giornalino MAGGIO 2008

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giornalino MAGGIO 2008
Il mondo in
una scuola
Scuola Media “Umberto I”
Lanciano
GIORNALE D’ISTITUTO - Anno scolastico 2007/2008
SCUOLA MEDIA STATALE “UMBERTO I”
Lanciano e Sezione di Frisa - Centro Territoriale Educazione Permanente
Buon Compleanno
Studenti in redazione
Pensate che sia noioso scrivere un
giornale? Noi ragazzi della redazione
possiamo rispondervi essendo stati
protagonisti di questa esperienza.
Per noi scrivere un giornale è stato
molto divertente e stimolante perché
abbiamo scoperto anche i vostri e i
nostri pensieri riguardo la scuola ed il
mondo esterno. Lavorando insieme
abbiamo dato una risposta concreta
al desiderio dʼincontrarci, di socializzare e di comunicare tra di noi e con
gli adulti. Nella nostra scuola è ormai
diversi anni che viene redatto il giornale “Il Mondo in una Scuola” con sezioni dedicate allʼattualità, allʼadolescenza, a cinema, sport e musica, alla vita nella scuola, alla creatività. La
redazione è formata dai rappresentanti di tutte le classi seconde e di
una classe terza, rappresentanti che
si sono incontrati ed hanno lavorato
insieme dividendosi i ruoli e le responsabilità, raccogliendo, selezionando, correggendo e riscrivendo al
computer gli articoli. È stata unʼesperienza fantastica che ha creato comunità, unione tra le classi, corresponsabilità nel fare meglio e bene,
un forte senso di appartenenza alla
scuola e alla vita sociale e culturale
del nostro Paese. Questʼanno la redazione ha deciso di integrare il giornale dʼistituto con un “inserto speciale”, Buon Compleanno Costituzione,
per ricordare i 60 anni della Costituzione repubblicana. Per noi, infatti,
essa non rappresenta un documento
del passato, ma un punto di riferimento del nostro presente con i valori e le idee sempre attuali di libertà, di
uguaglianza e di democrazia.
La Redazione
Scuola Media “Umberto I”
Lanciano
Costituzione
A 60 anni dalla “Costituzione Repubblicana” la Scuola Media “Umberto I”
vuole ricordare lʼevento attraverso una serie di manifestazioni che troveranno nella Mostra nella nostra scuola, nellʼinserto speciale del giornale e nella
festa del 31 Maggio 2008 presso il “Teatro Fenaroli” di Lanciano, i momenti
più significativi. La Costituzione caratterizzata da una forte tensione innovativa e riformistica, da una costante ricerca di un giusto compromesso tra valori, da un equilibrio tra gli ideali della tradizione cattolica, socialista, comunista e liberale è ancora un punto fermo per noi ragazzi del 2000 che ne apprezziamo
il suo carattere aperto pluralista e tollerante.
Cara Prof., grazie !!
Cara Professoressa...
... dicono che non basti una vita
intera per conoscere davvero una
persona... abbiamo sempre pensato che non fosse una cosa vera, uno dei soliti proverbi senza
fondamenta.. Solo due anni sono
passati e non ancora riusciamo a
renderci conto che sono già finiti.
Ostacoli, incomprensioni hanno
reso il nostro cammino sempre
più lungo e difficile. L'ansia e la
paura per i lunghi compiti in classe, e poi il sorriso sapendo che
era andato bene. Le lunghe lezioni di storia e geografia, i forti discorsi ed i rimproveri per le volte
che i compiti non erano stati svolti, e pagine intere di fastidiosi
esercizi da fare. Ed ora... Fin dal
primo giorno è stata una vera e
propria guida per noi. Ci ha insegnato a non cadere alle prime difficoltà, a non rimanere delusi dopo aver perso, a non mollare e a
continuare ad andare avanti senza preoccuparsi del pensiero degli altri. Saranno troppe le cose
che ci mancheranno quando lei
andrà via: i suoi grandi occhi scuri perlati che ci esaminano, il suo
sguardo eloquente, il tic-tic della
sua penna per richiamare il silenzio, le sue parole di conforto su
un compito andato male e le pagine dei nostri diari non saranno più
piene dei suoi inesorabili compiti... Ma resteremo sempre in piedi,
come lei ci ha insegnato, supereremo anche questa difficoltà che
la vita ci propone, rimarremo uniti
ed andremo avanti. Conserveremo per sempre il suo ricordo, perché per conoscere davvero una
persona non c'è bisogno di aver
condiviso con lei una vita intera,
basta aprirle il cuore per entrare,
ed essa rimarrà sempre dentro di
te, a sostenerti, a guidarti, ed a
proteggerti... quindi:
GRAZIE...
Grazie per averci aiutato...
Grazie per averci portato in alto...
Grazie per averci fatto ridere...
Grazie per non aver mai mollato...
Grazie per averci fatto trascorrere
questi anni...
Grazie per tutto ciò che ci ha dato
da custodire...
Grazie per i suoi dolci sorrisi...
Grazie per i suoi sguardi fugaci...
Grazie per i mille compiti... (beh
forse, per quelli, un po' meno)
Grazie per essere entrata nei nostri cuori...
Grazie... grazie...
... per tutto!!!
Per la prof.ssa Stante,
la sua, per sempre, 2°B ('07-'08)
1a Fiera del Libro
per Ragazzi
Premio Regionale
ENERGIOCHI
4-5 Giugno 2008
Lanciano
Scuola Media Umberto I
2007/2008 a
Incontro con la scrittrice
Angela Nanetti 5 Giugno,
ore 9.00
“Un pianeta
che soffre”
di Flavia Fioretti
1a E
“NOTIZIE DALL' INTERNO” - La comunità scolastica dell’UMBERTO I ringrazia e saluta con affetto 2 docenti che quest’anno lasciano la
scuola: la Prof.ssa Wanda Sciorilli e la Prof.ssa Rosanna Stante. Come non ricordare dell’una il benevole sorriso verso ogni alunno e la capacità
di vedere in tutti qualcosa di buono e bello, GRAZIE WANDA! Della Prof.ssa Stante, l’autorevolezza e l’amabilità verso i “suoi” ragazzi, l’entusiasmo profuso in progetti, teatro, concorsi, la sua idea di scuola come laboratorio creativo che apre la mente e il cuore. GRAZIE ROSANNA.
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• Il mondo in una scuola •
LA CONVENZIONE DEI DIRITTI
DELLʼ INFANZIA
Il giorno 20 novembre, la
Convenzione dei Diritti per
lʼ Infanzia ha compiuto ben
18 anni. Il giorno seguente
ne abbiamo parlato in
Attualità
classe con la nostra insegnante, la professoressa
Moretti, che ha portato un poster cui sono scritti gli articoli della Convenzione . Lo abbiamo letto e commentato insieme, si tratta del primo vero trattato che contiene i diritti
dei minori che, proprio grazie alla convenzione internazionale, sono universalmente riconosciuti dagli stati. Essa è
un documento forte e valido, uno strumento giuridico di
notevole importanza a cui si può fare riferimento per garantire a tutti i bambini del mondo uguaglianza di opportunità e un futuro migliore. Eʼ stata approvata il 20 novembre
1989 dellʼ Assemblea Generale dellʼ ONU e ratificata da
191 stati (ad esclusione di Stati Uniti e Svizzera) Si è affiancata a due trattati già esistenti: i Patti sui diritti umani
del 1966 e la Convenzione delle discriminazioni contro la
donna del 1979. Vengono sanciti in vari articoli i diritti dei
bambini e i doveri degli stati a garantire tali diritti. Viene affermato che un bambino ha diritto alla vita e a crescere; ad
essere protetto; a ricevere le cure necessarie per il suo
benessere; ha diritto alla famiglia, al proprio nome e alla
nazionalità. Inoltre si afferma che un bambino non può essere separato dai propri genitori, a meno che non venga
maltrattato da essi. Ha diritto di potersi esprimere liberamente e poter dire la propria opinione su tutte le cose che
lo riguardano. Viene ribadita lʼ importanza dellʼ istruzione,
della salute, il rispetto della diversità, lʼimportanza del gioco. Gli stati devono tutelare tutto questo e far conoscere i
diritti dei bambini sia agli stessi bambini che agli adulti. Si
tratta senza dubbio di un documento che esprime grande
senso di civiltà, cultura e rispetto dellʼessere umano.
Flavia Fioretti 1°E
L A T R A G E D I A D I G R AV I N A
Francesco e Salvatore Pappalardi come sono morti? Due ragazzini sono morti senza sapere come e da chi sono stati uccisi. Chiedo, sia stata una casualità che sono caduti in quel
pozzo? Sarà stato il padre? Incarcerato e ora rilasciato. Ciccio è morto prima e Tore dopo.
Questi ragazzini sono morti di
fame e di sete dopo una lunga
agonia, lʼuno ha visto soffrire
lʼaltro. Dobbiamo credere che il
padre li abbia buttati giù? Oppure stavano fuggendo da una
punizione inflitta sempre dal
padre? Dato di fatto che questi
fratellini sono morti, e nemmeno la giustizia potrà placare il
dolore dei famigliari, spero che
non si verificheranno più fatti
del genere.
Graziana Bomba 2°D
SOMMARIO
Attualità
Adolescenza
Vita della scuola
Costituzione (inserto)
pag. 2
pag. 4
pag. 7
I-IV
Creatività
Musica
Cinema e TV
Sport
pag. 14
pag. 16
pag. 18
pag. 19
VOGLIAMO UNA
TV INTELLIGENTE
La televisione, così come qualsiasi altro strumento tecnologico, può presentare aspetti negativi e positivi. Oggi esistono
numerosissime reti televisive,
pubbliche e private, per cui occorre una gestione corretta dei
programmi affinchè essa eserciti in modo democratico il suo
ruolo di mediazione culturale e
politica. La televisione è entrata
in ogni casa, spesso, la nostra
vita è ritmata sugli orari dei programmi televisivi. Questo moderno mezzo di comunicazione
di massa , insieme ad altri strumenti non e negativo, ma negativo può essere lʼuso che se ne
fa. Per esempio, lʼautomobile è
un mezzo molto utile per le persone per raggiungere il posto di
lavoro, per viaggiare, per casi di
emergenza, ma la stessa automobile può diventare fonte di
disagio perché inquina, è pericolosa e dannosa per lʼambiente. La stessa cosa si può dire
della televisione. Oggi essa rappresenta uno dei più importanti
canali di accesso della cultura
ufficiale: non è un paradosso affermare che insegna di quanto
faccia la scuola dellʼ obbligo: è
innegabile che essa, raggiungendo ed informando più persone le sensibilizzi sui problemi,
sugli avvenimenti e risvegli, a
volte, le loro coscienze assopite, li istruisce anche attraverso
gli spettacoli leggeri. Il merito
più grande della televisione, soprattutto quella italiana, resta
comunque lʼavvenuta unificazione linguistica: lo spettacolo televisivo giunge in ogni casa, in
ogni luogo, spesso è lʼunico
mezzo di contatto con lʼesterno
perché favorisce la comunicazione tra amici e compagni. Le
immagini della tv, infatti diventano poi oggetto di discussionecommento con i coetanei, dal
momento esse vengono vissute
in modo diretto e, quindi ricco
emotivamente. Alla televisione
però si muovono diverse accuse: innanzitutto che contribuisce
alla disgregazione del nucleo famigliare, nel senso che ci si
concentra sul video , rinunciando al dialogo e allo scambio di
idee Un altro aspetto negativo è
legato alla dipendenza, soprattutto, da parte dei bambini e dei
ragazzi, per non parlare poi dei
programmi a carattere demenziale, piuttosto che culturali;
molti documentari hanno lasciato il posto ai cosiddetti “reality
show”, dove persone più o meno famose mettono la loro vita e
la loro privacy sotto i riflettori in
cambio di un poʼ di fama. Questo rapido declino della tv “intelligente” porta ad una involuzione del lessico usato nelle trasmissioni, fino allʼutilizzo dei termini rozzi e poco consoni, che
possono essere ascoltati anche
dai bambini, i quali sono, spesso, portati ad utilizzare questi
termini o frasi volgari. Tutto ciò
credo sia inevitabile perché al
pubblico piacciono di più la trasmissioni “spazzatura” , piuttosto che quelle intelligenti. Vi è
tutta una corsa per creare il programma più stupido possibile…sembra quasi che più un
programma sia volgare più ottenga successo, come ad
esempi : il Grande Fratello.
Quasi tutti questi programmi sono trasmessi su Mediaset, una
televisione molto più commerciale rispetto alla RAI che, purtroppo, anchʼessa si sta portando a livelli culturali più bassi, per
far fronte al calo degli ascolti.
Anche la pubblicità ultimamente
tende ad essere molto più volgare rispetto al passato; infatti
negli spot odierni cʼè un abbondante uso di immagini al limite
del pudore, accompagnate da
doppi sensi e allusioni implicite.
La tv viene anche influenzata
dalla società , ma è anche vero
che essa ci impone cosa dobbiamo vedere e noi ci lasciamo
coinvolgere. Siamo passivi e il
rischio è che diventiamo acritici
, ovvero, non più in grado di giudicare ciò che è bello e ciò che
è brutto, ciò che è interessante
e ciò che è utile. In conclusione
penso che sia importante e necessario porre attenzione alla
scelta dei programmi , specie
per quanto riguarda i film particolarmente violenti e diseducativi. Quello che però va considerato come lʼaspetto più pericoloso è lʼenorme potenzialità che
ha la televisione di indirizzare
lʼutente verso le scelte ed opinioni politiche attraverso la manipolazione delle notizie: la televisione diviene così uno strumento di potere politico ed economico nelle mani delle classi
democratiche. Probabilmente,
la tv continuerà a decadere fino
a quando gli ascolti non inizieranno a vedere programmi più
colti.
Lorenzo Fattore 3°B
• Il mondo in una scuola •
L O S F R U T TA M E N TO M I N O R I L E
Ciao , mi chiamo Cristiano. Sono un ragazzino di 12 anni .
Come tutti i bambini normali
vado a scuola, studio, torno a
casa, e dopo aver fatto i compiti mi rilasso. Una vita normale,
anzi, normalissima direi. La vita
che ogni bambino o bambina
dovrebbe avere. “Dovrebbe”
perché non tutti ce lʼhanno. Intendo dire che parecchi bambini, sia in Africa, che in Europa o
in qualsiasi altro stato del mon-
do vengono sfruttati lavorando
al posto dei maggiorenni. Quello dello sfruttamento è un atto
da persone incivili… non sono
dʼaccordo con queste azioni
soprattutto per le leggi stabilite
che vietano il lavoro ai ragazzi
di età inferiore ai 16 anni, ma
anche per il fatto (che io penso
sia vero) che la gioventù è il
momento più bello della nostra
vita. Noi ragazzini dobbiamo
godere questi momenti giocan-
do, divertendoci, facendo amicizie e accumulando energie
per altre nuove attività. Se questi si sfruttano in questo modo,
in futuro si potranno avere ricordi bellissimi dellʼinfanzia. Al
contrario, se si lavora, in futuro
non si potrà riuscire nemmeno
a ricordare e sarà meglio cercare di dimenticare questi brutti ricordi. Perdere lʼinfanzia e
lʼadolescenza può influire comportamenti maneschi alla per-
sona. Si accumula tanta rabbia
per non aver avuto, come tutti,
momenti ammirevoli. Si può
anche diventare violenti, ribelli
e ci si rifugia in realtà immaginarie. Mi dispiace per quei
bambini. So che è dura , ma
non posso immaginare quanto
lo è. Quindi lʼunica cosa che
posso fare è sperare che io non
possa avere questa vita e che
nessuno la possa avere.
Cristiano Marfisi 1°B
TIBET INQUIETO
Gli eventi in Tibet di questi giorni riportano alla luce una tragedia che
si consuma da oltre 50 anni sotto gli occhi indifferenti e talora complici della comunità internazionale. Il Tibet ha una storia secolare di
indipendenza che risale al 127 a.C. ed è durata fino al 1950, anno in
cui fu incluso dalla Repubblica Popolare Cinese. Questo effetto fu
una chiara violazione delle leggi internazionali. A tuttʼoggi il Tibet è represso dallʼ occupazione cinese, illegale e repressiva. Inizialmente il
Dalai Lama , capo di stato e guida spirituale del Tibet, fermo sostenitore della non-violenza, tentò per 8 anni di coesistere pacificamente
con i cinesi , ma il 10 marzo del 1959 la resistenza tibetana sfociò in
una insurrezione nazionale , contro i cinesi. Lʼ esercito cinese schiaccio lʼinsurrezione , uccidendo in quella data più di 87.000 tibetani, nel
solo Tibet centrale. Il Dalai Lama, i membri del suo governo e circa
80.000 tibetani fuggirono dal Tibet cercando asilo politico in India, in
Nepal e in Bhutan. Oggi vi sono più di 120.000 tibetani in esilio, inclusi 5.000 che vivono al di fuori del subcontinente indiano. Per sfuggire alle persecuzioni cinesi, dal Tibet continuano ad arrivare moltissimi profughi. Le Nazioni Unite più volte, a proposito del Tibet, hanno
espresso serie preoccupazione per la violazione dei diritti umani e
hanno invocato la cessazione di pratiche che privano il popolo tibetano della propria libertà compreso il proprio diritto allʼautodeterminazione. Nellʼarco di un cinquantennio, per vincere il radicato spirito di
indipendenza dei tibetani, il governo cinese ha messo in atto un programma sistematico di eliminazione di tutti i punti di riferimento culturale e religioso che ha portato alla distruzione totale di scuole, biblioteche, luoghi di culto e opere dʼarte sacra. Uno degli aspetti più penosi della dominazione cinese è stato il “thamzing” : pratica che li costringeva ad autoaccusarsi di crimini non commessi. I bambini erano
costretti ad accusare i genitori e a lapidarli. Tanti sono stati costretti a
pagare i proiettili usati per ucciderli e a ringraziare i cinesi per aver eliminato “elementi anti sociali”prima di essere uccisi. Le donne tibetane sono soggette tuttora a sterilizzazioni forzate e aborti: il potere cinese vuole che i cinesi in Tibet siano sempre più numerosi e i tibetani sempre meno. Le donne tibetane vengono spesso sterilizzate in
condizioni spaventose. Tutte le donne in età fertile del paese vengono radunate a forza davanti a una tenda montata allo scopo. Sono costrette ad attendere il loro turno ascoltando le grida della donna ope-
rata allʼinterno. Non ci sono anestesie, altissima è la percentuale delle donne morte per infezione. Le donne tibetane si rifiutano di partorire negli ospedali perché in molti casi il bimbo viene sottratto e dichiarato “morto durante il parto”. Si calcola che in questi quattro decenni 1.200.000 tibetani siano morti a causa della repressione e degli sconvolgimenti sociali ed economici che ne sono derivati. In questa tragedia non cʼè solo la sofferenza umana, ma anche il rischio della scomparsa di una autentica cultura di pace basata sugli insegnamenti buddhisti di non violenza e di rispetto degli altri , lʼ esempio
concreto che un popolo oppresso può lottare per i propri diritti senza perdere la propria umanità. Inoltre il Tibet è diventata une vasta
base militare che ospita buona parte della forza missilistica cinese,
con 350 testate nucleari. Esistono numerose ci sono numerose miniere di uranio dove la manodopera è quasi esclusivamente tibetana;
parecchie persone vivono nei villaggi vicini alle basi atomiche, ai luoghi di interramento della scorie e alle miniere di uranio, e quindi continuano a nascere bambini deformi, i campi non danno più colture, gli
animali muoiono e le acque dei fiumi sono contaminate da materiale
radioattivo. Le risorse naturali e la fragile economia del Tibet stanno
per essere irrimediabilmente distrutte. Gli animali selvatici sono stati
sterminati, le foreste abbattute e il terreno eroso. La deforestazione
procede dal 1963. Più di 6.000 monasteri, templi ed edifici sono stati razziati e distrutti. Migliaia di statue dʼoro sono state fuse e trasformate in lingotti dʼoro e trasportate a Pechino. La Cina proibisce al Tibet lʼinsegnamento lo studio e il buddhismo. Lʼodierna appartenenza
di libertà religiosa è stata proclamata unicamente per fini di propaganda e turismo. Finti monaci, finti monasteri, i veri invece vengono
cacciati, maltrattati e imprigionati. In Tibet vi era unʼ antica civiltà non
tecnologica, ma estremamente progredita nella conoscenza dellʼuomo: infatti il buddhismo è una scienza della mente e una filosofia di
vita oltre che una religione. Da tutto il mondo si eleva in questi giorni
piena condanna di quello che sta accadendo in Tibet e si chiede alla Cina la cessazione della sanguinosa repressione , invitando alla
soluzione pacifica della questione. La Cina deve fare passi concreti
per il rispetto dei diritti umani in cambio dellʼopportunità economica e
mediatica rappresentata appunto dalle prossime Olimpiadi.
Lorenzo Marini 3°D
IL DIDITI, O DROGATO DEL TELEFONINO
Creatura recentemente apparsa ma ormai tristemente nota. Il suo dramma non è il cellulare, ma la dipendenza, cioè il non saper rinunciare al telefonino nei luoghi più improbabili e nelle situazioni più scomode. Per questa ragione è detto DDT , ovvero Drogato Da
Telefonino. Ad esempio il DDT è appena entrato nel bar e il cellulare trilla mentre sta bevendo il cappuccino. Il DDT continua a bere
con la destra e risponde con la sinistra, oppure intinge il cellulare nella tazza e si attacca la brioche allʼorecchio. Il DDT risponde in
qualsiasi occasione , situazione o posizione. La sua prerogativa è infatti “ lʼ effetto colt”: non si può sentire un trillo senza estrarre di
tasca lʼ arma, vive sempre allʼerta come un pistolero, risponde velocissimo non solo al trillo del suo cellulare, ma anche a quello del
vicino, al trillo della cassa, ai trilli dei telefonini in tv e, in campagna, anche al canto dei grilli. Il telefonino è diventato il mezzo di comunicazione per eccellenza di una schiera sempre più ampia di giovanissimi che sono tra i più preparati nellʼutilizzare tutte le funzioni
multimediali. Sono certamente loro quelli che passano più tempo sulle tastiere e sono certamente loro che attribuiscono un grande
valore al possesso del telefonino come una questione di immagine. Questo ha fatto si che il telefonino diventasse uno strumento utile
al proprio riconoscimento, necessario affinché ci si senta integrati nel gruppo, delle nuove tribù urbane, tutte ben integrate nella postmodernità grazie appunto alla tecnologia.
Roberta Fattore 2°B
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• Il mondo in una scuola •
I G I O VA N I E L A T V
Adolescenza
UN PERIODO
IMPORTANTE
Adolescenza una parola che
racchiude un periodo di vite che
va dallʼinfanzia allʼetà adulta, in
cui avvengono continui cambiamenti fisici e psicologici. Questi
cambiamenti
disorientano,
preoccupano e rendono insicuro
lʼadolescente che si vede in modo diverso. Uno dei problemi
quotidiani è il litigio con i genitori
che avviene per un semplice
fraintendimento o perché lʼadolescente è nervoso e risponde
bruscamente. Visti talvolta i difficili rapporti con i genitori lʼadolescente trascorre molto tempo
con i suoi coetanei. È molto importante scegliere la giusta compagnia perché nei momenti di
crisi viene appoggiato dalla loro
comprensione. Lʼadolescenza è
anche un periodo in cui il/la ragazzo/a non riesce a staccarsi
dai ricordi dellʼ infanzia. In questa difficile fase il giovane si sente, in un certo modo, già grande
e, a volte, fa qualche “pazzia”
per attirare lʼattenzione di genitori e professori. Durante lʼadolescenza il ragazzo sviluppa anche una logica e un pensiero formale, inizia a parlare come un
vero e proprio adulto. Molti adolescenti, in questo periodo, hanno poca voglia di studiare e il
rapporto con i professori non è
sempre positivo. In classe alcuni
ragazzi si divertono a creare situazioni di imbarazzo, di scompiglio e di nervosismo durante le
varie ore di lezione. In questa fase le ragazze curano molto lʼ
aspetto estetico e si interessano,
sempre di più, al modo in cui si
vestono, se sono alla moda o
no. Un altro aspetto importante
sono i capelli sempre in ordine,
con la piega ben fatta. In questo
periodo iniziano a truccarsi per
apparire più belle. In pratica man
mano che crescono acquisiscono sempre di più un look perfetto! ADOLESCENZA LA BASE
DI UNA VITA FUTURA.
Collini Erika 2°E
Al giorno dʼoggi lʼinformazione viene trasmessa
ovunque grazie a grandi canali di comunicazione di
massa: I MASS MEDIA. Invenzione dellʼultimo secolo,la televisione è il più potente strumento di informazione facilmente comprensibile a tutti,che offre immagini reali più chiare ed incisive di qualsiasi articolo di stampa. Essa presenta però numerosi aspetti
negativi di cui un normale utente non si cura. Io credo,come molti,che la televisione sia stata una delle
più grandi invenzioni ed è molto piacevole guardarla
nel tempo libero,ma ormai non è possibile perché si
trasmettono solo propagande,pubblicità e film senza
senso e per niente educativi. Innanzitutto la televisione ha la capacità di distorcere le notizie in vario modo; fornisce le cosiddette “pseudo-notizie”,creando
delle informazioni esagerate sulla base di fatti che
comunemente resterebbero inosservati; farcisce le
notizie di false statistiche per aver un maggior numero di ascolti. Per non parlare delle interviste “casuali”,in cui lʼintervistatore si aggira per la strade fermando i passanti per chiedere la loro opinione,come se
lʼopinione di un povero malcapitato preso a “caso”
possa rappresentare lʼopinione di tutta la nazione. La
televisione può essere anche strumento di propaganda politica. Ma non è tutto qui. La televisione di
oggi privilegia lʼattacco,la trasgressione e lʼaggressività per colpire lo spettatore e trattenerlo col fiato sospeso fino alla fine della trasmissione. La trasmissione-spezzatura diventa un sorta di “droga” e genera
gli stessi effetti di una vera astinenza:nervoso,irritabilità,agitazione. Nellʼadolescente le
conseguenze sono ancora più serie. Lʼetà che va dai
13 ai 16 anni è contraddistinta dal cambiamento,dalla
ricerca di unʼidentità,dal confronto che si cerca tramite “modelli”,che purtroppo sono anche i “vip” della
tv,quelle statuine perfette dalla vita simile ad un invidiabile fiaba. Il problema è che non è accettabile un
paragone tra una ragazzina e una velina,ma purtroppo le adolescenti cadono nellʼerrore di mettersi a
confronto con personaggi esteticamente perfetti,finendo per deprimersi vedendo le differenze. Entra
così,nelle case,anche la violenza,modelli brutali e
diseducativo per bambini e adulti. I bambini e gli adolescenti dʼoggi trascorrono in un anno più ore di fronte alla TV,che nelle aule scolastiche assimilando modelli di scarso valore qualitativo che penalizzano la
cultura e la loro crescita civile ed in particolare lo spirito critico. La televisione dʼoggi non si preoccupa di
trasmettere informazioni e programmi culturali ma
solo slogan per vedere di più. Qualsiasi programma,TG compresi,è infarcito di spot che a mio avviso,ne riducono la credibilità. Al contrario,molti dicono
che la televisione sia un ottimo modello da seguire e
che potrebbe essere sostituito alla scuola. Dicono
che la televisione non ha mai fatto male a nessuno
anzi,ha sempre contribuito alla crescita di tutti i bambini e ha rivoluzionato la comunicazione. Infatti prima, quando non cʼera la televisione,non si poteva sapere quello che succedeva mentre adesso si possono conoscere le condizioni di tutto il mondo. La televisione ci fa anche rivivere avvenimenti del passato
come ad esempio dei Festival che si sono svolti molti anni prima. La televisione sotto questo punto di vista è molto utile e nessuno lo mette in dubbio;lʼunico
vero aspetto negativo che ha portato è la mancanza
di dialogo nelle famiglie perché prima,quando la sera
quando ci si ritrovava tutti riuniti a tavola,non essendoci la televisione,la famiglia parlava e dialogava dei
fatti che erano allʼindice del giorno o semplicemente
del più o del meno,mentre adesso si è così presi dalle trasmissioni in corso che di dialogare non se ne
perla più. Si deve tuttavia constatare che le emittenti
televisive continuano a programmare anche durante
le fasce protette,trasmissioni ad alto contenuto di violenza e a consentire un notevole affollamento di interruzioni pubblicitarie. In conclusione io penso che la
televisione sia utile per tenerci informati sui fatti e sugli avvenimenti ma allo stesso tempo sia uno strumento che porta problemi e porta dipendenza quindi
evitiamo di farci influenzare per il nostro bene e per il
bene degli altri.
Bellisario Lorenza 3°B
Lʼ A M I C I Z I A
Con lʼamicizia si indica un sentimento di affetto
vivo e reciproco tra due o più persone dello
stesso o di differente sesso,e in genere le amicizie nascono anche dallʼuomo allʼanimale o viceversa. Il tema dellʼamicizia è al centro di innumerevoli opere dellʼarte e dellʼingegno; fu
tratto già da “ARISTOTELE” e “CICERONE”ed
è oggetto di canzoni,testi letterari,opere filmiche ecc… solitamente,si distinguono diversi
gradi di amicizia,dallʼamicizia casuale legata a
una simpatia che emerge in una certa circostanza magari in modo temporaneo. Lʼamicizia
è stata considerata in ogni epoca una delle
esperienze umane fondamentali,ed è stata
santificata da tutte le religioni. Ad esempio i
Greci portavano come esempio lʼamicizia portata alle estreme conseguenze quella fra
“ORESTE” e “PILADE”. Per gli antichi romani,popolo,almeno alle origini,molto pratico e poco portato a enfatizzare i sentimenti umani,equivaleva alla “SODALITAS”,cioè alla solidarietà fra gruppi di individui,accomunati da
uno stesso scopo pratico da raggiungere,come
ad esempio i legionari impegnati nelle campagne di conquista. Le amicizie vengono dopo il
rapporto con i genitori. Nel periodo che interrompe fra la fine dellʼinfanzia e lʼinizio dellʼetà
adulta,gli amici sono spesso la componente più
importante nella vita emotiva dellʼadolescente,e spesso raggiungono un livello di intensità
mai più eguagliato in seguito. Le prime forme
dʼamicizia si possono avere anche nei primi anni di vita quando i bambini condividono gli stessi giochi e le stesse esperienze ludiche e di
crescita. I bimbi piccoli incontrano i loro coetanei allʼinterno del nido e con loro instaurano
delle semplici relazioni che ancora non si possono definire amicizia. Due bambini che giocano insieme entrano in relazione e si conoscono
a vicenda. Con lʼingresso nella scuola materna,i bambini imparano le abilità fondamentali
che servono per lo sviluppo e la nascita di nuove amicizie. Ma le amicizie che sono destinate
a durare più a lungo e a rimanere impresse nella memoria di ogni bambino,sono quelle che
nascono tra i banchi di scuola. Nella scuola
elementare i bambini trascorrono molte ore con
i loro compagni e cercano punti di riferimento
allʼinterno della classe. Solitamente il punto di
riferimento è un compagno dello stesso sesso,ma può anche accadere che nascono amicizie tra coetanei di sesso differente. Le amicizie alla fine della scuola elementare sono ormai consolidate e solitamente destinate a cambiare con lʼingresso alla scuola media. Ad
esempio io e la mia migliore amica Martina
DʼUrbano siamo molto unite e così continueremo ad essere in seguito nella nostra vita.
De Luca Alice 2°B
• Il mondo in una scuola •
NOI ADOLESCENTI
19 Febbraio
Ciao diario,come va? A me abbastanza male.
Oggi prima di uscire,la solita discussione con
mia madre: “Ma dove hai la testa? Sei troppo
distratta! Ma che ti appendi il muso,non sai quali sono davvero le cose brutte della vita!”. Crede
di sapere tutto della mia vita,invece non sa come mi sento,non sa che inseguo sogni impossibili da realizzare…. E allora guardo alla finestra
e penso: sarebbe bello avere un ascensore per
le stelle (“stelle” inteso come “sogni”),premere
un bottone e ritrovarsi in cima. Invece no,per
raggiungere le nostre stelle abbiamo a disposizione solo una vecchia e traballante scala di legno,che proviamo a salire pian piano… Ma ecco che basta un passo azzardato e cadiamo giù.
A noi non importa,riprendiamo a salire,perché
vogliamo arrivare a quella stella. Allora ricominciamo dal primo gradino mentre da sotto ci gridano: “scendi ti farai male!”. Ma noi andiamo
sempre più su,i pezzi di legno ci feriscono e lasciano profonde ferite. E quando ci sembra di
essere quasi arrivati… bhoom!! Ricadiamo
giù,ed allora ci arrendiamo,lasciamo a qualcun
altro quella stella,pensando che forze non ne
siamo allʼaltezza. Caro diario vorrei tanto scappare da tutto e da tutti. Qualcuno dice: “è lʼetà
che fa pensare queste cose.” Ma no,non è lʼetà,sono io che penso questo,è la mia vita. Poi ripenso ad una frase che ho sentito tante volte,che ho letto su tanti diari; di tutte le frasi che
ho letto è quella che ha più significato: “Non può
piovere per sempre…” Vabbè,diario,si è fatto
tardi,ora devo andare.
De Juliis Francesca 2°D
RIFLESSIONI DOPO LA LETTURA DELLA
POESIA “A SILVIA” DI LEOPARDI
Io ho sempre pensato che
della vita bisogna considerare sia gli aspetti positivi
che negativi. Lʼottimismo è
una delle qualità migliori
che possa avere una persona, ma a volte lʼessere
sicuri che tutto andrà per il
meglio porta ad avere una
mancanza di giudizio nelle
proprie azioni, di capacità
di saper riflettere e gestire
le situazioni. I momenti difficili, le delusioni servono
proprio a far maturare una
persona e saper riconoscere un proprio errore è anche segno di umiltà e lealtà. Per me lʼottimismo è la
capacità di non arrendersi,
di trovare un sorriso nei
momenti difficili non solo
per te stesso ma anche per
gli altri. Trovo invece che il
pessimismo sia una delle
peggiori qualità, sinonimo
di debolezza pigrizia e non
riconoscenza verso i valori
della vita. A volte si è talmente fortunati che non ci
se ne rende conto, siamo
offuscati da tutta questa
fortuna che pretendiamo
sempre di più fino a dove
non possiamo ottenere de
è lì che di colpo ci si butta
giù, non si riesce a trovare
una spiegazione, una soluzione, e ci dimentichiamo di
tutto quello che abbiamo
avuto e che avremo in futuro. Leopardi ha invece una
visione così pessimistica
della vita perché si sente
tradita da essa, da tutte le
ingiustizie e le cattiverie. Io
credo che a volte la vita
metta alla prova ognuno di
noi anche se non ce ne
rendiamo conto. Ma è proprio la forza di non arrendersi di fronte alla morte di
un amico o di un parente
che ci rende liberi da tutto
ciò che può ostacolarci.
Credo che tutto questo si
possa combattere con la
speranza, un valore molto
importante che purtroppo
non tutti riescono a rendere
propria. La speranza si può
trovare in qualunque cosa
a cui credi fermamente, per
la quale dai la vita e che
quindi diventa una sorta di
ragione per vivere. Può essere uno sport, il proprio lavoro, la famiglia, la musica
o la fede. Sono le cose che
ci piacciono che rendono
felice la nostra vita, bisogna dedicarsi soprattutto a
queste, coltivarle e usarle
come medicina nei momenti di crisi. Lʼimportante
è anche non cadere nella
trappola dellʼillusione. Eʼ
qualcosa di astratto lʼillusione, che tu non puoi vedere,constatare ma puoi im-
maginare, Si può paragonare alla droga, perché in
un primo momento ti rende
felice, sicura di te, ma nel
momento della verità ti delude, ti inganna, e senti che
il mondo ti sia crollato addosso, che gli altri ti abbiano voltato le spalle quando
magari è solo una tua impressione. Quando si tratta
di qualcosa di veramente
serio uscirne è difficile e
complicato ed è proprio in
questi momenti che entra in
gioco la speranza. A me
personalmente è capitato
alcune volte di illudermi ma
per cose futili e leggere nelle quali si può uscire facilmente. Mi rendo conto che
crescendo anche i problemi
si ingrandiscono forse perché a volte sei anche tu
stesso a volerlo. Ciò che
conta però è guardarsi intorno, ripercorrere la tua
vita, mettendola a confronto anche con quelle
degli altri rendendosi conto dei bei momenti passati in cui avevi tanta voglia
di andare avanti e ritrovare questa voglia non nelle
illusione e nei sogni ma
nelle cose concrete per le
quali vale veramente la
pena di vivere.
20 Febbraio
Caro diario,oggi è stata una giornata qualunque,ma a suo modo fantastica. Mi sono svegliata e subito lʼidea di uscire allʼaria aperta,a godere del meraviglioso mondo,mi ha reso felice. Appena ho aperto gli occhi ho sorriso. Sono uscita
a fare una passeggiata sotto il cielo azzurro,di
fronte a me vedevo le montagne piene di neve:
era la prima nevicata della stagione,che le rendeva bellissime. Gli uccelli cantavano e mi sentivo libera,proprio come loro. Mentre ascoltavo
della musica,ripensavo ai giorni più belli della
mia vita,alle persone più care,che mi hanno dato tanto e alle quali devo la mia felicità.
Ora sono qui,diario,a raccontarti di questa mia
giornata “qualunque” non è successo niente
dʼimportante,eppure sono stata semplicemente
felice!
Di Sipio Raffaella 2°D
Il significato del Parkour
Immagina di essere rincorso da una persona che potrebbe
mettere a rischio la tua vita… E di stare sfuggendo usando solamente la abilità del tuo corpo. Ogni movimento, salto, arrampicata che fai per sfuggire è “Parkour”. Immagina di dover andare, sempre e unicamente con le capacità che il tuo corpo ti
offre, da un punto A ad un punto B nel modo più veloce e fluido possibile. Il metodo con il quale ottenere questo risultato è
il “Parkour”. Spesso il Parkour viene confuso con il Freerunning, atra disciplina ti tipo urbano nella quale lʼobiettivo è eseguire movimenti spettacolari. Basti ragionare sullʼetimologia
della parola stessa per comprenderne lʼobiettivo: free=libera,
running=corsa. Nel freerunning quindi ogni movimento è libero; al contrario del Parkour che ha come obbiettivo lʼefficacia,
ma soprattutto lʼefficienza del movimento stesso. Questa errata concezione deriva da molti video presenti in rete ed a siti
che promuovono il Freerunning etichettandolo Parkour. Altra
errata concezione deriva dai media e da genitori IMHO irresponsabili , che non essendo in grado di tenere i loro figli lontani dai guai, accusano il parkour per i danni che i bambini stessi fanno si fanno giocando: mi spiego. Alcuni video che si trovano in rete, ed alcuni pezzi di film, promuovono il Parkour come “quello sport nel quale ci si butta dai palazzi e si salta tra i
tetti delle case”. Alcuni giornalisti, in mancanza di notizie da
pubblicare. Ogni tanto scrivono articoli nei quali, noi traceurs
veniamo definiti delinquenti. Personalmente non abbiamo problemi se ci danno dei pazzi (scusate per il pluralis maiestatis),
vedendoci saltare in giro per la città, ma non posso tollerare di
essere delinquente. Non lo posso tollerare perché noi traceurs
in primis teniamo pulite, non rompiamo parti di proprietà pubblica in quanto reputate la nostra “sala giochi”. Inoltre evitiamo
di praticare parkour in presenza di bambini per paura della sicura emulazione che otterremmo. Io pratico Parkour da 2 mesi e poco tempo ma basta per farti capire quanto è bello essere un traceurs. Ho scelto di praticare parkour perché ne sono
rimasto subito affascinato guardando dei ragazzi più grandi di
me mentre si allenavano. Considerata la mia età 13 anni posso e devo ancore migliorare e spero un giorno di incontrare
David Belle, la persona che ha inventato il Parkour negli anni
ʼ90
Gabriele Iacovella IIB
Claudia Calabrese 3°C
L A TA L PA 0 7
Questʼanno,io ed i miei amici,abbiamo fondato una banda che abbiamo soprannominato “LA TALPA 07”. La talpa perché abbiamo cercato di costruire una casetta
sottoterra,e 07,lʼanno in cui è stata fondata la banda. Questa è costituita da sei persone. Siamo di tre età diverse. Siamo organizzati: cʼè un capo, un vicecapo, io, ed
altri quattro ragazzi che eseguono gli ordini o, se non si è dʼaccordo su qualcosa,
si vota. Abbiamo cercato di costruire una capanna sotterranea. Abbiamo dovuto
zappare e scavare per due giorni finchè non è diventato buio. Scappavamo perché
avevamo paura degli animali che di solito uscivano di notte. Ma ad un certo punto,ci siamo stancati,e siamo rimasti solo io e Giulio a scavare. Io però mi sono ferito con un attrezzo. È gocciolato sangue finchè ha fatto buio ed ognuno è tornato
a casa sua. Io sono andato a casa di Giulio e mi sono disinfettato la ferita. Poi abbiamo pasticciato un poʼ. Abbiamo capito che,costruire quella capanna,è un poʼ
troppo complicato,impegnativo e pericoloso. Perciò,niente più capannina sotterranea. Ma la banda è rimasta unita. Ci vediamo tutti,ogni giorno,sullʼautobus. Dobbiamo cambiare solo stile di capanna, una meno impegnativa e pericolosa,fatta con
le canne. Il nome può rimanere lo stesso. In fondo,è simpatico. La banda si scioglierà quando penseremo di essere già troppo grandi per andare a costruire capanne in giro per Rizzacorno.
Martelli Andrea 2°A
5
6
• Il mondo in una scuola •
TV: VIZIO O DROGA?
La televisione si presenta come uno
dei beni a cui non si può rinunciare,e
non può essere altrimenti, dato che
ogni giorno,almeno per 2-3 ore, ognuno di noi non ne può fare a meno nonostante i lamenti dei genitori. Ecco
dove i ragazzi apprendono il loro modo di parlare, il loro comportamento
scorretto e maleducato,per questo la
tv è stata definita la droga dei giovani. Più che droga la chiamerei vizio,
un vizio vero e proprio visto che i giovani, a volte, ritengono che la televisione sia più importante del dialogo,
dello studio e di altri valori pur sempre
rilevanti. Perché siamo così attratti
dalla televisione? Si può togliere questo vizio? Quali sono le ragioni per cui
ci interessa tanto? Guardando la televisione ci si può distrarre, divertirsi
ma al tempo stesso apprendere informazioni; se si vede in compagnia si
possono fare battute per ridere,scambiarsi idee. Da questa drogavizio è facile uscire,basta soltanto
passare il tempo facendo unʼattività,
incontrandosi con gli amici,.... Se proprio non ne potete far a meno di vedere programmi comici e sentire barzellette, accendete la radio mentre fa-
Gli adolescenti e le mode
Il periodo dellʼadolescenza,è il periodo più
critico per la vita di noi
ragazzi,un periodo di
transizione,in cui non
siamo più bambini,ma
non possiamo reputarci nemmeno adulti. In
questo periodo si è pieni
di
dubbi,paure,incertezze sul
nostro futuro e sul resto. Si cresce,si cambia,si ha paura di mostrarsi come si è veramente,paura di un rifiuto da parte del “gruppo”; la fragilità incombe
su di noi,esitiamo,a
volte,in quello che facciamo o in quello che
vogliamo fare,oppure
ci buttiamo senza pensare alle conseguenze,
belle o brutte (soprattutto). Il primo pensiero
che occupa la mente e
lascia poco spazio al
resto è lʼAmicizia, trovare amici, anche diventando altre persone, cambiando, vivendo una vita non tua; ci
sono anche altri pensieri che ci sollevano
da terra e ci fanno dimenticare tutto,come
se non esistesse nulla
di più importante,uno di
questi è lʼAmore; alla
nostra età non si potrebbe definire proprio
amore,è un sentimento
troppo enorme,ma chi
lo dice che non si riesca a provarlo?!? Comunque, come dicevo
prima,in questo periodo quello che conta di
più è lʼAmicizia,ma anche seguire la moda; è
normale che i teenager seguano le mode
viste in giro dai ragazzi
della stessa età,per
farsi notare, per potersi
unire al gruppo; a chi
non piacerebbe entrare
nel gruppo dei più “conosciuti”,quelli vestiti
meglio,che hanno amicizia in ogni angolo della città?!? Certo,tutti
vorrebbero,ma perché
CAMBIARE per questo?!? Voglio dire,se
sei un ragazzo che non
fuma,non beve,non fa il
bulletto,insomma un
ragazzo come tutti,ma
più educato di alcuni,che rispetta gli altri,perché devi diventare quello che non ti piace essere?!?
Non entrerai in quel
gruppo se sei te stesso,pazienza,vuol dire
che non ti meritano loro,non il contrario. È
dura si sa,trovare persone che ti apprezzano
per come sei,che non
vogliono che tu cambi,che accettano ogni
tuo difetto; la vita non
sarebbe
così
dura,”tragica”,se
tutto
quello che cerchi e che
vorresti ti cadesse dal
cielo,purtroppo. La cosa più importante per
far vedere a tutti chi sei
veramente è non farsi
t r a s c i n a re,condizionare dal resto dei ragazzi,da quello che dicono,che pensano,se sai che non sei
come ti descrivono,tu
certo puoi dirlo,ma
senza farti condizionare,se pensi a quello
che dicono gli altri non
vivrai mai bene con te
stesso.
Anchʼio mi trovo in questo periodo, bello o
brutto che sia, dalle
mille SFACCETTATTURE; ho conosciuto
ragazze che si sono
trovate in questa situazione,che sono state
condizionate,purtroppo
da quello che dicevano
alcuni ragazzi si sono
complicate la vita. In
poche parole non ci si
deve far condizionare
da niente e nessuno,
per la moda, il carattere,per tutto. Ogni persona è diversa ed è
bello appunto per questo: il mondo è bello
perché è vario!!
Che sia chiaro,seguire
gli altri e la moda,può
anche essere una propria scelta,ma non si
deve mai tradire la pro-
te un disegno o giocando,ad esempio
a basket. Nonostante tutto ciò la televisione continua a persistere nella
giornata tipo di uno scolaro perché diverte,informa ed appassiona,a volte
in modo tale che non si riesce a staccare lo sguardo,lʼattenzione da quella
scatola misteriosa. Noi con tutto il
cuore
vorremmo
allontanarla,aiutateci a farlo. La scuola potrebbe farci capire come utilizzarla,come
decodificare i suoi massaggi,come diventare dei fruitori attenti e critici. Perché non organizzate qualche attività
finalizzata a questo?
ADOLESCENZA
Sentire che il mondo è meraviglioso. Sentire il vento che accarezza il nostro viso anche quando non c'è. Sentire che si ha ancora una vita intera davanti. Sentire che non c'è una vera fine.
L'adolescenza è questa. Questo
è il sentirsi liberi, pieni di vita.
Quella vita che a volte è presa
sottomano, quella vita che facciamo finta di non capire. Perché, nelle nostre menti, c'è spazio solo per le cose peggiori e
dannose? Nelle nostre menti,
che dovrebbero essere spaziose
solo per l'amore, l'affetto, la solidarietà, l'amicizia, e invece dovrebbero essere completamente
restrittive per l'odio, la presunzione, la falsità. Spesso non ci accorgiamo che ci allontaniamo
sempre più dalla vera meta, sa
quello che è veramente l'obiettivo del nostro percorso. Sono parole che pesano e che sono difficili da digerire e da accettare, ma
io sono convita che rispecchino
al verità. Molti di noi ragazzini
perdono la loro personalità man
mano che vanno avanti, lasciando il posto a persone che non si
rendono conto di ciò che valgono
loro, ma soprattutto gli altri. Ormai è diventata surreale la situazione della nostra società. Ragazzini che picchiano, che distruggono moralmente compagni
e coetanei al loro parere “diversi”. Ma diversi dove? In che cosa? Diversi perché amano lo studio, amano la conoscenza? Diversi perché non frequentano le
persone “giuste” e si limitano alla
vita che desiderano, alle soddisfazioni che cercano? Diversi perché amano le persone che vogliono, e che non socializzano
con quelle “del gruppo”? Penso
che la vera diversità non sia
questa. Essere diversi gli uni agli
altri è una cosa bellissima, la cosa che rende meraviglioso questo mondo. Tutti abbiamo il diritto
di vivere come lo desideriamo
noi. E se abbiamo intenzione di
vivere una vita negligente e trasandata e, priva di obbiettivi e
principi, non rientra nelle nostre
possibilità distruggere gli altri. Si,
sono le solite, vecchie prediche.
Ma perché nessuno le ascolta?
Io non riesco a capacitarmi della
superficialità che aleggia nell'animo di ognuno di noi. E' come
una piccola lama pungente,
pronta a colpire chiunque. Un'arma che diventa sempre più presente in noi. Sentire la televisione tutti quegli episodi su ragazzi
che si chiudono in casa, diventano anoressici e che si riempiono
di complessi è terribile. Ma non
ci sentiamo neanche un po' in
colpa? Non proviamo neanche
ad impersonarci in queste persone? Sento una rabbia che mi
scoppia dentro, quando vedo interviste a ragazzi che hanno subito il bullismo, e che hanno paura di farsi vedere in faccia dagli
spettatori e che parlano girati. E
tutto questo per non essere picchiati o maltratti dai compagni
che li fanno sentire così inferiori.
Più spregevole ancora, è l'atteggiamento che spesso si assume
nei confronti dei nostri coetanei
diversamente abili.. Quelle creature che non hanno la possibilità
di godersi la vita, e che non hanno la possibilità di esprimere i loro sentimenti nel miglior modo
possibile a tutti coloro che li circondano. Loro però dentro loro
provano amore per tutti e avversione per nessuno. Ecco, sono
loro il vero orgoglio di questo
mondo. Sentire che il mondo è
meraviglioso. Questo è quello
che dovremmo pensare tutti noi.
Perché l'adolescenza è bella,
quel periodo in cui ti senti più libero, più tranquillo di vivere. L'adolescenza non è quella che viviamo noi oggi. Per alcuni di noi
il mondo sembra meraviglioso ...
per altri non lo è per niente.
Benedetta Marfisi 3°B
• Il mondo in una scuola •
Vita nella scuola
Telecronaca partita
della solidarietà
Buongiorno telespettatori, si disputerà oggi
17 Gennaio 2008, dopo il rinvio causa neve della seconda edizione della partita della solidarietà, organizzata dalla Scuola Media Statale “Umberto I” di Lanciano. La partita sarà disputata presso il campo mal ridotto “Guido Rosato”. Arbitrerà lʼincontro il
giovane debuttante Livio Di Battista della
sezione di Lanciano, si sfideranno la “Sezione F” vs “Il resto della scuola”. Le squadre saranno rispettivamente capitate da Di
Santo Alessio e da Abbonizio Simone.
-Sandro, sono appena arrivate le formazioni attraverso la nostra inviata in campo Monica Vanali. Le due formazioni si schiereranno così: “Sezione F”: Bomba, Marfisi,
Giancristofaro, Valentini, Piarulli, Celardo,
Falcone, Di Santo, Morena, Di Lorenzo,
Tenaglia; “Resto della squadra”: Sorrentino, Brasile, Fioretti, Di Marco, Rapino, Abbonizio, Cancellier, Vitullo, Valentini, Di
Campli, Di Marco.
- Secondo me Aldo, la “ Seconda F” avrà il
suo baricentro in avanti e sfrutterà molto le
fasce e le verticalizzazioni su Falcone per
far salire la squadra, invece il “Resto della
scuola” andrà sicuramente allʼuno contro
uno con i suoi uomini più tecnici, come:
Cancellier, Vitullo e Valentini.
Le due formazioni sono appena entrate in
campo per effettuare il riscaldamento. Le
due squadre sono molto concentrate, dopo
il fischio dellʼarbitro si stanno recando negli
spogliatoi per svolgere lʼappello.
-Sandro, come andrà a finire la gara?I pronostici dicono che la coppa sarà vinta
unʼaltra volta dal “Resto della scuola”, ma
mai attendersi troppo ad essi!
-Aldo, devo ammettere che su gli spalti cʼè
un pubblico caloroso e si intravedono striscioni per ambedue le squadre. Si sentono
già i cori.
Si inizia, “Sezione F” manovra molto bene
la palla, Di Santo verticalizza su Falcone,
grande stop, si gira, attenzione, rigore, rigore. Falcone viene atterrato in area e lʼarbitro Di Battista decreta il rigore.
Falcone sul dischetto, sistema con cura la
palla, guarda il portiere, lʼarbitro fischia,
breve saltello, piccola rincorsa, goal, goal,
goal!!! Fallllllllllcone!!!!! 1-0. Falcone trafigge il portiere spiazzandolo.
-Bel rigore, Sandro, grande precisione.
Si riparte a centrocampo, belle triangolazioni del “Resto della scuola” attenzione, tiro Valentini ribattuto irregolarmente da Piarulli con la mano. Il pubblico non ci sta e ci
sono fischi per il direttore di gara. Valentini
vs Bomba, tiro, grande parata di Bomba, il
baby portiere si esalta e respinge il tiro. 10
minuti più recupero alla fine della prima frazione di gioco. Progressione di Falcone, tiro e para in due tempi, lʼestremo difensore
avversario. Si conclude così la prima parte
di gioco con il risultato di 1-0 a favore della “Sezione F”. Dopo aver preso una tazza
di tè caldo, le squadre rientrano in campo
con le stesse formazioni. Subito la “Sezione F” si rende pericolosa, bel fraseggio tra
Falcone e Morena e questʼultimo colpisce
in pieno il palo. Contropiede, il “Resto della scuola” si reca in avanti, Valentini dribbla
due persone e viene “falciato” vistosamente in area ancora una volta da Piarulli.
-Aldo, il rigore ci sta tutto, gli ha tolto il piede dallʼ appoggio!
Sul dischetto cʼè Vitullo, Valentini non se la
sente, è pronto. Tiro! Attenzione, miracolo
di Bomba la palla va a finire sulla traversa
mischia in area e Vitullo non ci pensa due
volte e realizza la rete del 1-1.
-Sandro, ha prevalso la regola del goal
sbagliato, goal subito.
I tempi regolamentari si chiudono con il
punteggio fissato sullʼ1-1. Si passa ai tempi supplementari. Terzo minuto di gioco,
ancora un rigore a favore del “Resto della
scuola”. Le proteste sono abissali.
- Aldo, controlliamo il tutto con lʼaiuto della
moviola, il rigore come si notava non cʼera
e questo penalizza il resto della gara.
Grande svista arbitrale del neo fischietto
lancianese. Vitullo sul dischetto tiro: rete,
rete, rete. Vitullo cʼè, porta in avanti i suoi.
Lʼ allenatrice della “Sezione F”, Paola Bosco decide di effettuare un cambio esce
Valentini entra Spadano, la stessa cosa fa
il mister della squadra il “Resto della scuola” esce il deludente Di Campli entra lo
scalpitante Corvettiero. “La sezione F” riparte con caparbietà si porta in avanti,
mancano quattro minuti più recupero al termine della partita. Corner di Celardo mischia in area,tiro di Spadano, respinto, ancora lui ci prova ed è ancora respinto, arriva Di Santo dalle retrovie che infila la palla
in rete e festeggia con la sua squadra sotto la gradinata. Siamo giunti alla fine, sta
per iniziare la lotteria dei rigori! Inizia il “
Resto della scuola”. Valentini: rete! Celardo: rete! Vitullo: rete! Piarulli: rete! Abbonizio: rete! Di Lorenzo: tiro…ottima parata
del portiere avversario, Cancellier: rete! Di
Santo. rete! Le speranze della “Sezione F”
stanno svanendo e lʼentusiasmo prevale
nella squadra avversaria. Intanto si prosegue con i rigori sugli undici metri ora cʼè
Fioretti. Lui ha il rigore decisivo per far vincere la sua squadra, va sul dischetto tiro…palo, palo clamoroso!!! Ultimo tiro dagli undici metri di Falcone per ristabilire la
parità. Il “Resto della scuola” spera in uno
sbaglio di questʼultimo. Eccolo, va al tiro
che castiga Sorrentino, il risultato torna in
parità 4-4. Ora si va ad oltranza: Corvettiero tiro e il piccolo portiere fenomeno respinge di pugno. Marfisi ora potrebbe regalare la gioia della vittoria, tutti i suoi compagni gli danno indicazioni… tiro rete, rete,
rete, rete!!! I due baby giocatori fanno vincere alla “Sezione F” la coppa della seconda edizione della partita della Solidarietà.
Scusate dimenticavo nellʼesultanza, i soldi
di questa partita saranno devoluti in beneficenza per lʼAssociazione umanitaria Unicef. Arrivederci al prossimo anno, per la
terza edizione, e grazie per lʼ attenzione!!!
Marco Falcone 3°F
COME IMMAGINI
IL TUO DAIMON?
Eʼ la domanda a cui hanno risposto
molti ragazzi della nostra scuola partecipando ad un concorso indetto da
“ALBO SCUOLA”
Stella
Io penso che il mio daimon sia una cagna dal nome Stella. Eʼ marrone, con
qualche macchiolina nera sotto il mento
e intorno la bocca. Ha una coda più o
meno corta. Eʼ bellissima: quando cʼè sole i suoi peli diventano brillanti come i
raggi del sole e dove ci sono le macchioline nere diventano più chiare. La cagna
è fedele, giocosa, e quando vede il padrone gli gira intorno e ogni tanto lo rincorre perché vuole da mangiare… e così sono io. Quando stiamo insieme facciamo lunghe passeggiate, vediamo film
bellissimi e ci raccontiamo i nostri segreti. Questo è il mio daimon.
Lorenzo Cavacini - 1A Frisa
La cicala
Il mio daimon è una simpatica cicala di
11 anni con un cappello e una collana.
Se è arrabbiata si trasforma in una ferocissima tigre con ali e quando, invece, è
tranquilla e rilassata in un unicorno con
una criniera dʼoro e il corpo bianco con
una macchia argentata. Eʼ simpatica,
quando racconta tante barzellette, io mi
diverto in sua compagnia, certe volte,
però, è antipatica. Il mio daimon è una
melodiosa cicala perché io sono sfaticato, canta tutto il giorno e la notte viene
sempre a rallegrarmi con qualche canzone. Quando torno da scuola mi fermo
sotto un albero di pino, lui si mette su un
ramo e inizia a cantare le mie canzoni
preferite. Dopo saliamo sullʼ autobus e,
tornati a casa, mangiamo.
Loris Cocco - 1A Frisa
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• Il mondo in una scuola •
La farfalla
Eʼ la farfalla la manifestazione della mia
anima, si chiama Andrea, è maschio. Per
me è come la leggerezza, lʼeleganza e la finezza. Me lo immagino bello come il sole,
grande, con due antenne color rosa e rosso. Le sue ali di tutti i colori sfumati come
lʼarcobaleno. Lui mi incontra prima delle
gare, ma anche quando sono triste. Certe
volte me lo sento volare basso quando sono giù di morale, invece nei momenti più
gioiosi, lo vedo arrivare al cielo, vicino al
sole, dove i suoi occhi luccicanti emanano
allegria e felicità. Siamo sempre insieme:
giochiamo, cantiamo, ci divertiamo un
mondo, facciamo lunghe passeggiate sui
prati dove io immagino di volare insieme a
lui. Sono contenta di avere questo daimon
così splendido e unico.
Chiara Di Battista - 1A Frisa
Il topolino
Nel mondo di Lyra ogni persona ha un magico esserino che rappresenta la materializzazione della propria personalità. Il mio
magico esserino è un topolino. Il suo nome
è Ratatouille ed è un maschietto. Questo
topolino rappresenta la timidezza, che è un
aspetto importante del mio carattere. Io me
lo immagino così: lungo circa 5 cm, ha una
coda sottile e lunga, il suo corpo è molto
grande e di color grigio con le orecchie rosa e il naso che diventa rosso ogni volta
che sente freddo.(Ratatouille) Si nutre di
vari tipi di formaggio. Dʼestate lo tengo libero fuori al balcone, invece dʼinverno lo rientro dentro casa. Quando mi arrabbio il
mio daimon si trasforma in un gigantesco
orco e va su tutte le furie, invece quando
sono di buon umore ritorna nelle sue sembianze, cioè un topolino, corre incontro a
me e mi abbraccia. Per fortuna Ratatouille
prende queste sembianze solo per alcuni
giorni. Io e lui facciamo lunghe passeggiate,
giochiamo sempre insieme e ci divertiamo.
Fabiana Fattore - 1A Frisa
Canaine, il mio daimon
Non sapevo chi fosse realmente, non me
lo sono mai chiesta fino ad ora, devo dire
la verità. Ma ora il caro Canaine lo conosco
e so chi è... il mio daimon ! viviamo lontano lontano in un paesino sperduto fra le
montagne dove tutti ci rispettano e vogliono bene a Canaine;è un dolce cagnolino,
amorevole e fedele, che vuole sempre stare con me e non si stanca mai di giocare.
È amorevole perché mi vuole bene come
io ne voglio a lui e mi coccola sempre, poi
standomi vicino con quel morbido pelo è
come stare accanto a un peluche; con la
sua pallina che si illumina di mille colori,
dal giallo allʼazzurro, al verde al bianco;
quando però non gioca con la sua pallina
essa rimane sempre nera.
Io lo adoro perché se per qualche tempo
non ci divertiamo insieme,Canaine è sempre lì ad aspettarmi e quando vado da lui è
gioioso più che mai.
Gli occhi sono marroni, ma ogni volta che
è un poʼ triste cambiano colore assumendo
sfumature grigie come il suo cuoricino. Le
sue orecchie e la sua coda, con cui gioca
continuamente, sono bianche come la neve. Il suo mantello è nero con sfumature
bianche. Ogni volta che vuole proteggermi
perché crede che io sia in pericolo, improvvisamente diventa il doppio di se stesso. Qualche volta, però, Canaine da simpatico e fedele cane si trasforma in un piccolo e dolce coniglio. Forse perché in alcuni momenti diventa timoroso di qualsiasi
cosa, anche di me. Non si muove più, rimane immobile e a volte addirittura non
mangia e ha bisogno di tante coccole per
sentirsi sicuro e tranquillo.
Ora con sembianze di un pauroso ed indifeso coniglio è diventato più piccolo, quasi
da entrare in un palmo di mano. Il suo è
ancora più morbido grazie alla sua folta
pelliccia, che , dʼinverno, si trasforma diventando lunga otto centimetri.
Il mio daimon ha sempre molta fame,infatti
ha continuamente qualcosa sotto i denti da
rosicchiare;con quei dentini che sembrano
innocui ma non lo sono affatto...
Canaine ha anche la capacità riascoltarmi
e di capirmi quando ho qualche problema,
lui rimane in silenzio ma se lo”Ascolto” con
il cuore è in grado di aiutarmi parlandomi
attraverso la”mente”.
DʼEttorre Assunta, classe 3° Frisa
White, un daimon per me
Tanti sono i Daimon: il cane, lʼorso, il gatto,
lʼuccellino, lʼaquila, la farfalla, il cavallo, lʼunicorno, la tartaruga, il koala, la formica, la
volpe, il lupo, il panda… … … Ma nessuno
di questi animali è adatto a me. Il mio daimon è il coniglio perché è morbido, dolce,
carino, ma anche veloce ed astuto come
me. Si chiama White perché il suo pelo è
bianco, le zampette sono rosa, la coda è
una “pallotta” grigia, gli occhi sono di un
trasparente colore azzurro chiaro. Porta
sempre al collo un fiocchetto rosso che lo
rende più carino e sbarazzino. A lui piace
tanto correre allʼaperto, in ambienti liberi e
in grandi spazi, ma soprattutto non gli piace il buio perché lo rende inquieto, pieno di
angoscia e di rabbia. Il mio Daimon mi insegna ad essere gentile con tutti, e a non
essere presuntuosa con i miei amici, mia
sorella, la famiglia e con tutte le persone
che conosco; mi insegna anche ad essere
altruista e non egoista, rispettosa verso gli
adulti: genitori, professori, nonni, carissimi
nonni… … Tutte le volte che commetto un
errore: urlo, litigo con mia sorella, sono
scortese, antipatica, non ubbidisco ai miei
genitori, si trasforma in un mostro orrendo
che spaventa anche me. Ha sempre la forma di coniglio, ma le sue orecchie diventano grandi, nere con peli lunghi e pungenti,
gli occhi opachi, vitrei, profondi, oscuri, il
muso disfatto dalla rabbia, la bocca infuocata, le zampe lunghe, marroni con artigli
potenti. Il suo fiocchetto rosso sparisce.
Ama stare in ambienti tenebrosi e secchi,
di notte scorrazza nel profondo del bosco
correndo da una parte allʼaltra. Odia la luce del sole.
Silvia Martelli 1°F
Cosa abbiamo imparato
alla discarica?
Questʼanno il nostro programma di scienze
prevede lo studio dellʼenergia, così abbiamo pensato di fare unʼuscita didattica alla
discarica di Cerratina, in ,località Serre di
Lanciano. Per prima cosa siamo arrivati alla discarica vera e propria , dove si buttano
i rifiuti indistinti e non differenziati. Lì un impiegato ci ha spiegato varie cose: prima di
finire nella discarica i rifiuti vengono pressati per ridurre il volume; la discarica è stata costruita su un terreno argilloso e quindi
impermeabile per evitare che i gas dannosi prodotti dai rifiuti penetrino nel terreno
inquinando le falde acquifere del sottosuolo e per maggior precauzione sul terreno
sono disposti dei teli. Inoltre la discarica è
anche una centrale elettrica poiché viene
prodotta energia attraverso la combustione
dei gas emessi dalla fermentazione dei rifiuti in mancanza di ossigeno, raccolti attraverso dei tubi. Poi siamo andati al Consorzio , dove si raccolgono, invece, i rifiuti
differenziati, divisi in varie categorie: carta,
vetro, vari tipi di plastica. I rifiuti organici
vengono usati spesso per farne dei concimi naturali o fertilizzanti. Da questa uscita,
molto istruttiva, abbiamo imparato che anche dai rifiuti ( in classe avevamo riflettuto
molto sul concetto di “rifiuto”), si può fabbricare energia pulita , che non dobbiamo
trasformare il mondo in una discarica e che
riciclare può servire a fabbricare oggetti
senza consumare ulteriormente le risorse
che il pianeta ci offre.
Federica Baglivo 3 H
Il primo giorno
di scuola media
Questo è il primo anno di scuola media.
LʼUmberto I mi è sembrata subito unʼottima
scuola ben tenuta e ben controllata.
Il primo giorno non lo dimenticherò mai.
Erano le 8:30 unʼimmensa folla riempiva
lʼaula magna, genitori e ragazzi, che aspettavano impazienti lʼelenco delle classi. Così il preside salì sul palchetto richiamando
il silenzio, e lesse lʼelenco di ogni classe.
Passate la I A e la I B, il preside lesse lʼe-
• Il mondo in una scuola •
lenco della I C. La professoressa Pallini
aspettava verso lʼuscita per portarci in
classe, e una volta che, pian piano,arrivarono tutti, la professoressa ci portò in aula. Ero un poʼ spaventata (ma allo
stesso tempo felice) perché lʼaula era buia
e non cʼera nessuno nel corridoio. Poco
dopo arrivò una bidella che alzò la tapparella che subito si ruppe. Il primo giorno conoscemmo la professoressa Pallini, la professoressa Sulli, Ciampoli, Cotellessa e
una supplente per storia e geografia. Non
sapevo cosa fare, ero impietrita, conoscevo solo due persone della classe e per tutta la ricreazione rimasi seduta al mio banco salutando quelli della 3°, ovvero i compagni di mio fratello. Il giorno passò in un
baleno e, cosa positiva dei primi giorni di
scuola, nessun compito per il pomeriggio.
Mi sentivo a mio agio, come se era il 6° anno di scuola elementare sempre con i soliti compagni. Mi sentivo come una estranea
in un corridoio: in una porta, dietro di me,
vedevo le mie maestre salutarmi e dirmi “ci
rivediamo”, mentre davanti a me vedevo i
10 professori che mi dicevano “coraggio,entra!”. Ero un poʼ titubante, ma poi mi
accorsi che dovevo andare avanti, allora
chiusi la porta delle elementari e mʼincamminai verso quella delle medie. Ora mi trovo qui, a scuola, dopo aver passato un anno bellissimo. Ringrazio quindi tutti i miei
professori le mie professoresse e il professore, i miei compagni di classe a cui voglio
tantissimo bene. Allʼanno prossimo!!
Candeloro Valeria 1°C
Alla ricerca della storia
Nella mattinata scolastica dellʼ8 Febbraio
abbiamo assistito ad una rappresentazione
teatrale molto interessante: il diario di Anna
Frank e ciò che lei ha scritto sul suo diario.
Antonio Tucci è stato lo scenografo attento
e creativo. La recita è stata affidata a una
sola attrice, una giovane donna in un monologo appassionato e intenso ci ha comunicato sentimenti profondi e struggenti.
Nella prima parte quasi immobile riesce a
farci rivivere, nel viaggio in treno, le sensazioni: di paura, di attesa e di speranza che
crollano allʼarrivo nel campo di concentramento e con un gesto solenne rappresentazione della scritta: “IL LAVORO RENDE
LIBERI” la voce unica, tagliente e dura che
sovrasta sulle persone annichilite quasi
annullate dal terrore: maschi a destra donne a sinistra, il taglio dei capelli, le cuccette maleodoranti, sporche, la divisa, la coperta. Rendono il clima grave al momento.
Margot e Anna in una sola cuccetta Margot
al lato esterno quasi per proteggere la sorellina. Il giorno dopo il lavoro inutile e massacrante trasportare le pietre da un lato allʼaltro come sola e unica punizione, il fumo
nero dalla ciminiera dei corpi bruciati dei
loro stessi parenti, la sera un pezzo di pane e un bicchiere dʼacqua. Senza pietà; solo terrore e violenza! Ci è facile immagina-
re. Margot caduta dalla cuccetta, uccisa
nel caminetto pietroso e crudele e, Anna,
sfinita, addolorata, triste, muore il giorno
dopo. Nella seconda parte la giovane-attrice rappresenta la sorella di 13 anni che bada al fratellino Simone e in modo paradossale lo richiama e predice tutti i suoi guai.
Quando Simone si addormenta si addormenta, cerca di fare tante cose, ma alla fine guarda i libri e ne sceglie alcuni, infine,
si sofferma sul diario di Anna Frank; a rendere il tutto così avvincente, commovente
per una storia individuale e di tutta lʼumanità da non dimenticare! Legge, legge… ma
soprattutto rappresenta le situazioni vissute dalle persone della famiglia fino al momento in cui si accorgono che i soldati sono arrivati negli uffici sottostante. Quando
Simone una volta svegliato chiede cosa
sta facendo,lei gli racconta la storia di Anna Frank. Brava veramente brava lʼattrice;
bella veramente bella la rappresentazione
teatrale Universale.
Gabriella Cericola 2°B
Visita guidata allʼazienda
casearia “DEL GIUDICE”
Il 25 Febbraio noi alunni della III E ci siamo recati a Termoli (CB), allʼazienda casearia “Gel Giudice”. Arrivati ci hanno fatti riunire nella sala delle
conferenze per illustrarci, prima della visita guidata, i procedimenti della riproduzione di latte e latticini (cioè il processo produttivo). Il Molise è una
regione dovʼè rimasta intatta la tradizione della lavorazione del latte. Già dal 1898 Nicola Del Giudice, con i suoi figli, produceva in modo tradizionale e a livello famigliare latte e latticini. Poi nel
1957 Michele Del Giudice costruisce, con lʼaiuto
dei suoi figli, la prima industria casearia che porta
ancora il suo cognome. Lʼazienda Del Giudice ha
anche altri stabilimenti, non solo in Abruzzo, ma
anche in Puglia. Negli ultimi decenni del Novecento nasce lo stabilimento moderno con nuove
macchine per i controlli sul latte e il processo produttivo. Allo stabilimento il latte arriva poche ore
dopo lʼapertura, che ha luogo alle 23.00, fino alla
chiusura, la sera successiva. In base al prodotto
da produrre ci sono dei tecnici che controllano la
sua idoneità e le sue caratteristiche. Viene controllata la freschezza, il grado di acidità e lʼintegrità. Si controllano, per il latte alimentare, anche i
valori organolettici (sapore, colore e odore). Vi è
in seguito una divisione in latte alimentare e latte
per trasformazione. Il primo tipo viene prima risanato, con la pastorizzazione, a 63°C per distinguere i microrganismi e i microbi patogeni, viene
successivamente refrigerato. Viene quindi pre-riscaldato a temperatura più bassa e dopo essere
stato degassato viene racchiuso nei contenitori e
infine viene racchiuso nei contenitori e infine portato nelle celle frigorifere per poi essere inviata a
3.000 punti vendita con camion refrigerati. Il secondo gruppo viene pastorizzato poi, dopo essere stato mischiato con il caglio (con lui si ottiene la
cagliata) viene diviso in vari tipi di lavorazioni per
vari tipi di prodotti. Le mozzarelle provengono dalla cagliata che inizialmente viene tagliata e portata alle vasche di maturazione. In seguito viene
messa nelle macchine per la pasta filata; una volta raggiunta la forma e la grandezza voluta viene
calata negli stampi, per poi essere messa in vasche tiepide, in vasche fredde e infine in salamoia. Prima di essere inviata, viene messa nei
contenitori con acqua pastorizzata e nelle celle frigorifero a 4-8°C. Anche i formaggi a pasta semi-
dura (come il caciocavallo) partono dalla cagliata
tagliata che viene riscaldata per essere poi maturata; una volta diventata una volta diventata una
pasta morbida e rassodata essa viene messa in
salamoia per due giorni. Questa pasta viene quindi messa a stagionare (il caciocavallo prende il
nome dal fatto che veniva trasportato, un tempo,
a cavalcioni del cavallo). Infine dopo un certo periodo viene distribuito nei numerosi punti di vendita. Invece la ricotta e il burro vengono prodotti con
il siero delle vasche di coagulazioni e con il latte.
Il liquido ricavato viene solidificato facendo scolare dalle schiumarole. Poi viene messo nelle forme, e infine viene distribuito. Il burro viene ottenuto facendo scremare il siero che viene messo in
seguito nei serbatoi di maturazione. Una volta ottenuta una pasta chiamata “zangola” la si confeziona, la si mette nelle celle frigorifero per poi essere distribuita. I formaggi freschi vengono ottenuti dalla cagliata, che viene messa nelle forme
per poi subire un fenomeno di stufatura. Successivamente viene massa a maturare e in seguito
nella salamoia. Una volta salata la cagliata viene
stagionata e infine confezionata per essere distribuita. Lo stabilimento oltre a questi prodotti di base, ne produce anche altri. In esso tutto il processo è seguito da un computer centrale che controlla il lavoro delle macchine. Il lavoro degli operai si
svolge in condizioni igieniche soddisfacenti. Gli
operai indossano sempre tute e i guanti, poi utilizzano le sale di depurazione e ogni mese sono sottoposti a controlli sanitari per prevenire lʼinsorgere
di qualsiasi malattia. Dopo aver visitato i due reparti dove sono prodotti e confezionati i latticini e
il latte siamo ritornati nella sala conferenze per vedere un video sullʼutilità del latte. Il latte possiede
le vitamine .A,62 ,B12tD,E,PP. Esso è quindi essenziale al nostro organismo soprattutto perché è
fonte di calcio che si trova per il 99% nelle ossa e
nei denti e per lʼ1% contribuisce alla coagulazione
del sangue e agli impulsi elettrici. In base allʼetà e
allo stato di una persona lʼassunzione di calcio è
diversa. Una donna, in stato di gravidanza, dovrebbe rifornirsi di molto calcio perché il bambino
“ruba2 dal suo scheletro il calcio che lei accumula e quindi se la donna ne assume poco il bambino nascerà con carenze ma anche nella fase della crescita è indispensabile assumerne molto. Se
una donna prima dei 40 anni non si è nutrita di
molto calcio quando sarà in menopausa avrà una
massa ossea molto ridotta e potrebbe anche essere colpita dalla osteoporosi, una malattia molto
seria che porta alla frattura delle ossa rese porose dalla mancanza di calcio. Nel latte inoltre, oltre
ad esserci grassi “cattivi” ci sono anche grassi
“buoni” che fanno bene a anziani e bambini. Il latte infine contribuisce alla creazione della flora batterica per la protezione dellʼorganismo. È stata
unʼesperienza molto istruttiva per noi, abituati al
prodotto finito e confezionato, scoprire il processo
che sta dietro a ciò che mangiamo ma soprattutto
perché abbiamo la conferma che quello che arriva sulla nostra tavola è un prodotto sano e nutriente, frutto di controlli accurati che ne garantiscono la qualità .
Ragazzi della III E
Scuola si, scuola no…
Qual è lʼ ultima cosa che vorrebbero fare i
ragazzi di oggi? Sicuramente andare a
scuola. La parola scuola deriva dal latino “
scola” e dal greco “ schole”, che significava ozio; la scuola, quindi, era una sorta di
passatempo da fare quando si era liberi.
Essa nasce nel 1700- 1400 a.C., ad Atene,
in Grecia, con lo scopo di sviluppare la per-
9
10
• Il mondo in una scuola •
sonalità. Nel IV secolo, a Roma, dove già
esistevano le scuole private, nascevano
quelle statali. Ma possiamo considerare il
vero padre della scuola Carlo Magno, che
fondò la Scuola Palatina, per preparare i
funzionari per il governo dello Stato. Ma,
come era la scuola ai tempi dei nostri nonni? Vi erano professori dalle lunghe bacchette pronte a picchiare duro gli alunni.
Ma, nella maggior parte dei casi, non servivano perché nella società di allora gli
alunni prendevano con serietà lo studio
aspirando a professioni importanti. Oggi, la
scuola torna ad essere una specie di passatempo come lo era per i greci. Alcuni
professori fanno fatica ad essere rispettati
dagli alunni maleducati e irresponsabili e i
ragazzi sottovalutano lo studio e la sua importanza. Ma la scuola non è solo un dovere per gli alunni ed i professori, è anche
un diritto! I professori hanno il dovere di insegnare e il diritto di essere rispettati e salariati; gli alunni hanno il dovere di studiare
e il diritto di andare a scuola, come anche
precisano gli articoli 33 e 34 della Costituzione Italiana. Spesso, però, noi dimentichiamo che siamo fortunati ad andare a
scuola poiché ci sono bambini, nei Paesi
sottosviluppati, che non conoscono la
scuola perché sono costretti ad andare a
lavorare o perché non hanno soldi per pagare le spese annuali dei libri. Quando è
che gli alunni si ammalano di più? …
quando è periodo di compiti in classe! I
compiti in classe sono, da sempre, le paure degli alunni di ogni età…anche se alcuni alunni li prendono per gioco così da
avere esiti negativi. Come sulla terra, anche a scuola ci sono due poli: bulli e secchioni! I bulli prendono la scuola come un
fastidioso gioco obbligatorio di cui loro sono i protagonisti, ma a volte ricorrono a
mezzi estremi solo per attirare lʼ attenzione e prendono in giro i secchioni perché
sono invidiosi dei loro successi. I secchioni sono, invece, quelli che hanno deciso
di dedicare tutta la loro vita allo studio, rinunciando alle gioie ed ai divertimenti.
Fortunatamente non esistono solo bulli e
secchioni, ci sono anche alunni che vanno bene a scuola senza stare chini sui libri per tutto il giorno. Ad esempio, ci sono
quelli più sportivi che corrono per la pista
di atletica con un libro in mano, oppure i
musicisti che ascoltano, con le cuffie, lezioni di storia o di inglese per migliorare la
pronuncia! Così in fondo anche lo studio
diventa piacevole e la scuola velocemente < Schole>.
Ranieri Antonia e Di Nunzio Miriam 2°B
età doveva badare al suo fratellino che era
un poʼ vivace. Nel poco tempo che aveva,
scriveva un diario in cui raccontava le sue
giornate, i suoi pensieri e le sue paure. Nel
racconto narrava delle persone che partivano per recarsi ad Auschwitz per essere
ammazzate dai nazisti. Il viaggio era lungo
e, siccome la gente stava zitta per la paura, si sentivano chiare e forti le rotaie del
treno, che viaggia. Arrivati sul posto veniva
fatto lʼappello e se si sbagliava si ricominciava daccapo. La colazione era striminzita e non ci si poteva lavare facilmente e comodamente. Quando veniva fatto lʼappello,
coloro che venivano chiamati, uno alla volta, per numerazione, andavano nei forni
crematori : sono morti circa 6.000.000 di
ebrei, messi nelle fosse comuni. Un giorno
purtroppo, anche Anna Frank è stata trovata e arrestata, portata nei campi di concentramento e, purtroppo, uccisa.
Deborah Di Campli 2°E
EUROPA SENZA CONFINI
Noi, ragazzi della IID, abbiamo realizzato
con le professoresse Attanasio e Marino il
laboratorio “Europa senza confini “. Ci siamo divisi in due gruppi, perché ogni lezione si svolgeva parallelamente in classe e
nel laboratorio dʼinformatica. In questʼultimo abbiamo organizzato Powerpoint e
schemi animati molto simpatici e facili da
interpretare. In classe abbiamo realizzato
diverse cartine tematiche a colori. Siamo
partiti da una cartina politica che rappresentava tutti gli stati europei. Successivamente abbiamo cominciato a modificare ed
“abbattere” i confini dei singoli stati. Ci siamo, infatti, accorti che, colorando con lo
stesso colore gruppi di stati accomunati da
una stessa caratteristica, lʼEuropa si stava
pian piano unendo. Finora abbiamo lavorato sui principali gruppi linguistici, sulle religioni ed infine sulle tappe che hanno portato alla costituzione dellʼUnione europea.
Per ogni tematica abbiamo inoltre scritto
un breve testo a spiegazione delle mappe.
Tutto questo lavoro ci ha portato alla consapevolezza che i confini dei singoli stati
europei oggi esistono solo sulla carta e che
tante invece sono le caratteristiche che ci
uniscono. Vi invitiamo a ripetere la nostra
esperienza, arricchendo il lavoro con altre
tematiche (arte, tradizioni, economia, ecc.).
Evviva le diversità che ci uniscono !!! Tutto
il materiale prodotto per questo progetto
potrai trovarlo nel nostro blog di classe.
Karen Di Cicco 2°D
ANNA FRANK
Le streghe
Oggi abbiamo assistito allo spettacolo teatrale su Anna Frank . Lei era una ragazza
di 13 anni, di origine ebrea , e per tanto,
era ricercata dai nazisti. Era costretta a vivere in una soffitta nascosta per non farsi
trovare. Nonostante la sua giovanissima
Il libro “Le streghe”scritto da Roald Dahl,
casa editrice Salani, racconta di unʼavventura pazzesca che va oltre i limiti della fantasia. I personaggi sono le streghe, una
nonna e un bimbo; le vicende si svolgono
in Norvegia e in Inghilterra. Lʼautore Roald
Dahl racconta di un bambino che a causa
della morte dei suoi genitori vive a casa
della nonna, una persona fantastica anche
se un poʼ anziana,che insegna al suo adorato nipotino che le streghe sono persone
comuni, che assumono atteggiamenti particolari quasi non riconoscibili; come ad
esempio portare i guanti o la parrucca; ma,
il ragazzino non voleva credere a tutto ciò
che la nonna gli raccontava, ma ben presto
dovette cominciarci a riflettere. La nonna
era una narratrice bravissima e diceva che
una vera strega odia i bambini talmente
tanto da trasformarli in qualunque cosa le
venisse in mente. Nel testamento si diceva
che la nonna doveva tenere in “custodia”
suo nipote in Inghilterra. Durante le vacanze il ragazzino era in compagnia di due
simpaticissimi topolini che la nonna gli aveva regalato per non farlo sentir solo. Un
giorno questo bambino per la curiosità entrò in una sala, ma si dovette nascondere
dietro un paravento perché cominciarono
ad entrare unʼottantina di signore, e lui si
accorse che erano streghe; mentre osservava la Strega Suprema, che salita sul palco indossava una maschera con la quale
somigliava ad una donna completamente
normale, ella mostrò a tutte le streghe una
pozione: Formula 86, Pozione Fabbricatopo a scoppio ritardato, che aveva il potere di trasformare chiunque lʼavesse bevuta
in un topo, prodotta con lo scopo di trasformare tutti i bambini. Allʼimprovviso le
streghe si accorsero della presenza di un
ragazzino e lo trasformarono in un topo. Il
bambino-topo, quando finì la riunione, filò
nella camera della nonna per spiegarle tutto ciò che era successo, la nonna fu molto comprensiva tanto da escogitare un piano eccezionale: rubare la pozione nella camera della Strega Suprema e versarla nel
loro cibo. Quindi il bambino-topo chiamato
così, perché aveva solo subito un mutamento al suo aspetto e non nel cervello, si
avventurò per rubare la pozione , e ci riuscì. La sera, quando andarono a cena nel
ristorante dellʼalbergo, la nonna fece entrare suo nipote in cucina, e mentre lei era seduta, il suo piccolo eroe versò la pozione
nelle pietanze delle streghe. Compiuta la
missione, tentò di scappare, affrontando
chi lo aveva scoperto e ferendosi alla coda;
quando tornò in sala le streghe cominciarono trasformarsi in topi e i camerieri le uccisero colpendole con tutto ciò che possedevano. La vacanza era finita ed i protagonisti tornarono in Norvegia, ma li aspettava
unʼaltra missione: sconfiggere tutte le streghe del mondo. Così la nonna finse di essere il ministro e contattò la polizia per
chiedere qualche informazione più dettagliata su ciò che era successo nellʼhotel, e
riuscì ad avere lʼindirizzo della Strega Suprema,che viveva in un castello. A quel
punto il bimbo-topo e la nonna idearono un
secondo piano per lʼeliminazione delle streghe e decisero di mettersi subito al lavoro!
Le mie impressioni a riguardo sono totalmente positive e tra tutti i libri che ho letto
questo è stato senzʼaltro il migliore, il più di-
• Il mondo in una scuola •
I N S E R T O
S P E C I A L E
Buon Compleanno
I valori morali della
costituzione italiana
Questo anniversario, come ha affermato nel suo messaggio di fine anno il
Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, deve essere unʼ occasione
«per rivederne alcune regole relative
allʼordinamento della Repubblica», ma
che, nello stesso tempo, «dobbiamo risolutamente ancorarci ai suoi princìpi,
anche e non da ultimo ai suoi valori
morali, e in special modo a quei suoi
indirizzi che non vediamo abbastanza
perseguiti e tradotti in atto»
BUON COMPLEANNO
COSTITUZIONE!!!
Dal quel 1948 sono passate tante cose: il boom economico, gli “anni di
piombo”, “Mani Pulite”, per citarne alcuni, e si sono succeduti tanti Governi,
di qualunque tendenza politica, ma tutti sostenuti dai valori di un unico documento: la Costituzione Repubblicana.
Noi adolescenti non ancora ci rendiamo conto del peso e dello spessore
che ha ogni articolo di questo incredi-
dove poter pubblicare i nostri articoli, è
di per sé straordinario, perché significa
che dopo tanto lottare gli effetti della
Costituzione finalmente possono essere riscontrati nella realtà di tutti i giorni.
La Costituzione è stato un passo avanti fondamentale anche per le donne,
perché, dopo il suffragio universale
femminile nel 1946, le donne si sentono trattate alla pari degli uomini. Le
donne ancora oggi si battono per perseguire la piena uguaglianza, ma molti passi di questo cammino sono stati
compiuti: la Magistratura è accessibile
alle donne, le quote rosa in politica sono aumentate. In poche parole, la Costituzione è il sogno perfetto dei politici di una volta che, avendo vissuto in
prima persona lʼesperienza delle due
guerre mondiali, hanno voluto assicurare un futuro migliore ai propri figli.
Oggi la politica ha perso ogni briciolo
dei valori che la Costituzione insegna,
che sono la libertà, lʼuguaglianza senza discriminazioni davanti alla legge, il
lavoro e così via... La Costituzione Italiana è una delle più moderne del mondo ancora oggi perché afferma cose
che gli altri Stati hanno capito solo do-
valutano lʼesigenza primaria di un lavoro, o svolgono il loro lavoro pensando allo stipendio. I giovani manifestano
un malcontento a partire dalle scuole
superiori, considerate un peso ed un
impedimento alla voglia di divertimento... In realtà dopo le superiori, cʼè chi
tando mozioni al Parlamento Italiano
nel 1877 e nel 1906. Quando i tempi
sembravano maturi le note vicende
politiche interruppero questo processo. Nel 1925 Mussolini le incluse nellʼelettorato amministrativo ma lʼanno
dopo con lʼabolizione degli organismi
vuole prepararsi al meglio per affrontare il mondo spietato del lavoro, e si
iscrive allʼUniversità, mentre cʼè chi invece si sente finalmente “libero” e decide di stare sul divano di casa fino a
quando il lavoro che cerca non gli si
presenta davanti.... Ricordo a queste
persone che chi cerca trova! Unʼaltra
cosa che si è persa, e che la Costituzione ha largamente sottolineato, è
lʼimpegno civile per il bene della società e dellʼeconomia italiana, cosa che
se recuperata, gioverebbe allʼintera
società ed allʼeconomia italiana stessa. Nonostante tutti questi problemi,
però, la Costituzione Italiana è stata
unʼoccasione per conoscere meglio il
nostro Paese, la sua politica, e per porre le basi alle idee politiche di noi giovani, che siamo il futuro della società.
rappresentativi locali si chiuse ogni
discussione sui diritti politici per tutti.
Appena instaurato il Governo di Liberazione Nazionale, le donne si attivarono per far parte del corpo elettorale: la richiesta era trasversale a tutti i partiti. Finalmente il decreto legislativo del 31-1-1945, sancì definitivamente il suffragio universale e la consulta con il decreto del 10-5-1946 incluse anche le donne tra gli eleggibili
nellʼAssemblea Nazionale. Per le
donne, dunque, quel giugno 1946 fu
veramente una primavera: votano e
possono essere votate “Stringevano
Simone Candeloro 3°C
bile documento, a cominciare dal primo, anche se può sembrare banale:
che significa dire che lʼItalia è un Repubblica? Per molti di noi, niente, per i
nostri nonni, tutto. Noi siamo fortunati
a poter vivere essendo liberi di agire,
di parlare e di esprimerci, e non riusciamo a capire, se non minimamente, grazie alla storia, il significato concreto di democrazia. Democrazia significa poter vivere liberamente, a
scuola, in famiglia, nella società, ed è
uno dei valori morali più importanti che
traspare dalla Costituzione... Il fatto
stesso di avere un giornalino a scuola
po. Lʼuguaglianza è un passo importante verso la modernità, perché lʼItalia
usciva da unʼalleanza devastante con
il razzista più grande del mondo: Adolf
Hitler. Uguaglianza, una parola troppo
pesante che grava sulla politica degli
anni 80, 90 e 2000: una politica che si
è infiltrata dappertutto, nella sanità
pubblica, nella scuola, nella televisione, nel mondo del lavoro in genere, e
che si basa su clientelismi e corruzione, senza pensare al bene degli italiani. Il lavoro, invece, è un valore che si
sta perdendo fin dalla generazione dei
nostri genitori: oggi molti giovani sotto-
Il giorno che le donne si presero
la storia… Memena e le altre….
IL CONTRIBUTO DELLE DONNE
ALLA COSTITUZIONE
Quel giugno del ʼ46 le donne votarono
per la prima volta.
Un diritto,unʼ ovvietà per noi che viviamo in democrazia, una conquista difficile, paziente, inseguita fin dai primi
anni del 900, dai primi movimenti femministi. In Italia è Annamaria Mozzoni
a battersi per tutta la vita per la concessione del voto alle donne, presen-
I
II
• Il mondo in una scuola •
manga a casa a guardare attraverso
una finestra la vita che va avanti. Siamo convinti che tutti abbiamo gli stessi
diritti e che nessuno debba soffrire per
i limiti che ingiustamente la natura gli
ha dato. In merito la Costituzione, documento fondamentale del nostro Stato, dedica lʼarticolo n. 39 alla salute. Ci
sono anche decreti legislativi a favore
delle persone diversamente abili che
riguardano in particolare la pratica
sportiva e le vacanze.
Fabiana Gaeta, Erika Collini - Luca Bomba 2°E
le schede come biglietti dʼamore” raccontava una giornalista nella cronaca
di quel giorno. Hanno votato 10 milioni
di donne, sono state elette solo 21 su
556 deputati, poco meno del 4% ;eppure grazie a loro siamo riuscite ad entrare nella storia, perché siamo riuscite
a cambiare una situazione giuridica,
sociale, morale completamente squilibrata. Quel famoso 2 giugno in cui le
donne non solo ascoltano ed obbediscono ma vivono direttamente (e segretamente, anche il voto segreto significa sottrarsi al controllo) la loro partecipazione politica, segna una tappa fondamentale sia per le donne italiane,
sia per la Costituzione. Per le donne,
perché erano donne quelle del ʼ46, che
non solo non avevano i diritti politici,
ma anche quelli sociali ed economici;
non potevano accedere ai ruoli della
pubblica amministrazione, erano sempre sotto la podestà di qualcuno
(padre o marito), non avevano la parità
in famiglia, rischiavano il licenziamento solo perché incinte, avevano un
salario inferiore. Le 21 donne della
costituente sono riuscite in maniera
trasversale (perché i diritti sono
trasversali) a modificare la situazione
ed a portare sul tavolo la parità dei
diritti, malgrado una certa “incertezza”
(chiamiamola così) maschile. Un caso
emblematico: lʼarticolo 33 del progetto
(che è diventato lʼarticolo 37 della Costituzione) concernente il lavoro parla di
“condizioni di lavoro che alla donna
devono consentire lʼadempimento della sua missione familiare”. Giorgio La
Pira, per esempio, uno dei padri della
Costituzione, proponeva di inserire
lʼaggettivo “prevalente” a familiare: non
fu accettato con dure contestazioni.
Importanti furono i contributi delle
donne al diritto di accesso a tutte le
carriere, soprattutto quelle della Magistratura, sul tema della famiglia e dellʼuguaglianza dei coniugi, sulle misure
riguardanti la maternità, ed i figli nati
fuori dal matrimonio, la parità dei
salari. Le donne nella Costituzione intervennero anche in altri dibattiti, in
particolare sulla scuola, sulle regioni,
sullʼemigrazione. Le richieste delle
donne sono fondamentali anche perché la nostra Costituzione fosse aperta, moderna, completa, anche se di
fatto ebbe il suo compimento 10 e 20
anni dopo: con il nuovo diritto di
famiglia nel ʼ75, con lʼabolizione del
reato di adulterio nel 1968, con lʼabolizione della discriminazione delle assunzioni e dei licenziamenti, con la ret-
ribuzione paritaria, con lʼabolizione
delle barriere di accesso alla Magistratura nel 1963 Alle “madri” della Costituzione va riconosciuto però soprattutto un merito: il riconoscimento dei
diritti delle donne è una conquista non
delle donne, ma di un paese democratico.
Le ragazze della 3°C
Costituzione e disabilità
Quanti bei posti esistono nel mondo!
Peccato che alcune persone non possono vederli! Tutti i giorni osserviamo,
negli orari scolastici, il percorso di vita
di un ragazzo disabile. La sua giornata
è uguale a quella di tutti gli adolescenti: viene regolarmente a scuola e studia ma, soprattutto, per attirare lʼattenzione di compagni e professori, urla
battute scherzose. Visto che si trova
nella fase con i maschi di calcio, soprattutto del MILAN, la sua squadra
del cuore. Come ogni anno, nel mese
di aprile, è prevista la gita scolastica.
Dopo aver gioito per questa splendida
notizia ci siamo rattristati per una negativa: le barriere architettoniche non
permettevano al nostro amico di partecipare, perché le località da visitare
presentavano difficoltà di percorso,
ostiche per lui. A fine maggio, per fortuna, i professori hanno organizzato
unʼaltra gita, in cui potrà venire anche
il nostro compagno. Eʼ stato scelto
questo luogo, con strutture adatte a
tutti, poiché nessuno deve rinunciare a
visitare le bellezze del nostro Paese.
Passeremo una giornata, allʼinsegna
dellʼestate, scherzando e giocando,
rendendo felice anche lui, un amico
veramente speciale che trasmette
emozioni fortissime. Noi siamo una
classe molto unita e per nulla al mondo lasceremo che questo ragazzo ri-
Il Compleanno
della Costituzione
In onore del sessantesimo anniversario della nascita della Costituzione italiana la nostra scuola -Umberto I sezione di Frisa- ha organizzato una manifestazione alla quale hanno partecipato: le tre classi; i genitori; Giovanni
Orecchioni (dirigente scolastico dellʼIstituto professionale “de Giorgio”); Renato Monteferrante (preside della nostra scuola) e il dottor Luciano Conti
(commissario prefettizio del comune di
Frisa).Questa particolare giornata era
programmata per il giorno 6 marzo
2008.Nei giorni precedenti noi alunni,
con lʼaiuto delle insegnanti abbiamo
letto e commentato parte del nostro
statuto costituzionale soffermandoci
su alcuni articoli che in un certo senso
ci avevano incuriosito. Da questo lavoro abbiamo realizzato diversi cartelloni
e formulato delle domande che abbiamo poi rivolto ai relatori durante lʼincontro. Il 6 marzo verso la 11.00 siamo
scesi nellʼaula di educazione fisica e
preso posto nelle prime file. Sono così
arrivati i genitori e i tre “ospiti”. Il professor Monteferrante ha iniziato la
conferenza presentando il dirigente
Orecchioni e il dottor Conti. Il preside
ha cercato di farci capire attraverso
esempi e racconti lʼimportanza dei diritti ma anche dei doveri. Il preside
Orecchioni nel suo discorso ha approfondito alcune tematiche come: la libertà e la convivenza civile il tutto in
modo semplice, ma molto efficace, ha
catturato la nostra attenzione facendoci sentire a nostro agio .In seguito ha
cercato il coinvolgimento di tutti i presenti ed in particolare di noi alunni,
sempre in riferimento alla costituzione
e di alcuni articoli. Anche il dottor Conti ha cercato di chiarirci le idee, con
spiegazioni riguardanti lʼamministrazione pubblica e sul funzionamento
dello Stato. Infine ogni alunno ha cercato dei chiarimenti su alcuni articoli
della Costituzione e spiegazione su alcune incongruenze che spesso viviamo da cittadini. A fine giornata eravamo tutti soddisfatti della mattinata che
ci ha visto protagonisti di un dibattito
veramente proficuo per il sapere e per
il nostro futuro da cittadini.
Davide L., Damiano L., 2°A Frisa
IL DIRITTO
ALLA SALUTE
Al giorno dʼoggi tutti gli Stati civili riconoscono che vi sono dei diritti fondamentali dellʼuomo che nessuno può
negare, offendere, violare. Fra questi, i
più importanti sono: il diritto alla vita, il
diritto alla salute, il diritto alla libertà
dal bisogno, dalla paura, dallʼignoranza; alla libertà di pensiero, di fede politica, di fede religiosa, il diritto alla riservatezza (privacy). Ci rendiamo subito conto però che questi diritti non
sempre sono salvaguardati. Ad esempio la nostra privacy è sempre più
esposta al pericolo dai virus sul computer, tramite dati strettamente personali.... intercettazioni e così via. Un altro diritto sul quale mi vorrei soffermare, è quello della salute. Quasi ogni
giorno sentiamo infatti notizie di persone che muoiono e sempre più frequentemente, si aprono delle inchieste per
sapere i motivi di tanto ritardo da parte
dei soccorsi; a questo si aggiunge anche il problema crudele di strutture
ospedaliere non adeguate ed altro fattore a dir poco preoccupante è che
non ci si più tanto fidare del personale
autorizzato. Più di una volta ho avuto
modo di sentire scandali su medici,
che per trarre profitti economici, hanno
• Il mondo in una scuola •
addirittura messo a rischio la vita dei
propri pazienti. La domanda che viene
spontaneo fare, è sicuramente questa:
si può andare avanti così, senza po-
terci fidare più di nessuno? Per rispondere a questo interrogativo, dobbiamo
considerare diversi elementi. LʼItalia infatti si impegna nella Costituzione a rispettare questi diritti non solo quando
si tratta di cittadini italiani, ma nel caso
di qualsiasi uomo o donna. Questo è
importante e bisogna riflettere. Sicuramente coloro che si trasferiscono nel
nostro Paese, si informano delle condizioni a cui sono sottoposti e ai diritti
di cui possono godere. Non possiamo
però fare lʼesempio del classico dei famosi “vucumprà” che si aggirano soprattutto nelle nostre spiagge. Facile è
sentire la gente che alza la voce, e
questi mercenari possono offendersi,
credendo che noi non rispettiamo loro.
Abbiamo anche unʼaggravante su questa situazione: loro come scuse possono portarne avanti parecchie, ad
esempio la loro etnia non viene rispettata, o si contesta la loro religione...
sono fattori per così dire “insidiosi”!! La
Costituzione di qualsiasi stato civile afferma e protegge questi principi, ma è
inutile nascondere che non tutte le persone li rispettano. Cʼè sempre chi agisce di testa propria, spesso senza tener conto delle conseguenze delle proprie azioni. A tutti questi problemi, si
sta cercando di porre rimedio. A questo punto non mi resta che suggerirvi
che, per sperare di vivere a pari diritti,
serve soprattutto la collaborazione e la
consapevolezza di agire per il meglio e
per il bene comune. La storia ha dimo-
strato che qualsiasi uomo, che governasse in modo autoritario non è stato
capace di vivere sempre in gloria. Per
tutti cʼè stata una disfatta. Perciò cer-
chiamo di trarre profitto da questo insegnamento.
Gianluca Mango 3°B
Il diritto alla vita
Lʼarticolo 2 della Costituzione italiana
afferma: La Repubblica riconosce e
garantisce i diritti inviolabili dellʼuomo,
sia come singolo sia nelle formazioni
sociali ove si svolge la sua personalità,
e richiede lʼadempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Oggi tutti gli Stati civili
riconoscono e garantiscono allʼuomo
dei diritti molto importanti così da vivere serenamente. Secondo me il diritti
più rilevanti che si trovano nellʼarticolo
2 della Costituzione sono il diritto alla
vita ed il diritto alla libertà. LʼItalia si impegna a rispettare questi diritti nella
Costituzione, sia per quanto riguarda i
cittadini italiani, che per gli uomini e le
donne di tutto il mondo. Il diritto alla vita è la garanzia più importante che
lʼuomo può avere in assoluto, alcune
volte però non viene rispettata, come
nel caso dellʼaborto. Io sono completamente sfavorevole allʼaborto, perché
impedire la nascita di una creatura
umana, secondo me, è come uccidere
una persona così da non rispettarne il
diritto alla vita. Unʼaltra violazione del
diritto alla vita è la pena di morte, che
per fortuna in Italia è stata abolita, ma
che in altri Paesi vige ancora. Io mi
chiedo chi siamo noi per decidere di
porre fine alla vita di una persona umana, come noi. Il diritto alla libertà è anchʼesso di grande rilievo, perché lʼab-
biamo acquisito nel corso degli anni
con molta fatica: questo diritto comprende la libertà del bisogno, dalla
paura, dallʼignoranza e la libertà di
pensiero, di fede religiosa e di fede politica. La libertà di pensiero è una conquista molto importante, però ci sono
dei casi in cui questa viene sfruttata da
persone “potenti” che vogliono imporre
agli altri ciò che pensano. Per quanto
riguarda, invece, la libertà di fede religiosa ancora oggi molti uomini sono
perseguitati, maltrattati ed umiliati a
causa della propria religione e di quello in cui credono. Ogni persona è
uguale allʼaltra, quindi non possiamo
permetterci di giudicare il prossimo
perché ci crediamo superiori. In Italia
tutto sommato questi diritti vengono rispettati, ma in altri stati no. È qui che
dobbiamo intervenire, aiutando quelle
persone che non possono vivere una
vita serena perché non ne hanno i diritti. Lʼarticolo 2 è di estrema importanza e secondo me dobbiamo essere fieri di questi diritti. Molte volte non ci rendiamo conto di quello che abbiamo,
come il diritto di studio, il diritto alla salute ed il diritto alla riservatezza. Ci lamentiamo sempre di non avere un
buon governo e di non poter fare quel
che si vuole a causa di determinate
leggi, ma basta pensare a quelle popolazioni che non possono neanche
esprimere il proprio pensiero, per capire quanto siamo fortunati.
Ciccocioppo Cinzia 3°B
LA COSTITUZIONE
Nel nostro Parlamento
cʼè un grande movimento.
I capi dei partiti si lanciano aeroplani,
però il Presidente se ne lava le mani.
Tutti litigano e parlano, che brutta confusione,
meno male che in Italia cʼè la Costituzione!
Quei cento e più articoli scritti nel librone,
danno una regolata allʼintera popolazione.
Nel passato cʼerano i re, che facevano il comodo
loro,
e seduti sul trono delegavano agli altri il lavoro.
Invece adesso per fortuna cʼè la democrazia,
speriamo che il Paese resti sulla retta via!
Per aver la libertà, i patrioti hanno lottato:
il nostro Stato libero ce lo siamo meritato!
E adesso, per favore, comportiamoci bene
che a fare i malandrini non conviene.
Cʼè però qualche furbo che la legge non rispetta,
ma se lo scopre la polizia va in prigione a tutta
fretta!
Viva la nostra Costituzione, viva i tre colori,
che fanno battere insieme 57 milioni di cuori!!
Federica Baglivo 3°H
CANZONE SULLA
COSTITUZIONE
Questa è la storia di alcune donne che volevano lavorare,
ma gli uomini glielo hanno impedito.
Noi vogliamo lavorar,
ma voi non ce lo fate far
Voi a casa dovete stare,
e a noi la cena preparare.
E così le donne lottarono,
ed agli uomini si ribellarono.
Oh, comʼè bello lavorare
cʼè una legge da rispettare.
Oh, comʼè bello lavorare,
anche noi lo vogliamo fare.
Gli uomini ci sottomettevano,
ma noi pian piano risaliremo.
Oh, voi ingenue non capite,
questa cosa è solo per noi.
Noi lotteremo e vinceremo,
la Costituzione ci favorisce.
Lʼarticolo 37 è importante
dice che possiamo lavorare (x4)
E così la storia si conclude con la vittoria
delle donne
La classe 3°G
SENTIAMO NOSTRA
LA COSTITUZIONE!...
La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato. Essa regola i diritti e i
doveri di tutti i cittadini e stabilisce i diversi poteri dello Stato e chi li esercita.
La nostra Costituzione garantisce lʼuguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge senza distinzione di razza, religione, sesso, lingua, opinioni politiche; garantisce la libera manifestazione dei propri pensieri, il diritto di associazione , lʼesaltazione dellʼautonomia
e della partecipazione, la sovranità del
popolo che è finalmente cittadino e
non suddito. Molto spesso noi giovani
vediamo la Costituzione come un pezzo di carta che non ha nessun valore
nella nostra vita, senza renderci conto
del fatto che essa ci permette di vivere
nei migliori dei modi possibile la realtà
che ci circonda. Sono convinta infatti
che la Costituzione rappresenti le speranze in un mondo migliore ed un impegno che i nostri padri ci hanno tramandato. Sono convinta che i valori
III
IV
• Il mondo in una scuola •
e per noi anche fuori lʼAbruzzo, in questo campo. Eʼ lui che ci ha introdotto in
questo meraviglioso mondo attraverso
la storia del francobollo e il famosissimo Penny Blach, le tecniche di stampa, le collezioni, le tirature, gli annulli
speciali, le cartoline postali, “la lettura”
di un francobollo e tanto altro che si-
della costituzione non sono antiquati,
ma che sotto moltissimi aspetti, attualissimi, perché sono il simbolo della voglia di superare i problemi che la società moderna deve affrontare ogni
giorno. Sono convinta infine che la costituzione sia rivolta in particolar modo
a noi giovani affinché riusciremo a
creare un mondo libero dal razzismo e
dalle ingiustizie che i nostri predecessori hanno dovuto subire e vivere. Per
fare in modo che questo accada , però, noi tutti dovremmo sentire “nostra”
la Costituzione, facendola vivere ogni
giorno, anche nel nostro piccolo.
Spesso noi ragazzi vediamo il mondo
della politica come qualcosa che non
vere in un regime totalitario? I principi
fondamentali e i valori che li animano
sono ancora validissimi. Il rifiuto della
guerra, per esempio, è un principio sacrosanto del nostro testo costituzionale eppure nel nostro secolo sono centinaia i conflitti che nascono e che causano seri problemi a intere popolazioni. Ancora, ultimamente si sta sviluppando lʼintegralismo religioso, il quale
invece viene assolutamente bandito
dalla costituzione, la quale va contro
ogni forma di razzismo e difende i diritti di tutti gli uomini. Non si può dire che
essa non rispetti le esigenze del mondo attuale perché tratta di temi che sono sempre attuali, come il tema della
pace, della giustizia, della libertà. Inoltre grazie ai suoi valori noi possiamo
affermarci come uomini e donne senza
incontrare insormontabili ostacoli o
problemi, e realizzare i nostri sogni e
le nostre speranze. Credo che la Costituzione italiana rappresenti la storia
vera del nostro Paese e di tutti coloro
che hanno combattuto per fare in modo che lʼItalia sia la nazione che oggi è
e anche noi potremmo entrare a farne
parte se ci rendiamo conto del fatto
che ci rappresenti e che, quindi, bisogna condividere ed attuare tutti i principi in essa contenuti.
curamente ci ha permesso di entrare
nella vita filatelica con passione sempre crescente. E proprio quando lʼAvvocato ci ha parlato di collezioni tematiche che ci è venuta lʼidea di scegliere proprio i francobolli per raccontare
gli avvenimenti storici riguardanti la
Costituzione perché tramite essi si
possono ricordare eventi storici, sociali, economici, culturali, grazie ad immagini spettacolari che sono in grado di
far pensare e conoscere tutto ciò di
importante che è accaduto negli anni
passati e presenti. I francobolli sono
come un libro di storia ( o forse meglio
di certi libri!): illustrano gli avvenimenti
principali ma anche eventi semplici di
vita quotidiana attraverso immagini, ri-
I valori della Costituzione
Lʼanno 1948 segna una tappa fondamentale e significativa dello Stato italiano: viene finalmente promulgata
una “vera” Costituzione. Un grande
passo in avanti dello Stato italiano che
sta a significare il progresso e la matu-
rità di una nazione che finalmente
mette per iscritto quello che per tanti
anni si era ribadito e per cui si era lottato fino alla fine, ma non invano. Molti ragazzi, soprattutto, non si rendono
conto dellʼimportanza di questo documento che racchiude in sé tutto: libertà e divieto, diritti e doveri, il poter essere liberi di fare questo e il non poter
fare questʼaltro. Si riesce finalmente a
dare un valore allʼessere umano e non
solo, anche allʼintera società che poi
forma lo Stato, che acquisisce, a sua
volta, un valore positivo e diventa un
punto di riferimento per il cittadino. La
Costituzione, infatti, è un punto di riferimento per tutti , una certezza attraverso la quale si possono constatare le
Elena Ricciuti 3C
ci appartiene ed è forse questo il nostro più grave errore, perché ciò ci porta a vivere nella società senza conoscere i problemi che la e ci riguardano.
La nostra Costituzione è stata scritta
poco dopo la caduta del regime fascista e forse, per questo, potrebbe sembrare a qualcuno poco attuale. Ma chi
non ci dice che se la costituzione fosse diversa da come è oggi, lʼItalia si
sarebbe potuta di nuovo trovare a vi-
FILATELIA E COSTITUZIONE:
che binomio…e che passione!
Volevamo trovare un modo originale
per raccontare cosa rappresentasse
per noi i primi 12 articoli della COSTITUZIONE ITALIANA. Siamo stati fortunati! Proprio questʼanno, infatti, abbiamo iniziato a scuola un interessante e
nuovo percorso: “ PROGETTO FILATELIA” con lʼAvv. Franco Fanci, sicuramente il massimo esperto a Lanciano,
tratti, disegni; trasmettendo sì il sapere
ma facendo anche camminare la nostra fantasia e creatività. Abbiamo perciò pensato di realizzare un “componimento filatelico” frutto del nostro studio
storico sui “principi fondamentali” della
nostra Costituzione e della ricerca paziente, minuziosa, fantasiosa, di ogni
francobollo, o annullo, o cartolina che
potesse, in qualche modo, fare riferimento al nostro tema. Questa esperienza, per noi esaltante, ci ha permesso di coniugare la nostra preparazione storica con il gusto estetico ,
creativo e grafico facendoci soprattutto
capire che anche la storia non è scritta
solo sui libri…
I ragazzi della IC
proprie libertà che ognuno di noi vede
più vicine e più concrete. Io però credo
che non si sia dato un giusto valore a
questo importante documento, non
tanto per quanto riguarda i diritti individuali del cittadino quanto ai doveri dello stato. Penso ad esempio allʼart. IX
che riguarda la ricerca e la cultura
molte volte umiliate nel nostro Paese
per mancanza di fondi. Anche i politici,allora, forse, dovrebbero applicarla
di più. Credo che ognuno di noi debba
riflettere su ciò che rappresenta la costituzione italiana essendo un mezzo
che riconosce ( e non concede) e mette al sicuro i nostri diritti e le nostre libertà; ma anche lo Stato metta in atto
ciò che è scritto in questi 139 articoli!
Claudia Calabrese III C
• Il mondo in una scuola •
vertente e soprattutto il più avvincente. Mi è
piaciuto, oltre che per lʼavventura che viene
narrata e la fantasia, specialmente per i
sentimenti tra la nonna ed il nipote. Lo nominerei “ il libro medaglia dʼoro”.
Di Battista Morena 1°F
GITA A CASTEL DEL MONTE
Ad un certo punto mi sono accorta che non lʼavevo più. Ho corso verso lʼautobus, ho guardato nello zaino bordeaux, non cʼè, ho corso subito dai
miei amici chiedendo del prezioso portamonete
azzurro. Nessuno mi sapeva dire niente, allora sono corsa allʼautogrill e ho cercato dappertutto, non
cʼera traccia di quel piccolo oggetto. Così sono tornata allʼautobus, dispiaciuta, arrabbiata con me
stessa, e pensavo che se non era per il mio distrarmi continuo non avrei perso nulla. Ho ripreso lo
zaino, e mentre rovistavo nella tasca più grande
ho intravisto una perlina blu, annodata ad un cordoncino celeste. Lʼho tirato, ed ecco che è uscito il
mio prezioso portamonete azzurro. Arrabbiata ma
felice, lʼho infilata in tasca, ho chiuso lo zaino e sono salita nellʼautobus. Una grande commedia invadeva tutto il corridoio, cʼera chi mangiava patatine e caramelle, chi beveva a grandissimi sorsi una
bottiglia di coca-cola, ed i più timidi che giocavano
con tutto ciò che avevano. Era stata una bellissima
giornata, ma ci aspettavano ancora tre ore di viaggio, pronte, per toglierci tutta lʼenergia che avevamo e sostituirla con stanchezza. Ho ripensato a
tutta la giornata, da quando mi sono alzata a quanto mi sono divertita nel parco... bellissima, una
giornata bellissima, spensierata, piena di sorprese. Dormivo ancora, non pensando che mi dovevo
svegliare alle cinque. Ho sentito dei passi lungo il
corridoio, mi sono svegliata: ladri? Immaginazione? Così ho fatto finta di chiudere gli occhi. Un sospiro di stanchezza ed una voce, che mi diceva di
alzarmi. Non volevo ascoltare, volevo rimanere lì,
a dormire. Quando finalmente ho aperto gli occhi,
ho visto il volto di mia madre. Così mi sono alzata,
ricordandomi della gita. Ho fatto colazione, mi sono preparata, ho ricontrollato lo zaino e sono uscita di casa insieme a mia madre. Il cielo era violetto, sgombro, brillava ancora qualche stella che
stava lì per spegnersi. La città era immersa nelle
ultime tenebre della notte, che pian piano hanno
lasciato spazio al sole. Alle sei e venticinque è arrivato lʼautobus, i fari gialli illuminavano il viale e la
scuola, che non avrei visto quella mattina. Così sono salita, e ho cercato dʼingannare il tempo giocando, disegnando, parlando ed immaginando come sarebbe stata la gita. Ero impaziente, mi spazientiva solo il pensiero di dover fare quattro ore di
viaggio allʼandata, per arrivare fino ad Andria. La
strada era liscia e dritta, anche se mi sono sentita
male comunque, e non so dirvi il perché. Masticavo la gomma da troppo tempo? Mi muovevo troppo? Boh, non lo so. Finalmente siamo arrivati, dopo la sosta in Autogrill, alla fattoria. Siamo entrati
in un ambiente dove cʼerano dei tavoli, ed una ragazza ci ha spiegato come veniva lavorato il grano. Un signore anziano ci ha fatto vedere la lavorazione del pane, e poi lʼ abbiamo preparato noi. Io
ho preso il mio pezzo e ne ho fatto una piccola
treccia, che poi ho posato sulla teglia nera. Poi abbiamo visitato la fattoria, cʼerano dei cavalli bellissimi, dei maiali, dei volatili come galline, colombe,
anatre, pavoni, dei conigli, Dopo siamo entrati nel
recinto delle capre; sono scappate tutte e si sono
arrampicate sul muretto. Dopo esserci sfrenati nel
quadratino verde, siamo andati a mangiare. Il menù del giorno era pasta, cotoletta, patatine e dolcetto... Purtroppo doveva arrivare anche lʼora di
andare, e così a malincuore ci siamo avviati verso
lʼautobus. Ci aspettava Castel Del Monte, lì, imponente sulla sua collinetta. Dopo aver preso la navetta, abbiamo fatto un tratto di strada a piedi e
siamo entrati nel castello. Non si hanno tante informazioni sul perché è stato costruito Castel Del
Monte, si ha solamente una lettera del 1240 in cui
Federico II chiede di costruire in fretta il castello. Il
castello però non si può dire castello di difesa, perché non ha il fossato né il ponte levatoio, e in Puglia e Basilicata erano presenti molti castelli: con
questo si pensa che questi castelli fossero in collegamento fra loro. Castel Del Monte ha una forma
ottagonale. Lʼ8 è il numero di transizione, ovvero il
quadrato ed il cerchio sovrapposti, tra ciò che è
umano e ciò che è divino. Il castello è fatto di pietra calcarea, breccia corallina, tufo e marmo. Nel
cortile interno e al di fuori del castello ci sono due
cisterne. Nel cortile cʼè una specie di riassunto dei
materiali e delle architetture: il portone a capanna
è romanico, sulle pareti ci sono archi cechi, che
sono arabi e i portoni a sesto acuto sono gotici.
Servendosi dei punti cardinali, notiamo che lo stile
romano pugliese è verso sud, lo stile gotico è verso nord, lo stile arabo è verso lʼoriente e lo stile romano classico è verso occidente. Il castello ha 16
stanze (non a caso il doppio di 8). Le stanze sono
a forma di trapezio, e scomponendolo si ha un
quadrato e due triangoli. Nel centro del soffitto cʼè
una chiave che può essere di diverso tipo. Salendo le scale composte da 44 scalini (4+4=8) si vedono delle finestre chiamate “stronbarre”, che hanno una cornice molto grande rispetto alla finestra.
Nel Castello si sentono spesso i numeri 3 e 5: il tre
è il numero della perfezione, mentre il 5 è il numero del pentagono stellato, inoltre 3+5=8. I sedili
delle stanze sono la dimostrazione che il castello è
stato costruito dai circencensi. Nel piano superiore
cʼè una stanza interamente dedicata a Federico II.
Eʼ la stanza posta verso Nord, dove fa più freddo
e cʼè una grande finestra. A Nord cʼera Andria, dove sono state seppellite due delle tre mogli di Federico II. Nonostante tutto lʼimperatore è stato in
questa stanza solo una volta. Questo è tutto quello che la guida ci ha spiegato. Il resto ce lʼaveva illustrato una prof. di storia, amica della nostra
prof.ssa, a scuola. La cosa che mi ha colpita di più
è stato il collegamento tra Castel del Monte e Lanciano. Lo sapevate? Gli stessi artigiani della Puglia, infatti, hanno costruito lʼabside ottagonale di
Santa Maria Maggiore a Lanciano. Forse è proprio
per questo che la prima gita della scuola media
non la dimenticherò mai.
Valeria Candeloro 1°C
Lʼimportance
des langues étrangères
Arrivés en quatrième, nous avons compris
quʼil est important de connaitre une troisième langue dans ce cas le Français. Cette
langue nous a permis de mieux connaitre
plusieurs parties du monde. Apprendre le
Français nʼest pas seulement étudier la
grammaire, mais aussi comparer la culture
Italienne avec la culture Française. En fait
à lʼécole avec notre prof. nous avons affronté beaucoup dʼarguments de civilisation. Nous avons approfondi surtout les differences quʼil y a entre lʼécole Italienne et
lʼécole Française,et nous avons aussi etudié dʼautres aspects de la société française. Cette langue nous a tellement passionné que nous avons décidé de continuer a lʼétudier au lycée linguistique qui
nous permettra dʼapprofondir le Français
encore plus. Maintenant nous voudrions
remercier notre prof. qui a su interésser
toute la classe.
Nicla Zulli, Valentina Pagnotta, Giorgia Volpe 3°C
RELAZIONE “LE STREGHE” DI ROALD
DAHL: LIBRO E FILM A CONFRONTO
Nei mesi scorsi, la professoressa Moretti
ha letto in classe un libro dello scrittore
Roald Dahl intitolato le “streghe”, che avevo già letto con gusto ma che con gran piacere ho riascoltato. Successivamente abbiamo anche visto il film ispirato alla storia.
Il libro racconta di un bambino a cui muoiono i genitori in un incidente stradale e va a
vivere con la nonna in Norvegia. Al termine
dellʼanno scolastico,i due si concedono
una vacanza in Inghilterra, in un hotel sul
mare, perché la nonna ne ha bisogno per
la sua salute. Lʼ hotel in questione è il luogo in cui si svolge lʼ annuale ritrovo della
Reale Società per la Protezione dellʼInfanzia Maltrattata. In realtà, si tratta del convegno che riunisce tutte le streghe dʼ Inghilterra, presieduto dalla grande Strega
Suprema. Il protagonista, casualmente, si
trova dietro un paravento posto nel salone
che ospita lʼassemblea perché sta addestrando i suoi topolini, William e Mary, nascondendosi dal direttore dellʼalbergo che
gli ha impedito di tenerli fuori dalla gabbia.
Ascoltando da dietro al paravento il congresso, scopre che le streghe hanno lʼ
obiettivo di sterminare i bambini, usando la
magia che è in loro potere. Quellʼanno, la
Strega Suprema presenta una nuova pozione, la formula 86, Pozione Fabbricatopo
a Scoppio Ritardato, che trasforma i bambini in topi. Per dimostrare lʼ efficacia della
pozione alle sue colleghe, dà una tavoletta
di cioccolato trattata con la stessa ad un
bambino che alloggia nellʼalbergo, Bruno,
che, stupidamente, si lascia abbindolare.
Bruno diventa topo e, dopo essere stato
scoperto, anche il protagonista segue la
stessa sorte. Alla fine, però, neppure alle
streghe capiterà una fine migliore, perché il
bambino-topo riesce a rubare unʼ ampollina di pozione e a versarla nel cibo destinato alle streghe. Il finale del libro è diverso
dal film. Nella trasposizione cinematografica, il protagonista e la nonna acquistano
dei nomi: Luke ed Helga. I genitori del
bambino, poi ,non muoiono in sua presenza, come nel libro, ma dopo essere usciti,
una sera, lasciando Luke dalla nonna. Lʼ
hotel che dà sul mare nel libro si chiama
Hotel Magnificent, mentre nel film è lʼ Hotel
Excelsior. La Strega Suprema nel film parla normalmente, mentre nel libro possiede
una sorta di accento tedesco. Nella versione cinematografica cʼè lʼ introduzione di
due personaggi: lʼ assistente della Strega
Suprema ed una strega infiltrata nellʼhotel
che lavora come cuoca. Nel libro, il luogo
in cui viene ritrovata lʼ ampolla con la pozione è la fodera del materasso, mentre
nel film si trova allʼinterno di una custodia
che ha la foggia di un libro. Tra le due versioni esistono anche altre differenze, ma la
più evidente è nel finale. Nel libro il bambino-topo rimane tale e trascorre il resto della sua esistenza a cacciare insieme alla
nonna le streghe che popolano il mondo.
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12
• Il mondo in una scuola •
Nel film, invece, prima di dichiarare guerra
alle streghe, Luke ritorna bambino per merito dellʼassistente della Strega Suprema,
diventata buona, che è stata lʼ unica a non
ingerire la pozione. Mi sono piaciuti sia il libro che il film, però come finale ho preferito quello dato dal regista del film. Anche
Roald Dahl ha cerato di mostrare, a modo
suo,una sorta di lieto fine. Nonostante il
bambino rimanga topo, lui lo fa apparire felice di essere così. In tutti i suoi libri, lo
scrittore presenta dei tratti tipici e non si
smentisce mai: lʼ ironia che lo contraddistingue, la cattiveria della maggior parte
degli adulti nei confronti dei bambini e la rivincita che questi ultimi riprendono su di loro. Questo è un tema che nei suoi scritti
segue una specie di filo conduttore: dalla
“Fabbrica di Cioccolato”, a “Matilde”, passando per “La magica medicina” e “James
e la pesca gigante”. Comunque, lʼ aspetto
di Roald Dahl che mi affascina più di tutti
è la sua capacità di sorprendere, creando
personaggi unici ed inconfondibili che appaiono quasi con un “marchio di fabbrica”.
Impossibile non riconoscere i tratti tipici
che li descrivono. Quei curiosi tipi possono
nascere solo dalla penna e dallʼinventiva
geniale di uno scrittore come lui!
Flavia Fioretti 1°E
Giorno della memoria
Questʼanno con lʼassociazione culturale “Tracce”,
per il Giorno della Memoria, noi ragazzi della scuola media “Umberto I” Frisa abbiamo organizzato
per il 26 gennaio una manifestazione, presso lʼasilo comunale. Sabato mattina dopo circa mezzʼora
dallʼorario di entrata ci siamo recati con lo scuolabus in questi locali. Successivamente sono arrivati i ragazzi delle elementari, perché sarebbero intervenuti anche loro alla manifestazione .Dopodiché, in ricordo dei venti bambini di Ingrullendosi
Dammi noi ragazzi abbiamo spillato una rosa bianca al petto. Il tutto è iniziato con la visione di un video che trattava della Seconda Guerra Mondiale
in Abruzzo, preparato dal giornalista Giancristoforo . Finita la visione cʼè stato lʼintervento del prof.
Peducelli storico abruzzese che ci ha illustrato la
situazione storico-sociale della nostra Regione a
quei tempi .A questo punto abbiamo preso la parola noi ragazzi con delle letture che parlavano
dello sterminio dei bambini di Auschiwtz. In particolare ci siamo soffermati sulle biografie di venti vite spezzate nella scuola di Bullenhuser Damm.
Abbiamo concluso la nostra partecipazione con
due poesie: “Se questo è un uomo” di Primo Levi
e “Cʼè un paio di scarpette rosse” di Lusse. Dopo
cʼè stata la visione della seconda parte del filmato
e lʼintervento del nostro preside, del commissario
prefettizio di Frisa, il dottor Conti, Don Guido (anziano prete del paese) e il sig. Nicola Pasquini (ex
sindaco) questi ultimi entrambi importanti fonti storiche del comune. Tutti ci hanno fatto i complimenti per la riuscita della manifestazione .Infine la giornata si è conclusa con un rinfresco. Il giorno seguente, domenica 27 gennaio, presso il palazzo
Caccianini di Frisa, la stessa associazione ha preparato una mostra, relativa al giorno della memoria, con i nostri cartelloni fatti a scuola e la proiezione di un filmato. Queste giornate a noi ragazzi
ci hanno fatto meglio comprendere le crudeltà dellʼolocausto e la malvagità dellʼuomo .Per questo
come ci ricorda Primo Levi nella sua poesia “Se
questo è un uomo” dobbiamo continuare a parlare
di tutto questo per far si che non accada più.
Gabriella M., Chiara C. 2°A Frisa
STUDENTI IN REDAZIONE
Pescara, 6 marzo 2008.
Nonostante il maltempo, dopo una corsa
su per le scale fino al sesto piano, siamo
stati accolti nella redazione del “Centro” di
Pescara, dal vice-caporedattore Galante e
da una laureanda in Scienze della Comunicazione. Per me si trattava di unʼoccasione importante, perché dopo aver lavorato
come direttore del giornale dʼistituto, avevo
lʼoccasione di confrontare il mio lavoro della redazione con quello di un giornale vero
e proprio. La prima cosa che mi ha colpito
sono state le 8 diverse redazioni del giornale , ed altrettante edizioni, alle quali si
aggiunge la nuova edizione, quella on-line.
Solo a collegarle! Niente paura, si risolve
tutto. Cʼè una audio conferenza che dura
12 ore, nella quale tutti i giornalisti possono intervenire, e oltre a questo, ci sono due
assemblee al giorno. Per la prima pagina,
ed è stata la notizia che mi ha stupito di
più, si devono realizzare tre pagine di prova, una è lo schizzo del giornalista, eseguito a mano su un blocco, poi questo viene importato sul computer con inserite già
le anteprime degli articoli, ed infine cʼè il
“bozzone” ovvero unʼanteprima in bianco e
nero della prima pagina. Dopo di che, ho
avuto lʼoccasione che aspettavo: ho potuto spiegare il nostro lavoro ed ho chiesto
consigli su come migliorare il giornale. La
risposta , del tutto inattesa, è stata che “Il
Mondo in una scuola” è simile ad un giornale vero, ma in scala più piccola. Alla domanda: “Come si diventa giornalisti?” Galante ha fornito una risposta significativa:
“Il mondo è come un bosco e ci sono due
modi per conoscerlo: sapere la strada o
avere una bussola e siccome non conosciamo il percorso della vita, è meglio avere la bussola, cioè la lettura”. Poi, ho chiesto quante notizie arrivano in redazione
per poter stabilire un paragone e mi è stato risposto che, solo da flash di agenzia, ne
arrivano 1000 - 1500 al giorno. A nome di
tutta la 3° C ringrazio tutte le persone della redazione de“ Il Centro”.
Simone Candeloro 3°C
I centri
territoriali permanenti
I C.T.P. (Centri Territoriali Permanenti), istituiti nel
1997 con la denominazione di C.T.E.P. (Centro Territoriale di Educazione Permanente) svolgono corsi di
qualificazione e riqualificazione professionale, consolidando conoscenze e competenze utili nel mondo del
lavoro. Evoluzione dei vecchi corsi di 150 ore, i C.T.P.
non si occupano di educazione in età adulta, organizzando corsi per il conseguimento dei titoli necessari
allʼaccesso al mondo del lavoro e non conseguiti per
qualsiasi motivo (lavoratori che, per motivi personali o
scelte di vita sbagliate, non lʼanno potuto conseguire;
oppure lavoratori extracomunitari, magari provvisti di
diploma superiore nei propri paesi, ma che comunque
non hanno validità in Italia). Inoltre i Centri Territoriali
si occupano anche di aggiornamento professionale,
con lʼistituzione di corsi modulari brevi, della durata di
30 ore ciascuno, e magari anche di diverso livello (base, intermedio ed avanzato). Inoltre con il recente riordino in base al D.M. 25 ottobre del 2007, i C.T.P. gestiranno anche i corsi serali per il conseguimento del
diploma superiore. I C.T.P. sono realtà fortemente radicate nel territorio, e possono stipulare accordi con
enti sia pubblici che privati; la loro offerta formativa
varia in relazione alle esigenze del territorio. Certamente vi sono alcuni corsi, che, per diversi motivi, sono comuni ai vari C.T.P.: corsi di 350 ore, certo, ma
anche inglese ed informatica (oltre, ovviamente, a
corsi di lingua italiana per stranieri), ma possono anche fare corsi particolari, qualora le necessità del territorio lo richiedano (ad esempio, un corso per badanti aperto alle immigrate). Inoltre possono completare
la propria offerta formativa con corsi di teatro, cinema,
o altro. Inoltre i Centri Territoriali gestiscono anche le
scuole circondariali, svolgendo unʼimportante funzione di alfabetizzazione di ritorno.
In definitiva:
- Svolgono la funzione di accoglienza, ascolto ed
orientamento lavorativo;
- Svolgono corsi di prima alfabetizzazione linguistica (con particolare riguardo per lʼutenza straniera;
- Organizzano corsi per il conseguimento della Licenza Media finalizzati ad un eventuale accesso ai livelli superiori di istruzione e di formazione professionale;
- Sviluppano e consolidano le competenze di base.
Inoltre si occupano ance del rientro nei percorsi di
istruzione e formazione di soggetti in situazione di
marginalità, attuando strategie di recupero e sviluppo
di competenze strumentali, culturali e relazionali idonee a unʼattiva partecipazione alla vita sociale. In
questʼottica vanno visti i corsi di alfabetizzazione linguistica negli istituti penitenziari. Abbiamo detto che
sono unʼevoluzione dei corsi di 150 ore. Ma essi sono la
concreta attuazione delle molte direttive, raccomandazioni, ordinanze che a livello europeo si sono succedute
negli anni a proposito di educazione degli adulti, succedutesi dal 1993, quando si parla per la prima volta di
“educazione permanente”, fino ad oggi, e culminate nel
programma “Istruzione e formazione 2010”.
Prof. Valentino Ciccocioppo
Coppa Speranza FIAT
Appuntamento alle ore 9:30 all'ippodromo.
Arriviamo tutti puntualissimi, ma siamo comunque agitati. Ci aspettano 1200 m di
corsa, per fortuna non ha piovuto e il terreno è asciutto. Cominciamo il riscaldamento
facendo un po' di stretching. Tutti parlano e
si chiamano. All'improvviso si sente la calda voce della nostra professoressa Ciccocioppo che ci dice di avviarci al punto di
partenza. Al colpo di pistola il gruppo parte. C'è chi mi tira la maglietta e chi mi da
gomitate. So che non vincerò ma sono felice di correre. Ultimo giro di pista, siamo
tutti molto stanchi ma i vincitori si staccano
dal gruppo. Sono distrutto ma felice di aver
vissuto questa esperienza. È la prima volta che partecipo ad una gara. All'inizio ero
così emozionato che pensavo di non arrivare in fondo. Ma l'entusiasmo è tale che
sono pronto a partire di nuovo. Faccio parte anch'io del mondo dello sport! Un mondo in cui è importante la partecipazione, un
mondo che ci insegna anche a saper perdere.
Adriano Volpe 1°C
Intervista doppia delle
piccole “Iene”…
INTERVISTA A CHIARA DI BATTISTA
• Il mondo in una scuola •
- nome: Chiara
- cognome: di Battista
- nata a: Atessa
- professione: studentessa
- sport preferito: ginnastica ritmica
- materia a scuola più odiata: non c'è, mi piace studiare
- materia preferita: storia
- il tratto principale del tuo carettere: sensibilità
- la miglior dote degli amici: simpatia
- un rimpianto:non ne ho ancora
- il tuo principale difetto: piangere
- la paura maggiore: il buio
- cosa vorresti essere: una stilista
- l'ultima volta che hai pianto: ieri
- cane o gatto?: non saprei
- colore preferito:verde
- quale sarebbe la disgrazia più grande?: smettere di
fare ginnastica
- cantante preferito: Mango
- attore/attrice preferito/a: Tom Cruise
- il luogo in cui vorresti vivere: Guastameroli
- bibita preferita: acqua
- piatto preferito: pizza
- borsa o zaino?: zaino
- gasata o naturale?: naturale
- il personaggio a cui vorresti assomigliare: Irina Risenson
- se dovessi cambiare qualcosa del tuo fisico, cosa
cambieresti?: i piedi
- i tuoi eroi della vita reale: i miei genitori
- quel che detesti di più: gli schiaffi
- la canzone che canti più spesso in casa: “oro”…
- come vorresti essere ricordata tra cent'anni: come
una brava ginnasta
- come ti vedi tra dieci anni?: una brava ginnasta
- aggiungi un aggettivo alla parola AMICIZIA: lealtà
- A che età ti sei avvicinata a questa disciplina sportiva?: a otto anni
- Un aggettivo per ricordare lʼemozione della prima
gara: paura
- L'ultima gara dove si è svolta?E a che posto ti sei
classificata?: Los Angeles al 1° posto e a Prato dove
sono stata proclamata campionessa Italiana.
- Qual' è stata la soddisfazione più grande fino ad ora
nella ginnastica?: rappresentare lʼItalia negli Stati Uniti
- Quale meta sogni?: gli europei
- C'è qualcuno che vorresti ringraziare per tutto questo?: le mie allenatrici
- Fai un augurio ad Alberta Tarquini (ndr semifinalista
al concorso di Miss Italia 2007) che ha portato a Salsomaggiore il nome del nostro Paese: vai Alberta che
sfonderai!
Chiara Di Battista
alunna della classe I a di Frisa.
Campionessa italiana di ginnastica ritmica e atleta
allieva 2° fascia, è stata intervistata dagli alunni della
classe 2a di Frisa
INTERVISTA AD ALBERTA TARQUINI
- nome:Alberta
- cognome:Tarquini
- nata a:Lanciano
- professione: studentessa
- sport preferito: danza
- materia a scuola più odiata:matematica
- materia preferita: pedagogia
- il tratto principale del tuo carattere: testarda
- la miglior dote degli amici: sincerità
- un rimpianto: di non aver piuʼ continuato piuʼ la danza
- il tuo principale difetto: pigrizia
- la paura maggiore: di rimanere sola
- cosa vorresti essere: lʼorgoglio dei miei genitori
- l'ultima volta che hai pianto: quando ero a Salsomaggiore perché avevo nostalgia di casa e dei miei genitori
- cane o gatto?: non amo gli animali
- colore preferito: marrone/verde
- quale sarebbe la disgrazia più grande?: perdere i
miei familiari
- cantante preferito: Anna Tatangelo
- attore/attrice preferito/a: Leonardo Pieraccioni
- il luogo in cui vorresti vivere: Pescara
- bibita preferita: succo alla pesca
- piatto preferito: pasta alle noci, con funghi e panna
- borsa o zaino?: borsa
- gasata o naturale?: leggermente frizzante
- il personaggio a cui vorresti assomigliare: Anna Tatangelo
- se dovessi cambiare qualcosa del tuo fisico, cosa
cambieresti?: i fianchi
- i tuoi eroi della vita reale: i miei genitori e il mio fidanzato
- quel che detesti di più: le raccomandazioni
- la canzone che canti più spesso in casa: tante, non
cʼè ne una in particolare
- come vorresti essere ricordata tra cent'anni:come
una ragazza semplice, che si è resa disponibile a tutti e pronta ad aiutare qualsiasi persona nel momento
del bisogno.
- aggiungi un aggettivo alla parola AMICIZIA: amicizia
è amore
- cosa ti ha spinta a partecipare a MissItalia?: sono
del parere che nella vita bisogna fare tante esperienze, che possono insegnarci qualcosa o meno, a me
personalmente è servito per capire tante cose, come
per esempio come funziona un altro lato del mondo;
sono quindi contenta di aver partecipato e di aver ottenuto un buon risultato.
- Fai un augurio a Chiara di Battista (ndr campionessa italiana di ginnastica ritmica) Complimenti Chiara
continua così che le olimpiadi ti aspettano.!
Alberta Tarquini
alunna del Liceo Pedagogico Di Lanciano ed ex allieva della scuola media Umberto I sede di Frisa. Semifinalista al concorso di Miss Italia 2007 ,è stata intervistata dagli alunni della 2a di Frisa.
SALUTI “SPECIALI”
Questʼanno vanno via 5 ragazzi “speciali”
che hanno frequentato questa scuola. I
compagni di classe li salutano così:
Roberta addio, ti ricordiamo di non essere
mai triste, perché chi è triste ha il cuore addolorato, guarda il futuro senza mai voltarti indietro. Vai avanti e, con la tua sapienza, rendi tutti orgogliosi di te. Grazie Roberta per averci insegnato cosa significa
vivere e questo non ce lo dimenticheremo
mai.
Addio, la 3°A
Caro Leandro,
ti auguriamo ti trovare durante il tuo percorso di vita persone leali e disponibili che
ti aiutino in questo cammino.
Baci dalla tua classe 3°E
Caro Pierpaolo,
beh, siamo arrivati alla fine... il nostro è
stato un percorso stupendo e colmo di
emozioni. Ti auguriamo di rimanere sempre così effervescente e brillante, proprio
come sei oggi. Grazie.... Ti ricorderemo
sempre come un amico speciale....
Con affetto, la 3°F
Ciao Andrea!!! In questi tre anni abbiamo
passato momenti magici con te, grazie per
averci fatto crescere, speriamo di averti
dato qualcosa anche noi. Ci auguriamo
che ovunque tu vada ci porterai sempre nel
tuo cuoricino come facciamo noi.
P.S: non dire a nessuno quanto bene ti vogliamo... neanche al mondo, sarebbe troppo invidioso di una cosa più grande di lui...
Al nostro ometto, con affetto
la 3°G
3 anni dei tuoi sorrisi, pianti, gioie...
Emozioni che ci hanno aiutato a crescere,
momenti speciali per imparare ad amare.
Grazie Roberto per essere unico
per sempre tuoi, i compagni della 3°H.
Nucleare: si o no?
(da un dibattito in classe)
L'energia nucleare, insieme a quella solare, è una
fonte di energia primaria. Con energia nucleare si intendono tutti quei fenomeni in cui si ha la produzione
di energia in seguito a trasformazioni nei nuclei atomici. Nelle fissioni nucleari, nuclei di atomi con alto
numero atomici, come ad esempio l'uranio, si spezzano producendo nuclei con numero atomico minore,
diminuendo la propria massa e liberando una grande
quantità di energia. Il metodo della “fissione”è molto
diffuso, ma lo è ancora più la “fusione”. Essa è esattamente opposta alla fissione, perché invece di spezzare nuclei pesanti in piccoli frammenti, si uniscono
nuclei leggeri in nuclei più pesanti.
In ogni caso, la centrale nucleare è pericolosissima.
In qualunque momento potrebbe scoppiare il reattore,
facendo così accadere la “fusione del nocciolo”. Il mio
parere sulla necessità di riattivare in Italia le centrali
nucleari però, è assolutamente favorevole. L'energia
nucleare è diventata indispensabile. L' 8 novembre
1987 l'Italia ha detto “no” a questa fonte di energia tramite un discusso referendum. Il nostro Stato oggi non
è autosufficiente da punto di vista energetico, e deve
comprare l'elettricità dalla Francia e dalla Russia.
Questo ha comportato un aumento delle tariffe vertiginoso perché i costi per far arrivare la corrente dalla
Francia e soprattutto dalla Russia, sono molto elevati. Ma di motivi a favore del nucleare in Italia sono ancora tanti ... Per esempio, la scusa di rifiutare il nucleare perché è pericoloso non è accettabile! Infatti la
Francia possiede ben 59 centrali, è la nazione con più
centrali nucleari al mondo. Ma dove sono collocate
tutte queste centrali?? Proprio al confine con l'Italia!!
Quindi, a questo punto, se accadesse una disgrazia
in una centrale francese, l'Italia sarebbe sconvolta
dalle radiazioni. Perché dobbiamo pagare per colpa di
altri paesi? Questa domanda non può avere risposta,
ma allora me ne porgo un'altra: a questo punto, perché non ci sono centrali in Italiane praticamente (viste
quelle francesi) è come se le avessimo?
Evidentemente, credo che gli Italiani che hanno bocciato il nucleare, non abbiamo fatto questa riflessione.
Addirittura c'è un esempio valido che si può portare a
sostegno di questa tesi: il 26 aprile 1986 in una piccola centrale Ucraina, a Chernobyl accadde un incidente di proporzioni spaventose. Non conosco le
cause, fatto sta che furono rilasciate grandi quantità di
materiale radioattivo nell'ambiente circostante causando numerose vittime. Le cause di quell'incidente
le paghiamo ancora oggi con un incremento di tumori in quell'area pari a circa il 70%! Ma io vorrei porre
l'attenzione su un piccolo punto al quale non tutti hanno fatto caso: nell'anno dell'incidente l'economia e la
borsa Europea crollarono. L'esplosione terrorizzò il
mondo che non acquistò più prodotti europei. Anche
in quel caso l'Italia ha pagato pur non avendone colpa.
Quest'incidente condizionò il referendum popolare
italiano che abolì il nucleare. Ci sono ancora però,
persone che sono contrarie perché dicono che il materiale prodotto durante la fusione è pericoloso. E' vero. Impossibile negare che nei processi che avvengono nelle centrali vengono prodotte milioni si scorie
tossiche, che lo diventano sempre più col passare degli anni. Queste vengono raccolte in alcune discariche
speciali che possono inquinare il territorio interessato.
Queste radiazioni continuano ad essere “vive” per migliaia di anni. Dopo più di 80 anni gli scienziati non sono ancora riusciti a trovare sistemi sicuri per sbarazzarsi delle 80,000 tonnellate di combustibile
nucleare e delle centinaia di migliaia di tonnellate di
altre scorie radioattive che si sono accumulate
durante questi anni nelle centrali nucleari. Io confido
nella scienza e sono certo che un giorno si troverà
una soluzione per smaltire questi rifiuti speciali. Quindi, per concludere, credo che anche in Italia debba
tornare il nucleare, perché anche l'Italia deve essere
autosufficiente dal punto di vista energetico. In questo
modo, e solo in questo, potremmo risolvere molti problemi presenti oggi in Italia e soprattutto combattere il
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• Il mondo in una scuola •
nti
Racco
Poe
Canzoni
Emo
zion
i
sie
Creatività
Le fatiche di Paola...
Certo Ercole è stato fortunato perché di fatiche
ne dovette sopportare solo dodici.
Ma che dire di questa povera bambina che ne
deve sopportare una al giorno, ovviamente nei
giorni di scuola. Ed allora andiamo a raccontare la duecento fatiche di Paola…….. Paola, al
pari di Ercole, sarebbe una fanciulla allegra e
spensierata se un angioletto ogni giorno non le
sussurrasse : “ Paola, va a fare i compiti, è tuo
dovere di studentessa” “Ma quali doveri, una
bambina ha diritto di giocare e divertirsi” risponde il diavoletto. Ma cominciamo con la prima
fatica : il disegno di artistica. A me piace disegnare, infatti i miei quaderni sono pieni di schizzi. Ma il discorso diventa “fatica” quando devo
capire cosa vuole la mia prof da me. Ed allora
anche un disegno può diventare una fatica…….
Traccio un segno con la matita e lo cancello.
Scelgo un colore, ma non ne sono convinta,
mentre gocce di sudore scendono dalla mia
fronte e cadendo sul foglio formano su questo
tante macchioline che sembrano fiori. Chissà
se piaceranno alla prof… Passiamo alla seconda fatica: i diabolici numeri, piccoli segni insignificanti che turbano il mio sonno, si infiltrano
nei miei sogni camuffati da principi azzurri, ma
al momento del fatidico bacio, Biancaneve urla
e da sotto il mantello compaiono
1… 2… 3…
“Aiuto!!!! I numeri assassini!!!” Ebbene si: i numeri sono gli incubi di ogni giorno: espressioni diagonali - frazioni - problemi. Che fatica andare a ricontrollare unʼespressione che non ridà,
a rivedere il testo di un problema che non sai
come accidenti risolvere. Ed anche qui gocce di
sudore, che dico “ di sangue”. Ed allora non
basta Ercole con le sue fatiche per risolvere lʼoperazione. E le prove non finiscono qui: potrei
continuare ad oltranza, ma così al sudore si aggiungerebbe anche la mia mano fumante!! A
questo punto mi sembra che i danni che la
scuola ha provocato ad una povera fanciulla indifesa siano già innumerevoli. Perciò: bando
alle fatiche e…..,.via al divertimento !!!!!!!!!
Paola Codagnone, Classe 1°F
Questa poesia ha vinto il “Concorso Regionale EnerGiochi” Edizione 2007/2008.
Un pianeta che soffre
Se il mondo potesse parlare
Direbbe a chi sa ascoltare
Senza nessuna esitazione
Che è affetto da una grave depressione.
Non riesce più a stare al passo
Di un uomo stolto e gradasso
Che crede che tutto sia dovuto
Senza nessun impegno e contributo.
Lʼimpegno è spesso premiato
Ma se ognuno si sente privato
Di agi, ricchezze e comodità,
alla fine non ci sarà pietà.
Il nostro pianeta è fin troppo paziente
Dà tempo, però, si mostra sofferente
E quando trova uno scienziato dal buon cuore
Si sente amato da un valido dottore.
Allora si scopre e diventa ottimista
I buoni rimedi lo rimettono in pista
Ma se arrivano uno sciocco e un disonesto
Ricade malato e si sente mesto.
Lo sciocco in questione è lʼuomo spaccone
Che deve mostrare senza mai risparmiare:
lʼauto importate che fa sentir grande
ma che consuma troppo carburante,
la vasca da bagno di acqua traboccante
nessuno ci rinuncia, è troppo rilassante
e un rubinetto che perde goccia a goccia...
...che vuoi che sia, a nessuno scoccia!
E se invece di illuminare a festa
Lʼuomo usasse più la testa
Nella sua casa avrebbe luce sufficiente
Senza rimetterci proprio un bel niente.
Il disonesto di cui si fa menzione
È chi respinge ogni buona soluzione
È il politico corrotto che deve guadagnare
E su ogni grave fatto deve speculare.
E quando ci son di mezzo gli interessi
Lʼumiltà si spacca in due, si sa:
da un lato i furbi, dallʼaltro i fessi!
Non basto io da sola a ragionare
Sarei una piccola goccia in un grande mare!
Le regole ci sono e vanno rispettate
Da me, da te, da tutti vanno applicate.
Insieme, si può fare per lʼambiente
Non ostinarti,uomo, ad essere un perdente
Un inetto e indefesso
Che fa del male proprio a se stesso.
Le acque, è ovvio, si stanno ritirando
Il clima, purtroppo, sta cambiando,
gli animali si stanno estinguendo
e le piante stanno morendo.
I gas e le loro emissioni
Ci affliggono i polmoni
E così si vive male
Soffocati da un caos totale.
Con lʼenergia cominciamo a risparmiare
E la qualità di vita può migliorare;
se poi con essa riusciamo a rinnovare
cʼè solo tutto da guadagnare.
Il nostro pianeta azzurro e bianco
Quando sarà davvero stanco
Cambierà aspetto e colore
E soffrirà nel profondo del cuore:
ghiacci, acqua e ossigeno scompariranno
e morirà di strazio e di affanno.
E noi, qui siamo
non lo dimentichiamo!
La sua fine sarà la nostra
E questa è lʼunica risposta.
Per tutti, fuor di rima, lascio un messaggio,
è solo un piccolo omaggio,
unʼintelligente citazione
che di saggezza indiana è espressione
ma deve indurre ad una riflessione:
“Quando anche lʼultimo albero sarà mangiato e
lʼultimo fiume avvelenato,
vi accorgerete che i soldi non si possono mangiare”.
Ed è a questo che bisogna pensare!
P.S. Le mie sono semplici parole
Che sul foglio restano sole
Ma se dalle parole si passasse ai fatti...
... vivremmo sani e felici come matti!...
Flavia Fioretti 1°E
Il segreto di Billy
Era il maggio del novanta, quando sentii parlare per la prima volta di Billy Sprite, un ragazzino mio coetaneo, che abitava dietro i campi di
Schuasc nella mia stessa città. Billy frequentava la mia stessa scuola, ma non lo conoscevo
molto dato il suo carattere chiuso e scontroso,
alle volte anche aggressivo, fino a quando non
venni a sapere della famiglia di Billy: figlio unico, la madre era morta anni prima quando Billy
era solo un bambino e il padre era deceduto da
poco, ucciso in casa da un ladro per pochi spiccioli. Solo allora capii la ragione della scontrosità di Billy, la ragione del suo mutismo perenne.
Per chi lo conosceva bene, il ragazzo era cambiato totalmente, e in poco tempo, si era trasformato in un altro, ma nessuno si era mai
chiesto il vero motivo di questo comportamento,
nessuno sapeva che da allora, da quella sera
memorabile, qualcosa era cambiato dentro di
lui.
Nessuno seppe mai perché, ma nulla fu più
uguale. Qualcosa di cattivo si era annidato in
lui: una bestia, un terribile animale aveva fatto
la sua tana dietro al suo cuore, pronto ad uscire fuori in ogni momento, a colpire, figlio della
sofferenza e di un amore distrutto. Quando, infatti, al mattino si recava a scuola come sempre, prendendo le sembianze di Billy rimuginava in silenzio dentro se stesso,rimetteva le offese dei compagni senza proferire parola, ma alla
sera ormai solo in quella casa vuota da tempo
poteva far uscire lʼ ombra nera che gli offuscava il cuore, un onda di rabbia repressa gli saliva al cervello annebbiandogli la vista, cancellandogli ogni pensiero che non fosse quello di
sfogare la rabbia che aveva dentro, così in quei
momenti, lo si sentiva urlare fino a perdere la
voce, a diventare rauco, minacciando vendette.
Poi esaurito il flusso di idee vendicative ritornava calmo,si rilassava, lasciava che la sua rabbia
si spegnesse come la fiamma di una candela
soffocata dalla cera.
Quel leggero senso di euforia crescente, di onniscenza che lo prendeva mutava improvvisamente in una sensazione di disgusto e nausea
per lʼ animale appena risvegliato che viveva in
lui. Così nella notte che gemeva sofferente le
urla tremende che squassavano ogni tanto lʼaria si spegnevano in un mugugno simile a quello di un animale ferito, allontanandosi sempre
più finché anche lʼ ultimo eco di quella voce veniva inghiottito dalla notte scura, unica testimone di un pesante e terribile segreto.
Ambra Zulli 2°A
Che sogno!!!!!!
Questo è il sogno di una delle tante compagne
di viaggio...il suo nome? Priscilla. Una dolce e
cara ragazzina di Atene che possedeva un
grande sogno: ballare con un cavaliere. Mi raccontò che una sera suo nonno le narrò alcune
storie mitologiche greche...Allʼascolto del terzo
mito non cominciò a capirci più niente e per la
stanchezza si addormentò...Sapete cosa sognò? Forse il sogno di tutte le bambine...Sognò
di essere ad un grande ballo, in una sala gigantesca, con le pareti ricoperte da un tessuto morbido come il velluto, color rubino, con lampadari maestosi, camerieri e servitori sempre pronti
a qualunque eventuale richiesta, e i cibi...E che
fragrante odore, e che sapori gustosi. Tutti gli
invitati danzavano e lei, senza cavaliere lì seduta a guardare... quando nella sala si sentì un
• Il mondo in una scuola •
gran frastuono e tutti scapparono via... tutti tranne lei... era curiosa e anche se tremava dalla
paura, era carica di un coraggio come quello di
un invincibile eroe. Ecco che vide entrare tutti i
protagonisti dei miti che il nonno le aveva raccontato la sera prima: vide Ercole e il leone Nemeo danzare felici e allegri, quando nel mito le
sembrava di aver capito che si erano scontrati,
Perseo e Medusa girare e volteggiare insieme
e i giovai destinati al banchetto del Minotauro si
divertivano con lui. Insomma a Priscilla parve
proprio una gran confusione, non ci capiva più
niente...Fino alla sera prima aveva immaginato
tutti questi eroi litigare e uccidersi tra loro e ora
invece sembrava proprio che avessero ritrovato
la loro armonia e la loro felicità. Dopo un istante di perplessità ecco che a Priscilla si avvicinò
un giovane davvero carino con occhi azzurri,
capelli marroni, alto, robusto, proprio come quello che immaginava...era Teseo il grande eroe
che combatté contro il Minotauro. Teseo con tono da cavaliere domandò con cortesia e rispetto a Priscilla:-Dolce fanciulla, mi conceda un ballo-,e Priscilla senza pensarci più di una volta,
anche se non era un vero e proprio cavaliere,
rispose-Certo, con piacere-. E allora si misero
nel bel centro della sala e mentre tutti gli altri si
compiacevano di quanto erano carini, loro danzavano e ballavano con semplicità provando
grandi emozioni. Erano così belli e felici...!Ma
proprio nel momento più bello e atteso, Priscilla
capì che stava sognando;come era triste perché voleva che quel sogno divenisse realtà. Infatti lei credeva pienamente nei sogni, e pensò
che questo fosse il più bel sogno della sua vita.
Morena Di Battista 1°F
LʼINCUBO
Definirei una situazione da incubo quello che Hitler ha fatto a tutti gli ebrei sparsi nel mondo. Parlare di questo argomento mi ha fatto riflettere
molto, inoltre dentro di me brucia una rabbia inaudita. Mi chiedo a che cosa è servito uccidere
quei poveri bambini, donne e uomini, sicuramente solo per divertimento. Farei di tutto per farla
pagare a quegli inutili esseri senza cuore, che
hanno sterminato milioni e milioni di ebrei solo
per colpa di una stupida ideologia che li definiva
una razza inferiore alla loro. Se questo accadesse nel mondo di oggi, da un momento allʼaltro,
non saprei come la gente potrà difendersi, perché adesso solo pochi ricordano questa tragedia, mentre gli altri pensano solo al consumismo.
Nessuno pensa alla fame, ai maltrattamenti di
una volta. Tutti dicono ӏ una cosa passata,
adesso non potrà accadere di nuovo”, mentre io
sostengo che il mondo è ancora a rischio, se un
matto come Hitler decide di uccidere la gente.
Naturalmente spero che non accada, però nel
mio cuore rimarrà per sempre questo orrendo ricordo da “INCUBO”.
Collini Erika 2°E
Molte classi dellʼUmberto I hanno partecipato al
Concorso Nazionale “Scuola di tifo”. Abbiamo
selezionato due testi musicali.
Che cosʼè questa parola?
Violenza: che cosʼè questa parola?
Proprio oggi lʼhanno detta a scuola
parlando di un bambino come me
che piangeva perché il suo papà non cʼè.
Non cʼè più il suo eroe in divisa
Perché è morto in una partita,
voleva lʼordine e la serietà,
ma una bomba gli hanno lanciato gli ultrà!
Rit.
È lo sport seguito da noi bambini
con i nostri sogni da piccini.
Tifiamo ognuno il nostro colore
per non stare giù dʼumore.
Ma abbiamo visto cose brutte!
Santa pazienza, santa pazienza,
i grandi la chiamano violenza,
ma siam certi che non vincerà!
Violenza: ma che cosʼè questa parola?
Ma in tele parlano di sangue ancora.
Un colpo di pistola che è partito per sbaglio,
un poliziotto ha preso un abbaglio.
Al posto di un malvivente ha preso un ragazzo innocente.
Noi vogliamo un calcio di felicità,
senza sangue, insulti e volgarità.
Rit. È lo sport seguito da noi bambini,
con i nostri sogni da piccini.
Tifiamo ognuno il proprio colore,
per non stare giù dʼumore.
Ma abbiamo visto cose brutte!
Santa pazienza, santa pazienza,
i grandi la chiamano violenza,
ma siam certi che non vincerà!
Ora so cosʼè la violenza
è lo sbaglio, è la demenza.
Nello stadio quella si manifesta,
non la gioia di un trionfo in festa.
Nello sport non cʼè il campione,
se a crearsi non è lʼunione.
Per il calcio è meglio la solidarietà, che
non fa rima con violenza, ma con lealtà!
(musica del M° Nicola Calabrese di Lanciano)
I ragazzi della 3°C
Io tifo positivo
Noi tifosi siamo tutti uguali: vogliamo la pace,
via i fanatici agguerriti, puliamo gli stadi.
Se cantiamo insieme questo tifo, saremo più uniti,
basta alla violenze insensate, noi siamo sicuri.
Rit.: [Perché il calcio è uno sport, è un gioco,
e va rispettato
noi ci raduniamo, per fare una festa,
per un tifo estroverso, un tifo diverso,
unitevi a noi !!!]
Noi tifosi amiamo questo sport e lo vogliamo pulito,
è per questo che lo difendiamo, dalle ingiustizie.
Basta ai tifosi offensivi e “neri”, si può fare di meglio,
noi vogliamo fare un tifo sano, senza violenze ....
Rit.: [Perché il calcio è uno sport, è un gioco,
e va rispettato
noi ci raduniamo, per fare una festa,
per un tifo estroverso, un tifo diverso,
unitevi a noi !!!]
Ed ecco il fischio, ora inizia la partita, e no, noi
non vogliamo il manganello, né la frusta, né il martello. Basta pietre, offese e fischi, non vogliamo calci e
pugni, “guarda quello, stai attento”, “non passare per
quel posto” “attenzione c'è un tipetto, vuole farsi un
po' il bulletto” noi non siamo dei nemici, allo stadio si
va felici, ora basta la guerriglia, che chiediam solo un
partita più tranquilla niente botte solo tifo, voglio essere tuo amico !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
(musica “GIANNA GIANNA” di Rino Gaetano)
Simona Milantoni 3°F
A proposito
del mio giardino segreto...
Il mio giardino segreto.
A me piacerebbe molto avere un giardino tutto
per me, dove solo io posso entrare e sognare,
e dove nessuno possa avere accesso. Un posto dove la mia fantasia possa giocare fra le
aiuole ed io nuotare nel pensiero. Dove posso
riferire le mie tristezze, i miei progressi alle candide betulle e alle simpatiche querce. Un posto
in cui posso parlare con i ricci, le farfalle, gli
scoiattoli e con molti altri animali, in cui io posso stendermi e rotolarmi nel prato. Un posto
allegro, rilassante e sicuro, dove nessuno ven-
ga a cercarmi interrompendo i miei sogni. Un
posto dove le mura sono ricoperte da rose, da
cui pendono cespugli di edera verde. Un posto
dove mi posso sedere sui rami di un albero e
leggere il mio libro preferito in silenzio, dove tutto è coperto dal verde, con fiori colorati fra i cespugli. Senzʼaltro questo giardino lo chiamerei
segreto: un diario personale, in tutti i sensi, naturale. Dove tutti i miei segreti sono segreti.
Liliana Bellisario 1°F
Lʼ Amicizia e'...
Lʼamicizia è…
un arcobaleno che percorre
la via della vita
ormai smarrita
Lʼamicizia è…
un sentimento forte
che non demorde neanche davanti
alla morte.
Lʼamicizia è…
qualcosa che può aiutare
e che ti serve
a maturare.
Alessio Geniola - 2a Frisa
L'Amore...è
L'amore
è come un fiore
sboccia
ma talvolta muore.
L'amore
è come una poesia
può essere fatto di malinconia
e allegria.
Una cosa è certa
l'amore
è nascosto in fondo al cuore
dove nessuno lo può rubare.
Damiano Lamonaca - 2a Frisa
Chi trova un amico
Chi trova una amico trova la scia
e la diritta via
Chi trova un amico trova la vita
e una persona che ti ha capita!
E chi l'ha trovato
ne diventa dipendente come il fiato
che è indispensabile alla vita
per un amicizia infinita
Per questo trovarlo è molto importante
come punto di riferimento costante
che serve nel tuo camino
e per il tuo destino...
Gabriella Menuni - 2a Frisa
L'Amore e gli innamorati sono...
L'amore è una così dolce emozione
che se ti capita, a volte, la accetti senza esitazione
l'amore è come un fiore
sboccia, cresce, ma a volte purtroppo muore.
Chi non è ancora innamorato,
compie un viaggio lungo e sconfinato,
alla ricerca di quella
che sarebbe la sua anima gemella
Ci sono persone innamorate da tempo che non
lo sanno,
che si frequentano come amici anno dopo anno, magari si fidanzano a S.Valentino
e dopo una cenetta si danno un bel bacino.
Lorenzo Biancospino - 2a Frisa
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• Il mondo in una scuola •
CORBIN BLEU
Corbin Bleu è un attore/cantante molto famoso, nato il 21 febbraio 1989 a Brooklyn. Volle
cambiare il suo cognome da Rivers a Bleu per
non interferire nella carriera del padre. Eʼ diventato famoso grazie ai film “High School
TO K I O
HOTEL
Musica
Da poco in Italia sono esplose nuove
star,i Tokio Hotel. Il
loro successo è dovuto al singolo
“Monsoon”.
Con
questo singolo hanno colpito il cuore di
molte teenagers e si
sono rivelati delle
grandi
promesse
della musica inglese
e tedesca. Questa
rockband è composta da quattro giovani ragazzi: Georg,
ventenne,che suona
il basso; Gustav, diciannovenne, che
suona la batteria e
infine Bill e Tom, i
due gemelli diciottenni. Tom suona la
chitarra e Bill è il
cantante del gruppo. Inizialmente si
chiamavano “Devilish” allʼetà di dodici
anni, poi hanno
cambiato il nome il
“Tokio Hotel”. Hanno inciso diversi al-
bum, ma quello che
li ha portati al successo è: Scream.
Questo album contiene dodici canzoni:
Scream, Ready set
go!, Monsoon, Love
is dead, By your side, Sacred, Forgotten children, Rescue me, Donʼt
jump, On the edge,
Final day e infine
Break away.
Matteo Coccia
Felice Marchesano 2°C
I L I N K I N PA R K
I Linkin Park sono un gruppo rock
statunitense, formatosi nel 1996.
Nella loro musica mescolano alternative rock, alternative metal, hard
rock, hip hop e rapcore. Hanno
contribuito al successo del genere
nu metal, di cui sono ritenuti i massimi esponenti. Fino ad oggi hanno
venduto più di 45 milioni di dischi.
Nel 1996 il rapper ed MC Mike Shinoda e il chitarrista Brad Delson si
diplomarono insieme alla Agoura
High School, e con lʼamico batterista Rob Bourdon formarono i “SuperXero”. Poco dopo Delson passò allʼArt Center College of Design
di Pasadena, dove divenne amico
del bassista Dave Farrell, detto
Phoenix. Farrell e Joseph Hahn
entrarono poi nei SuperXero, il cui
nome fu poi accorciato in “Xero”. A
loro si unì poi il loro primo lead vocalist, Mark Wakefield. Nel 1998
Wakefield lasciò la band e divenne
manager dei Taproot. Shinoda aprì
le audizioni per cercarne il sostituto. Nel frattempo Delson per i suoi
studi di comunicazione contattò un
rappresentante della Warner Bros.
Records, Jeff Blue. Il manager
consigliò ai due di assumere Chester Bennington. I due Xero mandarono a Bennington un nastro con
le basi strumentali del gruppo. A
quel punto telefonò a Shinoda e
provò la canzone al telefono. Il rapper apprezzò la sua esecuzione e
così Bennington entrò nel gruppo.
Poi gli Xero cambiarono nome in
“Hybrid Theory” e si rimisero alla ricerca di un contratto. Realizzarono nel 1999 Hybrid Theory EP, di
cui furono stampate solo 1000 copie. Grazie a Jeff Blue e al loro primo EP, gli “Hybrid Theory” firmarono per la Warner. Tuttavia furono di
nuovo forzati a cambiare nome,
per problemi di copyright. Per pochi mesi usarono il nome Lincoln
Park; poi, quando decisero di registrare un proprio dominio Internet,
scoprirono che “lincolnpark.com”
già esisteva. Poiché non potevano
permettersi di acquistarlo, ne accorciarono lʼortografia da “Lincoln”
a “Linkin” e comprarono così il dominio “linkinpark.com”. Il 24 ottobre
2000 uscì Hybrid Theory, disco dʼesordio più venduto del 21° secolo,
con 20 milioni di copie allʼattivo. Il
gruppo sostenne il suo primo grande concerto il 17 dicembre 2000.
Allʼinizio del 2001 Farrell tornò nei
Linkin Park ed uscì il loro secondo
singolo, “Crawling”. Poi partirono
per lʼOzzfest. A metà del 2001 la
band rilasciò come singolo “In the
End”, la loro canzone più famosa e
tra le più di successo di quellʼanno.
Il suo video fu premiato come miglior video rock agli MTV Video
Music Awards del 2002. Allʼinizio
del 2002 la band avviò il tour Projekt Revolution. Durante il lunghissimo tour decisero di registrare un
nuovo album. Così il 30 luglio 2002
uscì Reanimation, contenente i remix di tutti i brani da Hybrid Theory.
Da lì in poi è stata unʼinarrestabile
ascesa, che li ha portati negli Mp3
di migliaia e migliaia di fan sparsi in
tutto il mondo.
Lorenzo Di Mascio 2°B
Musical”, “High School Musical 2” e “Jump in”.
Ora ha inciso il suo primo album “Another side” e ben presto ne uscirà un altro ancora più
bello.
Sara Fallucca 1°D
HIGH SCHOOL MUSICAL
Il 19 marzo da Milano è partito
il tour di High School Musical,il
musical più amato dai giovani
che girerà per i teatri di mezza
Italia interpretato da due giovani talentuosissini attori: Jacopo
Sarno e Denise Faro. Jacopo,
nato a Milano il 1 settembre
1989, debutta giovanissimo in
numerose sitcom come: “Io e la
mamma”, “Don Luca” e “Il
mammo”. Nel 2004 partecipa
al Festival di Castrocaro; nel
2005 invece recita nel musical
“Datemi 100 caramelle”. Jacopo è anche doppiatore nella
pubblicità di “Uliveto”, con la
voce dellʼuccellino di Del Piero,
in Harry Potter e Anakin
Skywalker di “Guerre Stellari”
nei videogiochi.
Denise, diciannovenne, compone i suoi primi testi a otto anni mentre a undici anni inizia a
prendere lezioni di canto e ballo. Nel 2003 ha la sua prima
parte nella fiction “Un medico
in famiglia”.Lʼanno scorso partecipa al film “Come tu mi vuoi”
e nel musical “Giulietta e Romeo” di Riccardo Cocciante e
Pasquale Pannella.
Chiara Castello
Mijabi Kittaka 2°C
AVRIL LAVIGNE
Avril Lavigne è nata il 27
settembre 1984 a Belleville, in Canada. Avril inizia a
cantare già in un coro liturgico e, anche se piccola,
inizia a giocare con la fantasia, facendo finta che il
suo letto fosse il palcoscenico, mentre cantava a
squarciagola immaginando
il pubblico in delirio. Avril
decide di tentare la carriera
di cantante e a sedici anni
parte per Manhattan per lavorare sul suo primo CD.
Si trasferisce a Los Angeles dove trova la concentrazione adatta per esprimersi nella propria musica.
Nasce così “Let go” che
nel 2002 viene pubblicato,
e così inizia la sua carriera
di cantante. Dopo due anni incide un altro album
“Under my skin” vendendone 381.000 copie nella prima settimana di uscita. Nel
2005 registra una cover di
“Imagine”, per unʼiniziativa
di “Amnesty International”,
di John Lennon, e viene
chiamata ad un concertotributo ai Metallica, dove,
secondo James Hetfield,
frontman del gruppo, fa
una delle migliori interpretazioni di “Fuel”, noto cavallo di battaglia del gruppo. Si esibisce a Gtorino in
occasione delle olimpiadi
invernali del 2006. Il 15 luglio 2006 Avril sposa finalmente il suo fidanzato
Deryck Whibley, cantante
dei Sum 41. Il 13 aprile
2007 viene pubblicato un
terzo album “The best
damn thing” che subito diventa un successo che
contiene canzoni rock, pop
e leggermente punk. Le
canzoni contenute in questo album sono: The best
damn thing, Girlfriend, I
can do better, Runaway,
When youʼre gone, Everything back but you, Hot, I
donʼt have to try, Innocence, Contagious, One of
those girl, Keep Holding
on, I will be, Alone. Avril è
apprezzata da tutti, ma soprattutto dai giovani che si
ispirano a lei e al suo modo
di vestire.
Francesca Baffoni 3°E
• Il mondo in una scuola •
LA STORIA DELLʼEMO
Lʼemo è un genere musicale , ma più che
altro uno stile di vita giovanile , compreso
nel punk-rock. Tutto nacque a Washington
D.C., negli Stati Uniti con due gruppi che
cambiarono la storia della musica rock, gli
Embercate e i Rites of Spring. Questo nuovo genere fu una vera e propria rivoluzione
musicale nel 1985, questa estate viene ricordata come “revolution summer” . Ci furono altre e due ondate emo fino ad oggi,
che coinvolsero altri gruppi, fra i più famosi dobbiamo ricordare i Green Day e i Blink
182, molto in voga ancora oggi, questa ondata avvenne nel 1999. La terza ondata
sta avvenendo proprio in questo momento.
Nel 2000 il termine “emo” era quasi completamente dimenticato, ma continuò a circolare grazie alle poche band rientranti ancora in questo genere. Nel 2003, Chris
Corroba, diede il via alla vera e propria terza ondata. Oggi tantissime band, che
spesso non rientrano pienamente in queto
genere musicale. Tra le più famose, che attualmente compaiono anche in canali come MTV e All Music, ci sono: i 30 Second
to Mars , identificati anche nel genere alternative rock, i My Chemical Romance
che addirittura dichiarano di considerare
SLASH
Paul Hudson in arte “Slash” nasce il 23 luglio 1965 a Hampstead,
sobborgo di Londra in Inghilterra, da madre afro-americana e padre inglese. Vive a Stoke-on-Trent fino allʼetà di 11 anni. Alla Bancroft Junior High, allʼetà di 14 anni, conobbe quello che diventò il
suo migliore amico, Steven Adler. Slash cominciò ad ascoltare
rock & roll grazie allʼincontro con una ragazza, molto più grande di
lui, che gli fece ascoltare “Rocks” degli Aerosmith. Decise così di
imparare a suonare la chitarra, infatti sua nonna gliene regalò una
e Steven Adler gli insegnò i primi accordi. Una delle prime canzoni che imparò a suonare fu Smoke on the Water dei Deep Purple.
Per un breve periodo di tempo prese lezioni dal chitarrista Robert
Wollan. Ma Slash non voleva imparare i metodi tradizionali con
lʼapprendimento delle note e dei suoni semplici, voleva solo suonare lʼintro di Smoke on the Water. Fu così che ben presto abbandonò gli studi, più precisamente allʼundicesimo grado dʼistruzione
del sistema scolastico americano. Negli anni del liceo aveva fatto
amicizia anche con Lenny Kravitz. Fece parte di bands locali quali i Black Sheep, i London, i Tidas Sloane e fece un paio di audizioni andate male: una per entrare nei Poison, una per entrare nei
Guns Nʼ Roses prima di unirsi al suo grande amico Steven nei
“Road Crew”. Slash fece parte anche della band Road Crew formata nel 1983, vi facevano parte anche Steven Adler e Duff McKagan. McKagan poi venne arruolato dai neonati Guns NʼRoses.
Quando al suo nuovo gruppo servirono un chitarrista ed un batterista, Duff suggerì ad Axl ed Izzy i suoi vecchi compagni, Slash e
Steven, che entrarono così nei Guns Nʼ Roses. A questo punto
Slash comincia a dedicarsi al suo progetto solista che si chiamerà
“Slashʼs Snakepit” nel cui disco dʼesordio finiranno molte canzoni
scritte da lui per i Guns n Roses. Finita lʼavventura con gli “Slashʼs Snakepit”, Slash fonda un nuovo gruppo: i Velvet Revolver.
Slash e i Velvet Revolver debuttano il 19 Giugno 2003 al El Rey
Theater di Los Angeles. Slash possiede oltre 100 chitarre, ma la
sua chitarra preferita è una Gibson Les Paul Standard 1959. La
chitarra principale nei live è una Gibson Les Paul del ʻ87, ed ha il
manico rotto in ben 2 punti (riparati). Nel 2004 la Gibson ha creato un modello di Les Paul firmato da Slash. Ora ne ha create altre
due dedicate a lui e con la sua firma. La sua marca preferita è la
Gibson, di cui possiede, tra le altre, diverse Les Paul, Standard e
Custom, una SG, una EDS-1275, una Flying V e una Explorer. Nel
periodo degli Slashʼs Snakepit la Gibson produsse un modello particolare di Les Paul in pochissimi esemplari. Una delle particolarità di questa chitarra è il serpente in madreperla che corre lungo il
manico. Anche questa chitarra è Slash Signature e fu prodotta in
soli 75 esemplari, di cui 2 appartenenti per lʼappunto a Slash. Possiede inoltre alcune Fender, Music Man e B.C.Rich. Gli amplificatori preferiti di Slash sono i Marshall, tantʼè che è stato creato un
amplificatore con la sua firma. Slash è diventato uno dei chitarristi
più richiesti nellʼambito delle collaborazioni rock e non solo.
Giulio Carinci 3°C
lʼemo “spazzatura” poi ancora i Paramore,
i Funeral for a Friend, i Fall out Boy e i Tokio Hotel. Molte sono le critiche su questʼultimo gruppo, considerato molto commerciale. Per quanto riguarda lʼabbigliamento gli emo sono vestiti con Converse
All Star, jeans stretti, e hanno una lunga
frangia nera, t-shirt raffiguranti band preferite, ed accessori fluorescenti ed insoliti.
Attualmente lʼemo è sempre più di moda,
ma troppo spesso sostituito da pop commerciale e band costruite da manager solo
per arricchirsi.
Giulia Tullio 2°F
SONOHRA
DUE GIOVANI AL SUCCESSO
Hanno vinto nella sezione giovani al Festival di Sanremo
2008,diventando delle vere e proprie promesse della musica italiana:i Sonora,i fratelli Luca e Diego Fainello. Nati a Verona rispettivamente 25 e 21 anni fa, condividono, pur essendo diversi, la stessa passione per la musica. Erano già conosciuti con il
nome di 2etto ma fecero il loro primo videoclip con il nome di
“Domino”. Hanno fatto sognare migliaia di ragazze con il loro
brano “Lʼamore”, canzone che descrive lʼamore impossibile tra
due ragazzi. Ora spopolano con il loro album “Liberi da sempre”, uscito il 29 febbraio 2008, contenente undici brani di genere rock, country e blues.
CANZONE: LʼAMORE
Guardo il cielo e non vedo altro colore
Solo grigio piombo che mi spegne io sole
Lʼunica certezza è gli occhi che io ho di te.
Due fotografie tutto ciò che rimane
Sul mio letto il vento le fa volare,
La distanza che ci divide fa male anche a me…
Se non vai via, lʼamore è qui…
Sei un viaggio che non ha ne meta ne destinazione
Sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore
Così…
Sono solo anchʼio, come vivi tu
Cerco come te, lʼamore…
Quel che so di te è soltanto il tuo nome
La tua voce suona in questa canzone
Musica e parole, emozioni che scrivo di noi…
Se non vai via, il mondo è qui…
Sei un viaggio che non ha ne meta ne destinazione
Sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore
Così…
Sono solo anchʼio, come vivi tu
Cerco come te, lʼamore…
E cambia il cielo, i tuoi occhi no,
come vetro è lʼamore che sei…
Sei un viaggio che non ha ne meta ne destinazione
Sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore
Così…
Sono solo anchʼio, come vivi tu
Cerco come te, lʼamore…
Cristina Mascheroni
Nicole Di Rico 2°C
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• Il mondo in una scuola •
TRE METRI SOPRA IL CIELO
Una grande storia dʼamore, che cerca di staccarsi da terra, di camminare “Tre metri sopra il cielo”.
Le ragazze si preparano ad incontrare il ragazzo della loro vita. I ragazzi si sfidano in prove di resistenza fisica, di velocità, di rischio con le moto. Sullo sfondo di una vita di banda, Step e Baby si incontrano. Baby è unʼ “ottima studentessa”, Step è un violento, uno che passa i pomeriggi davanti al
bar con gli amici e la sera sulle moto o dove si gioca a biliardo. Appartengono a due mondi diversi,
ma finiscono per innamorarsi. Non è un rapporto semplice, perché nessuno dei due cede facilmente, eppure si trasformano: Baby è irriconoscibile agli occhi dei genitori, Step rivela aspetti che ben
Cinema e TV
poco combaciano con la sua immagine da superduro. Io sono una ragazzina di dodici anni, entrata
da poco nel mondo dellʼadolescenza, un mondo per me, ancora inesplorato, ma credo ricco dʼamore. Questo film, mi ha fatto capire, in modo non proprio elegante, come si diventa “uomini” e come ci sʼinnamora. Secondo me, diventare donna e trovare lʼamore, sono come due pilastri per la vita e vi invito a prendere visione di questo film.
Di Campli Deborah 2°E, Luana Masciarelli 2F
I CESARONI
Cari ragazzi,
vogliamo parlarvi di una “fiction”: quella de “I Cesaroni”. Noi pensiamo che sia molto interessante per i ragazzi della nostra età che
vivono più o meno le stesse esperienze. La cosa che ci attira di
più è la storia di un amore non permesso dai genitori, ma voluto
fortemente dai due ragazzi.
In ogni film ognuno cerca un poʼ di sé e questa “fiction” piace appunto perché tutti trovano un aspetto che appartiene a se stessi.
Alcuni di noi ragazzi stanno aspettando ancora il primo bacio,
quello che aspettavano sa un anno Marco e Eva e ora tutti spera-
no che sia “magico” come il loro.
Vogliamo dire a tutti che ogni sera saltiamo qualsiasi appuntamento per trovarci davanti al televisore per ascoltare la meravigliosa sigla composta da Matteo Branciamore (nel ruolo di Marco).
A tutto il cast de “ I Cesaroni” diciamo che saremo voi, e speriamo
che ci farete divertire sempre come avete fatto fino ad ora. Siamo
i vostri “fan” migliori. Vi amiamo, baci.
P.S Marco sei bellissimo e Walter sei fantastico
La 2°D
AMICI - La Finale
R ATATO U I L L E
Anche questʼanno
lʼedizione di Amici
è arrivata al termine, con la strabiliante vittoria di
Marco Carta (cantante). La serata
ha visto protagonisti quattro dei
ragazzi che sono
nella scuola dal
20 ottobre 2007:
Francesco e Marco per la squadra
blu, Pasqualino e
Roberta per la
squadra bianca.
Come
sempre,
cʼera Maria De Filippi a presentare
lʼevento con lʼintervento di molti
ospiti tra i quali la
ballerina
Carla
Fracci che, affiancata ai professori
Steve la Chance
,Garrison, Alessandra Celentano
e Maria Paparo, si
è divertita ad assistere alle esibizio-
ni dei finalisti. La
prima sfida ha visto protagonisti
Francesco e Pasqualino.
Dopo
aver vinto una prima sfida, Pasqualino ha deciso di
sfidare a sua volta
Marco, che però
lo ha sconfitto.
Una volta terminata la sfida tra i
due finalisti, Marco e Roberta, si
arriva al momento
più atteso della
serata… la musica inizia, le carte
appaiono sul monitor e Maria dopo
qualche secondo
di attesa pronuncia queste parole:
“Il vincitore della
settima edizione
di
Amici
è…Marco!!!”. La
prima parola esce
dalla bocca del
vincitore è MAMMA. Marco ha de-
ciso di dedicare la
sua vittoria alla
madre scomparsa
durante la sua infanzia. Con questa vincita il cantante ha portato a
casa non solo la
gloria,
bensì
300mila euro. Ora
non resta che vedere la carriera
che intraprenderanno questi ragazzi e soprattutto lʼinizio della ottava edizione. Intanto ci si accontenta del cd dal titolo “TI BRUCIA”,
in cui sono incisi i
vari inediti di cantanti e del tour
che i ragazzi affronteranno dopo
la conclusione del
programma insieme agli autori, girando varie città
dʼItalia.
Castello Chiara
Ciarico Felicia 2°C
Rèmy, è un topino che abita in una casa di campagna di unʼanziana signora, non molto lontano da Parigi. Ha un olfatto raffinatissimo e questo gli impedisce di nutrirsi come i suoi simili. Un giorno,
la sua colonia, viene scoperta dalla padrona di casa e i piccoli roditori sono costretti a fuggire. Durante la fuga, Rèmy, si perde nelle fogne e arriva a Parigi, proprio vicino al ristorante del suo chef
preferito: Auguste Gusteau.
Incuriosito dal lavoro dei cuochi, si affacciò ad una delle finestre
del ristorante e per sbaglio cadde in una zuppa; la assaggiò e dato che per lui aveva un sapore sgradevole, gli fece delle modifiche
aggiungendo alcuni ingredienti. Mentre faceva ciò, venne scoperto da uno sguattero di nome Linguini che lo catturò.
Nel frattempo, la zuppa preparata dal topolino, riscuote molto successo presso i clienti del ristorante e per questo a Linguini viene
chiesto di prepararla di nuovo. Non sapendo come fare, si fece
aiutare da Rèmy, che lo guidava quasi come una marionetta, nascondendosi sotto il cappello.
Tra loro nacque una grande amicizia e passavano tutti i giorni insieme. Linguini, infatti, ha la possibilità di muovere gli arti, se gli
vengono tirati alcuni ciuffi di capelli. A questo punto Rèmy, decide
di aiutarlo in cucina. Grazie al topolino, Linguini, fa acquistare una
stella al ristorante e incuriosisce anche Anton Ego, un critico, che
decide di voler assaporare la nuova ricetta chiamata ratatouille.
In questo piatto ci sono i pomodori che sono lʼingrediente chiave,
aglio, cipolle, zucchine, melanzane, peperoni e a volte si aggiungeva del basilico. Questi ingredienti, sono verdure e quindi buone
per il nostro organismo. Ego affascinato, diede una critica ottima.
Infine grazie a Rèmy, il ristorante guadagnò unʼaltra stella.
Purtroppo il locale dovette chiudere perché lʼautorità sanitaria scoprì che vi erano dei topi.
Linguini e Rèmy aprono il ratatouille, locale più piccolo, con tavoli
grandi e tavoli minuscoli per i topi. Nonostante ciò, Ego rimase un
loro cliente che va a mangiare la loro specialità ogni giorno.
Rosati Eleonora - Pasquini Giorgia 2°C
• Il mondo in una scuola •
Cercare di vincere divertendosi
Sport
La IMM è una squadra di calcio aziendale, fondata nel 1999 a Casoli, per divertimento da un gruppo di amici. Oggi essa si presenta molto forte, infatti è al primo posto nella terza categoria. Anche
se il campionato non è ancora finito, siamo certi di stravincere, ma anche se perdessimo, essendo
stata premiata due anni fa come “la squadra più leale” saremo contenti di stare in seconda posizione, naturalmente come tutte le squadre del mondo noi lotteremo fino alla fine per goderci una meritata vittoria e una favolosa coppa (che abbiamo già vinto negli anni precedenti). FORZA IMM!!! E
mi raccomando la lealtà nel gioco conta per arrivare in alto!
Federica Cappellone IIC
La pallavolo
Per noi la pallavolo è stato sempre uno
sport molto divertente e ricco di emozioni.
Volete scoprirlo anche voi? Ha una storia
molto entusiasmante. Per iniziare è dʼ obbligo un poʼ di storia di questo bellissimo
sport… Per esempio, lo sapevate che la
pallavolo è nata negli Usa agli inizi del
1900 e che i giapponesi e i cinesi hanno
imparato a giocare a pallavolo prima degli
europei? E che solo dal 1923 la pallavolo
si gioca al femminile? Beh, per chi come
noi ha risposto di no, proponiamo di leggere questo articolo… Già dallʼ antichità in
Italia esistevano sport simili inoltrati dai
greci e romani, ma lʼinvenzione della pallavolo in forma moderna fu riconosciuta a
William Morgan nel 1918. Essa prese il no-
Lo sport, business
o aiuto salutare?
Si sa che nel mondo di oggi in qualsiasi
sport agonistico, ogni sportivo cerca di distinguersi dalla massa anche se con metodi
non leali come: fare uso di droghe, per vincere e crearsi una reputazione anche se
non acquisita lealmente. Lo sport è un fattore importante nella vita di ogni individuo
specialmente per noi ragazzi, adolescenti
che siamo ora in una fase di crescita che ci
accompagnerà per tutta la vita. Molti sport
come il nuoto non servono solo per migliorare lʼaspetto fisico, ma lʼesercizio di unʼattività sportiva aiuta anche in campo psicologico, infatti, lo sport può servire anche per
scaricare le tensioni accumulate durante la
giornata, inoltre con lo sport si possono fare
nuove conoscenze e stringere nuove amicizie. Ricordate, lo sport appartiene a tutti!
Daniele Di Menno Di Bucchianico IIB
me di Minonette che deriva da Minon cioè
Micio (un gioco che praticavano i nobili
due secoli prima). Fu però Alfred T. Halstead a cambiare nome in Volleyball. Due
anni dopo la pallavolo si praticava Brasile,
Argentina e Uruguay. Lo scopo del gioco è
di realizzare tanti punti facendo cadere la
palla nel campo avversario impedendo che
lʼ altra squadra faccia altrettanto. La partita è divisa in set i quali vengono vinti dalla
prima squadra che arriva a 25 punti. Al termine di ogni set vi sono tre minuti di pausa
e le squadre sono obbligate a cambiare
campo. Quando si arriva a 3 set la partita
è vinta. In caso di 2 set pari, se ne fa un altro però solo di 15 punti, questo viene chiamato tie-break. Le partite di pallavolo do-
vrebbero essere dirette da due arbitri,
quattro giudici e due segnapunti. Nel caso
ci siano due arbitri, il primo svolge le sue
funzioni su un seggiolone posto ad unʼestremità della rete, mentre il secondo a terra allʼ altra estremità. Parlando un poʼ della squadra femminile italiana, cʼ è da dire
che si è classificata prima nella coppa del
mondo in Giappone, che darà il pass per le
Olimpiadi a Pechino del 2008. Le italiane
non solo andranno alle Olimpiadi, ma sono
campionesse europee e mondiali.
Insomma lʼ Italia in questo sport è molto
forte. Speriamo di andare avanti così, per
noi vincere i mondiali di pallavolo sarà un
onore!!!
Chiara Sorrentini e Benedetta Di Mattia IIB
La danza
Care ragazze,
lo sapevate che la danza, prima ancora dellʼarte, è vita? Questo è il
senso del suo valore
culturale. Nelle più antiche civiltà essa rappresentava unʼesperienza
determinante nella vita
di gruppo. Lʼuomo primitivo esprimeva danzando ogni tipo di avvenimento: una nascita, una
morte, un matrimonio.
La danza è comunque
unʼattività che ha sempre un carattere rituale,
che nasce dalla vita in
tribù. Nella danza attuale ci sono vari generi ve
ne elenchiamo alcuni:
1) DANZA CLASSICA:
la madre della danza,
essa viene praticata con
le punte e il classico tu-
tù, ed è un insieme di
movimenti eseguiti con
dolcezza e eleganza, a
ritmo del tempo.
2) GINNASTICA RITMICA: disciplina sportiva
solo femminile praticata
con piccoli attrezzi e
con accompagnamento
musicale.
3)PATTINAGGIO ARTISTICO: sport praticato
mediante lʼimpiego dei
pattini da ghiaccio o a
rotelle su superfici
ghiacciate e piste.
4)HIP POP: movimento
nato negli Stati Uniti negli anni 1970-80, tra i
giovani di colore accompagnato dalla musica
rap.
5)BREAK DANCE: ballo
moderno caratterizzato
da movimenti a scatti
che richiedono notevoli
doti atletiche.
Tutti questi generi hanno in comune la passione di chi li pratica e non
solo contano anche gli
altri fattori come lʼamicizia. Io e la mia compagna volteggiando insieme sulle nostre piccole
punte di gesso per cinque anni, molte volte
credevamo di doverci
arrendere, però in fondo
sono proprio quei momenti a farti capire il vero senso dellʼamicizia;
contando una sullʼaltra,
superavamo i momenti
più difficili.
Non ci importava se la
professoressa ci diceva
“Voi potete arrivare un
gradino più in alto”, per
noi era importante e lo è
tuttora che stessimo insieme. Ci ricordiamo il
nostro primo balletto,
una coreografia con la
musica tratta dal LAGO
DEI CIGNI. Tutti e due
avevamo dato il massimo di noi stesse, tanto
che la professoressa ci
fece molti complimenti.
Da allora siamo grandi
amiche e scrivendo insieme questo articolo
abbiamo rivissuto quei
bei momenti e, a dir la
verità ci siamo emozionate. Ora capirete perché lo spirito dello sport
si basa non solo sulla
competizione ma sul rispetto reciproco, che
per noi è diventato AMICIZIA.
Valeria Moschetta e
Martina DʼUrbano IIB
Il calcio
Ciao, mi chiamo Ambra, ho 12 anni e il mio
sport preferito è il calcio. Mi piacciono anche la
pallavolo, il rugby, il nuoto e altri sport, ma il mio
preferito è il calcio. Mi piace da quando avevo 5
anni, quando per caso, ho provato a fare due tiri con mio padre, che allʼinizio era entusiasta,
ma poco a poco è diventato sempre più gelido
riguardo a questʼargomento. Tuttʼora non ho
perso la mia passione, anzi mi è aumentata a
dismisura, tanto che ho chiesto a miei genitori
di mandarmi a scuola calcio, ma loro me lʼhanno proibito.
Ho tentato di spiegare loro che per me il calcio
non è solo uno sport dove si prende a pedate il
pallone, ma che per me è un paese dove vado
volentieri, e dove trovo la nebbiolina delle docce, lʼolio canforato che usano i massaggiatori, la
bellissima musica dei tacchetti quando esce la
squadra, quel rumore sule piastrelle, che per
me, è il rumore dl calcio. E poi naturalmente le
farfalle nello stomaco prima di giocare la partita, lʼemozione di giocare guardati da centinaia e
centinaia di persone, il groppo alla gola che non
ti permette di dare il massimo di te, che ti frena,
che tʼimpedisce d mettere quella grinta che serve alla squadra di andare avanti, per fare gol e
per vincere. Ma finalmente, il tanto agognato,
sospirato e desiderato momento: il gol. Perdersi nella folla di tifosi che urlano il tuo nome, i
compagni addosso a te che festeggiano, che ti
danno pacche di congratulazione, un unico
grande boato: lo stadio. Metaforicamente per
me il calcio è una grande torta, ma io ne ho assaggiata solo un cucchiaino.
Ambra Zulli IIA
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La Redazione saluta le classi III
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La Redazione ringrazia il Dirigente Scolastico Prof. Renato Monteferrante, la Direttrice Amministrativa e tutti i docenti della
Scuola che hanno collaborato con il giornale “il Mondo in una Scuola” .
Un grazie particolare alla Redazione de “Il Centro” di Lanciano nella persona del Dott. Andrea Mori e la redazione di Pescara
per la squisita disponibilità e la generosa collaborazione.