“Eccezzziunale veramente”
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“Eccezzziunale veramente”
L’avventura della lista “Un Comune per Amico” “Eccezzziunale veramente” Una esperienza che rimarrà negli annali di San Felice Circeo di E. Dantes “Siam fotti! Siam putenti! E si ci pass pe’ ‘i pall, possiamo fare anche un goppe!” (Siamo forti! Siamo potenti! E se vogliamo, possiamo fare anche un golpe!). Così urlava Diego Abatantuono, nei panni di capo degli ultras, mentre arringava un gruppo di supporters milanisti nel film: Eccezzziunale veramente. E l’immagine non può non tornare alla mente per commentare ironicamente la mazzata elettorale rimediata dalla Lista Civica “Un Comune per Amico” nella tornata amministrativa che si è tenuta al Circeo il 27 e 28 maggio. Chi ha la bontà di leggere questa rubrica sa che, spesso, ci piace fare accostamenti prendendo spunto dalla cinematografia e si domanderà se – fra tanti esempi – non se ne poteva scegliere uno meno dissacrante; ma noi pensiamo che oggi sia necessario graffiare e che un po’ di satira risulti più stimolante. E Dio solo sa se, in questo frangente, chi ha perso le elezioni non ha bisogno di sollecitazioni! Inoltre, il personaggio di Abatantuono ci ispira di più perché offre proprio l’idea di cosa può accadere a chi crede fortemente, diremmo quasi fideisticamente, nella propria idea, qualunque essa sia.; infatti, il concetto che un gruppetto di ultras possa seriamente “fare anche un goppe” è impensabile, ed altrettanto incredibile era l’avventura che avrebbe dovuto portare “Un Comune per Amico” ad affondare la corazzata-Schiboni sfidandola in mare aperto; soprattutto senza neppure essere supportati dalla viuuuleeenza necessaria. La storia della nostra Marina Militare è ricca di imprese che hanno portato alla distruzione di imponenti navi nemiche, ma spesso, in quei casi, si è fatto ricorso all’uso di mezzi corsari (MAS, Maiali Sottomarini, Incursori) oltre che all’ardimento dei Marinai. Nel nostro caso, invece, l’unica arma impiegata è stata quella del coraggio, un coraggio che è sfociato in nobili gesta e in un sacrificio finale che non solo non hanno portato alla vittoria, ma ad una rovinosa disfatta. Comunque, al di là di ogni retorica, molti dei candidati hanno dato lezione di un senso civico davvero inusitato da queste parti: essi potevano tranquillamente starsene a casa, soprattutto dopo che alcune rinunce avevano indicato un cammino decisamente in salita per la Lista Civica; e certamente questa esperienza rimarrà negli annali della nostra città. Però, accanto a qualche mossa azzeccata, abbiamo assistito talvolta ad azioni consone più a Giovani Marmotte che a combattenti politici; soprattutto, abbiamo constatato la mancanza del carisma di un leader che ha lasciato ai suoi destrieri troppa briglia sciolta mentre, da parte sua, ha scelto di affidarsi solo alla propria fama. Commettendo, con questo, il tragico errore di credere ancora una volta a quel popolo che, nuovamente, lo ha tradito nonostante tutto quello che ha ricevuto da lui (ma di questi esempi è ricca la storia). Ci dicono che la sera prima della presentazione della Lista, sia stata proposta in extremis una soluzione spregiudicata e, probabilmente, poco corretta ma potenzialmente vincente. E che la stessa sia stata respinta perché, si è detto: “Perderemmo di credibilità!”. Bene: ora che la credibilità è salva e le elezioni sono perse, potrebbe partire un dibattito sulla etica politica applicata ad un territorio come quello del Circeo... La domanda d’obbligo adesso è: cosa succederà? L’opposizione che si è venuta a formare sarà in grado di svolgere la sua opera di controllo? Diremmo di sì, anche perché accanto alla assenza di pedine che certamente fino ad oggi hanno svolto un’opera asfissiante nei confronti della maggioranza, dobbiamo annoverare qualche new entry tecnicamente valida o dotata di quell’entusiasmo da neofita che non guasta mai. Oh, scusate, presi dalle vicende di quella Lista per la quale, come avrete capito, abbiamo fatto il tifo, ci siamo dimenticati del vincitore o, se preferite, dei vincitori e non abbiamo detto cosa ne pensiamo di Vincenzo Cerasoli sindaco di San Felice. Mah! Ci viene in mente solo un film: “Non ci resta che piangere”, e che Troisi, ovunque sia, ci perdoni.
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