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Associazione culturale “Stella Errante” di Roma con il patrocinio del Comitato promotore celebrazioni padre Matteo Ricci in occasione del IV centenario della scomparsa del gesuita maceratese organizza il viaggio Cina oggi, con l’eredità di ieri dal 23 agosto al 6 settembre 2010 Il gesuita padre Giuseppe Bellucci, direttore dell’Ufficio Stampa e Informazione della Compagnia di Gesù, ci accompagnerà alla scoperta dei luoghi legati a Matteo Ricci, uomo, astronomo, geografo e missionario. 1. giorno lunedì 23/8 ROMA – PARTENZA PER PECHINO Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Roma Fiumicino in tempo utile per la partenza del volo di linea Air China per Pechino alle ore 20.55. Pernottamento a bordo. 2. giorno martedì 24/8 ARRIVO A PECHINO Arrivo nella capitale cinese alle ore 13.10 e trasferimento in albergo. Disegnata a tavolino 600 anni fa secondo i dettami della geomanzia cinese, la città fu abbellita oltre ogni immaginazione di palazzi, templi, monasteri, giardini dal fascino fiabesco. Ancora all’inizio dello scorso secolo si presentava suddivisa in tre città concentriche, separate fra loro da alte mura: nel centro, la Città Proibita, impenetrabile e misteriosa dimora del “Figlio del Cielo”; attorno, la città tartara, dove risiedeva la nobiltà imperiale; all’esterno, la città cinese, dove vivevano i cittadini. Dopo l’avvento della Repubblica Popolare, Pechino subì un forte sconvolgimento urbanistico che, senza toccare alcuno dei monumenti, ha comunque modificato profondamente l’aspetto della città, rendendola una capitale moderna ed elegante. Pranzo libero. Nel pomeriggio visita all’Osservatorio Astronomico più antico della Cina, contenente le famose sfere armillari portate dai padri gesuiti. Il primo osservatorio di Pechino quello di Kublai Khan, fu una torre astronomica di legno, progettata per essere d’ausilio alle previsioni astrologiche; i Mongoli furono attenti scrutatori del cielo. La costruzione dell’osservatorio attuale iniziò nel 1437 per scopi astronomici, astrologici e di navigazione marittima. A un certo punto i lavori furono diretti dai musulmani e in seguito dai gesuiti. Anticamente i cinesi credevano che la Terra fosse il centro dell’universo, attorno a cui orbitavano le sfere celesti, ma nel XVII secolo arrivarono i gesuiti con gli astrolabi, con la matematica celeste e altri meccanismi e misero le cose in chiaro. Sotto la tutela del Padre Verbiest, il sacerdote gesuita che arrivò in Cina nel 1659 e venne nominato Capo del Comitato dei lavori, i cinesi imparavano a predire con accuratezza le eclissi; il giorno dell’evento i membri del consiglio comparivano, suonando i tamburi per scacciare il drago che stava per ingoiare la luna o il sole (la parola cinese per eclissi è ancora shi, mangiare). L’osservatorio ospita un museo dedicato all’astronomia cinese. Sul tetto sono in mostra i componenti progettati nel 1674 dai gesuiti per ordine dell’imperatore Kangxi. Questi includono un’armilla eclittica, un teodolite, un sestante e un quadrante a forma di drago. Il grande azimuth, invece, fu un regalo di Luigi XIV per l’imperatore. Gli strumenti recano decorazioni fantastiche in stile cinese. I gesuiti incoraggiarono la costruzione di questi strumenti per sostituire le vecchie versioni mongole, in uso da secoli. Cena e pernottamento in albergo. 3. giorno mercoledì 25/8 PECHINO Prima colazione e visita della Piazza Tiananmen e della Città Proibita. Piazza Tiananmen o "Piazza della Porta della Pace Celeste", con i suoi 800 metri di lunghezza e 500 metri di larghezza è la piazza più grande del mondo. L’insieme dei palazzi imperiali, cinto da un alto muro rosso cupo e vietato un tempo a chi non faceva parte della corte, era chiamato Città proibita o Città purpurea. Questo nome non deriva dal colore purpureo delle mura ma dal nome che i cinesi davano alla Stella Polare: Mirto Purpureo. Come la Stella Polare era il punto di riferimento di viaggiatori e naviganti, così l'imperatore, figlio del Cielo, era il punto di riferimento del popolo cinese. La Città proibita costituisce il massimo esempio di architettura classica cinese. Ha 9.999 sale e si estende su un'area di circa 5 kmq. Situata nell'antica città tartara, nel cuore dell'attuale città, è protetta da mura alte una dozzina di metri con quattro torri, agli angoli, dai tetti con tegole gialle (il giallo era il colore riservato all'imperatore). Circondato da un fossato, quest'insieme di palazzi ben conservato servì come residenza a 24 imperatori. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita al Palazzo Imperiale d’Estate, dominato dalla collina della longevità e dal lago Kunming. Meraviglioso spettacolo al The Red Theatre con la messa in scena di “The Legend of Kungfu”. Cena e pernottamento in albergo. 4. giorno giovedì 26/8 PECHINO – ZHUHAI – MACAO Trasferimento in aeroporto in tempo utile per la partenza alle ore 8.35 del volo Air China per Zhuhai. Arrivo alle ore 11.55 e partenza con il pullman per Macao. Sistemazione in albergo e pranzo. Nessuna immagine è in grado di riassumere l’atmosfera misteriosa di Macao, ma la facciata in rovina della Cattedrale di San Paolo è quanto di più simile si possa immaginare. Dal 1999 Macao è parte della Cina, ma l'atmosfera portoghese rimasta a questa Las Vegas sino-lusitana la rende una destinazione alquanto insolita nel panorama asiatico, un posto da visitare respirando l'esotica eredità coloniale che l'ex prima enclave europea in Asia conserva più preziosa che mai. Macao è sempre vissuta all'ombra della sua appariscente quasi-vicina Hong Kong, ed è proprio questo suo aspetto a renderla così affascinante. Cena e pernottamento in albergo. 5. giorno venerdì 27/8 MACAO Prima colazione e visita della città. Macao fu rifugio per migliaia di convertiti al cattolicesimo giapponesi dopo l'inizio delle persecuzioni. Molti di essi fecero parte delle maestranze che eressero la Cattedrale di San Paolo. La prima chiesa fu distrutta da un incendio nel 1601, ma venne prontamente ricostruita tra il 1602 ed il 1637, prendendo come modello la Chiesa del Gesù di Roma. In seguito i gesuiti aggiunsero una scuola, ma vennero espulsi da Macao nel 1762. Nel 1835 un tifone ed un incendio distrussero completamente la chiesa e la scuola, lasciando intatta solo la facciata. Le fiamme distrussero anche la biblioteca, che al tempo era una delle maggiori dell'Estremo Oriente. Pranzo in ristorante. Ricci sbarcò a Macao il 7 agosto 1582 con il confratello gesuita Michele Ruggieri e visse inizialmente nella Cina meridionale, essendo il resto del paese proibito agli stranieri. Qui si dedicò all'apprendimento della lingua e dei costumi cinesi e produsse la prima edizione della sua opera cartografica, intitolata “Grande mappa dei diecimila Paesi”, che univa le conoscenze geografiche dei cinesi a quelle degli occidentali. “Arrivassimo in questo porto della Cina in agosto e stessimo poco più d'un mese in mare ... Subito mi detti alla lingua cina... Quanto al parlare è tanto equivoca che tiene molte parole che significano più di mille cose et alle volte non vi è altra differenza tra l'una e l'altra che pronunciarsi con voce più alta o più bassa in quattro differentie de toni; e così, quando parlano, alle volte tra loro per potersi intendere scrivono quello che vogliono dire; chè nella lettera sono differenti l'una dall'altra... La scrittura cinese ha tante lettere quante sono le parole o le cose, di modo che passano di settanta mila, e tutte sono molto differenti e imbrugliate... Il loro scrivere più tosto è pingere; e così scrivono con pennello come i nostri pittori”. Cena e pernottamento in albergo. 6. giorno sabato 28/8 MACAO – SHANGCHUAN – CANTON Dopo la prima colazione partenza con il pullman per il luogo d’imbarco sul traghetto per l’Isola di Shangchuan, a sud-ovest di Macao, di fronte alla costa cinese. Pranzo in ristorante. Qui è morto padre Francesco Xavier. Nasce in Spagna nel 1506. Inviato a Parigi per gli studi letterari, conosce un giovane spagnolo, Ignazio di Loyola, con cui costituirà il primo nucleo della Compagnia di Gesù. Recatosi a Roma attese ad opere di carità, qui venne scelto da Ignazio quale missionario per recarsi nelle colonie portoghesi dell’India. Dopo mille vicende Francesco Saverio riuscì ad arrivare in Giappone e poi s’imbarco nuovamente pensando di entrare in Cina, arrivato a cento miglia da Canton, si ammalò, solo con un giovane cinese e morì all’alba, il 3 dicembre del 1552. Matteo Ricci nasce lo stesso anno, 1552, in cui a Sanciano muore Francesco Xavier senza realizzare l'ambìto sogno di sbarcare nell' "Impero Celeste"; sarà proprio Matteo Ricci, esattamente trent'anni dopo, a stabilirsi nel territorio cinese e a fondare la prima missione cattolica a Sciaochin (oggi Zhaoqing). Dopo la sosta sull’Isola di Shangchuan rientro sulla terraferma e proseguimento con il pullman per Canton. Cena e pernottamento in albergo. 7. giorno domenica 29/8 CANTON Prima colazione e visita della città. Eccola, la più grande città costiera del sud della Cina, il capoluogo dell'operosa e folle provincia del Guangdong. Eccola, Guangzhou: 10.700.000 abitanti, la terza città della Cina. I francesi l'hanno chiamata Canton, e con loro, da allora, buona parte del resto del mondo; Guangzhou è infatti sempre stato un porto cruciale per il commercio con gli stranieri, tuttora è il centro economico del delta del Fiume delle Perle, che la colloca nel cuore di una delle regioni cinesi più ricche grazie al commercio e alle industrie manufatturiere. Pranzo in ristorante. Una particolare visita al caratteristico Qing Ping market, famoso mercato dove le bancarelle vendono infusi, radici, erbe e ogni tipo di prodotto per cucinare i tipici piatti cinesi. La cucina cantonese: un antico proverbio cinese, di origine cantonese, dice che si può mangiare tutto quello che vola, nuota, striscia e cammina. Questo è vero soprattutto nella cucina cantonese, più che nel resto della sterminata tradizione gastronomica della cucina cinese; la cucina cantonese è fatta anche di piatti e bevande lontani dalle nostre abitudini e che fanno scattare in noi occidentali, ma anche in tutti i cinesi non cantonesi, antichi tabù, ritrosie mentali e viscerali. Un menù fatto di serpenti, scorpioni, scarafaggi, bachi da seta, cavallucci marini, cani, gatti non è esattamente il tipo di leccornia che siamo abituati ad assaporare. Il luogo ideale per approfondire il tema della cucina cantonese estrema è appunto il mercato di Qing Ping. Cena e pernottamento in albergo. 8. giorno lunedì 30/8 CANTON – ZHAOQING – CANTON Dopo la prima colazione partenza con il pullman per Zhaoqing. Quasi 400.000 abitanti, situata lungo il fiume Xi Xiang a 110 chilometri da Canton, la bella Zhaoqing è incastonata tra i laghi e i dirupi del Parco delle Rocce delle sette Stelle e l'area protetta del Dinghu Shan, tra le più pittoresche del Guangdong. Zhaoqing è uno di quei posti frequentatissimi dal turismo cinese interno, immersa com'è nel verde e nella tranquillità, pur a due passi dalla caotica Canton. Visita della città: il Parco delle Rocce delle sette Stelle; la Pagoda Chongxi, 9 piani, tinta di rosso, verde e bianco; un giro nella zona più antica di Zhaoqing, con le sue solide fortificazioni e la Torre con Vista sul Fiume. Pranzo in ristorante. Matteo Ricci arrivò a Zhaoqing il 10 settembre del 1583, dando vita alla sua prima missione in Cina. L'accoglienza, e la permanenza, non furono delle migliori ma questo Gesuita di Macerata, uomo di scienza, sinceramente desideroso di conoscere nuove terre e nuove culture, seppe ugualmente guadagnarsi il rispetto dei locali. Da Zhaoqing, Matteo Ricci scrive alcune sue lettere: “...non può non essere felicissima una terra tanto abbondante e tanto ricca di oro, di argento, di pietre di ogni sorta e talmente piena di fiumi e fonti, di alberi e fiori profumati, tanto che il cinese né crede né spera in un altro paradiso se non quello che loro stessi trovano in questa vita...”; “...la Cina è tanto bella e temprata che sembra tutta un giardino e non si può imitare cosa tanto dolce...”; “...questo concurso non è senza molta fatica, ma con tutto ciò procuriamo di ricevere tutti con le loro cortesie, nelle quali andiamo alcuna cosa esercitati, e con la grazia del Signore, vanno edificati e soddisfatti...”. Rientro a Canton, cena e pernottamento in albergo. 9. giorno martedì 31/8 CANTON – NANCHINO Prima colazione e trasferimento in aeroporto per la partenza del volo China Eastern Airlines per Nanchino alle ore 10.55. Arrivo alle ore 12.50 e sistemazione in albergo. Pranzo libero. L’incontro con un grande fiume della Cina, il Changjiang o Yang Tse Kiang, conosciuto in occidente come Fiume Azzurro, avviene a Nanchino, capitale del Jiangsu, dove vivono oltre cinque milioni e mezzo di abitanti. Nanjing che significa “capitale del sud” è una delle più antiche città della Cina. Per ben otto volte, dal III al XV secolo, essa fu capitale di diverse dinastie, raggiungendo il suo massimo splendore con i primi imperatori Ming. La città deve la sua fama, immutata nel corso dei secoli, alla produzione del broccato, chiamato anche “broccato a nubi”, sete e velluti, ceramiche, carta e china. Il tempio di Confucio si trova in un bel quartiere in stile classico che rievoca l’antica Cina con le case da tè, i piccoli negozi e i ristoranti tipici. Visita della città. La Collina di Porpora e d’Oro (Zijinshan), alta 448 metri, si erge ad est di Nanchino ed offre uno splendido panorama. Qui si visita l’osservatorio astronomico Zijinshan, il più importante del paese. Nanchino era una città di cantieri navali per le più grandi navi commerciali del medioevo e porto di partenza della flotta preziosa dell'ammiraglio Zheng He. Da qui in poi sono partiti i suoi viaggi per l'India, l'Arabia, l'Africa, l'Australia e, probabilmente, anche per l'Olanda e l'America. Cena e pernottamento in albergo. 10. giorno mercoledì 1/9 NANCHINO Dopo la prima colazione visite ai luoghi inerenti a Padre Matteo Ricci. Pranzo in ristorante. Nella primavera del 1595 il professore Ricci Matteo, oramai Xitai Li’ Madou, viaggia sul Fiume Azzurro per avvicinarsi al cuore del Regno, l’antica e dòtta ex Capitale centrale, la metropoli Nanchino dalla tripla cinta muraria. Il 14 agosto 1599, Ricci scrisse da Nanchino a un amico a Roma una lettera nella quale giustificava il suo operato. Egli diceva: “Quanto a quello che mi chiede che là vorrebbero vedere alcune nove della Cina di alcuna grande conversione, sappia che io con tutti gli altri che qui stiamo, non sogniamo altra cosa né di giorno né di notte che questo; e per questo qua stiamo lasciando la nostra patria et i cari amici, e ci siamo già vestiti e calzati di habito di Cina, e non parliamo, né mangiamo, né bevemo, né habitiamo in casa se non al costume della Cina; ma non vuole anco Iddio si veda più frutto che tanto delle nostre fatiche, sebbene con tutto questo ci pare che il frutto che facciamo si può comparare et anteporre con altre missioni, che al parere fanno cose maravigliose; percioché il tempo in che stiamo della Cina non è anco di raccolta, anzi né di seminare, ma di aprire i boschi fieri e combattere con le fiere e serpi velenose che qua dentro stanno. Altri verranno con la gratia del Signore che scriveranno le conversioni e fervori de’ christiani; ma sappi V.R. che fu necessario prima fare questo che noi facciamo, e ci hanno da dare a noi la maggior parte del merito, se però faremo questo che facciamo con la carità che dobbiamo. Oltre di questo accioché anco V.R. si rallegri di alcuna delle nostre cose, la Cina è differentissima delle altre terre e genti, percioché è gente savia, data alle lettere e puoco alla guerra, è di grande ingegno, e sta adesso più che mai dubia delle sue religioni o superstitioni; e così sarà facile, come io intendo chiaro, convertere infinita moltitudine di essi in bieve tempo”. A Nanchino, il Ricci tenne anche cattedra di astronomia. Si trattava di una scienza sperimentale, che rendeva impossibili le falsificazioni; le scienze occidentali si posero al di sopra di quelle cinesi. I notabili che intrattennero rapporti con il Ricci ne ammirarono tutti la grande sapienza. Di tale fiducia godette anche la religione che predicava. Il “Grande Mappamondo dei Monti e dei Mari” tracciato a Zhaoqing era già giunto a Nanchino. I notabili della città si recavano spesso dal Ricci a discutere di astronomia e geografia. In Cina si credeva che il cielo fosse tondo e la terra quadrata, che il Sole e la Luna sorgessero a oriente e tramontassero a occidente e che girassero intorno alla Terra, che le eclissi di Sole e di Luna fossero una iattura per il mondo. Ora sentivano dal Ricci che la Terra era rotonda e pendeva in mezzo al vuoto e che gli uomini la abitavano sia sopra sia sotto. La Terra girava attorno al proprio asse e attorno al Sole e le eclissi erano provocate dall’interporsi della Luna fra la Terra e il Sole, mentre le eclissi di Luna si dovevano all’interporsi della Terra fra la Luna e il Sole. I corpi celesti, come le stelle, erano tutti più grandi della Terra, vi erano le stelle fisse, che non si muovevano, e i pianeti, che invece si muovevano. I notabili ritenevano quelle spiegazioni curiosità mai udite prima. Cena e pernottamento in albergo. 11. giorno giovedì 2/9 NANCHINO – SHANGHAI Prima colazione e trasferimento alla stazione ferroviaria per la partenza, alle ore 9.08, del treno per Shanghai. Arrivo alle ore 11.45 e pranzo in ristorante. Shanghai, il mitico “paradiso degli avventurieri” è oggi la città più popolosa, moderna elegante e raffinata della Cina. Attivissimo centro industriale e commerciale, deve la sua fortuna alla felice posizione in prossimità del mare e allo sviluppo di un grande porto aperto ai traffici con tutto il mondo. Fu per lungo tempo un piccolo villaggio di pescatori e solo nel XIII secolo divenne una città, raggiungendo una rilevante importanza intorno al 1842, quando fu aperta al commercio e alle concessioni straniere. Da allora Shanghai crebbe in modo tumultuoso; gli Occidentali portarono con sé le loro abitudini e il loro stile di vita, fino ad allora totalmente sconosciuti ai Cinesi. In storia recente, Shanghai fu protagonista dell’opera di rinnovamento politico e ideologico cinese: il 1° luglio 1921 venne fondato il Partito Comunista Cinese. Visita al Tempio del Buddha di Giada. Il bellissimo Tempio, facilmente riconoscibile per le mura color zafferano, è meta di molti fedeli, prende il nome da una statua del Buddha scolpita in un unico blocco di giada dal peso di mille chilogrammi, portata dalla Birmania nel 1882 da un monaco cinese. La statua, ornata di gioielli, rappresenta il Buddha protettore nell’atto di entrare nella massima elevazione spirituale. Proseguimento per la salita sul grattacielo più alto della città, lo Shanghai World Financial Center, inaugurato il 30 agosto 2008. Il “Council on tall buildings and urban habitat” ha nominato il World Financial Center di Shanghai come grattacielo più bello del mondo. Le motivazioni sono le linee semplici ad eleganti, ma al tempo stesso frutto di avanzatissimi studi ingegneristici, che fanno sembrare la struttura l’ideale collegamento tra cielo e terra. Il World Financial Center è, tra l’altro, l’edificio più alto di tutta la Cina, nonché uno dei più alti al mondo con i suoi 492 metri di altezza per 101 piani. Viene spesso chiamato “il cavatappi” per la sua forma particolare. Trasferimento in aeroporto con il treno superveloce a levitazione magnetica “Shanghai Maglev Train”, in grado di viaggiare a 430 km/h con un picco raggiunto di 501 km/h. In serata si potrà assistere al più spettacolare show acrobatico del mondo: l’Acrobatic Show di Shanghai. Trasferimento in albergo, cena e pernottamento. 12. giorno venerdì 3/9 SHANGHAI – EXPO 2010 Dopo la prima colazione visita all’Esposizione Universale di Shanghai 2010. Pranzo libero. E’ una grande occasione per esplorare il potenziale delle città nel 21° secolo, un momento significativo alla scoperta dell’evoluzione dei centri urbani e del concetto di civilizzazione del nostro Pianeta. Per 184 giorni Shanghai sarà polo di attrazione per governi e persone di tutto il mondo. Prima esposizione universale incentrata sul tema della città, Shanghai 2010 metterà a confronto esperienze diverse di sviluppo, conoscenze avanzate sull'urbanistica e nuovi approcci all’habitat umano (stili di vita innovativi, nuove condizioni di lavoro) al fine di incoraggiare e promuovere uno sviluppo sostenibile tra differenti comunità. Nella nuova era, l’Expo di Shanghai 2010 auspica un progresso incentrato sull’uomo. Un cammino fatto di innovazione scientifica e tecnologica, diversità culturale e cooperazione vincente per un futuro migliore, puntando sul legame cruciale tra rinnovamento e interazione tra i popoli. “Better City, Better Life”, tema dell’Esposizione Universale di Shanghai, rappresenta una speranza comune a tutto il genere umano: una vita migliore nel futuro sviluppo delle città del pianeta. “Better City, Better Life” esprime l’interesse della comunità internazionale per le strategie di urbanizzazione e di sviluppo sostenibile. Città migliori e una vita migliore, suggeriscono gli organizzatori, dipendono dalla nostra abilità di creare una coesistenza e un’interazione armoniosa tra i tre sistemi organici: uomo, città e pianeta Alle Regioni italiane sarà affidato l’incarico cruciale di dare voce alla pluralità della cultura e mettere in vetrina la ricchezza delle eccellenze locali che contribuiscono a definire l’identità comune e la competitività del sistema industriale nazionale nel nuovo scenario globale. Cena e pernottamento in albergo. 13. giorno sabato 4/9 SHANGHAI – PECHINO Prima colazione e visita alla Città vecchia e al Giardino del Mandarino Yu, nome di un dignitario che qui stabilì la propria residenza. Il giardino riproduce un paesaggio meridionale con torrenti, laghetti, rocce e anfratti; il magnifico giardino è circondato da un muro ornato da un imponente drago con la bocca spalancata. Intorno al laghetto, pieno di pesci rossi che pedinano i passanti nella speranza di ottenere qualcosa da mangiare, numerosi padiglioni e sale da té offrono ristoro e possibilità di rilassarsi avvolti tra i profumi del posto. Passeggiata lungo il Bund, il leggendario lungofiume del periodo coloniale che é fiancheggiato da enormi palazzi un tempo sedi di banche e di compagnie commerciali straniere. Continuazione sulla Via Nanchino. La Via Nanchino è il centro pulsante della vita commerciale di Shanghai, dove un numero incredibile di persone invade ogni giorno i marciapiedi su cui si affacciano i negozi più grandi e più belli della città, nonché i numerosi ristoranti dove si possono gustare le specialità di tutta la cucina cinese e internazionale. Le numerose strade che incrociano Via Nanchino sono ricche di pittoreschi negozietti di musica, librerie e cartolerie. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio trasferimento in aeroporto e partenza alle ore 16.00 con il volo Air China per Pechino. Arrivo alle ore 18.20 e trasferimento in albergo. Il 25 giugno 1598 Matteo Ricci è invitato a Pechino, la mitica Kambaluc fondata tre secoli prima dal mongolo Imperatore Qubilai, che ai suoi tempi appunto era stato contemporaneo ed amico dei mercanti veneziani, i Polo. La permanenza di Matteo Ricci nella capitale è di breve durata, perché a causa della guerra cinogiapponese contro la Corea gli stranieri erano mal visti. Il Ricci risolve di tornare a Nanchino aspettando miglior tempo e migliore occasione, prima che gli accada in questa città qualche disgrazia che possa danneggiare le altre residenze e così "impedire la possibilità di un secondo ritorno" a Pechino, come egli stesso scrive. Il 5 novembre 1598 lascia Pechino e torna a Nanchino, dove giunge il 6 febbraio 1599. Nel gennaio del 1601 Ricci riesce a ritornare a Pechino e ad essere ricevuto con tutti gli onori nella Corte dell’Imperatore Wanlì. L’11 maggio 1610, a Pechino, Padre Matteo Ricci muore tra il pianto dei cinesi e con tutti gli onori riceve sepoltura precaria, nel mentre i più illustri intellettuali che l’hanno conosciuto rivolgono all’Imperatore la istanza per accogliere la venerata salma nella terra sacra riservata per accogliere i grandi Antenati dell’Impero. Cena e pernottamento in albergo. 14. giorno domenica 5/9 PECHINO Dopo la prima colazione partenza per un’escursione di intera giornata per ammirare la Grande Muraglia. La Grande Muraglia cinese, lunga oltre 6000 chilometri, ha richiesto 300.000 uomini e 100 lunghi anni per la costruzione. Iniziata intorno al 200 a.C. sotto l’imperatore Qin Shihuang ebbe termine con la dinastia Ming. Fu costruita per contenere le invasioni dei barbari e delle popolazioni nomadi del nord e divenne ben presto una delle vie più sicure di comunicazione, protetta di continuo dai soldati. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita alla tomba di padre Matteo Ricci che si trova insieme a quelle di altri missionari arrivati in Cina sotto la dinastia Ming e Qing, ed è situata nel Collegio Amministrativo di Pechino. Matteo Ricci fu sepolto in una terra concessa dall’Imperatore Wali dei Ming, nel lato ovest delle antiche mura della città. Visita all’Ambasciata d’Italia a Pechino per l’incontro con l’Ambasciatore e ammirare, in esposizione straordinaria la mappa ricciana. Ricci disegnò e fece stampare cinque versioni, via via più dettagliate, del suo famosissimo "mappamondo", capolavoro della cartografia dell'epoca: la prima a Zhaoqing nel 1584 e l'ultima a Pechino nel 1608, richiesta espressamente dall'imperatore Wanli. Molti dei nomi cinesi creati da Ricci per i paesi europei sono in uso ancora oggi. Le mappe, incise su blocchi di legno, potevano essere stampate in molte copie ed ebbero diffusione anche in Corea e Giappone. Ai loro margini, seguendo la tradizione cinese, Ricci aggiungeva disegni e annotazioni per illustrare il sistema tolemaico, il meccanismo delle eclissi di Sole e di Luna, e tavole con le posizioni dei pianeti. In tutte collocava, molto diplomaticamente, la Cina al centro. Finora non era mai stata esposta al pubblico: è la copia dipinta a mano di una mappa ricciana del 1602 (2 metri per 3 circa) conservata al Museo di Nanchino, che farà mostra di sé all'Istituto di Cultura dell'Ambasciata d'Italia in occasione delle celebrazioni ricciane a Pechino. Cena e pernottamento in albergo. 15. giorno lunedì 6/9 PECHINO – ROMA Prima colazione e trasferimento in aeroporto per la partenza del volo Air China per Roma alle ore 13.40. Arrivo alle ore 18.55 all’aeroporto di Fiumicino e fine del viaggio. Quota individuale di partecipazione (minimo 30 persone): Supplemento camera singola Tassa di iscrizione Euro Euro Euro 2.325,00 430,00 35,00 La quota di partecipazione comprende: • • • • • • • • • • • • • • • • viaggio aereo con voli di linea Air China, in classe economica, da Roma-Pechino-Zhuhai e ShanghaiPechino-Roma e il trasporto di kg 20 di bagaglio più un bagaglio a mano di dimensioni ridotte; volo interno di linea da Canton a Nanchino con la compagnia China Eastern Airlines; viaggio in treno da Nanchino a Shanghai; catamarano per/da l’Isola di Shangchuan; trasferimenti dagli aeroporti, e stazione ferroviaria, agli alberghi e viceversa con pullman e personale specializzato; sistemazione in camera a due letti con servizi privati nei seguenti alberghi: Pechino: Beijing Grand Mercure Hotel 4 stelle; Macao: Golden Dragon Hotel 4 stelle; Canton: Landmark Hotel 4 stelle; Nanchino: Mandarin Garden Hotel 4 stelle; Shanghai: Ramada Plaza Gateway Hotel 4 stelle; pasti come da programma; bevande ai pasti, tranne a Macao (una bevanda al bicchiere a scelta tra coca-cola, aranciata, sprite o acqua. Il the è servito senza limiti. Ogni bevanda supplementare è da intendersi a pagamento); tutte le visite come da programma con pullman e guide locali parlanti italiano; spettacolo al “The Red Theatre” a Pechino; spettacolo acrobatico a Shanghai; pullman e guida a disposizione per l’Expo a Shanghai, con ingresso “single”; ingressi ai seguenti siti: Pechino: Osservatorio Astronomico, , Piazza Tian An Men, Città Proibita, Palazzo Imperiale d’Estate, Grande Muraglia; Macao: rovine della Cattedrale di S. Paolo, Tempio di A.Ma; Canton: Casa della Famiglia Chen, Tempio dei 6 Baniani; Zhaoqing: Parco delle Rocce delle sette Stelle, Pagoda Chongxi; Nanchino: Mausoleo del dott. Sunyatsen; Shanghai: Tempio del Buddha di Giada, salita sul grattacielo Shanghai World Financial Center, Giardino del Mandarino Yu; accompagnatore locale cinese per tutta la durata del viaggio; mance; polizza assicurativa, Ami Assistance, medico-bagaglio e annullamento viaggio. La quota di partecipazione non comprende: • • • • • le tasse aeroportuali, da riconfermare all’emissione dei biglietti (circa Euro 255,00); il visto d’ingresso (Euro 35,00); le bevande durante i pasti a Macao; gli extra di carattere personale; tutto quanto non espressamente menzionato nel programma. All’atto dell’iscrizione il partecipante prenderà visione e sottoscriverà le Condizioni generali di contratto di vendita e di pacchetti turistici facenti parte del programma. organizzazione tecnica STELLA ERRANTE (affiliata C.I.V.A.T.U.R.S.) Via Nizza, 152 00198 ROMA Tel 06 64220540 Fax 06 64220524 [email protected] www.stellaerrante.it in collaborazione con AIR CHINA & CHINA INTERNATIONAL TRAVEL SERVICE Per informazioni e iscrizioni (che raccomandiamo di effettuare con sollecitudine per i pochi posti disponibili) rivolgersi a STELLA ERRANTE.