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dal 1967 in anteprima l’informazione artistico-culturale dal 1967 in anteprima l’informazione artistico-culturale Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali libero accesso per visitare tutta la Rivista: www.artecultura.org e-mail: [email protected] Anno XLIX - N. 7 Luglio 2016 - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n.46) Art. 1, Comma 1, dcb Milano In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa ARTECULTURA 1 Luciano Folloni LA RIVERENZA ALLA POETICA DELLA NATURA E L’ARCHITETTURA D’URBANO Nel corso del XX secolo la nascita dell’arte informale ha rappresentato uno straordinario punto di svolta nel modo di concepire l’arte stessa, il suo rapporto tra la potenzialità dell’espressione e i limiti della tecnica pittorica tradizionale. Gli artisti informali, pur con le naturali differenze di stile e di cultura, traevano ispirazione dai processi più interni dell’animo umano, andavano nel profondo della sfera dei sentimenti e delle emozioni, laddove nemmeno il turbolento surrealismo, ancora legato ad una parvenza di figurazione, era giunto. L’informale ebbe una risonanza non 2 ARTECULTURA solo europea, anche se l’Europa, direttamente sconvolta da due conflitti mondiali, impresse ad esso le sue più drammatiche ed evocative stimmate, ma pur con altra intonazione, negli Stati Uniti d’America. Naturalmente una così vasta ed articolata esperienza artistica, ma si dovrebbe dire spirituale al più alto grado, non poteva non essere recepita nei vari territori ove si è diffusa con le loro particolari caratteristiche e tendenze. Così in area lombarda essa ha saputo esplorare ed indagare il mondo della natura, rinnovare la pittura di paesaggio, giunta oramai a forme di sterile manierismo, anche se per paradosso il punto più alto di questa parabola si inscrive nell’esperienza degli Ultimi Naturalisti che il grande critico Arcangeli aveva sostenuto negli anni cinquanta. Una storia che è fatta da importanti personalità come Moreni, Mandelli, Chighine. Ed è all’interno di queste premesse stilistiche e culturali che cresce, si sviluppa e si orienta l’arte pittorica di Luciano Folloni. Artista di origine lombarda, dopo aver frequentato e diplomatosi alla prestigiosa Scuola d’Arte del Castello Sforzesco, a partire dagli anni sessanta inizia la sua attività espositiva e la Il repertorio fotografico La copertina: “RIVERENZA DELLA NATURA”2005, cm. 90x100 Pag.2-3 seguono da sinistra a destra in senso orario: “RIVERENZA DELLA NATURA 2001, cm. 80x100 “FRAMMENTI TERRESTRI” 2008, cm. 100x90 “RIVERENZA DELLA NATURA”2001,cm. 100x80” “RIVERENZA DELLA NATURA”2008, cm. 80x100 “NATURA” 1996, cm. 60x80 Pagine 4-5 da sinistra in senso orario: “MILANO” 1999/6, cm. 50x60 “RIVERENZA DELLA NATURA” 2008, cm. 90x100 “NUDO”1979, cm. 50x70 “MILANO” 1999/8, cm. 70x60 relazione con il mondo della critica d’arte. In questa fase la sua pittura si distingue per una pungente figuralità che, rivitalizzando i lasciti di un sensibile postimpressionismo, annota con rapidità di osservazione il mondo esterno, lo rende pulsante e brioso nella sua realtà di vita e di sentimento. Tuttavia già in questi limpidi saggi di virtuoso e partecipato naturalismo sono in nuce gli aspetti più profondi e pertinenti dell’arte di Folloni, vale a dire la sensibilità colorista, il gusto per le atmosfere vibranti ed avvolgenti, la tendenza a far lievitare l’immagine, a distorglierla poeticamente dal suo peso plastico e volumetrico. Spazio e maARTECULTURA 3 teria cromatica costituiscono per l’artista un binomio indissolubile all’interno di quella dialettica dei sentimenti e dell’evocazioni che rappresenta la trama sottile ed invisibile da cui scaturiscono la vitalità, l’immagine folloniana più autentica. Pertanto nel costante approfondimento interiore quanto più l’immagine si libera del racconto, del frammento di cronaca vissuto, tanto più si potenzia nel suo nucleo più poeticamente palpabile e rilevabile. Ed allora gli aspetti squisitamente pittorici entrano nella loro giusta luce e prospettiva di realizzazione e lettura. A partire dal 2000 Folloni ha iniziato un nuovo ciclo di opere, intitolato Rivivenze della Natura, in cui la realtà del paesaggio na- 4 ARTECULTURA turale rinasce in schemi espressivi nuovi e coinvolgenti. Ad essi imprime la forza della sua lucida psicologia che pur rifuggendo dalle regole della logica, sa conferire a queste opere un loro puro ordine, fatto di emozioni, di liricità, di acuta sensibilità. L’immagine vive in una sua magica atmosfera sospesa tra illusione e presenza, vitalità e ricordo. La corposa matericità a volte pare innervarsi in strisce di accentuata energia luminosa, quasi il segno di zone opposte che si incontrano, si fondono in un ipotetico confine della mente. E qui si avverte come Folloni abbia una capacità di raffinato distillatore della materialuce, così ricca di vibrazioni, di bagliori, di riflessi che sembrano rivivere, illuminare quello che prima era un deserto interiore. E come se la natura - e in questo caso ogni distinzione tra interno ed esterno è puramente irrilevante - si sentisse intimamente partecipe dei bisogni dell’uomo, delle sue aspirazioni, come anche delle sue angosce. Nelle composizioni di Folloni il colore è il tramite sensitivo che sviluppa la genesi dell’immagine, rendendola un’ardente trasfigurazione, esaltando quelle sensazioni pure che furono l’anima dell’impressionismo e che ora l’artista colloca su un registro profondo, inconscio, ma da cui la meraviglia del pensiero e dell’emozione sorgono con spontanea scoperta di nuovi spazi e desideri. Teodosio Martuccidal artistico-culturaledal 1967 in ARTECULTURA 5 Corrispondenza Culturale: Enti, Circoli, Associazioni segnalano..... A MILANO I MUSEI DEL MONDO 24° Conferenza Generale di ICOM (International Council of Museums) Hans-Martin Hinz Presidente ICOM Alberto Garlandini Presid. ICOM-Milano Milano ospita un nuovo evento internazionale di grande importanza culturale, sociale e politica: la 24° Conferenza Generale ICOM, il Consiglio Internazionale dei Musei, che dal 3 al 9 luglio 2016 vedrà più di 4.000 esponenti ICOM provenienti da oltre 130 Paesi discutere sul tema “Musei e Paesaggi culturali”.Alla Conferenza Generale di Milano - che quest’anno coincide con il 70° anniversario dell’organizzazione internazionale nata nel 1946 con l’intento di promuovere e proteggere il patrimonio naturale e culturale, presente e futuro, tangibile ed intangibile – non parteciperanno solo i professionisti del patrimonio culturale museale, ma anche restauratori, archeologi, architetti, urbanisti, allestitori, conservatori, ricercatori, bibliotecari, archivisti, studenti, docenti universitari, artisti. Fra i relatori saranno presenti come ospiti speciali l’artista Christo e lo scrittore Orhan Pamuk (4 luglio), l’architetto Michele De Lucchi e il Ministro per le parità di genere in Zambia Nkandu Luo (5 luglio), l’economista David Throsby (6 luglio). In occasione della 24° Conferenza Generale ICOM è previsto inoltre un ricco programma di eventi collaterali aperti al pubblico nei principali musei della città.Hans-Martin Hinz, Presidente ICOM dichiara: “Ci aspettiamo la condivisione e il dialogo su progetti che coprono numerosi campi d’interesse grazie alla presenza di partecipanti provenienti da diversi orizzonti culturali e linguistici. Un’occasione unica per sviluppare quadri concettuali inclusivi, interdisciplinari e innovativi in un ambiente museale in evoluzione”. Afferma Alberto Garlandini, Presidente del Comitato Organizzatore Italiano di ICOM 2016 Milano: “Abbiamo l’opportunità di costruire nuove partnership con gli altri professionisti del patrimonio culturale, che come noi difendono da sempre il ruolo della conoscenza nella crescita della società”. La Conferenza Generale è anche l’occasione per conoscere più da vicino il ruolo di ICOM nella promozione dell’ eccellenza nel campo museale, oltre ad attività come la lotta al traffico illecito di beni culturali e la gestione delle emergenze in caso di disastri naturali o provocati per mano dell’uomo. ICOM collabora inoltre con l’UNESCO e con enti quali ICCROM, INTERPOL, l’Associazione Mondiale delle Dogane e l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale. La 24° Conferenza Generale di ICOM è organizzata da ICOM Italia in collaborazione con: Ministero dei beni e delle attività culturali. http://network.icom.museum/icom-milan-2016 6 ARTECULTURA CULTURA. PRESENTATA A PALAZZO MARINO LA DECIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA ANTICA “MILANO ARTE MUSICA”. 7 luglio -25 agosto 2016 Milano celebra i suoi primi dieci anni di attività con un cartellone ricco di appuntamenti e novità: 24 date, 28 programmi musicali e 35 spettacoli ad animare le chiese e le sale del centro storico e della periferia milanese nel periodo estivo. “Milano Arte Musica è una delle più importanti rassegne internazionali di musica antica barocca, che è molto cresciuta negli ultimi anni sia nel programma, sempre più ricco di appuntamenti, che nel successo di parte del pubblico, sempre più numeroso, senza tuttavia mai perdere la coerenza assoluta del suo progetto artistico -ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Questo festival si può considerare un vero e proprio ritorno al futuro perché propone sensibilità e sonorità, create in un tempo lontano, che vengono eseguite oggi da musicisti di altissimo livello per contribuire a costruire la cultura musicale di domani”. Info: 02-884 50 150 A MILANO INTITOLATI GIARDINI A SALVADOR ALLENDE E YITZHAK RABIN Il Comune di Milano, a seguito di una delibera approvata lo scorso primo aprile, ha intitolato due giardini a Salvador Allende e Yitzhak Rabin. Ad Allende, cofondatore e leader del Partito Socialista Cileno, Ministro della Sanità, Presidente del Cile dal 1970 fino al colpo di stato militare dell’11 settembre 1973, autore di una vasta gamma di riforme sociali, comprese le leggi sulla sicurezza e la protezione dei lavoratori nelle fabbriche, è stato intitolato un giardino in Zona 8, tra via Domodossola, via Savonarola e via Corleone. Al Premio Nobel per la Pace Yitzhak Rabin, Premier israeliano ucciso nel 1995, che lavorò a lungo per il processo di pace in Medio Oriente, arrivando a siglare il 13 settembre 1993 con Yasser Arafat la Dichiarazione dei Principi a Washington, è stato dedicato il giardino di piazzale Tripoli in Zona 6. Tel. +39 02 884 50150 Abbadia San Salvatore: il medioevo torna a risplendere. Un intero paese celebra l’antica “Offerta dei censi” Arti e mestieri, taverne, duelli, mercatini e cantori, nel centro storico della città del Monte Amiata (Siena) si mette in scena un singolare spaccato della vita del “Castrum” medievale Ad Abbadia San Salvatore (Siena) il medioevo torna a risplendere grazie ai suoi cittadini che per tre giorni smettono gli abiti contemporanei e tornano a vestire quelli dei loro avi dando vita a una delle più importanti rievocazioni storiche italiane. Nel secondo fine settimana di luglio la città del Monte Amiata riscopre le sue origini di “Castrum” medievale e mette in scena una festa in costume, unica nel suo genere, che offre un singolare spaccato della vita di quel tempo. Info: 0577778324 Museo Federico II: un progetto culturale per la Città di Jesi. La Fondazione Federico II Stupor Mundi di Jesi ha, tra le proprie finalità istituzionali, quella di valorizzare, promuovere e divulgare la vita, le attività, la figura e la personalità di Federico II, anche mediante l’uso delle nuove tecnologie. La suddetta Fondazione si propone, tra gli altri, l’obiettivo di promuovere e tutelare il patrimonio artistico e culturale riconducibile a Federico II, a uso e beneficio pubblico ed anche al fine di valorizzare la storia della Città di Jesi. Tali finalità si concretizzano nella volontà di costituire un museo destinato a celebrare la figura di Federico II di Svevia, nato a Jesi il 26 dicembre del 1194, e di narrare l’influenza nel contesto della storia locale, nazionale ed europea. Info: 0731 202944 IL CAFFE’ DEI MALEDETTI FOTOGRAFI MAGGIO - SETTEMBRE A LABOTTEGA DI PIETRASANTA TERMINANO GLI APPUNTAMENTI CON I GRANDI PROTAGONISTI DELLA FOTOGRAFIA Grandi nomi della fotografia italiana e internazionale per la nuova stagione de il CAFFE’ DEI MALEDETTI FOTOGRAFI in programma a partire dal mese di maggio fino al mese di settembre 2016. Promossa e organizzata dal magazine on line Maledetti Fotografi e da LABottega, la rassegna propone un ciclo di interviste pubbliche a sei grandi personalità del panorama fotografico contemporaneo: Michael Ackerman, Denis Curti, Settimio Benedusi, Francesco Cito, Maurizio Galimberti e Efrem Raimondi. Maggiori informazioni su:www.labottegalab.com Roma degli invisibili. Itinerari di povertà. Promozioni di pellegrinaggi spirituali per giovani e meno giovani. L’8 dicembre 2015 Papa Francesco ha ufficialmente dato avvio al Giubileo Straordinario della Misericordia, da lui indetto con la Bolla Misericordiae Vultus III aprile 2015. Il Giubileo si concluderà il 20 novembre prossimo. L’Associazione Nazionale TGS (Turismo Giovanile e Sociale) riconosce nel turismo valori fondamentali di formazione della persona e promuove sia il turismo attivo, sia il turismo ricettivo, abbracciandone soprattutto le valenze sostenibili. Il turismo attivo ha come strumento il viaggio formativo, che si qualifica come: acquisizione ed ampliamento di conoscenze, esperienze di gruppo, ma anche di crescita personale, esperienza non elitaria, ma essenziale anche nell’utilizzo dei servizi, desiderio di verificare punti in comune e diversità tra le popolazioni, superamento di barriere e pregiudizi. Il turismo ricettivo, nell’ottica del TGS comporta l’esercizio dell’ospitalità e accoglienza anche attraverso forme organizzate e di cooperazione, e fonte di nuova occupazione soprattutto per i giovani favorendo l’elevazione della vita sociale. Info: [email protected] WELLNESS INTEGRATO Alla edizione 2016 del Salone del Mobile interesse ha suscitato “Aqualite” disegnata da Alberto Apostoli per Newform. Info tel. +39 045 8779190 Illycaffè main sponsor di PARADOXA: arte contemporanea in Giappone, con un’installazione in première italiana. Al via un progetto triennale in concomitanza con Far East Film Festival, il maggiore festival cinematografico orientale in Europa. Udine, 16 aprile - 28 agosto 2016. Nella città che ogni anno accoglie migliaia di appassionati di Estremo Oriente, Paradoxa offre finalmente uno sguardo complementare sulle arti plastiche e visive di quegli stessi paesi, a partire dai cinque giapponesi invitati: Tatzu Nishi, Manya Kato, Takahiro Iwasaki, Taro Izumi, Yuuki Matsumura. L’esposizione trascende i confini della sede museale: Udine è infatti la prima città d’Italia a ricevere un site specific di Nishi (artista che cambia il proprio nome continuamente e che assumerà per Udine lo pseudonimo di Taturo Atsu), impegnato nella trasformazione dell’arte monumentale, identità visiva e pubblica città, in luogo intimo e privato, a portata di fruitori. L’installazione realizzata grazie al sostegno di illycaffè, prenderà vita attorno alla statua della Giustizia (1614), uno dei simboli più noti di Piazza Libertà: qui l’artista costruirà un vero e proprio spazio abitativo inglobando il monumento all’interno di una dimensione casalinga con arredi Calligaris. Info: 342 8707351 La Borsa di Commercio di Parigi ospiterà la Collezione Pinault. Anne Hidalgo e François Pinault hanno annunciato la nascita di un sito permanente nella capitale francese presso la sede della Borsa di Commercio di Parigi, destinato alla presentazione della Collezione Pinault. Il nuovo museo, che dovrebbe aprire alla fine del 2018, contribuirà alla rivitalizzazione del quartiere di Les Halles e ad arricchire l’offerta culturale della città di Parigi. Info: 01 42 76 60 01 In questo numero LUGLIO 2016 6 CORRISPONDENZA CULTURALE 7 SOMMARIO 8 ARTE GIAPPONESE - ITALIANA 9 RISORGIMENTO POETICO 10 INTERLUDI D’ARTE 12 LUOGHI D’IMMAGINE 14 DAVID BOWIE IS 15 UGO NESPOLO 16 TORRIANI 21 FORESE - HOCKNEY 23 ZINOV’EV 24 BIENNALE ARCHITETTURA 25 VINCENZO C. INGRASCI’ 26 PERCHE’ LA CURIOSITA’ ... 27 S. SIRO E RANIERI - Turismo 28 UNO SCHIAFFO A TOSCANINI 29 UMANITA’ POETICA 32 LIBRI 33 CONCORSI 34 LA DONNA Madre del Disarmo Inserto redazionale: -MOSTREA MILANO -POSTACATALOGO La copertina Luciano Folloni “RIVERENZA DELLA NATURA”2005 LAGALLERIAD’ARTETERZOMILLENNIO presenta Opere Sacre per la Parrocchia di Casale Sul Sile opere di Mario Eremita esecuzione 1982- 2016. Nel 2003, il responsabile della conservazione delle opere del Maestro Mario Eremita, ha iniziato una ricognizione della produzione artistica dell’artista in possesso di Enti Pubblici e privati.Un sincero grazie e tanta ammirazione va rivolto verso il Parroco Don Mariano Maggiotto che ha recepito la validità e l’importanza dei beni cultuali presenti nella diocesi di Treviso. Album facebook L’artista italiano Max Papeschi nominato Ambasciatore del Ministero della Propaganda Sociale e Culturale della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Kim Jong Un, Segretario del Partito del Lavoro di Corea, Presidente della Commissione Difesa Nazionale ed altre importanti cariche, annuncia la nascita della collaborazione con l’artista italiano.Sicuramente un segno di apertura all’arte da parte della Repubblica della Corea Nord, auspicio forse di altri importanti dialoghi di pace e di effettiva convivenza. Info: [email protected] tel. 02-87286582 ARTISTI IN VETRINA LUCIANO FOLLONI - UGO NESPOLO NICOLA OROBELLO - LUOGHI D’IMMAGINI - di Teodosio Martucci LAURA TOSCA - ANTONIO CELLINESE CARLO CIMMINELLI - SILVANA BARNABA DI BUJA - MICHELE GIANNATTASIO LUISA VISCONTI - SILVANA TESTA GIANFRANCO RONTANI di Marpanoza. ARTECULTURA Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali Anno XLIX N. 07 Luglio 2016 Registrazione Tribunale di Milano n. 253 del 6/9/1967 - Registro Nazionale della Stampa n. 5359 - Direttore responsabile: Giuseppe Martucci - ARTECULTURA Edizioni - Codice Fiscale MRT GPP 26M24 G616U -Partita IVA: 03093710154 - Direzione: via Ciovasso 19 - 20121 Milano - Tel. 02/864.64.093 Fax 02/860.833 - 02/896.573.02 www.artecultura.org e-mail:[email protected] Diffusione gratuita (10 numeri annui) senza impegno fisso di recapito mensile. I lettori che desiderano ricevere ARTECULTURA in modo continuativo al proprio domicilio sono invitati ad abbonarsi. Intestare: ARTECULTURA di Giuseppe Martucci C.C. Postale n. 84356302 Via Ciovasso 19 - 20121 Milano Non si restituisce la quota di abbonamento se esigenze di forza maggiore costringessero la sospensione o la cessazione della pubblicazione. Abbonamento annuo Euro 50,00 Non disdetto tramite raccomandata un mese prima della scadenza si ritiene tacitamente rinnovato con invio della nuova quota. Non valide le disdette effettuate per telefono. ARTECULTURA non riceve pubbliche sovvenzioni Finito di stampare il 30-05-2016 Fotolito e stampa Press Point Via L. Cagnola, 35 Abbiategrasso ARTECULTURA, liberamente consultabile e scaricabile al sito www.artecultura.org. Sito che si suggerisce di visitare ad artisti, biblioteche, circoli culturali, gallerie, musei ed a tutti gli operatori artistici. ARTECULTURA edita dall’ottobre 1967. ARTECULTURA Le idee che la impegnano - CORRISPONDENZA CULTURALE - COSTUME POETICO - 24 OTTOBRE GIORNATA MONDIALE DISARMO - INFORMAZIONE ARTISTICO CULTURALE - POESIA DELLA NATURA - POESIA PACE - PSICOPOESIA un libero accesso www.artecultura.org PER IL MONDO! Sostienila con l’abbonamento... [email protected] da BRERA.... ARTECULTURA ARTECULTURA 7 ARTE GIAPPONESE XVIII-XIX SECOLO dalle collezioni del MAO di Torino Venezia, Fondazione Guggenheim Dal 24 aprile al 19 settembre 2016 Collegandosi idealmente alla mostra dedicata nel 2014 dalla Collezione Peggy Guggenheim ad Azimut/H, che indagava il monocromo e l’azzeramento del segno nel clima avanguardista della Milano della fine anni '50 inizi anni '60, Immagine. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969 vuole tracciare la prima ideale mappatura delle ricerche artistiche che caratterizzano gli anni '60 e che utilizzano una nuova idea di figurazione e immagine. In mostra artisti come Franco Angeli, Mario Ceroli, Domenico Gnoli, Giosetta ARTE ITALIANA 1960-1969 Nuove immagini Dal 3 maggio sino al 4 settembre il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino propone una rotazione conservativa di stampe e dipinti giapponesi. Le opere vengono nuovamente esposte dopo il necessario periodo di riposo nei depositi – al riparo dalla luce e in ambienti dal microclima ideale – che dura mediamente dai due ai tre anni. Gli otto kakemono (dipinti in formato verticale) riproposti nella sala principale al secondo piano forniscono una panoramica della produzione pittorica giapponese tra il XVIII e il XIX secolo: tra le opere più interessanti troviamo un trittico benaugurale del famoso Maruyama Okyo (1733-1795) e la vigorosa raffigurazione di un falco, simbolo del samurai. La pittura a inchiostro su carta “Orchidee fiorite su pendio roccioso” di Minagawa Kien (1734-1807) è un simbolo di raffinatezza e di tenacia del letterato confuciano nelle avversità della vita. Ma l’orchidea in Asia orientale rappresenta anche la primavera, e quindi l’esposizione di questo kakemono è molto adeguata alla stagione attuale. Nel lungo corridoio allo stesso piano viene presentata la seconda parte della serie “Le carte di Genji di Murasaki Shikibu” di Utagawa Kunisada II (18231880), dedicata al capolavoro della letteratura giapponese: Genji Mono- 8 ARTECULTURA gatari, “Il racconto di Genji”. Il libro tratta della vita di Genji, uno dei figli che l’imperatore ebbe da una concubina, e racconta della sua vita amorosa, fornendo uno spaccato sugli usi e i costumi della vita di corte del tempo – siamo nel XI secolo. In sala sono presenti le stampe che sintetizzano in chiave moderna gli ultimi ventisette capitoli del romanzo. Al fondo del corridoio sono esposti alcuni trittici e surimono (piccole stampe augurali), oltre a tre bijinga (ritratti di belle donne) di Kitagawa Utamaro (1754-1806). Nel tokonoma della sala da tè, una rientranza rialzata presente nelle abitazioni tradizionali dove vengono messi in mostra oggetti di valore, è stato infine posizionato il grande dipinto “Tigre tra rocce e pini” di Kishi Ganku (1749 o 1756-1838), che chiude in bellezza la galleria giapponese del MAO. Da rilevare come l’arte giapponese ebbe, specialmente a partire dalla seconda metà dell’800 una notevole influenza sull’arte europea. La pittura di Gauguin, di Toulouse Lautrec, di Vang Gogh, l’Art Nouveau sono soltanto alcuni degli aspetti dell’arte occidentale che creativamente si confrontarono con l’innegabile fascino poetico e visivo dell’arte del Sol Levante. Marpanoza Fioroni, Tano Festa, Fabio Mauri, Francesco Lo Savio, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano, Giulio Paolini, Jannis Kounellis, Pino Pascali, creatori di un percorso originale che caratterizza l'arte italiana di quel periodo, di cui la mostra offre spunti, curiosità. L'esposizione vuole oltresì rivelare il legame tra tradizione e contemporaneità in una generazione di artisti fondamentali per la partecipazione dell'Italia al panorama avanguardista internazionale in un’epoca di grandi mutamenti sociali e trasformazioni politiche. La mostra sarà accompagnata da un’esaustiva pubblicazione che contestualizzerà tali ricerche, mostrandone l’autonomia di maturazione ed evoluzione rispetto all’immaginario Pop statunitense. Una mostra, capace di porsi in singolare sintonia con le sue innovative proposte nel contesto dell’arte internazionale dell’epoca. Ne scaturisce un concerto a più voci, spesso diversificate o addirittura contrastanti, ma sensibili comunque nell’affrontare il nodo della figurazione, o della pittura pura semplice con nuovi progetti ed idealità,di azione e riferimento. Per informazioni tel. 041.2405.411 - RISORGIMENTO POETICO RESISTENZA COSTITUZIONALE Solo la poesia della proporzionale pura è partecipazione democratica il resto è agguato reazionario, contro l’Italia libera A volersi intendere senza spremersi troppo le meningi diremo che fra i tanti governi e conseguenti strutture ministeriali che si sono succeduti dopo il secondo conflitto mondiale, non vi è stato un solo governo che abbia pensato ad un Ministero della poesia, alla sua utilità. E non certo come ulteriore ramificazione burocratica, ma da motore culturale propulsore che sovvertisse l’arretratezza tradizionale in una sana quanto obiettiva evoluzione democratica, affinché finissero una volta per sempre i “cafoni” della povertà condizionata e tutti si sentissero degni cittadini della Repubblica nata dalla Resistenza. Ma purtroppo questo non è avvenuto e soprattutto nelle scuole si è continuato a ritenere la poesia come allenamento mnemonico che ricordasse i componimenti letterari di poeti storicizzati, utili per gli esami del sistema ufficiale, ma indifferenti a progredire nella dignità del sapore del pane senza particolari benefattori. Ed a parte un certo risveglio culturale rivendicativo degli anni cinquanta e sessanta, poi con la scomparsa dei protagonisti della Resistenza e di alcuni sindacalisti avveduti, come un Giuseppe Di Vittorio, l’emancipazione soprattutto di base popolare si è bloccata alle condiscendenze del nuovo assolutismo padronale. Il lavoro è stato concepito per lo più come avanzamento economico monopolista e la manodopera anziché evolversi nella finalità della partecipazione democratica, ridiventò il solito tendere la mano della supplica sottomissione. E dai paciosi “cafoni” di ieri si è pervenuti alla microcriminalità di oggi, ai drogati chimici e psicologici, agli annegati per fame, grazie alla totale mancanza della poesia umana, di quella poesia che si respira di natura, lo stimolo dell’ ”atto puro”, innato, che orienta la persona alla prevenzione autocritica dell’equilibrio ben oltre ogni particolare interesse. Quindi il tentativo reazionario di assalto alla Costituzione democratica nata dal sacrificio della Resistenza, non è cosa nuova, ma un malanimo che serpeggia nella storia del dopoguerra fin dalla strage di Portella delle Ginestre. Per cui è inutile menzionare le vampate più reazionarie come il governo Tambroni, perché si pensa che oramai siamo giunti al traguardo della repressione più insopportabile. Per cui, di personale sentore, o si cerca di lasciare in pace la Costituzione, nata dalla Resistenza e finalmente di realizzarla nei suoi fondamenti più umani e sociali o si corre il rischio di una nuova rivoluzione, sollevamento popolare che non divide l’Italia ma che la unisce in tutta la sua sovranità di Nazione a partecipazione democratica. Il lavoro, a ben dire, deve per noi intendersi una scuola di vita costantemente rivolto alla migliore ricerca di se stessi nella socialità di un equilibrio condiviso e non una beneficenza di umiliante compassione. Il lavoro è un diritto inalienabile dell’uomo e come tale deve sempre tendere all’unità del mondo e non alla sua frammentazione petrolifera ed altro cancro di male augurio come la burocratizzazione asfissiante della vita associativa. Ma per avviarsi socialmente negli orientamenti umani menzionati non è possibile senza armonizzarsi al respiro della “Poesia della natura” alla quale non servono apprendimenti specifici in quanto la Poesia già esprime una evoluta forma di autogoverno. Il suo insegnante più che nelle aule scolastiche, è nei rapporti di costume. Anche se, allo stato attuale potrebbe essere utile, mediante uno stimolo di ricerca pure nelle scuole di porla in sensibile in collaborazione con ogni attitudine di lavoro che vede nella spiritualità universale la finalità dell’ ”atto puro” di ogni persona la quale crea per il progresso della vita e non per la distruzione della guerra tramite la paura dell’ignoranza. Su cui poi fa presa l’odio per un nemico che non esiste. Una Poesia della natura che dovrebbe interessare tutti quei governi che in via di principio unitario del mondo, condividono l’argomento e non solo il governo italiano, ma anche e soprattutto l’O.N.U. che, scavando nei costumi del pianeta, possa stimolare più facilmente la vera e coerente emancipazione dei popoli. L’orientamento, questo, che con i passi possibili delle situazioni concrete degli incontri più diversi con le varie etnie, può stimolare un nuovo Turismo poetico, in piena sintonia con quella Giornata Mondiale del Disarmo (24 ottobre 1945) , data di nascita dell’O.N.U. che da tempo sostiene Artecultura. Un modo, insomma, per scongiurare la follia da parte di potenze statali o di religioni alla conquista del mondo, inutile, perchè il mondo siamo noi stessi, e pensare di conquistare quello che di natura già esiste non ha alcun senso. Come non ha cognizione democratica, di buon senso, bandire la proporzionale pura nelle votazioni. Una modalità di elezione che già portò l’Italia da Paese agricolo, ad un’evoluzione industriale di livello internazionale. Così i fatti, che oggi vedono l’Italia travagliata da una crisi senza fine e da una decadenza di costume da coprifuoco. Non è il numero delle guardie che rende sicuro un paese, ma la fertilità democratica del suo costume. Come cento anni fa tra contadini ci si scambiava la giornata di lavoro per la sola bellezza di stare insieme o si prestava il pane per gentilezza poetica di buon vicinato, senza la malattia di mettersi in mostra che altera la serenità in una vera Babilonia, come ora avviene nelle relazioni più diverse dal lavoro allo studio, dal commercio allo sport, alla moda. Questo non è un segno di civiltà ma di resa sconclusionata insensibile alla pace nel Disarmo. La semplicità è armonia, il contrario no! Artecultura ARTECULTURA 9 INTERLUDI D'ARTE COMPOSIZIONE TESSILE Schwitters, COLLAGE Antonio e Xavier Bueno, LA CARROZZA, 1942 DOPPIO RITRATTO ANTONIO E XAVIER BUENO Contrappunti alla realtà tra avanguardia e figurazione Firenze, Villa Bardini 21 maggio - 25 settembre 2016 DIALOGO DI FILO a cura di Livia Crispolti Milano, Palazzo Morando 24 giugno - 25 settembre 2016 E’ aperta dal 24 giugno al 25 settembre 2016 nelle sale museali di Palazzo Morando / Costume Moda Immagine la mostra Dialoghi di filo a cura di Livia Crispolti, promossa nell’ambito di EXPO IN CITTA’ da Comune di Milano / Cultura, Servizio Musei Storici e da Archivio Crispolti con il patrocinio di Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. La mostra ospita i lavori tessili realizzati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera, testimonianze creative e materiche che dialogando con le opere esposte a Palazzo Morando, con gli abiti in ricostruzione storica di Maria Antonietta Tovini e con le creazioni dell’artista Elisabetta Catamo, mettendo in luce il rapporto tra formazione, produzione e creazione, settori che contraddistinguono la produzione Made in Italy. Proprio dalla metodologia didattica di progettazione e realizzazione dei tessuti si è sviluppata l’idea curatoriale che vuole proporre un esempio concreto di modalità operativa nel campo del tessile, valorizzando le proficue connessioni esistenti tra il settore dell’alta formazione, la realtà produttiva italiana e il mondo della creazione artistica, nella cornice ideale delle sale storiche di via Sant’Agnese 6. Il percorso espositivo propone da un lato il lavoro degli studenti con campionature eseguite a telaio durante il corso di ”Cultura Tessile” della Scuola di Fashion Design e ricostruzioni di abiti storici per progetti di tesi del Biennio della Scuola di Scenografia e, dall’altro, le opere di forte carattere simbolico dell’artista Elisabetta Catamo che attraverso la sua esperienza creativa offre nuove e diverse forme espressive.I lavori degli studenti e le opere di Elisabetta Catamo rielaborano il materiale messo a disposizione da tre aziende oggi protagoniste del settore tessile Alcantara, Dedar e Dreamlux. Informazioni tel. 02-884.65735 10 ARTECULTURA And Now the Good News Opere dalla Collezione Annette e Peter Nobel A cura di Elio Schenini e Cristoph Doswald - LAC Lugano Arte e Cultura 29 maggio - 15 agosto 2016 L’esposizione “And Now the Good News” a cura di Elio Schenini, MASI Lugano, e Christoph Doswald, presenta al pubblico una selezione di oltre trecento opere, tra dipinti, disegni e collages provenienti dalla Collezione Annette e Peter Nobel, il cui denominatore comune è il giornale. Alla base della straordinaria raccolta riunita dai coniugi Nobel nell’ultimo quarto di secolo, vi è l’uso che gli artisti nel XX e XXI secolo hanno fatto della carta stampata quale soggetto, supporto, elemento del Cubismo, del Dadaismo e del Surrealismo, per poi proseguire con alcuni dei principali rappresentanti delle neo- avanguardie degli anni Sessanta, e giungere fino ai nostri giorni con alcune figure di primo piano del panorama artistico contemporaneo. Attraverso le opere di artisti quali Georges Braque, Joseph Beuys, Sigmar Polke, Andy Warhol e degli svizzeri Thomas Hirschhorn, Daniele Buetti e Urs Fischer, la collezione si interroga sul rapporto tra testo e immagine, testimoniando la fertilità dell’incontro tra il mondo dell’arte e quello della carta stampata, da cui hanno avuto origine nuovi modelli pittorici e compositivi. Il percorso espositivo si snoda lungo due livelli del LAC, articolandosi in una decina di sezioni che seguono un ordine cronologico da inizio Novecento ad oggi. Grazie alla varietà di approcci e stili inclusi nella collezione, l’allestimento propone un racconto avvincente in cui si mescolano analisi sociale, riflessione esistenziale critica politica, indagine filosofica e sovversione ironica, offrendo al visitatore un’occasione unica per indagare le relazioni tra arte e media del nostro tempo. Info: +41 (0) 58 866 4230 L’esposizione, dal titolo DOPPIO RITRATTO - Antonio e Xavier Bueno. Contrappunti alla realtà tra avanguardia e figurazione, curata da Stefano Sbarbaro, è promossa dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con l’associazione Culturale Bueno. La rassegna raccoglie 120 opere tra le più significative della produzione dei due pittori di origine spagnola. Il nucleo più consistente è rappresentato da quelle concesse dagli eredi a cui si sommano i prestiti provenienti da importanti realtà museali, da prestigiose fondazioni e da collezionisti privati con diversi inediti. Il progetto segue le fortunate iniziative realizzate a Villa Bardini attorno alla figure di Pietro Annigoni e Gregorio Sciltian e chiude il doveroso approfondimento (impreziosito anche dalla monografica su Alfredo Serri) sull’intricata e breve esperienza del Gruppo dei Pittori Moderni della Realtà (19471949). Il catalogo della mostra - Edizioni Polistampa - contiene contributi di Susanna Ragionieri, Giorgio Bedoni e l’introduzione di Philippe Daverio, presidente onorario dall’Associazione Culturale Bueno che ha sede a Firenze. La mostra celebra e documenta la vicenda creativa e umana di due complesse personalità votate alla più autentica pratica pittorica che, con originalità, ebbero modo di avvicinarsi al vivace ambiente culturale fiorentino a partire dagli anni quaranta, guadagnandosi in un lungo e tormentoso percorso di crescita e adattamento stilistico, un ruolo da protagonisti nel panorama artistico italiano del secondo Novecento. Sullo sfondo dei profondi cambiamenti culturali nei vivaci anni del dopoguerra, segnati dall’antinomia avanguardia e figurazione, l’indagine approfondisce, per la prima volta, la simbiosi esistenziale tra i due fratelli mettendone in luce, da una parte, i punti di tangenza nel delicato meccanismo dei reciproci condizionamenti e scambi di influenze.Info: 055-200 66206 INTERLUDI D'ARTE Camogli, FESTIVAL DELLA COMUNICAZIONE 2016 Venezia, PROCURATIE NUOVE (foto di Vaclav Sedy) La prima “Leica” di Cartier Bresson FESTIVAL DELLA COMUNICAZIONE III edizione Camogli 8 - 11 settembre 2016 Dopo le prime due edizioni che lo hanno affermato come uno degli appuntamenti culturali più apprezzati in Italia, tornerà a Camogli da giovedì 8 a domenica 11 settembre il prestigioso Festival della Comunicazione. La manifestazione, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è ideata e diretta da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer e organizzata dal Comune di Camogli e da Frame, in collaborazione con la Regione Liguria. Quattro giornate, ricche d’incontri, laboratori, mostre ed escursioni con oltre 120 ospiti provenienti dal mondo della comunicazione, della letteratura, della scienza, delle imprese, della medicina e della psicologia, dell’arte, dei social network, del diritto, della filosofia. Il macrotema individuato per questa terza edizione da Umberto Eco: il world wide web. “Aveva già scelto il titolo della sua lectio Pro e contro il web”spiegano Rosangela Bonsignorio e Danco Singer “e voleva, nelle giornate del festival, analizzare tutte le implicazioni sociali, culturali, politiche, educative che questa rivoluzione ha comportato. E noi, con gli ospiti che hanno accettato il nostro invito, porteremo avanti il suo auspicio”.Venticinque anni fa il ricercatore del CERN Tim Berners-Lee pubblicò il primo sito web, dando il via a una delle più grandi rivoluzioni della comunicazione. Gli ospiti che si incontreranno a Camogli - storici volti del Festival o nuovi compagni di viaggio - discuteranno le opportunità e le potenzialità di questo straordinario strumento, immaginando gli scenari futuri e le vie da seguire. Al Festival verrà consegnato per la prima volta il premio Comunicazione, per celebrare una personalità che si sia particolarmente distinta nel mondo della cultura. “Con Umberto Eco” dicono Rosangela Bonsignorio e Danco Singer “abbiamo deciso di consegnarlo a Roberto Benigni che ha accettato con grande piacere e verrà personalmente a ritirarlo”. Info:+39 331 9775178 HENRI CARTIER BRESSON L’Occhio della Mente NELLA MENTE DI VINCENZO SCAMOZZI Un intellettuale architetto al tramonto del Rinascimento Vicenza, Palladio Museum Dal 25 maggio al 20 novembre 2016 Come si diventa architetto nel Rinascimento? Spesso nella bottega di un pittore, come Bramante in quella di Piero della Francesca. Altre volte - è il caso di Palladio - fra i blocchi di pietra di un cantiere. Vincenzo Scamozzi (1548-1616) inaugura una strada diversa: figlio di un facoltoso impresario edile, è il primo architetto moderno a formarsi partendo dalla biblioteca. I libri saranno i mattoni del suo progetto: fare architetture fondate su una visione teorica rigorosa, capace di includere conoscenze nuove, provenienti da altri paesi e altre culture, a partire dalla tradizione gotica, e dagli stimoli delle nuove scienze. In occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di Scamozzi, avvenuta a Venezia nel 1616, il Palladio Museum e il Canadian Centre for Architecture di Montreal - in collaborazione con Stiftung Bibliothek Wenner Oechslin di Zurigo - realizzeranno la mostra “Nella mente di Vincenzo Scamozzi”: l’obiettivo è raccontare come Scamozzi concepiva le proprie architetture. La mostra propone quindi un viaggio attraverso i volumi della biblioteca personale di Scamozzi (ritrovati in biblioteche e collezioni italiane ed europee con un lungo lavoro di ricerca da parte della studiosa americana Katherine Isard) e i suoi affascinanti disegni di architettura.Fra questi ultimi saranno in mostra il celebre foglio con il progetto del duomo di Salisburgo (1607), che rientra per la prima volta in Italia dalle collezioni del Canadian Centre for Architecture di Montreal, e l’album di disegni di cattedrali gotiche francesi che Scamozzi, primo fra tutti gli architetti rinascimentali, realizzò durante un viaggio fra Parigi e Venezia nell’anno 1600. Info: 0444 323014 Napoli, Palazzo Delle Arti dal 28 aprile al 28 luglio 2016 La mostra è proposta e finanziata dall’associazione ACM Arte e Cultura in collaborazione con la celebre Fondation Henri Cartier Bresson Magnum Photos, promossa dal Comune di Napoli e sostenuta dal Pastificio dei Campi. Il genio della composizione, la sorprendente intuizione visiva, la capacità di catturare momenti fugaci e significativi fanno di Henri Cartier Bresson, 1908-2004, uno dei più grandi fotografi del Ventesimo secolo. La sua ricerca lo ha spinto in ogni luogo del mondo, lui è stato testimone dei momenti più significativi della storia. Cartier Bresson ha fuso la poesia alla potenza della testimonianza generando una nuova grammatica visiva. Ha attraversato: surrealismo, Guerra Fredda, Guerra Civile Spagnola, seconda Guerra Mondiale con uno sguardo lucido attento e mai retorico. Dal 1926 al 1935, Cartier Bresson frequenta i surrealisti, compie i primi passi nella fotografia e intraprende i suoi viaggi; dal 1936 al 1946, si assume un grande impegno politico lavorando per la stampa comunista e affrontando grandi esperienze nel cinema. Dal 1947 al 1970, apre la prestigiosa agenzia Magnum Photos allontanandosi dal fotoreportage. Al PAN una mostra delle sue opere fotografiche, una selezione dell’immenso corpus di immagini che Cartier Bresson ci ha lasciato: l’esposizione coprirà l’intero percorso professionale del grande fotografo. Saranno esposte 54 opere fotografiche tra le più importanti icone del grande maestro. Questa un’occasione imperdibile per ammirare alcuni tra i capolavori più toccanti e realistici del famoso fotografo francese, considerato un pioniere del fotogiornalismo. Dopo gli studi giovanili, Henri fu presto attratto dalla pittura, grazie allo zio Louis, e comincerà i suoi studi con Jacques-Emile Blanche e André Lhote, che lo inizieranno all’ambiente dei surrealisti francesi. Info 0817958605 ARTECULTURA 11 *Luoghi d’immagini *Echi di gallerie a cura di Aoristias MIMMO PALADINO 12 maggio - 8 ottobre 2016 L’esposizione in programma alla galleria Christian Stein con sedi a Milano (Corso Monforte 23 ) e Pero (Via Vincenzo Monti 46) propone oltre venti opere significative e alcune celebri installazioni, in grado di ripercorrere, dagli inizi ai nostri giorni, la vicenda creativa di uno tra i più importanti artisti italiani contemporanei. Ricostruita, dopo 28 anni, la grande installazione presentata alla Biennale di Venezia del 1988. [email protected] Mimmo Paladino, Non avrà titolo, 1986 LI XIANGYANG 3 maggio - 5 settembre 2016 Li Xiangyang è un artista cinese che appartiene alla media generazione (1957) oggi adulta, quella che era giovane poco prima del boom capitalista, formatasi nel solco finale delle tradizioni maoiste, nel periodo in cui tutto stava cambiando, quando le merci aumentavano la loro spinta globale e il mercato si apriva e il progresso accelerava l’onda d’urto planetaria.Li Xiangyang è un artista che conosce e ama l’Italia: ha studiato a Roma, esposto nella Capitale ma non solo, nella Penisola ha trascorso svariati anni e qui torna con ciclica regolarità, sentendo la spinta dell’iconografia classica, il peso specifico dei secoli illuminati, la valenza educativa delle nostre avanguardie. Roma, Visionarea Art Space. JOSE’ MOLINA 10 giugno - 19 luglio 2016 Nella sede di Palazzo Graziani a San Marino si dispiega una completa antologica dell'artista madrileño a cura di Anna Bonanni; una mostra ricca e dettagliata che ripercorre le più importanti tappe della produzione artistica di José Molina, dalla prima collezione “Morir Para Vivir”, realizzata nel 2004, all'ultimo monumentale “Crocefisso”.Molina, di cui la curatrice Bonanni sottolinea l'acclarata multiformità artistica definendolo pittore, 12 ARTECULTURA scrittore, poeta, scultore e antropologo, mette in pratica nella sua vasta produzione artistica, articolata in collezioni, un'intensa ricerca introspettiva e psicologica, arrivando a tracciare una vera e propria riflessione sull'essere umano che dal ciclo “Morir para vivir”, continua ne “Los Olvidados”, “Cosas Humanas” e “Sentimentos”. Info 0280886294 BARBARA PROBST 10 maggio - 9 luglio 2016 La Galleria Campari di Sesto San Giovanni/ Milano presenta Different Perspectives, nuovo progetto espositivo per Campari Wall, lo spazio per l’arte contemporanea all’interno del quartier generale del Gruppo CAMPARI a Sesto San Giovanni. Dalla sua inaugurazione, nel 2013, Campari Wall si è proposto come vetrina d’eccellenza per artisti italiani e internazionali, in collaborazione con le gallerie più prestigiose.Sino al 9 luglio 2016, Campari Wall vede protagonista la fotografa tedesca Barbara Probst (Monaco di Baviera, 1964). [email protected] MICHEL VERJUX 24 maggio - 15 luglio 2016 La galleria A arte Invernizzi di Milano ha inaugurato lo scorso 24 maggio 2016 una mostra personale dell’artista francese Michel Verjux che presenterà una serie di interventi pensati appositamente per gli spazi della galleria. Come scrive Michel Verjux nel testo in catalogo “Queste illuminazioni, proiezioni di luce, orientate, incorniciate e messe a fuoco, svelano chiaramente ciò che abbiamo davanti ai nostri occhi. Info 02 2940 2855 PATRICK TOSANI 24 maggio - 15 luglio 2016 Il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo riapre al pubblico con una mostra inserita nel circuito della XXI Triennale 2016. 21st Century. Design After Design. Il design della globalizzazione. La mostra presenta per la prima volta in Italia un’importante selezione di opere di Patrick Tosani, uno dei più noti fotografi europei contemporanei nell’ambito della ricerca artistica. Patrick Tosani è nato nel 1954 a Boissy-l’Aillerie e dal 2004 insegna all’Ecole nationale supérieure des Beaux-Arts di Parigi. Una mostra pertanto di assoluto rilievo storico e culturale.Info 02 6605661 ART DISPLAY LUALDI Lualdi ha presentato nello Show Room di Milano sino a fine maggio il nuovo allestimento dello spazio espositivo e il programma di porte Edges, disegnate da Marco Piva, che si completa con una serie di boiserie e rivestimenti modulari a parete. Il Concept del progetto nasce dal desiderio di plasmare un oggetto solitamente “piatto” come la porta, creando un effetto volumetrico mirato a donargli una nuova importanza visiva, senza venir meno alla sua funzionalità. Per ulteriori informazioni tel. Info 02 978 9248 IAN DAVENPORT 10 maggio - 23 luglio 2016 Galleria Tega di Milano presenta la prima mostra personale milanese di Ian Davenport, che porta in Italia una selezione di circa 20 lavori dell’artista inglese. Per questa mostra, a cura della Galleria Tega, Davenport ha selezionato una serie di opere che ritiene rappresentative del suo lavoro degli ultimi dieci anni. In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo con un testo critico. Infor: 02 7600 6473 FELIPE TALO 10 maggio - 23 luglio 2016 Le opere di Felipe Talo raccontano un mondo fatto di ispirazione e creazione che rimanda, nella composizione e nelle scelte cromatiche, alla grande tradizione della pittura spagnola. I legami con la storia e le proprie origini vengono interiorizzati e rielaborati dall’artista attraverso l'utilizzo di elementi astratti e calligrafici che offrono nuove possibilità di lettura aperte ad una dimensione quasi metafisica.Milano Galleria Ribot - Cell. 347 050 9323 ANTONELLA ZAZZERA 18 maggio - 15 luglio 2016 La Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano dedica una personale ad Antonella Zazzera. Dopo la fotografia, il disegno e l'incisione, la ricerca dell’artista è ormai condotta stabilmente attraverso l'uso del filo di rame, materiale variabile per consistenza, flessibilità, calibro e colori, che l’artista stratifica attraverso laboriosi procedimenti di sovrapposizione e progressiva “sedimentazione”. Info 89 075 394 A.Zazzera, Armonico XXXVIII, 2006 fili di rame CARLO BERNARDINI 18 maggio - 18 ottobre 2016 SEA presenta dal 18 maggio al 18 ottobre 2016, all’aeroporto di Milano Malpensa, Dimensioni Invisibili, l’opera di Carlo Bernardini, artista che, dagli anni novanta, conduce una ricerca sperimentale basata sull’elemento spazio-luce, realizzando installazioni in fibre ottiche e sculture. L’iniziativa, curata da Marco Meneguzzo, conferma la volontà di SEA di rendere Milano Malpensa un unicum nel panorama degli aeroporti mondiali, dove in tempi recenti si sono alternate esposizioni dedicate a grandi maestri dell’arte italiana quali Fausto Melotti, Marino Marini, Gio Ponti, Giuseppe Pellizza da Volpedo. Info 02 232323 MATTEO PUGLIESE 4 giugno - 15 settembre 2016 L’esposizione, dal titolo Spiriti ostinati, ripercorre la stagione creativa più recente dell’artista milanese Matteo Pugliese, attraverso 35 opere appartenenti alle serie Extra Moenia, Custodi e Scarabei. Per la prima volta, saranno presentati alcuni lavori inediti in marmo e vetro soffiato e all’ingresso del parco della Versiliana di Marina di Pietrasanta/ Lucca, sarà installata la grande scultura - oltre 6 metri d’altezza - Die Mauer. [email protected] MISSONI ART COLOUR London, Fashion and Textile Museum La rassegna, curata da Luciano Caramel, Luca Missoni ed Emma Zanella, organizzata dal MA*GA, da FTM e dall’Archivio Missoni, col supporto di The Woolmark Company, presenta sino al 4 settembre 2016 40 opere di artisti europei del Novecento, tra cui Gino Severini, Lucio Fontana e Sonia Delaunay alcune delle quali esposte per la prima volta in Inghilterra - che hanno influenzato il lungo viaggio culturale e artistico di Ottavio e Rosita Missoni.Il percorso propone inoltre una selezione di look creati dal 1953 da Rosita Missoni e dal 1997 da Angela Missoni, oltre a studi tessili inediti, dipinti e arazzi di Ottavio Missoni.Info www.ftmlondon.org Ottavio Missoni, Senza Titolo ELMUT NEWTON FOTOGRAFIE La Casa dei Tre Oci, un progetto di Fondazione di Venezia, condotto in partnership con Civita Tre Venezie, con questa mostra conferma il proprio ruolo nel panorama della cultura artistica e della fotografia in particolare, con i propri spazi esclusivamente dedicati alla fotografia. Dal 7 aprile al 7 agosto 2016, la mostra Helmut Newton. Fotografie. White Women / Sleepless Nights / Big Nudes presenta, per la prima volta a Venezia, oltre 200 immagini di Helmut Newton, uno dei fotografi più importanti e celebrati del Novecento. Info 041/2725912 Jalal Sepehr, Water and persian rugs JALAL SEPEHR Dal 26 maggio al 9 luglio 2016, Officine dell’Immagine di Milano ospita la prima personale italiana di Jalal Sepehr (Teheran, 1968), uno degli autori più interessanti della scena contemporanea iraniana.Curata da Silvia Cirelli, la mostra rappresenta un’importante occasione per esplorare il percorso artistico di questo talentuoso e poliedrico interprete, raccogliendo una selezione di opere mai esposte in Italia. Già apprezzato nel panorama artistico internazionale, Jalal Sepehr negli ultimi anni ha saputo distinguersi con una personalissima impronta espressiva, capace di catturare le ambivalenze e le complessità del tessuto sociale iraniano, e soprattutto mostrandone le multiformi contraddizioni. Una mostra di suggestivo incontro tra arte orientale ed occidentale JON GROOM 6 maggio - 24 luglio 2016 Lorenzelli Arte di Milano presenta “Io sono quello”, la mostra personale di Jon Groom che propone un nuovo ciclo di lavori, i Silvers, dipinti argentei realizzati nel corso di un anno espressamente per questa esposizione. Venticinque sono i lavori in mostra - arrivati naturalmente e senza sforzo, si sono accomodati nel mondo e materializzati desiderando di essere visti, un regalo - scrive Groom nella sua breve presentazione pubblicata sul catalogo. Info 02 20 1914 ALBERTO BIASI Sino al 6 novembre. Il Palazzo del Pretorio di Cittadella ospita la mostra “Alberto Biasi: gli ambienti”, curata da Guido Bartorelli che è anche curatore del relativo catalogo ragionato. L’importante esposizione, testimonia la rinnovata attenzione che storici dell’arte, pubblico e mercato stanno rivolgendo all’opera del grande artista padovano Alberto Biasi e, in generale, al plesso di ricerche variamente indicate come arte optical, cinetica, che ebbero rilevanza ngli anni Sessanta del Novecento. Info 049/9413474 GIOSETTA FIORONI / Capri La mostra vuole essere un omaggio che l’artista rende all’isola: meta amata e condivisa per tutta una vita con il suo compagno Goffredo Parise che le dedicò il volumetto “Capri”, edito nel 1999 e corredato da alcuni disegni della Fioroni.Sede della mostra AICA Andrea Ingenito Contemporary Art | Via Le Botteghe 56, Capri. In programma dal 12 giugno al 17 luglio 2016. Info 348.6003820 SALVATORE ARANCIO Dal 12 maggio Quartz Studio di Torino presenta The Water They Dwell In, prima mostra personale a Torino di Salvatore Arancio (Catania, Italia, 1974) organizzata al termine di una residenza presso l’azienda La Castellamonte. Suggestionato dalla forma delle conchiglie, uno degli elementi naturali che Arancio aveva notato diversi anni fa visitando Casa Mollino a Torino e che aveva affascinato ed inspirato l' opera del celebre architetto, l’artista ha lavorato sull’idea di uno spazio chiuso che trascenda la dimensione terrena, trasformando Quartz in un ambiente mentale perfetto come lo è il carapace per il mollusco che lo abita, un paesaggio disorientante che è allo stesso tempo archeologico e lunare. Sino al luglio 2016 Info [email protected] ROBERTO CODA ZABETTA D#FILMBOX01 inaugura un nuovo progetto del museo di Villa Croce di Genova in cui vengono messi in discussione i limiti tra lo spazio espositivo, la sua aurea e lo spazio intimo dello studio. Roberto Coda Zabetta è stato, infatti, invitato a trasformare una sala nascosta al primo piano del museo, in un luogo in cui incontrare in maniera intima e prolungata un’installazione nata in dialogo con lo spazio. Per questo motivo il progetto non avrà una data d’inaugurazione ma verrà attivato con una serie di workshop, presentazioni, visite guidate e conferenze.La pittura è sempre stata, per Roberto Coda Zabetta, sia uno stato della mente, che una necessità fisica, un metodo personale per dare forma al caos della materia.Sino all’8 agosto ARTECULTURA 13 DAVID BOWIE IS Viene presentata in Italia David Bowie Is, una delle mostre di maggior successo degli ultimi anni realizzata dal Victoria and Albert Museum di Londra, la prima retrospettiva dedicata alla straordinaria carriera di David Bowie, uno degli artisti più audaci, influenti e innovativi nel panorama musicale contemporaneo. David Bowie Is, partita da Londra nel 2013, dopo essere stata a Chicago, San Paolo, Toronto, Parigi, Berlino, Melbourne e Groningen, approda dal 14 luglio al 13 novembre 2016 al MAMbo di Bologna. Sarà l'unica tappa italiana e l'ultima tappa dell’archivio personale del musicista, che saranno visibili a Bologna. David Bowie, pseudonimo di David Robert Jones (Londra, 8 gennaio 1947 – New York, 10 gennaio 2016) è stato un cantautore, polistrumentista, attore, produttore discografico e pittore inglese. La passione per la musica portò Bowie ad approcciarsi ad essa sin da quando era giovanissimo, imparando a suonare il sassofono. Dopo aver partecipato alla formazione di varie band, raggiunse il successo da solista nei primi anni settanta, attraversando cinque decenni di Costumi di scena di David Bowie esposti alla Rock and Roll Hall of Fame europea. La mostra celebra la prolifica carriera di David Bowie capace in cinque decadi di perseguire in modo duraturo l’innovazione senza mai tradire se stesso e il suo pubblico. Il percorso si sviluppa attraverso vari contenuti di natura “multimediale” che conducono il visitatore all’interno del processo creativo del Duca Bianco e descrive come il suo lavoro abbia canalizzato i più ampi movimenti nell’ambito dell’arte, del design, del teatro e della cultura contemporanea. Il ritratto che emerge è quello di un artista capace di osservare e nello stesso tempo reinterpretare originalmente la società contemporanea con uno sguardo innovatore lasciando tracce indelebili nella cultura visiva e pop. I curatori della mostra Victoria Broackes e Geoffrey Marsh hanno selezionato più di 300 oggetti 14 ARTECULTURA musica rock e conquistandosi la fama di inventore del glam rock. La sua natura poliedrica e camaleontica lo portò a reinventare nel tempo il proprio stile e la propria immagine, creando numerosi alter ego, come Ziggy Stardust, Halloween Jack, The Thin White Duke e Nathan Adler. Significative le collaborazioni con Tony Visconti e Brian Eno, altro reduce dal glam rock dei primi settanta con i Roxy Music, con i quali instaurò una proficua e lunga amicizia che durò svariati anni. Pur non essendo le sue attività principali, Bowie si dedicò anche alla pittura e al cinema. Recitò, ad esempio, in L'uomo che cadde sulla Terra, in Furyo, in Absolute Beginners, in Labyrinth, in Basquiat e in The Prestige. Informazioni e prevendita dei biglietti: www.davidbowieis.it Torino, Camera Centro Italiano Fotog. 11 maggio - 14 agosto 2016 La mostra presenta una selezione di opere provenienti dalla Collezione di Philip e Rosella Rolla, nata dalla passione per l’arte contemporanea dell’imprenditore svizzero Philip Rolla e della moglie Rosella. La collezione, che ha preso avvio negli anni ’90 con l’acquisto di opere d’arte concettuale e minimaliste, si è arricchita sempre più di materiale fotografico con l’aumentare dell’interesse dei coniugi Edward Weston IL CORPO E LA LINEA Rolla per questo linguaggio espressivo. Le immagini selezionate per l’esposizione Edward Weston. Il corpo e la linea. Ritratti di Edward Weston e disegni dei Minimalisti americani costituiscono quindi una selezione che riflette il carattere della Collezione Philip e Rosella Rolla, presentando un estratto esemplificativo dell’intera raccolta. L’esposizione accosta le fotografie di Edward Weston ai disegni di alcuni fra i maggiori esponenti del Minimalismo americano, tra cui Dan Flavin, Donald Judd, Sol Lewitt, Fred Sandback e Richard Serra, evidenziando forti affinità metodologiche e stilistiche: se Weston cerca il rigore geometrico nel mondo dei volti e dei corpi, i Minimalisti traducono il mondo stesso in geometria. Apparentemente distanti, questi due gruppi di opere hanno invece numerose caratteristiche in comune e scaturiscono da interessi e sensibilità simili, evidenziati all’interno di un percorso teso a mostrare entrambi sotto una nuova luce attraverso un dialogo tanto inedito quanto serrato. Tra i principali protagonisti della storia della fotografia mondiale, Edward Weston inizia la sua carriera in California all’inizio del Novecento, a Tropico, un piccolo paese a pochi passi da Los Angeles, dove apre uno studio ed esegue i primi ritratti. Lo stile è molto diverso da quello che lo renderà celebre in futuro e si rifà ai canoni del pittorialismo classico: atmosfere sognanti, contorni sfocati, filtri flou, carte spesse e ambrate.Da queste rare immagini di tono familiare ha inizio la mostra, che indaga l’attività di ritrattista di Weston attraverso una serie di campioni. Ci sono le fotografie del periodo del ‘Gruppo f/64’, che fonda con Ansel Adams nel 1932 e apoteosi di essenzialità e rigore, fino ai nudi e ai personaggi famosi. Info 011 088 1150 Pisa, Santa Maria della Spina 28 maggio - 31 luglio 2016 Riflettere con tutta obiettività sul percorso creativo di Ugo Nespolo significa quasi automaticamente prendere in considerazione una parte assai significativa dell’arte italiana, così come si è andata sviluppando a partire dalla seconda metà degli anni sessanta del secolo scorso. In quelle molteplici e diversificate esperienze due elementi appaiono nella loro tangibile evidenza: da una parte la loro capacità propositiva di porsi in collegamento autonomo, non tributario, con le più approfondite ricerche internazionali che al di quà come al di là dell’Atlantico stimolavano una nuova intuizione visiva e dall’altra il ridisegnare il sistema espressivo dell’arte con un’ attitudine più apertamente sperimentale ed in sinergica sintonia con un altro paesaggio simbolico e sociale che i media andavano configurando. L’arte per Nespolo deve entrare decisamente nella comunicazione di massa, Ugo Nespolo CREATIVITA’ ARTISTICA TRA FORMA E STILE e vi entra attraverso meccanismi particolari e suggestivi che vanno dal riferimento concreto al mondo della produzione, alla citazione, all’arabesco, dalla stilizzazione e design, al battito fumettistico sino a quello più decisamente plastico e strutturale. Per lui l’oggetto è una realtà in movimento, non un totem da adorare ed in questo senso ricupera ed attualizza quello che fu uno degli stimoli più autentici del futurismo. Da questo punto di vista le sue celebri composizioni lignee non sono puri divertissements, ma un modo nuovo di interpretare - se si vuole - un’arte antica come il mosaico, in cui le varie tessere, però, non tanto si completano, quanto si sovrappongono, si dilatano, si rincorrono, si richiamano in un ritmo organico e coeso al tempo stesso. La mostra che l’artista programma a Santa Maria della Spina a Pisa, promossa dalla Casa d’arte San Lorenzo e dal Comune di Pisa, a cura del critico Riccardo Ferrucci, fornisce adeguati lumi su una delle narrazioni artistiche più dinamiche e significative dell’arte italiana ed internazionale elaborate in questa fine ed inizio del nuovo millennio. Teodosio Martucci info [email protected] ARTECULTURA 15 Al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (MB), dal 14 maggio al 20 luglio 2016, la mostra “ Dell’infingimento. Quello che noi crediamo di sapere della fotografia” ospita le opere di sedici importanti autori italiani e internazionali, provenienti dalla Collezione Malerba che nel corso degli anni è diventata un importante riferimento nazionale sia per la fotografia storica Janello Torriani LA PERFEZIONE DEL TEMPO Cremona dedica al suo illustre concittadino Janello Torriani, Genio del Rinascimento, una grande mostra, dal 10 settembre 2016 al 29 gennaio 2017, presso le sale espositive del Museo del Violino. A promuoverla sono Comune di Cremona, Fundación Juanelo Turriano, Fondazione Arvedi Buschini, Unomedia e a curarla il ricercatore Cristiano Zanetti e Cinzia Galli, Conservatrice del Museo di Storia Naturale del Comune di Cremona. Janello Torriani. Il suo nome è quasi sconosciuto, anche se in vita era spesso affiancato a quello di Archimede. Egli riuscì ad affascinare i due più potenti Sovrani del suo tempo, Carlo V e suo figlio Filippo II, che lo vollero al loro fianco, considerandolo un genio come per noi oggi è Leonardo da Vinci. A differenza di Leonardo, Janello Torriani non sapeva dipingere, era uomo rozzo e tutt’altro che nobile, eppure le sue grosse mani da fabbro sapevano creare meraviglie che tutta l’Europa ambiva: meccanismi sofisticatissimi, gestiti da combinazioni meccaniche elaborate che a noi oggi sono garantite dalla tecnologia più avanzata. Dalla sua mente e dalle sue mani uscivano orologi perfetti, nelle loro decine di funzioni, e bellissimi. Meravigliosi automi che suscitavano l’ammirazione e lo stupore delle Corti. Fu lui a elaborare le applicazioni della sospensione cardanica tutt’ora di uso quotidiano, ma che prese il nome da un altro, il Cardano appunto. Quando sia nato nessuno lo può dire con certezza, si suppone verso il 1500. La leggenda racconta l’evento che si verificò nel preciso istante in cui Janello veniva alla luce: un fulmine squarciò il cielo per scaricarsi sull’orologio del Torrazzo. Come a presagire che quel neonato sarebbe stato indissolubilmente collegato al funzionamento degli orologi. A quel tempo era mitico l'Astrario di Giovanni Dondi, ma il Torriani, su commissione di Carlo V, costruì il più complesso orologio 16 ARTECULTURA REALTA’ O ILLUSIONE ? Il mistero del linguaggio fotografico planetario della storia mosso da circa 1800 componenti meccaniche chiamato Microcosmo. Fu infatti lui ad inventare la prima fresatrice per la costruzione delle ruote dentate. L’impresa richiese più di vent'anni per la progettazione e tre per la costruzione.Non si tirava indietro davanti a nessuna sfida, neppure a ciò che pareva a tutti impossibile, come il sollevare le acque del Tago sino alla sommità dell’Alcazar di Toledo. Costruì infatti per il Re di Spagna la prima macchina ciclopica della storia che elevava acqua per cento metri di altezza (quasi come il Torrazzo di Cremona) portando 18 mila litri di acqua al giorno al castello reale lungo un percorso di 300 metri. La fama di Torriani lo portò a partecipare alla riforma gregoriana del calendario: nessuno come lui conosceva la perfezione del tempo. Aoristias Info Mostra: www.mostratorriani.it che per quella contemporanea. L’esposizione, curata da Alberto Zanchetta ed Elio Grazioli, propone i lavori di Nobuyoshi Araki, Mino Di Vita, Lukas Einsele, Annabel Elgar, Joan Fontcuberta, Luigi Ghirri, John Hilliard, Renato Leotta, Tracey Moffatt, Yasumasa Morimura, Olivier Richon, Thomas Ruff, Hyun-Min Ryu, Alessandra Spranzi, Thomas Struth, Kazuko Wakayama, declinati nel sottile gioco tra realtà e finzione. La rassegna, come afferma Alberto Zanchetta, è l’occasione per interrogarsi sulle modalità con le quali “il mezzo fotografico ci rivela il mondo come appare agli occhi del fotografo anziché ai nostri occhi; è cioè un mondo passibile di verità e di inganni, di equivoci o di trucchi ottici. Ad esempio, l’idea della “(messa in) posa” corrisponde a quello della “messa in scena”, vale a dire un infingimento. Giocando sulle analogie tra fotografia e teatro, tra camouflage e spettacolo, la mostra presenta alcune opere che sottendono a suggestivi artifici e raffinati mascheramenti”. Automa: figura femminile in atto di suonare un timpano XVI secolo - Collezione privata Il Punto Maestri Moderni e Contemporanei Nicola Orobello DA MILANO AL MEDITERRANEO I LUOGHI E LE EMOZIONI Teatro Alla Scala di notte, cm. 40x50 Uno dei tratti fondamentali che hanno contraddistinto l’evoluzione artistica nel secolo scorso è consistito nell’opl’opposizione classica tra pittura figurativa e pittura astratta. Da parte delle avanguardie veniva sostenuto che il linguaggio figurale, comunque esso venisse inteso, era superato, in quanto l’espressione artistica doveva porsi al di là del visibile, superare i limiti (o presunti tali) dell’esperienza concreta e naturalistica. Una posizione, questa, che per certi versi poteva avere una sua plausibilità, ma che di fatto è stata in un certo senso superata dall’avvento di nuove modalità tecniche ed espressive come video, fotografia e - più recentemente interventi virtuali che di fatto hanno posto la pittura classica in una situazione di apparente retroguardia. Ma a nostro avviso, quello che maggiormente è significativo, è stata la separazione nell’espressione artistica tra emozione e senso che, invece, la pittura sino ad un recente passato aveva unito a livelli di straordinaria espressività. Nell’arte questo legame, ossia tra emozione e senso, è strettissimo, se uno manca, manca anche l’altro ed allora, l’arte, comunque essa venga espressa e definita, si perde in vuote enunciazioni, finisce per così dire per essere autoreferenziale, parla solo di se stessa. Questo grave impasse dell’arte contemporanea ha costituito, invece, per Nicola Orobello in primo luogo un senso, poi una sfida ed infine un destino. Da questo punto di vista è da sottolineare la sua coerenza espressiva che lo ha condotto ad affinare ed approfondire con pazienza e sensibilità il mondo della pittura, mantenendosi lontano dalle voghe sperimentalistiche che, spesso, poggiando su basi deboli o inconsistenti, hanno contraddistinto il percorso dell’arte contemporanea. Punto fondamentale per la sua ricerca è stato il costante riferimento all’arte visiva del post-impressionismo e soprattutto di Cézanne la cui spinta a decifrare il campo infinito delle apparenze naturali, all’interno di una raffinata e costruttiva elaborazione compositiva, ha stimolato la riflessione di Orobello. Ma la pittura, suggerisce con forza ed intraprendenza ARTECULTURA 17 lA Orobello, presa in sé stessa non è nulla se dal suo confronto non scaturisce quell’energia emotiva che rappresenta l’essenza più vera e profonda dell’arte, ineliminabile, quantunque da parte di certi pseudo artisti ci si sforzi di farlo. E di conseguenza la stessa figurazione se non attiva quell’impulso emozionale e poetico, inscritto nella realtà stessa della natura e della storia, perde di legittimità, diventa un esercizio sterile, un ovvio manierismo. Orobello allora nelle sue significative espressioni, dietro l’elaborazione di una narrazione apparentemente stabile, in realtà la irrora di una potente energia, la rende dinamicamente ritmata, quasi immersa in una sua organica ciclicità. Il nesso materia-colore è inscindibile nelle pitture di Orobello, non si tratta, però, di convenzionali effetti tonali o di pura attitudine colorista, quanto, invece, di far sì che il colore, la sua fisica materialità siano la leva concreta ed espressiva per trasfigurare la natura, renderla effettivamente partecipe di una dimensione cosmica. E si tenga presente che Orobello non è un romantico o un sentimentale, è, piuttosto, un osservatore attento della realtà che lo circonda, sia essa il paesaggio della costa jonica della Calabria, come il 18 ARTECULTURA mondo floreale, un interno domestico, o l’ambiente metropolitano di Milano. Ed è sulla base di queste sue costanti osservazioni che l’artista studia e realizza una sua particolare interpretazione della luce, che interviene nelle sue composizioni come linfa vitale, come penetrazione negli sviluppi e viluppi della materia cromatica. La stessa luce diventa così elemento di sintetica semplificazione delle forme e del loro concreto porsi all’interno di suggestive dinamiche compositive, pertanto l’espressione plastica da archetipo ideale, da costruzione dell’immaginario si trasforma in un elemento di vibrante tensione atmosferica, nel momento stesso in cui la sua essenza materica accoglie e rimanda la luce.Si avverte nei dipinti di Orobello un senso di potenza, di vigore, quasi che la sua figurazione fosse toccata da una interna monumentalità che poi ascende con sollecita determinazione ad una figuralità di coinvolgente ed evocativa espressione. Orobello dimostra una notevole sensibilità nel creare composizioni con pochi elementi i quali, però, vengono alimentati da un ritmo cromatico e luminoso che infonde loro una nuova forza, li rende emblemi di una condizione o di uno stato d’animo. Orobello si può Pagina 17: Teatro alla Scala di notte, 2005, cm. 40x50 Sopra: Paesaggio calabrese, 1995, cm. 30x40 A destra: Natura morta in giardino, 1998, cm.38x40 Sotto: Strada di campagna, 1992, cm. 30x40 Segue: Controluce 2004, cm.50x60 considerare un autentico pittore naturalista, nel senso più alto del termine, in quanto la natura non è descritta o analizzata, ma vissuta nella dimensione pura dell’istinto, dell’inconscio, da cui poi emerge con folgorante apparizione. L’arte di Orobello sa pertanto contemperare, come pochi, l’esigenza di una struttura chiara, stabile della forma visiva con le sue esigenze di vitalità, di movimento. Lo spazio, da questo punto di vista, non è più una ovvia proiezione prospettica, ma uno scenario sensitivo, dal battito centripeto che si apre davanti allo sguardo dell’osservatore, una sfida aperta ad ogni vedutismo calcolato, manierato. In questo spazio cresce un senso di positiva solitudine, ideale per comprendere quel mistero della natura che diventa mistero dello spirito tout court e di cui Orobello è un sensibile quanto attento decifratore. E per una pittura che intelligentemente riallaccia i fili tra emozione e senso, non poteva essere diversamente. Teodosio Martucci ARTECULTURA 19 Sopra:Mattino sulla jonica1990, cm. 45x60 Sotto: Inverno sulla jonica, 1995, cm. 50x60 20 ARTECULTURA Enzo Forese, Ragazze di Corinto Enzo Forese RAGAZZE di CORINTO Lecco, Galleria Melesi Sino al 23 luglio 2016 Un lavoro iniziato nel 2011, e forse non ancora del tutto terminato, questo di Enzo Forese sulle Ragazze di Corinto. Lavoro che trova ispirazione dalla poesia del greco Antipatro di Sidone sulla città di Corinto devastata dai romani nel 146 a.C. durante la conquista della Grecia. Le ragazze di questo suggestivo ciclo di quadri (dove coloro che sanno riconosceranno facilmente il gioco delle reminiscenze, da Modigliani a Carrà, da Picasso ad Arturo Martini, da Salvo a De Maria) sono in realtà sacerdotesse del tempio di Corinto, dedite alla prostituzione sacra, e Forese le dipinge un attimo prima della distruzione della città, prima che vengano uccise, o rese schiave, dai vincitori. Sono tutte figure di un mondo che preferisce l’amore alla guerra, e che forse per questo è destinato a soccombere. Uscendo però dal mito e dalla storia, anche queste figure femminili, con chiome di capelli come onde e corpi reinventati, sono affettuosamente storte e distorte. Come lo sono tutti gli elementi del paesaggio che le circonda. Più che testimoniare una tragedia, a loro modo ci raccontano come sia possibile la bellezza anche tra muri slogati, poliedri illegittimi, case inesatte, frutti irregolari, rocchi di colonna accidentati. E con la guerra alle porte. Come capita a noi. Tutte le 99 opere in mostra, appartenenti a questo ciclo dal titolo “Ragazze di Corinto” sono state realizzate fra il 2011 e il 2016 con la tecnica dell’olio su cartoncino o collage ed olio su cartoncino, misurano cm 12 x 12 ognuna. Enzo Forese è nato a Milano nel 1947 dove vive e lavora. L’artista fa parte del gruppo italo-austriaco OSMOSI e del gruppo PORTOFRANCO creato da Franco Toselli. Info 0341 360 348 David Hockney, Bigger Splash DAVID HOCKNEY Il lato inquietante della Pop Art La Royal Academy of Arts di Londra presenta dal 2 luglio al 2 ottobre 2016 una mostra monografica dedicata a David Hockney. David Hockney è nato in una famiglia modesta, è il quarto figlio di una famiglia di cinque. Suo padre era stato un obiettore di coscienza durante la seconda guerra mondiale e lui si rifiutò di fare il servizio militare negli anni 1957-1959. Dopo aver studiato al Royal College of Art di Londra, dove ha incontrato Allen Jones, e Patrick Caulfield si è laureato nel 1962. Ha iniziato la sua carriera come pittore e ha fatto un primo viaggio in Egitto come vignettista per il Sunday Times. Nel 1964 ha scoperto la bellezza della California, la Polaroid, la pittura acrilica, le belle ville con le loro piscine che diventeranno un modello classico delle sue opere. Sempre negli anni sessanta incontra Peter Schlesinger che diverrà il suo amante. Vive negli Stati Uniti fino al 1968. Lontano dalle correnti più espressamente dell’avanguardia, Hockney pratica un’arte figurativa quasi di gusto espressionista in cui convivono ritratti, fotografie e video. Nel 1963, quando espone alla Biennale di Parigi, le sue opere diventano più autonome e dei tratti peculiarmente autobiografici. Ha dipinto autoritratti, ritratti dei suoi genitori, amici, scene di interni della serie i ragazzi sotto la doccia, piscine, animali di legno, di viaggio. Si è confrontato con Andy Warhol a New York nel 1963. In seguito il leader della Pop Art si recherà in visita da lui a Los Angeles e sembra avergli suggerito il tema delle piscine. Gay dichiarato, Hockney è tornato a Londra nel 1968 per poi trasferirsi a Parigi, dove ha vissuto prima di ritornare a vivere in California nel 1978. Nel 1973 Jack Hazan ha fatto un documentario dedicato a David Hockney e lo ha intitolato Bigger Splash che presenta le piscine californiane nelle loro lussuose ville. Nel 1974 il Museo delle Arti Decorative di Parigi ha organizzato la sua prima retrospettiva. David Hockney torna a vivere e lavorare a Los Angeles, in California, nel 1978, quando ha raggiunto - quasi completamente sordo l'età di quarant'anni. Lavora con passione anche alla fotografia di oggetti. Da centinaia di scatti in relazione l'uno rispetto all'altro, ricava A Closer Grand Canyon e numerosi photocollages. Nel 2015 si trasferisce in Inghilterra nella contea dello Yorkshire, il suo paesaggio d’infanzia. Nel 2012 la Regina d’Inghilterra gli conferisce l’Ordine al Merito. E’ anche autore di opere di critica. ARTECULTURA 21 Laura Tosca INTERROGATIVI FEMMINILI OLTRE L’APPARENZA Sirena, 2012, acrilico su cartoncino, cm. 50x70 Dal punto di vista strettamente pittorico le due figure offrono una plasticità strutturale molto soddifacente sia per l’accensione poetica delle forme, sia per il messaggio che esse si prefiggono. Nutrito e luminoso il tessuto compositivo ed anche quando l’esigenza realizzante deve rivolgersi a un blu di prussia, la luminosità tonale del colore non spegne la finalità del linguaggio figurale. Nel colore non vi sono macchie di abbaglio o di spegnimento, la tensione si presenta costante. Il riferimento riguarda soprattutto l’immagine “Sottecchi” riprodotta in alto a destra. Poi il seno e il volto dipinti a macchie di leopardo tra il bianco latte e il carnoso dell’epidermide fermentano l’unità pensante della figura, sensibilizzando una malinconia generalizzata sul disatteso 22 ARTECULTURA Sottecchi, 2012, acrilico su cartoncino, cm. 50x70 che si pone in stretto collegamento umorale con il rivolto di spalle di “Sirena”. L’immagine, pur differenziandosi di composizione con una testa di capelli neri ed un dorso che si distende sicuro e convinto di corrispondere alla sua armonia di poetica visiva, sollecita un quesito estetico che la pittrice Laura Tosca risolve con un raffinato lavoro compositivo e di stile sensibile alle tensioni del desiderio. Un desiderio a più risvolti che non riguarda solo un movente amoroso, ma l’etica, il costume in cui la pittrice vive ed opera, riflettendo sulle attività espressive con le sue osservazioni critiche e di consenso. Tanto da potersi dire che le due donne, dipinte in modo del tutto differente per struttura formale, spirito di comunicazione e cognizione di finalità del messaggio concordono, condividono una sotterranea protesta che indubbiamente concerne il vivere dei nostri giorni in cui la donna domanda qualcosa che - si pensa - tuttora non riesce ad esprimere come vorrebbe per mancanza dell’opportuna evoluzione sociale tuttora bloccata a schemi impossibili. Schemi che imbavagliano l’uomo di costrizione e la donna ancor di più per le sue sofferenze di madre amareggiata e risentita per assistere a figli che non trovano lavoro, come se fossero nati per essere nessuno, privi di alcun valore che dia alla vita un modo di essere condivisa da tutte quelle aspirazioni che la donna propone. Un modo di vivere diverso dall’attuale: ecco il messaggio che per noi si condensa nelle due figure dipinte.(Marpanoza) La PERSONA e la STORIA Nacque a Elizavetgrad (oggi Kirovohrad, Ucraina), allora parte dell'impero russo, in una famiglia della piccola borghesia ebraica. Il padre Aron Radomysl'skij, proprietario di un caseificio, lo fece educare privatamente. A 15 anni iniziò a lavorare come insegnante. Quindi partecipò attivamente agli scioperi del 19001901. Nel 1901 si unì al Partito Operaio Socialdemocratico Russo. Espatriò nel 1902: fu a Berlino, a Parigi, dove si iscrisse all'Università e studiò filosofia, letteratura e storia. A Berna, agli inizi del 1903, incontrò Lenin e Plechanov e ad agosto partecipò al secondo congresso del partito socialdemocratico russo a Londra, quello della spaccatura tra bolscevichi e menscevichi. Zinov'ev si unì alla fazione di Lenin. Subito dopo il congresso fu inviato dal partito in Ucraina dove svolse attività di impegnata propaganda. Nel 1904, ammalato, ritornò a Berna e si iscrisse alla facoltà di chimica. Nel 1905 era di nuovo in Russia. Dopo un breve ritorno in Svizzera, nel 1906 era uno dei dirigenti bolscevichi più importanti e più attivi a Pietroburgo, svolgendo attività di agitazione tra i metalmeccanici, dai quali viene mandato come delegato al quinto congresso del partito, a Londra, nel maggio del 1907, dove venne eletto per la prima volta nel Comitato centrale, secondo a Lenin quanto a numero di voti. Di nuovo in Russia dirige i giornali clandestini Avanti e Il Proletario. Nel 1908 fu arrestato e rilasciato dopo tre mesi a causa delle sue cattive condizioni di salute. Tornato in Svizzera, vi ritrovò Lenin di cui divenne il più stretto collaboratore e col quale si spostò in Galizia. Nel 1910 con Lenin sostenne la tesi contraria alla riunificazione tra gruppi bolscevichi e menscevichi. Nel 1911 tenne lezioni diverse nella scuola per gli operai a Longjumeau, vicino a Parigi. Nel 1917, allo scoppio della Rivoluzione di febbraio, ritornò in Russia insieme a Lenin e ad altri espatriati attraversando la Germania nel famoso treno blindato. Quando venne emesso mandato di cattura contro i bolscevichi si nascose in Finlandia con Lenin. Si oppose pubblicamente, con Kamenev, Rykov e altri all'insurrezione di ottobre, ARMSTRONG 1909-1971 ZINOV’EV preferendo un'alleanza con gli altri partiti socialisti in vista delle elezioni per l'Assemblea costituente. Nei giorni seguenti venne delegato, insieme a Kamenev, per cercare un accordo con gli altri partiti socialisti. La trattativa fallì e Zinov'ev e Kamenev vennero perdonati dal partito per le sue esitazioni nei giorni della rivolta e riammesso alle cariche più importanti. Tra il 1918 e il 1925 fu uno politici più potenti dell'Unione Sovietica. Era al capo del Soviet, cittadino e regionale, di Pietrogrado, oltre che presidente dell'Internazionale Comunista. Si schierò con Stalin contro Trockij, e alla morte di Lenin formò il cosiddetto triumvirato con Kamenev e Stalin. Le divergenze politiche con Stalin, insieme all'enorme accumulo di potere personale da parte di quest'ultimo, portarono alla rottura dell'alleanza. Zinov'ev e Kamenev organizzarono l'opposizione a Stalin. Il loro punto di forza era rappresentato dalla città di Leningrado, dove la frazione di Zinov'ev aveva la grande maggioranza dei seguaci, ma l'opposizione venne sconfitta al quattordicesimo congresso del partito tenuto nel 1925. A questo punto Zinov'ev e Kamenev si allearono con Trockij costruendo il blocco della nuova opposizione. Anche questa volta vennero sconfitti dalla fazione staliniana nel quindicesimo congresso del partito nel 1927 ed espulsi dal partito. Nel 1928, dopo pubblica «autocritica», Zinov'ev e Kamenev furono riammessi nel partito, ma ottennero incarichi di scarsa rilevanza politica nei ranghi bassi della burocrazia. Già nell'estate di quell'anno, Zinov'ev venne coinvolto con Kamenev, nel progetto di una fazione antistaliniana. Kamenev aveva infatti accettato un incontro segreto con Bucharin, allora in rotta di collisione con Stalin. L'incontro fu verbalizzato e presto pubblicato dai trozkisti che ne erano entrati in possesso. L'immagine che Bucharin tratteggiava era terribile: Stalin era paragonato a Gengis Khan. L'ultima operazione politica autonoma di Zinov'ev (e Kamenev) fu, nel corso del 1932, il tentativo di unificare tutte le opposizioni per sostituire la leadership in Unione Sovietica. Nell'ottobre del 1932 venne espulso dal partito ed esiliato a Kostanaj, mentre Kamenev fu relegato a Minusinsk, per aver conosciuto ma non rivelata la «piattaforma Rjutin», un documento elaborato dal bolscevico Martem'jan Rjutin, il quale aveva denunciato il clima intollerabile esistente nel partito e la necessità di deporre Stalin. L'8 gennaio del 1933 scrisse una lettera di pentimento a Stalin in cui riconosceva la sua colpevolezza davanti al partito e criticava l'opposizione, e il 20 maggio pubblicò con Kamenev una lettera di pentimento che venne resa pubblica. Tornati dall'esilio, il 14 dicembre Zinov'ev e Kamenev vennero riammessi nel partito. Nel 1934 fu associato alla redazione de Il Bolscevico, ma dopo qualche mese Stalin lo fece licenziare. Il 16 dicembre viene arrestato con l'accusa di aver partecipato all’assassinio di Kirov e condannato a dieci anni per "complicità morale". Dal 19 al 28 agosto 1936 fu tra i principali imputati nel "processo dei sedici" e venne condannato a morte per fucilazione. Zinov'ev e gli altri accusati furono riabilitati con la glasnost di Gorbacëv nel 1988 allorché in Russia iniziò un periodo di apertura politica e rinnovamento culturale. Aoristias ARTECULTURA 23 Grazia Varisco IL CORPO COME CAMPO DEI SENSI Architettura moderna ad Hong Kong BIENNALE ARCHITETTURA 2016 "Stratagemmi in Architettura: Hong Kong a Venezia" Venezia, Arsenale Sala Campo della Tana 28 maggio - 27 novembre 2016 La Fondazione per la Biennale dell’Istituto degli Architetti di Hong Kong (HKIABF) ed il Comitato per lo Sviluppo dell’Arte di Hong Kong (HKADC), coorganizzano la mostra intitolata “Stratagemmi in Architettura: Hong Kong a Venezia” - per partecipare alla XV Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, con il patrocinio di Create Hong Kong della Regione ad Amministrazione Speciale di Hong Kong (HKSAR).Hong Kong è una città conosciuta per la sua versatilità ed elasticità; ma ciò che si percepisce nella vita di tutti i giorni è un senso di rigidità e mancanza di alternative. L’architettura, in queste circostanze, diventa un mezzo per riflettere sulle condizioni umane, sociali e persino politiche e allo stesso tempo dà forma ai valori del pubblico. Da una parte, si conforma alle regole del capitalismo e della domanda privata; dall’altra, cerca di trascendere le regole e di aprirsi all’immaginazione. Ciò che giace nel mezzo potrebbe essere conflittuale e creare campi di battaglia senza fine ed in continua evoluzione. Nuove idee vengono messe alla prova ai limiti del possibile; possono essere rifiutate o possono trasformarsi in una nuova serie di valori. Lavorare ai limiti spesso porta alla luce i problemi sociali – ossia se i bisogni umani debbano essere rimpiazzati dal bisogno di progresso e di 24 ARTECULTURA ricchezza.Il saggio classico cinese dei Trentasei Stratagemmi è una collezione di tattiche militari applicate in guerra nell’antica Cina. La sua saggezza è utilizzata nell’era moderna in politica, in affari e nei rapporti sociali. Gli stratagemmi sono divisi in capitoli che illustrano diverse situazioni, vantaggiose e non. Prendendo spunto da questo saggio classico, gli architetti e gli artisti esaminano le sfide che si trovano a fronteggiare e cercano soluzioni per la complessità della realtà.Le situazioni scelte trattano di battaglie che essi stessi stanno combattendo, che possono essere sia personali che sociali. Un conflitto potrebbe nascere nell’ambito del loro operato o in diversi aspetti di vita quotidiana e sociale. I prezzi esorbitanti degli appartamenti, l’alta densità di abitanti, le forze dominanti di mercato, la pratica e la mancanza di visione nei progetti di rinnovamento urbano, la pianificazione urbana ed il rispetto dell’ambiente – gli architetti e gli artisti espositori della mostra trattano questi problemi e parlano dei bisogni incalzanti degli abitanti cercando di affrontare queste sfide con soluzioni proprie ricavate dalla saggezza antica. Essi non si considerano soltanto architetti o artisti ma anche come coloro che possono fare la differenza. I singoli artisti utilizzano un linguaggio unico e si uniscono in gruppi di esperti per sperimentare e vincere le sfide sociali. Info 041.5264546 Lissone, Museo d’arte Contemporanea 14 maggio - 30 luglio 2016 Inaugurata nel 1961, la dodicesima edizione del Premio Lissone è a tutt’oggi ricordata come la più importante e memorabile, merito anche della sezione “Informativo-Sperimentale” in cui Grazia Varisco [Milano, 1937] aveva esposto una Tavola magnetica. L’occasione di questo suo ritorno nella cittadina briantea non è vincolato a nostalgici amarcord, sancisce anzi il desiderio di soffermarsi sulla ricerca che l’artista ha sviluppato dai primi anni del Duemila fino ai giorni nostri. Ovviamente e inevitabilmente qualcosa è cambiato nelle “regole del gioco” degli ultimi cinque lustri. Anziché reiterare le proprie opere nel corso dei decenni, Varisco ha preferito reificare nuove idee, convertendole cioè in “cose” (gravide di messaggi cinevisuali che sono in grado di comunicare alla collettività nuove metodologie nella fruizione). Esemplificativi di questo atteggiamento sono i Double, opere che si prestano a un’ampia gamma di associazioni divergenti: fronte e retro, dentro e fuori, noto e ignoto. Dello stesso avviso sono pure Sollevo/Sollievo e R. RotoReteRossa che intrattengono con il mondo delle idee un rapporto basato su volumi animati da tensioni e suggestioni interne. Il ciclo dei Silenzi si compone invece di passepartout che ritagliano spazi di vuoto. Sfasamenti, sospensioni, sorprese caratterizzano i Quadri comunicanti: arcipelaghi di forme geometrizzanti che disegnano un’orizzontalità-orizzonte di stimolazioni, sensazioni e suggestioni. Info 039 7397368 Grazia Varisco, Risonanza al tocco, 2010 alluminio verniciato rosso, 135 × 40 cm Da Milena, Sicilia:Vincenzo C. Ingrascì Cinquant’anni di vita che generano Saggistica, Poesia, Disarmo e Pittura VINCENZO C. INGRASCI’ Maestro d’Arte Applicata nato a Milena (CL)dove vive ed opera, domenica 31 Luglio 1966 50th Anniversary 2016. Esperto di critica d’arte e letteraria, membro di giurie e commissioni, i suoi interessi filosoficamente spaziano dalla pittura alla poesia, dalla storia locale all’antropologia, presentando libri e mostre e relatore a convegni. La sua produzione aperta alla sperimentazione computa nella poesia la serie dei Microismi, (Micro olismi) le Ciclotimìe e le Forme in natura. Nella pittura (espone sin dal 1990) la ricerca è condotta attraverso il Progetto TShirt,gli antropomorfismi (le buste antropomorfe, Nel segno di Schifano), i fiori @ttuali o De-pittura e le cromosomìe. Propria l’idea La Stanza del Contemporaneo/Contemporary Room sull’ identità. Attento osservatore delle dinamiche dell’attualità, collabora con giornali e riviste e diversi blog. Ha pubblicato su antologie a Milano,Torino, Roma con l’Editrice Pagine , su Famiglia Cristiana.it ed in Canada, (scrivendo la prefazione) a Ancora Lumìe della Sicilia e Altre Lumìe della Sicilia (Trinacria Association di Hamilton) e su Sweet Lemon 2, raccolta di scrittori siciliani ( con Andrea Camilleri) ad Ottawa ( Canada). Tradotto e pubblicato dal Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana della S. John’s University di New York ( USA ) ed in Canada. Ha inoltre divulgato un intervento inedito di Leonardo Sciascia. Con il Dipartimento di Antropologìa della Kwantlen University College di Vancouver (Canada ), ha cofirmato il saggio Living Memory : Milocca’s Charlotte Gower Chapman, pubblicato dalla Università del Nebraska ( Lincoln USA). Premiato per la migliore caratterizzazione letterario-poetica a Isola delle Femmine ( PA). E’ inserito nell’Albo Scrittori Italiani dell’UNESCO, nel Censimento Artistico Italiano e nel Dizionario Biobibliografico degli Autori Siciliani. Artista ammesso alla Biennale della Creatività a Verona con la direzione critica di Paolo Levi, ha ideato, presentato e curato diverse collettive (come Dall’Etnìa di Milocca alla Koinè di Milena; Tre Milenartisti a Monreale con presentazione su Exibart.com). Da sempre all’attenzione di critici, negli anni più recenti ha esposto a Milano alla Biennale del Disarmo di ARTECULTURA (con Remo Brindisi, oggi in permanenza al Museo del Disarmo in provincia di Alessandria,in Piemonte, con esposizione inaugurale IL DISARMO COME DIRITTO UMANO), a Monreale (PA) con la Personale Creazione & Fruizione, nella prestigiosa sede della Civica Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Giuseppe Sciortino” ( con donazione d’opera ), alla Fiera di Sicilia (a San Cataldo CL) con la Personale Etica del Frammento –In Principio fu la catarsi, Palermo a Palazzo Fatta, Caltanissetta, Agrigento, Gela (CL), alla Galleria CAMPARI di Sesto San Giovanni (MI). Artista sensibile ai temi della fede,della pace, dell’ecologia e ambiente e della solidarietà, ha partecipato al Contemporary Eco Art Contest a Roma con registrazione nell‘Archivio Internazionale della Green Art ed alla Rassegna di Arti Visive sul Disarmo (ARTECULTURA) alle Isole Hawaii ( USA) con donazione d’opera all’O.N.U. Ha realizzato il micro libro d’artista Microismi & T-Shirt Book per Microbo.Net, progetto dedicato al non luogo dell’arte. Nella stagione artistica 2014, invitato al programma espositivo del Castello Chiaramontano di Racalmuto (Ag) con la direzione artistica di Piero Baiamonte, esordisce con la manifestazione LIFE IN THE STREET Scene di quotidianità sociale ed è selezionato per la rassegna d’Arte e Gastronomia “PERCEZIONI SENSORIALI DELL’IM- MAGINE E DEL GUSTO”. Ha allestito la Personale EVENTS 1999-2014 al Museo di Storia Locale Arti e Tradizioni Popolari di Campofranco (CL). La sua arte è definita Avanguardia Critico Pioneristica (GIUSEPPE MARTUCCI MILANO) e di recente Simbolismo Cromatico (Dario Orphèe, Filosofo e critico d’Arte). L’autore parla di Antropologia dell’uso comune. E’ presente in vari cataloghi e collezioni pubbliche e private. Espone a Milano per Bersaglio EXPO L’ARTE DI NUTRIRE IL PIANETA per la Grande Esposizione Universale 2015 e Microstorie di cibo Arte e Letteratura. Ha firmato la Carta di Milano/Milan Charter per lo sviluppo sostenibile. Nel 2016 partecipa ad ARTESTATES di Effetto Arte con catalogo generale delle opere/General artworks catalogo e videoesposizione a Hollywood, New York e Washington D.C. (USA). La ricorrenza è festeggiata con l’Evento personale d’Arte VINCENZO INGRASCI’ 50th ANNIVERSARY- PROFILO D’AUTORE. Nella sintesi usuale del CV, riguardo l’Arte, la Cultura, la Poesìa è citata ARTECULTURA. Ma in questo specchietto ripercorro le tappe salienti del rapporto/ collaborazione, dal 2001 ad oggi, sempre all’insegna della più viva e cordiale amicizia, nella sincerità e serenità di dialogo che vuol dire sempre confronto, nella forma delle telefonate con Giuseppe Martucci o delle mail, o, ancora il cartaceo. Così i vari soggetti d’Arte per le varie rassegne della Rivista. Le poesie per le Rassegne di Poesia Pace e L’Autodidatta, i saggi pubblicati dalle colonne del Mensile. 2001- PSICOPOESIA COME PSICOTERAPIA 2004GIORNATA DELLA MEMORIA 2005GIUSEPPE MARTUCCI UNA CANDIDATURA AUTODIDATTA 2005LA CHIESA HA PERSO L’UOMO 2006AMORE,PSICOPOESIA E RELIGIONE 2006COSI’ E’ (LA VITA) SE VI PARE 2007ROZZA ITALIA E DEL MONDO 2015L’UMANO ( O DELLA LIBERTA’) Poesia e Saggistica per il Disarmo La collaborazione trova il suo apice nella candidatura di Giuseppe Martucci al Premio Nobel per la Pace 2005 con alcuni miei scritti facenti parte del dossier inviato in Svezia e la raccolta firme a Milena (CL). Tante sono le poesie che hanno trovato spazio in Umanità Poetica. E, per quanto concerne la pittura oltre alle già citate Biennale del Disarmo e la Rassegna Internazionale alle Hawaii e di recente le iniziative legate al Museo del Disarmo, non bisogna dimenticare nel 2009 Fotografare il Disarmo con tanta riconoscenza nei miei riguardi, così l’attenzione critica verso la mia produzione e ricerca pittorica con le critiche in “Percorsi” e “L’intuizione tra le cose della ricerca futuribile”(E’ piaciuto molto quel “mosso dall’impulso critico-pioneristico” a firma di Giuseppe Martucci e di recente in “Luoghi e immagini” di Aoristias). Ancora e sempre Grazie a Giuseppe e Teodosio Martucci per la stima dimostrata. Grazie Artecultura! Vincenzo C. Ingrascì ARTECULTURA 25 ARTE E NON-VIOLENZA / POESIA / PSICOPOESIA / SESSO / SOCIETA’ Perché la curiosità femminile è più sensibile di quella dell’uomo In un tema così delicato che riguarda la psicologia della vita e nel quale ogni persona femmina o maschio ha il suo rispecchio psichico, differenziato dall’altro, che si pone in rapporto con il proprio corpo, la fisionomia di se stessi, la curiosità viene ad esprimere un valore di conoscenza tanto nella donna quanto nell’uomo. Ma trattasi di una conoscenza che ha delle particolarità differenziate anche se originano comunque da una gravidanza. Nella donna viene espresso dalla vulva l’insieme femminile dell’utero, e nell’uomo dal fallo, i due organi che alimentano il desiderio, anche al di fuori della sfera sessuale. Ma la conoscenza non è soltanto sesso come ci sembra sostiene Freud, ma qualcosa di più particolare nella donna nella quale la curiosità si avverte sul proprio viso, dal modo di parlare, di mangiare, di muoversi e di camminare in tutti gli atteggiamenti che fanno richiamo alla sua interiorità intellettuale. Certo, a riguardo della curiosità femminile il desiderio a carattere sessuale può avere la sua ascendenza in senso di riproduzione genetica, ma non su tutta la manifestazione che collega la donna al mondo, alla società e soprattutto al realismo della famiglia, del lavoro, del gioco che assumono caratteri del tutto inattesi e particolari. E la curiosità nella sua fenomenologia ci sembra che l’avvicini più Gustav Jung che Sigmund Freud anche se ambedue non sono poi pervenuti alla dimostrazione di singoli dettagli che riguardano quella curiosità creativa in cui la donna ha per noi una netta prevalenza sugli accorgimenti intuitivi dell’uomo. Ma la curiosità si pensa che abbia la sua radice propulsiva di spinta motoria nell’affettività, che nella donna per ovvie ragioni di madre ne caratterizza la differenza a cospetto dell’uomo, tanto nella gioia quanto nel dolore. Cosicché a tal riguardo diventa possibile sostenere senza pericoli di smentita che se per ipotesi venissero a mancare nella vita umana la sensibilità alla gioia ed al dolore la vita, esau- 26 ARTECULTURA rirebbe anche la sua riproduzione genetica nella quale la curiosità è da ritenere l’essenza di ogni stimolo creativo. Se poi ci si vuole domandare più che con il mondo dell’anima, ma con la spiritualità universale, in tal caso ci troviamo di fronte a quell’energia poetica dell’atto puro in cui è più facile comprendere perché la donna è più curiosa dell’uomo. Questo perché la costellazione diffusa degli atti puri che accendono l’energia primaria che danno origine alla biologia, vi si avvera in quanto la struttura psichica della donna è particolarmente dotata dalla natura e dalla qualità degli atti puri spirituali, essenza di un’energia che non ha peso e misura, ma che esiste irraggiungibile ed indefinibile e che ci pone a cospetto dell’origine di un mondo infinito. Quella condizione universale che si accetta per la verità che si vive, poiché un’origine degli atti puri non esiste per sua finalità d’essere e di non essere ma per conversione d’infinito equilibrio e libera, audace sincronizzazione degli atti puri nascenti. Un aspetto del pensiero che ci fa dire che né la filosofia, né la scienza e nemmeno le religioni possono andare oltre l’atto puro su cui origina di materia e di spirito il nostro mondo. Per cui partendo dallo scavato emblematico della vita, quì accennato, diventa possibile dare dimostrazioni esemplari perché la curiosità nella donna soverchi quella dell’uomo. E cominciamo a domandarci perché in una famiglia composta da un figlio come da una nidiata di figli, questi nell’interiore del proprio essere si sentano più vicini alla madre che al padre e in caso di sbaglio l’indulgenza della madre si presenta davvero più comprensiva al cospetto dei figli che pure sanno benissimo che il padre a loro vuol bene e magari fa i turni di notte in una miniera affinché la famiglia abbia il pane per mangiare. Per cui la facoltà affettiva che sensibilizza la donna ad una più spinta curiosità si presenta una diretta conseguenza della psicologia spi- rituale del mondo di cui le pratiche dimostrazioni accennate ne sono la diretta conferma ed alle quali ognuno di noi può soggiungere le proprie riflessioni sui tanti aspetti pratici. E una madre in sensibilità nei confronti dei figli è più comprensiva del padre, non per scelta morale ma, come è stato accennato, di naturale formazione. E gli esempi in dimostrazione sono infiniti, solo incominciando ad osservare come mai una donna si presenti più disinvolta dell’uomo, più sicura e decisa per la sua prestazione in una cucina familiare ovvero di sposalizio o di ristoranti. Non è certo per golosità di cibi, anche se gli assaggi sono di necessità preparatoria affinché una ottima pastasciutta o una coscia di pollo siano gustati a soddisfazione del palato, del desiderio di nutrizione. Ed in un lavoro di campagna, come la delicata opera di sarchiatura del grano, la donna dimostra più abilità ed accortezza del maschio. Come del resto, salendo di scelta culturale, anche nel campo dell’insegnamento, una maestra dagli alunni è più ben vista rispetto al maestro. E la vicinanza della spontanea facoltà ad apprendere l’insegnamento della maestra non è certo un mistero quando si sa benissimo che la fiducia di una scolaresca nei riguardi di una docente femminile non è un miracolo, ma il risultato di un’intesa psichica che origina allo stato primario della persona di cui è stata fatta menzione. E la stessa paura, che caratterizza una moglie nei riguardi del marito o dell’uomo in generale, che la dimostri o meno, persino quando si respira d’amore, si trasforma nella donna in una certa ansia che si cela ma non scompare. Questo perché cosciente o meno nella sua personalità psichica, la curiosità femminile è certamente di prevalenza su quella del maschio che potrebbe anche essere colmata, guarita tra i due, quando il desiderio sessuale conduce all’estasi dell’orgasmo, quando, cioè, i due innamorati superano i confini del materialismo e raggiungono l’universalità dell’atmosfera poetica che gioisce di atti puri: il sublime della spontaneità affettiva. Ed a riguardo della curiosità femminile superiore a quella del maschio non si deve dimenticare che si pone anche in relazione con l’ambiente in cui si vive poiché la composizione della natura incide non di poco nella formazione della persona umana. Ma comunque in comparazione di caso i rapporti di curiosità tra la donna ed il maschio rimangono comuni anche se in modo differenziati, così per dire che donne africane possiedono in quanto a carica psichica più curiosità delle norvegesi, come delle giapponesi, delle europee e delle americane. Il principio non muta, ma nel rapporto con l’ambiente varia la quantità ed in una certa misura psichica tollerante anche la qualità. Un aspetto, questo, confermato dai costumi e, ancora prima e forse meglio, dalle neuroscienze. La curiosità ricama la donna molto di più che nell’uomo. Infatti in caso di un incidente qualsiasi, la donna si avvicina al marito ovvero ad un qualsiasi uomo per addolcire il suo dolore del tutto disinteressatamente, lo fa per la sua innata personalità, tutta interessata a ristabilire l’equilibrio sia sulle ferite organiche sia su quelle spirituali. Da questo punto di vista la curiosità della donna possiede di natura la sua benefica ascendenza. Una curiosità che incontra il suo naturale nido nella spontaneità della poesia, questa ci porta a bussare al corpo dell’altro per soccorrerlo, disponibile al suo bisogno di aiuto priva di tariffa rimunerativa e nella donna l’innata energia della poesia è certamente più sentita che nella sfera psichica dell’uomo. Forse Platone non sarebbe d’accordo allorché intorno all’anima ha costruito la sua fortuna storica oggi in decadenza per sostituzione della mente nei linguaggi della moderna comunicazione. Ma ci vuole ancora un certo tempo affinché la “verità” culturale chiarisca la “verità” sulla curiosità della donna che tuttora non può celebrare nemmeno i sacramenti o dir messa in quanto la dottrina teologica tuttora glielo proibisce. E poi tanto per concludere questo nostro breve intervento sulla curiosità a favore della donna: la curiosità sa attendere perché l’equilibrio mentale in ogni caso si raggiunge con la convergenza degli opposti. Giuseppe Martucci S.Siro e Ranieri Turismo-Poesia della Natura OTRANTO Otranto (Otràntu in dialetto salentino, Derentò in greco salentino,) è un comune italiano di 5.724 abitanti della provincia di Lecce in Puglia.Situato sulla costa adriatica della penisola salentina, è il comune più orientale d'Italia: il capo omonimo, chiamato anche Punta Palascìa, a sud del centro abitato, è il punto geografico più a est della penisola italiana. Dapprima centro greco-messapico e romano, poi bizantino e più tardi aragonese, si sviluppa attorno all'imponente castello e alla cattedrale normanna. Sede arcivescovile e rilevante centro turistico, ha dato il suo nome al Canale d'Otranto, che separa l'Italia dall'Albania, e alla Terra d'Otranto, antica circoscrizione del Regno di Napoli. Nel 2010 il borgo antico è stato riconosciuto come Patrimonio Culturale dell'UNESCO quale Sito Messaggero di Pace. Fa parte del club I borghi più belli d'Italia.Dal punto di vista meteorologico Otranto rientra nel territorio del Salento orientale che presenta un clima mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +24,7 °C. Le precipitazioni, frequenti in autunno e in inverno, si attestano attorno ai 626 mm di pioggia/ anno. La primavera e l'estate sono caratterizzate da lunghi periodi di siccità.Nel periodo romano, Otranto era una delle città marinare più importanti della Puglia. Il lavoro mercantile e di artigianato locale era molto fiorente, soprattutto nella lavorazione della porpora e dei tessuti. Era presente a Otranto una comunità ebraica e ciò fa capire l'importanza commerciale che il centro poteva avere e che andava oltre alle isole Ionie.Nel 1480 la città fu espugnata dai Turchi (Maometto II), che fecero strage della popolazione durante la Battaglia di Otranto, uccidendo 800 persone: si tratta dei beati Martiri idruntini.Nel periodo napoleonico la cittadina divenne Ducato del Regno di Napoli. Il Novecento fu un secolo di emigrazioni verso la Germania e la Svizzera alla ricerca di lavoro. Alla fine degli anni novanta la città ha vissuto gli sbarchi in massa sulle sue coste dei profughi albanesi in fuga dalla loro terra. Prima di addentrarmi nella baraonda dello stadio di S.Siro, ho ancora in mente una velenosa esclamazione, riportata dai media, del nuovo Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Piercamillo Davigo, che recita: «I politici continuano a rubare, ma non si vergognano più». Ma tant’è! Credo, però che, visti i tempi difficili che attraversiamo ora, talvolta sia opportuno staccare la spina ed immergersi in qualche svago disimpegnante, come un tempo si affermava negli anni’60, assistendo ad esempio ad uno spettacolo calcistico. L’ultima volta che avevo visto dal vivo una partita di calcio era stato ad Oslo nel 2005, quando l’Italia giocò contro la Norvegia. Risale invece a mezzo secolo fa il mio ultimo passaggio nello stadio di S.Siro, quando non era complicato prenotare un biglietto nei “Distinti”, dove la visione della partita era ottima, anche se bisognava accomodarsi sui gradoni di cemento. Oggi invece, per assistere ad una partita di calcio della serie A, c’è anzitutto la difficoltà di procurarsi il biglietto. Infatti, ho tribolato non poco per riuscire ad assicurarmene uno per la partita Milan –Juve, acquistandolo da una banca che mi ha fatto pagare 31€ uno dei posti nel terzo anello blu dello stadio. Così vado a S.Siro, munito di un k-way rosso, per il quale molti passanti che deambulavano con me, diretti agli ingressi dei settori, mi hanno scambiato per un aficionado rossonero. Con altra fiumana di tifosi ridicoli che indossavano le magliette con i nomi dei loro beniamini, intraprendo la lunga salita per raggiungere l’ultimo anello dello stadio e sedermi al posto giusto. Purtroppo quello che mi era stato assegnato era pessimo, poiché da quell’infelice postazione i giocatori delle due squadre erano irriconoscibili e apparivano alti come i soldatini di plastica. Per trovare un posto migliore, mi sono appeso alla barra metallica blu dell’anello e, con una serie di equilibrismi alla Tarzan, ho disceso una decina di posti per raggiungere il pianerottolo della barriera confinante con l’anello sottostante. A partita iniziata gli spalti diventano una bolgia e sono infastidito dalle urla dei tifosi: talvolta, a scatti sincronizzati, molte persone si alzano in piedi con un braccio in alto, osannanti come quelli d’antica memoria, quando qualche giocatore realizza un goal che li galvanizza come ossessi, per non parlare dei loro demenziali cori, frammisti da commenti idioti. Su tale scia irrazionale, ieri sera la nostra Tv, ha dato un gran risalto alla vittoria della poco quotata squadra del Leicester, che ha vinto inaspettatamente lo scudetto nel campionato inglese, grazie alla bravura dell’ allenatore italiano, Claudio Ranieri. Senza dimenticare che sono i giocatori che vincono o perdono le partite, l’impresa sportiva mi ha fatto piacere, ma non più di tanto, non considerandomi un vincitore di qualsiasi scudetto, come tantissimi altri italiani intervistati. Credo che costoro abbiano molta confusione in testa, anche se sono in sintonia col patriottismo di quelle etnie arabe residenti a Milano che tifano per la Roma, in quanto uno dei suoi giocatori di punta è l’egiziano Mohamed Salah. Una vera follia di massa! Che non fosse soltanto la religione l’oppio dei popoli, in realtà n’ero già da tempo convinto, così come penso di taluni media, rei di alimentare certe illusioni ai diseredati, invece di vergognarsi. Antonio Fomez ARTECULTURA 27 UNO SCHIAFFO A TOSCANINI PER SCHIAFFEGGIARE LA CIVILTÀ quali fece ritorno solo a guerra finita e regime fascista sepolto sotto cumuli di macerie, comprese quelle della Scala. Il Maestro Arturo Toscanini Il 14 maggio 1931, al Teatro Comunale di Bologna, si sarebbe dovuto tenere un concerto per commemorare il musicista Giuseppe Martucci (1856-1909). Serata di gala, abito da sera anche se erano in parecchi a indossare sotto il frac la camicia nera, contribuendo a dare, oltre che un effetto estetico fra il macabro e il ridicolo, il senso di ciò che stava accadendo in Italia. Avrebbe dovuto dirigere Arturo Toscanini, che però neppure riuscì a entrare in teatro. Già si sapeva che il maestro, come già fatto per la prima di Turandot, aveva rifiutato di far eseguire dall’orchestra Giovinezza, così come s’era opposto a che fosse il primo violino a dirigere in sua vece l’inno fascista oppure, in ultima istanza, che per eseguirlo comparisse in scena una banda, per l’occasione già allertata e in attesa davanti al teatro. Il maestro arrivò a bordo di una Isotta-Fraschini che venne circondata da un gruppo di esponenti del locale Partito Nazionale Fascista e, appena 28 ARTECULTURA sceso dalla vettura, ricevette bordate di insulti un forte schiaffo sulla guancia sinistra. Fu l’autista a evitare il peggio, afferrandolo e sospingendolo nell’auto per subito ripartire fra urla e minacce. Il gruppo di facinorosi organizzò un corteo che schiamazzando raggiunse l’Hotel Brun dove il maestro aveva preso alloggio con la moglie, e gli inviò una delegazione per intimargli da lasciare la città. Prima di farlo Toscanini inviò un indignato telegramma a Mussolini, nel quale lamentava di essere stato aggredito da “una masnada inqualificabile”. Mussolini, che invece doveva ritenerla qualificabilissima, non si diede la pena di rispondere. Intanto la stampa, ovviamente ormai del tutto asservita, si stava scatenando. Ci fu chi definì Toscanini “un maestrucolo”, chi gli imputò una “decadenza senile” e chi deprecò la sua “assurda irriducibilità”. Non ricevendo nessuna forma di scusa, in capo a pochi giorni Toscanini lasciò l’Italia alla volta degli Stati Uniti, dai Per il concerto di inaugurazione del ricostruito teatro fu ovvio pensare a lui, ma il maestro era frenato da remore politiche e morali, visto che l’Italia era ancora una monarchia, e la casa regnante era quella che aveva mandato al potere il fascismo e promulgato le leggi razziali, né era data per scontata la vittoria dei repubblicani nell’ormai prossimo referendum istituzionale. Insomma l’idea di dare con il proprio rientro una legittimazione alla delegittimata casa Savoia lo frenava. A seguito di una intensa opera di convincimento dettò le proprie condizioni: solo musica e niente discorsi del sindaco o di chiunque altro.L’orchestra, riunita per le prove, si trovò davanti un uomo di settantanove anni vigorosissimo e nervoso. Era sempre Toscanini, e quando le prove ebbero inizio, secondo il racconto del primo violino Enrico Minetti “rivedemmo volare qualche partitura nella bella e nuova platea, più di un fazzoletto fu lacerato senza pietà e molte bacchette spezzate e gettate al vento!” La sera dell’11 maggio 1946, a ventidue giorni dal referendum che avrebbe fatto nascere la Repubblica Italiana, intorno agli apparecchi radio si riunirono intere comunità per ascoltare brani di Rossini, Verdi, Puccini e Boito. Era l’evento, segnava la fine di un incubo e, si sperava, l’inizio di qualcosa. Fu nel corso delle prove preparatorie del concerto che nacque la leggenda della “voce d’angelo”, perché fra i cantanti, accanto a nomi quali Mafalda Favero, Carlo Forti, Jolanda Gardino, Giovanni Malipiero, Giuseppe Nessi, Tancredi Pasero e Mariano Stabile, c’era una giovane soprano alta e di magnifico aspetto chiamata Renata Tebaldi. Giovanni Chiara Umanità poetica - Costume poetico “La poesia comincia dove finiscono le discriminazioni” Umanità poetica è uno spazio aperto alla divulgazione poetica interessata al dibattito sull'identificazione e il ruolo odierno della poesia. La franchezza e l'obiettività degli interventi, costituiscono per la redazione della Rivista la premessa per la pubblicazione. Per facilitare la partecipazione degli Autori interessati si suggerisce negli elaborati brevità e concisione. Per necessità di spazio la redazione si ritiene autorizzata a sintetizzare i testi rispettando il contenuto. La pubblicazione dei testi poetici ha puro carattere divulgativo, di stimolo culturale. La proprietà letteraria dei componimenti pubblicati rimane pertanto a tutti gli effetti di legge dei singoli Autori. . Dei componimenti pubblicati si tiene conto soprattutto dei contenuti culturali. BINARIO SOLITARIO Corre il binario solitario tra campi minati e stazioni fantasma. Corre impazzito ai confini del mondo in cerca di pace. Uomini avidi di potere e di immani grandezze spogliano i popoli di umana ricchezza. Vecchi stanchi seduti ad aspettare guardano impotenti il povero binario finire la sua corsa, con nel cuore la speranza di un mondo migliore, dove bimbi felici tornino a giocare sventolando una bandiera: la bandiera dell'amore. Giovanna La Donna LUCE OVUNQUE.... DENTRO DI NOI... Notte fonda. Guardo il cielo luna...stelle. Luce, vieni a me incontro sparisce lo scoramento. Tu, amico, nelle tue fragilità dimostri d’essere forte cerchi una luce divina! Luce... spenta da guerre pena di morte indifferenza tra persone. Luce che sveli cose nuove rivoluzioni il nostro pensare, ci aiuti a credere nella pace in un mondo più giusto. Fiorenza Bonfili COS'E' LA GIUSTIZIA? IL CANE Acclami la giustizia! Vorresti che nel mondo ci fosse la giustizia! Combatti per la giustizia! Ma, come credi di ottenerla?.. La giustizia è una parola che racchiude in sé il desiderio di pace, di tranquillità, di rispetto reciproco, che ci conduce ad avere una serena convivenza tra i popoli. Se ci si lascia dominare dalla prepotenza e dall'egoismo, allora si permette al male di sopraffarci concedendoci alla violenza che abbruttisce l'uomo. La giustizia è quel valore che ci rende liberi, accogliendo in noi l'amore! Il cane molto sa insegnare all’uomo e l’uomo molto potrebbe apprendere da lui se, qualche volta, lasciando da parte la sua presunzione di “essere superiore” volesse profittare di quanto gli viene impartito e trasmesso dal suo quattrozampe. Franca Trevisi MOSAICO Quando al mattino nel ciel si desta il sole è un mosaico di luce che s’intravede all’orizzonte Fabio Gibillini Eugenia Rina Bonanomi MANCA L'AMORE Non c'è più cielo Non c'è più mare non c'è più verde neppure un fiore soltanto odio odio e rancore. Mancano i padri solo le madri di pochi figli nati per caso non dall'amore di genitore pronti alla guerra privi di cuore. Voglio il mio cielo rivoglio il mare un prato verde con un bel fiore. Voglio la vita la terra d'amare la fratellanza senza dolore. Rivoglio il mondo che conoscevo l'UNICO MONDO con tutto il cuore. LASCIAMO CHE IL SEME DIVENTI FIORE Romilda Malinverno IL GUARDIACACCIA Calmo e sereno di sentimento si chiedeva Luigi sotto la vasta ombra del fico che copriva anche il pozzo della vigna in quell’afa pesante di luglio che la siccità avvampava la pampina dei filari in magrezza i grappoli dell’uva e scarsa vendemmia Così Luigi pensò a distrarsi un momento rispecchiandosi nell’acqua del pozzo dove smorfiando immagini e umori si divertiva a ridere di se stesso quando si sentì bussare alle spalle: Sono il guardiacaccia per riempire una borraccia d’acqua Ma secco di rimando Luigi: “l’acqua è per chi zappa la vigna coltiva l’orto e alimenta la libertà agli uccelli di volare e non fare l’indifferente butta prima quel tuo schioppo l’uomo nasce poeta e non guerriero e dopo prendi l’acqua per la tua sete” Giuseppe Martucci ARTECULTURA 29 Antonio Cellinese Silvana Perabò Barnaba di Buja Michele Giannattasio La forma e la poetica Una vita per l’arte Nel sentimento del remoto evento Nella perspicacia della spinta che orienta il pittore a raggiungere l’origine del suo proposito creativo attraversando tutto lo spazio umano del valore cognitivo, Antonio Cellinese raggiunge la natalità dell’emozione che lo coinvolge nella realizzazione del dipinto ”FINALITA’ COMPOPOSITIVA”. Un dipinto che appare setacciato come se l’intento del pittore fosse quello di scernire la pesantezza del materiale dal fior fiore della luminosità trasparente ossia la flessibilità dell’immagine poetica. E così avviene nel fondo del dipinto tonalmente acceso ad intercalanze d’azzurro, come allusione di cielo o di mare e il rosso a moto di calore, che premunisce la facoltà più interessata di fare pittura. Un dipinto che poi evidenzia solerti aperture di spontaneità, spazi di bianco in comune macchia di altre tonalità che caratterizzano la sensibilità della ricerca. Un dipinto che nella sua manifestazione soprattutto tonale, dà adito anche ad un collegamento evolutivo del percorso pittorico -visivo. Marpanoza Purtroppo è recentemente scomparsa la pittrice Silvana Perabò Barnaba di Buja che per anni è stata un’affezionata lettrice di Artecultura e partecipe di molte sue iniziative artistiche e culturali. Originaria di Rubignacco di Cividale nel Friuli, dopo aver brillantemente conseguito il Diploma alle Magistrali, iniziò a dedicarsi alla pittura, frequentando Associazioni culturali, mostre e partecipando alle sue prime esposizioni personali. Ben presto il suo linguaggio figurativo si andò delineando, acquisendo una fisionomia del tutto particolare. Approfondendo la pittura di derivazione post-impressionista l’artista seppe interpretarla originalmente con l’innesto di un cromatismo raffinato e vivace e di una composizione sintetica priva di dettagli o appesantimenti. Ed a questo punto non deve stupire se Barnaba di Buja si dedicò con altrettanta densità di risultati anche nella poesia, riscuotendo consenso in molteplici rassegne. Alla famiglia, agli amici e a quanti la conobbero le più sentite condoglianze di Artecultura. Marpanoza “DRAMMATICO SOGNO” un dipinto olio su tela che dipinge il pittore Michele Giannattasio, è sicuramente una metafora dal punto di vista della sua realizzazione così accesa di rosso che lascia pensare a quello che per davvero fu nell’atto pratico l’eruzione vesuviana del 70 dopo C.Eruzione, si pensa, che abbia lasciato una traccia di dolore anche nelle generazioni future che poi particolarmente nel campo pittorico vivono la speditezza dello stimolo che spinge a dipingere il triste evento con un convincimento che non si lascia dimenticare. Ed un caso evidente, sotto questo aspetto, che per noi vale anche come una conferma, si deve alla pittura di Giannattasio che dipinge una lunga serie di case distrutte così come la dolorosa realtà fu. Per cui il legittimo della domanda: perché il pittore dipinge una casa in rovina tutta di rosso? non è forse una stonatura, può anche darsi, ma certamente non lo è per la sensibilità di Giannattasio che vive quel ricordo come sogno della giornata. Un aspetto che, a parlar chiaro, vale anche a conferma psicologica che certe tensioni particolarmente di eventi drammatici non si spengono con la generazione che le ha sofferte ma hanno un trapasso in parte di origine genetica ed un altro dettato dall’ambiente. Ed anche quando si possono edificare grattacieli, il dolore permane. Marpanoza Antonio Cellinese “FINALITA’ COMPOSITIVA” Tecnica mista Silvana Barnaba di Buja VETRO E ACRILICO Michele Giannattasio “DRAMMATICO SOGNO” Olio su tela 30 ARTECULTURA Silvana Testa Luisa Visconti Gianfranco Rontani Itinerari ignoti Atmosfera di natura Una storica presenza pittorica del XX secolo RSi La pittura di Silvana Testa si realizza soprattutto in rapporto con lo spazio. Una ricerca di espansione dal sapore matematico che in questo mese di luglio dipinge “STRATIFICAZIONI”, ossia due opposti piani che si fronteggiano nello spazio in versione parallela in direzione d’infinito. I due piani sono ovviamente piastrellati di pavimentazione, come a giustificare di fare intendere l’ipotesi con la realtà. Due piani che ambiscono al volo nel tempo dell’infinito che per certo senso potrebbero avere anche delle affinità einsteniane. Ipotesi che originano dall’insistenza della pittrice Silvana Testa che come orientamento nella sua opera pittorica persiste a domandarsi tra l’uomo e lo spazio. E questo specie quando la pittrice è stata ed è tuttora interessata allo studio della filosofia positiva, non alla vaghezza delle ipotesi, ma al conoscitivo della nuova realtà. La geometria nella sua pittura non ha un valore agrimensurale e nello specifico nemmeno architettonico lontano da ipotesi di natura terriera o edili, ma solo desideri del nuovo, del mondo come finalità esistenziale svincolata da dogmi di ogni natura. Per lei la geometria è come la spiegazione dell’uomo a cospetto dell’universo. Grandi idee e fibre intuitive che possano indurre anche alla sorpresa. Lo speriamo. Marpanoza Un insolito acquerello per visione tonale in assenza di verde, quello che dipinge in questo caldo mese di luglio 2016 Luisa Visconti “NUVOLE NAVIGANTI”, ma caratteristico per l’allusivo del realismo come momento post-temporale che pone in didascalica armonia, in primo piano la boscaglia, poi al centro delle nuvole naviganti ed infine sullo sfondo l’apparire di un frastagliato terso tra le bianche chiazze delle nuvole. Una delicata finezza strutturale che nella sua originalità non diserta il desiderio della poetica raffinata della pittrice ed accende nel sensibile respiro che realizza, come una gréve giornata di calda stagione. L’opera si pone in tutta sintonia con la realtà del momento post-temporale ma maggiora l’effetto dell’emozione quando il bruno filare della boscaglia sospinge il bianco delle nuvole che si sensibilizzano a macchia di leopardo come soffioni del cielo da cui traspaiano profondi occhi d’azzurro come a gioire di se stesse e della loro intesa con tutta la composizione dell’acquerello. Una realizzazione pittorica che si lascia guardare con effetto di piacere per quegli appunti di ramificazione dell’alberato che sembrano delle scritture, il resoconto di un fermento creativo appassionato che non dissente nella sua tipicità dal noto stile della pittrice. (Marpanoza) Una figura femminile di spalle che sogna l’attesa seduta tra cespugli della campagna. Un fondo verde con due palloncini ad altezza di testa della figura che rallegrano il motivo del dipinto che il Maestro Gianfranco Rontani ci fa conoscere in “DONNA DI SPALLE”. Un allegro dipinto che porta a ricordare tante cose nel suo messaggio di fondo che, detto in sintesi, fa riflettere sulla nostra esistenza. Un mondo nel quale la vita della donna non è solo un corpo parlante, ma il costume e la ragione stessa di tutta la sua essenza di materia e spirituale. Una spiegazione di esistenza in cui il maestro non è solo il pittore che realizza il dipinto, ma l’idea stessa di quanti si accingono a fruirlo. Fino al punto di poterlo ipotizzare come una prova permanente dell’esistenza sia umana sia di natura che, infatti, si confanno nell’unico fine per cui l’opera è nata: il femminile a finalità dell’esistenza. Marpanoza Silvana Testa “ STRATIFICAZIONI” 2016 Olio su tela, cm. 120x90 Luisa Visconti “PASSAGGIO DI NUVOLE NAVIGANTI” Acquerello Segromigno di Piano (Lu) Cell. 3349020404 Artecultura tel. 02-864.64.093 Gianfranco Rontani “DONNA DI SPALLE” Olio su tela, cm. 30x40 ARTECULTURA 31 LIBRI a cura di Aoristiass Anna Crespi ESERCIZI DI CONVERSAZIONE Il 21 aprile 2016 ha visto l’uscita del nuovo libro di Anna Crespi. Una raccolta di testimonianze, di esperienze e di vita. L’editore è Ponte alle Grazie. Esercizi di conversazione è un libro di interviste. Anna Crespi dialoga con alcuni dei protagonisti dell’orizzonte culturale contemporaneo, entrando nella loro più profonda intimità per cogliervi quanto c’è di più autentico, ovvero l’anima stessa. Le domande sono formulate proprio con il desiderio di aprire un varco nell’essenza umana per evidenziarne gli aspetti più caratterizzanti. È così che i profili di tante donne e di tanti uomini eccellenti ci vengono restituiti nella pienezza della loro autenticità. Seguire questi Esercizi di conversazione vuol dire rivivere l’esperienza antichissima secondo la quale il domandare esprime l’essenza della vita e delle scelte che la vita stessa impone.Scrive l’autrice: «Ormai la gente non si parla più, non ascolta più; ha affidato il proprio cuore al conformismo collettivo. Con il dialogo ho fatto in modo che le persone intervistate uscissero dal circuito innescato, portandole a esprimersi come anime libere». Ecco perché ogni dialogo si configura come un moto della coscienza, che sfida gli orrori del mondo con la forza della cultura e dell’arte. Fra le personalità in dialogo con l’autrice: Arbasino – Bertelli – Sylvano Bussotti – Buzzi – Comencini – Denissenkov – Dorella – Dorfles – Du Chène de Vère – Eco – Fournier-Facio – Francesconi – Gatti – Giorello – D. Lovett – Magris – Mauri – Cesare Mazzonis – Mignacco – Nichetti – A. Pomodoro – L. Pomodoro –Principe – ed altre. Andrea Daninos UNA RIVOLUZIONE DI CERA Il libro, (Edizioni Officina libraria) suddiviso in tre macro capitoli, racconta per la prima volta la storia delle esposizioni di figure in cera a grandezza naturale nella Francia rivoluzionaria, esposizioni che hanno dato origine ai moderni musei delle cere. Attraverso le biografie dei principali protagonisti viene così esplorato un fenomeno che godette di grande popolarita` per piu` di due secoli. L’autore si sofferma brevemente su Antoine Benoist, pittore e scultore celebre ai tempi di Luigi XIV, per dedicarsi poi alla vita e alle opere di Philippe Curtius – maestro e probabilmente padre della futura Madame Tussaud – che opero` a Parigi negli anni della Rivoluzione vivendone alcuni momenti chiave in prima persona: erano suoi, ad esempio, i busti in cera del ministro Necker e del duca d’Orleans portati in trionfo dalla folla il 12 luglio 1789 negli scontri alle Tuileries che diedero il via ai moti rivoluzionari.Viene poi riportata alla luce la figura dello scultore piemontese Francesco Orso, attivo nella seconda meta` del Settecento e unico tra i piemontesi a realizzare ritratti in cera policroma, di impressionante realismo. Trasferitosi a Parigi dal 1785 e mutato il nome in Orsy, Orso aprira` un’esposizione di figure in cera che sara` anch’essa toccata degli eventi rivoluzionari. Maria Addamiano ELISIA E’ un vero peccato che una tradizione così importante per la letteratura, come la fiaba, sia perdendo la sua presenza nel panorama culturale e comunicativo contemporaneo. Pertanto è da accogliere con positiva considerazione la recente pubblicazione Elisia, una delicata fiaba, al centro della quale vi sono i sogni e le aspirazioni genuine della fanciullezza, scritta con sensibilità e competenza da Maria Addamiano, illustrata da efficaci figurazioni di Maria Bonaduce. Introduce l’opera Gianni Antonio Palumbo. 32 ARTECULTURA Giuseppe Salerno L’ARTE SENZA BARRIERE Il Rotary Club di Fabriano lo scorso 12 maggio alla Biblioteca Multimediale R. Sassi ha presentato “L’Arte senza Barriere” di Giuseppe Salerno. Il libro tratta, con una introduzione di Paolo Portoghesi e Domenico De Masi, la storia di Tempo Reale, il gruppo italiano di Arte Telematica operante a livello internazionale negli anni 1986/1990. La vicenda riguarda la seconda metà degli anni ’80 quando la crescente integrazione tra apparecchi terminali e reti di telecomunicazione modificò radicalmente i modi di accesso all’informazione aprendo le porte a quella conoscenza totale e distribuita per cui tutti hanno accesso a tutto. Fu in tale contesto, tra il 1986 e il 1991, che si sviluppò nel borgo di Calcata la ricerca di “Tempo Reale”, aggregazione di artisti che rivolse le proprie attenzioni in modo specifico al mondo delle telecomunicazioni.In cinque anni di attività un centinaio di artisti contribuirono a vario titolo con oltre settanta iniziative alla produzione di opere ed eventi. La ricerca di Tempo Reale fu seguita da un pubblico ristretto composto da artisti, studiosi, critici e giornalisti. Erano tempi nei quali il concetto di immaterialità nell’arte visiva risultava non di facile comprensione e comunque difficilmente accettabile da quanti fossero legati ad un mercato che nell’oggettualità aveva la propria ragion d’essere. Si trattò di una ricerca lungimirante, anticipatrice di un divenire sociale che può oggi essere a tutti chiara. l’Internet era ancora di là da venire e gli artisti ne prefiguravano l’avvento. Raffaella Perna Pablo Echaurren. Il movimento del ’77 e gli indiani metropolitani A chiusura della mostra Pablo Echaurren. Contropittura lo scorso 1 aprile è stato presentato alla GNAM di Roma il il volume di Raffaella Perna Pablo Echaurren. Il movimento del ’77 e gli indiani metropolitani (Postmedia Books). Negli anni Settanta si assiste a un importante fenomeno di recupero e riuso delle strategie artistiche della prima e della seconda avanguardia da parte dei gruppi antagonisti legati al movimento del ’77. Il libro affronta questo fenomeno, concentrandosi in particolare sulla vicenda artistica di Pablo Echaurren colta negli anni tra il 1970 e il 1977: nel volume sono presi in esame i legami dell’artista con la sinistra antagonista e la sua attività militante, che si traducono in centinaia di immagini e illustrazioni – spesso presentati in forma anonima e collettiva – su quotidiani, riviste e volantini legati al movimento del ’77. La storia di Pablo Echaurren, riletta anche alla luce della nuova documentazione emersa, permette di approfondire i legami tra arte e contestazione. CONCORSI Una Poesia per Giulia Edizione 2016 Giulia Brignone, 22 anni, è una delle tante vittime della strada, era solare, amava la musica e scrivere poesie. E’ deceduta a Roma il 6 settembre 2009 a seguito di un incidente stradale: per cui un Concorso Letterario - e relativo Bando. Il concorso, biennale, è destinato a tutti coloro che amano la poesia e che vogliono cimentarsi nell’arte di scrivere. Aperto a tutti. Info: 06-9608188 FESTIVALDEI DUE PARCHI “A spasso nei sentieri...dell’arte e della cultura tra i popoli” - 7° CONCORSO NAZIONALE DI POESIA. (Scadenza 02 Settembre 2016) L’Istituto CIAC di Ascoli Piceno (Centro Internazionale Antropoartistico Counseling), presenta, nell’ambito delle manifestazioni della settima edizione del “Festival dei due Parchi”, il settimo Concorso Nazionale di Poesia. Il Festival dei due Parchi nasce con l’intento di dar vita ad una sorta di unione simbolica tra i due Parchi Naturalistici dei Monti Sibillini e del Gran Sasso e Monti della Laga, dove corrono i confini tra regione Marche e la regione Abruzzo. Il Concorso è a carattere nazionale ed aperto alla partecipazione di tutte le età con una sezione specifica per i ragazzi fino ai 14 anni. E’ possibile partecipare con un massimo di due poesie. Le poesie potranno essere edite o inedite e in lingua italiana. Non è possibile concorrere con poesie che siano già state premiate come prime classificate (alla data dell’iscrizione al presente concorso) in analoghe competizioni, premi , concorsi. Sezione Adulti tema libero; Sezione Ragazzi (fino a 14 anni): il tema dovrà essere inerente alle problematiche ambientali e dei territori (incluse le tradizioni del gusto, degli odori, dei colori e del sentire) per affermare il “buon senso dei Sentimenti”. L’iscrizione al concorso è possibile attraverso l’invio postale degli elaborati; a mezzo email; iscrizione online. Termine per le iscrizioni 2 settembre 2016. Informazioni e regolamento: C.I.A.C.: C.so di Sotto n. 49, 63100 Ascoli Piceno Tel/Fax:0736250818 - [email protected] IL SEGRETO DELLE FRAGOLE Concorso letterario - scadenza 30 agosto 2016 Regolamento. Se il Segreto delle Fragole si è occupato, nel 2016, dell’Essere generosi, nel 2017 Lieto Colle vorrebbe che il Segreto invogliasse a scrivere - e a praticare - l’Essere onesti, gesto quanto mai controverso nel tempo corrente ove le relazioni - entro le comunità, dal micro delle famiglie al macro dei continenti del pianeta - sembrano costruite sull’interesse privato piuttosto che sul bene comune, con il costante tradimento di principi quali la lealtà, la trasparenza, l’attenzione all’altro. Considerato l’ampio riscontro e l’elevato gradimento riservato alle precedenti edizioni, LietoColle rinnova il bando per la partecipazione alla realizzazione del poetico diario Il segreto delle fragole 2017: un volume dalla pregiata veste grafica che conterrà Poesia per un anno. Anche questa edizione sarà illustrata da un fotografoartista di chiara fama. Invio dei testi, in un unico documento formato Word, alla redazione solo per e-mail: [email protected], indicando come oggetto “Fragole 2017”. Nella e-mail indicare i dati personali, indirizzo, una breve notizia che gli elaborati proposti sono inediti e personali. ARTECULTURA, come di consuetudine, dopo il numero di luglio, riprende la sua attività editoriale mensile con il numero di ottobre 2016 in uscita a metà settembre. Per cui tutti coloro che intendono segnalare programmi, mostre ed eventi culturali vari devono anticipare entro il mese di luglio le segnalazioni per Artistica 2016-2017. Tel. 02-864.64.093 la stagione artistica 2016-2017. Tel. 02-864.64.093 [email protected] cell. 3407974645 [email protected] cell. 3407974645 Molto Importante!... Molto Le adesioni all’antologia da ARTECULTURA Le adesioni all’antologiapoetica poetica promossa di ARTECULTURA dal titolo dal titolo La Donna MADRE DEL DISARMO terminano il 30 La Donna MADRE DEL DISARMO terminano il 30 luglio luglio Perquanti cui quanti sensisbilialla allasingolare singolareiniziativa iniziativa 2016. 2016. Per cui sono sensibili culturale che vede La DONNA protagonista della pace chesisi culturale che vede La DONNA protagonista della pace affrettino affrettinoaaspedire spedireleleloro lorocomposizioni composizionianche ancheper peragevolare agevolarela realizzazione del nuovo volume antologico. la realizzazione del nuovo volume antologico. Regolamento integrale alla alla seguente seguente pagina pagina34. 35. Regolamento integrale ARTECULTURA informativa eedi dipropositi propositi ARTECULTURA per la sua natura informativa culturali portati avanti nella cultura per la pace necessita di molti culturali portati avanti nella cultura per la pace necessita di abbonati per cuiper ci auguriamo la sensibilità a sottoscrivere molti abbonati cui ci auguriamo che tutti coloro che abbonamenti allaspirito Rivistadelle a tutti coloriiniziative, che condividono spirito condividono lo nostre portateloavanti delle nostre iniziativa portate avanti con animazione con animazione propositiva, sottoscrivano il loro personale disinteressata. seguono da da decenni decenni conoscono conoscono abbonamento. E quanti ci seguono benissimo il nostro rigore di onestà con cui operiamo perper cuicui nei benissimo il nostro rigore di onestà con cui operiamo difficili tempi che siche vivono sotto il terrore pericolo atomico nei difficili tempi si vivono diventadel suggeribile la loro diventa suggeribile ladiloro solidarità con lo spirito di solidarietà con lo spirito ARTECULTURA. ARTECULURA.IlIlregolamento regolamentoper peraderire aderire alla Donna MADRE DEL DISARMO segueDEL a pagina. 35. segue a pagina 34. Donna MADRE DISARMO La rivolge gli gliAuguri Auguri di dibuone buone La direzione di ARTECULTURA rivolge vacanza a quanti hanno la possibilità di poterle effettuare nei vacanze possibilità di poterle effettuare nel migliori sereni per per la laripresa ripresadella della miglioredei dei modi modi così da ritornare sereni nuova attività. Per cui buone vacanze a tutti e noi ci sentiamo nuova attività. Per cui buone vacanze a tutti e noi, però, ci ancora piùancora vicini apiù coloro per i aquali invece sono solo sentiamo vicini coloro per lei vacanze quali invece le un sogno sono delle solo varieun impossibilità. vacanze sogno delle varie impossibilità. ARTECULTURA Abbonamento annuale Euro 50 Intestare:ARTECULTURA diGiuseppe GiuseppeMartucci Martuccic.c.postale di c.c.postalen.84356302 n.84356302 Via Ciovasso 19 Via Ciovasso 19 -- 20121 20121 Milano Milano L’abbonamentodi Euro L’abbonamento 100100 eurocon dàdiritto dirittoad aduna unapagina paginaomaggio omaggio pubblicando due due foto fotopittoriche di opere con pubblicando conrelativo relativoservizio serviziocritico criticoaa cura redazionale. Ed anche per la poesia l’abbonamento di cura redazionale. Ed anche per la poesia l’abbonamento di 100 Eurodà 100, dà diritto ad unaper pagina per la divulgazione dei euro, diritto ad una pagina la divulgazione dei propri testi propri atesti poetici a discrezione ARTECULTURA poetici discrezione redazionaleredazionale. . ARTECULTURA su Internet con libero accesso: www.artecultura.org è su Internet con libero accesso: www.artecultura.org ARTECULTURA 33 La Donna MADRE DEL DISARMO XLIV Edizione di Poesia Pace. Scadenza 30 luglio 2016 Riflettere sull’affettività di una madre stimola la fiducia Aderire alla nuova rassegna poetica indetta da Artecultura, significa alimentare lo stimolo della fiducia che domanda ed appaga d’equilibrio la persona nel rapporto con se stessa e la convivenza. Nell’affettività di una madre vi è la fonte ...LIBRI....LIBRI.. originale della Poesia della natura, energia creativa perchè riflettendo su di essa si comprende meglio e più all’origine come diventare persone del necessario autocontrollo senza contraddirsi e pertanto di trascendere con gli aspetti particolari e generali della vita singola e di moltitudine. Tutte le Donne sono uguali MADRE DEL DISARMO. Pertanto l’adesione a la Donna MADRE DEL DISARMO comporta la collaborazione diretta del tuo componimento poetico che faccia specifico riferimento sulla personale riflessione, affinché nell’insieme del confronto con le altre collaborazioni, si possa delineare di chiarezza culturale il perché della Donna MADRE DEl DISARMO. Poesia: l’adesione all’annuale nuova iniziativa la Donna MADRE DEL DISARMO può essere effettuata tramite 1 (uno) componimento che non superi i 35 versi per essere accettato e pubblicato con qualche riga di commento (non più di 5) sul suo perché da riprodursi a fondo pagina dello stesso componimento. Saggistica: l’invio di 1(una) sintesi saggistica (corpo 10 che non superi le 25 righe A-4 per essere accettata ed inserita esclusivamente in formato DOC nella nuova antologia 2016. In modo che il breve saggio nel confronto con altri sia di stimolo culturale ai fini di una libera “Cultura per la pace”, seminato non-violento per un Costume poetico che renda i giorni più sereni al cammino dell’uomo. Partecipa e fai partecipare! Regolamento 1) L'adesione alla XLIV Edizione di Poesia Pace dal tema la Donna MADRE DEL DISARMO è gratuita.Si aderisce con 1 solo componimemto poetico o saggistica in duplice copia firmate anche di autografa. L'iniziativa si autogestisce nello spirito di Artecultura orientata all’equilibrio della convivenza. 2) Sono invitati quanti si sentono impegnati nella poetica ricerca della Pace, ideale di ogni libera persona umana. L'iniziativa non assegna premi di classifica e gli Autori delle liriche o dei saggi formalmente prescelti per l'inserimento nel volume antologico "Cultura per la pace" 2016 riceveranno il Diploma di solidarietà, ed una riproduzione artistica della copertina del volume. 3) Alla consultazione dei componimenti è preposta, a solo titolo di verifica formale, una Commissione di varie attività sociali. 4) La presentazione del volume sarà a fine novembre in data e luogo opportunamente comunicati come per le passate edizioni. 5) Al ricevimento dell'esito dell'adesione l'Autore aderente s'impegna a comunicare il numero delle copie del volume che intende acquistare, al costo economico di Euro 5 al volume a parziale sostegno di realizzazione ed il restante del volume a collocazione gratuita particolarmente nelle scuole ed ospedali. Alla presentazione del volume La Donna Madre del Disarmo 2016 gli Autori aderenti sono tenuti ad essere presenti o delegare persone di loro fiducia per il ritiro dei volumi ordinati e il dovuto per regolamento, impossibile a domandarli nel tempo. 6) Poesia, ogni aderente, va spedita in duplice copia 6) Poesia, unauna solasola perper ogni aderente, va spedita in duplice copia firmate di autografa, alla Segreteria c/o Artecultura Via Ciovasso firmate di autografa, alla Segreteria c/o Artecultura - Via Ciovasso - 20121 Milano o servirsi dell'indirizzo - [email protected] 19 -19 20121 Milano o servirsi dell'indirizzo - [email protected] Saggi, 1 (solo Saggistica, 1 (soloper perogni ogniaderente) aderente)vanno vannoinviati inviatiesclusivamente esclusivamenteper [email protected] via e-mail all’indirizzo: per via e-mail all’indirizzo: [email protected] le Scuole si richiede di componimenti a firma Per Per le Scuole si richiede l'invio dil'invio componimenti a firma collettiva collettiva in modolada più ampia presenza in modo da favorire piùfavorire ampia la presenza scolastica nelscolastica nuovo nel nuovo volume antologico. Simboliche Borse di studio volume antologico. Previste simboliche Borse di studio 7) Le Poesie ed i Saggi debbono essere inediti, di personale 7) Le Poesie ed i Saggi debbono essere inediti, di personale ispirazione e composizione ed attinenti al tema Costume Poetico ispirazione e composizione ed attinenti al tema la Donna MADRE per il Disarmo nella più ampia libertà di pensiero. I minorenni sono DEL DISARMO nella più ampia libertà di pensiero. I minorenni accettati solo con la prevista firma di chi esercita su di loro la tutela. sono accettati con la prevista firma di chi esercita su di loro la tutela. Non sono accettati componimenti dedicati a persone viventi. Non sono accettati componimenti dedicati a persone viventi. 8) Artecultura si riserva di favorire letture e confronti culturali 8) Artecultura si riserva di favorire letture e confronti culturali. 9) In caso di nuove esigenze, il presente regolamento potrà subire 9) In caso di nuove esigenze, il presente regolamento potrà subire modifiche che migliorino l'attività di Costume Poetico per il modifiche che- migliorino l'attività la Donna Disarmo "Cultura per la pace" 2014. MADRE DEL DISARMO. Si può partecipare ad entrambe le per sezioni. L’adesione è limitata ad una sola sezione Autore. 10) Gli aderenti accettano il presente regolamento in ogni sua parte. 10) Gli aderenti presente ogni sua parte. Poesie e Saggi fatti accettano pervenireilper spiritoregolamento di solidarietàinall'iniziativa e Saggi fattied pervenire di solidarietà "Cultura all'iniziativa nonPoesie vengono restituiti entrano per a farspirito parte dell'Archivio non vengono restituiti ed entrano a far parte dell'Archivio "Cultura per la pace" di ARTECULTURA. per la pace" di ARTECULTURA. Sede nella quale permane l’Archivio di cui tutti possono prendeSede nella quale permane l’Archivio di cui tutti possono prendere visione consultiva. La proprietà letteraria di tutti gli elabore visione consultiva. La proprietà letteraria di tutti gli elaborati è ad ogni effetto pertinente agli Autori dei medesimi. rati è ad ogni effetto pertinente agli Autori dei medesimi. PARTECIPA E FAI PARTECIPARE! Informazioni ulteriori e invio componimenti: La Donna MADRE DEL DISARMO 2016 c/o Artecultura Via Ciovasso 19- 20121 Milano - Tel. 02/864.64.093 34 www.artecultura.org ARTECULTURA e-mail: [email protected] Domenico Sabatino DALLA CIVILTA’ PROGRAMMATA A QUELLA INTUITIVA DELL’ARTE Sopra : La cala; sotto: L’attesa In questo nuovo incontro con la pittura del maestro Domenico Sabatino vi è la continuità di una considerazione che riguarda quel convivere nel quale la famiglia e il lavoro ne sono il cardine di una socialità nella quale l’uomo, la persona, sono l’espressione di un costume nel quale dagli affetti all’attitudine il soggetto umano agisce in continuità con l’essenza responsabile dell’equilibrio. Così la premessa artistico-culturale che si sensibilizza nella titolazione delle quattro opere riprodotte in armonia di testo. E cioè: “La cala” che lascia intendere da se stessa tutta la natura di un’immagine in cui l’animazione, il ritmo delle barche non è dissimile da quello dell’artista che intuisce e lavora plasticamente le sue opere. Infatti nella ARTECULTURA 35 Equilibrio tonalità del dipinto il pittore sensibilizza per di più un rosso-opaco che trasmette la vitalità creativa che rispecchia tutto il suggestivo della Cala, tra volontà e realizzazione. Differente invece di forma, ma non di finalità, l’altra opera intitolata “Attesa” in cui cinque visi esprimono l’interiorità del vivere tra consensi e dissensi delle varie situazioni a disagio in fiducia di un divenire che possa appacificare con il lavoro il sofferto della coscienza. Trattasi di un realismo umano che solo la praticità di viverlo ne conosce il peso dell’abbattimento che il pittore sensibilizza particolarmente nella fenomenologia dei volti. Mentre nella terza opera in ordine di composizione di testo “Equilibrio”, un verticale a circonferenze contorte con al centro una ben disposta clessidra caratterizza nello specifico della finalità dell’opera, appunto la stabilità. Invece nel quarto dipinto “Idee”, rubato nel 1984, si compendia di un paesaggio pittoricamente grasso di composizione 36 ARTECULTURA Idee (dipinto rubato nel 1984) che rispecchia tra l’azzurro delle intercalanze d’acqua e la materia solida una sentita facoltà poetica che unisce il dipinto in una fibra di forte armonia. Si vuole così nel suo insieme pittorico la persistenza di un maestro di realismo come Sabatino, persona di lunga sperimentazione artistica e di vita il quale non dissocia mai, nemmeno come ipotesi, la finalità dell’arte da quella dell’uomo. E pertanto in tutta la sua opera si nota benissimo il desiderio della rivalsa umana dove eticamente esistono discordie che l’arte osserva e si prodiga di renderle in equilibrio come, appunto, lo stesso maestro intitola l’opera che abbiamo già menzionata. Non è pertanto una pittura da passatempo ovvero dettata da una spinta artificiosa di piazzamento, ma sentita e curata in tutta la sua essenza nella realizzazione di un figurativo che non è mai morto, ma che in questo caso ci fa dire anche che l’arte vera non è nelle astruse teorie ma nella semplicità della bellezza che si manifesta come prodigio di appagamento d’animo diretto poiché riguarda proprio il mondo interiore della spiritualità spontanea, innata, che dal rupestre ai nostri giorni non ha mai mutato ideazione, ma sempre dispiegata in direzione arte-uomo. Per cui una comunità in ogni sua condizione se non ha la spinta creativa dell’arte che ne intuisce e irrobustisce il costume, finisce di vivere in troppe maldicenze dell’uno contro l’altro. Un po’, o molto, come ci condiziona attualmente il nostro modo di vivere ansiosi, affannosi, appunto perché l’arte si è molto distanziata dalla vita del cuore, dalla fiducia di stare insieme per conoscersi e non per dividersi sull’insensato che non porta da nessuna parte. Un figurativo, quello di Domenico Sabatino, che merita di essere domandato e diffuso per la sua resistenza a non smarrire l’emozione sanguigna che pulsa dal cuore e dalla mente, appunto come facoltà di un linguaggio che persevera la creatività intima, spirituale che si manifesta in armonia con la realtà dei nostri ambienti quotidiani. Marpanoza
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