scarica - Fondazione Giordano Dell`Amore
Transcript
scarica - Fondazione Giordano Dell`Amore
Workshop tematici FGDA Serie “Pensare”(*) “La microassicurazione in Italia: riflessioni su sinergie con il microcredito e potenziale di sviluppo ” 2 luglio 2013 Relatori Riccardo PETROCCA Senior Consultant Looking For Value Srl, Roma Profilo internazionale con esperienze professionali e di studio in Olanda, Lussemburgo e Belgio. A seguito della laurea in Economia Aziendale, ha conseguito specializzazioni post lauream in finanza aziendale, controllo di gestione, banca e finanza, microfinanza e finanza islamica. In particolare ha partecipato all'Edizione 2010 del programma di formazione in microfinanza del Boulder Institute a Torino, durante il quale ha approfondito tematiche di analisi finanziaria, branchless banking e microassicurazione. Ha lavorato in KPMG Advisory SpA, Gruppo Le Assicurazioni di Roma, Banque de Luxembourg, Insurance Europe; attualmente lavora come senior consultant presso la società di consulenza direzionale Looking For Value srl a Roma. Ha maturato esperienze nel marketing, business planning, organizzazione e business process reengineering, internal audit, compliance e risk management operativo nei settori industriale, assicurativo e bancario. Nel corso della sua esperienza presso la federazione europea delle Assicurazioni, Insurance Europe, ha seguito come policy advisor la consultazione pubblica dello IAIS sulla microassicurazione. Parallelamente al suo percorso professionale, ha collaborato come volontario con la ONG Bambini nel Deserto in qualità di responsabile del settore sviluppo economico e microfinanza, gestendo i progetti di microcredito in Mali e Burkina Faso sia con missioni sul campo che in back office coordinando personale locale. Vittorio SCHIRRU Responsabile Pianificazione Strategica Fondiaria SAI, Milano Laureato in Economia e Commercio alla Federico II di Napoli, dopo esperienze universitarie post lauream in Belgio e Svezia, inizia l’attività professionale nel 2000 come revisore contabile in una “Big4”, dove si occupa principalmente di banche e assicurazioni, fino a ricoprire il ruolo di Manager. Approda quindi alla divisione Corporate Finance, dove ricopre il ruolo di Associate Director nel settore delle Istituzioni Finanziarie, fino al 2011, occupandosi di valutazione d’azienda e operazioni straordinarie. Dopo una breve esperienza in una boutique finanziaria specializzata nel middle market, arriva nel Gruppo Fondiaria SAI per ricoprire il ruolo di Responsabile della Pianificazione Strategica, prendendo parte al complesso processo di turnaround che ha portato fino all’acquisizione da parte del Gruppo Unipol (UGF). Partecipa come docente su tematiche tecniche incentrate sul mondo assicurativo a diversi corsi presso la Federico II, la LUISS di Roma e la stessa Sapienza, dove nel 2013 completerà il corso di Dottorato in Economia e Finanza nel Governo dell’Impresa. Dal 2011 è iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti e al Registro dei Revisori Contabili. 1 Workshop tematici FGDA Serie “Pensare”(*) Partecipanti: COGNOME - Nome ISTITUZIONE BELLINI Bruna Fondazione Cariplo BOZZIA Gianluca Chicomendes CAGNOLA Federico Intesa Sanpaolo CALABRÒ Marianna MxIT - Microcredito per l'Italia CAVAZZOLI Andrea Banca Popolare dell'Emilia Romagna CELONI Alessandro Banca Popolare Etica DAGRADI Diego Fondazione Giordano Dell’Amore DEL MAESTRO Daniele SEFEA LIMONE Andrea PerMicro NEGRO Maria Cristina Fondazione Giordano Dell’Amore PENSOTTI Daniela PlaNet Finance Italia PETROCCA Riccardo Looking For Value Srl RODRIGUEZ PULIDO Patricia ACAF Italia RUGGIERO Gabriele Consulente SCHIRRU Vittorio Fondiaria SAI SPINA Francesca Fondazione Welfare Ambrosiano VINEET Dimpu VITALE Michele Eticredito 2 Workshop tematici FGDA Serie “Pensare”(*) Documento di sintesi del workshop In data 2 luglio 2013 si è tenuto il workshop “La microassicurazione in Italia: riflessioni su sinergie con il microcredito e potenziale di sviluppo” organizzato dalla Fondazione Giordano Dell’Amore. Il workshop ha rappresentato un primo momento di riflessione sulle potenzialità, i criteri e i vincoli per il settore italiano di offrire servizi di microassicurazione, anche in combinazione a prodotti di microcredito. Nello specifico, l’obiettivo è stato quello di inquadrare il settore della microassicurazione a livello internazionale in termini di regolamentazione, localizzazione geografica, prodotti, attori e canali di distribuzione attraverso la testimonianza di Riccardo Petrocca, esperto internazionale sulle microassicurazioni; di offrire una prospettiva sul panorama attuale del settore assicurativo in Italia, rappresentato da Vittorio Schirru, di Fondiaria SAI, e infine di analizzare i potenziali clienti, bisogni, attori e canali attraverso l’esperienza di quattro diversi operatori italiani. LE MICROASSICURAZIONI - INQUADRAMENTO GENERALE A LIVELLO INTERNAZIONALE: TREND, DINAMICHE E STATO DELL’ARTE DAL PUNTO DI VISTA NORMATIVO Definizione È innanzitutto opportuno partire con lo specificare cosa si intende per “microassicurazione”: avere chiarezza definitoria è fondamentale per affrontare l’argomento. A livello internazionale, il termine microassicurazione si riferisce all’offerta di prodotti assicurativi a persone a basso reddito da parte di una varietà di soggetti nel rispetto dei principi internazionali emanati dallo IAIS1: questa definizione consente a soggetti diversi dalle compagnie di assicurazione di offrire prodotti di microassicurazione, purché si tratti di soggetti formali e l’offerta avvenga nel rispetto degli Insurance Core Principles dello IAIS; ciò implica che i rischi assicurati attraverso una polizza di microassicurazione siano gestiti sulla base di principi assicurativi e finanziati da premi. È importante sottolineare come il target prescelto della popolazione a basso reddito abbia dei bisogni distinti dalla popolazione a medio-alto reddito e quindi necessiti di specifici prodotti. La microassicurazione non include invece il welfare sociale e l’assistenza per catastrofi e disastri naturali, per i quali dovrebbe intervenire lo stato, il cui ruolo è importante per favorire lo sviluppo della microassicurazione sotto due punti di vista: 1- nel fornire infrastrutture di base, ovvero welfare sociale ; 2- nel supportare forme di partenariato pubblico-privato. L’evoluzione ottimale della microassicurazione vorrebbe che un maggior numero di famiglie a basso reddito potesse permettersi un più ampio accesso ad una maggiore varietà di prodotti di qualità di gestione del rischio. Dati di mercato Il boom di questo tipo di polizze assicurative non è nuovo. Una certa crescita si era intravista già nel 2007 quando le microassicurazioni valevano circa 78 milioni di polizze sparse per il mondo. Ad oggi le microassicurazioni contano circa 500 milioni di clienti2. Sul totale della popolazione mondiale, si stima che circa 2,6 bilioni di persone con un reddito giornaliero compreso tra USD 1,25 e 4,00 costituiscano il target per servizi di microassicurazione; 1,4 bilioni sono invece troppo poveri e possono usufruire solo di servizi offerti dal welfare sociale; i restanti 2,3 bilioni a reddito medio-alto si rivolgono invece al mercato assicurativo tradizionale. L’80% delle microassicurazioni viene stipulato nel continente asiatico, soprattutto in India e Cina (15%). A seguire America del Sud (15%) e Africa (5%). A livello mondiale, il 60% circa dei clienti della microassicurazione vive in India, dove si contano 160 milioni di clienti coperti da micro polizze sulla vita o a tutela della produzione, a fronte dei soli 4 milioni raggiunti dallo stato con apposite iniziative sociali. 1 2 International Association of Insurance Supervisors Dati emersi dal report “Microinsurance Innovation Facility” di giugno 2013. 3 Workshop tematici FGDA Serie “Pensare”(*) Anche le compagnie assicurative stanno penetrando sempre più questo mercato: ad oggi tra le 50 maggiori compagnie assicurative, ben 33 gruppi si rivolgono ai consumatori a basso reddito, tra i quali Allianz, Zurich, Generali etc.. A chi è rivolta Il target prioritario della microassicurazione è rappresentato dalla popolazione attualmente esclusa dal mercato finanziario: trattasi di persone a basso reddito, i cui bisogni spesso non sono coperti dai prodotti assicurativi standard. Il mercato target diventa tuttavia un concetto molto ampio che varia da paese in paese con la definizione di mercato a basso reddito (“low-income”), così come variano le condizioni socio economiche e i bisogni ad esse associati. Le fasce estreme di povertà sono invece impossibili da raggiungere. Il target a basso reddito non è costituito esclusivamente da individui (persone fisiche), ma anche dalle persone giuridiche, in particolar modo dalle micro, piccole e medie imprese o dai gruppi di individui. Chi la offre Come previsto anche dallo IAIS, il profilo del microassicuratore non è rappresentato esclusivamente da compagnie assicurative mainstream, ma anche da: a) istituzioni di microfinanza; b) tutte le categorie di compagnie di assicurazioni (pubbliche, private, mutue e cooperative e no-profit); c) soggetti informali. Le tipologie di assicuratori formali differiscono da paese in paese in quanto dipendono dal quadro normativo di riferimento specifico; per esempio alcune giurisdizioni non riconoscono come soggetti formali le mutue e cooperative che in alcuni paesi non hanno licenza. Caratteristiche Il basso livello dei premi che caratterizza i prodotti di microassicurazione determina: Sottoscrizione di gruppo: i soggetti che offrono prodotti di microassicurazione indirizzano la propria offerta ai gruppi di individui per limitare l’impatto del livello basso dei premi, il rischio e i costi operativi della raccolta premi e del pagamento e gestione dei sinistri. Contratti rinnovabili di breve durata: la mancanza di dati attuariali per la popolazione a basso reddito genera non solo difficoltà nel calcolare un giusto prezzo per le polizze, ma anche riluttanza da parte delle compagnie di assicurazione a stipulare contratti di lungo termine; Bassi costi di distribuzione e amministrazione: i bassi margini di profitto consentiti dal basso livello dei premi necessitano di alti livelli di efficienza nella distribuzione e amministrazione dei prodotti di microassicurazione. I microassicuratori devono essere in grado di sviluppare nuovi modelli di business per raggiungere la sostenibilità finanziaria; Concentrazione su gruppi di clienti pre-esistenti: necessario per garantire economie di scala. Questi gruppi di clienti sono già serviti da altri soggetti ed le compagnie di assicurazione utilizzano i canali di distribuzione di questi ultimi, piuttosto che propri agenti o broker. Il canale rappresentato dalle istituzioni di microfinanza può essere utile per servire gruppi che hanno già uno storico, di cui si conoscono dati anagrifici, bisogni e performance come cliente. I prodotti ricorrenti, tipici di realtà poco sviluppate, sono: Credit life insurance: assicura il soggetto debitore relativamente al pagamento e alla solvibilità del debito verso l’istituzione di microfinanza in casi di morte, perdita del lavoro o disabilità, svincolando la famiglia; Funeral insurance: copre i costi relativi a tutti i riti funebri; Personal accident insurance: riguarda gli infortuni all'individuo; 4 Workshop tematici FGDA Serie “Pensare”(*) Health microinsurance: riguarda l’accesso a servizi sanitari come cure dentistiche e mediche in generale; Asset insurance: assicura i beni di proprietà dell’individuo; è importante soprattutto nei contesti rurali dove gli agricoltori non hanno la possibilità di fare investimenti e cercano di coprire eventuali perdite o furti; Agricultural insurance: protegge il raccolto da eventi climatici. Fattori critici Esistono diverse criticità che ostacolano l’accesso al mercato delle microassicurazioni e possono essere suddivise in barriere dal : a) Lato domanda: vi sono sia fattori al di fuori del controllo del potenziale cliente/consumatore, rappresentati dal prezzo e dall'accessibilità, sia fattori legati al target stesso, ovvero dal livello di educazione finanziaria dello stesso, che lo porta a scegliere un servizio di cui ha conoscenza, comprensione tecnica e dell’utilità. È pertanto necessario creare le condizioni che stimolino le famiglie a basso reddito a ricorrere in maniera naturale all’assicurazione come strumento di gestione del rischio. È indispensabile, pertanto, che i governi, gli assicuratori e chi fornisce l’assistenza sanitaria (nel caso delle assicurazioni sanitarie), continuino a conservare la fiducia del mercato pagando gli indennizzi in maniera efficiente e garantendo un adeguato accesso a servizi di qualità b) Lato offerta: critici per l’ingresso o l’espansione dei player nel low-income market. Si distinguono tra: 1- Fattori che limitano l'ingresso al mercato delle microassicurazioni: tra questi gli elementi legati alla regolamentazione giocano un ruolo significativo soprattutto nell'incentivare o disincentivare le compagnie nell'ingresso in questo mercato. Alcuni fattori, pur non proibendo direttamente le istituzioni dal servire il low-income market, disincentivano fortemente l’ingresso; 2- Fattori che limitano l'espansione: operano a livello dell’istituzione finanziaria e impattano sul portafoglio prodotti che possono essere offerti ai clienti a basso reddito e sulle dinamiche del mercato. Per esempio, la normativa può limitare alcuni player nell’offerta o nell’intermediazione dei prodotti; C) Lato ambiente: anche i fattori macroeconomici e sociali giocano un ruolo importantissimo e possono avere un impatto sia dal lato domanda che dal lato offerta, come ad esempio la presenza di infrastrutture, la stabilità delle condizioni macroeconomiche, la metodologia di gestione del rischio e la presenza di tecnologie relativamente alla raccolta, gestione ed elaborazione dei dati.. Regolamentazione Lo IAIS, ad ottobre 2012, attraverso il proprio comitato sull’inclusione finanziaria, ha pubblicato un application paper riguardante la regolamentazione e supervisione a supporto dei mercati assicurativi inclusivi. In questo documento sono enunciati sei principi il cui obiettivo è quello di garantire un equilibrio tra protezione del consumatore e sviluppo e miglioramento del settore: 1) Financial inclusion policy/regulation: obiettivo che si propone l’autorità di sorveglianza al fine di aumentare l’accesso ai prodotti di microassicurazione. 2) Prudential regulation: fissa requisiti minimi in termini di capitale, finalizzato a proteggere il cliente dal fallimento della compagnia o dal mancato pagamento dei sinistri. Inoltre cerca di preservare l’efficienza del settore, prevenendo l’ingresso di operatori che le autorità non riuscirebbero a supervisionare in maniera adeguata. 3) Market conduct regulation: riguarda soprattutto la fase di distribuzione del prodotto assicurativo da parte degli operatori i quali devono impegnarsi a fornire informazioni corrette e trasparenti al momento della vendita. 4) Product regulation: riguarda le caratteristiche del prodotto, tra cui il pricing. 5) Institutional regulation: riguarda aspetti di corporate governance, controllo interno e reportistica, etc. 5 Workshop tematici FGDA Serie “Pensare”(*) 6) Other regulation: antiriciclaggio, tasse, regolamentazione finanziaria del credito, etc. Il documento non identifica un’unica forma giuridica per le compagnie di assicurazione; al contrario ci possono essere forme in cui la microassicurazione è finanziata interamente dal settore privato, forme ibride di partnership pubblico-privato, tra cui rientrano anche schemi informali, o forme interamente pubbliche. Nel documento è interessante vedere come lo IAIS sottolinei l’importanza della legittimità dei soggetti che offrono i prodotti di microassicurazione al fine di proteggere i clienti. La regolamentazione può tuttavia generare alcune barriere al settore, come nei seguenti casi di: - Incertezza legislativa: vuoti legislativi che non consentono di capire se un soggetto sia legittimato a offrire servizi di microassicurazione o se un prodotto si possa classificare come di microassicurazione o meno. - Elevati costi di compliance sostenuti dai soggetti giuridici per adempiere ai requisiti normativi. - Elevati requisiti in termini di capitale, corrispettivi di Basilea 2 e 3. - Requisiti in termini di competenze di broker e agenti. - Mancanza di dati e modelli attuariali per calcolare il premio dei prodotti. Alcuni esempi Esperienze internazionali di microassicurazione possono risultare rilevanti per il contesto italiano, soprattutto per quanto concerne il migrant banking, fenomeno in forte crescita nel nostro paese. II migrante ha bisogni legati sia alla copertura di rischi individuali sia a quella di rischi relativi alla famiglia risiedente nel paese d'origine. In Indonesia, ad esempio, si richiede alle agenzie di collocamento - alle quali si rivolgono circa il 95% dei lavoratori migranti - di fornire loro una copertura assicurativa che includa decesso, invalidità, spese mediche, salari non corrisposti, espulsione e abusi fisici; in El Salvador, la compagnia assicurativa Seguros Futuro, ha da poco lanciato un prodotto assicurativo per i lavoratori migranti che prevede, in caso di decesso, la copertura dei costi del rimpatrio della salma e il versamento dell’equivalente di un anno di rimesse. Questi prodotti di assicurazione impattano sia il contesto del paese di origine che quello di destinazione del migrante. Tra gli aspetti operativi che potrebbero ostacolare l’accesso a questi prodotti rientrano la condizione di regolarità dei migranti nel paese di destinazione e la licenza della compagnia di assicurazione a vendere il prodotto anche nel paese di origine. Diverse grandi compagnie commerciali hanno da tempo iniziato a penetrare il mercato delle microassicurazioni con diversi prodotti e canali di distribuzione: Allianz in Colombia offre ai dipendenti di una microimpresa un prodotto assicurativo di gruppo per la copertura delle spese sanitarie, vincolando la prestazione delle cure odontoiatriche solo in determinati centri; Zurich Bolivia, avendo come missione la penetrazione del mercato microassicurativo al fine di offrire prodotti assicurativi al largo mercato della popolazione a basso reddito, seleziona come canale distributivo più appropriato le istituzioni di microfinanza e come prodotto pioniere una copertura del rischio di credito; Generali in India, con il progetto Millennium, offre copertura assicurativa legata soprattutto a servizi sanitari, ad agricoltori e microimprenditori in regioni estremamente povere, in partenariato con istituzioni di microfinanza e social business. Oltre alle compagnie assicurative mainstream esistono altri esempi di soggetti operanti nel mercato delle microassicurazioni, come ad esempio la Fondazione Profin che ha concepito una quindicina di prodotti di microassicurazione e ha permesso, per esempio, di realizzare un inedito partenariato pubblicoprivato con il municipio di Uriondo nonché un istituto di microfinanza locale, al fine di offrire ai viticoltori una soluzione contro i rischi da grandine. Nel 2009, 187 produttori hanno stipulato per la prima volta questa microassicurazione denominata FTR (Fondo trasferimento rischi) per una copertura totale di USD 600 000. I produttori ricevono inoltre consigli tecnici per la diminuzione degli altri rischi cui sono esposte le loro colture. Per quanto riguarda le esperienze europee, in Polonia Tuw Skok, nel 2007 ha lanciato prodotti di microassicurazione per agevolare e favorire i programmi di risparmio delle Credit Unions. Sempre 6 Workshop tematici FGDA Serie “Pensare”(*) nel 2007 in Francia è stata avviata una partnership tra Axa, Macif (mutua cooperativa assicurativa), Adie France per offrire prodotti di microassicurazione a microimprenditori con l'obiettivo di fornire copertura completa di rischi a livello individuale e d'impresa sostenuti dagli imprenditori (particolarità: durata di 3 anni dopo i quali viene proposto pacchetto assicurativo standard). SETTORE ASSICURATIVO IN ITALIA: QUADRO GENERALE E PRINCIPALI TREND Overview del mercato assicurativo Nonostante un tasso di crescita annuale composto (CAGR) di circa il 7% nel periodo 1999-2010, il mercato assicurativo italiano risulta essere, ad oggi, sotto penetrato se confrontato con altri paesi europei (sia nel settore Vita che nel settore Danni), con evidenti spazi di crescita potenziale soprattutto nei rami Danni non auto. I principali drivers per un’ulteriore crescita possono essere identificati tanto nei rami Danni quanto nei rami Vita proprio in considerazione dei bassi tassi di penetrazione, in particolare: - Tasso di penetrazione della raccolta premi sul PIL pari a 6.7% vs. 8.4% della media Europea continentale; - Raccolta Premi nei rami Danni procapite pari a €518, 50, inferiore alla media Europea continentale (circa €1,221 nel 2011); - Bassa spesa assicurativa delle famiglie e delle imprese rispetto ad altri Paesi; - Trend positivo del settore auto con contenuti livelli di frequenza di sinistri in Italia. I bassi dati di spesa assicurativa vanno interpretati anche alla luce di diversi sistemi pensionistici e sanitari: il settore Vita ha avuto un andamento più altalenante, spiegato in parte dalla sostituzione del risparmio bancario con quello assicurativo, che innovazioni fiscali potrebbero rendere più vantaggioso; l’andamento ramo Danni risulta invece più stabile e presenta un trend decrescente, dovuto a diversi fattori, tra i quali l’aumento della concorrenza e aspetti regolamentari. Per quanto riguarda il settore auto, si registra un calo dei veicoli assicurati ed un conseguente significativo decremento dal 6.68% nel 2011 al 5.43% del primo trimestre 2012 della frequenza sinistri dovuto ad un calo del PIL, degli acquisti auto, della circolazione e delle tariffe assicurative sempre più alte. Canali di distribuzione Nel 2011 nel comparto vita la forma principale di intermediazione, ossia il canale bancario e postale, ha subito un calo evidente in termini di raccolta premi rispetto all’anno precedente; anche gli altri canali di distribuzione sono risultati in contrazione, fatta eccezione per la vendita diretta; nei rami danni gli agenti si confermano essere il principale canale di intermediazione, registrando nel 2011 un modesto aumento e anche in questo ramo nell’ultimo anno è continuato lo sviluppo della vendita diretta. I canali tradizionali sono infatti più costosi e stanno subendo la concorrenza di canali alternativi. Tuttavia, nonostante l’incidenza dei canali diretti sia aumentata, l’Italia presenta un gap consistente rispetto alla media dei paesi europei, sia nel ramo Danni che Vita. Il nostro paese si conferma outlier e contraddittorio anche per quanto riguarda la penetrazione di internet come canale di distribuzione: nonostante in Italia ci sia la più alta penetrazione di smartphones, le persone mostrano una certa riluttanza a comprare polizze su internet. L’inferiore spesa assicurativa italiana rispetto al resto d’Europa non è spiegata in modo esauriente dai soli motivi economico-congiunturali, bensì anche da fattori culturali: oltre alla bassa propensione alla spesa assicurativa, dovuta alla mancata percezione del rischio ed anche al preconcetto non fondato che le assicurazioni italiane paghino meno rispetto ad altri paesi, vi è anche una scarsa comprensione dei prodotti sia da parte degli acquirenti che dei broker assicurativi. A questi fattori si aggiunge anche il problema di mismatch tra bisogni del cliente e prodotti offerti: spesso i broker propongono prodotti che non corrispondono alle esigenze del cliente. Inoltre esiste ancora una gran parte di popolazione non coperta, tra le fasce meno abbienti e la cui copertura dovrebbe essere nella mission delle compagnie di assicurazione. 7 Workshop tematici FGDA Serie “Pensare”(*) A fronte di questo contesto, quali innovazioni di prodotto e canale potrebbero adottare le compagnie di assicurazione? Dopo l’acquisizione del Gruppo Fonsai, avvenuta nel 2012, il Gruppo Unipol è diventato il primo gruppo assicurativo nei rami danni in Italia, ed ha ulteriormente rafforzato la propria posizione tra gli operatori leader europei in termini di raccolta. Lo sviluppo nel settore delle microassicurazioni, seppur non coperto al momento, rappresenta senz’altro uno degli argomenti che il Gruppo dovrà approfondire, una volta completata la fase di avvio dell’integrazione derivante dall’acquisizione sopra menzionata, anche per i limiti imposti dall’antitrust in relazione alla crescita in Italia, oltre che per ampliare l’impegno sociale svolto nell’ambito della propria attività professionale. TESTIMONIANZE Nonostante in Italia il mercato delle microassicurazioni si debba ancora sviluppare, alcuni operatori di microcredito hanno già avviato alcune esperienze pilota: 1. PerMicro: società specializzata in microcredito nata a Torino nel 2007 e presente su tutto il territorio nazionale con 12 filiali. Ad oggi ha erogato circa 24 milioni di euro, tra microcredito alla famiglia e all’impresa. Da circa tre anni Permicro sta lavorando e riflettendo sull’opportunità di offrire prodotti di microassicurazione: pur non trattandosi del proprio core business, la società ritiene che il prodotto in questione rappresenti un completamento dell'offerta, che consentirebbe anche di aumentare i ricavi. Ad oggi Permicro offre al cliente la possibilità di acquistare una CPI (Credit Protection Insurance) che copre il cliente in caso di morte, invalidità/inabilità e perdita di lavoro. Il partner assicurativo è Italiana Assicurazioni, gruppo Reale Mutua: nel 2012 sono state vendute 630 assicurazioni, 300 da gennaio a maggio 2013. Il taglio medio annuo è stato il 2% della somma presa a prestito: considerando che l’ammontare medio del credito è di 5.800 euro, il premio medio pagato ammonta a circa 120 euro; al di sotto del 2%, pari ad un terzo del prezzo di mercato, è difficile trovare prodotti dello stesso tipo, tuttavia per il target servito potrebbe rappresentare una somma elevata. Nello sviluppare questo prodotto PerMicro ha consapevolmente scelto di rinunciare a margini più elevati per mantenere basso il prezzo e ha richiesto alla compagnia assicurativa un prodotto leggero, facilmente vendibile e spiegabile. Per quanto riguarda gli sviluppi futuri, la società vorrebbe introdurre altre tipologie di assicurazioni per: 1- Perdita di lavoro per colf: questi clienti presentano un alto rischio di perdita del lavoro, legato alla morte della persona assistita, ma riescono a trovare un altro impiego piuttosto velocemente; il prodotto ideale dovrebbe offrire una copertura per un periodo limitato di tempo, come tre mesi, necessario all’assicurato per cercare un nuovo lavoro. 2- Rimpatrio Salma: per trasferire le spese di rimpatrio della salma dell’assicurato a carico della compagnia assicurativa, alleggerendo la famiglia. 3- Microimpresa: da differenziare per tipologie merceologiche. La copertura assicurativa potrebbe sia determinare un tasso più basso che consentire una migliore valutazione del merito creditizio: il sistema bancario valuta meglio le imprese o persone fisiche che hanno un mutuo assicurato. Le proposte delle compagnie assicurative a copertura di questi rischi sono state finora inadeguate, in quanto si sono tradotte o in assicurazioni vita o in polizze caso morte, dai prezzi troppo elevati. L’esperienza di PerMicro conferma quindi l’esistenza di un bisogno ed evidenzia la presenza dei seguenti problemi: 1- Costo: nel caso di finanziamenti molto piccoli, per quanto piccola sia l'assicurazione, il taeg supera il 17%. 2- Mancanza di investimenti da parte delle compagnie assicurative su questo mercato e prodotto, a causa della mancanza di dati e statistiche sui clienti. 8 Workshop tematici FGDA Serie “Pensare”(*) 2. Acaf: Associazione delle Comunità Auto-Finanziate che promuove una metodologia di risparmio e prestito gestito dalla comunità, ispirandosi alle tipologie tradizionali delle economie informali (Roscas, tontina, etc.). Il funzionamento di questo modello è semplice: persone che si conoscono e si fidano tra di loro formano dei gruppi (CAF) che si riuniscono periodicamente e versano e danno a prestito denaro secondo un regolamento stabilito dai membri del gruppo stesso. I prestiti sono di ridotto ammontare e per piccole necessità, non per attività imprenditoriali. Ciascuno membro può chiedere fino al triplo di quanto risparmiato e inoltre altri due membri del gruppo devono garantire per esso con le proprie azioni: in caso di insolvenza, prima vengono prelevati i risparmi del richiedente, poi quelli dei garanti. Il denaro versato viene custodito in una cassa: chiavi e cassa sono affidate a due diversi membri del gruppo a rotazione. Per le CAF, il risparmio comune, oltre a creare la cassa da cui attingere per erogare prestiti ai membri dei gruppi, rappresenta anche un fondo di assicurazione che consente di far fronte a bisogni estemporanei di liquidità. Questo modello si rivolge ad un target escluso anche dalle istituzioni di microfinanza, come i giovanissimi o gli immigrati più vulnerabili. In Italia per ora esistono due gruppi pilota: a Napoli è formato da 25 immigrati provenienti dal Burkina Faso, a Roma da sei giovani italiani di età compresa fra i 16 e 21 anni. Le caratteristiche principali sono: condivisione solidale del rischio, membri proprietari e beneficiari dell’assicurazione, processo decisionale partecipativo, adesione volontaria, solidarietà, democrazia e coesione sociale. Le potenzialità di questa metodologia vanno oltre l’assicurazione e il prestito: essa crea e rinforza una rete sociale che attiva meccanismi di solidarietà e assicurazione legati alle persone; non è infatti mai successo di dover prelevare le quote dei garanti e i membri del gruppo ad esempio si attivano per cercare lavoro a chi lo perde. Questa forma di microassicurazione può essere considerata al pari dei servizi non-finanziari nel microcredito: infatti si potrebbe parlare di microassicurazione non-finanziaria, in quanto spesso il target soffre anche una mancanza di reti sociali. 3. Planet Guarantee: broker assicurativo e riassicurativo registrato, appartenente al gruppo Planet Finance. L’attività di microassicurazione è partita dall'osservare come molti clienti dell’istituzione di microfinanza di Planet Finance fossero vulnerabili a qualunque imprevisto e/o evento esterno e come questa vulnerabilità impattasse negativamente la IMF stessa, la quale ha la necessità di proteggersi rispetto ai potenziali default dei propri clienti. Per questo motivo Planet Guarantee ha iniziato a sviluppare prodotti microassicurativi associati al microcredito che tutelino il debitore e la sua famiglia in caso di decesso, disabilità, incidente. In seguito ha sviluppato dei prodotti assicurativi per coprire spese funebri ed un’assicurazione sanitaria: in particolare, ha sviluppato un progetto con migranti maliani in Francia, creando una mutua sanitaria in Mali presso cui acquistare un’assicurazione sanitaria per i familiari rimasti in Mali, sfruttando così in modo efficiente le rimesse dei migranti. Attualmente invece è in cantiere un progetto interessante nell’Africa dell'Ovest in collaborazione con l'IFC, per assicurare la popolazione rurale: l’idea sarebbe quella di creare una piattaforma che elabori degli indici sulle precipitazioni e sul rendimento agricolo per permettere ai contadini di tutelarsi nel caso di siccità o perdita del raccolto, che consentirebbe a sua volta di stabilizzare i loro redditi e di essere solventi. Al momento sono stati sviluppati tre prodotti assicurativi, legati al cotone e al mais e le polizze sono vendute o attraverso l’istituzione di microfinanza stessa oppure tramite accordi stipulati con i fornitori di materie prime, che incorporano il prezzo della polizza in quello del prodotto stesso. Le sfide che Planet Guarantee si trova ad affrontare riguardano: - la necessità di sviluppare rete distributiva efficiente che permetta di contenere costi e di offrire premi contenuti, ma allo stesso tempo capillare, in grado di raggiungere le comunità isolate nelle aree rurali; - la mancanza di dati attuariali necessari per sviluppare prodotti con premi adeguati; - la mancanza di cultura e di educazione finanziaria necessaria a comprendere l'utilità di tutelarsi verso rischi e imprevisti. 9 Workshop tematici FGDA Serie “Pensare”(*) 4. Business Gemma: polizza sviluppata da Intesa a fine 2011 inizio 2012, una soluzione assicurativo-assistenziale con la mission di aiutare le imprenditrici e libero professioniste a conciliare i tempi di vita e lavoro. Il focus su imprenditrici-libero professioniste è dettato da due motivi: 1- Target vasto e in crescita: le imprese femminili in Italia sono più di 1,4 milioni e sono cresciute dello 0,7%, al contrario delle imprese maschili che stanno chiudendo; 2Inconciliabilità famiglia-lavoro superiore in Italia rispetto ad altri paesi. 3- Bisogni uniformi del target. In fase di costruzione del prodotto Intesa ha interagito con donne imprenditrici le quali hanno sottolineato una scarsa attenzione nei confronti dei loro bisogni specifici da parte degli intermediari finanziari: aggiungere la copertura per la maternità ad un classico CPI è inadeguata come risposta. La polizza Business Gemma è stata invece costruita per e con le imprenditrici attraverso focus group prima e dopo lo sviluppo del prodotto: è strutturata su 3 pacchetti assicurativi che offrono le stesse garanzie ma con diversi livelli di capitale. I servizi offerti dalla polizza sono forniti da Ima Assistance e mirano ad essere vicini alla donna sia nei momenti di difficoltà che nella quotidianità per aiutarla ad occuparsi del benessere della famiglia; tra questi rientrano: - medico o infermiere a domicilio in caso di infortunio; - babysitter o badante a carico della compagnia nel caso si debba occupare di un bambino piccolo o di un genitore anziano; - indennizzo in caso di reato a sfondo sessuale; - servizi legali in caso di separazione, divorzio e stalking. In caso di donna sola (divorziata, separata, vedova) con figli a carico, tutti questi indennizzi sono maggiorati del 30%. Molta importanza è stata data alla tempestività e qualità del servizio: l’assistenza viene garantita all’assicurato entro otto ore, ovunque. L’età media del portafoglio è 45 anni; il dato sul premio medio pagato invece non è attualmente disponibile: in generale si tratta di un prodotto costoso, il pacchetto più basso ammonta infatti a 1.500 euro. Il target è infatti rappresentato dal ceto medio e deve possedere un conto in banca: non corrisponde a quello delineato dalle microassicurazioni, ovvero alla popolazione a basso reddito e non bancabile. Il prodotto è comunque rivisitabile e Intesa potrebbe pensare di estenderlo ad un target inferiore. Il numero delle vendite è stato superiore a quello atteso ed il prodotto ha ricevuto apprezzamenti anche dagli addetti ai lavori: nel corso del 2012 infatti Business Gemma ha ottenuto due importanti riconoscimenti, cerchio d'oro dell'innovazione finanziaria da parte dell’AFIN e miglior prodotto assicurativo da Milano Finanza. DIBATTITO E CONCLUSIONI Fermo restando che la microassicurazione rappresenti uno strumento finanziario per la gestione del rischio di fasce di popolazioni vulnerabili, ad oggi in Italia, come è emerso dalle diverse testimonianze, manca ancora una definizione chiara e condivisa di microassicurazione: ciascun operatore percepisce i prodotti di microassicurazione a modo suo; tuttavia esistono dei riferimenti a livello internazionale che potrebbero essere riadattati al contesto europeo e sarebbe desiderabile sviluppare prodotti e servizi unitari, identificando bisogni uniformi. Sulla base delle esperienze fino a qui portate avanti, per una futura crescita del settore è necessario agire su due fronti: 1. Lato offerta: deve identificare il target ed essere disposto ad offrire prodotti a queste categorie, seppur rinunciando a margini di profitto, ponendosi degli obiettivi sociali in termini di inclusione finanziaria. Per alcuni gruppi assicurativi dominanti sembra essere un percorso obbligato, in quanto l’Antitrust impedisce la loro espansione sul mercato esistente. Inoltre è fondamentale che gli agenti assicurativi siano preparati e informati sulle condizioni del prodotto in modo da essere in grado di spiegarlo in maniera trasparente al cliente e di proporre il giusto prodotto assicurativo, rispondente alle sue esigenze, evitando così un Questi servizi sono forniti anche nel caso in cui l’infortunio colpisca un famigliare dell'assicurato; inoltre possono essere richiesti in qualunque occasione, non necessariamente in caso di ricovero, ma in le prestazioni sono in questo caso a carico dall'assicurato. 10 Workshop tematici FGDA Serie “Pensare”(*) mismatch tra bisogni del cliente e soluzioni offerte. È inoltre molto importante che la compagnia assicurativa selezioni il miglior canale distributivo: soprattutto in presenza di un target che non ha esperienza ne di credito ne di assicurazione, risulta opportuno appoggiarsi a operatori di microcredito già esistenti o stipulare partnership con organizzazioni non profit legate al cliente e presenti sul territorio. 2. Lato domanda: deve prendere consapevolezza delle aree di rischio e comprendere come queste impattino sulla persone e/o sull’attività lavorativa. Qui rientra il tema culturale: molte persone ritengono che assicurarsi sia poco utile, per questo motivo risulta opportuno investire in programmi di educazione finanziaria in modo da far comprendere ai clienti come il rischio derivante da una mancata assicurazione sia tanto più grande, quanto più si è vulnerabili. A tal fine si potrebbe proporre ai clienti un check-up assicurativo. Fondamentale per superare la criticità di mancanza dati è unire gli sforzi: poiché i singoli attori non costituiscono una massa critica sufficiente a far si che gli assicuratori trovino conveniente o appetibile investire nel mercato, è auspicabile che gli operatori si presentino alle compagnie in quanto rete, perlomeno per aumentare la scala. 11