eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose
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eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose
eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose Presentato alla Conferenza “eGovernment 2003” Como, Italia, 7-8 luglio A cura di Christine Leitner eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose Presentato alla Conferenza “eGovernment 2003” Como, Italia, 7-8 luglio A cura di Christine Leitner © 2003, Istituto Europeo di A mministrazione Pubblica / Institut européen d’administration publique Maastricht, Paesi Bassi/ Pays-Bas http://www.eipa.nl. ISBN 90-6779-182-2 © 2003, EIPA Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della presente pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata in sistemi di memoria o tras messa in qualsiasi forma o mezzo meccanico, fotocopia o altro previa autorizzazione scritta dell’editore, Istituto Europeo di A mministrazione Pubblica, O.L. Vrouw eplein 22, P.O. Box 1229, 6201 BE Maastricht, Paesi Bassi. Sito Web EIPA: http://www.eipa.nl Realizzato da Publications Service, EIPA, Paesi Bassi. Stampato da Atlanta, Belgium. EIPA desidera rendere noto il proprio riconoscimento per il supporto finanziario della Commissione Europea realizzato grazie al progetto eEurope Aw ards Project IST-2001-38016. I contenuti della presente pubblicazione sono da considerarsi propri degli autori e non rispecchiano necessariamente l’atteggiamento dell’Istituto Europeo di Amministrazione (Istituto Europeo di Amministrazione Pubblica) o della Commissione Europea. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 2 Indice Introduzione 5 Collaboratori 6 Riconoscimenti 7 Riassunto esecutivo 8 PARTE I PRESENTE E FUTURO 1. Qual è il buon governo cui aspira la modernizzazione del settore pubblico e come può essere realizzato? eGovernment: un fattore chiave per il buon governo nella società dell’informazione eGovernment: missione impossibile senza un futuro eGovernment: non solo tecnologia, ma un cambiamento di cultura eGovernment: non solo erogazione di servizi, ma un modo di vivere 2. Una questione importante per le persone ! Benefici equilibrati per tutti gli attori Il filo del rasoio che divide interessi, aspettative, pericoli e timori Gestione delle conoscenze, non solo delle informazioni 3. Gli “ingranaggi” dell’e Government Come fare buon uso e sfruttare al meglio le IST Finanziamento e sviluppo di eSolution in partnership pubblico-privato Perdere tempo o garantire ciò che vogliamo: framework strategico e benefici Una buona progettazione: fondamentale per creare soluzioni di eGovernment Creazione di un ambiente adatto alla modernizza zione La gestione del cambiamento è difficile, sempre 4. eGovernment integrato: una r-e-voluzione? Come sarà il “regno” del governo e dei servizi pubblici all’insegna dell’eTransformation? "Governo unico" e nuova architettura dei servizi Oltre i semplici modelli di “evento di vita” Prospettive future Realizza zione di un futuro eGovernment integrato eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 12 12 14 15 16 18 18 20 22 23 23 24 25 27 28 29 30 30 30 32 33 34 3 5. Principali sfide Un futuro oltre il breve termine Interdipendenza: una richiesta di unità Sistemi, inter-operabilità e standard aperti Imparare e incoraggiarsi l’uno l’altro 35 35 36 37 38 PARTE II LO STATO DELLE COSE 6. 2003 eEurope Awards for eGovernment: "Buona pratica nei servizi personalizzati e miglior produttività" Cenni storici Analisi delle domande ricevute 1. I temi Tema 1: Il ruolo dell’eGovernment nella concorrenza europea Tema 2: Una vita migliore per i cittadini europei Tema 3: eCooperation nelle amministrazioni europee centrali e locali 2. Servizi eService pubblici per i cittadini eService pubblici per le imprese 3. Integrazione e collaborazione Conclusioni e lezioni imparate Bibliografia eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 41 41 42 43 43 45 48 49 50 53 55 57 60 4 Introduzione L’obiettivo del presente documento sull’eGovernment è duplice: la prima parte (Parte I) intende fornire un quadro del presente e del futuro dell’eGovernment per permettere ai responsabili decisionali di applicare i principi di buon governo a quest’ultimo, sia nella fase di concettualizza zione sia in quella di realizzazione, senza tralasciare una serie di questioni di importanza cruciale. La seconda parte (Parte II) evidenzia lo stato delle cose dell’eGovernment nell’ambito dell’eEuropa, presentando la situazione così come delineata nel 2003 eEurope Awards for eGovernment.1 Il documento verrà presentato in occasione della Conferenza “eGovernment 2003” che si terrà a Como, Italia, il 7-8 luglio, 2003. 1 Un’analisi più dettagliata della situazione delineata nell’eEurope Awards 2003 f or eGov ernment v errà f ornita in un secondo tempo e sarà pubblicata sul sito web dell’eEurope Awards (www.eeuropeawards.org). eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 5 Collaboratori1 Curatore Dott. Christine Leitner Responsabile del Segretariato eEurope Awards Project Management, Istituto Europeo di Amministrazione Pubblica, Maastricht (NL); Lettore senior, Istituto Europeo di Amministrazione Pubblica, Maastricht (NL). Autori Dott. Jean-Michel Eymeri Professore Assistente, Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Parigi 1 – Panthéon-Sorbonne, Parigi (F); Membro del Comité des études et de la Prospective del Ministero dei Servizi Pubblici. Dott. François Heinderyckx Professore, Responsabile del Dipartimento di Informatica e Comunicazione (INFOCOM), Free University of Brussels (ULB), Bruxelles (B); Membro del Board of Academics of eForum. Dott. Klaus Lenk Docente di Amministrazione Pubblica, Facoltà Informatica, Economia e Legge, University of Oldenburg, Oldenburg (D). di Morten Meyerhoff Nielsen Ricercatore, Segretariato eEurope Awards Project Management, Istituto Europeo di Amministrazione Pubblica, Maastricht (NL). Dott. Roland Traunmüller Professore, Direttore dell’Istituto di Scienze Informatiche Applicate, Johannes Kepler University of Linz, Linz (A); Vicepresidente della Austrian Computer Society. Collaboratori Antoinette Moussalli Consulente, London (UK); Esperto (eGovernment), Istituto Europeo di Amministrazione Pubblica, Maastricht (NL). Dott. Maria A. Wimmer Professore Associato, Responsabile del Team eGovernment, Istituto di Scienze Informatiche Applicate, Johannes Kepler University of Linz, Linz (A). Altri componenti del Team eEurope Awards Alexander Heichlinger, David Huysman e Niels Karssen. 1 Nota su autori e collaboratori– Gli autori sono stati nominati dall’Istituto Europeo di Amministrazione Pubblica per collaborare alla realizzazione del presente documento, mentre i collaboratori v olontari hanno messo a disposizione rif lessioni e talv olta testi. I componenti del Segretariato eEurope Awards Project Management rientrano in entrambe le categorie eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 6 Riconoscimenti Desidero ringraziare Jean-Michel Eymeri, François Heinderyckx, Klaus Lenk, Roland Traunmüller e Maria Wimmer per la loro collaborazione, assolutamente stimolante, alla realizza zione del presente documento. In particolare, vorrei esprimere tutto il mio apprezzamento per il lavoro svolto e l’aiuto fornito da Antoinette Moussalli nell’analisi dei progetti presentati per il 2003 eEurope Awards for eGovernment. Desidero inoltre estendere i miei ringraziamenti alla Commissione Europea, alla DG Information Society per averci offerto questa opportunità. Voglio ringraziare i componenti dei Servizi Linguistici EIPA – Andrew Constable e Suzanne Habraken – oltre a Christina Thomas per l’attenzione dedicata ai particolari e per i suggerimenti elargiti in fase di redazione e revisione della presente pubblicazione. Il mio grazie va anche a Denise Grew e al suo collega Willem Huwaë per aver digitato i testi, e a Veerle Deckmyn. Ed infine desidero ringraziare il mio team del Segretariato eEurope Awards Project Management EIPA: Alexander Heichlinger, Morten Meyerhoff Nielsen, David Huysman e Niels Karssen per la loro collaborazione e per l’aiuto nel trasformare il 2003 eEurope Awards for eGovernment in un successo. Christine Leitner. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 7 Riassunto esecutivo eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 8 eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose Il presente documento intende fornire linee guida ai responsabili decisionali e politici che si trovano a gestire il processo di implementazione dell’eGovernment ad ogni livello. L’obiettivo è delineare un quadro diversificato e ampio del presente e del futuro dell’eGovernment (Parte I), oltre ad offrire uno spaccato dello stato delle cose in Europa sulla base del 2003 eEurope Awards for eGovernment (Parte II). La Parte I del presente documento analizza i successi del buon governo nel contesto della modernizzazione del settore pubblico. La società dell’informazione ha coinciso con sforzi senza precedenti tesi al miglioramento delle procedure e dell’organizza zione amministrativa per garantire la realizza zione di un governo moderno, cittadino-centrico, collaborativo, unico e policentrico. Le strategie di eGovernment mirano alla modernizza zione di ogni forma di governo in maniera assolutamente nuova. Ognuna di queste strategie può essere attuata e realizzata sulla base di un possibile futuro opportunamente ragionato. È sul punto di emergere una nuova architettura di gestione ed erogazione dei servizi che si basa sulla separazione tra front office (incentrati sul cliente) e back office, oltre che su collegamenti diretti tra le varie organizza zioni. L’eGovernment diventerà un agente di trasformazione senza pari, inserito nella cultura del settore pubblico. Le sue potenzialità si estendono ben oltre i risultati a breve termine e permettono di ottenere una migliore qualità dei processi di lavoro, dei risultati ottenuti e del grado di efficienza. Se implementato in modo adeguato, permetterà di sviluppare e consolidare principi di buon governo, quali l’idea di democratizza zione, coerenza, efficacia, trasparenza e responsabilità. Per raggiungere questi obiettivi, sono spesso necessarie azioni congiunte a vari livelli di governo e una collaborazione orizzontale tra agenzie con tradizioni diverse. Le trasformazioni socio-tecnologiche e istituzionali, che le future soluzioni di eGovernment renderanno possibili e implicheranno, vanno ben oltre la semplice erogazione di servizi ai cittadini e all’economia grazie ai servizi on line. La condivisione dei dati e l’integrazione dei back office, non visibile al cliente, porteranno vantaggi notevoli. Gli sviluppi devono tenere conto della qualità, dell’efficacia e dell’efficienza del servizio tra cittadini, industria e impiegati del settore pubblico. Tutto ciò implica la ricerca di un equilibrio perfetto per la gestione dei compiti amministrativi, suddiviso in modo equo tra tutti gli attori, garantendo un sistema interattivo multi-canale tra le amministrazioni per evitare il ricorso esclusivo a Internet. Richiede inoltre un maggiore raggio d’azione in grado di gestire gli interessi e le aspettative, oltre che i timori e i pericoli che possono derivare dalle soluzioni di eGovernment. Le persone al primo posto: una condizione per il successo. Le strategie promuovono il coinvolgimento, la eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 9 trasparenza e la partecipazione e devono includere lo sviluppo delle abilità all’interno del settore pubblico, oltre che gestire i probabili timori e garantire un’implementazione di successo. Le soluzioni di eGovernment devono essere sviluppate in una società di maggiore conoscenza e di buon governo e non limitarsi all’elaborazione delle informazioni nell’ambito del processo di modernizza zione dell’amministrazione. Sebbene l’esperienza acquisita nell’ambito dello sviluppo di soluzioni di eCommerce sia notevole, la trasposizione nell’eGovernment è spesso irrilevante e può essere persino controproducente. Di tutti i fattori che hanno un impatto sull’implementazione di soluzioni di eGovernment, cinque si sono dimostrati essere cruciali: (1) utilizzo adeguato di IST (Information Society Technologies = Tecnologie della Società Informatizzata ) personalizzate, derivante da processi di collaborazione tra venditori e utenti; (2) finanziamenti sufficienti (possibilmente derivanti da partnership tra pubblico e privato); (3) framework strategici basati su analisi costi/benefici e sulla domanda; (4) un framework legale e normativo adeguato; e infine (5) schemi di gestione del cambiamento adeguati che tengano conto della resistenza a livello psicologico e degli ostacoli a livello pratico. Inoltre, due approcci - ritenuti scorretti - potrebbero impedire il successo delle strategie di eGovernment, e cioè (1) focalizzare l’attenzione troppo e troppo presto sugli aspetti tecnologici e (2) concentrarsi unicamente sull’erogazione del servizio (sfortunatamente la maggior parte delle attuali pratiche di analisi comparativa e gli obiettivi incoraggiano questi atteggiamenti). Le sfide che devono essere raccolte comprendono: (1) la pianificazione dello sviluppo al di là degli obiettivi a breve termine (spesso determinati dalla durata del mandato politico); (2) lo sviluppo delle capacità di mobilitazione delle amministrazioni, dell’industria e della ricerca accademica; (3) la comprensione dell’enorme diversità delle culture politiche e amministrative; (4) la garanzia di interfunzionalità dei sistemi e degli standard, evitando la mera standardizza zione. Un eGovernment “adulto” non darà solo nuova forma alle amministrazioni, ma modificherà anche la società civile e la sfera pubblica. La Parte II del presente documento indica quello che oggi dovrebbe essere considerato lo stato delle cose dell’eGovernment. Il dibattito sulle buone pratiche si basa su 357 casi presentati in sede di 2003 eEurope Awards for Innovation for eGovernment, la metà dei quali inseriti nel Tema 2: "Una vita migliore per i cittadini europei". I casi presentati indicano un modello di sostituzione di forme di amministrazione rigida con strutture reattive, sensibili e flessibili, basate su soluzioni di eGovernment. Essi rivelano l’enorme creatività e innovazione implicate nell’implementazione di soluzioni di eGovernment in Europa, dimostrando che tale processo può implicare cambiamenti di grande portata sulle pratiche di governo. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 10 Parte I Presente e futuro eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 11 1. Qual è il buon governo cui aspira la modernizzazione del settore pubblico e come può essere realizzato? L’eGovernment non può iniziare dal nulla e nel nulla. Il suo successo è strettamente legato ai cambiamenti che stanno per investire e trasformare il governo e l’amministrazione pubblica. Il presente capitolo delinea l’ambiente all’interno del quale l’Europa si sta trasformando in una società e in un’economia basata sulla conoscenza, il tutto anche grazie all’eGovernment. ) eGovernment: un fattore chiave per il buon governo nella società dell’informazione L’emergere dell’eGovernment coincide con una sfida senza precedenti alle istituzioni e alle procedure per mezzo delle quali si estrinseca il governo pubblico. L’era delle istituzioni stabili, che governano una data popolazione su un dato territorio in modo "top-down" (dall’alto verso il basso), è ormai agli sgoccioli: le tendenze socioeconomiche della globalizza zione “from above" (dall’alto) e il rafforzamento della società civile "from below" (dal basso) con riforme istituzionali che implicano una sempre maggiore europeizza zione "from above", oltre che una maggiore regionalizza zione e decentralizzazione "from below" hanno avuto un enorme impatto sui processi di governo in tutta Europa. Il concetto di governo fa riferimento proprio a questi cambiamenti, tesi alla costituzione di un nuovo stile di governo policentrico multi-livello e ad un approccio negoziato per il buon governo della società contemporanea. Allo stesso tempo, la struttura di governo a "silo" tuttora prevalente, con ministeri e agenzie funzionali derivanti da conflitti burocratici e da negoziazioni interne, viene sempre più spesso messa in discussione: • • da un punto di vista finanziario, dati i crescenti costi di erogazione dei servizi pubblici nelle società industrializzate, e cioè per mezzo di complessi apparati e da un punto di vista sociale, dato il nuovo interesse dimostrato per un servizio pubblico burocratizzato e utente-centrico. L’eGovernment si è inserito in una realtà, all’interno della quale le società europee erano alla ricerca di nuove forme di governo pubblico innovative. "eGovernment" non significa soltanto utilizzo di qualsivoglia forma di tecnologia informatica e comunicativa da parte delle istituzioni per migliorare il proprio rapporto con gli utenti e il proprio funzionamento interno. eGovernment significa molto di più: si differenzia, ma poggia le proprie basi eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 12 sulle politiche di riforma amministrativa ispirate dalla Nuova Gestione Pubblica (New Public Management - NPM) implementata in tutta Europa nel corso degli ultimi venti anni. Ma si spinge ben oltre. I suoi obiettivi sono: • trasformare in modo significativo i processi di produzione da cui derivano e vengono erogati i servizi pubblici, trasformando al contempo i rapporti degli enti pubblici con l’esterno [G2C (Government-to-Citizens = GovernoCittadini), G2B (Government-to-Business = Governo-Industria) e G2G (Government-to-Government = Governo-Governo)]. Sfruttando le Tecnologie della Società Informatizzata (IST = Information Society Technologies), ma sostituendole in un approccio di più ampio respiro teso alla modernizza zione delle istituzioni pubbliche, l’eGovernment possiede grandi potenzialità: • • • il miglioramento delle prestazioni delle istituzioni pubbliche e aumento della propria sensibilità; la creazione di un’amministrazione (in parte) virtuale e (completamente) unita in cui l’utente deve solo "bussare alla porta", sia virtualmente tramite un portale, sia fisicamente recandosi ad uno “sportello unico”; e quindi, sfruttando i vantaggi derivanti dalla divisione del lavoro tra le varie agenzie pubbliche in base al grado di specializza zione e professionalità, lo sviluppo di reti governo-governo e di collaborazione con i propri partner all’interno della società civile. L’obiettivo ultimo è la realizza zione di un governo "unico", ma multi-centrico. Più precisamente, l’implementazione dei principi di "buon governo" metteranno a disposizione nuove modalità di gestione del processo normativo e della produzione di servizi pubblici. Per arrivare ad una trasformazione simile degli attuali modelli di governo, un contributo notevole sarà dato dall’eGovernment: Principi di buon governo Impatto dell’e Government • Coerenza nella definizione delle • garantisce un più semplice politiche: coordinamento degli uffici amministrativi, delle agenzie pubbliche e dei vari livelli di governo • Democrazia attiva nei processi • permette il coinvolgimento attivo di normativi: tutti gli attori nei processo normativi • Coerenza, efficacia ed efficienza • facilita il processo di nell'implementazione normativa: implementazione normativa in rete "Lo Stato fa ciò che dice": in modo più semplice, veloce ed economico • Trasparenza e apertura dell'intero • rende disponibili le informazioni a processo: costi molto contenuti "Lo Stato informa di ciò che fa": eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 13 In breve, l’eGovernment non riguarda soltanto la modernizzazione dell’amministrazione pubblica grazie alle IST, ma è un elemento chiave nella creazione di un governo cittadino-centrico, collaborativo, "unico", ma moderno e policentrico. ) eGovernment: missione impossibile senza un futuro Una nuova architettura IT destinata a erogare i servizi pubblici e a svolgere altre funzioni di settore porterà, alla fine, a una nuova macrostruttura di governo pubblico e a una nuova distribuzione dei compiti tra le varie agenzie pubbliche? Ancorare il buon governo all’eGovernment è un compito impegnativo, ma assolutamente indispensabile, in una situazione in cui si riscontra la necessità crescente di riformare l’organizza zione e il funzionamento delle istituzioni pubbliche. Se consideriamo con attenzione le potenzialità di trasformazione delle IST nell’erogazione dei servizi e nella gestione delle infrastrutture pubbliche, è facile immaginare che i cambiamenti in ambito di processi di lavoro a livello operativo avranno conseguenze sulla tradizionale struttura delle organizza zioni pubbliche. Le fasi di produzione e di erogazione degli eService già esistenti indica il percorso da seguire: le due dimensioni sono già in fase di separazione. Sebbene la fase di produzione si svolga in numerosi back office (in rete), spesso nascosti agli occhi dell’utente, l’erogazione dei servizi può essere sia virtuale sia fisica attraverso i front office. I governi dell’era digitale potrebbero scaturire dalla generalizza zione di questo modello, in cui il ruolo dei funzionari pubblici si modifica notevolmente. Tuttavia, la nuova organizza zione "eEnabled" di governo pubblico si baserà ovviamente su una maggiore varietà, e non sull’adozione di un modello unico. Diversi schemi organizzativi emergeranno: • • alcuni settori sono già in fase di “smaterializza zione” (es. procedure di registrazione veicoli e proprietà), e molti altri si aggiungeranno all’elenco creando un’area di servizi pubblici completamente on line; in altri settori, la presenza fisica sarà sempre un elemento necessario, ma le IST possono garantire valore aggiunto in termini di efficienza ed efficacia, ad esempio nell’ambito della sicurezza pubblica (gestione difesa, forze di polizia, vigili del fuoco, servizi di emergenza), dell’assistenza sociale e sanitaria, della gestione dell’istruzione e dell’ambiente o del patrimonio culturale, che possono essere supportati da servizi a distanza e da tecnologie virtuali. Qualunque siano le linee seguite dalle riforme istituzionali in ogni singolo settore, la questione principale, cui il governo del futuro dovrà far fronte, è la eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 14 gestione di reti inter-organizza zione. A tale riguardo le IST svolgeranno un ruolo cruciale. Un altro aspetto del governo moderno è la sua natura multi-livello e policentrica. A tale riguardo occorre menzionare il fatto che, secondo il principio della sussidiarietà, molti stati membri dell’UE sono stati federali o exstati unitari, che sono entrati a fare parte di un processo di federalizzazione, quasi-federalizza zione o regionalizza zione e decentralizza zione su vasta scala – un fenomeno che talvolta viene indicato come "nuovo federalismo". In un simile contesto socio-politico, l’unico modo per evitare sovrapposizioni, incongruenze, contraddizioni, e perdite di denaro in politiche pubbliche è promuovere un “federalismo cooperativo” o “governo” che garantisca il coordinamento costante di ogni livello di governo. Anche a tale proposito, le IST sembrano essere la chiave per il successo. Ogni sviluppo crea la necessità di prospettive e strategie che, fino a questo momento, sono state pressoché assenti dal dibattito sull’eGovernment. Semplici programmi su quanto può fare la tecnologia sono un “ersatz” (sostituzione) superficiale e insufficiente a tali strategie. Devono essere adottate prospettive ambiziose per il futuro. La convergenza di nuove forme di governo policentrico e del coordinamento in tempo reale che sarà determinata a breve dai futuri sviluppi dell’eGovernment, ha creato opportunità per maggiori trasformazioni nel governo delle nostre società. ) eGovernment: non solo tecnologia, ma un cambiamento di cultura Per diventare un agente di modernizzazione significativo nell’ambito del governo pubblico e dell’erogazione dei servizi, l’e Government non può continuare a incentrarsi sulla tecnologia. Nella storia dell’uomo, la scienza e la tecnologia hanno creato nuovi strumenti e tecniche, ma la scienza e la tecnologia possono progredire solo se utilizzate in una società e modificate da disposizioni sociali; da questo utilizzo derivano credenze e aspettative condivise, oltre che nuove pratiche quotidiane. Le IST non si discostano da quanto detto sopra: Internet, la posta elettronica, la memorizzazione elettronica dei database elettronici, la Public Key Infrastructure (PKI = Infrastrutture Pubbliche Chiave) e il cifraggio sono nuove tecnologie, estremamente affascinanti, ma sempre e solo tecnologie. Nelle fasi iniziali l’eGovernment è stato per lo più gestito da queste tecnologie. Tuttavia, l’eGovernment è molto più di tutto ciò. Esso implica innovazioni di tipo socioeconomico e cambiamenti istituzionali politico-amministrativi basati su nuove applicazioni e sviluppi delle IST. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 15 Trasformare la cultura è, quindi, una dimensione chiave dell’eGovernment. È ormai risaputo che le istituzioni esistenti nella vita sociale e politica esercitano una forte influenza sul comportamento e gli atteggiamenti del servizio pubblico e civile in generale. "Il modo in cui facciamo le cose qui” non può essere modificato facilmente da una re-ingegnerizza zione tecnica. Il panorama istituzionale influenza la natura dell’innovazione in ambito governativo e ne determina il ritmo e la selettività. I programmi di eGovernment devono pertanto sviluppare strategie e processi di gestione del cambiamento incentrati sulle questioni culturali, trasformando gli attori (in particolare gli impiegati pubblici) in partner a tutti gli effetti. Per diventare un agente significativo di modernizzazione nell’ambito dell’erogazione dei servizi pubblici a di governo moderno, l’eGovernment deve abbandonare i propri pregiudizi in ambito tecnologico e incentrarsi sulle trasformazioni socioculturali. ) eGovernment: non solo erogazione di servizi, ma un modo di vivere Le prospettive future e le strategie dell’e Government de vono incentrarsi sulla macchina interna dell’amministrazione pubblica o sul proprio rapporto con l’esterno o, cosa augurabile, su entrambi questi fattori. Fino ad oggi la maggior parte degli stati membri dell’UE hanno preferito focalizzare la propria attenzione sulla produzione dei servizi erogati al pubblico, cioè sull’erogazione elettronica dei servizi stessi. Fino ad oggi l’idea prevalente di azione governativa è stata l’erogazione di “servizi" destinati a utenti identificabili che permettesse l’“importazione” nel settore pubblico di soluzioni di eCommerce. Tuttavia, i prodotti dell’attività amministrativa agiscono solo in minima parte come servizi destinati a singoli “clienti” identificabili. Molto spesso le attività del settore pubblico gestiscono informazioni generali, come la creazione e la manutenzione di database pubblici (registri per proprietà terriere e civili, sistemi di informatizzazione del territorio, statistiche ufficiali su attività economiche, ecc.). Tutto ciò confluisce sull’adozione di norme o sulla fornitura di beni pubblici (es. in forma di infrastrutture) di cui beneficiano un numero illimitato di utenti “impersonali”. Questo è il motivo per cui molti settori di governo pubblico sono stati fino ad ora trascurati dai programmi di eGovernment: sicurezza della nazione, sicurezza sociale, infrastrutture, ambiente, ecc. Inoltre, il governo moderno non deve soltanto erogare servizi. Questo concetto comprende la formulazione di politiche democratiche e cooperative, il coinvolgimento dei cittadini e della società civile, l’implementazione partecipativa e trasparente delle politiche, nonché la valutazione indipendente e continua dei risultati, e, da ultimo, la responsabilità dei legislatori per migliorare i processi normativi del futuro. Sebbene questi aspetti siano ancora eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 16 terra incognita per la maggior parte dei fornitori di eSolution, essi sono al centro dei futuri sviluppi dell’eGovernment. Nonostante ciò, anche se l’eGovernment è iniziato con un idea molto ristretta dei servizi, le sue potenzialità sono enormi in termini di contributo alla modernizza zione del sistema. Esistono tuttavia vari aspetti che ancora le offuscano. Ad esempio, la lezione del NPM non è ancora stata applicata in modo soddisfacente, in quanto non si è ancora realizzata la necessità di organizzarsi in base alla prospettiva del cliente! Nonostante il fatto che gli obiettivi e i parametri di riferimento formulati in questo contesto si siano focalizzati esclusivamente sul mettere on line i servizi pubblici, l’eGovernment ha potenzialità di gran lunga superiori in grado di determinare cambiamenti innovativi. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 17 2. Una questione importante per le persone! Il capitolo che segue analizza gli aspetti umani e cognitivi dell’eGovernment. In concreto analizza: • • • i benefici per gli attori; le aspettative e i timori degli attori, compresi gli impiegati pubblici; gli aspetti di gestione delle conoscenze. ) Benefici equilibrati per tutti gli attori Occorre prestare maggiore attenzione alla creazione di veri benefici per gli attori, cioè per i cittadini e le imprese in genere e per gli impiegati del settore pubblico in particolare. In molti paesi europei l’adozione di servizi di eGovernment non è aumentata in modo significativo negli ultimi due anni nonostante i notevoli investimenti; in alcuni casi, si è addirittura ridotta. D’altro lato, gli acquisti on line sono in crescita. Perché i cittadini non utilizzano la rete per trattare con il governo? Possiamo presupporre che i cittadini saranno pronti ad accedere ai servizi di governo on line solo se, così facendo, le procedure saranno più veloci, più semplici e/o più economiche rispetto ai canali tradizionali. Ne deriva che le specifiche di erogazione dei servizi futuri devono essere studiate con estrema cura. Ciò che occorre fare è: • • • • • • • garantire che vengano presi in esame le richieste di gruppi target più specifici (es. professionisti, contribuenti, anziani); fornire un accesso multi-canale (sportelli unici virtuali e fisici, possibilità di comunicazione via lettera, fax, ecc.); tenere in debito conto la complessità dei servizi (che varia a seconda delle categorie dei processi industriali supportati); stabilire il livello richiesto di integrazione dei servizi (accesso “singlewindow” per tutti i servizi indipendentemente dal livello di governo e dall’unità organizzati va); fornire il livello richiesto di sicurezza (identificazione elettronica dell’utente mediante autenticazione, con certificati digitali PKI, cancellazione e nonrifiuto di documenti e comunicazioni); implementare una politica di protezione dei dati e misure di trasparenza; garantire affidabilità e qualità di utilizzo (crea zione di interfacce utente corrispondenti alle abilità e alla cultura esistenti, oltre che offerta di incentivi). eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 18 L’eGovernment è molto più che una semplice amministrazione interna. Il suo obiettivo non è mettere tutte le transazioni on line. Laddove ritenuto opportuno, infatti, l’obiettivo deve essere evitare transazioni che si svolgano secondo il principio del “poco è anche troppo". La sfida consiste nell’inventare una struttura di accesso integrato con un front office “single-window”. Alcuni possono accedere via Internet per richiedere informazioni o avviare una transazione, altri via telefono, front office, o call centre a disposizione del settore pubblico. Altri ancora possono avere il desiderio di trattare direttamente con l’impiegato dell’ufficio di quartiere. eGovernment non significa che i cittadini devono assolutamente gestire le IST, ma piuttosto che le IST possono permettere di avere più tempo a disposizione per contatti personali, supportando i processi di routine, la ricerca di informazioni, ecc. In molti casi la tecnologia non deve necessariamente essere visibile ai cittadini, ma deve supportare le operazioni nei back office, in modo tale che i servizi erogati possano essere efficaci e personalizzati. L’assistenza è essenziale in tutto il processo: la questione è identificare il sistema migliore per riuscire nell’intento. Gli utenti hanno sempre bisogno di aiuto o di spiegazioni in base alla propria situazione personale, e occorre dedicare maggiore attenzione alla persone con bisogni particolari. L’accesso unico, per quanto importante possa essere, è solo un aspetto dell’intero processo di interazione che si accompagna ad ogni erogazione di servizio. Tra le altre funzioni ricordiamo: • • • • • fornire ai cittadini e alle imprese informazioni avanzate a vari livelli e di diverso spessore; aiutare, se necessario, nella compilazione di moduli, ecc.; "tradurre" la richiesta di un servizio (patente, ecc.) dal gergo di vita quotidiana – per cittadini o imprese – in gergo legale o amministrativo; soddisfare la richiesta con strutture giurisdizionali (competenze legali) indirizzando il cittadino verso il back office di competenza (può trattarsi anche di un processo completamente automatizzato); conservare una traccia del processo in atto, gestire la richiesta di “libertà di informazione” ed eventuali altre che richiedono un processo di elaborazione amministrativo. Grazie ai nuovi protocolli Internet con qualità di servizio a banda larga, è possibile immaginare una soluzione offerta dal futuro: le forme avanzate di videoconferenza permetteranno la cosiddetta "tele-presenza" di un agente uomo ubicato in un back o front office in un luogo completamente diverso. In un tipo di "amministrazione multi-canale", l’accesso multi-canale con front office multifunzionali garantirà i vantaggi dell’eGovernment anche ai cittadini che non usano Internet. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 19 • • Molti progetti si incentrano già su un migliore servizio diretto ai cittadini, ma a differenza dell’eCommerce, i test di mercato sono generalmente non soddisfacenti. L’“amministrazione multi-canale” dovrà sostituire il ricorso esclusivo ad Internet, derivante dal tentativo di indirizzare il numero maggiore di “utenti” verso Internet. Questa tendenza alla diffusione dell’uso di Internet a tutti i costi non porta necessariamente di per sé ad un servizio migliore. Può addirittura ridurre la migliore qualità del servizio tuttora visibile, spostando molti oneri sul destinatario. In particolare, lo sforzo di "traduzione" necessario per contattare un’agenzia per l’erogazione di un servizio che non viene spesso richiesto, non dovrebbe essere lasciato all’utente. ) Il filo del rasoio che divide interessi, aspettative, pericoli e timori L’e Government contribuirà senza ombra di dubbio a ridurre la spesa pubblica fornendo al contempo migliori servizi al pubblico a vantaggio dell’utente/contribuente. Tutta via, l’e Government non decollerà se i governi non si comporteranno in modo da accaparrarsi la fiducia dei cittadini, delle imprese e degli impiegati pubblici. Obiettivo dell’eGovernment è ridurre i costi amministrativi ed erogare servizi di qualità migliore. Il concetto di “servizi migliori” implica la coesistenza di aspettative in continua mutazione a seconda delle prospettive e dei bisogni dell’utente. Una sfida per i governi è identificare i bisogni dell’utente e delineare i progetti di eGovernment facendo riferimento agli utenti finali identificati. Per ognuno di questi progetti, la coerenza deve essere vista come “il” test finale: gli utenti non prenderanno in considerazione gli sforzi del governo compiuti nel tentativo di realizzare le strategie di eGovernment se il nuovo servizio comporterà un numero maggiore di pratiche burocratiche e/o minori benefici a livello sociale, economico e individuale. L’apertura risulta essere di particolare importanza per migliorare la fiducia e la comprensione, da parte dei cittadini e dell’industria, verso istituzioni e reti complesse. Rendendo disponibile on line le informazioni pubbliche, i progetti di eGovernment contribuiscono in larga misura al raggiungimento di questi obiettivi. Tutta via, esiste il pericolo e il timore che l’apertura dia vita a un cittadino più trasparente, piuttosto che a un governo più trasparente. Non dobbiamo dimenticare che “governo intelligente” è sinonimo di sistema di governo più trasparente teso a rafforzare la partecipazione della società civile nel processo democratico, ma soprattutto a riconciliare i cittadini con le amministrazioni pubbliche, rendendo le transazioni e i servizi più accessibili, qualitativamente migliori e di più facile fruizione. La linea di separazione digitale costituisce una grave minaccia alla possibilità di trarre i massimi benefici dall’eGovernment. Le statistiche OCSE indicano eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 20 consistenti differenze nell’accesso alle ITC e a Internet. I più svantaggiati tendono ad avere un livello di accesso molto basso a Internet e un livello di interazione con il governo molto elevato. Gli stati membri hanno iniziato a sviluppare politiche e misure di eInclusion per colmare questo divario: • • installando numerosi computer con accesso libero a Internet negli edifici pubblici (es. biblioteche in molti stati membri, tabaccherie in Austria, uffici postali in Francia, chiese parrocchiali in Portogallo); aprendo "centri di accesso IT" e cosiddetti "parco giochi digitali" (per i giovani) in aree disagiate, ecc. L’eGovernment può contribuire ad aumentare la fiducia coinvolgendo i cittadini nel processo decisionale. Questo coinvolgimento nei processi normativi con iniziative elettroniche interattive è probabilmente il futuro delle moderne democrazie a partecipazione. Inoltre, progetti di eGovernment ben impostati possono dare luogo a una opinione pubblica più informata e formata, sensibile alle proposte di governo. Tuttavia, appare piuttosto improbabile che vengono sostituite in toto le tradizionali forme di informazione, consulenza e partecipazione. L’eGovernment avrà successo solo se le persone presenti nel settore pubblico possono essere portate "a bordo". È tuttavia diffuso tra i dipendenti pubblici il timore che l’aumento di produttività legato all’eGovernment si traduca in una riduzione dei posti di lavoro. Questi timori devono essere affrontati di petto e, a tale riguardo, occorre adottare due linee di azione collegate tra di loro: • • • • • • gli impiegati e i loro rappresentanti sindacali devono essere coinvolti nella gestione dei cambiamenti; le abilità specifiche e di base necessarie per un eGovernment efficace devono essere identificate e trasmesse mediante una formazione professionale garantita a tutti gli impiegati e i dirigenti pubblici. Gli investimenti nelle abilità ritenute fondamentali sicuramente daranno il loro ritorno. Alcuni stati membri hanno iniziato a creare mappe di abilità (es. UK) e ad inserirle come parte delle strategie di eGovernment (la relazione OCSE "The eGovernment Imperative" presenta un elenco di raccomandazioni che possono fornire linee guida di notevole spessore al riguardo). L’eGovernment può contribuire ad aumentare la fiducia dei cittadini coinvolgendoli nel processo decisionale. L’eGovernment deve essere globale, aperto e trasparente: i cittadini e l’industria non accetteranno eService pubblici se questi non saranno meno “burocratizzati” e se non si potranno percepire vantaggi in termini economici, sociali e individuali. Occorre affrontare i timori degli impiegati pubblici: fondamentali sono gli investimenti nelle abilità di impiegati e dirigenti pubblici (mappe di abilità, ecc.). eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 21 ) Gestione delle conoscenze, non solo delle informazioni L’IT è un veicolo a supporto delle interazioni cognitive, piuttosto che uno strumento di automazione dei processi. Le amministrazioni pubbliche sono organizzazioni basate sulle conoscenze. Danno la voro a un’elevata percentuale di professionisti ed esperti che gestiscono importanti settori di conoscenze, in particolare dipartimenti ministeriali, agenzie giudiziarie e normative. Molte organizzazioni pubbliche sono chiaramente “organizzazioni di intelligence” e i funzionari che vi lavorano sono “lavoratori cognitivi per eccellenza”. Ne deriva che le prospettive di gestione delle conoscenze nell’ambito dell’eGovernment sono notevoli in termini di domanda: quasi tutti i compiti amministrativi sono informativi per loro natura, i processi decisionali sono il pane quotidiano dei funzionari pubblici e, per ogni agenzia, il proprio settore di conoscenza è un bene di importanza cruciale. Le decisioni complesse implicano un elevato grado conoscitivo. Un aspetto di particolare nota è che l’agire e il processo decisionale non sono una prerogativa gestionale del settore pubblico. Le decisioni complesse vengono prese a livello operativo, e proprio qui, origina il bisogno di conoscenze. La gestione delle conoscenze del settore legale e amministrativo è un fattore cruciale di governo. La tentazione di creare sistemi di gestione delle conoscenze centralizzati è sicuramente forte, facendo perno sulla memoria organizzati va centrale. Ma per quanto importante possa essere, non è sicuramente sufficiente: occorre integrare tutto ciò con un approccio utentecentrico per lo sviluppo di sistemi di gestione delle conoscenze finalizzato a conferire maggiori poteri ai singoli responsabili coinvolti nel processo decisionale (in questo modo potranno diventare i propri manager cognitivi). Da questo punto di vista, i depositari di conoscenza centrali sembrano essere meno adeguati dei portali sul posto di lavoro e delle reti IT, che facilitano la creazione e il supporto di reti di conoscenza a distanza. Infine, la migliore gestione delle conoscenze porterà a forme di "governo intelligente" o a processi decisionali basati su prove. La conoscenza derivata da azioni precedenti, o ottenuta dalla valutazione delle politiche, sarà reincanalata nei processi decisionali al fine di migliorare le politiche finali. Il governo deve tenere il passo con la società della conoscenza. La conoscenza e l’agire dell’uomo, supportati da IST adeguate, restano il fulcro del buon governo. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 22 3. Gli “ingranaggi” dell’eGovernment Le passate esperienze di progetti di eGovernment e i risultati derivanti dai parametri di riferimento indicano che un certo numero di fattori sono decisivi per garantire un successo a lungo termine. Il presente capitolo intende evidenziare alcuni di questi fattori: • • • • • ruolo delle tecnologie avanzate rispetto agli obiettivi generali di un progetto; finanziamenti adeguati e partnership tra pubblico e privato; framework strategici basati su valutazioni costi/benefici; ambiente legale e normativo di supporto; gestione dei cambiamenti e abilità nell’affrontare i problemi di implementazione. ) Come fare buon uso e sfruttare al meglio le IST Le tecnologie avanzate forniscono già gli elementi costitutivi per la creazione di soluzioni di e Government, ma per poterle sfruttare al meglio è necessario una sorta di “assemblaggio”. Occorrono conoscenze di settore per sviluppare applicazioni economicamente realizzabili e utili. Queste devono prevedere l’utilizzo di tecnologie che non sono ancora disponibili sul mercato, ma che presto sicuramente lo saranno. Le tecnologie applicate alle soluzioni di eGovernment non possono essere immesse sul mercato come se niente fosse. Devono essere “assemblate” in base alla logica dei problemi in gioco. Le soluzioni dovrebbero essere finalizzate alla gestione degli elementi tecnologici costitutivi per affrontare i problemi esistenti e pianificare azioni amministrative innovative e istituzioni pubbliche. Tutto ciò sarà possibile se vi sarà consapevolezza dei bisogni e comprensione di possibili futuri sviluppi tecnologici. In molti casi, i risultati migliori nella pratica sono caratterizzati dalla stretta collaborazione tra venditori e esperti di settore, spesso nell’ambito di partnership pubblico-privato. L’“assemblaggio” necessario per integrare gli elementi tecnologici costitutivi in soluzioni utili ed economicamente vantaggiose, deve avvenire in collaborazione con esperti di settore con una buona comprensione delle potenzialità tecnologiche a disposizione. Le nuove soluzioni di eGovernment devono essere pensate tenendo in considerazione le prospettive tecnologiche che matureranno appieno negli anni a venire. Tra queste possiamo menzionare le piattaforme di collaborazione umana, come anche sistemi di comunicazione mobili multimediali basati su infrastrutture Internet di prossima generazione. Molte nuove applicazioni sembrano essere in grado di supportare il lavoro degli operatori di settore in ambito pubblico, come ad esempio polizia, assistenti eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 23 sociali o guardie forestali. Gli sforzi devono essere ora tesi alla pianificazione di una situazione, in cui le infrastrutture tecnologiche sono disponibili. Osservazioni simili possono essere fatte con riferimento a sviluppi software nel campo del riconoscimento vocale, degli applicativi di sicurezza, ecc. Forse dobbiamo ricorrere ad una fiction amministrativa pubblica fantascientifica per poter immaginare tutte le soluzioni che non sono ancora state inventate. Se esse corrisponderanno alle richieste, presenteranno innumerevoli possibilità di attività commerciale ai fornitori di tali soluzioni. Se, al contrario, come spesso è il caso, le nuove tecnologie cercheranno possibili applicazioni – "soluzioni alla ricerca di problemi" – i benefici, sia per i fornitori sia per gli utenti, saranno relativamente limitati. I punti fondamentali da tenere in considerazione sono: le tecnologie di eGovernment devono essere improntate al futuro e non semplicemente presentare eSolution “pronte per l’uso” alla ricerca di problemi; • le conoscenze del settore amministrativo devono essere combinate con una buona comprensione delle opportunità messe a disposizione dalla tecnologia; • la collaborazione tra venditori, fornitori di soluzioni e utenti è elemento basilare per applicare le conoscenze di settore e il know-how allo sviluppo di soluzioni di eGovernment. • ) Finanziamento e sviluppo di eSolution in partnership pubblico-privato Spesso è difficile ottenere i finanziamenti per progetti di e Government. Soluzioni innovative, come possono esserlo partnership pubblicoprivato, possono aiutare. La mancanza di fondi rappresenta un limite notevole allo sviluppo di soluzioni di eGovernment con un approccio collaborativo necessario al concretizzarsi di benefici reali. Fintantoché i politici non sono pienamente convinti dei benefici a medio e lungo termine dell’eGovernment nel settore pubblico e nella sfera di governo, la disponibilità a mettere a disposizione fondi per questi progetti sarà molto limitata. La mancanza di finanziamenti pubblici crea ulteriori limiti. Se la semplificazione del back office viene realizzata per garantire una maggiore efficienza, per migliorare l’accesso o la qualità dei servizi, oppure per ottenere di più con risorse limitate, non possiamo aspettarci alcun supporto in fase di implementazione, se non siamo in grado di gestire i benefici potenziali (nel caso della metodologia) e reali (nel caso di analisi comparativa e costi/benefici). Un esempio è dato dal Regno Unito che dispone di una strategia ben orchestrata, una struttura di supporto organizzata e finanziamenti significativi disponibili per investimenti nel settore IT. Ciò permetterà al governo di raggiungere un tasso di crescita ragguardevole, nonostante i molti ritardi su progetti importanti e la resistenza ai cambiamenti di ordine organizzativo. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 24 Fino ad ora le iniziative di eGovernment sono state finanziate principalmente da due fonti diverse: il bilancio pubblico e il denaro degli imprenditori recuperati attraverso licenze e tariffe. Qualunque sia la combinazione delle fonti di finanziamento, è importante non solo ricordare le prospettive iniziali, ma anche adottare un approccio strategico al progetto improntato al realismo. In effetti le partnership tra settore pubblico e privato forniscono, in molti casi, non solo un ambiente per lo sviluppo di sistemi improntato alla collaborazione nel senso descritto sopra, ma anche adatto per ottenere i finanziamenti necessari. Un caso interessante è l’Italia che, nonostante investimenti in IT alquanto limitati, ha di fatto implementato alcune soluzioni di eGovernment. Sempre presente è la necessità di equilibrare gli interessi dei privati che si aspettano un ritorno sugli investimenti, e l’interesse del pubblico, che sembra essere spesso molto costoso. Tuttavia, se le soluzioni vengono sviluppate come indicato sopra, cioè intrecciando il progresso tecnologico ad una buona conoscenza di settore, ne risulterà “innovazione”, di cui potrà beneficiare il partner pubblico, ma che si trasformerà anche in un successo commerciale. Un altro importante metodo di allocazione dei finanziamenti è il cumulo delle risorse, sia in senso verticale sia orizzontale, tra livelli organizzativi locali, regionali, nazionali e paneuropei. Ciò potrebbe in effetti servire la doppia causa di un uso limitato delle risorse in modo efficiente e della creazione di sinergie tra eSolution diverse. Una soluzione pratica potrebbe essere data da una rete di distribuzione delle informazioni non solo su eProject attuali e futuri, ma anche sulle possibilità di finanziamento. I programmi di eGovernment sono costosi e il ritorno economico è stato, fino ad ora, limitato. Finanziare questi progetti è un compito impegnativo a cui occorre applicare soluzioni innovative. Le partnership pubblico-privato offrono molte opportunità di finanziamento e di sviluppo di eSolution in modo collaborativo. Inoltre il cumulo delle risorse disponibili può dare origine a sinergie. ) Perdere tempo o garantire ciò che vogliamo: framework strategico e benefici L’e Government si sta spostando da un’epoca “nuova di zecca”, dove tutto sembrava possibile, ad un’epoca di s viluppo delle priorità fondato su calcoli costi/benefici. Ma stabilire le priorità è un compito arduo. Molto è stato scritto sullo sviluppo di strategie con obiettivi realistici e non vi è motivo per indugiare su cose che già si conoscono, come la necessità di programmi e budget realistici. La cosa più importante da garantire è che, una volta stabilite le prospettive di framework iniziale in termini di obiettivi e criteri realistici, queste vengano quantificate e qualificate. Non vi è motivo di reinventare la ruota solo perché ci troviamo a dover parlare di eProject. La questione fondamentale è sapere ciò che vogliamo ottenere, oltre che identificare, definire, monitorare e valutare le richieste, i costi, l’impatto e i benefici. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 25 Per tutti i progetti è essenziale utilizzare un framework strategico specifico insieme a obiettivi e criteri realistici, al fine di garantire il raggiungimento dei giusti obiettivi in rapporto alle reali richieste sociali ed economiche. Esistono numerosi framework disponibili, di cui uno è il Common Assessment Framework (CAF = Framework di Valutazione Comune). Risultato dalla collaborazione tra i ministeri UE responsabili dell’amministrazione pubblica, il framework è previsto per un suo utilizzo in ogni settore dell’amministrazione pubblica. Può essere applicato a organizza zioni pubbliche e per circostanze molto specifiche, come programmi sistematici di riforma, oppure come base per migliorare gli sforzi nell’organizzazione dei servizi. A ciò si aggiunga il fatto che i servizi civili degli stati membri dell’UE si sono impegnati ad utilizzare questo framework e gli obiettivi che esso si prefigge nella valutazione delle prestazioni di erogazione dei servizi. Valutare i benefici dei progetti di eGovernment è un compito arduo. Il ritorno sugli investimenti è solo un aspetto dei tanti coinvolti, anche se fondamentale. Poiché è relativamente facile misurarlo, spesso è considerato come il fattore di riferimento decisivo. Ma è solo uno dei benefici, peraltro relativamente facile da quantificare. Per una stima accurata dei benefici finanziari dei progetti di eGovernment esistono due indicatori basilari affidabili, cioè il risparmio in termini di tempo e risorse, principalmente umane. Altri potenziali vantaggi, come l’accesso e la qualità del servizio, sono per loro natura alquanto poco tangibili. I criteri e gli obiettivi da valutare nel framework strategico prescelto devono quindi essere definiti in primis. Ad esempio, in caso di valutazione della qualità di un’applicazione, si potrebbe ricorrere ai seguenti criteri: • • • • • numero di canali accessibili, cioè modi tradizionali e nuovi di accesso ai servizi; numero di servizi erogati o offerti con l’applicazione; riduzione dei tempi di attesa – reali e percepiti – dell’utente; maggiore responsabilità, apertura, trasparenza e accessibilità ai servizi grazie ad una maggiore informazione e all’accesso ai responsabili decisionali e ai funzionari civili, ecc.; migliore qualità di vita per gruppi utente specifici o vulnerabili, compresi i disabili, gli anziani, i disoccupati, le minoranze, i nuclei a basso reddito, i giovani, la popolazione rurale, ecc. Esistono vari modi per quantificare i costi e i benefici derivanti da un esercizio, dalla tradizionale analisi costi/benefici (che quantifica i guadagni in termini monetari), al valore netto attuale, ai tassi reali e ombra, Resource Allocation Methods (RAM = Metodi di Allocazione delle Risorse) e analisi a criteri multipli. Ciò che accomuna tutti questi metodi è il tentativo di misurare i costi e i guadagni diretti e indiretti di un dato progetto o attività. Si do vrebbe fare attenzione a non escludere nessun metodo di valutazione, e di adottare quello più adatto in base agli obiettivi e ai criteri definiti nell’esercizio iniziale di metodologia e analisi comparativa. È tutta via fondamentale che la misura dei benefici derivanti dall’eGovernment non sia limitata ad una semplice analisi costi/benefici in termini di risparmio sui costi. Confrontando gli investimenti in eGovernment con l’aumento dei eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 26 risparmi nel corso dei prossimi anni, nel caso del Regno Unito, sembra che i risparmi non bilanceranno i costi fino all’anno finanziario 2012. L'eGovernment Cost Savings Report ha previsto che i risparmi derivanti dall’erogazione on line di servizi governativi da parte delle amministrazioni centrali e locali del Regno Unito saranno di circa EURO 408 milioni nell’anno finanziario 2005/06 contro una spesa pari a EURO 1,69 miliardi nello stesso periodo. Un framework strategico adeguato, insieme a obiettivi e criteri realistici e ben definiti, è il prerequisito per garantire il raggiungimento dei giusti obiettivi facendo fronte a richieste economiche e sociali reali. Ciò permette una valutazione realistica dei costi e dei benefici senza creare illusioni su guadagni a breve termine. ) Una buona progettazione: fondamentale per creare soluzioni di eGovernment L’e Government viene definito nelle sue forme e trainato da fattori sociali, culturali e politici. Una buona progettazione non de ve prendere in esame esclusivamente i fattori di tipo tecnologico, ma rispettare anche requisiti “difficili” e “facili”. Il settore pubblico, con le sue organizza zioni a livello nazionale, regionale e locale, rappresenta un sistema tecnico-sociale complesso. L’introduzione di soluzioni di eGovernment in un ambiente di questo genere richiede metodologie e strumenti di sviluppo olistici. Da ciò deriva che la progettazione ricopre un ruolo vitale nell’intero processo. Sono necessarie forme avanzate di sistemi tecnico-sociali che tengano debitamente conto del posto occupato dalle conoscenze dell’uomo, delle capacità a livello lavorativo e decisionale e che siano in grado di incanalare la tecnologia in forme fruibili di interazione uomo-macchina. Un ruolo del tutto particolare viene svolto dai criteri di progettazione: sicurezza e qualità di utilizzo sono in cima alla lista. Un buon approccio a livello ingegneristico deve comprendere questi e altri aspetti, traducendo i requisiti sociali, culturali e politici nella progettazione di soluzioni adeguate. La progettazione generalmente si incentra sull’aspetto softwaristico dei complessi sistemi di interazione uomo-macchina. Ciò potrebbe portare a trascurare la logica delle attività di un determinato settore o le modalità di lavoro del personale. La routine di questi ultimi è spesso basata su conoscenze tacite, che devono essere dedotte per poter creare sistemi di successo in termini di produttività e qualità di utilizzo. Un aspetto decisivo a tale proposito è l’interazione uomo-computer. La progettazione dell’interfaccia ne determina il qualità di utilizzo. La necessità di impegnarsi nella progettazione accurata di sistemi di eGovernment viene spesso minimizzata affermando che le buone pratiche di altre nazioni o altre organizza zioni possono essere molto semplicemente copiate. Così facendo si sottovaluta in modo eclatante la diversità dei eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 27 background culturali, sociali e politici. Abbastanza spesso i fattori decisivi che trasformano una certa applicazione in un successo in un determinato paese non vengono menzionati e comunicati nelle relazioni di analisi comparativa. Non applicate la tecnologia in modo uniforme; occorre una progettazione adeguata. La mera trasposizione di una buona pratica, con ogni probabilità darà luogo a un insuccesso, data la scarsa considerazione prestata alle differenze di contesto. ) Creazione di un ambiente adatto alla modernizzazione Garantire un framework legale e normativo adeguato è un prerequisito chiave per l’implementazione rapida e duratura di soluzioni di eGovernment. Il framework legale è uno strumento che, come la tecnologia, deve servire per accelerare la transizione ad un’economia trainata dalle conoscenze, mettendo a disposizione norme chiare e stabili e migliorando il grado di certezza degli investitori. In larga misura, questo framework riflette ancora i limiti di un modo di lavorare e comunicare basato sulla carta. Le norme legali devono essere modificate in modo da garantire procedure amministrative elettroniche. Sono però necessarie nuove norme. Ad esempio, nel caso di problemi legati a un sovraccarico di informazioni e alla decisione di come equilibrare gli aspetti di segretezza e apertura, occorre individuare nuove norme e framework. Un’altra sfida è data dai servizi radiomobili: seguire nello spazio e nel tempo le persone che dispongono di accesso radiomobile a Internet sarà molto più difficile che non nel caso di accesso da casa. Nel processo di adattamento del framework legale ad un’economia trainata dalle conoscenze, occorre ricordare che le norme legali, e in particolare la legge costituzionale nazionale, inglobano principi di buon governo e garanzie per il rispetto dei diritti umani. Questi diritti "acquis" non devono andare persi. Per quanto affascinante possa essere l’idea di un “governo unico", esso non deve perdere di vista i requisiti di base della legge e del giusto processo. La protezione dei dati, come avviene oggi all’interno dell’UE, è un aspetto fondamentale nel tentativo di garantire strutture adeguate e sicure ai cittadini. Senza mettere in pericolo gli obiettivi della protezione dei dati, occorre trovare soluzioni per adeguare questo aspetto alla nuova scena istituzionale e ai nuovi flussi di informazioni; il tutto per servire meglio la società. Un framework normativo adeguato è necessario se l’eGovernment deve diventare un fattore chiave nel facilitare la transizione verso un'economia trainata dalle conoscenze. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 28 ) La gestione del cambiamento è difficile, sempre I progetti di e Government non sono diversi da qualsiasi altro progetto. Come in qualsiasi altro caso, l’implementazione rappresenta il “tallone di Achille” della modernizzazione e del processo di riforma. Abbiamo continuamente la tentazione di considerare le nuove soluzioni tecnologiche come qualcosa di assolutamente convincente, credendo che i problemi di implementazione non si verificheranno mai. Ma questo atteggiamento è estremamente pericoloso. Esso si basa sulla convinzione che eventuali difficoltà a livello di implementazione sono esclusivamente legate a uno stato “immaturo” della tecnologia, e che la successiva generazione tecnologica le eliminerà senza problemi. Ha inoltre portato molto spesso a non considerare il punto di vista dei futuri utenti di un sistema e come essi tenderanno a modificare il sistema stesso in base alle proprie preferenze. Ancora una volta la collaborazione tra fornitori di soluzioni ed esperti di settore è cruciale nel caso dell’implementazione di sistemi che, molto spesso, vengono definiti dalla continua interazione in fase di processo di implementazione organizzati vo. Durante tali processi nascono innumerevoli opportunità per una buona progettazione del sistema. Al contrario, molti ostacoli possono essere percepiti soltanto in fase di implementazione organizzati va, e ciò significa che occorre trovare il modo per garantire che il sistema sia utilizzato in modo adeguato successivamente alla sua introduzione. Abbiamo una conoscenza considerevole dei fattori critici di gestione dei cambiamenti. Essi comprendono: • • • • • • • • • • leadership politica e amministrativa; pensiero strategico; allocazione lungimirante dei fondi per la creazione di infrastrutture; evitare di re-inventare la ruota in luoghi diversi; pratiche e linee guida migliori dedotte da progetti di riferimento in sostituzione alla sperimentazione originale, ma indiscriminata, con approcci differenti; tenere conto del contesto culturale; le persone al primo posto; diffusione interna ed esterna del know-how necessario Occorre agire per migliorare le condizioni a garanzia di un’implementazione di successo dei progetti di eGovernment Le conoscenze a disposizione relative alla gestione del cambiamento valgono in questa sede come in ogni altro progetto di modernizza zione nel settore pubblico o privato eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 29 4. eGovernment integrato: una r-e-voluzione? Per fornire una guida agli investimenti nell’ambito dell’eGovernment e della sua ulteriore apertura in epoca di cambiamenti, occorre collegare l’eGovernment e le sue potenzialità rivoluzionarie di eTransformation ad una nuova forma di governo pubblico e a nuove istituzioni. Molti saranno i modi in cui tutto ciò diventerà realtà e la sfida che si pone è anticipare e, se possibile, agire, su di essi tenendo conto dei valori e dei principi base di buon governo. Il presente capitolo si incentra sulle prospettive future dell’eGovernment integrato e sui possibili modi per raccogliere le sfide della eTransformation. ) Come sarà il “regno” del governo e dei servizi pubblici all’insegna dell’eTransformation? L’e Government integrato fornirà linee guida all’e Government per lo sfruttamento delle sue piene potenzialità. Immaginare un futuro che ci porta oltre i successi del 2003 eEurope Awards è possibile. Basta abbandonare il pensiero per i successi più evidenti, come i portali, e concentrarsi sulla parte nascosta dell’iceberg. In questa prospettiva, molte tendenze, già visibili, diventano forze che uniscono. Alla fine la "e" diventerà così presente che sarà inutile menzionarla ancora. Non vengono presi in esame solo i servizi pubblici per clienti identificabili, ma tutte le situazioni in cui la sicurezza viene garantita da infrastrutture pubbliche realizzate e mantenute, o da altri beni pubblici forniti in modo sostenibile. Le IST possono supportare tutto questo molto più di quanto già ottenuto nel settore dell’assistenza clienti. L’analogia con l’eCommerce è stata decisiva per lanciare l’eGovernment, ma ora è diventata un “vestito troppo stretto” che impedisce di guardare a sfide future. ) "Governo unico" e nuova architettura dei servizi L’e Government integrato verrà alla ribalta quando sarà possibile, e desiderabile, creare una nuova architettura di “governo unico” non più costituita da una serie di organizzazioni "a cilindro", ma da reti di collegamento tra i front office “a sportello unico" e i back office dei fornitori di servizi. Partendo dal settore ora già ben delineato dei servizi pubblici, l’eGovernment integrato combina due tendenze già visibili: • una nuova architettura di servizi basata sulla divisione del lavoro tra front office e back office, uniti da una piattaforma detta "mid office"; eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 30 • un "governo unico", dove i confini tra organizza zioni e giurisdizione tende ad essere sempre più permeabile, rimanendo tale solo se richiesto a livello funzionale, es. a protezione dei diritti fondamentali dei cittadini. Nel tentativo di combinare queste due tendenze, stanno venendo alla luce alcuni elementi fondamentali della futura forma di governo pubblico. Separando i back office (dove si produce il servizio, o bene pubblico) dal front office (dove il servizio viene erogato al cittadino o alle imprese) è possibile concentrare la produzione di un servizio o bene pubblico e, allo stesso tempo, avvicinarla ai beneficiari del servizio stesso. I due ambienti sono collegati da una piattaforma che garantisce una comunicazione sicura e indirizza la richiesta, avanzata a livello di front office, al back office di competenza. Front Office I front office potranno mediare tra cittadini e imprese da un lato, e back office dall’altro, indipendentemente dalla propria ubicazione fisica; saranno strutturati in modo da rispondere alle richieste di uno specifico gruppo target, es. disoccupati, anziani, liberi professionisti, ecc. Back Office I governi cercheranno di consolidare i back office nel tentativo di aumentarne la produttività. Unità più piccole, in particolare a livello di governo locale, gestiranno back office condivisi, incrementando la comunicazione governogoverno in modo esponenziale. Il flusso delle informazioni avviene pertanto senza impedimenti ed è condiviso. Per quanto riguarda gli eService pubblici, un’architettura che prevede la distinzione tra front office e back office, prepara la strada ad una situazione che potrebbe avvicinarsi a quella del “commercio al dettaglio di servizi”. Prima che i servizi on line entrassero in scena, agivamo come se dovessimo recarci alla fattoria per acquistare le uova o al mulino per comprare la farina, invece che semplicemente andare dal droghiere o al supermercato; quei tempi sono ormai finiti. Mentre i collegamenti on line con i cittadini hanno aperto la strada a questa nuova situazione, è importante notare che l’accesso on line non sarà l’unico modo per erogare eService pubblici. I “negozi di vendita al dettaglio dei servizi” di quartiere possono essere creati per rendere facilmente disponibili i servizi stessi. I servizi assistiti approfitteranno delle opportunità offerte dall’eGovernment e dalle possibilità on line self-service. I front office possono assumere la forma di portali Internet, call centre con supporto IT interno, oppure “sportelli unici”, anch’essi con supporto IT interno. Da questi sarà possibile mettersi in contatto con i vari back office. Nel caso di un accesso "single-window", i back office delle amministrazioni pubbliche e possibilmente delle organizza zioni non-profit e dei fornitori commerciali di servizi potranno essere accessibili da qualsiasi front office. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 31 Sta emergendo una nuova architettura di erogazione dei servizi pubblici. I front office (portali Internet, call centre, negozi di quartiere) si avvicinano ai cittadini e alle imprese, mentre i back office possono essere ubicati ovunque. La produzione dei servizi e la relativa erogazione sono divise logisticamente, ma collegate in rete. ) Oltre i semplici modelli di “evento di vita” In una prima fase, i processi di back office sono stati re-ingegnerizzati uno ad uno per preparare l’erogazione di servizi on line. Tuttavia, l’integrazione dei back office è molto più promettente, sia in termini di aumento della produttività sia di realizzazione di principi di buon governo. Le prospettive di eGovernment integrato implicano la riorganizza zione della macchina interna dell’amministrazione pubblica, ma questa non assumerà le forme cui noi siamo abituati. Le organizzazioni verranno ristrutturate e i confini ridefiniti in base ad una logica di decentralizza zione/centralizzazione. Dato il libero flusso delle informazioni, questa logica viene sostituita da una logica di integrazione “virtuale” e di condivisione dei dati, che può assumere almeno tre forme differenti. Una simile situazione, che si concretizzerà in modo diverso nei singoli paesi, implica modalità diverse di integrazione tra i vari uffici: • • • integrazione da front office: essa consiste nella raccolta dei dati da vari back office in un unico front office. Il cliente può richiedere servizi diversi, erogati da back office diversi, che corrispondono ad un dato evento della vita del cliente o alla sua situazione societaria. I back office possono, in questo caso, non essere consapevoli gli uni degli altri; integrazione da risorse: essa riguarda la condivisione avanzata dei dati, in cui viene organizzata la dipendenza da risorse dati comuni. I back office utilizzano dati che sono memorizzati in modo centralizzato o distribuito. Possono attingere agli stessi dati (es. indirizzo, luogo e data di nascita di un individuo) senza dover richiedere separatamente le varie informazioni. Anche i sistemi integrati di gestione dei documenti contribuiscono a questa forma di integrazione; integrazione da processo: in questo caso vari processi di back office sono collegati tra di loro. Un esempio è dato da un permesso che viene emesso solo dall’agenzia A se l’agenzia B certifica che il richiedente si conforma, ad esempio, alle disposizioni ambientali vigenti, oppure paga i contributi per la sicurezza sociale, ecc. Il richiedente non dovrà più recarsi di agenzia in agenzia, ma potrà godere di tutti i benefici derivanti dall’integrazione da processo, basata sulla collaborazione tra le varie agenzie. L’integrazione da risorse e da processo dei back office presenta potenzialità enormi, che però potranno concretizzarsi solo in caso di fiducia nelle strutture di governo pubblico. Quest’ultimo deriva non solo da un livello soddisfacente di protezione della privacy, ma anche da un governo aperto e trasparente in cui i cittadini godono di grande libertà in relazione alla questione eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 32 ”informazioni”, in particolare nella possibilità di individuare i propri file e dossier all’interno di database pubblici. Grazie ad un processo sofisticato di ingegnerizza zione, non più trainato solo dalla tecnologia, quanto sopra detto deve essere compatibile con il conseguimento di efficacia, efficienza e altri principi di buon governo. L’eGovernment integrato non si limita più alla semplice creazione di servizi nei front office in base alla logica dei riceventi. La separazione di front office e back office rende possibile l’integrazione dei dati, dei documenti e dei processi generando servizi migliori e notevoli aumenti di produttività. ) Prospettive future L’e Government integrato apre nuovi orizzonti istituzionale e di governo pubblico diverso ad un ambiente Gli sforzi tesi alla riprogettazione di servizi pubblici, processi, collaborazione e gestione delle conoscenze stanno già portando ad una nuova concezione delle strutture istituzionali, anche se il carattere frammentario e multi-livello dell’attuale amministrazione pubblica, basata in una certa qual misura sul consenso politico e costituzionale, non scomparirà in un batter d’occhio. Potrà sopravvi vere nascosto dietro a strutture di accesso, che non seguiranno più una logica amministrativa, ma concetti di erogazione del servizio orientati alla persona o all’evento. Tuttavia, sul lungo periodo, la preoccupazione per i principi di buon governo e per i limiti di produttività metteranno sempre più in questione le tradizionali strutture istituzionali della sfera pubblica, in un modo senza precedenti. Migliori servizi per i cittadini, migliori processi, collaborazione onnipresente e gestione delle conoscenze: insieme porteranno ad una ristrutturazione, intesa come riduzione sostanziale della sempre maggiore complessità del settore pubblico. La distribuzione dei compiti tra i vari livelli di governo e le agenzie è evoluto nel corso del tempo. Essa rispecchia i principali compromessi socio-politici, le strutture, ma anche i limiti politici derivanti da un modello di lavoro basato sulla carta e sulla necessità della vicinanza fisica dettata dalla macchina pubblica. Le dimensioni rimarranno tali, mentre i limiti svaniranno poco a poco, man mano che l’eGovernment progredirà verso fasi successive. Nuovi modelli istituzionali verranno progressivamente accettati, anche se ancora non si conosce la forma che essi assumeranno. Le prime automobili si sono presentate sotto le spoglie di diligenze – non dobbiamo quindi aspettarci che le nuove istituzioni siano in grado di sfruttare da subito e appieno l’enorme potenziale organizzati vo che le IST mettono a nostra disposizione. È tuttavia probabile che le nozioni di giurisdizione amministrativa e la territorialità dell’amministrazione pubblica vengano ridefinite in futuro. L’eGovernment contribuirà senza ombra di dubbio alla revisione progressiva della macchina governativa, nel tentativo di ricostruire istituzioni pubbliche in grado di cogliere e far fronte alle sfide del futuro. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 33 ) Realizzazione di un futuro eGovernment integrato L’e Government integrato non diventerà una realtà consapevoli. senza sforzi L’eGovernment integrato non diventerà automaticamente una realtà con la semplice introduzione di forme tecniche di integrazione front office (portali) e back office (sistemi di integrazione applicazioni aziendali). Molte scelte strutturali devono essere fatte in base ai principi di buon governo e dei risultati auspicabili. Al fine di sviluppare eGovernment integrato in modo responsabile e sostenibile, occorre accettare numerose sfide: • • • • i governi uniti dovranno diventare una realtà; la concorrenza dovrà “imbibirsi” di collaborazione e i giochi anticollaborazionistici tra dipartimenti ministeriali, agenzie pubbliche e livelli di governo dovranno finire; le istituzioni in rete, che lavorano insieme per erogare servizi in grado di creare beni pubblici comuni, dovranno essere gestite in modo nuovo. La gestione pubblica deve evolvere in nuove forme di gestione della rete governativa, nell’ambito della quale i rapporti tra le organizza zioni siano centrali; un maggiore livello di fiducia nel governo richiederà non solo un livello soddisfacente di protezione della privacy, ma anche un governo aperto e trasparente, in cui i cittadini godono di un’ampia libertà di accesso alle informazioni (possibilità di individuare i propri file e dossier all’interno di database pubblici). Tutto ciò deve diventare compatibile con la garanzia di efficacia, efficienza e altri principi di buon governo. Se queste sfide verranno affrontate tempestivamente, i risultati potranno essere notevoli. Una sfera pubblica eTransformed contribuirà non solo alla realizzazione di un nuovo equilibrio tra le istituzioni e le strutture pubbliche a livello europeo, nazionale, regionale e locale, ma gioverà all’intera sfera pubblica, compresa la società economica e civile. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 34 5. Principali sfide Il presente capitolo individua le principali sfide che l’eGovernment si trova a dover affrontare e delinea alcune possibili raccomandazioni per poterle gestire. ) Un futuro oltre il breve termine I politici e i dirigenti del settore pubblico devono impegnarsi in investimenti per il nostro futuro con un “atteggiamento” sul lungo periodo. Troppo spesso i leader politici desiderano vedere i risultati (fondamentalmente erogazione di servizi) prima della fine del loro mandato. Tuttavia, queste considerazioni di mera sopravvi venza politica portano a processi frammentati, se non addirittura obsoleti. I responsabili decisionali dovranno arrivare alla piena consapevolezza della posta in gioco per poi sostenere il sempre maggiore interesse politico nell’eGovernment e per incanalarlo verso il raggiungimento di obiettivi significativi. La leadership e l’impegno dei politici e dei dirigenti del settore pubblico sono cruciali nella gestione del cambiamento. L’eGovernment implica una trasformazione del governo. Si richiede un nuovo approccio per ogni cosa, dall’erogazione ai principi e ai valori della legislazione della privacy. Questa trasformazione non può essere realizzata esclusivamente dal servizio pubblico, ma richiede una leadership forte, impegnata e informata a livello politico (Compendio OCSE, marzo 2003). Se appropriato, i costi delle ICT dovrebbero essere considerati un investimento, in quanto l’eGovernment richiede un livello di certezza in termini di finanziamenti futuri per fornire sostenibilità e coerenza. I processi necessari per implementare l’eGovernment richiedono: • un impegno a lungo termine, che ecceda di gran lunga i singoli mandati politici; • una leadership politica e amministrativa forte; • la certezza di finanziamenti futuri. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 35 ) Interdipendenza: una richiesta di unità È necessario “progredire” in termini di collaborazione : non solo occorre riunire i vari rami e livelli di governo, ma la collaborazione tra governi, utenti, industria e accademici si pone come un must Un’idea ormai abbastanza diffusa è quella di delegare l’erogazione di servizi e i processi decisionali ai livelli amministrativi più bassi per garantire una crescita sostenibile “bottom-up” e per trasmette alle persone coinvolte il potere di erogazione del servizio che ne risulta. È l’amministrazione locale ad essere la più vicina al cittadino. È necessario un contatto continuo e stretto tra tutti gli attori coinvolti per garantire che i servizi e le soluzioni di eGovernment sviluppati a livello regionale (e/o nazionale) siano in linea con quelli sviluppati a livello locale e viceversa. La collaborazione si pone come una grande sfida, poiché implica la partenza da strutture comportamentali radicate in profondità. L’identificazione con gli obiettivi dell’agenzia o dell’ente di cui si fa parte è spesso più forte nel settore pubblico che altrove. Senza uno sforzo teso alla collaborazione degli attori provenienti dal mondo del governo, dell’industria, dell’utenza, della scienza e del libero professionismo, l’eGovernment avrà vita bre ve. Molti ostacoli devono essere superati, compresi gli obiettivi in competizione, una maglia molto fitta di norme, la frammentazione delle tradizionali istituzioni del settore pubblico e molte eredità storiche. La nostra ricchezza, dovuta alla diversità tra le numerose culture, è una delle principali sfide all’unità necessaria per far sì che l’eGovernment funzioni in modo efficace ed efficiente. Il modo in cui pensiamo, vi viamo e lavoriamo varia. Gli attori sono inseriti in strutture diverse e hanno politiche, prospettive e atteggiamenti diversi. Si sente il bisogno di un approccio “di reciproco vantaggio” che ci permetta di stabilire obiettivi e standard comuni (es. una piattaforma di servizi comuni). Ciò non vale solo a livello paneuropeo, ma anche per i sistemi amministrativi nazionali, regionali e locali. Nel corso degli ultimi anni, si sono notati segni incoraggianti di collaborazione avanzata. La collaborazione tra le organizza zioni, di vitale importanza per alleanze innovative, è aumentata notevolmente. Il modo migliore per affrontare queste sfide è costituire una rete multinazionale, multidisciplinare di collaborazione. Gli accordi di eCooperation (definizione delle diverse responsabilità e dei compiti dei rispettivi governi) e le strategie tra i vari livelli governativi sono un primo passo, molto importante, come la loro implementazione pratica. Inoltre, la struttura dei programmi di R&D sull’eGovernment a livello nazionale, europeo e internazionale merita la massima priorità. Attra verso una fitta rete di ricerca è possibile promuovere esperienze generali, proporre modelli di riferimento e standard pratici e accelerare la diffusione delle innovazioni. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 36 • • Prerequisito per una eCooperation di successo è la sottoscrizione ad un approccio “di reciproco vantaggio” che definisca obiettivi e standard comuni. Un altro fattore chiave a garanzia del successo sono le abilità dei partner di settore, cioè a livello regionale e provinciale, per stimolare, definire l’agenda e le direzioni, per mediare e negoziare affettivamente con gli attori coinvolti. ) Sistemi, inter-operabilità e standard aperti Le differenze in termini di sistemi culturali/amministrativi sono importanti e non sempre sufficientemente riconosciute. Il modo in cui lavorano vari rami di governo (ad esempio nella definizione delle politiche e nella pianificazione, nel decidere i casi e nella risoluzione dei conflitti) è spesso molto diverso da quello del settore privato e varia notevolmente nell’ambito dell’Unione Europea, anche se viene raramente riconosciuto. Inoltre, i venditori minimizzano questo aspetto per vendere prodotti più o meno standardizzati ad entità diverse. Ma i sistemi governativi che si sono evoluti sul continente europeo hanno una struttura molto complessa. Il modello francese, tedesco e anche quello austro-ungarico di amministrazione pubblica esercitano ancora grande influenza, e sono molto diversi dalla tradizione governativa inglese o americana. Molti progetti pilota europei finanziati dall’UE hanno dovuto fare i conti con queste differenze. La gestione dei progetti transnazionali è un compito molto impegnativo che richiede una buona comprensione delle rispettive culture politiche e amministrative. Per giungere ad una comprensione comune, ingegneri e consulenti da un lato devono imparare molto circa le varie culture amministrative; i responsabili politici e amministrativi d’altro canto, devono imparare molto circa l’aspetto tecnologico. La standardizzazione è un obiettivo enorme, non ancora completamente raggiunto. Inoltre, deve coinvolgere molti attori, quali le agenzie pubbliche, le società di software e di privati, come anche le istituzioni nazionali e internazionali. Mentre è possibile notare somiglianze tra il settore pubblico e privato a livello tecnico, a livello di applicazione il settore pubblico è molto più complesso. In tutto e per tutto, la standardizza zione nel senso lato del termine comprende aspetti diversi: creazione di una comprensione comune dei processi in fase di realizzazione sulla base di concetti amministrativi diffusi, garanzia di piattaforme inter-operative, adozione di un'ontologia del settore amministrativo applicabile e definizione dei formati per l’interscambio dei dati. La standardizza zione è un obiettivo difficile da raggiungere, ma tutti i partner coinvolti trarranno beneficio dal suo successo. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 37 Il cuore del problema non può essere ricercato a livello tecnico, ma piuttosto a livello concettuale, in quanto la semantica dei concetti e delle norme legali/amministrative devono essere “catturati” nei dati. La caratteristica del Web è che i dati usati in locale ora vengono utilizzati a li vello globale. I dati devono rispecchiare il contesto legale/amministrativo. Una questione (es. matrimonio civile) gestita con un servizio on line tramite “sportello unico” implica un notevole interscambio automatico di dati. Un evento di vita, come può esserlo un matrimonio civile, implica molte transazioni e un certo numero di memorie dati. Queste possono essere disseminate ovunque, sotto la competenza di varie agenzie e basate su sistemi diversi. Prima che l’evento abbia luogo, occorre controllare vari documenti in diverse agenzie; quindi devono essere apportati gli aggiornamenti del caso (cambio nome, stato civile, domicilio) sui documenti che sono anch’essi un po’ ovunque. L’eGovernment inter-statale rende ancora più complicata l’intera situazione: immaginiamo il caso di due persone di nazionalità diversa che si sposano in un paese terzo. Per garantire una procedura lineare del sistema, l’interscambio dovrebbe essere automatico. Tale processo sarà possibile solo se i sistemi usati tengono conto sia della semantica sia delle norme. Ad un esame più attento, gli standard non sono un problema meramente tecnico, ma anche un problema di responsabilità e privacy. Per un certo verso, la diffusione dei dati può essere considerata un po’ come aprire il vaso di Pandora. Data la sua natura sensibile, quando i dati custoditi da un’agenzia vengono diffusi, ciò deve avvenire entro il framework di un sistema affidabile e degno di fiducia, in cui l’utilizzo non adeguato può essere evitato. In altre parole, gli standard sono un fattore chiave sotto molti punti di vista. In effetti le iniziative e i progetti dell’Unione Europea hanno alimentato molte discussioni sull’argomento e possiamo essere orgogliosi dei progressi fatti; nonostante ciò esistono ulteriori possibilità. La standardizza zione deve essere considerata nel senso lato del termine: a garanzia di piattaforme inter-operative e per la definizione di formati di interscambio dei dati da un lato, e per la creazione di una comprensione comune dei concetti e dei processi amministrativi dall’altro. ) Imparare e incoraggiarsi l’uno l’altro Lo scambio continuo ed efficace di esperienze, oltre a pratiche migliori tra le varie autorità pubbliche degli stati membri e, più in generale, tra gli attori internazionali, è fondamentale. È un prerequisito per lo sviluppo delle soluzioni migliori di eGovernment a costi accettabili. In questo contesto, l'eEurope Awards for eGovernment è un esercizio stimolante con elevate potenzialità (per i risultati preliminari dell’esercizio anno 2003, vedere Parte II). Tutta via, la continuità è un fattore chiave nel processo di scambio di buone pratiche. È indispensabile stabilire un framework di scambio in modo da evitare la semplice “copiatura” di eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 38 un’applicazione premiata, che potrebbe dimostrarsi non adatta in un determinato contesto socioculturale. • • Occorre definire un framework per lo scambio di pratiche ed esperienze a livello europeo e internazionale per promuovere un forte impegno e la continuità nell’implementazione dell’eGovernment. Lo scambio di buone pratiche è necessario anche in relazione a buone pratiche di gestione del cambiamento. È importante, in questo contesto, che sia prevista una leadership efficace e che i futuri utenti e attori siano preparati e qualificati nell’utilizzo di soluzioni di eGovernment. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 39 Parte II eGovernment – Lo Stato delle Cose eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 40 6. 2003 eEurope Awards for eGovernment: "Buona pratica nei servizi personalizzati e miglior produttività" Cenni storici Gli eEurope Awards for eGovernment sono basati sull’esperienza e sono tra i principi guida dell’etichetta di eGovernment assegnata a 60 amministrazioni in occasione della Conferenza Ministeriale "From Policy to Practice" che ha avuto luogo il 29-30 novembre 2001, organizza ta congiuntamente dalla 1 presidenza belga e dalla Commissione Europea. Erkki Liikanen, Responsabile della Commissione Europea per la Società dell’Informazione e l’Impresa, ha annunciato il lancio degli eEurope Awards for Innovation dell’eGovernment alla Conferenza. L’Istituto Europeo di Pubblica Amministrazione (EIPA) è stato incaricato dalla Commissione 2 Europea di gestire il programma degli eEurope Awards dal 2003 al 2005. Obiettivo degli 2003 eEurope Awards for eGovernment è permettere e facilitare lo scambio di vedute, esperienze e buone pratiche tra i paesi europei nell’ambito dell’eGovernment. Il grande numero di progetti presentati dimostra chiaramente l’interesse del settore pubblico europeo nel condividere le esperienze e imparare "buona pratiche per migliorare gli eService pubblici e trasformare il governo". Una delle maggiori sfide per implementare con successo l’eGovernment si trova proprio nel cuore dell’Europa, vale a dire nella differenza culturale e politica, che richiede nuovi modi di collaborazione nella realizza zione dell’eGovernment integrato a tutti i livelli di governo, compreso quello paneuropeo. Al tempo stesso, come indicato nell’analisi che segue, è proprio questa differenza che ha originato una serie di approcci creativi e di successo nel problem-solving, nell’implementazione dei servizi di eGovernment e nelle soluzioni attuate in tutta Europa. Tutti i progetti presentati sono di alta qualità e mostrano una diversità di approcci a problemi analoghi. Lo scopo e il respiro di tali progetti è vario ed esteso, permettendo e sostenendo uno scambio di sapere prezioso tra gli europei all’interno e al di fuori dell’Unione. La presentazione del lavoro ha richiesto tempo e la soluzione di molti problemi, confermando l’alto grado di interesse e di entusiasmo verso le trasformazioni in direzione dell’eGovernment in tutta Europa. Questi casi ci forniscono la prova dei cambiamenti che le amministrazioni pubbliche hanno introdotto all’interno delle proprie organizzazioni e degli investimenti nel settore delle abilità dei 1 Vedere anche http://europa.eu.int/eEurope: Relazione Finale "From Policy to Practice", Conferenza Ministeriale, Bruxelles, 29-30 nov embre 2001. 2 Per i particolari, fare riferimento al sito www.e-europeawards.org eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 41 dipendenti, onde consentire all’eGovernement di sfruttare tutto le proprie potenzialità. Analisi delle domande ricevute Sono state ricevute 357 domande in risposta al bando di partecipazione per il conferimenti dei 2003 eEurope Awards for eGovernment, lanciato il 5 febbraio 2003. Questo dato indica un aumento del 27% rispetto alle 282 domande presentate per il bando del 2001 di assegnazione delle etichette di eGovernment in occasione della Conferenza sull’eGovernment 2001 “From Policy to Practice".3 Tutte le domande di partecipazione sono pervenute via posta elettronica al sito Web eEurope Awards e sono state valutate da almeno tre esperti appartenenti a diverse nazioni europee. Per la prima volta, una valutazione per la Commissione Europea si è svolta su base elettronica e remota attraverso le domande di partecipazione Web agli eEurope Awards. Sono stati scelti 66 progetti, secondo l’idoneità a livello dimostrativo presso la Conferenza Europea sull’eGovernment di Como che avrà luogo il 7-8 luglio 2003, occasione in cui saranno annunciati i vincitori. 4 Per la selezione sono stati applicati i 7 criteri di cui di seguito: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Criterio essenziale: uso di IST (punteggio 1,5) Criterio: innovazione Criterio: gestione dell’implementazione dell’eGovernment Criterio essenziale: risultati pratici e impatto effettivo (punteggio 1,5) Criterio: funzionalità Criterio: trasparenza Criterio: punti di apprendimento valutabili e trasferibilità 29 delle 31 nazioni aventi diritto (stati membri dell’UE, nazioni candidate e nazioni EFTA) hanno presentato la domanda. Tuttavia, è importante ricordare che il numero delle domande ricevute non rispecchia necessariamente in modo esauriente lo stato delle cose nelle diverse nazioni, in quanto può essere influenzato da una serie di fattori nazionali e internazionali. L’interesse dimostrato per la partecipazione è stato elevatissimo, anche da parte di nazioni diverse da quelle aventi diritto. l’Helpdesk ha ricevuto circa 400 richieste scritte generali, tra cui quelle di partecipazione di Argentina, Australia, Croazia, Filippine, Russia, Corea del Sud, Stati Uniti, Stati africani caraibici e del Pacifico (ACP). Le sezioni che seguono permetteranno di esaminare più da vicino i casi presentati da prospettive diverse: in primo luogo, secondo il tema con cui sono state presentate; in secondo luogo, per gruppi target – cittadini o 3 282 ricevute e 277 v alutate. Per i particolari, vedere Commissione Europea (2002), eGovernment: Analisi dei serv izi pubblici elettronici, risultati della Conf erenza sull’eGov ernment, Bruxelles, novembre 29-30, 2001 4 Per i particolari, fare riferimento a “Note guida” per la presentazione delle domande, www.eeuropeawards.org. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 42 imprese – di servizi; in terzo luogo, secondo il tipo di integrazione e collaborazione tra autorità pubbliche e/o settore privato. Tra le sezioni “Temi”, “Servizi” e “Integrazione e Collaborazione” potranno riscontrarsi delle sovrapposizioni oppure dei collegamenti logici; tuttavia è interessante esaminare alcuni dei casi da angolazioni diverse. 1. I temi I partecipanti sono stati invitati a presentare i loro casi scegliendo tra tre temi aventi un obiettivo diverso. Scomponendo i dati relativi ai tre argomenti in gara, possiamo notare come la tendenza che affiora dal numero di domande presentate, sottolinea una preoccupazione predominante per un “miglior livello di vita per i cittadini europei” (tema 2), categoria che raccoglie oltre il 50% delle domande (185). Nel complesso il quadro risulta essere il seguente: Tema 1: Il ruolo dell’eGovernment nella concorrenza europea: 19,89% (71) Tema 2: Una vita migliore per i cittadini europei: 51,82% (185) Tema 3: eCooperation dei governi locali e centrali europei: 28,29% (101) Tema 1: Il ruolo dell’e Government nella concorrenza europea “Il ruolo dell’eGovernment nella concorrenza europea” (Tema 1) si basa sulla erogazione di eService di alta qualità messi a disposizione per sostenere lo sviluppo di un’economia concorrenziale basata sulla conoscenza, contribuendo al miglioramento della creazione di posti di lavoro, della produttività e della concorrenza in genere in ambito europeo. Gli aspetti principali di questo settore sono l’apertura e la volontà di condividere informazioni ed esperienze in ambito europeo e, di conseguenza, a livello mondiale. Alcuni dei progetti si focalizza vano sullo sviluppo di portali grazie ai quali le città europee si aprivano reciprocamente e verso la società in generale. Una serie di portali municipali forniva informazioni in varie lingue, sostenendo e promovendo il turismo e altre attività di sviluppo economico, nonché il libero movimento dei lavoratori in Europa. L’impiego costituiva un altro argomento, e i progetti in questo settore si focalizza vano principalmente sulla libertà di movimento in Europa, e sull’agevolazione dei processi di acquisizione del lavoro. Alcuni progetti erano mirati all’assistenza dei lavoratori nazionali operanti all’estero. Altri, come nel caso specifico di Italia e Portogallo, stabilivano sistemi “ad hoc” adatti ai requisiti legislativi e culturali locali. Nel complesso, la diversità degli approcci costituiva un’eccellente occasione per i futuri progetti di settore di poter scegliere le pratiche più adatte ai requisiti specifici locali. Un gruppo importante di progetti è stato quello con cui si è promosso lo sviluppo economico europeo attraverso il sostegno e la consulenza per le imprese, che consentiva l’accesso ai mercati globali mettendo a disposizione una vetrina in cui esporre ed eventualmente acquistare i beni locali in tutto il mondo. Sono stati presentati numerosi modelli diversi (es. uno eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 43 5 della Francia, cioè MINEFI, Catalogo della fiera, pag. 6) ; ognuno specificava in dettaglio il supporto locale e le strutture di consulenza esistenti atte a provvedere tutte le informazioni e il supporto necessario. Le gare d’appalto elettroniche, oltre a facilitare il processo di flusso dell’offerta e di ricevimento delle domande di partecipazione, permette anche di accedere a imprese di piccole e grandi dimensioni. L’esperienza del Regno Unito, con il coinvolgimento dei partner australiani rispetto al sistema di gare d’appalto elettroniche di Leeds (Leeds Electronic Tendering System, cfr. Catalogo della fiera, pag. 23) è un valido esempio di come la tecnologia possa aiutare a colmare le distanze. Il progetto elettronico danese ETHICS (cfr. Catalogo della fiera, pag. 5) descrive un sistema, che ha razionalizzato e messo a punto il processo di appalto elettronico e che fornisce informazioni e una guida affidabile sui temi della sicurezza e sulla tendenza ad una maggiore trasparenza nell’erogazione dei servizi. Le amministrazioni devono raccogliere i proventi fiscali che derivano dalle tasse per fornire una gamma di servizi che garantisca il benessere di tutti i cittadini. Si tratta di un obiettivo fondamentale ed importante per le nazioni che attualmente stanno costruendo la propria economia e i nuovi ordini sociali in base alla trasparenza e alla democrazia. Il sistema Doganale e Fiscale integrato polacco (cfr. Catalogo della fiera, pag.15) fornisce un eccellente esempio di approccio modulare passo-passo per l’attuazione di sistemi elettronici che trattano non solo i problemi fiscali più ricorrenti, ma anche i controlli ai confini e gli introiti alla dogana. L’Irlanda, con il progetto di Dichiarazione dei redditi on line (cfr. Catalogo della fiera, pag. 10), costituisce un valido esempio di raccolta elettronica degli introiti fiscali; esso descrive in modo chiaro il processo adottato per uno svolgimento affidabile delle transazioni commerciali. Ovviamente i trasporti aerei e navali sono di vitale importanza per la movimentazione di beni e persone in Europa e sul mercato globale, ma in ambito europeo i trasporti su strada detengono ancora una posizione di primaria importanza. Il progetto SOMCET-Net in Romania (cfr. Catalogo della fiera, pag. 16) è un eccellente esempio di come la tecnologia elettronica possa essere impiegata per controllare, monitorare ed erogare servizi associati all’industria dei trasporti per assicurare e garantire la consegna tempestiva delle merci. La concorrenzialità europea risulta essere migliore grazie a una gamma di fattori diversi. I fattori chiave per tutte le regioni europee sono rappresentati dalla gestione del territorio e da un ambiente sano. Città e paesi diventano sempre più densamente popolati, e questo fatto deve essere tenuto sotto controllo per equilibrare le esigenze ecologiche e sociali. In questo processo, occorre tener conto delle caratteristiche climatiche e geofisiche naturali. Il progetto Cartografia Digitale - Sud Tirolo (cfr. Catalogo della fiera, pag. 13) è un valido esempio di come la cartografia digitale basata sul sistema GIS e su mappe interattive possa garantire l’attuazione di programmi di provata 5 I riferimenti citati al Catalogo della f iera sono disponibili per la consultazione elettronica sul sito www.eeuropeawards.org, per tutti casi citati. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 44 efficacia tenendo conto di fenomeni naturali, quali i terremoti. Questi servizi vitali forniscono informazioni non solo a chi si occupa della programmazione e agli amministratori, ma anche ai cittadini, permettendo di compiere scelte valide nella dimensione quotidiana. In conclusione possiamo affermare che la maggior parte dei progetti presentati su questo tema sono davvero innovativi per l’ambito di utilizzo tecnologico. Nel processo di valutazione, si è potuto osservare che una serie di iniziative non sono state rivolte esclusivamente alla modernizza zione dei processi amministrativi; tuttavia, alcune di esse costituiscono un ottimo esempio della fusione tra i due ambiti di competenza. Il valore e il potenziale di apprendimento, offerto dai modelli che si propongono di risolvere istanze comuni a molte città e regioni europee per il miglioramento della competitività, sono notevoli. Il valore di questi diversi metodi mirati rispecchia uno dei principi chiave della diversità di approccio. Tema 2: Una vita migliore per i cittadini europei "Una vita migliore per i cittadini europei" (Tema 2) si focalizza sul fatto che le IST possono migliorare la portata, lo scopo e la qualità di accesso ai servizi delle amministrazioni, promuovendo così la partecipazione e l’inclusione nel processo normativo e nella sua attuazione, migliorando altresì in generale, la qualità della vita dei cittadini e dei gruppi familiari. Il ruolo dei cittadini nel processo democratico è chiaramente aumentato e si è evoluto con l’introduzione dell’eGovernment. Ciò è dimostrato dal gran numero di progetti presentati, che permettono ai cittadini di votare e di partecipare al processo democratico. La città di Sheffield, nel Regno Unito, descrive l’introduzione dell’eVoting (cfr. Catalogo della fiera, pag. 48) supportata da servizi di assistenza per chi non è in grado di usare la tecnologia. L’implementazione di votazioni via Internet a Ginevra, in Svi zzera (cfr. Catalogo della fiera, pag. 45) è un ulteriore esempio della partecipazione via Internet dei cittadini ai referendum, mentre la Presidenza greca ha presentato un progetto di eVote (cfr. Catalogo della fiera, pag. 32), innovativo e ambizioso, che permette ai cittadini di esprimere il proprio il voto in materie strettamente collegate allo sviluppo di strategie e a politiche di sviluppo nell’Unione Europea. Strettamente collegato all’eVoting nel processo democratico, troviamo l’eDebating (dibattiti via Internet) con cui si intende indagare sulle opinioni dei cittadini dando maggiore potere alla popolazione tramite i dibattiti e le discussioni, e migliorando al contempo la trasparenza dell’amministrazione. L’esperienza danese dei DanmarksDebatten (cfr. Catalogo della fiera, pag. 28), che rende possibili i dibattiti via Internet a livello di amministrazione locale e nazionale, comprende un modulo di dibattito tipo, che può essere usato da qualsiasi ente desideri condurre un processo di consultazione e che fornisce, al tempo stesso, un buon modello ed un punto di partenza per gli sviluppi futuri del settore in altre regioni d’Europa. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 45 È noto che l’eGovernment può solo funzionare ed essere efficiente se tutti i cittadini possono accedere alle informazioni e a tutti i servizi disponibili. Ciò significa che non possono essere presenti barriere che impediscano ai cittadini di partecipare e accedere alle informazioni e ai servizi. Progetti come quello spagnolo portato avanti dal Diputacion Foral de Bizkaia (cfr. Catalogo della fiera, pag. 43) e il progetto APL AWS (cfr. Catalogo della fiera, pag. 47) nel Regno Unito, descrivono l’attuazione nella pratica delle pagine Web che sostengono l’inclusione, rendendo possibile l’accesso a tutti. Un fattore chiave, in questo caso, è che i problemi e le incapacità personali non devono costituire una barriera all’impegno ed al progresso. Il progetto spiega come tutti i cittadini debbano essere resi partecipi, così da evitare una crescente "spaccatura digitale" (cfr. Capitolo 2). Istruzione e formazione : sono ovviamente i requisiti base se i cittadini europei devono essere concorrenziali sul mercato globale. La Rete Regionale Italiana delle Scuole Piemontesi (cfr. Catalogo della fiera, pag. 39) è un buon esempio del modello di uso delle IST, mirato a rendere l’apprendimento divertente e significativo al tempo stesso, estendendolo al di là dei confini territoriali e garantendo che i giovani posseggano le competenze fondamentali per progredire nel lavoro. Uno dei fattori fondamentali è il “serial learning and training” (apprendimento e formazione in serie), che prepara la popolazione alle continue mutazioni della scena economica e dei mercati mondiali. Il SuliNet ungherese per l’Istruzione pubblica e gli studenti della HIK University Students (cfr. Catalogo della fiera, pag.33) è un buon esempio del modo in cui le strutture dell’istruzione, a tutti i livelli, sono state rivoluzionate a seguito dell’eGovernment. Non solo è cambiato il metodo di erogazione dei servizi, ma anche i programmi educativi erogati, in risposta alle esigenze dell’Europa di oggi. Il progetto francese Handiplace.org (cfr. Catalogo della fiera, pag. 30) costituisce un eccellente esempio di modello di sistema “adhoc”, mirato a consentire ai disabili di ricevere formazione e assistenza, promuovendo al contempo le loro capacità presso i datori di lavoro. Il progetto mostra come la tecnologia dell’informazione abbia reso possibile l’erogazione di questo servizio su scala nazionale, attribuendo valore aggiunto a queste risorse umane, importanti e vitali, disponibili all’interno della nostra società, grazie a una maggiore accessibilità e ad un concetto innovativo. Di pari passo a questa spinta educativa, si individua la necessità fondamentale di sostenere finanziariamente gli studenti nel corso della rispettiva carriera scolastica. Il modello paneuropeo che sembra funzionare meglio è quello dei prestiti per studenti. Il progetto islandese del Fondo prestiti per Studenti (cfr. Progetto Lin, cfr. Catalogo della fiera, pag. 34) è un valido esempio del modo in cui la tecnologia viene usata per amministrare i prestiti per studenti, destinati non solo a cittadini islandesi, ma anche a coloro che vi vono o studiano all’estero e a coloro che risiedono in Islanda e, come tali, hanno diritto a tale servizio. Grazie ai progressi del settore sanitario, ad una migliore condizione alimentare e alle migliori condizioni di vita, i cittadini europei hanno oggi un’aspettativa di vita più lunga. Ciò significa che occorre prendere in seria considerazione le questioni legate al sistema pensionistico e ai programmi a eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 46 sostegno degli anziani. I cittadini devono conoscere, ed essere al corrente, della propria situazione pensionistica per poter provvedere con sistemi aggiuntivi, secondo il caso. Il programma finlandese Tyoelake.fi (cfr. Catalogo della fiera, pag. 31) è un valido esempio, peraltro completo, che dimostra come è possibile usare la tecnologia delle informazioni per erogare un servizio che consente un accesso esauriente alle informazioni e ai servizi relativi a tutti gli aspetti del tema pensionistico. L’invecchiamento complessivo della popolazione determina un peso sempre maggiore sui servizi che si occupano della sanità e del benessere dei cittadini. Ciò si verifica in un momento in cui i servizi pubblici, quali gli asili e l’assistenza sociale, subiscono tagli di spesa. Un buon esempio del modo in cui i sistemi basati sulla tecnologia dell’informazione possono essere utili per risolvere questi nodi, viene dall’Olanda con il progetto CAREMORE (cfr. Catalogo della fiera, pag. 41) in virtù del quale i professionisti del settore sanitario vengono trasformati in risorse di assistenza mobili, tenuti sempre al corrente on line a supporto dal corpo centrale. Ciò significa che possono dedicare maggior tempo ed occuparsi della cura dei propri pazienti. Questo progetto illustra il tipo di benefici in termini qualitativi e di efficienza illustrati nel Capitolo3. Riunire le persone e i servizi di tutta Europa può essere problematico laddove le comunità sono maggiormente disperse sul territorio e le minori risorse non consentono l’allestimento di punti di servizio molteplici. In questo caso, Internet e l’eGovernment entrano in gioco. Un interessante modello viene dal Regno Unito con il progetto 3 Islands Partnership (cfr. Catalogo della fiera, pag. 46), che illustra come le IST possono collegare isole ancora remote e permettere di organizzare ed erogare una serie di servizi e informazioni importantissime per i cittadini, assicurando al contempo la prosperità delle imprese locali grazie ad adeguati mezzi di comunicazione e di accesso al mercato. In conclusione, possiamo affermare che il punto centrale dei casi presentati consiste decisamente nell’erogazione di servizi in una varietà di contesti. Lo scopo delle soluzioni non è solo migliorare il livello di erogazione dei servizi e l’efficienza interna, ma anche migliorarne la facilità di utilizzo da parte degli utenti così da colmare il divario a livello digitale. Il cittadino è sempre più al centro dell’attenzione nella fase di sviluppo di portali e soluzioni e/o le amministrazioni sono impegnate in politiche normative, attra verso un filo diretto con i responsabili decisionali assicurato dalla eDemocracy e dalle soluzioni di eDebate. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 47 Tema 3: eCooperation nelle amministrazioni europee centrali e locali "La eCooperation e i servizi pubblici a livello europeo, centrale e di governo locale e pubblico" (Tema 3) si focalizza sulle applicazioni che hanno già dimostrato di avere, o che potrebbero avere, chiare potenzialità di avvicinamento tra i diversi livelli amministrativi (locale, regionale, nazionale e/o paneuropeo) e/o diversi tipi di enti amministrativi, al fine di promuovere soluzioni amministrative congiunte e senza confini. L’11,76% (42) delle domande ricevute tratta istanze paneuropee in modi diversi. Un valido esempio è quello del progetto norvegese Primar Stavanger (cfr. Catalogo della fiera, pag. 63), con cui è stato creato uno schema di navigazione elettronica globale virtuale. Un ulteriore esempio è quello del progetto italiano STRADA (cfr. Catalogo della fiera, pag. 60), in cui le operazioni di transito doganale sono state automatizzate rendendo possibile il reperimento e l’elaborazione in modalità remota delle dichiarazioni doganali, ricevendo la conferma dell’arrivo delle merci in buone condizioni. La Sve zia, con il progetto Wilma (cfr. Catalogo della fiera, pag. 69), ha sviluppato un sistema di informazioni su Web che mette in collegamento le autorità dell’immigrazione e consente di gestire una vasta gamma di problematiche relative all’immigrazione. Il progetto potrebbe essere replicato e messo in atto in tutta Europa. Esso indica la necessità, e l’importanza della collaborazione e del dialogo a qualsiasi livello e garantisce lo scambio di informazioni importanti, con un arricchimento ed una notevole agevolazione delle condizioni di vita di tutti i cittadini europei. Un altro aspetto importante è il superamento delle barriere, liberando l’Europa dai limiti che impediscono la libertà di movimento, anche attraverso l’introduzione di leggi e procedure comuni: sono state principalmente la riduzione della burocrazia, dei divieti e l’introduzione della flessibilità a dare ai governi un volto umano. La riorganizzazione della previdenza sociale in tutta Europa, tesa a fornire servizi più trasparenti e consoni ai cittadini e alle imprese, nonché gli enti amministrativi che gestiscono il sistema di previdenza sociale, sono stati oggetto delle principali revisioni, incluso un sistema integrativo di back office e la realizza zione di portali attraverso cui è possibile accedere a nuovi servizi. Un esempio di buona pratica in questo settore sono il progetto di previdenza sociale attuato in Belgio (cfr. Catalogo della fiera, pag. 52) e il progetto eSV in Austria (cfr. Catalogo della fiera, pag. 50), il cui approccio misurato ha consentito la realizza zione pratica di modelli di servizio efficaci ed efficienti. Criminalità e frodi costituiscono una fonte notevole di dispersione degli introiti per le amministrazioni e richiedono opportune risorse umane per l’identificazione e la gestione. I sistemi elettronici antifrode possono migliorarne l’individuazione svolgendo automaticamente controlli nei punti vitali in caso di istanza di richiesta danni. La banca dati belga antifrode (cfr. Catalogo della fiera, pag. 51) ha sviluppato un modello in base al quale si riduce la necessità di far ricorso a risorse preziose in termini di personale e di tempo, e consente indagini più mirate che garantiscono una maggiore conoscenza del problema. L’esempio illustra anche una possibile soluzione del trattamento di problemi relativi alla sicurezza e alla concorrenza, uno dei eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 48 principali punti caldi per gli utenti e per i clienti che si rivolgono ai front e ai back office. L’eProcurement è in grado di garantire notevoli risparmi nel settore pubblico, ma se i sistemi non sono compatibili i problemi possono essere notevoli. La Sve zia, con il progetto Single Face to Industry (cfr. Catalogo della fiera, pag. 68) ha sviluppato uno standard di eProcurement utilizzabile da tutte le parti interessate al processo e a tutti i livelli di amministrazione. L’esempio dimostra chiaramente l’importanza degli standard per garantire l’interazione nell’attuazione delle soluzioni di eGovernment (cfr. Capitolo 5). La Spagna organizza, attra verso il progetto "Advertising and Disposing of Seized Property on the Internet" (cfr. Catalogo della fiera, pag. 64), aste on line attraverso cui il fisco può pubblicizzare i beni sequestrati e metterli all’asta. Ciò significa che tutti i cittadini a livello nazionale possono partecipare all’asta mediante offerte sui beni proposti. Diversi progetti sono rivolti al problema del settore automobilistico in relazione ai registri della motorizzazione e i dati relativi ai proprietari. L’Italia ha sviluppato una soluzione interessante che consente il dialogo tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’Automobil Club Italia (cfr. Catalogo della fiera, pag. 59), due degli attori chiave della motorizzazione italiana. Il sistema permette di accedere direttamente e di ottenere le informazioni relative all’immatricolazione. Progetti come questo avranno un impatto decisivo sul controllo della criminalità a livello nazionale ed europeo. In conclusione, possiamo notare come un serie di proposte rappresentano una scorciatoia tra i diversi livelli dell’amministrazione pubblica e problemi fondamentali, quali la prevenzione della frode, la sicurezza, il miglioramento della qualità e l’accesso ai servizi in generale. Alcuni esempi specifici dimostrano inoltre l’importanza degli standard (comuni) e dell’efficacia nel coordinamento: le amministrazioni, a qualsiasi livello, e più che mai a livello paneuropeo, stanno unendo le forze non solo per condividere informazioni e risorse, ma anche per attuare una forma di governo unico. Come illustrato dagli esempi proposti, sono stati individuati diversi metodi di approccio, innovativi ed efficienti, a beneficio di tutti gli utenti, cioè di tutti i cittadini, delle imprese e dei dipendenti del settore pubblico, sia a livello di front office che di back office in tutta Europa. 2. Servizi I servizi pubblici per i cittadini e le imprese diventano via via più personalizzati e si focalizzano sulla facilità d’uso e sull’accessibilità. Alcuni esempi enfatizzano chiaramente la maggior efficienza grazie alla rielaborazione dei processi (back office). Nel corso degli ultimi anni, si sono ulteriormente sviluppati e rielaborati siti di portali e soluzioni, organizzati in modo da rispondere alle necessità dei clienti. Presenteremo ora una serie di esempi di applicazioni pervenuti che contengono tali soluzioni. È importante sottolineare che i dati presentati di eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 49 seguito non devono essere considerati come la somma totale delle 357 domande di partecipazione ricevute, ma piuttosto come una percentuale relativa dei servizi fondamentali indicati, dei gruppi target, dei livelli di collaborazione e integrazione e del livello di organizza zione amministrativa interessato. Ad esempio, un determinato progetto può comprendere uno o più servizi fondamentali, mirati però a diversi gruppi target e vice versa. Può essere questo il caso se si considera l’ente di competenza, dato che nella maggior parte dei casi esso comprendeva il coinvolgimento attivo non solo di una organizzazione a qualsiasi livello dell’amministrazione pubblica (locale, regionale, nazionale or paneuropeo), bensì di diversi enti. eService pubblici per i cittadini e Se rv ice pubblico reivalti a i cittadini come % delle domande pre sentat e ne lla cate goria illustrat a 20 % 15 10 5 De nu nc ie de ir ed Ri ce di ti rc Pr a ev la id vo e ro Do nz a cu so m Im cia e n m ti p le at ric er so ol az na io li n Pe e ve ico rm es li si ed iliz i De nu nc Bi e bli ot ec h Is Ce e tru r zio tif ica ne Is ti Ca su tru pe m zio bi r io ne am re in en ge to ne de re re sid en za Tr as po rti An zia ni Pr oc Di es sa so bil i no rm at El ivo ez io ni ,e cc . Va rie 0 Tipo di servizio NOTA in merito al grafico: "Altri servizi" per i cittadini comprende più servizi specifici, in parte collegati a categorie diverse, come l’iscrizione, i servizi per gli studenti di qualsiasi età, i servizi di reclutamento del personale, i servizi relativi ai trasporti, le informazioni sulle pensioni, la formazione dei cittadini a livello locale ecc. Inoltre, comprende servizi non elencati come categorie specifiche a sé, vale a dire servizi ambientali, asili, informazioni geografiche, servizi anagrafici, servizi sanitari, servizi collegati alla giustizia civile, servizi culturali, servizi collegati alla pianificazione cittadina e del territorio, ecc. Questa categoria può anche comprendere categorie di servizi non definiti nel modulo di domanda che si sovrappongono, che sono troppo specifici e/o che non sono definiti dai richiedenti. I servizi pubblici più comuni offerti ai cittadini, tra le domande di partecipazione pervenute, sono quelli relativi a diversi tipi di attività legate all’istruzione e alla formazione, seguiti da servizi sulle denunce dei redditi e di risultati elettorali. Questo fatto non indica solo il livello di percezione dei benefici rispetto al tipo di servizio come eSolution, ma fornisce altresì una indicazione dell’approccio pratico adottato dalle organizza zioni che li erogano. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 50 Alla base della decisione di rendere elettronicamente disponibili servizi fiscali è la considerazione che i diversi servizi di versamento al fisco rappresentano un introito per le amministrazioni pubbliche. Un ulteriore passo avanti nel tentativo di creare soluzioni integrate di back e front office è un modo pratico di migliorare l’efficienza, in particolare se si considera che il sistema di tassazione in Europa è spesso considerato complesso, se non imperscrutabile. L’eGovernment è in grado di fornire soluzioni a questo rebus, come dimostra l’esempio spagnolo che ha creato un fisco virtuale per cittadini e imprese (cfr. il progetto Informazioni fiscali tra le pubbliche amministrazioni, Catalogo della fiera, pag. 65). Il modello dimostra inoltre l’esistenza di un ottimo livello di collaborazione tra gli uffici del fisco e le altre amministrazioni pubbliche, volto ad agevolare i cittadini e le imprese. In Sve zia si è raggiunta un’ottima collaborazione tra il Fisco e l’Ufficio del registro e dei brevetti locale che consente la registrazione elettronica delle società, il pagamento dell’IVA e i rimborsi PAYE (cfr. Progetto di registro delle imprese e dichiarazioni fiscali Catalogo della fiera, pag. 67). Una serie di progetti presentati riguardano i servizi di informazione. Questo aspetto rispecchia i punti chiave per i cittadini e i responsabili decisionali europei, oltre a fornire alcune dimostrazioni dei cambiamenti in atto nella società europea. Le immense, e spesso rigide, strutture burocratiche del passato vengono gradualmente sostituite da strutture sensibili e aperte che pongono chiaramente il cittadino al centro dell’erogazione dei servizi. In Belgio, un sistema legislativo risultante dalla Riforma Copernico, ha supportato l’introduzione di un governo più trasparente con accesso semplificato per i cittadini. Al tempo stesso, ha introdotto una carta di identità sicura e multi-funzione che permette ai cittadini e alle imprese di accedere ad una vasta gamma di servizi e informazioni vitali per le attività quotidiane tramite il Portale Federale (Catalogo della fiera, pag. 27). Il rigido rapporto burocratico che una volta esisteva tra le strutture di governo italiane e i cittadini, è stato sostituito da processi flessibili basati sui cittadini che permettono loro di accedere al cuore dell’amministrazione attraverso il portale Italia.gov.it (Catalogo della fiera, pag. 37). Un altro valido esempio è costituito dalla Spagna, dove tutti i servizi erogati ai cittadini sono stati riuniti nel Sistema dei servizi integrati multi-canale di Barcellona MISS (Catalogo della fiera, pag. 44). Al tempo stesso, le informazioni contenute nei database della città sono accessibili e possono essere consultati; essi contengono già una vasta serie di informazioni fornite dai cittadine su se stessi. L’Austria ha predisposto un portale di servizio multi-funzione per i cittadini denominato HELP (cfr. Catalogo della fiera, pag. 26), il quale tratta non solo informazioni e servizi su base quotidiana, ma ha altresì introdotto misure speciali per disabili, imprese e turismo. L’Estonia, con il suo speciale portale Web cittadini e servizi DB standard (cfr. Catalogo della fiera, pag. 29), ha predisposto un portale che garantisce ai cittadini un accesso sicuro ad una serie di informazioni che li riguardano, raccolte attraverso processi istituzionali che rendono il sistema completamente trasparente. Come nel caso delle informazioni e dei servizi di formazione e istruzione, il fondamento logico per gli sviluppi dell’elettronica può essere individuato nel eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 51 crescente impegno delle amministrazioni pubbliche nel migliorare le abilità dei lavoratori offrendo proprio questi servizi. È relativamente facile informarsi su opportunità e disponibilità consultando un sito Web. È soddisfacente per la facilità con cui si trova risposta ai quesiti iniziali e per le considerazioni sul risparmio di tempo e costi. È anche piuttosto economico collegare le richieste di personale di diversi enti attraverso i rispettivi siti Web. Il settore dell’istruzione e della formazione ha altresì fornito alcuni buoni esempi di tecnologia usata per consentire l’erogazione di curricula multi-dimensionali, che riflettono l’importanza delle scelte di settore e la possibilità per gli studenti di avanzare “senza ostacoli” su percorsi di carriera adeguati. In questo senso la rete BRN tedesca (Das Bayrische Realschulnet) (cfr. Catalogo della fiera, pag. 9) che si occupa del “vocational training” in ambito scolastico è sicuramente un approccio di successo. Un esempio britannico, il Learning Centre di Colchester (cfr. Catalogo della fiera, pag. 22) descrive una soluzione per uno dei problemi chiave per le scuole del Regno Unito oggi: la carenza di insegnanti e la necessità di mantenere ad un livello sopportabile il loro carico di lavoro, così da garantire un buon livello di prestazioni e mantenere il proprio personale. Le risorse IT, studiate per rispondere a questi due problemi cruciali, costituiscono modelli utili di buona pratica per chiunque affronti le medesime difficoltà. Le infrastrutture IT dispiegate per attuare l’eGovernment non solo migliorano l’accesso dei cittadini ai servizi e alle informazioni, ma permettono altresì un dialogo diretto tra cittadini e amministrazione a livello nazionale e locale. Ciò è stato possibile in Latvia (cfr. e Ventspil, Catalogo della fiera, pag. 62), dove è stato possibile fornire a tutti i cittadini libero accesso approvato all’e-mail, con un canale di comunicazione personale, un sistema di messaggi integrato e un abbonamento ai servizi atti vi, quali una comunicazione automatica degli avvenimenti o delle notizie. In Italia, l’infrastruttura dell’eGovernment è stata impiegata per allestire un servizio di informazione sui casi ai legali, a cui possono avere accesso anche i cittadini. L’iniziativa è stata sponsorizzata dal Ministero Italiano di Grazia e Giustizia (cfr. progetto eJustice, cfr. Catalogo della fiera, pag. 11). Quanto descritto fornisce una chiara indicazione sulla moltitudine di servizi offerti attualmente, anche se l’alta percentuale dei casi presentati nella categoria "Altri servizi" (16,55% o 148 servizi) indica parimenti la natura disparata e la diversità dei servizi pubblici. Di seguito troviamo la categoria "Altri sistemi educativi" (7,38% o 66 servizi), "Denuncia dei redditi" (7,16% o 64 servizi) e i risultati relativi alle "Elezioni" (6,82% o 61 soluzioni). La differenza minima esistente tra le ultime tre categorie fornisce una chiara indicazione sulle priorità dei responsabili decisionali e sul tipo di servizi di cui si percepisce maggiormente il beneficio per il settore pubblico e la società civile in termini di miglior accesso, qualità ed efficienza. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 52 eService pubblici per le imprese e Se rv ice pubblici revolti alle im pres e come % di tutte le domande pres entate nella c ategoria illustrata % 40 30 20 Va rie da Di ti ch iar az ion id og an ali Pe rm es si am bi en ta li O ffe rte pu bb lic he Pr es en ta zio ne di so cie tá IV A Re gi st ra zio ne Co nt rib ut is oc ia li Ta ss a su lle so cie tá 10 0 Tipo di servizio NOTA: "Altri servizi" per le imprese comprende servizi più specifici non elencati come categoria nel modulo di domanda di partecipazione. Si tratta di categorie diverse, quali la guida e il supporto alle imprese per eProcurement, partecipazioni a gare d’appalto di amministrazioni locali, condivisione di dati, scambio di informazioni, risposte da istituti finanziari, ecc. La categoria prevede anche servizi, quali servizi per i dipendenti, immatricolazione vetture, rimborsi fiscali, servizi di navigazione elettronica multinazionali per trasporti marittimi, eCommerce, ottimizzazione dei percorsi, controllo veicoli, servizi ristretti per professionisti, servizi per avvocati e operatori giudiziari, ecc. Questa categoria può anche comprendere le categorie dei servizi non definite nel modulo di partecipazione che si sovrappongono, che sono troppo specifiche e/o non sono definite dal richiedente. In alcune nazioni europee, le pratiche commerciali sono spesso state considerate complesse. Con l’avvento dell’eGovernment ed un ripensamento sostanziale sul modo di conduzione degli affari e dei servizi forniti, si è giunti ad una legislazione che favorisce la flessibilità ed un ambiente reattivo in cui condurre le transazioni commerciali. Nonostante il fatto che le domande che comprendevano eService pubblici per le imprese si focalizzassero principalmente su "Altri servizi", due progetti italiani hanno fornito modelli che dimostrano chiaramente i vantaggi di questo processo di modernizza zione. Il progetto Servizi integrati per le imprese italiane (cfr. Catalogo della fiera, pag. 57) ha utilizzato la tecnologia dell’informazione per permettere un dialogo rapido e ininterrotto tra amministrazioni centrali e locali. Il secondo progetto associato italiano, TELEMACO (cfr. Catalogo della fiera, pag. 14) ha dato vita a un ufficio unico virtuale, un portale attraverso cui le imprese possono accedere ad una serie di pacchetti informativi a sostegno delle proprie attività. Le soluzioni dei servizi pervenute più di frequente si riferiscono a registrazione di società, offerte pubbliche e tasse societarie. Ancora una eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 53 volta è possibile individuare una logica circa lo sviluppo delle diverse funzioni di supporto ai servizi fiscali volti a snellire il peso della burocrazia nell’interazione tra settore privato ed enti pubblici. Inoltre, possono essere considerati come fonte di reddito e risparmio in termini di tempo. Con l’aumento della complessità di tali servizi, le soluzioni elettroniche possono ancora essere considerate come una soluzione pratica per snellire il flusso in entrata e in uscita. Spingendosi un passo avanti, sino a creare soluzioni di front e back office per utenti e cittadini, si propone un modo pratico per migliorare il grado di efficienza. Strettamente collegati ai servizi di prelievo fiscale per i cittadini e le imprese, i servizi doganali in tutta Europa svolgono una funzione preziosa per il controllo del commercio e il prelievo. Vi vere in una società dominata dal mercato globale richiede sistemi elettronici fluidi e sicuri per fornire servizi di qualità a contraenti impegnati nella movimentazione delle merci non solo in Europa, ma a livello mondiale. La Svezia ha una lunga tradizione di commercio e spedizioni marittime, pertanto non sorprende che il punto di forza di questo paese sia stato lo sviluppo di servizi elettronici affidabili a supporto delle procedure doganali e della movimentazione sicura delle merci (cfr. Dogana Virtuale, Catalogo della fiera, pag.20). Un altro esempio eccellente viene dall’Amministrazione delle dogane turche (cfr. Catalogo della fiera, pag. 21), la quale si è resa conto che per essere concorrenziali sul mercato globale, avrebbe dovuto adottare, ed adattare, nuovi sistemi elettronici per tenersi al passo con gli sviluppi del commercio internazionale, combattendo al tempo stesso le frodi e la corruzione a livello doganale, assicurando la sicurezza pubblica, una programmazione efficiente delle risorse umane ed una buona gestione della dogana. In conclusione, notiamo che la categoria per cui è stata presentata la maggior parte delle domande è stata nuovamente "Altri servizi", con il 36,18% (140 soluzioni di servizi). Le tre categorie seguenti erano, come affermato in precedenza, quelle relative alla registrazione delle società (10,34% o 40 soluzioni di servizi), le offerte pubbliche (10,08% o 39 servizi) e le tasse sulle società (9,56% o 37 servizi). Escludendo la categoria "Altri servizi", data la natura disparata delle domande di tale categoria, e concentrandosi sulle ultime tre, si percepisce chiaramente che il problema principale del settore pubblico è rappresentato dal miglioramento della qualità e dall’accesso all’erogazione dei servizi. Ciò è dimostrato non solo dalla necessità di una maggiore efficienza delle organizza zioni di erogazione dei servizi, ma anche dal desiderio di abbinare tale requisito con i miglioramenti nell’erogazione dei servizi al settore privato, con i vantaggi associati per gli attori e le società nel complesso. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 54 3. Integrazione e collaborazione Tipo di integrazione, collaborazione e pa rtnership interess ante come % delle doma nde di partecipazione ric evute 30 25 % 20 15 10 5 0 Verticale Ori zzo nta le Go verno-pri vato Go verno-terzi Te rzi -privato Varie Tipo di partnership Nota relativa al grafico: Verticale: tra i diversi livelli di governo e amministrazione pubblica Orizzontale: tra le organizzazioni allo stesso livello di governo e amministrazione pubblica Governo-privato: Tra governo/amministrazione pubblica e il settore privato Governo- terzi: Tra governo/amministrazione pubblica e enti non pubblici e non a scopo di lucro, comprese ONG (enti non statali) Terzi-privato: tra enti non pubblici e non a scopo di lucro, comprese ONG e il settore privato Vari: la categoria può includere anche categorie di collaborazione non definite nel modulo di domanda che si sovrappongono, sono troppo specifiche e/o non sono definite da chi presenta la domanda stessa. Con riferimento al tipo di integrazione e collaborazione degli enti statati interessati, le maggiori collaborazioni si riscontrano tra istituzioni governative e settore privato. È importante notare come le amministrazioni locali, regionali e nazionali comprendano spesso molti Strati e livelli di enti statali diversi con una collaborazione a “silo”. Il progetto CAT365 della regione della Cataluña fornisce un valido esempio di quanto detto (cfr. rispettivamente Servizi CAT365 e AOC, Catalogo della fiera, pagg. 18 e 66). L’introduzione dell’eGovernment e di un programma di modernizza zione ben studiato per integrare ed erogare servizi ai cittadini ha modificato il volto dell’amministrazione locale catalana. Il risultato è un processo semplificato per i cittadini e per le imprese locali, che possono accedere ad una vasta gamma di informazioni e servizi disponibili a tutti i livelli amministrativi ed erogati attraverso un’interfaccia unica. Inoltre, le modifiche legislative richiedono anche la condivisione delle informazioni sui cittadini tra gli enti e i agenzie amministrative, sollevando i cittadini dall’obbligo di fornire ripetutamente le medesime informazioni. La collaborazione governo-privato è seguita immediatamente dalla collaborazione a livello orizzontale, ad esempio tra i ministeri. Il fenomeno può eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 55 essere originato da una necessità di coordinamento a livello nazionale e, più in generale, dai vantaggi derivanti dai ridotti tempi di attesa nell’erogazione dei servizi e da un migliore accesso e una migliore qualità dei servizi consentito dalla condivisione delle informazioni, nonché dalla maggiore integrazione dei servizi. Esistono validi esempi di programmi nazionali in Finlandia, Francia e Irlanda (cfr. rispettivamente i progetti Lomake.fi, Platform Service-Public Local e REACH, Catalogo della fiera, pag. 54, 55 e 56) che permettono la collaborazione interstatale supportata da una serie di diverse tecnologie che forniscono servizi contrattuali, nonché informazioni e consulenza. La Bulgaria si è spinta un po’ più in là, sino a consentire l’accesso Web al personale dell’amministrazione per ottenere informazioni sui cittadini se necessario allo svolgimento del proprio lavoro (cfr. Sistema di informazioni elettroniche per l’anagrafe e l’amministrazione, Catalogo della fiera, pag. 53). Tale iniziativa richiede un ambiente protetto, assicurato da una infrastruttura pubblica a chiave che utilizza i certificati digitali memorizzati su schede elettroniche. Tuttavia, ciò non significa che la collaborazione non ha luogo in verticale. Al contrario, i dati relativi al tipo di integrazione, collaborazione e partnership dimostrano chiaramente un grado sostanziale di attività, poiché i dati sono praticamente identici a quelli ottenuti in orizzontale per le domande relative a governo-privato (cfr. grafico precedente). Tipo e livello di organizza zioni gov erna tiv e interes sate com e % delle domande di partecipazione rice vute 25 % 20 15 10 5 Va rie Ed uc at iva te O sp ed al e En M in ist er o Pa ne ur op ee Co n no nEu ro pe e Na zio na li Fe de ra li Re gio na li Lo ca li 0 Tipo e livello di or ganizzazione NOTA relativa al grafico: Altri tipi e livelli di organizzazioni e strutture governative interessate sono i tribunali, gli enti di collaborazione inter-dipartimentali a livello federale e le collaborazioni tra singoli attori. È da notare altresì che la categoria "Federale" è da considerarsi valida solo al livello specifico nelle nazioni con governo federale. Con riferimento ai tipi e ai livelli di organizzazioni governative interessate, la maggior parte delle domande si riferiscono al coinvolgimento di organizza zioni locali, seguite da quelle nazionali, regionali e ministeriali. È importante notare che il numero di attori, ceteris parib us, diminuisce eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 56 drasticamente se si confronta il livello nazionale delle amministrazioni pubbliche. Considerato alla luce del numero di domande presentato, praticamente identico, che coinvolge amministrazioni pubbliche a livello locale e nazionale, risulta chiaro come un limitato numero di attori e di responsabili decisionali possa aumentare la velocità con cui gli eService pubblici possono penetrare in un dato livello dell’amministrazione. D’altro canto, nell’ambito di iniziative quali la eEurope Awards, il fenomeno può essere sintomatico della distanza percepita tra il livello locale ed europeo, oppure della necessità per i livelli locali di ricevere maggiore incoraggiamento dal livello nazionale ed Europeo. Se l’attuazione e il coordinamento su richiesta “top-down” attuato da parte degli amministratori e dei responsabili decisionali sia una conseguenza dell’attuazione più rapida dei vantaggi pratici dell’eGovernment su scala nazionale è difficile dire. Neppure si può sostenere necessariamente che un’elevata motivazione e soluzioni innovative siano in corso di studio ad altri livelli di amministrazione pubblica, né che la tendenza indicata dalla somma totale delle domande di eGovernment pervenute rappresenti necessariamente una tendenza europea o mondiale. Conclusioni e lezioni imparate Da quanto è stato detto nel presente capitolo, è chiaro che gli 2003 eEurope Awards for eGovernment hanno offerto ai partecipanti la possibilità di dare il proprio contributo e, allo stesso tempo, di imparare lezioni importanti dal grande numero di progetti presentati per la valutazione. Essi costituiscono un punto di partenza per i governi, le autorità pubbliche e le società di privati che sono sul punto di iniziare nuovi progetti. Ponendosi come modello di buona pratica, svolgono un ruolo importante nell’aumentare le conoscenze tese al raggiungimento di tutti i cittadini e delle imprese, e nell’inserimento di questi ultimi nel processo di governo, adattando allo stesso tempo l’intero approccio delle amministrazioni e dei governi all’erogazione di servizi ai cittadini e alle imprese stesse. È possibile trarre le seguenti conclusioni: • In generale, il quadro dipinto dai 357 casi presentati mostra una società in fase di evoluzione e rivoluzione delle basilari strutture di governo, che limita il ricorso alla ceralacca e alla burocrazia. • Modernizza zione e buon governo sembrano essere le parole chiave e le varie comunità hanno adottato modalità di risposta diverse in base allo specifico contesto geografico e socio-politico. • Esiste chiaramente la tendenza a eliminare il comando e il controllo dall’alto per sostituirlo con strutture incentrate sulle persone, flessibili e dinamiche, in grado di reagire alle necessità della società. È in atto una trasformazione paneuropea: dalle tradizionali strutture di una società eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 57 • incentrata sullo stato a una società più flessibile, aperta alle dinamiche di mercato. Gli stessi progetti rivelano enormi differenze nelle competenze di governo in Europa, oltre che una grande varietà di tendenze sociali e culture che spesso richiedono soluzioni diverse ed estremamente personalizzate. • Sembra chiaro che il fattore di cui appena sopra ha dato luogo a eccellenti esempi di tecniche di gestione del cambiamento tese a garantire una transizione a-problematica non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche in riferimento alla creazione di un moderno approccio, più flessibile, dei governi incentrati sulle persone. • Il grado di collaborazione con il settore privato e tra i vari livelli di governo sta aumentando, come anche la collaborazione tra i diversi livelli delle amministrazioni, il tutto teso all’introduzione di soluzioni di eGovernment. • Crescente è l’interesse nella collaborazione transfrontaliera e paneuropea e nell’erogazione dei servizi. Molti dei progetti presentati a 2003 eEurope Awards for eGovernment erano in più lingue, talvolta per motivi di turismo, talvolta per rispecchiare gli aspetti multi-linguistici di alcune città o regioni, o ancora per riflettere la tendenza alla mobilità in Europa. • I fattori chiave di cui si discute nei casi presentati comprendono una maggiore efficienza e produttività, la necessità di far fronte ai bisogni dei gruppi vulnerabili, la formazione e il ricorso a standard comuni. Una grande percentuale di progetti sono stati presentati da paesi dell’Europa centrale e orientale; tutti indicano programmi di progettazione e implementazione validi e ben pensati, oltre che una grande capacità di cambiare lo status quo per garantire il processo di modernizza zione. In molti casi, sono state introdotte nuove leggi per rendere possibile il cambiamento, con conseguente trasformazione dell’impianto di governo. L’Europa si rafforza grazie alla condivisione delle informazioni e all’accesso a modelli di buona pratica che aumentano la nostra efficienza e rinforzano la nostra posizione sulla scena mondiale. Le città e le regioni europee si fondano su basi diverse in termini di lingua, cultura e tradizioni, e questa ricchezza non deve andare persa. Tuttavia, l’efficienza e la razionalizzazione non devono incidere in modo negativo sui valori fondamentali ereditati e sulle tradizioni, ma devono migliorare il livello di vita dei cittadini e le comunità all’interno delle quali essi vivono. È ovvio che i cittadini europei prendono molto sul serio il concetto di modernizza zione e di “avanzamento”. Senza il supporto dato all’intero processo dai governi europei, niente di tutto ciò sarebbe possibile. La leadership politica è essenziale se il progetto eEurope non deve fallire. La Commissione Europea e i programmi da essa gestiti forniscono un forum di tutto riguardo dedicato alla discussione, all’apprendimento e allo scambio di esperienze. L’esperienza di eEurope è disponibile grazie ai database che contengono i componenti, attentamente analizzati, di molti progetti e eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 58 programmi. Dobbiamo cominciare da questi, e da eventi come il eEurope Awards for eGovernment, per accrescere le nostre conoscenze, per imparare nuove lezioni, per identificare sinergie su cui poter costruire, e per stabilire una solida piattaforma di scambio di buone pratiche: il tutto mirato al successo dell’implementazione dell’eGovernment e del programma di eEurope. eGovernment in Europa: Lo Stato delle Cose 59 Bibliografia Libri e articoli Alabau, A. (2002), The European Union and its Information Society Policy – On the Threshold of a New European Governance, Spain, Fundación Vodafone. Bauer, H., Biwald, P., Dearing, E. (eds.) 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