Speciale - Dental Tribune International
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Hygiene Tribune The World’s Dental Hygiene Newspaper • Italian Edition Allegato n. 1 ADV dentaltribune-vertical-PRINT.pdf 1 20/06/2013 10:49:03 www.dental-tribune.com di Dental Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 - anno IX n. 7+8 Luglio+Agosto 2013 - anno VI n. 2 I sigillanti e l’effetto barriera L’effetto barriera dei sigillanti è opportuno per isolare i tessuti dentali dall’ambiente orale, interrompendo la catena batteri-carboidrati-terreno ricettivo, nei solchi e nelle fessure dei molari che non sono soggetti ad autodetersione e non permettono un’efficace controllo di placca batterica. pagina 20 C Deplaquing con un filo dotato di passafilo: esperienza clinica M Questo filo è stato lanciato in Australia nel luglio 2011 ed è stato inventato da una collega igienista dentale, Lise Slack, che ha circa trent’anni di esperienza nella parodontologia e nei mantenimenti protesici. Y CM MY pagina 23 CY CMY Indagine retrospettiva di follow-up K C. Mazza, G. Milito, D. Minervini Introduzione Le infezioni parodontali sono tra le malattie più diffuse nella specie umana, sono patologie complesse ad eziologia multifattoriale, il cui fattore necessario è la placca batterica1,2 . Per quanto riguarda l’inizio e la progressione delle parodontiti, attualmente vi è una inadeguata com- La vita comincia senza carie M. Roncati È noto che il cavo orale dei bambini alla nascita è sterile e che, successivamente, acquisisce dall’ambiente i microrganismi del sistema orale. I batteri sono una sicura causa della patologia cariosa. Per crescere senza carie è sufficiente ridurre/eliminare i batteri presenti nel cavo orale del nascituro. prensione dei fattori legati all’ospite e all’impatto che i fattori ambientali hanno su di essa. >> pagina 14 i ogg ile a D nib po dis utte le in t acie farm >> pagina 18 sulle malattie parodontali e sistemiche Trentadue giornalisti di settore (tra cui rappresentanti di prestigiose testate internazionali come Quintessence e Dental Tribune) prove- nienti da tutta Europa (Regno Unito, Germania, Svizzera, Spagna, Italia, Ungheria, Grecia, Romania, Francia) hanno preso parte alla conferenza stampa della Federazione Europea di Parodontologia sull’importanza della cura parodontale in rapporto alla diagnosi e al controllo delle malattie sistemiche come diabete e malattie cardiovascolari. >> pagina 12 Scovolini TePe – scelta di misure, setole e forma Gli scovolini TePe sono disponibili in 9 misure e due tipi di setole – per offrire una soluzione per ogni tipo di bocca. 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Il generale consenso sulle prove scientifiche raggiunto da 80 accademici hanno consentito di individuare un elenco di raccomandazioni oggetto della campagna di sensibilizzazione il cui obiettivo è modificare la percezione di responsabilità dei professionisti della salute. Le conclusioni del 9° workshop europeo sulle malattie parodontali e sistemiche Il 9° workshop europeo di Paro- dontologia, evento organizzato congiuntamente dalla Federazione Europea di Parodontologia e dall’americana Academy of Periodontology si è svolto a La Granja de San Ildefonso, Segovia, Spagna. I risultati del lavoro compiuto da tre principali gruppi creati per analizzare e rivedere la documentazione scientifica di base sui legami tra la malattia parodontale, le condizioni sistemiche e relative conclusioni, verranno pubblicati dal Journal of Clinical Periodontology. Le prime tre aree in esame sono il diabete, la malattia cardiovascolare e le complicanze in gravidanza. Relazioni approfondite su ogni area mettono in luce come la malattia parodontale rappresenti un aumento di rischio per alcune condizioni sistemiche. Le raccomandazioni per le future ricerche verranno accompagnate da dettagliate linee guida nella cura. La relazione del quarto gruppo di lavoro promette di suscitare particolare interesse, essendo focalizzata sulla presunta associazione tra le malattie parodontali con quella polmonare ostruttiva cronica, la polmonite, la patologia renale cronica, artrite reumatoide, il deficit cognitivo, l’obesità, la sindrome metabolica e il cancro. Presidenti dei gruppi di lavoro sono: ACVD - Maurizio S. Tonetti e Thomas E. Van Dyke; Diabete - Iain Chapple e Robert Genco; Mariano Sanz e Kenneth Kornman. Il manifesto EFP - Perio e la salute in generale È un invito ad agire in termini di prevenzione, diagnosi precoce e trattamento della parodontite, una prima dichiarazione formale dell’Odontoiatria internazionale che condensa anni di ricerca sui legami tra la malattia parodontale e le malattie sistemiche, un riconoscimento ufficiale di come la parodontite sia un problema serio di pubblica salute. Il manifesto invita tutti i professionisti dentali e di salute ad attivarsi nella prevenzione, nella diagnosi COME ORDINARE TUEOR SERVIZI Srl • Corso Sebastopoli, 225 • 10137 Torino Tel. 011 0463350 • Fax 011 0463304 • [email protected] www.tueorservizi.it O UT ND VE Diventa un professionista dell´ igiene dentale per lavorare nei migliori studi odontoiatriCI. IN O TT TU IL ! DO ON M Manuale professionale di igiene orale Imparando dall´ Esperienza L´autrice di questo manuale, la dott.ssa Antonella Tani, opera come igienista dentale da oltre 20 anni all´interno di un moderno poliambulatorio a stretto contatto con un team altamente specializzato formato da medici odontoiatri e da ricercatori di fama internazionale. Il successo di questo manuale, ha spinto la dott.ssa Antonella Tani a ripubblicare dopo anni di vendite una nuova versione del manuale, completamente aggiornata nei contenuti e nelle grafiche, con 900 foto cliniche e 200 tavole e schemi create con immagini 2D e 3D ad altissimo dettaglio per migliorare e potenziare l´apprendimento dei concetti e delle tecniche. SEZIONE 1 La prima sezione, “I Fondamenti”, espone tutti i concetti di base dell´Odontoiatria dal punto di vista dell´Igienista Dentale. SEZIONE 2 La seconda sezione, “Il Paziente Parodontopatico”, presenta i protocolli e le terapie differenti per il trattamento specifico del paziente affetto dalla Malattia Parodontale, dando suggerimenti utili e consigli pratici, sia dal punto di vista psicologico che pratico. PAGINE: 400 IMMAGINI: ILLUSTRAZIONI A COLORI FORMATO: 24,5 X 30,5 CM CD IN OMAGGIO TS_prodotti_2013_156x185.indd 18 SEZIONE 3 La terza sezione, “Il Paziente Cariorecettivo”, presenta i protocolli per il trattamento specifico del paziente affetto dalla Carie, dando suggerimenti utili e consigli pratici, sia dal punto di vista psicologico che pratico. precoce e nella cura efficace della malattia parodontale per tentare di contrastare gli effetti sulla salute orale, devastanti in generale, sia per l’individuo che per la società. La fi rma del Manifesto proveniente da un singolo cittadino, una società o un ente, da uno studio dentistico, una scuola o dalla comunità medica istituzionale, da giornalisti di settore o da studenti, consente di far parte di una comunità al- largata di professionisti ed esperti che vogliono un mutamento fondamentale nella percezione della responsabilità del professionista odontoiatrico. Si condivide infatti l’obiettivo di trarre beneficio dalla cura parodontale in funzione della salute dell’individuo e della società, una fi nalità non basata sul comune sentire, ma su un’analisi scientifica forte e coerente. Presentazione dei risultati Indagine multicentrica sulla ipersensibilità dentinale In occasione del 56° Congresso Amici di Brugg, il professore Antonio Carrassi ha presentato i risultati di un’indagine multicentrica sul tema dell’ipersensibilità dentinale, condotta tra il mese di marzo e aprile. In apertura del suo intervento ha introdotto la tematica, approfondendone cause e caratteristiche. In sintesi è possibile dire che: «L’ipersensibilità dentinale è un disturbo diffuso, caratterizzato dalla rapida comparsa di dolore dentario all’assunzione di bevande o cibi freddi. Un dolore di solito facilmente sopportabile e transitorio che può a volte diventare violento e particolarmente fastidioso». «Con questa indagine, – ha proseguito il professore Carassi – condotta attraverso la somministrazione di questionari anonimi in quattro sedi universitarie, abbiamo voluto verificare quale sia la diffusione di questa condizione in Italia». Queste le università coinvolte: Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Trieste (referente prof. Roberto Di Lenarda), La Sapienza Università di Roma (referente prof.ssa Antonella Polimeni), Università degli Studi di Napoli Federico II (referente prof. Sergio Matarasso). In relazione ai risultati ottenuti, il professor Carrassi ha concluso: «Abbiamo intervistato oltre mille persone e i risultati ottenuti, sono questi i primi dati in Italia, hanno fondamentalmente confermato le percentuali descritte in altre indagini condotte in Europa, in Nord America e in Cina. Il 52% dei soggetti intervistati ha dichiarato di soffrire di ipersensibilità dentinale e molto spesso, cioè nel 66% dei casi, avendone un serio fastidio». La versione completa dell’indagine condotta, con i risultati aggregati per campione, abitudini d’igiene orale e sensibilità dentale, è disponibile sul sito www.dental-tribune.com. SEZIONE 4 La quarta sezione, “Il Paziente con Impianti”, espone le diverse tecniche di igiene per il mantenimento specifico del paziente che si è sottoposto all´installazione di impianti, dando suggerimenti utili e consigli pratici, sia dal punto di vista psicologico che pratico. Dental LISTENING è una nuova iniziativa di Johnson & Johnson, che si pone come obiettivo quello di creare un canale di comunicazione e confronto tra l’azienda e i professionisti su alcune tematiche. Attualmente il focus dei sondaggi e delle inchieste messe in atto è l’Ipersensibilità Dentinale. 160,00 euro 01/07/13 12:12 Speciale 13 Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 Va “oltre l’igiene orale” il Congresso Aidi a Milano All’Hotel Melià di Milano è in programma, i prossimi 27-28 settembre, il XXIII Congresso nazionale dell’Associazione igienisti dentali italiani (Aidi) che reca il titolo “Oltre l’igiene orale”, sul quale relazioneranno speaker di levatura scientifica e professionale. Nei due giorni di incontri, i partecipanti potranno accedere a otto corsi interattivi a numero chiuso e a due sessioni plenarie accreditate. I crediti Ecm assegnati in tale occasione sono 17. Tra le altre manifestazioni legate al Congresso, il venerdì sera è in programma una festa Aidi per tutti i congressisti al Byblos, celebre locale notturno milanese. Per ulteriori informazioni, potete scrivere a: [email protected]. Niente dentista per i figli NUOVO Capita a otto genitori su dieci Winchester - Una nuova indagine condotta su oltre 3000 adulti nel Regno Unito ha trovato che quasi l’80% dei genitori inglesi ha portato i propri bambini dal dentista solamente una volta lungo il corso dell’anno. Sebbene la prima visita dentale sia consigliata già a partire dai 6 mesi di età, circa il 5% dei genitori ha aspettato fi no ai 5 anni. Come riportato dal sito www.dentistry.co.uk, soprattutto i genitori più giovani non portano regolarmente dal dentista i loro bambini piccoli. Il 75% dei partecipanti, di età sopra i 45 anni, con bambini ha detto che il dentista visita i loro figli ogni 6 mesi; stessa risposta, ma solo per il 47% dei genitori tra i 18 e i 34 anni. Nel complesso, il 10% ha dichiarato di non aver mai portato il proprio bambino dal dentista. La maggior parte di questi intervistati veniva dal Sud (15%), da Est (14%) e da Londra (11%). «Il potenziale impatto sulla salute orale di molti bambini in questo paese potrebbe essere enorme, non solo nel breve termine, ma con il rischio di portare a problemi di salute a lungo termine, come malattie gravi e, conseguentemente, inutili otturazioni ed estrazioni», ha detto il dottor Henry Clover, del Deputy Chief Dental Officer di Denplan, uno specialista dei piani di pagamento odontoiatrici. La British Dental Health Foundation raccomanda di portare i bambini dal dentista appena possibile, dopo aver messo il loro primo dente da latte e tutte le volte che il dentista lo consiglia. Attraverso visite periodiche, il bambino sarà abituato ai rumori, odori e all’ambiente circostante dello studio dentistico. Questo ridurrà la paura del dentista in futuro e ridurrà significativamente il rischio di malattie dentali. L’indagine è stata condotta da YouGov, un’agenzia di ricerche di mercato on line con sede a Londra, per conto di Denplan. Ideale per gli affezionati allo spazzolino manuale che vogliono mantenere la loro tradizionale tecnica di spazzolamento • Forma della testina familiare • Non richiede una particolare tecnica di spazzolamento • L’89% degli utilizzatori dello spazzolino manuale dice che userebbe TriZone al posto del loro solito spazzolino†1 in più di rimozione di placca*1 • 8 800 cambi di direzione al minuto danno un’eccellente rimozione di placca • Tripla Azione pulente con pulsazione, spazzolamento e setole • Punta mobile attiva LO SPAZZOLINO PIÙ ADATTO ALLE VARIE ESIGENZE Le testine roto-oscillanti, per chi è motivato ad avere il meglio in igiene orale TriZone, per chi preferisce mantenere la tradizionale tecnica di spazzolamento * rispetto a uno spazzolino manuale tradizionale †basato su 67 soggetti in due studi clinici Referenza: 1. Data on file, P&G attenzione continua per i pazienti, a casa come nel suo studio Dental Tribune International P12958 Parthenon Ad_ITA 210x297.indd 1 23/11/2012 16:12 WEB ARTICLE 14 Speciale WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 Indagine retrospettiva di follow-up a dieci anni dalla diagnosi e dal trattamento di parodontiti croniche e aggressive C. Mazza*, G. Milito**, D. Minervini*** *Laureata in Scienze delle Professioni sanitarie tecniche assistenziali - Direttore della Didattica professionale nel CLID della Seconda Università degli Studi di Napoli **Igienista dentale, libera professionista ***Odontoiatra - Seconda Università degli Studi di Napoli < pagina 11 Per questi motivi gli interventi terapeutici sono stati concentrati principalmente sui metodi per eliminare i batteri patogeni direttamente coinvolti nella distruzione del tessuto di supporto degli elementi dentari1. Il quadro clinico della malattia parodontale è il risultato di una continua interazione tra i patogeni della placca batterica e la risposta dell’ospite, mantenuto da un proporzionato ma delicato equilibrio che durante il processo di malattia si altera a sfavore dell’ospite3. In tutte le forme di malattia paradontale la causa è un’infezione batterica che comporta un processo infiammatorio del parodonto. Questa infiammazione, se non curata, in alcuni soggetti predisposti conduce ad una progressiva perdita più o meno rapida del supporto dentale4 . Gli stadi più avanzati della malattia parodontale sono caratterizzati da presenza di tasche parodontali, recessioni, mobilità e migrazione dei denti, perdita di supporto osseo, oltre che da variazione di colore e forma della gengiva, con presenza di sanguinamento5 (Fig. 1). La malattia parodontale, non è solo il risultato di un’interazione tra agente eziologico e risposta dell’ospite, bensì una patologia in cui l’esordio e la progressione possono essere influenzati da numerosi altri fattori di rischio che ne modificano il decorso6. I fattori di rischio per la malattia parodontale sono distinti in variabili ed invariabili, questi ultimi propri all’individuo, su cui non è possibile agire direttamente, rappresen- ti, in terapia parodontale di supporto, e non collaboranti. Si è cercato di rilevare la frequenza delle fasi di attività e di quiescenza della patologia tenendo presente che, nonostante i numerosi studi condotti ed ancora in itinere, ci si può imbattere in alcune forme di parodontite che resistono ai trattamenti parodontali e altre che vanno incontro ad arresto della progressione spontanea, anche in assenza di terapia. Fig. 1 - Malattia parodontale. tati da età, sesso, predisposizione genetica, razza, sindromi e diabete mellito, quest’ultimo rappresenta il fattore di rischio scientificamente più accreditato. Quelli variabili sono per lo più ambientali o comportamentali, su cui è possibile agire direttamente per prevenire la malattia e sono rappresentati da fumo, stress psicologici, obesità e condizione socio-economica7. L’obiettivo della terapia parodontale è quello di mantenere il più a lungo possibile i denti naturali in una condizione di salute, di funzione, senza sintomatologia algica e con un’estetica accettabile8. Fondamentale è stabilire il corretto controllo delle reinfezioni. Il successo a lungo termine del trattamento dipende dalle misure di prevenzione adottate, dagli sforzi fatti dal paziente per mantenere un elevato livello di controllo della placca unitamente alle visite periodiche di monitoraggio e igiene professionale di supporto che sono parte integrante della terapia parodontale9. Ormai molti studi hanno dimostrato che la capacità di riacutizzazione della malattia è fortemente legata a fattori genetici e comportamentali dell’ospite, per cui la terapia standard per pazienti con parodontite comprende istruzione e motivazione all’igiene orale personalizzate, terapia iniziale causale non chirurgica, talvolta integrata con procedure chirurgiche. Non esistendo, attualmente, una cura definitiva per la malattia parodontale, sia per l’incapacità di prevedere la progressione della malattia, sia per la sua multifattorialità, si è giunti alla conclusione che la terapia parodontale di supporto regolare, con il controllo delle recidive integrate con costante e scrupolosa igiene domiciliare, siano assolutamente necessarie e possano essere considerati come l’unico vero standard di terapia10. La TPS, Terapia Parodontale di Supporto, nella migliore delle ipotesi, sarebbe in grado di mantenere stabili i livelli di supporto parodontale per molto tempo11. Il presente lavoro ha come obiettivo quello di osservare l’andamento della malattia parodontale nel corso di dieci anni, dalla diagnosi e dal trattamento, in pazienti collaboran- Fig. 2 - Confronto indici di placca rilevati nel 2002 e nel 2012 dei 5 pazienti in TPS regolare. Materiali e metodi La raccolta dei dati riguardanti i pazienti è stata svolta negli archivi del Dipartimento Assistenziale Integrato di Odontoiatria. Sono state esaminate 397 cartelle cliniche, relative alle patologie parodontali diagnosticate e trattate nel 2002 presso il reparto di Parodontologia della Clinica Odontoiatrica della Seconda Università degli Studi di Napoli. Dalle 397 raccolte, 273 cartelle rientravano nei criteri di inclusione dello studio, cioè pazienti in cui erano state diagnosticate e trattate parodontite cronica o parodontite aggressiva, di cui era presente in cartella l’esame ortopantomografico, mentre le restanti 124 cartelle non rispondevano ai criteri. I dati raccolti sono stati raggruppati mediante un foglio di calcolo Microsoft Excel, comprendente le seguenti informazioni: cognome e nome del paziente, età, data di apertura della cartella clinica, recapito telefonico, diagnosi, presenza di esame ortopantomografico, presenza di patologia diabetica, indice di placca (IP), indice di gengivite (IG), trattamento parodontale effettua- to, presenza di protesi fissa e/o mobile, documentazione fotografica, presenza di patologie sistemiche, informazioni aggiuntive come abitudine al fumo, e altro. Tutti i dati sono stati raccolti e trattati secondo il D.Lgs. 196/2003, nel rispetto della legge sulla Privacy, da un unico operatore. Dopo la raccolta nel database, i 273 pazienti inclusi nello studio sono stati contattati telefonicamente ed invitati a recarsi presso il reparto di Parodontologia della Clinica Odontoiatrica, per essere visitati e per raccogliere i dati necessari al confronto con i dati raccolti nei dieci anni precedenti. Dei 273 pazienti contattati, solo quaranta hanno accettato di essere visitati e si sono recati presso il reparto di Parodontologia della Clinica Odontoiatrica per essere sottoposti a visita clinica e raccolta dei parametri diagnostici, con compilazione della cartella parodontale. Di tutti i pazienti contattati era disponibile l’esame ortopantomografico effettuato al momento della prima visita, avvenuta dieci anni prima. A tutti è stato richiesto di effettuare un esame radiografico per compararlo con quello precedente. L’incontro con il paziente si è svolto con una visita effettuata dall’odontoiatra, che ha provveduto ad aggiornare l’anamnesi generale; ha chiesto al paziente se, nel corso dei dieci anni in cui non si era recato presso la struttura del Policlinico avesse provveduto ad eseguire regolare terapia parodontale di supporto e, in caso affermativo, con quale frequenza. Fig. 3 - Confronto indici gengivali rilevati nel 2002 e nel 2012 dei 5 pazienti in TPS regolare. > pagina 15 Speciale 15 Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 << pagina 14 L’odontoiatra, ha poi effettuato la visita specialistica servendosi di uno specchietto, specillo, pinzetta e sonda parodontale; ha confrontato l’ortopantomografia fornita dal paziente con la precedente disponibile in cartella. Questa fase si è svolta in presenza dell’igienista dentale, a cui successivamente è stato affidato il paziente per eseguire il sondaggio parodontale completo e registrare tutti i parametri diagnostici. Fig. 4 - Confronto della profondità di sondaggio rilevata nel 2002 e nel 2012 dei 5 pazienti in TPS regolare. Fig. 5 - Confronto dei denti mancanti nel 2002 e nel 2012 dei 9 pazienti in TPS non regolare. I dati riportati nella cartella parodontale sono stati confrontati con quelli della visita avvenuta dieci anni prima. In tal modo è stato possibile riscontrare peggioramenti o stabilità della malattia parodontale. L’igienista dentale ha provveduto alla registrazione dei parametri diagnostici. I dati rilevati sono stati: indice di placca (IP) di Silness e Löe, indice gengivale (IG) di Löe e Silness, presenza di eventuale materiale purulento, profondità di sondaggio, recessioni vestibolari e linguo-palatali, perdita di attacco clinico (CAL), mobilità dentale mediante l’indice di Miller, presenza di lesioni delle forcazioni, elementi dentali persi, presenza di protesi fisse o mobili su denti naturali o impianti. L’igienista dentale si è servito di uno specchietto e di una sonda parodontale PCP 15-UNC e di una pinzetta per rilevare l’eventuale mobilità degli elementi dentali. Tutti i pazienti sono stati visitati e trattati da un unico operatore. Per ridurre il margine di errore nel sondaggio è stata effettuata una calibratura dell’operatore, che ha previsto una esercitazione di sondaggio parodontale su dieci colleghi, ripetuto a distanza di 72 ore per verificarne la riproducibilità. I due sondaggi sono risultati sovrapponibili. Finita l’indagine parodontale, l’igienista dentale si è preoccupato di approfondire il tema dell’utilità della terapia parodontale di supporto, è seguito un colloquio volto al “rinforzo motivazionale”, e se necessario, a Fig. 6 - Confronto della profondità di sondaggio rilevata nel 2002 e nel 2012 dei 9 pazienti in TPS non regolare. una vera e propria motivazione del paziente alla cura di denti e gengive, fornendo inoltre, attraverso l’utilizzo di un modello dimostrativo del cavo orale, istruzioni corrette sul modo di spazzolare i denti e utilizzare presidi aggiuntivi in maniera personalizzata. Una volta terminate tutte le visite è stato creato un documento Microsoft Word su cui sono stati registrati i parametri raccolti per ogni singolo paziente in base ai dati richiesti dal lavoro in oggetto. Il foglio contiene due riquadri: in uno sono stati trascritti i dati relativi al primo esame parodontale eseguito dieci anni prima, nel secondo i dati relativi al secondo esame parodontale, relativo alla ricerca in oggetto, per poter effettuare il confronto e le conclusioni. Risultati Nei quaranta pazienti che hanno accettato di sottoporsi a visita, tutti i parametri rilevati sono stati confrontati e raccolti in tabelle e grafici illustrativi. Dei pazienti esaminati trentanove sono risultati affetti da parodontite cronica e uno da parodontite aggressiva. Uno ha un’età compresa tra i 40 e 50 anni, tredici tra i 51 e i 60 anni, tredici tra i 61 e i 70 anni; dodici tra i 71 e 80 anni, e uno tra gli 81 e i 90 anni. Alla domanda se avessero seguito regolare terapia parodontale di supporto, intendendo per “regolare” un intervallo di massimo quattro mesi tra un appuntamento e l’altro, nel corso dei dieci anni, cinque hanno risposto affermativamente e trentacinque negativamente. Dei trentacinque pazienti che non hanno effettuato terapia parodontale regolare, nove hanno dichiarato di aver effettuato igiene professionale una o due volte l’anno, dieci di averla fatta molto sporadicamente e sedici di non aver mai fatto nessuna terapia, dopo la fine della terapia causale effettuata presso il reparto di Parodontologia della Clinica Odontoiatrica. Del gruppo dei cinque pazienti che hanno effettuato regolare terapia parodontale di supporto e del gruppo dei nove pazienti che hanno effettuato una o due sedute di igiene orale l’anno, sono stati messi a confronto i parametri della prima e della seconda visita per ogni singolo paziente. Per il gruppo dei rimanenti ventisei pazienti i dati sono stati raggruppati e trasformati in percentuali. Tutti i risultati sono stati illustrati con grafici rappresentativi. Si è osservata, nei cinque pazienti che hanno eseguito regolare TPS, confrontando i grafici ottenuti dai dati delle visite del 2002 e del 2012, una diminuzione dell’indice di placca di quattro pazienti su cinque (Fig. 2) e dell’indice gengivale di tre pazienti su cinque (Fig. 3). La profondità di sondaggio registrata in questi pazienti ha valori molto simili a quelli riportati dieci anni prima (Fig. 4). Un altro dato da riferire è la perdita degli elementi dentali, che nel caso di due dei cinque pazienti è risultata particolarmente evidente, sebbene si trattasse di denti già compromessi dalla malattia nel 2002. Si è osservato invece, nel gruppo dei nove pazienti in TPS non regolare, una situazione quasi stazionaria sia dell’indice di placca, sia dell’indice gengivale eccetto per un paziente in cui la situazione è lievemente migliorata. Il numero dei denti mancanti è aumentato in sei pazienti su nove, come illustrato nel grafico (Fig. 5). La profondità di sondaggio ha subito variazioni, in qualche caso anche positive, sebbene bisogna tener presenti i denti persi che verosimilmente potrebbero essere stati quelli maggiormente compromessi (Fig. 6). Si è osservato nel gruppo dei ventisei pazienti che non hanno mai effettuato nessun trattamento dopo la terapia causale, un aumento sia dell’indice di placca, sia gengivale. È stato registrato un aumento della profondità di sondaggio, come evidenziato dal corrispondente grafico, e anche della perdita di attacco clinico (Figg. 7, 8). Un altro dato significativo di questo gruppo lo si osserva dal grafico che riporta il numero di denti persi durante i dieci anni. Le torri in blu indicano i denti mancanti nel 2002, la linea in arancio i denti mancanti nel 2012 (Fig. 9). Fig. 7 - Percentuali della profondità di sondaggio dei 26 pazienti che non hanno eseguito TPS. Fig. 8 - Percentuali della perdita di attacco clinico dei 26 pazienti che non hanno eseguito TPS. Discussione Alla base del nostro studio vi è la difficoltà che comporta uno studio retrospettivo. L’operatore, infatti, si trova a raccogliere e a confrontare i propri dati con altri rilevati in precedenza senza conoscerne l’attendibilità ed accettandoli così come riportati. Analizzando il confronto dei dati, si può evincere come i pazienti del gruppo che non hanno condotto una regolare TPS, non abbiano avuto miglioramenti rilevanti. Nella fase finale dell’incontro, ovvero il colloquio motivazionale con l’igienista dentale, questi pazienti hanno dimostrato di non avere una buona conoscenza delle principali cause di infiammazione e progressione della malattia e di non essere molto diligenti nell’igiene orale, è stato, infatti, necessario condurre un colloquio motivazionale volto a chiarire non solo le cause della malattia ma anche le tecniche di spazzolamento e l’utilizzo di altri presidi utili alla pulizia degli spazi interdentali quali filo e scovolini. Per l’ultimo gruppo, l’analisi dei risultati ha evidenziato un peggioramento di tutti i parametri. Inoltre, tutti i pazienti hanno dimostrato di non avere quasi alcuna conoscenza delle principali cause di infiammazione e progressione della malattia, e nessuna particolare cura nell’igiene orale, dichiarando di non far uso di nessun presidio extra allo spazzolino. Dei pazienti che sporadicamente si sono recati in uno studio odontoiatrico, la maggioranza ha dichiarato di averlo fatto a causa di dolori e fastidi alle gengive o per problemi relativi a particolari denti. Con i pazienti di questo gruppo è stato assolutamente necessario condurre un colloquio motivazionale volto a chiarire le cause della malattia, ad illustrare tecniche di spazzolamento e utilizzo di altri presidi utili alla pulizia degli spazi interdentali quali filo e scovolini, nei casi in cui si è evidenziata maggiore infiammazione si è consigliato l’utilizzo di un collutorio. >> pagina 16 16 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 << pagina 15 In seguito al colloquio, tredici di questi pazienti hanno scelto di essere trattati dall’igienista dentale che ha condotto questa ricerca presso il reparto di Parodontologia della Clinica Odontoiatrica. Conclusioni Al termine di questo lavoro, dalla comparazione dei dati dei quaranta pazienti coinvolti nell’indagine, si evince che la terapia parodontale di supporto, nei cinque pazienti che l’hanno effettuata con regolarità, i parametri registrati sono risultati migliori rispetto sia ai nove pazienti che l’hanno seguita con minore assiduità e soprattutto rispetto ai ventisei che non l’hanno seguita affatto. Nei cinque pazienti la presenza di placca e il grado di infiammazione tissutale è risultato minore, cosi come lo stato di salute dei tessuti duri migliore, poiché la terapia parodontale di supporto se ben condotta, grazie a visite di controllo periodiche, permette di intercettare eventuali problemi che possono interessare tessuti diversi da quelli parodontali. Dal confronto dei dati, è quindi emerso che la terapia parodontale di supporto, nei casi in cui è avvenuta costantemente e correttamente dopo la terapia causale, ha condotto al raggiungimento di livelli di igiene orale più vicini allo stato di Fig. 9 - Confronto dei denti mancanti nel 2002 e nel 2012 dei 26 pazienti che non hanno eseguito TPS. salute. Il numero di pazienti visitati in questo lavoro purtroppo non è sufficiente per confermare la tesi che la progressione della malattia parodontale sia più lenta o nulla nei pazienti sottoposti a regolare terapia di supporto. Allo stesso modo non può essere trascurato il dato che per alcuni parametri, quali indici di placca e sanguinamento, i risultati siano migliorati rispetto alla prima visita, e che soprattutto la consapevolezza da parte di questi pazienti, riguardo i fattori scatenanti la malattia parodontale e la necessità di una buona igiene orale domiciliare, sia maggiore rispetto a coloro che non hanno seguito terapia di supporto parodontale. Pertanto si renderanno necessari ulteriori approfondimenti con un campione più cospicuo, prima di poter affermare che la malattia progredisca indipendentemente dall’attuazione di un serio programma di mantenimento. È doveroso, inoltre, spendere sempre maggiori risorse sulla prevenzione, in conformità con quanto messo in evidenza dall’Organizzazione Mondiale della Salute. bibliografia 1. Hasturk H., Kantarci A., Van Dyke T.E., Paradigm Shift in the Pharmacological management of Periodontal Disease. Kinane Df, Mombelli A (eds.): Periodontal Desease. Front Oral Biol. Basel, Karger, 2012, vol 15, pp. 160-176. 2. Vogel G., Cattabriga M., Pini Prato G.P. Parodontologia clinica. Quintessenza edizioni 2012; Cap.3-5-20; pagg. 74, 93-95;134; 731,736. 3. Seneviratne CJ., Zhang CF., Samaranayake LP. Dental plaque biofilm in oral health and disease. Chin J Dent Res. 2011; 14 (2): 87-94. 4. Laine ML., Crielaard W., Loos BG. Genetic susceptibility to periodontitis. Periodontology 2000, vol. 58, 2012, 37-68. 5. Lindhe J., Karring T., Lang N.P. Editors. Parodontologia clinica e odontoiatria implatare. Quarta edizione Edi Ermes 2006; Cap 18; pag. 147. 6. Heaton B., Dietrich T. Casual theory and the etiology of periodontal diseases. Periodontology 2000, Vol. 58, 2012, 26-36. 7. Baljoon M. Tabacco smoking and vertical periodontal bone loss. Swed Dent J. Suppl. 2005;(174): 1-62. 8. Pretzl B., Wiedemann D., Cosgarea R., Kaltschmitt J., Kim T.-S., Staehle H.-J., Eickholz P. 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Schianchi http://www.dental-tribune.com/articles/specialities/endodontics/ La notte degli Awards all’Hotel Principe di Piemonte il 13.12.2013 Speciale 17 Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 Philips Philips Sonicare DiamondClean Sonicare DiamondClean incorpora la tecnologia brevettata Philips per produrre un’azione igienizzante efficace e dinamica. È più delicata su denti e gengive rispetto ad uno spazzolino manuale e contribuisce a preservare la salute orale. Grazie a 31 mila movimenti al minuto, Philips Sonicare trasforma il dentifricio in un fluido ricco di ossigeno e lo spinge tra dente e dente e lungo il bordo gengivale dove la placca batterica prolifera. DiamondClean rimuove fino al 100% della placca anche nelle zone difficili da raggiungere, migliora la salute delle gengive già in due settimane1 e rende i denti più bianchi in una settimana2; la sua tecnologia delicata aiuta davvero a proteggere da irritazioni e recessioni gengivali riducendo la sensibilità. La sensazione di pulizia e freschezza derivante dall’uso di Sonicare DiamondClean è favorita da 5 impostazioni di spazzolamento che permettono di scegliere il programma più adatto alle proprie esigenze e alla raccomandazione del professionista del dentale di fiducia. – Clean – impostazione standard per una pulizia completa della bocca; – White – rimuove le macchie e rende i denti più bianchi; – Polish – lucida i denti e ne esalta la naturale brillantezza; – Gum Care – stimola e massaggia delicatamente le gengive; – Sensitive – impostazione ultra delicata per denti sensibili. DiamondClean ha in dotazione un bicchiere porta spazzolino con funzione di base di ricarica ad induzione che permette di ricaricarlo quando non è in uso. Inoltre è un compagno ideale per chi viaggia. La rivoluzionaria custodia a carica usb può essere collegata al computer evitando di portare con sé spine e adattatori. Una carica completa consente un utilizzo di tre settimane. Le setole della testina di Sonicare DiamondClean hanno un nuovo taglio a diamante con il 44% di setole in più rispetto ad una testina standard ProResults Philips per una maggiore rimozione della placca e denti più bianchi1. La testina è disponibile in due formati: standard e mini indicata per i pazienti ortodontici e le persone con la bocca piccola. note 1. Plaque removal efficacy of two novel Philips Sonicare DiamondClean brush heads, Putt M, Milleman J, DeLaurenti M, Schmitt P. Data on file, 2010. 2. Evaluation of stain removal by Philips Sonicare DiamondClean power toothbrush and manual toothbrushes, Colgan P, DeLaurenti M, Johnson M, Jenkins W, Strate J. Data on file, 2010. Rimuove la placca fino a 5 volte in più rispetto a uno spazzolino manuale1 Nuovo Philips Sonicare DiamondClean con tecnologia sonica brevettata Prova Sonicare e senti la differenza. Con 31.000 movimenti al minuto crea un’azione fluido dinamica che, in modo delicato ed efficace, spinge i fluidi tra gli spazi interdentali e sul bordo gengivale lasciando in bocca una sensazione di pulito mai provata prima. La sua azione pulente migliora la salute delle gengive già in due settimane1. Inoltre, rende i denti più bianchi in tre settimane2 . Per maggiori informazioni: www.philips.it/Sonicare Philips www.philips.it/sonicare Olivia Marchisio Philips Consumer Lifestyle Italy Tel.: +39.039 203 6831 [email protected] 1. Milleman J, Putt M, DeLaurenti M, Souza S, Jenkins W. Comparison of gingivitis reduction and plaque removal by Sonicare DiamondClean and a manual toothbrush. Data on file, 2011. 2. Colgan P, DeLaurenti M, Johnson M, Jenkins W, Strate J. Evaluation of stain removal by Philips Sonicare DiamondClean power toothbrush and manual toothbrushes. Data on file, 2010. Distributore per il canale professionale - email: info @simitdental.it - sito web: www.simitdental.it 00045_Philips Sonicare _white_A4_v2.indd 1 25/02/13 09.31 WEB ARTICLE 18 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Se la vita comincia senza carie, si può crescere sempre… senza! M. Roncati, prof. a c . Corso di Laurea in Igiene Dentale dell’Università Politecnica delle Marche (Ancona), Docente Titolare del modulo didattico “Follow-up ed igiene professionale post protesica” al master universitario di Protesi ed Implantoprotesi con tecnologie avanzate, Università degli Studi di Bologna. < pagina 11 Il Ministero della Salute ha recepito le indicazioni internazionali dell’OMS. Ha quindi emanato le “Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva”, pubblicate nel 2008 e scaricabili facilmente dal sito del Ministero della Salute.1 Nella Raccomandazione 1 si legge quanto segue: «La carie dentale, nonostante tutto, ha un’incidenza ancora molto elevata in Italia; pertanto, si suggerisce di mettere in atto, in tutta la popolazione, indipendentemente dall’età, ogni presidio per prevenirla». La Raccomandazione 2 recita: «L’igiene orale per i bambini da 0 a 3 anni deve essere demandata ai genitori. Prima della eruzione dei denti, dopo la poppata, si devono pulire le gengive con una garzina umida». Dall’eruzione del primo dente deciduo, i denti vanno accuratamente puliti con garza (Fig. 1). L’utilizzo dello spazzolino va iniziato il prima possibile per far prendere confidenza al bambino con lo stesso. Grado dell’evidenza - Forza delle raccomandazioni Il grado dell’evidenza e la forza delle raccomandazioni sono stati classificati secondo le indicazioni del Piano nazionale linee guida. – Grado dell’evidenza I: evidenza basata sulla metanalisi di studi randomizzati controllati; – II: evidenza basata su almeno uno studio randomizzato controllato; – III: evidenza basata su almeno uno studio controllato non randomizzato; – IV: evidenza basata su almeno uno studio sperimentale non controllato; – V: evidenza basata su studi descrittivi non sperimentali (inclusi gli studi comparativi); – VI: evidenza basata sul forte consenso e/o sull’esperienza clinica degli esperti. La forza delle raccomandazioni è stata in seguito così classificata: – Forza della raccomandazione A: l’esecuzione di quella particolare procedura o test diagnostico è fortemente raccomandata. Indica una particolare raccomandazione sostenuta da prove scientifiche di buona qualità, anche se non necessariamente di tipo I o II; – B: si nutrono dei dubbi sul fatto che quella particolare procedura o intervento debba sempre essere raccomandata, ma si ritiene che la sua esecuzione debba essere attentamente considerata; – C: esiste una sostanziale incertezza a favore o contro la raccomandazione di eseguire la procedura Fig. 1 o l’intervento; – D: l’esecuzione della procedura non è raccomandata; – E: si sconsiglia fortemente l’esecuzione della procedura. Da notare, dunque, come tale tipo di raccomandazione si associ al massimo grado di evidenza scientifica, e quindi si sollecita l’utilizzo di una garza per detergere anche le mucose del neonato. Sempre nelle linee guida a cura del Ministero della Salute, si suggerisce inoltre: «È buona norma eseguire le manovre di igiene delle gengive e di spazzolamento tenendo il bambino sdraiato, prima o dopo il cambio del pannolino, ma soprattutto prima di farlo coricare». La carie dentale è una malattia infettiva reversibile e soprattutto assolutamente prevenibile, eppure continua ad essere la singola malattia cronica più comune dell’infanzia. Rappresenta ancora oggi una delle patologie più diffuse nella popolazione generale2-6 e in età pediatrica7-12. Negli ultimi decenni, nei paesi industrializzati si è registrata una riduzione della prevalenza della patologia, in particolare nei soggetti tra i 6 e i 19 anni di età; viceversa si è riscontrato un aumento del 15,2% della malattia tra i bambini più piccoli (2-5 anni).7 Recenti indagini epidemiologiche condotte in Italia, hanno evidenziato come il problema carie sia ancora pressante nei bambini italiani: è emersa, infatti, una prevalenza di circa il 22% di patologia a 4 anni e di circa il 44% a 12 anni1,,7,10. In Italia, la quasi totale assenza sul territorio di servizi odontoiatrici di comunità rende ancora più difficile l’attuazione di programmi di prevenzione puntuali ed efficaci. Nonostante il diffuso utilizzo di dentifrici al fluoro, la prevalenza di lesioni cariose tra gli adolescenti di Milano rimane ancora elevata (59%), con un rischio relativo quattro volte superiore rispetto ai soggetti con un livello socio-economico alto10. L’elevata prevalenza della patologia cariosa nella Fig. 2 popolazione infantile italiana recentemente rilevata9, ci porta a valutare l’intera popolazione come potenzialmente a rischio di carie, e pertanto bisognosa di interventi preventivi di tipo estensivo.5,13-14 I denti decidui si cariano più facilmente perché: 1. lo smalto impiega più tempo a formarsi e si demineralizza più facilmente; 2. i denti non vengono lavati correttamente; 3. l’alimentazione è ricca di zuccheri, l’assunzione di saccarosio contribuisce a elevare il rischio di carie, come anche l’uso prolungato del biberon contenente sostanze zuccherate, specie se assunte nelle ore notturne9, oltre a un consumo frequente di snack cariogeni1. Come sottolineato all’inizio di questo articolo, il cavo orale dei bambini alla nascita è sterile; la contaminazione batterica avviene entro le prime ore di vita e la microflora orale aumenta nel tempo, derivando dall’ambiente che circonda il neonato. È stato comprovato che i ceppi batterici rinvenuti nella saliva dei bambini sono gli stessi riscontrati nella saliva delle loro madri. Si è concluso che la principale fonte di infezione nei bambini è la saliva materna. Esiste, quindi, una correlazione tra le condizioni di igiene e di salute orale delle madri e lo sviluppo di carie dentali nei propri figli15. È stato ampiamente dimostrato che tanto più massiva e precoce è la colonizzazione del cavo orale del bambino da parte di microrganismi cariogeni, tanto maggiori saranno le probabilità di sviluppo di carie nella dentatura decidua.1 Se si imparasse a spazzolare in modo corretto i denti fin dall’infanzia si potrebbero prevenire sia carie che infezioni alle gengive, e conservare così i propri denti sani per tutta la vita, riducendo significativamente la necessità di assistenza sanitaria. «Ah se mi avessero insegnato a scuo- la a spazzolare i denti… ora non avrei i problemi di cui soffro!». Questo è un commento alquanto frequente, che molti pazienti esprimono quando si accorgono della gravità della propria situazione orale, soprattutto nell’apprendere che la patologia placca-indotta poteva essere curata, se intercettata precocemente, o ancora meglio evitata in virtù di un corretto comportamento preventivo. In altre parole, la cura migliore è la prevenzione. Prevenzione significa prima di tutto saper eliminare i batteri dalla propria bocca in modo efficace, costante e non traumatico, cioè saperli detergere correttamente. La strategia più semplice e vincente è quella di eliminare i batteri della placca microbica: senza batteri, infatti, non c’è patologia. Saper pulire i propri denti in modo efficace fin da bambini consente appunto di mantenere un sorriso sano, funzionale ed estetico per tutta la vita. Invece, molti imparano la tecnica giusta di spazzolamento in età adulta, perché hanno finalmente incontrato un dentista e/o un igienista che, oltre a curare le patologie orali, educa il soggetto in cura, insegnandogli una corretta igiene domiciliare. La prevenzione primaria per la fascia di età 2-5 anni, in cui la pre- Figg. 3a-d valenza di carie è in aumento, può e deve essere svolta innanzitutto dalla mamma, poi anche da papà, nonni, caregiver, insegnanti di asilo nido, pediatri, infermieri dei reparti di maternità e/o neonatali, odontoiatri, igienisti dentali. Non è mai troppo presto per iniziare a detergere le mucose di un bambino (anche appena nato). Frequentemente, però, questa importante informazione non viene divulgata alle future mamme o alle neomamme. Una comune garza pulita, non necessariamente sterile, infatti, è un mezzo molto semplice, ma estremamente efficace, per rimuovere batteri dalla bocca di un neonato. Non risulta traumatica, anche se passata sulle mucose di un bimbo in tenera età, che ancora non ha gli elementi decidui (Fig. 2). Si utilizza una garza pulita aperta, al centro della quale si mette l’indice della mano, per poi avvolgerla completamente, fasciando il dito (Figg. 3a-d). La garza può essere inumidita con soluzione fisiologica oppure anche semplicemente con acqua di rete. Si riesce così a ridurre il numero dei batteri in modo delicato ed efficace, e soprattutto si tutela la salute orale del bimbo. Si passa la garza sulle mucose e/o su tutti i denti, con un movimento che va dal rosa della gengiva al bianco del dente, cioè con una rullata, analogamente a come si usa lo spazzolino (Figg. 1, 4, 5). Se si imparasse a curare in modo corretto i propri denti fin dall’infanzia, si potrebbero prevenire sia carie sia infezioni alle gengive, conservandoli così in salute per tutta la vita, riducendo in maniera significativa la necessità di ricorrere a trattamenti sanitari. Esistono evidenze scientifiche che dimostrano che una congrua educazione all’igiene orale previene nel bambino carie e infiammazioni alle gengive e favorisce una dentizione sana nel futuro adulto.16-19 > pagina 19 Speciale 19 Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 << pagina 18 Pagina dental Tribune ottobre 2013_Layout 1 19/06/13 13.42 Pagina 1 Fig. 4 Fig. 5 La gengivite è una patologia infiammatoria dei tessuti molli di sostegno dei denti che ha un’eziologia multifattoriale essenzialmente batterica, influenzata da tre cofattori principali: suscettibilità dell’ospite, fattori ambientali e comportamentali1,19. Anche per la gengivite, così come per la carie, i batteri sono i veri “colpevoli” della patologia. Quindi, basta eliminare i batteri della placca microbica per guarire dalla gengivite.1,20-21 Compili il coupon e lo spedisca a: Micerium S.p.A. Via Marconi, 83 - 16036 Avegno (GE) o per fax al numero: 0185 7887 970 ❑ Autorizzo l’uso dei miei dati per le spedizioni dipubblicazioni tecniche e mailing ai sensi del D. Lgs.196/03 sul trattamento dei dati personali. Per ulteriori informazioni Tel. 0185 7887 870 [email protected] • www.enacare.it are ® oral c Dr ....................................................................................................................Tel. ............................................................. Via ............................................................................Cap..............................Città ............................................................... e-mail:............................................................................................ Data e Firma.................................................................. Chiunque può guarire dalla gengivite, prima che si aggravi in malattia parodontale, semplicemente eseguendo manovre corrette di igiene orale quotidiana.1,20-21 bibliografia 1. Strohmenger, L. Cagetti, M.G. Campus G., Rosmarini M., De Carli A., Gatti M., Levrini L., et al., Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali 9 Jan;21(1):1-10. 2. Hugoson A, Koch G, Göthberg C, Helkimo AN, Lundin SA, Norderyd O, Sjödin B, Sondell K. Oral health of individuals aged 3-80 years in Jonkoping, Sweden during 30 years (19732003). II. Review of clinical and radiographic findings. Swed Dent J. 2005; 29: 139-55. 3. Marthaler TM. Changes in dental caries 19532003. Caries Res. 2004; 38: 173-81. 4. Nunn JH. The burden of oral ill health for children. Arch Dis Child. 2006; 91: 251-3. 5. Campus G, Lumbau A, Sanna AM, Solinas G, Lugliè P, Castiglia P. 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Campus G.,Cagetti MG,Sacco G,Strohmenger L, Petersen , Caries prevalence and need for dental care in 13-18-year-olds in the Municipality of Milan, Italy; Community Dent Health, 2008, Dec. 25 (4), 237-42. 11. Anerud A, Löe H, Boysen H, Smith M. The natural history of periodontal disease in man. Changes in gingival health and oral hygiene before 40 years of age. J Periodontal Res. 1979 Nov; 14(6):526-40. 12. Cleaton-Jones P, Fatti P, Bönecker M. Dental caries trends in 5- to 6-year-old and 11- to 13-year-old children in three UNICEF designated regions-Sub Saharan Africa, Middle East and North Africa, Latin America and Caribbean: 1970-2004. Int Dent J. 2006; 56: 294-300. 13. Senna A, Campus G, Gagliani M, Strohmenger L. Social economical influence on caries experience and CPITN values among a group of Italian callup soldiers and cadets. Oral Health Prev Dent 2005; 3: 39-46. 14. Källestål C, Stenlund H. 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Nardi, RUC, Dipartimento di Scienze odontoiatriche e maxillofacciali, Sapienza Università di Roma Introduzione L’effetto barriera dei sigillanti è opportuno per isolare i tessuti dentali dall’ambiente orale, interrompendo la catena batteri-carboidrati-terreno ricettivo, agente eziologico della carie, nei solchi e nelle fessure dei molari che, per la loro conformazione anatomica, non sono soggetti ad autodetersione e non permettono un’efficace controllo di placca batterica. Case report Si presenta alla nostra attenzione una paziente di anni 45, non fumatrice, che lamentava problemi di sensibilità sulle superfici dentali. Riferiva di avere una corretta igiene domiciliare, poiché era stata seguita e motivata all’igiene orale corretta in uno studio odontoiatrico durante una terapia parodontale non chirurgica, conclusasi in 2 sedute (Fig. 1). Alla nostra visita di controllo, dopo aver usato il rivelatore fluorescente (Plaque Test Ivoclar), evidenziamo la placca con l’uso della lampada per polimerizzazione (Blue Phase Style) e mostriamo alla paziente che il controllo del biofilm batterico è inefficiente (Fig. 2) in diverse zone del cavo orale, in special modo nelle zone interprossimali e nelle zone dei retro molari. Motiviamo la paziente all’uso di Fig. 1 - Il sorriso iniziale della paziente. Fig. 2 - Il sorriso con il rilevatore alla fluorescina (Plaque Test Ivoclar Vivadent). Fig. 3 - Filo interdentale GUM ORTHO. Fig. 4 - Radiografia della situazione iniziale. Fig. 5 - Evidenza della lesione cariosa attraverso la videocamera. Fig. 6 - Ablatore touchscreen (Multipiezo pro Mectron). scovolini di diverse misure, personalizzando la scelta degli stessi in base all’ampiezza degli spazi interprossimali da pulire. Indichiamo l’uso di un filo di ultima generazione GUM ORTHO (Fig. 3) che ha il vantaggio di avere due parti rigide, che aiuteranno a infilare il filo con delicatezza negli spazi, e una parte centrale spugnosa morbida che può essere imbibita di gel al fluoro. Invitiamo la paziente a usare uno spazzolino monociuffo per arrivare meglio nelle zone dei retromolari e di pulire ogni sera la lingua con delicatezza. > pagina 21 Fig. 7 - Decontaminazione del cavo orale con illuminazione del Multipiezo pro Mectron. Fig. 8 - Decontaminazione sulla superficie occlusale con polvere di bicarbonato (Mectron Prophylexis powder). Speciale 21 Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 Figg. 9, 10 - Immagini del dente decontaminato. < pagina 20 Vengono rilevati in cartella gli indici clinici di placca e sanguinamento e l’odontoiatra procede all’esame obiettivo dal quale si evince una distruzione dei tessuti dentali a carico del 16 e un rischio elevato per il 17, che presenta solchi e fossette profonde, già appena compromesse. Vengono valutate: le zone di sanguinamento al sondaggio; dalle quali si deduce il grado di infiammazione della gengiva e l’entità della risposta infiammatoria; l’indice di placca presente, che è rappresentato da una percentuale molto alta soprattutto nel settori posteriori. Si procede alla valutazione di eventuali tasche parodontali o recessioni. Dopo aver registrato gli indici clinici di placca e sanguinamento, dal sondaggio effettuato non si evince presenza di tasche. Viene eseguita una radiografia (Fig. 4) che conferma la presenza di un dente devitalizzato in maniera incongrua e un alto grado di distruzione dentinale, per cui si procede al trattamento preventivo del 17. Viene utilizzata la video camera CS 1600 carestream, che identifica lesioni cariose incipienti durante lo screening video, utilizzando segnali visivi e audio personalizzabili per rivelare in modo rapido e sicuro le sospette lesioni incipienti nei solchi e sulle superfici lisce. Le immagini a forte impatto, unite ai livelli numerici di quantificazione, hanno facilitato l’illustrazione del trattamento, hanno permesso di comunicare con chiarezza alla paziente i livelli di rischio della carie e hanno facilitato la compliance sull’opportunità di sigillare il dente (Fig. 5). Si è passati alla decontaminazione del cavo orale con una seduta di scaling con utilizzo di ablatore mectron multipiezo pro, con modalità soft, che ha permesso una delicata profilassi sottogengivale, non comune a un tradizionale ablatore; la luce permette poi una visione migliore nelle zone retromolari. Sul touch screen è stata scelta la modalità perio scaler, in combinazione con la funzione soft mode (Fig. 6), per contenere il problema della sensibilità lamentata dalla paziente (Fig. 7). > pagina 22 Seal & Fill comprende due prodotti perfettamente calibrati tra loro per il trattamento nei bambini: il sigillante pigmentato a rilascio di fluoro Helioseal F e Tetric EvoCeram Bulk Fill IVW il composito per settori posteriori per denti decidui o permanenti di colorazione chiara. ® Acquista ® Seal & Fill (prezzo di vendita 51,75€ + IVA 21%) e ricevi 50 diplomi di coraggio personalizzabili (25 bambino + 25 bambina). 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Figg. 17a, 17b - Utilizzo del Fluor Protector S per la rimineralizzazione dele superfici del dente. << pagina 21 È stata decontaminata la superficie occlusale del dente con air polishing (Mectron combi) e polvere di bicarbonato (Mectron prophylaxis powder) (Fig. 8); successivamente si registra con la video camera l’immagine decontaminata (Figg. 9, 10). Dopo aver lavato la superficie del dente da sigillare, sono stati inseriti dei rulli di cotone ed è stata asciugata la superficie. Si è passati alla mordenzatura con acido fosforico al 37% (email preparator blau) (Fig. 11). Il sigillante scelto è Helioseal F, fotoindurente a cessione di fluoruri. Dopo la mordenzatura (Fig. 12) la superficie del dente è pronta per ricevere il sigillante, con la comoda siringa (Figg. 13, 14), dopo aver tolto eventuali eccessi con un pennellino, si passa alla fotopolimerizzazioNota dell’autore Fig. 18 - Il sorriso della paziente dopo il trattamento. ne (Fig. 15). A sigillatura completata (Fig. 16), si remineralizza il dente con uso di lacca protettiva al fluoruro di ammonio a 7700ppm (Fluor Protector S) (Figg. 17a, 17b). Alla paziente si richiede di migliorare la sua dieta, limitando gli alimenti cariogeni. Si fissano appuntamenti di richiamo ogni 3 mesi per monitorare l’efficacia del controllo del biofilm batterico, e per applicare le lacche al fluoro nelle zone a rischio di demineralizzazione. È stato consegnato alla paziente fluor protector gel a uso domiciliare, da usare una volta al dì come mantenimento, fino al successivo controllo (Fig. 18). Grazie alla comunicazione visiva attraverso l’uso della videocamera, è stato possibile poter motivare la paziente all’importanza di mettere sotto protezione, attraverso la sigillatura, il dente a rischio di carie. Alcune foto relative all’articolo sono state realizzate con una videocamera cs 1600 Carestream Dental, per questo motivo la definizione dell’immagine risulta penalizzata nella stampa. Questa procedura è stata volutamente scelta per coinvolgere il paziente durante tutta la pratica clinica attraverso le immagini che sono state visualizzate e archiviate dalla videocamera. Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Speciale 23 Deplaquing con un fi lo dotato di passafi lo: esperienza clinica C. Sanavia, igienista dentale, professore a contratto presso l’Università degli Studi di Genova, docente presso il master di I livello della Sapienza Università di Roma Quando ho visto per la prima volta X-Floss ho pensato che era un filo che mancava nella mia pratica clinica per il volume, l’ago passafilo integrato e il modulo di elasticità che evidenziava. Questo filo è stato lanciato in Australia nel luglio 2011 ed è stato inventato da una collega igienista dentale, Lise Slack, che ha circa trent’anni di esperienza nella parodontologia e nei mantenimenti protesici. Quando mi è stato chiesto dalla Roen di Torino (importatori del prodotto per l’Italia) di testarlo nella mia pratica di igienista sono stata ben felice di farlo e per alcune settimane l’ho messo alla prova. La sua elasticità lo rende versatile e si adatta bene alle esigenze dell’igienista dentale durante i mantenimenti di protesi, impianti e ortodonzia. Sempre più ci troviamo a trattare periodicamente pazienti che hanno riabilitato l’estetica e la funzione attraverso trattamenti odontoiatrici e protesici spesso molto complessi; per questo abbiamo bisogno di testare nuovi strumenti che ci permettano di rendere efficacie e talvolta veloce il nostro trattamento. Le strutture protesiche articolate necessitano di tecniche di deplaquing approfondite e, allo stesso tempo, delicate per la salvaguardia dei materiali e delle componenti protesiche. Tecniche di airpolishing e le varie polveri che possiamo utilizzare sono oggi uno strumento prezioso nella nostra pratica come il filo spugnoso. Il filo di tipo spugnoso è uno strumento indispensabile nelle fasi di deplaquing sia domiciliare che ambulatoriale, in quanto ci permette di eliminare bene il biofilm dal solco gengivale sia dentale che implantare e può essere utilizzato in tutti i pazienti. Alcuni test clinici hanno evidenziato come l’utilizzo di fili spugnosi aumenti la rimozione di placca rispetto a fili sottili e ai mono-filamenti, elevando anche il comfort del paziente1,2, inol- tre la loro struttura fibrosa consente di imbibirli con sostanze medicali come i collutori antimicrobici3. L’adattabilità di X-Floss, sia agli spazi interdentali che protesici, lo rende uno strumento “ergonomico” in quanto con un unico filo si riesce a fare tutto senza il bisogno, come spesso succede con altri fili differenziati, di sostituirlo perché si piega la punta e/o perché troppo grosso e non passa, facendo risparmiare all’operatore tempo, materiale ed energie. I pazienti con i quali ho interagito hanno detto che lo userebbero a casa trovandolo confortevole e pratico. Il suo aspetto luminescente e l’ago passafilo integrato ne facilitano l’utilizzo ai pazienti che molto spesso non riescono a mantenere l’igiene delle strutture protesiche a causa dei limiti che hanno i fili oggi in commercio. Negli spazi medi e stretti dev’essere guidato bene e pertanto necessita di istruzioni precise al paziente, mentre negli spazi ampi l’utilizzo è immediato. Caso 1 Il caso presentato evidenzia la versatilità di X-Floss durante il deplaquing professionale. Le diverse strutture di questo tipo di riabilitazione protesica/implantare necessitano di una particolare cura e allo stesso tempo la necessità di essere delicati sui tessuti molli orali e perimplantari (Figg. 1-4). Caso 2 X-Floss durante la rifinitura del deplaquing professionale e l’istruzione all’uso domiciliare del filo in un paziente ortodontico. Filo e scovolino in un caso come questo possono essere due ottimi alleati e soddisfare le diverse esigenze del paziente trattato ortodonticamente (Figg. 5, 6). > pagina 24 24 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 << pagina 23 Caso 3 Deplaquing di una protesi fissa su impianti Toronto Bridge (Figg. 7, 8). Questo tipo di protesi è molto difficile da tenere pulita, pertanto il paziente si può avvalere di un filo con passafilo integrato che abbia la capacità di rimuovere efficacemente il biofilm batterico in prossimità degli impianti. Per affrontare l’igiene quotidiana e ridurre il problema di alitosi, questi pazienti oltre al filo possono usare anche l’idropulsore orale al fine di rimuovere i residui di cibo e i batteri che altrimenti rimarrebbero adesi per lungo tempo tra la struttura protesica e le mucose4. Conclusioni I casi presentati evidenziano l’utilità di un filo dotato di passafilo incorporato nella gestione del mantenimento di trattamenti ortodontici e implanto-protesici che oggigiorno sono sempre più presenti nella pratica clinica dell’igienista dentale. Ulteriori test valuteranno la facilità e il comfort di utilizzo da parte del paziente di questo filo spugnoso. Ringrazio il dott. Sandro Barabino di Asti, con il quale collaboro da molti anni, per avermi concesso la pubblicazione delle immagini dei casi trattati. “Non perdiamoci nella dolcezza” Diabete, patologie orali e stili di vita bibliografia 1. A. Genovesi, A. Barone, C. Lorenzi, C. Sanavia. Sperimentazione sul controllo della placca negli spazi interprossimali con l’utilizzo del filo interdentale. Rivista Italiana Igiene Dentale 2006(1):11-15. 2. Ciancio SG., Shibly O., Farber GA. Clinical evaluation of the effect of two types of dental floss on plaque and gingival health. Clinical Preventive Dentinstry. 1992 May-Jun;14(3):14-8. 3. A. Genovesi, C. Sanavia, O. Marchisio, C. Lorenzi, L. Giacomelli, F. Bisacchi, M. Ricci, G.M. Nardi, SISIO Working Group. Protocolli di igiene orale domiciliare. Indicazioni della letteratura Prevenzione & Assistenza Dentale, 2010,36(1):17-23. 4. A. Genovesi, C. Sanavia, C. Lorenzi, F. Bisacchi, L. Giacomelli, O. Marchisio, G.M. Nardi, SISIO Working Group. Utilizzo della clorexidina nell’igiene orale: indicazioni della letteratura. Prevenzione & Assistenza Dentale, 2012,38(4):95-101. L’Accademia di studi e ricerche di odontostomatologia e prevenzione odontostomatologica Il Chirone, si riunirà a Roma venerdì 13 e sabato 14 settembre per il sesto meeting internazionale nelle aule del Dipartimento di Scienze odontostomatlogiche e maxillofacciali della Sapienza, Università di Roma. A partecipazione gratuita, l’evento tratterà un tema di grande impatto sociale: il diabete. Sono passati ormai più di quindici anni da quando Joshipura, Willett e Douglass segnalarono su JADA l’osservazione che un regime alimentare ipercalorico e iperlipidico si associava a maggiori problemi di edentulia e dunque a patologie odontoiatriche. Un regime alimentare scorretto condiziona negativamente non solo la salute del cavo orale ma aumenta sensibilmente il rischio di sviluppare affezioni cardiovascolari e obesità e, ovviamente, diabete. In altre parole, non corrette abitudini alimentari hanno una conseguenza diretta sullo stato di salute del cavo orale e su quello generale delle persone, con la malattia diabetica legata a doppio filo alle patologie infettive del cavo orale. L’insieme di queste alterazioni identifica la sindrome metabolica con cui s’intende una situazione clinica ad alto rischio cardiovascolare in conseguenza di fattori strettamente correlati allo stile di vita del paziente (peso eccessivo, vita sedentaria) spesso associato a situazioni patologiche a sfondo metabolico quali obesità, ipercolesterolemia e, ovviamente, diabete. Oggi sappiamo che gli individui affetti dalla sindrome metabolica, che non cambiano radicalmente il proprio stile di vita, presentano un elevato tasso di mortalità legato a problemi cardiovascolari. E questa popolazione deve richiamare l’attenzione di tutti gli operatori della salute perché, come scriveva nel 1944 Cyril Connolly, nel suo libro La tomba inquieta, «Imprigionato in ogni obeso, c’è un magro che fa segnali disperati implorando di essere liberato». Nella tradizione di interdisciplinarietà dell’Accademia Il Chirone, si affrontano questi temi nella coscienza di quanto lo studio odontoiatrico, e più direttamente l’igienista dentale, grazie al contatto quotidiano e al dialogo continuativo con un’ampia fascia di popolazione di tutte le età, rappresenti un canale privilegiato di comunicazione per trasmettere messaggi relativi alla prevenzione odontoiatrica e agli stili di vita così da spingere il proprio paziente a una corretta alimentazione, all’astensione da fumo e a misure igieniche intese come igiene di vita, che non possono non determinare una ricaduta positiva riflessa automaticamente su patologie a elevata prevalenza. Sui temi scientifici parleranno nomi illustri della diabetologia, endocrinologia, nutrizione e odontoiatria. Per trasferire la prevenzione tra la gente, saranno presenti come nelle precedenti edizioni personaggi noti. Dopo Pippo Baudo, Carlo Verdone, Giuliana De Sio, Kaspar Capparoni, al Chirone ci saranno altri ospiti di grande richiamo prestati dalla cultura e dallo spettacolo. L’evento dà diritto a 7 crediti ECM per odontoiatri, igienisti dentali e medici di area interdisciplinare. FDI 2013 Istanbul Annual World Dental Congress 28 to 31 August 2013 - Istanbul, Turkey Bridging Continents for Global Oral Health www.fdi2013istanbul.org [email protected] Per informazioni www.accademiailchirone.it Le iscrizioni sono aperte online sul sito www.miagenda.it Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 Speciale 25 Master in “Salute orale nelle comunità svantaggiate e in Paesi a basso reddito” L’ex Master biennale in “Sviluppo della salute orale nelle comunità svantaggiate e nei Paesi in via di sviluppo”, unico nel suo genere in Italia per l’originalità e novità delle proposte formative, è alla 5a edizione. L’obiettivo è creare un percorso d’inserimento in attività lavorative o di volontariato nella Cooperazione internazionale, della Solidarietà, del sistema pubblico e del privato-sociale in ambito odontoiatrico e non solo. Attivato dall’Università di Torino, dall’European Centre for Intercultural Training in Oral Health (ECITOH) e dalla Cooperazione Odontoiatrica Internazionale (COI) è rivolto a odontoiatri, medici, igienisti dentali, ma anche a laureati con laurea triennale purché con curriculum di studi e/o attività lavorativa attinenti ai temi del Master. I corsi iniziano ad ottobre presso la sede dell’ECITOH (Torino) con durata, da quest’anno annuale, in 7 sessioni di 2 giorni mensili. 20 i posti disponibili e le iscrizioni dovranno essere ultimate entro il 30 settembre 2013. L’approccio e gli insegnamenti poggiano su linee guida internazionali validate e condivise, proposte e supportate dai maggiori esperti internazionali in materia. Obiettivi formativi? Fornire gli strumenti per conoscere la realtà e le problematiche sanitarie e di salute orale dei Paesi a basso reddito e delle comunità svantaggiate in Italia, apprendere la metodologia di progetti di cooperazione internazionale e odontoiatria sociale; capacità di lavorare in partnership secondo le linee guida della cooperazione; saper contribuire infine efficacemente ad un programma sul campo in varie fasi di realizzazione; progettare risposte adeguate a problemi di salute orale delle comunità. È evidente, infatti, come nella salute orale siano presenti molte disuguaglianze e bisogni insoddisfatti nei Paesi ad alto e medio reddito e in quelli in via di sviluppo. Per operare in questi contesti, vasto bacino di utenza senza risposte sufficienti, sono necessari professionisti preparati e tecniche appropriate. Il corpo docente universitario ed esperti di alto livello di varie nazionalità preparano a realizzare interventi adeguati ed una programmazione sanitaria mirata, formando professionisti capaci a dare risposte adeguate in ogni situazione. WEB ARTICLE 26 Speciale WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 Nuovo Congresso (e Dirigenza) dell’Unid all’Holiday Inn di Roma a fi ne ottobre Si terrà a Roma il 25 e 26 ottobre 2013, all’Hotel Holiday Inn, il XII Congresso nazionale dell’Unione nazionale igienisti dentali (Unid). Due giorni durante i quali verrà dibattuto il tema “La salute orale: una sfida per il benessere globale”. Non sarà solo un’incontro dedicato a scienza e salute: il 25 ottobre gli iscritti voteranno per eleggere il nuovo presidente nazionale. Come anticipato dal presidente pro tempore attualmente in carica, Maurizio Luperini, in seguito alle dimissioni di Laura Marino è stato necessario convocare l’Assemblea dei soci che, come da Statuto, ha indetto le elezioni anticipate. Un passo importante per permettere un cambio generazionale, come rimarcato dallo stesso Luperini, anch’egli candidato alla presidenza: «È un piacere e un onore per me anticipare che ho maturato la convinzione di propormi come presidente nazionale con una squadra completamente rinnovata, dando spazio a giovani colleghi, per poter dare continuità e concretezza al cammino intrapreso finora». Inglesi e igiene orale Il tuo Filo Spugnoso è una matassa? Milioni di inglesi trascurano l’igiene orale di base Passa all’innovativo dispenser! Filo facile da estrarre Praticità d’uso e massima igiene Ideale per apparecchi ortodontici, ponti, impianti e spazi interdentali ampi . è .. c’ iù E p di Pagina 210x297 Ortho Floss.indd 1 Rugby, Regno Unito - Una nuova indagine pubblicata recentemente dalla British Dental Health Foundation ha dimostrato che molte persone nel Regno Unito hanno una scarsa attitudine per quanto riguarda la salute orale. Si è riscontrato che un numero considerevole salta regolarmente la pulizia dei denti e non fa uso del fi lo interdentale, anche se questi comportamenti potrebbero portare a gravi problemi di salute in futuro, come carie e malattie gengivali. L’indagine ha rivelato che quasi 7 milioni di persone nel Regno Unito dimentica regolarmente la pulizia dei denti. Secondo la Fondazione, una persona su cinque (pari al 20%) spesso tralascia l’uso del fi lo interdentale e una su quattro (25%) non è solita coprire la bocca quando tossisce e non si lava le mani dopo essere andata in bagno. Inoltre, i ricercatori hanno trovato che l’atteggiamento generale verso l’igiene orale nella popolazione non è migliorato negli ultimi due anni. Nel 2011, quasi il 30% ha dichiarato di non lavarsi i denti neanche una volta al giorno, mentre il 15% si lava i denti solo due giorni alla settimana. L’indagine è stata effettuata per conto della Fondazione da Atomik Research, un’azienda di ricerca online, nell’ambito del “Mese nazionale del sorriso”, la più grande campagna di salute orale del Regno Unito che si tiene annualmente dal 20 maggio al 20 giugno. È stata condotta tra 2044 inglesi adulti nel mese di febbraio. TUTTO PER LA SALUTE DELLA TUA BOCCA! P R OT E Z I O N E G E N G I V E ANTIMACCHIA I®P E R S E N S I B I L I TÀ Scopri tutta la linea GUM OrthoO sulR sito www.GUM-Ortho.it TO DONZIA A L I TO S I IGIENE ORALE BAMBINI SUNSTAR Italiana S.r.l 800-580840 www.SunstarGUM.it [email protected] SEGUICI SU [email protected] Dental Tribune International 23/04/2013 12:48:46
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