16 L`uso di soluzioni e prodotti a base alcolica nel lavaggio
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16 L`uso di soluzioni e prodotti a base alcolica nel lavaggio
SCIENZE INFERMIERISTICHE L’uso di soluzioni e prodotti a base alcolica nel lavaggio delle mani: effetti sui pazienti e sul personale sanitario. Revisione della letteratura Alberto Dal Molin1, Giulia Venturini2, Alessandro Sili3, Anna Balduini4, Annamaria Ferraresi5 1 Infermiere, coordinatore Corso di laurea in Infermieristica Università del Piemonte Orientale – sede di Biella 2 Infermiera, dottoranda in Scienze infermieristiche Università di Tor Vergata, Roma 3 Infermiere, dottorando in Scienze infermieristiche Università di Tor Vergata, Roma 4 Bibliotecaria, Servizio di documentazione scientifica, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia 5 Infermiera, responsabile Formazione Comparto Sanitario U.O. Formazione e Aggiornamento, Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara Corrispondenza: [email protected] RIASSUNTO Introduzione. il lavaggio delle mani rappresenta una procedura essenziale per la prevenzione delle infezioni ospedaliere. L’implementazione dell’uso di prodotti a base alcolica è consigliata in quanto più semplice e veloce rispetto al lavaggio delle mani con utilizzo di soluzione detergente/disinfettante a base di iodiopovidone o clorexidina e può aumentare la compliance degli operatori. Materiali e metodi. Una ricerca bibliografica è stata condotta il 19 novembre 2010 in PubMed, Cochrane Register of Controlled Trials, Cinhal e ProQuest, per individuare gli articoli che confrontassero prodotti a base alcolica e soluzione detergente/disinfettante in termini di riduzione dell’incidenza delle infezioni o riduzione e/o eliminazione della flora residente e transitoria sulla cute delle mani degli operatori sanitari. Risultati. Dalla lettura degli abstract delle 80 citazioni bibliografiche individuate, 56 sono stati esclusi in quanto non pertinenti. Dei restanti 24 sono stati recuperati e valutati i full text; 8 sono stati esclusi perché non corrispondenti ai criteri generali, 4 perché non erano report di ricerca originali, 3 perché non in lingua inglese o italiana e 1 perché pubblicazione duplicata. Sono stati quindi inclusi nella revisione 8 studi. Dall’analisi degli articoli emerge che l’uso dei prodotti a base alcolica aumenta la compliance degli operatori sanitari; inoltre è stata evidenziata una riduzione degli effetti collaterali e, in alcuni studi, la maggiore o pari efficacia nella riduzione delle infezioni rispetto al lavaggio tradizionale. Conclusioni. L’utilizzo dei prodotti a base alcolica può essere utile nelle strategie finalizzate all’aumento della compliance del lavaggio delle mani degli operatori sanitari. Parole chiave Lavaggio delle mani, sfregamento delle mani con soluzione alcolica, infezione, compliance THE USE OF ALCOHOL-BASED HAND wASHING SOLUTIONS AND PRODUCTS: EFFECTS ON PATIENTS AND ON HEALTHCARE PERSONNEL. A REvIEw OF LITERATURE Introduction. Hand washing is an essential procedure for the prevention of hospital infections. The implementation of use of alcohol-based products is recommend, since it is simpler and faster than hand washing using detergent/disinfectant solutions containing povidone iodine and chlorhexidine and may improve personnel compliance. Materials and methods. A bibliog raphic search was conducted on 19th november 2010 in PubMed, Cochran Register of Controlled Trials, Cinhal and ProQuest to identify articles comparing alcohol-based products and detergent/disinfectant solutions in terms of a reduction in the incidence of infection or reduction and/or elimination of the resident and transient flora on the skin of healthcare personnel’s hands. Results. Having read the abstracts of the 80 bibliographic references identified, 56 were excluded for not being relevant. The full texts of the remaining 24 references were obtained and assessed. Of these, 8 were excluded because they were not consistent with the general criteria, 4 were excluded for not being original articles, 3 because they were not in english or italian and 1 because it was a duplicate publication. The review therefore involved 8 studies. Analysis of the articles brings to light that the use of alcohol-based products increases the compliance of healthcare personnel. A reduction in side effects was also highlighted and in some studies a greater or equal efficacy in reducing infection compared to conventional washing was observed. Conclusions. The use of alcohol-based products can be useful in strategies aimed at improving hand washing compliance amongst healthcare personnel. Key words Handwashing, alcool-based handrub, infection, compliance 16 L’Infermiere, 2010;47;3:16-25 SCIENZE INFERMIERISTICHE INTRODUZIONE Le infezioni ospedaliere causano un allungamento dei tempi di ospedalizzazione e un aumento dei tassi di mortalità e morbilità (emmerson et al., 1996). Per prevenirle, il lavaggio delle mani degli operatori sanitari è la misura più semplice e più importante da adottare (Conly et al., 1989), in quanto i microrganismi patogeni sono spesso trasmessi da paziente a paziente attraverso le mani di medici e infermieri (Karabay et al., 2005). A sostegno dell’importanza del lavaggio delle mani, i risultati di uno studio randomizzato e controllato (Luby et al., 2005) hanno evidenziato che tale procedura riduce lo sviluppo di due situazioni cliniche, diarrea e infezioni delle basse vie aeree, che causano il maggior numero di decessi infantili a livello mondiale. Tuttavia, il lavaggio delle mani è una misura scarsamente adottata negli ospedali (Pittet et al., 1999). molti interventi sono stati implementati per cercare di aumentarne la compliance, come ad esempio la progettazione di attività formative o l’aumento del numero dei lavandini a disposizione, ma nessuno di questi interventi ha incrementato in modo significativo il lavaggio delle mani degli operatori sanitari (Girou et al., 2002). Per cercare di risolvere la scarsa aderenza di medici e infermieri, l’introduzione di soluzioni alcoliche sembra essere il metodo più efficace. Tra le infezioni correlate all’assistenza, le infezioni del sito chirurgico sono particolarmente rischiose per i pazienti ricoverati, poiché causano un aumento dei tempi di degenza (Haley et al., 1981) e un aumento della morbilità (Coello et al., 1993). in considerazione della diffusione, anche in italia, dei prodotti in soluzione alcolica per il lavaggio delle mani, si ritiene importante approfondire tale aspetto, analizzando l’associazione tra il loro uso e l’incidenza di infezioni nosocomiali, la contaminazione batterica e la compliance degli operatori al lavaggio delle mani. OBIETTIVI Descrivere gli esiti della ricerca clinica sul lavaggio delle mani, selezionando gli studi che hanno confrontato l’uso di prodotti alcolici con soluzioni detergenti/disinfettanti, per identificare gli esiti sulle infezioni nosocomiali, sulla contaminazione batterica e sulla compliance dei professionisti. METODI Si è deciso di considerare gli studi con le caratteristiche indicate nella Tabella 1 e che confrontano i seguenti interventi: lavaggio antisettico/chirurgico delle mani con utilizzo di soluzione detergente/disinfettante a base di iodiopovidone o clorexidina rispetto a sfregamento delle mani con utilizzo di soluzioni o prodotti su base alcolica. non sono stati inseriti nell’analisi della letteratura gli studi condotti su: pazienti pediatrici, sottoposti a terapia anticoagulante, sottoposti a interventi chirurgici non in regime d’elezione o a interventi ortopedici od oculistici, sottoposti a terapia cortisonica, immunodepressi, diabetici. inoltre non sono stati considerati gli studi condotti in operatori sanitari: operanti in aree d’emergenza (DeA, PS, S.O. Oncoematologia e trapianti), sottoposti a terapia antibiotica o cortisonica, con lesioni cutanee a livello delle mani o con patologie dermatologiche o con allergia al lattice. non sono stati inclusi: letteratura grigia, commentary, lettere o revisioni, mentre sono inclusi gli articoli pubblicati in lingua inglese o italiana e i report di ricerca originale. È stata condotta il 19 novembre 2009 una ricerca bibliografica consultando le banche dati riportate nella Tabella 2 (pag. 18), utilizzando le parole chiave e i limiti indicati. Gli abstract sono stati valutati indipendentemente da 2 lettori che hanno scelto gli articoli da reperire in full text. La discordanza ha interessato 2 abstract su 80 ed è stata risolta con il reperimento dei full text anche di questi due lavori. Tutti i full text sono stati a loro volta valutati indipendentemente da 2 lettori in base ai criteri generali e specifici di inclusione/esclusione per identificare quelli eleggibili per la revisione. RISULTATI Come mostrato dal flow-chart nella figura 1 (pag. 18), la ricerca bibliografica ha individuato 90 citazioni, ridotte a 80 dopo aver escluso gli articoli doppi individuati in più database. Cinquantasei abstract sono stati esclusi, in quanto non pertinenti. Dei rimanenti 24, 8 sono stati esclusi perché non corrispondenti ai criteri generali, 4 perché non si trattava di articoli originali, 3 Tabella 1 - QUESITO SECONDO LA METODOLOGIA P&PICO Population Problem Intervention Comparison Outcome Operatori sanitari e pazienti ricoverati in strutture ospedaliere. La contaminazione batterica delle mani degli operatori rappresenta un importante veicolo nella trasmissione delle infezioni nosocomiali. Talora gli operatori lamentano disturbi dermatologici legati alle pratiche di decontaminazione delle mani. Lavaggio delle mani con utilizzo di soluzione detergente/disinfettante a base di iodiopovidone o clorexidina per le pratiche assistenziali che richiedono lavaggio antisettico o chirurgico delle mani. Sfregamento delle mani con utilizzo di soluzione alcolica per le pratiche assistenziali che richiedono lavaggio antisettico o chirurgico delle mani. migliore o pari efficacia dei due interventi di decontaminazione nella riduzione e/o eliminazione della flora residente e transitoria sulla cute delle mani dei professionisti. Assenza o lieve manifestazione di disturbi dermatologici legati all’applicazione dei due interventi di decontaminazione delle mani nella popolazione medico/infermieristica. L’Infermiere, 2010;47;3:16-25 17 SCIENZE INFERMIERISTICHE Tabella 2 - STRATEGIE DI RICERCA Strategia di ricerca “Handwashing” [majr] AnD alcohols AnD infect* AnD handrub* (handwashing Or hand washing) AnD nurs* AnD alcohol (handwashing Or hand washing) AnD nurs* AnD alcohol in Title, Abstract or Keywords Limiti nO nO nO Hand washing AnD hand rub* AnD nurs* Hand washing [AB] AnD hand scrub AnD alchol AnD infection ((handwashing) AnD (alcohol) AnD (hand scrub*) AnD (infect*)) AnD (alcohol) AnD (hand scrub*) AnD (infect*) nO nO 90 citazioni della ricerca bibliografica 80 citazioni dopo l’eliminazione dei doppi 56 abstract esclusi 24 full text valutati 16 full text esclusi 8 full text inclusi Figura 1 - FLOw-CHART DELLA RICERCA BIBLIOGRAFICA perché non in lingua inglese o italiana ed 1 perché pubblicazione duplicata. Sono stati pertanto inclusi 8 studi riportati nella Tabella 3 (pag. 19). RISULTATI INDIVIDUATI NELLE PUBBLICAZIONI REPERITE Dall’analisi degli otto studi selezionati, sono state individuate tre aree di informazioni relative ad argomenti di interesse per il presente lavoro: 1. efficacia della soluzione alcolica nella riduzione delle infezioni nosocomiali; 2. efficacia della soluzione alcolica nella riduzione della carica batterica delle mani degli operatori sanitari; 3. compliance e tollerabilità degli operatori. 1. Efficacia della soluzione alcolica nella riduzione delle infezioni nosocomiali Dalla letteratura selezionata risultano presenti tre articoli (Parienti et al., 2002, rupp et al., 2008, Al-naame et al., 2009) in cui, tra gli outcome osservati, vi è il tasso di infezio- 18 L’InFeRMIeRe 3/2010 nO ni nosocomiali. in particolare Parienti JJ et al. hanno valutato l’efficacia di un prodotto per il lavaggio delle mani degli operatori a base di soluzione alcolica (soluzione acquosa alcolica al 75% contenente propanol-1, propanol-2 e mecetronium etilsulfate) sul tasso di infezioni della ferita chirurgica a 30 giorni. Sono state evidenziate 55 (2,44%) infezioni nel gruppo di pazienti in cui gli operatori hanno eseguito il lavaggio con la soluzione alcolica e 53 (2,48%) infezioni nel gruppo di controllo, evidenziando una differenza dello 0,04% (iC 95%: –0.88% a 0,96%). facendo un’analisi intention-to-treat la differenza risulta di –0,69% (iC 95%: –1,67% a 0,29%). risultati simili sono stati ottenuti da Al-naami et al., 2009, evidenziando tassi di infezione della ferita chirurgia a 30 giorni nel gruppo di controllo pari al 5,26% rispetto al 2,94% del gruppo sperimentale (P=0,2754; Or: 1,83; iC 95% 0,683-5,007). il prodotto utilizzato nello studio aveva una concentrazione alcolica del 62%. nel primo studio il gruppo di controllo ha utilizzato antisettico contenente iodio povidone al 4% o clorexidina gluconata al 4%, mentre nel secondo studio il confronto è stato effettuato con una soluzione contenente il 7,5% di iodio povidone o clorexidina al 4%. A conferma dell’equivalenza, in termini di efficacia nella prevenzione delle infezioni, dell’uso della soluzione alcolica rispetto al lavaggio tradizionale delle mani, lo studio di rupp me et al., 2008, ha sottolineato l’assenza di differenze statisticamente significative del tasso di tre tipologie di infezioni nosocomiali (batteriemie associate al catetere venoso centrale, infezioni delle vie urinarie associate al catetere vescicale e polmoniti associate alla L’Infermiere, 2010;47;3:16-25 Tabella 3 - STUDI INCLUSI NELLA REvISIONE Banca dati PubMed PubMed Cochrane Register of Controlled Trials Cinhal Cinhal ProQuest Valutare l’efficacia del lavaggio delle mani con soluzione acquosa alcolica al 75% nella prevenzione delle infezioni del sito chirurgico Confrontare l’efficacia del lavaggio delle mani con soluzioni alcolica vs il lavaggio convenzionale con antisettico durante le pratiche assistenziali di routine Valutare l’efficacia delle soluzioni alcoliche per il lavaggio delle mani Girou e et al., 2002 Lucet JC et al., 2002 Obiettivi Parienti JJ et al., 2002 Autori L’Infermiere, 2010;47;3:17-25 3 terapie intensive presenti in ospedali universitari francesi. 23 operatori sanitari 6 servizi di chirurgia francesi: 3 appartenenti a ospedali universitari e 3 no. 4.387 pazienti chirurgici così suddivisi per tipologia chirurgica: urologia (540), ginecologia (1.359), addominale (764), ortopedica (746), otorinica (346), altra chirurgia (632) riduzione della batteriemia nelle mani Tasso di infezioni del sito chirurgico a 30 giorni dall’intervento. Tolleranza e compliance degli operatori Outcome osservati 43 medici, Studio clinico flora cutanea randomizzato cross infermieri, assistenti delle mani prima infermieri di 7 over e dopo il lavaggio reparti: 2 terapie intensive mediche; 1 terapia intensiva chirurgica; 1 terapia intensiva cardiochirurgica; 1 reparto di chirurgia; 2 reparti medici Studio randomizzato e controllato Studio di equivalenza randomizzato cross over Metodo (tipo di studio) Partecipanti Tabella 3 - STUDI INCLUSI NELLA REvISIONE Partecipanti randomizzati a: – lavaggio con sapone per 10 secondi – lavaggio con sapone per 30 secondi – lavaggio con antisettico per 10 secondi – lavaggio con antisettico per 30 secondi – lavaggio con antisettico per 60 secondi – lavaggio con soluzione i soggetti sono stati randomizzati: – al lavaggio standard (clorexidina gluconata al 4%); – all’uso di soluzione alcolica (45% 2-propanol, 30% 1-propanol, 0,2% mecetronium ethyl sulphate) Strutture randomizzate al lavaggio con: – soluzione acquosa alcolica al 75% contenente propanol-1, propanol-2 e mecetronium etilsulfate; – antisettico contenente iodio povidone al 4% o clorexidina gluconata al 4% Intervento (tipo di studio) Le contaminazioni cutanee prima del lavaggio erano maggiori nei sanitari che non avevano avuto contatti diretti con i pazienti ma provenivano da pause personali, o attività indirette. in tutti i soggetti che avevano utilizzato la soluzione a base alcolica La riduzione della contaminazione batterica è risultata significativamente maggiore nel gruppo randomizzato all’uso della sol. alcolica (83% vs 58%, P = 0,012) i tassi di infezione evidenziati sono stati 55/2.252 (2,44%) nel gruppo randomizzato alla soluz. alcolica al 75% e 53/2.135 (2,48%) nel gruppo trattato con antisettico contenente idiopovidone o clorexidina gluconata (differenza 0,04 iC al 95%: –0,88% a 0,96%). La compliance è risultata migliore nel gruppo randomizzato alla sol. alcolica al 75% rispetto al gruppo di controllo (44% vs 28%; P = 0,008) Risultati 19 continua L’utilizzo delle soluzioni alcoliche è vantaggioso sia per l’abbattimento dei tempi di sfregamento, sia per una maggior decontaminazione della cute delle mani rispetto all’utilizzo del sapone L’utilizzo della soluzione alcolica si è dimostrata più efficace nel ridurre la contaminazione batterica delle mani degli operatori sanitari il lavaggio delle mani con sol. alcolica al 75% è ugualmente efficace nella prevenzione delle infezioni del sito chirurgico rispetto al lavaggio tradizionale. L’uso della sol. alcolica al 75% aumenta la compliance degli operatori nel lavaggio delle mani Conclusioni SCIENZE INFERMIERISTICHE 20 Carro C et al., 2007 Studio randomizzato Confrontare Cross over l’efficacia del lavaggio delle mani con soluzione alcolica rispetto al sapone antimicrobico nella disinfezione delle mani e nella tollerabilità Karabay O, Valutare 2005 l’efficacia dell’utilizzo della soluzione alcolica nella riduzione della carica batterica delle mani degli operatori sanitari Continua Dipartimento di cardiochirurgia francese. 54 pazienti sottoposti a intervento di cardiochirurgia (bypass coronarico, sostituzione valvolare, aneurisma aortico o dissezione) 1 ospedale generale a Bolu, Turchia: studio condotto nel reparto di terapia intensiva e nei reparti di medicina e chirurgia. il campione è costituito da 35 soggetti su una popolazione totale di 141 infermieri riduzione della batteriemia nelle mani degli operatori. Compliance all’uso del prodotto Contaminazione batterica delle mani. Compliance Si è osservata una riduzione della carica batterica nell’utilizzo della soluzione alcolica rispetto alla pratica tradizionale (204±75 vs 102±32 cfu/ml; P <0,01). La compliance al lavaggio della mani è stata del 15,4% nel gruppo in cui il lavaggio delle mani è avvenuto in modo tradizionale e del 72,5% nel gruppo in cui il lavaggio della mani è avvenuto con soluz. alcolica Differenze non significative sono state osservate tra i due gruppi di pazienti in termini di riduzioni della flora batterica (immediatamente dopo il lavaggio: 1,8±0,6 vs 1,9±0,6, P=0,33; dopo 2 ore: 1,8±0,7 vs 1,9±0,6, P = 0,44; dopo 4 ore 1,7±0,8 vs 1,8±0,6, P=0,64; al termine dell’intervento chirurgico: 1,6±0,8 vs 1,8±0,6, P=0,08). Per quanto riguarda l’accettabilità del prodotto è emerso: 4 soggetti su 16 hanno considerato il prodotto di difficile utilizzo; 10 su 16 hanno indicato che il team chirurgico alternativamente ha praticato: il lavaggio con prodotto contenente clorexidina al 4% o iodio povidone al 4%; il lavaggio con soluzione alcolica (2-propanol (45%), 1-propanol (30%) ed ethylhexadecyldimethyl ammonium ethylsulphate (0,2%) o sapone antisettico, le contaminazioni sono risultate notevolmente inferiori rispetto agli altri che avevano utilizzato sapone tradizionale. non sono state riscontrate differenze significative tra lavaggio con antisettico e con soluzione a base alcolica Sono state osservate 368 attività assistenziali di routine da febbraio a giugno del 2003: 160 attività in cui il lavaggio delle mani è avvenuto con soluz. alcolica (70% etanolo, 10% alcol isopropilico, 1% alcool butilico con glicerina); 208 attività in cui il lavaggio delle mani è avvenuto in modo tradizionale base alcolica (1-propanol 30%; 2-propanol 45%; mecetronium ethylsulphate 0,2% ed emolliente) L’Infermiere, 2010;47;3:17-25 continua il lavaggio con soluzione alcolica può essere considerato efficace nella riduzione della flora batterica degli operatori sanitari L’utilizzo di soluzione alcolica è più efficace rispetto al lavaggio antisettico delle mani, riducendo la carica batterica nelle mani. La compliance al lavaggio delle mani è migliorata nel gruppo con soluzione alcolica rispetto al gruppo lavaggio delle mani con antimicrobico SCIENZE INFERMIERISTICHE Studio controllato. Cross over Studio di equivalenza randomizzato e controllato Valutare se l’introduzione del gel alcolico per l’igiene delle mani è associata con un miglioramento dell’aderenza alle ccomandazioni al lavaggio delle mani e a una riduzione delle infezioni nosocomiali 1. misurare l’efficacia del lavaggio preoperatorio delle mani, con disinfettante a base alcolica, nella riduzione dell’incidenza delle infezioni del sito chirurgico. 2. Valutare la comparsa di eventuali eventi avversi sulle mani dei chirurghi rupp me et al., 2008 Al-naami mY et al., 2009 Continua L’Infermiere, 2010;47;3:17-25 Divisione chirurgica di un ospedale dell’Arabia Saudita. 500 pazienti chirurgici 2 unità di terapia intensiva medicochirurgica (nebraska) con 12 posti letto ciascuna incidenza delle infezioni del sito chirurgico a 30 giorni dall’intervento. integrità cutanea delle mani dei chirurghi Tasso di aderenza al lavaggio delle mani. incidenza delle infezioni nosocomiali Gruppo sperimentale: lavaggio preoperatorio delle mani con soluzione o gel a base di alcool etilico al 62%. Gruppo di controllo: lavaggio con soluzione contenente 7,5% di iodio povidone o clorexidina 4% in un’unità operativa è stato introdotto il gel alcolico (62% alcool etilico e 0,3% triclosan) L’infezione del sito chirurgico si è verifica in 12/228 (5,3%) pazienti del gruppo di controllo (operati da chirurghi che avevano effettuato il lavaggio preoperatorio tradizionale delle mani) e in 8/272 (2,9%) pazienti del gruppo sperimentale (pazienti operati da chirurghi che avevano effettuato il lavaggio preoperatorio delle mani con soluzione o gel a base di alcool etilico al 62%). il tasso totale di aderenza alle raccomandazioni sul lavaggio delle mani è stato significativamente influenzato dalla presenza del gel alcolico. non si è osservata una riduzione delle infezioni nosocomiali (batteriemia associata al catetere, infezioni delle vie urinarie associate al catetere, polmoniti associate al ventilatore). la propria cute è migliorata con l’utilizzo del prodotto, 5 non hanno riportato cambiamento alcuno alla cute e 1 un peggioramento 21 continua non sussistono differenze nei tassi di infezione nei pazienti e del numero di lesioni cutanee nelle mani dei chirurghi, tra il gruppo sperimentale e il gruppo di controllo. A favore dell’alcol vi è un abbattimento sostanziale dei costi del prodotto e del tempo di sfregamento delle mani L’introduzione del gel alcolico ha aumentato significativamente l’aderenza alle raccomandazioni sul lavaggio delle mani. non sono state osservate modificazioni del tasso delle infezioni nosocomiali. Le unghie di lunghezza maggiore di 2 mm, indossare anelli e la difficoltà all’accesso facile e rapido di gel sono stati associati con un aumento del carriage microbico sulle mani continua SCIENZE INFERMIERISTICHE 22 Souwein B, Valutazione Studio pre e post 2009 tolleranza cutanea, accettabilità e compliance da parte degli operatori sanitari del lavaggio delle mani con prodotti a base di soluzione alcolica. Valutazione dell’efficacia della soluzione alcolica nella riduzione delle infezioni, nei pazienti ricoverati in terapia intensiva, da Staphylococcus aureus resistenti alla methicillina (mrSA) Continua 7 reparti di terapia intensiva di 7 ospedali francesi: 4 appartenenti a ospedali universitari, 1 centro specializzato nella cura del cancro e 2 ospedali generali. 287 pazienti ricoverati in terapia intensiva. 350 professionisti sanitari: medici e infermieri che avevano contatti con i pazienti Tolleranza cutanea, accettabilità e compliance nell’igiene delle mani da parte degli operatori sanitari. Tasso di infezioni di Staphylococcus aureus resistenti alla methicillina nei pazienti ricoverati in terapia intensiva introduzione della soluzione alcoolica 45% isopropanolo (2-propanol) 30% 1-propanol e 0,2% mecetronium ethyl sulfate) disponibile sia in dispenser fissi nelle stanze di degenza sia in confezioni pocket per ogni singolo operatore. Contemporaneamente era sempre possibile eseguire il lavaggio delle mani con clorexidina e l’utilizzo di guanti i tassi di infezione di Staphylococcus aureus resistenti alla methicillina (mrSA) nei pazienti ricoverati in terapia intensiva, nel periodo prima (P1) e dopo l’introduzione della soluzione alcolica per il lavaggio delle mani (P2) sono risultati 11,4 vs 6,3% (P=0,16 ma lo studio aveva una scarsa potenza pari al 45%). L’eritema della cute degli operatori segnalato prima e dopo l’introduzione della soluzione alcolica è stato del 21,7 e l’11% rispettivamente (P=0,01), il prurito del 15,8 e del 7,1% (P=0,02), la trasudazione dello 0,8 e 1,1% (P=0,82) e il sanguinamento del 4,2 e 1,1% (P=0.1). il lavaggio delle mani è stato considerato più semplice e veloce dagli operatori (P<0,01), ma nel complesso l’accettabilità non differiva nei due periodi di rilevazione. L’aderenza è stata del 51% (334/647) nella fase P1 (prima dell’introduzione della sol. alcolica e del 60% (251/418) nella fase P2 (dopo l’introduzione della sol. alcolica (P<0,01) non vi è stata differenza significativa circa l’insorgenza di lesioni cutanee (aggressività del disinfettante) sulle mani dei chirurghi Conclusioni: i dati hanno evidenziato pochi effetti indesiderati (in particolare eritema e prurito) quando la soluzione alcolica è disponibile. il lavaggio con sol. alcolica è risultato più veloce e facile rispetto al lavaggio delle mani tradizionale SCIENZE INFERMIERISTICHE L’Infermiere, 2010;47;3:17-25 SCIENZE INFERMIERISTICHE ventilazione assistita) rilevate prima e dopo l’introduzione della soluzione alcolica al 62%. 2. Efficacia della soluzione alcolica nella riduzione della carica batterica delle mani degli operatori sanitari Sono stati selezionati quattro studi (Girou et al., 2002, Carro et al., 2007, Lucet et al., 2002, Karabay et al., 2005) che hanno verificato l’efficacia della soluzione alcolica nella riduzione della contaminazione delle mani degli operatori sanitari. Girou et al. (2002) hanno randomizzato 23 operatori sanitari, 12 al lavaggio con soluzione alcolica e 11 al lavaggio delle mani tradizionale, evidenziando in entrambi i gruppi una bassa carica batterica dopo il lavaggio, ma una riduzione significativamente maggiore nel gruppo che ha lavato le mani con soluzione alcolica (83% vs 58%; P=0,012). risultati simili sono stati riscontrati nello studio di Karabay et al. (2005) in cui la carica batterica delle mani degli operatori prima del lavaggio delle mani è risultata identica (279±76 vs 251±73 cfu/ml), mentre, dopo il lavaggio delle mani, è risultata statisticamente inferiore nel gruppo che ha utilizzato la soluzione alcolica (204±75 vs 102±32 cfu/ml; P<0,01). Carro et al. (2007) hanno verificato l’efficacia della soluzione alcolica contenente 2-propanol (45%), 1-propanol (30%) e athylhexadecyldimethyl ammonium ethylsulphate (0,2%) vs la soluzione contente clorexidina digluconata (4%) o iodiopovidone (4%) nel lavaggio delle mani dell’équipe chirurgica. Prima del lavaggio, immediatamente dopo, ogni due ore durante l’intervento chirurgico al cambio dei guanti e alla fine dell’intervento chirurgico sono stati raccolti campioni dalla mano dominante degli operatori per verificare la carica batterica. i risultati hanno evidenziato l’assenza di differenze statisticamente significative nella riduzione della carica batterica tra un gruppo e l’altro (immediatamente dopo il lavaggio: 1,8±0,6 vs 1,9±0,6, P=0,33; dopo 2 ore: 1,8±0,7 vs 1,9±0,6, P=0,44; dopo 4 ore: 1,7±0,8 vs 1,8±0,6, P=0,64; al termine dell’intervento chirurgico: 1,6±0,8 vs 1,8±0,6, P=0,08). risultati confrontabili sono stati evidenziati da Lucet et al. (2002), i quali hanno confrontato l’uso della soluzione alcolica sia rispetto al lavaggio delle mani con antisettico per 10, 30 o 60 secondi sia rispetto al lavaggio con sapone per 10 o 30 secondi. immediatamente prima e dopo il lavaggio delle mani è stata effettuata una coltura della flora cutanea delle mani degli operatori. La riduzione della carica batterica dopo il lavaggio con antisettico (per 10, 30 o per 60 secondi) o con soluzione alcolica è stata statisticamente maggiore rispetto a quella ottenuta con il lavaggio con il sapone (per 10 o 30 secondi). non sono state evidenziate differenze statisticamente significative nella riduzione della carica batterica tra coloro che hanno utilizzato la soluzione alcolica e coloro che hanno utilizzato l’antisettico (per 10, 30 e 60 secondi). nessuna differenza statisticamente significativa è stata riscontrata nel lavaggio delle mani con il sapone (per 10 o 30 secondi), anche se c’è stato un trend verso una maggiore riduzione dopo il lavaggio con il sapone per 10 secondi, rispetto al lavaggio con sapone per 30 secondi. L’Infermiere, 2010;47;3:17-25 3. Compliance e tollerabilità degli operatori numerosi studi hanno evidenziato che l’aderenza alla miglior pratica per la riduzione delle infezioni inizia con l’aderenza del personale sanitario ai protocolli corretti d’igiene delle mani. Gli studi hanno sottolineato che l’aderenza ai protocolli da parte del personale è molto condizionata dai tempi, dal tipo di materiale utilizzato, dall’area lavorativa, dalla sensibilità al prodotto e dal senso di soddisfazione e di pulizia percepito. nella letteratura selezionata grande importanza è stata attribuita ai risultati dell’impatto che l’uso di gel o liquidi a base alcolica ha avuto sul personale sanitario infermieristico e non. Souweine et al. (2009) hanno verificato attraverso la somministrazione di 350 questionari di autovalutazione (di cui il 53% è stato compilato e restituito) che l’utilizzo di soluzioni alcoliche per lo sfregamento delle mani è più gradevole e veloce per gli operatori e il numero di effetti indesiderati sulla pelle è diminuito. in particolare l’eritema della cute degli operatori segnalato prima e dopo l’introduzione della soluzione alcolica è stato rispettivamente del 21,7% e dell’11% (P=0,01), il prurito del 15,8% e del 7,1% (P=0,02), la trasudazione dello 0,8% e dell’1,1% (P=0,82) e il sanguinamento del 4,2% e dell’1,1% (P=0,1). Parietti et al. (2002) hanno indagato la compliance dei chirurghi al lavaggio delle mani, evidenziando risultati migliori nel gruppo che ha utilizzato la soluzione alcolica (44% vs 28%; P = 0,008). L’irritazione della pelle è diminuita di 1,5 cm (95% Cl, 1,1-1,9) durante il periodo in cui è stato utilizzata la soluzione alcolica ed è aumentata di 0,4 cm (95% Cl, 0,2-0,6) dopo il periodo in cui è stato utilizzato il lavaggio tradizionale (P=0,03). Carro et al. (2007) hanno verificato l’accettabilità della soluzione alcolica su un campione di 16 operatori di sala operatoria evidenziando che 4 dei 16 soggetti hanno ritenuto che lo sfregamento delle mani era difficile. Dieci soggetti hanno segnalato un miglioramento della condizione della cute delle mani, soltanto un soggetto non ha espresso un parere sia in senso negativo che positivo. Gli infermieri di sala operatoria hanno apprezzato l’utilizzo della soluzione alcolica rispetto al lavaggio delle mani per la sua facilità d’uso e per il risparmio di tempo. Lo studio, come i precedenti, sottolinea che l’utilizzo di soluzioni alcoliche è ben tollerato e accettato dagli operatori sanitari. rupp et al. (2008), in coerenza con altri studi (Parietti et al., 2002, Karabay et al., 2005, Souwein et al., 2009), 23 SCIENZE INFERMIERISTICHE Tabella 4 - QUANDO UTILIZZARE LE SOLUZIONI ALCOLICHE DURANTE L’ASSISTENZA (wORLD HEALTH ORGANIZATION, 2006) • Prima e dopo aver toccato il paziente • Prima di toccare un presidio medico invasivo, indipendentemente dal fatto che si utilizzino i guanti • Dopo il contatto con liquidi corporei, mucose, cute non integra o medicazioni di ferite • Se, nell’assistenza dello stesso paziente, ci si sposta da un sito corporeo contaminato a un altro sito • Dopo il contatto con superfici o oggetti inanimati presenti nelle immediate vicinanze del paziente • Dopo la rimozione di guanti sterili e non sterili ha evidenziato come l’aderenza alle raccomandazioni sul lavaggio delle mani sia significativamente influenzato dalla presenza di gel alcolico. i risultati hanno inoltre sottolineato l’importanza dell’educazione nel miglioramento dell’aderenza alla compliance al lavaggio delle mani (dal 38% al 52%, P=0,001). La percentuale è risultata più evidente tra il personale infermieristico dove con il rinforzo educativo l’adesione ai protocolli è aumentata dal 47% al 62% (P=0,027). DISCUSSIONE i risultati della letteratura selezionata suggeriscono l’implementazione dell’uso dei prodotti a base alcolica nel lavaggio delle mani degli operatori sanitari, in quanto garantiscono la stessa o una migliore efficacia nella riduzione della carica batterica delle mani rispetto al lavaggio tradizionale, aumentando la compliance al lavaggio della mani. in merito all’associazione tra incidenza delle infezioni del sito chirurgico e lavaggio delle mani, i tre studi reperiti sottolineano che, seppur l’utilizzo delle soluzioni alcoliche sembri più efficace, non sussistono differenze statisticamente significative tra l’utilizzo di un antisettico a base alcolica e un prodotto a base di iodiopovidone o clorexidina (Parietti et al., 2002, rupp et al., 2008, Al-naame et al., 2009). Tuttavia, pur non sussistendo differenze, non sono da sottovalutare le variabili relative al tempo e ai costi, specialmente in contesti dove i frequenti contatti con i pazienti inducono gli operatori sanitari a ripetuti lavaggi delle mani. Gli studi sono molto eterogenei e questo rende difficile il confronto tra i risultati. Le differenze riguardano principalmente le tecniche e i prodotti utilizzati per il lavaggio delle mani, poiché questi ultimi differiscono sia in termini di composizione sia di concentrazione alcolica. i nostri risultati sono coerenti con le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità che prevedono il lavaggio delle mani con sapone e acqua quando sono visibilmente sporche di sangue o di altro materiale biologico oppure dopo l’uso della toilette, mentre consigliano di utilizzare le soluzioni a base alcolica per il lavaggio di routine delle mani in alcune situazioni assistenziali (ad esempio prima e dopo aver toccato il paziente, prima di toccare un presidio medico invasivo, indipendentemente dal fatto che si utilizzino i guanti ecc.; World Health Organization, 2006. Vedi Tabella 4). Sulla base di alcuni studi (Al-naame et al., 2009, Carro et al., 2007, Parietti et al., 2002), inclusi nella revisione, i pro- 24 dotti a base alcolica sono consigliati anche per il lavaggio preoperatorio delle mani dei team chirurgici. in merito a questo, l’Organizzazione mondiale della Sanità consiglia di eseguire il lavaggio delle mani utilizzando un sapone antisettico o un idoneo prodotto a base alcolica, preferendo prodotti che garantiscono un’attività prolungata. Quando si utilizzano prodotti a base alcolica è necessario seguire le indicazioni date dai produttori e applicare il prodotto sulle mani asciutte, utilizzandone una quantità sufficiente a mantenere bagnate le mani e gli avambracci durante la procedura. Solo dopo che la cute si è asciugata è possibile indossare i guanti sterili (World Health Organization, 2006). La letteratura internazionale sostiene che il lavaggio delle mani riduce il tasso di infezioni (World Health Organization, 2006) e alcuni studi (Girou et al., 2006, Gordin et al., 2005) mostrano una riduzione dell’incidenza di batteri multiresistenti in seguito all’attuazione di strategie per il miglioramento del lavaggio delle mani. in merito a questo aspetto, i dati riportati da vari studi, inclusi nella revisione (Parietti et al., 2002, rupp et al., 2008, Souwein et al., 2009, Karabay et al., 2005), indicano che l’uso delle soluzioni alcoliche aumenta il tasso di aderenza al lavaggio delle mani da parte degli operatori. La maggior compliance al lavaggio delle mani può essere dovuta alla diminuzione dei tempi da dedicare a tale attività e alla semplicità della procedura rispetto al lavaggio tradizionale. Dati in merito alla tollerabilità del prodotto indicano che le irritazioni cutanee sono inferiori se si utilizzano le soluzioni alcoliche rispetto al lavaggio tradizionale (Carro et al., 2007, Souwein et al., 2009). All’interno degli ospedali è importante che si attuino interventi per aumentare l’aderenza degli operatori sanitari al lavaggio delle mani, in considerazione del fatto che l’inosservanza può essere la causa della diffusione di infezioni. il processo di implementazione deve inevitabilmente tener conto di diversi fattori, tra i quali è assolutamente necessario contestualizzare gli interventi (World Health Organization, 2006) e valutare le caratteristiche che deve avere la soluzione alcolica (vedi Tabella 5 pag. 25), garantendone il facile accesso da parte degli operatori. La strategia migliore prevede, indubbiamente, un approccio multidisciplinare (Picheansathian W, 2004), includendo la formazione e il supporto della dirigenza sanitaria. raccomandato è il monitoraggio dell’adesione alle pratiche di igiene delle mani e la restituzione dei dati (World Health Organization, 2006). L’Infermiere, 2010;47;3:17-25 SCIENZE INFERMIERISTICHE Tabella 5 - FATTORI DA CONSIDERARE PER LA SCELTA DEL PRODOTTO (wORLD HEALTH ORGANIZATION, 2006) • • • • L’efficacia degli agenti antisettici La tolleranza cutanea e le reazioni cutanee I costi Le preferenze degli operatori sanitari e dei pazienti, come ad esempio il colore, la consistenza, la facilità d’uso ecc. • Le considerazioni di ordine pratico, quali la disponibilità, la convenienza e il funzionamento del distributore, la capacità di prevenire le contaminazione • il tempo necessario affinché il prodotto si asciughi Concludendo, pur con i limiti legati all’eterogeneità delle popolazioni incluse nella revisione e dei prodotti utilizzati, i prodotti su base alcolica possono essere raccomandati nella pratica assistenziale. Tuttavia molti sono ancora i quesiti su cui è utile sviluppare studi di ricerca, in particolare in merito ai prodotti e alle migliori strategie da adottare per aumentare la compliance al lavaggio delle mani (World Health Organization, 2006). BIBLIOGRAFIA Al-naami mY, Anjum mn, Afzal mf, Al-Yami mS, Al-Qahtani Sm, Al-Dohayan AD, el-Tinay OfY, Karim AAA, Khairy GA, Al-Saif AA, Zubaidi Am, Al-Obaid OA, Al-Saif fA (2009) Alcohol-based hand-rub versus traditional surgical scrub and the risk of surgical site infection: a randomized controlled equivalent trial. eWmA J, Oct 9 (3), 5-6, 8-10. Carro C, Camilleri L, Traore O, Badrikian L, Legault B, Azarnoush K, Dualé C, De riberolles C (2007) An in-use microbiological comparison of two surgical hand disinfection techniques in cardiothoracic surgery: hand rubbing versus hand scrubbing. J Hosp infect, Sep 67 (1), 62-66. 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