La modernità del demone 1
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La modernità del demone 1
ATTUALITÀ La MODERNITÀ NELDEMONE “C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in procinto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, e le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine cresce davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta”. W. Benjamin, Tesi di filosofia della storia (1940), in Id., Angelus novus. Saggi e frammenti, trad. it. di R. Solmi, Torino, Giulio Einaudi editore. di Irene Gianello E ra il 1921 quando il filosofo tedesco Walter Benjamin (1892-1940) viene in possesso di uno straordinario acquerello di Paul Klee, dal titolo “Angelus Novus”, che lo affascinò a tal punto da farlo riflettere sul significato della storia e da cui non si separò fino agli ultimi giorni della sua vita. Da questa lettura parte il percorso che Giandomenico Romanelli propone nella mostra Il demone della moder- nità, al Palazzo Roverella di Rovigo a partire dal 14 febbraio e fino al 14 giugno 2015. In queste poche righe si intende riassumere un ideale che serpeggia e contamina un’estetica e una coscienza collettiva. La storia ha un potere salvifico se letta nei termini di una grande redenzione dalle violenze commesse e nel tempo l’uomo attende con irrequieta prospettiva inghiottito da quella depressione che è il bacino della modernità. Il dinamismo con cui il mondo si trasforma 23 lascia però il peso di un passato senza risposte nè giustizia, quasi che la sofferenza degli umani errori fosse un passaggio obbligato. Il destino di soprusi e decadenza è il segno di una storia che purtroppo si ripete nell’espressione della morte e il piccolo angelo di Klee rivolge un ultimo sguardo dietro di sé nell’autenticità dei suoi sentimenti e di inappagata pietà... ma è mosso da nuove correnti. Tuttavia egli diventerà L’Angelo della storia se l’uomo avrà l’umiltà di
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Testo di Walter Benjamin
la cultura - Fondazione Bergamo nella Storia
Scrive Walter Benjamin a proposito del dipinto di Paul Klee "Angelus Novus",
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