LIBERTA` DEL 7 NOVEMBRE - Bini e il "nuovo" derby
Transcript
LIBERTA` DEL 7 NOVEMBRE - Bini e il "nuovo" derby
Sport LIBERTÀ sabato 7 novembre 2015 37 Bini e il “nuovo” derby: «Per il Pro è un inedito» Il capitano rossonero: «Che battaglie con la Cremonese...» ▼L’assessore Cisini: riscoprire la voglia di esserci piaCenza - Quello fra Pro Piacenza e Cremonese è un derby sui generis, nel senso che la rivalità assoluta coinvolge i colori biancorossi del Piacenza, ma è comunque un appuntamento in grado di far riscopire ai calciofili di casa nostra, il piacere di una sfida diversa dalle altre, che riporta d’attualità contenuti di un calcio che, non tanti anni fa, era uno dei fiori all’occhiello di una città intera. Tra i fautori di una domenica pomeriggio calcisticamente saporita, c’è Giorgio Cisini, assessore allo sport del Comune, che assicura già la sua presenza sulla tribuna dello stadio Garilli. «In senso strettamente sportivo, battere Cremona è sempre una grande soddisfazione: ricordo ancora l’ultimo successo del Piacenza allo “Zini” con quel gol su punizione di Pani. Chiaro che questa è una sfida anomala, ma credo che tutti gli appassionati di calcio piacentini, anche non tifosi del Pro, la debbano sentire come qualcosa di speciale. In arrivo da Cremona c’è il tifo organizzato: cerchiamo di fare in modo che il Pro non giochi proprio... fuori casa». «Avevo invitato gli amici della Giunta di Cremona continua Cisini - con i quali stiamo collaborando a progetti lungo il Po, ma hanno in visita il ministro Gianini. E volevamo anche rinnovare la sfida calcistica fra Consigli comunali, ma i cremonesi non hanno la squadra: ci siamo dati appuntamento per la sfida di ritorno». biglietto a 1 euro per gli under 18 La società rossonera mette a disposizione per la partita di domani biglietti al prezzo simbolico di un euro per gli Under 18. piaCenza - Il primo derby del Po tra il suo Pro Piacenza e la Cremonese è anche un inedito per il capitano rossonero Francesco Bini, nonostante la sua ampia parentesi in biancorosso e quella molto più breve, dello spazio di qualche mese, vissuta sull’altra sponda, quella del Torrazzo. Lui nel precedente più caotico della lunga storia di tante sfide particolarmente colorate ed accese, tra fumogeni e lacrimogeni che avevano pure messo a soqquadro un’abitazione adiacente il “Garilli”, era ancora e solo tra le pedine più in vista del vivaio del Piace. Di lì a poco ha poi fatto il salto in prima quadra, senza però mai avere l’opportunità di affrontare i girigiorossi: «Al massimo, in quei tempi, l’ho fatta da raccattapalle, catturato dall’atmosfera elettrizzante che si respirava nell’aria. Non fosse poi stato per il temporaneo trasferimento alla Reggina, avrei potuto giocare l’ultimo che il Piacenza di Monaco ha vinto allo “Zini” grazie al gol di Pani». Certo è, visto che nello scambio alla pari con Gervasoni non fu certo la Cremonese a rimetterci, che sarebbe stato molto meglio evitare a Bini la fugace esperienza sull’altra sponda del Po: «In questo senso ricordo tuttora in maniera molto nitida che il direttore sportivo biancorosso di allora, De Falco, non mi diede possibilità di scelta, dicendomi chiaro in faccia che se avessi voluto giocare con più continuità avrei dovuto cogliere al volo l’opportunità del trasferimento a Cremona. Lui e mister Madonna stravedevano infatti per Gervasoni. Fatto è che io mi sono trovato piuttosto bene in grigiorosso; serbo un buon ricordo di quella pur breve esperienza, ma oggi di quella Cremonese c’è rimasto ben poco». Le sensazioni alla vigilia di un derby anche per te inedito? «Positive e caratterizzate da tanta voglia di fare risultato, non foss’altro per la Francesco Bini, capitano del pro, ha sensazioni positive per il derby di domani al“Garilli” (foto Cavalli) grande attesa che aleggia nel nostro ambiente, presidente in testa. Chiaro che per noi del Pro si tratta di un derby più che altro di stampo geografico, che ha poco a che vedere con quello intriso di una storica rivalità, ma è altrettanto assodato che c’è di più di un pizzico di attesa superiore, tanto che confidiamo in un supporto più tangibile del solito da parte de- gli sportivi piacentini. La Lega Pro non è la serie A, ma lo spettacolo si preannuncia godibile e credo che la partita in questione meriti di essere vista». Il secondo blitz esterno di Busto Arsizio quanto è stato importante in prospettiva derby? «Lo è stato in assoluto e in ogni caso abbiamo tratto anche buoni spunti dalla più nuoto - I biancorossi sperano di ripetere i brillanti risultati del 2014-15, culminati con gli Assoluti di giugno Vittorino, si apre la stagione dei Master Da sinistra, in alto: Lambri, il consigliere Gerra, Rizzoli, alessandrini, Carabia; accosciati: Borghi, Ferri, Carini (foto Cavalli) piaCenza - Si apre a novembre il nuovo calendario delle gare per i nuotatori master della Canottieri Vittorino da Feltre che già da due mesi hanno iniziato gli allenamenti per la nuova stagione. Si spera che essa sia altrettanto ottima come la precedente che ha visto la società posizionarsi a livelli molto alti in tutte le manifestazioni del circuito e che è terminata con i campionati italiani svolti allo stadio del nuoto di Riccione nel giugno scorso. i portacolori della Vittorino si sono distinti tra ben 3.660 atleti in rappresentanza di 385 società. Tra i risultati degli undici atleti, ha brillato il doppio argento nei 100 e 200 dorso di Raffaela Alessandrini (poi quarta anche nei 50) che ha lottato per l’oro in entrambe le distanze ma di pochissimo non è arrivata per prima a toccare la piastra. Quarti ar- rivano anche altri cinque atleti piacentini che si son contesi il podio fino all’ultima bracciata: le medaglie potevano non solo arrivare, ma potevano essere di qualsiasi colore. Minima infatti è stata la differenza tra il primo ed il quarto classificato. Medaglia di legno quindi per Filippo Caprioli nei 100 e 200 dorso, arriva poi 5° nella agguerritissima lotta dei 50 dorso. Quarti classificati anche Luigi Mera nei 50 dorso, Roberto Mera e Maria Teresa Lambri nei 400 misti. Validissime le prestazioni, entro il decimo posto di Giulio Giannotti nei 100, 200 stile e 50 farfalla, Paolo Marchionni nei 200, 400 e 800 stile, Maurizio Mera nei 200 dorso, 100 farfalla e 400 stile, Roberto Mera nei 200 e 400 stile, Elena Vezzulli nei 200 stile e Maria Grazia Cassinari nei 50 dorso. Il“nonno”che fischia ai nipotini Carmelo Biondo, 75 anni, arbitra ancora partite di calcio giovanile ■ Che cos’è la passione, se non ossigeno dell’anima? Quell’ossigeno che consente a un uomo di 75 anni di correre e divertirsi come un adolescente in mezzo a frotte di ragazzini che inseguono un pallone. Con tre quarti di secolo in archivio e cinquant’anni da giacchetta nera, Carmelo Biondo è il più bello spot che il calcio di oggi può regalare al difficile ruolo di arbitro. Insegue il gioco con passo da mezzofondista ed occhio attento. Siamo sul mitico campo Calamari - all’ombra del Corpus Domini - e sono di fronte le formazioni esordienti di LibertaSpes e Monticelli. “Pischelli” di undici anni che Biondo affronta con piglio paterno, anzi da nonno, ma con l’aplomb di un direttore di gara professionista. La divisa è nera, come quelle di un tempo, perché probabilmente al vecchio “fischietto” le odierne livree gialle, rosa e azzurre dei colleghi non piacciono. Troppo poco sobrie, per un ruolo che Biondo ha sempre inter- pretato con estrema serietà e dedizione. Ha iniziato nel 1970, proveniente dall’atletica - la sua grande passione - ed ha trascorso trent’anni nell’Aia, prima come direttore di gara (arrivando fino alla Promozione e al campionato Primavera), quindi come commissario (cioè giudice e mentore domenicale di più acerbi colleghi). Poi è approdato all’Associazione Arbitri Autonomi di Carlo Ferrari con la quale ha scelto di dirigere però solo gare giovanili. E non si è ancora stufato, anzi - tra il serio e il faceto - si è posto un obiettivo: arbitrare fino a 85 anni, roba da Guinness dei Primati. E sapete perché? «Io amo molto anche il ballo e lo pratico tuttora con assiduità - spiega voglio eguagliare il mio amico musicista Ivo Giglian che a 85 anni suona ancora con entusiasmo, io anziché suonare voglio fischiare fino a quell’età». Messinese di Barcellona Pozzo di Gotto - come l’illustre collega Emilio Pellegrino - è di fatto ormai piacentino d’adozione giacché nella nostra città approdò nel settembre del 1963, quindi più di mezzo secolo fa, per lavorare come vigile del fuoco nell’aeroporto militare di San Damiano. Qui ha trovato moglie e qui sono nati i due figli, Marco ed Eros, che per un po’ ne hanno pure condiviso la passione per l’arbitraggio. Ma loro non ce l’avevano nel sangue questo difficile “mestiere sportivo”, mentre lui sì. Ed è andato avanti, senza smettere mai di correre e fischiare. «Però la mia prima e più grande passione è stata l’atletica leggera - ci tiene a precisare a fine partita - correvo i 100 e i 400 metri, ho anche vinto gare interregionali». Poi ha prevalso la passione per il calcio e per l’arbitraggio. Ma a 75 anni che cosa spinge a non appendere il fischietto al chiodo? «L’amore per lo sport prima di tutto - risponde prontamente - ma anche la voglia di mantenersi in forma, che coltivo pure con la palestra e con il ballo». Carmelo Biondo, piacentino d’adozione, in azione con la rigorosissima divisa nera Una volta aveva il piglio decisionista di un “Concetto Lo Bello de noantri” mentre oggi in campo è più un istruttore che un giudice. «Non saltare, tieni le mani dietro la testa - ammonisce benevolmente, rivolto a un ragazzino che sbaglia il fallo laterale dai riprova». Spiega che in questa categoria, in cui non è prevista una classifica, l’arbitro dovrebbe essere un dirigente: «Ma spesso in passato non funziona- va, anche per la poca sportività di taluni genitori sugli spalti e dei dirigenti stessi. Così hanno chiesto a noi di dirigere le gare di Esordienti e Pulcini ed io mi sono messo a disposizione». Primo obiettivo - aggiunge «inculcare nei bambini il senso della lealtà, del rispetto delle regole e dell’educazione, certo se anche chi sta fuori dal campo ci desse una mano». Si dice disgustato per i recenti recente partita di Coppa, a Bassano, dove anche chi ha sin qui giocato meno ha dimostrato di essere all’altezza del compito. Resta solo un pizzico di rammarico perché dopo essere passati in vantaggio stavamo controllando piuttosto agevolmente la situazione. Poi tutto si è fatto più complicato per l’affrettata ed ingiusta espulsione di Sall. A gioco lungo, tanto più perché la partita si è prolungata ai supplementari, abbiamo pagato l’inferiorità numerica, ma anche mercoledì abbiamo detto la nostra». Motivo in più per presentarvi con tanto più slancio e convinzione all’appuntamento di domani? «Direi proprio di sì. Nelle recenti prove ci siamo pienamente ritrovati, tornando ad esprimerci e a divertirci come avevamo fatto prima della doppia batosta con Alessandria e Pavia. Possiamo fare ancora meglio e ci proveremo con tutte le nostre forze». «Nello specifico - conclude Bini - sappiamo perfettamente del buon livello della Cremonese, del suo modo di atteggiarsi e di quanto può e sa fare male nelle ripartenze. Dovremo dunque stare molto attenti e sempre ben equilibrati, usando la pazienza e la concretezza che ci hanno caratterizzato a Busto Arsizio per cercare di averne ragione». Marco Villaggi episodi di violenza che anche a Piacenza hanno avuto come vittime arbitri. «Ho saputo che alcuni ragazzi che erano iscritti al recente corso Aia hanno poi rinunciato per paura, loro o dei genitori. E’ vergognoso che accadano fatti di questo tipo. Io ho addestrato per molti anni le giovani leve degli arbitri, già da quando era presidente Siboni e poi con Frigatti e Torre. Ho sempre cercato di trasmettere ai giovani la passione per il calcio vissuto in questo particolare, difficile, ma meraviglioso ruolo. Oggi è tutto diverso, chi si avvicina all’arbitraggio lo fa più che altro per il sogno di sfondare e arrivare in serie A, c’è sempre meno cultura sportiva ed è un peccato». E su questa chiosa si infila negli spogliatoi, non prima di aver rivolto il rituale “in bocca al lupo” ad un collega che potrebbe essere tranquillamente suo nipote e che deve dirigere la successiva gara della categoria Giovanissimi. Triplice fischio per Carmelo Biondo, anzi per il cavalier Biondo (anni fa ha ottenuto anche la prestigiosa onorificenza al merito della Republlica), ma solo fino a sabato prossimo. Giorgio Lambri [email protected]