento tedesco. Nella versione cinematografica cʼè lʼ introduzione di due personaggi: lʼ assistente della Strega Suprema ed una strega infiltrata nellʼhotel che lavora come cuoca. Nel libro, il luogo in cui viene ritrovata lʼ ampolla con la pozione è la fodera del materasso, mentre nel film si trova allʼinterno di una custodia che ha la foggia di un libro. Tra le due versioni esistono anche altre differenze, ma la più evidente è nel finale. Nel libro il bambino-topo rimane tale e trascorre il resto della sua esistenza a cacciare insieme alla nonna le streghe che popolano il mondo. 11 12 • Il mondo in una scuola • Nel film, invece, prima di dichiarare guerra alle streghe, Luke ritorna bambino per merito dellʼassistente della Strega Suprema, diventata buona, che è stata lʼ unica a non ingerire la pozione. Mi sono piaciuti sia il libro che il film, però come finale ho preferito quello dato dal regista del film. Anche Roald Dahl ha cerato di mostrare, a modo suo,una sorta di lieto fine. Nonostante il bambino rimanga topo, lui lo fa apparire felice di essere così. In tutti i suoi libri, lo scrittore presenta dei tratti tipici e non si smentisce mai: lʼ ironia che lo contraddistingue, la cattiveria della maggior parte degli adulti nei confronti dei bambini e la rivincita che questi ultimi riprendono su di loro. Questo è un tema che nei suoi scritti segue una specie di filo conduttore: dalla “Fabbrica di Cioccolato”, a “Matilde”, passando per “La magica medicina” e “James e la pesca gigante”. Comunque, lʼ aspetto di Roald Dahl che mi affascina più di tutti è la sua capacità di sorprendere, creando personaggi unici ed inconfondibili che appaiono quasi con un “marchio di fabbrica”. Impossibile non riconoscere i tratti tipici che li descrivono. Quei curiosi tipi possono nascere solo dalla penna e dallʼinventiva geniale di uno scrittore come lui! Flavia Fioretti 1°E Giorno della memoria Questʼanno con lʼassociazione culturale “Tracce”, per il Giorno della Memoria, noi ragazzi della scuola media “Umberto I” Frisa abbiamo organizzato per il 26 gennaio una manifestazione, presso lʼasilo comunale. Sabato mattina dopo circa mezzʼora dallʼorario di entrata ci siamo recati con lo scuolabus in questi locali. Successivamente sono arrivati i ragazzi delle elementari, perché sarebbero intervenuti anche loro alla manifestazione .Dopodiché, in ricordo dei venti bambini di Ingrullendosi Dammi noi ragazzi abbiamo spillato una rosa bianca al petto. Il tutto è iniziato con la visione di un video che trattava della Seconda Guerra Mondiale in Abruzzo, preparato dal giornalista Giancristoforo . Finita la visione cʼè stato lʼintervento del prof. Peducelli storico abruzzese che ci ha illustrato la situazione storico-sociale della nostra Regione a quei tempi .A questo punto abbiamo preso la parola noi ragazzi con delle letture che parlavano dello sterminio dei bambini di Auschiwtz. In particolare ci siamo soffermati sulle biografie di venti vite spezzate nella scuola di Bullenhuser Damm. Abbiamo concluso la nostra partecipazione con due poesie: “Se questo è un uomo” di Primo Levi e “Cʼè un paio di scarpette rosse” di Lusse. Dopo cʼè stata la visione della seconda parte del filmato e lʼintervento del nostro preside, del commissario prefettizio di Frisa, il dottor Conti, Don Guido (anziano prete del paese) e il sig. Nicola Pasquini (ex sindaco) questi ultimi entrambi importanti fonti storiche del comune. Tutti ci hanno fatto i complimenti per la riuscita della manifestazione .Infine la giornata si è conclusa con un rinfresco. Il giorno seguente, domenica 27 gennaio, presso il palazzo Caccianini di Frisa, la stessa associazione ha preparato una mostra, relativa al giorno della memoria, con i nostri cartelloni fatti a scuola e la proiezione di un filmato. Queste giornate a noi ragazzi ci hanno fatto meglio comprendere le crudeltà dellʼolocausto e la malvagità dellʼuomo .Per questo come ci ricorda Primo Levi nella sua poesia “Se questo è un uomo” dobbiamo continuare a parlare di tutto questo per far si che non accada più. Gabriella M., Chiara C. 2°A Frisa STUDENTI IN REDAZIONE Pescara, 6 marzo 2008. Nonostante il maltempo, dopo una corsa su per le scale fino al sesto piano, siamo stati accolti nella redazione del “Centro” di Pescara, dal vice-caporedattore Galante e da una laureanda in Scienze della Comunicazione. Per me si trattava di unʼoccasione importante, perché dopo aver lavorato come direttore del giornale dʼistituto, avevo lʼoccasione di confrontare il mio lavoro della redazione con quello di un giornale vero e proprio. La prima cosa che mi ha colpito sono state le 8 diverse redazioni del giornale , ed altrettante edizioni, alle quali si aggiunge la nuova edizione, quella on-line. Solo a collegarle! Niente paura, si risolve tutto. Cʼè una audio conferenza che dura 12 ore, nella quale tutti i giornalisti possono intervenire, e oltre a questo, ci sono due assemblee al giorno. Per la prima pagina, ed è stata la notizia che mi ha stupito di più, si devono realizzare tre pagine di prova, una è lo schizzo del giornalista, eseguito a mano su un blocco, poi questo viene importato sul computer con inserite già le anteprime degli articoli, ed infine cʼè il “bozzone” ovvero unʼanteprima in bianco e nero della prima pagina. Dopo di che, ho avuto lʼoccasione che aspettavo: ho potuto spiegare il nostro lavoro ed ho chiesto consigli su come migliorare il giornale. La risposta , del tutto inattesa, è stata che “Il Mondo in una scuola” è simile ad un giornale vero, ma in scala più piccola. Alla domanda: “Come si diventa giornalisti?” Galante ha fornito una risposta significativa: “Il mondo è come un bosco e ci sono due modi per conoscerlo: sapere la strada o avere una bussola e siccome non conosciamo il percorso della vita, è meglio avere la bussola, cioè la lettura”. Poi, ho chiesto quante notizie arrivano in redazione per poter stabilire un paragone e mi è stato risposto che, solo da flash di agenzia, ne arrivano 1000 - 1500 al giorno. A nome di tutta la 3° C ringrazio tutte le persone della redazione de“ Il Centro”. Simone Candeloro 3°C I centri territoriali permanenti I C.T.P. (Centri Territoriali Permanenti), istituiti nel 1997 con la denominazione di C.T.E.P. (Centro Territoriale di Educazione Permanente) svolgono corsi di qualificazione e riqualificazione professionale, consolidando conoscenze e competenze utili nel mondo del lavoro. Evoluzione dei vecchi corsi di 150 ore, i C.T.P. non si occupano di educazione in età adulta, organizzando corsi per il conseguimento dei titoli necessari allʼaccesso al mondo del lavoro e non conseguiti per qualsiasi motivo (lavoratori che, per motivi personali o scelte di vita sbagliate, non lʼanno potuto conseguire; oppure lavoratori extracomunitari, magari provvisti di diploma superiore nei propri paesi, ma che comunque non hanno validità in Italia). Inoltre i Centri Territoriali si occupano anche di aggiornamento professionale, con lʼistituzione di corsi modulari brevi, della durata di 30 ore ciascuno, e magari anche di diverso livello (base, intermedio ed avanzato). Inoltre con il recente riordino in base al D.M. 25 ottobre del 2007, i C.T.P. gestiranno anche i corsi serali per il conseguimento del diploma superiore. I C.T.P. sono realtà fortemente radicate nel territorio, e possono stipulare accordi con enti sia pubblici che privati; la loro offerta formativa varia in relazione alle esigenze del territorio. Certamente vi sono alcuni corsi, che, per diversi motivi, sono comuni ai vari C.T.P.: corsi di 350 ore, certo, ma anche inglese ed informatica (oltre, ovviamente, a corsi di lingua italiana per stranieri), ma possono anche fare corsi particolari, qualora le necessità del territorio lo richiedano (ad esempio, un corso per badanti aperto alle immigrate). Inoltre possono completare la propria offerta formativa con corsi di teatro, cinema, o altro. Inoltre i Centri Territoriali gestiscono anche le scuole circondariali, svolgendo unʼimportante funzione di alfabetizzazione di ritorno. In definitiva: - Svolgono la funzione di accoglienza, ascolto ed orientamento lavorativo; - Svolgono corsi di prima alfabetizzazione linguistica (con particolare riguardo per lʼutenza straniera; - Organizzano corsi per il conseguimento della Licenza Media finalizzati ad un eventuale accesso ai livelli superiori di istruzione e di formazione professionale; - Sviluppano e consolidano le competenze di base. Inoltre si occupano ance del rientro nei percorsi di istruzione e formazione di soggetti in situazione di marginalità, attuando strategie di recupero e sviluppo di competenze strumentali, culturali e relazionali idonee a unʼattiva partecipazione alla vita sociale. In questʼottica vanno visti i corsi di alfabetizzazione linguistica negli istituti penitenziari. Abbiamo detto che sono unʼevoluzione dei corsi di 150 ore. Ma essi sono la concreta attuazione delle molte direttive, raccomandazioni, ordinanze che a livello europeo si sono succedute negli anni a proposito di educazione degli adulti, succedutesi dal 1993, quando si parla per la prima volta di “educazione permanente”, fino ad oggi, e culminate nel programma “Istruzione e formazione 2010”. Prof. Valentino Ciccocioppo Coppa Speranza FIAT Appuntamento alle ore 9:30 all'ippodromo. Arriviamo tutti puntualissimi, ma siamo comunque agitati. Ci aspettano 1200 m di corsa, per fortuna non ha piovuto e il terreno è asciutto. Cominciamo il riscaldamento facendo un po' di stretching. Tutti parlano e si chiamano. All'improvviso si sente la calda voce della nostra professoressa Ciccocioppo che ci dice di avviarci al punto di partenza. Al colpo di pistola il gruppo parte. C'è chi mi tira la maglietta e chi mi da gomitate. So che non vincerò ma sono felice di correre. Ultimo giro di pista, siamo tutti molto stanchi ma i vincitori si staccano dal gruppo. Sono distrutto ma felice di aver vissuto questa esperienza. È la prima volta che partecipo ad una gara. All'inizio ero così emozionato che pensavo di non arrivare in fondo. Ma l'entusiasmo è tale che sono pronto a partire di nuovo. Faccio parte anch'io del mondo dello sport! Un mondo in cui è importante la partecipazione, un mondo che ci insegna anche a saper perdere. Adriano Volpe 1°C Intervista doppia delle piccole “Iene”… INTERVISTA A CHIARA DI BATTISTA • Il mondo in una scuola • - nome: Chiara - cognome: di Battista - nata a: Atessa - professione: studentessa - sport preferito: ginnastica ritmica - materia a scuola più odiata: non c'è, mi piace studiare - materia preferita: storia - il tratto principale del tuo carettere: sensibilità - la miglior dote degli amici: simpatia - un rimpianto:non ne ho ancora - il tuo principale difetto: piangere - la paura maggiore: il buio - cosa vorresti essere: una stilista - l'ultima volta che hai pianto: ieri - cane o gatto?: non saprei - colore preferito:verde - quale sarebbe la disgrazia più grande?: smettere di fare ginnastica - cantante preferito: Mango - attore/attrice preferito/a: Tom Cruise - il luogo in cui vorresti vivere: Guastameroli - bibita preferita: acqua - piatto preferito: pizza - borsa o zaino?: zaino - gasata o naturale?: naturale - il personaggio a cui vorresti assomigliare: Irina Risenson - se dovessi cambiare qualcosa del tuo fisico, cosa cambieresti?: i piedi - i tuoi eroi della vita reale: i miei genitori - quel che detesti di più: gli schiaffi - la canzone che canti più spesso in casa: “oro”… - come vorresti essere ricordata tra cent'anni: come una brava ginnasta - come ti vedi tra dieci anni?: una brava ginnasta - aggiungi un aggettivo alla parola AMICIZIA: lealtà - A che età ti sei avvicinata a questa disciplina sportiva?: a otto anni - Un aggettivo per ricordare lʼemozione della prima gara: paura - L'ultima gara dove si è svolta?E a che posto ti sei classificata?: Los Angeles al 1° posto e a Prato dove sono stata proclamata campionessa Italiana. - Qual' è stata la soddisfazione più grande fino ad ora nella ginnastica?: rappresentare lʼItalia negli Stati Uniti - Quale meta sogni?: gli europei - C'è qualcuno che vorresti ringraziare per tutto questo?: le mie allenatrici - Fai un augurio ad Alberta Tarquini (ndr semifinalista al concorso di Miss Italia 2007) che ha portato a Salsomaggiore il nome del nostro Paese: vai Alberta che sfonderai! Chiara Di Battista alunna della classe I a di Frisa. Campionessa italiana di ginnastica ritmica e atleta allieva 2° fascia, è stata intervistata dagli alunni della classe 2a di Frisa INTERVISTA AD ALBERTA TARQUINI - nome:Alberta - cognome:Tarquini - nata a:Lanciano - professione: studentessa - sport preferito: danza - materia a scuola più odiata:matematica - materia preferita: pedagogia - il tratto principale del tuo carattere: testarda - la miglior dote degli amici: sincerità - un rimpianto: di non aver piuʼ continuato piuʼ la danza - il tuo principale difetto: pigrizia - la paura maggiore: di rimanere sola - cosa vorresti essere: lʼorgoglio dei miei genitori - l'ultima volta che hai pianto: quando ero a Salsomaggiore perché avevo nostalgia di casa e dei miei genitori - cane o gatto?: non amo gli animali - colore preferito: marrone/verde - quale sarebbe la disgrazia più grande?: perdere i miei familiari - cantante preferito: Anna Tatangelo - attore/attrice preferito/a: Leonardo Pieraccioni - il luogo in cui vorresti vivere: Pescara - bibita preferita: succo alla pesca - piatto preferito: pasta alle noci, con funghi e panna - borsa o zaino?: borsa - gasata o naturale?: leggermente frizzante - il personaggio a cui vorresti assomigliare: Anna Tatangelo - se dovessi cambiare qualcosa del tuo fisico, cosa cambieresti?: i fianchi - i tuoi eroi della vita reale: i miei genitori e il mio fidanzato - quel che detesti di più: le raccomandazioni - la canzone che canti più spesso in casa: tante, non cʼè ne una in particolare - come vorresti essere ricordata tra cent'anni:come una ragazza semplice, che si è resa disponibile a tutti e pronta ad aiutare qualsiasi persona nel momento del bisogno. - aggiungi un aggettivo alla parola AMICIZIA: amicizia è amore - cosa ti ha spinta a partecipare a MissItalia?: sono del parere che nella vita bisogna fare tante esperienze, che possono insegnarci qualcosa o meno, a me personalmente è servito per capire tante cose, come per esempio come funziona un altro lato del mondo; sono quindi contenta di aver partecipato e di aver ottenuto un buon risultato. - Fai un augurio a Chiara di Battista (ndr campionessa italiana di ginnastica ritmica) Complimenti Chiara continua così che le olimpiadi ti aspettano.! Alberta Tarquini alunna del Liceo Pedagogico Di Lanciano ed ex allieva della scuola media Umberto I sede di Frisa. Semifinalista al concorso di Miss Italia 2007 ,è stata intervistata dagli alunni della 2a di Frisa. SALUTI “SPECIALI” Questʼanno vanno via 5 ragazzi “speciali” che hanno frequentato questa scuola. I compagni di classe li salutano così: Roberta addio, ti ricordiamo di non essere mai triste, perché chi è triste ha il cuore addolorato, guarda il futuro senza mai voltarti indietro. Vai avanti e, con la tua sapienza, rendi tutti orgogliosi di te. Grazie Roberta per averci insegnato cosa significa vivere e questo non ce lo dimenticheremo mai. Addio, la 3°A Caro Leandro, ti auguriamo ti trovare durante il tuo percorso di vita persone leali e disponibili che ti aiutino in questo cammino. Baci dalla tua classe 3°E Caro Pierpaolo, beh, siamo arrivati alla fine... il nostro è stato un percorso stupendo e colmo di emozioni. Ti auguriamo di rimanere sempre così effervescente e brillante, proprio come sei oggi. Grazie.... Ti ricorderemo sempre come un amico speciale.... Con affetto, la 3°F Ciao Andrea!!! In questi tre anni abbiamo passato momenti magici con te, grazie per averci fatto crescere, speriamo di averti dato qualcosa anche noi. Ci auguriamo che ovunque tu vada ci porterai sempre nel tuo cuoricino come facciamo noi. P.S: non dire a nessuno quanto bene ti vogliamo... neanche al mondo, sarebbe troppo invidioso di una cosa più grande di lui... Al nostro ometto, con affetto la 3°G 3 anni dei tuoi sorrisi, pianti, gioie... Emozioni che ci hanno aiutato a crescere, momenti speciali per imparare ad amare. Grazie Roberto per essere unico per sempre tuoi, i compagni della 3°H. Nucleare: si o no? (da un dibattito in classe) L'energia nucleare, insieme a quella solare, è una fonte di energia primaria. Con energia nucleare si intendono tutti quei fenomeni in cui si ha la produzione di energia in seguito a trasformazioni nei nuclei atomici. Nelle fissioni nucleari, nuclei di atomi con alto numero atomici, come ad esempio l'uranio, si spezzano producendo nuclei con numero atomico minore, diminuendo la propria massa e liberando una grande quantità di energia. Il metodo della “fissione”è molto diffuso, ma lo è ancora più la “fusione”. Essa è esattamente opposta alla fissione, perché invece di spezzare nuclei pesanti in piccoli frammenti, si uniscono nuclei leggeri in nuclei più pesanti. In ogni caso, la centrale nucleare è pericolosissima. In qualunque momento potrebbe scoppiare il reattore, facendo così accadere la “fusione del nocciolo”. Il mio parere sulla necessità di riattivare in Italia le centrali nucleari però, è assolutamente favorevole. L'energia nucleare è diventata indispensabile. L' 8 novembre 1987 l'Italia ha detto “no” a questa fonte di energia tramite un discusso referendum. Il nostro Stato oggi non è autosufficiente da punto di vista energetico, e deve comprare l'elettricità dalla Francia e dalla Russia. Questo ha comportato un aumento delle tariffe vertiginoso perché i costi per far arrivare la corrente dalla Francia e soprattutto dalla Russia, sono molto elevati. Ma di motivi a favore del nucleare in Italia sono ancora tanti ... Per esempio, la scusa di rifiutare il nucleare perché è pericoloso non è accettabile! Infatti la Francia possiede ben 59 centrali, è la nazione con più centrali nucleari al mondo. Ma dove sono collocate tutte queste centrali?? Proprio al confine con l'Italia!! Quindi, a questo punto, se accadesse una disgrazia in una centrale francese, l'Italia sarebbe sconvolta dalle radiazioni. Perché dobbiamo pagare per colpa di altri paesi? Questa domanda non può avere risposta, ma allora me ne porgo un'altra: a questo punto, perché non ci sono centrali in Italiane praticamente (viste quelle francesi) è come se le avessimo? Evidentemente, credo che gli Italiani che hanno bocciato il nucleare, non abbiamo fatto questa riflessione. Addirittura c'è un esempio valido che si può portare a sostegno di questa tesi: il 26 aprile 1986 in una piccola centrale Ucraina, a Chernobyl accadde un incidente di proporzioni spaventose. Non conosco le cause, fatto sta che furono rilasciate grandi quantità di materiale radioattivo nell'ambiente circostante causando numerose vittime. Le cause di quell'incidente le paghiamo ancora oggi con un incremento di tumori in quell'area pari a circa il 70%! Ma io vorrei porre l'attenzione su un piccolo punto al quale non tutti hanno fatto caso: nell'anno dell'incidente l'economia e la borsa Europea crollarono. L'esplosione terrorizzò il mondo che non acquistò più prodotti europei. Anche in quel caso l'Italia ha pagato pur non avendone colpa. Quest'incidente condizionò il referendum popolare italiano che abolì il nucleare. Ci sono ancora però, persone che sono contrarie perché dicono che il materiale prodotto durante la fusione è pericoloso. E' vero. Impossibile negare che nei processi che avvengono nelle centrali vengono prodotte milioni si scorie tossiche, che lo diventano sempre più col passare degli anni. Queste vengono raccolte in alcune discariche speciali che possono inquinare il territorio interessato. Queste radiazioni continuano ad essere “vive” per migliaia di anni. Dopo più di 80 anni gli scienziati non sono ancora riusciti a trovare sistemi sicuri per sbarazzarsi delle 80,000 tonnellate di combustibile nucleare e delle centinaia di migliaia di tonnellate di altre scorie radioattive che si sono accumulate durante questi anni nelle centrali nucleari. Io confido nella scienza e sono certo che un giorno si troverà una soluzione per smaltire questi rifiuti speciali. Quindi, per concludere, credo che anche in Italia debba tornare il nucleare, perché anche l'Italia deve essere autosufficiente dal punto di vista energetico. In questo modo, e solo in questo, potremmo risolvere molti problemi presenti oggi in Italia e soprattutto combattere il 13 14 • Il mondo in una scuola • nti Racco Poe Canzoni Emo zion i sie Creatività Le fatiche di Paola... Certo Ercole è stato fortunato perché di fatiche ne dovette sopportare solo dodici. Ma che dire di questa povera bambina che ne deve sopportare una al giorno, ovviamente nei giorni di scuola. Ed allora andiamo a raccontare la duecento fatiche di Paola…….. Paola, al pari di Ercole, sarebbe una fanciulla allegra e spensierata se un angioletto ogni giorno non le sussurrasse : “ Paola, va a fare i compiti, è tuo dovere di studentessa” “Ma quali doveri, una bambina ha diritto di giocare e divertirsi” risponde il diavoletto. Ma cominciamo con la prima fatica : il disegno di artistica. A me piace disegnare, infatti i miei quaderni sono pieni di schizzi. Ma il discorso diventa “fatica” quando devo capire cosa vuole la mia prof da me. Ed allora anche un disegno può diventare una fatica……. Traccio un segno con la matita e lo cancello. Scelgo un colore, ma non ne sono convinta, mentre gocce di sudore scendono dalla mia fronte e cadendo sul foglio formano su questo tante macchioline che sembrano fiori. Chissà se piaceranno alla prof… Passiamo alla seconda fatica: i diabolici numeri, piccoli segni insignificanti che turbano il mio sonno, si infiltrano nei miei sogni camuffati da principi azzurri, ma al momento del fatidico bacio, Biancaneve urla e da sotto il mantello compaiono 1… 2… 3… “Aiuto!!!! I numeri assassini!!!” Ebbene si: i numeri sono gli incubi di ogni giorno: espressioni diagonali - frazioni - problemi. Che fatica andare a ricontrollare unʼespressione che non ridà, a rivedere il testo di un problema che non sai come accidenti risolvere. Ed anche qui gocce di sudore, che dico “ di sangue”. Ed allora non basta Ercole con le sue fatiche per risolvere lʼoperazione. E le prove non finiscono qui: potrei continuare ad oltranza, ma così al sudore si aggiungerebbe anche la mia mano fumante!! A questo punto mi sembra che i danni che la scuola ha provocato ad una povera fanciulla indifesa siano già innumerevoli. Perciò: bando alle fatiche e…..,.via al divertimento !!!!!!!!! Paola Codagnone, Classe 1°F Questa poesia ha vinto il “Concorso Regionale EnerGiochi” Edizione 2007/2008. Un pianeta che soffre Se il mondo potesse parlare Direbbe a chi sa ascoltare Senza nessuna esitazione Che è affetto da una grave depressione. Non riesce più a stare al passo Di un uomo stolto e gradasso Che crede che tutto sia dovuto Senza nessun impegno e contributo. Lʼimpegno è spesso premiato Ma se ognuno si sente privato Di agi, ricchezze e comodità, alla fine non ci sarà pietà. Il nostro pianeta è fin troppo paziente Dà tempo, però, si mostra sofferente E quando trova uno scienziato dal buon cuore Si sente amato da un valido dottore. Allora si scopre e diventa ottimista I buoni rimedi lo rimettono in pista Ma se arrivano uno sciocco e un disonesto Ricade malato e si sente mesto. Lo sciocco in questione è lʼuomo spaccone Che deve mostrare senza mai risparmiare: lʼauto importate che fa sentir grande ma che consuma troppo carburante, la vasca da bagno di acqua traboccante nessuno ci rinuncia, è troppo rilassante e un rubinetto che perde goccia a goccia... ...che vuoi che sia, a nessuno scoccia! E se invece di illuminare a festa Lʼuomo usasse più la testa Nella sua casa avrebbe luce sufficiente Senza rimetterci proprio un bel niente. Il disonesto di cui si fa menzione È chi respinge ogni buona soluzione È il politico corrotto che deve guadagnare E su ogni grave fatto deve speculare. E quando ci son di mezzo gli interessi Lʼumiltà si spacca in due, si sa: da un lato i furbi, dallʼaltro i fessi! Non basto io da sola a ragionare Sarei una piccola goccia in un grande mare! Le regole ci sono e vanno rispettate Da me, da te, da tutti vanno applicate. Insieme, si può fare per lʼambiente Non ostinarti,uomo, ad essere un perdente Un inetto e indefesso Che fa del male proprio a se stesso. Le acque, è ovvio, si stanno ritirando Il clima, purtroppo, sta cambiando, gli animali si stanno estinguendo e le piante stanno morendo. I gas e le loro emissioni Ci affliggono i polmoni E così si vive male Soffocati da un caos totale. Con lʼenergia cominciamo a risparmiare E la qualità di vita può migliorare; se poi con essa riusciamo a rinnovare cʼè solo tutto da guadagnare. Il nostro pianeta azzurro e bianco Quando sarà davvero stanco Cambierà aspetto e colore E soffrirà nel profondo del cuore: ghiacci, acqua e ossigeno scompariranno e morirà di strazio e di affanno. E noi, qui siamo non lo dimentichiamo! La sua fine sarà la nostra E questa è lʼunica risposta. Per tutti, fuor di rima, lascio un messaggio, è solo un piccolo omaggio, unʼintelligente citazione che di saggezza indiana è espressione ma deve indurre ad una riflessione: “Quando anche lʼultimo albero sarà mangiato e lʼultimo fiume avvelenato, vi accorgerete che i soldi non si possono mangiare”. Ed è a questo che bisogna pensare! P.S. Le mie sono semplici parole Che sul foglio restano sole Ma se dalle parole si passasse ai fatti... ... vivremmo sani e felici come matti!... Flavia Fioretti 1°E Il segreto di Billy Era il maggio del novanta, quando sentii parlare per la prima volta di Billy Sprite, un ragazzino mio coetaneo, che abitava dietro i campi di Schuasc nella mia stessa città. Billy frequentava la mia stessa scuola, ma non lo conoscevo molto dato il suo carattere chiuso e scontroso, alle volte anche aggressivo, fino a quando non venni a sapere della famiglia di Billy: figlio unico, la madre era morta anni prima quando Billy era solo un bambino e il padre era deceduto da poco, ucciso in casa da un ladro per pochi spiccioli. Solo allora capii la ragione della scontrosità di Billy, la ragione del suo mutismo perenne. Per chi lo conosceva bene, il ragazzo era cambiato totalmente, e in poco tempo, si era trasformato in un altro, ma nessuno si era mai chiesto il vero motivo di questo comportamento, nessuno sapeva che da allora, da quella sera memorabile, qualcosa era cambiato dentro di lui. Nessuno seppe mai perché, ma nulla fu più uguale. Qualcosa di cattivo si era annidato in lui: una bestia, un terribile animale aveva fatto la sua tana dietro al suo cuore, pronto ad uscire fuori in ogni momento, a colpire, figlio della sofferenza e di un amore distrutto. Quando, infatti, al mattino si recava a scuola come sempre, prendendo le sembianze di Billy rimuginava in silenzio dentro se stesso,rimetteva le offese dei compagni senza proferire parola, ma alla sera ormai solo in quella casa vuota da tempo poteva far uscire lʼ ombra nera che gli offuscava il cuore, un onda di rabbia repressa gli saliva al cervello annebbiandogli la vista, cancellandogli ogni pensiero che non fosse quello di sfogare la rabbia che aveva dentro, così in quei momenti, lo si sentiva urlare fino a perdere la voce, a diventare rauco, minacciando vendette. Poi esaurito il flusso di idee vendicative ritornava calmo,si rilassava, lasciava che la sua rabbia si spegnesse come la fiamma di una candela soffocata dalla cera. Quel leggero senso di euforia crescente, di onniscenza che lo prendeva mutava improvvisamente in una sensazione di disgusto e nausea per lʼ animale appena risvegliato che viveva in lui. Così nella notte che gemeva sofferente le urla tremende che squassavano ogni tanto lʼaria si spegnevano in un mugugno simile a quello di un animale ferito, allontanandosi sempre più finché anche lʼ ultimo eco di quella voce veniva inghiottito dalla notte scura, unica testimone di un pesante e terribile segreto. Ambra Zulli 2°A Che sogno!!!!!! Questo è il sogno di una delle tante compagne di viaggio...il suo nome? Priscilla. Una dolce e cara ragazzina di Atene che possedeva un grande sogno: ballare con un cavaliere. Mi raccontò che una sera suo nonno le narrò alcune storie mitologiche greche...Allʼascolto del terzo mito non cominciò a capirci più niente e per la stanchezza si addormentò...Sapete cosa sognò? Forse il sogno di tutte le bambine...Sognò di essere ad un grande ballo, in una sala gigantesca, con le pareti ricoperte da un tessuto morbido come il velluto, color rubino, con lampadari maestosi, camerieri e servitori sempre pronti a qualunque eventuale richiesta, e i cibi...E che fragrante odore, e che sapori gustosi. Tutti gli invitati danzavano e lei, senza cavaliere lì seduta a guardare... quando nella sala si sentì un • Il mondo in una scuola • gran frastuono e tutti scapparono via... tutti tranne lei... era curiosa e anche se tremava dalla paura, era carica di un coraggio come quello di un invincibile eroe. Ecco che vide entrare tutti i protagonisti dei miti che il nonno le aveva raccontato la sera prima: vide Ercole e il leone Nemeo danzare felici e allegri, quando nel mito le sembrava di aver capito che si erano scontrati, Perseo e Medusa girare e volteggiare insieme e i giovai destinati al banchetto del Minotauro si divertivano con lui. Insomma a Priscilla parve proprio una gran confusione, non ci capiva più niente...Fino alla sera prima aveva immaginato tutti questi eroi litigare e uccidersi tra loro e ora invece sembrava proprio che avessero ritrovato la loro armonia e la loro felicità. Dopo un istante di perplessità ecco che a Priscilla si avvicinò un giovane davvero carino con occhi azzurri, capelli marroni, alto, robusto, proprio come quello che immaginava...era Teseo il grande eroe che combatté contro il Minotauro. Teseo con tono da cavaliere domandò con cortesia e rispetto a Priscilla:-Dolce fanciulla, mi conceda un ballo-,e Priscilla senza pensarci più di una volta, anche se non era un vero e proprio cavaliere, rispose-Certo, con piacere-. E allora si misero nel bel centro della sala e mentre tutti gli altri si compiacevano di quanto erano carini, loro danzavano e ballavano con semplicità provando grandi emozioni. Erano così belli e felici...!Ma proprio nel momento più bello e atteso, Priscilla capì che stava sognando;come era triste perché voleva che quel sogno divenisse realtà. Infatti lei credeva pienamente nei sogni, e pensò che questo fosse il più bel sogno della sua vita. Morena Di Battista 1°F LʼINCUBO Definirei una situazione da incubo quello che Hitler ha fatto a tutti gli ebrei sparsi nel mondo. Parlare di questo argomento mi ha fatto riflettere molto, inoltre dentro di me brucia una rabbia inaudita. Mi chiedo a che cosa è servito uccidere quei poveri bambini, donne e uomini, sicuramente solo per divertimento. Farei di tutto per farla pagare a quegli inutili esseri senza cuore, che hanno sterminato milioni e milioni di ebrei solo per colpa di una stupida ideologia che li definiva una razza inferiore alla loro. Se questo accadesse nel mondo di oggi, da un momento allʼaltro, non saprei come la gente potrà difendersi, perché adesso solo pochi ricordano questa tragedia, mentre gli altri pensano solo al consumismo. Nessuno pensa alla fame, ai maltrattamenti di una volta. Tutti dicono ”è una cosa passata, adesso non potrà accadere di nuovo”, mentre io sostengo che il mondo è ancora a rischio, se un matto come Hitler decide di uccidere la gente. Naturalmente spero che non accada, però nel mio cuore rimarrà per sempre questo orrendo ricordo da “INCUBO”. Collini Erika 2°E Molte classi dellʼUmberto I hanno partecipato al Concorso Nazionale “Scuola di tifo”. Abbiamo selezionato due testi musicali. Che cosʼè questa parola? Violenza: che cosʼè questa parola? Proprio oggi lʼhanno detta a scuola parlando di un bambino come me che piangeva perché il suo papà non cʼè. Non cʼè più il suo eroe in divisa Perché è morto in una partita, voleva lʼordine e la serietà, ma una bomba gli hanno lanciato gli ultrà! Rit. È lo sport seguito da noi bambini con i nostri sogni da piccini. Tifiamo ognuno il nostro colore per non stare giù dʼumore. Ma abbiamo visto cose brutte! Santa pazienza, santa pazienza, i grandi la chiamano violenza, ma siam certi che non vincerà! Violenza: ma che cosʼè questa parola? Ma in tele parlano di sangue ancora. Un colpo di pistola che è partito per sbaglio, un poliziotto ha preso un abbaglio. Al posto di un malvivente ha preso un ragazzo innocente. Noi vogliamo un calcio di felicità, senza sangue, insulti e volgarità. Rit. È lo sport seguito da noi bambini, con i nostri sogni da piccini. Tifiamo ognuno il proprio colore, per non stare giù dʼumore. Ma abbiamo visto cose brutte! Santa pazienza, santa pazienza, i grandi la chiamano violenza, ma siam certi che non vincerà! Ora so cosʼè la violenza è lo sbaglio, è la demenza. Nello stadio quella si manifesta, non la gioia di un trionfo in festa. Nello sport non cʼè il campione, se a crearsi non è lʼunione. Per il calcio è meglio la solidarietà, che non fa rima con violenza, ma con lealtà! (musica del M° Nicola Calabrese di Lanciano) I ragazzi della 3°C Io tifo positivo Noi tifosi siamo tutti uguali: vogliamo la pace, via i fanatici agguerriti, puliamo gli stadi. Se cantiamo insieme questo tifo, saremo più uniti, basta alla violenze insensate, noi siamo sicuri. Rit.: [Perché il calcio è uno sport, è un gioco, e va rispettato noi ci raduniamo, per fare una festa, per un tifo estroverso, un tifo diverso, unitevi a noi !!!] Noi tifosi amiamo questo sport e lo vogliamo pulito, è per questo che lo difendiamo, dalle ingiustizie. Basta ai tifosi offensivi e “neri”, si può fare di meglio, noi vogliamo fare un tifo sano, senza violenze .... Rit.: [Perché il calcio è uno sport, è un gioco, e va rispettato noi ci raduniamo, per fare una festa, per un tifo estroverso, un tifo diverso, unitevi a noi !!!] Ed ecco il fischio, ora inizia la partita, e no, noi non vogliamo il manganello, né la frusta, né il martello. Basta pietre, offese e fischi, non vogliamo calci e pugni, “guarda quello, stai attento”, “non passare per quel posto” “attenzione c'è un tipetto, vuole farsi un po' il bulletto” noi non siamo dei nemici, allo stadio si va felici, ora basta la guerriglia, che chiediam solo un partita più tranquilla niente botte solo tifo, voglio essere tuo amico !!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (musica “GIANNA GIANNA” di Rino Gaetano) Simona Milantoni 3°F A proposito del mio giardino segreto... Il mio giardino segreto. A me piacerebbe molto avere un giardino tutto per me, dove solo io posso entrare e sognare, e dove nessuno possa avere accesso. Un posto dove la mia fantasia possa giocare fra le aiuole ed io nuotare nel pensiero. Dove posso riferire le mie tristezze, i miei progressi alle candide betulle e alle simpatiche querce. Un posto in cui posso parlare con i ricci, le farfalle, gli scoiattoli e con molti altri animali, in cui io posso stendermi e rotolarmi nel prato. Un posto allegro, rilassante e sicuro, dove nessuno ven- ga a cercarmi interrompendo i miei sogni. Un posto dove le mura sono ricoperte da rose, da cui pendono cespugli di edera verde. Un posto dove mi posso sedere sui rami di un albero e leggere il mio libro preferito in silenzio, dove tutto è coperto dal verde, con fiori colorati fra i cespugli. Senzʼaltro questo giardino lo chiamerei segreto: un diario personale, in tutti i sensi, naturale. Dove tutti i miei segreti sono segreti. Liliana Bellisario 1°F Lʼ Amicizia e'... Lʼamicizia è… un arcobaleno che percorre la via della vita ormai smarrita Lʼamicizia è… un sentimento forte che non demorde neanche davanti alla morte. Lʼamicizia è… qualcosa che può aiutare e che ti serve a maturare. Alessio Geniola - 2a Frisa L'Amore...è L'amore è come un fiore sboccia ma talvolta muore. L'amore è come una poesia può essere fatto di malinconia e allegria. Una cosa è certa l'amore è nascosto in fondo al cuore dove nessuno lo può rubare. Damiano Lamonaca - 2a Frisa Chi trova un amico Chi trova una amico trova la scia e la diritta via Chi trova un amico trova la vita e una persona che ti ha capita! E chi l'ha trovato ne diventa dipendente come il fiato che è indispensabile alla vita per un amicizia infinita Per questo trovarlo è molto importante come punto di riferimento costante che serve nel tuo camino e per il tuo destino... Gabriella Menuni - 2a Frisa L'Amore e gli innamorati sono... L'amore è una così dolce emozione che se ti capita, a volte, la accetti senza esitazione l'amore è come un fiore sboccia, cresce, ma a volte purtroppo muore. Chi non è ancora innamorato, compie un viaggio lungo e sconfinato, alla ricerca di quella che sarebbe la sua anima gemella Ci sono persone innamorate da tempo che non lo sanno, che si frequentano come amici anno dopo anno, magari si fidanzano a S.Valentino e dopo una cenetta si danno un bel bacino. Lorenzo Biancospino - 2a Frisa 15 16 • Il mondo in una scuola • CORBIN BLEU Corbin Bleu è un attore/cantante molto famoso, nato il 21 febbraio 1989 a Brooklyn. Volle cambiare il suo cognome da Rivers a Bleu per non interferire nella carriera del padre. Eʼ diventato famoso grazie ai film “High School TO K I O HOTEL Musica Da poco in Italia sono esplose nuove star,i Tokio Hotel. Il loro successo è dovuto al singolo “Monsoon”. Con questo singolo hanno colpito il cuore di molte teenagers e si sono rivelati delle grandi promesse della musica inglese e tedesca. Questa rockband è composta da quattro giovani ragazzi: Georg, ventenne,che suona il basso; Gustav, diciannovenne, che suona la batteria e infine Bill e Tom, i due gemelli diciottenni. Tom suona la chitarra e Bill è il cantante del gruppo. Inizialmente si chiamavano “Devilish” allʼetà di dodici anni, poi hanno cambiato il nome il “Tokio Hotel”. Hanno inciso diversi al- bum, ma quello che li ha portati al successo è: Scream. Questo album contiene dodici canzoni: Scream, Ready set go!, Monsoon, Love is dead, By your side, Sacred, Forgotten children, Rescue me, Donʼt jump, On the edge, Final day e infine Break away. Matteo Coccia Felice Marchesano 2°C I L I N K I N PA R K I Linkin Park sono un gruppo rock statunitense, formatosi nel 1996. Nella loro musica mescolano alternative rock, alternative metal, hard rock, hip hop e rapcore. Hanno contribuito al successo del genere nu metal, di cui sono ritenuti i massimi esponenti. Fino ad oggi hanno venduto più di 45 milioni di dischi. Nel 1996 il rapper ed MC Mike Shinoda e il chitarrista Brad Delson si diplomarono insieme alla Agoura High School, e con lʼamico batterista Rob Bourdon formarono i “SuperXero”. Poco dopo Delson passò allʼArt Center College of Design di Pasadena, dove divenne amico del bassista Dave Farrell, detto Phoenix. Farrell e Joseph Hahn entrarono poi nei SuperXero, il cui nome fu poi accorciato in “Xero”. A loro si unì poi il loro primo lead vocalist, Mark Wakefield. Nel 1998 Wakefield lasciò la band e divenne manager dei Taproot. Shinoda aprì le audizioni per cercarne il sostituto. Nel frattempo Delson per i suoi studi di comunicazione contattò un rappresentante della Warner Bros. Records, Jeff Blue. Il manager consigliò ai due di assumere Chester Bennington. I due Xero mandarono a Bennington un nastro con le basi strumentali del gruppo. A quel punto telefonò a Shinoda e provò la canzone al telefono. Il rapper apprezzò la sua esecuzione e così Bennington entrò nel gruppo. Poi gli Xero cambiarono nome in “Hybrid Theory” e si rimisero alla ricerca di un contratto. Realizzarono nel 1999 Hybrid Theory EP, di cui furono stampate solo 1000 copie. Grazie a Jeff Blue e al loro primo EP, gli “Hybrid Theory” firmarono per la Warner. Tuttavia furono di nuovo forzati a cambiare nome, per problemi di copyright. Per pochi mesi usarono il nome Lincoln Park; poi, quando decisero di registrare un proprio dominio Internet, scoprirono che “lincolnpark.com” già esisteva. Poiché non potevano permettersi di acquistarlo, ne accorciarono lʼortografia da “Lincoln” a “Linkin” e comprarono così il dominio “linkinpark.com”. Il 24 ottobre 2000 uscì Hybrid Theory, disco dʼesordio più venduto del 21° secolo, con 20 milioni di copie allʼattivo. Il gruppo sostenne il suo primo grande concerto il 17 dicembre 2000. Allʼinizio del 2001 Farrell tornò nei Linkin Park ed uscì il loro secondo singolo, “Crawling”. Poi partirono per lʼOzzfest. A metà del 2001 la band rilasciò come singolo “In the End”, la loro canzone più famosa e tra le più di successo di quellʼanno. Il suo video fu premiato come miglior video rock agli MTV Video Music Awards del 2002. Allʼinizio del 2002 la band avviò il tour Projekt Revolution. Durante il lunghissimo tour decisero di registrare un nuovo album. Così il 30 luglio 2002 uscì Reanimation, contenente i remix di tutti i brani da Hybrid Theory. Da lì in poi è stata unʼinarrestabile ascesa, che li ha portati negli Mp3 di migliaia e migliaia di fan sparsi in tutto il mondo. Lorenzo Di Mascio 2°B Musical”, “High School Musical 2” e “Jump in”. Ora ha inciso il suo primo album “Another side” e ben presto ne uscirà un altro ancora più bello. Sara Fallucca 1°D HIGH SCHOOL MUSICAL Il 19 marzo da Milano è partito il tour di High School Musical,il musical più amato dai giovani che girerà per i teatri di mezza Italia interpretato da due giovani talentuosissini attori: Jacopo Sarno e Denise Faro. Jacopo, nato a Milano il 1 settembre 1989, debutta giovanissimo in numerose sitcom come: “Io e la mamma”, “Don Luca” e “Il mammo”. Nel 2004 partecipa al Festival di Castrocaro; nel 2005 invece recita nel musical “Datemi 100 caramelle”. Jacopo è anche doppiatore nella pubblicità di “Uliveto”, con la voce dellʼuccellino di Del Piero, in Harry Potter e Anakin Skywalker di “Guerre Stellari” nei videogiochi. Denise, diciannovenne, compone i suoi primi testi a otto anni mentre a undici anni inizia a prendere lezioni di canto e ballo. Nel 2003 ha la sua prima parte nella fiction “Un medico in famiglia”.Lʼanno scorso partecipa al film “Come tu mi vuoi” e nel musical “Giulietta e Romeo” di Riccardo Cocciante e Pasquale Pannella. Chiara Castello Mijabi Kittaka 2°C AVRIL LAVIGNE Avril Lavigne è nata il 27 settembre 1984 a Belleville, in Canada. Avril inizia a cantare già in un coro liturgico e, anche se piccola, inizia a giocare con la fantasia, facendo finta che il suo letto fosse il palcoscenico, mentre cantava a squarciagola immaginando il pubblico in delirio. Avril decide di tentare la carriera di cantante e a sedici anni parte per Manhattan per lavorare sul suo primo CD. Si trasferisce a Los Angeles dove trova la concentrazione adatta per esprimersi nella propria musica. Nasce così “Let go” che nel 2002 viene pubblicato, e così inizia la sua carriera di cantante. Dopo due anni incide un altro album “Under my skin” vendendone 381.000 copie nella prima settimana di uscita. Nel 2005 registra una cover di “Imagine”, per unʼiniziativa di “Amnesty International”, di John Lennon, e viene chiamata ad un concertotributo ai Metallica, dove, secondo James Hetfield, frontman del gruppo, fa una delle migliori interpretazioni di “Fuel”, noto cavallo di battaglia del gruppo. Si esibisce a Gtorino in occasione delle olimpiadi invernali del 2006. Il 15 luglio 2006 Avril sposa finalmente il suo fidanzato Deryck Whibley, cantante dei Sum 41. Il 13 aprile 2007 viene pubblicato un terzo album “The best damn thing” che subito diventa un successo che contiene canzoni rock, pop e leggermente punk. Le canzoni contenute in questo album sono: The best damn thing, Girlfriend, I can do better, Runaway, When youʼre gone, Everything back but you, Hot, I donʼt have to try, Innocence, Contagious, One of those girl, Keep Holding on, I will be, Alone. Avril è apprezzata da tutti, ma soprattutto dai giovani che si ispirano a lei e al suo modo di vestire. Francesca Baffoni 3°E • Il mondo in una scuola • LA STORIA DELLʼEMO Lʼemo è un genere musicale , ma più che altro uno stile di vita giovanile , compreso nel punk-rock. Tutto nacque a Washington D.C., negli Stati Uniti con due gruppi che cambiarono la storia della musica rock, gli Embercate e i Rites of Spring. Questo nuovo genere fu una vera e propria rivoluzione musicale nel 1985, questa estate viene ricordata come “revolution summer” . Ci furono altre e due ondate emo fino ad oggi, che coinvolsero altri gruppi, fra i più famosi dobbiamo ricordare i Green Day e i Blink 182, molto in voga ancora oggi, questa ondata avvenne nel 1999. La terza ondata sta avvenendo proprio in questo momento. Nel 2000 il termine “emo” era quasi completamente dimenticato, ma continuò a circolare grazie alle poche band rientranti ancora in questo genere. Nel 2003, Chris Corroba, diede il via alla vera e propria terza ondata. Oggi tantissime band, che spesso non rientrano pienamente in queto genere musicale. Tra le più famose, che attualmente compaiono anche in canali come MTV e All Music, ci sono: i 30 Second to Mars , identificati anche nel genere alternative rock, i My Chemical Romance che addirittura dichiarano di considerare SLASH Paul Hudson in arte “Slash” nasce il 23 luglio 1965 a Hampstead, sobborgo di Londra in Inghilterra, da madre afro-americana e padre inglese. Vive a Stoke-on-Trent fino allʼetà di 11 anni. Alla Bancroft Junior High, allʼetà di 14 anni, conobbe quello che diventò il suo migliore amico, Steven Adler. Slash cominciò ad ascoltare rock & roll grazie allʼincontro con una ragazza, molto più grande di lui, che gli fece ascoltare “Rocks” degli Aerosmith. Decise così di imparare a suonare la chitarra, infatti sua nonna gliene regalò una e Steven Adler gli insegnò i primi accordi. Una delle prime canzoni che imparò a suonare fu Smoke on the Water dei Deep Purple. Per un breve periodo di tempo prese lezioni dal chitarrista Robert Wollan. Ma Slash non voleva imparare i metodi tradizionali con lʼapprendimento delle note e dei suoni semplici, voleva solo suonare lʼintro di Smoke on the Water. Fu così che ben presto abbandonò gli studi, più precisamente allʼundicesimo grado dʼistruzione del sistema scolastico americano. Negli anni del liceo aveva fatto amicizia anche con Lenny Kravitz. Fece parte di bands locali quali i Black Sheep, i London, i Tidas Sloane e fece un paio di audizioni andate male: una per entrare nei Poison, una per entrare nei Guns Nʼ Roses prima di unirsi al suo grande amico Steven nei “Road Crew”. Slash fece parte anche della band Road Crew formata nel 1983, vi facevano parte anche Steven Adler e Duff McKagan. McKagan poi venne arruolato dai neonati Guns NʼRoses. Quando al suo nuovo gruppo servirono un chitarrista ed un batterista, Duff suggerì ad Axl ed Izzy i suoi vecchi compagni, Slash e Steven, che entrarono così nei Guns Nʼ Roses. A questo punto Slash comincia a dedicarsi al suo progetto solista che si chiamerà “Slashʼs Snakepit” nel cui disco dʼesordio finiranno molte canzoni scritte da lui per i Guns n Roses. Finita lʼavventura con gli “Slashʼs Snakepit”, Slash fonda un nuovo gruppo: i Velvet Revolver. Slash e i Velvet Revolver debuttano il 19 Giugno 2003 al El Rey Theater di Los Angeles. Slash possiede oltre 100 chitarre, ma la sua chitarra preferita è una Gibson Les Paul Standard 1959. La chitarra principale nei live è una Gibson Les Paul del ʻ87, ed ha il manico rotto in ben 2 punti (riparati). Nel 2004 la Gibson ha creato un modello di Les Paul firmato da Slash. Ora ne ha create altre due dedicate a lui e con la sua firma. La sua marca preferita è la Gibson, di cui possiede, tra le altre, diverse Les Paul, Standard e Custom, una SG, una EDS-1275, una Flying V e una Explorer. Nel periodo degli Slashʼs Snakepit la Gibson produsse un modello particolare di Les Paul in pochissimi esemplari. Una delle particolarità di questa chitarra è il serpente in madreperla che corre lungo il manico. Anche questa chitarra è Slash Signature e fu prodotta in soli 75 esemplari, di cui 2 appartenenti per lʼappunto a Slash. Possiede inoltre alcune Fender, Music Man e B.C.Rich. Gli amplificatori preferiti di Slash sono i Marshall, tantʼè che è stato creato un amplificatore con la sua firma. Slash è diventato uno dei chitarristi più richiesti nellʼambito delle collaborazioni rock e non solo. Giulio Carinci 3°C lʼemo “spazzatura” poi ancora i Paramore, i Funeral for a Friend, i Fall out Boy e i Tokio Hotel. Molte sono le critiche su questʼultimo gruppo, considerato molto commerciale. Per quanto riguarda lʼabbigliamento gli emo sono vestiti con Converse All Star, jeans stretti, e hanno una lunga frangia nera, t-shirt raffiguranti band preferite, ed accessori fluorescenti ed insoliti. Attualmente lʼemo è sempre più di moda, ma troppo spesso sostituito da pop commerciale e band costruite da manager solo per arricchirsi. Giulia Tullio 2°F SONOHRA DUE GIOVANI AL SUCCESSO Hanno vinto nella sezione giovani al Festival di Sanremo 2008,diventando delle vere e proprie promesse della musica italiana:i Sonora,i fratelli Luca e Diego Fainello. Nati a Verona rispettivamente 25 e 21 anni fa, condividono, pur essendo diversi, la stessa passione per la musica. Erano già conosciuti con il nome di 2etto ma fecero il loro primo videoclip con il nome di “Domino”. Hanno fatto sognare migliaia di ragazze con il loro brano “Lʼamore”, canzone che descrive lʼamore impossibile tra due ragazzi. Ora spopolano con il loro album “Liberi da sempre”, uscito il 29 febbraio 2008, contenente undici brani di genere rock, country e blues. CANZONE: LʼAMORE Guardo il cielo e non vedo altro colore Solo grigio piombo che mi spegne io sole Lʼunica certezza è gli occhi che io ho di te. Due fotografie tutto ciò che rimane Sul mio letto il vento le fa volare, La distanza che ci divide fa male anche a me… Se non vai via, lʼamore è qui… Sei un viaggio che non ha ne meta ne destinazione Sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore Così… Sono solo anchʼio, come vivi tu Cerco come te, lʼamore… Quel che so di te è soltanto il tuo nome La tua voce suona in questa canzone Musica e parole, emozioni che scrivo di noi… Se non vai via, il mondo è qui… Sei un viaggio che non ha ne meta ne destinazione Sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore Così… Sono solo anchʼio, come vivi tu Cerco come te, lʼamore… E cambia il cielo, i tuoi occhi no, come vetro è lʼamore che sei… Sei un viaggio che non ha ne meta ne destinazione Sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore Così… Sono solo anchʼio, come vivi tu Cerco come te, lʼamore… Cristina Mascheroni Nicole Di Rico 2°C 17 18 • Il mondo in una scuola • TRE METRI SOPRA IL CIELO Una grande storia dʼamore, che cerca di staccarsi da terra, di camminare “Tre metri sopra il cielo”. Le ragazze si preparano ad incontrare il ragazzo della loro vita. I ragazzi si sfidano in prove di resistenza fisica, di velocità, di rischio con le moto. Sullo sfondo di una vita di banda, Step e Baby si incontrano. Baby è unʼ “ottima studentessa”, Step è un violento, uno che passa i pomeriggi davanti al bar con gli amici e la sera sulle moto o dove si gioca a biliardo. Appartengono a due mondi diversi, ma finiscono per innamorarsi. Non è un rapporto semplice, perché nessuno dei due cede facilmente, eppure si trasformano: Baby è irriconoscibile agli occhi dei genitori, Step rivela aspetti che ben Cinema e TV poco combaciano con la sua immagine da superduro. Io sono una ragazzina di dodici anni, entrata da poco nel mondo dellʼadolescenza, un mondo per me, ancora inesplorato, ma credo ricco dʼamore. Questo film, mi ha fatto capire, in modo non proprio elegante, come si diventa “uomini” e come ci sʼinnamora. Secondo me, diventare donna e trovare lʼamore, sono come due pilastri per la vita e vi invito a prendere visione di questo film. Di Campli Deborah 2°E, Luana Masciarelli 2F I CESARONI Cari ragazzi, vogliamo parlarvi di una “fiction”: quella de “I Cesaroni”. Noi pensiamo che sia molto interessante per i ragazzi della nostra età che vivono più o meno le stesse esperienze. La cosa che ci attira di più è la storia di un amore non permesso dai genitori, ma voluto fortemente dai due ragazzi. In ogni film ognuno cerca un poʼ di sé e questa “fiction” piace appunto perché tutti trovano un aspetto che appartiene a se stessi. Alcuni di noi ragazzi stanno aspettando ancora il primo bacio, quello che aspettavano sa un anno Marco e Eva e ora tutti spera- no che sia “magico” come il loro. Vogliamo dire a tutti che ogni sera saltiamo qualsiasi appuntamento per trovarci davanti al televisore per ascoltare la meravigliosa sigla composta da Matteo Branciamore (nel ruolo di Marco). A tutto il cast de “ I Cesaroni” diciamo che saremo voi, e speriamo che ci farete divertire sempre come avete fatto fino ad ora. Siamo i vostri “fan” migliori. Vi amiamo, baci. P.S Marco sei bellissimo e Walter sei fantastico La 2°D AMICI - La Finale R ATATO U I L L E Anche questʼanno lʼedizione di Amici è arrivata al termine, con la strabiliante vittoria di Marco Carta (cantante). La serata ha visto protagonisti quattro dei ragazzi che sono nella scuola dal 20 ottobre 2007: Francesco e Marco per la squadra blu, Pasqualino e Roberta per la squadra bianca. Come sempre, cʼera Maria De Filippi a presentare lʼevento con lʼintervento di molti ospiti tra i quali la ballerina Carla Fracci che, affiancata ai professori Steve la Chance ,Garrison, Alessandra Celentano e Maria Paparo, si è divertita ad assistere alle esibizio- ni dei finalisti. La prima sfida ha visto protagonisti Francesco e Pasqualino. Dopo aver vinto una prima sfida, Pasqualino ha deciso di sfidare a sua volta Marco, che però lo ha sconfitto. Una volta terminata la sfida tra i due finalisti, Marco e Roberta, si arriva al momento più atteso della serata… la musica inizia, le carte appaiono sul monitor e Maria dopo qualche secondo di attesa pronuncia queste parole: “Il vincitore della settima edizione di Amici è…Marco!!!”. La prima parola esce dalla bocca del vincitore è MAMMA. Marco ha de- ciso di dedicare la sua vittoria alla madre scomparsa durante la sua infanzia. Con questa vincita il cantante ha portato a casa non solo la gloria, bensì 300mila euro. Ora non resta che vedere la carriera che intraprenderanno questi ragazzi e soprattutto lʼinizio della ottava edizione. Intanto ci si accontenta del cd dal titolo “TI BRUCIA”, in cui sono incisi i vari inediti di cantanti e del tour che i ragazzi affronteranno dopo la conclusione del programma insieme agli autori, girando varie città dʼItalia. Castello Chiara Ciarico Felicia 2°C Rèmy, è un topino che abita in una casa di campagna di unʼanziana signora, non molto lontano da Parigi. Ha un olfatto raffinatissimo e questo gli impedisce di nutrirsi come i suoi simili. Un giorno, la sua colonia, viene scoperta dalla padrona di casa e i piccoli roditori sono costretti a fuggire. Durante la fuga, Rèmy, si perde nelle fogne e arriva a Parigi, proprio vicino al ristorante del suo chef preferito: Auguste Gusteau. Incuriosito dal lavoro dei cuochi, si affacciò ad una delle finestre del ristorante e per sbaglio cadde in una zuppa; la assaggiò e dato che per lui aveva un sapore sgradevole, gli fece delle modifiche aggiungendo alcuni ingredienti. Mentre faceva ciò, venne scoperto da uno sguattero di nome Linguini che lo catturò. Nel frattempo, la zuppa preparata dal topolino, riscuote molto successo presso i clienti del ristorante e per questo a Linguini viene chiesto di prepararla di nuovo. Non sapendo come fare, si fece aiutare da Rèmy, che lo guidava quasi come una marionetta, nascondendosi sotto il cappello. Tra loro nacque una grande amicizia e passavano tutti i giorni insieme. Linguini, infatti, ha la possibilità di muovere gli arti, se gli vengono tirati alcuni ciuffi di capelli. A questo punto Rèmy, decide di aiutarlo in cucina. Grazie al topolino, Linguini, fa acquistare una stella al ristorante e incuriosisce anche Anton Ego, un critico, che decide di voler assaporare la nuova ricetta chiamata ratatouille. In questo piatto ci sono i pomodori che sono lʼingrediente chiave, aglio, cipolle, zucchine, melanzane, peperoni e a volte si aggiungeva del basilico. Questi ingredienti, sono verdure e quindi buone per il nostro organismo. Ego affascinato, diede una critica ottima. Infine grazie a Rèmy, il ristorante guadagnò unʼaltra stella. Purtroppo il locale dovette chiudere perché lʼautorità sanitaria scoprì che vi erano dei topi. Linguini e Rèmy aprono il ratatouille, locale più piccolo, con tavoli grandi e tavoli minuscoli per i topi. Nonostante ciò, Ego rimase un loro cliente che va a mangiare la loro specialità ogni giorno. Rosati Eleonora - Pasquini Giorgia 2°C • Il mondo in una scuola • Cercare di vincere divertendosi Sport La IMM è una squadra di calcio aziendale, fondata nel 1999 a Casoli, per divertimento da un gruppo di amici. Oggi essa si presenta molto forte, infatti è al primo posto nella terza categoria. Anche se il campionato non è ancora finito, siamo certi di stravincere, ma anche se perdessimo, essendo stata premiata due anni fa come “la squadra più leale” saremo contenti di stare in seconda posizione, naturalmente come tutte le squadre del mondo noi lotteremo fino alla fine per goderci una meritata vittoria e una favolosa coppa (che abbiamo già vinto negli anni precedenti). FORZA IMM!!! E mi raccomando la lealtà nel gioco conta per arrivare in alto! Federica Cappellone IIC La pallavolo Per noi la pallavolo è stato sempre uno sport molto divertente e ricco di emozioni. Volete scoprirlo anche voi? Ha una storia molto entusiasmante. Per iniziare è dʼ obbligo un poʼ di storia di questo bellissimo sport… Per esempio, lo sapevate che la pallavolo è nata negli Usa agli inizi del 1900 e che i giapponesi e i cinesi hanno imparato a giocare a pallavolo prima degli europei? E che solo dal 1923 la pallavolo si gioca al femminile? Beh, per chi come noi ha risposto di no, proponiamo di leggere questo articolo… Già dallʼ antichità in Italia esistevano sport simili inoltrati dai greci e romani, ma lʼinvenzione della pallavolo in forma moderna fu riconosciuta a William Morgan nel 1918. Essa prese il no- Lo sport, business o aiuto salutare? Si sa che nel mondo di oggi in qualsiasi sport agonistico, ogni sportivo cerca di distinguersi dalla massa anche se con metodi non leali come: fare uso di droghe, per vincere e crearsi una reputazione anche se non acquisita lealmente. Lo sport è un fattore importante nella vita di ogni individuo specialmente per noi ragazzi, adolescenti che siamo ora in una fase di crescita che ci accompagnerà per tutta la vita. Molti sport come il nuoto non servono solo per migliorare lʼaspetto fisico, ma lʼesercizio di unʼattività sportiva aiuta anche in campo psicologico, infatti, lo sport può servire anche per scaricare le tensioni accumulate durante la giornata, inoltre con lo sport si possono fare nuove conoscenze e stringere nuove amicizie. Ricordate, lo sport appartiene a tutti! Daniele Di Menno Di Bucchianico IIB me di Minonette che deriva da Minon cioè Micio (un gioco che praticavano i nobili due secoli prima). Fu però Alfred T. Halstead a cambiare nome in Volleyball. Due anni dopo la pallavolo si praticava Brasile, Argentina e Uruguay. Lo scopo del gioco è di realizzare tanti punti facendo cadere la palla nel campo avversario impedendo che lʼ altra squadra faccia altrettanto. La partita è divisa in set i quali vengono vinti dalla prima squadra che arriva a 25 punti. Al termine di ogni set vi sono tre minuti di pausa e le squadre sono obbligate a cambiare campo. Quando si arriva a 3 set la partita è vinta. In caso di 2 set pari, se ne fa un altro però solo di 15 punti, questo viene chiamato tie-break. Le partite di pallavolo do- vrebbero essere dirette da due arbitri, quattro giudici e due segnapunti. Nel caso ci siano due arbitri, il primo svolge le sue funzioni su un seggiolone posto ad unʼestremità della rete, mentre il secondo a terra allʼ altra estremità. Parlando un poʼ della squadra femminile italiana, cʼ è da dire che si è classificata prima nella coppa del mondo in Giappone, che darà il pass per le Olimpiadi a Pechino del 2008. Le italiane non solo andranno alle Olimpiadi, ma sono campionesse europee e mondiali. Insomma lʼ Italia in questo sport è molto forte. Speriamo di andare avanti così, per noi vincere i mondiali di pallavolo sarà un onore!!! Chiara Sorrentini e Benedetta Di Mattia IIB La danza Care ragazze, lo sapevate che la danza, prima ancora dellʼarte, è vita? Questo è il senso del suo valore culturale. Nelle più antiche civiltà essa rappresentava unʼesperienza determinante nella vita di gruppo. Lʼuomo primitivo esprimeva danzando ogni tipo di avvenimento: una nascita, una morte, un matrimonio. La danza è comunque unʼattività che ha sempre un carattere rituale, che nasce dalla vita in tribù. Nella danza attuale ci sono vari generi ve ne elenchiamo alcuni: 1) DANZA CLASSICA: la madre della danza, essa viene praticata con le punte e il classico tu- tù, ed è un insieme di movimenti eseguiti con dolcezza e eleganza, a ritmo del tempo. 2) GINNASTICA RITMICA: disciplina sportiva solo femminile praticata con piccoli attrezzi e con accompagnamento musicale. 3)PATTINAGGIO ARTISTICO: sport praticato mediante lʼimpiego dei pattini da ghiaccio o a rotelle su superfici ghiacciate e piste. 4)HIP POP: movimento nato negli Stati Uniti negli anni 1970-80, tra i giovani di colore accompagnato dalla musica rap. 5)BREAK DANCE: ballo moderno caratterizzato da movimenti a scatti che richiedono notevoli doti atletiche. Tutti questi generi hanno in comune la passione di chi li pratica e non solo contano anche gli altri fattori come lʼamicizia. Io e la mia compagna volteggiando insieme sulle nostre piccole punte di gesso per cinque anni, molte volte credevamo di doverci arrendere, però in fondo sono proprio quei momenti a farti capire il vero senso dellʼamicizia; contando una sullʼaltra, superavamo i momenti più difficili. Non ci importava se la professoressa ci diceva “Voi potete arrivare un gradino più in alto”, per noi era importante e lo è tuttora che stessimo insieme. Ci ricordiamo il nostro primo balletto, una coreografia con la musica tratta dal LAGO DEI CIGNI. Tutti e due avevamo dato il massimo di noi stesse, tanto che la professoressa ci fece molti complimenti. Da allora siamo grandi amiche e scrivendo insieme questo articolo abbiamo rivissuto quei bei momenti e, a dir la verità ci siamo emozionate. Ora capirete perché lo spirito dello sport si basa non solo sulla competizione ma sul rispetto reciproco, che per noi è diventato AMICIZIA. Valeria Moschetta e Martina DʼUrbano IIB Il calcio Ciao, mi chiamo Ambra, ho 12 anni e il mio sport preferito è il calcio. Mi piacciono anche la pallavolo, il rugby, il nuoto e altri sport, ma il mio preferito è il calcio. Mi piace da quando avevo 5 anni, quando per caso, ho provato a fare due tiri con mio padre, che allʼinizio era entusiasta, ma poco a poco è diventato sempre più gelido riguardo a questʼargomento. Tuttʼora non ho perso la mia passione, anzi mi è aumentata a dismisura, tanto che ho chiesto a miei genitori di mandarmi a scuola calcio, ma loro me lʼhanno proibito. Ho tentato di spiegare loro che per me il calcio non è solo uno sport dove si prende a pedate il pallone, ma che per me è un paese dove vado volentieri, e dove trovo la nebbiolina delle docce, lʼolio canforato che usano i massaggiatori, la bellissima musica dei tacchetti quando esce la squadra, quel rumore sule piastrelle, che per me, è il rumore dl calcio. E poi naturalmente le farfalle nello stomaco prima di giocare la partita, lʼemozione di giocare guardati da centinaia e centinaia di persone, il groppo alla gola che non ti permette di dare il massimo di te, che ti frena, che tʼimpedisce d mettere quella grinta che serve alla squadra di andare avanti, per fare gol e per vincere. Ma finalmente, il tanto agognato, sospirato e desiderato momento: il gol. Perdersi nella folla di tifosi che urlano il tuo nome, i compagni addosso a te che festeggiano, che ti danno pacche di congratulazione, un unico grande boato: lo stadio. Metaforicamente per me il calcio è una grande torta, ma io ne ho assaggiata solo un cucchiaino. Ambra Zulli IIA 19 • Il mondo in una scuola • La Redazione saluta le classi III Direttore: Zulli Ambra III A Capo Redattore: Di Cicco Karen III B Redattori: Candeloro Simone, Tullio Giulia, Baglivo Eleonora, Gaeta Fabiana, Collini Erika, Rosati Eleonora, Di Camillo Bruno, Di Menno Di Bucchianico Flavia, Zulli Ambra, Martelli Andrea, Di Sipio Raffaella, Di Rico Nicole, Mascheroni Cristina, Pagnotta Valentina III C Correttori di bozze: Pagnotta Valentina, Candeloro Simone III D Inviati sezione Frisa: Chiara Caldora, Gabriella Menduni Giornale online: Prof. Angela Attanasio III E Coordinatrice del progetto-giornale: Prof. Rosalinda Madonna III F Impaginazione e stampa: Tipografia “Valentini” 0872.712135 - Lanciano III G III H La Redazione ringrazia il Dirigente Scolastico Prof. Renato Monteferrante, la Direttrice Amministrativa e tutti i docenti della Scuola che hanno collaborato con il giornale “il Mondo in una Scuola” . Un grazie particolare alla Redazione de “Il Centro” di Lanciano nella persona del Dott. Andrea Mori e la redazione di Pescara per la squisita disponibilità e la generosa collaborazione.
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