03-Analisi delle sequenze: sintassi SDIS

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03-Analisi delle sequenze: sintassi SDIS
Tecniche statistiche di analisi del cambiamento
03-Analisi delle sequenze: sintassi SDIS
(vers. 1.1a, 26 novembre 2016)
Germano Rossi1
[email protected]
1
Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca
2016-17
G. Rossi (Dip. Psicologia)
Tsac
2016-17
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Introduzione
Questa è la tipica situazione dei dati di una ricerca
Ogni colonna è una variabile misurata
Ogni riga è un caso statistico
Si tratta di una fotografia “istantanea” scattata al tempo T0 .
Se ci sono (ci saranno) dei cambiamenti nelle misurazioni, noi non
siamo interessati
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Introduzione
Questa è una situazione leggermente diversa, ma comune
Una variabile è stata misurata più volte: all’inizio (_b [base]), prima (_p)
e dopo (_d) un certo evento
Ogni misurazione è una fotografia scattata al tempo T0 , T1 , T2
Si assume però che tutti i casi statistici abbiano le misurazioni per
ciascun tempo Ti
Se manca è perché in quel particolare Ti non si è potuto rilevare
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Introduzione
Immaginiamo di aver video-registrato delle mamme che parlano con il proprio
bambino piccolo mentre stanno giocando
Una madre potrebbe dire
Un’altra potrebbe dire
“Tesoro. Guarda i giocattoli,
che belli. Ne vuoi uno? Sì che lo
vuoi. Ecco prendi questo! Rosso.
Bello vero?”
Ecco i giocattoli.
Questo è tutto
colorato. Tieni!
Prendilo!
Ci sono delle differenze, una parla di più e l’altra di meno; una è affettuosa, l’altra
sbrigativa.
Tesoro è un vezzeggiativo;
Tieni e prendi sono degli ordini;
Ne vuoi uno? è una domanda
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Introduzione
Possiamo spezzare le frasi
Madre 1
Madre 2
Tesoro.
Guarda i giocattoli, che belli.
Ne vuoi uno?
Sì che lo vuoi.
Ecco prendi questo!
Rosso.
Bello vero?
Ci sono i giocattoli.
Questo è tutto colorato.
Tieni!
Prendilo!
Già così, la prima dice 7
frasi, la seconda 4.
Se però pensiamo che la registrazione potrebbe essere di 10 minuti. . . .
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Introduzione
Ipotizziamo di aver codificato le frasi con delle sigle e di aver codificato
5 minuti dell’episodio di gioco. Potremmo avere:
Madre 1 (83 unità)
re
ro
qo
da
nc
da
re
rm
qo re c ad re da c da an qa nc c da qo ad da
ad da c ad da nc da c re da c rm da c da c w
da qo c da c da c nc da nc c da c da re nc w
c da c da c da c qo ad da nc da nc c qe da w
i da
c qo c
nc w
nc
Madre 2 (35 unità)
qa qe re am da c an ae c da c da ae ad c qe an da c da re
ae re c op da c da nc re qe da c da c w
Non si tratta di una fotografia, ma di un flusso di misurazioni nel tempo poi
codificate
Non assumiamo che le sequenze temporali siano tutte di uguale durata
Non assumiamo che le informazioni raccolte siano tutte sempre presenti
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Introduzione
Potremmo decidere di contare quante volte una madre ha detto
ogni categoria
Categ
Madre1
Madre2
23
1
1
20
9
1
3
9
da
qa
qe
c
Significato
Dirige l’azione del bambino
Domanda su un’azione
Domanda su oggetti dell’ambiente
Parole convenzionali (“dai”)
Ma perderemmo le informazioni temporali, la sequenza delle
categorie
L’analisi sequenziale si occupa proprio di questo.
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Introduzione: cos’è una sequenza
Madre 1 (83 unità)
re
ro
qo
da
nc
da
re
rm
qo re c ad re da c da an qa nc c da qo ad da
ad da c ad da nc da c re da c rm da c da c w
da qo c da c da c nc da nc c da c da re nc w
c da c da c da c qo ad da nc da nc c qe da w
i da
c qo c
nc w
nc
Madre 2 (35 unità)
qa qe re am da c an ae c da c da ae ad c qe an da c da re
ae re c op da c da nc re qe da c da c w
da c (dirigere l’azione+parola convenzionale) è una “sequenza”
che compare spesso, in entrambe le madri
ma ce ne sono anche altre. . . (ad es. da nc, dirigere l’azione+non
classificabile)
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Introduzione
Il comportamento si svolge nel tempo e studiare la sua dinamica
temporale è preferibile che conoscere semplicemente le misure
globali o il suo riassunto
«Quando il comportamento è misurato tramite l’osservazione
diretta e sistematica si ottengono sequenze di codici o categorie.
Studiare il processo significa analizzare le contingenze temporali
(strutture) presenti nelle sequenze.
È sempre preferibile analizzare individui (diadi, ecc.)
separatamente prima di aggregare dati di individui senza
verificare se sono omogenei.» (Quera)
Da qui in avanti, parte dei lucidi è adattato da quelli di Vinçenc Quera (2003) per un
corso su SDIS, tenutosi presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di
Milano-Bicocca
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Standard SDIS
Per gestire i dati sequenziali serve un modo diverso dalla tabella
dei dati “solita” (ad es. quelle usate in SPSS)
Bakeman & Quera (1992) hanno “inventato” un modo per gestire
questo tipo di dati
e hanno creato delle norme per lo scambio di dati sequenziali,
Sequential Data Interchange Standard (o SDIS)
Nonché un software con cui si possono fare statistiche (GSEQ,
http://www.ub.edu/gcai/gseq/soft/GSEQ51Setup.exe)
disponibile solo in Windows
Altri programmi che si occupano di registrare e codificare
sequenze video, esportano i dati in SDIS
vedi anche cap. 4 di Gnisci, Bakeman (2000)
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Standard SDIS
Il file che contiene le informazioni sequenziali è un semplice file di
testo (con estensione .SDS)
Può essere scritto con qualsiasi editor di testo (Notepad, Blocco
note o simili) oppure anche con Word, WordPad, EditPad. . .
La cosa importante è salvare il file in formato testo con estensione
.SDS
Se il software non permette di usare un’estensione diversa da
.TXT, bisogna rinominare successivamente come .SDS
Ogni file dati va scritto seguendo una sintassi precisa
Ogni file deve contenere tutti i dati da analizzare
I dati sono relativi a una o più sequenze (o flussi) codificate
A seconda di ciò che è stato rilevato, si usano formati diversi (o
tipi) per esprimerli
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Standard SDIS
Il formato SDIS prevede 5 tipi di dati:
Senza indicazioni di tempo
Eventi singoli (Event Sequential Data, ESD)
Eventi multipli (Multievent Sequential Data, MSD)
Con indicazioni di tempo
Stati (State Sequential Data, SSD)
Eventi con tempo (Timed event Sequential Data, TSD)
Intervalli (Interval Sequential Data, ISD)
Il tipo di dati dipende dal tipo di schema di codifica che viene applicata
La categoria si applica ad una unità rilevata
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Eventi singoli
Ogni evento è un’entità a sé stante senza indicazioni di tempo
Ha un inizio e una fine. Ha una natura unitaria (discreto)
Si applica un solo schema di codifica
Esempio
Event;
<1> HApp WEmp WEmo HEmp WEmp WNeg WNeg HApp WEmo HEmo
WEmp HEmp WCom HCom WCom HCom WEmo HEmo WEmo HEmo WEmp
HEmo WEmo HApp WEmp WEmo HApp HApp WApp HEmo WEmp HEmp /
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Eventi multipli
Ogni evento è un’entità a sé stante: ha un inizio e una fine e una
natura unitaria discreta (ma non temporale)
Si applicano due o più schemi di codifica contemporaneamente
Esempio
Multievent;
<001>
PI.Q CP1 PI.Q CP2 PI7.R CP1 PI.Q CP1 PI.Q CP1 PI.Q CP1
PI.Q CP1 PI.ASS CP1 PI.Q CP1 PI.Q CP1 PI.Q CP1 PI.Q CP1
PI.Q CP1 PI.Q CP1 PI.Q CP1 PI.ASS CP1 PI.Q CP1 PI2.Q
CP2 PI.Q CP1 PI.Q CP1 /
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Stati
Eventi che hanno un’unità temporale prefissata (non
necessariamente un’unità di tempo)
Esempio
State;
<I001VPB >
I=1 E=1 I=11 E=1 I=15 E=1 I=45 F=1 I=6 E=1 I=6 F=1 I=7
F=1 I=11 F=1 I=25 C=1 C=1 I=1 C=1 I=55 E=1 I=82 C=1
I=43 C=1 I=61 C=1 I=45 C=1 I=22 C=1 I=1 C=1 C=1 I=2
C=1 I=2 C=1 I=77 A=1 I=1 A=1 I=13 A=1 I=266 C=1 I=11
C=1 I=20 /
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Intervalli
Come gli stati, ma sono possibili più codifiche contemporanee
Esempio
Interval;
<S01> *10, nr, *15, nr, *21, oo nr, , nr*2, *28, nr, , nr,
, nv*23, nr, , nr*2, *2, nr*3, nr*20, oo*6, oo no, oo*3,
no nr, *9, no*2, *19 /
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Eventi con tempo
Ogni evento è delimitato da un preciso intervallo di tempo con un
inizio e una fine
sono possibili più codifiche contemporanee
Esempio
Timed;
<311596> ,09:25:47
mal4,09:25:49 mal5,09:25:50
hab2,09:25:58 ent2,09:26:06
ent2,09:26:12 ent2,09:26:15
anr1,09:26:20 exp2,09:26:25
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anr1,09:25:55-09:26:06
ent2,09:26:08 ent2,09:26:09
anr1,09:26:17 ent2,09:26:19
,09:26:27 /
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Parti di un file SDIS
Un file SDIS segue delle regole ed è composto da 2 parti principali
Ogni parte può contenere delle informazioni diverse (alcune
obbligatorie, altre opzionali)
Dichiarazione iniziale o intestazione:
1
2
3
Tipo di dati (obbligatorio)
Elenco di codici o categorie di comportamento (opzionale)
Elenco di variabili e loro condizioni (opzionale)
Corpo dei dati:
Sequenze di codici secondo il tipo dei dati (obbligatorio)
Organizzate per condizioni delle variabili, unità e sessioni di
osservazione
Tipo codici * variabili;
... flusso di dati dell’unità di analisi 1 ... /
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Si possono inserire commenti in qualunque parte del file.
Il testo che appare nei commenti non fa parte dei dati ed è
ignorato quando il file viene analizzato.
Tipo di commento
si scrive fra
parte di una linea
parte di una linea
più righe
% ... %
da qui % a fine riga
! ... !
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Si possono inserire commenti in qualunque parte del file
Il testo che appare nei commenti non fa parte dei dati ed è ignorato
quando il file viene analizzato
All’interno di una riga
Da ”qui” alla fine della riga
Su più righe
Commenti di una linea
Righe multiple
Event;
% Registrato 25/1/1998
C C A B % forse D dopo B %; A B C D;
B A C B B A B C;
C A D / % File modificato %
manualmente
Event;
! Questo file
è stato
modificato
manualmente !
C A B D B A C/
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Si possono inserire commenti in qualunque parte del file
Il testo che appare nei commenti non fa parte dei dati ed è ignorato
quando il file viene analizzato
All’interno di una riga
Da ”qui” alla fine della riga
Su più righe
Commenti di una linea
Righe multiple
Event;
% Registrato 25/1/1998
C C A B % forse D dopo B %; A B C D;
B A C B B A B C;
C A D / % File modificato %
manualmente
Event;
! Questo file
è stato
modificato
manualmente !
C A B D B A C/
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Si possono inserire commenti in qualunque parte del file
Il testo che appare nei commenti non fa parte dei dati ed è ignorato
quando il file viene analizzato
All’interno di una riga
Da ”qui” alla fine della riga
Su più righe
Commenti di una linea
Righe multiple
Event;
% Registrato 25/1/1998
C C A B % forse D dopo B %; A B C D;
B A C B B A B C;
C A D / % File modificato %
manualmente
Event;
! Questo file
è stato
modificato
manualmente !
C A B D B A C/
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Struttura fondamentale SDIS
Tipo;
... flusso di dati dell’unità di analisi 1 ... /
... flusso di dati dell’unità di analisi 2 ... / ...
Il tipo di dati è Event, Multi, State, Interval, Timed.
Il punto e virgola (;) chiude la dichiarazione.
Ogni flusso di dati è una sequenza.
Ogni flusso di dati termina con una barra inclinata (/).
Un flusso di dati contiene codici di comportamento
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Struttura fondamentale SDIS
Tipo;
... flusso di dati dell’unità di analisi 1 ... /
... flusso di dati dell’unità di analisi 2 ... / ...
Il tipo di dati è Event, Multi, State, Interval, Timed.
Il punto e virgola (;) chiude la dichiarazione.
Ogni flusso di dati è una sequenza.
Ogni flusso di dati termina con una barra inclinata (/).
Un flusso di dati contiene codici di comportamento
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Struttura fondamentale SDIS
Tipo;
... flusso di dati dell’unità di analisi 1 ... /
... flusso di dati dell’unità di analisi 2 ... / ...
Il tipo di dati è Event, Multi, State, Interval, Timed.
Il punto e virgola (;) chiude la dichiarazione.
Ogni flusso di dati è una sequenza.
Ogni flusso di dati termina con una barra inclinata (/).
Un flusso di dati contiene codici di comportamento
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Struttura fondamentale SDIS
Tipo;
... flusso di dati dell’unità di analisi 1 ... /
... flusso di dati dell’unità di analisi 2 ... / ...
Il tipo di dati è Event, Multi, State, Interval, Timed.
Il punto e virgola (;) chiude la dichiarazione.
Ogni flusso di dati è una sequenza.
Ogni flusso di dati termina con una barra inclinata (/).
Un flusso di dati contiene codici di comportamento
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Codici di comportamento
Rappresentano la schema di codifica che abbiamo fatto sulla
sequenza temporale
Sono formati da numeri, lettere o caratteri speciali, da soli o
combinati fra loro.
Questi caratteri non si possono usare: $ % &
; . , ’ ” < > !
( ) = / - + :
Massimo numero di caratteri per codice: 80 (ma è molto meglio
usare codici più corti)
Massimo numero di codici in un file SDIS: 999
Per default, maiuscole e minuscole sono considerate diverse
Esempi
24 A MCom Exp Llora X6 NVoc MADRE_20 G_misc
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Dichiarazione di codici
I codici di comportamento possono essere dichiarati di seguito
alla dichiarazione del tipo dei dati
Event A B C D;
Dichiarando i codici, tutti quelli
non dichiarati sono errati
Event A B C D;
A B E C D S /
Non dichiarando i codici, sono
tutti validi
Event A B C D;
A B E C D S /
È consigliabile dichiarare i codici perché facilita la scoperta dei codici
errati
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Dichiarazione di insiemi di codici
Gruppi di codici possono essere dichiarati come parte di un
insieme: Event ($Madre = A B C D) ($Figlio = X e
Z);
L’insieme si scrive tra parentesi tonde.
I codici appartenenti all’insieme si considerano mutuamente
escludentisi.
I codici che appartengono a insiemi differenti (o che non
appartengono a nessun insieme) non sono mutuamente
escludentisi.
Gli insiemi possono avere un’etichetta identificata dal segno $.
I nomi di un insieme non sono codici di condotta.
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Dichiarazione di insiemi di codici
Gruppi di codici possono essere dichiarati come parte di un
insieme: Event ($Madre = A B C D) ($Figlio = X e
Z);
L’insieme si scrive tra parentesi tonde.
I codici appartenenti all’insieme si considerano mutuamente
escludentisi.
I codici che appartengono a insiemi differenti (o che non
appartengono a nessun insieme) non sono mutuamente
escludentisi.
Gli insiemi possono avere un’etichetta identificata dal segno $.
I nomi di un insieme non sono codici di condotta.
G. Rossi (Dip. Psicologia)
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Dichiarazione di insiemi di codici
Gruppi di codici possono essere dichiarati come parte di un
insieme: Event ($Madre = A B C D) ($Figlio = X e
Z);
L’insieme si scrive tra parentesi tonde.
I codici appartenenti all’insieme si considerano mutuamente
escludentisi.
I codici che appartengono a insiemi differenti (o che non
appartengono a nessun insieme) non sono mutuamente
escludentisi.
Gli insiemi possono avere un’etichetta identificata dal segno $.
I nomi di un insieme non sono codici di condotta.
G. Rossi (Dip. Psicologia)
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Dichiarazione di insiemi di codici
Gruppi di codici possono essere dichiarati come parte di un
insieme: Event ($Madre = A B C D) ($Figlio = X e
Z);
L’insieme si scrive tra parentesi tonde.
I codici appartenenti all’insieme si considerano mutuamente
escludentisi.
I codici che appartengono a insiemi differenti (o che non
appartengono a nessun insieme) non sono mutuamente
escludentisi.
Gli insiemi possono avere un’etichetta identificata dal segno $.
I nomi di un insieme non sono codici di condotta.
G. Rossi (Dip. Psicologia)
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Dichiarazione di insiemi di codici
Gli insiemi senza nomi si chiamano automaticamente Set_1,
Set_2, etc.
I codici non assegnati ad alcun insieme appartengono a NO_SET.
Nelle sequenze di eventi (ESD) i codici sono sempre, per
definizione mutuamente escludentisi.
Negli altri tipi di dati, definire insiemi è utile per identificare codici
che co-occorrono erroneamente nel corpo dei dati.
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Dichiarazione duale di codici
Esempio
Timed ($Madre = MPasiva=mp MActiva=ma MRedirige=mr)
($Hijo = HQuieto=hq HActivo=ha HAgita=hg);
I codici possono essere dichiarati con due nomi equivalenti
Nel corpo dei dati si può utilizzare uno qualsiasi dei due nomi del
codice per fare riferimento allo stesso comportamento.
È consigliabile che uno dei codici duali sia corto, per poterlo
utilizzare con maggior comodità nell’introdurre i dati.
Il primo nome in una dichiarazione duale è quello che verrà usato
nelle tabelle dei risultati.
G. Rossi (Dip. Psicologia)
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Dichiarazione duale di codici
Esempio
Timed ($Madre = MPasiva=mp MActiva=ma MRedirige=mr)
($Hijo = HQuieto=hq HActivo=ha HAgita=hg);
I codici possono essere dichiarati con due nomi equivalenti
Nel corpo dei dati si può utilizzare uno qualsiasi dei due nomi del
codice per fare riferimento allo stesso comportamento.
È consigliabile che uno dei codici duali sia corto, per poterlo
utilizzare con maggior comodità nell’introdurre i dati.
Il primo nome in una dichiarazione duale è quello che verrà usato
nelle tabelle dei risultati.
G. Rossi (Dip. Psicologia)
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Dichiarazione di variabili
Esempio: Event
Event (md mv mp mf mc mi) (hd hv hp hf hc hi) * Tipo
(Control Clínica) Edad (Joven Adulta);
Le variabili [indipendenti] e i loro livelli possono essere dichiarate
all’inizio del file SDIS, dopo la dichiarazione dei codici e prima del
punto e virgola.
L’asterisco separa le dichiarazioni dei codici e delle variabili
Mentre si dichiarano le variabili e i loro livelli, si attribuiscono
anche i nomi.
I livelli delle variabili si indicano tra parentesi.
G. Rossi (Dip. Psicologia)
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Dichiarazione di variabili
Esempio: Event
Event (md mv mp mf mc mi) (hd hv hp hf hc hi) * Tipo
(Control Clínica) Edad (Joven Adulta);
Le variabili [indipendenti] e i loro livelli possono essere dichiarate
all’inizio del file SDIS, dopo la dichiarazione dei codici e prima del
punto e virgola.
L’asterisco separa le dichiarazioni dei codici e delle variabili
Mentre si dichiarano le variabili e i loro livelli, si attribuiscono
anche i nomi.
I livelli delle variabili si indicano tra parentesi.
G. Rossi (Dip. Psicologia)
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Dichiarazione di variabili
Esempio: Event
Event (md mv mp mf mc mi) (hd hv hp hf hc hi) * Tipo
(Control Clínica) Edad (Joven Adulta);
Le variabili [indipendenti] e i loro livelli possono essere dichiarate
all’inizio del file SDIS, dopo la dichiarazione dei codici e prima del
punto e virgola.
L’asterisco separa le dichiarazioni dei codici e delle variabili
Mentre si dichiarano le variabili e i loro livelli, si attribuiscono
anche i nomi.
I livelli delle variabili si indicano tra parentesi.
G. Rossi (Dip. Psicologia)
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Esempi di dichiarazione
Esempio: Event
Event ($Antecedenti=A1 A2 A3) ($Origine=O1 O2 O3 O4)
($Svolgimento=S1 S2 S3 S4) ($Risoluzione=R1 R2 R3 R4)
($Conseguenti=C1 C2);
Esempio: State
State <seconds> (A P N) (GM GR GS GN) (MM MR MS MN) (C X
M G U) * sex (male female) age (6mo 12mo);
Esempio: Interval
Interval nofrece=no njuega=nj nrecibe=nr nvocal=nv
oofrece=oo oalienta=oa oentre=oe ovocal=ov
* Edad (3años 5años) Lugar (Casa Calle);
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Esempi di dichiarazione
Esempio: Multievent
multievent ($drm=DRM1 DRM2 DRM3 DRM4 DRM5 DRM6 DRM7 DRM8
DRM9) ($irm=IRM1 IRM2 IRM3 IRM4 IRM5 IRM6 IRM7 IRM8 IRM9)
($cp=CP1 CP2 CP3) ($int=DI TI) ($ter2=R Q CA CI SS WES
CACK ASS) * colloquio (1 2 3 4) metacognizione (129 133
137 142 150 160 163 167 171 190 198 200 201 206 207 208
213 214 215 218 255 258 264 289 290 308 310 312 313 315
319 321 362 414);
Esempio: Timed
Timed ($Gazing=G1 G2 G3) ($FaceFace=FF1 FF2 FF3
FF4 FF5 FF6)($NarrativeEnvelope=NE1 NE2 NE3 NE4
NE5)($BodyContact=BC1 BC2 BC3)($BodyStimulation=BS1 BS2
BS3 BS4 BS5 BS6 BS7) * week (4 6 8 10 12) group (IT IM
KR);
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Unità di analisi e sessioni
Esempio: schema di due unità
sessione; sessione; sessione; sessione / sessione;
sessione; sessione; sessione; sessione; sessione /
sessione /
Unità di analisi: un individuo, una diade, un gruppo, una famiglia.
Sessioni: la registrazione può essere unica o spezzata in momenti
diversi.
Massimo numero di sessioni per unità: 1000.
Nel corpo dei dati ogni unità termina con una barra (/).
Le sessioni sono separate da punto e virgola (;).
Non è obbligatorio che tutte le unità abbiano lo stesso numero di
sessioni.
Una unità può avere anche soltanto una sessione.
G. Rossi (Dip. Psicologia)
Tsac
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Unità di analisi e sessioni
Esempio: schema di due unità
sessione; sessione; sessione; sessione / sessione;
sessione; sessione; sessione; sessione; sessione /
sessione /
Unità di analisi: un individuo, una diade, un gruppo, una famiglia.
Sessioni: la registrazione può essere unica o spezzata in momenti
diversi.
Massimo numero di sessioni per unità: 1000.
Nel corpo dei dati ogni unità termina con una barra (/).
Le sessioni sono separate da punto e virgola (;).
Non è obbligatorio che tutte le unità abbiano lo stesso numero di
sessioni.
Una unità può avere anche soltanto una sessione.
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Etichette di unità
Esempio
<Juan3/08/03> sessione; sessione; sessione /
<José14/05/02> sessione; sessione; sessione; sessione
/
le unità possono avere un identificatore (un codice del caso
statistico) entro i segni < e > (parentesi angolari) all’inizio dell’unità
Non è obbligatorio etichettare tutte le unità.
L’identificatore può essere qualsiasi cosa ma dev’essere al
massimo di 80 caratteri.
Etichettare le unità è utile per identificarle più facilmente nelle
tabelle dei risultati.
Le unità senza etichetta vengono identificate da un numero
consecutivo
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Variabili
Esempio
<Juan3/08/03> sessione; sessione; sessione (1)/
<José14/05/02> sessione; sessione; sessione (2)/
Le unità possono essere assegnate a livelli di determinate variabili
indipendenti
Per assegnare un livello di una variabile, si scrive il numero del
livello tra parentesi tonde prima della barra / oppure subito dopo
l’etichetta di unità.
Se una unità non è assegnata ad alcuna variabile, si considera
assegnata implicitamente allo stesso livello dell‘unità successiva.
Per questo motivo, se si usano variabili, l’ultima unità dev’essere
assegnata obbligatoriamente ad un livello di qualche variabile.
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Variabili
Esempio 1
sessione/ sessione/ sessione (1)/
sessione/ sessione/ sessione (2)/
Esempio 2
sessione/
sessione/
sessione/
sessione/
sessione/
sessione/
sessione/
sessione/
sessione
sessione
sessione
sessione
(1,1)/
(1,2)/
(2,1)/
(2,2)/
Esempio 1: le prime
tre unità sono
assegnate al livello 1
della variabile e le tre
unità successive, al
livello 2 (ogni unità ha
una sola sessione)
Esempio 2: due
variabili indipendenti
diverse
Non è obbligatorio che tutte le combinazioni di variabili abbiano
unità assegnate né lo stesso numero di unità
Bisogna indicare tutte le variabile dichiarate nel preambolo
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Indicazioni delle Variabili
Esempio errato
sessione/ sessione/ sessione (1,1)/ sessione/ sessione/
sessione (1,2,2)/
Il numero di variabili deve essere lo stesso per ogni unità
Nell’esempio la prima assegnazione è ambigua
Numero massimo di variabili: 7
Numero massimo di livelli o condizioni per variabile: 12
Numero massimo di unità per combinazione di livelli: 1000
Avendo assegnato unità a livelli di variabili, è possibile
successivamente accumulare i risultati in base a differenti
combinazioni di questi livelli
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Sequenze di eventi (ESD)
Esempio - mics.sds
Event ($mujer = md mv mp mf mc mi) ($hombre = hd hv hp hf
hc hi); ,3:21 mp hp md hp mi hc mi hf mf hv mp hv mv hp
mv hf mf hc mi hi mc hc mc hv mv hf mp hp mv hf mf hf mf
hd mv hv mp hd mc hc mi hc mc hc mi hi mi hi mf hf md hp
,6:45 /
I dati di ogni sessione sono una serie di codici nello stesso ordine
in cui furono registrati
Per definizione, tutti i codici di una ESD sono esaustivi e
mutuamente escludentisi
Le sequenze di eventi non contengono informazioni sui tempi di
occorrenza dei codici né sulle durate
Possono contenere informazioni sui tempi di inizio e di fine di
alcune o di tutte le sessioni (permette di calcolare indici)
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Sequenze di eventi (ESD): Esercizio
Esempio - mics.sds
Event ($mujer = md mv mp mf mc mi) ($hombre = hd hv hp hf
hc hi); ,3:21 mp hp md hp mi hc mi hf mf hv mp hv mv hp
mv hf mf hc mi hi mc hc mc hv mv hf mp hp mv hf mf hf mf
hd mv hv mp hd mc hc mi hc mc hc mi hi mi hi mf hf md hp
,6:45 /
Quanti sono i codici utilizzati nella ricerca?
Sono tutti mutuamente escludentisi?
Ci sono variabili indipendenti? Se sì, quante?
Quante sono le unità di analisi?
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Sequenze di eventi (ESD): Esercizio
Esempio - mics.sds
Event ($mujer = md mv mp mf mc mi) ($hombre = hd hv hp hf
hc hi); ,3:21 mp hp md hp mi hc mi hf mf hv mp hv mv hp
mv hf mf hc mi hi mc hc mc hv mv hf mp hp mv hf mf hf mf
hd mv hv mp hd mc hc mi hc mc hc mi hi mi hi mf hf md hp
,6:45 /
Quanti sono i codici utilizzati nella ricerca? 12, 6 per le donne e 6
per gli uomini
Sono tutti mutuamente escludentisi?
Ci sono variabili indipendenti? Se sì, quante?
Quante sono le unità di analisi?
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Sequenze di eventi (ESD): Esercizio
Esempio - mics.sds
Event ($mujer = md mv mp mf mc mi) ($hombre = hd hv hp hf
hc hi); ,3:21 mp hp md hp mi hc mi hf mf hv mp hv mv hp
mv hf mf hc mi hi mc hc mc hv mv hf mp hp mv hf mf hf mf
hd mv hv mp hd mc hc mi hc mc hc mi hi mi hi mf hf md hp
,6:45 /
Quanti sono i codici utilizzati nella ricerca? 12, 6 per le donne e 6
per gli uomini
Sono tutti mutuamente escludentisi? no, sono mutualmente
escludentisi all’interno delle donne e degli uomini
Ci sono variabili indipendenti? Se sì, quante?
Quante sono le unità di analisi?
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Sequenze di eventi (ESD): Esercizio
Esempio - mics.sds
Event ($mujer = md mv mp mf mc mi) ($hombre = hd hv hp hf
hc hi); ,3:21 mp hp md hp mi hc mi hf mf hv mp hv mv hp
mv hf mf hc mi hi mc hc mc hv mv hf mp hp mv hf mf hf mf
hd mv hv mp hd mc hc mi hc mc hc mi hi mi hi mf hf md hp
,6:45 /
Quanti sono i codici utilizzati nella ricerca? 12, 6 per le donne e 6
per gli uomini
Sono tutti mutuamente escludentisi? no, sono mutualmente
escludentisi all’interno delle donne e degli uomini
Ci sono variabili indipendenti? Se sì, quante? no, nessuna
variabili indipendente
Quante sono le unità di analisi?
G. Rossi (Dip. Psicologia)
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Sequenze di eventi (ESD): Esercizio
Esempio - mics.sds
Event ($mujer = md mv mp mf mc mi) ($hombre = hd hv hp hf
hc hi); ,3:21 mp hp md hp mi hc mi hf mf hv mp hv mv hp
mv hf mf hc mi hi mc hc mc hv mv hf mp hp mv hf mf hf mf
hd mv hv mp hd mc hc mi hc mc hc mi hi mi hi mf hf md hp
,6:45 /
Quanti sono i codici utilizzati nella ricerca? 12, 6 per le donne e 6
per gli uomini
Sono tutti mutuamente escludentisi? no, sono mutualmente
escludentisi all’interno delle donne e degli uomini
Ci sono variabili indipendenti? Se sì, quante? no, nessuna
variabili indipendente
Quante sono le unità di analisi? 1 sola
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Sequenze di multieventi (MSD)
Esempio - mics.sds
Multievent ($hablante=m h) ($acto=che emo apr emp nie
otr) ($valencia=p n); ,8:10 m emo p. h emo p. m emp p. h
otr p. h emp p. m che n. h che n ,8:20/
Un gruppo di codici costituisce un multievento
I multievento sono riportati nello stesso ordine in cui sono
comparsi (e registrati) separati da un punto.
I codici registrati in un multievento si sovrappongono.
I multieventi non contengono informazioni sui tempi di occorrenza
dei codici né le durate.
Possono contenere informazione sui i tempi di inizio e fine di
alcune o di tutte le sessioni (permette di calcolare alcuni indici).
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Sequenze di multieventi (MSD)
Esempio - mics.sds
Multievent ($hablante=m h) ($acto=che emo apr emp nie
otr) ($valencia=p n); ,8:10 m emo p. h emo p. m emp p. h
otr p. h emp p. m che n. h che n ,8:20/
Un gruppo di codici costituisce un multievento
I multievento sono riportati nello stesso ordine in cui sono
comparsi (e registrati) separati da un punto.
I codici registrati in un multievento si sovrappongono.
I multieventi non contengono informazioni sui tempi di occorrenza
dei codici né le durate.
Possono contenere informazione sui i tempi di inizio e fine di
alcune o di tutte le sessioni (permette di calcolare alcuni indici).
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Sequenze di multieventi (MSD)
Esempio - mics.sds
Multievent ($hablante=m h) ($acto=che emo apr emp nie
otr) ($valencia=p n); ,8:10 m emo p. h emo p. m emp p. h
otr p. h emp p. m che n. h che n ,8:20/
Un gruppo di codici costituisce un multievento
I multievento sono riportati nello stesso ordine in cui sono
comparsi (e registrati) separati da un punto.
I codici registrati in un multievento si sovrappongono.
I multieventi non contengono informazioni sui tempi di occorrenza
dei codici né le durate.
Possono contenere informazione sui i tempi di inizio e fine di
alcune o di tutte le sessioni (permette di calcolare alcuni indici).
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Rappresentazione del tempo
Il tempo è rappresentato numericamente:
Nei dati Event e Multi per indicare inizio e fine delle sole sessioni.
Nei dati State e Timed per indicare inizio e fine sia dei codici delle
sessioni.
Formati di tempo permessi in SDIS:
formato
vecchio
nuovo
esempio
u
u:v
u:v:v
u.u
u:v.u
u.u.u
u.u:v
ss
mm:ss
hh:mm:ss
3, 82 o 4098
3:48
14:06:51
3.156
3:48.7
120.3102.156
120.3102:42
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Rappresentazione del tempo: esempio
Esempio del formato mm:ss (dati TSD)
mr,00:00-01:07 mp,01:25- ma,01:37- mp,01:48ma,02:12-02:27 mp,03:19- ma,03:33- mp,04:24-04:27
mp,05:28- mr,05:30- ma,07:14-07:48 mp,07:59mr,08:32-09:49 mr,10:11- mp,22:00-22:22 ma,22:34- ,22:35;
Il primo formato utilizzato nel file determina qual è il formato da
usare nel resto dei dati
Non si possono mischiare formati di tempo diversi
All’interno di una sequenza, i tempi devono sempre essere uguali
o maggiori dei precedenti (crescenti)
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Dichiarazione dell’unità di tempo
Esempio
Timed <secondi> A B C D * Tipo (Alto Medio Basso);
È possibile assegnare un nome o etichetta all’unità di tempo
utilizzata.
Per farlo si scrive il nome tra parentesi angolari immediatamente
dopo la dichiarazione del tipo di dati.
Se non si assegna un nome all’unità di tempo, nei risultati verrà
indicato “unità di tempo”.
Quando si usa un formato di tempo con più di un campo (mm:ss),
l’etichetta fa riferimento all’unità più a destra nel formato.
Per esempio, se il formato è mm:ss e significa ‘minuti:secondi’,
allora l’etichetta deve essere <secondi>.
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Tempi di inizio e fine sessione
Esempio
Event <secondi> a b c d; ,10 c c c a c c a c d d b a ,25;
,0 a a a c a d a b b b ,14/
È opzionale indicare i tempi di inizio e fine delle sessioni (non si
usano nei dati Interval).
Questi tempi si scrivono al principio e alla fine dei dati della
sessione.
I tempi devono sempre essere preceduti da una virgola (che li
distingue dai codici di comportamento).
Nei dati Event un tempo di inizio ne esige sempre uno di fine e
viceversa.
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Inizio e fine di sessioni
SDIS rappresenta il tempo sempre in forma discreta.
I tempi di fine possono essere espressi:
in modo esclusivo: ad es., 56 [56 escluso]
in modo inclusivo: ad es., 55) [55 incluso]
Esempio
Event; ,2 MEmp HNie MQue HApr MQue HQue MEmo ,56/
oppure
Event; ,2 MEmp HNie MQue HApr MQue HQue MEmo ,55)/
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Sequenze di stati (SSD)
Rappresentazione del tempo:
1 tramite l’inizio
Si indicano solo i tempi di inizio degli stati dentro alla sequenza. Il
tempo di fine di uno stato è uguale a quello di inizio del seguente.
Il tempo di fine dell’ultimo stato della sequenza si indica
esplicitamente tramite il tempo di fine della sessione.
Una virgola separa ogni codice dal suo tempo di inizio.
Non esistono “tempi vuoti” tra due occorrenze consecutive di stati.
Esempio
State; Des,0 Per,2 Obj,5 Des,6 Obs,10 Obj,11 Des,13 ,18/
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Sequenze di stati (SSD)
Rappresentazione del tempo:
1 tramite l’inizio
Si indicano solo i tempi di inizio degli stati dentro alla sequenza. Il
tempo di fine di uno stato è uguale a quello di inizio del seguente.
Il tempo di fine dell’ultimo stato della sequenza si indica
esplicitamente tramite il tempo di fine della sessione.
Una virgola separa ogni codice dal suo tempo di inizio.
Non esistono “tempi vuoti” tra due occorrenze consecutive di stati.
Esempio
State; Des,0 Per,2 Obj,5 Des,6 Obs,10 Obj,11 Des,13 ,18/
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43 / 58
Sequenze di stati (SSD)
Rappresentazione del tempo:
1 tramite l’inizio
Si indicano solo i tempi di inizio degli stati dentro alla sequenza. Il
tempo di fine di uno stato è uguale a quello di inizio del seguente.
Il tempo di fine dell’ultimo stato della sequenza si indica
esplicitamente tramite il tempo di fine della sessione.
Una virgola separa ogni codice dal suo tempo di inizio.
Non esistono “tempi vuoti” tra due occorrenze consecutive di stati.
Esempio
State; Des,0 Per,2 Obj,5 Des,6 Obs,10 Obj,11 Des,13 ,18/
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43 / 58
Sequenze di stati (SSD)
2
tramite le durate
Si indicano le durate degli stati, secondo l’ordine di comparsa.
Il segno = separa ogni codice dalla sua durata.
Non esistono “tempi vuoti” tra due occorrenze consecutive di stati.
Esempio
State; Des,0 Per,2 Obj,5 Des,6 Obs,10 Obj,11 Des,13 ,18/
oppure:
State; Des=2 Per=3 Obj=1 Des=4 Obs=10 Obj=2 Des=5/
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Sequenze parallele di stati (SSD)
Esempio
State ($madre = a b c) ($figlio = x e z);
b=10 c=15 b=2 c=13 a=31 c=5 % 76 % &
z=1 e=25 x=20 e=10 z=9 e=8 x=3 % 76 % /
È possibile definire più di un insieme di codici mutuamente escludentisi
I codici di ogni insieme si scrivono in sequenze separate da &
In ogni sequenza i codici sono mutuamente escludentisi
Sequenze diverse si sovrappongono temporalmente
Ogni sequenza deve avere la stessa durata
SDIS permette un massimo di 20 sequenze parallele per sessione
In una sequenza parallela il tempo deve essere indicato in modo unico
non è possibile mischiare le categorie dentro una stessa sequenza
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Sequenze parallele di stati (SSD)
Esempio
State;
X,0 Z,3
oppure:
State;
X=3 Z=1
A,0 C,2 D,5 A,6 B,10 D,11 A,13 &
X,4 e,7 Z,10 e,12 X,16 ,18/
A=2 C=3 D=1 A=4 B=1 D=2 A=5 &
X=3 e=3 Z=2 e=4 X=2/
Sequenze parallele diverse possono usare diverse
rappresentazioni di tempo (, oppure =)
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Sequenze di eventi con tempo (TSD)
Tipi di codici in base alla rappresentazione del tempo
Codici regolari:
Momentanei (eventi):
codice,tempo
Durevoli (stati):
codice,inizio-fine
codice,inizio-fine)
codice,inizioCodici contestuali (stati):
codice,+inizio
codice,-fine
codice,-fine)
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battito,10:21:33
dormire,23:15-28:44
dormire,23:15-28:43)
dormire,23:15in_patio,+09:20:13
in_patio,-09:50:21
in_patio,-09:50:20)
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Sequenze di eventi con tempo (TSD)
Esempio: codici regolari
Timed; ,5:51 Dann,5:52 Expl,5:53-5:55 Piange,5:54-5:59
Dann,5:56 Cont,5:56 Dist,5:58-6:01 Preg,6:01
Resi,6:01-6:03 ,6:04/
oppure:
Timed; ,5:51 Dann,5:52 Expl,5:53-5:54) Piange,5:54-5:59
Dann,5:56 Cont,5:56 Dist,5:58- Preg,6:01
Resi,6:01-6:02) ,6:04/
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Sequenze di eventi con tempo (TSD)
Esempio: codici regolari e contestuali
Timed ($madre = a b c) ($figlio = x e z) ($luogo = m n);
,0 m,+0 x,3 x,6 a,6-18 x,10 b,19-33 e,40- x,45-60 b,57-62
m,-70 n,+70 z,73-81 a,75 a,78-89 e,81 n,-90/
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49 / 58
Sequenze di eventi con tempo (TSD)
I tempi di inizio o di occorrenza dei codici devono essere crescenti
lungo la sequenza
Un codice regolare e durevole come dormire,23:15- ha un
tempo di fine aperto fino all’inizio del codice che segue nella
sequenza
L’inizio di un codice contestuale chiude automaticamente tutti i
codici contestuali aperti e dichiarati mutuamente escludentisi con
lui (vedi esempio)
Esempio
Timed;
a,+3 ... a,-24 b,+24 ...
equivale a:
Timed (a b c);
a,+3 ... b,+24 ...
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Sequenze di eventi con tempo (TSD)
Un codice è regolare o contestuale in base al modo in cui è
utilizzato la prima volta nel file
I codici che si usano come contestuali non si possono usare come
regolari (e viceversa) in un stesso file.
Nessun codice può sovrapporsi temporalmente con se stesso
(vedi esempio)
Esempio sbagliato
. . . Cont,247 Cont,247 . . . Llora,238 Llora,238-251 . . .
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Sequenze di eventi con tempo (TSD)
Nei dati TSD è possibile utilizzare il segno & per separare
sequenze parallele
Anche così, dentro ogni sequenza parallela non si possono avere
codici che si sovrappongono
Esempio
... Cont,245-250 Cont,254 ... &
Llora,230 Llora,238-251 ...
Esempio sbagliato
... Cont,245-250 Cont,250 Cont,254 ... &
Llora,230 Llora,235-239 Llora,238-251 ...
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Sequenze di eventi con tempo (TSD) e di stati (SSD)
Codici combinati:
Due o più codici non mutulamente escludentisi hanno
informazione di tempo uguali?
Possono costituire un codice combinato e si separano con il
segno +, seguiti dal tempo.
Esempio 1 (TSD): a e b co-occorrono dalla unità di tempo 10 fino
alla 15
Esempio 2 (SSD): a e b co-occorrono e durano 5 unità di tempo
Esempio 1 (TSD)
a+b,10-15
equivale a
a,10-15 b,10-15
Esempio 2 (SSD)
a+b=5
equivale a
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a=5 b=5
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Tempi predeterminati (TSD)
Tempo di inizio della sessione: per default, è uguale al tempo
più piccolo specificato nella sessione. Esempio:
Timed; x,5-10 e,7-20 / %Il tempo di inizio è 5
Specificazione di inizio di sessione predeterminato:
Timed; ,0 x,5-10 e,7-20/ %Il tempo di inizio è 0
Tempo di fine della sessione: per default, è uguale al tempo di
fine dell’ultimo codice. Esempio:
Timed; x,5-10 e,7-20/ %Finisce in 19)
Specificazione di fine di sessione predeterminata:
Timed; x,5-10 e,7-20 ,25/ %Finisce in 24)
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Sequenze di intervalli (ISD)
Esempio (ISD)
Interval=5; , Nvoc OEnt, NVoc OEnt, OOfr Llue, NOfr NVoc
NRie Llue, Llue, Llue, Llue, Llue, NVoc Llue, Llue /
I dati sono ottenuti mediante campionamento di tempo
Tutti gli intervalli hanno la stessa ampiezza temporale
Un intervallo può contenere uno, più o nessun codice
Un intervallo si separa dal seguente mediante una virgola
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Sequenze di intervalli (ISD)
Ampiezza dell’intervallo e Tipo di campionamento di tempo
possono essere indicati dopo la dichiarazione Tipo di dati. Ad es.,
per una ampiezza di 10 unità di tempo:
Interval=10; % campionamento momentaneo
Interval=10’; % ad intervallo parziale
Interval=10”; % ad intervallo totale
Si possono abbreviare le informazioni se i gli stessi codici si
ripetono negli intervalli consecutivi. Per esempio:
B C, B C,,,, A C, B, B
equivale a
B C *2, *3, A C, B *2
Se l’intervallo non ha nessun codice, si scrive semplicemente una
virgola
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Sequenze di intervalli (ISD) e di multieventi (MSD)
Codici contestuali
Si usano in molti intervalli o multieventi consecutivi.
codice+ nell’intervallo dove comincia
codice-) nell’intervallo dove termina (incluso) oppure. . .
codice- nell’intervallo seguente a quello dove termina (non
incluso)
L’inizio codice+ chiude automaticamente tutti i codici contestuali
aperti e dichiarati mutuamente escludentisi fra loro
v t e+, a, v, c, v t, , a e-), t, v, d+, v a, t
d-, , v /
equivale a
v t e, a e, v e, c e, v t e, e, a e, t, v, d, v
a d, t, , v /
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Compilazione di dati SDIS
Prima di analizzare un file SDIS, bisogna verificare la sua sintassi.
Il programma GSEQ verifica e compila i file SDIS.
Dopo la compilazione:
Se il file non contiene errori sintattici: un file di dati compilato .MDS
(binario).
Se il file contiene errori:
Una lista di errori, che l’utente deve correggere.
Il file MDS è predisposto per essere analizzato.
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