Lo spazio colore - Parrocchia Gesu Divino Lavoratore
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Lo spazio colore IL CONCETTO DI SPAZIO COLORE Lo spazio colore è il Gamut riproducibile. Il Gamut è la rappresentazione matematica dello spazio o del quantitativo di colori ottenibili in un flusso di lavoro. Il flusso di lavoro è l’insieme di apparecchi utilizzati per un determinato risultato, e il Gamut è stabilito dall’apparecchio, tra questi, più limitato. Anche la visione umana ha un suo Gamut, molto esteso rispetto a quello delle nostre apparecchiature elettroniche ma anch’esso limitato. Nel 1931 Commissione Internazionale sull'Illuminazione (C.I.E.) arrivò definire tale spazio con la sigla C.I.E. 1931. Il risultato fu questo grafico (fig.1) che possiamo vedere qui sotto. fig.1 Il grafico CIE 1931 rapprensenta la gamma dei colori percepibili dall'occhio umano. Senza andare ad approfondire teorie prettamente matematiche, a noi fotografi preme sapere che questo è il grafico di riferimento dei colori assoluti. Oltre il bordo rappresentato, il nostro occhio non percepisce alcun colore. Poiché le nostre apparecchiature digitali, o meglio la nostra catena digitale (macchina fotografica, scanner, monitor, stampante e così via) non hanno la possibilità di raggiungere tali estensioni di colore, si è reso necessario creare degli specifici spazi di colore che fossero interpretati allo stesso modo da tutte le apparecchiature. Lo spazio colore quindi è una successiva interpretazione della gamma tonale in versione ridotta e limitata con nuovi bordi e nuovi limiti all’interno del grafico C.I.E. 1931. Il diagramma C.I.E. 1931 (con coordinate X,Y), a causa dei limiti tecnologici del periodo nel quale é stato elaborato, presenta dei problemi, infatti, ad uguali distanze “metriche”, non corrispondono uguali distanze “percettive”. Per questo motivo, dopo vari approfondimenti, nel 1976, sempre il C.I.E., elabora un nuovo grafico, (fig. 2) molto più preciso e vicino alle reale capacità di percezione dell'occhio umano denominato 1976 C.I.E. u'v'. fig.2 Essendoci diverse tipologie di lavoro o finalità specifiche (una stampa ha delle esigenze molto diverse rispetto a una pubblicazione online) ci sono anche diversi spazi di colore studiati e resi disponibili secondo le situazioni. Spazio colore Adobe RGB Lo spazio colore Adobe RGB è uno spazio colore RGB sviluppato dalla Adobe Systems nel 1998. È stato progettato per comprendere molti dei colori ottenibili con le macchine da stampa a colori CMYK, ma attraverso l'utilizzo dei colori primari RGB su una periferica quale il display di un computer. Lo spazio colore Adobe RGB contiene approssimativamente il 50% dei colori visibili specificati attraverso lo spazio colore LAB, con un aumento di gamma (gamut) rispetto allo spazio colore sRGB principalmente sul ciano e verde. Caratteristiche Nello spazio colore Adobe RGB i colori sono indicati con i tre valori (R,G,B), dove ognuno dei componenti R, G e B può assumere valori tra 0 e 1. Quando visualizzate su un monitor, vengono specificate le esatte cromaticità del punto bianco (1,1,1), punto nero (0,0,0), e le primarie [ etc.]. (1,0,0), Oltre a questo, la luminanza del monitor dovrebbe essere di 160 cd/m2 sul punto bianco, e 0,5557 cd/m2 sul punto nero, che implica un tasso di contrasto di 287,9. L'ambiente del monitor si considera illuminato a 32 lx. Come per lo spazio colore sRGB, nello spazio colore Adobe RGB i valori delle tre componenti RGB non sono proporzionali alla luminanza. Piuttosto, si assume un valore della correzione gamma pari a 2,2, senza il segmento lineare vicino allo zero che è presente in sRGB. Altri spazi colore RGB Spazio colore sRGB Lo spazio colore sRGB è uno spazio dei colori RGB standard creato da una collaborazione tra HP e Microsoft nel 1996 utilizzabile su schermi video, stampanti, e Internet. L'sRGB usa primari ITU-R BT.709-5, gli stessi che vengono usati nei monitor da studio e nell'HDTV,[1] e una funzione di trasferimento (curva di gamma) tipica dei CRT. Questa specifica ha permesso allo standard sRGB di essere visualizzato direttamente sui normali monitor CRT dell'epoca, un fatto che ne ha aiutato molto la diffusione. Diversamente da molti altri spazi di colore RGB, la correzione di gamma sRGB non può essere espressa con un singolo valore numerico. La gamma complessiva è circa 2.2 ed è costituita da una sezione lineare (gamma 1.0) vicina al nero, e la restante parte non lineare dotata di un esponente di 2.4 e una gamma che varia da 1.0 a circa 2.3. Lo spazio di colore sRGB è stato appoggiato dal W3C, Exif, Intel, Pantone, Corel, e molti altri rappresentanti dell'industria di settore; viene usato in formati di file grafici proprietari e open source come l'SVG. Lo spazio colore sRGB è ben definito ed è stato progettato per venire incontro alle esigenze di visualizzazione tipiche degli ambienti casalinghi e di ufficio, al posto degli ambienti più scuri usati tipicamente nell'ambito delle applicazioni di colore commerciali. Quasi tutto il software era ed è progettato con l'assunto che un'immagine con 8 bit per canale, piazzata intonsa su uno schermo di 8 bit per canale, debba apparire più o meno secondo le direttive delle specifiche sRGB. Gli schermi LCD, le macchine fotografiche digitali, le stampanti, gli scanner seguono tutti lo standard sRGB. I Dispositivi che non seguono naturalmente le specifiche sRGB, (come nel caso dei vecchi schermi CRT) normalmente includono dei circuiti di compensazione o del software che, in definitiva, fa in modo che anch'essi aderiscano allo standard. Per questo motivo, si può generalmente assumere che, in assenza di profili incorporati o altre informazioni, ogni file immagine di profondità di colore di 8 bit per canale o qualsiasi API immagine di 8 bit colore o dispositivo di interfaccia, può essere trattato come appartenente allo spazio di colore sRGB. Se serve uno spazio colore RGB con una gamma più ampia, è in genere necessario ricorrere a tecniche di gestione del colore per mappare i dati immagine in modo da farli apparire correttamente sullo schermo o sul dispositivo in oggetto. Diagramma di cromaticità CIE 1931, mostra la gamma (il gamut) dello spazio dei colori sRGB e la posizione dei colori primari. Il punto bianco D65 è mostrato al centro. Il luogo planckiano è mostrato con temperature di colore espresse in kelvin. Il bordo curvo esterno è il luogo spettrale (o monocromatico), con lunghezze d'onda espresse in nanometri (etichettate in blu). Notare che il colori in questo file visualizzato sono stati specificati usando l'sRGB. Le aree al di fuori del triangolo non possono essere rappresentate accuratamente dato che sono fuori della gamma sRGB, perciò vanno interpretate. Notare anche come l'etichetta D65 non si riferisce ad un corpo nero ideale di 6500 K ma è basato sulla luce diurna filtrata dall'atmosfera. La Gamma sRGB Nelle pubblicazioni a stampa di alto livello, alle volte sRGB viene evitato, a causa dei suoi limiti di ampiezza di gamma, specialmente nelle tonalità blu-verdi, che non riescono a includere tutti i colori che possono essere riprodotti nella stampa CMYK.
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