Linea Guida per la progettazione e l`attuazione di
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Linea Guida per la progettazione e l`attuazione di
Linea Guida per la progettazione e l’attuazione di un Sistema Integrato Accreditamento/Qualità (SIAQ) nelle Residenze per Anziani LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc CONTENUTI DEL DOCUMENTO 1 INTRODUZIONE ............................................................................................ 3 2 UNA PRECISAZIONE TERMINOLOGICA.......................................................... 5 2.1 2.2 L’APPROCCIO PER PROCESSI ..................................................................................... 7 IL CICLO DI DEMING.............................................................................................. 8 3 QUALITÀ, AUTORIZZAZIONE, ACCREDITAMENTO E CERTIFICAZIONE......... 11 3.1 3.1.1 3.1.2 3.1.3 3.1.4 3.2 3.2.1 LE NORME........................................................................................................ 11 GLI ENTI NORMATORI .......................................................................................... 13 GLI ENTI CERTIFICATORI....................................................................................... 14 LE ORGANIZZAZIONI ........................................................................................... 14 QUADRO SINTETICO RIEPILOGATIVO .......................................................................... 15 L’ACCREDITAMENTO IN CAMPO SANITARIO ................................................................... 17 L’ACCREDITAMENTO IN ITALIA: UN PO’ DI STORIA .......................................................... 18 4 I SISTEMI INTEGRATI DI GESTIONE........................................................... 26 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6 4.7 CENNI PRELIMINARI ............................................................................................ 26 RICHIAMI AL PERCORSO DI CERTIFICAZIONE E ACCREDITAMENTO ......................................... 30 IL PERCORSO PER LA COSTRUZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ........................................... 31 APPROCCIO PER PROCESSI E APPROCCIO SISTEMICO ALLA GESTIONE...................................... 33 PERCHÉ DOTARSI DI UN SISTEMA INTEGRATO? .............................................................. 35 COME COSTRUIRE IL SISTEMA INTEGRATO? .................................................................. 36 SINTESI CONCLUSIVA .......................................................................................... 40 5 I SISTEMI INTEGRATI NELLE STRUTTURE PER ANZIANI............................. 42 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7 5.8 LE RESIDENZE PER ANZIANI: UNA SINTESI ................................................................... 42 QUALITÀ E ACCREDITAMENTO ................................................................................. 42 LA QUALITÀ NELLE STRUTTURE PER ANZIANI ................................................................. 49 I PROTOCOLLI IPOTIZZABILI ................................................................................... 50 LE SPECIFICITÀ DELLA REGIONE PIEMONTE .................................................................. 50 SISTEMA DOCUMENTALE........................................................................................ 51 INDICE DI RIFERIMENTO PER IL MANUALE .................................................................... 52 INDICE DI RIFERIMENTO PER LE PROCEDURE ................................................................. 54 6 LA VALUTAZIONE DEI SISTEMI INTEGRATI ................................................ 55 6.1 6.2 6.3 RIFERIMENTI NORMATIVI ....................................................................................... 55 PRINCIPI PER GLI AUDITOR .................................................................................... 56 PROCEDURA DI AUDIT .......................................................................................... 57 Pagina 2 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 1 INTRODUZIONE Trattare della qualità in ambito sanitario è ancora oggi, nonostante l’argomento non rappresenti più una novità assoluta, compito arduo, sia per l’intrinseca complessità che per la necessità -pena l’inevitabile banalizzazione- di considerare implicazioni sociali, economiche e culturali di larghissima portata. L’impatto che l’applicazione dei princìpi di gestione e di miglioramento della qualità comporta rispetto ad una organizzazione sanitaria non può essere considerato solo a partire dai risultati, ma deve far parte dell’impostazione concettuale stessa dei sistemi proposti: la qualità va infatti prima di tutto progettata, a partire da tutti gli input appropriati, compresi quelli di contesto. La sanità (o, meglio, le organizzazioni e le strutture che ne sono elemento portante), è posta di fronte a sfide ardue, impegnative, da tempo improrogabili. Da troppo tempo circolano, anche in quest’ambito, termini e concetti tradizionalmente propri del settore industriale: concorrenza, competitività, efficienza, flessibilità, liberalizzazione del mercato, riprogettazione dei processi, orientamento al cliente, risk management, etc. Al netto dell’uso che ne viene fatto, a volte puramente strumentale, tutti i temi citati effettivamente sono alla base di tutte le considerazioni sulla qualità nelle strutture sanitarie, ed ovviamente ancora prima di qualunque argomentazione relativa al raggiungimento della Certificazione del sistema qualità dell’organizzazione stessa. Da non trascurare inoltre il fatto che -quando si parla di servizi sanitari- essi vengono tradizionalmente ed ormai automaticamente collegati, dai cittadini/clienti/utenti, a concetti quali inefficienza, burocrazia, sperpero di denaro, frustrazione delle motivazioni personali, code agli sportelli, malasanità, esistenza di baronie inevitabilmente connotate anche a livello politico. La complessità dei processi di cambiamento in atto è di dimensioni inimmaginabili anche solo rispetto a pochi anni fa, e l’introduzione (non solo nella vita lavorativa, ma anche in quella domestica) di supporti tecnici ed opportunità ad elevato impatto sociale e relazionale (videogiochi, internet, cellulari, per fare gli esempi più macroscopici ed evidenti a tutti) impone necessariamente una riflessione attenta ed articolata. Ciò per recuperare spazi di intervento e di azione che non potrebbero essere individuati né se ci lasciassimo intimorire dalla vastità dell’argomento né se cercassimo di ridurre l’introduzione dei sistemi di gestione per la qualità ad una trasposizione -dal mondo industriale a quello dei servizi sanitari- di un modello comunque caratterizzato da elementi che possono risultare fonti di attrito, incomprensioni o, peggio, di incolmabili divergenze intellettuali. Gli aspetti più macroscopici sono rappresentati dalla necessità di fornire più servizi, ma soprattutto servizi di maggiore qualità, a fronte di risorse finanziarie non illimitate: ciò significa anzitutto massimizzare i benefici allocando le (sempre in diminuzione) risorse disponibili in modo da assicurarne un’equa e corretta ripartizione tra i servizi. Ma questo significa anche impegnarsi nel recupero di una credibilità e di un’affidabilità nei confronti di un’opinione pubblica che non solo è sempre più esigente rispetto ai servizi ricevuti, ma anche più diffidente, selettiva e critica. Questo processo si intreccia in modo di fatto indistricabile con quelli dell’accresciuta disponibilità Pagina 3 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc di informazioni, di una maggiore cultura della salute, della conseguente consapevolezza/spinta a reclamare il diritto di recitare -al di là della effettiva fondatezza ed appropriatezza delle richieste- un ruolo attivo e di forte presenza negli stessi processi decisionali (“diritto alla salute”, “diritto alla scelta della terapia”, etc.). Intersecati ed inevitabilmente interagenti con elementi di carattere sociologico troviamo poi il piano legislativo, che va sempre più definendo elementi collegati alla qualità del servizio, o alla qualità ed efficienza dell’organizzazione sanitaria, riferimenti quindi da enumerare e da approfondire. I DLgs 502/1992, 517/1993, 29/1993, 241/1990, 626/1994, 242/1996, il DPCM 07/05/1995 e DM 413/1996, il DPR 14/01/1997, i DLgs 229/1999, 286/1999 e 196/2003 -per citare solo quelli più noti- propongono principi e indicano le linee guida per il processo di trasformazione in “azienda”, evidenziando una serie di limiti e di vincoli, ma altrettanto facendo emergere opportunità ed opzioni significative per un’adeguata gestione degli aspetti innovativi del Sistema Sanitario Nazionale, sia pubblico che privato. Non ancora a livello di prescrizione legale troviamo poi l’elemento normativo, componente di contesto ineliminabile e del quale la famiglia ISO 9000 è soltanto la più conosciuta e diffusa, anche per i non addetti ai lavori. Accanto a questa esistono numerose altre norme, che più o meno fortemente hanno vincoli con le norme di riferimento per la Certificazione del sistema di gestione per la qualità. ISO 14001, ISO 19011, ISO 10011, ISO 10012, UNI 10999, OHSAS 18001, SA 8000 sono altrettanti elementi dei quali considerare la presenza, valutare le conseguenze e con I quali comunque confrontarsi, valutandone l’evoluzione nel tempo e trasferendoli poi a livello gestionale ed operativo. Lo sforzo di sistematizzazione e di integrazione degli elementi schematizzati è necessariamente da intendersi come raggiungimento di un equilibrio dinamico fondato sulla contingenza, da migliorare in modo sistematico. Tale sforzo rappresenta la base di partenza costruire un sistema che non sia soltanto il sistema di gestione per la qualità, ma che rappresenti -a tutti gli effetti e almeno come tendenza- il sistema di gestione dell’organizzazione. Pagina 4 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 2 UNA PRECISAZIONE TERMINOLOGICA Nel vocabolario corrente, relativamente alla qualità ed alla Certificazione, due dei termini più (ab)usati sono “sistema” e “processi”, e forse non guasta un po’ di riflessione su quanto possano realmente significare e su quali siano gli impatti sia sull’attività del progettista che su quella del valutatore di sistema. I termini indicati fanno infatti ormai parte di una (purtroppo) nutrita schiera di vocaboli che negli ultimi anni sono stati usati ed abusati senza una chiara percezione del loro significato, spesso con il risultato di renderli vuoti e destituiti di ogni credibilità. L’esigenza di migliorare i servizi offerti dalle organizzazioni che assistono le persona, diffusamente sentita a tutti i livelli della società civile, rende necessaria una sostanziale riqualificazione del termine; per fare ciò è necessario ripercorrere brevemente l’evoluzione che il concetto di qualità ha subito negli anni e dare a questo termine una definizione in grado di soddisfare le aspettative di tutte le parti interessate: committenti, produttori e clienti. TABELLA 1. DEFINIZIONI SECONDO UNI EN ISO 9000:2005 Termine Definizione Sistema di gestione per la qualità Sistema di gestione [sistema per stabilire politica ed obiettivi e per conseguire tali obiettivi] per guidare e tenere sotto controllo un'organizzazione [insieme di persone e di mezzi, con definite responsabilità, autorità ed interrelazioni] con riferimento alla qualità [grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti]. Insieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi in ingresso in elementi in uscita. Processo Attorno al concetto di processo, come sappiamo, ruota una parte significativa delle modifiche che la nuova edizione delle norme ISO 9001 2000 ha richiesto alle organizzazioni, mentre il termine “sistema” costituisce (e contiamo non suoni irriverente l’espressione) un ritornello ricorrente da ormai parecchi anni. Proviamo a semplificare gli argomenti considerando i processi che una qualunque azienda erogatrice di servizi garantisce (o almeno dovrebbe garantire), a partire dagli schemi proposti dalla norma UNI EN ISO 9000:2005 e proprio dalla ormai superata 9004-1, con l’obiettivo di comprendere quale sia il significato del termine “organizzazione” e, appena dopo, “organizzazione sanitaria” (Figura 1). Sulla base di questo modello, semplice da comprendere soprattutto al suo livello più immediato, potremo costruire le basi per la nostra proposta di sistema integrato Certificazione/Accreditamento. Come risulta piuttosto evidente, anche le due definizioni di processo non differiscono di molto, anche se nella 9000:2005 non viene (purtroppo) ripreso il concetto di “valore aggiunto” di un processo, nonostante questo abbia riflessi significativi sull’efficienza dell’organizzazione considerata, e quindi e della sua capacità a raggiungere gli obiettivi (efficacia) nel rispetto di un soddisfacente bilancio economico. Pagina 5 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc FIGURA 1. RAPPRESENTAZIONE DI UN PROCESSO (UNI EN ISO 9004-1) Trasformazione che dà valore aggiunto e coinvolge personale ed altre risorse Entità in ingresso (INPUT) Punti di possibile controllo PROCESSO Entità in uscita (OUTPUT) Esempi: - Fattura - Software per calcoli - Combustibili liquidi - Dispositivo medico - Servizio bancario - Prodotto intermedio Relativamente al “sistema di gestione” ricorriamo a uno schema ormai alquanto diffusa, anche se riportiamo, proprio perché trattiamo del settore sanitario, del modello di organizzazione per processi proposto dalla UNI EN ISO 9004:2000. La rappresentazione differisce da quella, certo più nota e contenuta nella UNI EN ISO 9001:2000, per considerare la categoria delle “parti interessate” e non soltanto quella dei “clienti”, quali destinatari dei prodotti dell’organizzazione, in funzione dei requisiti espressi (vedi Figura 2). Per le strutture sanitarie accettare di considerare i destinatari delle proprie prestazioni come “clienti” è sempre stato un problema, spesso insormontabile. Fondate e riportabili motivazioni sono state e sono principalmente il non voler confondersi con erogatori di servizi più impegnati sul mercato e la convinzione che il servizio sanitario offerto sia avulso da logiche di carattere commerciale. Non è nei nostri intendimenti entrare in questa discussione o esprimere una posizione che avrebbe comunque un carattere più “politico” che “tecnico”, piano sul quale vogliamo mantenere la nostra logica. Pagina 6 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc FIGURA 2. L’ORGANIZZAZIONE PER PROCESSI NELLA UNI EN ISO 9004:2000 Legenda Attività con valore aggiunto Flusso di informazioni 2.1 L’approccio per processi Merita un approfondimento, in questo capitolo, il cosiddetto “approccio per processi”. Se scorriamo l’indice della norma UNI EN ISO 9001:2000 potremmo sentirci un po’ in apprensione: i titoli paiono tra loro slegati, il contenuto si immagina tecnico e complesso, il contorno (norma, Certificazione, etc.) non consueto. Tuttavia qualche dettaglio ci aiuterà a superare le apparenti difficoltà. L’approccio per processi consiste nel considerare l’organizzazione come un insieme coerente di sequenze di attività che prendono avvio da un input (un momento nel quale il processo di attiva) e che si concludono in un output, a seguito delle diverse trasformazioni necessarie e dei controlli previsti. A livello grafico il modello, ripensato, è esposto in Figura 3. Pagina 7 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc FIGURA 3. RAPPRESENTAZIONE EVOLUTA DI UN PROCESSO INPUT Requisiti specificati (Include le risorse ) Sequenza delle attività e metodi di controllo OUTPUT Requisiti soddisfatti (Risultati del processo ) Monitoraggio e misurazione EFFICACIA (Capacità del processo di raggiungere i risultati desiderati ) EFFICIENZA (Risultati raggiunti a fronte delle risorse utilizzate ) 2.2 Il ciclo di Deming Cercando di semplificare al massimo le macroattività di una qualunque organizzazione, possiamo evidenziarne quattro: 1. Individuazione delle esigenze da soddisfare con il servizio. Corrisponde alla fase nella quale l’impresa cerca, attraverso strumenti di carattere commerciale o di marketing, di comprendere quali sono le necessità espresse (o nascoste, ma comunque in grado di determinare un comportamento) da un dato insieme di persone (analisi di mercato). 2. Definizione delle specifiche del servizio da erogare. Corrisponde al momento di descrizione di “cosa è” il servizio, in grado di soddisfare le esigenze precedentemente individuate (progettazione). 3. Erogazione del servizio. Corrisponde al momento di esecuzione, di realizzazione delle attività precedentemente definite (produzione). 4. Valutazione del servizio erogato. Corrisponde alla fase nella quale l’impresa / azienda / organizzazione valuta quali sono stati gli “effetti”, le “conseguenze”, sia al proprio interno che verso l’esterno, dell’erogazione del servizio, disponendo così di una nuova base informativa per migliorare/correggere la propria conoscenza e le proprie attività (feedback del mercato, verifiche ispettive). Attraverso l’esecuzione della sequenza indicata si assicura un ciclo di attività definibile come rappresentato in Figura 4. Il ciclo rappresenta un’applicazione specifica del metodo “PDCA” di Deming, (Figura 5), dove: - PLAN DO CHECK ACT = = = = Pianificare prima di agire Mettere in atto le azioni individuate Verificare l’esito delle azioni attuate Standardizzare i risultati ottenuti e ripartire con una nuova pianificazione Pagina 8 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc FIGURA 4. SEQUENZA PER L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ E PER IL MIGLIORAMENTO Conoscere Definire Fare Verificare Migliorare la conoscenza Il primo passo è pianificare un progetto, un intervento, un programma, un'azione; il secondo passo è eseguire quanto pianificato, e nel momento del controllo si valuta l’esito ottenuto. In relazione al risultato si opterà per una delle due strade: nel caso in cui i risultati non rispondano alle esigenze, si dovrà intervenire sulla pianificazione, mentre se i risultati sono validi si potrà applicare quanto pianificato. Questa sequenza vuole enfatizzare come le attività debbano essere condotte secondo una metodologia sistematica, che viene avviata da una pianificazione rigorosa, cui segue l’applicazione. Si effettua la verifica che quanto si sta facendo, nel rispetto del pianificato, raggiunga gli obiettivi prefissati. In caso di esito positivo si può ritenere valida la pianificazione e rendere la modifica operativa e routinaria. Partendo da un problema, per il miglioramento, i quattro passi vanno così interpretati: PLAN Ricostruire le possibili cause del problema e individuare quelle responsabili. Sulla base di fatti e dati, pianificare gli interventi DO Applicare delle azioni risolutrici del problema CHECK Verificare se c'è stato miglioramento ACT Se le attività hanno avuto successo, viene accettato il nuovo livello di qualità. In caso di esito negativo si riparte con Plan. Per fare un immediato parallelo con le strutture sanitarie, ci permettiamo di evidenziare che, mentre per le fasi 2, 3 e 4 si può parlare di coincidenza con qualunque altra impresa, anche di tipo manifatturiero, per il primo momento la sola individuazione delle aspettative non risulta sufficiente. In sanità non si può progettare basandosi soltanto sull’individuazione delle aspettative del paziente/utente/cittadino, ma è necessario pianificare un momento di analisi dei bisogni di salute, cioè un momento nel quale l’organizzazione sanitaria, sulla base delle proprie specifiche competenze professionali, opera una discriminazione, una separazione tra un’aspettativa ed un’esigenza “non appropriata” ed un vero e proprio bisogno. Mai come nel caso della sanità è necessario sottolineare che le conoscenze e le competenze del cliente sul servizio ricevuto sono il più delle volte frammentarie, lacunose o comunque carenti. L’analisi dei bisogni di salute necessita evidentemente di dati epidemiologici, che spesso non sono disponibili sia perché manca una vera cultura del dato, sia perché spesso i sistemi informativi ed informatici non sono adeguati. Pagina 9 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc FIGURA 5. IL CICLO DI DEMING DO PLAN PLAN DO ACT ACT PLAN CHECK CHECK ACT CHECK DO MIGLIORAMENTO CONTINUO L’analisi di mercato in sanità è però possibile, anche se parzialmente, con l’analisi della spesa. Ad esempio, se valutiamo i DRG più frequenti in un ospedale, possiamo avere un quadro, seppur parziale, dei principali bisogni di salute e conseguentemente progettare gli interventi necessari. Infine è necessario sottolineare che l’erogazione delle prestazioni sanitarie e assistenziali si configura all’interno di un quadro regolamentato: le disposizioni europee, nazionali e regionali in tema di servizi e di erogazione dei servizi è un dato da non dimenticare in nessun momento, e costituisce uno dei nodi centrale del nostro modello. Tutti gli elementi sin qui esposti entrano a tutto diritto nella definizione del Piano di Miglioramento dell’organizzazione: a partire da quanto richiesto sia dalla UNI EN ISO 9001 che dall’Accreditamento la finalizzazione verso il miglioramento delle prestazioni costituisce elemento imprescindibile del sistema, che deve formalizzare (vedi poi le specificità a partire dal capitolo 4): - Obiettivi - Attività necessarie per raggiungere gli obiettivi - Tempistiche di raggiungimento - Responsabili individuati per il raggiungimento - Sistema di monitoraggio/controllo (ad esempio mediante indicatori) - Tempi pianificati per la verifica degli stati di avanzamento - Azioni conseguenti all’analisi dei risultati. Pagina 10 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 3 QUALITÀ, AUTORIZZAZIONE, ACCREDITAMENTO E CERTIFICAZIONE “Autorizzazione”, “Accreditamento” e “Certificazione” sono termini che spesso vengono confusi e fraintesi. In realtà si tratta di attività che hanno genesi, finalità e modalità di conseguimento affatto differenti, anche se non in contraddizione l’una con l’altra. Inoltre i termini stessi vengono utilizzati per indicare, in ambito qualità ed in ambito sanitario, elementi diversi. Vediamo, anche con il supporto di elementi di carattere storico, di fare un po’ di chiarezza. 3.1 Le norme La normazione, come la qualità, ha origini molto antiche, e fin dall’avvio della civilizzazione gli uomini hanno sviluppato regole cui attenersi, anche per manufatti quotidianamente necessari: gli Egiziani prima ed i Romani dopo avevano, ad esempio, stabilito misure standardizzate per i mattoni. I Romani avevano altresì stabilito una misura standard anche per l’ampiezza delle strade imperiali: 2,75 metri. La rivoluzione industriale contribuì grandemente allo sviluppo di norme, di misure stabilite, di riferimenti comuni e condivisi: rimane ancora oggi emblematico il caso di Henry Ford che mise, alla base delle proprie fortune industriali ed economiche, l’intercambiabilità dei pezzi e la catena di montaggio. La crescita -anche quantitativa- delle norme e la sua crescente influenza anche in ambito nazionale portarono già nel 1901, in Gran Bretagna, alla fondazione del primo Ente preposto alla emanazione di norme, l’Engineering Standards Committee. In Italia l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) venne fondato nel 1921, con il nome di UNIM, a seguito dell’esigenza dell’industria meccanica di unificare le tipologie produttive, facilitare l’intercambiabilità dei pezzi, etc. Anche la Comunità Europea, fin dalla sua nascita, ha considerato le norme uno strumento primario per la realizzazione del mercato unico e quindi ha costantemente promosso molte azioni in materia, sia definendo aspetti strategici che realizzando progetti dedicati. L’espansione dei mercati e il crescente volume di interscambi tra differenti zone geografiche ha sempre più fisicamente allontanato le aziende dai rispettivi clienti. Oggi è piuttosto normale che un prodotto realizzato in Brasile, o in Vietnam, o in Cina venga venduto in un qualunque paese del mondo, e non soltanto nel paese di produzione. Il fatto, che rappresenta uno degli aspetti della globalizzazione, ha ulteriormente contribuito alla necessità di elaborare e diffondere sistemi di riferimento e approcci condivisi su scala mondiale. Accanto alla normazione sui prodotti si è assistito -e si sta tuttora assistendo- a una progressiva estensione al mondo dei servizi, man mano interessando settori molto distanti dalle imprese di produzione. In Italia il crescere delle certificazioni di qualità, in particolare nell’ultimo quinquennio, è legato proprio alla forte crescita di interesse del mondo dei servizi verso la certificazione dei sistemi di gestione. La normazione ha oggi esteso la propria influenza alla struttura stessa dell’organizzazione, contribuendo ad un fortis- Pagina 11 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc simo sviluppo sia quantitativo che qualitativo di approcci che prevedono forme di riconoscimento, di attestazione, di certificazione, di marchiatura dei prodotti. Da ricordare che la stesura di un testo normativo avviene con il consenso e la partecipazione di tutte le “parti interessate”: vengono costituiti gruppi di lavoro formati da esperti delegati a rappresentare volontariamente gli operatori interessati (fabbricanti, utenti, organismi di ricerca e universitari, etc.). Le bozze di norma preparate da quei gruppi di lavoro vengono successivamente approvate mediante procedure di inchiesta pubblica. In questo procedimento la Pubblica Amministrazione è stata finora sostanzialmente assente, pur essendo uno degli utenti più rilevanti, sia in termini di dimensione di mercato che di criticità delle applicazioni, ed essendo oltretutto uno dei soci dell’UNI. Entrando nel dettaglio, quali sono gli attori in gioco e i ruoli di ciascuno? Analizziamoli aiutandoci con la rappresentazione di Figura 6, che specifica le interazione di tutto il sistema in essere per giungere alla certificazione. FIGURA 6. ENTI E RUOLI PER LA CERTIFICAZIONE Legislazione Istituisce Istituisce Ente di accreditamento Enti normatori Emettono le ... Emettono le ... Accredita, a seguito delle verifiche effettuate, gli ... Norme per la certificazione delle Organizzazioni Norme per l’accreditamento degli Enti certificatori Aderiscono alle prescrizioni delle ... Enti certificatori Che emettono un ... Aderiscono alle prescrizioni delle ... Certificato Organizzazioni A seguito delle verifiche effettuate sulle... Pagina 12 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 3.1.1 GLI ENTI NORMATORI Ciascuno stato nazionale prevede, per legge, la presenza di Enti definiti Organismi, o Enti normatori, il cui compito istituzionale è emanare documenti definiti “norme”, su argomenti più o meno direttamente correlati alla fabbricazione di prodotti, di qualunque tipo e genere, ai processi produttivi, alla qualifica del personale incaricato. In Italia l’organismo normatore è l’UNI (http://www.uni.com/it/), che si occupa di tutti i settori merceologici ad eccezione del settore elettrico ed elettromeccanico, per il quale l’organismo è il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). Il ruolo dell’UNI è stato riconosciuto dalla Direttiva Europea 83/189/CEE del marzo 1983, recepita dal Governo Italiano con la Legge n. 317 del 21 giugno 1986. I soci dell’UNI sono imprese, istituti scientifici e scolastici, professionisti, Pubblica Amministrazione; i soci di diritto sono i Ministeri interessati, il CNR, le Associazioni imprenditoriali, gli Enti Federati (ad esempio il CIG - Comitato Italiano Gas, il CTI Comitato Termotecnico Italiano, l’UNAVIA - Associazione per la Normazione e la Certificazione nel settore Aerospaziale, l’UNICHIM - Associazione per l'Unificazione nel settore dell'Industria Chimica, l’UNITER - Organismo di Normazione e Certificazione, etc.). Vi sarà certamente capitato di leggere, sulle risme di carta, “formato UNI A4”. A questa espressione corrisponde una norma, appunto emessa dall’UNI, che specifica le dimensioni del formato A4 (cm 21x29,7). La diffusione e l’utilizzo delle norme sono molto più ampi di quanto si potrebbe pensare di primo acchito, e le applicazioni spaziano in settori che parrebbero non esserne interessati. Per fare qualche esempio pratico, esistono norme sui metodi di prova delle caffettiere, sulla posizione dei numeri sulle carte di credito ed i bancomat, sul telepass, sui seggiolini che consentono di trasportare i bimbi in bicicletta: gli esempi potrebbero continuare per pagine intere. Lo struttura esistente a livello nazionale è rintracciabile sia a livello europeo che a livello mondiale: le sigle “EN” e “ISO” stanno a indicare, rispettivamente, Comité Européen de Normalisation e International Organization for Standardization, e specificano l’ambito geografico di applicabilità della singola norma. Per ulteriori dettagli si rimanda ai rispettivi siti: - http://www.cenorm.be/cenorm/index.htm - http://www.iso.org/iso/en/ISOOnline.frontpage. Ritornando ad aspetti più generali ci preme ribadire la presenza, accanto a norme relative ai prodotti, di quelle relative alle organizzazioni, e più in specifico ai “sistemi di gestione”. Le norme più conosciute in questo ambito riguardano il sistemi di gestione per la qualità (UNI EN ISO 9001:2000), di gestione ambientale (UNI EN ISO 14001:2004), di gestione della salute e sicurezza (OHSAS 18001:1999), di gestione della responsabilità sociale (SA 8000:2001). Queste norme consentono di confrontare non soltanto i prodotti o i servizi, ma la struttura stessa delle organizzazioni e degli elementi che le costituiscono. Le valutazioni vengono condotte con il supporto di un riferimento condiviso (la norma) da parte di Enti accreditati a questo scopo, i cosiddetti Organismi, o Enti certificatori. Pagina 13 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 3.1.2 GLI ENTI CERTIFICATORI La legge prevede quindi sia la presenza di Enti che emettono le norme che quella di Enti che attestano la conformità alle norme. L’emissione di norme e l’attestazione di coerenza alle stesse sono separate: una sovrapposizione delle funzioni genererebbe infatti conflitti facilmente comprensibili e altrettanto difficilmente risolvibili. Gli Enti di certificazione sono autorizzati a svolgere la loro funzione dal momento che vengono accreditati da una apposita struttura, anch’essa prevista per legge, che agisce a livello nazionale. In Italia la struttura è denominata SINCERT (Sistema Nazionale per l’Accreditamento degli Organismi di Certificazione e di Ispezione), istituito nel 1991 e legalmente riconosciuto con Decreto Ministeriale del 16/06/1995. I soci di SINCERT, circa una quarantina, sono tutti i principali Soggetti istituzionali, scientifici ed economici, quali gli Ordini Professionali, gli Enti pubblici tecnici, scientifici e sociali, le Associazioni di categoria dell’industria, commercio e agricoltura, le grandi Utilities (energia e trasporti), le Associazioni dei consumatori, le Camere di Commercio, etc. Obiettivo primario di SINCERT è garantire valore e credibilità alle certificazioni emesse sotto il proprio riconoscimento: per questo motivo esso controlla e accredita tutti gli Operatori che svolgono attività di valutazione che possono comportare l’emissione di un certificato. 3.1.3 LE ORGANIZZAZIONI Le organizzazioni, siano esse o meno “aziende” in senso proprio, si muovono in un contesto caratterizzato dalla presenza di regole che delimitano il rispettivo ambito di competenza, le loro finalità, la liceità delle loro azioni. L’insieme di tali regole è costituito dai provvedimenti di carattere cogente, cioè obbligatorio, che dettagliano appunto le regole cui conformarsi. In questo senso le organizzazioni non sono totalmente “libere” di fare ciò che vogliono, e i loro atti sono sottoposti a controlli da parte di Enti incaricati di verificare il rispetto delle regole: sono esempi piuttosto conosciuti di tali meccanismi ispettivi la Guardia di Finanza, i NAS (Nuclei Antisofisticazione), le strutture dedicate dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie. Mentre il rispetto dei provvedimenti cogenti è obbligatorio, l’adesione ad una norma, pur se condivisa anche a livello mondiale, resta volontaria, a meno che un provvedimento cogente non ne preveda la necessità: tale è il caso della fabbricazione di molti prodotti, per i quali già a livello europeo vengono emanate specifiche Direttive, poi recepite dalle singole legislazioni nazionali. Esempi di questi casi sono le attrezzature a pressione (Direttiva “PED”), o tutti i prodotti che sono impiegati in atmosfere potenzialmente esplosive (Direttiva “ATEX”), o molti prodotti alimentari e i loro imballaggi. A tali Direttive si conformano, per poter commercializzare i loro prodotti sul territorio della Comunità, anche tutti i produttori extraeuropei. Pagina 14 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 3.1.4 QUADRO SINTETICO RIEPILOGATIVO Nel campo della qualità e della Certificazione l’Accreditamento è dunque il processo attraverso il quale un organismo ottiene, il benestare a svolgere le attività necessarie per rilasciare la Certificazione ad una organizzazione, sulla base dell’evidenza di possedere tutti i requisiti necessari e della conformità alla EN 45000 (o ISO/IEC) applicabile. Traducendo la definizione in pratica, ciascun organismo di Certificazione dei sistemi di gestione per la qualità che opera sul territorio nazionale è stato accreditato da SINCERT, che opera centralmente, a svolgere effettivamente le attività necessarie, ed è sottoposto a periodiche visite ispettive che confermano o meno il mantenimento dei requisiti necessari. Il meccanismo qui prefigurato è valido a livello internazionale, ed ogni paese ha un proprio organismo centrale di Accreditamento, che si coordina con tutti gli organismi corrispondenti degli altri paesi, in modo da garantire uniformità nelle procedure e nei comportamenti adottati, stante la necessità di garantire, di fronte alle parti coinvolte, che tutte le attività connesse alla Certificazione siano effettivamente comparabili a livello internazionale, realmente sovranazionali, effettivamente uniformi, così come sia le UN 45000 che le ISO 9000 affermano di essere. In questo modo viene garantito che la Certificazione di un sistema di gestione per la qualità rilasciata in una qualunque nazione sia riconosciuta valida in tutte le altre, ed indipendentemente dall’organismo che ha rilasciato la Certificazione stessa. Differente è il caso dell’Accreditamento dei laboratori di prova, che devono poter dimostrare, sempre che essi vogliano raggiungere appunto lo status di laboratori accreditati, di essere dotati di tutti i requisiti e le attrezzature necessarie per svolgere le prove in questione. Si tratta in questo caso di garantire, verso il mercato, che la catena della riferibilità e tutte le attività di carattere metrologico, compresa l’applicazione delle procedure di prova e la qualifica del personale, siano in linea con i dettami internazionali relativi al settore delle misure. In Italia l’Accreditamento delle prove di laboratorio viene rilasciato dal SINAL (Sistema Nazionale Accreditamento Laboratori), mentre il SIT (Sistema Italiano di Taratura) ha il compito di garantire l’effettiva riferibilità dei campioni di misura alla catena internazionale di riferibilità metrologica. Per avere un quadro sintetico riepilogativo immediato di tutto quanto sin qui esposto è di aiuto lo schema riportato in Figura 7. Pagina 15 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc FIGURA 7. NORME PER L’ACCREDITAMENTO E LA CERTIFICAZIONE Accreditamento degli Organismi di Ispezione e Certificazione e dei Laboratori UNI CEI EN ISO/IEC 17011:2005 UNI CEI 70008:1998 UNI CEI 70016:1999 Organismi di Ispezione UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2005 Organismi di Certificazione dei prodotti UNI CEI EN 45011:1999 UNI CEI 70006:1998 UNI CEI 70007:1990 UNI CEI 70014:1992 Organismi di Certificazione dei sistemi di gestione per la qualità Organismi di Certificazione delle persone Laboratori di prova e taratura UNI CEI EN 45012:1998 UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2004 UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2000 Norme di sistemi di gestione UNI EN ISO 9001:2000 UNI EN ISO 14001:2004 UNI ISO/TS 16949:2002 UNI EN ISO 13485:2004 Pagina 16 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 3.2 L’Accreditamento in campo sanitario In campo sanitario è anzitutto necessario distinguere fra Accreditamento istituzionale (o autorizzativo) ed Accreditamento di eccellenza. Il primo consiste in un processo di accertamento del possesso di standard qualitativi predeterminati in relazione alla tipologia di prestazioni erogate, necessario e da rispettare obbligatoriamente per essere fornitori del Sistema Sanitario Nazionale. L’Accreditamento di eccellenza è invece uno strumento volontario di promozione della qualità, finalizzato a garantire alti livelli di assistenza e sicurezza nei servizi sanitari, sulla base delle best practices del momento. In questo senso l’Accreditamento di eccellenza è più affine alla Certificazione (essendo appunto entrambi processi volontari dell’Organizzazione), mentre l’Accreditamento istituzionale è più affine all’Autorizzazione -essendo generati dalla obbligatorietà di rispettare requisiti di carattere obbligatorio, e quindi riportati in provvedimenti normativi cogenti. L’Accreditamento istituzionale è un sistema di valutazione collegato al sistema di finanziamento, in cui i Committenti (le Regioni) intendono valutare il livello di qualità delle prestazioni erogate dai produttori (Organizzazioni/Aziende Sanitarie) in relazione a requisiti da esse stesse predeterminati e utilizzando una logica dicotomica e sanzionatoria. Il produttore viene autorizzato ad erogare le prestazioni a favore del Sistema Sanitario Nazionale solo se possiede i requisiti prescritti. La valutazione tiene conto forzatamente della qualità media delle strutture operanti sul territorio e viene effettuata mediante verifiche di tipo ispettivo con l’obiettivo di individuare la “non qualità”. L’Accreditamento di eccellenza si realizza mediante un preliminare processo di autovalutazione sulla base di un Manuale di Accreditamento messo a punto da Società Scientifiche o altre organizzazioni professionali, seguito da una visita di Accreditamento “fra pari”. Ha lo scopo di valutare il miglioramento incrementale della qualità mediante il confronto fra realtà omogenee, senza standard predeterminati, e non ha conseguenze sanzionatorie. La valutazione ha come punto di riferimento l’eccellenza nel campo specifico, relativa allo stato dell’arte delle conoscenze scientifiche di quel momento, e viene effettuata fra pari. Abbiamo appena visto che la Certificazione è invece un atto mediante il quale una terza parte indipendente (organismo di Certificazione) dichiara che un determinato sistema di gestione è conforme ad una specifica norma internazionale, e che la norma di riferimento per la Certificazione dei sistemi di gestione per la qualità è la UNI EN ISO 9001:2000. La Certificazione è una attività volontaria, determinata dall’esigenza dell’organizzazione di dimostrare la sua capacità di fornire con regolarità prodotti e servizi che ottemperino ai requisiti dei propri clienti e a quelli dettati dalla normativa (comunitaria, dello stato, regionale) e di accrescere la soddisfazione dei clienti mediante processi di miglioramento. La Certificazione viene rilasciata dall’organismo indipendente a seguito di un audit effettuato da valutatori esterni, a loro volta certificati, e del relativo rapporto finale di verifica. Si è già detto che i requisiti della norma di Certificazione si applicano a qualsiasi tipo di organizzazione e indipendentemente dal tipo di prodotto o del servizio erogato; in effetti la norma UNI EN ISO 9001:2000 non contiene requisiti specifici per le organizzazioni sanitarie, per Pagina 17 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc cui si è molto discusso, specie in passato, sulla applicabilità della norma nelle realtà sanitarie, in considerazione delle loro specificità. La norma ISO non entra nel merito delle attività svolte dall’organizzazione, ma definisce requisiti rispetto ai quali l’organizzazione viene messa nelle condizioni di raggiungere gli obiettivi prefissati e con gli standard da essa stessa definiti. L’Accreditamento in sanità è stato introdotto nella normativa italiana dall’articolo 8 del Decreto Legislativo n° 502 del 30 dicembre 1992 (DLgs 502/1992), e successivamente precisato e maggiormente specificato dal DPR del 14/01/1997. Il principio affermato nel DLgs è la necessità di definire in termini più precisi le caratteristiche strutturali, tecnologiche, organizzative che devono essere possedute dai soggetti che erogano prestazioni per il Servizio Sanitario Nazionale al fine di meglio garantire la qualità delle prestazioni stesse. Questa procedura va distinta dall’Autorizzazione, con cui si intende un provvedimento amministrativo delle pubbliche amministrazioni che condiziona l’esercizio di preesistenti diritti dei destinatari. Elementi costitutivi dell’Autorizzazione sono: - Esistenza di un limite all’esercizio di un’attività. Per impedire che un uso indiscriminato dell’attività possa arrecare danno alla comunità, la legge richiede che l’attività stessa sia subordinata ad un atto permissivo delle pubbliche amministrazioni - Valutazione preventiva, da parte della pubblica amministrazione, se lo svolgimento di quelle attività giovi o meno all’interesse del pubblico primario, ovvero all’interesse collettivo o non già all’interesse del singolo richiedente o della categoria - Rimozione, ove è il caso del limite posto dalla normativa. Per tutto quanto sinora esposto motivo riteniamo che Certificazione, Accreditamento (specie l’Accreditamento di eccellenza) e Autorizzazione non siano affatto in competizione ma invece complementari: almeno in prima battuta possiamo concludere che i requisiti di Accreditamento definiscono gli standard di qualità delle prestazioni, mentre la norma UNI EN ISO 9001:2000 (e, volendo, ancor più la UNI EN ISO 9004:2000) definisce il quadro di riferimento aziendale adeguato per il raggiungimento (e il miglioramento) di tali requisiti. 3.2.1 L’ACCREDITAMENTO IN ITALIA: UN PO’ DI STORIA Abbiamo appena richiamato l’articolo 8 del Decreto Legislativo n° 502 del 30 dicembre 1992 (DLgs 502/1992) come primo atto dell’introduzione dell’Accreditamento nel panorama legislativo italiano. Riteniamo molto significativo riportare, pur se potrebbe sembrare noioso alla lettura, alcuni tra i passi più significativi del provvedimento. Tali indicazioni risulteranno essenziali per la piena comprensione del nostro modello integrato Accreditamento/Qualità. Articolo 8-bis Autorizzazione, accreditamento e accordi contrattuali La realizzazione di strutture sanitarie e l’esercizio di attività sanitarie, l’esercizio di attività sanitarie per conto del Servizio sanitario nazionale e l’esercizio di attività sanitarie a cari- Pagina 18 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc co del Servizio sanitario nazionale sono subordinate, rispettivamente, al rilascio delle autorizzazioni di cui all’articolo 8-ter, dell’accreditamento istituzionale di cui all’articolo 8quater, nonché alla stipulazione degli accordi contrattuali di cui all’articolo 8-quinquies. La presente disposizione vale anche per le strutture e le attività sociosanitarie. Articolo 8-ter Autorizzazioni alla realizzazione di strutture e all’esercizio di attività sanitarie e sociosanitarie La realizzazione di strutture e l’esercizio di attività sanitarie e sociosanitarie sono subordinate ad autorizzazione. Tali autorizzazioni si applicano alla costruzione di nuove strutture, all’adattamento di strutture già esistenti e alla loro diversa utilizzazione, all’ampliamento o alla trasformazione nonché al trasferimento in altra sede di strutture già autorizzate, con riferimento alle seguenti tipologie: a) strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo o diurno per acuti; b) strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ivi comprese quelle riabilitative, di diagnostica strumentale e di laboratorio; c) strutture sanitarie e sociosanitarie che erogano prestazioni in regime residenziale, a ciclo continuativo o diurno. L’esercizio delle attività sanitarie e sociosanitarie da parte di strutture pubbliche e private presuppone il possesso dei requisiti minimi, strutturali, tecnologici e organizzativi stabiliti con atto di indirizzo e coordinamento ai sensi dell’articolo 8 della legge 15 marzo 1997, n. 59, sulla base dei princìpi e criteri direttivi previsti dall’articolo 8, comma 4, del presente decreto. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, le regioni determinano: a) le modalità e i termini per la richiesta e l’eventuale rilascio della autorizzazione alla realizzazione di strutture e della autorizzazione all’esercizio di attività sanitaria e sociosanitaria, prevedendo la possibilità del riesame dell’istanza, in caso di esito negativo o di prescrizioni contestate dal soggetto richiedente; b) gli ambiti territoriali in cui si riscontrano carenze di strutture o di capacità produttiva, definendo idonee procedure per selezionare i nuovi soggetti eventualmente interessati. Articolo 8-quater Accreditamento istituzionale L’accreditamento istituzionale è rilasciato dalla regione alle strutture autorizzate, pubbliche o private ed ai professionisti che ne facciano richiesta, subordinatamente alla loro rispondenza ai requisiti ulteriori di qualificazione, alla loro funzionalità rispetto agli indirizzi di programmazione regionale e alla verifica positiva dell’attività svolta e dei risultati raggiunti. Al fine di individuare i criteri per la verifica della funzionalità rispetto alla programmazione nazionale e regionale, la regione definisce il fabbisogno di assistenza secondo le funzioni sanitarie individuate dal Piano sanitario regionale per garantire i livelli essenziali ed uniformi di assistenza, nonché gli eventuali livelli integrativi locali e le esigenze connesse all’assistenza integrativa di cui all’articolo 9. La regione provvede al rilascio dell’accreditamento ai professionisti, nonché a tutte le strutture pubbliche ed equiparate che soddisfano le condizioni di cui al primo periodo del presente comma, alle strutture private non lucrative di cui all’articolo 1, comma 16, e alle strutture private lucrative. La qualità di soggetto accreditato non costituisce vincolo per le aziende e gli enti del servizio sanitario nazionale a corrispondere la remunerazione delle prestazioni erogate, al di fuori degli accordi contrattuali di cui all’articolo 8-quinquies. I requisiti ulteriori costituiscono presupposto per l’accreditamento e vincolo per la definizione delle prestazioni previ- Pagina 19 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc ste nei programmi di attività delle strutture accreditate, così come definiti dall’articolo 8quinquies. Con atto di indirizzo e coordinamento emanato, ai sensi dell’articolo 8 della legge 15 marzo 1997, n. 59, entro centottanta giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, sentiti l’Agenzia per i servizi sanitari regionali, il Consiglio superiore di sanità, e, limitatamente all'accreditamento dei professionisti, la Federazione Nazionale dell'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri, sono definiti i criteri generali uniformi per: a) la definizione dei requisiti ulteriori per l’esercizio delle attività sanitarie per conto del Servizio sanitario nazionale da parte delle strutture sanitarie e dei professionisti, nonché la verifica periodica di tali attività; b) la valutazione della rispondenza delle strutture al fabbisogno e alla funzionalità della programmazione regionale, inclusa la determinazione dei limiti entro i quali sia possibile accreditare quantità di prestazioni in eccesso rispetto al fabbisogno programmato, in modo da assicurare un’efficace competizione tra le strutture accreditate; c) le procedure ed i termini per l’accreditamento delle strutture che ne facciano richiesta, ivi compresa la possibilità di un riesame dell’istanza, in caso di esito negativo e di prescrizioni contestate dal soggetto richiedente nonché la verifica periodica dei requisiti ulteriori e le procedure da adottarsi in caso di verifica negativa. L’atto di indirizzo e coordinamento è emanato nel rispetto dei seguenti criteri e principi direttivi: a) garantire l’eguaglianza fra tutte le strutture relativamente ai requisiti ulteriori richiesti per il rilascio dell’accreditamento e per la sua verifica periodica; b) garantire il rispetto delle condizioni di incompatibilità previste dalla vigente normativa nel rapporto di lavoro con il personale comunque impegnato in tutte le strutture; c) assicurare che tutte le strutture accreditate garantiscano dotazioni strumentali e tecnologiche appropriate per quantità, qualità e funzionalità in relazione alla tipologia delle prestazioni erogabili ed alle necessità assistenziali degli utilizzatori dei servizi; d) garantire che tutte le strutture accreditate assicurino adeguate condizioni di organizzazione interna, con specifico riferimento alla dotazione quantitativa e alla qualificazione professionale del personale effettivamente impiegato; e) prevedere la partecipazione della struttura a programmi di accreditamento professionale tra pari; f) prevedere la partecipazione degli operatori a programmi di valutazione sistematica e continuativa dell’appropriatezza delle prestazioni erogate e della loro qualità, interni alla struttura e interaziendali; g) prevedere l’accettazione del sistema di controlli esterni sulla appropriatezza e sulla qualità delle prestazioni erogate, definito dalla regione ai sensi dell’articolo 8-octies; h) prevedere forme di partecipazione dei cittadini e degli utilizzatori dei servizi alla verifica dell’attività svolta e alla formulazione di proposte rispetto all’accessibilità dei servizi offerti, nonché l’adozione e l’utilizzazione sistematica della carta dei servizi per la comunicazione con i cittadini, inclusa la diffusione degli esiti dei programmi di valutazione di cui alle lettere e) ed f); i) disciplinare l’esternalizzazione dei servizi sanitari direttamente connessi all’assistenza al paziente, prevedendola esclusivamente verso soggetti accreditati in applicazione dei medesimi criteri o di criteri comunque equivalenti a quelli adottati per i servizi interni alla struttura, secondo quanto previsto dal medesimo atto di indirizzo e coordinamento; l) indicare i requisiti specifici per l’accreditamento di funzioni di particolare rilevanza, in relazione alla complessità organizzativa e funzionale della struttura, alla competenza e alla esperienza del personale richieste, alle dotazioni tecnologiche necessarie Pagina 20 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc o in relazione all'attuazione degli obiettivi prioritari definiti dalla programmazione nazionale; m) definire criteri per la selezione degli indicatori relativi all’attività svolta ed ai suoi risultati finali dalle strutture e dalle funzioni accreditate, in base alle evidenze scientifiche disponibili; n) definire i termini per l’adozione dei provvedimenti attuativi regionali e per l’adeguamento organizzativo delle strutture già autorizzate; o) indicare i requisiti per l’accreditamento istituzionale dei professionisti, anche in relazione alla specifica esperienza professionale maturata e ai crediti formativi acquisiti nell’ambito del programma di formazione continua di cui all’articolo 16-ter; p) individuare l'organizzazione dipartimentale minima e le unità operative e le altre strutture complesse delle aziende di cui agli articoli 3 e 4, in base alla consistenza delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie, al grado di autonomia finanziaria e alla complessità dell'organizzazione interna; q) prevedere l'estensione delle norme di cui al presente comma alle attività e alle strutture sociosanitarie, ove compatibili. Entro sessanta giorni dalla entrata in vigore dell’atto di indirizzo e coordinamento di cui al comma 3, le regioni definiscono, in conformità ai criteri generali uniformi ivi previsti, i requisiti per l’accreditamento, nonché il procedimento per la loro verifica, prevedendo, per quanto riguarda l’accreditamento dei professionisti, adeguate forme di partecipazione degli Ordini e dei Collegi professionali interessati. Entro centoventi giorni dall’entrata in vigore dell’atto di indirizzo e coordinamento di cui al comma 3, le regioni avviano il processo di accreditamento delle strutture temporaneamente accreditate ai sensi dell’articolo 6, comma 6, della legge 23 dicembre 1994, n. 724, e delle altre già operanti. Nel caso di richiesta di accreditamento da parte di nuove strutture o per l'avvio di nuove attività in strutture preesistenti, l’accreditamento può essere concesso, in via provvisoria, per il tempo necessario alla verifica del volume di attività svolto e della qualità dei suoi risultati. L'eventuale verifica negativa comporta la sospensione automatica dell’accreditamento temporaneamente concesso. Articolo 8-quinquies Accordi contrattuali Le regioni, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, definiscono l’ambito di applicazione degli accordi contrattuali ed individuano i soggetti interessati, con specifico riferimento ai seguenti aspetti: a) individuazione delle responsabilità riservate alla regione e di quelle attribuite alle unità sanitarie locali nella definizione degli accordi contrattuali e nella verifica del loro rispetto; b) indirizzi per la formulazione dei programmi di attività delle strutture interessate, con l’indicazione delle funzioni e delle attività da potenziare e da depotenziare, secondo le linee della programmazione regionale e nel rispetto delle priorità indicate dal Piano sanitario nazionale; c) determinazione del piano delle attività relative alle alte specialità ed alla rete dei servizi di emergenza; d) criteri per la determinazione della remunerazione delle strutture ove queste abbiano erogato volumi di prestazioni eccedenti il programma preventivo concordato, tenuto conto del volume complessivo di attività e del concorso allo stesso da parte di ciascuna struttura. In attuazione di quanto previsto dal comma 1, la regione e le unità sanitarie locali, anche attraverso valutazioni comparative della qualità e dei costi, definiscono accordi con le strutture pubbliche ed equiparate, e stipulano contratti con quelle private e con i profes- Pagina 21 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc sionisti accreditati, anche mediante intese con le loro organizzazioni rappresentative a livello regionale, che indicano: a) gli obiettivi di salute e i programmi di integrazione dei servizi; b) il volume massimo di prestazioni che le strutture presenti nell’ambito territoriale della medesima unità sanitaria locale, si impegnano ad assicurare, distinto per tipologia e per modalità di assistenza; c) i requisiti del servizio da rendere, con particolare riguardo ad accessibilità, appropriatezza clinica ed organizzativa, tempi di attesa e continuità assistenziale; d) il corrispettivo preventivato a fronte delle attività concordate, globalmente risultante dalla applicazione dei valori tariffari e della remunerazione extra-tariffaria delle funzioni incluse nell’accordo, da verificare a consuntivo sulla base dei risultati raggiunti e delle attività effettivamente svolte secondo le indicazioni regionali di cui al comma 1, lettera d); e) il debito informativo delle strutture erogatrici per il monitoraggio degli accordi pattuiti e le procedure che dovranno essere seguite per il controllo esterno della appropriatezza e della qualità della assistenza prestata e delle prestazioni rese, secondo quanto previsto dall’articolo 8-octies. Pur se con un linguaggio prettamente burocratico, e forse per questo poco accattivante, ritroviamo espressi tutti gli elementi che andremo poi a sviluppare nel nostro modello (capitoli 4 e 5) modello integrato dalle indicazioni della norma UNI EN ISO 9001:2000 e dalle ulteriori prescrizioni del DPR 14/01/1997. Volendo ripercorrere brevemente lo sviluppo dei principi di erogazione delle prestazioni all’interno o per conto del SSN, completando almeno parzialmente il quadro che ha portato alle formulazioni del DLgs 502, dobbiamo richiamare la Legge 833/1978, ove si afferma che le prestazioni devono essere ordinariamente fornite dalle strutture appartenenti al SSN stesso, e solo quando questo non è in grado di fornirle in tempi adeguati può intervenire, ad integrazione, il privato convenzionato. In tale Legge per la prima volta è inserito il concetto di “requisiti minimi uniformi su tutto il territorio nazionale”, come strumento di garanzia della qualità tecnica delle prestazioni e dell’omogeneità dei livelli di assistenza. Nella stessa legge si afferma anche il diritto del cittadino alla “libera scelta” limitatamente ai ricoveri, in ogni caso regolata da Leggi Regionali, in rapporto alla programmazione del Piano Sanitario Nazionale. Nel DPR 119/1988 si ravvisa la necessità di definire gli standard medi assistenziali e di fissare le procedure per la verifica di qualità dell’assistenza, tenendo conto degli standard definiti e dei parametri di spesa fissati dalla regione. Il DLgs 502/1992 (modificato dal DLgs 517/1993) introduce il concetto di Autorizzazione obbligatoria intesa come corrispondenza, periodicamente verificata, ad una serie di requisiti minimi (strutturali, tecnologici e organizzativi) indicati a livello nazionale, obbligatori per tutti coloro, pubblici e privati, che vogliano erogare prestazioni sanitarie. In precedenza l’Autorizzazione era una attività svolta dalle Regioni con regolamentazione che solitamente coinvolgeva solo i soggetti privati. Si abolisce inoltre il precedente sistema “a convenzione” e si dà il via ad una più forte azione di controllo della spesa sanitaria, attraverso una definizione preventiva delle “quantità presunte e tipologie di prestazione” che dovranno essere erogate, con conseguente negoziazione per il loro acquisto. Viene introdotto l’Accreditamento che, assieme all’accettazione della modalità di pagamento Pagina 22 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc delle prestazioni e alla adozione di sistemi di verifica e revisione della qualità, costituisce la condizione per diventare erogatori di prestazioni sanitarie nel o per il SSN. Il privato è ancora impiegato ad integrazione del pubblico. L’applicazione del processo di Accreditamento richiede una profonda trasformazione dell’assetto organizzativo tradizionale della sanità italiana. Si tratta di applicare principi fortemente innovativi, ai quali gli apparati politicoamministrativi, per primi, non sono abituati. Il problema è definire regole precise con cui attivare le procedure, gestire i percorsi, definire i risultati e la gestione nel tempo della nuova organizzazione. La finalità dell’Accreditamento è stata individuata come quella di regolamentare il diritto a erogare prestazioni di assistenza sanitaria nell’ambito e a carico del SSN, al fine di garantire adeguati livelli qualitativi dell’assistenza prestata ai propri assistiti. In tal senso, esso andrebbe inteso innanzitutto in termini di verifica e monitoraggio della effettiva rispondenza ad una serie di condizioni specificatamente individuate per le varie tipologie di attività sanitarie che il SSN effettua nei confronti delle singole strutture e dei professionisti sanitari che le richiedono, al fine ultimo di selezionare quanti possano essere riconosciuti quali soggetti potenzialmente erogatori di prestazioni per conto dello stesso SSN. Il primo passaggio obbligato per l’attivazione del processo di Accreditamento è costituito, come richiesto dal DLgs 502/1992, dalla pubblicazione dell’Atto di Indirizzo e Coordinamento contenente i “requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi richiesti per l’esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private”. Questo Atto (il DPR 14/01/1997) fornisce gli indirizzi generali per l’accertamento e la verifica del rispetto dei requisiti minimi, e quindi per l’Autorizzazione alle attività sanitarie, rappresentando così un tentativo di dare maggiore omogeneità alle procedure previste dalle diverse Regioni su questo tema. Il documento è costituito da due parti: nella prima si definiscono i principi e le regole applicative, nel secondo sono contenuti i requisiti, differenziati in relazione alle diverse tipologie di servizio. Nell’impostazione generale del documento si identificano queste caratteristiche generali: - Si richiama la necessità di ottemperare alle norme esistenti in materia di sicurezza, impiantistica, antinfortunistica, etc. - Si richiede in modo esplicito una diversa configurazione organizzativa che, pur senza indicare specifici modelli, sia in linea con le moderne impostazioni aziendali, e soprattutto sia trasparente e chiaramente individuabile nelle sue connotazioni generali e nelle sue articolazioni interne - Si definiscono le caratteristiche (strutturali, tecnologiche ed organizzative) di una lunga serie di tipologie specialistiche, al fine di fornire delle indicazioni pratiche e dei riferimenti formali alle Regioni, si illustrano le caratteristiche dei servizi di degenza, ambulatoriali, attività diagnostiche, servizi di supporto (ad esempio sterilizzazione), modalità organizzative (Day Hospital), servizi territoriali (RSA, SERT, etc.) IL DPR marca in modo netto il riconoscimento dell’autonomia generale nella definizione delle procedure per l’Autorizzazione. Ogni Regione potrà determinare gli standard di qualità che costituiscono requisiti ulteriori per l’Accreditamento di strutture pubbliche e private in possesso dei requisiti Pagina 23 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc minimi per l’Autorizzazione. Si sottolinea che i requisiti di Accreditamento costituiscono un livello superiore, incrementando le richieste per quei soggetti che non si limitano a voler erogare prestazioni, collocandosi nel libero mercato, ma vogliono anche essere pagati dal SSN per la loro attività. In questo caso il SSN seleziona i soggetti in base a caratteristiche che devono essere esplicitate (pubblicazione dei requisiti per l’Accreditamento) che non possono essere le stesse minime dell’Autorizzazione, poiché altrimenti il SSN si troverebbe a pagare automaticamente senza poter selezionare i suoi fornitori. L’Accreditamento rappresenta quindi una fase successiva rispetto all’Autorizzazione, e gli specifici requisiti costituiscono un ulteriore livello qualitativo, ovvero una richiesta di maggiore qualità, rispetto a quanto richiesto per l’Autorizzazione stessa, con la quale non può essere confuso od omologato. La collocazione in una situazione di concorrenzialità deve porre al centro la qualità del prodotto all’utente, su una base di eguaglianza di diritti e doveri, e quindi anche di risposte alle richieste in termini di adeguatezza, efficienza, efficacia, accessibilità, tra servizi pubblici e privati. L’Accreditamento è una condizione indispensabile per divenire erogatore di prestazioni per il Servizio Sanitario Nazionale, ma assolutamente non automatica, in quanto il possesso del certificato di Accreditamento non assegna alcun diritto automatico e divenire erogatore retribuito dal SSN, potendo ciò avvenire solo dopo appositi accordi negoziati con le regioni e le aziende sanitarie, nelle rispettive competenze. Una volta adottata la nuova norma autorizzativa, coerentemente alle indicazioni del Decreto, le Regioni dovrebbero renderla automaticamente applicativa per i soggetti nuovi richiedenti, ma anche i soggetti già esistenti vi si dovranno adeguare nel tempo massimo di 5 anni. Le Regioni dovrebbero quindi prevedere un’azione di pianificazione e di monitoraggio degli interventi correlati ai requisiti organizzativi, anche per garantire l’adeguamento a quanto richiesto dalle stesse norme vigenti in molti settori, norme purtroppo ampiamente disattese nel pubblico come nel privato, sia per le carenze delle attività di vigilanza sia per la scarsa volontà politica di ottemperare alle stesse. Il DPR 14/01/1997 rappresenta l’ultimo atto prima dell’avvio del processo regionale di Accreditamento, che deve concretizzarsi con una serie di iniziative formali a quel livello, tesi ad attivare i nuovi rapporti previsti dal DLgs 502/1992, e soprattutto a garantire una maggiore e crescente qualità dei servizi per i cittadini del SSN. Vi sono ancora altri due aspetti che caratterizzano i nuovi rapporti e sui quali sono necessarie maggiori informazioni, ovvero le tariffe e le attività di verifica e revisione della qualità. - I soggetti che vogliono essere erogatori per il o nel SSN devono formalmente accettare il regime di pagamento a tariffa. Le tariffe nazionali sono state stabilite dal Decreto Ministeriale 22/07/1996, e quelle regionali possono oscillare, per negoziazione, tra l’80 ed il 100% delle stesse (Legge 549 del 28/12/1995) - Le attività di verifica e revisione della qualità potranno fare riferimento da un lato alla presenza di attività formali di revisione e miglioramento della pratica clinica (audit sulle cartelle, revisione periodica delle procedure tecnico-professionali, valutazioni di efficacia degli interventi, attività delle commissioni tecnico-professionali, etc.), dall’altro alla raccolta sistematica Pagina 24 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc di indicatori di qualità, nazionali e regionali, ed alla comparazione degli stessi con gli standard di qualità attesi. È importante sottolineare che le attività di valutazione e di miglioramento devono essere dimostrabili, e non è sufficiente una dichiarazione “autocertificante”. Intorno a tale aspetto sono da prevedere più precise e dettagliate indicazioni (anche accompagnate da verifiche sulla effettiva esecuzione), circa i risultati prodotti e la documentazione corrispondente. A questo riguardo si inseriscono anche i Decreti Ministeriali sugli indicatori di qualità (DM 24/07/1995 ex art. 10 e DM 15 ottobre 1996 ex articolo 14 del DLgs 502/1992), che tuttavia individuano solo dei possibili strumenti di misura. In ogni caso i dati forniti dagli indicatori forniscono solo un’analisi della situazione, che potrà poi essere giudicata come qualitativamente adeguata in base ai livelli di soddisfazione fissati. Il DPR 14/01/1997 rappresenta dunque l’ultimo atto prima dell’avvio del processo regionale di accreditamento, che si sta concretizzando con una serie di iniziative formali a quel livello, tese ad attivare i nuovi rapporti previsti dal DLgs 502/1992, e soprattutto a garantire una maggiore e crescente qualità dei servizi per i cittadini del SSN. La Regione Piemonte, con il documento di Deliberazione del Consiglio Regionale del 22 Febbraio 2000 ha formalizzato le modalità e le attività necessarie per raggiungere l’Accreditamento istituzionale. È importante risottolineare che le attività di valutazione e di miglioramento sono obbligatorie, e vengono escluse le cosiddette “autocertificazioni”: la logia dell’evidenza e della dimostrabilità, anche verso i cittadini/utenti, è uno dei valori di fondo del nuovo approccio al mondo dei servizi pubblici, e la sanità è -inevitabilmente sempre al centro dell’attenzione di ciascuno. Non dobbiamo quindi mai dimenticare che l’Accreditamento è una condizione indispensabile per divenire erogatore di prestazioni per il Servizio Sanitario Nazionale, e non un più o meno costoso optional che possiamo decidere di tralasciare o sottovalutare. Pagina 25 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 4 I SISTEMI INTEGRATI DI GESTIONE 4.1 Cenni preliminari L’azienda, come impresa, è un sistema immerso in un contesto, il mercato, regolato dalle leggi della concorrenza e influenzato dalle norme istituzionali. L’azienda, come struttura edile, industriale e impiantistica, interagisce attraverso le possibili influenze dei propri processi con l’ambiente esterno, che a sua volta è costituito dal contesto naturale e dalla società civile esterna (la gente), con i vincoli di equilibrio e i bisogni relativi. L’azienda, come organizzazione, utilizza personale che deve realizzare prodotti sicuri in un contesto partecipativo, che garantisca la sicurezza del lavoro e non pregiudichi lo stato di salute, attraverso l’applicazione di criteri antinfortunistici, la costituzione di una struttura di assistenza sanitaria e la realizzazione di strutture per far fronte a situazioni di emergenza. Per l’efficacia del sistema azienda è necessario che al proprio interno sia costantemente vissuto e praticato il concetto del cliente interno, per cui ciascun ente e/o persona si sforza di operare per minimizzare i disagi e creare il massimo soddisfacimento di chi riceve il risultato del suo lavoro, che è chi (ente o persona) si trova a valle, nella catena logistica interna. Le implicazioni di impatto ambientale legate alle problematiche di utilizzo e smaltimento dei materiali, oltre che di inquinamento (rumori, campi elettromagnetici, gas, fumi, residui liquidi e/o solidi dei processi aziendali), investono l’intero sistema logistico globale. D’altra parte le implicazioni di sicurezza, che hanno alcuni punti di contatto con quelle ambientali, riguardano principalmente: - La protezione antinfortunistica e la salute del personale, regolate da disposizioni legislative - La sicurezza dei prodotti, relativamente al loro uso e manutenzione. Le implicazioni connesse alla responsabilità sociale pongono precise richieste alle aziende non solo relativamente al rispetto dei requisiti di legge relativi al trattamento contrattuale e lavorativo dei dipendenti, ma anche e soprattutto rispetto al valore aggiunto costituito da una gestione globale e completa delle relazioni e dei rapporti con tutte le parti interessate (stakeholders), e quindi la comunità sociale circostante, i cittadini, i fornitori, i potenziali clienti, il sistema di comunicazione delle informazioni all’opinione pubblica attraverso i media, la Regione, lo Stato. La capacità di gestire un sistema finalizzato alla responsabilità sociale è un sistema in grado di relazionarsi efficacemente con tutti i soggetti interessati e di contribuire efficacemente alla creazione e mantenimento di uno specifico senso di identità dell’azienda e di una cultura aziendale che possa accogliere i nuovi assunti e sostenere i dipendenti già esistenti nel corso di tutte le interrelazioni sociali necessarie alla attuazione dei processi interni specifici. L’integrazione dei sottosistemi di gestione: - Per la qualità (UNI EN ISO 9001:2000) - Per l’ambiente (UNI EN ISO 14001:2004) - Per la sicurezza (OHSAS 18001, Direttiva 92/59/EEC, DLgs 626/1994) - Per la responsabilità sociale (SA 8000:2001, AA 1000), Pagina 26 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc in un unico, organico sistema sovraordinato, è una delle dimensioni entro le quali si dovranno muovere le aziende sanitarie nei prossimi anni. La Figura 8 riporta una sintesi grafica di questi concetti. FIGURA 8. SISTEMA INTEGRATO E SOTTOSISTEMI COMPONENTI INPUT SISTEMA SOTTOSISTEMA QUALITA’ SISTEMA SOTTOSISTEMA SICUREZZA consente di prevenire gli incidenti e di tenere sotto controllo tutti i rischi SOTTOSISTEMA AMBIENTE tutela l’equilibrio tra i vari fattori di impatto ambientale SOTTOSISTEMA RESPONSABILITA’ SOCIALE consente lo sviluppo di un favorevole ambiente psicosociale e supporta un positivo rapporto con la collettività INTEGRATO consente di gestire i processi organizzativi INTEGRATO OUTPUT Già oggi la sopravvivenza e la competitività delle aziende si gioca su almeno quattro fronti, connotando il concetto di qualità dell’organizzazione come valore globale da fornire, costituito da: - Livello qualitativo del prodotto/servizio (soddisfazione del cliente) - Contributo all’equilibrio ecologico del sistema ambiente e alla riduzione dei consumi (soddisfazione dell’ambiente naturale e della società) - Protezione da infortuni e da pericoli per la salute del personale dipendente e dei clienti presenti presso le strutture (soddisfazione del personale dipendente e del cliente) Pagina 27 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc - Sostegno alla creazione dell’identità e della cultura aziendale, creazione di un positivo sistema di relazioni interpersonali interne all’organizzazione e verso l’esterno e di un sistema idoneo a favorire e sviluppare condizioni psicosociali coinvolgente e partecipativo (soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti e delle parti interessate). Una strategia aziendale integrata dovrebbe quindi basarsi almeno sui seguenti elementi fondamentali. 1. Principi. La compatibilità con l’ambiente fisico e psicosociale dei processi produttivi e dei prodotti/servizi rafforza lo sviluppo dell’organizzazione, contribuendo non solo a soddisfare le esigenze di base dell’ambiente e a mantenere la necessaria sintonia con il contesto sociale ma anche a migliorare la reputazione aziendale e ad accrescere la creazione di valore, in condizioni di sicurezza per tutti i soggetti coinvolti. 2. Responsabilità. Le aziende sono le prime responsabili dell’impatto ambientale e sociale dei propri processi produttivi e devono porre in atto tutte le misure per prevenire qualunque tipo di potenziale o reale conseguenza negativa; devono inoltre impegnarsi a fornire contributi per la soluzione dei problemi ambientali derivanti dalla fabbricazione, dalla erogazione e dall’utilizzo dei loro prodotti/servizi, comprese le conseguenze relative all’impiego di manodopera per i processi produttivi. 3. Doveri. Il miglioramento dell’ambiente si ottiene seguendo alcuni principi fondamentali: - Non inquinare - Ottimizzare l’uso delle risorse nelle fasi di definizione e fabbricazione dei prodotti - Non sprecare, riciclando il più possibile - Realizzare prodotti sempre più compatibili con l’ambiente, tenendo conto degli impatti lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti - Il miglioramento del ruolo sociale dell’impresa si estende oltre i ristretti confini del rispetto delle normative di legge e dei contratti di lavoro, ma deve essere finalizzato a creare valore aggiunto nelle relazioni interpersonali sull’ambiente di lavoro, nelle relazioni con le parti sociali coinvolte, nel miglioramento attivo delle condizioni psicologiche e di clima interno all’impresa e di inserimento dell’impresa nel territorio e nella comunità locale. Le nuove e più mature normative relativa alla sicurezza sul lavoro e alla gestione responsabile degli impatti ambientali e sociali puntano su una rete capillare di delegati e di responsabili, chiama ciascun dirigente a rispettare precisi doveri e mobilita le più vaste competenze possibili. Si ritiene infatti che, nell’ambito dei ruoli e dei doveri di ciascuno, la collaborazione tra tutti gli “attori in gioco” nel complesso scenario delle problematiche ambientali, della sicurezza e della responsabilità sociale possa attivare un effetto moltiplicatore degli sforzi dei singoli a beneficio di tutta la collettività. Non a caso soprattutto i temi attinenti l’ambiente e la sicurezza (purtroppo ancora poco quelli relativi alla responsabilità sociale e alla imprenditorialità etica) costituiscono oggetto di specifica formazione per dirigenti e quadri della società, Pagina 28 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc ai quali compete il principale impegno di rendere operativa la politica aziendale con un approccio basato sulla prevenzione. Nel corso del tempo, per realizzare una gestione complessiva ed efficace dei problemi, le aziende dovranno adattare approcci sempre più articolati, a livello centrale e periferico, nella convinzione che tali problemi, per la loro reciproche connessioni ed interrelazioni, debbano essere affrontati e risolti con il metodo dell’approccio sistemico ed integrato, con valutazioni e soluzioni complessive e quindi in un unico contesto gestionale. Se si riesce a superare una visione strettamente costrittiva e burocratica del DLgs 626/1994, anch’esso può divenire un momento fondamentale in un processo di cambiamento e di miglioramento e una splendida opportunità per valorizzare le competenze professionali. Esso infatti può rivelarsi un impulso a migliorare la condizione di lavoro, in sintonia con le direttive che suggeriscono il miglioramento continuo e l’implementazione di un sistema qualità in ogni azienda. Occuparsi di 626 significa porsi al centro di un significativo processo di trasformazione, ormai imminente se non in atto, per tutto il sistema sanitario. Esiste, quindi, una logica comune che presiede sia l’impegno per la sicurezza sia il perseguimento della qualità delle prestazioni fornite al cittadino-cliente. Le parole chiave che nella comune filosofia si possono cogliere potrebbero essere: - Responsabilità - Controllo preventivo - Registrazione e Documentazione - Valutazione - Addestramento e Formazione. Si tratta di un invito pressante ad un cambiamento di mentalità, al passaggio da una visione burocratica e formalistica dei ruoli ad una concezione dinamica nella quale il miglioramento può partire da ciò che effettivamente è ogni giorno, al di là delle norme astratte, che definiscono le funzioni formali. La condizione principe per ottenere sia qualità che sicurezza è costituita dalla partecipazione consapevole di tutti gli operatori. È notoriamente il gruppo e non il singolo che fa la qualità e per questo ogni iniziativa riguardante la sicurezza è anzitutto basata sulla comunicazione e sulla formazione. L’efficacia di ogni sistema di gestione è fondato, infatti, sulla diffusione di conoscenze e di consapevolezza tra tutti gli operatori coinvolti e sul rendere consapevoli tutti e ciascuno del livello effettivo di rischio e di opportunità, sia per sé sia per altri attori coinvolti, compresi i pazienti. Posto che “controllare un processo” significa guidarlo affinché l’output del processo sia e si mantenga conforme agli standard prefissati, allora gestire l’azienda significa guidare l’insieme dei processi che costituiscono l’insieme delle attività aziendali affinché la complessiva gestione sia e si mantenga conforme agli standard di politica e ai modi di procedere definiti nella documentazione di sistema aziendale, introducendo azioni correttive o preventive ogniqualvolta si ravvisino reali o potenziali situazioni di scostamento da tali standard. Pagina 29 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 4.2 Richiami al percorso di Certificazione e Accreditamento Nelle pagine iniziali di questa Linea Guida abbiamo esplicitato che la certificazione di un sistema di gestione comporta che un Organismo accreditato, cioè che rispetta i requisiti cogenti applicabili e in possesso delle competenze necessarie, rilasci un certificato, ossia un riconoscimento pubblico di conformità a requisiti contenuti in una norma, a fronte di verifiche effettuate presso l’organizzazione e di conclusioni espresse da un gruppo di valutazione. Le regole da condividere e da rispettare per costruire un sistema di gestione certificabile sono esposte in altrettante norme, condivise a livello internazionale. Lo schema riportato di seguito, in Figura 9, è di supporto per chiarire il quadro generale, diventato in quest’ultimo decennio piuttosto familiare a decine di migliaia di organizzazioni, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Si tratta in sostanza di dare evidenza, ad un valutatore che viene incaricato dall’Organismo di certificazione, di aver costruito un sistema conforme alle regole e di essere in grado di mantenerlo attivo, operando nel tempo quei miglioramenti, più o meno significativi ma continui, che la naturale dinamica del sistema richiede, in funzione di evoluzioni o mutamenti esterni o interni. Vogliamo ribadire, in all’accreditamento non dure e moduli, quanto nizzazione, a maggior menti differenziati. questa sede, che giungere alla certificazione e richiede tanto la predisposizione di manuali, procedi acquisire una visione generale della propria orgaragione se si tratta di una certificazione con riferi- Pagina 30 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc FIGURA 9. SINTESI DEL PERCORSO NECESSARIO PER LA CERTIFICAZIONE Requisiti della norma UNI EN ISO 9001:2000 Requisiti cogenti Progettazione e costruzione del sistema di gestione per la qualità Valutazione della coerenza del sistema rispetto alle regole di riferimento Attuazione del sistema Valutazione attraverso audit interni Ok? Sì Richiesta di certificazione Valutazione attraverso audit esterni No Ok? Sì Rilascio del certificato 4.3 Il percorso per la costruzione di un sistema integrato E allora, in pratica, come condurre il percorso per la progettazione e l’attuazione di un sistema integrato che possa poi essere sottoposto alle valutazioni necessarie per ottenere la certificazione e risultare allineato ai requisiti dell’accreditamento? Analizziamo insieme i passi necessari. Pagina 31 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc Come punto di partenza abbiamo a disposizione un supporto essenziale, costituito dalla norma UNI EN ISO 9000:2000. In essa sono contenute le definizioni ed il significato dei termini, ma soprattutto il modello applicabile: si tratta in pratica della prima guida utilizzabile per orientarci all’interno del problema. In particolare troveremo le definizioni di cosa sia un processo e di quali siano i principi di base per delineare l’organizzazione. Questi due elementi saranno alla base della progettazione e della successiva traduzione in pratica del modello che intendiamo applicare. Tale modello risulterà quindi frutto non tanto delle scelte di un consulente che, pur professionale ed esperto, conosce solo marginalmente le attività svolte e l’insieme dei processi attuabili, quanto della riflessione che ciascuna azienda svolge su se stessa, trasmettendola poi al consulente, che -se svolgerà correttamente l’incarico a lui affidato- provvederà a progettare il sistema, a proporne l’architettura, sottoponendola poi all’approvazione della Direzione. Non a caso la UNI EN ISO 9000:2000 si apre proprio con l’indicazione di quali sono i princìpi che la Direzione dovrebbe porre alla base delle proprie azioni, che appunto consistono nel dirigere l’organizzazione attraverso appropriati strumenti di gestione. La norma indica quali sono gli otto principi che dovrebbero costituire le fondamenta del sistema integrato e che possono effettivamente permettere, quando applicati, un miglioramento delle prestazioni di tutta l’organizzazione. Riportiamo di seguito, schematicamente, gli otto principi. Orientamento al cliente Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e future, soddisfare i loro requisiti e mirare a superare le loro stesse aspettative. Leadership I capi stabiliscono unità di intenti e di indirizzo dell’organizzazione. Essi dovrebbero creare e mantenere un ambiente interno che coinvolga pienamente il personale nel perseguimento degli obiettivi dell’organizzazione. Coinvolgimento del personale Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l’essenza dell'organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento permette di porre le loro capacità al servizio dell’organizzazione. Approccio per processi Un risultato desiderato si ottiene con maggiore efficienza quando le relative attività e risorse sono gestite come un processo. Approccio sistemico alla gestione Identificare, capire e gestire (come fossero un sistema) processi tra loro correlati contribuisce all’efficacia e all’efficienza dell’organizzazione nel conseguire i propri obiettivi. Miglioramento continuo Il miglioramento continuo delle prestazioni complessive dovrebbe essere un obiettivo permanente dell'organizzazione. Decisioni basate su dati di fatto Le decisioni efficaci si basano sull’analisi di dati e di informazioni. Rapporti di reciproco beneficio con Un’organizzazione ed i suoi fornitori sono interdipendenti ed un i fornitori rapporto di reciproco beneficio migliora, per entrambi, la capacità di creare valore. Tra gli otto princìpi vale la pena di approfondirne e commentarne due in particolare, specificamente collegati all’oggetto di questo articolo: il quarto Pagina 32 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc (Approccio per processi) ed il quinto (Approccio sistemico alla gestione). In questi principi e nella loro comprensione sta infatti la chiave di volta per la progettazione e l’attuazione efficace di un sistema integrato, cioè di uno strumento che la Direzione utilizza per condurre la propria organizzazione verso gli obiettivi definiti e all’interno del quale gli individui possono trovare adeguata collocazione e motivazione. 4.4 Approccio per processi e approccio sistemico alla gestione È esperienza comune il condividere la convinzione che anche le più semplici attività o gesti debbano essere organizzate in modo ordinato e coerente per dare risultati soddisfacenti. Ad esempio quando ciascuno di noi si predispone per scrivere si procura -o verifica la presenza- di tutto il necessario: carta, penna, una superficie sgombra sulla quale appoggiarsi, un ambiente favorevole alle proprie preferenze (solitamente silenzioso), il tempo necessario per completare l’attività, eventuali generi di conforto (solitamente bevande) da consumare nel tempo da trascorrere concentrati nell’attività primaria, appunto lo scrivere. Il momento nel quale facciamo mente locale a tutto quanto necessario significa pensare l’atto della scrittura come un tutt’uno, in cui tutti gli elementi e tutti i componenti sono “egualmente necessari”, in quanto tutti devono essere presenti. Se uno o più di questi elementi viene a mancare, o è presente in minore misura di quanto sia la nostra necessità si genera uno scompenso nell’intero sistema, scompenso che può certo essere superato ma attraverso un adattamento, un aggiustamento: in assenza di una superficie di appoggio sufficientemente ampia possiamo anche accontentarci di un piccolo tavolino, o addirittura posare i fogli sulle ginocchia, ma è l’intero sistema a risentirne, è l’attività nel suo complesso che ne viene interessata, in questo caso specifico resa più difficoltosa e disagevole. L’esempio e le considerazioni valgono con la stessa forza anche se per scrivere non utilizziamo carta e penna ma un computer: carta, penna e computer sono, da questo punto di vista, semplicemente strumenti che ci permettono di raggiungere l’obiettivo. La loro collocazione all’interno del sistema o la loro importanza dipende dalle preferenze individuali o dalla valutazione (effettuata precedentemente) della maggiore o minore velocità di esecuzione, o dall’adeguatezza o utilizzabilità dell’output prodotto, ma resta chiaro che si può raggiungere il risultato utilizzando sia l’uno che l’altro strumento. Un altro esempio che viene spesso utilizzato per comprendere l’approccio per processi e l’approccio sistemico alla gestione è il parallelo con il nostro organismo, costituito da un mirabile insieme di sistemi e sottosistemi, ciascuno con funzioni specifiche che sono contemporaneamente destinate sia al proprio interno che verso il resto dell’organismo, nel suo complesso. Senza l’interazione tra tutti i sottosistemi ed i singoli processi, senza un continuo processo di comunicazione, di passaggio di informazioni, di reciproco adattamento e integrazione il “sistema organismo” non funziona a dovere. Un raffreddore, o un piccolo dolore localizzato, non hanno effetti soltanto nell’area interessata al problema, ma sull’intero organismo, che vede ridotte complessivamente le sue potenzialità, le sue prestazioni, le sue capacità. Pagina 33 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc Altrettanto vale se capovolgiamo la situazione in positivo e pensiamo alla necessità, per qualunque atleta, di allenarsi e prepararsi non soltanto per lo specifico del proprio gesto atletico, ma di curare il buono stato di tutto l’organismo, compresi gli aspetti mentali ed emotivi. Soltanto un organismo che ha raggiunto un ottimo equilibrio in ciascuno dei suoi singoli componenti e tra i componenti potrà dare il massimo e far conseguire il risultato. Se ragioniamo su un processo di magazzino, e pensiamo alle eventuali necessità che avremo per predisporre le ricezione dei beni, ci rendiamo facilmente conto di quanto siano importanti le operazioni di ingresso: se avremo identificato il collo in modo univoco, se la sua allocazione di magazzino sarà stata corretta, se la documentazione che accompagna la merce e ne dispone la successiva distribuzione sarà completa di tutte le indicazioni relative alla destinazione e ai mezzi per lo spostamento, se disponiamo di mezzi adeguati per le operazioni di movimentazione è altamente probabile che tutto il processo di immagazzinamento, dalla presa in carico della merce sino alla sua uscita risulterà fluire in modo continuativo. Probabilmente non incontreremo particolari intoppi e avremo un basso tasso di errori, avremo pochi o nulli sprechi di tempo, poche rotture di materiali, poche “sorprese” dell’ultimo momento (ad esempio scoprire che la cella di magazzino è contabilmente occupata dal prodotto da spedire ma fisicamente vuota. In due parole il nostro processo sarà efficace ed efficiente. Per l’attivazione di un sistema integrato è necessario considerare l’azienda, il reparto o il dipartimento non tanto come Funzioni ma come insiemi di processi, vale a dire come una serie di attività realizzate in successione per trasformare un’entità in ingresso in un prodotto misurabile attraverso indicatori riferibili a standard, non solo di efficienza ma soprattutto di efficacia. Tale concetto è fondamentale nell’attivazione di un sistema di gestione per la qualità ma è soprattutto utile per introdurre in modo graduale la qualità in un servizio o in un’azienda. L’introduzione, tramite normative di legge, dell’Accreditamento, prevede l’obbligo, per le aziende che erogano prestazioni di assistenza sanitaria, di gestire le modalità di erogazione attraverso strumenti che garantiscono una qualificata ed affidabile gestione delle attività. Il sistema di gestione per la qualità, inteso come l’insieme della struttura organizzativa, delle procedure, dei processi e delle risorse, può rappresentare lo strumento che garantisce la qualificata ed affidabile gestione delle attività, ed in tale contesto le norme della serie ISO 9000 costituiscono un riferimento importante. Diventa perciò necessario, partendo da una approfondita e concreta analisi organizzativa rivolta al censimento e alla descrizione dei processi dell’azienda e dei bisogni dei cittadini, analizzare e riorganizzare gli stessi processi attraverso l’identificazione e la risoluzione dei punti critici quale avvio della standardizzazione e del miglioramento delle prestazioni. Uno strumento operativo fondamentale del sistema di gestione per la qualità è la gestione dei processi orientata al miglioramento degli stessi e dell’organizzazione, gestione perseguita con risorse finanziarie finite nonché limitate, per non dire carenti e quindi basata soprattutto sulle persone. L’analisi dei processi e la loro gestione sono l’occasione per ottenere il coinvolgimento, il consenso e l’approvazione del personale. A tal proposito attività e processo sono parole Pagina 34 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc chiave, oltre a costituire le entità specifiche da gestire e controllare. Il problema fondamentale è la corretta identificazione sia dei processi sia delle attività. Per processo si intende un insieme di attività concatenate tra loro e finalizzate a generare un output comune; per attività si intende un insieme di operazioni coordinate tra loro e tali da rappresentare un sistema economico elementare che, attraverso una gamma variabile di risorse e di meccanismi, generano valore sotto forma di output misurabili. Due sono gli elementi caratterizzanti la gestione dei processi: - Il processo di cui si persegue il miglioramento - L’attività, chiave di lettura della realtà operativa. Un’attività è una combinazione di risorse (persone, tecnologia e supporti) volta a produrre un determinato risultato, e può essere vista come l’unità economica che consuma risorse per produrre un risultato. Generalmente le attività sono identificate con un verbo che definisce l’azione, un complemento oggetto che è il prodotto dell’azione, ed un eventuale complemento che specifica le modalità di esecuzione. Gli elementi costitutivi di un’attività sono pertanto: - Risorse (Input) necessarie a compiere l’azione, generalmente costituite dai prodotti (Output) dell’attività precedente che può essere svolta internamente all’azienda (fornitori interni) o esternamente (fornitori esterni) - Procedure di esecuzione delle attività - Risultati delle attività svolta (il servizio) che si configurano in un oggetto quantificabile (Output) e che a sua volta diventa input nell’esecuzione dell’attività seguente. 4.5 Perché dotarsi di un sistema integrato? Sulla base dei ragionamenti sin qui condotti i motivi per scegliere di costruire un sistema integrato dovrebbero essere sufficientemente chiari. Proviamo a renderne espliciti almeno tre, a nostro avviso prioritari. - Condurre e far funzionare con successo un’organizzazione, richiede che la Direzione governi e conduca in modo sistematico l’organizzazione stessa, in ogni sua componente. Il successo finale dipende dall’attuazione e dal mantenimento di meccanismi di gestione finalizzati a raggiungere e possibilmente migliorare l’efficacia e l’efficienza delle prestazioni erogate. Il sistema integrato di gestione è uno strumento appropriato a questi scopi, e permette alla Direzione di governare l’impresa in modo completo e a costi accettabili. - Le organizzazioni vivono e prosperano soltanto se riescono a dare risposte in grado di soddisfare le necessità e le esigenze che i destinatari delle prestazioni (clienti/cittadini) comunicano, in termini di prodotti e di servizi offerti. Il sistema integrato di gestione permette di raccogliere le informazioni necessarie per comprendere le esigenze e le necessità dei clienti in modo più efficace di quanto accada in sua assenza, e consente di tradurle in prodotti e servizi appropriati in modi e tempi economica- Pagina 35 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc mente competitivi. In altre parole, il sistema permette all’impresa di fornire prodotti e servizi che corrispondono a ciò che il cliente vuole, e li fornisce con continuità e omogeneità. - Le imprese devono muoversi, in tutti i loro atti, rispettando regole, limitazioni o vincoli definiti da parti terze che, pur non entrando direttamente nel rapporto commerciale (rapporto cliente-fornitore) ne delineano comunque i confini. Stiamo parlando non solo del legislatore, che specifica regole alle quali non si può andare in deroga se non pagando sul piano civile o penale. Si tratta -per fare l’esempio più immediato- di ciò che un tempo veniva chiamata “opinione pubblica”, e che potremmo oggi definire la pressione sociale esercitata nei confronti dell’impresa affinché essa sia sicura, pulita, affidabile, trasparente nei suoi atti e nei suoi comportamenti. Il sistema integrato consente di trasformare i cosiddetti vincoli, lacci e lacciuoli in opportunità per migliorarsi, per mantenere l’allineamento alle reali dinamiche del mercato, per offrire più rapidamente dei propri competitors prodotti e servizi coerenti con le richieste di tutte le parti interessate. Per il sistema integrato le richieste legislative e le pressioni sociali non sono ostacoli alla libertà dell’imprenditore e alla sua capacità di essere competitivo, ma elementi necessari per migliorarsi continuamente e per migliorare sia i propri prodotti e servizi sia la percezione e l’immagine presso il mercato. Governare l’organizzazione in modo globale e a costi accettabili, fornire servizi accettabili, migliorare con sistematicità l’immagine pubblica, velocizzare le dinamiche di risposta e di cambiamento al proprio interno: questi in sintesi gli obiettivi che un sistema integrato permette di raggiungere e che motivano la decisione di una Direzione aziendale a progettarlo e ad attuarlo. 4.6 Come costruire il sistema integrato? Pur senza addentrarci in tutti i particolari e dettagli tecnici del processo di costruzione del sistema integrato, vogliamo fornire almeno una traccia del percorso necessario, e ci aiuteremo con il diagramma riportato in Figura 10. Il percorso prende avvio da una valutazione di quanto oggi presente nell’organizzazione. L’audit dei processi esistenti e delle loro interrelazioni è la base rispetto alla quale tutti possono prendere facile consapevolezza della situazione e dello stato corrente. Inoltre i risultati sono la pietra di paragone rispetto alla quale valutare, in itinere, gli avanzamenti ed i risultati raggiunti. I risultati dell’audit e la loro analisi consentono di poter valutare e conseguentemente pianificare le responsabilità e le risorse da prevedere per la costruzione del sistema integrato di gestione. La decisione, di carattere direzionale, è accompagnata da una fase estremamente tecnica, durante la quale vengono puntualmente esaminati i singoli requisiti contenuti nelle norme e nei dispositivi cogenti applicabili (Direttive Comunitarie, Leggi, Decreti Legislativi, Leggi Regionali, etc.). Dovranno essere oggetto di particolare attenzione almeno tutti i provvedimenti relativi Pagina 36 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc all’Accreditamento, insieme ai principali riferimenti legislativi (626/194 e 196/2003 non andranno dimenticati) e la norma UNI EN ISO 9001:2000. Le suddette norme potranno essere di volta in volta integrate da altre, più specifiche e direttamente correlate alle caratteristiche dell’impresa in questione: ad esempio la ISO 27001 se si necessita di gestire in modo sicuro le informazioni, oppure da norme di carattere più generale come la UNI EN ISO 9004:2000, relativa al miglioramento delle prestazioni. FIGURA 10. IL PERCORSO DI COSTRUZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO Requisiti cogenti e della UNI EN ISO 90001:2000 Audit dei processi e delle reciproche relazioni Costruzione della matrice di corrispondenza dei requisiti normativi +requisiti cogenti /processi aziendali Predisposizione del manuale dei processi dell’organizzazione Eventuale ridefinizione dei processi ; predisposizione documenti di pianificazione per ciascun processo del sistema di gestione Feedback Individuazione degli indicatori dei processi Valutazione dei risultati raggiunti e pianificazione del miglioramento FORMAZIONE Particolare attenzione va posta in questa prima fase alle interrelazioni tra i requisiti delle norme considerate ed i requisiti cogenti: molto frequentemente, infatti, le due tipologie di requisiti coincidono, o l’uno comprende l’altro. Individuare tutti questi casi consentirà, nel momento della ridefinizione dei processi, la creazione di inutili doppioni e di fare immediatamente ef- Pagina 37 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc ficienza. Ad esempio molti dei requisiti cogenti indicati sono direttamente collegabili ai requisiti della UNI EN ISO 9001:2000, come avremo modo di esaminare in dettaglio nel prossimo capitolo. Definire un unico processo e, conseguentemente, un’unica modalità di gestione, consentirà di evitare sin dall’inizio ciò che oggi assilla molte organizzazioni, e cioè la proliferazione di documenti o di ruoli, spesso assicurati attraverso l’affidamento di incarichi a professionisti esterni. In sostanza permetterà di tagliare costi di gestione che hanno oggi raggiunto dimensioni ragguardevoli, non di rado alla base della volontaria -e, spiace dirlo, colpevole- scelta di trascurare o addirittura non rispettare obblighi di legge. Parallelamente all’analisi delle leggi e delle norme è essenziale definire il quadro completo dei stakeholders (cioè le “parti interessate”). Anche in questo caso si tratta di determinare con completezza e con chiarezza il quadro complessivo: definire con chiarezza gli stakeholders significa poter disporre del quadro di tutti gli interessi coinvolti, e poter inserire nel sistema di gestione gli strumenti appropriati per dare risposte specifiche ed appropriate a ciascuno dei differenti portatori di interesse. L’audit dei processi e delle loro interrelazioni è la base rispetto alla quale la situazione corrente può essere efficacemente fotografata e registrata, e i risultati sono la pietra di paragone rispetto alla quale valutare, in itinere, gli avanzamenti e i risultati successivamente raggiunti. Le risultanze dell’audit e la loro analisi consentono di poter valutare e pianificare le responsabilità e le risorse da allocare per la costruzione del sistema integrato di gestione. In luogo di una visione finalizzata a rintracciare puntuali corrispondenze tra singoli requisiti normativi (Direttive Comunitarie, Leggi, Decreti Legislativi, Leggi Regionali, etc.) e requisiti delle norme tecniche, in quella che qui proponiamo l’oggetto prioritario è la comprensione dello sviluppo dei processi organizzativi. Soltanto dopo la comprensione e la valutazione di tali processi sarà possibile procedere ad una fase di valutazione del come ciascun processo risponde ai requisiti normativi o cogenti: a questo punto la costruzione della matrice di corrispondenza (vedi capitolo 5) non sarà più un’operazione fine a sé stessa e un po’ da laboratorio, ma fortemente collegata con l’operatività aziendale. Il processo operativo da seguire deve essere sostenuto da un processo di carattere concettuale: la chiave che permette di superare ostacoli e difficoltà insite nel modello di corrispondenza tra i requisiti normativi è quindi considerare prioritari i processi aziendali, cioè tutte le sequenze organizzate di attività che, già effettivamente presenti in qualunque organizzazione, ne stanno già consentendo il funzionamento e -al minimo- la sopravvivenza. Secondo questa prospettiva le matrici di corrispondenza tra norme e provvedimenti cogenti non hanno senso di esistenza proprie, ma devono per forza essere collegate con l’operatività aziendale, pena il nascere già segnate dalla propria inutilità e dalla propria fine: nessuno le considererà degne di qualcosa di più di uno sguardo sicuramente distratto e quasi sicuramente di compiacenza verso chi le ha prodotte. Concluse le ricognizioni si tratta dunque di ricollegare i risultati ai processi esistenti, ma disponendo di tutte le informazioni per ridefinirli e renderli più Pagina 38 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc efficaci e più efficienti. Questo momento è caratterizzato dall’eliminazione di attività ridondanti e/o ripetute, dalla ridistribuzione di risorse ed energie verso attività non sufficientemente supportate e infine dall’attuazione di strumenti precedentemente non presenti, ma necessari. È in questa fase che il sistema comincia a ripagarsi, reperendo direttamente dal proprio interno le risorse necessarie per il suo funzionamento, recuperandole dalle dispersioni, dalle esecuzioni ripetute della stessa attività, dalle attività inutili ma egualmente eseguite, magari proprio perché non si aveva la consapevolezza che l’output di quella attività non aveva nessuna giustificazione o motivazione. Essenziale in questa fase è individuare, per ciascuno dei processi ridefiniti e ridisegnati, indicatori o altri sistemi di quantificazione, in modo da disporre di strumenti per tenere sotto controllo il sistema, valutarne l’andamento e poter correggere rapidamente eventuali deviazioni. La presenza di informazioni quantificate, o comunque valutabili in termini di raggiungimento/non raggiungimento o parziale raggiungimento di risultato consentiranno poi anche un’adeguata valutazione dei miglioramenti che via via verranno introdotti nei singoli processi. Anche se ne trattiamo soltanto a questo punto, la formazione del personale o almeno di una parte consistente del personale- accompagna l’intero processo sin dall’avvio. Tra l’altro la fase di progettazione e ridefinizione dei processi vede necessariamente coinvolti gli operatori, che direttamente assicurano il funzionamento dei processi: sarebbe impensabile pretendere di definire processi efficaci ed efficienti a prescindere da coloro che materialmente poi li attuano. La formazione comprende due aspetti, tra loro collegati: - Verso gli operatori già precedentemente coinvolti la formalizzazione dei risultati raggiunti, la stabilizzazione dei nuovi processi e l’analisi delle ulteriori possibilità di miglioramento - Verso gli operatori ancora non precedentemente coinvolti la diffusione delle informazioni derivanti dal processo di cambiamento e, anche in questo caso, l’analisi delle ulteriori possibilità di miglioramento. Sulla scorta delle informazioni raccolte con il monitoraggio dei processi e il feedback del personale è possibile pianificare ulteriori attività di miglioramento sui processi organizzativi e le loro interrelazioni, chiudendo in modo proficuo e raccogliendo i risultati concreti di quel circolo virtuoso proposto da Deming per qualunque attività o processo: Pianificare-Attuare quanto pianificato-Verificare i risultati raggiunti-Agire in funzione dei risultati delle verifiche, il già esaminato PDCA (Plan-Do-Check-Act). Per completare in modo soddisfacente l’iter progettuale è necessaria la definizione, per ciascuno dei processi ridefiniti e ridisegnati, di indicatori o altri sistemi di quantificazione, per poter disporre di strumenti di monitoraggio e controllo dell’intero sistema, così da poter valutare il suo andamento nel tempo e correggendo tempestivamente eventuali deviazioni. La presenza di informazioni quantificate, o comunque valutabili n modo oggettivo, consentiranno poi anche un’adeguata valutazione dei miglioramenti che via via verranno introdotti nei singoli processi. Pagina 39 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc Naturalmente i risultati si ripercuoteranno su tutto il sistema: per definizione, quando si introduce una modifica in una qualunque parte anche tutto il resto ne è influenzato, ricordando che in questo caso gli elementi introdotti hanno una valenza positiva. Abbiamo in precedenza esposto alcuni motivi per i quali una qualunque azienda dovrebbe dotarsi di un sistema integrato. Non abbiamo ancora esplicitamente parlato degli impatti positivi che tutto il sistema genera, o meglio abbiamo citato soltanto la velocizzazione dei processi interni e la maggiore efficacia ed efficienza delle prestazioni. In chiusura è necessario riprendere tali concetti per ribadire che, al di là della sia pur lodevole spinta verso il miglioramento dei propri assetti organizzativi, il sistema integrato, così come lo abbiamo sintetizzato in queste pagine, è pensato per costituire uno strumento in mano alla Direzione per migliorare i risultati economici, diffusamente e stabilmente su tutta l’organizzazione. Oltre a permettere una più rapida esecuzione dei processi, esso consente di velocizzare e di rendere decisamente più agevoli le interrelazioni tra i processi stessi, evita le duplicazioni nelle attività e consente di allocare una corretta quantità di risorse ai processi o ai momenti critici, da presidiare con particolare attenzione: tra gli indicatori dei processi sarà indispensabile prevederne sempre anche alcuni di carattere economico, proprio per riuscire a quantificare il miglioramento e non renderlo un concetto soltanto accademico, ma con effetti visibili sul bilancio e sui conti economici dell’azienda. Anche se ne trattiamo soltanto a questo punto, la formazione del personale o almeno di una parte consistente del personale- accompagna l’intero percorso progettuale ed attuativo sin dal suo avvio. Ricordiamo che la fase di ridefinizione dei processi aziendali vede necessariamente coinvolti gli operatori: sarebbe infatti impensabile pretendere di definire processi efficaci ed efficienti a prescindere da coloro che materialmente li attuano. Per ricordare almeno due dei padri fondatori della Qualità, i miglioramenti devono essere sempre misurati anche in termini economici, e il nostro viaggio all’interno dell’organizzazione per migliorarla è il viaggio che ci permette di scoprire e sfruttare a nostro favore la “miniera d’oro” presente in azienda, miniera d’oro che oggi invece chiamiamo sprechi, lacune, lead time eccessivi, errori, duplicazioni. In altre parole: potremo effettivamente smettere di sostenere cha abbiamo dei problemi, ma affermare, senza retorica alcuna, che abbiamo delle opportunità di miglioramento. 4.7 Sintesi conclusiva In quest’ultima parte della Linea Guida abbiamo sinteticamente riassunto il percorso di certificazione e abbiamo, altrettanto sinteticamente, ripercorso il cammino necessario per rivedere non solo la documentazione già presente presso l’organizzazione, ma tutti i suoi processi aziendali. Tutto sommato la nostra proposta non ha, in fondo, nulla di particolarmente innovativo: a partire dalla necessità o dalla volontà di raggiungere la Certificazione o adeguarci ai requisiti di Accreditamento. Tuttavia, se saremo stati in grado di arrivare sino a questo punto sarà possibile operare per personalizzare il proprio sistema, ed invece che riportare il solito -e purtroppo troppe Pagina 40 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc volte visto- indice dei capitoli della norma ISO 9001, considerare la matrice di correlazione manuale/processi/norma come guida prioritaria per esplicitare quali sono gli specifici requisiti della norma applicabili e in che modo ciascun processo risponde ad uno o più dei requisiti stessi. Se accettiamo questa prospettiva il nostro sistema integrato e il relativo manuale non saranno più la ricopiatura delle singole norme applicabili, operazione che purtroppo si risolve nel riprendere le formulazioni della norma, capitolo per capitolo e paragrafo per paragrafo, spesso con descrizioni totalmente avulse dai processi effettivamente attuati ogni giorno ma descritti in un linguaggio da iniziati. Il manuale sarà la descrizione di quanto effettivamente attuato, non avrà la successione di capitoli di alcuna norma, ma specificherà semplicemente: - Due macroprocessi che ricadono sotto la responsabilità della direzione e del management - Tanti processi quanti sono quelli effettivamente messi in pratica per assicurare il funzionamento dell’organizzazione. Se saremo in grado di pianificare il sistema integrato considerando quanto effettivamente già esistente e senza farsi prendere dal desiderio di compiacere un modello che tutti i difetti potrà avere, ma non certo quello di costringerci ad adattarci al modello stesso, l’operazione sarà stata avviata con cognizione di causa e con tutta probabilità il sistema integrato sarà uno strumento effettivamente attuato tutti i giorni, e in modo praticamente inconsapevole. La nostra proposta finale, di conseguenza, è piuttosto semplice: gli elementi prioritari sono i processi interni e tutto il sistema deve gravitare attorno ad essi. La matrice da costruire per progettare il sistema deve avere come base i processi in essere, e non i requisiti normativi o cogenti. Sarà banale dirlo, ma sono infatti i requisiti normativi o cogenti che trovano applicazione ed attuazione nei singoli processi, e non viceversa: basta ricercare con attenzione e le corrispondenze non tarderanno ad emergere, con chiarezza e definizione di contorni. Nessun vincolo impone poi all’organizzazione di seguire quella specifica successione. Pagina 41 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 5 I SISTEMI INTEGRATI NELLE STRUTTURE PER ANZIANI 5.1 Le residenze per anziani: una sintesi Le residenze per anziani forniscono prestazioni sanitarie assistenziali, di recupero funzionale e sociale a soggetti non autosufficienti, non curabili a domicilio o provenienti dall’ospedale dopo una fase acuta o un episodio di riacutizzazione di malattia, affetti da multiple patologie, chiaramente diagnosticate e documentate, richiedenti trattamenti sanitari continuativi non erogabili a domicilio. Le prestazioni erogate sono di tipo sanitario, di riattivazione funzionale e assistenziale. L’inserimento in struttura deve essere preceduto da una valutazione dell’UVG (Unità di Valutazione Geriatrica), che consente di elaborare un programma di assistenza con obiettivi a breve e medio termine. La corretta ammissione degli anziani alla RSA è il presupposto di base per garantirne un corretto funzionamento del ricovero, in funzione della rete dei servizi presenti e attivi. La verifica delle prestazioni fornite agli anziani dovrebbe basarsi su parametri come la moralità e la qualità della vita, ma anche altri parametri parziali (ad esempio la percentuale di allettati, il consumo di psicofarmaci, le variazioni della autonomia funzionale) rappresentato validi indicatori di qualità cui fare riferimento. In tale prospettiva -e per l’accreditamento- non possono considerarsi sufficienti criteri edilizi e architettonici o la semplice quantificazione del rapporto personale/ospiti. Da ciò deriva un criterio di base imprescindibile quale è l’impiego costante e generalizzato di uno strumento di valutazione multidimensionale globale, che consenta di identificare esiti favorevoli e problemi alleviabili (malnutrizione, lesioni da decubito, incontinenza, etc.). Se infatti in geriatria il traguardo della “guarigione” è spesso irraggiungibile, deve essere costantemente garantito quello della migliore qualità di vita possibile. 5.2 Qualità e Accreditamento Il primo passo per la costruzione del Sistema Integrato è dunque la definizione della struttura di interrelazioni tra i requisiti necessari. La costruzione dovrà tenere conto della correlazione tra requisiti esplicitata in Tabella 2. A partire dalle correlazioni individuate sarà possibile costruire una prima mappatura dell’intera organizzazione, coerente alle attività realmente esistenti e a quanto abbiamo delineato in Figura 10. Il Manuale del Sistema Integrato sarà da costruire ripercorrendo le correlazioni evidenziate e la propria organizzazione. L’esempio da seguire viene riportato al § 5.2. Pagina 42 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc TABELLA 2. IL PERCORSO DI COSTRUZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO UNI EN ISO 9001:2000 5.1 Impegno della direzione L'alta direzione deve fornire evidenza del suo impegno nello sviluppo e nella messa in atto del sistema di gestione per la qualità e nel miglioramento continuo della sua efficacia, a) comunicando all'organizzazione l'importanza di ottemperare ai requisiti del cliente ed a quelli cogenti applicabili, b) stabilendo la politica per la qualità, c) assicurando che siano definiti gli obiettivi per la qualità, d) effettuando i riesami da parte della direzione, e) assicurando la disponibilità di risorse. 5.3 Politica per la qualità L'alta direzione deve assicurare che la politica per la qualità: a) sia appropriata agli scopi dell'organizzazione, b) sia comprensiva dell'impegno al soddisfacimento dei requisiti ed al miglioramento continuo dell'efficacia del sistema di gestione per la qualità, c) preveda un quadro strutturale per definire e riesaminare gli obiettivi per la qualità, d) sia comunicata e compresa all'interno dell'organizzazione, e) sia riesaminata per accertarne la continua idoneità. 5.4.1 Obiettivi per la qualità L'alta direzione deve assicurare che, per i pertinenti livelli e funzioni dell'organizzazione, siano stabiliti gli obiettivi per la qualità, compresi quelli necessari per ottemperare ai requisiti del prodotti [vedere 7.1 a)]. Gli obiettivi per la qualità devono essere misurabili e coerenti con la politica per la qualità. 5.5.1 Responsabilità ed autorità L'alta direzione deve assicurare che le responsabilità e le autorità siano definite e rese note nell'ambito dell'organizzazione. DPR 14/01/1997 1) Politica, obiettivi ed attività La Direzione aziendale provvede alla definizione delle politiche complessive dell'azienda ed esplicita gli obiettivi da raggiungere, sia per la tipologia ed i volumi che per la qualità delle prestazioni e dei servizi che intende erogare. La Direzione deve esplicitare ai presidi, alle unità operative ed alle altre articolazioni organizzative, il ruolo, gli obiettivi e le funzioni assegnate agli stessi. È adottato un documento in cui sono esplicitati: - la missione, e cioè la ragion d'essere dell'organizzazione ed i valori cui si ispira; - le politiche complessive, e cioè l'indirizzo dato dalla Direzione Generale, che consiste nel definire i campi prioritari di azione e quali metodi adottare per raggiungere gli obiettivi - gli obiettivi: a) devono essere articolati nel tempo; b) devono risultare congruenti con gli obiettivi dei livelli organizzativi sovraordinati; - l'organizzazione interna con particolare riferimento a: a) organigramma con il quale vengono individuati i responsabili delle articolazioni operative e delle funzioni di supporto tecnico-amministrativo e definite le loro funzioni; b) i livelli di responsabilità; c) le modalità di erogazione del servizio; d) le prestazioni e/o le attività erogate; La Direzione definisce annualmente il piano di lavoro che comprende: - la tipologia ed il volume di attività previste; - il piano organizzativo. La Direzione predispone materiale informativo a disposizione dell'utenza, che specifichi tipologia delle prestazioni erogate, operatori responsabili delle prestazioni, orari, costi. 5.5.2 Rappresentante della direzione L'alta direzione deve designare un componente della propria struttura direzionale, che, indipendentemente da altre sue responsabilità, abbia la responsabilità e l'autorità anche per: a) assicurare che i processi necessari per il sistema di gestione per la qualità siano predisposti, attuati e tenuti aggiornati, b) riferire all'alta direzione sulle prestazioni del sistema di gestione per la qualità e su ogni esigenza per il miglioramento, c) assicurare la promozione della consapevolezza dei requisiti del cliente nell'ambito di tutta l'organizzazione. Pagina 43 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc UNI EN ISO 9001:2000 7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto L'organizzazione deve determinare: a) i requisiti specificati dal cliente, compresi quelli relativi alle attività di consegna e di assistenza dopo vendita, b) i requisiti non precisati dal cliente, ma necessari per l'uso specificato o per quello atteso, dove conosciuto, c) i requisiti cogenti relativi ai prodotti, d) ogni altro requisito aggiuntivo stabilito dall'organizzazione stessa. 7.2.3 Comunicazione con il cliente L'organizzazione deve stabilire ed attivare modalità efficaci per comunicare con il cliente in merito a: a) informazioni relative al prodotto, b) quesiti, gestione di contratti o ordini e relativi emendamenti, c) informazioni di ritorno da parte del cliente, inclusi i suoi reclami. 4.1 Requisiti generali L'organizzazione deve stabilire, documentare, attuare e tenere aggiornato il sistema di gestione per la qualità e migliorarne, con continuità, l'efficacia in accordo con i requisiti della presente norma internazionale. L'organizzazione deve: a) identificare i processi necessari per il sistema di gestione per la qualità e la loro applicazione nell'ambito di tutta l'organizzazione (vedere 1.2) d) assicurare la disponibilità delle risorse e delle informazioni necessarie per supportare il funzionamento e il monitoraggio di questi processi 6.1 Messa a disposizione delle risorse L'organizzazione deve individuare e rendere disponibili le risorse necessarie per: a) attuare e tenere aggiornato il sistema di gestione per la qualità e migliorare in modo continuo la sua efficacia, b) accrescere la soddisfazione dei clienti, ottemperando ai requisiti del cliente. 6.2.2 Competenza, consapevolezza e addestramento L'organizzazione deve: a) definire la competenza necessaria per il personale che svolge attività che influenzano la qualità del prodotto, b) fornire addestramento o intraprendere altre azioni per soddisfare queste esigenze, c) valutare l'efficacia delle azioni intraprese, d) assicurare che il suo personale sia consapevole della rilevanza e dell’importanza delle proprie attività e di come esse contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi per la qualità, e) conservare appropriate registrazioni sul grado di istruzione, sull'addestramento, sull'abilità e sull'esperienza del personale (vedere 4.2.4) DPR 14/01/1997 2) Struttura organizzativa La Direzione definisce ed esplicita l'organizzazione e le politiche di gestione delle risorse umane ed economiche per: - le attività ambulatoriali; - le attività di ricovero a ciclo continuativo e diurno (acuti e post-acuti); La Direzione definisce le modalità con cui garantisce la continuità dell'assistenza al paziente in caso di urgenze od eventi imprevisti (clinici, organizzativi, tecnologici) 3) Gestione delle risorse umane La Direzione definisce il fabbisogno di personale: - in termini numerici (equivalenti a tempo pieno) per ciascuna professione o qualifica professionale; - per posizione funzionale; - per qualifica; - in rapporto ai volumi ed alle tipologie delle attività, secondo criteri specificati dalle normative regionali. È indispensabile che tutti i ruoli e le posizioni funzionali siano ricoperti da personale in possesso dei titoli previsti dalla normativa vigente. Deve essere predisposto un piano di formazione-aggionamento del personale, con indicazione del responsabile. Devono essere normalizzate le modalità per favorire l'inserimento operativo del personale di nuova acquisizione. Pagina 44 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc UNI EN ISO 9001:2000 7.4.1 Processo di approvvigionamento L'organizzazione deve assicurare che i prodotti approvvigionati siano conformi ai requisiti specificati per l'approvvigionamento. Il tipo e l'estensione del controllo eseguito sul fornitore e sul prodotto acquistato deve essere correlato agli effetti che il prodotto acquistato potrà avere sulla successiva realizzazione del prodotto o sul prodotto finale. L'organizzazione deve valutare e selezionare i fornitori in base alla loro capacità di fornire prodotti conformi ai requisiti dell'organizzazione stessa. Devono essere stabiliti i criteri per la selezione, valutazione e rivalutazione dei fornitori. Le registrazioni dei risultati delle valutazioni e di tutte le azioni necessarie scaturite dalla valutazione devono essere conservate (vedere 4.2.4). 7.5.1 Tenuta sotto controllo delle attività di produzione e di erogazione di servizi L'organizzazione deve pianificare e svolgere le attività di produzione e di erogazione di servizi in condizioni controllate. Tali condizioni devono includere, in quanto applicabili: c) l'utilizzazione di apparecchiature idonee DPR 14/01/1997 4) Gestione delle risorse tecnologiche Si devono prevedere specifiche procedure di programmazione degli acquisti delle apparecchiature biomediche e dei dispositivi medici che devono tenere conto dell'obsolescenza, dell’adeguamento alle norme tecniche, della eventuale disponibilità di nuove tecnologie per il miglioramento dell'assistenza sanitaria. La Direzione adotta un inventario delle apparecchiature in dotazione. Deve esistere un piano per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature biomediche; tale piano deve essere documentato per ciascuna apparecchiatura e reso noto ai diversi livelli operativi. La Direzione deve provvedere affinché in ogni presidio sia garantito l'uso sicuro, appropriato ed economico delle apparecchiature biomediche. 7.6 Tenuta sotto controllo dei dispositivi di monitoraggio e di misurazione L'organizzazione deve individuare i monitoraggi e le misurazioni che vanno effettuati nonché i dispositivi di monitoraggio e di misurazione necessari a fornire evidenza della conformità dei prodotti ai requisiti determinati (vedere 7.2.1). L'organizzazione deve attivare processi per assicurare che monitoraggi e misurazioni possano essere e siano eseguiti in modo coerente con i requisiti di monitoraggio e di misurazione. Dove sia necessario assicurare risultati validi, le apparecchiature di misurazione devono: a) essere tarate o verificate ad intervalli specificati o prima della loro utilizzazione, a fronte di campioni riferibili a campioni internazionali o nazionali; qualora tali campioni non esistano, devono essere registrati i criteri adottati per la taratura o la verifica; b) essere regolate o regolate di nuovo, quando necessario; c) essere identificate per consentire di conoscere il loro stato di taratura; d) essere protette contro regolazioni che potrebbero invalidare i risultati delle misurazioni; e) essere protette da danneggiamenti e deterioramenti durante la movimentazione, la manutenzione e l'immagazzinamento. Inoltre, l'organizzazione deve valutare e registrare la validità di precedenti risultati di misurazioni qualora si rilevi che l'apparecchiatura non è conforme ai requisiti. L'organizzazione deve adottare azioni appropriate per le apparecchiature ed i prodotti coinvolti. Le registrazioni dei risultati delle tarature e delle verifiche devono essere conservate (vedere 4.2.4). Quando per monitorare e misurare specifici requisiti viene utilizzato un software, deve essere confermata la sua adeguatezza a funzionare per le previste applicazioni. Questa conferma deve precedere l'utilizzazione iniziale e, quando necessario, va ripetuta. Pagina 45 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc UNI EN ISO 9001:2000 6.4 Ambiente di lavoro L'organizzazione deve definire e gestire le condizioni dell'ambiente di lavoro necessarie per assicurare la conformità ai requisiti dei prodotti. 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi L'organizzazione deve adottare adeguati metodi per monitorare e, ove applicabile, misurare i processi del sistema di gestione per la qualità. Questi metodi devono dimostrare la capacità dei processi ad ottenere i risultati pianificati. Qualora tali risultati non siano raggiunti, devono essere adottate correzioni ed intraprese azioni correttive, come opportuno, per assicurare la conformità dei prodotti. DPR 14/01/1997 5) Valutazione e miglioramento della qualità Il laboratorio deve svolgere programmi di Controllo Interno di Qualità e partecipare a programmi di: Valutazione Esterna di Qualità promossi dalle Regioni, o, in assenza di questi, a programmi validati a livello nazionale o internazionale. Presso ogni laboratorio: deve esistere un opuscolo informativo sul Servizio per gli utenti, che deve e contenere almeno le modalità di accesso; deve poter essere possibile il ritiro dei referti in tutti i giorni feriali e in almeno alcuni pomeriggi della settimana. 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei prodotti L'organizzazione deve monitorare e misurare le caratteristiche dei prodotti per verificare che i relativi requisiti siano stati soddisfatti. Questo deve essere effettuato in fasi appropriate dei processi di realizzazione dei prodotti, in accordo con quanto pianificato (vedere 7.1). Deve essere documentata l'evidenza della conformità ai criteri di accettazione. Le registrazioni devono indicare la o le persone che autorizzano il rilascio dei prodotti (vedere 4.2.4). Il rilascio dei prodotti e l'erogazione dei servizi non devono essere effettuati fino a che quanto pianificato (vedere 7.1) non sia stato completato in modo soddisfacente, salvo diversa approvazione da parte delle autorità aventi titolo e, quando applicabile, del cliente. 8.4 Analisi dei dati L'organizzazione deve individuare, raccogliere ed analizzare i dati appropriati per dimostrare l'adeguatezza e l'efficacia del sistema di gestione per la qualità e per valutare dove possono essere apportati miglioramenti continui dell'efficacia del sistema di gestione per la qualità. Rientrano in tale ambito i dati risultanti dalle attività di monitoraggio e misurazione e da altre fonti pertinenti. L'analisi dei dati deve fornire informazioni in merito a: a) soddisfazione del cliente (vedere 8.2.1), b) conformità ai requisiti del prodotto (vedere 7.2.1), c) caratteristiche ed andamento dei processi e dei prodotti, incluse le opportunità per azioni preventive, d) fornitori. 8.5.1 Miglioramento continuo L'organizzazione deve migliorare con continuità l'efficacia del sistema di gestione per la qualità, utilizzando la politica per la qualità, gli obiettivi per la qualità, i risultati delle verifiche ispettive, l'analisi dei dati, le azioni correttive e preventive ed i riesami da parte della direzione. Pagina 46 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc UNI EN ISO 9001:2000 4.2.3 Tenuta sotto controllo dei documenti I documenti richiesti dal sistema di gestione per la qualità devono essere tenuti sotto controllo. Le registrazioni sono un tipo speciale di documenti e devono essere tenute sotto controllo in accordo con i requisiti del punto 4.2.4. Deve essere predisposta una procedura documentata che stabilisca le modalità necessarie per: a) approvare i documenti, circa l'adeguatezza, prima della loro emissione, b) riesaminare, aggiornare (quando necessario) e riapprovare i documenti stessi, c) assicurare che vengano identificate le modifiche e lo stato di revisione corrente dei documenti, d) assicurare che le pertinenti versioni dei documenti applicabili siano disponibili sui luoghi di utilizzazione, e) assicurare che i documenti siano e rimangano leggibili e facilmente identificabili, f) assicurare che i documenti di origine esterna siano identificati e la loro distribuzione sia controllata, g) prevenire l'uso involontario di documenti obsoleti ed adottare una loro adeguata identificazione qualora siano da conservare per qualsiasi scopo. 5.5.3 Comunicazione interna L'alta direzione deve assicurare che siano attivati adeguati processi di comunicazione all'interno dell'organizzazione e che siano fornite anche comunicazioni riguardanti l'efficacia del sistema di gestione per la qualità. 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto L'organizzazione deve pianificare e sviluppare i processi richiesti per la realizzazione del prodotto. La pianificazione della realizzazione del prodotto deve essere coerente con i requisiti degli altri processi del sistema di gestione per la qualità (vedere 4.1). Nel pianificare la realizzazione del prodotto, l'organizzazione deve definire, quando appropriato: a) gli obiettivi per la qualità ed i requisiti relativi al prodotto, b) l'esigenza di stabilire processi e documenti e di fornire risorse specifiche per il prodotto, c) le richieste attività di verifica, validazione, monitoraggio, ispezione e prova specifiche per il prodotto ed i relativi criteri di accettazione, d) le registrazioni necessarie a fornire evidenza che i processi realizzativi ed i prodotti risultanti soddisfino i requisiti (vedere 4.2.4). Gli elementi in uscita di questa pianificazione devono essere presentati in una forma adeguata al modo di operare dell'organizzazione. DPR 14/01/1997 6) Gestione, valutazione e miglioramento della qualità, linee guida e regolamenti interni La Direzione è responsabile della creazione delle condizioni organizzative che facilitino e consentano la promozione e il supporto ad attività valutative e di miglioramento dei processi di erogazione dei servizi e delle prestazioni, secondo le indicazioni contenute in questo stesso documento o nella normativa già emanata a livello nazionale o locale. In tutti i presidi devono essere attivati programmi di valutazione e miglioramento delle attività. I programmi vengono selezionati in rapporto alle priorità individuate. In ogni azienda deve esistere una struttura organizzativa (o un responsabile in relazione alla complessità della stessa) che presiede alle attività di valutazione e miglioramento della qualità. Annualmente ogni struttura organizzativa effettua al proprio interno o partecipa ad almeno un progetto di valutazione e verifica di qualità favorendo il coinvolgimento di tutto il personale. Tale attività sarà utilizzata anche per lo studio dell'appropriatezza dell'utilizzo delle risorse, con particolare riferimento agli episodi di ricovero e all'utilizzo di tecnologie complesse (RMN, TAC, Angioplastiche, etc.). I laboratori di analisi, i servizi di anatomiaistologia-citologia patologica e i centri trasfusionali devono prevedere attività di controllo di qualità interne ed esterne e partecipare a programmi di miglioramento della qualità. In tutte le articolazioni organizzativo-funzionale è favorito l'utilizzo delle Linee guida predisposte dalle Società scientifiche o da gruppi di esperti per una buona pratica clinica nelle varie branche specialistiche. Inoltre devono essere predisposte con gli operatori, linee guida, regolamenti interni che indichino il processo assistenziale con cui devono essere gestite le evenienze cliniche più frequenti o di maggiore gravità. Ogni struttura organizzativa predispone una raccolta di regolamenti interni, linee guida, aggiornati per lo svolgimento delle procedure tecniche più rilevanti (selezionate per rischio, frequenza, costo). Il personale deve essere informato sull'esistenza di tali documenti, che sono facilmente accessibili, e che vanno confermati o aggiornati almeno ogni tre anni. Devono essere predisposti documenti simili per lo svolgimento delle principali attività di supporto tecnicoamministrativo, in particolare: - criteri e modalità di accesso dell'utente (programmazione liste di attesa, accoglimento e registrazione); - modalità di prelievo, conservazione, trasporto dei materiali organici da sottoporre ad accertamento; - modalità di pulizia, lavaggio, disinfezione e sterilizzazione di tutti gli strumenti ed accessori; - pulizia e sanificazione degli ambienti; - modalità di compilazione, conservazione, archiviazione dei documenti comprovanti un'attività sanitaria. Pagina 47 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc UNI EN ISO 9001:2000 7.5.1 Tenuta sotto controllo delle attività di produzione e di erogazione di servizi L'organizzazione deve pianificare e svolgere le attività di produzione e di erogazione di servizi in condizioni controllate. Tali condizioni devono includere, in quanto applicabili: a) la disponibilità di informazioni che descrivano le caratteristiche del prodotto, b) la disponibilità di istruzioni di lavoro, dove necessarie, c) l'utilizzazione di apparecchiature idonee, d) la disponibilità e l'utilizzazione di dispositivi per monitoraggi e misurazioni, e) l'attuazione di attività di monitoraggio e di misurazione, f) l'attuazione di attività per il rilascio e la consegna dei prodotti e per l'assistenza dopo vendita. DPR 14/01/1997 7) Sistema informativo Il sistema informativo è finalizzato alla raccolta, elaborazione ed archiviazione dei dati di struttura, processo ed esito, con gli obiettivi di: - sostanziare e ridefinire le politiche e gli obiettivi del presidio e della azienda; - fornire il ritorno informativo alle strutture organizzative, necessario per le valutazioni di loro competenza; - rispondere al debito informativo nei confronti dei livelli sovra-ordinati. La Direzione assicura: - l'individuazione dei bisogni informativi dell'organizzazione; - la struttura del sistema informativo; 7.5.2 Validazione dei processi di produzione e di erogazione di servizi - le modalità di raccolta; L'organizzazione deve validare tutti i processi produttivi e di erogazione di servizi il cui risultato finale non - la diffusione ed utilizzo delle informazioni; possa essere verificato da successive attività di monitoraggio o di misurazione. Rientrano in questo am- la valutazione della qualità del dato; bito quei processi per i quali le eventuali carenze possono evidenziarsi solo dopo che il prodotto viene - l'integrazione delle informazioni prodotte nelle attività correnti delle singole unità operative, utilizzato o il servizio viene erogato. sezioni, uffici, etc. La validazione deve dimostrare la capacità di questi processi di conseguire i risultati pianificati. Per questi Deve essere individuato un referente del sistema informativo responsabile delle procedure di processi l'organizzazione deve dare disposizioni, ove applicabili, in merito: raccolta e verifica della qualità (riproducibilità, accuratezza, completezza) e diffusione dei dati, a) ai criteri definiti per il riesame e l'approvazione dei processi, fermo restando le responsabilità specifiche previste da norme nazionali. b) all'approvazione di apparecchiature e alla qualificazione del personale, c) all'uso di metodi e di procedure definite, d) ai requisiti per le registrazioni (vedere 4.2.4), e) alla rivalidazione. 4.2.4 Tenuta sotto controllo delle registrazioni Le registrazioni devono essere predisposte e conservate per fornire evidenza della conformità ai requisiti e dell'efficace funzionamento del sistema di gestione per la qualità. Le registrazioni devono rimanere leggibili, facilmente identificabili e rintracciabili. Deve essere predisposta una procedura documentata per stabilire le modalità necessarie per l'identificazione, l'archiviazione, la protezione, la reperibilità, la definizione della durata di conservazione e le modalità di eliminazione delle registrazioni. 8.4 Analisi dei dati L'organizzazione deve individuare, raccogliere ed analizzare i dati appropriati per dimostrare l'adeguatezza e l'efficacia del sistema di gestione per la qualità e per valutare dove possono essere apportati miglioramenti continui dell'efficacia del sistema di gestione per la qualità. Rientrano in tale ambito i dati risultanti dalle attività di monitoraggio e misurazione e da altre fonti pertinenti. L'analisi dei dati deve fornire informazioni in merito a: a) soddisfazione del cliente (vedere 8.2.1), b) conformità ai requisiti del prodotto (vedere 7.2.1), c) caratteristiche ed andamento dei processi e dei prodotti, incluse le opportunità per azioni preventive, d) fornitori. Pagina 48 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 5.3 La qualità nelle strutture per anziani Le residenze per anziani sono una struttura essenziale della rete dei servizi di assistenza al paziente geriatrico. La valutazione della qualità clinica dei servizi si fonda sull’identificazione dei bisogni dei residenti e sulla conseguente individuazione degli obiettivi assistenziali. Le RSA sono state istituite per ovviare alla mancanza di strutture residenziali, sanitarie ed assistenziali, nelle quali ospitare persone non più in grado di permanere nella propria abitazione, ma non necessitanti di ricovero ospedaliero, pur abbisognando di trattamenti sanitari continuativi, specie riabilitativi, e di assistenza sociale. Nel testo del decreto istitutivo (DPCM del 22-121989) le RSA sono considerate strutture destinate a persone anziane “prevalentemente non autosufficienti”. In base alla tipologia dei residenti, gli obiettivi assistenziali della RSA sono identificabili in: a) Riattivazione funzionale globale (occupazionale, neuromotoria, urologica, etc.) per ottenere il massimo recupero funzionale, senza mai rinunciare in partenza alla possibilità di permettere, grazie ai miglioramenti ottenuti, il ritorno del paziente al domicilio b) Riabilitazione di mantenimento, allo scopo di impedire, per quanto è possibile, il peggioramento dei pazienti per i quali non esiste neppure un minimo margine per il recupero funzionale; c) Riattivazione psico-sociale, al fine di impedire l’emarginazione e l’isolamento dei residenti, favorendo la comunicazione interpersonale anche di quei pazienti che presentano una compromissione della sfera cognitiva d) Prevenzione della sindrome da immobilizzazione (piaghe da decubito, episodi infettivi intercorrenti, deterioramento delle capacità cognitive, peggioramenti dei deficit motori....) tramite un piano globale di assistenza per i pazienti completamente dipendenti e stabilmente allettati. La qualità clinica dei servizi erogati deve essere tale da consentire il raggiungimento degli obiettivi indicati e da assicurare una soddisfacente qualità della vita, che favorisca il recupero, il mantenimenti delle capacità funzionali, l’eventuale reinserimento nell’ambiente familiare (domicilio) o comunitario (residenza protetta). Da ciò deriva che la qualità dell’assistenza può essere considerata soddisfacente quando vengono impiegati strumenti di valutazione che forniscono “informazioni” che consentono di identificare i problemi riducendo la probabilità di errori diagnostico-terapeutici, di evitare interventi inutili o potenzialmente dannosi e di definire, per ogni ospite, un piano di assistenza globale. In altri termini, il livello di qualità degli strumenti deriva dalla possibilità di legare assieme il processo di identificazione dei problemi con la scelta degli obiettivi assistenziali e con il programma di interventi necessari per conseguirli. Gli indicatori sono riferibili sia alla residenza sia al singolo paziente; per ciascun indicatore vengono utilizzati item diversi a seconda che l’indagine riguardi il residente o la popolazione della Residenza. Nel primo caso lo scopo è quello di controllare la congruità del piano individuale di intervento; nel Pagina 49 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc secondo di valutare la qualità globale dell’assistenza fornita dalla residenza. I parametri da considerare per la verifica della qualità sono i seguenti: - Incidenti - Umore e comportamento - Gestione clinica - Stato cognitivo - Continenza - Controllo delle infezioni - Stato nutrizionale - Funzione fisica - Farmaci psicotropi - Qualità della vita - Stato della cute. 5.4 I protocolli ipotizzabili Sulla base delle attuali conoscenze e delle esperienze condotte negli ultimi ani, è possibile individuare un possibile elenco dei protocolli sanitari da prevedere per assicurare un livello adeguato di “qualità clinica” all’interno della Residenza, al solito coerente con i requisiti di Accreditamento e di Qualità: - Igiene personale degli ospiti - Mobilizzazione - Idratazione - Somministrazione del vitto - Contenzione fisica - Prevenzione delle lesioni da decubito - Prevenzione delle cadute - Controllo infezioni e parassitosi - Prevenzione delle incontinenze - Disinfezione dei presidi - Pulizia e sanificazione ambientale - Lavaggio e gestione della biancheria sporca e pulita - Gestione dei rifiuti - Gestione dei farmaci 5.5 Le specificità della Regione Piemonte Rispetto a quanto fissato a livello nazionale, appena sintetizzato in Tabella 2, la Regione Piemonte ha dedicato una attenzione specifica ai temi della sicurezza. Inoltre il capitolo delle risorse tecnologiche viene arricchito dei requisiti minimi strutturali e tecnologici. In Tabella 3 viene esposta la correlazione tra i requisiti di accreditamento nazionali e quanto obbligatorio a livello regionale. Non vengono riportati, per evitare inutili appesantimenti, i testi già esposti in precedenza. Pagina 50 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc TABELLA 3. IL PERCORSO DI COSTRUZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DPR 14/01/1997 DCR 22/02/2000 Politica, Obiettivi, Attività Struttura Organizzativa Politica, Obiettivi ed Attività Struttura Organizzativa; Requisiti minimi organizzativi Gestione delle Risorse Umane Gestione delle Risorse Tecnologiche; Requisiti minimi strutturali e tecnologici Valutazione e Miglioramento della qualità Gestione, linee guida e regolamenti interni Sistema Informativo Organizzazione e gestione della sicurezza Gestione delle Risorse Umane Gestione delle Risorse Tecnologiche Valutazione e Miglioramento della qualità Gestione, linee guida e regolamenti interni Sistema Informativo 5.6 Sistema documentale Una volta evidenziate le correlazioni esistenti, la struttura sua della documentazione dovrà seguire un riferimento a questo punto “obbligato”, e rappresentato in Figura 11. Nei paragrafi successivi, e in funzione delle premesse poste nei capitoli precedenti, vengono esposti come esempi di carattere operativo, gli indici dei documenti necessari per la pianificazione del Sistema Integrato (Manuale e Procedure). Pagina 51 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc FIGURA 11. ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO Normativa europea, nazionale, regionale Elenchi , Data Base Norme tecniche sui servizi e l’organizzazione Linee Guida Manuale del SIAQ Organigramma nominativo , Politica per la qualità Procedure Documenti progettuali Protocolli e Istruzioni Form/Modelli Registrazioni cartacee e /o elettroniche 5.7 Indice di riferimento per il manuale Il nostro manuale integrato assume una forma corrispondente a quanto già presente a livello organizzativo e non più soltanto alle normative di riferimento, permettendoci una descrizione più coerente ai processi aziendali ed effettivamente aderenti alla realtà dei comportamenti già effettivamente seguiti. I vantaggi risiedono, naturalmente, nella possibilità di stilare le prescrizioni generali del sistema in forma effettivamente omogenea alla realtà già esistente e alla possibilità di diffondere le prescrizioni in forma più vicina a quanto gli operatori già quotidianamente eseguono. Viene così ad essere fortemente limitata, se non addirittura annullata, la sempre presente sensazione di disporre di un “libro dei sogni” piuttosto che di un “manuale operativo” che sia effettivo ed efficace riferimento per tutto il personale. 1 INFORMAZIONI INTRODUTTIVE 1.1 Scopo e ambito di applicazione 1.2 Presentazione dell’azienda 1.3 Guida al manuale Pagina 52 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 1.4 1.5 1.6 Modifiche al manuale Corrispondenza e applicabilità dei requisiti di riferimento Glossario dei termini utilizzati 2 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DEL SISTEMA DI GESTIONE 2.1 Individuazione e gestione dei processi 2.2 Responsabilità e autorità 2.3 Impegni della direzione 2.3.1 Politica per la qualità 2.3.2 Obiettivi per la qualità 2.3.3 Attenzione ai clienti 2.3.4 Disponibilità di risorse 2.3.5 Sviluppo e miglioramento 2.4 Comunicazioni interne 2.5 Gestione non conformità e reclami 2.6 Valutazione della soddisfazione dei clienti 2.7 Analisi dei dati e delle informazioni 2.8 Audit interni 2.9 Riesame del sistema di gestione 3 MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE 3.1 Aspetti generali 3.2 Azioni correttive 3.3 Azioni preventive 4 APPROVVIGIONAMENTO E GESTIONE DELLE RISORSE 4.1 Risorse materiali e infrastrutture 4.2 Servizi approvvigionati 4.2 Risorse informative 4.2.1 Gestione documenti 4.2.1 Gestione registrazioni 4.3 Risorse umane e professionali 6 PROCESSI COMMERCIALI 6.1 Comunicazioni verso l’esterno 6.2 Conduzione trattative 7 PROGETTAZIONE E SVILUPPO DEI SERVIZI 7.1 Elementi generali 7.2 Iter per l’attivazione e la validazione di nuovi servizi 7.3 Iter per l’attivazione e la validazione di nuove prestazioni 8 PIANIFICAZIONE, EROGAZIONE E CONTROLLO DEI SERVIZI 8.1 8.2 8.3 Elementi generali Percorso dell’ospite Protocolli terapeutici e assistenziali Pagina 53 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 5.8 Indice di riferimento per le Procedure Di seguito la proposta per un possibile indice dei contenuti di una procedura, organizzata in modo semplice e con il minor livello possibile di appesantimenti di carattere formale e di registrazioni specifiche. 1. TITOLO E DESCRIZIONE 2. RIFERIMENTI NORMATIVI 3. SCOPO DELLA PROCEDURA 4. AMBITO DI APPLICAZIONE 5. 5.1 5.2 SEQUENZA DELLE ATTIVITÀ Diagramma di flusso Dettagli delle attività e delle responsabilità 6. MODIFICHE ALLE EDIZIONI PRECEDENTI Pagina 54 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc 6 LA VALUTAZIONE DEI SISTEMI INTEGRATI 6.1 Riferimenti normativi Nell’esecuzione degli audit dei sistemi integrati è necessario procedere con uno schema unificante, che viene esplicitato a livello internazionale dalla norma UNI EN ISO 19011:2003. Tale norma, che riporta, come sottotitolo, Linee guida per gli audit dei sistemi di gestione per la qualità e/o di gestione ambientale, è il riferimento mondiale per l’attuazione delle attività di auditing e di valutazione. In aggiunta -e con applicabilità a livello nazionale- SINCERT ha ritenuto, vista la “criticità” e le specificità del settore sanitario, di emettere un documento specifico (RT 04 - Prescrizioni per la valutazione e la certificazione dei sistemi di gestione per la qualità nel settore 38 “Sanità e altri servizi sociali), che dettaglia e precisa aspetti ed elementi puntuali. In particolare gli aspetti che un sistema integrato in ambito sanitario deve considerare, e che viene suggerito di tenere attentamente sotto controllo nel corso delle verifiche sulle strutture sanitarie sono: - Adeguata organizzazione della struttura e la corretta gestione dei processi primari e accessori, che trovano, sia pur imperfetto, riscontro negli standard della serie ISO 9000 (in particolare Norma ISO 9001:2000); - Adeguata definizione del contenuto “tecnico” dei servizi forniti (specifiche di servizio), che trova riscontro in una serie di riferimenti normativi specialistici fra i quali particolare rilevanza assumono la documentazione medicoscientifica ed i protocolli diagnostici e terapeutici; - La qualificazione del personale addetto (formazione di base, conoscenze applicative, doti intellettive ed umane, etica comportamentale), che è correlata ai meccanismi di reclutamento, selezione, formazione e addestramento, sensibilizzazione, incentivazione, ecc..; - Nei casi applicabili, la corretta esecuzione delle attività sperimentali di indagine, analisi e diagnostica, che costituisce presupposto essenziale per la validità delle terapie adottate e che è in buona misura assicurata dalla conformità dei laboratori di diagnostica alla Norma ISO/IEC 17025 (o ISO 15189) o, in subordine, alla conformità del relativo SGQ alla norma ISO 9001:2000. La norma 19011 fornisce linee guida per la gestione dei programmi di audit, la conduzione degli audit interni o esterni di sistemi di gestione per la qualità e/o di gestione ambientale, la competenza e la valutazione degli auditor. Essa è rivolta agli auditor, alle organizzazioni che attuano sistemi di gestione, alle organizzazioni che conducono hanno l’esigenza di condurre audit di sistemi di gestione per ragioni contrattuali e le organizzazioni che operano nella certificazione o nella formazione ed addestramento degli auditor, nella certificazione di sistemi di gestione, nell’accreditamento o nella normazione nel campo della valutazione della conformità. L’utilizzazione delle indicazioni della norma possono variare in relazione alla dimensione, natura e complessità delle organizzazioni da sottoporre ad audit, così come in relazione agli obiettivi ed ai campi degli audit da effettuare. Pagina 55 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc La norma fornisce anche una guida supplementare ed esempi su specifici argomenti, strutturati come “aiuto pratico” in modo da supportarne la piena utilizzazione. Richiamiamo in questa sede il fatto che su molti altri elementi il documento SINCERT fornisce spunti essenziali, e che quindi la sua utilizzazione è fortemente consigliata e costituisce un valido supporto all’esecuzione di audit efficaci. Citiamo, a titolo di esempio, alcuni di tali elementi: Terminologia Requisiti minimi di competenza del Gruppo di Visita Ispettiva Certificabilità di strutture intere o parti di esse Scopo della certificazione nelle aziende del settore 38 Identificazione delle Unità funzionali / processi coinvolti. 6.2 Principi per gli auditor Come accennato in precedenza, gli auditor devono possedere alcune caratteristiche, che la UNI EN ISO 19011:2003 esprime come “valori”. Li riportiamo integralmente, di seguito, dato che li riteniamo un presupposto irrinunciabile per l’adeguata ed efficace attività di valutazione dei sistemi integrati. - Comportamento etico: il fondamento della professionalità Fiducia, integrità, riservatezza e discrezione sono essenziali per l’attività di audit. - Presentazione imparziale: l’obbligo di riportare fedelmente e con precisione Le risultanze, le conclusioni ed i rapporti di audit riflettono fedelmente ed accuratamente le attività di audit. Vengono riportati gli ostacoli significativi incontrati durante l’audit e le opinioni divergenti non risolte tra il gruppo di audit e l’organizzazione oggetto dell’audit. - Adeguata professionalità: l’applicazione di accuratezza e di discernimento nell’attività di audit Gli auditor pongono un’attenzione di livello adeguato all’importanza del compito che essi svolgono e alla fiducia riposta in loro dai committenti dell’audit e dalle altre parti interessate. È fondamentale che essi posseggano le competenze necessarie. Ulteriori principi fanno riferimento al processo dell’audit che è per definizione indipendente e sistematico. - Indipendenza: la base per l’imparzialità dell’audit e l’obiettività delle sue conclusioni Gli auditor sono indipendenti dall’attività oggetto dell’audit e sono liberi da pregiudizi e conflitto d’interesse. Gli auditor conservano uno stato di obiettività di pensiero durante il processo dell’audit per assicurare che le risultanze e le conclusioni dell’audit siano basate solo sulle evidenze dell’audit. - Approccio basato sull’evidenza: il metodo razionale per raggiungere conclusioni dell’audit affidabili e riproducibili in un processo dell’audit sistematico Le evidenze dell’audit sono verificabili. Esse si basano su campioni di in- Pagina 56 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc formazioni disponibili, poiché un audit è effettuato in un periodo di tempo limitato e con risorse limitate. L’uso appropriato del campionamento è strettamente connesso con il livello di confidenza che può essere riposto sulle conclusioni dell’audit. Le linee guida fornite nei punti successivi della presente norma internazionale sono basate sui principi sopra enunciati. 6.3 Procedura di audit La successione delle attività necessarie per l’esecuzione degli audit è riportata in Figura 12. Pagina 57 di 58 LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E L’ATTUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO ACCREDITAMENTO/QUALITÀ (SIAQ) NELLE RESIDENZE PER ANZIANI SIAQ_LineaGuida_0.doc FIGURA 12. SEQUENZA DI ESECUZIONE DEGLI AUDIT DEL SISTEMA INTEGRATO L’estensione delle attività di audit comprende : - Requisiti IS 0 9001 e Accreditamento - Valutazione del rispetto delle prescrizioni legali e altre prescrizioni - Valutazione dell’andamento del Piano degli Obiettivi - Valutazione dell’andamento dei Piani di Miglioramento , se presenti - Valutazione dei processi del Sistema Integrato - Valutazione degli indicatori dei processi e /o delle attività , se presenti Risultanze audit precedenti Valutazione delle risultanze durante il riesame del SIAQ Programmazione e pianificazione audit del SIAQ Avvio dell’audit No In corso provvedimenti a seguito di precedenti audit ? Sì Valutazione provvedimenti , stato di avanzamento , efficacia No Completamento audit Stesura del rapporto finale Presentazione del rapporto finale a Direzione +Conduttori processi valutati Emerse non conformità ? No Emerse opportunità di miglioramento ? Sì Attivazione iter per gestione non conformità , azioni correttive , azioni preventive Pagina 58 di 58
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