SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE
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SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE
S V I Z Z E R A I TA L I A N A E MISSIONE BOLLETTINO INFORMATIVO TRIMESTRALE DEGLI ORGANISMI MISSIONARI E DI missio -Svizzera 4 – 2007 Invocazione Preghiera SOMMARIO Invocazione Preghiera Apostolato della preghiera 2 Ti diciamo grazie, Signore Gesù, che ti sei fatto piccolo come noi con la Tua nascita a Betlemme nella povertà e nell’ umiltà. Editoriale 3 Il Signore della storia ci benedica e rimanga nel nostro cuore di suor Olga Pianezza Benedici e proteggi le nostre case, le nostre famiglie, i nostri amici. Ottobre missionario 4 Chiesa, famiglia e società, riunite a Chiasso di Chiara Gerosa L’impegno di ragazze e ragazzi per altri coetanei di M. Morandi Resoconto dalla Tanzania Impossibile dire basta di p. Luigi Geranio Benedici i nostri figli e aiutali a crescere in sapienza, età e grazia. Concedici la grazia di aprire le porte delle nostre abitazioni e dei nostri cuori ai bisogni delle altre famiglie, dei poveri e dei bambini soli. Amen 6 Azione natalizia 7 Vivere il Natale con i nostri missionari di Mauro Clerici Missionari della Svizzera italiana10 Lettere dalle missioni di Romano Eggenschwiler 11 Gruppi missionari 12 Associazione “Dédomé” Amici di don Franck di Marina Santini Notizie CMSI/missio a cura della redazione 14 Botteghe del mondo 15 Un sogno di pace racchiuso in un guscio di Daniela Sgarbi Sciolli APOSTOLATO DELLA PREGHIERA Gennaio – Intenzione missionaria: Perché la Chiesa in Africa, che si prepara a celebrare la sua seconda Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi, continui ad essere segno e strumento di riconciliazione e di giustizia in un Continente ancora segnato da guerre, sfruttamento e povertà. – Intenzione della Chiesa universale: Perché la Chiesa rafforzi il suo impegno per la piena unità visibile, così da manifestare sempre più il suo volto di comunità d’amore, dove si rifletta la comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Febbraio IMPRESSUM Gruppo di redazione Augusto Anzini; Carlo Carbonetti (segreteria); fra Martino Dotta (responsabile); Romano Eggenschwiler; Margherita Morandi; Piergiorgio Tettamanti Credito iconografico copertina Joao Batista da Cruz; 3, 4, 7, 8, 9, 11, 14 archivio CMSI; 5 Marie-Claire Jola; 6 archivio Padri Bianchi Friburgo; 13 archivio Associazione Dédomé; 15 Daniela Sgarbi Sciolli; 16 archivio MISSIO Stampa Procom SA - Bioggio SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE – Intenzione missionaria: Perché gli Istituti di Vita Consacrata, così fiorenti nei Paesi di missione, riscoprano la dimensione missionaria e, fedeli alla scelta radicale dei consigli evangelici, siano generosi nel testimoniare e annunciare Cristo fino ai confini del mondo. – Intenzione della Chiesa universale: Perché i disabili psichici non siano emarginati, ma rispettati e con amore vengano aiutati a vivere in modo degno la loro condizione fisica e sociale. Marzo – Intenzione missionaria: Perché i cristiani, che in tante parti del mondo e in varie maniere sono perseguitati a causa del Vangelo, sostenuti dalla forza dello Spirito Santo, continuino a testimoniare con coraggio e franchezza la Parola di Dio. – Intenzione della Chiesa universale: Perché si comprenda l’importanza del perdono e della riconciliazione fra le persone e i popoli e la Chiesa con la sua testimonianza diffonda l’amore di Cristo, sorgente di nuova umanità. Editoriale Il Signore della storia ci benedica e rimanga nel nostro cuore La celebrazione di un nuovo Natale, che ci invita a ricordare con tanta gioia la nascita del Signore Gesú, non sia l’occasione per lasciarci sedurre dal consumismo che offusca il mistero e la grandeza dell’Amore di Dio per noi. Celebrare il Natale é celebrare Gesù Cristo, che essendo di condizione divina, prendendo la condizione di servo, umilia sé stesso, facendosi simile agli uomini. Lui, il Figlio di Dio, entra nella nostra storia quasi in punta di piedi, con l’unica pretesa di farci conoscere il Padre. La sua proposta si formula in termini che non ostacolano la nostra risposta libera e responsabile: ”se vuoi essere mio discepolo...” Ben sappiamo che seguirlo non é solamente rimanere commossi davanti alla fragile figura del Bambino Gesù, ma é soprattutto seguire quella stella luminosa, la sola capace di condurci verso il Padre. Vivere il Natale non é solo sognare un mondo di pace, costruito nella verità mediante un dialogo rispettoso ed attento fra i popoli, ma é saper assumere tutte le nostre responsabilitá, non importa il posto che occuppiamo, affinché si faccia visibile il Regno di Dio in mezzo a noi. Natale non é solo sognare una famiglia come fondamento della societá, ma é saper denunciare con la propria vita le tante cause che la stanno deteriorando. Natale non è solo sognare che tutti gli uomini possano avere condizioni di vita degna, in tutte le sue dimensioni umano-spirituali, ma é assumerne l’impegno anche nel nostro piccolo, affinché tutto ciò avvenga. L’insegnamento del Natale é che l’uomo e la sua storia devono divinizzarsi umanizzandosi. Ogni Natale ci rivela questo Dio Padre, pieno di misericordia, che vuole rimanere sempre con noi, nonostante la nostra miseria, la nostra iniquità, la nostra violenza, la nostra ingiustizia, il nostro egoismo, le nostre falsità. Vuole rimanere per costruire un mondo nuovo, il Regno di Dio, annunciato giá dai Profeti ed inaugurato con la venuta del Figlio in questa terra. Per noi cristiani, questo Regno non cessa di esser valido per il fatto che sembra ancora tanto lontano e in certi momenti impossibile. Al contrario, ci deve spingere a costruirlo al di là di quello che crediamo e ci aspettiamo nel “qui e ora” della nostra storia presente e quotidiana. L’Emmanuele, il Dio con noi, inaugura un “cielo nuovo ed una terra nuova”; Gesù di Nazaret cammina accanto a noi per trasformare la nostra vita. Solo ci pone una condizione: che ci apriamo a lui, rompendo con il nostro egoismo, togliendo qualsiasi barriera che impedisca l’incontro con gli altri. Il cammino attraverso il quale ci avviciniamo a Dio passa per la casa del povero, dei pazienti, degli umili, degli afflitti, di quelli che hanno fame e sete di giustizia, di coloro che lavorano per la pace e costruiscono la giustizia e l’equità. Questo é stato il messaggio gioioso della prima Nativitá: la Gloria di Dio é fraternità, pace e giustizia fra gli uomini. Sono questi i sentimenti che sento davanti a questo grande Mistero dell’Incarnazione e che vorrei tradurre nella mia vita, per essere una piccola pietra viva che collabora alla costruzione del Regno. E allo stesso tempo è quello che desidero per tutti i lettori del Bollettino, collaboratori della Conferenza Missionaria e soprattutto sostenitori di tanti missionarie e missionari sparsi nei vari continenti. Questo lo dico con un profondo senso di gratitudine e di stima. Che l’Emmanuele, il Signore della nostra storia, vi benedica sempre e sempre rimanga nel vostro cuore. Suor Olga Pianezza SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE Ottobre missionario Chiesa, famiglia e società riunite a Chiasso La Papua Nuova Guinea è stata il fil rouge della giornata missionaria del 21 ottobre a Chiasso. Colori, gioia e qualche nota d’esotismo hanno contribuito a riscaldare la festa dei partecipanti alle attività. dialogo. Infine nel terzo atelier, la Chiesa, i partecipanti si sono dedicati alla costruzione di una girandola e si sono chiesti che cosa potevano dare alla Chiesa e viceversa. Nel frattempo alcuni volenterosi hanno costruito una capanna cerimoniale papuense nel piazzale dell’Oratorio, simbolo d’incontro delle comunità. Il tutto è stato corredato da alcune bancarelle dai colori vivaci: Missio e Infanzia Missionaria che vendevano oggetti da tutto il mondo e quella delle Botteghe del mondo con i suoi prodotti e la merenda offerta ai presenti. Il ritrovo gioioso si è svolto all’Oratorio parrocchiale di Chiasso ed ha visto protagonisti tre atelier e la Santa Messa celebrata nella chiesa di San Vitale dal Vescovo e da numerosi sacerdoti. La giornata, celebrata in tutto il mondo, aveva come temi la Chiesa, la famiglia e la società, temi che sono stati ripresi dai diversi atelier. Mauro Clerici ha introdotto l’incontro ricordando che il nostro battesimo non è solo fatto di carta, ma che è una sfida che ci porta a condividere e aiutare tre aspetti della vita che sono la famiglia, la società e la Chiesa. Le persone si sono poi riunite per mettere in pratica queste parole attraverso le attività proposte. Sotto lo stesso tetto La novità di quest’anno era certamente legata al modo di creare i gruppi. Si è pensato infatti che, poiché siamo nell’anno della famiglia, fosse bello riunire in ogni gruppo delle persone dello stesso focolare, adulti e bambini insieme. Sono state spiegati alcuni tratti essenziali della Papua Nuova Guinea e poi i gruppi si sono dedicati ai diversi atelier. L’atelier rivolto alla famiglia proponeva il racconto di una storia della Papua ed una riflessione sul dare e sul ricevere, sull’impegno cristiano come famiglie nella Chiesa e nella società. Nell’atelier della società, grandi e piccoli hanno potuto sbizzarrirsi creando copricapi tipici o uccelli del paradiso(specie esistente solo in Papua) e riflettendo sul senso delle parole concludendo sull’importanza dell’ascolto e SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE Celebrazione e mandato missionario A metà pomeriggio la processione verso la Chiesa dove il Vescovo ha affidato il mandato missionario a Cristina Mattei (v. bollettino di settembre 2007). Durante l’omelia il Vescovo ha ricordato che i missionari vanno nel mondo “per portare la Parola del Vangelo” ed ha rammentato che “Non è una parola accademica, teorica, ma che cambia le situazioni esistenziali, concrete ed è finalizzata alla giustizia”. Una parola insomma, se ben interpretiamo il suo pensiero, che non deve portare a moralismi ma piuttosto ad un’esperienza vera e concreta della fede. Il nostro Pastore ha terminato la sua omelia con un augurio a cui ci vogliamo associare: “la Chiesa della Papua Nuova Guinea, che sta vivendo un’autentica primavera, abbisogna ancora di sostegno per consolidarsi e contribuire alla promozione della crescita umana, culturale e spirituale del paese, non manchi mai da parte nostra l’aiuto!” Chiara Gerosa Ottobre missionario L’impegno di ragazze e ragazzi per altri coetanei “L’uccello del paradiso è tra noi”. Dalla lontana Papua Nuova Guinea, il bellissimo volatile, apprezzato dagli indigeni per lo splendore dei suoi colori, assume efficacia simbolica per i nostri ragazzi. Nel corso di quest’anno catechistico essi sono invitati da Missio Svizzera a condividere le esperienze dei loro coetanei di quel lontano lembo dell’Oceania. Gemellaggio per un anno In alcune località della diocesi, il cammino è già iniziato a partire dallo scorso ottobre. Gli animatori hanno assicurato un’entusiastica accoglienza del programma proposto. A Gordola, la bella idea di presentare una catechesi di apertura al mondo ai ragazzi di età compresa tra i 9 e i 12 anni, ha indotto il parroco, don Ernesto Barlassina, la catechista Marie Claire e le altre attivissime volontarie a presentare il progetto d’Infanzia Missionaria. Scoprire i segni dell’amore di Dio verso ciascuno di noi per vivere meglio l’impegno cristiano a livello personale e nell’incontro con l’altro è un obiettivo che ha convinto gli oltre 40 partecipanti all’incontro del 19 ottobre scorso. Rosalba Bianchetto, presente come invitata speciale, ci ha riferito le sue impressioni positive. “Tutti voi siete missionari!” ha esordito rivolgendosi ai convenuti, interessati a conoscere la realtà di vita in Papua. Le immagini di quel territorio hanno mostrato splendide foreste, ma difficili vie di comunicazione. I bambini, fin dalla tenera età sono confrontati con dure condizioni di sopravvivenza, ma esprimono, con il loro sorriso e i loro gesti, l’amore per la vita. Per quegli abitanti, frequentare la scuola è un privilegio di pochi, anche se dovrebbe essere un diritto di tutti. Per questo motivo il vescovo di Mendi propone un progetto per garantire a tutte le persone della sua diocesi una formazione scolastica di base. Con la costruzione di un modellino riproducente un uccello del paradiso è avvenuto il primo segno concreto di incontro tra la cultura papuana e la nostra. La consegna a ciascuno di un vasetto-salvadanaio ricorderà fino a Natale il valore della rinuncia personale come gesto di condivisione. Altri sviluppi del tema avverranno durante i futuri incontri mensili, che a Gordola terranno vivo l’impegno cristiano tra i ragazzi nel lungo periodo dal dopo Comunione alla preparazione alla Cresima. Merita pure una segnalazione positiva l’incontro di Chiasso, in occasione della giornata missionaria del 21 ottobre, per l’attivismo dei giovani partecipanti. Purtroppo la presenza è stata assai modesta, in rapporto all’ampiezza dell’invito all’evento. Da Giubiasco non mancano echi di intenso impegno missionario. L’affermazione di don Angelo: “Ogni bambino ha un cuore così grande da contenere tutto il mondo” ha dato avvio ad una sensibilizzazione che continuerà nel periodo dell’Avvento. Ora i “cantori della stella” sono invitati ad offrire preghiere e rinunce a favore dei loro lontani coetanei. Il salvadanaio di cartone, a forma di maialino (animale molto diffuso in Papua) ricorderà a ciascuno la fedeltà ad un impegno per un comune progetto. Momenti comunitari sono previsti durante il consueto incontro dell’Epifania. Per questa festività sono pure in programma a Tesserete interessanti iniziative, che vedranno protagonisti i cantori della stella, i quali diffonderanno per le vie del paese messaggi di solidarietà e di gioia. L’anno catechistico da poco iniziato propone ulteriori sviluppi del tema nelle parrocchie, in relazione alle esigenze locali. Il segretariato CMSI accoglierà con gioia suggerimenti, proposte ed inviti alla collaborazione. Margherita Morandi Cantieri aperti Un altro bell’esempio giunge da Cureglia, dove suor Carla Pia è stata ben accolta da un gruppo di oltre venti bambini di quarta e quinta elementare, in occasione dell’ottobre missionario. SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE Resoconto dalla Tanzania Impossibile dire basta Dopo tutta una vita in Africa, che cosa volete pretendere da un ottantunenne in pensione? Che si riposi in pace, che dia spazio ai giovani, che pensi a scrivere le sue memorie che forse nessuno leggerà? Mi hanno già suggerito più volte di archiviare la “mia” Africa, di cominciare a metter da parte qualche cosa in vista del funerale, senza dimenticare la foto e perfino l’epitaffio. E il testamento? Fin dai primi anni ho dovuto fare una rilettura personale del Vangelo, adattarlo e applicarlo alla situazione in cui mi trovavo, per un uditorio fatto di gente viva, non di spiriti disincarnati. Gesù esponeva il suo messaggio di salvezza ma nello stesso tempo, guariva, risuscitava, nutriva, portava il suo aiuto ai sofferenti, accoglieva i rifiutati, ciechi, lebbrosi, mendicanti. (nella foto una delle fontane realizzate grazie all’aiuto dal Ticino, per salvaguardare sorgenti dall’inquinamento) in villaggi fuori mano, salvaguardare sorgenti e Nella pelle degli altri Mi direte, a ragione, che solo lui poteva far miracoli, che non pretende da noi cose del genere, ma è pure una sua parola: “Va e anche tu fa lo stesso”. Va bene predicare in chiesa, ma fuori di chiesa ci vuole dell’altro. Molti sono malati, mancano di medicine o le trovano a stento a decine di chilometri nei rari dispensari esistenti. Quando la vita media non va oltre i 45 anni, quando la mortalità infantile è molto, molto alta, quando troppe giovani madri di famiglia muoiono durante o subito dopo il parto, bisogna mettersi nei loro panni, meglio, nella loro pelle e tirare conclusioni concrete e non accontentarsi di belle parole di incoraggiamento. Con le nostre Suore Africane ho messo in piedi o riattato cinque piccoli ospedali, bisognava procurare medicinali sovente introvabili sul posto. Le critiche non sono mancate, mi han tacciato di paternalismo, perfino di approfittare delle malattie per accaparrare conversioni. Durante più di 30 anni ho lavorato in piena diaspora, dove i “cattolici” erano la minoranza assoluta. Che siano cattolici, protestanti, musulmani, pagani o miscredenti: ci troviamo sempre di fronte a persone umane che soffrono e che quindi han bisogno di cure e di amore. p. Luigi Geranio Bisogni primari e formazione Il problema dell’acqua si fa già sentire dalle nostre parti, ma la situazione in Africa noi non ce la possiamo immaginare. Da anni continuo a dare una mano alla Caritas di Sumbawanga, in piccoli e grande progetti per dar acqua meno inquinata SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE punti d’acqua frequentati sia dalla gente che dalle numerose mandrie, o scavare pozzi di 60 e più metri, metterci una pompa a mano o anche elettrica (se possibile). L’acqua inquinata è, tra l’altro, con la malaria, la causa principale dell’alta mortalità infantile. Continuo pure a procurare borse di studio per la formazione delle Suore Africane di quella Diocesi (infermiere, assistenti sociali, docenti, catechiste e responsabili parrocchiali). Vivono poveramente di quel che coltivano. Tutto questo grazie all’aiuto disinteressato, di lunga data, venuto dal Ticino. Non è ancora venuto il momento di dire basta! Azione natalizia Vivere il Natale con i nostri missionari L’estate scorsa ho visitato padre Angelo Gottardi ad Asunción. Tra le opere che lui segue con particolare attenzione e amore, vi è il collegio che riunisce ragazzi dalla scuola dell’infanzia al liceo. Una marea di 800 voci che riempiono delle aule lustre, ben dipinte e ben tenute. Una aggiornata aula di informatica fa la gioia di tanti studenti che purtroppo non possono permettersi di avere un computer in casa. Più lontana geograficamente l’ultima figlia di padre Angelo, la scuola di Kera’y, nata per volontà della popolazione indigena locale che ha compreso il valore dell’istruzione. Padre Angelo in quell’occasione mi ha espresso una sua delusione: l’offerta della CMSI quale parte dell’azione di Natale 2006 era arrivata in ritardo. Questo mi ha fatto capire una volta di più quanto i nostri missionari attendano l’annuncio del segretario che i Ticinesi un’altra volta si sono ricordati di loro e con loro hanno condiviso le gioie del Natale. un Bambino che è venuto tra noi nel silenzio della notte e lontano dai riflettori dei media. In una società scristianizzata che fa propri antivalori che puzzano di morte, ecco che quasi tutti si mettono in coda per il regalo più scintillante e più esotico o per una vacanza in isole sperdute. E il piccolo Bambino torna ogni anno per ricordarci che il Padre ci vuole bene e ci ama anche così, sconsiderati come siamo. Ci ricorda però anche che l’Amore non è sterile, ma è da condividere, come fanno i genitori con i figli. E quale miglior condivisione se non quella di invitare metaforicamente a tavola il giorno di Natale i nostri missionari con tutta la gente che vive con loro? Che bello pensare a uno di quei banchetti imbanditi con tavolate infinite dove si sentono tante lingue e si vedono vestiti di tutte le fogge! Io me lo vedo un po’ così il Natale di quest’anno. Ma da solo non riesco a preparare la tavola. Sono sicuro che molti di voi vorranno dare una mano. Basterà poco perché tutti i commensali trovino posto e abbiano un sorriso almeno quel giorno, lo stesso sorriso di Gesù ai pastori che sono accorsi ad ammirarlo. Ognuno di voi ha ricevuto il materiale dell’Azione missionaria «Per un Natale cristiano». È l’invito per il banchetto, non gettatelo! non gettare l’invito per il banchetto Invito speciale Mi sembra superfluo ricordare a voi l’importanza dell’azione, ma comunque non voglio perdere l’occasione. Sto scrivendo questo articolo a metà ottobre e già la pubblicità ci spinge agli acquisti con ammiccamenti vari, le città stanno rispolverando le luminarie e mettono inserzioni sui quotidiani alla ricerca del pino più alto. Il tutto per accogliere La gioia del dono Un ultimo pensiero che ho imparato nella mia famiglia già da piccolo: c’è più gioia nel dare che nel ricevere. E allora, sia questo il mio augurio per tutti voi, per un Natale sobrio, di gioia nella condivisione e nell’accoglienza dell’Altro. Buon Natale! Conto su di voi, perché voi siete importanti ed insostituibili per i nostri missionari. Mauro Clerici SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE Missionari della Svizzera italiana suor Maria degli Angeli Albertini p. Giusto Crameri don Angelo Treccani Marzio Fattorini p. Fiorenzo Crameri don Lorenzo Bronz p. Guido Zanetti don Sandro Colonna Roberto Rossi (ultimo a destra) SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE p. Pierluigi Carletti don Jean-luc Farine Missionari della Svizzera italiana p. Angelo Gottardi suor Agnese Gilà Mirko Gilardi p. Antonio Crameri sr. Maria del Sasso Franscella Cristina Mattei Gabriella Mella sr. Maria Attilia Grossi suor Olga Pianezza Luciano Re SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE Missionari della Svizzera italiana Gli indirizzi dei nostri missionari Albertini suor Maria degli Angeli (1*) di Sementina Soeurs Carmélites, Lot Ivy 114 Ilavinato - Anosipatrana 101 ANTANANARIVO (Madagascar) Bronz don Lorenzo (8*) di Locarno c/o Evéché de Doba B.P. 22 DOBA (Ciad) Carletti padre Pier Luigi (9*) di Verscio Bastion Popular, Casilla 1149 GUAYAQUIL (Ecuador) Colonna don Sandro (8*) diocesano c/o Pères Cavanis Cas. post. 1800 KINSHASA (Congo) Crameri padre Antonio (2*) di S. Carlo (GR) Parroquia Santa Marianita Ap.do 08.01.10065 ESMERALDAS (Ecuador) Crameri padri Fiorenzo e Giusto (2*) di S. Carlo (GR) Cottolengo Communities P.O. Box 24391 NAIROBI (Kenia) don Jean-Luc FARINE (8*) di Muralto c/o Eveché de Doba B.P. 22 DOBA (Ciad) Marzio FATTORINI (12*) di Balerna Estado Guàrico ESPINO (Venezuela) Franscella suor Maria del Sasso (11*) di Locarno Av.da Dr. Morsicano Pancho Ramirez 3144 SAUCE DE LUNA / E. Rios (Argentina) Gilà suor Agnese (4*) di Vira Gambarogno Orfanato N.S. Auxiliadora, Rodovia dos Inconfidentes 35410 - 000 CACHOEIRA DO CAMPO - MG (Brasile) Gilardi Mirko (12*) di Aldesago c/o Evéché de Doba B.P. 22 DOBA (Ciad) Gottardi padre Angelo (7*) di Claro Parroquia S. Miguel Arcangel Calle M. Bullo e T. Mongélos ASUNCION (Paraguay) SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE 10 Grossi suor Maria Attilia (3*) di Montecarasso Hospitale Infective GRAMSH (Albania) Mattei Cristina (12*) di Agno Estado Guàrico EL SOCORRO 2331 (Venezuela) Mella Gabriella (12*) di Rancate Estado Guàrico ESPINO (Venezuela) Pianezza suor Olga (5*) di Savosa Misionárias Franciscanas del Verbo Encarnado Av. Millan 3127 MONTEVIDEO (Uruguay) Re Luciano (6*) di Sementina Parroquia Santa Ana YAURI/ESPINAR Cuzco (Peru) Rovelli Gérard (12*) di Bellinzona Mission Catholique de Goré B.P. 61 MOUNDOU (Ciad) Rossi Roberto (10*) di Osogna Lyglaukio G 9 B 01215 VILNJUS (Lituania) Treccani don Angelo (8*) di Curio Estado Guàrico EL SOCORRO 2331 (Venezuela) Zanetti padre Guido (6*) di Poschiavo Regina Mundi P. Bag 9022 GWERU (Zimbabwe) Istituti e organismi d‘appartenenza 1. Carmelitane di S. Teresa 2. Congregazione del Cottolengo 3. Figlie della Carità di S. Vincenzo de’ Paoli 4. Figlie di Maria Ausiliatrice 5. Missionarie Francescane del Verbo Incarnato 6. Missione Betlemme Immensee 7. Opera don Guanella 8. Sacerdoti e laici diocesani “Fidei Donum” 9. Salesiani di Don Bosco 10. Movimento dei Focolari 11. Suore della Santa Croce di Menzingen 12. Volontari della Diocesi di Lugano Lettere dalle missioni Latitanza - urgenze - avventure Iniziamo col lasciare la parola, ormai ben impastata con la parlata locale di cui abbiamo lasciato qualche espressione significativa, a Luciano Rè che, dalla sua ormai pluriennale esperienza nella cooperazione missionaria in America Latina, sottolinea il ruolo della chiesa nel mettere in condizioni di aver voce gli innumerevoli ultimi, negli stati latitanti, nel promuovere anche attraverso la ridistribuzione di ricchezze e risorse, una società vivibile per tutti. nababbi, infatti ci permettiamo di spendere poco piú di mille franchi al mese! Noi operiamo nella regione di Cusco, insegnando alle persone come utilizzare l’ energía solare per poter migliorare la qualitá di vita. Siamo convinti e ce lo confermano le valutazioni che effettuiamo, che ad un’altezza di 4.000 avere una serra con alimenti freschi e sani tutto l’anno, avere luce elettrica quasi gratuita grazie ai pannelli solari, che ci permette di poter leggere, poter migliorare l’igiene con una doccia solare, cucinare gratis con il sole e, perché no, costruire una casa solare, puó aiutare una famiglia a crescere sana e felice. Auguri da Chiara, Morena, Rosalia y Luciano; Espinar Perú novembre 2007 Da quasi sei anni vivo nel Perú dove lo stato è come se non esistesse, dal 1821 ci dicono che viviamo in una repubblica: peró questa repubblica viene diretta da un solo gruppo di famiglie poderose che dalla capitale Lima dirigono tutto il paese. Possiamo dire che lo stato non esiste o é molto diviso da interessi personali e dal razzismo. Il sistema sociale non funziona o per lo meno zoppica: il 52% dei 28 milioni di abitanti vive in povertá (meno di 2.- dollari al giorno), il 20% in povertá estrema (meno di 1.- dollaro al giorno). Qui sulle Ande tuttavia si pratica il “trueque”, lo scambio di beni senza trasformare le merci in moneta sonante, cosí che non interessa molto se il dollaro scende o sale o se la borsa crolla; un chilo di patate continuerá a valere come mezzo chilo di pomodori, mentre un’alpaca, a dipendenza dal peso e dall’etá, mi permetterá di comperare cento o duecento chili di patate. Tuttavia in nessuna parte al mondo saper leggere e scrivere non deve più essere un lusso o una eccezione come nel Perú dove solo il 9% degli alunni che terminano la scuola sanno leggere e capire un testo correttamente in spagnolo e solo il 3% possiede buone nozioni di matematica. Nel Perú noi quattro, io Luciano, mia moglie Rosalia e le nostre due figlie Chiara di un anno e mezzo e Morena di poche settimane a confronto delle famiglie delle comunità con cui siamo impegnati viviamo chiaramente come Urgenze in Ciad L’ultima comunicazione di don Jean-Luc appena tornato a Doba in Ciad assume il tono di un tacuino farcito di impegni per la realizzazione di obiettivi a corto termine; impegni volti ad arginare come nel caso dell’ospedale i rischi del fallimento, che rilancia continuamente la sfida della costruzione di comunità solidali. Siamo a Doba con Mirko e suor Lucia per una riunione della Caritas locale. Mirko forma i futuri gerente e cassiera della cooperativa, suor Marta forma tre maestri per l’asilo, Lorenzo ha compiuterizzato tutta la catechesi ed ora il suo computer è pieno pieno. Suor Libris assumerà tutti i programmi parrocchiali attorno al problema della salute. Purtroppo l’attualità registra una situazione veramente tragica. A ciò si aggiunge la partenza di suor Monica dall’ospedale di Bébédjia. Quindi per il momento non c’é il direttore dell’ospedale e non ci sono chirurghi per le operazioni. Grazie a Dio la salute dei missionari é buona. Intanto sulla strada Bébédjia-Moundou sono iniziati i lavori di pavimentazione della strada. Filamente le nostre Jeep si romperanno di meno. SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE 11 Lettere dalle missioni Nella nostra prima riunione parrocchiale la gente si è lamentata per la situazione igienica del mercato di Mbikou che é tragica. Questa mattina il giornalista della radio era alla riunione con il nuovo apparecchio registratore appena giunto dal Ticino. E’ molto contento. Per quanto riguarda il «Progetto radio» confermo la necessità di inviare un tecnico che faccia un sopralluogo alla radio per comprendere quali apparecchiature sono necessarie e aiuti ad utilizzare quello che già c’è a disposizione. Con Mirko cercheremo di fare un’analisi della lista che vi avevano inviato per capire cosa manca veramente. Ecco tutto, mi ha fatto piacere passare con voi qualche giorno in CMSI. Avventura nel Congo Ed ora lasciamo la parola, procedendo a ritroso nella logica sequela dei fatti di un’azione di cooperazione missionaria, a chi sul terreno ci è appena arrivato come don Sandro Colonna, che dal Congo manda ai suoi amici dei gustosissimi diari. Eccone alcuni estratti centrati sulla fase dell’ambientamento e soprattutto dell’inizio dell’inculturazione necessaria per poter collaborare con le comunità del luogo. La vita in questo paese ha difficoltà notevoli: come già vi dicevo ci sono cose per noi difficilmente immaginabili. Sto quindi facendo anche “inculturazione” e poco a poco riesco a capire la mentalità e certe cose, che noi occidentali vediamo in una certa maniera, ma acquistano un colore diverso se comprese con gli occhi dei “locali”. A certe altre, invece, si fa una fatica dannata ad adattarsi. Vedere montagne di immondizie per le strade, che queste vengono usate come concime per degli orti improvvisati lungo le strade; vedere che vendono il pane lungo le strade dove prendono tutti i gas di scarico; avere gli scoli a cielo aperto; vedere la gente che ogni mattina, come un grande formicaio si muove alla ricerca di un improbabile lavoro, bambini e ragazzi che non vanno a scuola... e tante altre cose, non è così facile da comprendere e da assimilare. Il pomeriggio verso le tre andiamo, insieme a tre seminaristi, alla MAC (casa di accoglienza): questa volta porto anche Ronny (il cane), così i ragazzi lo conoscono e familiarizzano un po’. Alla MAC ci sorprende uno dei più formidabili acquazzoni che io ricordi in tutta la mia vita. I ragazzi hanno avuto modo di conoscere Ronny “da distante” perché hanno una sacrosanta paura di lui e solo pochi, con molta circospezione, hanno il coraggio di accarezzarlo. L’intrattenimento è precipitosamente interrotte, appunto, dalla pioggia. Tornato a casa in stanza... dal soffitto scende acqua a rigagnolo e ormai la camera è piena, mentre fuori Giove pluvio sta sfogandosi decisamente. SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE 12 Le notizie che giungono dalla città sono drammatiche: ci sono una quarantina di morti e la situazione, naturalmente, non è ancora ben chiara. Mentre andiamo all’università possiamo vedere con i nostri occhi la desolazione di quanto è successo la notte precedente: le strade sono allagate e i buchi, già numerosi prima, si sono ulteriormente allargati; in alcuni punti si passa con vera difficoltà. Posso solo lontanamente cercare di comprendere quello che devono aver passato molte famiglie la notte precedente. Per quanto riguarda i nostri ragazzi, non ci sono stati, fortunatamente, problemi particolari: questo non vuol dire che non abbiano subito danni, ma nessuno ha avuto parenti morti o feriti e questa è già una fortuna. In un altro messaggio e.mail don Sandro ci racconta del professore di computer e dell’installazione della linea internet. Lavora un’oretta da Leo (uno studente) e poi viene da noi per installare la linea: panico iniziale: non funziona! Poi, ad un seminarista viene in mente che in una camera c’è una congiunzione che potrebbe essere staccata e, scoperto che aveva ragione, abbiamo la piacevole sensazione di vedere spuntare la prima pagina di internet della nostra avventura africana. Speriamo che tutto continui così. Amico degli ultimi e nostra forza Ora ci avviamo verso la conclusione della nostra rassegna cercando di caricarci un poco della gioia di sapersi interamente dedicata a Gesù, l’amico degli ultimi, di suor Maria degli Angeli in Madagascar, attualmente rientrata per un breve periodo di riposo e di visita alla Casa Madre. Gioia che costituisce un vero propellente per dedicarsi ad alleviare la dura vita, procurando loro un’istruzione altrimenti inaccesssibile, di quegli orfani e di quelle ragazze povere destinate a diventare precocemente ragazze madri o mandate dai genitori a prostituirsi. Speranza e maniche rimboccate Terminiamo felicitandoci con suor Maria del Sasso Franscella che questo mese di novembre compie i 60 anni dal suo arrivo in Argentina quale missionaria, paese che ama profondamente e per il quale vede per la chiesa un grosso lavoro a servizio degli emarginati soprattutto ora dopo la quinta conferenza episcopale latinoamericana. Suor Maria, che condivide le analisi politiche espresse in questa sede da don Angelo Treccani e da suor Olga Pianezza, ribadite qui da Luciano Re, spera di poter vedere i frutti di tale lavoro in un prossimo futuro. Semi in questo senso vengono già posti da quelle sue consorelle fin da adesso impegnate a favore del riscatto dei “cartoneros” di Buenos Aires, coinvolgendo istituzioni come la banca dei poveri “Grameen” e animando altre iniziative. Romano Eggenschwiler Gruppi missionari Associazione “Dédomé” Amici di don Franck Nel 2000 un gruppo di amici ha accompagnato in Togo don Franck Koffi Essih, vicario a Pregassona, per conoscere il suo villaggio natale. L’accoglienza ricevuta a Dédomé e il confronto con i bisogni della popolazione, li ha spinti ad impegnarsi per portare sviluppo e promozione. L’associazione, formalmente costituita il 12 settembre 2004, s’impegna a promuovere l’educazione, la salute e l’agricoltura. Riconosciuta come ONG in Togo, ha firmato con il Ministro dell’Interno un “Accord Programme” che attesta che i suoi obiettivi sono in sintonia con gli obiettivi di sviluppo nazionali. Sanità Il centro medico sociale è ufficialmente riconosciuto dal Ministero della salute. Nato con 8 posti letto per permettere alle donne di partorire in un ambiente sicuro, si è subito rivelato insufficiente per i bisogni della regione. Dopo appena sei mesi i letti sono diventati 16 e lo scorso mese di luglio, grazie ad un dono dell’esercito svizzero che ha regalato un intero ospedale da campo per 25 posti letto, grazie alla generosità di diverse strutture sanitarie pubbliche e private e di tanti benefattori, è stato inaugurato il secondo edificio che comprende due piccole sale operatorie, la radiologia, il laboratorio. La popolazione locale ha partecipato attivamente ai lavori e tutto il personale del centro, dal medico, al soccorritore (la Croce verde di Lugano ci ha regalato 2 ambulanze), in totale 17 persone, sono indigene. Una scelta di fondo che si sta rivelando pagante. Fin dal principio abbiamo creduto nelle potenzialità dei nostri fratelli togolesi e dopo alcune difficoltà organizzative, oggi il centro è in piena espansione e numerose persone vi affluiscono giornalmente. Nel 2006 nessuna mamma è morta durante il parto, rispetto alla decina che in precedenza decedeva annualmente. Educazione Il villaggio di Dédomé, prevalentemente agricolo conta una popolazione di circa 1’800 abitanti, il 51% dei quali ha meno di 20 anni. Attualmente sono 205 i ragazzi adottati a distanza e la solidarietà tipicamente africana permette a 350 bambini e giovani di frequentare la scuola obbligatoria ed intraprendere un apprendistato o seguire studi superiori. Una ventina di giovani ha trovato un lavoro, 8 sono all’università… un successo possibile grazie all’impegno del comitato locale che segue da vicino la situazione di tutti questi ragazzi. Agricoltura I contadini, riuniti in cooperative, approfittano dell’arrivo dal Ticino di un trattore e stanno elaborando dei progetti per diversificare le culture. Progetti da realizzare Ogni anno un gruppo di volontari si reca in Togo e la sorpresa è sempre grande: in pochi anni il villaggio si è dotato della luce elettrica, dell’acqua, di un centro medico sociale, i bambini sono tutti scolarizzati…. Certo i bisogni sono ancora molti: la scuola deve essere ricostruita e ingrandita, la chiesa è in condizioni precarie, il centro medico sociale necessita di un generatore e di un inceneritore, la costruzione di WC pubblici è un’urgenza… Questi sono i nostri “sogni nel cassetto” e siamo fiduciosi: il cammino percorso e i risultati finora raggiunti ci hanno insegnato a credere nella generosità di tanti benefattori e a confidare nella solidarietà di una popolazione che pur avendo poco, sa investire molto per il suo sviluppo e sa trasmettere, a chi vuole vederli, i valori essenziali della vita: fede, amicizia, condivisione, rispetto e amore del prossimo. Marina Santini SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE 13 Notizie CMSI/missio 30 anni di CMSI Il 12 novembre 1977 presso la casa Pio X in via Nassa si svolse la seduta costitutiva della Conferenza Missionaria della Svizzera Italiana. S.E. Mons. Giuseppe Martinoli Vescovo di Lugano aprì l’assemblea richiamando il Sinodo 72 e il documento “La Chiesa locale e le missioni” e ricordando ai presenti due degli scopi principali della Conferenza stessa: il primo, riconfermare nella fede la nostra popolazione cristiana grazie anche agli insegnamenti che possono giungere dalle missioni e il secondo, quello di mettere a disposizione missionari per le giovani chiese. La seduta fu diretta da don Giuseppe Bonanomi, presidente del Comitato costitutivo, che ricordò brevemente le fasi che avevano preceduto la costituzione della CMSI. Infatti, anticipando le richieste del Consiglio Missionario Cattolico Svizzero di riorganizzare l’impegno missionario nelle diocesi, già nel corso del 1971 la Commissione Missionaria Diocesana presieduta da Padre Silvio Bernasconi aveva provveduto a censire le attività missionarie nella Diocesi di Lugano tramite un questionario distribuito ad istituti e comunità religiose, parrocchie, gruppi, sui cui risultati venne stilato un documentato resoconto datato gennaio 1972. A partire da quel momento vennero tenuti ad intervalli regolari giornate di aggiornamento del clero, incontri allargati, gruppi di lavoro, su come impostare l’animazione missionaria in Diocesi e coordinare le azioni dei diversi gruppi. Nel frattempo, comunque, le attività che diverranno più tardi prerogativa della CMSI già erano in corso: giornata missionaria mondiale, campagna del Sacrificio Quaresimale, l’azione per un Natale più cristiano. Nel corso del 1977 vennero approvati i nuovi statuti del Consiglio Missionario Cattolico Svizzero che contemplavano pure la composizione delle tre Conferenze Regionali ed i tempi erano perciò maturi per la costituzione della CMSI. Nel mese di ottobre si era provveduto alla designazione dei vari rappresentanti, delle Diocesi, dei Vicariati, dei religiosi, dei gruppi missionari riconosciuti. E quel 12 novembre, presenti una ventina di membri, vennero approvati gli statuti e si procedette alla nomina del comitato. A primo pre- SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE 14 sidente della CMSI fu eletto don Gianpaolo Patelli, appena rientrato, ricolmo di fervore missionario, da cinque anni di apostolato nella Rodesia di allora. Primo segretario venne designato Vittorio Dell’Era, redattore della rivista Betlemme. Sarà infatti presso la sede dei Padri Betlemiti, che nella persona di Padre Silvio Bernasconi si erano molto attivati per farla decollare, che la CMSI troverà ospitalità per iniziare a muovere i suoi primi passi. 31 anni in Mozambico Su queste pagine riferiamo di missionari attivi, tuttavia manteniamo contatti anche con chi, per motivi di età o malattia, non è più in terra di missione. Ci pare quindi doveroso riferire -anche perché legato al Natale in particolare- quanto ci ha scritto suor Maria Cristina Massa, che nel 1958 ha lasciato Castel San Pietro ed ora non corre più come ha fatto nei 31 anni trascorsi in Mozambico ma è su una sedia a rotelle. Si ricorda e prega per tutti noi e tutti i benefattori -dai quali ha molto ricevuto- con queste parole: «Gesù che è venuto nel mondo per indicarci la gioia di vivere, nel dare la vita per gli altri, diventa assieme a voi costruttore di speranza per chi è povero e smarrito. Egli vi ama e vi concede una pace vera. Questi sono i miei auguri per un gioioso Natale, accompagnati dalla preghiera e dall’adorazione che farò per tutti voi, nella Santa Notte, cantando anch’io Gloria con gli Angeli, perché so che la preghiera, l’offerta sofferta e l’adorazione, raggiunge ogni angolo del mondo». 35 anni Fidei Donum in Svizzera Diversi eventi in tutto il mondo hanno messo in evidenza l’importanza di Fidei Donum per la missione. Assieme al vescovo, al vicario generale ed alcuni missionari -attivi o rientrati- del Ticino, alla festa celebrata a Lucerna erano presenti alcuni membri della CMSI. Botteghe del mondo Un sogno di pace racchiuso in un guscio Tra i nuovi prodotti che troverete sugli scaffali delle Botteghe del Mondo proprio prima di Natale, ci sono anche le mandorle dalla Galilea. Ho pensato che sarebbe stato bello parlarne in questo numero, anche perché la mandorla è un frutto presente in molte tradizioni natalizie. Così, per curiosità, ho effettuato una breve ricerca in internet con i due termini “mandorle” e “Natale”. Risultati? Da capogiro. Siti di botanica, storia dell’arte, esoterismo, tradizioni culinarie, religione, design, … Non c’è dubbio: la modesta mandorla sa far parlare di sé. Simboli e tradizioni Le mandorle sono collegate al Natale perché simboleggiano alcuni contenuti di questa festa. In particolare esse hanno da sempre rappresentato (in quasi tutte le religioni) l’origine della vita. Per questo motivo il frutto è presente nelle tradizioni natalizie di molti paesi. E non solo di quelli dell’area mediterranea, in cui crescono le piante, ma anche nei paesi nordici. In Svezia, per esempio, le mandorle sono le protagoniste di una tradizione molto simpatica: alla vigilia di Natale si prepara un dolce di riso, nel quale viene nascosta una mandorla. La persona che la trova, sarà la prima del gruppo a sposarsi! In Finlandia, dove si prepara lo stesso tortino di riso con la mandorla nascosta, chi la addenta, otterrà invece un dolcetto in più (o il lavaggio dei piatti, se il vincitore è il papà...). Durante l’avvento o nel giorno di Natale è usanza offrire dolci nei quali la tradizione ha voluto inserire spesso, come nel torrone, questo frutto che rappresenta il seme della sapienza. Troviamo la mandorla anche nelle rappresentazioni sacre: essa racchiude lo splendore della grazia che porta la luce (altro simbolo del Natale). Nelle icone la mandorla significa uno spazio “non di questo mondo”, una dimensione immateriale. E Gesú è spesso raffigurato all’interno di una mandorla a simboleggiare la natura divina, nascosta da quella umana. Infine la mandorla interpreta simbolicamente l’essenziale, ciò che è celato dall’apparenza: il cuore dell’essere (il seme), contrapposto all’apparenza (il guscio). Mandorle di pace Le mandorle della Galilea sono prodotte da Sydianna, un’organizzazione gestita da donne arabe ed ebree che si impegna per una maggiore giustizia sociale e per realizzare una convivenza pacifica tra arabi ed israeliani. Battendosi contro gli espropri, Syndianna of Galilee fa in modo che gli agricoltori possano mantenere le loro terre, promuove metodi colturali rispettosi dell’ambiente ed ha ottenuto la certificazione biologica per i suoi prodotti. Paga ai produttori un prezzo migliore, fornisce consulenza tecnica e corsi di formazione. L’idea alla base di Syndianna è di sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso la promozione di prodotti palestinesi. E la mandorla diventa così anche un simbolo di pace. Buon Natale a tutti voi! Daniela Sgarbi Sciolli SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE 15 PP CH-6904 Lugano SEGRETERIA CMSI /missio Casella postale 4329 CH - 6904 Lugano Tel. 091 966 72 42 Fax 091 967 47 89 E.mail: [email protected] CCP 69-868-6 ??? GRAZIE Con questo sorriso di bimbi, di mamme e di papà della Papua Nuova Guinea (nazione ospite dell’ottobre missionario), vogliamo dire grazie a tutti i beneffattori che occasionalmente o frequentemente non mancano di privarsi di qualcosa o rinunciare al superfluo per sostenere i missionari. Grazie per la goccia o il bicchiere d’acqua / per le briciole o un pane intero / donati con amore / dissetano tante arsure / placano la fame / portano sorriso e speranza. Grazie ai parroci e ai laici che diffondo e sostengono l’opera dei missionari, grazie alle famiglie, ai singoli, alle associazioni e ai gruppi, alle amministrazioni pubbliche e ditte che inviano offerte per s. messe, per singoli missionari, per i progetti o per questo bollettino. Colui che ritiene fatto a se quanto viene compiuto in favore dei fratelli più poveri, ricompensi la generosità di tutti con la sua benedizione.
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