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concilio/6
Germogli
cinesi
Tre documenti conciliari hanno avuto una
influenza particolare sul cattolicesimo
nel mondo cinese. Un gesuita che ha
attraversato mezzo secolo di rinnovamento
biblico ed ecumenico ne illustra gli esiti
Mark Fang SJ
Taipei (Taiwan)
L
a Dei Verbum, la costituzione del Concilio del 1965, ha
sicuramente avuto un effetto
di radicale rinnovamento riguardo
a come la Chiesa cattolica si pone
nei confronti delle varie Chiese o
comunità ecclesiali protestanti: da
quel momento, abbiamo smesso
di dare esclusiva importanza ai
riti sacri, per riprendere invece la
lettura della Bibbia senza più limitarci alle sole liturgia della Parola,
ascolto dell’omelia, ecc.
Nel 1967 la Facoltà di Teologia della
Compagnia di Gesù fu trasferita
dalle Filippine a Taiwan e inserita
44 Popoli marzo 2014
nell’Università Cattolica Fu Jen. Fui
allora chiamato a essere membro
della Società biblica protestante di
Taiwan, ruolo che ricopro tuttora.
Oltre 40 anni di incontri trimestrali,
costellati da grandi sforzi e notevoli
risultati nel lavoro di traduzione,
stampa e diffusione della Bibbia per
conto dell’Alleanza biblica universale (Abu, che riunisce circa 150
Società bibliche nazionali) mi hanno
segnato profondamente.
Benché nell’opera di diffusione e
utilizzo dei testi sacri noi cattolici
ci troviamo ancora molto indietro
rispetto ai protestanti, la mia nomina alla Società biblica di Taiwan
si legava alla consapevolezza del
ruolo importante che le Scritture
giocano nel cattolicesimo moderno.
È ormai sotto gli occhi di tutti la
rapidità con cui il movimento di lettura della Bibbia si sta sviluppando
anche nelle parrocchie cattoliche di
Taiwan e Hong Kong. La fondazione
dell’Istituto biblico cattolico di Hong
Kong, nel 1989, è andata in questa
direzione.
COMUNIONE A TAIWAN
Il peso che la Unitatis Redintegratio, il decreto conciliare sull’ecumenismo, ha avuto nelle diverse
Chiese cristiane di Taiwan si può
osservare attraverso due esempi:
un caso è quello dell’incontro annuale tra la Facoltà di Teologia
dell’Università Fu Jen e il Collegio
e Seminario Teologico protestante
di Yangmingshan, un’occasione di
conoscenza e condivisione tra i due
istituti e le due confessioni, dove si
comprende l’importanza della fede
di chi si identifica in Gesù. Quando
si fa il confronto con le altre religioni, in particolare quelle politeistiche,
è facile notare come siano di più
gli elementi che uniscono cattolici
e protestanti rispetto a quelli che
li dividono. Dopo gli incontri, i seminaristi partecipanti hanno messo
per iscritto le proprie impressioni, poi pubblicate nei Collectanea
Theologica Universitatis Fu Jen, un
contributo importante al processo
di riunificazione dei cristiani nel
mondo.
L’altro progetto in comune è una
traduzione della Bibbia. Nel luglio
1970 Eugene Nida, linguista americano esperto di traduzioni in campo
biblico, tenne un laboratorio presso
l’Università Tunghai, a Taichung,
sulla traduzione delle Sacre Scritture. I 45 partecipanti, che provenivano dall’Asia nordorientale, erano
per due terzi protestanti e per un
terzo cattolici. L’allora arcivescovo
di Taipei, Joseph Kuo, presidente
della Conferenza episcopale cinese,
vi inviò quattro sacerdoti cinesi:
Ludovicus Liu, Marcus Chen, Gasper
Han e chi scrive. La traduzione in
cinese moderno del Nuovo Testamento, pubblicata nel 1975 (nella
versione cattolica e protestante) è il
frutto di tale laboratorio. La traduzione in cinese moderno del Vecchio
Testamento, invece, vide la luce solo
nel 1979, esclusivamente nella versione protestante.
Nel 1983 partì un nuovo progetto,
di cui fui tra gli ideatori: una «traduzione in comune» eseguita dal
testo originale della Bibbia a cura di
esperti cinesi protestanti e cattolici.
Negli anni successivi il lavoro proseguì in una serie di incontri di traduzione biblica a Taipei, Hong Kong,
Nanchino e Shanghai. Il lavoro diede molti risultati e saremmo arrivati
a completare il Nuovo Testamento
se il progetto non fosse stato interrotto per cause indipendenti dalla
nostra volontà. Quando giungerà il
giorno in cui realizzeremo il sogno
di leggere una Bibbia accettata da
protestanti e cattolici?
GESUITI DIALOGANTI
L’influsso della dichiarazione Nostra
Aetate a Taiwan e Hong Kong è
molto chiaro. Gli incontri di amicizia tra le varie confessioni di Hong
Kong e le apparizioni in pubblico
dei leader religiosi ottengono spesso
spazio sulle pagine dei giornali, e
qualunque sia il risultato concreto
di tale interazione, è fuor di dubbio
che essa avvenga dietro lo stimolo
del documento diffuso dopo il Concilio Vaticano II. A Taiwan, dove il
numero elevato di abitanti ha creato
una molteplicità di fedi religiose,
la Nostra Aetate ha trovato terreno fertile: a Formosa, il regno del
buddhismo, l’interazione e la cooperazione con il cattolicesimo si sono
sviluppate su più canali con risultati positivi. Ad esempio, il gesuita
Albert Poulet Mathis non solo fu
grande amico di maestri del dharma
e di importanti monaci buddhisti,
ma svolse un compito di comunicazione tra di loro, e i concetti di
sono le radici e i rami della Chiesa,
mentre le altre ramificazioni «contro
natura sono state innestate su un
olivo buono» (Rm 11:24) ed è stata
la Chiesa a dividersi da tale ulivo.
Naturalmente, come dice Paolo, l’albero originale e le sue ramificazioni
EBREI NELL’ECUMENISMO
Considerata la vastità del tema e la torneranno un giorno a unirsi in
profondità delle questioni trattate, è una cosa sola; comunque la si veda,
difficile arrivare a conclusioni sullo gli ebrei sono un elemento del movispirito del Concilio Vaticano II e la mento ecumenico, con un’importansua influenza sulla Chiesa in Asia za non minore rispetto ai cristiani
orientale. La Dei Verbum è la rivela- cattolici e protestanti.
zione fondamentale e l’applicazione Quando, nel 1987, furono ricordati i
25 anni dell’apertura del
concreta della Chiesa
Concilio Vaticano II, fu
nei confronti della Pa- L’influsso della
organizzata una discusrola di Dio, con infinite Nostra Aetate a
sione generale tra gli
possibilità di sviluppo Taiwan e Hong
studiosi, che produsse
per il futuro; l’unità dei Kong è chiaro. A
cristiani, di cui si parla Formosa, il regno tre grandi volumi (curati da René Latourelle,
nell’Unitatis Redintegra- del buddhismo,
Vaticano II: bilancio e
tio, è la prospettiva ide- interazione e
ale desiderata da tutti cooperazione con prospettive venticinque
anni dopo, ndr) che raccoloro che vedono in il cattolicesimo
colsero articoli su tutti
Gesù il Salvatore, ed è hanno dato
gli aspetti del Concilio.
indubbio che questa sia risultati positivi
Pubblicati in più lingue,
la direzione in cui tutti
contengono esperienze
compiremo i nostri sfore riflessioni di studiosi
zi; infine il dialogo e la
cooperazione interreligiosa, proposti provenienti da oltre sessanta Paesi
nel Nostra Aetate, rappresentano un del mondo. Oggi un altro quarto di
«fatto nuovo» sul quale è necessaria secolo è trascorso, e il punto di vista
una discussione collettiva alla ricer- cinese aggiunge distanza geografica
a quella temporale. Per i cattolici
ca di vie percorribili.
In tutto ciò acquista un significato cinesi una via percorribile è provacentrale il rinnovato dialogo con gli re sulla propria pelle lo spirito del
ebrei, che oggi sono la prova vivente Concilio per mezzo dei documenti
della tradizione biblica. L’ora quo- che ci ha lasciato e, in questo senso,
tidiana dedicata alla lettura della potrebbe fungere da catalizzatore il
Parola divina da parte degli ebrei Centro di Studi cattolici creato nel
di molti Paesi dovrebbe servire da 2005 nella Chinese University di
esempio per noi cristiani. Gli ebrei Hong Kong.
bioetica proposti da un altro gesuita,
Louis G. Aldrich, furono abbracciati
in massima parte, e con grande
partecipazione, proprio da maestri e
discepoli buddhisti.
L’AUTORE e lA SERIE
G
esuita e biblista, Mark
Fang Chih-Jung è nato
nel 1926 nella provincia di
Anhui (Cina continentale). Ha
studiato a Roma e a Madrid,
ottenendo un dottorato in Sacre Scritture nel 1963 presso
il Pontificio Istituto biblico di
Roma. Ha insegnato Ebraico
e Antico Testamento nelle Filippine e a Taiwan. È stato superiore dei
gesuiti cinesi e preside della Facoltà di
Teologia dell’Università Fu Jen
di Taipei.
I precedenti articoli della serie dedicata al 50º anniversario del Concilio Vaticano II
(iniziato nell’ottobre 1962 e
terminato nel dicembre 1965)
sono stati pubblicati nei numeri di novembre 2012, gennaio, febbraio, maggio e ottobre
2013. Sono tutti leggibili sul sito www.
marzo
2014 Popoli
45
popoli.info nella
sezione
«Speciali».