Alberto - San Felice Circeo

Transcript

Alberto - San Felice Circeo
Storia
Turismo
Una svolta per il Circeo
di Alessia Bravo
a pag. 3
a pag. 5
La sala parrocchiale
di Cinzia Vastarella
di E. Dantes
La prima volta al Circeo
Borgo Montenero
Le torri costiere
Lo zio d’America
di Carlo Gallone
di Giulio Andreotti
Territorio
Attualità
Tiberio al Circeo
di Piero Ricci
a pag. 9
a pag. 7
a pag. 11
CENTRO STORICO
ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CENRO
sotto
STORICO”
BIMESTRALE
GRATUITO - ANNO 2 N. 8 - O
SAN FELICE
CIRCEO
TTOBRE
2004
VUOTI DI MEMORIA
la notizia
Il personaggio
Ante mare, undae
Un giovane dinamico, con un sorriso pronto ed aperto, pieno di interessi e di entusiasmo
Avanti al mare, le onde
L’effetto viene dopo la causa
E’ finita l’estate 2004. Ora è
tempo di considerazioni e
bilanci sulla stagione
trascorsa. A giugno e a luglio
eravamo preoccupati e
facevamo cattive previsioni,
tutte confermate nel mese di
agosto, solitamente
indicativo dell’andamento
delle presenze di turisti nelle
località di villeggiatura e
quindi anche a San Felice
Circeo. Le presenze sono
state in marcato calo rispetto
agli anni precedenti, i turisti
più fedeli hanno
ulteriormente ridotto le loro
vacanze. Questo è accaduto
in tutta Italia, ma a noi
interessa in particolare San
Felice e, non volendo
condividere la tendenza dei
sanfeliciani a lamentarsi e
piangersi addosso, vorremmo
tentare di pensare e
proporre idee e rimedi, che
evitino il ripetersi in futuro di
stagioni altrettanto
fallimentari, esaminando
anche le possibili cause di
quanto accaduto.
Ci sono Paesi che hanno
puntato sulla quantità dei
turisti creando infrastrutture
numerose e adatte alla loro
accoglienza e al loro
intrattenimento. Non
possiamo pensare di
competere con loro e ciò
perchè il Circeo, per
salvaguardare ambiente e
storia, deve avere una
tipologia diversa di turista,
culturalmente migliore. Si
può puntare a tal fine alla
valorizzazione del paesaggio
e alla cura di accesso e
fruibilità dei luoghi
naturalmente validi o
continua a pag. 6
Alberto Carlo Blanc
lo ricordano le figlie Maria Cristina, Anna, Estella e Vera
Per la serie “vuoti di memoria – i grandi personaggi legati a San Felice Circeo”, in questo numero parliamo di Alberto Carlo Blanc, genero di Luigi Aguet, di cui abbiamo
parlato nel precedente numero di agosto. Dai ricordi delle figlie emerge un uomo di grande cultura, appassionato
di scavi e per questo particolarmente interessato a San
Felice Circeo, dove ha esplorato numerose grotte facendo
sensazionali scoperte, tra tutte l’”Uomo di Neandertal”,
che ha conferito al Circeo un motivo di attrazione e di notorietà a livello nazionale e internazionale. Parlando di lui
vogliamo anche evitare che venga trascurato il centenario
della sua nascita, che cadrà nel 2006.
A.C. BLANC al Circeo - anno 1945
A
lberto Carlo BLANC
nasce a Chambery
(Savoia) il 30 luglio
1906, figlio del Barone Gian
Alberto Blanc, Professore di
geochimica all’Università di
Roma. La Savoia è stata italiana fino al 1860 e poi è diventata francese. La famiglia
Blanc ha scelto di rimanere
italiana. Era una famiglia influente, il nonno era stato Segretario di Cavour, e fu nobili-
S
tato Barone dal Re Vittorio
Emmanuele II per i lavori eseguiti durante l’unificazione
d’Italia.
Il padre d’Alberto Carlo, attivo
anche a 82 anni, aveva studiato fisica e chimica all’Università di Roma e fu uno dei primi
in Italia a eseguire ricerche
sulla radioattività. Era molto
interessato alla fisica atomica
e perciò andò a lavorare due
anni nei laboratori Curie di Pa-
o
m
Vuoti di memoria
Carlo Alberto Blanc
Turismo
Una svolta per il Circeo
Territorio
L’agricoltura a San Felice Circeo
Storia
L’Imperatore Tiberio al Circeo
Editoriale
Ante mare, undae
Attualitàà
Lo zio d’America
Ambiente
L’isola del Circeo
m
1,2
3
4
5
6
7
8
al professore A. Mochi (Firenze) a fondare il Comitato per
le ricerche di Paleontologia
umana in Italia. Questo fu probabilmente l’origine dell’Istituto italiano di paleontologia
umana, che fu fondato nel
1928. Sezioni di quest’Istituto
sono state create a Roma, Firenze, Pisa, e Napoli, ma poi
la maggior parte delle sue attività si sono concentrate nella sezione romana. Suo figlio
diventò Segretario generale
dell’Istituto e direttore scientifico della sezione di Roma.
rigi su invito di
Marie Curie. Si
concentrò poi su
studi scientifici
naturali, come la
paleontologia e la geologia ed
in particolare sui problemi di
geochimica. Seguendo questi
interessi diventò amico e collega di molti noti ricercatori di
geologia, paleontologia e
preistoria del pleistocene, e
lavorò con loro in Spagna e in
Francia nel Périgord (regione
della Francia) dove fece le
sue prime esperienze negli
scavi. Nel 1911, facilitò un
gruppo di scienziati assieme
a
r
continua a pag. 2
i
Territorio
Le torri del Circeo
Preistoria
La grotta Barbara
Territorio
Borgo Montenero
Dalla cittàà
Delibere - Lettere
Intrattenimento
Personaggi - Oroscopo
Sport
Calcio - Tempo Libero
Tempo libero
Cucina - Poesia - Cinema
o
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Editore: Associazione culturale “Il centro storico” di San Felice Circeo (LT). Corso Vittorio Emanuele, 23. Tel. 333 1904459, fax 06 51985217. E-mail: [email protected] - Reg. Trib. di Latina n.
796 del 12/09/2003 - Direttore responsabile: Gloria Gabrielli - Direttore editoriale: Alessandro Cresti . Redazione Carlo Gallone, Tommaso Di Prospero, Maurizio Paolini, Alessia Bravo - Stampato da CSR, via di Pietralata, Roma
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
2
VUOTI DI MEMORIA
Il personaggio
cedere e visitare le numerosissime grotte sul
litorale ed all’interno della montagna. Aguet,
interessato all’argomento, aderisce alla sua
richiesta. La giovane figlia Elena Aguet, anche
lei incuriosita, offre di unirsi alle perlustrazioni e di fare da guida. Inizia così un’amicizia
che si trasformerà in amore ed in matrimonio
tra i due giovani. Nel febbraio del 1939 si
Questo è l’ambiente nel quale Alberto Carlo è nato e
sposeranno nella chiesetta di Torre Paola.
cresciuto e tutto ciò ha certamente molto influito sulProprio in quei giorni erano iniziati ricerche e
la sua crescita intellettuale. Suo padre l’interessò
scavi in vari punti della costiera; il 25 febbraio
presto ai suoi lavori e lo fece collaborare già quando
Guattari, nel corso dei lavori di ristrutturazioera solo un ragazzo. Andò a Roma nello stesso liceo
ne del suo albergo, scavando in una collina
scopre l’apertura di una grotta proAlberto Carlo Blanc si presenta come neo-profes- fonda e oscura. Chiama urgentemensore universitario di geologia a Pisa e come ricercato- te Alberto Carlo Blanc. Il giovane ri- A.C. Blanc con le figlie - anno 1950
cercatore è il primo ad entrare carpore presso Luigi Aguet
ni nella grotta. Il suolo, ricoperto di
periodo della Guerra prima a Viareggio e poi, in mezossa a loro volta coperte da concrezione calzo a grandi sofferenze, nelle campagne della Maremdel padre. Poi entrò all’Università di Pisa dove Giucaree, sembra non essere stato toccato da anni (sema, Alberto Carlo e la moglie si stabilirono al Circeo
seppe Stefanini era allora direttore dell’Istituto di
coli in effetti). Nell’antro della grotta Guattari, Blanc
dove il padre di Alberto Carlo aveva comprato a nome
geologia. Stefanini era un rispettato collega di Gian
scopre un teschio umano poggiato sulla fronte e cirdel figlio ad un’asta statale l’ex Villa Richter, oggi VilAlberto e suo buon amico, quando conobbe il figlio lo
condato da grosse pietre. Non vi è traccia del resto
la del Pino, tra la grande Villa Aguet ed il paese.
volle come studente. Pisa era una città universitaria
dell’individuo al quale il teschio appartiene. Alberto
Durante la seconda parte della Guerra, entrambe le
tranquilla della toscana ed un buon
Carlo Blanc
Ville (Richter e Aguet) sono occupate dai tedeschi e
luogo per studiare, perché vicina alla
nel febbraio del 1939 sposa Elena Aguet esce, tremante costantemente prese di mira dagli aerei alleati. La vicasa familiare estiva di Viareggio, e
dall’emozione.
ta è tutt’altro che facile: Blanc, ricercato dai fascisti,
inoltre si trovava nel litorale toscano nella chiesetta di Torre Paola
Lo scavo intrail cibo raro e spesso scadente. Nel 1942 nasce la seche è un posto molto interessante per
preso subito
chi si dedica alle ricerche geologiche.
dopo, dato che i lavori dell’alAlberto Carlo studiò geologia a Pisa e presentò nel
bergo non potevano rimanere
1934 la sua tesi di laurea intitolata : Contributo alla
in sospeso, vede impegnati i
conoscenza delle formazioni marine Quaternarie deldue giovani sposi per un lungo
la Toscana e della Sardegna (293 pagine, con 21 patempo tanto che ad esso finisce
gine di appendice).
con il “collaborare” la figlioletDopo la laurea rimase a Pisa nell’ istituto di Geologia,
ta Maria Cristina nata il 10 Magprima come assistente (1935 – 1936) e poi come asgio 1940, che dormiva tranquilsistente di ricerca (1936 – 1938). Nel 1936 – 1937
la tra una poppata e l’altra in
studiò nel laboratorio di geografia fisica e geologia
un’amaca fuori dalla grotta, in
dinamica della Sorbonne a Parigi dove seguì anche
modo da permettere alla giovaun corso all’Institut de Paléontologie humaine.
ne sposina di partecipare attiNel 1938 – 1939 diventò Professore nell’Istituto di
vamente ai lavori. Nel 1940-41
Geologia di Pisa, ma in seguito alla morte prematura
Alberto Carlo Blanc consegue la
di Giuseppe Stefanini si trasferì definitivamente a Rolibera docenza e diventa Proma. Nel 1939 – 1940, diventò dottore in Etnologia
fessore Incaricato di Etnologia
alla Facoltà di lettere e Filosofia all’Università di Roe di Paleontologia Umana all’Uma, poi nel 1940 prese la Docenza in Paleontologia
A.C. Blanc - Grotta Guattari anno 1939
niversita di Roma.
ed insegnò dal 1940 al 1957. Diventò Professore di
Poco
dopo
la
famigliola
viene
Paleontologia e Direttore dell’Istituto di Paleontolotrascinata dal vento tempestoso della Seconda Guerconda figlia Anna e nel 1945, alla fine della Guerra,
gia nel novembre 1957. Nel 1940 - 1941 e poi dal
ra Mondiale. Separato dai genitori, che trascorsero il
quando già erano a Roma, Estella. Vera, la quarta fi1955 fu Professore di Paleontologia umana alla facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali di
Roma.
Abbiamo appreso solo recentemente
durante uno scavo a Natale in Puglia in
Alberto Carlo Blanc spese una grande parte della sua
che il 17 luglio scorso è deceduta la signora Luun villaggio di pescatori a Leuca alla fine
vita nello studio della stratigrafia e della paleoecolocilla de Fabii Negro, figlia di Lilly Aguet, che avedel
1
9588 cominciò a sentirsi stanco
gia del Pleistocene, compresa la preistoria umana
vamo avuto l’opportunità e il piacere di conoscedella costiera tirrenica dell’Italia, che amava e conore poco tempo prima in occasione di un’intervisceva così bene.
sta, gentilmente concessaci, sulla storia della sua
glia, nascerà nel 1948. Tra i primissimi ricordi di alfamiglia e in particolare sulla vita del nonno Jacune di noi, vi sono quelli di papà che si buttava giù
mes Aguet, così come pubblicato nel numero di
nell’’antro della grotta Guattari, Alberto
dal carretto per proteggerci con il suo corpo quando
giugno
2004
del
nostro
giornale.
Di
lei
ricordiaCarlo Blanc scopre un teschio umano poggiasiamo stati presi di mira dalle mitragliatrici di un aemo la piacevole conversazione, la fervida memoto sulla fronte e circondato da grosse pietre
reo su una stradina solitaria di campagna oppure di
ria, la cultura (è autrice del libro “Ricordi in un
papà che guidava un somaro con una figlia nella cequaderno”) e la simpatia e ci ripromettiamo di
sta di destra ed un’altra nella cesta di sinistra e scenUn giovane dinamico, con un sorriso pronto ed aperportare avanti il suo desiderio di vedere sopra il
deva alla Villa Tittoni per procurarsi sale ed altri eleto, pieno di interessi e di entusiasmo, Alberto Carlo
cancello, che dà sulla piazza del Palazzo Comumenti essenziali per la sussistenza. Mamma faceva il
Blanc si presenta come neo-professore universitario
nale, semplicemente scritto “In questa casa visse
sapone con acqua di mare ed altri ingredienti. Ed i
di geologia a Pisa e come ricercatore presso Luigi
e morì James Aguet Senior – Firenze 1848 – San
tedeschi mettevano i nostri lettini nel rifugio adiacenAguet, nella sua bella villa del Circeo. E’ il 1938.
Felice Circeo 1932”.
te alla Villa del Pino dove si trovavano le trasmittenChiede il permesso di Aguet, proprietario dell’intera
Ci rimane il rammarico che non abbia avuto il temti, quando si prevedevano incursioni aeree alleate. La
costiera del monte Circeo, di fare una ricognizione
po di incontrare, come aveva programmato, i rapopolazione locale ci proteggeva e papà faceva del
geologica e paleontologica dei livelli marini (le varie
gazzi delle scuole elementari e medie, per trasuo meglio per intercedere presso i tedeschi quando
altezze del mare durante il Quaternario, il periodo
smettere loro ricordi di legami forti vissuti in fageologico occupato dall’uomo). Chiede anche di acmiglia a San Felice Circeo.
segue a pag. 16
segue dalla pag. 1
Alberto
Carlo Blanc
“
”
“
”
“
“
”
”
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
3
IL TERRITORIO
Turismo
Biodiversità e turismo
Una svolta per il Circeo
I risultati di una ricerca sociologica
di Alessia Bravo
agosto una presenza pari a cinque volte il numero dei normali residenti.
In tal modo si vengono a creare problemi di
traffico e di congestione urbana, cui difficilmente le amministrazioni comunali riescono a
far fronte senza ricadute negative sui villeggianti. L’unica soluzione finora adottata è stata quella dei parcheggi a pagamento, per cernelle società postmoderne, il ruolo del
care di scoraggiare l’uso dell’automobile e nelturismo non può essere pensato separatalo stesso tempo per incrementare le casse comente da quello della società ospitante
munali e rinforzare i viaggi e le tratte del servizio pubblico, comunque inadeguato.
E’ in crescita, pertanto, sia per la popolazione
esso sta andando verso un inarrestabile “declino”, è
ospitante che per gli ospitati, il ricorso a mostato lo spunto per esaminare, sotto l’aspetto sociotorini e biciclette.
logico, la fisionomia delle popolazioni presenti sul
La fisionomia del paese nei mesi estivi cambia
territorio. Partendo dal presupposto che le relazioni
totalmente per l’afflusso turistico, è stato
turistiche non si instaurano fra realtà separate, diverquindi interessante indagare sull’influenza San Felice Circeo - La spiaggia
se sul piano culturale e sociale, ma ospitante e ospiesercitata dalle differenti popolazioni presenti
tato devono appartenere a culture e società che hansul territorio.
no già instaurato fra loro relazioni di comunicazione
I turisti sono concordi nel definire costoso il soggiorI risultati ottenuti dalla ricerca mostrano che per il turie di scambio, ho interrogato gli intervistati su cosa e
no a San Felice Circeo in rapporto all’offerta dei sersta l’attrattiva non è rappresentata solo dal paesaggio
quanto piace del Circeo, quali sono le aspettative per
vizi, definita di livello medio-basso.
vario
e
lussureggiante,
ma
anche
dalla
storia
e
dall’aril futuro e soprattutto i rapporti che sussistono tra le
Tra le popolazioni
cheologia per la presenza sul
popolazioni che vi convivodi ospitanti e ospinon è adeguato il setterritorio
di
numerosi
resti
rino.
tati non sussiste
a
San
Felice
C
irceo
l’
’
affluenza
di
tusalenti a vari periodi storici.
tore
delle
attività di svago
Ribadisco che, nelle società
risti si ha soprattutto in estate, periodo Scarso interesse viene mo- una netta separa- e ricreative
postmoderne, il ruolo del
zione, giacchè è
strato invece nei confronti
in cui la popolazione raddoppia
turismo non può essere
forte il loro legame
dell’aspetto
culturale,
intenpensato separatamente da
basato sulla stanzialità di entrambi. L’ospitante vive
dendo con questo termine
quello della società ospitanbene il confronto con il turista che si trattiene per
tradizioni
e
consuetudini,
perché
ritenuto
non
valorizte, ed è con l’integrazione ed il confronto tra essa e
lunghi periodi ed entra a far parte della comunità,
zato.
i turisti che un luogo, una località turistica può regdimostrando attaccamento e rispetto per il luogo. Il
Da
ciò
emerge
chiaramente
che
in
linea
di
massima,
gere all’impatto del tempo.
turista che possiede una seconda abitazione e coloquello che piace di più del luogo è la qualità dell’amCome gli ecologi esaminano le diversità biologiche,
ro che ne affittano una, sono considerati una sorta
biente
e
la
bellezza
dei
paesaggi
naturali;
quello
che
di geni e di specie, così questa stessa diversità, o
di prolungamento della categoria dei residenti, proinvece si ritiene non adeguato è il settore delle attivimeglio biodiversità, può essere applicata alle popoprio perchè la stazionarietà crea legami, per lo più
tà
di
svago
e
ricreative,
che
si
vogliono
incrementate.
lazioni che vivono o soggiornano al Circeo, diversità
positivi. Il tema della biodiversità si inserisce pertra ospitanti ed ospitati.
tanto a pieno titolo nel
Pertanto il tema della biodiversità è assolutamente
fenomeno turistico, poipresente al Circeo, in tutte le sue manifestazioni, geché è stato dimostrato
netica, biologica, ecologica, culturale e paesaggistiche possono sussistere e
ca.
convivere nello stesso
Certo è che fu solo la bellezza del posto a far affluiluogo tipi di popolazioni
re turisti della “Roma bene” durante gli anni sessandiverse socialmente e
ta, poiché non è mai stato un segreto l’atteggiamenculturalmente.
to poco ospitale della popolazione residente, che in
E’ sulla base di tale bioditanti modi ha cercato di salvaguardare e conservare
versità che il turismo non
le proprie abitudini e il proprio stile di vita tipici di un
può essere pensato solo
paese di origini contadine.
come manifestazione di atA San Felice Circeo l’affluenza di turisti si ha soprattrattive ludico-balneari
tutto in estate, periodo in cui la popolazione raddop(mare, sole, spiaggia), ma
pia, facendo registrare in particolare nel mese di
occorre interpretarlo come
L
Lo splendore ed il fascino di San Felice Circeo hanno da tempo attratto numerosi turisti. Tuttavia gli anni d’oro del boom sono
passati ed il Circeo lentamente sta perdendo il lustro
di cui ha sempre goduto.
La passione per il mio paese e la consapevolezza che
“
”
“
“
quello che piace di piùù del luogo è la
qualità dell’’ambiente e la bellezza dei paesaggi naturali
“
”
San Felice Circeo - Il centro storico
”
A ssociazione c ulturale “ I l C entro S torico”
Sono ancora in corso le iscrizioni all’Associazione per l’anno 2004-2005
Se vuoi aderire telefona al n. 333 1904459
oppure invia una e-mail a: [email protected]
”
un fenomeno complesso
fatto di sovrapposizione di
differenti forme di turismo.
Una gestione sostenibile
delle risorse del territorio dovrà quindi porre in atto
una politica di salvaguardia dei beni naturali che presentano un valore di livello interrelazionale e nel
contempo dovrà intraprendere iniziative in campo socio-culturale che possano soddisfare le sempre più
ampie aspettative di “leisure” che caratterizzano il
turista del XXI secolo.
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
4
TERRITORIO
Ambiente
Economia/Agricoltura
L’agricoltura a San Felice Circeo
Brevi cenni storici. La bonifica e la II guerra mondiale – prima parte
di Saverio Zanni
A
l termine della I guerra mondiale, l’economia nazionale si trova in difficoltà a causa
della riconversione dell’industria bellica, del
ritorno a casa di migliaia di soldati, della crisi agricola del 1926 e di quella economica del 1929, del
sempre più forte potere dei grandi proprietari a danno dei più piccoli. La disoccupazione e la miseria, soprattutto nelle regioni agrarie della Val Padana, è la
causa d’importanti lotte sindacali che il governo fascista di Mussolini cerca di calmare sia con la repressione violenta sia con una politica rurale e migratoria
verso i territori di bonifica.
Per quanto riguarda la bonifica pontina, nel periodo
1926-1931 giungono le prime unità di operai e tecnici addetti ai lavori di bonifica. Altri arrivano di propria iniziativa, trovando impiego spesso solo con imprese subappaltatrici che impongono un pesante
sfruttamento e non rispettano alcuna legislazione
previdenziale. Molti lavoratori non riescono ad adattarsi alle condizioni di vita e di lavoro nella zona e
scelgono la via del rimpatrio.
Alla fine del 1932, quando l’opera di bonifica è ancora in pieno svolgimento, cominciano a giungere
anche i primi coloni soprattutto dalla Val Padana.
Nello stesso periodo si verifica, nelle città di nuova
formazione, un tipo di immigrazione dal meridione.
La maggioranza delle famiglie coloniche sono originarie del Veneto e dell’Emilia; la popolazione locale costituisce solo il 10% del totale. Secondo le direttive e gli obiettivi della politica fascista ciò deve
“
nel periodo 1926-119311 giungono le prime unità di operai e tecnici addetti ai lavori di
bonifica della palude pontina
”
significare popolamento e trasformazione agraria
dei territori bonificati, secondo le aspirazioni dei
coloni essenzialmente l’accesso alla terra, cosa che
avverrà solo per alcuni e a partire dagli anni Cinquanta.
La competenza del comprensorio del Circeo spetta all’Opera Nazionale Combattenti che provvede al coordi-
namento ed al controllo delle singole aziende, alla programmazione delle colture ed alla manutenzione delle
opere di bonifica. I poderi, dai dieci ai venticinque ettari, comprendono la casa colonica, la stalla, la concimaia,
il pozzo, un abbeveratoio, un forno in muratura ed il
porcile. Una volta sistemati i terreni, le unità poderali
vengono dotate di bestiame, di macchine agricole e delle necessarie scorte per l’immediato inizio dell’attività.
All’ONC spetta la radicale ripulitura delle superfici coltivabili, i lavori di dissodamento, la sistemazione delle reti viarie, la costruzione della casa colonica e dei
fabbricati annessi, la fornitura delle attrezzature, la
direzione tecnica ed amministrativa della colonia. Il
“
alla fine del 1932 cominciarono a giungere anche i primi coloni soprattutto dalla Val
Padana
”
colono ha l’obbligo di residenza stabile nel podere,
di curare la buona conservazione degli edifici, di eseguire l’espurgo delle scoline poderali in modo che il
deflusso delle acque si mantenga sempre in piena efficienza, di coltivare il fondo disciplinatamente secondo le disposizioni impartite dalla stessa ONC, di
mantenere sempre in buono stato le strade poderali.
Copertina di libro scolastico - anno 1941
Al colono è inoltre concesso un appezzamento di circa mille mq per impiandotte in realtà. Gli effetti di
tarvi un ortofrutteto detutto questo lavoro vengono
stinato all’uso alimentai poderi comprendono la casa colonica, la annientati dalla furia degli
re familiare e di sua stalla, la concimaia, il pozzo, un abbevera- scontri bellici. L’invasione
esclusiva pertinenza.
anglo-americana sorprende
toio, un forno in muratura ed il porcile
Le macchine, gli attrezla popolazione agricola delzi, le scorte morte pol’Agro Pontino, che subisce
derali (fieno, stramaglie, lettiere, mangimi, letame,
rovine e devastazioni. Inoltre, i coloni si trovano in
sementi, ecc.), eccezion fatta per le scorte procurauna nuova situazione giuridica ed economica data
te dal colono, sono sempre integrale proprietà deldalla stipulazione dei contratti per il riscatto dei pol’ONC. Le spese inerenti alla colonia sono divise
deri dell’ONC.
equamente tra le parti, così come i prodotti e gli utiPoco coinvolti ed interessati dalla bonifica, gli abili poderali. I coloni devono piantare le colture decitanti dell’ex feudo del Circeo vivono, fino a tutti gli
se dall’ONC (grano, cotone, sorgo, ricino) e non
anni ’50, di un’economia indirizzata unicamente alpossono piantare la vigna e alberi da frutto, almeno
l’autoconsumo. In una economia agricolo-forestale
fino al 1937. Terminato il lavoro nel podere cui sobasata sul latifondo, il mestiere più usuale è quello
no assegnati, possono essere mandati a lavorare
del bracciante; pochi possono permettersi il lusso di
nei poderi vicini. In
pratica sono dei
alla vigilia del secondo conflitto
mezzadri e per
questo privi di un
mondiale, buona parte delle opere ritenusalario; hanno dite indispensabili al risanamento ed alla
ritto a delle cosidvalorizzazione dell’’agro Pontino sono
dette “anticipaziostate tradotte in realtà
ni” in grano ed in
denaro.
Alla vigilia del secoltivare un proprio pezzo di terra, ancora meno
condo
conflitto
quelli che possono contare su un piccolo stipendio
mondiale, buona
dal Comune o dal Governo. Quasi tutti si arrangiano e
parte delle opere risi specializzano nei mestieri più svariati (ranocchiaro,
tenute indispensamignattaio, tellinaro, concolaro, lavandaie, portatrici
bili al risanamento
d’acqua). Molti, secondo la stagione, si dedicano aled alla valorizzaziola raccolta di funghi, nespole, ghiande, legna secca,
ne dell’Agro Pontilumache. La caccia e la pesca sono pratiche quotidiano sono state trane (continua).
“
”
“
”
Pianura pontina, piscina e lestre - anno 1928
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
5
TERRITORIO
Storia
Illustri antichi romani nell’area Pontina
L’Imperatore Tiberio
al Circeo
di Carlo Gallone
La prima
volta al Circeo
di Giulio Andreotti
Abbiamo ricevuto dal Presidente Se natore Giulio Andreotti una breve no ta, che siamo lieti di pubblicare, nella
quale è fatto cenno alle sue prime gite a San Felice Circeo
parte dei contemporanei, invece, la sua crudeltà e l’ipocrisia, così come la dissolutezza, di fatto sembrano inverosimili.
Poco prima della sua morte Tiberio si affrettò a tornare nella sua villa di Capri per nascondere una maa bambino – anni venti – passavo una parlattia ma quando raggiunse la località di Astura, vicite dell’estate a Terracina dal nonno, canno Nettuno, la sua malattia si aggravò. Riavutosi un
celliere in quella Pretura.
poco non perse l’occasione di assistere ai giochi glaQualche volta mi conduceva in gita a San Felice Cirdiatori che si svolgevano nell’Arena della frazione
ceo in un piccolo
imperiale di Circei, più o meno
carrozzino che
dove oggi rimane la villa cosidattraversava una
detta di Domiziano. Dall’alto
distesa di vigne
degli spalti, Tiberio, scagliò un
lungo il mare,
giavellotto contro un cinghiale
per arrivare al
dello spettacolo uccidendolo,
porto di Ulisse
ma questo sforzo, alla sua età,
dove si faceva
non fece che aggravare ultemerenda. Non
riormente le sue già precarie
credo di essere
condizioni fisiche, tanto che,
mai salito fino al
proseguendo il suo viaggio,
centro del Cosbarcato a Capo Miseno fu ragmune.
giunto dalla morte.
Fu negli anni
Ma questa arena, o anfiteatro,
Tiberio durante il suo ultimo viaggio vercinquanta che il
dove si tenevano sanguinosi
so Capri assistette ai giochi gladiatori
Sindaco Italo Gespettacoli gladiatori e bestiari è
nell’’arena della frazione imperiale di Circei
mini, che avevo
esistita davvero al Circeo? Semconosciuto come
brerebbe di sì. Infatti, poco diPresidente delstante da Torre Paola, è stata
L’atteggiamento riservato e l’estrema parsimonia
l’AGIS (l’Assoritrovata un’iscrizione marmonelle questioni finanziarie dell’impero, che resero Ticiazione degli
rea la quale attesta che Montaberio impopolare, unite alla sua presunta depravaesercenti di cinus (forse magistrato di Circei)
zione morale, contribuirono a costruire di lui l’immanema), mi invitò
a sue spese aveva fatto costruigine che fu tramandata nella tradizione storiografica
a passare qui
re un anfiteatro dove si potesdi Tacito e Svetonio. Nelle cronache della maggior
una vacanza.
sero tenere spettacoli venatori
Italo Gemini e Giulio Andreotti - 19 giugno 1954
Insieme favoe gladiatori.
Inaugurazione della Chiesa dell’Immacolata
rimmo la coAttualmente questa struttura
struzione della
è scomparsa, forse perché
Chiesa dell’Immacolata affidata alle Suore Beneoriginariamente costruita in legno, ma sembrerebdettine.
be che durante il recupero dell’antico canale roNella relativa foresteria trascorremmo due stagioni
mano il pavimento circolare di un piccolo anfiteaestive. Successivamente acquistammo una villetta di
tro fosse stato casualmente dissotterrato dagli
tre stanze più garage adattabile ad abitazione, ed il
operai addetti ai lavori e contestualmente sotterralegame con San Felice è divenuto stabile.
to perché, in quell’occasione, gli interessi e gli imMia moglie ed io, sconsigliataci la residenza in monpegni erano tutt’altro che favorevoli alle scoperte
tagna (per decenni passavamo parte delle ferie dalarcheologiche che non avrebbero permesso un imle Suore Orsoline a Cortina d’Ampezzo), trascorriamo
mediato realizzo in termini di “pecunia”. Nefasta
qui al Circeo le nostre ferie.
tradizione che si è purtroppo mantenuta fino ai noLa città è …. scesa a valle e la nuova parrocchia, destri giorni.
dicata all’Assunta, contiene anche un suggestivo museo della Santa Sindone.
Del vecchio parroco don Giacinto morto nell’ultimo
sembrerebbe che un’’arena per spettacoanno conservo grata memoria di una amicizia cinli gladiatori in epoca romana esistesse
quantennale.
poco
distante
da
T
orre
Paola
Tiberio
Sono onorato, ora, di presiedere la Giuria del Premio
annuale che sta riscuotendo - attorno alla tematica
del mare – crescente successo.
Vedo però con particolarissimo piacere il giornale
ssociazione
ulturale
l
entro
torico
(n.d.r. Centro Storico) che tiene viva la memoria storica di San Felice Circeo.
Se vuoi aderire all’Associazione
Ed è unica la diffusione gratuita.
telefona al n. 333 1904459
Spero di riceverlo anche io, a Roma, o con i numeri
oppure invia una e-mail a: [email protected]
arretrati durante le vacanze.
L’
imperatore Tiberio (Roma 42 a.C. – Capo
Miseno 37 d.Cr), fu un capace militare e
un abile amministratore, che cercò di rispettare il più possibile, all’interno del principato, le
tradizioni politiche del governo repubblicano.
Succeduto ad Augusto nel 14 d.C., nel corso del suo
regno consolidò ulteriormente il potere imperiale, impose una ferrea disciplina all’esercito, amministrò le finanze con grande abilità e riorganizzò il governo delle province, senza tuttavia riuscire a evitare che, col
passare del tempo, in Pannonia, in Germania, in Gallia
e in altre parti dell’impero, scoppiassero rivolte.
L’ultimo periodo del suo regno fu dominato da un clima di cospirazione e terrore. Nel 26 d.C. lasciò Roma
per ritirarsi in Campania. L’anno successivo si trasferì a Capri, mentre al governo nella capitale rimase Lucio Elio Seiano, prefetto del pretorio. Resosi conto
che questo aspirava al trono imperiale, Tiberio lo fece giustiziare insieme ai suoi seguaci nel 31 d.C.
Durante il suo regno venne crocefisso Gesù Cristo
(33 d.C.).
“
D
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“
A
c
“I C
”
S
”
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
6
SOTTO LA NOTIZIA
Editoriale
segue dalla prima
Ante mare, undae
Avanti al mare, le onde
L’effetto viene dopo la causa
storicamente rilevanti.
In qualsiasi azione da intraprendere va
comunque tenuta presente la difficile situazione
economica dell’Italia che dura almeno da due
anni a questa parte, tanto da costringere i turisti
ad accorciare il tempo delle loro vacanze.
Sarebbe quindi opportuno che ristoranti, bar e
stabilimenti rivedessero i loro prezzi, cosa che
non sembra sia accaduta a San Felice Circeo.
Sarebbe anche opportuno che le varie iniziative
avessero un “coordinatore” esperto e
competente. In un Paese come il Circeo dove il
turismo rappresenta gran parte della fonte di
lavoro e reddito, il settore non può essere
trascurato.
E’ necessario ed urgente confrontarsi con altre
realtà, verificare esempi di località con elementi
naturali e storici simili al Circeo, valutare ed
eventualmente imitare quei Paesi che già hanno
raggiunto risultati positivi.
In tanti anni in cui ho trascorso sistematicamente
le vacanze estive a San Felice Circeo, mio Paese
d’origine, ho notato una diffusa tendenza a
scaricare le responsabilità degli accadimenti
negativi, colpevolizzando ora questo ora quello, ora
il cattivo tempo o l’introduzione dell’euro, ora un
provvedimento dell’Amministrazione comunale o
una particolare iniziativa privata. Tutte queste
lamentele, limitate a gruppi ristretti, non sono mai
divenute massa critica, che potesse influenzare le
scelte degli Amministratori. Finita la stagione, poi,
ciascuno riprende i suoi normali ritmi di vita, si
chiudono le case di villeggiatura di proprietà o in
affitto, il Paese cade in letargo e dimentica i grandi
problemi estivi, che inevitabilmente si ripresentano
tali e quali l’anno successivo.
Da ultimo ritengo importantissimo l’uso dei mezzi
di comunicazione, in particolare dell’informatica,
strumento moderno ormai indispensabile per
diffondere la conoscenza del nostro Paese a
livello nazionale e internazionale. Questi strumenti hanno costi contenuti, contribuiscono a fornire
nuovi posti di lavoro, velocizzano ed ottimizzano i risultati di qualsiasi progetto.
L’Associazione culturale “Il Centro Storico”, sia pure con le limitate risorse di cui dispone, ha realizzato
due importanti mezzi di comunicazione, il giornale “Centro Storico” e il sito internet
www.sanfelicecirceo.info, che hanno visto qualche mal riuscito tentativo di imitazione.
Può essere che quanto detto non sia così utile e giusto come penso, ma almeno spero che induca i lettori
a discuterne e semmai a suggerire qualcos’altro.
Anticipo, comunque, che l’Associazione “Il Centro Storico” sarà presente al Circeo anche durante i
prossimi mesi invernali con un’impegnativa iniziativa a grande valenza e rilevanza territoriale.
Alessandro Cresti
La corrispondenza con l’Amministrazione
Comunale di San Felice Circeo
Ing. Domenico Mattacchioni
Responsabile Settore Urbanistica
Sede
E p.c. Al Presidente dell’Associazione Centro Storico
Corso Vittorio Emanuele III, 23
04017 San Felice Circeo (LT)
Via Cavalletti, 2
00186 Roma
e p.c. ai Capigruppo Consiliari
Vincenzo Cerasoli
Eugenio Saputo
Maria Grazia Colambrosi
Oggetto: Invio nota Associazione Centro Storico prot.
N. 14476 del 10 luglio 2004
Si fa seguito alla precedente comunicazione dello scrivente prot. N. 9938 del 18 giugno 2004 con la quale
veniva trasmessa per i provvedimenti di competenza la
nota del Centro Storico di cui al prot. N. 9938 del 15
maggio 2004 a Lei assegnata quale responsabile del
procedimento, per verificare e rispondere all’interessato nei termini di legge, in funzione anche della nuova
nota dell’associazione prot. N. 14476 del 10 luglio
2004 che ad ogni buon fine si allega..
Cordialità
San Felice Circeo, 13 luglio 2004
Il Sindaco
Dott. Giuseppe Schiboni
Oggetto: Interventi per il recupero architettonico e
cromatico del Centro Storico di San Felice Circeo. Atto di messa in mora. Risposta nota prot. N. 14476 del
10 luglio 2004
Faccio seguito alla mia del 13 luglio 2004 prot. N.
14636 a Lei inviata per conoscenza per trasmetterLe
la nota a firma dell’ing. Domenico Mattacchioni, unico responsabile del procedimento amministrativo di
cui all’oggetto della presente.
Cordialità
San Felice Circeo, 09 agosto 2004
Il Sindaco
Dott. Giuseppe Schiboni
Spettabile
Associazione “Il Centro Storico”
Corso Vittorio Emanuele III, 23
04017 San Felice Circeo
e p.c. Al Prefetto di Latina
Dott. Salvatore La Rosa
Piazza della Libertà, 48
04100 Latina
e p.c. Soprintendente della Regione Lazio
Arch. Costantino Centroni
Lettera allegata
San Felice Circeo 19 luglio 2004
Spett.le Sig. Sindaco
Dr. Giuseppe Schiboni
SEDE
Oggetto: Risposta note prot. 9938 del 18/06/04 e
prot. N. 14636 del 13/07/04
Con la presente si relaziona in merito alle note prot.
N. 9938 del 18/06/04 e prot. N. 14636 del
13/07/04 di trasmissione da parte del Sindaco rispettivamente delle note prot. 9938 del 15/05/04 e
prot. N. 14476 del 10/07/04 inviate dall’Associazio-
ne culturale “Il Centro Storico” di San Felice Circeo.
Relativamente alle stesse, si specifica che ad oggi
non è stata convocata alcuna Conferenza dei Servizi
inerente l’esame della progettazione per la redazione del Piano del Colore e Regolamento per la riqualificazione del Centro Storico.
Si evidenzia che, il procedimento per l’adozione del
Piano Colore e Regolamento prevede, prioritariamente, una deliberazione di Consiglio Comunale in merito, con atto da pubblicarsi all’Albo Pretorio e quindi
visionabile da chiunque e verso il quale possono essere presentate osservazioni nei termini di legge. Nel
caso in cui, successivamente la procedura preveda
l’indizione di una Conferenza dei Servizi della stessa
sarà data pubblicità mediante avviso pubblico all’Albo Pretorio.
Comunque, sarà premura di questo Comune inviarne
comunicazione anche all’Associazione culturale “Il
Centro Storico”.
Parimenti, nel caso in cui si procedesse all’acquisizione dei singoli pareri indipendenti, oltre agli atti
pubblici disposti alla normativa vigente, ne verrà data comunicazione anche all’Associazione suddetta.
Ad oggi, essendo l’iter ancora nella fase di realizzazione della documentazione progettuale da parte dei
tecnici incaricati, non è stata trasmessa alcuna documentazione alla Soprintendenza ai Beni Ambientali e
Architettonici del Lazio, che si provvederà a trasmettere nei modi e nei tempi previsti.
Relativamente all’avanzamento del procedimento amministrativo, si ritiene che lo stesso debba essere sviluppato nelle apposite ed idonee sedi istituzionali
(Commissioni Consiliari tecnico-consultive, Consiglio
Comunale) e quindi con la produzione di atti pubblici visionabili.
Gli interventi partecipativi previsti dalla legge
241/90, possono pertanto essere esercitati con le
modalità ed i termini di legge previsti.
segue a pagina 7
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
7
TERRITORIO
Attualità
Nicola e ...
Lo zio d’America
note a margine di un Bilancio del Comune di San Felice Circeo
U
n caro amico di mio padre, il signor Nicola,
aveva un lontano parente emigrato in America negli anni ‘20 che, non avendo famiglia, aveva contatti solo con lui: gli scriveva ogni tanto, gli raccontava dei suoi sacrifici ma anche delle sue
soddisfazioni e gli faceva capire di essere, in qualche
modo, diventato molto ricco. Il signor Nicola gli rispondeva con premura sia perché gli era affezionato
ma anche perché, in cuor suo, sperava di ricevere prima o poi l’eredità di questo Zio d’America, il quale
nel frattempo aveva anche raggiunto le ottanta primavere. Così, ogni anno, faceva progetti ambiziosi su
quello che avrebbe fatto con quei soldi e quindi prevedeva ora di cambiare la macchina, ora di andare a
vivere in una zona esclusiva della città, ora di andare
in crociera in giro per il mondo. Ma, regolarmente,
tutti i progetti andavano in fumo perchè l’eredità non
arrivava; anzi, per dirla tutta, non arrivò mai; forse lo
Zio d’America aveva trovato famiglia o chissa’...
Questa storia mi è tornata alla mente dando uno
sguardo al Bilancio Consuntivo del nostro Comune.
Bisogna sapere che il Consuntivo è quel Bilancio con
cui chi gestisce dà ragione di come ha utilizzato i
soldi pubblici e, soprattutto, ci dice se le previsioni
fatte l’anno precedente sono state rispettate. Non
voglio assolutamente tediare i cortesi lettori con numeri e formule matematiche ma vorrei solo sottoporre alla attenzione di tutti il dato complessivo in
questione. Dunque, con il Bilancio di Previsione era
stata prevista un’entrata di 26.368.605,14 di Euro,
aumentati poi, nel corso dell’anno, a
29.263.665,98; a questi, nel Bilancio Consuntivo,
hanno fatto riscontro solo 6.946.719,35 di Euro riscossi e 5.374.540,00 di Euro accertati e riportati
nei residui attivi per essere riscossi nel corso dell’anno 2004, per un totale di 12.321.259,35 di Euro, quindi con un minore introito di 16.942.406,63
di Euro. In pratica l’assessore al Bilancio ha sbagliato la previsione di entrata per circa 32 Miliardi di Lire! Un dato così eclatante si commenta da solo e dà
anche la misura delle capacità gestionali di chi ci go-
verna o, meglio, di chi ci
comanda.
Evidentemente l’assessore (che, guarda caso si
chiama Nicola anche lui)
doveva aver pensato che
qualche Zio d’America
avrebbe elargito al Comune un bel pacco di
dollari ma, anche in questa occasione, siamo rimasti tutti con un palmo
di naso. Eppure il nostro
eroe, che deve ricevere
abitualmente pochi complimenti, ha letto, durante il Consiglio Comunale,
una relazione piena di lodi per sè stesso e per i
suoi collaboratori ed ha
liquidato l’errore di cui
sopra dicendo che è vero
che quei soldi non sono
entrati ma che questo è successo solo perchè molti
lavori pubblici previsti non sono partiti e, di conseguenza, non sono arrivati i finanziamenti relativi alle
opere! Anche a volerla cercare, una giustificazione
peggiore non si poteva trovare.
La verità è che una amministrazione poco capace, per
farsi bella agli occhi del popolo, promette la realizzazione di opere faraoniche e, quindi, prevede un
certo tipo di finanziamento in entrata; poi quelle
di E. Dantes
stesse opere restano nel libro dei sogni e quando è
l’ora di portare i conti si fanno delle pessime figure,
così come è successo alla premiata Ditta Schiboni &
Co. Però, state tranquilli, l’anno prossimo le promesse saranno le stesse.
Ma la gente abboccherà ancora? Si farà prendere in
giro nuovamente? Speriamo di no, anche perchè, come ha potuto constatare il signor Nicola, lo Zio d’America resta sempre soltanto un miraggio.
segue da pagina 6
La corrispondenza con l’Amministrazione Comunale di San Felice Circeo
Ad ogni buon conto, visto che questo Comune intende dare ampia diffusione e partecipazione agli interventi
urbanistici in fase di progettazione, la documentazione tecnica, una volta redatta, verrà discussa anche con le
associazioni presenti nell’area e con i tecnici locali operanti nella stessa, al fine di addivenire ad un apporto
fattivo di suggerimenti e collaborazione da parte degli stessi per il corretto inquadramento dell’intervento.
Le operazioni di progettazione ad oggi sono nella fase del rilievo della situazione attuale dell’acquisizione dei
caratteri storico-architettonici specifici dell’urbanistica e degli edifici del Centro Storico, a seguito delle deliberazioni di Giunta Municipale n. 17 del 30/01/04 e n. 61 del 22/04/04, nonché della Determinazione n. 27
del 11/06/04, atti pubblicati all’Albo Pretorio.
In quest’ottica non si comprende il carattere delle note dell’Associazione culturale “Il Centro Storico” richiamate in oggetto, in quanto la suddetta Associazione potrà partecipare agli atti del procedimento solo nei termini previsti dalla normativa vigente.
Il Resp. Settore Urbanistico
ing. Domenico Matacchioni
n.d.r. – Tante parole per non dare alcuna risposta.
Riteniamo di conoscere bene quali sono i nostri diritti e quali sono i doveri dell’Amministrazione comunale in
base alla legge definita “legge sulla trasparenza degli atti amministrativi”. Pertanto daremo seguito alla nota
del Responsabile del Settore Urbanistico.
Non dimentichiamo poi che presso la Procura della Repubblica di Latina è pendente un esposto per violazione
degli artt.10/22/24/25 della legge 241/1990, con la richiesta che venga ravvisato il reato previsto e punito
dall’art. 328 c.p. (omissione di atti di ufficio).
Infine, eviterei ogni ironia (“In quest’ottica, non si comprende il carattere delle note dell’Associazione culturale “Il Centro Storico” richiamate in oggetto, …”) in quanto ritengo che l’attuale Amministrazione non possa
farne uso, considerati i gravi e urgenti problemi, che suo malgrado, sarà costretta ad affrontare.
Alessandro Cresti
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
8
TERRITORIO
Ambiente
Un’illusione ottica
L’isola del Circeo
Osservando il promontorio si ha l’impressione di vedere un’isola
di Stefano Pagliaroli
C
hi osservi il promontorio Circeo dalla pianura Pontina o da qualcuna delle colline più
lontane può avere l’impressione di trovarsi
davanti ad un’isola. Per i viaggiatori antichi l’illusione
visiva sarà stata anche maggiore, quando le acque
della palude ristagnavano sulle terre circostanti. E se
è vero, come scrive Plinio il Vecchio, che «miraculum
a Cerceis palus Pomptina est» (Storia naturale, III
59), è d’altra parte innegabile che, se c’è un’altra
grande meraviglia, quella sia proprio rappresentata
dal promontorio: la sua enigmatica presenza ha attratto per secoli la curiosità di storici, geografi, poeti, curiosità anche accresciuta dal racconto omerico
della sosta di Ulisse e dei sortilegi di Circe, che non
pochi autori hanno localizzato, come è noto, proprio
al Circeo.
Poiché le fonti antiche che toccano il
per i viaggiatori tema della somiglianantichi l’’illusione visiva za del Circeo ad un’idi trovarsi di fronte ad sola e le sue connesun’’isola sarà stata an- sioni con il mito omeche maggiore, quando rico esercitano la loro
le acque della palude suggestione ancora
ristagnavano sulle ter- oggi su noi moderni,
ne riporto qui brevere circostanti
mente alcune che mi
sono parse particolarmente interessanti.
Teofrasto (nato tra il 372 e il 370 e morto tra il
288 e il 286 a. C.) – famoso scienziato e filosofo della scuola peripatetica, allievo di Aristotele (380-322
a. C.) – scrive (Sulla storia delle piante, V 8, 3 ed. S.
Amigues; questa e le seguenti traduzioni italiane di
testi greci qui riportate sono mie): «Si dice che quello che chiamano Circeo sia un alto promontorio, fittissimo di boschi e che vi si trovino querce, gran
quantità di lauri, mirti. Quelli del posto raccontano
che qui abitava Circe e viene da loro mostrata la tomba di Elpenore, dove crescono mirti simili a quelli con
cui si fanno le corone, mentre gli altri sono di dimensioni maggiori. Dicono che anche questo luogo ha subito un recente interramento, perché prima il Circeo
“
”
Il Circeo e la Palude Pontina
Quadro di Aristite Sartorio
anche oggi a chi vi si diriga o lo osservi
da qualunque punto della pianura il Circeo appare come un’’isola poco distante dalla
costa
“
”
era un’isola, ma adesso, avendo le alluvioni di alcuni
fiumi provocato l’accumularsi della terra, è diventato
una parte del litorale. Le dimensioni dell’isola sarebbero di circa ottanta stadi».
La flora mediterranea appena menzionata ci richiama alla memoria la curiosa testimonianza di uno
scritto intitolato Delle storie incredibili, che l’antichità ci ha tramandato sotto il nome di Aristotele, ma
che è con ogni probabilità da
ricondurre alla cerchia degli
allievi del filosofo o comunque alla sua scuola, nel quale leggiamo (835b-836a ed.
I. Bekker): «Si dice che dalle
parti dell’Italia sul monte Circeo si produce un farmaco
mortale talmente potente
che, se viene spruzzato addosso a qualcuno, lo fa crollare per terra all’istante e gli
fa cadere tutti i peli del corpo, con la conseguenza che
l’aspetto di quelli che periscono a causa di quel veleno
suscita davvero compassione». È chiaro che queste affermazioni siano esposte al
sospetto di essere state modellate sul mito omerico di
Ulisse e Circe, celebre, quest’ultima, proprio per la preparazione di veleni mortali. Saremmo tuttavia tentati
di supporre che nel riferimento a una pianta dalla
quale si ricava un veleno mortale – perché è assai
probabile che si tratti proprio di una pianta, quella da
cui si ricava il veleno, benché il greco abbia il più ge-
nerico pharmakon ti phyesthai thanasimon, cioè «vi si
produce un filtro mortale» – possa essere contenuta
una parte di verità, considerato che sul promontorio
del Circeo ci sono ancora oggi varietà di piante molto
rare, alcune anche velenose.
Più tardi troviamo la testimonianza del geografo
Strabone (nato il 64/63 a. C. e morto dopo il 23 d.
C.), il quale, descrivendo questa parte dell’Italia, viene in questo modo a discorrere del Circeo (Geografia,
V 3, 6, ed. F. Lasserre) : «Dopo Anzio, a duecento novanta stadi di distanza, c’è il Circeo, che è come un’isola in mezzo al mare e alle paludi. Dicono anche che
sia ricco di radici, forse ricollegando il fatto al mito di
Circe. Vi si trova una cittadella, un santuario di Circe
e un altare di Atena. Viene anche mostrata una coppa che si dice sia appartenuta ad Odisseo».
Ancora dunque un riferimento alla somiglianza ad
un’isola, questione sulla quale torna lo storico Procopio di Cesarea – vissuto tra la fine del V e dopo la
metà del VI sec. d. C. – in una pagina che merita di
essere riportata (Sulle guerre, V 11, ed. G. Wirth):
«Vicinissimo [alla città di Terracina] si trova il monte
Circeo, dove dicono che Ulisse si unì a Circe. Quello
che raccontano per me non è credibile, perché Omero sostiene che la dimora di Circe era su un’isola. Una
cosa tuttavia mi sento di farla presente, e cioè che il
Circeo in questione, trovandosi per la gran parte in
mezzo al mare, è simile ad un’isola, e a chi vi naviga
molto da presso o vi si dirige lungo il litorale sembra
appunto un’isola a tutti gli effetti. Ma poi, quando
uno arriva lì, si rende conto che prima era stato vittima di un’illusione. Forse per la stessa ragione anche
Omero dice che il luogo era un’isola».
Anche oggi a chi vi si diriga o lo osservi da qualunque punto della pianura il Circeo appare sulle prime come un’isola poco distante dalla costa. E tale dovette apparire anche a Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), che
lo ritrasse circondato dalle acque, in una luce misteriosa e quasi di sogno, nel dipinto che qui riproponiamo.
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
9
TERRITORIO
Ambiente
Come ci si difendeva dai pirati
Le torri del Circeo
I Caetani iniziarono la costruzione delle torri nel 1562 – 1° parte
di Cinzia Vastarella*
Torre Paola. Il nome di Torre Paola deriva dalla chiesetta dedicata a San Paolo, costruita nel XIII secolo
tra lago e mare. Sorge su uno sperone roccioso a
strapiombo sul mare è di forma circolare ed ha una
base a scarpa non molto alta. Si sviluppa su due piani, più la piazza d’armi, dotata di uno scudo. L’ingresso era situato al primo piano e vi si accedeva mediante una lunga passerella, poggiata sul pendio roccioso retrostante.
Nel 1569 scoppiò una rissa tra il torriere e alcuni soldati. Tra questi rimase ferito il soldato Giovannello
i Caetani iniziarono nel 1562 a costruire
delle Fratte che in seguito diventò famoso per le sue
Torre Paola e Torre Fico alle due estremalefatte.
mità del promontorio
Tra le imprese che videro protagonista Torre Paola
molte furono quelle legate ad azioni di pirateria. Il
promontorio fu teatro di frequenti incursioni già a
Urbe, ma anche agli altri cristiani che navigano da
partire dai secoli IX e X. Il Grillo, “provveditore geneogni parte il nostro mare, i quali, catturati ogni giorrale della flotta pontificia”, che visitò tutte le torri del
no e depredati delle loro merci, o vengono uccisi e
promontorio dal 1618 al 1624, ci informa a proposigettati in mare o vengono condotti, infelici, come
to che «dalli pirati il monte era chiamato prima che vi
schiavi nelle lontane prigioni della Barbaria e della
fossero edificate le torri,
Turchia...Per la sicurezza
Monte dell’Oro per le codelle navi che da Napoli e
il nome di Torre Paola deriva dalla chie- piose prede che in esso
dalla Sicilia veleggiano
setta dedicata a San Paolo, costruita nel facevano giornalmente».
verso Roma e così pure
Alla fine del XVII secolo la
per quelle che da Roma
XIII secolo tra lago e mare
torre fu ispezionata dal
vanno verso Napoli e la
“Visitatore e Revisore
Sicilia, vi ordiniamo di codelle fortezze e torri nella spiaggia romana”, Giusepstruire a vostre spese una torre di difesa presso il Lape Miselli detto Burattino.
go di Paola, un’altra sulla rupe del Fico, un’altra alla
Nel 1701 la custodia della torre era affidata al torrieCala Cervia e una quarta alla Cala Moresca o Concolire Cristoforo Terre a cui spettavano 14,5 scudi al meno, tutte idonee ad accogliere guarnigioni di Soldase per sè e per i due soldati che lo affiancavano. Nel
ti».
1705 una nuova ispezione condotta dal Capitano
L’importante documento conservato nell’archivio
Leonardo Forlini.
Caetani detta altre norme:
Nel mese di maggio del 1720 una nave tunisina riuscì
la Camera Apostolica si
Torre Moresca, impegnava a fornire alle ad approdare sulla costa settentrionale del Circeo. Lo
chiamata anche torri le armi di cui aveva- sbarco fu reso possibile, grazie alla complicità del
Torre Falconara, era no bisogno e i soldi ne- guardiano di Torre Paola e del Deputato Sanitario di
piùù adatta all’’avvista- cessari al pagamento del- San Felice che accompagnò i pirati fin sotto le mura
mento e alla segnala- le guarnigioni mentre ai del paese. Con l’aiuto del traditore i turchi depredarono il paese delle merci presenti e rapirono donne e
Caetani spettava il diritto
zione
bambini. Senza incontrare alcuna resistenza i pirati e
di scegliere e di cambiare
i due traditori tornarono alla loro nave e ripartirono.
i torrieri.
Solo alcuni anni dopo grazie all’interessamento di
I Caetani iniziarono nello stesso anno a costruire Torre Paola e Torre Fico, alle due estremità del promontorio. I lavori erano guidati dal capo mastro Bernardino da Udine e sorvegliati dall’architetto Bartolomeo
Brecciali, che nulla poterono fare per salvare ciò che
già era stato costruito delle due torri, allorquando furono attaccati dall’alto da alcuni pirati sbarcati non
lontano. La sventura non capitò invano poiché si capì di essere vulnerabili anche dagli attacchi provenienti da terra, così si decise di munire la piazza d’armi delle torri di uno scudo cioè di un alto parapetto
rivolto verso terra, che proteggesse le armi e i soldati. I lavori ripresero e le torri furono ultimate entro il
primo semestre del 1563. Per ricavare la somma necessaria al pagamento delle due guarnigioni, 80 scudi mensili per 20 soldati e due sergenti, il Pontefice
diede ordine nello stesso anno che si tassassero 53
centri della Campagna e Marittima (attuali provincie
di Frosinone e di Latina).
L’
8 gennaio del 1562 il Papa Pio IV inviò
una lettera a Nicolò e Bonifacio Caetani
che così diceva:
«Non senza grave angoscia d’animo, considerando
quanto numerose e quanto frequenti calamità, iattura e danno i pirati turchi e africani abbiano apportato
non solo ai naviganti e ai mercanti, che trasportano
generi alimentari ed altre merci necessarie all’Alma
“
”
“
“
”
”
Torre Paola
Papa Innocenzo XIII, i prigionieri riuscirono a tornare
a casa dietro pagamento di un riscatto.
Verso la fine del secolo XVIII la guarnigione della torre fu rafforzata portando il numero dei soldati a sei
più il torriere che nel 1793 era Nicola Carocci.
Nel 1809 Torre Paola fu attaccata dagli inglesi che dopo aver preso e distrutto le altre torri del promontorio,
cercarono invano di impossessarsi anche di quest’ultima. Il preciso e micidiale fuoco della torre ebbe la meglio sugli assalitori, che furono costretti ad abbandonare l’impresa e a ritirarsi definitivamente.
Torre Moresca. Chiamata anche Torre Falconara perchè secondo il Grillo è «...posta nel più aspro luogo
del Monte che per essere...solitario li falconi vi fanno
li nidi et alevano li loro figlioli senza timore...». Fu
costruita successivamente a Torre Paola e Torre Fico
e non fu certamente ultimata prima del 1574. Nel
1623 custode della torre era il Caporale Masino.
Nel 1705 la torre fu visitata dal Capitano Leonardo
Forlini che la trovò scarsamente armata. Per la posizione arretrata rispetto alla linea di
costa, Torre Moresca
era più adatta, rispetto alle altre, all’avvistamento e alla segnalazione che alla
difesa effettiva.
Attualmente arroccato su di una roccia
sotto il picco di Circe,
è conservato solo il
troncone circolare
della torre che fu distrutta dagli inglesi
nel 1809 e mai più ricostruita (continua).
Resti di Torre Moresca
* Fondazione M. Zei
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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10
PREISTORIA
Ambiente
Grotta Barbara
Abitata dall’uomo di Neandertal e poi dai primi Homo Sapiens
di Michelangelo La Rosa*
Q
uesta piccola cavità si apre su un tratto di
Grotta Barbara si apre
costa molto scosceso poco oltre l’insenatusu un tratto di costa
ra della Cava d’Alabastro sulla quale si afmolto scosceso
faccia il Riparo Blanc. Non sembra che la grotta, denominata così, negli anni 70, dal prof. Marcello Zei,
ro al Circeo (cultura Aurignasia compresa in quelle segnalate da A.C. Blanc.
ziana).
La base della grotta si trova a circa 7 metri sul livello
Nei livelli musteriani gli strudel mare su cui si affaccia direttamente esponendo il
menti rinvenuti in situ sono
riempimento interno all’azione delle mareggiate da S
circa un centinaio: i raschiatoi
e SW. Il piano interno in leggera ascesa è costituito
sono rari, molto più numerosi
da pietrame calcareo a spigoli molto smussati; le pai denticolati e i coltelli a dorso.
reti della grotta sono interessate fino all’altezza di
I resti di fauna più frequenti
circa 2 metri e mezzo dal piano della grotta stessa da
sono riferibili al Cervo e al Dailembi di breccia e di spiaggia fossili tenacemente ceno, seguiti da quelli di Stammentati, relitti di un antico sedimento asportato dalle
becco. Le ossa sono molto
azioni dinamiche costiere.
Sulle stesse pareti a circa m.
1,20 dalla superficie della grotta e quindi ad oltre 8 metri dal
livello del mare, si osservano
numerose perforazioni di molluschi litodomi che appartengono,
come è stato altrove più volte rilevato, al mare Tirreniano che
nell’interglaciale Riss-Wurm
(OIS 5e) bagnava le nostre coste alcuni metri sopra l’attuale
livello.
Dal 1982 al 1989 sono stati effettuati dall’Istituto di Paletnologia dell’Università di Roma alcuni saggi nel riempimento della
grotta su di una superficie totale di circa 12 mq. e ad una profondità variabile, senza però mai
raggiungere la base del deposito. Lo scavo ha dimostrato che
grotta Barbara fu dapprima abitata dall’Uomo di Neandertal
(“cultura” Musteriana) e poi dai
Industria Aurignaziana
primi Homo Sapiens che giunse-
“
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”
Industria Mosteriana
frammentate e
le strie di macellazione frequenti. La microfauna
a
mammiferi (i
piccoli roditori
riflettono l’ambiente immediatamente circostante con
più precisione
Il Gelatone
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che non i grandi animali) è
composta principalmente dal
topo campagnolo e dall’arvicola dei prati. Lo studio della macrofauna e della microfauna, quindi, indica un ambiente misto a prateria e bosco ed un clima non particolarmente freddo.
L’analisi tipologica degli
strumenti litici e i dati stratigrafici concordano per un’età probabilmente avanzata
per il Musteriano di grotta
Barbara, un momento leggermente antecedente all’Aurignaziano.
L’Aurignaziano è rappresentato da un centinaio di strumenti ritoccati e da abbondanti scarti di lavorazione.
Gli strumenti sono principalmente rappresentati da grattatoi, i bulini non sono numerosi ed accompagnati da
incavi, denticolati, becchi,
troncature, lame ritoccate,
“
la grotta fu
scagliati. Sono
denominata “Grotta Barbastate ritrovate
ra””, negli anni ’70, dal
nove punte in osprof. Marcello Zei
so, più o meno
frammentarie.
Nella fauna la scoperta dell’asino idruntino (il cosiddetto asino delle steppe) in questo livello indica un
ambiente più aperto e dunque un clima più arido rispetto a quello che aveva accompagnato la deposizione del livello musteriano.
”
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IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
11
TERRITORIO
Il Borgo del Circeo
Borgo Montenero
1954 - 2004 dopo cinquant’anni la trasformazione
della Sala Parrocchiale
di Piero Ricci
ti e di raduni a larga partecipazione popolare; tempo
occasione dell’attuale ristrutturazione deldi offrire una struttura valida e moderna non solo alla Sala Parrocchiale ha dato lo spunto per
la comunità parrocchiale ma anche disponibile per
delinearne un po’ di storia, inserita pienaogni altra iniziativa <oltre la parrocchia>.
mente nella storia di quella “gente semplice” giunta
re. Quindi un’altra tappa della vita della nostra Sala,
Con questi presupposti nasce l’idea del “Cinema
qui dal nord nel lontano 1934.
il restauro, senza toccarne la struttura, durante le ceMontenero”
che
con
l’Asilo
e
il
Campo
Sportivo
furo1934 - 2004 sì, i conti tornano: stiamo entrando nel
lebrazioni cinquantenarie. Ciò, dobbiamo ricordarlo,
no poi realizzati su quei terreni avuti, come ricordato
70° di fondazione di Borgo Montenero (fondato nel
è stato possibile grazie all’interessamento e al granprima,
in
donazione
dall’ONC.
‘34 e ufficialmente inaugurato il 4 ottobre 1935); ma
de contributo dell’Amministrazione Provinciale di LaSi decise così di realizzare questo
non è questo il tema di queste poche righe.
tina; al desiderio del Comitato del
edificio
su
progetto
del
Geom.
Silvio
Torniamo allora alla cronistoria della nostra Sala Paroggi diventa neces- 50° che si è prodigato per lasciare
Meneghel, un progetto moderno e
rocchiale. Non avendo avuto, per il poco tempo a dissario trovare nuove forme un segno tangibile delle celebradi notevole ampiezza con i suoi ben
posizione, l’opportunità di ascoltare i racconti dalla
di aggregazione e l’’attuale zioni; al Parroco don Giancarlo che
400 posti.
viva voce dei testimoni diretti, ho pensato di trarre
ristrutturazione della Sala è stato l’animatore principale di
<Lacrime,
sudore,
fatica>,
questo
è
notizie e spunti da scritti di coloro che hanno realizParrocchiale viene realiz- questo progetto di restauro.
stato il prezzo pagato per questa
zato questa opera, unica nel suo genere tra tutti i
Mi ritornano alla mente tutte quelle
zata in questa ottica
opera
parrocchiale.
Era
il
1954
Borghi dell’Agro Pontino.
iniziative svolte in Sala, anche ai
tempi duri, povertà estrema; quando
Ci troviamo negli anni cinquanta, agli inizi, quantempi di don Giovanni, e tese a far
la
buona
volontà
non
è
do la presidenza dell’Opera Nazionaconoscere problematiche attuali, a dare un contribusufficiente a realizzare sogni e
le Combattenti (ONC) decide di
to culturale, a far incontrare la gente e a fargli riscoprogetti arditi. Eppure! Gran
donare alle Parrocchie che
prire quei valori della fraternità, della socialità, del
giorno fu quello della
operano sul territorio di
sentirsi comunità; valori di cui ancora oggi si sente il
inaugurazione
con
Bonifica un appezbisogno.
popolo ed autorità
zamento di terreOggi diventa necessario trovare nuove forme di agpresenti.
no per le opere
gregazione, nuovi modi di stare insieme, nuove iniL’entusiasmo di
parrocchiali;
ziative affinchè la nostra sala riviva con la gente denquei
momenti
cede gli editro, le sue mura devono poter sentire le voci delle
belli pian piafici sacri alpersone, devono poter pensare che non sono state
no
si
attela Curia. La
innalzate per niente.
nuò per far
Curia VeE l’attuale ristrutturazione va, in un certo senso, in
spazio
alla
scovile di
questa ottica.
cruda realTerracina
Questa volta si è voluto toccare la struttura interna
tà:
il
debidelega il
della sala; tutti ricordano la ex-galleria, uno spazio
to e i proparroco
sopraelevato da decenni inutilizzato e inutilizzabile,
testi
bandi B.go
è in questa zona che si è pensato di trarre locali per
cari; ma
Montenela Catechesi e per l’aggregazione e la crescita dei nograzie
alla
ro (don
stri ragazzi (oratorio).
tenacia e alAugusto
Almeno la parte alta della sala certamente tornerà
la
disponibiliBonelli) a
presto a rivivere. Quella idea di Oratorio su cui don
tà di alcuni, e
firmare l’Atto
Gianfranco da anni insisteva, credo che inizi a farsi
ad
una
buona
di donazione
strada concretamente.
dose di provvidenper conto della
E’ stato dato l’incarico all’Arch. Roberto Cicconi di veza
(on.
Giulio
AnMensa Vescovile il
rificare il modo migliore di intervento nella ex-galledreotti), anche quei
02 febbraio 1951.
ria. L’architetto ha presentato un progetto che abbiaSala cinema Montenero
momenti
brutti
passarono
Contestualmente la parmo accettato ed è iniziata la trafila burocratica per le
e quella Sala è patrimonio delrocchia di Montenero ottenne
varie autorizzazioni; è stata indetta una gara di apla
Parrocchia
per
sempre.
dalla Federconsorzi per una sompalto e i lavori sono stati affidati alla Ditta Rapone CoDiremmo che la Sala “Cinema Montenero”
ma modesta il fabbricato aggiunto all’edifistruzioni.
è
come
un
sigillo
e
una
bandiera:
storia
sofferta
e
cio del Consorzio Agrario (commissario Dott. Mira
Certo per fare questo tipo di intervento in una sala
gloriosa.
1952) e fu la prima Sala cinematografica parrocchiaaperta al pubblico, ci si è dovuti attenere alle vigenti
Lasciamo
gli
anni
cinquanta-sessanta
e
facciamo
un
le di Montenero. Il vecchio magazzino richiese opere
leggi sulla sicurezza e sottoporre al controllo finale
salto a Domenica 16 giugno 1985: è l’anno delle cedi aggiornamento; fu concessa alla Parrocchia la lidei Vigili del Fuoco che attesteranno ciò che è di lolebrazioni
del
50°
di
fondazione
di
B.go
Montenero,
cenza cinematografica delle Sale Parrocchiali; fu praro competenza.
è il giorno in cui si inaugura, perché restaurato, l’ex
ticamente la prima opera realizzata nell’ambito della
Alla riapertura della sala penso che tutti potremo staCinema
Montenero,
ribattezzandolo
come
“Sala
Parpastorale giovanile.
re tranquilli sotto l’aspetto “sicurezza”!
rocchiale”.
Era il tempo delle Sale cinematografiche parrocchiali,
Al momento i lavori stanno continuando per cui non
“Cinema
Montenero”
“Sala
Parrocchiale”
non
è
difdel cinema come svago serale; tempo delle attività risi può dare con precisione una data di inaugurazioficile capire questo passaggio avvenuto nel corso dei
creative culturali della gioventù; tempo di avvenimenne, l’augurio è che in quel momento importante ci sadecenni: la trasformazione della società, la
remo tutti perché non dimentichiamolo: “la sala è pamaggiore capacità di spostarsi da un luogo aldomenica 16 giugno 19885 viene l’altro, l’arrivo della cosiddetta “civiltà moder- trimonio della comunità parrocchiale per sempre”!
inaugurato l’’ex Cinema Montenero, ribattezzato co- na”, hanno fatto sì che una Sala Cinematografi(Le frasi in corsivo sono di don Augusto Bonelli e
me “Sala Parrocchiale””
tratte dal libro “B.go Montenero 50/68”)
ca in un borgo non avesse più motivo di esse-
L’
“
”
“
”
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
12
CENTRO STORICO
Lettere - Delibere
✉
Alcune richieste
al Sindaco
Caro Direttore,
comprendo perfettamente
le grandi responsabilità
che ha il nostro Sindaco,
ma so anche che viene
consigliato da diversi
collaboratori i quali
l’aggiornano sui
problemi, bisogni, e
necessità della comunità,
sennò che consiglieri
sono?
Però non avendo ricevuta
risposta alcuna da chi di
dovere, mi rivolgo a Lei
sperando che queste
poche richieste, vengano
esaudite.
Il Centro Anziani molti
mesi fa chiese se si
potevano collocare alcune
pensiline nei tragitti dei
pulmini, onde riparare
dall’acqua e dal sole i
gruppetti di anziani che
aspettano.
Stesso discorso dicasi per
quelle panchine
sderenate in via Tittoni e
al Centro storico che
vedono tante persone
anziane attendere, con i
pacchi della spesa in
mano e in piedi, il bus
che verrà.
Quando ancora il
“belvedere” dell’antica
posta lasciava vedere la
valle sottostante,
scrivemmo al sig. Sindaco
pregandolo di intervenire
presso il privato che
aveva acquistato il
terreno sottostante la
piazzola, affinché
vietasse la copertura del
cancello di delimitazione
con edera ed altro. Il
proprietario in definitiva
ha oscurato quello che
era il punto più bello di
San Felice Circeo,
patrimonio di
scolaresche, turisti, ecc.:
ma simili luoghi non si
dovrebbero tutelare come
il Pincio di Roma?
Saluti cari
Aldo Alessandrelli
Vice Presidente “Centro
Anziani - Centro Storico”
Delibbere dell’’Amminisstrazione Comuunale di San Felice Circeo
N.
36/G.C.
Data
Oggetto
01/03/04
Approvazione progetto preliminare lavori completamento e ampliamento struttura sportiva Ballarin. Presentazione domanda per
l’ammissione ai benefici di cui all’art.1 legge 65/87
117/G.C. 30 /06/04 L.R. 29/92. Diritto allo studio: Richiesta contributi
118/G.C. 30 /06/04 Incarico Centro Operativo Circe per sorveglianza e tutela patrimonio boschivo estate 2004 (4.500,00 €).
119/G.C. 01/07/04 Approvazione piano esecutivo di esercizio 2004.
120/G.C. 01/07/04 Patrocinio all Venta Club Events e compartecipazione alle spese di organizzazione della manifestazione – Torneo “beach
soccer” (25.000,00 €).
121/G.C. 10/07/04 Partecipazione organizzazione raduno bandistico (3.215,00 €).
122/G.C. 13/07/04 Variazione n. 2 al bilancio di previsione. Anno 2004
123/G.C. 13/07/04 Assistenza medico turistica ai cittadini non residenti. Prelivo dal fondo di riserva.
124/G.C. 13/07/04 Presa d’atto graduatoria tirocinanti personale e operatori progetto L. 328/2000.
125/G.C. 14/07/04 Progetto c.s.l. anno 2004. Nomina commissione esaminatrice.
126/G.C. 14/07/04 Attivazione servizio raccolta rifiuti da imballaggio e affidamento periodo 10/07/04 – 31/12/04.
127/G.C. 16/07/04 Patrocinio e contributo alla manifestazione “la più bella del mondo” (4.000,00 €)
128/G.C. 17/07/04 Opposizione decreto ing. Soc. Ind.. Eco/Comune San Felice Circeo. Nomina legale (3.638,26 €)
129/G.C. 14/05/04 Istituzione servizio parcheggio a pagamento aree sedime scuole centro storico.
130/G.C. 20/07/04 Patrocinio e contributo alla manifestazione “Circeo Comix” (5.000,00 €)
131/G.C. 21/07/04 Somme non soggette a pignoramento.
132/G.C. 21/07/04 Variazione n. 3 al Bilancio anno 2004.
133/G.C. 21/07/04 Manifestazioni estate 2004. Approvazione di parte del calendario e impegno di spesa per contributi (59.103,00 €)
134/G.C. 21/07/04 Costituzione in giudizio atto di citazione Telecom s.p.a./Comune. Nomina legale (1.819,13 €)
135/G.C. 21/07/04 Concessione in comodato d’uso all’A.S. Montenero di area di pertinenza della Scuola “G. Capitanio”
136/G.C. 28/07/04 Intervento ad adiuvandum Ministero Beni Culturali/N. Tranquilli presso C.d.S. (4.183,60 €)
137/G.C. 28/07/04 Pagamento spese CTU prof. Emanuele Conte causa Pinotti Cinthia c/Comune di San Felice Circeo. Ord.. 1091/2003. Comm.to
Usi Civici Lazio. (1.000,00 €)
138/G.C. 28/07/04 Patrocinio morale ad artisti per esposizione di proprie opere.
139/G.C. 28/07/04 Patrocinio al movimento artistico Logos e Bidoni “Esasperatismo” per collettiva pittori.
140/G.C. 04/08/04 Prelievo dal fondo di riserva per fini sociali. (245,00 €)
141/G.C. 04/08/04 Prelievo dal fondo di riserva per progetto “Centro diurno per minori” (850,00 €)
142/G.C. 04/08/04 Prelievo dal fondo di riserva per incremento capitolo finalità culturali. (5.500,00 €)
143/G.C. 04/08/04 Richiesta finanziamento alla Regione Lazio legge 42/97.
144/G.C. 04/08/04 Presa d’atto dei verbali e della graduatoria finale progetto C.S.L. approvato con delibera G.C. n. 55/04 e 87/04.
145/G.C. 04/08/04 Concessione patrocinio e contributo economico soc. Just Eventi s.r.l. per manifestazioni di mora e spettacolo.(5.500,00 €)
146/G.C. 07/08/04 Variazione n. 4 al bilancio dell’esercizio anno 2004
147/G.C. 07/08/04 Commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. Fissazione gettone di presenza.
148/G.C. 07/08/04 Istituzione commissione consultiva servizio noleggio con conducente.
149/G.C. 09/08/04 Patrocinio manifestazione di moda P.zza Lanzuisi.
150/G.C. 13/08/04 Contributo per il permesso di costruire – art. 16 DPR n. 380/01 E S.M.I. adeguamento ISTAT costo di costruzione e tabelle
parametriche oneri di urbanizzazione.
151/G.C. 13/08/04 Progetto sorveglianza e vigilanza aree comunale. Contributo Associazione nazionale Carabinieri – Nucleo protezione civile
(6.000,00 €).
152/G.C. 20/08/04 Lavori di recupero palazzo baronale. Approvazione progetto definitivo.
153/G.C. 23/08/04 L.R. n. 30 del 16.7.98. Integrazione servizi minimi trasporto pubblico urbano.
154/G.C. 25/08/04 Approvazione patrocinio e contributo concerto lirico e concerto Napoli a modo mio. (600,00 €)
155/G.C. 25/08/04 Erogazione finanziamento Congresso internazionale sulla Sindone (4.000,00 €).
156/G.C. 25/08/04 Approvazione patrocinio sommerfest e caccia alla lepre meccanica.
48/C.C.
17/06/04 Realizzazione di Parco Pubblico Villa M. E. Lepido. Determinazione e avvio procedimento.
49/C.C.
17/06/04 Servizi Parcheggi a pagamento stagionale. Modifiche aree pubblice e strade adibite alla sosta.
50/C.C.
01/07/04 Risposta ad interrogazioni.
51/C.C.
01/07/04 Ratifica variazione n.1 al bilancio di previsione 2004.
52/C.C.
01/07/04 Comunicazione prelievi dal fondo di riserva.
53/C.C.
01/07/04 Concessione della cittadinanza onoraria al sc. Don Augusto Bonelli.
54/C.C.
01/07/04 Approvazione perizia alienazione sig.ra Piacenti Paola.
55/C.C.
01/07/04 Approvazione perizia di alienazione sigg. Cestra Vincenzo, Roberta Virginia, Daniela e Valeria.
56/C.C.
01/07/04 Approvazione protocollo d’intesa AUSL di Latina per svolgimento attività risocializzanti da parte dei disagiati mentali.
57/C.C.
01/07/04 Regolamento comunale sulla tutela della riservatezza di dati personali.
58/C.C.
01/07/04 Intitolazione largo stradale a Gino Superti.
59/C.C.
01/07/04 Intitolazione strada Giuseppe Ceccarelli.
60/C.C.
01/07/04 Intitolazione largo Enrico Fabrizi.
61/C.C.
01/07/04 Intitolazione strada don Giuseppe Capitanio.
62/C.C.
01/07/04 Intitolazione piazzola Norberto Campioni.
segue a pagina 13
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
13
PERSONAGGI TIPICI
Anneddoti
Duméneche, assessore
anziano
D
omenico era un contadino un po’ rozzo,
analfabeta, ma benestante. Un tempo,
quando qualcuno possedeva più di un vigneto era considerato ricco. Domenico era uno di
questi.
La moglie, “Fulumena” era più scaltra di lui. Aveva
frequentato la seconda elementare e pertanto sapeva scribacchiare e leggicchiare. Essendo anche alquanto ambiziosa, aveva convinto il marito a presentarsi candidato alle prossime elezioni comunali e,
poiché per concorrere a qualsiasi elezione il candidato doveva saper eseguire la propria firma, Filomena si improvvisò maestra.
La sera, dopo cena, impartiva lezioni al coniuge. Iniziò con le aste, poi con i quadretti, indi con i cerchietti e così via. Per Domenico una sofferenza. La
penna gli pesava molto più della zappa.
Comunque, un po’ con le lusinghe, un po’ con le minacce, Filomena raggiunse lo scopo: suo marito imparò a fare la propria firma, sia pure approssimativamente e così fu eletto assessore anziano.
Per i profani precisiamo che l’assessore anziano era
colui che, dopo il sindaco, aveva ricevuto più voti dai
consiglieri; pertanto diventava vice-sindaco di diritto.
Siamo agli inizi degli anni venti e non essendo ancora in vigore il concordato tra lo Stato italiano ed il Va-
ticano, il matrimonio celebrato in Chiesa non aveva
alcun effetto civile.
Era stata fissata una certa data per la celebrazione di
un matrimonio sul Municipio, ma proprio pochi giorni
prima dell’avvenimento il sindaco si ammalò e pertanto l’incombenza cadde sull’assessore anziano.
Il povero Domenico, essendo analfabeta, non sapeva
come cavarsela. Era imbarazzatissimo e al solo pensiero del rito, sudava freddo.
da O’KEA’MUS
di Andrea De Sisti
segue da pagina 12
DELIBERE
63/C.C.
64/C.C.
65/C.C.
66/C.C.
67/C.C.
68/C.C.
69/C.C.
70/C.C.
71/C.C.
72/C.C.
73/C.C.
01/07/04
01/07/04
01/07/04
01/07/04
01/07/04
09/08/04
09/08/04
09/08/04
09/08/04
Intitolazione strada Raffaele Risaliti.
Intitolazione piazzale Giampaolo Cresci.
Intitolazione strada don Giacinto Tacconi.
Intitolazione strada Rocco Capponi.
Intitolazione strada Edvige Seripa.
Interrogazioni
Porto turistico. Determinazioni.
Piano di lottizzazione “Le Magnolie” soc. Ventidue. Determinazioni.
Parametri e modalità per la misura dell’indennità risarcitoria del danno ambientale per le opere
abusive realizzate in aree sottoposte a vincolo.
09/08/04 Ratifica variazione n. 2 di bilancio di previsione anno 2004.
09/08/04 Comunicazioni prelievi dal fondo di riserva.
Oroscopo di Ottobre 2004
stessi e potete dirigervi in molte direzioni. La vostra mente vi aiuterà a raggiungere obiettivi concreti e soddisfacenti. (dal 24/8 al 22/9)
di Aldebaran
Ariete
Le influenze di Mercurio, Marte e Giove sono in opposizione al vostro segno. Se non
fate attenzione questo mese potrebbe rivelarsi pieno di contrarietà di ogni genere.
Prestate un particolare riguardo alle ossa e all’artrosi. (dal 21/3 al 20/4)
Toro
Il mese comincia bene: la Luna è nel vostro segno! Anche l’amore è stabile e le
relazioni personali sono favorite. Ottimo momento per fare progetti di lavoro anche in campo creativo. I nativi del Toro nascondono quasi sempre un lato artistico. (dal 21/4 al 21/5)
Gemelli
Le energie sono alte. Vi sentite pieni di voglia di fare e ciò è già positivo. Ottimi
i rapporti d’amore. Buono l’equilibrio che esiste tra i vostri bisogni e quelli della persona amata. Momento favorevole per le questioni economiche. (dal 22/5
al 21/6)
Cancro
Nell’aria di ottobre è presente qualche difficoltà. Cercate di essere pazienti (so
che ne siete capaci) e fatevi assorbire dal lavoro che state svolgendo e non pensate, per il momento, a cose nuove. Concentrate bene l’energia, non disperdetela. (dal 22/6 al 22/7)
Leone
Generalmente voi, così leali, vi fidate degli altri: fate attenzione, in questo periodo,
a non sopravvalutare chi non merita. Desiderio di fare nuove esperienze anche in
campo esoterico. Bene l’amore e ottima la forma fisica. (dal 23/7 al 23/8)
Vergine
Intervenne la moglie Filomena, la quale prese accordi con il segretario comunale. Questi avrebbe pensato a tutto il rituale, compresa la lettura degli articoli
di legge e l’assessore anziano, ad un cenno, rivolgendosi agli sposi, doveva soltanto pronunciare la
seguente frase: “In nome della legge, vi dichiaro marito e moglie”.
Purtroppo, nel momento cruciale, l’assessore anziano, alquanto emozionato, forse anche a causa della
fascia tricolore a tracolla, s’ingarbugliò, cosicché, invece di pronunciare la frase fatidica, disse: “A nome
de mogliema, vi dichiaro marito e legge”.
Il matrimonio, ormai nullo, fu rinviato e celebrato a
guarigione avvenuta del sindaco.
Godete ancora del benefico effetto che vi ha lasciato Giove. Siete più sicuri di voi
Bilancia
Mese eccellente! Straordinarie energie planetarie vi accompagnano favorevolmente. Dovete esprimervi al meglio, senza fare confusione; riuscirete a conseguire ciò che desiderate in armonia con voi stessi e con il mondo esterno. (dal
23/9 al 23/10)
Scorpione
Anche se avete sempre pensato di sapere che cosa fare, in questo periodo potreste mettere in dubbio la validità delle vostre idee. Siete un po’ sotto tono. Evitate quindi inutili sforzi. Siate sinceri con voi stessi. (dal 24/10 al 21/11)
Sagittario
Siete molto produttivi e intraprendenti in questo periodo. Avete una speciale capacità di giudizio che vi fa andare a fondo nelle cose. Portate avanti progetti e
nuovi impegni. Avrete buon esito. (dal 22/11 al 21/12)
Capricorno
Ci sono un po’ di ostacoli, al momento, poiché sono molte le energie celesti in
dissonanza, ma non lasciatevi prendere dalla tristezza: supererete tutto. Prendete coscienza che gli ostacoli sono necessari per imparare a superarli. (dal 22/12
al 20/1)
Acquario
Buone prospettive di lavoro o di nuova occupazione. In questo mese tutto va alla grande. Mercurio, Marte e Giove vi sono amici e quindi sappiate cogliere possibili vantaggi nello studio, nella “carica” energetica e perché no … … in possibili entrate di denaro. (dal 21/1 al 19/2)
Pesci
Qualche contrasto nella vita sentimentale, ma passeggero. Siete spinti da un rinnovato senso di libertà. Molto bene, ma che sia un sentimento che vi aiuta a crescere e non ad evitare le vostre responsabilità. (dal 20/2 al 20/3)
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SPORT
Calcio e Tempo Libero
Inizia il campionato 2004 - 2005
Pesca d’altura
La Nuova Circe è pronta
di Tommaso Di Prospero
L
a Nuova Circe è pronta ai
blocchi di partenza per una
nuova stagione agonistica
nel campionato di Promozione e questa volta non ha alcuna intenzione di
soffrire, come nella scorsa stagione,
quando la salvezza è arrivata a poche
giornate dal termine. Quest’anno è inserita nel girone C, nel quale sono
assenti le formazioni della provincia
ciociara, mentre ci sono diverse squadre del comprensorio romano ed in
particolare dei Castelli Romani. L’inserimento in questo girone è stato
accolto con grande soddisfazione dalla dirigenza, presidente Ciampa in testa. Benché il livello tecnico di questo
campionato sia certamente più alto,
siamo certi che al cospetto di squadre
più preparate tecnicamente, ma dall’agonismo meno esasperato rispetto
a quelle del comprensorio ciociaro,
una Nuova
Circe potenziata in tutti i
reparti, possa fare la sua
bella figura.
Il presidente
Ciampa non
ha badato a
spese prendendo sul
mercato alcuni ottimi elementi che
hanno militato anche nei campionati
di categoria superiore, gettando così
le basi per un campionato di vertice.
Quest’anno sono previsti due soli elementi in campo in età di lega, un ragazzo del 1985 ed uno del 1986,
questa nuova regola condivisa dalla
gran parte degli addetti ai lavori dovrebbe proporre un campionato qualitativamente migliore rispetto a quello
della scorsa stagione. Le partenze un
po’ a sorpresa di Ruggiero e del bomber Ezio Vecchio, oltre a quelle di Calisi e Argentesi, non hanno messo in
crisi la dirigenza sanfeliciana che ha
preso i difensori Macone (ex Gaeta) e
Di Pinto (ex Bassiano), i centrocampisti Dosio (già alla corte di mister Ceccarelli nella trionfale cavalcata che
portò la Nuova Circe in Promozione),
Isotton (ex B. Hermada), Pecchia (ex
Priverno) e Reggio (ex Terracina
1925), gli attaccanti Monti (ex Aprilia), Mancini (elemento locale in età
di lega su cui la Nuova Circe è pronta
a scommettere) e Maragoni (elemento esperto che ben conosce l’ambiente sanfeliciano), per concludere con
l’estremo difensore Percolo (ex Vis
Terracina), nella rosa della squadra
sono altresì integrati alcuni elementi
in età di lega ed altri tornati da vari
prestiti. Si comincia con la Coppa Italia, però il vero obiettivo resta senz’altro il campionato che inizia il 3 ottobre a B. S. Maria contro il Real Latina per uno dei tanti derby che ci verranno proposti in questa stagione. Le
squadre maggiormente accreditate alla vittoria finale sono il Pomezia, già
vicino al salto di categoria nella passata stagione, la Vis Artena, il Sezze
del presidente Bucciarelli, il Pontinia
di mister Cencia ed ovviamente la
Nuova Circe. L’impegno finora profuso dal presidente Ciampa e dal direttore sportivo Senesi, non si è limitato
al rafforzamento della squadra ma è
andato ben oltre visto che in questa
stagione agonistica l’ingresso all’Aldo Ballarin sarà gratuito per tutti, nella speranza di vedere finalmente il
pubblico sanfeliciano pronto a sostenere l’undici di mister Ceccarelli. A
breve scadenza verrà effettuata una
copertura parziale delle gradinate
dell’Aldo Ballarin che metterà al riparo gli spettatori nelle giornate di cattivo tempo. Il nostro augurio è che
l’indiscutibile impegno e dedizione
della dirigenza sanfeliciana venga
premiata con un campionato di vertice, sostenuto da una collettività finalmente presente e pronta a tifare per
un sodalizio, quello rosso blu della
Nuova Circe, nato nell’ormai lontano
1959, che rappresenta da qualche
anno, una delle realtà calcistiche più
fulgide della nostra provincia.
La rosa della squadra per la stagione
2004/2005
Portieri: Magnanti e Percolo. Difensori: Macciacchera, Macone, Tulli, Senesi, D’Andrea, Tramentozzi, Di Pinto,
Capponi R. Centrocampisti: Dosio, Benetti(cap); Amato, Iannitti, Isotton,
Pecchia, Reggio, Bracciale, Macchiusi,
Capponi A, Palmerio, Martufi, Egidi.
Attaccanti: Rossi, Mancini, Maragoni,
Monti, Percoco M.
Al Circeo una tappa
del circuito
internazionale di drifting
di Ennio Bravo
ra il 1989 quando appena 36
soci, mossi dalla passione per
il mare e per la pesca sportiva
davano vita all’Associazione “Circeo
Fishing Club”, il cui scopo era quello di
promuovere e di sviluppare la pratica di
sport connessi con il mare, la pesca
sportiva, la motonautica e la vela. Ulteriori motivazioni erano quelle di sensibilizzare i giovani verso tali attività, impegnarsi per la tutela della Cultura locale del Mare, organizzando manifestazioni ed eventi volti al monitoraggio
delle risorse ambientali e paesaggistiche, impegnandosi in attività anche di
alto rilievo sociale, come consentire ai
disabili e/o portatori di handicap, quando possibile, la pratica di sport nautici.
Numerose le competizioni svolte negli
anni e ancor più numerosi i successi ottenuti, anche in campo nazionale, hanno attratto sempre più persone all’As-
E
zatori e dei partecipanti delle scorse
edizioni, l’estate 2004 vede la mancanza della settima edizione “ragazzi
a pesca”, poiché l’impegno e le risorse sono state finalizzate a far entrare
il Circeo Big Game in un circuito internazionale di pesca d’altura in drifting, l’Italian Sportfishing Master Circuit.
La presentazione del programma si è
tenuta venerdì 3 settembre alla presenza della stampa e degli sponsor
presso l’Hotel Maga Circe, mentre il
raduno degli equipaggi, con la consegna dei materiali e del regolamento, è
avvenuto sabato 11 settembre nel pomeriggio.
Lo svolgimento della gara invece si è
tenuta dalle ore 8.00 alle ore 16.00 di
domenica 12 settembre.
Dopo il rientro, fissato alle ore 16.00, si
è dato inizio alla pesatura del pescato
sociazione, tanto che il numero dei soci
saliva a 150 già nel 1995.
Le iniziative cui l’Associazione si è dedicata non si sono limitate all’organizzazione di eventi puramente sportivi,
ma anche alla raccolta della memoria
storica del primo pescatore del Circeo,
Amedeo Pagliaroli, la cui autobiografia,
curata, documentata ed edita dall’Associazione è stata donata agli alunni della scuola media “Leonardo da Vinci.”
I ragazzi, per ben 6 anni consecutivi,
inoltre, sono stati i protagonisti della
manifestazione “ragazzi a pesca” che
ha visto l’entusiasta partecipazione di
giovani dai 6 ai 14 anni.
Con grande rammarico degli organiz-
ed all’immediata stesura della classifica.
Vincitore della gara è risultato il team
“Scarola” dell’Associazione Circeo Fishing Club con un pescato di 37 Kg – capitano: Enzo Lanzuisi; equipaggio: Egle
Lanzuisi, Erminio D’Ambrosio, Pino Tartufi. Il ricavato del pescato è stato devoluto in beneficenza alla Parrocchia S.
Maria degli Angeli.
Tuttavia le speranze per un prossimo
futuro sono quelle di veder realizzati
entrambi gli eventi, ”Circeo Big Game” e
“Ragazzi a pesca”, nella stessa giornata, per creare un unico grande evento
che risponda alle esigenze di piccoli e
grandi pescatori.
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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TEMPO LIBERO
Lo spazio della città
Polenta con funghi e caccia
I film più visti
Le chiavi di casa
di Alessia Bravo
Incredienti
600 grammi di farina di mais
500 grammi di funghi galletti o lattarini
10 pezzi di piccola caccia (tordi, beccafichi, allodole)
5 salsicce fresche piccanti
50 grammi di pecorino
50 grammi di parmigiano
vino rosso
olio
pomodoro
Fate rosolare la cacciagione e le salsicce con olio e aglio, poi versate mezzo bicchiere di vino rosso e fatelo evaporare. Aggiungete i funghi interi (precedentemente mondati e lavati) e i pelati, salate e lasciate cuocere sul fuoco dolce per circa un’ora. Nel frattempo avrete cotto la polenta per
45 minuti. A cottura ultimata, versate la polenta sulla spianatoia, copritela con il sugo e cospargetela di pecorino e parmigiano.
da la “LA VISCOTTA Ricette di San Felice Circeo”
di Angela Bassani
Piste ciclabili - Raccolta Firme
Sul prossimo numero di Dicembre 2004, verrà dato conto delle firme raccolte per la richiesta di piste ciclabili a San Felice Circeo.
ORA LEGALE
di Fabio Serrecchia e Antonio di Salvo
Riceviamo da un lettore una lunga lettera che in sintesi pone la seguente domanda: quando si
considera tacitamente accettata dal committente l’opera dell’appaltatore? Riportiamo di seguito la risposta del legale.
Si segnala all’attenzione del lettore una recentissima sentenza della Corte di Cassazione in materia
di appalto. L’Art. 1655 c.c. definisce l’appalto <<… il contratto con il quale una parte assume, con
organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un’opera o
di un servizio verso un corrispettivo in denaro. …>> (cfr. art. rich.). L’art. 1665 c.c. prevede che
<<… il committente, prima di ricevere la consegna, ha diritto di verificare l’opera compiuta. La verifica deve essere fatta dal committente appena l’appaltatore lo mette in condizione di poterla eseguire. Se, nonostante l’invito fattogli dall’appaltatore, il committente tralascia di procedere alla verifica senza giusti motivi, ovvero non ne comunica il risultato entro un breve termine, l’opera si considera accettata. Se il committente riceve senza riserve la consegna dell’opera, questa si considera accettata ancorché non si sia proceduto alla verifica. Salvo diversa pattuizione o uso contrario,
l’appaltatore ha diritto al pagamento del corrispettivo quando l’opera è accettata dal committente.
…>> (cfr. art. 1665 c.c.) Dalla semplice lettura dell’articolo ult. richiamato, si comprende agevolmente l’importanza che riveste in materia di appalto, l’accettazione dell’opera da parte del committente; rappresenta, infatti, un passaggio necessario affinché si producano effetti giuridici ben
determinati tra i quali, il diritto dell’appaltatore al pagamento del prezzo. Va da se che la disciplina di tale “passaggio” debba essere particolarmente rigida al fine di evitare strumentalizzazioni tese, ad esempio, a procrastinare nel tempo il pagamento del corrispettivo dovuto. In quest’ottica di
“rigidità” trova il proprio fondamento l’”accettazione tacita”. Il terzo comma dell’art. 1665 c.c. prevede che in mancanza di accettazione per fatto e colpa imputabile al committente, l’opera si intende accettata e, conseguentemente, sorge il diritto dell’appaltatore a ricevere il corrispettivo pattuito. La Corte di Cassazione con la sentenza 17.06.2004 n. 11349 che si segnala, offre un contributo autorevolissimo in materia di accettazione tacita. La sentenza, infatti, afferma che <<Affinché
possa parlarsi di accettazione tacita dell’opera commissionata occorre che il committente accetti
senza riserve la consegna dell’opera oppure compia un atto che presupponga necessariamente la
volontà di accettarla e che sarebbe incompatibile con quella di rifiutarla o di accettarla condizionalmente. In particolare l’art. 1665 c.c., pur non enunciando la nozione di accettazione tacita dell’opera, indica i fatti ed i comportamenti dai quali deve presumersi la sussistenza dell’accettazione
continua a pag. 16
Gianni Amelio fa il bis alla mostra del cinema di Venezia con la
toccante opera “Le chiavi di casa”, . Tratto dal romanzo “ Nati
due volte” di Giuseppe Pontigia, il film si addentra nel complesso rapporto tra un padre (Kim Rossi Stuart) e il figlio Paolo (Andrea Rossi), un adolescente handicappato dalla nascita a causa
di complicazioni sopravvenute durante il parto, in cui la madre
perse la vita. Cresciuto dagli zii, perché il padre, sconvolto dalla tragedia, lo ha abbandonato a sé stesso, i due si rivedranno
solo quando Paolo dovrà recarsi a Berlino per delle visite specialistiche. u Un tema difficile da portare sugli schermi, ma
Amelio è stato abile a guardare l’evolversi del rapporto intimo tra padre e figlio dall’esterno, quasi in punta di piedi
ma senza esitazioni nel mostrare l’handicap anche nei momenti più duri. Non deve essere stato semplice per il regista dirigere Andrea Rossi (che è disabile non
solo sulla scena), ma il ragazzo mostra
una spontaneità eccezionale, oltre a una
carica di simpatia trascinante grazie anche al suo accento romanesco. Kim Rossi Stuart è bravissimo a calarsi nei panni del padre pieno di sensi di colpa, e trasmette uno smarrimento interno senza eccessi esteriori. A completare il terzetto Charlotte
Rampling, nei panni della madre di una bambina con un handicap più grave di quello di Paolo e ricoverata nello stesso ospedale, che sarà una sorta di guida dei sentimenti per il confuso e
spaesato Gianni.
Colpo di scena finale a VENEZIA 2004 “Le chiavi di casa”, indicato come il superfavorito, rimane a mani vuote.
Poesie
Povera EEA1
Omero, greco illustre der passato,
d’Atene venne qui pe stì paraggi,
e ne restò così meravijato,
che ner guardà li boschi, li paesaggi –
nella capoccia se formò er poema.
Chiamò lo scribba2 e ije dettò quer tema.
S’emmagginò che ‘ngiorno ‘ndio potente
presa ‘na stella su ner firmamento
l’appoggiava sur mare dolcemente
che l’abbracciò spruzzandola d’argento.
Nasceva er promontorio der Circeo
e Circe ce fa ‘rprimo gineceo.
Fu proprio stà marvaggia fattucchiera
che vede sulli scogli er prode Ulisse,
te vede li compagni sta meggera
e co’na formuletta li sconfisse.
Te li trasforma ‘ngrassi maialetti,
se cucca Ulisse e mette li paletti.
Secondo er testo antico, qualche mese
ce vorze a Ulisse pe ripijà le forze,
ma finarmente quanno se riprese
de sta drento ‘ngiardino lui s’accorse.
Appena er sole lo baciò sur viso
guardò ‘rcielo e strillò: stò n’paradiso.
Poi triste, se ricorda l’altri siti,
le coste greche, i mari de corallo.
Ma più paragonava i patri lidi,
e più na filigrana d’oro giallo
ije se snodava li davanti all’occhi:
sentì nà tremarella alli ginocchi.
Nun serve questo a discorpallo, è vero.
Ma immaginamo ‘npò ch’era stò scoijo,
continua a pag. 16
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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VARIE
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segue dalla pag. 2
A.C. Blanc
vi erano problemi o malintesi, parlando perfettamente il tedesco.
Dopo la Guerra e la ripresa dell’insegnamento a Roma,
la fama internazionale di Alberto Carlo Blanc cresce rapidamente. Diventa Segretario-Generale dell’Istituto di
Paleontologia Umana di Roma, Presidente della Commissione per le Linee di Riva del IV e V Congresso Internazionale del Quaternario (INQUA) 1953-1961, Redattore della Rivista di fama internazionale multilingue
“Quaternaria. Storia Naturale e Culturale del Quaternario”. Le sue scoperte sui movimenti delle linee di riva
del Mediterraneo (Lazio, Genova, Versilia, Calabria, Puglie) e le informazioni sul clima date dalla fauna e dalla flora dei giacimenti scavati sono diventate storiche. I
suoi lavori sulle abitudini di vita delle più antiche genti
laziali (crani di Neanderthal del Circeo e di Sacco Pastore, disegni della Basua e di Grotta Romanelli, ricostruzioni di cerimonie religiose e di riti Neandertaliani)
hanno tutti contribuito a che Alberto Carlo Blanc acquistasse fama internazionale.
Viaggiava spesso, accompagnato quando possibile
dalla famiglia.
Ricordiamo tutte i nostri viaggi con papà in Africa negli anni cinquanta (Algeria, Tunisia, Libia). Il nostro
percorso verso il Congresso INQUA a Barcelona e Madrid nel 1953 in una Chevrolet rossa attraverso il Sud
della Francia e la Spagna. Gli intensi periodi di scavo
nelle grotte del Circeo e le ore che tutte noi figlie trascorravamo pulendo teschi e segnando la posizione
precisa negli strati di scavo di ogni selce o sasso lavorato od ossa. Un lavoro da certosini che papà ci
pagava con qualche lira da spendere durante la festa
del paese al Circeo, ma che facevamo con gioia, perché in tal modo sentivamo di far parte del suo mondo.
Alberto Carlo Blanc ha avuto diversi incarichi, tra i
quali quello di consigliere della Wenner Gren Foundation for Anthropological Research di New York e di
Presidente Eletto della Unione Internazionale delle
Scienze Preistoriche e Protostoriche per il quadriennio 1958-1962, che doveva culminare con il VI Congresso Internazionale delle Scienze Preistoriche e
Protostoriche da lui organizzato a Roma, 29 agosto 3 settembre 1962.
Il destino non voleva che ciò avvenisse! Durante uno
scavo a Natale in Puglia in un villaggio di pescatori a
Leuca alla fine del 1958 comincia a sentirsi stanco.
Un esame clinico scopre che anni di tensione altissima non controllata avevano consumato vari organi
essenziali (reni, fegato milza, ecc). Il cuore era forte, ma i migliori specialisti da noi consultati prevedevano che non sarebbe durato più di un anno. La moglie Elena affranta nasconde la verità al marito così
pieno di progetti e di speranze. La figlia Maria Cristina parte con lui per tre mesi negli Stati Uniti, (primavera 1959) viaggio già programmato, durante il
quale viene visitato alla famosa Mayo Clinic di Rochester ed all’Ospedale Universitario di Chicago. Il
responso rimane lo stesso! Il 3 luglio 1960 dopo un
lungo periodo di incoscienza dovuta al rallentato
funzionamento dei reni, Alberto Carlo Blanc si spegne a Roma assistito dalla moglie e dalle figlie ancora giovani, all’età di 54 anni. Gli erano sopravissuti
entrambi i genitori, per i quali questo fu un terribile
dolore.
E’ stato seppellito nel piccolo cimitero del Circeo, dove aveva trascorso molte delle sue ore più belle e dove aveva fatto tante delle sue scoperte piu importanti, di fronte alla pianura pontina da lui tanto amata.
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Anniversario
• Il 24 settembre è stato l’anniversario del matrimonio dei coniugi Nunzia e Giovanni Aquino. Sono passati 17 anni e sono sempre un esempio d’amore. Auguri dagli amici.
• Il 14 ottobre sono 15 anni di matrimonio di Augusta e Silvano Nicoletti. Auguri dagli amici.
• Il 26 settembre si sono sposati Genni Frascadore e Davide Voncini. Auguri e felice matrimonio da Anna
Rognoni.
Compleanni
• Il 19 agosto, Amedeo Calisi ha compiuto 99 anni (è nato il 19 agosto 1905 a San Felice Circeo). Auguri
affettuosi da Antonietta, Dante e Elena.
• Auguri a Fabiola Di Maggio. Il 18 settembre è stato il suo compleanno. Gli amici dall’Associazione “Il Centro Storico”
• Il 4 settembre Franco Coccia ha compiuto 56 anni. Auguri dagli amici dell’Associazione “Il Centro Storico”
• Le cognate augurano buon compleanno (22 settembre) a Fernando Ciammaruconi.
• Il 23 settembre è stato il compleanno di Antonio Ferraioli. Auguri dalle sorelle.
• I nipoti Chiara e Samuele augurano buon compleanno (27 settembre) ad Anna Rognoni.
• Il 30 settembre è stato il compleanno di Simona Donnarumma. Auguri dalla zia Anna.
• Il 1 ottobre è stato il compleanno di Emiliano Di Maggio. Auguri dalla nonna, dalle zie e dalle cuginette.
• 1° compleanno di Michela Brizzi il 2 ottobre 2004. Tanti auguri alla piccola, ai genitori e ai nonni dai Soci dell’Associzione “Il Centro Storico”.
• Buon compleanno (8 ottobre) a Floriana Caddeo dalle nonne e dalle zie.
• Rossano Mestrinaro il 27 ottobre compie 8 anni. Auguri dalla sorellina Giulia e dalla cuginetta Giordana.
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ORA LEGALE
Poesie
‘sto mare verde, bello pe ‘rdavero,
che ‘nconosceva l’unto der petroijo.
Che nun ciaveva sparzo sur fondale,
buste, monnezza e scarti ‘durinale.
Perciò pure s’aitaca aspettava
li proci, r’cane, e la paziente moije
lui troppo imbambolato ‘ncè penzava,
preso da stò contorno che distoije.
E ijè ce vorze più de quarche annetto
pe riportà a Penelope l’affetto.
Questo pe divve che r’Circeo d’allora
posato sopra un mare de cristallo
è stato pe millenni la dimora
de gente c’ha lottato pe sarvallo.
Ma ‘nce l’ha fatta cor moderno avvento
de questi proci3, maghi der cemento.
Pasquino del Circeo
1 EEA - Circeo
2 Scriba – emanuenze, scrivano
3 Proci moderni – vedi “il sacco del Circeo”
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da parte del committente. Le prime due ipotesi
(commi 1 e 2) ricorrono allorché il committente cui
sia pervenuto l’invito a procedere alla verifica dell’opera, tralasci di provvedervi senza giusti motivi
oppure, avendo a tanto provveduto, non comunichi
i risultati all’appaltatore entro un breve termine. Il
comma 4 dell’art. 1665 c.c. prevede come presupposto dell’accettazione la consegna dell’opera parte al committente e come fatto concludente la ricezione senza riserve di quest’ultimo anche se non si
è proceduto alla verifica. Mentre la consegna costituisce un atto puramente materiale che si attua mediante la messa a disposizione del bene a favore
del committente, l’accettazione esige, al contrario,
che il committente esprima il gradimento dell’opera stessa, con conseguente manifestazione negoziale che comporta l’esonero dell’appaltatore da
ogni responsabilità per vizi e difformità dell’opera
ed il conseguente suo diritto al pagamento del
prezzo. …>> (cfr. Cass. 17.6.2004 n. 11349).
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