ESERCITAZIONE N° 4 CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
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ESERCITAZIONE N° 4 CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TRE – FACOLTA’ DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI – MODULO I° - Ing. Fabrizio Paolacci - A/A 2007-08 ESERCITAZIONE N° 4 CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO – perdite e cadute di tensione verifiche dello stato tensionale allo stato limite di esercizio e verifica allo SLU. Andamento e fuso del cavo Con riferimento alla trave in cemento armato precompresso a cavi post-tesi indicata in figura si valutino nel rispetto del D.M. 14.09.05: 1. le perdite di tensione in fase iniziale 2. le cadute di tensione lente in fase esercizio 3. si effettui la verifica delle tensioni allo stato limite di esercizio 3.1. si calcoli la tensione minima e massima a vuoto 3.2. si calcoli la tensione minima e massima in esercizio 4. Si effettui infine la verifica allo stato limite ultimo della trave 5. Si costruisca il fuso del cavo risultante e il fuso di Guyon corrispondente N.B. il cavo ha una andamento parabolico a partire dall’appoggio per una lunghezza pari a 12.5 m e prosegue poi fino in mezzeria con un tratto orizzontale della lunghezza di 2.5 m. A h b f B dp 12.5 5.00 L C D 12.5 Dati trave Altezza sezione h= 150 cm Base sezione b = 40 cm Armatura di precompressione Ap = 35 cm2 Lunghezza trave L = 30 m Freccia del cavo f = 1.00 m Distanza minima del cavo dal lembo inferiore dp = 10 cm Tiro iniziale del cavo N0 = 4000 kN, tiro dopo 14 gg Proprietà dei materiali Calcestruzzo Rck 40 Mpa Armatura di Precompressione (in trefoli) : fptk = 1800 Mpa Condizioni ambientali : ordinarie Carichi esterni sovraccarichi permanenti : Pk = 4.5 kN/m sovraccarichi accidentali: Qk = 3.0 kN/m (Condizioni di carico: quasi permanente) Fasi di costruzione Fase I : condizioni a vuoto (precompressione + peso proprio trave) Fase II : condizioni di servizio (precompressione + peso proprio trave + sovracc. Perm+Acc.) UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TRE – FACOLTA’ DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI – MODULO I° - Ing. Fabrizio Paolacci - A/A 2007-08 SOLUZIONE Calcolo Caratteristiche Meccaniche dei Materiali Calcestruzzo Resistenza a compressione cubica a 28gg Rck := 40⋅ MPa Resistenza Cilindrica a 28gg fck := 0.83⋅ Rck Resistenza a trazione media del cls fctm := 0.48⋅ MPa ⋅ Rck fck = 33.2MPa ⎛ 28 ⎞ ⎝ 14 ⎠ 0.25⋅ ⎜ 1− Resistenza a compressione del cls al tiro (Model Code 90) fckj := fck e Tensione massima di compressione ammissibile nel cls in condizioni iniziali σcci := Tensione massima di trazione ammissibile nel cls in condizioni iniziali σcti := 0.1⋅ fckj Tensione massima di compressione ammissibile nel cls in condizioni di esercizio σcce := Tensione massima di trazione ammissibile nel cls in condizioni di esercizio σcte := Modulo elastico cls (D.M. 09.01.96) fctm = 3.036MPa fckj 1.7 fck 1.5⋅ 1.8 0.7⋅ fctm 1.6 Ec := 5700 MPa ⋅ Rck ⎟ fckj = 29.934MPa σcci = 17.608MPa σcti = 2.993MPa σcce = 12.296MPa σcte = 1.328MPa 4 Ec = 3.605 × 10 MPa Acciaio Modulo elastico acciaio da Precompressione Ep := 205000MPa ⋅ Tensioni caratteristicche di rottura e snervamento dell'armatura di precompressione (in trefoli) fptk := 1800⋅ MPa Tensione massima ammissibile nell'armatura al tiro σpi := fpyk Tensione massima ammissibile nell'armatura in esercizio σpe := fptk Coefficiente di omegenizzazione al tiro n := Ep Ec n = 5.687 1.15 1.65 fpyk := 1600MPa 3 σpi = 1.391 × 10 MPa 3 σpe = 1.091 × 10 MPa UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TRE – FACOLTA’ DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI – MODULO I° - Ing. Fabrizio Paolacci - A/A 2007-08 Calcolo caratteristice geometriche della sezione nelle varie fasi si valutano le caratteristiche geometriche della sezione nelle due fasi previste nella fase di costruzione e di esercizio della trave Fase I (Condizioni a Vuoto: precompressione + peso proprio della trave) In questa fase i cavi non sono solidali col calcestruzzo per cui occorre depurare la sezione di calcestruzzo dell'area dei cavi di precompressione. Area AidI := b ⋅ h − Ap 3 2 5 3 AidI = 5.965 × 10 cm Momento Statico h SidI := b ⋅ h ⋅ − Ap ⋅ ( h − dp ) 2 SidI = 4.451 × 10 cm Posizione asse neutro rispetto al lembo superiore della trave yGI := SidI yGI = 74.619cm AidI Momento d'inerzia JidI := b⋅ h 3 + b ⋅ h ⋅ ⎛⎜ h ⎝2 12 2 − yGI⎟⎞ − Ap ⋅ ( h − dp − yGI) 2 7 4 JidI = 1.11 × 10 cm ⎠ Moduli di resitenza a flessione superiore e inferiore JidI WidsI := yGI JidI WidiI := h − yGI 5 3 5 3 WidsI = 1.488 × 10 cm WidiI = 1.473 × 10 cm Nel caso specifico l'area dei cavi d'acciaio risulta essere piccola per cui l'area ideale della sezione si potrebbe approssimare con l'area della sezione immaginata di solo calcestruzzo senza eccessivo errore. Infatti l'area e il momento d'inerzia approssimati risulterebbero AI := b ⋅ h WsI := JI yGI 3 2 AI = 6 × 10 cm JI := 5 3 WsI = 1.508 × 10 cm b⋅ h 3 7 WiI := 4 JI = 1.125 × 10 cm 12 JI h − yGI 5 3 WiI = 1.492 × 10 cm UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TRE – FACOLTA’ DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI – MODULO I° - Ing. Fabrizio Paolacci - A/A 2007-08 Fase II (Condizioni di esercizio ( precompressione + peso proprio della trave+ sovraccarichi permanenti e accidentali) In questa fase i cavi di precompressione sono sigillati nelle guaine con la malta e pertanto risultano solidali col calcestruzzo. Le grandezze geometriche ideali sono quindi le seguent i: Area 3 AidII := b ⋅ h − Ap + n ⋅ Ap 2 AidII = 6.164 × 10 cm Momento Statico h SidII := b ⋅ h ⋅ 2 5 − Ap ⋅ ( h − dp ) + n ⋅ Ap ⋅ ( h − dp ) 3 SidII = 4.73 × 10 cm Posizione asse neutro rispetto al lembo superiore della trave yGII := SidII yGII = 76.73cm AidII Momento d'inerzia JidII := b⋅ h 3 + b ⋅ h ⋅ ⎛⎜ h ⎝2 12 7 2 − yGII⎟⎞ − Ap ⋅ ( h − dp − yGII) + n ⋅ Ap ⋅ ( h − dp − yGII) 2 2 ⎠ 4 JidI = 1.11 × 10 cm Moduli di resitenza a flessione superiore e inferiore WidsII := WidiII := JidII 5 3 5 3 WidsII = 1.554 × 10 cm yGII JidII WidiII = 1.627 × 10 cm h − yGII Calcolo Sollecitazioni Peso proprio trave pp := b ⋅ h ⋅ 25 kN pp = 15 kN m 3 m Momento massimo in mezzeria al tiro Mmax1 := 1 8 2 3 ⋅ pp ⋅ L Mmax1 = 1.688 × 10 kN⋅ m Momento massimo in mezzeria in esercizio Mmax2 := 1 8 2 ⋅ ( pp + pk) ⋅ L + 1 8 2 ( qk) ⋅ L 3 Mmax2 = 2.531 × 10 kN⋅ m UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TRE – FACOLTA’ DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI – MODULO I° - Ing. Fabrizio Paolacci - A/A 2007-08 Calcolo Perdite e Cadute di Tensione Perdite per attrito In travi in c.a.p. a cavi post-tesi, nella fase di tesatura del cavo, nascono inevitabilmente tensioni tangenziali sulla superficie del cavo dovute all’attrito tra cavo e guaina. La variazione di tensione (trazione) nel cavo si può valutare con la nota relazione : ( ) dove ( ) N0 1 − e f c ( α +κ L Ai fc = 0.3 1/rad nel caso si utilizzino guaine metalliche k = 0.01 rad/m α = angolo che la tangente al cavo nel punto iniziale forma con l’asse orizzontale L = lunghezza del tratto rettilineo Δσ attr = σ spi 1 − e f c ( α +κ L = Per la valutazione di α si può determinare l’equazione della parabola che descrive la forma del cavo con origine nel punto B e poi valutare il valore della derivata prima nel punto A: y = ax 2 + bx + c che con le seguenti condizioni al contorno y( 0 ) = 0 , y' ( 0 ) = 0 , y( 12.5 ) = 1 m porta ai seguenti valori dei coefficienti : a = 1 / 156.25; b = 0 ; c = 0 ; 2 y ( x) := 0.0064x ⋅ (Equazione del cavo) Calcolando a questo punto la derivata di y(x) in testa alla trave si può valutare l'angolo che la tangente al cavo forma con l'asse della trave d y ( x) → .128e-1⋅ x dx tanα := 0.012812.5 ⋅ tanα = 0.16 Poichè l'arco tangente è circa pari alla tangente si assume che α := 0.16⋅ rad A questo punto è possibile valutare la perdita di tensione nel cavo dovuta all'attrito fc := 0.3 Δσatt := k := 0.01⋅ rad m Lr := 2.5⋅ m N0 ⎡⎣1 − e− fc⋅ ( α + k⋅ Lr)⎤⎦ Ap Δσatt = 69.413MPa (Perdita di tensione per attrito) La perdita di carico nel cavo vale di conseguenza ΔNatt := Ap ⋅ Δσatt ΔNatt = 242.946kN (Perdita di sforzo nel cavo per attrito) Tiro nel cavo a perdite di attrito avvenute Nel cavo dopo il tiro dello stesso lo sforzo normale in esso vale Ni := N0 − ΔNatt 3 Ni = 4.257 × 10 kN con una perdita percentuale pari al 5.4% N0 − Ni N0 ⋅ 100 = 5.399 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TRE – FACOLTA’ DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI – MODULO I° - Ing. Fabrizio Paolacci - A/A 2007-08 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TRE – FACOLTA’ DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI – MODULO I° - Ing. Fabrizio Paolacci - A/A 2007-08 Caduta di tensione dovute al ritiro del cls Il D.M. 14.09.2005 al punto 11.1.10.6 precisa che il calcolo delle cadute di tensione a tempo infinito (in esercizio) dovute alla ritiro è da calcolarsi come segue: Nel caso specifico εc0 e k h non coincidendo con nessuno dei valori tabellati devono essere ricavati per interpolazione lineare. Scegliendo un valore dell'Umidità più vicino a quello prescelto (in questo caso il 60%) e ricordando che fck=33.2 Mpa, la deformazione εco espressa il °/ °° si calcola come segue: εc0 := −0.47 + 0.59 40 − 20 ⋅ ( 33.2 − 20) − 0.59 εc0 = −0.511 °/°° 0.75 − 0.70 ( 325 − 300) kh := 0.75 − 500 − 300 kh = 0.744 εcd := εc0⋅ kh εcd = −0.38 °/°° UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TRE – FACOLTA’ DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI – MODULO I° - Ing. Fabrizio Paolacci - A/A 2007-08 Il ritiro autogeno a tempo infinito vale −6 −5 εca := −2.5⋅ ( 33.2 − 10) ⋅ 10 εca = −5.8 × 10 °/°° La deformazione totale per ritiro vale dunque εcs := εcd + εca εcs = 0.38 °/°° La conseguente perdita di tensione nel cavo vale quindi Δσrit := εcs ⋅ Ep 1000 Δσrit = 77.893MPa Infine la variazione di tiro nel cavo vale ΔNrit := Δσrit⋅ Ap ΔNrit = 272.625kN con una perdita percentuale pari al 6.1% ΔNrit N0 ⋅ 100 = 6.058 Caduta di tensione dovute al rilassamento dell'acciaio Il D.M. 14.09.2005 al punto 11.2.3.4 precisa che il calcolo delle cadute di tensione a tempo infinito (in esercizio) dovute al rilassamento riferite ad una tensione iniziale σspi=0.75 fptk valgono Per valori diversi della tensione iniziale σspi si ammette che la variazione di tensione vari con la seguente legge parabolica in funzione del rapporto fptk/σspi Nel caso specifico l'armatura è in trefoli e la tensione iniziale è il rapporto σspi / f ptk è pari a σspi fptk = 0.714 Δσrilinf := la perdita per rilassamento a tempo infintito sarà 0.18σspi 2 0.25 ⋅ ( 0.714 − 0.50) 2 Δσrilinf = 169.576MPa UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TRE – FACOLTA’ DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI – MODULO I° - Ing. Fabrizio Paolacci - A/A 2007-08 La perdita per rilassamento deve secondo quanto indicato dal D.M. 14.09.05 tener conto della interdipendenza con le cadute di tensione dovute alla viscosità e al ritiro secondo la seguente relazione ⎡ ⎣ Δσril := Δσrilinf⋅ ⎢1 − 2.5⋅ ( Δσv + Δσrit)⎤ Δσril = 97.813MPa ⎥ σspi ⎦ Ia conseguente variazione di tiro nel cavo varrà ΔNril := Δσril⋅ Ap ΔNril = 342.344kN ΔNril con una perdita percentuale pari al 7.61% N0 ⋅ 100 = 7.608 Tiro nel cavo a perdite e cadute avvenute In esercizio a perdite e cadute di tensione scontate il tiro nel cavo assume il seguente valore Nes := N0 − ΔNatt − ΔNv − ΔNrit − ΔNril 3 Nes = 3.153 × 10 kN La percentuale di perdita totale rispetto al tiro iniziale risulta quindi pari al 30% N0 − Nes N0 ⋅ 100 = 29.934 Verifiche allo stato limite di esercizio: verifica alle tensioni normali Verifica delle Tensioni nel cls in condizioni iniziali In condizioni iniziali le tensioni massima e minima nel cls si calcolano con riferimento alle caratteristiche geometriche della fase a vuoto Tensione massima (al lembo inferiore) nel cls a vuoto Ni σciv := AidI + Ni⋅ ec JidI ⋅ ( h − yGI) − Mmax1 ⋅ ( h − yGI) JidI σciv = 14.467MPa Tensione minima (al lembo superiore) nel csl a vuoto σcsv := Ni AidI − Ni⋅ ec JidI ⋅ yGI + Mmax1 ⋅ yGI JidI σcsv = −0.12MPa Entrambi i valori risultano al di sotto dei limiti della normativa e dunque la verifica a vuoto nel cls è soddisfatta Verifica delle Tensioni nell'acciaio in condizioni iniziali In condizioni iniziali le tensioni massima nell'acciaio si calcola come segue σsv := Ni Ap 3 σsv = 1.216 × 10 MPa Tale valore è al di sotto del limite massimo consentito per la tensione di trazione nell'acciaio in condizioni iniziali. La verifica è dunque soddisfatta UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TRE – FACOLTA’ DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI – MODULO I° - Ing. Fabrizio Paolacci - A/A 2007-08 Verifica delle Tensioni nel cls in condizioni di esercizio In condizioni di esercizio le tensioni massima e minima nel cls si calcolano con riferimento alle caratteristiche geometriche della fase di esercizio Tensione massima (al lembo inferiore) nel cls in esercizio σcie := Nes AidII Nes ⋅ ec + JidII ⋅ ( h − yGII) − Mmax2 ⋅ ( h − yGII) JidII σcie = 2.155MPa Tensione minima (al lembo superiore) nel csl in esercizio σcse := Nes AidII − Ni⋅ ec JidII ⋅ yGII + Mmax2 ⋅ yGII JidII σcse = 3.598MPa Entrambi i valori risultano al di sotto dei limiti della normativa e dunque la verifica in esercizio nel cls è soddisfatta Verifica delle Tensioni nell'acciaio in condizioni di esercizio In condizioni iniziali le tensioni massima nell'acciaio si calcola come segue σsv := Nes Ap + n⋅ Mmax2 ⋅ ec JidII σsv = 979.307MPa Tale valore è al di sotto del limite massimo consentito per la tensione di trazione nell'acciaio in condizioni di esercizio. La verifica è dunque soddisfatta Verifica allo stato limite ultimo della sezione di mezzeria In una trave in c.a.p raggiunto lo stato limite ultimo, le armature di precompressione raggiungono il loro limite di snervamento oltre il quale si perde l'effetto della precompressione in quanto la tensione non cambia più al variare della deformazione. In tal caso la sezione della trave si comporta come una sezione in c.a. ordinario con l'armatura di precompressione che si comporta come armatura ordinaria. Occorre solamente tener conto del fatto che l'armatura di precompressione all'atto del tiro subisce una deformazione iniziale che va aggiunta alla deformazione provocata dai carichi esterni. Nel caso specifico la deformazione iniziale dell'armatura di precompressione vale εp0 := N0 Ep⋅ Ap −3 εp0 = 6.272 × 10 La deformazione allo snervamento dell'armatura di precompressione vale εpy := fpyk Ep −3 εpy = 7.805 × 10 La resistenza del cls allo stato limite ultimo vale come noto fcd := Rck 1.9 fcd = 21.053MPa Nell'ipotesi di rottura in campo 2 e di snervamento dell'armatura di precompressione l'asse neutro si valuta facilmente come segue UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TRE – FACOLTA’ DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI – MODULO I° - Ing. Fabrizio Paolacci - A/A 2007-08 yc := Ap ⋅ fpyk yc = 74.719cm 0.89⋅ b ⋅ fcd La deformazione dell'acciaio vale di conseguenza εp := 0.0035⋅ h − yc − dp −3 εp = 3.058 × 10 yc Alla precedente va aggiunta però la deformazione già presente in fase di tiro εpt := εp + N0 −3 εpt = 9.33 × 10 Ap ⋅ Ep La deformazione così valutata dimostra come la sezione collassi effettivamente in campo 2 Il momento ultimo della sezione vale quindi 3 Mu := Ap ⋅ fpyk⋅ 0.89⋅ ( h − dp ) Mu = 6.978 × 10 kN⋅ m Il momento agente sulla trave vale Md := 1 8 1 2 ( pp + pk) ⋅ 1.4⋅ L + 8 2 3 qk⋅ 1.5⋅ L Md = 3.578 × 10 kN⋅ m La verifica allo SLU è dunque ampiamente soddisfatta DETERMINAZIONE DEL FUSO DEL CAVO RISULTANTE Per la determinazione del fuso del cavo risultante occorre conoscere i punti di nocciolo la legge di variazione del momento dovuto al peso proprio e quello dovuto ai sovraccarichi permanenti e accidentali Punti di nocciolo Inferiore Superiore Mg ( x) := Mes ( x) := pp ⋅ L 2 di := WidsII ds := WidiII AidII AidII x 2 Andamento del Momento dovuto al peso prorio 2 ( pp + pk + qk) ⋅ L Mes ( x) Nes ds = 0.264 m 2 ⋅ x − pp ⋅ 2 ⋅ x − ( pp + pk + qk) ⋅ Limite superiore del cavo risultante es ( x) := di = 0.252 m − ds x Momento in esercizio 2 Limite Inferiore del cavo risultante ei( x) := Mg ( x) Ni + di UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TRE – FACOLTA’ DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI – MODULO I° - Ing. Fabrizio Paolacci - A/A 2007-08 FUSO DEL CAVO RISULTANTE − es( x) − ei( x) 0 0 5 10 15 20 25 30 x DETERMINAZIONE DEL FUSO DI GUYON Per la determinazione del fuso di Guyon occorre determinare le eccentricità del cavo in fase iniziale e di esercizio che producano il raggiungimento della tensione ammissibile nel lembo superiore o inferiore della trave. A tale scopo basta esprimere l'eccentricità del cavo con la formula di Navier fissando la tensione al valore ammissibile per la trazione e la compressione. Il fuso viene quindi individuato come segue: e1i( x) := e2i( x) := WidsI ⎛ −σcti⋅ AidI ⎞ Mg ( x) + 1⎟ + ⎜− AidI ⎝ Ni Ni ⎠ WidiI ⎛ σcci⋅ AidI AidI ⎜ ⎝ Ni e1( x) := min( e1i( x) , e2i( x) ) ⎞ ⎠ − 1⎟ + Mg ( x) Ni e1s ( x) := e2s ( x) := WidsII ⎛ σcce ⋅ AidII ⎞ Mes ( x) + 1⎟ + ⎜− AidII ⎝ Nes Nes ⎠ WidiII ⎛ −σcte ⋅ AidII AidII ⎜ ⎝ Nes ⎞ ⎠ − 1⎟ + Mes ( x) Nes Limite inferiore del fuso di Guyon e2( x) := max( e1s ( x) , e2s ( x) ) Limite superiore del fuso di Guyon − e1( x) 0.5 − e2( x) − es( x) 0 − ei( x) 0.5 0 5 10 15 x 20 25 30