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5 Editore Insider Srl Largo Messico, 15 - 00198 Roma +39 0698353089 direttore editoriale Mariela A. Gizzi [email protected] Insider SOMMARIO LUGLIO / AGOSTO 2 0 1 1 direttore responsabile Francesca d’Aloja [email protected] Siamo lieti di presentarvi... AMMINISTRAZIONE Raimondo Cappa [email protected] In copertina Kipawa (1938) di Claudio Valtulini, vincitrice dell'ottava edizione Le Vele d'Epoca a Napoli - Trofeo Banca Aletti ph Rastrelli redazione [email protected] Irene Cappa progetto grafico e impaginazione [email protected] [email protected] hanno collaborato Alberto M. Castagna Alessandra Vittoria Fanelli Alessandro Mei Antonella De Santis Carlotta Miceli Picardi Daniela De Blasio Donatella Codonesu Enrico Tonali Fabrizio Lodi Francesco Mantica Fulvia Battiloro Gianluca Castaldi Giorgio Tuccinardi Laura D’Ambrosio Laura Mocci Laura Pagnini Loriana Nei Luisa Espanet Maria Laura Perilli Monia Innocenti Paolo Brandimarte Valentina Falcinelli Vittoria Di Venosa stampa Amadeus Srl Ariccia (Roma) www.amadeus-spa.com distribuzione Clodia Service +39 0695218700 [email protected] La magia veneziana dell’Hotel Metropole Federica Pellegrini Sera d’estate 6 14 20 Vele d’epoca a napoli molinari e manassero assi del golf roma summer polo che show! sport resort vela intervista intervista 35 41 La Signora Casa vi tratta con i guanti moda 44 ANNO 3 - NUMERO 24 Periodicità mensile luglio / agosto 2011 Registrazione presso il Tribunale di Roma al n. 58/2009 del 25/2/2009 Iscrizione del marchio presso l’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti è vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da: INSIDER Srl remi nella scia olimpica intervista a claudio sadler 50 62 sport per la tua pubblicità +39 3358023548 - +39 0698353089 [email protected] Relazioni esterne Carlo Calabrese [email protected] Paolo Carrazza [email protected] gusto Una lunga pausa al fresco design 90 Thanks to Roma, Corso Trieste Esclusivo attico con camino. Climatizzato. Terrazza con vista panoramica. Ottime rifiniture. Trattative riservate. Carlo Mondaini [email protected] www.vanni.it www.palombini.it www.ristorantedoney.it www.mondiroma.it www.grancaffelacaffettiera.com HARRY'S BAR www.insidermagazine.it Via Angelo Messedaglia 56 | 00191 Roma | T +39 06 9412811 | F +39 06 98380710 | [email protected] | www.leicasa.it ROMA www.barpompi.it www.harrysbar.it Formello - Zona Industriale Olgiata Verde Shopping Plaza Via Cassia, 1801 (La Storta) - Roma www.il-siciliano.net 6 LA MAGIA VENEZIANA DELL’HOTEL METROPOLE INCANTA PER L’IMMUTABILE FASCINO di Alessandra Vittoria Fanelli L'ingreso con vista sulla laguna Ricette creative dello Chef Corrado Fasolato Resort Le mille sfumature dorate dell’hotel ricordano agli ospiti di oggi i grandi personaggi del passato che hanno soggiornato al Metropole O O ggi si chiamerebbero celebrity i vari Marcel Proust, Thomas Mann, Sigmund Freud che sceglievano l’Hotel Metropole per il loro soggiorno veneziano. Addirittura Thomas Mann scrisse, proprio in queste camere che evocano la Belle Epoque, lo struggente romanzo ‘Morte a Venezia’. E ancora oggi i noti personaggi del mondo dell’arte, della musica e del cinema, per trascorrere suggestive vacanze a Venezia, scelgono il Metropole, un cinque stelle lusso arredato scenograficamente dove niente è lasciato al caso. Ogni dettaglio del Metropole racconta la storia dei suoi proprietari, Pierluigi e Elisabeth Beggiato, storica famiglia di albergatori che con passione e tenacia dal 1968 hanno investito nell’arte dell’ospitalità con ristrutturazioni che hanno dotato l’hotel di un fascino davvero ricercato. Durante la loro gestione infatti l’edificio si è ampliato con l’acquisizione di un giardino segreto, mentre con un accurato restauro è stato riportato alla luce un rarissimo esempio di antico scalone elicoidale del XIV secolo. Nel 2000 il testimone passa alla figlia Gloria che prosegue il lavoro di famiglia. L’hotel si connota di un allure internazionale grazie al rinnovo degli ambienti, che acquisiscono L'Oriental Bar Insider un’impronta di eleganza orientale. Infatti entrando al Metropole si percepisce immediato il legame con la lontana ‘Via della Seta’, evocata dal luccichio delle mille tessere di mosaico dorate dell’ingresso, che si apre su ambienti e saloni pregni di diversi stimoli culturali. Proseguendo nella sua infaticabile ricerca per i dettagli preziosi, Gloria Beggiato nel 2006 inaugura alcune Exclusive Suite con vista incomparabile sulla laguna, dove il leggero e ritmico sciabordio delle acque accarezza il soggiorno degli ospiti. Arredate con mobili originali di fattura veneziana queste camere, per preziosità e atmosfera, sono le più richieste da chi desidera godere della particolare ricercatezza data dalle texture dei tessuti Fortuny, delle tende e dei cuscini damascati. Nello stesso periodo viene inaugurato il Met Restaurant, luogo doppiamente affascinante sia per la scenografia degli arredi sia per la prelibatezza di menu esclusivi, curati dallo Chef Corrrado Fasolato che continua a raccogliere consensi anche dai critici più esigenti. Non solo, ma i gustosi piatti di Fasolato, proposti come food design, nel 2009 hanno conquistato le Tre Forchette del Gambero Rosso e la seconda, acclamatissima, Stella Michelin. resort 9 Oggi il Met Restaurant ha un nuovo progetto intitolato SoundChef. Una proposta che abbina il gusto e l’udito ed è curato dallo Chef Corrado Fasolato insieme al resident dj Valentino Borgia. Il SoundChef si tiene alla Maison Orientale e sviluppa il concetto di cena musicale. Qui, ogni portata suggerita dallo Chef viene accompagnata da un sound musicale del dj Valentino. Un modo di trascorrere una serata cenando immersi in un’esclusiva colonna sonora. Sosta ideale e suggestiva nei pomeriggi d’inverno è l’Oriental Bar, che da ottobre a marzo serve lo speciale ‘rito del tea’, una cerimonia che diventa arte in cui rare miscele di tè in foglia evocano aromi di terre lontane. E sempre qui, al Metropole, in occasione dell’attesissima Festa del Redentore, nel rigoglioso e profumato Giardino degli Agrumi, si è celebrato uno strepitoso party dove in deliziosi corner gastronomici sono stati proposti piatti e prodotti regionali, tipicamente estivi, rivisitati dalla mano sapiente dello stellato Chef. Excelsior Suite Desiderio Preziosi dettagli Oriental Bar Il fascino e l’unicità del Metropole è accresciuto anche da una Gallery di collezioni antiche e private dell’hotel, che percorre tutta la hall con curiosi cavatappi, fermalibri, schiaccianoci, porta biglietti da visita originali dell’Ottocento, piccole trousse da sera in perline di vetro, esposti come in un museo. Di particolare raffinatezza è una esclusiva collezione di oltre cento pezzi di ventagli di svariate epoche, compresi esemplari Déco dipinti e ricamati a mano in seta e tessuto. È l’Étage dei Ventagli che occupa un intero piano di questo fascinoso albergo. Unico e spettacolare dentro e fuori: il Metropole gode infatti anche una strategica posizione. Situato a pochi minuti da piazza San Marco, da un lato ha la Chiesa di Santa Maria della Pietà, dall’altro i Giardini della Biennale dove fino a novembre si svolge la Biennale d’Arte Contemporanea, di fronte il Bacino di S. Marco con vista sull’isola di San Giorgio, raggiungibile con il taxi acqueo dal pontile privato dell’hotel. Venezia e il Metropole: lasciatevi ancora emozionare! ◆ Paul Cayard - World Champion Sailor La Hall Met Restaurant Acquafilette.it Insider IN VIAGGIO CON L’UNESCO Itinerari 10 PRAGA E DINTORNI: I NUOVI LEGGENDARI SITI UNESCO Arte all’aperto nei giardini di Lytomišl Insider Attraverso le magiche atmosfere della Moravia e Boemia alla scoperta dei luoghi Patrimonio dell’Umanità di Alessandra Vittoria Fanelli - ph Carlo Montanari by Il Turista info T T utti conoscono il fascino di Praga ma la magia dell’Unesco World Heritage & Cultural List si estende in tutta la Repubblica Ceca. E da Praga, città delle cento torri, dopo aver scoperto o ‘riscoperto’ il suo Castello così ricco di storia, la cattedrale di San Vito, perla dell’architettura gotica, attraversato il ponte di San Carlo, il più antico ponte della capitale ceca voluto da Carlo IV così maestoso con le sue trenta statue barocche installate nel XVII secolo e, ovviamente trascorso una serata a ‘U Pinkasû’, la più anticha birreria di Praga, nei giorni successivi è d’obbligo andare alla scoperta degli altri monumenti culturali Unesco distribuiti su tutto il territorio. I vari siti Patrimonio dell’Umanità della Repubblica Ceca contrassegnati da notevoli opere, sono il risultato di come questo piccolo Paese situato in posizione cruciale dell’Europa Centrale, ha sempre attirato nel corso dei secoli, personaggi eccellenti che in questo fecondo ambiente hanno trovato ispirazione per progettare chiese, monumenti, castelli e fortezze connotandoli di forti ‘segni’ architettonici. L’Unesco tour, lasciata Praga, prosegue a Est nel regno di Boemia verso il villaggio di Kutná Hora dove si trova un vero gioiello: la cattedrale di Santa Barbara, ex-monastero cistercense, ricco di fascino, costruito nel XIII secolo che si erge imponente sul borgo. Imperdibile la visita della cattedrale per il prezioso dettaglio delle volte a rete del Praga Colonna della Santissima Trinità a Olomouc Insider Itinerari 12 soffitto, delicate come un ricamo e per la magnifica Collegiata dei Gesuiti costruita nel 1626 da Domenico Orsi, architetto italiano già al servizio di questo ordine religioso. Un ampio e lungo ponte terrazzato, contrassegnato da dodici statue barocche di vari santi, collega maestosamente la cattedrale al collegio gesuita. Proseguendo per Lytomišl, città natale del grande compositore ceco Bedřick Smetana, famoso per aver composto il poema sinfonico Moldava, si ritrova ancora l’impronta italiana nelle arcate del grandioso castello rinascimentale del XVI secolo dedicato all’Arte e alla Musica dove al suo interno si trova ancora intatto un piccolo teatro. Il Castello di Lytomišl è circondato da un complesso di edifici perfettamente conservati che rappresentano le residenze dei nobili di allora e da un ampio e accurato giardino che ospita, disseminate nel prato inglese, una serie di esili statue di bronzo: praticamente un museo di arte contemporanea all’aperto. Al centro della Moravia centrale troviamo Olomouc, città arcivescovile iscritta Patrimonio dell’Unesco per il complesso del suo centro storico ma soprattutto per la Colonna della Santissima Trinità situata nella piazza principale della città. Basilica Santa Barbara Kutná Hora IN VIAGGIO CON L’UNESCO Veduta di č eský Krumlov Questa colonna barocca riccamente decorata, alta 35 metri, è opera di Václav Render, architetto e scultore che finanziò di tasca propria la colonna ma che non vide mai ultimata poiché quando nel 1754 fu consacrata dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria, l’artista era deceduto da oltre vent’anni. Memorabili a Olomouc anche il Palazzo dell’Arcivescovado, la Cattedrale gotica di San Venceslao, il gruppo di fontane barocche con motivi mitologici del XVII e XVIII secolo e i grandiosi bastioni di cui la città è circondata. Da Olomouc si può rientrare a Praga con il treno ad alta velocità Pendolino (il noto treno di fabbricazione italiana) e proseguire alla scoperta di nuovi siti Unesco nel sud della Boemia meridionale, ricca regione caratterizzata da una natura eterogenea e da un’impressionante ricchezza di monumenti Patrimonio dell’Umanità. Seguendo le tracce storiche di Jobst di Moravia, re del Sacro Romano Impero all’inizio del XIV secolo, abile ed esperto uomo politico, troviamo uno dei più romantici villaggi della Moravia, il borgo di Holašovice dove il tempo sembra si sia fermato. Mirabile esempio di barocco rurale Holašovice si distingue per le belle fattorie, disposte intorno ad uno stagno Veduta della regione Moravia perfettamente conservato e riccamente decorate con uno stile architettonico particolare. Ogni anno a fine luglio si tiene una festa campestre con esposizione e vendita di prodotti alimentari e di artigianato locale. Infine ecco český Krumlov, meraviglioso borgo medievale, incastrato tra i meandri del fiume Vltava (Moldavia in italiano) e dominato dalla torre variopinta del Castello e dal complesso della fortezza situata su un promontorio roccioso al di sopra della città. Centro culturale e turistico molto animato český Krumlov è un gioiello architettonico intatto e ricco di eventi culturali. Da visitare assolutamente il prezioso Teatro Barocco riccamente decorato con maschere veneziane e il piccolo museo Egon Schiele Art Centrum, dedicato al grande pittore espressionista viennese che spesso soggiornava qui nella casa materna di český Krumlov per vivere liberamente il suo stile bohemien. Un viaggio nei siti Unesco che certamente affascinerà molti traveller che cercano storia, natura e ovviamente, anche una buona pinta di birra. Na zdravi! ◆ Le casette del villaggio barocco di Holašovice INFO GUIDE Arrivare a Praga con Czech Airlines voli da Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Bologna www.czech.it Dormire Hotel Neruda, Praga www.hotelneruda.cz Hotel Adria, Praga www.adria-prague.com Hotel Gemo, Olomouc www.hotel-gemo.cz/en Cenare con musica tradizionale U Pinkasû, Praga www.upinkasu.cz Daĉický, Kutná Hora www.dacicky.com Moravian Restaurant, Olumouc www.moravskarestaurace.cz Mastal, český Krumlov www.satlava.cz Per informazioni in Italia Ente Nazionale Ceco per il Turismo CzechTourism a Milano www.turismoceco.it Fontana con motivi mitologici piazza del municipio Olomouc La grande campionessa FEDERICA PELLEGRINI si racconta: TUTTO PARTE DAL CUORE di Carlotta Miceli Picardi - ph Ugo Zamborlini O O dore forte di cloro, suoni ovattati, piccoli tonfi ritmici che riempiono, insieme alle goccioline di vapore, l’aria della piscina. Quella grande vasca dove, nell’eterna sfida contro il tempo, l’acqua può essere complice o avversaria. Federica Pellegrini lo sa bene. Ha imparato ad affrontarla senza paura, a ‘tagliarla’ con il suo straordinario fisico da ragazza del ventunesimo secolo, che al centro della corsia diventa una lama inesorabile. Proprio come le ha insegnato Alberto Castagnetti, l’allenatore, purtroppo scomparso, che l’ha affiancata in un particolare percorso di ricostruzione psicologica. Capace di spiegarle quanto non fosse poi così difficile entrare nella leggenda. E lei ci è riuscita, conquistando il Grande Slam, ossia le tre vittorie consecutive all’Olimpiade, al Mondiale e all’Europeo e scendendo, prima donna sulla faccia della terra, sotto i quattro minuti nei 400 stile libero: 3’59”15. Attualmente, in vista dei Campionati del Mondo di Shangai, è Philippe Lucas a seguirla nella preparazione, che si svolge prevalentemente a Parigi. Ed anche a prendersi cura di un’atleta che ha sempre lasciato intendere di voler essere gestita con polso e sentimento, con fiducia ed onestà intellettuale. Federica racchiude in sé la forza e le fragilità che sintetizzano il mistero dell’animo femminile. Le conserva nella fierezza quasi antica dello sguardo, in antitesi con la luce disarmante del sorriso. È notte quando, dopo una giornata di impegni estenuanti, risponde comunque alle domande dell’intervista, con innegabile generosità. Ti ho sentito spesso parlare di solitudine: in quali occasioni, malgrado i trionfi, il successo e la stima delle persone importanti, hai avuto la sensazione di essere davvero sola? “C’è stata una fase della mia vita in cui ho deciso di trasferirmi a Milano per seguire il mio allenatore. Non avevo ancora 18 anni ed era la prima volta che mi staccavo radicalmente dalla famiglia. Beh, il bilancio è stato pessimo. In realtà, non sono mai stata sola, perché ho due genitori molto presenti: se torno mentalmente a quei momenti, mi penso ‘isolata’, più che sola”. Due aggettivi che ti descrivano a fondo… “Caparbia e determinata”. Cos’è intollerabile, secondo te, nell’atteggiamento di una donna? “La mancanza di autonomia e coraggio”. E in quello di un uomo? “L’egoismo”. Insider Intervista ederica Pellegrini 15 Matrimonio o convivenza? “La convivenza può essere un passo prima del matrimonio, per conoscersi davvero nei ritmi della quotidianità”. Che tipo di madre saresti, oggi come oggi: severa o permissiva? “Una mamma giovane. Attenta, ma che infonde la sua serenità”. Preferisci affidarti emotivamente a qualcuno che ti dia sicurezza o tendi ad essere protettiva? “Ho bisogno di persone al mio fianco che possano trasmettermi sicurezza, ma è un istinto naturale essere a mia volta protettiva con le persone a cui tengo di più”. 16 Cosa ti rende davvero felice? “Nuotare. Mi fa sentire veramente me stessa”. E cosa ti spaventa sul serio? “Yara, Sara: le storie tremende di cronaca nera, che raccontano una brutta società”. Un ricordo indelebile… “L’oro all’Olimpiade di Pechino 2008, gli istanti in cui risuonava l’Inno di Mameli. È stato il massimo dell’orgoglio e della soddisfazione, non solo a livello sportivo”. E un rimpianto? “Non avere con me Alberto Castagnetti, l’allenatore con cui sognavo di chiudere alla grande con l’Olimpiade di Londra”. Tu sei senza dubbio combattiva e vincente: ti vedresti in politica? “Proprio no”. Quale potrebbe essere in futuro la tua professione? “Me lo chiedono in tanti e non credo di avere una risposta chiara. Interessi vari, incluso il nuoto. Sembrano tutti convinti che nel 2012 smetterò. Sono così giovane…”. Come ti immagini a quarant’anni? “Con una famiglia mia e dei bambini”. Sei immobile sul blocco di partenza: il pensiero dell’istante che precede il tuffo? “Vai forte, Fede! Ti sei preparata al meglio per questo momento ed ora puoi vincere ancora una volta” ◆ Federica Pellegrini Consumi ciclo combinato da 11,2 a 12,3 l/100 km. Emissioni CO2 da 264 a 292 g/km. Con chi vorresti o dovresti scusarti? “Con i miei tifosi più piccoli che, quando si sporgono dalla ringhiera prima di una gara importante, non riesco ad accontentare con un autografo. Dico sempre: ‘Dopo, dopo’, perché la concentrazione, in quel momento lì, è al massimo”. JAGUAR XK. ICONIC BEAUTY. Una mania, una superstizione? “Odio gli ‘in bocca al lupo’! Prima di entrare in vasca, ho il mio rituale: un colpetto alla testa e due pugni al cuore. Parte tutto da lì”. Jaguar celebra i 50 anni di E-type con l’edizione limitata XK “E-type Celebration”, un capolavoro di design, tecnologia e interni esclusivi. Per festeggiare Jaguar offre un’emozione imperdibile: chi sceglie la nuova XK “E-type Celebration”, 5.0 V8 Convertibile con 385 CV potrà anche avere, per una settimana, la leggendaria E-type. J AG UA R . I T Le tue maggiori fragilità... ? “Chiedo sempre molto a me stessa”. Federica Pellegrini e il suo mp3 acquatico Swimsonic Insider Intervista Insider Gioielli 18 19 Il Corallo I I l nome corallo deriva dal greco Koraillon che significa “scheletro duro” Il corallo è un animale marino, composto essenzialmente da carbonato di calcio, che nidifica permanentemente in colonie preferendo zone dove sono presenti scogli e anfratti marini. Si sviluppa in profondità (a partire da qualche metro fino a oltre i 100 metri) perchè preferisce zone molto ombrose e con poco moto ondoso. Il corallo, come pietra dura, è usata sia per la gioielleria ma anche per produrre delle sculture o incisioni molto apprezzate e ricercate. Già nell’antichità era adoperato come amuleto per combattere il malocchio e l’invidia. TIPOLOGIE E PROVENIENZA DEL CORALLO Esistono vari tipi e colori di corallo che vanno dal rosso al blu (molto rari e apprezzati), ma abbiamo anche il corallo nero, rosa e bianco. Dalla sua colorazione è facile identificarne la provenienza, distinguendosi in corallo rosso, pescato prevalentemente nel Mediterraneo (golfo di Napoli, Sardegna e Sicilia); corallo arancione/rosa assai diffuso nei mari giapponesi; corallo nero, che vive nel Mediterraneo e nel Mar Rosso e corallo azzurro, tipico degli atolli dell’Oceano Indiano e Pacifico. Le qualità più usate e più comuni sono quella bianca, rossa, rosa e arancione. Quella rosa, quando ha una tonalità ben precisa, viene anche detta pelle d’angelo e la rossa intensa è anche detta rosso di Sardegna. Queste ultime due qualità sono anche le più pregiate, grazie alla loro rarità e bellezza. Esiste anche un’altra qualità molto rara e unica al mondo, che prende il nome proprio dal paese dove veniva pescata in Italia: il corallo di Sciacca. Scoperto alla fine del 1800 ha la particolarità di essere di uno splendido color rosa salmone, purtroppo lo sfruttamento è stato così intenso da distruggerne tutte le colonie in pochi decenni. Cose da sapere Il corallo è nella scala della durezza delle materie classificato con durezza 3,5, quindi estremamente fragile. ■ Il corallo con il tempo tende ad opacizzare, anche per il contatto stesso con il corpo e la pelle. È buona regola allora portarlo dove lo si è comprato o in un laboratorio orafo per fargli ripristinare la naturale lucentezza. ■ Il valore di un filo di corallo si determina principalmente dalla dimensione delle sfere o dei moduli con i quali è composto e poi per la qualità. La dimensione in molti casi è più importante del colore o della provenienza. ■ Esistono dei trattamenti molto evidenti che nascondono le naturali imperfezioni del corallo. Per identificarli non si deve essere un esperto, in quando danno un senso di falso e chiunque può rendersene conto. ■ Gianluca Castaldi Via Chiana 55a/55b • Roma • www.castaldigioielli.it Insider 21 Enrico Coveri 20 sera d’estate T T inta unita o fantasia, fasciante o morbido, in taffetà, in shantung, in chiffon, l’abito lungo da sempre è protagonista nelle sere d’estate. Portato con sandali gioiello tacco 12 e preziosa clutch piuttosto che con infradito ultrapiatti e cestino, è la soluzione per varie occasioni. Armani ha pensato a party esclusivi per la sua serie blu con paillettes, jais, nastri e bijoux. Seta blu copiativo anche per il sofisticato abito di Haute con sciarpa in lamé dorato. Alberta Ferretti decora con pizzi e ricami i lunghi di rinnovato romanticismo nei toni dell’écru. Chiffon beige per la tuta di Massimo Rebecchi. Tonalità più scure per quella di Brioni con corpino a incrocio, per happy hour al tramonto e cene in barca. Coloratissimi, come nella tradizione della maison, gli abiti di Coveri con spacchi e plissettature. C’N’C Costume National propone un camicione riveduto rosso fuoco con bordo beige, che lascia nude le spalle. Sempre attuale il nero per il suo eclettismo. John Richmond gioca con pizzi, intarsi, ricami e provocanti trasparenze per neri da rockstar. Giorgio Armani - ph GoRunway.com Alberta Ferretti - ph Monica Feudi / GoRunway.com di Luisa Espanet 1a Classe Alviero Martini Insider Fashion Insider Fashion Twenty&Twelve by Sienna Miller Blumarine È un bain de soleil in chiffon con vita alta segnata da un nastro il nero di Krizia. Ruches per l’abito in chiffon nero di Ermanno Scervino, che per le più audaci inventa il lungo in denim con corpino strizzato e volant sulla gonna. Stilizzato, con motivo di incrocio sulla vita, il nero di Ferré. Nero anche per l’ipersexy caftano riveduto di Costume National. Immancabili le fantasie. Dai trionfi di rose e fiori di D & G ai maculati reinterpretati a tinte forti di Blumarine, fino alle geometrie vagamente anni ‘40 di Alviero Martini 1° Classe. Dai tessuti pitonati con sapienti lavorazioni e intrecci in pelle di Roberto Cavalli ai disegni tappezzeria dei lunghi dai tagli essenziali di Twelve & Twelve by Sienna Miller ◆ Piazza del Parlamento, 8 - 00186 Roma Tel\fax +39 0668192661 - Cell +39 3927883245 [email protected] - www.sartoria-al-corso.roma.it Insider Fashion 2 1 0 24 2 I N IO Z A P I C I T N A CLASSICO ANZI STRAVOLTO Roberto Cavalli Costume National Dolce & Gabbana Ermanno Scervino Brera i Fratelli Rossetti Neil Barrett stravolge pied-de-poule e spigati. Spezzato anche da Roberto Cavalli che si diverte a mettere insieme fantasie a contrasto per pantaloni e giacche. Gli abiti dal taglio asciutto hanno colori shock, blu declinato fino al viola, rosso in diverse tonalità e giallo intenso. Turchese, verde mela, cioccolato per i completi di Bottega Veneta, che inventa il completo camicia-pantaloni dello stesso tessuto. Giallo, rosso, arancione, rosa shocking sostituiscono il nero dalla rockstar di John Richmond. Molto colore, non è certo una novità, da Enrico Coveri che ha sfilato anche con la collezione donna. I suoi completi spesso sono portati come spezzati. Per la sera tuxedo bianchi con dettagli ipercolorati. Nel guardaroba del viaggiatore chic di Trussardi lo spolverino è in leggerissimo suède rosa salmone. Da Dirk Bikkembergs la giacca del completo bianco ha righe da atleta sotto le spalle e sulle maniche. Riferimenti al vestire degli atleti anche da Pringle. Richiami all’iconografia olimpica da Vivienne Westwood. È un omaggio alle prossime Olimpiadi di Londra la collezione di Daks. Anche Nicole Farhi pensa ai giochi olimpici del 2012 e rinnova gli evergreen facendone vedere la costruzione sartoriale. Da DSquared il blazer classico a quadri è portato su pantaloni gialli, il chiodo è rosso fuoco. Da Moschino il tuxedo è dorato o con stampa di felci su campo bianco e su campo nero. L’uomo Jil Sander porta quasi solo bermuda, quello di Calvin Klein osa la braga a metà polpaccio. La rivisitazione del classico riguarda anche l’accessorio. Tod’s propone il mocassino Vadim con una lavorazione da guanteria che lo rende leggerissimo e colori ispirati alla natura. Flessibile tanto da chiamarsi Tasca, perché può starci dentro, anche quello in camoscio di Arfango. Pelle intrecciata e colorata per il nuovo Brera con nappine dei Fratelli Rossetti. Jimmy Choo pennella l’union Jack sulle scarpe ◆ Dolce & Gabbana I I l classico? Noioso. L’eccentrico-fashion? Adatto a pochissimi o solo a chi lavora in certi ambienti. Il country british? Una caricatura. Più o meno parafrasato è quello che ha detto Giorgio Armani del vestire maschile, alle ultime sfilate uomo per la primavera-estate 2012. Un formale rivisto, in certi casi addirittura stravolto, è stato il tema vincente sulle passerelle. Sperimentare sì ma senza spaventare, è il parere di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Per la prima linea hanno messo l’uomo in rete, non calcando però troppo sul concetto. Per D&G, invece, si sono lasciati prendere la mano dal barocco alla Hermès, abbinato anche al denim, che piacerà al loro target giovanissimo. Al barocco ha guardato pure Donatella Versace in una collezione definita very Versace dove primeggiavano i completi di pelle ipersexy. Armani ha proposto diversi abiti, con giacche senza spalle e destrutturate e pantaloni abbondanti al cavallo, quasi una rivisitazione dei jodhpur. Frida Giannini per Gucci si è ispirata all’eleganza eccentrica, ma profondamente british, di Michael Caine in “Get Carter” del 1971. Giacche sì, ma stropicciate dalla vestibilità facile che non ingessano, con tagli perfetti, per il dandy bohemién di Iceberg. Tessuti raffinatissimi, ma stropicciati, sono il modo di Ermenegildo Zegna per dare nuova vita al classico. Anche Ermanno Scervino gioca sui tessuti, sui fili metallici inseriti nel principe di Galles, sui dettagli di colore nel grigio, su una certa propensione allo spezzato. Lo adotta anche Ennio Capasa per Costume National che toglie le maniche alla giacca doppiopetto ed elimina le cuciture sostituendole con tecnologie agli ultrasuoni. Enrico Coveri di Luisa Espanet 2012 Fendi Philipp Plein Petite di Luisa Espanet Versace Il bambino che verrà Simonetta C ome vestiranno i bambini nell’estate 2012? La risposta arriva da Firenze, dal Pitti Bimbo. Due, come sempre, i temi: lo sportswear e la cerimonia. Il primo punta sul funzionale e si rinnova soprattutto nei materiali, proprio come l’abbigliamento dei papà. Ci sono polo in piqué di cotone, felpe con cappuccio, giubbotti con trattamenti speciali come quello di Stone Island Junior, con una spalmatura che lo rende rifrangente. Le collezioni per le occasioni importanti sono appannaggio quasi esclusivo delle bambine. In primo piano abiti con gonna arricciata in tessuti leggeri, fantasia o tinta unita, come sulla passerella di Simonetta. Missoni Bimba propone pagliaccetti con ruches sui fianchi. Ermanno Scervino Junior impreziosisce l’abito di denim proprio come aveva fatto con il lungo della donna. Young Versace presenta vezzosi stampati sul rosa e mises nere da rock star. Fendi Junior mette la sigla sulle camicie e Philippe Plein stampa il teschio sulle T-shirt ◆ Simonetta Ermanno Scervino Junior C 27 Insider Fashion Insider Eco Design 28 29 Alfa Romeo Lancia La bicicletta è sinonimo di salute, semplicità ed entusiasmo un ottimo mezzo ecologico per spostarsi in modo agevole e semplice. È una filosofia di vita antica e moderna, che associa al rispetto per l'ambiente l'attenzione per la forma e il benessere del proprio corpo Alfa Romeo COMPETIZIONE La linea di Alfa Romeo Competizione Italian Luxury Bicycle che si sviluppa fluidamente intorno alle due ruote, è la perfetta trasposizione della fiancata della prestigiosa vettura Alfa Romeo 8C Competizione, da cui la bicicletta prende nome. Anche il colore rosso è lo stesso dell’auto. È il raffinato “rosso 8C”, nato dall’evoluzione del punto di colore rosso delle storiche vetture da corsa Alfa Romeo. Ad esso si uniscono i dettagli neri in cui la fibra di carbonio si rivela mostrando la sua forza e la sua grinta. Alfa Romeo Competizione è una Bicicletta esclusiva, dallo stile unico, realizzata interamente in Italia da maestri artigiani, completamente in carbonio e allestita con eccellenti componenti tecnologici di ultima generazione. Tutto questo per regalare il miglior comfort in prestazioni esaltanti, in movimenti sicuri e leggeri. Per puro piacere, per competere, per vincere, per distinguersi. Fiat Lancia Disegnata da Compagnia Ducale e Centro Stile Lancia, Lancia è l’eleganza, la raffinatezza, la forza. È diversa e si distingue. Linea evocativa delle nuove vetture Lancia, essenziale, slanciata, asciutta. I dettagli di stile, la rendono un prodotto estremamente chic. La grafica predominante mai invasiva del telaio, il total black con il particolare del cerchio blu, il blu istituzionale Lancia, presente anche nel logo frontale in alluminio. Lancia è un sogno raggiungibile. Il lusso è un diritto. Fiat 500 Fiat 500 progettata da Centro Stile Fiat - Officina 83 Style & Compagnia Ducale. Dimensionata per poter essere trasportata nel baule dell’auto 500, ne è la vera estensione. Fiat 500 è simpatica e sbarazzina e si distingue per stile, cura dei dettagli e comfort. È un prodotto leggero e maneggevole, con le stesse tonalità di bianco dell’auto e finiture di gusto vintage contemporaneo. Fiat 500, per una nuova mobilità libera e individuale, che fa della gioia della 500 la sua essenza. Linea morbida e arrotondata, che definisce il proprio logo con ferma e raffinata discrezione, imprimendolo nel telaio ◆ Insider Motori 30 Mille Miglia, dagli States un riconoscimento d’eccezione Ad agosto, negli Stati Uniti, la prestigiosa corsa riceverà il primo dei tributi ufficiali A di Francesco Mantica A pochi mesi dal grande successo della Mille Miglia 2011 - conclusasi con il successo di Giordano Mozzi e Stefania Biacca, coppia nella vita e nelle corse, che sono riusciti a trionfare nella corsa più bella d’Italia a bordo di una splendida Aston Martin Le Mans del 1933 - il prossimo appuntamento è in programma negli Stati Uniti, con il primo dei tributi ufficiali alla Mille Miglia. L’Associazione Temporanea d’impresa (Ati), composta da Mac Group, Meet Comunicazione e Sanremorally e a cui è affidata l’organizzazione della Rievocazione Storica della Mille Miglia, ha infatti siglato un’intesa con la società Stratus Media Group Inc affidandole l’organizzazione del Mille Miglia Tribute negli Usa. La società statunitense avrà dunque il non facile compito di diffondere negli Stati Uniti l’immagine e il fascino della gara bresciana, evento unico in tutto il mondo e simbolo tra i più apprezzati del made in Italy. Aperti a vetture di particolare valore storico costruite dal 1927 al 1957, con particolare attenzione a quelle che corsero la mitica Freccia Rossa, i Tributi internazionali, organizzati secondo elevati standard qualitativi coerenti con l’immagine e la fama della Mille Miglia, saranno strutturati nella forma di tour turistici. Il primo ille miglia USA Insider Tributo si terrà dal 14 al 17 agosto. L’edizione del 2012 sarà invece organizzata entro il 30 giugno. L’organizzazione di eventi all’estero in forma di Mille Miglia Tribute accrescerà ulteriormente la notorietà del marchio Mille Miglia e diffonderà la sua storia, che ha avuto origine a Brescia nel 1927 grazie all’Automobile Club Brescia ed è rievocata da oltre 25 anni con l’attuale competizione per auto storiche. L’obiettivo è quello di valorizzare pienamente una manifestazione unica al mondo, farla essere ancora di più se stessa, con la propria tradizione, i propri valori, la propria identità. In Italia e nel mondo, il cuore della Freccia Rossa pulserà ancora più forte ◆ SPEEDY CAR - VENDITA AUTO NUOVO E USATO Via Cassia, 2040 t 0630882400 t Via degli Olmetti, 18 (Zona Industriale Formello) t 0690400458 Massimiliano 3480628947 - 3481880090 t [email protected] 33 Insider Nautica Benetti: yacht tecnologici per stupire il mondo Il cantiere Benetti, simbolo dell’eccellenza italiana nella realizzazione di imbarcazioni di lusso in metallo e alluminio, ha uno stile particolare: lussuoso, elegante, ma soprattutto con più di un occhio alle novità tecnologiche di Francesco Mantica è È Best uno dei più antichi cantieri per la costruzione di yacht al mondo. Fondato da Lorenzo Benetti nel 1873, l’omonimo cantiere è stato diretto, dopo la morte del patriarca, dai suoi due figli Gino ed Emilio che modificarono il nome del cantiere in Fratelli Benetti e ottennero importanti riconoscimenti anche al di fuori delle acque del mar Mediterraneo. Oggi, rilevato da Azimut, Benetti realizza nella sede produttiva di Livorno mega yacht interamente personalizzati superiori ai 47 metri, in acciaio e alluminio, con un sistema tecnologico avanzatissimo il cui nome è tutto un programma: BEST (Benetti’s Exclusive Sea Technology). Si tratta di una esclusiva piattaforma tecnologica creata da Benetti che integra tutti i sistemi elettronici e impianti di bordo: e così, come nei film di fantascienza, la televisione realmente “parla” con le luci e le telecamere “parlano” con i telefoni. Ecco le peculiarità degli yacht del terzo millennio. Comunicazione: audio, video e dati, verso l’esterno e verso l’interno: il sistema di comunicazioni di BEST offre un’illimitata possibilità di comunicare anche in video chiamata e in video conferenza attraverso telefoni fissi, portatili Wi-Fi e DECT. Con BEST il televisore diventa il vero punto centrale di tutte le funzionalità. Dal telecomando, con un semplice gesto, è possibile richiamare i contenuti multimediali del sistema. L’utente può visualizzare l’elenco delle telecamere dello yacht e le rispettive immagini, ricevere le notifiche di motion Paradigm Sundek Paradigm Skylounge Deck detection, accedere alle informazioni sui parametri di bordo (temperatura motori, livelli acqua potabile e carburante), consultare la rubrica telefonica per fare una chiamata, gestire i controlli domotici per regolare le luci, il clima e gli automatismi. Intrattenimento: pezzo forte della sezione entertainment è un server multimediale centralizzato ad altissima capacità, in grado di contenere film, musica e immagini in formato digitale e dai terminali A/V che consentono la visione dei contenuti in alta definizione. Il sistema offre un’ampia gamma di servizi avanzati come: broadcasting sincronizzato, caricamento dei contenuti e accesso alla base dati centralizzata delle informazioni accessorie. Domotica: controllo dell’illuminazione, della climatizzazione e dell’automazione. L’armatore può scegliere la tecnologia più adatta alle proprie esigenze e BEST la integra nella propria piattaforma fornendo un’interfaccia unica di controllo che semplifica ogni operazione. La demotica consente con un semplice telecomando di controllare e regolare grazie all’elettronica qualsiasi tipo di automatismo: per qualsiasi funzione sarà sufficiente appoggiare le dita su un tasto del telecomando. Sicurezza: un intuitivo touch screen, presente a bordo in postazioni dedicate, permette la visualizzazione combinata delle telecamere, il controllo dello zoom e dei movimenti. Le immagini delle telecamere sono visibili anche dai televisori, dai telefoni e dalle postazioni di terra ◆ Vele d’Epoca a Napoli con il Trofeo Banca Aletti di Fulvia Battiloro - ph Rastrelli vela Sport Velico è sin dall’inizio partner istituzionale della manifestazione. Il binomio è sinonimo di efficienza, cultura marinaresca e rispetto della tradizione velica. Questa edizione 2011 ha stabilito un nuovo successo, non solo per il numero delle signore del mare partecipanti ma anche e soprattutto per il rinnovarsi di un format che pur nella sua stabile identità è capace di sorprendere. Certamente molti meriti vanno al campo di regata dominato dal monte Vesuvio, esteso nel suo percorso costiero da un lato sino all’area protetta di Punta Campanella per 26 miglia Dettagli del Lulworth, albero e bompresso N N el caratteristico Borgo Marinari di Napoli, sull’isolotto tufaceo di Megaride dove si erge il castello più antico della città, ogni anno approdano - anche da molto lontano - decine e decine di navi del passato, cariche di storia e di bellezza, per partecipare al raduno Le Vele d’Epoca Trofeo Banca Aletti. Questo appuntamento si rinnova tradizionalmente nell’ultima settimana di giugno, quando il solstizio d’estate boreale si è da poco compiuto, grazie al sodalizio tra lo storico Circolo Savoia e la Marina Militare Italiana che attraverso l’Ufficio Lulworth e Kipawa incrociano i dragoni classici in poppa Insider Nautica 36 L'equipaggio di Stella Polare con il Trofeo intitolato all'Amm. A. Lattarulo Pippo Dalla Vecchia premia Kipawa, vincitore del Trofeo Banca Aletti Il 5.50 metri S.I. Dalgra III in una manovra da brivido sotto bordo di Tampasia marine e dall’altro al Golfo di Pozzuoli. È innegabile, però, che l’accurata realizzazione concertata da Pippo Dalla Vecchia, Presidente del Reale Yacht Club Canottieri Savoia da vent’anni, trasmette nella memoria dei concorrenti quell’aurea sacrale del genius loci. Così succede che riappare nel Mediterraneo una leggenda dei mari, il Lulworth, Big Class Gaff Cutter varato nel 1920 in Inghilterra nei cantieri White Bros, e che ritornino - dopo mezzo secolo di assenza - i dragoni classici sullo stesso campo di regata che fu loro assegnato nel 1960 durante l’Olimpiade di Roma che affidava a Napoli i Giochi Velici. Vanno citate tutte, perché ognuna ha la stiva piena di ricordi. Eccole dunque le stelle del Trofeo Banca Aletti 2011: Albelimar, Artica, Caroly, Chaplin, Cholita, Corsaro II, Dalgra III, Draumen, Filly, Kipawa, Javelin, Lulworth, Lunic, Manta, Naif, Ocean Anemone, Oliria, Paulena, Saracena, Stella Polare, Susanna II, Tampasia, Tintoo VI, Zenith. Insieme con queste bellissime dei mari ha partecipato la flotta di nove dragoni in legno capitanati dai primi due esemplari stazzati in Italia Ausonia e Blue Mallard, poi in ordine alfabetico Bunker King Polsta (dall’Ucraina), Buriana, Freja, Japetus, Syrinx (dalla Svizzera), Tergeste e Valì. Per la cronaca, la regina di questa edizione è Kipawa, di Claudio Valtulini, che ha vinto il Trofeo Banca Aletti, Corsaro II e Stella Polare della Marina Militare assegnato allo yacht che ottiene il miglior tempo compensato risultante dalla somma dei tempi compensati ottenuti nelle diverse prove. Il Trofeo Challenge Angelo Lattarulo è andato a Stella Polare della Marina Militare. Due invece i Premi Eleganza Marina Yachting conferiti a Tampasia di Giorgio Scarselli e a Javelin di Daniele Canelli. Queste le classifiche delle prime tre posizioni nelle rispettive categorie: Yacht d’Epoca <12 metri: Zenith, il 6 M. S.I. di Gabriele De Bono, con al timone Nello Oliviero; Alberimar II di Marco Claudio Corneli; Ocean Anemone di Benedetto Baroni. Yacht d’Epoca >12: Kipawa; Cholita di Marilinda Nettis e Manta di Ernesto Irace. Questa invece la classifica degli Yacht Classici <15: Naïf di Ivan Gardini; Artica II della Marina Militare; Dalgra III del R.Y.C.C. Savoia con al timone Mattia Pressich. Yacht Classici >15: Tintoo VI di Lorenzo Banchero; Stella Polare della Marina Militare; Chaplin della Marina Militare. Sul gradino più alto del podio della prima Coppa d’Oro Eduardo Pepe, riservata ai dragoni, è salito Tergeste del Club Nautico Lazzarulo di Castellabate, seguito dall’equipaggio ucraino di Bunker King Polsta e da Buriana del C.N. Cervia. Il raduno Le Vele d’Epoca Trofeo Banca Aletti è stato patrocinato dal Comune di Napoli, dall’Associazione Italiana Derive d’Epoca e dall’Associazione Italiana Classe Dragone, con la Filly di Ivan Gardini Il dragone Tergeste (ITA4) primo classificato con l'equipaggio composto da Marco Gallo (timoniere), Franco Peluso, Mauro Grandone direzione tecnico-sportiva dell’Associazione Italiana Vele d’Epoca. La manifestazione si è svolta con il sostegno del Title Sponsor Banca Aletti, di Dimensione Triade e Marina Yachting in qualità di Side Sponsor, e dei fornitori ufficiali Birrificio Sorrento, acqua Ferrarelle e tarallificio Leopoldo. È intervenuta infine La Dolce Napoli, punto vendita affiliato Sal De Riso ◆ La banchina del Circolo Savoia con le barche d'epoca ormeggiate L'equipaggio di Tergeste con la Coppa d'Oro Eduardo Pepe, 1° classificato dragoni classici L'armatore di Tampasia Giorgio Scarselli, con il premio Marina Yachting, e Luca Ciomei, DG AIDE Kipawa di Claudio Valtulini Tintoo VI primo classificato nella categoria Yacht Classici > 15 Daniele Canelli, armatore di Javelin, vincitore della Parata navale e del premio Marina Yachting per l'opera di recupero e restauro conservativo di eccellenza Vela 38 REGINE DEL MARE Si è disputata a Porto Santo Stefano l’Argentario Sailing Week in gara le imbarcazioni d’epoca del Panerai Classic Yacht Challenge L L di Alessandro Mei e “regine del mare” sono tornate all’Argentario. Dal 16 al 19 giugno, infatti, le banchine della Pilarella a Porto Santo Stefano hanno ospitato la dodicesima edizione dell’Argentario Sailing Week, secondo appuntamento mediterraneo del Panerai Classic Yacht Challenge riservato alle imbarcazioni d’epoca a vela. Venticinque le imbarcazioni al via suddivise in otto differenti categorie fra Yacht Classici e d’Epoca di varie metrature. Un vero spettacolo per la città che è stata letteralmente presa d’assalto da queste affascinanti imbarcazioni in legno, dove si possono ammirare strumenti e attrezzature d’altri tempi ancor oggi in perfette condizioni per poter competere sui nostri mari. Piuttosto variegate le condizioni di vento che hanno messo alla prova le regine del mare: da una prima giornata con 10-12 nodi d’aria, si è passati ai 22-25 nodi di maestrale dell’ultima prova che ha reso ancora più spettacolare il percorso di 12 miglia posizionato sotto costa per rendere partecipe di questo spettacolo tutta la città. La festa e le regate a mare sono state accompagnate da momenti di incontro e aggregazioni per gli equipaggi partecipanti al villaggio allestito lungo le banchine del porto. La piazza è stata per tre giorni un punto di aggregazione per velisti provenienti da tutto il mondo e il luogo ideale per ammirare da vicino il Luminor Submersible 1950 Regatta 3 Days GMT, l’orologio Edizione Speciale per celebrare l’edizione 2011 del circuito velico di yacht classici creato dalla casa di orologiai di Neuchatel. Si tratta di un orologio subacqueo DINGHY CLASSICO, EMOZIONI A VELA A CASTIGLIONE DELLA PESCAIA Concluso il Trofeo Tenuta La Badiola - Leopoldo II Granduca di Toscana, quarta tappa della Swiss & Global Cup, riservata ai dinghy 12 piedi classici C di Francesco Mantica - ph J.Taylor professionale, impermeabile fino a 30 atmosfere con cassa da 47 mm realizzata in titanio satinato, dotata della chiusura a ponte a protezione della corona che caratterizza da sempre gli orologi Officine Panerai. Un orologio da marinai, come quelli che si trovavano a bordo di Stella Polare, l’imbarcazione del 1965 della Marina Militare che si è aggiudicata la vittoria overall nella categoria dei Classici superiori ai 18 metri. Lo yacht dello storico cantiere ligure Sangermani Mania I ha invece primeggiato fra le barche di lunghezza inferiore ai 12 metri, mentre Naif, una barca il legno lamellare di mogano disegnata dal progettista americano Dick Carter si è aggiudicata il primo premio fra i classici sotto i 18 metri di lunghezza. Tra gli “Epoca inferiori a 15 metri” ha vinto Sirius, un New York 32 costruito negli USA nel 1937, che è riuscito a battere Manta e Santa Pazienza, rispettivamente al secondo e terzo posto. Lo yawl Marconi Marjatta del 1943 si è invece aggiudicato il premio finale grazie alla vittoria tra gli “Epoca inferiori a 19 metri”, precedendo Marigold del 1892 e Kipawa. The Blue Peter del 1930 si è imposto tra gli “Epoca superiori a 19 metri”, seguito da Javelin del 1897 e dallo yawl Caroly della Marina Militare. Il Panerai Clasic Yacht Challenge proseguirà a fine agosto a Mahon per la VIII Copa del Re de barcos de Epoca, per poi tornare in Italia, nelle affascinanti acque di Porto Rotondo dall’8 all’11 settembre, prima della tappa conclusiva del circuito del Mediterraneo prevista, come sempre, in Francia in occasione della Cannes Regates Royales dal 19 al 25 settembre ◆ vela Insider C on la vittoria alla fine di due giornate di regate di Vittorio Macchiarella del C.C. Roggero di Lauria si è conclusa la quarta tappa della Swiss & Global Cup riservata ai dinghy 12 piedi classici, in programma da venerdì 24 a domenica 26 giugno nelle acque di Castiglione della Pescaia con l’organizzazione del Club Velico castiglionese. Con la carena immersa in acque cristalline e ventose, i partecipanti hanno regatato per la conquista del Trofeo Tenuta La Badiola - Leopoldo II Granduca di Toscana, il premio di tappa nato dall’iter creativo dello studio grafico di Oliviero Toscani La Sterpaia per il Local Sponsor della quarta tappa della Swiss & Global Cup Tenuta La Badiola. Vincitore indiscusso di questa tappa, dopo 4 prove totali e uno scarto, è stato Vittorio Macchiarella con 8 punti (1, 5, 10, 2) del C.C. Roggero di Lauria che si è aggiudicato il Trofeo. Al secondo posto Emanuele Ottonello del CN Ugo Costaguta al timone di Giulia con 11 punti (4, 1, 6, 11) che ha lasciato indietro di un solo punto Giuseppe La Scala del RYCC Savoia con Ancora Non Mollare, terzo classificato. Quinto invece il livornese Uberto Capannoli del CV San Vincenzo, primo toscano a piazzarsi sui 42 dinghisti partecipanti. Grande entusiasmo espresso dai concorrenti e dagli accompagnatori a favore di tutta l’organizzazione, dell’assistenza a mare e a terra e della località turistica del borgo di Castiglione della Pescaia che si candida, con il suo Club Velico e le sue 5 vele blu, a buon diritto, nuovamente tappa della prossima edizione. Questo il commento di Filippo La Scala, Amministratore Delegato Swiss & Global Asset Management Italia: “In questa terra c’è il cuore della mia famiglia. Nel 1928 mio nonno materno fu il primo farmacista di Castiglione della Pescaia, conosciamo molto bene la Maremma e sono contento che il trofeo abbia fatto tappa qui”. Il 10° Trofeo Nazionale Dinghy 12’ Classico Swiss & Global Cup si svolge sotto l’egida della Federazione Italiana Vela (FIV), dell’Associazione Italiana Classe Dinghy 12’ (AICD) e con il patrocinio di Legambiente, dell’Associazione Italiana Persone Down (AIPD), alla quale è interamente devoluta l’intera quota di iscrizione, e del Touring Club Italiano. Per rimanere aggiornati sulle novità del 10° Trofeo Nazionale Dinghy 12’ Classico Swiss & Global Cup, per scambiare opinioni sulla deriva in legno, per rivivere - attraverso video e foto - le emozioni delle regate e per molto altro ancora è sufficiente collegarsi al sito www.dinghyclassico.it ◆ 41 Molinari & Manassero, assi del golf Intervista ai due golfisti più famosi in Italia: Francesco Molinari, il più forte giocatore italiano, e Matteo Manassero, l’enfant prodige che, ad appena 18 anni, sta suscitando scalpore a livello mondiale per il suo modo di giocare sul green di Francesco Mantica F F rancesco Molinari, nel mese di giugno ha partecipato al BMW Italian Open. Quali differenze rispetto al 2006, quando è stato il primo italiano a vincere il torneo dal 1980? “Sicuramente il clima attorno all’Open, rispetto al 2006, quando ho vinto il torneo al Castello di Tolcinasco, è cambiato e le aspettative verso di noi sono cresciute in virtù degli ultimi nostri successi. La scorsa stagione, grazie alle nostre affermazioni e alla partecipazione alla Ryder Cup, l’interesse è cresciuto sensibilmente. Cinque anni fa nessuno si aspettava un mio exploit, visto che giocare un Open in casa comporta più tensione. Ottenni quel successo quasi inconsapevolmente”. In questi ultimi cinque anni quanto è cambiato il suo modo di giocare? “Ora mi sento un giocatore migliore, più regolare e continuo con dei colpi in sacca che nel 2006 non potevo avere, essendo al mio secondo anno di circuito: esprimevo un gioco più naturale e grezzo. Negli anni ho acquistato più controllo della palla. Prima miravo un punto senza troppe preoccupazioni e questo poteva anche essere un aspetto positivo. Ora, invece, soprattutto con i ferri o anche negli approcci e nei putt, credo di esser maturato molto”. Francesco Molinari Lei è stato il partecipante più in alto nel ranking mondiale... “Nello sport, e in particolare nel golf, il ranking ha un’importanza relativa, di conseguenza il fatto di essere il numero 20 al mondo non mi comporta nessuna pressione aggiuntiva”. I rapporti con Manassero? “Sono ottimi. In precedenza avevo giocato con lui soltanto all’Open Championship, quando era ancora dilettante. Poi, di settimana in settimana, ci siamo conosciuti di più e ora io e Dodo (il fratello Edoardo, ndr) disputiamo quasi sempre i giri di prova con lui. Dopo un anno di tour come unico rappresentante italiano, è molto bello avere ragazzi con cui allenarsi e condividere anche i momenti fuori dal campo di gioco”. Cosa ha portato la nascita di suo figlio Tommaso? “Da quando è nato Tommaso la mia giornata è più lunga perché dormo meno, poi la pausa a metà stagione è stata una novità per me. Fortunatamente mia moglie Valentina assolve al meglio i compiti da mamma e io mi limito ad aiutarla quando posso. Ormai è trascorso qualche mese e ho ripreso i ritmi regolari”. Insider Sport Insider Sport 42 Matteo Manassero golf Ed eccoci a Matteo Manassero, partito dal Royal Park i Roveri come una grande speranza, e tornato tredici mesi dopo in condizioni molto diverse. “In questi tredici mesi è accaduto molto di più di quanto mi aspettassi: essere arrivato al numero 30 del ranking mondiale è un grande successo. Sono contentissimo di aver percorso tutta questa strada e di essere nuovamente qui”. Come descriverebbe l’ultimo anno vissuto? “Ho accumulato tante esperienze di vita e di golf. Ho viaggiato tanto. Sono migliorato come sportivo. Ho raggiunto parecchi traguardi, merito di tutto il lavoro che ho fatto”. Questo impegno nel golf le ha tolto qualcosa umanamente? “Ho perso chiaramente qualche momento della vita di un ragazzo. Ma ho sempre fatto quello che ho voluto. Ho raggiunto alcuni obiettivi importanti e realizzato i miei sogni da bambino. Non ho rimpianti”. Ha da poco partecipato al BMW Italian Open e fra poche settimane sarà la sua prima volta all’ US Open... “L’Open d’Italia è chiaramente un evento speciale per me e per tutti i giocatori italiani. C’è tanta attenzione per noi azzurri. Lo US Open è un major, una delle quattro gare più importanti dell’anno. Non l’ho mai disputato: è un altro mio sogno che si realizza”. Come gestisce questa notorietà? “Devo cercare di mantenere i miei obiettivi sportivi. Non si può lavorare bene e tanto pensando alla notorietà. Bisogna restare concentrati”. Che tipo di attenzione c’è all’estero verso il golf italiano? “C’è molto più interesse da parte degli stranieri che dall’Italia stessa. Bisogna fare molto di più, perché questo periodo positivo prosegua anche nel futuro”. Tra i suoi impegni c’è anche quello con i giovanissimi. “Parteciperò all’evento Kinder di fine anno per la gara giovanile. La Kinder sta aiutando la Federazione Italiana Golf a far crescere questo sport”. Chi considera il più promettente tra le nuove leve? “Sicuramente Domenico Geminiani. Ha grande voglia di diventare professionista. È un ragazzo più grande dei suoi quindici anni e anche più maturo. Naturalmente deve ancora migliorare in molti aspetti del gioco. A diciassette, diciotto anni potrà fare il salto: per ora ha bisogno ancora di esperienza” ◆ Insider Sport 44 Roma Summer Polo, che show! Successo di pubblico e grande spettacolo agonistico nell’ultimo appuntamento 2011 dell’Audi Gold Cup Circuit Ha vinto ancora il team Audi guidato dal romano Luca D’Orazio Nel 2012 si torna in Costa Smeralda, per una tappa di valenza sportivo-mondana. Il lusinghiero giudizio del dirigente-giocatore elvetico Dillier di Enrico Tonali - ph Audi Polo Gold Cup Circuit/Tony Ramirez Audemars Piguet all'attacco (al centro il bomber Eduardo Menendez, fra Ferrari e Coria) “N “N on avevo mai giocato a Roma. Un impianto veramente affascinante e un’organizzazione molto professionale, un’ottima vetrina per il polo italiano”. Piero Dillier, svizzero di Zurigo (dove vive con la moglie veneziana solo nei mesi caldi, in inverno soggiorna a St. Moritz, in cui è nato il polo on-snow, sulla neve) non è solo il capitano del team multinazionale Anacri - oltre all’elvetico, due argentini e un polacco - che ha sfiorato il podio, quarto, del Roma Summer Polo - Audi Gold Cup Circuit. Ma anche componente di spessore del Consiglio d’Amministrazione della Federazione Internazionale Polo e responsabile F.I.P. per l’Europa, dove lo sport di palla e stecca è sostato a lungo, proveniente dall’India e prima di raggiungere l’Argentina, sua nuova patria. Quello organizzato dal presidente di Gold Cup Maurizio Zuliani e dal d.t. del Circuit Claudio Giorgiutti, in collaborazione con il Roma Polo Club presieduto da Cataldo D’Andria, è stato un torneo di livello tecnico medio-alto (10/12 hp) con sei squadre al via che si sono battute sempre al limite ma con notevole correttezza se si pensa che la finalissima è stata una battaglia napoleonica, con i cavalli lanciati per un’ora ventre a terra, e solo 20 punizioni complessive, un niente per partite del genere. Tre giorni di qualificazioni, uno di semifinali ed un altro di finali sono stati immersi in un contesto mondano raffinato e competente. La Coppa Duca d’Aosta (dedicata al fondatore del Roma Polo Club e che è stata assegnata insieme all’Audi Gold Cup) è ben conosciuta dal mondo vip capitolino, al quale il polo propone appuntamenti piacevoli e rilassanti. La club-house del Club, la sua tribunetta coperta, i campi di gioco che la circondano sono un spicchio di old-style che è rimasto lo stesso di quando a premiare i vincitori della Coppa Duca d’Aosta fu, nel 1951, la venticinquenne principessa Elisabetta d’Inghilterra (già allora con l’immancabile cappellino) che l’anno dopo sarebbe salita al trono del Regno Unito, e nel 1953 la stupenda Soraya Esfandyari, due anni prima, diciannovenne, incoronata imperatrice di Persia. La finale è stata vinta dal più noto dei capitani polo-player romani, il fazendero-veterinario-allevatore Luca D’Orazio il quale con la vittoria sull’erba romana ha completato il grande slam 2011, perché già sue - e dell’Audi che fiancheggia il team - erano state le precedenti tappe Gold Cup, l’invernale di febbraio sulla neve di Cortina/Misurina e la primaverile di aprile sulla sabbia di Forte dei Marmi. La felicità dell’inossidabile cinquantenne con enorme azienda agricola sulla Via Tiberina - la cui grinta è stata appena scalfita da un brutto ma non grave incidente di gioco nella prima giornata (con tanto di ricovero al Policlinico Gemelli, da cui Luca è “fuggito” per tornare a giocare, dopo la sutura con tre punti al labbro superiore per un colpo di stecca) - è stata raddoppiata dal terzo posto di sua figlia diciannovenne Ginevra, alla guida della squadra U.S.Assn., una giocatrice con la quale il polo italiano farà i conti nelle prossime stagioni agonistiche per gli stupefacenti miglioramenti mostrati quest’anno. La novità dell’Audi Polo God Cup Circuit 2012 si chiama Costa Smeralda, dove la manifestazione dei patron Zuliani e Giorgiutti tornerà a far tappa ai primi si settembre, dopo le tre canoniche soste on-snow alle Dolomiti, on-the-beach sul Tirreno e on-the green nella Capitale ◆ Il team Audi vincitore. Da sx Ruiz Guinazù, Inchuaspe, Elser, D'Orazio, Tartaglione, Avanzini Una fase della finale fra Audi e Audemars Piguet. Sulla palla, da sx, Ruiz Guinazù, D'Orazio, Coria 47 C.O.N.I. F.I.S.E. C.I. Casale San Nicola Società Sportiva Dilettantistica a R.L. Un ostacolo dedicato alla Divina Commedia San Patrignano, concorso ippico a cinque stelle Il grande appuntamento organizzato dai ragazzi della Comunità dal 29 al 31 luglio sulle colline dell’entroterra di Rimini “Il rapporto con il cavallo, una strada per uscire dalla droga, come aveva intuito mio padre” spiega Andrea Muccioli V V di Enrico Tonali Concorsi Ippici - Stage di Salto Ostacoli e Dressage con tecnici di eccellenza Scuola Pony-Cavalli e Pony Games a partire dai 4 anni con Istruttori Federali qualificati 2 campi coperti illuminati Via del Casale di San Nicola, 232 - 00123 RomatTel. 06 30892884 - Tel. e Fax 06 30892990 www.casalesannicola.com - [email protected] [email protected] - Tel. 348 6577889 Club House con piscina ivo ergo San Patrignano. L’intramontabile assioma cartesiano (cogito ergo sum, penso quindi sono) è il leit-motiv di un film - dal titolo “Vivo” - che il giovano regista francese Jeremie Attali ha realizzato nella Comunità fondata nel 1978 sulle colline dell’entroterra di Rimini da Vincenzo Muccioli. Racconta le vicende di cinque ragazzi accolti a San Patrignano - ora diretto dal figlio Andrea Muccioli - ed analizza in profondità il modello terapeutico ed educativo di “Sanpa”, messo a confronto di altre risposte internazionali al problema della droga e dell’emarginazione. Il film tocca pure l’argomento cavalli, una delle idee vincenti della Comunità, quella di riportare in carreggiata i tossicodipendenti tramite il lavoro in scuderia, nell’allevamento dei puledri, la preparazione alle gare e l’organizzazione di un Concorso Ippico a cinque stelle la cui 15esima edizione si terrà dal 29 al 31 luglio. Da sottolineare che quello 2010 è stato riconosciuto migliore manifestazione di salto ostacoli al mondo da “L’Annèe Hippique” (pubblicazione di maggiore prestigio dell’equitazione mondiale) e dall’International Jumping Riders Club (che riunisce i più noti cavalieri e amazzoni). “È un premio allo straordinario impegno dei ragazzi della comunità”, ricorda Andrea Muccioli succeduto a Vincenzo nel 1995, alla sua scomparsa, “Sono loro a trovare nel rapporto che si crea tra la persona e il cavallo, una strada per uscire dalla droga, come intuì mio padre tanti anni fa”. Oltre alla squadra azzurra - che ne farà una delle tappe di selezione per i Campionati Europei di settembre a Madrid - è già sicura la presenza di molti fra i primi 30 cavalieri del ranking mondiale, ad iniziare dall’olimpionico 2008 canadese Eric Lamaze, lo svedese Rolf Goran Bengston, l’australiana Edwina Alexander (seconda in classifica nel Global Champion Tour), i tedeschi Marco Kutcher e Meredith Beerbaum, lo svizzero Steve Guerdat vincitore della Top10 di Ginevra organizzata dall’International Jumping Riders Club. Inoltre il tedesco Ludger Beerbaum, unico ad aver vinto una medaglia d’oro in tutte le più grandi competizioni Giochi Olimpici, Campionati Mondiali ed Europei. Dall’Olanda arriveranno Gerco Schroeder e Jeroen Dubbeldam (vincitori in Coppa delle Nazioni quest’anno a Piazza di Siena), dalla Svizzera Cristina Liebherr argento ai Campionati Europei di San Patrignano 2005, dagli Stati Uniti Richard Spooner che con il suo veloce Cristallo sarà uno dei binomi più seguiti. Gli ultimi dati ufficiali di San Patrignano riportano 1.632 ragazzi (1.334 maschi e 298 femmine) presenti nella Comunità. Inoltre altre 157 persone tra affidamenti ai servizi sociali, arresti domiciliari, detenuti domiciliari, minori in prova, libertà vigilata e sorvegliati speciali. Il bilancio di San Patrignano - tra entrate e uscite - sfiora i 60 milioni di euro, ma nessun contributo viene richiesto alle famiglie dei ragazzi e nessuna retta è a carico dello Stato ◆ Insider Sport Insider Eventi 48 49 CALCIO BALILLA, GOL PER BENEFICENZA Nasce il Bill Boat Tour, primo torneo itinerante targato MBM Biliardi: cinque tappe nei più rinomati Yacht club d’Italia per raccogliere fondi per la Onlus “Un Cuore per tutti” L L a spensieratezza dell’estate per toccare la sensibilità degli italiani. È tutto pronto per il Bill Boat Tour 2011, il primo torneo itinerante di calcio balilla, targato MBM Biliardi, principale sponsor della manifestazione benefica. Organizzato dall’associazione “Insieme per il cuore”, l’evento nasce per raccogliere fondi da devolvere alla Onlus “Un cuore per tutti”, presieduta dal noto cardiologo Ivo Pulcini, da anni impegnata nella cura dei bambini affetti da patologie cardiache che vivono nei Paesi poveri. In particolare lo scopo del tour è contribuire alla costruzione del primo ospedale pediatrico a Casablanca, in Marocco. Il Bill, l’unico biliardino da imbarcazione che diventa tavolo, ideato da Massimiliano Maggio, designer della MBM Biliardi, a partire dal 18 luglio solcherà le acque del Tirreno a bordo delle due barche della Manò Marine, cantiere nautico di fama internazionale, motorizzate Yanmar. Saranno cinque le tappe negli Yacht Club tra i più rinomati d’Italia: il via da Capri, poi Porto Rotondo, Porto Cervo, Sanremo e Forte dei Marmi. Si sfideranno i soci dei club e i volti noti dello sport e dello spettacolo, della cultura e della politica e a seguire il regolare svolgimento del torneo ci sarà la Federazione italiana calcio balilla. Ma non finisce qui. A Roma dall’1 al 15 settembre, sul lungotevere dei Papareschi, a due passi da Testaccio, verrà allestito uno spazio interamente dedicato al Bill Tour: a darsi battaglia saranno i soci dei circoli storici della Capitale, ma per chiunque voglia prendere parte all’evento basterà accreditarsi al Club MBM - tel. 06 7724202 ◆ Info: www.billboat.it - [email protected] Appuntamenti 18-24 luglio Yacht Club Capri | 25-31 luglio Yacht Club Porto Rotondo (Olbia) | 1-7 agosto Yacht Club Costa Smeralda (Arzachena) 8-14 agosto Yacht Club Sanremo | 22-28 agosto Yacht Club Versilia | 1-15 settembre Roma - Lungo Tevere dei Papareschi Insider Insider Sport 50 51 Niccolò Mornati Niccolò Mornati e Lorenzo Carboncini REMI NELLA SCIA OLIMPICA Entra nel vivo la stagione del canottaggio, proiettata sulle Olimpiadi di Londra 2012: dalla coppa del mondo prime indicazioni, conferme e ritorni, come quello di Ebbesen, tre volte campione olimpico, di nuovo alla guida del fortissimo 4 senza danese E l’Italia? A brillare finora è stato il 2 senza di Mornati e Carboncini E di Giorgio Tuccinardi E ntra nel vivo la stagione del grande canottaggio. Coppa del Mondo, poi a fine agosto i mondiali a Bled, infine a settembre i campionati europei a Plovdiv: a quel punto le indicazioni per la prossima stagione, quella delle Olimpiadi 2012, saranno più chiare. Intanto Monaco, prima tappa della Coppa del Mondo, ha segnato il ritorno di un “giovane” 40enne: Eskild Ebbesen dopo i tre ori ed un bronzo Olimpico ha deciso di tornare padrone del “suo” quattro senza portando l’ennesima certezza per i prossimi Giochi di Londra. Come se non bastasse il quartetto danese si è ripetuto anche nella seconda prova di coppa tenutasi ad Amburgo. L’Italia, per ora costretta a guardare da lontano le finali nelle barche olimpiche, è stata protagonista solo nel 2 senza senior con Niccolò Mornati e Lorenzo Carboncini, barca d’argento nelle acque tedesche. La solita Inghilterra sembra lontana e superiore, almeno per adesso, ma quella Grecia che l’anno scorso sembrava difficile da battere, ora dovrà inseguire il nostro armo sul bacino del Rotsee. Per comprendere qualcosa in più abbiamo parlato con Mornati: le sue parole aiutano ad avvicinarsi alle sensazioni che vive l’equipaggio azzurro. Niccolò, pensate di arrivare alle Olimpiadi con questo due senza oppure dopo la qualificazione di Bled proverete altre barche come ad esempio il 4 senza? “Il due senza era una barca che da tempo desideravamo provare, avendo sempre gareggiato in equipaggi come il 4 senza e l’otto. Il sogno di poter correre un’Olimpiade su questa imbarcazione e con questa combinazione ha preso vita un anno fa, quando Lorenzo e io ci siamo ritrovati faccia a faccia e abbiamo deciso di comune accordo di intraprendere questa nuova avventura. Non ci precludiamo altre eventuali possibilità strada facendo, anche se per il momento tutte le nostre energie sono concentrate su questo progetto”. Monaco: a che punto era la preparazione che vi ha regalato l’argento nella prima prova di coppa del mondo e quali sono le vostre aspettative per Lucerna? “A Monaco stavamo fisicamente bene. Inoltre la voglia di dimostrare a noi stessi che il lavoro fatto questo inverno era stato proficuo ci ha dato una spinta mentale in più. Il risultato è stato all’altezza delle nostre aspettative e sarebbe bello poterlo riconfermare a Lucerna. Speriamo di poter concludere la Coppa del Mondo con sensazioni positive per poter affrontare più serenamente la qualificazione olimpica a Bled a fine agosto”. Adesso un’ultima domanda: come luogo per il raduno il cambio da Piediluco a Varese è stato positivo? “Il passaggio è stato vissuto con entusiasmo da parte nostra e, a parer mio, dell’intera squadra. Quando ero in Australia i canottieri usavano dire che per rendere al meglio un vogatore deve avere “good water, good food, good bed and good internet”...Varese ha tutto questo e, fortunatamente, di più. Il fatto che questo lago e le sue strutture vengano scelte da nazionali forti come l’Australia e la Gran Bretagna rende l’idea sulla fortuna che abbiamo ad avere luoghi come Varese e La Schiranna. Inoltre con un po’ di egoismo ti confesso che, dopo aver trascorso 12 anni di ritiri nella bella Piediluco a 610 km da casa mia, il fatto di poter essere a Varese mi permette di avere la mia famiglia e i miei amici più a “portata di mano”. Porto sempre nel cuore le attenzioni e le cure della famiglia Bartolucci di Piediluco che ho sempre considerato una “seconda famiglia” e che tanto ha dato al canottaggio italiano” ◆ www.canottaggio.org Aspettando Rossano splende Adele Rossano Galtarossa, il passato, un grande passato, ma forse anche il futuro del canottaggio azzurro. Oltre venti anni di Nazionale, 5 Olimpiadi (dal 1994 al 2008, finora...) con 4 medaglie (record del canottaggio italiano nella storia dei Giochi) di cui una d’oro, 10 volte sul podio ai Mondiali, con ben 4 trionfi iridati; unico atleta a vincere per cinque anni consecutivi il campionato italiano nel singolo. Per i suoi successi è stato nominato Grand’Ufficiale della Repubblica e Commendatore della Repubblica; ha ricevuto il Collare d’Oro al Merito Sportivo, il Diploma d’Onore e la Medaglia d’oro e d’argento al merito sportivo. Ma Rossano non vuole finire qui la sua straordinaria carriera. E dopo un paio di stagioni di meritato break, ha ricominciato a far volare la sua barca: per ora si accontenta di un quarto posto ai campionati italiani, ma il suo obiettivo è quello di tornare ai massimi livelli (ovvero ottenere il passaporto per quella che sarebbe la sua sesta Olimpiade consecutiva, Londra 2012). Intanto, mentre cerca di domare le onde, è finito in balìa della piccola Adele (nella foto): la bellissima e simpaticissima bimba, nata quasi due anni fa dal matrimonio con Elisa, monopolizza le attenzioni di papà Rossano, che nell’equipaggiamento da gara ha dovuto inserire anche un ciuccio, attaccato al body e pronto all’occorrenza. Insider Sport Insider Sport 52 OLIMPIADI DA SPIAGGIA Riviera romagnola sempre protagonista del divertimento estivo e delle vacanze dei romani: anche quest’anno tanti appuntamenti tra cui i “Riviera Beach Games”, sport veri e giochi vintage che prevedono la partecipazione di 500 mila persone E poi i Mondiali di beach tennis e la Fifa World Cup di beach soccer di Daniela De Blasio R R imini. Sulla Riviera dell’Emilia Romagna non ci si annoia mai. Dai Lidi di Comacchio a Cattolica, sui 110 chilometri di una costa che ogni anno ne inventa una, non bastano il mare, le spiagge attrezzate, l’enogastronomia, la calda ospitalità della gente e una magica notte di luglio dipinta di rosa che è diventata il nuovo Capodanno dell’estate italiana. Ci sono anche i Riviera Beach Games, le Olimpiadi dei Giochi da Spiaggia. Nel 2011 si festeggia la quarta edizione. Consecutiva. Perché se le Olimpiadi “normali” si disputano ogni quattro anni, qui - invece - non si fermano mai. Non è un caso, del resto, che discipline come beach volley e beach tennis siano decollate proprio dalle spiagge emiliano romagnole per poi esplodere con tornei itineranti in tutto il mondo, appassionando migliaia di turisti, compresi quelli romani che ogni anno affollano numerosi la riviera romagnola. E nel 2011 i Riviera Beach Games, frutto di un progetto condiviso da APT Servizi Emilia Romagna, Unione di Prodotto Costa e i Comuni della Riviera, realizzati Dopo il successo della passata edizione, sono attesi duemila partecipanti. Tra i grandi appuntamenti 2011 ci sono poi i Campionati italiani di beach volley 2x2 maschili e femminili (29-31 luglio) a Cesenatico, i Mondiali di beach tennis (23-31 luglio) e la Fifa World Cup di beach soccer (1-11 settembre) a Marina di Ravenna con la presenza di Platini, la Finale Master del Campionato Italiano di foot volley (6, 7 e 8 agosto) a Cervia, il Campionato italiano di triathlon per società (17 e 18 settembre) a Comacchio. Info www.rivierabeachgames.it In quale altra “sede olimpica” accanto ad un evento Fifa di beach soccer si può trovare una pedalonga con le imbarcazioni che portano il nome dei pesci in dialetto riccionese? E in quale altro posto, dopo una supersfida di beach volley, si può assistere ad esibizioni di danza sportiva e moderna? O affrontare un calciobalilla gigante dove potrebbero sfidarsi due vere squadre di calcio, visto che si gioca undici contro in collaborazione con Gazzetta dello Sport , Coni e Coop Italia, allargano il proprio orizzonte: dalla classica tre giorni di eventi sportivi tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, sono diventati il “brand” di un ricco cartellone che, da aprile a ottobre, comprende tutti i più importanti appuntamenti sportivi in Riviera, rinnovando l’impegno e gli investimenti nella nuova frontiera della vacanza attiva. Presentati ufficialmente a Riccione, in presenza dei testimonial Alberto Tomba e Giuliano Razzoli (che proprio in Romagna svolge parte dei suoi allenamenti estivi), i Beach Games confermano il ruolo di Riviera dello sport della costa emiliano romagnola. Tanti gli eventi a cui si può assistere, ma anche tanti quelli a cui è possibile partecipare. Si tratta di una grande festa “non-stop” dello sport che prevede sei mesi di spettacolari appuntamenti (quasi 300 quelli in programma), con un clou estivo dal 29 al 31 luglio. E sarà proprio in occasione di questo week end che si svolgerà una delle manifestazioni più “sentite”, la Riviera Beach Run di Bellaria Igea Marina, inserita nel calendario Fidal e Fiasp. olimpiadi Dodgeball, Stand up paddle board e Peteca: tutti al mare per godersi sport curiosi e innovativi Da soli, in coppia, con la famiglia, con gli amici. Sono tanti i modi per assistere o partecipare ai Riviera Beach Games che vantano una particolare prerogativa: ogni anno propongono sport innovativi che fanno poi tendenza. Nel 2011 rivedremo il Dodgeball (versione da spiaggia della palla avvelenata), lo Stand up paddle board (surf su cui si avanza remando), il Nordic walking (camminata con bastoncini simili a quelli dello sci di fondo) e la undici? C’è di tutto e per tutti nei Riviera Beach Games che agli sport veri e propri accosta i giochi “vintage” che regalano l’emozione di tornare indietro nel tempo quando sulle spiagge si facevano i castelli di sabbia con paletta e secchiello e le piste per le biglie si costruivano trascinando per i piedi il più piccolo della compagnia, dando così una “impronta” molto personale al circuito. Nella passata edizione sono stati quasi cinquecentomila i partecipanti (tra atleti e semplici appassionati). Molti di loro hanno riscoperto il piacere di vivere pienamente la vita da spiaggia provando anche la soddisfazione di festeggiare una vittoria - o consolarsi per una sconfitta - davanti ad una piadina romagnola (quella rucola, prosciutto crudo e squacquerone è davvero da medaglia olimpica). Per partecipare non occorre detenere record, né titoli. Basta avere voglia di esserci e di divertirsi. Tornando poi a casa con una piccola medaglia ed un grande ricordo ◆ Peteca (gioco di derivazione indios che si gioca con un attrezzo simile al volano). Ma il “laboratorio” dei Riviera Beach Games proporrà altri nuovi sport curiosi. Dal 29 al 31 luglio in calendario anche tutte le altre attività “regine” della spiaggia: dal beach tennis al beach volley, dal beach soccer, al beach hockey, passando per le sfide di beach basket, fino alla disputa di regate, pedalonghe, gare podistiche, di nuoto e pallanuoto, di ciclismo. Previsti anche appuntamenti legati alle arti marziali, al wellness attraverso speciali tecniche di rilassamento e attività per i diversamente abili. 55 Le due nuove frontiere del fitness: Yogadynamic e Nordic Walking in spiaggia di Fabrizio Lodi I I l mondo del fitness è fra i più vitali in assoluto, sempre alla ricerca di nuove discipline da proporre a migliaia di appassionati. Ecco due nuovi... arrivi, lo Yogadynamic e il Nordic Walking in spiaggia. Due proposte che sembrano indirizzate a pubblici diversi. Andiamo a scoprire quello che fa più al caso vostro... Yogadynamic Con questo programma di allenamento lo yoga diventa dinamico. La caratteristica dello yoga dinamico è l’esecuzione in sequenza delle posture, che vengono “legate” l’una all’altra mediante i movimenti di transizione e la sincronizzazione del respiro. In questo modo, si crea un flusso continuo di posizioni yoga che consentono l’allenamento equilibrato di tutte le parti del corpo. Dopo un riscaldamento “locomotorio” il programma si compone di quattro parti: cardio, con sequenze studiate per creare calore corporeo, allungare i muscoli principali e muovere le articolazioni (rafforzando il baricentro e la parte superiore del corpo); forza, con sequenze studiate per sviluppare forza e flessibilità nelle gambe ma anche nel busto e nelle spalle; equilibrio, con sequenze che partono in modo dinamico per preparare il corpo a raggiungere la posizione (le posizioni eseguite su una gamba sono particolarmente indicate per rinforzare i muscoli stabilizzatori più piccoli dei piedi); flessibilità, con sequenze focalizzate su tendini, zona lombare e anche e rotazione della colonna vertebrale. Nordic Walking in spiaggia La “camminata con bastoni” è un allenamento per tutti, anche per chi ha problemi di sovrappeso, poiché distribuisce il carico di lavoro su tutto l’apparato locomotore. I benefici vanno dal miglioramento delle prestazioni di cuore e polmoni alla tonificazione e al rafforzamento della muscolatura di tutto il corpo. La “camminata nordica” sta avendo una grande espansione in tutto il mondo, Italia compresa, dove si può praticare anche in spiaggia. Il Nordic Walking in versione beach è l’ideale sia per dimagrire che per tonificare perché la camminata sulla sabbia e sul bagnasciuga richiede uno sforzo continuo e intenso per glutei e gambe. Inoltre, si ottiene una decontrattura dei muscoli di collo e schiena, un aiuto al sistema cardiocircolatorio-immunitario e la riduzione di stress psico-fisici. Tra i vantaggi, ci sono anche quelli dovuti all’azione chimicofisica dell’acqua di mare. Il massaggio generato dall’acqua, infatti, produce ottimi benefici cardio-vascolari, mentre il potere talassoterapico ripulisce l’apparato respiratorio ◆ Insider Sport Brividi di piacere Fresco, goloso, colorato, con la bella stagione arriva il momento dei gelati Piccola guida ragionata per sceglierli, gustarli, scoprirli G di Antonella De Santis G elati, sorbetti, semifreddi: qualcuno sa dirci la differenza? Ne siamo certi, c’è chi alzerà subito la mano, i più golosi probabilmente! Nella famiglia dei dolci da freezer i sorbetti sono i più leggeri e meno cremosi, alleati della linea che strappano un sorriso: oltre a zucchero e frutta fresca (ma si usano anche succhi e sciroppi), non c’è altro che acqua. Nei gelati il latte sostituisce l’acqua e, naturalmente, tra gli ingredienti si trovano spesso anche le uova, la consistenza, morbida e avvolgente senza cristalli di ghiaccio, è indice di qualità. I semifreddi, invece, condividono con gli altri due le temperature sottozero, ma la presenza della panna montata li rende meno freddi e ben più ricchi, per questo meglio tenerli fuori dal frigo prima di gustarli: la sensazione del grasso solidificato della panna gelata è decisamente sgradevole. Nei semifreddi si utilizza anche la meringa italiana, un composto a base di albumi montati e zucchero cotto in acqua a 121 gradi (precisi, mi raccomando!) questo preparato dà spumosità senza ulteriori grassi e abbassa il punto di congelamento. Ma torniamo a noi: artigianali o industriali? Inutile dire che i primi riscuotono i nostri favori, ma attenzione! Non sono migliori: molti, anzi moltissimi, sono realizzati con semilavorati industriali, basi liofilizzate cui aggiungere acqua o latte, e spesso non differiscono così tanto da quelli già confezionati, realizzati con latte in polvere, oli vegetali, additivi, stabilizzanti e così via. Parliamo quindi degli artigianali “veri”, prodotti con base di alta qualità o, ancor meglio, materie prime fresche e, vi parrà strano, farina di semi di carrube, addensante naturale. La differenza è enorme. Per quanto uova e latte siano facilmente deperibili, la catena del freddo mette al riparo da rischi, e soprattutto la pastorizzazione prima del passaggio nella gelatiera blocca la produzione di agenti patogeni. Bisogna comunque evitare di scongelarlo e poi ricongelarlo. Come riconoscere un buon gelato? Prima di tutto leggete la lista degli ingredienti che deve essere esposta per legge, evitando oli o grassi vegetali idrogenati o parzialmente idrogenati, o prodotti con oli vegetali nelle prime posizioni (quindi in quantità elevata), ricordate poi che i grassi vegetali idrogenati fanno sciogliere più lentamente il gelato. Detto questo affinate il gusto e non fidatevi dell’eccessivo dolce e grasso: è spesso un modo per camuffare i sapori e coprire qualche mancanza. Un buon banco di prova sono i gusti alla frutta secca: il costo della materia prima è molto alto e incide notevolmente sul prodotto finale: se questi sono buoni, con un’alta percentuale di nocciole o pistacchi, è facile che la stessa scelta di qualità venga usata per gli altri gusti! ◆ Profumo di mare percorsi del buon gusto Finalmente è arrivata l’estate! Quest’anno si è fatta desiderare un po’, ma la stagione delle domeniche sulla spiaggia ora è qui. Il momento è propizio, dunque, per suggerire un paio di indirizzi sul litorale di Roma Coffee Break Lunch Catering Organizzazioni Eventi La Baia Enoteca Del Gatto Al mare per un buon bicchiere di vino? Si, quando si parla di Anzio e dell’enoteca Del Gatto. Uno dei più importanti e storici locali del buon bere nel Lazio, che negli anni ha affinato l’offerta fino a proporre, accanto alla splendida selezione di vini, birre e distillati da tutto il mondo, anche un’offerta gastronomica di tutto rispetto, da gustare nella saletta o nei tavolini all’aperto, per godere dell’aria fresca delle serate estive. Ci si può fermare per un calice di champagne per l’aperitivo o gustare qui e là golosità per saziare la fame. Tartine di varia composizione e torte rustiche, per iniziare, poi selezioni di formaggi, burrata e alici di Cetara, tartare di manzo piemontese de La Granda arricchita in vari modi, paté di fegato di pesce fatto in casa, per poi continuare con tanti, tantissimi piatti in continuo movimento: mozzarella di Bufala, bottarga della laguna di Orbetello, valeriana, buccia di limone e sale alla liquirizia Amarelli, millefoglie di baccalà, rughetta e peperoni, ma la lista è lunga e la scelta dei prodotti pregiata e consapevole (molti anche in vendita) per un’offerta originale e raffinata. Non mancano i dolci, come i sorbetti e i semifreddi perfetti per dare riscatto alle giornate trascorse al mare. Ma per gli amanti del buon bere questo è un indirizzo prezioso anche per acquistare una bottiglia da asporto da consumare a casa, magari come accompagnamento a un buon piatto di mare. Una giornata trascorsa tra l’ozio sul bagnasciuga e un bagno rinfrescante. Immagine perfetta, soprattutto se si sceglie un indirizzo che unisca a sdraio, lettini e ombrelloni anche la possibilità di fermarsi a cena con vista mare. Se non siete convinti dell’abbinata stabilimento balneareristorante, vi vogliamo suggerire questo indirizzo facile facile che non tradisce chi non rinuncia alla buona tavola. L’ambiente è semplice e il servizio solerte, ma la cucina e la cantina (circa 250 etichette) sono curate, con un’offerta di pesce tradizionale ravvivata da qualche spunto più moderno, e, soprattutto, di qualità: crudi di mare, polpette di pesce, fettuccine con polpa di riccio e gamberi rossi, paccheri di Gragnano con cozze e melanzane, tonno alla cacciatora, scampi sale e pepe. Non mancano proposte superclassiche come insalata di mare e gamberoni al brandy, ma c’è anche qualche alternativa per gli irriducibili carnivori (soprattutto se la chiedete con anticipo!). In chiusura qualche dolce, per lo più tradizionale. Perfetto per chi teme il rientro troppo affollato, o chi non resiste all’aperitivo al tramonto: qui le bollicine non mancano... lasciatevi tentare! Via Silvi Marina, 1 Fregene (RM) tel. 06.66561647 www.labaiadifregene.it Via Mazzini, 9 - Anzio (RM) Tel. 06 9846269 [email protected] www.enotecadelgatto.it Vi aspettiamo per il nostro aperitivo tutti i giorni dal lunedì alla domenica ... e inoltre una golosa proposta di piatti freschi e leggeri, perfetti per la stagione estiva, ma anche una varietà di gelati artigianali con solo prodotti naturali da gustare comodamente seduti nella nostra splendida piazzetta 3PNB7JB.FSVMBOBt-BSHP-FPQBSEJ"5FMt'BY XXXQBOFMMBBSUFEFMQBOFJU "1&350-6/4"#"50&%0.&/*$" A.D.S. LA TENUTA DI CORBARA: OASI DI RELAX A DUE PASSI Dalla capitale Immersa in una secolare vegetazione, circondata da vigneti e uliveti, la Tenuta di Corbara mette a disposizione un grandioso territorio Tutto da scoprire, assaporare ed esplorare A A di Monia Innocenti solo un’ora da Roma, esiste un luogo che sembra uscire da un libro di favole. Si chiama Tenuta di Corbara, si trova in Umbria, a pochi chilometri da città come Todi, Orvieto, Assisi e Spoleto ed è in grado di soddisfare le esigenze più diverse. Siete sportivi? Amate la buona cucina? Vi piacciono i percorsi storici? E soprattutto, siete amanti del buon vino? La Tenuta di Corbara è proprio il posto che fa per voi, per un weekend di fuga, lontano dalla città o anche per passare una settimana in totale relax: percorsi di trekking o mountain bike, riserva di caccia aperta tutto l’anno, gite a cavallo, tre piscine panoramiche, degustazioni guidate dei prodotti della Tenuta, corsi di cucina e di ceramica, visite all’area archeologica romana del Porto di Pagliano e soprattutto, un vino ottimo che l’ha resa nota nel panorama enologico nazionale. Il territorio su cui oggi si estende la Tenuta e la vasta azienda agricola che ne è parte integrante (Castello di Corbara) è di circa 1.100 ettari mentre la struttura, unica per la sua composizione e tra le più belle dell’Umbria per la sua posizione, è composta da 6 casali in pietra; dal Ristorante Il Caio dove degustare la tradizionale cucina umbra con le paste fatte a mano, ciambelloni che ricordano la cucina delle nostre nonne, carni e pesce grigliati; un porto romano (sito archeologico sotto l’egida dei Beni Culturali), oltre 3.000 alberi di olivo e 140 ettari di terreno dedicati ai vigneti. L’azienda vanta, infatti, un pregiato patrimonio viticolo e tra gli obiettivi principali dell’azienda, la valorizzazione dei vitigni autoctoni presenti nella zona da oltre un secolo, così da proporre vini immediatamente riconducibili al territorio di origine, come l’interessante Grechetto “Il Caio”, singolare clone che non ha perso le caratteristiche di unicità del vecchio biotipo. Si tratta di un Grechetto in purezza, con raccolta a mano, vinificato in acciaio e affinato in bottiglia due mesi prima della immissione nel mercato. Ha un profumo delicato che ricorda la frutta anche nel sapore ed è ottimo per aperitivi ma anche per pasti a base di pesce o carni bianche. L’antica proprietà dei Conti Montemarte è il luogo giusto per chi cerca armonia e tranquillità, lontano dai rumori e dallo stress quotidiano, che permetterà di ritrovare il benessere e il buon umore e riscoprire il contatto con la natura ◆ Info: Loc. Corbara nr.7 - 05018 - Orvieto (TR) Tel. 0763304003 [email protected], [email protected] Ristorante “Il Caio” Tel. 0763304025 [email protected] www.agriturismotenutadicorbara.it; www.castellodicorbara.it M M igliorare costantemente rimanendo sempre fedeli alla tradizione: questa la filosofia che è alla base del lavoro di Pompi, un nome che dal 1960 fa rima con Tiramisù, la dolce specialità che ha reso questo bar pasticceria famoso in tutta Roma (e ben oltre aggiungiamo noi). Alzi la mano chi non l’ha assaggiato almeno una volta! Delizioso e irresistibile tanto che, un cucchiaino dopo l’altro, difficilmente si riesce a smettere di mangiare. E se siete mai riusciti a riporne un po’ in frigo, il nuovo assaggio permette una gara di bontà: per qualcuno infatti il giorno successivo è ancora più buono, perché si compatta ancora un po’ e i biscotti diventano un tutt’uno con la crema. In fondo la felicità è fatta di piccole cose e ingredienti semplici: mascarpone, uova, zucchero, caffè, cacao e i leggerissimi biscotti di Novara... e già: non sono savoiardi quelli che trovate nelle vaschette sotto la morbida crema. Poche materie prime, studiate e provate in continuazione per ottenere un risultato perfetto. Prendete il mascarpone: ogni prodotto è diverso dall’altro e non sempre consente di preparare quella crema così avvolgente e voluttuosa. Solo lunghe prove e assaggi hanno permesso di arrivare alla consistenza di oggi. Un risultato praticamente perfetto, dalla resa dei biscottini bagnati, innanzitutto, alla persistenza dell’aroma del caffè, ancor oggi preparato tazzina dopo tazzina utilizzando la miscela Illy, la stessa consumata al bar. Quello che sembra un procedimento elementare, che spesso viene sperimentato a casa propria, è il risultato di anni di esperienza, di ricette messe a punto con sempre maggiore precisione, confronto con i clienti e una passione per la qualità che riesce a vincere il tempo. Oggi come ieri, e forse oggi più di ieri, il Tiramisù di Pompi è un simbolo del Made in Italy dolciario, sempre perfetto, grazie a 50 anni di esperienza, con le varianti fantasiose ma sempre gustose, alla fragola o al pistacchio e in più la versione per celiaci, a testimonianza di un’attenzione sempre maggiore ai problemi del mondo di oggi. Qualità, attenzione ai dettagli e cura di ogni passaggio, sostenibilità, trasparenza sono gli elementi che punteggiano la strada di questa che ormai è una realtà che si appresta a varcare i confini della città e del paese, portando questo dolce nei ristoranti di mezza Italia e a breve nelle maggiori città del mondo, in attesa della Doc, per un prodotto ineguagliabile e inconfondibile ◆ Insider Gusto 62 63 Nozze d’argento in cucina Appena festeggiati i 25 anni di attività, Claudio Sadler è un fiume in piena: parla della sua storia di chef e del nostro presente, della società e della ristorazione di Antonella De Santis D D alla piccola osteria dell’86, al locale due stelle Michelin di oggi, a Milano in via Ascanio Sforza. In mezzo un’altra sede, l’avventura del Wine and Food, apripista di tanti locali di alta ristorazione, ma agile, con mescita interessante e prezzi contenuti, poi rinato nell’attuale trattoria moderna Chick and Quick. Qualità sempre maggiore, ambienti più confortevoli per gli ospiti e in cucina, questi gli obbiettivi perseguiti negli anni. Poi il catering (che ha appena vinto il premio Class come miglior catering italiano), i libri, l’esperienza della scuola di cucina Q. B., Tokio e Pechino, i ristoranti alla fiera di Rho, le collaborazioni commerciali. Il numero dei coperti? Quello quasi non è cambiato da allora. La sua storia è un susseguirsi di progetti, quanto conta uno spirito imprenditoriale? “Sono avventure nate per passione, per dimostrare a me stesso e agli altri che la cucina è una cosa importante. Non sono un manager, ma ho imparato che fare business è importante quanto fare cucina. La crisi ci ha imposto meno sfarzo di mezzi e persone, pur puntando all’alta qualità in cucina e nel servizio. La ristorazione commerciale è più semplice e remunerativa, ma la nostra richiede solidità economica, altrimenti non si sta a galla: non basta la poesia”. trafilata alla giusta temperatura assorbe il sugo e permette una mantecatura splendida, impossibile da ottenere con un prodotto “cerato”, noi usiamo Verrigni trafila oro. Indispensabile la rete di fornitori, selezionatori e produttori di fiducia, e i moderni metodi di conservazione, sottovuoto e abbattitore, per avere sempre prodotti al massimo livello”. Dalla sua esperienza in Oriente: come viene percepita la cucina italiana? “Ho lavorato dal 2003 al 2008 in Giappone, poi sono andato in Cina, gli orientali vogliono una cucina vera, non una fusion impastata con la loro cultura. Ho portato all’estero la cucina che faccio normalmente, bisogna salvaguardare l’origine della propria tradizione, adeguandola allo stile di vita contemporaneo. Non amo le cose ipermoderne, l’essere costantemente sotto esame e dover inventare ogni volta cose nuove magari senza una vera identità; allo stesso modo non voglio mettere il mio ospite in difficoltà di fronte a un piatto. Conta anche il senso estetico: amo l’arte moderna, mi piace ritrovare i colori e la forza dei prodotti in uno stile moderno e piacevole da vedere. Ora apprezzo anche la ripetitività: modificare, affinare, migliorare negli anni. La società cambia, anche la cucina si trasforma”. Dai cuochi star si è passati ai produttori star: non trova ci sia quasi una mania per la materia prima firmata? “La qualità della materia prima è fondamentale ma deve essere usata con intelligenza. Un esempio: usiamo le uova di Parisi in ricette in cui hanno un ruolo principale, nella stagione dei tartufi, su un raviolone al tuorlo d’uovo, ma per un pandispagna sarebbero sprecate, lì basta un ottimo prodotto. La qualità è indispensabile: la ruvidità di una pasta Una materia prima vera spesso non è costante, come ovviare? “Cambio il menù 8 volte l’anno: uso i prodotti nel loro momento migliore, mi piace variare, anche se in una struttura grande è difficile far capire a tutti ciò che si ha in mente. Abbiamo un menu del giorno, quattro piatti pensati in base al mercato. Cambiare è importante in un lavoro che può essere molto ripetitivo”. Quanto conta la tecnologia in cucina? “Sono stati fatti passi da gigante nella conservazione, fondamentale per fare qualità e razionalizzare le spese. Compriamo scampi e aragoste vive, che si manterrebbero per non più di due giorni, li abbattiamo immediatamente con il trattamento corretto, e abbiamo sempre un prodotto perfetto, così ottimizziamo la spesa senza buttare porzioni non servite in giorno stesso. La stessa legge impone questo processo prima di servire il pesce crudo. Ci sono nuovi strumenti: roner per la bassa temperatura, forni vapore, a convenzione, l’induzione che ha eliminato la fiamma aperta, pericolosa, difficile da gestire che rende gli ambienti invivibili per il caldo”. Ci sono prodotti sottovalutati o sopravvalutati? “Lo sono i piatti: tutto ciò che è creato per stupire. Ci sono cose meravigliose estremamente semplici: lo spaghetto col cipollotto di Aimo, la sfogliatina lamponi e crema inglese di Marchesi, trovo ottima la granita di anguria con spuma cioccolato bianco presentata all’hotel Baglioni: leggera, gustosa, bilanciata, con una sua ricchezza ma di grande pulizia. La cucina mi stupisce sempre, è un’alchimia che può avere mille sfaccettature”. Ristoranti preferiti? “Villa Crespi, Il Luogo di Aimo e Nadia, La Francescana di Massimo Bottura, lui ha una cucina innovativa fatta di cose semplici e di tradizione, è pacato e di grande cultura, non troppo preso dal ruolo di chef, in fondo non salviamo le vite, diamo solo un po’ di gioia! Poi ci sono le trattorie: non si può sempre mangiare così tanto e in questo modo”. Il piatto più interessante creato quest’anno? “Mi ha molto divertito il riso-pizza: un risotto dall’aspetto di una pizza fatto con acqua di pomodoro, con pomodori canditi, burrata emulsionata e filettini di acciughe”. Come mai ci sono piatti e prodotti ricorrenti? Burrata e all’acqua di pomodoro, per esempio “Credo ci sia una voglia diffusa di riscoperta di cose essenziali che sappiano incarnare l’italianità, piatti in cui si identificano idee e concetti in modo elementare. Le cose, anche le più complicate, devono essere trasmesse nella loro semplicità. Un esempio? Gli spaghetti cotti nell’acqua di pomodoro di Niko Romito”. Ci sono degli ingredienti che ama usare? “Bottarga di muggine, mozzarella, burrata, prodotti semplici come il finocchietto per un pesto che ha una concentrazione di sapore molto forte: condimenti quasi integri da cui emergono i sapori originali. Piuttosto che salse e besciamelle, preferisco riduzioni di vino o balsamico, creme a base di verdura o gelati: leggeri, facili, originali, sono le nuove salse di accompagnamento”. Cosa ci dice di questa collaborazione con Autogrill “Ho sempre fatto molte cose fuori dalle regole, non mi prendo così tanto sul serio! Da McDonald a Knorr a Esselunga. Per il ristorante Autogrill di Malpensa creo un menu ogni sei mesi, ovviamente con forti limiti di prodotti e costi. Un’esperienza che funziona per tutti”. Come è la situazione delle scuole? “Negli alberghieri i tagli hanno inciso soprattutto sulle ore di Insider Insider 64 65 pratica, non basta studiare la teoria se poi non si sa sfilettare una trota perché non c’è abbastanza materiale per esercitarsi! I ragazzi dovrebbero tornare a fare le stagioni estive tra il secondo e terzo anno, per capire subito se c’è abbastanza passione da sopportare stanchezza, fatica, ripetizione e pressione. La tv ha creato il mito dello chef, la realtà della cucina è molto più dura e la gavetta lunga e faticosa”. Siete appena stati a Roma, ospiti dell’Hotel Regina Baglioni. Siete soddisfatti di questa esperienza? “Molto, abbiamo trovato un pubblico eterogeneo, chef e brigata molto bravi e disponibili: lavorare in cucine altrui non è facile, ci sono dimensioni e collaboratori diversi. Quando ci si sposta è indispensabile portare più cose che si può da casa, ma soprattutto fare cose facili: rassicurare più che stupire”. Quali sono piatti classici? “Quelli riprodotti in molte cucine. Ci sono creazioni personali che nessuno può riproporre. Trovo mie ricette persino nelle trattorie, come i ravioli di melanzane, forse il mio linguaggio è più comune. L’esperienza del cibo può essere semplice, questa è la cucina che mi interessa fare” ◆ Info: Sadler, Via Ascanio Sforza, 77 Milano - tel. 02 58104451 www.sadler.it È nato così e così è rimasto per anni, fino a che le mode hanno premuto sull'acceleratore e le gestioni si sono avvicendate. Oggi, dopo anni di alti e bassi, dopo stagioni volte all'inseguimento delle tendenze gastronomiche, degli arredi minimalisti, Celestina celebra un ritorno alle origini. Torna indietro puntando a essere ancora una volta l'indirizzo di riferimento dei Parioli. Piatto preferito? “Spaghetti, cacio e pepe e amatriciana, per esempio quella di quella di Agata e Romeo”. Con loro ha grandi affinità “Abbiamo un rapporto fraterno, siamo della stessa generazione del dopo-Marchesi, un grande innovatore, molto filofrancese, che ha portato concettualità e porzioni della nouvelle cuisine, concentrazione del sapore, giuste cotture: una rottura importante. Dopo si è tornati indietro, uno come Antonio Santini ha tenuto duro rinnovandosi poco per volta, e ha avuto ragione, poi gli sono andati dietro tutti. Creatività e fantasia devono avere una radice, i grandi chef sono spettacolari, ma a volte peccano di comprensibilità o coerenza”. È stato per anni il ristorante di quartiere, dove le famiglie andavano insieme la domenica a pranzo: nonni, nipoti e genitori riuniti intorno a un tavolo. Lo scorso 4 giugno Sadler è stato alla Tenda Rossa di Natascia Santandrea a San Casciano Val di Pesa; il 7 ottobre tornerà a Roma da Agata e Romeo, per la serata Trash & Chic; e il 10 novembre nel suo storico ristorante di Milano per la serata a tema ‘Anni ‘70’ di piatti, musica e abbigliamento. Dismessi gli abiti modaioli di ristorante trendy, ha saputo, nei pochi mesi della nuova gestione, trovare la giusta misura tra tradizione e modernità. Confortevole, caldo luminoso, curato: con un'ampia veranda chiusa e cucina a vista, pareti dai toni chiari, soprattutto un fresco celeste e legno al pavimento, accoglie senza inutili formalità, invitando da subito a sentirsi a proprio agio ricreando l'atmosfera delle origini, di quel lontano 1926 in cui è nata la storia di questo locale e degli anni a seguire. Oggi come allora la cucina è semplice e genuina e per quanto alleggerita e adattata ai gusti attuali, è un susseguirsi di piatti classici romani, con qualche piccola novità, proprio per stupire sempre i propri clienti. Il ritorno della pizza offre ai giovani un'ottima alternativa per cene veloci. Celestina vi aspetta! CELESTINA AI PARIOLI - VIALE PARIOLI, 184 - TEL. 068078242 - WWW.RISTORANTECELESTINAAIPARIOLI.COM sempre aperto, anche dopo teatro Insider Cinema OLTRE HARRY POTTER ESCE L’ULTIMO HARRY POTTER, MA È DAVVERO IL CAPOLINEA? Pochi giorni dopo la tradizionale première inglese, uscirà il 13 luglio in Italia “Harry Potter e i doni della morte - parte II”, ultimo capitolo della saga cinematografica più redditizia di sempre I di Alberto M. Castagna I numeri sono impressionanti: i sette film che hanno per protagonista Harry Potter usciti ad oggi hanno totalizzato un incasso superiore a quello dei 22 film di James Bond e dei 6 della saga di Star Wars, imponendosi come la serie cinematografica più redditizia della storia del cinema. Un dato che si accompagna, naturalmente, al successo mondiale ottenuto dai sette romanzi firmati dalla scrittrice inglese J. K. Rowling, che sono stati tradotti in ben 64 lingue vendendo quasi 500 milioni di copie nel mondo. Una bella “gallina dalle uova d’oro”, quella generata dal maghetto di Hogwarts, tanto che l’adattamento dell’ultimo romanzo della serie, “Harry Potter e i doni della morte” uscito nel 2007 (nel 2008 in Italia) ha dato origine a ben due film. La motivazione ufficiale è che la ricchezza (e lunghezza) narrativa del settimo romanzo non poteva essere condensata in un’unica pellicola, ma è lecito sospettare che i produttori abbiano inteso sfruttare quanto più possibile il grande appeal che Harry Potter esercita sul pubblico di ogni età e latitudine. Dopo aver concluso e pubblicato il settimo romanzo della saga di Harry Potter, J. K. Rowling non ha certo riposto la penna. Ma non si è neppure troppo affaticata: il suo unico “parto” letterario è stata una raccolta intitolata “Le fiabe di Beda il Bardo” della quale aveva già fatto cenno in “Harry Potter e i Doni della Morte”, affidando al personaggio di Hermione il privilegio di poterne leggere una parte ai suoi amici Harry e Ron, traducendolo dalla lingua runica a lei solo conosciuta. Il volume è stato scritto e illustrato dalla Rowling che ne ha licenziato soltanto sette copie da regalare ad altrettanti amici e collaboratori stretti. Ma, com’è ovvio, non poteva restare inedito per il grande pubblico: poco dopo, infatti, è stato pubblicato ufficialmente e i suoi proventi, per volontà della scrittrice, devoluti alla The Children’s High Level Group, un’istituzione benefica la cui missione è migliorare il benessere, la salute e la tutela dei bambini vulnerabili, che la annovera tra i fondatori. OUT OF THE WOODY ALLEN JAZZ BAND EDDY DAVIS and Conal FOWKES LIVE IN CONCERT “Harry Potter e i doni della morte - parte II” uscirà dunque il 13 luglio in Italia, dopo la tradizionale première inglese che avrà luogo il 7, in una doppia versione in 2D e in 3D, ultimo grande evento dell’estate cinematografica italiana. Da tempo, però, su internet impazzano le indiscrezioni sulle differenze tra il libro e il film, frutto delle anticipazioni “strappate” agli attori e al regista e soprattutto delle voci seguenti ai cosiddetti “test screening”, le anteprime organizzate per osservare le reazioni degli spettatori cui fanno seguito, talvolta, importanti rimaneggiamenti del montaggio di un film. Certo è che Harry Potter dovrà affrontare, per l’ultima volta, il suo mortale nemico Lord Voldemort, in un duello alla fine del quale solo uno potrà uscirne vivo (e se stiamo al romanzo, non ci sono dubbi su chi sopravvivrà). Altrettanto certo è che la fortunata saga si avvia così alla conclusione, visto che l’ex insegnante di Yate diventata la donna più ricca del Regno Unito grazie a una “magica” intuizione, ha più volte dichiarato di essere stufa della sua creatura e di volersi dedicare ad altri progetti. Ma c’è da crederle? ◆ © 2011 Warner Bros. Ent. Harry Potter Publishing Rights © J.K.R. Harry Potter characters, names and related indicia are trademarks of and © Warner Bros. Ent. All Rights Reserved. FINO AL 30 LUGLIO Un cubo di cristallo appoggiato sulle sale del Palazzo delle Esposizioni dove cibo e arte si mescolano quotidianamente. Qui c’è il regno di Antonello Colonna, chef e patron dell'Open. Sotto le stelle o godendo della luce del tramonto, nel mese di luglio si aggiunge alla consueta raffinatezza del ristorante un appuntamento di grande prestigio, con la musica di Eddy Davis e Conal Fowkes della Woody Allen Jazz Band, banjo e pianoforte votati al jazz più classico, come l’abbiamo ascoltato in tante pellicole del grande regista americano. Un duo che non di rado si trasformerà in trio, visto che Allen, ottimo clarinettista, si trova proprio a Roma a girare il suo prossimo film. Non ci sono date, ma annunci da un giorno all'altro. Basta informarsi, chiamando l’Open Colonna, e prenotare! Open Colonna Palazzo delle Esposizioni Scalinata di via Milano 9/a Roma 06.47822641 - [email protected] Insider Cultura 68 69 LA DOPPIA MAGIA DI SHAKESPEARE INCANTA ROMA Da ‘Shakespeare in Love’ a ‘Shakespeare in Globe’ il Silvano Toti Globe Theatre annuncia una stagione ricca di emozioni di Alessandra Vittoria Fanelli N N ell’elegante Villa Borghese, la splendida tenuta fondata nel 1580 dai principi Borghese (noti per aver dato i natali a Camillo Borghese, eletto Papa con il nome di Paolo V) si trova il Silvano Toti Globe Theatre nato nel 2003 dall’impegno dell’Amministrazione Capitolina, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale e dalla Fondazione Silvano Toti che hanno, in concerto, ricreato nel cuore verde di Roma il ‘gemello’ del Globe Theatre di Londra, sede della compagnia teatrale di William Shakespeare costruito nel 1598 nei pressi del Blackfriars Bridge sulle rive del Tamigi per rappresentare tutte le opere del più grande drammaturgo e poeta in lingua inglese della storia. E dal 2003 il Globe Theatre di Roma organizza per l’Estate Romana il ‘Shakespeare in Globe’ evento particolarmente suggestivo di spettacoli all’aperto dedicati esclusivamente alle grandi opere del ‘bardo’ inglese. Stagione nata da un’intuizione del vulcanico Gigi Proietti che con Politeama produce e cura la direzione artistica del Silvano Toti Globe Theatre arrivata oggi alla sua nona stagione, inaugurata lo scorso 1° luglio con il classico dei testi shakespeariani: ‘La Tempesta’ con la regia di Daniele Salvo che il grande Giorgio Albertazzi ha magistralmente interpretato. Il Silvano Toti Globe Theatre è gemellato con l’originario teatro di Londra non solo per l’esclusiva rappresentazione dei testi shakespeariani ma soprattutto per il progetto a pianta circolare realizzato dall’impresa Lamaro Appalti (che fa capo a Pierluigi Toti, Cavaliere del Lavoro e Claudio Toti, ingegnere) che ha esclusivamente utilizzato il legno massello di rovere francese. Il teatro ha una capienza di 1.206 posti così distribuiti: una platea di posti in piedi in grado di ospitare fino a 415 spettatori; un primo ordine di balconate, sempre raggiungibili dalla platea composto da 5 settori per un totale Insider Cultura Insider Cultura 70 71 JAGUAR ITALIA INVESTE IN CULTURA di 302 posti; il secondo (capienza 374 spettatori) ed il terzo (capienza di 115 spettatori) ordine di balconate sono invece raggiungibili attraverso delle passerelle di collegamento. I tre ordini di balconata si affacciano, in modo concentrico sul palcoscenico poiché la struttura è stata concepita e realizzata considerando quale punto centrale dell’attenzione del pubblico il proscenio. Il teatro, il cui tetto è stato rivestito con scandole di rame, raggiunge l’altezza massima di 10 metri con un diametro interno di 23 metri ed esterno di 33 metri mentre la circonferenza esterna totale è di 100 metri. E in questo gioiello immerso nella Villa Borghese la stagione del Silvano Toti Globe Theatre proseguirà fino al 18 settembre con la rappresentazione dell’impegnativo testo ‘Riccardo III’ che ripercorre il periodo particolarmente corrotto dell’aristocrazia inglese e della sua feroce lotta al potere. Appuntamento imperdibile il programma del Silvano Toti Globe Theatre, attualmente in corso, si afferma come uno dei più importanti eventi culturali estivi di punta della Capitale, con un crescente successo di critica e di pubblico ◆ La stagione 2011 del Silvano Toti Globe Theatre a Villa Borghese vede un nuovo progetto chiamato LaboratorioStudio rivolto ai giovani attori che riguardi il lavoro sulla lingua di Shakespeare nella sua complessità e stratificazione. Il progetto prende vita grazie al contributo di Jaguar Italia che nell’anno in cui festeggia i 50 anni della leggendaria E-type, stringendo un accordo di partnership con la Royal Shakespeare Company di Londra, lega il suo nome al teatro del grande scrittore di Stratford upon Avon e in particolare con il Silvano Toti Globe Theatre di Roma. Jaguar Italia infatti è partner di un’importante novità organizzata con la struttura diretta da Gigi Proietti per la stagione 2011: due laboratori per giovani attori che si svolgeranno parallelamente all’attività del teatro romano a partire dall’1 luglio e che si concretizzeranno in un momento di esercitazione pratica e di verifica scenica. Il primo laboratorio, “Lucrezia”, sarà diretto da Daniele Salvo, mentre il secondo, “I due nobili congiunti”, sarà curato da Alvaro Piccardi sempre sotto la supervisione di Gigi Proietti, anima eclettica e direttore artistico del Globe di Roma. Molte le ragioni che giustificano la partnership tra il Globe di Roma e Jaguar Italia: la tradizione, le comuni origini di Shakespeare e del marchio, la condivisione di alcuni valori di eccellenza e innovazione sia in campo culturale che industriale, ma è soprattutto con questa sponsorizzazione che Jaguar intende contribuire a promuovere la formazione di giovani attori riaffermando così la sua grande passione per i capolavori sia essi opere d’arte che espressioni più evolute della tecnologia dell’auto. A.V.F. Insider Cultura Insider Arte 72 La Gabbia - Marco Barina L’arte non è Cosa Nostra La Biennale di Venezia 2011, con il nome di ILLUMInations prova a comunicare lo stato generale dell’arte contemporanea C C di Maria Laura Perilli inquantaquattresima Biennale d’arte di Venezia! La grande Kermesse, Direttore artistico Bice Curiger, ha preso il via con il nome di ILLUMInations: la intersezione di 89 padiglioni, affiancata da molteplici eventi a latere, prova a comunicare la sintesi dello stato generale dell’arte contemporanea. Le tematiche ambientali e pacifiste espropriano la scena nel tentativo di sottolineare la diffusa “conflittualità” tra popoli e la “radioattività” sempre più dilagante sul pianeta Terra. Paolo Baratta, in qualità di Presidente della Biennale, sottolinea quanto “il legame tra arte e fenomeni sociopolitici sia più fecondo del solito” a dimostrazione, oltretutto, che la Biennale è prioritariamente incontro di culture, visioni, opinioni, dialogo tra identità piuttosto che luogo per il mercato dell’arte. È evidente e innegabile che artisti e mercato dell’arte ne trarranno vantaggi successivi; bisogna pur vivere! La speranza è che il mercato dell’arte volga la sua attenzione alla qualità, quella vera, e non a meteore costruite ad hoc! Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla presentano, dinnanzi al neoclassico padiglione USA, un carro armato capovolto che si fa tapis-roulant, pedana da gare con cingoli verso il cielo. Una mega-metafora dove trovano posto tutte le Roberta Coni contraddizioni umane: popoli che gareggiano salvo poi ‘scannarsi’ per ragioni economiche giustificate da presunte superiorità culturali e religiose, quasi a stilare una classifica del Dio migliore! Seguono poi, che tristezza!, gli scomparsi e gli incarcerati: Ahmed Basiouny e Ai Weiwei. Il trentaduenne videoperformer egiziano derubato della vita a piazza Tahir a Il Cairo dai cecchini di Mubarak mentre era intento a riprendere le scene della repressione, aveva scritto poco prima: “Ti prego o Madre, o Padre, o Giovane, o Studente, o Cittadino, o Senior, o altro ancora: tu sai che questa è la nostra ultima occasione per la nostra dignità, l’ultima possibilità di cambiare il regime che dura da trent’anni. Scendete in piazza e ribellatevi, portate il vostro cibo, i vostri vestiti e la vostra acqua, maschere e tessuti e una bottiglia di aceto e credetemi, non c’è che un solo piccolo passo a sinistra... Se vogliono la guerra vogliamo la pace, la pratica corretta fino alla fine, per riconquistare la dignità della nostra nazione”. Ai Weiwei, artista e architetto famoso per lo stadio di Pechino, è ricordato in un evento collaterale da una scultura in vetro di Oleg KuliK: Zhang Huan, artista ufficializzato dal governo cinese, tiene al guinzaglio Ai Weiwei macchiandolo con il trasudo del suo sangue. Evidente la riconducibilità della metafora alla repressione del libero pensatore! Nel frattempo l’architetto cinese Ai Weiwei è stato liberato in seguito al pagamento di una cauzione: era stato arrestato nell’aprile scorso con l’accusa formale di evasione fiscale, ma in realtà è da sempre nel mirino del regime per le sue posizioni critiche. La gigantesca balena in resina, opera del francese Louis Grèaud, arenata per disorientamento, è l’emblema della tragica decadenza dell’ambiente in cui viviamo; il disorientamento dell’uomo contemporaneo si concreta in azioni negative a livello ambientale anche per i nostri innocenti coinquilini. Ultima la nostra Italia in croce! Sì, perché Vittorio Sgarbi, curatore del padiglione nazionale, propone per la sua introduzione un lavoro-simbolo di Gaetano Pesce, la crocifissione del Bel Paese e afferma: “L’arte non è Cosa Nostra, non deve essere nelle mani di una cricca di critici”. Scoperchia il vaso di Pandora, fa intendere che l’Italia, contenitore del 70% delle opere d’arte del mondo (senza contare i musei del mondo colmi di capolavori di artisti italiani) e terra promotrice di grandi movimenti artistici, non poteva continuare a essere rappresentata, in modo asfittico, da una ventina di soliti noti. Sgarbi apre a molti artisti, di cui 180 rigorosamente selezionati dalle 23 Accademie d’Italia. L’intento, al di là degli esiti, è positivo. Ad alcuni grandi nomi che parlano di caos e disordine è utile ricordare quanto affermava Henry Miller: “Disordine è parola inventata per indicare un ordine che non si capisce”. Si assiste a una vera scomposizione dell’idea di Biennale, senza ostracismi, aperta a ogni espressione artistica a partire dall’arte figurativa da troppo tempo decretata fuori moda da alcuni ‘sapienti’. Se ne facciano una ragione! La pittura figurativa esiste, non è morta e continuerà a trasmettere i suoi messaggi; niente è peggiore dell’arte che professandosi sperimentale, non ufficiale, alla lunga rischia di cadere nei canoni della peggiore ufficialità. Per concludere un accenno a due artisti presenti alla Biennale: Marco Barina e Roberta Coni. Rappresentano per INSIDER una non piccola soddisfazione in quanto già più volte presentati nella nostra rivista: il primo per “i suoi oggetti trasformati in archetipi del nostro sapere e della nostra memoria”; la seconda, giovanissima pittrice, selezionata dall’Accademia di Roma, per l’intensità vissuta dei suoi ritratti, dove la profondità dei contenuti è supportata da un altissimo livello tecnico che si concreta in una sapiente trattazione della materia pittorica ◆ Insider Mostre 74 75 KRGR. BOB KRIEGER RICORDI TRA FOTOGRAFIA E ARTE Milano, Palazzo Reale Fino all’11 settembre 2011 Palazzo Reale ospita una mostra antologica promossa dal Comune - Settore Cultura in collaborazione con Imago Art Gallery di Londra, Habitare dei fratelli Boga, Leonardo International e Christie’s. La mostra “KRGR. Krieger. Ricordi tra fotografia e arte” racconta quarant’anni di carriera del famoso fotografo di moda e ritrattista, nonché vincitore dell’edizione italiana del Montblanc de La Culture Arts Patronage Award nel 2009. Attraverso le sue foto Bob Krieger si racconta in modo divertente: la sua adolescenza, il suo arrivo a Milano le prime campagne di moda, le modelle più belle. Immagini che ricordano un periodo importante per la moda italiana. Ci sono, inoltre, suoi famosi ritratti: davanti a lui, infatti, hanno posato i più importanti capi di stato e politici, da Carlo Azeglio Ciampi a Francesco Cossiga, le più famose modelle, da Veruska a Linda Evangelista, le donne più belle come Lucia Bosè, prima miss Italia, dai maggiori industriali come Gianni Agnelli e il nipote John Elkann, fino ai protagonisti del giornalismo come Indro Montanelli e ai grandi della moda tra cui Giorgio Armani, Dolce e Gabbana, Gianni Versace, Miuccia Prada e tanti altri. www.comune.milano.it/palazzoreale MOSTRE di Alessa n dra Vitto ria Fanell i MATERIA PRIMA RUSSKOE BEDNOE - ARTE POVERA IN RUSSIA Milano, PAC, Padiglione Arte Contemporanea fino all’11 settembre 2011 Inaugurata lo scorso 8 luglio e fino all’11 settembre 2011 il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano ospita Materia prima. Russkoe Bednoe - “l’arte povera” in Russia, un omaggio all’arte russa attraverso 116 opere di 23 artisti contemporanei, curata da Marat Guelman. Promossa dal Comune di Milano - Settore Cultura, con il patrocinio del Governatorato della Regione di Perm’ (Federazione Russa), la mostra apre a Milano il calendario di iniziative previste per il 2011 in occasione dell’Anno della Cultura e della Lingua Italiana in Russia e della Cultura e della Lingua Russa in Italia. La mostra, ideata da Sergey Gordeev, membro del Consiglio Federale Russo per l’amministrazione di Perm’ da anni impegnato in ambiziosi progetti per lo sviluppo culturale e architettonico della Regione, rappresenta una delle più grandi esposizioni collettive di arte contemporanea russa dell’ultimo ventennio e ha già destato particolare interesse e apprezzamento a livello internazionale: è stata premiata nel corso della Terza Biennale d’Arte Contemporanea di Mosca (settembre 2009), mentre una selezione di opere è stata esposta al Grand Palais di Parigi a giugno 2010 e dopo il passaggio a Milano, sarà ospitata al PS1 del MoMA di New York. www.comune.milano/pac e www.deangelispress.it CHINA NEW DESIGN Milano, Triennale Design Museum fino all’11 settembre 2011 In occasione dell’anno culturale della Cina in Italia promosso dal Ministero per la Cultura Cinese, IGAV (Istituto Garuzzo per le Arti Visive, Torino), UCCA (Ullens Center for Contemporary Art, Pechino), Triennale Design Museum e Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte presentano la mostra China New Design, articolata nei due spazi espostivi del MINI&Triennale CreativeSet (progetto diretto da Silvana Annichiarico) del Triennale Design Museum di Milano e Palazzo Chiablese di Torino. China New Design, a cura di Jérôme Sans, direttore dello Ucca e già curatore e cofondatore del Palais de Tokyo a Parigi, e Cui Quiao, direttore generale della Sezione Cultura e Educazione dell’UCCA, è il primo di questi importanti appuntamenti e propone una selezione dei più interessanti lavori dei designer cinesi contemporanei, in molti casi inediti per l’Italia. www.triennaledesignmuseum.it Insider 77 UNICITà D’ITALIA. MADE IN ITALY E UNICITà ITALIANA Palazzo delle Esposizioni, VIA NAZIONALE Fino al 25 settembre Nell’epoca dei festeggiamenti per l’unità d’Italia la mostra organizzata al Palazzo delle Esposizioni celebra il design italiano. Gli oggetti della Collezione Storica Compasso d’Oro e i prodotti selezionati per l’assegnazione della XXII edizione del Premio esposti al Macro, sono l’occasione per riconoscere nella creatività italiana uno degli aspetti fondanti dell’unità nazionale. Il telefono Grillo, l’appendiabiti Sciangai, la poltrona Bubble Club sono solo alcuni degli oggetti che, con video e testimonianze, contribuiscono a rafforzare il sentimento di appartenenza, raccontando con il made in Italy la storia degli ultimi cinquant’anni. www.palazzoesposizioni.it MOSTRE di Laura M o c ci ESTATE AL MACRO Via Nizza 138, angolo Via Cagliari fino alla fine di settembre Per chi volesse trascorrere una giornata immerso nell’arte contemporanea durante i mesi di luglio e agosto, nulla di meglio di un bel giro al Macro di Via Reggio Emilia, caratterizzato da un’offerta ricca e variata da consentire anche più visite. Si va da Le lacrime dell’angelo di Pietro Fortuna nella hall, seconda tappa di “Glory”, un progetto articolato in un ciclo di grandi mostre e nato dalle riflessioni dell’artista sui concetti di bene, condivisione e spazio collettivo, al progetto dell’argentino Tomas Saraceno nella grande sala Enel dove l’artista, sviluppando un dialogo con Yona Friedman e le teorie di Richard Buckminster Fuller propone la “città aeroporto” in forma di nuvola di sabbia in grado di fecondare l’ambiente, la vita sociale e le menti. Interessante il quarto appuntamento del ciclo di mostre roommates / coinquilini, progetto con cui il Museo si apre all’attività di giovani artisti e curatori della scena romana con le proposte di Guendalina Salini e Marinella Senatore, che trasformano lo spazio espositivo in un teatro dell’anima e della memoria riflettendo sulle diverse realtà legate alla comunità cittadina; e ancora l’opera di Bice Lazzari sul tema L’equilibrio dello spazio, e le installazioni di Adrian Tranquilli ricche di sorprese e spiazzamenti, che trasformano il Museo in un teatro di una lotta tra Batman e Joker, personaggi archetipici dall’universo iconografico dell’artista, e per le proiezioni video nel V-tunnel, She Devil l’ultima rassegna di video arte tutta al femminile. Queste e molte altre le proposte del Macro visibili fino alla fine di settembre. da martedì a domenica ore 11.00 - 22.00 (la biglietteria chiude un’ora prima) www.macro.roma.museum Pietro Fortuna GÜNTER GRASS. ACQUERELLI, DISEGNI E SCULTURE NELLA COLLEZIONE WÜRTH Art Forum Würth - Capena fino all’inizio del 2012 PUNTI VENDITA SUPERCOSE Via Cassia, 2019 - Tel. 0630884600/9 Via A. G. Bragaglia, 100 (zona Olgiata) - Tel. 0630888390/3 www.supercose.it Per tutta l’estate, fino all’inizio del 2012, nello spazio dell’Art Forum Würth di Capena è possibile ammirare acquerelli, sculture e disegni di Günter Grass. La mostra è l’occasione per scoprire un aspetto meno noto, ma altrettanto importante, del grande scrittore tedesco vincitore del premio Nobel nel 1999. Tel. +39.06.90103800 - [email protected] Insider Mostre Fra aroma e proprietà terapeutiche: le molte qualità di lavanda e lavandino di Donatella Codonesu li antichi romani ne ponevano mazzetti fioriti nei bagni termali, la usavano come base per raffinati profumi o in decotti per trattare pelle e capelli. In un passato più recente i sacchetti di lavanda profumavano la biancheria e tenevano lontane le tarme: una delicata consuetudine conservata in Provenza, terra di lavande e lavandin, e che ora sta tornando di moda anche in Italia, dove vengono coltivate alcune varietà di questo arbusto perenne appartenente alla famiglia delle lamiaceae (labiate). La Lavanda officinale (o vera, o fine, o angustifolia) cresce spontanea sulle Alpi e sugli Appennini dai 300 ai 1000 metri di altitudine in luoghi aridi e sassosi, preferibilmente calcarei, esposti al sole e ben drenati. È di piccole dimensioni (dai 30 ai 60 cm) con un solo fiore per ogni stelo, si riproduce per seme e la sua resa in olio essenziale estratto in corrente di vapore è intorno allo 0, 8%. Fiorisce in estate tingendo il paesaggio di azzurro/viola e oggi viene largamente coltivata, come il lavandino, anche su ampia scala e quasi sempre con metodo biologico, soprattutto in Toscana, Piemonte, Lazio ed Emilia Romagna. La raccolta avviene a luglio-agosto, in momenti diversi a seconda dell’utilizzo dei fiori (erboristeria o distillazione), della zona, dell’andamento climatico e della varietà. Viene largamente utilizzata in farmacia ed erboristeria per le innumerevoli proprietà terapeutiche dovute al Linaiolo (antisettiche, analgesiche, cicatrizzanti, diuretiche, sedative e molto altro): diffusa in un ambiente di lavoro stimola la produttività, le nebulizzazioni curano stati ansiosi e depressivi esercitando un’azione equilibratrice, mentre impiegata negli asili aiuta la concentrazione, purifica l’aria e sviluppa la capacità di resistere agli attacchi dei microbi. Grazie al suo fresco e delicato aroma è tuttavia la profumeria il settore che ne vede il maggior uso, dalla classica “eau de toilette” fino a saponeria e cosmesi. Diffuso a latitudini leggermente inferiori, il Lavandino è più grande (fino a un metro di altezza), con tre infiorescenze per stelo e un aroma decisamente più intenso, ottimo per profumare ambiente e biancheria e per preparare prodotti per l’igiene. È un ibrido fra Lavanda vera e Lavanda spica (o spigo, o latifolia) e si può quindi riprodurre solo per talea. Fu creato negli anni ’50 quando l’industria di prodotti detergenti faceva grande richiesta di olio essenziale (la sua resa si aggira intorno al 4%). I fiori di entrambe le piante attirano molto le api, che producono un ottimo miele aromatico, raro, pregiato e molto richiesto. Il fiore essiccato della lavanda officinale viene inoltre utilizzato in cucina per aromatizzare i cibi o preparare infusi rilassanti, bevande alcoliche e bibite. In Italia si coltivano anche Lavanda spica, dentata e stoechas, tutte sensibili al freddo, ma le varietà nel mondo sono centinaia, e gli appassionati possono collezionarle giocando con le varianti di forme e colori ◆ Insider Libri Siamo solo amici Venezia e i suoi odori e sapori; Venezia e la gente, la passione e l’amore. La sua aria immobile fa da scenario all’ultimo romanzo di Luca Bianchini, Siamo solo amici. Autore: Luca Bianchini Editore: Mondadori Al via la quinta edizione del Tuscia Operafestival Dall’8 luglio al 15 agosto un’estate di grande musica, danza e spettacolo di Laura Pagnini le luci di settembre Chi ha letto Il palazzo della mezzanotte e Marina, i due romanzi che precedono L’ombra del vento e Il gioco dell’angelo, lo sa già: non si tratta propriamente di libri per ragazzi, né semplicemente di romanzi fantasy. Il mistero e l’avventura che riesce a trascinarci pagina dopo pagina, sono le doti di un autore che ha saputo far breccia nei cuori di milioni di lettori in tutto il mondo. Autore: Carlos Ruiz Zafón Editore: Mondadori Laura D’Ambrosio il libro segreto di dante Dante è davvero stato ucciso dalla malaria, come tutti a Ravenna credono? Oppure qualcuno aveva dei motivi per desiderare la sua morte e la scomparsa di un segreto insieme a lui? Teoremi raffinati, intrighi complessi e verità da svelare si celano tra i versi delle tre cantiche... Sullo sfondo storico della crisi politica ed economica del Trecento, “Il libro segreto di Dante” intreccia vicende reali e personaggi di fantasia, tessendo trame piene di mistero e inquietanti interrogativi. Autore: Francesco Fioretti Editore: Newton Compton Editori Tuscia Operafestival G G Profumo di fresco in casa Leggiamo in dolce relax 79 Il Tuscia Operafestival è giunto alla sua quinta edizione e si conferma un’importante realtà nel mondo delle manifestazioni liriche e concertistiche internazionali. Il Festival si apre l’8 luglio a Viterbo e prosegue fino al 15 agosto puntando su un cartellone che mette insieme spettacoli di sicuro impatto e artisti di grande richiamo e che può contare su collaborazioni prestigiose come quelle con il Teatro dell’Opera di Roma. Come ogni anno il Tuscia Operafestival ha inserito nella sua struttura portante progetti di formazione rivolti a giovani artisti. La manifestazione, organizzata da Viterbo Artemusica, propone un’estate di grande musica, ma anche di danza e spettacolo tra le Piazze di Viterbo e diversi paesi della sua provincia con un calendario pensato per i gusti di un pubblico ampio ma con la qualità come cifra stilistica Il direttore artistico del Festival, Stefano Vignati, credendo fermamente nell’importanza del coinvolgimento dei giovani per dare solidità e durata al progetto, lancia la grande novità dell’edizione 2011 del Tuscia Operafestival: lo sviluppo di una base orchestrale di 30 elementi che parteciperà a tutto il Festival. L’orchestra nasce dall’attivazione del Progetto Sipario, un Corso di Alta Formazione per Professori d’Orchestra rivolto a diplomati di età compresa tra i 18 e i 29 anni e vuole offrire alle nuove leve sostegno, prospettive insieme a esperienze uniche e formative. Il Concerto Sinfonico Passione Italiana inaugura il Tuscia Operafestival l’8 luglio in Piazza San Lorenzo a Viterbo. Mentre Mozart sarà il protagonista assoluto del concerto di chiusura del Festival in programma il 15 agosto con il Concerto per Violino e Orchestra n 3 k216 eseguito dalla giovanissima solista Hayne Kim. Insider Design 80 Iara Kalì 12 La luce delle stelle U U n elemento d’arredo in grado di creare atmosfere e ambienti unici, diversi secondo le esigenze e i gusti di ognuno, versatili e modellabili. Questa la caratteristica inimitabile dell’illuminazione a Led, e questa l’ispirazione di Stella design, che non si limita alla produzione di lampade, ma propone quanto di più evoluto in termini di design e tecnologia, funzionalità ed estetica. Partiamo dall’inizio: dopo tre generazioni nel campo della meccanica di precisione, circa ottanta anni di esperienza, dedizione e professionalità costante nel costruire in diversi settori della meccanica, la decisione di rivolgere questa lunga esperienza all’illuminazione a Led da interni, un ambito di grande fascino e possibilità di evoluzione. L’innovazione introdotta dal sistema di illuminazione a Led è stata enorme: un risparmio energetico che arriva fino all’80%, la mancanza quasi totale di manutenzione e la lunghissima vita della fonte luminosa, che sfiora i venti anni di intensa attività senza perdere le caratteristiche originarie. Un prodotto rivoluzionario, anche per la caratteristica di “lavorare a freddo” ovvero senza generare calore, a differenza delle altre lampadine, elemento che implica un grande risparmio di spese altrimenti necessarie per la climatizzazione degli ambienti fortemente illuminati. FEBE 6080 e JUNO 120100 Un progetto decisamente ambizioso, perché unisce alle alte tecnologie, la massima qualità dei materiali e dei prodotti, un importante risparmio energetico e, soprattutto, la possibilità di puntare su un design d’eccezione, perché non ci sono elementi prodotti in serie, ma si lavora in collaborazione con architetti e progettisti, per raggiungere un risultato ottimale, personalizzato e unico. La scelta del tipo di luce si adatta a qualsiasi tipo di ambiente, dall’uso domestico a quello pubblico, grazie a uno studio accurato di esigenze tecniche, industriali ed estetiche. Questa flessibilità permette effetti sino a ora impensabili, sia statici che dinamici. Con la possibilità di creare ambienti di grande impatto in cui, volendo, il colore varia secondo le ore della giornata, oppure con un’intensità luminosa variabile, che può essere gestita anche da lontano, attraverso cellulare o computer, puntando su effetti più morbidi e avvolgenti o algidi e lineari, per un’illuminazione in grado di trasformarsi in elemento d’arredo ◆ FEBE 83 Un tuffo dove l’acqua è più blu Per godersi l’estate, anche a casa, bastano una piscina e qualche complemento di design di Valentina Falcinelli Il lettino super resistente Si chiama Summertime ed è un progetto del designer Francois Combaud. È un lettino, che è possibile abbinare a tavolini della stessa linea, realizzato con struttura in alluminio e rivestimento in fibra sintetica intrecciata, lavabile, resistente ai raggi UV e di lunga durata. Summertime è disponibile negli abbinamenti bianco/prugna, cioccolato/verde, bianco/ azzurro e il suo prezzo parte da 1.140 euro. I I n spiaggia. La ressa di gente, asciugamani e ombrelloni ovunque, la sabbia così bollente da non poterla nemmeno sfiorare con un dito: è relax o un incubo? L’alternativa alla vacanza al mare è quella di portare la vacanza a casa. Per fare, come diceva Battisti, “un tuffo dove l’acqua è più blu” non serve niente di più che una piscina e qualche bel complemento di design. Certo, la spesa iniziale è sicuramente più alta di una semplice vacanza, ma in pochi anni viene ammortizzata. Potrete così Vondom Vondom e il puro lusso godere, nella bella stagione, di un angolo di quiete tutto vostro. Il prezzo di una piscina di 6 metri per 12 è di circa 20 mila euro, mentre quello per una da 4x8 metri scende a circa 12 mila euro. Una volta interrata la vasca, l’ideale sarebbe quello di attrezzare come si deve l’area circostante, trasformandola in una vera e propria oasi di relax. In questo articolo vogliamo suggerirvi qualche pezzo di design che potrà rendere ancora più unica la vostra nuova, splendida piscina. Le cose belle sono belle, punto e basta. E su questo, Vondom non transige. I suoi prodotti sono belli, bellissimi, ultra lussuosi e raffinati. Ma anche moderni, giovani, briosi e versatili, proprio come quelli che abbiamo selezionato per voi. Se del puro lusso non siete mai sazi, visitate il sito www. vondom.com e scoprite tutti gli altri mobili da esterno firmati da questo brand. La lanterna solare che proietta libellule Da piccoli ci si diverte a giocare alle ombre cinesi; da grandi si cerca qualcosa che ricordi l’infanzia e quei giochi di bambino. Questa lanterna, la Dragonfly, è un prodotto americano dal costo estremamente ridotto: meno di 20 dollari. Ha un telaio in acciaio zincato con finitura anticata marrone e si ricarica a energia solare. Quando scende l’oscurità si accende automaticamente e fornisce fino a 8 ore di luce, proiettando magiche libellule sulle vicine superfici. Potete acquistarla su www.backyardcity.com. Insider Design Magico e intramontabile legno di DeEsawat Deesawat è un brand specializzato in outdoor design. Quelle che vi proponiamo sono solo alcune delle incredibili creazioni che potete trovare nel sito www.deesawat.com. Summer Cabanas, per esempio, è un modulo a dir poco sorprendente. È progettato per essere estremamente versatile e flessibile: dalla disposizione con due lettini si trasforma in area pic-nic con tanto di tavolo e comode panche in legno. Per chi volesse ricreare un angolo di assoluta privacy, magari per tenersi al riparo dagli sguardi indiscreti, e un po’ invidiosi dei vicini, c’è Green Wall. Si tratta di una parete modulare che permette di alloggiare tante piantine: una soluzione perfetta anche per gli interni. Queste invece sono alcune delle scelte di panca per esterno, sempre firmate Deesawat. C’è la seduta con cestino incorporato, quella circolare da posizionare attorno a un albero o a un vaso o quella a forma di foglia ◆ 87 FINALMENTE ESTATE! POOL & SPA Per vivere una lunga summer season di Vittoria di Venosa Cemi Top Class “O Beauty Luxury - Mini piscine BL-832 installate al Resort Valle del Marta “O ggi si alza davanti a te l’intero sogno di quella notte calda d’estate”. Cosi scrive il noto poeta e drammaturgo tedesco naturalizzato svizzero Hermann Hesse in una sua struggente poesia. E anche noi, comuni mortali che desideriamo vivere, sull’onda delle profonde parole di Hesse, un’estate diversa nelle notti calde in città o al mare, tuffiamoci nelle piscine e nelle home spa per vivere il nostro personale sogno estivo. Ecco ad esempio la minipiscina per esterni Beauty Luxury e Castiglione Relax con idromassaggio, una vera e propria Spa con l’acqua costantemente filtrata e mantenuta a temperatura desiderata, di semplice installazione e di massima affidabilità, per immergersi e godere dei bei tramonti colorati romani e non. Anche con Anima di Glass Idromassaggio, una mini spa per Busatta Best - piscine naturali esterni, si ritrova il piacere di occuparsi di sé e prendersi cura del proprio corpo nel tiepido abbraccio dell’acqua che genera energia positiva e coinvolge il corpo e la mente verso un benessere totale. Più esclusiva e molto design-oriented invece Eco-Bath di Silvia Stanziani Design dalle forme essenziali e realizzata con materiali bio ed ecocompatibili per dare vita a un universo fluttuante in grado di rievocare le vibrazioni essenziali del mondo naturale. Per vivere nuove dimensioni esperienziali e tuffarsi nel wellness tattile, diverse sono le possibilità di installare piscine nelle ville al mare o anche in qualche maso alpino per fruire, oltre del piacere di nuotare nell’acqua, di respirare i pungenti profumi delle erbe officinali della montagna come nella suggestiva piscina Top Class di Cemi circondata dai pini. Castiglione Relax idromasssaggio Piscina Isabella by Bs Village Insider Design design PERGOLE E STRUTTURE PER ESTERNI Via di Santa Cornelia, 5 - Zona Industriale Formello (RM) Tel. 06 90400430 - Fax 06 90405016 [email protected] - www.sunshop2.it Glass Idromassaggio Arima Con la splendida piscina Myrtha, con bordo a sfioro rifinito che diventa un tutt’uno con il mare stesso, invece immergendosi ci si ossigena anche guardando lo spazio circostante. Da segnalare che Myrtha (come per la mini spa Castiglione Relax) è un prodotto di Castiglione Piscine, azienda leader europea del settore e fiore all’occhiello italiano per l’assegnazione e la realizzazione delle piscine olimpioniche dei prossimi Giochi Olimpici di Londra 2012. Per le case in campagna molto pratiche e di facile installazione sono le piscine interrate Olivia e Isabella (distribuite da BSVillage) che invitano, grazie al gruppo filtrante monoblocco che ricicla costantemente l’acqua, a trascorrere nel blu cobalto dell’acqua intere giornate come vere ‘bellezze al bagno’. Sogno, sensualità, innovazione ed eleganza piscine e homespa sono ora realizzate con una varietà di materiali e tecniche artistiche che diventano esclusivi prodotti di design come, ad esempio Master Bathroom, il concept di una sala wellness pensata dal designer Pietro Gaeta, presentata all’ultimo Homeandspadesign/Living in Italy show svoltosi lo scorso aprile a Milano e la collezione My Nature di Villeroy & Boch, una vasca di idromassaggio che fonde tradizione, innovazione e design grazie al ‘segno’ minimale delle sue linee morbide e della purezza della ceramica bianca impiegata. E per la lunga estate calda che risveglia i cinque sensi (vista, Prandina lampada per piscina Room udito, tatto, olfatto e gusto) bene arredare il terrazzo e il giardino con fragranze che sprigionano emozioni olfattive di grande personalità. Fragranze che si ottengono con Mr. & Mrs. Fragrance, una collezione di diffusori realizzati dall’eclettico architetto Luca Trazzi per Freedom to Change di Massimo Esposito e Simona Guerini. Complementi d’arredo dal design ironico ma di grande personalità Mr. & Mrs. Fragrance diffondono le fragranze negli ambienti interni/ esterni mentre gli odori dell’hortus conclusus, una selezione di piante officinali organizzate da Marzia Brandinelli e Silvia Refaldi contribuiscono a risvegliare l’olfatto quasi perduto della campagna. E ancora, per rendere più magiche le notti d’estate ecco la lampada d’appoggio RoomF55 (design Katja Hettler e Jüla Tullmann) prodotta da Prandina che interpreta e diffonde la luce in modo omogeneo lungo tutto il bordo della piscina. E per rilassarsi sempre all’aperto ecco Extesa, un’esclusiva chaiselongue realizzata in robusto legno Iroko, appena uscita sul mercato, che riprende il classico modello delle poltrone di ‘prima classe’ delle navi da crociera anni Trenta. Infine non ‘chiamatela estate’ se non si arreda il giardino, il terrazzo i il dehor con le composizioni artistiche di ReadyMade, due giovani interior designer che vivono a Parma, che nelle loro proposte utilizzano fiori, frutta e ortaggi stagionali. Che dire? Viva l’estate! ◆ Extesa Ready Made Mr & Mrs Fragrance diffusore rivenditore autorizzato La ditta Sun Shop dal 1987 opera nel settore delle tende da sole, strutture per esterno in legno, ferro e alluminio, tende tecniche e arredo per esterni. Maturata grande esperienza, sempre alla ricerca di soluzioni innovative, è oggi in grado di proporre e consigliare i migliori prodotti del mercato, in quanto affianca all’alta qualità, la sicurezza e la durata nel tempo. Valutando le vostre esigenze e le dimensioni degli ambienti da proteggere, riesce a trovare la soluzione più soddisfacente, tenendo conto che alla cura dei rapporti esterni è addetto personale qualificato. Insider Design 90 Linea Antares - Unopiù Tavolo Byron e sedie Anais - Unopiù Effetto invecchiato Il tavolo Byron e la sedia Anais del marchio Unopiù sono realizzati con teak recuperato da barche originarie del sudest asiatico. L’effetto “decapé” esalta la venatura del legno. www.unopiu.it Linea sinuosa Realizzata in listelli di teak montati con viteria a vista di acciaio inox, la linea Antares di Unopiù si distingue per il design sinuoso, privo di spigoli. Il piano del tavolo è disponibile in due versioni: in teak e in vetro trasparente. www.unopiu.it Bamboo style Una lunga pausa al fresco Allestire una zona d’ombra in giardino, apparecchiare con cura la tavola e concedersi un pasto sfizioso, senza preoccuparsi del tempo che passa di Loriana Nei Bio Home è la collezione ecofriendly che Bitossi Home propone nel rispetto e nella difesa della natura. Realizzata in fibra di bamboo, è composta da una serie di accessori per la tavola colorati, divertenti e molto resistenti. www.bitossihome.it Ricordi di campagna L’ispirazione della serie Le Contrade Italiane, firmata d’Ancàp, viene da romantici paesaggi agresti, da strade di ciottoli fiancheggiate da alberi ombrosi. Gli articoli in porcellana per la tavola e per il caffè rimandano a luoghi ed epoche lontane. www.ancap.it Tessuto avvolgente Atmosfera soft Il gazebo Tangeri, prodotto da Legnoluce, può contare su una affidabile struttura dalla raffinata estetica. La teleria è fornita nell’elegante color ecrù accostato al caldo rosso rubino. www.legnoluce.it Semplice, candida, la tovaglia Coralli di Mastro Raphaël è in puro lino e aggiunge un tocco di delicata freschezza all’ambiente. www.mastroraphael.com Soave eleganza Tonalità fresche, dal decoro e la finitura perlacea, per la collezione di piatti Glacier del marchio IVV, in vetro decorato realizzato manualmente. Ogni singolo pezzo, dalla forma irregolare, esprime un’idea di naturalezza. www.ivvnet.it Le Contrade Italiane - d’Ancap Mix di verdure Sulla tavola estiva le verdure ci stanno sempre bene. Lo dicono i medici e lo dimostrano (anche) le porcellane d’Ancàp, che propongono una collezione di piatti e servizi da te e caffè all’insegna di zucche, pomodori, peperoni, asparagi, carciofi. E così, le umili verdure di stagione diventano decori raffinati, made in Italy al 100%. www.ancap.it Coralli di Mastro Raphaël Glacier - IVV Bio Home - Bitossi Home Bisanzio - Le Porcellane Home & Lighting Scelta senza tempo La lucentezza dello smalto bianco e del minuzioso disegno in foglia oro, unitamente alla scabrosità della terracotta, si combinano in una sinergia vincente: è il leitmotiv della linea di complementi per l’arredo e l’illuminazione Oro Antico, firmata da Le Porcellane Home and Lighting. www.leporcellane.com Viaggio nel passato La luce dell’oro e la prevalenza del rosso sul fondo avorio, i colori dei preziosi capo-lettera delle antiche pergamene, conferiscono alla linea Bisanzio, di Le Porcellane Home and Lighting, uno stile originale e inconfondibile. www.leporcellane.com Slancio materico Il trattamento decorativo che combina coloritura verde rame e foglia oro, esalta le caratteristiche materiche della terracotta. La collezione Verde Oro, proposta da Le Porcellane Home and Lighting, ha un sapore intenso e prezioso. www.leporcellane.com Ceramiche chic Forme tondeggianti, essenze mediterranee, tonalità luminose: i piatti e la brocca della serie Bouquet, di Bitossi Home, sono in ceramica made in italy realizzata interamente a mano. www.bitossihome.it La tavola pratica Funzionali e resistenti, i piatti della collezione Tenax di Mario Luca Giusti sono adatti a un uso giornaliero. Vengono qui proposti in un fresco colore turchese, classico dello stile mediterraneo. www.mariolucagiusti.it Spring - Ethimo Victoria & Albert Verde Oro - Le Porcellane Home & Lighting Armonia outdoor La pergola in legno Spring, prodotta da Ethimo, dona ombra e un’atmosfera country al giardino. La copertura è in policarbonato ed è disponibile nei colori bianco mughetto, verde eucalipto e grigio Lipari. www.ethimo.it Spirito country L’inedita collezione “Un anno in campagna” raffigura un’emozionante natura rivestita dei romantici colori che ogni mese sa offrire, e che la maestria di d’Ancàp ha saputo risaltare. www.ancap.it Una linea sofisticata La coppia di biccheri acqua e vino Victoria & Albert è realizzata in acrilico e disponibile in svariate colorazioni, come il viola (in foto), rosso, nero, bianco ecc. www.mariolucagiusti.it Anima flessuosa Caratterizzata da un forte impatto scenografico, la pergola Wave di Unopiù ricorda un’onda oceanica. Fornita in kit di montaggio, la struttura necessita di un terreno d’appoggio piano. www.unopiu.it Bouquet - Biotssi Home AI CONFINI DELLA LEGGENDA Divinità, Mostri ed Eroi di Vittoria di Venosa S S ono opere del poliedrico artista Victor Togliani le divinità, i mostri e gli eroi di Mythos, una collezione inedita di DeAgostini dedicata al mondo affascinante e misterioso della mitologia classica. Conosciuto internazionalmente per aver lavorato con Gabriele Salvatores nel film di fantascienza Nirvana dove ha realizzato il set degli effetti speciali, Victor Togliani non è solo uno scenografo ma anche illustratore, scultore costumista e modellista, specializzato in fantascienza e fantasy. Dopo essersi diplomato presso il liceo classico e all’Accademia di Brera, l’artista ha lavorato con le più importanti agenzie discografiche e case editrici illustrando inedite cover per dischi e libri sempre rappresentando personaggi mitologici, sua cifra creativa. Visionario, eclettico e sognatore le tavole e i disegni di Victor Togliani raffigurano in chiave moderna i miti e gli eroi del passato pur mantenendo riconoscibili i tratti distintivi derivati, con rigore filologico, dalla classicità dei miti da lui elaborati. Sue anche le sigle di alcune trasmissioni televisive come ‘La macchina del Tempo’ format tecnico-scientifico estremamente all’avanguardia e ‘Cyberbang’ una trasmissione sugli effetti speciali virtuali. E adesso il libro ‘Funzioni non verbali’ con il gioioso sottotitolo ‘vivere giocando con una matita in mano’ consacra l’artista e la sua capacità di rendere gli eroi, i miti e divinità senza tempo ma nel tempo proiettato nel futuro ◆ Scopri l’eleganza di un luogo magico dedicato al divertimento Via Cassia, 2040 - 00123 Roma Olgiata saldi #SVOFMMP$VDJOFMMJ "3."/*$0--&;*0/*r#"--"/5:/&r#-"6&3r#36/&--0$6$*/&--*r$0"45r$:$-&r%0/%61r'":r'*03&/5*/*#",&3r(05*r(6/&9 )0("/r*/$05&9r*5"-*"*/%&1&/%&/5r+"$0#$0)&/r+&$,&340/r+6$$"r-"."35*/"r."630(3*'0/*r.0/$-&3r/0-*5"r1"6-4.*5) 1*/,0r10-03"-1)-"63&/r3&1&550r4&&#:$)-0°r50%4 1JB[[BMF'JMJQQPJM.BDFEPOFr$FOUSP$PNNFSDJBMFi-F5FSSB[[Fi 3PNB$BTBMQBMPDDPr5FMrGBY 7JB%BMNB[JBr$JBNQJOP3PNB r5FMrMMHTSM!ZBIPPJUrXXXCMVrCBTJDDPN
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