Ciclo di Deming (PDCA) Modello di Ovretveit
Transcript
Ciclo di Deming (PDCA) Modello di Ovretveit
Ciclo di Deming (PDCA) PLAN DO ACT CHECK . Modello di Ovretveit Selezione obiettivi di qualità Rivalutazione Identificazione e scelta standards Azione Analisi dei risultati Misurazione rispetto agli standards 1 Applicazione ciclo Deming Fonte:tratto ed adattato da “TQC skill”- Hewlett Packard Italia PLAN DO 1) -Definire chiaramente il titolo del progetto START 4) -Identificare gli indicatori Scegliere il progetto di miglioramento Implementare azione correttiva -Fissare un obiettivo -Fissare un’agenda delle attività 2) -Rappresentare il processo attuale Cogliere la situazione attuale CHECK -Identificare gli effetti indesiderati e le aree critiche Comunicare e addestrare Verificare risultati azioni correttive -Addestrare -Descrivere il nuovo processo (flowchart) -Tenere traccia delle azioni correttive applicate -Fissare ipotesi Abbiamo migliorato? NO -Verificare cause probabili -Adottare azioni preventive Decidere le azioni correttive SI -Eseguire cicli di prova 5) -Confrontare il prima e il dopo sulle azioni correttive Standardizzare e controllare NO -Documentare il processo -Impiegare i diagrammi di controllo SI 7) -Tenere sotto controllo l’efficacia delle azioni correttive -Verificare di non aver creato un altro problema da un’altra parte Conclusioni e piani di futuri E se non fedele? 6) -Identificare i parametri critici del processo da controllare - Confrontare il prima e il dopo su altri elementi -Non deviare dal piano Eseguire fedelmente 3)- Diag.Causaeffetto Identificare le principali cause degli effetti indesiderati -Informare tutti gli interessati ACT -Mancata la vera causa del problema END - In base all’esperienza scegliere una nuova area da migliorare o una nuova attività innovativa Sistema di gestione della qualità ! ! " # # $ ! % !& ' !())* + ! " ! , . . . . " " ! " 2 Componenti sistema di gestione • Qualità percepita • Qualità professionale • Qualità gestionale 5 Componenti sistema di gestione • Qualità percepita 3 Qualità percepita: grado di soddisfazione del cliente • QUALITA’ PERCEPITA : grado di soddisfazione del cliente • Si valuta se il diretto beneficiario della prestazione percepisce che il servizio fornisce ciò che lui vuole. • Questo aspetto diventa sempre più importante con l’introduzione della competitività. • L’insoddisfazione del cliente produce costi visibili (gestione dei reclami e delle lamentele)e costi invisibili: scelta di altri servizi o altri erogatori (passa parola negativo). / & 7 Metodi per la valutazione della qualità percepita • Frequenza del disservizio • Reclami • Interviste • Indagini sulla soddisfazione dell’utente tramite questionari • Focus group 4 Componenti sistema di gestione • Qualità professionale • (Processi e risultati) Metodi per la valutazione della qualità professionale • Linee Guida basate su EBM • Audit • VRQ 5 Linee Guida (EBM) • Le Linee Guida fondate sulla Evidence Based Medicine (EBM) sono strumenti creati per suggerire al medico le modalità di cura più adeguate e scientificamente provate (ricerca clinica) • Sono nate per aiutare il professionista a prendere decisioni corrette e per valutare il comportamento professionale nella pratica clinica • Le Linee Guida sono sempre oggetto di grande dibattito dal momento che, se da un punto di vista scientifico e di adeguatezza della pratica clinica sono uno strumento di miglioramento da un altro punto di vista possono essere a volte eccessivamente rigide e non adattabili alle specificità e peculiarità di ogni singolo malato Clinical Audit • Il Clinical Audit è uno strumento fondato sull’analisi retrospettiva dell’attività medica, che si prefigge lo scopo di individuare le criticità e di modificare i comportamenti che le generano. • Fissa alcuni standard di buona pratica clinica a cui tendere e poi, alla luce dei dati dell’attività in oggetto, evidenza le discrepanze e prova ad introdurre modifiche nell’attività. Questa metodologia si concentra quindi sulla pratica clinica, sulla sua misurazione e valutazione. • Possono essere svolti in diversi momenti e da diversi soggetti. 6 Quality Assurance / VRQ • La Quality Assurance (o Verifica e revisione qualità in italiano) è un’attività, che si concentra sia sull’attività dei professionisti sanitari che sulle procedure con cui essi operano e sulla loro effettiva applicazione. La QA si pone l’obiettivo di misurare i livelli qualitativi d’assistenza, misurando le differenze tra il livello atteso e quello erogato, implementando azioni correttive in base ai problemi rilevati. Queste azioni vengono svolte individuando una serie di standard e parametri di riferimento con cui confrontare le attività. Componenti sistema di gestione • Qualità gestionale 7 Metodi per la valutazione della qualità gestionale • TQM (Total Quality Management) • controllo di gestione • contabilità analitica • contabilità per centri di costo • audit di processo e di esito Total Quality Management (TQM) Total Quality Management (TQM), è “un programma • Il integrato a gestione aziendale di cambiamenti organizzativi, disegnato per generare e sostenere una cultura di miglioramento continuo basato su una definizione di qualità orientata sull’utente” • + . (Rossi C., Pagano A.) # ! . . 8 TQM • Il TQM prevede il superamento del concetto di qualità del servizio (efficacia terapeutica) e di qualità del sistema (certificazione, accreditamento), per arrivare al controllo degli aspetti organizzativi (qualità programmata e qualità erogata), dei rapporti con l’utente (qualità prevista e qualità percepita) e anche per una valutazione di competitività sviluppata attraverso tecniche di “benchmarking” • (Galgano A.) 17 • • • • • • • Il coinvolgimento del personale medico nel percorso di Ostacoli: miglioramento Scetticismo sullo scopo del miglioramento delle prestazioni Taglio dei costi a spese della qualità Obiettivi punitivi Standardizzazione/autonomia decisionale Scetticismo sul’efficacia pratica Mancanza di tempo e di incentivi 9 • Il coinvolgimento del personale medico nel percorso di Superamento ostacoli: miglioramento • Controllare che le attività relative alla qualità siano effettivamente efficaci • Definire il coinvolgimento dei professionisti sanitari • Diffondere la cultura della qualità e personale orientato alla qualità • Diffusioni dati sulle attività intraprese • Enfatizzare i vantaggi del miglioramento per i medici e l’organizzazione • Percorsi formativi • Costruire sui successi • Essere realisti rispetto alle aspettative • • • • Valutazioni esterne Certificazione Autorizzazione Accreditamento istituzionale Accreditamento eccellenza 10 Certificazione ISO 9000 • • • • • • • • • La certificazione UNI EN ISO 9000 è emanata dalla International Organization for Standardization, appartiene alla sfera della certificazione volontaria ed ha validità mondiale. Massima organizzazione internazionale di standardizzazione dei processi primari e di supporto Nata nel 1987 per volontà degli enti normatori di 24 paesi del mondo, ha sede in Svizzera. Non è specifica per la sanità Approccia per processi, dopo aver superato l’approccio per funzioni Gli standard dei servizi vengono definiti dall’azienda Ha come fini fornire cure sicure attraverso il controllo dei processi Si basa sull’introduzione di regole (procedure) che descrivono i processi e gli obiettivi di miglioramento. Si basa sull’ applicazione e il rispetto delle regole verificate attraverso gli audit Si basa sulla misurazione e sul monitoraggio di indicatori di performance prevalentemente di efficienza, non disdegnando efficacia, controllo del rischio e customer Si basa sull’analisi dei dati raccolti per permettere l’attivazione del miglioramento Percorso ISO 9000 • • • • • • • Individuare e descrivere i propri processi con procedure (regole) Identificare standard di qualità che si vogliono erogare Individuare indicatori per misurare processi e esiti Monitoraggio degli indicatori Trattamento dell’errore e azioni correttive e preventive Audit: verifiche e valutazioni Piano di miglioramento e valutazione dei risultati • Gestione di un sistema qualità teso al miglioramento continuo • ISO mira alla standardizzazione dei processi per assicurare che sempre sia garantito lo standard qualitativo definito e sia seguita la procedura definita 11 Autorizzazione (1/2) • L’autorizzazione risponde al diritto alla libera iniziativa, ed è il mezzo attraverso il quale si concede alle strutture adibite all’attività sanitaria la possibilità di esercitare liberamente la loro attività, in seguito alla conformità con una serie di requisiti, parametri e criteri definiti nel Dpr del 14.1.97. • Qualunque nuova struttura sanitaria è impossibilitata ad operare senza aver ottenuto l’autorizzazione necessaria (che è richiesta anche quando si vuole realizzare una nuova struttura sanitaria o ampliarne una già esistente). Autorizzazione (2/2) • D.lgs. 502/92: • “l’autorizzazione è obbligatoria per tutte le strutture pubbliche e private che intendono esercitare attività sanitarie, da rilasciarsi previo accertamento della conformità a definiti requisiti minimi strutturali,tecnologici e organizzativi stabiliti a livello nazionale con un atto di indirizzo e coordinamento”. 12 Accreditamento istituzionale • Il D.lgs. 502/92 sancisce che bisogna superare il modello delle vecchie convenzioni e stabilisce nuovi criteri. • Il D.Lgs. 517/93 introduce per la prima volta il concetto vero e proprio di accreditamento, sul quale si fondano i rapporti tra strutture sanitarie e SSN, le modalità di pagamento e parametri di qualità. • Con la legge n.549 del 1995 viene stabilito che spetta a Regioni e Usl negoziare la quantità e la tipologia delle prestazioni con le strutture sanitarie. • Anche il PSN 1994-96 specifica ulteriormente i criteri di accreditamento precisando che “si dovrà provvedere a livello regionale ad adottare strumenti normativi con i quali si prevedono le modalità per la richiesta dell’accreditamento.” Accreditamento istituzionale • Tutte queste indicazioni vengono recepite in modo completo nel DPR 14/1/97. L’accreditamento non è relativo solo a criteri strutturali e di risorse ma afferisce anche all’organizzazione delle strutture, al management e ai processi. • Il D.lgs. 229/99 puntualizza ulteriormente le modalità per l’accreditamento, specificando tutti i passaggi necessari affinché le strutture sanitarie possano operare per conto del SSN. • Gli ultimi paini sanitari nazionali ribadiscono questo concetto anche alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione. 13 Accreditamento istituzionale • L’accreditamento istituzionale è un processo di selezione obbligatorio delle strutture sanitarie che, valutando la conformità con i requisiti richiesti secondo la normativa vigente, autorizza o meno una struttura ad operare all’interno e per conto del Sistema Sanitario Nazionale (differenza con autorizzazione) • Questo accreditamento risponde alla necessità di organizzare il Ssn e i singoli sistemi regionali secondo garanzie di qualità Obiettivo accreditamento • L’accreditamento è anche un sistema di controllo: la situazione ideale, in cui l’accreditamento non diventa solo un sistema di controllo ma anche un effettivo strumento di promozione della libertà di scelta si verifica quando la Regione, permettendo un’effettiva libertà di scelta, riesce a contrattare con gli erogatori un budget che corrisponde effettivamente alle prestazioni erogate da ciascuno. • In questo modo è come se la Regione governasse la dinamica della domanda (libertà di scelta) e dell’offerta (pluralità di erogatori) prendendo atto della dinamica che effettivamente accade nella realtà e non il contrario (decidendo a priori come si devono comportare domanda e offerta e aggiustando poi il sistema di conseguenza), limitando di fatto sia la domanda che l’offerta. 28 14 Accreditamento d’eccellenza • L’accreditamento nasce negli USA grazie al Dott. Ernest Codman che formula un sistema fondato sui risultati secondo il quale gli ospedali avrebbero dovuto indirizzare la loro attività • Nel 1917 l’American College of Surgeons predispone un programma per la standardizzazione degli ospedali, teso a comparare tra di loro le diverse strutture sanitarie • Nel 1951 nasce la JCAHO (Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizations), ente indipendente non profit adibito a provvedere all’accreditamento volontario e a promuovere programmi di miglioramento della qualità Accreditamento d’eccellenza • E’ un procedimento dove un soggetto esterno valuta un’organizzazione sanitaria secondo determinati standard individuati come fondamentali per il miglioramento della qualità. • L’aspetto fondamentale di questa tipologia di accreditamento è la sua volontarietà. • Comparazione ed incentivo al miglioramento reciproco tra le strutture che aderiscono a questo tipo di valutazione secondo standard e parametri d’eccellenza • L’aggiornamento e la revisione periodica degli standard di valutazione • L’attività di consulenza e di formazione degli operatori che molti di questi enti che promuovono accreditamento all’eccellenza mettono a disposizione delle strutture sanitarie richiedenti, come strumenti per poter soddisfare gli standard richiesti • Il cambiamento di mentalità che lo sviluppo di questi programmi possono generare nelle persone che operano in sanità. 15 Confronto Obiettivo Accreditamento istituzionale Accreditamento volontario d’eccellenza Selezione dei fornitori del Ssr Promozione della qualità Opzione Obbligatoria Volontaria Ricaduta Economica/Normativa Livello qualità ricercato Diffusione tra gli operatori Adeguato Di prestigio e d’immagine Eccellente Tutti Pochi Stato/Regione Soggetti terzi autonomi Valutazione conformità Valutazione conformità e consulenza Soggetto gestore Attribuzione riconoscimento Contenuti Istituzionale e tecnici Riferimenti Normativa Professionali e scientifici Stato dell’arte ed evidenza scientifica Accreditamento d’eccellenza secondo Joint Commission International 16 . . . $ $ . ! " #$ JCI • JCI è una divisione di Joint Commission Resources (JCR), che a sua volta è una consociata di Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizations (JCAHO) • Joint Commssion è un’organizzazione non profit indipendente che ha l’obiettivo di migliorare la qualità e la sicurezza dell’assistenza sanitaria negli Stati Uniti e, attraverso JCI, in tutte quelle strutture estere che decidono di partecipare ai suoi programmi di accreditamento • JCAHO si presenta dunque come l’ente accreditante più grande e prestigioso al mondo, dal momento che negli Usa accredita ad oggi circa 20000 organizzazioni sanitarie ed ha attivato programmi d’accreditamento internazionale in tutte le aree del mondo (più di 60 paesi), avendo ad oggi già accreditato molti ospedali esteri 17 L’accreditamento secondo JCI (1/2) % ! & ' # – La qualità deve essere messa a sistema! L’accreditamento secondo JCI • / # (2/2) # • + • 0 ! ! • 1 • / • $ • 0 • • • ! # 18 • Il programma di accreditamento internazionale • 2 • # • 24 • 6 0 3 " 5 • # # " # • ! ! " ! 7 " • 8 " " # 8 ! # ! # Caratteristiche standard JCI • Lo standard è composto da: • un numero che lo identifica • una descrizione dello standard stesso che ha la funzione di individuare il livello di qualità raggiungibile soddisfacendo lo standard • L’intento che lo ha generato, cioè dalle ragioni per le quali lo standard è stato creato, attraverso la descrizione del suo contenuto e dalle modalità con cui soddisfarlo • Gli elementi misurabili che esplicitano gli elementi concreti attraverso i quali si può misurare la conformità o meno allo standard della struttura 19 La cartella clinica del paziente è a disposizione degli operatori sanitari, in modo da facilitare lo scambio di informazioni. Intento di ACC.2.3 Politica ospedaliera che identifica i soggetti che hanno accesso alle Cartelle Cliniche Potranno accedervi tutti coloro che erogano assistenza al paziente Riservatezza delle informazioni sul paziente Elemento misurabile n.1 1.La politica ospedaliera stabilisce quali operatori sanitari hanno accesso alle cartelle cliniche. Vantaggi accreditamento per gli ospedali • • • • • • 1 0 9 # 0 4 5 • • 9 # 4 5 ! ! ! 20 Vantaggi per medici, infermieri e altri professionisti sanitari • • • • • Favorisce il miglioramento della professionalità sanitaria Sviluppa formazione rispetto a standard di eccellenza Orienta verso il miglioramento continuo Aumenta il grado di soddisfazione sul lavoro Sviluppa un modello per un sistema di responsabilizzazione professionale basato su . . . . 8# 8 8 8 " Vantaggi per medici, infermieri e altri professionisti sanitari • Fornisce un sistema uniforme per la valutazione continua dei professionisti attraverso • & • 0 • 21 Vantaggi per i pazienti • • • • Accesso a una struttura orientata alla qualità Rispetto e tutela dei propri diritti Valutazione della propria soddisfazione Coinvolgimento nel processo e nelle decisioni relative alla propria cura • Valorizzazione dei famigliari nel processo di cura • Gestione del dolore appropriata alle proprie esigenze Differenze • ISO • orientamento sul governo dei processi per “controllare” gli esiti • accredita anche parti dei servizi • richiede la definizione degli standard • determina i requisiti della norma che l’organizzazione deve rispettare • JCI • orientamento più esplicito verso gli esiti • accredita soltanto l’intera struttura sanitaria • fornisce gli standard (prassi eccellenti) da raggiungere • dettaglia gli elementi misurabili per valutare il rispetto degli standard 44 22 Risk management • Disciplina nuova ( nata negli anni 70 negli USA) che porta alla individuazione degli errori per imparare dagli stessi • Insieme di tutte le attività finalizzate ad istituire processi e strumenti tesi alla riduzione dei rischi per il paziente (e per gli operatori) in ambito sanitario. • La gestione del rischio clinico ha lo scopo di monitorare, ridurre e possibilmente eliminare i danni e gli errori che è possibile prevenire e quindi evitare: l’eliminazione totale del rischio è impossibile, limitare la probabilità che accadono eventi dannosi che si possono prevedere è invece possibile • Misurare e monitorare gli errori per gestire il rischio che si ripetano • Prevenire gli errori con metodologia di analisi proattiva del rischio • 45 Prevenire gli errori con la misurazione e il monitoraggio dei near messes (scampato pericolo) Sistema unico gestione qualita’ • Ogni approccio ha le sue peculiarità, ciò che importa è sviluppare un sistema integrato in cui l’azienda nel suo complesso possa raggiungere gli obiettivi che si è prefissata. 46 23 Il capitale umano • “Se vuoi costruire una nave non chiamare la gente che procura il legno, che prepara gli attrezzi necessari, non distribuire compiti, non organizzare il lavoro. • Prima sveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. • Appena si sarà svegliata in loro questa sete, gli uomini si metteranno subito al lavoro per costruire la nave” • A. de Saint-Éxupery 47 Programma triennale per l’implementazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie accreditate e del management della aziende sanitarie pubbliche Il Programma è stato suddiviso in 4 sottoprogetti (modello di valutazione integrato e multidimensionale). 1. Sotto progetto valutazione delle performance qualitative 2. Sotto progetto valutazione efficacia (CRISP) 3. Sotto progetto valutazione economica e della produttività 4. Sotto progetto valutazione del management pubblico 24 Sotto progetto “Valutazione delle performance qualitative” 8 • Istituzione di un set di standard finalizzati alla valutazione dei comportamenti organizzativi delle Aziende Ospedaliere e delle ASL. , 9 *: * => * . . $ 09!9 ; . . &+ ! 9 ( . .% # $ . % !9 < 8 . . 90!9 = .% % 3 !9 * ? @0 Sotto progetto “CRISP – valutazione di outcome” • Sviluppo di un indicatore per la misura della mortalità totale (mortalità intraospedaliera + mortalità a 30 giorni dalla dimissione). • Modello statistico Multilevel (confronto tra strutture a parità di condizioni, metodo di risk adjustment). • Fonti dati: SDO e Anagrafe Assistiti. • Circa 1.200.000 ricoveri analizzati (anno 2005, 164 ospedali coinvolti). • Realizzazione di due ulteriori valutazioni: efficacia di ogni ospedale per singolo DRG ed efficacia di ogni DRG per ciascun ospedale. 25 Sotto progetto “Valutazione economica e della produttività” • • • • 4 modelli di analisi (“cruscotto” per la valutazione della performance economica dell’azienda) per lo sviluppo di indicatori in grado di correlare la produzione con le risorse assorbite. Analisi degli indici economici di bilancio (strutture ospedaliere private e pubbliche e ASL): definizione di indicatori rappresentati dal rapporto tra voci economiche relative alla struttura dei costi e dei ricavi. Analisi dei costi attesi standard (solo per le Aziende Ospedaliere): individuazione, rispetto all’attività di produzione e ai dati di dimensione di ogni struttura, del posizionamento delle aziende ospedaliere riguardo alla situazione d’equilibrio o a medie/standard regionali. Analisi del costo per produzione - costo produzione ricovero per mille euro di fatturato DRG (strutture ospedaliere pubbliche e private): definizione di un indicatore che determina il costo di produzione di ricovero rapportato a mille euro di valorizzazione dei ricoveri. Analisi del costo per livello di assistenza (ASL): consiste nella definizione di un indicatore che individua il costo per livello di assistenza. Sotto progetto “Valutazione del management delle aziende pubbliche” • Supporto alla Giunta Regionale grazie allo sviluppo di una metodologia appositamente finalizzata a tradurre in indicatori misurabili gli obiettivi stabiliti dalla Giunta (in particolare su leadership, cambiamento organizzativo e competenze). • Attività di consulenza e di supporto metodologico sulla valutazione degli obiettivi dei DG. • Probabile utilizzo standard e indicatori specifici i futuro. 26 Risultati • Non tutti i risultati sono pubblici: il Programma è nato come strumento di promozione della qualità dei servizi sanitari e del cambiamento organizzativo delle strutture e non per promuovere un ranking tra le strutture sanitarie. Principali risultati sotto progetto “Valutazione delle performance qualitative” (Ospedali) (1/3) Risultati delle valutazioni suddivise per area in diversi momenti momenti temporali. 9 . 27 Principali risultati sotto progetto “Valutazione delle performance qualitative” (Ospedali) (2/3) Principali risultati sotto progetto “Valutazione delle performance 0 qualitative” (Ospedali) (3/3)/ Confronto tra autovalutazioni e valutazioni dei consulenti JCI. # ! ! ! 9 . 28 Principali risultati sotto progetto “CRISP – valutazione di outcome” (1/2) Metodologia di analisi delle SDO Multilevel che considera 3 gruppi di variabili: pazienti, ospedali e DRG. Outcome del modello: mortalità intraospedaliera, a 30 giorni e totale. Variabili esplicative relative ai pazienti e agli ospedali. Attraverso i “residui” del modello Multilevel è possibile ottenere il valore degli Odds Ratio (OR) degli ospedali, che rappresentano il valore del rischio relativo di decesso attribuibile ad ogni struttura: se l’OR > 1, l’effetto è negativo (aumento rischio di morte), se è < 1 l’effetto è positivo (riduzione rischio di morte). Per misurare la variabilità, cioè il grado di incertezza nelle conclusioni riguardanti l’effetto, si è calcolato l’intervallo di confidenza al 95% per ciascun Odds Ratio (minore è l’ampiezza dell’intervallo di confidenza, minore è la variabilità e quindi minore è il grado di incertezza). Mediana degli Odds Ratio: 1,228 (numero strutture inefficaci appena superiore di quelle inefficaci). Valore più basso 0,259 e più alto 4,442. • + • + • , " A " -0 ! ! # • B & # # • , - 4 # 4 C5 5 D 29 Principali risultati sotto progetto “CRISP – valutazione di outcome” (2/2) Odds Ratio e intervalli di confidenza al 95% per singolo ospedale rispetto all’ all’indicatore di mortalità mortalità totale. •% " E .8 . ;) F>!: , &G; ; E =:!;H ! " . (( ! ;! .> " ? " " " ! ! Principali risultati sotto progetto “Valutazione economica e della produttività”(1/3) "" 9 ())* 30 Principali risultati sotto progetto “Valutazione economica e della Analisi del costo per produzione - costo(2/3) produzione ricovero per produttività” mille euro di fatturato DRG ; ))) " " " / # ; ))) ! • • • • • Principali risultati sotto progetto “Valutazione economica e della Analisi degli produttività” indici economici e di bilancio (ospedali) (3/3) Costo per 1.000 € di fatturato DRG: questo valore, che abbiamo analizzato precedentemente, esprime il rapporto tra il costo di produzione di ricovero ospedaliero e i volumi di attività effettivamente erogati. Performance risultato economico: è definita tramite il “Margine Operativo Lordo” (MOL), che rappresenta l’equilibrio economico della gestione caratteristica al lordo degli ammortamenti e accantonamenti. Performance ricavi: è definita tramite i rapporti tra i ricavi DRG e le giornate di degenza e il numero dei casi. Struttura dei costi: è definita tramite i rapporti tra macro-categorie di costi e il costo totale di bilancio. Costi su ricavo di bilancio: è definita tramite i rapporti tra macro-categorie di costi e il ricavo totale di bilancio. 31 Osservazioni sintetiche sul Programma di valutazione Peculiarità modello: valutazione multidisciplinare e visite sul campo • • Per le sue caratteristiche e per il ruolo svolto dalla Regione questo programma rappresenta un unicum a livello internazionale • Importanza del ruolo delle Direzioni nelle strutture sanitarie • Nella maggior parte dei casi le strutture migliori presentano ottimi risultati di performance in tutti i sottoprogetti, ma ci sono eccezioni significative • Mediamente le strutture sanitarie private migliori delle pubbliche (importanti confronti tra le classi) ma il gap si sta riducendo • Il 70% di un campione di operatori sanitari lombardi giudica positivamente questo programma di valutazione • Programma rinnovato per il triennio 2008-2010. Obiettivi: 0 I " 9 8 Osservazioni 8 , 4 # 5 " - 8 9 8 ! ! ! " # " 8 & # A ! 64 32 • Modello multidimensionale di valutazione della qualità degli ospedali lombardi Il modello • Reparti: • Cinque dimensioni di qualità oggetto di valutazione • • • • • Efficacia Efficienza Qualità ex ante Accessibilità Appropriatezza • • • • • • • • • • Chirurgia Generale Medicina Cardiologia Cardiochirurgia Neurologia Neurochirurgia Urologia Ginecologia Oncologia Ortopedia 66 33 •& •/ Principali caratteristiche del # modello • • ; < < • 8# !; ? J 67 & K - ;) Chirurgia Generale Dimissioni Volontarie Medicina Trasferimenti tra Strutture Cardiologia Ritorno in Sala Operatoria Cardiochirurgia Ricoveri Ripetuti Neurologia Mortalità Totale (Mortalità Intraospedaliera + Mortalità a 30 gg dalla dimissione) Neurochirurgia Urologia Ginecologia Oncologia Ortopedia Reparti Studiati Outcome Valutati 34 & K - ;) Sesso N°sale operatorie Età N°unità operative Giorni di degenza Tipologia di pronto soccorso Diagnosi per casi urgenti Diagnosi Cardiovascolare Età Media Ospedaliera Degenza Media Ospedaliera Diagnosi oncologica % Casi Urgenti per Ospedale Comorbilità % Casi Oncologici per Ospedale Passaggio in terapia Intensiva % Casi Cardiologici per Ospedale Importo della SDO Comorbilità Media Ospedaliera Variabili a livello di ospedale & K Variabili a livello di paziente - ;) 9 - 9 • • • , , , L< L; E E L( 35 & - 9 # 9 # & !! ! ! Chirurgia Generale Cream Skimming Medicina Upcoding Cardiologia Cardiochirurgia Ricoveri Ripetuti entro 30 gg per lo stesso MDC Neurologia Esito dei Controlli NOC dell’ASL Neurochirurgia Urologia Ginecologia Oncologia Ortopedia Reparti Studiati Dimensioni d’Analisi 36 !! ! ! - () D &% % & & &% &% 0 D + ,- 0 # C" * . ! D,0 " " !! ! - () 9 ; ! % ! < < 7 ; / 9 ; G + * < (*° 9 < M + ,- F*° ! ; - ! 9 ; G < (*° M F*° ! ; M F*° ! ; 9 < . - 9 ; G (*° D,0 < < 37 Le attività di controllo delle prestazioni erogate • La delibera relativa all’attività di controllo per l’anno 2005 descrive in modo chiaro il ruolo dei Nuclei Operativi di Controllo (NOC), la cui attività è rivolta alla verifica della congruenza e della appropriatezza delle prestazioni erogate, sia in regime di ricovero sia in regime ambulatoriale. • Tali verifiche sono realizzate dai NOC sia seguendo il metodo di tipo mirato e sia di tipo casuale. Ogni ASL è infatti tenuta a controllare almeno il 5% della casistica posta a carico del SSR dai soggetti erogatori, ma può svolgere ulteriori controlli laddove ritenga si manifestino maggiormente le eventuali criticità. • Le ASL sono tenute ad inviare alla Direzione Generale Sanità con cadenza mensile gli esiti delle attività di controllo utilizzando il flusso stabilito con d.g.r. n. VII/12692 del 10.04.2003, al fine di consentire alla Direzione Generale Sanità di fornire alle ASL stesse, con cadenza, bimestrale, i dati aggiornati relativi all’andamento dei controlli rispetto agli erogatori del proprio territorio e alle prestazioni usufruite dai propri residenti in ASL diverse in Regione Lombardia. Grazie a queste attività di controllo la Regione appronta rettifiche di fatturazione nel rimborso delle prestazioni agli enti erogatori dell’ordine di milioni di euro all’anno. 9 # 1 9 9 ; # G < M (*° F*° ! < ; 9 # 0 9 # @ 0 N 9 ; # G < M (*° # @0 F*° ! < ; 38 9 & 8 - # 9 9 ; < # " < 9 ; ' 9 # # 9 ; # G (*° < M # F*° ; ! < ! & - 39 "#$! $ # % • 8# 0 6 ? D • 8# ? 4 5 " ! " I ! 8# ? 4 5 ! ! " " " • ! @0 ! •9 • ! @0 •8 J •% ;))) ! % ! •+ ! J ! ! ! " # " 6 40 ! & • •& •& •0 •1 • • •I " 7 A ! • ! ! ! ? # + •8 ! " E " ! ! & •8 ! ! # •+ 1 ! •8 ! " @0 ? 41 Gestione del rischio clinico in ambito anestesiologico presso azienda • La letteratura scientificaospedaliera è concorde nel ritenere l’ambito di anestesia e rianimazione come due settori ad alta rischiosità, nei quali c’è una maggiore probabilità che un errore possa verificarsi, con conseguenze anche molto gravi • La letteratura dimostra come sia ormai superato e riduttivo l’approccio (anche culturale) secondo cui la responsabilità di un errore sia da attribuire esclusivamente al soggetto che lo ha commesso, mentre è stato dimostrato come molto più frequente è il “sistema” in cui ogni singolo professionista è inserito che fallisce in alcuni suoi passaggi e permette l’accadere di un errore • Adozione come strumento la check-list di camera operatoria. • Nel 2005 sono state elaborate 3 check-lists (gestione farmaci e presidi, apparecchiature e paziente) al fine di attuare dei controlli relativi al percorso del paziente, dall’ingresso in sala operatoria fino al rientro nel reparto di degenza La check-list • Gli operatori sono facilitati nel ricordare tutte le procedure necessarie rispetto ad ogni specifica azione, nella modalità con cui svolgerle correttamente e nel segnalare eventuali carenze riscontrate • L’operatore che compila le check-lists riporta i controlli, le eventuali insufficienze riscontrate e le insufficienze che sono state risolte • In questo modo, in ogni struttura operativa l’analisi delle insufficienze permette di individuare le fasi a rischio, i punti di maggiore debolezza e di indicare i correttivi adatti a diminuire le probabilità di errore in quella specifica camera operatoria • gruppo di lavoro finalizzato all’elaborazione di un’analisi di processo con l’obiettivo di chiarire e specificare per ognuno degli oggetti di verifica presenti nelle 3 check-lists le corrette procedure di controllo da mettere in atto • Formazione degli operatori 42 La check-list: fasi del processo •& •& • • • • •& • " La check-list: risultati INSUFFICIENZE RILEVATE • < ;(* • RISOLTE SCHEDE SCHEDE NR SCHEDE CHIR PEDIATRICA 336 3 3 1 NR 1 OSTETRICIA 170 14 27 14 22 ORL 292 13 22 12 20 DEA 1.316 132 211 107 158 DS 473 199 385 153 218 OCULISTICA PED 311 0 0 0 0 GINECOLOGIA 227 10 11 5 6 TOT I SERVIZIO 3.125 371 659 292 425 OSPEDALE 4.923 437 746 338 483 = O(< " 7$ = O(< •% # >=!FH ! " " " ! ! =<F :!:H ><!=H ! <<: !? =<F FF!<H F=> =:< " 7$ F=> " 43 La check-list 87 • • • • • • • • • • • • • • • • • Bibliografia AHRQ (2007)“2007 CAHPS Hospital Survey Chartbook, Rockville Aigner D., Chu S. (1967), On estimating the industry production function, American Economic Review, 58, p. 826-839 Aigner D. J., Lovell C. A. K., Schmidt P. (1977), Formulation and estimation of stochastic frontier production function models, Journal of Econometrics, 1977, 6, p. 21-37 Ashton C.M., Del Junco D.J., Souchek J. et al. (1997), The association between the quality of inpatient care and early readmission: a meta-analyisis of the evidence, Medical Care, 35:10, p.1044-59 Auxilia F., Mapelli V., Rossi C. (2004), Indicatori per la valutazione delle strutture sanitarie: uno sguardo d’insieme, in Pagano A., Vittadini G. (a cura di), Qualità e valutazione delle strutture sanitarie, Etas, Milano, p.67 Battese G., Rao D., Coelli T. (1997), “An introduction to efficiency and productivity analysis”, Kluwer Academic Publisher Berta P., Callea G., Martini G., Vittadini G. (2010), The effects of upcoding, vream skimming and readmission on the Italian hospitals efficiency: A population based investigation, Economic Modelling, 27, p. 812-821 Brook R. H., McGlynn E., Cleary P. (1996), Measuring quality of care, NEJM, Vol.355, n. 13, p. 966-970 Chassin M.R. (1996), Improving the quality of care, NEJM, Vol.355, n. 14, p. 1060-1063 Chirikos, T., Sear, A. (1994), “Technical efficiency and the competitive behaviour of the hospitals”, Socio- economic Planning Science, 28, 219-27 Cohen, J., Cohen, P., West, S. G., & Aiken, L. S. (2003), Applied multiple regression/correlation analysis for the behavioral sciences, 3rd ed. Hillsdale: Erlbaum. Dubois R.W., Brook R.H., Rogers W.H. (1987), Adjusted hospital death rates: potential screen for quality of medical care, American Journal of Public Health, Vol. 77, N.9, p. 1162-7 Eddy D. M. (1998), Performance Measurement in Health Care, Health Affairs, 17, p.7-25 Elixhauser A., Steiner C., Harris D.R., and Coffey R. M. (1998), Comorbidity measures for use with administrative data, Medical Care, 36, 8–27 Ellis, R.P.(1998), Creaming, skimping and dumping: provider competition on the intensive and extensive margins, Journal of Health Economics, 17, 537-555 Goldstein, H. (2003), Multilevel Statistical Models, Edward Arnold, London Goldstein H., Rasbash, J. (1996), Improved approximations for multilevel models with binary responses. Journal of the Royal Statistical Society A 159: 505-513 88 44 • • • • • • • • • • • • • • • • • • REFERENCES Goldstein H. e Spiegelhalter D.J. (1996), League tables and their limitations: statistical issues in comparison of institutional performance, JRSS. Ser. A, 159, 3: 385-443 Greene W., 2005a, Fixed and random effects in stochastic frontier models, Journal of Productivity Analysis, 23, 7-32 Greene, W., 2005b, Reconsidering heterogeneity and inefficiency: alternative estimators for stochastic frontier models, Journal of Econometrics, 126, 269–303 Guo G., Zhao H., Multilevel Modeling for Binary data, Annual Review of Sociology, 2000, Vl. 26, pp. 441-462. Hox J.J. (1995): “Applied Multilevel Analysis”, TT-Publikaties. Amsterdam Iezzoni L.I. (1997): “Assessing quality using administrative data”. Annals Int Med 127: 666-674. Iezzoni L., The risks of risk adjustment, Journal of the American Medical Association, 1997, 278 (19), 1660-7. Iezzoni L.I., Ash S.A., Schwartz M., Daley J., Hughes J.S. e Mackiernan Y.D. (1996): “Judging hospitals by severity-adjusted mortality rates: the influence of the severity adjustment method”. Am J Public Health. 86: 1379-87. Lillford RJ, Mohammed MA, Spiegelhalter D, Thomson R (2004) Use and misuse of process and outcome data in managing performance of acute medical care: avoiding institutional stigma. Lancet 363: 1147-54 Lilford R., Brown C., Nicholl J., Use of process measures to monitor the quality of clinical practice, BMJ, Vol. 335 (2007), pp. 648-650 Mant J., Process versus outcome indicators in the assessment of quality of health care, Int Journ Quality Health Care, Vol. 13 (2001), n.6, pp. 475-480 Mant J., Hicks N., Assessing quality of care: what are the implications of potential lack of sensitivity of outcome measures to differences in quality?, Journal of Evaluation in Clinical Practice, Vol.2, N.4, pp. 243-248. Opit, L.J. (1991), "The measurement of health service outcomes", in Holland, W.W., Detels, R., Knox, G. (Eds),Oxford Textbook of Public Health: Applications in Public Health, Oxford Medical Publications, Oxford, pp.159-72 Ovretveit J., Valutazione degli interventi in sanità, Centro Scientifico Editore, Torino, 1998 Vittadini, G., Sanarico, M., Berta, P. (2006), "Testing procedures for multilevel models with administrative data", in Zani, S., Cerioli, A., Riani, M., Vichi, M. (Eds),Data Analysis, Classification and the Forward Search, Springer-Verlag, Heidelberg, pp.32937. Vittadini G, (2000) On the use of Multivariate Regression models in the context of Multilevel Analysis, in Advances in Classification and Data Analysis, Borra S, Rocci R, Vichi M, Schader M (eds), Springer-Verlag, pp.225-232 89 • Grazie per l’attenzione 90 45
Documenti analoghi
Linea Guida per la progettazione e l`attuazione di
1. Individuazione delle esigenze da soddisfare con il servizio. Corrisponde alla fase nella quale l’impresa cerca, attraverso strumenti di carattere commerciale o di marketing, di comprendere quali...