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® Burundi Camerun CIAD Congo R. D. Mozambico Sierra Leone Notizie stimoli proposte per gli amici dei missionari Bangladesh Filippine Giappone Indonesia Taiwan amazzonia BRASILE COLOMBIA MESSICO CSAM Centro Saveriano Animazione Missionaria Via Piamarta, 9 - 25121 Brescia Tel. 030.3772780 – Fax 030.3772781 E-mail: [email protected] Direttore: Marcello Storgato Redazione: Diego Piovani Direttore Responsabile: Domenico Milani Regist. Trib. di PR 07-03-1967 - n. 400 Stampa: Tipografia Camuna S.p.A. - Brescia In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio P. T. Brescia C.M.P., detentore conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa Abbonamento annuo € 8,00 Una copia € 0,80 - Contiene I. R. Poste Italiane. Sped. A.P. D.L. 353 03 (conv. L.27/02/04 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Envoi par Abonnement Postal - Taxe Perçue 2007 NOVEMBRE n. 10 Elogio della sobrietà Virtù dell'avvento, virtù di sempre Missione è Parola di Dio ulQ uesti timi mesi del 2007, con l’avvento ormai imminente, ci conducono al nuovo anno, liturgico e solare. Sono anche un invito a riflettere su una virtù tipica dell’avvento, collegata al mistero del Dio che si fa uomo e “ci insegna a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo” (Tito 2,12). Qual è il significato etimologico di “sobrietà”? “Sobria” è una persona che non si ubriaca, oppure che si lascia condurre dalla saggezza. Comunque sia, sobrio è chi usa con moderazione le cose e non esagera nel consumare i beni terreni, per non recare danno né a sé né agli altri. La sobrietà quindi è virtù umana, prima d’essere cristiana. Senza sobrietà non c’è giustizia La sobrietà non è solo l’auto limitazione nell’uso dei beni terreni, che pure è necessaria se non vogliamo distruggere il nostro mondo. È anche e soprattutto uno stile di vita. Uno stile fatto di semplicità e di rispetto verso gli altri: evitare gli sprechi, rispettare la natura, non sentirsi padroni del mondo, aver cura degli altri. È il contrario di quell’autonomia radicale per cui ci si permette tutto, fino a calpestare i diritti e la libertà altrui e a possedere e quasi dominare i beni e le persone. Non per nulla - come af- ferma san Paolo - la sobrietà si accompagna alla giustizia e alla pietà. In questo senso, per noi missionari la sobrietà è una virtù significativa. Purtroppo in questo tempo di consumismo, l’uso e l’abuso delle cose e delle persone stanno contagiando tutti, come forme di ingiustizia che vengono tollerate, per il semplice principio che “tutto ciò che è possibile è, per ciò stesso, buono”. Siamo gli uni degli altri Quella che oggi si chiama la mentalità “vincente”, tipica del nostro mondo, non tiene conto dei “perdenti”, di coloro - e sono tanti! - che non riescono a tenere il passo nella società globalizzata. La sobrietà ci ricorda invece che dobbiamo preoccuparci dell’altro, trattandolo con CALENDARIO DELLA PAROLA DI DIO Ogni giorno un pensiero che illumina la vita p. MARCELLO STORGATO, sx E ccoci nuovamente a novembre, con il dono del calendario per il 2008. Lo trovate dentro a questo numero, che perciò ha un valore speciale. È un dono dei missionari saveriani a ciascuno di voi. È un dono che ciascuno di voi fate ai missionari, appendendolo alla parete della vostra casa. Così resteremo insieme per tutto l’anno! E vi ringraziamo per questa vostra comunione. Il calendario 2008 ha un valore speciale anche per un altro motivo: è pieno di “Parola di Dio”. Abbiamo pensato, infatti, di metterci in sintonia con la chiesa universale che si sta preparando con fervore al prossimo Sinodo dei vescovi. Si terrà a fine ottobre e ha per tema, “La Parola di Dio nella vita e nella missione della chiesa”. San Girolamo parla chiaro: “L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Gesù Cristo”. Noi non ci teniamo proprio ad essere... ignoranti! Incontrare, pregare e vivere la Parola è la suprema vocazione del cristiano, perché qui avviene il colloquio tra Dio e noi. Dice sant’Agostino: “Quando preghi, sei tu che parli a Dio; quando leggi la Bibbia, è Dio che parla a te”. Per aiutarci in questo nostro colloquio piacevole e delizioso, abbiamo pensato di scrivere sullo spazio di ogni giorno del 2008 una breve frase tratta dal vangelo del giorno: ogni giorno, un pensiero che ci orienti a pensare, lavorare, parlare, riposare... con la Parola di Dio. Non vi sembra una bella proposta? La Bibbia in casa. Meglio ancora, se tiriamo fuori dallo scaffale o dal cassetto il libro della Bibbia o dei Vangeli e lo poniamo ben visibile sul nostro comodino. Oppure, gli riserviamo un bel posto d’onore in un angolo della casa dove normalmente ci troviamo in famiglia, con una piccola tovaglia e una luce sempre accesa. Sarà il nostro piccolo “tabernacolo domestico” della Parola di Dio. È il Verbo che abita in mezzo a noi, nella nostra casa. Al mattino, quando ci alziamo, leggiamo sul calendario il pensiero che ci illumina durante il giorno; la sera, dopo il lavoro, apriamo il vangelo e leggiamo la Parola, piena di gra- zia e di verità. La settimana biblica. Un’altra iniziativa desidero proporre a tutti voi, cari amici della Parola di Dio. Suggerire ai sacerdoti della parrocchia di promuovere e organizzare nella propria comunità parrocchiale la “settimana della Bibbia”. È un’iniziativa molto fruttuosa, che spesso facciamo nelle missioni. Lo stile è simile a un ritiro spirituale, con riflessioni e meditazioni, con esposizione e adorazione della Parola, con processioni, canti e preghiere... Credetemi, alla fine diventa sempre una gran festa della Bibbia, una gran festa del popolo di Dio! Ne vale la pena. Soprattutto, è la Bibbia che merita tutto questo e molto di più. Perché la Parola di Dio è la luce vera, quella che illumina ogni uomo e donna della terra. E noi abbiamo il piacere di rendere testimonianza alla luce, nella nostra vita e nella nostra società. Non mi resta che augurarci a vicenda, con tutto il cuore un Buon anno 2008, con la Parola di Dio! ■ p. GABRIELE FERRARI, sx cura e rispetto. Ha fatto impressione quando l’Istat ha detto che in Italia ci sono ancora oltre sette milioni di poveri. Ma questa notizia non ci ha portati ad abbassare i nostri consumi. La sobrietà, invece, vorrebbe ricordarci che “tutti ci apparteniamo”, e che io mi devo limitare nei miei diritti, per permettere anche al povero di esistere e di vivere in modo dignitoso. Sobrietà è anche la capacità di superare i pregiudizi e le etichette, per guardare con occhi benevoli tutte le persone che incontriamo, anche quando hanno sbagliato. Sobrietà è volontà e capacità di dialogare con tutti, permettendo a ciascuno di essere se stesso senza pretendere di livellarlo sulle mie attese e sulle mie convinzioni, pur giuste e sante. La cupidigia e la fame Sobrietà è uno stile di vita - personale e comune - che è urgente assumere nel nostro tempo in cui la voglia di possedere, dominare e sfruttare sconsideratamente cose e persone, sta distruggendo la nostra casa terrestre, compromettendo la convivenza e la stessa pace del mondo. Noi missionari siamo testimoni di situazioni di povertà estrema. Non sono frutto del caso o di un malefico incontro degli astri, ma della voracità degli esseri umani. La cupidigia di pochi provoca la fame di molti, e questa intollerabile situazione del mondo si perpetua sotto i nostri occhi. È urgente che il “mondo dell’opulenza” comprenda che la nostra maniera di vivere sopra le righe condanna molti nostri fratelli alla povertà e toglie loro la possibilità di vivere. Torniamo alla sobrietà Giovanni Paolo II, nell’enciclica missionaria Redemptoris missio, ci invitava a un nuovo stile di vita più austero e sobrio, come “la via per diventare fratelli dei poveri” (59) e per costruire un’umanità nuova, guidata dall’attenzione verso i più deboli e dalla corresponsabilità, in cui tutti abbiano quel minimo indispensabile che è la base per una pacifica convivenza dei popoli. Gesù ci ha ricordato che la qualità della vita non dipende dalle cose che abbiamo (cf Lc 12,15), ma dall’amore che ci guida e dalla comunione che riusciamo a stabilire con tutti. Non sarà la sobrietà la virtù da perseguire, non solo nello spirito dell’avvento e del Natale di nostro Signore, ma per tutto l’anno e per sempre? ■ Missione è Parola di Dio - Cristo Gesù, Parola eterna di Dio, ha annunciato la buona notizia della salvezza e ha comandato ai suoi seguaci di andare e annunciare tutto ciò che ci ha insegnato. Nell’icona russa, Maria madre e annunciatrice della Parola al mondo. 2007 novembre n. ANNO 60° Noi siamo “il cielo di Dio” Priscilla, moglie e missionaria intraprendente 10 2 Un dono per tutto l'anno 2008 Per vivere ogni giorno con la Parola di Dio Come rinnovare l'abbonamento Dialogo con i missionari che scrivono L'agenda biblica missionaria Piccoli progetti e solidarietà 3 2007 NOVEMBRE m i s s ione e spirito L’icona della missione La storia vera di Priscilla Moglie e missionaria intraprendente P riscilla è una delle poche donne menzionate più di una volta negli Atti degli apostoli e nelle lettere di Paolo. La troviamo sei volte: Atti 18,1-4; 18,18-19; 18,24-26; 1Cor 16,19; Rom 16,3-5a; 2Tim 4,19. Anche se questi testi sono solo piccoli frammenti, ci permettono di ricostruire la memoria di questa donna missionaria. Come abbiamo già fatto notare, gli autori biblici mettono in risalto soprattutto i personaggi maschili. Quando una donna è nominata varie volte, significa che è importante. Senza dubbio, Priscilla è una persona che emerge nella chiesa apostolica. Solo due volte il marito Aquila è nominato prima della moglie; negli altri testi incontriamo sempre Priscilla e Aquila. Non è come in matematica, che l’ordine dei fattori non altera il risultato. Menzionare prima Priscilla significa che la donna è la guida nella comunità. Allora cerchiamo di ricostruire la sua storia di vita. Una fabbricante di tende. Paolo incontra Priscilla e Aquila a Corinto (Atti 18,1-4). Sono appena arrivati da Roma, espulsi per l’editto dell’imperatore Clau- dio nell’anno 49. Documenti storici dicono che in quel periodo c’erano molti tumulti fra i giudei a causa di “un tale Cresto” (così viene chiamato Cristo Gesù dallo “storico”!). Furono banditi da Roma i giudei che avevano aderito alla nuova setta interna al giudaismo: i discepoli di Gesù. Quando s’incontrano con Paolo, Priscilla e Aquila appartenevano già al “cammino”: erano stati introdotti nella comunità da missionari e missionarie itineranti. La coppia lavorava fabbricando tende. Paolo va a vivere con loro, svolgendo la stessa professione. Alcuni esegeti insinuano che solo Aquila faceva questo lavoro, dato che non era una professione femminile. Ma il testo è chiaro ed è al plurale: “erano fabbricanti di tende”. Sì, anche Priscilla è artigiana, come Lidia, l’altra donna che l’aveva preceduta. Missionaria itinerante. Abbiamo questa notizia in Atti 18, 18-19. Insieme a Paolo, Priscilla e Aquila lasciano Corinto come missionari itineranti, diretti a Efeso. Scrivendo, mi viene un dubbio: i lettori forse penseranno che Priscilla sia dovuta andare perché “la moglie deve accom- FERMARE IL TEMPO p. ALFIERO CERESOLI, sx E 2 pagnare il marito”, e non per una sua scelta vocazionale! Nella lettera ai Romani, Paolo nomina Priscilla per prima, lasciando intendere chiaramente che egli la riconosce come sua collaboratrice nella professione apostolica, nell’itineranza missionaria e nella guida della comunità. Infatti, nella sua casa si sclama il beato Conforti: “Dono preziosissimo è il tempo!”. E ritorna frequentemente su questa verità: “Non vi è cosa più preziosa del tempo, che il Signore ci concede nella sua bontà infinita”. Nell’aprire questo numero di “Missionari Saveriani” ci troveremo di fronte a 366 spazi vuoti, uno in più per l’anno bisestile. Siamo sorpresi: è già passato un altro anno! È vero: “Il tempo è breve e irreparabile. Passa con la rapidità del baleno...”. Sono affermazioni che hanno il loro fondamento nella parola di Dio. Dice il salmo 90: “Finiamo i nostri anni come un soffio... Passano presto e noi ci dileguiamo... Sono come l’erba, che germoglia e fiorisce al mattino e alla sera è falciata e dissecca”. È vero, ma non è tutto. Lo stesso salmo infatti inizia affermando: “Da sempre e per sempre tu sei, Dio”. C’è un “sempre” che appartiene a Dio e alla sua parola: “La parola del nostro Dio dura per sempre” (Isaia 40,8). C’è un “sempre” che appartiene alla vita che Dio ci dona nel battesimo: “Dio ci ha dato la vita eterna” (1Gv 5,11). Con stupore e gioia scopro una lieta notizia: il “sempre” appartiene anche a me; appartiene a ogni battezzato. Per dono gratuito, per dono d’amore: “Io do loro la vita eterna e non andranno mai perduti e nessuno li rapirà dalla mia mano” (Gv 10,28). Il tempo corre veloce. Ma noi possiamo fermarlo, iniettando in esso l’eternità di Dio. Allora diventa prezioso, perché ci proietta nel “sempre” di Dio, ci fa eterni. Dice Conforti: “Il tempo è prezioso quanto è preziosa la grazia divina, che a ogni istante dovremmo accrescere; quanto è preziosa la gloria celeste che, con l’esercizio delle buone opere, sempre più aumenta e grandeggia per il cristiano”. Fra le opere buone, vi è un’opera per la quale il Figlio Gesù è stato mandato dal Padre: far conoscere a tutte le genti il suo nome. Infatti, “questa è la vita eterna: che conoscano te, unico vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo” (Gv 17,3). Allora è bene mettere quest’opera fra le tante opere che riempiranno i nostri giorni: l’impegno per far conoscere a tutti l’unico vero Dio e Colui che ha mandato, Gesù Cristo. Così acquista valore e senso ogni istante della nostra vita e la rende eterna. Con il calendario 2008, mi vengono dati giorni che inevitabilmente passeranno, ma mi viene anche offerta una possibilità: vivere nel fiume del tempo, stando fisso sulla roccia dell’eternità. Vivere offrendo ogni giorno gioie e dolori, pregando e donando qualcosa di me, per annunciare a tutti la notizia che dà gioia e insegna il cammino per essere eterni. I vuoti del calendario diventeranno per noi spazi riempiti dalla grazia di Dio, tempi di annuncio e di azione missionaria. ■ Formatrice di missionari. In Efeso abbiamo l’opportunità di mettere meglio a fuoco e di ampliare l’icona di Priscilla. Apollo era un eloquente predicatore. Nella sinagoga parlava di Gesù con schiettezza, ma conosceva solo il battesimo di Giovanni. Anche Priscilla e Aquila lo ascoltano e notano le sue capacità e le lacune. Con attenzione affettuosa lo accolgono nella loro casa e completano la sua formazione (Atti 18,24-26). Che bella scena! Non c’è gelosia, invidia, auto sufficienza. Solo collaborazione e desiderio di crescere. Apollo, persona colta, non si nega a completare la sua formazione ai piedi di una donna. Priscilla e Aquila, non approfittano delle lacune per disfarsi di un concorrente. In primo piano c’è la Buona Notizia: è necessario sommare le energie, non dividerle. Per completare la sua formazione, Apollo aveva bisogno di qualcuno che conoscesse le Scritture in profondità. Questa persona è Priscilla! Come Paolo, Priscilla è artigiana, missionaria itinerante, diaconessa della comunità, studiosa delle Scritture. Come Paolo, anche lei organizza le comunità, evangelizza e lavora con le proprie mani per mantenersi. Priscilla e Aquila vivono una nuova relazione coniugale, diversa dal solito sistema patriarcale: donna e uomo sono compagni nel costruire un nuovo modo di vivere la vita, la professione, la missione. Priscilla merita davvero il nostro omaggio! ■ PER CONTINUARE A RIFLETTERE • Rileggi i brevi testi riguardanti Priscilla e Aquila: Atti 18,1-4; 18,18- 19; 18,24-26; 1Cor 16,19; Rom 16,3-5a; 2Tim 4,19. Cosa ti sembra di questa coppia di "sposi missionari"? • Chi sono, nella tua comunità, le donne e gli uomini che più assomigliano a Priscilla e Aquila? • Conosci qualche ”coppia missionaria” che lascia tutto per annunciare il vangelo? Cosa pensi di loro? La missione CHIAMA Noi siamo “il cielo di Dio” I CARISMA è MISSIONE tea fRIGERIO, mM riunisce una comunità. È importante leggere il saluto di Paolo (Rom 16,3-5a). l cielo di Dio sono i suoi figli. Mi è sembrato un dono di Dio vedere, con i suoi occhi, le luci sulle tombe del camposanto. Ogni volto mi è parso come una pagina del libro della vita. Ho visto in quelle luci il segno di un progetto d’amore che si compie nei secoli. Il cielo di Dio sono i suoi figli. Così ho visto il futuro dell’umanità, già presente in coloro che sono stati purificati dalla vita e dal sangue di Gesù. Tutti senza distinzione, semplicemente perché nati, siamo chiamati alla pienezza della vita, cioè a vivere relazioni di amore vero, gratuito e bello, per sempre. Perché Dio è amore, i suoi figli non hanno altro destino che essere nell’amore, come germogli dell’albero della vita. Grazie Signore per tutti! Eppure, quel silenzio quanto è lungo, quanto è denso quel buio che ci separa dai nostri cari nel mistero della morte. Finché ci è dato di scoprire che Qualcuno è venuto e ha acceso la sua luce. Da allora la porta è aperta e una nuova strada si snoda tra terra e cielo. “Ho visto una folla immensa”. C’è gente che parla e si tiene per mano. È festa; c’è canto e gioia; c’è il respiro della vita vera che è amore e pace. Tu Signore Gesù, sei sceso nel tunnel del nostro cammino. Hai acceso la luce. Hai aperto la porta della vita. Come non dirti grazie? Come non dirlo a chi ancora cerca il senso del cammino? Non è un sogno. Tutta la storia della salvezza cammina verso quella luce. Il Signore disse: “Abramo… guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle. Tale sarà la tua discendenza” (Gn 15,5). E il salmo 146, come una risonanza della promessa, ripete: “Egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome”. Nel sabato santo Dio ci dice che la salvezza, operata dal Signore con la morte e la resurrezione, è universale. Per questo scrive Adrienne von Speyr - noi osiamo “sperare per tutti”. Ma tutto è ancora coperto dal velo del mistero. Perché tutto non è ancora compiuto. La strada è lunga. Conosciamo la sofferenza. Il dolore di tanti piccoli, di donne e di uomini vittime dei conflitti, di profughi sperduti nella foresta, di clandestini annegati nel mare, entra spesso nelle nostre case. I morti della Birmania, dell’Iraq, del Darfur… sono anche i nostri morti. È un dolore che ci chiama INTENZIONE MISSIONARIA E PREGHIERA DEL MESE Nella penisola Coreana siano incoraggiati gli incontri tra nord e sud, e cresca lo spirito di riconciliazione e di pace. Medici e legislatori nutrano sempre un profondo rispetto per la vita umana, dal suo inizio sino al suo compimento. Conforti: “Il tempo è prezioso quanto è preziosa la grazia divina”. p. sILVIO TURAZZI, sx alla conversione. Ma tu conosci ciascuno di loro per nome, Signore; li accogli nella tua casa e fai di loro il tuo cielo. Grande è il popolo del Servo Sofferente: “Ma io ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza sino all’estremità della terra” (Is 49, 6). Solo la “gloria”, come relazione alla croce e resurrezione di Gesù, rivela il senso della croce presente in ogni uomo. È forse uno dei motivi che fa accettare al Padre la sofferenza del Figlio. Il Signore vede presente ciò che per noi è proiettato nel futuro. “Ho creduto, perciò ho parlato - scrive Paolo ai Corinti. Colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi”. La missione è comunicazione dell’esperienza di fede, una risposta che viene dall’Alto alla ricerca profonda dell’uomo e dei popoli. Tutti sono chiamati a essere cielo di Dio. “Abbiamo bisogno di Dio, di quel Dio che ci ha mostrato il suo volto e aperto il suo cuore: Gesù Cristo”, ci ripete papa Ratzinger. Questo non significa disprezzo delle altre esperienze religiose. Ma toccati interiormente dall’incontro con Lui e dai suoi doni, ci sentiamo impegnati a farne dono anche agli altri. La Chiesa delle genti è aperta a tutti ed è sempre in cammino, perché ci sono persone in attesa che non si accontentano di ciò che tutti hanno e pensano, ma cercano la stella che può indicare la via verso la Verità, verso il Dio vivente. La Verità non è un nostro prodotto. Come l’Amore, si può solo ricevere e trasmettere come dono. Di essa siamo testimoni. ■ Foto Archivio MS / J. Carlos, Gerusalemme Gennaio 2008 Da Gerusalemme, Gesù ha inviato i suoi discepoli perché annuncino il suo vangelo a tutti i popoli del mondo 1 mercoledì 2 giovedì 3 venerdì 4 sabato 5 domenica 6 lunedì 7 martedì 8 mercoledì 9 giovedì 10 venerdì 11 sabato 12 domenica 13 lunedì 14 martedì 15 martedì Pace MONDIALE Madre di Dio Maria meditava tutte le cose nel suo cuore s. Basilio, s. Gregorio Chi sei tu? Che cosa dici di te stesso? ss. Nome di Gesù Ho visto e testimoniato che lui è il Figlio di Dio b. Angela da Foligno “Maestro, dove abiti?” - “Venite e vedrete!” s. Amelia Natanaele gli domandò: “Come mi conosci?” Epifania s. Luciano INFANZIA MISSIONARIA Videro il Bambino e, prostrati, lo adorarono Il popolo immerso nelle tenebre ha visto una gran luce 8 s. Severino Erano come pecore senza pastore s. Alessia Coraggio, sono io, non temete! Capodanno islamico 1429 s. Aldo Dalla sua bocca uscivano parole di grazia s. Igino Signore, se vuoi, puoi sanarmi! s. Modesto Gesù deve crescere e io, invece, diminuire Battesimo di Gesù Gesù vide lo Spirito Santo scendere su di lui s. Felice Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino s. Arnoldo Janssen 16 giovedì 17 venerdì 18 sabato 19 domenica 20 lunedì 21 martedì 22 mercoledì 23 giovedì 24 venerdì 25 sabato 26 domenica 27 lunedì 28 martedì 29 mercoledì 30 giovedì 31 mercoledì s. Marcello Si alza al mattino presto e si ritira a pregare s. Antonio abate Mosso a compassione disse: “Lo voglio, guarisci!” s. Margherita d’Ung. Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati! s. Mario Molti pubblicani e peccatori seguivano Gesù 2a tempo ordinario L’Agnello di Dio prende su di sé il peccato del mondo s. Agnese Perché il vino nuovo non si mette in otri vecchi? Che c’entri con noi, Gesù? Sei venuto a rovinarci! Intenzione di preghiera missionaria: La chiesa in Africa continui a essere segno e strumento di riconciliazione e di giustizia in un continente ancora segnato da guerre, sfruttamento e povertà. 6 s. Vincenzo Cosa non è permesso fare nel giorno del Signore? s. Emerenziana Perché accusare una persona per il bene che compie? s. Francesco di Sales I malati si gettavano addosso a Gesù per toccarlo Conversione di Paolo “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti” s. Timoteo, s. Tito 5 18-25 OTTAVARIO ECUMENICO I parenti di Gesù dicevano: “è fuori di sé!” Giornata memoria - Shoà Giornata LEBBRA 3a tempo ordinario Seguitemi, vi farò pescatori di uomini s. Tommaso d’Aquino Il peccato contro lo Spirito Santo non avrà perdono s. Costanzo Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? 51° Mahatma Gandhi 7 s. Martina Attento che satana non porti via la parola seminata s. Giovanni Bosco Come misurate, così sarete misurati anche voi * I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa Foto Archivio MS / A. Bonifacio, Bangladesh Febbraio 2008 Beati i poveri, i miti, gli operatori di pace: le beatitudini sono il cuore del vangelo, annunciato da Gesù all’umanità 1 sabato 2 domenica 3 lunedì 4 martedì 5 mercoledì 6 giovedì 7 venerdì 8 sabato 9 domenica 10 lunedì 11 martedì 12 mercoledì 13 giovedì 14 venerdì 15 venerdì s. Verdiana Da un piccolo seme nasce e cresce una grande pianta Candelora Giornata per la vita Present. del Signore Ogni giorno scopri il passaggio di Dio 4a tempo ordinario Il cielo e la felicità si costruiscono ogni giorno s. Gilberto Annuncia la misericordia di Dio nella tua casa s. Agata Non temere; continua solo ad avere fede! s. Paolo Miki e c. LE CENERI - QUARESIMA Convertiti e credi al vangelo di Gesù Cristo Capodanno cinese 8 s. Teodoro Come e su cosa investo la mia vita? s. Girolamo Emiliani Il Signore gradisce il cuore che si pente s. Apollonia Sono venuto a chiamare i peccatori a convertirsi 1a di Quaresima L’uomo vive di ogni Parola di Dio Madonna di Lourdes GIORNATA MALATI s. Dante Ero malato e siete venuti a trovarmi s. Eulalia Se perdonate agli altri anche il Padre vi perdona s. Maura s. Cirillo, s. Metodio s. Faustino, s. Giovita 16 domenica 17 lunedì 18 martedì 19 mercoledì 20 giovedì 21 venerdì 22 sabato 23 domenica 24 lunedì 25 martedì 26 mercoledì 27 giovedì 28 venerdì 29 sabato Gesù è il vero “segno” per tutte le generazioni 5 Andate e predicate il vangelo a ogni creatura b. Giuseppe Allamano Dio fa sorgere il sole sui malvagi e sui buoni 2a di Quaresima Signore, è bello per noi restare qui con te s. Simeone vescovo Non giudicate e non sarete giudicati s. Mansueto Uno solo è il nostro Maestro, il Cristo s. Eleuterio Chi vuole diventare grande, sia servo di tutti 6 s. Pier Damiani I poveri bramano di sfamarsi degli avanzi dei ricchi Cattedra di s. Pietro La gente chi dice che sia il Cristo? E tu cosa dici? s. Policarpo Il Padre corse incontro al figlio e lo baciò 3a di Quaresima Signore, dammi da bere la tua acqua! s. Vittorino Volevano gettare Gesù giù dal precipizio s. Nestore Signore, quante volte dovrò perdonare a mio fratello? s. Gabriele Addolor. Se non rispetti la Parola di Dio non puoi essere grande s. Romano abate s. Giusto 1901 Martirio di p. Caio Rastelli, Cina Scaccia il demonio con la forza di Dio 7 Ama il Signore Dio e ama il tuo prossimo Beato Guido Conforti: Va’ a riconciliarti con tuo fratello, tua sorella Intenzione di preghiera missionaria: Gli istituti religiosi riscoprano la dimensione missionaria e siano generosi nel testimoniare e annunciare Cristo fino ai confini del mondo. “Il vangelo ha prodotto la più grande e salutare rivoluzione nella società, creando un mondo nuovo. Nelle sue pagine gli uomini hanno sempre trovato la chiave e il segreto per la soluzione dei grandi problemi dell’umanità. Leggiamo il vangelo con frequenza, con umiltà di spirito, con cuore puro, e accompagniamo la lettura con la preghiera, perché produca in noi i frutti della salvezza. Attraverso queste sante pagine Dio parlerà al nostro cuore”. (14.6.1919) * I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa Foto Archivio MS / G. Dovigo, Congo Marzo 2008 I popoli che hanno accolto l’annuncio del missionario sono pronti ad annunciare il vangelo ad altri popoli 1 domenica 2 lunedì 3 martedì 4 mercoledì 5 giovedì 6 venerdì 7 sabato 8 domenica 9 lunedì 10 martedì 11 mercoledì 12 giovedì 13 venerdì 14 sabato 15 sabato s. Albino La preghiera del superbo non è gradita a Dio 4a di Quaresima Sono andato, mi sono lavato, e adesso ci vedo! s. Camilla + p. Angelo Geremia, Parma Credi alla parola di Gesù e mettiti in cammino 4-12 Novena della grazia al Saverio s. Lucio Molti infermi non hanno nessuno che li aiuti s. Adriano Il Figlio fa quello che vede fare dal Padre s. Ezio s. Perpetua, s. Felicita s. Giovanni di Dio 8 Gesù va alla festa, ma di nascosto, non apertamente Festa della donna È possibile giudicare una persona senza ascoltarla? L’amico Lazzaro si è addormentato; vado a svegliarlo s. Simplicio Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra s. Costantino Avrei molte cose da dire sul vostro conto... s. Luigi Orione Il vero discepolo di Gesù è fedele alla sua parola s. Patrizia Raccolsero pietre per scagliarle contro di lui s. Giuseppe 5 Cercavano di prenderlo, ma sfuggì dalle loro mani Festa del papà Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo Intenzione di preghiera missionaria: I cristiani perseguitati, sostenuti dalla forza dello Spirito Santo, continuino a testimoniare con coraggio e franchezza la parola di Dio. Le Palme Benedetto colui che viene nel nome del Signore santo A Giuda non importavano i poveri santo Uno di voi mi tradirà! santo Quanto mi date perché ve lo consegni? santo Come ho fatto io, così fate anche voi santo Se non credi, non puoi vedere il volto di Dio 5a di Quaresima s. Matilde 16 lunedì 17 martedì 18 mercoledì 19 giovedì 20 venerdì 21 sabato 22 domenica 23 lunedì 24 martedì 25 mercoledì 26 giovedì 27 venerdì 28 sabato 29 domenica 30 lunedì 31 domenica 6 Volgiamo lo sguardo a colui che è stato trafitto 1978 morte di p. Giacomo Spagnolo santo Ti benediciamo: con la tua croce hai redento il mondo Pasqua di Resurrezione Il discepolo entrò nella tomba, vide e credette Memoria di Oscar Romero MISSIONARI MARTIRI dell’Angelo Andate ad annunziare ai fratelli che mi vedranno s. Isacco Ho visto il Signore e mi ha detto... s. Emanuele Resta con noi, Signore, perché si fa sera s. Lazzaro Perché sorgono dubbi nel vostro cuore? s. Sisto III Figlioli, non avete nulla da mangiare? 7 s. Secondo di Asti Perché non credere a chi lo ha visto risorto? 2a di Pasqua Guardami: non essere più incredulo, ma credente! Annunciazione Eccomi! Avvenga di me quello che hai detto * I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa Foto Archivio MS / L. Bicego, Italia Aprile 2008 Le famiglie che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica, crescono in sapienza, grazia e felicità 1 mercoledì 2 giovedì 3 venerdì 4 sabato 5 domenica 6 lunedì 7 martedì 8 mercoledì 9 giovedì 10 venerdì 11 sabato 12 domenica 13 lunedì 14 martedì 15 martedì s. Ugo In verità ti dico: devi rinascere dallo Spirito s. Francesco da Paola Chi fa il male odia la luce s. Riccardo s. Isidoro s. Vincenzo Ferrer 3a di Pasqua s. Ermanno + p. Mario Cordani, Amazzonia Chi crede al Figlio di Dio ha la vita eterna 1971 Martirio di p. Mario Veronesi, Bangladesh Dove comprare il pane per sfamare tanta gente? + p. Ivaldo Casula, Sierra Leone Era già buio e Gesù non era ancora con loro 8 Gesù si accosta ai discepoli e cammina con loro 1506 - Natale del Saverio La folla si mise alla ricerca di Gesù Giornata rom e sinti s. Alberto La parola di Dio è il mio pane quotidiano? s. Maria di Cleofa Gesù non respinge chi va da lui s. Maddalena di Can. Cristo è il pane vivo che fa vivere il mondo s. Stanislao Dimora in Cristo e Cristo dimori in te s. Giulio 5 Signore, tu hai parole di vita eterna! GIORNATA DELLE VOCAZIONI 4a di Pasqua Il Pastore chiama le sue pecore una per una s. Liduina Il buon pastore offre la vita per le pecore s. Annibale 16 giovedì 17 venerdì 18 sabato 19 domenica 20 lunedì 21 martedì 22 mercoledì 23 giovedì 24 venerdì 25 sabato 26 domenica 27 lunedì 28 martedì 29 mercoledì 30 mercoledì Niente e nessuno può rapirci dalla mano di Cristo s. Lamberto Chi crede non rimane nelle tenebre s. Aniceto Chi serve non è più grande del suo padrone s. Galdino Non sia turbato il vostro cuore s. Leone IX Chi crede in Cristo compie le sue opere 6 5a di Pasqua Anche voi siate dove è Cristo Signore s. Anselmo Chi mi ama osserva la mia parola s. Caio Vi lascio la pace; vi do la mia pace s. Giorgio Il tralcio è potato perché porti più frutto s. Fedele La gioia di Cristo sia in noi, e sia gioia piena Anniversario della Liberazione s. Marco Il Signore opera insieme ai suoi discepoli s. Marcellino Il mondo vi odia perché io vi ho scelto dal mondo 6a di Pasqua Lo Spirito dimora presso di voi ed è in voi 7 s. Pietro Chanel Voi siete stati con me fin dall’inizio s. Caterina da Siena Chi è saggio porta con sé l’olio per la lampada s. Pio V 1944 Martirio di p. Giovanni Botton, Cina Lo Spirito di verità ci guida alla verità intera Intenzione di preghiera missionaria: I sacerdoti delle giovani chiese siano culturalmente e spiritualmente preparati per annunciare il vangelo ai loro popoli e a tutto il mondo. * I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa Foto Archivio MS / G. Abbiati, Bangladesh Maggio 2008 L’atteggiamento giusto è quello di Maria: meditava nel suo cuore tutto quello che vedeva e udiva 1 venerdì 2 sabato 3 domenica 4 lunedì 5 martedì 6 mercoledì 7 giovedì 8 venerdì 9 sabato 10 domenica 11 lunedì 12 martedì 13 mercoledì 14 giovedì 15 giovedì Giornata del lavoro s. Giuseppe Lavoratore Come può il Figlio del carpentiere fare miracoli? s. Atanasio La vostra afflizione si cambierà in gioia s. Filippo, s. Giacomo Da tanto sono con voi e non mi hai ancora conosciuto? Ascensione del Signore GIORNATA DELLE COMUNICAZIONI Io sono con voi tutti i giorni 8 s. Irene Abbiate fiducia; io ho vinto il mondo s. Domenico Savio Il Padre ci ha affidati a Cristo, suo Figlio s. Flavia Domitilla Padre, ti chiedo di custodire i tuoi figli dal maligno s. Vittore Padre, ti prego per quelli che crederanno in me Giornata Europa Unita s. Pacomio Certo, Signore, tu lo sai che ti amo s. Antonino Che importa a te degli altri? Tu seguimi! Pentecoste Vieni, Santo Spirito, luce dei cuori s. Pancrazio Madonna di Fatima s. Mattia s. Isidoro 5 Perché siamo sempre alla ricerca di un segno? Quante ceste di pezzi di pane avete portato via? Festa della mamma La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena Giornata della famiglia Cosa dice la gente di Gesù? E tu cosa dici? Intenzione di preghiera missionaria: La Vergine Maria, che accompagnò gli apostoli agli inizi della chiesa, guidi anche ora con affetto materno le missionarie e i missionari sparsi per il mondo. 16 sabato 17 domenica 18 lunedì 19 martedì 20 mercoledì 21 giovedì 22 venerdì 23 sabato 24 domenica 25 lunedì 26 martedì 27 mercoledì 28 giovedì 29 venerdì 30 sabato 31 venerdì s. Ubaldo Chi perde la propria vita per il vangelo, la salva s. Pasquale Baylon Non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro Santissima Trinità Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio s. Celestino V Tutto è possibile per chi crede 6 s. Bernardino da Siena Se uno vuol essere il primo, sia il servo di tutti s. Cristoforo Apprezza il bene compiuto da chi non è “dei nostri” s. Rita da Cascia Siate in pace gli uni con gli altri s. Desiderio L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto s. Maria Ausiliatrice Prendendo i bambini tra le braccia, li benediceva Corpus Domini Colui che mangia di me vivrà per me s. Filippo Neri Che devo fare per avere la vita eterna? s. Agosino di Canter. Abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito 7 s. Emilio Voi non sapete ciò che domandate! s. Massimino Coraggio, alzati! Il Signore ti chiama Sacro Cuore di Gesù Venite a me, voi che siete affaticati, e vi ristorerò Visitazione di Maria Maria si mise in viaggio verso la montagna * I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa Foto Archivio MS / G. Arroyo, Ciad Giugno 2008 Il seme della Parola di Dio ha bisogno di un terreno fertile e ben lavorato per portare frutti abbondanti 1 lunedì 2 martedì 3 mercoledì 4 giovedì 5 venerdì 6 sabato 7 domenica 8 lunedì 9 martedì 10 mercoledì 11 giovedì 12 venerdì 13 sabato 14 domenica 15 domenica 9a tempo ordinario s. Marcellino, s. Pietro Ascolta e metti in pratica le parole di Gesù Anniversario della Repubblica Dio ci dà in affitto la sua vigna Pentecoste ortodossa 8 b. Giovanni XXIII Lo dobbiamo dare o no il tributo a Cesare? s.Francesco Caracciolo C’è o non c’è la risurrezione? Giornata dell’ambiente s. Bonifacio Qual è il primo di tutti i comandamenti? s. Norberto Gesù è figlio di Davide o Figlio di Dio? s. Antonio Gianelli Tu doni tutto quello che hai o solo il superfluo? 10a tempo ordinario Sono venuto a chiamare i peccatori s. Efrem Beati i poveri, gli afflitti, i miti... s. Beniamino 16 martedì 17 mercoledì 18 giovedì 19 venerdì 20 sabato 21 domenica 22 lunedì 23 martedì 24 mercoledì 25 giovedì 26 venerdì 27 sabato 28 domenica 29 lunedì 30 lunedì 5 Voi siete il sale della terra, la luce del mondo Giornata contro lavoro minorile s. Barnaba Date come avete ricevuto: gratuitamente s. Onofrio Ma io vi dico: chiunque si adira con il fratello... s. Antonio da Padova Ma io vi dico: chiunque guarda con desiderio... s. Rufino, s. Valerio Ma io vi dico: non giurate affatto! 11a tempo ordinario Pregate, perché gli operai sono pochi s. Aureliano Ma io vi dico: porgete anche l’altra guancia s. Adolfo Ma io vi dico: amate i nemici e pregate per loro 6 s. Gregorio Barbarigo Non fate il bene per essere ammirati s. Romualdo Pregando, non sprecate tante parole GIORNATA DEL RIFUGIATO Maria Consolata Se il tuo occhio è chiaro, tutto sarà nella luce s. Luigi Gonzaga Cosa mangeremo, berremo, indosseremo...? 12a tempo ordinario Temete chi può far perire la vostra anima s. Giuseppe Cafasso Non giudicate, per non essere giudicati Natività Giovanni B. Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito s. Guglielmo Ogni albero buono produce frutti buoni 7 s. Vigilio Non chi mi dice: “Signore, Signore!”... s. Cirillo Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi s. Ireneo Di’ soltanto una parola e io sarò guarito Santi Pietro e Paolo Su questa pietra edificherò la mia chiesa Protomartiri di Roma Maestro, ti seguirò dovunque andrai Intenzione di preghiera missionaria: Lo Spirito Santo ci aiuti a comprendere sempre meglio che l’Eucaristia è il cuore della chiesa e la fonte dell’evangelizzazione. * I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa Foto Archivio MS / C. Codenotti, Italia Luglio 2008 Anche oggi Cristo provoca i giovani a lasciare tutto e partire per annunciare la buona novella a tutti i popoli 1 mercoledì 2 giovedì 3 venerdì 4 sabato 5 domenica 6 lunedì 7 martedì 8 mercoledì 9 giovedì 10 venerdì 11 sabato 12 domenica 13 lunedì 14 martedì 15 martedì s. Aronne s. Urbano s. Tommaso s. Elisabetta di Port. Vergine del Carmelo Perché avete paura, gente di poca fede? La gente prega Gesù di allontanarsi dal territorio 8 s. Alessio s. Federico Non essere più incredulo, ma credente! s. Ilaria Io voglio misericordia, non sacrificio s. Antonio M. Zaccar. Il vino nuovo si conserva in otri nuovi 14a tempo ordinario Solo il Figlio può rivelarci il Padre s. Claudio Coraggio, figlia, la tua fede ti ha guarita! s. Aquila e Priscilla Vedendo le folle, Gesù ne sentì compassione s. Francesco Fogolla Gesù chiama i discepoli, li istruisce e li invia 5 s. Rufina, s. Seconda Guarite gli infermi, cacciate i demoni... s. Benedetto Senza di me non potete far nulla s. Fortunato Il discepolo cerchi di assomigliare al suo Maestro 15a tempo ordinario Preoccupazione e ricchezza soffocano la Parola s. Camillo de Lellis Chi ama altri più di me, non è degno di me s. Bonaventura 16 giovedì 17 venerdì 18 sabato 19 domenica 20 lunedì 21 martedì 22 mercoledì 23 giovedì 24 venerdì 25 sabato 26 domenica 27 lunedì 28 martedì 29 mercoledì 30 giovedì 31 mercoledì Gmg Sidney Gesù rimprovera le città che non si sono convertite Intenzione di preghiera missionaria: La giornata mondiale della gioventù accenda nei giovani il fuoco dell’amore divino, affinché diventino seminatori di speranza per una nuova umanità. Gmg Sidney Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra Gmg Sidney Imparate da me, e troverete ristoro Gmg Sidney 6 Non condannate persone senza colpa Gmg Sidney Il Cristo non spegne il lucignolo fumigante GIORNATA MONDIALE GIOVENTù 16a tempo ordinario Chi semina la zizzania è il diavolo s. Daniele Quelli di Ninive si sono convertiti; ma voi... s. Maria Maddalena Donna, perché piangi? Chi cerchi? + p. Adolfo Codini, Madrid s. Brigida Su terreno sassoso il seme non produce frutto s. Cristina Voi avete la grazia di conoscere i misteri del regno 7 s. Giacomo Non il dominio e il potere, ma il servizio s. Gioacchino, s. Anna Lasciate che grano e zizzania crescano insieme 17a tempo ordinario Vendi tutto, per comprare il tesoro nascosto + p. Roberto Beduschi, Brasile s. Nazario, s. Celso Il lievito impastato fa fermentare la farina s. Marta Alla fine del mondo la zizzania viene bruciata s. Pietro Crisologo Cosa fai, se trovi una perla di gran valore? s. Ignazio di Loyola 1976 Martirio di p. Alberto Pierobon, Brasile La rete raccoglie pesci buoni e pesci cattivi * I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa Foto Archivio MS / P. Andreolli, Amazzonia Agosto 2008 Il gioco rallegra i cuori, rigenera la vita e crea fraternità tra giovani e adulti, tra popoli e culture 1 sabato 2 domenica 3 lunedì 4 martedì 5 mercoledì 6 giovedì 7 venerdì 8 sabato 9 domenica 10 lunedì 11 martedì 12 mercoledì 13 giovedì 14 venerdì 15 venerdì 8 s. Alfonso de’ Liguori Il profeta è disprezzato nella sua patria s. Eusebio I discepoli andarono a informare Gesù 18a tempo ordinario Voi stessi date loro da mangiare s. Giovanni Vianney Coraggio, sono io; non abbiate paura! Basilica S. Maria Magg. Se un cieco guida un altro cieco, cadono nella fossa Trasfigurazione Questi è il Figlio mio prediletto. Ascoltatelo! s. Gaetano da Thiene Non pensare secondo gli uomini, ma secondo Dio s. Domenico Inizio Giochi olimpici in Cina 5 Che vantaggio c’è se guadagni il mondo e perdi l’anima? Giornata popolazioni indigene s. Edith Stein Prepara la tua lampada per accogliere Cristo 19a tempo ordinario Signore, comanda che io venga da te! s. Chiara Per non creare scandalo, anche Gesù paga la tassa s. Giuliano Dio Padre non vuole che i bambini si perdano s. Ippolito, s. Ponziano Se tuo fratello commette una colpa, ammoniscilo s. Massimiliano Kolbe Signore, abbi pazienza, e ti restituirò ogni cosa! Assunzione di Maria Beata te che hai creduto alle parole del Signore! Intenzione di preghiera missionaria: Tutto il popolo di Dio risponda alla comune vocazione alla santità e alla missione, con un costante impegno di formazione spirituale e culturale. 16 domenica 17 lunedì 18 martedì 19 mercoledì 20 giovedì 21 venerdì 22 sabato 23 domenica 24 lunedì 25 martedì 26 mercoledì 27 giovedì 28 venerdì 29 sabato 30 domenica 31 sabato 6 s. Rocco Lasciate che i bambini vengano a me! 20a tempo ordinario Donna, davvero grande è la tua fede! s. Elena Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti s. Ludovico Difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli 1980 Celestina Bottego, fondatrice saveriane s. Bernardo Andate anche voi nella mia vigna s. Pio X Tutti sono invitati alla festa di Dio Maria Regina Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore 7 s. Rosa da Lima Non agite per essere ammirati dagli uomini 21a tempo ordinario Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente! s. Giuseppe Calasanzio Guai a voi, guide cieche! s. Alessandro Non trasgredire la giustizia e la misericordia s. Monica Apparite giusti all’esterno, ma dentro? s. Agostino Veglia, non farti scassinare la casa Martirio di Giov. Batt. Il rancore favorisce l’odio e la violenza 8 b. Ildefonso Schuster Bene, servo buono: sei stato fedele! 22a tempo ordinario Chi vuol salvare la propria vita, la perde * I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa Foto Archivio MS / S. Benedetti, Congo Settembre 2008 La Parola di Dio è sorgente di acqua limpida che rigenera continuamente la vita dell’umanità 1 martedì 2 mercoledì 3 giovedì 4 venerdì 5 sabato 6 domenica 7 lunedì 8 martedì 9 mercoledì 10 giovedì 11 venerdì 12 sabato 13 domenica 14 lunedì 15 lunedì Ramadàn islamico SALVAGUARDIA DEL CREATO s. Egidio Anche i tuoi occhi siano fissi su Gesù Cristo s. Elpidio La parola di Dio ha potere sugli spiriti immondi s. Gregorio Magno Gesù guarisce imponendo su ciascuno la sua mano s. Rosalia Sta’ vicino a Gesù per ascoltare la parola di Dio b. Teresa di Calcutta Non mettere una toppa nuova al vestito vecchio s. Zaccaria È giusto che gli affamati restino senza cibo? a 5 23 tempo ordinario Per essere più efficace, prega insieme agli altri Natività di Maria Ave Maria, il Signore è con te s. Sergio Prima di scegliere, Gesù si ritira a pregare s. Nicola da Tolentino Guai a voi, che ora siete sazi... s. Proto, s. Giacinto Fate del bene a coloro che vi odiano Nome di Maria Togli la trave dal tuo occhio e ci vedrai bene s. Giovanni Crisost. Perché mi pregate e poi non fate ciò che dico? Esaltaz. della Croce Maria Addolorata Chi crede nel Figlio crocefisso ha la vita eterna 6 Presso la croce di Gesù stava Maria, sua madre 16 mercoledì 17 giovedì 18 venerdì 19 sabato 20 domenica 21 lunedì 22 martedì 23 mercoledì 24 giovedì 25 venerdì 26 sabato 27 domenica 28 lunedì 29 martedì 30 martedì s. Cornelio, s. Cipriano Gesù ha compassione delle lacrime di una madre s. Roberto Bellarmino Tanti rimangono insensibili al messaggio cristiano s. Giuseppe da Coper. A chi ama molto sono perdonati molti peccati s. Gennaro Alcune donne assistevano i discepoli con i loro beni s. Andrea Kim e c. Il seme produce molto frutto sulla terra buona 25a tempo ordinario Il Signore cerca lavoratori per la sua vigna 7 s. Maurizio Fate attenzione a come ascoltate s. Pio da Pietrelcina Tua madre e i tuoi fratelli desiderano vederti s. Pacifico I discepoli annunciano dovunque la buona novella s. Aurelia Perfino Erode cercava di vedere Gesù! Dialogo cristiano-islamico s. Cosma, s. Damiano Perché Cristo ha dovuto soffrire molto? s. Vincenzo de’ Paoli Su quale argomento hai paura di fare domande a Dio? 26a tempo ordinario Va’ oggi a lavorare nella vigna del Signore ss. Arcangeli s. Girolamo 8 Gli angeli sono a servizio di Dio 1995 Martirio p. Marchiol, p. Maule e Gubert, Burundi Capodanno ebraico - 5769 Fa’ i preparativi alla visita di Gesù Intenzione di preghiera missionaria: Ogni famiglia cristiana sia una piccola comunità evangelizzante, aperta e sensibile ai bisogni materiali e spirituali degli altri fratelli e sorelle nel mondo. * I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa Foto Archivio MS / A. Carlesso, Indonesia Ottobre 2008 Il missionario accoglie i fanciulli con l’amore di Gesù e li rende felici con la gioia del vangelo 1 giovedì 2 venerdì 3 sabato 4 domenica 5 lunedì 6 martedì 7 mercoledì 8 giovedì 9 venerdì 10 sabato 11 domenica 12 lunedì 13 martedì 14 mercoledì 15 mercoledì s. Teresina Aid al Fitr islamico PREGHIERA Festa dei nonni Gli angeli vedono sempre il volto di Dio Padre s. Edmondo di Scozia Chi ascolta i discepoli, ascolta Gesù s. Francesco d’Assisi 27a tempo ordinario s. Bruno Imparate da me, che sono mite e umile di cuore SACRIFICIO Che devo fare per ereditare la vita eterna? 5 Maria ha scelto la parte migliore s. Pelagia Signore, insegnaci a pregare! s. Dionigi Chi chiede ottiene, chi cerca trova s. Daniele Comboni Chi non raccoglie con Cristo, disperde 28a tempo ordinario s. Romolo Beati coloro che ascoltano la parola di Dio VOCAZIONE Andate e invitate tutti quelli che trovate Questa generazione è una generazione malvagia 1974 Martirio p. V. Cobbe, Bangladesh 6 s. Callisto I Date in elemosina ciò che avete dentro di voi s. Teresa d’Avila Chi ha come amico Gesù può sopportare ogni cosa Intenzione di preghiera missionaria: Ogni comunità cristiana senta la necessità di partecipare alla missione universale con la preghiera, il sacrificio e l’aiuto concreto. 1987 Martirio di p. Salvatore Deiana, Brasile Non impediamo agli altri di entrare nel regno di Dio Giornata contro la povertà s.Ignazio d’Antiochia Dio non dimentica neppure un passerotto s. Luca Pace a questa casa! 29a tempo ordinario s. Maria Bertilla Dio ha affidato a noi la sua vigna Vergine del Rosario s. Firmino s. Margherita Alac. Rallegratevi, il vostro nome è scritto nei cieli ss. Angeli Custodi 16 venerdì 17 sabato 18 domenica 19 lunedì 20 martedì 21 mercoledì 22 giovedì 23 venerdì 24 sabato 25 domenica 26 lunedì 27 martedì 28 mercoledì 29 giovedì 30 venerdì 31 giovedì GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE Date a Dio quello che è di Dio SOLIDARIETà Quello che hai messo da parte per chi sarà? 7 s. Orsola Aprite subito, appena Dio arriva e bussa! s. Donato da Fiesole A chi è stato dato molto, molto sarà chiesto s. Giovanni da Capest. Sono venuto a portare il fuoco sulla terra Giornata Nazioni Unite s. Antonio M. Claret Lungo la strada mettiti d’accordo con il tuo avversario s. Crispino di Soissons Cosa faresti con un albero che non dà frutto? RINGRAZIAMENTO 30a tempo ordinario Ama il prossimo tuo come te stesso s. Frumenzio Se sciogli il cane, perché tieni legata una persona? s. Simone, s. Giuda 8 Gesù chiama a sé i discepoli per farli apostoli 1954 Servo di Dio p. Pietro Uccelli, Vicenza s. Ermelinda Non cominciare a bussare quando la porta è già chiusa! s. Alfonso Rodriguez Non lapidare coloro che vengono da te s. Lucilla Se un asino cade nel pozzo non lo tireresti su? * I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa Foto Archivio MS / E. Fasolini, Messico Novembre 2008 Tutti coloro che credono in Cristo e ascoltano la sua Parola sono già passati dalla morte alla vita 1 domenica 2 lunedì 3 martedì 4 mercoledì 5 giovedì 6 venerdì 7 sabato 8 domenica 9 lunedì 10 martedì 11 mercoledì 12 giovedì 13 venerdì 14 sabato 15 sabato tutti Santi Beati gli operatori di pace, perché sono figli di Dio fedeli Defunti Chi crede in Cristo ha la vita eterna s. Martino di Porres Invita i poveri che non hanno da ricambiarti s. Carlo Borromeo b. Guido M. Conforti Senza rinuncia non puoi essere discepolo di Cristo 5 C’è gioia in cielo per un peccatore che si converte s. Ernesto Rendi conto ogni giorno del tuo modo di vivere s. Goffredo di Amiens Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto Ringraziamento per i frutti della terra Adora Dio nello spirito e nella verità s. Leone Magno Guai a chi scandalizza un bambino! s. Martino di Tours Fa’ bene tutto quello che devi fare s. Giosafat s. Diego 6 Il Signore verrà come un lampo che guizza + p. Francesco Sozzi, Parma 2006 Non perdere tempo a guardare indietro s. Alberto Magno È necessario pregare sempre, senza stancarsi Dio ci ha consegnato i suoi beni per farli fruttare s. Elisabetta d’Ungheria Gesù ci domanda: “Che vuoi che io faccia per te?” s. Oddone Oggi la salvezza è entrata in questa casa 7 Perché non hai fatto fruttare i miei doni? Giornata del bambino s. Felice di Valois Cerca di comprendere oggi la via della pace present. di Maria La mia casa sarà casa di preghiera s. Cecilia Tutti vivono per lui, il Dio della vita Cristo Re Venite, voi benedetti dal Padre mio! s. Andrea Dung-Lac La povera vedova ha offerto più dei ricchi Giornata contro violenza sulle donne s. Caterina d’Alessan. Non lasciatevi ingannare da falsi profeti s. Corrado Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime s. Virgilio Non dimenticare mai di ringraziare Dio s. Giocondo 33a tempo ordinario s. Fausto Se Dio ti chiama, non inventare una scusa s. Leonardo di Noblac Basilica Laterano 16 lunedì 17 martedì 18 mercoledì 19 giovedì 20 venerdì 21 sabato 22 domenica 23 lunedì 24 martedì 25 mercoledì 26 giovedì 27 venerdì 28 sabato 29 domenica 30 domenica 8 Alzatevi, perché la vostra liberazione è vicina 1964 Martirio di p. G. Didoné, p. L. Carrara e fr. V. Faccin, Congo RD s. Caterina Labouré Cielo e terra passeranno, ma le parole di Gesù no s. Saturnino Il cuore non si appesantisca negli affanni della vita 1a di Avvento (B) Dio ha dato a ciascuno il suo compito Intenzione di preghiera missionaria: Le comunità cristiane dell’Asia, contemplando il volto di Cristo, sappiano trovare le vie per annunciarlo alle popolazioni, nella piena fedeltà al vangelo. * I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa Foto Archivio MS / F. Ceruti, Giappone Dicembre 2008 Una moltitudine di angeli annuncia la gioia: “Gloria a Dio e pace in terra agli uomini che Egli ama” 1 martedì 2 mercoledì 3 giovedì 4 venerdì 5 sabato 6 domenica 7 lunedì 8 martedì 9 mercoledì 10 giovedì 11 venerdì 12 sabato 13 domenica 14 lunedì 15 lunedì s. Eligio s. Bibiana s. Francesco Saverio s. Barbara Giornata Aids Signore, non sono degno che tu entri in casa mia + p. Graziano Rossato, Sierra Leone 2006 Beati voi che avete la grazia di vedere e di udire GIORNATA missionaria SACERDOTI 16 mercoledì 17 giovedì 18 venerdì 19 sabato 20 domenica 21 lunedì 22 martedì 23 mercoledì 24 giovedì 25 venerdì 26 sabato 27 domenica 28 lunedì 29 martedì 30 mercoledì 31 martedì s. Albina Pur avendo visto, non vi siete nemmeno pentiti! s. Lazzaro Da Maria è nato Gesù, chiamato Cristo s. Graziano Essi partirono e predicarono dappertutto L’uomo saggio costruisce la sua casa sulla roccia 5 s. Ada Sia fatto a voi secondo la vostra fede s. Nicola di Bari Strada facendo, predicate il regno di Dio 2a di Avvento Preparate la strada del Signore Immacolata Concezione Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te s. Siro Gesù va in cerca di chi si è perduto Giornata dei diritti umani Vergine di Loreto Prendete il mio giogo sopra di voi: è dolce s. Damaso I I violenti si impadroniscono del regno dei cieli 6 Vergine di Guadalupe Che pretesto hai per non seguire il vangelo? s. Lucia C’è gente che aspetta sempre qualcos’altro 3a di Avvento Rendi testimonianza alla luce s. Cristiana Il vangelo di Gesù viene dal cielo o dagli uomini? Intenzione di preghiera missionaria: Attraverso gesti concreti di solidarietà, i cristiani mostrino che il Bambino di Betlemme è la luminosa speranza del mondo. 16-24 Novena di Natale Giornata dei migranti Giuseppe, sposo di Maria, era un uomo giusto 7 s. Dario di Nicea Zaccaria ed Elisabetta erano giusti davanti a Dio s. Liberato Non temere, hai trovato grazia presso Dio 4a di Avvento Lo Spirito Santo scenderà su di te s. Francesca Cabrini Il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore s. Vittoria La lingua si sciolse e parlava benedicendo Dio s. Irma, s. Adele Verrà a visitarci un sole che sorge Natale del Signore Oggi è nato il Salvatore, Cristo Signore s. Stefano Chi persevererà sino alla fine sarà salvato 8 s. Giovanni Evangelista Corse più veloce e giunse per primo Sacra Famiglia Maria e Giuseppe offrono il Bambino al Signore s. Tommaso Becket I miei occhi hanno visto la salvezza s. Eugenio L’anziana Anna parlava a tutti del Bambino s. Silvestro È venuta la luce vera, che illumina ogni uomo * I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa 2007 NOVEMBRE DIA LO G O E SO LIDARIET À lettere al direttore p. Marcello Storgato MISSIONARI SAVERIANI Via Piamarta 9 - 25121 Brescia E-Mail: [email protected] Pagina web: saveriani.bs.it/missionari_giornale COME RINNOVARE L'ABBONAMENTO? Caro direttore, poiché apprezzo moltissimo il mensile “Missionari Saveriani” e lo attendo sempre con piacere, anche per gli spunti spirituali che contiene, desidero chiedere qual è il numero di conto corrente utile per rinnovare l’abbonamento. Posso usare il conto corrente contenuto nel giornale che arriva al mio indirizzo, oppure c’è un conto corrente apposta per questo scopo? Attendo un riscontro e saluto cordialmente. Milva, E-mail Cara signora Milva, la ringrazio per il messaggio, che ci incoraggia e ci allieta moltissimo, quanto è il suo “piacere” nell’attendere, ricevere e leggere il nostro modesto mensile. Il suo apprezzamento va soprattutto agli “spunti spirituali” che esso contiene. Sono sicuro che molti altri assidui lettori e lettrici siano d’accordo con lei. Il conto corrente che lei potrà utilizzare è proprio quello che lei riceve con il mensile, e che serve anche come “indirizzo” per la spedizione a domicilio. Lei saprà che “Missionari Saveriani” ha 19 edizioni “zonali” diverse, per quanto riguarda l’ultima pagina di ogni numero; mentre le pagine da 1 a 7 sono uguali per tutti i circa 100mila amici che lo ricevono. Ad esempio, lei riceve l’edizione di Piemonte/Liguria e il suo nome e indirizzo è scritto sul C/cp della comunità saveriana di GenovaPegli. Potrà quindi utilizzare questo conto corrente per inviare il suo contributo per le spese di stampa e di posta. Qualora perdesse il conto corrente, troverà il numero esatto sotto l’indirizzo della comunità saveriana di riferimento, in testa a pagina 8, l’ultima del giornale. Così avviene per tutti i nostri abbonati, in riferimento alle 19 comunità saveriane in Italia. Nel ricevere il suo contributo, un saveriano incaricato le invierà una nota di ricevuta e ringraziamento. Ricordi, comunque, di scrivere sempre lo scopo del suo invio nell’apposito spazio della “causale”. (Avrà notato che nei nuovi C/cp questo spazio è sul fronte, e non più sul retro, come invece era prima; attualmente sul retro non si può più scrivere niente). Lo spazio della “causale” è di due righe, solo per poche parole. Per scrivere più a lungo, per esprimere i sentimenti e i pensieri, o per manifestare intenzioni di preghiera... dovrà utilizzare foglio e busta. Ma non esiti a farlo. Perché a noi missionari piace moltissimo ricevere le lettere e comunicazioni degli amici. Saluti fraterni, p. Marcello, sx Il conto corrente postale L’inserimento mensile del conto corrente postale è richiesto da molti lettori, per facilitare il rinnovo dell’abbonamento o inviare offerte, come e quando desiderano. Si prega di non considerare questo gesto come una “insistente scortesia”. Tuttavia, un vostro contributo per sostenere le spese di stampa e spedizione di “Missionari Saveriani” è gradito, in qualsiasi momento vi sia più comodo. Grazie. STRUMENTI D'ANIMAZIONE L'AGENDA BIBLICA MISSIONARIA 2008 L’agenda missionaria offre ogni giorno spunti di riflessione sulle letture bibliche e sulla vita della chiesa missionaria. Ogni giorno aiuta a leggere, meditare, pregare la Parola di Dio, come ogni buon cristiano deve fare, per essere capace di abbracciare il mondo. Ogni giorno trovi ampio spazio per scrivere i tuoi impegni, ma anche i tuoi appunti spirituali, per vivere quotidianamente nell’amore universale. Raccomandiamo l’Agenda non solo ai sacerdoti e ai catechisti, ma anche agli sposi e ai giovani che desiderano vivere con impegno ogni giorno dell’anno. L’agenda è disponibile in tre edizioni: • Tascabile, formato 10,5 x 14,5 - euro 8,00 • Plastificata, formato 14,5 x 21 - euro 10,00 • Cartonata, formato 14,5 x 21 - euro 12,00 Per i nostri lettori e lettrici, spedizione inclusa. Sconto fino al 30% per chi ordina più di dieci copie. Da richiedere a: Libreria dei popoli, via Piamarta 9, 25121 Brescia Tel. 030 3772780 int. 2; Fax 030 3772781; [email protected] I MISSIONARI SCRIVONO Padre Girola da Roma ringrazia i generosi lettori per l'aiuto al Camerun Cari amici, scrivo da Roma, che ormai sarà la mia sede per i prossimi sei anni, a Dio piacendo. Sono stato richiesto, infatti, di servire la famiglia saveriana nella direzione generale. Terminato il capitolo generale, ho avuto modo di tornare in Camerun per liberare la stanza nella casa saveriana di Bafoussam, salutare i confratelli e fare le valigie, per trasferirmi definitivamente in Viale Vaticano 40, a Roma. Ho visitato anche la nuova missione di Nefa, estrema periferia della città, dove vivono e lavorano p. Bruno Calderaro, padovano di Cittadella, il bergamasco p. Adriano Armati e il vercellese p. Oliviero Ferro e il giovane saveriano congolese Justin. Stanno bene e sono contenti della nuova casa, modesta ma dignitosa. A febbraio, io stesso avevo chiesto ai lettori di “Missionari Saveriani” di darci una mano a “metter su casa”, con tavoli e sedie, letti e suppellettili, cucina e stoviglie. Ebbene, il “piccolo progetto 2/2007” è stato completato a tempo di record, grazie alla generosità di tante persone amiche. Le stanze sono arredate, la cucina è in funzione, la chiesetta è accogliente, la saletta per gli incontri è sempre aperta (nella foto, p. Oliviero mentre parla con un gruppo di sposi). A nome dei saveriani di Nefa, grazie a tutti voi che avete aiutato. Continuate a sostenerci con la vostra preghiera. p. Carlo Girola, sx Dal Giappone, p. Pako racconta: “la chiesa deve essere missionaria” In una delle nostre riunioni mensili per i saveriani che vivono nella zona del Kyushu, abbiamo invitato il vescovo di Kagoshima a passare una giornata con noi e parlarci della chiesa in Giappone. Mons. Koriyama ha accettato volentieri il nostro invito. Prima di essere vescovo, era stato parroco in una piccola parrocchia della zona, con solo una trentina di cristiani. Eppure, la sua visione della chiesa e della missione in Giappone è stata molto interessante e valida anche per noi. Con molta chiarezza ha detto: “La chiesa o è missionaria oppure è morta. È sbagliato pensare che i preti diocesani sono per la pastorale e i missionari sono per la missione. O siamo tutti missionari oppure piantiamo lì; è inutile discutere!”. Ho avuto anche un’altra bella esperienza, la prima in 26 anni di vita missionaria in Giappone. Le suore mi hanno invitato a parlare alle studentesse della loro scuola superiore, in occasione della festa della Madonna. Ben 900 alunne, di cui solo dieci sono cristiane. È stato un bel momento di evangelizzazione. Ho presentato il racconto evangelico dell’annunciazione di Maria, come esempio di una giovane che vuole crescere e dare senso alla sua vita; di una giovane che si mette in cammino per avvicinarsi a Dio che le parla e vuole rivelarsi. Dalle reazioni, ho avuto l’impressione che le ragazze abbiano apprezzato l’esempio della Madonna. Ma le prime a essere sorprese sono state le suore: “Nessuno ci aveva mai presentato il racconto dell’annunciazione come modello di dialogo per la crescita interiore!”. Beh, c’è sempre una prima volta, ho pensato tra me! p. Paco Marín, sx Padre Tri, saveriano indonesiano, scrive dall'Amazzonia Tempo fa mi trovavo in un villaggio nella foresta amazzonica. Stavo vistando le famiglie della comunità, quando una donna mi chiese: “Di dove sei?”. Risposi: “Sono indonesiano”. E lei: “C’è stato un terremoto in Indonesia!”. Confermai: “Sì, certo; c’è stato un grande terremoto più di un anno fa; ha causato il terribile tsunami nell’isola di Sumatra...”. La donna era rimasta imbarazzata alla mia risposta; ma non aggiunse nulla. Il giorno dopo sono tornato in città e qualcuno mi disse che c’era stato un terremoto a Java, proprio nella mia isola natale. Mio Dio! La notizia che quella buona donna aveva voluto darmi era recente e riguardava proprio me e la mia famiglia! Cosa vuol dire, vivere nella foresta con il cuore attento al mondo! p. Antonius Tri, sx solidarietÀ MOZAMBICO: CHIESE DI VILLAGGIO Nelle missioni del Mozambico in cui lavoriamo noi saveriani sono sorte molte comunità nuove. Attualmente ne abbiamo più di duecento. In questi ultimi anni, grazie a Dio, è stato un pullulare di piccole comunità. Decine e decine di famiglie si riuniscono per pregare, per riflettere sui problemi e, alla domenica, per la celebrazione della Parola di Dio. Generalmente sono le comunità più organizzate che “generano” le nuove comunità. Uno dei primi impegni che le nuove comunità si assumono è proprio quello di costruire la chiesetta del villaggio. La costruiscono come possono, con i pochi mezzi che hanno a disposizione...: basta guardare la fotografia! Noi vorremmo aiutare la gente a migliorare la costruzione della loro chiesetta, perché diventi un segno visibile della presenza di Dio in mezzo a loro e un decoroso luogo di incontro della comunità. In molti villaggi durante la settimana la chiesa si trasforma anche in aula per la scuola del villaggio. Vorremmo fornire le lamiere per il tetto e il cemento per la costruzione dei muri. Per la manodopera e i mattoni ci pensa la gente stessa. Il costo di ogni chiesetta si aggira sui 5.000 euro. Dio benedica tutti coloro che vorranno collaborare a questo piccolo progetto dei saveriani in Mozambico. p. Bruno Boschetti, sx piccoli progetti 7/2007 - MOZAMBICO Chiesette di villaggio In Mozambico sorgono molte nuove comunità cristiane. Come chiesa hanno una capanna fatta di pali e paglia. Al costo di 5.000 euro per chiesetta, le comunità potrebbero costruire un luogo più decoroso e stabile. Possiamo dare un mano a fornire cemento e lamiere. • Responsabile del progetto sono i saveriani in Mozambico e p. Bruno Boschetti. • •• 6/2007 - Rep. Dem. CONGO Lamiere per le scuole di Kitutu La missione di Kitutu, isolata dal resto del mondo, ha bisogno di aiuto per coprire con lamiere 25 scuole elementari di villaggio: 5mila lamiere a € 10 l’una, per un totale di 50mila euro. Possiamo contribuire allo sviluppo culturale delle nuove generazioni. • Responsabile del progetto è il saveriano p. Paolo Maran. Chi desidera partecipare alla realizzazione di questi progetti, può utilizzare l’accluso Conto corrente postale, oppure può inviare l’offerta direttamente al C/c.p. 00204438, intestato a: Procura delle Missioni Saveriane, Viale S. Martino 8 - 43100 PARMA oppure bonifico bancario su C/c 000072443526 Cari Parma e Piacenza, Agenzia 6 abi 06230 cab 12706 Si prega di specificare l’intenzione e il numero di Progetto sul C/c.p. Grazie. 2007 NOVEMBRE ALZANO 24022 ALZANO L. BG - Via A. Ponchielli, 4 Tel. 035 513343 - Fax 035 511210 E-mail: [email protected] - C/c. postale 233247 Nel Paese dove tutto è a posto Preti bergamaschi visitano il Giappone F are visita a p. Piergiorgio Moioli, missionario saveriano nembrese in Giappone, è stata un’esperienza unica per tante ragioni. Innanzitutto la familiarità con la quale ci ha accolti. Padre Piergiorgio è in Giappone da circa vent’anni; ormai è la sua seconda casa, dopo l’Italia. Conosce la lingua giapponese come il dialetto bergamasco e la cultura di quella nazione come se fosse nato lì. Attualmente, si trova nella missione di Kikuchi, una cittadina di 50mila abitanti a sud del Giappone. Un mondo... a parte In Giappone vivono 120 milioni di abitanti. I cristiani sono complessivamente un milione circa (meno dell’1%). A Kikuchi i cristiani cattolici sono 80. Quest’anno p. Piergiorgio è particolarmente felice, perché sta preparando al battesimo un nuovo catecumeno. Ogni giorno alle 6.30 celebra la Messa. Vi parte- cipano le due suore della scuola materna e una signora convertita al cristianesimo, unica della sua famiglia tutta scintoista. Della vita ordinaria giapponese impressiona l’efficienza Padre Moioli dal Giappone saluta tutti gli amici dei saveriani bergamaschi don ERMANNO MENI e l’educazione. Non c’è nulla fuori posto, neanche le persone. Tutto è ordinato e curato, sin nei particolari. Il comportamento è impeccabile, non solo per gli inchini, ma per il rispetto nei confronti delle persone e delle regole. La buona educazione è il biglietto da visita del Giappone. Non si superano i limiti di velocità; non si lasciano cadere le carte a terra; non si scrive sui muri o sui sedili dei bus. I ragazzi sin da piccoli escono di casa con la divisa, diversa per ciascuna scuola, e si recano a lezione. La sera dopo cena, eccetto nelle città più grandi, non si svolgono riunioni o incontri di alcun genere: ai giapponesi piace rimanere in famiglia. Sono aperti solo i locali di intrattenimento: bar, ristoranti, centri commerciali… Ci vuole pazienza Il Giappone ha fama di super potenza. Non è al centro del- Il lungo viaggio di Lina Valoti Saveriana di Cornale di Pradalunga U n anno fa, Lina Valoti scriveva così alle comunità delle sorelle saveriane sparse nel mondo: “Ogni mattina intraprendo la mia giornata come se fosse un lungo viaggio per il mondo, mentre le ore, a volte, scorrono lente e mi lasciano tanto tempo per pensare e per soffermarmi a tante stazioni - le vostre - dove posso guardarvi mentre anche voi spendete la giornata per l’avvento del suo Regno. Presento al Signore tutti i vostri bisogni, le vostre ansie e i vostri desideri di bene. Alla sera, a viaggio com- Sorella Lina Valoti: lo sguardo di chi ha fede, anche nella sofferenza piuto, scendo dal treno e mi abbandono nel Signore, mettendo nelle sue mani quanto ho raccolto durante il giorno”. La Madonna come guida Lina aveva scoperto la sua malattia (un tumore) nel 2000 e l’aveva accettata con la certezza che Dio avrebbe potuto farla servire al suo Regno. Lottava per la vita, eppure non era spaventata dall’idea della morte, forte delle certezze della fede e della speranza. Il suo viaggio terreno si è concluso il 7 settembre scorso e il suo funerale è avvenuto nella festa della Natività di Maria, quasi a indicare che, ad accompagnarla da Dio, c’era lei, quella Madre che Lina amava tanto invocare, specialmente per la pace nel mondo. Lina era nata a Cornale di Pradalunga il 14 febbraio 1932. A venticinque anni era entrata fra le saveriane e quattro anni dopo, emessi i primi voti religiosi, era partita per il Brasile. Là è rimasta quattordici anni, svolgendo vari servizi: attività pastorale, cucina e guardaroba nel seminario saveriano, attività sanitaria. Nel 1976, le era stato chiesto di tornare in Italia. Così, da allora, Lina ha lavorato nella casa ma- TERESINA CAFFI, mM dre delle saveriane e dei saveriani a Parma e nella comunità di Ceggia, accompagnando anche l’anziana mamma nei suoi ultimi anni. Apostola nella sofferenza Lina era una persona generosa. Non si misurava nel sacrificio e viveva l’amore non con l’abbondanza di parole, ma con la concretezza dell’azione. Forte di carattere, quando assumeva degli impegni li portava fino in fondo, con responsabilità. Anche nella malattia, finché ha potuto, si è resa utile con vari servizi, in particolare di cucito. Poi ha accolto con fede un modo paradossale di rendersi utile: avere bisogno di tanti servizi e trasformare in offerta e in amore la dura esperienza della malattia. Lina era apostola anche nei luoghi di cura, stringendo con tante persone legami di profonda umanità e comprensione. Ora, dal cielo, con la sua preghiera, non smetterà di darsi da fare per quel Regno per cui ha speso la sua salute e la sua malattia, le sue doti e l’intera sua vita. Grazie, Lina! E lode a Dio che non smette di chiamare persone che testimonino nel mondo il suo vangelo. ■ Nella piccola chiesa di Kikuchi, celebrano la Messa con p. Moioli, al centro, i sacerdoti bergamaschi che gli hanno fatto visita in Giappone (da sinistra): don Dario Colombo, don Ermanno Meni e don Sergio Bonacquisti l’attenzione della generosità dei cristiani, perché in questo paese non ci sono bisogni alimentari o sanitari, come in tante nazioni dell’Africa, dell’America latina e dell’Asia. Nei paesi poveri l’assistenza è un mezzo per avvicinare le persone e aprire il dialogo sulla fede cristiana. In Giappone il missionario non è cercato dalla popolazione per soddisfare i bisogni primari (cibo, medicine, vestiti…). Di conseguenza, il contatto con la popolazione locale è frutto di un lavoro certosino. È necessaria una sensibilità e un tatto speciali per iniziare a parlare di Gesù Cristo. “La pazienza è la virtù dei forti”, questo proverbio calza bene con l’atteggiamento che il missionario deve adottare per evangelizzare in Giappone. Ricordi indelebili In un mondo pervaso dallo scintoismo, dove le tradizioni rituali millenarie si intrecciano con le discipline ascetiche (arti marziali), e dove al posto delle chiese si vedono templi e pagode a ogni angolo di strada e in ogni piazza, è facile intuire come sia impegnativo presentare la persona di Gesù e la sua storia. Padre Piergiorgio è stimato e rispettato da tutti quelli che lo conoscono nella sua città. Un po’ perché i giapponesi sono rispettosi della persona in quanto tale, al di là della nazionalità e della religione; un po’ perchè il suo stile umile, alimentato dalla fede, combacia con la realtà nella quale egli vive. Nonostante le centinaia di fotografie scattate, molte delle cose che in pochi giorni abbiamo visto, imparato e capito, resteranno indelebili dentro di noi. Il fascino del Giappone è davvero grande per noi occidentali. Come ci diceva p. Piergiorgio, a volte viene da pensare che i giapponesi siano davvero discendenti di un dio, così come loro stessi credono. ■ Padre Piergiorgio Moioli gradirà i vostri messaggi e-mail: [email protected] GIORNATA SACERDOTALE Il 3 dicembre, con i saveriani di Alzano Il centro missionario diocesano di Bergamo e i missionari saveriani invitano tutti i sacerdoti della diocesi a trascorrere insieme un’intensa “Giornata missionaria sacerdotale”. È ormai un appuntamento tradizionale per il 3 dicembre, festa di san Francesco Saverio, patrono delle missioni, celebrare una giornata di spiritualità per riflettere sulla vocazione alla missione universale, tipica di ogni sacerdote. I saveriani sono felici di ospitare i sacerdoti presso l’istituto in via Ponchielli 4, ad Alzano Lombardo. Nella mattinata ci sarà l’occasione per un incontro fraterno di riflessione, guidata da p. Rino Benzoni, superiore generale dei saveriani. Seguirà un’agape fraterna. Tutti i sacerdoti della diocesi sono attesi e benvenuti. Per una migliore organizzazione, si prega di confermare la partecipazione, telefonando al numero 035 513343 dei missionari saveriani. Grazie. Padre Marino e i Missionari Saveriani Alzano Lombardo 4 Crocifisso del beato Conforti, venerato nel santuario dei missionari saveriani a Parma; fin da bambino, il beato si soffermava a pregare e... “pareva mi dicesse tante cose!” 2007 NOVEMBRE BRESCIA 25121 BRESCIA BS - Via Piamarta, 9 Tel. 030 3772780 - Fax 030 3772781 E-mail: [email protected] - C/c. postale 216259 Concorso scolastico sul dialogo Nel 50° anniversario dei saveriani a Brescia I missionari saveriani di Brescia hanno raggiunto il traguardo ...della mezza età. Infatti, sono passati 50 anni, da quando la congregazione saveriana del beato Conforti ha acquistato dalla diocesi di Brescia il famoso complesso “San Cristo”. Brevi cenni di storia Era l’estate del 1957 e il seminario diocesano si trasferiva nel nuovo edificio, a Mompiano. La vecchia struttura era usurata e inagibile, bisognosa di urgente restauro. I saveriani la prendono in consegna insieme alla chiesa, ceduta in uso perpetuo. Gli ultimi due sacerdoti ordinati a San Cristo, il 3 marzo 1957, furono il cardinale Giovanni Battista Re e mons. Serafino Corti. Fu proprio don Corti a effettuare le consegne al saveriano p. Tiberio Munari. Nel corso degli anni, con notevoli sacrifici e grazie al contributo di tante famiglie e comunità bresciane, i saveriani hanno rimesso in opera tutto il complesso. I lavori seguivano di pari passo le attività di formazione e animazione missionaria e vocazionale. Infatti, il “convento” è diventato “casa apostolica”, cioè un seminario con scuola interna per i ragazzi aspiranti a diventare missionari saveriani. Chiusa la scuola, dal 1992 “San Cristo” ospita lo Csam, il Centro saveriano di animazione missionaria, trasferito a Brescia da Parma. Qui sono pensati e prodotti gli strumenti di animazione missionaria che danno un’impronta qualificata al carisma dei saveriani. Un concorso per le scuole Per celebrare l’anniversario, i p. GESUINO PIREDDA, sx saveriani di Brescia hanno pensato a un concorso a premi per le scuole sul tema: “Giovani e dialogo, una sfida, una continua ricerca”. È stato preparato un dossier su alcune figure significative del dialogo e della pace: Francesco Saverio, Luther King, Madre Teresa, Gandhi, Comboni, Conforti e altri ancora. Oggi, l’Europa vive il grande fenomeno della mobilità etnica e culturale. In Italia sono circa tre milioni gli “extra comunitari”, ma non è ancora chiaro quali siano i ruoli e i compiti per far fronte alle problematiche connesse alla presenza di più culture nel nostro territorio. Accettare il fatto che ci sono molti modi di essere uomo, e tutti ugualmente “umani”, non è facile. L’abilità non sta nell’ostinarci a essere quello che siamo, Tra le colline del Burundi Questo è stato il primo impatto Claudina, una laica saveriana di Brescia, ha deciso di partire per il Burundi, dove si fermerà tre anni. Abbiamo parlato di lei su questa pagina nel numero di settembre. Dall’Africa ci ha scritto le sue prime impressioni. S ono arrivata senza problemi e tutto prosegue per il meglio. Il superiore dei saveriani in Burundi, p. Luigi Arnoldi, è venuto a prendermi in aeroporto e poi mi ha portato a Gasura, all’incontro con il vescovo. È difficile... comunicare A Bujumbura c’erano anche Gino e Franco, due volontari di Roncadelle. Erano lì a sistemare l’impianto elettrico della casa religiosa dei saveriani. Dopo lo studio e il lavoro, andavamo a bere con loro una bibita al club Natique, per rilassarci un po’. II mio problema è solo la lingua: il kirundi non vuole entrare in questa mia... zucca vuota. Ora che sono a Gasura le comunicazioni sono davvero difficili. Telefonare è un’impresa e non provo nemmeno a mandare una e-mail. Senza auto è impossibile muoversi. Per ora mi affido alla bontà di qualche vicino che si deve spostare e approfitto di un passaggio. Qui sono tutti molto gentili e si prodigano per alleggerire le difficoltà di inserimento, permettendomi di arrivare dove ho bisogno... Il posto è davvero bello, a 1.500 metri di altitudine, tra colline alberate e valli coltivate a verdura. Le distanze non sono grandi, ma i tempi sono lunghi. Claudina Bertola a colloquio con p. Marcello Storgato, prima di partire per il Burundi 4 CLAUDINA BERTOLA Da Bujumbura a Gasura ci vogliono 3 ore e mezza, sempre che non fori una gomma, che non investi un ciclista, che non spiani una capra, che non ti fermi la polizia o l’esercito, che non ti scappi la pipì... Insomma, un rosario alla partenza e una Messa di ringraziamento all’arrivo! Un progetto che continua La casa è in buone condizioni. Il laboratorio di farmaci, di cui seguo l’amministrazione, è pronto a ripartire con la produzione, appena saranno disponibili le materie prime. II progetto continua. Per il futuro, sono nelle mani dell’ufficio missionario di Brescia e nelle scelte del vescovo burundese, mons. Joachim. Al mio arrivo, il vescovo ha organizzato un incontro alla presenza dei due tecnici e dei responsabili del laboratorio. È stato un confronto interessante, almeno per me. Spero di poter stendere al più presto un piano di lavoro intelligente e ottimale per tutti. Ho avuto varie occasioni di andare vicino alle missioni di Bukavu e Goma, ma non è stato possibile raggiungerle. Spero di riuscirci prima della fine dell’anno. Mi piacerebbe proprio visitarle e incontrare i laici che sono lì. Un fraterno abbraccio e un saluto a tutti voi e al laicato saveriano di Brescia. ■ ma nell’essere capaci di migliorarci, con la forza del dialogo e del confronto. La mancanza di dialogo porta ad atteggiamenti di conflittualità, i più gravi dei quali sono il razzismo, la xenofobia e il fondamentalismo religioso. Le regole per partecipare “I giovani e il dialogo” è una bella sfida che ci attende. Richiede studio, impegno e continua ricerca. Proprio per questo, nel 50° anniversario della loro presenza a Brescia, i missionari saveriani hanno ritenuto opportuno lanciare un “concorso”. I missionari sono sempre persone che favoriscono il dialogo e lo scambio tra le culture, aprendole ai valori dell’universalità. La proposta di avvicinare gli studenti ai grandi testimoni della pace ci sembra uno strumento educativo efficace, un contributo adatto a favorire la cultura della convivialità, nel rispetto delle diverse culture. I partecipanti possono esprimersi in varie forme: in forma letteraria (tema, poesia, saggio, ricerca) o in forma grafica e figurativa (disegno, pittura, di dimensione massima in cm 40 x 50) o in digitale (videoclip o diapositive). I lavori devono pervenire ai saveriani di Brescia entro il 26 gennaio 2008. Saranno premiati i primi tre lavori per ogni ordine di scuola (elementare, medie e superiori). I premi sono messi a disposizione dalla nostra famosa “Libreria dei popoli”. Insegnanti e studenti interessati possono chiedere il dossier, con tutte le informazioni utili, a p. Gesuino Piredda (Missionari saveriani, via Piamarta 9 - Brescia; tel. 347 6699884; email: gesuinopiredda@infinito. it) o richiederlo via fax allo 030 3772781, all’attenzione di padre Gesuino. ■ CINA: MOSTRA E QUATTRO INCONTRI La mostra di quest’anno ha per titolo, “Cina: sguardi su una civiltà millenaria”. È stata inaugurata il 6 novembre e resta aperta al pubblico fino al 27 gennaio 2008. Orari di visita: feriali, 9 - 12.30 e 14.30 - 17; domenica e festivi, dalle 14 alle 18. Per informazioni e prenotazioni, tel. 349 3624217; fax 030 3774965; e-mail: [email protected] Appuntamenti da non perdere A margine della mostra, sono previsti anche quattro incontri-evento, che raccomandiamo a tutti i nostri lettori. • Venerdì 23 novembre, ore 20,30 “Lo sguardo verso le nuvole: nostalgia della patria”. Concerto di brani in lingua cinese con la soprano Lin Ling Hui, accompagnata al piano da Paolo Ugoletti e alla viola da Claudio Minelli. Scenografia con dissolvenze del regista Enore Montini e foto di p. Angelo Costalonga. • Venerdì 14 dicembre, ore 20,30 “Cina: speranza cristiana?”. Relatore: padre Angelo Lazzarotto, missionario del Pime e sinologo. Seguirà la testimonianza di una donna cinese cattolica. • Venerdì 11 gennaio, ore 20,30 Riflessi dal celeste impero. Il “gusto cinese” in Europa tra passato e presente: mode, stili, idee. Relatrice: Elettra Casarin. • Sabato 26 gennaio alle 19,30 Serata finale. Delizioso viaggio con commento attraverso le tradizioni gastronomiche cinesi e particolare attenzione al menù del capodanno cinese. Si consiglia di prenotare entro il 13 gennaio, dato il numero limitato di posti. È previsto un contributo spese di € 18,00 a persona. Anche se zona a traffico limitato (ZTL), è consentito a tutti i visitatori della mostra accedere all’ampio parcheggio interno con il seguente itinerario: p.le Arnaldo, via A. Mario, p.za Brusato, via Cattaneo, via V. Gambara, via Piamarta (informazioni tel. 030 3772780). 2007 NOVEMBRE CAGLIARI 09121 CAGLIARI CA - Via Sulcis, 1 Tel. 070 281310 - Fax 070 274419 E-mail: [email protected] - C/c. postale 12756094 Tre saveriani sardi raccontano Cosa fanno e come vivono in missione ritiro delle delegate misA lsionarie di Cagliari, que- st’anno hanno partecipato tre saveriani sardi, missionari in nazioni lontane e diverse tra loro: Bangladesh, Indonesia e Congo. È stata l’occasione per ascoltare le loro testimonianze e scoprire cosa fanno in missione. Padre Spiga e i disabili in Bangladesh Padre Gabriele Spiga, di Quartu S. Elena, dal 1972 è missionario in Bangladesh. Ha scelto di lavorare con gli handicappati perché possano diventare autosufficienti. Ha cominciato a farlo nella capanna di un villaggio con un disabile musulmano, suscitando stupore nella gente, abituata a considerare gli europei come persone ricche. La mamma Mercede lo ha educato alla carità e all’amore del prossimo. Ha detto: “Il sacerdozio è un servizio, non un privilegio o un prestigio. La mia casa è semplice, non molto diversa dalle capanne della gente. Cristiani e musulmani viviamo insie- P. Gabriele Spiga nel suo “villaggio della speranza” in Bangladesh p. DINO MARCONI, sx me. Vedendomi aiutare i disabili, la mentalità dei musulmani su noi cristiani è cambiata. Non mi chiamano più uomo ricco ma padre. Io i miracoli non li faccio. Ma una stampella o una carrozzina sì, le faccio volentieri, perché restituiscono loro un po’ di autonomia. Insegno ai disabili come possono mantenere famiglia e figli. È un piccolo centro per disabili, senza pretese. Posso aiutare solo poche persone. Le cose piccole sono le più utili e belle”. Padre Orrù e i giovani dell'Indonesia Padre Bruno Orrù, di Sant’Antioco, era uno degli alunni che dal seminario di Tortolì sono passati a Macomer. Dal 1961 al 1976 ha insegnato negli Stati Uniti. Poi il grande salto in Indonesia, dove si trova da trent’anni. Qui è stato parroco e maestro dei In Sudan missioni... chirurgiche Maria Palmas, medico volontario L a dottoressa Maria Palmas, originaria di Ghilarza, è un chirurgo. Quando è libera dai suoi impegni partecipa agli incontri di preghiera e formazione nella comunità saveriana di Macomer. Maria, dal 1999, per alcuni mesi all’anno si trasferisce in Sudan come medico volontario. Qui lavora in piccoli ospedali rurali in diverse località: Rumbek, Billing, Adior, Gordhim, Bunagok. Le abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa della sua esperienza medica in missione. Com’è ora la situazione? Nel 2005 è stata firmata la fi ne delle ostilità tra nord e sud. Quindi il Paese ha ora grandi aspettative di cambiamento e di progresso. Sei mai stata in pericolo? Una volta sola, a Pochalla, dopo 13 missioni. Ho dovuto preparare in tutta fretta la “quick run bag”, ossia la borsa con le cose essenziali per scappare, in attesa di essere salvati dagli aerei dell’Onu. Avevamo sentito delle fucilate nel villaggio e i soldati di una caserma correvano a caricare i mitra e i cannoni. Ci siamo presi un bello spavento. Poi l’allarme rientrò. Cosa fanno i medici volontari in Sudan? Negli ospedali i volontari medici si occupano della chirurgia di base, mentre le malattie curabili con la medicina vengono trattate dagli infermieri secondo regole opportune. Proviamo soddisfazione con i parti cesarei, quando i neonati nascono vivi e le loro madri non vanno incontro a inaudite sofferenze e alla morte. 4 La dott. ssa Maria Palmas a un incontro di preghiera dai saveriani di Macomer Come organizzate il lavoro? Ci sono interventi tutti i giorni, tranne la domenica, con inizio al mattino fino ad esaurimento dei a cura di p. D. MARCONI, sx pazienti previsti. La sterilizzazione del materiale chirurgico si fa con il fuoco a legna e i teli della sala operatoria spesso non fanno in tempo ad asciugare, così gli interventi non iniziano prima di metà mattina. C’è qualcuno che vi sostiene? Porto sempre con me i frutti della solidarietà della popolazione di Ghilarza, della parrocchia “Medaglia Miracolosa” in Cagliari, e del centro missionario di Oristano. Consegno tutto alla diocesi di Rumbek, personalmente nelle mani del vescovo mons. Cesare Mazzolari. Le offerte servono ad acquistare cibo per i malati dei villaggi. Ti senti realizzata? Nonostante le difficoltà, sono soddisfatta del mio lavoro e ringrazio Dio per la sua protezione. Il medico deve adattarsi alle situazioni di un ospedale africano. Inoltre occorre una buona dose di resistenza fisica e una grande pazienza nel sopportare i disagi. Ogni volta che vado in Sudan dico che è l’ultima volta, ma quando torno qui penso che il Signore voglia che faccia questo tipo di missione. Ringrazio tutti coloro che mi sostengono con le loro preghiere e che contribuiscono al la realizzazione delle mie “missioni chirurgiche”. ■ Missionari sardi felici di rivedersi dopo tanti anni (da sinistra): p. Bruno Orrù, sr. Giuliana Picci, p. Salvatore Marongiu novizi indonesiani. Dal 1978 il governo indonesiano ha messo severe restrizioni sull’entrata dei missionari in Indonesia e controlla gli aiuti che vengono dall’estero. Queste leggi hanno spinto i missionari a interessarsi alle vocazioni locali. Alcune chiese sono state incendiate dai fondamentalisti e, per faziosità politica, la croce è stata fatta togliere dall’ingresso dei cimiteri, tuttavia i cristiani sopravvivono, grazie alla loro organizzazione. Attualmente p. Bruno lavora a Jakarta, in una parrocchia divisa in gruppi di 40 famiglie per rione, con responsabili per la liturgia, la Caritas, la catechesi, l’economia e la sanità. Presta servizio anche nel carcere femminile. Recentemente, ha invitato le detenute a praticare l’assistenza amorosa verso un’ammalata terminale. Hanno accettato l’invito e stanno facendo sbocciare il fiore del bene in mezzo al male. Padre Marongiu e l’internet africano Padre Salvatore Marongiu è di Cabras, in provincia di Oristano. Dopo gli studi a Cagliari, ha completato la teologia in Messico e dal 1997 è in Congo. Attualmente è nella città di Ka- songo e dirige una scuola di informatica con antenna internet per istruire i giovani. Con lui c’è anche p. Ezio Meloni, originario di Sadali. Kasongo è stata la culla dell’islam congolese e un centro per la cattura e il mercato degli schiavi. L’attuale cattedrale è costruita proprio sul piazzale dove c’era uno di questi malfamati mercati. Nel corso degli anni, molti congolesi sono diventati cristiani. Oggi nella diocesi di Kasongo il 25% della popolazione è cristiana. I sacerdoti locali sono 23, più il vescovo. Racconta: “I laici hanno sempre collaborato a diffondere il vangelo nei villaggi con il catechismo e la liturgia della Parola. Ora i laici sono responsabili delle associazioni, delle iniziative di evangelizzazione, delle attività di sviluppo. Sanno che l’avvenire è anche nelle loro mani e contribuiscono al miglioramento della società. Quello che occorre è un clima favorevole e una pace vera”. ■ TELEFONO DEI SAVERIANI Agli amici, parenti e benefattori: per comunicare con i missionari saveriani di Cagliari si può utilizzare il numero di cellulare 340 0840200 (p. Dino Marconi). CON I SAVERIANI DI CAGLIARI 1 e 2 dicembre, per amici e delegate Cari amici e delegate missionarie, siete invitati alle due giornate saveriane - 1 e 2 dicembre - presso la comunità saveriana di Cagliari, in via Sulcis 1. In questo modo, vogliamo tenere vivo lo spirito missionario di san Francesco Saverio e la nostra amicizia missionaria. Saranno due i temi della nostra riflessione: la ricorrenza di san Francesco Saverio e la preparazione spirituale dell’Avvento. Il ritiro inizia alle ore 9,30 di sabato 1 e si conclude alle 16,30 di domenica 2 dicembre. È possibile pernottare. Informate amici e amiche del proprio paese e venite numerosi. Vi chiediamo di comunicarci per tempo la partecipazione vostra e degli amici (p. Dino Marconi, cell. 340 0840200) Per i giovani e le giovani dai 18 ai 28 anni “Meeting giovani sx”: tre giorni con i giovani delle isole, del sud e nord Italia 1 - 3 novembre 2007, a San Pietro in Vincoli (Ravenna) Per giovani e universitari di Cagliari Gli incontri si terranno in via Sulcis 1, nelle seguenti date (da annotare subito sulla vostra agenda!): Ritiro spirituale sul tema, “In ricerca del mio progetto di vita”: 27 - 30 dicembre Incontri mensili: 6 novembre - 29 gennaio- 12 marzo - 15 aprile 6 maggio Esperienza dei giovani in missione Nel mese di agosto 2008, per circa 20 giorni, p. Roberto Salvadori accompagnerà i giovani per una breve ma intensa esperienza missionaria in Africa, nella repubblica democratica del Congo. Per informazioni, adesioni, consigli, orientamenti, contatta: p. Roby sx - Cell. 340 4914261; E-mail: [email protected] Saveriane di Oristano - Tel. 0783 72578 2007 NOVEMBRE CREMONA 26100 CREMONA CR - Via Bonomelli, 81 Tel. 0372 456267 - Fax 0372 39699 E-mail: [email protected] - C/c. postale 00272260 Dal 6 al 21 dicembre, in via Bonomelli 81 i missionari saveN elriani2003, di Cremona avevano organizzato la mostra sugli indio kayapò. Dopo quattro anni, propongono un’altra mostra sui giocattoli e strumenti musicali dell’Africa. Lo scopo è sempre lo stesso: creare occasioni di incontro tra i popoli, come premessa per un’autentica solidarietà mondiale. Semplici giocattoli di bambini ingegnosi La mostra si intitola “Giocafricando”. Si terrà nella casa saveriana in via Bonomelli 81, dal 6 al 21 dicembre. Considerata la vicinanza al Natale, è un periodo molto opportuno per trattare la tematica dei giocattoli dei bambini, non solo della nostra città ma anche nel resto del mondo. Cerchiamo giovani volontari ! Abbiamo già tutto il materiale della mostra: oltre 250 pezzi! Ma abbiamo bisogno di persone dosposte a dare una mano per allestire, accogliere e guidare i visitatori e aiutare nella gestione della mostra. Con “Giocafricando”, vogliamo parlare ai bambini e agli adulti di mondialità, di sviluppo, di tolleranza... Vogliamo che attraverso l’incontro con altre culture si crei la premessa per un’autentica solidarietà mondiale. Ci credi anche tu? Ti interessa questa iniziativa? Sei disposto a darci una mano? Per avere maggiori informazioni o dare la tua preziosa disponibilità, telefona al numero 0372 456267 e chiedi di “padre Dante”. Per conoscerci e prepararci, noi ci troviamo ogni martedì, alle 21. Ti aspettiamo! p. DANTE VOLPINI, sx Un gruppo di giovani sta preparando questo evento, per accogliere le scolaresche, i gruppi degli oratori e il pubblico e fare da guida alla mostra. I bambini africani, nel costruire i loro giochi, sono molto creativi. Utilizzando materiali di ogni tipo, non pongono limiti alle loro capacità. Utilizzano le gomme consumate delle automobili, lattine di bibite, corde e reti da pesca, fibre vegetali e tappi di bottiglia, bastoncini di legno e fili di ferro, sassi e conchiglie... Sono tutti materiali riciclabili, economici e molto semplici da trovare. Informazioni e orari Con questa mostra vogliamo parlare ai bambini e agli adulti dei valori della mondialità: dello sviluppo e della tolleranza, e anche delle attività dei missionari saveriani in Africa e nel mondo. La mostra sarà accompagnata da alcune testimonianze di missio- necessario prenotarsi per tempo, inviando un fax al numero 0372 39699 oppure telefonando allo 0372 456267. Specificare se si desidera partecipare al laboratorio didattico, per apprendere l’arte della costruzione dei giocattoli. L’ingresso alla mostra è gratuito. ■ Istantanee della mostra del giocattolo che è stata allestita dai saveriani in varie città d'Italia Grandi e piccini restano meravigliati davanti a macchinine e bambole costruite con oggetti e materiali riciclati Ricordiamo chi ci ha lasciato I nostri cari sono vivi nei nostri cuori A novembre, in modo particolare, visitiamo le tombe dei nostri cari per adornarle di fiori e ceri. Ma basta un pensiero, un commosso ricordo per coloro che hanno donato la vita? I nostri morti non ci hanno abbandonato. Sono ancora vicini a noi, ci accompagnano e ci ricordano le cose importanti della vita. L’amore, quando viene da Dio, non finisce con la morte. Siamo un’unica famiglia In questo anno che volge ormai al termine, molte famiglie hanno avuto nuovi lutti e ricordano i loro cari, che sono passati alla vita eterna. Anche la comu- 4 nità dei missionari saveriani di Cremona ha avuto nuovi lutti. Abbiamo dato l’ultimo saluto ad Aldo Lazzari, fratello maggiore di p. Gianni, e a Mario Lucini, fratello minore di p. Carlo. Aldo è morto in febbraio, all’età di 78 anni. Mario se n’è andato per un infarto, mentre stava leggendo il giornale. Aveva 66 anni. Il suo cuore aveva già dato segni di sofferenza, ma al cardiologo non erano sembrati così gravi da far temere una fine così repentina. Anche Maria e Mira Corda di Soresina, sorelle di p. Vinio, missionario in Indonesia da 50 anni, sono morte a pochi mesi Nella chiesa di Soresina (CR), le esequie di Mira Corda, sorella di p. Vinio, missionario in Indonesia; come in ogni funarale di famiglia, vi hanno partecipato vari confratelli della famiglia saveriana Vi aspettiamo a Cremona dal 6 al 21 dicembre per ammirare questi e altri giocattoli costruiti dai bambini africani p. SANDRO PARMIGGIANI, sx di distanza, per anzianità e malattia. Siete benvenuti in casa saveriana Tutti i nostri familiari, sia vivi che defunti, fanno parte della nostra famiglia missionaria e partecipano alle nostre fatiche apostoliche. Ne piangiamo la loro dipartita, ma sentiamo viva la loro presenza e il loro affetto, anche dal cielo. Con affetto fraterno e gratitudine partecipiamo ai loro funerali, a volte anche cercando di “sostituire” il missionario che non è potuto tornare dalla lontana missione. In Aldo e Mario, in Maria e Mira, ricordiamo e ringraziamo tutti i fratelli e le sorelle dei missionari, che accolgono il fratello missionario nella propria famiglia, perché possa respirare quell’affetto di cui ha bisogno quando torna dalla missione. Diciamo “Grazie!” ai fratelli e alle sorelle dei nostri missionari, mente porgiamo le più vive condoglianze alle loro famiglie, assicurando la nostra preghiera e la nostra vicinanza. Nello stesso tempo, vogliamo rinnovare un invito: Qui, nella nostra casa, troverete sempre altri fratelli con il cuore aperto. Siete i benvenuti nella nostra casa, come noi siamo benvenuti nella vostra. ■ SE MI AMI, NON PIANGERE ! Se conoscessi il mistero immenso del Cielo ove ora vivo, se potessi vedere e sentire quello che io sento e vedo in questi orizzonti senza fine e in questa luce che tutti investe e tutto penetra, non piangeresti, se mi ami. Sono ormai assorbito dall’incanto con Dio, dalle sue espressioni di sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l’affetto per te, una tenerezza che non hai mai conosciuta! Ci siamo amati e conosciuti nel tempo: ma tutto era allora così fugace e limitato! lo vivo nella serena e gioiosa ansia del tuo arrivo fra noi: nelle tue battaglie e sofferenze, tu pensami così. Pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte e dove ci sistemeremo insieme nel trasporto più puro e più intenso, alla fonte inestinguibile della gioia e dell’amore. Non piangere più, se veramente mi ami! Possiamo onorare i nostri defunti con azioni di solidarietà: adozioni a distanza di bambini nelle missioni, il battesimo di un bambino con il nome di un defunto; il sostegno ad opere utili come ambulatori, scuole o chiesette nei Paesi di missione. Scrive sant’Agostino: “La tomba più fredda dei morti è il cuore dei vivi che li hanno dimenticati”. Perciò è giusto ricordare che nessuno muore, finché vive nel cuore di qualcuno! foto Carlesso Mostra sul giocattolo africano nari, da un laboratorio pratico per costruire giocattoli con materiali riciclabili, da schede didattiche per approfondire le tematiche connesse all’Africa, all’infanzia, al gioco. La mostra sarà aperta dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Per i gruppi, è 2007 NOVEMBRE DESIO 20033 DESIO MI - Via Don Milani, 2 Tel. 0362 630591 - Fax 0362 301980 E-mail: [email protected] - C/c. postale 00358200 Volti giovani dai saveriani di Desio Il momento di mettersi in gioco anni e provengo da H oSan25 Bonifacio, Verona. Sono a Desio da alcune settimane. Perché sono qui? Dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, qualcosa mi tormentava dentro. La presenza ancora viva di Cristo in quella terra è stata per il mio animo come un tritatutto. Il desiderio di mettermi in gioco era forte! Mi sono chiesto come potrò dare concretezza a queste sensazioni interiori. Incontrando i poveri e i musulmani, diversi da noi, ho nuovamente incontrato Dio! E mi sono chiesto: “Mio Dio, cosa vuoi da me?”. Un cammino verso Dio Sento di essere arrivato in un momento importante della mia vita. Ho chiesto di poter entrare a far parte della famiglia saveriana come studente nella casa di GINO DAL CERO Desio. Desidero iniziare questo cammino per conoscermi meglio, per capire se la mia libertà e l’amore di Dio si potranno incontrare proprio nella famiglia saveriana. In questi ultimi anni, ho trovato molto sostegno nella comunità saveriana di Vicenza, special- Gino, arrivato a Desio da Verona, via Vicenza - Palestina - Indonesia... mente in p. Luciano Bicego che per me è stato come un “padre”. Sono riconoscente anche ai giovani del gruppo “Insieme per la missione”. Con loro ho avuto la possibilità di andare in Indonesia per vedere con i miei occhi cos’è la missione. Come un pellegrino... All’inizio è stato come se fuggissi da me stesso; ma poi ho capito che la missione inizia qui. Non si trova la felicità in missione, se non si è felici nel posto in cui si vive. Ho capito che missione non è solo costruzione di chiese o scuole, ma è soprattutto dialogo. Al mio ritorno, ho sentito l’esigenza di ascoltare e di rispondere all’amore che ho ricevuto in missione. Certo, parlare di vocazione religiosa e missionaria non è cosa Le new entry si presentano Il “padre magico”! S ono arrivato a Desio i primi di settembre, dopo aver lavorato per 27 anni in Bangladesh e aver trascorso un anno nella comunità di Vicenza. A Desio, mi è stato dato l’incarico dell’animazione missionaria. Lo faccio volentieri, perchè sono convinto della sua importanza. La nostra congregazione saveriana, infatti, oltre a preparare i missionari per annunciare il vangelo tra i non cristiani delle altre nazioni nel mondo, svolge anche l’attività di animazione missionaria nella nazione d’origine. La missione “estera” avrebbe diffi- p. CLAUDIO MANTOVANI, sx coltà a vivere senza la collaborazione spirituale e materiale di tutta la chiesa. Sono nato a Rolo, in provincia di Reggio Emilia, 65 anni fa. Dopo essermi diplomato come tornitore meccanico e dopo aver lavorato due anni presso un artigiano di Carpi (MO), all’età di 18 anni il Signore mi ha fatto decidere di diventare missionario. E così, dopo i doverosi studi teologici, nel 1970, con mia grande gioia, sono stato ordinato sacerdote nella casa madre dei saveriani a Parma. Come missionario ho lavorato per molti anni in Banglade- Aria buona per grandi orizzonti p. VIRGINIO SIMONCELLI, sx S 4 ono di Valbondione, in Alta Val Seriana. I monti e l’aria buona mi hanno aperto i polmoni e anche gli orizzonti della mia vita. Dalle alte vette, raggiunte con fatica, si aprono panorami immensi: sembrano invitare a raggiungerli. Ho due zii missionari: p. Luigi, che è morto in Congo in un incidente aereo, e p. Giulio, che è ancora in missione in Congo. La mia vocazione missionaria è nata proprio vedendo loro, sempre felici di donare la propria vita per Cristo e per i più poveri. Sono stato ordinato sacerdote il 24 settembre del 1978. Ho trascorso sei anni a Vicenza, nella nostra scuola apostolica: così noi chiamavamo i nostri “semi- nari”. Poi sono stato mandato in missione nel Congo, che allora si chiamava “Zaire”. Per 22 anni ho annunciato il regno di Dio a quelli che ancora non lo conoscono. Quest’anno i superiori mi hanno chiesto un servizio missionario in Italia, come rettore nella comunità saveriana di Desio. sh, nazione molto povera materialmente, ma ricca di umanità. Mi chiamavano “magic father - padre magico”, perché facevo divertire grandi e piccini con i giochi di prestigio, il mio hobby preferito. A Desio cercherò di fare del mio meglio, con il mio impegno e con l’aiuto di Dio. E quando ci sarà un sostituto, sarò pronto a tornare in missione. Sono a completa disposizione della volontà di Dio, perché so bene che “l’uomo propone, ma Dio dispone”. A voi tutti chiedo il sostegno della preghiera. ■ Chiedo il vostro ricordo nella preghiera. Il Signore mi aiuti a essere sempre disposto a servire la comunità missionaria e questa grande diocesi di Milano. Anche qui desidero continuare ad annunciare il regno di Dio, a vivere e costruire i suoi valori, per fare di tutto il mondo una sola famiglia, seguendo l’esempio del nostro fondatore, il beato Guido Conforti. ■ Cari amici, la comunità saveriana di Desio, da settembre, ha cambiato aspetto. Due missionari sono andati altrove e altri due li hanno sostituiti. Padre Benigno Franceschetti è il nuovo rettore nella comunità di Salerno, mentre p. Paolo Andreolli parte a dicembre per il Brasile. Al loro posto sono arrivati p. Virginio Simoncelli e p. Claudio Mantovani. Quest’anno, inoltre, i saveriani di Desio hanno la gioia di accogliere due giovani studenti: il brasiliano Wagner, che sarà ordinato diacono l’8 dicembre prossimo, e Gino, che ha deciso di trascorrere qui un periodo di riflessione e di formazione, con il cuore aperto per rispondere alla vocazione missionaria. A loro diamo il nostro benvenuto. p. Claudio Codenotti, sx da poco. Mi chiedo se fa per me, se sono in grado di viverla fino in fondo. Non avrei mai immaginato di fare tutto ciò che finora ho fatto. Sono consapevole di es- sere come un pellegrino, in cammino verso Dio e verso l’umanità. Dio mi ha aiutato e mi aiuterà. Confido anche nel vostro aiuto nella preghiera. ■ Un sogno si sta realizzando WAGNER R. PEREIRA S ono brasiliano, nato a Centenario do Sul trent’anni fa. Ho iniziato il cammino vocazionale con i saveriani nel 1996 con p. Bruno Roia, che allora era rettore del seminario a Londrina. L’intenzione di diventare saveriano l’avevo maturata l’anno prima, quando ero andato a trovare un missionario che è stato mio direttore spirituale. I primi incontri vocazionali risalgono al 1996, sotto la guida dei saveriani Bruno Roia, Roberto Fransolin e fratel Geraldo Estevo. Dopo due anni di studio in filosofia a Curitiba, sono entrato nel noviziato saveriano. Nel 2002 ho fatto la prima professione religiosa davanti alla comunità. Poi, sono arrivato in Italia per continuare negli studi della teo- logia e nella formazione saveriana. Nei ritagli di tempo libero, ho anche dato una mano a p. Angelo Costalonga, fotografo e pittore di fama internazionale, a computerizzare le sue diapositive e fotografie, scattate in tutte le nostre missioni saveriane nel mondo. Nella comunità dei teologi a Parma, ho avuto l’impressione che si realizzasse il sogno del beato Conforti, nostro fondatore: “fare del mondo una famiglia”. Mi sono trovato con tante persone e culture diverse, unite dalla stessa fede e dalla stessa speranza. Terminati gli studi della teologia nel giugno scorso, da fine agosto sono nella comunità di Desio per trascorrere un anno di attività pastorale. ■ Wagner, saveriano brasiliano, tra p. Claudio Mantovani (barba bianca) e p. Virginio Simoncelli, nuovo rettore a Desio LA SOLIDARIETà EUCARISTICA I missionari saveriani propongono due modi per esprimere la solidarietà eucaristica con i nostri cari, vivi e defunti, e con l’umanità intera. La Messa perpetua Con l’iscrizione alla Messa perpetua si partecipa dei frutti della santa Messa che viene celebrata ogni giorno nel santuario del beato Conforti, a Parma. L’iscrizione dei propri cari al suffragio perpetuo è un modo per ricordarli non solo nell’affetto, ma anche nella preghiera e con la bontà della vita. L’iscrizione è accompagnata, di solito, con un’offerta libera. Intenzioni per la Messa È possibile chiedere ai saveriani che, nella celebrazione della Messa quotidiana, preghino per un defunto, per un malato o per altre intenzioni personali. L’offerta è a sostegno dei missionari e del loro servizio di amore ai più bisognosi. La comunità saveriana di Desio al completo, sull’ingresso, pronta ad accogliere gli amici della missione Potete comunicare le vostre intenzioni scrivendo a: Missionari Saveriani, Via don Milani 2 20033 Desio (MI); Tel. 0362 630591 Rosario missionario: allo stesso indirizzo, possono essere richieste anche le corone missionarie: i cinque colori della corona aiutano a pregare per i cinque continenti del mondo. 2007 NOVEMBRE FRIULI 33100 UDINE UD - Via Monte S. Michele, 70 Tel. 0432 471818 - Fax 0432 44185 E-mail: [email protected] - C/c. postale 210336 Alla tomba di zio Basso, in Brasile Emozioni di un viaggio tanto desiderato La famiglia Basso ha potuto realizzare un sogno: visitare la tomba dello zio p. Aurelio, morto il 30 luglio del 1982 in Brasile. Li ha accompagnati p. Mattiussi, che ha lavorato con p. Aurelio. Ci raccontano il viaggio i nipoti Lucia e Aurelio, di Orsaria. D a anni mio padre pensava di andare in Brasile a trovare suo fratello, p. Aurelio. Purtroppo, a causa degli impegni che un contadino ha verso la sua famiglia e la campagna, non è riuscito mai a realizzare questo progetto. Grazie all’intercessione della Madone di Mont, p. Lorenzo Mattiussi, mia sorella Lucia ed io siamo riusciti a raggiungere il Brasile e precisamente, lo stato del Paraná dove mio zio, p. Aurelio Basso, ha speso tutte le sue energie per portare la buona novella e condividere con la gente gioie e sofferenze. La Cina prima del Brasile Padre Aurelio Basso era nato a Orsaria nel 1909. Mentre compiva il suo cammino formativo nel seminario di Udine, maturò il desiderio di diventare missionario nella nuova congregazione dei saveriani, fondata dal vescovo di Parma, mons. Conforti. Nel 1932 p. Aurelio fu ordinato sacerdote a Parma e subito dopo fu inviato in Cina, dove rimase fino alla sua espulsione nel 1951. Rientrato in Italia, si mise a disposizione per l’animazione missionaria nelle parrocchie. Nel 1953 fu aggregato al piccolo gruppo dei primi saveriani destinati al Paraná in Brasile. Egli iniziò subito il lavoro pastorale, prima nelle città di Mor- LUCIA e AURELIO BASSO retes e Antonina nell’arcidiocesi di Curitiba, e poi nella città di Centenario do Sul. Qui per grazia di Dio, con i suoi parrocchiani, riuscì a costruire una splendida chiesa dove da venticinque anni riposano le sue spoglie. Il primo impatto con il Brasile In casa, con mio padre e le mie sorelle, parlavamo spesso di andare a posare un fiore sulla sua tomba. Purtroppo la distanza era grande e le promesse rimasero incompiute. Nel 1991 morì anche mio padre e con lui scomparvero anche gli ultimi buoni propositi. Dopo alcuni incontri nella casa dei saveriani di Udine, p. Lorenzo ci comunicò la bella notizia: si parte l’undici aprile e si rientra il ventisette. Partiamo con entusiasmo e con Novità alla casa di Udine Il nuovo rettore e il ricordo di un amico L a comunità saveriana di Udine continua nelle attività missionarie, a servizio delle chiese locali in Friuli. Il nostro primo impegno è certamente quello di essere missionari sempre e dovunque. Perciò, in tutte le richieste di collaborazione da parte dei parroci, cerchiamo di trovare il modo di fare animazione missionaria, mirando alla formazione dei gruppi missionari e proponendo iniziative valide anche nelle scuole, dove noi missionari possiamo portare il contributo della nostra esperienza per un’educazione alla mondialità. Ma il nostro impegno più importante è con i giovani, per proporre loro la vocazione missionaria e accompagnarli nelle loro scelte di vita. 4 Padre Giampaolo, nuovo rettore Nella nostra comunità c’è stato un cambio di guardia. Nessuna mossa strategica; semplicemente un adempimento delle nostre norme che prevedono, dopo un certo numero di anni, il cambiamento nel ruolo di superiore. Padre Giampaolo Codutti è il nuovo rettore nella comunità dei saveriani di Udine, al posto di p. Bruno Roia, che ringraziamo cordialmente per il suo servizio fraterno e il suo impegno costante. Padre Giampaolo dice che rimarrà solo un anno, perché desidera ripartire per il Congo. P. Giampaolo Codutti, nuovo rettore nella comunità dei saveriani di Udine Intanto, lasciamo che cominci… Sono sicuro che tutti saranno contagiati dalla sua bontà, pazienza, discrezione, gusto di stare insieme. A nome di tutti gli amici, facciamo a p. Giampaolo i migliori auguri, accompagnati dalla preghiera. Ricordo p. Abdon Fantelli È passato un anno dalla morte di p. Abdon Fantelli. È stato il primo saveriano che ho incontrato nella mia formazione missionaria. Era il 5 ottobre del 1953 quando sono entrato nella casa dei saveriani a Udine. Ad accogliermi c’era il rettore p. Giuseppe Morandi, con il sorriso sincero e la gioia visibile, perché entrava un altro “apostolino”. Mi ha subito consegnato alle cure di p. Abdon, direttore spirituale dei ragazzi. Lo ricordo come una figura carismatica: alto Lucia e Aurelio con p. Lorenzo Mattiussi e un gruppo di giovani della parrocchia di Warta, in Brasile, dove p. Aurelio Basso aveva lavorato per tanti anni apprensione. Mia sorella ed io non avevamo mai fatto un viaggio così lungo. In lei c’era anche il timore di soffrire il mal d’aria, ma le preghiere alla Madone di Mont hanno fatto sì che il dodici arrivassimo nella casa delle saveriane di Londrina, nel nord Paraná, accolti a braccia aperte. Il primo impatto con la terra brasiliana ci sconvolge: cielo luminoso, sole splendente, piante meravigliose, terra rossa... Tutto incanta! Un pensiero mi passa per la mente: padre Aurelio ha scelto bene la sua terra! Sì, terra generosa, abitata da gente accogliente. p. D. MENEGUZZI, sx e magro, uomo di preghiera e di gran gusto per la vita missionaria. Quando si rivolgeva a qualcuno di noi, ci chiamava sempre con queste due parole: “anima beata!”. Tra me e lui c’è stato subito un buon feeling. Cercavo di mettere in pratica i suoi suggerimenti e annotavo sul mio diario spirituale tutti i consigli che mi dava. Purtroppo non ho più conservato quei quaderni, ma ricordo i propositi che scrivevo e che cercavo di mettere in pratica. Dopo tanti anni di vita missionaria in Indonesia, l’ho incontrato a Parma. Non era più in grado di camminare, ma era sempre sereno. Sembrava davvero un’anima beata! Lo ricordiamo volentieri al Signore, perché dal cielo continui a benedire questa nostra casa di Udine che lui ha sempre tanto amato. ■ Padre Abdon Fantelli, missionario sereno e accogliente Un’emozione fortissima! Dopo due giorni, p. Valeriano mette a nostra disposizione un’auto. Da Londrina ci avvia- mo verso Centenario do Sul. Arrivati sulla piazza della chiesa, troviamo molta gente: uomini, donne e tanta “mulecada” (bambini, ragazzi, giovani) con i loro cavalli. Dalla chiesa usciva una musica assordante. Padre Lorenzo ci accompagna all’entrata principale e dice di guardare a sinistra. Là per terra c’era una grande lastra di marmo con il nome di mio zio. Provai una grande emozione e guardando quella grande chiesa mi misi a piangere. La gente intanto continuava a cantare le lodi a Gesù; un’orchestra con chitarre, batteria e fisarmoniche accompagnava il canto. Non ho mai visto tanta gioia come sui loro volti e non dimenticherò mai quel loro modo gioioso di lodare Dio. ■ Una foto storica: il primo anno della “scuola apostolica” di Udine nel 1946; padre Abdon Fantelli è il secondo da sinistra NOTIZIE DELLA FAMIGLIA Luigi Marano nel regno dei cieli Il 23 settembre è venuto a mancare il signor Luigi Marano, papà di p. Claudio. Stava per compiere 80 anni. Ha trascorso gli ultimi 10 anni sempre assistito dalle premure amorevoli di Rosute, sposa fedele e affezionata, mamma entusiasta e felice di avere un figlio missionario. Nella foto, papà “Vigi” e mamma Rosa, chiaramente commossi e fieri del “premio bontà”, conferito dall’Ordine dei Cavalieri del lavoro di Udine al figlio p. Claudio. Un riconoscimento gradito e meritato, per tutto il lavoro svolto soprattutto per tenere uniti e formare migliaia di giovani burundesi e per sensibilizzare la popolazione alla riconciliazione e allo sviluppo. Padre Claudio ha potuto partecipare ai funerali, facendo un rientro veloce dal Burundi, dove da tanti anni dirige il Centro giovanile Kamenge a Bujumbura. Siamo vicini a lui, al fratello Mauro e a mamma Rosa, mentre preghiamo per la beatitudine eterna del defunto Luigi. 2007 NOVEMBRE MACOMER 08015 MACOMER NU - Via Toscana, 9 Tel. 0785 70120 - Fax 0785 70706 E-mail: [email protected] - C/c. postale 207084 INCONTRI: QUANDO E CON CHI Formazione missionaria 2008 I saveriani per i giovani della Sardegna A fine settembre il centro saveriano di animazione missionaria vocazionale di Macomer ha accolto più di 130 giovani. Ci siamo incontrati per dare inizio ufficiale al nuovo anno di attività. È stato un momento molto importante. Dopo le varie esperienze dell’estate, abbiamo programmato con gli animatori le nuove proposte formative che offriremo quest’anno ai tre gruppi di ragazzi e adolescenti: Mission-boys, Ra- gazze Sprint, Missione nel cuore. Per il gruppo Missione Giovani, abbiamo programmato alcuni appuntamenti anche per coloro che studiano a Cagliari e a Sassari. Sono tutte proposte importanti per la formazione missionaria e la direzione spirituale dei ragazzi e dei giovani. Noi crediamo davvero che valga la pena “investire” il nostro tempo e le nostre energie per i giovani. Chiediamo al Signore di sostenerci e a voi di accompagnarci in Mission boys per ragazzi dai 12 ai 14 anni Due week-end a Macomer, nelle seguenti date: 17 – 18 novembre 2007 29 – 30 marzo 2008 Arrivo ore 16,30 del sabato e partenza domenica dopo le 15 p. ROBERTO SALVADORI, sx questo cammino. ■ Ragazze sprint per ragazze dai 12 ai 14 anni Preghiamo tutti gli interessati ad annotare subito le date sulla loro agenda! Per informazioni, adesioni, consigli, orientamenti, contattare • Padre Roby a Macomer Cell. 340 4914261; E-mail: [email protected] • Saveriane di Oristano Tel. 0783 72578 • Padre Dino a Cagliari Cell. 340 0840200 Due week-end a Macomer, nelle seguenti date: 24 – 25 novembre 2007 1 – 2 marzo 2008 Arrivo ore 16,30 del sabato e partenza domenica dopo le 15 Missione nel cuore per ragazzi e ragazze dai 15 ai 17 anni Gli incontri sono a Macomer, nelle seguenti date: week-end 10 - 11 novembre 2007 tre giorni 3 - 5 gennaio 2008 week-end 23 - 24 febbraio 2008 tre giorni 25 - 27 aprile 2008 Per tutti i giovani In Sudan missioni... chirurgiche Maria Palmas, medico volontario L a dottoressa Maria Palmas, originaria di Ghilarza, è un chirurgo. Quando è libera dai suoi impegni partecipa agli incontri di preghiera e formazione nella comunità saveriana di Macomer. Maria, dal 1999, per alcuni mesi all’anno si trasferisce in Sudan come medico volontario. Qui lavora in piccoli ospedali rurali in diverse località: Rumbek, Billing, Adior, Gordhim, Bunagok. A Bunagok, l’arrivo dell’equipe dei volontari ha avuto una sorprendente accoglienza che ha lasciato tutti senza fiato. La popolazione è andata a riceverli sulla pista d’atterraggio, in processione, suonando e cantando. Poi hanno sacrificato un vitello in loro onore, li hanno presi sulle loro spalle e li hanno portati in trionfo fino al cortile dell’ospedale, appena costruito. Qui hanno sacrificato un altro vitello e hanno pronunciato in loro onore numerosi discorsi di benvenuto. Le abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa della sua esperienza medica in missione. 4 Com’è ora la situazione in Sudan? Nel 2005 è stata firmata la fine delle ostilità tra nord e sud. Quindi il Paese ora ha davvero grandi aspettative di cambiamento e di progresso. Però, è stato triste vedere che, invece di festeggia re questo momento storico con opere di pace, tanti lo hanno fatto a colpi d’arma da fuoco, rischiando di appiccare il fuoco alle stoppie e ai tetti di paglia delle capanne... Sei mai stata in pericolo? Una volta sola, a Pochalla, dopo 13 missioni. Ho dovuto preparare in tutta fretta la “quick run bag”, ossia la borsa con le cose essenziali per scappare in attesa di essere salvati dagli aerei dell’Onu. Avevamo sentito delle fucilate nel villaggio e i soldati di una caserma correvano a caricare i mitra e i cannoni. Ci siamo presi un bello spavento. Poi l’allarme rientrò. Cosa fanno i medici volontari in Sudan? Negli ospedali i volontari medici si occupano della chirurgia di base, mentre le malattie curabili con la medicina vengono trattate dagli infermieri secondo regole opportune. Proviamo soddisfazione con i parti cesarei, quando i neonati nascono vivi e le loro La dottoressa Maria Palmas a un incontro di preghiera dai saveriani di Macomer per i giovani e le giovani dai 18 ai 28 anni “Meeting giovani sx” tre giorni con i giovani delle isole, del sud e nord Italia 1 - 3 novembre 2007, a San Pietro in Vincoli (Ravenna) a cura di p. D. MARCONI, sx madri non vanno incontro a inaudite sofferenze e alla morte. Come organizzate il lavoro? Ci sono interventi tutti i giorni, tranne la domenica. Iniziamo al mattino fino ad esaurimento dei pazienti. La sterilizzazione del materiale chirurgico si fa con il fuoco a legna e i teli della sala operatoria spesso non fanno in tempo ad asciugare. Comunque, riesciamo a operare molti pazienti nel corso di ogni missione. C’è qualcuno che vi sostiene? Porto sempre con me i frutti della solidarietà della popolazione di Ghilarza, della parrocchia “Medaglia Miracolosa” in Cagliari e del centro missionario di Oristano. Consegno tutto alla diocesi di Rumbek, personalmente nelle mani del vescovo mons. Cesare Mazzolari. Le offerte servono ad acquistare cibo per i malati dei villaggi. Ti senti realizzata? Nonostante le difficoltà, sono soddisfatta del mio lavoro e ringrazio Dio per la sua protezione. Il medico deve adattarsi alle situazioni di un ospedale africano. Inoltre occorre una buona dose di resistenza fisica e una grande pazienza nel sopportare i disagi. Ogni volta che vado in Sudan dico che è l’ultima volta, ma quando torno qui penso che il Signore voglia che faccia questo tipo di missione. Ringrazio tutti coloro che mi sostengono con le loro preghiere e che contribuiscono alla realizzazione delle mie “missioni chirurgiche”. ■ Per giovani e universitari di Cagliari Gli incontri si terranno nella casa saveriana, in via Sulcis 1, Ritiro spirituale, “In ricerca del mio progetto di vita”: 27 - 30 dicembre Incontri mensili: 6 novembre, 29 gennaio, 12 marzo, 15 aprile, 6 maggio Per giovani e universitari di Sassari Gli incontri si terranno nella parrocchia “S. Vincenzo”, in via Turati Ritiro spirituale, “In ricerca del mio progetto di vita”: 27 - 30 dicembre Incontri mensili: 3 dicembre, 16 gennaio, 12 febbraio, 18 marzo, 22 aprile, 21 maggio Per i giovani di Macomer e dintorni che hanno a cuore la propria formazione personale e missionaria, i saveriani offrono tre opportunità settimanali: • ogni domenica sera, alle ore 20, incontro giovani • ogni mercoledì sera, alle ore 19, Messa missionaria • ogni giovedì sera, alle ore 18.45, adorazione Eucaristica Esperienza dei giovani in missione Nel mese di agosto 2008, per circa 20 giorni, p. Roberto Salvadori accompagnerà i giovani per una breve ma intensa esperienza missionaria in Congo (Africa). P. MARONGIU E L'INTERNET AFRICANO Padre Salvatore Marongiu è di Cabras, in provincia di Oristano. Dopo gli studi a Cagliari, ha completato la teologia in Messico e dal 1997 è in Congo. Attualmente è nella città di Kasongo e dirige una scuola di informatica con antenna internet per istruire i giovani. Con lui c’è anche p. Ezio Meloni, originario di Sadali. Kasongo è stata la culla dell’islam congolese e un centro per la cattura e il mercato degli schiavi. L’attuale cattedrale è costruita proprio sul piazzale dove c’era uno di questi malfamati mercati. Nel corso degli anni, molti congolesi sono diventati cristiani. Oggi nella diocesi di Kasongo il 25% della popolazione è cristiana. I sacerdoti locali sono 23, più il vescovo. Racconta: “I laici hanno sempre collaborato a diffondere il vangelo nei villaggi con il catechismo e la liturgia della Parola. Ora i laici sono responsabili delle associazioni, delle iniziative di evangelizzazione, delle attività di sviluppo. Sanno che l’avvenire è anche nelle loro mani e contribuiscono al miglioramento della società. Quello che occorre è un clima favorevole e una pace vera”. 2007 NOVEMBRE MARCHE 60129 ANCONA AN - Via del Castellano, 40 Tel. 071 895368 - Fax 071 2812639 E-mail: [email protected] - C/c. postale 330605 SPAZIO GIOVANI Un viaggio tanto aspettato Giovani per la missione... in missione I l gruppo “giovani per la missione”, di cui facciamo parte, è nato nella casa saveriana di Ancona, per l’iniziativa di una giovane coppia di laici saveriani - Beatrice e Fabrizio, a cui va il nostro sentito grazie - e sotto la guida spirituale di p. Mario Ughetto e di p. Giovanni Matteazzi. Ci stavamo preparando da circa un anno ed era arrivata davvero l’ora di partire! Destinazione Goma, in Congo Tutti avevamo molta voglia di partire, con la speranza di vedere coronato un sogno, un desiderio. Ai blocchi di partenza eravamo in otto marchigiani, più Paola, una ragazza di Desio. Beatrice, Fabrizio, Fatma e io avevamo come destinazione Goma, in Congo. Nel cuore portavamo tutti gli altri ragazzi del gruppo che non sono riusciti a partire; ci siamo sentiti assistiti e accompagnati dalle loro preghiere. Siamo arrivati in una terra totalmente diversa dalla nostra, come completamente diversa l’abbiamo poi scoperta, anche rispetto alle altre terre dell’Africa che la circondano. Il Congo è un Paese stravolto da genocidi e da guerre politiche e tribali, che qualcuno ha definite come “la guerra mondiale africana, nel senso che vi sono coinvolti vari interessi internazionali. Poi ci sono le epidemie, la povertà, i movimenti di profughi e sfollati... Anche la natura ci ha messo del suo, con la devastante eruzione del vulcano Niyagongo che ha invaso tutta la città di Goma, LUIGI e FATMA costringendola alla ricostruzione per l’ennesima volta. Tanti motivi di speranza La nostra esperienza si è svolta nella parrocchia di Ndosho, con i saveriani e le suore piccole figlie di Maria. Eravamo ospiti dei laici saveriani Giovanna e Paolo Volta; anche a loro il nostro caloroso grazie! La parrocchia ha circa gli stessi abitanti di Ancona e si sviluppa in una regione percorribile solo in jeep. Tra le diaconie si snodano molti chilometri di buche e poche strade. Se da un lato era ben visibile la povertà, dall’altra era veramente confortante scoprire tanti motivi di speranza e di carità. Per le carceri senza cibo, ecco i centri di assistenza dei salesiani e di Lino; per i problemi di malnutrizione e Cari amici, non ci stancheremo mai di ripetere che tutti siamo missionari. La parola “missionario” viene dal latino e significa “mandato”. Come persone che si dicono fedeli a Gesù, al suo vangelo e al suo stile di vita, tutti ci sentiamo chiamati e quindi mandati a testimoniarlo. In questa pagina trovate il racconto di due ragazzi del gruppo “giovani per la missione” della comunità saveriana di Ancona, che in estate hanno viaggiato in Africa, con i loro piedi e i loro cuori. Andrea Facchetti di fame, ecco i centri nutrizionali e di assistenza ai bambini; per gli stipendi pubblici insufficienti, ecco le offerte della popolazione; per la ricerca di Dio, ecco la mano tesa dei missionari, delle suore, dei laici e di molti altri che si danno da fare con la catechesi e l’aiuto in parrocchia. Abbiamo visto tante cose... Abbiamo visto da vicino i moderni... mezzi di trasporto: sacchi di carbone da oltre 50 chili portati a tracolla da donne, come noi portiamo gli zaini della scuola. Abbiamo visto le fonti idriche dell’acqua potabile: acqua di lago in taniche nere come la pece, con una pasticca di cloro per disinfettare. Ma abbiamo visto anche i sorrisi dei bambini, curiosi di tutto e sempre sorridenti, con gli occhi grandi e profondi, che appena ti vedono ti prendono la mano. Abbiamo constatato il lavoro delle mamme, che si prendono cura praticamente di tutto; in effetti, la vita dell’uomo è un po’ più agevole della vita delle donne! Le parole non riescono a descrivere in modo completo le emozioni provate. ■ (continua nel riquadro) L'Africa c'è ed è in piedi! Da Ancona una campagna in Italia P er la settima volta “Chiama l’Africa”, in collaborazione con il Cipsi e la provincia di Ancona, ha organizzato un convegno sull’Africa. Quest’anno il tema era, “L’Africa in piedi: dalle radici il futuro. A vent’anni dall’uccisione di Thomas Sankara e a quarant’anni dall’enciclica Populorum progressio”. Dal 28 al 30 settembre l’Africa ha preso la parola, davanti a un pubblico numeroso composto da africani e italiani, soprattutto giovani. Tante voci per tante sfide Ascoltare le numerose testimonianze ha avuto un duplice scopo: avere informazioni dirette dei molti drammi che ancora vivono i popoli del continente, e scoprire la dignità di persone e popoli che stanno prendendo in mano il loro destino. Così, lo storico guineano Djibril Tamsir Niane ha spiegato le cause reali delle guerre africane, che a torto definiamo “etniche”. Ha spiega- to anche i meccanismi che i paesi africani mettono in atto per una soluzione pacifica dei conflitti. La testimonianza di p. Rigobert Minani ha evocato l’evento straordinario delle elezioni in Congo e le sfide attuali di una situazione lenta a produrre e mostrare i cambiamenti sperati. Petronilla Kibwa ha raccontato le difficoltà che hanno gli agricoltori del Burundi. Laurent Nenzimana ha testimoniato l’intenso lavoro di riconciliazione che da anni, con il suo gruppo, sta portando avanti in Ruanda. Maria Kamara ha testimoniato l’orrore della guerra vissuta dalla gente in Sierra Leone e il percorso di riconciliazione in atto. Padre Godfrey Msumonge ha descritto la figura di Julius Nyerere, il padre della Tanzania moderna. Elias Mudzuri ha parlato invece della sfida che ormai costituisce la dittatura nel suo paese, lo Zimbabwe. Altre testimonianze dal Congo, Benin e Gui- Alcuni relatori di “Chiama l’Africa” 2007 ad Ancona: Eugenio Melandri, Jacqueline Ki-Zerbo, Djibril T. Niane 4 TERESINA CAFFI, mM nea Conakry ci hanno aperto gli occhi su alcuni popoli che, con tanta sofferenza e senza violenza, lottano per il rispetto dei loro diritti. Intelligenza e coraggio Dal convegno è emersa una convinzione e un sentimento comune: l’Africa c’è; l’Africa si sta mettendo in piedi con l’intelligenza e il coraggio della sua gente. L’Africa è bella soprattutto per i suoi popoli, per la loro storia e cultura; per il loro approccio alla vita fatto di coraggio, di fantasia, di soluzioni diverse, di gioia di vivere e di una voglia di solidarietà che supera gli antagonismi. “L’Africa c’è”: è il titolo di una campagna che coinvolgerà prossimamente diverse piazze d’Italia per portare ancora una volta un messaggio di dignità che ci liberi dai pregiudizi, ci aiuti a imparare e a riconsiderare la nostra stessa vita, per crescere insieme in umanità. ■ Un esempio di doccia “moderna” con il sapone per i piatti, il catino e una temperatura di 15 gradi! NOI GLI ATTORI, LUI IL REGISTA LUIGI e FATMA Della nostra breve esperienza in Africa ci piace sottolineare una cosa: la forza della fede che si vede brillare negli occhi scuri di queste persone, fiduciose nel mondo che verrà, speranzose che qualcosa potrebbe cambiare sin d’ora, sicure che certamente il domani sarà migliore. Una sera p. Tonino Manzotti ci ha detto: “Nella loro sofferenza, questi fratelli sono vicini a Dio molto più di noi”. A Goma, ci siamo resi conto davvero come la povertà e la semplicità d’animo rendano l’uomo nobile e vicino al disegno di Dio. Abbiamo incontrato un’umanità profondamente diversa da quella che conosciamo noi, attratta dal lavoro, dalla carriera, dal denaro, dalla vita quotidiana che ha poco per chiamarsi “vita”. Su una cosa siamo rimasti delusi: rispetto a quello che pensavamo di poter fare in missione dal punto di vista pratico. Ma siamo tornati in Italia consapevoli che qualcosa, nel nostro piccolo, va cambiato. Stiamo cercando di rendere partecipi coloro che ci circondano di una convinzione: che il regno di Dio parte da qui. Noi siamo gli attori, Lui il regista. Paolo Volta, prima di partire, ci ha dato un consiglio: “Guai a voi se terrete quello che avete visto per voi e non lo condividerete con gli altri”. Questo racconto, allora, è anche un mezzo per giungere a tutti voi che ci state leggendo, fiduciosi che qualcosa inizi a cambiare in ognuno, rendendoci partecipi e consapevoli della vera via da percorrere. Amore fraterno a Goma 2007 NOVEMBRE PARMA 43100 PARMA PR - Viale S. Martino, 8 Tel. 0521 990011 - Fax 0521 990002 E-mail: [email protected] - C/c. postale 153437 Cammini diversi, unica comunità I giovani studenti della teologia di Parma S iamo 17 giovani saveriani, studenti di teologia nella comunità di Parma. Accompagnati dai cinque padri saveriani che si prendono cura della nostra formazione, dal 14 al 17 settembre ci siamo ritrovati nell’accogliente casa di San Pietro in Vincoli (RA), per programmare le attività del nuovo anno scolastico e pastorale. Quasi una ...multinazionale! Siamo un gruppo molto vario. Basta citare la nostra provenienza: quattro dal Camerun, tre dal Congo, due dal Brasile, tre dal Messico, tre dall’Indonesia, due dall’Italia. Ciò che ci accomuna e ci ha portato fino a Parma è la scelta di consacrarci alla vita missionaria, secondo l’ideale proposto dal beato Guido Conforti. DAVIDE LAI Stiamo vivendo una tappa importante della nostra formazione: lo studio delle materie teologiche, per prepararci al sacerdozio e al servizio dell’umanità come missionari, cioè annunciatori del vangelo di Cristo ai non cristiani. Gli anni di teologia so- La comunità di teologia in Italia (in alto da sinistra) Raphael (Camerun), Madya (Indonesia), p. Mario Menin, Reinaldo (Brasile), Serge (Camerun), Edgar (Messico), Davide (Italia), Roger (Camerun), Thiago (Brasile), p. Guseppe Viotti, p. Gino Foschi, p. Carlo Pozzobon, p. Ulisse Zanoletti, Fabien (Congo), Denis (Italia); (in basso da destra) José Dolores (Messico), Cristian (Congo), René (Messico), Alfonsus (Indonesia), Petrus (Indonesia), Bernard (Congo), Pierre (Congo) La Madonna del sereno Un pellegrinaggio per la pace nel mondo L 4 a Madonna è apparsa in tanti luoghi, comunicando messaggi importanti e invitando alla preghiera e alla conversione. Un giorno mi hanno fatto la domanda: “Come mai la Madonna appare più di Gesù?”. Difficile rispondere. Probabilmente, perché Gesù, all’ultimo momento, ci ha affidati a Lei: “Donna, ecco tuo figlio!”. E Lei fa bene a prendersi cura di noi, come fa ogni “buona madre”. L’apparizione di Ardesio, in Alta Val Seriana, è un po’ insolita, come il miracolo che l’apparizione ha prodotto. Il 23 giugno del 1607, un gran temporale avrebbe distrutto tutto il raccolto di un anno di lavoro. In casa Salera, la mamma dice alle figlie Caterina e Maria di andare nella “stanza delle immagini” e pregare per il sereno. Mentre pregano, in un bagliore appare la Madonna con il Bambino: le nubi scompaiono e torna il sereno. Niente di strano: Maria ripete il miracolo che il Figlio Gesù aveva già fatto sul lago di Tiberiade: al suo cenno, la tempesta si era fermata ed era tornata la calma. Il sereno è un miracolo evangelico. Sono trascorsi 400 anni. La parrocchia ha voluto commemorare l’apparizione della “Madonna delle grazie”. Il gruppo missionario di Ardesio ha pensato di coinvolgere le comunità dell’Alta Valle e convocare la popolazione a un pellegrinaggio comune, per invocare il sereno su tutta l’umanità, minacciata ancora da tempeste paurose, che portano sofferenza e distruzione. L’iniziativa si è abbinata alla giornata di ringraziamento per i 25 anni di ordinazione sacerdotale del saveriano p. Ulisse Zanoletti, nipote di p. Gugliel- p. M. STORGATO, sx mo Camera, entrambi nativi di Ardesio. Al pellegrinaggio e alla celebrazione del 29 e 30 settembre hanno partecipato attivamente i giovani saveriani studenti di teologia a Parma, provenienti da tante parti del mondo. Nelle cinque tappe del pellegrinaggio per la pace da Clusone ad Ardesio, cinque saveriani hanno comunicato l’esperienza dei loro popoli nelle gravi tempeste attuali: della tempesta della guerra ha parlato il congolese Fabien; della distruzione dell’ambiente ha testimoniato il brasiliano Reinaldo; sulle tempeste tra le religioni si è espresso l’indonesiano Alfonsus; Dolores, messiIl pellegrinaggio da Clusone ad cano, ha portato la testiArdesio, in Alta Val Seriana, per monianza delle minoranze invocare la pace sul mondo intero osteggiate; l’italiano Davide ha parlato della tempesta del consumismo. Tutti insieme, camminando per le vie che portano da Clusone ad Ardesio, abbiamo invocato la pace e il sereno per tutta l’umanità. Una risposta di consenso ci è subito venuta dal cielo: l’intensa pioggia del mattino si è fermata non appena siamo usciti per le strade; via via, il cielo si è aperto ed è apparso il sereno. Così sia per il mondo intero! ■ no in totale sei. I primi due sono centrati sullo studio delle materie filosofiche. Qui a Parma noi seguiamo gli ultimi quattro anni. Frequentiamo i corsi teologici presso la facoltà di Reggio Emilia, dove ci rechiamo 4 giorni alla settimana: martedì, mercoledì, venerdì e sabato mattina. Secondo l’anno di frequenza, siamo suddivisi in questo modo: Petrus, Pierre e Roger sono arrivati da poco e studiano la lingua italiana; Bernard, Thiago e Davide frequentano il terzo anno; Raphael, José Dolores, Alfonsus e Madya frequentano il quarto; Reinaldo, Denis, Edgar, Serge e Christian il quinto; René e Fabien il sesto e ultimo anno. Per conoscerci e lavorare bene Anche per noi, come per tutte le comunità saveriane in Italia, il tema fondamentale della programmazione di quest’anno è “la fede”. Dopo le riflessioni nel giorno di ritiro spirituale, guidato dal nostro superiore p. Carlo Pozzobon, ci siamo conosciuti a vicenda: ciascuno ha condiviso il proprio cammino di fede, perché è su questa base che possiamo diventare un’autentica comunità. Una delle espressioni ricorrenti durante la condivisione è stata questa: “la fede è un dono che va custodito; per crescere deve essere alimentato giorno dopo giorno”. Poi ci siamo messi “a tavolino”, in gruppi o in assemblea, per riflettere sulle proposte e de- finire il progetto comunitario di vita per quest’anno. Abbiamo discusso su ciò che deve regolare la nostra vita comunitaria, sulla dimensione missionaria della fede, sui criteri che la nostra vita religiosa deve seguire nella vita di tutti i giorni. Ci sono stati affidati anche gli incarichi di apostolato in diversi settori: parrocchie, centri di assistenza, animazione missionaria nelle suole e nei gruppi parrocchiali… In questi luoghi cercheremo di vivere la nostra dimensione missionaria. Siamo le matite di Dio L’incontro di programmazione, culminato nella celebrazione Eucaristica, ci è servito per rimboccarci le maniche e iniziare con coraggio un nuovo anno di impegno nello studio e nella formazione. Per questo, ci siamo “affidati a Maria”, consapevoli di essere - come diceva madre Teresa di Calcutta - “semplici matite nelle mani di Dio”; strumenti di cui Dio si serve perché il suo Regno cresca in noi e sia annunciato a tutti. Oltre alla nostra comunità di Parma, nel mondo abbiamo altre quattro teologie internazionali: a Youndé (Camerun), a Città del Messico, a Chicago (Usa) e a Manila (Filippine). A voi, nostri amici, chiediamo di accompagnare tutti noi saveriani in formazione, con la vostra preghiera, perché il Signore ci conceda il dono della perseveranza e della testimonianza nella nostra vita quotidiana. ■ Quando un fratello muore lontano p. ALBERTO LANARO, sx Mentre stiamo per andare in stampa, riceviamo la notizia della morte di Phylly, fratello di Fabien, giovane saveriano congolese che sta frequentando l’ultimo anno di studi teologici a Parma. Da due anni Phylly, padre di due figli, era gravemente malato per una sclerosi a placche, difficilmente curabile. In vita, Phylly ha lavorato come rappresentante della società civile per la difesa dei diritti umani, un impegno arduo nella difficile situazione che si protrae da anni nel Congo. Il papà Maurice è molto conosciuto. Lavora nella polizia ed è anche responsabile della caPhylly Kalehezo, il fratello defunto techesi nelle comunità di base aldel saveriano Fabien l’interno della polizia e dell’esercito nella zona. Noi tutti siamo vicini a Fabien e alla sua famiglia, in questi momenti di dolore. Nella preghiera e nella fede ci uniamo alla profonda solidarietà umana e cristiana che il popolo congolese vive, specialmente nelle situazioni di sofferenza per la perdita dei propri cari. Molti saveriani che lavorano nella diocesi di Uvira, in Congo, hanno partecipato alla Messa di commiato, sabato 13 ottobre, nella chiesa parrocchiale di Kalundo. Chiediamo anche a voi, cari amici e amiche dei missionari, di ricordare nella preghiera questo giovane missionario e la sua famiglia, in questo momento di dolore. Il Signore conceda loro la consolazione della fede e il coraggio della speranza. 2007 NOVEMBRE PIACENZA 25121 BRESCIA BS - Via Piamarta, 9 Tel. 030 3772780 - Fax 030 3772781 E-mail: [email protected] - C/c. postale 216259 Cammini diversi, unica comunità I giovani studenti della teologia di Parma S iamo 17 giovani saveriani, studenti di teologia nella comunità di Parma. Accompagnati dai cinque padri saveriani che si prendono cura della nostra formazione, dal 14 al 17 settembre ci siamo ritrovati nell’accogliente casa di San Pietro in Vincoli (RA), per programmare le attività del nuovo anno scolastico e pastorale. Quasi una ...multinazionale! Siamo un gruppo molto vario. Basta citare la nostra provenienza: quattro dal Camerun, tre dal Congo, due dal Brasile, tre dal Messico, tre dall’Indonesia, due dall’Italia. Ciò che ci accomuna e ci ha portato fino a Parma è la scelta di consacrarci alla vita missionaria, secondo l’ideale proposto dal beato Guido Conforti. DAVIDE LAI Stiamo vivendo una tappa importante della nostra formazione: lo studio delle materie teologiche, per prepararci al sacerdozio e al servizio dell’umanità come missionari, cioè annunciatori del vangelo di Cristo ai non cristiani. Gli anni di teologia so- La comunità di teologia in Italia (in alto da sinistra) Raphael (Camerun), Madya (Indonesia), p. Mario Menin, Reinaldo (Brasile), Serge (Camerun), Edgar (Messico), Davide (Italia), Roger (Camerun), Thiago (Brasile), p. Guseppe Viotti, p. Gino Foschi, p. Carlo Pozzobon, p. Ulisse Zanoletti, Fabien (Congo), Denis (Italia); (in basso da destra) José Dolores (Messico), Cristian (Congo), René (Messico), Alfonsus (Indonesia), Petrus (Indonesia), Bernard (Congo), Pierre (Congo) La Madonna del sereno Un pellegrinaggio per la pace nel mondo L 4 a Madonna è apparsa in tanti luoghi, comunicando messaggi importanti e invitando alla preghiera e alla conversione. Un giorno mi hanno fatto la domanda: “Come mai la Madonna appare più di Gesù?”. Difficile rispondere. Probabilmente, perché Gesù, all’ultimo momento, ci ha affidati a Lei: “Donna, ecco tuo figlio!”. E Lei fa bene a prendersi cura di noi, come fa ogni “buona madre”. L’apparizione di Ardesio, in Alta Val Seriana, è un po’ insolita, come il miracolo che l’apparizione ha prodotto. Il 23 giugno del 1607, un gran temporale avrebbe distrutto tutto il raccolto di un anno di lavoro. In casa Salera, la mamma dice alle figlie Caterina e Maria di andare nella “stanza delle immagini” e pregare per il sereno. Mentre pregano, in un bagliore appare la Madonna con il Bambino: le nubi scompaiono e torna il sereno. Niente di strano: Maria ripete il miracolo che il Figlio Gesù aveva già fatto sul lago di Tiberiade: al suo cenno, la tempesta si era fermata ed era tornata la calma. Il sereno è un miracolo evangelico. Sono trascorsi 400 anni. La parrocchia ha voluto commemorare l’apparizione della “Madonna delle grazie”. Il gruppo missionario di Ardesio ha pensato di coinvolgere le comunità dell’Alta Valle e convocare la popolazione a un pellegrinaggio comune, per invocare il sereno su tutta l’umanità, minacciata ancora da tempeste paurose, che portano sofferenza e distruzione. L’iniziativa si è abbinata alla giornata di ringraziamento per i 25 anni di ordinazione sacerdotale del saveriano p. Ulisse Zanoletti, nipote di p. Gugliel- p. M. STORGATO, sx mo Camera, entrambi nativi di Ardesio. Al pellegrinaggio e alla celebrazione del 29 e 30 settembre hanno partecipato attivamente i giovani saveriani studenti di teologia a Parma, provenienti da tante parti del mondo. Nelle cinque tappe del pellegrinaggio per la pace da Clusone ad Ardesio, cinque saveriani hanno comunicato l’esperienza dei loro popoli nelle gravi tempeste attuali: della tempesta della guerra ha parlato il congolese Fabien; della distruzione dell’ambiente ha testimoniato il brasiliano Reinaldo; sulle tempeste tra le religioni si è espresso l’indonesiano Alfonsus; Dolores, messiIl pellegrinaggio da Clusone ad cano, ha portato la testiArdesio, in Alta Val Seriana, per monianza delle minoranze invocare la pace sul mondo intero osteggiate; l’italiano Davide ha parlato della tempesta del consumismo. Tutti insieme, camminando per le vie che portano da Clusone ad Ardesio, abbiamo invocato la pace e il sereno per tutta l’umanità. Una risposta di consenso ci è subito venuta dal cielo: l’intensa pioggia del mattino si è fermata non appena siamo usciti per le strade; via via, il cielo si è aperto ed è apparso il sereno. Così sia per il mondo intero! ■ no in totale sei. I primi due sono centrati sullo studio delle materie filosofiche. Qui a Parma noi seguiamo gli ultimi quattro anni. Frequentiamo i corsi teologici presso la facoltà di Reggio Emilia, dove ci rechiamo 4 giorni alla settimana: martedì, mercoledì, venerdì e sabato mattina. Secondo l’anno di frequenza, siamo suddivisi in questo modo: Petrus, Pierre e Roger sono arrivati da poco e studiano la lingua italiana; Bernard, Thiago e Davide frequentano il terzo anno; Raphael, José Dolores, Alfonsus e Madya frequentano il quarto; Reinaldo, Denis, Edgar, Serge e Christian il quinto; René e Fabien il sesto e ultimo anno. Per conoscerci e lavorare bene Anche per noi, come per tutte le comunità saveriane in Italia, il tema fondamentale della programmazione di quest’anno è “la fede”. Dopo le riflessioni nel giorno di ritiro spirituale, guidato dal nostro superiore p. Carlo Pozzobon, ci siamo conosciuti a vicenda: ciascuno ha condiviso il proprio cammino di fede, perché è su questa base che possiamo diventare un’autentica comunità. Una delle espressioni ricorrenti durante la condivisione è stata questa: “la fede è un dono che va custodito; per crescere deve essere alimentato giorno dopo giorno”. Poi ci siamo messi “a tavolino”, in gruppi o in assemblea, per riflettere sulle proposte e de- finire il progetto comunitario di vita per quest’anno. Abbiamo discusso su ciò che deve regolare la nostra vita comunitaria, sulla dimensione missionaria della fede, sui criteri che la nostra vita religiosa deve seguire nella vita di tutti i giorni. Ci sono stati affidati anche gli incarichi di apostolato in diversi settori: parrocchie, centri di assistenza, animazione missionaria nelle suole e nei gruppi parrocchiali… In questi luoghi cercheremo di vivere la nostra dimensione missionaria. Siamo le matite di Dio L’incontro di programmazione, culminato nella celebrazione Eucaristica, ci è servito per rimboccarci le maniche e iniziare con coraggio un nuovo anno di impegno nello studio e nella formazione. Per questo, ci siamo “affidati a Maria”, consapevoli di essere - come diceva madre Teresa di Calcutta - “semplici matite nelle mani di Dio”; strumenti di cui Dio si serve perché il suo Regno cresca in noi e sia annunciato a tutti. Oltre alla nostra comunità di Parma, nel mondo abbiamo altre quattro teologie internazionali: a Youndé (Camerun), a Città del Messico, a Chicago (Usa) e a Manila (Filippine). A voi, nostri amici, chiediamo di accompagnare tutti noi saveriani in formazione, con la vostra preghiera, perché il Signore ci conceda il dono della perseveranza e della testimonianza nella nostra vita quotidiana. ■ Quando un fratello muore lontano p. ALBERTO LANARO, sx Mentre stiamo per andare in stampa, riceviamo la notizia della morte di Phylly, fratello di Fabien, giovane saveriano congolese che sta frequentando l’ultimo anno di studi teologici a Parma. Da due anni Phylly, padre di due figli, era gravemente malato per una sclerosi a placche, difficilmente curabile. In vita, Phylly ha lavorato come rappresentante della società civile per la difesa dei diritti umani, un impegno arduo nella difficile situazione che si protrae da anni nel Congo. Il papà Maurice è molto conosciuto. Lavora nella polizia ed è anche responsabile della caPhylly Kalehezo, il fratello defunto techesi nelle comunità di base aldel saveriano Fabien l’interno della polizia e dell’esercito nella zona. Noi tutti siamo vicini a Fabien e alla sua famiglia, in questi momenti di dolore. Nella preghiera e nella fede ci uniamo alla profonda solidarietà umana e cristiana che il popolo congolese vive, specialmente nelle situazioni di sofferenza per la perdita dei propri cari. Molti saveriani che lavorano nella diocesi di Uvira, in Congo, hanno partecipato alla Messa di commiato, sabato 13 ottobre, nella chiesa parrocchiale di Kalundo. Chiediamo anche a voi, cari amici e amiche dei missionari, di ricordare nella preghiera questo giovane missionario e la sua famiglia, in questo momento di dolore. Il Signore conceda loro la consolazione della fede e il coraggio della speranza. 2007 NOVEMBRE PIEMONTE e liguria 16156 GENOVA PEGLI GE - Viale Modugno, 39 Tel. 010 6969140 - Fax 010 6967910 E-mail: [email protected] - C/c. postale 00303164 Un viaggio tanto aspettato Giovani per la missione... in missione I l gruppo “giovani per la missione”, di cui facciamo parte, è nato nella casa saveriana di Ancona, per l’iniziativa di una giovane coppia di laici saveriani - Beatrice e Fabrizio, a cui va il nostro sentito grazie - e sotto la guida spirituale di p. Mario Ughetto e di p. Giovanni Matteazzi. Ci stavamo preparando da circa un anno ed era arrivata davvero l’ora di partire! Destinazione Goma, in Congo Tutti avevamo molta voglia di partire, con la speranza di vedere coronato un sogno, un desiderio. Ai blocchi di partenza eravamo in otto marchigiani, più Paola, una ragazza di Desio. Beatrice, Fabrizio, Fatma e io avevamo come destinazione Goma, in Congo. Nel cuore portavamo tutti gli altri ragazzi del gruppo che non sono riusciti a partire; ci siamo sentiti assistiti e accompagnati dalle loro preghiere. Siamo arrivati in una terra totalmente diversa dalla nostra, come completamente diversa l’abbiamo poi scoperta, anche rispetto alle altre terre dell’Africa che la circondano. Il Congo è un Paese stravolto da genocidi e da guerre politiche e tribali, che qualcuno ha definite come “la guerra mondiale africana”, nel senso che vi sono coinvolti vari interessi internazionali. Poi ci sono le epidemie, la povertà, i movimenti di profughi e sfollati... Anche la natura ci ha messo del suo, con la devastante eruzione del vulcano Niyagongo che ha invaso tutta la città di Goma, LUIGI e FATMA costringendola alla ricostruzione per l’ennesima volta. Tanti motivi di speranza La nostra esperienza si è svolta nella parrocchia di Ndosho, con i saveriani e le suore piccole figlie di Maria. Eravamo ospiti dei laici saveriani Giovanna e Paolo Volta; anche a loro il nostro caloroso grazie! La parrocchia ha circa gli stessi abitanti di Ancona e si sviluppa in una regione percorribile solo in jeep. Tra le diaconie si snodano molti chilometri di buche e poche strade. Se da un lato era ben visibile la povertà, dall’altra era veramente confortante scoprire tanti motivi di speranza e di carità. Per le carceri senza cibo, ecco i centri di assistenza dei salesiani e di Lino; per i problemi di malnutrizione e Cari amici, non ci stancheremo mai di ripetere che tutti siamo missionari. La parola “missionario” viene dal latino e significa “mandato”. Come persone che si dicono fedeli a Gesù, al suo vangelo e al suo stile di vita, tutti ci sentiamo chiamati e quindi mandati a testimoniarlo. In questa pagina trovate il racconto di due ragazzi del gruppo “giovani per la missione” della comunità saveriana di Ancona, che in estate hanno viaggiato in Africa, con i loro piedi e i loro cuori. Andrea Facchetti di fame, ecco i centri nutrizionali e di assistenza ai bambini; per gli stipendi pubblici insufficienti, ecco le offerte della popolazione; per la ricerca di Dio, ecco la mano tesa dei missionari, delle suore, dei laici e di molti altri che si danno da fare con la catechesi e l’aiuto in parrocchia. Abbiamo visto tante cose... Abbiamo visto da vicino i moderni... mezzi di trasporto: sacchi di carbone da oltre 50 chili portati a tracolla da donne, come noi portiamo gli zaini della scuola. Abbiamo visto le fonti idriche dell’acqua potabile: acqua di lago in taniche nere come la pece, con una pasticca di cloro per disinfettare. Ma abbiamo visto anche i sorrisi dei bambini, curiosi di tutto e sempre sorridenti, con gli occhi grandi e profondi, che appena ti vedono ti prendono la mano. Abbiamo constatato il lavoro delle mamme, che si prendono cura praticamente di tutto; in effetti, la vita dell’uomo è un po’ più agevole della vita delle donne! Le parole non riescono a descrivere in modo completo le emozioni provate. ■ (continua nel riquadro) L'Africa c'è ed è in piedi! Da Ancona una campagna in Italia P er la settima volta “Chiama l’Africa”, in collaborazione con il Cipsi e la provincia di Ancona, ha organizzato un convegno sull’Africa. Quest’anno il tema era, “L’Africa in piedi: dalle radici il futuro. A vent’anni dall’uccisione di Thomas Sankara e a quarant’anni dall’enciclica Populorum progressio”. Dal 28 al 30 settembre l’Africa ha preso la parola, davanti a un pubblico numeroso composto da africani e italiani, soprattutto giovani. Tante voci per tante sfide Ascoltare le numerose testimonianze ha avuto un duplice scopo: avere informazioni dirette dei molti drammi che ancora vivono i popoli del continente, e scoprire la dignità di persone e popoli che stanno prendendo in mano il loro destino. Così, lo storico guineano Djibril Tamsir Niane ha spiegato le cause reali delle guerre africane, che a torto definiamo “etniche”. Ha spiega- to anche i meccanismi che i paesi africani mettono in atto per una soluzione pacifica dei conflitti. La testimonianza di p. Rigobert Minani ha evocato l’evento straordinario delle elezioni in Congo e le sfide attuali di una situazione lenta a produrre e mostrare i cambiamenti sperati. Petronilla Kibwa ha raccontato le difficoltà che hanno gli agricoltori del Burundi. Laurent Nenzimana ha testimoniato l’intenso lavoro di riconciliazione che da anni, con il suo gruppo, sta portando avanti in Ruanda. Maria Kamara ha testimoniato l’orrore della guerra vissuta dalla gente in Sierra Leone e il percorso di riconciliazione in atto. Padre Godfrey Msumonge ha descritto la figura di Julius Nyerere, il padre della Tanzania moderna. Elias Mudzuri ha parlato invece della sfida che ormai costituisce la dittatura nel suo paese, lo Zimbabwe. Altre testimonianze dal Congo, Benin e Gui- Alcuni relatori di “Chiama l’Africa” 2007 ad Ancona: Eugenio Melandri, Jacqueline Ki-Zerbo, Djibril T. Niane 4 TERESINA CAFFI, mM nea Conakry ci hanno aperto gli occhi su alcuni popoli che, con tanta sofferenza e senza violenza, lottano per il rispetto dei loro diritti. Intelligenza e coraggio Dal convegno è emersa una convinzione e un sentimento comune: l’Africa c’è; l’Africa si sta mettendo in piedi con l’intelligenza e il coraggio della sua gente. L’Africa è bella soprattutto per i suoi popoli, per la loro storia e cultura; per il loro approccio alla vita fatto di coraggio, di fantasia, di soluzioni diverse, di gioia di vivere e di una voglia di solidarietà che supera gli antagonismi. “L’Africa c’è”: è il titolo di una campagna che coinvolgerà prossimamente diverse piazze d’Italia per portare ancora una volta un messaggio di dignità che ci liberi dai pregiudizi, ci aiuti a imparare e a riconsiderare la nostra stessa vita, per crescere insieme in umanità. ■ Un esempio di doccia “moderna” con il sapone per i piatti, il catino e una temperatura di 15 gradi! NOI GLI ATTORI, LUI IL REGISTA LUIGI e FATMA Della nostra breve esperienza in Africa ci piace sottolineare una cosa: la forza della fede che si vede brillare negli occhi scuri di queste persone, fiduciose nel mondo che verrà, speranzose che qualcosa potrebbe cambiare sin d’ora, sicure che certamente il domani sarà migliore. Una sera p. Tonino Manzotti ci ha detto: “Nella loro sofferenza, questi fratelli sono vicini a Dio molto più di noi”. A Goma, ci siamo resi conto davvero come la povertà e la semplicità d’animo rendano l’uomo nobile e vicino al disegno di Dio. Abbiamo incontrato un’umanità profondamente diversa da quella che conosciamo noi, attratta dal lavoro, dalla carriera, dal denaro, dalla vita quotidiana che ha poco per chiamarsi “vita”. Su una cosa siamo rimasti delusi: rispetto a quello che pensavamo di poter fare in missione dal punto di vista pratico. Ma siamo tornati in Italia consapevoli che qualcosa, nel nostro piccolo, va cambiato. Stiamo cercando di rendere partecipi coloro che ci circondano di una convinzione: che il regno di Dio parte da qui. Noi siamo gli attori, Lui il regista. Paolo Volta, prima di partire, ci ha dato un consiglio: “Guai a voi se terrete quello che avete visto per voi e non lo condividerete con gli altri”. Questo racconto, allora, è anche un mezzo per giungere a tutti voi che ci state leggendo, fiduciosi che qualcosa inizi a cambiare in ognuno, rendendoci partecipi e consapevoli della vera via da percorrere. Amore fraterno a Goma 2007 NOVEMBRE PUGLIA 74020 LAMA TA - Via Tre Fontane, 15 Tel. 099 7773186 - Fax 099 7772558 E-mail: [email protected] - C/c. postale 10423747 Per un'Europa, casa comune Pellegrinaggio ecumenico in Romania Un gruppo di una quarantina di persone, accompagnate da padre Sandro, “pellegrini” in alcuni monasteri ortodossi e chiese della Romania, hanno partecipato alla III assemblea ecumenica europea a Sibiu. I l tema generale scelto per l’appuntamento ecumenico di Sibiu, così carico di aspettative e forse anche di qualche timore, era interessante e coinvolgente: “La luce di Cristo illumina tutti. Speranza di rinnovamento e unità in Europa”. Dal 4 al 9 settembre, la città romena ha ospitato 2.500 delegati di tutte le chiese cristiane d’Europa. Continente con due polmoni Abbiamo percorso le strade di un interessante Paese, un’isola latina nel mare slavo. Tutti abbiamo toccato con mano la necessità che l’Europa diventi sempre di più una casa comune, dove le fatiche del dopo “guerra fredda” diventino un serio impegno condiviso da tutti. Da qualche mese la Romania è entrata nell’Unione europea, ma sembra che nei villaggi della Transilvania, che abbiamo visi- p. SANDRO BARCHIESI, sx tato nei giorni prima di recarci a Sibiu, gli abitanti non se ne siano accorti. La calorosa ospitalità che abbiamo sperimentato è il segno che, al di là delle dichiarazioni dei “grandi”, c’è in tanti il desiderio di vivere in un continente riconciliato e pacificato; un continente che respiri con due polmoni, come diceva Giovanni Paolo II, l’est e l’ovest. “Vogliamo fare tutto il possibile per superare i problemi e gli ostacoli che ancora dividono le chiese”, si leggeva nelle dichiarazioni prima dell’assemblea. È un auspicio bello che ha biso- gno di essere discusso, meditato e vissuto in ogni comunità che crede in Gesù Cristo. Le voci dell’agorà Nel documento finale sono state introdotte proposte per rendere concreti gli impegni della “Charta oecumenica”. Tra queste, l’organizzazione di incontri a livello nazionale o continentale sui temi che sono “ostacoli a un’unità visibile”, l’introduzione nei riti di ogni chiesa di preghiere ecumeniche, la promozione di incontri giovanili, la creazione di iniziative ecumeniche per la pace e per la tutela dell’ambiente, a livello europeo. Tante altre proposte erano state avanzate anche dai non partecipanti e da diverse organizzazioni. Tutte queste proposte sono state diffuse e rilanciate durante l’assemblea presso gli stand italiani (Insieme verso Sibiu, Pax Christi Italia e Cipax) e presso altre organizzazioni europee dedite all’attività ecumenica. Infatti, a questo scopo era stata allestita una “Agorà”, cioè uno spazio con numerosi stand dove le organizzazioni e le chiese di tutta Europa presentavano le loro attività e distribuivano materiali vari. La sfida dell’unità Dall’assemblea sono arrivati anche due suggerimenti alle chiese cristiane. Il primo è quello di prendere una posizione comune per dichiarare il possesso delle armi atomiche un peccato contro Dio e contro l’umanità. Il secondo è di dedicare due giornate ecumeniche al dialogo: una con l’ebraismo e l’altra con l’islam. Infine, la novità di questa terza assemblea è stata la presenza, a fianco dei delegati ufficiali, di 120 giovani, dai 18 ai 30 anni: 80 provenivano da tutta l’Europa e 40 dalla Romania. Pensando proprio ai giovani venuti qui, a quelli passati nelle nostre strade in occasione dell’Agorà, la speranza riaffiora. Siamo obbligati a pensare a un futuro in cui la chiesa oserà vivere la sfida dell’unità. ■ OTTAVARIO DEI DEFUNTI Il gruppo di “pellegrini” di Taranto che con p. Barchiesi ha partecipato a Sibiu, in Romania, alla III assemblea ecumenica europea Progetto “scuola aiuta... scuola” Un'iniziativa degli studenti di Taranto contesto dell’ottobre N elmissionario, il dirigente 4 go”, sul modello di quelle che io stesso costruivo, diversi anni fa, quando mi trovavo in Congo come missionario. Con quelle immagini la direzione della scuola “Europa e Basile” ha composto un pannello illustrativo molto interessante, per spiegare a tutti in che cosa consiste il loro impegno per una scuola africana. p. ANGELO BERTON, sx esposto all’entrata della chiesa con-cattedrale, durante la celebrascolastico del XVI circolo “Euzione della Messa per l’apertura ropa e Basile” di Taranto con i del nuovo anno scolastico 2007genitori, gli alunni, gli insegnan2008. Il cartellone indica la localiti e tutto il personale scolastico, tà e i beneficiari del progetto. ha chiesto ai saveriani di Lama Nell’omelia il sacerdote ha di proporre loro un progetto di spiegato che la parola “Europa” solidarietà con i bambini delsignifica “occhio grande”. Quel’Africa, da poter sostenere. sto è un concetto molto significativo, per dire che la scuola Un cartellone illustrativo L’occhio grande “Europa e Basile” di Taranto ha Abbiamo pensato di offrire un Con una grande partecipazione saputo guardare lontano, riuaiuto a una scuola nella foresta, di bambini, accompagnati da geni- scendo a vedere con un occhio dove alunni e insegnanti sono tori e insegnanti, il cartellone illu- di squisita umanità. sprovvisti di tutto. Ho raccontato strativo del progetto scuola è stato L’obiettivo di aiutare alcuni ragazal signor preside zi di una scuola e ai docenti la povera e sperduta mia esperienza nella regione dei missionaria in Grandi Laghi del Africa, quando Congo, in Africa, lavoravo per è stato raggiunto. mettere in piedi Questa iniziativa questo genere di scolastica è stata scuole precarie, per me, ma credo nei villaggi più anche per i protalontani della gonisti, un ponte foresta dei wadi fraternità unirega. versale veramenHo fatto vete impareggiabile. dere loro alcune Ci auguriamo che immagini in cui anche altre scuoerano rapprele del territorio sentate alcune seguano il buon Il cartellone illustrativo dell’iniziativa di solidarietà della scuola “scuole di fanesempio. ■ “Europa e Basile” di Taranto, a sostegno di una scuola in Africa L’ottavario di preghiera vuole ricordare le anime di tutti i benefattori e amici defunti. Quest’anno l’ottavario sarà celebrato dal 19 al 26 novembre nella cappella dei saveriani in via Tre Fontane 15, a Lama - Taranto. Celebrando l’ottavario, la nostra intenzione è quella di rendere suffragio per tutte le persone defunte. Chi desidera segnalarci i nomi dei propri cari defunti per l’ottavario di preghiera, può farlo liberamente tramite lettera o telefonando al numero 099 7773186. L'angolo del silenzio / 12 LE BOCCE D'ACCIAIO Insieme, ma incapaci di comunicare p. ANGELO BERTON, sx Le persone che vivono in comunità - familiare o religiosa - se non sono ben motivati in Cristo, senza amore soprannaturale e senza un cuore di buona volontà, nel loro insieme possono essere come le bocce nel campo di gioco. È vero che le bocce nel campo si lasciano maneggiare, lanciare qua e là, piazzare e spostare... Corrono, obbediscono, stanno al gioco perfettamente. Fanno spettacolo, anche quando una interferisce nella traiettoria dell’altra. Sono anche belle a vedersi, ma stanno insieme fisicamente, senza entrare in comunione. Per essere in comunione tra loro, le bocce hanno una sola possibilità: essere fuse dal fuoco. Ma anche dopo questa soluzione drastica, la loro sarebbe solo una fusione fisica. Solo in forza della fede nel “fuoco dello Spirito Santo” le persone che vivono in comunità possono arrivare alla fusione ideale per vivere una vera comunione spirituale. Diversamente, senza l’amore di Dio, il loro stare insieme non si trasformerà mai in vera comunione. Sono spiritualmente demotivate. Tutt’al più potranno onorarsi di essere membri di un ottimo club sportivo di... cacciatori o calciatori! In conclusione, voglio dire: per fare comunione - nella vita familiare o nella vita consacrata - occorre essere almeno un po’ come Gesù: miti e umili di cuore, con il fuoco dentro l’anima. 2007 NOVEMBRE REGGIO CALABRIA 89135 GALLICO SUPERIORE RC - Via Rimembranze Santuario Madonna della Grazia Tel. 0965 370304 - Fax 0965 373137 - E-mail: [email protected] - C/c. postale 10444891 Notizie di casa nostra Cos'è successo alla fine dell'estate I l mese di settembre è stato un tempo di gioia al “parco della mondialità” per diversi eventi. È tornato tra noi il save- Padre Michel Da Rocha, in viaggio per il Giappone dal Brasile, ha fatto una visita-lampo agli amici di Gallico, conosciuti nel 2005; auguri per la sua missione nel Sol Levante! riano padre Michel Da Rocha, per una visita lampo. Ha salutato la comunità dove ha lavorato per un anno nell’animazione missionaria tra i giovani. La festosa accoglienza riservatagli dai suoi ex “allievi”, prova la validità del suo lavoro. La gioia di poter partire per la missione in Giappone era evidente in ogni sua parola. Lo seguiremo con gratitudine, attraverso la nostra preghiera, augurandogli un fruttuoso annuncio del vangelo nel Paese dove san Francesco Saverio è stato il primo missionario. Una bella festa “doppia” C’è poi stato il “festone” del 22 settembre! Due eventi sono stati ricordati in un’unica occasione. Il primo era il compleanno di padre Ezio Marangoni, rettore della comunità saveriana e del santuario di Gallico. Non p. MARIO GUERRA, sx è sfuggita la ricorrenza ai numerosi amici che l’hanno voluta celebrare in grande stile con una maxi-torta, qualche poesia e calorosi applausi. La seconda ricorrenza è arrivata come il proverbiale “cacio sui maccheroni”. Infatti, è venuto a trovarci p. Nicola Colasuonno, già rettore di questo centro per vari anni, prima di trasferirsi a Brescia, dove dirige la rivista saveriana “Missione Oggi”. La notizia della sua visita si è sparsa in un baleno, facendo riempire la chiesa e il parco di tanti amici, desiderosi di risentire la sua voce e le sue riflessioni. Il saluto di “Pace e Bene” Specialmente il gruppo Pace e Bene ha approfittato per offrire ai due festeggiati il saluto della riconoscenza. Se ne è fatta portavoce la presidente Rosalba La missione in Sierra Leone La visita ha ravvivato la memoria L a visita a Gallico di due sacerdoti della Sierra Leone ha suscitato in me i ricordi della missione in questo piccolo Paese dell’Africa occidentale. Una nazione benedetta da Dio con tante ricchezze: pesce, terre fertili, minerali preziosi. Ma soprattutto, una nazione ricca di gente generosa. 4 Quel giorno del 1950 Una leggenda del luogo racconta che Dio, dopo avere creato il mondo e distribuito le sue ricchezze, portò gli angeli a vedere l’opera compiuta. Arrivati in Sierra Leone, vedendo le immense ricchezze del paese, gli angeli si permisero di fare un’osservazione al loro Dio: “Sei stato troppo generoso con questa terra tanto da farne un paradiso. Eppure qui vive la gente più misera del mondo, che non si gode né la terra né il paradiso!”. Per rimediare, Dio mandò i missionari. Era un giorno d’estate del 1950. Quattro saveriani raggiunsero il molo del porto di Genova e si presentarono al capitano di una nave merci in partenza per l’Africa. “Siamo missionari. Abbiamo prenotato un passaggio sulla vostra nave per il porto di Freetown in Sierra Leone”. Il capitano li guardò stupito e disse: “Impossibile! Questa nave è al suo ultimo viaggio; è tutta crepata!”. In effetti, quella carretta non offriva molte garanzie, ma i quattro doveva- no partire; qualcuno li aspettava. Il capitano si convinse e, facendo il segno di croce, li accettò come passeggeri. Tutto andò bene! Il lavoro continua anche oggi Era la stagione delle piogge. Le strade di Freetown erano piene di pozzanghere fangose, che fecero presto cambiare colore alle candide vesti dei quattro missionari, nuovi arrivati. L’afa umida rendeva il respiro pesante e faticoso, ma il desiderio della missione fece dimenticare i disagi. Il loro desiderio missionario fu subito soddisfatto con un lungo viaggio di trecento chilometri verso l’interno del paese. L’alloggio era una casa nativa assai fragile, con insetti e animaletti di ogni genere. Il campo di lavoro p. MARIO GUERRA, sx era enorme e la divisione fu fatta secondo i punti cardinali: p. Serafino Calza a nord; p. Camillo Olivani a ovest; p. Attilio Stefani a sud; p. Augusto Azzolini a est. Con il passare degli anni il numero degli “operai” crebbe. Crebbero anche i sacrifici e ci fu anche qualche martire. Sono passati da poco cinquant’anni da quegli stentati inizi e il campo è fiorito. Ciò che è gradito a Dio non può che prosperare. Ne sono la prova le numerose strutture pastorali sempre affollate: chiese, scuole, ospedali; e soprattutto il clero locale che già gestisce metà della diocesi. Tutto parla della bontà del vangelo, che conquista gli animi. Il lavoro della nostra famiglia missionaria in Sierra Leone continua. ■ I quattro saveriani “pionieri” della missione in Sierra Leone; da sinistra: p. Calza, p. Azzolini, p. Stefani e p. Olivani Saveriani e amici festeggiano il compleanno di p. Ezio Marangoni (al centro), rettore nella comunità di Gallico; alla festa ha partecipato anche un ospite gradito: p. Nicola Colasuonno (quarto a destra) Criserà. A nome di tutti, ha riconosciuto l’opera missionaria di p. Ezio, svolta in sintonia con la pastorale della diocesi. Ha ringraziato i saveriani per l’ospitalità e l’affetto. Ha ricordato l’impegno costante di p. Ercole Marcelli per la guida e la crescita spirituale e culturale dell’associazione. Ma il pensiero maggiore è andato all’ospite p. Nicola, “padre fondatore” di Pace e Bene: “La memoria del cuore torna alle origini, al momento fondante e alla nascita del gruppo, veramente una lieta notizia per la comunità gallicese. Possiamo dire, con il salmo 126, che da allora la nostra bocca si aprì al sorriso, in canti di gioia!”. Il ritorno di sr. Clementina È tornata tra noi per venti gior- ni anche suor Clementina della fraternità “araldi del vangelo”. Già nella visita precedente era stata apprezzata per il suo spirito dinamico. Questa volta è tornata più attrezzata di prima e ha seminato abbondantemente la parola di Dio: nel parco, in parrocchia e... altrove. La sua presenza è stata gradita e benefica a tanti. C’è un bel detto, vero come il vangelo, perché proviene da lì: “Chi semina bene, raccoglie bene!”. È l’augurio che facciamo alla nostra sorella per tanti anni a venire. Si vorrebbe che le cose belle durino a lungo, ma, questa volta, abbiamo dovuto accontentarci della brevità, propria degli eventi umani. Che il ricordo di persone e avvenimenti possa restare vivo a consolarci e a consolidarci nel nostro cammino. ■ DUE PRETI DELLA SIERRA LEONE È stata una visita molto gradita quella di don Francis Sesay e don Victor Suma, due sacerdoti del clero diocesano di Makeni, in Sierra Leone. Questa nazione è stata il campo pastorale per tanti missionari saveriani fin dal 1950. In Sierra Leone abbiamo lavorato anche p. Ercole Marcelli e io, per tanti anni. Tutto è cominciato da zero, quando non c’era nulla. Ora esiste una diocesi ben formata con molte parrocchie, metà delle quali gestite dal clero diocesano locale. Don Francis è stato per anni direttore responsabile del centro pastorale Due sacerdoti di Makeni, in Sierra Leone, sono diocesano di Makeni; ora passati a salutare i saveriani di Gallico; sono in Italia per motivi di studio si trova ad Albano Laziale per approfondire gli studi in scienze sociali. Don Victor ha lavorato per parecchio tempo a “Radio Maria”, la radio cattolica nazionale. Anche lui è ad Albano Laziale per seguire un corso in scienze della comunicazione e mass media. Completati gli studi, torneranno al loro lavoro in Sierra Leone più preparati, con maggior zelo per tutto quello che hanno visto e con l’incoraggiamento di tanti amici conosciuti durante la loro permanenza in Italia. A loro e alla missione in Sierra Leone vanno i nostri auguri e le nostre preghiere. 2007 NOVEMBRE ROMA 00165 ROMA RM - Via Aurelia, 287 Tel. 06 39366929 - Fax 06 39366925 E-mail: [email protected] - C/c. postale 45206000 Giovani in missione Un viaggio tanto atteso I l gruppo “giovani per la missione”, di cui facciamo parte, è nato nella casa saveriana di Ancona, per l’iniziativa di una giovane coppia di laici saveriani - Beatrice e Fabrizio, a cui va il nostro sentito grazie - e sotto la guida spirituale di p. Mario Ughetto e di p. Giovanni Matteazzi. Ci stavamo preparando da circa un anno ed era arrivata davvero l’ora di partire! Destinazione Goma, Congo Tutti avevamo molta voglia di partire, con la speranza di vedere coronato un sogno, un desiderio. Ai blocchi di partenza eravamo in otto marchigiani, più Paola, una ragazza di Desio. Beatrice, Fabrizio, Fatma e io avevamo come destinazione Goma, in Congo. Nel cuore portavamo tutti gli altri ragazzi del gruppo che non sono riusciti a partire; ci LUIGI e FATMA siamo sentiti assistiti e accompagnati dalle loro preghiere. Siamo arrivati in una terra totalmente diversa dalla nostra, come completamente diversa l’abbiamo poi scoperta, anche rispetto alle altre terre dell’Africa che la circondano. Il Congo è un Paese stravolto da genocidi e da guerre politiche e tribali, che qualcuno ha definite come “la guerra mondiale africana”, nel senso che vi sono coinvolti vari interessi internazionali. Poi ci sono le epidemie, la povertà, i movimenti di profughi e sfollati... Anche la natura ci ha messo del suo, con la devastante eruzione del vulcano Niyagongo che ha invaso tutta la città di Goma, costringendola alla ricostruzione per l’ennesima volta. Tanti motivi di speranza La nostra esperienza si è svolta nella parrocchia di Ndosho, con i saveriani e le suore piccole figlie di Maria. Eravamo ospiti dei laici saveriani Giovanna e Paolo Volta; anche a loro il nostro caloroso grazie! La parrocchia ha circa gli stessi abitanti di Ancona e si sviluppa in una regione percorribile solo in jeep. Tra le diaconie si snodano molti chilometri di buche e poche strade. Se da un lato era ben visibile la povertà, dall’altra era veramente confortante scoprire tanti motivi di speranza e di carità. Per le carceri senza cibo, ecco i centri di assistenza dei salesiani e di Lino; per i problemi di malnutrizione e di fame, ecco i centri nutrizionali e di assistenza ai bambini; per gli stipendi pubblici insufficienti, ecco le offerte della popolazione; per la ricerca di Dio, ecco la mano tesa dei missionari, delle suore, dei laici e di molti altri che si danno da fare con la catechesi e l’aiuto in parrocchia. Abbiamo visto tante cose... Abbiamo visto da vicino i moderni... mezzi di trasporto: sac- L'Africa c'è ed è in piedi! Da Ancona una campagna in Italia P er la settima volta “Chiama l’Africa”, in collaborazione con il Cipsi e la provincia di Ancona, ha organizzato un convegno sull’Africa. Quest’anno il tema era, “L’Africa in piedi: dalle radici il futuro. A vent’anni dall’uccisione di Thomas Sankara e a quarant’anni dall’enciclica Populorum progressio”. Dal 28 al 30 settembre l’Africa ha preso la parola, davanti a un pubblico numeroso composto da africani e italiani, soprattutto giovani. Tante voci per tante sfide Ascoltare le numerose testimonianze ha avuto un duplice scopo: avere informazioni dirette dei molti drammi che ancora vivono i popoli del continente, e scoprire la dignità di persone e popoli che stanno prendendo in mano il loro destino. Così, lo storico guineano Djibril Tamsir Niane ha spiegato le cause reali delle guerre africane, che a torto definiamo “etniche”. Ha spiega- to anche i meccanismi che i paesi africani mettono in atto per una soluzione pacifica dei conflitti. La testimonianza di p. Rigobert Minani ha evocato l’evento straordinario delle elezioni in Congo e le sfide attuali di una situazione lenta a produrre e mostrare i cambiamenti sperati. Petronilla Kibwa ha raccontato le difficoltà che hanno gli agricoltori del Burundi. Laurent Nenzimana ha testimoniato l’intenso lavoro di riconciliazione che da anni, con il suo gruppo, sta portando avanti in Ruanda. Maria Kamara ha testimoniato l’orrore della guerra vissuta dalla gente in Sierra Leone e il percorso di riconciliazione in atto. Padre Godfrey Msumonge ha descritto la figura di Julius Nyerere, il padre della Tanzania moderna. Elias Mudzuri ha parlato invece della sfida che ormai costituisce la dittatura nel suo paese, lo Zimbabwe. Altre testimonianze dal Congo, Benin e Gui- Alcuni relatori di “Chiama l’Africa” 2007 ad Ancona: Eugenio Melandri, Jacqueline Ki-Zerbo, Djibril T. Niane 4 TERESINA CAFFI, mM nea Conakry ci hanno aperto gli occhi su alcuni popoli che, con tanta sofferenza e senza violenza, lottano per il rispetto dei loro diritti. Intelligenza e coraggio Dal convegno è emersa una convinzione e un sentimento comune: l’Africa c’è; l’Africa si sta mettendo in piedi con l’intelligenza e il coraggio della sua gente. L’Africa è bella soprattutto per i suoi popoli, per la loro storia e cultura; per il loro approccio alla vita fatto di coraggio, di fantasia, di soluzioni diverse, di gioia di vivere e di una voglia di solidarietà che supera gli antagonismi. “L’Africa c’è”: è il titolo di una campagna che coinvolgerà prossimamente diverse piazze d’Italia per portare ancora una volta un messaggio di dignità che ci liberi dai pregiudizi, ci aiuti a imparare e a riconsiderare la nostra stessa vita, per crescere insieme in umanità. ■ Un esempio di doccia “moderna” con il sapone per i piatti, il catino e una temperatura di 15 gradi! chi di carbone da oltre 50 chili portati a tracolla da donne, come noi portiamo gli zaini della scuola. Abbiamo visto le fonti idriche dell’acqua potabile: acqua di lago in taniche nere come la pece, con una pasticca di cloro per disinfettare. Ma abbiamo visto anche i sorrisi dei bambini, curiosi di tutto e sempre sorridenti, con gli occhi grandi e profondi, che appena ti vedono ti prendono la mano. Abbiamo constatato il lavoro delle mamme, che si prendono cura praticamente di tutto; in effetti, la vita dell’uomo è un po’ più agevole della vita delle donne! Le parole non riescono a descrivere in modo completo le emozioni provate. Noi gli attori, lui il regista Della nostra breve esperienza in Africa ci piace sottolineare una cosa: la forza della fede che si vede brillare negli occhi scuri di queste persone, fiduciose nel mondo che verrà, speranzose che qualcosa potrebbe cambiare sin d’ora, sicure che certamente il domani sarà migliore. Una sera p. Tonino Manzotti ci ha detto: “Nella loro sofferenza, questi fratelli sono vicini a Dio molto più di noi”. A Goma, ci siamo resi conto davvero come la povertà e la semplicità d’animo rendano l’uomo nobile e vicino al disegno di Dio. Abbiamo incontrato un’umanità profondamente diversa da quella che conosciamo noi, attratta dal lavoro, dalla carriera, dal denaro, dalla vita quotidiana che ha poco per chiamarsi “vita”. Su una cosa siamo rimasti delusi: rispetto a quello che pensavamo di poter fare in missione dal punto di vista pratico. Ma siamo tornati in Italia consapevoli che qualcosa, nel nostro piccolo, va cambiato. Stiamo cercando di rendere partecipi coloro che ci circondano di una convinzione: che il regno di Dio parte da qui. Noi siamo gli attori, Lui il regista. Paolo Volta, prima di partire, ci ha dato un consiglio: “Guai a voi se terrete quello che avete visto per voi e non lo condividerete con gli altri”. Questo racconto, allora, è anche un mezzo per giungere a tutti voi che ci state leggendo, fiduciosi che qualcosa inizi a cambiare in ognuno, rendendoci partecipi e consapevoli della vera via da percorrere. ■ NOTIZIE DELLA FAMIGLIA Il ricordo di Giovanni Lo Stocco Papà Giovanni è morto il 26 agosto all’età di 92 anni. Era un uomo semplice, ma di grande vitalità fisica e spirituale, molto servizievole e sempre pronto ad aiutare chi era nel bisogno. Impiegato alle Poste, si è dedicato al suo lavoro con piena responsabilità. Da pensionato, aveva messo a disposizione la sua competenza nell’ufficio postale di Lenola, aiutando le anziane persone a riscuotere le loro pensioni e a riempire i vari bollettini. Negli anni ‘50 si era iscritto all’Azione Cattolica e collaborava con il parroco nel comitato delle varie feste parrocchiali. Ha condiviso le pene e le sofferenze della “missione” del suo unico figlio in Congo, specialmente durante i brutti momenti delle guerre che dal 1994 hanno imperversato in quella regione. Per qualche mese, insieme con la mamma, rimase senza nessuna mia notizia. E allora ogni sera salivano insieme sul colle di Lenola e si sfogavano davanti all’immagine miracolosa della Madonna. Nel 1990 portai a Lenola un gruppetto di bambini congolesi. Fu una grande gioia per papà Giovanni che li accolse come i “suoi nipotini”. Uomo di fede semplice e genuina, ha accettato il calvario della sua lunga e penosa malattia, dicendoci sempre: “ci sono tanti altri che soffrono più di me; sia fatta la volontà di Dio”. A coloro che venivano a trovarlo diceva: “siamo nelle mani del buon Dio”. Ha pregato fino all’ultimo momento. Le sue ultime parole, che mi sono penetrate fino in fondo al cuore, sono state: “Mamma, aprimi la porta”. E si è addormentato nel Signore. La vera morte dei giusti. p. Luigi Lo Stocco, sx 2007 NOVEMBRE ROMAGNA 48020 S. PIETRO in VINCOLI RA - Via Angaia, 7 Tel. 0544 551009 - Fax 0544 551811 E-mail: [email protected] - C/c. postale 13591482 Che la casa saveriana di S. Pietro in Vincoli accolga volentieri i più svariati gruppi ecclesiali è risaputo. Ma quanto è successo il 4 luglio ha impressionato anche chi ci vive da decenni. Oltre 400 ragazzi e bambini di 17 parrocchie della diocesi di Forlì, accompagnati da parroci e formatori, si sono ritrovati con il vescovo mons. Pizzi per celebrare la festa conclusiva di “Estate ragazzi”. L'ospitalità nel nostro dna L'invasione dei 400 cavalieri I n chiesa sono state tolte tutte le sedie. E anche l’altare si è nascosto sotto l’ampia “tavola rotonda”, circondata dai seggi dei cavalieri. Qui il vescovo ha dato loro l’investitura di guidare le squadre. Trasferitisi nel giardino e nel campo sportivo, i ragazzi hanno iniziato la sfida alla conquista dei valori p. AGOSTINO CLEMENTINI, sx della lealtà, giustizia, coraggio, servizio. Con la “spada” in pugno, sono stati impegnati tutto il giorno nella missione di ritrovare il sacro graal. Ricevuto il saluto del rettore dei saveriani, p. Bardelli, i neocavalieri hanno iniziato le gare. A dirigerli c’erano gli esperti cavalieri anziani, con l’intento di portare i giovani concorrenti a praticare nella vita quotidiana e a promuovere tra i compagni i valori studiati ed esercitati negli incontri parrocchiali della “Estate ragazzi”. I giochi si sono conclusi con l’intervento di p. Chiari, il più esperto dei saveriani, che brandendo la spada di “cavaliere onorario”, di cui è stato insi- I 400 cavalieri della “Estate ragazzi” di Forlì nel parco dei saveriani a S. Pietro in Vincoli; ad incoraggiarli è il vescovo mons. Lino Pizzi Cammini diversi, unica comunità I giovani studenti della teologia di Parma S iamo 17 giovani saveriani, studenti di teologia nella comunità di Parma. Accompagnati dai cinque padri saveriani che si prendono cura della nostra formazione, dal 14 al 17 settembre ci siamo ritrovati nell’accogliente casa di San Pietro in Vincoli (RA), per programmare le attività del nuovo anno scolastico e pastorale. Quasi una ...multinazionale! Siamo un gruppo molto vario. Basta citare la nostra provenienza: quattro dal Camerun, tre dal Congo, tre dal Messico, tre dall’Indonesia, due dal Brasile, due dall’Italia. Ciò che ci accomuna e ci ha portato fino a Parma è la scelta di consacrarci alla vita missionaria, secondo l’ideale proposto dal beato Guido Conforti. Il tema fondamentale della programmazione di quest’anno è “la fede”. Dopo il ritiro spirituale, guidato dal nostro superiore p. Carlo Pozzobon, ci siamo co- 4 nosciuti a vicenda: ciascuno ha condiviso il proprio cammino di fede, perché è su questa base che possiamo diventare un’autentica comunità. Poi ci siamo messi “a tavolino”, in gruppi o in assemblea, per riflettere sulle proposte e definire il progetto comunitario di vita per quest’anno. Abbiamo discusso su ciò che deve regolare la nostra vita comunitaria, sulla dimensione missionaria della fede, sui criteri umani e spirituali che dobbiamo seguire nella vita di tutti i giorni. Ci sono stati affidati anche gli incarichi di apostolato in diversi settori: parrocchie, centri di assistenza, animazione missionaria nelle suole e nei gruppi parrocchiali… In questi luoghi cercheremo di vivere la nostra DAVIDE LAI dimensione missionaria. Siamo le matite di Dio L’incontro di programmazione, culminato nella celebrazione Eucaristica, ci è servito per rimboccarci le maniche e iniziare con coraggio un nuovo anno di impegno nello studio e nella formazione. Per questo, ci siamo “affidati a Maria”, consapevoli di essere - come diceva madre Teresa di Calcutta - “semplici matite nelle mani di Dio”, strumenti di cui Dio si serve perché il suo Regno cresca in noi e sia annunciato a tutti. A voi, nostri amici, chiediamo di accompagnare con la vostra preghiera tutti noi saveriani in formazione, perché il Signore ci conceda il dono della perseveranza e della testimonianza nella nostra vita quotidiana. ■ Con i 17 giovani teologi internazionali, i padri - meno giovani - che li accompagnano nella formazione (da destra): p. Ulisse Zanoletti, p. Carlo Pozzobon, p. Gino Foschi, p. Guseppe Viotti, p. Mario Menin gnito, ha declamato le sue grandi battaglie per Cristo Re, prima come missionario d’oltremare e poi come reduce in patria. Don Mauro, constatando la gioia di tutti i partecipanti per l’ottima organizzazione, ci ha espresso la sua soddisfazione. E noi siamo lieti di riversarla su tutti i giovani della diocesi di Forlì, perché il ricordo della giornata passata in casa dei saveriani, li accompagni sempre e dovunque. ■ Saveriani, uno sguardo al futuro 4 all’8 settembre, 25 saD alveriani dalla varie comuni- tà in Italia sono convenuti a S. Pietro in Vincoli per riflettere su un tema importante: come fare animazione missionaria e vocazionale nelle chiese locali in cui viviamo? In questa riflessione ci ha guidati don Alfonso Raimo, segretario dei centri missionari della Campania. Il nostro primo impegno è certamente quello di essere missionari sempre e dovunque, anche in Italia. Perciò, in tutte le richieste di collaborazione da parte dei parroci, cerchiamo di trovare il modo di fare animazione missionaria, mirando alla formazione di gruppi missionari distinti dalla Caritas e proponendo iniziative valide ai centri missionari. Ci siamo sottoposti anche a un interessante questionario, per essere sempre più coerenti e creativi nella nostra attività. Abbiamo preso in considerazione anche l’ambito scolastico, dove noi missionari possiamo portare il contributo della nostra esperienza per una educazione alla mondialità che favorisca la conoscenza e il rispetto delle varie culture. Anche le “mostre” sono un mezzo per avvicinare e sensibilizzare il pubblico. Ne abbiamo preparate alcune molto significative: il popolo kayapò, i giocattoli e le maschere africane, l’arte e la cultura cinese... Ma il nostro impegno più importante è con i giovani, per proporre loro la vocazione missionaria e accompagnarli nelle loro scelte di vita. È ancora valida e attuale la parola di Gesù: “Andate, battezzate, curate…, insegnando tutto ciò che io vi ho comandato”. Ce lo ha ricordato il nostro vicario generale p. Luigi Menegazzo, che ha partecipato con noi all’incontro. ■ PADRE BARDELLI VA, NoI RESTIAMO p. A. CLEMENTINI, sx Padre Giuseppe Bardelli, dopo due turni come rettore nella nostra comunità, è stato destinato ad Ancona. Il suo compito è stato assunto, ad interim, da p. Nardo. Sono stati sei anni di intenso lavoro con i confratelli, i vescovi, i parroci, gli amici e benefattori. Padre Bardelli manda un saluto a tutte le persone incontrate. Lascia un rimpianto per Padre Bardelli ha lasciato S. Pietro in Vincoli il suo sempre lieto ottimi- per raggiungere la comunità di Ancona: saluta tutti! smo. Salutiamo p. Giuseppe con viva riconoscenza, per aver dato anima e cuore a questa casa. Gli auguriamo di fare altrettanto ad Ancona. A S. Pietro in Vincoli, restano fedeli al loro posto p. Ildo Chiari, p. Giorgio Masi e p. Giuseppe Arrigoni, che cercano di sostenere p. Giuseppe Nardo nei vari impegni. Quanto a me, il vescovo di Imola mi ha sequestrato ancora per il servizio di cappellano dell’ospedale. Come vedete, siamo diminuiti di numero e il lavoro è aumentato. Ci sentiamo perciò ancor più bisognosi del vostro aiuto, fatto anzitutto di preghiera. Per questo, vi diamo un particolare appuntamento: ogni giovedì alle 18,30 vi aspettiamo per l’ora di adorazione, in cui noi preghiamo anche per voi. So che solo pochi potrete venire nella nostra chiesa; ma tutti potete unirvi spiritualmente. Per altri contributi, invece, potete usate il bollettino con il vostro indirizzo che vi arriva nel mensile. Saranno utili a coprire le spese di spedizione, per contribuire a qualche piccolo progetto nelle missioni o per la celebrazione di sante Messe. Grazie e buon 2008 con il nostro calendario: ogni suo giorno sia benedetto da Dio! 2007 NOVEMBRE SALERNO 84135 SALERNO SA - Via Fra G. Acquaviva, 4 Tel. 089 792051 - Fax 089 796284 E-mail: [email protected] - C/c. postale 00205849 Messa di diamante per p. Cavallo Vi aspettiamo domenica 18 novembre C ome abbiamo già pubblicato su questa pagina nel mese scorso, p. Francesco Cavallo celebra quest’anno il 60˚ anniversario di ordinazione sacerdotale, avvenuta il 17 agosto del 1947. In luglio, abbiamo festeggiato in famiglia noi saveriani della sua comunità, al santuario di Monte Vergine. Solo dopo nostro insistente invito, egli ha accettato che facciamo una festa aperta a tanti suoi amici e conoscenti. Sappiamo che p. Francesco continua a incontrare tante persone ai santuari di Pompei e a Monte Vergine. Come confessore e direttore spirituale, sacerdote missionario di profonda e prolungata preghiera e di saggio consiglio, anche qui a Saler- no egli attira tante persone bisognose di essere sostenute dalla nostra preghiera e accompagnate dalla sua direzione spirituale, nei problemi e nelle difficoltà della vita. “Ti vedo proprio bene!” Qualcuno dice, con un tocco d’ironia, che le età dell’uomo sono tre: “giovane, adulta e... ti vedo bene”. Un modo cortese, ma un po’ bugiardo, di salutare le persone di una certa età. Nel caso però di p. Francesco l’espressione “ti vedo bene” corrisponde a piena verità. Da 60 anni è impegnato in un continuo e generoso ministero e ormai viaggia verso i 90 anni, sostenuto da un’eccezionale salute e da uno spirito giovanile, sempre dotato di viva p. NAZZARENO CORRADINI, sx intelligenza e arguto umorismo. Padre Francesco si sente pienamente realizzato nel suo sacerdozio e non sembra volere di più e di meglio che l’essere ministro di Dio, celebrare ogni giorno la santa Messa, donare il perdono di Dio ai penitenti e dirigere al bene persone che desiderano vivere secondo la volontà di Dio. Come la prima volta... Padre Francesco è stato missionario in Africa per breve tempo. La maggior parte della sua vita sacerdotale l’ha spesa come formatore di tanti saveriani, ora sparsi in ogni parte del mondo, e come confessore e direttore spirituale di vari monasteri. La salute mal ferma e l’obbe- Sono felice di essere tra voi Il mio arrivo nella comunità di Salerno nell’aniH omotantipersentimenti la nuova esperien- za che sto vivendo. Quando mi hanno chiesto dove preferissi vivere l’anno pastorale, ho dato la mia disponibilità per andare dove ci fosse bisogno. Mi hanno proposto Salerno. Da quel giorno ho iniziato a pregare per questa comunità e per la gente che avrei incontrato. Non vedevo l’ora di arrivare. Ed eccomi qui, nella comunità di Salerno. 4 un clima di vera fraternità. Tanta gente con tanta fede Le attività organizzate dalla comunità sono numerose. Da quando sono arrivato, mi sono affiancato a p. Alex e alla saveriana Francesca che seguono le attività giovanili. Le iniziative si realizzano grazie alla disponibilità di tanti giovani impegnati nelle parrocchie, che dimostrano una grande amicizia per i saveriani e hanno una forte sensibilità per la missione. Non solo i giovani vengono ai nostri appun- SANTOS H. HERNANDEZ tamenti di formazione, preghiera e discernimento, ma anche noi ci spostiamo da una parte all’altra, per andare loro incontro. Ringrazio Dio per l’opportunità che mi ha dato di venire a Salerno, perché ho trovato tanta gente accogliente e sensibile. Vedo che c’è un senso forte della famiglia e, soprattutto, una grande fede. Mi piace incontrare persone con tanta voglia di vivere, festeggiare, sognare un mondo migliore. Mi entusiasma vedere che i giovani sono sensibili verso gli stranieri e li aiutano nelle cose materiali e spirituali. Come una vera famiglia Il cambio di città ha avuto in me un grande impatto, soprattutto per l’accoglienza e il carattere della gente, aperta e cordiale come i popoli dell’America latina. Nella nuova comunità saveriana ho incontrato confratelli che mettono anima e cuore in tutto quello che fanno. L’entusiasmo, la passione, la speranza e soprattutto la fede che hanno nelle attività con i giovani, mi hanno molto colpito. Ho trovato un bel clima di famiglia, come ha sempre voluto il nostro beato fondatore mons. Conforti. La casa saveriana rimane sempre aperta, perché è frequentata da tante persone, in modo speciale i giovani e gli animatori dei gruppi giovanili delle diverse parrocchie che visitiamo. Alcuni giova- Santos, saveriano messicano, passerà un anno nella ni si fermano a mangiare con comunità saveriana di Salerno, impegnato nell’animazione missionaria tra i giovani noi, per pranzo o per cena, in Il mio sogno è per l’Asia Insomma, qui sono felice e mi sento a casa. Perciò ringrazio i superiori che mi hanno dato l’opportunità di vivere questa nuova esperienza nell’animazione missionaria e vocazionale. È bello stare in mezzo ai giovani! Molti mi chiedono, per quanto tempo mi fermerò a Salerno. Starò solo un anno, ma non mi dispiacerebbe rimanere di più. Per me la missione è in qualunque posto. Ma nel mio cuore rimane il grande desiderio di andare in Asia: Bangladesh o Indonesia. Prego il Signore che benedica le vostre famiglie. Anche voi pregate per me e per tutti noi missionari. ■ dienza gli hanno impedito di andare in missione come tanti altri. Lui se ne rammarica, ma non più di tanto. Anche qui a Salerno e in Italia, con la sua costante preghiera e offrendo la croce ogni giorno per le missioni, si è sentito missionario, sempre e a tempo pieno. Egli invita sempre a pregare per i missionari e spesso ottiene generose offerte per le opere di evangelizzazione. Anche dopo migliaia e migliaia di celebrazioni, la sua Messa esprime il fervore e la commozione spirituale della prima volta, e suscita Vi aspettiamo domenica 18 novembre per festeggianell’animo dei federe il 60° anniversario di ordinazione di p. Cavallo li la profonda capacità di ascolto e di partecipazione. per ringraziarlo del bene che ci Lo stesso avviene nel sacramen- vuole. Dio e la Vergine Santa accomto della confessione. pagnino padre Francesco sempre, in questa sua vita ricca e L’invito è per tutti Per questo, siamo lieti di of- fruttuosa, con lo stesso slancio di frirvi l’occasione di incontrare oggi e nella sua inalterabile gioia ■ padre Francesco nella festa che e pace interiore. celebreremo presso la casa saProgramma per il pomeriggio veriana di Salerno, domenica 18 novembre nel pomeriggio. L’in- di domenica 18 novembre: vito è per tutti, evidentemente. ore 15.00 - arrivi e accoglienza Un invito speciale è per i grup- in Via G. Acquaviva 4 (rione Pepi di preghiera che egli conosce trosino) e accompagna da tempo in città, ore 16.30 - santa Messa nella come i gruppi di preghiera Pa- chiesa “San paolo”, parrocchia dre Pio e la Legione di Maria. attigua Ma siamo certi che molte per- ore 18.00 - modesto ricevimento sone verranno spontaneamente, in casa saveriana DIALOGO IN CAMMINO 2007-2008: “Religioni e testi sacri” PIETRO RAVALLESE Il laboratorio per il dialogo interreligioso di Salerno, a cui aderiscono varie realtà cattoliche, protestanti e di altre religioni presenti sul territorio salernitano, invita tutte le persone di buona volontà agli incontri di dialogo secondo il programma qui pubblicato. • Domenica 18 novembre, ore 18.00 - incontro con la comunità Bahá’í, presso Spazio Donna in Piazza Ferrovia a Salerno • Lunedì 3 dicembre, ore 19.00 - “Bibbia e Corano: Dio parla agli uomini”, conferenza promossa da Missione Oggi e Missionari Saveriani, con il prof. Francesco Zannini. La conferenza si terrà presso i Saveriani, Via Fra’ G. Acquaviva 4 (rione Petrosino) a Salerno • Mercoledì 16 gennaio, pomeriggio - visita alla sinagoga di Napoli • Martedì 26 febbraio, ore 19.00 - incontro con la comunità cristiana metodista di Salerno, presso la chiesa in Via Manzella 29 a Torrione Salerno • Giovedì 27 marzo, ore 19.00 - incontro con la comunità cristiana battista di Campagna, presso la chiesa in Via Starza a Campagna • Maggio, in data da stabilirsi - visita alla moschea di Battipaglia • Domenica 8 giugno pomeriggio - preghiera e convivialità ad Auletta (SA), a cura della parrocchia San Nicola di Mira Per informazioni: [email protected] 2007 NOVEMBRE 22038 TAVERNERIO CO - Via Urago, 15 Tel. 031 426007 - Fax 031 360304 E-mail: [email protected] C/c. postale 267229; Banca Raiffeisen, Chiasso C/c.p. 69-452-6 TAVERNERIO Ferruglio fr. Alessandro, classe 1974, unico italiano tra i lavoratori messicani, svolge la sua missione in Messico. È entrato tra i saveriani a 33 anni, lasciando la sua attività in un’agenzia di Assicurazioni. In Messico è stato coinvolto in un incidente mentre attraversava a piedi la strada, riportando molteplici fratture. Gli auguriamo che le arti sanatorie dei nostri medici gli ridonino la salute, affidando al Signore il resto. Nella foto, alle prese con lo scaccia foglie! Novembre, mese del ricordo Qualche buon consiglio di santa Teresina R itorna novembre, tra nostalgie e tanti ricordi. Un mese che ci invita ad alzare gli occhi al cielo. Là scorgiamo tanti nomi e volti, alcuni conosciuti nella gloria dei santi e altri più umili, ma tutti nella medesima felicità eterna. Tra loro, anche i nostri cari. A novembre celebriamo anche la santità della chiesa: la chiesa “nostra”, di pellegrini sulla terra. C’è un pensiero di santa Teresa di Lisieux che mi piace molto. Ve lo propongo. La pienezza dei bicchierini “Qualche volta, quando leggo certi trattati spirituali nei quali la perfezione è presentata attraverso tante intricate difficoltà, circondata da una folla di illusioni, il mio povero e piccolo spirito non tarda a stancarsi. Chiudo il libro dei sapienti che manda in pezzi la mia testa e rende arido il mio cuore e prendo in mano la sacra Scrittura. Allora, tutto mi diventa luminoso, una sola parola apre alla mia anima orizzonti infiniti e la perfezione mi sembra facile. Lasciando alle anime grandi, ai grandi spiriti, i bei libri che non sono capace di comprendere, e meno ancora di mettere in pratica, ringrazio Dio di essere piccola, perché solo i fanciulli e coloro che li rassomigliano saranno ammessi al banchetto solenne”. Sono parole consolanti: si può essere perfetti pur essendo piccoli. Un po’ come i... bicchierini: quando sono pieni, hanno anch’essi raggiunto il massimo della loro capacità! La preghiera fa sempre bene E il purgatorio? Certamente, nello spirito della “comunione dei santi”, è bene che preghiamo e offriamo la santa Messa redentrice per le anime in purificazione, su Adelante Mexico! I nostri missionari nel parco G li elogi che i nostri amici visitatori e ospiti indirizzano al nostro parco sono ben meritati e vanno anche ai nostri missionari, che ogni anno frequentano i tre mesi di aggiornamento da settembre a dicembre. Ottime le ore seduti ad ascol- p. F. BERTAZZA, sx tare lezioni, che oltre allo spirito favoriscono anche qualche... sonnellino! E ben vengano le meritate ore di riposo, che essi dedicano anche al lavoro manuale. Li abbiamo colti durante il tempo di servizio, mentre svolgono vari lavori con assiduità, p. FRANCO BERTAZZA, sx questa terra e nell’altra vita. Teresa di Lisieux ha definito il purgatorio, “l’abbraccio misericordioso di Dio”. Nelle braccia di Dio staremo tutti felici per l’eternità. Quanto a pregare per le anime dei defunti già in paradiso, riferendosi ai suoi genitori, santa Teresa diceva: “Il fatto che siano in paradiso non m’impedisce di pregare per loro, perchè mi sembra che le anime beate debbano ricevere una grande gioia dalle preghiere che sono fatte per loro e di cui possono disporre a favore di altre anime sofferenti”. Alla preghiera per i nostri cari, aggiungiamo la preghiera per tutti i nostri benefattori che ci hanno sostenuto, amato e accompagnato con l’affetto e il ricordo. Ricevano lo stesso premio dei missionari, avendo essi partecipato alle loro fatiche. Il Signore accolga tutti i nostri defunti nel suo regno di amore e di pace. ■ competenza ed entusiasmo. Debbo dire che sono tutti messicani, nati e cresciuti in famiglie numerose, indirizzati al lavoro in giovane età, in aiuto alla famiglia. Hanno conservato l’amore al lavoro, all’aria libera e salubre della campagna. A loro la gratitudine nostra e quella... del parco. Auguriamo a tutti un ritorno sereno e felice nella loro missione. Il buon Dio riservi per loro un fruttuoso apostolato. ■ Il messicano p. Manuel, classe 1964, è missionario in Indonesia. Qui sta sfoltendo la siepe con l’altro messicano p. Margarito, classe 1957, missionario in Bangladesh. Il messicano p. José, classe 1964, missionario in Indonesia, mentre ritocca artisticamente siepi e cespugli. Il messicano Camacho fr. Raimundo, classe 1962, è entrato nell’istituto saveriano a 22 anni; svolge la sua missione come fratello catechista in Brasile. Si diverte su una fuori serie a tagliare erba. NOTIZIE DELLA FAMIGLIA Mentre andiamo in stampa, riceviamo la notizia di nuovi lutti nella nostra famiglia saveriana. Padre Luciano Mologni Il 15 ottobre notte, in casa madre dei saveriani a Parma, è morto p. Luciano Mologni, per tumore al fegato. Nato ad Albino (Bergamo), sacerdote dal 1972, aveva 63 anni. Era stato missionario in Brasile per 5 anni, ma la salute non gli ha permesso di proseguire. Padre Luciano ha quindi lavorato in varie case saveriane in Italia, tra cui a Tavernerio. Il Signore lo accolga tra coloro che hanno lasciato tutto per il vangelo. Sig.ra Gesuina Zucchinelli Il 14 ottobre è deceduta la signora Gesuina, sorella di p. Luigi Zucchinelli, rettore nella comunità saveriana di Tavernerio. La famiglia è di Sforzatica di Dalmine (Bergamo), dove l’amata sorella Gesuina ha ricevuto l’ultimo saluto eucaristico della comunità cristiana. Il Padre celeste accolga la sua anima nella pace eterna. LA SOLIDARIETà EUCARISTICA I missionari saveriani propongono due modi per esprimere la solidarietà eucaristica con i nostri cari, vivi e defunti, e con l’umanità intera. La Messa perpetua Con l’iscrizione alla Messa perpetua si partecipa dei frutti della santa Messa che viene celebrata ogni giorno nel santuario del beato Conforti, a Parma. L’iscrizione dei propri cari al suffragio perpetuo è un modo per ricordarli non solo nell’affetto, ma anche nella preghiera e con la bontà della vita. L’iscrizione è accompagnata, di solito, con un’offerta libera. Intenzioni per la Messa È possibile chiedere ai saveriani che, nella celebrazione della Messa quotidiana, preghino per un defunto, per un malato o per altre intenzioni personali. L’offerta è a sostegno dei missionari e del loro servizio di amore ai più bisognosi. Il messicano p. Guadalupe, classe 1959, missionario in Indonesia, per sei anni è stato consigliere generale; ora è in attesa di tornare in missione. Si cimenta con il decespugliatore. 4 Potete comunicare le vostre intenzioni scrivendo a: Missionari Saveriani, Via Urago 15 22038 Tavernerio (CO); Tel. 031 426007 Rosario missionario: allo stesso indirizzo, possono essere richieste anche le corone missionarie: i cinque colori della corona aiutano a pregare per i cinque continenti del mondo. 2007 NOVEMBRE VICENZA 36100 VICENZA VI - Viale Trento, 119 Tel. 0444 288399 - Fax 0444 288376 E-mail: [email protected] - C/c. postale 13616362 Il servo fedele p. Pietro Uccelli Maestro e modello di santità per tutti anno l’anniversario del O gni sua santa morte è un invito a ringraziare il Signore per aver dato un santo a noi di Vicenza. “Maestro e modello di santità per tutti”: è il titolo di un libro appena uscito sull’indimenticabile servo di Dio p. Pietro Uccelli. Il libro evidenzia i pilastri su cui, giorno dopo giorno, si è costruita la sua santità. Ed è proprio la convinzione che egli è davvero santo che spinge migliaia di devoti a venire alla sua tomba presso l’istituto saveriano di Vicenza, per chiedere la sua intercessione e lasciare centinaia di messaggi scritti. Alla congregazione dei santi c’è una lunga lista di candidati. Così anche p. Uccelli è entrato in lista d’attesa. La cosa più bella per noi è che molti esperimentano la potenza della sua intercessione. Dal libro cogliamo alcune espressioni significative, che ci presentano il servo di Dio con nuove e vivaci pennellate. Eccellente formatore Padre Uccelli aveva un suo metodo per formare gli allievi missionari. Aveva scelto alcuni momenti della giornata per essere insieme ai ragazzi: non mancava mai alla preghiera e offriva loro istruzioni pratiche, invogliandoli a crescere nella vita spirituale. Ma il segreto formativo del servo di Dio stava altrove: nell’esempio della sua stessa vita. Spesa completamente per Dio e per il prossimo, la sua vita parlava un linguaggio più efficace e comprensibile. I suoi esempi erano per i ragazzi un forte stimolo alla crescita umana, cristiana e religiosa. In fondo, la formazione non consiste in un imbottigliamento di idee e di raccomandazioni, ma proprio nel comunicare uno stile di vita. Il suo esempio di vita Il suo esempio di vita esprimeva bene ciò che un missionario deve essere in patria o in terre p. GUGLIELMO CAMERA, sx lontane: il missionario è, innanzitutto e solamente, l’uomo di Dio. Perciò p. Uccelli pregava continuamente. All’amore di Dio egli univa l’accoglienza dei poveri, dei penitenti e degli emarginati dalla società. D’altra parte, p. Uccelli non voleva trarre attenzioni su di sé, ma su Cristo. Per questo egli raccomandava devozioni solide, che permettessero una crescita cristiana robusta e fedele alla tradizione: l’Eucaristia, la Madonna, san Giuseppe. Di quest’ultimo il servo di Dio era divenuto un instancabile paladino, diffondendone la devozione in tutti coloro che avvicinava. In casa saveriana poi, san Giuseppe era ritenuto l’economo “ufficiale”! L’apostolo di Vicenza A Vicenza p. Uccelli era considerato un taumaturgo. Le testimonianze in merito sono molto numerose. Ma il servo di Dio non aveva niente da spartire con la stregoneria. Le benedi- A Vicenza, martedì della missione Per chi ha a cuore la missione della chiesa I missionari saveriani e il centro missionario di Vicenza organizzano, anche quest’anno, “i martedì della missione”. Il tema scelto è importante e attuale: “Comunità di fede in un mondo secolarizzato”. Gli incontri “i martedì della missione” sono una voce missionaria nella città e nella chiesa locale. Sono un richiamo alla dimensione universale della missione della chiesa e un’apertura sui problemi del mondo. Sono uno stimolo per suscitare e far crescere lo spirito missionario negli individui e nelle comunità. 4 La missione è comunitaria Noi missionari, che veniamo dall’esperienza delle “giovani chiese”, sappiamo che la missione non è efficace senza la partecipazione della comunità. Questo è anche il messaggio degli Atti degli apostoli. Perciò il tema di fondo del programma dei “Martedì” è questo: è la comunità che fa e sostiene la missione, anche in un mondo secolarizzato come il nostro. La parrocchia deve far trasparire la presenza e l’azione di Cristo: “Gesù è risorto e noi l’abbiamo visto”. Ecco perché tan- ti incontri hanno per tema la comunità, che si forma attorno all’Eucaristia e alla parola di Dio. Per chi, quando, dove Pensiamo che a questi incontri possano utilmente partecipare le comunità parrocchiali, i movimenti e le associazioni, i gruppi missionari, i gruppi giovanili e di volontariato, e ogni persona amante della missione, della giu- La tomba del servo di Dio p. Pietro Uccelli, nell’oratorio S. Pietro d’Alcantara, in Viale Trento a Vicenza p. MARIO GIAVARINI, sx stizia e della pace. Gli incontri, iniziati a ottobre, proseguiranno fino a marzo 2008, sempre di martedì, nelle date indicate, alle ore 20,30. È bene segnare subito le date sull’agenda, per non dimenticarsene! Si tengono nella sala conferenze dei missionari saveriani , in viale Trento 119, a Vicenza. Per informazioni, si può telefonare al n. 0444 288399 ■ Programma degli incontri Martedì 13 novembre - Lectio: La Parola di Dio fondamento della comunità” (1Tess. 1,1-10.2,13), con il biblista don Dario Vivian Martedì 27 novembre - Conferenza: “La lettura popolare della Bibbia”, con don Felice Tenero Martedì 11 dicembre - Conferenza: “Comunità impegnate per la giustizia e la pace”, con mons. Luigi Bettazzi Martedì 15 gennaio - Lectio: “Antiochia: comunità missionaria in ambiente pagano” (Atti 11,19-26.13.1-3), con il biblista don Dario Vivian Martedì 29 gennaio - Conferenza: “Fede in dialogo in situazione di diaspora”, con il prof. Brunetto Salvarani Martedì 12 febbraio - Lectio: “L’Eucaristia fonte e modello della comunità cristiana” (1Cor 11,17-34), con il biblista don Dario Vivian Martedì 26 febbraio - Conferenza: “Fame e abbondanza nel mondo in contrasto con l’esigenza dell’Eucaristia”, con p. Alex Zanotelli Martedì 4 marzo - Lectio: “Carismi e ministeri nella comunità di Corinto” (1Cor 12,1-11), con il biblista don Dario Vivian zioni che ottenevano guarigioni o effetti sorprendenti sono là a dimostrare che Cristo è ancora vivo; il Risorto non si stanca di operare ai nostri giorni come faceva al tempo degli apostoli, attraverso uomini che a lui si affidano completamente. Questi “segni” esprimevano l’unione con Dio, che era visibile anche “fisicamente” in padre Uccelli. Chi lo avvicinava aveva l’impressione di vedere una persona “trasfigurata”. Sembrava proprio che Dio accogliesse le suppliche del suo servo fedele! Il cordoglio cittadino e la folla enorme attorno alla sua salma sono segno indubbio della fama di santità, che circondava la persona di p. Uccelli a Vicenza. Molti hanno affermato di aver ricevuto, per intercessione del servo di Dio, grazie straordinarie anche dopo la sua morte. Prete per tutto il mondo La vita esemplare del servo di Dio sembra avere un preciso messaggio per tutti, e soprattutto per i sacerdoti in Italia e nel mondo. Ai nostri giorni si afferma chiaramente e si predica abbondantemente, che un sacerdote è consacrato non solo per una chiesa particolare, ma per il mondo intero. Egli dovrebbe essere disponibile ad andare fino agli estremi confini della terra, presso coloro che ancora non hanno ascoltato la buona novella di Cristo. Se l’annuncio del vangelo è parte essenziale della vocazione cristiana, lo è ancor più per la vocazione sacerdotale, per coloro che sono chiamati a continuare, in modo “più” visibile, la missione di Gesù. ■ • Il libro di p. Camera su "P. Uccelli, maestro e modello di santità”, può essere richiesto presso i saveriani di Vicenza (indirizzo segnalato sopra), con il contributo di 6 euro. Grazie. NOTIZIE DELLA FAMIGLIA Il 23 settembre il Signore ha chiamato alla vita eterna il signor Beniamino Pierobon, di Cittadella (PD), all’età di 93 anni. Era il genitore di p. Piero, missionario saveriano ora impegnato a Roma con l’Infanzia missionaria. Siamo vicini alla famiglia e preghiamo per la pace eterna del defunto. MOstra dei presepi missionari p. LUCIANO BICEGO, sx Visto il successo degli anni precedenti - lo scorso anno 20mila visitatori! -, proponiamo nuovamente una vasta esposizione di presepi con Natività provenienti da 50 paesi diversi. Da quando Francesco d’Assisi ha avuto l’ispirazione di rappresentare il Natale di Gesù, tutti i popoli hanno voluto esprimere con la propria cultura il grande evento della salvezza. Ammirando le tante espressioni artistiche e culturali, ci rendiamo meglio conto che veramente Cristo è la “buona notizia” per tutti i popoli. L’inaugurazione della mostra è Presepio dei watutsi d’Africa domenica 25 novembre, alle ore 15, presso la sede dei Missionari Saveriani, in viale Trento 119 a Vicenza. L’orario per le visite è il seguente: dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, tutti i giorni fino al 6 gennaio, festività dell’Epifania. Per i gruppi è necessaria la prenotazione (Tel 0444 288399). Il ricavato della mostra va a favore del centro per ragazzi poliomielitici in Cina, diretto da un missionario saveriano. • In data da precisare, padre Lazzarotto del Pime terrà una conferenza sulla Cina. • Ci sarà anche una serata musicale, animata dal coro “Città di Vicenza”, diretto dal maestro Fracasso. 2007 NOVEMBRE ZELARINO 30174 ZELARINO VE - Via Visinoni, 16 Tel. 041 907261 - Fax 041 5460410 E-mail: [email protected] - C/c. postale 228304 Con i familiari e tanti amici Il piacere dell'amicizia con mons. Rosada per noi saveriani è O rmai tradizione iniziare le no- stre attività annuali invitando amici, benefattori e parenti dei missionari a passare una domenica insieme nella nostra casa. Domenica 23 settembre sono venuti i benefattori e i parenti con le loro famiglie. La domenica seguente è stata riservata agli amici di Zelarino e dintorni. Con i familiari e i benefattori Ha presieduto l’Eucarestia p. Luigi Menegazzo, rieletto vicario generale dei saveriani. Ha portato il saluto del superiore generale p. Rino Benzoni. “Dobbiamo amministrare quanto il Signore ci dà: i beni, la salute e la malattia, le doti..., per farci degli amici - persone che ci vogliono bene -, e ancor più per diffondere tra le persone, vicine e lontane, il voler bene a Gesù. Questo vuol dire essere missionari”, ha detto padre Luigi commentando la parabola evangelica dell’amministratore disonesto. Padre Luigi ci ha poi aggiornato sulla situazione dei saveriani nel mondo. Ringraziando il Signore, quest’anno siamo cresciuti di tre unità; i novizi nei vari continenti sono 35 e gli studenti di teologia sono 80 e più. L’età media dei saveriani supera i 50 anni, ma non ci scoraggiamo. Anzi, stiamo pensando di aprire una nuova missione in Asia. Insomma “prendiamo il largo” con coraggio, come ci ha detto papa Wojtyla. Con gli amici di Zelarino Domenica 30 settembre abbia- p. FRANCO LIZZIT, sx mo incontrato vecchie conoscenze degli anni ’50, tutti lieti di sedere a tavola con i missionari. C’era anche un grande amico: mons. Lorenzo Rosada, nel suo ultimo giorno ufficiale da direttore del centro missionario. Ma continuerà a dare la sua valida e preziosa collaborazione al centro. Mons. Rosada per oltre trent’anni ha tenuto e alimentato i collegamenti con gli uffici di Roma, ma specialmente con i missionari della diocesi e con noi saveriani. Tanti saveriani ricordano ancora la dolcezza delle torte che il direttore portava agli “apostolini”. Veniva a tirarsi su di morale con la vista di tanti giovani pronti a incendiare il mondo con l’amore di Cristo. Nel suo saluto, mons. Rosada ci ha lasciato un invito: “Il paradiso è pieno di tanti innocenti, ma è anche stracolmo di peccatori perdonati”. Poi ha chiesto il privilegio di continuare ad essere “amico” dei saveriani. Abbiamo risposto: “Monsignore, il privilegio è tutto nostro”! Segna il 4 maggio 2008 Padre Mario e la sua fisarmonica hanno allietato il pranzo e il digestivo, con canti “dalle Alpi al Tanganika” e con iniziative varie a “entrata libera, uscita a pagamento”, a favore della missione saveriana in Mozambico. Infatti, la gioia è vera quando c’è condivisione. Bene, alla prossima! Ci rivedremo domenica 4 maggio 2008, solennità dell’Ascensione e Festa dei popoli, un appuntamento con tante iniziative, per la gioia dei grandi e dei piccoli. Noi ci stiamo già preparando. Segnalo anche tu sul calendario che ricevi con questo numero! ■ Giovannino, nipote di p. Mario Diotto, con i ciclamini, porta all’altare gioie e dolori dell’umanità. Mons. Lorenzo Rosada saluta tutti gli amici delle missioni e dei missionari. La missione nella famiglia Nella debolezza, la forza di Dio F accia tonda, aspetto gioviale, cittadino del mondo; non in senso politico, ma affettivo ed effettivo, cominciando dall’isola Sant’Erasmo di Venezia, dove è nato 51 anni fa. Si chiama Silvio Tagliapietra, da 30 anni in dialisi a causa di una disfunzione renale. Ultimamente le medicine hanno avuto anche sviluppi negativi, ma Silvio non si scoraggia; anche se qualche momento... È presidente dell’associazione dilettantistica lagunare Kayak S. Erasmo (Alkse), fondata nel 1993, che si propone di promuovere lo sport nel rispetto dell’ambiente lagunare, con attività che a volte coinvolgono anche la montagna. Si rivolge ai giovani dai 6 ai 16 anni, con collegamenti nazionali e internazionali in collaborazione con le varie realtà economiche, so- 4 p. FRANCO LIZZIT, sx ciali e istituzionali della zona. Dove trovi tanta forza? Dalla famiglia e dalla fede degli altri amici. Anzitutto c’è mia mamma, Elsa, donna di fede profonda. La ringrazio di ciò che fa per me e mi dispiace per i pensieri e i dispiaceri che le procuro, ma… è la malattia, lei lo sa. C’è poi mia cugina Marcellina. Ora è suora carmelitana e la chiamano suor Angela. Ci sentiamo per telefono; le sue parole e le sue lettere mi sono d’incoraggiamento. Leggo le lettere e poi le passo a un’altra suora con le mie stesse terapie. Vorrei che sr. Angela mi venisse a trovare, come ho fatto io anni fa… Sarà quando Dio vuole. Conosci padre Dal Bianco? Sì, è un fratello di sr. Angela, missionario saveriano in Messi- Con mamma Elsa, il figlio Silvio Tagliapietra: “sono contento quando gli altri sono contenti” co. Si chiamava padre Santo, e “santo” lo era veramente. È di Conegliano (TV) ed è morto nel 1981, a 49 anni. Alla riesumazione, i cristiani del Messico hanno chiesto e ottenuto di avere i resti del loro padre Santo: lo venerano, e anch’io lo prego. Anzi, sento p. Santo e sr. Angela sempre con me, che mi accompagnano nel mio lavoro per la gioventù”. E l’associazione lagunare? Mi aiutano i membri dell’associazione, specialmente l’esecutivo. Altrimenti come potrei portare avanti le varie attività che coinvolgono tantissimi ragazzi? Sì, mi sento come un canale che ha bisogno di due sponde... Ti vedo più come un torrente che un canale... Vedo i miei infermieri andare in pensione e penso: Signore, quando sarà il mio turno per la finale? Sembrava due anni fa a Natale: avevo passato un tunnel e mi trovavo in un luogo felice. Poi mi han tirato di qua. Non potevo far passare ai miei un brutto Natale, perché io sono contento quando gli altri sono contenti. Insomma, nella stessa famiglia troviamo una sintesi dell’ideale missionario: la sofferenza di Silvio, il servizio di mamma Elsa, la preghiera di sr. Angela, l’apostolato di p. Santo. Auguri al figlio e alla mamma. Anche noi vi siamo vicini. ■ Missionari di oggi e di domani: p. Luigi Menegazzo con la mamma, p. Franco Lizzit con nipoti e pronipoti dei missionari. SAVERIANI E AMICI IN PREGHIERA I saveriani della comunità di Zelarino, attorno al superiore dei saveriani in Italia, a conclusione della programmazione per l’anno pastorale 2007-2008, (da sinistra): p. Franco Lizzit, p. Romeo Brotto (rettore), p. Amedeo Ghizzo, p. Carlo Pozzobon (superiore), p. Mario Diotto, p. Bruno Cisco (economo). Alle loro spalle, Maria con il Bambino Gesù, nel giardino della casa saveriana di Vicenza: è un’invocazione perché sostenga il loro impegno di animazione missionaria. Come lei, vogliamo portare Gesù a tutti, perché si sentano amati dal Padre celeste. Invitiamo tutti gli amici a pregare con noi per le vocazioni missionarie e per le missioni. C’è il Gams, un “gruppo di amici” che lo fa regolarmente, insieme a noi, in casa nostra. Chi non può partecipare fisicamente, può sempre unirsi con lo spirito. Grazie!
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