squilla maggio 2012
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squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 1 a l SQUILLA Mensile della Parrocchia SS. Nazaro e Celso Bresso Terze medie a Roma ISO Rivolta G.T. 50 anni Lettera aperta: vita e lavoro Anno LXXXIII - Numero 5 - Maggio 2012 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 2 FERRAMENTA - UTENSILERIA - ELETTRICITÀ Sala & Magni CAPPELLETTI CARTOTECNOLOGIE SNC CARTOLIBRERIA - GIOCATTOLI - ARTICOLI REGALO - GIOCHI PIRICI Sede Legale e Operativa Via Centurelli, 42 - 20091 BRESSO (Mi) - Tel./Fax 02.610050 Seconda Sede Operativa Via S.Francesco d’Assisi, 5 - 20091 BRESSO (Mi) - Tel./Fax 87074656 s.r.l. FORNITURE e ATTREZZATURE INDUSTRIALI 20091 Bresso (Milano) Via A. Manzoni, 28 - Tel. 02.6100845 Servizi Funebri PORTE BLINDATE INTERNE SERRAMENTI TAPPARELLE VETRATE ARTISTICHE CANCELLI DI SICUREZZA Nuova Esposizione Via Acquati 8/10 - CORMANO (MI) - Tel. 02.97687468 Bresso Via Corridoni, 32 Te l . 02.66501443 w w w. f l l i t r i n c a . i t risparmia fino al 55% con la detrazione fiscale Nebuloni s.r.l. 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Faccio qualche considerazione. Primo. Noi siamo debitori di una forma di nozze ottocentesca e borghese, in cui si ostenta la floridezza della famiglia, non l’amore tra gli sposi. Di ciò si è abilmente impossessato il consumismo che ha deformato ancora di più il senso di quell’evento. Provate a cliccare su internet “matrimonio” e comincia il delirio: addii al nubilato e al celibato di dubbio gusto e di alto prezzo, extension dei capelli e unghie finte, bomboniere, abiti da ricevimento, servizi fotografici, fiori, pranzi, musica e viaggi, tutti con prezzi inqualificabili e chissà quante altre cose che non so e che non voglio sapere. Mi chiedo: ma che cosa si festeggia così? Un ricevimento principesco col fotografo o il wedding planner quale ciambellano che detta regole (deve solo provarci con me…). Ma il matrimonio cristiano è un’altra cosa: al centro c’è l’amore coniugale che gli sposi scelgono nella gioia e nella fiducia, accogliendolo come un dono, e riconoscono davanti a tutti che è Dio ad averlo affidato loro per un mondo più bello e umano. Se chiedo agli sposi: come vi ricordate dei poveri quel giorno, visto che vi sposate “nel Signore”, cosa rispondete? Secondo. Una considerazione per i genitori degli sposi. Spesso in questi casi non offrono sapienza ma diventano rigidi difensori di apparenza e formalismo. Ascoltando i fidanzati ne sento di ogni tipo, fino al grottesco: gli inviti, gli obblighi famigliari, le tradizioni, le “cose carinissime” di pessimo gusto e, incombente su tutto, la paura di “far figure” coi parenti. Ebbene, voi genitori che conoscete il matrimonio e l’amore, siate coraggiosi. Date esempio di buon gusto, di libertà da costose convenzioni, di sobrietà di stile a cominciare dalla spesa del vostro abito: sarete un ottimo esempio agli sposi novelli, che vi guardano e vi ascoltano molto più di quanto pensiate. Terzo. Il matrimonio in chiesa costa, si dice. Costa un gratuito percorso di preparazione e una libera offerta alla Parrocchia dove ci si sposa (non manca chi si dimentica di lasciarla). Quarto. È pacifico anche tra i cristiani il mito del “giorno più bello”, del “mio giorno” per cui si possono “fare pazzie”. Bisogna dirlo chiaro: è una grande sciocchezza. Non va bene celebrare il matrimonio con una cascata di denaro. Non voglio turbare nessun esercente del settore, ma un prete ha il dovere di esortare e accompagnare a vivere la vita – e quindi anche le nozze – secondo lo stile di Gesù, e non quello dei divi di Hollywood. Per ultimo, un appello: giovani, cercate forme nuove per vivere il vostro matrimonio. Anche con coraggiosi strappi. Non lasciatevi irretire dal consumismo, vivete con i vostri cari la festa, ma la festa della fiducia nell’amore, dono di Dio per voi. Non altre sciocchezze. Costosissime sciocchezze. Il prevosto don Angelo M 3 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 4 la nostra comunità Rinati al fonte battesimale CASTALDI Morgan MAUGERI Martina Grazia MARCIANTE Mirko MARCIANTE Alessia GIANNATTASIO Leonardo Sposati nel Signore GRASSI Alessandro con MAZZIOTTA Cristina Riposano in Cristo BIOLCATI RINALDI Lino di anni 82 TRIVELLATO Elvira di anni 88 VECCHIATI Giovanni di anni 84 DONIA Letizia di anni 73 PERINI Regina di anni 75 CAPPELLETTI Maria di anni 86 LOIZZO Raffaele di anni 65 VIEZZOLI Ottavio di anni 93 BENEDINI Giuseppe di anni 66 MONICO Francesco di anni 90 Legati del mese di maggio 2 3 5 7 8 14 15 16 17 21 25 28 30 ore 7 ore 7 ore 9 ore 7 ore 7 ore 17,30 ore 9 17,30 ore 7 ore 7 ore 7 ore 9 ore 9 ore 17,30 ore 9 ore 9 VITTORI Guido e DE PONTI Giuseppina COLOMBO Piero e RECALCATI Virginia MEANA Cesare e CAPPELLETTI Irene e Mariangela RECALCATI Virginio e ALFIERI Angela CAPRA Felice e LECCHI Luigia ANDREONI Enrico e Brigida CAVENAGO Maria e Rina CORNO Pietro e Lucia CASSAMAGNAGHI Ines, Carlo e SORMANI Maria MAZZOLA Angelo e BIANCHI Maria STRADA Innocente e SAVINO Vittorio MAGNI Pierino e CAVENAGO Melania LOVATI Innocente e Rosa MAZZOLA Enrico, Carolina, Emilia PEREGO Giulio e ANDREONI Giulia ORIANI Vittorio Legati del mese di giugno 1 5 6 7 8 9 11 12 13 14 23 25 26 ore ore ore ore ore ore ore ore ore ore ore ore ore 7 9 7 7 9 9 9 9 9 9 9 9 9 MERONI Cesarina e CASSAMAGNAGHI Riccardo Famiglie PAROZZI, CAZZANIGA e COMI LEGNANI Giuseppe Consorelle defunte del SS Sacramento LONGHINI Achille e CONTI Maria ALFIERI Maria e CONSONNI Giuseppe CONTI Giovanna e Luigi ORIANI Carla RECALCATI Angelina PAGANI Virginio ZECCHINATO Venerino COMOTTI Maria MEANA Rina e Angelo Per verificare il calendario 2012 dei legati in suffragio dei defunti il Parroco chiede ai parenti - qualora non l’avessero già fatto gli scorsi anni di passare in Segreteria Parrocchiale (lun-ven h. 17.30-19). 4 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 5 notiziario Di che cosa morivano i bressesi? La Parrocchia custodisce l’archivio che va indietro nel tempo fino alla seconda metà del ’500. Battesimi, matrimoni, cresime e… morti. Fino all’inizio del secolo scorso, nel registro dei funerali il parroco era tenuto a scrivere anche la causa della morte dei suoi parrocchiani: retaggio della diligente amministrazione austriaca, quando la documentazione parrocchiale aveva anche valore civile. Ebbene, un noto storico locale, il dott. Adriano Redaelli, forte anche della sua formazione professionale, ha compiuto una ricerca sulle cause di morte dei bressesi dal 1817 al 1924. Cose interessantissime sono emerse: la crescita della popolazione lungo gli anni, le epidemie di colera o di vaiolo, la terribile “spagnola” della fine del secondo decennio del ’900…, tre bressesi morirono sotto il tram; dati che hanno il nome e il volto dei nostri avi. A presto la pubblicazione, mi assicura l’autore: ogni curiosità troverà soddisfazione. E dai morti ai vivi… Il Movimento per la Vita invita le future mamme alla Messa del 25 marzo, giorno dell’Annunciazione, per vivere con fiducia e gratitudine la propria maternità. 5 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 6 notiziario RICHIESTA dei PASS GRATUITI FINO AL 19 MAGGIO 1 - Richiedilo direttamente sul sito www.family2012.com indica: nome/cognome; data di nascita; numero telefonico; cittadinanza; pass veglia e/o messa; precisare che si raggiunge il campovolo a piedi (se si è disabili indicarlo, insieme a che tipo di disabilità) 2 - Se appartieni a un gruppo, associazione, movimento, rivolgiti ai tuoi referenti 3 - In segreteria parrocchiale, via Roma 12, lun-ven, ore 17.30 - 19 con le stesse indicazioni di cui sopra per ciascun nominativo RITIRO DEI PASS I pass si ritireranno in segreteria parrocchiale (lun-ven, ore 17.30-19) a partire dal 7 maggio. ACCOGLIENZA DI UNA FAMIGLIA L’accoglienza di una famiglia è per la notte tra sabato 2 e domenica 3 giugno. Basta un letto, un divano letto, una brandina; e se non ne hai a disposizione ricordati che le famiglie più giovani porteranno stuoia e sacco a pelo. Dai subito la tua disponibilità alla tua Parrocchia (in segreteria parrocchiale, lun-ven, ore 17.30-19). A tutt’oggi (1 maggio) sono state date disponibilità per accogliere circa 1300 persone dalle famiglie di Bresso e dalle strutture ecclesiali (oratori, cooperative, case parrocchiali..). Ma c’è sempre bisogno della tua generosità! ROSARIO IN DUOMO IN PREPARAZIONE ALL’INCONTRO COL PAPA E I PELLEGRINI L’Arcivescovo card. Scola invita a pregare per preparare il cuore al VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Noi bressesi lo facciamo col Rosario tra le case. Il 10 maggio alle 21 in Duomo a Milano sono invitati a pregare il Rosario i fedeli delle parrocchie intitolate a Maria; noi andremo coi volontari bressesi che hanno dato la disponibilità l’evento. L’appuntamento è in piazza Immacolata alle h.20 (porta il biglietto per il bus 83MMComasina A/R). 6 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 7 notiziario 7 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 8 notiziario 8 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 9 notiziario Gruppo parrocchiale Terza Età Programma attività mese di Maggio Giovedì 3: Giovedì 10: Giovedì 17: Giovedì 24: Ore Ore Ore Ore Ore Giovedì 31: Ore 15 15 15 15 17 Le apparizioni mariane Feste di compleanno Ricreativo letterario Tombolata In chiesa: s.Rosario e Messa di chiusura anno sociale 15 Incontro con il medico Inoltre si ricorda che tutti i mercoledì, alle ore 15, chi vuole può partecipare ai lavori a maglia e in stoffa a favore dei nostri missionari. La Terza età a Chiaravalle La Terza età ha vissuto giovedì 19 aprile un bellissimo pomeriggio visitando la millenaria abbazia di Chiaravalle alle porte di Milano. Ecco la foto del gruppo 9 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 10 colori dell’oratorio I nostri preadolescenti della Professione di Fede a Roma Tre giorni stancanti, densissimi e… bellissimi! di Nicole Pagani e Sofia Riccardi l giorno 9 aprile ci siamo svegliati alle 4.30. Solo una cosa ci poteva far svegliare così presto: una vacanza! Alle 5.30 eravamo infatti in pellegrinaggio sul pullman verso Roma. Appena arrivati, per prima cosa abbiamo visitato la chiesa di Santa Maria Maggiore. Al grido di “compat- I Dopo un giro intenso e bello, ci siamo recati all’albergo (la tappa più… desiderata) e qui abbiamo cenato e dormito (poco). Sono infatti già le 7.00. La sveglia suona, lacerando il nostro sonno. Dopo una saziante colazione, inizia una giornata intensa con una mattinata depressa: visitiamo prima le fosse Ardeatine e subito dopo le catacombe di San Callisto. Là ci siamo ricordati, dopo una attenta riflessione con la nostra guida (brasiliana), che le persone che ci hanno lasciato in realtà sono sempre in mezzo a noi. Visitiamo quindi San Paolo: se tutte le tatevi” (parola spesso ripetuta dagli animatori) corriamo verso la Basilica di San Giovanni in Laterano, dove ci siamo divisi in gruppi, aventi denominazioni bizzarre, per visitare la Scala Santa, il battistero, San Clemente e il palazzo Laterano. chiese erano bellissime, questa ci ha lasciato a bocca aperta! Ma la sorpresa più grande è stata la visita alla Basilica di San Pietro, dove siamo stati accolti dal colonnato del Bernini, simbolo della cristianità di tutto il mondo. Dovunque ci giriamo rimaniamo sempre sorpresi: ecco la porta Santa e le porte adiacenti; appena entrati, ecco la pietra su cui furono incoronati i grandi imperatori, la Pietà di Michelangelo, la cappella del Santissimo... e per finire siamo saliti 10 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 11 colori dell’oratorio gelateria. A mezzanotte, nonostante la bellezza dei monumenti di Roma, quello che più desideravamo visitare era… il nostro letto! Dopo una breve dormita, ci siamo svegliati verso le 6.30 per poi recarci in una piazza San Pietro affollata da tantissimi pellegrini e, fra questi, tanti gli oratori del mondo. L’attesa è stata lunga, il freddo non ci ha lasciato, alle 10.30 il Papa è arrivato e ha iniziato a parlarci in molte lingue diversulla cupola, dove abbiamo potuto ammirare la splendida città di Roma dall’alto, visione meritata dopo aver percorso 551 scalini in salita (e altrettanti in discesa). La cosa che più ci ha colpito è stata la tomba dell’apostolo “principale”: Pietro. Il suo attuale successore, Benedetto XVI, l’avremmo incontrato l’indomani; la sera, visita a Roma in notturna, dove abbiamo ammirato piazza Navona, piazza di Spagna, la fontana di Trevi, palazzo Madama, il Pantheon e… una se. Al termine sono stati nominati i vari gruppi partecipanti: e quando hanno chiamato il nostro, abbiamo urlato con orgoglio e con tutto il fiato che avevamo in gola. Ma anche le cose belle così finiscono. Dopo un veloce pranzo, siamo partiti alla volta di Bresso, sicuri che non dimenticheremo mai ciò che abbiamo visto e imparato. Abbiamo vissuto tre giorni stancanti, densissimi e bellissimi che hanno segnato la nostra fede. 11 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 12 colori dell’oratorio L’Oratorio Estivo è un’occasione unica per tutti: scopriamo le novità per l’estate entrante PassParTù (Dì soltanto una parola) dall’Oratorio a sempre l’estate con l’Oratorio è, per i nostri ragazzi, un momento di forte coinvolgimento e di grande divertimento, senza tralasciare la formazione e la preghiera. Ogni anno, infatti, l’Oratorio Estivo presenta a tutti, piccoli, adolescenti e grandi, la possibilità di essere veramente dono per gli altri. L’Oratorio Estivo – così la nostra Chiesa lo pensa – è un tempo privilegiato per la trasmissione della vita cristiana. A partire dalla necessità di prendersi cura nel tempo estivo (a D come infatti ci presentiamo: come una sola Comunità Cristiana che si mette a servizio dei piccoli e dei giovani. Una delle prime novità è l’estensione della proposta alle 5 settimane. Per sostenere questa fatica non indifferente ci aiuteremo a vicenda: 3 settimane si svolgeranno come al solito nei tre singoli Oratori, mentre le ultime 2 vedranno le forze concentrarsi nell’Oratorio San Giuseppe. È questa la prima testimonianza che offriamo alla città: la molteplicità dei carismi, delle abitudini, dei talenti che costi accessibili) dei ragazzi del territorio, l’Oratorio svela il suo segreto: l’amicizia con Gesù e con gli altri a partire da Lui. Questo è possibile grazie alla generosità di tanti adolescenti e giovani che si mettono a disposizione e dei tanti adulti che offrono gratuitamente il loro servizio! E di questo dobbiamo essere grati. Inoltre, quest’anno le diverse proposte sono state pensate in maniera unitaria dai tre Oratori della città. Ecco nascono dalla passione per Gesù, a servizio del Bene che è comune! Su questo insiste molto anche il nostro Cardinale ed è bello che siano proprio i giovani i primi a crederci! ISCRIZIONI A PARTIRE DA LUNEDÌ 7 MAGGIO 2012 In segreteria dell’Oratorio, da lunedì a venerdì, dalle 16.00 alle 18.30. Le domeniche (fino a domenica 10 giugno) dalle 17.00 alle 19.00. 12 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 13 gruppi, associazioni, movimenti Novantaquattro embrioni, tante opinioni e un fatto All’ospedale San Filippo Neri di Roma, il guasto all’impianto di refrigerazione del Centro di procreazione ha fatto una strage. Per qualcuno è solo «materiale biologico». Dietro le dispute c’è una cosa che rimane: il dolore di una madre che non si può anestetizzare... di Emanuele Braga, tratto da: www.tracce.it del 02-02-2012 vano già, almeno da un punto di vista simbolico , il bambino tanto atteso». Altro che «materiale biologico»: per le quaranta coppie in attesa erano «l’inizio della speranza. E la speranza non è facile da risarcire». Vero. Tanto che assieme a cronache e commenti, sui giornali ci sono le reazioni di alcune di quelle coppie. Smarrimento. Amarezza. Rabbia. Soprattutto, dolore. Perché «quell’embrione è il tuo tesoro, la tua speranza, il tuo sguardo su una vita nuova», dice Emma, una delle potenziali mamme interpellate: «È tutto». Dolore. Non solo l’amarezza e la disillusione per un progetto svanito dopo anni di sofferenza (la «speranza spezzata», appunto). Non solo la rabbia. No: dolore. Da dove viene quel dolore? Come si spiega? Basta un «punto di vista simbolico», a darne ragione? O tocca per forza tirare in ballo qualcosa che c’è e ci è già caro? Minuscolo, invisibile, ma caro. Già oggetto di affezione e attenzione. Già amato. Già così irriducibile nel suo valore, così importante per noi, da farci sentire un senso di vuoto, se va perduto. Un dolore, appunto. Qualcosa che non puoi anestetizzare a forza di idee o discussioni. C’è. Ecco, forse basterebbe essere leali con quel dolore per fare chiarezza nel «dibattito» su embrioni, procreazione e aborto. Per spostarlo dalle opinioni – più o meno fondate, perché non sono tutte uguali anche se poi sono irrimediabilmente messe sullo stesso piano – al punto dove affiora il vero, irriducibile: l’esperienza. Ovvero la realtà. E nella realtà, l’io. ovantaquattro embrioni morti. Novantaquattro vite spezzate. Un fatto così imponente che qualche giornale, nei titoli, ha usato la parola «strage», mai così a proposito e mai così vera rispetto ad altre cronache in cui, tra virgolette d’imbarazzo, si parla di «distruzione» e «materiale biologico». Il guasto all’impianto ad azoto liquido del Centro di procreazione del San Filippo Neri di Roma ha scosso. E molto. Ha provocato commenti di esperti e reazioni politiche sulla «legge 40», annunci di inchieste e richieste di danni. E ha fatto emergere prese di posizione interessanti come quella di Michela Marzano, filosofa di stanza a Parigi, che in un editoriale su Repubblica («La speranza spezzata») parte da una rassegna sommaria delle posizioni in gioco nel «dibattito ideologico» sullo «statuto ontologico dell’embrione», su cui «si discute da secoli» ma «senza giungere ad alcun consenso»: da una parte la Chiesa e la sua difesa della vita umana fin dal concepimento, dall’altra i «neokantiani» che identificano la persona con le sue «capacità razionali e relazionali». Criticabili entrambi, dice lei; per motivi diversi e intuibili da chi segue almeno un poco il dibattito eterno su questi temi. L’interessante, però, arriva dopo. Quando la Marzano ricorda che questi embrioni erano congelati per essere impiantati nel corpo di una donna. «Rientravano direttamente all’interno di un progetto familiare: erano lì perché alcune coppie sterili volevano un figlio». Insomma, «rappresenta- N 13 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 14 approfondiamo L’omelia del nostro parroco alla commemorazione del 25 aprile Solo uno stile di vita nuovo potrà salvare il nostro paese con una viva preoccupazione che quest’anno celebriamo il 25 aprile. Gravi eventi pesano su tutti noi, e in particolare su chi ha la responsabilità nella vita civile e sociale: la crisi economica non accenna a placarsi e si trasforma sempre più in una vera crisi sociale, poiché viene meno il lavoro e non si vedono vie d’uscita. Inoltre troppi uomini delle istituzioni, appartenenti ai diversi schieramenti, sono ricorrentemente investiti da inchieste della magistratura: ciò genera tra la gente ormai non più solo sfiducia, ma monta astio e rabbia. E non solo nei confronti degli uomini politici e dei partiti (cosa già grave), ma verso le stesse istituzioni. Infine, la scandalosa divaricazione tra benestanti e chi è in sofferenza e la fondata sensazione per cui il carico della crisi grava sulle spalle ormai curve dei soliti noti, sfilaccia pericolosamente la coesione sociale, base non solo della democrazia, ma della stessa convivenza civile. Bastino queste tre note -mancanza di lavoro, sfiducia nelle istituzioni, sfilacciamento sociale- per una breve ma non superficiale analisi. A un parroco, a cui è stato chiesto di celebrare l’Eucaristia -e ringrazio È dell’invito- non compete certo un ulteriore approfondimento né le soluzioni tecniche dei problemi. Ma penso che qui, nel ricordo dei sacrifici dei nostri morti per la democrazia e la libertà, sia chiesto un contributo di sapienza e una attestazione di vicinanza cordiale e franca a coloro ai quali compete, a diversi titoli, la gravosa cura della res publica e della res civica. La Parola di Dio nel Vangelo ci ha mostrato come l’evangelizzatore deve stare vicino alla sua gente, nella semplicità. Anche agli uomini delle istituzioni è chiesto ciò: sia chiaro, senza nessun facile populismo, il cui vacuo sapore abbiamo più volte assaggiato con esiti nefasti per la vita della polis. Star vicino alla gente, sia per chi amministra e governa, sia per chi ha il delicato compito dell’opposizione, significa innanzitutto conoscere bene il territorio ed agirvi con competenza ed efficacia. La Parola di Dio insiste sul “non portare né borsa, né sacca, né sandali, né salutare per via”: cioè occorre andare al sodo. Al sodo, cioè la solerzia di “portare la pace” e di “guarire i malati”: che laicamente si declina nell’impegno per la sicurezza e la prosperità di tutti e l’attenzione agli ultimi e ai deboli. E farlo con la lungimiranza di chi non pensa alle prossime elezioni, ma alle prossime generazioni: cosa che differenzia il politicante dallo statista. Basterebbe questo in tempi normali per mantenere in salute il patto tra cittadini e istituzioni. Ma oggi non 14 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 15 approfondiamo basta: la fiducia sconsideratamente dilapidata va riguadagnata non solo con la competenza e l’efficacia, ma anche con la qualità etica della classe dirigente (e qui penso non solo a quella politica, ma a quella culturale e imprenditoriale; e anche a quella ecclesiale). Riguadagnare è più difficile che acquisire, lo sappiamo. Oggi non basta che gli uomini della politica siano competenti e onesti, cose peraltro fondamentali. Occorre che le loro persone siano affidabili: e questo è dato dai comportamenti che vanno ben oltre la mera dimensione delle legalità. Senza per nulla derogare ad essa, ricordiamo che ci sono leggi che non sono scritte, ma che determinano l’affidabilità di un uomo. E’ su questo terreno dell’etica che occorre ricostruire la polis . Anche dell’etica personale perché, se c’è giusta distinzione tra pubblico e privato, non c’è divisione: tanto meno per chi è posto al servizio del bene comune nelle istituzioni. A questo proposito il Vangelo insiste, curiosamente, due volte sul “mangiare quel che vi viene posto davanti”; cioè non cercare più di quanto si ha bisogno per vivere dignitosamente. Quanto ciò sia disatteso è sotto gli occhi sconcertati di tutti. La prima lettera di Pietro raccomanda poi di “rivestirsi di umiltà perché Dio resiste ai superbi”: la classe dirigente e politica, nel suo insieme e nei suoi singoli membri, è chiamata ad essere a servizio delle istituzioni, e non a servirsi di esse per garantire sé e la propria casta. Ciò risulta ormai intollerabile soprattutto a chi non ha più la garanzia di un tetto, un lavoro, un futuro. Infine viene raccomandato: “Siate sobri”. Ci viene chiesto di vigilare, perché l’avidità di avere, potere e apparire è una diabolica tentazione che ci divora. Tale smania ha divorato l’Italia in capite et in membris. Ha divorato risorse etiche, culturali, educative, imprenditoriali, politiche, emarginando e irridendo chi vive onestamente e semplicemente, facendolo sentire “come agnello in mezzo ai lupi” secondo il monito evangelico. Una vita sobria ed essenziale, nel linguaggio come nel tenore di vita pubblico e privato, è invece un segno di affidabilità. E non da ora. E parlo non di look, ma di convinzioni interiori e stili continuativamente praticati. Solo questo stile, radicato in una solida visione di uomo e di società “vi ristabilirà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta”. A noi e alla nostra società. So di aver usato parole dure e di essere stato lungo. A volte lo faceva anche Gesù. Ma, come per lui, non sono parole mosse da astio bensì dal farmi voce del grido di dolore che quotidianamente sento fuori e dentro di me; e sono certo che lo sentiate anche tutti voi. Come sono certo che ciascuno di voi soffra di questo quadro così amaro e allarmante, se ne distanzi decisamente e riversi in esso le migliori energie di rinnovamento. Solo uno stile di vita nuovo potrà salvare il nostro paese, per cui hanno dato la vita coloro che oggi sono onorati. Anche per l’intercessione di questi morti chiediamo a Dio di proteggere l’Italia e le sue istituzioni e di stimolare in tutti noi sapienza e conversione. 15 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 16 oltre il campanile Un po’ di Bresso a Taiwan dalla redazione l bel bambino si chiama Gianluca e ha 2 anni e mezzo; papà di Bresso, mamma di Taiwan, battezzato in questa nostra Parrocchia dei Santi Nazaro e Celso. Gianluca vive con i suoi genitori dall’altra parte del mondo: a Taipei (Taiwan, Repubblica di Cina). Dai nonni ci viene raccontata una storia curiosa: Gianluca è stato scelto come uno dei testimonial delle celebrazioni per i 5 miliardi di passeggeri trasportati dalla metropolitana di Taipei (vedi foto con autorizzazione dei genitori). Molti verranno da tutto il mondo a Bresso per l’Incontro mondiale delle famiglie: ma Bresso è già in giro per il mondo... I 16 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 17 civica Dall’AIDO di Bresso Il quieto orgoglio di costruire il bene comune di Emanuele Colangelo Presidente AIDO Bresso ella vita di un’associazione, che vive dell’interconnessione con la comunità civica, vi sono delle pietre miliari. Queste sono dei punti di riferimento per misurare il proprio cammino, per riflettere il senso, si potrebbe anche dire sulla direzione o sul verso, del proprio percorso. Tali pietre miliari coincidono quasi sempre con un’interazione stretta con la comunità e con la realtà che circonda l’associazione. Un’ associazione che viva egocentricamente per i propri avvenimenti interni, risulterebbe inutile, senza scopo. Nei pressi dello scoccare dei trentaduesimi anni di vita dell’ AIDO Bresso, la dedica con dei primi striscioni negli oratori delle tre chiese a Bresso è indubbiamente una pietra miliare che riempie tutti gli iscritti di un quieto orgoglio. Un orgoglio che non chiede di essere sbandierato sui tetti, ma che si nutre della consapevolezza di far parte di un gruppo di persone di buona volontà che mirano alla costruzione del bene comune, al pari di altri ambiti operativi nella nostra città. Essendo consapevoli di essere persone tra persone, occorre fondare la costruzione del bene comune su uno spirito di condivisione, uno spirito che ci interroghi personalmente e come comunità su quale può essere il nostro apporto al benessere diffuso nella Polis, nella città che abitiamo o, meglio, che viviamo. E l’orgoglio degli iscritti all’AIDO ha senso tanto più in quanto il dialogo con la comunità ci fornisce un ulteriore segno di attenzione, di apprezzamento. Un segno di attenzione che ci perviene anche grazie ad una amministrazione N comunale, che ben comprende che una città non si fonda solo sulla somma della soddisfazione dei bisogni materiali dei propri cittadini, ma anche sulla diffusione di una cultura di relazione e di fiducia che possa contribuire a stabilire una convivenza basata su valori comuni. In un momento difficile per le nostre comunità, che rischia di intaccare la trama del nostro tessuto sociale, occorre osare sperare che questo sia travaglio del parto di qualcosa di nuovo e migliore al quale chiunque è chiamato a portare la propria riflessione. La mia personale speranza è che la nostra attività associativa, basata sul volontariato di molte persone, possa contribuire ad integrare nella nostra società concetti di gratuità e di attenzione al più debole. Da ultimo vorrei ancora una volta ringraziare tutti coloro che si spendono gratuitamente per l’AIDO, non solo perché donano il proprio tempo e le loro capacità personali sottraendoli a interessi e impegni privati, ma anche perché l’impegno non viene mai a minare la serenità per mezzo dell’Ambizione individuale. Ma soprattutto mi corre l’obbligo di ringraziarli tutti perché declinano il volontariato non come attività di serie B, da svolgere nei ritagli di tempo o quando si devono far notare dal Sindaco o dal Prete, ma come campo in cui mettersi in gioco per far crescere la comunità e per crescere personalmente. Fiducioso e convinto per un mondo migliore, auguro al mio granello di sabbia che diventi montagna. 17 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 18 memorie bressesi Memorie di tempi di grandi investimenti 50 anni fa nasceva la Iso Rivolta GT Nel giugno del 1962 il debutto dell’azienda di Bresso fra i produttori di automobili di alta gamma. di Flavio Campetti ra il 27 giugno del 1962: a Bresso, presso Villa Rivolta, una schiera di invitati, tra i quali giornalisti delle maggiori testate motoristiche, personaggi e autorità, era in attesa trepidante di una novità assoluta, la non meglio precisata Gran Turismo Iso Rivolta. Una novità “totale”, visto che la stessa azienda che si accingeva a presentarla era al suo debutto nel mondo delle automobili di rango. Il suo fondatore, il Commendator Renzo Rivolta, che stava per calare i Il momento della presentazione del prototipo della Iso Rivolta GT, il 27 giugno 1962. Di questa prestigiosa veli dal prototipo, annoverava nella vettura verranno prodotti quasi 800 esemplari. storia produttiva della sua Iso “soltanto” motocicli, motocarri, scooter, autocarri leggeri e l’inimitabile Isetta, menti, siti nella stessa tenuta che fu volendo qui limitarsi ai prodotti destidei nobili conti Patellani, dibattevano nati al trasporto su gomma. Il passo tra loro attendendo di vedere compache si stava per compiere era quindi rire su quel lungo tappeto, ancora qualcosa di più che una semplice sgombro, la sagoma del bolide accre“evoluzione della specie”, e ad alcuni ditato di 300 cavalli “americani” (il sembrava quasi un azzardo che andamotore era lo statunitense Chevrolet va a sfidare i maggiori marchi del Corvette, 8 cilindri, 5.3 litri). Una mondo delle automobili di prestigio, potenza enorme ma docile, al servizio quelle che allora vantavano prestaziodi una vettura che voleva essere ni, dimensioni e costi fuori della pormodernissima nella linea, spaziosa e tata anche del ceto medio. dotata di un comfort di vertice nel Nomi come Jaguar, Maserati, Aston panorama mondiale. Martin, Ferrari erano i nuovi “avverMa come poteva essere possibile sari” che il Commendatore aveva tutto ciò? scelto per la sua azienda. Come Si è detto che la fabbrica si era distinsarebbe andata? La nuova auto ta per altri veicoli, e già allora l’apavrebbe saputo tener testa a tutto proccio industriale era stato di alto ciò? livello, con ampio uso di tecniche e Se lo chiedevano probabilmente gli macchinari produttivi d’avanguardia. stessi invitati che nel giardino, sul La sfida della GT, però, aveva richielato della Villa rivolto verso gli stabilisto di unire a questo potenziale tecni- E 18 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 19 memorie bressesi Una foto della vettura durante una sessione fotografica pubblicitaria presso Villa Rivolta, a Bresso. La GT verrà molto apprezzata anche all’estero. rigidezza. Invece, quella GT bressese che gli ospiti ormai intravedevano spuntare dal fondo del giardino, diretta verso di loro, grazie all’idea della monoscocca caldeggiata da Bizzarrini, sarebbe stata poi destinata a impressionare tutti per la sua tenuta di strada e le sue doti dinamiche, tutt’oggi di altissimo livello. La rigidezza della scocca e la geometria delle sospensioni ne avevano fatto un vero punto di riferimento, un modello da imitare. Ma tornando a quel 27 giugno di cinquant’anni fa, l’emozionatissimo e orgoglioso Renzo Rivolta, dietro al volante della GT, era ormai giunto al centro del gruppo degli invitati. Gli ultimi metri percorsi con le ruote su quel tappeto rosso erano stati accompagnati da flash e sguardi di stupore. Quella linea “senza tempo” aveva già conquistato tutti, e quella che sembrava una inaudita sfida industriale appariva ora come una delle più interessanti e concrete novità automobilistiche che avrebbero segnato il panorama delle Gran Turismo degli anni Sessanta. co-produttivo anche l’esperienza e il supporto dell’affermata carrozzeria Bertone, che fece disegnare la GT a un giovanissimo ma talentuoso Giorgetto Giugiaro; inoltre si avvaleva della consulenza di Giotto Bizzarrini, ingegnere livornese reduce da grandi successi in Ferrari, esperto di vetture ad altissime prestazioni e rimasto impressionato dall’idea di Rivolta. Questi nomi, destinati negli anni successivi a essere annoverati tra i più grandi nella storia dell’auto, operarono in supporto all’ufficio tecnico Iso diretto da Pierluigi Raggi, e assieme, nel giro di pochi mesi, seppero passare dall’idea al progetto, al prototipo. Raggi accettò la sfida di progettare un particolare telaio in lamiera, destinato a essere saldato alla carrozzeria prodotta da Bertone a Torino, da cui sarebbe nata una monoscocca, una struttura a guscio portante che rappresentava una novità assoluta nel panorama delle vetture di elevate prestazioni, basate Per il cinquantenario della Iso Rivolta GT, il Comitato Iso allora su telai tubolari sui quali Millennium conta di organizzare un momento celebrativo poggiava la carrozzeria, la presso l’area dei capannoni che ne videro la nascita, quale non aveva funzioni di entro i quali proseguono i lavori per la realizzazione delle strutture che ospiteranno il Museo Iso. sostegno, né contribuiva alla 19 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 20 recensioni Pronti al Milano Family Un film di grande azione Milano formato family Blattleship ilano apre le sue porte ai pellegrini di tutto il mondo, radunati per il VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Un’occasione unica e preziosa per gustare a piene mani la ricchezza e bellezza straordinarie di questa città, culla di una storia più che millenaria, che racchiude in sé tradizioni popolari e religiose, testimonianze di arte e cultura, esempi dell’ingegno e della laboriosità industriale come nessun’altra città al mondo. Una guida “a misura di famiglia” con itinerari, curiosità e proposte di visite adatte anche ai più piccoli, con traduzioni in cinque lingue (English, Français, Español, Deutsch, Polski translations). Tratto da: www.indialogo.it bordo di navi da guerra iper-tecnologiche, con testosterone rinforzato da musica “tosta”, agiscono marines che grondano onore e tracotanza. Il primo è il comandante Alex Hopper, “testolina calda” che ha il tempo del film per redimersi a tutti i costi, salvare il mondo e sposare la figlia del generale Neeson. Gli altri del cast lo seguono, ma hanno imparato troppo la lezione “del sangue freddo dei marines” e agiscono come robotizzati senza un accenno di umanità, fatta eccezione per Aleksander Skarsgard. Si soffocano così le premesse del kolossal intraviste nella prima parte del film. Come il fortissimo impatto visivo degli effetti speciali; l’ampiezza delle scene in mare aperto; l’idea di assistere ad operazioni strategiche che solleticano il ricordo del famoso gioco; e quell’umorismo che sfugge di mano diventando, (volontariamente?) parodia. tratto da www.comingsoon.it di Elisa Salvadori M A Milano formato family Guida pratica alla città Pag. 72. Prezzo: € 5 Lo trovi in buona stampa. Può essere un agile pensiero per le famiglie che accoglierai in casa! Cinema S.Giuseppe venerdì 25-sabato 26 maggio h.21 domenica 27 maggio h. 15 e 17.30 20 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 21 cineteatro San Giuseppe Cinema Teatro San Giuseppe Via Isimbardi, 30 - Bresso - Tel. 02/66 50 24 94 Programma di maggio **CINEFORUM LA SPOSA IN NERO Giovedì *FILM *FILM 3 ore 21 TO ROME WITH LOVE Venerdì 4 ore 21 Sabato 5 ore 21 Domenica 6 ore 15 – 17.30 THE AVENGERS Venerdì 11 ore 21 Sabato 12 ore 21 Domenica 13 *FILM ore 15 – 17.30 PIRATI! BRIGANTI DA STRAPAZZO Venerdì 18 ore 21 Sabato 19 ore 21 Domenica 20 *FILM ore 15 – 17.30 BATTLESHIP Venerdì 25 ore 21 Sabato 26 ore 21 Domenica 27 ore 15 – 17.30 Il programma potrebbe subire variazioni non dipendenti dalla nostra volontà. 21 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 22 calendario liturgico 22 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 23 i numeri della comunità Orari delle SS. Messe in Bresso SS. NAZARO E CELSO - feriali: ore 7 (escluso il sabato) - 9 - 17.30 sabato e vigiliari: ore 18.30 festivi: ore 7.30 - 9 - 10.15 - 11.30 - 18 Santuario della Madonna del Pilastrello feriali, sabato e vigiliari: ore 17.30 festivi: ore 10 SAN CARLO - feriali: ore 7.30 - 8.30 - 18.30 sabato e vigiliari: ore 19 festivi: ore 8.30 - 10 - 11.30 - 19 MADONNA DELLA MISERICORDIA - feriali: ore 17.30 sabato e vigiliari: ore 17.30 festivi: ore 10 - 17.30 Chiesa di San Francesco - feriali: ore 9 (escluso il sabato) sabato e vigiliari: ore 18.30 festivi: ore 11 Orario Confessioni Parrocchia SS. Nazaro e Celso feriali: ore 8.30 - 9.30 sabato: ore 16-19 Indirizzo: via Roma, 12 - 20091 Bresso www.santinazaroecelsobresso.it e-mail: [email protected] Telefoni utili Prevosto - don Angelo Zorloni 02 610 08 82 Orari segreteria parrocchiale: dal lun. al ven. 17.30 - 19 Don Gianfranco Radice 02 610 17 79 Oratorio - don Pierpaolo Zannini 02 610 17 68 Carabinieri 02 610 89 51 Vigili del Fuoco 115 Croce Rossa 02 610 73 68 Ambulanza 118 Servizio di guardia medica 02 34567 Comune 02 614 551 Vigili Urbani 02 614 554 00 Ospedale Bassini 02 6176.1 Acli 02 66 50 10 72 Associazione Centro sociale anziani 02 610 72 36 AVIS 02 614 00 95 Biblioteca Comunale 02 614 55 349 Casa dell’Anziano 02 66 50 30 70 Centro della Famiglia 02 66 50 34 39 Centro di ascolto Caritas 366 4892343 Cinema-Teatro San Giuseppe 02 66 50 24 94 Parrocchia San Carlo 02 614 26 60 Parrocchia Madonna della Misericordia 02 610 09 96 23 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 24 farmacie di turno Farmacie di turno - MAGGIO (Bresso - Cormano - Cusano) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì FORNASÈ - Cormano RIVOLTA - Cormano COMUNALE N. 4 - Bresso PALTRINIERI - Cusano M. P.za Bernini, 1/A Via Caduti della Libertà, 10 Via Papa Giovanni XXIII, 43 Via Cooperazione, 20 SCOTTI - Bresso Via A. Manzoni, 14 COMUNALE - Cormano Via Gramsci, 44 BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/D COMUNALE N. 3 - Bresso Via Piave, 26 COMUNALE - Cusano M. Via Ticino, 5 MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51 TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21 COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26 MORETTI - Cusano M. V.le Matteotti, 2 COMUNALE N. 1 - Bresso Via Roma, 87 BRUSUGLIO - Cormano Via V. Veneto, 27 GIUGLIANO - Cusano M. Via C. Sormani, 89 COMUNALE N. 2 - Bresso Via A. Strada, 56 DEL CORSO - Cusano M. P.za Trento e Trieste, 4 FORNASÈ - Cormano P.za Bernini, 1/A RIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10 COMUNALE N. 4 - Bresso Via Papa Giovanni XXIII, 43 PALTRINIERI - Cusano M. Via Cooperazione, 20 SCOTTI - Bresso Via A. Manzoni, 14 COMUNALE - Cormano Via Gramsci, 44 BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/D COMUNALE N. 3 - Bresso Via Piave, 26 COMUNALE - Cusano M. Via Ticino, 5 MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51 TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21 COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26 MORETTI - Cusano M. V.le Matteotti, 2 GUARDIA FARMACEUTICA DALLE ORE 19.30 ALLE ORE 8.30 DEL GIORNO SUCCESSIVO 24 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 25 riceviamo e pubblichiamo Sul tema spinoso del lavoro, continuiamo ad approfondire Tempo fa su queste pagine ho lasciato le mie riflessioni sul mondo del lavoro, traendo spunto dalla mia esperienza di sindacalista metalmeccanico Fiom e dalla mia appartenenza alla Chiesa, al seguito di Gesù. Era l’ottobre 2010. Gli avvenimenti successivi nello scenario internazionale e nazionale li conosciamo bene. Ci sarebbe materiale per ampie riflessioni sugli ambiti più disparati associati alla crisi economica. Uno spunto particolare l’ho trovato nella dichiarazione del 12 gennaio 2012, presentata dalla Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE). Esiste una visione trasversale dello sviluppo sociale associato all’economia, capace di legare ambiti storicamente distanti. Il nodo che avvicina è il riconoscimento dell’uomo come punto di partenza e di arrivo di ogni attività che lo coinvolge e ne determina l’esistenza. Sulla base di questo, vedo strade parallele tra il mio legame al Sindacato e alla Chiesa, seppur con origini apparentemente distinte. La base e l’obiettivo comuni sono quelli che il nostro Papa chiama ”Caritas in Veritate”. L’Amore, il Bene nella sua accezione più alta, nella Verità. Il documento della COMECE è molto articolato e delinea la visione della Chiesa riguardo all’“economia sociale di mercato”, per fornire suggerimenti ai governi della Comunità Europea. Ne condivido alcuni stralci che ritengo significativi: - “La povertà materiale esistenziale e l’esclusione di singoli da vaste fasce della vita sociale sono una grave violazione della giustizia sociale. Nessuno deve essere abbandonato ai margini della strada”. - “La crisi finanziaria va letta inoltre anche in relazione a una certa concezione del benessere e della crescita unicamente rivolta all’accumulazione di beni e di profitto… Un’economia di mercato che serve unicamente gli interessi del capitale non può essere detta sociale”. - “Nella ripartizione dei pesi e delle misure tese alla necessaria riduzione dei debiti, si deve tener conto della responsabilità sia dei governi sia delle banche sia di altre istituzioni finanziarie, cosa che può comportare la loro tassazione straordinaria”. - “…gli uomini non vanno mai ridotti al ruolo di produttori o consumatori, ma devono essere considerati e trattati come persone che producono e consumano per vivere”. - “La disoccupazione va oltre la mancanza di un reddito: essa comporta un crescente senso di esclusione dalla vita sociale. Perciò, gli aiuti sociali dello Stato devono mirare a reintrodurre le persone nella vita della società… La politica dell’occupazione nella Comunità Europea dovrebbe basarsi su questo principio fondamentale”. - “Accanto al concetto della saggezza economica si devono trovare anche quelli della giustizia e della responsabilità ecologica.” In tutto ciò leggo una seria visione della centralità della persona, esente da fanatismi religiosi, ma fondata sugli insegnamenti di Cristo. Lontana dalle ideologie, ma vicina all’idea di una società solidale e giusta perché le lotte sociali si trasfor25 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 26 riceviamo e pubblichiamo mino in cooperazioni. Se oggi mi trovo a lottare in Fiom è perché ho scelto la “verità”, presente laddove si soffre, come discriminante di un impegno sociale e di rivolgermi a quei “fratelli più piccoli” verso cui avere riguardo per riguardo a Gesù stesso. È il suo volto che trovo nei cortei degli operai dove troppo spesso l’intercalare è un’offesa a lui rivolta. So di usare un’espressione forte, ma vedo lì quel farsi prossimo spesso stentato nei diversi ambienti della nostra comunità, in mezzo a tante preghiere, però lenti nell’avvicinarsi alla sofferenza per farsene carico. Del famigerato Art. 18 si è ampiamente trattato nell’articolo di A. Giussani sulla “Squilla” di aprile; consiglio a tutti una lettura attenta prima di esprimere giudizi superficiali a decretarne il futuro. In merito mi concedo una considerazione alla luce della posizione della COMECE: se il lavoro non ha solo valenza economica, licenziare senza giusta causa non è indennizzabile. Il segno di un’ingiustizia subita già rimane indelebile, ma ripristinare le condizioni antecedenti a essa è condizione necessaria perché si possa continuare ad avere fiducia in una società capace di difendere il valore del nostro contributo alla sua costruzione giusta e solidale. L’unica risposta è il reintegro. Riporto le parole del numero uno della Apple, Tim Cook in visita agli stabilimenti cinesi della Foxconn dopo l’enorme numero di suicidi tra i lavoratori: “I benefici che noi, consumatori, e la Apple abbiamo ricavato da questi prodotti a spese della Foxconn e della sua forza lavoro sono assolutamente ingiusti”. Questo la dice lunga su quanto riguardi ognuno di noi la salvaguardia dei diritti dei lavoratori, di “tutti” i lavoratori. Graziano Fiore 26 squilla maggio 2012 7-05-2012 9:09 Pagina 27 Esame della vista Applicazione lenti a contatto Apparecchi acustici Amplifon 20091 Bresso (MI) - Via Vittorio Veneto, 11 Tel. 02.6106069 CAFFÈ RISTORANTE ALBERGO Via Tagliabue, 10 20091 Bresso (Milano) Tel. (+39) 02.66504043 Fax (+39) 02.66504045 [email protected] www.vecchiomulino.com IDEE PER ARREDARE di PIZZI ERNESTO 20091 Bresso (MI) Via V. 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W. B. & F. C. Direttore: Don Angelo Zorloni Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 405 del 18-11-1978 Grafiche Baraggia s.r.l. - Via Ornato, 14 - MILANO - Tel. 02.6425737 - Fax 02.66104118 - e-mail: [email protected] Direttore: ANGELO ZORLONI
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