K2…IL SOGNO - Fondazione Mazzotti
Transcript
K2…IL SOGNO - Fondazione Mazzotti
Biblioday 2013 BIBLIOTECA FONDAZIONE MAZZOTTI K2…IL SOGNO Immagine tratta dal sito http://www.illibraio.it/ | Via A.Marchesan 11/A - 31100 Treviso Prestito e informazioni 0422.346066 [email protected] orari di apertura lunedì 10.00 / 13.00; 14.00 / 17.00 martedì 10.00 / 13.00 ; 14.00 / 17.00 La vicenda, il vissuto di questo libro si impernia sulla meravigliosa e terribile montagna, la montagnasogno, la montagna sopra la montagna, simile a un immenso cristallo di cui evoca la sfolgorante e misteriosa regolarità. Nelle facce di questo cristallo si riflettono gli eventi nelle loro infinite angolazioni: il K2 degli esordi; i pensieri e i progetti di Hermann Buhl che prima di salire il Broad Peak e di morire sul Chogolisa nel 1957, discusse con l'allora venticinquenne Kurt Diemberger il famoso stile "Alpi occidentali"; le parole di Shipton, uno dei primi esploratori occidentali giunto al suo cospetto, che incantarono Diemberger e lo avvolsero in un'invincibile magia. Parallelamente si delinea il rapporto umano con gli amici, con Julie Tullis, la compagna con cui ha fondato "the highest filmteam of the world" e il suo rapporto di solidarietà con lei. Infine la tragica estate del 1986. Kurt e Julie trovarono alla base della montagna un "villaggio", dove si incontrano le più svariate personalità dell'alpinismo. Un appuntamento tragico: le speranze, qualche successo, le prime tragedie. La salita, da parte di coloro che non vogliono rinunciare all'ultima chance, i problemi di tante cordate indipendenti in quota, il sogno della vetta che diventa realtà. Infine la bufera, il dramma a 8000 metri, senza più viveri né gas, prigionieri per cinque giorni nelle piccole tende, Julie si "addormenta" per sempre, poi man mano, anche i compagni muoiono. K2-Chogori, raccolta di testi originali sui tentativi al K2 e la sua prima ascensione. Nel 50° anniversario della prima ascensione del k2 (8611 m) il Club Alpino Accademico Italiano presenta una raccolta di testi originali relativi alla spedizione vittoriosa e a quelle che l’hanno preceduta. Il libro racconta le vicende delle spedizioni più importanti che hanno avuto per meta il k2 e da particolare rilievo all’impresa del 1983, che ha rivelato tutti i particolari della faccia segreta del gigante del Karakorum; presenta i luoghi ed i volti di un angolo della Cina chiuso agli stranieri, nell’estremo sud-ovest, a 5000 km da Pechino. L’interminabile viaggio verso il K2, per valli, montagne, altipiani, greti di fiumi, in una suggestione di panorami unici al mondo, tocca ripetutamente la “via della seta” percorsa da Marco Polo e dalle atiche carovane, il mitico itinerario che fu per secoli il solo canale di comunicazione per il commercio e la cultura tra Oriente e Occidente. Il k2, la seconda montagna della terra, è il più difficile di tutti gli ottomila. Venticinque anni dopo la prima salita da parte di Compagnoni e Lacedelli, Messner idea un ardito esperimento: vuole salire il K2 per la via più difficile, la via da lui ideata come “magic line”. E questo con una piccola spedizione. Egli invita cinque alpinisti dalla Germania, dall’Austria e dall’Italia e parte il 12 maggio 1979. Reinhold Messner e Alessandro Gogna illustrano lo svolgimento della spedizione, la salita a lla vetta e i risvolti psicologici dell’impresa. Conclude il volume la drammatica cronaca dei precedenti tentativi. "Un cono quasi perfetto, incredibilmente alto", una montagna talmente bella da togliere il fiato, al punto che il colonnello Francis Younghusband, il primo europeo a valicare il Vecchio Passo Mustagh nel 1887, rimase letteralmente impietrito di fronte a quell'apparizione improvvisa, quasi irreale. Oggi il K2, la più alta vetta del Karakorum, continua ad ammaliare generazioni di alpinisti. Sulle sue pendici si sono consumate lotte titaniche per il raggiungimento della vetta, si sono infranti i sogni di grandi spedizioni e di piccole équipe, ma sono state anche tracciate vie di rara bellezza e spesso di notevole lunghezza. Grazie a immagini spettacolari e attraverso gli emozionanti racconti degli alpinisti, il volume ripercorre le grandi imprese che hanno portato l'uomo sulla seconda vetta del mondo: dalla leggendaria spedizione di Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi, che si concluse a 6000 metri di quota, all'eroica e memorabile conquista compiuta nel 1954 da Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, membri della spedizione di Ardito Desio, sino alle ultime ascensioni del nuovo secolo. L’opera, che racconta quella spedizione di pionieri che salì fino a settemila metri per raccogliere rifiuti e corde fisse, porta la firma di Stefano Ardito e dei soci di Mountain Wilderness. Il libro raccoglie la cronaca e le splendide fotografie della prima spedizione ecologica internazionale diretta al K2 in 224 pagine a colori. Al suo interno, contributi do Fosco Maraini, Franco Tassi e dei più celebri alpinisti del mondo che avevano sostenuto l’iniziativa: Reinhold Messner, Chris Bonington, Kurt Diemberger, Tomo Cesen, Pierre Begin, Ardito Desio e Galen Rowell. Con i suoi 8616 metri, il K2 - Chogori, cioè "Grande Montagna" in lingua balti - è la seconda montagna al mondo per altitudine. Pur meno famoso dell'Everest, nella considerazione degli alpinisti è la Montagna delle Montagne. Meta pericolosa e affascinante, con poco più di IOO ascensioni coronate da successo e più di 50 morti nella sua storia, è circondato da un'aura di particolare suggestione dovuta all'isolamento, alla quota, al clima estremo e alle difficoltà tecniche. Nel cinquantesimo anniversario della salita vittoriosa della spedizione di Ardito Desio avvenuta il 31 luglio 1954, questo volume vuole essere l'opera di riferimento sul K2, l'opera ufficiale del CAI, dove la Grande Montagna viene svelata anche in tutti gli aspetti che finora erano rimasti sconosciuti. Dalle prime esplorazioni fino a oggi il testo ne ripercorre la lunga e complessa storia, con taglio giornalistico ma rigoroso, frutto di una approfondita ricerca di fonti documentarie, molte delle quali inedite. Specifici box mettono in luce via via la personalità e le imprese dei principali protagonisti, noti e meno noti. E poiché la "conquista" del K2 affonda le sue radici nella ricerca scientifica, ampio spazio viene dato anche a questo aspetto, non meno importante di quello puramente alpinistico. La conquista del K 2 é una delle piú grandi imprese alpinistiche di tutti i tempi e di certo la piú importante per l'alpinismo italiano; ad essa sono state dedicate molte pubblicazioni, che trovate recensite sul nostro stesso sito. K2 Millenoventocinquantaquattro non é la cronaca della conquista, vista da uno o dall'altro protagonista, ma il documentario cartaceo della mostra che é stata allestita al Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi (che prende pure lui il nome dal personaggio che per primo si é spinto molto in alto sul K2. 1954-2004 ricorre il cinquantenario del fatto piú significativo e importante della storia dell'alpinismo italiano, ma ricorre anche quello della piú lunga e feroce polemica mai avvenuta per un'impresa di montagna
Documenti analoghi
“K2 IL NODO INFINITO” di Kurt Diemberger
Rutkiewicz e tanti altri, come se si fossero dati un appuntamento importante. .