gratuito AS Extra 134

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gratuito AS Extra 134
SUPPLEMENTO ONLINE DI AUDIOPHILE SOUND
GRATIS
A S EXTRA
supplemento
del numero
AS
134
cover story
IN ESCLUSIVO
SONUS FABER
Reportage di
Ken Kessler
sui
DIFFUSORI
Extrema
30th Anniversary
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SUPPLEMENTO ONLINE DI AUDIOPHILE SOUND
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SUPPLEMENTO DI
SUPPLEMENTO DI
AUDIOPHILE SOUND
NUMERO 134
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EDITORE
PIERRE BOLDUC
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392-85 06 715
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editore@
audiophilesound.it
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18
2
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COVER CLICK
STORY
SONUS FABER:
DIFFUSORI
EXTREMA 30TH
ANNIVERSARY
Ken Kessler ascolta
il ‘piccolo’ monitore
il più esclusivo
al mondo
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FOSTEX:
Diffusori Fostex
di nuovo disponibili
in Italia
22
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FOSTEX:
Diffusori GX 100
Limited: Sintetica
analisi tecnica di
Fulvio Chiappetta
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CD ALLEGATO:
Il pianista Giuseppe
Andaloro: Intervista
di Andrea Bedetti
25
RIFLESSIONI CLICK
Kondosan: Il suono
del nucleo ferroso (2)
28
ANGOLO CLICK
FONORIVELATORI
Testina
Denon DL-103:
Uso e manutenzione
31
CONSIGLI CLICK
TECNICI
Il bilanciamento
tonale: parte 2
SULLA
SULLA COVER
COVER
SONUS
ABER
AUDIOFTEKNE
32
ANGOLO CLICK
TECNICO
Alimentatori di
tensione: parte 5
35
DISCHI DA CLICK
EVITARE
Miles Davis: ‘Kind of
Blue’ - Le edizioni
digitali da scordare...
38
QUALE CLICK
INCISIONE?
Claudio Monteverdi:
L’Orfeo
41
SPECIALE CLICK
SOFTWARE
Herbert von Karajan:
‘Official Remastered
Edition’ su Warner
Classics
58
VINILE CLICK
IN EDICOLA
‘Classica in vinile
33 giri’: Il piano
dell’opera
sommario
A S EXTRA
SUPPLEMENTO DI
SUPPLEMENTO
AUDIOPHILE
SOUND
DI AS 134
DI
SUPPLEMENTO ONLINE DI AUDIOPHILE SOUND
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N. 134
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‘SANDINISTA!’’ 49
2. BEN WEBSTER: CLICK
‘THE SOUL OF BEN WEBSTER’ 51
3. MANUEL DE FALLA: CLICK
‘IL CAPPELLO A TRE PUNTE’ 53
4. ELLA FITZGERALD: CLICK
‘NEWPORT JAZZ LIVE AT CARNEGIE HALL’ 55
5. KODALY / BARTOK: CLICK
‘DANCES’ / ‘MUSIC FOR STRINGS’ 57
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extra cover story
sonus faber
8 extra
> SOMMARIO
cover story
SONUS
FABER
Ken Kessler ascolta
il ‘piccolo’ monitore
il più esclusivo al mondo,
presso la Sonus Faber.
“...la Casa ha tenuto una grande conferenza
stampa in Italia per alcune centinaia di
ospiti. Mi sono perso quell'evento, ma ho
potuto visitare l'azienda un paio di
settimane dopo. Ciò mi ha permesso di
compiere un giro in quella fabbrica che non
avevo visitato da un decennio, con in più il
privilegio di una lunga e privata dimostrazione
nella sala d'ascolto Sonus Faber...”
KEN KESSLER
V
i prego di perdonarmi eventuali
sviolinate: sono onestamente stordito come pochi dal Sonus Faber
Ex3ma, che rappresenta un evento radicale nell'audio high-end, dato che le conseguenze del suo modello di business vanno
oltre il prodotto stesso. In poche parole, la
casa italiana produttrice di diffusori ha
ignorato le regole con le quali funziona il
mondo dell'high-end, rivolgendosi invece
al regno degli oggetti per pochi eletti, ad
alte prestazioni, come le supercar. Una
volta tanto, è inevitabile un'analogia automobilistica: nel 2013, alla fiera High End di
Monaco di Baviera, la Sonus Faber esibiva
la Pagani Huayra - una delle autovetture
più costose del mondo - con un sistema
audio prodotto su misura. I proprietari
della Sonus Faber - Fine Sounds - sono gli
stessi di McIntosh, Wadia e Audio
Research, aziende che senza dubbio
hanno aiutato a creare l'amplificazione da
1200W nella vettura e i complessi e customizzati sistemi di DSP.
> SOMMARIO
extra
9
sonus faber
DIFFUSORI
EXTREMA
30TH ANNIVERSARY
cover story
“...Per quanto ne sappia io, sono il solo estraneo all'azienda che abbia
avuto un'udienza 'privata' con l'Ex3ma, piuttosto che una demo veloce.
Quando ho lasciato la sessione, ero un'altra persona...”
OLTRE LA MESSA IN SCENA
magneti al neodimio, scelti per le migliori prestazioni e il peso
Ciò che la Sonus Faber ha guadagnato dal lavorare con la
più leggero possibile. Tutto questo presagiva l'arrivo dell'Ex3ma.
Pagani, va oltre la pura messa in scena di presentarsi a una
mostra hi-fi, con una macchina che attira le folle proprio come
ARRIVA L'EX3MA
fanno le stelle di Hollywood, quando si mettono in mostra a
L'Ex3ma è talmente importante per la Sonus Faber, che la Casa
Londra nelle anteprime a Leicester Square. I loro ingegneri si
ha tenuto una grande conferenza stampa in Italia per alcune
sono chiaramente avvantaggiati dalla competenza della Pagani
centinaia di ospiti. Mi sono perso quell'evento, ma ho potuto visi-
nell'uso del titanio, così come in quello della fibra di carbonio. La
tare l'azienda un paio di settimane dopo. Ciò mi ha permesso di
tecnologia progettata per l'Aida e il modello 'The Sonus Faber'
compiere un giro in quella fabbrica che non avevo visitato da un
era stata utilizzata nei cestelli degli altoparlanti nella Huayra, con
decennio, con in più il privilegio di una lunga e privata dimostra-
strutture ibride in 'duralluminio/bronzo duro' studiate per smor-
zione nella sala d'ascolto Sonus Faber.
zare le risonanze naturali dei due materiali. Le membrane degli
È molto probabile che - a causa della rarità del diffusore, e del
altoparlanti utilizzavano una speciale fibra di carbonio ultraleg-
fatto che la produzione molto limitata sia già stata assegnata a
gera, ottimizzata per l'audio, con la dovuta cura applicata nella
rivenditori e distributori - non ci arriverà mai una coppia
rigidità e smorzamento. In tutto, il progetto erano stati utilizzati
dell'Ex3ma da recensire. Non avrebbe senso. Così, questa 'visita
sonus faber
10 extra
> SOMMARIO
sonus faber
cover story
> SOMMARIO
extra
11
pagina
i
nt
e rat
tiva
cover story
“...‘Ex-tre-ma’: l 'tre' in mezzo sta a significare i tre decenni dalla fondazione
investigativa' ha la particolarità insolita di contenere una 'mini
passato, questo modello si colloca esattamente come la moder-
recensione' non ufficiale. Per quanto ne sappia io, sono il solo
na automobile Mini, o il rinnovato orologio da polso Black Bay
estraneo all'azienda che abbia avuto un'udienza 'privata' con
della Tudor. Nel senso che Sonus Faber ha creato un modello
l'Ex3ma, piuttosto che una demo veloce. Quando ho lasciato la
completamente nuovo, con un'estetica nuovissima, che tuttavia
sessione, ero un'altra persona.
discende inconfondibilmente dall'originale Extrema, il quale fu
Qualora il nome dell'Ex3ma vi possa sembrare forzato o stram-
recensito nel numero dell'agosto 1991 di Hi-Fi News. Nella bro-
bo, notate che la Sonus Faber è italiana, e i produttori hanno
chure della Casa si legge l'intento del modello: "Sonus Faber ha
tutto il diritto di usare giochi di parole nella loro lingua. Il nume-
deciso di rendere omaggio al suo progetto più 'estremo', rima-
ro 3 in italiano si pronuncia ‘tre’, quindi se lo pronunciate ad alta
nendo perfettamente aderente alle intenzioni che caratterizza-
voce avrete 'Ex-tre-ma'. Il 'tre' in mezzo sta a significare anche
rono la sua creazione".
i tre decenni dalla fondazione della Sonus Faber; quindi non
Un'altra sorpresa: non sapevo che l'Extrema, che non ispirò mai
una terza edizione, perché questo è solo il secondo diffusore a
altri modelli della Casa nella sua scia, godeva internamente di
utilizzare il nome Extrema. In tema di omaggi o riferimenti al
un'altissima considerazione. Chi ha conosciuto il diffusore originale, si ricorderà degli elementi di spicco che rendevano
l'Extrema così innovativo. Il più vivace era l'estetica derivata dal
suo pannello frontale pendente e scanalato, con una sezione
centrale in MDF solido rifinito in nero semilucido, tra due lati in
legno noce. Sotto c'erano enormi piedistalli brutalmente utilitaristici, mentre le caratteristiche tecniche apportavano anch'esse il proprio valore di novità. Non ultimi, l'uso del famoso radiatore passivo KEF B139 a forma di losanga (tipo rombo), un
crossover che da solo inghiottiva 10W, e livelli regolabili dall'utente per l'attenuazione delle basse frequenze. Il woofer passivo B139 era montato sul retro, emettendo il suono verso una
placca metallica che si distanziava dal woofer di un paio di centimetri. Quella placca serviva sia come protezione per l'altoparlante, che come mezzo per creare una 'ambience' di bassi diffondendo il suono.
L'AGGIORNAMENTO DI UNA LEGGENDA
Il più radicale tra gli aggiornamenti, oltre alla nuova elegante e
sinuosa forma, è costituito dalla sezione principale dell'Ex3ma,
prodotta da un guscio in fibra di carbonio. Sebbene non sia
nuova all'utilizzo della fibra di carbonio, Sonus Faber ha certamente appreso alcuni trucchetti dalla Pagani: il guscio 'monoscocca' è complesso come nessun'altro io abbia visto in un
apparecchio hi-fi.
> SOMMARIO
extra
13
sonus faber
della Sonus Faber; quindi non una terza edizione,
perché questo è solo il secondo diffusore
a utilizzare il nome Extrema...
Sonus Faber ha creato un modello completamente nuovo,
con un'estetica nuovissima, che tuttavia discende
inconfondibilmente dall'originale Extrema...”
cover story
“...Che si tratti di marketing o arte o scienza, l'azienda ammette
che l'effettiva struttura di supporto dell'Ex3ma è la monoscocca
in fibra di carbonio, il che rende quindi i pannelli in legno
di funzione puramente estetica...”
'Cotto' all'interno di un'autoclave, in uno stampo su misura rica-
diffusore. Fogli di duralluminio vengono lavorati con macchine
vato da sei elementi, il telaio dell'Ex3ma è composto da numero-
CNC partendo da ceppi solidi, e sono rifiniti a mano per 'creare
si strati di fibra di carbonio, con intramezzati vari materiali di
una struttura ad elevata massa che possa smorzare le sollecita-
smorzamento. La sovrapposizione di questi ultimi è effettuata da
zioni prodotte dai potenti driver'. I componenti in alluminio lavo-
un operaio specializzato, e l'Ex3ma giustifica realmente l'uso del
rano con la monoscocca per tenere insieme il tutto, in concerto
termine 'fatto a mano': solo due o tre dipendenti Sonus Faber, in
con degli inserti in lastre di rame, e materiali di disaccoppiamen-
un totale di 42 persone, sono in grado di lavorare su questo
to viscoelastici.
modello particolare.
L'Ergal è utilizzato in aggiunta al duralluminio perché è conside-
La leggerezza del carbonio, una volta che ogni altoparlante è
rato dai progettisti come la 'migliore di tutte le leghe di alluminio
stato posizionato, non ha una vera e propria funzione, ma la Casa
tradizionali, in termini di durezza e di resistenza meccanica,
cita altre virtù della fibra, come la rigidità, l'indeformabilità e lo
caratteristiche preziose per la creazione di driver con prestazioni
smorzamento. La struttura è inserita tra pannelli laterali, sagomati con macchine CNC (= tornio e fresa
controllati da computer) che ricordano l'arte del liuta-
sonus faber
io; una tecnica adottata dal fondatore Franco Serblin,
che raggiunse la sua apoteosi nei modelli 'Homage'.
Il legno utilizzato per l'Ex3ma è abete rosso della Val
di Fiemme, adottato anche nella fabbricazione dei
migliori strumenti a corda. Che si tratti di marketing
o arte o scienza, l'azienda ammette che l'effettiva
struttura di supporto dell'Ex3ma è la monoscocca in
fibra di carbonio, il che rende quindi i pannelli in
legno di funzione puramente estetica (per un semplice osservatore come me). Tuttavia Sonus Faber, sempre in sintonia (gioco di parole) con gli effetti del
legno, suggerisce che essi fungano da "puro elemento risonante, esattamente come la cassa di risonanza
degli strumenti a corda".
LEGHE IN ALLUMINIO
Come si evince dalla maggior parte degli sforzi recenti di Sonus Faber, l'alluminio è diventato un ingrediente importante nella produzione high-end del marchio.
Due di queste leghe, il duralluminio (Avional) e
l'Ergal,
sono
state
utilizzate
nella
struttura
dell'Ex3ma; le proprietà di leggerezza e durezza del
primo si erano state dimostrate valide nella progettazione del 'the Sonus Faber'. Per l'Ex3ma, questo
materiale forma la parte anteriore e posteriore del
14 extra
> SOMMARIO
sonus faber
cover story
“...Sonus Faber si è orientata verso materiali rari e costosi,
per il diaframma del tweeter da 30 millimetri:
il berillio e il diamante...”
esemplari'.
proche'.
Le strutture dei trasduttori dell'Ex3ma sono difatti realizzate fresando dei pezzi solidi di Ergal. Un materiale anch'esso diventato
VECCHIE E NUOVE TECNOLOGIE
recentemente diffuso presso i progettisti di macchine fotografiche,
Sonus Faber si è orientata verso materiali rari e costosi, per il dia-
e di orologi per le loro casse, è il bronzo duro.
framma del tweeter da 30 millimetri: il berillio e il diamante, il
Quello della Sonus Faber è una lega speciale in rame, zinco e sta-
primo di essi utilizzato per la prima volta nel 1977 in Giappone.
gno, ed è utilizzato nei cestelli dei driver per le medie e basse fre-
Quei coni in berillio venivano prodotti con la 'Physical Vapour
quenze, con parti lavorate da ceppi solidi.
Deposition', nota agli appassionati di orologi come PVD: quella tec-
La combinazione di bronzo duro e Ergal annulla 'le risonanze reci-
nica utilizzata per ricoprire le casse degli orologi, in acciaio inossi-
> SOMMARIO
extra
15
cover story
“...Il tweeter opera sopra 2,35kHz ed è
configurato con la propria 'camera di
decompressione' posteriore a labirinto
acustico, rinforzata da Ergal, lavorato
con macchine CNC...”
dabile, con un colore nero opaco. Sonus Faber ha scelto quella
ti del cono midwoofer e la monoscocca. Il cestello è stato pro-
lavorazione per il berillio, allo stesso tempo stemperando l'effet-
gettato per eliminare tutte le risonanze, ed è realizzato in Ergal
to 'metallico' del materiale, con un trattamento di superficie
e bronzo duro lavorati. La qualità della costruzione è semplice-
applicato con l'ancora più robusta 'Chemical Vapour Deposition':
mente sconcertante.
uno strato di DLC ('Diamond Like Carbon'). Questa fra l'altro ha
Anche il crossover dell'Ex3ma è un modello di costruzione supe-
soppiantato la 'PVD' per la fabbricazione di orologi di fascia alta
riore. L'attenuazione dei bassi regolabile dall'utente ha quattro
e, naturalmente, la 'DLC' costa più della 'PVD' essendo più diffi-
posizioni; tutti i componenti sono di altissima qualità, e il diffuso-
cile da applicare, ma più resistente all'usura.
re dovrebbe essere più facile da pilotare rispetto all'originale, con
Un ibrido di diamante e berillio per il tweeter dovrebbe offrire il
un'efficienza di 88dB e 4 ohm d'impedenza: l'ho ascoltato con un
meglio dei due materiali, fornendo durezza e rigidità per un com-
amplificatore valvolare a bassa potenza, e il suono era veramen-
portamento estremamente veloce. Il tweeter opera sopra
te impressionante.
2,35kHz ed è configurato con la propria 'camera di decompressione' posteriore a labirinto acustico, rinforzata da Ergal, lavora-
ATTACCO, DETTAGLIO, CHIAREZZA
to con macchine CNC. A gestire le frequenze inferiori troviamo un
Ciò che non vi aspettereste mai è la scena sonora, creata da un
sonus faber
mid-woofer da 180 millimetri 'ultra dinamic linearity' con magne-
diffusore che misura solamente 434 x 282 x 560 mm (AxLxP), su
te al neodimio, e bobine in rame puro 6N. Il diaframma proprie-
uno splendido piedistallo alto 660 millimetri. Con gli occhi chiusi,
tario è stratificato con materiale in nano-carbonio e una schiuma
avrei immaginato di ascoltare un diffusore delle dimensioni di un
di smorzamento che secondo la casa assicura la risoluzione otti-
Wilson XLF, con l'altezza e la tridimensionalità di un Sound Labs
male. Un rivestimento della cupola in DLC/berillio invertito
ESL. Aperto e arioso, l'Ex3ma ha un effetto 'scomparsa' che riva-
aumenta ulteriormente la rigidità del cono e migliora la traspa-
leggia con i migliori che io abbia mai sentito.
renza, allo stesso modo del cestello in Ergal e bronzo duro.
Attacco, dettaglio, chiarezza: questo diffusore è un purosangue
Questo mid-woofer è separato dal pannello frontale, ed è proget-
senza pari che incarna tutti i princìpi delle 'alte prestazioni',
tato con la sua propria 'camera acustica'.
eppure occupa così poco spazio che si fa beffe della maggior
parte dei colossi.
LA MOSSA PIU' FURBA
Anche il basso era ricco, profondo e convincente. Ahimè, potreb-
Ancor più sorprendente - e sufficiente a far prendere un groppo
be rivelarsi un 'cul de sac' (= vicolo cieco) proprio come il suo
alla gola, a quel vecchio rudere del sottoscritto, dalla nostalgia -
predecessore, se la Sonus Faber scegliesse di non usarlo come
è stata la mossa più intelligente di tutte della Sonus Faber:
trampolino di lancio per modelli analoghi.
hanno ricostruito il woofer B139, fuori catalogo da tempo, dal
Il che ci porta al vero problema. Sonus Faber sta producendo
momento che la KEF non dimostrava interesse a fabbricarlo di
solo trenta coppie dell'Ex3ma, e manterrà la sua promessa di
nuovo.
distruggere lo stampo in fibra di carbonio, per poi diffonderne il
La nuova versione impiega dei materiali che Raymond Cooke (=
video su YouTube (già fatto! PB). Inoltre il prezzo è così proibiti-
fondatore della KEF) avrebbe potuto solo sognarsi. Tuttavia, se
vamente alto che è meglio descriverlo come 'Prezzo su richiesta'.
possedete delle vecchie KEF, TDL, IMF o altri diffusori d'epoca
Normalmente non chiedo scuse o giustificazioni per i prezzi.
che avrebbero bisogno di nuovi B139, non fatevi prendere dal-
Sono il genere di persona in grado di far tacere qualsiasi tacca-
l'eccitazione: la Sonus Faber sta producendo i woofer passivi solo
gno con un semplice: "Nessuno ti sta puntando una pistola alla
per uso proprio, nonostante il fatto che riproduzioni di B139
testa per costringerti a comprare il prodotto X". Ma il sangue che
potrebbero rivelarsi un'ottima fonte di guadagno, nel settore
vedete colare nel collo della mia camicia proviene dal mordermi
aftermarket/fai da te.
la lingua...! Sono sbalordito da un prezzo che si avvicina a sei
È veramente bello. Un trasduttore passivo progettato completa-
zeri. È anche preoccupante la decisione di distruggerne lo stam-
mente in Casa, ma con le dimensioni e la funzionalità del B139;
po e produrne solo trenta coppie, quando chiunque con un bri-
è stato soprannominato E.M.B.A.B.R. (Electro Magnetic Brake
ciolo di fiuto nel commercio avrebbe realizzato un modello di
Auxiliary Bass Radiator), e ha lo smorzamento variabile come
'normale produzione' con specifiche meno elitarie, per soddisfa-
nell'Extrema originale. La sua membrana piatta è realizzata in
re quelli che amerebbero possedere questo capolavoro, e che
fibra di carbonio, posizionata a metà strada tra le strutture a stra-
adesso non avranno mai. E per noi appassionati, il rifiuto della
16 extra
> SOMMARIO
cover story
“...Attacco, dettaglio, chiarezza:
questo diffusore è un purosangue senza pari che
incarna tutti i princìpi delle 'alte prestazioni',
eppure occupa così poco spazio che si fa beffe
della maggior parte dei colossi...”
Sonus Faber di produrre e commercializzare il B139, dopo aver
Audio Research, cuffie McIntosh e il nuovo diffusore Lilium, il
lavorato appositamente per realizzarlo di nuovo, è doloroso e
cui lancio è previsto a Monaco di Baviera. Si può ammirare una
semplicemente sconcertante (secondo me, hanno ragione! PB).
gran ricchezza di progetti intelligenti, compreso un sistema
tutto-in-uno high end che potrebbe far svenire gli arredatori
TECNOLOGIE FUTURE
d'interni. Trentun anni dopo che Sonus Faber ha completamen-
Un giro all'interno della fabbrica, costruita nel 2002, mi ha
te rivoltato il concetto di casse acustiche piatte, sterili, prosai-
ricordato che la Sonus Faber ha il suo reparto di lavorazione
che e/o brutte, l'azienda non ha perso nulla della sua creativi-
della pelle, che non starebbe fuori luogo in una fabbrica di scar-
tà. Per quanto mi disturbi l'intrinseca rarità dell'Ex3ma, sono
pe, o in un laboratorio per il rivestimento di eleganti sedie.
semplicemente contento di notare come l'eredità di Franco
'Fatto a mano' non è una presunzione qui, né si tratta di
Serblin rimanga influente, come non mai. Ken Kessler / Hi Fi
'Italianità': tutti i fornitori della Sonus Faber sono in un raggio
News
di 15 chilometri dalla fabbrica. Una camera quasi-anecoica, e
una sala d'ascolto degna di un audiofilo, mi hanno fatto ricorStradivari Homage. Lo scorso maggio, la Fine Sounds ha aperto il suo laboratorio di Design, proprio dall'altra parte della strada. Ho intravisto dei modelli che non appariranno prima di un
paio d'anni o più, così come delle anteprime di amplificatori
DISTRIBUZIONE
Sonus Faber è distribuito in Italia dalla MPI
tel: 02 93 61 101 mail: [email protected]
web: www.mpielectronic.com
> SOMMARIO
extra
17
sonus faber
dare la mia ultima visita, quando Franco Serblin svelò lo
LINK UP > AS 134
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete la recensione AS 134 / pp.22-25
DIFFUSORI
FOSTEX
DI NUOVO
DISPONIBILI
IN ITALIA
LINK UP AS 134: fostex
Pierre Bolduc parla con Gabriele Montalbani,
di Art of Music, dei diffusori GX 100 Limited,
recensiti sul numero di maggio di Audiophile
sound.
La Art of Music è l’importatore e il distributore
in Italia dei diffusori Fostex, delle testine London,
dei giradischi Funk Firm e dell’elettronica
Perreaux, fra gli altri.
vete recentemente acquisito la distribuzione dei prodotti della
A
tarci direttamente.
giapponese Fostex. Considerato che quest'azienda è conosciuta in Occidente soprattutto come produttrice di eccellenti
altoparlanti, quale sarà la vostra politica di distribuzione?
Riteniamo che Fostex non abbia bisogno di presentazione quale
produttore di altoparlanti: il catalogo offerto è ampio e la sua carat-
Quali sono le prossime novità che importerete?
Non sono previsti nuovi modelli a breve termine.
I prezzi saranno allineati a quelli europei?
teristica principale è il rapporto qualità/prezzo dei componenti.
Sia Fostex che Artofmusic ritengono opportuno tenere i listini dei
Attualmente il catalogo è in grado di soddisfare le più svariate esi-
componenti allineati ai livelli europei. Sarà cura di Artofmusic
genze degli autocostruttori.
seguire i clienti e fornire la massima assistenza sia in fase di
Gli altoparlanti possono essere classificati in macro categorie: full
acquisto sia in fase di post vendita.
range, woofer, tweeter, driver a tromba. Inoltre sono previsti
accessori (per esempio, gli attenuatori).
Sicuramente tra i prodotti più richiesti dal mercato dell'autocostruzione vi sono la serie a larga banda FE e quella FE Sigma: la
prima è la serie entry level con costi abbordabilissimi, la seconda
ha caratteristiche decisamente superiori (comprende alcuni
modelli usati in diffusori di noti marchi high end) ma sempre a un
costo contenuto, considerate la qualità costruttiva e le prestazio-
Passiamo all'importazione dei diffusori. Se non erro, erano disponibili fino a poco fa solo in Giappone. È giusto?
Confermo: Fostex ha presentato sette anni fa una nuova linea di
diffusori hifi inizialmente disponibili solo sul mercato interno. Solo
da poco più di un anno è iniziata la distribuzione sui mercati internazionali e il mercato italiano è uno dei primi dove sono stati presentati i diffusori domestici Fostex. Segnalo che i diffusori hifi sono
ni. Tra i vari woofer presenti, vi sono alcuni modelli con magneti in
tutti a due o tre vie e sono il risultato di anni di avanzata progetta-
alnico, mentre tra i tweeter vi sono modelli a cupola e a tromba. Il
zione per ottenere prodotti straordinari, visto che sono stati realiz-
nostro principale obiettivo sarà
Fostex
quello di soddisfare le diverse
richieste degli autocostruttori.
Distributore per l’Italia
Artofmusic
www.artofmusic.it
CLICK
18 extra
Come sarà fatta la vendita, tramite negozi o direttamente da voi?
In attesa di definire una rete di
vendita, i clienti possono contat-
> SOMMARIO
zati anche dei nuovi driver appositamente per questi diffusori.
Che modelli sono attualmente disponibili?
Fostex produce attualmente due serie di diffusori hifi : la serie ‘G’
e la serie ‘GX’. Quest'ultima è quella attualmente disponibile in
Europa e comprende i seguenti modelli :
GX100MA
2 vie da scaffale entry level
GX100Limited
2 vie da scaffale - componenti con membrana
in magnesio, crossover con componenti sele
LINK UP AS 134: fostex
LINK UP > AS 134
“...Fostex ha presentato sette anni fa una nuova linea di diffusori hifi inizialmente
disponibili solo sul mercato interno. Solo da poco più di un anno è iniziata la
distribuzione sui mercati internazionali e il mercato italiano è uno dei primi dove
sono stati presentati i diffusori domestici Fostex…” GIUSEPPE MONTALBANI
zionati, cabinet laccato piano, mini supporto
incorporato allo scopo di smorzare le vibrazioni
GX102MA
2 vie da scaffale con due midwoofer - finitura
GX250MG
3 vie da pavimento - attuale top di gamma -
laccata
componenti con membrana in magnesio - fini
tura laccata - ha avuto ottime recensioni su
varie riviste internazionali
A breve saranno disponibili anche i diffusori della serie ‘G’.
Fostex vi ha fatto sapere di nuovi modelli in preparazione?
Abbiamo recentemente incontrato il sales manager della Fostex:
l'unica novità annunciata è che verrà presentata in autunno un diffusore attivo hifi alquanto versatile: sarà possibile usarlo anche in
abbinamento al computer. Pierre Bolduc
DISTRIBUZIONE
I prodotti Fostex sono distribuiti in Italia da:
Artofmusic
www.artofmusic.it
> SOMMARIO
extra
19
LINK UP > AS 134
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete l’articolo AS 134 / pp.22-25
FOSTEX DIFFUSORI
GX 100 LIMITED
Sintetica analisi tecnica di
FULVIO CHIAPPETTA
“Il piccolo monitor della Fostex è una vera e
propria primadonna e come tale si comporta:
ha fascino da vendere, ma non è disposta a
elargirlo con eleganza e discrezione se non a
coloro che, a suo insindacabile giudizio, sono
degni della sua attenzione”.
ING. FULVIO CHIAPPETTA
LINK UP AS 134: fostex
Ing. Fulvio Chiappetta / S I Audio
l piccolo monitor della Fostex è una vera e propria primadonna
I
quello massimamente significativo sotto l'aspetto pratico, abbia-
e come tale si comporta: ha fascino da vendere, ma non è
mo registrato un dato mediato su tutta la banda ancor meno gene-
disposta ad elargirlo con eleganza e discrezione se non a colo-
roso: solo di un filo in più di un severo, anche se non preoccupan-
ro che, a suo insindacabile giudizio, sono degni della sua atten-
te, 80dB. E' evidente quindi che, anche se si desidera inserire il
zione. Trasponendo queste osservazioni nella specificità del siste-
sistema in un piccolo ambiente, almeno 25W sono essenziali; se
ma di altoparlanti oggetto della presente disamina, questo signifi-
poi si considera che, nonostante le dimensioni ridottissime, il
ca che il nostro driver è capace di esprimersi ai massimi livelli a
GX100 Limited riesce a garantire pressioni acustiche ad un metro
patto, e solo a patto, di essere posto nelle migliori condizioni: non
dell'ordine di grandezza dei 100dB, e questo anche nella ottava
esitiamo anzi a dire che, proprio come la primadonna cui faceva-
più bassa che è in grado di riprodurre, sarebbe a dir poco un pec-
mo cenno, non accetta, quale partner, che amplificazioni dotate di
cato (la parola più adatta che ci viene in mente è delitto) non met-
classe ed energia in abbondanza. Premesso ciò scendiamo più
tere a disposizione del diffusore una potenza pulita di almeno
nel dettaglio.
Come ben sanno gli audiofili, anche se appena appena navigati, i
parametri di un diffusore cui bisogna prestare particolare attenzione per un corretto interfacciamento con l'elettronica di pilotaggio
sono eminentemente quelli relativi alla sensibilità ed all'andamento della impedenza.
Distributore per l’Italia
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20 extra
L'IMPEDENZA
Le curve, che illustrano l'impedenza e che vengono fuori nei test
eseguiti con apparecchiature classiche, indicano tanto il valore del
modulo, quanto quello della fase. Noi pensiamo che tali indicazio-
LA SENSIBILITÀ
Fostex
100W.
Il diffusore Fostex GX100 Limited
ha una sensibilità dichiarata dal
costruttore di appena 82dB, valore che alle nostre misure si è
dimostrato anche leggermente
ottimistico. Nel test in ambiente,
> SOMMARIO
ni in sé siano poco pratiche per l'audiofilo medio, dal momento
che è molto improbabile che questi sappia in qual modo i due
valori suddetti vadano combinati secondo apposite formule per
ottenere il vero e proprio carico visto dall'amplificatore. Preferiamo
quindi fornire direttamente quest'ultimo dato che, ricordiamolo, è
l'unico in grado di quantizzare il reale sforzo che l'elettronica deve
compiere per il pilotaggio dell'altoparlante. Bene, il valore minimo
da esso assunto, nel caso in esame, risulta essere pari a 3.6ohm
LINK UP > AS 134
ad una frequenza prossima ai 200Hz. Che cosa significa in pratica ciò? Poiché i 200Hz ricadono nella ristretta banda (che va tipicamente da 50Hz a 400Hz) nella quale è concentrata la massima energia di un messaggio musicale medio, dobbiamo considerare quale valore pratico dell'impedenza proprio i 3.6ohm nella
scelta dell'amplificazione; come si può ben vedere siamo ben lontani dai tranquillizzanti 6ohm indicati dal costruttore.
Un altro parametro assai importante, che emerge dalla analisi
dell'andamento dell'impedenza in funzione della frequenza, è
quello relativo alla massima variazione che quest'ultima fa registrare: nel monitor Fostex siamo di fronte a una escursione estremamente ampia; basti pensare che, pur restringendo l'esame alla
banda compresa tra i 200Hz e 5.000Hz, cioè quella decisiva nel
determinare il timbro dei principali strumenti musicali e della criticissima voce, il valore massimo della impedenza è ben sei volte
maggiore di quello minimo. Alla luce di questo parametro possiasariamente essere di almeno 20: come infatti ben sanno gli
fuori asse. Qui registriamo un vero e proprio record: alla misura
audiofili più attenti alla tecnica, qualora lo smorzamento suddetto
a 45°, valore già molto critico, l'attenuazione del segnale ripro-
non è adeguato alle particolari esigenze del carico offerto dall'al-
dotto dal tweeter nell'ambito della banda ancora musicalmente
toparlante, la risposta in frequenza globale tende a copiare l'an-
significativa (entro cioè i 10KHz) è assolutamente trascurabile,
damento della impedenza. Per le Fostex Limited, così come
essendo contenuta mediamente entro 3/5dB. Quale risvolto a
abbiamo potuto peraltro sperimentare, un accoppiamento infelice
livello sonico di tale dato, possiamo asserire senza ombra di
porta a uno sbilanciamento sonico così accentuato che, in casi
dubbio che la scena ricostruita dal piccolo GX100 Limited è
estremi (fattore di smorzamento inferiore a 5), può far suonare
ampia e credibile.
l'insieme né più né meno che come una radietta. Attenzione dunque!
CONCLUSIONI
Non crediamo affatto di lasciarci andare a un immotivato entusia-
LE PRESTAZIONI
smo nell'asserire che siamo di fronte a un piccolo fuoriclasse.
Due sono le rilevazioni che, nei test, hanno caratterizzato mag-
Tutti i test confermano le ottime caratteristiche soniche del siste-
giormente le prestazioni del diffusore, evidenziandone le peculia-
mino e concordano pienamente con le risultanze della prova
rità soniche: la prima riguarda la risposta in frequenza, la secon-
sonica di Paolo Dimarcoberardino (autore dell’articolo apparso
da l'andamento della emissione fuori asse. Partiamo dalla prima:
sul numero 134 di Audiophile sound, pp. 22-25). Ing. Fulvio
la banda riprodotta, misurata con una tolleranza molto stretta per
Chiappetta, consulente tecnico Audiophile Sound
un sistema di altoparlanti di +/- 3dB, va all'incirca da 63Hz a
28.000Hz. Si tratta di un risultato notevole e, in particolare alle
basse frequenze, tenendo in debito conto le modeste dimensioni
del diffusore, da considerare una eccezione alla norma per sistemi di tale volumetria. Se si aggiunge poi che nella gamma grave
l'energia sonica che il sistema è in grado di esprimere è davvero
molto consistente, il quadro generale è estremamente favorevole. Il dato, in merito al parametro su considerato, indicato dal
costruttore è assolutamente confrontabile con quello da noi rilevato: egli dichiara 55Hz … 45KHz a -10dB. Noi riteniamo però
che una tolleranza di 10dB, oltre che sonicamente eccessiva,
non rende giustizia alla estrema linearità della risposta del diffusore: uno scostamento di appena 3 dB dalla risposta flat è un
record che solo grandi e costosi sistemi sono realmente in grado
di offrire. A tal riguardo la Fostex merita quindi di certo un plauso.
Veniamo infine al secondo punto: l'andamento della emissione
> SOMMARIO
extra
21
LINK UP AS 134: fostex
mo affermare che il fattore di smorzamento del finale deve neces-
LINK UP > AS 134
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete la recensione AS 134 / p.69
GIUSEPPE
ANDALORO
Intervista di
Andrea Bedetti...
Il pianista, Giuseppe Andaloro, ha appena
inciso un disco con la Sony: ‘Cruel Beauty’,
che comprende musica di compositori
italiani del Rinascimento e del primo Barocco.
Qui, parliamo con lui del suo debutto
discografico.
giuseppe andaloro
bbiamo raggiunto telefonicamente Giuseppe Andaloro, prota-
A
piacergli come piace a me.
gonista del 'Disco del mese' di Audiophile Sound, numero 134,
Su quali fonti si è basato per scegliere e dare vita ai brani che fanno
per rivolgergli alcune domande.
parte del CD della Sony?
Maestro Andaloro, il CD della Sony che lei ha dedicato a compositori
tutto il progetto. Ho girato, e non solo in Italia, tanti archivi e bibliote-
italiani rinascimentali e del primo Barocco appartiene a un genere che
che per reperire il materiale di cui avevo bisogno e, così facendo, mi
solitamente, per un interprete, rappresenta un punto di arrivo e non
sono imbattuto in una pletora di autori, la maggior parte dei quali, pur-
certo di partenza, come nel suo caso, per via di una complessità stili-
troppo, oggi è del tutto ingiustamente dimenticata. Ma che musica
stica che riguarda queste composizioni non certo scritte per essere
meravigliosa la loro! È stato davvero difficile effettuare la scelta di quei
eseguite al pianoforte. Come mai ha voluto iniziare proprio da questo
compositori che sono stati inclusi nel disco in questione.
Non le nascondo che questo è stato l'aspetto più difficile e arduo di
particolarissimo repertorio?
Sinceramente, quando ho pensato a registrare questo disco, non mi
A questo proposito, se le venisse offerta la possibilità, vorrebbe regi-
sono posto il problema se rappresentasse un punto di partenza o di
strare un secondo disco dedicato magari proprio a quegli autori che
arrivo. Alla Sony, d'altra parte, erano stati chiarissimi: se volevo regi-
per forza ha dovuto mettere da parte?
strare con loro, avrei dovuto presentare un repertorio particolare, ori-
Certo, sarebbe bellissimo! Non mi tirerei indietro, anche perché molti
ginale. Insomma, non avrei mai potuto incidere autori come
autori di quella lontana epoca meritano di essere riscoperti e apprez-
Rachmaninov o Liszt, inflazionatissimi in campo discografico. E sicco-
zati da noi contemporanei.
me amo gli autori italiani del rinascimento e del primo barocco, quando ho proposto un repertorio del genere, mi è stato risposto che si
Ascoltando il suo disco, ho notato che fa un uso che potremmo defini-
poteva fare. Inoltre, tenga presente che per quanto mi riguarda, mi
re 'organistico' del pianoforte, proprio per mettere in risalto la straordi-
piace ascoltare e anche suonare altri generi musicali, come il jazz e il
naria tessitura della musica per tastiera del XVI e dei primissimi
rock. Quindi, da ciò può comprendere come, in fondo, la scelta di inci-
decenni del XVII secolo. È stato questo il suo intendimento?
dere musiche di autori di un lontano passato non mi abbia portato a far
È così, ho voluto trattare la tastiera del Fazioli e, soprattutto, utilizzan-
riflettere se fosse troppo presto farlo o meno. È musica che io amo e
do la pedaliera in un modo che potesse esaltare una sorta di 'suono
mi premeva dunque solo offrirla all'ascoltatore sperando che potesse
organistico', in grado di comunicare all'ascoltatore la bellezza di que-
22 extra
> SOMMARIO
ste composizioni, molte delle quali scritte proprio per l'organo, pur
lare, diffusori di tutti i tipi, con i quali ho ascoltato nel modo più bello e
senza rinunciare a un fraseggio, come lo può rendere il pianoforte.
affascinante la musica. Ora, non possiedo un impianto Hi-Fi, la mia
Spero di essere riuscito in ciò.
vita di pianista in giro per il mondo non me lo permette, ma ogni volta
che posso, torno a casa di mio padre Francesco, dove ho la possibili-
Nel preparare questo disco, quale compositore ha trovato veramente
tà di riassaporare il meraviglioso suono audiofilo. Andrea Bedetti
supremo, sublime?
Sicuramente Girolamo Frescobaldi, la cui musica, a mio parere, è
Potete leggere la recensioni di Andrea Bedetti del disco “Cruel Beauty”
degna di essere messa accanto a quella dei più grandi di sempre. Ma
su Sony Classical di Giuseppe Andaloro, su Audiophile sound, n. 134
non vorrei dimenticare autori, ancora ingiustamente definiti 'minori',
quali Tarquinio Merula e Giovanni Maria Trabaci.
E per quanto riguarda il futuro ci sono già all'orizzonte nuovi progetti
discografici?
Certamente. Entro la fine di quest'anno uscirà a Hong Kong un CD dal
programma assai particolare, visto che si tratta della trascrizione della
Sagra della primavera di Stravinskij e della Valse di Ravel per un
organico composto unicamente da due pianoforti e da due violoncelli. Un disco al quale tengo in modo particolare, ma non so, però, se
verrà distribuito anche in Occidente.
Un'ultimissima domanda: è interessato all'audiofilia? Possiede un
impianto Hi-Fi per ascoltare la musica?
Guardi, sono cresciuto in una famiglia che aveva il culto della musica
che doveva essere ascoltata nel modo più fedele possibile. Quindi, fin
da bambino, nella casa dei miei genitori, sono stato a contatto con un
susseguirsi di apparecchi, meccaniche, sistemi a stato solido o valvo-
> SOMMARIO
extra
23
giuseppe andaloro
LINK UP > AS 134
NUOVA
DISTRIBUZIONE!
da questo mese la
DML AUDIO
farà la distribuzione
di
questo prodotto
riflessioni
KONDOSAN
PARTE 2: Il suono del
nucleo ferroso
(scritta nell'estate 1999)
“I nuclei ferrosi vengono utilizzati
per i trasformatori. Poiché il
trasformatore di segnale ha un
avvolgimento voluminoso, i segnali
passano direttamente nel campo delle
alte frequenze, anche senza il nucleo
ferroso. Il problema sta nelle gamme
di basse e medie frequenze...”
KONDOSAN
nuclei ferrosi vengono utilizzati per i trasformatori. Poiché il tra-
I
sformatore di segnale ha un avvolgimento voluminoso, i
segnali passano direttamente nel campo delle alte frequenze,
anche senza il nucleo ferroso. Il problema sta nelle gamme di
basse e medie frequenze. Qui sorge una questione inerente al
massimo. Inoltre vi sono tanti tipi differenti di nuclei al nichel,
trasformatore. Le proprietà del nucleo ferroso vengono dapprima
ognuno dei quali produce un timbro diverso. In generale, minore
valutate dalla sua curva di isteresi (ossia come viene definito ogni
è il contenuto di nichel, più duro è il timbro. D'altra parte, il timbro
fenomeno in cui il valore di una grandezza, che sia funzione di
prodotto dall'acciaio al silicio (in un trasformatore d'uscita) tende
altre grandezze, dipende, in un dato istante, non solo dai valori
a essere morbido. Esso ha contorni poco definiti perché il flusso
che queste hanno in quell'istante, ma anche da quelli che esse
magnetico non si verifica nel campo dei piccoli segnali.
hanno assunto in istanti precedenti, ndr). Ma questo è solo un crinucleo ferroso.
L'INCONTRO FRA TRASFORMATORE
E CAVO IN ARGENTO
Successivamente, il nucleo viene valutato per la quantità di flus-
Vi sono molti fattori che possono decidere la qualità timbrica del
so magnetico che possa passare attraverso di esso, e dove sia il
trasformatore. In particolare, i materiali di avvolgimento ricoprono
punto di saturazione. Mentre queste procedure sono sufficienti
un ruolo importante. Nel confronto di qualità timbrica fra un tra-
per i trasformatori di corrente, nel caso di quelli destinati all'audio
sformatore d'uscita per un amplificatore single-ended, e quello
sono necessari ulteriori studi. Nel caso di un normale trasforma-
per uno push-pull, il primo sembra produrre un timbro più chiaro
tore di corrente, la trasmissione di segnali di dimensioni minute
e definito. Posso pensare a vari fattori che spieghino questa dif-
non è presa in considerazione. Al fine di trasmettere segnali
ferenza, ma c'è una cosa della quale nessuno si è accorto finora.
minuscoli è necessario un nucleo ferroso che reagisca con la giu-
È il fatto se esista o meno un campo magnetico generato dalla
sta sensibilità in un campo magnetico molto basso.
corrente continua applicata al materiale di avvolgimento, che
A tal fine è solitamente necessario un nucleo denominato "core
dipende dal trasformatore d'uscita per l'amplificatore single-
nickel" contenente dal 45 al 78 per cento di nichel. Un problema
ended, o da quello per l'amplificatore push-pull. Mi sembra che
del nucleo al nichel è la sua bassa densità di flusso magnetico
questo campo magnetico, generato dalla corrente continua,
terio, perché la misurazione viene eseguita sull'avvolgimento del
> SOMMARIO
extra
25
kondosan
I Riflessioni di
Hiroyasu Kondo,
di Audio Note
sulla riproduzione
audio
possa fare la differenza nella qualità timbrica tra i due materiali
d'avvolgimento. In altre parole, si tratta della relazione tra campo
magnetico e comportamento dell'elettrone.
L'esperienza ci dice che quando avvolgiamo del cavo intorno a un
magnete a forma di ferro di cavallo, e inviamo dei segnali attraverso di esso, notiamo un cambiamento più evidente nella qualità
timbrica, a motivo della differenza dei materiali nel cavo rispetto a
quando non c'è un magnete.
Ripetuti esperimenti dimostrano che il 'cavo in argento' produce
meno variazioni. Il 'cavo in rame' di solito rende il timbro grezzo.
Se avvolgete del cavo d'argento intorno al trasformatore, il timbro
convenzionale cambierà radicalmente. Ora, l'affermazione che il
trasformatore deteriori la qualità del suono, sembra essere senza
“Ripetuti esperimenti dimostrano
che il 'cavo in argento' produce meno
variazioni. Il 'cavo in rame' di solito
rende il timbro grezzo. Se avvolgete
del cavo d'argento intorno al
trasformatore, il timbro
convenzionale cambierà
radicalmente. Ora, l'affermazione
che il trasformatore deteriori
la qualità del suono, sembra
essere senza fondamento...”
fondamento. Ciò non può essere negato solo perché la teoria elettrica non ha ancora chiarito il rapporto tra il campo magnetico e
l'argento. Prima o poi la gente prenderà atto della realtà delle
cose. Posso aggiungere che il campo magnetico in corrente continua, rimane ancora nel trasformatore d'uscita per l'amplificatore
push-pull della Audio Note Japan. Kondosan
(Traduzione dall’ inglese >Traduzione in inglese di
Hiro Yoshizumi, corrispondente Sibatech a Calgary, Canada)
http://www.sibatech.co.jp/kondo/essays.html
> SOMMARIO
extra
27
kondosan
riflessioni
angolo fonorivelatori
Testina
DENON DL-103
Il pick-up MC
più venduto...
testina denon DL-103
“Iniziamo una nuo va rubric a
dedicata al mondo dei
fonorivelatori.
In questo articolo parliamo più
in dettaglio delle problematiche
nell’uso e nella manutenzione...”
SIMONE LUCCHETTI
ncominciamo a conoscere meglio una testina MC. Nella testina MC
I
attacco eia o da un cattivo contatto dei fili clips. La manutenzione
a differenza delle testine MM non è possibile la sostituzione del
della testina deve essere fatta con piccolo pennellino sempre da die-
cantilever. Per cui si deve porre grande attenzione nell'uso di essa.
tro verso il davanti. Io consiglio sempre di risolvere il problema a
Come si può vedere dalla foto la testina è composta da un cantilever,
monte. I dischi vanno puliti bene e la cosa migliore sarebbe farli lava-
in alluminio in questo caso, al cui apice è incastonato un diamante, un
re con una macchina lava dischi, in questo modo si evita a monte che
gruppo bobine ben visibile e un sistema di sospensione di colore bian-
il diamante raccolga sporcizia che alla lunga si ‘solidifica’ attorno al
co in questo caso. Il tutto è sostenuto da un tirante che parte dal can-
diamante stesso.
tilever e che va a fissarsi nella testina posteriormente tramite una vite
Riepilogando quindi nella testina il diamante va sempre pulito da die-
posta in cima al cilindro metallico. Il tirante che non è visi-
tro verso davanti, quindi verso l'utilizzatore. La Denon come tutte le
bile: si trova all'interno del gruppo bobine e ha il fondamentale compito di tenere in posizione centrale tutto il
gruppo cantilever bobine; esso parte direttamente dal
centro del gruppo bobine e la sua rottura causa un danno
molto serio, a mio avviso irreparabile. Anche la Denon
DL 304, un'ottima testina, è un componente molto fragile e non di rado mi capita di verificare testine che hanno
il tirante rotto.
Una testina è quindi un dispositivo meccanico, per cui
quando capita che il segnale su di un canale si sente a
tratti, non è possibile che il problema sia dovuto alla testina rotta. Un filo integro che conduce il segnale musicale non può interromper-
Audio Silente
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Costruzione giradischi, riparazione giradischi vintage,
accessori in grafite.
28 extra
si e poi nuovamente
funzionare per cui la
colpa non è nella testina
ma nei collegamenti. Il
più delle volte il problema è nello shell con
> SOMMARIO
angolo fonorivelatori
“...La Denon è un ottima testina nel caso in cui si decida di ristirarla.
Se si decida di montare un nuovo cantilever, esistono varie scuole di
pensiero e vari tipi di diamanti; non entro in merito nell'argomento, ma
posso dirvi che montando diamanti con tagli diversi dall'originale, che è
conico, la Denon suona molto meglio...”
testine nasce per subire pressioni sull'asse verticale ma non sull'asse
orizzontale. È una testina molto robusta, ma quando è, come in questo caso, nuda, è molto più musicale, ma anche molto più delicata e
fragile. Per cui consiglio sempre di fare attenzione nell'uso.
In caso di piegatura del cantilever evitare di farsi prendere dal panico
e procedere con sangue freddo. La testina va smontata e posta su di
un microscopio. Io utilizzo un microscopio binoculare di ottima qualità
e con l'uso di una pinzetta e buona manualità è possibile riportare il
cantilever in posizione corretta. Tutto ciò è valido nel caso il cui il cantilever in alluminio non abbia subito una fessurazione: occorre allora
metta al cantilever di essere montato nuovamente. Nel caso in cui la
Denon DL 103R con cono ellittico
testina denon DL-103
tagliarlo definitivamente e armarlo al suo interno di un anima che perrottura abbia determinato il distacco totale del cantilever occorre cercare la parte tranciata e poi sempre con l'uso di un microscopio procedere alla riparazione.
La Denon è un ottima testina nel caso in cui si decida di ristirarla. Se
si decida di montare un nuovo cantilever, esistono varie scuole di pensiero e vari tipi di diamanti; non entro in merito nell'argomento, ma
posso dirvi che montando diamanti con tagli diversi dall'originale che è
conico, la Denon suona molto meglio (il diamante conico è anche
rumoroso, PB).
Sono tutte operazione apparentemente semplici, ma occorre molta
manualità e gli attrezzi giusti. In generale consiglio di rivolgersi a uno
specialista e di valutare sempre i costi di riparazione in relazione al
reale valore della testina nuova. Simone Lucchetti
> SOMMARIO
extra
29
consigli pratici
IL BILANCIAMENTO
TONALE - PARTE 2 (3 PARTI IN TUTTO)
“...Un tecnico di registrazione si deve porre il
problema della fedele restituzione del suono di
uno strumento o di un insieme badando a carpirlo
così com'è al momento della registrazione...”
svariate gradazioni e che il bianco assoluto esista solo nella fantasia
loro variazioni; passiamo ora a esempi più figurati che simbo-
dei creatori di pubblicità televisiva per detersivi. Di bianchi non ce n'è
leggiano i grafici che spesso vengono utilizzati per descrivere la
uno solo: ce ne sono mille. Un foglio che trattiene anche una sola
risposta in frequenza di un sistema di riproduzione.
particella di luce non è più bianco assoluto. È appena grigio. Se ne
Immaginiamo un'altalena, un'asta ben bilanciata e con fulcro perfet-
trattiene due è un po' più grigio. Ma entrambi non sono così grigi da
tamente centrale come quelli su cui possono giocare due bambini
essere classificati come fogli di colore grigio. Vengono entrambi rico-
seduti alle due estremità. Osserviamola di profilo. Essendo ben
nosciuti come bianchi. Inoltre: un foglio bianco dentro una stanza
bilanciata, quando non è in azione sta perfettamente allineata al ter-
oscura riflette meno luce di un pezzo di carbone esposto alla luce del
reno. Il fulcro è nel mezzo... al centro della zona dei medi. Alla sua
sole. Tuttavia un foglio bianco rimane tale anche in una stanza buia
destra ci sono le alte frequenze. A sinistra i bassi. Il profilo della tavo-
e un pezzo di carbone rimane tale anche alla luce accecante del
la è la linea di bilanciamento tonale che va dai 20 ai 20.000 Hz.
Quando metto un peso a sinistra la tavola si inclina dalla parte dei
bassi, avvicinandosi al terreno. Contemporaneamente si alza dal lato
opposto, quello degli alti. Il bilanciamento tonale è un po' questo: se
tolgo energia ai bassi è come se ne dessi di più agli alti e viceversa.
Se la tavola rimane solo di poco inclinata e la parte degli alti si alza
di poco il suono apparirà molto aperto, lucido, dettagliato. Se abbasso il livello degli alti il suono diventa più caldo e corposo. Siamo come
nel caso di foto che hanno una lieve dominante rossa o verde.
Nessuna delle due è corretta rispetto al foglio bianco, ma entrambe
possono essere più che accettabili. Un'altalena continuerà a essere
un'altalena anche se da una parte ha un piccolo peso che comunque
le consente di oscillare (Quesito audiofilo: è meglio l'altalena con il
deserto. L'interpretazione dei rapporti fra oggetto e contesto ci viene
in soccorso. Infatti riconosciamo il suono di un violino sia che esso
suoni in aperta campagna o in una cattedrale, oppure che sia un violino da poche lire o un prezioso Stradivari. Sempre un violino è.
Un suono ha molte componenti. Il bilanciamento tonale è una di queste. Esso non risponde alla legge del tutto o nulla. Il nostro orecchio
sopporta bene deviazioni fisiologiche all'interno di un ampio range di
riconoscimento. Un tecnico di registrazione si deve porre il problema
della fedele restituzione del suono di uno strumento o di un insieme
badando a carpirlo così com'è al momento della registrazione (se
esso rientra nel range delle fisiologiche variazioni di bilanciamento
tonale). Solo se alcune componenti eccedono pesantemente (se i
piccolo peso posto a destra o a sinistra? Questione di gusti!). Se
bianchi diventano dei veri grigi) allora interviene per riequilibrarlo.
però metto un grosso peso da una parte e l'estremità tocca terra l'al-
Se una sala di registrazione ha un'acustica di timbro caldo, ricca di
talena cesserà di funzionare. Cesserà di essere un'altalena. Sarà un
riverbero nella zona del calore (100-300 Hz) e se quest'acustica è
sistema statico. Se questo grosso peso sarà stato posto, ad esempio,
stata ritenuta congeniale al tipo di musica da registrare, il tecnico del
a sinistra il suono sarà privo di bassissime frequenze e esageratamen-
suono tenderà a preservarla. Se invece i bassi di una sala di registra-
te ricco di altissime. Un infarto sonoro. Questa situazione darà luogo a
zione sono gonfi e lunghi e tendono a prevalere in modo eccessivo
un suono eccessivamente deviante, distorto, un ‘quasi rumore’.
su altre gamme di frequenza, un buon tecnico del suono dovrà ope-
Qui i gusti personali c'entrano poco. C'è un allontanamento dal refe-
rare al fine di riequilibrare l'energia delle basse frequenze. Fabio
rente reale troppo marcato. Il problema è che nel caso del suono non
Liberatore
esiste il famoso foglio bianco con cui fare un confronto. Molti sostengono che il ‘suono dal vivo’ sia il foglio bianco del suono, un bianco
Segue nella TERZA parte, in AS EXTRA 135
> SOMMARIO
extra
31
-
N
assoluto. Sfortuna vuole che il bianco di un foglio possa essere di
nostro cervello ai diversi stimoli timbrici e le sue reazioni alle
bilanciamento tonale
ella prima parte abbiamo osservato i comportamenti del
parte 1
FABIO LIBERATORE
angolo tecnico
Filtri di livellamento
negli
ALIMENTATORI
DI TENSIONE
PARTE 5
filtri di livellamento
“Il ripple è sostanzialmente
identificato come un ronzio a
una frequenza fondamentale
di 100Hz che è possibile alcune
volte udire dagli altoparlanti
come leggero rumore di fondo...”
ANTONIO SESE
O
ltre all'uso del condensatore, nei filtri di livellamento degli
l'induttore nei confronti del ripple?
alimentatori di tensione, si puo ricorrere all'impiego del-
Consideriamo la reattanza che un induttore ideale presenta al
l'induttore. In fig.1 questo componente e indicato con la
cospetto della corrente che lo attraversa:
lettera 'L'. Il valore dell'induttanza e essenzialmente il parametro
che differenzia un induttore da un altro. L'unita di misura dell'induttanza e l'Henry e si indica con 'H'.
Lo scopo dell'induttore è quello di offrire inerzia nei confronti della
dove XL rappresenta la reattanza dell'induttore, espressa in
corrente che lo attraversa, se questa presenta un andamento
Ohm;
variabile nel tempo, indicato con 'i(t)'. La fig.2a rappresenta la
f e la frequenza della tensione all'uscita del ponte raddrizzatore;
forma d'onda che si ottiene subito dopo il ponte raddrizzatore.
L e il valore dell'induttore.
Detto segnale elettrico, riferito alla tensione d'uscita del ponte
La tensione d'uscita del ponte raddrizzatore impone una corren-
raddrizzatore, e causa del ripple, ovvero, del residuo d'alternata
te nel carico, corrente che possiede la stessa frequenza, e che
che affligge la resistenza di carico. Si evince chiaramente, come
origina il ripple quando attraversa il carico. La considerazione
spiegato in uno degli articoli precedenti, che se non viene inter-
risulta essere che una reattanza elevata contribuisce a minimiz-
posto un 'componente' capace di contrastare il livello di ondula-
zare la tensione di ripple sul carico perche se cresce L, a parita
zione, tra il ponte ed il carico, il carico stesso sarebbe alimentato
di 'f', la reattanza cresce. Se l'induttanza fosse nulla ci troverem-
con una tensione e sarebbe attraversato da una correntenon
mo di fronte al caso di un alimentatore composto da un raddriz-
conforme alle specifiche di corretto funzionamento. In definitiva,
zatore a dal suo carico, e in presenza di forti tassi di ondulazione
l'adozione di un induttore (fig.1),
per l'assenza del componente di contrasto (che in questo caso e
cosi come quella di un condensato-
rappresentato dall'induttore). In definitiva, se L fosse nulla, l'an-
re (vedi trattazioni precedenti),
damento della corrente che attraversa il carico sarebbe simile a
concorre a rendere meno evidenti
quello della tensione all'uscita del ponte (fig.2a). Se L fosse di
le fluttuazioni della tensione e della
valore infinito la corrente che attraversa il carico sarebbe costan-
corrente che interessano il carico
te, dato che la reattanza infinita ostacolerebbe il passaggio di
stesso. In che maniera interviene
componenti variabili nel tempo, e ci troveremmo di fronte ad un
Antonio Sese
Ingegnere e fondatore:
Horn Audio Amplifiers
CLICK
32 extra
> SOMMARIO
angolo tecnico
ANTONIO SESE
ripple nullo. La realta ci riporta ad un ripple di valore finito, la cui
corrente che attraversa il carico possiede un valore medio a cui e
sovrapposto il residuo di alternata, fig.2b (analogamente a quanto accadeva con il filtro capacitivo). Da cio si comprende come la
corrente che attraversa l'induttanza e i diodi del ponte non si
annulla mai, non solo, i diodi sono sempre in conduzione e non e
presente il fenomeno dei picchi di corrente che attraversano il
ponte, fenomeno che si evidenzia in presenza del filtro capacitivo
(si ricorda che spesso detto fenomeno genera rumore in banda
audio). Continua...
Antonio Sese / HORN Audio Amplifiers
filtri di livellamento
“...La corrente che attraversa l'induttanza e i
diodi del ponte non si annulla mai, non solo, i
diodi sono sempre in conduzione e non e
presente il fenomeno dei picchi di corrente che
attraversano il ponte, fenomeno che si evidenzia
in presenza del filtro capacitivo ...”
> SOMMARIO
extra
33
dischi da evitare
Dischi da evitare &
dischi sopravalutati...
Miles Davis:
Kind of Blue
Le edizioni digitali da SCORDARE....
D
a quando Kind of Blue usci per la prima volta nel 1960 il
mercato ha visto numerose riedizioni, non sempre del
prare bisogna conoscere quali master tape sono stati impiegati
nella produzione delle varie versioni su vinile, CD, SACD e file in
alta risoluzione.
Nel 1992 Mark Wilder, il mastering engineer che ha seguito quasi
tutte le riedizioni di Kind of Blue, capì perché i brani sul lato A del
“...le edizioni su LP e CD pre-1992
sono da evitare...” PIERRE BOLDUC
in alto: LP originale di Kind of Blue
in basso: edizione Sony Music K2 HD Mastering - CD
LP originale suonavano con un tono (pitch) un tantino acuto.
Nell'era analogica era la prassi normale di mandare il segnale dal
mixer a due registratori: a uno, il principale, e a un secondo, il
cosiddetto ‘back-up’ nel caso che si fosse rotto quello principale
durante la fase di registrazione. Beh, era proprio quello principale che non funzionava bene…
"Solo nel 1992, Wilder si rese conto che il principale registratore
a tre canali aveva girato un po' più lentamente durante la prima
sessione, con il risultato che sugli LP e i CD che ne erano derivati, i brani del lato A (esattamente i primi tre) suonavano in modo
leggermente più acuto per ciò che riguardava il timbro" (John
Marks, The Fifth Element, n.34 www.stereophile.com). Questo
successe perché essendo stato registrato a una velocità inferiore, il nastro doveva essere suonato sulla stessa macchina per
riprodurre il pitch corretto che la macchina aveva catturato alla
velocità sbagliata. Ma per fare le lacche e le prime edizioni CD,
chiaramente sono stati impiegati solo registratori che giravano
alla velocità corretta per la produzione dei master, e così il nastro
girava per forza a una velocità maggiore rispetto a quella del
registratore difettoso, risultando in un tono o pitch spostato verso
l'alto.
Discografia
MILES DAVIS
KIND OF BLUE
Edizione digitale:
www.hdtracks.com
Edizione CD:
Sony Music K2 HD Mastering
CD 8869 7883272
"In occasione della seconda
sessione
di
registrazione,
sette settimane più tardi, il
registratore principale a tre
tracce era stato riparato, in
modo che i brani sul lato B
dell’LP furono registrati alla
giusta velocità... cosicché da
quel momento furono utilizzati
www.soundandmusic.com
quei nastri, anche per l’SACD
> SOMMARIO
extra
35
da evitare: kind of blue
tutto felici. Per capire quale edizione di Kind of Blue com-
Modello GX 250MG
finalmente in Italia!
Per informazioni sulla linea di diffusori Fostex:
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i n d i r i z z o via Dal Lino, 23/2 - 40134 Bologna
347 2532215 [email protected] webartofmusic.it
dischi da evitare
che è stato pubblicato" ((John Marks, The Fifth Element, n.34
nastro stesso su un tavola (non la bobina ma il nastro) la sua
www.stereophile.com). Così tutte le edizioni fatte con il nastro
superficie non aderisce in modo perfettamente piatto sulla tavo-
inciso con il registratore principale mal funzionante - ossia tutte
la, ma risulta un po' curvato alle estremità. Per non rovinare
le edizioni dal ‘59 al ‘92! - sono fuori tempo per quanto riguarda
maggiormente il nastro, si decise di lavorare con i nastri origina-
i tre primi brani del disco! Incredibile, ma vero. In altre parole,
li a tre canali digitalizzandoli subito in 24bit/192kHz (HDCD
Wilder dal 1992 in poi usò i nastri fatti dal back-up per tutte le
Model 2/Sound Card Lynx 2; registratore usato: Ampex ATR 104
riedizioni successive (la prima essendo l'edizione Mastersound
modificato).
SBM Gold CD remastering), e di conseguenza solo le edizioni
La versione Hi Res che ho sentito in questa risoluzione dalla
su CD e LP prodotti con i master back-up hanno la velocità cor-
HDTracks per me è la migliore edizione disponibile su qualsiasi
retta per i primi tre brani dell'album, incluse le edizioni su SACD.
formato in questo momento. Invece, bisogna evitare le riedizio-
Conclusione: le edizioni su LP e CD pre-1992 sono da evitare.
ni in mono perché, come ho spiegato nell'articolo su AS Extra n.
133 del mese scorso (disponibile online CLICK),
CLICK non si tratta di
Poi c'è la versione in alta risoluzione… e questa è un'altra sto-
un'edizione fatta a partire dai nastri mono ma da un mix-down
ria. Siccome la Sony/Legacy voleva immettere sul mercato
del nastro a tre canali originale ad un canale. Da evitare: meglio
un'edizione in alta risoluzione di Kind of Blue, Wilder ha di
comprare l'edizione mono originale se volete sentire come fu
nuovo esaminato i nastri originali (sempre quelli fatti con i regi-
veramente inciso in mono.
vano essere digitalizzati: non erano in ottime condizioni. Non
Finalmente c'è la versione di Kind of Blue uscita su un XRCD
conosco la loro composizione chimica originale, ma dato l'anno
che la Sony ha pubblicato in collaborazione con la Victor giap-
di registrazione, possiamo dedurre quasi matematicamente che
ponese, un K2 HD Mastering. Sulle note troviamo la conferma
si tratta di nastri in acetato. Quelli li conosco bene e con il tempo
che invece di un ATR104 è stato usato un registratore a bobine
hanno la tendenza ad asciugarsi e a rompersi molto facilmente.
a valvole, un Presto. La qualità del suono è molto buona, a mio
Poi se non sono stati tenuti in condizioni atmosferiche perfette,
avviso la migliore dopo i file in alta risoluzione: è l'edizione da
con un preciso grado di calore e umidità, avranno sicuramente
scegliere per chi vuole godere Kind of Blue in formato CD.
iniziato a ripiegarsi su se stessi; nel senso che se appoggiate il
Pierre Bolduc
> SOMMARIO
extra
37
da evitare: kind of blue
stratori back-up) ed è presto arrivato alla conclusione che dove-
quale incisione?
CLAUDIO
MONTEVERDI:
L’Orfeo
Dopo aver valutato le varie edizioni,
vi proponiamo le versioni migliori...
P
monteverdi: l’orfeo
rimo esempio di opera in musica apparso a Mantova, L'Orfeo
to dell'opera valorizzata nel dare maggiore importanza alla sfera
(la cui trama riprende quanto raccontato dalla leggenda mito-
vocale che a quella strumentale, mettendo in risalto soprattutto le voci
logica su questo celebre semidio) deve la sua nascita a un'ini-
femminili (anche se spesso denotavano una pronuncia troppo france-
ziativa del principe ereditario Francesco Gonzaga. Non dobbiamo
sizzante o tedescheggiante). Per ciò che riguarda le voci maschili, i
dimenticare, però, che già da almeno un decennio, soprattutto a
migliori sono i bassi, ossia François Loup e Jakob Staempfli, mentre
Firenze, si andavano sperimentando esempi di teatro completamente
il tenore Eric Tappy è fin troppo altalenante, a causa di un'emissione
cantato: quelle prove avevano avuto una vasta risonanza nell'ottobre
a dir poco discutibile, che non tiene conto dello spirito metafisico del-
1600, quando le grandiose feste nuziali per il matrimonio di Maria de'
l'opera, dando alla voce un connotato troppo ‘carnale’ e ruvido. La
Medici con Enrico IV di Francia avevano dato ampio spazio a questo
direzione di Corboz è pregevole, così come la tessitura e il fraseggio
nuovissimo tipo di rappresentazione. Gli invitati avevano potuto così
resi dalla compagine orchestrale. Le note dolenti vengono dalla regi-
ammirare quel nuovo modo di fare spettacolo: tra loro figurava anche
il duca di Mantova Vincenzo Gonzaga, che era imparentato con gli
stessi Medici. Quindi, l'iniziativa di Francesco Gonzaga si può interpretare come un desiderio di emulazione di quanto, in campo teatrale e musicale, stava promuovendo la famiglia medicea.
La realizzazione di quel progetto teatrale fu affidata all'Accademia
degli Invaghiti, un sodalizio fondato a Mantova un cinquantennio
prima sotto il patrocinio della dinastia regnante. Tra gli altri, era un
Invaghito (con il nome accademico di Ritenuto) il conte Striggio, che
provvide a stendere il testo letterario, dato poi da musicare al maestro
della musica ducale, che a quel tempo era Claudio Monteverdi. La
recita non avvenne nel teatro di corte, ma in una sala non molto grande della residenza dei Gonzaga, allestita per l'occasione: alla prima
del 24 febbraio seguì una replica, effettuata il 1º marzo 1607. La partitura monteverdiana prevedeva un'orchestra formata almeno da due
clavicembali, due viole contrabbasse, dieci viole da braccio, un'arpa
doppia, due violini piccoli alla francese e due ordinari da braccio, tre
chitarroni, ceteroni, due organi di legno, tre viole da gamba basse,
cinque tromboni, alcuni regali, due cornetti, due flauti piccoli, quattro
trombe di cui una chiarina e tre sordine, con il probabile uso, nella
Toccata iniziale, di almeno due tamburi.
Data l'importanza dell'opera, anche da un punto di vista storico, non
strazione della Erato (che fu ristampata dalla RCA nel 1985), contraddistinta da una dinamica altamente discutibile e con un dettaglio,
soprattutto nelle voci, che lascia molto a desiderare.
Sei anni più tardi, la Archiv, sul solco dell'edizione approntata dalla
Erato, affidò a un consumato interprete barocco quale il tedesco
Jürgen Jürgens, che nel 1955 aveva dato vita il Monteverdi-Chor
Hamburg, con il quale si era specializzato proprio nell'esecuzione
delle opere del grande musicista cremonese. A differenza della scelta
fatta da Corboz, il direttore tedesco decise di dare maggiore importanza al ruolo orchestrale, grazie ai componenti della Camerata
Accademica Hamburg e della Hamburger Bläserkreis für alte Musik,
che mettono in luce, fin dalla celeberrima Toccata iniziale, un'indubbia
brillantezza di suono, anche nella semplice fase dell'accompagnamento. Al contrario le voci non sono assolutamente all'altezza, a
cominciare dal controtenore Nigel Rogers e dal falsettista James
Bowman, così come Emilia Petrescu e Ian Partridge; l'unica a salvarsi è Anna Reynolds. Anche in questo caso, la resa tecnica non è pregevole, anche se la dinamica (soprattutto nella resa degli strumenti),
il palcoscenico sonoro e il dettaglio sono migliori rispetto alla versione
della Erato.
Non poteva, ovviamente, mancare l'apporto di uno degli interpreti ‘filologici’ per eccellenza, Nikolaus Harnoncourt, il quale nel 1981, per la
Telefunken, ricavò da una registrazione per la TV tedesca e quella
mancano di certo le registrazioni di quello che resta un punto fermo
austriaca (bei tempi quelli in cui il mondo televisivo si permetteva il
dell'opera melodrammatica.
lusso di trasmettere Monteverdi in prima serata!!!), dedicata ai tre
Al di là delle pioneristiche edizioni di Helmut Koch del 1951 (etichetta
lavori operistici del compositore cremonese, L'Orfeo in oggetto con i
Discophiles Français) e di August Wenzinger del 1955 (Archiv), la
componenti della Monteverdi-Ensemble Opernhaus Zürich, i quali si
prima edizione ‘filologica’ dell'Orfeo riversata sul microsolco fu quella
rendono di una resa strumentale davvero sontuosa, manifestando un
del 1967 effettuata da Michel Corboz per l'Erato, sulla base di una
suono tagliente, ‘doloroso’, esaltando la parabola del semidio, magi-
revisione del musicologo americano Edward H. Tarr, che comportava
stralmente diretti da Harnoncourt. Non succede la stessa cosa per le
l'utilizzo di strumenti dell'epoca, con una visione generale dell'impian-
38 extra
> SOMMARIO
extra   pagina attiva
quale incisione?
voci, purtroppo, in quanto, a partire dal tenore Philippe Huttenlocher,
manifestano un canto pesante e prosaico, del tutto inadeguato rispetto al contesto dell'opera, senza contare la loro pronuncia marcatamente tedesca. Va meglio per la registrazione, anche se essendo destinata al tubo catodico, non può vantare peculiarità audiofile. Il parametro
migliore è senza dubbio quello del palcoscenico sonoro, ben focalizza-
monteverdi: l’orfeo
to e con un'adeguata riproposizione degli strumenti e delle voci.
La registrazione del 2000, pubblicata dall'etichetta francese K617 e
distribuita da Harmonia Mundi si pone, almeno per quanto riguarda il
settore discografico riguardante LP e CD, quale migliore versione
attualmente disponibile. Il merito va ascritto all'argentino Gabriel
Garrido, che oltre alla direzione ha curato anche la realizzazione musicale dell'esecuzione, la quale vanta, finalmente, sia un organico orchestrale, sia delle voci all'altezza della situazione. Se i membri del Coro
Antonio Il Verso e dell'Ensemble Elyma sono protagonisti di una parte
corale e strumentale da mozzare il fiato per la bellezza, il nitore timbrico e per la resa drammatica delle atmosfere che si sprigionano da quest'opera, anche le voci non sono da meno. A cominciare da Victor
Torres, nel ruolo di Orfeo, e di Adriana Fernandez in quello di Euridice,
senza dimenticare lo straordinario spessore del nostro Furio Zanasi,
nei panni di Plutone. E se artisticamente quest'esecuzione è da totale
encomio, anche l'aspetto tecnico della registrazione non scherza. Fin
dalle primissime battute, non si può non restare meravigliati dalla straordinaria dinamica e dal dettaglio degli strumenti e delle voci, immersi in
un palcoscenico sonoro palpitante, materico, profondo. Da riferimento.
Ad ogni modo, la palma di edizione assoluta, tenendo conto che si tratta di un DVD, va a quella meravigliosa rappresentazione teatrale dal
vivo che il catalano Jordi Savall ha effettuato nel 2002 al Gran Teatre
del Liceu di Barcellona, coadiuvato da Le Concert des Nations e da La
Capella Reial de Catalunya, oltre che da un cast strepitoso di voci soliste composto, tra gli altri, da Montserrat Figueras, Furio Zanasi,
Arianna Savall e quel meraviglioso contralto che è Sara Mingardo.
Savall ha la capacità di restituire all'opera l'aura di quella temperie, di
quell'atmosfera sonora e visiva che è stato il primissimo Barocco, con
tutte le sue intensità, le sue contraddizioni, il suo fascino in un unicum
che fa di questa esecuzione un must irrinunciabile. L'unico neo è dato
dalla ripresa sonora del video, che non ha lo spessore, la forza, il dettaglio di quella di Garrido. Ma per il resto, è semplicemente straordinaria, come si può constatare guardando la versione integrale del DVD
su YouTube (fare CLICK in basso a sinistra per vedere il video. Andrea
Bedetti
 pagina attiva
CLICCA QUI per vedere il video di Jordi Savall
DISCOGRAFIA
Michel Corbez - LP RCA GL 3434 1
Jürgen Jürgens - LP DG Archiv 2723018
Nikolaus Harnoncourt - LP 6.35591
Gabriel Garrido - CD K617 K.61766
Jordi Savall - DVD Opus Arte OA0843D
> SOMMARIO
extra
39
26-29as 131 KOETSU_paradigm78.qxd 19.2.2014 9:00 Page 29
speciale software
HERBERT
VON KARAJAN
WARNER CLASSICS
‘OFFICIAL REMASTERED
EDITION’
“La Karajan ‘Official Remastered Edition’ si compone di
tredici box contenenti le rimasterizzazioni ufficiali delle
migliori registrazioni che il direttore austriaco realizzò per
la EMI fra il 1946 e il 1960 e ancora fra il 1969 e 1984.
Tutte le incisioni sono state trasferite in 24bit/96kHz dai
nastri analogici originali dagli Abbey Road Studios di
produzione su compact disc.” PIERRE BOLDUC
C
irca due anni fa la EMI è stata venduta al gruppo Universal
classica… e costringendo il nuovo proprietario, la stessa Warner, a sob-
Music. Tuttavia, a causa delle leggi europee antitrust in vigore, il
barcarsi una delle più costose operazioni di marketing che il mercato
gruppo Universal è stato costretto a mettere sul mercato la divi-
della musica classica abbia mai visto.
È in questo contesto che la Warner ha messo adesso in commercio la
nuova “Karajan Official Remastered Edition”... con il suo logo Warner
Classics posto su ogni cofanetto. Sei anni fa, in occasione dell'anniversario del primo centenario della nascita di Herbert von Karajan, la EMI
pubblicò la “Karajan CD Edition” che conteneva tutte le registrazioni del
direttore realizzate per l'etichetta discografica inglese. In sostanza,
però, si trattò solo di una riedizione delle vecchie rimasterizzazioni che
erano state periodicamente messe in vendita dall'inizio dell'era del CD.
Ora, in occasione del venticinquesimo anniversario della morte di
Karajan (1989-2014: per i manager del marketing la morte rappresenta sempre un ottimo affare!!!), la Warner ha deciso di onorare il grande direttore d'orchestra molto più seriamente di quanto abbia mai fatto
la EMI nell'era del CD, con la pubblicazione di tredici cofanetti che contengono interamente nuove rimasterizzazioni realizzate dai nastri
master analogici originali, un'impresa davvero colossale.
Spesso, le major tirano fuori nuove rimasterizzazioni che, in molti casi,
non sono altro che operazioni cosmetici (per esempio, l’upsampling)
solo per rimettere in circolazione vecchi titoli dei loro cataloghi. Non
però questa volta, e mi tolgo il cappello davanti alla Warner per aver
fatto le cose per bene. Forse, dopotutto, c'è ancora speranza per l'industria discografica classica.
Anche se Karajan fece la sua prima registrazione per la società tedesca
Polydor prima e durante la Seconda guerra mondiale, la sua carriera
discografica ebbe davvero inizio quando il famoso produttore discografico EMI, Walter Legge, firmò con lui un contratto nel 1946 per una
serie di registrazioni con i Wiener Philharmoniker. Presto Karajan diven-
sione classica della EMI, più precisamente il ramo EMI Classics/ Virgin
Classics. Ma quando, alla fine, la Warner ha acquistato quel catalogo
così ambito, l'accordo non le ha permesso di mantenere il logo EMI. Di
conseguenza, adesso tutti i titoli EMI Classics e Virgin Classics devono
essere rimessi in vendita con il logo della Warner Classics... con la conseguente improvvisa scomparsa di uno dei più grandi marchi di musica
> SOMMARIO
extra
41
karajan
Londra e riversati su formato 16bit/44.1kHz per la
speciale software
karajan
ne il direttore principale della nuova ‘creatura’ di Legge, la
Philharmonia Orchestra di Londra, e andò avanti con questa compagine registrando per la EMI grandi opere del tipico repertorio orchestrale operatistico, prima in mono e poi in stereo a partire dagli ultimi anni Cinquanta. Per usare le parole dello stesso Legge, la sua attività di registrazione con la casa discografica inglese permise a Karajan
di costruire le basi della sua fama e della sua fortuna.
Essendo l'uomo d'affari intelligente qual era, alla fine degli anni
Cinquanta, Karajan iniziò a mettere una casa discografica contro
un'altra, al fine di ottenere da ciascuna il migliore accordo possibile
per quanto riguardava il repertorio e le royalties. Dapprima firmò un
contratto con la Decca con l'obiettivo, probabilmente, di mettere pressione alla EMI, che stava disperatamente tentando di rinnovare il suo
contratto con lui. Insoddisfatto, Karajan nel 1964 decise di firmare un
contratto di esclusiva per cinque anni con la Deutsche Grammophon.
Quando i termini terminarono nel 1969, Karajan continuò a registrare per la DG ma, allo stesso tempo, rinnovò il suo rapporto di lavoro
con la EMI, che gli permise, tra l'altro, di registrare un numero impor-
“Curiosamente, non ci sono registrazioni
di opere liriche complete...la ragione
probabilmente ha a che fare con l
'incredibile carico di lavoro necessario per
identificare quali master usare, pulire i
vecchi nastri e, infine, trasferire ciascuno
di essi in un formato di alta risoluzione a
24bit/96kHz (PCM) e DSD (SACD) per il
mercato giapponese...”
42 extra
> SOMMARIO
tante di opere liriche. E così cominciò la seconda stagione di Karajan
con la EMI, che continuò fino al 1984 con la pubblicazione delle
Quattro Stagioni di Vivaldi con Anne-Sophie Mutter e i Wiener
Philharmoniker.
Le registrazioni presenti in questa nuova edizione, che riguardano
entrambi i periodi di contratto di Karajan con la EMI, sono vendute a
prezzo budget e sono state rimasterizzate recentemente da Simon
Gibson e dal suo team degli Abbey Road Studios. Alcuni cofanetti contengono sia le versioni mono sia quelle stereo di un particolare lavoro o ancora registrazioni della stessa opera registrate prima in mono
e pochi anni dopo in stereo. I duplicati sono pochi, ma non per questo sono meno interessanti. Curiosamente, non ci sono registrazioni
di opere liriche complete, forse perché la Warner è in attesa del trentesimo anniversario della morte di Karajan... ma, scherzi a parte, la
ragione probabilmente ha a che fare con l'incredibile carico di lavoro
necessario per identificare quali master usare, pulire i vecchi nastri e,
infine, trasferire ciascuno di essi in un formato di alta risoluzione a
24bit/96kHz (PCM) e DSD (SACD) per il mercato giapponese. (Alcuni
di esso stati presentati nella collana a medio prezzo Signature
Collection - due SACD per il prezzo di un CD a prezzo normale, un
affare incredibile)
Per me, al centro di questa nuova edizione, si pongono certamente le
nuove rimasterizzazioni, perché gettano una nuova luce sui primi
lavori di Karajan, interpretativamente spesso molto diversi dalle registrazioni fatte più tardi per la DG e anche una nuova luce su molte
registrazioni che sono state ignorate dalla stampa audiofila a causa
della sua ossessione per gli LP della Mercury e della Living Stereo o i
dischi ‘audiofili’. Per quelli di voi che sono interessati al campo audiofilo, qui ci sarà l'occasione per scoprire queste registrazioni, in particolare quelle stereo prodotte da Walter Legge, che, sono sicuro, vi
faranno sobbalzare per via del loro realismo, di certo con un diverso
tipo d'immagine sonora fornita da quelle realizzate dalla Mercury e
dalla RCA, ma altrettanto valide e certamente uguali su una base qualitativa.
Abbiamo già ricevuto in anticipo copie dei primi sei cofanetti e posso
già dirvi che le stampe mono dei primi anni Cinquanta sono una rivelazione. Ho tutti i CD originali delle registrazioni di Karajan e quindi un
rapido confronto con essi mi ha permesso di constatare la qualità dei
nuovi trasferimenti. Ieri sera ho ascoltato i poemi sinfonici di Richard Simon Gibson e la sua squadra hanno fatto correttamente il loro lavoStrauss con la Philharmonia Orchestra e sono rimasto stupito dalle ro di rimasterizzazione. Per quelli di voi che vogliono avere una migliointerpretazioni, dalla loro freschezza, dall'incredibile virtuosismo e re idea di come gli Abbey Road Studios stanno trasferendo i gioielli del
soprattutto dal loro impatto emotivo. Per esempio, le pagine finali di catalogo EMI in alta risoluzione, potete vedere il video in due parti reaMorte e Trasfigurazione sono state una rivelazione. Strauss evoca
immagini dell'essere tra la vita e la morte
e non avevo mai sentito così bene prima
come Karajan fosse riuscito a ricreare
NUOVE RISTAMPE
questo stato tra il fisico e il metafisico,
DEDICATE A
una sorta di stato fluttuante in cui il peso
HERBERT VON KARAJAN
della vita umana lentamente si lascia
andare e consente di galleggiare in questa
Le copertine del numero estivo di
incredibile quiete in un altro mondo. A un
Audiophile Sound e di AS Extra
certo punto ho avuto l'impressione di
saranno dedicate a Herbert von
camminare tra le nuvole. Una lettura davKarajan.
vero incredibile: non riesco ad esprimere
Gli articoli e recensioni scritti su
con parole la magia pura di queste ultime
Audiophile Sound saranno dedicati
pagine del poema sinfonico di Strauss. Ho
sia agli vari dischi pubblicati dalla
spento il sistema hi-fi, ma non sono riusciTestament con Karajan dal vivo in
to a prendere sonno, così ho stappato una
concerti tenuti a Londra sia a una
bottiglia di vino... Naturalmente, come
lunga testimonianza che, penso,
potrete vedere dalle recensioni che pubesprime molto bene quelle che sono
blicheremo su AS EXTRA (vedi box alla
le impressioni scaturite dal vedere di
pagina 43), non tutte le registrazioni di
persona i Berliner diretti dallo stesso
Karajan per la EMI sono una prima scelta
Karajan.
o non tutte possono competere con la
D'accordo con la Warner Classics il
potenza espressiva che ho ascoltato nel
saggio dedicato alla nuova Karajan
poema sinfonico di Strauss. E quindi non
‘Official Remastered Edition’ sarà
aspettiamoci un entusiasmo frenetico per
pubblicato su AS EXTRA: i primi tre
ogni CD nella Edition della Warner, ma è
cofanetti saranno recensiti sul numenostra intenzione commentare ogni disco
ro di giugno, mentre quelli successivi
rispetto allo scrivere quel tipo di recensiosaranno pubblicati sui prossimi
ni puramente generiche presenti sui cofanumeri.
netti che non dicono nulla. Mi sincererò
personalmente che ogni box venga recenwww.warnerclassics.com
sito correttamente.
Naturalmente, questa energia emotiva
dev'essere trasmessa tra due diffusori e
> SOMMARIO
extra
43
karajan
speciale software
speciale software
karajan
lizzato da Simon Gibson sul nostro sito. Ho copiato pazientemente tutte
le parole dette da Gibson e le ho tradotte in italiano per voi... Qui sotto
Gibson riassume il lavoro svolto, anche se il video in due parti è molto
più divertente e vi permette di vedere come i trasferimenti vengono
effettivamente eseguiti: “Il processo inizia sempre con la ricerca di tutte
le registrazioni e di tutti i nastri presenti nell'archivio della EMI a Londra
e confrontare le diverse fonti e tutti i CD che sono stati pubblicati precedentemente. Consultiamo il file di lavoro di ogni registrazione, che
contiene le note sulle sessioni di registrazione effettuate dal tecnico e
dal produttore. Questi a volte spiegano perché ci sono più di una serie
di nastri da scegliere. Le registrazioni provengono da dischi a 78 giri e
da nastri analogici mono o stereo da un quarto di pollice, databili tra
gli anni Quaranta e gli anni Ottanta. Tutti i nastri sono in buone condizioni e li facciamo suonare sul nostro registratore Studer A80 da un
quarto di pollice, dopo un'attenta calibratura delle testine.
“È stata presa la decisione di rimasterizzare in alta risoluzione, perché
queste registrazioni non sono mai stati riversate prima in questo modo.
Così, si può ottenere una qualità che è molto più vicina al suono originale da studio. Trasferiamo dall'analogico al digitale a 96kHz e a una
risoluzione a 24 bit usando un convertitore Prism ADA-8 e catturiamo
l'audio alla nostra Workstation Sadie Digital Audio. Se necessario, uti-
“...Alcune delle registrazioni di Karajan, a
partire dagli anni Settanta, sono state
realizzate utilizzando nastri analogici da
un pollice e otto piste e, quando abbiamo
questi nastri, li rimasterizziamo
preferendoli ai nastri master a due tracce
usati per gli LP...” SIMON GIBSON
44 extra
> SOMMARIO
lizziamo la tecnologia di restauro audio CEDAR per ridurre ed eliminare i vari rumori e qualsiasi sibilo che riteniamo troppo invadenti. Ogni
brano musicale viene editato insieme, se necessario, con l'ambienza
aggiunta tra i movimenti”.
È molto interessante anche la parte successiva del comunicato, dove
Gibson spiega come il suono cavernoso di alcune delle registrazioni di
Karajan successive al 1969 sono state rimasterizzate in modo molto
diverso.
“Alcune delle registrazioni di Karajan, a partire dagli anni Settanta, sono
state realizzate utilizzando nastri analogici da un pollice e otto piste e,
quando abbiamo questi nastri, li rimasterizziamo preferendoli ai nastri
master a due tracce usati per gli LP. Facendo un trasferimento A/D di
otto piste a 96/24 e quindi creando un nuovo mix stereo, otteniamo un
suono decisamente migliore rispetto a quello che avremmo avuto se
avessimo usato solo il nastro master originale stereo dello LP. Ascoltate,
per esempio, i preludi operistici di Wagner o il Concerto per violino di
Brahms con Gidon Kremer - tutti rimasterizzati dai nastri originali a otto
piste”.
Quando leggerete queste righe, i primi sei cofanetti saranno già stati
pubblicati, così come il primo articolo scritto da me, non solo sui cofanetti stessi, ma anche su come Karajan e Legge si incontrarono a
Vienna e sullo stile interpretativo, in continua evoluzione, dello stesso
Karajan. C'è anche un articolo specifico che confronta il vecchio mastering EMI della Settima sinfonia di Beethoven e il nuovo mastering fatto
dalla Warner. Pierre Bolduc
KARAJAN ‘OFFICIAL REMASTERED EDITION’
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Questo articolo è stato pubblicato anche su
Audiophile sound n. 134. Lo pubblichiamo qui
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HI RES NON CLASSICO
1
dischi per un’isola deserta
The Clash
SANDINISTA!
SONY
scito quattro giorni dopo la morte di John Lennon, il quarto LP
U
rende mai scollegati l'uno dall'altro.
della band inglese, diviso su sei facciate a prezzo speciale, fu
La voce di Joe Strummer è piena e naturale, ricca di connotazioni emo-
un gran bel regalo per il freddo Natale del 1980.
tive, mentre gli strumenti sono disposti ad arco attorno a lui con le luci
Ammesso che fossero mai stati veramente punk, col precedente
che li illuminano, cambiando colore e segnando il ritmo; il basso e la
London Calling i Clash dimostrarono di essere in grado di fare tutto e,
sezione ritmica pulsano instancabili, perfettamente miscelati con gli
con il nuovo album, vollero realmente fare tutto: funk, reggae, jazz,
effetti elettronici che segnano molti dei brani.
gospel, rockabilly, folk, dubstep, rhythm and blues, calypso o rap, tra i
Sandinista! è un capolavoro assoluto, l'ultimo dei Seventies oppure il
solchi di questo disco c'è tutto quello che il rock sarà negli anni Ottanta
primo degli Eighties, a seconda di come lo si intenda, e malgrado la lun-
e ben oltre.
ghezza si fa ascoltare senza interruzioni dall'inizio alla fine; sarebbe un
Registrato e mixato da Bill Price tra Londra, Manchester, New York e la
peccato imperdonabile perdersi quest'edizione che, finalmente, gli
Jamaica, Sandinista! è un lavoro monumentale dai mille gusti e colori,
rende la giustizia che merita.
ben piantato nella tradizione e al tempo stesso anni luce avanti a tutto
...Perlomeno sinché i giapponesi non decideranno di dare alle stampe
il resto che mai, sino alla presente edizione in Hi-Res, era riuscito a
un Platinum SHM-CD Flat Transfer. Piero Grassano
mostrare pienamente il caleidoscopio musicale che lo caratterizza, a
causa dei riversamenti non propriamente eccellenti che lo hanno
accompagnato sin dalla prima stampa in vinile. Riversamenti soffocati
e piatti dinamicamente (l’LP ) o, peggio ancora, duri, compressi e fastidiosi (i CD).
La versione in Alta Risoluzione di HDTracks arriva in tempo utile a rendergli piena giustizia con un suono grande, dettagliatissimo, in grado di
liberarne tutta la dinamica dirompente, restituendogli il soffio vitale che
lo caratterizza.
Per la prima volta ci si accorge che ogni brano ha un carattere sonoro
totalmente differente: brani
Dischi per un’isola
deserta
THE CLASH
SANDINISTA!
Sony Music UK
HDTracks.com
HDTracks.com
Digital Download 24/96
Prod: Joe Strummer e i Clash.
Reg: & Mixing: Bill Price, 1980.
come Police on my back o
Somebody's got murdered
hanno un'impostazione sixties densa e tirata, mentre i
pezzi di derivazione Dub o
Reggae sono elastici e saltellanti, modernissimi nella
loro spazialità; tutto questo,
però, mantenendo un'omogeneità di fondo che non li
> SOMMARIO
extra
49
1. HI RES NON CLASSICO: THE CLASH
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
LP 45 GIRI NON CLASSICO
2
dischi per un’isola deserta
BEN WEBSTER
THE SOUL OF
BEN WEBSTER
CLASSIC RECORDS
ale la pena spendere di più per i 45 giri? L'organizzatore di
Bailey. I brani spaziano dal frenetico bop di Ev's Mad, dove ognu-
concerti e tournée, nonché proprietario di un'etichetta disco-
no ottiene un po' di spazio, a ballate lente come When I Fall in Love
grafica, Norman Granz aveva un talento per mettere insie-
in cui sentiamo il grande, ruvido, umido suono di Webster carico di
me gruppi che producevano sessioni di successo come questa.
vibrato. È proprio il tipo di atmosfera che gli amanti del jazz classi-
L'annotazione un po' sulla difensiva di Benny Green ci racconta la
co di oggi ricercano.
storia. Secondo lui Webster era diventato famoso durante l'epoca
Webster è grande nel canale sinistro, di fronte alla partecipazione
swing delle Big Band come membro del gruppo di Duke Ellington,
morbida di Lowe che galleggia dolcemente con un semplice tocco
ed era stato il primo sassofonista tenore a essere una star. Fu uno
di piatti di Bailey, mentre il basso inclinato poi pizzicato di Hinton si
dei 'tre grandi' con Lester Young e Coleman Hawkins. Lasciò
trova sulla destra insieme con il pianoforte di Jones, e il risultato è
Ellington nel 1943 e suonò con un certo numero di altre big band
un rilassamento totale da 'far tirare fuori il miglior whisky single
ed ensemble jazz, alcune delle quali comprendevano cantanti
malt'. L'esecuzione è uniformemente buona, in particolare gli asso-
blues. Lavorava nei jazz club dell'area centrale di New York. Negli
li di tromba di Art Farmer eseguiti brillantemente, e quelli di Harold
anni '50 cominciò a lavorare con Oscar Peterson, e Norman Granz
Ashby, anche se il suo tono e stile potrebbero essere abbastanza
l'utilizzò per numerose registrazioni. Tuttavia nel 1957 all'età di 48
simili a quelli di Webster, così che a volte è difficile capire chi stia
anni, il suo stile blues grezzo aveva lasciato il posto a un jazz più
suonando e quando. A parte la ballata di cui sopra e la bellissima
moderno. Eppure Granz sentì che mettendolo in un ambiente da
Chelsea Bridge di Billy Strayhorn, uno dei punti di spicco del set, i
piccola band come questo, Webster avrebbe trovato una nuova
brani sono tutti originali di Webster.
popolarità.
Sebbene non vi siano indicazioni, la registrazione porta la firma di
Ovviamente fu così, perché oggi il grande e ruvido suono di
Van Gelder: scena larga a sinistra e destra (anche se Webster è
Webster è uno dei preferiti dagli amanti del jazz classico. Per que-
al centro su Chelsea Bridge), gran riverbero che può aprire lo spa-
sta sessione (o ses-
zio al centro della scena, ma non raffigurarlo, e un pianoforte dal
sioni, le note infor-
suono inscatolato che sembra più anni '40 che '50 (non so perché,
mative sono terribil-
ma spesso il pianoforte è inscatolato nelle incisioini di Van Gerder:
mente incomplete)
questo purtroppo è vero, PB).
Granz fece accom-
La qualità sonora complessiva è leggermente orientata verso gli
pagnare
V
Dischi per un’isola
deserta
DISCOGRAFIA
THE SOUL OF
BEN WEBSTER
LP Verve / Speakers Corner / AP V68359. LP 180gr. e 2 LP 45 giri
Prod: Norman Granz
Mastering: Willem Makkee (SC) /George
Marino presso Sterling Sound (AP)
www.soundandmusic.com
Webster
alti, ma con ottima articolazione dei transienti, in particolare di piat-
dal sax tenore di
ti e chitarra (questo è vero sia per il 33 Speaker's Corner sia per il
Harold Ashby, dal
45 Analogue Productions). Non sorprende che i 45 giri suonino più
trombettista
Art
spaziosi, rilassati, trasparenti e dinamici. Sono anche stati incisi dal
Farmer, dal chitarri-
nastro master originale, mentre ho il sospetto che lo Speaker's
sta Mudell Lowe e
Corner venga fuori da un trasferimento piatto 1:1.
dalla sezione ritmica
Ssono entrambi molto buoni. La domanda è: vale la pena spende-
del pianista Jimmy
re di più per il doppio set? Non posso rispondere per voi (ma lo
Jones, con il bassi-
farei!). Michael Fremer
sta Milt Hinton e il
batterista
Dave
> SOMMARIO
extra
51
2.LP 45 giri: ben webster
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
LP 45 GIRI
CLASSICO
3
dischi per un’isola deserta
Manuel de Falla
IL CAPPELLO
A TRE PUNTE
ORG
A
Philharmonia Orchestra e Fruhbeck de Burgos dieci anni dopo e anche
altissimo livello, ma spesso le sue letture, sebbene molto preci-
di quella di Ansermet e Teresa Berganza è più idiomatica di Victoria de
se e disciplinate, mancano dell'ardore, della passione che ci si aspette-
Los Angeles. Penso, inoltre, che il suono dei vecchi Decca sia più tra-
rebbe in certi lavori romantici. Non è certo il caso della sua lettura di El
sparente. Ecco una registrazione Decca convincente al massimo:
sombrero de tres picos.
soundstage imponente, micro dinamica notevole, incredibile risoluzione
Chissà cosa accadde quel giorno, ma una cosa è certa: abbiamo a
del dettaglio: c'è tutto, e anche di più.
disposizione una delle più grandi interpretazioni del lavoro. Egli ha
Questa non è musica pesante e anche quelli di voi che non sono parti-
instillato nell'Orchestre de la Suisse Romande un impegno che in certi
colarmente interessati alla musica classica troveranno El sombrero de
tratti ha raggiunto quell'intensità dionisiaca che è rara nelle numerose
tres picos assolutamente accattivante.
registrazioni di Ansermet per la Decca.
L'edizione a 45 giri è superiore in tutti i parametri audiofili alle edizioni
Non solo passione, eleganza miscelata con stile e umorismo, ma anche
originali e anche a quelle a 33giri. Ho una copia del master e l'edizione
una lettura davvero colorata e viva. Ansermet era un grande direttore di
ORG ha sicuramente aperto una porta sul suono del nastro. Gli LP non
balletti (infatti, egli ha sempre sostenuto Stravinsky, anche nei primi
sono altrettanto ricchi o dinamici come il master (l'unico peccato di que-
tempi quando il russo veniva più o meno ignorato a causa della sua
st'incisione è un basso non molto profondo anche se è comunque tra-
scrittura anticonformista) e questo viene chiaramente a galla in queste
sparente), ma il meraviglioso soundstage, i grandi pieni non compres-
pagine. Si percepisce il profumo del teatro con la sua atmosfera, i suoi
si, quella sensazione di essere quasi sul podio… c'è tutto questo in
colori, le sue fantasie.
questa ristampa.
nsermet era un matematico e in effetti insegnò matematica
all'università. Principalmente autodidatta, divenne un direttore di
questa è un'ottima performance. Comunque, non ha la stessa statura
De Falla studiò con
Per me l'ORG suona meglio, sotto tutti gli aspetti, dell'edizione XRCD
Dischi per un’isola
deserta
Debussy e c'è un tocco
FIM che ho pure ascoltato. La confezione del doppio LP è di prima clas-
d'impressionismo nello
se (la copertina originale à dell'edizione americana, London). Costoso,
spartito; ma l'idioma
ma ne vale la pena. Pierre Bolduc
DISCOGRAFIA
spagnolo è sempre
MANUEL DE FALLA
EL SOMBRERO DE TRES PICOS.
LA VIDA BREVE: INTERLUDIO Y
DANZA.
LP ORIGINAL RECORDING
GROUP/DECCA (LONDON)
ORG 102. (2 LP) 180GR.
Teresa Berganza, Orchestre de la
Suisse Romande, Ernest Ansermet.
Stereo. Reg: Victoria Hall, Geneva,
Svizzera, 1960. Prod: J. Walker. Eng: R.
Wallace
www.soundandmusic.com
presente con i suoi
ritmi brillanti e le meravigliose
melodie.
temperamento
Il
fiero
della musica si alterna
allegramente
con
i
suoi momenti più teneri in questa lettura
meravigliosamente
viva e sensibile.
La Decca fece un'altra
Geneva Hall
registrazione di questo
lavoro,
con
la
> SOMMARIO
extra
53
3. LP 45 GIRI CLASSICO: DE FALLA
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
LP 33 GIRI NON CLASSICO
4
dischi per un’isola deserta
ELLA FITZGERALD
NEWPORT JAZZ
LIVE AT CARNEGIE
HALL, JULY 1973
COLUMBIA
Q
uesto concerto, a riassunto della carriera di Ella, perfettamente registrato (da Norman Granz, che costruì letteralmente la
Verve Records e in seguito l'etichetta Pablo attorno a lei), spazia dai suoi inizi con l'orchestra di Chick Webb fino al suo quartetto di
allora con Tommy Flanagan, Keeter Betts, Joe Pass e Freddie Waits,
tutto brillantemente coreografato dal maestro showman / produttore
/manager discografico Norman Granz insieme con il produttore di
Newport George Wein. Negli intermezzi, Ella è affiancata dal pianista
Ellis Larkins per tre duetti
senza contare che, durante
una meritata pausa, Roy
Eldridge, Eddie 'Lockjaw'
Davis e Al Grey prendono il
centro della scena singolarLa tua lunga sofferente moglie
mente in un ambiente da picti ha abbandonato su un'isola
colo gruppo, seguiti dai Jazz
deserta.
At Carnegie All-Stars.
Ma ha avuto pietà di te: ti ha
lasciato una copia dell'Inferno
I produttori discografici John
di Dante… e un lusso: l'impianHammond e Teo Macero
to hi fi che non vuol più vedere
hanno riordinato l'ordine dei
in casa.
brani per l'ascolto a casa, in
Per tenervi compagnia:
modo che inizi con Ella e il
500 incisioni che i critici di AS
suo quartetto sul lato 1, Ella e
ti spediranno regolarmente.
la Chick Webb Orchestra e poi
Ecco la loro scelta: ‘dischi
i duetti di cui sopra sul seconper un’isola deserta.’
do; un medley con gli artisti
ospiti uniti al suo quartetto,
seguiti dai Jazz at Carnegie All-Stars sul terzo lato, e la facciata finale
con un lungo medley di Ella che termina con un emozionante People,
che lei consegna al suo pubblico adorante. A quel punto la sua voce è
stanca, ma più debole diventa, maggiore è l'adulazione del pubblico.
Ella interpreta I've Gotta Be Me, Good Morning Heartache, Miss Otis
Regrets (She's Unable To Lunch Today) e molti altri grandi classici del
repertorio americano a lungo associati a lei, rendendoli freschi e giovani nonostante la sua età di 66 anni. Suona ancora piena nella voce e
in pieno controllo per la maggior parte del concerto. Anche nel suo primissimo brano di successo, A-Tisket ATasket, dove si suppone che
canti come una bambina, riesce a cavarsela bene.
Penso che ci siano più riedizioni di Ella su vinile che non di Patricia
Barber o anche di Diana Krall, ma comunque non saprei dove fermar-
Dischi per un’isola
deserta
mi con Ella, o dirvi quale prendere e quale tralasciare, ve ne sono così
tante ed è difficile stancarsi della sua voce quasi perfetta e di come ci
riuscì, ma mi sembra speciale per una serie di motivi. Per prima cosa,
anche se lei visse altri 23 anni e cantò sulle scene per la maggior parte
di quel tempo, quello fu un evento caloroso, a somma della carriera un tributo in vita - mentre aveva ancora una bella voce, accompagnata
da musicisti che avevano lavorato con lei nel corso della sua carriera,
e per un altro verso la qualità della
registrazione è assolutamente superba.
Alcuni tecnici del suono sanno come lavorare con la Carnegie Hall, e
altri lavorano contro di essa. Quelli che hanno paura di lavorare con
essa, di solito producono incisioni con microfoni molto ravvicinati che
tolgono dalla registrazione il suono naturale della sala, altri che cercano di lavorare con essa si perdono in un mare di riverbero. Stan Tonkel
qui ne esce brillantemente, mescolando la giusta quantità di suono
diretto e riverberante per darvi una presentazione intima e al contempo
calda e riverberante, ma spazialmente ricca. Le immagini sono tridimensionali, solide e trasparenti su una scena sonora grande con il pubblico ben microfonato e la giusta distanza in modo da convogliare le
dimensioni della sala. Ancora più importante, Ella, al centro della
scena, canta proprio bene.
Il 1973 è stato uno strano periodo per chiunque sia abbastanza vecchio
da averlo vissuto. Le norme sociali si stavano abbattendo, New York
era in crisi e assomigliava al cimitero di una città colma di spazzatura
e coperta di graffiti. Eppure qui alla Carnegie Hall c'erano gli anni '40 e
'50, Ella cantava quasi sempre nel pieno della voce swing. Non c'è da
stupirsi se si può sentire l'amore del pubblico, anche quando non
applaudiva. Michael Fremer
DISCOGRAFIA
ELLA FITZGERALD.
NEWPORT JAZZ FESTIVAL LIVE AT CARNEGIE HALL,
5 LUGLIO 1973.
LP Columbia / Pure Pleasure PPAN
PPAN KG32557 (2 LP).
LP 180gr.
180gr.
Prod: John Hammond e Teo Macero. Eng: Stan Tonkel. Mixing:
Stan Tonkel. Mastering: Ray Staff presso Air Mastering.
www.soundandmusic.com
extra
55
4. LP 33 GIRI NON CLASSICO: ELLA / CARNEGIE 73
10 TITOLI OGNI MESE: 1 per ognuno delle seguenti categorie:
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classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
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HI RES CLASSICO
5
dischi per un’isola deserta
Bartok / Kodaly
DANZE DI GALATEA /
MUSICA PER ARCHI
LINN RECORDS
ue dei maggiori compositori del cosiddetto Novecento storico,
D
alla ruvidezza barbarica per esaltare i pesi e i contrappesi di questa
ossia quello che precede la cosiddetta Scuola di Darmstadt,
pagina, tutta giocata su un meraviglioso contrasto timbrico. E lo stesso
sorta all'indomani della fine della Seconda guerra mondiale,
discorso vale anche per il Divertimento per archi, attraverso il quale il
furono ungheresi, il celeberrimo Béla Bartók e il meno conosciuto
direttore australiano evidenzia l'amore di Bartók per i sommi composi-
Zoltán Kodály. Se il primo, infatti, non ha bisogno di molte presentazio-
tori del passato, Mozart su tutti (altro musicista amato e registrato più
ni, il secondo, paradossalmente, è molto meno familiare agli odierni fre-
volte da Mackerras). Semmai, l'aspetto ‘barbarico’, nel senso dionisia-
quentatori di concerti di quanto non lo fosse a quelli di venti o trent'an-
co del termine, il compianto direttore lo immette a piene mani nelle
ni fa. Brani come la suite dalla sua opera Háry János, il Concerto per
Orchestra, le Danze di Marosszék e le Variazioni Peacock hanno rappresentato un punto fermo del repertorio orchestrale degli ultimi decenni del Novecento, ma ora sono indubbiamente una rarità.
Per capire, quindi, la bellezza e il fascino che la musica di Kodály riesce a sprigionare basterà ascoltare un altro suo capolavoro per orchestra, le Danze di Galánta, dirette qui da Charles Mackerras e interpretate dalla Scottish Chamber Orchestra, un'ottima compagine che l'anziano direttore australiano, scomparso nel luglio del 2014, presenta in
questa registrazione con due famosissime pagine di Béla Bartók, la
Musica per archi, percussione e celesta e il Divertimento per archi.
Il programma di questa registrazione, quindi, ha un filo rosso, un denominatore che accomuna queste tre composizioni, quello dato dal ritmo
e dal colore strumentale presenti nel brano di Kodály e che viene esaltato dalla scansione drammatica e pulsante data
BÉLA BARTÓK / ZOLTÁN KODÁLY
MUSICA PER ARCHI,
PERCUSSIONE E CELESTA /
DIVERTIMENTO PER ARCHI DANZE DI GALÁNTA"
Scottish Chamber Orchestra Charles Mackerras
Linn Records
www.linnrecords.com
straordinario senso ritmico, in particolare nelle ultime concitate fasi del
brano.
Naturalmente, si tratta di pagine orchestrali che per essere apprezzate
al meglio, devono essere tecnicamente rese in modo più che adeguato in fase di registrazione. E qui la Linn, con un file che si può scaricare in alta risoluzione (Studio Master) dal sito web dell'etichetta scozzese, non ha sbagliato un colpo. Se la dinamica è a dir poco sontuosa (si
ascolti, a tale proposito, il brano di Kodály), dotata di una straordinaria
naturalezza attraverso la quale si stempera la forza dei transienti, ciò
che colpisce è la notevolissima rappresentazione scenica della compagine orchestrale, nella quale il dettaglio timbrico si staglia scolpito circondato da tanto, tanto nero (ascoltate gli archi nel Divertimento di
Bartók e capirete che cosa intendo dire). Un ottimo esempio delle incredibili possibilità che può offrire la musica liquida in alta risoluzione. I file
sono disponibili in risoluzione 24bit/96kHz. Andrea Bedetti
Bartók. E qui Mackerras
dimostra di essere decisamente
all'altezza
(molti
vedono in lui solo il migliore
interprete della musica di
un
altro
grande
del
Novecento, il ceco Leóš
Janácek, ma si sbagliano).
Si
ascolti
come
rende
drammaticamente elettrica
la Musica per archi, percussione e celesta, rinunciando
sir charles mackerras
Dischi per un’isola
deserta
dalle due composizioni di
Danze di Galánta, intrise di un'incredibile energia e, appunto, da uno
> SOMMARIO
extra
57
5. HI RES CLASSICO: BARTOK/KODALY
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
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‘CLASSICA IN
VINILE
33 GIRI’
VINILE
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180 GR.
TUTTI I 50 TITOLI DELL’OPERA
classica in vinile: piano dell’opera
1. Beethoven, L. van
Sinfonia n. 5
Berliner Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Deutsche Grammophon 138 804
2. Berlioz, H.
Symphonie Fantastique
Detroit Symphony Orchestra, Paul
Paray
LP Mercury Living Presence SR 90254
Le uscite 1-40 già pubblicate, sono ancora
disponibili come arretrati tramite De Agostini
Il numero corrente in edicola: n. 41
Le uscite 42-50 saranno disponibili in edicola
TRAMITE PRENOTAZIONE
PRESSO IL TUO EDIC OLANTE
3. Stravinskij, I.
L’Uccello di fuoco
London Symphony Orchestra, Antal
Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90226
4. Orff, C.
Carmina Burana
Deutsche Oper Berlin, Eugen Jochum
LP Deutsche Grammophon 139 362
5. Musorgskij, M. / Ravel, M.
Quadri di una esposizione:
‘Kovancina’; Preludio e Danza delle
schiave persiane
Minneapolis Symphony Orchestra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90217
6. Adagio
Albinoni, T.: Adagio in Sol minore
Pachelbel, J.: Canone in Re
Boccherini, L.: Quintettino
Respighi, O.: Antiche danze e arie
per liuto; Tre Suite
Berliner Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Deutsche Grammophon 2530 247
7 . Romantic Russia
Borodin, A.: Prinz Igor: Ouverture e
Danze polovesiane
Glinka, M.: Ouverture Russlan e
Ludmilla
Musorgskij, M.: ‘Kovancina’:
Preludio; Notte sul Monte Calvo
London Symphony Orchestra,
Sir Georg Solti
LP Decca 6263
8 . Respighi, O.
Pini di Roma; Feste romane
The Cleveland Orchestra, Lorin
Maazel
LP Decca SXL 6822
58 extra
9 . Rachmaninov, S.
Concerto per pianoforte n. 2;
Preludi
Byron Janis, pianoforte
Minneapolis Symphony Orchesetra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90260
10 . De Falla, M.
Il Cappello a tre punte
Orchestre de la Suisse Romande,
Ernest Ansermet
LP Decca SXL 2296
11.
11. Cajkovskij, P. I. /
Mendelssohn F.
Concerti per violino
Nathan Milstein, violino;
Wiener Philharmoniker, Claudio
Abbado
LP Deutsche Grammophon 2530 359
12.
12. Rameau, P.
Une Symphonie Imaginaire
Les Musiciens du Louvre, Marc
Minkowski
LP Archiv 0289 477 632 0
13. Beethoven, L. van
Sinfonia n. 7
Wiener Philharmoniker, Carlos Kleiber
LP Deutsche Grammophon 2530 706
14. Rachmaninov, S.
Concerto per pianoforte n. 3
Byron Janis, pianoforte;
Minneapolis Symphony Orchestra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90283
> SOMMARIO
15. Mendelssohn, F.
Sogno di una notte di mezza estate
London Symphony Orchestra, Peter
Maag
LP Decca SXL 2060
16 . Liszt, F.
Danze ungheresi nn. 1, 4, 5, 6
London Symphony Orchestra, Antal
Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90371
17. Chacaturjan, A.
Spartacus; Gajane
Wiener Philharmoniker, Aram
Chacaturjan
LP Decca SXL 6000
18. Grieg, E. / Schumann, R.
Concerti per pianoforte
Rado Lupu, pianoforte;
London Symphony Orchestra, André
Previn
LP Decca SXL 6624
19. Holst, G.
I Pianeti
Los Angeles Philharmonic Orchestra,
Zubin Mehta
LP Decca SXL 6529
20. Beethoven, L. van
Concerto per pianoforte n. 1
Arturo Benedetti Michelangeli, pianoforte;
Wiener Philharmoniker, Carlo Maria
Giulini
LP Deutsche Grammophon 2531 302
21. Cajkovskij, P. / Grieg, E.
Schiaccianoci, Suite / Peer Gynt,
Suite
Wiener Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Decca SXL 2308
22. Brahms, J.
Concerto per pianoforte n. 1
Clifford Curzon, pianoforte;
London Symphony Orchestra, George
Szell
LP Decca 6023
23. Mahler, G.
Sinfonia n. 1 “Titano”
London Symphony Orchestra,
Sir Georg Solti
LP Decca SXL 6113
24. Rodrigo, J.
Concerto di Aranjuez; Concerto
Andaluz
The Romeros; San Antonio
Symphony Orchestra
LP Mercury Living Presence SR 90488
25.
25. Bartók, B.
Concerto per orchestra; Suite di
danza per orchestra
London Symphony Orchestra,
Sir Georg Solti
LP Decca SXL 6212
26. Vivaldi, A.
Concerti da camera
Musica Antiqua Köln, Reinhard Göbel
LP Archiv 2533 463
27. Borodin, A. / Rimskij-Korsakov,
N. A.
Ouverture Principe Igor; Danze
polovesiane / Capriccio espagnol;
Ouverture La Grande pasqua russa
London Symphony Orchestra, Antal
Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90265
28. Cajkovskij, P. I.
Lago dei cigni, Suite;
La bella addormentata, Suite
Wiener Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Decca SXL 6187
29. Respighi, O.
Antiche arie e danze
Philharmonia Hungarica, Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90199
vinile in edicola
extra   pagina attiva
COLLANA A CURA DI PIERRE BOLDUC (AUDIOPHILE SOUND)
La scelta dei titoli degli LP, la supervizione dei remastering e dei
test pressing, nonché il contenuto e produzione dei fascicoli:
a cura di Pierre Bolduc / Audiophile sound
30. Johann Strauss
Valzer, trascrizioni di Schoenberg
Boston Symphony Chamber Players
LP Deutsche Grammophon 2530 977
31 . Saint-Saëns, C.
Sinfonia n. 3 con organo
Chicago Symphony Orchestra,
Daniel Barenboim
LP Deutsche Grammophon 2530 619
32 . Mozart, W. A.
Concerto per pianoforte n.15;
Sinfonia n. 36
Leonard Bernstein, pianoforte;
Wiener Philharmonker, Leonard
Bernstein
LP Decca SET 332
33 . Cajkovskij, P.I.
Sinfonia n. 5
Leningrad Philharmonic, Evgeni
Mravinsky
LP Deutsche Grammophon SLPM
138658
3 4 . Bach, C.P.E.
Sinfonie per archi
The English Concert, Trevor Pinnock
LP Archiv 2533 449
35 . Strauss, R.
Also sprach Zarathustra
Wiener Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Decca SXL 2154
36.
36. Ravel, M.
Boléro; La Valse; Ma Mère l’Oye
London Symphony Orchestra,
Pierre Monteux
LP Philips SAL 3500
37.
37. Suppé, F. von
Ouverture: Bella Galathea; Pique
Dame; Cavalleria leggera; Poeta e
contadino; Mattino, pomeriggio e
sera a Vienna; Boccaccio
Detroit Symphony Orchestra, Paul
Paray
LP Mercury Living Presence SR 90269
38. Prokof’ev, S. /
Rachmaninov, S.
Concerto per pianoforte n. 3 /
Concerto per pianoforte n. 1
Moscow Philharmonic Orchestra,
Kyril Kondrašin
LP Mercury Living Presence SR 90300
39.
39. Chabrier, E.
Ouverture: España; Danza slava;
Festa polacca; Festa pastorale;
Gwendoline
Detroit Symphony Orchestra, Paul
Paray
LP Mercury Living Presence SR 90212
40.
40. Strauss, R.
Till Eulenspiegel; Don Giovanni;
Danza dei sette veli (Salomè)
Wiener Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Decca SXL 2261
Come acquistare le uscite
della collana
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41 . Mozart, W.A.
Concerti per pianoforte nn. 20 e 24
Clara Haskill, pianoforte;
Orchestre des Concerts Lamoureux,
Igor Markevitch
LP Philips 835 075 AY
42 . Rimskij-Korsakov, N.A.
Shéhérazade
Boston Symphony Orchestra, Seiji
Ozawa
LP Deutsche Grammophon 2530 972
43 . Bruch, M.
Concerto per violino; Fantasia scozzese
Kyung-Wha-Chung, violino;
Royal Philharmonic Orchestra,
Rudolf Kempe
LP Decca SXL 6573
44 . Grieg. E. / Dvorák, A.
Holberg Suite / Serenata per archi
Academy of St. Martin-in-the-Fields,
Sir Neville Marriner
LP Argo ZRG 670
45 . Opera Intermezzi
Verdi, G.: La Traviata: Preludio
(Atto III)
Mascagni, P.: Cavalleria rusticana:
Intermezzo sinfonico; L’Amico Fritz:
Intermezzo
Puccini, G.: Suor Angelica:
Intermezzi; Manon Lescaut:
Intermezzo (III Atto)
Leoncavallo, R.: I Pagliacci:
Intermezzo
Musorgskij, M. / Rimskij-Korsakov, N.
A. ‘Kovancina’: Intermezzo (IV Atto)
Schmidt, F.: Notre Dame:
Intermezzo
Massenet, J.: Thais: Méditation:
Intermezzo (II Atto)
Giordano, U.: Fedora: Intermezzo (II
Atto)
Cilea, F.: Adriana Lecouvreur,
Intermezzo (II Atto)
Wolf-Ferrari, E.: I Gioielli della
Madonna: Intermezzo (III Atto)
Berliner Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Deutsche Grammophon 139 031
46.
46. Balalaika Favourites
Osipov State Russian Folk Orchestra
LP Mercury Living Presence SR 90310
47.
47. Cajkovskij, P. I. / Sibelius, J.
Concerti per violino
Kyung-Wha-Chung, violino;
London Symphony Orchestra, André
Previn
LP Decca SXL 6493
48. Debussy, C.
La Mer,, Prélude à l’après-midi d’un
faune
Concertgebouw Orchestra,
Bernard Haitink
LP Philips 9500 359
49 . Dvorák, A. / Cajkovskij, P.I.
Concerto per violoncello / Variazioni
rococò
Mstislav Rostropovich;
Berliner Philharmonike,
Herbert von Karajan
LP Deutsche Grammophon 139 044
50 . Brahms, J.
Sinfonia n. 1
Berliner Philharmoniker,
Wilhelm Furtwängler
LP Deutsche Grammophon 2535 162
L’Editore si riserva il diritto di
modificare la sequenza delle uscite
dell’Opera e/o i prodotti allegati.
Uscita: ogni 2 settimane
Modalità per l’acquisto:
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richiedi il modulo dal tuo edicolante il quale farà la
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desideri acquistare. La prenotazione è senza
impegno e senza pagamento anticipato; puoi
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momento.
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> SOMMARIO
extra
59
classica in vinile: piano dell’opera
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promo
POLIFEMO
Acustica Applicata
presenta
il suo nuovo
risonatore acustico passivo
ma sono evidenti miglio-
l'iris meccanico, si modifica il fattore Q
ramenti fino ad oltre
del risonatore determinando anche la
650Hz.
quantità di energia sonora restituita alla
Polifemo ha una ‘auto-
sala d'ascolto.
matica’ capacità di
Con la membrana inclinabile si modifica
intercettare ‘boom’ riso-
lo smorzamento dell'energia risonante
nanti NON articolati che
all'interno di Polifemo.
si manifestano tra i 25
ed i 60Hz (tipico fenomeno delle sale d'ascolto prive di qualsiasi tipo
di trattamento acustico); in questi casi
Polifemo riduce l'energia del boom e lo rende
più articolato. Al contrario, se nella sala d'ascolto c'è una buona distribuzione dell'energia
sonora, Polifemo mostra
un ‘intelligente’ effetto
equalizzativo, restituendo maggiore energia ed
Dove và messo Polifemo?
Polifemo?
- In corrispondenza delle proiezioni dei
diffusori sulle pareti laterali e posteriore.
- Nell'area tra la prima riflessione laterale e l'angolo dietro i diffusori.
- Nell'area tra la prima riflessione
posteriore e l'angolo dietro i diffusori.
- In alcuni casi a metà della parete
laterale.
articolazione special-
Cosa è Polifemo
Polifemo ?
mente negli intervalli di frequenza ove
Polifemo è un risonatore acustico passi-
il suono risulta depresso. Quindi,
vo, sfrutta il noto pricipio fisico di
Polifemo lavora PRINCIPALMENTE sul
Helmoltz, ma con alcuni aspetti esclusi-
BILANCIAMENTO TONALE e poi sull'arti-
vi ed innovativi:
colazione.
Traducendo in percezioni d'ascolto:
Quanti Polifemo
Polifemo ?
In una normale sala d'ascolto (circa
15/25 m²), sono necessari da 1 a 3
Polifemo, a seconda delle problematiche acustiche presenti. Polifemo può
lavorare senza nessun problema con o
1) accurato sistema per regolare la
Polifemo produce un chiaro allargamen-
frequenza di risonanza;
to dello spazio acustico, per via della
2) regolazione per modificare il
migliore risoluzione a bassa frequenza;
fattore Q del risonatore;
sono evidenti miglioramenti di come le
3) facile posizionamento e rotazione in
medie ed alte frequenze ‘galleggiano’
ambiente;
sulle basse; il suono guadagna realismo,
Polifemo non può ridurre il tempo di
4) struttura trasparente per un look
micro-informazioni e velocità.
riverbero della sala d'ascolto, oltre la
meno intrusivo e più accettabile dal-
senza la presenza di DaaD.
Cosa NON può fare Polifemo?
Polifemo?
sua più alta frequenza di risonanza;
l'acquirente (si vede il colore del muro
Come usare le regolazioni di
non può peggiorare l'articolazione musi-
dietro di lui);
Polifemo?
cale;
Con l'apertura variabile alla base, si
gliato semplicemente non lavora al
regola la frequenza di risonanza da 25 a
100% delle sue potenzialità.
5) totale neutralità acustica della
superficie esterna diffondente.
Cosa fa Polifemo?
Polifemo?
Polifemo è efficiente da 25 fino a 60Hz,
 pagina attiva
CLICCA QUI per saperne di più su
Polifemo
se Polifemo è posizionato nel punto sba-
60 Hz.
Con ‘l'occhio di Polifemo’ regolato dal-
Accustica
Applicata
DISTRIBUTORE PER L’ITALIA:
ACUSTICA APPLICATA
tel: 0583 730 322
www.acusticaappliata.com
[email protected]
LINK UP >
LINK UP > AS 134
AUDIOPHILE sound
leggete l’articolo AS 134 / pp.8-10
guida all’ascolto ‘musicale’
CD ALLEGATO AD AS 134
nuova rubrica!!
TCHAIKOVSKY
Per conoscere meglio questo disco,
in questa nuova rubrica potete leggere
la guida all’a sc olt o e ascoltare degli
esempi musicali, che sono stati
segnalati con l’icona
sq
Per la versione dell’articolo con gli esempi musicali CLICCATE QUI:
Questo link
vi porterà alla pagina interattiva con testo ed esempi musicali da ascoltare...
sq
GUIDA ALL’ASCOLTO DELLA SINFONIA N. 5
mese dopo la prima esecuzione: "Dopo aver diretto la mia nuova
sinfonia, due volte a Pietroburgo e una volta a Praga, mi sono per-
ëtr Il'ic Tchaikovsky fu un compositore spesso in balia di due
P
suaso che è mal riuscita. C'è in questa musica qualcosa di sgrade-
forze contrapposte: da un lato poteva cadere in uno stato di
vole, una certa diversità di colori, una certa insincerità, un certo arti-
prostrazione psicofisica che sfociava in stati depressivi più o
ficio. Pur senza rendersene conto, il pubblico lo ha percepito. Ho
meno lunghi, dall'altro poteva essere posseduto da vere e proprie
chiaramente avvertito che i consensi e gli applausi andavano in
esplosioni di forza creatrice che gli permettevano di comporre, in
realtà alle mie composizioni precedenti e che questa sinfonia non
brevissimo tempo, pagine di una bellezza e di una profondità che le
riusciva a piacere: una constatazione che mi procura un cocente
hanno fatte diventare immortali. Quest'ultimo caso è testimoniato
dolore e una profonda insoddisfazione di me stesso [...]. Ieri ho sfo-
esemplarmente da una lettera che il compositore russo scrisse il 10
gliato la Quarta, la nostra sinfonia, che differenza! Com'essa si col-
giugno 1888, dalla casa di campagna affittata per lui dal fratello
loca su un piano più elevato! È una cosa molto, molto triste!".
Anatol, alla sua generosa mecenate Nadjezda von Meck: "Voglio
Ma la storia e il tempo, come spesso succede, hanno poi fatto giu-
mettermi a lavorare alacremente; sento in me un impulso fortissimo
stizia e oggi, nonostante il parere contrario di Tchaikovsky, si consi-
di dimostrare non solo agli altri ma a me stesso che la mia capaci-
dera la Quinta sinfonia di gran lunga superiore a quella che la pre-
tà di comporre non è esaurita [...]. Non so se le ho già scritto che
cede, senza dimenticare che, su un piano squisitamente tecnico-
lavoro a una sinfonia. Da principio procedevo a stento, ma ora sem-
musicale è migliore anche della sesta, ossia la popolarissima
bra che l'illuminazione sia scesa sul mio spirito". Ebbene, quell'ope-
Patetica. D'altronde, non bisogna dimenticare che lo stesso compo-
ra alla quale Tchaikovsky stava lavorando "alacremente" era proprio
sitore russo si ricrebbe sugli esiti della sua quinta sinfonia, grazie ai
la Quinta sinfonia in mi minore op. 64, composta in appena quattro
consensi e agli apprezzamenti ricevuti da questo lavoro nei concer-
mesi, tra il maggio e l'agosto del 1888, dopo un lungo periodo di
ti da lui diretti durante la tournée europea del 1889-1890, quando
depressione e di blocco creativo. Questa sinfonia, una delle più
perfino Brahms (evento più unico che raro, visto che quando si trat-
celebri di tutto l'Ottocento, fu diretta dallo stesso Tchaikovsky il 5
tava di parlare delle opere dei suoi colleghi il sommo compositore
novembre dello stesso anno a San Pietroburgo, ottenendo un buon
tedesco non era di certo tenero e accondiscendente) la elogiò,
successo di pubblico, ma duramente criticata dalla critica. Di fronte
esprimendo qualche riserva solo sul tempo finale.
a questo rifiuto, il compositore cadde ancora una volta in preda
Proseguendo sul solco della Quarta sinfonia, scritta, non lo si
all'amarezza e allo sconforto.
dimentichi, ben undici anni prima, anche la quinta è intrisa dalla pre-
Ne fa fede un'altra lettera, scritta sempre alla von Meck meno di un
senza ineluttabile del Destino. Anche se l'autore non volle mai con-
> SOMMARIO
extra
61
LINK UP AS 134: CD tchaikovsky
SINFONIA N. 5 &
FRANCESCA DA RIMINI
CLASSICA
33
IN VINILE
GIRI
IN EDICOLA / IN USCITA OGNI 2 SETTIMANE
I TITOLI MERCURY NELLA COLLANA
i numeri in rosso si riferiscono ai numeri di uscita in edicola
2. Berlioz. Symphonie fantastique.
Detroit Symphony Orchestra,
Paul Paray
LP Mercury Living Presence SR90254
3. Stravinskij. L’uccello di fuoco.
London Symphony Orchestra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR90226
5. Mussorgskij / Ravel. Quadri di
un’esposizione, Kovanchina: Preludio
e Danza delle schiave persiane.
Minneapolis Symphony, Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR90217
tutti i vinili nella
collana sono
RISTAMPE
AUDIOPHILE
9. Rachmaninov. Concerto per
pianoforte n. 2, Preludi
Byron Janis, pf, Minneapolis Symphony,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR90260
14. Rachmaninov. Concerto
per pf n. 3
Byron Janis, pf, Minneapolis Symphony,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR90283
16 Liszt. Danze ungheresi nn.1,4,5,6
London Symphony Orchestra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR90371
24. Rodrigo. Concerto di Aranjuez,
Concerto Andaluz
The Romeros, San Antonio Symphony
Orchestra,
LP Mercury Living Presence SR90488
27. Borodin / Rimskij-Korsakov.
Ouverture Principe Igor, Danze polovesiane / Capriccio espagnol, Ouverture
La grande pasqua russa
London Symphony Orchestra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR90265
29. Respighi. Antiche arie e danze
Philharmonia Hungarica,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR90199
37. Suppé: Ouverture
Detroit Symphony Orchestra,
Paul Paray
LP Mercury Living Presence SR90269
38. Prokof'ev. / Rachmaninov. Piano
Concerton. 3 / Piano Concerton. 1
Moscow Philharmonic Orchestra,
Kyril Kondrašin
LP Mercury Living Presence SR90300
39. Chabrier. Ouverture
Detroit Symphony Orchestra,
Paul Paray
LP Mercury Living Presence SR 90212
46. Balalaika Favourites
Osipov State Russian Folk Orchestra
LP Mercury Living Presence SR90310
>> Tom Fine ha ricevuto una
copia di ogni titoli. Secondo lui,
il lavoro su queste ristampe è
stato eccellente.
siderare questo lavoro all'insegna di una "sinfonia programmatica",
l'oboe s q02.34 - 06.23, che dialoga con il corno, proponendo una
tuttavia appuntò alcuni pensieri a tale proposito: "Introduzione: sot-
nuova melodia, ripresa anche dagli archi prima e dall'intera orche-
tomissione totale davanti al destino o, ciò che è lo stesso, davanti
stra poi, dando corpo a un momento maestoso e sereno, che corri-
alla predestinazione ineluttabile della provvidenza. Allegro. I:
sponde, probabilmente, al "raggio di luce" menzionato dallo stesso
Mormorii, dubbi, accuse a […..]. Il: Non è meglio allora gettarsi a
Tchaikovsky. Dopo questo momento di pace assoluta, il clarinetto
corpo morto nella fede? Il programma è eccellente, ammesso che
imbastisce una nuova melodia, tenera e malinconica, ma che viene
riesca a realizzarlo". Inoltre, un altro appunto rivelatore, che si rife-
improvvisamente interrotta dall'irruzione del tema ricorrente del
risce al celeberrimo secondo tempo, accenna al contrasto tra un
Destino, affidato ancora alle trombe. Il tempo si conclude, tuttavia,
tema indicato come "consolazione" che si trasforma in una sorta di
all'insegna di una ritrovata serenità, turbata ma non annientata dalla
"raggio di luce" e un tema affidato agli strumenti gravi, che rispon-
minaccia del Fato, che risuona nuovamente con la cupezza e con
derebbe pessimisticamente al primo: "No, nessuna speranza!".
la violenza dei tromboni.
Un altro aspetto fondamentale è che questa sinfonia, come la pre-
Segue l'Allegro moderato, un valzer elegante e lieve, appena incre-
cedente, del resto, riprende anche il principio ciclico della cosiddet-
spato da un'ombra d'inquietudine dovuta ai rapidi e insistenti pas-
ta ‘idea ricorrente’, facendone un uso ancora più ampio, in quanto
saggi dei legni e degli archi s q01.48 - 03.47. Anche qui, a qualche
uno stesso tema, collegato al principio ineluttabile del Destino, ritor-
battuta dalla fine, ritorna implacabile il tema del Destino, senza vio-
na in tutti e quattro i tempi. È sufficiente ascoltare l'introduzione del
lenza, ma egualmente impressionante per il suo tono funereo,
primo tempo, l'Andante, affidato ai clarinetti e agli archi gravi, cupo,
plumbeo.
pesante, marziale, ‘soffocante’, con un andamento che ricorda sia
Ed è sempre questo tema ad aprire l'ultimo tempo, anche se qui
una marcia, sia un corale. Al contrario, l'Allegro con anima si apre
appare totalmente trasfigurato, simile a un maestoso corale in tona-
con un nuovo tema, che mantiene tuttavia l'atmosfera di una palpa-
lità maggiore. L'Allegro vivace è pregno di molteplici idee tematiche
bile inquietudine, nonostante il ritmo relativamente vivace s q03.29
e raggiunge una prorompente intensità espressiva
- 04.59. L'irruzione risoluta degli ottoni fa, infine, esplodere la ten-
07.05, anche se pecca, come riconosciuto dal suo stesso autore, di
sione, che rapidamente si smorza e lascia emergere un secondo
un certo squilibrio formale, senza contare che non è nemmeno
tema, in tonalità maggiore, puro, pastorale, che porta un raggio di
immune da una certa ampollosità e da un tronfio trionfalismo, in par-
luce dopo le ombre minacciose dell'inizio s q06.22 - 06.49. Da qui
ticolare nel finale, allorquando il tema del destino si afferma come
prende avvio un ritmo di valzer, lirico e vaporoso, con lo sviluppo
un corale grandioso e imponente e, come se non bastasse, anche
che si basa non su una consueta elaborazione tematica, ma sulla
il tema principale dell'Allegro con anima ritorna trasformato in un
sovrapposizione e l'accostamento di temi per associazione o per
canto di vittoria
contrasto. Nella coda, infine, viene ripreso il motivo iniziale
storcere il naso a molti contemporanei, a cominciare da Brahms,
dell'Allegro, ma la conclusione, ancora una volta, è ancora sotto il
che si chiesero il perché di una trasmutazione così repentina dal
s q04.49
-
s q10.46 - 13.58. Proprio questa coda finale fece
segno del tema del Destino, che ora risuona lugubre, incancellabi-
concetto della totale rassegnazione. E ancora oggi si avverte una
le, nelle trombe.
nota di falsità e di sovreccitazione che risiede in questo scorcio fina-
L'Andante cantabile, con alcuna licenza, che rappresenta indubbia-
le, facendoci riflettere come, sebbene il tutto sia stato portato a
mente uno dei vertici del sinfonismo tchaikovskiano, prende avvio
buon fine con bravura, da parte di Tchaikovsky, il trionfo conclusivo
sullo sfondo degli archi gravi, con il primo corno che canta in modo
risulti del tutto fittizio, inutile, irrisorio, di fronte alla spietata e insen-
"dolce con molta espressione" (come riporta la partitura) una lunga
sibile mano del Destino.
melodia nobile e patetica. Subito dopo s'inserisce delicatamente
> SOMMARIO
extra
63
LINK UP AS 134: CD tchaikovsky
LINK UP > AS 134
Linea
MARSIS F16 REFERENCE
c
osa caratterizza la filosofia
di progettazione delle elettroniche HORN?
La nostra esperienza proviene da
un settore in cui è imperativo
fondare un progetto sull'affidabilità, dove non sono permessi indici
di incertezza oltre l'ordine di
grandezza tale da causare lo stra-
marsis F16 reference - inside
 messaggio promozionale
promo
PREAMPLIFICATORE HORN
volgimento del progetto stesso.
L'ideazione di sistemi, seppur
complessi, deve essere affrontata
guardando a come è possibile
ottenere la stessa funzione attraverso
funzionamento che è tale per tutta
la semplificazione.
l'escursione del segnale, anche nei
 Come ed in che misura questa filo-
nostri finali di potenza.
sofia è proiettata sul preamplificato-
 Quanto è importante l'alimentazio-
re di linea Marsis F16?
ne nei vostri progetti?
Il preamplifcatore Marsis F16 nasce con
L'alimentazione di un'apparecchiatura
l'idea di impiegare in maniera intransi-
audio sicuramente interviene in manie-
gente questa filosofia di progetto.
ra decisiva sul 'suono', per questo moti-
Quando pensavamo di 'dare vita' a que-
vo HORN, come e' giusto che sia, inve-
sta elettronica abbiamo imposto cate-
ste massivamente nella progettazione
goricamente che tutti gli stadi venisse-
di questa sezione, e lo fa con dedizio-
ro vagliati con l'intendo di rendere
ne. Un aspetto, che si riverbera su
minimalista il progetto, calibrando il
tutto il progetto, è quello di non adot-
numero di componenti, la lunghezza
tare la tecnica di correzione dei segna-
totale delle piste del PCB e la loro
li 'dopo' ma pensare come già all'origi-
posizione, il numero degli stessi stadi
ne si possa ottenere una o più sezioni
nonché il guadagno da attribuire all'in-
funzionali senza ulteriormente interve-
tera macchina.
nire con l'aggiunta di componenti o
 E la classe di funzionamento
audio?
Crediamo fortemente nella bontà della
classe A, senza disdegnare la classe AB
ed i progettisti che invece possiedono
altre preferenze, per questo,
soluzioni circuitali altrimenti evitabili
(è un po' come nella produzione di un
filmato: una cattiva ripresa video, seppur rielaborata successivamente,
rimarrà sempre una ripresa di dubbia
qualità).
 Qualche parola a proposito degli
stadi che trattano il segnale audio del
Marsis F16?
Il preamplificatore è completamente a
componeti discreti ed e' concepito
secondo il criterio dual mono: i due
canali sono duplicati e non si vedono.
Lo stadio d'ingresso (VAS), costituito da
un solo componente discreto, è interfacciato ad un ulteriore stadio con
uscita a bassissima impedenza su tutta
la banda audio, e concepito affinché
risultasse 'elettronicamente' trasparente. Il preamplificatore nasce bilanciato
ma possiede anche la possibilita' di
essere utilizzato indifferentemente in
modalità sbilanciata.
marsis F16 reference - back
tutte le nostre
elettroniche,
finali e preamplificatori,
appartengono a
questa classe di
DISTRIBUTORE PER L’ITALIA:
HORN Audio Amplifiers
www.hornamplifiers.com
email: [email protected]
LINK UP > AS 134
GUIDA ALL’ASCOLTO DI ‘FRANCESCA DA RIMINI’
come la lettura degli amori di Lancillotto e Ginevra fosse galeotta
bre verso dantesco.
cimentò spesso anche nella stesura di pagine orchestrali quasi
Ora, il riferimento al canto di Dante è imprescindibile per compren-
sempre legate al concetto della musica a programma. Da questo
dere il contenuto del poema sinfonico di Tchaikovsky, il quale pre-
intento, nel volgere di quasi tre decadi, vennero alla luce l'ouvertu-
mise alla partitura una breve spiegazione di quanto narrato dal
re La bufera (1864), il poema sinfonico Destino (1868), le due
poeta, nonché tutti i versi del racconto della stessa Francesca.
ouverture-fantasia Romeo e Giulietta (1869) e Amleto (1888), le
Così, il poema sinfonico si richiama direttamente al contenuto del
fantasie La tempesta (1873) e Francesca da Rimini (1876), la
canto dantesco articolandosi in tre sezioni, con la prima sezione
Sinfonia Manfred (1885) e la ballata sinfonica Il Voivoda (1891).
che evoca l'inferno e la tormenta che investe i dannati; una secon-
Come si vede dai titoli, questi brani sono pregni di molti riferimenti
da sezione (Andante cantabile non troppo) dedicata al racconto di
letterari, soprattutto ispirati da tematiche tragiche, nel segno di quel
Francesca, e l'ultima sezione che vede il ritorno della tormenta. Nel
pessimismo esistenziale del quale il compositore soffrì sempre
rendere in musica questo schema Tchaikovsky creò una delle sue
assai profondamente. E, accanto a Shakespeare e a Byron, Dante
partiture più perfette sotto il profilo della costruzione e dell'orche-
Alighieri, con la sua Divina Commedia, fu la fonte letteraria più illu-
strazione, anche se l'unica pecca che gli si può addebitare è quel-
stre a cui Tchaikovsky attinse.
la di non essere stato parimente originale. Una mancanza di origi-
La prima idea di una composizione ispirata al celebre episodio del
nalità che forse dipende dal fatto che questa pagina sinfonica risen-
quinto canto dell'Inferno, che ha appunto come protagonista
te di una celebra pagina pianistica di Franz Liszt, ossia il settimo e
Francesca da Rimini, risale all'inizio del 1876, quando il critico
ultimo brano della Deuxième Année dalle Années de Pèlerinage:
musicale e musicologo francese Henry Laroche suggerì al compo-
Après une lecture de Dante (Fantasia quasi Sonata), scritta dal
sitore di scrivere un'opera lirica sull'episodio dantesco di Paolo e
compositore e pianista ungherese nel 1856. Non pre nulla, proprio
Francesca, indicandogli come librettista il collega russo Konstantin
in questa pagina, Liszt mette a fuoco, per descrivere gli abissi infer-
Zvantsjev. In un primo momento, Tchaikovsky si mostrò molto inte-
nali, una serie di punti stilistici e armonici che furono puntualmente
ressato al progetto, ma mutò parere quando Zvantsjev gli sottopo-
ripresi, vent'anni dopo, dal compositore russo, a cominciare dal-
se la sua idea di ispirare l'opera al modello del tipico dramma
l'uso del cromatismo, fino al ripetuto impiego dell'intervallo di quar-
wagneriano, da sempre rifiutato dallo stesso Tchaikovsky.
ta aumentata e dell'accordo di settima diminuita.
A quel punto, fu il fratello Modest, letterato e librettista, a suggerire
Queste tracce evidenti dell'influenza lisztiana si trovano soprattutto
a Pëtr Il'ic di prendere spunto dall'episodio dantesco non per crea-
nella prima e nella terza sezione della Francesca da Rimini, che si
re un'opera lirica, ma un poema sinfonico. Nel corso di un viaggio
apre su un Adagio lugubre, in cui si stagliano i minacciosi richiami
in treno dalla Francia a Bayreuth, dove assistette nell'agosto del
degli ottoni e che, con una progressiva e ineluttabile accelerazione,
1876 alla prima del Ring di Wagner, Tchaikovsky rilesse il Quinto
si trasforma in un Allegro vivo
canto dell'Inferno, e si convinse della validità del consiglio datogli
in questa prima sezione è lo stile della strumentazione, che alterna
dal fratello. Così, poche settimane più tardi iniziò la stesura della
archi e fiati in modo incalzante, e il grande tema discendente a
partitura, che lo impegnò per sole sei settimane. Il 26 ottobre,
piena orchestra s q05.41 - 11.50. Ma è nella sezione centrale che
s q01.31 - 04.31. Ciò che colpisce
Tchaikovsky scrisse a Modest: "Ho finito il mio nuovo lavoro, una
Tchaikovsky dimostra di padroneggiare perfettamente i suoi mezzi
fantasia su Francesca da Rimini. L'ho scritto con amore e penso
espressivi; il racconto di Francesca ha inizio con il clarinetto solo
che l'aspetto dell'amore venga fuori abbastanza bene". La prima
s q12.41 - 13.42, che da semplice recitativo si trasforma in una
esecuzione, avvenuta il 9 marzo 1877 a Mosca, per i concerti della
mirabile melodia, sostenuta dai pizzicati degli archi. Questa melo-
Società Musicale Russa sotto la direzione di Nikolaj Rubinštejn,
dia, la cosiddetta ‘melodia dell'amore’
venne accolta con entusiasmo dal pubblico e dalla critica.
mente strumentata, ritornerà più volte sempre con soluzioni di stra-
Tchaikovsky fu fortemente attratto dall'episodio dantesco di
ordinaria inventiva e finezza, fino a trovare un'intensa perorazione
Francesca da Rimini, che prende spunto da una vicenda reale,
da parte degli archi, e non è difficile vederne l'affinità concettuale
ossia il duplice delitto compiuto da Gianciotto Malatesta nei con-
con molte altre partiture del compositore russo, come l'ouverture-
fronti della moglie Francesca da Rimini e del suo stesso fratello
fantasia Romeo e Giulietta e il secondo atto del balletto Il lago dei
Paolo Malatesta, per vendicare il tradimento coniugale che aveva
cigni. Una studiatissima dissolvenza conduce alla riepilogazione
subito dai due giovani. Il sommo poeta collocò i due infelici amanti
della sezione iniziale e alla tempestosa coda, che chiude la partitu-
nel secondo cerchio dell'Inferno, fra coloro che furono lascivi, vitti-
ra presentando per ben nove volte un accordo dissonante prima di
me di un desiderio che aveva dominato il bene della ragione. La
quello conclusivo
s q13.43 - 15.22, diversa-
s q24.50 - 25.15. Andrea Bedetti
loro punizione consisteva nell'essere percossi da un vento tempestoso che li sferzava incessantemente nella tetra notte infernale. È
la stessa Francesca a raccontare al poeta la sua triste vicenda, di
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extra
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LINK UP AS 134: CD tchaikovsky
per il primo bacio, “Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse”, riporta il celeAccanto al compatto blocco del corpus sinfonico, Tchaikovsky si