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Cooperativa Agricola Il Glicine Alpe Selviana Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone Guida al sentiero didattico INDICE ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ 2 Anteprima pg. 3 Se è vero come è vero pg. 4 Attenzione pg. 5 La posizione geologica pg. 6 Alpe Selviana – storia pg. 8 Cooperativa agricola “Il Glicine” pg. 9 La cooperativa all’Alpe Selviana pg. 10 Che cos’è l’agricoltura biologica? pg. 14 Percorso didattico pg. 15 1 gli alberi del piazzale pg. 17 2 Il lamponeto pg. 19 3 Il mirtilleto pg. 21 4 La gestione del terreno pg. 23 5 Lo stagno nella vasca pg. 25 5b Lo stagno pg. 26 6 Irrigazione a goccia e rete antigrandine pg. 32 7 La vegetazione spontanea e l’intervento dell’uomo pg. 34 8 Le felci pg. 36 9 Il trovante pg. 39 9b Il granito ed i suoi minerali principali pg. 41 9c I licheni pg. 43 10 Alberi pionieri e bosco stabile pg. 46 11 Il torrente Pescone pg. 48 12 La casera pg. 50 13 La stalla pg. 52 14 I cumuli pg. 54 bibliografia pg. 57 ANTEPRIMA Questa guida ha lo scopo di illustrare ai visitatori alcuni punti giudicati particolarmente degni di attenzione sparsi lungo il sentiero didattico che si snoda attraverso il territorio dell’Alpe Selviana. La guida è preceduta da una breve introduzione che tocca alcuni punti conosciuti della storia dell’Alpe Selviana, altri accenni sono frutto di fantasie che hanno preso spunto da situazioni reali riscontrabili in loco. L’introduzione dovrebbe consentire al visitatore di prendere coscienza del luogo in cui si trova leggendo queste righe e del momento storico locale in cui sta vivendo questa piccola avventura. Preghiamo il lettore di questa pagina di tenere presente che il “qui-adesso” è un attimo in continuo mutamento, sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista emotivo. Sapendo che il mondo che viviamo è quanto resta dopo il filtraggio cultural-emotivo attraverso cui guardiamo ciò che ci circonda può essere interessante guardarci attorno… adesso… e prendere coscienza della sensazione che stiamo provando rispetto all’Alpe Selviana. Ripetere l’esercizio didattico. al ritorno dal sentiero Buon divertimento Argynnis paphia La stesura di questa guida è stata terminata a metà giugno del 2003; può darsi che, al momento della lettura, alcune cose siano cambiate. 1 GUIDA AL SENTIERO DIDATTICO – ALPE SELVIANA Coop. Agric. “Il Glicine” Via Selviana 42 – 28887 Agrano (VB) Tel: 0323 81287 E-mail: [email protected] ECOMUSEO CUSIUS Tel: 0323 89622 E-mail: [email protected] www.lagodorta.net 3 2 Se è vero, come è vero, che in un granello di sabbia sono compresi tutti i principi che regolano l’universo, allora è altrettanto vero che in un’azienda agricola biologica si possono individuare i principi che regolano il rapporto fra l’uomo ed il resto della natura. L’Alpe Selviana, sede della cooperativa agricola “Il Glicine”, è un’azienda agricola di produzione biologica. Visitabile in ogni fase produttiva “Il Glicine” si propone come elemento di studio per migliorare le conoscenze, oltre che dell’agricoltura e dell’allevamento di montagna, anche della natura locale. In questo modo offre un’occasione di analisi delle leggi che regolano il rapporto fra l’uomo ed il resto della natura. Durante le visite all’Alpe Selviana si tende a stimolare l’attenzione verso le cose piccole, verso i particolari, ed a chiedersi il perché delle cose cercando di aprire la via verso nuove conoscenze. BUON VIAGGIO La nostra galassia: uno dei puntini che forma la “nebbia” è il sistema solare. GUIDA AL SENTIERO DIDATTICO – ALPE SELVIANA Coop. Agric. “Il Glicine” Via Selviana 42 – 28887 Agrano (VB) Tel: 0323 81287 E-mail: [email protected] ECOMUSEO CUSIUS Tel: 0323 89622 E-mail: [email protected] www.lagodorta.net 4 ATTENZIONE 3 Il percorso didattico agricolo – naturalistico dell’Alpe Selviana si snoda attraverso piantagioni e pascoli veri, anche i boschi ed i burroni sono autentici, sono quindi altrettanto reali anche i pericoli che si possono incontrare camminando lungo il percorso. Ai visitatori è permesso visitare interamente il territorio dell’Alpe Selviana assumendosi il rischio delle proprie azioni. Dato che LA COOPERATIVA IL GLICINE DECLINA OGNI RESPONSABILITA’ PER DANNI A PERSONE, ANIMALI ED OGGETTI CHE POTREBBERO VERIFICARSI DURANTE LE VISITE riteniamo utile elencare alcuni dei pericoli a cui si va incontro: - - - I rovi, i lamponi, le robinie, i biancospini, i ricci ed altre piante hanno le spine. Le vipere (velenose) esistono in tutta Italia e quindi anche all’Alpe Selviana. Per sicurezza bisogna camminare dove c’è l’erba bassa o dove si vede la terra, mai nella vegetazione alta dove le bisce si possono nascondere fuggendo dall’uomo. La zona delle cascate è affascinante ma pericolosa. Attenzione a non scivolare o ad inciampare. I bambini vanno tenuti per mano. Non è proibito avvicinarsi e dare da mangiare agli animali, purché si faccia attenzione a non farsi mordere. Non entrare nella stalla perché i vitelli possono scalciare. Potrebbero essersi slegati. Riccio con castagne PER FAVORE ATTENERSI AI GIORNI ED AGLI ORARI DI APERTURA DELL’AGRITURISMO GUIDA AL SENTIERO DIDATTICO – ALPE SELVIANA Coop. Agric. “Il Glicine” Via Selviana 42 – 28887 Agrano (VB) Tel: 0323 81287 E-mail: [email protected] ECOMUSEO CUSIUS Tel: 0323 89622 E-mail: [email protected] www.lagodorta.net 5 LA POSIZIONE GEOLOGICA L’Alpe Selviana si trova circa ad 1 Km a monte dell’abitato di Agrano lungo una strada che porta ad alcune cave di granito. La porzione di montagna che accoglie l’alto bacino del torrente Pescone, sino a giungere alla cima del Mottarone, è infatti composta da questo tipo di roccia. Il granito è una roccia di origine “magmatica intrusiva”: magma raffreddatosi e lentamente consolidatosi in profondità, circa 290 milioni di anni fa. I movimenti della crosta terrestre hanno spinto questo blocco di roccia verso l’alto fino ad incunearsi, circa 40 milioni di anni fa, nello strato di micascisti (roccia ricca di mica che deriva dalla trasformazione di sedimenti argillosi) che in questo punto copriva la superficie terrestre. Altri fattori sono successivamente intervenuti, ed intervengono tuttora, a modificare il paesaggio: l’erosione, dovuta agli agenti atmosferici e al continuo scorrimento delle acque dei fiumi, e le glaciazioni che si sono succedute nelle varie ere, sono infatti elementi determinanti nella modificazione del territorio. Il ghiaccio nel suo lento procedere dalla Valle Ossola a Gravellona, spingendosi poi fino alla profonda vallata fluviale (l’attuale bacino del Lago d’Orta), ha trascinato a valle i più svariati materiali lapidei: dai massi enormi al limo. Le montagne sono un ostacolo sul lungo cammino del ghiaccio che causa un effetto di erosione trascinando con sé del materiale; il versante Nord del Mottarone risulta così avere in superficie proprio il granito, materiale molto resistente e compatto che ha ben resistito al passaggio del ghiaccio. Raggiunta una zona con un clima più mite il ghiaccio si sciolse liberando il materiale sospeso che andò depositandosi a terra: il Ghiacciaio con massi erratici cosiddetto deposito morenico. Il ghiacciaio a volte manteneva la stessa conformazione per alcune migliaia di anni ammassando sui bordi e sul fronte una quantità di materiale tale da formare addirittura delle intere colline (le colline moreniche). E’ in questo modo che la valle di Orta si è sbarrata, e il bacino creatosi con il ritiro del ghiacciaio si è colmato d’acqua andando a formare il Lago d’Orta, che ha poi trovato uno sbocco verso nord. Il fronte dell’ultimo ghiacciaio ha formato il deposito morenico che delimita il lago a Sud. GUIDA AL SENTIERO DIDATTICO – ALPE SELVIANA Coop. Agric. “Il Glicine” Via Selviana 42 – 28887 Agrano (VB) Tel: 0323 81287 E-mail: [email protected] ECOMUSEO CUSIUS Tel: 0323 89622 E-mail: [email protected] www.lagodorta.net 6 Riassumendo: l’Alpe Selviana si trova su un deposito morenico che poggia su di un terrazzamento di granito situato a monte di Agrano. Poco più a valle dell’Alpe Selviana si può notare il contatto fra il granito e il micascisto preesistente al granito stesso. Sopra il materiale morenico, formato soltanto da sostanze minerali, si trova uno strato di humus in continua formazione (variabile tra i 5 e i 20cm) formato di sostanze organiche decomposte. L’Alpe Selviana è delimitata verso Sud da uno strapiombo di granito, ad Est dalle cascate del torrente Pescone, ad Ovest da un pendio ripido con un muro a secco di contenimento, ed a Nord dalla strada che porta nell’alta valle del Pescone; i pascoli lungo la strada sono cinti da un muro a secco. 7 Alpe Selviana - STORIA Della storia passata dell’Alpe Selviana non si hanno molte notizie: l’Alpeggio era di proprietà della famiglia Isotta-Cappia di Agrano che lo donò all’asilo infantile del paese. Successivamente il paese di Agrano diventò una frazione del comune di Omegna e quindi tutti i possedimenti diventarono di proprietà dello stesso comune. Alcune tracce rinvenute all’Alpe Selviana ci inducono ad immaginare storie antiche: - la posizione geografica permetteva l’osservazione di persone ed animali in transito nel fondovalle, nel contempo lo strapiombo che separa l’Alpe dal fondovalle funge in qualche modo da difesa dall’eventuale rischio di briganti o da danni dovuti a greggi nomadi di passaggio. - durante la preparazione dei terreni sono stati rinvenuti una vasca (il cui utilizzo è incerto) ed, in mezzo al bosco, un acciottolato che non trova giustificazione con l’utilizzo attuale del sito. - durante i lavori di pavimentazione dell’attuale sala di trasformazione sono venuti alla luce i resti di un muro che non trova riscontro con l’attuale forma della casa. Presumendo che la pianta di castagno che attualmente si trova davanti alla casa avesse una funzione ombreggiante già alla sua messa a dimora, si può dedurre che già 300/400 anni fa (età attribuita al castagno), nel punto in cui è situata la struttura attuale, ci fosse una costruzione. Queste ed altre tracce ci fanno supporre che il territorio dell’Alpe Selviana avesse un utilizzo differente rispetto all’attuale, anche se non si sono trovate testimonianze scritte né “memorie d’uomo” a tal proposito. Il lago d’Orta e il Monte Mottarone nel cerchio l’Alpe Selviana guida GUIDA AL SENTIERO DIDATTICO – ALPE SELVIANA Coop. Agric. “Il Glicine” Via Selviana 42 – 28887 Agrano (VB) Tel: 0323 81287 E-mail: [email protected] ECOMUSEO CUSIUS Tel: 0323 89622 E-mail: [email protected] www.lagodorta.net 8 4 Cooperativa agricola “Il Glicine” Si è costituita a Novara nel 1977. Alla cooperativa è stato dato il nome di un grosso glicine che si trovava sulla proprietà che i soci fondatori speravano di ottenere in affitto. Quando si resero conto che questa speranza non avrebbe avuto seguito il presidente di allora individuò nell’Alpe Selviana, di proprietà del Comune di Omegna, il posto adatto per realizzare i progetti dei soci della cooperativa. Sin dalla stesura dello statuto della cooperativa ai soci fu chiaro che l’attività agricola condotta sarebbe stata di tipo biologico. La cooperativa “Il Glicine” fu una delle prime aziende biodinamiche in Italia. A quel tempo erano poche le persone interessate ai problemi ecologici, alla qualità del cibo ed alla qualità della vita, alcuni di questi si interessavano anche alle filosofie orientali ed al cibo macrobiotico. La cooperativa è nata nell’ambito culturale di un’associazione di Novara denominata CI.CA.MO. che promuoveva la qualità della vita attraverso l’interscambio culturale tra città, campagna e montagna. Spostando la sede legale e l’attività pratica ad Agrano sono cambiati anche i soci, ma è rimasto vivo l’interesse per la natura e la ricerca della qualità della vita eco-compatibile. Nel corso degli anni svariate esigenze hanno portato la Cooperativa ad evolversi e a trasformarsi sul piano organizzativo. Inizialmente veniva denominata e vissuta come una “comune”, successivamente è emersa la necessità di stabilire delle regole comportamentali sia per quanto riguardava la vita comune che l’attività lavorativa. Attualmente alcuni soci abitano all’Alpe Selviana ed altri abitano nei paesi vicini. Il Glicine ed il Lago d’Orta immersi nel sole, la base per le etichette dei prodotti della coop. agric. “Il Glicine” GUIDA AL SENTIERO DIDATTICO – ALPE SELVIANA Coop. Agric. “Il Glicine” Via Selviana 42 – 28887 Agrano (VB) Tel: 0323 81287 E-mail: [email protected] ECOMUSEO CUSIUS Tel: 0323 89622 E-mail: [email protected] www.lagodorta.net 9 5 La coop. agricola “Il Glicine” all’Alpe Selviana. I soci della coop. “Il Glicine” hanno iniziato i primi lavori all’Alpe Selviana nel 1979. Allora l’Alpe si trovava in un pietoso stato d’abbandono. I pascoli non esistevano più; al loro posto c’era un intreccio fittissimo di rovi e felci, alcuni castagni secolari giganti erano stati tagliati chissà quando ed erano rimasti per terra così come ci erano caduti. In mezzo ai rami morti, ognuno dei quali era grosso come un tronco, erano cresciuti altri alberi di 30 – 40 cm di diametro. All’Alpe c’erano tre immobili: L’Alpe vera e propria: costruzione antica, il tetto abbastanza in ordine copriva dei muri vecchi con grosse crepe, i serramenti non serravano più niente, ogni volta che pioveva si formava un lago in tutto il piano interrato; il bagno, che era stato aggiunto in un secondo tempo, si stava letteralmente sbriciolando. Della stalla c’era solo la parte vecchia con il porticato, tutto il pavimento a ciottoli. All’uscita della stalla Vapori acidi avevano corroso l’armatura della soletta del locale sovrastante la stalla e si è dovuto puntellare il pavimento. La casera esisteva ancora ma era invasa da limo e terra, niente porta e le tegole erano rotte. La colonia è la costruzione che attualmente ospita la sede legale della cooperativa. Il tetto era coperto nella sua parte centrale con coppi marci e spezzati e da tegole nelle ali laterali, costruite evidentemente in un secondo tempo. I serramenti sbilenchi, dove esistevano ancora, erano senza vetri. Il bagno scaricava logicamente a cielo aperto. La strada per raggiungere l’alpe poteva essere ottimisticamente definibile come “trattorabile”, in realtà assomigliava di più ad un greto di torrente. I soci della cooperativa hanno vissuto all’Alpe Selviana per i primi sei anni senza corrente elettrica (niente lampadine, niente TV, frigorifero, aspirapolvere, asciugacapelli, lavatrice, telefono ecc.). L’illuminazione funzionava a candele, ognuno si portava in giro la sua. GUIDA AL SENTIERO DIDATTICO – ALPE SELVIANA Coop. Agric. “Il Glicine” Via Selviana 42 – 28887 Agrano (VB) Tel: 0323 81287 E-mail: [email protected] ECOMUSEO CUSIUS Tel: 0323 89622 E-mail: [email protected] www.lagodorta.net 10 I tubi che portavano in casa l’acqua erano completamente intasati di ruggine, i soci coop. hanno dovuto ricostruire tutto l’impianto idraulico, dalla presa della sorgente nel bosco alle case. I soci di allora si erano conosciuti grazie all’idea “cooperativa agricola”, che li accomunava era la voglia di vivere nella natura e di gestire in proprio la vita; tutto il resto era da costruire. Data la mancanza cronica di mezzi di sostentamento era necessario lavorare fuori cooperativa ed investire così il ricavato in falcetti, zappe e picconi, capre e galline, tegole, vetri, tubi e candele, oltre, ovviamente, a provvedere al proprio sostentamento. Ben presto si è evidenziata la necessità di fare dei progetti a lungo termine, che, almeno in tempi lunghi, risolvessero il problema economico di chi faceva parte della cooperativa. Si sono allora fatte tante prove di allevamento e di coltivazione: erbe aromatiche e officinali, asparagi, orticoltura, fragole, more, lamponi e mirtilli, capre, pecore, tacchini anatre e galline, conigli, maiali. Alcune proposte sono state scartate perché non realizzabili nella realtà del posto, o per mancanza di una persona di riferimento: allevamento lombrichi, lumache e trote, coltivazione kiwi, riso, grano saraceno. Data la realtà climatica del posto e chimica del terreno è emersa una spiccata vocazione del sito per la coltivazione di piante acidofile. In effetti, attorno al Monte Mottarone ci sono molte aziende floricole che sfruttano queste caratteristiche per coltivare azalee, rododendri e camelie. Abbiamo però optato per la coltivazione di piante che fornissero del cibo, tanto più che si coltivava con il metodo biologico, e del resto sembrava eticamente errato vendere anche la terra come si fa con i vasi di fiori. Tra tutte le prove eseguite spiccava per fattibilità quella dei mirtilli: piante perenni, che non richiedevano il movimento continuo della terra con relativo rischio di dilavamento, frutto con tantissime proprietà terapeutiche, una relativa facilità di coltivazione ed un mercato, quello turistico, a portata di mano. Oltre ai mirtilli i lamponi hanno dimostrato necessità di coltivazione simili, pur essendo i frutti estremamente più delicati nella conservazione. Questi sono i due piccoli frutti su cui è stato investito in quantità tale da prevedere, secondo i nostri calcoli, il sostentamento per due persone. Un'altra persona avrebbe ricavato il suo reddito dalla trasformazione dei frutti non venduti freschi e da pranzi e merende (attuale agriturismo). Una quarta persona avrebbe ricavato il guadagno dall’allevamento di animali e dalla trasformazione dei loro prodotti, questa persona si sarebbe anche dedicata all’orticoltura per uso interno della cooperativa. 11 Gli ambiti sono stati assegnati ai rispettivi coordinatori che hanno potere decisionale per le questioni ordinarie del proprio settore; per le decisioni straordinarie, o comunque per organizzare i vari lavori in comune, è prevista una riunione ogni settimana. Per realizzare questo obiettivo si è reso necessario per alcuni soci lavorare fuori cooperativa per portare “a casa” il denaro da investire e con cui mantenere i soci che, nel frattempo, preparavano il terreno. Potenzialmente questo meccanismo si sarebbe potuto ripetere all’infinito se ci fosse stata la necessità di allargare la cooperativa ad altre sedi e se ci fosse stata richiesta di partecipazione da parte di altra gente. Nell’anno 1980 la coop.agricola “Il Glicine” ha firmato un regolare contratto d’affitto agrario con il proprietario dell’Alpe Selviana, il Comune di Omegna. Da allora ad oggi, anno 2000, sono successe un’infinità di cose, alcune prevedibili e molte imprevedibili, ma possiamo prendere atto che i risultati prefissati sono stati raggiunti, seppur con qualche variante. Infatti le piantagioni sono in piena attività, pur prevedendo una riduzione della superficie coltivata a Lamponi abbiamo però aumentato la produzione dei Mirtilli (biologici s’intende, controllati ICEA). Possiamo vantarci di avere inventato il primo marchio “del Mottarone”in assoluto, da cui “Mirtilli del Mottarone”, “Lamponi del Mottarone”, “Miele del Mottarone” ecc.. L’allevamento degli animali è passato dalle capre, troppo Etichetta “del Mottarone” dannose per le piante e difficili da gestire, alle pecore. Da registrata qui abbiamo messo in piedi una stalla con cinque mucche da latte e relativo giro di vitelli e manze: con il latte si faceva il formaggio che stagionava nella casera. Non avendo fondi sufficienti per adeguarci alle norme igienico - sanitarie richieste dalla CEE, ed a causa del problema delle quote latte, abbiamo venduto le mucche e ci limitiamo ad allevare vitelli da carne per uso agrituristico, pur mantenendo anche le pecore, i conigli ed i maiali sempre per lo stesso uso. Abbiamo fatto due conti per quanto riguarda il pollame: per come alleviamo gli animali noi un pollo dovrebbe costare dai 20 ai 25 euro. E’ un po’ difficile spiegarlo ad un acquirente quando al supermercato li vendono a € 4 già cotti. Risultato: ogni socio alleva i pennuti in proprio, per uso familiare. Anche per l’orto abbiamo adottato questo principio: poiché per un lavoro di tipo cooperativistico ci sarebbe voluta un’organizzazione ulteriore, ogni socio che lo desiderava si coltivava il proprio orticello. Per quanto riguarda la trasformazione della frutta, per stare al passo con i prezzi di mercato, avremmo dovuto mettere in piedi una vera e propria industria di trasformazione, con strutture e macchinari estranee alla nostra realtà agricola (ed economica). Trasformiamo quindi, con pochi mezzi, per la vendita locale e per uso agrituristico. 12 L’agriturismo è il settore in cui abbiamo investito di più in questi ultimissimi anni. Per adeguarci alle norme igienico – sanitarie moderne abbiamo dovuto costruire un salone nuovo, rinnovare la cucina, adattare un locale a dispensa, ricavare i bagni per i turisti ed altri per il personale. Riteniamo l’agriturismo importante per noi non solo per le entrate economiche dirette, grazie ai pranzi ed alle merende, ma anche perché ci permette di vendere i nostri prodotti direttamente in azienda. Nel 1983 abbiamo stilato un accordo con il Comune di Milano: tutti i giorni, nel mese di maggio, classi di ragazzini di 1° elementare sono venute all’Alpe Selviana per fare una visita scolastica. Quest’occasione è stato l’inizio di una nuova attività: l’attività didattica. Da quell’anno è stato un crescendo di scuole che vengono a visitare l’Alpe, Il piazzale nel 1994 abbiamo definito l’Alpe Selviana “Ecomuseo” (museo dell’ambiente agricolo naturalistico). Quando nell’anno 1995 è stata varata la L. R. n. 31 che disciplina gli ecomusei la coop. il Glicine ha contribuito alla costituzione dell’ ”Ecomuseo Cusius”, Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone, di cui ora l’Alpe Selviana fa parte. Attualmente all’Alpe c’è anche un locale adibito ad aula didattica – museo naturalistico con reperti locali. Uno dei problemi non previsti all’inizio della nostra cooperativa agricola è la mole inimmaginabile di pratiche burocratiche necessarie a mantenere in piedi l’attività. E’ pazzesca la quantità di carte che si deve produrre, è da matti la quantità di moduli che chiedono tutti le stesse cose, ma impostate in un modo diverso, che si devono compilare continuamente. All’inizio della cooperativa avevamo dei problemi economici totali ma la mente era libera di fantasticare e quindi di fare progetti, sembrava che i problemi grossi fossero produrre e vendere e quindi si potevano fare prove e cercare soluzioni. Attualmente il problema di produrre e di vendere appare come secondario, la mente è occupata a risolvere questionari ed a compilare formulari, che in questa civiltà schizofrenica ogni ufficio inventa ex nova, cui si pensa perfino mentre si fanno lavori manuali. Da un po’ di anni a questa parte possiamo valutare il lavoro burocratico come 1/4 di tutto il lavoro svolto in cooperativa (da sottolineare agricola); in queste condizioni è difficile fare dei progetti a lungo termine, è già un risultato rimanere in piedi (la maggior parte delle aziende agricole di montagna ha infatti chiuso). 13 CHE COS’E’ L’AGRICOLTURA BIOLOGICA? L’agricoltura biologica è un metodo di produzione che esclude qualsiasi trattamento chimico di sintesi (fertilizzanti, pesticidi, diserbanti, additivi zootecnici, ecc.) in ogni sua fase di produzione, trasformazione, conservazione. I prodotti che provengono da agricoltura biologica sono quindi ottenuti senza alcuna sostanza chimica di sintesi e nel pieno rispetto dell’ambiente. Per attenersi a tali obiettivi l’agricoltura biologica ha adottato tecniche che rispettano gli equilibri ecologici naturali: la difesa dagli insetti dannosi viene effettuata con l’impiego di insetti utili, l’utilizzo di sostanze di origine minerale, vegetale, animale e di piante resistenti; la fertilità del terreno viene mantenuta e potenziata con concimi naturali; la difesa dalle malerbe viene effettuata senza alcun pesticida. Gli animali vengono allevati con tecniche che rispettano il loro benessere ed alimentati con prodotti vegetali ottenuti secondo i principi dell’agricoltura biologica. Vengono evitate tecniche di forzatura della crescita e metodi industriali di gestione di allevamento. La salute degli animali viene inoltre salvaguardata con l’utilizzo di rimedi omeopatici e fitoterapici. L’obiettivo di tali pratiche è principalmente la produzione di alimenti, siano essi di origine vegetale che animale, privi di residui tossici ed integri nel loro valore nutritivo. Il prodotto biologico garantisce qualità e genuinità, prerogative indispensabili per nutrire in modo equilibrato, completo e sano. L’agricoltura biologica è regolamentata dal Reg. Cee 2092/91 che impartisce indicazioni ben precise riguardo al campo di applicazione, l’etichettatura dei prodotti, le norme di produzione e il sistema di controllo. 14