Checkliste Passivrauchschutz
Transcript
Checkliste Passivrauchschutz
Nota informativa sulla tutela dal fumo passivo A. Tutela dal fumo passivo – gli aspetti da prendere in considerazione Il 1º maggio 2010 entreranno in vigore legge federale concernente la protezione contro il fumo passivo (LPFP) e la relativa ordinanza (OPFP). Non sono previsti periodi transitori. Questo significa che, dal momento dell'entrata in vigore, saranno da osservare tutte le disposizioni e che i termini transitori cantonali non avranno più validità. Nel caso in cui, entro il 1º maggio 2010, non fosse ancora stata allestita una sala fumatori – fumoir –, il divieto di fumo sarà esteso all'intero locale. Il tribunale federale, in occasione di due sentenze del 23 novembre 2009 (ricorso GastroBern e ricorso Shisha Bar, Berna) ha espresso chiaramente l'assoluta priorità della tutela della salute rispetto alla libertà economica della ristorazione e degli esercizi alberghieri. La maggior parte dei cantoni dispone già di proprie norme. Generalmente, la legge federale prevale sulla regolamentazione cantonale, trattandosi di disposizioni minime che devono essere rispettate da tutti gli esercizi. Alcuni cantoni hanno emanato delle disposizioni più rigide riguardo alla tutela della salute (per esempio: "nelle sale fumatori non è consentito il servizio" oppure "non sono ammessi locali per fumatori"). La competenza legislativa dei cantoni nell'ambito della sanità permette loro, ai sensi della Costituzione federale, di prendere decisioni di questo tipo. La Confederazione ha redatto un questionario con risposte ed ulteriori informazioni per la ristorazione e le strutture ricettive che trattano vari problemi (vedi anche "Relazione esplicativa" sulla consultazione del 23.06.2009). Altrettanto importante: La lega polmonare ha lanciato un'iniziativa che pretende il divieto assoluto, a livello nazionale, di locali per fumatori e di sale fumatori con servizio. La raccolta dei consensi terminerà il 19 novembre 2010. Se l'iniziativa dovesse essere attuata, il referendum avrà luogo al più presto nel 2012. B. I punti di maggiore rilievo della legislazione federale Divieto di fumo: In futuro sarà vietato fumare nei locali chiusi, accessibili al pubblico oppure adibiti a sedi di lavoro. Sale fumatori: È consentito allestire una sala fumatori, a condizione che quest'ultima sia separata dagli altri ambienti e sufficientemente arieggiata. Nelle sale fumatori di ristoranti e strutture ricettive, in cui è previsto il servizio (vedi leggi cantonali), è possibile impiegare esclusivamente personale che abbia dato il relativo consenso scritto nel contratto di lavoro. Locali per fumatori: Nei locali che non superano gli 80 metri quadri è permesso fumare, a condizione che siano sufficientemente arieggiati, chiaramente designati come tali e autorizzati dall'autorità cantonale competente. Nei locali per fumatori è consentito impiegare esclusivamente personale che abbia dato il relativo consenso scritto. I cantoni hanno la possibilità di emanare disposizioni più severe sulla tutela dal fumo passivo. 1 Definizione dei termini: Accessibile al pubblico: Tutti i locali che non prevedono l'accesso riservato ad una determinata cerchia di persone (può entrare chiunque). Locali chiusi: Per non essere più considerato chiuso, il locale deve presentare un'apertura di una certa dimensione (vedi regolamentazioni cantonali). Le aperture devono dare direttamente all'esterno, cioè all'aperto. Il ‘dehors’ di un bar caffè all'interno di un centro commerciale si trova quindi sempre in un locale chiuso. C. Allestimento di una sala fumatori (fumoir) – di cosa bisogna tener conto? I. Chiarimenti preliminari 1. Vengono applicate le disposizioni cantonali oppure quelle federali? Nei casi in cui esiste una regolamentazione cantonale sulla tutela dal fumo passivo (spesso integrata nelle leggi sulla sanità), sono da applicare le disposizioni che sono più rigide rispetto alla soluzione federale. Altrimenti ha validità la legge federale e il decreto sulla protezione contro il fumo passivo. Spiegazioni/guide per l'attuazione a livello cantonale (situazione 1.2.2010): Legislazione cantonale, sala fumatori con servizio AG, BE, GR, SG (fino al 30.06.10), SO, TG, TI, UR, ZG, ZH Legislazione cantonale, sala fumatori senza servizio BL, BS, FR, GE, NE, SG (dal 1.7.10), VD, VS Disposizione federale, sala fumatori con servizio AR, AI, GL, JU, LU, NW, OW, SH, SZ Testi di legge cantonali sulla tutela dal fumo passivo (fonte: UFSP). Informazioni sulla situazione della politica anti tabacco nei cantoni (fonte: UFSP). 2. Appuramento delle circostanze locali È indispensabile verificare le condizioni locali. La delimitazione dell'area, il modo di calcolare tale area, le direttive riguardo alla ventilazione, come pure le modalità di divisione delle sale fumatori dagli altri ambienti sono aspetti che variano da cantone a cantone. Spesso un esperto riesce a capire a prima vista la posizione in cui si potrebbe allestire una sala fumatori con i mezzi più semplici. Bisogna decidere precedentemente se allestire una sala fumatori con servizio oppure, in alternativa, "soltanto" uno spazio per fumatori per il breve piacere del tabacco (anche in considerazione di un eventuale irrigidimento della legge, dopo la possibile approvazione della relativa iniziativa popolare della lega polmonare). Un esperto è in grado, in base alle disposizioni, di contribuire all'elaborazione di una soluzione appropriata. Nel caso in cui già esistessero dei piani riguardo all'esercizio e all'usufrutto oppure delle piante, se fossero disponibili dei layout con delle indicazioni sulla 2 divisione degli ambienti e sull'arredamento, la progettazione risulterebbe più semplice. Dettagli quali i vani delle porte, da non sottovalutare per il servizio per es., le misure per la sicurezza antincendio, la collocazione dei posacenere ecc. possono rivelarsi importanti per evitare di complicare lo svolgimento dell'attività lavorativa dopo l'allestimento. 3. Quanto costa una sala fumatori? Date le varie possibilità di costruzioni individuali, non è possibile dare una cifra concreta. Esistono delle soluzioni per delimitare una sala distaccata a partire da CHF 2'000.--. È consigliabile chiedere diversi preventivi presso: assistenze tecniche, metalcostruttori, vetrai, elettricisti, falegnami ecc. Per risparmiare tempo e facilitare il tutto, è preferibile contattare un architetto oppure trovare un fornitore di servizi in grado di organizzare tutti i passaggi lavorativi. Si raccomanda di eseguire una valutazione del rendimento. Facendo un calcolo dei costi/degli ammortamenti, si potrà dedurre da quando in poi un eventuale investimento per una sala fumatori risulterebbe vantaggioso. Nel calcolo andrebbero considerati anche i costi per la manutenzione e le pulizie supplementari. È da prendere in considerazione anche la soluzione senza sala fumatori: possibili perdite di fatturato, minori costi della mano d'opera, canone d'affitto in proporzione alla diminuzione del fatturato, ecc. 4. Il locatore deve dare il suo consenso? In linea di massima, l'affittuario ha unicamente il diritto di usare la cosa locata e non di modificarla (art. 267 § 1 CO). Secondo l'art. 260a CO, però, l'affittuario può chiedere il consenso scritto al locatore, se vuole apportare delle modifiche alla cosa locata. Nel caso in cui il locatore acconsentisse per iscritto, quest'ultimo potrà pretendere il ripristino dello stato iniziale soltanto in presenza di un accordo in tal senso. Il consenso deve comprendere i punti seguenti: Descrizione delle modifiche/dei provvedimenti architettonici da approvare Decadenza dell'obbligo di riportare la cosa locata allo stato originario Diritto dell'affittuario all'indennizzo alla fine del rapporto di locazione Si consiglia di cercare il dialogo con il proprio locatore e di richiamare la sua attenzione sulle riforme legislative riguardo alla questione della tutela dal fumo passivo. Generalmente, anche i locatori sono interessati alla frequentazione redditizia del locale e al fatto che i clienti possano essere serviti in base alle loro esigenze. Attenzione: Se l'affittuario esegue il rinnovamento oppure apporta delle modifiche alla cosa locata senza il consenso del locatore, commette una violazione del contratto e rischia, già durante il rapporto di locazione, che il locatore vieti la continuazione dei lavori o che la faccia vietare (tramite il tribunale) che pretendi il ripristino dello stato originario oppure un risarcimento danni, nel caso in cui i lavori non fossero stati eseguiti con professionalità e la cosa locata abbia subito dei notevoli danni. Al più tardi però, il locatore può pretendere di ristabilire lo stato iniziale, in occasione della restituzione dell'oggetto preso in locazione. 3 5. I costi per l'installazione verranno risarciti? I presupposti per il risarcimento sono i seguenti: Il consenso scritto del locatore per il progetto di costruzione L'affittuario ha apportato realmente un rinnovamento o una modifica alla cosa locata Grazie a tali rinnovamenti, la cosa locata presenta un considerevole valore aggiunto alla fine del rapporto di locazione Nel caso non esistesse un accordo scritto sul risarcimento dei costi per l'allestimento della sala fumatori, il locatore non sarà costretto ad effettuare un pagamento alla fine del rapporto di locazione. L'affittuario ha il diritto di chiedere un adeguato risarcimento, soltanto se l'oggetto, grazie alle ristrutturazioni/installazioni, presenta un notevole valore aggiunto. Quanto alla quantificazione dell'indennizzo, si parte dal valore aggiunto oggettivo presentato dall'oggetto locato alla fine del rapporto di locazione (cioè, investimento meno l'ammortamento). Il locatore deve risarcire tale valore aggiunto, se l'investimento effettuato gli permetterà di chiedere al locatario successivo un canone d'affitto maggiore. 6. È necessaria un'autorizzazione edilizia, se i lavori vengono svolti soltanto all'interno dell'edificio? Di norma c'è bisogno di una licenza edilizia da parte dell'autorità edilizia competente, quando le modifiche sono riconoscibili dall'esterno (per es. gli impianti di aerazione sulla facciata). Le modifiche edilizie devono adempiere ai requisiti dei vigili del fuoco e alle disposizioni igieniche, l'autorizzazione è quindi indispensabile. II. Esecuzione 1. Quale calcolo devo eseguire per ottenere le dimensioni consentite per il fumoir? Di norma, le dimensioni delle sale fumatori sono limitate e non possono superare una determinata superficie di metri quadri. Le disposizioni al riguardo variano da cantone a cantone (vedi C. I. 1.). Nella maggior parte dei casi viene stabilito che l'area della sala fumatori può raggiungere al massimo un terzo dell'area mescita, secondo alcuni cantoni anche della superficie intera. Per area mescita s'intendono gli ambienti del ristorante accessibili al pubblico. La cucina e le dispense, quindi, non fanno parte dell'area mescita. Non sono neanche da includere l'ingresso, il guardaroba e i bagni (al contrario, invece, per quanto riguarda il calcolo della superficie massima per i locali fumatori). È indispensabile consultare le disposizioni cantonali di esecuzione (legge e decreto sulla sanità, legge sugli esercizi ricettivi, ecc.). 2. Quali altre condizioni bisogna osservare per allestire una sala fumatori? La sala fumatori deve essere separata dagli altri ambienti, sufficientemente arieggiata e chiaramente contrassegnata come tale. L'obiettivo della sala fumatori è di evitare che i non fumatori siano esposti al fumo passivo. Nell'ordinanza relativa alla legge federale, come pure in alcune regolamentazioni cantonali, oltre al divieto di recare fastidio tramite il fumo, viene richiesto anche che le sale fumatori siano "ermetiche". L'obiettivo della regolamentazione è il divieto di recare fastidio e il requisito della "separazione ermetica" è un mezzo per raggiungere tale obiettivo; cioè, l'imposizione dell'ermeticità viene valutata secondo il criterio del fastidio. Normalmente, è possibile risolvere il problema con delle pa4 reti interne o pareti divisorie che non hanno aperture quali passavivande ecc. Elementi divisori come le grate o tende non adempiono a tali obblighi. La sala fumatori non può fungere da passaggio (per es. non è concepibile che il percorso per arrivare al bagno passi dalla sala fumatori) e le porte devono essere installate in maniera tale che si chiudano automaticamente. La legge federale e tutte le disposizioni cantonali impongono che la sala fumatori sia chiaramente contrassegnata come tale. La sala fumatori non può offrire alcun tipo di vantaggio rispetto alla parte restante del locale, questo significa che non è consentito prolungare gli orari d'apertura oppure offrire altri tipi di servizi che non siano altrettanto disponibili nell'area non fumatori (eccetto tabacchi e accessori). 3. Cosa significa sufficiente aerazione? Né nella legislazione federale né nelle tante disposizioni cantonali si trovano maggiori dettagli riguardo al significato di "sufficiente aerazione". È sicuramente determinante che il fumo possa uscire e che ci sia un sufficiente afflusso di aria fresca. Non è consentito recare disturbo tramite il fumo né ai clienti della sala non fumatori né ai vicini (art. 3 OPFP 1 ). Al meglio, tali condizioni possono essere garantite semplicemente attraverso l'aerazione della finestra, ma di solito c'è bisogno di una cosiddetta aerazione meccanica. Con l'aerazione meccanica in depressione, l'obbligo di diligenza (art. 3 OPFP) potrà sicuramente essere osservato. La quantità di aria fresca stabilita per gli impianti di ventilazione delle sale fumatori normalmente si orienta secondo i valori di dimensionamento per i vari utilizzi delle strutture, valori riportati nell'appendice normativa A della norma SIA 382/1:2007. Per la maggior parte degli usi, la norma suddetta impone una quantità di aria fresca di 36 metri cubi per persona e ora. Tale quantità, relativa alla persona, viene adottata come requisito minimo per gli impianti di ventilazione delle sale fumatori. Per il calcolo della quantità di aria fresca relativa all'ambiente, è determinante il numero di persone in caso di occupazione massima. Il compito principale dell'impianto di ventilazione, al fine di garantire la separazione aeraulica della parte fumatori e non fumatori, è la preservazione di una costante depresione rispetto agli ambienti adiacenti. In pratica, la portata d'aria di espulsione è superiore a quella d'immissione. La differenza tra le due portate d'aria deve essere immessa nella sala adiacente/nelle sale adiacenti e fluisce passivamente attraverso la porta/le porte nella sala fumatori. Per la concretizzazione del metodo della depressione, è stato stabilito che il suddetto flusso d'aria debba raggiungere il 50 percento della portata d'aria espulsa dalla sala fumatori. Per quanto concerne le piccole sale fumatori, destinate ad accogliere poche persone e che quindi contengono una portata d'aria minima, tale flusso d'aria non è sufficiente per evitare la fuoriuscita d'aria inquinata dal fumo da una porta a norma. Per questo motivo, come ulteriore requisito minimo, è stato fissato un flusso di volume d'aria di 500 metri cubi per ora e per ambiente, cioè, in pratica, per ogni porta che conduce in una sala non fumatori adiacente. La formulazione del concetto della depressione è stata adottata dalla direttiva appena riveduta SITC VA 102-01 sull'aerazione nella ristorazione della società svizzera degli ingegneri nella tecnica della costruzione (SITC). 1 Ordinanza relativa alla legge federale sulla protezione contro il fumo passivo OPFP 5 Spesso l'aerazione della zona cucina e degli ambienti inquinati dal fumo viene attuata con un unico impianto. Quest'ultimo deve quindi essere regolato e azionato di modo che l'aria viziata proveniente dai condotti di scarico degli ambienti inquinati dal fumo non possa giungere nelle parti dell'impianto che sono invece previste per l'immissione d'aria. È altrettanto da evitare, quando l'impianto è spento, il flusso inverso degli odori dai condotti di scarico verso gli ambienti. Inoltre, non è da escludere che i condotti di scarico passino dalle sale non fumatori del proprio locale oppure da ambienti estranei all'attività. L'aria viziata non deve assolutamente penetrare in tali ambienti, i condotti e gli allacciamenti devono essere ermetici. In conformità allo stato della tecnica, l'impianto deve essere regolarmente controllato e pulito. Determinante la linea guida SITC VA104-01 sui requisiti in materia d'igiene degli impianti e apparecchi nella tecnica di ventilazione. 4. Quali sono gli aspetti importanti in riferimento alla sicurezza antincendio? Se bisogna effettuare delle modifiche edilizie per separare la sala fumatori dagli altri ambienti, è indispensabile rivedere anche la sicurezza antincendio e i provvedimenti di evacuazione. È necessario pensare, tra l'altro, a: vie di fuga, uscite d'emergenza, illuminazione d'emergenza ed estintori. 5. Dove richiedo l'autorizzazione per una sala fumatori? In molti cantoni non è necessaria l'autorizzazione per allestire una sala fumatori. In alcuni cantoni si deve presentare una "domanda per l'autorizzazione di una sala fumatori" oppure una "domanda per la gestione di una sala fumatori". In altri cantoni è sufficiente inviare un "modulo di comunicazione riguardo alla sala fumatori". Normalmente si tratta della stessa autorità che si occupa dei conferimenti dei permessi d'esercizio nel settore della ristorazione. Al momento non sono ancora designate tutte le autorità. Qui di seguito un elenco provvisorio (stato 5.2.2010): Comuni esenti dall'obbligo d'autorizzazione: AG, BS, GR, FR, NW, OW, SH, UR, ZG Esenti dall'obbligo d'autorizzazione, ma obbligo di comunicazione: BL, GL, NE, VS Comuni soggetti ad autorizzazione: Presso il comune SG, SZ, ZH, Presso il cantone BE, GE, SO, TI, VD Ordinanze ancora in consultazione: AR, AI, LU, JU, TG Attenzione: In caso di modifiche architettoniche, di norma occorre una licenza edilizia! 6 6. Tutela dei lavoratori In conformità alla legge federale, per la ristorazione e gli esercizi alberghieri esiste la possibilità di far lavorare il personale nelle sale fumatori, a condizione che l'impiegato dia il suo consenso scritto nel contratto di lavoro. Nel caso esistesse già un rapporto lavorativo, è possibile redigere un'appendice al contratto che stabilisca questo ulteriore accordo. L'accordo deve consistere in un'integrazione scritta al contratto e deve assolutamente essere firmato dal collaboratore. Nel caso in cui il contratto di lavoro fosse stato concordato verbalmente, il consenso per lavorare nella sala fumatori deve avvenire comunque sotto forma scritta (ma non è necessario redigere l'intero contratto 2 ). Proposta di testo per l'impiego in un locale fumatori oppure nelle sale fumatori: Integrazione al contratto di lavoro dal _____________________________________ (data contratto di lavoro) tra _____________________________________ (datore di lavoro) e _______________________________________ (collaboratore) Il presente consenso del collaboratore costituisce parte integrante del suddetto contratto di lavoro: "Il collaboratore acconsente all'impiego in un locale fumatori o nelle sale fumatori" Luogo, data: Datore di lavoro: Collaboratore: __________________________ __________________________ Per le collaboratrici incinte o che allattano vigono le particolari norme di tutela della legge sul lavoro e della relativa ordinanza 3 . Tali norme non sono nuove. Non sussiste, quindi, l'esigenza di ulteriori interventi specifici. Le particolari norme di tutela della legge sul lavoro e della relativa ordinanza 4 vigono anche per i giovani di età inferiore a 18 anni. 2 Il contratto individuale di lavoro non deve essere stipulato sotto forma scritta né secondo il CO né secondo il C-CNL. Legge federale del 13 marzo 1964 sul lavoro nell'industria, nell'artigianato e nel commercio (LL); ordinanza del DFE sui lavori pericolosi e gravosi durante la gravidanza e la maternità (ordinanza sulla tutela della maternità) del 20 marzo 2001. 4 Legge federale del 13 marzo 1964 sul lavoro nell'industria, nell'artigianato e nel commercio (LL); ordinanza del DFE 5 concernente la legge sul lavoro (ordinanza sulla tutela dei giovani lavoratori, OLL 5) del 28 settembre 2007. 7 3 D. Autorizzazione per un locale fumatori - quali sono gli aspetti da pren dere in considerazione? I piccoli esercizi della ristorazione, con una superficie totale massima di 80 metri quadri, in alcuni cantoni possono presentare domanda per un'autorizzazione come locali fumatori. Questo è possibile nei seguenti cantoni (stato 1.2.2010): AG, AR, AI, GL, JU, LU, NW, OW, SH, SG (fino al 30.06.10), SZ, TG, ZG (l'autorità varia da cantone a cantone, normalmente, però, si tratta della stessa che si occupa dei conferimenti dei permessi d'esercizio). 1. Cosa comprende la superficie totale? Diversamente rispetto alle sale fumatori, per il calcolo della superficie totale devono essere incluse tutte le aree accessibili al pubblico. Questo esclude comunque la cucina e le dispense, ma comprende, oltre all'aerea mescita, anche la zona ingresso, i corridoi, i bagni, le sale (eventualmente la pista birilli) ecc. Sono decisive le misure riportate sul progetto di costruzione. Per il resto, sarà compito dell'autorità esecutiva cantonale di decidere, nel singolo caso, cosa includere nella superficie accessibile degli 80 metri quadri. 2. Di cosa deve essere dotato l'impianto di ventilazione? Analogamente a quelli delle sale fumatori, gli impianti di ventilazione dei locali per fumatori devono possedere il requisito minimo di riuscire a provvedere ad una sufficiente aerazione. Per cui, la legge federale delega la definizione di "sufficiente" ai cantoni. Tali definizioni sono risultate varie. Così come per le argomentazioni riguardo alle sale fumatori, si richiama l'attenzione sull'art. 3 OPFP, che statuisce l'obbligo di diligenza. È indispensabile la garanzia che l'aria inquinata dal fumo, proveniente dai locali fumatori, non possa giungere in altri ambienti adiacenti. Tra l'altro, è assolutamente da evitare che il fumo entri nel vano scale, da dove potrebbe penetrare in altri spazi dell'edificio, quali per esempio le abitazioni. 3. Come deve essere contrassegnato il locale riservato ai fumatori? La legge impone che i locali per fumatori vengano indicati in modo da essere facilmente riconoscibili dall'esterno. Secondo la disposizione, la scritta deve essere realizzata in maniera quanto più possibile neutrale e sobria e non va intesa come mezzo pubblicitario. 4. Nei locali riservati ai fumatori sono ammessi dipendenti? Per gli esercizi della ristorazione e le strutture ricettive, l'eccezione al divieto d'impiego vale anche in questo caso. Quindi, è possibile far lavorare il personale anche in locali per fumatori, a condizione che l'impiegato dia il suo consenso scritto nel contratto di lavoro. Analogamente alle argomentazioni al punto C. II. 6. 8 E. FAQ 1. Il divieto di fumo vale anche nei club e nei circoli? La legge federale prevede che nei locali chiusi, 1. accessibili al pubblico 2. oppure adibiti a posto di lavoro per almeno due persone, non è consentito fumare. La Confederazione concede ai cantoni un margine di discrezionalità sulla definizione di "pubblicamente accessibile" (vedi C. I. 1). In generale, si può affermare che non verrà accettata alcuna elusione della legge. Alla fin fine, i tribunali dovranno decidere individualmente. Si può partire dal presupposto che un club privato oppure un circolo è da considerare "non pubblico", se le restrizioni all'ingresso non sono una pura formalità, ma già esistono dei membri e l'accesso è realmente limitato. Ulteriori indizi a favore di un circolo vero sono un numero limitato di iscrizioni e un'adeguata quota di adesione. Riguardo al punto 2: La seconda condizione, relativa al fatto che il locale non debba essere adibito a posto di lavoro per più di una persona, è abbastanza restrittiva. Tale disposizione va oltre le norme della maggior parte dei cantoni, che abitualmente non statuisce alcuna tutela dei lavoratori. Conseguenza: Le manifestazioni di club o circoli privati, svolte in un locale chiuso, non accessibile al pubblico, se vi lavorano almeno due persone, ricadono comunque nel campo d'applicazione della legge. Che si tratti di due impiegati, di un datore di lavoro e un impiegato oppure di due lavoratori indipendenti, non ha importanza. Dunque, fumare in un locale chiuso è consentito soltanto se si tratta di un ambiente non accessibile al pubblico e se il locale è adibito a posto di lavoro per un'unica persona (per es. il titolare). 2. Si può fumare in circoli chiusi? L'ufficio federale di giustizia ha esaminato questa possibilità e ha stabilito che quest'ultima non è conforme alla legge. I locali di un esercizio di ristorazione rimangono comunque accessibili al pubblico, anche se questo verrebbe impedito per un determinato lasso di tempo (per es. festa di nozze). Anche in questo caso, dunque, vale il divieto di fumo. 3. È possibile trasformare una "sala" in un fumoir per un determinato lasso di tempo/una determinata manifestazione? La sala fa parte del ristorante e quindi sottostà al divieto di fumo, a meno che non sia già dichiarata come fumoir e soddisfi le condizioni richieste (aerazione, scritta indicativa, dimensione massima ecc.). Una sospensione temporanea del divieto di fumo va contro i principi della legge federale. 9 4. È possibile mettere a disposizione dei fumatori una tenda? Per le tende collocate fuori, al posto di una sala fumatori, il divieto di fumo vale esattamente allo stesso modo, dato che sono anch'esse accessibili al pubblico e che vengono ugualmente intese come spazi chiusi (il materiale da costruzione dell'ambiente chiuso, che si tratti di una costruzione stabile o provvisoria, non ha alcuna importanza). Per "non chiuso" s'intende un ambiente dotato di un'apertura che corrisponda ad almeno la metà del tetto oppure della superficie laterale. Per cui, se si rinunciasse alla metà delle pareti laterali della tenda, la tettoia per fumatori verrebbe accettata (purché venga utilizzato esclusivamente suolo privato e che non sia necessario presentare una domanda d'autorizzazione). 5. Si consiglia di collocare all'esterno un fungo a gas per i fumatori? Diversi cantoni e comuni prevedono già un divieto per i riscaldamenti esterni. Bisogna decidere se è il caso. 6. Chi è responsabile, se i clienti fumatori "mentre fumano davanti alla porta" fanno chiasso? Il ristoratore è responsabile anche della quiete e dell'ordine fuori dal suo locale (in conformità alla legge sull'industria alberghiera e della ristorazione). Da un punto di vista legale, non esistono dei valori limiti d'inquinamento fonico riguardo alle emissioni dei clienti che s'intrattengono fuori dai locali. Si rinvia all'art. 15 della legge sulla protezione dell'ambiente, cioè, bisogna giudicare nel caso singolo, secondo criteri oggettivi, se il rumore è troppo elevato. "Cercle bruit" mette a disposizione delle direttive non vincolanti, ma che vengono regolarmente consultate quando si tratta di giudicare casi concreti. 7. Negli orari di chiusura del ristorante è consentito fumare? Il divieto di fumo ha validità indipendentemente dagli orari di chiusura e d'apertura. Il divieto di fumo è legato al posto e non sono previste sospensioni di divieto temporanee. 8. In che modo è regolamentata la questione del fumo nelle camere d'albergo? Il titolare oppure il gestore ha il diritto di decidere se consentire o meno di fumare nelle camere. Anche in questo caso, è assolutamente da evitare che l'aria inquinata dal fumo penetri negli altri ambienti. Dalla legge sulla tutela dal fumo passivo, però, il cliente non può evincere alcun diritto ad una camera non fumatori. 9. Qual' è l'entità delle sanzioni? In caso di mancato rispetto della legge, intenzionale o per negligenza, la legge federale prevede sanzioni fino a CHF 1000.– per i fumatori (per es. clienti), come pure per le persone responsabili dei locali (art. 5 LPFP). I cantoni possono emettere ulteriori sanzioni, dovute a più severe imposizioni delle leggi cantonali, ma non per le medesime disposizioni della legge federale. I controlli rientrano nelle competenze dei cantoni. Per i datori di lavoro che infrangono le disposizioni relative alla tutela della salute degli impiegati, valgono le sanzioni previste dalla legge sul lavoro. L'osservanza della legge sul lavoro rientra anch'essa tra le competenze dei cantoni. Il controllo viene eseguito per ragioni d'ufficio oppure a causa di una denuncia. Se l'autorità riscontra una violazione della legge, in un primo momento verrà emesso un sollecito (art. 51 § 1 LL). Poi, nel caso in cui il sollecito rimanga senza alcun esito, segue una comminatoria, secondo il CP art. 292 (disubbidienza verso gli ordini dell'autorità), che comporta una sanzione. © Servizio giuridico GastroSuisse, febbraio 2010 10