Il Graffio del Viaggiatore
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Il Graffio del Viaggiatore
Il Graffio del Viaggiatore (per scrittori anarchici … completamente liberi) Anno I - Numero 17 – Giugno 2016 i GRAFFI e mini GRAFFI di Giugno Pag. 8 … Nicaragua … paese straordinario! di Cristina F. Pag. 9 … Ecuador la via dei vulcani (parte prima) di Ruggi Morenita Pag. 10 … Incontro ravvicinato con i gorilla di montagna di Ivan Ske miscellanea Pag. 15 …. COSE STRANE DAL MONDO Le foto di Ivan Ske Pag. 12 … L’ANGOLO DELLA BATTUTA ad occhi chiusi Pag. 13 … I’M STILL FREE – I sogni e i progetti di chi non vuole smettere di correre… Scriviamo e lasciamoci andare sempre e ovunque… di Michele e Alessandro Ranucci cibo per l’anima Pag. 17 ... ANGOLO DEI LIBRI Il libro consigliato da Ivan Ske Pag. 14 …. LA MUSICA PER CHI VUOLE VEDERE La musica di Ivan Ske - Alessanro Ranucci – Michele – Mors La Torre Pag. 12 … PAROLE IN LIBERTÀ di Alessandro Ranucci e Ivan Ske Pag. 2 … IL VIAGGIO – Spazio dedicato alla sintesi delle nostre emozioni quelle dell’ultimo viaggio … il più bello … il più vivo … il più immenso Per dimenticarci di essere seri … Girovagando per le isole della Thailandia La battuta di Pino Bramante di Gianluca Crisantema IL MURO Pag. 15 …. Il giostraio di Minab di Ivan Ske intime emozioni Pag. 16 …. VERSI LIBERI Le poesie di Ivan Ske e Pino Bramante In questo numero del Graffio diamo il bentornato a Gianluca Crisantema … mi piace spendere qualche parola in più su di lui, semplicemente perché credo che il suo ritorno racchiuda un significato particolare … Sono sicuro che lui non se ne sia neanche reso conto, ma torna a scriverci ad 1 anno esatto da quella email che ci inviò e che decidemmo di pubblicare nel numero di giugno scorso, eleggendola a “Manifesto del Graffio”. Forse è solo una coincidenza o una magnifica suggestione, ma a me piace pensare sia un bellissimo segno del destino, che ad un anno esatto da allora, ci esorta a continuare, a spostare l’asticella dei pensieri sempre avanti, che ci regala la gioia di constatare che molti si stanno affezionando a questo spazio e gli fa piacere tornare … come ha fatto Gianluca e come fanno alcuni di voi … un pò come facciamo tutti noi nei nostri viaggi, quando scegliamo un luogo in cui ci piace sempre tornare … in cui ci sentiamo a casa … ci sentiamo sereni … ci sentiamo bene … Beh che sia allora questo il luogo dove amate tornare quando ne avete piacere … dove sentirvi liberi di esprimervi e lasciarvi andare nella maniera che piace a noi del Graffio e che così bene descrisse Gianluca in una frase della sua mail… “”… pensieri sciolti, liberati sulla pagina alla rinfusa, come si fossero rovesciati da un bicchiere, o fossero macchie di colore lanciate sulla tela dalla mano di un artista …”” Ecco allora che questo mese partiamo col racconto di Gianluca del suo ultimo viaggio, fatto a febbraio in Thailandia dal titolo “Girovagando per le isole della Thailandia” Buon Graffio a tutti Alessandro Ranucci 1 IL VIAGGIO LE EMOZIONI DEL NOSTRO ULTIMO VIAGGIO Spazio dedicato alla sintesi delle nostre emozioni quelle dell’ultimo viaggio … il più bello … il più vivo … il più immenso Girovagando per le isole della Thailandia di Gianluca Crisantema Il primo viaggio con la mia ragazza (radici Napoletane e quindi immensamente innamorata del mare), fu anni fa in Thailandia. Era la prima volta che la portavo lontano dall’Italia, e “memore dei miei viaggi precedenti”, le dissi: “tranquilla, andiamo in Thailandia! E’ un paese fantastico, e fino ad Aprile il tempo è sempre bello!” Infatti furono venti giorni di temporali ed acquazzoni ininterrotti! Spostarsi? La pioggia ci inseguiva ovunque.. I primi giorni, pensavo volesse uccidermi nel sonno! Per colpa mia, era partita con un’idea, e stava restando delusa.. Ma poi gli incontri con la gente, i colori, il cibo, fecero la loro parte: si innamorò del girovagare che piace a me, senza meta.. Di non portare più l’orologio al polso (perché non serve sapere l’ora).. Di fermarsi tra le bancarelle di un mercato per assaggiare le specialità del posto, senza immaginare cosa stai gustando.. Ringrazierò sempre la Thailandia per averle fatto scoprire il significato del viaggiare, del perdersi nello sguardo curioso di un bambino, o in quello segnato dai giorni passati, di un anziano.. Ora anche lei sa che se il tempo è bello.. Bene! Se no.. pazienza! Ogni paese è splendido ed interessante, sia sotto il sole, sia sotto il diluvio.. cambiano solo i colori e gli scenari che ti circondano.. Ma chi incontri, sarà sempre la stessa gente felice di dividere e mostrarti quanto di più bello e caro hanno.. Però le avevo anche promesso di mostrarle un luogo meraviglioso, con isole e mare da sogno, ed in parte non avevo mantenuto la promessa. E non è proprio da me. Quindi quest’anno, dopo dieci che lei mi sopporta.. zaini pronti, e via.. verso le isole tanto sognate della Thailandia.. Dopo una lunghissima serie di voli, finalmente arriviamo ad HAT YAI, ai confini con la Malesia. Avevo letto di un’anonima città di confine, non molto bella, e non mi aspettavo molto; d’altronde saremmo rimasti li solo per la notte. Invece usciti dall’albergo abbiamo trovato una grandissima festa in strada per la celebrazione del capodanno Cinese, con tanta gente sorridente e come sempre intenta a divorare qualsiasi cosa. Peccato solo per i tantissimi poliziotti armati, che cercavano di 2 controllare e prevenire eventuali attentati, ma di questo non voglio parlare. La mia Thailandia non deve avere nulla a che fare con questo. La mattina saliamo sul pulmino, e via verso la costa, per poi imbarcarci per Ko Lipe. Avevo letto molto su quest’isola e non mi ero fatto un’idea molto chiara. Dovunque avevo letto che era meravigliosa, ma: troppo turistica, troppo sporca, troppo cara, troppo tutto.. Allora come sempre decido di andare a vedere con i miei occhi, senza aspettative, ma pronto a godermi quello che ci offrirà. Per quello che vale, vi posso confermare che l’isola è veramente bella e vale la pena del viaggio; il mare è di un turchese così carico che lascia senza fiato.. L’alba è mistica.. Passeggiare sulla spiaggia liberata dalla bassa marea, mentre il sole inizia a “pennellare” di viola e arancio tutto, ti apre il cuore e la mente.. Capisci il perché certi posti sono magici.. Ed il tramonto, sorseggiando una birra ghiacciata, non è da meno.. Così le giornate scivolano via lente, tra un buon libro ed un bagno.. Fino alla sera per lo sforzo fisico finale: infilarci le infradito (durante il giorno si sta sempre scalzi) e trascinarci fino al mio bar preferito, per gustarmi il mio “Margarita” con ginger e chili! Questo cocktail <assaggiato qua per la prima volta> è davvero una droga!.. un perfetto connubio tra il carattere della tequila ed il mix piccante di zenzero e peperoncino fresco!! Eh si, la vita sulle isole è davvero dura! Quindi per un giorno di completo relax (e riposarsi dalle fatiche del doce far nulla), Vi suggerisco un giro nelle isole del Tarutao national park, di cui Ko Lipe fa parte.. Magari noleggiando direttamente una barca, anzichè prenotare con un’agenzia.. costerà un po’ di più, ma vi eviterà divenire parte di gruppi numerosì, che potrebbero rovinare l’incanto del posto.. Ed avrete la possibilità di decidere dove andare, e quando tornare.. 3 Da Lipe, abbiamo poi deciso di salire verso nord, e spostarci su una delle isole di fronte a TRANG. Per la sua limitata notorietà, e perché l’immaginavamo con pochissimi visitatori, la scelta è caduta su Ko Libong. E’ la più grande delle isole di TRANG, ma una delle meno battute: se cercate un posto con poca apparenza, ma molta sostanza, Libong fa per Voi. Non ha le spiagge bianche da cartolina di Ko Lipe, ma possiede una tranquillità intrinseca ed assoluta; camminando lungo la spiaggia Vi potrà anche capitare di percorrere tutta la baia incontrando solo alcuni bambini del villaggio di pescatori, che incuriositi si avvicineranno per un approccio sincero, fatto di sorrisi e gesti.. Ho anche provato a cimentarmi in una partitella di calcio con loro, ma mi sono subito reso conto di non avere più il fisico.. ne il fiato! A Libong (a maggioranza musulmana) poche persone parlano inglese, e questo è il suo bello!! Passeggiando tutti sorridono e salutano, non ti senti mai invadente, mai fuori posto. I bambini che avevamo conosciuto alla mattina, più tardi nel pomeriggio <dopo la scuola> sono venuti a cercarci portando i compagni, ed approfittando della bassa marea, tutti insieme siamo partiti alla ricerca di alcune delle bellissime conchiglie che la marea lascia sulla spiaggia dorata.. Abbiamo vissuto un pomeriggio semplicemente magico. E su quest’isola abbiamo ammirato alcuni tramonti davvero spettacolari: restavamo incantati, come bambini davanti ad uno spettacolo di magia.. Si poteva solo restare ammirati, con lo sguardo rivolto verso il mare, mentre tutto intorno, ogni cosa si tingeva di calde sfumature dorate.. Il giorno seguente ci siamo imbattuti in un ristorantino famigliare (3 tavoli dietro le reti da pesca appese al pergolato) con il mare e le barche a fare da cornice.. Ci hanno portato semplici ma gustosissimi piatti di pesce, ed il marito della cuoca, ci ha mostrato una cartina ed un cartello con il nome delle isole vicine: ci stava proponendo un’escursione con la sua barca.. Siccome nei giorni seguenti avremmo dovuto spostarci nuovamente, lì su due piedi abbiamo deciso la prossima meta.. e cercato di spiegarci con il ns futuro capitano. Senza la conoscenza di nessuna parola in comune, non è stato semplice, ma la “tecnologia” ci è venuta in aiuto: ho puntato il dito sulla cartina indicando Ko Mok, indicato sul calendario il giorno successivo, e sull’orologio a muro l’orario (le otto della mattina 4 seguente).. Alle 07:30 della mattina successiva, puntuali ci siamo presentati nel loro chiosco.. una veloce zuppa e un po’ di frutta per colazione, mentre il capitano riempiva il serbatoio del motore, e controllava che tutto fosse in ordine. Poi subito dopo ci siamo imbarcati verso Ko Mok (a circa 1 ora di navigazione). Su Ko Mok non eravamo molto preparati, avendola scelta quasi all’improvviso.. Sapevamo di alcuni resorts esclusivi e molto costosi, ma anche di zone più intime e tranquille.. quest’ isoletta ci ispirava maledettamente, ma senza un motivo particolare.. Avete presente quando si ha la sensazione che un posto sia quello giusto? Ecco, proprio così.. Scelta azzeccata! L’isola ci è piaciuta molto.. Belle spiagge, un piccolo centro, ed alcuni caratteristici e colorati villaggi di pescatori, che al tramonto si animano con il ritorno delle barche dopo la pesca.. Ma soprattutto la fortuna di aver conosciuto sempre persone molto cordiali e disponibili. Poi devo dire (a nostro merito) che cercare di essere sempre educati e rispettosi, aiuta molto nel farsi accettare e voler bene: l’unica regola che ho per i miei viaggi è il rispetto della cultura e delle usanze di chi incontro, sempre. Poi da Ko Mok, siamo ripartiti per raggiungere Bangkok.. Nella capitale ci siamo fermati 5 gg, per avere finalmente la possibilità di viverla in tutte le sue sfaccettature. 5 Non amo le grandi città, ed in queste cerco sempre di stare poco: per me sono sempre e solo un punto di passaggio (arrivo o partenza); ma BKK è diversa.. è una città che amo profondamente, e se penso ad una metropoli dove un giorno potermi fermare per un po’, Bangkok è sicuramente l’unica che mi fa aprire in un sorriso spontaneo.. Mi sono dilungato un pò troppo, ma solo per dire che tutte le isole della Thailandia sono bellissime.. E’ vero che dalla prima volta a metà anni novanta è cambiata molto, ma ha un fascino particolare, e per cultura e cibo resta uno dei posti a me più cari. Un po’ come un caro amico che non si vede molto spesso.. dopo qualche anno, si ha voglia di tornare a trovarlo.. anche solo per poco tempo. ed ora… spazio al 1° Incontro Graffiatoriliberi per chi volesse staccare la spina ed immergersi in fantastiche atmosfere, per chi ha voglia di stare insieme e conoscersi nel silenzio di luoghi incantati, ci possiamo vedere Dal 7 al 9 ottobre 2016 in Abruzzo precisamente a … Rocca Calascio http://www.roccacalascio.info https://www.youtube.com/watch?v=A7LAHONAC-Q Attualmente non c’è nulla di organizzato sappiamo solamente che lo scenario e le località che andremmo a visitare sono fantastiche in pieno parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga alloggeremo in località Santo Stefano di Sessanio, dove ci sarà la possibilità di accamparsi in un camping o usufruire di diverse possibilità di alloggio in campeggio, residenze e bed & Breckfast. Da Santo Stefano di Sessanio, attraverso un breve percorso a piedi, si può raggiunge facilmente Rocca Calascio … ed il panorama da li è mozzafiato Sempre da Santo Stefano di Sessanio iniziano percorsi di trekking più o meno lunghi che ci avvicinano al Gran Sasso … imponente … magnifico … 6 Attualmente gli Interessanti a partecipare sono: Il Duca Carlo ( http://www.ilducacarlo.it ) ed i suoi pregiati vini bianchi, provenienti da vitigni selezionatissimi … che fornirà vino per tutti! … per chi beve naturalmente Carolina Reaper un tipa tosta … quasi indigesta … una vera bomba, che renderà l’incontro … piccante! … vedrete! Massimiliano Gallina l’unico uomo al mondo che ha resistito a Carolina Reaper per piu di 5 minuti… un esempio per tutti! Ma come fa!?! Michele ( http://www.quant’èbuonalapastafattaincasa.it ) il suo difetto è che non può fare a meno di impastare … dategli un po’ di farina e farà miracoli! Ma quella doppio zero mi raccomando! … un portento della pasta fatta in casa! Cristina G. grande ironia e una donna molta sagace … in un gruppo non dovrebbe mai mancare una come lei! ha sempre una parola per tutti ed una soluzione ad ogni cosa! Mitica Cristina! Cristina F. grande viaggiatrice … ma non gli piace ballare il Tango … non c’è niente da fare! Non gli va proprio giù! Mirca fare i conti non è proprio il suo pezzo forte … ma ha altre doti! … ed un grande cuore libero! Maurizio whit Katya Forgione & son Maurizio a differenza di Mirca, crede di saper far bene i conti … peccato che tornano solo a lui … ma ne è convinto … riesce a convincere anche i più scettici … l’unica che non riesce mai a convincere è sua moglie … grande Katia! … lei è furba … non la freghi! Ivan Ske semplicemente “il direttore” … porta sempre tanto entusiasmo … mille idee … tanta voglia di fare … per vivere … per svoltare! Sarebbe capace di vendere noci di cocco in Antartide pur di fare business ma non lo fa per avidità … no no lui è un generoso di cuore … lo fa per tornare nelle sue Filippine … a lui basta questo per svoltare … e una bella spiaggia per inforcare le sue Ske! Katy & Lauro sempre in giro! … un esempio concreto di amore per il viaggiare … lo fanno da una vita e non sono mai stanchi … hanno entusiasmo da vendere! Ale-Dilek-Ayse-Kerim ora sono quattro … poi magari saranno cinque … ma c’è solo un cuore che li unisce! sempre insieme! Vieni anche tu! ti aspettiamo! per partecipare scrivici a [email protected] 7 si comincia … ecco a voi i Graffi … GRAFFI e MINI GRAFFI di GIUGNO a giugno finiscono le scuole … da piccoli ci si sentiva finalmente liberi … ed anche un pò più grandi ! NICARAGUA … paese straordinario! di Cristina F. Il Nicaragua è un Paese straordinario, me lo avevano detto in tanti tra i miei amici viaggiatori, ma malgrado avessi una vaga idea di quello che mi aspettava, è stata comunque una gran bella sorpresa! Le bellezze naturali non mancano, specchi d’acqua ovunque e vulcani onnipresenti. Il vulcano Conception nell’isola di Ometepe in particolare mi ha stregata, il solo osservarlo mi dava una strana energia, come se avesse un potere, non avevo mai provato nulla di simile nei miei tanti viaggi… Solitamente amo osservare la natura, mi emoziona, ma nessun elemento mi ha mai trasmesso questa sorta di “connessione diretta ” come ad Ometepe. Tuttavia voglio parlarvi della gente, persone meravigliose che abbiamo incrociato durante il nostro percorso, perché se ci penso lo spirito della gente del posto è fondamentale per la buona riuscita di un viaggio. Il primo incontro è stato al Parque Central di Granada, faceva tanto caldo e nel piccolo parco all’ombra degli alberi, ci siamo seduti ad un tavolino di un chioschetto dove c’era un ragazzo che lavorava col suo portatile : Francisco, 35 anni, ingegnere che si trovava a Granada per lavoro. Abbiamo iniziato a chiaccherare e lui ha cominciato a raccontarci di quello che il suo popolo ha passato durante la rivoluzione, dei tempi in cui andava a scuola sotto la dittatura, del canale che a suo dire apporterà benefici al Paese, del presidente odierno. Non so descrivere l’orgoglio e il fervore con il quale ci ha parlato della sua Terra, la pazienza e la sua grande voglia di farci partecipi della storia del suo Paese (con tanto di disegni vari lì dove avevamo qualche difficoltà). Sono state 2 ore davvero istruttive per noi, non potevamo chiedere di meglio : una lezione da un nicaraguense sul Nicaragua e era solo l’inizio del nostro viaggio! Un giorno abbiamo ingaggiato come autista il cugino di una ragazza che lavorava al nostro hotel : Victor, un personaggio davvero interessante che ci ha fatto esplorare i dintorni di Granada, il viaggio con lui è stato uno spasso con balli a suon di reggaeton … fantastico! Gli avevo chiesto di portarci a Masatepe e lui non era molto propenso, a suo parere non c’era nulla di interessante lì ed invece arrivati al pueblo, l’ho fatto ricredere (io che “faccio conoscere” un paese della sua zona ad un locale, roba da pazzi)! Abbiamo visitato la chiesa perché volevamo vedere il Cristo Negro, stranamente (secondo me)non c’era alcun turista, ma solo un paio di vecchiette che chiacchieravano all’altare, abbiamo chiesto se sapevano dirci qualcosa sul Cristo,e una delle 2 si è 8 messa a raccontarci la sua storia (pare che svariati anni fa un uomo del paese avesse avuto un’apparizione e che Gesù fosse nero appunto). Dopo un po', ci ha detto che dal campanile c’era una splendida vista sul vulcano Masaya, si è messa a chiamare a gran voce il prete che in abiti civili stava lavorando nell’ orto … Questo signorotto è arrivato tutto trafelato e ha accettato di aprire la porta che ci avrebbe condotto al campanile, è stato davvero emozionante avere il privilegio di salire lassù e la vista effettivamente meritava ! Passiamo a Leon : un giorno decidiamo di andare a Las Penitas, spiaggia sul Pacifico e siamo andati nel quartiere Subtiaba (fuori dal centro) a prendere il bus. Era strapieno e i turisti erano davvero pochi, l’onnipresente reggaeton suonava a tutto volume ed eravamo tutti stipati gli uni addosso agli altri. Arrivati in spiaggia, dopo un bagnetto nel Pacifico (troppe onde per i miei gusti), il mio amico va a fare un giro, io non mi fido di lasciare le nostre cose incustodite e decido di rimanere. Nel frattempo arriva un gruppetto di ragazzi di Esteli, con una bella scorta di birre, mi sembrano alticci, ma innocui. Con uno di loro comincio a chiacchierare in spagnolo, subito mi offre una birra, che non accetto perché non ne bevo, mi racconta che sono lì per il fine settimana e mi parla di Esteli e delle sue bellezze (peccato che il tempo sia così poco da non poterci andare). Al ritorno il mio amico mi ritrova attorniata da questi 3 ragazzotti chiassosi e devo dire che vedere il suo sguardo perplesso mi ha fatto morire dal ridere! Saluto i miei “amici” e ci avviamo alla fermata dove c’è già il bus pieno naturalmente, saltiamo su, chiedo all’autista se va a Leon, ma non ricevo risposta … un altro signore si mette in mezzo e mi chiede dove esattamente a Leon ed io “Subtiaba” e lui mi dice OK. Alcuni signori gentilmente ci fanno posto per sederci, davvero cordiali! Tutti si conoscevano nel bus e io pensavo “vedi che carini hanno fatto un’escursione di gruppo al mare…”, c’era un’energia positiva nell’aria. Dopo un po’ arriva il signore con cui avevo parlato, sono convinta che è il bigliettaio e mi richiede dove dobbiamo scendere, sono sorpresa poiché teoricamente il bus da Las Penitas ferma solo a Subtiaba, la gente intorno dice che loro sanno dov’è e che glielo diranno quando fermarsi… io chiedo quanto gli dobbiamo per la corsa e lui mi risponde “Nulla, questa è la cortesia di noi nicaraguensi!”. Finalmente realizzo che siamo su un autobus privato e ci hanno dato un passaggio!!! Per finire, ultima notte a Managua, la città era deserta, moltissima gente era partita per le vacanze pasquali e noi alloggiavamo in un quartiere residenziale, mentre stavamo cenando in un ristorante della zona suggeritoci dal tassista, ci si avvicina un signore che aveva mangiato al tavolo accanto al nostro. Aveva capito che eravamo stranieri e ci voleva lasciare un portafortuna che ci avrebbe protetto … se ci ha chiesto soldi? Naturalmente no, era un gesto del tutto disinteressato e di cuore! E poi mi si chiede perché viaggio… sono i piccoli gesti come questi che fanno la differenza in un Paese e constatare ancora che esiste la generosità, la voglia di aiutare il prossimo, di conoscere e scoprire l’altro,la naturalezza degli essere umani, sempre più nascosta nelle nostre ricche nazioni. Una delle scene che serberò di Granada, non sono tanto i palazzi colorati o le strade pittoresche , ma le vie secondarie che intorno al tramonto si animavano di gente che con le loro sedie a dondolo sui marciapiedi guardavano la tv posta all’interno della casa, o facevano quattro chiacchere con i vicini, i bambini che occupavano letteralmente le strade per giocare a baseball … la semplicità nella sua essenza! _______ Ecuador la via dei vulcani (Parte prima) di Ruggi Morenita Arriviamo in Ecuador dopo un lungo volo per un viaggio splendido che ci porterà da Quito fino a Guayaquil e da lì fino alle isole Galapagos. Effettuiamo una breve visita della città. Partendo dalla severa cattedrale del XVI secolo attraversiamo il dedalo di viuzze dalla tipica architettura coloniale fino all’impressionante Monastero San Agustin e per finire, andiamo sul Panecillo per ammirare dall'alto la città. lasciata quito la prima sosta è a Mitad del Mundo, monumento a uno dei punti attraverso il quale passa la linea dell'equatore, dove ci regaliamo il 9 piacere di una foto con un piede nell'emisfero nord e con l'altro nell'emisfero sud. iniziamo il percorso tra le due cordigliere andine, attraverso un paesaggio ricco di laghi e montagne, che ci conduce fino al mercato di Otavalo in un esplosione di colori, profumi ed odori dove si respira la solita atmosfera magica e malinconica che solo le Ande sono capaci di trasmettere. Un’altra meraviglia è la laguna de Cuicocha, lago vulcanico a 3220 mt, incastonato in uno scenografico cratere spento l'interno del quale è occupato da un grande lago con due isole al centro, che con il sole assume un colore blu cobalto. Il tempo peggiora, proseguiamo il viaggio verso sud sulla Panamericana, circondati dal solo rumore della pioggia che batte sui vetri. In questo luogo perso nel nulla percorriamo la difficile strada che salendo fino a 4500 mt. porta alla base del mitico, imponente, misterioso vulcano Cotopaxi, che con i suoi 5.897 metri è uno dei più alti vulcani attivi del mondo. Durante il percorso troviamo la neve e a fatica riusciamo ad andare avanti ma finalmente raggiungiamo la base. Tappa successiva la laguna di Quilotoa considerata la più bella di tutto l’Ecuador. Si sale fino a 4.000 metri in un paesaggio deserto, selvaggio ed affascinante, fino al cratere di tre chilometri di diametro, che, con alte pareti strapiombanti accoglie al suo interno, un lago spettacolare dalle acque che variano dalla tonalità blu al turchese. Arriviamo a Banos lungo la Via delle Cascate verso la giungla amazzonica. Dirigendoci a Riobamba, la strada attraversa le pendici del vulcano Tungurahua, uno dei più importanti e attivi della regione andina. Da qui prendiamo il treno delle Ande un convoglio sferragliante che sembra un treno del far west. Il treno, in lunghe ore di lento e scenografico viaggio, con pendenze sempre ardite e continui tornanti ci porta ad Alausì ed alla mitica Nariz del Diablo, un luogo dimenticato dal Signore. Arriviamo a Cuenca, una bella città piena di atmosfera. Il grande mercato dei fiori gestito direttamente dagli indigeni è una vera festa di colori. Il giorno dopo abbandoniamo la Panamericana e gli altipiani tra le cordigliere andine. Arriviamo a Guayaquil ubicata tra il fiume e il mare da qui partiamo per Baltra per la crociera alle isole Galapagos. (Fine prima parte) __________ INCONTRO RAVVICINATO CON I GORILLA DI MONTAGNA di Ivan Ske Mi alzo alle 4.30 per la puja. Alle 5 Winnie è già in piedi per prepararci la colazione e dopo un quarto d'ora oltre alla tavola bandita, ha anche preparato il nostro pranzo al sacco facendocelo trovare direttamente sul tavolo in sala... uh che carina. Sì, oggi è il grande giorno, dopo aver attraversato in senso antiorario tutto l'Uganda arriviamo finalmente ad avvicinarci al nostro obiettivo principale. Partiamo che è ancora buio. Siamo fortunati sulla strada a trovare il passaggio a livello dell'aeroporto aperto, sì avete capito bene, non del treno, ma dell'aeroporto di Kisoro, dove la pista attraversa la strada principale. Non mi sorprenderei se un giorno qualcuno giri dentro la pista. Costeggiamo a destra il lago Mulehe e a sinistra il lago Mutanda. Sbadiglio e l'autista subito mi dice: " Don't eat me", poi mi racconta che è un loro gioco e modo di dire ugandese quando uno sbadiglia. Il paesaggio che ci circonda al sorgere del sole è surreale. La nebbia ci accompagna sulla strada sterrata in salita in mezzo alle vallate creando quell'atmosfera mistica e rimaniamo stupiti perché sembra di essere nel film "Gorilla nella nebbia" della zoologa Dian Fossey e non potevamo chiedere di meglio. La jeep sale insieme alla nostra emozione e non possiamo nascondere la nostra eccitazione, siamo molto euforici e riesco a percepire una sensazione molto positiva, ho già i brividi solo a pensare a quello che andremo a vedere. I sorrisi spontanei irradiano l'abitacolo. Incontriamo due donne con quattro metri di legna in testa e tra l'altro pure in salita, delle mucche al pascolo e un bambino pastore di capre, un classico africano, addirittura al ritorno passiamo da una cava dove i bambini spaccano le pietre, però per fortuna incontriamo anche un bambino su un monopattino di legno, molto artigianale grazie alla creatività di chi non ha niente e riesce sempre a stupire gli occhi degli occidentali. Attraversiamo pini, palme e mi sorprendono gli eucalipti altissimi con i tronchi spogli con solo le foglie in cima finalmente a poter ricevere la luce del sole. Saliamo e scendiamo da queste meravigliose montagne verdi e il punto più alto che raggiungiamo in jeep sono 10 2300mt. Alle ore 9 dopo il breafing siamo pronti per incamminarci. Per fortuna siamo solo in quattro e siamo assegnati ad andare a visitare la famiglia Nkirungo. Il trekking più bello della mia vita, non è forse l'attesa, il più dolce momento? Siamo quasi a 1600 mt e ne scendiamo altri duecento, grazie alla stagione secca i gorilla scendono a queste altitudini per nutrirsi dei rami degli alberi, mentre nella stagione delle piogge salgono per alimentarsi dell'abbondante frutta. A valle guadiamo il fiume Iwy tra le piantagioni di te'. Il governo ha abbattuto la foresta per cacciare i Batwa dal loro habitat naturale per coltivare il te' e agli occhi dei turisti sembra che queste piccole piantine siano destinate ai Batwa, ma non è affatto così. Purtroppo rimangono sempre più emarginati e lasciati soli al loro povero destino. Dopo aver camminato su un tronco abbattuto in equilibrio tra la vegetazione con un po' di timore arriviamo a un punto dove il fiume è leggermente più profondo. Io non ho nessun problema perché dopo l'esperienza dell'ascesa del monte Bisoke in Rwanda, ho indosso i comodi e semplici stivali di gomma, comprati al mercato nei giorni scorsi per cinque euro e lo attraverso direttamente camminando nel fiume senza saltare da una pietra all'altra immerse nell'acqua. Siamo fortunati, il tempo è dalla nostra parte con un bel cielo azzurro e le prime gocce di sudore iniziano a cadere da sole. Finalmente ci siamo quasi, è ora di entrare nella foresta. A colpi di machete scoviamo dove ha trascorso la notte un gorilla su comode foglie per terra, qui per terra è quasi impossibile ,ci sono talmente tante foglie, arbusti , liane che quasi anche noi camminiamo sulla vegetazione. Il ranger ci invita al massimo silenzio, siamo vicinissimi alla famiglia dei rari gorilla di montagna. Non ci sto più nella pelle, l'adrenalina sale come uno shuttle alla partenza ed ecco il primo gorilla, anzi una gorilla, la mamma Christmas, nata proprio il giorno di Natale, tranquilla a mangiare i rami come se niente fosse. Anche se il ranger è costretto ad usare il machete per aprire una piccola finestra per noi, lei non si scompone per niente continua a imperterrito a sgranocchiare il suo pranzo. Il mio primo sguardo nei suoi occhi è indescrivibile, sembra un essere umano al 100%, si va bene con la pelliccia, ma ne ho conosciuti tanti quasi anche più pelosi... e non solo maschi! Il ranger ci fa notare che sulle spalle ha con se il suo piccolo, è tenerissimo e non smette di giocare un secondo. Che fantastica emozione! Noi ci guardiamo increduli e meravigliati dallo splendore della natura così varia, ma anche così vicina a noi che non ci sembra vero. Davvero sembra di vivere un bellissimo sogno, ma ci svegliamo subito alla vista del primo silverback, il capo famiglia Kirungi, immenso, maestoso con la classica e riconoscibile schiena con la linea bianca che contraddistingue appunto il silverback. Ad uno ad uno si presenta ai nostri occhi tutto il gruppo: i giovani Big Head, Mose, Muhozi e la femmina Kwizonda, in lugandese significa sopravvisuta ad un brutto travaglio della madre. Ad un tratto il silverback che era tranquillamente seduto a mangiare, smette, si alza camminando aiutandosi con le zampe superiori a terra e si dirige verso di noi. Il ranger ci fa segno di stare calmi, fermi immobili e con non chalance ci passa accanto esattamente a un metro da noi. Semplicemente ha cambiato albero e dopo essersi messo in posa davanti a noi continua a mangiare. Per un attimo ci è mancato il respiro e dopo lo spavento siamo ancora più contenti. Il baby si diverte a fare delle prove di arrampicata sotto lo sguardo attenta della madre. Non ci sono parole per le immagini che abbiamo di fronte e ci sorprendiamo ancora di più a come ci assomigliano: nei loro sguardi, nei loro movimenti, nell'affetto, nel rispetto reciproco tra loro e a come i più piccoli si divertono in mezzo a questa pace assoluta. Invece il silverback è serio, attento a tutto quello che succede attorno e sicuramente anche alla nostra presenza. Ha gli occhi impenetrabili, ma si riesce benissimo a leggere quei favolosi occhi che emanano sicurezza e allo stesso tempo tranquillità di aver tutto sotto controllo. Gli occhi di mamma Christmas sono così dolci e apprensiva per il figlio come una qualsiasi delle nostre madri. Si sente un tonfo, un rumore cupo all'improvviso, è Big Head che è caduto dal ramo... Che figura, quando si alza da terra ci guarda imbarazzato come per scusarsi oppure come per dire:" ops che figura di merda." Dai dopo questa scena come fai ancora a chiamarli animali, sono incredibili. Ne approfitto di un tronco spezzato a terra, salendoci sopra per scattare delle foto da un angolatura diversa, Rafiki, il secondo silverback si avvicina scavalcando il tronco, ma a causa del suo enorme peso perdo l'equilibrio, è invano il mio tentativo di allungare la mia mano al ranger, attento giustamente solo ai movimenti del gorilla. Casco all'indietro dal tronco, per fortuna riesco a saltare giù rimanendo in piedi, ma in questo esatto momento il gorilla si volta verso di me allungando la sua zampa coi lunghi artigli e spalancando 11 la bocca ruggendo e mostrandomi i suoi denti. Per istinto indietreggio velocemente, quasi mi afferra la macchina fotografica, vorrei allontanarmi molto di più, ma vado a sbattere contro Walter, l'americano il quale mi fa notare che non c'è più via d'uscita, siamo già tutti e due spiaccicati agli alberi fitti della foresta. All'interno se non è grazie ai machete dei ranger non c'è spazio per muoversi, sei immerso nei rami degli alberi, liane e piante spinose. La vegetazione è così fitta che non penetrano neanche i raggi del sole. Quando ero distante mezzo metro da lui e quando ha aperto la bocca mostrandomi i suoi enormi canini emanando un verso molto aggressivo, non ero spaventato, ho percepito il suo pensiero, come se mi stesse dicendo: " io volevo solo passare senza nessun problema", ma io cadendo all'indietro per colpa del suo enorme peso sul tronco avrà pensato (come poi mi ha spiegato il ranger) che gli volessi saltare addosso. Una sorta di difesa personale. Il ranger immediatamente lo richiama rilassandolo tramite il loro verso, il grugnito e il loro gergo per fortuna funziona. Rafiki come un cane obbediente guarda il suo padrone e si ferma, senza però guardandomi storto per l'ultima volta e questa volta e' uno sguardo di sfida per poi allontanarsi con tutta calma. Dopo essersi allontanato continua a mangiare spezzando i grossi rami, come se mi volesse mostrare la sua forza e questa volta fa l'offeso dandoci le spalle. A Lui davvero sembra che gli facciano piacere le visite perché rispetto alle femmine, più riservate, il silverback fa il figo, si sente come un attore, un divo di Hollywood, che si vezzeggia davanti a noi poveri esseri umani. Una fortissima emozione, a essere onesto, ho indietreggiato per istinto, ma non ho avuto mai una sensazione di paura, ero solo prudente nel non farmi toccare, come ci avevano spiegato i rangers nel briefing per via delle trasmissioni delle malattie, sia lui a noi, e specialmente noi a lui. Wow non me lo dimenticherò mai. E' stata un'esperienza meravigliosa per come sono simili a noi, per questo non ho avuto timore più di tanto, perché fino a quel momento erano così tranquilli e pacifici che quasi non sembrano animali selvaggi, ma veramente nostri cugini con un'intelligenza straordinaria ed emozioni simili all'uomo. I Ranger sono persone eccezionali, ogni volta mi dicevano i nomi dei gorilla che vedevo con un affetto e un amore assoluto. Per loro e' come se fossero dei loro parenti stretti, orgogliosi di farmeli conoscere. Oggi è stato il grande giorno, il giorno che aspettavamo tutti con grande emozione e curiosità, l'obiettivo del viaggio e devo dire che non c'è stato un attimo di delusione, anzi più delle nostre aspettative. Senza ombra di dubbio la migliore esperienza della mia vita, perché sei così a contatto con loro da non crederci. In teoria si dovrebbe tenere una distanza di sicurezza di 7 metri, ma una volta entrati nella foresta è impossibile stare così lontani, non riusciresti neanche a vederli per la fitta vegetazione. I gorilla davanti agli umani si mostrano molto più compassionevoli di noi. Mi sento felice e quasi in colpa perché so che se si estingueranno è solo per colpa nostra, però grazie a questi tour si accende un barlume di speranza per questi meravigliosi animali-umani. _________________________________________________________________________________________ L’ANGOLO DELLA BATTUTA Sapete come si chiama un extraterrestre con la faccia da culo? …. Marzi-ano. Pino Bramante tutti coloro che vogliono intervenire con un loro pensiero, argomento, articolo di viaggio e non, sono invitati calorosamente a farlo. Sarà pubblicato sul prossimo numero del Graffio del Viaggiatore. Grazie mille [email protected] ________ PAROLE IN LIBERTÀ RIFLESSIONI SULLA VITA di Ivan Ske Ho sempre pensato di vivere il presente, ma l'altro giorno sul metrò vedendo degli studenti ho pensato che forse è meglio vivere il presente pensando al proprio futuro per non arrivare a un domani vivendo ancora il presente senza futuro. _____ quando hai un figlio spesso pensi a come farà quando non ci sarai più … questo spaventa ancor più della morte di Alessandro Ranucci _____ PROGETTI PER LA VITA... UMANA di Ivan Ske Un mondo migliore esiste, c'è già, basterebbe rispettare la legge in mare e metterla in vigore sulla Terra. 12 I sogni e i progetti di chi non vuole smettere di correre… Scriviamo e lasciamoci andare sempre e ovunque… Iniziare Non ci sono momenti di stanca. La vita è Niente calcoli, niente assenze Quando esci in piedi sereno e sorridente forte, invincibile. Non ci sono paure, non ci sono vuoti, non ci sono sofferenze perché no Iniziare e iniziare ogni volta Il cuore è negli occhi emozionati Michele padrone del tempo, mi sdraio sul marmo che delimita la piazzetta della cattedrale … ascolto il silenzio, guardo le stelle e la punta del campanile che si staglia verso l’infinito … sotto di me un gattone di quelli dall’aspetto vissuto, mi guarda e sembra quasi parlarmi … si lascia accarezzare … inarca la schiena … sembra gradire ... tutto è così statico ed il silenzio mi appare magico … fino a che il campanile suona due rintocchi … è notte da un pò e forse è ora di ricominciare a camminare comincia a far freddo e passo di fronte l’unico bar aperto a quell’ora … l’atmosfera sembra invitante ma non ho voglia di entrare ... rientro verso la stazione delle autolinee seguendo un percorso diverso dall’andata ... attraverso un ponte sul rio Onyar, e di li a poco sono arrivato … attendo il primo bus della mattina, sdraiato sopra una panchina all’aperto … quella notte mi sentivo immortale … pieno d’amore completamente libero (Girona … di qualche anno fa) Alessandro Ranucci 13 LA MUSICA PER CHI VUOLE VEDERE che mondo sarebbe senza musica …. _______ La musica di Michele Peter Wolf https://youtu.be/PUz79Yt9VKE Steve Gunn - "Ancient Jules" https://www.youtube.com/watch?v=W79x_WuvQ5Y La musica di Mors La Torre Alleria - Pino Daniele Live http://www.youtube.com/watch?v=pYYdRz4OfNg&sns=em La musica di Ivan Ske Un po' di rock spirituale con gli Atmasfera. Li conosco personalmente, sono anche arrivati in semifinale a x-factor ucraino, ma sono le persone più umili e ben disposti che abbia mai conosciuto. https://www.youtube.com/watch?v=UFTGWLBqUFs https://www.youtube.com/watch?v=lQInJAAeRlc&list=PL3Z269E0ZFKgfjdbbuM4EDzrwpLT4Vp5k Peace... La musica di Ale https://www.youtube.com/watch?v=HlO2-Wt9f2o Africanos - anna RF feat Farafi grande contaminazione!! … mitici!! 14 IL MURO IL DOLORE PIÙ GRANDE PER UN VIANDANTE È TROVARSI DI FRONTE AD UN MURO AL DI LA DEL QUALE NON PUÒ ANDARE. Mi è arrivato un video da parte di Asgar, il giostraio di Minab. Mi ha colpito molto la loro immensa fantasia e creatività. Mi fa sperare in un mondo migliore dove ancora non sono riusciti a rubare i nostri sogni. Chiunque si domanderà cosa diavolo si deve venire a fare in un paesino tra la polvere dove non c'è assolutamente niente, invece io ho trovato tutta l'emozione della quotidianità dei loro cordiali e ospitali abitanti. Anch'io appena sono arrivato col taxi collettivo alla piazza principale di Minab ero molto spaesato, ma subito dopo mi sono trovato nel paese delle meraviglie, con le loro donne Baluci mascherate. Abbattete quel muro delle rotte turistiche e perdetevi in una qualsiasi città sconosciuta, buttatevi a capofitto e le sorprese saranno lì ad aspettarvi dietro l'angolo. Se non avete il coraggio di farlo rimarrete per sempre appesi a quel muro con le gambe penzolanti nel vuoto. Ivan Ske _____________ sempre tappo bizzarro per la tanica Uganda dall’ Uganda Chitarra tamburo ugandese Linea dell'equatore in Uganda con il suo giochino bizzarro 15 VERSI LIBERI DONNA Senza te sarei vuoto a perdere, il sogno più Bello da non chiedere, la scusa più ovvia per evadere! La passione sfrenata Che cenere fa ardere, senza di te non ci sarebbero profumi, il mondo sarebbe senza controllo perche tu vigili sull'uomo sei l'essenza ma anche il suo crollo, le tue labbra chiamano baci da rubare al vento, mentre il trasporto perdona ogni tradimento, donna di notte, donna di giorno, regina di cuori, padrona del mondo! Pino Bramante _______ Al mio Gorilla di montagna Uomo o gorilla non c'è differenza razza umana o animale abbiamo la stessa intelligenza al suo cospetto l'emozione sale i suoi occhi e il suo sguardo umano ti stupiscono dentro la foresta volergli bene non è poi così strano peccato che quasi mi pesta. https://www.youtube.com/watch?v=CPPdWaJ2h4c Ivan Ske 16 Invito alla lettura di Ivan Ske: Lotus POND di S. Bismark & R. Valencia Muhammad Ali: A preacher at heart 3 February 1996 Muhammad Ali was recognized as a great boxer in his time. However, very few people know that he was a preacher at heart. On brotherhood "All man are brothers - no color distinction. If i took a white man's heart out of his body, a black man's heart, a Chinese heart, a Puerto Rican's heart, an Australian heart, and put all these hearts on the table, and asked wich heart belongs to the Chinese, which heart belonged to the Australian, you couldn't tell. See, a man's heart and soul have no color. God judges our action, not color. We talk about the humanity, the brotherhood of man; it's so vast." On boxing "My boxing is just a means for me to get you to think about God. Sports are built on things which are liable to change and be destroyed. You lose a fight, get a broken leg and your sporting life is over. However, if you develop your mind, you can have no arms, no legs, and you can still do something: you can speak. I saw a man with no arms and no legs give a lecture - just with half body. And it was a beautiful lecture, and helped many people. So, one should develop the mind. The mind controls the body!" Public image " Most people are scared of the press. They're worried about how you're going to write about them. I don't care what you write. I don't care how bad you make me look. God knows my intention." Hobbies "Apart from reading the Holy Koran, writing chapters, getting the dictionary and finding out the meaning of words, going to colleges lecturing and traveling, i have no hobbies. Life's too short to have a hobby. Too many people are suffering, too many are hungry, too many people need the Truth in God." "I can't have a hobby. My mission is to work, travel and spread the Truth - do as much as i can to help those who are unfortunate." On death " I don't fear death because I know I'm going to die. I know Allah's smiling at me because I'm talking about Him and using this press conference for good. I'm no boxer. I always talk about God, rightousness and good. I'm using the media to spread 17 God's word. I don't fear death because I'm doing all I can for Him." "How many of you have seen your mother, father or brother dead? Because you've seen people dead, you know, one day, we're all going to die. It's for sure you're gonna die. We're going to live up to 60 or 70 years at the most. Then we get too old to do the things we used to do." "So you're gonna die, and when you die, what's 70 years to eternity? I don't see you. Your body is not you. You're spirit. Your body is going to get old. It's gonna decay. It's gonna die. The real you will never die. So the spirit, the soul is what I'm always talking about." "Now I don't fear death because I'm doing good with my money. I'm helping people. I preach the truth wherever I go. I tell you, when I do leave, I won't be afraid because I'll have the chance to see God. I hope I do!" Aveva provato alcol e marijuana qualche volta, come quasi tutti i suoi compagni delle superiori, ma non riusciva a coglierne il fascino, salvo il fatto che erano proibiti. Non gli piaceva perdere il controllo. Scalando le montagne aveva appreso il gusto del dominio del corpo e della mente. Tornava da quelle escursioni sfinito, indolenzito e affamato, ma assolutamente felice, pieno di entusiasmo, orgoglioso di aver vinto ancora una volta le sue paure e gli ostacoli della montagna. Si sentiva elettrizzato, forte, quasi invincibile. In quelle occasioni suo padre gli dava una pacca amichevole sulla schiena, una sorta di premio per la prodezza compiuta, ma non diceva niente per non alimentare la sua vanità. John non era tipo da sviolinate, era dura guadagnarsi una sua parola d'elogio, ma al figlio non importava, gli bastava quella pacca virile... ... Le volte in cui aveva provato le droghe non si era sentito proiettato verso il paradiso, come sostenevano alcuni dei suoi amici: gli si era solo riempita la testa di fumo e le gambe gli erano diventate molli. Per lui non c'era niente di più eccitante che stare in equilibrio appeso a una corda, nel vuoto, a cento metri d'altezza, e sapere esattamente come compiere il passo successivo. No, le droghe non facevano per lui. Neanche le sigarette, perché per scalare e suonare il flauto ci volevano polmoni sani. _____________ una grande energia sorridere mangiare il mondo correre all’orizzonte ruggire emozionarsi Non perdiamoci di vista… l’appuntamento è per il Graffio di Luglio e ricordatevi sempre di chiudere gli occhi e di non smettere mai di sognare … perché il viaggio più bello, si trova nei vostri sogni … 18
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